Tuttorvieto Magazine - Marzo 2014 (Vers. Pocket)

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Rivista mensile con news, musica, cinema, natura ed eventi del territorio orvietano e non solo.

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trice Clara Sánchez con ilnuovo libro "Le cose che sai

di me", che in Spagna le hafatto vincere il famoso PremioPlaneta. Dopo l’esordio chel’ha fatta conoscere al pub-blico, "Il profumo delle fogliedi limone", la scrittrice spa-gnola ottiene ancora l’entusia-smo dei lettori.Spazio anche per il thriller e lasuspence con "Polvere" di Pa-tricia Cornwell, una nuova av-ventura di Kay Scarpetta.

Le novità in libreria di questomese hanno cambiato la clas-sifica libri di gennaio 2014?Scopriamolo!

Tra i libri che resistono in clas-sifica ci sono: "Splendore" diMargaret Mazzantini, "Gli

sdraiati" di Michele Serra eLuis Sepúlveda con "Storia di

una lumaca che scoprì l’im-

portanza della lentezza".Appeno uscito il nuovo librodi Stephen King, "Doctor

Sleep", conquista subito lavetta. Dopo ben 36 anni arrivail seguito di "Shining" e ilpubblico non può che pre-miare uno degli autori più fa-mosi degli ultimi anni.Apprezzato dal pubblicoanche "Carnevale in giallo"di Alicia Giménez-Bartlett,Gian Mauro Costa, MarcoMalvaldi, Francesco Recami,Antonio Manzini. Carnevale è

la festa più folle dell’anno equella che garantisce la confu-sione giusta per...inscenare undelitto! Chi indagherà? Gli in-vestigatori di casa Sellerio.Edito dalla stessa casa editrice,"La costola di Adamo" di An-tonio Manzini. Indagine e ma-linconia si fondono in unracconto che i lettori pre-miamo facendolo entrare inclassifica.La classifica si anima di soli-darietà con "Sei per la Sarde-

gna" di Francesco Abate,Alessandro De Roma, Mar-cello Fois, Salvatore Man-nuzzu, Michela Murgia, PaolaSoriga. Sei scrittori sardihanno composto questa anto-logia per aiutare la comunitàdi Bitti fortemente danneg-giata dalla recente alluvione. Iproventi del libro andranno asostegno di questa causa.Gradito il ritorno della scrit-

Classifica di Febbraio 2014

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Il ritorno del “Figliol prodigo”

Alessandro, dopo tanto pere-

grinare, quest'anno sei tor-

nato a casa. L'Orvietana non

si è fatta scappare l'occa-

sione di ingaggiarti. Che sen-

sazioni hai provato giocando

di nuovo per la squadra del

tuo paese natale?

Tornare a casa per vestire dinuovo la maglia dell'Orvietanaè stata una piacevole sorpresa.Sono stato fuori tanto, iltempo e le esperienze mihanno maturato, così come itanti sbagli che ho commesso.Tornare qui è stato un po'come rigettarsi nel passato, lafamiglia, gli amici (quelli veripochi), i posti preferiti, i sa-pori di casa. Tutto ciò mi famolto piacere, così come ve-stire e, spero, onorare, la ma-glia dell'Orvietana, perchè èstorica per certi versi.

Anni fa, dopo quel fatidico

provino, approdasti a To-

rino, a casa della Vecchia Si-

gnora. Saremmo curiosi di

sapere cos'hai provato in

quei momenti, visto poi che

la Juventus è la tua squadra

del cuore.

Credo che giocare nella Ju-ventus sia il sogno di tantibambini. Il mio si è avveratoed è stata una soddisfazionedoppia poiché, come hai ricor-dato tu, sono anche tifosobianconero, anche se oltre alcalcio coltivo altri interessi.

Non sono infatti un tifoso ac-canito, se quando c'è la partitaho da fare, poco importa se laperdo.

Hai conosciuto i campioni

che in quegli anni militavano

a Torino?

Certamente, ho avuto modo diconoscere e frequentare alcunidei campioni di quel tempo,poiché per un periodo mi sonoallenato in prima squadraquando era allenata da Ca-pello!

Dopo la tua esperienza bian-

conera quali sono state le

altre tappe del tuo percorso

calcistico?

Dopo la Juve sono andato aTeramo, in Serie C poi, consi-gliato male da colui che cu-rava i miei interessi, rescissigli ultimi 2 anni dei 5 di con-tratto. Successivamente andaia Trento, ma qualche infortu-nio di troppo mi condizionò,tant'è che feci anche un'opera-zione al ginocchio. Rimasi 4anni, con una parentesi vicinoVerona, in Serie D col Dome-

di Alessandro Marzi

Il cerchio si chiude, Alessandro La Vecchia lasciò Orvieto perandare a giocare a Torino, nelle file della Juventus. Da li in poi haintrapreso un duro percorso, sia sportivo che umano, cambiando

varie squadre e città. Tornato ad Orvieto, adesso è il gioiellodell'Orvietana Calcio.

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gliara Calcio. In seguito an-cora Trento, Fondi (LT) inSerie C2, 5 mesi alla VigorAcquapendente e quest'annoOrvietana.

Torniamo al presente. Cosa

prevedi per l'Orvietana in

questo finale di stagione?

Mi auguro di vincere il cam-pionato quest'anno, anche sesarà dura (ci giocheremo i playoff). L'Orvietana è una societàsana che spero torni presto inalto perchè a partire dal Presi-dente Biagioli fino al magaz-ziniere Massimo Pace, a cuifaccio gli auguri di pronta gua-rigione dopo l'intervento, cisono persone che con sacrifi-

cio e passione danno tanto a li-vello umano e sportivo ad Or-vieto.

I tuoi obiettivi futuri?

Vivo giorno per giorno. Hopagato a duro prezzo i miei er-rori, ma io ci ho sempre messola faccia, senza mai giudicaregli altri, cosa che qualcuno in-vece fa senza conoscere vera-mente chi ha davanti.Cammino a testa alta e mi re-puto una persona sincera, cheha raggiunto tardi la maturità.Questo è anche quello checerco di insegnare a mio fi-glio, la mia ragione di vita!Parlando di futuro, posso dirtiche il mio futuro è lui.foto: Orvietosport

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Le mie idee per far rinascere OrvietoDopo aver vinto le primarie nonostante il boicottaggio di tutto il

gruppo dirigente del Pd, Giuseppe Germani ora pensa al futuro ealla sfida con Concina.

Si è guadagnato sul campo i

galloni di candidato sindaco

del Pd, ma è stata dura. Ora

Giuseppe Germani guarda

avanti dopo essere uscito vin-

citore dalle primarie del par-

tito che una parte della

dirigenza aveva cercato di evi-

tare fino all'ultimo.

Ci potrebbe spiegare per

quale motivo un politico

sulla scena da tempo come

lei si è trovato ad incarnare

il “nuovo” mentre dietro ad

un “giovane” come Andrea

Taddei ha serrato le fila

tutto lo stato maggiore del

partitone, non escluso Ste-

fano Cimicchi?

Questo dovrebbe chiederlo

allo stato maggiore ed, even-tualmente, a Stefano Cimic-chi. Io sono convinto che siafinito un modo di fare politicae che appartengano al passatole logiche degli equilibri e ledecisioni dei soli organismi di-rigenti. Oggi questo modo difare si scontra con la volontàdella gente di esprimersi e dipartecipare alle scelte signifi-cative del Partito stesso. Conla determinazione a volere leprimarie, credo di aver inter-pretato proprio questa esi-genza. Il risultato mi daragione.

Ora si tratta di tenere unito

un partito in cui le pulsioni

personalistiche hanno spesso

prevalso. Sarà sufficiente

mettere in campo un pro-

gramma convincente? Teme

i soliti tranelli e lo sbocciare

di qualche lista elettorale di

disturbo?

Tenere unito il partito non èsolo compito mio, ma è una

responsabilità che divideròcon la segreteria e gli altri duecandidati Taddei Andrea e Tre-quatrini Fabrizio con i quali siè gia instaurato una buona col-laborazione. Tutti abbiamo ac-cettato di rispettare le regole,tra le quali c’è quella per cuiciascun candidato, e con lui isuoi sostenitori, si è impe-gnato a sostenere colui chefosse uscito vincitore dallacompetizione. Il programmasarà in ogni caso l’elemento dicoagulo, non del solo partitoma dell’intera coalizione e le

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parti della società civile chevorranno sottoscriverlo. Ri-guardo ai tranelli mi domandoa questo punto a chi giovereb-bero. Non posso escludere chequalcuno decida in cuor suo dimettere su una lista di di-sturbo, ma credo che sia moltodifficile che trovi consensi,anche solo per mettere in-sieme le 200 firme necessarieper presentarla. La collettivitàvuole un governo della Cittàche porti risultati, la situazioneè grave e di questi giochini nehanno tutti le scatole piene.

Ci dica tre idee forti per vin-

cere anche le secondarie.

Lavoro, sviluppo economico e

investimenti. È un ciclo pro-duttivo quello a cui penso. Gliamministratori normalmenteper far quadrare il bilancio au-mentano le imposte e diminui-scono i servizi e così avvianoil circuito della recessione.Nell’immediato può essere ne-cessario ma poi bisogna pun-tare ad aumentarel’imponibile, è il prodotto in-terno lordo di una collettivitàil parametro cui dovremo fareriferimento. Per esempio lasola proposta di inserire latassa di soggiorno, in questomomento è un atto estrema-mente negativo.

L’economia di Orvieto è ri-

dotta al lumicino. Le aziende

sono quasi tutte in crisi per

non parlare di quelle che

hanno chiuso i battenti. Cosa

potrà fare di concreto l’am-

ministrazione comunale per

invertire la rotta?

L’amministrazione comunalenon fa impresa ma può crearele condizioni per attrarrenuove imprese e può favorireil mercato di sbocco di quelleimprese che operano già sulterritorio. Se solo riuscissi aconvogliare ad Orvieto l’inte-resse di una solida impresa ead avviare anche un modestoprocesso di internazionalizza-zione dei prodotti locali avreiinvertito la rotta. Il resto sa-rebbe una strada in discesa.

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Un piano decennale per salvare lefinanze pubbliche della città

Un Comune salvato dal disastro finanziario solo grazie all'operadi risanamento portata a compimento dal sindaco Concina.

Stefano Olimpieri, capo-gruppo uscente dell'ex Pdl edora nel Ncd di Alfano, ricordale tappe che hanno portatol'ente pubblico a salvarsi daldefault. "Di fronte ai dati rap-presentati dall’assessorePizzo, tutta la città deve rin-graziare il sindaco Concinache in soli quattro anni ha por-tato il Comune fuori dal peri-colo default, invertendo tutti idati macro economici e stabi-lizzando definitivamente unagestione finanziaria che il vec-chio sistema di potere avevaportato allo “sfascio”. Eccettol’esercizio 2010, primo annodi amministrazione Concina esoprattutto anno successivo ad

un 2009 chiuso con un disa-vanzo di 8.4 milioni di euro, intutti gli altri (2011, 2012,2013) le gestioni di bilanciohanno sempre chiuso in attivo:allo stesso modo va ricordatoche in soli tre esercizi il deficitè stato più che dimezzato e chela spesa pubblica è passata dai27 milioni e mezzo del 2009ai 22 milioni e 700 mila eurodel 2013-dice Olimpieri-siamo consapevoli che sola-

mente dopo l’approvazionedel piano pluriennale po-tremmo dire che il traguardo èstato definitivamente superato,ma ad oggi è incontestabileche sono stati fatti tantissimipassi in avanti e tutti estrema-mente positivi. Di fronte aquesti dati e questi fatti, è ne-cessario riportare la mente aldibattito politico che si svolsenel dicembre scorso: una mi-noranza allo sbando che pre-

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sentava mozioni di sfiducia eche – priva di ogni propostapolitica - giocava vergognosa-mente la carta della intimida-zione nei confronti di coloroche avrebbero votato quel bi-lancio. Una sinistra all’ultimaspiaggia che tentava in ognimodo di rappresentare scenaridisastrosi ed apocalittici, soloperché incapace di discutereconcretamente nel merito dellequestioni. Sotto dettatura, lasinistra ha cercato di far pas-sare il messaggio che Concinaaveva sbagliato tutto e che do-veva andare a casa, lasciandoil posto ad un Commissario. Adistanza di pochi mesi, nonsolo non è arrivato il Commis-sario, ma si è fatta giustizia

delle tante fandonie messe incampo al solo fine alzare unacortina fumogena sulle inca-pacità politiche di una sinistra

dilaniata da lotte interne e ca-pace solamente di delegitti-mare ed offendere il sindaco ela sua maggioranza".

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IIncubo cancellazione intercity per i pendolari

Ancora preoccupazioni per i pendolari orvietani alle presequesta volta con paventate ipotesi di cancellazione

di alcuni intercity.

Il popolo di quelli che tutta lemattine fanno la spola con laCapitale è preoccupato in par-ticolar modo dalla possibilitàche i due Ic 581 e 598 ven-gano cancellati in nome delnuovo contratto che stareb-bero mettendo a punto Re-gione e Ferrovie. Masoprattutto per le dichiarazionidell’amministratore delegatodi Ferrovie che riterrebbe inu-tili i treni pendolari di ariavasta e vorrebbe rivoluzionareil percorso finale su Roma deitreni attualmente esistenti. Aquesto punto, vista la contin-genza, i pendolari hanno de-ciso di correre ai riparialzando gli scudi e decidendodi monitorare il numero realedi pendolari sugli intercity perchiedere al governo che i duetreni in questione vengano

mantenuti nei cosiddetti ser-vizi ferroviari universali finan-ziati direttamente dallo Stato.Anche perché i numeri par-lano chiaro e sono scevri dainterpretazioni: ogni mattinasui binari della stazione orvie-tana ci sono almeno duemilapendolari, distribuiti sui variconvogli della mattina, aiquali si aggiungono quelli pro-venienti dalla vicina Toscana. Difficile quindi pensare che cisia una scarsa affluenza. In-somma, per i pendolari orvie-tani proprio non c’è pace. Nonsolo sporcizia, incuria e ritardifanno parte della loro quoti-dianità ma, nel frattempo, afare da contraltare, sono i costidegli abbonamenti che lievi-tano senza un miglioramentodel servizio. Ora, in aggiuntaa tutto ciò, come se non ba-stasse, Regione e Ferroviestanno mettendo a punto ilnuovo contratto e ancora unavolta Orvieto sembra esseredimenticata con i soliti treni equalche cancellazione pesante.Le emergenze dei pendolari

sono state anche oggetto diproposte tra i candidati alleprimarie del Pd con GiuseppeGermani che ha lanciato l'idea diun collegamento straordinario.Si tratta di un progetto per fa-vorire il collegamento conRoma per l'area trasimeno-or-vietano, una sorta di Alta Ve-locità delle terre etrusche diconfine che abbia Orvietocome porta di accesso alla Di-rettissima. La proposta èquella di collegamento tra Pe-rugia Ponte San Giovanni eRoma Termini via Terontolacon materiale Alta Velocità,che abbia un tempo di percor-renza inferiore alle 2 ore e fer-mate a Terontola, Chiusi eOrvieto.

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Dopo la manifestazione deglistudenti che la scorsa setti-mana per due giorni hanno di-sertato i banchi di scuola, si ètenuto l’annunciato incontro inProvincia a cui hanno presoparte il vice presidente dellaProvincia di Terni Vittorio Pia-centi d’Ubaldi, gli assessoriall’edilizia scolastica, StefanoMocio, e alla scuola, StefaniaCherubini. Oltre al vice presi-dente e agli assessori, la diri-gente scolastica Elvira Busà, ilvice dirigente Francesco Lu-ciano, il segretario generale diPalazzo Bazzani, Antonio deGuglielmo, i tecnici della Pro-vincia e una delegazione distudenti in rappresentanzaanche della consulta.L’amministrazione provinciale

ha comunicato la disponibilitàdi risorse adeguata alle neces-sità dell’istituto (il Maitani,ndr) ed ha proposto l’attiva-zione di un percorso di colla-borazione per individuareinsieme le principali emer-genze sulle quali intervenire,definendo tempi certi e brevi. La prossima settimana inizie-ranno i passaggi tecnici perl’individuazione delle prioritàdi intervento e saranno messiin calendario nuovi appunta-menti. “C’è reciproca soddi-sfazione per l’esitodell’incontro – dichiaranoPiacenti d’Ubaldi, Mocio e laCherubini – che è servito adare assicurazioni sulla vo-

lontà dell’amministrazione diaffrontare concretamente iproblemi delle scuole di Cico-nia e allo stesso tempo haposto le basi per una fattivacollaborazione fra Provincia escuole. Le risorse erano giàcontenute nella parte di bilan-cio dedicata all’edilizia scola-stica e gli interventi che siandranno a fare rientrano nelprogramma di lavori che l’am-ministrazione sta portandoavanti su tutti gli istituti dipropria competenza. Altro ele-mento positivo e di novità ècostituto dal fatto che gli stu-denti saranno coinvolti diretta-mente con un appositoprogramma didattico”.

La promessa della Provincia: sarannosistemate le scuole orvietane

La Provincia ribadisce la disponibilità dei fondi necessari ad af-frontare le principali emergenze del polo scolastico di Ciconia.

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CFuniculì Funiculà...re

di Catia Purgatorio

Continuiamo il nostro per-corso a ritroso nel tempo, que-sta volta mi piace ricordareinsieme a voi di un mezzo ditrasporto che fu, e lo è tut-t'oggi, di vitale importanza perla viabilità di una cittadinacome Orvieto, che sorge suuna rupe di tufo, la Funicolare.Nata grazie ad una brillanteidea di Adolfo Cozza (Orvieto4/06/1848), appassionato dimeccanica ed inventore delfreno idraulico e della lam-

pada elettrica

a filamenti multipli, che ve-deva nella funicolare il mezzodi collegamento tra la città diOrvieto e la sottostante sta-zione ferroviaria. La funicolare, inizialmentechiamata Bracci in onore dicolui, Bracci Testasecca Giu-seppe, che ne finanziò la co-struzione, fu inaugurata il 7ottobre 1888 . Il suo sistema difunzionamento detto a con-trappeso d'acqua, era lo stessousato a quel tempo per altriimpianti come la Sant'Anna aGenova e la Valle Oscura aRocca di Papa. Ogni vetturaera dotata di un serbatoio che,riempito d’acqua alla stazionesuperiore, si vuota in quellainferiore cosicché la vetturacarica d’acqua scende versovalle trainando, mediante unafune, la vettura ascendenteverso monte. La funico-lare funzionò conquesto sistemaf i n o

al 1 marzo 1970, fermandosisoltanto durante la guerra e su-bendo una sola ristrutturazionenel 1935, poi per una serie diproblemi legati alla gestionel'impianto fu messo a riposo,creando non pochi disagi alcollegamento delle due partidella città. E' solo a giugno 1990, un ven-tennio dopo, che viene ripristi-nata grazie anche alla tenaciaed a un forte impegno istitu-zionale di Wladimiro Giulietti,sindaco di Orvieto dal 1975 al1980, che credeva molto nellapedonizzazione del centro sto-rico e quindi vedeva nella fu-nicolare una risorsa importante. Oggi la funicolare fa parte diun sistema diMobilità

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alternativa per la città di Or-vieto, il progetto iniziale èstato integrato con il serviziodi minibus a funzionamentoelettrico e quindi di poco im-patto ambientale, anche il fun-zionamento della funicolaresfrutta la trazione elettrica el'impianto prevede l'uso di duecabine con il classico sistema

va e vieni, con capienza di 75persone ciascuna, alternaviaggi ogni 15 minuti ed ogniviaggio ne impiega poco piùdi due. E' a singolo binario,con un tratto sdoppiato al cen-tro per permettere l'incrociodelle due vetture. La prima funicolare al mondofu costruita a Lione nel 1862per il collegamento con le col-line. In Italia ce ne sono moltema la più celebre era quellavesuviana ormai dismessa madi cui si progetta la ricostru-zione, che portava al crateredel vulcano e che ha ispirato lafamosa canzone “Funiculì Fu-niculà”.Personalmente trovo la funi-colare un mezzo di trasportomolto pratico e suggestivoanzi, potrei suggerire, con l'ar-rivo della bella stagione, di la-sciare l'auto in garage per unadomenica e provare a salire

sulla Rupe con questo splen-dido mezzo di trasporto chenon dà problemi di parcheggioe di fare una passeggiata da tu-risti così, tanto per riscoprirequalcosa che ci appartiene edella quale diamo per scontatala presenza.Per parafrasare un gioco cheimpazza su web, potrei dire:sei di Orvieto se... come me tiricordi le carrozze della funi-colare di colore blu.

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LL'arte viene espressa in moltimodi differenti, dalle caldenote di una canzone ai bellis-simi colori di una pennellatasulla tela, uno di questi chemeglio può rappresentare ilperiodo che stiamo vivendo èsicuramente il tatuaggio. Seb-bene molti possano pensareche fare tatuaggi sia semplice-mente copiare un disegnoscelto in un catalogo, pos-siamo dirvi con orgoglio chequesto “modus operandi” èdecisamente superato. Ne sasicuramente qualcosa Alessan-dro Coppola, conosciutoanche come Cioppy, che a 25anni ha deciso di aprire uno

Quando l'arte è impressa sulla pellestudio tutto suo ad Orvieto,per condividere con molti for-tunati la sua straordinaria doteartistica.

Alessandro, so che non sei ori-

ginario “della rupe”, quindi,

come mai hai deciso di aprire

uno studio di tatuaggi proprio

qui ad Orvieto?

Non è del tutto vero, anche seson nato e cresciuto a Pisa nelmio sangue c'è anche un po diOrvieto. Mio padre è orvie-tano e mio nonno Luciano fa-ceva l'orafo qui. Orvieto perme ha un gran valore senti-mentale e ho voluto portareavanti proprio qua (anche se inmaniera diversa) la vena arti-stica di famiglia.

So che hai una predilezione

nel tatuare figure in stile rea-

listico, quindi con molti det-

tagli. Possiamo

dire che è il

tuo stile pre-

ferito? E'

vero inol-

tre che il

grado

di difficoltà è molto elevato

quando si realizza questo

tipo di tatuaggi?

Che dire, di sicuro hanno illoro grado di difficoltà, nei ri-tratti in particolar modo biso-gna stare attenti all'espressionee alla somiglianza del soggettoma io mi diverto tantissimo arealizzarli e mi vengono inmaniera molto più naturale dialtri stili…quindi si, è senzadubbio il mio stile preferito!

Preferisci lavorare con i co-

lori o ti affidi più alle

sfumature del

bianco e nero?

La mia prefe-renza è senzadubbio ilbianco enero .

di Alessandro Marzi

Photo by Diego Cirillo

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Lo consiglio principalmenteper la sua durata nel tempo; icolori, a mio avviso, è più fa-cile che col tempo perdano vi-videzza.

Secondo te in un tatuaggio è

più importante l'idea del

cliente o del tatuatore? Cosa

si fa se le due idee sono in

conflitto?

Bella domanda! A me piacelavorare sull'idea del cliente; sitratta pur sempre di una cosapersonale e che dovrà portarsiaddosso per sempre. Per met-tere un'idea su carta però servel'esperienza del tatuatore e ilcliente deve fidarsi a pienodella professionalità dell'arti-sta, quindi penso che le duecose vadano di pari passo e uncompromesso lo si trova sem-pre.

Essendo un amante dei ta-

tuaggi anch'io, so che in Ita-

lia come nel mondo esistono

molte convention e concorsi.

Hai mai partecipato a qual-

cuno di questi? Se si, hai

avuto qualche riconosci-

mento?

E' vero, spesso organizzanoconvention in cui i tatuatori siritrovano per lavorare e met-tersi a confronto con altri arti-sti. Mi piace parteciparvi,conoscere colleghi e imparareda loro piccoli segreti del me-stiere e quando posso parte-cipo anche ai concorsi. AllaTattoo Convention di Livornonel 2012 son arrivato secondonella categoria realismo!”Niente non è!” Ahahahah!

Nonostante siamo nel 2014

c'è ancora chi pensa che

avere tatuaggi significa es-

sere un “cattivo ragazzo”. Ti

è mai capitato di trovarti in

qualche situazione di questo

genere? Come hai reagito?

C'è un ottima frase che dice "ilmondo è stato rovinato dagente in giacca e cravatta".Fortunatamente non mi è maicapitato di aver problemi acausa dei miei tatuaggi e nonmi vergogno a mostrarli inpubblico. Al giorno d'oggi iltatuaggio deve esser conside-rato come una forma d'arte enon di trasgressione e disagiosociale come poteva esserequalche decennio fa. Sicura-mente nel mondo ci sonobrave e cattive persone ma ladistinzione è data da ciò chefanno e non da come si ve-stono o dal tatuaggio che por-tano!

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A sinistra:

Tiziano Ferro, notocantautore e produt-tore discografico ita-lianoA destra:

Leonardo Cotti, clas-se ‘84. Nato a Firenzema naturalizzato or-vietano.

Se pensi di essere simile ad un personaggio del mondo dello spettacolo,oppure conosci qualcuno che è identico ad una celebrità e vuoi fargli un

regalo o uno scherzo, inviaci una foto in primo piano alla [email protected]

specificando a chi, e in quale circostanza, siè notata la somigilanza.

A sinistra:

Bruce Lee, attore, ar-tista marziale, regista,sceneggiatore e pro-duttore statunitense ci-nese.A destra:

Lorenzo Brachino,classe 1991, orvie-tano.

A marzo il bottino dei nostri pa-parazzi e veramente “ghiotto”!Con l’arrivo imminente dellaprimavera è arrivata anche l’ispi-razione per rintracciare fra il po-polo orvietano i volti noti che ciapprestiamo a visionare. Questomese sono stati portati alla luce ilsosia di un cantante di fama mon-diale e il sosia di una vera leggenda.

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RIl Nuvolari,

dall’inventore al consumatore

Rimaniamo in tema di “spo-stamenti” anche nella rubricache narra le storie del buonbere. Immaginare con anticipol’evoluzione che un cocktailinventato da un barman, po-trebbe avere negli anni a ve-nire, sarebbe il sogno diognuno di loro.Di sicuro non mancano le oc-casioni, ma a volte serve lafortuna di incontrare un clienteimportante, o un grandeevento, sicuramente la casua-lità può giocare un ruolo im-portante.L’occasione fu quelladelle celebrazioni del 50° an-niversario della scomparsa diTazio Nuvolari, il Mantovanovolante, come era denominatonegli anni 20 quando correvaal fianco di piloti del calibro diFerrari. Ricorreva anche ilgran premio di Monza, l’occa-sione non sfuggi e proprio aMantova in occasione di unincontro dei barman localivenne l’idea di inventare uncocktail che potesse ricordare

uno dei Mantovani più famosivenuti al mondo da Virgilio inpoi.Nacque così l’idea di tito-lare a Nuvolari un cocktail chepotesse ricordarne la figura el’epoca in cui visse, con la ri-cetta composta da ingredientidi facile reperibilità.“Il Nuvo-lari” ha un gusto forte e de-ciso, è un drink da essereproposto principalmente al-l’aperitivo, anche se le ver-sioni che ne sono seguite quasiimmediatamente, lo hannoreso un drink per tutte le occa-sioni.Ufficialmente il cocktailfu presentato a Villa Campari,alla vigilia del Gran Premio diMonza del 2003, abbinata aduna mostra di oggetti apparte-nuti a Nuvolari stesso.

La ricetta originale prevede

questo: riempire di ghiaccioun bicchiere old fashioned, ½fettina di arancia, 3cl. MirtoZedda Piras, 3cl. Campari, 3cl.Vodka, mescolare e servire.

Le sue varianti consistono nelNuvolari Sprint (Riempire dighiaccio un tumbler, ½ fettinadi arancia, 2 cl. Mirto ZeddaPiras, 2 cl. Campari, 2 cl.Vodka, 9 cl. Spumante, me-scolare e servire), Nuvolari

Classic (Riempire di ghiaccioil mixing glass, dopo averloraffreddato e scolato l’acqua 3cl. Mirto Zedda Piras, 3 cl.

Campari, 3 cl. Vodka, mesco-lare e servire in una coppa acocktail, sprizzare una scorzadi arancio) e nel Nuvolari

Shake (Riempire di ghiaccioil boston, dopo averlo raffred-dato e scolato l’acqua 3 cl.Mirto Zedda Piras, 3 cl. Cam-pari, 3 cl. Vodka, introdurrenel Boston una fettina di aran-cia, shakerare vigorosamentee servire in una coppa a cock-tail, aggiungere nella coppauna scorretta di aranci)

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LLo zafferano, che viene ab-bondantemente usata in cu-cina, vanta molteplici qualità:è utilizzato per migliorare lacircolazione sanguigna, per re-golare le mestruazioni, neltrattamento di disturbi dige-stivi, nella sedazione dellatosse e nel sollievo nel respiroasmatico, nella riduzione dellafebbre, per calmare il nervosi-smo, e per alleviare i sintomidella depressione in quantomigliora il tono dell'umore.

Ingredienti per 6 persone:

- 500 gr. di pasta (farfalle)- 2 zucchine- 1 bustina di zafferano- 50 gr. di parmigiano grattu-giato

- 8 rametti di timo- 1 cucchiaino di pistilli di zaf-

ferano- 3 cucchiai di olio extra ver-gine di oliva

- sale e pepe q.b.

Difficoltà: facilePreparazione: 15 minutiCottura: 20 minuti

Preparazione: lavare a e ta-gliare le zucchine a fette sottilinel senso della lunghezza e ro-solarle in padella grande condell'olio per qualche minuto.Intanto portare a ebollizioneuna pentola con dell'acqua sa-lata e con la bustina di zaffe-rano. Versare la pasta ecuocetela, nel frattempo lavareed asciugare i rametti di timo.

Farfalle con zucchine e zafferanoScolare la pasta al dente e ver-sarla nella padella delle zuc-chine, aggiungere 2 rametti ditimo e qualche pistillo, aggiu-stare di sale e pepe e far saltareancora qualche minuto, ag-giungendo un po' d'acqua dellapasta. Dividere la pasta nei piatti,spolverare con il parmigiano edecorare con i rametti di timoed i pistilli lasciati precedente-mente.

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CAFFE’

PLAZA

CAFFE’

COSTANZI

Bar Pizzeria Rosticceria

I PORTICI

Situato ad Orvieto Scalo, a circa 400metri dalla stazione Fs e dalla funico-lare. Il locale è specializzato in primipiatti, secondi, essendo anche una ro-sticceria, contorni, fritti, insalate e ver-dure grigliate, anche da asporto.Per un pasto veloce troverai i classicipanini, tramezzini o piadine e pizza altaglio e al piatto di tutti i tipi.Ogni secondo Giovedì del mese il lo-cale propone un “Giropizza”, antipa-sto, pizza e dolce a sole 13,00 €.Dispone inoltre di visione delle partitedi Serie A e coppe europee.

Bar Pasticceria

NANDO

Ad Orvieto Scalo, a pochi passi dallaStazione FS, trovate la PasticceriaNANDO, un’attività che vanta oltretrent’anni di esperienza nel settore.La Pasticceria Nando si occupa di rea-lizzazione di torte nuziali, anche mo-numentali, e personalizzate per tutte leoccasioni, dal compleanno alla cerimo-nia, inoltre offre un ottimo servizio perquanto riguarda i rinfreschi, anche adomicilio, e coffee break.

Bar storico dello scalo propone fino atarda notte il servizio di bar caffetteriae la pizzeria al piatto e da asporto.

Sono visibili tutti gli eventi Sky/Me-diaset, dove potrai gustare la tua partitapreferita con una birra in buona com-pagnia.

Il locale dispone inoltre di Wi-Fi Zone.Completa l'offerta una sala giochi conslot e videolotteries con jackpot fino a

500.000.

Ampio bar situato ad Orvieto Scalo,provvisto di tabacchi, gratta e vinci,sala VLT e un ottimo servizio di con-segna colazioni. Tutti i Venerdì, unaspecialità del locale è “L’Apericena”,pagando la prima consumazione 5€,potrai servirti al nostro ricco buffet,ricco di prelibatezze che variano divolta in volta. Ogni Domenica serainoltre, il Caffè Plaza ospita il “Dr.Why”. Dr.Why è un gioco a quiz dalvivo ideale per Locali, Pub, EventiSpeciali presente in 6 nazioni.

Orvieto Scalo,

Via Sette Martiri, 68

0763 302013

Orvieto Scalo,

Via A. Costanzi, 60-62

0763 302811

Orvieto Scalo, Via Monte

Nibbio 35/37 - 0763.301997

facebook.com/barplaza.snc

Orvieto Scalo,

Viale Primo Maggio, 73H

0763.301068

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SFIZIO’

Food & Beverage

Ristorante - Pizzeria

L’ANTICA RUPE

Pub - American Bar

LAS VEGAS

A Monterubiaglio potrete trovare unbar in stile tutto americano che di serasi trasforma in un pub: il LAS VEGAS.Aperto tutti i giorni fino a notte fonda,il venerdì la fa da padrone la musicalive, mentre il sabato è dedicato allamusica disco e dj set. Il locale offre,oltre ai classici prodotti, un buon reper-torio di specialità tipiche americane,come l’ Ansburger, il Chicken Sticks oil Chicken Rocks. Esclusiva del localela birra artigianale “La Geppa”, Ame-rican Pale Ale. Chiuso il Martedì.

Sfiziò Food & Beverage è un localeche riesce a conciliare la ristorazionecon la cucina tipica orvietana, pizzeria,enoteca-winebar per la degustazionedei vini con possibilità di essere consi-gliati dal sommelier, caffetteria conpasticceria secca e dolci preparatiesclusivamente dal nostro chef. E’l’ideale per gustare la tipicità della cu-cina di una volta o semplicemente perun pranzo veloce di lavoro. Apertoanche la sera, dove l’ampia sala e losplendido palco si offrono per serate dimusica live.

Orvieto, Via Garibaldi, 20

0763.344315

facebook.com/sfizio.orvieto

La cuoca per passione “Mamma An-gela” si basa su ricette tradizionali,usando prodotti freschi e genuini percreare piatti non troppo elaborati, mache racchiudono tutto il gusto e i saporidella cucina tradizionale Orvietana eUmbra.Per questo il Ristorante L’Antica Rupe,grazie anche alla sua gestione fami-liare, si distingue in cortesia, bontà egaranzia, come a casa vostra.Chiuso il lunedì.

Orvieto, Vicolo S.Antonio

2/A - 0763.343063

[email protected]

Monterubiaglio

Via Dante Alighieri, 1

393.9576166

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FForse non tutti sanno da dovesi ricava lo zafferano e forsealcuni credono che si tratti diuna qualche sostanza chimica,creata in laboratorio, che hal'unico scopo di colorare al-cuni dei nostri piatti tradizio-nali.Ma la realtà non è questa, lozafferano (crocus sativus), èuna pianta dalla quale nasceun bel fiore il cui colore variadal lilla chiaro al viola purpu-reo. All'interno della sua co-rolla, si trovano, al termine diun filamento bianco, 3 stimmidi colore rosso vivo, e pro-prio da questi ultimi si ricavalo zafferano.Tali stimmi contengono unasostanza solubile, la crocina,che tinge di giallo le nostrepreparazioni culinariedando loro un gusto partico-lare e molto apprezzatonelle cucine di tutti i paesi delmondo. Lo zafferanoquindi, se non adulterato o so-fisticato con altri componenti,

Zafferano, prodotto 100% naturale!è un prodotto totalmente natu-rale.

Come si coltiva?

Le coltivazioni di zafferanodei maggiori paesi produttorial mondo (Persia, India) av-vengono senza l’utilizzo disostanze chimiche, ferti-lizzanti, pesticidi o diprocessi di raccolta/la-vorazione che alteranole proprietà intrinsechedel prodotto. Il terrenodove vengono posti inprimavera i bulbi vieneconcimato natural-mente.A seconda del clima sipuò effettuare il raccoltoda settembre a novembre. Ifiori si raccolgono manual-mente uno per uno nelle primeore del mattino quando sonochiusi e la loro raccolta duracirca 25 giorni. Poi c’è la seconda fase checonsiste nello staccare i tre filiall’interno del fiore, un lavoroche va fatto con delicatezzaper non rovinare i filamentiche sono esili e leggeris-simi. Gli stimmi vengonoquindi fatti seccare all'ombra omeglio utilizzando un piccoloforno o un braciere. Durantequesta operazione essi per-dono circa i quattro quinti delloro peso! E’ facile osservarecome la coltivazione dello zaf-ferano viene attuata nellapiù totale assenza di qualsiasi

tipo di meccanizzazione, essaè quindi interamente artigia-nale e curata in ogni sua fase.

Come arriva sui nostri

piatti?

Tutte le volte che prepariamoun piatto arricchito dal coloree dal particolare sapore dellozafferano, è importante ricor-dare che facciamo uso diun prodotto totalmente natu-rale all’origine.Se avete inoltre acquistatomarche di zafferano note e daanni sul mercato, siete sicuriche nella sua successiva tra-sformazione industriale nonintervengano processi di lavo-razione che possono in qual-che modo alterarne le

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caratteristiche fondamentali;anzi, in realtà, solo lo zaffe-rano di marca e qualità è ingrado di garantirvi, grazie atecnologie esclusive, un pro-dotto "sicuro" e un colore, sa-pore e profumo costanti neltempo.E allora usiamolo ogni giorno,porterà la natura nei nostripiatti e nelle nostre vite, il suocolore rallegrerà la nostra ta

vola, le sue proprietà antiossi-danti ci proteggeranno dall’in-vecchiamento e da moltemalattie.Autorevoli ricerche scientifi-che hanno dimostrato come lozafferano sia un vero tocca-sana naturale per la salute: nonè un caso che nei paesi orien-tali sia tradizione regalarlo peraugurare una vita lunga, pro-spera e felice.

Per esempio, aiuta a sconfig-gere la tosse grassa o secca:basta versarne un pizzico inuna tazza di latte caldo; ag-giungendolo allo yogurt natu-rale serve per regolarel’intestino; preparandolo con25 gr di achillea in mezzo litrodi acqua bollente allieva i do-lori femminili, cosi come,amalgamato al miele rosato,aiuta il mal di denti dei piccoli.Ottimo come digestivo diluitoin una tazza di brodo vegetale,versandolo in 200 gr di acquaportata ad ebollizione e la-sciata in infusione per circa 10minuti favorisce il sonno, gra-zie al suo effetto antidepres-sivo e tonificante sul sistemanervoso.

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IPedofili e Child Molester

Il termine Child Molestertrova applicazione per definireun soggetto che si intrattienein attività sessuali illecite conminori, indipendentemente dalsesso, dall’unicità o ripetitivitàdegli atti, dalla presenza o as-senza di condotte violente;non vi è distinzione se la vit-tima sia pubere o prepubere,conosciuta o meno, legata omeno da vincoli di parentelaall’offender. Il termine pedofi-lia rimanda a una definizionepiù utilizzata in ambito cli-nico, inerente al campo delleparafilie. Con parafilia ilDSM-IV identifica un quadrocaratterizzato da: fantasie, im-pulsi sessuali o comporta-menti ricorrenti eintensamente eccitanti sessual-mente, che in generale riguar-dano: oggetti inanimati; lasofferenza o l’umiliazione dise stessi o del partner; bambinio altre persone non consen-zienti, e che si manifestano perun periodo di almeno 6 mesi.I criteri diagnostici della pedo-filia sono: durata di un periodo

di almeno 6 mesi in cui fanta-sie, impulsi sessuali o compor-tamenti ricorrenti, eintensamente eccitanti sessual-mente, comportano attivitàsessuale con uno o più bam-bini prepuberi (età inferiore ai13 anni); le fantasie, gli im-pulsi sessuali o i comporta-menti causano disagioclinicamente significativo ocompromissione dell’area so-ciale, lavorativa o di altre im-portanti aree delfunzionamento; il soggetto hameno di 16 anni ed è di al-meno 5 anni maggiore delbambino. La distinzione tra itermini child molester e pedo-filo trova la propria validità incampo investigativo piuttostoche clinico. Di fatto nontutti i pedofili sono daconsiderarsi child mole-ster, potendo limitare lapropria parafilia allafantasia o all’autoeroti-smo. Il chid molester èun'altra cosa: è unsoggetto che agi-sce sessual-mente suiminori. Esi-ste un im-p o r t a n t es u d d i v i -sione in ti-pologie dichild mo-

lester che prevede la differen-ziazione in due grandi gruppi,a loro volta ripartiti in sotto-categorie: i child molester si-tuazionali, coloro che nonhanno una preferenza esclu-siva ma molestano vittime di-verse a seconda dellasituazione, e i child molesterpreferenziali, coloro chehanno una esclusiva prefe-renza sessuale per i minori incui le loro fantasie eroticheruotano intorno ai bambini.All’interno della prima cate-goria si può identificare: childmolester regressivi, solita-mente soggetti con bassa auto-stima; child molestermoralmente indifferente, co-

loro che sfrut-t a n oabitualmentele persone cheli circon-

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Dott.ssa Martina Vincenti, esperta in criminologia clinica e psicopatologia forenseVia degli Ulivi 2/C, Orvieto (TR) - 338 4771113 - 0763 450721 - [email protected]

dano e molestano i bambiniper una semplice ragione“Perché non farlo?”; child mo-lester sessualmente indiffe-renti, coloro che amano lasperimentazione sessuale e ve-dono nei minori un esperienzanuova e sconosciuta; childmolester inadeguati, coloroche sono socialmente non in-tegrati affetti solitamente dapsicosi e ritardo mentale. Al-l’interno della seconda catego-ria si trovano: child molesterseduttivi, coloro che seduconola giovane vittima con corteg-giamenti, attenzioni, affettuo-sità e doni; child molesterintroversi, coloro che hannouna certa preferenza sessualeper i bambini ma mancano di

quel minimo di abilità socialeper stabilire un contatto conloro; child molester sadici, co-loro che al piacere sessuale in-fliggono dolore e sofferenzaalla vittima, sia psicologicache fisica. Un breve cennomerita il fenomeno che vedeun numero sempre crescentedi adolescenti compiere reati

sessuali a danno di soggettipiù giovani. Gli adolescenti ri-conosciuti responsabili dicomportamenti illeciti ai dannidi bambini vanno immediata-mente sottoposti a un’attentavalutazione clinica: un tratta-mento psicoterapeutico è daconsiderarsi indispensabile eurgente.

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MQuattro chiacchiere con i

Men at Work

Ovvio la nostra e' una band almaschile che non contemplaelementi femminili, anche lastrumentazione ha delle pre-cise connotazioni sessuali apensarci bene: la chitarra rap-presenta la scopata, il basso lamasturbazione la batteria un'orgia!

Quindi si potrebbe definire

le percussioni uno strumento

dionisiaco?

Esattamente!

Tra erudizione melodica,

spinte musicofile (rockofile)

e improvvisazioni, cosa pre-

vale nel vostro amalgama so-

noro?

Istinto e rielaborazione estem-poranea

Se vi puntassero una pistola

alla tempia e vi chiedessero

di darvi un'etichetta (come

Men at Work come Men at

Rock, visione fallocentrica

del rockeggiare maschio e

duro contrapposto ad una

pretesa femminilita' ca-

nora?

di Valentino Saccà

Intervista speciale ai Men at Work, il trio strumentale rock-funk-blues-jazz che sta affermandosi a Orvieto

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appartenenza ad un genere)

a quale vi sentite più vicini

oltre alla macrocategoria del

rock tout court?

Il nostro e' genere men atwork!

In che termini definireste

l'attuale panorama musicale

"rock" italiano e se e' mai

esistita una possibile asso-

nanza tra il bel canto italico

e il genere in questione?

Inesistente, il rock e' un genereanglofono, l'Italia ha sempreavuto il lirico, il melodico, ilneomelodico e il pop.

Per portare avanti un pro-

getto musicale come il vostro

e' necessario approfondire la

macrocategoria a cui appar-

tenete in tutte le sue sfaccet-

tature, oppure e' bene

aprirsi ad ampio spettro

verso altre influenze come il

pop in senso lato, per poter

creare interessanti sincreti-

smi melodici?

Ascoltare quasi tutto ma per-seguire sulla nostra logicacompositiva

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IIl sublime non porta gli ascol-tatori alla persuasione ma al-l'esaltazione, perché lo scartoimprevedibile che provocaprevale sempre su tutto ciò checonvince o che piace.

Così lo Pseudo Longino defi-niva il sublime, ed e' questouno dei due torrenti che attra-versa "La Grande Bellezza" diPaolo Sorrentino, l'altro e'l'ostentata ricerca della kan-tiana cosa in se'(la veritasvitae? la morale delle cose?),oltre i fenomeni apparenti.

Bisogna gettare alle ortiche la

consunta pietra di paragonedel fellinismo e ancor peggiodel vitellismo da " Dolce Vita"per analizzare e comprendereun'opera d'arte della portatache ha l'ultimo lavoro di Sor-rentino.

Se vogliamo tirare in balloFellini, le uniche giunte plau-sibili a collegarsi al corpus delfilm sono quelle del passaggioche si crea dal fellinismo alsorrentinismo, la sequenzadella discoteca in "La Vocedella luna" e' la pietra tombaledell'iperrealismo grottesco diFellini oltre che l'anticameradel neo-barocco di Sorrentino,e anche la recensione di Paso-lini a "La Dolce vita", in cuistigmatizzava Fellini noncome regista ma come autoree i suoi film pregni di tradi-zione letteraria.

Quello che Pasolini diceva diFellini si può dire anche diSorrentino che passa dal go-tico che segnava "Il Divo" adun neo-barocco in cui scorre,

come dicevo, il fiume del-l'estetica sublime in un va-gheggio di fantasmi letterarida Proust a Huysmans, daCalvino a Mann.

La sua arte esplode con l'esal-tazione estetica, sempre in bi-lico tra orrido e ridicolo edentra in beata collisione conl'estatica e ieratica ricercadella cosa in se', quella cheGep/Servillo intravvede inluccicanti haiku sparsi tra levolgari miserie dell'ultimo cul-turame europeo.

Sorrentino passa dalla prosaalla poesia, edificando quellache forse e' la più importanteopera cinematografica italianadegli ultimi quindici anni, conuno stile moresco e france-scano al tempo stesso, profon-damente letterario esuperficialmente pittorico, im-bastendo un' elefantiaca do-manda esistenziale: la bellezzae' più una questione di esteticao di etica?

di Valentino Saccà

PERCHE’SI

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VTitolo originale:

La grande bellezzaPaese: USAAnno: 2013Durata: 142 min.Genere: Commedia drammaticaRegia: Paolo SorrentinoInterpreti:

Toni Servillo, Sabrina Ferilli,Carlo BuccirossoTrama:

Le notti brave di Gep Gambar-della, intellettuale salottiero chevive nel turbillon dell'apparireumano, ma cerca ostinatamente lagrande bellezza perduta.

Vedo “La Grande Bellezza”una seconda volta per capirecosa mi sia persa e soprattuttoperché continui a considerarlo,senza alcun ripensamento,nient’altro che un compiantosterile e un plagio mal riuscitodi porzioni oniriche denatu-rate, appunto, della propria”grande bellezza”.Questo film auspica grandi ri-voluzioni dello spirito presen-tandosi come l’alfa e l’omegadi un animo artistico impanta-nato, ahimè, nel putrescente evischioso scenario della mon-danità, ma non è che una car-rellata (troppo lunga) di

“maschere” umane che na-scondono volti sudati e che de-gradano la coscienza se non leaspettative.I miei non sono i toni di chibacchetta lo sfacelo dei valoriinvocando mistica moralità,ma di chi detesta la mancanzadi originalità (soprattutto orache i riconoscimenti fioccanocome se fosse la rivelazionedel cinema italiano); non c’èsogno, non c’è denuncia, e al-lora cosa vuole comunicarci ilregista tramite la voce dellacoscienza di un Servillo de-moralizzato che non manca dicitare all’evenienza Flaubertcome se c’entrasse qualcosa?La maggior parte degli spetta-tori che ha adorato questo filmsi difende da quel paragonescomodo che sovente si ese-gue con Fellini; non intendo ti-rarlo in ballo perché sonoun’affezionata di quel cinema”che mai tornerà”, di cosebelle ne abbiamo ancora, pec-cato che abbiano poca riso-nanza pubblicitaria.Lo nomino perché come hoocchi per vedere, e memoriaper ricordare di aver già pas-seggiato in una vecchia villaabbandonata compiangendo lanobiltà romana decadente chegiocava nel buio, ho già vistosfilare suore e vescovi accen-nando un sorriso a metà, e so-prattutto ho già compatito unMarcello Rubini che preferivacelarsi nelle ombre di un’ esi-stenza insoddisfatta piuttostoche scrivere della maestositàfatiscente della sua Roma, ma

era il 1960, e rappresentavauna denuncia gelida da partedi un genio dell’estetica cine-matografica.Sorrentino ci pone di fronte adun film già “usato”, che haesaurito la poesia per costel-larsi di pedanteria e vuotezzasistematiche, mi infastidisce ilmodo, mi infastidisce il mes-saggio, e continuo a ritenerlo“arte riciclata” e stremata.

di Silvia Pezzopane

PERCHE’NO

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di Alessandro Marzi

IIl film è giocato per tutta lasua durata sul filo dell'ambi-guità. Se da un lato vediamoAnna, la ragazza che sembrapresa in trappola da un mostroe che sente ancora la vita scor-rere dentro di se, nonostantesia in procinto del suo stessofunerale, dall'altra abbiamo

Elliot, personaggio carisma-tico che possiede il dono diparlare con i defunti e chequindi cerca di accompagnarela smarrita e spaesata animadella ragazza sulla soglia deltrapasso. Questo nucleo cen-trale è circondato di piccolidettagli che però possono es-sere d'aiuto allo spettatore pertrarre le sue conclusioni perso-nali. C'è il ragazzino facenteparte della vecchia classe diAnna, deriso da tutti e trascu-rato dalla madre e che sembraavere anche lui lo stesso donodi Elliot. C'è il ragazzo diAnna, ossessionato dall'ideache lei possa essere ancoraviva e che cerca in tutti i modidi vederla prima del funerale.I dettagli finali invece sonoquelli che completano il qua-dro generale della situazione.Lo strambo Elliot, peraltromagistralmente interpretato daLiam Neeson, dice di averequesto dono e effettivamente

parla con i defunti per tutto ilfilm, ma come mai Anna èl'unica fra questi che cammini,parli con lui e che voglia an-darsene da li? Il ragazzinodella scuola, vediamo benis-simo che vive con la madre,ma questa non accenna ad unmovimento, ad una normaleazione quotidiana, sembra pie-trificata, come se fosse incoma davanti alla TV. E sefosse già morta da tempo? Ov-viamente il povero ragazzinonon può saperlo, visto che nonè a conoscenza delle sue mi-steriose doti. Ma le sequenzeche fanno veramente “intrip-pare” lo spettatore sono, a mioparere, due: la prima è questacontinua azione di sommini-strare una misteriosa sostanzaad Anna; Elliot le dice cheserve a far rilassare i muscoli,ma potrebbe anche ridurre alminimo le funzioni vitali efarla sembrare morta agliocchi di terzi. La seconda ri

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Titolo originale:

AfterlifePaese: USAAnno: 2009Durata: 142 min.Genere: Commedia drammaticaRegia: Agnieszka Wojtowicz-

Vosloo Interpreti:

Liam Neeson, Justin Long, Chri-stina Ricci, Chandler CanterburyTrama:

Anna, una giovane professoressa,ha una vita monotona, ogni giornoripete sempre le stesse medesimeazioni. Sembra che viva soltantoperchè ormai è venuta al mondo,ma non sa che le cose stanno percambiare. Una sera, dopo una litecon il suo ragazzo, ha un incidentecon l'auto; subito dopo si svegliasu un lettino da obitorio e vede El-liot, la persona che si occupa dipreparare le salme. Lui le spiegache, anche se a lei sembra di es-sere ancora viva, in realtà è nellimbo che precede la morte e chelui riesce a comunicare con lei tra-mite la sua capacità di parlare coimorti.

Recensione presente anche nel

sito www.thefear.it

guarda sempre il ragazzino,che dopo aver parlato del suodono con Elliot, torna a casa,prende la scatola di scarpecontenente un piccolo pulcino(la teneva in camera), si recain giardino e li seppellisce lapovera bestiola viva, dicendoche “era meglio così”. Questarecensione risulterà un postrana, ma...è “colpa” del film.Invece di dare solamente opi-nioni tecniche ho preferitocondire il tutto con i mieidubbi e considerazioni in me-rito. Se anche tu che stai leg-gendo, dopo aver visto il filmtrarrai le mie stesse considera-zioni, allora vorrà dire che lapensi come me, ovvero: AfterLife è un ottimo prodotto, rie

sce a miscelare drammaticità,staticità e suspense in manieramagistrale. Il cast gode delleottime interpretazioni di LiamNeeson e Cristina Ricci, checon il loro operato rendono an-cora più ottimo il prodotto. Senon amate abbastanza la vita,vi consiglio di guardare cosac'è dopo...

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Orvieto bietet einfach das Herz begehrtSCHOOL! Eine Ideale Vo-raussetzung für einen Urlaubum die italienische Sprache,die italienische Kultur und dieMenschen kennenzulernen.Einen Urlaub wie diesen kannich nur empfehlen Orvieto bi-etet dazu einfach vieles wasdas Herz begehrt. Trotz derTouristen die dieses Städtchenvor allem auch wegen seineswunderbaren Domes be-suchen, hat Orvieto das Flaireiner typisch ItalienischenKleinstadt in der sich die Ein-wohner (egal ob jung oder alt)in den Kaffeehäusern und aufden zahlreichen öffentlichenPlätzen treffen und miteinan-der plaudern (chiacchierano)nicht verloren. Jeden Tag nachder Schule habe ich auf einemalten Holzbänkchen meinPanino verspeist, dabei hat mirjeden Tag ein älterer Herr ca.80 Jahr Gesellschaft geleistet.

Er stellte mir immer die selbeFrage: "di dove sei?"– ich habimmer geantwortet –"abito vi-cino Salisburgo" –er meinteimmer-"Salisburgo non loconosco". Ich muss heutenoch lachen wenn ich darandenke. An meine Gastfamiliedenke ich auch liebend gerne,man lernt selten so nette undsympathische Menschen ken-nen! Tja und dieI Love ITSCHOOL mit den netten undsüssen Lehrer/innen und denmenschen die ich dabei ken-nenlernen durfte werden wohlauch in ewiger Erinnerungbleiben!!Eines ist sicher, auch wenn iches dieses Jahr wieder nichtschaffe nach Orvieto zu kom-men irgendwann werd ichdieses kleine Städtchen aufden Felsen bestimmt wiederbesuchen --- ich freue michschon :)

“Che lingua parli?” è la ru-brica che vi propone un testoin lingua originale su come ituristi stranieri vedono la cittàdi Orvieto. Sul sito web enella fanpage di facebook di Ilove IT School potrete con-frontare la vostra traduzionecon quella ufficiale.Benvenuti nella vostra scuoladi lingue!

author: Thomas MuhrFrankenmarkt - Österreich

Mamma mia, in Österreichkehrt schön langsam der Früh-ling ein (Winter gab es bei unsin Frankenmarkt heuer leiderkeinen). Das ist die Zeit in derich gerne meine Urlaube planeund mich nach den warmenSüden sehne. Eine Sprach-schule gibt es auch! I Love IT

Vicolo Ascanio Vitozzi, 2 - ORVIETO (TR)

Tel. 0763.450016 - Cell. 373 8262289

www.iloveitschool.com - [email protected]

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ULa Zarina. La biografia di Maria Rita

Lorenzetti racconta l’Umbria del potereUn ritratto senza veli e con carte alle mano dell’ex governatrice segna

il ritorno in libreria dell’autore de “I padrini dell’Umbria”. Tra l’inchie-sta fiorentina sulla Tav e una descrizione spietata della politica regio-

nale, il libro svela molti retroscena e ricostruisce la storia dell’Umbriadegli ultimi quindici anni.

Un’inchiesta su politica e af-fari, ma anche un libro checonsente di leggere la storiadell’Umbria degli ultimi anniattraverso la biografia diMaria Rita Lorenzetti. E’ ilnuovo libro di Claudio Lat-tanzi, giornalista, editore escrittore che, dopo il successode “I padrini dell’Umbria”,propone quest’opera dal titolo“la Zarina”. Ecco un estrattodell’introduzione.

“Questo non è un libro suMaria Rita Lorenzetti, o al-meno, non solo. La biografiapolitica della "Zarina" offre in-fatti lo spunto per addentrarsinei tanti grovigli di quel rap-porto patologicamente viziatotra politica e affari in cui è im-paludata la Seconda repub-blica, in una sovrapposizioneambigua e compromettenteche vede spesso invischiatiesponenti del partito democra-tico. E' nel doppio binario trala dimensione nazionale e

quella regionale in cui è collo-cata la protagonista di questepagine che emerge una visioned'insieme non solo del perso-naggio, ma del personale poli-tico e delle pratichedegenerate a cui oggi è affi-data la guida del Paese. La pa-rabola della ex governatricedell'Umbria, indagata dallaprocura di Firenze per associa-zione a delinquere finalizzataalla corruzione a causa dei la-vori dell'Alta velocità nel ca-poluogo toscano, diventainfatti lo specchio che riflettemolti dei mali della nostra vitapubblica, a partire dai critericon i quali vengono scelti ivertici di importanti impresepubbliche. Aziende strategicheche sono usate per riciclarepersonaggi politici a fine car-riera o in attesa di nuove pol-trone come la Lorenzetti, giàgiovanissima assessore e sin-daco di Foligno, quattro volteparlamentare e per due man-dati presidente della Regione.Una laureata in filosofia postaalla testa dell'Italferr, la piùimportante società di progetta-zione e appalti del Paese. Uncursus honorum, il suo, tipicodel politico d'apparato in quel-l'Italia centrale in cui si auto-riproduce un potere perenne di

derivazione post comunista,un giorno sicuramente desti-nato ad essere studiato comeuno dei fenomeni sociologicipiù persistenti, pervasivi e pe-culiari della storia repubbli-cana.Il caso Lorenzetti-Italferr èanche emblematico di comefunziona la nuova tangento-poli secondo le coordinate chegli studiosi definiscono "il ritoemiliano", ovvero la scom-parsa della tangente vera epropria e la trasformazione inuna pseudo tangente dellastessa opera pubblica, affidatada società di diritto privato,ma di capitali pubblici i cuivertici sono di nomina politicasecondo un meccanismo evo-

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luto, perverso e ancora pococompreso dall'opinione pub-blica che consente di trasferireun fiume di soldi ad aziendevicine ai partiti, contribuendoall'indebitamento dello Stato eal consolidamento del rap-porto tra politica e affari. Ogginon c'è più bisogno di pagaremazzette ai politici. La corru-zione dilaga infatti da nord asud come un'infezione fuoricontrollo, scorrendo nellevene delle oltre 20 mila so-cietà partecipate da Regioni edenti locali. Si tratta di un im-menso para-Stato, costruitocon accurata scientificità chefunziona con l'agilità discre-zionale delle società per azioniquando c'è da assegnare subappalti e consulenze, salvo tra-sformarsi in "azienda pub-blica" allorchè si chiede aicontribuenti di ripianare debitiaccumulati per favorire il cetopolitico e gli imprenditori cheesso alimenta. E' in attoun'enorme privatizzazionedella spesa pubblica al di fuoridi ogni forma di controllo edevidenza pubblica, ma rego-lata secondo gli interessi par-ticolari dei partiti. L'inchiestafiorentina svela il prototipo sucui è costruito questo sistema,con i controllori nominati daipartiti- in questo caso il numetutelare è Massimo D'Alema-accusati di lavorare nell'inte-resse dei controllati che quicoincidono con la potente coo-perativa rossa Coopsette, azio-nista del consorzio Nodavia,contraente generale della Tavin quell'area. E' una macchinacostruita con la stratificazionegiuridica di vari interventi nor-

mativi che vanno dalle ultimemodifiche alla legge quadrosugli appalti pubblici, la Mer-loni, alla decantata leggeObiettivo di Berlusconi e Lu-nardi, passando per la depena-lizzazione del falso in bilanciofino al mancato intervento sulconflitto di interessi che haportato a rimuovere la que-stione anche su scala regio-nale. Ripercorrere le tappedell'ascesa al potere della exgovernatrice consente, d'altrocanto, di entrare anche nelvivo del "sistema Umbria",una regione che si regge sul-l'impiego pubblico, su una gi-gantesca spesa sanitaria, unnumero esorbitante di pensio-nati e su un costo della pub-blica amministrazionenotevolmente superiore allamedia delle regioni a statutoordinario che sopportano 191dipendenti pubblici ogni 10mila abitanti contro i 219 del"cuore verde". Un cuore in cuii dipendenti pubblici incas-sano gli stipendi più alti d'Ita-lia come certifica la Bancad'Italia che fotografa i com-pensi annui nella pubblica am-ministrazione regionale a49.556 euro annui mentre lamedia italiana si ferma a47.608 euro. Cifre eloquentiper capire come in Umbria isoldi che girano siano quasitutti pubblici. In questa re-gione la nomenclatura politicacontinua come se niente fossead elargire denaro a pieni manialla casta dei burocrati regio-nali come dimostra il milionedi euro in premi di produttivitàpagati, a fine 2013, ai 64 diri-genti il cui stipendio viaggia

su una media di 96 mila e 679euro annui, con punte mas-sime di 138 mila euro. Inquante regioni può accadereche un ex dipendente di unComune percepisca una pen-sione di 637 mila euro al-l'anno, cioè il doppio dellostipendio del presidente degliStati Uniti? A Perugia suc-cede. Il beneficiario è l'ex av-vocato del Comune MarioCartasegna che, ancor oggi,utilizza l'auto blu comunaleper recarsi in tribunale a rap-presentare il Comune dal mo-mento che, dopo ilpensionamento, continua acollaborare con l'ente.

Maria Rita Lorenzetti è diven-tata la "zarina" soprattutto gra-zie al terremoto del 97 che hadirottato su un fazzoletto diterra un fiume di denaro paria cinque miliardi e 300 milionidi euro da lei gestiti in manieradirigistica, così come il suometodo di governo della re-gione è stato caratterizzato daun accentramento di poterenelle proprie mani che haesautorato nella sostanza ilconsiglio regionale, circon-dandosi di sbiaditi assessori edi una cerchia di yes man. Ilsuo capolavoro è stato peròquello di gestire le risorse pub-bliche, tra le quali spiccano ifondi comunitari, per alimen-tare un circuito clientelare cheha avviluppato anche le asso-ciazioni di categoria di im-prenditori, commercianti,artigiani, agricoltori, sinda-cato. Grazie ad una ferrea espregiudicata volontà, questadonna dal carattere risoluto e

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permaloso ha saputo creareuna ragnatela in cui sono rima-sti invischiati in un rapporto disubordinazione e dipendenzaquegli attori sociali che si ri-tiene poter vivere di mercato elibertà (e rischio) di impresa.E' questa la vera specificità delmodello umbro. Un sistemasocio-economico che ruota inrealtà tutto intorno ad un unicosole, alimentato dalle risorsepubbliche. E'una pianeta,quello di Maria Rita Loren-zetti, la cui eclissi coincidenon solo con il declino di undestino individuale, ma con ilpossibile ingresso in un conod'ombra di un'intera comunità,transitata nella propria storiadal potere temporale dei Papialla mediazione clientelaredella sinistra con la medesimainclinazione alla subalternitàdeferente rispetto a chi detieneil bastone del comando, senzaaver mai imparato a cammi-nare con le proprie gambe inun mondo da tempo senza piùconfini. Resta da capire senon sia ormai troppo tardi perinvertire la rotta e quale sarà ilprezzo da pagare per smetteredi essere una regione che con-tinua ad esistere solo grazieall'aiuto dello Stato.

La vicenda Lorenzetti, per laquale non è un esercizio for-male richiamare il principio dipresunzione d'innocenza, tirain ballo anche i reali livelli de-cisionali di una regione in cuii poteri ufficiali e visibili sonoin realtà affiancati e moltospesso sovrastati da una vera epropria cupola di derivazionemassonica, attualmente for-mata da poco più di venti per-sone che costituisce la cabinadi regia in cui vengono gestitigli affari più importanti e attra-verso la quale si mantienesotto controllo tutto che ciòche di rilevante si muove inquel pezzetto d'Italia tenutoperennemente alla catena. Sitratta di una super loggia mas-sonica parallela al GrandeOriente d'Italia e senza vincolidi affiliazione formale in cui siritrovano le ristrette èlite del-l'imprenditoria edile, dell'agri-coltura e del turismo, dellamagistratura, dell'università,della burocrazia e della sanitàpubblica, del giornalismo, del-l'avvocatura e della politica. E'qui, in questa loggia coperta,che sono state sbrogliate al-cune delle più intricate ma-tasse con cui l'Umbria si ètrovata a fare i conti anche re-

centemente. A volte in unnome di un effettivo perquanto paradossale interessegenerale, altre volte per ri-muovere ogni ostacolo agli af-fari dei poteri forti.Sarebbero, ad esempio, da ri-condurre alla potenza di que-sta lobby il recente salvataggiodell'aeroporto San Francescodi Perugia, in un primo tempoescluso dal governo Montidalla lista degli scali di inte-resse nazionale e poi misterio-samente riammesso tra quellidi prima fascia, ma anche l'in-credibile decisione di costruirel'ipermercato Coop di Colle-strada in corrispondenza di untracciato stradale curvilineo eassurdo lungo la superstrada E45. Questo secondo livello delpotere umbro, sovraordinatorispetto alla trentina di altrelogge massoniche che delimi-tano il perimetro segreto di Pe-rugia, ha acquistato nuovovigore dopo che la Lorenzettiha lasciato la guida della Re-gione. Fino ad allora avevaprevalso un clima in cui le ge-rarchie del comando erano sal-damente nelle sue mani. Sitrattava di una pax lorenzet-tiana che nessuna procura re-gionale si era mai sognata diturbare tranne il modesto in-cidente giudiziario di Sanito-poli, prima che la "zarina"come venne soprannominataall'epoca, iniziasse ad usciredalla palude Umbria per av-venturarsi in un territoriomolto più ostile e non addo-mesticato rispetto a quelloche, per anni, le aveva tribu-tato inchini zelanti, servili einteressati”.

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LDotEmu lancia la trilogia diDouble Dragon su Android

La trilogia di Double Dragon,annunciata da DotEmu pocopiù di un mese fa, ha final-mente fatto il suo debutto suAndroid. Il gioco è infatti di-sponibile su Play Store: sitratta, per chi fosse poco av-vezzo all’argomento, di ungrande classico videoludicouscito nel lontano 1987 che sicolloca nel genere dei picchia-duro a scorrimento. DoubleDragon è stato adattato permoltissime piattaforme eDo-tEmu, software house specia-lizzata appunto in porting(suoi titoli quali AnotherWorld e R-Type), ha decisonon solo di effettuare appuntoun porting del titolo, ma diportare in mobile il pacchettocompleto, comprendete tutti etre i capitoli della serie. Come ogni porting di casa Do-tEmu, anche Double DragonTrilogy non lascia nulla alcaso, e anzi, ci troviamo per lemani un’esperienza digioco migliorata rispetto alpassato. Il sistema di controlli

è personalizzabile: potremodecidere la collocazione suschermo di qualsiasi pulsante.Potremo inoltre giocarein cooperativa con un nostroamico via bluetooth e tro-viamo inoltre anche il sup-porto ai controller (quellicompatibili con Android ov-viamente). Double DragonTrilogy viene lanciato consupporto completo a PlayGames e con classiche onlinea livello mondiale. Come già accennato DoubleDragon Trilogy contiene ov-viamente tutti e tre i capitolidella serie: DoubleDragon, Double Dragon 2:The Revenge e Double Dra-gon 3: The Rosetta Stone. Lastoria inizia con Billy, cheparte con il fratello Jimmy allaricerca della sua ragazza, ra-pita dalla Black ShadowGang. Dovremo farci largo asuon di pugni e calci, insiemealle classiche armi da strada,tra i componenti della gang indue modalità di gioco: Arcade,

che ci metti di fronte al giocointero per cercare di ottenere ilmiglior punteggio possibile, eStoria, per sbloccare sequen-zialmente i vari livelli e prose-guire appunto nella trama.Sono inoltre presenti tre livellidi difficoltà, tra i quali unopensato appositamente per lepiattaforme mobili e uno dedi-cato ai veri esperti. DoubleDragon Trilogy viene vendutosu Play Store da DotEmu a2,69€, un prezzo tutto som-mato onesto per un titolo cheha fatto la storia del genere.

di Lorenzo Delli - androidworld.it

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Buono. Ogni forma di sentimentalismo, in particolarel'amicizia, occuperà il posto d'onore nello scorrere dimarzo. La tua immagine sarà molto apprezzata, per-sone vivaci mentalmente e un poco stravaganti ti di-fenderanno dalla noia. Al lavoro sarà saggiosollecitare l'intervento di un amico o di un fidato col-laboratore.

Turbolento. La stagione invernale si concluderà con unastanchezza più mentale ed emotiva che fisica, con qualchemalumore di troppo, scarsa socievolezza e momenti dichiusura che, anche se il carattere è forte, si faranno sen-tire, lasciando un segno negativo. Farai tesoro delle espe-rienze passate senza recriminare sugli errori, guarderaiavanti e troverai l'equilibrio che ti serve per vivere bene.

Alto il tono dell'umore e il fascino. Obbligatorio accan-tonare incertezze e dubbi. I pianeti dell'amore saranno insplendida angolazione rendendoti radioso e travolgente.Inutile porsi dei confini inesistenti. Sarà il momento dinuovi interessi e di manifestare i tuoi veri sentimenti. La-scerai parlare il cuore, gli istinti, i desideri. Psiche e corpogodranno di benessere eccezionale per l'intero mese.

In ripresa. Venere ti proteggerà da dispiaceri e difficoltàcausati dal distacco da luoghi e persone care, favorirà laripresa dopo la trasformazione, dopo il cambiamento. Sa-ranno possibili, infatti, trasformazioni affettive di unacerta importanza. Asseconderai il desiderio di espanderti,di varcare la soglia delle consuetudini, in ogni settore esi-stenziale. Esperienze e novità.

Discreto. Non proprio socievole come al tuo solito, avrai,però, coraggio da vendere e saprai di poter contare sulletue forze e sull'appoggio degli amici. Ostacoli ne incon-trerai, ma li salterai con la determinazione di chi vuolevincere. Matrimonio, famiglia e società d'affari sarannonel mirino di qualche resistenza. Limiterai i contrasti.Fine mese molto gradevole.

Buono. Le stelle ti inviteranno a schiuderti con sere-nità e generosità verso chi ti vive accanto. Limpido esincero, senza ambiguità o remore. Lascerai scaturirele energie creative, libererai le emozioni, ti manterraiin sintonia con il mondo intero. Il 16 è il giorno idealeper coronare un sogno, un progetto d'amore o di vita.Non male l'idea di tramutare un hobby in un lavoro.

Ottimo. Le stelle riserveranno per te entusiasmo, successisentimentali e calde emozioni. Rialzo del fascino, dellagioia di vivere e armonia nei rapporti con gli altri. Puoicontare su un innalzamento delle quotazioni personali inmolti settori, in primis quello sentimentale. Vincerai dif-fidenza, ipocrisia e formalismo, allontanerai quell'inca-pacità di decidere e vivrai a tutto raggio un fertile mese.

Buono. Qualche nuvola all'orizzonte proprio sul finiredella stagione invernale. Non ti perderai d'animo di frontea possibili difficoltà che si potrebbero creare in casa, spe-cie con un familiare di sesso femminile. Dal 18 Mercurioarricchirà la tua immaginazione. I tuoi pensieri sarannosostenuti dall'entusiasmo trainato da forti sentimenti. Fe-lici intuizioni in campo pratico.

Le stelle andranno a rafforzare fascino e loquacità, intra-prendenza e seduttività, e si ridesterà anche la capacitàdi esprimere i veri sentimenti senza il timore di essereferito. Si consolideranno le amicizie e ne nascerannodelle nuove, probabilmente durante viaggi o brevi spo-stamenti. Al lavoro confronterai le tue idee e metterai afuoco gli obiettivi più importanti. Successi scolastici.

Gli influssi astrali ti coinvolgeranno in situazioni favo-revoli alla vita sociale e mondana e alle amicizie. Unarelazione che sembrava svanire si tramuterà in qualcosadi importante: una magnifica presenza nella tua quoti-dianità. Ti risulterà difficile mettere d'accordo il desideriodi libertà con le richieste incalzanti dei familiari. Selfcontrol in ogni circostanza, specie al lavoro.

Ottimo. Le stelle ti offriranno una base di concretezza,audacia e dolcezza. Energia e vigore, sensualità e tene-rezza si mixeranno alla perfezione. Sarà la tua stagionedell'amore: non potrai sottrarti. Piaceri, eros e fantasiosigiochi da condividere con chi stuzzicherà le tue fantasieerotiche. Creatività in primo piano al lavoro. Bene glistudi e le finanze.

Già dall'1, con l'evento del Novilunio nel segno, potraitastare con mano gli aiuti delle stelle. Il passato si allon-tanerà, scaccerai definitivamente pensieri che ti avevanotenuto imprigionato in una storia con una persona chenon ti merita. Da non molto lontano arriverà qualcunointeressato alla tua carismatica personalità. Al lavoro pro-getti concreti prenderanno forma con facilità.

Oroscopo di Marzo

a cura di Gloria Fedeli (fonte: “leonardo.it”)

Ariete

Toro

Gemelli

Cancro

Leone

Vergine

Bilancia

Scorpione

Sagittario

Capricorno

Acquario

Pesci

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Fai la giocata al Superenalotto! Mi raccomandoperò: in caso di vincita ricordatevi di avvisare la re-dazione di Tuttorvieto!

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