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Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano notiziario sociale trimestrale anno LXV 1° trimestre 2013 Associazione al servizio degli anziani che vivono nella povertà e nella solitudine Milano - via Marcona 34 (ang. via Mameli) - tel. 02.761.133.07 - fax 02.710.928.39 - www.tazzinettabeneficaonlus.it Tutto è compiuto! Castel Gandolfo... ore 20 il portone si chiude. Inizia la pensosa solitudine di Joseph Ratzinger. Con tre rintocchi della Patarina, la storica campana del campanile di Palazzo Senatorio, Roma Capitale ha salutato Benedetto XVI che ha smesso i panni e le funzioni di Papa per ritirarsi a vita privata a Castel Gandolfo dove, allo scoc- care delle ore 20 di giovedì 28 febbraio, dopo il suo ingresso, le Guardie sviz- zere, prima di smontare dal servizio, hanno chiuso alle sue spalle il portone del Palazzo apostolico per far ritorno in Vaticano -essendo Ratzinger non più Papa- Benedetto XVI resterà ospite a Castel Gandolfo -residenza estiva dei Papi- fin quando non sarà pronto il suo alloggio nel convento all’interno del Vaticano. Intanto il Collegio dei Cardinali, insediato in Conclave, è impegnato per l’ele- zione del nuovo Pontefice. 120 anni

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Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano

notiziario sociale trimestrale anno LXV 1° trimestre 2013Associazione al servizio degli anziani che vivono nella povertà e nella solitudine

Milano - via Marcona 34 (ang. via Mameli) - tel. 02.761.133.07 - fax 02.710.928.39 - www.tazzinettabeneficaonlus.it

Tutto è compiuto!Castel Gandolfo... ore 20 il portone si chiude. Inizia la pensosa solitudine di Joseph Ratzinger.

Con tre rintocchi della Patarina, la storica campana del campanile di PalazzoSenatorio, Roma Capitale ha salutato Benedetto XVI che ha smesso i panni ele funzioni di Papa per ritirarsi a vita privata a Castel Gandolfo dove, allo scoc-care delle ore 20 di giovedì 28 febbraio, dopo il suo ingresso, le Guardie sviz-zere, prima di smontare dal servizio, hanno chiuso alle sue spalle il portone delPalazzo apostolico per far ritorno in Vaticano -essendo Ratzinger non più Papa-Benedetto XVI resterà ospite a Castel Gandolfo -residenza estiva dei Papi- finquando non sarà pronto il suo alloggio nel convento all’interno del Vaticano.Intanto il Collegio dei Cardinali, insediato in Conclave, è impegnato per l’ele-zione del nuovo Pontefice.

120anni

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SOMMARIO03

VITA SOCIALE120 ANNI DELLA TAZZINETTA

Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano

04L’EDITORIALEIL VIAGGIO DI SAKINA

05DIMISSIONI DEL PAPAALCUNE RIFLESSIONI

06VITA SOCIALELETTERA A PISAPIA E BATTAGLIE DELLA TAZZINETTA

14SOLIDARIETA’COLLANA DELLA BONTA’ 2013

17VITA SOCIALETESSERAMENTO 2013

18VITA SOCIALEPRANZO PASQUALE

20CONOSCIAMO MILANOVIA MERCANTI, PIAZZA E PALAZZI

22IL CONTROSENSOAMIAMO GLI ANIMALI MA NON UMANIZZIAMOLI

25MEDICINALA PREVENZIONE DELLA MALATTIARENALE CRONICA

26LA CASTA TVC’È CHI SCIALA E CHI STRINGE SEMPRE LA CINGHIA

27IL CITTADINO INDIFESOSTRAFOTTENZA E ARROGANZADELLE AZIENDE PUBBLICHE

24INCENDIO ALLA CASCINASEDE DEL MUSEO PERMANENTE IL “MONDO DEL PRESEPE”

Capo RedattoreGariella Arnaud

RedazionePaolo FogliaMaria DicoratoFabiola B. GildoneStefania De LilloDott. Giorgio GereviniDon Paolo Zago

Studio GraficoTipografia F.lli Verderio

StampaTipografia F.lli Verderio

ORGANO UFFICIALE DELLATAZZINETTA BENEFICAsede: Via Marcona, 3420129 Milanotel. 02.76113307 - Fax 02.71092839segreteria@tazzinettabeneficaonlus.itwww.tazzinettabeneficaonlus.itwww.tazzinettabeneficaonlus.com

Autorizz. Trib. di Milano n° 547del 29/07/1987

PresidenteMatteo F. Gildone(detto Zio Teo)

Consiglio DirettivoVicepresidente: Dr. Paolo FogliaTesoriere: Rag. Domenico BosoniSegretario: Sig. Vittorio TeruzziConsiglieri: Prof. Maria Dicorato,Sig.ra Rosanna Di BlasioSig. Goran Soce

Revisore dei contiPresidente: Dott. Giorgio Cavalca

Membri EffettiviDott.ssa Rossella SpagnoliRag. Stefania De Lillo

ProbiviriPresidente: Rag. Aldo Stenico

Membri EffettiviDr. Enrico AntinozziSig. Giuseppe Zemiti

Direttore ResponsabileGiuseppe A. R. Gildone

Medaglia della Presidenza della Repubblica2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009 - 2010 - 2011 - 2012

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Vita Sociale

Centoventi anni, ci vogliono tre parole per completare la cifra, tre parole, tante lettere, tante sillabe e lo stessoquando si scrive il numero 120, sempre tre segni sulla carta. Lettere o numeri significano comunque tanto tempo,direi un tempo infinito se rapportato alla vita media di un essere umano.Il 14 giugno questo tempo infinito diventa reale per la Tazzinetta Benefica: è infatti il suo “compleanno”, sì questameravigliosa istituzione che allevia le sofferenze dei più indigenti è viva e operante da ben 120 anni!Passiamo un po’ in rassegna questo secolo abbondante di storia, ci sono state due guerre e grandi cambiamentisociali, siamo passati dagli esperimenti di Meucci ai tablets e agli iPhone, dalle vaporiere ai treni computerizzati,dalla penna intinta nell’inchiostro ai pc più sofisticati, la nostra vita ha attraversato rivoluzioni di ogni genere,abbiamo avuto momenti di crisi e di euforia dei mercati finanziari e dall’anno 2000 perfino la nostra valuta è cam-biata, dalla lira all’euro. Tanti avvenimenti che noi abbiamo accolto e recepito in quel continuo fieri che dall’inizio del secolo scorso sem-bra non fermarsi mai. Ricordiamo che nell’anno 1000 si credeva che il mondo finisse: ”1000 e non più 1000” dicevano e ci furono sui-cidi in massa. Le credenze medievali non erano però morte del tutto e qualche deriva l’abbiamo avuta nel 2000,quando un bug misterioso avrebbe dovuto ”bruciare” tutti i computer e poi il 21 dicembre 2012 il calendario Mayaaveva predetto che, proprio quel giorno, il mondo dovesse finire un’altra volta e invece siamo ancora tutti qui acombattere i nostri quotidiani problemi esistenziali.Quanta storia e quanta vita in 120 anni! Eppure durante tutto questo tempo Tazzinetta Benefica ha svolto, pazientee infaticabile, il suo meraviglioso lavoro di assistenza, aiuto e conforto verso chi si trovava chiuso in un mondo disolitudine, povertà e malattia. Ha superato con incredibile coraggio e abnegazione le difficoltà di due guerre san-guinose con il loro retaggio di lutti e sventure, soccorrendo le vedove e gli orfani, i vecchi abbandonati e tutti colo-ro che erano rimasti senza più niente. Le difficoltà, comunque, ci sono sempre state, i soldi che non bastavanomai, la folla di anziani indigenti che aumentava con l’invecchiamento della popolazione, la necessità di incremen-tare il numero dei volontari quando la parola volontario sembrava sconosciuta e così via, anno dopo anno senzamai arrendersi, senza mai dire basta, continuando caparbiamente a credere negli altri, nella loro bontà, nella lorocoscienza. Si sono avvicendati tanti Presidenti in questi 120 anni e tutti hanno dato, ma ora che il Presidente attua-le sta dando più di quanto sia umanamente possibile, la Tazzinetta si trova dinanzi lo spettro di una fine senzaappello se non troverà gli aiuti economici di cui ha assoluto e immediato bisogno. Crediamo che nessuno voglia che questa antica e gloriosa opera filantropica milanese debba chiudere i battenti permancanza di fondi, i soldi che girano oggi sono pochi, è vero, la crisi flagella un po’ tutti, ma se guardiamo bene infondo al nostro cuore e....al nostro portafoglio, la possibilità di aiutare la Tazzinetta si trova. I grandi come i piccoli,le istituzioni pubbliche e i privati, basta poco per salvare un’Associazione che a sua volta salva tante vite da 120 anni.

Segnatevi la data del 14 giugno... Noi ci contiamo.

Sosteneteci non permettete che la più longeva Associazione di volontariato cessi la sua opera filantropica a favore di chi vive nella peggiore inopia.

Non facciamoci vincere dall’indifferenza.Aiutateci ad aiutarli!

TAZZINETTA BENEFICA ONLUSIL 14 GIUGNO COMPIE

120 ANNI120 ANNI

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L’editoriale (a cura di Gabriella Arnaud)

Stiamo vivendo tempi assolutamente incerti che spaventano per la nebbia che sembra avvolgere ilnostro futuro. Le dimissioni del Pontefice che turbano sia la Chiesa sia tutta la comunità credente è ilrisultato delle elezioni politiche che rende il quadro di un paese stanco e senza idee, ci gettano in unostato di confusione che da anni non si registrava. Politicamente ed economicamente ci sentiamo allosbaraglio e in mano a personaggi la cui poca esperienza o il persistere in vecchi e usurati sistemi,rischiano di riportarci ad un passato caotico e pericoloso che speravamo di non vivere mai più. Mancail lavoro, mancano i soldi, i giovani sono sfiduciati e il rinnovamento tanto sbandierato ci vede spet-tatori di assurde proposte senza un programma serio e un senso comune. Assistiamo alle solite dia-tribe, cui si vuole dare un volto nuovo con l’emergere di forze politiche che di nuovo hanno solo il modotelematico di approcciare i problemi. Non ha vinto nessuno ma ha vinto Internet e se il domani saràquesto è bene che prima di tutto si aprano scuole informatiche gratuite e si diano in dotazione compu-ter a tutti, ma proprio a tutti! E’ giusto che sia così, ma ci siamo arrivati troppo rapidamente e moltinon sono ancora pronti. Comunque staremo a vedere. purtroppo non possiamo fare altro.

Per aprire un po’ di azzurro in uno scenario tanto buio voglio parlare di un episodio che ci ricorda come nell’animo umanola bontà e il desiderio di aiutare gli altri sia per fortuna sempre presente e illumini anche i momenti più disastrati delnostro Paese. L’antefatto si svolge l’estate scorsa, più esattamente in luglio, quando Annalisa Fioretti, medico pneumo-logo in forza al Policlinico San Marco di Zingonia e appassionata quanto esperta alpinista, arriva ai piedi delle cime hima-layane del Gasherbrun per affrontare una scalata di ottomila metri. Siamo in Pakistan e la povertà dei villaggi si tocca conmano, ma Annalisa non sa ancora che il suo viaggio avventuroso di scalatrice finirà lì e dovrà affrontarne un altro moltopiù faticoso e inaspettato, che avrà come meta la vita di una bambina di cinque anni: Sakina.La piccola vive o meglio sopravvive nel poverissimo villaggio di Korphe e una cooperante di cui non si sa il nome la fa

incontrare con la pneumologa arrivata lì per caso o per destino. Shakira è nata con un buco tra i ventricoli, un difetto con-genito cui si può rimediare solo con un intervento chirurgico, Annalisa Fioretti la visita e si rende conto immediatamen-te che le condizioni della bimba sono gravissime e che per salvarla è necessario portarla in Italia. I problemi sembrano insormontabili, occorrono molti soldi per organizzare il viaggio, bisogna ottenere i visti e trovareun’equipe di cardiochirurghi pronta ad eseguire l’intervento in tempi rapidi. Annalisa non si perde d’animo, torna in Italiae fa partire una cordata di solidarietà, contatta amici e sconosciuti, si serve di Facebook per avere una più ampia rete disostenitori e con il coraggio di chi crede nel prossimo riesce nel suo intento. La “Associazione bambini cardiopatici nel mondo”, conosciuto il problema le dà una mano, grazie al suo aiuto e a quel-lo di tante persone di buona volontà i soldi per il trasferimento di Sakina in Italia arrivano e così anche i visti necessari,il viaggio è assicurato, ma l’intervento? Il tam tam della solidarietà non rimane inascoltato e i cardiochirurghi dell’IrccsPoliclinico di San Donato, guidati da Alessandro Frigiola, si dicono subito disponibili ad operare la bambina appenagiunge in Italia. Il 10 febbraio Sakina arriva finalmente a Milano, da luglio i tempi possono sembrare lunghi e lo sonostati certo per la piccola che aspettava in un lontano villaggio ai piedi dell’Himalaya, ma in realtà tutto si è svolto il piùbrevemente possibile se si pensa alle difficoltà superate e alle tante persone coinvolte in questo “lavoro” per salvare unavita umana. Sakina oggi è guarita, l’operazione è riuscita perfettamente e la piccola ai primi di marzo è ripartita per ilPakistan, per le sue montagne dove potrà affrontare la vita da persona sana, con le armi per difendersi dalle insidie di un’esistenza non certo facile.Annalisa Fioretti ha ottenuto il suo scopo, ha vinto la sua sfida per salvare la vita di Sakina econ lei hanno vinto tutti gli sconosciuti che l’hanno aiutata, a cominciare dalla cooperante che l’ha portata nel piccolo vil-laggio di Korphe ai piedi dell’Himalaya. Questa è la storia di Sakina e forse ce ne saranno altre nel mondo, l’ho voluta raccontare perché non si dimentichi maiche la solidarietà è un bene prezioso e che bisogna sempre aiutare chi la pratica. In qualunque momento e sotto qualun-que cielo sia necessario farlo.

IL VIAGGIO DI SAKINA

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Alcune riflessioni in merito alle dimissioni del papa

Ho sentito quindi un forte bisogno di pregare e la coincidenza con la mia presenza a Gerusalemme in quel giorno mi èstata di grande aiuto. Quanto alle interpretazioni, tra le tante cose che ho letto e pensato in queste ore, custodisco tre idee semplici che riten-go molto vere, al di là delle “dietrologie” giornalistiche che lasciano il tempo che trovano e sono fuorvianti.1. Una signora commentava dicendo: è un affare tra il Papa e lo Spirito Santo. Un amico che ha incontrato il Papa perso-

nalmente qualche settimana fa mi diceva: è un uomo immerso in Dio. Penso che occorra guardare lì per tentare di capi-re qualcosa. Sappiamo che il Papa come successore di Pietro ha un rapporto specialissimo con Gesù e in Benedetto XVI,così totalmente dedito alla causa del Vangelo e al bene della Chiesa, lo si vede. Penso che un gesto così forte sia natoall'interno della sua straordinaria amicizia con Gesù. Mi sembra che come Giovanni Paolo II aveva compreso di nondover scendere dalla croce, ora Benedetto XVI abbia capito di dover lasciare. Questo mi persuade ancor più che anchea ciascuno di noi occorre ascoltare e rimanere sempre fedeli a ciò che Gesù ci chiede, perché Lui vuole tracciare con cia-scuno una storia, un capolavoro tutto nuovo. Per questa ragione non c’è contraddizione tra la scelta di Benedetto e quel-la di Giovanni Paolo: sono due modi differenti per vivere la stessa volontà di Dio, la stessa vocazione.

2. La causa di questa decisione non andrei a cercarla lontano. Basta ascoltare il Papa, che l’ha espressa con semplicitàe chiarezza. “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vitadella fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, siadell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità diamministrare bene il ministero a me affidato”. Si è accorto che questo vigore oggi è più che mai necessario. E lui ritie-ne di non averlo più. Quindi con umiltà e libertà, dopo essersi speso interamente, lascia il compito ad altri. La Chiesaè di Gesù, non è sua. Lui l’ha servita con tutte le sue forze. In questo modo Benedetto ha dimostrato di come vive ilministero petrino: non come un potere, ma come un servizio alla Chiesa; e quindi a questo servizio si rimette nelmomento in cui si accorge di non riuscire più a svolgerlo come, secondo lui, dovrebbe. Ho saputo di una personache è tornata a Dio dopo questo gesto del Papa. Dio sa cosa fa, è sempre per il bene, è sempre Amore.

3. Se il Papa fa questo passo è perché ritiene che la Chiesa “sta bene”! Mai, infatti, avrebbe lasciato una barca che staper affondare: non si chiama di cognome Schettino, ma Ratzinger! Per questo il gesto da lui compiuto è un gesto cheindica che la barca della Chiesa è in salute: non sta assolutamente affondando, e tanti osservatori laicisti, che preten-dono di saperne di più dello Spirito Santo e si sentono in dovere di insegnare al Padre eterno a fare il suo mestiere(!), è bene che si mettano l’animo in pace!

Un’ultima osservazione.Sarà opportuno, dopo questo gesto ed alla luce di esso, riprendere l’insegnamento di questo Papa senza pregiudizi e pre-comprensioni: ci si accorgerà che è stato molto diverso da come la stampa laica ha voluto presentarcelo. Oserei dire, perusare un modo di parlare estraneo alla dimensione della fede ma molto in voga di questi tempi, che è stato non un “con-servatore” ma un “progressista”, anche in questa uscita di scena mediaticamente ad effetto! E’ riuscito in questi anni, inmodo unico, a tradurre il Vangelo di sempre nel linguaggio della cultura attuale, sottraendosi ai luoghi comuni del “poli-ticamente corretto” ed aiutando a smascherare gli inganni di una mentalità che, anziché esprimere la vera logica evange-lica, ad essa si opponeva in modo “dittatoriale”. Le sue parole restano pertanto come una rotta da seguire per chi vuolfar sì che il Vangelo sia ancora annunciato con fedeltà e coerenza agli uomini del nostro tempo.

Don Paolo Zago

Mi è stato chiesto di dire qualcosa sulla rinuncia del Papa. Immagino che alriguardo avrete letto anche voi molti testi illuminanti (e non) in questi giorni,forse anche queste mie semplici parole potrannoaiutare qualcuno. Chiaramente sono le riflessioni di un semplice prete, meglio:di un credente. E dentro un orizzonte di fede si muovono. La notizia dellarinuncia del Papa al ministero di vescovo di Roma mi ha molto colpito. Mi è sembrata una particolare visita di Dio, che come sempre giungeall’improvviso, sorprende e riempie di timore.

Don Paolo Zago

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi:“Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Giugno 2012, LETTERA AL SINDACO PISAPIAPer rispondere alle centinaia di telefonate che continuano a pervenirci daicittadini milanesi inerente le tradizionali manifestazioni che l’associazionenon riesce più a proporre, abbiamo deciso, come suggeritoci dagli stessi cit-tadini, di scrivere queste due righe al nostro Sindaco Pisapia sperando, nelcaso non riuscisse ancora a trovare 10 minuti per riceverci, di risponderciepistolarmente, con l’impegno da parte nostra di pubblicare la risposta.

ILLUSTRISSIMO SIGNOR SINDACO PISAPIA, NON RIUSCENDO AD ESSERE RICEVUTI, NONOSTANTE LE RIPETUTE RICHIESTE SIN DAL SUOINSEDIAMENTO DEL MAGGIO 2011, LE CHIEDIAMO, CON QUESTE POCHE RIGHE, SE I MILANESIPOTRANNO RITORNARE A VIVERE ALMENO LA TRADIZIONALE MOSTRA PRESEPI DI TAZZINETTABENEFICA IN PIAZZA DUOMO?

CON OSSERVANZA

Matteo F. Gildone(Presidente dell’Associazione)

TUTTI RICORDERANNO LE POCHE RIGHE DI QUESTA LETTERA APERTA AL SINDACO PISAPIA PUBBLICATA ANCHE SUL NOSTROPERIODICO DEL MESE DI GIUGNO DELLO SCORSO ANNO

...Ebbene, non ricevemmo risposta alcuna, anzi dopo Vaghi impegni da parte di impor-tanti membri della sua Amministrazione lo scorso Natale abbiamo assistito alla esibi-zione in piazza Duomo di bancarelle ambulanti di ben poca attrattiva, ma forse contanto ritorno in denaro, mentre è rimasta completamente libera l’area dove durante ilcorso dell’anno vengono solitamente allestite strutture varie. Sarebbe stato proprio unerrore concederla alla Tazzinetta? Forse non avrebbe portato liquidi in cassa ma tanto bene alla Milano natalizia sì.

Per la cronaca teniamo precisare che la città di Milano - fatta eccezione dei due quinquenni amministrati da GabrieleAlbertini ed il successivo da Letizia Moratti - storicamente è sempre stata governata da Amministrazioni di sinistrao al massimo di centrosinistra, le quali hanno sempre ritenuto una vera istituzione la Mostra Presepi di TazzinettaBenefica e anzi la consideravano quasi un vanto per la città.

Dobbiamo quindi pensare che la giunta di sinistra di una volta stava veramente dalla parte dei più deboli e di chi si prendeva cura di loro.

Infatti, tutti i Sindaci che si sono succeduti nella storia milanese da Antonio Greppi, Virgilio Ferrari, Gino Cassinise Pietro Bucalossi ad Aldo Agnasi, Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri, Gianpiero Borghini, Marco Formentini e lo stessoAlbertini ci onoravano con la loro presenza nel venire ad inaugurare, assieme a Vescovi ed alti prelati della Diocesimilanese, la “Mostra presepi” che Tazzinetta Benefica erigeva sul Sagrato di piazza Duomo.

Il PresidenteMatteo F. Gildone

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi:“Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Tutti questi Sindaci e quattro Presidenti della Repubblica da Einaudi a Gronchi, da Ciampi a Napolitano hanno sem-pre apprezzato l’operato della nostra storica ultracentenaria Associazione, riconoscendone i meriti con attestati emedaglie e persino dedicandole una via. L’ Amministrazione attuale ha invece deciso di ignorarci e in questo modoci “aiuterà” a chiudere i battenti e noi non riusciamo a capirne le ragioni, a nostro avviso assolutamente inesistenti.Facciamo solo del bene, aiutiamo il prossimo in difficoltà e la Mostra Presepi è un grande veicolo per portare “san-gue” alla nostra cassa sempre più anemica e vuota. E’ un male tutto ciò? Dobbiamo esserne puniti? Se esistono delleragioni probanti, che ce ne sia dato atto per favore, in maniera chiara ed esplicita senza nascondersi come sempredietro false promesse e colpevoli silenzi. Non chiediamo altro che di continuare una tradizione meneghina per affron-tare con il ricavato dei biglietti e delle offerte una situazione di grande emergenza che con il tempo può diventaredrammatica. E nessuno può negare di conoscere lo stato dell’arte. Soprattutto chi sta oggi amministrando una cittàcomplessa e problematica come Milano in cui ogni mano “volontaria” è benedetta e benvenuta - almeno così dico-no i giornali - allora perché negare l’occasione di esprimere al meglio sostegno e disponibilità a chi dal 1893 ne hafatto una missione? Non pensiamo e non vogliamo credere che anche qui c’entrino beghe politiche e di colore,Tazzinetta è un’ Associazione laica per statuto ed è aperta a tutti, nessuno escluso e il fatto di essere diretta da per-sone di credo cattolico non ha mai inficiato il suo principio di laicità. Anzi proprio seguendo gli insegnamenti dellaChiesa che sono fondamentalmente insegnamenti di carità umana, essa aiuta e aiuterà sempre i bisognosi ( per oracirca 900 persone) qualunque sia il colore della pelle e le tendenze politiche e religiose. Cosa dobbiamo dire di più? Da troppo tempo la nostra pazienza, di ciceroniana memoria, si è stancata di attendere,noi continuiamo a pregare e, incredibilmente, a difenderci e giustificarci per avere un briciolo di considerazione dachi di dovere a fronte della possibilità di regalare qualche speranza, un po’ di calore e molto, anzi moltissimo aiutopratico a tutti coloro che da lungo tempo o improvvisamente si trovano in condizioni di indigenza per varie e dolo-rose ragioni. Non può il Signor Sindaco far finta di non sentire e di non vedere, noi chiediamo solo un pezzetto disuolo nei giorni cosiddetti della Bontà e della Gioia. Chiediamo di ridare a Milano i suoi Presepi che tanto eranoamati non solo come simbolo religioso ma anche come opere d’arte, perché tali sono. Chiediamo veramente l’im-possibile? E’ inutile parlare tanto di valori umani e chiedere ai privati di donare il loro tempo e il loro cuore – cosadegnissima peraltro – se non si aiutano le associazioni di volontariato già esistenti e attraverso le quali i privati pos-sono essere veicolati in modo efficiente, ma per tutto questo occorre il vile denaro e per “fare” denaro senza mendi-care occorre anche dare qualcosa. La Mostra Presepi, appunto. Per dimostrare che non parliamo a vanvera e come si può constatare dalle foto, il primo spazio di piazza Duomorichiesto da Tazzinetta Benefica per la Mostra Presepi è stato concesso ad un’associazione di ambulanti, ma ilComune tramite “l’Ufficio Concessione Suolo Pubblico”, ci ha negato anche il secondo spazio e cioè la location dipiazza Duomo (quella dietro il monumento di Vittorio Emanuele) che, come abbiamo detto sopra, durante l’anno è spesso occupata da tendoni e strutture e che invece è rimasta inspiegabilmente vuota. Forse si è voluto evita-re tanto “mercato” vicino al Duomo, ma allora perché le bancarelle e non la Tazzinetta? Urge una spiegazione logica.

Complimenti signor Sindaco, Lei è veramente commovente!

Vorremmo che il Sindaco ci dicesse cosa la Tazzinetta Benefica deve fare per concedere quanto i suoi predecessorihanno sempre concesso, riconoscendo i meriti e l’operato della più vecchia Associazione di volontariato meneghina.

Sappia, però, che vogliamo continuare ad essere soprattutto ligi al nostro “credo filantropico” ed operare come sem-pre è stato fatto, senza confonderci con quella miriade di associazioni che ogni giorno vanno ad arricchire il Registrodelle onlus.

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La ex via Camposanto (retro del Duomo) concessa alle bancarelle degli ambulanti è una dellearee negate a Tazzinetta Benefica per la realizzazione della “Mostra Presepi” in quanto inviola-bile onde non inficiare la bellezza dell’Abside e non disturbare la tranquillità dell’Arcivescovado.

La sera di S. Ambrogio ognianno gli Zampognari diMiradolo si esibiscono connenie natalizie davanti al ten-done della “Mostra prese-pi”di Tazzinetta Benefica.

Mons. Manganini -Arciprete del Capitolo del Duomo-inaugura la Mostra presepi assieme alPresidente dell’Associazione TeoGildone, ai rappresentanti delleIstituzioni, ai Maestri presepisti, lastampa e le televisioni.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi:“Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Area fianco Cattedrale -fronte Portici settentrionali- prevalentemente concessa (anche se con una miriade di condizionamenti urbanistici, ambientali ed assicurativi) a“Tazzinetta Benefica” da circa mezzo secolo per la “Mostra presepi”.

Quest’anno si è preferito concederla alle bancarelle del “Mercato degli ambulanti”

In questa area dove per circa 50 anni Tazzinetta Benefica ha realizzato la “Mostra presepi”, dopo il veto del 2011, lo scorso anno, l’Amministrazione comunale ha giustamente preferito far

cassa concedendo alle bancarelle del “Mercato degli ambulanti” tutta l’area circostante il Duomo -da piazza Fontana e via dell’Arcivescovato alla ex via Camposanto (retro del Duomo),al marciapiede dell’Abside della Cattedrale nonché l’area fronte Portici settentrionali- quest’ulti-ma istituzionalmente concessa a “Tazzinetta Benefica” da mezzo secolo per la “Mostra presepi”.

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Ecco alcuni degli eventi che durante tutto l’anno vengono realizzati in piazza Duomo -per concessione dell’Amministrazione comunale- nella 2^ area

(dietro il monumento di V. Emanuele) negata a Tazzinetta Benefica per la “Mostra presepi”

Ecco l’area concessa tutto l’anno per lo svolgimento ogni tipologia di evento, purtroppo, anch’essa, negata per la 2^ volta a Tazzinetta Benefica per la realizzazione

della “48^ Mostra presepi di Milano”.

L’Amministrazione comunale ha preferito lasciarla vuota!

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi:“Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

AL FINE DI RINFRESCARE LA MEMORIA A CHI FA FATICA A TENERE IMMAGAZZINATO LE COSE BUONECHE GLI UOMINI SANNO FARE RIPORTIAMO NELLE PAGINE SUCCESSIVE UN ARTICOLO PUBBLICATO APAG. 10-11-12 DEL 1° NUMERO 2012 DEL PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE A FIRMA DEL DIRETTORE.

Il Direttore risponde

Ma chi sono i vostri assistiti? Tazzinetta Benefica è nata nel 1893 (119 anni fa) ma a chi è venutaquesta felice idea? Non sono troppe le Associazioni onlus nate negli ultimi anni e, soprattutto,sono veramente tutte oneste ed affidabili? Siete sicuri che chi si rivolge alle Associazioni per chie-dere aiuto abbia vera-mente bisogno, ...come fate a selezionarli?

Queste sono le domande che più soventemente ci vengono poste, specialmente da chi si avvicina per la prima voltaall’Associazione o da chi, pur conoscendoci da decenni, ci ricorda o ci conosce solo per la storica Mostra presepe cheTazzinetta faceva in piazza Duomo, o per le tante manifestazioni (spettacoli, mostre di pittura), seminari e convegni,pranzi natalizi e pasquali per poveri, mercatini solidali, distribuzione di pacchi mensili di derrate alimentari, di vestia-rio, di farmaci da banco, pagamento di piccole utenze, gite o scampagnate per i più diseredati ma non tutti sanno tutto.Comunque, sono tutte domande sane e sacrosante, specialmente in un periodo così confuso come quello che stia-mo vivendo ovverosia un periodo in cui la povertà sembra essere diventata la catastrofe primaria che imperversa inquesta nostra Italia, anche se, personalmente, metterei al primo posto la precarietà giovanile, la disoccupazione, enon solo quella giovanile ma anche quella degli ultra quarantenni, dei padri di famiglia che nonostante le promes-se o meglio le chiacchiere che continuano a raccontarci da oltre un decennio, sono in continuo crescendo provo-cando, così, un disastro che apre le porte a disastri peggiori che non possono identificarsi solo nella povertà ma intutte le conseguenze che da essa ne derivano, come la perdita di valori, l’eclisse totale della dignità, la disperazionecon tutti gli altri guai che da questa ne derivano...,e potrei continuare all’infinito.Con questa apertura penso di aver risposto alla 1^ domanda. Ed ora, restando in tema, vediamo chi si rivolge a noi: - gli anziani indigenti e spesso soli od abbandonati, - le famiglie cadute in povertà a causa della perdita del posto di lavoro del capo famiglia, molti giovani senza lavo-

ro convinti che un’Associazione come la nostra possa aiutarli a trovare un lavoro -a dire il vero fino ad un po’ dianni fa, lo facevamo in quanto qualche possibilità c’era, ora, però significherebbe illuderli e prenderli in giro-,

- i padri separati che a causa delle spregiudicate leggi del nostro Paese, finiscono a vivere nelle macchine od arifugiarsi presso gli anziani genitori o presso amici finiti anch’essi in disgrazia unendo così le forze per affittarsiun appartamentino e dividere le spese di vitto e alloggio,

- gli stranieri senza lavoro,- gli ex detenuti che dopo aver scontato la pena non sono più accettati dalle famiglie e fanno più fatica degli altri

a trovare un’occupazione.

Come è nata Tazzinetta Benefica? La storia è stata pubblicata centinaia di volte. Nell’ultimo ventennio del 1800 gli operai milanesi avevano l’usanza, a fine settimana, quando prendevano la paga,prima di rientrare a casa, si fermavano all’osteria per una partitina a carte giocandosi qualche tazza di vino -già ilvino allora ma anche fino agli anni sessanta del secolo scorso, si ordinava in tazza-. Ovviamente, il rientro a casaera piuttosto dondolante perché si era esagerato con qualche tazza più e, quindi, le discussioni in famiglia eranopiuttosto accese, e, siccome le donne vincono sempre, si arrivò ad un sano compromesso ovverosia, invece di bersitutte le vincite, depositarne una parte in una tazza da vino il ricavato, lasciato, poi, in custodia all’oste; così, lo svagoche si provava con la partita a carte rimase, le liti con le mogli diminuirono e nello stesso tempo, grazie alla sapien-te iniziativa dei frequentatori dell’osteria “I tri scagn” -al Carrobbio- in zona Ticinese, i soldi delle vincite di tutto l’an-no depositate nelle tazze venivano adoperati per fare un pacco dono nel periodo natalizio ai poveri del quartiere.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi:“Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Il 14 giugno del 1893 questi operai ex dondina (dondina è un termine appioppato nella seconda metà del secoloscorso, ai vigili privilegiati dell’epoca incaricati a sorvegliare vigilare i locali pubblici -la anunaria di oggi- i quali aforza di chiudere un occhio in cambio di un tazza di vino spesso andavano dondolando) decisero di fondare unaAssociazione e, prendendo spunto dalla tazza dove depositavano i ricavati delle vincite, la denominarono“Tazzinetta Benefica”. Poi, con il passare degli anni, quel pacco venne esteso a tutte le famiglie povere milane-si, e, dopo ancora, si incominciò a darlo non solo a Natale ma durante tutto l’anno, fino ad arrivare, grazie al buoncuore di tanti soci e benefattori, a garantire una distribuzione mensile.Successivamente, nel periodo post bellico (1915-1918), i servizi per gli indigenti si ampliarono e, ancora, dopo la2^ guerra mondiale, la forbice assistenziale si allargò agli sfollati, alle vedove fino a garantire le colonie estive edinvernali agli orfani ed ai bambini poveri in stato di salute precaria.Successivamente, grazie allo sviluppo economico, i poveri diminuirono ma oggi sembra essere ritornati a queiperiodi anche se, purtroppo, a causa del proliferare di Associazioni onlus ed al dilagare della povertà sono diminui-ti maledettamente le offerte dei benefattori, sono spariti -almeno per noi- i già miseri contributi istituzionali e sonodiminuiti anche i soci.E, pensare che per i milanesi doc, una volta essere Socio di Tazzinetta Benefica significava mettersi un fiore all’oc-chiello, infatti, fino ai primi anni del 2000, oltre ai cittadini comuni ed ai dirigenti di aziende, politici, giornalisti,reporter ed artisti sgomitavano per presenziare ai nostri Eventi ed ai nostri Convivi.

A prova dell’alta ed impareggiabile opera filantropica di Tazzinetta Benefica parlano i molteplici riconoscimenti, necito solo alcuni:

- L’Ambrogino d’Oro con Medaglia e diploma del Comune di Milano nel 1948, - la Medaglia d’Oro e diploma della Provincia di Milano nel 1970, - nel 1976 il Comune di Milano ha intitolato una via ad un Presidente di Tazzinetta Benefica -via Achille Feraboli-- nel 1976 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provincia di Milano, - nel 1999 ha ricevuto la Rosa Camuna dalla Regione Lombardia, - lo stesso anno il nostro attuale Presidente è stato premiato con la Benemerenza Civica del Comune di Milano per aver

proposto l’iniziativa “Adozione del 5° nonno” sperimentata con grande successo dallo stesso Comune di Milano, - nel 2000, nella bellissima cornice della Teatro alla Scala, la Camera di Commercio Industria e Artigianato di

Milano ci ha conferito il Diploma con Medaglia d’Oro “per esserci distinti nella divulgazione dell’alto valore delvolontariato e per l’attività che Tazzinetta Benefica svolge quotidianamente,

- riconoscimento analogo con un “contributo in denaro”” ci è stato conferito nel dicembre del 2008 dall’attualePresidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, tra l’altro, ogni anno, da ben 6 anni ci conferisce la Medagliad’Oro della Presidenza della Repubblica per i Concorsi letterari regionali che indiciamo per gli studenti delleScuole superiori della Lombardia.

- La prima Medaglia ci fu conferita dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi. - Va detto che anche in passato altri Presidenti della Repubblica come Gronchi, Einaudi nel 1951, ed altri hanno

conferito riconoscimenti all’Associazione. - Non sono mancati riconoscimenti da parte di alcuni Pontefici ed altre importanti Istituzioni.

Maggiori dettagli su “Chi siamo e Cosa facciamo” si possonoleggere nelle ultime 2 pagine del nostro periodico.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi:“Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Rispondo alla 3^ domanda: Non sono troppe le Associazioni onlus nate negli ultimi anni e...

E’ vero! A tal proposito, non posso che confermare una realtà alquanto perversa che imperversa nel nostro Paese:non si contano più le Associazione che nascono ogni giorno e che puntualmente vengono iscritte nel “Registro delleonlus”. Non saprei dire quante sono quelle serie e con buoni propositi ma, certamente, va detto che, a prescinderedalla serietà /o veridicità filantropica, esse distraggono contributi a quelle serie ed operose. Ritornando alla nostra associazione, infatti, posso dire, senza ombra di smentite, che fino ai primi anni del 2000,moltissimi politici sia locali sia provinciali o regionali ma anche nazionali e molti artisti sgomitavano per partecipa-re ai nostri Eventi ed ai nostri convivi, poi, tanti hanno pensato bene di creare delle Associazioni proprie, ovviamen-te, Associazioni onlus oppure diventare testimonial di altre Associazioni, non solo per motivi umanitarima, soprattutto, per mettersi in mostra e farsi pubblicità, chiedendo contributi ai cittadini, e, grazie alla loro notorie-tà ed alla sfrenata pubblicità su tutti i mezzi di comunicazione, spesso anche costosi (dove vanno a prendere i soldisolo Dio lo sa), distraggono la beneficenza dalle Associazioni serie come la nostra e molte altre verso le loro. Alla faccia di chi opera quotidianamente senza ostentazioni ed in silenzio, oserei dire, francescano. Purtroppo, cari lettori, questa realtà ci obbliga a rispondere anche ad una domanda intrinseca che ci viene posta nonsolo dai cittadini o dagli ormai pochi benefattori ma anche dagli stessi Assistiti o dai candidati ad entrare in dettalista; già, perché non tutti sanno che ci sono centinaia di poveri in lista d’attesa di assistenza ma che non possiamosoddisfare in quanto le richieste, parallelamente alla dilagante crisi occupazionale, aumentano sempre più, per cui,nonostante la buona volontà, noi non abbiamo i mezzi economici sufficienti per offrirgli assistenza. E, proprio per questo, da sempre, cerchiamo di creare eventi e manifestazioni, proprio per raccogliere fondi ma,anche in questo caso, i primi ad ostacolarci e fare mobing sono le Istituzioni e la sporca burocrazia nella quale alcu-ni personaggi arroganti e presuntuosi si dondolano, e siccome, lor signori, economicamente, stanno tutti bene e,come tanti impiegatucci di posti chiave, per rifarsi della pochezza della vita privata, appena occupano una poltron-cina si divertono a mortificare con arroganza il prossimo e le persone per bene.Infine rispondo all’ultima domanda:

“Siete sicuri che chi si rivolge alle Associazioni per chiedere aiuto abbia veramente bisogno e...come fate a selezionarli”?Quale sia la metodica selettiva delle altre Associazioni non lo so, comunque, è sempre molto oculata. Noi, dal canto nostro, ogni 18 mesi facciamo un censimento per verificare se persistono ancora le condizioni peroffrile l’assistenza che solitamente diamo:- ad anziani indigenti (con pensione minima),- a famiglie in grave stato di povertà a causa della mancanza del posto di lavoro, specialmente del capo famiglia

che, tra l’altro, ha impegni onerosi contratti prima della perdita del posto di lavoro,- alle ragazze madri e padri separati con scarsi mezzi economici,- ad ex detenuti che scontato la pena non vengono più accettati dai parenti e fanno fatica a trovare un posto di lavoro,- ed altri casi pietosi che analizziamo di volta in volta.Ovviamente, ad ogni assistito chiediamo una serie di documenti anche se, quasi sempre, ci vengono inviati dagliAssistenti sociali.

DATECI UNA MANO PER FAR SI CHE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE POSSANO TRASFIGURARSI IN SPERANZA, AMORE E CARITA’AIUTARCI COSTA SOLO UNA FIRMA! 5 PER MILLE

È SUFFICIENTE SCRIVERE E FIRMARE NELL'APPOSITO RIQUADRO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CUD, UNICO, 730) ALLA VOCE:

"SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE”

IL COD. FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE: 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8

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FORZA... SII ANCHE TU PROTAGONISTA della “Collana della Bontà e della Solidarietà Permanente 2013”

Coraggio Amici, Abbiamo bisogno di voi!Lo sappiamo che il nostro è un “tormentone”, ma ci perdonerete e continuerete a leggerci, ne siamo sicuri.

Abbiamo sempre molte cose da fare, dateci una mano per favore. Non ci abbandonate e collaborate scrivendo il vostro nome in questa preziosa e meravigliosa

“Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del 2013”Coraggio amici e grazie, Dio ve ne renderà merito.

ADAMOLI GIAN BATTISTAADELASCO TIZIANOAGUIARI CLAUDIOALBASINI ETTOREALBINI ROSALBAANCILLOTTI MARINAANDOLFI FRANCESCOANTINOZZI ENRICOANTONELLI GIANFILIPPOARCHENTI ENRICOARMENI MARIA ROBERTABACOCCOLI ANTONIOBAGAROTTI VALERIOBAI VITTORIABALESTRI GIANCARLOBALOSSI GABRIELEBANDINI DAVIDEBARBESTA GUGLIELMOBARBIERI ERMINIOBASILE GIULIOBASSI GIOVANNIBASTIANI ADORNABATTISTEL EZIOBELLEMO TIZIANO CARLO inmemoria di Don FRANCO CAMAGNIBELLEMO TIZIANO CARLO BELLETICH ALDOBERTEL ENRICABERTINELLI GABRIELLABERTOGLIO ANNABIDOJA CLAUDIOBOEZIO GIACOMOBONADONNA FRANCOBONASSINA GIORGIOBORNANCIN RIGGIO GISELLABORTOLOTTI UGOBOTTARO DARIABRAGA ANGELOBRAMATI ELIANA in mem. delmarito EUGENIOBRICHETTI LETIZIA TERESABRUNO UMBERTOBUCCARELLA FRANCOBURATTI ANGELOBUSATTI CLAUDIO & PERVERSI ANGELABUSCAINI GIUSEPPE CARLOBUSSOLATI MICHELEBUZIO GIOVANNI & TOSCACAFFI LIDIACALTAGIRONE Rag SERGIO c/oOmnia Impianti CALZI MARCO & LATTUATI NADIACAMPI ANDREACANDINO MELCHIORRECANOVA MILENACAPPETTI MARTINA MARIACARBONI GIUSEPPECARPENTIERI VITTORIOCASELLA CARLOCAZZULANI LUIGI

CERNUSCHI LUIGICERUTI GUSTAVOCERUTTI NATALIACHIAPPINELLI FRANCESCO PAOLOCHIERICHETTI PASQUALECIANCI GIOVANNACIANFANELLI FIORENZACIVIDINI FEDERICACLERICI NINOCODOLINI MARCO & ARTIFONILAURACOLLI LANZI CLAUDIOCOLOMBI LAURA MARIACOLOMBO REMOCOZZI NICOLETTACRIPPA MASSIMOCURTI ANNALISAD'AGOSTINO VINCENZODA RIN JOLEDALLA BONA PROSERPIO MARIA-TERESADE BELLIS CORRADODELLA CERRA ERRICODELLA ROLE FRANCADIBLASIO ROSANNADI FONZO CECILIADI FRANCO FRANCESCODI GIROLAMO SILVIADONDENA MARCOECOLOGICA 3000 srlFEAL PROGETTIFIGINI GUELFOFIGINI VIRGILIOFINETTI LILIANADIPENDENTI FILP S.p.A in mem. di EUGENIO MARCASSOLIFIORUCCI LUCIANOFLEBA ANGELAFOGLIA PAOLO FONDAZIONE FRANCO E MARIA GOYFORMIGONI FRANCOFOSSI LEANDRO & MANNAAMBRETTAFRANZOLINI VIRGINIAFRANZOSI MARCELLAGALLETTI ENZOGALLI GIUSEPPEGALBUSERA PIERLUIGIGENNARI PAOLOGOBBI ANTONIOGOBBO EMMAGRIGNANI ENRICOGRUNANGHER PAOLOINZAGHI NATALINAINVERNIZZI GIADAIPSIA CREMONA CLASSE 1° FLAINATI ENRICOLANDONI MADDALENALEONE AMELIALEONE ENRICA

LONGO MARIALONGONI DOMENICOLUALDI ANGELOLUZZU PIETROMALGARINI LUCIANOMALNATI LUCAMANNA ANBRETTA & FOSSI LEANDROMARCASSOLI EUGENIOMARCHESI LIDIAMARFORIO ADRIANA in memoriadella sorella MARIANGELAMARIANI GIOVANBATTISTAMARINONI FRANCOMAURI FERRUCCIOMAZZIERI STEFANOMELLI MARIA GRAZIAMERLI VALENTINOMICHELINI ARTUROMICHELINI CRISTINAMILESI ROMANOMILONE VITTORIO MONDINI ALDOMORANI VANDAMOTTA LIDIAMOZZANA MARIATERESAMURA DANIELAMULTINEDDU LUCIAMUTTONI GIULIONOBILE PIERINOOLDRINI NICOLETTAORLANDI PIETROOSCULATI GABRIELLAOTTINO GIANFRANCOPACCES MASSIMOPAGANI GIUSEPPEPAGANI LEONARDOPANICHI ALDOPANIZZI PIETROPASETTI MARCOPASQUALIGO CLAUDIAPEDRAZZINI LORENZO & LIBE' DANIELAPEDRAZZINI MARIA ANGELAPELLANDA FERNANDO & ORNELLAPEREGO FRANCO & ROSYPERNI OLIVIERO

PETTINAROLI ROBERTOPIAZZA ROSANGELAPINCHETTI MAUROPIRANI ALBERTOPIRAS GIUSEPPEPIZZI GIUSEPPE & ZELASCHI GIANNAPOZZI ANTONIETTAPOZZI CESARE & BOSSI LAURAPREMOLI ALBERTOPRESTI FIORELLAPREZIOSI ORESTEPUCCIO GIUSEPPERAMELLA GIOVANNA

RAMPINI PAOLORAY ADRIANARICCA SALVATORERIMOLDI REALI CARLAROSSI GUIDO MARIAROSSI PIERFRANCESCOROSSI PIERLUIGIROTONDI MARIA GIOVANNASABBADINI SERGIOSALVI UGO & RADAELLI SUSANNASANTAMBROGIO - CHIOZZATTOSANTARELLI EVA & FANNYSAPORETTII STEFANOSARTORELLI SERGIOSBROZZI ROSANGELASCHIAVO ILARIASCOA LUIGISCOTTI MARIA ved. CHIESASECONDI PEDRAZZINI LUIGIASEMENZA DARIOSERRA EGIDIOSESINO ADELESESSA CRESPI ADELAIDESILVA ROSALINDA TREVISANSOLDO CARLOSOTTOVIA PONCINO MARIASTAGNI GOFFREDOSTELLA S.p.A.STENICO ALDOSTERZA ROBERTOSTRACUZZI SILVESTROTARTARA GIOVANNITARTARI BRUNATENAN ADELETERUZZITIMEUS FABIO & PACOZZI CARLAin mem. della mamma NellaTIRABOSCHI ERNESTOTRANCOSSI ROMANATREFOLONI GIUSEPPEUGLIANO SALVATORE & PACOZZI FRANCA UGONI MARGHERITAVALSECCHI GIANLUIGIVANONI GIOVANNAVARISCO MARIA PIAVECCHIO GIANRICOVEDANI ALDOVEDANI PAOLAVERNOCCHI GIOVANNIVERTEMATI MARISAVILLA LINOVOLPATO PIRAS ANTONELLAZAMAGNI ANTONIETTAZANGRANDI MARISAZAPPA FEDERICAZECCHINI MAURIZIOZUNTINI GIAN PIERO

Solidarietà

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Solidarietà

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Invia il tuo contributo tramite Bonifi co bancario intestato a:

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Vita Sociale Lettera del Presidente

TESSERAMENTO 2013Care Amiche ed Amici,come ogni anno, sono felice di augurare a tutti voi un nuovo anno migliore di quello passato, foriero di cose bellee, soprattutto, di buona salute. Non posso esimermi, però, dallo sperare in un anno economicamente migliore, unanno in cui l’economia possa intravedere spiragli di ripresa specialmente per l’occupazione che ormai sta toccandoil fondo, e che non riguarda più solo quella giovanile, bensì tanti lavoratori cassintegrati, esodati od, addirittura,senza più il posto di lavoro sul quale avevano fondato le proprie speranze di vita e delle proprie famiglie.Purtroppo, come ho già avuto modo di scrivere più volte, in tempi non sospetti, le Associazioni di volontariato -spesso abbandonate dalle Istituzioni- oltre a prodigarsi per la vecchia povertà ovverosia i poveri di sempre, le per-sone anziane abbandonate e con la pensione minima, stanno da tempo affrontando la “nuova povertà” che nonconsiste solo nell’aiutare gli extracomunitari che hanno già il conforto di una miriade di Associazioni, bensì le tantefamiglie che, ahimè, dall’oggi al domani -a causa della perdita del posto di lavoro del capofami-glia- cadono nel baratro della povertà.

Noi di Tazzinetta Benefica,

pur non volendo perdere le speranze e l’illusione che le Istituzioni possano convertirsi, concretamente e non solo aparole, all’interessamento dei ceti deboli ed alle associazioni di volontariato che si prodigano al reale ma sempreinsufficiente sostentamento, in rispetto all’impegno assunto sin dal 1893 continueremo ad essere ilpunto di riferimento per coloro che vivono nella povertà e nella solitudine e che sperano di poterricevere conforto e amore.Come vedete, care amiche ed amici, noi continuiamo ad impegnarci con tutte le nostre forze e senza concederci unmomento di sosta per far sì che questa macchina continui a macinare amore e solidarietà per chi vive nella pover-tà, quella vera, e spesso nella solitudine che senza ombra di dubbio è più brutta della stessa povertà.Per questo, noi dobbiamo poter contare sul sostegno di tanti amici benefattori disposti a soste-nerci con l’adesione a Socio, o con un contributo libero. Dagli iscritti ci aspettiamo il rinnovo del-l’adesione mentre ai nostri amici Soci Vitalizi chiediamo un contributo a sostegno dell’operato nelquale essi credono da tanti anni.

Certo che questo appello troverà la benevolenza di tanti, colgo l’occasione per augurare tanto bene ed inviare i piùcordiali saluti.

Matteo F. Gildone

CAMPAGNA ADOZIONE 5° NONNO A DISTANZAAdotta un nonno meno fortunato del tuo con un contributo che tu stesso potrai decidere

liberamente. Come fare? Decidi l’importo e la frequenza in base alle tue disponibilitàe dai l’ordine di Bonifico bancario permanente alla tua banca

Sul c/c bancario intestato Tazzinetta Benefica onlus

IBAN: IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257presso BANCA PROSSIMA - Agenzia di Milano

...e Dio te ne renderà merito!

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Vita Sociale (a cura di Maria Longo)

La tradizione sarà rispettata. Sì, care amiche ed amici, grazie alla generosità di chi crede nella “missione” che Tazzinetta Benefica onlus ha abbrac-ciato da 120 anni, sabato delle Palme (il 23 marzo) festeggeremo la Resurrezione assieme ad centinaio dei nostrifratelli sfortunati cui diamo assistenza durante tutto l’anno. Festeggeremo con loro come abbiamo fatto a Natale delloscorso anno e di tutti gli anni passati con un altro gruppo altrettanto nutrito. Come sapete, in queste ricorrenze nonriusciamo a condividere la gioia con tutti i nostri Assistiti, “sono tanti” e, oltre alle difficoltà logistiche c’è un’al-tra realtà più seria che ci impedisce di poterlo fare, sto parlando della carenza di fondi. Purtroppo, i bisognosi sonoin continuo crescendo mentre le offerte che, assieme al 5x1000, sono le uniche entrate sulle quali può con-tare Tazzinetta Benefica per il sostentamento dei suoi circa 900 Assistiti, sono in decrescendo.

A dire il vero, a Natale, il Consiglio di Zona 3 del Comune di Milano che ringraziamo di verocuore a nome, soprattutto, dei nostri Assistiti, ha deliberato un contributo a sostegno del nostro

progetto “E’ Natale anche per loro”.

Sarà colpa della crisi, sarà colpa della continua proliferazione di associazioni onlus, sarà per il fatto che le Istituzionidicono di non avere mai fondi da devolvere alle associazioni che assolvono agli obblighi cui esse si sottraggono,Tazzinetta Benefica che dal 1893 si prodiga senza sosta quotidianamente all’assistenza dei bisognosi, ogni annorischia seriamente di dover chiudere i battenti e abbandonare al proprio destino tanta povera gente. Comunque, al di là di queste tristi considerazioni, io sono convinta, come tutti i volontari di questa nobile storicaAssociazione, che la fortuna di poter guardare negli occhi quella gente che almeno per un giorno può lasciarsi allespalle le tristezze della povertà e dell’abbandono cui è costretto a vivere ci carica, e ci infonde la convinzione cheQualcuno da lassù ci darà tanta forza e lunga vita per continuare questa missione.A Natale, le cattive condizioni meteorologiche ci avevano scoraggiati, ci preoccupavamo per tutti quegli anziani chea causa del freddo e dai cumuli di neve gelati sui marciapiedi ed agli angoli delle strade avrebbero costretti tanti diloro a rinunciare ma, grazie a Dio, non è andata così; a prescindere qualche defezione che abbiamo subito provve-duto a rimpiazzare con quelli precedentemente esclusi per mancanza di posti siamo riusciti, con pullman e mezziprivati dei volontari, a far sì che la festa fosse degna di tutte le altre.Una giornata in allegria con menu a scelta di carne e di pesce, panettone e spumante per tutti, il consueto cestinocontenente il pranzo per il giorno successivo, un regalino per ognuno di loro, tanto cioccolato e l’immancabile pienodi baci che il nostro Presidente ha incassato assieme agli amici Paolo Foglia, Vittorio Teruzzi, Domenico Bosoni eMaria Dicorato del Consiglio Direttivo e ai Volontari. A Pasqua, statene certi, la musica non cambierà anzi, in rispetto alla tradizione, la festa sarà ancora più grande e,siamo certi che anche Voi, care Amiche ed Amici, non ci farete mancare il vostro sostegno e, come sempre, ci aiu-terete a

TRASFIGURARE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE IN SPERANZA, AMORE E CARITA’

A PASQUA COME A NATALE, A PRANZO CON GLI AMICI MENO FORTUNATI

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Vita Sociale

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Da piazza della Scala a sinistra in Via S.Margherita, a destra in Via Mengoni poi via deiMercanti. Non va pensato che le vie percorse nonsono senza storia bensì per scelta, sono state sor-volate.

Mercanti: piazza e via che sono di certo tra le piùinteressanti ed attraenti di Milano, non solo per larinomanza derivatagli dall’incessante svolgersi ditutti quegli eventi politici e culturali che accadde-ro in pieno Medio Evo, ma più ancora per ricordiartistici che le conferiscono ancora oggi un aspet-to poco dissimile dall’antico, da quando in praticanel 1228, il podestà Oldrado da Tresseno vi fececostruire il Palazzo della Ragione, seguito poi daquello del comune nel 1285. Peccato che diecianni dopo, quel fabbricato, ove la casa di MatteoVisconti venne distrutta da un incendio che bruciòquasi tutti i documenti in esso contenuti. Il nome “Mercanti” è derivato dal mercanteggiare dipersone danarose e trafficanti oltre che in oggettipreziosi, anche come cambia valute, cassierisovenzionatori contro pegno, non escludendol’usura al tempo ammessa per legge dal duca GianGaleazzo Visconti. Tali mercanti, col tempo, arric-chitisi al punto d’accentrare nelle loro mani i mede-simi affari della finanza milanese, diventando così iveri arbitri delle fortune politiche della stessa città.E’ bene ricordare che questi signori, già dal 1350in seguito a privilegi loro concessi dall’anticoStatuto milanese, si fecero costruire una loro sedechiamata Casa dei Banchieri dove, raggiunta lamassima potenza finanziaria, ebbero poi la possi-bilità d’estendere i loro affari sino a trattare constati esteri ove, talvolta, per comodità dei propriaffari si trasferivano con le loro famiglie. Tanto èvero che a Madrid ancora esiste la via “DE LOSMILANES” dove quei banchieri fecero affari persi-no con la Corte di Spagna, e ancora nella medesi-ma Londra esiste la via “ LOMBARD STREET”Questo vuole documentare la presenza di tali mer-

canti i quali, assecondati dai banchieri Strozzi diFirenze, ebbero pure la forza di finanziare quellastorica impresa d’Arrigo IV d’Inghilterra che glidiede più tardi, la facoltà d’imporre i suoi volerialla Francia, così posta definitivamente sotto lasua reggenza con seguente vittoria d’Azincourtnel 1415. Nel 1385 ed a seguito di un altro incen-dio scoppiato nel Palazzo Comunale, si diedemano a nuovi rifacimenti ripresi in seguito nel1560, anno in cui si ampliò la piazza fino a com-prendervi il lato del palazzo dei Giureconsulti,sorto per volere del papa Pio IV. Terminiamo conl’evidenziare che la piazza comunicava con le vieadiacenti per mezzo di quattro archivolti apertiverso Via Orefici.

PALAZZO DELLA RAGIONE

Nel 1228, come già accennammo, iniziò la costru-zione per volere del podestà Oldrado da Tressenoche nel 1234 venne ultimato da autore ignoto.Questo fabbricato dalle linee armoniche, da prin-cipio chiamato la Casa dei Novecento (da tanti cheerano allora i consiglieri milanesi che in essorisiedevano) comprende un porticato, apertosecondo antica usanza, da tutti i lati come pubbli-co ritrovo. Si accedeva al piano superiore permezzo di una scala a rampa (in legno massiccio)imboccante una robusta porta, varcata la quale sientrava in un ballatoio che a sua volta immettevain una vastissima sala mattonata a spina di pesceilluminata da trifore, finestre artisticamente deco-rate in terracotta, secondo l’usanza del tempo. Dalpopolo essa era chiamata sala nera a causa delterrore che incuteva ai convenuti per cause pena-li: era qui che con tratti di corda pendente dallafinestra centrale dell’edificio, i giudici spingevanogli accusati a tradirsi a vicenda con confessioniche, talvolta, terminava con il supplizio capitaleeseguito nella piazza stessa, se i rei erano nobili,ed in quella della Vetra se popolani.

VIA MERCANTI, VIA MERCANTI, PIAZZA E PALAZZIPIAZZA E PALAZZI

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Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi)

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Lugubre era quanto mai la triste scena resa ancorpiù tetra da una tremolante luce d’un lumicino adolio pendente dal soffitto che illuminava quei giu-dici che, a testa curva con le loro delibere teneva-no sospese le travagliate anime dei giudicati, men-tre il popolo, impaziente e curioso, commentavarumorosamente nella sottostante piazza. Nel 1770necessitava per Milano una nuova sede per archi-vi notarili, l’allora imperante Maria Teresa d’Austriausufruì di quest’edificio aggiungendovi un antie-stetico sopralzo in modo da potervi accatastaretutti i numerosi documenti dell’archivio. Privatocosì delle artistiche modanature, ornati, rilievi interracotta e dell’indovinata ed ampia fascia del cor-nicione, perdeva quasi tutta la sua importanza arti-stica. Al suo centro e verso la piazza, vi è il basso-rilievo con statua equestre del podestà Orlando,dai milanesi dedicatogli nel 1230.

LOGGIA DEGLI OSII

All’angolo della piazza c’è la graziosa palazzinaconosciuta col nome di Palazzina degli Osii, cosìchiamata perché sorta vicino alla dimora degliOsii, famiglia patrizia milanese concessionaria

dell’area stessa. Per volere di Matteo Visconti. Nel1316 con la collaborazione di Scoto di SanGeminiano, iniziò la costruzione sotto la direzionedel celebre architetto Balduccio che, tanto influivasull’arte lombarda. L’edificio, decorato con statuedi santi raffiguranti i patroni della città visibili nellenicchie sovrastanti le trifore, conserva nella lineageniale ed armonica le primitive mensole soste-nenti il balcone che Azzone Visconti vi feceaggiungere a maggior comodità del podestà, perle sue comunicazioni al pubblico appositamenteconvocato a suon di trombe. Per tale motivo dettobalcone, aveva preso il nome coniato dal popolodi parlera. Va osservata pure l’originale fascia che,cingendo il fabbricato, snoda tutti gli antichi stem-mi dei quartieri milanesi. Nell’interno vi sono alcu-ni affreschi ripristinati per ordine della famigliaOsio, al principio di questo secolo volendo cosìonorare il Generale Conte Osio, già precettore diVittorio Emanuele II. In fianco ed in stile rinasci-mentale è il cosiddètto Museo Commercialedell’Architetto Sormani, adattato nel 1808 in altropalazzo sorto in luogo di un porticato con cancel-letto ove, per secoli, furono esposte all’incanto lemasserizie dei falliti.

Conosciamo Milano

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Il Controsenso (a cura di Fabiola B.G.)

Spesso, anche dalle pagine di questo periodico dell’Associazione per laquale collaboro assieme a tanti che ho avuto modo di conoscere in questagrande famiglia, mi sono occupata del problema della confusione che si fatra il volontariato per gli essere umani ed il giusto amore che ognuno di noideve avere per gli animali e che, a mio avviso, non può essere confuso emesso sullo stesso piano.

Premesso l’indubbio amore che provo per gli animali e la stima per chiunque ne adotti uno, mi vedocostretta a fare delle considerazioni che potrebbero non essere capite da chi è in malafede o da chi con-fonde l’amore per gli amici a quattro zampe con l’egoismo. Prendersi cura di un animale, infatti, non è come possedere un giocattolo che in un primo momentoriempie un vuoto e poi si abbandona quando non ne sente più il bisogno. Comunque, sento il doveredi fare, con molta franchezza, una considerazione: “stiamo attenti a non colmare il vuoto e la solitudi-ne sociale che sta imperversando nel nostro Paese con l’umanizzazione degli animali. Ultimamente, sono rimasta colpita dalla proposta dell’on. Michela Vittoria Brambilla presentata allaCamera dei Deputati che prevede la detrazione delle spese veterinarie e farmaceutiche che, oltre adentrare nel redditometro -a mio avviso- hanno dei costi assurdi, con una franchigia inferiore a quellaprevista per le spese sanitarie delle persone.

Il Presidente della Lega degli animali e dell’Ambiente fa notare che nella politica non c’è traccia alcu-na che riconosca la funzione sociale degli animali da compagnia e che contribuisca alla prevenzionedell’abbandono ignorando, tra l’altro, il fenomeno di convivenza e sostegno psicologico che gli anima-li domestici svolgono a favore degli anziani soli, dei malati e dei bambini nelle varie fasi della crescita.

Ribadendo ancora una volta il mio amore per gli animali, io credo che, in un momento di crisi comequello che stiamo vivendo è destinato a non finire domani o dopo, queste nobili battaglie degli anima-listi e della stessa Brambilla, in parte sono apprezzabilissime specialmente per quanto riguarda la pre-venzione dell’abbandono, il fenomeno di convivenza di cui sopra, la lotta alla importazione clandestinadai paesi dell’est europeo ed il conseguente sfruttamento e maltrattamento, mentre mi sembrano untantino fuori luogo le altre richieste come quelle inerenti le spese veterinarie e tutto quanto ho ripor-tato all’inizio.

Io credo che l’on. Brambilla e tutti gli amici del suo Movimento dovrebbero fare una visitina alleAssociazioni costrette ad elemosinare offerte ed aiuti dai cittadini per il sostentamento quotidiano deglianziani soli ed abbandonati, di milioni di cittadini italiani disoccupati, di esodati che da mesi non per-cepiscono un centesimo, dei cassintegrati che non riescono a pagare l’affitto e che già a metà mesenon hanno più soldi neppure per comprare il minimo indispensabile per la sopravvivenza delle propriefamiglie, dei giovani disoccupati che hanno perso il mordente, l’orgoglio e persino la voglia di studia-re perché, pur volendo, i loro genitori non hanno le possibilità di mantenerli agli studi.

Ed è proprio qui il controsenso, infatti: • E’ alquanto scandaloso preoccuparsi esageratamente degli animali fino a chiedere la detraibilità delle

spese sanitarie che si sostengono per loro mentre aumentano i ticket dei farmaci, delle visite sani-tarie e degli esami clinici per le persone, mentre lo Stato e tutte le Istituzioni anche a livello localenegano sostegno ai cittadini sopra citati ed alle Associazioni di volontariato che si occupano di essi.

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Il Controsenso• E’ altrettanto scandaloso assistere a questo processo di umanizzazione degli animali da parte dei loro

padroni di questa Italia piena di cani e gatti cui non mancano giocattoli e vestitini che tanti bambinisi sognano di poter avere e per i quali si organizzano persino feste di compleanno mentre vediamofamiglie intere -e non parlo dei cosiddetti barboni o senza tetto- venire a chiedere alle Associazionidi volontariato abiti dismessi che una volta si mandavano solo nei paesi del terzo mondo o venire achiedere una stecca di cioccolato o qualche pacco di biscotti per festeggiare il compleanno o l’ono-mastico di un figlio. Il mese scorso, durante la distribuzione dei pacchi di alimenti ai nostri Assistiti,abbiamo assistito ad una scena da fantascienza ma ormai consolidata: una signora prima di usciredal suo suv (macchinone di lusso), dopo aver messo una sciarpetta di cachemire alla sua bestiolache aveva in braccio, le ha fatto indossare un cappottino di montone con il colletto e le manichinebordate di pelliccia. A prescindere l’esagerazione della stravagante signora ci siamo chiesti cosaavrebbe detto quella dolce bestiola se avesse avuto il dono della parola.

Cara onorevole Brambilla, personalmente ammiro e condivido tante delle Sue battaglie per gli animalie condivido, soprattutto l’amorevole dono di affetto che si deve ad un cane o ad un gatto ma, forse perossessione di realtà, non posso esimermi dal chiedere a tutti gli amici che, come me, amano gli ani-mali, di serbare qualche risorsa economica per i bambini abbandonati o del terzo mondo o per unnonno solo e povero o per un fratello che vive in indicibile indigenza con il cuore straziato dalla digni-tà perduta per non essere più in grado di mantenere la propria famiglia, quella famiglia che ha creatocon tanto amore e per la quale ora si vede costretto alle peggiori umiliazioni perché oltre alla perditadel lavoro si vede scaricato dalle Istituzioni, si sente un fallito senza dignità costretto a bussare alleporte di tante Associazioni e delle parrocchie per racimolare qualche pacco di pasta o di riso da porta-re a casa dove, poi, fingendo di non aver fame per non sottrarre neppure una forchettata di quel paccodi pasta, va a mettersi in coda alle mense pubbliche assieme a tanti altri poveri cristi.

Che Dio mi perdoni per la franchezza ma io, cara onorevole Brambilla, volontaria di questa ultracente-naria e storica Associazione milanese nonché impiegata in un Ente che si occupa di persone disagiatee povere che cercano casa, vivo tutti i giorni queste realtà, per cui mi permetto di chiedere e di sugge-rire a Lei ed al Suo movimento nonché a tutti i padroni di animali domestici di guardare con più obiet-tività ed onestà intellettuale le reali esigenze di questo società.

Con affettoFabiola

DATECI UNA MANO PER FAR SI CHE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE POSSANO TRASFIGURARSI IN SPERANZA, AMORE E CARITA’

AIUTARCI COSTA SOLO UNA FIRMA! 5 PER MILLEÈ SUFFICIENTE SCRIVERE E FIRMARE NELL'APPOSITO RIQUADRO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CUD, UNICO, 730) ALLA VOCE:

"SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE”

IL COD. FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE: 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8

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Domenica 3 febbraio, nelle prime ore del mattino un micidiale incendio si è sviluppato nella CascinaVistarina di Salerano al Lambro (Lodi) di proprietà della famiglia Cazzulani -grande amicadell’Associazione Tazzinetta Benefica- nota in tutta Italia persino negli ambienti del Vaticano per il famo-so museo permanente “Il mondo del Presepio” realizzato in un ala del fienile, e che ospita oltre 400presepi provenienti da tutte le parti del mondo, meta di tante scolaresche non solo del lodigiano bensìdi tutta la Lombardia.Nel rogo, purtroppo, hanno perso la vita quattro persone, infatti sono rimasti uccisi una madre sottole macerie ed i suoi tre figli di venti, sedici e dodici anni. Secondo Rainews Enrico Porrovecchio -comandante dei Vigili del fuoco di Lodi- le fiamme si sarebbero sviluppate dal camino per poi arrivareal tetto. In un primo momento, hanno riferito i Vigili del fuoco, la madre era stata data per dispersa mapoi il suo corpo è stato ricuperato sotto un solaio. Un quarto figlio diciottenne si è salvato. Stando alleprime ricostruzioni dei carabinieri, l’impianto di riscaldamento a metano, nella cascina era a norma. Lastufa a legna avrebbe causato l’incendio, poi propagatosi velocemente al piano superiore della casa,così, dalla canna fumaria le fiamme si sono propagate verso il solaio in un attimo, forse per il fortevento, intaccando tutta la struttura in legno del soffitto. Per Adel e i suoi 3 figli non c’è stato nulla dafare. Sempre secondo i Vigili del fuoco, intervenuti verso le 6 del mattino, nel momento in cui si è svi-luppato l’incendio, nell’abitazione c’erano la madre egiziana di 43 anni con i suoi 4 figli mentre il mari-to Asraf Abdel Rahman -cittadino saudita di 49 anni- era già uscito, come tutte le mattine, per andarea mungere le mucche. L’unico ragazzo sfuggito alle fiamme, il figlio Islam 18enne ch’ è riuscito a scap-pare mentre i suoi fratelli, purtroppo, non ce l’hanno fatta e sono deceduti insieme alla mamma. AsrafAbdel Rahman, originario dell’Arabia Saudita ma con cittadinanza egiziana e italiana, sotto l’effetto deldolore ha detto che tornerà in patria in quanto, ormai, qui non gli è rimasto più nulla, anche s’è certoche potrà continuare a contare sulla sensibilità di Tino Cazzulani e la sua famiglia timorata di Dio conun figlio sacerdote e sempre pronto a fare del bene disinteressatamente; basti pensare ch’egli devolvetutti gli incassi derivanti dalle offerte dei visitatori del “Mondo del presepe” alle suore missionarie. Noidi Tazzinetta Benefica, oltre a unirci al dolore di Asraf Abdel Rahman e suo figlio Islam, esprimiamotanta solidarietà a Tino Cazzulani e la sua splendida famiglia.

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L’insufficienza renale cronica viene definita dalla presenza diun GFR a 60 ml/minuto o alla presenza di danno rena-le(presenza di proteine nelle urine, glomerulonefrite, renepolicistico ecc.) per un periodo superiore ai tre mesi.Questa patologia colpisce in Italia il 19% della popolazionetra 1 65 e i 75 anni ed il 97% dei soggetti oltre gli 85 anni.Le cause principali dell’IRC sono in ordine: il diabetemellito,l’ipertensione arteriosa,lo scompenso cardiocir-colatorio e la stenosi delle arterie renali, quasi sempredovuta a condizioni di aterosclerosi. Rispetto a tali con-dizioni predisponenti si possono attuare efficaci misuredi prevenzione.La riduzione dell’introito di proteine nella dieta ha in piùstudi dimostrato la riduzione della mortalità per malattierenali croniche, così come l ‘incremento anche minimo(10gr./die) della loro assunzione quotidiana e’ in gradodi accelerare sensibilmente il declino della funzionerenale in soggetti con deficit minimi ed iniziali. L’obesitàraddoppia il rischio di danno renale. Nei paesi a più altaindustrializzazione l’obesità causa il 26% di IRC nelledonne ed il 16% negli uomini.Una giusta ed equilibrata restrizione calorica e soprat-tutto un’attività fisica costante e moderata (ad esempioun’ora al giorno di cammino, possibilmente A passospedito) e’ in grado di prevenire in modo significativo ildeclino della funzione renale.

Per altro abitudini voluttuarie come il fumo o l’eccessi-vo introito di alcool aumentano sensibilmente e siner-gicamente il rischio di nefropatia cronica.Una cura adeguata della condizione di ipertensionearteriosa rappresenta un obiettivo ineludibile nella pre-venzione dell’IRC: opinioni diverse sono costantementea confronto nella indicazione dei farmaci di prima scel-ta e negli obiettivi da conseguire in termine di valori dipressione diastolica e sistolica.Tra i fattori di rischio va senz’altro ricordata anche l’iper-colesterolemia, da correggere con misure opportune dinatura nutrizionale e comportamentale oltreche con farmaci specifici.Va infine sottolineato il rischio legato all’assunzionecronica di alcuni farmaci ampiamente utilizzati nellapopolazione adulta quali gli antinfiammatori ed antido-lorifici o gli inibitori della pompa protonica prescrittiper la cura di gastriti,ulcere o malattie da reflussogastroesofageo. Anche l’uso inappropriato di vitami-ne(ad es. del gruppo B) può in taluni paziente aumenta-re il rischio di nefropatia.In sintesi il messaggio che deve passare e che la pre-venzione primaria,basta su una corretta alimentazione esu adeguate abitudini di vita e’ in grado di preveniregran parte delle malattie degenerative a fronte di unbasso costo per la comunità.

La pagina della MedicinaLA PREVENZIONE DELLAMALATTIA RENALE CRONICAPer insufficienza renale cronica si intende la condizione in cui, in conseguenza di varie pato-logie, i reni perdono la loro funzione depurante il sangue ad essi afferente dalle arterierenali. I parametri che vengono presi in considerazione sono i livelli serici di creatinina eil cosiddetto tasso di filtrazione glomerulare (GFR) che rappresenta la quantità di sangue fil-trato nell’unita’ di tempo (ml/ minuto) dalle strutture funzionali dei reni (glomeruli).

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La “Casta TV” che critica la “Casta”Purtroppo, il mondo gira così:

“C’è chi sciala e chi stringe sempre la cinghia”

LA CASTA TV Il titolo, “La casta TV”, necessita di un chiarimento filologico. Infatti, la parola “casta” quando è uti-lizzata come aggettivo significa: morigerata; rispettosa della morale; non scandalosa;” quando, inve-ce, è utilizzata come sostantivo significa: “gruppo di privilegiati; gruppo sociale che gode di dirittiparticolari ”. In questo caso la parola “casta” è utilizzata come sostantivo. Pertanto, il contenuto di questo scritto non esprimeapprezzamento per una “TV casta”, ossia per quei programmi televisivi nei quali non c’è presenza di sgallettate,sgambettanti e succintamente vestite donnine o dai quali volgarità e turpiloquio sono banditi. Tutt’altro, invece.Infatti, questo volantino punta il dito su un’ingiustizia sociale spesso sottaciuta: l’esistenza di una “casta nella TV”,ossia la scandalosa condizione di privilegio, con riferimento alle loro ingenti remunerazioni, di cui godono nume-rosi personaggi della TV, i quali spesso fanno anche la morale agli altri. A tal fine, qui di seguito, di alcuni dei più popolari personaggi televisivi sono riportati i lauti appannaggi e sono con-frontati con i modesti vitalizi -(mediamente 600 euro al mese)- che l’INPS eroga ai pensionati titolari della cosiddet-ta “minima”.

F. Fazio 2.600.000 euro pari a 333 annualità di un pensionato “minimo”A. Clerici 1.500.000 euro pari a 192 annualità di un pensionato “minimo”C. Conti 1.400.000 euro pari a 179 annualità di un pensionato “minimo”G.Floris 550.000 euro pari a 70 annualità di un pensionato “minimo”M. Venier 500.000 euro pari a 64 annualità di un pensionato “minimo”L. Littizzetto 350.000 euro pari a 44 annualità di un pensionato “minimo”

Pertanto, con quel vitalizio che gli passa l’INPS, un pensionato “minimo”:

• per raggranellare i 2.600.000 euro -(emolumento annuo + cachet per San Remo)- di Fazio -(primo in classifica)-dovrà vivere, dopo essere andato in pensione a 65 anni, altri 333 anni, meno di Matusalemme che visse fino a969 anni, e comunque fino alla veneranda età di 398 anni;

• se, invece, vorrà accontentarsi dei 350.000 euro -(il cachet per San Remo)- della Littizzetto -(ultima in classifica)-dovrà tirare la sua grama vita per altri 44 anni, dopo il sessantacinquesimo, per poi tirare definitivamente le cuoiaalla giovane età -(giovane rispetto a quella di Matusalemme)-...di appena 109 anni.

Purtroppo, il mondo gira così: c’è chi sciala e chi stringe sempre la cinghia. Scandalose situazioni di disparità chebene riassume questo nostro arguto motto popolare che recita così:

A chi tanto tanto.. e a chi niente di niente!

Un italiano incazzato(questo documento è regolarmente firmato dall’autore e diffusore)

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Il Cittadino sempre più debole ed indifeso CI SCRIVE... E NOI RIPORTIAMO

“A2A” LA STRAFOTTENZA E L’ARROGANZADELLE AZIENDE PUBBLICHE

Tanto per citare uno dei tanti casi di malaffare del nostro Paese che ci riferiscono molti dei nostriassistiti ed amici... riportiamo di seguito una lettera di un utente inviata alla Direzione “A2A”(l’Azienda milanese distributrice di energia elettrica e gas) a seguito di un sinistro subito ad operadegli operai di una ditta escavatrice appaltata per dei lavori da una Società di Brescia a sua voltaappaltata dall’A2A. Nel giugno dello scorso anno -ci riferisce l’utente- gli operai di una ditta escavatrice che operava per conto dell’A2Aha provocato dei danni ad un ufficio a piano terra di una via milanese. Il danno ammonterebbe alla modesta cifra diEuro 266,20. Dopo ripetute denunce alla A2A, la direzione milanese dell’Azienda scrive alla Società da essa appal-tata per sollecitare la risoluzione del sinistro ma quest’ultima, approfittando del fatto che la propria Sede legale è ubi-cata a Brescia (stessa città nella quale è ubicata la Sede legale dell’A2A) ha pensato bene di ignorare la denuncia inquanto se lo sfortunato utente decidesse di far valere i propri diritti per vie legali, dovrebbe sobbarcarsi le speselegali di un professionista milanese e quelle di uno bresciano presso il quale appoggiarsi. In poche parole il recu-pero di una cifra sì modesta verrebbe a costare al malcapitato oltre 2.000 o 3.000 Euro. Da qui l’arrogante gioco stra-fottente dell’ A2A, della Società appaltata e di quella sub-appaltata. A questo punto l’utente consapevole dell’impo-tenza -specialmente in un periodo ci crisi amara cui stiamo vivendo- si è dovuto limitare ad inviare una sprezzantema doverosa lettera di risentimento all’A2A, ovviamente, ignorata in nome dello strapotere delle Aziende potenti, chepossono inveire contro l’utente insolvente consapevoli di non dover mai essere ripagati con la stessa moneta quan-do gli insolventi sono loro.

Il coraggio di mettere nero su bianco... per quello che vale:

Spettabile A2A,con riferimento alla corposa corrispondenza inerente il sinistro in oggetto subito in data 26.06.2012 ad operadell’Impresa escavatrice “Mistr...” a sua volta appaltata da “Aener... srl” di Brescia alla quale avete affidato ilavori, mi vedo costretto ad esprimere tutto il mio rammarico per il deplorevole comportamento della suddetta S.r.lche nonostante i Vostri solleciti e le comunicazioni mie, di mia moglie e del nostro legale, con fare che, per buongusto, non oso dire delinquenziale ma..., non si è mai degnata di rispondere.L’arroganza ed il menefreghismo di detta Società da Voi appaltata, come giustamente sostiene il nostro avvocato, èdovuta, sicuramente, al fatto che trattandosi di una cifra le cui spese legali-giudiziarie non giustificherebbero l’im-porto del danno subito, la suddetta -com’è costume di alcuni Enti parassitari italiani- si permette un atteggiamentotipico delle peggiori cricche. A questo punto, costretto a subire tale scandaloso comportamento che in certi ambienti definirebbero infame, mipermetto di asserire con forza che non si addice ad una società come la A2A affidare lavori ad altre società come la"Aener... srl" che a loro volta subappaltano ad improvvisate o piccole imprese come la escavatrice "Mistr..."(probabilmente non assicurate) che ha procurato il danno all’ufficio di mia moglie in via (..). - Milano.Tanto Vi dovevo.

P.S. Ai Vostri utenti che non pagano la bolletta tagliate la corrente, gli utenti cui non pagate i danni cosa possono tagliare alla A2A? In Italia i deboli pagano sempre!

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€ 1.000 al 1° classificato€ 500,00 al 2° classificato - € 300,00 al 3° classificato

A tutti gli studenti che si saranno distinti, saranno assegnati:Certificati di crediti scolastici - Attestati di merito - Attestati con menzione

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Chi siamoDenominazione/Ragione Sociale:

Associazione di Volontariato - Tazzinetta Benefica-onlusIndirizzo:

Via Marcona n° 34 > via Mameli 20129 Milano - www.tazzinettabeneficaonlus.itTelefono 02 - 76113307 - Fax 02 - 71092839 E-mail: [email protected]

Presidente: Matteo Fernando GildoneSegretario: Vittorio TeruzziNatura Giuridica:

Associazione iscritta nel registro Generale Regionale del Volontariato Sezione Sociale - all’Ufficio del Volontariato della Provincia di MilanoSettore Sociale Elenco Associazioni O.N.L.U.S del Comune di Milano

Area d’Intervento: Anziani indigenti che vivono nella povertà e nella solitudine (circa 900)

Riconoscimenti e Benemerenze: • Associazione nata il 14 giugno 1893 con il nobile scopo di assi-

stere i poveri della nostra città; • Si è distinta nei due periodi bellici per l’aiuto morale e materiale

nei confronti degli sfollati, delle vedove e degli orfani di guerra;• Dal dopo guerra a tutti gli anni 60 ha organizzato colonie mari-

ne per i bambini di famiglie bisognose e contribuito con il Comune per mandare i più biso-gnosi alle cure termali.

• Nel 1948 è stata insignita del diploma di Benemerenza conMedaglia d’Oro dal Comune di Milano;

• Nel 1970 è stata insignita del Diploma di Benemerenza conMedaglia d’Oro dalla Provincia di Milano;

• Nel 1976 il Comune di Milano ha dedicato una via della città aduno dei Presidenti dell’Associazione “Via Achille Feraboli”;

• Negli anni 80 ha devoluto un fondo all’Associazione NazionaleSpastici –Sezione di Milano- contribuendo così alla costruzio-ne di un Centro ambulatoriale a cui è stato dato il nome delPresidente della Tazzinetta Benefica “Achille Feraboli”;

• Nel 1996 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provinciadi Milano;

• Nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento di Benemerenza con laRosa Camuna dalla Regione Lombardia;

• Nel 2000 è stata insignita di Diploma con Medaglia d’Oro dallaC.C.I.A.A. di Milano per essersi distinta nella divulgazione del-l’alto valore del volontariato e per l’attività che svolge quotidia-namente;

• Nel 1997 ha proposto per prima “L’Adozione del 5° Nonno” aMilano, sperimentata con successo dal Comune del capoluogolombardo che, anche per questo, nel 1999 ha conferito laBenemerenza Civica al suo Presidente Matteo Gildone.

Ha ricevuto riconoscimenti oltre che dai Prefetti di Milano,dall’Arcivescovo di Milano, nel 1964 dal Santo Padre Paolo VI°, daiPresidenti della Repubblica EINAUDI (1951) e successivamente daGRONCHI le cui mogli erano molto legate all’Associazione, nonché daCIAMPI (2005) e successivamente (2006, 2007, 2008, 2009, 2010,2011, 2012) da NAPOLITANO la Medaglia della Presidenza dellaRepubblica per il 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8° e 9° Concorso letterarioriservato agli studenti delle scuole superiori patrocinati dal Comunedi Milano. Inoltre, nel 2008, il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano ci ha conferito un encomio per il prezioso impegno chel’associazione svolge.

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Cosa facciamoa) Tutti i mesi (anche quelli estivi) distribuiamo pacchi di viveri

di prima necessità: olio, pasta, riso, zucchero, biscotti, latte,pastina, dadi per brodo, pelati, carne in scatola, pesce in sca-tola, oltre ad altri alimenti di vario genere che pervengonodalla CEE tramite il Banco Alimentare;

b) Distribuiamo vestiari nuovi e usati (puliti e stirati);c) Aiutiamo a pagare le utenze (luce, gas, telefono, canone di

locazione) in base alle disponibilità economiche;d) Forniamo, previa prescrizione medica, farmaci da banco (non

mutuabili);e) I nostri volontari fanno visite domiciliari ai propri assistiti:

oltre 1500 ogni anno;f) Nelle prossimità del S. Natale, offriamo il pranzo di Natale a

circa 200 assistiti (a coloro che accettano l’invito e non hannogrossi problemi di deambulazione) in un noto ristorante milane-se accompagnandoli con pullman. Al termine consegniamo loroun cestino contenente il pranzo anche per il giorno successivoda consumare a casa;

g) La stessa cosa facciamo in prossimità della Santa Pasqua;h) In occasione della Santa Pasqua e del Santo Natale, offriamo

un cesto con prodotti e leccornie inerenti la festività;i) Una o due volte all’anno (in base alle disponibilità) organizzia-

mo una gita/scampagnata per tutti gli assistiti che non hannogrossi problemi di salute.

SINTESI ATTIVITA’ DI PROSELITISMO E DI RICERCA FONDIa) Dal 1950 (ufficiosamente), dal 1963 (ufficialmente) organiz-

ziamo in piazza Duomo a Milano la Tradizionale MostraPresepi, provenienti da molte regioni d’Italia. La Mostra contasolitamente un’affluenza di 40/50 mila visitatori;

b) Organizziamo rappresentazioni teatrali;c) Organizziamo Mostre di pittura;d) Indiciamo Concorsi letterari con Borsa di Studio;e) Organizziamo feste danzanti;f) Organizziamo il Convivio Natalizio e quello di Primavera per i

Soci, per i Benefattori, per gli Amici e per i Simpatizzantidell’Associazione ai quali spesso partecipano personaggi delleIstituzioni (dal Presidente della Regione, alle massime carichedel Comune e della Provincia, a Ministri, al Prefetto, Assessori epersonaggi del mondo politico ed ecclesiale), del mondo dellastampa scritta e parlata nonché dello spettacolo e della cultura;

g) Organizziamo manifestazioni nelle più importanti vie milanesiper la vendita di fiori e/o frutta in occasione della Festadei Nonni ed in altre ricorrenze e periodi dell’anno;

h) Nel mese di novembre facciamo celebrare nel Duomodi Milano e/o in altre note Chiese milanesi, la SantaMessa di suffragio per i defunti dell’Associazione;

i) Organizziamo (nel mese di ottobre) la Festa dei Nonni;j) Organizziamo i Mercati della Solidarietà;k) Organizziamo Maratone ed eventi sportivi e culturali.

Come sostenere la storica Associazione di Volontariato O.N.L.U.S.Tazzinetta Benefica

Bonifico Bancario Intestato a:“TAZZINETTA BENEFICA” IBAN IT 27 K033 5901 6001 00000008257 presso BANCA PROSSIMA - Milano

Conto Corrente postale intestato a:“TAZZINETTA BENEFICA” - Via Marcona n° 34 - 20129 MilanoC/C 51025203

Invio Assegno Bancario o Circolare intestato a:“TAZZINETTA BENEFICA”

Devolvere il 5 per mille delle imposteOgni anno quando compilate la dichiarazione dei redditiModello 730 - Unico - CudDovrete firmare nella casella:Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative...Riportando sotto la firma il nostroCODICE FISCALE 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8Con lasciti ed elargizioni di denaro, di beni mobili ed immobili

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Ingredienti per 4 persone400gr di asparagi, 200gr di riso vialone, 1,5 l di brodo di carne, Parmigiano grattugiato, Burro

Acquistate gli asparagi più sottili e freschi.Usate la parte verde (la più tenera) e tagliatela a tocchetti di circa 3 cm. Portate a ebollizione il brodo indi immergete gli asparagi. A fiammavivace lasciate riprendere il bollore, quindi aggiungete il riso. Terminata la cottura, a recipiente lontano dal fuoco, in corporate alla minestra unagrossa noce di burro. Servite in tavola con abbondante formaggio grattugiato.

Vino Consigliato:un bicchiere di Resling e... buon appetito!

RISO E ASPARAGI

LA RICETTA

De mês e mês de inverno, caregaa,el se scorliva el platen, al primm sôe i ramm ancamò biott masaraa,tentaven de trass foeura intanta on poo.

L’è staa on barlumm de Sô de stagion noeuva,che no l’è restaa in pee che ona giornada,perché gh’è tornaa indree ancamò la pioeuva,avanz d’ona stagion gnanmò passada.

Febrar el comenciava a cuntà i orMa no el se decideva a dervì el pass,e i dì, longh ‘me la famm, d’accord anlor,pareva che godessen a intardiass.

Però no gh’era tant de fa garbùj;perché giamò quell platen lù dedent,cuntaa i so Lunn, el s’era miss a bùjcoi butt a fior de scorza in moviment…

…che i passer dopo tanto tribulà,stringeven sù content cont i sciampitt,in moeud che i scimm di ramm, tra el cipettà,tremaven cont i âl de quii uselitt.

Pioveva e la vegneva inscì pesanta,tutt’alter che de nivol de passagg;ma quell che succedeva in quella pianta,voleva dì: La primavera in viagg!

PRIMAVERA IN VIAGGdi Luigi Cazzetta

TAZZINETTA BENEFICA ONLUS

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DISPONIBILEAD OFFRIRSI

PERIODICAMENTEPER AGGIORNARE

IL SITO WEB

SALUMIFICIOCASALI

Via Milano, 96 Pandino (CR)

Si ringrazia il Salumificio Casali e la famiglia Taddei per i prodotti genuini della loro produzione che ogni mese ci portano personalmente in sede per rendere più consistenti i pacchi che distribuiamo ai nostri assistiti.

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SABATO 23 MARZOSABATO 23 MARZO(Sabato delle Palme)(Sabato delle Palme)

presso il ristorantepresso il ristorante“AL MERCATO DEL PESCE”“AL MERCATO DEL PESCE”

Via Lombroso 54Via Lombroso 54

PRANZO DI PASQUA CON LORO, CON CHI HA TROVATO IN NOI

LA FAMIGLIA CHE SPESSO MANCAIl raduno per l’imbarco sui pullman è previsto alle ore 11:00

davanti alla Parrocchia S.Maria del Suffragioin C.so XXII Marzo a Milano

NON LASCIATELI SOLI...AIUTARCI TI COSTA SOLO UNA FIRMA!

5 PER MILLEÈ SUFFICIENTE SPECIFICARE IL CODICE FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE ONLUS

TAZZINETTA BENEFICA E FIRMARE L'APPOSITO RIQUADRO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CUD, UNICO, 730) ALLA VOCE:

“SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE”COD. FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE:

1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8

AIUTATECI DA AIUTARLI!AIUTATECI DA AIUTARLI!

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