Trincia Energreen RoboGREENmultimedia.b2b24.it/Flipit/ils_ene_1210301306_html5/... ·...
Transcript of Trincia Energreen RoboGREENmultimedia.b2b24.it/Flipit/ils_ene_1210301306_html5/... ·...
PROVATO DA VOI
Trincia EnergreenRoboGREEN
PROVATO DA VOI
S i arrampica come unacapra, ma mangia moltapiù erba. Ci siamo già
occupati, in questo spazio,della Energreen, dinamica ditta vicentina specializzata inmacchine per la manutenzione del verde. Prendemmo inesame, qualche anno fa, l’ILFS, decespugliatore semovente con cabina girevole. Questa volta trattiamo un attrezzodel tutto diverso: il Robogreen. Che, come lascia intendere il nome, è un mezzo robotizzato: per la precisione, unpiccolo cingolato con attaccopersonalizzato anteriore sucui si possono montare diversi attrezzi, dalla trinciatrice allo sgombraneve, passandoper tutta una serie di barre falcianti e trince semiforestali.Una macchina di piccole di
mensioni due metri circa dilunghezza per 1,3 di larghezzae una tonnellata di peso conun baricentro estremamentebasso, pensata per lavoraresu pendenze estreme, dove ilbraccio decespugliatore nonarriva e dove sarebbe pericoloso usare un mezzo con uomo a bordo. Possiamo, dunque, definrilo un piccolo robotradiocomandato, da controllare a distanza, in perfetta sicurezza.Uno dei primi Robogreenusciti dai cancelli di PoianaMaggiore (Vi) è andato in provincia di Reggio Emilia, pressola ditta dei Fratelli Nicolini, cheda qualche anno si sono specializzati in manutenzione delverde su cavi, canali e ciglistradali; fino ad avere benquattro semoventi, tutte della
Energreen, grazie alle qualioffrono, inoltre, un innovativoservizio di potatura meccanizzata delle siepi. Tutto ciò èquanto di meglio per valutareprestazioni e caratteristichedi questa macchina. Li abbiamo incontrati a Colorno, inprovincia di Parma, dove il Robogreen era impegnato nellapulizia dell’argine del torrenteParma, un appalto pubblicobandito dall’Agenzia per il Po(ex Magistrato per il Po). Loabbiamo trovato mentre percorreva una pendenza sullaquale si faticava a restare inpiedi, come si può vedere dalle immagini che pubblichiamo. Alessandro Nicolini èl’uomo al radiocomando. «Lamacchina ha potenzialità eccezionali, è il giusto completamento della gamma ILF S.
Chiaramente non può essereil solo mezzo per la pulizia degli argini, ma quando hai già ilbraccio decespugliatore, chesia sul trattore o semovente, ilRobogreen chiude il cerchio».
Quaranta CV made in Japan
Partiamo dal motore, che nasce all’ombra del Sol Levante.È infatti un Isuzu, tricilindricoda 40 cavalli (30 kW), con unregime operativo di 3.000 giri.Sufficiente per arrampicarsisugli argini e tagliare non soltanto erbacce, ma anche arbusti e polloni di alberi? Secondo il proprietario, assolutamente sì: «Potenza ne ha davendere, è una delle cose migliori, anzi la migliore. I cavalliservono: sia per pulire sia permuoversi sulle pendenze. Do
n di Ottavio Repetti
Trincia EnergreenTrincia EnergreenRoboGREENRoboGREEN
PROVATO DA VOI La macchinaLa macchinaè stata valutata
è stata valutatadopo 1 stagionedopo 1 stagionedi lavoro
di lavoro
Il Robogreen provato per voinel Parmense.
potutto stiamo parlando di unmezzo che pesa 10 quintali eche sale su argini ripidissimi;se non avesse cavalli sarebbeun grosso problema».Altro aspetto importante, aggiunge il proprietario, è la ventola reversibile: «In questo lavoro i radiatori si sporcano dicontinuo. Grazie alla ventolasoffiante, in meno di un minuto si riesce a pulirli e a riprendere il lavoro, altrimenti ognidue ore dovresti fermarti».Anche il cambio di rotazionedella ventola (o meglio, il movimento delle pale della ventola che da concave diventa
no convesse, invertendo cosìil flusso dell’aria, sistema brevettato che si chiama CleanFix), come tutte le altre funzioni della macchina, si avvia conil radiocomando, di cui parleremo in seguito.Le doti di arrampicatrice, ovviamente, dipendono anchedalla trasmissione, in misuraalmeno pari al motore. Il Robogreen è mosso da motoriidrostatici, con due velocità:da 0 a 4 km orari per il lavoro eda 0 a 7 km/h per gli spostamenti. Non è certamente unmezzo da corsa, ma del restova seguito a piedi e dunquevelocità maggiori sarebberoinutili, oltre che pericolose.Non possiamo infine dimenticare il ruolo dei cingoli, da 25cm circa di larghezza per 1,5metri di lunghezza. «Normalmente questo tipo di macchine adotta cingoli dotati di“ramponi” di ferro, che garantiscono un’ottima aderenza inogni condizione, anche con il
bagnato, ma sono controindicati se ci si deve spostare sutratti asfaltati, dal momentoche i chiodi in acciaio bucano ilfondo stradale e d’altro cantomettere le protezioni richiedetroppo tempo. Energreen ciha proposto di provare deinuovi cingoli in gomma, senzaramponi. Lo abbiamo fattosenza troppa convinzione, invece devo dire che sono ottimi, sembrano lasoluzione ideale. Hanno una tenuta sorprendente e naturalmente
n Motore potente e sempreall’altezza delleaspettative (1)nOttima tenutasulle pendenze, sia longitudinali sia trasversali (2)n Rotazione della testata utile per affrontare tratticon erbacce particolarmente alte e intricate
n Qualche problemadi scivolamento deicingoli con pendenze molto ripide, risolto con una modificaai cingoli stessi (3)
I DIFETTI
I PREGI1 2
3La trinciatrice a martelli taglia
e sminuzza l’erba e non risentedi corpi estranei che dovesse
trovare fra la vegetazione.
La macchina montaun sollevatore anteriore dovesi possono fissare diversi tipi
di attrezzo. In questo modo laversatilità cresce notevolmente.
I cingoli in gomma senzaramponi permettono di andaresu strada senza complicazioni epresentano una buona aderenzaanche sui terreni sconnessi.È stato però necessariomodificare il telaio per ottenereuna buona tenuta sui rulli.
Grazie al Robogreen l’operatoreresta sempre in posizionedi sicurezza. Deve però seguirecon attenzione l’attrezzoper evitare di far danni.
S i arrampica come unacapra, ma mangia moltapiù erba. Ci siamo già
occupati, in questo spazio,della Energreen, dinamica ditta vicentina specializzata inmacchine per la manutenzione del verde. Prendemmo inesame, qualche anno fa, l’ILFS, decespugliatore semovente con cabina girevole. Questa volta trattiamo un attrezzodel tutto diverso: il Robogreen. Che, come lascia intendere il nome, è un mezzo robotizzato: per la precisione, unpiccolo cingolato con attaccopersonalizzato anteriore sucui si possono montare diversi attrezzi, dalla trinciatrice allo sgombraneve, passandoper tutta una serie di barre falcianti e trince semiforestali.Una macchina di piccole di
mensioni due metri circa dilunghezza per 1,3 di larghezzae una tonnellata di peso conun baricentro estremamentebasso, pensata per lavoraresu pendenze estreme, dove ilbraccio decespugliatore nonarriva e dove sarebbe pericoloso usare un mezzo con uomo a bordo. Possiamo, dunque, definrilo un piccolo robotradiocomandato, da controllare a distanza, in perfetta sicurezza.Uno dei primi Robogreenusciti dai cancelli di PoianaMaggiore (Vi) è andato in provincia di Reggio Emilia, pressola ditta dei Fratelli Nicolini, cheda qualche anno si sono specializzati in manutenzione delverde su cavi, canali e ciglistradali; fino ad avere benquattro semoventi, tutte della
Energreen, grazie alle qualioffrono, inoltre, un innovativoservizio di potatura meccanizzata delle siepi. Tutto ciò èquanto di meglio per valutareprestazioni e caratteristichedi questa macchina. Li abbiamo incontrati a Colorno, inprovincia di Parma, dove il Robogreen era impegnato nellapulizia dell’argine del torrenteParma, un appalto pubblicobandito dall’Agenzia per il Po(ex Magistrato per il Po). Loabbiamo trovato mentre percorreva una pendenza sullaquale si faticava a restare inpiedi, come si può vedere dalle immagini che pubblichiamo. Alessandro Nicolini èl’uomo al radiocomando. «Lamacchina ha potenzialità eccezionali, è il giusto completamento della gamma ILF S.
Chiaramente non può essereil solo mezzo per la pulizia degli argini, ma quando hai già ilbraccio decespugliatore, chesia sul trattore o semovente, ilRobogreen chiude il cerchio».
Quaranta CV made in Japan
Partiamo dal motore, che nasce all’ombra del Sol Levante.È infatti un Isuzu, tricilindricoda 40 cavalli (30 kW), con unregime operativo di 3.000 giri.Sufficiente per arrampicarsisugli argini e tagliare non soltanto erbacce, ma anche arbusti e polloni di alberi? Secondo il proprietario, assolutamente sì: «Potenza ne ha davendere, è una delle cose migliori, anzi la migliore. I cavalliservono: sia per pulire sia permuoversi sulle pendenze. Do
n di Ottavio Repetti
Trincia EnergreenTrincia EnergreenRoboGREENRoboGREEN
La macchinaLa macchinaè stata valutata
è stata valutatadopo 1 stagionedopo 1 stagionedi lavoro
di lavoro
Il Robogreen provato per voinel Parmense.
potutto stiamo parlando di unmezzo che pesa 10 quintali eche sale su argini ripidissimi;se non avesse cavalli sarebbeun grosso problema».Altro aspetto importante, aggiunge il proprietario, è la ventola reversibile: «In questo lavoro i radiatori si sporcano dicontinuo. Grazie alla ventolasoffiante, in meno di un minuto si riesce a pulirli e a riprendere il lavoro, altrimenti ognidue ore dovresti fermarti».Anche il cambio di rotazionedella ventola (o meglio, il movimento delle pale della ventola che da concave diventa
no convesse, invertendo cosìil flusso dell’aria, sistema brevettato che si chiama CleanFix), come tutte le altre funzioni della macchina, si avvia conil radiocomando, di cui parleremo in seguito.Le doti di arrampicatrice, ovviamente, dipendono anchedalla trasmissione, in misuraalmeno pari al motore. Il Robogreen è mosso da motoriidrostatici, con due velocità:da 0 a 4 km orari per il lavoro eda 0 a 7 km/h per gli spostamenti. Non è certamente unmezzo da corsa, ma del restova seguito a piedi e dunquevelocità maggiori sarebberoinutili, oltre che pericolose.Non possiamo infine dimenticare il ruolo dei cingoli, da 25cm circa di larghezza per 1,5metri di lunghezza. «Normalmente questo tipo di macchine adotta cingoli dotati di“ramponi” di ferro, che garantiscono un’ottima aderenza inogni condizione, anche con il
bagnato, ma sono controindicati se ci si deve spostare sutratti asfaltati, dal momentoche i chiodi in acciaio bucano ilfondo stradale e d’altro cantomettere le protezioni richiedetroppo tempo. Energreen ciha proposto di provare deinuovi cingoli in gomma, senzaramponi. Lo abbiamo fattosenza troppa convinzione, invece devo dire che sono ottimi, sembrano lasoluzione ideale. Hanno una tenuta sorprendente e naturalmente
n Motore potente e sempreall’altezza delleaspettative (1)nOttima tenutasulle pendenze, sia longitudinali sia trasversali (2)n Rotazione della testata utile per affrontare tratticon erbacce particolarmente alte e intricate
n Qualche problemadi scivolamento deicingoli con pendenze molto ripide, risolto con una modificaai cingoli stessi (3)
I DIFETTI
I PREGI1 2
3La trinciatrice a martelli taglia
e sminuzza l’erba e non risentedi corpi estranei che dovesse
trovare fra la vegetazione.
La macchina montaun sollevatore anteriore dovesi possono fissare diversi tipi
di attrezzo. In questo modo laversatilità cresce notevolmente.
I cingoli in gomma senzaramponi permettono di andaresu strada senza complicazioni epresentano una buona aderenzaanche sui terreni sconnessi.È stato però necessariomodificare il telaio per ottenereuna buona tenuta sui rulli.
Grazie al Robogreen l’operatoreresta sempre in posizionedi sicurezza. Deve però seguirecon attenzione l’attrezzoper evitare di far danni.
PROVATO DA VOI
non presentano controindicazioni al trasferimento su strada. In un primo tempo avevano qualche problema di fuoriuscita dai rulli su fortipendenze trasversali,masuccessivamente il costruttore liha modificati, rinforzandoli einserendodei cavetti d’acciaioche migliorano di molto la tenuta. Infatti da quando ci hanno dato la nuova versione nonabbiamo più avuto problemi».Quanto valgono, però, questequalità di arrampicatore? Parecchio: il Robogreen affrontapendenze di 55° in ogni direzione, sia in salita grazie anche alla conformazione dellaparte posteriore del cingolo,svasata sia trasversali, contando soprattutto su un baricentro basso e su una larghezza molto elevata in proporzione alla lunghezza (1,3 mper 2,6 m contando anchel’attrezzo).Anche l’altezzaov
viamenteha lasua importanzae 1 metro nel punto massimosono un ottimo valore quandoci si deve muovere su terrenoinclinato. «È una macchina perlavori estremi. Come ho detto,non può essere l’unico mezzoper la gestione del verde, ma èun ottimo completamento,perché arriva dove si potrebbe andare soltanto a piedi econ fatica, ovviamente. Certo,anche il Robogreen richiedeun po’ di fatica: va seguito apiedi, che è cosa diversa dallostare comodamente seduti incabina. Si lavora fuori, al freddo o sotto il sole, con la polvere e le zanzare. Ma chiaramente è sempre meglio chestare su una scarpata con ildecespugliatore in mano».
Senza contare, ovviamente, laproduttività: secondo il costruttore, quella del Robogreen equivale a 25 operatori condecespugliatore a spalla.Concludiamo con un accennoal calpestio del terreno: «Calcolando la superficie di appoggio e il peso della macchina, si ricava che il Robogreenpesta meno di un uomo a piedi. Infatti lo possiamo usareanche il giorno dopo un acquazzone. L’importante è chel’erba sia asciutta, altrimenti i
cingoli senza chiodi rischianodi scivolare» ci spiega Nicolini.
Trincia e molto altro
Il Robogreen dimostra quindiuna buona capacità di lavoro,sia su terreno asciutto sia sulbagnato. Buona parte delmerito va però all’attrezzoattaccato davanti alla mac
LA PAGELLA
ÝMotore 8: la cosa migliore del Robogreen,secondo il proprietario. Con i suoi 40 cavalli èsempre all’altezza della situazione
Ý Aderenza 8: affronta pendenze di 55° sialongitudinali sia trasversali
Ý Testata 7,5: buona capacità di pulizia e triturazionedei vegetali, grazie anche all’apertura idraulica delcarter frontale che amplia lo spazio di taglio
Ý Trasmissione 7: idrostatica a due marce, con 7km/h di velocità massima. Buon controllo dellamacchina in ogni situazione
Ý Idraulica 7: pompa a pistoni con portata più chesufficiente per la traslazione e gli attrezzi montatisull’attacco frontale personalizzato Energreen
ÝManovrabilità 7: dopo un po’ di pratica eprestando sempre la massima attenzione, con ilradiocomando si riesce a controllare molto bene ilmezzo
Ý Carro e cingoli 7: la cingolatura in gomma, purin assenza di chiodi, offre un’ottima tenuta anchesu pendenze estreme. Qualche problema discivolamento dei cingoli, risolto poi con unanuova serie
Il semovente robotizzatoè un alleato preziosonella gestione di banchinee scarpate, ma non può essereil solo mezzo decespugliatorepresente in azienda.
“Energreenèorgogliosadi annunciare il lanciodiRobogreen, la nuova trincia radiocomandata
da pendenze che consente di raggiungere i terrenipiù impegnativi”. Così scrive la ditta vicentina sul prospetto informativodel suo robot trinciatutto. Innovativo ilRobogreen loèperdavvero,grazieallacapacitàdi raggiungere qualsiasi punto, anche il più impervio,e di montare allo stesso tempo cingoli che permettonoanche il transitosustradasenzabisognodimetterepattini oaltro. n
LA MACCHINA
Grazie alle sue dimensionicontenute, il Robogreen può
essere facilmente trasportatoda un cantiere all’altro.
Il Robogreen dei fratelli Nicolinial lavoro nei dintornidella reggia di Colorno.
china, che al momento dellanostra visita era una trinciasarmenti. Tuttavia, come abbiamo anticipato, il robot della Energreen può agganciareuna barra falciante, una trincia forestale leggera oppuresparaneve, erpice rotante,spazzatrice, trivella e altroancora. Il tutto per una larghezza di 1,3 metri, che corrisponde alla larghezza massima del Robogreen. «Lo abbiamo usato con la barraverticale per il taglio delle siepi da 3 metri e si è comportato molto bene. Riguardo allatestata, apprezziamo la possibilità di sollevarne idraulicamente la parte anteriore.
Quando si incontra erba molto alta è l’unico modo per venirne a capo, altrimenti laschiaccia» ci spiega il proprietario. L’attrezzo, così come i cingoli, sono mossi dauna pompa a pistoni da 55 litrial minuto, per una pressionetotale che arriva a 350 bar.Concludiamo la nostra descrizione parlando del radiocomando, che ha un raggiod’azione di 150 metri e puòcontrollare totalmente lamacchina. «Si usano principalmente due joystick. Il primo serve per avanzamento edirezione, l’altro per la testata di lavoro. Poi ci sono altritasti per il controllo di tutte le
funzioni, compreso, comeabbiamo detto, la ventola reversibile. Certo guidare un attrezzo da lontano non è unacosa che si fa in modo naturale, ma dopo un po’ si impara. Il problema principale èprestare sempre la massimaattenzione. Passate le primesettimane si tende a dimenticarsi che si sta guidando unamacchina operatrice, ma l’incidente è sempre dietro l’angolo. Si lavora in pendenza ein prossimità di corsi d’acquao scarpate: basta poco perrovesciare la macchina e farla finire nell’acqua. Recuperarla, in quel caso, non è unoscherzo».
Per concludere, quindi, il Robogreen è un attrezzo che hadalla sua buon motore, ottima capacità di arrampicataed elevate potenzialità produttive. Difetti veri e proprinon ne sono emersi, a partequalche problema di tenutadei cingoli con forti pendenzetrasversali. Dunque, proprietario soddisfatto. «Per oracertamente; come ho detto,è un attrezzo che richiede attenzione e fa da complemento a qualcos’altro, ma nel suosettore è impagabile». n
Grazie al telecomandosi possono controllare tuttele funzioni della macchina.
I Fratelli Alessando e Dante Nicolini, di Correggio,soci Apima Reggio Emilia (aderente a Unima) sono
figli d’arte.Dopodecennidi attivitàstrettamenteagricola,daqualche temposi sonooggi specializzati nellagestionedel verde, in tutte lesue forme:dagli arginidei fiumi alle siepi di ogni tipo, passando per parchi egiardini pubblici. E, naturalmente, strade. Lo fannocon un parco macchine iperspecializzato e sonodunque,daquestopuntodi vista, contoterzisti unpo’particolari, ma comunque assai attenti all’innovazionemeccanica. n
L’AZIENDAL’apertura del muso consente
un rapido accesso ai radiatori.
LA RISPOSTA DELLA CASA PRODUTTRICE
S oddisfare le aspettative dei clienti è la nostraprioritàassoluta, inparticolarmodoquandoab
biamo l’onoredi lavorareconveriprofessionisti come iF.lliNicolini.La Energreen basa il suo sviluppo e le varie innovazioniapportateallemacchinesulleesperienzeesuisuggerimenti dei suoi clienti. Nessuno meglio di chiutilizza realmente le macchine può sapere e consigliare come migliorare un mezzo e aumentarne leperformance. Noi prendiamo sempre ogni criticacomecostruttiva,perchèciaiutaamigliorare.LaEnergreenèmoltaattentaalleevoluzioni tecnologiche inambitoproduttivoedisicurezzadaapplicare alle proprie macchine per garantire un continuoprogressoe“completamentodelcerchio”.Per quanto concerne il ns. RoboGREEN, siamo
enormemente soddisfatti del successo e delleperformance raggiunte, abbiamo in previsione diverse novità a riguardo di mezzi radiocomandati esaremo ben felici di presentarle non appena i nostri rigorosi test saranno completati. I problemiavuti con i cingoli sono stati risolti modificando ilsistema di tensionamento degli stessi e creandouna sorta di “trappola” per fare in modo che i cingoli restino in sede in qualsiasi condizione, anchele più estreme!Ringraziamo i F.lli Nicolini per la dettagliata analisifatta sul RoboGREEN e per aver creduto (ancorauna volta) in noi consolidando il ns. particolare rapporto, permettendoci di perfezionare i ns. prodottigraziealle loropreziose indicazioni. n
DanieleFraron(DirettoreCommerciale)
NEL PROSSIMO NUMERONEL PROSSIMO NUMERO
FENDT 939 E LAVERDAFENDT 939 E LAVERDAAL QUATTRO EVOLUTIONAL QUATTRO EVOLUTION
PROVATO DA VOI
non presentano controindicazioni al trasferimento su strada. In un primo tempo avevano qualche problema di fuoriuscita dai rulli su fortipendenze trasversali,masuccessivamente il costruttore liha modificati, rinforzandoli einserendodei cavetti d’acciaioche migliorano di molto la tenuta. Infatti da quando ci hanno dato la nuova versione nonabbiamo più avuto problemi».Quanto valgono, però, questequalità di arrampicatore? Parecchio: il Robogreen affrontapendenze di 55° in ogni direzione, sia in salita grazie anche alla conformazione dellaparte posteriore del cingolo,svasata sia trasversali, contando soprattutto su un baricentro basso e su una larghezza molto elevata in proporzione alla lunghezza (1,3 mper 2,6 m contando anchel’attrezzo).Anche l’altezzaov
viamenteha lasua importanzae 1 metro nel punto massimosono un ottimo valore quandoci si deve muovere su terrenoinclinato. «È una macchina perlavori estremi. Come ho detto,non può essere l’unico mezzoper la gestione del verde, ma èun ottimo completamento,perché arriva dove si potrebbe andare soltanto a piedi econ fatica, ovviamente. Certo,anche il Robogreen richiedeun po’ di fatica: va seguito apiedi, che è cosa diversa dallostare comodamente seduti incabina. Si lavora fuori, al freddo o sotto il sole, con la polvere e le zanzare. Ma chiaramente è sempre meglio chestare su una scarpata con ildecespugliatore in mano».
Senza contare, ovviamente, laproduttività: secondo il costruttore, quella del Robogreen equivale a 25 operatori condecespugliatore a spalla.Concludiamo con un accennoal calpestio del terreno: «Calcolando la superficie di appoggio e il peso della macchina, si ricava che il Robogreenpesta meno di un uomo a piedi. Infatti lo possiamo usareanche il giorno dopo un acquazzone. L’importante è chel’erba sia asciutta, altrimenti i
cingoli senza chiodi rischianodi scivolare» ci spiega Nicolini.
Trincia e molto altro
Il Robogreen dimostra quindiuna buona capacità di lavoro,sia su terreno asciutto sia sulbagnato. Buona parte delmerito va però all’attrezzoattaccato davanti alla mac
LA PAGELLA
ÝMotore 8: la cosa migliore del Robogreen,secondo il proprietario. Con i suoi 40 cavalli èsempre all’altezza della situazione
Ý Aderenza 8: affronta pendenze di 55° sialongitudinali sia trasversali
Ý Testata 7,5: buona capacità di pulizia e triturazionedei vegetali, grazie anche all’apertura idraulica delcarter frontale che amplia lo spazio di taglio
Ý Trasmissione 7: idrostatica a due marce, con 7km/h di velocità massima. Buon controllo dellamacchina in ogni situazione
Ý Idraulica 7: pompa a pistoni con portata più chesufficiente per la traslazione e gli attrezzi montatisull’attacco frontale personalizzato Energreen
ÝManovrabilità 7: dopo un po’ di pratica eprestando sempre la massima attenzione, con ilradiocomando si riesce a controllare molto bene ilmezzo
Ý Carro e cingoli 7: la cingolatura in gomma, purin assenza di chiodi, offre un’ottima tenuta anchesu pendenze estreme. Qualche problema discivolamento dei cingoli, risolto poi con unanuova serie
Il semovente robotizzatoè un alleato preziosonella gestione di banchinee scarpate, ma non può essereil solo mezzo decespugliatorepresente in azienda.
“Energreenèorgogliosadi annunciare il lanciodiRobogreen, la nuova trincia radiocomandata
da pendenze che consente di raggiungere i terrenipiù impegnativi”. Così scrive la ditta vicentina sul prospetto informativodel suo robot trinciatutto. Innovativo ilRobogreen loèperdavvero,grazieallacapacitàdi raggiungere qualsiasi punto, anche il più impervio,e di montare allo stesso tempo cingoli che permettonoanche il transitosustradasenzabisognodimetterepattini oaltro. n
LA MACCHINA
Grazie alle sue dimensionicontenute, il Robogreen può
essere facilmente trasportatoda un cantiere all’altro.
Il Robogreen dei fratelli Nicolinial lavoro nei dintornidella reggia di Colorno.
china, che al momento dellanostra visita era una trinciasarmenti. Tuttavia, come abbiamo anticipato, il robot della Energreen può agganciareuna barra falciante, una trincia forestale leggera oppuresparaneve, erpice rotante,spazzatrice, trivella e altroancora. Il tutto per una larghezza di 1,3 metri, che corrisponde alla larghezza massima del Robogreen. «Lo abbiamo usato con la barraverticale per il taglio delle siepi da 3 metri e si è comportato molto bene. Riguardo allatestata, apprezziamo la possibilità di sollevarne idraulicamente la parte anteriore.
Quando si incontra erba molto alta è l’unico modo per venirne a capo, altrimenti laschiaccia» ci spiega il proprietario. L’attrezzo, così come i cingoli, sono mossi dauna pompa a pistoni da 55 litrial minuto, per una pressionetotale che arriva a 350 bar.Concludiamo la nostra descrizione parlando del radiocomando, che ha un raggiod’azione di 150 metri e puòcontrollare totalmente lamacchina. «Si usano principalmente due joystick. Il primo serve per avanzamento edirezione, l’altro per la testata di lavoro. Poi ci sono altritasti per il controllo di tutte le
funzioni, compreso, comeabbiamo detto, la ventola reversibile. Certo guidare un attrezzo da lontano non è unacosa che si fa in modo naturale, ma dopo un po’ si impara. Il problema principale èprestare sempre la massimaattenzione. Passate le primesettimane si tende a dimenticarsi che si sta guidando unamacchina operatrice, ma l’incidente è sempre dietro l’angolo. Si lavora in pendenza ein prossimità di corsi d’acquao scarpate: basta poco perrovesciare la macchina e farla finire nell’acqua. Recuperarla, in quel caso, non è unoscherzo».
Per concludere, quindi, il Robogreen è un attrezzo che hadalla sua buon motore, ottima capacità di arrampicataed elevate potenzialità produttive. Difetti veri e proprinon ne sono emersi, a partequalche problema di tenutadei cingoli con forti pendenzetrasversali. Dunque, proprietario soddisfatto. «Per oracertamente; come ho detto,è un attrezzo che richiede attenzione e fa da complemento a qualcos’altro, ma nel suosettore è impagabile». n
Grazie al telecomandosi possono controllare tuttele funzioni della macchina.
I Fratelli Alessando e Dante Nicolini, di Correggio,soci Apima Reggio Emilia (aderente a Unima) sono
figli d’arte.Dopodecennidi attivitàstrettamenteagricola,daqualche temposi sonooggi specializzati nellagestionedel verde, in tutte lesue forme:dagli arginidei fiumi alle siepi di ogni tipo, passando per parchi egiardini pubblici. E, naturalmente, strade. Lo fannocon un parco macchine iperspecializzato e sonodunque,daquestopuntodi vista, contoterzisti unpo’particolari, ma comunque assai attenti all’innovazionemeccanica. n
L’AZIENDAL’apertura del muso consente
un rapido accesso ai radiatori.
LA RISPOSTA DELLA CASA PRODUTTRICE
S oddisfare le aspettative dei clienti è la nostraprioritàassoluta, inparticolarmodoquandoab
biamo l’onoredi lavorareconveriprofessionisti come iF.lliNicolini.La Energreen basa il suo sviluppo e le varie innovazioniapportateallemacchinesulleesperienzeesuisuggerimenti dei suoi clienti. Nessuno meglio di chiutilizza realmente le macchine può sapere e consigliare come migliorare un mezzo e aumentarne leperformance. Noi prendiamo sempre ogni criticacomecostruttiva,perchèciaiutaamigliorare.LaEnergreenèmoltaattentaalleevoluzioni tecnologiche inambitoproduttivoedisicurezzadaapplicare alle proprie macchine per garantire un continuoprogressoe“completamentodelcerchio”.Per quanto concerne il ns. RoboGREEN, siamo
enormemente soddisfatti del successo e delleperformance raggiunte, abbiamo in previsione diverse novità a riguardo di mezzi radiocomandati esaremo ben felici di presentarle non appena i nostri rigorosi test saranno completati. I problemiavuti con i cingoli sono stati risolti modificando ilsistema di tensionamento degli stessi e creandouna sorta di “trappola” per fare in modo che i cingoli restino in sede in qualsiasi condizione, anchele più estreme!Ringraziamo i F.lli Nicolini per la dettagliata analisifatta sul RoboGREEN e per aver creduto (ancorauna volta) in noi consolidando il ns. particolare rapporto, permettendoci di perfezionare i ns. prodottigraziealle loropreziose indicazioni. n
DanieleFraron(DirettoreCommerciale)
NEL PROSSIMO NUMERONEL PROSSIMO NUMERO
FENDT 939 E LAVERDAFENDT 939 E LAVERDAAL QUATTRO EVOLUTIONAL QUATTRO EVOLUTION
non presentano controindicazioni al trasferimento su strada. In un primo tempo avevano qualche problema di fuoriuscita dai rulli su fortipendenze trasversali,masuccessivamente il costruttore liha modificati, rinforzandoli einserendodei cavetti d’acciaioche migliorano di molto la tenuta. Infatti da quando ci hanno dato la nuova versione nonabbiamo più avuto problemi».Quanto valgono, però, questequalità di arrampicatore? Parecchio: il Robogreen affrontapendenze di 55° in ogni direzione, sia in salita grazie anche alla conformazione dellaparte posteriore del cingolo,svasata sia trasversali, contando soprattutto su un baricentro basso e su una larghezza molto elevata in proporzione alla lunghezza (1,3 mper 2,6 m contando anchel’attrezzo).Anche l’altezzaov
viamenteha lasua importanzae 1 metro nel punto massimosono un ottimo valore quandoci si deve muovere su terrenoinclinato. «È una macchina perlavori estremi. Come ho detto,non può essere l’unico mezzoper la gestione del verde, ma èun ottimo completamento,perché arriva dove si potrebbe andare soltanto a piedi econ fatica, ovviamente. Certo,anche il Robogreen richiedeun po’ di fatica: va seguito apiedi, che è cosa diversa dallostare comodamente seduti incabina. Si lavora fuori, al freddo o sotto il sole, con la polvere e le zanzare. Ma chiaramente è sempre meglio chestare su una scarpata con ildecespugliatore in mano».
Senza contare, ovviamente, laproduttività: secondo il costruttore, quella del Robogreen equivale a 25 operatori condecespugliatore a spalla.Concludiamo con un accennoal calpestio del terreno: «Calcolando la superficie di appoggio e il peso della macchina, si ricava che il Robogreenpesta meno di un uomo a piedi. Infatti lo possiamo usareanche il giorno dopo un acquazzone. L’importante è chel’erba sia asciutta, altrimenti i
cingoli senza chiodi rischianodi scivolare» ci spiega Nicolini.
Trincia e molto altro
Il Robogreen dimostra quindiuna buona capacità di lavoro,sia su terreno asciutto sia sulbagnato. Buona parte delmerito va però all’attrezzoattaccato davanti alla mac
LA PAGELLA
ÝMotore 8: la cosa migliore del Robogreen,secondo il proprietario. Con i suoi 40 cavalli èsempre all’altezza della situazione
Ý Aderenza 8: affronta pendenze di 55° sialongitudinali sia trasversali
Ý Testata 7,5: buona capacità di pulizia e triturazionedei vegetali, grazie anche all’apertura idraulica delcarter frontale che amplia lo spazio di taglio
Ý Trasmissione 7: idrostatica a due marce, con 7km/h di velocità massima. Buon controllo dellamacchina in ogni situazione
Ý Idraulica 7: pompa a pistoni con portata più chesufficiente per la traslazione e gli attrezzi montatisull’attacco frontale personalizzato Energreen
ÝManovrabilità 7: dopo un po’ di pratica eprestando sempre la massima attenzione, con ilradiocomando si riesce a controllare molto bene ilmezzo
Ý Carro e cingoli 7: la cingolatura in gomma, purin assenza di chiodi, offre un’ottima tenuta anchesu pendenze estreme. Qualche problema discivolamento dei cingoli, risolto poi con unanuova serie
Il semovente robotizzatoè un alleato preziosonella gestione di banchinee scarpate, ma non può essereil solo mezzo decespugliatorepresente in azienda.
“Energreenèorgogliosadi annunciare il lanciodiRobogreen, la nuova trincia radiocomandata
da pendenze che consente di raggiungere i terrenipiù impegnativi”. Così scrive la ditta vicentina sul prospetto informativodel suo robot trinciatutto. Innovativo ilRobogreen loèperdavvero,grazieallacapacitàdi raggiungere qualsiasi punto, anche il più impervio,e di montare allo stesso tempo cingoli che permettonoanche il transitosustradasenzabisognodimetterepattini oaltro. n
LA MACCHINA
Grazie alle sue dimensionicontenute, il Robogreen può
essere facilmente trasportatoda un cantiere all’altro.
Il Robogreen dei fratelli Nicolinial lavoro nei dintornidella reggia di Colorno.
china, che al momento dellanostra visita era una trinciasarmenti. Tuttavia, come abbiamo anticipato, il robot della Energreen può agganciareuna barra falciante, una trincia forestale leggera oppuresparaneve, erpice rotante,spazzatrice, trivella e altroancora. Il tutto per una larghezza di 1,3 metri, che corrisponde alla larghezza massima del Robogreen. «Lo abbiamo usato con la barraverticale per il taglio delle siepi da 3 metri e si è comportato molto bene. Riguardo allatestata, apprezziamo la possibilità di sollevarne idraulicamente la parte anteriore.
Quando si incontra erba molto alta è l’unico modo per venirne a capo, altrimenti laschiaccia» ci spiega il proprietario. L’attrezzo, così come i cingoli, sono mossi dauna pompa a pistoni da 55 litrial minuto, per una pressionetotale che arriva a 350 bar.Concludiamo la nostra descrizione parlando del radiocomando, che ha un raggiod’azione di 150 metri e puòcontrollare totalmente lamacchina. «Si usano principalmente due joystick. Il primo serve per avanzamento edirezione, l’altro per la testata di lavoro. Poi ci sono altritasti per il controllo di tutte le
funzioni, compreso, comeabbiamo detto, la ventola reversibile. Certo guidare un attrezzo da lontano non è unacosa che si fa in modo naturale, ma dopo un po’ si impara. Il problema principale èprestare sempre la massimaattenzione. Passate le primesettimane si tende a dimenticarsi che si sta guidando unamacchina operatrice, ma l’incidente è sempre dietro l’angolo. Si lavora in pendenza ein prossimità di corsi d’acquao scarpate: basta poco perrovesciare la macchina e farla finire nell’acqua. Recuperarla, in quel caso, non è unoscherzo».
Per concludere, quindi, il Robogreen è un attrezzo che hadalla sua buon motore, ottima capacità di arrampicataed elevate potenzialità produttive. Difetti veri e proprinon ne sono emersi, a partequalche problema di tenutadei cingoli con forti pendenzetrasversali. Dunque, proprietario soddisfatto. «Per oracertamente; come ho detto,è un attrezzo che richiede attenzione e fa da complemento a qualcos’altro, ma nel suosettore è impagabile». n
Grazie al telecomandosi possono controllare tuttele funzioni della macchina.
I Fratelli Alessando e Dante Nicolini, di Correggio,soci Apima Reggio Emilia (aderente a Unima) sono
figli d’arte.Dopodecennidi attivitàstrettamenteagricola,daqualche temposi sonooggi specializzati nellagestionedel verde, in tutte lesue forme:dagli arginidei fiumi alle siepi di ogni tipo, passando per parchi egiardini pubblici. E, naturalmente, strade. Lo fannocon un parco macchine iperspecializzato e sonodunque,daquestopuntodi vista, contoterzisti unpo’particolari, ma comunque assai attenti all’innovazionemeccanica. n
L’AZIENDAL’apertura del muso consente
un rapido accesso ai radiatori.
LA RISPOSTA DELLA CASA PRODUTTRICE
S oddisfare le aspettative dei clienti è la nostraprioritàassoluta, inparticolarmodoquandoab
biamo l’onoredi lavorareconveriprofessionisti come iF.lliNicolini.La Energreen basa il suo sviluppo e le varie innovazioniapportateallemacchinesulleesperienzeesuisuggerimenti dei suoi clienti. Nessuno meglio di chiutilizza realmente le macchine può sapere e consigliare come migliorare un mezzo e aumentarne leperformance. Noi prendiamo sempre ogni criticacomecostruttiva,perchèciaiutaamigliorare.LaEnergreenèmoltaattentaalleevoluzioni tecnologiche inambitoproduttivoedisicurezzadaapplicare alle proprie macchine per garantire un continuoprogressoe“completamentodelcerchio”.Per quanto concerne il ns. RoboGREEN, siamo
enormemente soddisfatti del successo e delleperformance raggiunte, abbiamo in previsione diverse novità a riguardo di mezzi radiocomandati esaremo ben felici di presentarle non appena i nostri rigorosi test saranno completati. I problemiavuti con i cingoli sono stati risolti modificando ilsistema di tensionamento degli stessi e creandouna sorta di “trappola” per fare in modo che i cingoli restino in sede in qualsiasi condizione, anchele più estreme!Ringraziamo i F.lli Nicolini per la dettagliata analisifatta sul RoboGREEN e per aver creduto (ancorauna volta) in noi consolidando il ns. particolare rapporto, permettendoci di perfezionare i ns. prodottigraziealle loropreziose indicazioni. n
DanieleFraron(DirettoreCommerciale)
NEL PROSSIMO NUMERONEL PROSSIMO NUMERO
FENDT 939 E LAVERDAFENDT 939 E LAVERDAAL QUATTRO EVOLUTIONAL QUATTRO EVOLUTION
COMPANY PROFILE
UNA VALIDA ORGANIZZAZIONE PER UNA CRESCITA CONTINUA
Attivo dal 1980, il gruppo LASERJET ha sviluppato un complesso processo produttivo industriale a tecnologia avanzata per la lavorazione di lamiere, acciai e materiali speciali sin dal 1986. Tra le innovazioni più importanti del periodo sono state introdotti il taglio laser, il water jet, il robot di saldatura. Nata come classica azienda artigiana, la LASERJET si è via via sviluppata come vera e propria industria per sfociare poi in un pool di aziende complementari, a tutt'oggi in fase di sviluppo. Nel corso degli anni la passione per il lavoro, la determinazione, il rispetto e la stima dei loro collaboratori hanno permesso la nascita di un gruppo aziendale forte ma so-prattutto di un team di persone che è identificato nell’azienda. Il gruppo LASERJET può avvalersi oggi di ben 42.500m² di cui 12.000 coperti. Grazie all’attività formativa svolta all'interno dell'organizzazione aziendale, lo staff tecnico è altamente specializzato. Supportato da sistemi informatici all'avanguardia, gestisce tutti i settori operativi e produttivi. Il gruppo LASERJET offre oggi un servizio altamente qualificato e completo: nei vari settori di specializzazione, LASERJET compie internamente molteplici fasi di lavorazione rimanendo quindi interlocutore unico per le aziende clienti. Il centro interno di programmazione bi/tridimensionale risulta oggi fortemente potenziato grazie all'inserimento di nuovi sistemi hardware e software in grado di soddisfare le esigenze di una clientela sempre più una valida organizzazione per una crescita continua. Nel 2000, dopo oltre vent’anni di lavoro nell’industria della lavorazione della lamiera, i fratelli Fraron hanno fondato un nuovo ramo dell’azienda sotto il marchio ENERGREEN, sviluppando prodotti ideati, disegnati e costruiti internamente, dando il via ad una nuova generazione di macchine semoventi create per la manutenzione del paesaggio, adatto per l’utilizzo su strade, autostrade, banchine di fiumi e canali, fossati. Il nuovo prodotto, indirizzato ad un mercato di nicchia, rispecchia completamente la filosofia dell’azienda. L’intero progetto è stato evoluto con la massima attenzione all’identificazione delle soluzioni migliori della tecnologia del taglio dell’erba e degli arbusti tenendo sempre in considerazione le esigenze del cliente finale. Credendo fortemente nelle potenzialità della gamma di macchine ideata, ENERGREEN, inoltre, ha deciso di registrare numerosi brevetti. ENERGREEN progetta e realizza all’interno del proprio organico tutti i suoi prodotti.
www.energreen.it
Credendo fortemente nelle potenzialità della gamma di macchine ideata,
COMPANY PROFILE
UNA VALIDA ORGANIZZAZIONE PER UNA CRESCITA CONTINUA
Attivo dal 1980, il gruppo LASERJET ha sviluppato un complesso processo produttivo industriale a tecnologia avanzata per la lavorazione di lamiere, acciai e materiali speciali sin dal 1986. Tra le innovazioni più importanti del periodo sono state introdotti il taglio laser, il water jet, il robot di saldatura. Nata come classica azienda artigiana, la LASERJET si è via via sviluppata come vera e propria industria per sfociare poi in un pool di aziende complementari, a tutt'oggi in fase di sviluppo. Nel corso degli anni la passione per il lavoro, la determinazione, il rispetto e la stima dei loro collaboratori hanno permesso la nascita di un gruppo aziendale forte ma so-prattutto di un team di persone che è identificato nell’azienda. Il gruppo LASERJET può avvalersi oggi di ben 42.500m² di cui 12.000 coperti. Grazie all’attività formativa svolta all'interno dell'organizzazione aziendale, lo staff tecnico è altamente specializzato. Supportato da sistemi informatici all'avanguardia, gestisce tutti i settori operativi e produttivi. Il gruppo LASERJET offre oggi un servizio altamente qualificato e completo: nei vari settori di specializzazione, LASERJET compie internamente molteplici fasi di lavorazione rimanendo quindi interlocutore unico per le aziende clienti. Il centro interno di programmazione bi/tridimensionale risulta oggi fortemente potenziato grazie all'inserimento di nuovi sistemi hardware e software in grado di soddisfare le esigenze di una clientela sempre più una valida organizzazione per una crescita continua. Nel 2000, dopo oltre vent’anni di lavoro nell’industria della lavorazione della lamiera, i fratelli Fraron hanno fondato un nuovo ramo dell’azienda sotto il marchio ENERGREEN, sviluppando prodotti ideati, disegnati e costruiti internamente, dando il via ad una nuova generazione di macchine semoventi create per la manutenzione del paesaggio, adatto per l’utilizzo su strade, autostrade, banchine di fiumi e canali, fossati. Il nuovo prodotto, indirizzato ad un mercato di nicchia, rispecchia completamente la filosofia dell’azienda. L’intero progetto è stato evoluto con la massima attenzione all’identificazione delle soluzioni migliori della tecnologia del taglio dell’erba e degli arbusti tenendo sempre in considerazione le esigenze del cliente finale. Credendo fortemente nelle potenzialità della gamma di macchine ideata, ENERGREEN, inoltre, ha deciso di registrare numerosi brevetti. ENERGREEN progetta e realizza all’interno del proprio organico tutti i suoi prodotti.
www.energreen.it
LA GAMMA PRODUTTIVA
ENERGREEN Via Pietre, 73 36026 CAGNANO DI POIANA MAGGIORE (VI) ITALYTel. +39 0444 864301 Fax. +39 0444 [email protected] www.energreen.it
ENERGREEN IDEE e MACCHINE per la MANUTENZIONE del VERDE
PER LAVORARE DOVE GLI ALTRI NON ARRIVANO
DECESPUGLIATORI
PROFESSIONALI
ENERGREEN
RENDONO
POSSIBILE
L’IMPOSSIBILE
ILF S1000ILF C1200ILF S1500ILF B2000ILF R1500DISCOVERY 840