TribunaleOrdinariodiTrapani CORTED'ASSISE DOTT ...progettoinnocenti.it/dati/3662TRSCRIZIONE UDIENZA...
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PresidenteDOTT.ANGELO PELLINO
Giudici a latereDOTT. SAMUELE CORSO
Pubblico MinisteroDOTT.SSASARAMORRI
CancelliereDOTT.MAURIZIO LA CARA
Ausiliario tecnicoSIG. GASPARESCHIFANO
TribunaleOrdinario di TrapaniCORTED'ASSISE
VERBALE DI UDIENZAREDATTODA FONOREGISTRAZIONE
PAGINEVERBALE: n. 100
PROCEDIMENTOPENALE N. R.G: 1/15 - R.G.N.R. 3920/14
A CARICO DI: ALTAMIRANOGUERRERO AMINTA
UDIENZADEL 30/09/2015
Esito: Rinvio al 23/10/2015_______________________________________________________________________
Operatori Fonici e Trascrittori Società Cooperativa a r.l.
R.G 1/15 - R.G.N.R. 3920/14 - 30/09/2015 c/ALTAMIRANO GUERRERO AMINTA
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INDICE ANALITICO PROGRESSIVO
ORDINANZA................................................................................................................ 5
TESTE RUSSO ALESSIO................................................................................................. 5
PUBBLICOMINISTERO.............................................................................................. 6
ORDINANZA.............................................................................................................. 30
TESTE MANFRÈ CALOGERO...................................................................................... 30
PUBBLICOMINISTERO............................................................................................ 31
AVV.PARTECIVILE VITIELLO................................................................................ 80
AVV.DIFESA LAURIA............................................................................................... 92
PRESIDENTE.............................................................................................................. 99
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TribunaleOrdinario di Trapani - CORTED'ASSISE
Procedimento penale n. R.G. 1/15 - R.G.N.R. 3920/14Imputato ALTAMIRANOGUERRERO AMINTA
Udienza del 30/09/2015
PresidenteDOTT. ANGELO PELLINO
Giudici a latereDOTT. SAMUELE CORSO
Pubblico MinisteroDOTT.SSA SARA MORRI
CancelliereDOTT. MAURIZIO LA CARA
Ausiliario tecnicoSIG. GASPARE SCHIFANO
PROCEDIMENTOA CARICO DI – ALTAMIRANOGUERRERO AMINTA-
Si dà atto che:
- il Processo 1/2015 Registro generale di Corte di Assise a
carico dell'imputata Altamirano Guerrero Aminta,
detenuta per questa causa, presente in aula; difesa di
fiducia dagli Avvocati Baldasse Lauria e Caterina
Grupposa entrambe presenti in aula.
- Parti Civili costituite: Renda Enzo, Renda Michele, Dara
Marianna, sono tutte assenti, difese tutte di fiducia
dall'Avvocato Pietro Vitiello del foro di Trapani,
presente in aula.
PRESIDENTE - Prima di iniziare l'attività istruttoria che era
prevista per oggi, volevamo interpellare le parti per
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vedere di concordare una piccola variazione del
calendario, limitatamente, a un'udienza, siccome la
prima delle due udienze del mese di ottobre salterà per
impedimento sopravvenuto per gravi motivi famigliari di
uno dei componenti di questa Corte, sarebbe l'udienza
del 14 ottobre che è il secondo mercoledì, allora,
volevamo sapere se è possibile... Vorremmo recuperare
questa udienza fermo restando che l'altra, invece,
rimane quella del 28. Vorremmo recuperare, se è
possibile, il 23 che è un venerdì e, quindi, è fuori
calendario, per cui vediamo di... Sapendolo prima,
eventualmente, il Pubblico Ministero può programmarsi
le citazioni.
P.M. - Sì, non ci sono problemi.
PRESIDENTE - Va bene, allora, questo, intanto, ne prendiamo
atto, poi, formalizziamo il rinvio alla fine
dell'udienza. Allora, per oggi erano previsti tre
testi.
P.M. - Sì, Presidente, sono presenti i testi citati, per
quanto riguarda la signora Imbrea vi è accordo delle
parti per acquisire al fascicolo del dibattimento il
verbale di sommarie informazioni e, quindi...
PRESIDENTE - Imbrea Oana Inviana?
P.M. - Esattamente.
PRESIDENTE - Sì. Sono le sit del 14 luglio 2014.
P.M. - Esattamente e, quindi, personalmente, rinuncio a
sentire la teste.
PRESIDENTE - Sì. I difensori concordano. E, allora, prendiamo
atto, quindi, che le parti concordano l'acquisizione
del verbale di sit 14 luglio 2014 di Imbrea Oana
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TESTE RUSSO ALESSIO
Iuliana e il Pubblico Ministero, sempre con il consenso
dei difensori, rinunzia all'esame della stessa teste. E
poi?
P.M. - E, poi, dobbiamo sentire...
PRESIDENTE - Ma era presente la signora?
P.M. - Sì, sì.
PRESIDENTE - Così la congediamo. Signora Imbrea, buongiorno.
Guardi, le parti hanno rinunziato al suo esame, perché
hanno acquisito il verbale di precedenti sue
dichiarazioni, quindi, può andare, va bene? Buongiorno.
ORDINANZA
Il Presidente, stante la rinuncia del Pubblico Ministero, non
opposta dalle altre parti, revoca l'ordinanza ammissiva
della teste Imbrea Oana Iuliana.
P.M. - Sì, poi, possiamo sentire, Presidente, il
sovrintendente Russo.
PRESIDENTE - Sì.
P.M. - Del commissariato di Alcamo che ho ricitato perché ha
proceduto lui al... Sì, l'avevamo già sentito per gran
parte dell'attività svolta ma andava risentito sulle
intercettazioni.
PRESIDENTE - Sì. Va bene, sovrintendente Russo.
Viene introdotto il testimone dedotto dal Pubblico Ministero
Al quale il Presidente ricorda di essersi già assunto
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l'impegno di dire la verità.
Il Presidente invita il testimone a fornire le proprie
generalità.
GENERALITÀ: Russo Alessio, nato ad Alcamo, il 25 ottobre
1965.
PRESIDENTE - Allora, il Pubblico Ministero può iniziare.
PUBBLICOMINISTERO
P.M. - Grazie, sì. Buongiorno sovrintendente.
TESTE RUSSO - Buongiorno.
P.M. - Dunque, lei, appunto, è già stato sentito in ordine a
gran parte dell'attività investigativa svolta...
PRESIDENTE - Scusi un attimo, Pubblico Ministero, per non
interrompere dopo, l'imputata deve... O va bene questa
sistemazione? No, per non interrompere.
AVV. DIFESA LAURIA - Presidente, (fuori microfono) per noi
sarebbe opportuno che stesse qua, però, se hanno
difficoltà non insistiamo, quindi, come decide la
Corte.
PRESIDENTE - Perché siete in numero insufficiente rispetto...
Comunque, non credo che ci sono particolari problemi
considerato, insomma, il soggetto. Se per l'imputata va
bene così, insomma, per questa udienza.
AVV. DIFESA LAURIA - Presidente, adesso io non vorrei dire,
ma non mi sembra, particolarmente...
PRESIDENTE - Sì, infatti, credo che si possa,
eccezionalmente, derogare, magari, al regolamento.
AVV. DIFESA LAURIA - Intanto procediamo.
PRESIDENTE - Intanto, allora, procediamo.
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P.M. - Sì. Dicevo, sovrintendente, lei ha già riferito in una
precedente udienza, in ordine a gran parte della
attività svolta, quindi, è stato ricitato solo per
alcune domande da parte mia e in ordine all'attività
tecnica di intercettazione. È stata depositata la
perizia da parte del signor Scagliozzo nominato dalla
Corte, e quindi, io le chiedo, innanzitutto, per quanto
riguarda soltanto, non, ovviamente, i colloqui in
carcere, ma le intercettazioni, di cui si è chiesta la
trascrizione, avvenuta all'interno della sala d'attesa
del vostro commissariato di Alcamo e c'è una
conversazione telefonica. Ecco, rispetto a queste tre,
ora le dirò bene i progressivi, anche per consentire
alla Corte di seguire, ci dovrebbe identificare, perché
alcuni degli interlocutori non sono stati identificati
dal perito. Allora, per quanto riguarda... Faccio
riferimento, Presidente, alle diverse parti, perché la
perizia è in tre parti.
PRESIDENTE - Sì.
P.M. - Allora, per quanto riguarda la parte uno di tre, Rit
132/14, con conversazione numero 3 del 14 luglio 2014,
presso la sala d'attesa del commissariato di Alcamo,
quindi, pagina 4 e seguenti della prima parte della
perizia.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Ecco, se...
TESTE RUSSO - Posso accendere il computer, dottoressa?
P.M. - Sì, sì, può accendere il computer. Presidente, le
chiedo se sono autorizzata a stare solo per questo
seduta, perché seguo meglio al computer.
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PRESIDENTE - Sì.
P.M. - Pagina 4 della parte uno, 4 e seguenti.
TESTE RUSSO - Ore 19 e 51, giusto?
P.M. - Sì. Ecco, dunque, gli interlocutori, oltre alla
signora Altamirano che è stata già identificata dal
perito, sono indicati interlocutori per donna uno,
donna due, donna tre, uomo uno, uomo due. Ci spiega...
Può spiegare alla Corte chi sono i presenti e i
soggetti che hanno partecipato alla conversazione, chi
era presente, quindi, lì nella saletta.
TESTE RUSSO - E, allora, per quanto vedo alla conversazione
numero tre del 14 luglio 2014, oltre ad Altamirano
Guerrero Aminta, abbiamo la donna uno che si
identificata in Pugliese Angela, nata ad Alcamo il
5.12.’60 che è una amica della Aminta, donna due è
Parrino Francesca, nata ad Alcamo, il 26.2...
P.M. - Aspetti, vada piano che la Corte ha bisogno di
seguire.
TESTE RUSSO - Sì, mi scusi. La donna due è Perrino Francesca,
nata ad Alcamo, il 26.2.’64, di professione farmacista,
che è un'altra amica dell'Altamirano.
P.M. - Quindi, mi scusi, le signore erano presenti per quale
motivo?
TESTE RUSSO - Sì, sì, presenti in sala.
P.M. - Per quale motivo dico erano...
TESTE RUSSO - Sono tra le donne che hanno dato assistenza
all'Aminta dal primo momento in cui l'abbiamo portata
in commissariato, erano delle amiche già precedenti che
assistevano la Aminta, sia dandole qualcosa da mangiare
alla... Contribuire con la Chiesa e con... Assistenza
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di tutti i generi. La donna tre è sempre la Pugliesi
Angela, quindi, non esiste una donna tre, sarebbe...
P.M. - Quindi, in realtà, diciamo, la donna numero tre
coincide con la donna numero uno.
TESTE RUSSO - Con la donna uno, sì.
P.M. - E, quindi, le donne erano tre nel senso che c'era
anche l'Altamirano...
TESTE RUSSO - Le donne sono soltanto due.
P.M. - Però, le altre due erano soltanto...
TESTE RUSSO - No, è stata confusa la donna della donna tre,
in realtà era la voce della donna uno e non c'è margine
d'errore, perché c'era, poi, la video, quindi, oltre ad
ascoltare le vediamo visivamente.
P.M. - Avevate i video.
TESTE RUSSO - Quindi, non esiste una donna tre. L'uomo uno
sono io, sovrintendente Russo, e l'uomo due è il
dottore Squillaci.
P.M. - Quindi, uomo uno e uomo due siete lei e il dottore
Squillaci.
TESTE RUSSO - Il dottore Squillaci, sì.
P.M. - Senta, invece, nel corso della conversazione giungono
delle telefonate.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - E due degli interlocutori sono stati identificati dal
perito per l'Avvocato Dara Sebastiano e per la signora
Rosalia Lomonaco.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Invece, c'è un interlocutore telefonico sconosciuto,
voi siete stati in grado di identificarlo?
TESTE RUSSO - No, no, no.
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P.M. - No.
TESTE RUSSO - No.
P.M. - Senta, nel corso di questa conversazione, poi, vengono
citati alcuni nomi.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Ora io... Siccome sono nomi, nominativi che, poi,
tornano anche nel corso dei colloqui in carcere, anche
nel corso dell'altra ambientale in saletta vostra, le
chiedo se siete in grado di indicare alla Corte chi
erano queste persone che vengono citate o
dall'Altamirano o da altri interlocutori, in
particolare, faccio riferimento sempre allo stesso
progressivo, a pagina 11 della perizia si fa
riferimento a tale Francesca. Chi è questa Francesca?
TESTE RUSSO - Allora, Francesca...
AVV. DIFESA LAURIA - Non so se sia ortodossa questa domanda,
nel senso che si chiede al teste... Sulla voce nulla
quaestio, ma sul contenuto delle intercettazioni e mi
pare che quella domanda sia, prettamente, inerente al
contenuto della conversazione, io ho qualche
perplessità, Presidente.
PRESIDENTE - Avvocato, intanto, il contenuto delle
intercettazioni sono...
AVV. DIFESA LAURIA - (inc.) Non c'è dubbio.
PRESIDENTE - Transitato attraverso il mezzo più idoneo che
era quella della perizia di trascrizione.
AVV. DIFESA LAURIA - Su questo non c'è dubbio.
PRESIDENTE - Quindi, a questo punto, diciamo, c'è maggiore
libertà di sentire a chiarimento gli inquirenti
verbalizzanti che si sono occupati delle operazioni di
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intercettazione. Poi, è stato chiesto un chiarimento su
questa persona, mi sembra che il senso della...
AVV. DIFESA LAURIA - Più che chiarimento è stato chiesto di
riferire chi è il soggetto di cui si parla.
PRESIDENTE - Vediamo, naturalmente, la domanda successiva è
capire come sono arrivate all'identificazione di questa
persona, però, altrimenti, il senso del... Perché è
venuto qui il sovrintendente.
AVV. DIFESA LAURIA - No, Presidente, sulla identificazione
delle voci, per carità, non...
PRESIDENTE - Vediamo che cosa ci sa spiegare, spunta questa
Francesca, chi è questa Francesca, quali erano... Per
identificare questa Francesca.
P.M. - Questa era la domanda, sì. Grazie. Dicevo, pagina 11,
sovrintendente, della perizia.
TESTE RUSSO - Sempre la parte uno.
P.M. - Sempre la parte uno e sempre la conversazione numero
tre.
TESTE RUSSO - Allora, la Francesca si identificava per
Parrino Francesca, nata ad Alcamo, il 26.2.’64, che
siamo venuti nell'ambito della... La giornata trascorsa
in commissariato dove le amiche dell'Altamirano si
alternavano nell'assistenza della stessa, quindi, in
saletta noi, se lei vede il progressivo quello
successivo, si alterna la Pugliesi Angela Parrino
Francesca, quelle che ha detto poco fa, si alternano
con altre due donne che sarebbero Lomonaco Rosalia e
Verme Giuseppa, quindi, queste quattro donne che la
Aminta aveva vista, praticamente, si alternavano
dandogli assistenza, quindi, magari, la Aminta
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chiedeva: dov'è Francesca, dov'è l'altra... Dov'è
Angela, in questo momento, quando facevano questi
nominativi, erano queste signore e la stessa, magari,
chiedeva: dov'è, dov'è? E noi la facevamo salire.
P.M. - Mi perdoni, quindi, voi questo... Diciamo,
l'avvicendarsi del signore l'avete potuto osservare
anche dalle riprese video, ci diceva.
TESTE RUSSO - Sì, ci sono depositate... Vi è depositato pure
la video ripresa del periodo di intercettazione.
P.M. - E, quindi, mi scusi, questa... La signora Parrino
Francesca che verrebbe citata, appunto, a pagina 11,
poi, effettivamente, arriva, era presente in
commissariato?
TESTE RUSSO - Sì, Parrino Francesca è quella che ha fatto
il... È stata, con l'Aminta al primo periodo, il
progressivo della conversazione tre.
P.M. - Benissimo. Senta, sempre nella medesima conversazione,
pagina, questa volta, 39, si fa riferimento ad un altro
soggetto, anche qui che, poi, verrà... tornerà più
volte... Diciamo, sia nelle conversazioni in saletta
sia, poi, nei colloqui in carcere, soggetto indicato
per tale Abram.
TESTE RUSSO - Sì, Abram è il fratello di Aminta, (inc.).
P.M. - (voci sovrapposte) che risponde al nome di?
TESTE RUSSO - Non identificato perché non è italiano.
P.M. - Ho capito.
TESTE RUSSO - Più volte lo richiamo solamente quando parla
con il padre, praticamente, le intercettazioni... I
colloqui fatti con il padre in carcere, parlano,
continuamente, di questo fratello Abram, però,
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materialmente, io non l'ho identificato, perché non ho
come identificarlo.
P.M. - Sì, non l'ha identificato, ma, quindi, come siete
risaliti al fatto che fosse Abram?
TESTE RUSSO - No, più volte lo dice lei: mio fratello Abram.
Parlando con altri interlocutori o con il padre,
parlano del fratello Abram. Ma, se non sbaglio, lui è
stato un periodo in Italia e doveva venire a fare i
colloqui con l'Altamirano, che, però, poi, non è venuto
più, è venuto soltanto il padre a trovare la figlia.
P.M. - Senta, sempre nel medesimo progressivo numero tre, a
pagina 41, si fa riferimento, invece, tra gli
interlocutori, a tale Giuseppina. Avete potuto risalire
all'identità di tale Giuseppina?
TESTE RUSSO - Un attimo solo.
P.M. - A pagina 41.
TESTE RUSSO - No, Giuseppina non glielo so dire.
P.M. - E, invece, a pagina 57?
TESTE RUSSO - Un attimo soltanto, dottoressa.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - A meno che non sia l'altra amica Verme
Giuseppa, che la chiama Giuseppina, in questo contesto
non glielo so dire, dovrebbe essere la Verme Giuseppa,
perché, poi, si sono (inc.).
PRESIDENTE - (voci sovrapposte) La Verme, come ha detto?
TESTE RUSSO - Verme Giuseppa.
PRESIDENTE - Verme?
TESTE RUSSO - Verme Giuseppa, nata ad Alcamo, il 28.8.’70, è
un'altra amica dell'Aminta.
P.M. - E la signora Verme... Va bene...
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TESTE RUSSO - La chiama Giuseppina perché è giovane, è del
‘70, quindi, questa la chiama Giuseppina.
P.M. - Le anticipo la domanda, nel senso che gliel'avrei
fatta, poi, a pagina 58, in effetti, si fa riferimento
alla signora Verme, proprio viene chiamata così.
TESTE RUSSO - Verme Giuseppa, poi, sentiamo pure Giuseppina.
P.M. - E questa signora Verme, poi, si è presentata in
commissariato quel giorno?
TESTE RUSSO - Allora, la signora Verme, l'altra coppia di
donne che ha dato assistenza all'Aminta, appena sono
andati via la Pugliesi e la Parrino, quindi, sempre al
progressivo, poi, numero quattro.
P.M. - Al progressivo numero quattro. Senta, ecco, invece, a
pagina 57, sempre del progressivo, le dicevo... Tre, si
fa riferimento a tale Maria.
TESTE RUSSO - Maria è sempre la Evola Maria, nata ad Alcamo,
il 12.12.’56, sarebbe la moglie del signor Calvaruso
Giuseppe, che ci ritroviamo in tutte le intercettazioni
in carcere, poi.
PRESIDENTE - Mi può ripetere questa?
TESTE RUSSO - Allora, Evola Maria, la signora Maria, Evola
Maria, nata ad Alcamo, il 12.12.’56.
P.M. - E come avete individuato la signora Evola, cioè...
TESTE RUSSO - No, perché quando parliamo della signora Maria,
in tutte le intercettazioni, è sempre la signora Evola
Maria, anche perché è stata la persona più vicina ad
Aminta, gli ha fatto tutti i colloqui in carcere, o lei
o il marito Calvaruso Giuseppe. (inc.). L'ultimo
colloquio in carcere erano assieme marito e moglie, sia
Calvaruso che Evola, invece, due visite me li ha fatti
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solo Calvaruso Giuseppe e due li ha fatti solo Evola
Maria, e lei è una delle persone più vicine alla
signora Aminta.
P.M. - Bene. Della signora Verme le ho già chiesto, invece, a
pagina 59, si fa riferimento sia a tale Rosalia sia a
tale padre Stefano.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Avete identificato, o meglio, individuato le due
persone?
TESTE RUSSO - Sì, allora, padre Stefano, padre Smedile
Stefano, nato a Messina, il 16.7.’70, sarebbe il
parroco della Chiesa Santa Maria del Gesù di Alcamo, ed
è il prete che dava l'assistenza spirituale alla
Aminta, se non sbaglio è venuto pure al momento quando
c'è stato il fatto; aveva chiesto pure colloqui per
andare in carcere, poi, ha avuto un problema, perché
c'era da perdere tempo per passare la sala colloqui e,
quindi, ha rinunziato, l'avevamo autorizzato a fare il
colloquio, però, poi, in realtà, non l'ha fatto più. E
l'altro diceva, dottoressa?
P.M. - Tale Rosalia.
TESTE RUSSO - Rosalia, Lomonaco Rosalia.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - Era sempre un'amica dell'Aminta, nata a Alcamo,
Lomonaco Rosalia, il 14.03.’54. La signora Rosalia,
durante l'intercettazione, a volte viene chiamava come
Rosalia, a volte come la signora Cassarà, che Cassarà
sarebbe la... Era l'ex marito o il marito che è
deceduto, non lo so, e a volte veniva chiamata come la
signora Tamburo, perché titolare di un negozio che si
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chiama Tamburo; quindi, nell'intercettazione lo trovate
a volte come Rosalia, a volte come la signora Cassarà e
a volte come Tamburo.
P.M. - E risponde, quindi, al nome di Rosalia Lomonaco.
TESTE RUSSO - Sì, e sarebbe la Rosalia che ci troveremo, poi,
nel progressivo numero quattro nella saletta in
commissariato.
P.M. - Benissimo. E, infatti, io, adesso, le avrei chiesto,
passando, Presidente, al progressivo successivo,
quindi, alla conversazione numero 4 del 14 luglio 2014,
ore 20 e 21, pagina 74 e seguenti, sempre della parte
uno della perizia. Chi sono, anche qui, sovrintendente,
il perito è riuscito a identificare tra gli
interlocutori soltanto l'Altamirano, però, sono
indicati, sempre presenti nella vostra sala d'attesa,
donna uno, donna due e uomo uno. Se può riferire alla
Corte se siete riusciti voi... O meglio, chi sono gli
interlocutori.
TESTE RUSSO - Allora, vediamo subito all'uomo uno che sono
io, quindi, problemi non ce ne sono; in realtà, donna
uno e donna due sono quattro le donne che si alternano
in coppia, allora, fino al secondo 122 di
registrazione, donna uno è Pugliese Angela, quella che
avevamo già indiziato prima, e donna due è Parrino
Francesca.
P.M. - Aspetti. Quindi, cioè...
TESTE RUSSO - Fino al secondo 122.
P.M. - Quindi, ci faccia capire, sono presenti sempre, oltre
alla Altamirano, due donne.
TESTE RUSSO - Pugliese Angela e Parrino Francesca, poi,
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queste due donne, dopo il secondo 122 di registrazione,
escono ed entrano le altre due donne che sarebbero
donna uno la Verme Giuseppa, nata ad Alcamo, il
28.7.’70.
AVV. P.C. VITIELLO - Potrei intervenire un attimo,
Presidente?
PRESIDENTE - Prego.
AVV. P.C. VITIELLO - Vorrei chiedere al teste se può
essere... È sicuro di questa data, ‘70 di nascita,
della Verme?
TESTE RUSSO - Io c'ho la scritta 28.8.’70, però, può essere
pure che mi sono sbagliato, che c'ho un 28.7.’70...
L'ho messo nella nostra trascrizione, un attimo
soltanto. 28.7.’70 c'ho.
PRESIDENTE - Va bene, andiamo avanti.
P.M. - Sovrintendente, abbia pazienza, se ripete, magari,
meglio.
TESTE RUSSO - Perfetto. Allora, la conversazione registrata a
partire dalle ore 20:21 e 49.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - Allora, per i primi 122 secondi di
registrazione abbiamo presente la donna uno che è
Pugliese Angela e la donna due che è Parrino Francesca.
P.M. - Quindi, le stesse della prima conversazione.
TESTE RUSSO - Perfetto, infatti, è a seguito della
conversazione di prima. Dopo il secondo 122 che (inc.)
lo metto il perito, noi, in realtà, non usiamo i
secondi, mettiamo minuti e cose, quindi, dopo circa due
minuti, la Pugliese Angela e la Parrino Francesca vanno
via, escono e rientrano a sostituirle la donna uno che
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è Verme Giuseppa, 28.7.’70, e la donna due che è
Lomonaco Rosalia, di cui abbiamo parlato poco fa, nata
il 14.3.’54.
P.M. - E, ovviamente, questo voi lo vedete ancora una volta
anche dal video.
TESTE RUSSO - Sì, video, abbiamo il video, il monitoraggio
video.
P.M. - Senta, il riferimento, quindi, degli interlocutori ci
ha riferito, se avete potuto chiarire, a pagina 101 di
questo progressivo, cioè della perizia, si fa
riferimento a tale Eleonora.
TESTE RUSSO - Non potevamo... Non abbiamo... No.
P.M. - No.
TESTE RUSSO - No.
P.M. - No, mi perdoni, ho sbagliato io, mi scusi, mi perdoni,
chiedo scusa anche alla Corte, Eleonora è citata in
un'altra conversazione di cui le chiedo...
TESTE RUSSO - No, io me la sono trovata Eleonora qua, sulla
pagina (inc.).
P.M. - (voci sovrapposte) No, no, no, non in questa, mi
scusi. Niente, appunto, allora, del progressivo numero
quattro le volevo chiedere di riferire soltanto gli
interlocutori e ci ha detto. Passiamo, invece,
Presidente, al progressivo 164 che è una telefonica,
164, è l'unica telefonica di cui è stata chiesta la
trascrizione.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - 164 sempre parte uno della perizia, del 14 luglio 2014
alle ore 22 e 47.
TESTE RUSSO - Sì.
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P.M. - Pagina 98 e seguenti della perizia.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Ecco. Qui gli interlocutori, il perito gli indica per
Renda Enzo e Altamirano Guerrero Aminta. Senta, questa
utenza, se ci può chiarire l'utenza monitorata era,
ovviamente, quella di Altamirano.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Renda Enzo parla con un'utenza...
TESTE RUSSO - È un prefisso della Germania, 0049, il + 49 è
un prefisso... Telefonico proveniente dalla Germania, e
gli interlocutori sono Renda Enzo e la moglie
Altamirano.
P.M. - Senta, quello stesso giorno era stata attivata una
intercettazione sul telefono di Renda Enzo, però.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Non su questa utenza, però.
TESTE RUSSO - No, noi abbiamo attivato sia l'utenza
dell'Altamirano e sia l'utenza in uso al Renda Enzo,
però, l'utenza di Renda Enzo non ha prodotto nessun
traffico, perché fanno da... È arrivato in Italia, non
l'ha utilizzata... Proprio l'ha chiusa completamente,
l'ha spenta, quindi, non abbiamo registrato niente.
Quella dell'Altamirano l'abbiamo staccata, in realtà,
la notte quando l'abbiamo portata in carcere.
P.M. - Senta, lei l'altra volta, faccio una parentesi, lei,
alla precedente... Quando è stato sentito alla
precedente udienza, aveva riferito anche in ordine
all'esame dei tabulati telefonici che, però, erano
stati fatti, quindi, sull'altra utenza di Renda Enzo.
TESTE RUSSO - Sì, sul cellulare di Renda, quello che
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risultava agli atti, questi qua sono telefoni che usava
in Germania, forse alla pizzeria dove lavorava, cioè
non... Non erano numeri che noi avevamo.
P.M. - Va bene. Ecco...
TESTE RUSSO - Poi, i tabulati sono solamente sui due
cellulari, praticamente, le utenze che utilizzavano,
solitamente, l'Altamirano per parlare con il marito,
cioè queste le due utenze; poi, se lui utilizzava dalla
Germania le utenze fisse o altre cose, noi non lo
potevamo sapere, però...
P.M. - Quindi, se questo numero tedesco fosse associato a
un'utenza fissa o mobile, lei non me lo sa dire.
TESTE RUSSO - No, no, no, perché (inc.) in Germania, non...
P.M. - Ecco. Tornando alla domanda di prima ma credo che la
risposta sia la medesima, a pagina 101 mi preciso di
questa conversazione si fa riferimento a tale Eleonora.
Voi non siete mai risaliti all'identità della signora?
TESTE RUSSO - Assolutamente no.
P.M. - Va bene.
TESTE RUSSO - Anche perché pure... Dal (inc.) si capisce,
cioè pure il Renda Enzo chiede chi è questa Eleonora.
P.M. - Bene. Senta, passo, invece, alle conversazioni in
carcere, rispetto alle quali, ovviamente, non le
chiederò chi sono gli interlocutori, perché già per
tutti... Diciamo, a parte che, ovviamente, vengono
identificati...
TESTE RUSSO - Vengono identificati all'ingresso al carcere.
P.M. - E, comunque, il perito ha già indicato tutti gli
interlocutori, tutte le persone che hanno colloquiato
con la signora Altamirano. E le chiedo, invece, solo
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alcune brevi precisazioni, anche qui su alcuni nomi che
vengono citati nei colloqui, laddove sia possibile
chiarire di chi si tratta. Allora, facendo riferimento
sempre alla parte uno della perizia e questa volta Rit
138/14, quindi, il registro che fa riferimento ai
colloqui in carcere, alla registrazione del colloquio
tra la signora Altamirano e Calvaruso Giuseppe. Aspetti
che anch'io lo ritrovo.
PRESIDENTE - Pagina 108 dell'altra?
P.M. - Sì, esatto, 108 e seguenti. Si fa riferimento,
sovrintendente, a pagina 111 a tale Antonino.
TESTE RUSSO - Sì, Antonino è Marescalchi Antonino, il dottore
Marescalchi, sarebbe lo zio del bambino, cognato della
Aminta, Marescalchi Antonino, nato ad Alcamo, il
4.6.’67, sposato con la sorella di (inc.).
P.M. - (voci sovrapposte) Deve parlare un po' più piano e un
po' più...
TESTE RUSSO - Allora, Marescalchi Antonino, nato ad Alcamo,
il 4.6.’67.
P.M. - Diceva qual è il grado di...
TESTE RUSSO - È sposato con la sorella del Renda Enzo, con
Renda Maria Antonina.
P.M. - Benissimo.
TESTE RUSSO - Cognato del Renda.
P.M. - Ed è... Diciamo, l'unica persona che risponde al nome
di Antonino che viene citato.
TESTE RUSSO - Sì, sì, una volta lo chiama Antonino, a volte
lo chiama Marescalchi, però, in realtà, al contesto
sono la famiglia del Rende ha curato il funerale del
bambino, quindi, nel contesto, poi, quando fa
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riferimento, anche perché come Antonino credo che c'ho
proprio lui solo come riferimento di nome. Sì.
PRESIDENTE - Ma cos'ha curato il funerale?
TESTE RUSSO - Sì, tutta l'organizzazione del funerale, della
Chiesa al seppellimento, tutte le cose, la famiglia del
Renda.
P.M. - Senta, invece, alla pagina successiva del medesimo
colloquio, pagina 112, si fa riferimento ad altre due
persone, tale Roberto e tale Antonina.
TESTE RUSSO - Sì. Allora, Roberto è l'altro cognato.
P.M. - Cioè?
TESTE RUSSO - Il fratello del Renda Enzo, l'altro zio.
P.M. - Quindi, il Renda Roberto.
TESTE RUSSO - Renda Roberto, nato a Torino, il 17.6.’74.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - E Antonina sarebbe, invece, la moglie del
Marescalchi, Renda Maria Antonina, nata ad Alcamo, il
28.5.’70.
P.M. - Dico, nel corso...
TESTE RUSSO - Sarebbero gli zii del bambino.
P.M. - Del corso delle indagini, lo dico anche maggiore
chiarezza, sono emerse altre persone che frequentavano
la signora Altamirano rispondente a questi nomi di
Roberto, di Antonina?
TESTE RUSSO - No, no, no, l'intestazione nominativa,
fortunatamente, non sono mai ripetute.
P.M. - Senta, nel medesimo colloquio, ecco, emerge anche il
nome di Maria, lei ce l'ha già detto...
TESTE RUSSO - Sì, Maria, Evola Maria.
P.M. - È sempre Evola Maria.
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TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Invece, a pagina 142 del medesimo colloquio, si fa
riferimento a Marescalchi ci ha detto, Maria ci ha
detto, a tale Morena.
TESTE RUSSO - Morena è un'altra amica dell'Altamirano ed è...
Corrisponde a Asta Morena.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - Nata ad Alcamo, il 26 gennaio ‘73.
P.M. - E, quindi, questa persona anche frequentava la signora
Altamirano?
TESTE RUSSO - Questa è un'altra amica dell'Altamirano, sia
lei che il marito, il marito ce lo siamo ritrovati
diverse volte anche negli atti già fatti, il marito
sarebbe Rende Nicolò, il macellaio che abita di fronte
i nonni dell'Aminta.
P.M. - Quindi, Asta Morena coniugata con?
TESTE RUSSO - Coniugata con Renda Nicolò.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - Nato ad Alcamo, il 30 luglio ‘67.
P.M. - Ma a sua volta Renda Nicolò è imparentato con Renda
Enzo?
TESTE RUSSO - No, no, no.
P.M. - No.
TESTE RUSSO - Che sappia io non sono parenti. La macelleria
sotto Manfrevine...
P.M. - Quindi, sotto c'è...
TESTE RUSSO - Sì, praticamente, sta alla macelleria la parte
di sotto di Manfrevine e di fronte all'abitazione dei
nonni del bambino, di Lorenz.
P.M. - E alla pagina successiva, 143 dello stesso colloquio,
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viene citato tale Rino.
TESTE RUSSO - Sì, Rino è Manfrè.
P.M. - Rino è Manfrè.
TESTE RUSSO - Rino è Manfrè Calogero, nato a Glarona,
Svizzera, il 6.1.’69.
P.M. - Quindi, Manfrè Calogero detto Rino.
TESTE RUSSO - Detto Rino, sì.
P.M. - Va bene. Invece, a pagina 172, stesso colloquio, si fa
riferimento a tale Gabriella Lobue.
TESTE RUSSO - Gabriella Lobue è Avvocato.
P.M. - È l'Avvocato.
TESTE RUSSO - Era l'Avvocato che seguiva la pratica di
Altamirano contro il Renda Enzo per precedenti
precedenti, però.
P.M. - Stesso colloquio a pagina 229, viene citata, non so se
avete potuto risalire alla sua identità, tale Anna.
TESTE RUSSO - Dara Annamaria.
P.M. - 229.
TESTE RUSSO - Più volte il nome Anna viene fatto nel
contesto, sarebbe... Dara Annamaria è la nonna... La
suocera di Altamirano, nata ad Alcamo, il 18.2.’40.
P.M. - La suocera di Altamirano.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Quindi, la madre del Renda.
TESTE RUSSO - Del Renda, sì.
P.M. - Va bene. Quindi, poi, per concludere con questa prima
parte della perizia, le chiedo il riferimento al
colloquio Altamirano Evola Maria, colloquio del
17.9.2014, colloquio in carcere, e a pagina 303 della
parte uno della perizia si fa riferimento a Grimaudo,
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Grimaudo Farmacia.
TESTE RUSSO - Non lo so.
P.M. - Non lo sa indicare.
TESTE RUSSO - Anche perché non... Non mi risulta una farmacia
Grimaudo.
P.M. - E, invece, a pagina...
TESTE RUSSO - Però, se mi viene un dubbio, Grimaudo, un
attimo soltanto, il marito del Parrino Francesca si
chiama Grimaudo, però, ora non glielo so dire.
P.M. - Sì.
TESTE RUSSO - Perché la Parrino Francesca ha una
parafarmacia.
P.M. - Sì. Senta, invece, a pagina 313 dello stesso colloquio
si fa riferimento a tale Valentina Gracchiolo.
TESTE RUSSO - No.
P.M. - Ci sa indicare...
TESTE RUSSO - No, no.
P.M. - No?
TESTE RUSSO - No.
P.M. - Va bene. Dunque, passiamo, invece, alla parte due di
tre della perizia, colloquio dell'Altamirano e con
Evola Maria, dell'8 ottobre 2014; e a pagina 132 e 133,
vengono citati, nel corso della conversazione, tale
Roberto di cui ci ha già detto.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - A meno che non sia un'altra persona.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - E tale, invece, Michele. Le risulta qualcuno a nome
Michele tra i soggetti che avete...
TESTE RUSSO - No, Michele non mi viene, invece... Che pagina
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è Michele?
P.M. - 133 della parte due della perizia.
TESTE RUSSO - Sì. No, su Michele non glielo so dire. No,
scusi un attimo, Renda Michele, ritorniamo al discorso
del funerale.
P.M. - Sì, infatti, veniva associato a Roberto che è l'altro
fratello.
TESTE RUSSO - Sì, al funerale, sì. Renda Michele sarebbe il
suocero dell'Aminta, il papà di Renda Enzo.
P.M. - Va bene.
TESTE RUSSO - Nato ad Alcamo, il 25.5.’31.
P.M. - Quindi, Renda Roberto è il fratello.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Renda Michele è il padre del...
TESTE RUSSO - Sì, il nonno del bambino.
P.M. - Del Renda Enzo.
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Infine le chiedo parte tre di tre della perizia,
pagina... Diciamo, l'ultimo colloquio, pagina 438,
viene citata tale Rosa Maria, parte tre di tre,
colloquio del...
TESTE RUSSO - Sì. Allora, come Rosa Maria io...
P.M. - Pagina, scusi sovrintendente, pagina 438 del
colloquio... Della parte tre del colloquio del 26.11.
TESTE RUSSO - 338. Allora, Rosa Maria sarebbe Bonvendere
Rosa, cognata della Aminta. Bonvendere Rosa nata ad
Alcamo, l'1.1.’75, sposata con un fratello di Renda
Enzo.
P.M. - E perché Rosa Maria, quindi? Detta Rosa Maria? È
sposata con quale fratello ha detto?
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TESTE RUSSO - No, Bonvendere Rosa... Allora, Bonvendere Rosa
è sposata con Renda Roberto.
P.M. - Benissimo, quindi, fratello del...
TESTE RUSSO - Sì.
P.M. - Del Renda Enzo.
TESTE RUSSO - Sì. (fuori microfono).
P.M. - Come? Contesto?
TESTE RUSSO - Dal contesto della conversazione, affacciata al
marito Rosa Maria parlavano di Roberto, quindi, capiamo
che è la casa, a casa la cognata si chiama Rosa,
quindi, per noi è lei.
P.M. - Quindi, questo è... Dice, è il modo con cui siete
risaliti all'identità.
TESTE RUSSO - Sì, ma anche perché, forse, il riferimento come
Rosa Maria è solo questo qua, non ne ricordo altri.
P.M. - Non emergono altri. Senta, l'ultima domanda,
l'attività di... All'attività di intercettazione... Lei
ha... Diciamo, ha firmato e ha ascoltato tutte i
verbali di riascolto delle conversazioni.
TESTE RUSSO - Sì, sì.
P.M. - Va bene. Io, Presidente, non ho altre domande. Grazie.
PRESIDENTE - Vediamo la Parte Civile?
AVV. P.C. VITIELLO - Sì, Presidente, nessuna domanda,
semplicemente, esprimo una riserva, compilo degli
accertamenti, a proposito della data di nascita della
Verme che lei ha detto, Russo, essere 1970, ‘70.
Presidente, lo dico perché la conosco questa persona,
dubito che abita 45 anni.
TESTE RUSSO - No, questo mi sono sbagliato io.
AVV. P.C. VITIELLO - Quindi... Diciamo, esprimo questa
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riserva, farò degli accertamenti e alla prossima
udienza vediamo se sono in grado di (fuori microfono).
PRESIDENTE - Sì, bisogna capire se è la stessa persona, se
parlate della stessa persona o se sono persone diverse.
AVV. P.C. VITIELLO - Appunto, sì, sì.
TESTE RUSSO - In realtà, Presidente, abbiamo il video della
Rosa, quindi, non lo so.
PRESIDENTE - Va bene.
AVV. DIFESA LAURIA - Nessuna domanda.
PRESIDENTE - Nessuna domanda. A proposito dell'ultima
conversazione a cui ha fatto riferimento, questa di
pagina 438, parla di affacciata al balcone, Rosa Maria
affacciata al balcone, ma quale... Di quale casa?
TESTE RUSSO - Allora, il problema, più volte, durante le
intercettazioni, è emersa la circostanza che i nonni e
gli zii dal balcone di casa si affacciavano e
dicevano... Trattavano male la Aminta e il bambino,
alla presenza dei testimoni, del Rino dell'enoteca,
della macelleria Morena e via dicendo, per questo,
siccome parla di Roberto, il cognato, e Rosa Maria
affacciata al balcone, più volte si affacciava al
balcone e la prendeva a parole. Dovrebbe essere questo
il contesto.
PRESIDENTE - Va bene. Ho capito. Senta, e, poi, a pagina,
forse l'ha detto ma mi è sfuggito, a pagina 313 della
perizia di trascrizione.
TESTE RUSSO - Parliamo sempre della terza parte, Presidente?
PRESIDENTE - Sempre della parte uno.
TESTE RUSSO - No, io sono sulla parte tre per ora.
PRESIDENTE - No, parte uno.
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TESTE RUSSO - Parte uno.
PRESIDENTE - Sto parlando, esattamente, della... Si parla di
Evola Maria che dice: "ieri sera Valentina è venuta a
casa". Non è stata identificata questa Valentina?
TESTE RUSSO - No.
PRESIDENTE - Anche Gracchiolo non è stato identificato?
TESTE RUSSO - Gracchiolo? No, in questo momento non glielo so
dire, facendo un'anagrafica, potrei risalire, magari,
alla... Allora, se parliamo di Evola Maria e cosa,
parliamo sempre della cerchia di amicizia che
sostenevano la Aminta, tra la Chiesa e questo negozio
lì vicino, vi erano diverse persone, se non sbaglio,
Gracchiolo parlava, addirittura, di un negozio che
vendeva frutta, però, parliamo della cerchia di
amicizia che la sostenevano.
PRESIDENTE - Va bene. Allora, se non ci sono altre domande...
AVV. P.C. VITIELLO - Presidente, ho acconsentito... Avevo
dimenticato una cosa, a proposito del Abram, il
fratello della Aminta... Dell'Altamirano, io ho
documentazione... Diciamo, in grado di attestare
l'identità precisa di questa persona, che mi riservo...
PRESIDENTE - È il fratello.
AVV. P.C. VITIELLO - Come?
PRESIDENTE - Del fratello, cioè, dell'Altamirano.
AVV. P.C. VITIELLO - Sì, sì, sì.
PRESIDENTE - Va bene, prendiamo atto che lei è in grado di
fornire gli elementi di identificazione.
AVV. P.C. VITIELLO - Grazie.
PRESIDENTE - E, allora, possiamo congedare il sovrintendente.
TESTE RUSSO - Grazie.
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TESTEMANFRÈ CALOGERO
Esaurita la deposizione, il testimone viene congedato.
P.M. - Presidente, in riferimento agli altri due testi di
Polizia giudiziaria citati per oggi, produco
giustificazione dei testi, che non potevano essere
presenti per esigenze di servizio, io, in ogni caso, vi
rinuncio, perché sarebbero... Dovevano essere sentiti
sempre sulle attività di intercettazione, ma ha già
riferito, per quanto mi riguarda, il sovrintendente
Russo.
PRESIDENTE - Quindi, i testi che erano?
P.M. - (fuori microfono).
PRESIDENTE - Sì. Allora, prendiamo atto di questa rinunzia,
le altre parti su questo.
ORDINANZA
Il Presidente, stante la rinuncia del Pubblico Ministero, non
opposta dalle altre parti, revoca l'ordinanza ammissiva
dei testi del Pubblico Ministero.
Viene introdotto il testimone dedotto dal Pubblico Ministero
Il testimone, avvertito dal Presidente dell'obbligo di dire
la verità e delle responsabilità previste dalla legge
per i testimoni falsi o reticenti, legge la formula di
impegno.
Il Presidente invita il testimone a fornire le proprie
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generalità.
GENERALITÀ: Manfrè Calogero, nato il 6 gennaio 1969, a
Glarona, Svizzera.
PRESIDENTE - Va bene. Allora, Pubblico Ministero prego.
PUBBLICOMINISTERO
P.M. - Grazie Presidente. Buongiorno signor Manfrè.
TESTE MANFRÈ - Buongiorno.
P.M. - Senta, lei che attività svolge?
TESTE MANFRÈ - Io ho un'enoteca presso Alcamo, in via Maria
Riposo, numero (fuori microfono), Alcamo.
P.M. - E ha un'insegna, una denominazione questa enoteca?
TESTE MANFRÈ - Sì, Vini Manfrè.
P.M. - Vini Manfrè. Senta, lei conosce i signori Renda Enzo e
Altamirano Guerrero Aminta?
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Li conosce.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Ecco, le chiedo, innanzitutto, rispetto a Renda Enzo
come lo ha conosciuto, quando lo ha conosciuto, che
rapporto c'è da voi.
TESTE MANFRÈ - Allora, Enzo ci conosciamo dall'infanzia,
perché ci conosciamo da sempre, anche perché abitava di
fronte il mio negozio, un po' più spostato, abitava
pure nella via Maria Riposo.
P.M. - Sì. E in che rapporti siete, attualmente?
TESTE MANFRÈ - Era mio cliente, ogni tanto veniva a comprare
qualche bottiglia di vino, ci conoscevamo, ma sapevo il
lavoro, quello che faceva.
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P.M. - Ma dico c'era un rapporto di amicizia, di confidenza,
vi frequentavate?
TESTE MANFRÈ - Amicizia... No, mai avuto nessun numero di
telefono, né il cellulare, mai.
P.M. - Quindi, non vi siete mai frequentati, mi pare di
capire.
TESTE MANFRÈ - No, di uscire assieme mai.
P.M. - Vi vedevate, quindi, dove?
TESTE MANFRÈ - Al negozio.
P.M. - Solo al negozio.
TESTE MANFRÈ - Al negozio, lui veniva da cliente.
P.M. - Come cliente.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Ecco, e, invece, la signora Altamirano come l'ha
conosciuta?
TESTE MANFRÈ - Altamirano l'ho conosciuta tramite il marito
che quando sono scesi che sono venuti qua in Italia, in
Sicilia, mi ha fatto conoscere la signora.
P.M. - Ricorda in che anno?
TESTE MANFRÈ - No, però, otto anni fa... Otto, non...
P.M. - Ha detto otto anni fa circa?
TESTE MANFRÈ - Quando è scesa la prima volta, quando...
P.M. - No, no, infatti, le chiedevo...
TESTE MANFRÈ - Quando è scesa la prima volta.
P.M. - Va bene.
TESTE MANFRÈ - Ora non mi ricordo se è stata otto...
P.M. - Qualche anno fa, insomma.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Circa otto. Senta, ecco, la signora Altamirano lei,
appunto, la vedeva, la frequentava?
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TESTE MANFRÈ - La signora Altamirano un anno e mezzo prima di
succedere quello che è successo, frequentava più spesso
il negozio, anche perché cercavamo di aiutarla in tutti
i modi, visto che era stata lasciata da sola, ognuno
come poteva.
P.M. - Cercavate chi, esattamente? A chi fa riferimento lei?
TESTE MANFRÈ - Aiutavamo la signora Aminta a tenere...
P.M. - No, no, lei siccome ha usato il plurale: cercavamo di
aiutarla, volevo capire...
TESTE MANFRÈ - Con altre persone, perché c'era pure la moglie
del (inc.) Morena, non so se... La moglie del
macellaio, una sua cugina della parte di Enzo,
cercavamo di aiutarla dove ognuno poteva, visto che la
situazione era...
P.M. - Quindi, diceva i nomi di queste persone ha detto:
Morena, Morena come?
TESTE MANFRÈ - Morena... Morena di cognome non lo so.
P.M. - Non lo sa.
TESTE MANFRÈ - Il marito di (inc.).
P.M. - (voci sovrapposte) Moglie del macellaio ha detto.
TESTE MANFRÈ - Renda, sì.
P.M. - Persone che lei conosce, quindi.
TESTE MANFRÈ - Sì, persona che... Io faccio la spesa là,
amici.
P.M. - Là intende presso la macelleria?
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Quindi, lei diceva: "cercavamo di aiutarla", aiutarla
in che modo?
TESTE MANFRÈ - Aiutarla, chi poteva economicamente, io, per
esempio, mi chiedeva di usufruire del mio pc e ogni
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tanto veniva là, doveva mandare qualche email, qualche
cosa o fare qualche curriculum per il marito, e
usufruiva del mio pc.
P.M. - Allora, quando dice: veniva là, dove?
TESTE MANFRÈ - Al negozio.
P.M. - Al negozio.
TESTE MANFRÈ - Al negozio.
P.M. - Quindi, alla sua enoteca.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Ma come orari di apertura voi state aperti tutto il
giorno, ci sono... Che orari effettuati?
TESTE MANFRÈ - Alle 8 e mezza fino alle 14.
P.M. - Di mattina?
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Fino alle 14. E, poi?
TESTE MANFRÈ - E, poi, dalle 16 fino alle 20, 20 e...
P.M. - Quindi, siete aperti sia mattina che pomeriggio.
TESTE MANFRÈ - Che pomeriggio, sì.
P.M. - E, quindi, diceva, e quando lei fa riferimento al suo
personal computer, parla del computer presso l'enoteca,
quindi.
TESTE MANFRÈ - Sì, sì.
P.M. - Non quello che è sopra, è sulla sua abitazione,
insomma.
TESTE MANFRÈ - No, no, mai, solo quando...
P.M. - Quello del negozio.
TESTE MANFRÈ - Quello al negozio.
P.M. - E lei diceva un computer...
TESTE MANFRÈ - È un fisso.
P.M. - È un fisso.
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TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Non è un portatile.
TESTE MANFRÈ - No, no.
P.M. - E lei sa come mai la signora aveva questa necessità di
utilizzare il suo computer?
TESTE MANFRÈ - Diceva che doveva mandare email ai famigliari,
oppure alle volte per mandare curriculum per il marito
stesso, per lavoro, perché mi diceva che suo marito non
era in condizioni di... Non sapeva usarlo.
P.M. - La signora diceva che il proprio marito non era in
grado di usare il computer?
TESTE MANFRÈ - Sì. E lei gli faceva il curriculum... Però, io
non guardavo quella... Anche perché non mi sembrava...
Non ho mai saputo cosa, effettivamente...
P.M. - No, no, non dico... non intendevo che lei guardasse
mentre la signora lavorava, le chiedevo se, magari,
così, parlando, aveva potuto capire, apprendere dalla
signora i motivi per cui aveva necessità di utilizzare
il computer.
TESTE MANFRÈ - No, mi diceva solo che doveva parlare con
amiche, con (inc.) coi famigliari, però. Io là la
potevo aiutare e là la aiutavo, non...
P.M. - Certo. E diceva lei l'ha aiutata anche economicamente
la signora?
TESTE MANFRÈ - Mai economicamente, non mi ha mai chiesto
soldi, non mi ha mai... Mai.
P.M. - Quindi, personalmente no, insomma, non...
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - Senta, lei ha detto, poco fa, che la signora
Altamirano ha iniziato a venire presso il negozio,
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soprattutto per utilizzare il computer, circa un anno e
mezzo prima dei fatti.
TESTE MANFRÈ - La data precisa non...
P.M. - Sì, sì.
TESTE MANFRÈ - Però, sì, di usufruire il computer, penso un
anno e mezzo prima, un anno, un anno e mezzo prima.
P.M. - Quindi, rispetto... Lei quando fa riferimento ai
fatti, ovviamente, si riferisce alla morte del bambino.
TESTE MANFRÈ - Alla morte di Lorenz.
P.M. - E, quindi, era già circa un anno che la signora... Un
anno, un anno e mezzo che la signora veniva
all'enoteca.
TESTE MANFRÈ - Prima pure veniva, però, non... Non ricordo
che aveva usato prima il computer, poi, un po' più
assidua.
P.M. - Quando dice assidua, più o meno, che cosa intende, con
quale frequenza?
TESTE MANFRÈ - Due volte a settimana, veniva là un'oretta
dice: "ti serve il computer?", con tanta gentilezza, se
era libero, che io potevo farle usufruire...
P.M. - Certo.
TESTE MANFRÈ - Glielo...
P.M. - Quindi, si intratteneva, ogni volta, circa un'oretta.
TESTE MANFRÈ - Una volta di meno, io non guardavo, anche
perché...
P.M. - No, no, no, ma non si preoccupi, non voglio l'orario
dettagliato, per renderci conto, per chiarire alla
Corte, più o meno, le circostanze.
TESTE MANFRÈ - Usufruiva del pc... Ma non mi interessava
nemmeno con chi stava, però.
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P.M. - Senta, e, quindi, lei diceva, però, che anche prima,
cioè, quindi, il computer ha iniziato a utilizzarlo
circa un anno, un anno e mezzo prima della morte di
Renda Lorenz.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Però, dice: già prima la signora veniva in enoteca.
TESTE MANFRÈ - Sì, veniva...
P.M. - Veniva come cliente, quindi?
TESTE MANFRÈ - Ma amica, cliente, poi...
P.M. - Amica cliente.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Cioè, che cosa veniva... Cioè, passava di là, ci
spieghi un attimo come.
TESTE MANFRÈ - Siccome c'era questo rapporto di amicizia
che... Ogni tanto veniva là, ogni tanto veniva là al
negozio, mi salutava, poi, mi riciclava delle bottiglie
che a me servono per... Bottiglie vuote.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - Di plastica, non... E mi portava queste
bottiglie. Poi, con il figlio eravamo in buoni
rapporti, perché veniva sempre col figlio, mai da sola.
P.M. - Sempre con il figlio.
TESTE MANFRÈ - Da sola mai.
P.M. - Da sola mai, ma ecco, e, quindi, dico, quando veniva
era per acquistare qualche cosa...
TESTE MANFRÈ - No, no.
P.M. - O anche solo per... Non so, si intratteneva a
chiacchierare?
TESTE MANFRÈ - No, qualche volta capitava che il bambino
chiedeva un cioccolatino, un gelato e io glielo offrivo
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tranquillamente.
P.M. - Senta, la sua enoteca... Lei sa dove abitava la
signora?
TESTE MANFRÈ - La signora...
P.M. - Altamirano.
TESTE MANFRÈ - Di recente dove è morto Lorenz dice?
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - No, molto distante. Distante... Lei al centro
stava e io molto distante.
P.M. - Cioè, cosa intende per molto distante, chilometri?
TESTE MANFRÈ - No, sarà un chilometro o 500 metri, non so
quantizzare.
P.M. - La signora con che mezzo veniva alla sua enoteca?
TESTE MANFRÈ - A piedi, a piedi.
P.M. - A piedi. A piedi. Senta, ma, quindi, lei diceva: "la
signora non veniva mai da sola, veniva sempre con
Lorenz".
TESTE MANFRÈ - Con Lorenz.
P.M. - Quindi, anche quando utilizzava il computer Lorenz
rimaneva lì?
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Non è mai venuta da sola?
TESTE MANFRÈ - Quasi sempre con Lorenz.
P.M. - Quasi sempre o sempre?
TESTE MANFRÈ - Non lo so se qualche volta... È potuto
capitare che qualche volta veniva sola, perché, magari,
Lorenz era all'asilo e magari quella mattina... O che
so, doveva andarla a prendere, veniva cinque minuti.
P.M. - Quindi, che lei ricordi è capitato che sia venuta
anche da sola in qualche occasione.
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TESTE MANFRÈ - Sì, sicuramente, sarà capitato.
P.M. - Abbia pazienza, le chiedo di essere un po' più
preciso, cioè ricorda che è capitato o immagina che sia
capitato?
TESTE MANFRÈ - Immagino che sia capitato, perché...
P.M. - Quindi, lei non ricorda di episodi in cui la signora è
venuta da sola, senza il figlio.
TESTE MANFRÈ - No, ma in un anno e mezzo può capitare che una
volta è venuta da sola, due volte, però, dico, di
solito era sempre col bambino.
P.M. - Ho capito. Senta, oltre a lei, a lei signor Manfrè,
era... Quando la signora veniva era presente qualcun
altro? Cioè dico lavora qualcun altro all'interno
dell'enoteca oltre a lei?
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - La gestisce solo lei.
TESTE MANFRÈ - Solo io, sì.
P.M. - E lei ricorda gli episodi in cui la signora è venuta,
si è intrattenuta o per usare il computer o per
salutarla o per incontrarla, eccetera, in cui c'erano
altre persone presenti?
TESTE MANFRÈ - Capitava che ci poteva essere mio suocero là
oppure ci poteva essere un cliente o qualche altro
amico che mi veniva ad aiutare.
P.M. - Suo suocero si chiama, signor Manfrè?
TESTE MANFRÈ - Saul Baldassare.
P.M. - E senta, ecco, un'altra cosa, lei diceva poco fa che
la signora ha iniziato ad utilizzare il computer quando
è rimasta sola. A che cosa fa riferimento quando dice:
è rimasta sola?
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TESTE MANFRÈ - Quando il marito era fuori a lavoro e... Sola,
l'ultimo periodo lei era sola, perché il marito era
fuori per lavoro.
P.M. - Fuori che cosa intende, fuori... Cioè, che in quel
momento era a lavoro o era fuori Alcamo?
TESTE MANFRÈ - Era fuori Alcamo per lavoro.
P.M. - Quindi, fa riferimento, quando lei dice: era sola, fa
riferimento all'assenza del marito della signora.
Dovrebbe rispondere al microfono.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Senta, ecco, nel corso di queste... Diciamo, questi
episodi in cui la signora è venuta presso la sua
enoteca, avete mai... Ha mai ricevuto delle confidenze
della signora, la signora Altamirano le ha mai
confidato dei fatti, delle sue...
TESTE MANFRÈ - Mi confidava del malumore che stava vivendo,
che stava male, che soffriva per la situazione
economica.
P.M. - Ecco, che problemi aveva la signora, che le diceva?
TESTE MANFRÈ - Problemi economici, che... Stava male, stava
male, economicamente, non gli bastavano i soldi che gli
dava il marito, che gli passava il marito.
P.M. - E che cosa le diceva oltre a dirle questo, quale era
la reazione della signora?
TESTE MANFRÈ - Niente, che stava male... Che era dura, tutti
i giorni era una lotta continua.
P.M. - E le ha confidato...
TESTE MANFRÈ - E che Lorenz stava male, che aveva l'asma, che
aveva... Questi erano i discorsi.
P.M. - E riguardo a suoi progetti per il futuro, le aveva
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riferito qualcosa?
TESTE MANFRÈ - No. Progetti... Cosa intende? Se voleva
lavorare? Cercava lavoro, cercava di aiutare, anche a
me veniva a dire: "hai bisogno di (inc.) le bottiglie,
hai bisogno di...", però, non avevo bisogno e non...
P.M. - Senta, lei ha mai avuto delle discussioni, anche dei
piccoli alterchi con la signora Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Gli alterchi con la signora erano che noi
volevamo, noi, con Morena e sua cugina, cercavamo di
aiutarla, e io gli consigliavo che la situazione, visto
come era, ci volevamo cercare una casa famiglia,
qualcosa, e la signora si rifiutava, tanto che una
volta mi disse: "no, la casa famiglia... Lascia tu
tutta la tua famiglia e ci vai tu".
P.M. - Ecco...
TESTE MANFRÈ - Perché non voleva.
P.M. - Ma quando voi le consigliate, perché glielo
consigliate? Cioè, era successo qualcosa di
particolare?
TESTE MANFRÈ - Perché stava sola, era senza soldi, stava
male, per quello, cercavamo di aiutarla dove potevamo.
P.M. - Senta, la signora lei continua a dirmi che stava male,
di che tipo di malessere parliamo e lei questo
malessere come lo ha percepito, come ha appreso di
questo malessere della signora Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Ma una persona che non c'ha possibilità
economica, non c'ha soldi, non c'ha... Più male di così
come doveva stare questa signora?
P.M. - E glielo diceva lei che stava male la signora? La
signora Altamirano.
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TESTE MANFRÈ - La signora mi diceva che stava male, che non
ce la faceva ad andare avanti, quello.
P.M. - Bene. Quindi, voi le consigliate di andare... Perché
le consigliate di andare in una casa famiglia?
TESTE MANFRÈ - Perché da sola non ce la faceva, doveva
campare di elemosina con quello che gli dava
qualcuno... Io, la mia... Poi, quello che posso capire
io è meglio una casa famiglia, un alloggio, qualcosa
di...
P.M. - Senta, quindi, lei lo dice questo alla signora Aminta:
"vai in una casa famiglia", le dice?
TESTE MANFRÈ - Gli ho proposto, non: vai.
P.M. - Come le dice, esattamente, lei?
TESTE MANFRÈ - Gli consigliavo, se noi riuscivamo a muoverci,
di (inc.) in una casa famiglia per aiutarla. In questo
modo. E lei si rifiutava, perché dice: "no, io in casa
famiglia non ci vado".
P.M. - E chi era presente quando le date questo suggerimento?
TESTE MANFRÈ - Nessuno.
P.M. - No, lei ha detto: "le abbiamo proposto", poco fa ha
detto.
TESTE MANFRÈ - Le abbiamo proposto, perché noi parlavamo sia
con Morena che con Maria, e la nostra soluzione era
quella di metterla in una casa famiglia.
P.M. - Sì, sì, Manfrè, stia tranquillo, non le sto dicendo
nulla di particolare, lei ha già parlato con il
commissariato di Alcamo di queste cose, io sto solo
ripercorrendo i passi che lei ha già detto al
commissariato di Alcamo, davanti alla Corte che non sa
quello che lei ha detto al commissariato di Alcamo.
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TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Bene. Detto questo, le stavo dicendo, quindi, quando
dice: "abbiamo proposto", fa...
TESTE MANFRÈ - Perché parlavamo fra noi.
P.M. - Sì, fra noi, volevo sapere chi eravate.
TESTE MANFRÈ - La signora Morena e la signora Maria, la
cugina.
P.M. - E chi sono la signora Morena e la signora Maria?
TESTE MANFRÈ - La signora Morena è la moglie del macellaio.
P.M. - Benissimo.
TESTE MANFRÈ - Che la aiutava molto alla signora.
P.M. - Sì, sì.
TESTE MANFRÈ - E Maria pure, la stessa cosa.
P.M. - Benissimo.
PRESIDENTE - Stiamo parlando di Morena Asta?
P.M. - Morena Asta.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Può essere Morena Asta?
TESTE MANFRÈ - Sì, sì.
P.M. - No, perché prima aveva detto che non sapeva...
TESTE MANFRÈ - Non ricordavo come...
P.M. - Il cognome.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Comunque, la moglie del macellaio.
TESTE MANFRÈ - La moglie del macellaio.
P.M. - E, quindi, queste due signore, che lei sappia, in che
rapporti erano con la signora Altamirano?
TESTE MANFRÈ - La aiutavamo fin dove potevamo.
P.M. - Erano o sono?
TESTE MANFRÈ - La aiutavamo parecchio.
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P.M. - Bene.
TESTE MANFRÈ - Sia... Magari forse loro più economicamente,
io meno economicamente, ma io potevo disporre del pc e
la aiutavo solo...
P.M. - Certo, quindi, questo.
TESTE MANFRÈ - Ad usufruire del pc.
P.M. - Senta, lei ricorda di avere mai parlato con il signor
Renda Enzo di questo malessere della signora
Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Sì, io ho parlato con il signor Renda.
P.M. - E che cosa... Quando, chi c'era e che cosa ha detto
lei al signor Renda.
TESTE MANFRÈ - Allora, un giorno è venuta Aminta al negozio e
mi ha fatto preoccupare perché ha detto che avrebbe
voluto togliersi la vita, perché non ce la faceva più,
perché stava male, e io mi sono preoccupato e mi diede
un bigliettino, dice: "se succede qualcosa, questi
sono...", l'indirizzo dove lavorava Enzo, dove non
lavorava Enzo, allora, io mi sono preoccupato e sono
andato a parlare sia con Morena che con Maria di questa
cosa, prima che mi sono preoccupato se questa la sera
faceva qualcosa, se non faceva qualcosa, io l'ho
convinta in tutti i modi di... E noi ci siamo
preoccupati di questa... Di questa frase che mi ha
detto lei.
P.M. - Che cosa le ha detto, esattamente?
TESTE MANFRÈ - Che era stanca, che non ce la faceva più e che
si sarebbe tolta la vita, perché non ce la faceva più;
era disperata, aveva litigato con Enzo la stessa
mattina, insomma... (inc.).
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P.M. - Questo quando, esattamente? Rispetto alla morte di
Lorenz, luglio 2014, ricorda questo...
TESTE MANFRÈ - Sarà stato un mese prima, perché, poi, io gli
ho parlato a Enzo che... Verso la fine di giugno, non
mi ricordo il giorno, completamente, che sapevamo che
Enzo era là e siccome, giusto in quel periodo, ci fu la
signora Aminta che era ricoverata a Trapani, in
ospedale.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - È venuta la Morena e Nicola, il macellaio.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - Dice: "c'è il signor Renda qua, che faccio,
parliamo?", gli ho detto io: "da solo no, con voi ci
vengo", e siamo andati a parlare con il signor Renda; e
gli abbiamo detto la situazione, prima perché c'era la
moglie in ospedale e che lui non era andato a vederla,
non... E, poi, gli avevo detto che mi aveva dato questo
bigliettino, perché intendeva togliersi la vita,
perché... E che stava molto male Aminta e volevo
fare...
P.M. - Scusate, io non riesco a seguire, abbiate pazienza.
TESTE MANFRÈ - E io ho fatto di tutto per fargli capire a
Enzo che la situazione a me non piaceva, perché era
grave la situazione di... E che mi aveva suscitato
delle preoccupazioni, e Renda mi ha detto, dice: "no,
visto che è mio figlio, ci devo pensare subito, devo
subito sistemare cosa", però, poi, cosa ha fatto non lo
so.
P.M. - Ecco, lei qui introduce un elemento prima non c'ha
detto, io le avrei chiesto.
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TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Lei dice che la reazione... Poi, torniamo un attimo
sull'incontro perché deve dire, magari, un pochino più
dettagli, signor Manfrè. Lei dice che la reazione del
signor Renda Enzo è: "ci devo pensare io perché è mio
figlio".
TESTE MANFRÈ - È mio figlio.
P.M. - Bene. Ma perché la signora le aveva parlato anche di
Lorenz?
TESTE MANFRÈ - In che senso mi aveva parlato... Sì, quando
diceva che si toglieva la vita, intendeva pure per il
figlio.
P.M. - Lei dice così... Come fa lei a dire che la signora
intendeva anche per il figlio?
TESTE MANFRÈ - Perché lei lo diceva che...
P.M. - Che cosa diceva?
TESTE MANFRÈ - Che se si toglieva la vita lei, si portava
pure il figlio, e, poi, dice, tanto qua, dice, non ha
nessuno a chi lasciarlo, perché i famigliari del Renda
non c'erano e, quindi, dice: "a chi lo lascio?",
infatti, mi ha suscitato delle grosse preoccupazioni.
P.M. - Questo lo comprendo perfettamente, però, vorrei capire
meglio, al di là della sua sintesi, per carità, molto
efficace, ma vorrei capire, siccome, dico, sono frasi
importanti queste che le ha detto la...
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Importanti nel senso che immagino le siano rimaste,
come ci sta dicendo, abbastanza impresse.
TESTE MANFRÈ - Sì, infatti.
P.M. - Ecco. Ci dice, cortesemente, le parole testuali che
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aveva detto? La signora Altamirano, quando le dice...
Voleva togliersi la vita e portava con sé, lei ha
detto, anche il figlio, che cosa le diceva,
esattamente, che parole usava?
TESTE MANFRÈ - Aminta non è che parlava bene l'italiano,
quindi, come diceva... Faceva intuire che avrebbe
tolto... Io ora le parole specifiche, come ha detto,
signora, come faccio a... A ricordarmi?
P.M. - Non le chiedo, ovviamente, la frase registrata...
TESTE MANFRÈ - Si era capito, da quello che... Che stava
malissimo, piangeva, era disperata che... Avrebbe fatto
una cosa che io capivo che... Che poteva essere quello.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - Però, con quali parole specifiche, io non
glielo so... Non sono in grado di potergli dire: ha
detto così, così e così, no, non... Però, avevo capito
che era la situazione molto grave e che quel giorno
stesso io sono andato dalla signora a dirgli che questa
cosa non mi è piaciuta, e mi ha dato questo.
P.M. - Dalla signora chi è andato?
TESTE MANFRÈ - Sempre da Morena, a discutere di questa cosa,
gli ho detto: "a me, questa frase, questo bigliettino
che mi ha lasciato, non mi è piaciuto per niente e,
quindi, vediamo di... Andateci, vedete...
Controllatela", infatti, quella sera le signore si sono
interessate di Aminta, come stava, come non stava, se
poteva succedere qualcosa.
P.M. - Quindi, mi faccia capire, questa intenzione della
signora Altamirano era... Lei dice: circa un mese prima
della morte di Lorenz, circa.
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TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Perché dopo lei dice: "io a Giugno ho parlato con
Renda Enzo".
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - A giugno (inc.).
P.M. - (voci sovrapposte) Io, poi, a fine giugno.
P.M. - Giugno di che anno, signor Manfrè?
TESTE MANFRÈ - 2014.
P.M. - 2014. Quindi, poche settimane prima della morte di
Lorenz.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Lei ricorda quando è avvenuta la morte di Lorenz?
TESTE MANFRÈ - Il 14.
P.M. - Il 14 luglio... Il 14?
TESTE MANFRÈ - 14 luglio, sì.
P.M. - Ecco, quindi...
PRESIDENTE - Aspetti un attimo, Pubblico Ministero, chiediamo
al cancelliere se può fare cessare il frastuono che,
come al solito, viene... Prego.
P.M. - Grazie Presidente. Le dicevo signor Manfrè, quindi, in
quell'occasione in cui la signora Altamirano le fa
questa confidenza drammatica...
TESTE MANFRÈ - Mi lascia pure un bigliettino.
P.M. - Sì, dopo arriviamo al bigliettino.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Mi perdoni, se no... Era la prima volta che le faceva
questo tipo di confidenza o c'erano già state altre
occasioni?
TESTE MANFRÈ - Così grave da farmi preoccupare solo quella
volta, poi, le altre volte si parlava... Qualche giorno
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che (inc.)... Perché, giustamente...
P.M. - Qualche volta?
TESTE MANFRÈ - Qualche volta: "mi ammazzo", però, erano
dette... Frasi che si dicono... che non mi aveva
suscitato mai nessuna preoccupazione.
P.M. - E, quindi, mi faccia capire, come mai quella volta
lei...
TESTE MANFRÈ - Quella volta...
P.M. - Aspetti, aspetti. Come mai quella volta lei lo ha
percepito come più grave, più drammatico e l'ha preso
su sul serio delle altre volte?
TESTE MANFRÈ - Perché mi ha lasciato il bigliettino, quindi,
avevo capito che c'era qualcosa di più concreto
rispetto al dire: "qualche volta mi levo di mezzo e la
faccio finita".
P.M. - Che cosa c'era in questo bigliettino?
TESTE MANFRÈ - Io non l'ho mai letto questo bigliettino,
però, c'era l'indirizzo del marito, il numero di
telefono, dove lavorava in quel periodo, infatti,
era...
P.M. - Lei dopo cosa ne ha fatto di questo bigliettino?
TESTE MANFRÈ - Allora, questo bigliettino io l'ho messo nel
mio marsupio e l'ho conservato, però...
P.M. - E poi?
TESTE MANFRÈ - E, poi, è rimasto là, fino a quando, poi, è
successo quello che è successo e io sono andato alla
questura a depositare questo... Me l'aveva dato pure
uno di prima bigliettino, però, quello là era un'altra
cosa, quello era un bigliettino meno...
P.M. - Allora, la signora Altamirano gliene aveva dato anche
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un altro, quindi, i bigliettini che la signora le ha
consegnato...
TESTE MANFRÈ - Due.
P.M. - Sono due.
TESTE MANFRÈ - Uno molto tempo prima...
P.M. - Rispetto a questo colloquio.
TESTE MANFRÈ - Sì, che non c'entrava niente, perché quel
bigliettino era... Quello so cosa c'era scritto, perché
c'erano l'indirizzo email di Enzo, numero di... La
password, perché siccome Enzo non era capace di
usufruire del pc, dice: "chissà, io non ci sono qua,
sono fuori o sono... questa password gliela devi dare a
Enzo che qua c'è scritto tutto quello che...", serviva
per lui, non per... Né per me e nemmeno per...
P.M. - Allora, questo primo bigliettino contenente indirizzo
email di Renda Enzo e password... Password di che cosa,
della casella di posta elettronica di Enzo?
TESTE MANFRÈ - Forse, penso.
P.M. - Non lo sa.
TESTE MANFRÈ - Non lo so.
P.M. - Comunque, una password, la signora glielo dà circa
quanto prima rispetto alla morte di Lorenz?
TESTE MANFRÈ - Ma molto tempo prima.
P.M. - Cioè, un anno, due anni, sei mesi, qualche mese,
qualche...
TESTE MANFRÈ - Non glielo so dire.
P.M. - Più o meno, dico.
TESTE MANFRÈ - È stato... Tre anni prima, quattro anni prima.
P.M. - Anni prima, quindi.
TESTE MANFRÈ - Sì, non c'entrava niente con...
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P.M. - Quindi, lei dice: non c'entrava niente in che senso,
cioè, non era associato a questo malessere della
signora.
TESTE MANFRÈ - Quello non mi aveva dato mai nessuna
preoccupazione, perché non c'entrava...
P.M. - Va bene. E lei questo primo biglietto dove lo
conservava?
TESTE MANFRÈ - L'ho messo nel marsupio, soltanto perché se
Enzo aveva bisogno, perché io non è che ho avuto mai
nessun problema con Enzo.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - Che se Enzo aveva bisogno di questo... Forse,
magari, Enzo lo sapeva di questo bigliettino, che
c'erano solo le password delle... Le password delle
email di Enzo.
P.M. - Bene. E questo... Lei lo mette questo primo biglietto,
poi, arriviamo al secondo, questo primo biglietto lei
lo mette nel marsupio, marsupio che, mi faccia capire,
lei tiene, normalmente, con sé o dove lo custodisce?
TESTE MANFRÈ - No, lo tengo con me.
P.M. - Lo tiene con sé. Lei gira con un marsupio.
TESTE MANFRÈ - Sì, una borsetta... Un piccolo...
P.M. - Come fosse un portafoglio, diciamo, un porta
documenti.
TESTE MANFRÈ - Un po' più grande, però, no, non mi dava...
P.M. - Lo so che è un marsupio, signor Manfrè, no, era per
capire lo porta con sé come fosse un portamonete, per
dire.
TESTE MANFRÈ - Sì, sì, la mia borsa.
P.M. - Senta... Bene, questo è il primo biglietto. Il secondo
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biglietto, invece, glielo dà quando la signora?
TESTE MANFRÈ - È stato un mese prima.
P.M. - No, no, no, ho capito, dico glielo dà all'esito di
quel colloquio?
TESTE MANFRÈ - All'esito... Quello che... È stato questo che
mi ha fatto scattare la preoccupazione di andare a
parlare subito con qualcuno, perché mi aveva suscitato
molte preoccupazioni.
P.M. - Bene. Lei prima... E questo secondo al momento in cui
le viene consegnato, lei dove lo mette?
TESTE MANFRÈ - Nel marsupio assieme all'altro.
P.M. - Benissimo, anche lui nel marsupio. Poi, ha detto:
"dopo la morte di Lorenz, io vado in questura", ha
detto? Va dalla polizia.
TESTE MANFRÈ - Sì, vado alla polizia e ho consegnato questi
due...
P.M. - Benissimo, quindi, queste le...
TESTE MANFRÈ - Visto l'epilogo, come era andata.
P.M. - Va bene. Presidente, io questi biglietti a cui fa
riferimento erano stati acquisiti, quindi, chiedo di
poterli esibire al teste, per verificare se li
riconosce.
PRESIDENTE - Sì.
Il Pubblico Ministero esibisce i bigliettini al testimone.
P.M. - Ecco, li riconosce come i biglietti che le ha dato la
signora.
TESTE MANFRÈ - Sì, quelli che io ho dato... sì.
P.M. - Quindi, io, Presidente, ovviamente, chiederò di
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produrli, comunque, li può esaminare e ce li legge, se
riesce a leggere la grafia... Ecco, una cosa le volevo
chiedere, questi biglietti, quando la signora
Altamirano glieli dà, erano già scritti o li ha scritti
la signora davanti a lei?
TESTE MANFRÈ - Non mi ricordo se l'ha scritto là davanti, no,
però, li ha scritti là davanti, perché i bigliettini...
Sono questi... Quelli che uso io per scrivere appunti
io, quindi, l'ha scritto là.
P.M. - Quindi, lei riconosce quel foglietto come suoi...
TESTE MANFRÈ - Tanto che il secondo è scritto da me questo
qua. Questo qua me l'ha dettato lei... Questo qua me
l'ha dettato lei ed è scrittura...
P.M. - Allora, aspetti, aspetti, siccome... Se dice il
secondo, la Corte non può capire. Allora, ci dica.
PRESIDENTE - Vediamo cosa c'è scritto in questo biglietto.
P.M. - Esatto, ce lo declama, per favore?
TESTE MANFRÈ - Allora, c'è scritto: Enzo Renda email
enzorenda dadara chiocciola yahoo.com mx, (trascrizione
fonetica) e, poi, la password bambino 2009
P.M. - Sì. E poi?
TESTE MANFRÈ - E, poi, io, qua sotto, me lo sono riscritto,
siccome non lo capivo bene, allora, me lo sono scritto
io per essere, poi, certo che gli potevo dare a Enzo
una cosa, perché questo serviva a Enzo.
P.M. - Quindi, lei ha riscritto la stessa cosa, però, con la
sua grafia, ovviamente.
TESTE MANFRÈ - Sì, con la mia grafia, per capirci io quello
che...
P.M. - E la signora glielo dà questo... Questo è il primo tra
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i due che ha detto è il primo.
TESTE MANFRÈ - Questo è il primo bigliettino che...
P.M. - Benissimo. E la signora glielo dà dicendole che cosa?
TESTE MANFRÈ - Che questo qua serviva a Enzo se doveva
mandare un mail, se doveva... Per curriculum, per...
chissà Enzo aveva bisogno di questo... Lui sapeva che
io avevo questa email sua.
P.M. - Mi faccia capire...
TESTE MANFRÈ - Almeno così mi diceva la signora.
P.M. - Per quello che lei sa o ha potuto comprendere, perché
Enzo doveva... Cioè perché li dà a lei, cioè dico anche
il Renda veniva da voi?
TESTE MANFRÈ - Eravamo amici, lui sapeva che molti curriculum
li mandava da me.
P.M. - Cioè, li inviava dal suo computer.
TESTE MANFRÈ - Dal mio computer.
P.M. - Ho capito.
TESTE MANFRÈ - Qualche volta che capitava per...
P.M. - Va bene, ho capito. Passiamo al secondo, quello che
noi numereremo per numero due, biglietto numero due.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Che cosa c'è scritto?
TESTE MANFRÈ - Enzo Renda Dara cellulare 3282037560, lavoro
0049 3991633123. Cuaren Moriz (trascrizione fonetica)
Germania. E, poi c'è scritto: Aminta Altamirano
Guerrero, 237 4287409, Aminta chiocciola yahoo.it.
P.M. - Va bene.
TESTE MANFRÈ - Questo è quello che c'è scritto, questo qua è
quello che mi ha fatto preoccupare, perché lei mi
diceva che se succedeva qualcosa, se succedeva
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qualcosa, era importante dargliela al marito,
darglielo... Oppure a rintracciare il marito e questo è
quello che mi ha fatto preoccupare se succedeva
qualcosa.
P.M. - E mi faccia capire o, meglio, facciamo capire alla
Corte, quando lei dice: se fosse successo qualcosa,
perché si preoccupa di più della volta precedente, del
primo biglietto?
TESTE MANFRÈ - Perché lei, come stava male, da come si è...
Quel giorno mi faceva capire che voleva farla finita,
che voleva... Ho capito che la cosa era grave, che
stava molto male, che stava... E ho capito, ho
percepito che la situazione non era bella.
P.M. - E perché lei dice... in ci ha detto prima: era
coinvolto anche Lorenz in questa cosa?
TESTE MANFRÈ - Perché lei diceva sempre che se andava via lei
andava via pure Lorenz, perché qua non aveva nessuno a
chi lasciarlo, perché non aveva... Non aveva intenzione
di lasciare qua Lorenz da solo.
P.M. - Ma quando lei dice... Non so se... Queste parole:
andare via, sono parole sue, signor Manfrè, o sono
parole della signora Altamirano, andare via.
TESTE MANFRÈ - Allora, come l'ha detto di preciso, non lo so,
però, mi ha fatto capire che la sua intenzione era
quella, di finirla e, quindi... E io, da quello che ho
percepito, però, le parole specifiche io non le ricordo
e non le... Non vi posso dire: ha detto così,
specificatamente.
P.M. - Senta, lei, poco fa, ha detto che questa era... O
meglio, non ho capito bene la risposta, cioè prima ha
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detto una cosa e, poi, forse, leggermente, una cosa
diversa. Vorrei chiarire questo punto. Questo proposito
della signora, questa intenzione, questa confidenza
drammatica che la signora le aveva fatto, gli era stata
fatta altre volte o no a lei?
TESTE MANFRÈ - Era stata fatta, però, non era preoccupante,
perché era come se due parlano e dicono: "qualche volta
mi tolgo...", però era in momenti di rabbia, che so,
veniva perché si era litigata con Enzo, i momenti
più... Però, non l'avevo mai ritenuto una cosa...
Grave.
P.M. - Sì. Presidente, io chiedo che vengano acquisiti...
PRESIDENTE - I due biglietti.
P.M. - Chiedo che vengano acquisiti i due biglietti,
possiamo, appunto, numerarli in ordine cronologico,
come chiedeva la difesa, numeri uno e due, secondo le
indicazioni che ci aveva fornito il teste.
PRESIDENTE - E, poi, andrebbero, magari, spillati in un
foglio.
P.M. - Va bene, allora, mi riservo, casomai, per la prossima
udienza. Comunque, ovviamente, insomma, il primo...
Secondo l'ordine che aveva riferito il teste. Allora,
signor Manfrè, quindi, lei riceve questa... Ha questo
colloquio con la signora, qual è la sua reazione,
signor Manfrè, al momento e nei giorni successivi?
TESTE MANFRÈ - L'ultima volta che l'ha detto...
P.M. - Questa che lei dice...
TESTE MANFRÈ - Subito, appena è andata via lei, sono andato
subito a parlare con la signora Morena e con Maria,
allora, c'era solo Morena quando gli ho detto subito
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questa cosa, "vedi che mi ha detto così, mi ha lasciato
un bigliettino", ed ero molto preoccupato per Aminta,
per Lorenz, per... E loro...
P.M. - Per Aminta e per Lorenz lei era preoccupato.
TESTE MANFRÈ - Per Lorenz.
P.M. - Mi faccia capire una cosa, quel giorno in cui la
signora Altamirano era... Le dice queste cose, chi
c'era?
TESTE MANFRÈ - Nessuno, solo io e la signora e Lorenz.
P.M. - Quindi, Lorenz non c'era.
TESTE MANFRÈ - Lorenz non lo so se c'era, ma sicuro c'era.
C'era, non mi ricordo al 100 per cento, ma Lorenz
c'era.
P.M. - E dove eravate?
TESTE MANFRÈ - In enoteca.
P.M. - E si ricorda se era mattina, pomeriggio, che ora era?
TESTE MANFRÈ - Mattina era.
P.M. - Era mattina. Come mai si ricorda che era mattina?
TESTE MANFRÈ - Era mattina perché io alle 2 sono andato a
parlare con Morena, verso l'una e mezza, così, sono
andata a parlare con Morena.
P.M. - Dopo ci dice di questo colloquio con Morena. Vorrei
soffermarmi un attimo sul momento del colloquio,
quindi, eravate nella sua enoteca e la signora era
venuta per quale motivo, se lo ricorda? La signora
Altamirano.
TESTE MANFRÈ - È venuta a salutare, io non lo so se sta...
Quella mattina ho usato... Non me lo ricordo se...
P.M. - Non lo sa nel senso che non se lo ricorda.
TESTE MANFRÈ - Non me lo ricordo...
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P.M. - Se ha usato il pc, vuole dire.
TESTE MANFRÈ - Forse non ha usato il pc quella mattina.
P.M. - E, quindi... Diciamo, ci spieghi meglio, cioè come
arrivate a questa... Ci spieghi un attimo meglio il
colloquio proprio come è avvenuto, cioè avete iniziato
a parlare, la signora ha usato il computer, di cosa
avete parlato?
TESTE MANFRÈ - Che io ricordi, il computer non l'ha usato.
P.M. - Quindi...
TESTE MANFRÈ - Lei stava male, male male, proprio era
disperata...
P.M. - E come eravate, seduti, in piedi...
TESTE MANFRÈ - Di solito sono dietro la mia scrivania e
c'avevo una sedia e lei si era seduta nella sedia e
abbiamo cominciato a parlare del suo malumore, che
stava male, che aveva litigato con Enzo.
P.M. - Aveva litigato con Enzo.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - E le dice perché?
TESTE MANFRÈ - No, perché io non mi interessavo di... I
motivi, non lo ritenevo...
P.M. - Dico lei non gliel'ha chiesto, mi pare di capire.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Ma la signora non gliel'ha detto.
TESTE MANFRÈ - Per delicatezza, no, non so i motivi perché
avevano litigato, non era mio uso chiedere: perché
litigavate, non mi riguardava e non...
P.M. - Però, dico, evidentemente, se la signora si siede lì
con lei e le comincia a dire... Cioè, mi pare di capire
c'era, quindi, un rapporto di... Una certa confidenza,
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insomma... Di confidenza.
TESTE MANFRÈ - No...
P.M. - Confidenze intime le volevo dire.
TESTE MANFRÈ - Di confidenze, sì, si veniva a sfogare là,
parlavamo dieci minuti, un quarto d'ora, poi, se io
lavoravo lasciavo la signora e lavoravo per gli affari
miei, non...
P.M. - Ecco, le chiedo uno sforzo ulteriore, visto che
parlavate di queste cose anche, comunque, gravi o,
comunque, di un profondo malessere della signora e di
una sua situazione di vita, complessivamente, molto
difficile, ci ha detto.
TESTE MANFRÈ - Sicuramente.
P.M. - Bene. Lei ricorda, primo, se Lorenz quel giorno c'era
e dove era mentre voi parlavate di questo, e, nelle
altre occasioni in cui la signora si è confidata con
lei, parlandole di queste cose della sua vita, dove
stava Lorenz?
TESTE MANFRÈ - Lorenz stava con noi a giocare, là c'erano
delle macchinine, Lorenz giocava là... Oppure c'aveva
un peluchetto che io tengo sempre là, e Lorenz giocava
là, ma sempre là con noi, non...
P.M. - Ma dico, adesso io non so quanto è grande, più o meno,
il suo negozio?
TESTE MANFRÈ - Ma che sarà... 50 metri quadri, un ingresso...
P.M. - Un'unica stanza?
TESTE MANFRÈ - Un'unica stanza.
P.M. - Un'unica stanza.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - E...
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TESTE MANFRÈ - Poi, c'è il corridoio col bagno, ma non
c'entra, non...
P.M. - Quindi, stavate: lei alla scrivania, la signora,
faccio riferimento...
TESTE MANFRÈ - Seduta.
P.M. - Seduta lì vicino a lei, ma... E Lorenz, quindi,
giocava per i fatti suoi o era lì con voi quel giorno?
TESTE MANFRÈ - Quel giorno... Io se quel giorno...
P.M. - Mi perdoni, ha ragione, ha detto che non se lo ricorda
se c'era.
TESTE MANFRÈ - Non me lo ricordo se quel giorno proprio...
P.M. - Va bene. Abitualmente, nelle altre occasioni in cui è
capitato la signora di confidarsi, al di là di questa
qui...
TESTE MANFRÈ - Era sempre là con noi, sì.
P.M. - Ma giocava per i fatti suoi o...
TESTE MANFRÈ - Giocava, pure io giocavo con Lorenz.
P.M. - Ma dico... Quando la signora le raccontava questi suoi
eventi della vita, diciamo.
TESTE MANFRÈ - Infatti, io dicevo spesso di non raccontare
mai davanti di Lorenz.
P.M. - Quindi, Lorenz interveniva, in qualche modo, udiva
questi vostri, sentiva questi vostri...
TESTE MANFRÈ - Lui era distratto a giocare, però, poteva
anche sentirlo, io non lo so se...
P.M. - Però, diciamo, è mai intervenuto a dire qualcosa?
TESTE MANFRÈ - No, Lorenz no.
P.M. - Lei diceva: era distratto a giocare, quindi, può
essere che...
TESTE MANFRÈ - Era distratto a giocare, giocava con la sua
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macchinina, con...
P.M. - Ho capito.
TESTE MANFRÈ - Però, vedeva che sua mamma piangeva, lo
vedeva.
P.M. - Quindi, la signora piangeva anche.
TESTE MANFRÈ - La signora piangeva, a volte un poco più
agitata, a volte meno agitata, ma la signora piangeva.
P.M. - Quel giorno in particolare in cui, poi, le ha dato il
famoso secondo biglietto, ricorda se piangeva?
TESTE MANFRÈ - Quel giorno sì.
P.M. - Piangeva.
TESTE MANFRÈ - Quel giorno... Quel giorno era molto
disperata, perché avevo capito... Da questa la mia
preoccupazione, perché...
P.M. - Bene. La sua preoccupazione, quindi, lei dice: "io
poi", quindi, il colloquio è avvenuto la mattina, ci ha
detto.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - E lei dice: "poi, la prima cosa che ha fatto, ho
contattato...".
TESTE MANFRÈ - Quando lei è andata via, subito sono andato da
Morena andargli a raccontare tutto quello che era
successo la mattina.
P.M. - Che cosa dice lei... Mi scusi, lei la incontra Morena,
vi parlate per telefono o...
TESTE MANFRÈ - No, no, ci sono andato di presenza, anche
perché abbiamo il negozio a trenta metri.
P.M. - Quindi, lei è andato al negozio o a casa della signora
Morena?
TESTE MANFRÈ - No, in negozio.
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P.M. - Al negozio.
TESTE MANFRÈ - Al negozio.
P.M. - Che, dicevamo, era la macelleria.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Quindi, che è vicino al suo.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Bene. Lei va alla macelleria...
TESTE MANFRÈ - E racconto subito...
P.M. - Che cosa dice lei a Morena?
TESTE MANFRÈ - Delle preoccupazioni che... Che mi ha dato
questo bigliettino...
P.M. - Scusi, questa volta, visto che sono parole sue,
magari, se le ricorda, più o meno, testualmente; che
parole dice lei a Morena?
TESTE MANFRÈ - Delle preoccupazioni che mi aveva suscitato
Aminta, che mi ha lasciato questo bigliettino.
P.M. - Le parole testuali, due punti, aperte le virgolette,
lei dice a Morena? "Morena...".
TESTE MANFRÈ - "vedi che mi ha dato questo bigliettino e che
ha fatto capire che vuole farla fuori lei e Lorenz", e
che c'era da preoccuparsi, perché non mi era piaciuta
quella mattina... Era un poco anomala, non...
P.M. - Era una?
TESTE MANFRÈ - Una cosa anomala, non...
P.M. - Anomala.
TESTE MANFRÈ - Non era usuale il dire: "qualche giorno"...
Quel giorno era molto specifico che...
P.M. - Lei si è preoccupato di più.
TESTE MANFRÈ - Ma certo, molto di più.
P.M. - E Morena... E chi c'era nella macelleria oltre a voi
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due?
TESTE MANFRÈ - No, solo io e Morena.
P.M. - Lei come mai la prima persona da cui va è Morena?
TESTE MANFRÈ - Perché con Morena avevano più rapporti... Non
più rapporti... Morena la aiutava pure... E che magari
c'era andata dentro, io non c'ero mai andato dentro da
Aminta, avevano più rapporti.
P.M. - Più dentro cosa vuole dire?
TESTE MANFRÈ - Dentro casa di Aminta.
P.M. - Ho capito. Invece lei sapeva che...
TESTE MANFRÈ - Ma io nemmeno il numero di telefono di Aminta
c'ho.
P.M. - No, ce l'aveva perché gliel'aveva dato qua.
TESTE MANFRÈ - No, ma io, personalmente, nel mio cellulare,
mai avuto il numero di telefono.
P.M. - Certo, non l'aveva in rubrica, nel suo telefono.
TESTE MANFRÈ - Quello era... Il bigliettino che mi ha dato la
stessa... Il giorno che mi ha suscitato la
preoccupazione.
P.M. - Perfetto.
TESTE MANFRÈ - Ma io mai ho avuto...
P.M. - Ho capito, non vi frequentavate.
TESTE MANFRÈ - No, completamente, l'unico rapporto che veniva
là al negozio e che, ogni tanto, parlavamo da... Visto
che lei sapeva... Io sapevo la situazione del marito.
Per questo.
P.M. - Quindi, lei va da Morena perché c'era questo
particolare rapporto di confidenza.
TESTE MANFRÈ - Sì, perché lei, magari, poteva rintracciarla
la sera, poteva vedere di... Come stava, come non
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stava, che... Andarci a casa, perché...
P.M. - Benissimo. In quel periodo, quel giorno, poi, torniamo
a Morena, quel giorno il signor Renda Enzo dove era,
lei se lo ricorda? Cioè era in Italia, era fuori, era
ad Alcamo?
TESTE MANFRÈ - Che io sappia era in Germania a lavorare.
P.M. - Va bene. E Morena quando lei... Lei ha detto che
eravate solo voi due, Morena, quando lei le dice queste
parole, che reazione ha?
TESTE MANFRÈ - Si è preoccupata pure e, poi, non so quando è
andata a parlare alla cugina del Renda, Maria.
P.M. - Chi è la cugina di Renda?
TESTE MANFRÈ - Maria.
P.M. - Maria come?
TESTE MANFRÈ - Io i cognomi, purtroppo, non li ricordo,
Maria, è una cugina del Renda, non lo so.
P.M. - Può essere Evola Maria?
TESTE MANFRÈ - Sì, Maria Evola. E sono andati a parlare
assieme, hanno discusso assieme la situazione, tanto...
P.M. - Mi perdoni, lei questo lo sa perché chi gliel'ha detto
che sono...
TESTE MANFRÈ - Morena, perché io pure mi sono informato:
"tutto a posto? Avete tranquillizzato Aminta?".
P.M. - Quindi, dopo lei chiede l'esito del... Che hanno
fatto, lei chiede.
TESTE MANFRÈ - Certo, sì, perché non era una cosa...
P.M. - Che capita tutti i giorni, è chiaro. Quindi, Morena le
dice: "vado a parlarne...", cioè, glielo dice cosa
voleva fare Morena?
TESTE MANFRÈ - Sì, che doveva parlarne con Maria e vedere
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di... Quella sera di tenerla impegnata, a telefonare,
come stava, come non stava, e so che l'hanno fatto,
perché...
P.M. - Perché dopo lei gliel'ha chiesto.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Lei dopo l'esito da chi l'ha saputo, da Maria o da
Morena?
TESTE MANFRÈ - Ma forse era assieme, non...
P.M. - Quando ne avete riparlato erano assieme?
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Bene. Loro ne avevano parlato con la signora
Altamirano.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - E le hanno detto o una delle due le ha detto che cosa
si erano dette con l'Altamirano e che cosa la signora
Altamirano...
TESTE MANFRÈ - Quella sera? Hanno detto che era tutto
tranquillo, che la signora stava tranquilla, era... E
che non c'era, almeno per quella sera, niente di
preoccuparsi.
P.M. - Cioè, mi faccia capire, allora, lei riceve questa
confidenza molto grave, molto drammatica della signora,
si preoccupa molto.
TESTE MANFRÈ - Sì, certo.
P.M. - Va dalla signora Morena che, a sua volta, si preoccupa
molto.
TESTE MANFRÈ - Si preoccupa e avvisa la cugina.
P.M. - Benissimo. E, poi, vanno dalla signora Altamirano che
(inc.).
TESTE MANFRÈ - (voci sovrapposte) No vanno, l'hanno chiamata
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per telefono.
P.M. - Bene, la contattano.
TESTE MANFRÈ - La contattano.
P.M. - E che si dicono, perché dice: "è tutto tranquillo",
cioè se prima eravamo in una situazione così
drammatica.
TESTE MANFRÈ - Perché la signora...
P.M. - Com'è che si tranquillizza?
TESTE MANFRÈ - Perché lei ha risposto tranquillamente, che
diceva che stava bene, che non aveva nessuna... E che
loro hanno capito che quella sera era tutto tranquillo,
infatti.
P.M. - Questo a lei chi glielo riferisce?
TESTE MANFRÈ - Morena.
P.M. - Va bene. No, no, non si sforzi...
TESTE MANFRÈ - Tramite Maria...
P.M. - Capisco che le faccio, magari, le stesse domande,
ma...
TESTE MANFRÈ - Non ci sono abituato.
P.M. - Lo so, abbia pazienza. È dura per tutti. Quindi,
Morena glielo dice e le dice l'esito anche di questa
conversazione con l'Altamirano e con la signora Maria.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Benissimo.
TESTE MANFRÈ - Mi dice: "no, tutto tranquillo, tutto...", a
posto, non hanno...
P.M. - Ecco. E se era tutto a posto, com'è che, poi, andate a
parlare con Enzo? Con Renda Enzo?
TESTE MANFRÈ - Allora, io ho parlato con Enzo Renda,
perché... Ma dopo un bel po'... Dopo che è suscitato
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questa...
P.M. - Ecco, perché, infatti, volevo sapere,
cronologicamente, lei...
TESTE MANFRÈ - Non lo...
P.M. - Aspetti, aspetti, ci arriviamo piano piano. Lei diceva
che il signor Renda, che lei ricordi, venne in Italia
da Alcamo a giugno 2014.
TESTE MANFRÈ - Sì, fine giugno.
P.M. - Fine giugno, perfetto.
TESTE MANFRÈ - Quel giorno non me lo ricordo.
P.M. - No, va bene. Lei sa perché era venuto il signor Rende
in Italia? Ad Alcamo?
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - No. E...
TESTE MANFRÈ - È venuta Morena al mio negozio e mi è venuta a
dire: "vedi che c'è Enzo qua e c'è Aminta ricoverata a
Trapani".
P.M. - Come mai era ricoverata la signora Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Perché si è sentita male, forse è andata per
Lorenz che stava male e lei si è sentita male, è caduta
ed è rimasta là.
P.M. - Queste cose lei le sa da?
TESTE MANFRÈ - Io le so tramite Morena.
P.M. - Tramite Morena sempre. Bene. Quindi, la signora Morena
viene da lei.
TESTE MANFRÈ - Dice: "ci vai a parlare con Enzo per dirgli
prima che Enzo"... che Aminta era ricoverata in
ospedale ed era sola, col bambino là ricoverato che non
avevano a chi lasciarlo e né chi... E io gli dissi: "se
ci andiamo a parlare tutti e tre per me ci possiamo
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andare", ma io da solo non volevo andarci.
P.M. - Perché lei non ci voleva andare da solo?
TESTE MANFRÈ - Per avere un'altra persona, un sostegno,
perché non mi sentivo la persona... Ho detto: "se ci
andiamo insieme ci possiamo andare".
P.M. - Benissimo. Lei sapeva quanto si sarebbe fermato il
signor Renda ad Alcamo?
TESTE MANFRÈ - No, non potevo saperlo.
P.M. - Non lo sapeva. Comunque, lui non era venuto, quindi,
da lei, il signor Renda?
TESTE MANFRÈ - No, no, no, lui era... Io sono andato a casa
sua a suonare, siccome loro non avevano rapporti... La
signora Morena con Renda.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - Però, visto io... Era amico mio, l'ho chiamato
e gli ho detto: "Enzo, c'è tua moglie ricoverata e...
Il bambino non c'ha a chi lasciarlo", e, poi, gli ho
parlato di questa cosa che era successa, che... "vedi
che Aminta aveva intenzione di farla finita e, quindi,
ti devi preoccupare", dico... Da amico uno lo dice al
marito e dice: "guarda, vedi che Aminta ha fatto
questa... Mi ha fatto capire che l'intenzione non è
bella".
P.M. - Aspetti signor Manfrè.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Abbia pazienza anche qui, un altro sforzo le chiedo.
Le parole esatte che lei, lei la signora... Insomma,
chi eravate.
TESTE MANFRÈ - Gli ho fatto capire a Enzo...
P.M. - No, no, no gli ho fatto capire, lei mi dovrebbe dire,
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anche qui, visto che non è successo un secolo fa, visto
che non è che lei, immagino, abbia colloqui con il
Renda Enzo di questo genere tutti i giorni e visto che
l'evento era così drammatico che le si è impresso nella
memoria, lei anche qui mi deve ripetere, cortesemente,
le parole che lei ha riferito al signor Renda Enzo.
TESTE MANFRÈ - Io le posso dire che a Enzo gli ho detto:
"vedi che Aminta mi ha fatto capire che vuole farsi...
Vuole farla finita, sia lei che Lorenz e, quindi, ti
devi preoccupare, vedi di fare qualcosa per Lorenz, per
Aminta, di...", di muoversi e vedere di fare qualcosa.
E lui ha detto: "sì, sì, sì, ci penso io, perché è mio
figlio e devo stare".
P.M. - Benissimo.
TESTE MANFRÈ - Questo.
P.M. - Voi eravate dove?
TESTE MANFRÈ - Davanti la porta del Renda.
P.M. - Davanti alla porta del Renda, la porta di casa,
quindi.
TESTE MANFRÈ - La porta di casa.
P.M. - La casa del Renda...
TESTE MANFRÈ - Fuori, però, non mi ha fatto entrare dentro.
P.M. - Sulla soglia.
TESTE MANFRÈ - Sulla... Ci sono degli alberi, eravamo sotto
gli alberi.
P.M. - E aspetti, mi spieghi bene la scena, lei ha detto che
lo chiama prima.
TESTE MANFRÈ - Lo chiamo, lo citofono, perché io... Io gli ho
citofonato, lui è sceso.
P.M. - Ho capito male io, non l'ha avvisato telefonicamente,
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quindi.
TESTE MANFRÈ - No, io nemmeno il numero ho, io no.
P.M. - Infatti, le stavo chiedendo, lei aveva detto che non
aveva il numero.
TESTE MANFRÈ - No, no.
P.M. - Perfetto. Quindi, lei gli va a citofonare.
TESTE MANFRÈ - Io sì.
P.M. - E che cosa era, mattina, pomeriggio, sera.
TESTE MANFRÈ - Era una mattina.
P.M. - Una mattina.
TESTE MANFRÈ - Verso le due era. Questo me lo ricordo
perché...
P.M. - Primissimo pomeriggio.
TESTE MANFRÈ - Stavo chiudendo il negozio ed è venuta...
Anche lei era... Aveva quasi finito il lavoro.
P.M. - Certo, perché viene Morena da lei.
TESTE MANFRÈ - Sì, viene Morena da me, erano l'una e mezza,
le due, e siamo andati a parlare a Enzo.
P.M. - E diceva, eravate solo lei e Morena o c'era...
TESTE MANFRÈ - No, c'era Morena, io e il marito, Nicola.
P.M. - Il marito di Morena.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Nicola come?
TESTE MANFRÈ - Renda.
P.M. - Va bene. Benissimo. E andate da Renda Enzo.
TESTE MANFRÈ - Andiamo dal Renda.
P.M. - Lei citofona.
TESTE MANFRÈ - Io citofono, lui scende.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - E là ci sono degli alberi sotto la sua casa e
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abbiamo parlato, e gli abbiamo detto prima per... Che
c'era Aminta in ospedale che l'ha riferito più Morena,
perché ne sapeva più di me, perché io l'avevo saputo un
attimo prima.
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - E che c'era Lorenz da solo che non aveva
nessuno là (inc.).
P.M. - Sì.
TESTE MANFRÈ - E lui diceva che doveva provvedere, che doveva
fare qualcosa e lui diceva pure che non si poteva
avvicinare... Per questo non era andato a Trapani.
P.M. - Non si poteva avvicinare in che senso?
TESTE MANFRÈ - Perché forse c'erano altre denunzie, che lui
non si poteva avvicinare.
P.M. - A chi non si poteva avvicinare?
TESTE MANFRÈ - A Lorenz e a Aminta.
P.M. - Lui le disse così, che secondo...
TESTE MANFRÈ - Lui ha detto così, perché dice: "io nemmeno mi
posso avvicinare io da...", per questo ci ha dato la
motivazione che non poteva andare a Trapani.
P.M. - Come se fosse una... Diciamo, prescrizione del
Giudice, insomma, dell'autorità giudiziaria.
TESTE MANFRÈ - Questo è quello che mi ha fatto capire.
P.M. - Ho capito.
TESTE MANFRÈ - Che lui non si poteva nemmeno avvicinare a
Lorenz, a Aminta.
P.M. - Ad Aminta o a Lorenz?
TESTE MANFRÈ - Aminta, a Lorenz, non lo so a chi non si
poteva avvicinare.
P.M. - Ma lui cosa le dice, non mi posso...
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TESTE MANFRÈ - Che non ci poteva... Che non ha motivazione
perché non si era interessato di andarci era per
quello, che a noi...
P.M. - Sì. No, no, mi scusi, lei... Lui le disse: non mi
posso avvicinare a qualcuno o le disse, genericamente,
non mi posso avvicinare?
TESTE MANFRÈ - Non mi posso avvicinare... Però, erano loro
due, Lorenz e Aminta, penso, però, poi, se era con
loro, per Lorenz o per Aminta, io non lo so specifico.
P.M. - Lo aveva intuito lei, non è che lui le dice... Non le
fa il nome di Aminta o di Lorenz.
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - Va bene.
TESTE MANFRÈ - Lui dice: "io nemmeno mi ci posso avvicinare".
P.M. - Va bene, questo è il suo commento.
TESTE MANFRÈ - Ecco.
P.M. - Va bene.
TESTE MANFRÈ - E io, poi, gli dico: "vedi... Enzo, vedi che
Aminta ha detto pure, qualche tempo fa, che... Che
voleva farla fuori, sia lui che Lorenz", dice: "ah,
visto che è Lorenz, ora mi devo interessare subito,
perché è mio figlio", poi, cosa ha fatto non lo so.
P.M. - Ma lei riferisce, quindi, queste cose... Qual è la
reazione di Renda, insomma, al di là di queste parole
che dice.
TESTE MANFRÈ - A me ha fatto capire che era preoccupatissimo
per il figlio, però, poi, ho saputo che dopo due
giorni, non so, un giorno, è andato via.
P.M. - È andato via...
TESTE MANFRÈ - È a lavoro, per lavoro.
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P.M. - È ripartito vuole dire.
TESTE MANFRÈ - È ripartito, quindi.
P.M. - Lei questo come lo sa che è ripartito?
TESTE MANFRÈ - Non lo so, perché... L'ho saputo che è andato
via e non ha fatto niente, perché io mi aspettavo una
sua... Che facesse qualcosa per aiutare ad Aminta e a
Lorenz, invece, ho saputo che è andato via.
P.M. - E, quindi, lei...
TESTE MANFRÈ - Però, se è andato via lo stesso giorno,
l'indomani, non lo so.
P.M. - Benissimo. Ma volevo capire, lei che lui non abbia
fatto niente...
TESTE MANFRÈ - Non lo so nemmeno.
P.M. - Lo sa o non lo sa?
TESTE MANFRÈ - Se ha fatto qualcosa per... Io non lo so se
lui è andato a Trapani, se non è andato a Trapani.
P.M. - Ma perché dice a Trapani? Perché erano ricoverati
all'ospedale.
TESTE MANFRÈ - Perché erano ricoverati Aminta e Lorenz a
Trapani.
P.M. - Certo.
TESTE MANFRÈ - Però, io non lo posso dire se Enzo ha fatto
qualcosa, incaricato qualcuno...
P.M. - Lei sa che è ripartito...
TESTE MANFRÈ - Lui è ripartito, ma non so se... Non lo posso
dire se...
P.M. - Comunque, dico, lui le disse: "ci penso io, perché è
mio figlio".
TESTE MANFRÈ - "ci penso io, perché è mio figlio, devo
interessarmi".
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P.M. - Però, non le disse, esplicitamente, che cosa avrebbe o
non avrebbe fatto.
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - E nemmeno era mia intenzione saperlo da lui.
TESTE MANFRÈ - E...
P.M. - Io quello che mi interessava sapere... Fagli sapere:
"vedi che Aminta ha detto questo e che io mi sono
preoccupato, vedi di preoccuparti anche tu, perché,
magari, tu non ne sai niente e, quindi...", di
suscitarci qualche curiosità, magari, su... Come stava
la moglie.
P.M. - E lei, dopo, dico, a parte sapere che lui era partito,
si è informato da altri famigliari, che so, del Renda,
ha parlato con Aminta, ne avete più parlato?
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - No. Quindi, da fine giugno lei, poi, Aminta quando la
rivede, se la rivede.
TESTE MANFRÈ - Ma forse è venuta un'altra volta sola.
P.M. - E visto che c'erano stati... C'era stata questa sua
confidenza drammatica e c'era stato anche questo suo
colloquio con il Renda...
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Dico, lei ricorda se tornate sull'argomento con la
signora Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Sì, ma se io la vedevo tranquilla non le
chiedevo niente, non... Non era mia... La vedevo
tranquilla e niente.
P.M. - E, quindi, lei ricorda di averla vista tranquilla
dopo?
TESTE MANFRÈ - Sì, dopo...
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P.M. - No, glielo chiedo, glielo chiedo.
TESTE MANFRÈ - Sì, sì.
P.M. - Lei ricorda di averla... Tra...
TESTE MANFRÈ - Da quando mi ha dato il bigliettino e dopo...
P.M. - E la morte di Lorenz lei l'ha rivista?
TESTE MANFRÈ - Io ora non mi ricordo di preciso se è venuta
altre volte al negozio in questo periodo, però, penso
di sì, sì.
P.M. - Però, non se lo ricorda di preciso.
TESTE MANFRÈ - Di preciso no.
P.M. - E, allora, le faccio un'altra domanda: ricorda se tra
la consegna del secondo bigliettino e morte di Lorenz,
la signora le ha fatto... La signora Altamirano le ha
fatto altre confidenze su quel tema?
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - No, non lo ricorda o no, non gliele ha fatte?
TESTE MANFRÈ - No, non me le ha fatte. Che come mi sarei
preoccupato la prima volta, ancora di più mi sarei
preoccupato la seconda volta, quindi, è sicuro che di
queste... Se è venuta è venuta così come cliente...
Come cliente, come amica che veniva là, stava cinque
minuti e, poi, andava via.
P.M. - Va bene. Non siete più tornati su quell'argomento,
quindi, con la signora Altamirano.
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - E, invece, dopo che lei a Renda Enzo dice quelle cose,
a fine giugno, in presenza... Insomma, lì presso la sua
abitazione, dove stava il Renda in quel periodo come
casa dico, quando veniva ad Alcamo?
TESTE MANFRÈ - Dove stava sua mamma.
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P.M. - Cioè?
TESTE MANFRÈ - Nella via Maria Riposo.
P.M. - via Maria Riposo. E senta, ecco, lei dopo che ha quel
colloquio con il Renda Enzo a fine giugno, invece, con
il Renda c'ha più parlato?
TESTE MANFRÈ - No, mai.
P.M. - Prima o dopo la morte di Lorenz?
TESTE MANFRÈ - No, mai.
P.M. - No.
TESTE MANFRÈ - Non c'ho parlato più né prima, dopo...
P.M. - Quindi, lei quando è l'ultima volta che parla con
Renda Enzo?
TESTE MANFRÈ - Quel giorno che sono andato davanti casa sua.
P.M. - Quindi, a giugno 2014.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Dopo lei come e quando ha appreso della morte di
Lorenz?
TESTE MANFRÈ - Mi ha chiamato la mattina del... Decesso, mi
ha chiamato Morena.
P.M. - Morena.
TESTE MANFRÈ - Morena mi ha chiamato.
P.M. - L'ha chiamata o è venuta all'enoteca?
TESTE MANFRÈ - No, mi ha chiamato.
P.M. - E lei sa come l'aveva saputo Morena?
TESTE MANFRÈ - E Morena l'ha saputo prima... Molto prima di
me.
P.M. - E con Morena... Però, aspetti, Morena l'ha saputo
molto prima di lei cosa vuole dire? Molte ore prima,
cioè...
TESTE MANFRÈ - Morena so che...
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P.M. - Lei lo sa il giorno... Che giorno lo sa lei?
TESTE MANFRÈ - No, lo stesso giorno l'ho saputo, però...
P.M. - E, quindi, molto prima di lei cosa...
TESTE MANFRÈ - A me mi hanno chiamato verso le dieci e mi
hanno detto: "vedi che è morto Lorenz", e...
P.M. - L'hanno chiamata, cioè Morena l'ha chiamato.
TESTE MANFRÈ - Morena mi ha chiamato.
P.M. - "Vedi che è morto Lorenz".
TESTE MANFRÈ - "vedi che è morto Lorenz", "che è successo?",
dice: "boh, non si è capito niente, hanno trovato
Lorenz morto".
P.M. - E Morena come l'aveva saputo?
TESTE MANFRÈ - Io non lo so chi gliel'ha avvisato.
P.M. - No, no, glielo chiedo se, magari, gliel'ha chiesto.
TESTE MANFRÈ - Non lo so, da chi l'ha saputo o chi l'ha
avvisata a Morena non lo so.
P.M. - Senta, mi faccia capire, lei, quando Morena la chiama
per darle questa notizia tragica, commentate in qualche
modo con Morena anche alla luce dei colloqui, delle
cose con Renda, con la signora Altamirano?
AVV. DIFESA LAURIA - Presidente, chiedo scusa, rimetto alla
Corte la legittimità della domanda ed il commento
presuppone una considerazione a monte, laddove si
chiede il commenti si chiede, indirettamente, se ne
hanno fatto una deduzione. Stabilisce la Corte.
PRESIDENTE - Allora, facciamo un passo indietro e, poi,
arriviamo. Prego.
P.M. - Dico, lei ha fatto, con la signora Morena... Lei, con
la signora Morena, ha fatto qualche collegamento, che
cosa ha pensato lei quando...
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AVV. DIFESA LAURIA - C'è opposizione: che ha pensato.
P.M. - Che cosa vi siete detti lei e la signora Morena, avete
detto solo: "è morto", o avete detto qualcos'altro?
TESTE MANFRÈ - Com'è successo, "come è successo?", dice:
"l'hanno trovato morto nel lettino".
P.M. - E avete aggiunto qualcosa a questo dato di fatto?
TESTE MANFRÈ - No, quella mattina... Il dispiacere è stato
più forte del sapere come è morto e come non è morto,
però.
P.M. - Successivamente, a quella mattina...
TESTE MANFRÈ - Poi, ne abbiamo parlato: "cosa è successo,
cosa è successo", anche perché era... Si parlava al
telegiornale, quindi, non è che l'abbiamo saputo solo
da... Tramite io e Morena. Però, non... Non ce lo siamo
mai spiegati cosa è potuto succedere.
P.M. - No, no, non le chiedevo di spiegarmi, chiedevo,
appunto, se eravate tornati sull'argomento anche nei
giorni successivi con la signora Morena.
TESTE MANFRÈ - Ci siamo andati al funerale, siamo andati...
Ora non... Ormai che c'era, da parlare che c'era? Se mi
diceva un ripensamento... Se mi dice cosa avrei fatto
sapendo come finiva, avrei...
P.M. - No, non le chiederei mai questo.
TESTE MANFRÈ - Non vi posso dire altro.
P.M. - Sì, certo.
TESTE MANFRÈ - Come è andata la cosa... Così.
P.M. - No, no, le chiedevo solo... Questa era la domanda:
cosa vi eravate detti al telefono o nei giorni
successivi lei e la signora Morena Asta. E, quindi, mi
scusi, lei dice l'ultima volta che ha parlato con Renda
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Enzo era a giugno 2014.
TESTE MANFRÈ - Sì.
P.M. - Al funerale lei l'ha incontrato?
TESTE MANFRÈ - Sì, ma non ci siamo nemmeno guardati, perché
non...
P.M. - Ho capito.
TESTE MANFRÈ - Da parte mia non meritava.
P.M. - Che cosa?
TESTE MANFRÈ - Non meritava uno sguardo nemmeno.
P.M. - E con altri famigliari del Renda Enzo lei ha più
parlato?
TESTE MANFRÈ - No, con nessuno.
P.M. - Con nessuno.
TESTE MANFRÈ - Con nessuno... Con nessuno.
P.M. - Ma quando... Tornando un attimo indietro a questa
confidenza drammatica della signora Altamirano a lei,
le parlò anche di modalità con cui voleva attuare
questo suo proposito?
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - No. Cioè, la frase fu solo... Là, le frasi, insomma,
furono quelle.
TESTE MANFRÈ - Quando uno dice: "mi levo di mezzo", però,
visto che c'era attaccato il bigliettino che mi doveva
dove lavorava Enzo, quello mi ha fatto preoccupare più
di... Mi ha fatto preoccupare, ma non è che mi ha detto
modalità, no.
P.M. - Lei sa se la signora era in cura, avevate mai parlato
di cure presso psicologi, psicoterapeuti?
TESTE MANFRÈ - So che... Frequentava spesso il psicologo, sì,
questo me l'aveva detto.
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P.M. - Gliel'aveva detto la signora Altamirano.
TESTE MANFRÈ - Sì, la signora mi aveva detto che andava dallo
psicologo, che spesso andava pure per Lorenz che aveva
l'asma, che aveva... Non stava bene bene il bambino.
P.M. - Da chi andava per l'asma?
TESTE MANFRÈ - Ma penso dal medico.
P.M. - No, siccome io le chiedevo di psicologi.
TESTE MANFRÈ - Dico, parlavamo di... Che lei andava dallo
psicologo, che Lorenz stava pure male, che stava...
P.M. - Male, a cosa faceva riferimento, all'asma o ad altro?
TESTE MANFRÈ - Ad asma, asma che era quello che ricordo
principalmente che lui...
P.M. - Sì. Lei sa se la signora assumesse dei farmaci?
TESTE MANFRÈ - No, non me lo diceva e nemmeno io gli ho
chiesto mai: "cosa ti prendi, cosa non ti prendi", no.
P.M. - Va bene. Presidente, al momento, non ho altre domande,
grazie.
PRESIDENTE - I difensori? Che tempi prevedete voi? Facciamo
una pausa di un quarto d'ora.
Si dispone una breve sospensione dell'udienza.
La Corte rientra in aula e si dispone come di seguito.
PRESIDENTE - Allora, riprendiamo l'udienza, state comodi.
Allora, Avvocato, prego.
AVV.PARTECIVILE VITIELLO
AVV. P.C. VITIELLO - Grazie Presidente. Signor Manfrè, io le
rivolgerò solamente alcune brevi domande a chiarimento,
perché lo sviluppo delle domande che le ha fatto il
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Pubblico Ministero, è stato abbastanza esauriente. Lei
ha detto che la signora Altamirano veniva presso il suo
negozio e utilizzava il computer.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - E che questo utilizzo riguardava anche
l'invio di curricula...
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Per conto di Enzo Renda.
TESTE MANFRÈ - Almeno così mi diceva.
AVV. P.C. VITIELLO - Così le diceva. Lei sa dire dove... Le
diceva dove inviava questi curricula?
TESTE MANFRÈ - No, non era mia curiosità saperlo.
AVV. P.C. VITIELLO - Non se era sua curiosità saperlo, se
glielo riferiva.
TESTE MANFRÈ - Diceva: "Lino, posso usare il computer che
devo mandare dei curriculum per Enzo per...".
AVV. P.C. VITIELLO - Dove? Le diceva dove?
TESTE MANFRÈ - No, mai detto e né mi interessava nemmeno...
AVV. P.C. VITIELLO - Mai detto, è sicuro?
TESTE MANFRÈ - Che io ricordi sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Che lei ricordi non gliel'ha mai detto.
E, allora...
TESTE MANFRÈ - Dove... Che mandava qualche curriculum...
AVV. P.C. VITIELLO - Dove?
TESTE MANFRÈ - No, dove non mi aveva mai incuriosito saperlo.
AVV. P.C. VITIELLO - Non se era una sua curiosità saperlo, se
glielo riferiva lei, senza soddisfare curiosità alcune.
TESTE MANFRÈ - No.
AVV. P.C. VITIELLO - E, allora, io le contesto, dal verbale
di sommarie informazioni, lei è stato sentito dalla
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polizia... Dalla pubblica sicurezza, il 16 luglio del
2014, si ricorda?
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Lei disse: "naturalmente, io non
controllavo i suoi accessi internet, ma lei mi riferiva
che tali collegamenti e telefonate erano indirizzate ad
una ricerca di lavoro ed, in particolare modo, lavoro
in Germania".
TESTE MANFRÈ - Sì, Germania, sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Quindi, gliel'ha riferito che questi
curricula erano, in particolar modo, inviati in
Germania per la ricerca di lavoro.
TESTE MANFRÈ - Sì, Germania, ma dove... Sì, curriculum fuori,
mandava curriculum, ma se era Germania, se era... Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - No, lei l'ha detto: in Germania.
TESTE MANFRÈ - Sì. Magari, allora, era più fresco e mi
ricordavo che c'era questo particolare.
AVV. P.C. VITIELLO - Siccome è passato un po' di tempo...
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Ecco.
TESTE MANFRÈ - Sì, perché, allora, lui... Poi, ha lavorato in
Germania, quindi, però... caso sporadico che io l'ho
saputo.
AVV. P.C. VITIELLO - Quando è che avveniva questo invio di
curricula verso la Germania, si ricorda?
TESTE MANFRÈ - Sarà stato l'ultimo periodo...
AVV. P.C. VITIELLO - Rispetto... Lei queste dichiarazioni le
ha fatte il 16 di luglio.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Rispetto al 16 luglio quando è che
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avviene questo invio di curricula in Germania? Quando è
che il signor Renda se ne va in Germania a lavorare, si
ricorda?
TESTE MANFRÈ - No, io non lo so.
AVV. P.C. VITIELLO - Allora, sempre da quel verbale del 16
alcun, lei ha detto: "da circa sette otto mesi, essendo
Aminta restata da sola ad Alcamo, la stessa, circa due
o tre volte a settimana, visti i buoni rapporti
intercorrenti tra di noi, veniva presso la mia enoteca
e mi chiedeva la cortesia di potere utilizzare sia il
telefono che il mio personal computer".
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Sette otto mesi, ricorda?
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - La domanda era un'altra, comunque, dico,
non c'è nessun problema a veicolare questo segmento di
sit, ma la domanda era un'altra.
P.M. - Quando andò in Germania.
AVV. P.C. VITIELLO - Quando.
AVV. DIFESA LAURIA - Qui si riferisce, invece, ai rapporti,
comunque, non c'è problema, Presidente.
AVV. P.C. VITIELLO - Quali... Signor Manfrè, quali erano i
rapporti tra Renda Enzo e Altamirano.
TESTE MANFRÈ - Due persone che stavano male assieme.
AVV. P.C. VITIELLO - Allora, Presidente, sarò più (fuori
microfono).
PRESIDENTE - Non è che può dire come erano i rapporti.
AVV. P.C. VITIELLO - Ha ragione, sarò più preciso.
PRESIDENTE - Ecco.
AVV. P.C. VITIELLO - In questo periodo di tempo in cui la
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Altamirano viene presso la sua enoteca a fare questo...
A utilizzare telefono e computer, in che rapporti era
con Enzo Renda, era in buoni rapporti?
TESTE MANFRÈ - Non era in buoni rapporti.
AVV. P.C. VITIELLO - Non era in buoni rapporti.
TESTE MANFRÈ - Sicuramente.
AVV. P.C. VITIELLO - Che sappia lei si erano lasciati?
TESTE MANFRÈ - Lasciati no, perché lasciati... Lui era fuori
per lavoro.
AVV. P.C. VITIELLO - Sì.
TESTE MANFRÈ - E lei era qua, ma lasciati io non lo so se,
sentimentalmente, poi, quando veniva e stavano assieme,
se dormivano assieme, se stavano... Non lo so.
AVV. P.C. VITIELLO - Enzo Renda aveva interrotto questa
relazione?
TESTE MANFRÈ - E io che ne so?
AVV. P.C. VITIELLO - Lei non lo sa. Lei sapeva delle denunce
che Aminta aveva fatto nei confronti di Enzo Renda?
TESTE MANFRÈ - Aminta mi aveva raccontato di denunzie
fatte...
AVV. P.C. VITIELLO - Nei confronti del signor Renda.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Quindi, lei era al corrente del fatto
che Enzo Renda era stato denunciato dalla signora
Aminta.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Ascolti, signor Manfrè, lei a
proposito... Diciamo, della circostanza chiave di
questo procedimento, della situazione chiave, di
quella...
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AVV. DIFESA LAURIA - Presidente, chiedo scusa, diciamo, la
Parte Civile dovrebbe evitare di indurre commenti...
Ma, poi, sulle situazioni chiave, sta comunicando al
teste che la risposta che si accinge a dare è
importante perché l'ha detto, io credo che questo non
debba saperlo questo, Presidente.
PRESIDENTE - Appunto, (inc.) mi sembra appropriata, è
corretta.
AVV. P.C. VITIELLO - Sì, Presidente. Allora, a proposito di
quella frase che le ha detto la... L'ha fatta
preoccupare tantissimo.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Lei ha riferito che la signora
Altamirano le avrebbe detto che aveva intenzione una
volta detto di andare via, un'altra volta ha detto di
finirla, un'altra volta ha detto di farla fuori, lei e
Lorenz. Ora, io le chiedo: che cosa intende lei,
esattamente, con questa espressione? Andare via,
finirla.
TESTE MANFRÈ - Cosa ho potuto capire io.
AVV. P.C. VITIELLO - A proposito di questo pure, lei, a un
certo punto, ha detto: "quello che mi ha fatto
intuire".
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Ora, che cosa le ha detto, esattamente,
la signora Altamirano...
AVV. DIFESA LAURIA - Ha posto la domanda tre volte,
Presidente.
PRESIDENTE - Facciamo finire la domanda e poi...
AVV. DIFESA LAURIA - No, dico tre volte l'ha posta.
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PRESIDENTE - Prima facciamo finire la domanda. Che cosa le ha
detto, a che proposito?
AVV. P.C. VITIELLO - Che cosa le ha detto la signora
Altamirano che l'ha fatta così tanto preoccupare, di
preciso.
PRESIDENTE - Avvocato, però, ha ragione, obiettivamente.
AVV. DIFESA LAURIA - Tre volte l'ha detto.
PRESIDENTE - Più volte il Pubblico Ministero ha cercato di
sollecitare il teste a essere il più possibile preciso
nel suo ricordo, ma oltre quello che c'ha detto.
AVV. P.C. VITIELLO - Allora, ripeterò le parole precise: che
cosa le aveva prospettato, esplicitamente, la risposta
Altamirano.
AVV. DIFESA LAURIA - Presidente, è un gioco di semantica,
cioè cambia le parole, cioè... Voglio dire, che siamo
alle elementari.
PRESIDENTE - Questo è un punto che è stato arato. Se deve
fare delle contestazioni, faccia le contestazioni.
AVV. P.C. VITIELLO - E, allora, facciamo una contestazione.
Allora, signor Manfrè, lei, davanti al commissariato di
pubblica sicurezza, il giorno 16 luglio, sentito a
sommarie informazioni, disse così: "sì", a domanda
risponde, "sì, confermo che Aminta, più volte,
personalmente, a me, fino a circa dieci giorni
addietro, mi aveva prospettato, esplicitamente, la sua
volontà di togliersi la vita lei e il suo bambino, che
mai avrebbe lasciato solo".
TESTE MANFRÈ - E che ho detto io di diverso? Io ho detto...
AVV. P.C. VITIELLO - Lei ha detto...
TESTE MANFRÈ - Io ho capito...
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PRESIDENTE - Le parole precise non se le ricorda, però...
TESTE MANFRÈ - No, però, se, poi, mi ha detto: "la faccio
fuori, la faccio...", anche perché Aminta non parla
benissimo l'italiano, quindi...
PRESIDENTE - Il concetto era chiaro.
TESTE MANFRÈ - Il concetto, cioè, voleva dire quello e io ho
capito quello.
PRESIDENTE - Non è che è stata una sua particolare deduzione.
TESTE MANFRÈ - No, che mi ha detto...
PRESIDENTE - Il concetto era chiaro.
AVV. P.C. VITIELLO - Allora, le contesto un'altra cosa,
sempre allo stesso verbale, risulta che lei ha riferito
questi termini...
PRESIDENTE - Ma sempre in relazione a questo punto?
AVV. P.C. VITIELLO - Sì.
PRESIDENTE - Sempre in relazione a questo punto.
AVV. P.C. VITIELLO - Sì. "di tali volontà suicidarie espresse
dall'Aminta, ne avevo più volte discusso sia con Maria
che con Morena che con Nicola (inc.)".
PRESIDENTE - (voci sovrapposte) Ma la domanda qual era? Lei
prima deve fare la domanda.
AVV. P.C. VITIELLO - Ha, espressamente, parlato di suicidio
la signora Altamirano (inc.).
AVV. DIFESA LAURIA - (voci sovrapposte) Presidente, ma scusi,
cioè, forse io ho dei limiti e ne ho conferma,
Presidente, dico: ma fin ora di cosa abbiamo parlato?
Cioè l'Avvocato sta reiterando la sequela delle domande
fatte dal Pubblico Ministero.
PRESIDENTE - C'è un passaggio ulteriore.
AVV. P.C. VITIELLO - Come?
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PRESIDENTE - C'è un passaggio ulteriore, con chi ne ha
parlato il teste?
AVV. P.C. VITIELLO - Sì, sì.
PRESIDENTE - Se ne ha parlato con altre persone di questi
propositi.
AVV. P.C. VITIELLO - Propositi suicidarie, certo.
PRESIDENTE - Ecco, questo mi sembra di capire.
AVV. P.C. VITIELLO - Però, fa riferimento...
PRESIDENTE - Però, prima lei deve fare la domanda, e, poi, fa
la contestazione.
AVV. P.C. VITIELLO - Io prima ho fatto la contestazione.
PRESIDENTE - No.
AVV. DIFESA LAURIA - No, prima si fa la domanda e, poi
(inc.).
PRESIDENTE - (voci sovrapposte) Prima fa la domanda e, poi,
fa la contestazione.
AVV. P.C. VITIELLO - Sì, no, per carità, non parlate di
queste cose.
AVV. DIFESA LAURIA - No, per carità.
AVV. P.C. VITIELLO - Le ha, espressamente, prospettato,
esplicitamente...
PRESIDENTE - No, e questo l'abbiamo già appurato. Poi, c'è
una cosa ulteriore.
AVV. P.C. VITIELLO - Poi, ho letto una cosa ulteriore: "di
tali volontà suicidarie"...
PRESIDENTE - Sì, la domanda, però, quale era, con chi ne ha
parlato, giusto?
AVV. P.C. VITIELLO - Sì.
PRESIDENTE - Questa è la domanda.
AVV. P.C. VITIELLO - Lei ha parlato di queste volontà
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suicidarie con Maria, con Morena e con Nicola?
TESTE MANFRÈ - Allora, io, quando ho saputo dell'intenzione
di Aminta, ho parlato con Morena.
AVV. P.C. VITIELLO - Mi scusi, di quali intenzioni?
TESTE MANFRÈ - L'intenzione che... Da quello che avevo potuto
capire.
AVV. DIFESA LAURIA - Chiamò subito Morena, lo stesso
pomeriggio.
TESTE MANFRÈ - No, alle due, prima... Stavo chiudendo il
negozio... Stavo chiudendo il negozio e sono andato
subito dalla signora a dirgli: "questa cosa non mi
piace, mi ha dato questo bigliettino...".
PRESIDENTE - Quindi, ha parlato con Asta Morena lo stesso
giorno.
TESTE MANFRÈ - Lo stesso giorno, sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Ma questa cosa che cosa...
PRESIDENTE - Il proposito suicidario, glielo dico io,
Avvocato, i propositi suicidari.
AVV. P.C. VITIELLO - Va bene. Signor Manfrè, dove abitava la
signora Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Io prima di...
AVV. P.C. VITIELLO - No, nel momento in cui succedevano
queste cose, dove abitava?
TESTE MANFRÈ - Io non lo sapevo, l'ho saputo quando è morto
Lorenz, dove abitava Aminta. Sapevo che, su per giù,
abitava nella via Amendola, ma di preciso non ci sono
mai andato a casa sua e non sapevo...
AVV. P.C. VITIELLO - Va bene. Sa se era in affitto in quella
casa?
TESTE MANFRÈ - So che era in affitto e che glielo pagava Enzo
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Renda, almeno, questo è quello che diceva Aminta.
AVV. P.C. VITIELLO - E sa se Enzo Renda, oltre a pagare
l'affitto, le mandava somme di denaro ad Aminta?
TESTE MANFRÈ - Aminta si lamentava sempre che riceveva 200
euro di Enzo al mese e che lei, con queste 200 euro,
non ce la faceva.
AVV. P.C. VITIELLO - Lei, un momento fa, ha detto, a
proposito del fatto che non aveva rivolto la parola ad
Enzo Renda al funerale, ha detto: "perché non
meritava". Ci può rendere più chiaro questo concetto?
TESTE MANFRÈ - Perché visto che io avevo suscitato delle
preoccupazioni, aspettavo che lui facesse qualcosa,
perché Lorenz non doveva morire.
AVV. P.C. VITIELLO - Perché lui?
TESTE MANFRÈ - Perché Lorenz non doveva morire.
AVV. P.C. VITIELLO - Non doveva morire.
TESTE MANFRÈ - Perché se lui si sarebbe preoccupato delle
condizioni sia di Aminta che di Lorenz, questa è una
mia ipotesi, per questo... Seconda la mia...
AVV. P.C. VITIELLO - Secondo la sua. Bene. Allora, io le
chiedo...
TESTE MANFRÈ - Non merita più di essere considerato un amico,
perché se l'amico si preoccupa per suo figlio e per sua
moglie, per dirgli: "guarda che la situazione non è
bella", e lui non so cosa ha fatto, cosa...
AVV. P.C. VITIELLO - Ma lei perché dice che Enzo Renda non si
preoccupava, perché dice alla moglie, mi scusi, erano
sposati Renda e Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Stavano assieme, convivevano, no, sposati so
di no.
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AVV. P.C. VITIELLO - E, allora, perché dice marito e moglie?
TESTE MANFRÈ - Scusi, ho sbagliato.
AVV. P.C. VITIELLO - Ora, lei ha ricevuto le confidenze
dell'Altamirano, ha detto un momento fa, è giusto?
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Che l'Altamirano si lamentava del Renda.
Ora io le chiedo: se amico era il Renda...
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. P.C. VITIELLO - Dico ma lei ha mai sentito il Renda sul
punto, insomma, ha sentito l'altra campana?
TESTE MANFRÈ - Enzo no, non l'ho mai...
AVV. P.C. VITIELLO - Non l'ha mai sentita questa campana.
TESTE MANFRÈ - No.
AVV. P.C. VITIELLO - Quindi, lei si è basato su quello che le
diceva (inc.).
TESTE MANFRÈ - (voci sovrapposte) Ma basato io, a che cosa mi
serviva sapere? Io... Non è che volevo le due campane
per aggiustare la situazione.
AVV. P.C. VITIELLO - No, assolutamente. Però, visto che...
TESTE MANFRÈ - Non è che io...
AVV. P.C. VITIELLO - Non è questo quello che intendo dire io,
ma visto che Renda era amico e l'Altamirano si
lamentava di una determinata situazione, lei si è mai
preoccupato di chiedere a Enzo Renda: "insomma, come va
questa situazione"?
TESTE MANFRÈ - Enzo Renda non c'era in quel periodo e c'era
la Altamirano, cioè... Mi veniva a trovare al negozio.
AVV. P.C. VITIELLO - Dico, ma anche quando nei periodi in cui
capitava che c'era, lei ci ha parlato mai... In maniera
confidenziale con Enzo Renda?
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TESTE MANFRÈ - No, perché non...
AVV. P.C. VITIELLO - No.
TESTE MANFRÈ - Non mi riguardava, io quando ho avuto
perplessità che c'era qualcosa di grave, ho parlato con
Enzo e ho detto: "Enzo, vedi che c'è questa
situazione". Poi, loro, se erano litigati, non avevano
litigato, a me non mi riguardava, non... Sono molto
discreto e non voglio sapere.
AVV. P.C. VITIELLO - No, mi deve perdonare, però se non le
riguarda, però, lei... Però, lei... Diciamo, dice che
Enzo Renda non meritava.
TESTE MANFRÈ - Non meritava nel momento in cui io avviso al
padre che c'è una preoccupazione per il figlio e il
padre...
AVV. P.C. VITIELLO - Va bene.
TESTE MANFRÈ - Non si preoccupa.
AVV. P.C. VITIELLO - Per il momento non ho altre domande,
grazie.
PRESIDENTE - Va bene. Avvocato.
AVV.DIFESA LAURIA
AVV. DIFESA LAURIA - Sì, grazie. Signor Manfrè, poche
domande, perché è stato piuttosto esaustivo alle
domande del Pubblico Ministero. Senta, lei, nel
descrivere l'incontro nella sua di enoteca, nell'ambito
del quale l'Aminta le avrebbe, poi, consegnato quel
famoso biglietto, oggetto di sua... Diciamo,
preoccupazione, lo ha allegato, se non ho capito male,
temporalmente, al ricovero di Aminta presso l'ospedale.
La domanda che le pongo è la seguente: lei è in grado
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di dire se questo episodio è antecedente o successivo
il ricovero in ospedale di Aminta Altamirano?
TESTE MANFRÈ - Che io ricordi è stato prima.
AVV. DIFESA LAURIA - È stato prima, perfetto.
PRESIDENTE - Prima del ricovero?
TESTE MANFRÈ - Prima del ricovero.
AVV. DIFESA LAURIA - Senta, invece, è corretto dire che
l'incontro che lei ha con il signor Renda Enzo è,
contestualmente, al periodo in cui l'Aminta è
ricoverata in ospedale? Lei mi pare che ha detto poco
fa, dice: "posto che l'Aminta era ricoverata, io andai
a parlare con Enzo Renda". Dico ed è corretto dire che
l'incontro che lei ha avuto con Renda Enzo si colloca
nello stesso contesto temporale?
TESTE MANFRÈ - Io non lo so se Aminta già era uscita o era
ancora ricoverata...
AVV. DIFESA LAURIA - Quindi, possiamo dire che è stato in
prossimità del ricovero in ospedale?
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto. Benissimo. Senta un po'...
TESTE MANFRÈ - Sì, però, Morena è venuta da me a dirmi che
c'era Aminta ricoverata in ospedale ed era sola, che il
bambino era, completamente, solo e, quindi, anche lei
si preoccupava di farglielo sapere al marito.
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto. Quindi, comunque, lei, in
prossimità di questo ricovero, ha ritenuto opportuno
contattare Renda Enzo.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Mentre l'episodio che lei ha narrato
poco fa alla Corte, laddove le è stato consegnato il
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biglietto, è antecedente questo.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Per dare una logica, diciamo, alla sua
preoccupazione.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - È corretto, bene. Senta un po', lei ha
scandito, poco fa, i tempi in cui l'Altamirano le ha
consegnato questo... Il biglietto numero due.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Collocato in quell'incontro e, poi, lei
ha parlato di altre... Diciamo, esternazioni
dell'Altamirano, a quelle non ha assegnato alcuna
preoccupazione in quanto dette così per modo di dire.
Ora, in relazione a questo secondo biglietto, io le
chiedo: lei più volte ha detto al Pubblico Ministero:
"il biglietto mi ha fatto preoccupare dopo quello che
mi diceva". Ecco, questo biglietto lei subito lo lesse?
Cioè ebbe modo di capire quello che c'era scritto?
TESTE MANFRÈ - Io questo biglietto... Certo, l'ho letto
subito cosa c'era scritto, ma ho visto che c'erano solo
i cellulari di Aminta.
AVV. DIFESA LAURIA - Dico, quindi, lei perché ha legato la
sua preoccupazione, riferendo, poco fa, al Pubblico
Ministero, circa le esternazioni di Aminta Altamirano
alla consegna del biglietto, cioè questo biglietto cosa
le ha... Ha... Diciamo, provocato in più rispetto alle
esternazioni?
TESTE MANFRÈ - Che dicendo che si voleva fare fuori...
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto.
TESTE MANFRÈ - E dandomi, poi, questo biglietto per avvisare
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il marito se gli succedeva qualcosa...
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto. Io questo ho capito. Però,
quello che non capisco, mi consente, è questo che vi è,
poi, un secondo numero del biglietto, quello di Aminta
Altamirano, a me pare strano che uno che vuole
suicidarsi consegna un biglietto: "casomai mi chiami a
questo numero", dico, c'è qualcosa che non mi torna in
questa sua...
TESTE MANFRÈ - Ma era un biglietto già suo preparato.
AVV. DIFESA LAURIA - Quindi, lei non l'ha letto questo
biglietto?
TESTE MANFRÈ - Io l'ho letto dopo che lei me l'ha dato, ho
visto cosa c'era scritto nel suo biglietto e c'era
scritto il numero di telefono di Aminta che io non
avevo mai avuto.
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto. Dico ma lei si è chiesto per
quale motivo ad Aminta dice: "nell'ipotesi in cui io
vado per farla breve, vado via, questo numero che tu
puoi contattare per avvisare", cioè, teoricamente, il
numero del morto.
TESTE MANFRÈ - Io nemmeno c'ho fatto caso.
AVV. DIFESA LAURIA - Non l'ha letto, va bene.
TESTE MANFRÈ - Non c'ho fatto caso che, effettivamente, c'era
pure il suo numero di telefono.
AVV. DIFESA LAURIA - E, infatti, quindi...
TESTE MANFRÈ - Forse me l'ha voluto dare, perché io non avevo
mai avuto il numero di telefono di Aminta e, quindi, mi
pare...
AVV. DIFESA LAURIA - Dico ma questo che io le sto esponendo,
dico, la sorprendo rispetto alla deduzione che le ha
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fatto poco fa quando ha potuto dedurre che Aminta si
riferisse alla possibilità di farla finita?
AVV. P.C. VITIELLO - Presidente, c'è opposizione, siamo sul
piano delle mere ipotesi qua, sorpresa...
AVV. DIFESA LAURIA - Avvocato, ha parlato pure, dice: "io ho
intuito, ho dedotto", il teste l'ha detto (inc.) dodici
volte.
AVV. P.C. VITIELLO - (voci sovrapposte) Stiamo ipotizzando,
però.
PRESIDENTE - Avvocato, lasciamo perdere le ipotesi e vediamo
di sentire il teste su circostanze più precise.
AVV. DIFESA LAURIA - Quindi, cioè lei dice: "Aminta, rispetto
alle altre volte in cui mi aveva esternato questa...
Diciamo, mi faccio fuori, come gesto di stizza, di
nervosismo, quella volta mi fu consegnato il
biglietto", lei dice: "io mi preoccupai più del
solito".
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Cioè: "prima non mi ero preoccupato,
quell'altra volta sì".
TESTE MANFRÈ - No, perché prima era... Parlare due e dire:
"qualche giorno mi (inc.) perché...", visto il suo
malumore che aveva, però, era una frase detta così che
non mi aveva mai fatto...
AVV. DIFESA LAURIA - Mentre in questo secondo incontro, lei
ritenne che nel biglietto consegnato ci fosse qualcosa
in più, è giusto?
TESTE MANFRÈ - Che mi poteva... Che ci poteva essere qualcosa
in più.
AVV. DIFESA LAURIA - Però, (inc.) dice che, in realtà, subito
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lo lesse il biglietto?
TESTE MANFRÈ - Ma io ho guardato... Se ci sono solo due
numeri di telefono, quello di Enzo e di Aminta?
AVV. DIFESA LAURIA - Scusi signor Manfrè, se io le dico: "mi
voglio suicidarie, questo è il numero a cui chiamare in
caso di morte", e c'è il mio numero di telefono,
dico...
TESTE MANFRÈ - Ma c'era quello di Enzo, però.
AVV. DIFESA LAURIA - Ho capito, ma c'è pure quello di un
morto, o no? Non l'ha realizzato questo...
TESTE MANFRÈ - No, non vedo nessuna...
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto. Va bene, andiamo avanti.
Senta, durante il ricovero di Aminta in ospedale, lei
ha saputo, successivamente, le ragioni di questo
ricovero?
TESTE MANFRÈ - Che è svenuta in ospedale... Era andata lì per
Lorenz...
AVV. DIFESA LAURIA - Sì.
TESTE MANFRÈ - Poi, lei si è sentita male ed è...
AVV. DIFESA LAURIA - Dico, ha saputo solo questo.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Perfetto. Senta un po', il Pubblico
Ministero le ha chiesto, correttamente, se tra la
consegna del biglietto e l'evento per cui oggi è
processo, cioè la morte del povero bambino che è 14
luglio, lei ebbe modo di reincontrare la signora
Altamirano e lei ha risposto di sì. Ricorda la data
precisa in cui la incontrò?
TESTE MANFRÈ - No.
P.M. - Non proprio, Presidente, ha risposto che non se lo
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ricorda di preciso.
AVV. DIFESA LAURIA - E, infatti, mi accingo a fare la
contestazione, perché... In quel verbale che citava
l'Avvocato di Parte Civile, lei dice: "passato una
settimana, Aminta ritornava felicemente, come ogni
volta, presso la mia enoteca dove è stata fino a subito
12 luglio", quindi, individua una data.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - È giusto?
TESTE MANFRÈ - Io, forse, quel giorno gli ho dato pure un
giocattolino di...
AVV. DIFESA LAURIA - Sì, sì, va bene, a me non interessa,
onestamente, dico, (inc.) comunque, di poco antecedente
alla morte di Lorenz.
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - In quella circostanza, lei qui dice, a
sommarie informazioni, che l'atteggiamento di Aminta
era, assolutamente, tranquilla e felice, giusto?
TESTE MANFRÈ - Normale, sì.
AVV. DIFESA LAURIA - È corretto dire...
TESTE MANFRÈ - Sì, sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Conferma questa dichiarazione?
TESTE MANFRÈ - Sì.
AVV. DIFESA LAURIA - Bene.
TESTE MANFRÈ - Io, forse, quel giorno là, ho pure regalato un
giocattolino dei miei figli, due macchinine.
AVV. DIFESA LAURIA - Grazie. Può bastare.
PRESIDENTE - Deve fare il riesame?
P.M. - No, grazie, Presidente.
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PRESIDENTE
PRESIDENTE - Senta signor Manfrè, ci fa capire, mi ricollego
proprio alle ultime domande che le sono state rivolte,
lei ebbe, nutrì questa preoccupazione qualche settimana
prima della morte di Lorenz, e manifestò, stavolta,
queste sue preoccupazioni anche al padre di Lorenz.
TESTE MANFRÈ - Sì.
PRESIDENTE - Al signor Renda. Poi, però, questa sua
preoccupazione... Diciamo, lei continuò a nutrire
questa preoccupazione o la preoccupazione rientrò,
perché ebbe modo... Quante volte ebbe modo di
incontrare o di frequentare la signora (inc.).
TESTE MANFRÈ - (voci sovrapposte) Quelle volte che è venuta
dopo che io non ricordo se è venuta un'altra volta o
due volte, Aminta era tranquilla, era molto tranquilla
e, quindi... Non mi sono preoccupato, non c'era più
motivo di avere nessuna preoccupazione.
PRESIDENTE - Ho capito. Va bene. E, allora, se non ci sono
altre domande, possiamo congedare il teste. Può andare.
TESTE MANFRÈ - Grazie.
Esaurita la deposizione, il testimone viene congedato.
PRESIDENTE - Quindi, abbiamo detto ai due testi di pg, ci
rinunziava perché...
P.M. - Erano solo sulle intercettazioni, Presidente.
PRESIDENTE - Erano soltanto le intercettazioni. Va bene,
quindi, per oggi abbiamo concluso.
Si dispone la sospensione del dibattimento.
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Il presente verbale è stato redatto a cura di:
Operatori Fonici e Trascrittori Società Cooperativa a r.l.
L'ausiliario tecnico: Sig. Gaspare SCHIFANO
Il redattore: F. Conte
F. Conte
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(rinvio al 23 ottobre 2015)
Il presente verbale, prima dell’upload a Portale Giustizia
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parziale di caratteri incluso gli spazi pari a: 139700