Terra e Tradizione - Febbraio 2014

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Anno V N. 1 -FEBBRAIO 2014 - Free Press 2T periodico di Asti - Alba e Provincia Langhe - Roero e Monferrato: a giugno la decisione UNESCO Progetto e realizzazione grafica iM.coM. sas - San Damiano (AT) Tel. Fax 0141 975221 - [email protected] - Periodico anno V numero 1 - Febbraio 2014 a diffusione gratuita con spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, no/asti

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Anno V N. 1 -FEBBRAIO 2014 - Free Press 

2T periodico di Asti - Alba e Provincia

Langhe - Roero e Monferrato: a giugno

la decisione UNESCO

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Credits

Periodico a diffusione gratuitaAutorizzazione del Tribunale di Asti n. 6/2010La redazione non si assume responsabilità per variazioni di date, orari e luoghi delle manifestazioni, e ringrazia tutte le Amministrazioni Comunali per la gentile collaborazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di impaginazione e grafica.

Proprietà Artistica riservata:iM.coM. S.a.s.

Art director:iM.coM. S.a.s.

Progetto Grafico:iM.coM. S.a.s.

Direttore responsabile:Livio Oggero

Testi: Livio Oggero, Cesare Torta (Pag. 6, 26-27, 40-41), Antonio Calabrese, Domenica Demetrio.

Foto: Aldo Foto, Archivio Gazzetta d’Alba, Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Bruno Murialdo, Camera Commercio di Asti, Comitato Palio di Montechiaro d’Asti, Comune di San Damiano d’Asti, Enzo Massa (Copertina e foto servizio Unesco), Famija Turineisa, Fotolia, legnanonews.com (Per Gianluca Mureddu), Pizzeria Ristorante La Rosa Blu, redazione Terra & Tradizione e White and Black (Asti). Le foto dei matrimoni sono concesse in uso da parte dei legittimi proprietari.

Impaginazione grafica: Simone Torchio

Sede legale, Redazione, Pubblicità,Direzione, Progetto grafico, Pubbliche relazioni: iM.coM. S.a.s.

Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dell’autore e non necessariamente quello dell’editore

Distribuzione GratuitaSpedizione in abbonamento Postale

[email protected]

Sommario

EditorialiAnno Nuovo, ben arrivato! pag. 4

Abbiamo un grande dono: sapere amare pag. 5

RubricheLa nostra vita tra amore e odio

(A cura del Sociologo Cesare Torta) pag. 6

Amore e Legge: rapporto da “Odio et Amo”

(A cura dell’Avv. Domenica Demetrio) pag. 7

L’appetito vien... amoreggiando

(A cura del Prof. Giorgio Calabrese) pag. 8

Aziende protagonisteAlbarent – Alba del Noleggio pag. 9-15

Pizzeria Ristorante “La Rosa Blu” pag. 16-17

Territorio e TradizioneI vini splendono sotto la Luna di Marzo pag. 18-19

Langhe-Roero e Monferrato: ci siamo quasi! pag. 20-23

A Carnevale, ogni scherzo vale! pag. 38-39

San Damiano d’Asti: non solo Fiera pag. 40-41

Montechiaro d’Asti: Festa della Donna e... pag. 42-45

Speciale AmoreLo shopping dell’Amore pag. 24-25

A proposito dell’Amore ai giorni nostri... pag. 26-27

Il ciak dell’Amore: scena prima, si gira! pag. 28-31

Conquistami con le parole dell’Amore pag. 32-33

Le foto del tuo matrimonio pag. 34-35

I piatti dell’Amore pag. 36-37

PersonaggiFranco Piccinelli, un grande uomo “contadino” pag. 46

vai sul sito www.im-com.it clicca su “area editoriale” e sfoglia la rivista!

C.so Roma, 2 - 14015 San Damiano (AT)Tel. Fax 0141 975221 - Cell. 328 4175338

www.im-com.it - [email protected]

Palio di Alba

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Ed eccoci nel 2014, il nuovo anno si lascia alle

spalle le difficoltà generali che tutti conosciamo

ma che, se affrontate con lo spirito giusto,

possono essere schiacciate. E noi, con la rivista

Terra & Tradizione, continuiamo a pensare che

deve essere così, per vivere al meglio e per

valorizzare il territorio dove, nella quotidianità

del lavoro, molti di voi dimostrano che, se si

crede in un progetto, si può arrivare a tagliare

traguardi importanti nel tempo, e per questo,

dobbiamo pensare positivo e ragionare su

quello che vogliamo fare per esserlo. Questo

è il mio invito a riflettere su come affrontare

le nuove sfide. E gli esempi su questo primo

numero, non mancano di certo.

Intanto, per avere maggiore continuità e

visibilità, si passa dalle quattro uscite attuali,

a cinque uscite annuali, inoltre, da questo

primo numero, partono le pagine dedicate

alle ditte famose sul territorio e alle loro storie,

(vedi da pag. 10 a pag.15 e pag. 16/17) che

regalano a voi lettori esempi di imprenditoria,

quell’imprenditoria che ha sempre creduto

nel territorio e in un’idea di lavoro seria,

competitiva e sana. E mi soffermo ancora un

attimo sulla grande novità di quest’anno, su

queste pagine dedicate a quelle aziende che,

partite dal territorio, hanno portato in alto

il nome di Asti e di Alba, vivendo ogni anno

lavorativo con grande positività.

Su ogni numero presenteremo diverse realtà

professionali, di ogni settore: se vuoi fare parte

di questo grande teatro dove puoi essere

protagonista, non esitare a contattarci!!!

La positività deve essere contagiosa, al pari

di quella degli inserzionisti che vedono nella

nostra rivista uno strumento per arrivare a voi,

cari lettori.

Un altro segnale di come vediamo il bicchiere

“mezzo pieno” per riempirlo totalmente, è la

tematica che unisce le pagine della rivista: lo

sviluppo del concetto di “Amore”, analizzato da

diversi punti di vista. Questo perché dove c’è

Amore ci sono la speranza, l’affetto, la voglia

di fare, il calore, la convinzione di sentirsi

importante perché non si è mai soli. L’Amore

è alla base della nostra vita, è alla base della

positività che deve contraddistinguerci: noi

vogliamo fare di più, e tu vuoi essere dei nostri?

La nostra porta aperta, entra e pensa positivo!

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La vita è un grande dono, e, ognuno di noi, fa

parte di questo disegno unico ed inimitabile.

Per renderlo un’opera d’arte è stato concesso

all’uomo un grande strumento: l’Amore!

Quello che tutti consideriamo un sentimento,

non è altro che il cuore pulsante della nostra

esistenza terrena. Impariamo a conoscerlo

fin dalla nascita: siamo venuti al mondo per

un gesto d’amore di mamma e papà. Appena

apriamo gli occhi tutti esprimono il loro amore

verso la nuova creatura. E, con il passare

degli anni, facciamo esperienze d’amore, in

tutte le sue forme. E, anche nel momento

del trapasso, intorno c’è amore, ovviamente

velato dalla tristezza e dal dolore, ma c’è!

Ho voluto iniziare con questa piccola

riflessione per introdurre il numero inaugurale

del 2014 che, di per sé, può essere considerato

un “dono d’affetto” verso voi lettori. Infatti è il

primo anno che Terra&Tradizione esce prima

del consueto mese di aprile. Abbiamo deciso

di offrire un numero in più (Da quattro siamo

passati a cinque annuali) per parlare proprio

dell’Amore. E non lo abbiamo fatto a caso,

perché, come si sa, ad esempio, in questi

mesi, sono molte le coppie di futuri sposi

indaffarate a preparare il loro matrimonio,

alla ricerca del menù perfetto, del vestito,

della location, del viaggio da sogno… Il

matrimonio è un’importante manifestazione

di vero Amore e, come vedrete, scoprirete

interessanti curiosità nelle pagine della nostra

rivista, proprio su questo argomento.

All’Amore, vero protagonista di questo numero,

abbiamo aggiunto tocchi di colore, sempre

per restare nella metafora del disegno che

diventa un’opera d’arte. Che bello riflettere su

come cinema, musica, poesia, arte, abbiano

sempre considerato questo sentimento come

il più grande dono da dedicare al prossimo!

Ne leggerete delle belle…

L’Amore è anche affetto per il territorio: da

questo numero gli imprenditori, astigiani

e non, potranno avere uno spazio a loro

dedicato, dove raccontarsi e ripercorrere le

tappe del loro successo imprenditoriale e

sociale. Per noi sono un esempio di amore

per il territorio che, grazie a loro, diventa

protagonista.

L’Amore è anche saper conquistare: le pagine

dedicate al rapporto tra cibo e amore vi

faranno venire l’acquolina in bocca, ne sono

certo.

Ma la nostra società come considera questo

sentimento? Lo spunto del sociologo Cesare

Torta ci aiuta a capire come la linea tra amore

egoistico ed amore per il prossimo sia molto

sottile. La scelta sta ad ognuno di noi. Un

consiglio: scegliere il vero Amore, quello che

viene dal cuore e dalla ragione, è la soluzione

migliore perché permette di non anteporre il

superfluo all’essenziale.

Ma non voglio fare filosofia (Ricordi universitari

di una laurea tanto amata), ci mancherebbe.

Il mio è solo un invito a pensare e, con

Terra&Tradizione, vi aiutiamo a farlo, tra il

divertente ed il serioso.

Buon 2014 a tutti, con Amore, naturalmente!

Il direttore Livio Oggero

editoriale

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Possono l’amore e il rispetto avere limiti ed

esclusioni? Oppure possono solo avere una visione

universale? A volte mi chiedo se è possibile amare

veramente qualcuno, chi ci è vicino fisicamente o

chi è legato a noi da un vincolo di parentela, e nello

stesso tempo odiare tutti “gli altri” o quasi.

Il sentimento di protezione e amore incondizionato

per i membri della propria famiglia è senza dubbio

un pilastro fondamentale della società stessa,

facilita il legame di coppia e l’educazione dei figli

e crea le condizioni favorevoli per il superamento

delle difficoltà della vita. Per evidenziare il problema

ho parlato di odio, anche se i livelli di mancanza di

amore possono in realtà variare dall’indifferenza alla

diffidenza o all’esclusione di ogni tipo di rapporto.

Un esempio estremo è il legame che si forma

all’interno della famiglia mafiosa: nessuna regola

morale e massima “protezione” degli affiliati. I

componenti sono protetti in quanto appartenenti

al clan, punto e basta. Questo è anche il caso in

cui all’incondizionato amore per gli appartenenti del

proprio gruppo corrisponde odio e disprezzo per

tutti gli altri. Gli altri sono, ad esempio, i commercianti

taglieggiati o gli abitanti delle terre inquinate dai

veleni sotterrati nelle discariche abusive.

Per fare un parallelo con la famiglia

tradizionale possiamo pensare che

dove prevale il sentimento del possesso

e della protezione possa aumentare

il rischio della difesa ad oltranza dei

familiari anche quando sbagliano,

come se il male potesse arrivare solo

dall’esterno. L’abitazione si difende con

i muri e le porte blindate, gli oggetti

di valore in cassette di sicurezza, e le

persone “possedute” si proteggono dai

pericoli esterni. Salvo poi scoprire che le

persone protette hanno una loro dignità

di persone libere che rivendicano in varie forme,

e tutti sappiamo come certi abbandoni possano

non essere tollerati (come non si tollera di essere

derubati degli oggetti posseduti) e possano finire in

tragedia. L’amore e il rispetto non dovrebbero avere

limiti e confini, presenti nei due esempi sopracitati.

Possono avere forme e modalità diverse, ma se si

considera la persona umana un valore in sé non si

dovrebbe giudicarla in base alla sua appartenenza

ma solo in base ai suoi comportamenti. Quindi

condannare i soprusi, le ingiustizie, le violenze,

indipendentemente da chi le compie. Quando

concordiamo sulle regole del non rubare e del non

uccidere, a nessuno verrebbe in mente di indicare

dei confini: non rubare ai tuoi paesani, non uccidere

gli inglesi, non corrompere i consiglieri regionali… Il

concetto del male è quindi insito nell’azione non nel

tipo di vittima o dell’esecutore. Allo stesso modo il

concetto del bene e dell’amore verso gli altri non

possono non avere una valenza universale. O si

amano e si rispettano tutte le persone (e perché no,

tutti gli esseri viventi!) oppure il dubbio che non si

ami affatto dovrebbe venire a chiunque.

Cesare Torta

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Avv. Domenica DemetrioForo di Asti

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Amore e Legge sembrano avere poco in comune, o

per meglio dire quando la situazione amorosa funziona

la legge non ha ingresso, entra però in campo quando

il sentimento scema. La Legge civile tutela dal punto di

vista economico-sociale un amore che finisce, a patto

che tale amore venga ricondotto sotto i crismi del matri-

monio. Vengono riconosciuti i diritti solo alle coppie uni-

te dal vincolo matrimoniale, in Italia infatti la convivenza

che termina, se non vi è prole, non ha conseguenze

economiche per la coppia. Privo di tutela è quindi l’a-

more senza matrimonio, contrariamente a quanto ac-

cade in altri paesi, anche dell’Unione Europea.

Come è noto il vincolo matrimoniale, contratto con rito

concordatario o con unione civile, subisce un arresto

con la procedura della separazione. Durante questo

periodo, che dura non meno di tre anni, la coppia ha

possibilità di ripensamento. Al termine del tempo, se

i coniugi pensano di tornare indietro possono farlo. A

ragion del vero mi è capitato poche volte di vedere una

ripresa della convivenza dopo la separazione, perché

quasi sempre i coniugi prendono strade e vite diverse

fin da subito.

Decorsi i tre anni, che una proposta di legge vorrebbe

ridurre ad uno se non vi sono figli, i coniugi possono

richiedere al Tribunale la cessazione degli effetti civili

del matrimonio o lo scioglimento dello stesso, comune-

mente chiamati divorzio.

La legge non entra solo nei rapporti fra coniugi ma spa-

zia nell’ambito familiare anche nei rapporti tra genitori e

figli, e tra quelli che interessano gli stessi fratelli o sorelle.

L’amore viene messo da parte e questo accade nor-

malmente per questioni di denaro... Le penose vicen-

de di spartizione di eredità portano al lacerarsi di solidi

rapporti domestici che finiscono poi davanti al Giudice.

Anche l’amore per i consanguinei viene sacrificato in

favore dell’amore per il denaro e del tornaconto per-

sonale.

La Legge penale invece mette un freno alle conse-

guenze, spesso tragiche della fine di un amore. Abbia-

mo parlato la volta scorsa di maltrattamenti familiari e

del modo in cui la Legge tuteli le vittime. Nel mondo ci-

vile ideale, quando un sentimento termina, gli uomini e

le donne dovrebbero dirsi addio senza rancori. In realtà

non è quasi mai così, le cronache sono piene di episodi

di violenza per relazioni terminate e, a parte quelle che

finiscono con il reato più grave e contro natura, (L’omi-

cidio) e che assurgono agli onori delle cronache, una

gran quantità di reati, quali le percosse, le minacce, le

violenze psicologiche, rimangono sconosciuti e spes-

so neppure denunciati. Occorre meditare attentamente

sul giusto valore da dare, sul piatto della bilancia, alle

relazioni umane ed ai sentimenti e quanto al denaro,

alla prevaricazione e al dominio dell’egoismo rispet-

to all’amore per le persone. Dunque apparentemente

l’amore non ha nulla a che fare con la Legge, invece,

come abbiamo visto, non è così: la Legge presidia ogni

azione umana, anche quella più personale e intima che

coinvolge l’amore, croce e delizia dell’umanità.

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Terra & Tradizione rubrica

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rubrica

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Prof. GIORGIO CALABRESE Ph.D. h.c.Docente di Dietetica e Nutrizione UmanaUniversità Del Piemonte Orientale ALESSANDRIAUniversità degli Studi di MESSINAUniversità degli Studi TORINO Università degli Studi FEDERICO II° di NAPOLIMEMBRO MIN. SALUTE COMITATO NAZ. SICUREZZA ALIMENTARE (C.N.S.A.)Presidente Nazionale O.N.A.V. (Org. Naz. Assaggiatori Vino)Commissario Straordinario dell’I.R.V.O.S (Ist. Reg. Vino e Olio Siciliano)

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Ma è vero che l’appetito sessuale nasca a tavola?

Mah…. eppure una ricerca canadese di qualche

anno fa pareva aver confermato le proprietà

afrodisiache di alcuni alimenti, in particolare di

zafferano e ginseng. Quindi il cibo è un vero e proprio

“Viagra naturale”? A chi scrive non pare proprio, ma

è fuori di dubbio che una certa interessenza del

cibo con la migliore produzione di alcuni ormoni

sessuali ci sia. Peperoncino e zenzero, ad esempio,

stimolano la circolazione, migliorano le prestazioni

e risvegliano il desiderio. Il reale funzionamento

delle sostanze afrodisiache presenti negli alimenti

non è ancora del tutto chiaro, e se c’è non è così

importante, ma sembra proprio che aggiungere con

regolarità un pizzico di peperoncino o di zafferano

ai nostri piatti possa garantire gli effetti sperati.

Approfondiamo l’argomento su dieci cibi, tutti di

origine vegetale. La MACA, conosciuta anche come

ginseng peruviano, è una pianta dalle note proprietà

energizzanti e afrodisiache. Stimola la fertilità e viene

utilizzata nel trattamento di disfunzioni o disturbi

legati all’apparato sessuale maschile e femminile.

Lo ZENZERO è un tonico che stimola la circolazione

verso gli organi sessuali. Il merito è di sostanze

come il gingerolo e il zingiberene. In Cina viene

considerato un vero e proprio viagra naturale.

Il PEPERONCINO è l’afrodisiaco naturale più

conosciuto perché agisce come vasodilatatore

e migliora la circolazione. Il potere afrodisiaco

sarebbe garantito dal suo contenuto di capsaicina.

Le MANDORLE contengono vitamina E, che agisce

direttamente sul desiderio sessuale.

Gli ASPARAGI sono ricchi di potassio, di vitamine

del gruppo B e di sostanze che favoriscono la

produzione degli ormoni sessuali maschili e la virilità.

Le BANANE sono ricche di potassio e di vitamina

B6 (per il testosterone) e contengono particolari

enzimi che aiutano ad incrementare la libido.

Il TARTUFO contiene androsterone ma le sue

proprietà afrodisiache non sono per ora testate

scientificamente.

Il GINSENG stimola la circolazione e migliora

l’afflusso sanguigno verso gli organi sessuali.

Le FAVE DI CACAO, con elevato contenuto di

bioflavonoidi, agiscono sulla circolazione. Secondo

una recente ricerca condotta in California, assumere

50 grammi di cacao al giorno migliora la circolazione

sanguigna del 10%.

Lo ZAFFERANO stimola la circolazione e risveglia

i sensi.

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Una delle nuove idee di Terra & Tradizione per

l’anno 2014 è dedicata a voi, cari lettori. Da questo

numero, che rappresenta di per sé anch’esso una

novità, parte una rubrica significativa, che andrà a

caratterizzare ancor più la nostra rivista.

Un importante spazio di promozione dedicato

a voi, amici imprenditori, che, da tempo, siete

diventati i pilastri dell’economia del territorio, grazie

alla vostra comprovata professionalità e passione.

Da questo numero, alcune delle nostre pagine

verranno dedicate alla presentazione delle aziende

che hanno fatto del proprio lavoro uno stile di vita,

diventando un esempio, tramite le loro iniziative ed

i loro progetti.

Le realtà imprenditoriali che vengono descritte in

questa prima tappa sono due: l’ormai, possiamo

affermare, famosa ditta Albarent/Alba del Noleggio

(settore noleggi e trasporti), che dal 1999 opera in

Italia ed all’estero, e la rinomata Pizzeria Ristorante

“La Rosa Blu” (settore enogastronomico) che vanta

un riconoscimento del Gambero Rosso.

Due esempi di grande dedizione al lavoro che

hanno portato i clienti a parlare del territorio albese

ed astigiano. Toccheremo tutti i settori lavorativi, per

confermare ancora una volta la vivacità professionale

delle nostre zone: dall’agricoltura alla vitivinicoltura,

dall’enogastronomia alla ricettività, dall’industria

al terziario. E sappiamo bene che le aziende,

indipendentemente dal settore lavorativo, sono

accomunate da caratteristiche simili: conoscenza,

impegno, serietà, e consapevolezza e desiderio di

distinguersi, per diventare protagonisti nel mondo.

L’intento di Terra & Tradizione è proprio quello di

mettere in risalto il vostro talento e di divulgarlo

sempre di più sul territorio. In questo voi sarete i

protagonisti e noi lo strumento giusto per la vostra

comunicazione, quindi mi rivolgo direttamente agli

imprenditori, e lancio un appello: se vi riconoscete

nella nostra idea e volete essere gli attori principali

per “ringraziare” il territorio, contattatemi, e

insieme costruiremo una comunicazione mirata,

ripercorrendo le tappe del vostro successo. Vi

invito pertanto a procurarci le foto delle diverse

fasi, dall’inaugurazione alla produzione, fino ai

futuri obiettivi. La nostra redazione si occuperà

dell’intervista e dell’eventuale servizio fotografico,

per raccontare al meglio la vostra storia che è quella

dell’economia del nostro amato territorio.

Per contatti inviate una mail a [email protected] oppure

telefonatemi al 328 41.75.338Lavo

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Ad Asti, grazie all’Azienda Speciale della Came-

ra di Commercio, non ci si ferma mai nel proporre

eventi che mettano in risalto la grande tradizione e

l’eccellente qualità dei vini astigiani. Il binomio vino-

gastronomia si rivela ancora una volta vincente e, in

collaborazione con l’Onav, da venerdì 7 a domenica

9 marzo presso l’affascinante Palazzo dell’Enofila, in

Corso Felice Cavallotti 45, va in scena la quarta edi-

zione della “Fiera dei Vini della Luna di Marzo”. Un

appuntamento al quale gli appassionati non possono

di certo mancare, per degustare i migliori vini e spu-

manti Doc e Docg del Piemonte, dialogare con i pro-

duttori, ed acquistare le bottiglie. La manifestazione

propone anche mostre e convegni molto interessanti.

Come abbiamo detto vino e cibo vanno di pari pas-

so: porte aperte per la rassegna agroalimentare “Asti

Fa Goal” che, quest’anno, presenta anche le spe-

cialità enogastronomiche della Provincia di Parma,

grazie alla collaborazione con la Camera di Com-

mercio della città ducale. E non è tutto: il programma

del weekend propone la manifestazione “Golosaria”

nel Monferrato, e i piatti tipici del “Festival delle Sagre

Invernali” (28 febbraio – 23 marzo, sempre al Palaz-

zo dell’Enofila). Basta organizzarsi bene, per una tre

giorni ad alto contenuto di qualità.

Il vino, se è accompagnato dal cibo della tradizione,

è ancora più buono. E questo pensiero viene confer-

mato dalla Camera di Commercio che, dal 28 febbra-

io al 23 marzo, propone la terza edizione del “Festival

delle sagre invernali”, sempre al Palazzo dell’Enofila.

Nei due padiglioni al primo piano trenta Pro Loco, a

turno durante i vari fine settimana, propongono i piatti

tipici delle Sagre, e rendono protagonisti i sapori ed i

profumi della gastronomia monferrina, con un tocco

di fantasia, in base alla stagionalità dei prodotti. Que-

sto perché la qualità della materia prima e la salute

del cliente vengono prima di tutto. Dagli antipasti ai

dolci, passando per primi, secondi piatti, c’è l’imba-

razzo della scelta. Un self-service che va vivere il terri-

torio, in un ambiente storico come quello del Palazzo

dell’Enofila. Il programma prevede la cena il venerdì

e il sabato, dalle 19 alle 23, ed il pranzo la domenica

dalle 12 alle 14.30. Prezzi: da 1,50 a 7 euro, in base al

piatto. Cari lettori iniziate a degustare con la mente i

menù del mese di marzo. Buon appetito a tutti!

UNO SGUARDO AL PROGRAMMA

La “Luna di Marzo”, pur dando un grande risalto al

vino durante le degustazioni e gli abbinamenti con

la gastronomia di qualità, propone il frutto della terra

astigiana, e non solo, anche sotto altri punti di vista.

(Al momento di andare in stampa la Cam. Com. Asti

non ha fornito, per motivi organizzativi, il programma

definitivo che si può consultare sul sito www.douja-

dor.it). Il vino visto da... un annullo filatelico. L’Ass. Ita-

liana Collezionisti Affrancatura Meccanica presenta

la mostra nazionale “Enomec 4”. Gli appassionati

potranno ammirare ben 660 annulli filatelici dedica-

ti ai vini più famosi del mondo. L’ingresso è gratui-

to. La mostra è in programma nei giorni 7-8-9 mar-

I vini risplendonoalla Luna di Marzo

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Terra & Tradizione

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zo secondo gli orari della fiera: venerdì 7 marzo h.

17-23, sabato h. 16-23, domenica h. 10-19. Oltre ad

ammirarli, i vini possono anche essere degustati: l’O-

nav propone, durante due sessioni, le Doc e Docg

piemontesi di 42 produttori abbinate alla gastrono-

mia parmense (20 prodotti alimentari). Orari: venerdì

e sabato h. 18,30-20, domenica 16,30-18. Al prezzo

di 2,5 Euro si può acquistare il bicchiere con la tasca

per poi degustare gratuitamente i vini durante l’orario

della manifestazione. E sabato 8 marzo, alle ore 16,

sarà interessante partecipare al forum dedicato ad

“Architettura e design del vino”.

“FESTIVAL DELLE SAGRE INVERNALI”

MENÙ venerdì 7 - sabato 8 - domenica 9 marzo

ANTIPASTI

MOTTA DI COSTIGLIOLE

Gran bagna cauda con verdure di stagione - €. 4,00

Involtino di peperone - €. 2,80 (con ripieno di tonno,

burro, acciughe e capperi)

PRIMI

BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE

Taglierini fatti in casa conditi con sugo di carne - € 3,00

MONGARDINO

Risotto alla Barbera d’Asti - € 3,00

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19

Terra & Tradizione

Page 20: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Il nostro territorio potrebbe diventare Patrimonio UNESCO dell’Umanità. Verdetto

finale a Doha (Qatar) nel mese di giugno. Abbiamo fatto il punto con Roberto Cerrato,

Gianfranco Comaschi e Annalisa Conti che portano avanti il progetto.”Un percorso iniziato nel 2003, costellato da tappe

ricche di ricerca e di crescita, da un primo traguardo

solo sfiorato nel 2012 e, all’orizzonte, da un nuovo

arrivo che, se tutto andrà come deve, verrà tagliato

con merito. In palio la nomina da parte del’Unesco

a Patrimonio dell’Umanità da assegnare al territorio

di Langhe-Roero e Monferrato. Appuntamento

finale a Doha (Qatar), nel mese di giugno, dove

potrebbe arrivare per l’Italia il 50° sito riconosciuto

dalla grande organizzazione mondiale. A pochi

mesi dal verdetto abbiamo fatto il punto con i

responsabili dell’ “Associazione per il Patrimonio dei

paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”,

nata per volere della Regione Piemonte che ha così

unito a livello istituzionale le tre Province interessate:

Alessandria, Asti e Cuneo. In queste pagine con

il presidente dell’Associazione Roberto Cerrato

(Fondatore della Protezione Civile di Alba e del

Centro Culturale San Giuseppe, docente in diversi

Master internazionali e collaboratore con Università

italiane per l’Unesco, laureato in Psicologia della

comunicazione negli stati di emergenza, membro

Icomos per l’Italia), ripercorriamo le tappe principali,

senza dimenticare i preziosi interventi del vice

Gianfranco Comaschi e del consigliere Annalisa

Conti.

Tutto ebbe inizio nell’anno 2003... Presidente,

possiamo dire così?

«Esatto. Nel 2003 i colleghi di Canelli avevano

pensato ad una proposta per tutelare le

cattedrali sotterranee della città, valorizzate dai

grandi produttori di vino quali Bosca, Contratto,

Coppo e Gancia. In quel periodo facevo parte

dell’amministrazione comunale di Alba e, insieme

all’allora sindaco di Alba Giuseppe Rossetto,

sollecitati dal presidente della Provincia di Cuneo,

Raffaele Costa, iniziammo a pensare ad un progetto

più grande, che interessasse anche le Langhe ed

il Roero. Da quella preziosa idea relativa a Canelli,

sono passati dieci anni nei quali, riunioni su riunioni,

siamo riusciti a produrre moltissimo materiale, utile

a rendere tutti consapevoli che il nostro territorio

deve essere tutelato. Nello specifico rispettando

due criteri fondamentali di valutazione Unesco:

quello relativo alla valenza culturale e storica (Criterio

numero 3), e quello relativo al giusto equilibrio tra

sviluppo economico e salvaguardia del territorio

(Criterio numero 5)».

E come avete fatto ad educare le

amministrazioni a questi criteri?

«Le difficoltà non sono mancate in questo lungo

cammino. Possiamo parlare di una prima fase,

durata dal 2003 al 2008, in cui tra Alessandria, Asti

e Cuneo sono stati coinvolti più di 250 Comuni di

ogni grandezza, coordinati dalla Regione Piemonte

che, nel 2008, ha unito le Province per presentare

all’Ambasciata Unesco a Parigi un primo documento

ufficiale per la candidatura (Tentative List). Questo

Langhe-Roero e Monferrato: ci siamo quasi!

20

Terra & Tradizione

Page 21: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

risultato è stato importante perché frutto di un duro

lavoro da parte degli uffici tecnici delle tre Province

e della sensibilità dei vari Comuni che, negli anni,

hanno capito l’importanza di una simile idea».

E nello specifico come era composto questo

primo documento?

«Nel 2010, dopo altri due anni di ricerca, il

Governo Italiano ha deciso di presentare la nostra

candidatura. Nelle oltre 700 pagine prodotte, erano

riassunte le caratteristiche di oltre 33 mila ettari

di territorio che comprendeva nove “core zone”

(Zone principali) e oltre 220 Comuni nelle buffer

zone (Zone periferiche). Un progetto forse troppo

ambizioso, con il senno di poi.

A dicembre 2010 finiti i lavori da parte di Siti

Torino, nelle persone del direttore Giulio Mondini,

e degli Ing. Marco Valle e Silvia Soldano, con il

fondamentale aiuto di Ugo Cavallera, assessore

regionale all’Urbanistica, il progetto fu portato a

Roma».

Ci avviciniamo alla prima sentenza del 2012.

Cosa avvenne?

«Il 10 gennaio 2011, per volere dell’Unesco, nacque

L’ “Associazione per il Patrimonio dei paesaggi

vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”, che, nel

suo ruolo istituzionale, collaborava con la Regione

Piemonte. Seguì un anno di verifiche prima della

sentenza di San Pietroburgo, avvenuta nel 2012.

Qui il progetto venne presentato alla commissione

mondiale Unesco e, dopo il verdetto di giudizio

“deferral”, capimmo che, per ottenere un riscontro

positivo, si doveva presentare un nuovo dossier, più

mirato a valorizzare il territorio. Di quel primo tentativo

l’unica nota positiva è stato il riconoscimento del

valore del progetto a livello mondiale, e del nome

Langhe-Roero e Monferrato».

E dopo essere stati “rimandati”, siete ripartiti

più forti di prima.

«A settembre 2012 è iniziata la “seconda fase”:

21

Terra & Tradizione

Page 22: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

nuove risorse, nuovo dossier prodotto su consiglio

dell’Icomos che venne a vedere la nostra zona e

una maggiore consapevolezza. Ed a dicembre il

nuovo progetto era terminato. A gennaio 2013,

con l’impegno costante del sottoscritto, il Governo

ha accettato di presentare il secondo tentativo

a Parigi. Ed ora speriamo di coronare il sogno di

vedere riconosciuto il territorio come Patrimonio

Mondiale dell’Umanità».

E quali sono le caratteristiche di questo nuovo

documento.

«Questo nuovo documento rappresenta le

caratteristiche della vera “grande provincia” del

vino divisa in 6 “core zone” (La Langa del Barolo, il

Castello di Grinzane, le colline del Barbaresco, Nizza

Monferrato e il Barbera, Canelli e l’ “Asti Spumante”,

il Monferrato degli Infernot) e da una “buffer zone”

composta da circa 100 Comuni. Voglio sottolineare

che tutti i Comuni, anche quelli che non sono

più presenti in “core zone”, hanno mantenuto la

variante 17 al piano regolatore richiesta già durante

la presentazione del primo progetto. Questo è un

grande gesto da parte dei Sindaci che hanno capito

l’importanza del nostro territorio. E per questo, a

nome di tutti, li ringrazio».

Parliamo dell’Associazione. Come è

strutturata e come agisce?

«Oltre a me, che ricopro il ruolo di Presidente,

l’Associazione è formata dal vice Gianfranco

Comaschi (attuale vice presidente della Prov. di

Alessandria), da Annalisa Conti, (per la Prov. di Asti),

e da Giovanna Quaglia (Per la Regione Piemonte)

che ha preso il posto di Ugo Cavallera, storica

figura che ha lavorato al progetto per nove anni.

Per la parte operativa, di competenza dell’Ufficio

regionale, le figure principali sono il direttore Livio

Dezzani e gli architetti Osvaldo Ferrero e Marina

Bonaudo. Il ruolo dell’Associazione è totalmente

istituzionale e di monitoraggio, per il rispetto del

territorio. Quest’ultimo incarico è stato voluto dalla

Regione Piemonte (Delibera del 30 settembre

2013), anche per rafforzare sempre di più la stretta

collaborazione per la salvaguardia del paesaggio.

L’Associazione ha sede legale presso la sede della

Provincia di Asti in Piazza Alfieri 33, mentre gli uffici

sono in Piazza Alfieri 31, presso la Prefettura. Qui

stiamo predisponendo un’area di biblioteca i ragazzi,

un’aula magna per le riunioni, ed una sala per il

consiglio direttivo. Vogliamo creare un luogo dove

il vero protagonista sia il territorio, per le generazioni

presenti e future».

22

Terra & Tradizione

Page 23: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Guardiamo al futuro: e se si diventasse

Patrimonio Unesco dell’Umanità...

«Sarebbe fantastico. Si sarebbe raggiunto un

traguardo dove la stessa Umanità sarebbe

tutelata ancora una volta da un Patrimonio

dell’Umanità! L’educazione culturale, storica,

ambientale sarebbe la vera vincitrice. Se tutto

ciò si avverasse, vorremmo dividere le province

in ambito di competenze: Asti per l’educazione

(sono già stati fatti lavori nelle scuole, grazie

ad Annalisa Conti), Langhe e Roero come

modello economico ecosostenibile, ed

Alessandria come modello di ricerca storica,

basti pensare agli studi del Circolo dei Marchesi

del Monferrato). Questo anche per far notare

che l’aumento fisiologico del flusso turistico

non sarebbe l’intento principale del progetto.

Aspettiamo con fiducia il mese di giugno, e

speriamo di sentirci tutti più orgogliosi di vivere

nel territorio di Langhe-Roero e Monferrato».

Il parere di Annalisa Conti e Gianfranco Comaschi

Annalisa Conti, consigliere dell’Associazione:

«In questi anni abbiamo lavorato insieme per

un risultato comune e, a giugno, speriamo

di tagliare il meritato traguardo. Dal 2002,

quando ero vice sindaco di Canelli, e dove

è nata l’idea di un progetto da presentare

all’Unesco, abbiamo fatto tanta strada,

unendo tre Province e la Regione Piemonte.

Un esempio di collaborazione che è andata al

di là del colore politico e delle diverse idee, il

tutto in nome del territorio di Langhe-Roero e

Monferrato. L’incontro dell’11 febbraio scorso

con l’Ambasciatore italiano a Parigi è stato

positivo, speriamo che il suo impegno venga

ripagato a Doha. In questi anni abbiamo cercato

di sensibilizzare al territorio anche i ragazzi:

nella Provincia di Asti molte scuole sono state

coinvolte in progetti volti a fare amare la cultura

e le tradizioni delle nostre zone. E devo dire che

gli studenti hanno risposto molto bene, Per noi

questo è stato già un grande successo».

Gianfranco Comaschi, vice presidente

dell’Associazione (e vice presidente Prov.

Alessandria): «L’aspetto per cui il territorio ha

già vinto è stato quello che ha portato ad una

collaborazione sempre più forte tra zone che,

in passato, erano rimaste ferme su posizioni di

campanilismo a volte eccessivo. Questa cultura

dell’agire singolarmente è stata fortemente

indebolita e, in questi anni, siamo riusciti ad

unire le diverse caratteristiche che formano

un territorio unico come quello di Langhe-

Roero e Monferrato. Davanti ad un possibile

riconoscimento mondiale sono venute meno la

chiusura e l’orgoglio che hanno lasciato spazio

ad una consapevolezza sempre maggiore di

poter arrivare ad un risultato straordinario tutti

insieme.

Al di là dell’esito di giugno, che si spera essere

positivo, il futuro dovrà essere percorso su

questa strada: siamo orgogliosi di essere

stati protagonisti per il territorio, ma ora non

bisogna abbassare la guardia, e continuare a

sensibilizzare i giovani».

23

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Page 25: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

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Page 26: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

A proposito dell’Amore ai giorni nostri...

L’amore è il sentimento che pervade tutta la vita

degli esseri umani, è il motore della vita stessa, è

la fiamma che è alla base dei rapporti umani, e che

si esprime in mille modi, dalla semplice amicizia

alla passione più sfrenata. E’ perciò questo

l’argomento più raccontato dalla letteratura, da

tutte le arti come musica, pittura e cinema.

Tutto è già stato detto, scritto e raccontato in modi

e forme disparate e belle. Mi limiterò a tentare

qualche semplice riflessione sugli aspetti che

l’amore assume nell’ambito della società moderna

e su come questa, con i suoi cambiamenti, riesca

a condizionare anche i rapporti privati ed intimi

delle persone, entrando nel nucleo pulsante della

quotidianità.

Per il sociologo polacco Zygmunt Nauman siamo

passati da una società solida e stanziale, basata

sulla produzione e su rapporti consolidati come

la famiglia patriarcale, ad una società “liquida”,

mobile, mutevole, fragile, basata sul consumo,

sulla fluidificazione dei legami tra le persone. Lo

stile consumistico è per sua natura individualistico,

lo si esprime in modo solitario, anche se esercitato

in compagnia di altre persone. Lo stile di vita e

l’aumentata capacità di comunicazione da un

lato facilitano i rapporti annullando il problema

della distanza ma nel contempo li incanalano

in schemi prefissati, rigidi e poco coinvolgenti.

Attraverso i social network possiamo fare gli

auguri di compleanno a decine di persone in tutto

il mondo, possiamo partecipare con le parole alla

loro tristezza o alla loro felicità senza muovere

un passo, senza il minimo sacrificio personale.

Eppure l’amore e l’amicizia, come tutti sanno, si

coltivano e si alimentano con il sacrificio e con la

fatica. Non ci può essere amore senza lo sforzo

di capire l’altro e cercare di renderlo felice con

la soddisfazione delle sue aspettative. Con i

rapporti virtuali non ci si sporcano le mani, non

si affrontano viaggi avventurosi per raggiungere

la persona amata e per abbracciarla, non le si dà

una mano nel momento del bisogno.

Rapporti “liquidi”, appunto. Utilissimi per

tutti, comodi e irrinunciabili se utilizzati come

mezzi aggiuntivi a quelli tradizionali ma anche

comodissimi per chi non vuole assumersi

responsabilità, per chi gioca “al risparmio” dei

sentimenti se non, addirittura, all’inganno.

L’amore non è alla base soltanto dei rapporti

tra individui, ma anche quella dei rapporti

sociali. Possiamo affermare che anche i rapporti

economici e politici possono essere ispirati da

sentimenti di apertura e rispetto per gli altri oppure

da sentimenti di avversione ed odio. Non è difficile

distinguere lo spirito che anima un’associazione

umanitaria che opera in situazioni di forte disagio

sociale rispetto alle intenzioni e alle azioni delle

organizzazioni malavitose che avvelenano interi

territori e popolazioni per scopo di lucro.

Amore e odio non sono sempre abbinabili a

categorie chiaramente individuate, in ogni persona

o organizzazione possono convivere entrambe le

tendenze e queste potranno prevalere o attenuarsi

a seconda dei momenti e delle condizioni esterne.

Come nel rapporto di coppia questo equilibrio si

può misurare in funzione del livello dell’amore e

del rispetto reciproco, così per i rapporti sociali

26

Terra & Tradizione

Page 27: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

possiamo individuare elementi che favoriscono l’incontro e

la convivenza pacifica ed elementi che fomentano i conflitti

sociali e la distruzione della comunità.

Chi ha la fortuna di saper amare le persone che gli sono

vicine, il partner, i figli, gli amici più intimi, difficilmente sarà

disposto ad odiare un nemico, una persona sconosciuta,

uno straniero, per il solo fatto che gli viene presentata come

cattiva e causa di tutti i guai. Per chi ha già dovuto affrontare

il percorso della conoscenza e della comprensione di altri

esseri umani, ha esercitato il bellissimo compito di donarsi

agli altri e di gioire della felicità altrui. Chi invece, meno

fortunato, non ha avuto la possibilità o la capacità di amare

sarà facile preda di sentimenti di odio verso gli altri in

generale.

Nella moderna società si sono ridotti i momenti di

celebrazione collettiva, delle feste di paese, dei luoghi di

aggregazione come potevano essere i cortili, gli oratori

o le case del popolo, mentre sono aumentati i momenti

di solitudine davanti alla TV, le solitudini in luoghi affollati

come i centri commerciali. Una propaganda martellante,

commerciale e politica, ci indica come unico modo di

raggiungimento della felicità il consumare prodotti anziché

l’incontrare persone e il coltivare amicizie. L’eccessivo

individualismo e il raggiungimento del successo indicati

come unico modo di realizzazione personale ignorano

completamente il senso di comunità e quello di solidarietà.

Una volta mortificato il senso di comunità il passo successivo

è il venir meno del senso dello stato e delle regole del vivere

civile con le conseguenze di disgregazione sociale che

sono sotto gli occhi di tutti.

27

Terra & Tradizione

Page 28: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Che fascino, che emozione! Là, seduti sulla

poltrona del cinema o sul divano di casa, con la

mano nella mano, una lacrima scende sul suo

viso e tu sei pronto a raccogliere quel frutto salato

per condividere l’amore che ha intriso l’atmosfera.

Logica conseguenza della scena di quel film che

stai guardando. Buon San Valentino! Lo diciamo

anche così, parlando dell’Amore protagonista

nei film cinematografici che, con l’avvento della

tecnologia, dopo poco tempo sono disponibili

anche a casa propria (dvd acquistabili, a noleggio,

abbonamenti a canali...).

Il film d’amore ha sempre appassionato,

soprattutto il pubblico femminile, ed è un collante

per la coppia che, anche così, cementa il proprio

rapporto.

Ma cosa sono i film sentimentali? Gli ingredienti

principali sono la passione, le emozioni, il

coinvolgimento affettivo ai personaggi della storia,

nei quali rivediamo in parte anche noi. Il film

d’Amore è un viaggio che porta ad un finale sempre

(o quasi) dove l’ultima scena è il matrimonio.

La trama si basa sulla storia d’amore degli attori

o sulla ricerca di una storia che possa cambiare

in meglio la vita dei personaggi che interpretano.

E le tappe possono anche essere difficoltose, di

scontro, comiche, riflessive. Un simile film è la

metafora della vita quotidiana: l’amore non è tutto

“rosa e fiori”, ci sono anche le “spine”, ed è proprio

quando ci si punge, che si vede a che livello è

l’amore che proviamo per una persona.

Guardando un film romantico possiamo

conoscere le varie espressioni dell’amore e come

si esprime nelle diverse fasi della vita: amore tra

gli adolescenti, tra i giovani, tra gli adulti, ed anche

nella terza età. E le varie scene, in base al regista ed

agli attori, portano a galla amore non corrisposto,

ossessivo, spirituale, passionale, tragico...

Nello stesso film romantico ci sono diversi punti

di vista sull’Amore che portano a sviluppare

pellicole differenti tra loro, anche se il comune

denominatore è sempre lo stesso. I generi

sono il “dramma romantico”, dove l’amore viene

vissuto in modo molto passionale (ci sono anche

scene di amore esplicite ma non volgari), per

sottolineare quasi l’ “ossessione” dei protagonisti

l’uno per l’altra. La “commedia romantica” ha

una trama spensierata, divertente ed una visione

dell’amore più romantico. Il “thriller romantico”

dove i personaggi si innamorano vivendo la stessa

situazione; poi ovviamente il “film sentimentale”

dove il vero amore è la base di tutta la storia.

Ma, se riflettiamo bene, il cinema non è altro che la

metafora della nostra vita, una rappresentazione

dell’Amore che, in ogni sua forma, viviamo

ogni giorno. Questo perché anche nella nostra

esistenza l’Amore è presente in ogni situazione,

bella o brutta che sia. Un abbraccio, una carezza,

una frase detta al momento giusto, un sorriso, un

aiuto: tutto è Amore!

Restando nel campo del cinema partiamo dalla

parola Amore: la troviamo in circa 420 titoli di film

usciti negli ultimi cento anni nelle sale italiane. E,

tra questi, molte pellicole sono incentrate tra gli

anni ‘50 e gli anni ‘70: due decenni d’oro nei quali

l’Amore ha trionfato, figlio anche di un periodo

storico che andava dal dopo Guerra al boom

economico.

Il CIAK dell’Amore:scena prima, si gira!

28

Terra & Tradizione

Page 29: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

1. Casablanca - 1942

2. Via col vento - 1939

3. West Side Story - 1961

4. Vacanze romane - 1953

5. Un amore splendido - 1957

6. Come eravamo - 1973

7. Dottor Zivago - 1965

8. La vita è meravigliosa - 1946

9. Love Story - 1970

10. Luci della città - 1931

11. Io e Annie - 1977

12. My Fair Lady - 1964

13. La mia Africa - 1985

14. La regina d’Africa - 1951

15. Cime tempestose - 1939

16. Cantando sotto la pioggia - 1952

17. Stregata dalla luna - 1987

18. Vertigo - La donna che visse due

volte - 1958

19. Ghost - 1990

20. Da qui all’eternità - 1953

21. Pretty Woman - 1990

22. Sul lago dorato - 1981

23. Perdutamente tua - 1942

24. King Kong - 1933

25. Harry ti presento Sally - 1989

26. Lady Eva - 1941

27. Tutti insieme appassionatamente -

1965

28. Scrivimi fermo posta - 1940

29. Ufficiale e gentiluomo - 1982

30. Follie d’inverno - 1936

31. Il re ed io - 1956

32. Tramonto - 1939

33. Margherita Gauthier - 1937

34. La bella e la bestia - 1991

35. Gigi - 1958

36. Prigionieri del passato - 1942

37. Titanic - 1997

38. Accadde una notte - 1934

39. Un americano a Parigi - 1951

40. Ninotchka - 1939

41. Funny Girl - 1968

42. Anna Karenina - 1935

43. E’ nata una stella - 1954

44. Scandalo a Filadelfia - 1940

45. Insonnia d’amore - 1993

46. Caccia al ladro - 1955

47. Splendore nell’erba - 1961

48. Ultimo tango a Parigi - 1972

49. Il postino suona sempre due volte -

1946

50. Shakespeare in Love - 1998

51. Susanna- 1938

52. Il laureato - 1967

53. Un posto al sole - 1951

54. Sabrina - 1954

55. Reds - 1981

56. Il paziente inglese - 1996

57. Due per la strada - 1967

58. Indovina chi viene a cena - 1967

59. Picnic - 1955

60. Acque del Sud - 1944

61. Colazione da Tiffany - 1961

62. L’appartamento - 1960

63. Aurora - 1927

64. Marty, vita di un timido - 1955

65. Gangster Story - Bonnie and Clyde

- 1967

66. Manhattan - 1979

67. Un tram che si chiama desiderio -

1951

68. Ma papà ti manda sola? - 1972

69. Harold e Maude - 1971

70. Ragione e sentimento - 1995

71. Agonia sui ghiacci - 1920

72. Roxanne - 1987

73. Il fantasma e la signora Muir - 1947

74. La donna del giorno - 1942

75. Il presidente - Una storia d’amore -

1995

76. Un uomo tranquillo - 1952

77. L’orribile verità - 1937

78. Tornando a casa - 1978

79. La figlia del vento - 1939

80. The Sheik - 1921

81. Goodbye amore mio! - 1977

82. Witness - Il testimone - 1985

83. Marocco - 1930

84. La fiamma del peccato - 1944

85. L’amore è una cosa meravigliosa -

1955

86. Notorious - 1946

87. L’insostenibile leggerezza dell’essere

- 1988

88. La storia fantastica - 1987

89. Chi ha paura di Virginia Woolf? - 1966

90. I ponti di Madison County - 1995

91. Una donna in carriera - 1988

92. Porgy and Bess - 1959

93. Dirty Dancing - 1987

94. Brivido caldo - 1981

95. Lilli e il vagabondo - 1955

96. A piedi nudi nel parco - 1967

97. Grease - 1978

98. Il gobbo di Notre Dame - 1939

99. Il letto racconta - 1959

100. Jerry Maguire - 1996

I 100 FILM D’AMORE(American Film Institute)

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QUANDO L’AMORE SI FA MUSICA

Alzi la mano chi non ha una colonna sonora

personale. Lo sapevo, si contano sulla punta

delle dita quelli che non identificano la propria vita

amorosa in un brano musicale. Per chi, e siamo

i più, la musica è una componente importante

dell’Amore, c’è l’imbarazzo della scelta, ma la

colonna sonora del cuore viene da sé. Una

particolare situazione, una festa, una ricorrenza

particolare, ed il gioco è fatto: le note e la melodia

legano per sempre due cuori, ed aprono la mente

ai ricordi più belli. Possiamo dire che l’Amore si fa

musica, e questo da quando esiste l’arte musicale.

E ci sono cantanti che hanno fatto del romanticismo

la base per la loro carriera: Eros Ramazzotti (con

un nome così, non poteva essere altrimenti...

Eros era il dio greco dell’Amore), Tiziano Ferro,

Laura Pausini, Gianna Nannini, i Modà, Emma

Marrone, Jovanotti..., giusto per citare alcuni nomi

italiani. Ma quali sono le canzoni d’Amore che, da

sempre, sono più presenti nella nostra vita? Grazie

al cinema hanno avuto grande successo colonne

sonore come “My Hearth will go on” di Celine

Dion (Titanic), “I will always love you” di Whitney

Houston (Guardia del corpo), “Unchained Melody”

dei Rightteous Brothers (Ghost), “Everything I do

(I Do It For You)” di Brian Adams (Robin Hood

principe dei ladri), “It Must Have Been Love” di

Roxette (Pretty Woman). Ma se guardiamo agli anni

passati, troviamo canzoni “ever green” come “Love

me tender” di Elvis Presley (1956) o “You are so

Beautiful”, scritta da Billy Preston e Bruce Fisher, e

portata al massimo successo dall’interpretazione

del grande Joe Cocker, “Your song” di Elton John,

“God Only Knows” dei Beach Boys, “Only you” dei

The Platters. Come gruppi musicali grandi icone

del cuore sono i Beatles, i Doors, i Queen, i Police.

Altri brani di autori famosi che hanno dato spazio

all’Amore sono “I just called to say i love you” di

Steve Wonder, “Thank you” dei Led Zeppelin, “You

Shock me all night long” degli AC/DC, “Careless

Whisper” di George Michael, “With or without

you” degli U2.

Le canzoni più gettonate dagli anni ‘90 ad oggi

sono molte. Alcuni esempi, anche da generi

musicali diversi, a testimonianza di come l’Amore

unisca i cuori in vari modi. Dalle note melodiche

del pop alle “ballades” del mondo del rock: come

non citare la perfomance struggente della bionda

Gwen Stefani, cantante dei No Doubt, in “Don’t

Speak”. I Gun’s and Roses hanno portato il mondo

dell’hard-heavy rock all’apoteosi del sentimento

con opere d’arte musicali come November rain,

Don’t cry, Estranged, So Fine). “One” degli U2 e

“More Than Words” degli Extreme, con i pezzi di

Robbie Williams, dei Savage Garden,dei Goo Goo

Dolls (Iris ad esempio fu scritta per la colonna

sonora del film “City of Angels”),di Natalie Imbruglia,

di Alanis Morisette, dei Cardigans (“Lovefool”

fece parte delle canzoni del famoso film “Romeo

+ Giulietta”), completano il puzzle di esempi che

prende la forma di un cuore.

Guardando ai giorni nostri (XXI Secolo), non si

possono non citare brani come “I Don’t Want To

Miss A Thing” degli Aerosmith (Anche colonna

sonora del film “Armageddon”, con Bruce Willis,

Ben Afleck e Liv Tyler, la figlia di Steven Tyler,

cantante e leader del gruppo), “Be your side” di

Sade (inserita anche in un episodio di Sex and

the City), “You’re Beautiful” di James Blunt, “The

Reason” degli Hoobastank, “Home” di Michael

Bublé (colonna sonora del film “L’amore ha il suo

prezzo”).

E, per concludere, giusto per farvi venire l’acquolina

in bocca, ecco una carrellata di cantanti e gruppi

per serate d’amore indimenticabili: Evanescence,

Beatles, James Blunt, Michael Bublè, Tiziano

Ferro, Queen, Lucio Battisti, Tiromancino, Ligabue,

Vasco Rossi, Laura Pausini, Norah Jones, U2,

Negramaro, Gun’s’n’ Roses, Jovanotti, Gigi

d’Alessio, John Legend, Eros Ramazzotti, Negrita.

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Page 32: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Conquistami conle parole dell’Amore!

L’Amore è per sempre? Può esserlo, almeno dal

punto di vista della storia. Se ci voltiamo indietro

quanti sono gli esempi che lo confermano?

Innumerevoli. E qual è il miglior modo per lasciare

un segno indelebile del proprio sentimento sulle

infinite pagine del grande libro dell’umanità?

Semplice, utilizzare le parole giuste! Unirle in una

frase, in una poesia, in una canzone: il segreto sta

qui, e può diventare fonte di ispirazione anche per

il prossimo. Abbiamo pensato di regalare a tutti

gli innamorati le quattro pagine centrali di questo

numero speciale a loro dedicato, così da suggerire

alcuni spunti per trasformare la Festa di San

Valentino in una serata indimenticabile. Tra frasi

famose, poesie e canzoni d’amore c’è l’imbarazzo

della scelta. Ecco le nostre proposte. Aprite il cuore

e godetevi l’Amore nelle parole!

LE FRASI D’AMORE, CHE EMOZIONI!

A volte basta poco per rendere felice la persona

amata. Lo sappiamo bene, ma come fare?

Semplice, prendendo spunto da grandi poeti che,

nei secoli, hanno inneggiato all’Amore, dedicando

frasi a chissà quale amata o amato. In poche

parole c’è tutto il senso del grande sentimento che

muove il mondo, un grande sogno dal quale non

ci si vuole mai risvegliare. Raccogli il cuore che

preferisci e donalo a chi sai tu.

Una parola ci libera di tutto il peso e il dolore della

vita: quella parola è amore. Sofocle

L’amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il

coraggio di coglierlo. Stendhal

Amore mio ho sognato di te come si sogna della

rosa e del vento. Alda Merini

Quando vuoi davvero l’amore lo troverai che ti

aspetta. Oscar Wilde

LE POESIE, I VERSI DELL’AMORE

Dillo con una poesia. Un’idea semplice ma

sempre originale per comunicare il proprio amore.

Fiumi d’inchiostro sono stati versati sulle pagine,

trasformandosi in versetti indimenticabili e presi

in prestito da molti innamorati. E noi vi doniamo

alcuni spunti.

Scuote Amore il mio cuore

come il vento sul monte

si abbatte sulle querce.

Subito a me il cuore si agita nel petto

solo che appena ti veda, e la voce

non esce, e la lingua si spezza.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,

e gli occhi più non vedono

e rombano le orecchie.

La forza dell’amore - Saffo

LE CANZONI, IL RITMO DELL’AMORE

Pura letteratura. Possiamo definire così il vasto

mondo delle canzoni d’amore che grandi artisti

della musica hanno saputo donare a tutti, ispirati

anche da momenti particolari della loro stessa vita.

Di seguito abbiamo deciso di farvi venire in mente

le note di grandi cantanti italiani, per farvi aprire

in cuore ancora di più. Canzoni intere o alcuni

passaggi significativi: non importa, quello che

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conta è il messaggio che vogliamo darvi. Buona

lettura, o meglio, “buon ascolto”.

Magnolia - Negrita

(…) Pioggia io sarò per toglierti la sete

e sole salirò per asciugarti bene

vento arriverò per poterti accarezzare

ma se vuoi, se tu vuoi

tra fango e neve, fango e neve impazzirò!

Ti ammiro per come ti approcci

a questi anni mutevoli

mi piace quel tuo senso pratico

la tua forza e l’ironia

i cieli neri intorno a noi

sono soltanto nuvole

che dolcemente soffi via

e niente può far male più, lo sai…

lo sai...

(…)

Vieni con me, vieni con me, vieni con me

ad insegnarmi a camminare, ad insegnarmi a

respirare…

con le mani, con le mani, con le mani

con le tue mani potrei morire, sulle tue mani

potrei…

Due Respiri – Chiara

Non c’è fortuna, non c’è destino,

non c’è sorpresa per me,

non c’è vittoria né aspirazione

così importante per me

non c’è bellezza,

frase ad effetto o un’assoluta verità

ma c’è un istante nell’universo,

attimo eterno in cui mi sento unica

Perché niente è come te e me insieme

niente vale quanto te e me insieme

siamo due respiri

che vibrano vicini

oltre il male e il bene

niente è come te e me insieme

(…)

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Page 34: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Federica e Livio

Maria e Franco

Il primo matrimonio del 2014 celebrato dal sindaco diVezza d’Alba

Luisella e Cesare

Luisella, sei sempre il fiore che ha profumato la mia vita e la fiamma che ha saputo riscaldare il mio cuore. Tuo Cesare.

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Page 35: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Francesca e Livio

Mariangela e Francesco

Matrimonio primi ‘900 - CisternaArchivio Aldo Foto

Loredana e Livio

22-07-84 trent’anni!

Francesca e Massimo

2 cuori un’unica anima...ti amo

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Page 36: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

I piatti dell’Amore:ma che bontà!

Aragoste, ostriche, tartufi, cioccolato... Tutti

esempi di ingredienti che, grazie al loro “potere

afrodisiaco”, donano un valore aggiunto ai diversi

piatti nei quali vengono proposti. Mentalità

comune, modi di dire, leggende uniscono

diversi ingredienti alla sfera dell’Amore. Risvolto

psicologico, prove scientifiche?... Diciamo che la

verità sta nel mezzo, come sempre.

Sicuramente ci sono menù che, se ben studiati,

possono aiutare a scatenare la passione nella

coppia anche a tavola, iniziando a gustare il

rapporto con i sensi del gusto, dell’olfatto e della

vista. La cucina dell’Amore è la “cucina dei sensi”,

un gioco innocente che unisce ancora di più gli

innamorati, a livello mentale e fisico.

Il giorno di San Valentino le cene romantiche

sono le vere protagoniste. I diversi ristoranti

creano meticolosamente la giusta atmosfera, per

regalare alle coppie una serata indimenticabile.

Il cibo è seduzione che si unisce alla qualità

degli ingredienti, in questo caso rigorosamente

afrodisiaci!...

Ma quali sono i cibi afrodisiaci per eccellenza, o,

se vogliamo vederla sotto la lente della scienza,

quali quelli che hanno proprietà stimolanti

e/o vaso-dilatatorie? Partiamo sempre dal

presupposto che il cibo diventa “hot” anche, e

aggiungerei soprattutto, grazie al modo in cui

viene presentato, offerto e consumato. Sempre

con stile e complicità, mi raccomando!

Dicevamo, i cibi afrodisiaci: tutto il pesce, grazie

ai sali minerali e al glicogeno, i crostacei e le

ostriche. Sushi e sashimi sono un toccasana per

le donne...

Tra le spezie sono sicure protagoniste zenzero,

zafferano, curry, chili, pepe di Cayenna, chiodi di

garofano, cannella, noce moscata, coriandolo,

origano e senape. Nessuna però batte il

peperoncino che sembra abbia proprietà vaso-

dilatatrici. E tra le verdure mangiate il sedano: oltre

al suo effetto diuretico contiene ormoni steroidei

naturali. Il cioccolato in tutte le sue forme, ed i

cereali sono conosciuti per le loro potenzialità nel

campo della sessualità.

E tra le bevande? Il posto di Re incontrastato

spetta da sempre al vino: rosso, bianco, fermo,

bollicine, rosè, non importa. Se ci si limita aiuta

ad essere disinibiti con il partner e ad accendere

la passione.

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Page 37: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

LA CENA AFRODISIACA:

MANGIA CON AMORE

Quante volte abbiamo pensato ad una cena

afrodisiaca come ad un momento idilliaco da

passare insieme alla persona amata? Secondo

me la maggior parte sta pensando all’ultima cena

romantica o a quella che sta per degustare.

Ma cosa vuol dire la parola “afrodisiaco”? Lo

sapete? Scopriamolo insieme. La parola deriva

dal termine greco “afrodisiacos”, abbinato alla

dea della bellezza “Afrodite”. E’ considerato

“afrodisiaco” tutto ciò che, sotto forma di

sostanza, ingrediente, cibo, aiuta a vivere meglio

la sessualità, che non è altro che la parte, se

vogliamo, fisica del concetto di Amore.

Le cene afrodisiache, oltre che a base di tali

sostanze, vengono confezionate in un’atmosfera

precisa, tesa a creare un’alta complicità nella

coppia a livello di sensi.

“Mangiare con amore”: possiamo definire così

l’uso dei cinque sensi che gradualmente vengono

impegnati durante simili cene. Il gusto assapora

sostanze decise al palato, l’olfatto le fa entrare

bene nel corpo, la vista gratifica la mente, il tatto

e l’udito amplificano il tutto, grazie alle carezze ed

alle piccole effusioni che i due amanti, tra un piatto

e l’altro, si scambiano con affettuosa complicità.

La cena afrodisiaca è come un gioco, nel quale a

vincere è il sentimento dell’Amore!

Quindi durante una simile cena, la parte

afrodisiaca è data in parte dal cibo (sostanze,

come viene presentato, i colori...), e soprattutto,

dalla predisposizione mentale dei componenti

della coppia.

Soffermandoci sul cibo che, per mentalità

diffusa, è il vero protagonista, possiamo dire

che può essere afrodisiaco per diversi motivi.

Come abbiamo accennato é composto da

sostanze che aiutano a dilatare i vasi sanguigni

ed ad aumentare il desiderio sessuale, facendo

scattare processi mentali più aperti verso il

partner. A questa caratteristica si aggiunge quella

della forma. Ci sono cibi che ricordano le forme

genitali: il sedano, le melanzane, i gamberi, le

ostriche e le vongole. Si gioca con la fantasia, e

questo è un potente “afrodisiaco” per la mente.

La forma fa giocare con il cibo, ovviamente senza

cadere nella volgarità che romperebbe tutta la

magia dell’Amore.

Terzo aspetto il cibo ricercato: come viene

presentato nel piatto, la qualità dell’ingrediente, il

nome del piatto. Questi ed altri fattori accendono

il cervello che, a sua volte, mette in moto il corpo.

Il vero segreto sta proprio qui: si ama prima con la

mente e poi con il fisico...

E la mente conduce il fisico. Come? Ecco alcuni

semplici ma efficaci consigli. Scegliete piatti che

contengano allusioni stimolanti per la vostra

fantasia (forma degli ingredienti, colore, profumi...).

Mangiate con le mani, imboccatevi, passatevi il

cibo (ovviamente quello che si può...). Cercate

il contatto fisico con carezze alle mani, sguardi

ammiccanti, effusioni soft. Queste semplici azioni

renderanno la vostra cena romantica ancora più

ricca d’Amore.

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Page 38: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

A Carnevale ogni scherzo vale, almeno così si

dice, l’importante è che sia divertente e faccia

ridere sia chi lo fa sia chi lo riceve. Quest’anno il

clou delle festività carnevalesche è concentrato

nel primo weekend di marzo, fino al 4 marzo

(martedì grasso). Anche se, a dire il vero, già nella

seconda parte di febbraio la voglia di fare festa

non manca di certo nei vari paesi. Giusto per citare

alcuni appuntamenti interessanti: carnevale di Asti

(23 febbraio), carnevale di Castagnole Lanze (1 e

2 marzo), carnevale di Mondovì (22 febbraio – 8

marzo).

Durante questi ed altri appuntamenti i colori

di questa festa dipingono i paesi come un

quadro che fa vivere, a chi lo guarda, emozioni

forti di allegria, divertimento e spensieratezza. I

protagonisti sono il folklore, i carri allegorici che, in

modo scherzoso e caricaturale, mettono in piazza

le tematiche principali della società di ieri e di oggi,

ai quali si aggiungono gli scherzi, i costumi e la

rappresentazione delle maschere della tradizione.

Tra queste, ce n’è una in particolare che è nata nel

territorio astigiano: la maschera di Gianduja.

GIANDUJA: ORIGINI ASTIGIANE DOCG

Una maschera nata dalle vicissitudini di due

personaggi che, nella loro vita, ne hanno viste e

vissute di tutti i colori, nel loro fare sognante ma

molto legato alla realtà, raccontata tramite la satira

delle marionette.

Gianduja, maschera popolare torinese dalle origini

astigiane, ha una storia che inizia alla fine del 1700.

Il nome, in italiano, significa “Giovanni del boccale”,

anche se le diatribe concettuali non mancano.

Nasce dalla fantasia dei burattinai Gioacchino

Bellone di Oja (Frazione di Racconigi) e del

torinese Giovanni Battista Sales che, affascinati

dal talento di Umberto Biancamano, famoso

burattinaio di Torino noto anche come Gioanin dj’

Osej (Giovannino degli uccelli), iniziano a mettere

in scena anche loro la società del tempo, facendo

una sottile satira verso i potenti di inizio ‘800.

La loro fama si diffuse presto ed iniziarono ad

esibirsi in varie piazze d’Italia ma, a Genova, il

loro spettacolo della marionetta Gironi non venne

apprezzato dal doge Gerolamo Durazzo che si

sentiva ridicolizzato davanti al suo popolo. I due

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Page 39: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

furono costretti a lasciare la città ligure, il loro

teatrino venne bruciato ma, prima di andarsene,

riuscirono a farsi intagliare nuovi burattini dal

celebre Pittaluga, e, con i personaggi i due

tornarono a Torino e in via Dora Grossa (attuale

via Garibaldi) ripresero la loro satira con “La storia

di Artabano I, Tiranno del Mondo, con Gerolamo

suo confidente e re per combinazione”. Ma anche

qui arrivarono i guai: il reverendo Baudissone, che

controllava le licenziosità della città, interpretò la

storia di Artabano come una grave accusa verso il

fratello di Napoleone che si chiamava Gerolamo...

Ed arrivò così una nuova accusa di “lesa maestà”

ed il tribunale li condannò a morte. I due burattinai

riuscirono a scappare dalle Torri Palatine e si

rifugiarono in Provincia di Asti, a Callianetto, con

l’aiuto della famiglia De Rolandis di Castell’Alfero,

in una cascina chiamata “‘l Ciabòt ëd Gianduja”

che, ancora oggi, è meta turistica.

E qui inizia la storia di Gianduja, burattino diventato

poi maschera allegorica. Infatti nella nuova storia

scritta da Sales e Bellone, il personaggio Gironi

diventa Gianduja, un burattino dalla parlata e

dal carattere tipicamente piemontese, pronto a

portare avanti le idee del Risorgimento e dell’Unità

d’Italia, con il suo fare sornione e sincero.

GIANDUJA: UN BURATTINO DIVENTATO

MASCHERA

La chiara critica alla politica del tempo era anche

rappresentata dalla stessa figura del burattino

che, pian piano, divenne maschera allegorica

dal viso rubicondo, con una parrucca dotata

di codino all’insù e, con in mano, un boccale

di vino. Il giubbotto marrone orlato di rosso, il

panciotto giallo, i calzoni verdi fino al ginocchio,

le calze rosse e le scarpe basse con fibbia

d’ottone, disegnano un abbigliamento particolare

e vistoso, impreziosito dalla coccarda tricolore

posta sul tricorno, simbolo di un’Italia nuova che

raggiungerà l’Unità nel 1861.

Grazie alla fantasia dei suoi creatori, Gianduja

diventa ben presto un personaggio anche nella

letteratura e sulle pagine dei giornali satirici e,

durante il periodo di Carnevale, diverse persone

lo fanno rivivere, entrando nei suoi panni. Ancora

oggi si rende omaggio a questa figura dal fare

allegro e spensierato, ma fedele e coraggioso.

Gianduja è accompagnato dalla sua compagna

Giacometta, che simboleggia la saggezza delle

donne piemontesi, e, insieme, si recano presso

i più bisognosi per dare conforto con caramelle

avvolte nel cartoccio che ha, come simbolo,

il tricorno delle Armate Piemontesi alle quali si

deve l’Unità d’Italia. Dal nome della maschera

deriva anche il tipico cioccolatino torinese detto

“Giandujotto”, deliziosa leccornìa al cioccolato,

simbolo di una città dove vennero scritte le prime

pagine dei geniali Bellone e Sales.

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Page 40: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

Quest’anno la tradizionale Fiera di San Giuseppe si

terrà a San Damiano nei giorni 16 e 17 marzo. “Alla

corte del vino barbera… la robiola di Roccaverano”,

questo il titolo della fiera che come ogni primavera

segna l’inizio delle attività agricole e la ripresa delle

iniziative di promozione delle eccellenze del territorio.

La barbera incontrerà la robiola di Roccaverano e

non ne potrà che nascere un eccellente connubio.

Il programma prevede alle ore 10 di domenica 16

l’inaugurazione con la presentazione della Carta

dei vini 2014 e la premiazione dei vincitori della

“Selezione delle eccellenze vinicole dei vini bianchi”,

esposizione e vendita di prodotti tipici locali a cura

dell’Associazione Produttori Sandamianesi. Alle ore

11 avrà luogo l’inaugurazione della Mostra mercato

del cavallo sotto la struttura coperta di Piazza 1275 a

cura del Gruppo provinciale Giacche Verdi.

Per tutta la giornata oltre alla presenza di 300

bancarelle lungo tutte le vie del concentrico, si

terrà l’esposizione di macchine e attrezzature per

l’agricoltura e l’industria in piazza 1275. Alle ore 14,30

in Piazza Libertà si terranno delle dimostrazioni di

educazione cinofila con esibizione de “La Quercia

antica – allevamento, educazione e pensione per

cani di San Damiano”.

Alle 15, 30 esibizione dell’Orchestra giovanile Colline

Alfieri in Piazza Libertà e alle 16 esibizione di musici

e sbandieratori del Comitato Palio di San Damiano.

Il Luna Park resterà aperto per tutto il mese e il Lunedì

17 ci sarà il proseguimento della Fiera commerciale.

Quello di quest’anno è il 15° abbinamento che viene

effettuato con specialità culinarie di tutta Italia. Di

seguito l’elenco dei prodotti che hanno avuto la

fortuna di incontrare la barbera di San Damiano dal

2000 ad oggi.

ABBINAMENTI FIERA SAN GIUSEPPE

2000 - I vini di Langa , Roero e Monferrato

2001 - La Carne Bovina Piemontese

2002 - Il Brunello di Montalcino

2003 - La Fontina della Valle d’Aosta

2004 - Il Castelmagno

2005 - Il Bergamotto

2006 - L’Olio di oliva Taggiasca

2007 - Il lardo di Colonnata

2008 - Il Riso Vercellese

2009 - L’amaretto Morbido di Mombaruzzo

2010 - Prosciutto Crudo di Cuneo

2011 - Formaggio di Montebore

2012 - Il Gorgonzola della Latteria Sociale di Cameri

2013 - Il Salame dal Cordino Rosso

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Page 41: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

DA SAN DAMIANO UNA CANZONE PER PAPA FRANCESCO

Il suo più grande desiderio

è quello di poter far

ascoltare la sua canzone

a Papa Francesco in

occasione della sua

visita ad Asti. Stiamo

parlando di Giancarlo

Loris, artigiano di San

Damiano e cantante per

passione. Lo abbiamo

incontrato presso la sede

della nostra rivista e in tale occasione ci ha portato il

suo ultimo CD che ha voluto dedicare al Papa. Il titolo

della canzone, un brano melodico molto orecchiabile

, è “Per te Papa Francesco”, con parole di Luigi

Battilana e musica di Battista Bongiovanni.

“Ho iniziato da ragazzino col partecipare alle prime

edizioni della Nota d’oro di San Damiano negli anni

’70 - ci racconta Loris – e poi, visto che tutti mi

dicevano che la mia voce era gradevole, ho continuato

partecipando a diverse trasmissioni a Tele Studio e a

Telecupole e a diverse serate, molto spesso finalizzate

a raccogliere fondi per beneficienza.”

“Un incontro che mi ha particolarmente commosso

– continua Loris - è stato quello avvenuto con il

vescovo di Civitavecchia, mons. Grillo, che mi ha

invitato a partecipare a uno spettacolo organizzato

nella sua città. Il brano che ho potuto cantare di fronte

ad una piazza con 3.500 persone è stato “Lacrime

di rubino” ispirato dalle apparizioni della Madonna di

Civitavecchia”.

Il disco dedicato a Papa Francesco non è in vendita,

quindi l’operazione non ha scopo di lucro, il Cd viene

distribuito in omaggio ed è possibile ascoltarlo su You

tube e su Facebook. Il prossimo appuntamento a cui

Loris parteciperà anche in veste di organizzatore è il

Festival delle orchestre che si terrà al Teatro Lux di

San Damiano il 9 aprile prossimo.

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Page 42: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

8 marzo: una data che ricorda quanto la donna

sia importante. Ed a Montechiaro d’Asti, il

Comitato Palio, ha organizzato l’apertura

della stagione artistica paliofila 2014 proprio

il giorno della “Festa della Donna”. Un atto

gentile, rispettoso e garbato in onore di tutte

le donne, a partire da quelle che abitano nel

paese astigiano e da quelle che si impegnano

durante l’anno per arrivare pronti al Palio di Asti,

che si corre nel mese di settembre. E anche se

la vittoria del drappo manca dal 1981 (Renato

Magari era il fantino sul cavallo Capriccio), la

voglia di fare bene è rimasta intatta, tanto

che, per l’occasione, viene presentato anche

il fantino che difenderà i colori di Montechiaro

durante la corsa astigiana.

Si tratta di Gianluca Moreddu detto “Filu

Ferru” (Famosa Acquavite di Sardegna, dal

gusto forte e deciso). Nella speranza che quel

murales dipinto da Ernestino Rebaudengo in

occasione della vittoria, possa portare fortuna.

Intanto il suo intento didattico rimane inalterato:

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Page 43: Terra e Tradizione - Febbraio 2014

realizzato vicino alle Scuole Elementari, ricorda ai bambini

il passato medioevale montechiarese, paese fondato nel

1200. Facciamo un passo alla volta e vediamo qual è il

programma di questa giornata dove la passione per il

Palio di Asti si unisce alla grazia delle donne.

Sabato 8 marzo: si inizia alle ore 17, presso la sede del

Comitato Palio, in via Vittorio Emanuele 8, con l’apertura

della stagione artistica dal titolo “La donna nei colori

dell’Arte”.

La rassegna, mostra collettiva di pittura, scultura,

ceramica e installazioni fotografie, sarà aperta fino al 30

marzo. Espongono diversi artisti di qualità e, tra questi,

la milanese di richiamo internazionale, Lisbeth Dal Pozzo

D’annone, famosa per non sottoporre la forma a nessun

processo di scomposizione, deformazione o distorsione,

lavorando invece sotto un profilo costruttivo, dettato da

un sentimento interiore, da una spinta emotiva, da una

tecnica raffinata, e da uno spiccato senso del colore.

Oltre alla sua “personale”, ci sarà anche quella dello

scultore Cesare Oneda di Finale Ligure.

Alle ore 20, presso il teatro comunale, tutti alla cena

“Festeggiando le donne”, con la presentazione del fantino

Gianluca Moreddu detto “Filu Ferru” che difenderà i

colori biancocelesti al palio di Asti, in programma il 21

settembre. Lo stesso fantino offrirà un ramo di mimosa

a tutte le donne presenti al convivio paliofilo. Per info e

prenotazioni: 348/7999260.

Per conoscere meglio l’idea di onorare le donne con una

mostra, abbiamo approfondito l’argomento con Ernestino

Rebaudengo, responsabile manifestazioni del Comitato

Palio: «Il mese di marzo ricorda la nascita della nostra

tradizione paliofila del 1976. Da alcuni anni proponiamo

questa festa, pensando alle “donne del focolare

domestico” che, durante l’anno, si impegnano per

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valorizzare il paese da protagoniste durante le

manifestazioni, e non solo. Per questa occasione

saranno comodamente sedute a tavola come le

protagoniste della serata. Presenteremo anche

Gianluca Moreddu, il fantino che difenderà

i nostri colori al Palio di Asti. Quest’anno la

“Commissione cavallo”, presieduta da Enrico

Intaglio (vice presidente Renzo Rebaudengo,

consiglieri Salvatore Brancato, Gianluca Pavia

e Marco Ferrero) ha scelto il fantino sardo,

detto “Filu Ferru”, un ragazzo di 34 anni con un

carattere molto forte, che ci è subito piaciuto

per la sua determinazione.

E, come dice Gianluca Pavia, quest’anno

Montechiaro d’Asti punta ad entrare in finale,

senza mettere limiti alla provvidenza... Al di là

della vittoria, e dei buoni piazzamenti ottenuti

durante gli anni, per noi il Palio è un “motore

di cultura” per le nostre tradizioni, improntate

sull’arte. E le nostre attività durante l’anno,

anche fuori Provincia, lo testimoniano».

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ASTICASA

ARREDAMENTI ASTICASA

ARREDAMENTI

2014: LE MANIFESTAZIONI PRO PALIO

Oltre alla mostra dedicata alle donne, durante l’anno il

Comitato Palio organizza diversi eventi in cui la tradizione,

la cultura e l’arte sono protagoniste.

A maggio “ART-PALIO” ritorna durante la Fiera per

esaltare l’arte. A fine giugno è in programma l’esibizione

degli sbandieratori e dei musici a Finale Ligure, città

gemellata con Montechiaro da

oltre un decennio, inserita nel tour di promozione turistica

delle fiere astigiane del tartufo.

Altre manifestazioni che si stanno organizzando:

“Provocazioni artistiche, aspettando Montechiaro al

Palio”, con pittori e scultori da tutta Italia per iniziare un

viaggio nella cultura visiva con lo scopo

di stimolare reazioni da parte di chi guarda le immagini.

Il 17 settembre “Anteprima Montechiaro al palio” in

notturna, con la sfilata in costume nel paese per

chiedere al Sindaco la partecipazione al Palio di Asti, con

esibizione degli sbandieratori e musici di Montechiaro.

Sabato 20 settembre alle ore 20,30 nel teatro comunale

42ª “Cena Propiziatrice” per la vittoria a lume di candela

con il concorso del miglior “bagnet” (Salse rosse o

verdi che tradizionalmente accompagnano i bolliti).

Domenica 21 settembre grande giornata al Palio di Asti,

con sfilata, benedizione e corsa. A dicembre pranzo

dei fedelissimi che hanno contribuito alla realizzazione

dell’annata paliofila. Il Comitato Palio, composto dal

Rettore Gianmarco Rebaudengo, dai vice Rettori Luca

Parena e Roberto Fava, dalla segretaria Caterina Perotti,

dal tesoriere Fabrizio Ferraris, dal resp. Sbandieratori

Donato Filomena e dal coordinatore manifestazioni

Ernestino Rebaudengo, ringrazia fin d’ora tutti coloro che

si impegnano per far vivere la tradizione

GIANLUCA “FILU FERRU”, IL FANTINO

Un soprannome che la dice lunga sul carattere forte e

deciso di questo fantino, classe ‘79, che torna al Palio di

Asti dopo l’esperienza dello scorso anno. E lui è proprio

come il “Filu Ferru”, la famosa Acquavite di Sardegna:

preciso, legato alla Sardegna di cui ne esprime l’essenza,

e tosto.

La sua passione per i cavalli l’ha portato a correre in

diversi Palii italiani, e ad ottenere anche vittorie importanti.

Ha corso anche il Palio di Siena, da lui definito come

un’emozione incredibile per l’atmosfera che si respira

in tutta la città. Lo scorso anno ha partecipato al Palio

di Asti per Viatosto,e quest’anno ha deciso di riprovare

l’avventura con Montechiaro d’Asti, per esprimere

al meglio la sua grinta accompagnata da un’ottima

precisione di guida del cavallo.

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Un uomo legato alle tradizioni, un grande scrittore, un

giornalista che ha raccontato gli avvenimenti storici

con grande passione e professionalità, uno sportivo

capace. Questi sono solo alcuni modi per definire la

figura del compianto Franco Piccinelli, scomparso

l’11 febbraio scorso, dopo un cammino durato 80

anni, vissuti a stretto contatto con quella cultura della

tradizione langarola che l’ha portato a definirsi un

uomo “contadino”, non per estrazione sociale, ma

nell’anima e nella mente. Un uomo che ha raccontato

la cultura della terra che, da sempre, anima le nostre

zone di Langa, Roero e Monferrato. Originario di

Neive, ha girato l’Italia, vivendo nelle grandi città,

soprattutto a Roma. Il suo era un giornalismo

appassionato, diretto, schietto, e la sua attività lo portò

ad entrare, a fine anni Sessanta, alla Rai, dove fece

carriera, fino alla direzione del Tg Rai del Piemonte. E

qui conobbe la durezza dei colpi delle Brigate Rosse:

nel 1979 venne gambizzato a Torino (a Genova subì

la stessa sorte Giancarlo Dagnino). Quel drammatico

episodio, dove rischiò la vita, salvato dalla prontezza

dei Carabinieri, lo rese ancora più forte. Ferito nel

corpo ma non nell’anima, Franco Piccinelli ha saputo

scrivere pagine ricche di sentimenti, legati alla sua

terra ed alla condizione dell’uomo che proprio nelle

emozioni deve trovare la forza per andare avanti. La

sua carriera giornalistica si è intrecciata con quella da

scrittore: ha scritto circa quaranta libri, tra romanzi

e racconti di poesie, riuscendo ad appassionare

i lettori con il suo narrare sincero, emozionante e

pieno di vita. Un talento che l’ha portato ad ottenere

anche prestigiosi riconoscimenti come il Fregene ed

il Selezione Bancarella. Dal primo libro “Le colline

splendono al buio” del 1961, alla sua ultima fatica

“L’amore spezzato”, è rimasta intatta la sua voglia

di raccontare l’amore per le Langhe. Un amore

che si è espresso anche nella pallapugno, lo sport

per eccellenza praticato nella sua terra. Il “balon”

racchiude l’essenza della cultura “contadina” e

Franco Piccinelli l’ha portato fuori dal confini di

Piemonte e Liguria, durante la sua lunga presidenza

esecutiva, durata 16 anni (fino al 2005), e con il suo

contributo da presidente onorario in carica. La sua

passione e competenza resteranno per sempre nel

cuore di tutti gli addetti ai lavori e nelle pagine del libro

che lui stesso dedicò a questo amato sport: “Una

partita stregata”, edito nel 2000. Lascia i figli Paolo,

colonnello dei Carabinieri, e la figlia Laura, giornalista

come il padre. La redazione di Terra & Tradizione si

unisce al dolore della famiglia e di tutti coloro che

hanno saputo apprezzare la grande figura di Franco

Piccinelli, un vero uomo “contadino”. Fran

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