Tecnica Bancaria (Cagliari 2017) - Università di...
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Le tipicità delle banche
Le valutazioni a fine esercizio assumono un carattere
peculiare per le banche. Infatti, “ al 31/12”, la banca sarà
chiamata a valutare, principalmente:
Crediti verso la clientela
Attività finanziarie
Partecipazioni
I criteri di valutazione di queste poste influenzano, in
modo determinante, non solo il Conto Economico, ma
anche lo Stato Patrimoniale della Banca
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IAS 39 e valutazioni di fine esercizio
Lo IAS 39 ( collegato al 32) fornisce una definizione ampia di strumento finanziario,
comprendendo, oltre alle azioni e ai titoli a reddito fisso, anche i crediti, i debiti e i
derivati finanziari.
I criteri di valutazione sono fondamentalmente due:
Il fair value
Costo armonizzato, si valuta un’ attività/passività attualizzando flussi di cassa. Per
questa ragione possono essere impiegati solo per strumenti che presentano flussi
certi
Gli strumenti finanziari, così come definiti dagli IAS, si articolano in:
Attività e passività Held for trading -HFT (valutati al fair value). Si tratta di
attività/passività detenute per la negoziazione. N.B.: possono essere valutate al
fair value anche strumenti non detenuti per la negoziazione
Le attività held to maturity – HTM, detenute fino alla scadenza
Loans and receivables L&R, finanziamenti e crediti
Attività disponibili per la vendita AFS, available for sale
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Schema di sintesi per le valutazioni a
fine esercizio
Fair Value Costo Armonizzato
HFT HTM
AFS L&R
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La valutazione dei crediti
Per i crediti, oltre alle restituzioni in conto capitale ed al tasso effettivo, si
tiene conto della perdita di valore ( peggioramento del merito creditizio).
Tale perdita viene definita impairment loss e deriva da una attento
monitoraggio delle singole posizioni
Le procedure di impairement si basano sull’attualizzazione di flussi futuri
che rappresenta il valore della posizione. Se il valore della posizione risulta
inferiore all’importo iscritto si ha una svalutazione (voce 130 a) del C.E. –
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti)
Le procedure di impairement quantificano l’impatto sui flussi futuri di eventi
che si sono già manifestati (non è uno stress test!!)
In passato esistevano i fondi rischi su crediti e fondi rischi bancari generali,
che spesso venivano impiegati, attraverso le politiche di bilancio, per la
stabilizzazione degli utili
Dunque le procedure di impairement non rendono più possibile l’impiego dei
“fondi” per la stabilizzazione dei risultati economici.
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La valutazione dei titoli
In funzione della finalità si individuano:
HFT: valutati al fair value (quotazioni di
mercato o titoli similari)
AFS: fair value
HTM: costo armonizzato
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Partecipazioni
In società controllate: di diritto o di fatto (patti
di sindacato etc.), quando si ha il potere di
determinare l’andamento della gestione
In società collegate: quando attraverso le
partecipazioni si riesce ad avere un’influenza
“notevole” (almeno il 20% del capitale)
Joint venture
Partecipazioni Held For Sale: che la banca
intende vendere entro 12 mesi
Altre
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Partecipazioni
Tipologia di
Partecipazione
Bilancio
Consolidato
Bilancio non
consolidato
In società
controllate
Al costo o al fair
value
Metodo
patrimonio netto
In società
collegate
Al costo o al fair
value
Metodo
patrimonio netto
Joint Venture Al costo o al fair
value
Consolidamento
proporzionale o
patrimonio netto
Held For Sale Al minore tra
costo contabile e
fair value
Altre Fair Value Fair value
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Off Balance Sheet
Garanzie, Derivati e impegni ad erogare fondi
I crediti di firma sono inseriti nello Stato Patrimoniale sotto la voce “altre
passività” al fair value, nel Conto Economico rientrano le variazioni di valore
Gli impegni ad erogare fondi sono contenuti nella Nota Integrativa
In passato i Derivati venivano considerati “sotto la riga”, ovvero in calce al
Bilancio. Attualmente gli IAS prevedono che siano inseriti sopra la riga,
ovvero nel Bilancio nell’attivo o nel passivo. Per quanto riguarda la metodologia di valutazione, è opportuno fare la seguente distinzione:
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Derivati
Speculativi
Derivati di
Copertura
Fair Value Hedging
accounting (a. fair
value hedge; b
fair value
Fair value
Gli effetti sul bilancio delle valutazioni al fair
value:
Pesanti svalutazioni quando crollano gli indici
finanziari
Risultati “inficiati” dalla volatilità degli strumenti
finanziari
Negli strumenti complessi, come i derivati
strutturati, diventa difficile definire con precisione
la metodologia
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Qualche informazione quantitativa al
31/12/2016 – Total Assets
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0100000200000300000400000500000600000700000800000900000
1000000
Total Assets m USD Last avail. yr
Qualche informazione quantitativa al
31/12/2016 – Tier 1 Ratio
14
0
2
4
6
8
10
12
14
16
UniCredit SpA Intesa Sanpaolo Banca Monte deiPaschi di Siena SpA-
Gruppo Monte deiPaschi di Siena
Banca IMI SpA Unione di BancheItaliane Scpa-UBI
Banca
Tier 1 Ratio
2012 2013 2014 2015 2016
Qualche informazione quantitativa al
31/12/2016 – ROE
15
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
UniCredit SpA Intesa Sanpaolo Banca Monte dei Paschidi Siena SpA-GruppoMonte dei Paschi di
Siena
Banca IMI SpA Unione di BancheItaliane Scpa-UBI
Banca
ROE
2012 2013 2014 2015 2016
La valutazione delle performance
Lo studio delle perfomance bancarie dovrebbe
essere condotto mediante un’analisi di tipo
Panel (ovvero analisi della singola Banca
rispetto al proprio passato e rispetto alle banche
comparabili nel tempo). In particolare si
dovrebbe analizzare:
Lo sviluppo dell’attività ( in termini dimensionali)
L’equilibrio economico
L’equilibrio patrimoniale
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La valutazione delle performance
È necessario riclassificare sia lo Stato Patrimoniale sia il
Conto Economico al fine di fornire informazioni più
dettagliate circa l’operatività delle aree fondamentali
della banca
La riclassificazione è utile soprattutto per un’analisi da
parte di soggetti terzi, in particolare anche per la
valutazioni degli impatti delle policies da parte di
istituzioni nazionali e sovranazionali
Le riclassificazioni vanno, poi, integrate con le
informazioni contenute nella Nota Integrativa e negli altri
prospetti informativi
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Esempio di riclassificazione del Conto Economico:
l’articolazione del Margine di Interesse
Interessi attivi su prestiti a clientela ordinaria IPCO -
Interessi passivi su raccolta da clientela ordinaria IRCO =
Margine della Clientela Ordinaria NICO+
Dividendi, interessi ed altri proventi da titoli IT=
Margine della Gestione Bancaria MGB
Interessi attivi da altre istituzione creditizie IPIC-
Interessi passivi ad altre istituzione creditizie IRIC=
Margine dell’Interbancario MINTB
Margine della Gestione Bancaria MGB+
Margine dell’Interbancario MINTB=
Margine di Interesse MINTS
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Fonte: Interpretazione e analisi della gestione Bancaria, a cura di L. Nadoti
Giappichelli Editore
Possibili profili di analisi della
perfomance (ABI) Reddituale
Di produttività
Strutturale
Patrimoniale
Di Liquidità
Di rischiosità
Di seguito alcuni cenni a diversi indicatori di
bilancio utilizzabili per l’analisi dei diversi
profili20
Il profilo reddituale
L’indicatore più impiegato, come per le imprese
industriali, è il ROE:
21
Dove:
ROE=Return on Equity
RGEST=risultato di gestione
MP=mezzi propri
MINTS= margine di interesse
MINTM= margine di intermediazione
Il profilo reddituale
Attraverso la precedente scomposizione del
ROE si riesce ad evidenziare il contributo di
alcune aree al risultato economico
Infatti il rapporto tra MINTS e MP indica l’apporto in
termini di redditività dell’attività di intermediazione
creditizia classica
Il rapporto tra MINTM e MINTS indica l’incidenza delle
provvigioni e delle commissioni
Il rapporto tra RGEST e MINTM fornisce indicazioni circa
l’incidenza dei costi operativi (amministrativi e di
personale)
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Gli indici di produttività
Problema dei costi congiunti riferiti ai diversi processi
aziendali
Discrezionalità nella scelta dell’imputazione dei costi ai
processi
Si ricorre a dati ulteriormente riclassificati ed “aggiustati”
Gli indicatori più utilizzati sono:
Fondi intermediati per addetto
Prestiti alla clientela per addetto
Prestiti alla clientela per addetto a sportello
Etc.
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Gli indici di struttura
Il rapporto impieghi su depositi indica la capacità
della banca si svolgere la funzione creditizia
L’indice della posizione netta sull’interbancario
definisce invece i rapporti che la banca ha con
gli altri intermediari creditizi. Di solito si rapporta
la differenza tra posizione attive e passive
all’attivo lordo della banca, per capire, appunto,
l’incidenza nella del mercato interbancario sulla
struttura della banca per rapporto alla
dimensione
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Gli indicatori patrimoniali
Di seguito sono riportati alcuni indicatori che
vanno oltre ed integrano ciò che è prescritto
in termini di vigilanza.
Il rapporto tra Debiti e Mezzi propri viene
definito Leverage, o leva finanziaria
Il rapporto tra sofferenze e mezzi propri
esprime la capacità della banca di far fronte
alle potenziali perdite associate alle
sofferenze
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Indicatori di liquidità
Di seguito alcuni indicatori di liquidità, oltre a
quelli previsti da Basilea 3
Riserve di liquidità su raccolta complessiva
Riserve di liquidità su impegni a vista
Riserve di liquidità su impegni complessivi
Riserve di liquidità e attività negoziabili a
brevissimo termine su impegni complessivi
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Gli indicatori di rischio
Articolati per le diverse tipologie di rischio
Possono riguardare il rischio di credito
Esposizioni deteriorate lorde su esposizioni totali
lorde
Il numeratore può essere sostituito dalle
Sofferenze, dagli Incagli, dalle esposizioni
ristrutturate o scadute
L’adeguatezza patrimoniale
I rapporti tra i vari tier ed il patrimonio di vigilanza
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Economic Value Added
Misura il valore creato dall’impresa in un
certo periodo al netto del capitale investito
EVA=NOPAT-w*( D+E)Dove:
NOPAT= rappresenta il Net Operating Profit After Taxes, una misura della
redditività al netto delle tasse
W= wacc (weighted average cost capital) costo medio ponderato del capitale
D= debiti
E= equity, capitale
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Logica di funzionamento dell’EVA
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Prestatori Azionisti/portatori di capitale
BANCA
NOPAT
EVA
Tasso di
remunerazione
del
Capitale di
debito
Dividendi
EVA: esempio
La Banca Alpha presenta:
Debiti (D) per 20 mln di euro
Capitale (E) per 10 mln di euro
Il tasso di remunerazione del debito è pari al 2%
(Rd)
Il costo del capitale proprio è pari al 5%
NOPAT= 6 mln di euro
Il costo medio ponderato del capitale è pari a:
(20*2%+10*5%)/30= 3%
31
Eva: esempio
32
Prestatori
20 mln
Azionisti/portatori di capitale
10 mln
BANCA
NOPAT= 6mln di euro
EVA
2% 5%
WACC= 3%
Differenze per il calcolo dell’EVA tra
imprese bancarie e non Nelle imprese industriali, nel calcolo del
NOPAT, non si considera il reddito netto da
interesse
Per il calcolo di D nelle imprese industriali
non si considerano le linee di credito a breve
termine. Per le imprese bancarie si
escludono i depositi e le obbligazioni
acquistate dalla clientela retail.
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