TALEE RAMPICANTI
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TALEA DI GLICINE
comunque per la talea di glicine ti dico quello che c' scritto
sul libro delle talee di Stefano Sogni....
"epoca di taleaggio: primavera inoltrata (fine maggio-inizi giugno
) estate ( da met di luglio a met di agosto ) o inverno ,subito
dopo la caduta delle foglie( anche eventualmente in pieno campo
)
Tipologia di talea:da semierbacea ( primavera ) a legnosa
(inverno)"
GLICINEPiantagione e coltivazioneIl glicine una delle piante
rampicanti pi rustiche conosciute nei nostri climi quindi anche
facile la sua coltivazione.Quando la pianta giovane va per
curatacome ogni altra pianta.
Terreno: Quelli fertili e freschi sono ovviamente i migliori
tuttaviail glicine si adatta ai terreni anche i pi poveri, sassosi
e asciutti, ma non a quelli calcarei(Vedi a malattie
'clorosi')
Piantagione: Oggi si trovano in commercio esclusivamenteglicini
allevati in vaso quindi si pu piantare in qualunque periodo. Nelle
zone fredde comunque meglio farlo in primavera. Scavate una buca di
almeno 50 cm di lato emescolate alla terra del letame maturo e
2/300 gr di concime chimico complesso meglio se a lenta cessione.
Dopo piantato irrigate abbondantemente efate attenzione che la
zolla che era nel vaso sia bagnata, i vivaisti coltivano in
terricci molto porosi e pu capitare che la terra della buca sia
bagnata ma la zolla sia asciutta. Questo sino a quando le nuove
radici non entreranno nel terreno.
Concimazione: Continuate aconcimare 1 o 2 volte l'anno con concimi
complessi che contengano azoto, fosforo e potassio. Dopo 2 o 3
anni, quando la pianta si bene affrancatadiminuite le concimazioni
azotate sino a sospenderle del tutto. Alle piante adulte e sane
continuate solo a dare del concime a base di fosforo 1 volta
all'anno.
Esposizione e clima: Il glicineama il solema cresce anche all'ombra
dove per la fioritura pi tardiva e un po' pi scarsa. Vive bene in
tutti i climi italiani ed in montagna sino a 1.000 metri e
oltre.
Tutore: Essendo un rampicante necessita di un sostegno al quale si
aggrappa avvolgendosi. Iniziate a guidarlo sin dal primo anno nella
direzione e forma voluta.Non fate avvolgere i rami principali a dei
ferri perch col tempo pu piegarli. In quel caso fatelo crescere
dritto legato con fili di plastica non rigida.
Radici: Quelle del glicinesono potenti e se piantato vicino a
vecchi muri o marciapiedi pu danneggiarli. Per evitare ci interrate
al momento della piantagione fra la pianta e il muro,un foglio di
plastica ondulatodella profondit di almeno 80 cm e della lunghezza
di almeno 2 metri. Le radici non potranno attraversare la plastica
e si allontaneranno in altre direzioni. Con muri o marciapiedi di
cemento il problema non esiste.
Scelta delle variet- Considerate dal punto di vista paesaggistico
la grande massa di fiori che avrete nelperiodo di fioritura.
Nell'ambientazione che gli avete destinato pu essere differente
averli blu o rosa o bianchi. Talvolta anche una piccola sfumatura
fa la differenza. Il glicine una pianta centenaria, vigorosa e un
po' invadente. Per un lungo periodo far parte in maniera molto
evidente del paesaggio che andate creando.
Acquisto- Il glicine cresce cosi forte nei primi anni che non
necessario acquistare piante molto grandi, a meno che non
desideriate esemplari di pronto effetto o forme gi pronte. Alcuni
esperti consigliano diacquistare il glicine in primavera quando
fiorito, questo consiglio in se ottimo limita in pratica il periodo
di acquisto e piantagione a fine Aprile/Maggio ed inoltre le belle
variet giapponesi (Wisteria floribunda) hanno tutte un periodo
giovanile di 2/4 anni durante il quale non c' fioritura.
I vivaisti seri vendono lepiante fornite di etichetta, fidatevi di
quella.
L'etichetta ha normalmente una foto, deve sempre riportare il nome
botanico, eventualmente quello volgare, i sinonimi se esistono ed
alcune coincise informazioni. La presenza di un etichetta cosid
sufficienti garanzie della rispondenza della variet.
Come va potato il glicineLa potatura del glicine necessaria.
Serve a contenere l'eccessiva invadenza di questo rampicante e a
dargli una forma pi ordinata.
Potatura estiva: Oltre a dare un aspetto pi ordinato alla pianta,
la potatura estiva favorisce la maturazione delle gemme da fiore.
Si fa nel mese di Luglio/Agosto e consiste nell'accorciare i rami
di 1 anno lasciandoli lunghi 1 metro circa. Solo se si vuol far
allungare delle branche occorre lasciare un ramo adatto senza
accorciarlo.
Con l'occasione si devonotagliare via tutti i polloni e gli stoloni
che si sono formati al piede della pianta. Questi danno un aspetto
disordinato, tolgono vigore ese la pianta d'innesto potrebbero
essere dei polloni selvatici.
Potatura Invernale: - Si fa in inverno dopo la caduta delle foglie.
In zone fredde meglio aspettare a fine inverno. Si devonoaccorciare
tutti i rami di 1 anno lasciando 4/6 gemme. Si devonoeliminare con
l'occasione anche i rami deboli, rotti o secchi e tutti i polloni
che si sono originati dalla base.
Nel caso si voglia allungare la pianta si deve lasciare un ramo
adatto e legarlo nella forma e direzione voluta.
In questo modo avrete una fioritura piena e abbondante. Tutta la
forza della pianta infatti alimenter le gemme che avrete lasciato e
i grappoli saranno pi grandi ed eleganti.
Avrete inoltre una pianta con il tronco bene in vista, i tronchi
del glicine, specialmente nelle vecchie piante sono molto
ornamentali.
Forme di allevamentoIl glicine una pianta rampicante ma si pu allevare in tante forme diverse:PERGOLA: E' l'impiego pi classico. Occorre una struttura metallica o di legno per il sostegno dei rami. La forma pu essere quella che si vuole e ci sono strutture che sono vere e proprie opere d'arte. Ogni pianta adulta che vive in un terreno fertile in grado di coprire circa 50 mq ed anche pi. Se si hanno strutture metalliche evitare di farci avvolgere i tronchi principali perch possono piegarle. Le variet pi adatte sono quelle delleW. floribundaperch hanno tutte dei lunghi grappoli che penzolano al di sotto con effetti fantastici.PERGOLA SU TERRAZZA: Con il glicine si pu risolvere il difficile problema di avere una pergola che copre una terrazza al secondo o terzo piano di una casa. Occorre piantare il glicine vicino al muro pi vicino in terreno fertile, farlo crescere sino all'altezza voluta e poi fargli coprire la pergola. Utilizzare variet che crescono forte.COLONNA: Si pu far ricoprire un palo anche molto alto formando una colonna. Bisogna tenere presente che se il diametro grande oltre 20 cm il glicine non riesce ad avvolgersi da se e va guidato. Le variet pi adatte sono quelle delle sinensis e delW. brachybotrys.PARETE: Un glicine pu ricoprire un intera parete anche di grandi dimensioni e molto alta. Occorre predisporre delle grappe in ferro murate e collegate tra di loro con fili di ferro ai quali legare i rami. Come per la pergola si pu dare una forma voluta coprendo pareti spoglie e lasciando libere finestre o parti architettoniche. In alcune vecchie ville si sono ottenute delle grandi sculture verticali a verde perfettamente integrate con l'architettura della casa. Le variet pi adatte sono quelle delW. sinensis.RINGHIERE, MURI, ARCHI: Si pu far crescere il glicine sulla ringhiera di un terrazzo, un arco o sopra il bordo di un muro di cinta. Si deve allevare un tronco unico e farlo crescere dritto per la lunghezza voluta. Non farlo avvolgere ai ferri delle ringhiere ma tenerlo fermato con legature. Potare i rami molto corti. Tutte le variet sono adatte. Se deve crescere molto scegliere quelle pi forti.
SPALLIERA: Piccole o grandi, isolate o appoggiate ad una parete, possono essere ricoperte da glicini anche allevati in vaso o cassette. Se sono vicino a punti di passaggio si pu utilizzare il glicine americano (Wisteria frutescens) che non ha la fioritura primaverile ma fiorisce lungamente in giugno ed ha un fogliame morbido e rami flessuosi. Variet pi adatte sono quelle appartenenti ai:W. sinensis, W. brachybotrys, W. frutescens, Milletia satsuma.ALBERO: Forma inusuale ma bellissima. Occorre allevare un ramo principale dritto legato ad un tutore sino all'altezza voluta, generalmente 2 metri per formare il tronco. Si pu utilizzare per tutore un tubo di ferro e invece di un solo ramo usare pi rami avvolti ad esso. Col tempo i rami si saldano insieme e il tubo di ferro rimane incorporato dando rigidit al tronco. La chioma si apre per circa 3- 4 metri. Con le potature ripulire sempre il tronco e formare la chioma rotonda. Veriet consigliate: Tutte quelle del gruppoW. floribunda.
CESPUGLIO: Se si pianta un glicine isolato nel mezzo ad un prato lui dimentica di essere un rampicante e forma un bellissimo cespuglio. Con la potatura si da una perfetta forma rotondeggiante. Non lo si pu usare in gruppo con altri arbusti o vicino ad alberi o sostegni perch allora si ricorda di essere un rampicante e comincia ad attorcigliarsi su tutto quello che pu. Variet consigliate: Tutte quelle del gruppo deiW. sinensis, delW. brachybotryse laMilletia satsumaSU ALTRI ALBERI: Piantando un glicine accanto ad un grande albero questi gli fa da tutore e si pu arrampicare sulla chioma avvolgendola completamente. Le piante ospiti non soffrono eccessivamente specialmente se sono piante con ramificazioni rade, il risultato quello di avere un grande albero con una splendida fioritura. Un grande effetto cromatico si ha utilizzando come tutori, piante con una fioritura primaverile contemporanea al glicine e un effetto addirittura fantastico si pu ottenere maritando un glicine ed un maggiociondolo (Cytisus laburnum) che oltre a fiorire nello stesso periodo, fa fiori a grappoli uguali al glicine ma di colore giallo puro.
BONSAI: Con quasi tutte le piante si possono formare Bonsai ma il glicine particolarmente bello. Occorre curare le potature perch va facilmente fuori forma. Variet adatte: Tutte ma consigliabili particolarmente sono iW. brachybotryse soprattutto laMilletia satsuma.
Malattie e avversitIl glicine una pianta molto rustica e
resistente, tuttavia come ogni essere vivente ha delle avversit che
possono colpirlo. Diamo qui una breve descrizione delle principali
malattie e dei possibili rimedi:Afide nero- I pidocchi delle piante
si vedono a occhio nudo sui giovani germogli e i bocci specialmente
in primavera e nelle stagioni umide. Con la stagione calda e
asciutta il problema si risolve da se. Pu essere dannoso solo sulle
giovani piante. Soltanto se necessario trattare con un
prodottoaficida.Ragno rosso- Si manifesta nella stagione calda e
asciutta, colpisce tutta la pianta soprattutto le foglie adulte
dandogli un tipico aspetto "bruciacchiato". Infatti talvolta viene
confuso con uno stress da siccit. Con l'aiuto di una lente di
ingrandimento si possono vedere nella pagina inferiore delle foglie
i ragnetti adulti e le uova. L'arrivo della stagione fresca risolve
di solito il problema. Solo in caso di forti attacchi trattare con
un prodottoacaricidaripetendo il trattamento dopo 10
giorni.Malattie crittogamiche- Le foglie possono avere attacchi
fungini diOidio(Mal bianco) che produce macchie biancastre
irregolari, talvolta vengono attaccati anche i giovani
germogli.Cercosporache produce sulle foglie macchie circolari
ePhyllostictache produce piccole macchie necrotiche. Alcune variet
sono pi sensibili, altre meno. Nessuna di queste malattie crea seri
danni e normalmente non necessario fare alcun
trattamento.Agrobacterium tumefacens- un batterio che si insedia
nell'apparato radicale e pu portare alla morte piante anche molto
vecchie. Non conosciuto alcun rimedio ma per fortuna questa
malattia molto rara. Il batterio penetra attraverso ferite, se si
fanno tagli estesi a livello del colletto e delle radici
disinfettare subito con prodotti a base di rame.Carie del legno-
Nei tronchi delle piante vecchie possono installarsi alcuni funghi
che fanno morire progressivamente il legno. Possono arrivare col
tempo a colpire l'intero perimetro del tronco e quindi a far morire
la pianta. Con l'aiuto di arnesi taglienti e puliti asportare
completamente il legno morto sino a mettere a nudo quello sano e
spennellare con pasta fungicida. L'operazione se fatta
accuratamente risana completamente e talvolta da un aspetto vissuto
e "centenario" al tronco.Clorosi- questa non una malattia ma una
fitopatia cio una sofferenza dovuta alla sfavorevole reazione del
terreno che impedisce l'assorbimento del ferro da parte delle
radici. Il fogliame ha un aspetto giallastro, nei casi pi gravi ne
ridotta anche la vegetazione e compromessa la fioritura.
Distribuire intorno alla pianta del solfato di ferro 30/50 gr per
mq e dello zolfo in polvere 50/100 gr a mq. Ripetere una o due
volte all'anno tutti gli anni. Talvolta il problema dovuto alla
presenza di calcinacci interrati. In tal caso occorre
bonificarlo
Perch non fiorisceQuesta la domanda che pi spesso si sente fare
un giardiniere quando si parla di Glicini.
Alcune piante infatti, anche molto vecchie, non hanno mai fiorito e
alcune hanno dato dei fiori piccoli o scialbi o tardivi.
La ragione principale che stata piantata una pianta riprodotta da
seme. Le piante riprodotte da seme hanno un periodo giovanile
durante il quale non c' fioritura. Questo periodo pu essere lungo
anche 10 o 15 anni.
Si trovano in commercio piante riprodotte da seme perch alcuni
vivaisti non molto onesti in verit, cosi riproducono il Glicine.
Questo metodo infatti facile ed economico. Un po' pi difficile e
quindi pi costoso il metodo della talea, con il quale tuttavia si
pu riprodurre solo il glicine comune (Wisteria sinensis) ed ancora
pi difficile e pi costoso l'innesto che viene fatto solo in vivai
specializzati. Quando comprate un Glicine chiedete al vostro
fornitore le pi ampie garanzie.
Alcune variet di Wisteria floribunda (Glicine del Giappone) anche
se riprodotte per innesto hanno un periodo giovanile che dura da 2
a 4 anni durante il quale non c' fioritura. (vedi tabella delle
variet). Queste variet sono le pi appariscenti nella fioritura,
vale la pena attendere.
Non concimate il Glicine con concimi azotati, questa sostanza
esalta la crescita a discapito della fioritura, il Glicine una
Leguminosa e provvede da se al proprio fabbisogno di azoto.
Concimate invece con concimi a base di Fosforo che aiuta la
maturazione delle gemme.
Potate regolarmente il vostro Glicine, la potatura esalta la
fioritura.
PLUMBAGOMoltiplicazionepersemi
I semi fatti essiccare direttamente sui rametti della pianta madre
vengono raccoltinel periodo agosto-settembre, asportandoli con le
mani quando appaiono di colore marroncino.
Dopo averli riposti allinterno di un contenitore vanno esposti
ancora un po al sole per far evaporare eventuali residui di umidite
conservati poi in un luogo asciutto fino al momento della semina,
effettutata a fine inverno in terriccio misto e ben
drenato.Moltiplicazione per talea
Ilplumbagoogelsomino celesteogelsomino blucos chiamato perle
tonalitdi colore dei suoi fiori agrappolo presenta
ramettiosarmentia portamento cascante o rampicante che si prestano
bene alla moltiplicazione pertalea semilegnosa.Da agosto afine
settembre si prelevano talee di rami apicali dellannolunghe circa
10 cm centimetri, lasciando solo 2 foglie, esi piantano in un
contenitore o vaso contenente terriccio morbido misto di sabbia e
torba a circa 2 cm di profondit.
Dopo limpiantole talee vanno poste allombra e innaffiate spesso
fino a quando non avrannoradicato, 20 30 giorni, e poispostate al
sole.
Durante linverno le talee di plumbago vanno collocateal riparo dal
gelo con leggerapacciamaturabasale.
2) QUALI LE ESIGENZE DIPLUMBAGO CAPENSIS?
Cresce bene in pieno sole, tuttavia pu vivere anche in condizioni
di mezz'ombra, a patto che si tratti di "un'ombra luminosa", come
per esempio quella presente sotto una pianta con fogliame leggero o
creata da una tenda di cotone.
Plumbago capensis, inoltre, tollera il caldo e l'aridit, manon
sopporta il gelo. Al Nord, quindi, la sua coltivazione sar
possibile ingrossi vasi o cassetteda ricoverare, con l'arrivo dei
primi freddi, in un locale dove la temperatura oscilli tra i 3 e
gli 8 C. In Riviera e al Sud, invece, la pianta vive bene anche in
piena terra, ma nei giorni pi freddi converr comunque proteggere
almeno le radici con paglia, torba o un telo di tessuto-non
tessuto. In ogni caso in grado di sopportare anche qualche gelata
tardiva o improvvisa (purch non eccessivamente prolungata): laparte
aerea morir, e andr tempestivamente eliminata, ma la primavera
successiva rispunteranno nuovi rami e nuove foglie.
3) COSA FARE DOPO L'ACQUISTO?
Se la si vuole coltivare in vaso, nella primavera successiva
all'acquistoandr travasata in un contenitore pi grande, tenendo
presente per che il diametro definitivo del vaso non deve superare
i 60 centimetri. Se le piantine sono piccole, scegliere comunque
contenitori con undiametro minimo di 20centimetri: lo sviluppo
della pianta infatti rapido e quindi non sono necessari molti
rinvasi.In quest'ultimo caso per bisogna bagnare poco, per evitare
che si formino pericolosi ristagni idrici.
4) COME DEVE ESSERE ILTERRENO?
Cresce bene inqualsiasi tipodi terreno, a patto che sia bendrenato.
I vivaisti la coltivano in una miscela costituita da terriccio
torboso (60 per cento), terra limosa (30 per cento), argilla (20
per cento) e un certo quantitativo di concime a cessione
programmata. In alternativa, vista la difficolt di reperire i vari
costituenti, andr benissimo ilterriccio per geranigi pronto. Se
invece la si coltiva in piena terra sar necessario arricchire
quest'ultima con un po' di torba e di concime a cessione
programmata (tipo "Baycote Gerani e Piante Fiorite", della
Bayer).
Tutti gli anni, durante la fioritura, necessario utilizzare
unconcime liquidoda aggiungere all'acqua di innaffiatura. Va
benissimo quello per gerani,ricco di potassio (K), elemento che
favorisce la fioritura. Per quanto riguarda ledosi, meglio
somministrarne un piccolo quantitativo spesso, circauna volta alla
settimana.
5) NECESSARIO POTARE PERIODICAMENTE LA PIANTA?
P.capensis specie sempreverde che per nelle nostre regioni (anche
dove il clima mite) non si comporta come tale: in primavera si
presenta come un cespugliospelacchiato e pallido. Per evitare
inutili stress alla pianta, dovuti a eventuali gelate e forti
venti, in autunno perci consigliabilepotarevigorosamente, tagliando
appena sopra le prime ramificazioni. Anche mani inesperte possono
eseguire questa operazione senza rischiare di compromettere la
futurafioritura, che avviene sui rami dell'anno. In primavera, poi,
si regoler il taglio, cercando di dare alla pianta una forma
armoniosa, mentre in estate si elimineranno i fiori appassiti,
tagliando l'intera infiorescenza.
Se avete la possibilit di riparare la vostra Plumbago in unaserra
caldadurante i mesi invernali, avrete la fortuna di vederla sempre
fiorita: grazie alle temperature favorevoli, infatti, non entrer in
riposo vegetativo.
6) QUANTO BISOGNA BAGNARE?
La specie non necessita di moltissima acqua: si bagna al mattino o
alla sera tardi, solo se tastando il terreno risulterquasi
asciutto(il che vuoi dire che, infilato un dito nella terra, ne
uscir pressoch pulito). Dopo aver bagnato importante eliminare
sempre dal sottovaso l'acqua in eccesso.
Dopo la potatura autunnale e fino alla primavera seguente,
diminuire la frequenza delle innaffiature, in modo da favorire
ilriposo vegetativodella pianta.
7) COME SI PROPAGA?
La si moltiplica pertalea semilegnosa: da giugno a fine settembre
si prelevano talee lunghe 6-8 centimetri, provviste di due foglie,
e le si pianta in torba umida (si consiglia di utilizzare
lezollette di torbaprecompressa, perch pratiche e appositamente
studiate per la radicazione delle talee). Queste ultime
vannolasciate all'ombra e innaffiate spesso. Dopo un mese circa
avranno radicato: solo allora le si metter in vasetti riempiti con
l'apposito terriccio e si dar inizio a una concimazione graduale.
Dopo circa 20 giorni le si potr spostare al sole.
8) NECESSARIO FORNIRLE SOSTEGNI?
P.capensis una pianta sarmentosa, cio dotata di rami lunghi e
flessibili, detti appunto sarmenti,che possono
esserericadentiorampicanti. Se si vogliono far risalire lungo un
muro bisogna fornire loro dei sostegni, come per esempio graticci
di legno o plastica, oppure semplici fili fissati alla parete per
mezzo di chiodi. I sarmenti dovranno essere legati con rafia ai
sostegni, poich privi di viticci o ventose. Se invece si lasciano
crescere liberamente, tenderanno a ricadere.
E possibile, inoltre, ottenerecespugli dalla forma globosa; in tal
caso necessario allevare le piante in vasi piuttosto piccoli (di
16-18 centimetri di diametro) e potare i rami per non farli
crescere in modo eccessivo.
9) QUALI SONO I SUOI PREGI E QUALI I PUNTI DEBOLI?
Specie di facile coltivazione, ha poche esigenze: bastaproteggerla
dal freddo intensoper ottenere fioriture copiose, durature e
vistose. Inoltre si presta a essere coltivata sia in giardino sia
sul terrazzo o sul balcone.
Purtroppo, per, ha anche qualche difetto: basta infatti
unacquazzonea far s che le delicate infiorescenze diventino tanti
straccetti informi... Per fortuna, dopo pochi giorni, sar gi
ricoperta di nuove corolle. Un altro neo forse attribuibile alle
poche sfumature di colore disponibili, ma di fronte alla
impalpabile nuvola di fiori azzurro tenero della specie pi nota
anche questo difetto si dimentica in fretta. Meno facile, invece,
perdonarle latotale assenza di profumo.
10) SI AMMALA FACILMENTE?
In generale una pianta molto resistente alle malattie e si ammala
soltanto se si commettono errori di coltivazione. Se, per esempio,
si lascia ristagnare a lungo l'acqua nel sottovaso o la si bagna
troppo pu ammalarsi dioidio. Foglie, calici e gemme si ricoprono
allora di una muffa biancastra. In presenza, invece, di temperature
elevate e umidit ridottaPlumbago capensisdiventer facile preda
delragnettorosso, acaro che punge le foglie e succhia la linfa,
riconoscibile per le sottili ragnatele che tesse attorno alle parti
colpite.SE SUCCEDE CHE...
... LE FOGLIE INGIALLISCONO E CADONO.
causa: ristagno d'acqua.soluzione:mettere uno strato di argilla
espansa sul fondo del vaso ed eliminare sempre dal sottovaso
l'acqua in eccesso.
... LA PIANTA NON FIORISCE.
causa:il terreno (o il terriccio dei vasi) povero.Soluzione:
somministrare un fertilizzante liquido con un'alta percentuale di
potassio (K).
... LE INFIORESCENZE SONO POCHE.
causa: presenza di infiorescenze appassite.Soluzione:eliminarle a
mano a mano che sfioriscono, in modo da stimolare lo sviluppo di
quelle nuove.
... CHE LA PIANTA CRESCA PALLIDA E STENTATA.
causa: posizione troppo ombreggiata.soluzione: cercare di
assicurare alla pianta una maggiore luminosit.
COME FARLA ARRAMPICARE
Per utilizzarla come rampicante necessario scegliere due o tre rami
pi vigorosi sopprimendo tutti gli altri, e guidarli lungo
un'inferriata o un traliccio cui necessario legarli in qualche
punto. Al momento della vegetazione, ossia verso marzo, si
sopprimeranno i nuovi germogli che spunteranno dal piede, per
lasciar crescere solo le vegetazioni di punta. In tal modo si potr
farla agevolmente salire in un paio d'anni circa due metri.
Da "Le piante rampicanti", di Guglielmo Betto, L'Ornitorinco,
Rizzali Editore, Milano, 1986
PER NON SBAGLIARE...
Attenzione a non confonderla con ilgelsomino. La forma del fiore,
infatti, pu trarre in inganno. Non difficile per fugare ogni
dubbio, visto che non esistono n plumbago cosi deliziosamente e
intensamente profumate n tanto meno gelsomini azzurri.
Importante non scambiarla nemmeno per unPhlox, anche in questo caso
infatti il fiore pu trarre in inganno. Tanto pi che alcune specie
diPhloxpossono avere fiori azzurri portati da infiorescenze molto
simili a quelle dellaPlumbago. Ma il trucco c' ed quello di
osservare le foglie: generalmente opposte in Phlox, sono invece
alterne in Plumbago.
Altra possibile confusione quella conCeratostigma plumbaginoides,
che spesso si trova in commercio con il nome diPlumbago larpentae.
Si tratta infatti di due generi botanici diversi, anche se le
differenze non sono facilmente distinguibili, specie dal profano.
La pi evidente che i fiori diCeratostigmainvece di essere disposti
in spighe terminali, come quelli diPlumbago, sono raccolti in densi
grappoli, di colore blu intenso.
Sull'origine del nomeesistono diverse ipotesi. Alcuni pensano che
sia da attribuire al colore dei fiori di alcune specie, un azzurro
che tende al grigio, vagamente plumbeo, appunto. Secondo altri,
invece, deriverebbe dagli effetti collaterali provocati da una sua
propriet curativa: masticandone la radice, infatti, si stimola una
salutare salivazione contro il mal di denti, che per assumono una
tinta scura. La vera origine del nome. tuttavia, sembra sia da
cercare in una credenza antica, secondo la quale la pianta veniva
utilizzata per curare un'affezione degli occhi detta "plumbus.
BUGANVILLEMoltiplicazione
Moltiplicazione: il metodo pi utilizzato per ottenere nuovi
esemplari quello della talea. Si pu procedere in estate o inverno.
Nel primo caso si preleveranno porzioni di ramo, lunghe circa 7
cm., che dovranno essere messe a radicare in un miscuglio di torba
e sabbia, mantenuto umido e alla temperatura di 21-24 C. La
radicazione avviene di solito nel giro di tre settimane circa. Le
talee prelevate in inverno dovranno essere pi lunghe (15 cm.) e di
legno maturo. La radicazione deve avvenire sempre in un composto di
torba e sabbia mantenuto umido, ma alla temperatura di circa 18 C.
Le buganvillee si possono moltiplicare anche per margotta
aerea.
Potatura: in febbraio si devono tagliare tutti i rami deboli,
sfoltire la pianta e potare di un terzo i germogli
principali.
Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti
particolari
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere
inferiore a 7 C, per B. x buttiana e B. glabra; B. spectabilis
necessita di temperature pi alte.
Luce: pieno sole.
Annaffiature e umidit ambientale: annaffiare frequentemente in
primavera-estate, avendo cura di evitare che il terreno risulti
troppo inzuppato dacqua. Durante il periodo di riposo vegetativo,
le annaffiature dovranno essere ridotte, al punto quasi da essere
del tutto sospese.
Substrato: un composto a base di terra di brughiera, sabbia e
torba.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: sono piante rustiche solo
nelle zone a clima mite; nelle zone a inverno rigido, necessitano
di riparo durante i mesi pi freddi. Si rinvasano ogni anno in
febbraio-marzo. In estate somministrare fertilizzante liquido a
cadenza settimanale. In periodi particolarmente freschi e piovosi
le brattee potranno cadere; ma successivamente
ricresceranno.
Prendere un getto di quelli emessi l'anno scorso,
in genere sono getti senza rami laterali, lo tagli radente al suo
attacco al
tronco principale
togli le foglie che andrebbero interrate e lo pianti in un vaso con
il
solito terriccio misto a sabbietta di fiume o di cava
"lavata".
devi solo aver cura di non sfrangiare il punto di taglio, piu il
taglio
netto piu possibilita' ci sono che emetta radici.
dopo averlo piantato profondo 15 cm almeno, devi cimarlo con taglio
netto
lasciando solo tre gemme/foglie fuori dal terreno, poi devi
"mozzare" le
foglie rimaste lasciando solo il picciolo e 1 cm di foglia.
la parte rimanente di ramo/getto puoi provare a farne una seconda
talea, ma
non ti assicuro niente.....
rispondo per spiegare come ho fatto a riprodurre la bouganville.a proposito,oggi ho trovato le foglioline su un altro rametto che ho taleato,che felicit ragazzi!ho potato la pianta madre ed ho messo i rametti legnosi in un barattolo di vetro con acqua in un posto luminoso non al sole,in modo che la luce stimolasse la crescita delle radici.cambiate l'acqua ogni tanto e non fate asciugare.dopo una decina di giorni togliete dall'acqua e intingete nell'ormone radicante rametti di 10 cm circa,poi mettete in vasetto con terriccio morbido.teneta asciutto per tre gg,poi solo spruzzatine per non far marcire il tutto.dopo una ventina di giorni potete innaffiare moderatamente.dopo un paio di mesi,quindi in maggio la pianta dar i suoi primi segni di vita.piantate pi di un rametto magari fra tanti ci sar almeno uno che attecchisce.in bocca al lupo!per le foto devo attrezzarmi,sono ancora poco pratica...ciao
GELSOMINO
Moltiplicazione del gelsomino
Questa semplice pianta da fiore come tutte le specie si
riproduce:per seme; i semi vanno messi a germinarein un letto di
soffice torba che va mantenuto costantemente umido fino alla
comparsa delle nuove piantine che non appena diventano robuste
vanno allevate in singoli contenitori e con le stesse tecniche di
coltivazione del gelsomino adulto.Le piantine anche se allinizio
sono molto piccole crescono rapidamente enel giro di tre
anniportano i fiori.
per talee estiva ; la tecnica pi utilizzata per ottenere da subito piante in fiore. Allinizio dellestate, le talee di legnodellanno lunghe circa 10 cm vanno messe a radicare in un propagatore chiuso contenente un miscuglio di torba e sabbia.
talee autunnali, ilmetodo pi semplice. Le taleedi legno maturo,
lunghe 20 30 cm, prelevate con cesoie ben affilate e
disinfettate,si metteno a dimora in vivaio o in luoghi riparati
edopo un anno dalla radicazione possono essere ripiantate nel
comune terreno da giardino, nel mese di ottobre o in primavera,
anche a ridosso di muri divisori come questo bellissimo
esemplarenellafoto, in una posizione soleggiata oppure parzialmente
ombreggiata. Si adatta al freddo ed e in grado di superare periodi
siccitosi. Richiede innaffiature regolari, ma non troppo
abbondanti.
Se la crescita si dimostra stentata, somministrare un
fertilizzante completo in primavera.
FICUS
Immagino che tu ti riferisca alFicus elastica, alF. panduratao alF.
lyrata, e non alF. benjamina, che ha modalit differenti.
L'operazione si fa in aprile/giugno. Dato il clima del Salernitano
ti consiglierei di non andare oltre maggio.
Devi prelevare, dai getti laterali della pianta, delle talee lunghe
10/15 cm. operando 2 tagli ben netti circa un cm. sopra i nodi
fogliari. Usa un taglierino affilatissimo o una cesoia a lame
contrapposte, cui avrai sterilizzato la lama con la fiamma di un
accendino.
Dopo averne tolto delicatamente tutte le foglie senza danneggiare
le gemme che stanno all'ascella, piantale per 2 terzi in un cassone
contenente un miscuglio non troppo compresso di torba e sabbia in
parti uguali. Se vuoi usare un prodotto ormonico (per talee
semilegnose) bagna la punta inferiore della talea ed intingila
nella polvere radicante, poi fa' un buco nel terreno con un dito o
con uno stecco ed infilacela facendo in modo che la polvere non ne
venga raschiata via; rincalza il terreno e comprimilo appena
appena. Il cassone con le talee dovr stare in un ambiente luminoso,
con una temperatura costante di 21-24 gradi,non in appartamento, ma
in serra calda, con elevato tasso di umidit atmosferica. Mantieni
il terreno sempre un po' umido fornendo acqua dal sottovaso.
Una volta che le talee si siano radicate, andranno trasferite in
vasetti singoli di 10 cm. riempiti con lo stesso composto. Pi
avanti le potrai rinvasare in contenitori sempre pi grandi con un
normale terriccio universale, oppure in terreno libero arricchito
di materiali organici in decomposizione (foglie, compost, letame
ecc.).
Per ilFicus elasticasi possono anche fare talee di foglia: si
prelevano nello stesso periodo e si trattano nella stessa
maniera.
In posizione definitiva richiede sole per almeno 5 ore al
giorno.BOUGAINVILLE
Per moltiplicare laBougainvillea glabrapuoi farne talee estive con
rametti semilegnosi di 7-8 cm. Mettile in vasetti singoli di 10 cm.
che terrai ad una temperatura tra i 18 e i 24 gradi. Segui le
prescrizioni che ti ho dato per il ficus, salvo il fatto che, non
potendo usufruire di una serra, per mantenere le talee in atmosfera
umida potrai avvolgere i vasetti con del polietilene sottile,
leggermente bucherellato per la respirazione. Normalmente radicano
in 3-4 settimane. Le metterai allora in un vaso di 15, dove
resteranno fino alla primavera prima di essere messe a
dimora.
Altrimenti puoi fare talee di legno maturo in gennaio, con le
stesse modalit, mantenendo una temperatura costante di 18
gradi.
In posizione definitiva richiede sole pieno per tutto il giorno,
pena la mancata fioritura.GLICINE
Wistaria sinensis,Wistaria japonica,Wistaria floribunda. Le talee,
di 10 cm., si prelevano in agosto. Si utilizzano i rami prodotti
nell'anno, staccandoli dal ramo madre con un po' di tallone. Cio
vanno staccati a mano, tirandoli verso il basso in modo che un po'
della corteccia del ramo principale vi resti attaccata. Con un
coltellino affilatissimo e sterilizzato accorcerai la parte di
tallone che eccede i 2,5 cm. Si mettono singolarmente in vasetti di
12-15 cm. (solito miscuglio di terreno) i quali a loro volta
dovranno stare in un cassone immersi nel terriccio. Temperatura
minima 15 gradi, ambiente umido. Dopo la radicatura, cio appena
danno segno di avere ripreso la vegetazione,toglierai i vasi dal
cassone e li affonderai in piena terra, in zona soleggiata e
protetta dai venti.
In primavera puoi toglierle dai vasi e metterle in terra, nella
dimora definitiva, ma facendo in modo che le radici rimangano ben
avvolte e protette dal pane di terra, in quanto sono piante che
soffrono nel trapianto. (Per questo ti ho detto che si parte subito
con vasi abbastanza grandi che poi vanno spostati dal cassone alla
terra senza fare troppi travasi)
In posizione definitiva richiede sole per almeno 5 ore al
giorno.N.B. - Le polveri ormonali per favorire il radicamento sono
in commercio nelle formule: *per talee erbacee, *per talee
semilegnose, *per talee legnose. Quindi dovrai volta per volta
scegliere il prodotto adatto.