Strategie di lotta contro le malattie delle piante - uniba.it · Esclusione prevenire...
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Strategie di lotta contro le malattie
delle piante
PRINCÌPI DELLA DIFESA DELLE PIANTE: mantenere le popolazioni dei patogeni
al di sotto delle soglie economiche di danno
suscettibilità dell'ospite
virulenza del patogeno
ambiente
TATTICHE
Esclusione prevenire l’introduzione di un parassita, mantenendolo al di fuori dell’area di coltivazione (campo, serra), da una determinata regione geografica o Paese. ispezione e l’intercettamento di materiale infetto distruzione Quarantena Certificazione
Eradicazione distruggere il patogeno presente.
Consiste nel ridurre la popolazione del parassita al di sotto della
soglia di pericolosità, per mezzo di azioni dirette contro l’organismo
nocivo. Esempio: un trattamento geodisinfettante (con prodotti
chimici o vapore), anche se di fatto non ha effetto totale
Terapia cura delle infezioni in atto
Resistenza capacità (ereditabile) di una specie di
sopportare l’attacco di un potenziale patogeno.
Vanderplank distingue:
verticale verso alcuni patotipi di un dato patogeno.
orizzontale contro tutti i patotipi
Protezione misure chimiche, fisiche o biologiche
finalizzate a proteggere la pianta fornendole una barriera che
impedisce al patogeno di prendere contatto con la vittima o,
comunque di instaurare un rapporto patogenetico
Sfuggenza (avoidance) comprende tutte le misure di
difesa che rendono i fattori ambientali non idonei allo stabilirsi ed allo
svilupparsi della malattia
METODI
Metodi di protezione delle colture: 1) Induzione di resistenza genetica (ereditabile) non ereditabile: biologica (cross protection) chimica fisica 2) Profilassi: prevenzione della malattia chimica biologica eradicazione (estirpazione dei primi focolai) eliminazione degli ospiti secondari risanamento del materiale infetto pratiche agronomiche misure legislative barriere contro i vettori asportazione dei tessuti infetti; 3) Terapia: cura di infezioni in atto chimica fisica biologica
Mezzi di protezione delle colture: 1) Legislativi 2) Agronomici o Agrari 3) Fisici 4) Biologici 5) Naturali 6) Genetici 7) Chimici
difesa integrata
Mezzi Legislativi:
iniziative che tendono ad escludere l’introduzione di un
organismo nocivo o di circoscriverne la diffusione.
intercettazione di piante (parti o derivati) infette
indicare i requisiti che deve avere il materiale in arrivo e le analisi
fitosanitarie cui deve essere sottoposto.
QUARANTENA
DECRETI DI LOTTA OBBLIGATORIA
CERTIFICAZIONE
Mezzi Legislativi: Quarantena
interventi eseguiti da appositi Istituti, provvedono a che si eviti l'introduzione di nuovi patogeni in aree non infette vigilando su tutto ciò che è di provenienza vegetale (bulbi, frutti, tuberi, semi, ecc.). in Italia con la coltivazione della soia negli anni 1980 abbiamo introdotto: Soybean Mosaic Virus (SMV), Peronospora manshurica (peronospora), Diaporthe phaseolorum var. caulivora (cancro dello stelo), D. phaseolorum var. soyae (avvizzimento stelo e baccelli), Phythophthora megasperma (marciume)
Mezzi Legislativi: Decreti Di Lotta Obbligatoria
D.M 29.12.1982: Concia del seme di girasole importato con metalaxil al fine di limitare l’ingresso di razze fisiologiche non presenti in Italia di Plasmopara helianthi D.M. 17.04.1988: (GU 125 del 01.06.1988, sostituisce analogo decreto emesso nel 1987) Cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata f.sp. platani). D.M. 27.03.1996: (GU 81 del 05.04.1996) Colpo di fuoco o fire blight (Erwinia amylovora) e sostituisce precedenti norme in materia di importazione di materiale a rischio. D.M. 29.11.1996 (GU 289 del 10.12.1996) Vaiolatura (sharka) delle drupacee (Plom Pox Virus, PPV = Virus della vaiolatura del susino); abroga il preecedente D.M. 26.11.1992 di pari oggetto. D.M. 17.04.1998 (GU 02.06.1998) sostituisce il D.M. 11.03.1950 lotta obbligatoria al Mal secco degli agrumi (Phoma tracheiphila). D.M. 31.05.2000 (GU 159 del 10.07.2000) Flavescenza dorata della vite (Fitoplasma, vettore è la cicalina Scaphoideus titanus).
Introduzione recente dell’organismo nocivo (e, quindi, limitata
diffusione)
Campo di ospiti limitato e non comprendente specie spontanee
Significato economico/ecologico della sua presenza
Garanzie di essere in condizione di prevenire una eventuale
reintroduzione
CONDIZIONI CHE CONSENTONO L’ADOZIONE DI
PROVVEDIMENTI DI LOTTA OBBLIGATORIA
DECRETO DI LOTTA OBBLIGATORIA CONTRO IL
CANCRO COLORATO DEL PLATANO
Decreto Ministero Politiche Agricole del 17.4.1998
G.U. 125 dell’1.6.1998 • Accertamenti sistematici (annuali) sui platani pubblici e privati, a
cura dei servizi fitosanitari regionali.
• Segnalazione della presenza della malattia in aree ritenute
indenni all’Autorità centrale (Roma).
• Abbattimento delle piante infette e di quelle immediatamente
adiacenti (“contermini”), con distruzione ed eliminazione
totale, a spese dei proprietari; il caso si applica anche alle
piante tutelate da altre norme.
• Le operazioni di potatura dovranno essere limitate
all’indispensabile ed essere autorizzate.
Mezzi Legislativi: Certificazione
Enti adibiti alla certificazione di sanità dei vegetali
Seme
materiale di moltiplicazione risanato
Il cartellino colorato indica: nome e sede della ditta produttrice varietà portinnesto e clone Il colore del cartellino indica il tipo di barbatella: arancione, per la barbatella di tipo standard, non
selezionata; bianco, per le barbatelle di base, derivate da selezione
clonale e non vendute ma utilizzate per produrre materiale certificato;
azzurro, indica le barbatelle certificate, moltiplicate dal vivaista.
Mezzi Agronomici e selvicolturali:
pratiche colturali eseguite in modo tale da rendere difficoltoso l’instaurarsi o il
progredire della malattia.
La razionale scelta delle tecniche colturali non consente di intervenire in modo
risolutivo sulle malattie (eccezion fatta, forse, per l’innesto) ma può condizionare
l’ambiente, la pianta coltivata, il patogeno, la sua interazione con la pianta e la
biocenosi microbica
Mezzi Agronomici o agrari:
Sanità del materiale di propagazione
Scelta della coltura e del sito di coltivazione
Epoca e modalità di semina
Lavorazioni
Pacciamatura
Avvicendamenti colturali Rotazioni
Sovescio Fertilizzazione e ammendanti
Consociazione delle colture
Irrigazione e drenaggio
Gestione delle infestanti
Altri interventi fitoiatrici
Innesto Potatura Dendrochirurgia
Riparazione delle ferite
Raccolta e conservazione
Colture protette
* scelta delle specie coltivate * tipo d'impianto * forma di allevamento * impiego di specie innestate * durata delle rotazioni * specializzazione colturale * misure di lotta chimica Fattore discriminante per la scelta delle strategie di lotta: compatibilità economica
Mezzi COLTURALI: rendere difficoltoso l’instaurarsi o il progredire della malattia
Mezzi COLTURALI:
Mezzi COLTURALI: Potatura, Dendrochirurgia,
riparazione delle ferite
condizioni ottimali per la crescita della pianta
resistenza ai parassiti (aerazione della chioma)
asportazione degli organi e/o porzioni infette:
mummie
cancri
propaguli di Oidio nelle gemme
Taphrina nelle anfrattuosità della corteccia
Slupatura: cancri o tessuti cariati
dendrochirurgia per indicare tutti quegli interventi preventivi o curativi che hanno come
obiettivo il mantenimento sanitario del legno.
ferita e depositare inoculo
Ceratocystis fimbriata f.sp. platani
individuazione delle piante malate
interventi di risanamento
precauzioni per limitare la diffusione dell’inoculo
potatrici meccaniche
sterilizzazione degli attrezzi (solfato di rame / varechina /
anticrittogamici all’olio lubrificante della catena)
iniziare le operazioni di potatura partendo dalle piante più giovani e più sane.
Mezzi COLTURALI : Potatura, Dendrochirurgia, riparazione delle ferite Eliminazione degli ospiti alternanti e/o alternativi
Eliminazione dei soggetti malati
Eliminazione dei residui colturali e del materiale infetto
Mezzi Fisici:
Filtrazione
Calore
Acqua
Aria
Luce
Freddo
Radiazioni (raggi ultravioletti)
Microonde
Ultrasuoni
Mezzi Fisici: Ultrafiltrazione
Attraverso pori di 10 μm a 300 kPa elimina F. oxysporum f.sp. lycopersici, Verticillium
albo-atrum e cucumber green mosaic virus
Mezzi Fisici: Calore
Termorisanamento: fuoco
vantaggi : efficacia contro gli agenti biotici (limitata agli strati superficiali)
bassi costi
accettabilità ecologica
assoluta mancanza di selettività
distruzione della sostanza organica
Mezzi Fisici: Calore
Compostaggio
Un corretto compostaggio dei residui colturali,
come conseguenza dei processi esotermici di
decomposizione della sostanza organica (si
raggiungono anche 70°C), determina temperature
letali per molti patogeni
L’eliminazione dei patogeni nel processo di compostaggio è dovuta a
tre fattori:
•esposizione ad elevate temperature per lunghi periodi di tempo
(alcuni mesi)
•produzione di metabolici tossici
•antagonismo microbico negli strati esterni più freddi e/o nel periodo
finale di stabilizzazione del compost
La temperatura raggiunta nel corso del processo (e quindi anche la
posizione del materiale nel cumulo di compostaggio) influisce sulle
caratteristiche di repressività del compost
Mezzi Fisici: Solarizzazione
Mezzi Fisici: Sommersione/Allagamento Vapore surriscaldato Applicazioni di miscela aria-vapore a 60-70°C Barriere Fisiche
Altri Mezzi Fisici Irradiazione con microonde
Irradiazione gamma
Mezzi BIOLOGICI:
sfruttano le capacità di alcuni organismi di agire in modo diretto o indiretto sui patogeni. Esiste una certa confusione di definizione: come proposto da Cook e Baker (1983) consiste nella riduzione dell’inoculo o del potenziale di malattia di un patogeno ottenuta mediante uno o più organismi diversi dall’uomo
introducendo antagonisti microbici in ambienti in cui non sono presenti o sono stati in vario modo limitati da interventi antropici. I meccanismi attraverso cui si esplica il controllo biologico includono: predazione da parte di macroorganismi, inibizione del patogeno attraverso la produzione di composti antimicrobici (antibiosi); competizione per nutrienti o siti di colonizzazione; inattivazione di fattori di germinabilità del patogeno presenti su semi o radici; inibizione di fattori di patogenicità (tossine ed enzimi rilasciati dal patogeno); micoparassitismo attraverso la produzione di enzimi degradativi la parete cellulare; preimunità; induzione di modificazioni fisiologiche
Mezzi BIOLOGICI:
Preimunità: è da intendersi come il particolare stato in cui un microorganismo,
non o poco virulento, occupando la nicchia ecologica di un patogeno, impedisce
a quest’ultimo di attaccare l’ospite. Applicato con successo per Cryphonectria
parasitica (Ipovirulenza).
Ipovirulenza: nel cetriolo è stata indotta resistenza parziale verso F. ox. f.sp.
cucumerinum mediante inoculazione di un isolato ipovirulento del patogeno.
L’esempio classico di applicazione dell’ipovirulenza è il cancro del castagno da
Cryphonectria parasitica. In questo caso la presenza di micovirus (hypovirus a
dsRNA), trasmissibile per anastomosi fra le ife di isolati diversi, risulta
responsabile della ridotta virulenza dei ceppi. La popolazione di C. parasitica è
caratterizzata dalla presenza di 64 gruppi di compatibilità vegetativa che
condizionano la velocità di diffusione del micovirus. Il primo ceppo ipovirulento
fu scoperto nel 1950 da Biraghi nel nord Italia.
Mezzi BIOLOGICI:
Induzione di modificazioni fisiologiche e metaboliche
nell’ospite vegetale tali da determinare un maggiore
resistenza verso un patogeno
Mezzi BIOLOGICI:
Contro A. mellea e H. annosum, in prove effettuate sia in laboratorio che in foresta Phlebiopsis gigantea è risultata particolarmente attiva nel colonizzare le ceppaie. Contro Cronartium fusiforme, C. strobilinum ed Endocronartium sp. si propone l’impiego di iperparassiti quali Scytalidium uredinicola e Darluca filum. Tuberculina maxima ha dimostrato attività parassitaria nei confronti di varie specie di Cronartium, agenti di ruggine nei pini. Due irrorazioni primaverili con sospensioni batteriche di Bacillus brevis sono state efficaci contro Melampsora pinitorqua agente della ruggine curvatrice del pino. Bacillus subtilis si è rivelato antagonista, in prove di laboratorio, di Ceratocystis fimbriata f.sp. platani. Incoraggianti esiti sono stati conseguiti in prove di laboratorio e in vivaio trattando semi di pino nero con ceppi di Bacillus subtilis selezionati per la loro attività antagonista nei confronti di Pythium sp., Rhizoctonia sp. e Fusarium sp.
Sostanze di origine naturale
da alcuni anni si registra la ricerca di nuovi prodotti naturali dotati di basso impatto
ambientale ed alternativi ai composti chimici di sintesi
Estratti vegetali: in passato sono stati utilizzati in modo generico come sostanze
antiparassitarie con attività antibatteriche e antifungine.
•gli estratti della poligonacea Reynotutria sacchalinensis a livello sperimentale hanno
evidenziato elevata efficacia contro l’oidio del melo, dello zucchino e della begonia, la
ruggine del fagiolo e del garofano. Questi estratti sono commercializzati in Germania.
•dai semi dell’albero di Neem (Azadirachta indaca), pianta sempreverde coltivata nei paesi
subtropicali, viene estratta l’Azadiractina che, oltre ad avere azione insetticida (Oikos®),
esercita attività fungicida contro l’oidio dello zucchino, del grano e dell’orzo. L’Azadiractina
presenta elevata specificità soprattutto quando applicata alle radici.
Sostanze di origine naturale
•Oli essenziali vegetali:
Oli estratti dal timo, dall’origano, e dal garofano sono risultati attivi nei
confronti di Penicillium spp., Botrytis cinerea, Alternaria alternata,
Cercospora beticola, Fusicoccum amygdali.
olio di menta: Alternaria citri
olio di pino: Botrytis cinerea
olio di cumino: Fusarium oxysporum
olio di agrumi: Penicillium spp.
olio di timo: Podosphaera leucotrica
olio di origano: Podosphaera fusca
Sostanze di origine naturale
•Oli essenziali vegetali:
Olio di Erigeron canadensis in prove condotte in vitro su
substrato agarizzato ha inibito lo sviluppo miceliare di
Rhizoctonia solani Kühn, Fusarium solani e Colletotrichum
lindemuthianum
Olio di Myrtus communis in prove condotte in vitro su
substrato agarizzato ha inibito lo sviluppo miceliare di
Rhizoctonia solani (accrescimeto miceliare ridotto del 60%
quando trattato con una concentrazione di 1600 ppm di olio
- riscontrate alterazioni nella morfologia ifale)
In Italia è registrato un solo prodotto a base di olio di pino.
Sostanze di origine naturale:
Oli grassi (acidi grassi) vegetali:
•oli di girasole, oliva, mais, colza e vinaccioli contro oidio e
ticchiolatura del melo
•oli di girasole, soia, colza e cartamo contro oidio della vite
•olio di arachide contro oidio della rosa.
Agiscono esclusivamente per contatto.
Nessun olio vegetale risulta registrato in Italia.
Sostanze di origine naturale:
Propoli: costituita da sostanze di natura cerosa-resinosa,
raccolta dalle api dalle gemme e dalla corteccia di diverse
piante arboree ed elaborata dalle stesse che la utilizzano
per la protezione dell’alveare. Presenta azione
anticrittogamica, nutriente e di stimolo delle difese della
pianta.
Cera d'api: Il Regolamento CEE 1488/97 prevede l’impiego
della cera d’api per la protezione dei tagli di potatura
(settore nel quale oggigiorno vengono utilizzate in maniera
pressoché esclusiva cere di diverso tipo e mastici sintetici,
in considerazione del loro minor costo) o da innesto in
quanto favorisce la formazione di callo. Il prodotto non è
soggetto a registrazione.
Sostanze di origine naturale:
Zolfo e derivati
rame e derivati
Fosfato monobasico di potassio: efficace contro l’oidio del pomodoro e dello zucchino.
Silicato di potassio: proposto contro gli oidi di diverse piante orticole. Sulla superficie delle foglie
esercita azione detergente e tossica (dovuta alla forte alcalinità) sul fungo. Assorbito per via
radicale o fogliare e traslocato nei siti di infezione favorisce la formazione di papille o lignituberi
che isolano gli organi infettivi del fungo bloccandone i tentativi di penetrazione.
Calcio: somministrazioni come complessato di calcio hanno dimostrato un potenziamento delle
barriere fisiche della pianta.
Bicarbonato di sodio: ha applicazione nel controllo dell’oidio della rosa, pesco e cucurbitacee.
Solfato di ferro: applicato come battericida contro la rogna dell’olivo e della vite o come
alternativa ai trattamenti al bruno con sali di rame.
Oli minerali bianchi: alcuni derivati dalla distillazione frazionata del petrolio mostrano una certa
attività fungicida contro gli oidi delle cucurbitacee, ma anche contro ruggini.
Permanganato di potassio: (KMnO4) in diversi paesi dell’U.E. (Francia, Irlanda, Spagna) risulta
utilizzato come molluschicida, battericida o fungicida (oidi, escoriosi della vite, verticillosi e
peronospora delle solanacee, fusariosi delle cucurbitacee). In Italia non vi è attualmente nessuna
registrazione.
Sali di potassio di acidi carbossilici o saponi molli di potassio: oltre ad attività insetticida,
possono risultare biologicamente attivi contro funghi (oidi). Agiscono abbassando il pH della
parete cellulare sino a causarne la rottura e quindi la morte della cellula. Diversi prodotti
commerciali risultano già registrati negli USA ed in alcuni paesi europei.
Sostanze di origine naturale:
Metaboliti microbici:
- ceppi antagonisti di Trichoderma e Fusarium producono metaboliti
primari e secondari che potrebbero avere un ruolo nel meccanismo
attraverso il quale si esercita la loro azione biologica. Metaboliti
secondari dotati di attività antifungina, diffondendosi attraverso gli
interstizi del terreno, potrebbero assicurare agli antagonisti un vantaggio
competitivo nella colonizzazione del terreno. Fusapirone e
deossifusapirone, due metaboliti antifungini di Fusarium, hanno
spiccate attività contro Botrytis cinerea e Aschochyta rabiei.
- isolati di Pseudomonas e di altri batteri epifiti dell'olivo producono
sostanze attive contro ceppi della stessa specie o di specie
filogenicamente molto vicine (batteriocine) e metaboliti dotati di attività
fitotossica ed antibiotica che potrebbero trovare impiego nella lotta
contro agenti fitopatogeni (per es. Botrytis cinerea e Aschochyta rabiei,
Pseudomonas syringae subsp. savastanoi).
Mezzi Genetici:
RESISTENZA:
Recessiva
Dominante
VANTAGGI:
Elevato ed uniforme contenimento delle malattie
Eliminazione dei costi per altri interventi di lotta
Protezione dell'ambiente e della salute
Unico mezzo per controllare alcune malattie
Mezzi Genetici:
TIPI DI RESISTENZA:
ORIZZONTALE
(efficace verso tutte le razze del patogeno)
(Poligenica)
(Condizionata dall’ambiente)
(Parziale)
VERTICALE;
(specifica per alcune razze del patogeno)
(Monogenica od oligogenica)
(Interazione incompatibile)
(Risposta dell’ospite:
Immunità
HR
Rallentamento del patogeno
CONDIZIONANO LA DURATA DELLA RESISTENZE
VERTICALE
Efficienza riproduttiva e di diffusione del patogeno
Uniformità di coltivazione delle cv resistenti
Mezzi Genetici:
INCROCIO GUIDATO
VARIABILITA’ SOMATOCLONALE
INGEGNERIA GENETICA
Mezzi Genetici:
GESTIONE DELLE RESISTENZE
STRATEGIE D’IMPIEGO DELLE RESISTENZE MONOGENICHE
Multilinee
Gene pyramiding
Gene recycling
ASSOCIAZIONE DI RESISTENZE ORIZZONTALI E VERTICALI
IMPIEGO DI VARIETA’ RESISTENTI IN SISTEMI DI LOTTA INTEGRATA
Mezzi Chimici:
Clorurazione (o trattamento con altri alogeni)
Efficacia modesta
Non applicabile alle soluzioni idroponiche a causa della fitotossicità
Ozono
Lasciato gorgogliare a 1,5 mg/l in soluzioni nutrienti in 20 min
uccide Phytophthora nicotianae, Verticillium spp., Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici e F.
oxysporum f.sp. melongenae,
inattiva parzialmente tomato mosaic virus
inattiva in 60 min cucumber green mosaic virus
Mezzi Chimici:
D.Leg. 17 marzo 1995 n. 194
Attuazione alla Direttiva 91/414/CEE immissione in commercio di "Prodotti Fitosanitari".
La Direttiva Cee 91/414 armonizza le fasi di autorizzazione e di immissione in commercio
dei prodotti fitosanitari, attivando un programma di revisione delle vecchie sostanze attive,
valutandole con criteri uniformi.
Il processo di valutazione delle sostanze attive si conclude con la loro inclusione o la loro
esclusione dalla lista positiva comunitaria, il cosiddetto Allegato I. L’iscrizione di una
sostanza attiva nell’Allegato I è infatti il presupposto per ottenere l’autorizzazione
all’immissione in commercio dei formulati commerciali nei singoli Stati membri
Prodotti fi tosanitari: bilancio del programma europeo di revisione al gennaio 2007
sostanze attive interessate: 983
sostanze attive escluse nella UE:493 in Italia: 171 Erbicidi 67;
Insetticidi 65;
Fungicidi 25;
Acaricidi 6;
Fitoregolatori 3;
Nematocidi 3;
Altre 2
sostanze attive iscritte nella UE: 87 (84 in Italia)
Mezzi Chimici:
Il D.P.R. 23 aprile 2001 n. 290 e il D.Lgs. 65 del 14 marzo 2003 normano in materia di
autorizzazione a produrre e commercializzare prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti,
di vigilanza (registro dei trattamenti e Quaderno di campagna), modalità di
campionamento e commercializzazione di prodotti per l’agricoltura biologica. Questo
Documento sostituisce i presidi medico-chirurgici con PPO (prodotti fitosanitari per
piante ornamentali).
L’art. 2, lett. a del D.Leg. 17 marzo 1995 n. 194 definisce "Prodotti Fitosanitari"
le sostanze attive ed i preparati contenenti una o più sostanze attive, presentati nella
forma in cui sono forniti all'utilizzatore, e destinati a:
1) proteggere vegetali o i prodotti vegetali da organismi o a prevenirne gli effetti;
2) favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con esclusione dei fertilizzanti;
3) conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei conservanti;
4) eliminare le piante indesiderate;
5) eliminare parti vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento.
Mezzi Chimici:
In funzione dell’avversità da combattere si distinguono:
Anticrittogamici o Fungicidi (funghi),
Battericidi (batteri),
Insetticidi (Insetti),
Acaricidi (Acari),
Nematocidi (Nematodi),
Erbicidi o Diserbanti (Erbe infestanti),
Molluschicidi o Limacidi (Lumache e limacce),
Modificatori del comportamento (Insetti),
Rodenticidi (Roditori),
Fitoregolatori (Regolano la fisiologia della pianta),
Concimi fogliari (Riducono le carenze nutrizionali),
Repellenti (Uccelli o insetti),
Cicatrizzanti (Favoriscono la cicatrizzazione delle ferite).
Mezzi Chimici:
I prodotti fitosanitari sono formati da una miscela di sostanze che ne caratterizzano
l’azione:
1) una o più SOSTANZE ATTIVE ("principi attivi"): sostanze chimiche, i loro
composti e i microrganismi (virus, batteri, etc.) che possiedono un'attività nei
confronti degli organismi nocivi.
2) COADIUVANTI: hanno la funzione di migliorare o accentuare l'efficacia della
sostanza attiva in particolare hanno il compito di favorire l'applicazione del prodotto
sia al momento della sua diluizione (solventi, sospensivi) sia durante e dopo la
distribuzione sulla pianta (adesivanti, bagnanti, emulsionanti, antiflocculanti,
antievaporanti, antideriva, antischiuma, etc.).
3) SOSTANZE INERTI (coformulanti): Sono componenti che svolgono funzioni
diluenti e veicolanti della sostanza attiva e che permettono di migliorare la
distribuzione in campo del formulato.
Mezzi Chimici:
A seconda del loro utilizzo si distinguono:
a) Formulazioni per trattamenti a secco: prodotti che non hanno bisogno di acqua per
essere trasportati sulla vegetazione da proteggere. Si hanno:
*polveri secche: (particelle < 100 μm) se impiegate su colture, necessitano di attrezzature
specifiche per la loro distribuzione (es. impolveratrici per la distribuzione dello zolfo) o di
recipienti rotanti se sono utilizzate per conciare le sementi.
*granuli: (dimensioni > a 300 μm) utilizzati per la disinfestazione del terreno.
Mezzi Chimici:
b) Formulazioni per trattamenti liquidi: prodotti diluiti in acqua al momento
dell’applicazione. Le principali formulazioni per questo tipo di trattamenti sono:
polveri bagnabili (PB) o o wettable powder (WP): la sostanza attiva è solida, finemente
macinata in presenza di bagnanti, disperdenti, inerti, ecc., in modo da ottenere un prodotto
che mescolato in acqua formi una sospensione finemente dispersa nella fase liquida;
polveri solubili (PS) o o solubile powder (WS): formulazione polverulenta come le polveri
bagnabili che, mescolata in acqua, formano una soluzione stabile.
concentrati emulsionabili o emulsifiable concentrate (EC): la sostanza attiva liquida è
sciolta in un solvente e tensioattivi allo scopo di favorirne l'emulsione (stabile) in acqua.
granuli disperdibili (WG, WDG, DF) e granuli idrodispersibili (SG): sostanza attiva,
coadiuvanti e inerti sono tutti finemente macinati e sottoposti ad un processo di
microgranulazione che li rende autodisperdersibili in acqua in tempi non superiori a due
minuti.
sospensioni di microincapsulati o microcapsulati (CS): la sostanza attiva è emulsionata
finemente in acqua e ricoperta di un sottile film polimerico (microcapsule). Questa
formulazione possiede ottima stabilità, libera la sostanza attiva gradualmente e consente
di ottenere una notevole diminuzione della tossicità acuta.
Mezzi Chimici:
b) Formulazioni per trattamenti liquidi:
paste fluide (flowable, FL): sono sospensioni concentrate di una sostanza attiva solida
(polvere) in acqua con l'aggiunta dei vari coadiuvanti e coformulanti. Rispetto alle polveri
bagnabili presentano maggiore facilità di preparazione della miscela, migliore adesività ed
esaltazione dell'attività.
liquidi solubili (liquidi): trattasi di formulazioni liquide omogenee che vengono distribuite
sotto forma di soluzione dopo una loro diluizione in acqua. Hanno limitata diffusione, data
la scarsa solubilità in acqua di molte sostanze attive;
emulsioni olio/acqua (EW) o acqua/olio (EO): la sostanza attiva viene emulsionata in
acqua in presenza di tensioattivi, disperdenti o altri stabilizzanti in modo da formare una
emulsione stabile per almeno due anni.
sacchetti idrosolubili: non sono da considerarsi una formulazione vera e propria, trattasi
solitamente di polveri bagnabili o granuli disperdibili avvolti da un sottile velo di plastica
(PVAL) che a contatto con l'acqua si dissolve rapidamente liberando in sospensione il
prodotto. Limitano gli inconvenienti per l’operatore legati alla difficoltà di calcolare
esattamente il dosaggio ed al rischio di una loro inalazione durante le operazioni di
preparazione della miscela.
Mezzi Chimici:
c) Formulazioni per iniezioni ai tronchi (endoterapia): prodotti appositamente formulati
e registrati per essere iniettati nei vasi in cui scorre la linfa e quindi diffondersi
agevolmente in tutte le parti della pianta.
Questa metodologia di applicazione offre il vantaggio di una maggiore efficacia rispetto ai
tradizionali trattamenti per irrorazione, legata anche al fatto che il prodotto non subisce
l’azione dilavante degli agenti atmosferici (piogge in particolare); una prolungata
persistenza d’azione (che in molti casi permette di effettuare i trattamenti ad anni alterni);
una riduzione delle dosi di applicazione; una minore dispersione nell’ambiente, quindi un
minore impatto sugli ecosistemi.
Mezzi Chimici:
L’endoterapia è efficace per combattere :
Acacia (Albizzia julibrinsin): Psilla dell'Albizzia (Acizzia jamatonica)
Acero (Acer): Hyphantria cunea, Lymantria dispar, Metcalfa pruinosa, Cerambice dalle lunghe
antenne (Anoplophora chinensis), cocciniglie e rodilegno
Bagolaro (Celtis australis): Phyllonorycter milliarella
Ippocastano (Aesculus hippocastanum): Cameraria ohridella e Guignardia aesculi
Leccio (Quercus ilex): afidi, fillossera (Phylloxera quercus), cocciniglie e Metcalfa pruinosa
Olmo (Ulmus): afidi verdi e galligeni, Galerucella luteola, Scolitidi, Grafiosi, Hyphantria cunea,
Fillossera (Phylloxera quercus), Arocatus melanocephalus
Palma (Phoenix, Camaerops, Trachycarpus fortunei): Paysandisia archon Burm, Punteruolo
rosso (Rhynchophorus ferrugineus)
Pioppo(Populus): afidi verdi e galligeni, Hyphantria cunea, Lymantria dispar, Saperda, Metcalfa
pruinosa e rodilegno
Platano (Platanus): Corythucha ciliata, antracnosi (Gnomonia platani), Cerambice dalle lunghe
antenne (Anoplophora chinensis), inoltre è possibile iniettare fitoregolatori di crescita per
prevenire le potature frequenti evitando pertanto il cancro colorato (Ceratocystis fimbriata)
Quercia (Quercus): Tingide della Quercia (Corythucha arcuata), Fillossera (Phylloxera quercus),
Hyphantria cunea e Lymantria dispar, scolitidi, rodilegno, Saperda e Coleotteri, Processionaria
(Thaumetopoea processionea)
Tiglio (Tilia): Afidi e Acari tetranichidi, Hyphantria cunea, Lymantria dispar, Metcalfa pruinosa e
cocciniglie
Tutte le conifere: Abete (Abies), Cedro (Cedrus), Cipresso (Cupressus), Larice (Larix), Pino
(Pinus) (afidi, processionaria (Thaumetopoea pityocampa ), cocciniglie, scolitidi, Blastophagus
piniperda, Marchalina ellenica, Leptoglossus occidentalis (il "cimicione" delle conifere))
Mezzi Chimici:
d) Formulazioni per trattamenti gassosi: (fumigazioni)
Prodotti, commercializzati allo stato solido, liquido o gassoso. che agiscono sui parassiti
delle piante sotto forma di gas o di vapore.
Sono utilizzati prevalentemente per disinfettare o disinfestare i terreni e le derrate
alimentari nei magazzini.
La sostanza attiva non ha bisogno di vettori in quanto le caratteristiche fisiche del prodotto
ne garantiscono la distribuzione uniforme.
Sono formulati a largo spettro d’azione che agiscono nei confronti di insetti, nematodi,
funghi, batteri e semi di piante infestanti.
e) Formulazioni per trattamenti con mezzo aereo: effettuati solo con prodotti
appositamente autorizzati che oltre al principio attivo, contengono sostanze dette
“antideriva” allo scopo di impedire che la soluzione distribuita si disperda in ambienti
diversi da quelli interessati al trattamento.
Mezzi Chimici:
Mezzi Chimici:
Mezzi Chimici:
Mezzi Chimici:
Mezzi Chimici:
Mezzi Chimici:
L’azione nei confronti dell’avversità da combattere può essere PREVENTIVA quando il
prodotto distribuito sulla vegetazione, prima dell'insorgere dell'infezione, impedisce l'insediamento
della malattia. Sono prevalentemente fungicidi di superficie o di copertura.
CURATIVA quando il prodotto ha la capacità di bloccare la malattia (durante il periodo di
incubazione) arrestandone il processo di sviluppo ed evitando la comparsa dei sintomi. Sono
prevalentemente fungicidi citotropici.
- ERADICANTE quando il prodotto ha la capacità di inibire e/o bloccare la sporulazione del
patogeno sulla superficie dell’ospite e nell’impedire la diffusione di propaguli infettivi. Sono
prevalentemente fungicidi sistemici.
- Molti fungicidi sono miscele di prodotti ad azione preventiva, curativa e/o eradicante.
Mezzi Chimici: Caratteristiche dei prodotti fitosanitari
Tossicità intrinseca: rappresentata dal danno che una sostanza attiva procura
all’organismo bersaglio. Risulta legata al meccanismo d’azione (capacità di raggiungere i
punti vitali: lisi o penetrazione della parete cellulare) e all’azione della sostanza a livello
cellulare (sostituzione, competizione o aggressione dei sistemi biologici del patogeno).
Disponibilità: la capacità di liberare la sostanza attiva e di veicolarla sino al bersaglio.
Dipende da fattori collaterali quali prontezza d’azione e persistenza. Questa caratteristica
dipende da aspetti quantitativi quali copertura, deposito e residuo.
Copertura: rappresenta il grado di distensione della sostanza attiva sul vegetale.
Condizionano la copertura: dimensione delle gocce, che dipende dal mezzo utilizzato per
la distribuzione (micronizzazione delle gocce), presenza di un coadiuvante tensioattivo che
determina la distensione delle gocce.
Deposito: rappresenta la quantità di prodotto che rimane sulla superficie del vegetale
dopo il trattamento. Condizionano questa caratteristica: la copertura (tanto più grande è la
copertura maggiore sarà il deposito), la natura del preparato e i mezzi di diffusione (la
diffusione polverulenta favorisce, rispetto ai liquidi nebulizzati, un maggior deposito), la
natura delle superfici degli organi trattati, la carica elettrica, la presenza di un coadiuvante.
Mezzi Chimici: Caratteristiche dei prodotti fitosanitari
Residuo: la quantità di sostanza attiva che rimane sull’organo vegetale dopo un certo
periodo di tempo dal trattamento. È condizionato da: mezzi meccanici e micronizzazione
delle particelle (più sono piccole, minore sarà il dilavamento e maggiore l’effetto residuale),
elementi climatici (pioggia temperatura e luce che svolgono attiva azione dilavente,
dissolvente, denaturante e volatilizzante), accrescimento della pianta.
Prontezza di azione: definisce la capacità di una sostanza attiva di svolgere
immediatamente le sue funzioni nei confronti dell’avversità da combattere.
Persistenza di azione: capacità della sostanza attiva dio prolungare la sua azione nel
tempo
Miscibilità: proprietà intrinseca di un prodotto fitosanitario di essere compatibile e quindi
miscibile con uno o più derivati di tipo diverso. Si distinguono tre fenomeni legati alle
interazioni tra due o più sostanze: indifferenza (la miscela non presenta particolari aspetti
positivi o negativi), antagonismo (la miscela presenta una riduzione degli effetti delle
singole sostanze) e sinergismo (la miscela presenta caratteristiche migliori delle singole
sostanze).
Ridistribuzione: capacità della sostanza di spostarsi e ridistribuirsi per volatilizzazione o
per risolubilizzazione o per semplice trasporto passivo operato da agenti atmosferici.
Mezzi Chimici: Caratteristiche dei prodotti fitosanitari
Nella scelta dell’antiparassitario ha fondamentale importanza la scelta del rapporto fra
principio attivo e pianta da trattare. Di solito si distingue:
principio attivo di copertura: si tratta di composti che non penetrano nella pianta, bensì
restano all’esterno. Un esempio tipico di questo genere di azione è quello dei composti del
rame. Efficaci in applicazioni prevalentemente di tipo preventivo in quanto condizionate dal
contatto diretto tra il principio attivo e il patogeno che si vuole colpire.
principio attivo Citotropico: si tratta di principi attivi che riescono a penetrare nei primi
strati di cellule e naturalmente hanno il vantaggio di poter colpire il patogeno anche dopo
un certo tempo dall’infezione.
principio attivo Translaminare: sono assorbiti e traslocati da cellula a cellula. Hanno la
capacità di passare da una pagina all’altra della foglia. Questo modalità di penetrazione
rende decisamente più sicuri i trattamenti contro patogeni che attaccano le foglie.
principio attivo Sistemico: ha la possibilità di penetrare nei tessuti della pianta e
traslocare all’interno di essa attraverso il flusso linfatico raggiungendo anche le parti della
pianta non interessate al trattamento. Sono quindi efficaci in casi difficili: infezioni fungine
avvenute da più ore o tracheomicosi.
La classificazione riguardante la tossicità si basa sulla tossicità
acuta ed è così riassunta:
Mezzi Chimici:
le diverse categorie sono simboleggiate come segue:
Prodotto fitosanitario molto tossico contrassegnato in
etichetta con T+, la scritta molto tossico e l’immagine di un
teschio su ossa incrociate inserite in un riquadro arancione
(abbreviazione T+)
Prodotto fitosanitario tossico individuato con T, la scritta
tossico e l’immagine di un teschio su ossa incrociate in un
riquadro arancione (abbreviazione T)
Prodotto fitosanitario nocivo caratterizzata da Xn, la scritta
nocivo e una croce di Sant’Andrea nera su riquadro arancione
(abbreviazione Xn).
Prodotto fitosanitario irritante riporta Xi, la scritta irritante e
con una croce di Sant’Andrea nera su riquadro arancione
(abbreviazione Xi)
Il D.Lgs. n. 65 del 14 marzo 2003 introduce, per alcuni
prodotti fitosanitari, il concetto di “pericoloso per l’ambiente”
che deve riportare in etichetta la dicitura: “per evitare rischi
per l’uomo e per l’ambiente seguire le istruzioni per l’uso”.
Mezzi Chimici:
I prodotti ascritti alle classi "Molto Tossico", "Tossico" e "Nocivo" devono essere
venduti soltanto a persone munite di apposita autorizzazione (“Patentino”) che deve
essere sempre esibito al negoziante. L'acquirente appone la propria firma su un modulo
di acquisto (in duplice copia, numerato progressivamente a cura del venditore). Questa
firma segna il passaggio di responsabilità dal venditore all'acquirente per ogni
conseguenza relativa ad una non corretta conservazione, per l'impiego e per ogni uso
improprio del prodotto fitosanitario. Per questi prodotti e per quelli non pericolosi che
contengono almeno l’1% di sostanza pericolosa per la salute o per l’ambiente, il D.Lgs.
65/2003 prevede che, dal 30 luglio 2004, l’acquirente deve richiedere al momento
dell’acquisto la scheda di sicurezza aggiornata del prodotto fitosanitario. I prodotti
classificati come “irritante” e “non classificato” possono essere venduti senza l’obbligo
del possesso del patentino.
Il "patentino", valido per 5 anni, è rilasciato o rinnovato dalla Regione tramite il Servizio
Provinciale Agricoltura ed Alimentazione ai cittadini maggiorenni che abbiano
presentato richiesta scritta dopo aver superato, alla presenza di una apposita
Commissione, un colloquio mirato a verificare la conoscenza dei pericoli connessi alla
detenzione, conservazione ed utilizzo di questi prodotti, le precauzioni e le regole
fondamentali da seguire per il corretto impiego da un punto di vista sanitario, agricolo ed
ambientale. Dalla valutazione sono esentati i laureati ed i diplomati in discipline agrarie,
previa presentazione del titolo di studio.
ANTICRITTOGAMICI DISPONIBILI: http://fitogest.imagelinenetwork.com