Stora Enso CLT - Dépliant tecnico - IT
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Il CLT di Stora EnsoDépliant tecnico
Stora EnsoLa scelta migliore per il pianeta e i suoi abitanti
Stora Enso è un’azienda leader sul mercato glo-bale delle soluzioni sostenibili nel campo degli imballaggi, dei biomateriali, del legno e della carta. Il nostro obiettivo è quello di sostituire materiali a base fossile con nuovi prodotti e servizi derivati dal legno e da altre materie prime rigenerabili ottenuti attraverso l’innovazione e lo sviluppo. Nel 2015 l’impresa, che occupa un totale di 26 000 dipen-denti in oltre 35 paesi, ha totalizzato un fattu-rato di 10 miliardi di euro. Le azioni della Stora Enso vengono contrattate alle borse di Helsinki e Stoccolma.
La divisione Wood Products offre soluzioni eclet-tiche imperniate sul legno e derivati per tutte le esigenze edili e abitative. La nostra gamma di prodotti copre tutti gli ambiti dell’edilizia urbana e comprende fra l’altro elementi in legno massello e case a struttura modulare, componenti in legno e pellet. Il catalogo si completa con tutta una serie di segati. Tra i nostri clienti annoveriamo soprat-tutto imprese di costruzioni e falegnamerie oltre a grossisti e rivenditori al dettaglio. Wood Products opera in tutto il mondo; in Europa gestisce oltre 20 impianti di produzione.
Rethink — è il leitmotiv che ci spinge a cambiare ed è la nostra promessa di riflettere sempre critica-mente sullo status quo aprendoci alle novità.
La nostra filosofia — essere pionieri nel rispetto dell’etica, questi i due grandi principi che ci accom-pagnano ovunque andiamo. I nostri valori fonda-mentali devono sempre essere in sintonia con le leggi e le norme del luogo in cui operiamo, ma, allo stesso tempo, ci ispirano ad andare anche oltre le pratiche locali per portare benefici alla gente e alle comunità.
Il nostro obiettivo aziendale — agire per il bene dell’umanità e del pianeta: è così che in sintesi si può descrivere il fine ultimo di tutto il nostro lavoro. In quest’ottica elaboriamo ed attuiamo una strate-gia per i nostri obiettivi economici, i nostri mercati e tutto il nostro operato ispirata all’ideale di miglio-rare il mondo, il tessuto sociale e la vita di tutti coloro che entrano in contatto con noi attraverso i nostri prodotti, le nostre attività e la nostra filiera.
Indice
Il presente dépliant costituisce un compendio del dossier tecnico sul CLT. Per le fonti fare riferimento a quest’ultimo.
Vedere anche: www.clt.info/media-downloadsLa Stora Enso Wood Products GmbH non si assume alcuna responsabilità in merito alla com-pletezza e alla correttezza dei dati qui presentati.
1. Il CLT – Cross Laminated Timber ......................................... 4Dati tecnici ................................................................................................. 4Strutture standard in CLT ........................................................................ 5Struttura dei pannelli ................................................................................ 6Qualità delle superfici .............................................................................. 7Denominazione delle qualità .................................................................. 8
2. Costruzione ........................................................................................ 10
3. Fisica delle costruzioni ............................................................... 12Coibentazione ........................................................................................... 12Ermeticità all’aria ...................................................................................... 14Umidità ....................................................................................................... 16Fonoisolamento con il CLT ..................................................................... 18Proprietà antincendio del CLT ................................................................ 21
4. Statica .................................................................................................... 24Considerazioni generali ........................................................................... 24Calcoli statici e dimensionamento del CLT .......................................... 25Dimensionamento del CLT con il software della Stora Enso ............ 26Tavole di predimensionamento .............................................................. 26
5. Esecuzione del progetto ............................................................ 28
2 3
1. Il CLTCross Laminated Timber
Dati tecniciImpiego Fondamentalmente come elemento per parete, solaio e tetto nell’edilizia abitativa e commerciale.
Larghezza massima del pannello 2,95 m
Lunghezza massima del pannello 16,00 m
Spessore massimo del pannello 320 mm
Struttura dei pannelliMinimo tre pannelli monostrato sovrapposti e incollati fra loro ad incrocio. A partire dalla struttura a cinque pannelli, il CLT può presentare anche strati mediani (strati trasversali) non incollati lungo i bordi.
EssenzeAbete rosso (pino silvestre, larice e abete bianco su richiesta; gli strati intermedi possono contenere pino silvestre)
Classe di resistenza delle lamelle grezze
C24 (ai sensi del benestare tecnico, fino al 10% delle lamelle possono appartenere alla classe C16; altre classi di resistenza su richiesta).
Umidità del legno 12% ± 2%
Adesivo Colle prive di formaldeide per l’incollaggio dei bordi, dei giunti a pettine e delle facce.
Qualità estetiche Qualità non a vista, a vista industriale e a vista; le superfici sono sempre levigate su ambo i lati.
Peso proprio Per il calcolo del peso di trasporto: ca. 490 kg/m³.
Classe di resistenza al fuocoIn conformità alla decisione 2003/43/CE della Commissione:• elementi costruttivi in legno (eccetto pavimenti) � classe euro D-s2, d0• pavimenti � classe euro Dfl-s1
Conduttività termica λ 0,13 W/(mK)
Ermeticità all’aria
I pannelli in CLT vengono prodotti sovrapponendo almeno tre pannelli monostrato, fatto che conferisce loro una notevole ermeticità all’aria. La misurazione del grado di ermeticità di un pannello CLT a tre strati condotta in base alla norma EN 12 114 ha rivelato volumi di corrente d’aria inferiori all’intervallo misurabile.
Classi d’utilizzo e possibili impieghi
Utilizzabili per le classi 1 e 2 in conformità alla norma EN 1995-1-1.
Pannelli CLe fibre degli strati di copertura decorrono sempre in direzione parallela alla larghezza di produzione.
Spessore[mm]
Tipo di pannello
[—]
Strati[—]
Struttura dei pannelli [mm]
C *** L C *** L C *** L C ***
60 C3s 3 20 20 20
80 C3s 3 20 40 20
90 C3s 3 30 30 30
100 C3s 3 30 40 30
120 C3s 3 40 40 40
100 C5s 5 20 20 20 20 20
120 C5s 5 30 20 20 20 30
140 C5s 5 40 20 20 20 40
160 C5s 5 40 20 40 20 40
Pannelli LLe fibre degli strati di copertura decorrono sempre ortogonalmente rispetto alla larghezza di produzione.
Spessore[mm]
Tipo di pannello
[—]
Strati[—]
Struttura dei pannelli [mm]
L C L C L C L
60 L3s 3 20 20 20
80 L3s 3 20 40 20
90 L3s 3 30 30 30
100 L3s 3 30 40 30
120 L3s 3 40 40 40
100 L5s 5 20 20 20 20 20
120 L5s 5 30 20 20 20 30
140 L5s 5 40 20 20 20 40
160 L5s 5 40 20 40 20 40
180 L5s 5 40 30 40 30 40
200 L5s 5 40 40 40 40 40
160 L5s-2* 5 60 40 60
180 L7s 7 30 20 30 20 30 20 30
200 L7s 7 20 40 20 40 20 40 20
240 L7s 7 30 40 30 40 30 40 30
220 L7s-2* 7 60 30 40 30 60
240 L7s-2* 7 80 20 40 20 80
260 L7s-2* 7 80 30 40 30 80
280 L7s-2* 7 80 40 40 40 80
300 L8s-2** 8 80 30 80 30 80
320 L8s-2** 8 80 40 80 40 80
Strutture standard del CLT
* strati di copertura composti da due strati longitu-dinali
** strati di copertura e strato centrale composti da due strati longitudinali
*** nei pannelli C la direzione di levigatura è trasver-sale rispetto alla fibratura
Larghezze di produzione: 245 cm, 275 cm, 295 cmLunghezze di produzione: dalla lunghezza minima prodotta di 8,00 m per larghezza di fatturazione fino a max. 16,00 m (con progressione di 10 cm)
lunghezza di produzione
lunghezza di produzione
larghezza di produzione
larghezza di produzione
C3s C5s
L3s L5s L5s-2*
L7s L7s-2* L8s-2**
4 5
VI (qualità a vista) IVI (qualità a vista industriale) NVI (qualità non a vista)
Struttura dei pannelliLa struttura dei pannelli in legno massiccio CLT sussiste in un minimo di tre pannelli monostrato sovrapposti e incollati ad incrocio. A partire dalla struttura a cinque pannelli, il CLT può presentare anche strati mediani (strati trasversali) non incollati lungo i bordi. Attualmente la dimensione massima producibile è di 2,95 × 16,00 m.
max. 16,00 m max. 2,95 m
* A partire da cinque strati il CLT può presentare anche strati mediani (strati trasversali) non incollati lungo i bordi.
Esempio:Struttura di un pannello in legno massiccio CLT a 5 strati
incollaggio dei bordi * (strati trasversali)
Qualità delle superfici del CLTQualità estetiche dei pannelli suddivise per caratteristiche superficiali
Caratteristiche VI IVI NVI
Incollaggioammessi singoli giunti aperti fino a max. 1 mm di larghezza
ammessi singoli giunti aperti fino a max. 2 mm di larghezza
ammessi singoli giunti aperti fino a max. 3 mm di larghezza
Azzurramento non ammessoammessa leggera alterazione cromatica
ammesso
Alterazioni cromatiche (imbrunimento…)
non ammesse non ammesse ammesse
Tasche di resinanessun accumulo, max. 5 × 50 mm
max. 10 × 90 mm ammesse
Inclusioni di corteccia ammesse se sporadiche ammesse se sporadiche ammesse
Fenditure di stagionaturaammesse sporadiche fenditure superficiali
ammesse ammesse
Cuore – Midolloammesso sporadicamente fino a 40 cm di lunghezza
ammesso ammesso
Attacchi da insetti non ammessi non ammessiammessi alcuni buchi sporadici, fino a 2 mm
Nodi – sani ammessi ammessi ammessi
Nodi – neri ∅ max. 1,5 cm ∅ max. 3 cm ammessi
Nodi – foro ∅ max. 1 cm ∅ max. 2 cm ammessi
Anello cambiale non ammesso non ammesso max. 2 × 50 cm
Superficie levigata al 100% levigata al 100% porzione ruvida max. 10%
Difetti di lavorazione della superficie
ammesse piccole imperfezioni sporadiche
ammesse imperfezioni sporadiche
ammesse imperfezioni sporadiche
Difetti di incollaggio dei bordi e delle testate
ammesse piccole imperfezioni sporadiche
ammesse imperfezioni sporadiche
ammesse imperfezioni sporadiche
Smussatura dei pannelli a L sì sì no
Smerigliatura a mano dei bordi tagliati
sì no no
Sagomatura – sega a catena non ammessa ammessa ammessa
Larghezza delle lamelle ≤ 130 mm max. 230 mm max. 230 mm
Umidità del legno max. 11% max. 15% max. 15%
Combinazione di essenze diverse
non ammessa non ammessain combinazione con abete rosso sono ammessi abete bianco e pino silvestre
Ritocco estetico della super-ficie con tasselli, listelli, ecc.
ammesso ammesso ammesso
Pannelli C: direzione di levigatura trasversale rispetto alla fibratura
ammessa ammessa ammessa
Qualità delle superfici
incollaggio delle facce
giuntatura a dito orizzontale
incollaggio dei bordi (strati longitudinali)
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Stora Enso offre tre diverse qualità di superfici
NVI Qualità non a vista
IVI Qualità industriale a vista
VI Qualità a vista
Denominazione delle qualità
CLTPino silvestre
CLTLarice
CLTAbete bianco
CLTPino cembro
Quattro nuove superfici specialiPer offrire una più ampia scelta di essenze, il CLT di Stora Enso è ora disponibile anche con superfici speciali in pino silvestre, larice, abete bianco e pino cembro. Lo strato di copertura, dello spessore di 20 mm, viene applicato in qualità a vista.
Combinate fra loro queste tre qualità generano la gamma di varianti estetiche del CLT offerta da Stora Enso
Tipo di qualità NVI VI BVI INV IBI IVI
Strato di copertura NVI VI VI IVI IVI VI
Strato mediano NVI NVI NVI NVI NVI NVI
Strato di copertura NVI NVI VI NVI IVI IVI
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Gli elementi in CLT sono estremamente versatili. Grazie alla loro struttura a strati incrociati e incollati, ad esempio, assu-mono sia funzioni portanti sia di irrigidimento dell’edificio se utilizzati come pareti esterne, interne o divisorie. L’alto grado di prefabbricazione e la conseguente velocità di messa in
2. Costruzione
pannello per solaio in CLT
listello in legno(come inserto
nello strato coi-bentante)
controparete desolidarizzata (autoportante o su staffe)
pannello per solaio in CLT
nastri coprigiunto
pannello per parete in CLT
staffa (isolamento acustico)
Struttura:• pannello in cartongesso o fibra di gesso• listellatura (fissata con staffe), strato coi-
bentante (inframmezzato alla listellatura)• pannello per parete in CLT• isolamento anticalpestio• pannello per parete in CLT• listellatura (fissata con staffe), strato coi-
bentante (inframmezzato alla listellatura)• pannello in cartongesso o fibra di gesso
Struttura:• pannello per parete
in CLT• coibentazione
(lana minerale)• guarnizione verticale
(ermeticità al vento)• listellatura• tavolato orizzontale
pannello per solaio in CLT
pannello per solaio in CLT
intercapedine
intercapedine
nastro sigillante per giunti
fissaggio con viti(come da requisiti statici)
fissaggio con viti in presenza di un alto momento meccanico (come da requisiti statici)
pannello per solaio in CLT
nastro sigillante per giunti
pannello per solaio in CLT
intercapedine
tavola coprigiunto
pannello per solaio in CLT
nastro sigillante per giunti
SolaioGiunto con solaio (coprigiunto)
Parete esternaIsolamento con lana minerale
SolaioGiunto con solaio (giunto a gradino)
Parete internaControparete (staffe)
Struttura del pavimentoMassetto umido
Parete divisoriaSistema con parete e controparete in CLT
Raccordo per finestraPosa con guarnizione espandibile autoadesiva Compriband
Edifici a più pianiParete piano inferiore – solaio – parete piano superiore
opera rappresentano un grande vantaggio anche e soprat-tutto nella realizzazione di tetti, dato che l’edificio risulta subito protetto dalle intemperie. In più, la convenienza di costruire tetti e solai in CLT per luci standard è un fatto asso-dato anche dal punto di vista economico, come assodata è
la rispondenza del prodotto ai requisiti fisici del settore edi-lizio. L’importante è scegliere bene la tipologia di elemento più opportuna per il proprio progetto. A parte questo, va sotto lineato che il CLT si lascia combinare in maniera pres-soché illimitata con altri materiali.
Esempi di dettagli costruttivi e strutture degli elementi
ancoraggio della parete (come da requisiti statici,
fonoisolato)
nastri coprigiunto
isolamento
pannello d’intra-dosso (intercape-dine sufficiente rispetto al davanzale esterno)
Struttura:• massetto• strato divisorio• isolamento anticalpestio• materiale sfuso (ghiaia)• protezione antirollio
(opzionale)• pannello per solaio
in CLT
pannello per solaio in CLT
nastro isolante (tra il CLT e la listellatura)
ancoraggio della parete (come da requisiti statici)
anta della finestra con vetrata
infisso della finestra (ampliamento del telaio)
Compriband
davanzale esterno (in pendenza)
tavolato orizzontale
collegamento stagno alla pioggia battente
guarnizione verticale (ermeticità al vento)
listellatura (sospesa su staffe)
pannello per solaio in CLT
struttura del pavimento
(conforme ai requisiti)
pannello in cartongesso o fibra di gesso
pannello per parete in CLT
pannello per parete in CLT
bandella perime-trale per massetto
nastri coprigiunto
Struttura:• pannello per parete in CLT• listellatura (su staffe),
strato coibentante (infram-mezzato alla listellatura)
• pannello in cartongesso o fibra di gesso
elastomero intermedio (per es. Sylomer)
pannello per parete in CLT
guarnizione per finestre
pannello in cartongesso o fibra di gesso
10 11
3. Fisica delle costruzioniCoibentazione
La coibentazione di un edificio abbraccia tutte le misure atte a minimizzare il fabbisogno termico ¹ nei mesi invernali e quello di raffreddamento ² nei mesi estivi. In altri termini, essa è volta a contenere il più possibile il consumo energe-
tico necessario a garantire condizioni di vita piacevoli e un buon clima ambiente sfruttando le proprietà tecniche degli elementi costruttivi.
• evitare le posizioni esposte• preferire edifici dalla struttura compatta• scegliere con criterio la posizione delle superfici
finestrate• provvedere ad una sufficiente coibentazione
dell’involucro esterno• evitare i ponti termici• provvedere ad un’opportuna tenuta all’aria
dell’involucro esterno• tenere conto del grado di permeabilità energe-
tica e dei sistemi d’ombra degli elementi in vetro
• considerare la superficie, l’orientamento e l’inclinazione degli elementi in vetro
• valutare le caratteristiche di isolamento termico degli elementi opachi esterni della costruzione
• calcolare bene i carichi termici interni (persone, elettro-domestici, ecc.)
• considerare la pianta ovvero la geometria degli ambienti• valutare le modalità di arieggiamento degli ambienti• considerare le proprietà di accumulazione termica degli
elementi costruttivi contigui
L’effetto coibentante di un elemento costruttivo dipende dal suo valore U, ossia dal cosiddetto coefficiente di trasmis-sione del calore. Per poterlo calcolare bisogna conoscere la posizione dell’elemento all’interno dell’edificio e la sua strut-tura, oltre alla conduttività del calore e alle dimensioni di ciascun materiale che lo compone. La conduttività termica del legno viene fondamentalmente influenzata dalla sua
densità e dalla sua umidità. Per gli elementi in CLT si può considerare un valore pari a λ = 0,13 W/mK.
Il seguente diagramma riporta i valori U di pannelli in CLT dello spessore di 100 mm coibentati in funzione dello spes-sore del materiale isolante (appartenente alla classe di conduttività del calore WLG 040).
Valo
re U
(W/m
²K)
Spessore della coibentazione (mm)
0,50
0,45
0,40
0,35
0,30
0,25
0,20
0,15
0,10
0,05
0,0040 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270 280
Valore U: CLT con spessore di 100 mmIn funzione dello spessore dello strato coibentante
Fattori ovvero principi di coibentazione per l’inverno
¹) Quantità di calore che deve essere fornita ad un edificio nel corso di un anno per mantenere una data temperatura ambiente minima.²) Quantità di calore che deve essere sottratta ad un edificio nel corso di un anno per non superare una data temperatura ambiente massima.
Coibentare con il CLT
Nozioni fondamentali
12 13
ermeticità al vento ermeticità all’aria
Ermeticità all’ariaL’ermeticità all’aria e al vento dell’involucro sono requisiti fondamentali per garantire la funzionalità di un edificio. La presenza di uno strato impermeabile all’aria sul lato interno della costruzione impedisce l’infiltrazione di aria umida e di conseguenza previene la formazione di condensa all’interno degli ele-menti costruttivi. Ciò influisce positivamente sull’equilibrio termico e igroscopico degli ambienti, migliorando contestualmente il bilan-cio energetico e risultando decisivo a garantire la qualità e la durata della struttura nel tempo.
Mancando l’ermeticità, la costruzione sarà esposta ad uno scambio di aria dall’interno verso l’esterno.
Un fattore altrettanto importante per l’involucro di un edificio è la sua ermeticità al vento. L’iso-lamento al vento, apposto sul lato esterno della costruzione, impedisce all’aria di penetrare all’interno delle strutture, proteggendo lo strato coibentante e preservando le caratteristiche isolanti degli elementi costruttivi. Di norma, l’ermeticità al vento non si realizza attraverso il CLT, bensì, nel caso delle facciate intonacate, attraverso l’intonaco e nelle facciate in legno attraverso un telo aperto alla diffusione del vapore posto dietro l’intercapedine di ventila-zione.
Il CLT è ermetico all’aria a partire dalla struttura a tre stratiI test sulle proprietà di tenuta all’aria del CLT prodotto da Stora Enso sono stati eseguiti dall’istituto di sperimentazione sul legno Holz-forschung Austria seguendo i criteri previsti dalla norma austriaca ÖNORM EN 12114:2000. Le verifiche hanno preso in considerazione un elemento in sé come anche un giunto a gradino e un giunto di testa con coprigiunto.
Il CLT conserva la propria ermeticità per tutto il suo ciclo utileNel corso della sua vita utile il CLT è sog-getto a continue variazioni di umidità. Dallo stabilimento di produzione il legno esce con un’umidità relativa del 12% ± 2%, a seconda della qualità della superficie.
In fase di posa il materiale assorbe umidità dagli altri elementi costruttivi, per esempio dal sotto-massetto autolivellante, dal massetto o dall’intonaco. Anche successivamente, in fase di utilizzo, l’umidità del legno è soggetta a variazioni di natura stagionale. La presenza di impianti di aerazione può ulteriormente essic-care il CLT nei mesi invernali. Tali oscillazioni provocano deformazioni del legno (rigonfia-mento e ritiro), che in casi estremi possono dare origine a fessurazioni (troppo secco) od ondulazioni superficiali (troppo umido).
Il CLT preserva la sua ermeticità all’aria nel lungo periodo: lo confermano i test condotti presso il laboratorio di fisica delle costruzioni del Politecnico di Graz. Nella cabina climatica si sono simulate le comuni variazioni di umi-dità cui è soggetto il legno e quindi si è andati a verificare la tenuta all’aria del CLT nei vari stadi.
I valori ottenuti si riferiscono ad un pannello CLT a 3 strati dello spessore di 100 mm in qua-lità non a vista (CLT 100 3s NVI) delle dimen-sioni di 2 m × 2 m che presentava due giunti verticali realizzati rispettivamente uno con incasso a gradino e l’altro di testa con copri-giunto.
Risultato:«I giunti esaminati e l’elemento in CLT presen-tano un alto valore di tenuta all’aria. Data la notevole ermeticità, i valori di permeabilità rela-
tivi ad ambo i giunti e al pannello sono risultati inferiori all’intervallo misurabile.»
Il CLT è ermetico all’aria
14 15
UmiditàNozioni fondamentaliL’umidità danneggia le costruzioni riducendone, per esem-pio, la capacità coibentante e la rigidezza e favorendo la formazione di muffe e marciume. Onde prevenire tali effetti nefasti, si attuano opportune misure protettive contro le principali cause dell’umidità tra cui la condensazione, l’umidità meteorica e l’umidità da risalita capillare dal ter-reno. In più, possono verificarsi situazioni di maggiore umi-dità in fase di costruzione dovute all’apporto di materiali edili quali massetti e intonaci.
Fondamenti tecnici sulle misure antiumiditàIn relazione al legno, ovvero al CLT, distinguiamo in linea di massima tre meccanismi di trasporto dell’umidità:
• la diffusione del vapore acqueo• l’assorbimento• la capillarità
Tuttavia, pensando ad una protezione antiumidità per mate-riali di legno, vanno considerati anche i possibili fenomeni di convezione. Di per sé, in virtù della sua struttura a pannelli monostrato sovrapposti a incrocio e incollati fra loro a faccia piena, il CLT è immune a qualsiasi fenomeno convettivo. Ciò nonostante va verificata la presenza di eventuali perdite in corrispondenza di raccordi, incassi e impianti.
Il comportamento alla diffusione del CLTLa percentuale di colla sul totale di un pannello in CLT varia a seconda della struttura delle sue lamelle, ma resta comun-que inferiore all’1%. Malgrado ciò, i giunti incollati presen-tano un coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore acqueo diverso dalle lamelle circostanti, il che va conside-rato nella definizione del valore sd.
Bisogna, inoltre, tener presente che il CLT è esposto a oscil-lazioni di umidità nel corso della sua vita utile, in particolare nel passaggio dalla produzione alla messa in opera e nella variazione stagionale tra estate e inverno (riscaldamento). Tali variazioni igrometriche possono determinare oscilla-zioni nell’umidità del legno comprese anche tra l’8% e il 14%, con conseguenti ripercussioni sul comportamento alla diffusione.
Le verifiche condotte per determinare la resistenza alla diffusione del vapore acqueo μ dei giunti incollati degli elementi in CLT hanno permesso di trarre le seguenti con-clusioni:
• La resistenza alla diffusione del vapore acqueo dipende
dall’umidità, laddove il valore µ del giunto incollato diminu-isce sensibilmente in condizioni di maggiore umidità.
• In presenza di clima secco (23 °C con un’umidità media relativa dell’aria pari al 26,5%) il giunto incollato del CLT presenta lo stesso spessore dello strato d’aria equivalente alla diffusione di vapore acqueo di un pannello massiccio in abete rosso spesso 6 mm ± 4 mm; in presenza di clima umido (23 °C con un’umidità media relativa dell’aria pari al 71,5%) il giunto incollato presenta lo stesso spessore dello strato d’aria equivalente alla diffusione di vapore acqueo di un pannello massiccio in abete rosso spesso 13 mm ± 6 mm.
• Ciò permette di concludere che un pannello CLT a tre strati (con due giunti incollati piani) abbia in media uno spes-sore dello strato d’aria equivalente alla diffusione di vapore acqueo corrispondente a quello di un pannello massiccio in abete rosso superiore in spessore di 12 mm in presenza di clima secco e di 26 mm in presenza di clima umido.
Nell’ambito di una tesi di laurea specialistica condotta su campioni di CLT presso il Thünen-Institut für Holzfor-schung di Amburgo si è, inoltre, determinato il coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore acqueo di ciascun campione:
• notando che per il CLT il coefficiente di resistenza alla diffu-sione del vapore acqueo cresce in misura pressoché lineare in funzione del numero di giunti incollati (dipendente a sua volta dallo spessore del pannello), si è calcolato il numero medio di giunti incollati per cm di spessore del CLT;
• sulla base di tale valore medio si è successivamente deter-minato il coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore acqueo in presenza di diverse condizioni di umidità del legno:
Ϝ umidità del legno pari all’11,3% � µ = 52 ± 10 Ϝ umidità del legno pari all’14,7% � µ = 33 ± 7 Ϝ umidità del legno pari all’8,0% � µ = ~105
(valore ottenuto per interpolazione)
Il CLT come freno al vapore igrovariabileA partire da una struttura a tre strati, gli elementi in CLT sono sì a tenuta d’aria, ma non sono impermeabili al vapore. Il CLT è, dunque, permeabile alla diffusione del vapore acqueo e i giunti incollati fungono, per così dire, da barriera al vapore dello strato coibentante esterno.
In tal senso il CLT agisce come un freno al vapore igrovaria-bile. Quando è in funzione il riscaldamento, l’umidità dell’a-ria negli ambienti interni diminuisce e di conseguenza il CLT perde la capacità di trasportare umidità e si fa meno perme-abile alla diffusione. Nei mesi estivi, al contrario, l’umidità dell’aria negli ambienti interni aumenta e il CLT permette una maggiore diffusione. Questa proprietà, conferita al legno da madre natura, torna molto utile in campo edilizio cosicché,
umidità meteorica
pioggia battente
spruzzi d’acqua
acqua di superficie
acqua di ristagno
falda freatica
risalita capillare
vapore acqueo
condensa sulla superficie degli
elementi costruttivi
umidità residua dell’edificio
acqua d’infil-trazione
vapore acqueo acqua sottoposta a pressione
acqua ad uso domestico non soggetta a pressione
condensazione all’interno dell’elemento costruttivo
impiegando il CLT nel rispetto del principio fisico per cui in una costruzione più si procede verso l’esterno e maggiore deve essere l’apertura alla diffusione, è possibile progettare e implementare stratificazioni funzionanti ed efficaci.
Il CLT contribuisce, dunque, a regolare la qualità dell’aria negli ambienti interni assorbendo umidità quando questa è maggiore per poi cederla quando diminuisce.
Quantificazione del grado di protezione dall’umiditàPer calcolare il grado di protezione dall’umidità fornito dai vari elementi costruttivi, in passato si utilizzava soprattutto il cosiddetto metodo Glaser che, tuttavia, permette di fare soltanto valutazioni approssimative. Grazie allo sviluppo di software di simulazione igrotermica si dispone oggi di nuove opportunità di calcolo realistico e dettagliato dei processi di trasporto e accumulo igrotermico occorrenti all’interno degli elementi costruttivi in condizioni climatiche reali.
Per contro, tale precisione rende i calcoli più complessi, in quanto considera un numero maggiore di parametri relativi ai materiali. Le specifiche del CLT richieste per il software di simulazione WUFI Pro, sviluppato dall’Istituto di fisica delle costruzioni Fraunhofer (IBP), sono state calcolate presso l’Università di Amburgo. Oltre a ciò, si è per la prima volta condotto un esperimento di validazione di una simulazione igrotermica effettuata su di un elemento in legno lamellare,
che ha confermato una buona corrispondenza tra le speri-mentazioni sul campo e la simulazione numerica.
Negli studi dell’Istituto Fraunhofer il CLT prodotto da Stora Enso ha superato i test di plausibilità ed è stato così inserito nella banca dati dei materiali del programma WUFI. Grazie a ciò siamo in grado di offrire ai nostri clienti e progettisti un ulteriore, prezioso e promettente strumento di pianifica-zione per costruire con il CLT, che si rivela indispensabile in particolare quando vi sia un carico di umidità considere-vole all’interno dell’edificio o quando gli elementi in legno vengano impiegati in zone con sbalzi climatici estremi.
16 17
Strutture per solaiValori acustici rilevati in laboratorio e in cantiere.Dettagli su come realizzare elementi a traliccio su richiesta.
¹) s′ = rigidità dinamica (MN/m³)
Elementi per solaioPer migliorare le caratteristiche di fonoiso-lamento di una struttura per solaio si può procedere in due modi: se ne può aumen-tare la massa o, in alternativa, si può interve-nire più efficacemente sulla desolidarizza-zione. L’aumento di massa, ottenuto mediante l’appesantimento del solaio grezzo o del sof-fitto sottostante, permette di ridurre la suscet-tibilità alla propagazione del suono. Al di sopra della sua frequenza di risonanza, infatti, la propagazione dell’oscillazione dell’elemento costruttivo all’interno della costruzione diminu-isce. La frequenza di risonanza in questo caso deve essere la più bassa possibile (< 80 Hz).
Tradotto in termini pratici ciò implica la stesura di un mas-setto relativamente pesante in cemento di 5–7 cm di spes-sore (importante: non tagliare le bandelle perimetrali prima di non aver completato la pavimentazione) poggiato su di un pannello anticalpestio morbido (s′ ≤ 10) ¹ sotto il quale è a sua volta stato previsto un riempimento di materiale sfuso per fare massa. Per i solai privi di sospensioni, lo spes-sore del riempimento andrà portato a ca. 10 cm e i mate-riali sciolti saranno da preferirsi a quelli agglomerati in virtù della loro più spiccata attitudine ad attutire i suoni. Ad ogni modo, prima di utilizzare materiali sciolti è consigliabile con-sultarsi con il posatore del massetto. I rivestimenti a soffitto sono più efficaci dal punto di vista del fonoisolamento se desolidarizzati (su staffe o guide). Per evitare i rumori da rim-bombo sarà poi bene non rinunciare al riempimento delle intercapedini con lana minerale.
Fonoisolamento con il CLTNozioni fondamentaliLa presenza di una buona protezione contro il rumore (suoni molesti) è una premessa fonda-mentale per garantire il benessere in un dato ambiente, motivo per cui l’isolamento acustico dovrebbe rivestire un ruolo di primo piano nella progettazione di un edificio. A chi abbia un livello di udito normale, le soglie stabilite dalla legge assicurano una sufficiente protezione dalle fonti esterne come anche dai rumori pro-venienti da abitazioni o edifici attigui.
Il suono viene definito come l’energia mec-canica che si propaga attraverso un mezzo elastico a seguito dell’oscillazione delle sue particelle e di conseguenti variazioni di pres-sione. Il suono non risulta, dunque, da uno spo-stamento delle particelle, ma dalla propaga-zione di un impulso. A seconda della sorgente del suono, l’acustica delle costruzioni distingue tra suono aereo e suono solido.
Suono aereo: le onde sonore vengono assor-bite dagli elementi costruttivi che le trasmet-tono agli ambienti attigui. Sorgenti di suono aereo sono ad esempio il traffico, la musica o la voce umana.
Suono solido: si genera per esempio attra-verso il calpestio dei passi, il picchiettio di un oggetto, lo spostamento di una sedia, ecc. la cui propagazione attraverso l’elemento costruttivo diventa fonte di suono aereo negli ambienti attigui. La sorgente di rumore più rilevante per l’acustica delle costruzioni è il calpestio.
Calcolo del grado di fonoisolamentoPer determinare la qualità dell’isolamento acustico di un ambiente si agi-sce con una sorgente di suono su un elemento costruttivo della cosid-detta stanza di emissione (in laboratorio o anche in un edificio reale) per poi misurarne il livello di arrivo nella stanza di ricezione.
Onde semplificare la collazione dei dati, di norma espressi in bande di terzi di ottava, si ricorre a curve di ponderazione rispondenti alla norma EN ISO 717 (parte 1 per il suono aereo e parte 2 per il calpestio) che per-mettono di ricavare parametri a numero unico dalle curve misurate. Tali curve di ponderazione sono derivate dalle «curve isofoniche» e consen-tono di tener conto della sensibilità dell’orecchio umano alle variazioni di frequenza (l’udito umano percepisce i toni di uguale livello, ma di fre-quenza diversa come variazioni di volume). Le misurazioni abbracciano un vasto spettro di frequenze (da 50 Hz a 5 000 Hz), ma soltanto l’inter-vallo compreso tra 100 Hz e 3 150 Hz confluisce nella determinazione dell’indice di valutazione a numero unico.
Valori di adeguamento spettraleSiccome il solo numero unico non riesce spesso a descrivere sufficientemente i punti di forza e i punti deboli dei vari elementi di una costruzione in termini acustici (curve di anda-mento diverso possono comunque presentare numeri unici uguali), la norma EN ISO 717 ha introdotto come indici suppletivi cosiddetti
valori di adeguamento spettrale, che trovano già applicazione in alcuni paesi europei. Tale dato aggiuntivo permette di considerare spettri acu-stici tipici degli spazi abitativi.
Allo stesso modo è possibile individuare i valori di adeguamento spet-trale relativi ad intervalli di frequenza inferiori ai 100 Hz o superiori ai 3 150 Hz (per es. C50–5000 o Ctr, 50–3150 ).
Df
Ff
Fd Dd Df Dd
F ... sollecitazione lateraleD ... sollecitazione diretta
f .... veicolata lateralmented ... veicolata diretta-
mente
Modalità di propagazione del suono tra due vani
Valori di fonoisolamento degli elementi in CLT
Rw (C;Ctr) = 61 (−1;−5) dB Ln,w(Cl) = 41 (1) dB
70 mm massetto in cemento 0,2 mm pellicola in polietilene 30 mm pannello anticalpestio 50 mm riempimento in materiale sfuso 50 mm lastra da marciapiede 0,2 mm protezione antirollio 18 mm pannello morbido in fibra
di legno 140 mm Stora Enso CLT
Rw (C;Ctr) = 63 (−2;−5) dB Ln,w(Cl) = 36 (3) dB
70 mm massetto in cemento 0,2 mm pellicola in polietilene 30 mm pannello anticalpestio 50 mm riempimento di materiale sfuso 50 mm lastra da marciapiede 0,2 mm protezione antirollio 18 mm pannello morbido in fibra
di legno 140 mm Stora Enso CLT 3 mm guarnizione di raccordo
a compressione 70 mm sospensione, 60 mm di lana
minerale nell’intercapedine 15 mm pannello in cartongesso
DnT,w (C;Ctr): 62 (−3;−9) dBL’nT,w (CI): 39 (7) dB
10 mm moquette 60 mm massetto in cemento 0,2 mm pellicola in polietilene 30 mm pannello anticalpestio 50 mm riempimento in materiale sfuso 0,2 mm protezione antirollio > 165 mm Stora Enso CLT 70 mm sospensione, 50 mm di lana
minerale nell’intercapedine 12,5 mm pannello in cartongesso
Propagazione lateraleLa propagazione del suono tra ambienti con-tigui non avviene soltanto attraverso l’ele-mento separatore, bensì anche per mezzo delle strutture ad esso laterali, che vanno dunque a loro volta considerate. Un principio di base suggerisce che quanto più efficace è il fono isolamento dell’elemento divisorio tanto maggiore sarà il ruolo della propagazione late-rale rispetto alla propagazione totale. Per argi-nare il problema si ricorre alla desolidarizza-zione degli elementi costruttivi o si introducono inserti resilienti.
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Strutture per pareteL’isolamento acustico di elementi costrut-tivi a parete singola dipende dal loro rapporto massa / superficie e dalla loro rigidezza. In base alla legge della massa di Berger, l’iso-lamento acustico aumenta di 6 dB se si rad-doppia la massa, ma tale principio trova il suo limite nella frequenza di coincidenza. Realiz-zando pareti stratificate dotate di controparete è, invece, possibile ottenere valori di fonoisola-mento più elevati con una massa inferiore.
In tali sistemi massa-molla il fonoisolamento aumenta di 6 dB per ottava al di sotto della frequenza di risonanza f0 (raddoppiamento della frequenza), al di sopra di f0 addirittura di 18 dB per ottava. Per realizzare un buon isola-mento acustico è dunque fondamentale che la frequenza di risonanza risulti la più bassa possibile (≤ 100 Hz). A tal fine si può procedere in diversi modi: aumentando le distanze tra i vari strati della parete, incrementando la massa o anche facendo sì che il raccordo tra contro-parete e muro portante venga realizzato con materiale il più possibile resiliente. Per evitare il rimbombo le cassevuote delle contropareti vanno riempite di materiali isolanti fibrosi.
Per il suo comportamento al fuoco il CLT di Stora Enso è stato assegnato alla classe D-s2, d0Per la verifica della resistenza al fuoco dei materiali edili in legno si può fare riferimento ai protocolli di classificazione previsti dalla norma EN 13501-2 per simulazioni di incendi violenti oppure si possono effettuare misurazioni secondo la norma EN 1995-1-2 e gli specifici documenti di recepimento nazionali.
Proprietà antincendio del CLTIl comportamento del CLT al fuocoIl CLT di Stora Enso ha un contenuto d’umidità di circa il 12%. Esponendo il CLT al fuoco si verifica un apporto di energia che determina un aumento di temperatura. Nel momento in cui il materiale ha raggiunto ca. i 100 °C, l’acqua in esso contenuta comincia ad evaporare. Con il nome di pirolisi si indica la scissione dei legami chimici che ha luogo a partire da una temperatura di 200–300 °C. Nel legno questo processo chimico è accompagnato da una combu-stione con fiamma dovuta alla liberazione di componenti infiammabili presenti nel materiale. Avanzando gradual-mente, la pirolisi si lascia dietro un’area carbonizzata che si origina dalla combustione con brace di residui della piro-lisi contenenti carbonio. Le caratteristiche di questo strato carbonizzato — in particolare la sua bassa densità e l’alta permeabilità — hanno un effetto termoisolante e protettivo sui sottostanti strati di legno intatto.
Ne consegue che lo strato carbonizzato protegge gli strati interni del CLT non ancora intaccati dal fuoco. In caso d’incendio, pertanto, a differenza delle costruzioni in acciaio o in calcestruzzo, gli edifici in legno massiccio, pur carbo-nizzandosi, presentano il vantaggio che il processo di piro-lisi e il comportamento del materiale al fuoco sono calcola-bili e prevedibili.
Ciò rende superflue quelle misure antincendio aggiuntive che, per esempio, è necessario prevedere per le costruzioni in acciaio, dato che il legno, grazie alle proprietà della piro-lisi e della carbonizzazione, le possiede già per sua natura. Oltre ad essere ecologico, quindi, questo materiale si distin-gue per le sue caratteristiche uniche al contatto col fuoco, che ritroviamo nell’alta resistenza agli incendi degli elementi in CLT.
Per convalidare tale affermazione, il CLT di Stora Enso è stato testato da istituti accreditati. I risultati parlano chiaro e dimostrano la spiccata resistenza al fuoco degli elementi in CLT.
Strutture per tramezziValori acustici rilevati in laboratorio e in cantiere.Dettagli su come realizzare elementi a traliccio su richiesta.
Sezione di un elemento in CLT dello spes-sore di 80 mm, originariamente rivestito con un pannello in cartongesso, dopo un test che simulava un incendio violento. I diversi strati originatisi con l’avanzare dell’incendio, ovvero della pirolisi, sono ben riconoscibili: l’area carbonizzata (di colore nero), cui seguono la zona interessata da pirolisi (marrone) e il legno ancora intatto.
DnT,w (C;Ctr): 67 (−1;−4) dB Parete doppia con controparete
12,5 mm pannello in cartongesso 12,5 mm pannello in cartongesso 50 mm controparete autoportante
(profilo CW compreso riempimento di 50 mm in lana minerale)
5 mm bandella di base 100 mm Stora Enso CLT 40 mm lana minerale 100 mm Stora Enso CLT 5 mm bandella di base 50 mm controparete autoportante
compreso riempimento di 50 mm in lana minerale
12,5 mm pannello in cartongesso 12,5 mm pannello in cartongesso
DnT,w (C;Ctr): 60 (−2;−8) dB Parete singola con controparete
12,5 mm pannello in cartongesso 100 mm Stora Enso CLT 5 mm bandella di base 50 mm controparete autoportante
(profilo CW compreso riempimento di 50 mm in lana minerale)
12,5 mm pannello in cartongesso 12,5 mm pannello in cartongesso
DnT,w (C;Ctr): 61 (−3;−10) dB Parete doppia con CLT a vista
100 mm Stora Enso CLT 12,5 mm pannello in cartongesso 30 mm lana minerale 30 mm lana minerale 5 mm cuscinetto d’aria 100 mm Stora Enso CLT
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Verifica della resistenza al fuoco di elementi in CLT sulla base di calcoli effettuati secondo i canoni della norma EN 1995-1-2:2011 (Eurocodice 5)
Misurazione della capacità portante ovvero della stabilità (R) di elementi in CLT ai sensi della norma EN 1995-1-2:2011Il calcolo della stabilità (R) di elementi costrut-tivi in legno in condizioni di incendio ovvero la misurazione dei valori di sezione deve com-prendere, oltre all’identificazione della quan-tità bruciata, anche la porzione esposta ad aumento di temperatura, dal momento che quest’ultimo compromette le caratteristiche meccaniche di resistenza e rigidezza del legno.
Le modalità di calcolo della sezione, a parte quella descritta in dettaglio nella norma EN 1995-1-2, allegato B, possono essere di due tipi, di cui raccomandiamo il primo:
• metodo con sezione ridotta• metodo con caratteristiche ridotte
Calcolo della tenuta (E) e dell’isolamento termico (I) di elementi in CLTPer verificare la tenuta (E) e l’isolamento termico (I) si propongono le seguenti opzioni:
• procedimento di calcolo secondo la norma EN 1995-1-2:2011, allegato E;• metodo di calcolo secondo la norma ÖNORM B 1995-1-2:2011, 14.3
ovvero la direttiva tecnica europea «Fire safety in timber buildings» ossia la tesi di dottorato di Vanessa Schleifer sul comportamento al fuoco degli elementi multistrato in legno con funzioni di compartimentazione di ambienti: «Zum Verhalten von raumabschliessenden mehrschichtigen Holzbauteilen im Brandfall» (2009);
• per le costruzioni realizzate secondo la norma ÖNORM B 1995-1-2:2011 non sono necessarie ulteriori verifiche.
La verifica della tenuta (E) e dell’isolamento termico (I) degli elementi in CLT può essere effettuata in conformità al modello proposto nella norma ÖNORM B 1995-1-2:2011 oppure al modello indicato nella direttiva tecnica europea «Fire safety in timber buildings», che seguono lo stesso principio ovvero la medesima teoria.
Confrontando questo modello di calcolo con quello descritto nella norma EN 1995-1-2:2011, allegato E, va detto che il primo presenta il grande vantaggio di poter considerare una variazione illimitata di materiali e strati.
Strutture per pareti esterne in CLTRivestimento lato interno
ImpiantisticaElemento in legno lamellare a strati
incrociatiRivestimento lato
esternoCarico
di provaClassificazione
i↔o
Denominazione Disposizione delle lamelle [mm] [kN/m]
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 100 C3s 30–40–30pannello leggero in
lana di legno (50 mm), intonaco (15 mm)
35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 100 C3s 30–40–30pannello leggero in
lana di roccia (80 mm), intonaco (4 mm)
35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 100 C5s 20–20–20–20–20pannello leggero in
lana di legno (50 mm), intonaco (15 mm)
35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 100 C5s 20–20–20–20–20pannello leggero in
lana di roccia (80 mm), intonaco (4 mm)
35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
lana minerale (40 mm)
CLT 100 C3s 30–40–30pannello leggero in
lana di legno (50 mm), intonaco (15 mm)
35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
lana minerale (40 mm)
CLT 100 C3s 30–40–30pannello leggero in
lana di roccia (80 mm), intonaco (4 mm)
35 REI 90
Classificazione degli elementi costruttivi testati
Strutture per parete in CLTRivestimento Impiantistica Elemento in legno lamellare a strati incrociati
Carico di prova
Classificazionei↔o
Denominazione Disposizione delle lamelle [mm] [kN/m]
— — CLT 100 C3s 30–40–30 35 REI 60
— — CLT 100 C5s 20–20–20–20–20 35 REI 60
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 100 C3s 30–40–30 35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 100 C5s 20–20–20–20–20 35 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
lana minerale (40 mm) CLT 100 C3s 30–40–30 35 REI 90
Pannello ProCrea in terra cruda da 35 mm, 5 mm di intonaco di fondo ProCrea armato in
terra cruda, 5 mm di intonaco di finitura
ProCrea in terra cruda
— CLT 140 C5s 40–20–20–20–40 280 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
lana minerale (40 mm) CLT 100 C3s 30–40–30 35 REI 120
Classificazione degli elementi costruttivi testati
Strutture per solai in CLTRivestimento Sospensione Elemento in legno lamellare a strati incrociati
Carico di prova
Classificazionei↔o
Denominazione Disposizione delle lamelle [mm] [kN/m²]
Cartongesso refrattario (12,5 mm), sulla faccia non esposta al fuoco, oppure struttura del
pavimento
— CLT 100 L3s 30–40–30 0,6 REI 60
— — CLT 140 L5s 40–20–20–20–40 5 REI 60
— — CLT 160 L5s 40–20–40–20–40 6 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
— CLT 140 L5s 40–20–20–20–40 5 REI 90
Heraklith EPV (35 mm) — CLT 140 L5s 40–20–20–20–40 5 REI 90
Cartongesso refrattario (12,5 mm)
lana minerale (40 mm) CLT 140 L5s 40–20–20–20–40 5 REI 90
Classificazione degli elementi costruttivi testati
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4. StaticaConsiderazioni generali
Il fatto che i pannelli di tavole siano incollati ad incrocio offre la possibilità di distribuire il carico lungo due assi principali, motivo per cui si parla anche di pannelli a tensionamento biassiale, proprietà che finora era appannaggio delle sole costruzioni in cemento armato. Tale caratteristica offre maggiori libertà in fase di progettazione degli ambienti, per esempio la possibilità di semplificare le costruzioni e di ridurre le altezze dei solai grezzi. Anche le strutture con aggetti ad angolo o poggianti su un punto, pur richiedendo
un più impegnativo lavoro di progettazione, risultano agevolmente realizzabili. I pannelli in CLT presentano una capacità di carico parti-colarmente grande grazie alla presenza degli strati orizzontali che, di norma, distribuiscono il peso su tutta la larghezza del pannello. In più, la spiccata rigidezza del CLT favorisce l’irrigidi-mento dell’edificio.
Calcolo secondo il metodo dell’analogia di taglioIl metodo dell’analogia di taglio è descritto nella norma DIN 1052-1:2008 allegato D ed è considerato il procedimento più esatto per il calcolo del lamellare a strati incrociati con qua-lunque tipo di struttura.
Calcolo del CLT su due assiCon l’ausilio di griglie di sostegnoImpiegando programmi di calcolo strutturale è possibile creare modelli di strutture a 2D.
Con l’ausilio di programmi basati sul metodo degli elementi finitiRicorrendo a programmi FEM è possibile gene-rare strutture a 2D.
Calcolo degli elementi di collegamento per i pannelli in CLTIl calcolo degli elementi di collegamento è descritto nel benestare Z-9.1-559 per il CLT.
Calcoli statici e dimensiona-mento del CLTCalcolo del CLTLa particolarità del calcolo relativo al CLT è che gli strati oriz-zontali rappresentano strati sensibili a taglio. Ciò impone, di norma, di considerare la flessione dovuta a forza trasversale e il cosiddetto «rolling shear», ovvero la resistenza a taglio per rotolamento delle fibre. Vari sono i metodi di calcolo sviluppati a tal fine. Qui di seguito ne presentiamo alcuni indicando poi la letteratura di approfondimento. I pannelli in CLT (legno lamellare a strati incrociati) non possono essere considerati e trattati alla stregua del legno massiccio né del legno lamellare comune.
Calcolo secondo la teoria dei compositiCon l’ausilio di «fattori strutturali del pannello»Questo tipo di calcolo non considera la flessione dovuta a forza trasversale e si applica quindi soltanto ad elementi aventi rapporti di distanza tra gli appoggi o rapporti tra gli spessori più elevati (ca. > 30). Per pannelli dalla struttura simmetrica, il dossier tecnico sul CLT fornisce formule di calcolo della rigi-dezza effettiva EIef per lastre e piastre.
Con l’ausilio dell’adeguamento del «coefficiente di correzione del taglio»Questo metodo permette di calcolare la flessione dei solai indi-viduando il coefficiente di correzione del taglio mutuato dalla teoria della trave di Timoshenko per la specifica struttura di sezione. Grazie a programmi di calcolo strutturale, che conside-rano la flessione in funzione della forza trasversale, si può calco-lare il CLT con sufficiente precisione.
Calcolo secondo il procedimento γQuesto procedimento, sviluppato per il calcolo della trave elastica, è impiegabile anche per il CLT. Dal punto di vista pratico, il metodo è sufficientemente preciso e indicato per l’applicazione al lamellare a strati incrociati, nonché ancorato in diverse norme sull’edilizia in legno, come la DIN 1052-1:1988, la DIN 1052:2008, la ÖNORM B 4100-2:2003 e la EN 1995-1-1 (Eurocodice 5).
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Peso proprio
(gk*)
Carico utile qk
Luce elemento portante ad una campata3,00 m 3,50 m 4,00 m 4,50 m 5,00 m 5,50 m 6,00 m 6,50 m 7,00 m
1,00
1,00
80 L3s
80 L3s 100 L3s120 L3s
120 L3s140 L5s 160
L5s-2
160 L5s-2 180 L5s
2,00 90 L3s
120 L3s
140 L5s
180 L5s 200 L5s
2,80
100 L3s
140 L5s
160 L5s-2
180 L5s
200 L5s
220 L7s-23,50 90 L3s
160 L5s-2
160 L5s-2
220 L7s-24,00 90 L3s
120 L3s
180 L5s-2 200 L5s
5,00 100 L3s 140 L3s 160 L5s-2
160 L5s-2
200 L5s-2
220 L7s-2
240 L7s-2
1,50
1,0080 L3s
90 L3s
120 L3s
120 L3s 140 L5s 160 L5s-2
160 L5s-2 180 L5s 180 L5s
2,00
100 L3s 180 L5s 200 L5s
200 L5s
2,80 90 L3s
140 L5s
160 L5s-2
160 L5s-2
220 L7s-23,50
90 L3s
120 L3s 140 L5s
180 L5s-2 200 L5s
220 L7s-2
4,00160
L5s-25,00 100 L3s 160
L5s-2200
L5s-2220
L7s-2240
L7s-2
2,00
1,00 80 L3s100 L3s
120 L3s 140 L5s
140 L5s 160 L5s-2
180 L5s 200 L5s
220 L7s-2
2,00 80 L3s
160 L5s-2
160 L5s-2
2,8090 L3s
120 L3s
200 L5s
220 L7s-2
3,50
140 L5s
160 L5s-2
180 L5s
4,00
100 L3s 200 L5s 220 L7s-2
240 L7s-2
5,00 160 L5s-2 180 L5s
2,50
1,00
90 L3s
100 L3s
120 L3s 140 L5s
160 L5s-2
160 L5s-2
200 L5s
220 L7s-2
240 L7s-22,00
120 L3s 160 L5s-2
180 L5s2,80
3,50100 L3s
140 L5s
160 L5s-2 200 L5s
220 L7s-2
240 L7s-24,00
160 L5s-2
200 L5s
5,00 120 L3s 120 L3s 180 L5s 200 L5s 240 L7s-2
3,00
1,00 90 L3s
120 L3s
120 L3s140 L5s
160 L5s-2
180 L5s200 L5s
220 L7s-2
220 L7s-2
2,00
100 L3s
140 L5s 220 L7s-2
240 L7s-2
2,80 160 L5s-2
200 L5s3,50120 L3s
160 L5s-2
4,00
180 L5s5,00 120 L3s 140 L5s 220
L7s-2240
L7s-2
Secondo il benestare ETA-14/0349 (02/10/2014)EN 1995-1-1 (2014)
Incendio:HFA 2011β1 = 0,65 mm/min
Elemento portante ad una campata: deformazioneCapacità portante:a. verifica delle sollecitazioni
di tensoflessioneb. verifica delle sollecitazioni di taglio
kmod = 0,8
Agibilità:a. flessione iniziale � winst < L/300b. flessione finale � wfin < L/250
kdef = 0,6
* La tabella tiene già conto del peso proprio del CLT quantificato in: ρ = 500 kg/m³.
Classe d'impiego 1, categoria di carico utile A (ψ0 = 0,7; ψ1 = 0,5; ψ2 = 0,3)
Secondo il benestare ETA-14/0349 (02/10/2014)EN 1995-1-1 (2014)
R0
R30
R60
R90
Elemento portante ad una campata: oscillazioneCapacità portante:a. verifica delle sollecitazioni
di tensoflessioneb. verifica delle sollecitazioni di taglio
kmod = 0,8
Agibilità:a. flessione iniziale � winst < L/300b. flessione finale � wfin < L/250c. oscillazione
oscillazione secondo la norma ÖNORM B 1995-1-1 (2014) classe di solaio I ζ = 4%, massetto in cemento di 5 cm (E = 26 000 N/mm²), b = 1,2 · ℓ
kdef = 0,6
* La tabella tiene già conto del peso proprio del CLT quantificato in: ρ = 500 kg/m³.
Classe d'impiego 1, categoria di carico utile A (ψ0 = 0,7; ψ1 = 0,5; ψ2 = 0,3)
Peso proprio
(gk*)
Carico utileqk
Luce elemento portante ad una campata
3,00 m 3,50 m 4,00 m 4,50 m 5,00 m 5,50 m 6,00 m 6,50 m 7,00 m
1,00
1,00
120 L3s 120 L3s
140 L5s160
L5s-2
160 L5s-2
180 L5s200 L5s 220
L7s-2240
L7s-2
2,00
220 L7s-2
240 L7s-2
260 L7s-22,80
200 L5s3,50
180 L5s4,00280
L7s-25,00 140 L5s 220
L7s-2260
L7s-2
1,50
1,00
120 L3s 120 L3s
140 L5s
160 L5s-2
160 L5s-2 200 L5s
220 L7s-2
240 L7s-2
260 L7s-2
2,00
280 L7s-2
2,80
3,50180 L5s
220 L7s-2
260 L7s-2
4,00
140 L5s 240 L7s-2
5,00 200 L5s 300 L8s-2
2,00
1,00
120 L3s 120 L3s
140 L5s
160 L5s-2
160 L5s-2 200 L5s 220
L7s-2240
L7s-2 280 L7s-2
2,00180 L5s
220 L7s-2
240 L7s-2
260 L7s-2
2,80
140 L5s 300 L8s-2
3,50
200 L5s4,00
5,00 280 L7s-2
2,50
1,00
120 L3s
120 L3s
140 L5s
160 L5s-2
180 L5s
220 L7s-2
240 L7s-2
260 L7s-2
300 L8s-2
2,00
140 L5s
200 L5s2,80
280 L7s-2
3,50
4,00320
L8s-25,00 120 L3s 220
L7s-2260
L7s-2
3,00
1,00
120 L3s
120 L3s140 L5s
160 L5s-2 200 L5s
220 L7s-2
240 L7s-2 280
L7s-2
300 L8s-2
2,00
320 L8s-2
2,80
3,50120 L3s
180 L5s 220 L7s-2
260 L7s-24,00
160 L5s-2
240 L7s-2
300 L8s-2
5,00 140 L5s
Dimensionamento del CLT con il software della Stora EnsoSul sito www.clt.info Stora Enso mette a disposizione un software gratuito che vi permetterà di dimostrare la confor-mità dei parametri di costruzione degli elementi standard in CLT.
Tavole di predimensionamentoLe tavole di predimensionamento sottostanti vanno intese come un aiuto, ma non sono atte a sostituire un calcolo statico completo.
Con questo software si possono calcolare i seguenti elementi:
• solai o tetti piani• tetti a spiovente• solai con nervature• pareti di taglio• strutture portanti a mo’ di parete• architravi su porte e finestre• piastre a sbalzo• appoggi• distribuzione del carico sui tramezzi
Incendio:HFA 2011β1 = 0,65 mm/min
R0
R30
R60
R90
26 27
15 900 mm
15 882 mm
2 90
5 m
m
2 95
0 m
m
OffertaSaremo lieti di sottoporvi un’offerta basata sulla documen-tazione da voi fornita. A tal fine avremo bisogno in primo luogo dei seguenti dati:
• quantitativi (superficie netta e lorda, superficie di nesting e di scarto)
• struttura dei pannelli• qualità• spese di finitura• spese di trasporto• prodotti o prestazioni aggiuntivi.
Quanto più esaustive saranno le indicazioni, tanto più precisa risulterà l’offerta. La qualità della documentazione inviata influisce, inoltre, anche sulla velocità con cui saremo in grado di rispondere alla vostra richiesta. Qui di seguito diamo una breve panoramica commentata dei più comuni formati di documenti:
• Il computo metrico estimativo o i testi di capitolato d’appalto: in linea di massima è molto utile se vi sono indi-cate anche le superfici lorde. Gli ulteriori margini di sfrido necessari dipenderanno fondamentalmente dalla geome-tria dell’edificio e di conseguenza dalla forma assunta dai singoli pezzi in CLT.
• I progetti definitivi per la richiesta del permesso di costruire: sulla base di tali documenti realizziamo di solito un modello tridimensionale semplice (ovvero senza dettagli relativi ad aperture o tipi di lavorazione) per calcolare velocemente le masse. Se possibile, inviare tali progetti sempre in formato DWG o DXF. I file PDF sono spesso di qualità scadente e richiedono più tempo per la successiva elaborazione.
• Modelli in 3D: nella maggior parte dei casi il committente dispone già di dati in formato tridimensionale più o meno
dettagliati. Sulla base di questi è possibile ricavare molto velocemente liste degli elementi costruttivi (file XLS o CSV). Nel caso in cui per la presentazione dell’offerta sia comunque necessaria un’ulteriore ela-borazione in 3D, la maggior parte dei software CAD dovrebbe essere in grado di metterci a disposizione materiale nei formati DWG 3D, DXF 3D, SAT (ACIS) e/o IFC.
Nella migliore delle ipotesi si riuscirà a fornire progetti esecutivi dettagliati sotto forma di file in 2D e/o 3D già al momento della richiesta dell’offerta, così da ridurre al minimo gli scarti di prezzo e quantità tra offerta e commissione definitiva.
Per calcolare a priori in maniera semplice e veloce lo spessore necessario dei pannelli, sul nostro sito www.clt.info troverete un programma di predimensio-namento gratuito. Qualora abbiate bisogno di assi-stenza è sufficiente che ci forniate i seguenti dati:
• carico utile• carichi permanenti• carico di neve
OrdineDopo aver ricevuto un’offerta per il vostro progetto da parte della Stora Enso vi preghiamo di inviarcene una copia fir-mata quale conferma d’ordine. Fatto ciò, pianificheremo subito la nostra lavorazione in maniera da soddisfare i vostri ordinativi e tempi di consegna. La documentazione finale relativa al progetto e tutti i dati necessari ci dovranno essere trasmessi almeno 15-16 giorni lavorativi prima della data di consegna prevista (ovvero della data in cui il camion partirà dal nostro stabilimento). In caso contrario la data di conse-gna si posporrà automaticamente di almeno una settimana.
Onde evitare ritardi e intoppi è necessario che i progetti a 2D e/o 3D riportino in maniera chiara e comprensibile le seguenti informazioni:
• geometria del pezzo• denominazione del pezzo• direzione della fibratura degli strati di copertura• spessore dei pannelli• struttura dei pannelli• qualità delle superfici• una specifica degli elementi costruttivi con colonne relative
a: denominazione dell’elemento costruttivo, numero di colli, tipo di pannello (per es. L3S), qualità (per es. INV), spes-sore, lunghezza, larghezza, superficie netta, volume netto.
Sul nostro sito www.clt.info abbiamo predisposto un modulo d’ordine che potrete liberamente scaricare. Natu-ralmente, potrete utilizzare anche un altro modulo di vostra preferenza, purché presenti le informazioni di cui sopra in maniera chiara e comprensibile. Volendo, si potrà impie-gare anche un’e-mail tipo. Nel caso si tratti del vostro primo ordine, consigliamo di consultarci o testare lo scambio di dati CAD in tutta calma già circa 4-5 settimane prima della data di consegna di modo che, al momento della commis-sione e dell’inizio della produzione, non si rischi di incorrere in inutili ritardi. I software da noi utilizzati sono AutoCAD Architecture e hsbCAD. Preferibilmente lavoriamo, dunque, con file DWG, DXF, SAT-V7.0 e IFC.
Dopo aver ricevuto la documentazione richiesta, i tecnici della Stora Enso programmeranno la lavorazione relativa al vostro progetto. A tal fine, nei tempi tecnici richiesti, vi invie-remo la documentazione esecutiva che vi preghiamo di con-trollare e autorizzare.
Una volta ottenuta la vostra approvazione, Stora Enso darà inizio alla produzione del CLT per il vostro progetto. Avvi-siamo anche che le eventuali richieste di modifica potranno essere accolte soltanto se trasmesse entro e non oltre 12 giornate lavorative prima della data di consegna.
Dimensioni di fatturazione
Lunghezze di fatturazione da 8,00 m a 16,00 m (progressione con passo di 10 cm)
Larghezze di fatturazione 2,45 m, 2,75 m, 2,95 m
5. Esecuzione del progettoFasi del progetto
Esempio: 15 900 × 2 950 mm
Misure di fatturazione: 2,95 × 15,90 46,91 m²Superficie netta del pannello: 38,59 m²Sfrido: 8,32 m²Dimensione di fatturazione: 46,91 m²
28 29
max
. 3,0
0 m
Trasporto in posizione orizzontaleCaricando la merce in posizione orizzontale un rimorchio standard può trasportare fino a max. 25 t di peso con una lunghezza max. di 13,60 m ed una larghezza max. di 2,95 m. Se lo spessore dei pannelli lo consente, è possibile trasportare anche elementi fino ad una lun-ghezza max. di 15,00 m con un rimorchio stan-dard. Per il calcolo del peso di carico si può assumere una densità di 490 kg/m³. Di norma il volume di carico da considerare è di ca. 50 m³.
Equipaggiamento standard
Carico max. Lunghezza max. Larghezza max.
Rimorchio standard 25 t 15,00 m 2,95 m
Equipaggiamento speciale
Carico max. Lunghezza max. Larghezza max.
Rimorchio allungabile 24 t 16,00 m 2,95 m
Rimorchio articolato 20 t 15,00 m 2,95 m
Rimorchio articolato a trazione integrale
su richiesta su richiesta
Gli elementi vengono imballati in foglia di plastica (le qualità a vista in foglia protettiva anti-UV) e quindi coperti con un telone per camion per proteggerli dagli agenti atmosfe-rici. Per evitare danni durante il trasporto, tra le cinghie di fissaggio e i pannelli vengono inseriti paraspigoli in cartone.
Sotto il primo strato di pannelli caricato siamo soliti porre almeno 8 spessori di legno (105 × 105 mm oppure 95 × 95 mm) provvisti di
stuoia antiscivolo. I pannelli successivi, invece, vengono posati direttamente su quelli sotto-stanti.
Se all’atto dello scarico con gru o sollevatore a forche fossero necessari ulteriori spessori tra gli strati, ciò andrà comunicato già al momento dell’ordine e illustrato con uno schizzo. Gli spessori vanno restituiti al trasportatore. Nel caso in cui ne abbiate bisogno per la lavora-zione successiva, li addebiteremo in fattura.
Trasporto in posizione verticaleCaricando la merce in posizione verticale un megatrailer può trasportare fino a max. 24 t di peso con una lunghezza max. di 13,60 m ed un’altezza max. di 3,00 m. Considerare che per via dei cavalletti la sporgenza deve essere minore che con il trasporto in posizione orizzontale (max. ca. 45 m³, a seconda delle dimensioni e dello spessore dei pannelli).
Per il calcolo del peso di carico si può assu-mere una densità di 490 kg/m³. Ciascun semi-rimorchio è dotato di almeno 6 cavalletti contro i quali vengono reclinati i pannelli in CLT che vengono quindi avvitati fra loro (i punti in cui
si trovano le viti sono contrassegnati con del colore). Successivamente gli elementi posti sui lati dei cavalletti vengono fermati fra loro con cinghie di fissaggio e infine si procede a legare l’intero carico. Inoltre, i pannelli poggiano su cunei che ne evitano lo scivolamento e la caduta. Come per il trasporto in posizione oriz-zontale, anche in questo caso tra cinghie di fissaggio e pannelli si inseriscono paraspigoli in cartone.
Qualora si trasportino elementi a vista, i pannelli verranno fissati con nastri forati avvi-tati sui bordi per evitarne il danneggiamento. Nel caso in cui i cavalletti e i cunei non doves-sero essere restituiti li addebiteremo in fattura.
Operazioni di carico
Impiegando un comune semirimorchio l’altezza massima di carico sarà di 2,60 m.
Qualora risulti necessario l’impiego di equipag-giamento speciale, saremo lieti di metterlo a disposizione. In tal caso vi preghiamo di tenere in conto le seguenti variazioni relative ai valori massimi di lunghezza, larghezza e peso di carico.
Lunghezza standard fino a 13,60 m; in sporgenza fino a max. 15,00 m (a seconda dello spessore del pannello)
1,40
mm
ax. 2
,60
m
max
. 4,0
0 m
spessore standard in legno posto sotto il primo strato di pannellispessore in legno fornito su richiesta per lo scarico con sollevatore a forche
nastro forato cavalletto cuneo tappeto antisdrucciolo
max. 13,60 m
max. 2,50 m
30 31
Stora Enso Division Wood ProductsBuilding SolutionsE-Mail: buildingsolutions@storaenso.comwww.storaenso.comwww.clt.infofacebook.com/storaensolivingroom
Ed
itore
e re
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05/
2016
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