STABILITÀ DEL LAVORO E DEL PAESE ALLA PROVA DEI FATTI · Garanzia giovani compie il secondo passo...

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Anno XXXII - N. 6 Novembre/Dicembre 2014 Piemonte Artigianato Zoom Ocse: l’Italia tor- nerà a crescere nel 2015 pag. 5 Focus Jobs act, quale futuro per l’oc- cupazione? pag. 19 Eventi Ambasciatori del gusto a Expo 2015 pag. 25 STABILITÀ DEL LAVORO E DEL PAESE ALLA PROVA DEI FATTI

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Anno XXXII - N. 6 Novembre/Dicembre 2014

PiemonteArtigianato

ZoomOcse: l’Italia tor-nerà a crescerenel 2015

pag. 5

FocusJobs act, qualefuturo per l’oc-cupazione?

pag. 19

EventiAmbasciatori delgusto a Expo2015

pag. 25

STABILITÀ DEL LAVOROE DEL PAESE

ALLA PROVA DEI FATTI

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SOMMARIO novembre / dicembre 2014

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EDITORIALEÈ una mutazione più cheuna crisi economica.Il monde corre, l’Europaarranca, l’Italia arretrapag. 4

ZOOMOcse: l’Italia tornerà a cre-scere nel 2015pag. 5

I tempi di pagamentodella Pa si accorciano a88 giornipag. 7

Parte il finanziamento aifondi Ue dal patto di sta-bilitàpag. 9

Bloccare le sanzioni del Si-stri fino alla fine del 2015pag. 12

Garanzia giovani compie ilsecondo passo in avantipag. 15

FOCUSJobs act, quale futuro perl’occupazione?pag. 19

La legge di stabilità deveinvertire la tendenzapag. 21

EVENTIAmbasciatori del gusto aExpo 2015pag. 25

Il coworking della bellezzapag. 27

Daniela Biolatto rielettapresidentepag. 29

CATEGORIEGli odontotecnici più vicinial profilopag. 31

Aldo Caranta eletto presi-dente dei trasportatoripag. 34

Catasto impianti termici:arriva il primo stopalla tassa regionalepag. 36

EBAPBilateralità e contribuzione2014pag. 39

ANNO XXXII - N. 6 NOVEMBRE / DICEMBRE 2014

Direttore Responsabile - Silvano Berna

Comitato di redazioneMassimo Bondì (Federazione)

Mario Arosio (Alessandria)Nunzio Grasso (Asti) - Franco Volpe (Biella)

Daniela Bianco (Cuneo) - Renzo Fiammetti (Novara-Vco)Michela Frittola (Torino) - Luigi Crosta (Vercelli)

Segreteria di redazione - Massimo Bondì

Fotografie - Archivio Confartigianato

CollaboratoriMassimo Avena - Alessio Cochis - Lino Fioratti

Carlo Napoli - Rosy Marrazza

EditoreConfartigianato Imprese Piemontewww.confartigianato.piemonte.itinfo@confartigianato.piemonte.it

ImpaginazioneTipografia Commerciale Srl

Via Emilia, 10 - 10078 Venaria (To)Tel. 011.4553888 - Fax 011.4532158

E-mail: [email protected]

Direzione Redazione, AmministrazioneGestione PubblicitàP.im.art Servizi Srl

Via Andrea Doria, 15 - 10123 TorinoTel. 011.8127569 - Fax 011.8125775

Grafica e realizzazione editorialeConfartigianato Imprese Piemonte

RegistrazioneTribunale di Torino n. 3286 del 19 aprile 1983

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 22 dicembre 2014

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E fanno sette! Setteanni di crisi ininterrotta,inframmezzata da un te-nue fuocherello di ripre-sa subito spento nel2011. Un periodo lun-ghissimo di mancanza dicrescita che ci autorizzaa parlare di cambiamen-

to di paradigma, di mutazione epocale più che dicrisi. Ormai concetti come posto fisso, crescitasociale, consumi opulenti, ceto medio sono irri-mediabilmente passati di moda, sostituiti da altricome precarietà, tempo determinato, crescitazero.Il mondo corre, l'Europa arranca, l'Italia arretra.Questo potrebbe essere la sintesi dell'anno chesta finendo. Sul piano economico mandiamo inarchivio un anno senza crescita, con un gravepeggioramento delle condizioni di vita, segnatoda scandali e da delitti efferati, specie contro iminori, con un livello di pressione fiscale indegnadi un Paese civile ed un sentimento pervasivo diresa sociale. I giovani hanno poche speranze dicostruirsi una vita normale secondo i parametridetti prima, quelli dell'età di mezzo vivono nel ti-more di perdere il lavoro e con la consapevolezzadell'allontanamento dell'età pensionabile, i diver-samente giovani vivono la difficoltà quotidiana disbarcare il lunario con pensioni insufficienti e coltimore di vedersele decurtate.Il tessuto imprenditoriale di pic-cola dimensione che costituisce il98% dell'intera economia italianalotta per sopravvivere e portareavanti le sue missioni: creare svi-luppo ed occupazione, fare inno-vazione, contribuire alla coesionesociale, creare benessere. Magiorno dopo giorno incontra osta-coli sempre più alti, stretto com'èfra un sistema Paese ormai diven-tato strutturalmente ostile al fareimpresa, con la sua tassazione

esagerata, i suoi burocratismi ottusi, la sua giu-stizia dai tempi biblici, ed una crisi di mercato edi liquidità epocali.Che fa la politica per aiutare ad individuare solu-zioni a questa situazione? Per ora è fortementeimpegnata a dilaniarsi sulla riforma della leggeelettorale, a posizionare le varie pedine sullascacchiera dell’elezione del futuro Capo dello Sta-to, a fare riforme farlocche come la soppressionedelle province dei cui 50.000 dipendenti nessunosa che fare e soprattutto come pagarli.Qualcuno pensa che la soluzione sia andare a vo-tare. Vorrei poter essere così ottimista, purtroppoi problemi si ripresenterebbero all'indomani delleelezioni. Allora dobbiamo chiederci: che fare?Nessuno ha la ricetta magica, ma sono convintoche fare ciascuno il proprio dovere al meglio del-le sue possibilità e pretendere che chi non lo fa lofaccia sia la via maestra per ritrovare la fiducia etornare a crescere.Proprio in queste ore sono stati diffusi i dati pre-visionali di alcuni autorevoli centri studi che indi-viduano qualche segnale di miglioramento nellacongiuntura: confidiamo che sia la volta buona,dopo tante speranze disattese. Il mondo artigia-no, che è il principale portatore sano di fiducia edottimismo, ci vuole credere e darà ancora, comesempre, il suo essenziale contributo alle sorti delPaese.Un buon Natale ed un proficuo e felice 2015 a tut-ti voi.

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È UNA MUTAZIONE EPOCALE PIÙ CHE UNA CRISI ECONOMICAIL MONDO CORRE, L’EUROPA ARRANCA, L’ITALIA ARRETRA

di Silvano Berna

Camera dei deputati Luca Ricolfi

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OCSE: L’ITALIA TORNERÀ A CRESCERE NEL 2015L’AREA EURO È A RISCHIO DEFLAZIONE

PARIGI - Dopo lacontrazione del2014, l'economiaitaliana "dovrebbetornare alla cresci-ta per la metà del2015, e accelerareun po' nel 2016".Lo afferma l'Ocse,stimando che il Pildell'Italia, dopo il -0,4% del 2014,crescerà dello0,2% e dell'1% nel2016.Il debito pubblico

dell'Italia continuerà a crescere nei prossimi dueanni, passando dal 130,6% del Pil nel 2014 al132,8% nel 2016 e al 133,5% nel 2016. Lo sti-ma l'Ocse nel suo Economic Outlook, sottolinean-do che il livello elevato del debito "costituisceuna vulnerabilità significativa" per il nostro Pae-se.Questo aumento del rapporto debito/Pil, haprecisato il capo economista Ocse Ca-therine Mann in un incontro con lastampa, è fortemente legato alladebolezza della crescita. "Il de-nominatore è un elemento im-portante di questo rapporto -ha affermato - questo è un ul-teriore incentivo a riportarel'Italia su un percorso di cresci-ta".Fonti dell'organizzazione parigi-na precisano che, in ogni caso,non ci sono al momento preoccu-pazioni per la traiettoria del debitoitaliano, che in tutti gli scenari esami-nati risulta sostenibile sul medio termine.I recenti interventi strutturali, spiegano, hannoavuto un impatto positivo sul livello di indebita-mento, e se l'Italia continuerà a fare quello cheha fatto negli scorsi anni, in termini di controllodella spesa e interventi strutturali, le stime pre-vedono una progressiva riduzione del debito.Il programma di riforme del governo italiano "de-v'essere portato avanti con determinazione, in-

sieme all'efficace implementazione delle riformeprecedenti, affinché la crescita più forte sia so-stenibile". Così l'Ocse, che giudica "adeguato" ilrinvio di una nuova stretta sui conti e dà parerepositivo sui "passi iniziali" dell'Italia in materia diriforme.Se la domanda non riparte, "alcune economie, ein particolare l'eurozona, potrebbero restarebloccate in una stagnazione persistente". Lo scri-ve sempre l'Ocse aggiungendo che "in questocontesto, è essenziale che siano utilizzate tutte leleve macroeconomiche e di politica strutturaleper offrire alla crescita il maggior supporto pos-sibile".La "trappola" in cui rischia di cadere l'eurozona èuna sorta di circolo vizioso: "la domanda defici-taria dovuta all'insufficiente stimolo da parte del-le politiche mina la crescita potenziale, che a suavolta indebolisce ulteriormente la domanda ag-gregata".Più in generale, scrive ancora l'organizzazione,"nell'area eruo la ripresa rimane debole, la fidu-cia è calata e le pressioni deflazionistiche resta-

no elevate. Una politica monetaria semprepiù accomodante, il rallentamento del

riassetto fiscale, il deprezzamentodel tasso di cambio dell'euro e iprezzi del petrolio più bassi do-vrebbero tutti aiutare a stimola-re l'attività, ma è improbabileche la ripresa riprenda slancioprima del 2015 inoltrato".Per questo, all'unione moneta-ria servono interventi sia sulfronte monetario che su quello

strutturale. Da un lato, sempresecondo l'Ocse, "servono ulteriori

misure non convenzionali per man-tenere i tassi d'interesse a lungo ter-

mine bassi e aumentare le aspettativesull'inflazione, e così aiutare a raggiungerel'obiettivo di inflazione e sostenere l'economia".I governi nazionali, dal canto loro, "devono, nel-l'ambito delle regole di bilancio dell'Ue, rallenta-re il consolidamento fiscale strutturale rispetto aipiani precedenti, per ridurre il freno alla crescitae consentire agli stabilizzatori automatici di ope-rare liberamente".

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Catherine Mann

Nell'area eurola ripresa

rimane debole,la fiducia è calata

e le pressionideflazionisticherestano elevate

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In Italia, "la disoccupazione comincerà a diminui-re nel 2016, ma resterà a livelli elevati, mentregli aumenti dei salari sembrano destinati a rima-nere modesti". Lo prevede l'Ocse che stima untasso di senza lavoro al 12,4% nel 2014, 12,3%nel 2015 e 12,1% nel 2016."Il ritmo di riassetto strutturale dei conti più len-to rispetto agli impegni precedenti proposto daFrancia e Italia nelle loro leggi di bilancio 2015pare appropriato", perché "può dare alle riformestrutturali già concordate e alle politiche moneta-rie accomodanti una possibilità di rilanciare l'at-tività economica".In particolare, spiega l'Ocse, "il supporto dellapolitica monetaria della Bce dovrebbe migliorarele condizioni finanziarie e facilitare una risalitadei prestiti bancari, che dovrebbe aumentare gliinvestimenti". Secondo l'organizzazione parigina,gli investimenti lordi, calati del 2,7% su base an-nua nel 2014, cresceranno dello 0,1% nel 2015 edel 2% nel 2016.Inoltre, scrive sempre l'Ocse, un contributo auna crescita più forte arriverà anche dalla "rivita-lizzazione prevista per il mercato dell'export ita-liano", con un +1,7% nel 2014, +2,7% nel 2015e +4,6% nel 2016 per le esportazioni lorde, e ri-spettivamente +0,1%, +0,2% e +0,5% perquelle nette. Resterà invece limitata la ripresa

dei consumi pri-vati, che cresce-ranno dello0,3% nel 2015 edello 0,5% nel2016. L'insiemedella domandainterna, chequest'anno ècalata dello0,4%, sarà sta-bile nel 2015 ecrescerà dello0,6% nel 2016."L'area euro è arischio deflazio-ne se la crescitastagna o leaspettative sul-l ' i n f l a z i o n escendono ulteriormente". Lo scrive l'Ocse che perl'unione monetaria prevede un'inflazione allo0,5% nel 2014, 0,6% nel 2015 e 1% nel 2016.In generale, dice l'organizzazione, nei prossimidue anni in tutte le economie avanzate l'inflazio-ne "resterà probabilmente al di sotto degli obiet-tivi" anche a causa del calo dei prezzi del petro-lio e delle materie prime alimentari.

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I TEMPI DI PAGAMENTO DELLA PA SI ACCORCIANO A 88 GIORNIMA SONO ANCORA LONTANI I TEMPI PREVISTI DALLA LEGGE“Da gennaio a settembre 2014, in Italia, regi-striamo qualche miglioramento sul fronte deitempi di pagamento della Pubblica amministra-zione nei confronti delle piccole imprese fornitri-ci di beni e servizi. In 9 mesi si sono accorciati,in media, da 104 a 88 giorni. Ma restiamo distan-ti dal termine dei 30 giorni imposto dalla legge”.Lo sostiene il presidente di Confartigianato Gior-gio Merletti, relatore sull’attuazione della Diretti-va 2011/7/UE contro i ritardi di pagamento, inbase ad una rilevazione di Confartigianato con-dotta da Ispo su un campione di piccoli impren-ditori che vantano crediti commerciali verso glienti pubblici. Merletti ha presentato i dati a Bru-xelles, ad un evento promossodalla Commissione europea sul-l'attuazione della Direttiva in esa-me.“Nonostante l’accelerazione – sot-tolinea Merletti – siamo ancoralontani dal traguardo previsto dal-la normativa in vigore dal primogennaio 2013 che recepisce la Di-rettiva europea e fissa a 30 giorniil termine per i pagamenti nelletransazioni commerciali. Soltantoil 15% degli imprenditori intervi-stati da Confartigianato dichiaradi essere stato pagato entro il ter-mine previsto dalla normativa.Mentre appena l’8% delle impresesostiene di non aver ancora ri-scosso il credito. In crescita, invece, dal 12% al19% la percentuale di imprese che segnala com-portamenti anomali da parte della Pa: tra questila richiesta di ritardare l’emissione delle fatture,la pretesa di remissione delle fatture, la conte-stazione pretestuosa dei beni e servizi forniti allaPa”.Il sondaggio Confartigianato mostra che gli entipubblici più virtuosi sono le Asl che a settembreriescono a saldare le fatture in 75 giorni, rispet-to ai 106 giorni rilevati a gennaio 2014. Più lentii Comuni con 89 giorni rispetto ai 104 di genna-io. Peggiore, rispetto alla media nazionale, la si-tuazione nel Mezzogiorno dove la Pa impiega 108giorni per saldare le fatture alle imprese (erano122 a gennaio 2014). L’area del Paese che ha vi-

sto la maggiore diminuzione dei tempi per salda-re le fatture è il Centro, passato dai 117 giornidel 2013 ai 96 di settembre 2014. Il Nord, purregistrando una contrazione più ridotta, resta lazona d’Italia in cui la Pa è più virtuosa, tra 79 e81 giorni i tempi medi di pagamento, nonostantesuperi la soglia dei 30 giorni. Il problema dei ritardi di pagamento rispetto al li-mite legale è diffuso tra tutte le aziende, ma par-ticolarmente sentito tra quelle del settore costru-zioni, dove solo l’8% delle imprese viene pagatoentro i 30 giorni dalla fatturazione.Le cose non migliorano nei rapporti commercialitra privati: per il 36,6% delle imprese i tempi di

pagamento si sono allungati, afronte del 50% di imprenditori chenon hanno rilevato cambiamenti,mentre appena il 13,9% dei credi-tori rileva un calo dei tempi per ilsaldo delle fatture.“Le nostre imprese – sottolinea an-cora Merletti - hanno bisogno dicertezze sul diritto a veder final-mente onorati i loro crediti. Unavolta risolto definitivamente il pro-blema dei debiti accumulati in que-sti anni, per evitare che il fenome-no si ripeta occorre finalmenteadottare la compensazione direttae universale tra i debiti e i creditiverso la Pa. La compensazione,prevista tra i criteri della legge de-

lega di riforma fiscale rappresenta la strada piùsemplice per restituire risorse e serenità agli im-prenditori. Confartigianato la indica da tempo. Sitratta di fare leva proprio sulla doppia veste del-lo Stato: esattore e pagatore, consentendo agliimprenditori la compensazione tra i crediti chevantano nei confronti della Pubblica amministra-zione con le imposte e i contributi da pagare alfisco. Parliamo di una somma di 26 miliardi cheequivale ai versamenti allo Stato effettuati in unanno dalle imprese fornitrici di beni e servizi allaPa. Questa operazione equivarrebbe a una inie-zione di liquidità, servirebbe ad allentare la mor-sa che schiaccia gli imprenditori e aprirebbe fi-nalmente la stagione di rapporti di fiducia traStato, Regioni, enti locali e imprese”.

Giorgio Merletti

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TAX FREEDOM DAY, ITALIA FRA I PEGGIORI NELL’UENel 2013 i contribuenti ita-liani hanno lavorato per ilfisco fino al 7 giugno, paria 158 giorni, 9 in più ri-spetto alla media dell'areadell'euro e 13 se il con-fronto viene realizzato conla media dei 28 Paesi checompongono l'Ue. Lo ri-

corda la Cgia di Mestre, per sottolineare che l'Ita-lia è fra i peggiori nell'area euro: la Francia presen-ta il dato più alto, 174 giorni, mentre in Germaniail cosiddetto 'tax freedom day' scatta dopo 144, inOlanda dopo 136 e in Spagna dopo 123 giorni."Nel 2013 - sottolinea il segretario della Cgia, Giu-seppe Bortolussi - gli italiani hanno dedicato 158giorni di lavoro per onorare le tasse, i tributi, i con-tributi e le imposte previste dal nostro fisco. Re-cord storico già uguagliato nel 2012. Nell'area del-l'euro solo i francesi, con 174 giorni, i belgi, con172 e i finlandesi, con 161, hanno sopportato unosforzo fiscale superiore al nostro. La media del-l'area dell'euro si è stabilizzata a 149 giorni, men-tre quella relativa ai 28 Paesi dell'Ue è stata di 145giorni".L'Ufficio studi della Cgia nell'analisi ha preso inesame il Pil nazionale dei singoli Paesi registratonel 2013 con la nuova metodologia di calcolo adot-

tata dall'Eurostat (Sec 2010) e lo ha suddiviso peri 365 giorni dell'anno, ottenendo così un dato me-dio giornaliero. Successivamente, ha considerato ilgettito di contributi, imposte e tasse che i contri-buenti europei hanno versato al proprio Paese e loha diviso per il Pil giornaliero.Il risultato di questa operazione ci ha consentito dicalcolare il giorno di liberazione fiscale di ciascunanazione presente nell'area dell'euro."Ad esclusione del Belgio - conclude Bortolussi -tutti i paesi federali presentano una pressione fi-scale molto inferiore alla nostra, con una macchi-na statale più snella ed efficiente ed un livello deiservizi offerti di alta qualità. Pertanto, è necessarioriprendere in mano il federalismo fiscale, definireed applicare i costi standard per abbassare glisprechi e gli sperperi e, nel contempo, ridurre letasse di pari importo".Infine, l'ufficio studi della Cgia ha ricostruito, gra-zie alla nuova metodologia Sec 2010, la serie sto-rica del giorno di liberazione fiscale in Italia dal1995 al 2013.Ebbene, se dalla metà degli anni '90 (147 giorni)fino al 2005 (143 giorni) i giorni di lavoro neces-sari per onorare il fisco hanno subito una progres-siva riduzione, successivamente sono aumentatisino a toccare il record storico nel 2012 (158 gior-ni), poi bissato anche nel 2013.

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Giuseppe Bortolussi

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"Regioni e città chiedono a governi e Commissio-ne di convergere al più presto sull'esclusione delcofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolodell'indebitamento nazionale, di fare chiarezzasui margini di flessibilità consentiti dalle regoleattuali per interventi a favore della crescita e dipotenziare la capacità di prestito della Banca eu-ropea degli investimenti". Così Catiuscia Marini,prima vicepresidente del Comitato delle regioni epresidente della Regione Umbria, ha commenta-to l'approvazione del suo progetto di parere"Promuovere la qualità della spesa pubblica inambiti oggetto d'intervento dell'Ue" da partedella commissione ad hoc sul bilancio dell'Ue.Mentre l'equilibrio tra austerity e investimenti èmateria di scontro politico e istituzionale tra go-verni e istituzioni europee, il Comitato delle re-gioni si mobilita, attraverso la sua commissionead hoc sul bilancio dell'Unione (Budg), per met-tere in chiaro che, "dopo anni in cui i tagli ai bi-lanci pubblici - ha proseguito Marini - hanno gra-vato soprattutto sulle spese strategiche per lacrescita, è venuto il momento di elaborare emettere in campo una vera strategia europeaper rilanciare gli investimenti".Nel progetto di parere elaborato dalla Marini eadottato in commissione - il voto in plenaria èprevisto per il 3-4 dicembre - si chiede che que-sta strategia intervenga sia sul versante delleregole, con l'esclusione dal calcolo dell'indebita-mento del cofinanziamento nazionale e regiona-le dei progetti supportati dai fondi strutturali e la

revisione dei criteri attuali di calcolo del deficitstrutturale dei Paesi membri; sia sul fronte dellerisorse, mobilitando nuovi fondi pubblici e priva-ti grazie a un ruolo più incisivo della Banca eu-ropea per gli investimenti (Bei), promosso anchecon uno stanziamento di 5 miliardi di euro del bi-lancio Ue a garanzia di nuovi prestiti per proget-ti infrastrutturali.Per quanto riguarda il piano da 300 miliardi dieuro annunciato dal presidente della Commissio-ne, Jean-Claude Juncker, il progetto di parerechiede chiarimenti urgenti in relazione alla pro-venienza delle risorse, alla loro reale addiziona-lità, e alle modalità di coinvolgimento delle auto-nomie territoriali nel processo di programmazio-ne ed attuazione degli interventi. "Ci auguriamo- ha affermato Marini - che non si ripeta quantoaccaduto col piano da 120 miliardi per la cresci-ta che doveva accompagnare il fiscal compact eche si è perso per strada".Col parere, inoltre, i membri della commissioneBudg chiedono alla Commissione di fare chiarez-za sui margini di flessibilità previsti dal patto distabilità e crescita, pubblicando una comunica-zione ad hoc in cui spieghi come intende utiliz-zare tali margini a favore della crescita e dell'oc-cupazione. Gli investimenti per far ripartire cre-scita ed occupazione nell'area euro sono al cen-tro del progetto di parere approvato.L'iniziativa di Marini mette sul piatto alcune pro-poste, a partire dallo scorporo del cofinanzia-mento dei fondi Ue dai vincoli del Patto di stabi-lità - una delle questioni centrali della battagliaper la flessibilità che l'Italia sta giocando sul ta-volo europeo - oltre a quella di istituire una sor-ta di libro bianco per valutare la qualità degli in-vestimenti e differenziarli. Ma pone anche que-stioni sul pacchetto da 300 miliardi annunciatoda Juncker, per incentivare la ripresa in Europa."Il parere - spiega Marini - si concentra su un di-battito molto attuale e rilevante per Regioni eComuni italiani che nonostante la contrazionedegli investimenti pubblici, continuano a rappre-sentare il 50% degli investimenti complessivi"soprattutto grazie ai fondi strutturali. In questianni di crisi, con le misure di consolidamento deibilanci, invece di tagliare la spesa corrente, si è

Catiuscia Marini

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PARTE IL FINANZIAMENTO AI FONDI UE DAL PATTO DI STABILITÀMENTRE È SCONTRO TRA L’AUSTERITY E GLI INVESTIMENTI

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DIRITTO ALLA SALUTE: ITALIA A DIVERSE VELOCITÀCRESCE DEL 13,6% LA DURATA DELLE CODE ALLE ASL

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Regione che vai, sanità che trovi. L’Italia continuaa essere divisa sul fronte dell’efficienza dei servizisanitari. Lo conferma una rilevazione dell’Ufficiostudi di Confartigianato, presentata in occasionedel festival della persona di Confartigianato che direcente si è svolto a Verona. I dati si riferisconoad uno dei più essenziali servizi sanitari, il ricove-ro ospedaliero. In generale, ad un maggiore defi-cit del servizio sanitario regionale corrisponde unabassa soddisfazione espressa dai pazienti ospeda-lieri per i diversi aspetti del ricovero (assistenzamedica, assistenza infermieristica, vitto e servizi

igienici). Insomma, dietro ai deficit sanitari si na-scondono inefficienze e sprechi che si traducono inuna scarsa qualità dei servizi al cittadino.A questo proposito, nella classifica delle regionicon la più alta percentuale di cittadini insoddisfat-ti in rapporto al deficit della sanità si colloca al pri-mo posto la Campania, con il deficit a 2.449 milio-ni e la quota di utenti insoddisfatti pari al 29,2%.Secondo posto per la Calabria, con un deficit di678 milioni e il 28,2% di utenti insoddisfatti. Se-guono le Marche dove, nonostante un avanzo di94 milioni, si registra una elevata quota di insod-disfatti del 25,1%. Consistente il drappello dellealtre regioni con elevato deficit e rilevante la quo-ta di insoddisfatti del ricovero ospedaliero: nel La-zio, dove si registra il più alto deficit 2008-2012pari a 5.511 milioni, la quota di utenti insoddisfat-ti sale al 23,1%, in Sicilia, con un risultato del ser-vizio sanitario cumulato tra il 2008 e il 2012 ne-gativo per 521 milioni, la quota degli utenti insod-disfatti del ricovero ospedaliero è del 22,9%, inPuglia, con un deficit di 1.079 milioni, la quota diinsoddisfatti è del 20,7%, in Sardegna, con deficitdi 947 milioni, gli insoddisfatti sono il 18,8%,.

finito per tagliare la spesa per gli investimenti -evidenzia - per cui la politica di austerità, con isaldi di bilancio e finanza pubblica, negli Staticon maggiore difficoltà si è tradotta in una for-tissimo ridimensionamento della spesa per gliinvestimenti.Il senso di questo parere è dire: attenzione, sul-la spesa pubblica dobbiamo costruire un mecca-nismo a livello Ue che evidenzia che gli investi-menti sono una spesa pubblica di qualità chepuò aiutare crescita e occupazione, e che va in-centivata con modifiche. Ad esempio, come diceil Parlamento europeo, quella di togliere il cofi-nanziamento di tutti i fondi strutturali dal calco-lo del Patto di stabilità. Nel caso italiano questolibererebbe molte risorse proprio per gli investi-menti"."Ma alla commissione Ue - aggiunge la doverna-trice umbra - chiediamo anche di costruire unasorta di libro bianco che si focalizzi sulla qualità

degli investimenti pubblici. Di fare in modo cioèche attraverso le regole Ue, si sia in grado di se-parare quella parte della spesa pubblica per gliinvestimenti, dal resto. Evidenziando nei contipubblici e quindi anche nel rispetto dei vincolidella finanza, che non si possono mettere sullostesso piano i costi del funzionamento della pub-blica amministrazione e le risorse per favorire laricerca, le infrastrutture".Poi c'è il tema del pacchetto da 300 miliardi an-nunciato da Juncker. "Vogliamo capire - osserva- se sono risorse nuove, per quali finalità saran-no utilizzate e in che modo, oltre gli Stati mem-bri, le autorità sub-nazionali come Regioni e Co-muni vengono coinvolte nel parco progetti.Questo è il cuore della vicenda che non a caso èal centro del dibattito del Parlamento europeo edell'agenda del Consiglio Ue, che per ora si è li-mitato a delle raccomandazioni, senza tradurlein vincoli".

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Sul podio dei virtuosi, la provincia autonoma diBolzano, con 84 milioni di avanzo e dove gli insod-disfatti sono appena il 5,6%, livello più basso inItalia. Seguono il Friuli-Venezia Giulia, con unavanzo di 81 milioni e gli utenti insoddisfatti al9,3%, l’Umbria, con un avanzo di 51 milioni e laquota di insoddisfatti dell’11,4%, la Lombardia,con un avanzo di 41 milioni e la quota di insoddi-sfatti dell’11,7%, l’Emilia-Romagna dove si regi-stra un avanzo pari a 133 milioni con la quota diinsoddisfatti del 12,3%, il Piemonte, con un avan-zo di 46 milioni e la quota di insoddisfatti del12,3%. In Veneto, dove si registra il più alto atti-vo cumulato 2008-2012 nella gestione del serviziosanitario nazionale (222 milioni di euro), la quotadi utenti dei ricoveri negli ospedali insoddisfatti èdel 13,1%. Tra le inefficienze del sistema sanitario monitora-te da Confartigianato, vi è il tempo richiesto perl'utilizzo di alcuni sportelli. Tra i più importantiquelli delle Asl. Confartigianato ha misurato il peg-gioramento delle prestazioni di queste strutture.Nonostante il moltiplicarsi delle opportunità offer-te dall'Ict, dei servizi on line e dai call center perle prenotazioni, la quota di utenti che dichiarano

attese di oltre 20 minuti per accedere agli sportel-li delle Asl passa dal 39,3% del 2002 al 50,8% del2012, con un incremento di 11,5 punti. All’oppo-sto scende di 7,9 punti la quota degli utenti che ri-mangono in coda per meno di 10 minuti. In prati-ca le code agli sportelli delle Asl, in dieci anni,sono aumentate del 13,6%.Nella classifica regionale, le code più lunghe aglisportelli delle Asl sono in Abruzzo (superiori del18% rispetto alla media nazionale, con il 69,1%degli utenti in coda per oltre 20 minuti), seguitadalla Calabria (15,7% in più, con il 68,2% degliutenti in coda per oltre 20 minuti), Puglia (12,6%in più, con il 63,8% degli utenti in coda per oltre20 minuti), Basilicata (11,2% in più, con il 63,0%degli utenti in coda per oltre 20 minuti), Campa-nia (10,4% in più, con il 60,2% degli utenti incoda per oltre 20 minuti) e Lazio (10,3% in più,con il 61,8% degli utenti in coda per oltre 20 mi-nuti).All’opposto, le code più brevi si registrano nellaprovincia autonoma di Bolzano (lunghezza dellecode inferiore del 40,7% rispetto alla media na-zionale, con il 16,9% degli utenti in coda per oltre20 minuti), nella provincia autonoma di Trento(37,1% in meno, con il 19,1% degli utenti in codaper oltre 20 minuti), in Valle d'Aosta (23,7% inmeno con il 27,8% degli utenti in coda per oltre20 minuti), in Emilia-Romagna (9,4% in meno conil 40,9% degli utenti in coda per oltre 20 minuti)e nelle Marche (9,2% in meno con il 41,1% degliutenti in coda per oltre 20 minuti).

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Serve immediatamenteun provvedimento chesospenda fino al 31 di-cembre 2015 l’applicazio-ne delle sanzioni relativeagli obblighi del Sistri.Altrimenti dal 1° gennaio2015 gli imprenditori ri-schiano di essere pesan-temente colpiti. La proro-ga è attualmente inseritanel disegno di legge am-

bientale collegato alla legge di stabilità, che però nonconcluderà l’iter di approvazione a breve. Occorre conurgenza individuare un provvedimento in cui formaliz-zare tale intervento nei tempi utili per evitare l’immi-nente scadenza del 1° gennaio. E’ la richiesta avanza-ta dai rappresentanti di Rete Imprese Italia durantel’audizione presso la commissione ambiente del Sena-to. Secondo Rete Imprese Italia la sospensione fino al 31dicembre 2015 delle sanzioni relative agli obblighiprevisti dal Sistri è indispensabile ma lascia irrisolto ilproblema degli autotrasportatori che devono gestirecontemporaneamente due modalità: quella telematicae quella tradizionale con la compilazione di registri eformulari cartacei. Un paradosso che la dice lunga sul-la necessità di sostituire rapidamente un meccanismocostoso e complesso, che in questi anni ha mostrato

enormi problemi di funzionamento, con un sistemafondato su criteri di trasparenza, efficienza, economi-cità e semplice utilizzo per le imprese. Il Sistri va de-finitivamente superato per costruire, insieme con leassociazioni delle imprese, un sistema di tracciabilitàdei rifiuti realmente efficace e gestibile da parte degliimprenditori. Soltanto così si potrà davvero tutelarel’ambiente e combattere le ecomafie. I rappresentanti di Rete Imprese Italia hanno poi rile-vato che, nonostante le positive modifiche che hannorecepito le sollecitazioni degli imprenditori, miglioran-do la prima stesura del collegato ambientale, nel suocomplesso il provvedimento rimane poco coraggiosonel cogliere l’obiettivo di rilanciare la green economyquale leva strategica per la crescita del Paese. Tra gliaspetti critici Rete Imprese Italia sollecita la soppres-sione del sistema di vuoto a rendere su cauzione pergli imballaggi contenenti birra e acqua minerale previ-sto in via sperimentale. L’adempimento crea graviproblemi di carattere logistico e organizzativo alle im-prese che, peraltro, dovrebbero sopportare nuovi co-sti che duplicherebbero quelli già previsti con i contri-buti da versare al Conai (Consorzio nazionale imbal-laggi). Inoltre, in tema di Raee (rifiuti da apparec-chiature elettriche ed elettroniche), Rete Imprese Ita-lia chiede di coinvolgere nel centro di coordinamentotutta la filiera d’imprese interessate alla loro gestione.Con l’obiettivo di garantire una modalità equilibrata ecorretta di gestione di questa tipologia di rifiuti.

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BLOCCARE LE SANZIONI DEL SISTRI FINO ALLA FINE DEL 2015

PICCOLA MOBILITÀ: RICONOSCIUTI I DIRITTI DELLE PICCOLE IMPRESE"Le piccole imprese potranno finalmente vedersi ri-conosciuti gli incentivi per le assunzioni di lavorato-ri espulsi da altre imprese effettuate nel 2012, la co-siddetta piccola mobilità. Un atto di giustizia per gliimprenditori ai quali le agevolazioni contributive as-segnate per l'anno 2012 erano state bloccate nellaprosecuzione degli sgravi per il 2013". Il presidente di Rete Imprese Italia Giorgio Merletticommenta con soddisfazione l'emendamento allalegge di stabilità, sollecitato da Rete Imprese Italia,presentato dall'onorevole Federico Ginato e appenaapprovato dalla commissione bilancio della Camera,che sana la situazione degli imprenditori che hannoeffettuato assunzioni agevolate entro il 31 dicembre

2012, assicurando per tali assunzioni, con adeguatofinanziamento, la possibilità di godere degli sgravicontributivi previsti dalla legge 223/91. "L'emendamento -aggiunge Merletti -ristabilisce i diritti ericonosce le legitti-me aspettative de-gli imprenditori iquali, proprio graziealla piccola mobili-tà, hanno potutoreimpiegare forzalavoro qualificata".

Gianluca Galletti

Federico Ginato

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FOOD E TURISMO “MADE IN SUD” SPINGONO LA CRESCITAL’artigianato e le piccole imprese rappresentano ipunti di forza del Mezzogiorno. E’ il dato che emer-ge dal rapporto presentato da Confartigianato du-rante la convention “Progetto Sud 2020. Proposte estrumenti per lo sviluppo imprenditoriale nelle areemeridionali" organizzata a Matera. Confartigianatoha fotografato i record positivi che caratterizzano leregioni del Sud e incui brillano i risulta-ti conseguiti dallepiccole imprese,‘motori’ di una cre-scita silenziosa macostante.A cominciare dalnumero di aziendenate nel secondotrimestre 2014 che,nel Sud, fanno regi-strare un aumentodello 0,23% a fron-te di un calo dello0,14% nel CentroNord. A guidare lacrescita del numerodi aziende è la Cam-pania (+0,93%),seguita dalla Cala-bria (+0,65%) e dalMolise (+0,5%).Anche l’occupazionemostra segni positi-vi in alcune regioni meridionali: a fronte di una di-minuzione degli occupati dello 0,1% registrata inItalia tra giugno 2013 e giugno 2014, il Molise mo-stra una crescita del 4,2% e la Basilicata del 2,5%.Buoni risultati anche per le esportazioni che, in Pu-glia, nel primo semestre 2014, segnano il maggio-re aumento a livello nazionale, +9,4%, rispetto alloscorso anno. Segno positivo anche per l’Abruzzo,con il 4,4% in più di prodotti venduti all’estero nel-l’ultimo anno. Performances nettamente superioririspetto all’aumento dell’1,3% dell’export nazionalee del +1,8% registrato nel Centro-Nord. Cresce anche l’appeal turistico del nostro Mezzo-giorno. Lo scorso anno il Sud ha registrato74.852.035 presenze turistiche, un terzo delle qua-li provenienti dall’estero e pari al 19,7% del totalein Italia. Tra gennaio e giugno 2014, i viaggiatoristranieri che hanno visitato il Sud sono aumentati

del 5,4%, mentre nel Centro-Nord la crescita di tu-risti esteri si è fermata al 2,6%.Il Sud sta anche diventando un laboratorio di nuo-ve piccole imprese in settori trainanti: manifatturie-ro, alimentare, energie rinnovabili, Ict, turismo,smart city, trasporti, edilizia. In questi settori, l’ar-tigianato nel Mezzogiorno conta 348.633 aziende, il

25,1% del totaledelle imprese arti-giane. Alimentazione e tu-rismo made in Sudhanno messo inmoto la crescita dipiccole aziende. Leimprese artigianedel settore alimen-tare sono 36.394,pari al 40,2% del to-tale nazionale. Inaumento anche ilsettore dell’agrituri-smo, con 3.709aziende, pari al17,7% del totale.Quanto al turismo,le imprese artigianecoinvolte sono65.927, vale a dire il30,6% del totale na-zionale.In particolare, il

Mezzogiorno è un ‘giacimento’ di specialità alimen-tari di qualità: appartengono infatti alle regioni me-ridionali 106 prodotti agroalimentari Dop e Igp,pari al 40,9% del totale nazionale di questa tipolo-gia di produzioni.“Quelle dell’artigianato e delle piccole imprese –sottolinea Rosa Gentile, vicepresidente di Confarti-gianato, delegata al Mezzogiorno, che ha presenta-to alla convention il progetto Sud 2020 - sono po-tenzialità che vanno aiutate ad emergere con azio-ni di sostegno coerenti con le peculiarità del patri-monio imprenditoriale del Mezzogiorno. La pro-grammazione della prossima stagione dei Fondi eu-ropei 2014-2020 è un’occasione da non perdereper valorizzare il tesoro imprenditoriale del Mezzo-giorno. Per far questo, dobbiamo assicurarci l’ac-cesso ai nuovi finanziamenti promuovendo un mi-gliore utilizzo delle risorse e degli strumenti che

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APERTURA AL MERCATO DELLA COREA DEL SUDFIRMATA L’INTESA CON LE PMI ITALIANE

Confartigianato apre agliartigiani e alle Pmi italia-ne la strada di nuoveopportunità in uno deimercati asiatici più pro-mettenti per le nostreesportazioni di merci eservizi, la Corea del Sudche, insieme a Cina,Russia, Giappone, India,rappresenta uno dei

principali partner commerciali per i Paesi dell’Unio-ne europea. In occasione del decimo summit Asem,il vertice euro-asiatico a Milano e che ha visto lapresenza in Italia, in visita ufficiale, della presiden-te della Corea del Sud, Park Geun-Hye, il presiden-te di Confartigianato Giorgio Merletti ha firmato unprotocollo d’intesa con Oh Young Ho, presidente eCeo di Kotra, l’ente nazionale sudcoreano che ha ilcompito di promuovere i rapporti economici e com-merciali coreani con l’estero, con particolare atten-zione alle esigenze delle piccole e medie imprese.Obiettivo dell’intesa, promuovere scambi commer-

ciali e rapporti di collaborazione imprenditoriale trala Corea del Sud e le piccole imprese italiane. “L’accordo – ha sottolineato Merletti – è parte del-le iniziative che Confartigianato sta organizzandonell’ambito di Expo 2015 per promuovere nel mon-do la qualità dei prodotti e dei servizi made in Ita-ly. In particolare l’intesa con la Corea del Sud rive-ste importanza strategica per i piccoli imprenditoriitaliani ai quali apre spazi di partnership con unmercato dalle enormi potenzialità”. Tra gli ambiti di collaborazione indicati nell’intesa si-glata da Confartigianato sono previste attività dipromozione commerciale ed intensificazione deirapporti tra piccole e medie imprese italiane e sud-coreane, scambi di visite e missioni imprenditorialiin occasione di eventi e iniziative promozionali, atti-vità di formazione sul modello produttivo delle pmiitaliane e su settori innovativi, identificazione di di-stretti produttivi e Associazioni imprenditoriali pres-so i quali svolgere attività di informazione e forma-zione di studenti e docenti coreani, definizione disettori-target, come la meccanica e l’arredo, in cuipromuovere l’internalizzazione delle pmi italiane.

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Park Geun-Hye

Confartigianato

augura Buone Feste

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GARANZIA GIOVANI COMPIE IL SECONDO PASSO IN AVANTI52 MILIONI PER LA FORMAZIONE E IL TIROCINIO DEI GIOVANI

La Giunta regionale, suproposta dell’assessoreal lavoro Gianna Pente-nero, ha approvato inGiunta il secondo attod’indirizzo strategico delpiano operativo naziona-le “Garanzia giovani”. Laprima direttiva era statoapprovata ad agosto eprevedeva la spesa dicirca 44 milioni e mezzo

per una serie d’iniziative relative al programma eu-ropeo che ha finanziato i percorsi per il reinseri-mento in formazione dei giovani tra i 15 e i 18 anni,i cui corsi sono partiti a settembre. Il documentoamplia la platea dei ragazzi coinvolti nel piano ga-ranzia (che alla fine saranno 41.000), mantenendocome fulcro del sistema l’attivazione dei servizi le-gati a concrete opportunità di tirocinio e di lavoro,inserendole nel più ampio quadro della program-mazione Fse 2014-2020, in modo da collegare alpiano tutte le misure previste nella programmazio-ne di questo target. Con questo provvedimento siprevede d’inserire 9.000 giovani in percorsi di tiro-cinio e 8.000 giovani al lavoro per un periodo supe-riore ai 6 mesi. La spesa prevista è di quasi 52 mi-lioni."In questo modo – ha dichiarato Pentenero – cer-chiamo d’interpretare al meglio le direttive della co-munità europea, dando una risposta concreta al bi-sogno di riqualificazione dei nostri giovani, con unforte investimento, anche in termini di ri-sorse, sulla formazione e l'istruzione, inmodo che anche chi ha abbandonato glistudi possa avere un'opportunità. I risulta-ti finora sono stati positivi e questo ci con-forta sulla bontà della strada intrapresa".Prima di dare il via al piano operativo na-zionale, la Regione Piemonte nella prima-vera scorsa aveva avviato sperimentalmente il pro-getto straordinario garanzia giovani di cui sono sta-ti resi noti i risultati:- circa 20.000 adesioni al Portale Piemonte; gli

iscritti attivi (quelli che hanno completato la loroadesione e partecipano a tutti gli effetti al pro-gramma) sono circa 12.000, le altre sono iscrizio-ni in via di perfezionamento;

- 4.000 ragazze e ragazzi tra gli iscritti in Piemon-te sono già stati destinatari di servizi al lavoro(comprensivi di colloquio);

- 2.700 sono inseriti in percorsi di formazione percontrastare la dispersione (ragazzi che non hannoconseguito l’obbligo);

- 1.100 sono già avviati in tirocinio/lavoro;- altri 1.200 stanno completando i percorsi di ser-

vizio per essere inseriti in tirocinio/lavoro;- 300 ragazzi/ragazze hanno partecipato ad un per-

corso di orientamento alla creazione di impresache si conclude nelle prossime settimane.

“In merito alle preoccupazioni espresse riguardol’eventuale interruzione di “Garanzia Giovani Pie-monte”, mi preme rassicurare che, al contrario, ab-biamo trovato nuove risorse per evitare il blocco delprogetto”. Lo dichiara l’assessore all’istruzione, lavo-ro e formazione professionale della Regione Piemon-te, Gianna Pentenero.“Garanzia Giovani Piemonte - spiega Pentenero - haavuto grande successo in termini di adesioni e servi-zi, fino all’esaurimento del budget disponibile in tem-pi brevi. Per questo ci siamo attivati alla ricerca dinuove risorse, che abbiamo già individuato, per noninterrompere il progetto e agganciarlo alle misureattuative del programma nazionale, che partiranno agennaio. I numeri parlano chiaro: in cinque mesi ab-biamo attivato interventi di inserimento lavorativo edi tirocinio per 1.400 ragazzi. Sono 2.500, inoltre, igiovani raggiunti da un servizio di orientamento, ri-spondendo così a un numero di richieste superiori

alle nostre aspet-tative e agli obiet-tivi iniziali stessidel l ’ intervento.Questo spiegal’esaurimento delbudget iniziale”. “Dal 1° gennaio –

conclude Pentenero - dovrebbe partire il programmanazionale di Garanzia Giovani. Una parte di questoprogetto è già partita in Piemonte. Si tratta di quel-la relativa al reinserimento formativo. Da settembre,infatti, 2.700 ragazzi tra i 15 e 16 anni sono stati in-seriti in un programma di contrasto all’abbandonoscolastico, che permetterà loro di concludere il cicloformativo”.

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Giovanna Pentenero

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“MADE IN” RINVIATO AL 2015, OCCASIONE PERSA PER L’ITALIA“Stupisce e preoccupa – sottolinea Giorgio Merletti, pre-sidente di Confartigianato – che, proprio nel momento incui il Governo dedica impegno e risorse per valorizzare leproduzioni made in Italy e per rilanciare in-vestimenti e consumi, in ambito europeo ilrisultato dell’azione della presidenza italia-na vada in direzione opposta”. Questo ilsuo commento sulle conclusioni del Consi-glio europeo, riunito a Bruxelles, che harinviato al prossimo semestre a presidenzalettone la decisione sull’obbligo d’indicazio-ne di origine controllata contenuto nellaproposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti. “Prendiamo atto che l’Italia ha perso una grande occasio-ne per difendere l’origine dei nostri prodotti e per valoriz-zare il patrimonio manifatturiero rappresentato da

596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 58% inmicro e piccole imprese fino a 20 addetti. Con questi nu-meri, se non è l’Italia a difendere l’identità delle produ-

zioni, quale altro Paese europeo è più inte-ressato?”. “Confartigianato – conclude Merletti – con-tinuerà a battersi affinché l’Europa ricono-sca e approvi l’obbligo d’indicare il marchio‘made in’ sui prodotti al fine di garantirnela piena tracciabilità, come già avviene neiprincipali Paesi aderenti al Wto (ad es.Usa, Giappone, Canada e Corea). Ne va

della difesa del patrimonio manifatturiero dell’artigianatoe dell’impresa diffusa, del diritto dei consumatori ad unacorretta informazione sull’origine dei beni acquistati, del-la lotta al grave fenomeno della contraffazione”.

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MANCANO 130 MILIONIPER IL MADE IN ITALY

DARDANELLO RIMANE PRESIDENTEDI UNIONCAMERE PIEMONTE

Il presidente di Rete Im-prese Italia Giorgio Mer-letti lamenta l'assenza,nella legge di stabilità,dei 130 milioni previstiper il rilancio internazio-nale del made in Italy. “Sitratta – sottolinea Merlet-ti – di un intervento di so-stegno che il viceministroper lo sviluppo economi-co, Carlo Calenda, ci ave-va assicurato avrebbe

trovato spazio nella legge di stabilità. Crediamo chegli impegni espressi da un esponente del Governodebbano essere mantenuti”. “Soprattutto in questa fase di crisi del mercato inter-no – rileva Merletti – queste risorse sono fondamen-tali per promuovere l’eccellenza italiana nel mondoed offrire strumenti operativi per l’internazionalizza-zione a quelle 70.000 imprese italiane, in larga par-te di piccola dimensione, che oggi non esportano mache hanno le carte in regola per farlo. Mi auguro chesi possa colmare questa lacuna, recuperando lostanziamento adeguato a sostenere gli imprenditoria stare di più e meglio su un mercato che è già glo-bale per tutte le categorie”.

Il presidente di Unioncamere nazionale e della Ca-mera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello,è stato rieletto all’unanimità presidente di Unionca-mere Piemonte per il triennio 2014-2016 dal Con-siglio riunitosi a Torino, presso il centro congressiTorino Incontra.“Ringrazio tutti i colleghi – ha detto Dardanello –che hanno avuto fiducia in me, concedendomi nuo-vamente il loro supporto. Tutti insieme continuere-mo ad impegnarci per lo sviluppo delle nostre im-prese e il rafforzamento del sistema Piemonte ePaese. La responsabilità che avete voluto affidarmimi onora profondamente e allo stesso tempo mi ca-rica di grandi responsabilità, soprattutto in questafase di riforma delle Camere di commercio. Nonposso che promettervi che continuerò a lavorarecon rinnovato impegno e profonda serietà”.“Noi camere di commercio siamo in grado – ha ag-giunto – di rompere lo stereotipo dell’opinione chevede negli enti pubblici un luogo nel quale regnanoinefficienza e burocrazia. Il mondo camerale pie-montese rappresenta un pezzo di pubblica ammini-strazione che ha saputo accrescere notevolmente ilproprio livello di efficienza, nel quale sono presentigrandi professionalità e una reale capacità di ope-rare in favore dello sviluppo locale e del tessuto im-prenditoriale”.

Carlo Calenda

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È ON LINE CLOUD.CSIPIEMONTE.ITSERVIZI SU MISURA PER LA PA

Di cloud si parla da tempo,soprattutto nel settore priva-to, ma in Piemonte è ormaitutto pronto per l’avvio delcloud regionale, che modifi-cherà radicalmente il modo dilavorare delle pubbliche am-ministrazioni, riducendo i co-sti delle infrastrutture tecno-logiche a vantaggio di inve-stimenti in servizi per la col-lettività. Sul cloud infatti

punta la Regione Piemonte per realizzare, in collaborazio-ne con il Csi, il piano di razionalizzazione dei Ced (Centroelaborazione dati) della Pa, secondo quanto previsto dal-l’agenda digitale italiana. Questa operazione porterà laRegione ad ottenere elevati risparmi nel settore Ict deri-vanti da minori spese di gestione e di investimento per iCed distribuiti sul territorio.Utilizzando i data center delCsi, localizzati a Torino e aVercelli, sarà possibile favorirela migrazione verso la nuovapiattaforma di cloud compu-ting, con l’obiettivo di realiz-zare infrastrutture condiviseche facilitino la progettazionee la gestione dei sistemi infor-mativi e dei servizi digitali.“Questa iniziativa è interes-sante – secondo l’assessorealle attività produttive, Giu-seppina De Santis – soprat-tutto sotto il profilo della semplificazione, che si traducein maggiore competitività del territorio per i cittadini, leimprese e più efficienza nel funzionamento dei servizipubblici. Nel campo delle tecnologie informatiche l’impe-rativo per la nostra Regione è accelerare nell’applicazionedell’agenda digitale, così come il Governo nazionale stachiedendo a più riprese, non da ultimo con le recenti di-sposizioni del decreto sblocca- Italia”.In questo contesto nasce cloud.csipiemonte.it, un sitodov’è possibile consultare l’offerta di servizi cloud realiz-zati dal Csi su misura per la pubblica amministrazione.Tre sono i servizi per ora disponibili: virtual private cloud,un data center virtuale dedicato, con risorse elaborative,di rete e storage nel quale ospitare applicazioni, servizi e

dati del proprio sistema informativo; cloud backup pergestire in completa autonomia il backup e il restore deidati su server, desktop e portatili; personal share, unospazio di archiviazione privato per condividere, anche inmobilità, file con utenti interni o esterni all'amministrazio-ne. L’idea è quella di offrire agli enti una modalità di con-sultazione, acquisto e gestione self service, in base alleproprie esigenze: sul sito ogni prodotto ha una schedadescrittiva, completa di funzionalità e caratteristiche tec-niche; è possibile stimare i costi attraverso un configura-tore e generare un’offerta personalizzata. Dopo l’acqui-sto, l’utilizzo dei servizi e il monitoraggio dei consumisono gestiti in autonomia dall’ente tramite il portale de-dicato “my Csicloud” sviluppato interamente dal Csi-Pie-monte con tecnologie open source.“Il cloud offerto dal Csi è il risultato di un lavoro duratodue anni – afferma Ferruccio Ferranti, direttore generaledel Csi Piemonte – che garantisce agli enti sicurezza affi-

dabilità e un’assistenza tecnica continua. Il tutto minimiz-zando i costi complessivi e rendendo disponibili agli entiun maggior numero di servizi che avrebbero difficoltà agestire individualmente. È stato progettato per consenti-re di demandare l’erogazione dei servizi di cloud compu-ting, risorse elaborative, storage e networking al Csi,mantenendo la completa autonomia di gestione sulle pro-prie applicazioni. Accessibile sia dalla rete Rupar sia daInternet, permette agli enti di scegliere le politiche di si-curezza più adeguate, facilitando l’integrazione dei servi-zi in cloud con i sistemi on premise e con le banche datiregionali. Il modello di consumo, basato sul dimensiona-mento in tempo reale delle risorse necessarie, riduce glisprechi e consente di utilizzare solo ciò che serve”.

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Ferruccio Ferranti

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L’occupazione è il problema più grave dell’Italia. Nel 2013il tasso di disoccupazione è stato del 12,2% e quest’annoè salito al 12,6%: due numeri che da soli qualificano iltema come la priorità delle priorità. Con il Jobs Act il go-verno intende porre in essere interventi che dovrebberoaggredire alla radice il problema. Il confronto, a volteaspro, che si è aperto ha però fatto emergere valutazionidiscordanti sulla reale efficacia del provvedimento. Unostudio della Fondazione Hume, ad esempio, ha evidenzia-to incongruenze e criticità ed ha contrapposto al Jobs Actil job Italia, una proposta shock che lascerebbe in bustapaga dei nuovi assunti l’80% del costo aziendale, anzichéil 50% (come oggi), mentre il restante 20% andrebbe alloStato sotto forma di Irpef e contributi sociali.Il tema dell’occupazione è stato l’argomento della tavolarotonda che, dopo la relazione del vicepresidente vicarioAdelio Ferrari, si è svolta nell’ambito dell’assemblea di fineanno di Confartigianato Imprese Piemonte, con la parteci-pazione del professor Luca Ricolfi (docente ordinario dianalisi dei dati all’Università di Torino), del senatore PdStefano Lepri (componente della XI^ commissione lavo-ro), di Claudia Porchietto (consigliere regionale Forza Ita-lia ed ex assessore regionale al lavoro), di Alberto Tomas-so (Cgil, Cisl, Uil) di Giuseppina De Santis (assessore re-gionale attività produttive), di Silvano Berna (segretarioregionale Confartigianato). A moderare la tavola rotondaLuca Ponzi, vicecaporedattore Tgr Piemonte. Ha concluso ilavori Giorgio Merletti, presidente nazionale Confartigiana-to Imprese.“La Commissione Europea – ha osservato Ferrari – ha ri-dotto le stime di crescita dell’Italia per il 2014 e per il2015, portandole rispettivamente dal +0,6% al –0,4% edal +1,2% al +0,6%. In Piemonte nell’ultimo anno il Pil èdiminuito dell’1,8%. La dinamica della produzione nellanostra regione rimane fortemente inferiore rispetto al pe-riodo precedente l’avvio della crisi. La domanda internacontinua a risentire della perdurante debolezza della spe-sa per consumi ed investimenti. L’occupazione è diminuitaa ritmi superiori alla media nazionale, passando dai1.884.900 occupati nel 2008 – ultimo anno prima dell’ ini-zio della crisi – agli 1.800.400 a fine 2013, secondo l’ulti-mo dato disponibile”. “Al governo – ha proseguito Ferrari – chiediamo misureper facilitare l’accesso al credito delle pmi, ridurre il costodell’energia, rendere più semplice la tassazione immobilia-re e la normativa ambientale e quella sulla sicurezza sul la-

voro. Sul piano regionale, siamo purtroppo ben consape-voli che la persistente situazione di difficoltà dei conti pub-blici comporta una grave carenza di risorse da dedicareallo sviluppo delle attività produttive, e che inoltre deter-minerà un aumento della tassazione regionale. Nonostan-te ciò, richiamiamo in sintesi i temi, condivisi a livello dicomitato unitario artigiano e di Rete Imprese Italia/Pie-monte, su cui attendiamo risposte. Sui Fondi Europei 2014– 2020, è necessario che i futuri bandi vengano predispo-sti sentendo preventivamente le parti sociali, in modo datener conto delle esigenze delle micro e piccole impresepiemontesi, pur nel rispetto dei vincoli comunitari. Sul cre-dito proponiamo un nuovo fondo di riassicurazione cheunifichi le prestazioni dei fondi esistenti ed estenda l’ope-ratività dal solo artigianato a tutte le pmi. A seguito dellarecente legge regionale sulla semplificazione amministra-tiva, Rete Imprese Italia/Piemonte ha presentato un’ am-pia ed articolata serie di proposte per alleggerire il pesodella burocrazia che incide pesantemente sulle piccole im-prese, sottraendo tempo e risorse all’attività produttiva. Leindicazioni riguardano i settori alimentare, edilizia, impian-tistica, acconciatura ed estetica, formazione professionale,commercio sulle aree pubbliche, turismo, sanità”.“Per quanto riguarda l’occupazione – ha concluso Ferrari –il provvedimento del Governo, nella sua attuazione, dovràcomunque evitare di incrementare il costo del lavoro per lepiccole imprese e salvaguardare le buone pratiche in ma-teria di sostegno al reddito, preservando esperienze posi-tive quali il Fondo di solidarietà dell’Artigianato, che garan-tisce il sostegno al reddito in caso di crisi aziendali. La ta-vola rotonda costituirà un importante momento di con-fronto e di conoscenza della materia al fine della costruzio-ne di politiche regionali sull’occupazione, alle quali Confar-tigianato darà il proprio contributo per fornire risposte con-crete alle esigenze delle imprese artigiane”.

JOBS ACT, QUALE FUTURO PER L’OCCUPAZIONE?L’ASSEMBLEA REGIONALE OFFRE LE RISPOSTE di Massimo Bondì

Il tavolo dell’assemblea regionale

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“La riforma del mer-cato del lavoro è unprovvedimento am-bizioso che va attua-to con il contributodelle parti sociali,non deve in alcunmodo provocare in-crementi di costo perle imprese e deve

salvaguardare le buone pratiche in materia di sostegno alreddito. Inoltre deve essere assolutamente coerente con lefinalità della legge di stabilità laddove mira a restituirecompetitività al sistema produttivo italiano riducendo il co-sto del lavoro, evitando una sorta di compensazione puni-tiva in cambio di snellimenti normativi”. Sono le indicazio-ni espresse dai rappresentanti di Rete Imprese Italia du-rante l’audizione sul Jobs Act presso la commissione lavo-ro della Camera.Secondo Rete Imprese Italia gli interventi in materia diammortizzatori sociali, oltre ad assicurare l’invarianza dioneri per le imprese ed evitare interventi di taglia spropor-zionata per le pmi, o aumenti di costi che non considera-no le specificità dei diversi settori, dovranno preservare leesperienze positive come il fondo di solidarietà bilateralenell’artigianato che garantisce il sostegno al reddito in casodi crisi aziendali. Il Jobs Act deve inoltre essere l’occasio-ne per semplificare gli adempimenti in materia di lavoro,snellire il sistema di vigilanza e ispezione, eliminando du-plicazioni e sovrapposizioni, riordinare il sistema sanziona-torio.Rete Imprese Italia chiede poi di salvaguardare la plurali-tà delle forme contrattuali, anche flessibili, che offrono ri-sposta alle specifiche esigenze organizzative delle impre-se. Giudizio sospeso in attesa di maggiore chiarezza sulcontratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che, inogni caso, non dovrà comportare l’introduzione di nuovicosti per le imprese fino a 15 dipendenti. A giudizio di ReteImprese Italia vanno anche riorganizzate le politiche atti-ve per il lavoro, innovando le modalità con cui vengono ge-stiti i servizi di collocamento e reimpiego e collegandostrettamente gli interventi di sostegno al reddito con le mi-sure di reinserimento nel mercato del lavoro. In particola-re è necessario introdurre il principio di condizionalità inbase al quale il diritto a percepire trattamenti di sostegnoal reddito è condizionato, appunto, all’obbligo di partecipa-re a iniziative di reimpiego. E i servizi per il lavoro, pubbli-

ci e privati, devono rappresentare lo snodo fondamentalecon cui concordare e attivare questo nuovo percorso di po-litiche attive per l’occupazione.A questo proposito Rete Imprese Italia sollecita coordina-mento e uniformità delle norme in tutte le regioni e un mi-glioramento generalizzato della qualità delle prestazioni.Un obiettivo che si può raggiungere creando un’agenzianazionale per l’occupazione, partecipata da Stato, Regionie Province autonome, alla quale attribuire competenze inmateria di servizi per il lavoro per riuscire finalmente a co-ordinare questo tipo di servizi, pubblici e privati, realizzan-do così l’integrazione tra politiche attive e passive.

RETE IMPRESE ALLA CAMERA SUL JOBS ACTRIFORMARE IL LAVORO SENZA COSTI ALLE IMPRESEdi Alessio Cochis

CONFRONTO TRA MERLETTI E RENZI

“No a interventi sul Tfr che sottrag-gano liquidità alle piccole imprese, sìal Jobs Act a patto che non producanuovi costi a carico delle pmi, accele-rare l’approvazione dei decreti attua-tivi della riforma fiscale”. Queste, insintesi, le indicazioni espresse daGiorgio Merletti, presidente di ReteImprese Italia, durante l’incontro aPalazzo Chigi col presidente del Consiglio Matteo Renzi ei rappresentati del Governo. In tema di Tfr Merletti rife-risce che "il premier Renzi ha assicurato che l'operazio-ne anticipo del Tfr si farà solo se s’individua un mecca-nismo che rende neutro, in particolare per le pmi, l'ero-gazione del maturando per i lavoratori che ne faccianorichiesta".Per quanto riguarda la riforma del lavoro Merletti ha ri-badito generale apprezzamento, ma ha messo Renzi inguardia: “La riforma non deve provocare nuovi costi perle piccole imprese e, in materia di ammortizzatori socia-li, non si dovranno prevedere interventi di taglia spro-porzionata per le pmi”. Preoccupazione è poi stata ma-nifestata da Merletti per l’ipotesi avanzata dal premierdurante l’incontro di estendere le regole della rappresen-tanza sindacale per legge. “L’accordo in materia fatto daConfindustria con Cgil, Cisl, Uil – ha detto Merletti – nonè nemmeno tecnicamente traslabile alla realtà delle mi-cro e piccole imprese”. Altro argomento oggetto dell’in-contro la legge delega sulla riforma fiscale per la qualeMerletti ha chiesto di affrettare l’approvazione dei decre-ti attuativi, incontrando l’assenso di Renzi che si è impe-gnato ad accelerarne la presentazione.

Matteo Renzi

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“Positivo il complesso della ma-novra, con apprezzabili trattiespansivi, in controtendenza ri-spetto all’approccio rigorista fi-nora adottato”. Questo il giudi-zio sul legge di stabilità espres-so dai rappresentati di Rete Im-prese Italia all’audizione pressola commissione bilancio dellaCamera. Rete Imprese Italia ri-leva, però, la necessità di ac-

centuare gli interventi per il rilancio dell'economia e degliinvestimenti, con un sostegno più energico ad alcune lineegià definite nel decreto "Sblocca Italia", come il recuperoe la riqualificazione del territorio, gli interventi per l'edili-zia, un sostegno più deciso all'innovazione nelle pmi.“Mancano all’appello – fa rilevare Rete Imprese Italia – mi-sure per migliorare l’accesso al credito delle Pmi, ridurre ilcosto dell’energia, semplificare la tassazione immobiliare ele norme ambientali”. Secondo Rete Imprese Italia la ma-novra si regge su una consistente ma ancora insufficienteriduzione della spesa pubblica. Il rigoroso rispetto dei taglia sprechi e spese improduttive sarà decisivo per l'interaeconomia italiana: altrimenti le clausole di salvaguardiapossono stroncare ogni ipotesi di ripresa con l'aumentodell’aliquota Iva dal 10% al 13% e quella del 22% al25,5%, con un effetto cumulato nel 2018 di 28,9 miliardidi euro di maggiore pressione fiscale.Sempre in tema fiscale, se è apprezzabile la diminuzionedel carico sulle imprese con la deduzione del costo del la-voro dall'imponibile Irap, occorre che la riduzione riguardianche i 3 milioni di imprese senza dipendenti con un innal-zamento della franchigia Irap, evitando la beffa addirittu-ra di un incremento dal 3,5% al 3,9% per questi soggetti.Secondo Rete Imprese Italia, poi, l'inserimento nella leggedi stabilità della riforma del regime dei minimi anticipa astralcio la più complessiva e necessaria riforma di tutti i re-gimi contabili prevista dalla legge delega di riforma fisca-le. Altrettanto urgente la riforma per il regime semplifica-to con determinazione dei redditi per cassa e l'accessibili-tà all'Iri (Imposta sul reddito imprenditoriale) per tutte leimprese. Nel merito del nuovo regime dei minimi, è neces-sario innalzare di 10.000 euro i limiti di ricavo per accede-re a questo intervento. Le imprese fino a 50 dipendenti do-vranno anche affrontare le difficoltà derivanti dal diritto deidipendenti di farsi anticipare la quota annuale di Tfr in bu-sta paga dal marzo prossimo. Un’operazione che deve av-venire, come ha assicurato il premier Renzi, con un mec-

canismo che renda davvero neutro l’impatto sulla capacitàfinanziaria e sui costi delle piccole imprese. Rete ImpreseItalia fa poi rilevare che rimane aperto e caratterizzato daritardi il problema del pagamento alle imprese dei debitipregressi della Pa. Nonostante gli strumenti messi in cam-po stiano producendo effetti positivi, il tema deve restarenell'agenda delle priorità del Governo.Positivo il giudizio sulla riduzione triennale del costo con-tributivo a carico delle imprese che faranno assunzioni atempo indeterminato. Insieme alle nuove regole introdot-te dal decreto Poletti sul tempo determinato e le attese ri-forme del mercato del lavoro, possono consentire una ri-presa dell'occupazione appena si creeranno le condizioniper una ripresa del mercato interno. Rete Imprese Italiaapprezza la conferma per il 2015 dell'intensità dei bonusper le ristrutturazioni edili e la riqualificazione energetica,rispettivamente al 50% e al 65%, misure definite “indi-spensabili per stimolare il comparto delle costruzioni chevive una gravissima contrazione di mercato, anche a cau-sa dei continui aumenti di tassazione sugli immobili”. A talproposito, viene sollecitata una urgente revisione dell'Imusugli immobili strumentali posseduti dalle imprese.

LA LEGGE DI STABILITÀ DEVE INVERTIRE LA TENDENZASERVE PIÙ CORAGGIO PER RILANCIARE L’ECONOMIAdi Carlo Napoli

Giorgio Poletti

FONDO DI GARANZIA PER LE PMI

“No a stravolgimenti della missione del Fondo centrale digaranzia per le pmi che snaturano la sua funzione di so-stegno alle imprese che oggi incontrano maggiori ed evi-denti difficoltà ad ottenere credito dalle banche. L’ultimotentativo, in ordine di tempo, è avvenuto con un emenda-mento alla Legge di stabilità approvato dalla commissionebilancio del Senato, che apre il Fondo a portafogli di ope-razioni per imprese fino a 499 addetti. L’emendamentonon solo è in contrasto con la definizione europea di Pmi,ma mischia nello stesso strumento realtà imprenditorialiprofondamente diverse che devono essere invece soste-nute da interventi altamente specializzati”. L’allarme arriva dal presidente di Rete Imprese Italia Gior-gio Merletti, il quale sottolinea: “Con l’emendamento ap-provato il Fondo di garanzia rischia di trasformarsi in unostrumento che consente alle banche di scaricare gran par-te del rischio derivante dalle operazioni a favore di grandiimprese che non hanno certo bisogno della garanzia delloStato per ottenere credito, sprecando così risorse pubbli-che. E tutto ciò a danno delle pmi. Non è questa – avver-te Merletti - la natura del Fondo di garanzia. Ci auguriamoun ripensamento finale per preservare la missione del Fon-do, strumento che in questi anni ha mostrato una prezio-sa funzione anticiclica a sostegno dell’economia reale”.

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“La legge di stabilità contiene mi-sure d’impatto significativo per leimprese”. Il presidente di ReteImprese Italia, Giorgio Merletti,commenta così le misure del Go-verno nella legge di stabilità. “E’molto positiva – sottolinea –l’esclusione del costo del lavoro

dalla base imponibile Irap. Questa misura comporteràuna significativa riduzione della pressione fiscale sul co-sto del lavoro e riguarderà per il 40,5% le imprese finoa 50 addetti”. Altrettanto positiva viene giudicata l’intro-duzione di un regime forfettario per le imprese con ridot-ti ricavi, con la possibilità per gli imprenditori di non ver-sare il minimo contributivo. “Tuttavia – avverte Merletti– rimangono escluse da qualsiasi intervento oltre 3 mi-lioni di imprese senza dipendenti, vale a dire il 70% deltotale delle 4.425.000 aziende italiane. Se il Governo in-tende davvero fare il bene di tutti gli imprenditori italia-ni, occorre prevedere l’innalzamento della franchigiaIrap. E, sul fronte fiscale, va garantita omogeneità ditrattamento tra tutte le imprese, piccole e grandi. Que-ste ultime possono scegliere il regime tributario più con-veniente nei Paesi Ue come fanno con disinvoltura lemaxi multinazionali. Occorre, inoltre, completare il rior-dino dei regimi contabili, introducendo la determinazio-ne del reddito per cassa, e varare l’introduzione dell’Iriper favorire la capitalizzazione delle imprese familiari”. Il Presidente di Rete Imprese Italia esprime grande ap-

prezzamento per la proroga delle agevolazioni al 50%per il recupero edilizio e del 65% per gli interventi di ef-ficienza energetica. “Si tratta – sottolinea – di misuremolto importanti che rappresentano un’ancora di sal-vezza per i settori dell’edilizia e degli impianti in gravedifficoltà”. Proprio per questo Merletti sollecita “la stabi-lizzazione delle agevolazioni con la stessa intensità pre-vista nella legge di stabilità. Così come va riportata al4% l’aliquota sulla ritenuta dei bonifici che invece, nel-la legge di stabilità, viene raddoppiata”. “Altrettanto positiva – aggiunge – la decontribuzionetotale per i neo assunti per i primi tre anni, così comele misure per favorire l’autoimprenditorialità, attraver-so significative agevolazioni per i primi tre anni per lestart up”.Per quanto riguarda l’anticipo del Tfr in busta pagaMerletti ricorda che “il premier Renzi ci ha assicuratoche l'operazione anticipo del Tfr si farà solo individuan-do un meccanismo che rende neutro, per la capacità fi-nanziaria e i costi delle pmi, l'erogazione del Tfr matu-rando per i lavoratori che ne facciano richiesta. Vigile-remo affinché i meccanismi previsti dal Governo corri-spondano a questo principio. Ci attendiamo – conclude– che dalla riduzione dei vincoli del patto di stabilità incapo agli enti locali possa derivare una ripresa degli in-vestimenti per rimettere in moto l'attività delle piccoleimprese”. Infine Merletti esprime preoccupazione per leriduzioni delle agevolazioni per le imprese di autotra-sporto merci.

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ESCLUSO IL COSTO DEL LAVORO DALL’IRAPRIMANGONO FUORI LE IMPRESE SENZA DIPENDENTIdi Lino Fioratti

Giorgio Merletti

LE ESIGENZE DEI PENSIONATI E LE PROPOSTE DELL’ANAP“La legge di stabilità non tiene in alcuna considerazione le esigenze dei pensionati, soprattutto di quelli che versano ingravi difficoltà economiche, nonostante sia sotto gli occhi di tutti l’impoverimento progressivo che hanno subito i tratta-menti pensionistici e il rischio povertà al quale è soggetta una larga parte dei pensionati”. È la denuncia di Giampaolo Pa-lazzi, presidente nazionale Anap, che reputa inoltre l’incremento del Fondo per la non autosufficienza a 400 milioni “deltutto insufficiente a coprire le esigenze delle persone che si trovano in tali condizioni, in maggioranza anziane”.Preso atto che la situazione “non è più sostenibile”, Palazzi chiede ai parlamentari che la legge venga migliorata preve-dendo la concessione del bonus di 80 euro anche ai pensionati, legando tale beneficio al nuovo Isee in modo da restarenei limiti dello stanziamento previsto. “Se non ci sono risorse per garantire l’estensione degli 80 euro ai pensionati, al-meno il Parlamento – auspica Palazzi – vari un ordine del giorno con il quale impegna il Governo a riesaminare la que-stione non appena dovesse mutare la situazione economica del Paese”.L’ampliamento della no tax area dei pensionati, equiparandola a quella dei dipendenti. “Si tratterebbe – evidenzia Palaz-zi – di dare un po’ di ossigeno ai pensionati più poveri, non trascurando il fatto che in molti Paesi dell’Unione europea lano tax area è più elevata”. La dotazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza delle risorse indispensabili per“consentire ai non autosufficienti di condurre una vita dignitosa e alleviare il peso che ricade sulle famiglie. Occorre re-stituire fiducia ai pensionati e agli anziani che non hanno mancato e non mancano tutt’ora di svolgere un ruolo di sussi-diarietà rispetto al welfare statale”.

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Prosegue l’impegno progettuale in-novativo di Confartigianato ImpresePiemonte a sostegno della micro epiccola impresa: nel pieno di unacrisi strutturale, giunta ormai alsettimo anno, è stato varato il pro-getto “Ambasciatori del gusto”, incollaborazione coi maestri dell’Icif(Italian culinary institute for forei-gners) che si colloca, integrandolo,nel progetto nazionale di Confarti-gianato Fuori Expo che a Milanometterà a disposizione spazi espo-sitivi attrezzati per le eccellenzeproduttive italiane.“L’Expo costituisce una formidabileopportunità per le imprese piemon-tesi – commenta Adelio Ferrari, vi-cepresidente vicario di Confartigia-nato Piemonte – nella prospettiva diattivare proficui canali commercialicon i mercati mondiali”. Un selezio-nato panel d’imprese, che rappre-sentano l’eccellenza artigiana nellemerceologie legate al gusto, saran-no protagoniste d’incontri di affaricoi rappresentanti di numerosi pae-si nei rispettivi padiglioni. Cioccola-to, distillati, salumi, formaggi, vini,riso, conserve e molto altro sarannoattori sul prestigioso palcoscenicodelle produzioni piemontesi di altis-sima qualità.Nonostante la crisi alla qualità delcibo artigiano non si rinuncia e così,tra il 2009 e il 2013, sia le impresedell’alimentare che quelle legate aiservizi di ristorazione registrano ri-spettivamente un +1,2% e +8,9%.E in questo contesto economico tur-bolento sono tra quelle che più con-tribuiscono a tenere alta la bandie-ra made in Italy nel mondo regi-strando un aumento del 5,2% delvalore delle esportazioni nel corsodell’ultimo anno. Una risposta co-raggiosa alla crisi che purtroppo,

come testimonia la rilevazione con-giunturale sull’ultimo trimestre del-l’anno, continua a stringere l’econo-mia piemontese.Nel nostro territorio operano circa950 artigiani eccellenti del settorealimentare, riconosciuti come talidalla Regione Piemonte con il mar-chio Piemonte Eccellenza artigianae sono attivi nelle seguenti tipolo-gie merceologiche:

Ad illustrare il progetto Fulvio Rossi(Strategic relation manager Jakalaevents) ed il presidente Icif (Italianculinary institute for foreigners)Piero Sassone; ha partecipato all’in-contro Giuseppina De Santis (As-sessore regionale allo sviluppo eco-nomico e all’artigianato).L’Icif, la scuola di cucina italiana perprofessionisti più conosciuta almondo, è nata 23 anni fa con l’in-tento di qualificare, tutelare e pro-muovere l’immagine della cucina,dei prodotti d’eccellenza e della cul-tura enogastronomica regionale ita-liana, diffondendone la conoscenzae l’applicazione presso i professioni-sti di tutto il mondo. Sono oltre

5000 gli studenti finora diplomatisparsi in tutti i continenti. Far cono-scere la vera cucina italiana e le ec-cellenze che la contraddistinguonoè un compito che Icif sente il dove-re di affrontare per contribuire, an-che, alla lotta alla contraffazioneche tanto male fa ai prodotti di qua-lità italiana. Per questo motivo Icifha aderito al progetto di Confarti-gianato Piemonte mettendo a di-

sposizione il proprio know-how eprestando le proprie migliori profes-sionalità affinché le eccellenze eno-gastronomiche vengano interpreta-te al meglio. Jakala events assicu-rerà la ricerca e la realizzazione deicontatti coi Paesi partecipanti.“Gli ambasciatori del gusto – con-clude Ferrari – sono artigiani cheancora oggi continuano a salva-guardare sapori, profumi, lavora-zioni che rischiano di scomparire edessere dimenticati. Questo progettorisponde ad una sotterranea vogliadi farsi conoscere di tanti artigiani,e di chi, come Confartigianato, li se-gue valorizzando il loro sapere e iloro prodotti”.

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AMBASCIATORI DEL GUSTO A EXPO 2015Una proposta allettante per le eccellenze artigiane piemontesidi Massimo Avena

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Il convegno ha avuto lo scopo diaffrontare quattro tematiche: lenuove figure professionali per lameccatronica; la riforma Rc auto;l’Mctc Net 2 e gli impianti gpl/me-tano. La struttura imprenditorialedel Piemonte è composta per il98% da piccole imprese, mentregli occupati incidono sul totale peril 46%, di cui il 30% sono dipen-denti di imprese artigiane. In Pie-monte vi sono circa 7.000 autori-paratori con un’occupazione sti-mata di oltre 14.000 addetti; l’in-cidenza del settore rispetto al to-tale dell’artigianato piemontese èpari al 5,3% delle circa 130.000imprese iscritte all’albo artigiano.“Sta per terminare l’iter - dichiaraMichele Quaglia, presidente re-gionale degli autoriparatori - checondurrà a breve la Regione Pie-monte all’emanazione di una deli-

bera della Giunta regionale chedisciplinerà compiutamente lameccatronica. Le consultazioni egli incontri regionali sono oragiunti al traguardo e la Regioneha convocato le associazioni dicategoria”. Quando sarà emanatala delibera recepirà nel sistemaregionale delle qualifiche piemon-tesi il cosiddetto “Standard for-mativo e professionale del tecnicomeccatronico delle autoriparazio-ni”. Il tecnico meccatronico è co-lui che sa diagnosticare ed ope-rare sia sulla parte elettrica/elet-tronica che sulla parte meccanicadi un veicolo. Il relativo profiloprofessionale contempla un per-corso formativo necessario. In to-tale il percorso formativo è di 500ore obbligatorie con esame finale.Invece i responsabili tecnici chegià operano come meccanico-mo-

torista oppure come elet-trauto, sono assoggettatidalla nuova normativa aduna formazione integrati-va limitata a 40 ore sullecompetenze dell’abilita-zione che non hanno. Tra gli argomenti dei lavo-ri è stato illustrato il dise-gno di legge in materia diRc auto che accoglie lanecessità, espressa forte-mente da ConfartigianatoCarrozzieri, d’intervenirecon norme che difendano idiritti dei cittadini/consu-matori, perseguendol’obiettivo della riduzionedei premi assicurativi sen-za compromettere il livel-lo qualitativo delle ripara-zioni e la conseguente si-

curezza della circolazione strada-le, prevedendo concorrenza rea-le e libertà di scelta per l’auto-mobilista nel mercato della ripa-razione.E’ stato poi esposto il nuovo pro-tocollo Mctc Net2, definito dalministero dei trasporti, che do-vrà essere adottato sia dalle offi-cine private che dai centri di re-visione della motorizzazione.Tale questione è connessa con latariffa di revisione della quale lacategoria sollecita dal 2004l’adeguamento. Ed infine sonostate affrontate le problematicheinerenti l’installazione degli im-pianti gpl/metano. Sono interve-nuti i dirigenti nazionali e regio-nali della categoria, l’assessoreregionale istruzione, lavoro eformazione professionale Gio-vanna Pentenero e l’onorevoleBartolomeo Giachino.

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GLI SCENARI FUTURI DELL’AUTORIPARAZIONE

di Carlo Napoli

Una nuova delibera per disciplinare la meccatronica cioè la figura professionale che ri-ponde sia per la parte elettrica/elettronica che per quella meccanica del veicolo.

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Anche in Piemonte, dopo altreregioni italiane, acconciatori ecentri estetici sono autorizzati asviluppare forme di coworking.Dal punto di vista normativosono state codificate come “affit-to della poltrona” o “affitto dellacabina”. L’affitto dellapoltrona/cabina è il nuovo mo-dello di gestione aziendale dovesoggetti già in possesso dei re-quisiti professionali per esercita-re la professione di acconciatoreo di estetista si uniscono utiliz-zando spazi comuni. Un’occasio-ne per molti giovani che si affac-ciano su questo mercato ancoravivace, ma che si scontrano coirilevanti investimenti iniziali ed isuccessivi costi fissi e di funzio-namento che, insieme ai pesantioneri fiscali, creano oggettiviostacoli all’avviamento e all’af-fermazione di nuove realtà im-prenditoriali. Uno strumento vol-to a favorire in modo diretto leimprese e ad aiutarle a combat-tere il fenomeno del sommerso edell’abusivismo che in questosettore è particolarmente rile-vante. I comuni che hanno giàdeliberato in tal senso sono Tori-no, Novara Verbania, Asti, Bor-gomanero e Arona. Gli altri, conla collaborazione delle associa-zioni artigiane di categoria, stan-no lavorando alla modifica deipropri regolamenti per rendereaccessibile il nuovo modello digestione a tutti gli operatori delsettore interessati.“Tecnicamente si tratta di siglareun contratto – spiega Stefania

Baiolini, presidente regionaledelle estetiste di Confartigianato– attraverso il quale l’acconciato-re o estetista concede in uso adun altro soggetto, per un deter-minato periodo di tempo, unaparte dei propri locali nei qualisvolge abitualmente la propriaattività. Il contratto disciplinatutti gli aspetti legali e praticiprevenendo qualsiasi possibilecontroversia tra le parti e con-sentendo ad entrambi gli opera-tori di lavorare nel pieno rispettodella legge e delle normative fi-scali vigenti”. La concessione deilocali è a titolo oneroso: l’utiliz-zatore paga un canone che puòcomprendere l’utilizzo di attrez-zature, il consumo di prodotti, laquota dei consumi di energia, laquota delle altre spese (pulizialocali, spazi condominiali, ecc.).“Sono stati fortemente volutidalle associazioni artigiane disettore – aggiunge Enrico Frea,presidente regionale degli ac-conciatori diConfartigiana-to – come pos-sibile rispostaalla grave crisieconomica inatto che haportato ad unadrastica ridu-zione dei con-sumi di servizialla personacon la conse-guente cessa-zione di nume-rose attività.

Le associazioni territoriali diConfartigianato sono a disposi-zione degli operatori interessatiper fornire tutte le informazioninecessarie all’avvio del cowor-king”.A discuterne nell’ambito di unconvegno organizzato in collabo-razione con l’Oreal sono statiPietro Falconi (direttore della di-visione prodotti professionalidell’Oreal), Enrico Frea (presi-dente regionale degli acconciato-ri di Confartigianato), StefaniaBaiolini (presidente regionaledelle estetiste di Confartigiana-to), Rosa Pavese (Regione Pie-monte), Domenico Mangone (as-sessore comunale lavoro, com-mercio e attività produttive).Al termine Carlo Bay (hairstylistOreal) ha presentato le tendenzeglamour autunno/inverno2014/2015.La chiusura dei lavori è stata diGiuseppe Falcocchio (presidentedi Confartigianato Benessere).

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IL COWORKING DELLA BELLEZZA

di Rosy Marrazza

Poltrone in affitto per acconciatori ed estetiste, è il nuovo modello aziendale dove i sog-getti professionali si uniscono per utilizzare spazi comuni. Un’occasione da sfruttare

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Al teatro sociale Villani di Biella si ètenuta l’annuale festa dei soci AnapPiemonte. L’occasione è stata pro-pizia per fare il punto sulla situazio-ne attuale dei pensionati e deglianziani in generale a distanza disette anni dall’inizio della crisi eco-nomico-finanziaria che ha partico-larmente inciso sulle loro non giàrosee condizioni prima della crisi. Ilprogressivo affievolirsi di risorsepubbliche per il welfare ha compor-tato una drastica riduzione di servi-zi e prestazioni afferenti alla sanitàe al campo socio-assistenziale, in-generando la sensazione diffusache il prezzo più salato della crisi

sia addossato proprio agli anziani.Il presidente nazionale Anap, Gian-paolo Palazzi, ha invocato maggiorcoesione degli associati e maggiorattenzione che il sistema Confarti-gianato deve riservare loro. Solo laforza numerica organizzata e valo-rizzata può orientare i pubblici de-cisori in senso più favorevole aquesta negletta categoria. Il presi-dente regionale Saroglia ha chiestouna concentrazione di sforzi perdare piena dignità in ogni territorioal coordinamento ConfartigianatoPersone, ribadendo la necessitàd’interfacciare rapidamente le as-sociazioni col settore sociale, at-

tuando così quel welfare sussidiarioda cui non possiamo esimerci. Lenote barocche dell’Orchestra “Ar-moniosa” e il pranzo sociale al lagodi Viverone hanno completato que-st’appuntamento gioioso ma anchefitto di propositi progettuali.

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A BIELLA LA FESTA REGIONALE ANNUALE DEL SOCIO ANAPSONO GLI ANZIANI A SOFFRIRE DI PIÙ LA CRISIdi Massimo Avena

E’ stata inaugurata, alla presenzadell’assessore regionale alle Attivitàp r o d u t t i v eGiuseppina DeSantis, la mo-stra-evento “Ilove it-100%stile italiano”ospitata per ilquarto annoconsecut ivonella sala mo-stre della Re-gione Piemon-te in piazzaCastello 165.Nata nel 2011per la promo-zione della manifattura italiana neitre settori portanti del made in Ita-ly (food, fashion, home) “I love it-100% stile italiano” è il frutto della

collaborazione delle tre confedera-zioni artigiane torinesi Cna, Confar-

tigianato e Casartigiani, col soste-gno della Regione Piemonte. Lamostra sarà aperta sino al 6 genna-io 2015, con orario continuato 11-

19 (chiusure il 25, 26 e 31 dicem-bre e 1° gennaio) ed ingresso libe-ro.Venticinque le aziende, molte del-le quali contraddistinte del mar-chio regionale dell’Eccellenza Arti-giana, che espongono prodotti ti-pici alimentari, accessori moda,capi di abbigliamento e soluzioniper l’arredo della casa di alta qua-lità. Molti gli eventi in programma:degustazioni gratuite di prodottitipici, caffè e birre artigianali, pro-iezioni di filmati sulle produzionialimentari. Previste anche la pre-sentazione di un volume sulle tec-niche di promozione della piccolaimpresa. Una cartolina ed un an-nullo speciale di Poste Italianesono stati creati in occasione del-l’inaugurazione di “I love it-100%stile italiano”.

I LOVE IT 100% STILE ITALIANO TORNA PER IL 4^ ANNOdi Lino Fioratti

Luigi Saroglia

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DANIELA BIOLATTO RIELETTA PRESIDENTE

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Daniela Biolatto, racconigese presi-dente uscente del Movimento DonneImpresa di Confartigianato Piemonte,è stata rieletta e guiderà ancora leimprenditrici artigiane per i prossimiquattro anni. Ad affiancarla ci saran-no anche due vicepresidenti, CarlaGino (vicaria) di Asti e Patrizia DelZotto di Torino.Il Movimento, nato in seno al sistemaConfartigianato per sostenere e sup-portare l’imprenditoria femminile, ri-

copre un ruolo cruciale nella vita as-sociativa ed organizza numerosieventi e momenti di formazione cherisultano di estremo interesse ed uti-lità non solamente per le quote rosa,ma per l’intero comparto.Alla cuneese è stata riconosciuta unamaggiore e consolidata esperienza al-l’interno del Movimento ed è quindistata ritenuta idonea a ricoprire la ca-rica per continuare la strada da leistessa tracciata nel primo mandato.“Sono onorata di ricoprire questa ca-rica – commenta Biolatto – ma sentoanche il peso di rappresentare quelle34.000 imprenditrici artigiane pie-montesi (sono 368.000 in Italia).Come Movimento daremo seguito aitanti progetti già in campo e conti-nueremo a batterci per le ormai irri-nunciabili pari opportunità”.“Il nostro Paese – continua Biolatto –vanta il primato europeo per numero

di Massimo Bondì

d’imprenditrici e di lavoratrici autono-me, circa 1.500.000 contro1.340.900 della Germania e1.168.300 del Regno Unito. Tuttaviaquesto non ci basta e lavoreremosodo per poter finalmente arrivare adessere protagoniste in ogni decisio-ne”.“Il mio impegno – ha concluso Biolat-to – sarà massimo nell’accompagnarele imprenditrici verso la ripresa eco-nomica e nell’ottenere la necessariaattenzione da parte delle istituzionisoprattutto per quanto riguarda iltema della conciliazione tra lavoro efamiglia. Continueremo a batterci percostruire un sistema di welfare chepermetta alle donne di esprimere nellavoro e nell’impresa le proprie po-tenzialità, realizzando un percorso dicrescita personale ed offrendo il pro-prio contributo allo sviluppo economi-co e sociale”.

Sarà ancora lei a guidare le imprenditrici artigiane del movimento donne impresa per i prossimi 4anni, Confartigianto augura di proseguire nel cammino già tracciato

ELETTA LA NUOVA PRESIDENTE DELLA CONSULTA FEMMINILE

Cinzia Pecchio è la nuova presi-dente della Consulta femminileregionale del Piemonte, elettadurante la seduta d’insediamentoa Palazzo Lascaris. Imprenditrice,laureata in economia, già respon-sabile marketing in una grandeazienda del torinese, è compo-nente di Aidda (associazione im-prenditrici e donne dirigentid’azienda).Succede a Maria Agnese Vercel-lotti Moffa che nei saluti inizialiha ricordato come “la Consultaabbia dato un grande contributoalla storia costruita dalle donne.

Ci siamo occupati del grandedramma del nostro tempo, la vio-lenza sulle donne, ma anche dialtri aspetti: famiglia, cultura, la-voro”.La seduta è stata aperta da Da-niela Ruffino, vicepresidente delConsiglio regionale e presidentedelegata della Consulta. “Gliostacoli per la parità delle donnenella società sono ancora difficilida superare - ha sottolineato – eabbiamo sottoscritto un protocol-lo d’intesa con il tavolo provincia-le per fare ancora più sistema. LaConsulta è vicina al traguardo deiquaranta anni, desidero ringra-ziare la presidente uscente per il

di Massimo Bondì lavoro svolto”. La Consulta fem-minile regionale del Piemonte,istituita nel 1976, come da Statu-to contribuisce attivamente allaelaborazione della programma-zione, pianificazione e legislazio-ne regionale, con particolare rife-rimento alla condizione di vita, dilavoro e di salute della donna efavorisce l'ef-fettiva parteci-pazione di tuttele donne all'at-tività politicaeconomica esociale dellacomunità regio-nale.

Cinzia Pecchio

Da sx: Del Zotto, Biolatto, Berna e Gino

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La sesta conferenza-concerto delciclo “Musica delle imprese” haaffrontato il tema “Ambasciatoridel gusto”. Continua l’impegnoprogettuale innovativo di Confar-tigianato Imprese Piemonte a so-stegno della micro e piccola im-presa: nel pieno di una crisi strut-turale, giunta ormai al settimoanno, è stato varato il progetto“Ambasciatori del gusto”, in colla-borazione coi maestri dell’Icif(Italian culinary institute for fo-reigners) che si colloca, integran-dolo, nel progetto nazionale diConfartigianato Fuori Expo che aMilano metterà a disposizionespazi espositivi attrezzati per leeccellenze produttive italiane.L’Expo costituisce una formidabileopportunità per le imprese pie-montesi nella prospettiva di atti-vare proficui canali commercialicon i mercati mondiali. Un sele-

zionato panel d’imprese, che rap-presentano l’eccellenza artigiananelle merceologie legate al gusto,saranno protagoniste d’incontrid’affari coi rappresentanti di nu-merosi paesi nei rispettivi padi-glioni. Cioccolato, distillati, salu-mi, formaggi, vini, riso, conservee molto altro saranno attori sulprestigioso palcoscenico delleproduzioni piemontesi di altissimaqualità.L’impegno di Bpn a sostegno diquesto progetto sarà teso ad age-volare il cammino di queste im-prese verso Expo 2015 e, più ingenerale, a rafforzare il dialogobanche-imprese. Ne hanno parla-to Alberto Mauro (direttore divi-sione Bpn), Silvano Berna (segre-tario Confartigianato Piemonte) eWalter Andreazza (responsabilenazionale Confartigianato-Expo)coordinati da Luca Ponzi (vice ca-

poredattore Tgr Piemonte Rai).Prosegue dunque l’iniziativa chemira a diffondere e migliorare lacultura d’impresa e che rappre-senta una novità finora mai rea-lizzata, approfondire temi di at-tualità che riguardano il mondodella produzione, ma anche quel-lo della musica. Il concerto “Jazzand wine” ha visto come protago-nisti Fulvio Albano (sax tenore),Luigi Tessarollo (chitarra), EnricoCiampini (contrabbasso) e LuigiAntinucci (cantautore torinese)quale ospite d’onore.Conferenza-concerto, dunque,due linguaggi ed un unico scopo:analizzare le fasi più significativedella vita d’azienda, un nuovomodo per diffondere la culturad’impresa che prende le mossedalla volontà di raccontare il mon-do dell’artigianato, e più in gene-rale della piccola impresa.

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MUSICA DELLE IMPRESE, SESTA CONFERENZA-CONCERTOL’ECCELLENZA DEL GUSTO VERSO EXPO 2015di Rosy Marrazza

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Marco Francisco, presidente degliodontotecnici di ConfartigianatoPiemonte, esprime soddisfazioneper gli esiti dell’Assemblea nazio-nale dei presidenti regionali di ca-tegoria. Ha partecipato ai lavoril'onorevole Raffaello Vignali chesta attivamente sostenendo la ri-presa dell’iter di approvazione delprofilo professionale, StefaniaMultari (direttrice nazionale rela-zioni istituzionali) e Bruno Panieri(direttore nazionale politiche eco-nomiche di Confartigianato). Aseguito del lavoro svolto da Con-fartigianato a supporto di tale de-licata tematica, gli onorevoli Raf-faele Calabrò, Raffaello Vignali eMarco Donati hanno sottoscrittouna risoluzione presentata il 13novembre ed assegnata alla com-missione affari sociali.Tale atto d'indirizzo impegna ilGoverno a:• riprendere il tema del riconosci-mento della professione odonto-

tecnica, trasmettendo alla Confe-renza Stato-Regioni lo schema diAccordo del 2007;• a farsi carico delle problemati-che del settore delle produzionidei dispositivi odontotecnici e, perl’effetto, riconoscere la professio-ne sanitaria dell’odontotecnico ela peculiarità del comparto di rife-rimento;• a riconoscere l’autonomia e laspecificità della professione odon-totecnica, nonché l’importanzache le produzioni odontotecnichespiegano nel campo delle curedell’apparato dentale;• a definire il contesto operativoper l’esercizio dell’attività odonto-tecnica, in particolare disciplinan-do i requisiti e le autorizzazioniper l’esercizio, il regime autono-mo o di dipendenza dell’attività,lo spessore delle responsabilità,se del caso anche mediante laprevisione dell’adozione di stru-menti deontologici di autoregola-mentazione, come delineati nelloschema di Accordo del 2007;• ad adottare ogni iniziativa utilea creare sinergie e scam-bio dei saperi e delle cono-scenze, in ambito europeoed internazionale nel set-tore accademico e delle ri-cerca, a beneficio della for-mazione continua, dell’ag-giornamento professionalee della crescita complessi-va del settore;• a sollecitare le azioni dicompetenza presso gli or-ganismi deputati, a partiredalla Conferenza Stato-Re-gioni, nella direzione didare autonomo riconosci-mento professionale sani-tario agli operatori odonto-tecnici, con il conseguente

rilievo della specificità del settoreproduttivo.Inoltre, a seguito dell'azione disensibilizzazione svolta nel marzoscorso dal coordinamento nazio-nale odontotecnici nei confrontidei governatori e degli assessorisanità ed attività produttive delleregioni al fine di sbloccare l’iter insede di conferenza Stato-Regionidel profilo professionale, Confarti-gianato ha sollecitato, con unalettera del 14 novembre, l'atten-zione dei gruppi consiliari delleRegioni che ad oggi non hannoadottato provvedimenti nel sensoauspicato. Il ringraziamento dellacategoria è invece andato a Pie-monte, Lazio, Liguria, Marche ePuglia che, attraverso l'approva-zione di mozioni e ordini del gior-no, si sono impegnate ad attivar-si nei confronti di Governo e Par-lamento nonché della conferenzaStato-Regioni, affinché sia ripresoe completato l'iter per il riconosci-mento dell'odontotecnico nell'am-bito delle professioni in campo sa-nitario.

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ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI REGIONALIGLI ODONTOTECNICI PIÙ VICINI AL PROFILOdi Massimo Bondì

Marco Francisco

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“Siamo soddisfatti - ha afferma-to Amedeo Genedani, presidentenazionale di Confartigianato Tra-sporti - ma il lavoro per difende-re il settore sarà lungo ed impe-gnativo. Sono più di 30 i senato-ri che hanno condiviso e appog-giato gli emendamenti alla legge

di stabilità 2015 che gli autotra-sportatori artigiani ha presenta-to a Palazzo Madama”.“Delle cinque proposte presenta-te per la riforma del settore –continua Genedani – nessuna èstata dichiarata inammissibile equesto è un ottimo risultato.Siamo soddisfatti soprattuttoperché siamo riusciti a rimetterein discussione due questioni chealtrimenti sarebbero state can-cellate dalla normativa e par-liamo dei costi di eser-cizio e dell'azionediretta, due puntif o ndamen t a l idella nostrabattaglia pernon far morirel'autotraspor-to”.Un’azione fon-damentale èstata svolta daiterritori che hanno

lavorato con gli eletti a PalazzoMadama, rapportandosi quoti-dianamente con loro, rappresen-tando di fatto le difficoltà dellemigliaia d’imprese e dei loro di-pendenti. E’ ancora presto pervedere i frutti di quest’azioneanche se i senatori di quasi tuttii partiti (Pd, Forza Italia, Ncd,Lega e Gruppo misto) hannocompreso come in gioco non cisiano solo i finanziamenti, mal'identità stessa dell'autotraspor-

to artigiano."Gli autotrasportatori

hanno ancora i motoriaccesi - ha conclusoGenedani - e consenso di responsa-bilità sono impe-gnati nella conse-gna delle merci af-finché gli italiani

possano trascorrereserenamente il Nata-

le".

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I TRASPORTATORI CHIAMANO, IL SENATO RISPONDEPRESENTATI GLI EMENDAMENTI ALLA STABILITÀdi Massimo Bondì

Amedeo Genedani

Amedeo Genedani, presidente diConfartigianato Trasporti, in re-lazione ad alcuni emendamentipresentati in Parlamento nel cor-so della discussione della delegaal Governo per la riforma del co-dice della strada ha evidenziato“l’opportunità di esentare per al-meno tre anni dal pagamentodella tassa di possesso quei vei-coli che vengono trasformati acombustione mista gasolio/me-tano, dato che questa modificaconsente di avere emissioni

equiparabili alla categoria di vei-coli euro 6”."L’attuale crisi economica – haproseguito Genedani – e la man-canza di finanziamenti per gli in-vestimenti nell’ecologia rendeproibitiva per i piccoli autotra-sportatori qualsiasi acquisto dinuovi ed ecologici veicoli per cuisi chiede al Governo di favorirele alimentazioni diesel più meta-no nel parco dei veicoli esistentialmeno di categoria euro 2. Intal modo si concorrerebbe a rag-

giungere contemporaneamentetre obiettivi: il primo abbassarel’inquinamento atmosferico cau-sato dalle polveri sottili rispon-dendo così alle esigenze di unpiù elevato standard di vitasana, il secondo sostenere laparte più debole dell’autotra-sporto oggi impossibilitata ad ef-fettuare investimenti importantia causa della ristrettezze finan-ziarie ed il terzo quello di nonappesantire oltre misura il bilan-cio statale”.

ESENZIONE DAL BOLLO PER I VEICOLI COMMERCIALIdi Carlo Napoli

Siamo riuscitia rimettere

in discussionedue questioni che

altrimenti sarebbero statecancellate dalla normativa

e parliamo deicosti di esercizio

e dell'azione diretta

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Sono sostanzialmente due gliarticoli nella legge di stabilitàper il 2015 all’esame della Ca-mera dei deputati che focalizza-no l’interesse della categoria: ilprimo riguarda l’ammontaredelle somme per finanziare gliinterventi a favore delle impresedell’autotrasporto mentre il se-condo riporterà gli emendamen-ti di riforma dell’art. 83 bis con-seguenti alla nota sentenza del-la Corte di giustizia europea delsettembre scorso.Per quanto interessa la parteeconomica la categoria usufruiràdi 250 milioni di euro per l’anno2015 il cui riparto, a detta delMinistro delle infrastrutture edei trasporti Maurizio Lupi, saràdefinito all’indomani dell’appro-vazione della legge di stabilità.A tal proposito, il presidente na-zionale dei trasportatori di Con-fartigianato Amedeo Genedani,nel corso di un breve confrontocon Lupi si è rincuorato rispettoalle persistenti voci che mette-vano in forse la misura delle de-duzioni forfettarie delle spese

non documentate per gli artigia-ni. E’ comunque certo che se legaranzie di fruibilità delle spesenon documentate dovesse man-care Confartigianato proporràl’immediata proclamazione delfermo dei servizi.Per quanto riguarda, invece, laparte normativa la categoria sitroverà a gestire diversamentedal passato il contratto di tra-sporto.Al momento non siamo ancorain possesso del testo riformato erivisto rispetto a quello che pre-cedentemente Lupi aveva con-segnato alla parti nel corso del-l’ultimo incontro. Confartigiana-to aveva presentato delle osser-vazioni nel merito e il ministero,ufficiosamente, ha informatoche ne terrà adeguatamenteconto nella riscrittura. In sintesile proposte interessano:1. i prezzi e le condizioni del tra-sporto seppure rimesse all’auto-nomia negoziale delle parti do-vranno rispettare i principi diadeguatezza in materia di sicu-rezza stradale e sociale; 2. l’albo dell’autotrasporto devegarantire ai terzi la completa re-

golarità, pubblica e trasparentedelle imprese iscritte; 3. l’indeducibilità delle fatturepagate ad ogni fine fiscale oltrei trenta giorni; 4. il Ministero deve provvederealla pubblicazione e aggiorna-mento dei costi di esercizio del-l’impresa di autotrasporto; 5. il mantenimento dell’azionediretta con la corresponsabilitàdegli attori della filiera; 6. la cassazione delle modificheal Codice civile per ciò che ri-guarda le definizioni di contrattodi trasporto, vettore e commit-tente; 7. la riaffermazione che il rap-porto tra l’impresa associata e ilconsorzio/cooperativa non hanatura di contratto di trasporto; 8. riconferma degli importi per ilrecupero delle accise ad esclu-sione dei veicoli euro 0 e euro 1; 9. conferma dell’attuale sistemadi accesso al mercato.Rimangono aperte diverse altreproblematiche dell’autotraspor-to che saranno affrontate dopoaver superato lo scoglio dell’ap-provazione entro l’anno dellalegge di stabilità 2015.

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GARANZIE PER LA CRESCITA DEL TRASPORTO250 MILIONI DI EURO PREVISTI PER IL 2015di Alessio Cochis

Maurizio Lupi

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Il Consiglio direttivo regionaledegli autotrasportatori di Con-fartigianato Piemonte ha prov-veduto a rinnovare le caricheeleggendo Aldo Caranta presi-dente e Giovanni Rosso vicepre-sidente.Caranta ha iniziato la sua attivitànel marzo 1981 ed è associatoalla Confartigianato Cuneo da al-

lora; dall’ottobre 2001 ha rico-perto la carica di rappresentantedegli autotrasportatori di Fossa-no. Dal giugno 2005 è diventato ilrappresentante di tutti gli auto-trasportatori cuneesi. Dal 2008 al2012 è stato un componente del-la Giunta esecutiva nazionale diConfartigianato trasporti. Attual-mente ricopre l'incarico di refe-rente nazionale dei trasportatoridi generi alimentari.“Se il testo della legge di stabili-tà che riguarda l'autotrasportonon cambierà al Senato, saràinevitabile il fermo dell’autotra-sporto merci. Non possiamo ac-cettare che, dopo la crisi, sia lalegge di stabilità ad espellere dalmercato decine di migliaia di pic-cole imprese”. E’ negativo il giu-dizio di Caranta sull’emenda-mento in materia di autotraspor-to presentato dal Governo nellalegge di stabilità.“Preoccupano –sottolinea Caranta – i provvedi-

menti introdotti dall’Esecutivo,così come preoccupano l’incer-tezza sul mantenimento dellededuzioni forfettarie delle spesenon documentate per gli artigia-ni e il mancato incasso dei rim-borsi per i pedaggi autostradalidel 2012. Quanto poi all’albo na-zionale degli autotrasportatori,designato per il controllo dellalegalità, dopo la riforma stenta amuovere i primi passi. Se non cisarà un’inversione di marcia sa-remo costretti al fermo dei servi-zi di autotrasporto”.Caranta, nel sottolineare cheConfartigianato si è impegnatanella difesa dell'autotrasportoartigiano durante l’approvazionedella legge di stabilità in com-missione bilancio della Camera,“confida che il ministro Lupi vo-glia considerare le sacrosanteragioni degli artigiani del settoree proporre al Senato le necessa-rie modifiche”.

ALDO CARANTA ELETTO PRESIDENTE DEI TRASPORTATORIGUIDERÀ LA CATEGORIA PER I PROSSIMI QUATTRO ANNIdi Massimo Bondì

Da sx: Giovanni Rosso e Aldo Caranta

Si è svolta l’assemblea regionale dei decoratori di ConfartigianatoImprese Piemonte. Alla presenza dei delegati delle associazioni pro-vinciali è stato eletto il presidente del gruppo di Asti, Giuseppe In-quartana, già componente del gruppo regionale di settore e prota-gonista da anni dell’attività sindacale di categoria a livello regiona-le.Il neo eletto ha ringraziato tutti i delegati e ha presentato il suo pro-gramma di attività volto alla lotta contro l’abusivismo, alla forma-zione per una manodopera qualificata, alla razionalizzazione dellerisorse e attività degli enti bilaterali del settore edile, al rilancio del-le start up e a favorire le condizioni per un maggior accesso al cre-dito.

INQUARTANA E’ IL PRESIDENTE DEI DECORATORIdi Alessio Cochis

Giuseppe Inquartana

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Dalle promesseai fatti: la pro-posta di leggesollecitata dalleassociazioni na-zionali dei car-rozzieri di Con-fartigianato, Cnae Casartigiani inmateria di Rcauto e riforma

del codice delle assicurazioni priva-te è diventata un disegno di leggedepositato alla Camera dei deputa-ti il cui primo firmatario è l’onore-vole Sara Moretto, membro dellacommissione finanze. Viene in talmodo recepita l’esigenza d’interve-

nire con norme che difendano i di-ritti dei cittadini/consumatori, per-seguendo l’obiettivo della riduzionedei premi assicurativi senza com-promettere il livello qualitativo del-le riparazioni e la conseguente si-curezza della circolazione stradale.La riduzione dei premi assicurativirappresenta un interesse generaledei cittadini. Pertanto i carrozzieriritengono necessario intervenire alpiù presto sull’assetto del mercatoassicurativo dell’Rc Auto, soprat-tutto al fine di ridurre il gap con glialtri paesi europei relativamente aicosti delle polizze che in Italia, ne-gli ultimi dieci anni (marzo 2004-marzo 2014), sono aumentati del

27,9%, vale a dire più del doppiodell’eurozona (13,6%), tre volte emezzo di più che in Germania (8%)e quattro volte e mezzo di più chein Francia (6,6%).In questo contesto, prendendo inconsiderazione la dinamica del va-lore aggiunto reale tra il 2007 e2011, il comparto assicurativo ècresciuto del 6,8%, in controten-denza rispetto al valore aggiuntodel commercio e della autoripara-zione che cala dell’11,3%. Ciò di-mostra che, pur in presenza di unagrave incidenza della crisi sulla red-ditività del comparto della manu-tenzione e riparazione dei veicoli, ipremi Rc auto hanno subito signifi-cativi rialzi con positive ricadute intermini di valore aggiunto, segnaleevidente che alla base dell’alto co-sto delle assicurazioni auto non vi èl’incidenza del costo assoluto dellariparazione ma, evidentemente, unassetto del mercato assicurativocon una scarsa dinamica concor-renziale.I punti qualificanti del disegno dilegge Moretto sono incentrati sulladifesa dei diritti degli automobilistie, al contempo, sulla tutela delleimprese di carrozzeria che altreproposte di legge intendono pena-lizzare fortemente. Il disegno dilegge Moretto mira all’indipenden-za del mercato della riparazionedei veicoli incidentati ed intendemodificarne l’attuale assetto asim-metrico tutto a favore delle com-pagnie di assicurazioni. Concorren-za vera e libertà di scelta per l’au-tomobilista nel mercato della ripa-razione, ecco in estrema sintesicosa chiedono le associazioni na-zionali di categoria dei carrozzieri ecosa ritrovano nel disegno di leggeMoretto.

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ACCOLTE LE PROPOSTE DEI CARROZZIERITARIFFE AUTO RIDOTTE E DIRITTI TUTELATIdi Carlo Napoli

Sara Moretto

NUOVA PROROGA PER L’APPRENDISTATOPROFESSIONALIZZANTE

Sottoscritto dagli autoriparatori, dai metalmeccanici di produzione,dagli impiantisti, dagli orafi e dagli odontotecnici di Confartigiana-to, Cna Casartigiani, Claai e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisle Uil l'accordo di proroga della regolamentazione dell’apprendista-to professionalizzante del Ccnl area meccanica.Col suddetto accordo la vigenza della regolamentazione dell’ap-prendistato è stata estesafino al 31 dicembre 2014,ampliando così il terminedi scadenza che l’accordocategoriale di settembreaveva previsto per il 31ottobre 2014. Pertanto irapporti di lavoro in ap-prendistato continueran-no ad essere regolamen-tati dall’art.27 del Ccnlarea meccanica e dalleregole introdotte con l’ac-cordo interconfederale del2012 per la disciplinatransitoria dei contratti diapprendistato.

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Non tutti i cittadini, le imprese e lepubbliche amministrazioni sannoche sono responsabili in modospecifico dell’efficienza energeticadei propri impianti di riscaldamen-to e di condizionamento. Non san-no sicuramente che gli installatorie i manutentori degli stessi hannol’obbligo, all’atto del primo inter-vento manutentivo, di comunicarei dati relativi al loro funzionamen-to al nuovo catasto degli impiantitermici che la Regione Piemonteha deciso di dematerializzare conla creazione di un apposito porta-le.Confartigianato, Cna e Casartigia-ni del Piemonte hanno condiviso lospirito di tale iniziativa. Purtroppoperò, ad un mese dall’entrata invigore del provvedimento, nontutto marcia speditamente comedovrebbe. Per quanto la Regione sisia attivata con una videoconfe-renza informativa con le impresedel settore nell'immediatezza del-l'attivazione del portale, non è sta-ta ancora messa in atto un’analo-ga capillare campagna d’informa-zione nei confronti dei cittadini e

dell’utenza in generale, molti deiquali non sono neanche consape-voli delle responsabilità e dellesanzioni derivanti dall’avere incasa o in azienda un impianto ter-mico o di climatizzazione nonmantenuto a norma di legge. Per poter compilare correttamentei libretti telematici gli impiantistidevono ottenere dai loro clientiuna serie d’informazioni integrati-ve come i dati catastali, ed i nu-meri dei contatori (Pod e Pdr); suquesta richiesta si sta riscontrandol'indisponibilità di molti clienti a ri-lasciare i dati, ritenuti da essi sen-sibili, con la conseguenza che imanutentori non riescono a com-pletare la prima fase del carica-mento del libretto sul Cit, a causadel blocco previsto dalla procedurache individua molte informazionicome obbligatorie, determinandol’impossibilità a procedere alla ge-nerazione del libretto telematicoed ai successivi adempimenti. Per superare tale situazione leConfederazioni artigiane propon-gono di rendere facoltativa la com-pilazione di alcuni dati fino aquando le azioni d’informazionedella Regione nei confronti del-l’utenza portino alla comprensionee all’accettazione degli obblighiposti a suo carico. La categoria evidenzia come la de-materializzazione degli adempi-menti rappresenta un servizio ag-giuntivo alle normali attività dimanutenzione che giocoforza do-vrà essere remunerato generandoulteriori costi al cliente. Confartigianato, Cna e Casartigia-ni stigmatizzano inoltre la decisio-ne della Regione di tassare gli im-pianti termici come previsto nelleultime proposte finanziarie dallaGiunta contrariamente a quanto

deciso ad inizio estate. Ciò saràfonte di ulteriori complicazioni poi-ché sono molte le imprese chehanno già richiesto a titolo gratui-to numerosi bollini non appena laprocedura Cit lo ha reso possibile.Le decisioni finanziarie prese dallaRegione non possono trasformarsiin richieste economiche che ri-schiano di scaricarsi sulle impresedi manutenzione, poiché si rischiache l'utente intenderà erronea-mente tale obbligo a carico delleimprese manutentrici degli im-pianti. Se questa decisione venisseconfermata è opportuno che i cit-tadini ne siano informati e che al-l’utente venga data la possibilità diversare direttamente il contributocon modalità semplici e differen-ziate, senza gravare ulteriormentesulle casse già indebolite delle im-prese. Le confederazioni artigianechiedono un incontro con l'asses-sore regionale alle attività produt-tive Giuseppina De Santis permettere a punto tutti gli strumen-ti necessari per adempiere agli ob-blighi di legge in modo condiviso eutile per i cittadini.In seguito a questa azione Confar-tigianato, Cna e Casartigiani han-no chiesto ed ottenuto che laGiunta regionale rivedesse la suadecisione di far pagare il bollinoverde connesso agli interventi as-sistenziali sugli impianti termici.Questo onere si sarebbe aggiuntoalle problematiche di mal funzio-namento della procedura onlinedel Cit alla diffusa disinformazionedegli utenti circa l’obbligo della re-gistrazione del proprio impiantotermico ed i relativi costi tecniciconnessi. Pertanto apprezzano ladecisione della Giunta regionale eauspicano che il Consiglio regiona-le confermi tale decisione.

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CATASTO IMPIANTI TERMICI: COMPLESSO E COSTOSOARRIVA IL PRIMO STOP ALLA TASSA REGIONALEdi Carlo Napoli

Giuseppina De Santis

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Settantaquattro nuove impresepiemontesi hanno ricevuto il mar-chio 'Piemonte Eccellenza Artigia-na'. I riconoscimenti sono staticonsegnati dall'assessore regio-nale alle attività produttive, Giu-seppina De Santis. Con questenuove aziende il panorama delleimprese eccellenti piemontesiraggiunge quota 2.693. Le azien-de vengono valutate eccellenti daapposite commissioni di esperti inquanto svolgono lavorazioni a re-gola d'arte, rispettando i principidi specifici disciplinari di produ-zione."L'iniziativa è ormai consolidata

nella nostra regione - spiega DeSantis - e rappresenta uno stimo-lo a fare sempre meglio, anche inottica di incentivi agli investimen-ti. Ma è soprattutto occasione percondividere esperienze e per faresistema, aspetto indispensabileper superare le difficoltà di natu-ra dimensionale per le aziendeche possono presentarsi nell'otte-nere efficaci strategie di export".Il marchio 'Piemonte EccellenzaArtigiana', realizzato dalla Regio-ne Piemonte insieme alle associa-zioni artigiane di categoria (Con-fartigianato, Cna, Casartigiani),consente alle imprese di averesostegno per attività di promozio-

ne dei prodotti sui mercati e perla partecipazione a rassegne edesposizioni in Italia e all'estero.Le aziende possono inoltre parte-cipare al progetto 'Bottega scuola'con percorsi formativi e lavorativirivolti ai giovani.

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MARCHIO ECCELLENZA ARTIGIANA AD ALTRE 74 IMPRESEdi Lino Fioratti

“Siamo molto preoccupati. Cosìs’incentivano i malintenzionati aprendere a bersaglio le personeanziane, che rappresentanol’anello debole della società”.Giampaolo Palazzi, presidentenazionale dell’Anap, commentacosì l’approvazione da parte delConsiglio dei ministri di un de-creto legislativo che depenalizzaalcuni reati. Si tratta, nello spe-cifico, di un decreto che intendedare attuazione alla legge dele-ga 67/2014 depenalizzando rea-ti contro il patrimonio considera-ti di lieve entità, come il furtosemplice, il danneggiamento, latruffa, ma anche la violenza pri-vata o minaccia per costringerea commettere un reato. Restaferma la possibilità, per le per-sone offese, di ottenere serio ed

adeguato risarcimento nellacompetente sede civile. “È ininfluente per gli anziani –aggiunge Palazzi – la possibilitàdi risarcimento in sede civile, inquanto per loro il danno non ètanto economico quanto piutto-sto psicologico: scoprire di esse-re truffati porta alla perdita diautostima e al-l ’ a u t o i s o l a -mento. Quelliindicati nonsono fatti dilieve entità e ilprovvedimentova in sensodiametralmen-te opposto allacampagna chel’Anap sta por-tando avanti intutta Italia as-sieme alle for-

ze dell’ordine sulla sicurezza de-gli anziani. Alla luce di tutti que-sti elementi occorre correggereurgentemente la normativa pre-vedendo, ad esempio, l’esclusio-ne dalla normativa stessa deireati perpetrati nei confronti de-gli anziani essendo la categoriapiù debole e tra le più colpite”.

LA DEPENALIZZAZIONE DEI REATI LIEVI È ALLARMANTEINCENTIVATI I MALINTENZIONATI CONTRO GLI ANZIANIdi Massimo Avena

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Gli organismi bilaterali dell’arti-gianato di Friuli Venezia Giulia,Marche, Piemonte, Trentino el’Università degli Studi di Urbino“Carlo Bo” hanno sottoscrittouna convenzione finalizzata apromuovere e diffondere la cul-tura della sicurezza e a migliora-re le effettive condizioni di salu-te nei luoghi di lavoro nel parti-colare comparto delle impreseartigiane, operando attraversola programmazione e realizza-zione di azioni ed interventi ditipo culturale, comunicativo, in-formativo/formativo.La realizzazione del progettoimplica l’ideazione di un sito in-ternet dedicato alle imprese ar-tigiane, funzionalmente collega-to al portale di Olympus (Osser-vatorio per il monitoraggio per-manente della legislazione e

giurisprudenza sulla sicurezzadel lavoro), articolato in banchedati tematiche nelle quali saran-no pubblicati materiali giuridicidi specifico interesse degli orga-nismi bilaterali, resi più facil-mente fruibili da procedure diaccesso semplificate, da modali-tà di pubblicazione ipertestuali,menù interattivi, banner di ag-giornamento, annotazioni e bre-vi commenti.Nell’ambito del sito, una sezionesarà specificamente dedicata aldecreto legislativo (n.81 del2008) così da rappresentare inchiave dinamica la sua evoluzio-ne e progressiva implementa-zione.“Questo risultato di valore na-zionale – dichiara Valerio Belle-ro, presidente dell’Ebap – è frut-to dell’iniziativa formativa pro-

mossa e realizzata dagli enti bi-laterali delle regioni sopra men-zionate, che coinvolse dirigentie componenti delle strutture bi-laterali regionali, allargando lapartecipazione ai componenti divari organismi paritetici nellegiornate svolte a Urbino nel2012 per le specificità relativealla sicurezza sul lavoro. Si trat-ta di un concreto contributo de-gli enti bilaterali alla crescitadella cultura della sicurezza sullavoro”.La convenzione ha durata trien-nale e rappresenta una primasperimentazione nel rapportotra il sistema della bilateralitàartigiana e l’Università su questitemi. Il coordinamento, nonchéla promozione ed il monitorag-gio delle attività che sarannomesse in campo, è delegato adun Comitato tecnico-scientificocostituito da docenti dell’Univer-sità e componenti degli organi-smi bilaterali che promuovonol’iniziativa. Se il progetto rispon-derà compiutamente agli obiet-tivi comuni dei sottoscrittori del-la convenzione potranno aprirsiprospettive più ampie di appro-fondimento e collaborazione.

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CONVENZIONE TRA BILATERALITÀ ARTIGIANA E UNIVERSITÀ DI URBINOSVILUPPO DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA E TUTELA DELLA SALUTEdi Carlo Napoli

Valerio Bellerio

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2014

SAN.ARTI FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVAPER I LAVORATORI DELLʼARTIGIANATO

San.Arti è il Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dellʼartigianato, costituito in attua-zione dellʼaccordo interconfederale del 21 settembre 2010 e dei contratti collettivi nazionali di lavoro.San.Arti si rivolge ai lavoratori delle imprese artigiane che applicano i Ccnl sottoscritti dalle parti istitu-tive: Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Claai, le organizzazioni sindacali confederali dei la-voratori Cgil, Cisl e Uil.Il Fondo fornisce agli iscritti e agli aventi diritto assistenza sanitaria integrativa e socio-sanitaria nel ri-spetto di quanto prescritto dal D.M. 27 ottobre 2009 del Ministero della Salute.San.Arti quindi eroga ai propri iscritti le prestazioni indicate nel regolamento e nel nomenclatore, tracui prestazioni di diagnostica e terapia, visite specialistiche, ticket per accertamenti diagnostici e pron-to soccorso, pacchetto maternità, ricovero in istituto di cura per intervento chirurgico, odontoiatria e fi-sioterapia, nonché prestazioni sanitarie e socio-sanitarie integrative e/o migliorative di quelle fornitedal Servizio sanitario nazionale.Il Fondo è alimentato con un contributo, ad esclusivo carico dell'azienda, nella misura di 10,42 euromensili per ciascun lavoratore, da versare entro il giorno 16 di ogni mese tramite il modello F24, con-testualmente alla contribuzione Inps. Le relative prestazioni saranno riconosciute ai lavoratori trascor-si 6 mesi di carenza e saranno erogate fino al sesto mese dalla cessazione del rapporto di lavoro.

FONDO SAN.ARTI, APERTURA AI TITOLARI DʼIMPRESA ARTIGIANA

A partire dal mese di novembre, il fondo Sanarti (fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori del-lʼartigianato) ha aperto le proprie iscrizioni anche ai titolari dʼimprese artigiane, ai soci, ai collaboratori, ai la-voratori autonomi e loro familiari. A breve partirà anche la campagna dʼinformazione nella quale verrannospiegate nel dettaglio le modalità per procedere con lʼiscrizione per sé e per i propri familiari. Il fondo Sanarti nasce per garantire unʼimportante protezione socio-sanitaria integrativa rispetto a quella for-nita dal servizio sanitario nazionale, oltre a costituire un utile vantaggio economico per la sua famiglia: conlʼiscrizione al fondo si potrà, infatti, ottenere in corso dʼanno il rimborso integrale dei ticket del servizio sani-tario nazionale, utilizzare la rete delle strutture private convenzionate con il fondo per effettuare visite spe-cialistiche ed esami evitando le lunghe liste di attesa del sistema pubblico, con una spesa di poche decinedi euro. Il fondo Sanarti fornisce assistenza sanitaria coprendo una vasta area di competenze mediche, occupan-dosi della prevenzione sanitaria fino allʼoperatività; per i titolari, i soci, i collaboratori e i lavoratori autonomiche si iscriveranno al fondo sono previste le seguenti prestazioni sanitarie:

• Pacchetto maternità: a sostegno economico delle imprenditrici in gravidanza il fondo fornirà per il 3°, 4°,5°, 6° e 7° mese di gestazione un contributo di 1000 euro al mese e per il periodo dellʼallattamentoun contributo di 400 euro al mese per 6 mesi (superato il periodo di carenza pari ad un anno dal-la data di entrata in copertura), a riconoscimento dellʼimpossibilità di lavorare appieno in tale stato fisi-co e a tutela della serenità necessaria durante la gravidanza, oltre al rimborso delle visite, ecografie edanalisi e lʼindennità per il ricovero in occasione del parto.

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• Neonati: per la correzione di malformazioni congenite, riscontrate entro il primo anno di vita, il fon-do copre: interventi, visite ed accertamenti pre e post-intervento nonché spese di vitto e alloggio del-lʼaccompagnatore per il periodo di ricovero effettuati entro i primi 3 anni di vita del bambino.

• Indennità di convalescenza a seguito di grande intervento chirurgico: tra quelli in copertura,verranno corrisposti 100 euro al giorno per un massimo di 15 giorni al fine di limitare il peso del-lʼimpossibilità di una ripresa immediata dellʼattività lavorativa e favorire il giusto percorso medico ditale ripresa.

La copertura sanitaria dei titolari, dei soci, dei collaboratori e dei lavoratori autonomi si completa conprestazioni che possono essere estese anche ai propri familiari iscrivendoli al fondo Sanarti e checomprendono:

• Pacchetti di check-up: odontoiatrici, cardiovascolari, oncologici e per la sindrome metaboli-ca, pensati per monitorare lo stato di salute e nel riconoscimento dellʼimportanza della prevenzioneal fine del suo mantenimento in buono stato, effettuabili gratuitamente presso le strutture conven-zionate.

• Diagnostica e terapia, visite specialistiche: possibili con azzeramento dei tempi di attesa pressoi nostri centri privati al costo di una franchigia minima o con costi sostenuti presso il servizio sanita-rio nazionale integralmente rimborsabili.

• Ticket: per diagnostica e pronto soccorso.

• Implantologia odontoiatrica (compresa estrazione denti): gli iscritti hanno a disposizione fino a2.800 euro di contributo sul totale del lavoro, oltre che pagata dal fondo lʼavulsione dei denti prepa-ratoria alle cure dʼimplantologia (superato il periodo di carenza pari ad un anno dalla data di en-trata in copertura).

• Ricovero per grande intervento chirurgico: con estensione della copertura sanitaria fino ai 60giorni prima e dopo lʼintervento per: visite ed accertamenti, assistenza infermieristica, cure riabilita-tive, trasporto sanitario e rimborso farmaci oltre alle spese legate allʼeventuale accompagnatore; neicasi di trapianto sono compresi i costi legati al donatore, per interventi effettuati nelle strutture con-venzionate. Indennità di ricovero per grandi interventi chirurgici effettuati presso strutture delservizio sanitario nazionale.

• Grave inabilità permanente: causata da infortunio sul lavoro o da gravi patologie previste dal pia-no sanitario, con a disposizione una somma una tantum di €10.000 per le spese sanitarie e/o ero-gazione di servizi di assistenza (superato il periodo di carenza pari ad un anno dalla data di en-trata in copertura).

• Consulenza medico – farmaceutica gratuita.Con lʼestensione, dunque, della copertura sanitaria anche agli imprenditori artigiani si consolida unascelta fondamentale delle parti sociali dellʼartigianato: la creazione di un sistema di sanità integrati-va esteso a tutti i soggetti del mondo dellʼartigianato.

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LE OPPORTUNITÀ DELLA BILATERALITÀ ARTIGIANAse conviene?decidilo tu...Come aderire alla bilateralitàIl versamento annuale a carico delle imprese (escluso settore edilizia) è di € 125,00 annui per ognilavoratore dipendente, frazionato in 12 quote mensili di € 10,42 per ogni lavoratore dipendente inforza, ridotto del 50% per i part-time fino a 20 ore settimanali.AZIENDE CHE NON ADERISCONO ALLA BILATERALITAʼIn caso di mancata adesione alla bilateralità, le aziende artigiane dovranno corrispondere mensil-mente, ad ogni lavoratore dipendente in forza, un importo forfettario pari a € 25,00 lordi mensili per13 mensilità.le opportunità PER LE FAMIGLIE DEI DIPENDENTI, TITOLARI, SOCI E COADIUVANTI• Sussidio per frequenza asili nido fino a € 400,00• Sussidio per studi universitari fino a € 300,00• Sussidio per testi scolastici (scuola media inferiore e superiore) fino a € 200,00Per maggiori dettagli ed informazioni visitare il sito: www.ebap.piemonte.itle opportunità PER I LAVORATORI• Contratti di solidarietà: il contributo EBAP del 30% ad integrazione della retribuzione.• Sospensione o riduzione dellʼorario lavorativo: il contributo EBAP del 40% della retribuzione a co-

pertura delle ore non lavorate in caso di crisi o difficoltà aziendale, e del 80% in caso di eventi at-mosferici ed ambientali eccezionali, calamità naturali, interruzioni dellʼerogazione delle fonti ener-getiche causate da fattori e soggetti esterni allʼimpresa.

• Lavoratori licenziati o dimessi per giusta causa: contributo una tantum di € 800,00 netti per un pe-riodo di almeno due mesi di disoccupazione.

le opportunità PER LE AZIENDE• Acquisto di macchinari ed attrezzature: contributi a fondo perduto per acquisto di macchinari ed

attrezzature.• Sostegno al credito: abbattimento del costo che le imprese sostengono, per ottenere la garanzia

dai Confidi artigiani del Piemonte sui finanziamenti superiori a € 10.000,00.• CIG in deroga: rimborso 3% addizionale INPS. • Progetto ambiente e sicurezza 2014: contributo a fondo perduto sul costo che le imprese sosten-

gono per interventi di adeguamento alle normative ambientali e di sicurezza.…IN COMUNE• CIG in deroga: è possibile avviare la procedura di consultazione sindacale semplificata presso gli

sportelli provinciali EBAP.• Progetto Occupazione: contributo di € 800,00 alle imprese per la trasformazione dei contratti da

tempo determinato a tempo indeterminato.• Formazione dei lavoratori: contributo per la formazione dei dipendenti con Fondartigianato.

EBAP Via Arcivescovado, 3 - 10121 TorinoTel./Fax 011 561 72 [email protected] - www.ebap.piemonte.it

LA BILATERALITÀ E ̓UTILE A IMPRESE E DIPENDENTI DELLʼARTIGIANATO

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ARTICOLAZIONE REGIONALE DEL PIEMONTE C/O EBAP

Via Arcivescovado n. 3, 10121 - Torino

Tel. - Fax 011/5617282, e-mail: [email protected]