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Anno XXIV - n 2 - 2014 Spedizione in a.p. - art. 2 - comma 20/C Legge n. 662/96 Aut. Filiale EPI di Modena - tassa riscossa - tax percue Costruzioni, cresce il peso dei “forestieri” Analisi delle Casse Edili sulle iscrizioni di imprese e lavoratori nel periodo 2008-2013 I sindacalisti che fanno sicurezza Gli Rlst sono a disposizione di lavoratori e imprese Tre seminari della Scuola Edile e dello Spsal Ausl i rischi, le misure di prevenzione, i controlli Cantieri:

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Anno XXIV - n 2 - 2014

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Costruzioni, cresce il peso

dei “forestieri”Analisi delle Casse Edili

sulle iscrizioni di imprese e lavoratori nel periodo

2008-2013

I sindacalisti che fanno sicurezza

Gli Rlst sono a disposizione di lavoratori e imprese

Tre seminari della Scuola Edile

e dello Spsal Ausl

i rischi, le misuredi prevenzione,i controlli

Cantieri:

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ORGANIZZAZIONI PROMOTRICI

Via Bellinzona, 27/a - Modena - Tel. 059.448.351 - Fax 059.448.330 - www.confindustriamodena.it - [email protected]

Collegio Imprenditori Edili - Via Pier Paolo Pasolini, 15 - Modena - Tel. 059 894811 - Fax 059 894812 - www.apmi.mo.it - [email protected]

Via Giardini, 45 Modena - Tel. 059.216.146 - Fax 059.433.405 - www.agci-emr.org - [email protected]

Via Malavolti, 27 - Modena - Tel. 059.418.111 - Fax 059.418.598 - www.mo.cna.it - [email protected]

Via Emilia Ovest, 775 - Modena - Tel. 059.893.111 - Fax 059.828.097 - www.lapam.mo.it - [email protected]

Via Emilia Ovest,101 (Palazzo Europa) - Modena - Tel. 059.384.011 - Fax 059.384.715 - www.modena.confcooperative.it - [email protected]

Settore Cooperative Costruzioni - Via Fabriani, 120 - Modena - Tel. 059.403.011 - Fax 059.244.690 - www.modena.legacoop.it - [email protected]

Via L. da Vinci, 5 - Modena - Tel. 059.345.760 - Fax 059.345.760 - [email protected]

Via Rainusso, 56/58 - Modena - Tel. 059.890.855 - Fax 059.335.716 - www.cislmodena.org - [email protected]

Piazza Cittadella, 36 - Modena - Tel. 059.326.246 - fax 059.241.671 - www.cgilmodena.it.it - [email protected]

Unione delle Costruzioni

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DIFFIDARE DI SOGGETTI NON ACCREDITATI

Periodico della Scuola Edile di Modenavia dei Tipografi, 24

41122 ModenaTel. 059/283511 - Fax 059/281502

[email protected]

Direttore responsabileAlessandro Dondi

RedazioneSilvio Cortesi

FotoRoberto Brancolini e Silvio Cortesi

Progetto grafico e impaginazioneSergio Bezzanti

Impianti e stampaGrafiche TEM via Tamburini, 157 - Modena

Anno XXIV - N° 2 - 2014

Autorizzazione Tribunale di Modena n.1067 del 6/3/91

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Aut. Filiale EPI di Modena Tassa riscossa

Formazione

Vorrei tornare su un pro-blema che abbiamo già affrontato su questa rivi-sta: i corsi “facili” e a prez-zi scontatissimi. Prendo

spunto dal racconto di un imprenditore del nostro settore, nonché cicloamato-re. Una domenica come tante altre si ritrova con amici per una pedalata in compagnia. Si parla del più e del meno ed essendo tutti piccoli imprenditori è normale che si finisca a parlare di lavo-ro. In particolare il mio interlocutore va sull’argomento “formazione” in quanto la settimana a venire dovrà assentarsi dal lavoro per partecipare a un corso

di formazione presso la Scuola Edile. E come si fa in questi casi prende il via la gara a chi è più bravo, a chi spende meno, ecc. Un suo collega riferisce che il medesimo corso gli è stato proposto da altri soggetti a prezzo e durata ridot-ti della metà rispetto alla Scuola Edile. Il giorno seguente il mio interlocutore mi chiama per capire come si spiega questa differenza e come funzionano queste cose. Intanto va detto che la Scuola Edile è un ente bilaterale di emanazione contrattuale e buona parte delle sue entrate sono frutto di una contribuzione sulla massa salariale del-le ore lavorate in provincia di Modena e versata dalle imprese in Cassa Edile. La Scuola, che organizza i corsi di formazione, fa tornare quota parte di questa contribuzione alle imprese che usufruiscono della formazione attra-verso sconti sulle quote di partecipa-zione. In più oltre un certo numero di partecipanti inviati dalla stessa impresa viene praticato un ulteriore abbatti-mento della quota di partecipazione; infine in caso di mono-committenza, cioè un corso organizzato per una sin-

l'editoriale

Alessandro Dondi *

A differenza di altre proposte, le attività

della Scuola Edile rispettano le norme

non è oro tutto ciòche luccica

gola impresa, si pratica uno sconto del 10 per cento sull’ammontare com-plessivo delle quote di partecipazione. Ciò mi fa dire che per gli iscritti in Cassa Edile a parità di corso le nostre tariffe sono sempre competitive. Ho detto a parità di corso non a caso; o meglio a egual rispetto dei parametri imposti dalla legge per la realizzazione dei cor-si. Cosa voglio dire? Che in materia di formazione su salute e sicurezza sul lavoro tutto è normato, dalla didattica alla durata, dalle caratteristiche degli enti di formazione e dei docenti alle

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i rischi chimici,fisici ed ergonomici

Cantieri:TRE SEMINARI DELLA SCUOLA EDILE E SPSAL AUSL

La varietà delle lavorazioni e delle operazioni comprese nelle attività delle imprese edili comporta una moltepli-

cità di condizioni che costituiscono occasioni di esposizione a rischi per la

salute dei lavoratori. Oltre ai ben noti rischi infortunistici, alcune attività la-vorative di questo settore comportano l’esposizione anche a fattori di rischio per la salute degli addetti. Si tratta di rischi di tipo fisico (rumore, vibrazio-

ni ecc.), chimico (polveri, silice, fibre minerali ecc.) ed ergonomico, con conseguenze a volte rilevanti in termi-ni di danni e di disabilità, non sempre riconosciute, tra l'altro, come malat-tie professionali da parte dell'Inail. Sono questi i motivi che hanno por-tato la Scuola Edile CTP di Modena a organizzare, assieme al Servizio di prevenzione e sicurezza negli am-bienti di lavoro (Spsal) dell’Ausl di Modena, tre seminari di studio e ap-profondimento. Le iniziative si sono svolte a Modena (29 maggio), Finale

Le misure di prevenzione e di sicurezza, i controlli. Esaminate tre tipologie di cantiere: stradale, demolizioni, chiuso

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Emilia (5 giu-gno) e Vigno-la (9 giugno). A Modena sono inter-venuti Omar Nicolini e Renato Di Rico, a Finale Nicolini, Di Rico e Fulvio Ferri, a Vi-gnola Di Rico e Silvia Gol-doni. Hanno p a r t e c i p a t o complessiva-mente circa 200 profes-

sionisti della salute e sicurezza nei cantieri. L’obiettivo era fornire loro strumenti di conoscenza su fonti e modalità di esposizione a tali fattori di rischio, sulle modalità e gli strumenti in grado di limitarne e contenerne l’esposizione, oltreché fornire indi-cazioni per utilizzare al meglio i dati già disponibili presso le banche dati Ausl su buone prassi di prevenzione. Si è partiti da una premessa generale valida per tutte le tipologie di cantie-re, cioè il coinvolgimento degli Rls (Rappresentati dei lavoratori per la sicurezza). È importante verificare la presenza del marchio CE su tutte le macchine e attrezzature, con relativo controllo dei livelli di rumorosità e di vibrazione; è ugualmente importante la presenza dei rispettivi libretti di istruzione con un coerente utilizzo. Ancora, è necessario che i lavoratori siano vaccinati contro il tetano e che gli operatori siano dotati dei disposi-tivi di protezione individuale uditivi e respiratori. Si è poi passati a esami-nare gli approfondimenti relativi a tre tipologie di cantiere. Il primo cantiere esaminato è di tipo stradale. Al fine della prevenzione e della protezione dei rischi igienistici, in questi cantieri occorre che le macchine operatrici siano dotate di sedili ammortizzati e che lavorino ad adeguata distanza tra loro per evitare di trasmettere rumori e polveri o fumi; inoltre quelle acqui-state da meno di tre anni devono es-sere dotate di cabine con aria filtrata e climatizzatore. D’estate è sempre utile adottare un'organizzazione del lavoro che preveda pause e orari ade-guati alla temperatura giornaliera.

Sempre per il clima e le radiazioni solari è necessario che gli operatori siano adeguatamente vestiti e che gli indumenti diano alta visibilità a chi li indossa. Infine gli operatori esposti ad asfalti/catrame devono usare dpi respiratori almeno di categoria A2P2. Il secondo cantiere analizzato riguar-da le demolizioni. In questa situa-zione occorre che le lavorazioni che generano polveri vengano eseguite previa bagnatura o sotto aspirazione; che le macchine utensili portatili si-ano provviste di impugnature disac-coppiate; che le macchine operatrici acquistate da meno di tre anni siano dotate di cabina con aria filtrata e clima; che per proteggersi dal rischio dovuto alla presenza di silice libera che queste lavorazioni possono com-portate i dpi delle vie respiratorie si-ano dotati di filtro P3. Infine l’ultimo cantiere preso in considerazione è un cantiere al chiuso, classico delle ri-strutturazioni. Anche in questo caso le macchine utensili portatili devono avere impugnature disaccoppiate; i martelli demolitori, così come tutte le altre macchine utensili portati-li che producono polvere, devono essere dotati di un efficace sistema di aspirazione; non devono essere usate sostanze cancerogene; bisogna assicurare un'adeguata illuminazione

RENATO DI RICO

OMARNICOLINI

artificiale; se necessario, i lavorato-ri devono essere provvisti di accor-gimenti, come le ginocchiere, che agevolano certi tipi di lavorazione; anche in questa tipologia di cantiere i dpi delle vie respiratorie devono essere dotati di filtro P3 per proteg-gersi dal rischio silice libera. Non va sottovalutato nemmeno l’aspetto do-cumentale. Per un'attenta prevenzio-ne e protezione dei rischi igienistici è fondamentale che nel documen-to sulla valutazione dei rischi siano trattati i capitoli rumore, vibrazioni, agenti chimici; se sono presenti so-stanze cancerogene/mutagene/tpr si deve inserire il capitolo agenti can-cerogeni. Non va dimenticato che in cantiere devono essere disponibili l’elenco dei dipendenti con relativa data di assunzione, la relazione sani-taria – anonima e collettiva - stilata del medico competente, i riscontri della formazione dei lavoratori e dei preposti. Infine il Psc dovrà preve-dere momenti di coordinamento tra più imprese (se) presenti al fine di gestire i rischi per l'igiene causati dalle lavorazioni interferenti. Va da sé che il soddisfacimento di queste indicazioni permette di gestire posi-tivamente un eventuale controllo in cantiere degli organi di vigilanza, a partire dai tecnici dell’Ausl. •

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e per la riduzionedel rischio sismico

Tecniche di rinforzo La Feneal conferma D'Acunto

SEMINARIO FORMATIVO A FINALE EMILIA CELEBRATO IL CONGRESSO DEGLI EDILI UIL

T ecniche di consolidamento statico nei lavori post terre-moto e prevenzione dei ri-schi nei cantieri del cratere.

Sono i temi affrontati nel seminario che la Scuola Edile di Modena ha organizzato a Finale Emilia il 4 giu-gno. Il seminario, dedicato alle tecni-che operative di collegamento e rin-forzo strutturale in ambito sismico, era rivolto a responsabili aziendali, progettisti, uffici tecnici, piccole e medie imprese di costruzione, addet-ti tecnico-commerciali di rivendite edili. Il direttore della Scuola Edile di Modena Alessandro Dondi ha ricordato che dopo gli eventi sismici del 2012 sono stati promossi nume-rosi momenti formativi dedicati al recupero e al rinforzo del patrimonio edilizio esistente. Tra gli specialisti in-terpellati per dar seguito all’esigenza di risanare e adeguare le strutture le-sionate si distingue la Fischer Italia, azienda leader nel settore del fissag-gio appartenente alla multinazionale tedesca presente in Italia da oltre cinquant’anni. L’appuntamen-to di Finale Emi-lia è il secondo organizzato in co l l abor az io -ne con l’azien-da padovana a seguito di un primo incontro

appena successivo agli eventi sismi-ci. Relatori del seminario sono stati l’ing. Mansur Aly Belfadel dell’Engi-neering Fischer, da tempo specialista di materiali e tecniche per il rinforzo con composti fibrorinforzati, e l’ing. Simone Beggio, coordinatore didatti-co della scuola di formazione Fischer a Padova. Nelle oltre tre ore di studio si sono affrontate nozioni sul dimen-sionamento degli ancoranti conside-rando sia le azioni statiche che quelle sismiche che i n f l u e n z a n o il fissaggio, i meccanismi di funzionamen-to e di rottu-ra e i fattori di sicurezza par-ziali. Rilevanza è stata data ai dati tecnici che devono accompagnare un fissaggio strutturale, nonché all’influenza dei parametri geometrici. Significativo accento è stato dato alla marcatu-ra CE per gli ancoranti meccanici e chimici, con particolare riguardo alle certificazioni ETAG01, TR23, TR29, ACI e ANNEX E per fissag-gi in zona sismica. Si è affrontata poi la tecnica di rinforzo con bar-re post-installate entrando nello specifico delle connessioni struttu-rali sia per il calcestruzzo armato che per strutture murarie e lignee. Il consolidamento è stato approfon-dito considerando an-che l’utilizzo dei ma-teriali fibrorinforzati; della tecnologia ormai molto ben normata dal CNR sono state esami-nate le diverse oppor-tunità applicative dopo un'attenta analisi del-la risposta meccanica

dei materiali compositi disponibili in commercio e dei supporti da “ripara-re”. Il seminario ha messo in luce le principali tecniche moderne di rin-forzo con enfasi ai sistemi costruttivi consigliati per la riduzione del rischio sismico. L’approccio è stato di tipo tecnico pratico con molti riferimen-ti alle soluzioni “quotidiane” e alle capacità da sviluppare per affrontare i problemi di ancoraggio strutturale e non strutturale in maniera trasver-sale su tutti i principali materiali da costruzione (calcestruzzo, muratura, legno). •

Silvio D'Acunto è stato con-fermato alla guida del sinda-cato Feneal-Uil di Modena.

Questo l'esito del 16 esimo con-gresso provinciale degli edili Uil, che è stato celebrato il 12 aprile a Pozza di Maranello e ha affronta-to il tema “Non c’è futuro senza lavoro”. Nella sua relazione il se-gretario, che resterà in carica per i prossimi quattro anni, ha espresso preoccupazione per il calo degli ad-detti nel settore edile, sottolineato il valore dei rapporti unitari in Flc e l’importanza della bilateralità. A D'Acunto, che è stato eletto segre-

tario provincia-le della Feneal per la prima volta il 14 no-vembre 2009, vanno i mi-gliori auguri di buon lavoro. •

Due ingegneri della Fischer Italia hanno spiegato i dati tecnici che devono accompagnare un fissaggio strutturale

MANSUR ALYBELFADEL

SIMONE BEGGIO

SILVIO D'ACUNTO

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cresce il peso dei “forestieri”Costruzioni

ANALISI DEI DATI DELLE CASSE EDILI

Dall'inizio della crisi – 2008 – a oggi il settore delle co-struzioni a Modena ha per-so quasi un terzo delle im-

prese e oltre un quarto degli addetti. Lo si capisce bene analizzando i dati elaborati dalle Casse Edili modenesi. La perdita di aziende e lavoratori è sta-ta costante per quattro anni consecu-tivi, cioè fino all'anno edile 2011-2012. Solo in quello successivo – 2012-2013 – si è registrata un'inversione di ten-denza. La caduta sembra essersi arre-stata e il numero di imprese e addetti ha ricominciato lentamente a risalire. Dal 20 maggio 2012 - data del primo terremoto - si sono iscritte alle Casse Edili di Modena 347 imprese con sede nella provincia di Modena, 116 impre-se con sede in Emilia-Romagna e 384 imprese con sede fuori regione, per un totale di 847 imprese con dipendenti operai che, al mese di marzo 2014, hanno denunciato complessivamente alle Casse Edili circa il 20% del monte salari totale. Per quanto anche l'an-no 2013-2014 faccia registrare segnali positivi (determinati dalla maggior circolazione delle aziende nell'area

del sisma 2012), la differenza rispetto all'andamento del settore nel periodo antecedente la crisi rimane notevole: siamo a -32,45 per cento di imprese e -26,05 per cento di lavoratori atti-vi. Nell'area del cratere sono impe-gnate prevalentemente imprese che provengono da altri territori. Questa ormai è una presenza consolidata, come dimostra il fatto che la presen-za di aziende extramodenesi produce l'11 per cento del totale del monte salari denunciato alle Casse Edili per tutta la provincia. Se ne deduce che le aziende con sede nella provincia di Modena faticano a entrare nel circuito della ricostruzione post terremoto; a maggior ragione fanno fatica quelle che hanno la sede a sud del Comune di Modena e, si presume, già prima del sisma erano poco presenti nel mercato della Bassa Modenese. In as-senza delle imprese iscritte alle Casse Edili di Modena dopo il maggio 2012 (e provenienti da altri territori) l'an-damento del settore sarebbe ancora fortemente negativo. Le parti socia-li stanno monitorando l'andamento della situazione e cercando di capire

le ragioni della presenza di imprese non locali. Bisogna, infatti, sempre considerare che i lavori eseguiti dalle imprese in trasferta comportano il trasferimento di buona parte della ric-chezza prodotta al di fuori del nostro territorio. Si confermano, inoltre, le notevoli difficoltà finanziarie in cui si dibattono non poche imprese, che fa-ticano a rispettare le scadenze previste per il pagamento dei contributi alle Casse Edili. •

Senza l'iscrizione di imprese provenienti da altri territori il saldo sarebbe ancora negativo

anni imprese attive su anno su anno lavoratori attivi su anno su anno totale ore su anno su anno totale massa su anno su anno edili (dato medio preced. 2008 (dato medio preced. 2008 lavorate preced. 2008 salari preced. 2008 annuo) annuo) 2007/2008 1852 7862 11.472.625 110.241.155 2008/2009 1607 -13,23 -13,23 6756 -14,07 -14,07 9.504.204 -17,16 -17,16 96.734.299 -12,25 -12,252009/2010 1415 -11,95 -23,60 6086 -9,92 -22,59 8.355.456 -12,09 -27,17 87.094.832 -9,96 -21,002010/2011 1300 -8,13 -29,81 5645 -7,25 -28,20 7.707.391 -7,76 -32,82 82.633.054 -5,12 -25,042011/2012 1162 -10,62 -37,26 5192 -8,02 -33,96 6.935.787 -10,01 -39,54 75.442.919 -8,70 -31,572012/2013 1237 6,45 -33,21 5660 9,01 -28,01 7.389.246 6,54 -35,59 80.317.918 6,46 -27,14 Per quanto riguarda l'anno edile in corso si rileva: 2013/2014 1251 1,13 -32,45 5814 2,72 -26,05 su 1°semestr. 1,84% su 1°semestr. 2,08% anno preced anno preced

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stradali,più attenzione alla sicurezza

CantieriLE NUOVE NORME DEL DECRETO 4 MARZO 2013

I n materia di attività lavorativa svolta in presenza di traffico vei-colare, e quindi in una situazione oggettivamente ad alto rischio, è

intervenuto il decreto ministeriale 4 marzo 2013. Con esso il legislatore, in attuazione dell’art. 161 comma 2-bis del dlgs 81/08, indica i criteri minimi di sicurezza da applicare ai gesto-ri delle infrastrutture e alle imprese appaltatrici, esecutrici o affidatarie che devono eseguire lavori n ambito stradale. Si tratta di un decreto detta-gliato e prettamente tecnico le cui di-sposizioni sono in vigore dal 19 aprile 2013 e che, con due allegati, entra nel merito delle attività lavorative e delle relative misure di sicurezza da mette-re in atto per lavori stradali che neces-sitano di segnalamento temporaneo (come da disciplinare approvato con dm 10 luglio 2002, le cui previsioni sono fatte salve) e che comportano un rischio derivante dall’interferenza con il traffico veicolare. In due specifici allegati il decreto individua i criteri generali di sicurezza relativi a:• procedure che i gestori delle infra-strutture e le imprese appaltatrici, ese-cutrici o affidatarie devono applicare durante l’apposizione della segnaleti-ca stradale destinata alle attività lavo-

rative che si svolgono in presenza di traffico veicolare;• dispositivi di protezione individuale che i datori di lavoro devono mettere a disposizione dei lavoratori;• caratteristiche dei dispositivi per segnalare i veicoli operativi;• segnaletica specifica della zona di intervento suddivisa per categoria di strada;• informazione, formazione e adde-stramento che i datori di lavoro de-vono assicurare a ciascun lavoratore.In particolare sulla formazione il de-creto prevede che tutti gli addetti operanti in attività in presenza di traffico veicolare devono frequentare un corso della durata minima di otto ore, mentre per i preposti la durata del corso è di dodici ore. I contenuti e le modalità di svolgimento di questi corsi sono esplicitati nell’allegato del decreto ed è da considerarsi formazio-ne aggiuntiva a quella già prevista dal

dlgs 81/08. La formazione necessita di aggiornamento ogni quattro anni mediante la partecipazione a corso teorico-pratico della durata di almeno tre ore. IMPORTANTE: il decreto prevede che chi all’entrata in vigore dello stesso (19 aprile 2013), può van-tare almeno dodici mesi di attività nel settore (cantieri stradali) è esonerato dal frequentare i corsi di formazione; tuttavia entro 24 mesi sempre dall’en-trata in vigore del decreto (19 aprile 2015), deve frequentare il corso di aggiornamento di tre ore. La Scuola Edile organizzerà nel prossimo autun-no un seminario di approfondimento e studio sulle novità introdotte dal dm 4 marzo 2013 a un anno dalla sua entrata in vigore e presenterà i pro-pri moduli didattici per ottemperare gli obblighi formativi introdotti dal decreto stesso. Per essere tempestiva-mente informati sulle nostre iniziative iscrivetevi alla nostra newsletter. •

Oltre alla segnaletica bisogna far frequentare corsi di formazione agli addetti

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l'ultimo minutonon aspettateAddetti alla conduzionedi macchine e attrezzature,

LA FORMAZIONE DEVE ESSERE COMPLETATA ENTRO IL 12 MARZO 2015

C ’è tempo fino al 12 marzo 2015 per conseguire l’abili-tazione per operatori incari-cati di condurre le macchine

e le attrezzature di lavoro mediante la partecipazione ai corsi di formazione e addestramento della Scuola Edile. Infatti l’Accordo Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 prevede che tutti gli operatori addetti alla con-duzione di queste macchine devono essere abilitati mediante la partecipa-zione a corsi di formazione con verifi-che finali. Dal 13 marzo 2015 chi non è in possesso dell’abilitazione non po-trà condurre le macchine e le attrez-zature di lavoro indicate nella tabella fintanto che non avrà frequentato i corsi. Ricordiamo a questo proposito che per questi operatori possono veri-

ficarsi due situazioni:1) possono documentare di aver già frequentato corsi precedenti all’en-trata in vigore dell’Accordo del 22/02/2012 (in questo caso devono adeguarsi al nuovo accordo frequen-tando il corso di aggiornamento di quattro ore);2) non sono in grado di dimostrare alcuna avvenuta formazione (in tal caso devono frequentare il corso co-me da colonna a destra della tabella sottostante).Ribadiamo che l’impresa ha l’obbligo

di completare la formazione prevista per i propri addet-ti entro e non oltre il 12 marzo 2015. Si precisa che questo obbligo e la scadenza del 12 marzo 2015 valgono anche per i lavoratori auto-nomi. Anche questa forma-zione necessita di aggior-namento periodico di quat-tro ore ogni cinque anni. Considerate la scadenza e l’alto numero di aziende che dovranno procedere all’a-deguamento formativo dei propri dipendenti, la Scuola

Edile di Modena sta predisponendo un consistente programma di attività formativa con l’obiettivo di risponde-re a tutte le richieste che perverranno dalle imprese del settore, evitando alle stesse di incorrere nelle sanzioni per mancata formazione e ritrovarsi con operatori che non possono condur-re le macchine. L’organizzazione dei corsi avverrà secondo l’ordine crono-logico delle preiscrizioni pervenute. Quindi se si aspetta troppo il rischio è che in prossimità della scadenza tutti i posti siano già esauriti. Il termine del 12 marzo 2015 è più vicino di quanto si pensi, non a caso sono già numerose le preiscrizioni pervenute alla Scuola. Pertanto con-sigliamo di provvedere al più pre-sto alla preiscrizione andando alla sezione corsi del nostro sito www.scuolaedilemodena.it o telefonando al n. 059.283511. Provvederà la Scuola Edile a informare dell'avvio dei corsi le imprese che hanno inviato le prei-scrizioni. •

Chi non è abilitato non può usare i mezzi e l'impresa incorre in sanzioni

Operatore addetto alla conduzione di

Piattaforme di lavoro elevabiliGru autocarrate

Gru a torreCarrelli elevatori

Gru mobiliMacchine movimento terra

Pompe a calcestruzzo

Con formazione pregressa e documentabile deve partecipare

al corso di aggiornamento della durata di ore

4444444

Senza formazione pregressa documentabile deve

partecipare al corso per intero della durata di ore

10121416141614

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esercitazioni, dalle prove pratiche ai test finali di apprendimento. La Scuola Edile si attiene scrupolosamente ai dettati legislativi. Se la legge dice che un cor-so ha durata minima - per esempio 16 ore - non è possibile proporre un corso di durata inferiore e, in più, conseguire più attestati. Se ciò avviene il corso non ha valore e gli attestati sono carta strac-cia. Se la legge dice che bisogna fare una parte pratica con tanto di attrezzature, e questo non avviene perché tutto è fatto in aula con belle diapositive, il corso non ha valore e gli attestati sono carta straccia. Se il rapporto docenti-allievi nelle esercitazioni non è rispettato, il corso non ha valore e gli attestati sono carta straccia. Se le verifiche di appren-dimento non sono serie, il corso non ha

valore e gli attestati sono carta straccia. Inoltre se tutto ciò avviene siamo di fronte a una truffa bella e buona: chi la propone compie un reato e chi aderisce ne diventa complice. Un complice che non si rende conto che anche se ha la fortuna di non incorrere nel penale, comunque in caso di verifiche ispetti-ve va incontro a sanzioni da mille a 7 mila euro, con l’obbligo di frequentare successivamente un corso “vero”. In più qualora dovesse verificarsi un inci-dente, a fronte della constatazione da parte delle autorità inquirenti che l’ob-bligo formativo non è stato assolto in maniera regolare per interesse di parte (per esempio per risparmiare sui costi), si prefigurerebbe un comportamento doloso che influirebbe come aggravante sul procedimento giudiziario. La forma-zione è una cosa seria e deve rispettare

modalità e parametri ben precisi dettati dalle vigenti normative. Non esistono scorciatoie: chi le propone non è one-sto, chi le accetta ne diviene correspon-sabile e si espone a rischi di cui dovrà subire le conseguenze. Per essere certi di onorare gli obblighi formativi e pri-ma di accettare una proposta di corso, è legittimo informarsi e confrontare varie proposte. Tuttavia diffidate di proposte troppo allettanti: spesso nascondono una fregatura. Una delle caratteristiche che offre più garanzie, anche nei con-fronti degli enti di vigilanza, è verificare sempre se il soggetto che vi offre il corso è, direttamente e non per vie tra-verse, un ente accreditato ai sensi delle vigenti normative. Per tutti gli soggetti altri il mio consiglio è: almeno informa-tevi bene... •

* Direttore della Scuola Edile di Modena

Editoriale - Continua da pag. 3

LA NUOVA SQUADRA DELL'ASSOCIAZIONE DELLE IMPRESE EDILI DI CONFINDUSTRIA

Per disposizione contrattuale, dal 1° gennaio 2009 tutte le imprese che intendono assumere lavoratori senza esperienza lavorativa precedente nel settore delle costruzioni devono, prima di procedere all’inserimento lavorativo, inviare i la-voratori ai corsi di pre-ingresso di sedici (16) ore. Organizzati dalla Scuola Edile, i corsi sono denominati 16OREPrima.

La disposizione contrattuale di cui parlavamo ha anticipato quanto è poi stato previsto dall’Accordo Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 a proposito di formazione alla mansione obbligatoria per i lavoratori ai sensi dell’art. 37, c.2 Dlgs 81/08. Infatti i nostri corsi 16OREPrima sono riconosciuti appieno dall’Accordo e, quindi, soddisfano i vigenti dettati normativi. Tutte le informazioni e le modalità di parteci-pazione sono scaricabili su www.scuo-laedilemodena.it. I corsi si svolgono presso la sede della Scuola Edile, in via dei Tipografi 24 a Modena. Ricordiamo che le iscrizioni devono pervenire alla Scuola via fax (059.281502) almeno 24 ore prima dell'inizio del corso. Le iscri-zioni pervenute oltre questo termine non vengono accettate, ma sono consi-derate valide per il corso successivo. •

Continuano i corsi16OREPrima

Zaccarelli nuovo presidente di Ance Modena

DATE ORARI MATT. ORARI POM.

mercoledì 16 e giovedì 17 luglio 2014 9.00 – 13.00 14.00 – 18.00

mercoledì 30 e giovedì 31 luglio 2014 9.00 – 13.00 14.00 – 18.00

mercoledì 27 e giovedì 28 agosto 2014 9.00 – 13.00 14.00 – 18.00

giovedì 11 e venerdì 12 settembre 2014 9.00 – 13.00 14.00 – 18.00

giovedì 9 e venerdì 10 ottobre 2014 9.00 – 13.00 14.00 – 18.00

giovedì 30 e venerdì 31 ottobre 2014 9.00 – 13.00 14.00 – 18.00

Stefano Zaccarelli, presidente della AeC Costruzioni di Mirandola, è stato scelto per i prossimi tre anni alla guida delle imprese che aderiscono all’Ance di Mo-

dena. Zaccarelli (classe 1957) è nato e risiede a Mirandola. È iscritto all’Albo Geometri della Provincia di Modena. La sua esperienza professionale nel settore edile è iniziata in Acea, azienda operante nel settore dell’edilizia civile, in-dustriale e servizi, dove è stato amministratore delegato e responsabile di produzione. Nel 1994 fonda e dirige la Cls di Mirandola, dal 2012 ricopre il ruolo di presidente in AeC Costruzioni. È inoltre amministratore delegato della Emi-liana Scavi di Modena e presidente del consiglio di ammi-nistrazione della AeV di Trento. Al nuovo presidente Ance auguri di buon lavoro. •

Le iscrizioni devono pervenire almeno 24 ore prima dell'inizio del corso

GIOVANNI NERI, STEFANO ZACCARELLI E GIAMPAOLO LAMI

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che fanno sicurezzaI sindacalisti

CRESCE L'ATTIVITÀ DEI RLST

F orniscono consulenza gratu-ita su come devono compor-tarsi imprese e lavoratori in materia di salute e sicurezza.

Spiegano le formalità burocratiche da espletare, ma soprattutto gli aspetti tecnici e pratici da applicare. Fanno prevenzione con spirito collaborativo, perché è loro interesse che nei cantieri nessuno si faccia male. Sono i compiti principali degli Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), le cui attri-buzioni, competenze e mansioni sono normate nel Dlgs 81/2008. I Rappre-sentanti dei lavoratori per la sicurezza sono una figura sempre più importan-te nel settore delle costruzioni, basti pensare che i corsi di pre-ingresso (le cosiddette “16 ore”) e la patente a punti per le imprese edili sono state introdotte proprio su proposta degli Rlst (rappresentanti territoriali dei la-voratori per la sicurezza). Ricordiamo che nel 2007 la Flc (sigla unitaria dei sindacati edili) aveva comunicato i nominativi degli Rlst e il CTP (Comi-tato Tecnico Paritetico) aveva creato, attraverso il sito web della Scuola Edile, la possibilità di contattare gli Rlst in qualunque momento e per qualsiasi necessità e informazione, a stretto contat-to con i lavo-ratori e anche per le aziende. «Dopo sette anni di attivi-tà possiamo considerarci protagonisti a pieno titolo delle attività di prevenzione degli in-fortuni - afferma Mauro Bretta, sin-dacalista della Fillea-Cgil di Modena e attuale coordinatore degli Rlst del settore edile modenese - I lavoratori sanno che hanno il diritto-dovere di chiamarci o di contattarci tramite il sito web della Scuola Edile, ogni qual-volta reputino necessario il nostro in-tervento. Per le imprese, invece, esiste l'obbligo di consultarci, soprattutto

per controllare se e quali attività di formazione e informazione vengono svolte nei luoghi di lavoro, se viene redatto, come e cosa contiene il do-cumento di valutazione dei rischi, se e come vengono utilizzati i dpi (dispositivi di protezione individuale), se vengono regolarmente effettuate le visite mediche. Inoltre è nostro di-ritto consultare i Pos (Piani operativi per la sicurezza). Di prassi visitiamo i cantieri diverse volte la settimana sud-dividendo i compiti tra noi in base alle zone. Devo dire, però, che le imprese più sensibili ci chiamano anche più spesso». L'attività degli Rlst è aumen-tata molto con l'avvio dei lavori per la ricostruzione post terremoto e con il proliferare di aziende che provengono da fuori provincia e fuori regione, con aumento di lavoratori nei cantieri del sisma. In collaborazione con lo Spsal, il Servizio di prevenzione e salute sui luoghi di lavoro dell'Azienda Usl di Modena, vengono effettuate visite nei cantieri con periodicità settima-nale e con medie annuali di almeno 70/80 sopraluoghi. «Controlliamo la prevenzione delle cadute dall'alto, che è la prima causa di infortunio grave che si riscontra nei cantieri, il rispetto

delle norme sugli appalti pubblici, la presenza e il corretto utilizzo dei tra-sfertisti, la sicurezza e regolarità del lavoro – spiega Bretta – Insieme a me lavorano Maria Cristina Vivi e Luigi Ponticelli (Feneal-Uil), Marco Suf-fritti e Davide Martino (Filca-Cisl), Simone Foresti e Carmelo Martino (Fillea-Cgil)». Per facilitare l’azione dei Rlst, di concerto con lo Spsal, organizzazioni sindacali e datoriali è stato condiviso un protocollo sulla base del quale viene stilato a inizio d’anno un calendario di controlli con-giunti. Vengono, cioè, stabilite alcune date nelle quali, nei diversi distretti, si effettueranno i controlli, ovviamente senza indicare in quali cantieri si fa-ranno gli accessi Considerata la par-ticolare organizzazione del lavoro del comparto delle costruzioni, accade raramente di incontrare Rls interni nei cantieri oggetto di vigilanza. Que-sto succede perché si tratta spesso di piccole imprese che ricorrono al sistema dei Rlst, mentre in quelle “grandi”, avendo queste più cantie-ri contemporaneamente attivi, solo occasionalmente può capitare che il Rls interno sia proprio nel cantiere oggetto di vigilanza. •

I rappresentanti sindacali sono a disposizione dei lavoratori e delle imprese

MAURO BRETTA

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per accessi e lavorisicuri sulle coperture

Nuove normeSONO STATE APPROVATE DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

E ntrano in vigore il 15 luglio le disposizioni approvate il 17 dicembre 2013 dalla Re-gione Emilia- Romagna re-

lative all’ “Atto di indirizzo e coor-dinamento per la prevenzione delle cadute dall’alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile”. Per progettare la sicurezza nei lavori di manutenzione sulle coperture vie-ne introdotto l’obbligo d’istallazione dei dispositivi permanenti di anco-raggio sulle coperture e sulle ampie e/o continue pareti a specchio degli edifici, con lo scopo di ridurre i rischi d’infortunio in occasione di accesso, transito, esecuzione di lavori futuri, in attuazione di quanto disciplinato all’art.6 della legge regionale 2/2009 “Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile”. Su questo tema la Scuola Edile CTP di Modena ha organizza l'8 maggio un incontro di studio e approfon-

dimento valido come aggiornamen-to professionale rivolto a titolari di impresa, A/Rspp, coordinatori della sicurezza, Rls/Rlst, professionisti e tecnici della sicurezza. I contenuti dell’Atto di indirizzo e coordinamen-to della Regione Emilia-Romagna e lo stato della legislazione generale in merito sono stati illustrati da Leo Di Federico (Spsal Ausl Modena), mentre l'analisi di casi e progettazio-ne degli accessi sicuri, la scelta delle adeguate soluzioni tecnologiche e la redazione dell’elaborato tecnico e sua integrazione col fascicolo del fabbri-cato sono state curate da Andrea Vicenzi (Libra Soc. di Ingegneria). Il provvedimento si applica agli edifici pubblici e privati quando si intendono realizzare interventi di nuova costru-zione e interventi riguardanti l’invo-lucro esterno (pareti esterne perime-trali e/o coperture) di edifici esistenti assoggettati a regime abilitativo, di cui

all’art. 9 della L.R. 30 luglio2013, n. 15. Nel caso di opere pubbli-che, di cui alla lettera b) dell’art 10 della medesima legge, i predetti inter-venti saranno approvati previo accer-tamento di conformità alle prescrizio-ni delle norme e dei piani urbanistici ed edilizi ai sensi del D.P.R. n. 383/94 e successive modifiche. Inoltre la nor-ma si applica agli interventi riguar-danti l’involucro esterno (pareti ester-ne e/o coperture) di edifici esistenti non assoggettati a titolo abilitativo, ma a obbligo di comunicazione con Notifica Preliminare ai sensi dell’art. 99 del D.Lgs. 81/2008. Per i casi di sanatoria di interventi che riguarda-no l’involucro esterno di un edificio esistente (pareti esterne perimetrali e/o coperture) realizzati in difformità del titolo abilitativo, ex art. 36 “Ac-certamento di conformità” del T.U. 6 giugno 2001, n. 380, l’istanza deve includere, nella documentazione pre-vista, anche l’"elaborato tecnico" (per i contenuti si veda le definizioni al punto 2 dell'atto). Qualora nell’istan-za di sanatoria siano richiesti nuovi interventi, nell’ambito degli interven-ti riguardanti l’involucro esterno di un edificio (pareti esterne e/o coperture) alla documentazione già prevista deve essere allegata una dichiarazione di impegno alla progettazione e installa-zione prima del termine dei lavori, dei dispositivi di ancoraggio fissi; in tal caso l’elaborato tecnico deve essere depositato presso lo Sportello Uni-co per l’Edilizia (SUE) entro la fine dei lavori. Sono escluse dall’ambito di applicazione del provvedimento le coperture completamente portanti poste a un’altezza inferiore ai 2,00 m, calcolati a partire dal filo di gronda ri-spetto a un piano stabile; le coperture completamente portanti dotate di pa-rapetto perimetrale continuo e com-pleto alto almeno 1 m; le ampie e/o continue pareti a specchio esterne degli edifici per la cui manutenzione siano installati dispositivi permanenti per l’utilizzo di attrezzature/strutture di protezione collettiva (ponti sospesi, piattaforme di lavoro auto sollevanti o altro). •

Le novità sono state presentate l'8 maggio in un seminario della Scuola Edile

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domoticaTorna il premio

LE CANDIDATURE DEVONO ESSERE PRESENTATE ENTRO IL 1° AGOSTO

S ono già aperte le iscrizioni al “Premio domotica ed ener-gie rinnovabili 2014”. Istituito dall'Aess (Agenzia per l’e-

nergia e lo sviluppo sostenibile) di Modena e coordinato da Bioecolab - Laboratorio di Domotica, il premio è giunto alla quinta edizione. Si pro-pone di valorizzare e divulgare le buo-ne pratiche del costruire attraverso la selezione di realizzazioni di edifici che abbiano seguito i principi costrut-tivi dell’impiantistica integrata e del

risparmio energetico: miglioramento delle prestazioni in termini di sicurez-za, comfort, gestione e manutenzio-ne, sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili, controllo dei consumi. Il premio riguarda interventi ex-novo o di riqualificazione o adeguamento dell’esistente, sia pubblici che privati, a destinazione residenziale, terziaria, commerciale o industriale. Il premio sarà assegnato alle prime tre opere classificate; saranno, inoltre, assegna-te menzioni speciali ai progetti rite-

nuti, a giudizio della giuria, meritevoli per aspetti parti-colari. Il premio, che si svol-ge a cadenza biennale, sarà assegnato alle opere che, per ciascuna categoria, me-glio esprimeranno i principi fondamentali sopra enun-ciati. Le candidature pos-sono essere presentate da liberi professionisti singoli o associati, studi tecnici, studi di architettura o ingegne-ria, società di ingegneria, ati (associazioni tempora-nee di impresa), pubbliche amministrazioni, imprese, nati, diplomati o laureati in Europa (compresi i Paesi non facenti parte dell'Unio-ne europea); ogni singolo candidato o gruppo potrà partecipare con uno o più progetti realizzati. Le opere dovranno essere state rea-lizzate nell’ambito del terri-torio nazionale negli ultimi tre anni. Per opera realizza-ta s’intende un’opera con-clusa e collaudata; pertanto non saranno prese in consi-

derazione realizzazioni in corso d’o-pera. Non possono essere presentati progetti che hanno già partecipato ad altre edizioni del Premio domotica. La candidatura al premio dovrà per-venire entro il 1° agosto, mentre gli elaborati andranno consegnati entro il 5 settembre 2014. Ai vincitori saran-no consegnate delle targhe che cer-tificano l’aggiudicazione del premio; la premiazione e la presentazione dei progetti vincitori avverranno in occa-sione della manifestazione “Settimana della BioArchitettura e della Domoti-ca 2014, energia per ripartire”. L'even-to, che si terrà a Modena nel prossimo mese di novembre, è atteso da tutti i soggetti interessati al progettare e costruire sostenibile. L’iniziativa, a ingresso libero, si strutturerà in di-verse sessioni di lavoro che tocche-ranno tutti gli aspetti più rilevanti della progettazione sostenibile, del risparmio energetico, della domotica e della ricostruzione in chiave sosteni-bile. Ai progettisti, inoltre, potrà esse-re data particolare visibilità attraverso una pubblicazione cartacea curata da Aess. Per maggiori informazioni sulla scheda iscrizione e il bando visitare il sito http://www.aess-modena.it/it/eventi/premio-domotica.html. •

Il termine per la presentazione degli elaborati è il 5 settembre

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pesa ancorasugli appalti pubblici

La crisiI DATI 2013 DELL'OSSERVATORIO CONFERMANO IL CALO DI IMPRESE E OCCUPAZIONE

Rimane alto nel 2013 il nume-ro e il valore degli appalti pubblici nel Modenese, pur su livelli inferiori rispetto a

quelli dell’anno precedente caratte-rizzato dall’attività di ricostruzione

dopo il terremoto. Ma sono sempre gli interventi post sisma a fare la dif-ferenza, mentre gli effetti della crisi economica determinano un'ulteriore riduzione del numero di imprese (og-gi sono 11.084 nelle costruzioni: 500 in meno rispetto al 2009) ed è sempre più negativo il dato occupazionale, con una perdita nel settore dal 2009 di quasi 4 mila posti di lavoro che non accenna a rallentare: gli assicu-rati nell’ultimo anno sono passati da 14.980 e 14.557, un terzo dei quali è straniero. È la fotografia che emerge dal rapporto 2013 dell’Osservatorio

provinciale degli appalti, attivo dal 1999 su iniziativa di Comune e Pro-vincia di Modena. «Gli appalti pubbli-ci nel 2013 sono stati 601, 83 in meno rispetto al 2012, ma 109 in più rispetto all’anno precedente, con un’incidenza molto alta ancora degli interventi di ricostruzione post terremoto - spiega il direttore dell’Osservatorio Vincen-zo Pasculli - Il valore del 2013 è stato di 185 milioni di euro, ben lontani dai valore del 2012 (654 milioni), ma ancora superiori a quelli del 2011 (164 milioni). Simile la dinamica anche per i lavori privati: 1.648 cantieri nel 2013,

Per contrastare il rischio mafia nei cantieri servono più controlli e più formazione

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rispetto ai 2.878 del 2012, ma l’anno precedente erano stati 1.481, per un valore complessivo di 501 milioni di euro, in calo di 31 milioni rispetto al 2012, ma oltre cento milioni in più rispetto al 2011». Anche in relazione all’attività di ricostruzione post-sisma, il rapporto evidenzia che il territorio modenese “è ritenuto mercato molto interessante per investire e per esse-re controllato da parte del sistema illegale”. Si sottolinea, comunque, co-me dalle indagini della magistratura emerga “che la parte politica, in tutte le sue sfaccettature, non è risultata coinvolta e quindi il territorio, pur oggetto di infiltrazioni, non è colluso con le diverse mafie”. È una situazio-ne che, per i promotori dell’Osserva-torio, richiede un’ulteriore attenzione sul fronte dei controlli per evitare ogni infiltrazione della criminalità or-ganizzata. A questi temi sono stati de-dicati specifici approfondimenti con gli addetti ai lavori sia sulle metodolo-gie adottate dalle imprese regolari per partecipare alle gare pubbliche o per acquisire lavori privati sia per studiare azioni di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione. Nel 2013 sei appalti pubblici su dieci (65 per cento) sono stati assegnati a imprese che hanno sede in provincia di Modena, con un valore complessi-vo di 112 milioni di euro (60 per cento del totale). Dai dati dell’Osservatorio, inoltre, emerge che se si restringe l’analisi alle aggiudicazioni della fa-scia di importo superiore al milione di euro, alle imprese modenesi sono andati 42 appalti su 66, per un valore di 51 milioni di euro sui complessivi 91, mentre altri 8 milioni di lavori sono andati a imprese della regione. «Il dato della ‘residenza’, comunque, non è certo sufficiente per sentirsi ga-rantiti dal rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata – commenta Pasculli - L’attività di monitoraggio per garantire trasparenza nelle proce-dure si è moltiplicata, così come sono stati incrementati i controlli, anche incrociando le banche dati, partendo proprio dall’esperienza dell’Osserva-torio di cui oggi fanno parte tutti i Comuni del territorio e che può contare sulla collaborazione delle as-sociazioni economiche, dei sindacati e delle organizzazioni professionali». Il rapporto 2013 analizza le tipolo-

gie di subappalto dove è più alto il rischio di infiltrazioni della malavita: dalla fornitura e posa in opera di ghia-ia, sabbia, calcestruzzo, ferro; fino al nolo a freddo trasformato senza autorizzazione in nolo a caldo per scavi, movimento terra e trasporti; per arrivare ai sondaggi, alle verifiche tecniche e ai lavori specialistici per finiture e impianti. «Serve un maggiore controllo dei can-tieri da sviluppare attraverso tecnolo-gie informatiche - aggiunge Pasculli - in modo da garantire maggiormente la sicurezza di chi ci lavora e nello stesso tempo tenere sotto sorveglian-za i movimenti sospetti, gli ingressi non autorizzati, le forniture e i mezzi di trasporto». Uno specifico appro-fondimento è dedicato alla struttura organizzativa in continua evoluzione delle mafie e al sistema di penetra-zione nel tessuto economico. L’im-presa mafiosa, infatti, si presenta nel territorio come “contraente pubbli-co” perché presidia il mercato degli affidamenti pubblici, oppure come “banchiere”, perché è detentore di denaro proveniente da attività illecite ripulito nel sistema economico gene-rale, o ancora come “imprenditore locale”, perché opera in regime di monopolio quale affiliato con il siste-ma mafioso che tenta di radicarsi nel territorio. Per quanto riguarda l'atti-vità formativa, nel 2013 ci sono state dieci giornate di approfondimento

per, complessivamente, 1.179 parteci-panti, in particolare tecnici degli enti pubblici che hanno esaminato diversi aspetti delle procedure d’appalto per migliorarne la qualità: dall’individua-zione delle clausole d’esclusione nei contratti pubblici all’analisi del merca-to elettronico della pubblica ammini-strazione, dalle novità normative sui Durc ai processi di semplificazione amministrativa, fino alle novità le-gislative introdotte con la “spending review” e la legge anti-corruzione. Ricordiamo che l’attività formativa svolta dall’Osservatorio provinciale degli appalti si svolge in parallelo rispetto ai controlli sempre più fre-quenti e mirati effettuati nei cantieri da parte di Inps, Direzione provinciale del lavoro (Dpl) e polizie municipali. La Dpl negli ultimi anni ha aumen-tato i cantieri ispezionati: erano 44 nel 2008, sono stati 211 nel 2013 (195 l’anno precedente), con 318 aziende ispezionate di cui 169 irregolari. In aumento, in particolare, i lavorato-ri irregolari: 291, di cui 39 in nero, rispetto ai 154 dell’anno precedente (48 quelli in nero). L’Inps ha svolto accertamenti su 153 aziende, con 80 che sono risultate irregolari con ad-debito, 12 non iscritte e i lavoratori in nero sono stati 64. Le segnalazioni della polizia municipale di Modena all’Ausl nel 2013 sono state 11 su 264 accertamenti. •

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