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Associazione per la solidarietà e lo sviluppo - Onlus Solidaria NEWS [2] 2014 SOSTEGNO A DISTANZA Il convegno SAD a Genova MOZAMBICO È tornata la normalità UNICEF Giornata internazionale della bambine BRASILE Festa Giunina a Terra Santa Se gli ultimi rimangono indietro PERIODICO QUADRIMESTRALE - ISCRIZIONE TRIBUNALE DI GENOVA N. 4/2008 - REGISTRO STAMPA N. 1/2009 “POSTE ITALIANE S.P.A.” - SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 - (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2, DCB GENOVA

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Associazione per la solidarietà e lo sviluppo - Onlus

Solidaria

NEW

S[2]2014

SOSTEGNO A DISTANZA Il convegno SADa Genova

MOZAMBICOÈ tornatala normalità

UNICEFGiornata internazionaledella bambine

BRASILEFesta Giuninaa Terra Santa

Se gli ultimi rimangono

indietro

PERIODICO QUADRIMESTRALE - ISCRIZIONE TRIBUNALE DI GENOVA N. 4/2008 - REGISTRO STAMPA N. 1/2009“POSTE ITALIANE S.P.A.” - SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 - (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2, DCB GENOVA

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Periodico informativo quadrimestrale diSolidaria OnlusAssociazione per la Solidarietà e lo SviluppoVia Molteni, 2/1 sc. B - 16151 GenovaTel. 010.8602531 - Fax 010.8602966 [email protected] - www.solidaria.org

Direttore Responsabile: Andrea BazzurroRedazione: Via Molteni, 2/1 sc. B - 16151 GenovaImpaginazione: Studio Helix - Recco (Ge)Stampa: Angassini Arti Grafiche - Genova Registrazione: Tribunale di Genova n. 4/2008

Corrispondenti:• Repubblica Dominicana: Blanca Severino - Domingo De Peña

• Haiti: P. Wilnor Ilieris • Brasile: Frei Diego Da Melo - Frei Alvaci• Mozambico: Daniela BulhaHanno collaborato a questo numero:Andrea Bazzurro - Sabina Perozzi

Solidaria News viene inviato a tutti i sostenitori e a chi ne fa richiesta.

SOLIDARIA NEWS è il periodico informativo di Solidaria On-lus, Associazione per la Solidarietà e lo Sviluppo. Fondatada persone impegnate da anni in attività di sviluppo nei Pae-si Emergenti con la finalità di combattere la povertà e l’esclu-sione sociale, la missione di Solidaria è quella di promuo-vere il benessere dei minori e delle loro comunità di appar-tenenza, senza distinzioni religiose, etniche o di genere.

Solidaria realizza le proprie attività avvalendosi della col-laborazione di partner locali e strutture religiose, attraversole quali vengono sostenuti, nelle necessità di base, migliaiadi bambini perseguendo principi di trasparenza finanziaria,sostenibilità degli interventi e valorizzazione del patrimo-nio sociale e ambientale locale.

Solidaria attualmente è presente in 4 paesi (RepubblicaDominicana, Haiti, Brasile e Mozambico) con 27 progettiche rispondono a precise richieste delle comunità e si ca-ratterizzano per essere gestiti da partner locali la cui pro-fessionalità ed esperienza garantiscono il corretto svolgi-mento delle iniziative. I progetti di Solidaria riguardano pre-valentemente i seguenti settori d’intervento:

Infanzia. Migliorare le condizioni di vita dei minori orfa-ni o a rischio di vulnerabilità.

Acqua. Favorire l’accesso all’acqua potabile, educando adun utilizzo corretto e responsabile delle risorse idriche.

Diritti. Difendere la giustizia sociale, promuovendo il ruo-lo femminile e sostenendo le comunità svantaggiate.

Formazione. Valorizzare la cultura e le risorse locali, so-stenendo l’istruzione e la formazione professionale.

Solidaria realizza le proprie iniziative tramite programmidi sostegno a distanza: con un contributo mensile di 24,00euro i sottoscrittori possono offrire un aiuto concreto a bam-bini in situazione di povertà e residenti nei PVS, senza sra-dicarli dalla loro famiglia e dalla loro cultura.

Vuoi aderire alle nostre iniziative?

Vuoi contribuire?Poste Italiane c/c 85818243

IBAN IT 06 D0760101 400000085818243

Carige c/c 16722/80IBAN IT 35 M0617501 406000001672280Intestati a: Solidaria Onlus - Genova

sommario Novembre 2014

DAL MONDO 3 Se gli ultimi rimangono indietro

UNICEF 5 La prima Giornata internazionale

delle Bambine

SOSTEGNO A DISTANZA8 A Genova un convegno

sul sostegno a distanza

ADOZIONI9 Adozioni a distanza:

ecco un po’ di storia

BRASILE 11 Centro Terra Santa: si è concluso il primo

semestre scolastico

MOZAMBICO13 È tornata la normalità

ATTIVITÀ14 I nostri collaboratori: conosciamo Eduardo

TESTIMONIANZE15 Gino e Magaly:

«Abbiamo incontrato la piccola Sindy»

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Novembre2014

LA DISUGUAGLIANZA TRA BAMBINI POVERI E BAMBINI RICCHI

Se gli ultimirimangono indietro

3

Save The Children ha recentemente pubbli-cato il rapporto Nati Uguali, in cui si de-nuncia una triste realtà: negli ultimi ven-

t’anni è cresciuta la disuguaglianza tra bambini po-veri e ricchi, arrivando a livelli mai raggiunti pri-ma d’ora.Il rapporto ha raccolto i dati di 32 paesi: Ar-

menia, Bangladesh, Burkina Faso, Repubblica Do-minicana, Niger, Nepal, Ruanda, India, Mali, Pa-kistan, Egitto, Giordania, Mozambico, Marocco, Fi-lippine, Cambogia, Vietnam, Nigeria, Turchia,Indonesia, Tanzania, Nicaragua, Madagascar, Ugan-da, Colombia, Kenya, Camerun, Ghana, Costad’Avorio, Zambia, Perù, Bolivia.

DAL MONDO

In alcuni di questi paesi la distanza tra bambi-ni ricchi e poveri negli ultimi vent’anni è quasi tri-plicata, come nel caso del Perù dove è aumentatadel 179%. Seguono Bolivia (+170%), Colombia(+87%), Camerun (+84%) e Ghana (+78%).La distanza tra i bambini poveri e quelli ricchi

a livello globale è cresciuta del 35% rispetto al 1990,il doppio rispetto all’aumento della distanza ri-scontrata tra poveri e ricchi adulti.Questo dato fa riflettere se si pensa che i bam-

bini cosiddetti ricchi hanno moltissime possibili-tà in più di accedere a risorse e servizi che do-vrebbero essere considerati basilari, come l’edu-cazione e l’assistenza sanitaria. Questa è la causa del

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perché la mortalità infantile dei bambini pove-ri sotto i 5 anni è doppia rispetto a quella dei bam-bini più ricchi. Inoltre la situazione è aggravataanche dalla provenienza geografica; infatti, se unbambino povero nasce in un paese del sud delmondo, avrà ancor meno possibilità di un bam-bino povero nato in un paese industrializzato.In ogni caso i bambini che nascono in con-

dizioni disagiate hanno più probabilità di svi-luppare ritardi fisici e mentali, e pochissime pos-sibilità di sopravvivere se nascono già con un han-dicap.

Inoltre se tutti i bambini poveri, oltre al dirittoalla salute, avessero accesso all’istruzione, la si-tuazione globale cambierebbe e diminuirebbedrasticamente il numero di persone che vivonoin povertà.Un ultimo dato su cui riflettere è il seguente:

fino al 1990, il 93% dei poveri viveva nei paesi abasso reddito e oggi circa il 70% vive nei paesi amedio reddito mentre è aumentata la percentualedi poveri anche nei paesi ad alto reddito, poichéanche qui si investe sempre meno nell’educazionee nei servizi per l’infanzia.

Novembre20144 DAL MONDO

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Novembre2014 5

L’11 ottobre si è celebrata laGiornata Internaziona-le delle bambine, una

ricorrenza istituita dalle NazioniUnite come momento di riflessio-ne sulle sfide che le giovani devo-no affrontare ogni giorno per pro-muovere la realizzazione dei lorodiritti.Sono quasi 400 milioni le

donne, oltre il 40% del totale, dietà compresa tra 20 e 49 anni chesi sono sposate in minore età.Solo in India una donna su tre,circa 70 milioni, si è sposataprima di compiere 18 anni e cir-ca 23 milioni si sono sposate pri-ma di raggiungere i 15 anni dietà.È proprio per questi nume-

ri che l’Unicef ha istituito laGiornata Internazionale dellebambine, con l’obiettivo di scon-figgere questa pratica consideratauna violazione dei diritti umaniperché comporta conseguenzepesanti su tutti gli aspetti dellavita di una bambina.I matrimoni precoci spesso

provocano l’abbandono dellascuola. Nelle comunità dove talepratica è diffusa, sposare unabambina è parte di norme socialie atteggiamenti che riflettono il

basso valore dato ai diritti uma-ni e l’istruzione è una delle stra-tegie più efficaci per proteggerele bambine dai matrimoni pre-coci. Quando le ragazze possonocontinuare a studiare, può veri-ficarsi facilmente anche un cam-biamento nei comportamentiche migliora le loro opportuni-tà all’interno della comunità.“Le spose bambine – afferma

l’Unicef – sono i soggetti piùemarginati e vulnerabili della so-cietà e costrette spesso a una vitadi totale isolamento: allontanatetroppo presto dalla famiglia diorigine, escluse dall’istruzione,deprivate anche della possibilità di

poter andare a scuola e di avere re-lazioni con i coetanei e con il re-sto della comunità”.Il rischio maggiore è quello

legato alle gravidanze in quan-to più è giovane la futura mam-ma e più c’è il rischio di morte:infatti, tra le ragazze di età com-presa tra 15 e 19 anni, i decessilegati alla gravidanza rappre-sentano una quota importantedella mortalità complessiva.Inoltre le giovani tra i 10 e i 14anni di età hanno probabilitàcinque volte maggiori – rispet-to a quelle tra 20 e 24 anni – dimorire durante la gravidanza eil parto.

UNICEF

RICORRENZA ISTITUITA DALLE NAZIONI UNITE

La prima Giornata internazionale delle Bambine

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Novembre20146 UNICEF

un quarto delle ragazze tra i 15e i 19 anni nel mondo (circa 70milioni) ha dichiarato di esser sta-ta vittima di qualche forma diviolenza fisica. Circa 120 milionidi giovani sotto i 20 anni nelmondo (circa 1 su 10) sono sta-te costrette a subire rapporti o attisessuali forzati, e 1 ragazza su 3di età compresa tra 15 e 19 anni(84 milioni in tutto) è stata vit-tima di violenza psicologica, fi-

Il fenomeno delle “sposebambine”, pur essendo diminui-to nel corso degli ultimi tren-t’anni, rimane diffuso in parti-colare regioni rurali di diversezone del mondo.

LE CIFRE DEL FENOMENO In occasione della Giornata In-ternazionale delle bambine, l’Uni-cef ha presentato una raccolta didati su questo fenomeno. Circa

sica o sessuale da parte del ma-rito o del partner.In molti Stati, circa 7 ragaz-

ze su 10 tra i 15 e i 19 anni chesono state vittime di violenza fi-sica o sessuale, non hanno maichiesto aiuto: molte hanno det-to che non credevano che ciò chesubivano fosse un abuso, oppu-re che non lo ritenevano un pro-blema degno di attenzione.Nel mondo, più di 700 mi-

LA SCUOLA NEGATAAnche in Mozambico un’elevata percentualedi bambine e adolescenti non ha accessoall’istruzione per diverse cause, tra le qua-li prevalgono, oltre agli aspetti strutturali qua-li l’insufficienza di scuole o la loro eccessi-va distanza dall’abitazione, anche aspetti cul-turali che, oltre a vedere nei figli un’impor-tante fonte di lavoro all’interno della famigliao nella coltivazione dei campi, si esprime at-traverso i matrimoni precoci, in particolare im-posti alle figlie femmine. Quando ciò acca-de, una bambina deve mettere da parte lapropria infanzia e assumere il ruolo di don-na, adeguandosi a tutte le incombenze chene derivano e, se già frequentava la scuola,è costretta ad abbandonarla. Il matrimonioprecoce ha anche implicazioni fisiche per legiovani: a causa della gravidanza una giova-ne sotto i 15 anni, ha 5 volte più probabilitàdi morire rispetto ad una donna di 25 anni. Solidaria contribuisce a combattere questo fe-nomeno favorendo la frequenza scolastica del-le bambine attraverso l’iscrizione, la dotazio-ne di materiale scolastico e la sensibilizzazionenei confronti delle famiglie.

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Novembre2014 7UNICEF

lioni di donne si sono sposateprima di aver compiuto 18 anni.Più di un terzo di esse (circa 250milioni) si sono sposate addirit-tura prima di compiere 15 anni.I dati mostrano una preoc-

cupante percezione sull’accet-tazione della violenza, in parti-colar modo tra le ragazze. A li-vello globale circa metà delle ra-gazze tra i 15 e i 19 anni crede cheun uomo sia giustificato se per-cuote la moglie o la compagna indeterminate circostanze, qualiad esempio il diniego di un rap-porto sessuale, oppure uscire dicasa senza permesso, trascurarei bambini o non preparare lacena.

MALALA, LA RAGAZZINACHE SPAVENTA I TALIBANIA Malala Yousafzai, la dicias-settenne che i talebani hannotentato di uccidere il 9 ottobre2012 perché rivendicava il dirit-to all’istruzione per sé e le suecompagne, è stato assegnato ilNobel per la Pace e l’Istruzione,sottolineando così il fondamen-tale ruolo della scuola a cui de-vono accedere tutti i bambini aprescindere dalla religione, dalpaese, dalle possibilità econo-miche e contro lo sfruttamentoche indirizza i minori al lavoroinvece che ai banchi e ai libri. La giuria ha così motivato il

premio Nobel: «Nonostante lasua giovane età, Malala Yousafzaiha già combattuto per il dirittodelle bambine all’istruzione e hamostrato con l’esempio che anchebambini e giovani possono con-tribuire a cambiare la loro situa-zione. Cosa che ha fatto nelle cir-costanze più pericolose. Attraver-so la sua lotta eroica è diventatauna portavoce importante del di-ritto delle bambine all’istruzione». Malala divide il Nobel con

l’attivista indiano Kakilash Sa-tyarthi che lotta da decenni persottrarre i bambini allo sfrutta-mento di chi, nel migliore deicasi, li vorrebbe manodopera abasso costo.

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Novembre20148 SOSTEGNO A DISTANZA

Il Forum Nazionale delSostegno a Distanza(Forum SaD) ha orga-

nizzato, in collaborazio-ne con il Comune di Ge-nova e il patrocinio del-la Regione Liguria, unconvegno europeo dedi-cato alla promozione delSostegno a Distanza qua-le strumento per favori-re l’applicazione dei Di-ritti dell’Infanzia. Il con-vegno, che si è svolto il 19novembre, data del XXVanniversario della Con-venzione ONU sui Dirit-ti dell’Infanzia, ha volu-to essere un’occasione diconoscenza e incontro dicoloro che in Europa sioccupano di sostegno adistanza e ha voluto pro-muovere una rete di organizzazioni europee peravviare non solo un lavoro di scambio e di espe-rienze, ma anche di riflessione comune per ac-quistare forza di fronte alle istitu-zioni europee.«Nel XXV Anniversario della

Convenzione ONU sui Diritti del-l’Infanzia – ha detto Vincenzo Cu-ratola, Presidente di Forum-SaD – di fronte al moltiplicarsi diguerre e crisi economiche che col-piscono soprattutto la vita dei bambini, diamouna risposta concreta: iniziamo a metterci in-sieme, per accrescere la solidarietà e diffon-

dere cultura e relazionidi pace e di sviluppo trai popoli attraverso il so-stegno a distanza. Lavo-reremo perché la nostrasia soprattutto un’Eu-ropa di cittadini e di isti-tuzioni solidali.»In Europa sono molte

le organizzazioni di so-stegno a distanza e de-cine di milioni i bambiniche riescono a vincere leavversità della vita graziea questo impegno soli-dale. In Italia ForumSaDraccoglie 122 Onlus, di-stribuite in 17 regioni e30 province, con progettiin 120 Paesi del mondoche coinvolgono 2 mi-lioni di bambini.

ForumSad è impegnato, oltre al sostegnoall'infanzia internazionale, a garantire a tutti ibambini e adolescenti stranieri, recentemente

immigrati in Italia, gli stessi dirittidei loro coetanei. «Le personevanno sostenute, soprattutto le piùdeboli come i bambini dovunquehanno bisogno, così come avvienenormalmente nei paesi anglosas-soni. Oltre all'assistenza materialepresso le strutture messe a disposi-

zione dai sindaci, i bambini e gli adolescenti direcente immigrazione, hanno bisogno di rial-lacciare legami relazionali e familiari.»

A Genova il convegno sul sostegno a distanza

Vincenzo Curatola e un momento del convegno.

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Novembre2014 9ADOZIONI

Non vi è una data precisaper fissare l’inizio del fe-nomeno delle adozioni a

distanza. Una forma di adozionespirituale era già nota all’iniziodel Novecento con il sostegno deiseminaristi nel mondo a cura del-la Pontificia Opera di S. PietroApostolo, che ancora oggi si oc-cupa della formazione dei sacer-doti.Altre forme di adozioni a

distanza finalizzate ad un pro-getto compaiono verso il 1950 adopera del Pime (Pontificio Isti-tuto Missioni Estere) che lancianegli Stati Uniti il Foster ParentsMission Club (Club missionariodei genitori adottivi) con il pro-posito di sostenere a distanza i

bambini orfani delle missioni inBirmania. Ma c’è chi sostiene che le pri-

me forme di adozione a distan-za risalgono, sempre in ambitostatunitense, dopo la guerra delVietnam per aiutare i bambinivittime del conflitto.In Italia i sostegni a distanza

nascono negli anni successivi alSessantotto con il sorgere di mo-vimenti e gruppi che s’impe-gnano nel campo della giustiziae della solidarietà con i Paesi invia di sviluppo.La crescita del fenomeno è

abbastanza graduale sino verso lametà degli anni Ottanta. In que-sto periodo, in concomitanzacon la crisi dello Stato assisten-

Adozioni a distanzaEcco un po’ di storia

ziale e della cooperazione inter-nazionale, si osserva una rapidaevoluzione: diminuendo sem-pre più l’intervento dello Statonel sostegno ai Paesi in via di Svi-luppo, la solidarietà con il Sud delmondo cerca altre strade e un’al-ternativa viene individuata nel-l’adozione a distanza che cono-sce un grande successo e si af-ferma come una nuova forma disolidarietà. Oltre alle congregazioni reli-

giose, scendono in campo anchele associazioni laiche, gli entimorali e le organizzazioni nongovernative (Ong). Un primo vero riferimento

che si rifà all’adozione a distan-za si ha nel 1995 con l’enciclica diGiovanni Paolo II EvangeliumVitae dove l’adozione a distanzaviene evidenziata come formadi solidarietà e diviene lo stru-mento da privilegiare in situazionidi disagio economico e familiare.Oggi in Italia sono centinaia gliorganismi attivi nel settore, dal-le piccole realtà parrocchiali allegrandi multinazionali della soli-darietà. Pur costituendo un pa-norama eterogeneo, diverse or-ganizzazioni hanno sentito l’esi-genza di unirsi in coordinamen-ti quali la Gabbianella e il Fo-rumSad.

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Novembre201410 ADOZIONI

C’è da sperare che l’adozione a distanza nonperda la spinta che ha permesso una così grandediffusione e che mantenga inalterata la sua origi-ne: quella di essere espressione di solidarietàverso chi ha gli stessi diritti dei nostri figli ma nonha le stesse possibilità per realizzarli.

ADOZIONI A DISTANZAE SOSTEGNO A DISTANZA. QUALI SONO LE DIFFERENZE?

Chi si avvicina per la prima volta al mondo delledonazioni internazionali, si sarà posto una do-manda: «Qual è la differenza tra adozione a dis-tanza e sostegno a distanza?» In realtà, non vi è nes-suna differenza tra i due termini. Il termine “adozione” fa leva sul carico emo-

zionale che implica una vicinanza tra la sostenitriceo il sostenitore e la bambina o il bambino che be-neficia del progetto di donazione. Tecnicamente,però, il termine “adozione” non può essere intesoin senso giuridico. Nonostante ciò, il rapporto ches’instaura con il beneficiario attraverso le lettere

scambiate o le visite, può trasformare l’iniziativain qualcosa di più profondo di una semplice do-nazione. Da rilevare anche che molte volte gli in-terventi per le adozioni a distanza non vanno aesclusivo beneficio della singola bambina o bam-bino, ma anche di tutta la comunità. Più che “adozione a distanza”, il termine cor-

retto da utilizzare è “sostegno a distanza”, un con-cetto che si avvicina maggiormente alla realtàdella donazione. Il sostegno quindi non è solo un investimen-

to economico nel futuro di una bambina o di unbambino che vivono in una situazione di povertà,ma anche un investimento d’affetto.

ADOZIONE O SOSTEGNO A DISTANZA?

Adozioni a distanza o sostegno a distanza? Al dilà dei termini poco importa. L’obiettivo è, in ognicaso, quello di cambiare il mondo garantendo unfuturo migliore a una delle tante bambine obambini in condizione di povertà.

IL SOSTEGNO A DISTANZA IN ITALIA1,5 milionigli italiani aderenti a progettidi adozioni a distanza 455 milionidi euro le somme annualidonate110 paesiin cui vengono realizzati gliinterventi di sostegno380le organizzazioni che sioccupano di sostegno adistanza in Italia.

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Novembre2014 11BRASILE

I bambini del centro Terra Santa sostenuti inBrasile da Solidaria hanno terminato il pri-mo semestre scolastico con un momento di

festa. Al termine del primo semestre si celebrainfatti la “Festa Giunina”, una festività che traeorigine da consuetudini contadine. Nelle città enei villaggi del Brasile le persone indossano ve-

stiti tradizionali che richiamano abitudini e sti-li di vita ormai quasi dimenticati mentre per lestrade vengono venduti prodotti coltivati con me-todi tradizionali. Ecco alcune immagini inviate da nostro referentenel Centro Terra Santa, padre Jean Ajiuni.Alla festa di chiusura del primo semestre ha fat-

AL CENTRO TERRA SANTAFesta Giunina Si è concluso il primo semestre scolastico

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12 Novembre2014

to seguito una giornata dedicate alle “mães”, lemadri, ossia le volontarie che giornalmente se-guono le attività del Centro Educativo Terra San-ta, dedicandosi in particolare alla preparazionedei pasti dei bambini. Ricordiamo che il Centro Terra Santa garanti-

sce sostegno ai minori in regime di semi inter-nato, basandosi sui principi etici d’autonomia,responsabilità e solidarietà. Il programma includebambini da 5 ad 11 anni d’età, residenti nelle fa-miglie più povere, i quali trascorrono gran par-te della giornata presso il Centro frequentando

la scuola primaria e usu-fruendo dei pasti.Attraverso il sostegno a di-stanza, Solidaria collaboracon il Centro Educativo Ter-ra Santa, garantendo un sup-porto a molti bambini che,diversamente, farebbero del-la strada la loro casa e degliespedienti per sopravviverelo stile di vita.

BRASILE

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Novembre2014 13

In luglio e agosto sono con-tinuate anche in Mozambi-co le distribuzioni di ali-

menti e materiale scolastico aiminori inseriti nel programmadi sostegno a distanza. Termi-nato finalmente il confronto ar-mato tra le due principali for-mazioni politiche, ossia il Fre-limo (il partito alla guida delgoverno dall’Indipendenza) e laRenamo (il partito d’opposi-zione), è tornata la normalità edè stato possibile raggiungeretutte le località in condizioni disicurezza. Tuttavia, un certo numero di

nuclei familiari che si erano al-lontanati in altre località alla ri-cerca di sicurezza all’inizio del-le ostilità, non hanno ancora fat-to ritorno nei loro villaggi men-

tre questo numero del nostronotiziario va in stampa. Il ri-torno è previsto nelle prossimesettimane. È probabile quindiche alcuni sostenitori non rice-

vano in tempo la consueta cor-rispondenza natalizia (la foto-grafia e la lettera del minore so-stenuto) che invieremo in un se-condo momento.

MOZAMBICO

È tornata la normalità

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE Filipe Nyusi, candidato del partito Frelimo al governo, ha vinto le elezioni presidenzialidel 15 ottobre con il 57,3 % dei voti. Lo ha annunciato la commissione elettora-le. Ex ministro della Difesa, Filipe Nyusi ha ricevuto molto meno consensi del suopredecessore e compagno di partito Armando Guebuza, eletto nel 2009 con il 76%.Anche in parlamento il Frelimo rimane il primo partito, ma registra un calo pas-sando da 191 a 144 seggi.Afonso Dhlakama, leader della Renamp, lo storico par-tito di opposizione, ha ottenuto il 36,6 % contro il 16,5 % del 2009. È invece sce-so al 6,4%, rispetto all’8,6% di cinque anni fa, Daviz Simango, leader del Movi-mento Democratico del Mozambico nato da una scissione interna alla Renamo.

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Le nostre attività prevedonola visita periodica ai bam-bini sostenuti a distanza, vi-

site che hanno il compito di te-nere i contatti con i bambini,ascoltare le necessità delle lorofamiglie, dare consigli per unacorretta nutrizione, comunica-re le date delle distribuzioni.Eduardo è uno dei nostri ani-matori sociali in Mozambico. Ha32 anni, una moglie e due figli.Vive a Mutua, una piccola loca-lità nel distretto di Dondo, a unacinquantina di chilometri dallanostra sede di Beira. Il suo sogno era quello di di-

ventare un tecnico edile e trovarelavoro in quel settore. A quel-l’epoca, una quindicina d’annifa, vi era molto lavoro nel settoredelle costruzioni: dopo la guer-ra era il momento della rico-struzione e migliaia di edifici, discuole e di centri sanitari dove-vano essere ricostruiti. Ma, si sa,la vita spesso impone stradediverse da quelle desiderate. «Ho lasciato la città per ac-

cudire i miei anziani genitori e,andando a vivere in un piccolovillaggio, non sarebbe stato fa-cile frequentare la scuola.» La distanza da percorrere

quotidianamente dal villaggioalla scuola professionale di Bei-ra rappresentava infatti un gran-de ostacolo in un paese quasiprivo di mezzi di trasporto.

Eduardo ha così dovuto rasse-gnarsi a vivere nel piccolo vil-laggio, dove si poi è formato unafamiglia.Il nostro incontro con

Eduardo è avvenuto una decinad’anni fa, quando il numerodei bambini sostenuti a distan-za aumentava e vi era la neces-sità di trovare un nuovo colla-boratore. Da allora è semprestato con noi, ha frequentato, econtinua a frequentare, i semi-nari che il ministero dell’Azio-ne Sociale organizza periodi-camente per gli operatori socialisui temi della nutrizione, igienee istruzione. Tutte le mattine sale sulla

bicicletta e inizia il giro di visi-te ai bambini sostenuti a di-stanza e alle loro famiglie pro-grammate per quel giorno. Per

ogni visita svolge una breve re-lazione e, una volta al mese,raggiunge la nostra sede e con-segna i fogli che ha compilato. Ledistanze non sono brevi e a vol-te per incontrare certi nuclei fa-miliari occorre pedalare per chi-lometri sotto il sole africano,un’impresa non da poco. Puòanche succedere che, nella sta-gione delle piogge, alcune fa-miglie non siano raggiungibili. «Una volta ho deciso di pren-

dere una canoa per attraversa-re il fiume. Il ponte non era per-corribile perché sommerso dal-l’acqua. Stavo per raggiungerel’altra sponda quando è spun-tato dall’acqua un coccodrillo:ha girato per un po’ attorno allacanoa e poi si è allontanato. Perfortuna non ha rovesciato lacanoa…»

14 Novembre2014 ATTIVITÀ

INCONTRO CON I NOSTRI COLLABORATORI

Conosciamo Eduardo

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Novembre2014 15TESTIMONIANZE

IL RACCONTO DI GINO E MAGALY

«Abbiamo incontrato la piccola Sindy»

Da tempo io e mio marito sentivamo par-lare, da alcuni nostri amici, del lorobambino sostenuto a distanza. Poi un

giorno, leggendo in una rivista l’invito del-l’associazione Solidaria Onlus ad aderire ad unprogramma di adozioni a distanza non ab-biamo esitato un istante. Dopo alcuni giorniè arrivata la fotografia di una bambina, Sin-dy Dhanna, che viveva nella Repubblica Do-minicana. Per la verità avevamo indicato noiquesto Paese: io sono di origine cubana e, par-lando spagnolo, avevo il vantaggio di poter cor-rispondere direttamente con la piccola Sindye la sua famiglia. Così la scorsa primavera ab-biamo deciso di visitarli.

È stata un’esperienza indimenticabile ve-dere la “nostra” bambina e conoscere le loca-lità in cui Solidaria opera, tra difficoltà e pro-blemi. Ho conosciuto i volontari di Solidaria,Jacinto, Felix, la signora Rosa e Maurizio, l’in-stancabile coordinatore delle attività di so-stegno. Quando siamo andati via ci siamo salutati

con un lungo abbraccio e con la promessa dirivederci presto. Un ringraziamento a tutti coloro che ab-

biamo conosciuto per l’ospitalità ricevuta conl’augurio che il nostro entusiasmo possa coin-volgere altre persone a seguire la nostra espe-rienza e sostenere un bambino.

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