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Simone de Beauvoir -Il Secondo Sesso: Esiste la Donna?- A cura di Renate Zahar (Il Saggiatore, 1981) Mentre mi ascolto "Don't Need" delle Bikini Kill :D riporterò alcuni stralci di questo libro, iniziando dalla prefazione, per cercare di dare un'idea di Simone de Beauvoir, e del suo Femminismo. Per prima cosa, partiamo un po' dall'ambiente dentro il quale si muove Simone: l'Esistenzialismo. Mentre il Femminismo Borghese aveva fatto delle battaglie per il diritto di voto e di istruzione e il Femminismo Socialista aveva puntato sull'integrazione della Donna nel processo produttivo, ovvero, semplificando, muovendosi in una direzione concreta, d'azione, ma non "globalmente culturale", andando a scovare anche i motivi "religiosi/culturali" alla base della sottomissione della Donna all'uomo, nei secoli; questo insieme di motivi possiamo chiamarli "disuguaglianza ontologica" ("ontologico" è in Filosofia tutto ciò che si riferisce allo studio dell'essere), ovvero la disuguaglianza che divide il mondo in "maschi" e "femmine", e la conseguente "matrice esistenziale", ovvero i ruoli che l'uomo ha imposto alla Donna: moglie (puttana) madre. Una segregazione sessista basata sul diktat (specialmente foraggiato dal cristianesimo patriarcale) della riproduzione e della famiglia. Quindi, con Simone de Beauvoir si va costruendo un Femminismo visto anche come Filosofia, che studi la condizione esistenziale, tutto ciò che caratterizza l'esistenza della Donna, il suo esserci, in questo mondo. Inizio riportando questo stralcio, per dare un'idea basilare di questo tipo di Esistenzialismo (in cui la nostra Simone si va formando: l'Esistenzialismo Ateo di Sartre) : Pagina 10 1

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Simone de Beauvoir -Il Secondo Sesso: Esiste la Donna?- A cura di Renate

Zahar (Il Saggiatore, 1981)

Mentre mi ascolto "Don't Need" delle Bikini Kill :D riporterò alcuni stralci di

questo libro, iniziando dalla prefazione, per cercare di dare un'idea di

Simone de Beauvoir, e del suo Femminismo. Per prima cosa, partiamo un po'

dall'ambiente dentro il quale si muove Simone: l'Esistenzialismo.

Mentre il Femminismo Borghese aveva fatto delle battaglie per il diritto di

voto e di istruzione e il Femminismo Socialista aveva puntato

sull'integrazione della Donna nel processo produttivo, ovvero,

semplificando, muovendosi in una direzione concreta, d'azione, ma non

"globalmente culturale", andando a scovare anche i motivi

"religiosi/culturali" alla base della sottomissione della Donna all'uomo, nei

secoli; questo insieme di motivi possiamo chiamarli "disuguaglianza

ontologica" ("ontologico" è in Filosofia tutto ciò che si riferisce allo studio

dell'essere), ovvero la disuguaglianza che divide il mondo in "maschi" e

"femmine", e la conseguente "matrice esistenziale", ovvero i ruoli che

l'uomo ha imposto alla Donna: moglie (puttana) madre.

Una segregazione sessista basata sul diktat (specialmente foraggiato dal

cristianesimo patriarcale) della riproduzione e della famiglia.

Quindi, con Simone de Beauvoir si va costruendo un Femminismo visto

anche come Filosofia, che studi la condizione esistenziale, tutto ciò che

caratterizza l'esistenza della Donna, il suo esserci, in questo mondo. Inizio

riportando questo stralcio, per dare un'idea basilare di questo tipo di

Esistenzialismo (in cui la nostra Simone si va formando: l'Esistenzialismo

Ateo di Sartre) :

Pagina 10

1

"L'assenza di Dio è però ben lungi dall'autorizzare ogni licenza: viceversa

proprio perchè l'uomo è abbandonato sulla terra, i suoi atti sono impegni

definitivi, assoluti. Egli porta la responsabilità di un mondo che non è opera

di una potenza estranea, bensì la sua stessa opera, un mondo in cui si

iscrivono tanto le sue sue sconfitte quanto le sue vittorie. Un Dio può

perdonare, cancellare, ricompensare; ma se Dio non esiste, gli errori degli

uomini sono inespiabili" ("Per una morale dell'ambiguità"). Punto di

partenza e punto di arrivo per poter affrontare responsabilmente le proprie

scelte è la consapevolezza di essere soli."

(Chi volesse approfondire o avere qualche informazione in più, a livello

basilare, sui vari tipi di Esistenzialismo, può consultare i miei schemini al

riguardo)

Pagina 18

"è così che Simone dà molto peso a quello che chiama "la matrice

esistenziale", l'analisi dell'esistenza alienata della donna: storicamente si è

sviluppata una struttura sociale di subordinazione che ogni donna

soggettivamente subisce e assume allo stesso tempo.

(Nota di Lunaria: facciamo un parallelo con la storia di Amina, una delle

Attiviste Arabe delle Femen!

"Nella nostra cultura il valore della donna è legato all'uomo e il vero disastro

è che anche le donne ci credono." e "Quello che mi ferisce di più non è il

sessismo degli uomini nei confronti delle donne ma è il sessismo delle donne

contro se stesse")

"Il "Femminile" non è altro che il mito della donna, creato dagli uomini, la

"femmina" è un prodotto maschile." (Nota di Lunaria: chi volesse

approfondire i motivi culturali e religiosi che hanno imposto la sottomissione

della Donna, può leggere il mio scritto "Misoginia e morale cattolica")

"Le donne, però, lo vivono come realtà loro, rivendicano addirittura la loro

subordinazione come "destino naturale" e glorificano la propria prigionia

come missione nel mondo" (Nota di Lunaria: l'esempio dei nostri giorni sono

le Christian women against Femen, vere e proprie donne col cazzo, che

ragionano peggio di un uomo!)

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"Le prospettive liberatorie passano necessariamente attraverso la

distruzione della femmina, "quel prodotto intermedio tra il maschio e il

castrato che chiamiamo donna".

Ma che cosa è allora l'"autenticità della donna"? Non sarà identica a quella

dell'uomo, anche se Simone propone la "Trascendenza" come principio

liberatorio."

Pagina 19

"La questione della sessualità femminile ci pone il problema dell'attività-

passività."

Anche questo è un punto da tenere presente, e il discorso sarebbe

sterminato; dobbiamo però partire dalla consapevolezza che "i gusti

sessuali" (donne che si fanno schiavizzare e umiliare sessualmente)

dipendono soprattutto dall'educazione che si è ricevuta in famiglia, e dal

rapporto col modello di padre "toccato in sorte" (è basilare sapere che non è

detto di riuscire a ricordare esattamente tutto).

Chi volesse approfondire i motivi che portano alla sottomissione sessuale a

causa del transfert paterno, consulti questi miei scritti: "L'Amore, tra

Maestro e schiava" e le riflessioni in "Appunti".

Ripeto nuovamente che il libro fondamentale da consultare è "Voglia di

padre" di Victoria Secunda, che è il libro più completo sull'argomento. Se si è

schiave sessuali di un uomo, e per quanti sforzi si facciano, non si riesce a

sottrarsi, bisogna perlomeno capire che motivi ci sono alla base "di questa

scelta" (che scelta NON è, è indole acquisita, è educazione patriarcale

ricevuta nell'inconscio! Non è una scelta libera e ponderata, consapevole e

dignitosa!) ovvero: "lo faccio per godere anch'io, in quanto donna completa

e sullo stesso piano dell'uomo oppure mi interessa farmi del male attraverso

gli uomini?", "Mio padre si arrabbiava con me, e se sì, per quali motivi?",

"Sento di essere colpevole per qualcosa, ma non so bene che cosa...però se

succede qualcosa, mi sento sempre io la colpevole!", "Mi propongo come

schiava sessuale perchè ho paura di non essere voluta", "Mi propongo come

schiava sessuale perchè mi sembra che in quel modo, l'uomo mi amerà e

starà con me", "Mi faccio maltrattare dagli uomini perchè non voglio

accanto a me un uomo che invece mi tratti bene", "Non riesco a farmi

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piacere i miei coetanei: perchè? Sono attratta dagli uomini adulti: perchè?" e

così via.

Pagina 19-20

"La Donna è l'Altro, o meglio, la donna è diventata l'Altro nel corso della

storia, da intendersi pertanto come storia della sua oppressione. La

categoria di "Altro" proviene da Hegel ed è diventata centrale per la Filosofia

Esistenzialista. Ogni coscienza, affermando la sua soggettività, la sua

essenza, si contrappone ad altre coscienze che tende necessariamente ad

oggettivare, a rendere inessenziali. Siccome anche ogni altra coscienza ha il

bisogno di affermarsi in quanto soggetto, oggettivando a sua volta gli altri,

esiste una fondamentale ostilità fra un soggetto-oggetto e l'altro." (e questo

porta all'Incomunicabilità, a mio parere, il tratto fondamentale

dell'esistenza).

"L'Inferno sono gli Altri", nel linguaggio di Sartre. "Se c'è un Altro, chiunque

esso sia, ovunque sia, e quali che siano i suoi rapporti con me, anche se non

agisce su di me in altro modo che con la semplice comparsa del suo essere,

io ho un di fuori, una natura; il mio peccato originale è l'esistenza dell'altro."

(Sartre, "L'Essere e il Nulla").

(Nota di Lunaria: è lo Sguardo dell'Altro, il modo che il nostro prossimo

(uomo e società) ha di guardarci, per etichettarci, farci indossare una

maschera che sia adegui alle sue esigenze: un burqa piuttosto che un

completino in latex, sono la stessa cosa! Chi volesse ulteriori spunti al

riguardo dello Sguardo dell'Altro - non solo sessuale, ma anche razziale - può

leggere questo scritto: "Léopold Sédar Senghor: il Rifiuto di assimilarsi")

"La donna, storicamente, è diventata l'Altro per definizione; ha potuto,

originalmente, essere relegata a livello di oggetto, perchè la sua costituzione

fisiologica, la sua funzione riproduttiva, la rinchiudevano nell'immanenza. Lo

specifico dell'essere umano è la sua capacità di trascendersi, ad andare oltre

la pura riproduzione animalesca. La trascendenza presuppone l'affermazione

del soggetto e, quindi, l'oggettivazione, l'alienazione, nelle altre coscienze; è

un principio aggressivo che domina il rapporto dell'uomo con la natura e i

rapporti fra gli uomini. Le donne - il sesso che rigenera la vita - sono state

inizialmente escluse dalla trascendenza (nota di Lunaria: in realtà, nelle

primissime società matriarcali primitive era la Donna a detenere il potere),

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dalla creazione di valori umani e sociali."

Pagina 21

"Il peccato originale consiste nell'esclusione della donna dalla trascendenza"

secondo Simone de Beauvoir, principio fondamentale per tutto il processo

storico. La storia dell'umanità è fatta dalla lotta costante contro la natura:

trasformandola, l'uomo la domina. L'uomo si trascende, e ciò vuol dire

supera la sua mera esistenza naturale, animalesca, creando valori nuovi,

trasformando legami naturali in rapporti sociali. L'uomo è artefice della sua

storia, anche se fino ad oggi il processo storico assume ancora spesso un

carattere quasi naturale; vale a dire che gli avvenimenti storici vengono

subiti con la stessa impotenza, con la stessa rassegnazione, come le

catastrofi naturali. Perciò parliamo dell'alienazione dell'uomo, da se stesso e

dalla sua oggettivazione nella storia. Il rapporto con se stesso e con la storia

- finora almeno - varia però a seconda del sesso: << L'uomo partorisce idee,

la donna bambini>>. La donna, inizialmente discriminata dalla sua

costituzione fisica, è stata esclusa dal processo storico; solo minimamente

ha saputo liberarsi dall'immanenza della riproduzione. Ma l'uomo non solo si

è appropriato della trascendenza, costringendo la donna all'immanenza;

l'inessenzialità della donna, che la blocca a metà strada tra essere naturale e

essere umano, facilita ulteriormente l'identità maschile: l'uomo si

contrappone alla donna, la riduce in un "Altro", incapace, per definizione, di

contrastarlo seriamente.

<< La donna appariva in tal modo come l'inessenziale che non ritorna mai

all'essenziale, come l'Altro in assoluto, senza reciprocità...è la natura

innalzata alla lucidità della coscienza, è una coscienza naturalmente

sottomessa. Ed è questa la meravigliosa speranza che l'uomo spesso pone

nella donna: egli spera di compiersi come essere nel possesso carnale di un

essere, facendosi nel contempo confermare nella propria libertà da una

docile libertà altrui. Nessun uomo acconsentirebbe ad essere un donna; ma

tutti si rallegrano che vi siano delle donne>> ("Secondo sesso")

(Nota di Lunaria: in realtà, qui dissento totalmente da Simone: esistono

perversioni maschili come il travestitismo, e la Dominazione Femminile, il

FemDom, che prevede anche, nei casi estremi, non solo la Femminilizzazione

dello schiavo - che verrà educato a vivere come una donna; esempio: urinare

seduto, indossare l'assorbente ecc. - ma anche la castrazione - ovviamente,

con lo schiavo ben felice di essere castrato.)

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Pagina 22-23

"Donna non si nasce, lo si diventa" ... Ma donna non si diventa soltanto per

condizionamento sociale, donna si diventa individualmente, facendo delle

scelte per la propria vita. Non esiste nessuna fatalità alla quale bisognerebbe

rassegnarsi, nessuna differenza naturale fra i sessi. Simone de Beauvoir non

nega le differenze biologiche tra uomo e donna, ma nega la necessità che

queste differenze abbiano le conseguenze sociali e psicologiche che

conosciamo." (ovvero, l'immensa eredità "culturale" religiosa che ha posto

al vertice il dio padre creatore!, distruggendo tutto ciò che si riferiva - in

armonia con la Natura - al Femminile. Nota di Lunaria).

Pagina 25

"Non è la natura che definisce la donna: è lei che si definisce rielaborando in

sé la natura, secondo i propri moti affettivi"

è più che evidente che una donna nata e cresciuta in una fallocrazia

religiosa, non può che rielaborare e introiettare dentro di sé i "modelli

culturali" che la escludono dalla sfera del Divino: nei culti patriarcali non

esiste la figura della Sacerdotessa. Non solo escluse, ma anche considerate

impure e immonde.

Un'altra cosa che vorrei riportare, è anche il "merito" della psicanalisi e della

psicologia, che riducendo tutto l'esistere umano all'"invidia del pene", ha

portato un disastro culturale quasi pari a quello del cristianesimo più

misogino. (alla figura cristiana della "donna ianua diaboli", la porta che

permette al demonio di agire nel mondo, secondo un tema caro agli "illustri"

Tertulliano e Sant'Agostino, la concezione della donna vista come concubina

di satana/che induce l'uomo santo e pio a peccare, la psicanalisi ha sostituito

la figura - altrettanto falsa e deleteria - della donna isterica, in costante

invidia per un pene!).

Pagina 27:

"Non è l'inferiorità delle donne che ha determinato la loro insignificanza

6

storica: è la loro insignificanza storica che le ha condannate all'inferiorità."

E direi, che è il trionfo del cristianesimo che ha fatto regredire ulteriormente

le donne: non solo nei popoli pagani, pur essendoci comunque una

sottomissione legata alla riproduzione, famiglia ecc., c'era comunque più

libertà (le donne celte; Ipazia, Donna Scienziata, le Donne

Erboriste/Chimiche del Medioevo, ovviamente perseguitate come

streghe...), ma tutto il cristianesimo che si va formando dai padri apologisti

in poi, c'entra davvero poco col messaggio originale di Gesù. Ben dice la

Teologa Uta Ranke-Heinemann quando sostiene che tutto il cristianesimo,

come lo conosciamo, è venuto a formarsi sulle defecazioni teologiche di

menti malate di repressione, paranoia, fallocentrismo, senso di inferiorità,

schizofrenia, allucinazioni deliranti, assunte al rango di "colonne del

pensiero occidentale" (usando un termine che si usa spesso, sventolando i

libri di Sant'Agostino al vento, "le radici cristiane dell'occidente").

Pagina 28

"Nel Secondo volume - L'esperienza vissuta -, Simone de Beauvoir analizza i

vari momenti della condizione della donna: l'infanzia, la pubertà, la

sessualità femminile, la situazione della donna sposata, della madre, della

prostituta, il rapporto della donna con la vita pubblica, i problemi che pone

la vecchiaia. L'esame di tutti questi momenti conferma che la donna è

perennemente confinata nell'immanenza, nell'inessenzialità. Ma non solo

questo, non si tratta di una semplice costrizione, più o meno violenta. In

ogni donna, come eredità culturale, come struttura psichica che via via si sta

formando nella bambina, nella ragazza, esiste una complicità con

l'oppressore che fa sì che la donna tenda ad assumersi la propria

subordinazione come valore positivo. I capricci della donna narcisista, la

dedizione della donna innamorata e di quella mistica vengono analizzati da

Simone de Beauvoir come giustificazioni della propria impotenza. Non c'è da

rassegnarsi, però. Si diventa donna, non lo si nasce. Non esiste un destino

fatale che predispone la donna all'inessenzialità, anzi. La maggiore

integrazione nella sfera produttiva e pubblica e la possibile

regolamentazione delle nascite nella società di oggi costituiscono una base

reale perchè le donne prendano la loro vita nelle proprie mani. Ma

l'oppressione più forte, più durevole, più difficile da combattere è quella

dentro, quella che denuncia Kierkegaard nella citazione che Simone de

Beauvoir ha scelto come motto per il secondo volume:

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"Che disgrazia essere donna! tuttavia, il male peggiore per una donna

consiste nel non capire che è un male."

(Nota di Lunaria: cosa fare per debellare la piaga del sessismo interiorizzato

dentro di sé? Fare come facevano Senghor e gli Intellettuali Neri che a

partire dagli anni '50 cercarono di spezzare la schiavitù più difficile che

l'uomo bianco aveva imposto loro: avergli inculcato il senso di inferiorità nel

profondo di se stessi, di generazione in generazione, tanto che da se stessi

erano razzisti nei confronti di se stessi, perchè si vergognavano di se stessi.

Siamo schiave degli uomini, perchè noi stesse ci poniamo come tali, dopo

aver preso consapevolezza che comunque, è soprattutto l'educazione

famigliare o il rapporto col padre, che ci hanno programmato come schiave.

Si deve cercare di sottrarsi, per esempio, stringendo amicizia con altre

Donne, o riscoprendo religioni che santificano l'Elemento Femminile: tutto il

Neo-Paganesimo, per esempio. Attingere da fonti pure il Vero Modello di

Femminile, e non bere alle pozze fetide e putride nelle quali gli uomini ci

fanno bere, per inculcarci la loro visione abominevole del femminile: o

santa, o puttana, sempre colpevole).

Pagina 30:

"Mentre il ragazzo accetta con gioia ogni manifestazione del suo corpo e

della sua sessualità come segno di potenza, la ragazza la subisce come

disagio. La schiavitù mensile la terrorizza, e l'orrore che le mestruazioni le

ispirano tende ad accrescere i dolori. Fenomeni normali le sembrano

anomalie, segno di malattie. I sensi di colpa, principio portante della cultura

cristiana, condizionano notevolmente di più la donna che l'uomo. La

fanciulla impara sistematicamente a non avere fiducia in se stessa.

Proiettata verso un futuro in cui la soluzione sarà gestita da un uomo, la

ragazza tende a modellarsi sull'ideale che lui ha di lei."

(Nota di Lunaria: Che fare, di fronte a questa sterminata eredità cristiana che

ci ha affossate escludendoci dal Divino? CASTRARE I TEOLOGI: CASTRARE I

SAN TOMMASO D'AQUINO, I TERTULLIANO, I SANT'AGOSTINO. Boicottare la

chiesa, iniziare scioperi di massa, ideologici, ma questa è una cosa che

dovrebbe partire dalle stesse cristiane, in primis).

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Pagina 31

"L'erotismo della donna è molto più complesso di quello dell'uomo e

rispecchia la complessità della situazione femminile; lei ha addirittura due

organi sessuali, dei quali uno non ha nessuna parte nella procreazione. Nella

società patriarcale il piacere sessuale, perfino la sessualità stessa, sono stati

negati alla donna: <<L'atto sessuale, per essa, se non è santificato dalle legge

e dal sacramento, è colpa, rovina, sconfitta, debolezza...>>. La paura, il

disgusto, la frigidità, la rassegnazione, il cinismo sono reazioni frequenti alla

sopraffazione che subiscono nel rapporto sessuale con un uomo; spesso solo

un rapporto lesbico le fa scoprire la propria sessualità."

(Nota di Lunaria: la frigidità, il disgusto verso il fallo, devono essere il

tentativo di rivolta contro gli uomini; godere tra donne, psicologicamente e

/o fisicamente, ed escludere gli uomini dalle proprie fantasie sessuali o dalla

propria idea di godimento. Offrirsi ai rapporti sessuali come cadaveri, in

attesa del patibolo. Utilizzare - e farsene vanto - strumenti come vibratori,

per poi disprezzare l'inutilità del pene, non necessario a niente, nella vita

sessuale di una Donna che trova più soddisfazione in altre cose e oggetti.

Bisogna castrare gli uomini ideologicamente facendoli sentire inutili, non

necessari a niente. Noi Donne siamo state colpevoli di aver supportato i loro

deliri di "Io faccio godere le donne col Mio Pene", assecondandoli, per

amore o affetto. è ora di demolire questa fandonia, per sostenere a voce

alta che il godimento femminile passa per ben altre vie, che non sono quelle

falliche.)

Pagina 32

"La penetrazione, o meglio, la riduzione della sessualità al rapporto genitale,

è ancestralmente associata alla violenza, al dolore e alla minaccia di un

figlio."

"Non è sorprendente che molte donne vivano l'omosessualità come

liberatoria."

(Cosa che in effetti è, nel caso di sottomissione sessuale causata dal

transfert paterno, perchè non cade sotto il binomio angoscia-rancore, o

colpa-espiazione, che sono alla base dell' "attrazione sessuale" per gli

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uomini-cloni del padre. Il Lesbismo sarebbe la soluzione al problema, perchè

rancore/violenza/angoscia li si percepisce solo nell'uomo - per il ricordo

inconscio del padre - e non in una Donna, con la quale ci si sente paritarie.

Nota di Lunaria)

"In un mondo maschile, dove le donne, più o meno, sono costrette a

recitarsi, dove la loro sessualità è negata, è mutilata, per adeguarla a quella

maschile, l'omosessualità può essere la ricerca della propria femminilità,

oltre a significare il rifiuto di farsi oggetto. << Tra donne l'amore è

contemplazione; le carezze sono destinate meno ad impadronirsi dell'altra

che a ricrearsi lentamente attraverso l'altra; il distacco è abolito, non c'è né

lotta, né vittoria, né disfatta; in un'esatta reciprocità ognuna è nello stesso

tempo soggetto e oggetto, padrona e schiava: la dualità è complicità.>>."

Pagina 35

"Si veste per mostrarsi; si mostra per farsi essere. Con ciò si sottomette ad

una dolorosa dipendenza. Anche la prostituzione è da analizzare come

correlativo al matrimonio. << Occorrono le fogne per garantire la salubrità

del palazzo>> dicevano i padri della chiesa."

("Occorrono i falli immondi, per garantire il persistere del Male, ché

altrimenti, in un mondo popolato solo da Vagine, a Immagine e Somiglianza

della Dea Madre, non ci sarebbero né violenze né sopraffazioni", nota di

Lunaria Lady Femme Fatale, Dottoressa in Scolastica Misandrica).

"Con la vecchiaia la situazione della donna muta: si libera della necessità di

farsi oggetto, spesso diventa più serena ed allegra. Ma ella scopre questa

libertà in un momento in cui non può più farne uso."

"La donna innamorata, invece, opera una completa rinuncia di sé a

vantaggio di un padrone. Il suo amore è insieme un sogno di annientamento

e una avida volontà di essere. La donna innamorata trova la giustificazione

della propria esistenza nel mettersi totalmente al servizio di un altro. Sono

soprattutto gli uomini che hanno proclamato da sempre che l'amore è il

supremo compimento per la donna."

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Pagina 36

"Rivolgendo il suo amore ad un uomo, la donna vi cerca Dio. Se le

circostanze le proibiscono l'amore umano, si rifugia nell'amore mistico,

sceglie di adorare la divinità di Dio stesso."

(Nota di Lunaria: riporto qui una cosa che ebbi già modo di scrivere, e che

merita di essere conosciuta:

In “Lacrime Amare”, di Elizabeth E.Green, un libro che analizza la violenza e i

crimini storici del cristianesimo contro le Donne, a pagina 41 e successive, si

ha una lunga e dettagliata analisi agghiacciante – con testimonianze di

Donne - su come figlie o mogli picchiate e violentate a più riprese da padri,

mariti, fratelli, sopportassero il tutto in silenzio, oppure fossero (proprio dal

confessore!) esortate “a sopportare con remissività” perchè “L’autorità di

Dio Padre non si limita al padre della famiglia ma opera anche attraverso il

marito, Così, donne vittime di ogni tipo di violenza domestica spesso

interpretano la loro sofferenza come la punizione di un Dio Padre che si

identifica col marito”. Le studiose concordano che l’immagine di un Dio

Padre, date le nostre strutture, sia della società sia della famiglia, è di

legittimare il dominio e le violenze maschili e di inibire la rabbia e protesta

legittime delle donne contro tale aggressione.”

Molti casi di incesto compiuti nelle famiglie fortemente religiose, venivano

visti, dalla bambine, come la volontà stessa di Dio, perchè nella loro mente

ancora incapace di razioncinio, tendevano a collegare la figura del Padre - il

loro papà, magari fervente cristiano - con il Dio-Padre.)

Ma cosa intende Simone de Beauvoir con "Trascendenza"?

Pagina 37

"La trascendenza è la capacità dell'uomo di andare oltre il suo vegetare

nell'inessenzialità; l'uomo si trascende proiettandosi nell'essere,

affermandosi con aggressività contro le altre coscienze, creando dei valori."

"L'appello che Simone fa alle donne è quello di conquistarsi, anche loro, la

trascendenza."

Come?

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Attraverso l'Arte, L'Espressione di Sé. è questo il Tentativo di Rivolta che

dobbiamo tentare.

Da questo scritto si capisce bene che le principali paludi nelle quali ci

areniamo, la maggior parte tra Noi, sono due:

1) Innamorarsi dell'uomo, e quindi, annullarsi per i suoi capricci (diciamo,

che possiamo essere fortunate, nell'innamorarci di qualcuno che per quanto

potere avrebbe su di Noi, sceglie di rispettarci)

2) Le più sfortunate tra Noi pagano l'aver avuto un padre che ci ha educato

alla sottomissione, e quindi, tendiamo a metterci da Noi stesse in una

posizione di sottomissione (pure senza amore, tra l'altro!)

Tentiamo quindi di trascenderci non rinnegando Noi Stesse:

nel primo caso, sacrifichiamoci pure per l'amato, ma conserviamo un briciolo

di volontà di sacrificarci anche per Noi Stesse, facendo ciò che ci piace,

facendo ciò che amiamo culturalmente e che ci distacchi da lui.

Nel secondo caso, è arduo, davvero arduo, rinnegare questa indole malsana,

ma possiamo tentare di tenerla a bada con l'Autoconsapevolezza. Cerchiamo

di ripeterci che non siamo colpevoli di nulla, paghiamo le colpe dei padri.

Cerchiamo di ripeterci che se l'uomo tirannico ci fa male, lo fa solo perchè

Noi non siamo capaci di sottrarci.Che se fossimo state altre donne, con dei

vissuti famigliari diversi, non saremmo lì; Che non è amore, né devozione,

sopportare. è solo masochismo, è solo disprezzo di se stesse. Riserviamo i

nostri lati positivi, la gioia nelle piccole cose, un sorriso mentre si osservano i

bambini giocare, o le farfalle volare, qualsiasi cosa ci faccia sorridere, per

quanto raramente, non al carnefice che ci vessa, ma alle Nostre Amiche, alle

altre Donne.

Iniziare a scrivere, da Noi Stesse, una Nuova Teologia, basandoci su questo

assunto:

Dalla teologa Rosemary Ruether:

"La morte del dio padre diventa allora la distruzione dell'immagine alienata

dell'egoismo maschile nel Cielo."

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"E così Benda afferma nel "Rapport d'Uriel": "Il corpo dell'uomo ha di per sé

un senso, a prescindere da quello della donna, mentre quest'ultimo ne

sembra privo se non si richiama al maschio...L'uomo può pensarsi senza la

donna: (nota di Lunaria: no, in realtà la forma corretta è: "L'uomo può

pensarsi in una posizione di violenza contro la donna, che gli appare come

una cosa") lei non può pensarsi senza l'uomo" (nota di Lunaria: questa stessa

cosa la si ritrova in "Ave Mary" di Michela Murgia: la donna - Maria, unico

modello femminile giusto e lecito agli occhi del cristianesimo - vista come

mezzo: non un essere in sé, bensì un essere in vista di un chi, ovvero, il

piccolo maschio).

"Si spiegano invece se si scopre, con Hegel, nella coscienza stessa una

fondamentale ostilità di fronte ad ogni altra coscienza; il soggetto - in questo

caso, il maschio - si pone - si afferma - solo opponendosi - ovvero,

rivaleggiando contro la donna -."

Nota di Lunaria:

Il libro cita non a caso altre due categorie di "altro" soggiogate: ebrei e neri.

Pensiamo al giorno d'oggi: chi è il nostro "altro"? In tempi dove formalmente

la donna ha raggiunto la parità... "lo spirito di ostilità" verso "l'altro" è

trasmigrato contro "l'extracomunitario" (l'albanese, lo zingaro, il

marocchino, il filippino e così via).

Se ci pensiamo, dobbiamo riconoscere che ciascun periodo storico ha avuto

"i suoi capri espiatori": nel Medioevo, la donna vista come concubina di

Satana; nella Germania nazista l'altro/il capro espiatorio diventano gli ebrei;

in Alabama negli anni '50 "l'altro" erano i neri. E oggi? Negli anni '70 al Nord

"gli altri" erano i meridionali, e con il cambiamento socio-etnico iniziato

ormai dagli anni '90, ecco che "magicamente" si sposta "l'odio" dai

meridionali agli extracomunitari. Questo, lungi dall'essere una spiegazione,

cosa ci porta a comprendere? Che forse, è insito proprio nell'uomo maschio

il dover trovare di volta in volta "capri espiatori" da controllare e sui quali

scaricare i propri lati inconsci e le proprie fobie: ecco che al "diverso" si

addita tutto il negativo o le proprie pulsioni incontrollabili: secoli orsono, la

fobia inconscia di cedere al sesso "la si risolveva" additando le donne come

"ianua diaboli: porte attraverso il quale il Demonio tentava gli uomini pii",

oggi nel 2013 essendo di gran lunga tramontata la moralità bigotta, con uno

sfogo animalesco del bisogno di "copulare", ecco che non ci si accusa di

stupro e violenza contro le donne, ma la si carica sulle spalle dell'"albanese",

13

del "romeno".

"Romeni, tutti stupratori" e così via, diventa affermare "Noi Italiani non lo

siamo, sono loro ad esserlo".

"Il fatto è che le donne non hanno i mezzi concreti per raccogliersi in

un'unità in grado di porsi, opponendosi. Le donne non hanno un passato,

una storia, una religione."

FALSO. Le Donne l'hanno avuta, ma è stata spazzata via dal cristianesimo.

Avevamo un passato di Matriarcato, di Dee, persino Guerriere (si veda

l'esercito persiano che arruolava donne: si può farsene un'idea in questo sito

che mi ha segnalato Vanessa: http://www.persepolis.nu/ )

Dobbiamo ripartire da qui. Non rischiamo più né roghi né torture. è ora di

organizzare, diffondere, supportare il nostro Passato, e dove manchino

tasselli, crearli.

Riprendiamoci l'eredità delle Antiche Dee (abbiamo innumerevoli esempi,

sia pagani occidentali, sia orientali!), riprendiamoci le Donne Scienziate,

Sciamane: le Ipazia, le Guglielma. La Donna, Incarnazione dello Spirito Santo.

Ovunque vedo cristiane, col capo chino di fronte ad una gerarchia

vistosamente fallocentrica; eppure, non è lo stesso Stato Italiano (e non

viviamo in una Teocrazia!) che dovrebbe proibire organizzazioni che

promuovano le discriminazioni legate al sesso?

La chiesa cattolica non è appunto un ente che ancora discrimina le donne?

Sì. Totalmente. Perchè nessuna Donna, nessun Pensatore Laico lo grida a

gran voce? Negli ultimi mesi si è scatenata una vera e propria isteria di

massa, un culto della personalità per "Papa Francesco"; basta sfogliare una

qualsiasi "Famiglia Cristiana" per rendersene conto; ebbene, "dov'è il

cambiamento"? Ha forse "enciclato" sulla condizione femminile? A me non

sembra affatto. Cosa sarebbe l'evento miracoloso? Che si chiama Francesco

e viaggiava sul metrò? Sarebbero queste le "rivoluzioni ecclesiali"?

Cito ancora, dal libro:

"Legislatori, preti, filosofi, scrittori, dotti, si sono accaniti a dimostrare che la

condizione subordinata della donna era voluta dal cielo" (Nota di Lunaria:

appunto. La concezione del Divino come "dio padre"...) "e utile per la terra.

Le religioni foggiate dagli uomini riflettono tale volontà di dominio [...]

Hanno messo la filosofia, la teologia al loro servizio (nota di Lunaria:

CASTRIAMO SAN TOMMASO dovrebbe essere il primo punto per ripartire,

per ricostruire/epurare la società occidentale dai deliri di un paranoico

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schizofrenico represso sul quale si è fondato l'intero occidente e che ancora!

viene considerato una delle colonne portanti del pensiero occidental-

cristiano!) come risulta dalle proposizioni citate di Aristotele e di San

Tommaso."

Un altro esempio?

San Agostino, altro represso schizzato assunto al rango di "gran esempio di

cristiano!"; si legga questo passaggio:

"è degno di nota che nel secolo XVI per tenere la donna maritata sotto

tutela, si facesse appello all'autorità di Sant'Agostino, dichiarando che << La

donna è una bestia, né salda né costante >>"

Ebbene? Dove sono i papi francesco intenti a rivoluzionare la chiesa?

Quando sentiremo (?) un papa proclamare, fare un mea culpa, estirpare

definitivamente dalla dottrina cristiana questi deliri?

(tra parentesi, di tutti i deliri a sfondo sessuale dei padri della chiesa non vi è

quasi praticamente traccia nelle parole di Gesù! Ma quanti cristiani/e lo

sanno? Basta vedere, al giorno d'oggi, le deliranti prescrizioni vestimentarie

dei Testimoni di Geova - no ai jeans, no alle donne con pantaloni, no alle

minigonne, no alla camicie di flanella -, come se Gesù avesse incentrato

tutto il suo messaggio sulle prescrizioni di un look!)

Noi "bestie né salde né costanti" e - come ci ricorda il buon San Tommaso,

"maschi malriusciti",- stiamo ancora aspettando che dal vero messaggio

cristiano siano strappate tutte le erbacce piantate dai Tommaso e dai

Tertulliano...

Riprendo il discorso che facevo più su, riportando queste altre frasi:

"Per provare l'inferiorità della donna, gli anti-femministi hanno allora messo

in campo non solo la religione, la filosofia e la teologia, ma anche la scienza:

biologia, psicologia."

(nota di Lunaria: difatti, dopo il cristianesimo, l'altra cazzata infame assunta

a colonna di pensiero occidentale è stata l'invidia del pene, del nostro

simpatico amante di sigari Freud...; riguardo alla biologia, fu tirata in ballo

anche per sostenere l'inferiorità di questa o quella razza rispetto a quella

"ariana"...)

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"Ciò che al massimo si accordava "all'altro" sesso era "l'uguaglianza nell

sofferenza". Questa formula ha avuto fortuna ed è molto significativa: è

esattamente quella che usano le leggi Jim Crow (provvedimenti razzisti) a

proposito dei Negri d'America [...] L'Eterno Femminino equivale all' "anima

negra" e al "carattere ebraico" [...] ma ci sono analogie profonde tra la

situazione delle donne e quella dei Negri: un medesimo paternalismo

emancipa oggi le une e gli altri, e la casta in passato dominante vuole tenerli

al loro posto, cioè al posto che essa ha scelto per loro."

"è noto il paradosso di Bernard Shaw: l'americano bianco, in sostanza relega

il Negro al rango di lustrascarpe: e ne conclude che è capace solo di lustrare

le scarpe."

"Un povero bianco del Sud degli USA ha la consolazione di dire a se stesso

che non è uno sporco negro" e "Così il maschio più mediocre si sente di

fronte alle donne un semi-dio." Come si vede, il "cosidetto gruppo

dominante al potere in quel dato momento" per affermarsi, ha bisogno di

abbassare l'altro. E per far questo, ha bisogno di instillare la vergogna del

proprio essere al gruppo soggiogato:

"Ma non ti vergogni di essere uno sporco negro, non ti fai schifo da solo?"

"Ma non ti vergogni di essere una donna, che ha fatto peccare Adamo, il

semi-dio?"

Questo è lo stesso ragionamento che faceva Lèopold Senghor, quando

analizzava la schiavitù dei Neri e l'educazione che i bianchi avevano

impartito: la vergogna di essere quello che erano, guarda un po', come al

solito!, giustificata nuovamente sui precetti biblici: "Siete dei selvaggi

peccatori adoratori di idoli satanici, Noi Uomini Bianchi siamo stati scelti da

Dio per evangelizzarvi e donarvi la civiltà."

Da qui, parte la prima consapevolezza. CASTRARE L'EDUCAZIONE

FALLOCENTRICA CHE HA INSTILLATO LA VERGOGNA DI ESSERE DONNE (DI

ESSERE IMPURE, INFERIORI, MALRIUSCITE...) DENTRO TUTTE NOI, IN MODO

CONTINUO E SUBLIMINALE.

CASTRARE VUOL DIRE LEGGERE, VUOL DIRE RIPESCARSI DAGLI SCAFFALI I

LIBRI DI SCOLASTICA ED ESEGESI CRISTIANA, E AVERE IL CORAGGIO DI

AFFERMARE CHE L'INTERA CULTURA OCCIDENTALE POGGIA, è STATA

FORAGGIATA, SUI DELIRI DI PAZZI PARANOICI E REPRESSI!

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Questo dovrebbero urlare le occidentali, le cristiane, in primis. Ma anche le

atee, perchè non sono affatto esenti dall'eredità ingombrante che ancora si

respira ovunque.

Questo è uno dei primi passi, da fare TUTTE INSIEME.

Pagina 71

"Tra tutte le femmine mammifere la donna è la più profondamente alienata,

e quella che rifiuta più violentemente codesta alienazione; in nessun'altra

l'asservimento dell'organismo alla funzione riproduttrice è più imperioso e

più difficilmente accettato: crisi della pubertà e della menopausa,

"maledizione" mensile, gravidanza lunga e spesso difficile, parto doloroso

pieno di rischi, malattie, guai, sono caratteri propri della femmina umana: si

direbbe che il suo destino si faccia tanto più pesante quanto più ella gli si

ribella affermandosi come individuo.[...] La donna è più debole dell'uomo,

possiede minor forza muscolare [...] non c'è quasi sport in cui possa entrare

in competizione col maschio; non può affrontarlo nella lotta."

Pagina 73

"Chi è più necessario alla specie, il maschio o la femmina? Al livello dei

gameti, delle funzioni biologiche del coito e della gestazione, il principio

maschile crea per conservare, il principio femminile conserva per creare."

Pagina 80

"In realtà le donne non hanno mai opposto ai valori maschili dei valori

femminili: sono stati gli uomini desiderosi di mantenere le prerogative

maschili a inventare questa divisione; hanno voluto creare un regno

femminile - regno della vita, dell'immanenza - solo per rinchiudervi la

donna."

(Nota di Lunaria: tutte - soprattutte le nostre cristiane, che si credono libere

solo perchè le loro sbarre, al contrario di quelle delle islamiche, sono

trasparenti - dovrebbero chiedersi perchè nei riti pagani antichissimi, quello

che viene definito con disprezzo "stregoneria", il circolo di fedeli è

prettamente femminile. Non solo nel Paganesimo "Wicca" non esistono

concetti come dogmi religiosi rigidi, non esiste "intolleranza" al modo che la

conosciamo noi, ma anche, l'elemento femminile è importantissimo. Perchè

17

il cristianesimo ha distrutto con violenza, ha compiuto eccidi proprio sul

Paganesimo? Perchè non sopportava di vedere una Dea Madre, oltre che un

circolo matriarcale? Dire che non esistono o non sono mai esistiti valori

femminili è una menzogna; non solo sono esistiti, ma sono stati cancellati

con violenza e furia distruttiva che avevano lo scopo preciso di sradicarli

dalla società. Si vedano le Dee Pre-Islamiche, (Al Lat, Manat, Al Uzza)

brutalmente cancellate quando si è voluto imporre allah... Ma sotto questo

punto di vista, il cristianesimo ha fallito. Non solo alcuni di questi valori

matriarcali sono sopravvissuti, ma oggi vengono anche riscoperti e praticati

alla luce del sole. Noi Donne del 2013 non dobbiamo credere a Iside

piuttosto che Astarte, Kali, Cibele o Ecate viste come divinità in sé realmente

esistenti, ma è importante credere a questi simboli come alternative e modi

di essere del Femminile. è importante riscoprire questi simboli,

riappropriarsi di questi concezioni culturali. Il cristianesimo così come è stato

tradizionalizzato, ha avuto il grave crimine di troncare, di escludere

totalmente l'Elemento Femminile Creatore. Non a caso a pagina 85, Simone

scrive: "Le donne non hanno una religione o una poesia che appartengano

loro in proprio [...] Adorano gli dèi fabbricati dai maschi" e a pagina 82 "La

storia ci ha mostrato che gli uomini detengono da sempre i poteri concreti;

dai primi tempi del patriarcato hanno giudicato conveniente tenere la donna

in stato di minorità; i loro codici le sono ostili." Si picchia una donna perchè,

culturalmente, a livello endemico, subliminale, non la si riconosce "divina",

portatrice del Divino. Certo, violenze contro le donne avvenivano anche

nelle ere pagane; ma a cambiare era la consapevolezza, più o meno latente,

più o meno velata, che esistessero anche Dee, oltre che Dèi. Nelle tribù

primitive, la donna saggia, anziana, sciamana, è guida dell'intera comunità. A

lei si ricorre per scacciare gli spiriti maligni, per guarire le malattie, per

mettersi in contatto con il Divino. Tutto questo era anche presente nella

nostra Europa, e venne ostracizzato e poi perseguitato. Le donne anziane

diventano streghe maligne, concubine del demonio, perfide avvelenatrici;

erano le donne, nel Medioevo, a conoscere le virtù curative delle erbe: ecco

che l'uomo-cristiano sentendosi a immagine di dio, vede in loro le streghe-

agenti del demonio. Non sopportando di vedere che la capacità medica-

curativa fosse prerogativa delle donne, ecco che l'uomo-adamo, convinto di

dover detenere lui il potere sulla Natura, di essere lui a dover denominare le

cose, ad utilizzarle, condanna le donne medico, le donne guaritrici; le

stermina, e si appropria dell'appellativo di "medico", appropriandosi quindi

anche del corpo della donna, dei suoi meccanismi, del suo funzionamente

biologico, stabilendo lui quando e quanti figli dovesse avere, senza poter

abortire. Come sostenevo in altri scritti, ancora nel 1970, esistevano silenzio

18

e omertà, al riguardo della ginecologia, e ancora molte donne ignoravano

nozioni elementari di ginecologia, al riguardo del loro corpo. Probabilmente

a questa cosa noi ragazze del 2013 non ci abbiamo mai pensato, eppure il

riappropriarci del nostro corpo, passando anche per una conoscenza del

funzionamento basilare del ciclo e della vagina, ci hanno permesso di

svincolarci da gravidanze indesiderate, e più ampliamente, dal controllo

totalitario degli uomini nella questione della riproduzione; fateci caso che è

proprio la chiesa cattolica ad essere contro l'educazione sessuale nelle

scuole...perchè? Perchè insegnare ad una piccola donna in crescita i

meccanismi biologici del suo corpo, gli anticoncezionali ecc. vuol dire

liberarla dall'ignoranza che le farebbe accettare passivamente la gravidanza.

Fortunatamente, nell'era di internet, tali nostalgici del patriarcato, non

possono imporre il loro oscurantismo!)

Pagina 148

"L'omosessualità può essere per la donna tanto un modo di respingere

quanto di assumere la propria condizione. [...] La donna è un esistente cui

vien chiesto di farsi oggetto; [...] Si considera normale il sistema che

assegnandola come preda a un maschio le restituisce la sua sovranità

mettendole in braccio un figlio."

Pagina 149

"Ogni fanciulla paventa la penetrazione, il dominio del maschio, e prova una

certa ripugnanza del corpo maschile; viceversa, il corpo della donna è per lei

come per l'uomo un oggetto di desiderio. [...] Non è sempre il rifiuto a farsi

oggetto che porta la donna all'omosessualità; la maggior parte delle lesbiche

cerca al contrario di impadronirsi dei tesori della propria femminilità."

Pagina 150

"Tra donne l'amore è contemplazione; le carezze sono destinate meno ad

impadronirsi dell'altra che a ricrearsi lentamente attraverso l'altra; il

distacco è abolito, non c'è né lotta, né vittoria, né disfatta; in un'esatta

reciprocità ognuna è nello stesso tempo soggetto ed oggetto, padrona e

schiava: la dualità è complicità."

19

Pagina 152

"D'altra parte, una donna che vuole godere la propria femminilità in braccia

di donna ha l'orgoglio di non obbedire a nessun padrone [...] L'uomo e la

donna - anche da sposati - recitano un poco l'uno con l'altra; soprattutto la

donna cui l'uomo impone sempre una parte: virtù esemplare, fascino,

civetteria, infantilità, austerità [...] vicino a un'amica invece la donna non è in

posa, non deve fingere, poichè esse sono troppo simili per non doversi

mostrare allo scoperto (aggiungo come nota personale: vicino a un'amica,

una donna non deve neppure temere di essere violentata o ricattata per

accettare il sesso, nota di Lunaria)"

Pagina 218

"Bisogna che la donna dimentichi la propria personalità quando ama - scrive

Cécile Sauvage - è una legge di natura. Una donna non esiste senza un

padrone. Senza padrone, è come un mazzo di fiori sparpagliato."

"In realtà non si tratta di una legge di natura. Nel concetto che l'uomo e la

donna si fanno dell'amore, si riflette la diversità della loro situazione.

L'individuo che è soggetto, che è se stesso, se ha il gusto generoso della

trascendenza, si sforza di ampliare la sua presa sul mondo: è ambizioso,

agisce. Ma un essere inessenziale non può scoprire l'assoluto in seno alla

propria soggettività; un essere votato all'immanenza non potrebbe

realizzarsi per mezzo di atti. Chiusa nella sfera del relativo, destinata al

maschio fin dall'infanzia, abituata a vedere in lui un sovrano con cui non le è

permesso di mettersi a pari, la donna che non ha rinunciato alla propria

rivendicazione di essere umano, sognerà di superare il proprio essere verso

uno di quegli esseri superiori, di unirsi, di confondersi col soggetto sovrano;

non c'è altra via d'uscita per lei che perdersi corpo e anima in colui che le è

additato come l'assoluto, l'essenziale. [...] Vuole così ardentemente la

propria schiavitù che questa le appare come l'espressione della sua libertà."

(da se stessa perchè il suo vero nemico è la sua voce interiore - l'eco di

quella del padre -. Riporto qui una spiegazione alla sottomissione femminile,

attraverso l'analisi dei sogni, se dovesse capitare di sognare il padre, e la

madre: "Sogno tipicamente edipico, dispiega la "scena primaria"

(triangolazione figlio-padre-madre) con tutte le sue caratteristiche e

ambiguità. Il padre di cui la bimba s'innamora, in rivalità con la madre, è un

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padre ammirato per la sua potenza, autorità, un padre temibile e padrone: la

bimba lo ammira e lo teme, è un amore ambivalente: lo ammira perchè lui

ha quella forza, potenza, che lei non ha, lo teme perchè è il suo padrone,

può fare di lei ciò che vuole. E poi il senso di colpa, che la bimba non si sa

spiegare per cosa; ma che è autoreferenziale (attribuisce la colpa a se stessa)

proprio perchè idealizza il padre: se infatti il padre è Dio, onnipotente, divino

e perfetto, non va mai messo in discussione, non ha colpa, allora la colpa è

assunta su di sé, sulla bambina stessa (ecco perchè non arriverà mai a capire

perchè si sente in colpa). E' una scena classica del Complesso di Elettra, e che

spinge a tutte quelle traslazioni che si vivono nei rapporti d'amore

(specialmente donne che accettino una sottomissione sessuale; nota di

Lunaria.)

"Gli psicanalisti pretendono che la donna persegue nell'amante l'immagine

del padre; ma è perchè è uomo, non perchè è padre che questi seduce la

bambina." (più semplicemente, la figlia di un padre violento cresce con l'idea

- l'unica che vive - che sia normale essere picchiate, così come i figli maschi,

vedendo che il padre picchia la moglie, cresceranno con la convizione che

tutto questo sia normale. Del resto la ribellione vera e propria si realizza solo

nell'età adolescenziale, quando si rifugge dalla famiglia per creare cerchie e

alleanze di amicizie nel mondo esterno. Nota di Lunaria)

Pagina 220

"L'abbandono diventa estasi sacra. Quando riceve l'uomo amato, la donna è

visitata come la Vergine dallo Spirito Santo, come il credente dall'ostia;

questo spiega l'oscena analogia dei canti religiosi e delle canzoni licenziose;

non che l'amore mistico abbia sempre un carattere sessuale; ma la sessualità

della donna innamorata ha un'apparenza mistica. "Mio Dio, mio adorato,

mio maestro..." le stesse parole sfuggono dalle labbra della santa

inginocchiata e dell'innamorata sdraiata su un letto; l'una offre la propria

carne all'immagine di Cristo, tende le mani per ricevere le stimmate, invoca

il fuoco dell'Amore divino; anche l'altra è offerta e attesa: strali, dardi, frecce

si incarnano nel sesso maschile. [...] è stato talora affermato che questo

desiderio di annientamento conduce al masochismo." (qui Simone però non

spiega che è vero che il puro Misticismo è sessualità, in fondo, per quanto

mascherata o inconscia: i calici diventano peni eretti o vagine cave, l'acqua

benedetta è simulacro di liquidi corporei e via dicendo; ma il Cristianesimo

ha desessualizzato il Sacro, mentre altre religioni -che pure vedevano

un'Intesa Mistica con questo o quel Dio/Dea- riconoscevano l'unione

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sessuale tra Dio/Dea con l'essere umano: lo Hieros gamos o la prostituzione

sacra- Nota di Lunaria)

Pagina 221:

"Ora la donna innamorata [...] prima si abbandona all'amore per salvare se

stessa; ma il paradosso dell'amore idolatra è che, per salvarsi, il soggetto

finisce per rinnegarsi completamente. Il suo sentimento prende una

dimensione mistica; non chiede più al Dio di ammirarla, di approvarla; vuole

fondersi in lui, dimenticarsi nelle sue braccia. << Avrei voluto essere una

santa dell'amore>> scrive Mme d'Agoult, <<Invidiavo il martirio in tali

momenti di esaltazione e di furore ascetico>>. Quel che è chiaro in queste

parole, è il desiderio di una radicale distruzione di se stessa abolendo le

frontiere che la dividono dall'amato: non si tratta di masochismo da di un

sogno di unione estatica." (Questo passo, assolutamente vero, andrebbe

integrato con l'altro lato della medaglia - un lato, ahimè, mostruoso - che si

accompagna a questo sentimento mistico tanto elevato quanto irresistibile e

irrazionale: la disperazione, il non sapersi sottrarre, l'orrore di fronte al

Sublime, nel caso più estremo, pensieri di squartamento, di condanna, di

abisso senza fondo, senza contare che il corpo diventa assolutamente

ingestibile. Inoltre, si viene in automatico condannate alla schiavitù dopo

aver provato "il trasporto" dell'Estasi Mistica: tutto il resto perde "sapore",

tutto sbiadisce all'istante, niente è paragonabile al Dio che ispira tale Estasi,

nel bene e nel male. Per questo, dopo aver provato questa cosa non sarà più

possibile tornare indietro, non è più possibile vivere al modo delle altre

donne comuni e felici; un qualsiasi altro uomo sarebbe insapore; ora mi

spiego con quale furia demolitrice questo o quel santo ingiuriava gli dei dei

pagani, dopo aver visto "la Visione del proprio Signore". Nota di Lunaria)

Pagina 223

"Ciò che la donna desidera innanzi tutto, per realizzare questa unione, è di

servire: rispondendo alle esigenze dell'amante, si sentirà necessaria; sarà

integrata alla sua esistenza, parteciperà al suo valore, sarà giustificata; anche

i mistici amano credere, come dice Angelus Silesius, che Dio ha bisogno

dell'uomo; altrimenti il dono che fanno di se stessi, sarebbe vano [...] Benchè

la reclusione imposta da Hugo a Juliette Drouet pesi alla giovane donna, si

sente che è felice di obbedirgli: stare seduta nell'angolo del focolare,

significa fare qualcosa per la felicità del padrone. [...] è questa certezza che

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le dà gioie così grandi; si sente elevata alla Destra del Dio [...] i rapporti che

la donna mistica ha con la Divina Essenza dipendono unicamente dal suo

fervore" (Nota di Lunaria: ahimè, lo so molto bene; in senso razionale tutto

questo prende nome di "disturbi di personalità": una personalità col

disturbo di dipendenza si legherà/cercherà la personalità che ha il disturbo

di egocentrismo/megalomania: si completano a vicenda!)

Pagina 232

"Gli uomini a gara hanno proclamato che l'amore è il supremo compimento

per la donna <<Una donna che ami come donna non diventa più

profondamente donna>> dice Nietzsche; [...] il giorno in cui sarà possibile

alla donna di amare nella sua forza, non nella sua debolezza, non per fuggire

ma per trovare se stessa, non per rinunciare a se stessa ma per affermarsi,

quel giorno l'amore diventerà per lei come per l'uomo fonte di vita e non

mortale pericolo. Nell'attesa, esso riassume nella forma più patetica la

maledizione che pesa sulla donna prigioniera nell'universo femminile, la

donna mutilata, incapace di bastare a se stessa. Le innumerevoli martiri

dell'amore hanno testimoniato contro l'ingiustizia di un destino che offre

loro come estrema salvezza uno sterile inferno." (Nota di Lunaria: ben lo

sanno le donne innamorate che cedono liberamente, felicemente, al sesso

con un uomo che le inganna e poi le abbandona.)

Pagina 252

"La donna deve continuamente conquistare una fiducia che non le è

accordata subito: in principio è sospetta; bisogna che dia delle prove. Se

vale, le dà, si afferma."

Pagina 257

"La donna libera sta nascendo solo ora; quando avrà conquistato se stessa,

forse giustificherà la profezia di Rimbaud << Le poetesse saranno! Quando

l'infinita schiavitù della donna sarà spezzata, quando vivrà per sé e

attraverso sé, quando l'uomo - finora abominevole - le avrà dato la libertà,

sarà poeta anch'essa!La donna troverà l'ignoto! I suoi mondi di idee

differiranno dai nostri? Essa troverà cose strane, insondabili, ributtanti,

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deliziose, noi le prenderemo, noi le comprenderemo>>. [...] Finora le

capacità della donna sono state soffocate e disperse per l'umanità e che è

veramente tempo, nel suo interesse e in quello di tutti, che le sia concesso

finalmente di sfruttare tutte le sue possibilità."

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