Si può fare! n.5

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marzo 2012 - pubblicazione mensile a cura del presidio di ‘’libera cassano - gaetano marchitelli’’ numero V - direttori responsabili: angelo luiso & marialuisa caricato - email: [email protected] «prima che il ‘’gallo’’ canti, mi rinnegherai tre volte» «Sport: Attività che impegna, sul piano dell’agonismo spalti si possono incontrare persone di qualsiasi oppure dell’esercizio individuale o collettivo, le estrazione sociale che procurino agganci vantaggiosi. capacità fisico-psichiche, svolta con intenti ricreativi ed Nel 2011 è esploso un altro scandalo calciopoli che igienici o come professione; per puro divertimento non è ancora volto al termine e che vede Bari come senza ricavare utile alcuno», questa la definizione di centro nevralgico. Decisiva svolta all'inchiesta sulla sport che si può trovare su un qualsiasi dizionario della questione del calcioscommesse l'ha data alla procura di lingua italiana. Belle parole, che purtroppo non sempre Bari Andrea Masiello, ex giocatore del Bari, da poco trovano riscontro nella realtà. nell'Atalanta. Dai verbali degli interrogatori è emerso Le pagine di cronaca italiana di questi ultimi giorni che uomini vicini al clan Parisi di Bari gente segua senza curarsi di cosa potrebbe celarsi smontare un sistema di tangenti e illeciti, e che nell'ombra, qualcosa come il calcio. Per le mafie il ovunque si guardi c'è marcio, sporco e illegalità, e che calcio è fondamentale non soltanto per i guadagni spesso la più profonda e accurata inchiesta che porta ricavati dal bagarinaggio, dal merchandising abusivo, in carcere molti personaggi anche noti, serve dal settore delle scommesse, ma soprattutto per il forte soltanto a grattare la superficie. consenso che esso raccoglie e perché tra le sedute degli . . vedono una branca dello sport, il calcio nello specifico, al centro di uno scandalo che ha poco a che fare col divertimento e che, piuttosto, mettono quest’ultimo in secondo piano per dare spazio al ricavo di ingenti somme di denaro. Dove c'è denaro, c'è potere, c'è male, c'è mafia. Il potere più grande di cui la mafia dispone, che sia Camorra, 'Ndrangheta o Sacra Corona Unita, è il consenso. Senza influenza sulla gente, sulle parole e sulle idee anche il politico più avvenente non potrebbe nulla, se poi al tutto si aggiunge un contorno di denaro sporco diventa tutto più succulento per la malavita. Per questo la mafia da sempre cerca “sponsor” per migliorare la propria immagine, qualcosa che la gente ami, qualcosa che la . avrebbero pagato con tangenti di 80.000 euro i giocatori del Bari per truccare alcuni importanti match, primo fra tutti quello del 7 maggio 2011 contro il Palermo. Sono emersi in seguito altri giri di ricatto e tangenti che hanno interessato match contro la Roma, il Chievo e la Sampdoria, condotti da un sedicente infermiere, Iacovelli, spesso accompagnato agli allenamenti da uomini del clan Parisi e Zingari, che interpretava la figura dell’ intermediario. Gli interrogatori sono stati condotti dal procuratore Stefano Palazzi, figura già emersa negli scandali del 2006 che videro come protagonista di illeciti la squadra juventina. Tutto questo a dimostrazione che non basta far emergere giri di calcioscommesse per

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Quinto numero del mensile "Si può fare!" dell'associazione Libera - Gaetano Marchitelli di Cassano delle Murge (Ba)

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marzo 2012 - pubblicazione mensile a cura del presidio di ‘’libera cassano - gaetano marchitelli’’

numero V - direttori responsabili: angelo luiso & marialuisa caricato - email: [email protected]

«prima che il ‘’gallo’’ canti, mi rinnegherai tre volte»«Sport: Attività che impegna, sul piano dell’agonismo spalti si possono incontrare persone di qualsiasi oppure dell’esercizio individuale o collettivo, le estrazione sociale che procurino agganci vantaggiosi.capacità fisico-psichiche, svolta con intenti ricreativi ed Nel 2011 è esploso un altro scandalo calciopoli che igienici o come professione; per puro divertimento non è ancora volto al termine e che vede Bari come senza ricavare utile alcuno», questa la definizione di centro nevralgico. Decisiva svolta all'inchiesta sulla sport che si può trovare su un qualsiasi dizionario della questione del calcioscommesse l'ha data alla procura di lingua italiana. Belle parole, che purtroppo non sempre Bari Andrea Masiello, ex giocatore del Bari, da poco trovano riscontro nella realtà. nell'Atalanta. Dai verbali degli interrogatori è emerso Le pagine di cronaca italiana di questi ultimi giorni che uomini vicini al clan Parisi di Bari

gente segua senza curarsi di cosa potrebbe celarsi smontare un sistema di tangenti e illeciti, e che nell'ombra, qualcosa come il calcio. Per le mafie il ovunque si guardi c'è marcio, sporco e illegalità, e che calcio è fondamentale non soltanto per i guadagni spesso la più profonda e accurata inchiesta che porta ricavati dal bagarinaggio, dal merchandising abusivo, in carcere molti personaggi anche noti, serve dal settore delle scommesse, ma soprattutto per il forte soltanto a grattare la superficie. consenso che esso raccoglie e perché tra le sedute degli

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vedono una branca dello sport, il calcio nello specifico, al centro di uno scandalo che ha poco a che fare col divertimento e che, piuttosto, mettono quest’ultimo in secondo piano per dare spazio al ricavo di ingenti somme di denaro. Dove c'è denaro, c'è potere, c'è male, c'è mafia. Il potere più grande di cui la mafia dispone, che sia Camorra, 'Ndrangheta o Sacra Corona Unita, è il consenso. Senza influenza sulla gente, sulle parole e sulle idee anche il politico più avvenente non potrebbe nulla, se poi al tutto si aggiunge un contorno di denaro sporco diventa tutto più succulento per la malavita. Per questo la mafia da sempre c e r c a “ s p o n s o r ” p e r m i g l i o r a r e l a p r o p r i a immagine, qualcosa che la gente ami, qualcosa che la

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a v r e b b e r o p a g a t o c o n tangenti di 80.000 euro i g i o c a t o r i d e l B a r i p e r truccare alcuni importanti match, primo fra tutti quello del 7 maggio 2011 contro il Palermo. Sono emersi in seguito altri giri di ricatto e t a n g e n t i c h e h a n n o interessato match contro la R o m a , i l C h i e v o e l a Sampdoria, condotti da un sedicente infermiere, Iacovelli, spesso accompagnato agli allenamenti da uomini del clan Parisi e Zingari, che interpretava la figura dell’intermediario. Gli interrogatori sono s ta t i condot t i da l procuratore Stefano Palazzi, figura già emersa negli scandali del 2006 che videro come protagonista di illeciti l a s q u a d r a j u v e n t i n a . Tutto questo a dimostrazione che non basta far emergere giri di calcioscommesse per

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Il calcio italiano è sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo. Non di certo per la bellezza del nostro campionato. Anche il nostro amico Peppino allena una squadra di calcio con la quale, inconsapevolmente, diventa preda di Tano. A Mondovicino, sfondo di tutte le nostre storie, si sta svolgendo, infatti, la finale di campionato di calcio, che vede la squadra allenata da Peppino, i “Pesi Piuma”, scontrarsi con i favoriti “BULL-i”. Il nome della città di Peppino, però, non è un caso. Mondovicino è quel paese che potrebbe essere, se tutti ci impegnassimo nel renderlo

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un po' più “vicino” a noi. È una nuova possibilità, ecco perché l'uomo ha inventato le gomme sulle matite. Nonostante il perfido Tano voglia sporcarlo con le “malattie” dei grandi, insieme a Peppino cerchiamo di curarlo e di proteggerlo, e anche se i nostri sforzi possono sembrare vani, “noi attaccheremo fino al 90° minuto”. Non vogliamo rinunciare ai nostri colori. Basta solo un pizzico di immaginazione e di buona volontà per vedere finalmente come un mondo diverso non è mai stato così vicino a noi. Buona lettura!

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‘’GIUSTI’’ ACCORDI, NOTE DI INGIUSTIZIA

MARZ0 2012 - pubblicazione mensile a cura del presidio di ‘’libera cassano - gaetano marchitelli’’

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Ci sono delle canzoni, dei tormentoni che si impossessano della tua anche grazie alle dichiarazioni del boss pentito Buscetta. Borsellino estate, che si ascoltano distrattamente sotto l'ombrellone, che chiede il trasferimento alla Procura della Repubblica presso il occupano le tue orecchie per qualche mese e cadono nel Tribunale di Marsala per ricoprire l'incarico di Procuratore Capo, dimenticatoio. Ci sono poi, canzoni destinate a durare negli anni; di richiesta straordinariamente accolta, nonostante si venisse meno al quelle canzoni che ti basta una nota e già sei lì con i brividi sulla pelle. criterio di anzianità. Vivrà quindi in un appartamento della caserma, Di quelle che hanno fatto la storia: la tua. per risparmiare gli uomini della scorta. Ma il clima comincia a Ecco, la storia di Paolo Borsellino ha inizio in pieno inverno cambiare: il fervore iniziale che aveva portato alle numerose vittorie palermitano 1940, cresce nel quartiere arabo kalsa e a 22 anni per la magistratura inizia a spegnersi. consegue la laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti. Nell '87 Caponetto è costretto per motivi di salute ad abbandonare la Pochissimo tempo dopo subisce la grave perdita del padre e si ritrova a sua carica. Tutti si aspettano che sia Falcone a prendere il suo posto. dover provvedere alla famiglia. Così tra piccoli lavori e ripetizioni Ma questo non avverrà.Borsellino riesce a superare il concorso in magistratura nel 1963. Borsellino caldeggia la promozione del suo collega attraverso una Paolo ama la sua terra, il profumo del mare che ti entra nel naso e il vera e propria lotta politica, scatenando numerose polemiche, tanto da rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, quel sole che solo la rischiare un provvedimento disciplinare.Sicilia sa regalarti. E vuole che la sua adorata casa sia Antonino Meli viene eletto con 14 voti, contro i 10 per Falcone. amministrata dal suo valore più grande: la giustizia. L'incontro dei Borsellino ad ogni modo continuerà a svolgere la sua formidabile suoi due grandi amori. Per questo decide di diventare magistrato a lotta, sottolineando sempre l'importanza dei pentiti, quali reali Palermo, senza mai trascurare i suoi doveri verso la famiglia. conoscitori dei "dietro le quinte" malavitosi.Nel '65 è uditore giudiziario presso il tribunale civile di Enna. Due Da questo momento il percorso dei due magistrati sarà costellato di anni dopo il primo incarico direttivo: pretore a Mazara del Vallo. Nel ostacoli e di indiscrezioni, che i due saranno sempre pronti a smentire.'69 verrà trasferito al fianco del capitano dei Carabinieri Basile, nella Mentre Falcone giunge a Roma, come direttore degli affari penali, pretura di Monreale. grazie alle sue capacità investigative, una volta insediatosi presso la Sarà però il '75 l'anno della svolta: viene trasferito al tribunale di Procura di Palermo nel 1991, Borsellino è delegato al coordinamento Palermo. Con il capitano Basile lavora alla prima indagine di Mafia. dell'attività dei Sostituti facenti parte della Direzione Distrettuale Da questo momento comincia la sua scalata, si arrampica sulla Antimafia. Nel frattempo a Roma viene aperta la superprocura, montagna della Mafia con i suoi numerosi ostacoli, perché vuole Falcone si candida come superprocuratore e difeso a spada tratta arrivare in cima, per tornare a veder splendere il suo mare. dall'amico vince a pieni voti il 22 Maggio del '92.Il 1980 è l'anno di una grande vittoria, l'arresto dei primi sei mafiosi, e Il giorno dopo, 17:55. Un'esplosione: mille chilogrammi di tritolo, in di una grande perdita: Basile viene ucciso in un agguato. Per il giudice una canaletta che scorreva lungo l'autostrada Trapani-Palermo. Scene e la famiglia inizia un periodo inquieto, fatto di scorte e di difficoltà. drammatiche, scene di guerra. Lamiere contorte, una Croma bianca, o Nonostante tutto continua a svolgere la sua brillante carriera di quel che ne resta. Apparteneva a Giovanni Falcone, fatto esplodere magistrato e di giudice inquirente. Viene costituito un pool di quattro insieme a sua moglie e i tre agenti della scorta, tre agenti pugliesi magistrati. Borsellino collabora a stretto contatto con il suo caro Montinari, Di Chillo e Schifano. È tragedia, per l'uomo Paolo, legato amico Giovanni Falcone e con Barrile, sotto la guida di Rocco da un rapporto fraterno a Giovanni Falcone. Per la prima volta ha Chinnici. paura, appare intimorito, ma mai demotivato. Continua a lottare, Falcone e Borsellino sapevano farsi ascoltare, sapevano che per nonostante gli abbiano strappato ogni piccolo dettaglio, ogni esile un futuro libero sono le menti dei giovani che devono esserlo. Ecco particolare del vivere quotidiano, lui non cede.perché hanno sempre reso i ragazzi protagonisti della lotta alla Famosissima è l'esclamazione fatta a Giuseppe Caponetto che gli mafia. chiedeva di calmarsi e di rallentare: "Giuseppe, io ho poco tempo. Ma si rende conto che il lavoro del pool da solo non basta, chiede il Molto poco tempo." E aveva ragione, era consapevole che in un modo potenziamento della polizia giudiziaria e maggiori controlli bancari o nell'altro, il suo momento sarebbe arrivato presto. Resta a Palermo, per la confisca dei capitali alla mafia. Pretende, insieme al collega nella procura dei veleni, per proseguire il suo lavoro che non cessa mai Falcone, la presenza attiva dello Stato. Chinnici scrive una lettera al di andare avanti. I pentiti si fidano di lui, della sua integrità morale e presidente del tribunale di Palermo per ricevere un encomio per del suo intuito investigativo. Ottiene la delega per ascoltare il pentito Borsellino, che puntualmente non arriverà. Mutolo. È il 19 luglio 1992. Di nuovo fiamme. Una strada sventrata. Ed ecco un'altra tragedia: Chinnici viene strappato alla vita. Lui non c'era più, solo brandelli di un corpo che è stato, e che sempre Borsellino è distrutto. Viene a mancare il pilastro del pool. Caponetto sarà. Agnese Borsellino respinse l'idea dei funerali di Stato, disgustata andrà a sostituirlo e di certo non terminano qui i successi contro la da quel governo che li aveva abbandonati e non aveva saputo malavita. proteggerli. Furono espulsi tutti i politici che ebbero la loro giornata di Nel 1984 viene arrestato Ciancimino e si pente Buscetta. È proprio in passione ai funerali dei 5 agenti di scorta, tra cui la prima donna questo momento che Borsellino richiede una legge di tutela ai pentiti, poliziotta Emanuela Loi, uccisa in un attacco mafioso.che verrà approvata solo nel 1993, dopo la sua tragica scomparsa. Non tutte le musiche si dimenticano in una sola estate. Queste note Comincia la preparazione al "maxi processo", ma l'elenco delle esplosive riecheggiano oggi non solo nelle nostre orecchie, ma vittime è destinato ad aumentare: viene ucciso il commissario Beppe continuano a farci rabbrividire sin dal primo accordo Montana. richiamandoli alla nostra memoria.Borsellino e Falcone vengono trasferiti d'urgenza all'Asinara, per Sono indelebili, ed è nostro dovere, oltre che diritto, mantenere vive le evitare ulteriori rischi. parole di questa canzone, così attuale, combattere perché non la si Nonostante le iniziali critiche ai magistrati, terminò due anni dopo nel dimentichi come un tormentone estivo, che cerchiamo di evitare, 1987 con un totale di 360 condanne e 2665 anni di carcere. Questo quando passa in radio.

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Un fiore tra la spazzatura

la redazione consiglia...

‘’La lotta alle mafie come narrazione collettiva’’ - pasquale iorio

La lotta alle mafie è una narrazione collettiva, perché la cultura mafiosa isola e colpisce i suoi avversari lasciati soli, come ricorda Giovanni Falcone. È narrazione perché la stessa cultura mafiosa prospera negli anfratti dell'omertà. Narrazione collettiva, dunque, come doppia sfida alla cultura mafiosa, prima ancora che alle mafie stesse, quella cultura che è, ancora Falcone, «contiguità morale» tra mafia e non-mafia, più insidiosa, se possibile, dell'adesione aperta. Il lavoro di Pasquale Iorio offre tre chiavi di lettura, distinte e connesse. La prima è il contenuto stesso del libro. La seconda è la sua narrazione itinerante. La terza è la narrazione sulla narrazione. La costruzione a più voci di questo volume, la pluriformità degli spaccati d'osservazione, la ricchezza del dibattito generato e delle intelligenze mobilitate, la varietà dei luoghi delle discussioni e delle generazioni coinvolte, la fatica del narratore itinerante, la mobilitazione delle istituzioni ospitanti, la buona disposizione al confronto rendono l'esperienza del Sud che resiste visto dagli altri una «buona pratica», sia come contributo alla resistenza contro la cultura mafiosa, sia come restituzione della dignità ad un popolo oppresso, sia come, infine, metodologia efficace di produzione collettiva di conoscenza. Tre motivi, questi, che fanno del lavoro di Pasquale Iorio uno strumento fondamentale.

Insieme si può! È un urlo, un sogno diventato realtà, diventa, così, un emblema della lotta alla mafia e in come quando da piccoli, alla fine i buoni vincevano particolare all'ecomafia grazie al rispetto sempre sul male. dell'ambiente e allo sfruttamento delle risorse che il Trapani, Giugno 2000, nasce la ditta “Calcestruzzi riciclaggio garantisce.Ericina”, uno dei tanti, mai abbastanza, beni Suona un po' come: ripuliamoci da quel marcio che confiscati alla mafia. nessuno aveva mai voluto scrostare via.I protagonisti del progetto sono la Prefettura di Trapani, Purtroppo, ancora oggi, ci sono problemi. I prodotti le forze dell'ordine e la Procura della Repubblica, finali non vengono valorizzati come dovrebbero, l'Agenzia del Demanio e la Regione siciliana, chiamiamolo pregiudizio, non ci si fida del riciclato. l'associazione Libera, Unipol Banca e Unipol Gruppo Non ci si fida forse del buono che c'è in qualcosa che

calcestruzzo, non sarà per caso stato un tentativo da parte questo concetto, che questo cementificio, come tante della malavita di screditare la società per poi altre aziende in tutta Italia, adottino questo parametro: riacquistarla? Ma questa volta gli è andata male, specialmente in un settore come l'edilizia il rispetto l'azienda è gestita da sei soci che avevano un sogno e che dell'ambiente è più che mai indispensabile nella lotta hanno combattuto contro dei mostri, che ti inseguono all'ecomafia, ed è l'unico modo per tentare di perché vogliono appropriarsi di ciò che hai di più sconfiggerla.importante: la tua libertà. Crediamo nell'utilizzo "ripulito" dei materiali prodotti in La cooperativa può vantare un impianto di riciclaggio quest'azienda, nella tutela dell'ambiente, nell'impegno di tecnologicamente all'avanguardia che consente di questi sei soci che gridano a gran voce che talvolta recuperare rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e qualcosa che sembrava così improbabile e impossibile, demolizione dell'edilizia e riutilizzarli per la produzione da adesso ha un nome, noi la chiamiamo realtà.di nuovo calcestruzzo di ottima qualità. L'azienda

Finanziario, Anpar, Legacoop e il commissario straordinario di Governo, Antonio Maruccia. La “Calcestruzzi Ericina” non ha avuto vita facile, come tutte le cose giuste; l'azienda viene confiscata al boss Vincenzo Virga, e di lì, parte la sua lunga lotta per la legalità. L'azienda, ottima fonte d i guadagno ne l per iodo precedente, sembra aver perso il suo "fascino". Nessuno aveva più interesse nell 'acquistare

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rinasce dalle proprie ceneri. Noi invece, crediamo nel fascino di un fiore che cresce nella spazzatura, abbiamo la ferma convinzione che il bene risponda con il bene, in ogni occasione. I silos dello stabilimento sono stati ridipinti di verde: il colore di un calcestruzzo pulito in quanto legale ed ecologico. È insomma una vittoria per Libera, che si impegna fortemente nell'attenzione all’ambiente e nella diffusione di

«Io non ci credo che tutti gli italiani

sotterrerebbero l’amianto nei campi

infangherebbero il nome degli avversari

al solo scopo di non averli lì davanti

e comprerebbero la partita agli arbitri ma in quanto arbitri

si farebbero comprare racconterebbero

bugie su una disgrazia è l’occasione

che fa l’uomo criminale»

(Adriano Celentano - La cumbia di chi cambia)

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Piazza Aldo Moro 44 Cassano delle Murge 080764029

la redazione:

marialuisa caricatoangelo luiso

stella petrellialessandra d’andrea

francesca rizzolilla milli

la post@ della legALITà

Se avete domande, dubbi, curiosità osuggerimenti, non esitate a scriverci

all’indirizzo di posta elettronica

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diventa an

Libera Cassano - Gaetano Marchitelli

noi a piedi contro la mafia ‘’in riserva’’

la redazione consiglia...

fORTAPàSCGiancarlo Siani è un giovane giornalista napoletano che lavora nella redazione locale de Il Mattino a Torre Annunziata; Siani scrive di "cronaca nera". Occupandosi di "cronaca nera" e di omicidi di camorra, il giornalista incomincia a indagare sulle alleanze dei camorristi torresi con i reggenti di altri clan della Campania e scopre vaste aree di corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata. Nonostante le minacce più o meno velate della classe politica locale, Siani continua nella sua inchiesta, in special modo dopo la "strage del circolo dei pescatori". I suoi articoli però infastidiscono particolarmente i boss camorristi della zona, mettendone in crisi le alleanze, fino all'arresto del boss Valentino Gionta, preso fuori Casa Nuvoletta, appartenente ai boss Lorenzo e Angelo Nuvoletta. Smaschererà anche il corrotto Sindaco di Torre Annunziata, Cassano, che viene condannato a sette anni e mezzo. Così, dopo esser stato trasferito a Napoli, in un summit di camorra viene decisa la condanna a morte di Siani, che viene ucciso sotto casa la sera del 23 settembre del 1985. L'omicidio avviene nel quartiere residenziale del Vomero, nei pressi di piazza Leonardo, quando Siani ha solo da qualche giorno compiuto 26 anni.

Libera a Genova il 17 Marzo 2012, per la giornata in ricordo piccoli affari criminali, molto frequenti anche al settentrione. di tutte le vittime di mafia. In quella giornata verranno Libera invece utilizza forza lavoro pulita come quella dei ricordate 900 vittime, e purtroppo ce ne sono ancora molte giovani, che mettono a disposizione il proprio entusiasmo, non scritte e ricordate, ancora perse. Come ogni anno si cerca, proiettato al futuro, ad una terra con una profonda con la marcia della memoria, di far capire a tutti coloro che tradizione di legalità e democrazia che sta attraversando un

mai. Da anni ormai la mafia vede le regioni del Nord come il «Che la primavera arrivi e faccia sbocciare una nuova Piemonte, la Lombardia e la Liguria, come terra da sfruttare e coscienza collettiva contro la mafia. Che lo facciasulla quale imporre il proprio monopolio, cominciando dal ovunque, partendo da Genova.» (Nando dalla Chiesa, controllo sullo smaltimento dei rifiuti fino a penetrare presidente onorario di Libera). nell'economia legale del paese, non accontentandosi più dei

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Registrato al tribunale di Bari n. 370/2012. Stampa: Grafiche Monfreda - via Paolo da Cassano 7 - Cassano delle Murge - tel: 080775091

ascolteranno che purtroppo 900 vittime non sono un numero di morti tra cittadini comuni, giornalisti, magistrati, preti, sindacalisti, imprenditori, uomini politici e amministratori locali, ma sono prima di tutto persone che sono state uccise perché con rigore e coerenza hanno compiuto il proprio dovere e alle quali non è stato riconosciuto il diritto più importante, il diritto alla vita, che, purtroppo, non può essere più dato per scontato. Quest’ anno la marcia si muoverà tra le strade di una città del settentrione, non è un caso. Con questo gesto simbolico, Libera vuole sensibilizzare le persone e far capire alla mafia, che continua a radicarsi sempre più a fondo nell'Italia settentrionale, che la forza per combatterla c'è e non cesserà

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periodo difficile di disagi e alluvioni.Ogni anno la città ospitante lascia sfilare una marcia colorata di persone diverse ma con uno stesso ideale, e ogni anno ne esce cambiata, diversa, più ricca, perché l'incontro di persone tanto diverse e tantoopposte costruisce una rete ricchissima di rapporti umani, di sensibilità sociale collettiva e privata. Libera stessa si arricchisce continuamente, ogni anno di più, perché non sarebbe nulla senza ogni persona, ogni individuo, ogni singolo, che decide di partecipare attivamente alle sue iniziative e che capisce che può mettere sulle spalle un semplice zaino e nelle scarpe dei passi, per poter percorrere una lunga marcia verso la legalità. .

libera la mente