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SEZIONE 1. CLASSIFICAZIONE BOTANICA ED UTILIZZO DELLE PIANTE
1. Introduzione
La botanica consiste nello studio scientifico del regno vegetale. Trattandosi di una branca della
biologia, si occupa prevalentemente della scienza delle piante, o “fitobiologia” L’obiettivo principale
della presente sezione è di far sì che alla fine del corso i partecipanti riescano a:
1. Identificare e classificare i vari tipi di erbe
2. Scegliere le categorie ed i tipi di erbe appropriati per il miglioramento genetico e la
coltivazione.
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2. Botanica
2.1 Settori – Obiettivi – Applicazioni
La botanica copre un’ampia gamma di sottodiscipline che studiano la
crescita, la riproduzione, il metabolismo, la morfogenesi, le malattie e
l’evoluzione delle piante. Dalla botanica si sono sviluppati molti sotto
settori come:
La Botanica Sistematica: si occupa prevalentemente della classificazione delle piante
La morfologia delle piante o fitomorfologia, che può essere ulteriormente suddivisa nelle branche specifiche della Citologia delle piante, nell’Istologia delle piante e nell’Organografia delle piante e delle colture
La Fisiologia Botanica, che esamina le funzioni dei vari organi delle piante.
Un campo più moderno, ma ugualmente significativo é quello della Fitogeografia, che comprende
molti settori di ricerca e di studio. Inoltre si sono sviluppate nuove branche della Botanica applicata,
fra cui quelle della fitopatologia, della Fitofarmacognosi, della Botanica Forestale e dell’Agronomia
Botanica.
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Come tutte le altre forme di vita oggetto di studio della biologia, la vita delle piante può essere
studiata a diversi livelli, da quello molecolare a quello genetico e biochimico, attraverso lo studio
degli organuli cellulari, delle cellule, dei tessuti, degli organi, delle singole piante, delle popolazioni e
delle comunità delle piante. Per ciascuno di questi settori di indagine, un botanico può occuparsi di
classificazione (tassonomia), di struttura (anatomia), o di funzione (fisiologia) della vita della pianta.
Nel corso della storia i botanici hanno studiato tutti gli organismi che in linea di massima non si
riteneva che appartenessero al regno animale. Alcuni degli organismi ritenuti simili alle piante
(oggetto di studio della ficologia), includono le alghe, i funghi (studiati dalla micologia), i batteri e i
virus (studiati dalla microbiologia). La maggior parte delle alghe, dei funghi e dei microbi,
attualmente non vengono più considerati parte del regno vegetale. Tuttavia, i botanici continuano ad
occuparsene e solitamente i batteri, i funghi e le alghe vengono comunque trattati durante i corsi
botanici introduttivi.
Ecco perché abbiamo bisogno di conoscere le piante; le piante svolgono un ruolo essenziale per la
vita della Terra. Infatti producono ossigeno, alimenti, materie prime, carburante e farmaci, il che
consente alle forme di vita superiori di esistere. Inoltre, la piante consumano ed eliminano
dall’atmosfera il biossido di carbonio, un gas che incide pesantemente sull’effetto serra, utilizzandolo
durante il processo di fotosintesi. (Tuttavia non tutte le piante effettuano tale processo, ed inoltre
esistono piante non-fotosintetiche).
Conoscere le piante in maniera corretta e completa è essenziale per il futuro dell’umanità. Tale
conoscenza può contribuire a:
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Produrre cibo
Comprendere i processi fondamentali alla base della vita
Produrre materiali utili
Preparare medicine
Comprendere i cambiamenti ambientali Quasi tutti gli alimenti che la gente consuma provengono direttamente dalle piante, principalmente tramite la produzione di alimenti di prima necessità, come la frutta e gli ortaggi, o dal bestiame, il che è direttamente associato all’utilizzo alimentare delle piante. In altre parole, le piante sono alla base di quasi tutte le catene alimentari. Pertanto comprendere il ruolo essenziale delle piante per la produzione degli alimenti che vengono consumati è di grande importanza al fine di poter fornire tali alimenti, ed anche per garantire la sicurezza alimentare alle future generazioni. Pertanto è estremamente importante lavorare al miglioramento genetico vegetale e migliorare continuamente le proprietà delle piante. Ovviamente, non tutte le piante sono utili per gli esseri umani. Infatti le piante infestanti hanno sempre rappresentato un grosso problema per l'agricoltura. Ecco quindi un esempio di problema studiato dalla Botanica, la scienza che si occupa anche di come ridurre al minimo gli aspetti non desiderati delle dette piante. In maniera più ampia l'esempio proposto sopra rientra nel campo di studi dell'Etno-botanica, la scienza che investiga il rapporto esistente fra gli esseri umani e le piante.
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Molti preparati medicinali e non, come la marijuana, la caffeina e la nicotina derivano dal regno vegetale. Un altro esempio è l’aspirina, che viene prodotta con la corteccia del salice. Ciò dimostra che molti trattamenti per le malattie derivano da piante che ancora non sono state scoperte. Molti
stimolanti diffusi, come il caffè, il cioccolato, il tabacco ed il te sono il risultato della coltivazione delle piante. Le piante inoltre forniscono molti materiali naturali, come il cotone, il legno (prodotti secondari), la carta, il lino, gli oli ed anche alcuni tipi di corda e di gomma. Questi sono comunque solo pochi esempi di materiali che la gente usa nella vita di tutti i giorni. Senza la coltivazione del gelso non sarebbe neanche possibile produrre la seta. Il bambù, come pure altre piante, cominciano d essere utilizzate per produrre bio
carburanti, che rappresentano un’importante alternativa ai carburanti fossili. Questi sono solo alcuni esempi che illustrano chiaramente l’importanza del regno vegetale per fornire agli esseri umani una varietà di materie prime e di medicine.
3. Tassonomia sistematica
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La tassonomia sistematica si occupa degli aspetti teorici e pratici delle tecniche utilizzate dai
biologi per classificare gli esseri viventi. La tassonomia sistematica risponde alla necessità di
classificare la grande varietà di organismi viventi presenti nel mondo, dalle balene dalle grandi
dimensioni ai microscopici batteri. Questa applicazione della classificazione fornisce un’utile
nomenclatura riconosciuta a livello internazionale. Tale scienza fa parte della scienza più ampia
della Sistematica.
Aristotele fu il primo a possedere tutta la conoscenza ritenuta importante ai suoi tempi. Inoltre
arricchì tale conoscenza con le sue osservazioni, classificando la detta summa di conoscenze in
gruppi scientifici. Dopo 2000 anni il botanico svedese Carl Linneo (1707 – 1778), riuscì a classificare
sistematicamente tutti e tre i regni della natura; le piante (Regno animale), gli animali (Regno
animale), ed i minerali (Regno minerale). Tale classificazione degli organismi si basa su criteri
morfologici: i gruppi principali sono suddivisi in un gruppi più piccoli, e questi ultimi in gruppi ancora
più piccoli, e così via.
Gli organismi viventi esistenti nel mondo naturale presentano una varietà sorprendente, dai
microscopici batteri monocellulari, alle piante, agli animali di media grandezza, fino ad animali di
grandi dimensioni come l’elefante o la balena.
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Questa variazione deriva dai cambiamenti intercorsi in tali organismi nell'arco di milioni di anni:
anche noi, quando ci troviamo in un ambiente naturale, possiamo osservare agevolmente tutto ciò.
I biologi suddividono gli organismi sulla base di un sistema di classificazione, che serve a dividerli in
gruppi sulla base delle rispettive caratteristiche morfologiche, fisiologiche e riproduttive. Tale
classificazione contribuisce allo studio degli organismi e della loro evoluzione.
I gruppi di tassonomici più ampi sono divisi in cinque regni:
Solitari (organismi unicellulari – organismi procarioti: batteri e le alghe verde-blu)
Primari (organismi unicellulari – procarioti: protozoi ed alghe)
Miceti ( ampia varietà di eucarioti – saprofiti o funghi)
Piante
Animali
Una volta che l’organismo è stato classificato, gli viene dato un nome scientifico latino composto da
due nomi, in maniera da classificarlo correttamente nel gruppo tassonomico di appartenenza. La
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prima parola indica il genere dell'organismo, mentre la seconda ne denota la tipologia
(classificazione linneana).
I gruppi tassonomici principali sono:
Tipo
Genere
Famiglia
Ceppo
Classe
Infraclasse
Regno
Ampliando il campo dalle singole specie all'intero regno della natura, la gamma dei gruppi
tassonomici aumenta; in particolare si arricchisce di un numero crescente di organismi che mostrano
un numero inferiore di caratteri simili. Tuttavia ci sono maggiori somiglianze e minori differenze fra
gli organismi della stessa specie, a differenza di quanto avviene per gli organismi appartenenti alla
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stessa classe o all'intero regno naturale. Gli esempi che seguono contribuiranno a chiarire alcuni
concetti:
GRUPPI TASSONOMICI Pino Lince Essere umano
Regno Plantae Animalia Animalia
Ceppo Tracheophyta Chordata Chordata
Classe Gymnospermae Mammalia Mammalia
Infraclasse Coniferales Carnivora Primates
Famiglia Pinaceae Felidae Hominidae
Genere Pinus Felix Homo
Specie halepensis silvestris sapiens
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Oggi i nuovi sistemi di classificazione non sono più così tecnici o così incentrati su aspetti fisici,
come la classificazione linneana, in quanto non si fondano più solo sulla rassomiglianza esterna o
sulla similarità della costituzione interna. Adesso la classificazione sistematica è basata sulla
classificazione filogenetica, dal momento che si prefigge lo scopo di trovare la parentela e l'origine
comune delle specie: la comparazione del materiale genetico degli organismi, (DNA), ha contribuito
grandemente a ciò.
In Zoologia e in Botanica i nomi scientifici sono prevalentemente di origine greca o latina. I nomi di
origine greca sono convenzionalmente latinizzati e traslitterati nell’alfabeto latino, dandone una resa
fonetica. Per quanto riguarda i due nomi della denominazione scientifica, il primo termine designa il
genere, mentre il secondo è un aggettivo che definisce la tipologia.
4. Erbe
4.1. Definizioni - Dati
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“ Qualunque pianta provvista di foglie, semi o fiori, utilizzata per insaporire, come alimento, come
medicina o come profumo …”. Questa l’esatta definizione del termine “Erba”, secondo l’Oxford
English Dictionary. Tale definizione include un'ampia varietà
di piante dagli usi molteplici, utilizzate cioè come alimento, a
scopi curativi, in profumeria, nei cosmetici o in altri modi.
Solo negli ultimi due secoli il significato del termine “erba” è
stato ristretto alla sola indicazione dell'utilizzo terapeutico di
alcune piante. Si consideri che tutte le culture antiche hanno
la loro medicina erboristica.
Uno dei documenti più antichi pervenutici è il papiro egiziano di Ebers, risalente q circa il 1700 A.C.
sebbene sia noto come già nel 3000 A.C. in Egitto vi fossero scuole formali di erboristica. In Cina,
uno dei più famosi trattati di medicina erboristica usato ancora ai giorni nostri, fu stilato dall'ex
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imperatore Shen Nong intorno al 2700 avanti Cristo. Ippocrate avallò molto delle cure illustrate dall’
ex 'imperatore in tale trattato, mentre due grandi botanici greci, Dioscoride e Galeno, con i loro libri
influenzarono per secoli la metodologia dell'insegnamento della medicina in Europa.
La Botanologia di Dioscoride forni’ la documentazione essenziale per un famoso trattato di
Botanologia, composto dal tedesco Germans Deodens, ed influenzò anche un trattato scritto
dall'inglese John Gerard, botanico ed erborista del re Giacomo. Se le erbe sono di nuovo alla ribalta
dopo così tanti anni, deve esserci una ragione, specialmente adesso che sia la Medicina che la
Farmacologia sono assorte a nuova gloria; pertanto occorre identificare il ruolo che svolgono ai
nostri giorni, aldilà delle ombre di questa immensa espansione tecnologica. Dopotutto esse
costituiscono un'eredità di grandissima importanza. Dobbiamo quindi capire perché sempre più
persone si riconvertano a questi metodi “primitivi” di cura.
Quindi perché ricorrere alle erbe, quando sappiamo che i principi attivi di molte delle medicine
utilizzate oggigiorno derivano dalle piante? Il glicoside, la digossina e la digitossina sono tutte
sostanze utilizzate per trattare le malattie cardiache e derivano dalla digitale (ring plant). La morfina,
utilizzata come analgesico, viene ricavata dal fiore del papavero. La salicina, un precursore
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dell'acido acetilsalicilico, che costituisce il principio attivo dell'aspirina, deriva dalla corteccia del
salice. Oggi, molti principi attivi utilizzati nei farmaci possono essere preparati sinteticamente in
laboratorio.
Forse l'esempio riportato di seguito può fornirci una risposta a tutte queste questioni: la serpentaria,
una pianta indiana, è stata utilizzata per secoli nella medicina ayurvedica per curare patologie
diverse come il morso di un serpente, il mal di testa, l’ansia, l'isterismo, la febbre ed il mal di pancia.
Nel 1947, l'azienda farmaceutica CIBA estrasse dalla serpentaria la reserpina, un alcaloide per il
trattamento dell'ipertensione, immettendola sul mercato allo stato puro con il nome di Serpazil, come
farmaco per la cura dell’ipertensione.
Tuttavia, risultò che allo stato puro la reserpina provocava ai pazienti effetti collaterali negativi, e
questi ultimi avevano buone probabilità di sviluppare mania depressiva grave, unitamente a un
rallentamento anomalo del battito cardiaco. A seguito di ciò, il farmaco venne ritirato dal mercato,
ma bere una tisana a base di un estratto di tutta la pianta continua ad essere un popolare rimedio
tradizionale.
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La medicina moderna tende ad ignorare il fatto che gli organismi vegetali ed animali per secoli si
sono evoluti in maniera parallela. Conseguentemente, sembra che vi sia un parziale adattamento
della specie animale alla biochimica delle piante, contrariamente a quanto afferma la linea di
pensiero dei giorni nostri, che punta sull’aspetto reattivo delle piante. Tuttavia, alcuni componenti
minori delle piante, mostrano un'azione sinergica, grazie alla quale riescono a convertire alcuni
componenti delle piante trasformandoli da inerti in reattivi, rendendoli quindi più facili da utilizzare da
parte dell'organismo umano. Inoltre, altre componenti delle piante neutralizzano l'azione di sostanze
chimiche potenzialmente nocive, prevenendo ogni possibile effetto negativo derivante dall'utilizzo
delle dette piante.
Nella vita di tutti giorni, specialmente relativamente alla popolazione delle città, il ruolo delle piante è
preso con leggerezza. La gente infatti mangia i fiocchi di cereali in una forma in cui tale alimento non
ha più alcuna rassomiglianza con il mais da cui deriva, oppure si ciba di pane che non è prodotto
con il grano, oppure ancora indossa vestiti il cui tessuto non ha nulla a che vedere con il cotone.
Abbiamo tutti perso questo senso antico del rapporto con la natura e con le piante, mentre una sola
erba potrebbe fare la differenza fra la sopravvivenza ed il morire di fame, fra la vita e la morte.
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Oggigiorno le piante sono utilizzate essenzialmente per scopi decorativi oppure vengono percepite
come beni di lusso, sia che si tratti delle piante che teniamo in casa, che dei frutti esotici che a volte
portiamo sulla nostra tavola. Oggigiorno la gente non si rende conto di quanto profondamente la
nostra vita dipenda dalle piante, dato che con il nostro stile di vita moderna utilizziamo i prodotti
forniti dei supermercati. Utilizzare le erbe in maniera semplice e pratica, gradatamente ci consentirà
di apprezzarne il valore, il mistero della loro composizione, e la delicatezza degli oli essenziali che
cosi bene si prestano alla cura del corpo; in altre parole cominceremo ad apprezzare le stupefacenti
proprietà che questa ampia varietà di erbe può offrirci.
La Botanologia Medica si basa essenzialmente sull'utilizzo di erbe intere non distillate oppure di
estratti di erbe, sostenendo che i principi attivi sono più sicuri quando non sono isolati dagli altri tre
principi organici naturali, particolarmente nel caso di prescrizioni individuali per il trattamento di
disturbi dovuti alla dieta, oppure di origine biochimica in alcuni pazienti. Per le ragioni sopra esposte,
occorre ancora più tempo per arrivare a risultati specifici.
4.2 Varietà delle erbe - Utilizzi
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Cavolo nero (Smyrnium olusatrum, Apiaceae family): è simile al levistico comune o sedano di
montagna e al sedano, ed è fornito di radici, foglie e frutti.
Mastice: è una resina ottenuta dalla pianta Pistacia lentiscus var. chia
(della famiglia delle anacardiacee): tale arbusto cresce soltanto
sull'isola di Chio, nella Grecia orientale, anche se si possono ottenere
prodotti di qualità inferiore da altri arbusti della stessa famiglia. Nel
medioevo ( dal dodicesimo al quindicesimo secolo) il lentisco fu
considerato molto importante, ma oggigiorno viene utilizzato
prevalentemente nella cucina greca. Labiate, Menta poleggio (Mentha
pulegium) (famiglia delleLamiacee): differisce in maniera significativa
dalla menta utilizzata in cucina. Tale pianta è stata utilizzata sin dai tempi antichi nella cucina
romana. Malgrado la sua lieve tossicità é un'erba utilizzata tradizionalmente in Gran Bretagna.
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Mentuccia: è un'erba aromatica utilizzata nella cucina italiana regionale (nipitella). Il suo aroma
caratteristico dichiara la sua appartenenza alla famiglia delle labiate, come il timo, la menta o
l'origano.
Pinoli: sono i semi derivanti dalle pigne del pino mediterraneo, (Pinus
pinea, Pinaceae /famiglia delle pinacee). Specie che appartengono alla
stessa famiglia di tale pino sono presenti anche in varie parti dell'Asia. I
semi sono deliziosamente aromatici, elemento essenziale per la cucina
spagnola e italiana, in quest'ultimo caso si pensi per esempio al loro
utilizzo nel pesto.
Porcellana (Portulaca oleracea, Portulacaceae / Caryophyllales family): è un'erba stagionale,
originaria probabilmente dell'Himalaya, ma oggi si è naturalizzata nell'Africa occidentale e nel sud
dell'Europa. Sebbene spesso sia consumata cotta come ortaggio, le foglie ed i gambi crudi sono
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piuttosto croccanti ed hanno un sapore lievemente salato e fresco, il che ne fa un fantastico
accompagnamento per i piatti fritti della tradizione mediterranea, inclusi gli stuzzichini dell'Asia
occidentale. I boccioli inoltre sono assai saporiti e possono essere utilizzati invece dei capperi.
Finocchio marino (Crithmum maritimum, famiglia delle Apiaceae): cresce lungo la maggior parte
delle coste europee, dall'oceano Atlantico al Mar Nero. Le foglie sono succose, saporite ed
aromatiche. Un tempo era uno dei condimenti più popolari per le insalate e per i sottaceti, ed era
diffuso soprattutto in Gran Bretagna. Oggi è ancora piuttosto rinomato nell'area mediterranea.
Gramigna, (Cynodon dactylon): è una delle piante medicinali più
utili ed è presente in molti preparati per il trattamento del cancro
prostatico. È un antibiotico naturale ed anche uno dei diuretici
più noti. Può essere utilizzato come ammorbidente senza
causare alcun effetto collaterale, inoltre ha la proprietà di far
espellere le tossine e di ridurre il colesterolo nel sangue. E utile
in caso di coliche epatiche, di calcoli nella cistifellea e di cellulite. È un antisettico e un
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antiinfiammatorio, utile in caso di infezioni urinarie come la cistite, l'uretrite, la prostatite, per la cura
dei reumatismi e dell'artrite, ed è anche efficace nelle malattie della pelle e nelle epatiti. Ha inoltre un
effetto benefico in caso di calcoli renali e di renella (una specie di sabbia che può formarsi nei reni).
Agrimonia eupatoria: oggi è utilizzata dai medici erboristi, soprattutto come stimolante del sistema
digestivo. E’ una pianta che favorisce la cicatrizzazione delle ferite ed ha effetti benefici in molte
malattie. È considerata particolarmente efficace in caso di ulcera, coliche e diarrea. I tannini che
contiene unitamente ad altri principi attivi fanno sì che abbia proprietà diuretiche, astringenti ed
antinfiammatorie. Tale l'erba viene utilizzata nella terapia tradizionale nelle varie culture per trattare
ferite aperte, morsi di insetti, morsi dei serpenti e per fare riassorbire gli ascessi.
Achillea millefoglie (Achillea millefolium): fiorisce in primavera. E’un tonico molto efficace in caso di
affaticamento. Inoltre può essere utilizzato per trattare i disturbi della menopausa e di spasmi della
matrice, in caso di raffreddore, per purificare il sangue, ed è anche utile per trattare l’acne, l'asma, la
colite, l'artrite, i dolori mestruali ed i reumatismi. Inoltre dona sollievo in caso di problemi di
circolazione sanguigna, pertanto viene utilizzata per trattare le vene varicose e le flebiti. E’ anche
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utile per purificare la pelle grassa che pulisce in profondità, ed inoltre tratta molti problemi della pelle
come l’acne e l’herpes e può essere utile in caso di infiammazione della pelle, orecchioni, allergie,
prurito e lichene. Dal momento che ha la proprietà di purificare il sangue, viene assunta come
infusione. Inoltre è utile nel trattamento delle smagliature del capezzolo, ed anche per le mani
screpolate. Può rivelarsi molto efficace nel trattamento delle emorroidi e ne allevia il dolore. Può
anche prevenire la perdita di capelli nel qual caso deve essere utilizzata come decotto e
massaggiata sul cuoio capelluto. Possiede inoltre proprietà analgesiche e masticarne le foglie
fresche placare il mal di denti.
Artemisia: stimola la digestione ed è un medicamento estremamente
efficace per coloro che abbiano difficoltà digestive. Aumenta l'acidità
dello stomaco e migliora la digestione e l'assorbimento delle sostanze
nutritive, in tal modo rivelandosi efficace anche in caso di malattie
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correlate. Solitamente viene consumata in dosi moderate e i derivati di tale pianta stimolano lo
stomaco, aumentano l'appetito, facilitano la digestione, accelerano la circolazione sanguigna,
stimolano le secrezioni, contribuiscono al dimagrimento e alla digestione dei grassi. Per le terapie si
utilizzano i semi dell'artemisia. L'artemisia ha un effetto benefico su coloro che soffrono di diabete ed
è utile nella cura dei reumatismi. Può anche essere utilizzata in caso di anemia,come antipiretico ed
inoltre ha proprietà diuretiche. Utilizzata esternamente è un antisettico.
Basilico, (Ocimum basilicum): fa passare il mal di testa di origine nervosa. Inoltre stimola l'appetito
ed è altresì utile in caso di memoria labile, depressione, ansia, lievi vertigini, disordini intestinali e
gonfiore addominale. Favorisce la digestione e allevia il mal di pancia, il senso di vertigine, la
nausea ed il raffreddore comune.
Valeriana (Valeriana officinalis): è una pianta con proprietà sedative, ipnotiche ed ansiolitiche. Fa
passare l’insonnia, il nervosismo, l'ansietà, l'emicrania, la nevrastenia, il mal di testa e il bruciore di
stomaco. Più in generale, si rivela molto utile in caso di insonnia e migliora la qualità del sonno.
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Possiede proprietà ansiolitiche e sedative, il che è utile per alleviare lo stress, l'asma di origine
nervosa, l'epilessia e la tachicardia. E anche molto utile in caso di artrite, ipertensione, coliche, dolori
reumatici, emicrania, mal di denti e dismenorrea. Occorre fare attenzione però! Presa in dosi
massicce può essere nociva e deve essere utilizzata con cautela durante la gravidanza,
l'allattamento e da coloro che soffrono di lieve depressione.
Vihio: utile per la cura del raffreddore e per i fumatori.
Daphne: è utilizzata con gli alimenti. Le foglie essiccate ridotte in polvere arrestano il sangue dal
naso. Inoltre tale pianta rinforza i capelli e può essere utilizzata in cosmetica per tingere i capelli di
nero. Previene la caduta dei capelli ed allevia i dolori artritici e reumatici.
Rosmarino: può essere utilizzato in caso di colite, diarrea, bronchite asma, influenza, disordini
intestinali e reumatismo. Stimola l'appetito.
Mentre piperita: può essere utilizzata per guarnire o per dare sapore al cibo. Contribuisce ad
abbassare il livello di colesterolo, e dà sollievo in caso di insonnia, crampi, tosse secca, tonsillite,
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combatte il mal di denti ed i reumatismi. Se ne raccomanda l'utilizzo in caso di indigestione e diarrea
e giova anche allo stomaco, dopo episodi di vomito.
Dittany/Frassinella/dittamo: allevia il mal di stomaco e i i dolori intestinali. È utile anche in caso di
mal di testa, mal di denti e scorbuto. Possiede proprietà diuretiche e contribuisce a facilitare e
rendere più veloce il parto per le partorienti.
Eucalipto: è molto utile per i pazienti che soffrono di diabete, dal momento che ha un'azione
ipoglicemica. Abbassa la febbre, allevia la tosse, l’asma, l'influenza, la bronchite, la nevralgia e il mal
di gola. In caso di sinusite e bronchite si somministra per inalazione. Se bollito, i vapori di eucalipto
ionizzano l'atmosfera della stanza e le rendono più confortevole.
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Sambuco: è utilizzato per le nevralgie, per la cistite, per la
tonsillite, per il mal di denti e per il mal di gola. Inoltre il
sambuco purifica il sangue.
Timo (Thymus vulgaris): è utile in caso di stress, per la circolazione, in caso di depressione,
emicrania e problemi nervosi. È importante nella cura di pazienti con ipertensione, contro l'influenza,
il raffreddore, la tosse e l’asma. È anche un valido rimedio in caso di malattie della pelle, e
leucorrea, per far rimarginare le ferite, combattere l'influenza, far rimarginare le ferite, ed in caso di
ustioni, foruncoli e di bruciore.
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Santoreggia (Satureja hortensis): ha effetti benefici per lo stomaco, in caso di nausea, di acidità, e
può anche essere utilizzata come stuzzichino. Allevia l'insonnia, l'artrite, i reumatismi, l'asma e la
tosse. Fa cessare le coliche e la diarrea. È utile anche in caso di debilitazione mentale e sessuale.
Ibisco: utile contro il colesterolo, i trigliceridi, i problemi circolatori, il diabete mellito, la perdita di
peso ed il mal di testa.
Cardamomo (Lipidium sativum): contiene vitamine, iodio, ferro, calcio, cordiale, purifica il sangue e
migliora le imperfezioni della pelle..
Calendula: rinforza il cuore e giova al fegato e all’intestino; è utile in caso di gonfiore e di malattie
della pelle.
Louise/Alsroemeria: fa passare i mal di testa, il dolore agli occhi, ed i dolori reumatici. Fa bene in
caso di stomaco in disordine, è un coadiuvante nelle diete dimagranti e previene l'insonnia che
deriva da affaticamento nervoso.
Ladanies/Laudano: é utilizzato come sedativo, antispastico, per curare l'insonnia e ed in caso di
mal di denti. Inoltre può essere utilizzato per massaggi in caso di raffreddore, bronchite o di tetano.
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Lavanda (Lavandula angustifolia): viene utilizzata per ogni tipo di dolore, ed anche per problemi
cardiaci, emicrania, mal di testa, digestione faticosa e svenimento. Fa rimarginare le ferite, ed ha
effetti benefici in caso di ferite, ustioni, acne e scabbia. Abbassa la pressione del sangue e
diminuisce le palpitazioni. Ancora oggi viene usata contro le tarme dei vestiti.
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Maggiorana: aumenta la resistenza allo stress ed inoltre lo riduce, combatte il mal di testa, il
raffreddore, la tonsillite e l'insonnia. Aiuta il corpo ad espellere le tossine, e si rivela benefica in caso
di gonfiore, indigestione e mal di pancia.
Finocchio (Foeniculum vulgare): allevia i dolori artritici, combatte l'asma, la tosse, la flatulenza, i
dolori addominali e fa cessare il vomito. Inoltre ha un effetto coadiuvante nelle diete dimagranti.
Melissa: ha effetti tonici per il cuore, il cervello, il sistema digestivo e
combatte la malinconia. Allevia e migliora la nevrastenia, il
senso di vertigini, i ronzii alle orecchie, l’asma, le nevralgie dei denti e
delle orecchie. Dà sollievo in caso di gonfiore addominale e di
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dolore causato da puntura di vespa o di ogni altro insetto.
Menta: ha elevate proprietà antisettiche, combatte efficacemente il raffreddore, la tosse, la
bronchite, il mal di gola e l'influenza. Possiede marcate proprietà digestive ed ha la caratteristica di
avere effetti sedativi se somministrata a dosi basse, mentre a dosi alte ha effetti afrodisiaci. Il tè alla
menta è una bevanda con grandi proprietà digestive e tonificanti.
Malva: può essere utilizzata per l’asma, la tosse, la laringite e il mal di gola.
Fiore della passione: placa il nervosismo e l’ansia. Ha effetti sia sedativi che stimolanti in caso di
rischio di esaurimento. Riduce lievemente la pressione sanguigna.
Pikrodialeta: abbassa il livello di zucchero nel sangue ed i trigliceridi.
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Micromeria juliana: uccide i vermi ed i parassiti presenti nell'intestino e arresta il sangue dal naso;
ha effetti benefici in caso di emorroidi. Fa rimarginare le ferite e le ulcere. Viene inoltre utilizzata per
curare le coliche e i calcoli renali.
Capelvenere: può essere utilizzata per la cura dei capelli, per far cessare la perdita di capelli e
prevenire le doppie punte. Allevia la bronchite, il naso che cola, la tosse secca, l’asma e il
raffreddore comune.
Origano: viene utilizzato principalmente nel cibo, ma può anche essere usato in caso di mal di denti
e di reumatismi, di disordine intestinale e di dolori addominali. Arresta la diarrea.
Sedge/Carice/Falasco : lenisce i dolori polmonari. Può avere effetti benefici contro la depressione,
l'insonnia, le ulcere allo stomaco, i parassiti intestinali, la dispepsia, ed anche in caso di ustioni,
ferite e morso di insetti.
Ceterach/Cedracca:ha la proprietà di dissolvere i calcoli renali. È un espettorante, un sedativo ed
un diuretico.
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Soffione: è benefico in caso di colesterolo, irritazioni della pelle, gonfiore, bruciore di stomaco, mal
di fegato, artrite, diabete e febbre.
Lime: seda nervi, ed ha un effetto benefico in caso di emicrania, nevralgie, senso di vertigine, ed
insonnia. Cura la tosse, il raffreddore, il vomito, i reumatismi, l'artrite e l’indigestione.
Mountain tea:.è utile incasso di influenza e mal di gola. Tonifica il corpo e la mente, ed ha effetti
benefici nella cura dell'arteriosclerosi, del mal di testa, della diarrea e della talassemia.
Ortica: Scioglie l’acido urico. Ha un effetto benefico importante nel caso di calcoli alla cistifellea.
Inoltre è utile contro il sanguinamento, l’ematuria, l’anemia, la debolezza fisica, l'artrite, la cistite e la
diarrea. Inoltre aumenta la quantità di latte nelle madri che allattano e arresta la perdita di capelli.
Hissopo (Hyssopus officinalis): è utilizzato per la pressione
del sangue, l'asma, l’indigestione, i dolori mestruali, e per fare
gargarismi in caso di mal di gola. Inoltre tonifica i nervi.
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Salvia: calma i nervi. È utile per la cura della depressione, in caso di faringiti, tosse, raucedine,
ipotensione, diarrea, tonsilliti e morso di insetti. Può essere utile per coloro che hanno sempre le
mani e le ascelle sudate e in caso di problemi circolatori. Riduce la produzione di latte nelle donne
che allattano e previene la perdita di capelli.
Camomilla: calma i nervi ed è efficace in caso di emicrania, nevralgia, senso di vertigine, e
insonnia. Fa guarire le ustioni e i foruncoli. cura il rossore della pelle, il prurito, il mal di testa, la
tosse, il raffreddore, la flatulenza, le emorroidi, i crampi, l’otite e l'infiammazione della bocca.
Le piante che seguono vengono considerate piante mediterranee originarie:
• Ajwain (Trachyspermum ammi)
• Anice (Pimpinella anisum)
• Coriandolo (Coriandrum sativum)
• Cumino (Cuminum cyminum)
• Mahaleb (Prunus mahaleb)
• Mirtillo (Myrtus communis)
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• Fiore del finocchio (Nigella sativa)
• Rucola (Eruca sativa)
• Rosmarino (Rosmarinus officinalis)
• Ruta (Ruta graveolens)
• Salvia (Salvia officinalis)
• zafferano (Crocus sativus)
• Sumac (Rhus coriaria)
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5. Riassunto del modulo
I punti principali trattati nella presente sezione sono i seguenti:
Individuazione dei vari rami della botanica e conoscenza approfondita dello scopo di tale
scienza. Inoltre la presente sezione illustra essenzialmente le applicazioni della botanica e le
sue applicazioni nella vita di tutti giorni.
Conoscenza della suddivisione delle erbe. Gli aspetti principali illustrati nel Capitolo 3
includono la metodologia utilizzata per la classificazione in cinque regni, i gruppi tassonomici,
e il metodo utilizzato per la nomenclatura delle erbe, unitamente ai risultati principali
presentati nel Capitolo 3.
Breve riferimento al contesto e alla storia delle erbe. Maggiori dettagli relativamente al
riconoscimento dei diversi tipi di erbe, all’illustrazione della loro utilità e al loro utilizzo come
coadiuvanti terapeutici.
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Obiettivi di apprendimento:
Capitolo 2
- Settori della Botanica
- Scopo dell'industria
- Applicazioni dirette e indirette della botanica nella vita di tutti giorni
Capitolo 3
-Suddivisione delle erbe
-I cinque regni
- Diversi sistemi per la nomenclatura delle erbe e loro significato
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Capitolo 4
- Cenni storici relativi alle erbe
- Erbe ed I loro vari utilizzi
36
Riferimenti
1. http://el.wikipedia.org/wiki/%CE%92%CE%BF%CF%84%CE%B1%CE%BD%CE%B9%CE%BA%CE%AE
2. http://el.wikipedia.org/wiki/%CE%A3%CF%85%CF%83%CF%84%CE%B7%CE%BC%CE%B1%CF%84%CE%B
9%CE%BA%CE%AE_%CF%84%CE%B1%CE%BE%CE%B9%CE%BD%CF%8C%CE%BC%CE%B7%CF%83%
CE%B7
3. ΕΓΧΕΙΡΙΔΙΟ ΒΟΤΑΝΙΚΗΣ Βασικές γνώσεις - Φύλλα εργασίας ΥΠΟΥΡΓΕΙΟ ΕΘΝΙΚΗΣ ΠΑΙΔΕΙΑΣ ΚΑΙ
ΘΡΗΣΚΕΥΜΑΤΩΝ ΚΕΝΤΡΟ ΠΕΡΙΒΑΛΛΟΝΤΙΚΗΣ ΕΚΠΑΙΔΕΥΣΗΣ ΜΑΚΡΙΝΙΤΣΑΣ, ΝΟΕΜΒΡΙΟΣ 2007
4. http://www.valentine.gr/mediterranean_herbs_gr.php
5. http://kalloni.net/index.php?option=com_content&view=article&id=302&Itemid=189
6. ΑΡΤΕΜΙΟΣ ΓΙΑΝΝΙΤΣΑΡΟΣ, Αν. Καθηγητής Πανεπιστημίου Αθηνών, Θεμελιώδης ορολογία της Συστηματικής
Βοτανικής. Μεθοδολογία της Συστηματικής Βοτανικής. Ταξινομικές βαθμίδες. Ονοματολογία των φυτών. Ιστορική
ανασκόπηση της ταξινόμησης των φυτών.
37
SEZIONE 2: VIVAI PER LA PRODUZIONE DELLE PIANTE, PROCEDURE, TECNICHE, ASPETTI
PRATICI
1. Introduzione
Un vivaio è il luogo dove le piante vengono prodotte e fatte riprodurre e dove crescono sino a
raggiungere le dimensioni desiderate per essere pronte ad essere utilizzate. Esistono diversi modi
per far riprodurre le piante in vivaio, a seconda del tipo di pianta e dei risultati che si desiderano
ottenere.
L’obiettivo principale della presente sezione è di far sì che alla fine del corso i partecipanti riescano
a:
Effettuare tutte le fasi del processo riproduttivo delle piante, dalla riproduzione dei semi al trapianto
dei germogli.
2. Procedimenti
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I vivai, indipendentemente dalla loro tipologia, hanno lo scopo di produrre e far riprodurre le piante. Il
materiale per la propagazione delle piante include i semi, i bulbi, i tuberi, i rizomi, le pianticelle, e, più
in generale, le parti delle piante (come le talee ed i rizomi) che servono a produrre le piante. Anche
gli arboscelli interi, innestati o meno, che sono prodotti ed utilizzati per scopi agricoli, possono
essere considerati materiali utilizzati per la riproduzione delle piante.
I metodi di riproduzione delle piante possono essere classificati come segue:
2.1 Propagazione nativa (tribale):
Tale tipo di propagazione richiede la partecipazione sia delle cellule maschili che di quelle femminili,
che unendosi danno origine alla successiva formazione di semi. Le piante che si sono sviluppate da
un seme uniscono le caratteristiche di entrambi le piante da cui derivano. (Si continui a leggere …).
39
2.2 Propagazione asessuata (vegetativa)
Si riferisce alla capacita’ delle piante di proliferare utilizzando delle parti specifiche, senza ricorrere
alla fertilizzazione. Le piante sviluppatesi in tal modo sono identiche alla pianta dalla quale derivano.
Tali piante si suddividono in naturali ed artificiali.
2,2,1 Propagazione naturale asessuata
Polloni
I polloni sono germogli che crescono alla base della pianta, collegandosi all’apparato radicale, e che
a loro volta sviluppano gradualmente il proprio apparato radicale. I polloni possono essere recisi
dalla pianta madre con tutte le radici e coltivati come piante individuali.
Stoloni
Si tratta di polloni modificati che crescono orizzontalmente sulla superficie del suolo ( “Rotori” dei
germogli”), o immediatamente al di sotto di esso, ed hanno la capacità di formare delle nuove piante
indipendenti, che si sviluppano a partire dalle loro estremità, oppure nel punto in cui sono collocati
gli occhi.
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Bulbi, tuberi, cormi e rizomi
Si tratta di parti riproduttive modificate dell’apparato radicale di alcune specie di piante specifiche.
Marze (Piante avventizie)
Si tratta di pianticelle che si sviluppano completamente senza separarsi dalla pianta madre. A poco
a poco tali piantine sviluppano un apparato radicale indipendente e possono crescere
autonomamente. Questo tipico processo di sviluppo può essere osservato in specie come certi tipi di
orchidee e piante acquatiche.
2.2.2. Propagazione artificiale asessuata
Talee
Le talee sono parti della pianta, (foglie e fusto), che in date condizioni possono sviluppare un
apparato radicale, crescendo e diventando piante autonome.
Divisione
Tale fenomeno si riferisce a piante che sviluppano tuberi, bulbi, fusti e rizomi.
41
Stratificazione
Metodo in cui parte della pianta viene piantata mentre è ancora collegata alla pianta madre, finché
quest'ultima sviluppa il proprio apparato radicale, il che avviene quando la pianticella è separata
dalla pianta di origine. In presenza di strati di aria, il processo di sviluppo delle radici da parte del
ceppo selezionato, ha luogo con metodi specifici, in un punto della pianta che non è a contatto con il
suolo. Tali strati sono anche parte della naturale propagazione vegetativa, visto che in molte piante
sospese si è osservata la produzione di radici nei rami che toccano il suolo.
Vaccini (Innestamento)
Tecnica applicata largamente alle colture commerciali, nelle quali una parte della pianta viene
trapiantata in una pianta già radicata sulla quale si sviluppa la piantina.
Coltura di tessuti
È’ il processo di riproduzione delle piante per mezzo di cellule tratte dalle parti non riproduttive,
utilizzando sofisticate tecniche di laboratorio.
2.2.3 Apomissia
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È il naturale processo di formazione dei semi degli embrioni a partire dall'uovo, senza l’intervento di
cellule germinali maschili nel processo di germinazione, fenomeno osservato in più di 300 specie di
piante. Si conosce invece un solo caso di pianta caratterizzata da apomissia di tipo maschile: il
Cupressus dupreziana. Le piante originate tramite apomissia mantengono le caratteristiche della
pianta da cui derivano.
Tale processo include la riproduzione tramite spore, tipico di alcuni tipi di felci, come la formazione di
un piccolo bulbo, tipico delle specie del genere Lilium.
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3. Il seme
3.1 Aspetti generali
Il seme o sperma è una struttura multicellulare, contenente gimnosperme e angiosperme, che
deriva dalla fertilizzazione e differenziazione del fusto germinale.
Il seme è considerato un importante caratteristica evolutiva delle gimnosperme e delle angiosperme,
fattore che ha contribuito a farle diventare le piante più diffuse nel regno delle piante; infatti, grazie al
fatto che la sua struttura lo rende molto resistente, il seme può rimanere in vita per periodi molto
lunghi, al fine di poter scegliere l'ambiente naturale più adatto per la germinazione e la crescita della
pianta. A seconda del tipo di pianta, Il tempo richiesto per la formazione del seme varia da pochi
giorni, nel caso di alcune erbe, sino a tre anni (per alcune gimnosperme).
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45
In sostanza i semi rappresentano la forma mobile delle piante, e sono generalmente caratterizzati
dall'assenza di movimento. Il processo di trasferimento di un seme dalla pianta madre al punto in cui
crescerà la pianta, che può essere anche situato a vari kilometri di distanza, è chiamato dispersione,
e la maggior parte delle piante ha sviluppato dei meccanismi per proteggere questo processo.
Pertanto, i semi vengono dispersi sia tramite la pianta madre (autocoria - il che significa che il frutto
a una certa capacità balistica) o fluttuando nell'aria (anemocoria), nell'acqua (idrocoria), o tramite gli
animali (zoocoria). Nella maggior parte dei casi, le piante hanno sviluppato dei meccanismi per
facilitare la dispersione del seme. Molti semi sono dotati di una sorta di alette per volare, di fimbrie,
oppure sono leggerissimi per facilitare la loro dispersione nell'aria. Possono anche avere una specie
di staffe, oppure il frutto che li circonda può essere cibo per gli animali, meccanismo che ne assicura
la disseminazione, oppure il seme può anche galleggiare sull’acqua.
3.2 Struttura
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La forma e la composizione del seme mostra ampie variazioni a seconda della classe o della
famiglia a cui appartiene, ma in ogni caso la struttura basica del seme include:
- il feto
- Le sostanze nutritive
- L'involucro seminale o conchiglia
Le angiosperme hanno sviluppato un meccanismo complesso di fertilizzazione doppia, in cui una
cellula maschile si unisce ad un oocita per formare la cellula germinale femminile, che a sua volta dà
origine all’embrione, mentre un'altra cellula maschile si unisce al nucleo diploide della cellula
germinale femminile per dare origine all’endosperma; l’endosperma a sua volta fornisce il nutrimento
ed è triploide (due terzi del genoma proviene infatti dalle cellule germinali femminili). In alcune
specie, mentre l'embrione si sviluppa, l’endosperma degenera quasi completamente ed in sostanza i
cotiledoni sono pressoché gli unici organi in cui sono immagazzinate le sostanze nutritive. Nelle
gimnosperme, il tessuto di immagazzinamento deriva soltanto dalle cellule germinali femminili.
(1n).
47
In alcune specie, l’endosperma è circondato o sostituito dal perisperma, il quale fornisce il
nutrimento, ed è dotato di una conchiglia esterna.
L'embrione è una pianta in miniatura ed è formato da:
- I cotiledoni che forniscono il nutrimento. Le piante con un solo cotiledone sono dette
monocotiledoni (il monocotiledone viene anche chiamato scutello); nelle piante dicotiledoni i
cotiledoni sono due, mentre le gimnosperme sono provviste di due o più cotiledoni.
Germinazione (o il germogliare dei semi)
La germinazione o il germogliare dei semi è il processo in cui si sviluppa l'embrione, che trae le
sostanze nutritive dal tessuto di immagazzinamento, processo che comincia con l'assunzione di
acqua da parte del seme, e tecnicamente finisce con la comparsa della radichetta. Infine l'intero
embrione si sviluppa e diventa una giovane pianta. Tale fenomeno è assai frequente nelle piante.
3.3.1 Processo di germinazione
Il processo di germinazione sopra illustrato comincia con l'assunzione di acqua da parte del seme.
Durante le varie fasi della loro maturazione, i semi della maggior parte delle piante si disidratano.
48
Affinché il processo di germinazione possa iniziare, il seme deve essere reidratato. Se il feto è vivo,
l'assunzione di acqua avvia una serie di processi biosintetici, che consentono la rapida crescita del
feto, che porteranno alla rottura del tegumento che lo protegge, e infine allo sviluppo di una
radichetta.
Vegetazione - nel senso di una nuova pianta che spunta dal suolo: può essere situata nel
sottosuolo o sulla superficie del terreno. Nella vegetazione che si sviluppa dal sottosuolo, una volta
che la radice si è allungata, i cotiledoni rimangono sul terreno mentre l’epicotile si estende, portando
in superficie i blastocisti, che a quel punto continuano a svilupparsi.
Nella vegetazione di superficie, dopo l’allungamento della radice, l’ipocotile ed il cotiledone che si
sono allungati spuntano in superficie insieme, mentre il blastocista, che si trova all’estremità,
continua a svilupparsi.
Nelle piante monocotiledoni la piccola radice (coleoriza), per prima cosa si allunga, (tale
allungamento è una caratteristica della radichetta). Poi si sviluppa la radichetta che espleta per la
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pianta tutte le funzioni di una radice normale; dopo un po' di tempo tale radichetta degenera e alla
base dei germogli si formano delle radici blastogeniche. Una volta che le radici si sono ingrossate, il
coleottile diventa sempre più grande e dal terreno spunta la prima foglia.
50
3.3.2 Condizioni
Per poter germinare il seme ha bisogno di condizioni articolate, per esempio:
- Maturità del seme
- Condizioni ambientali adeguate (temperatura alta, adeguata concentrazione di ossigeno, e
illuminazione corretta ).
3.4 Dormienza
La dormienza si riferisce alla situazione in cui alcuni grani di cereali non germinano anche se sono
vivi ed in condizioni ottimali.
La dormienza del seme è considerata una caratteristica evolutiva delle piante che si adattano alle
condizioni ambientali prevalenti, così che il seme possa germinare solo quando sussistono
condizioni adeguate per lo sviluppo della pianta. La dormienza consente al seme un tempo di riposo
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affinché il processo di dispersione vada a buon fine ed inoltre impedisce che i semi germinino vicino
alla pianta madre o prima che essa li rilasci.
3.4. 1 Cause
La dormienza può essere dovuta alle caratteristiche dell'embrione o dell'involucro del seme. Le
principali cause della dormienza sono:
- L'impermeabilità del tegumento all'acqua o all'aria
- La resistenza del tegumento all'ingrossamento del feto
- Il mancato sviluppo del feto
- L’ esistenza di inibitori chimici della vegetazione, come avviene nella dormienza, o la presenza di
inibitori che agiscono sul feto o sugli strati dell'involucro protettivo. L’acido abscissico (ABA), è
considerato un importante inibitore della vegetazione. Si tratta di un ormone che inibisce la crescita
ed è presente in alte concentrazioni dell'embrione durante la maturazione del seme nella pianta
madre. Esiste anche un fenomeno contrario a quanto sopra illustrato: la gibberellina, appartenente a
una terza classe di ormoni, può favorire la germinazione dell'embrione. Infatti se il livello di ormoni di
52
tipo ABA/GA aumenta, il feto è soggetto al fenomeno della dormienza; al contrario, se il livello di
ormoni si riduce, il feto avrà più possibilità di svilupparsi. L’ABA influisce sulle caratteristiche del
tegumento determinandone lo spessore, mente il GA influisce sulla potenzialità di sviluppo sia
dell’embrione che dell’endosperma.
- Una combinazione dei fattori esposti sopra.
3.4.2 Tassonomia
in questo settore sono state proposte diverse classificazioni della dormienza; il sistema di
classificazione più recente, proposto da C. Baskin e J. Baskin (1998), elaborando ulteriormente la
classificazione messa a punto da M. G. Nikolaeva (1967), è caratterizzato da una struttura
gerarchica ed include cinque classi, che sono ulteriormente suddivise in livelli e tipi; sulla base di
questo sistema, la dormienza è tassonomizzata come segue:
- Dormienza fisiologica: solitamente è dovuta all'esistenza di inibitori della vegetazione, fenomeno
che è presente in molte angiosperme e nella maggior parte delle gimnosperme. In natura la
dormienza scompare con il cambiamento di stagione; invece per eliminare la dormienza
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artificialmente, lo sperma deve essere sottoposto ad un periodo di laminazione a caldo e a freddo. In
alcune specie, si pone fine alla dormienza tramite l'applicazione di gibberellina, o si procede per
scarificazione.
- Dormienza morfologica: è dovuta all'immaturità dell'embrione che si sta formando, ma non ha
ancora raggiunto proporzioni adeguate per germinare; tale fenomeno è solitamente presente in
semi dotati di un embrione piccolo e di un ricco endosperma, e caratterizza sia le piante vascolari
che le gimnosperme. Da un punto di vista evolutivo è considerato il tipo di dormienza più primitivo.
- Dormienza morfo-fisiologica: si tratta di una combinazione delle due forme precedenti, ed è
caratterizzata dalla presenza di inibitori e di semi immaturi: si verifica sia nelle angiosperme che
nelle gimnosperme.
- Dormienza naturale: è presente nelle angiosperme, ed è determinata dal fatto che i tegumenti sono
impermeabili all'acqua. La dormienza cessa quando un agente rende i tegumenti permeabili
all'acqua. In natura tali agenti possono essere costituiti dalle alte temperature, dalle variazioni di
temperatura, dal fuoco, dal sistema digestivo di un animale, ecc.
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Ricorrendo a metodi artificiali, si può porre fine alla dormienza cagionando una lesione nel
tegumento seminale (scarificazione) con mezzi meccanici, (taglio del tegumento all’estremità,
sabbiatura), con sistemi termici (immergendo il seme in acqua calda), oppure chimici (con acidi).
Una volta eliminato il fenomeno della dormienza, il seme può germinare in un’ampia gamma di
condizioni ambientali. Invece i semi la cui dormienza è fisiologica, possono essere soggetti ad un
secondo periodo di dormienza e, se le condizioni per la germinazione non sono favorevoli, una volta
eliminata la dormienza naturale, con l’involucro che è diventato permeabile all’acqua, non possono
ritornare allo stato precedente. Pertanto, il sistema utilizzato per porre fine alla dormienza, deve
essere armonizzato con le condizioni ambientali che consentono lo sviluppo della nuova pianta.
- Dormienza combi nazionale.
Si tratta della combinazione della dormienza fisica e fisiologica.
4. Innesti
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Per innesto si intende la propagazione delle talee, che costituisce il metodo più comune di
riproduzione asessuata e che è presente in una varietà di specie. Si tratta di un processo
relativamente facile e rapido, tramite il quale si ottengono piante con le stesse identiche
caratteristiche della pianta madre, cioè della pianta dalla quale è stata tagliata la talea. I polloni così
inoculati sviluppano un apparato radicale autonomo e fuoriescono fino a diventare piante autonome,
il che richiede un insieme di circostanze specifiche.
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Come la maggior parte degli esseri viventi, quando subiscono una lesione, le piante sviluppano un
tessuto fetale (callo), nei punti in cui il tessuto è stato danneggiato, al fine di favorirne la
rigenerazione. Quando l'umidità, la temperatura e la luce sono adeguate, tale tessuto può
trasformarsi in un apparato radicale.
4.1 Classificazione delle talee
A seconda del periodo in cui avviene il taglio, le talee sono divise in:
“Erbacee”: si tratta di talee tagliate durante il primo periodo della crescita vegetativa delle piante, in
primavera, quando i polloni sono teneri e verdi, solitamente da marzo a maggio.
“Legno duro”: in questo caso le talee sono tagliate durante il periodo di dormienza e dopo che le
piante si sono sviluppate completamente, solitamente da ottobre a febbraio.
“Legno dolce”: le talee sono tagliate durante la seconda stagione di crescita, quando i polloni si sono
già sviluppati e l'accrescimento della pianta si è rallentato, solitamente fra giugno e settembre.
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A seconda della difficoltà o meno del taglio , le talee sono ulteriormente divise in tre modi:
Talee ottenute tagliando una sezione verticale da un ramoscello, 2 o 3 mm al di sotto di un nodo.
Talee ottenute strappando un ramo da un altro ramo più grande.
Talee ottenute recidendo un ramoscello da un ramo con due incisioni oblique, così che alla base
della talea sia presente una sezione del legno più vecchio.
4.2 Ragioni per ricorrere alla propagazione vegetativa
Incapacità di produrre semi vitali
Inabilità a produrre prole con caratteristiche genetiche identiche a quelle della pianta madre
Mantenimento di una particolare caratteristica della pianta
Aumento della produzione di piante
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Maggiore resistenza agli agenti patogeni
Adattamento ambientale
Controllo del vigore della vegetazione
4.3 Fattori che influiscono sulla riproduzione delle piante tramite talea:
Pianta madre
– Stato naturale della pianta
– Ombreggiatura
– Fossati di contenimento
– Età della pianta
– Tipo di legno
– Virus
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– Periodo di raccolta delle talee
Trattamento degli innesti
- Regolatori della crescita → IAA, IBA, NAA – Metodi di applicazione delle auxins
- Vitamine
- Minerali
- Fungicidi
- Lesioni
Condizioni ambientali
– Acqua
– Temperatura
– Luce
– Substrato della radice
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4.4 Processo di propagazione tramite talea:
Si devono scegliere piante giovani e sane, prive di deformità e malattie. Tra queste piante si
scelgono poi i polloni più robusti, che siano a loro volta privi di fiori o frutti.
Si tagliano le talee a 10,15 cm 30 dai rami, avendo cura che abbiano un diametro di 3,5 mm.
Si taglia la parte della talea a 2,3 mm al di sotto di un occhio.
Una volta recise le talee, occorre togliere le foglie, se presenti, dalla base della talea sino ad
un'altezza di due terzi. Nelle talee di piante a foglia larga, le foglie che rimangono devono essere
rimosse completamente, in maniera da ridurre in maniera drastica la loro traspirazione; (una regola
pratica è quella di mantenere il fogliame la cui lunghezza non superi un terzo della lunghezza della
talea). È fondamentale che le intersezioni delle talee siano pure, e che le cesoie della potatura siano
appuntite e disinfettate così da impedire la trasmissione di malattie.
Una volta ottenute le talee, per aumentare le possibilità che attecchiscano, bisogna dare loro
ormoni per l'attecchimento.
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La base della talea deve essere immersa per due tre pollici (5 –7cm) dopo essere stata spruzzata di
acqua, danda alla talea un ormone che favorisce l'attecchimento.
Infine, le talee vengono collocate in un suolo misto leggero, solitamente preparato mischiando o
utilizzando torba, sabbia e perlite: tali materiali permettono una buona ventilazione anche dato il
continuo utilizzo di acqua.
Le talee ottenute in autunno e in inverno vengono collocate in un luogo poco ombreggiato o persino
esposto a sud. A questo punto occorre annaffiare le talee e spruzzarle di acqua regolarmente per
evitare che si dissecchino, senza esagerare però. Annaffiare le talee in maniera eccessiva può far sì
che le piante non siano ventilate a sufficienza e che si sviluppino dei funghi. La frequenza
dell'annaffiatura dipende dalla stagione, dalla temperatura, dall'esposizione alla luce, eccetera.
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5 “Piante bulbacee”
Solitamente le piante bulbacee sono piante erbacee, caratterizzate principalmente dalla presenza di
organi modificati, che hanno un ruolo di immagazzinamento e di riproduzione. Il termine piante
bulbacee potrebbe essere considerato inappropriato, dal momento che molte di queste piante non
hanno alcun bulbo, ma sono provviste invece di tronchi, radici e tuberi, strutture che hanno
caratteristiche morfologiche molto diverse fra loro.
5.1 Bulbi
I bulbi hanno la là ben conosciuta struttura caratteristica della
cipolla, con numerose sfoglie concentriche, trattenute alla
base del bulbo da una formazione piatta detta disco
basale. Le radici si trovano sotto la superficie inferiore della
base del disco. In alcune specie, esternamente il bulbo è
coperto da una lamina sottile detta intima, mentre
internamente il bulbo racchiude uno stelo dal quale si forma la parte della pianta che sporge dal
suolo.
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Le piante provviste di veri bulbi includono le seguenti:
- Giglio
- Bucaneve
- Giacinto
- Tulipano
- Nerine
- Narciso
- Cipolla, aglio e alter specie di Allium genus
- Amaryllis
- Alcuni tipi di iris (Iris spagnoli e olandesi9
- Sorrel
- Belamcanda
- Sternbergia
5.2 Cormi
Esternamente assomigliano a dei bulbi sia per quanto riguarda il tegumento del disco basico, ma
differiscono dai bulbi per quanto riguarda la struttura interna, visto che sono compatti e non hanno le
sfoglie concentriche dei bulbi.
Le piante con tuberi includono le seguenti:
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- Zafferano (C flavus, C. sieberi, C. vernus)
- Gladiolo
- Colchic
- Dierama
- Fresia
- Banano
- Sparaxis
- Ixia
5.3 Tuberi
I tuberi differiscono morfologicamente sia dai bulbi che dai tronchi. Si tratta di formazioni compatte e
tenere che derivano dai polloni/stoloni (tuberi con stelo) o da porzioni della radice (tuberi con radici),
e possono crescere sotto terra o sul terreno.
Le piante con tuberi includono le seguenti:
-Begonia
- Ciclamino
- Dalia
- Gloxinia
- Furnaces
- Botton d’oro
-Patata
- Patata dolce
- Caladium
- Anemone
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- Eranthis - Ficaria
5.4 Rizomi
I rizomi sono steli ingrossati che si sviluppano nel sottosuolo, ed hanno la capacità di formare radici
e polloni a livello degli occhi. Malgrado siano simili allo stolone, hanno caratteristiche morfologiche e
funzionali specifiche che ne determinano la differenziazione.
Le piante provviste di rizoma includono le seguenti:
- Canna
- Calla
- Alcuni tipi di iris (iris tedesco)
- Bambù ed erbe
- Dionea
- Bubble plant
- Ming
- Agapanthus
- Zenzero
- Bergenia
- Alstroemeria
- Hops
- Asparago
- Populus tremuloides
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Sommario del modulo
I punti principali della presente sezione sono i seguenti:
Conoscenza dei due tipi principali di propagazione delle piante, sessuale e asessuata
Conoscenza di tutte e tre le categorie di propagazione vegetativa unitamente alle
sottocategorie
Conoscenza di tutti gli elementi ed i dati relativi ai metodi più comuni di propagazione delle
piante e alle loro caratteristiche principali. Semi - Innesti - Radici.
Obiettivi di apprendimento:
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Capitolo 2
– Tipi di propagazione
– Categorie e sottocategorie di propagazione asessuata. Sessuale, asessuata - Απόμειξη
Capitolo 3:
– Il seme e sue caratteristiche principali - struttura – germinazione - dormienza del seme
Capitolo 4:
– Innesti, come riconoscere le diverse categorie, ragioni per utilizzare la propagazione
vegetativa
– Fattori che influiscono sulla riproduzione delle piante innestate
– Processo di propagazione tramite talea
Capitolo 5
- Piante bulbacee, bulbi, steli, tuberi e rizomi
68
Riferimenti
7. http://en.wikipedia.org/wiki/Plant_nursery
8. http://www.plantsdb.gr/ 29-06-2011
9. ΠΑΡΑΓΩΓΗ ΑΓΕΝΩΣ ΠΟΛΛΑΠΛΑΣΙΑΖΟΜΕΝΟΥ ΥΛΙΚΟΥ ΠΑΝΕΠΙΣΤΗΜΙΟ ΘΕΣΣΑΛΙΑΣ ΣΧΟΛΗ
ΓΕΩΠΟΝΙΚΩΝ ΕΠΙΣΤΗΜΩΝ ΤΜΗΜΑ ΓΕΩΠΟΝΙΑΣ ΦΥΤΙΚΗΣ ΠΑΡΑΓΩΓΗΣ ΚΑΙ ΑΓΡΟΤΙΚΟΥ
ΠΕΡΙΒΑΛΛΟΝΤΟΣ ΑΠΡΙΛΙΟΣ 2011
10. Η σημασία της παραγωγής και χρήσης υγιούς πολλαπλασιαστικού υλικού, ΣΤΕΛΛΑ ΛΟΥΚΑ, Λειτουργός
Επιθεώρησης, στον Κλάδο Φυτοϋγειονομικού Ελέγχου και Ελέγχου Ποιότητας, ΥΠΟΥΡΓΕΙΟ ΓΕΩΡΓΙΑΣ,
ΦΥΣΙΚΩΝ ΠΟΡΩΝ ΚΑΙ ΠΕΡΙΒΑΛΛΟΝΤΟΣ, ΤΜΗΜΑ ΓΕΩΡΓΙΑΣ, Οκτώβριος, 2008
11. http://www.antemisaris.gr/document.aspx?iid=11814
12. ΓΕΩΠΟΝΙΚΟ ΠΑΝΕΠΙΣΤΗΜΙΟ ΑΘΗΝΩΝ, ΤΜΗΜΑ ΕΠΙΣΤΗΜΗΣ ΦΥΤΙΚΗΣ ΠΑΡΑΓΩΓΗΣ, ΕΡΓΑΣΤΗΡΙΟ
ΔΕΝΔΡΟΚΟΜΙΑΣ, ΠΟΛΛΑΠΛΑΣΙΑΣΜΟΣ ΚΑΡΠΟΦΟΡΩΝ ΔΕΝΔΡΩΝ ΚΑΙ ΘΑΜΝΩΝ, ΕΡΓΑΣΤΗΡΙΑΚΕΣ
ΑΣΚΗΣΕΙΣ ΠΕΤΡΟΥ Α. ΡΟΥΣΣΟΥ, ΛΕΚΤΟΡΑ Γ.Π.Α. ΑΘΗΝΑ 2009
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SEZIONE 3: PROCEDURE - TECNICHE - MODALITÀ DI PRODUZIONE NEI VIVAI
1. Introduzione
Ci sono vari tipi di vivai, ognuno con la propria specializzazione. I procedimenti, le tecniche ed i vari
procedimenti utilizzati per la produzione e la propagazione delle piante dipendono dal tipo di vivaio.
Il principale obiettivo della presente sezione é che al completamento del loro addestramento i
partecipanti riescano a:
1. Applicare tutte le tecniche ed i procedimenti più importanti attinenti alla coltivazione delle
diverse specie di piante e alla prevenzione delle malattie.
70
2. Tipologia dei vivai
I vivai vengono classificati in base alla loro funzione, alle modalità produttive e di propagazione delle
piante ed alle finalità per cui operano. I tipi principali di vivai sono:
Vivai che vendono al dettaglio al largo pubblico
Vivai che vendono all'ingrosso, in grandi quantità e principalmente alle aziende
Vivai che si specializzano in una pianta specifica o in una particolare categoria di piante
Vivai forestali per il ripopolamento delle foreste distrutte
Vivai nazionali per il mantenimento e la propagazione delle piante nazionali
Vivai privati appartenenti a fondazioni e ad aziende agricole private
Sebbene quando si pensa ad un vivaio l'idea comune sia quella di un vivaio che vende piante al
dettaglio, la gamma delle funzioni di un vivaio è ben più ampia, ed è di vitale importanza sia per
molti settori dell'agricoltura, che per la conservazione delle foreste e per quel settore della biologia
che si occupa di conservazione.. Alcune vivai si specializzano in una sola fase del processo. La
71
propagazione delle piante, la loro coltivazione, o la vendita al dettaglio; oppure i vivai possono
specializzarsi in un solo tipo di pianta: manti erbosi, piante per fare ombra, o piante rampicanti.
Alcuni vivai producono grandi quantità di piante, sia che si tratti di pianticelle o di piante innestate,
oppure particolari varietà di piante come alberi da frutto per gli orti, o ancora, alberi utilizzati per
ripopolare le foreste. Alcuni vivai producono le loro piante stagionalmente, in maniera che a
primavera siano pronte per essere esportate in regioni più fredde, dove il processo di propagazione
non sarebbe potuto cominciare così presto, oppure le esportano in regioni dove i parassiti stagionali
impediscono la corretta crescita delle piante, se queste vengono piantate troppo presto.
72
3. Produzione vivaistica orticola e di piante in vaso
3.1 Produzione vivaistica orticola
Ricorrere a vivai specializzati nella produzione orticola, costituisce il metodo tradizionale di produrre
e commercializzare alberi ornamentali, cespugli, alberi da frutto e fiori perenni. Sino alla metà del
1900 quasi tutte le colture dei vivai venivano prodotte nei campi. Anche dopo l'avvento della
produzione in vaso di piante collocate sul suolo, e di piante in vaso per essere trapiantate in altri
vasi, l’utilizzo della produzione vivaistica orticola è ancora ampiamente diffusa. Alcuni dei vantaggi
della produzione orticola, rispetto ad altri metodi di produzione sono i seguenti: richiede meno
manutenzione e meno lavoro durante la fase di crescita delle piante; inoltre le piante non hanno
bisogno di essere protette durante l'inverno ed i costi di avvio dell'attività commerciale sono inferiori.
3.1.1 Aspetti relativi alla produzione
Selezione del sito: il primo elemento di valutazione nella selezione del luogo in cui impiantare un
vivaio per la produzione orticola è il terreno. Non soltanto il terreno deve essere compatto, ma la
terra deve anche rimanere attaccata alle radici quando le piante vengono scavate per la produzione
73
in zolla. La produzione di piante a radice nuda richiede un terreno che scivoli via facilmente dalle
radici. Inoltre i campi devono essere privi di pietre larghe e di lastre di pietra che possano interferire
con lo sviluppo delle radici. Un altro importante elemento di valutazione è la presenza di una fonte di
acqua pulita e priva di parassiti. Il terreno ideale deve avere una leggera pendenza per permettere il
corretto drenaggio dell'aria, e consentire il drenaggio di acqua in un laghetto o in un bacino di
contenimento, in maniera che l'acqua possa essere nuovamente riciclata alle colture. Occorre quindi
verificare che i siti prescelti non siano infestati dal nematode cisticolo del seme di soia, dato che la
presenza di tale parassita del suolo limiterebbe seriamente l'esportazione in altri stati.
Mantenimento: gli alberi utilizzati per ombreggiare spesso sono potati alla sommità sia in inverno
che in estate, per fare sì che rimanga un asse centrale e
la forma della chioma dell'albero sia in proporzione con le
dimensioni del tronco. I cespugli vengono potati
regolarmente per far sì che raggiungano l'altezza e la
densità richiesta dai mercati nei quali vengono
commercializzati. Le piante che vengono coltivate e
commercializzate per il miglioramento del panorama,
74
solitamente hanno bisogno di una potatura particolare. Prima di essere potate, le piante meno
pregiate che vengono vendute a costi bassi possono essere lasciate crescere liberamente e
possono raggiungere altezze maggiori delle piante utilizzate per scopi diversi, permettendo loro di
raggiungere velocemente le dimensioni desiderate. Spesso gli alberi devono essere legati a dei pali
perché il loro tronco cresca diritto. Alcuni vivaisti potano le radici regolarmente, oppure lo fanno
prima del raccolto, per aiutare gli alberi a sopravvivere alle operazioni di scavo e di trapianto.
Gestione di parassiti: per il controllo delle piante infestanti si ricorre a una combinazione di vari
metodi, come la semina a mano, la falciatura, la coltivazione meccanica, la pacciamatura, l’utilizzo
di un telo di copertura sul terreno, uniti a metodi chimici. La disinfestazione dagli insetti e il
trattamento delle malattie avviene con tecniche integrate per la prevenzione dei parassiti, come il
piantare colture resistenti, analizzare tali colture e mettere in atto le migliori pratiche di trattamento e
coltivazione.
Raccolto: il tempo che occorre perché le piante raggiungono dimensioni tali da poter essere
commercializzate, varia a secondo del tipo di pianta e delle condizioni di crescita. Solitamente, per
quanto riguarda le piante in zolla, le piante sono espiantate da tre a cinque anni dopo essere state
75
piantate. Le piante di vivaio cresciute nel terreno solitamente vengono espiantate durante la
stagione di dormienza per ridurre al minimo lo stress del trapianto. Tuttavia spesso le piante
vengono scavate del terreno anche in estate. Pertanto il raccolto viene determinato dalla fase di
sviluppo della pianta ai fini della commercializzazione. Le piante possono essere vendute come
pianticelle, arbusti o piante già sviluppate. Il termine di pianticelle si riferisce a piante che fanno parte
di una linea di produzione mirata a farle sviluppare e a far loro raggiungere dimensioni maggiori per
avere, per così dire, la pianta finita. Gli arbusti sono piante che hanno un fusticino diritto e pochi
rami. La pianta finita, nella fase finale della produzione, ha tutte le caratteristiche che il mercato si
aspetta relativamente alla forma, alle dimensioni, ai rami e alle dimensioni del tronco. Le piante
sono raccolte sia a mano che con vangatrice meccaniche.
3.2 Produzione vivaistica in vaso
L'attività di produzione vivaistica in vaso, è finalizzata
alla produzione e alla commercializzazione di alberi e di
cespugli ornamentali, alberi da frutto e fiori perenni e in
tali vivai specializzati le piante vengono coltivate in vasi posti
76
per terra.
Negli ultimi vent'anni tale metodo di produzione ha contribuito a rivoluzionare l'attività dei vivai.
Alcuni dei vantaggi della produzione in vaso includono:
– minore estensione di terreno per la produzione,
– facilità di gestione
– possibilità di raccogliere e piantare le piante per quasi tutto l’arco dell’anno.
3.2.1 Considerazioni relative alla produzione
Selezione del sito: durante la fase della crescita le piante coltivate in vaso devono essere annaffiate
frequentemente, spesso molte volte al giorno. La valutazione più importante nella scelta di un sito
adeguato è probabilmente la presenza di una fonte di acqua pulita e priva di parassiti. Dal momento
che nella produzione in vaso alle piante vengono date sostanze per la crescita miscelate ad hoc e
che che non richiedono l'utilizzo di terreno, il tipo di terreno del vivaio non è così importante come
nel caso di colture che crescano nel terreno. In generale, per la produzione in vaso è sufficiente una
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superficie solida, provvista di un buon drenaggio di superficie. Il sito ideale sarà lievemente in pendio
per permettere un drenaggio corretto e far sì che l'acqua venga convogliata ad un laghetto o
raccolta in un bacino di contenimento, perché possa essere riciclata alle colture.
Scelta delle colture: i vivaisti possono produrre le loro piante o acquistare le pianticelle e le talee da
altri produttori. La maggior parte dei vivaisti coltiva una varietà di piante che sono grandemente
richieste dal mercato; altri invece si specializzano. Alcuni vivai specializzati coltivano piante native o
piante rare. Questo tipo di produzione specializzata è volta a nicchie di mercato ed è
particolarmente adatta ai piccoli coltivatori.
Mantenimento: nella produzione delle piante potare gli alberi ed i cespugli è al tempo stesso un’arte
e una scienza. Gli alberi utilizzati per l'ombra spesso vengono potati in inverno e in estate per far sì
che la forma della chioma sia proporzionata al tronco. I cespugli vengono potati regolarmente
affinché raggiungano l'altezza e la densità richieste dal mercato. Le piante che vengono coltivate e
commercializzate per il miglioramento del panorama solitamente hanno bisogno di una potatura
particolare. Prima della potatura, le piante meno pregiate che vengono vendute a costi bassi,
possono essere lasciate crescere liberamente e possono raggiungere altezze maggiori delle piante
78
utilizzate per scopi diversi, permettendo loro di raggiungere velocemente le dimensioni desiderate.
Spesso gli alberi devono essere legati a dei pali perché il loro tronco cresca diritto.
Gestione dei parassiti: i metodi per il controllo delle erbe infestanti possono includere sia una
combinazione di semina a mano, falciatura, coltivazione meccanica, pacciamatura, utilizzo di un
telo di copertura sul terreno, che metodi chimici. La disinfestazione dagli insetti e il trattamento delle
malattie avviene con tecniche integrate per la prevenzione dei parassiti, come il piantare colture
resistenti, analizzare tali colture e mettere in atto le migliori pratiche di gestione e coltivazione.
Raccolto: le piante cresciute in vivai che utilizzano vasi, possono essere raccolte ogni giorno
dell'anno. Il tempo che impiegheranno a svilupparsi e a raggiungere dimensioni adatte alla
commercializzazione, varia a seconda del tipo di pianta e delle condizioni di crescita. In generale, le
piante cresciute in vaso hanno un periodo di propagazione che varia dai 6 ai 12 mesi. Dopo la
raccolta le piante raggiungono le dimensioni di una pianta di un gallone, (circa 3,7 litri), e dopo un
anno quelle di una pianta di tre galloni, e il tempo di sviluppo complessivo va da 30 a 36 mesi. Il
periodo di tempo durante il quale una pianta può essere fatta sviluppare in vaso e limitato. Una volta
che le piante che non sono state vendute sono diventate troppo grandi per rimanere nei vasi,
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dovranno essere trapiantate in vasi più grandi oppure eliminate. Il raccolto è anche determinato dalla
fase di sviluppo necessaria alla commercializzazione. Le piante possono essere vendute come
pianticelle, arbusti o piante già sviluppate. Il termine di pianticelle si riferisce a piante che fanno parte
di una linea di produzione mirata a farle sviluppare e a far loro raggiungere dimensioni maggiori per
avere, per così dire, la pianta finita. Gli arbusti sono piante che hanno un fusticino diritto e pochi
rami. Le piante finite, nella fase finale della produzione, hanno tutte le caratteristiche che il mercato
si aspetta relativamente alla loro forma, alle loro dimensioni, ai rami, e alle dimensioni del tronco.
Manodopera necessaria: la manodopera necessaria per il mantenimento delle piante cresciute in
vaso è notevolmente maggiore rispetto a quella richiesta nella produzione di piante cresciute sul
terreno. Una regola pratica e quella che ogni acro di piante in vaso richiede un operaio.
80
4. Serre
4.1 Definizione
La serra è uno spazio chiuso e provvisto di tetto, che serve a proteggere le piante dal freddo
dell'inverno.
Le serre possono essere costruite su una struttura di ferro permanente, con una copertura di vetro
o di plastica, oppure possono essere montate su una struttura di legno. La costruzione delle finestre
dipende dalle condizioni climatiche prevalenti nei mesi invernali nella zona, ed anche dal tipo di
piante che vengono coltivate. Le serre presenti nei paesi del Nord sono costruzioni solide e spesso
hanno doppi vetri e un doppio tetto, e sono riscaldate. Viceversa, nelle regioni meridionali della
Grecia, come la Messenia meridionale e Creta, le serre sono costruzioni leggere, consistenti in teli
di plastica stesi su una struttura in legno, e sono sprovviste di riscaldamento.
81
Le piante che non possono stare all'aperto durante l'inverno vengono coltivate nelle serre. Negli
ultimi anni la tecnica di coltivazione delle piante in serra si è molto sviluppata. Di conseguenza,
ortaggi come pomodori, melanzane, zucchine, ecc. vengono prodotti in Grecia durante tutto l’arco
dell’anno e non solo sono sufficienti al fabbisogno del mercato greco, ma una grande quantità di
questi prodotti viene esportata. Inoltre i fiori che si sviluppano solo in estate, oppure i fiori dei paesi
tropicali che non sarebbe possibile tenere all'aperto, vengono coltivati in serra. Infatti fiori come le
orchidee hanno bisogno di una temperatura superiore a 28° centigradi e di molta umidità,
caratteristiche climatiche impossibili da riprodurre senza l'utilizzo della serra.
82
Negli ultimi anni è stato messo a punto anche un altro tipo di serra, la serra chimica. Si tratta
semplicemente di una sostanza schiumosa, che viene spruzzata sulle piante su ampi tratti di
terreno. Questa sostanza chimica ricopre completamente le piante e quindi le protegge dal freddo,
proprio come le serre in plastica. Questo metodo è ancora in corso di sperimentazione e, secondo i
ricercatori, risolverà il problema della coltivazione di massa delle colture fuori stagione.
4.2 Prodotti coltivati
I prodotti coltivati in serra appartengono a due categorie principali:
a) Ortaggi (specialmente frutta e verdura)
b) Piante ornamentali (soprattutto piante in vaso e fiori recisi)
Oggi questi prodotti rappresentano uno dei settori più dinamici dell'agricoltura greca in termini di
reddito e di esportazioni.
83
I cambiamenti sociali intervenuti nei paesi nord-europei e in tempi più recenti nel nostro paese,
come la crescente urbanizzazione della popolazione (il che fa sì che tale popolazione non produca
direttamente i prodotti che consuma), incidono positivamente sulla domanda di prodotti ortofrutticoli.
Allo stesso tempo, il fatto che si sia passati dal lavoro manuale che richiede una dieta ricca di
calorie, al lavoro intellettuale con una dieta con una minore quantità di calorie, ma più ricca di
vitamine e minerali, ha portato ad un aumento della domanda di ortaggi e frutta acquistati tutto
l'anno in grande quantità. Questo naturalmente significa un aumento della domanda dei prodotti
coltivati in serra. Inoltre, il fenomeno dell'urbanizzazione, che ha allontanato le persone dalla terra e
dalla natura, le porta a trovare un qualche surrogato della natura, il che avviene, tipicamente,
collocando delle piante all'esterno e all'interno della residenza urbana. Tuttavia, tali piante non sono
necessariamente come quelle che si sviluppano in un ambiente naturale esterno. Infatti queste
piante da appartamento si adattano e prosperano anche con meno luce, in stanze con temperature
variabili. Pertanto, è nata la domanda di piante ornamentali coltivate in serra, caratterizzate da un
ambiente controllato.
84
Oggi si registra una notevole domanda di tali prodotti, specialmente di prodotti la cui qualità e
il cui aspetto siano migliori.
La grande quantità di prodotti ortofrutticoli prodotti in serra
nei paesi del nord Europa, è pari alla quantità di prodotti
coltivati nei campi all'aperto del nostro paese, mentre (in
Grecia) il volume della produzione in serra è inferiore.
Pertanto, non ci sono problemi di concorrenza fra i prodotti
nei paesi del nord Europa, che sono i maggiori centri di
consumo, e i prodotti di serra greci. Tuttavia si ha
competizione fra i paesi dell'area mediterranea, in quanto questi ultimi cercano di aumentare le
proprie esportazioni nei mercati del Nord Europa.
4.3 Risultati dello studio
• Si evitano i danni causati dal vento, dalla pioggia, dalla neve e dalla grandine.
85
• A seconda dell'attrezzatura a disposizione, è possibile tenere sotto controllo i fattori ambientali
relativi alla crescita delle piante, come l’umidità, l’ossigeno, il calore, e il biossido di carbonio,
con una buona misura di accuratezza.
• È altresì possibile regolare i fattori ambientali relativi alle radici delle piante, come l'umidità,
l'ossigeno, il calore, le sostanze nutritive inorganiche e il pH. Tali fattori, in combinazione con
l'utilizzo di un suolo appropriato, o di substrati idroponici, consentono di far crescere le piante
in condizioni ottimali, regolando i vari fattori in gioco con un buon livello di accuratezza.
• Si riesce a proteggere efficacemente le piante dalle malattie e dagli insetti, con attrezzatura
specializzata, grazie al fatto che le serre occupano uno spazio contenuto. Inoltre, nella serra le
condizioni ambientali possono essere regolate in maniera accurata per favorire la crescita
della pianta; lo sviluppo di malattie è molto più raro che in ambienti non protetti.
Solitamente, in serre in cui l'habitat delle piante è modificato semplicemente tramite la regolazione
dell'edificio, senza ricorrere ad alcun attrezzatura specializzata, si hanno:
• Produzione anticipata o tardiva delle colture, inoltre
86
• Le piante non vengono danneggiate dal vento, dalla pioggia, dalla grandine, ecc.
In serre in cui le condizioni ambientali siano regolate in maniera precisa con apparecchiature
apposite si riesce a:
• programmare la produzione, in maniera da immettere i prodotti nei mercati al momento
stabilito, indipendentemente dalle condizioni climatiche prevalenti all'esterno,
• migliorare la qualità e aumentare la produzione grazie a condizioni ambientali migliori, e al
fatto che le piante coltivate sono preservate dai danni dovuti al mal tempo.
4.4 Attrezzatura necessaria per la coltivazione in serra
Sistema di ventilazione dinamica aspirata con ventole
Impianto concepito per la ventilazione di strutture agricole
Flusso d'aria elevato (33.200 - 40.800 m3 / h) con un impianto elettrico con caratteristiche
medio basse
87
La velocità dell'aria all'interno dei locali è tenta bassa per evitare correnti indesiderate
La distribuzione dell'aria è uniforme e vengono utilizzate bocchette d’aria
L’impianto ha costi bassi
Sistema di raffreddamento
Riduce la temperatura della stanza per evaporazione, mentre allo stesso tempo aumenta il
livello di umidità
E’ il metodo ideale per raffreddare la stanza in presenza di alte temperature e di bassa umidità
relativa (l’impianto é utilizzato quasi dovunque in Grecia)
Riduce la temperatura portandola a 14 ° C
Sistema di riscaldamento
Sistema per produrre nebbia e umidità
•AGREK é il rappresentante esclusivo di pulsFOG ®
88
Consiste in un insieme di apparecchiature in grado di dare i migliori risultati
E’ dotato di una gamma di applicazioni adatte a ciascuna coltura
5. Idroponica (o Idrocoltura)
5.1 Definizione
La coltivazione idroponica é un metodo tecnologicamente avanzato per la coltivazione di piante
senza l'utilizzo di terreno naturale. A livello internazionale l'utilizzo di questo metodo è in continua
espansione. In Grecia l’idrocoltura non é è molto diffusa e spesso tale metodo di coltivazione non
viene utilizzato in maniera razionale, il che impedisce di utilizzarlo al meglio.
Con il metodo dell’idrocoltura le piante vengono coltivate su un substrato poroso inerte, a cui
vengono aggiunte le sostanze nutritive, oppure in una soluzione nutritiva semplice.
La coltivazione idroponica è un'attività che a livello internazionale è in continua espansione, perché,
grazie all'utilizzo delle radici, aumenta sia la resa delle colture, che la quantità del prodotto. Inoltre,
89
tale metodo di coltivazione consente di coltivare piante in aree caratterizzate da terreno molto
povero (molto salato, molto compatto, ecc.), oppure dove non c'è terreno naturale.
Solitamente, per crescere correttamente, le piante hanno bisogno che le radici siano ben ossigenate
e ricevano una grande quantità di acqua, contenente tutte le sostanze inorganiche necessarie, nella
giusta proporzione. Con i metodi convenzionali di coltivazione del terreno è difficile raggiungere
questa combinazione ottimale. Nella maggior parte dei casi, più acqua c'è nel terreno naturale, e
meno quest'ultimo è ossigenato, e viceversa. Conseguentemente, a volte nel terreno c’é acqua ed
altre volte non c'è abbastanza ossigeno. Relativamente al terreno, un altro elemento importante è la
presenza di sostanze nutritive inorganiche che saranno assorbite dalle radici della pianta. Le
sostanze nutritive inorganiche possono essere aggiunte al suolo, ma così somministrate non sono
sempre prontamente fruibili da parte delle radici, perché rimangono legate alle sostanze che
compongono il terreno, e le radici ne ricevano solo una piccola parte. L’idrocoltura risolve questi
problemi, regolando la quantità della soluzione nutritiva che arriva alle radici e utilizzando, (quando
la coltivazione avviene su un supporto solido), dei materiali chimici inerti, estremamente porosi.
90
Oltre a permettere la coltivazione migliorando l’assorbimento delle radici, la coltura idroponica
presenta altri benefici, come:
• L'eliminazione delle malattie della pianta dovute al terreno, e quindi l'eliminazione del costo
della decontaminazione, aspetto solitamente importante
• Conservazione dell'acqua e delle sostanze nutritive, poiché le perdite dovute alla fuoriuscita di
acqua dalla superficie e alla penetrazione profonda di acqua nel suolo sono limitate
• Prevenzione della contaminazione dovuta ad acqua sotterranea contenente elementi pesanti
(specialmente in sistemi chiusi)
• Più agevole regolazione termica della parte di terreno intorno e in prossimità delle radici
• Condizioni migliori di lavoro per coloro che si occupano delle colture idroponiche, poiché
queste ultime, non utilizzando terreno, sono prive di cattivi odori e di polvere
• Riduzione del lavoro pesante manuale, necessario invece per la manutenzione delle colture
sul terreno, come per esempio il trattamento di quest’ultimo
• Semplificazione del programma del lavoro delle aziende, poiché con tale metodo non
occorrono trattamenti per il terreno, né servono speciali miscele, mirate allo sviluppo delle
pianticelle, inoltre non è necessario eliminare le piante infestanti, ecc.
91
Di seguito sono elencati principali inconvenienti della coltivazione con metodo idroponico:
• Si tratta di sistemi di coltivazione relativamente delicati che consentono un margine di errore
minimo
• L’idrocoltura, specialmente quanto viene effettuata in serra (come avviene di solito), richiede
notevoli capacità tecniche
Il terreno consente alle radici di ingrossarsi e di estendersi notevolmente, tuttavia nei sistemi
idroponici, la superficie delle radici è quasi continuamente irrorata da una soluzione nutritiva.
Pertanto raramente si verifica la mancanza di elementi nutritivi, (se questi sono stati aggiunti dal
vivaista), soprattutto nel caso di sistemi chiusi.
I sistemi idroponici utilizzano sostanze fertilizzanti più pure, perché possano essere
completamente idrosolubili.
Per quanto riguarda l'ambiente in cui si sviluppano le radici, il trattamento delle piante con
l’idrocoltura differisce dai metodi di coltivazione utilizzati per le piante sviluppatesi sul terreno.
92
Invece, relativamente alla protezione del colletto delle pianta, i trattamenti sono quelli utilizzati
normalmente per piante coltivate sul terreno, come per esempio la potatura, la fertilizzazione dei
fiori, ecc.
Nelle colture idroponiche le radici espletano le loro funzioni, nello stesso modo in cui avviene
per le piante coltivate nel terreno. La differenza è che nell’idrocoltura la concentrazione di acqua e di
sostanze nutritive, che coprono l'intera superficie delle radici, è molto alta e, di conseguenza, esse
sono assorbite da tutta la superficie delle radici. Nell’idrocoltura di piante alte, la pianta non riceve
più il nutrimento assorbendolo con le radici, ma lo “prende” da un supporto speciale collocato nella
struttura della serra o sul pavimento.
5. 2 Colture idroponiche e processo di produzione degli alimenti
Più la popolazione mondiale aumenta, più si intensifica il processo di urbanizzazione della
popolazione, e, di conseguenza, aumenta anche la richiesta di verdure e frutta fresca, che sono
essenziali per far fronte alle necessità nutritive di ogni essere umano.
93
Di primo acchito, può sembrare che coltivare le piante in assenza di terreno naturale sia di per sé
negativo, poiché si tratta di un processo che rimuove per così dire, la produzione del cibo dall’
ambiente naturale. Tuttavia, per far fronte alle necessità alimentari dell'umanità, dobbiamo bonificare
ampie aree di foreste per la coltivazione intensiva della terra, il che, a lungo andare, contribuisce alla
distruzione di questa risorsa naturale; inoltre, per potere continuare a coltivare le piante sullo stesso
suolo, dobbiamo utilizzare grandi quantità di pesticidi chimici, che spesso sono nocivi per la salute
dei consumatori. Pertanto coltivare le piante senza utilizzare il terreno naturale, in molti casi,
salvaguarda sia l'ambiente che la salute dei cittadini.
Ritenere che le piante abbiano un valore nutrizionale inferiore,
poiché sono coltivate in soluzioni chimiche inorganiche, è
semplicistico. Infatti le piante coltivate nei campi, ad
eccezione delle coltivazioni organiche, vengono fatte
sviluppare utilizzando anche fertilizzanti chimici. Invece i
fertilizzanti usati in idrocoltura sono molto più puri e privi di
metalli pesanti.
94
Sia nelle colture nei campi che nell’idrocoltura, la radice è il filtro che controlla quali elementi chimici
arrivano agli organi della pianta.
Generalmente, i prodotti idroponici non hanno un sapore diverso da quelli cresciuti sul terreno in
maniera tradizionale. Infatti, studi scientifici hanno dimostrato che i prodotti ottenuti con l’idrocoltura
contengono esattamente la stessa quantità di minerali e di vitamine dei prodotti di alta qualità
cresciuti sul terreno.
6. Malattie delle piante.
6.1 Definizione
La malattia di una pianta può essere definita come
qualunque tipo di anormalità relativa alla forma e alla
fisiologia della pianta, di intensità e di durata sufficiente da
influire temporaneamente o permanentemente sul normale
95
sviluppo della pianta, o sulla qualità dei suoi prodotti. L’agente che causa tali cambiamenti è detto
organismo patogeno o semplicemente patogeno. L’agente causa dei cambiamenti della pianta può
essere un fattore climatico o un organismo parassita, più spesso però si tratta di una combinazione
di fattori ambientali inerti e di agenti viventi. Sebbene il termine patogeno designi qualunque agente
che scatena la malattia, tuttavia tale termine solitamente si riferisce ad organismi viventi e a virus.
Inoltre, il termine patogeno non deve essere confuso con il termine parassita, dato che molti
parassiti non causano malattie, mentre i prodotti di tossici di un saprofita possono essere all’origine
della malattia della pianta.
La Patogenicità è la capacità di un agente patogeno di produrre una malattia infettiva in un
organismo.
La Patogenesi viene definita come la sequenza di eventi in seguito ai quali si manifesta la malattia.
La Suscettibilità è lo stato fisiologico di una pianta che manifesta sintomi gravi quando viene infettata
da un agente patogeno.
La Vulnerabilità è lo stato fisiologico di una pianta che, essendo debole, ha una bassa resistenza
all'attacco di un patogeno.
96
La Durabilità è lo stato fisiologico di una pianta che le consente di resistere agli attacchi di un agente
patogeno. Si tratta, appunto, dell'opposto della “vulnerabilità”.
L’Ospite è la pianta sulla quale si è sviluppato un virus o un parassita.
L’Allelopatia è lo studio dei metaboliti prodotti da piante superiori, come le alghe, i batteri ed i funghi,
che influiscono positivamente o negativamente sulla crescita e sullo sviluppo di sistemi agricoli o
biologici.
6.2 Classificazione delle malattie secondo la loro trasmissibilità
A seconda dello stato di contagio, le malattie sono divise in trasmissibili e non trasmissibili.
Le malattie trasmissibili sono quelle i cui agenti patogeni vengono trasmessi da una pianta all’altra.
Tali malattie sono causate da parassiti e da virus.
Le malattie non trasmissibili sono quelle i cui agenti patogeni non sono trasmessi da una pianta
all'altra. In questo caso le malattie sono causate da fattori ecologici e meteorologici avversi.
97
Le malattie trasmissibili si dividono in:
• Epidemiche
• Endemiche
• Sporadiche
Si dice epidemica la malattia contagiosa che si sviluppa periodicamente, in maniera centralizzata e
intensa, e che colpisce aree estese di colture. Invece si dice endemica la malattia contagiosa che
ogni anno si manifesta nella stessa zona, ma ogni volta con un un'intensità diversa. Invece la
malattia contagiosa sporadica si diffonde in maniera irregolare colpendo a macchia di leopardo le
piante presenti in una data area.
6.3 Classificazione eziologica delle malattie
98
A seconda della loro eziologia, le malattie delle piante si dividono in due categorie principali:
- Malattie non dovute a parassiti. Tali ma le malattie sono causate da:
o Condizioni del terreno (mancanza o eccesso di sostanze nutritive, struttura, umidificazione e reazione del terreno, ecc.).
o Fattori meteorologici (temperatura alta o bassa, mancanza di ossigeno, illuminazione inadeguata, grandine, vento, ecc.).
o Sostanze nocive presenti nell'atmosfera.
o Pesticidi tossici
o Parassiti delle piante. Tali specie fanno parte del Regno delle piante. Ne fanno parte i batteri, i funghi e gli spermatofiti.
o Virus. Si tratta di nucleoproteine patogene.
6.4 Malattie originate da parassiti. Tali malattie sono causate da:
Miceti
– I funghi sono organismi eucarioti classificati in un regno separato (Regno dei funghi).
99
– Si riproducono tramite le spore. Le spore vengono trasportate dall'aria, dell'acqua, o si
disperdono nel terreno.
– Si ritiene che circa 20.000 specie di funghi siano piante patogene. È difficile conoscere la loro
esatta composizione senza l'utilizzo di tecniche di laboratorio. È pratica comune diagnosticare la
tipologia dei funghi in maniera approssimata, sulla base delle caratteristiche dell'infezione della
singola pianta.
I sintomi includono:
o Macchie della foglia
o Marciume delle radici
o Marciume del fusto
o Ruggine
o Muffa polverosa
o Antracnosi
o Cancro
o Galle
o Rinsecchimento
o Appassimento
– Generi comuni di funghi patogeni :
100
o Alternaria
o Armillaria
o Ascochyta
o Botrytis
o Cercospora
o Cladosporium
o Colletotrichum
o Erysiphe erisipela
o Fusarium
o Pelicularia
o Puccinia
o Rhizoctonia
o Sclerotinia
o Septoria
o Verticillium
6.5 Oomiceti
Si tratta di organismi eucarioti che presentano somiglianze morfologiche con i funghi.
101
– I sintomi includono:
o Marciume delle radici
o Marciume del fusto
o Marciume del colletto
o Ruggine bianca
o Muffa lanuginosa ,
o Peronospera
– Generi comuni di oomiceti patogeni:
o Phytophthora
o Pythium
o Albugo
o Peronospora
o Plasmopara
o Pseudoperonospora
6.6 Batteri
– Organismi procarioti (Regno dei batteri).
– I fitoplasmi sono batteri specializzati.
102
– I sintomi includono:
o Galle
o Marciume
o Macchie delle foglie
o Appassimento
o Necrosi
o Cancro
o Malattia del luppolo
o Fitoplasmosi
103
- Generi selezionati:
o Agrobacterium
o Erwinia
o Pseudomonas
o Xanthomonas
6.7 Virus
– Si tratta di strutture parassitiche, che non sono classificate in nessuno dei regni conosciuti. I virus
utilizzano le funzioni normali della cellula per sopravvivere e replicarsi.
– Spesso sono disseminati dagli insetti o trasmessi per contatto diretto.
– Sovente l’infezione è asintomatica. I sintomi possono essere:
o Ritardo nella crescita delle piante
o Scolorimento o deformità dei frutti, delle foglie o dei fiori
104
o Marciume
– Virus selezionati:
o Maculatura necrotica impatiens (INSV)
o Avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV)
o Maculatura anulare del tabacco (TRSV)
7. Trattamento delle malattie delle piante
7.1 Principi di trattamento delle malattie delle piante – (e parole chiave per attuarli)
- Evitare: si ricorre all'utilizzo alla manipolazione di fattori ambientali per proteggere la pianta, al
fine di trarre vantaggio dall'assenza dell'agente patogeno, dal fatto che non è in grado di
diffondere l'infezione, o per interromperne il ciclo biologico.
105
- Escludere: sono i tentativi di prevenire che l'agente patogeno si introduca o si stabilisca in
un'area incontaminata.
- Sradicare: consiste nell’eliminare un agente patogeno dall’area in cui si è già stabilito.
- Proteggere: si deve impedire che un agente patogeno danneggi una coltura ponendo una
barriera chimica o fisica fra l’inoculazione e la pianta. Le misure protettive dovrebbero essere
prese o prima della comparsa del inoculazione nelle piante, oppure all'inizio del periodo di
incubazione.
- Terapia: è l'applicazione di un mezzo fisico o chimico al fine di distruggere l'agente patogeno
presente nella pianta.
- Sviluppo della resistenza: si tratta di intervenire sulla morfologia o sulla fisiologia di una
coltura, migliorando i metodi di selezione o di ibridizzazione, così da impedire che si possano
impiantare agenti patogeni.
7.2 Meccanismo di difesa delle piante
7.2.1 Passivo (insito)
106
– Componenti strutturali della pianta (corteccia, pareti della cellula, ecc.)
– Metaboliti: sostanze chimiche che esplicano un'attività tossica/antimicrobica (alcaloidi, tannini,
fenoli, ecc.).
7.2.2 Attivo (inducibile)
Include meccanismi indotti dall’infezione e che non erano presenti prima che si verificasse.
– Resistenza basica / immunità innata
o Si tratta della prima linea di difesa.
o Tale linea di difesa è aspecifica e riconosce le sequenze molecolari che sono spesso
associate con i microbi patogeni (modelli molecolari di microbi associati - MAMPs), che
possono essere presenti anche in microbi non patogeni.
o Elimina la maggior parte degli agenti patogeni.
107
o Uno dei meccanismi basici di difesa è l’aumento dello spessore delle pareti delle cellule nel
punto dell'infezione.
o Alcuni agenti patogeni sintetizzano le sostanze o le proteine capaci di sopprimere la
resistenza di base delle specie suscettibili. A questo punto si innesca una risposta di
ipersensibilità.
– Reazione ipersensibile /HR
o Tale reazione è più mirata (specializzata) della resistenza di base.
o Induce la necrosi delle cellule intorno all'area dell'infezione, il che porta all'isolamento
dell'agente patogeno dal tessuto sano circostante.
o Inoltre si ha un graduale accumulo di sostanze tossiche e di agenti antimicrobici (fenoli,
fitotalessine), che contribuiscono a circoscrivere l'infezione.
- Meccanismi aggiuntivi:
108
o Le radici producono delle sostanze che attraggono i batteri utili.
o Alcune piante producono delle sostanze che attraggono gli insetti benefici (prevalentemente
larve). Altre piante hanno sviluppato una relazione di simbiosi con gli insetti che attaccano
direttamente l'intruso.
o In caso di infezioni virali, oltre all’ ipersensibilizzazione, si innescano meccanismi che
inibiscono l’ RNA.
Resistenza sistemica acquisita / SAR
– La resistenza sistemica acquisita include i meccanismi di difesa che sono presenti nelle parti
della pianta che non sono state ancora infettate. Quindi la pianta acquisisce l'immunità a
un'ampia gamma di agenti patogeni per un periodo che varia a seconda della specie.
o Occorre la presenza di acido salicilico, che viene prodotto durante la fase di
ipersensibilizzazione della pianta. Alcune piante producono salicilato di metile che viene
veicolato ad altre parti della stessa pianta, o a piante vicine, tramite l'aria. Il salicilato di metile
agisce stimolando la reazione immunitaria.
109
o L’acido giasmonico viene prodotto nell’area dell'infezione e tramite i floemi arriva al resto della
pianta, dove induce la sintesi di sostanze con proprietà antimicrobiche.
7.3 Altri metodi di trattamento delle piante nei sistemi di coltivazione organica
7.3.1 Igiene - Quarantena
È ovvio che se l'agente patogeno non entra in contatto con la pianta non si ha l'insorgenza di
malattie. In un'area priva di malattie, l'introduzione dell'agente patogeno può causare la malattia.
Questo è dovuto al mancato sviluppo di biotipi di piante resistenti ai patogeni. Con il metodo della
quarantena l'insorgenza di malattie devastanti presenti in altre aree viene esclusa. Le misure che
fanno parte della quarantena includono il bando delle importazioni di prodotti vegetali, di materiale di
propagazione, di terreno e di ogni altro materiale che possa contenere degli agenti contaminanti
patogeni. Dei controllori appositi ispezionano i beni importati alla dogana del paese. Tuttavia alcuni
paesi hanno preso delle misure specifiche per evitare l'insorgenza di infezioni epidemiche delle
piante. Un classico esempio sono le misure adottate nel Regno Unito per prevenire che il
110
Synchytrium endobioticum entri nel paese. Questo agente patogeno è presente nell'Europa
continentale. Una particolare varietà di patata (King Edward) che viene coltivata in Gran Bretagna,
ed è molto apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche, è molto sensibile al Synchytrium
endobioticum. Grazie alle misure di quarantena sopra illustrate, messe in atto nel Regno Unito,
questa varietà di patata viene ancora coltivata nel paese.
Un altro modo di ridurre lo sviluppo di malattie é l'adozione di misure igieniche. Tali misure sono
specialmente importanti per colture controllate, come quelle coltivate nelle serre. Tutti i procedimenti
volti a ridurre il numero di agenti contaminanti e la loro distribuzione, sono considerati parte
dell’igiene da implementare nelle serre. Si è calcolato che eliminare il 90% degli agenti contaminanti
risulta nell’eliminazione delle malattie, la cui insorgenza media, del 62%, scende al 9,2%. E’
importante identificare tutti i vettori che propagano gli agenti contaminanti presenti nell’area che
circonda la serra.
• cassonetti dell'immondizia,
• corridoi,
111
• erbe nocive situate entro 10 m dalla serra,
• sempreverdi e fiori,
• contenitori d'acqua aperti,
• altre riserve di acqua, ecc.
Dal momento che i vestiti possono essere contaminati dai succhi vegetali, essi costituiscono un'altra
fonte di trasmissione di virus e di batteri, e devono essere lavati regolarmente. Gli utensili devono
essere puliti e sterilizzati, mentre gli operai devono lavarsi le mani continuamente durante il
processo di lavorazione. Persone che non devono effettuare alcun lavoro, non devono entrare nelle
serre, perché potrebbero veicolare degli agenti patogeni.
7.3.2 Metodi utilizzati per la coltivazione
112
I metodi utilizzati per la coltivazione si limitano essenzialmente a modificare l'ambiente e le piante,
eliminando la proliferazione degli agenti patogeni. Possono essere metodi di coltivazione diretta, o
che modificano il tempo di applicazione, o procedimenti relativi al lavoro nei campi.
7.3.2.1 Ventilazione
Poiché la maggioranza delle malattie delle piante si manifesta in situazioni di umidità elevata,
ventilare le piante è importante per prevenire i patogeni. Le piante possono essere ventilate sia
sfoltendo il fogliame che aumentando la distanza fra le piante. Un classico esempio di ciò è lo
sfoltimento dei tralci dell'uva, finché non si sviluppano i primi grappoli, al fine di evitare il Botrytis.
Aumentare la distanza fra le piante, non solo ha effetti benefici sulla riduzione dell'umidità
dell'ambiente, ma è anche un effetto positivo sulla temperatura e sull'illuminazione, che sono fattori
critici per l'evoluzione delle malattie infettive.
7.3.2.2 Cambiamento del tempo di semina
113
Il cambiamento del tempo di semina influisce sulle malattie delle piante, perché favorisce la fase di
massima resistenza delle piante, nel periodo in cui è possibile l'insorgenza dell'agente patogeno.
Pertanto l'attacco del patogeno non coinciderà con la fase di vulnerabilità della pianta. Qualora sia
presente la Tilletia tritici del grano, una semina tardiva in autunno fa sì che la fase più delicata dello
sviluppo del grano, non coincida con il periodo in cui il patogeno più aggressivo.
7.3.2.3 Trattamento del terreno
Gli effetti del trattamento del terreno per proteggere le piante sono:
• Prevenire che gli agenti contaminanti vengano in contatto con le radici della pianta
• Distruzione dei vettori intermedi degli agenti patogeni per le piante
In quest'ultimo caso si interviene distruggendo le piante infestanti, dal momento che nella
coltivazione organica non è possibile controllarne la presenza. Per esempio, nella coltivazione della
114
bietola, la distruzione del farinello comune (Chenopodium album), trattando il terreno, è un misura
importante per evitare la rizomania, poiché il farinello trasmette questo virus patogeno. Parimenti, la
distruzione del berberis, che è un vettore intermedio della ruggine nera dei cereali, interrompe il
ciclo di vita dell’ agente patogeno (Puccinia graminis).
7.3.2.4 Rotazione delle colture
La rotazione delle colture consiste nell'interrompere la coltivazione di una pianta in un terreno,
coltivando il suolo in maniera da distruggere la vegetazione nativa.
Tale sistema viene applicato prevalentemente alle piante erbacee,
per eliminare gli agenti patogeni del suolo come i nematodi e gli
insetti del suolo. La monocoltura porta allo sviluppo di popolazioni di
agenti patogeni e aumenta l'intensità delle malattie che causano.
Dopo un certo periodo di tempo, il terreno è pesantemente
contaminato, e quindi non è adatto alla coltivazione di un pianta
115
particolare o di specie simili. Ricorrendo alla rotazione delle colture ogni 3 - 4 anni, si previene la
presenza di tali pesti. Occorre evitare di coltivare una pianta o piante che appartengano alla stessa
famiglia botanica per almeno 3 - 4 anni. Infatti gli agenti patogeni del suolo, i cui contaminanti
rimangono presenti nei residui vegetali, solo grazie ai quali possono preservarsi, vengono eliminati
dalla rotazione delle colture. Viceversa, gli agenti patogeni che formano degli organismi di
riproduzione duraturi (come la sclerotia e le clamidospore) non riescono ad essere eliminati dalla
rotazione delle colture. Tuttavia tale metodo consente di ridurre la loro popolazione e l’entità delle
malattie. Per esempio ruotare le colture ogni 3 - 4 anni riduce l’idromicosi causata dal fungo
Verticillium dahlia, che a sua volta forma delle mikrosklirotia che rimangono nel terreno per oltre 10
anni.
7.3.2.5 Maggese
Il maggese è un terreno che viene dissodato e lasciato incolto. Pertanto il campo viene lasciato,
come si dice comunemente, a riposare. Nel periodo in cui il terreno viene tenuto a maggese, la
116
maggior parte dei microrganismi del suolo distrugge gli agenti contaminanti. In particolare, se dopo
che il terreno è stato messo a maggese si ha un'estate calda, l'effetto è maggiore. Il maggese
permette di eliminare i funghi fitopatogeni ed i nematodi.
7.3.3 Metodi naturali
7.3.3.1 Sterilizzazione - Pastorizzazione del terreno
La sterilizzazione è una tecnica che permette di eliminare la contaminazione. Nel caso di una
monocoltura coltivata da lungo tempo in serra, gli agenti patogeni del terreno aumentano e devono
quindi essere eliminati ricorrendo ad un sterilizzazione parziale o totale del terreno, per evitare tali
problemi. Sterilizzare completamente il terreno con il vapore o con il calore secco è estremamente
costoso, e spesso causa problemi, aumentando i livelli fitotossici di manganese e di ammoniaca.
D'altra parte, la maggioranza dei disinfettanti del terreno non consente di controllare efficacemente i
batteri. La sterilizzazione del suolo tramite vapore è un metodo accettato di sterilizzazione, utilizzato
nell'agricoltura organica.
117
I microrganismi sono molto vulnerabili al vapore quando si trovano nella fase metabolica attiva, ma
molti altri (sclerotia, le clamidospore, le oospore, ecc.), formano delle strutture resistenti. Queste
ultime sono più sensibili quando i terreni resistenti sono bagnati e caldi. Il momento più appropriato
per la sterilizzazione è immediatamente dopo il raccolto; si raccomanda quindi di raccogliere i residui
della coltivazione delle piante prima di procedere alla sterilizzazione. Inoltre il suolo non dovrebbe
essere compatto.
Si ritiene che applicare sul suolo una temperatura di 82º C per 30 minuti lo sterilizzi. Infatti la
maggior parte degli agenti patogeni muore ad una temperatura di 70° . Il metodo della sterilizzazione
del suolo tramite vapore viene prevalentemente utilizzato nelle serre, in quanto non è possibile
applicarlo ad aree di terreno estese.
I tre metodi principali per sterilizzare il terreno con il vapore sono:
Coprire il terreno con un telo di plastica e mandare vapore tramite delle tubature con relative valvole
di uscita situate sulla superficie del terreno (fino a 20 cm) per 6 - 8 ore.
118
Inviare il vapore attraverso le tubature di drenaggio esistenti per la sterilizzazione del suolo ad una
profondità di 60 cm.
Applicare una pressione negativa con pompe collocate sulla superficie del terreno, che trasmettono
il vapore attraverso delle tubature collocate ad una profondità di 60 cm, e ad una distanza di 3 m
dalle condutture. Tuttavia altri tipi di terreno, oppure terreno compostato, possono essere sterilizzati
in contenitori speciali.
Si noti che la sterilizzazione del suolo con il vapore causa il cosiddetto “vuoto biologico”. Questo
significa che non solo gli agenti patogeni ma anche gli organismi saprofiti, molti dei quali sono
antagonisti dei patogeni, vengono distrutti. Inoltre si è osservato che dopo la sterilizzazione, il suolo
viene colonizzato più agevolmente dagli agenti patogeni e, come risultato, dopo un periodo di 2 - 3
anni, il terreno è più contaminato di quanto non fosse prima della sterilizzazione, poiché gli agenti
patogeni crescono senza nessun organismo antagonista. Un altro svantaggio della sterilizzazione
con vapore ad una temperatura di oltre 80º C, é che il manganese presente sviluppa effetti tossici,
specialmente in terreni acidi, e tale tossicità permane per 60 giorni dopo la sterilizzazione. Infine il
metodo della sterilizzazione è piuttosto costoso. Invece un metodo più economico è quello di
pastorizzare il terreno, portandolo ad una temperatura di 80° C con una miscela di aria e di vapore.
119
Tale metodo distrugge la maggior parte degli agenti patogeni, mentre non danneggia la microflora
termostabile, che esercita un importante controllo biologico sugli altri patogeni.
7.3.3.2 Solarizzazione
La solarizzazione è un metodo promettente di sterilizzazione del terreno, che consiste nel coprirlo
con un telo di plastica di colore scuro durante la stagione estiva, dopo che il campo è stato coltivato
ed irrigato. Il terreno rimane coperto per 6 - 8 settimane. Pertanto il vapore che si forma sotto il telo
di plastica ha l'effetto di uccidere i microbi. Incorporando al terreno un fertilizzante organico
(concime o di tipo organico), prima di collocare il tiro di plastica, permette di ridurre i tempi di
solarizzazione a quattro settimane. Inoltre utilizzare un telo a doppio strato di plastica separata da
dei tubi in PVC che si estendono per 2,4 m, in maniera da avere uno strato di aria di circa 5 - 10 cm
fra gli strati di plastica, aumenta l'efficacia della solarizzazione. In Grecia si è visto che esporre i
campi alla solarizzazione per 4 - 6 settimane durante l’estate, riduce in maniera drastica l’idromicosi
fungina delle zucche, dovuta al Fusarium oxysporum f.sp. cucumerinum, Foxysporum f.sp. melonis
120
e al Verticillium dahlia. Tale metodo è ugualmente efficace per ridurre la presenza del V. dahliae,
della Pyrenocheta lycopersici e del Clavibacter michiganensis subsp,. ed anche del Michiganensis
dei pomodori e dei carciofi. L'utilizzo di teli di plastica impermeabile, unitamente all'applicazione del
batterio competitivo bacterium Paenibacillus sp, riduce a 15 - 20 giorni, invece delle normali quattro
settimane, il tempo di solarizzazione necessario per sterminare il Fusarium oxysporum f.sp. radicis
lycopersici. Tale metodo di solarizzazione si è anche rivelato soddisfacente per sterilizzare il terreno
delle serre in molti paesi mediterranei ed anche in Giappone, in Belgio, ecc. Questo metodo infatti,
oltre a sterilizzare il terreno delle serre, consente anche di pastorizzare il terreno o la sabbia dei
substrati dei contenitori (vasi). Si tratta di una tecnica semplice, che viene applicata in Florida, Usa,
come segue: il substrato viene pastorizzato collocandolo in sacchetti della spazzatura, che a loro
volta vengono posti in buste di plastica trasparente. Successivamente, queste buste doppie
contenenti il substrato vengono collocate all'esterno, solitamente su un pavimento oppure su una
pavimentazione di cemento, e vengono esposte direttamente al sole. Dopo il trattamento, il
substrato è distribuito in strati di 10 cm in vasi ,o in altre contenitori per la coltivazione delle piante.
121
La solarizzazione costituisce un modo economico di ridurre gli agenti contaminanti, ma occorre
ricordare che il terreno, o gli altri substrati sottoposti a tale trattamento, non devono essere utilizzati
per la produzione per parecchie settimane.
7.3.3.3 Termoterapia
Spesso la termoterapia consente di disinfettare il materiale vegetale, (semi, talee e intere piante).
Infatti è possibile eliminare i virus applicando una temperatura il cui livello sia inferiore al limite letale
per le piante, per un periodo di diversi minuti, nel caso dei semi, o per diversi giorni o addirittura
settimane, quando si tratta di intere piante.
122
8. Sommario del modulo
I punti principali trattati nella presente sezione sono i seguenti
Illustrazione dei principali tipi di serra
Illustrazione della produzione nei campi e in serra, in vaso, e dell’ idrocoltura in serra
Illustrazione delle malattie delle piante (Funghi, Oomiceti, Batteri)
Illustrazione dei trattamenti delle malattie delle piante e dei meccanismi di difesa delle piante
123
Riferimenti
1. http://en.wikipedia.org/wiki/Plant_nursery
2. http://www.plantsdb.gr/el/
3. http://el.wikipedia.org/wiki/%CE%98%CE%B5%CF%81%CE%BC%CE%BF%CE%BA%CE%AE%CF%80%CE%
B9%CE%BF
4. Μαυρογιαννόπουλος Σικύων, «Γιατί Θερμοκήπιο»
5. http://www.agrek.gr/thermokipia-agrek-main.html
6. Container Nursery Production, University of Kentucky – College of Agricolture
7. Η ΦΥΤΟΠΡΟΣΤΑΣΙΑ ΣΤΗ ΒΙΟΛΟΓΙΚΗ ΓΕΩΡΓΙΑ Καθηγητής Φώτιος Θ. Γραβάνης, Τμήμα Φυτικής Παραγωγής,
Τεχνολογικό Εκπαιδευτικό Ίδρυμα (Τ.Ε.Ι.) Λάρισας
8. Field Nursery Production, University of Kentucky – College of Agricolture
124
CAPITOLO 4: VENDITA DIRETTA DI PIANTE E DI MANTO ERBOSO
1. Introduzione
Le vendite rappresentano la parte più vitale di un'azienda che funziona, poiché portano nuovi clienti
con conseguente aumento del flusso di denaro, entrambi aspetti molto importanti di tutto il modus
operandi. La forza vendita è la componente più importante dell'azienda, dal momento che spetta ai
venditori creare e mantenere i contatti nel mercato. Quindi essi, per così dire, letteralmente
“mantengono” il resto dell'azienda.
Il principale obiettivo della presente sezione é che i partecipanti alla fine del corso abbiano appreso:
1. Cosa si intende per vendita e relative tipologie
2. Alcune regole generali sulla vendita
3. Alcune semplici tecniche che riguardano le varie fasi di vendita
125
2. Definizioni introduttive
Il principale obiettivo della gestione delle vendite è di sviluppare le attività volte sia ad attrarre i clienti
che a convincerli a comprare i prodotti dell'azienda. In tal modo il prodotto/il servizio viene convertito
in denaro; questo flusso di denaro, quindi, migliora la posizione finanziaria dell'azienda e può in
seguito essere investito in varie attività.
Il prodotto raggiunge i consumatori direttamente o indirettamente. Si parla di vendita diretta quando
è il consumatore che acquista il prodotto direttamente dal produttore. Invece la vendita indiretta
avviene tramite degli intermediari come i grossisti, i venditori al dettaglio, i concessionari e gli agenti
che lavorano a provvigione.
Ogni azienda ha un ufficio vendite. Gestire l'ufficio vendite
comporta, fra le altre attività, pianificare ed organizzare le
vendite, coordinando le attività dei venditori.
I piani di vendita di un'azienda vengono pianificati, concepiti,
messi in atto e sviluppati in collaborazione con le altre branche
dell'azienda stessa, come l'ufficio marketing, la produzione, il
dipartimento finanziario, ecc. Tale pianificazione viene decisa
sulla base delle direttive strategiche generali dell'azienda, volte
a perseguire gli obiettivi dell'azienda.
126
I vari dipartimenti cooperano fra loro:
A livello di produzione, relativamente alla qualità e alla quantità dei prodotti
Nello stoccaggio, per garantire l'adeguatezza dei prodotti e dei materiali di imballaggio
Nel settore finanziario, per monitorare la situazione finanziaria dell'azienda
Nel settore delle risorse umane, per svilupparlo
In ogni organizzazione, sia che si tratti di un'azienda che fornisce prodotti o servizi, o di
un'associazione senza scopo di lucro, il processo amministrativo relativo alle vendite comprende tre
fasi principali:
La pianificazione, che include anche l’individuazione degli obiettivi, la messa in atto delle strategie per raggiungerli, e la valutazione del numero dei venditori necessari .
L’esecuzione del programma, fase che prevede sia l’organizzazione delle attività, che la scelta dei responsabili e la realizzazione delle varie funzioni, sulla base del progetto originale.
L’analisi del programma, vedendo se il risultato finale è in linea con la pianificazione originale, (analisi delle vendite, dei costi e valutazione delle attività dei venditori). Tale valutazione contribuisce a stabilire i futuri obiettivi della pianificazione strategica.
127
3. Consigli
Di seguito viene trattata in maniera esaustiva l'arte di fornire un efficiente servizio al consumatore.
L'ideatore del concetto della gestione totale della qualità, Edward Deming, ha ampiamente
sottolineato la necessità di fornire al consumatore un servizio di qualità, ed una volta disse: imparare
non è obbligatorio e non lo è neanche sopravvivere! Infatti occorre rendersi conto che:
1. Quando trattano con i clienti i venditori rappresentano l'azienda.
2. Se i clienti continuano ad utilizzare i prodotti ed i servizi dell'azienda, quest'ultima farà un ulteriore
passo avanti per salvaguardare la propria esistenza.
Come fornire ai consumatori un servizio efficiente? I suggerimenti riportati di seguito possono essere
di aiuto:
- Curate l’aspetto: vestitevi bene con uno stile adeguato.
- Curate lo stile dei locali commerciali: Sono disposti e arredati in maniera tale da attrarre i
clienti? Se la risposta è no, allora i locali devono essere rivisti in maniera da rispondere a quello che
il cliente si aspetta di vedere. Dopotutto il cliente vuole sempre avere delle sensazioni positive.
128
Per esempio, l'ufficio di un avvocato arredato con mobili di legno intagliato e divani in pelle scura,
riflette perfettamente la qualità, per così dire, di quel professionista; nello stesso modo muri fucsia
nell'ufficio di un'agenzia di pubblicità, servono a mettere in risalto la creatività del personale.
- Accertatevi che l'area di ricevimento dei clienti sia ben tenuta: Curate elementi importanti come la
pulizia dei locali, un’illuminazione adeguata; inoltre è importante che non ci sia troppo rumore, che il
numero di sedie sia sufficiente e che vi sia materiale promozionale e informativo.
- Salutate i clienti chiamandoli per nome: Infatti non c'è cosa migliore che sentirsi chiamare con il
proprio nome.
- Dite sempre per “per piacere” e “grazie”. Parole semplici e fantastiche. Considerate quanto poco
vengano usate oggi, e quante poche persone quando le dicono siano sincere. Fate come quei pochi
che sanno dire “per piacere” e “grazie”.
- Create dei gruppi di utenti: Create una comunità (come il sito dell’azienda), dove i clienti possano
scambiarsi idee e opinioni sull'uso dei prodotti dell'azienda. Se lo fanno le multinazionali, allora
dovrebbero farlo tutte le altre aziende.
129
- Ricorrete all'utilizzo di “gruppi chiave”. Riunite tutti i clienti importanti in una riunione specifica
dell'azienda, a cui presenzieranno tutti i direttori, per ringraziare i clienti per aver scelto l'azienda, e
per il fatto di darle fiducia.
Inoltre è importante chiedere ai clienti, in maniera aperta, cosa ne pensino delle strategie e dei
servizi dell'azienda, al fine di espandere ulteriormente l'azienda e persino di migliorarla.
- Tenetevi regolarmente in contatto: Chiedete ai clienti come vanno le cose e se hanno domande
relativamente all'utilizzo del prodotto, oppure se hanno avuto problemi ad utilizzarlo. Informatevi
anche se servono aggiornamenti, se occorre fare qualche aggiunta o qualche modifica. Fate
attenzione al vostro atteggiamento, dovete chiamare i clienti solo per mostrare il vostro interesse.
Infatti seguire il cliente dopo che la vendita ha avuto luogo è un valore aggiunto.
- Chiedete delle referenze. Nessuno dovrebbe esitare a
farlo, anche se ci sono moltissime persone che cercano
raccomandazioni. Solo i migliori osano. Infatti quello che
occorre fare, è considerare i commenti e le referenze
come la conseguenza naturale e positiva dell’eccellente
130
servizio dell'azienda nei confronti dei clienti. Il cliente che apprezza il servizio o il prodotto,
sicuramente fornirà delle referenze. Basta semplicemente chiedere gentilmente, se il cliente abbia
amici o parenti che potrebbero essere interessati al servizio dell'azienda.
- Prendete nota degli eventi negativi: Quali sono i problemi più comuni che i clienti si trovano ad
affrontare? Cos'è che di solito gradiscono di meno, e quali sono le lamentele e le questioni più
comuni? Perché avvengono incomprensioni ed inconvenienti? Una volta poste queste domande,
occorre mettere a punto un piano per risolvere le questioni relative.
- Date spiegazioni: Quando parlate con un cliente per illustrare il prodotto e il suo funzionamento,
dovete utilizzare un linguaggio chiaro e parole semplici, per evitare che si verifichino delle
incomprensioni. Infatti termini tecnici o troppo specifici possono confondere il cliente. Quando date
spiegazioni, accertatevi che il cliente capisca di cosa state parlando e cercate di essere sulla sua
stessa lunghezza d'onda. Qualora il cliente non sappia esattamente che cosa chiedere, guidatelo
con domande specifiche, in maniera da chiarire ogni aspetto nella maniera più adeguata.
- Considerate i clienti la vostra priorità principale. Non appena una persona entra nel vostro ufficio,
lasciate da parte ogni attività non importante e concentratevi sul cliente. Quando interagite con
quest'ultimo, non devono esserci interruzioni da parte dei colleghi, né telefonate.
131
- Illustrate quello che potete fare per il cliente. Cominciate sempre con la frase “Cosa posso fare per
lei?”. Nel caso che non riusciate a rispondere direttamente ad una domanda, non dovete tirarvi
indietro o improvvisare. Invece ammettete semplicemente di non riuscire a rispondere dicendo: “Non
so bene, ma mi informerò immediatamente e subito dopo le farò sapere”.
- Capite perché il cliente si arrabbia. Normalmente questo accade perché il servizio è lento o
pessimo, oppure la persona che ha fornito il servizio è stata scortese, indifferente, o non è stata
all'altezza della situazione, oppure il prodotto non ha soddisfatto le aspettative del cliente, o ancora
quest'ultimo è stato rimandato da un consulente all'altro senza essere servito, o 2 o più impiegati
dell'azienda gli hanno dato informazioni contrastanti sul prodotto.
Quindi tutti gli impiegati dovrebbero essere consapevoli degli
aspetti sopra illustrati, e se ci sono problemi dovrebbero mettere
in atto dei correttivi.
- A clienti contrariati, date quello che chiedono: Un'azione
semplice e sincera può riconquistare la loro fiducia. Infatti quello che i clienti vogliono veramente è
132
essere ascoltati, essere presi sul serio ed essere trattati con rispetto, ricevere assistenza immediata,
essere capiti quando illustrano i loro problemi, ed infine essere sicuri che qualunque errore si sia
verificato, non si ripeterà più in futuro.
Evitate quanto segue: Non fate promesse che non possono essere mantenute (un servizio più
veloce di quanto sia fattibile), oppure evitate di dire al cliente che il problema non è colpa vostra, o
che non potete fare nulla per lui. È meglio invece concentrare le proprie energie per trovare un modo
per fornire assistenza al cliente.
- Utilizzate il linguaggio del corpo: Riconoscete i segni trasmessi dalla comunicazione non verbale
del cliente, e allo stesso tempo tenete sotto controllo il vostro linguaggio non verbale.
Preparate il personale: Coloro che lavorano “in prima linea” dovrebbero conoscere perfettamente i
servizi dell'azienda, le sue strategie e le procedure di servizio. A livello più personale, devono anche
essere consapevoli delle proprie competenze e responsabilità.
Cercate di superare le aspettative del cliente: Per esempio se una merce può essere consegnata
entro cinque giorni, dite al cliente che sarà consegnata in sei giorni, e poi sorprendetelo
piacevolmente anticipando i tempi.
133
Volgete un'obiezione in una domanda: Per farlo, dite: “Così, se capisco bene ...”. Se il cliente dice
“Dite tutti le stesse cose”, tiratevi d’impaccio dicendo, appunto: “Così se capisco bene, volete
sentirvi dire le cose chiare...”.
Ricompensate un lavoro eccellente: Date degli incentivi al personale.
134
4. Le 35 tecniche di vendita più semplici
4.1 Preparatevi per la vendita
Ecco 5 tecniche per prepararsi al meglio per la vendita.
1. Durante la vendita, il 55% della transazione avviene tramite il corpo. Come tenere questo
aspetto in considerazione? Un buon inizio sarebbe acquistare un buon libro sul linguaggio del
corpo ed uno sulle buone maniere, e studiarli bene. Gli essere umani infatti sono proprio come
le altre specie animali, il che è qualcosa che tendiamo a dimenticare, specialmente adesso
che viviamo nelle città. Pian piano la gente impara a tenere in considerazione la
comunicazione non verbale. E’ consigliabile muovere le estremità superiori del corpo, il che dà
flessibilità, ed evitare movimenti che “leghino” le estremità superiori e inferiori del corpo, e
impediscano una parte importante della comunicazione naturale. Si suggerisce anche di non
gesticolare troppo vicino alla faccia del cliente, e si evitino anche le strette di mano.
2. Relativamente al concetto del 55% della vendita che avviene tramite il movimento del corpo,
si devono anche identificare gli errori. Tali errori includono i capelli, gli occhiali, l’alito, le
ascelle, i vestiti, le scarpe, la camicia, gli accessori, la borsa, le unghie ed essenzialmente tutti
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questi tipi di cose. Pertanto, quando si cerca di identificare gli errori, si consideri che questi
sono specifici. Per quanto riguarda i capelli, si raccomanda di tenerli ordinati. Gli occhiali da
vista devono essere sempre nitidi. Il respiro deve essere mantenuto fresco masticando gomma
o facendo degli sciacqui con un collutorio. Per quanto riguarda le ascelle, occorre fare
attenzione e se necessario utilizzare un deodorante. Relativamente all’abbigliamento, occorre
vestirsi secondo le aspettative del cliente. Ovviamente il vestito deve essere sempre fresco e
pulito.
3. Il suono della voce è molto importante (rappresenta il 38% del messaggio subliminale per la
vendita). Infatti il primo strumento utilizzato per la vendita è la voce. La voce è legata
direttamente alla personalità della persona che parla, e rivela elementi associati agli aspetti
culturali, sociali e professionali di quella persona. Le dimensioni della voce sono: volume, tono,
qualità, timbro, melodia, intonazione, velocità, pronuncia ed articolazione. Per poter utilizzare
al meglio tutti questi aspetti, é importante essere consapevoli che nella vendita, la voce viene
utilizzata come un vero e proprio strumento. Un aspetto ugualmente importante è che il
venditore faccia molta attenzione alle repliche del cliente. Il cliente infatti ha il diritto di dire
qualunque cosa. Tuttavia la gamma di ciò che può dire non è infinita, ma può essere
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circoscritta. Tali particolari reazioni del cliente devono essere note al venditore. In ogni caso è
importante utilizzare la voce per realizzare una vendita. Ovviamente se non si è consapevoli
delle potenzialità di questo strumento, la voce non può essere di aiuto. Ma se usata
adeguatamente, può essere un importantissimo strumento ai fini della vendita.
4. Rendersi conto dell’importanza della voce, aumenta la determinazione di realizzare la vendita,
inoltre bisogna cercare di non parlare per almeno otto ore prima della trattativa (infatti le parole
rappresentano il 7% del messaggio della vendita). Per comprendere il meccanismo di quanto
illustrato sopra, è utile analizzare i colori rosso, verde e blu, e le loro rispettive valenze nello
spettro, il ché si rivelerà molto utile per le nostre vendite.
Rosso: Serve a “creare un inventario”
Verde: Creatività - Idee
Blu: Classificazione - Azione - Vendita – Semina - Raccolto
Organizzazione delle vendite. Priorità - Valutazioni
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(07:00 – 09:00 Rosso (indicazione)
09:00 – 17:00 Blu (indicazione)
17:00 – 21:00 Verde (indicazione)
Verde
Il verde é il codice utilizzato per ciò che non si
conosce, per un'azione che ancora non si è svolta, o
relativamente a possibilità che possono realizzarsi o
meno. Quando si opera secondo quanto
rappresentato dal codice verde, ancora non si ha
alcuna azione, ma si usa essenzialmente il cervello
per il brainstorming, strumento a cui si può ricorrere a
discrezione. Tutte le nuove idee scaturiscono da una mente verde. Si tratta di un modo
multidimensionale di pensare, che non segue necessariamente una direzione specifica, ed utilizza
l'immaginazione e l’intuizione. Si ritiene che il verde non si conformi alle convenzioni, sovverta i modi
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stabiliti e ami il rischio. Il modo di pensare del verde é fuori dalle linee comuni di pensiero, poiché
cerca di creare qualcosa di totalmente originale.
Proprio per questo motivo, questo modo di pensare può urtare qualcuno, o può portare ad azioni
precipitose, ad incomprensioni e a problemi. D'altro canto, il verde è il colore del divertimento e
stimola la creatività.
Rosso
Il rosso è il colore della verità, di ciò che si conosce già ed è già accaduto. Questo modo di pensare
cerca e trova informazioni sul mondo, sulla gente e sulle cose. Raccoglie dati ed informazioni e li
riorganizza in maniera logica. Il rosso stimola la circolazione e la comprensione; inoltre armonizza le
diverse percezioni della realtà che, anche se non accurate, sono necessarie per raggiungere la
verità. Il rosso è il colore della comunicazione e rappresenta il nostro desiderio di essere più vicini
alle persone, per comprenderci reciprocamente e collaborare scambiandoci informazioni di ogni tipo.
Blu
Il blu é associato al giudizio e alla decisione. Pensare secondo il codice blu fa fare delle scelte ed
invita ad esprimere un’opinione sulle cose. Quando si opera secondo tale linea di pensiero, si
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effettuano delle scelte fra le informazioni disponibili e gli aspetti più rilevanti delle questioni. Il blu
svolge un ruolo importante nella rappresentazione della realtà. Il blu è il colore della convergenza, e
porta a seguire una linea d’azione specifica e a prendere delle decisioni. Il blu è il colore dell’azione
e dei risultati. Il blu “utilizza” il verde e rosso, al fine di analizzare le informazioni relative ad una
decisione imminente. Il blu tiene in considerazione i fatti, ai quali rivolge tutte le sue energie.
5. Prepararsi per la vendita include anche il rispetto, rispetto per l'arte e la tecnica “della semina e
del raccolto”. Infatti un bravo venditore è come un bravo agricoltore. È triste quando non ha
seminato abbastanza. Quando si è seminato poco, i problemi sorgono dopo due mesi, tre mesi
oppure un po' prima o un po' dopo. In primo luogo la tecnica “della semina e del raccolto”, comporta
la necessità di comunicare il messaggio al cliente, sulla base del meccanismo illustrato di seguito: il
55% del messaggio viene trasmesso con il corpo, il 30% con la voce e il 7% con le parole. Il
messaggio viene trasmesso tramite una comunicazione ben oliata sia a livello emotivo che tecnico.
4.2 Tecniche di vendita
Le cinque tecniche di vendita illustrate di seguito prevedono un approccio semplice con il cliente. Un
approccio adeguato porta a un numero maggiore di vendite.
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1. L'integrità è una parte importante di tale approccio. In questa fase, il venditore deve ricordare
che è importante che si presenti puntuale all'appuntamento fissato, il che di solito porta a
realizzare un guadagno. Un altro aspetto che permette di realizzare un utile è avere buoni
rapporti con colui che si deve incontrare. Un altro punto importantissimo sono la cortesia e le
buone maniere.
2. Occorre rispettare un cliente importante. E’ quello che infatti parla e chiede immediatamente
qualcosa. Con tale cliente, parlate in maniera efficace e rispondete altrettanto vivacemente.
Utilizzate a vostro favore la sua questione principale, che solitamente é relativa al tempo.
Chiarite immediatamente che non gli farete perdere tempo.
3. È bene rispettare anche il cliente più naif. E colui che vuole subito che si riconosca la sua
unicità. Con tale tipologia di clienti occorre usare un linguaggio descrittivo e raccontare vari
aneddoti. Inoltre rispondete a tono e utilizzate la loro motivazione principale, che altro non è
che il riconoscimento della loro reputazione. Chiarite subito che non perderanno tempo, e
continuate a scherzare durante tutta la trattativa.
4. Rispettate il cliente tranquillo. In ogni caso si tratta del cliente che non sa molto di ciò che gli
proponete, e soprattutto non vuole cambiare. A questo tipo di cliente occorre parlare in
141
maniera tradizionale. Durante la trattativa rispondete alle domande facendo riferimenti al
passato. Utilizzate la sua caratteristica principale, che è la coerenza unita alla volontà di non
cambiare. Chiarite che non andrà incontro a sorprese spiacevoli, e attenetevi a tali linee guida
per tutte le vostre proposte e suggerimenti.
5. Rispettate il cliente ideale. Si tratta di un cliente che non è molto informato, ma invece chiede
che gli dimostriate la validità di ciò che gli proponete. Rifatevi alla vostra esperienza.
Rispondete fornendo numeri, certificati, ricevute e documenti. Volgete a vostro vantaggio la
caratteristica principale di tali clienti che è quella della ricerca della perfezione. Chiarite che il
servizio sarà professionale dall'inizio alla fine, e che tenete nella massima considerazione il
loro perfezionismo.
4.3 Vendete a tutti i clienti o solo a coloro che sono simili a voi?
Ecco 5 tecniche per ottenere informazioni vitali e necessarie senza procrastinare e perdere tempo.
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1. Chiedete tutto ciò che avete necessità di sapere. Fare domande permette di apprendere tutto
ciò che dobbiamo sapere, per consentire alla vendita di procedere, o per capire ciò che la
tiene in stallo e blocca la trattativa. Deve essere chiaro che fare domande non è sempre una
questione di qualità, ma anche di quantità. Non c'è bisogno di giustificarsi, è un diritto che
deve essere esercitato con decisione.
2. Mantenete sempre un atteggiamento rilassato su tutte le questioni delle quali la gente vi parla,
sia all'interno che all'esterno del vostro ambiente professionale. Infatti lo scopo non è quello di
fare il giro dei vostri clienti per difendere convinzioni ed opinioni personali, ma di aumentare il
volume delle vendite. In generale, è opportuno cominciare una conversazione e aspettarsi che
gli altri siano in disaccordo sulle varie opinioni presentate. D’altro canto si tenga presente che
non c'è motivo per cui controparti con opinioni diverse non possano avere un buon rapporto.
3. Cercate sempre di essere informati almeno sul luogo, sulle date e sul contenuto dei vari corsi
di aggiornamento. Tenetevi parimenti informati sui libri professionali appena pubblicati e
compratene qualcuno.
4. È inammissibile che un venditore accusi un collega, e competa con esso relativamente ai
prodotti o al portafoglio aziende. Infatti violare questa regola può danneggiare tutto il
143
funzionamento del sistema, e può far sì che il venditore si trovi ad essersi alienata una buona
fetta di mercato. Anche quando si vede che qualcuno diffonde calunnie o parla male di un
altro, è opportuno non reagire. Questa tattica si basa sull’idea che chi lascia fare, ecc., in
ultima analisi è il più forte.
5. Continuate a far domande con un atteggiamento positivo. Nelle vendite, come nelle vita, una
regola fondamentale è quella della legge della semina e del raccolto. La metafora va presa alla
lettera, infatti si riceve quello che si dà. Ovviamente i venditori devono essere corretti nei
confronti dei clienti. Questa legge può funzionare in tre modi: a) può avere un effetto negativo,
il che significa che se si creano problemi si avranno ancora più problemi; b) può funzionare in
maniera positiva,ovvero se si aiuta qualcuno a nostra volta riceveremo aiuto; c) può esplicarsi
in maniera neutra, cioè rifacendosi alla metafora illustrata sopra: se non si semina, non si
raccoglierà. Sulla base di questa regola, si riesce a capire perché alcuni venditori non hanno
successo. Ciò è dovuto al fatto che non conoscono questa triplice dinamica della legge della
semina e del raccolto.
144
4.4 Avete pianificato la vostra presentazione? Avete chiarito in anticipo ciò che volete
vendere?
Ecco cinque tecniche per presentare solo ciò che interessa al cliente senza alcuna perdita di tempo.
1. Eccellente conoscenza del prodotto, il che è a tutto vantaggio del cliente.
2. Autodisciplina e poche parole. Si potrebbero presentare una quantità di aspetti, ma è
opportuno illustrarne solo pochi. Infatti occorre mostrare al cliente solo quello che può
interessarlo; durante tale illustrazione occorre anche tener conto dell'aspetto “tempo”, e non
dilungarsi.
3. Esporre gradualmente tutto il materiale, senza proporsi di utilizzare uno stile preciso, e
soprattutto senza mentire.
4. Tutto può e deve essere venduto, per così dire, durante la presentazione, e soprattutto la
durata della presentazione deve essere stabilita in anticipo. Infatti se la persona che siede
dall’altra parte della stanza è l'unica destinataria dell'informazione, l'unica con la quale
dobbiamo interloquire, allora la presentazione potrà anche protrarsi. Viceversa se tale persona
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non può decidere da sola, allora la presentazione dovrà essere breve; poi, durante la
presentazione successiva, alla quale prenderanno parte tutte le persone interessate, si
daranno ulteriori dettagli.
5. Il segreto è fare quante più presentazioni possibili e cercare clienti ovunque.
4.5 Siete in grado di far fronte positivamente a qualunque obiezione?
Ecco cinque semplici tecniche per fare fronte alle obiezioni. Le obiezioni richiedono risposte
sistematiche, senza alcuna improvvisazione o ispirazione del momento.
1. Abbiate sempre pronto un aspetto importante. Per riuscire a vendere il prodotto che state per
presentare, senza chiedere che qualcuno vi venga in aiuto, si deve trattare di un punto di
forza, di cui anche il cliente più difficile da convincere non riuscirà a dubitare o che non saprà
mettere in discussione. In caso di obiezioni, fate molta attenzione a ciò che viene detto e,
indipendentemente dal contenuto, giocate bene le vostre carte e muovetevi con cautela. Fate
attenzione alle risposta che date: se questa è soddisfacente, procedete alla chiusura, cioè alla
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fase finale. In caso contrario, procedete alla modalità UCOI (Comprensione, conferma, invito
aperto) fronteggiando una seconda ondata di obiezioni da parte dei clienti.
2. Utilizzate come seconda risposta d’urto alle obiezioni il modello generale di risposta UCOI,
cioè ascoltate attentamente il cliente, capite di che cosa si lamenta, verificate se altri clienti
muovono gli stessi appunti, e, una volta chiarito questo punto con i clienti fidelizzati, come
ultima cosa esortate i possibili futuri clienti a fidarsi di voi e ad iniziare un rapporto d’affari con
voi.
3. Lasciate che il cliente parli, se vuole, della crisi di mercato. Dategli ragione senza dilungarvi
sull’argomento, usando in maniera corretta le risposte positive. Evitate di accendere una
discussione e di alimentarla ulteriormente, utilizzando lo spunto dalla crisi di mercato. Infatti
spesso lo stile di vita della gente denota un certo benessere, e questo è un aspetto che non
deve essere dimenticato. Questa deve essere la base della discussione quando si menziona
la questione della crisi. Infatti quando ci si relaziona con un cliente, bisogna sempre fare
riferimento a questo aspetto del benessere.
4. Bisogna sempre dire chiaramente che ogni giorno siete disponibili per incontri con i clienti, al
fine di venire incontro alle loro necessità e di creare un rapporto di lavoro proficuo. Occorre
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dire loro quanto segue: sono disponibile a qualunque ora del giorno per qualunque necessità.
Tale frase deve essere pronunciata con una voce calda e invitante, usando il linguaggio del
corpo per comunicare un’immagine positiva, e con grande enfasi.
5. Il prezzo non deve essere un problema. Infatti quello che occorre riuscire a vendere bene è un
buon rapporto qualità prezzo, e non praticare il miglior prezzo sul mercato. Non bisogna
sentirsi insicuri quando si parla del prezzo, a meno che il prodotto o il servizio non siano
buoni, in altre parole, se mancano di sostanza. In tal caso si avrà un problema serio, che non
sarà risolto con nessun aggiustamento o sconto sul prezzo. Infatti il valore del prezzo viene
stabilito sulla base di una verità generale, che dice che qualunque cosa esista, prima o poi
scarseggerà.
4.6 Chiudete la trattativa o vi accontentate di promesse?
Ecco cinque tecniche per chiudere efficacemente la trattativa. Infatti o riuscite a vendere oppure
passate al cliente successivo.
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1. Il primo “no” deve essere ignorato tranquillamente. Comportatevi come se niente fosse, e
cercate di effettuare la vendita malgrado l'atteggiamento negativo del cliente. Solo in questo
modo riuscirete a trasformare una risposta negativa in una positiva. Sarà veramente
sorprendente.
2. Tenete sempre in mente la logica del “vinco – vinci”. Non evitate mai i clienti e non scartateli,
anche se, naturalmente, potreste farlo. Per finalizzare la vendita occorre sempre avere in
mente due obiettivi: vendita diretta e un buon rapporto con i clienti. Ovviamente senza tale tipo
di impostazione, un rapporto forte si deteriorerà facilmente. La linea di pensiero sulla base
della quale “se vince il venditore il compratore perde”, deve essere evitata a tutti i costi. Anche
se i clienti non apprezzano l’atteggiamento positivo del venditore nei loro confronti , non
bisogna disperare e pensare di lasciare perdere. Infatti, questo atteggiamento del “vinco –
vinci”, non porta immediatamente risultati positivi, ma a lungo termine è la strategia più
efficace.
3. Dimostrate che avete pacchetti di servizi, buoni rapporti e prodotti di buona qualità. Occorre
porre l’accento sugli elementi che i concorrenti di mercato non possono proporre. Tuttavia il
fatto di avere prodotti di ottima qualità e procedure aziendali impeccabili, non è sufficiente
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perché i concorrenti possono offrirli a loro volta. Quindi l'obiettivo è quello di avere buoni
rapporti umani (insieme alle caratteristiche del prodotto, ecc., sopra menzionati), poiché coloro
che riescono anche a instaurare buoni rapporti con i clienti riusciranno a prevalere in un
mercato competitivo.
4. Non esitate a finalizzare la trattativa immediatamente, specialmente quando avete a che fare
con un cliente molto promettente. In tal caso, chiudere immediatamente la trattativa, significa
che tutte le varie fasi sono state eseguite correttamente, e che quindi la vendita si concluderà
positivamente. Questo può sembrare un po' difficile da fare, pertanto occorre imparare ad
operare aggiustando gradatamente la strategia, a piccoli passi. Una vendita diretta con un
cliente ha una dinamica opposta a quella della vendita a provvigione effettuata applicando una
strategia ed un’articolazione errate. Tale tecnica potrebbe essere adottata anche quando
sembra che non si riuscirà a concludere la vendita. Infatti, sorprendentemente, il cliente
potenziale cederà all'invito e diventerà vostro cliente, iniziando un rapporto d’affari.
5. È essenziale rimanere calmi in qualunque situazione, e non posporre possibili vendite. Il
cliente in qualche modo dovrebbe essere messo di fronte alle proprie responsabilità, poiché i
clienti spesso credono che il non prendere alcuna decisione sia preferibile, e si arroccano su
150
tale posizione. Ovviamente occorre evitare tutto ciò, e sia il venditore che il cliente devono
porsi come obiettivo quello di una transazione veloce. Infatti una volta conclusa la vendita, si
vedrà che questo è stato il modo di operare più corretto.
4.7 Fornite un servizio totale?
Ecco 5 tecniche per capire la mentalità del cliente e influenzare il suo modo di pensare:
151
1. Il servizio al consumatore permette di aumentare il numero di clienti. È la fine del bravo
venditore isolato, ma é l’inizio di un rapporto di affari proficuo. Infatti i rapporti di affari multi-
dimensionali comportano meno problemi nella gestione del servizio al consumatore. Pertanto
occorre sviluppare sempre più tali servizi, avendo come obiettivo i clienti.
2. Se possibile, ponetevi l'obiettivo di un servizio “super”.
3. Quando il servizio al consumatore è efficace, è possibile effettuare nuove vendite
semplicemente aggiungendo dei codici.
4. Non c'è motivo per non soddisfare clienti che sono già contenti del servizio o del prodotto.
Infatti è meglio che dedichiate tempo e risorse ai nuovi clienti
5. Tenete sempre un profilo basso. Astenetevi dal giudicare. Non bisogna recarsi dai clienti
parlando di ciò che è giusto o sbagliato, ma semplicemente occorre porsi l’ obiettivo di dare e
ricevere sensazioni positive.
Il testo di questa sezione è stato estrapolato dal Capitolo 2 del libro “The Lean Way in Sales, 405 Sales
approaches” (Α’ Edition May 2010) (Il modo più semplice e diretto di vendere, 405 modi di vendere”(Edizione maggio
2010).
1
4. Sommario del modulo
I punti principali trattati nella presente sezione sono i seguenti:
Conoscenza delle definizioni essenziali relative alla vendita
Consigli semplici, ma importanti e suggerimenti relativi alla vendita
Conoscenza delle tecniche di preparazione alla vendita,vari tipi di approccio, pianificazione,
difficoltà e modi per superarle.
153
Riferimenti:
9. http://neoiagrotes.teimes.gr/index.php/2011-10-06-16-38-55/section2-training
10. http://www.eseap.org.gr/site/_gr/selling/index.htm
11. http://www.kariera.gr/%CE%86%CF%81%CE%B8%CF%81%CE%BF/CB-89-
%CE%A0%CF%81%CE%BF%CF%83%CF%89%CF%80%CE%B9%CE%BA%CE%AE-
%CE%B1%CE%BD%CE%AC%CF%80%CF%84%CF%85%CE%BE%CE%B7-
%CE%B5%CE%BA%CF%80%CE%B1%CE%AF%CE%B4%CE%B5%CF%85%CF%83%CE%B7-
%CE%91%CF%80%CE%BF%CF%84%CE%B5%CE%BB%CE%B5%CF%83%CE%BC%CE%B1%CF%84%CE
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%CE%B5%CE%BE%CF%85%CF%80%CE%B7%CF%81%CE%AD%CF%84%CE%B7%CF%83%CE%B7-
%CF%80%CE%B5%CE%BB%CE%B1%CF%84%CF%8E%CE%BD/
12. http://digitalschool.minedu.gov.gr/modules/ebook/show.php/DSGL-C122/38/219,1103/
13. “The Lean Way in Sales, 405 Προσεγγίσεις στις Πωλήσεις” (Α’ έκδοση Μάιος 2010).
154
SEZIONE 6 : GIARDINAGGIO
1. Introduzione
Il principale obiettivo della presente sezione e che al completamento del loro corso i partecipanti
conoscano:
1. Le nozioni fondamentali sulla storia del giardinaggio e le definizioni relative
2. I tipi principali di giardinaggio
3. Le tecniche essenziali di giardinaggio
4. I possibili problemi e i modi per risolverli / evitarli
155
5. Definizione - Premessa - Tipi di giardini
2.1 Definizione
Il giardinaggio, che fa parte dell'orticoltura, è la pratica con la quale si coltivano le piante. Nei
giardini, solitamente le piante ornamentali vengono coltivate per i loro fiori, per le loro foglie, e per il
loro aspetto. Le piante utili invece come gli ortaggi con radice commestibile, la verdura con foglie, i
frutti e le erbe, di solito vengono coltivati per il consumo alimentare, per essere utilizzati come
coloranti o per usi medicinali e cosmetici. Il giardiniere è colui che pratica di giardinaggio sia a livello
professionale che come hobby.
156
Il giardinaggio viene effettuato a diversi livelli, dalla produzione di alberi da frutto, a coltivazioni
estese di una o più specie di alberi diversi, alla produzione di cespugli e arbusti. Inoltre il
giardinaggio può occuparsi di piante coltivate nei cortili delle abitazioni, manti erbosi inclusi, o anche
di piante cresciute in vasi piccoli o grandi, tenuti all'interno delle abitazioni o collocati all'esterno. Il
giardinaggio può essere molto specializzato, nel qual caso si avrà la coltivazione di una sola specie
di pianta, oppure può comprendere la coltivazione di una grande varietà di piante diverse in
piantagioni miste. Il giardinaggio favorisce attivamente allo sviluppo delle piante e richiede un'attività
intensiva, il che lo distingue dalla cultura orticola o forestale.
157
2. 2 Premessa
Il giardinaggio forestale, che è un sistema di produzione alimentare basato sulle piante, é la forma
più antica di giardinaggio. Sin dai tempi preistorici vi furono giardini nelle foreste, lungo le rive dei
fiumi, nella giungla, nelle aree paludose, e ai piedi delle colline in aree monsoniche. Man mano che il
processo di miglioramento procedeva, si arrivò alla scoperta di specie utili di alberi e di vitigni, che
furono protette e migliorate, mentre si lasciarono estinguere le specie non desiderate. In seguito
furono selezionate delle specie aliene che vennero impiantate nei giardini.
Dopo la comparsa delle prime civiltà, i ricchi cominciarono a creare dei giardini per ragioni
puramente estetiche. Gli affreschi ritrovati in tombe egizie del 1500 a.C., ci forniscono le prove di
questa orticoltura ornamentale e architettura del paesaggio. Tali dipinti murali mostrano laghetti con
loti circondati da file simmetriche di acacie e di palme. I giardini ornamentali dei tempi antichi furono
molto famosi, e un esempio molto noto é quello dei giardini pensili di Babilonia. I giardini fiorirono
anche nell'antica Roma, dove furono numerosissimi. I giardini pensili di Babilonia fanno parte del
Patrimonio mondiale dell'umanità, e costituiscono una delle sette meraviglie del mondo antico. Altri
giardini molto noti sono i giardini islamici, come pure i giardini europei del tredicesimo secolo,
famosi sia per la loro bellezza che per la loro utilità.
I giardini del sedicesimo e del diciassettesimo secolo erano simmetrici, con proporzioni ben
bilanciate e un assetto classico. Il giardini del Rinascimento erano ornati di sculture e di fontane, e
nei paesi europei si cominciarono a piantare nuove specie di fiori, come tulipani, margherite e
158
girasoli. Nel diciottesimo secolo, i giardini erano ancora un privilegio della classe alta, ma nel secolo
successivo i giardini furono un lusso accessibile anche alla classe media.
2.3. Tipi di giardini
Il giardinaggio residenziale si effettua sul terreno intorno alle
abitazioni, in un'area denominata “giardino”, situata sul terreno
circostante l'abitazione. Tuttavia si possono avere giardini
collocati sul tetto, sul balcone,ò
in una cassetta posta in prossimità della finestra, in un patio o
anche in un vivaio. il giardinaggio è altresì praticato in aree fertili
residenziali, come parchi oppure giardini pubblici o parzialmente
pubblici (giardini botanici od zoologici), o persino in parchi di
divertimento, lungo i corridoi di passaggio e nelle località di
attrazione turistica, oppure nei giardini degli alberghi. In tali casi
un gruppo di giardinieri o di persone addette alla manutenzione
si occupa dei giardini.
159
Giardini (e giardinaggio) negli interni. Qui il giardinaggio si occupa di piante cresciute negli
interni, come per esempio in un'abitazione, in un edificio o, in maniera più sofisticata, in una
serra. I giardini presenti negli interni spesso sono provvisti di un sistema di riscaldamento e di
condizionamento.
Giardini con piante native. In tali giardini le piante sono coltivate senza essere
necessariamente in funzione dell'habitat della fauna nativa. Lo scopo è quello di creare un
giardino armonioso, con piante adatte all’area in cui è situato il terreno. Questo tipo di
giardinaggio solitamente prevede un consumo ridotto di acqua, un minor mantenimento in cui
l’incidenza del costo dei fertilizzanti è minore, e privilegia la flora nativa.
Giardini acquatici. Si hanno piante che crescono intorno a specchi d’acqua e laghetti. I “bog
“garden” o “giardini umidi”, fanno parte del giardinaggio acquatico. Questi due tipi di giardini
hanno bisogno di condizioni speciali e richiedono cure particolari. un semplice giardino
acquatico può consistere in un tubo che contiene dell'acqua e delle piante. Per quanto
riguarda il giardino acquatico, il giardino tipico è quello che viene creato nella vasca di un
acquario.
Giardini nei vasi. Sono caratterizzati da piante che crescono in ogni tipo di contenitore sia
negli interni che all'esterno. I contenitori più comuni sono vasi, cesti sospesi e cassette per
piante. Solitamente questo tipo di giardinaggio viene fatto negli atri, sui balconi, sui terrazzi e
sui tetti.
160
L’ Hügelkultur prevede la crescita di piante su cumuli di legno in decomposizione, che
formano come un letto rialzato per il giardino. Questo termine tedesco significa letteralmente
“giardino su una collinetta”. Toby Hemenway, autore del famoso libro “Permacultura”,
considera parte di questo tipo di giardinaggio anche il legno lasciato a macerare nei fossati. Si
tratta di tecnica utilizzata da Sepp Holzer come metodo per il giardinaggio forestale e nei
sistemi agroforestali. Tale tecnica è invece applicata da Geoff Lawton come metodo di
coltivazione delle aree aride e desertiche. Quando viene utilizzato come metodo per
l'eliminazione di ampie quantità di residui di legno, tale metodo permette l’assorbimento del
carbonio ed è anche una forma di gestione del paesaggio, o “xeriscaping”.
161
Giardini comunitari. Tale tipo di giardinaggio è un'attività sociale in cui un'area di terreno viene
utilizzata per il giardinaggio da un gruppo di persone. Tale attività fornisce ortaggi freschi e piante,
inoltre permette di fare un piacevole lavoro manuale, di abbellire il quartiere, di dare il senso di
appartenere a una comunità, e di far sentire chi la pratica in contatto con la natura. Solitamente i
giardini comunitari appartengono a strutture locali o ad organizzazioni senza scopo di lucro.
162
3. Tecniche di base
3.1 Preparazione
Per preparare il giardino in maniera ottimale occorre tenere in considerazione i punti seguenti:
Gli elementi eventualmente presenti nel punto scelto per mettere le piante
Luce del sole diretta oppure zone d’ ombra
Area esposta al vento
Temperatura dell’area scelta in inverno e in estate (freddo, caldo)
Piovosità
Approvvigionamento d'acqua per tutto l'anno
Scopo che ci si prefigge; avere piante che riparano dagli sguardi del vicino, coprire un muro
adiacente, sottolineare alcune caratteristiche del giardino
Tempo a disposizione
Budget
163
Una volta chiariti questi punti, è opportuno recarsi al più vicino centro di giardinaggio per acquistare
quanto serve.
Cosa comprare?
Se è la prima volta che si fa del giardinaggio è importante che l'attrezzatura sia adeguata. La cosa
più importante sono un paio di guanti per giardinaggio, una pala, e cesoie per potare. Se si mettono
le piante sul balcone, servono invece dei vasi. I vasi possono essere acquistati al mercato, e sono
disponibili in dimensioni, materiale e forme varie. Per i vasi servirà del terriccio adatto in quantità
proporzionale al numero dei vasi.
Nei centri giardinaggio si possono trovare terricci di vario tipo, adatti ai vari tipi di piante. Il personale
di tali centri sarà in grado di aiutarvi a scegliere le piante più adatte per le vostre necessità, e
risponderà a tutte le vostre domande. Poi le piante saranno collocate nella posizione giusta a
seconda delle condizioni meteorologiche dell'area circostante, e ovviamente secondo effetto
ornamentale desiderato.
164
Una volta a casa
Una volta che si è acquistato tutto il materiale necessario, si può cominciare a piantare le piante, sia
che abbiamo a disposizione un giardino, o che le mettiamo sul balcone. Per un risultato ottimale, le
piante devono essere collocate esattamente nella posizione desiderata. Dobbiamo analizzare
eventuali cambiamenti della disposizione delle piante, prima di iniziare a piantarle.
3. 2 Come piantare le piante
Piantare le piante è un processo abbastanza semplice, purché si proceda con cautela:
Dopo aver deciso il punto in cui piantare le piante, occorre scavare una buca con un diametro
simile a quello della zolla con le radici.
Se il suolo non è di buona qualità, aggiungere del composto, collocandolo sul fondo della buca
che abbiamo scavato.
La zolla con le radici viene tolta dal vaso e collocata nella buca.
Tale buca deve essere riempito con del terriccio, premendolo leggermente, in maniera che la
zolla con le radici sia bene a contatto con il suolo.
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La nuova pianta deve essere annaffiata e, se necessario, bisogna inserire delle canne per
sostenerla. Le canne devono essere legate al fusto evitando che la corda incida il fusto, o sia
comunque troppo stretta.
Se si colloca la pianta in vaso, la procedura è ancora più semplice:
Occorre porre sul fondo del vaso dei frammenti di mattonelle o delle pietruzze, al fine di creare delle aperture per lo scorrimento dell'acqua.
Poi, collocati questi frammenti o pietre, si metterà il terriccio.
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La pianta sarà tolta dal vaso di plastica e collocata nel vaso che si intende utilizzare.
Dovremmo aggiungere del terriccio per riempire eventuali cavità e coprire bene le radici della
pianta.
A questo punto premere leggermente ed innaffiare.
3.3 Curare le piante
Una volta collocate le piante nel punto desiderato, occorre seguirle continuamente e curarle.
Fra le altre cose, curare le piante implica annaffiarle, sarchiarle, togliere le erbacce del terreno, dare
loro il fertilizzante e ogni tanto potarle.
Ogni quanto innaffiare le piante:
Ogni pianta ha necessità diverse. A seconda della stagione, della temperatura, della disposizione ,
le piante hanno necessità della quantità giusta di acqua. La quantità d’acqua necessaria alle piante
varie a seconda delle specie. Le piante grasse hanno bisogno di pochissima acqua, mentre altre
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specie ne richiedono una quantità maggiore. Inoltre il terreno svolge un ruolo importante nel
mantenimento della quantità d'acqua e può contribuire a creare un sistema di irrigazione.
Come annaffiare le piante:
Le piante vanno innaffiate con garbo, mettendo l'acqua intorno alle radici. Il tempo dell’annaffiatura
varia a seconda della quantità d’acqua di cui hanno bisogno. Il drenaggio dell'acqua è altrettanto
importante, poiché un eccessivo accumulo di acqua può far marcire le radici. Inoltre non ci deve
essere acqua stagnante. L'annaffiatura deve avvenire entro l'arco di tempo in cui le piante
utilizzeranno tutta l'acqua fornita. Quindi si deve evitare di annaffiarle quando la temperatura è molto
alta o in presenza di forte vento.
Ogni quanto annaffiare le piante:
Nei mesi più caldi, occorre innaffiare le piante frequentemente, poiché sono esposte ad alte
temperature e a mancanza di umidità. È consigliabile spruzzare le foglie d’acqua per raffreddare le
piante. D'altra parte nei mesi invernali, l’annaffiatura deve essere meno frequente, altrimenti il vento
forte e gelato dell'inverno potrebbe danneggiare le piante.
Quando dare il fertilizzante:
La frequenza dell'utilizzo del fertilizzante dipende dalla specie delle piante, dalla fase del loro
sviluppo, dalla stagione, e anche dal fatto se il giardiniere voglia ottenere un fogliame rigoglioso,
oppure preferisca più fiori. Il processo di fertilizzazione principale ha luogo alla fine dell'inverno,
168
mentre la fertilizzazione complementare viene effettuata quando la pianta è in fiore. La
fertilizzazione complementare dovrebbe essere fatta ogni tre mesi, tranne che nei mesi estivi.
Comunque è bene seguire sempre le istruzioni del fertilizzante che si utilizza, per evitare problemi.
Potatura delle piante:
La potatura viene effettuata per togliere i rami non necessari al fine di rivitalizzare la pianta e
favorirne la crescita. Una buona potatura serve ad equilibrare la proporzione foglie/fiori. Inoltre la
potatura della pianta ne migliora la ventilazione. Utilizzate sempre cesoie pulite e di buona qualità.
Potate sempre lateralmente, con tagli netti e senza frastagliature. Il segreto è quello di non causare
alcuna lesione alle piante. L'osservazione e l’esperienza sono la guida migliore per stabilire il tempo
migliore per la potatura.
Istruzioni generali per la potatura:
La maggior parte delle piante decidue devono essere potate quando sono in dormienza, alla
fine dell'autunno inverno. Non devono essere mai potate all'inizio della primavera, poiché se la
potatura avviene in questo periodo dell'anno, gli alberi possono sanguinare.
Gli alberi decidui che fanno eccezione sono l’acero, l'ippocastano, la betulla, il noce e il ciliegio
che sanguinano copiosamente anche alla fine del periodo di dormienza. Pertanto devono
essere potati verso la metà dell'estate, dopo che si sono sviluppati i nuovi fiori.
169
170
Le conifere hanno poco bisogno di essere potate e non in maniera regolare. Si tratta
semplicemente di rimuovere i rami morti o ammalati alla fine dell'estate. Se la pianta ha
bisogno di una potatura importante, che possa richiedere la sega apposita o l'utilizzo di una
scala, occorre rivolgersi ad un professionista, per ragioni di sicurezza personale, e affinché la
pianta venga portata a regola d'arte.
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6. Accorgimenti di giardinaggio
La tavola riportata di seguito illustra alcuni problemi che si possono presentare quando si fa
giardinaggio e spiega come risolverli.
Α/Α PROBLEMI SOLUZIONI
1. Si sono piantate le piante in prossimità di un muro. In questo caso le piante avranno difficoltà a crescere e svilupperanno malattie e funghi. La ragione di ciò è molto semplice: non c'e una buona circolazione d'aria perché le piante sono troppo vicine al muro.
Le piante devono essere piantate ad una distanza di almeno due piedi (circa 60 cm) dal muro.
2. Si sono piantate le piante in file diritte o curve, anche se spesso quando si fa giardinaggio non vi sono problemi in questo senso. Comunque, per qualche ragione le piante non si sviluppano correttamente, oppure addirittura seccano, mentre le altre si sviluppano normalmente.
Ovviamente sono brutte da vedere e si rischia di rovinare l'estetica di tutta la
Se si vogliono creare file di cinque piante, è meglio comprare qualche pianta in più, per esempio sei o sette, e piantare quelle in più in un altro punto del giardino.
Così, se una pianta è danneggiata, la si può agevolmente sostituire con una di quelle in più, che ovviamente avrà le stesse dimensioni di quelle collocate nel filare.
172
disposizione di piante.
3. Un altro problema può essere quello di collocare le piante su un pendio, poiché l'acqua scorre più velocemente, quindi non impregnerà correttamente il terreno, e le piante non riceveranno tutte la stessa quantità di acqua. Inoltre nel caso che il pendio sia piuttosto ripido, a lungo andare ciò potrà anche causare l'erosione del suolo.
Indipendentemente da ciò che si pianta, occorre piantare su un terreno uniforme e piano, cosicché le piante crescono su una superficie regolare. Infatti se si deve per forza piantare su un terreno ripido, è preferibile ricorrere a terrazze pensili.
In questo caso il terreno richiede di essere vangato con frequenza ed una manutenzione regolare delle pareti della terrazza, il che comporterà più lavoro.
4. Una situazione alquanto insolita è di giardini “divisi” in due parti:
Metà del giardino è esposta al sole, mentre l'altra parte è completamente all'ombra.
In tale situazione, piantare può essere difficoltoso, specialmente se questa esposizione sole/ombra varia durante il
Tenete la situazione sotto controllo, verificando l’esposizione del giardino nelle diverse ore del giorno.
Fate attenzione a quale delle due parti sia maggiormente esposta al sole.
Questo è un fattore importante al fine di
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giorno. decidere quale piante collocarvi.
Si tenga presente che la maggior parte delle piante cresce regolarmente anche con una esposizione al sole minima, per esempio di tre o quattro ore soltanto.
Ad altre piante invece possono bastare solo 1-2 ore di esposizione alla luce del sole, più precisamente la mattina.
5. Creare un giardino con degli alberi su un terreno privato, può causare seri danni qualora i rami o persino le radici degli alberi delle piante comincino ad estendersi oltre i limiti della proprietà.
Fare estrema attenzione quando gli alberi si trovano in prossimità di pali della luce, di
Infatti anche se in questi casi piantare é consentito, nel caso si debba ricorrere a servizi di riparazione per qualunque ragione, chi effettua tali riparazioni non sarà tenuto ad essere responsabile di eventuali danni alle
Evitate di piantare in tali aree. Infatti qualunque sia il tipo di giardino, non deve essere situato su una lastra di cemento.
In molti casi tali giardini non sono legali (e sarà necessario avere un'autorizzazione).
È preferibile non piantare alberi alti sotto gli dei figli dei pali della luce, dal momento che gli appaltatori possono tagliarli se ritengono che lì non possono stare.
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piante o agli alberi, o persino a tutta la disposizione del giardino.
Un altro problema potrebbe essere causato dai ramoscelli o dai rami che, sporgendo oltre i limiti della proprietà, si rompano, arrecando danni a pedoni che si trovino a passare, o ad auto in sosta.
6. Le falciatrici costituiscono una minaccia per gli alberi e i cespugli (specialmente nelle fasi iniziali della crescita) infatti i colpi casuali della falciatrice al tronco o ai rami possono causare danni irreversibili.
Il prato deve essere tagliato più o meno alla stessa altezza, cercando di evitare di danneggiare i tronchi degli alberi durante quest'operazione.
7. Solitamente dopo un gioco i bambini lasciano in giro dei rifiuti.
I rifiuti, se lasciati per terra, specialmente se fa caldo, possono provocare al prato un danno permanente.
Non appena possibile, eliminare ogni tipo di rifiuti dalla falciatrice
1
3. Sommario del modulo
I punti principali della presente sezione sono i seguenti:
Conoscenza delle questioni generali sulla storia del giardinaggio e definizioni relative
Tipi principali di giardini e di giardinaggio
Tecniche essenziali di giardinaggio
Possibili problemi relativi al giardinaggio e modi per risolverli
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Obiettivi di apprendimento:
Capitolo 2:
- Giardinaggio: Definizioni
- Premessa
- Tipi principali di giardini e di giardinaggio
Capitolo 3:
- Nozioni basiche di giardinaggio, relative alla preparazione e alla cura del giardino
Capitolo 4:
- Individuazione dei possibili problemi e modi per risolverli
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Riferimenti:
14. http://geofan65.blogspot.com/
15. http://www.econews.gr/2012/06/22/kipouros-protes-voitheies/
16. http://www.texnikos.gr/gardening/gardening_traps.shtml
17. http://el.articlestreet.com/home/gardening/pruning-guide-gardening-techniques.html
18. http://www.ftiaxto.gr/βασικές-τεχνικές/κηπουρική/το-εγχειρίδιο-του-καλού-κηπουρού-η-σωστή-προετοιμασία
19. http://en.wikipedia.org/wiki/Gardening
20. http://www.bbc.co.uk/gardening/basics/techniques/
21. http://www.gardenguides.com/4072-gardening-tips-techniques-and-instruction.html
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Bemidji State University 2011 - Studio sul progetto della realizzazione di un giardino
LA SCUOLA
La Bemidji State University è una scuola pubblica con un corso di studi di quattro anni, che conta
circa 5000 studenti, situata a Bemidji, in Minnesota (USA).
ABSTRACT
Il Progetto del Giardino del campus Gitigaan è stato attuato in collaborazione con l’Ufficio per la
sostenibilità, il Club di geografia, gli studenti del Corso sull’ambiente, e il personale addetto alla
manutenzione del terreno del campus. Il giardino è stato creato nel maggio del 2011, e 28
appezzamenti sono stati affittati agli studenti, al personale e a membri della facoltà e della comunità.
Il progetto è costato circa 1000 dollari, è la sua realizzazione ha richiesto approssimativamente un
mese di tempo. Il costo dei materiali è stato coperto dalla “tassa verde” di Bemidji, il cui importo è di
5 dollari a studente ogni semestre. Gli appezzamenti di terreno sono stati affittati a solo 5 dollari
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l’uno , per fare sì che fossero alla portata delle tasche degli studenti, e per consentire, nell’arco di 7
anni, un ritorno dell’investimento quanto più elevato possibile.
OBIETTIVI E RISULTATI
Obiettivi
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Gli obiettivi iniziali del progetto erano di consentire ai partecipanti di essere maggiormente
autosufficienti, di mangiare prodotti organici e soprattutto ortaggi coltivati localmente. Certamente gli
studenti di un college possono essere interessati a tutto ciò, ma i costi possono rivelarsi un ostacolo.
Dedicarsi al giardinaggio consente agli studenti di coltivare i propri ortaggi, e di stare maggiormente
a contatto con la natura.
Gli obiettivi che abbiamo quantificato per il progetto sono stati di fare dissodare ed arare il terreno
prescelto, di fare costruire uno steccato, di dividere gli appezzamenti, e di creare dei workshop per
insegnare ai partecipanti a cucinare e a conservare frutta e verdura. All'inizio si era pensato di
coltivare su dei letti rialzati, dato che il suolo che avevamo scelto era estremamente sabbioso. Infatti
ritenevamo che questa soluzione del letto rialzato con il terriccio (che sarebbe stato portato con dei
camion), sarebbe stato sufficiente a trattenere l'umidità. Tuttavia questo si rivelò troppo oneroso per
i costi aggiuntivi e i limiti di tempo. Per gli anni futuri i nostri obiettivi sono di continuare a migliorare il
programma del progetto del giardino, vendendo gli appezzamenti all'inizio dell'anno; inoltre ci
proponiamo di organizzare un numero maggiore di eventi dedicati alla formazione e alla
socializzazione. Altri provvedimenti prevedono la pacciamatura dei corridoi del passaggio all'inizio
dei lavori di giardinaggio, per ridurre le erbe infestanti, e la messa a punto di una serie di regole per i
181
giardinieri (un deposito per le erbe infestanti) e anche stabilire delle scadenze entro le quali i
partecipanti devono aver piantato le varie piante. Uno dei nostri più grandi problemi è stato che
alcune delle persone che avevano gli appezzamenti hanno procrastinato le operazioni di piantatura,
il che era una cosa che volevamo evitare, per impedire che le erbe infestanti attecchissero,
attirandoci la disapprovazione dell'Università e dei vicini.
Inoltre contiamo di aggiungere un sistema di irrigazione per il giardino, che utilizzi l'acqua piovana
raccolta nei barili. Ci proponiamo di costruire un piccolo capanno degli attrezzi a cui collegheremo i
barili d’acqua. C'è una casa donata all'università e nella quale potremo mettere ancora più barili
d'acqua. Per il momento per annaffiare utilizziamo una comune canna del giardino. Inoltre abbiamo
costruito un cassonetto di compostaggio per le erbe infestanti del giardino, che negli anni futuri
contribuirà ad arricchire il suolo di sostanze nutritive.
Risultati
Finora il progetto del giardino si è rivelato un grande successo. Le dimensioni sono risultate di 59’ x
99’. Gli appezzamenti sono otto, ciascuno di 12’ x 12’. Inoltre abbiamo inserito dei camminamenti
collocati in maniera strategica, per avere più spazio per le piante. I partecipanti al progetto che si
182
occupano degli appezzamenti lavorano con passione, e abbiamo visto che solo pochissimi
appezzamenti sono stati invasi da erbe infestanti. In alcune ore della settimana (intorno alle cinque
di pomeriggio oppure il sabato) si possono vedere molte persone che si occupano del loro
appezzamento, e questa si è rivelata una grande opportunità di socializzazione.
Sfide e Risposte
La prima sfida che ci siamo trovati ad affrontare è stata la scelta del sito del giardino. La fondazione
del nostro campus ha acquistato una grande estensione di terreno in un località dove era stata
smantellata una scuola superiore. Tale sito era vicino al campus e quindi molto visibile, ma non c'era
acqua. L'Università ha subito dei tagli al proprio budget e, molto probabilmente, tale proprietà sarà
venduta fra pochi anni. A malincuore quindi abbiamo rinunciato a quell'opportunità, e abbiamo preso
in considerazione un pezzo di terra che era stata acquistato dal campus ed era quasi diventato un
parcheggio. Tuttavia i residenti del quartiere si sono coalizzati contro la decisione di farne un
parcheggio e tale progetto è abortito. Questa proprietà, che si trova proprio vicino alla parte centrale
del campus, ha un'ottima esposizione al sole. Comunque abbiamo impiegato la maggior parte del
tempo a decidere dove collocare il giardino, e quindi abbiamo dovuto correre quando si è trattato di
183
procedere alla sua realizzazione. Abbiamo anche considerato la possibilità di chiedere delle
sovvenzioni, ma non abbiamo avuto abbastanza tempo. Infine abbiamo fatto domanda per ricevere
delle donazioni dalla comunità, ma molti avevano già donato materiali ad altre organizzazioni. Il
nostro coordinatore per la sostenibilità ci ha incoraggiato a fare domanda per ottenere i fondi derivati
dalla “tassa verde”, soprattutto perché i costi sarebbero stati recuperati una volta che il giardino
fosse stato operativo. Il lavoro manuale è stato fatto dagli operatori dell’Ufficio per la sostenibilità.
Dal momento che il sito era sabbioso, abbiamo dovuto correggerlo. Fortunatamente siamo riusciti a
trovare del concime compostato. La sfida era di trovare un modo efficace di portare il concime al
campus. Il giorno previsto per quell’operazione nevicò e il terreno era tutto bagnato, quindi
dovemmo rimandare i lavori. Alla fine il personale addetto alla manutenzione del terreno del campus
accettò di aiutarci, e di darci uno dei loro camion della spazzatura. Dovemmo accertarci che le
strade che portavano alla fattoria potessero sostenere il carico di tonnellate del camion. Questo
semplificò grandemente le cose perché dovemmo semplicemente pagare il contadino per il lavoro di
184
carico del camion con il suo muletto. Così riuscimmo a mettere sei carichi di concime misto a
terriccio nero nel nostro giardino, poi spalammo a mano questa composto di terriccio e concime per
non comprimere troppo il suolo.
185
Un'altra sfida è stata quella della pioggia in primavera. Il giorno che volevamo cominciare i lavori del
giardino, nevicò proprio nel luogo dove noi avevamo raccolto in fila le classi di studenti che erano
venute ad aiutarci ,ed anche effettuare alcune delle ore di servizio previste. Dovemmo cancellare il
tutto e alla fine non cominciammo a impiantare il giardino fino all'estate, con l’aiuto dell’Ufficio per la
sostenibilità. Dovemmo anche aspettare molto tempo per avere il concime per correggere il suolo,
perché il terreno pieno di argilla dell’azienda agricola del contadino, era troppo scivoloso perché
potesse passarci il grande camion che ci serviva per caricare il concime.
Possiamo dire che cercare di avere delle sovvenzioni fin dall'inizio, quando si profilano le prime idee
di un progetto come questo, rende più facile trovare i fondi. E’ anche importante avere un comitato di
pianificazione ben organizzato e motivato, che abbia esperienza di giardinaggio. Inoltre coloro che
abitano intorno al campus possono veramente dare un grosso contributo con un progetto come
questo. Infatti conoscono bene la zona, e probabilmente sanno quali contadini hanno concime
derivato da materiali in decomposizione, legname, eccetera. Semplicemente parlare con la gente del
progetto ci ha aiutato a procurarci ciò che ci serviva per realizzarlo. Infatti alcune di queste persone
possono anche offrirsi di aiutare il gruppo di studenti nel loro lavoro di costruzione, nel caso che essi
non abbiano la capacità di farlo o non abbiano l’attrezzatura. Noi abbiamo presi in prestito
186
l’attrezzatura dal personale addetto alla manutenzione del nostro campus, e loro ci hanno aiutato
con un aratro meccanico prestato da uno degli studenti di geografia.
L'azione del campus per il clima: l'impronta di carbonio della vostra scuola
Ci siamo occupati indirettamente dei cambiamenti del clima a causa del costo dell’energia
necessaria a produrre gli alimenti. La maggior parte della verdura e della frutta della nazione viene
dalla California, più precisamente dalla valle di San Joaquin, il che vuol dire occuparsi del problema
dell'acqua e dei prodotti ortofrutticoli che devono essere trasportati con camion per tutto il paese.
Grandi quantità di frutta e verdura devono essere spedite per 1500 miglia per arrivare dall'azienda
agricola fino al negozio di frutta e verdura. Abbiamo ricavato queste informazioni dai siti
http://www.leopold.iastate.edu/pubs/staff/ppp/index.htm e
http://www.newsweek.com/2009/08/23/dying-on-the-vine.html. Fare del giardinaggio e insegnare
A conservare il cibo, contribuisce a ridurre la dipendenza da un sistema dispendioso e sprecone.
Commento e Riflessioni
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Il nostro giardino è stato un grande successo. La gente è contenta di vedere un giardino così
rigoglioso. Molte persone si fermano a guardarlo e siamo riusciti ad affittare tutti i nostri
appezzamenti di terra. Tutto ciò ha richiesto molto lavoro, ma ne è valsa la pena. Il personale
dell’Ufficio per la sostenibilità, e coloro che hanno lavorato alla pianificazione del progetto, sono
orgogliosi di aver realizzato qualcosa che avuto un impatto così importante sul campus.
IMPEGNO E SOSTEGNO
Dirigenti e Sostenitori
Nella fase di pianificazione abbiamo lavorato in stretto contatto con il club di geografia di Bemidji . In
particolare uno studente c'è stato particolarmente di aiuto, e abbiamo organizzato incontri e preso
decisioni. È stato fantastico avere un partner così bravo nel portare avanti un compito così vasto.
Anche altri studenti ci hanno aiutato molto, il che ha mostrato il grande interesse che il progetto
suscita. Inoltre abbiamo avuto bisogno dell'aiuto dell'amministrazione perché ci concedesse il
permesso di costruire sul terreno del campus. Il vicepresidente del dipartimento finanziario è stato il
188
nostro più grande sostenitore, unitamente al direttore del laboratorio di fisica. Abbiamo anche
contattato il comitato di quartiere, che ha acconsentito a impegnarsi perché il terreno non diventasse
un parcheggio. Inoltre abbiamo fatto in modo da contattare tutte le parti interessate al terreno.
Abbiamo considerato le dimensioni che l’appezzamento doveva avere, perché potesse essere
falciato agevolmente, senza intralciare il lavoro del personale che si occupa del terreno del campus.
Ciò ha richiesto molto tempo, ma ne è valsa la pena, perché adesso abbiamo un forte supporto per il
progetto, che è molto apprezzato. Non appena siamo riusciti ad iniziare i lavori, in maggio, gli
studenti di un corso estivo ci hanno aiutato nei lavori di
scavo e di dissodamento, in maniera da facilitare
l’aratura. Senza di loro venire capo di tutto quel lavoro
avrebbe richiesto due settimane.
Finanziamenti e Risorse
– Paletti della staccionata $150
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– Rete della staccionata $150
– Chiodi della staccionata $10
– Carico del concime $240
– Carburante per il trattore $20
– Rete fitta per impedire l’accesso agli animali di piccola taglia $150
– Utensili $120 (attrezzi per scavare i buchi per i paletti, rastrelli, forconi...)
– Bordura del prato $150
– Totale = $990
Il progetto é stato coadiuvato dall’Ufficio per la sostenibilità e supportato dalla “tassa verde” degli
studenti, sia per quanto riguarda il costo dei materiali, che per il lavoro di tre studenti lavoratori.
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Lezioni apprese e interazione con la comunità
Prima di realizzare il nostro giardino, abbiamo contattato un gruppo di rappresentanti del quartiere,
per ottenere la loro approvazione per il progetto. Adesso la terra è proprietà dell’università, ma ci
sono ancora molte famiglie, che non lavorano per l’università, che vivono in quest’area. Gli abitanti
hanno accolto bene il progetto. Durante la costruzione molti passanti ci chiedevano perché
sarchiassimo, ecc.. E tutti coloro con cui abbiamo parlato hanno dimostrato un grande interesse per
il giardino che stava nascendo. Adesso abbiamo lasciato una porzione di giardino non delimitato da
staccionata, perché i membri della comunità che non hanno terra lo possano utilizzare. Abbiamo
anche fatto un video e il giornale locale farà un articolo su di noi. Creare un giardino può
rappresentare un ottimo strumento educativo per le classi interessate alla sostenibilità.
Questo a sua volta può essere un trampolino di lancio per workshop su abilità più tradizionali; infatti
lo scopo dell’ufficio per la sostenibilità è di insegnare agli studenti tecniche che sono state
dimenticate, che li aiutino ad essere più autosufficienti e a vivere in maniera sostenibile. Le zolle
non utilizzate le abbiamo donate ad un centro di accoglienza per persone senza fissa dimora che
era stato appena costruito, certificato LEED. Coloro che affittano gli appezzamenti di giardino sono
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incoraggiati a donare gli ortaggi che eccedono il loro fabbisogno al “Food Shelf”, centro per la
raccolta del cibo.
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Allied Domecq Spirits: l'utilizzo della teoria dei ruoli di gruppo di Belbin per cambiare il
processo strategico
Allied Domecq Spirits and Wines è la seconda azienda di produzione di bevande del mondo, con un
fatturato di oltre 3 miliardi di sterline, e dà lavoro ad oltre 10.000 persone in vari paesi.
Nel 1994 Allied ha creato un'agenzia molto speciale per la consulenza interna e la crescita,
ADventure. La missione consisteva nel creare una cultura dell'innovazione attraverso l'azienda, al
fine di sviluppare le potenzialità del capitale sociale latente, grazie ai diversi gruppi di lavoro operanti
nei vari settori delle attività. Uno strumento chiave di questo processo è stato la teoria di Belbin, la
cui idea del ruolo dei gruppi è stata largamente applicata.
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Negli anni dal 1998 al 2001, il direttore di ADventure (AD) Paul Wielgus ha lavorato in stretto
contatto con il direttore amministrativo di Allied nell’Europa centrale e orientale, (ECC), Chris Zanetti.
La loro missione era armonizzare la diversità culturale in 12 paesi per riuscire ad estendere gli
obiettivi aziendali.
Prima del 1998 la cultura nella regione era basata su un approccio autoritario, con un'impostazione
di comando e controllo che vedeva direttive impartite dal quartiere generale a Bruxelles. I mercati a
loro volta dipendevano dalle direttive emanate dalla sede centrale. Inoltre non c'erano quasi contatti,
a molto pochi, al di sotto del livello dell'amministrazione dell'azienda, e pressoché nessuna
comunicazione per il trasferimento delle migliori pratiche.
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Tuttavia esisteva una forte etica lavorativa e veniva fatto un lavoro eccellente per quanto riguardava
i contatti con i consumatori. Comunque era evidente che l'azienda non utilizzava le risorse umane, i
sistemi a sua disposizione e la creatività in maniera efficiente, a favore dei consumatori, e in ultima
analisi a vantaggio di tutta l'azienda. Semplicemente sino a quel momento l'azienda non era stata
consapevole dell'importanza delle potenzialità insite nella diversità del personale presente nella
regione.
Cambiare la cultura
Una volta nominato amministratore delegato, Chris chiamò Paul perché lo aiutasse a mettere a
punto una nuova strategia per l’Europa centrale e orientale. Chris si proponeva di trasformare
completamente la cultura come illustrato di seguito:
Voleva creare una cultura dell’interdipendenza in tutta la regione
195
Voleva capire, identificare e incanalare le capacità del personale e dei gruppi all'interno della
regione, in maniera da incanalarne il potenziale e conseguire gli obiettivi strategici e aziendali.
Lo strumento messo a punto da Belbin si rivelò fondamentale nel raggiungimento di tali
obiettivi.
Il primo punto per attuare tale strategia era concentrarsi sulla leadership e la costruzione del gruppo,
creando le capacità per attuare la strategia. In maniera più specifica lo strumento di Belbin fu
utilizzato per:
Sviluppare la fiducia nell'organizzazione unitamente alla fiducia reciproca e nei confronti del
gruppo.
Sviluppare un linguaggio comune nella regione, e gettare le fondamenta per la creazione di
una rete di persone sulla quale contare per ottenere informazioni e ricevere supporto.
Contribuire a identificare i talenti e i ruoli specifici dei dipendenti nella regione, agevolando
il conferimento dei ruoli all'interno del gruppo per progetti specifici.
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Fare sì che l'azienda sviluppasse una cultura dell'interattività che non fosse più dall'alto verso
il basso (top-down), ma che cercasse suggerimenti a tutti i livelli, in maniera da raggiungere
efficacemente gli obiettivi aziendali.
Stimolare i dipendenti durante i molti workshop tenuti in quel periodo, utilizzando il metodo di
Belbin per sviluppare una serie di interventi innovativi di “action learning”.
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Risultati
Creazione e conseguimento di una strategia credibile solida, che fece registrare una crescita
degli utili del 55% in meno di tre anni.
Creazione di una cultura di gruppo ricca e diversificata, capace di fornire un servizio di alta
qualità e creare nuove marche nel settore del marketing al consumatore.
Grande sviluppo personale e professionale degli impiegati.
Una forte reputazione di sostenere le scelte dei clienti all'interno e all'esterno di Allied
Domecq. In particolare la regione ha ottenuto dei risultati importanti per quanto riguarda le
indagini sulle opinioni degli impiegati, soprattutto relativamente all’importanza data al lavoro di
gruppo, alla soddisfazione derivante dal lavoro, al servizio al consumatore e
all'apprendimento.
Paul Wielgus, Innovazione sociale.
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Wells, UK, Chris Zanetti
Allied Domecq