Sessione 2 : Strumenti e modalità di monitoraggio del paziente...
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Instabilità
• “ Condizione di ciò che non è stabile”
Il nuovo Zanichelli
14/11/2010 Regione Veneto Il paziente fragile 2
Scala dell’instabilità clinica
• 0 - STABILE: senza alcun problema clinico, o con problemi che necessitano per il loro
controllo di un monitoraggio clinico* programmabile ad intervalli >60 giorni.
• 1 - MODERATAMENTE STABILE: con problemi che necessitano per il loro controllo
di un monitoraggio clinico programmabile ad intervalli di 30-60 giorni.
• 2 - MODERATAMENTE INSTABILE: con problemi che necessitano per il loro
controllo di un monitoraggio clinico programmabile ad intervalli di più di una volta al
mese ma meno di una volta/settimana.
• 3 - INSTABILE: con problemi che necessitano per il loro controllo di un monitoraggio
clinico non programmabile presumibilmente una o più volte/settimana ma non
quotidiano.
• 4 - ALTAMENTE INSTABILE: con problemi che necessitano per il loro controllo di un
monitoraggio clinico quotidiano.
• 5 - IN FASE DI ACUZIE: con problemi che necessitano per il loro controllo di un
monitoraggio clinico pluriquotidiano.
sic
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I criteri di Halm
• - temperatura corporea > 37,8 gradi;
• - frequenza cardiaca > 100/minuto;
• - frequenza respiratoria > 24/minuto;
• - saturazione di ossigeno: SO2 < 90%
• - incapacità ad alimentarsi in modo autonomo;
• - delirium;
• - dolore.
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I criteri di Halm
• Il riscontro di “instabilità clinica” deriva dalla presenza di almeno uno tra i primi cinque indicatori.
• Gli ultimi due indicatori, definiti di “stato”, devono essere associati ad almeno uno dei primi cinque per poter definire una persona clinicamente instabile.
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CIRS(COMORBIDITY INDEX RATING SCALE)
e indicatori clinici di fragilità
• - assunzione di oltre 4 farmaci al giorno;
• - malnutrizione;
• - nutrizione artificiale;
• - disidratazione;
• - tracheostomia;
• - presenza di altre stomie;
• - presenza di catetere vescicale;
• - incontinenza urinaria presente solo durante le ore notturne o continua;
• - lesioni cutanee da pressione;
• - medicazioni effettuate per altre tipologie di lesioni;
• - cadute;
• - ossigenoterapia.
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14/11/2010 Dr. Ivis 9
1. Artrosi
2. Assistenza inadeguata in
condizioni di terminalità
3. Cadute e problemi di
mobilità
4. Cardiopatia ischemica
5. Demenza
6. Depressione
7. Diabete
8. Discontinuità e in
coordinazione dell’
assistenza
9. Dolore cronico
10. Incontinenza urinaria
11. Ipertensione
12. Limitazione del visus
13. Malnutrizione
15. Ospedalizzazione
15. Osteoporosi
16. Perdita dell’ udito
17. Polmonite
18. Procedure preventive
inadeguate
19. Scompenso cardiaco
20. Stroke e Fibrillazione
atriale
21. Ulcere da decubito
22. Utilizzo inappropriato
dei farmaci
I 22 PROBLEMI DI SALUTE IN GRADO DI CONTRIBUIRE ALLA CONDIZIONE DI ‘FRAGILITÀ’
RAND CORPORATION
Frailty index
• 1. Visus
• 2. Udito
• 3. Mobilità
• 4. Deambulazione
• 5. Vasculopatia periferica
• 6. Pallestesia
• 7. Difficoltà toilette
• 8. Difficoltà bagno
• 9. Difficoltà cucinare.
• 10. Difficoltà uscire di casa
• 11. Difficoltà nel riassettare
• 12. Problemi cutanei
• 13. Tremori a riposo
• 14. Problemi sonno
• 15. Difficoltà nel vestirsi
• 16. Disturbi urinari
• 17. Problemi gastrointestinali
• 18. Diabete
• 19Ipertensione arteriosa
• 20. Distonia arti
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Per individuare la fragilità in un individuo è però necessario comprendere quali sono i
fattori di rischio (endogeni ed esogeni) che portano a tale fragilità analizzando l’individuo dal punto di vista sociale, psicologico, ambientale ed economico.
14/11/2010 • Regione Veneto Il paziente fragile 11
QQ - anno XIV n 3 - Speciale Congresso EGPRN
Bertinoro 2009 - www.rivistaqq.it - Pag. 6
SCALE DISPONIBILI LIMITI
• Le principali scale sono frutto di osservazioni in residenzialità
• Sono prevalentemente incentrati sulla clinica
• Mancano quegli elementi di assistenza importanti nel territorio (punto di vista sociale, psicologico,
ambientale ed economico)
Non è il caso che la Medicina Generale
costruisca un elenco di variabili adatte al
proprio setting?
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13
LEGENDA 3
SCALA DEI DETERMINANTI DELLA FRAGILITÀ (SVaFra)
S - problemi di
salute (gravità,
comorbilità,
politrattamento)
S0 - assenza di patologie S1 - patologia/e di gravità
lieve o media
S2 - patologia/e di gravità
elevata
S3 - patologia/e instabili di
gravità elevata
D - problemi di
disabilità fisica e
cognitiva/
comportamentale
(ADL / IADL)
D0 - assenza di disabilità
D1 - disabilità lievi
(fisica: uso del bastone;
cognitiva/comportamentale:
deficit lieve)
D2 - disabilità parziali
(fisica: uso della carrozzina;
cognitiva/comportamentale:
deficit medio)
D3 - disabilità gravi
(fisica: allettamento;
cognitiva/comportamentale:
deficit grave)
G - problemi di
gestione del
paziente (sanitaria
e non)
G0 - assenza di problemi di
gestione del paziente
G1 - problemi di gestione
del paziente risolvibili con
interventi di un singolo
professionista
G2 - problemi di gestione
del paziente risolvibili con
interventi multiprofessionali
G3 - problemi di gestione
del paziente risolvibili con
interventi multiprofessionali
ad alta integrazione
C - problemi di
contesto familiare
e socio-ambientale
(incluse le badanti)
C0 - assenza di problemi
di contesto familiare e
socio-ambientale
C1 - problemi di contesto
lievi (famiglia e relazioni
deboli)
C2 - problemi di contesto
medi (famiglia e relazioni
molto deboli)
C3 - problemi di contesto
gravi (famiglia e relazioni
assenti)
Le instabilità SVaFra