SENATO DELLA REPUBBLICA · 2011. 3. 15. · cassazione ha comunicato, anorma dell'ar-ticolo...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VI LEGISLATURA 37a SEDUT A RESOCONTO PUBBLICA STENOGRAFICO ... GIOVEDI 5 OTTOBRE 1972 ... Presidenza del Presidente F ANF ANI INDICE CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pago1791 CORTE COSTITUZIONALE Annunzio di elezione di giudice da parte della Corte suprema di cassazione . . . 1791 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione Presentazione . . . . . 1791 .1791, 1829 Seguito della discussione: « Interventi per la salvaguardia di Vene~ zia» (256); «Norme per la salvaguardia e la rinascita di Venezia» (362), d'inizia~ tiva del senatore Terracini e di altri se~ natori. (Procedura abbreviata di cui al~ l'articolo 81 del Regolamento): PRESIDENTE CAVALLI CEBRELLI . 1792 e passim 1823 . . . . 1819 Discussioni, f. 139. CIFARELLI Pago 1797 e passim CHINELLO . . . . 1802, 1821 GROSSI . . 1798 e passim * GULLOTTI, Ministro dei lavori pubblici. . . 1799 e passim 1801 e passim 1796 1803 1811 1827 1817 . 1814, 1816 1794, 1803, 1807 1798 e passim LANFRÈ MADERCHI MAZZEI MODICA NENCIONI GLIV A . PREMOLI SAMONÀ TOGNI, relatore INTERROGAZIONI Annunzio Annunzio di ritiro 1829 1837 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di. scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TlPOGRA \?IA DEL SENATO (liSO) ~ (4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVI LEGISLATURA

37a SEDUT A

RESOCONTO

PUBBLICA

STENOGRAFICO

...

GIOVEDI 5 OTTOBRE 1972...

Presidenza del Presidente F ANF ANI

INDICE

CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pago1791

CORTE COSTITUZIONALE

Annunzio di elezione di giudice da partedella Corte suprema di cassazione . . . 1791

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazionePresentazione . . . . .

1791.1791, 1829

Seguito della discussione:

« Interventi per la salvaguardia di Vene~zia» (256); «Norme per la salvaguardiae la rinascita di Venezia» (362), d'inizia~tiva del senatore Terracini e di altri se~natori. (Procedura abbreviata di cui al~l'articolo 81 del Regolamento):

PRESIDENTE

CAVALLICEBRELLI .

1792 e passim1823

. . . . 1819

Discussioni, f. 139.

CIFARELLI Pago 1797 e passimCHINELLO . . . . 1802, 1821GROSSI . . 1798 e passim

* GULLOTTI,Ministro dei lavori pubblici. . . 1799e passim

1801 e passim17961803181118271817

. 1814, 18161794, 1803, 1807

1798 e passim

LANFRÈ

MADERCHI

MAZZEI

MODICA

NENCIONI

GLIV A .PREMOLI

SAMONÀ

TOGNI, relatore

INTERROGAZIONI

Annunzio

Annunzio di ritiro

1829

1837

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di.scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TlPOGRA \?IA DEL SENATO (liSO) ~ (4

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Senato della Repubblica ~ 1791 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

Presidenza del Presidente FANFANI

P RES I D E N T E . La seduta è aper~ta (ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

A L BAR E L L O , Segretario, dà letturadel processo verba:e delZa seduta del giornoprecedente.

P RES I D E N T E . Non essendovi os~servazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E . Comunico che hachiesto congedo il senatore Lisi per giorni 2.

Annunzio di elezione di giudice costituzio-nale da parte dena Corte suprema di cas-sazione

P RES I D E N T E . Informo che ilprimo Presidente della Corte suprema dicassazione ha comunicato, a norma dell'ar-ticolo 2, ultimo comma, della legge 11 mar-zo 1953, n. 87, contenente norme sulla costi-tuzione e sul funzionamento della Corte co-stituzionale, che il collegio deJla Corte su-prema di cassazione, convocato il 4 ottobre1972, ha eletto il dottor professar GiulioGionfrida giudice della Corte costituzionale,in sostituzione del dottor professor MicheleFragali, cessato dalla carica per scadenzadel termine.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E . Comunico chesono stati presentati i seguenti disegni dilegge di iniziativa dei sem'1Jori:

ZUCCALÀ, CUCINELLI, STIRATI, LICINI, BL'C-

eINr e VIGNOLA. ~ « Modifiche agli articoli

495, 641 e 653 del codice di procedura civilerelative alla conversione del pignoramentoed al decreto di ingiunzione)} (402);

BONALDI. ~ «Proroga dell'autorizzazione

a prestazioni di lavoro straordinario per al~cuni servizi delle Amministrazioni finan-ziarie di cui alla legge 28 ottobre 1970,n. 777» (403);

MARTINAZZOLI. ~ « Abrogazione del secon-

do comma dell'articolo 277 del codice diprocedura penale, relativo al divieto dellalibertà provvisoria in determinati casi)}(404 );

ERJVII:'H. ~ « Adeguamento del contributo

annuo disposto con legge 16 gennaio 1967,n. 2, a favore dell'Istituto Luigi Sturzo»(405 );

TANLTCCI NANNINI. ~ «Conferimento di

una onorificenza dell'Ordine al merito dellaRepubblica agli ufficiali provenienti dal ser-vizio permanente, che, insigniti dell'Ordinedi Vittorio Veneto, non hanno potuto con~seguire la promozione al grado superiore,a titolo onorifico, per avere già raggiuntoil grado massimo previsto nel ruolo di pro-venienza )} (406).

Presentaziom~ di disegni di legge

G O N E L L A , Ministro di grazia e giu~.é':izia. Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

G O N E L L A , Ministro di grazia e giu-stizia. Ho l'onore di presentare al Senato iseguenti disegni di legge:

« Modifiche agli articoli 28 e 29 della leg-ge 17 r!laggio 1952, n. 629, e agli articoli 13,14 e 16 del decreto del Presidente della Re-pubblica 12 novembre 1958, n. 1280, relativi

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Senato della Repubbliw ~ 1792 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

alla composizione dei Consigli di ammini-strazione degli archivi notarili » (407);

«Assunzione a carico dello Stato dellespese per le attrezzature degli uffici giudi-ziari }} (408).

A nome del Ministro della marina mercan-tile, ho l'onore di presentare al Senato ilseguente disegno di legge:

« Modifica all'articolo 119 del codice dellanavigazione» (409).

P RES I D E N T E . Do atto all'onore~vale Ministro di grazia e giustizia della pre-sentazione dei predetti disegni di legge.

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

{{ interventi per la salvaguardia di Vene-zia}} (256) e: {{Norme per la salv2guardiae la rinascita di Venezia}} (362), d'inizia-tiva del senatore Terracini e di altri sena-tori (Procedura abbreviata di cui all' arti-colo 8i del Regolamento)

P RES I D E N T E . L'ordine del gior-no reca il seguito della discussione dei dise-gni di legge: «Interventi per la salvaguardiadi Venezia» e: «Norme per la salvaguardiae la rinascita di Venezia », d'iniziativa del se-:latore Terracini e di altri senatoI1i, per iquali è stata adottata la procedura abbre-viata di cui all'articolo 81 del Regolamento.

Avverto che nel corso della seduta potran-no essere effettuate votazioni mediante pro-cedimento elettronico.

Poichè non vedo presente in Aula il Mini-stro dei b.vori pubhhci, sospendo la sedutain rispetto dell'articolo 59 del Regolamento,il quale esige che i Ministri, se richiesti, de-vono essere presenti in Aula.

(La seduta, sospesa alle ore 17,05, è ripre-sa alle ore 17,20).

Passiamo all'esame dell'articolo 3 de] di-segno di legge n. 256. Se ne dia lettura.

5 OTTOBRE 1972

P I N T O, Segretario:

Art. 3.

Il piano comprensoriale stabilisce le di-rettive da osservare nel territorio del com-prensorio per la formazione e l'adeguamen-to degli strumenti urbanistici.

Tali direttive riguardano:

a) lo sviluppo, !'impianto e la trasfor-mazione degli insediamenti abitativi, produt-tivi e terziari;

b) le zone da riservare a speciali desti-nazioni e quelle da assoggettare a specialivincoli o limitazioni, con particolare riferi-mento alle località di interesse paesistico,storico, archeologico, artistico, monumen-tale ed ambientale;

c) le limitazioni specificatamente preor-dinate alla tutela dell'ambiente naturale, conparticolare riguardo alla preservazione dellaunità ecologica della laguna, alla prevenzio-ne dalnnquinamento atmosferico ed idricoed ai prelievi e smaltimenti delle acque so-pra e sottosuolo;

d) il sistema delle infrastrutture e delleprincipali attrezzature pubbliche o di usopubblico, comprese le opere portuali.

La Regione assicura con propria legge lapartecipazione dei comuni interessati e dieventua1i loro consorzi alla formazione delplano.

P RES I D E N T E. Si dia lettura degliemendamenti presentati all'articolo 3.

P I N T O , Segretario:

Sostituire l'articolo col seguente:{( Il piano comprensoriale ha per oggetto

la formazione e l'adempimento dei program-mi urbanistici stabiliti secondo direttive eprescrizioni che sono essenzialmente le se-guenti:

a) determi:nazione di finalità sociali, eco-nomiche e paesistiche atte a realizzare losviluppo urbanistico globale del territorioin relazione all'unità del sistema degli inter-venti pubblici, ivi comprese le infrastruttu-

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1793 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA -REsOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

re, e al coordinamento con essi degli inter-venti privati;

b) integrazione delle prescrizioni per losviluppo delle attività di carattere agricolo,commerciale, industriale e degli assetti abi-tativi, che tenga conto dell'indirizzo unita-rio da imprimere alla espansione di tutte leattività del comprensorio purchè nel quadroecologico in cui si svolgono e si localizzano,con particolare riguardo alla unità ecologicadella laguna, alla difesa dagli inquinamentiatmosferici ed idrici ed ai prelievi e allosmaltimento delle acque del sopra e sot-tosuolo;

c) formulazione di criteri unitari per in-dividuare il sistema dei vincoli e delle limi-tazioni a cui sono da assoggettare le locali-tà di preminente interesse paesistico, stori-co, archeologico, artistico, monumentale eambientale, tenendo conto del loro restauroe deJla loro utilizzazione futura}}.

3.10 SAMONÀ, ANTONICELLI, BRANCA

Al primo comma, sostituire le parole:«stabilisce le direttive da osservare », conle altre: « prevede gli interventi da operare }}.

3.2 MADERCHI, ABENANTE,

CHINELLO, MINGOZZI,

LO, SEMA, CEBRELLI

CAVALLI,

PISCITEL-

Al secondo comma, sostituire la parola:{{direttive}}, con l'altra: {{previsioni }}.

3.3 MADERCHI, ABENANTE, CAVALLI,

CHINELLO, CEBRELLI, MINGOZZI,

PISCITELLO, SEMA

Al secondo comma, dopo le parole: {{Talidiretti ve}}, inserire le altre: {{nel rispettodell'articolo 1 }}.

3. 1 LANFRÈ, CROLLALANZA, NENCIONI

Sostituire il testo della lettera a) con ilseguente:

({ a) la destinazione delle principali zonedi sviluppo industriale, commerciale, por-tuale, turistiche e sportive; }}.

3.4 MADERCHI, ABENANTE,

CHJNELLO, CEBRELLI,

PISCITELLO, SEMA

CAVALLI,

MINGOZZI,

Discussioni, f. 140.

Dopo la lettera a), inserire la seguente:

({ a-bis) la determinazione delle fonda-men tali opere e impianti necessari per pro-muovere lo sviluppo delle diverse zone se-condo Ja destinazione prevista; }}.

3.5 MADERCHI, ABENANTE,

CHINELLO, CEBRELLI,

PISCITELLO, SEMA

CAVALLI,

MINGOZZI,

Dopo la lettera a) inserire la seguente:

{( a-ter) l'indicazione di massima dellezone di espansione edilizia e di quelle dirisanamento conservativo e di ristruttura-zione degli aggregati urbani esistenti; }}.

3.6 MADERCHI, ABENANTE,

CHINELLO, CEBRELLI,

PISCITELLO, SEMA

CAVALLI,

MINGOZZI,

Sostituire il testo della lettera c) con ilseguente:

{( c) le limitazioni specificamente preor-dinate alla tutela dell'ambiente naturale,alla preservazione dell'unità ecologica e fi-sica della :laguna, alla preservazione dellebarene ed all'esalusione di opere di imbo-nimento, ivi comprese quelle per la realiz-zazione della terza zona industr,iale di Vene-zia-Marghera in gronda alla laguna, allapl'evenzione dell'1nquinamento atmosfericoed idrico ed ai prelievi e sma:ltimenti delleacque sopra e sotto suolo; }}.

3.11 CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTI

Dopo la lettera cl) inserire la seguente:

« e) ogni altro intervento idoneo allarealizzazione dei fini di cui aH'articolo 1 }}.

3.8 MADERCHI, ABENANTE,

CHINELLO, MINGOZZI,

LO, SEMA, CEBRELLI

CAVALLI,

PISCITEL-

Sopprimere l'ultimo comma.

3. 12 CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTT

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1794 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

Sostituire l'ultimo comma con il seguente:

({ La regione assicura con propria leggeda approvarsi entro sei mesi dall'entratain vigore della presente legge la partecipa~zione degli enti locali e di eventuali loroconsorzi alla formazione del piano }}.

3.13 GROSSI, PIERACCINI, AVEZZANO CO~

MES, VIGLIANESI

All'ultimo conlma, dopo le parole: ({ la par~tecipazione }}, aggiungere le altre: ({ e 1'ap~porto autonomo dei sindacati e delle altreorganizzazioni sociali }}.

3.9 MADERCHI, ABENANTE,

CHINELLO, CEBRELLI,

PISCITELLO, SEMA

CAVALLI,

MINGOZZI,

All'ultimo comma sostituire le parole: «edi eventuali loro consorzi alla formazionee adozione del piano}} con le parole: «riu~niti in Consorzio rispettivamente alla for~mazione e adozione del piano }}.

3.7 CAVALLI, ABENANTE, CEBRELLI, CHI~

NELLO, MADERCHI, MINGOZZI, PI~

SCITELLO, SEMA

S A M O N À. Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

S A M O N À. L'articolo 3 è in fondo laconseguenza dell'articolo 2, che riguarda laimpostazione operativa attn'IVerso la qualeil piano comprensoriale viene definito.

Ho fatto ieri delle osservazioni di caratte~re fondamentale sull'articolo 2 che Illon sonostate ascoltate e quindi sono cadute nelvuoto.

L'articolo 3 rimane un articolo sbagliatocome sbagliato è l'articolo 2. Non vorrei ri~petere le argomentazioni svolte ieri; devoperò far notare come nell'esame dell'arti~colo 3 occorra tener conto del fatto che 1'ur~banistica non è più queHa del 1942 o del1950; siamo nel 1972 e la struttura delle co~gnizioni urbanistiche e la metodologia sonotalmente evolute che alcune cose nei pianinon si dicono affatto. E ridicolo richiamare

nei piani una serie di direttive ormai note earcinote che non fanno che appesantire Hdiscorso, renderlo estremamente ,ristDetto equindi eliminare da esso parti che invecesarebbero essenziali.

Quando, a proposito del piano comprenso~riale, si parla di un piano di indirizzo e didi,rettive, non si fa in fondo che .riprodurregli indirizzi già dati dal CIPE, quelli g>ià datidalla regione di concerto con il CIPE eccete-ra. Questi indirizzi si mutano qui in diretti-ve, ma rimangono approssimativamente glistessi; caso mai peggiorano perchè, mentrequegli i!ndirizzi avevano un carattere abba~stanza vasto, questi entrano nel dettaglio dicose che probabilmente dal piano sarannosuperate e trasformate. E quindi evidente labanalità del testo che ripropone quello chediceva la legge urbanistica del 1942. Questabanalità dovrebbe essere superata dalla cOlll~

cisione di un discorso diverso.Quale avrebbe dovuto essere questo di~

scorso diverso? Quello che avesse dato aquest' organo comprensoriale la sua realestruttura. In sostanza l' organo comprenso~riale deve associare la regione alla pianifi~cazione economica, quindi è Uin organo diunità delle parti, per esempio dei servizi pub~blici che sono di un'importanza estrema perla pianificazione economica. Formulare unpiano che si proponga questa unità dei ser~vizi pubblici in tutte le attuazioni è indub~biamente necessario, altrimenti non aVDemomai la coerenza con la pianificazione econo-mica nazionale. Tutte le disaggregazioni chesi faranno per arrivare alla regione sarannotutte sbagliate, come abbiamo visto.

Ritengo dunque che un ripensamento sul~la proposizione in oggetto per cambiarla nelsenso che ho proposto sia assolutamente in-dispensabile se si considera il comprensoriocome un organo di unificazione globale, cioèun organo in cui tutte le parti sono unifica~te perchè corrispondono a un cri terio mo~derno delle attività di un determinato terri~torio. Evidentemente la pianificazione eco~nomica deve tener conto dell'unità di questeattività, cioè dell'unità in cui confluisconosia le necessità più generali sia quelle piùparticolari di un determinato territorio. Lanostra proposta del resto è una proposta

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1795 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

dialettica, perchè qualunque unità si realiz-zi in un determinato territovio essa ha unapropagazione in tutto il Paese ed anche aldi fuori del Paese; si tratta di un accostamen-lo della nazione al comprensorio come or-gano precipuo della pianificazione urbanisti-ca del Paese. Ecco l'importanza del com-prensorio.

In questo caso gli elementi che dovrebbe-ro far parte del piano sono elementi unifica-tori necessari per integrare la pianificazio-ne economica della nazione a quella, estre-mamente caratterizzata, della regione e so-prattutto del comprensorio, cioè di quellaentità minore che nel quadro comprensoria-le costituisce l'unità, nella varietà, di unacerta regione, che abbiamo stabilito attra-verso determinati criteri, che ormai sonomolto noti; potrebbero essere criteri per-fettibili, ma in fondo è abbastanza impor-tantè' stabilirli con un contenuto di ca-rattere culturale e storico che attraverso iltempo propone, sia pure in linea approssi-mativa, una certa regione geografica comeregione di unità di sentimenti, di azioni, diattività. A me sembra che in questa unità,per correggere le disunità, sia proprio neces-sario formarli come comprensori; e i pianidi questi comprensori dovrebbero proprioessere rivolti a queste finalità.

Invece le cose che si dicono qui sono tra-scritte dai piani territoriali di coordinamen-to che sono conosciuti a memoria da tutti,ma che non dicono nulla, assolutamente nonaggiungono nulla; anche se fossero ancora

trasformati, rendendoli più dettagliati, sa-rebbero del tutto inutili perchè in urbani-stica non si fa più così. L'unica cosa che sipuò fare appunto è vedere con maggiorecriterio il modo come i piani dovrebbero es-sere concepiti.

Leggo il mio emendamento 3.10 perchèmi sembra chiaro che molti non lo hannoletto. Dopo questo mio commento, che è uncommento di avvicinamento del piano com-prensoriale al piano economico lIlazionale, alprogramma economico nazionale, mi sem-bra che quello che dico risrulta abbastanzaplausibile e logico nel testo dell' emenda-mento; per questo lo voglio leggere: «Il

piano comprensoriale ha per oggetto la for-mazione » (lUon i consigli o le direttive, mala formazione) «e l'adempimento dei pro-grammi urbanistici stabiliti secondo diretti-ve e prescrizioni che sono essenzialmente leseguenti» (perchè j programmi urbanisti-ci? pel1chè sono programmi nazionali, e sic-come :Un questi programmi urbanistici c'èuna grande quantità di cose economiche, ilcomprensorio deve partire da programmi):«a) determinazione di finalità sociali,eco-nomiche e paesistiche atte a realizzare losviluppo urbanistico globale del territorioin relazione all'unità del sistema degli inter-venti pubblici ivi comprese le infrastrutture,e al coordinamento con essi degli interventiprivati» (questo mette subito il piano com-prensoriale in condizioni di trovare le sue in-tegrazioni e il suo colloquio con il program-ma economico nazionale; il programma eco-nomico nazionale ha bisogno di quanto pre-visto in questa lettera a), senza di che nonpuò essere fatto che con gli errori che ci so-no stati fino ad oggi: e l'errore che è statofatto fino ad oggi nel programma economiconazionale è stato proprio quello di basarsisu disaggregaZJioni cervdlotiche fatte daU'al-to soltanto senza badare a quello che si po-teva fare nel territorio); «b) integrazionedelle prescrizioni per lo sviluppo delle atti-vità di carattere agricolo, commerciale, in-dustriale e degli assetti abitativi, che tengaconto dell'indirizzo unitario da impr,imerealla espansione di tutte le attività del com-prensorio purchè nel quadro ecologico incui si svolgono e si localizzano, con partico-lare riguardo alla unità ecologica della lagu-na, alla difesa dagli inquinamenti atmosferi-ci ed idrici ed ai prelievi ed allo smaltimentodelle acque del sopra e sottosuolo; c) formu-lazioni di criteri unitari per individuare ilsistema dei vincoli e delle limitazioni» (equi ricordo quello che diceva giustamenteieri il senatore Rossi Doria sui consorzi esulle questioni concelmenti la necessità diprescrivere criteri unitari. Individuare cri-teri unitari che cosa significa? Siccome que-sti criteri debbono essere unitari, è chiaroche debbono essere stabiliti anche in sedenazionale; e ieri sono stati fatti a questoproposito dei discorsi giusti, ma dovrebbero

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1796 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

essere tradotti in fat1:li) {{ a cui sono daassoggettare le località di preminente inte~resse paesistico, storico, archeologico, arti~stico, monumentale e ambientale, tenendoconto del loro restauro e della loro utilizza~zione futura ». Si deve tener conto della loroutilizzazione futura. Quindi vi è un dupliceproblema: l'assetto in quanto protezione,in quanto garanzia di continuità nel tempoed il suo legame alla necessità di tener pre~sente la futura utilizzazione. Questi sonogli elementi fondamentali senza i quali nes~sun rapporto reale S'i può avere col pro~gramma economico nazionale; altrimenti sifa un discorso del tutto isolato che for~zatamente si spinge all'ill1terno della compe~tenza delle regioni con iniziative che contra~stano con quelle che la regione dovrà pren~dere.

M A D E R C H I Domando di parlare:

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

M A D E R C H I . Signor Presidente, inoisiamo d'accordo con la impostazione e conle argomentazioni che ha svolto ora il sena~tore Samonà ed abbiamo presentato i nostriemendamenti in subordi,ue alle proposte dalui avanzate.

Abbiamo già dichiarato durante la discus~sione sull'articolo 2 il nostro dissenso pro~fondo con l'impostazione che la maggioran~za ha seguito sulle procedure e sul modo diarrivare alla formulazione del piano com~pmnsoriale. Comunque ormai l'articolo 2 èstato approvato; il CIPE è l'autorità che de~ve provvedere a dettare gli orientamenti; so~no esclusi dalla determinazione gli enti lo~cali che rimangono così privati delle attribu~zioni che la legge gli affida e non ci restaaltro che intervenire per cercare di renderela norma legislativa voluta dalla maggioran~za meno incerta, più sicura, più precisa.

Se nella redazione del piano, così comela prop0sta governativa vuole, si tratta ditradurre degli odentamenti in scelte precisee quindi in precise localizzazioni, in opereparticolari, in provvedimenti capaci di tu~telare l'ambiente e si tratterà quindi di sta~bilire le necessarie limitazioni, a noi sem~

bra indispensabile dirlo e dirlo chiaramen~te, dettando disposizioni che siano le menolabili possibili. Quindi le nostre proposte diemendamento tendono ad ottenere tale risul~tato e sono, rispetto alla formulazione go~vernativa dell'articolo 3, più articolate, piùesemplificative. I nostri emendamenti in~somma tendOll1o a rendere più chiaro quelloche il piano comprensoriale dovrà essere.

Mi sembra che questo nostro sforzo ten~dente a correggere un errore contenuto nellaproposta governativa che lascia tutto nel va~go e nella genericità, nel momento in cuisi andrà a realizzar,e il piano comprenso~riale, eviterà errori, sbagli o soluzioni diver~se dagli obiettivi che si intendono raggiun~gere.

D'altra parte, come già è stato ricordatopiù di una volta, è questa la prima occasionenella quale si parla di un pialno comprenso~riale in sede legislativa, è la prima volta incui il Parlamento si trova a dover definireche cosa è e come deve funzionare un com~prensorio nella Repubblica italiana, comedeve essere redatto un piano comprell1soria-le che non è un piano territoriale di coordi~namento, da cui si discosta completamentetrattandosi di cosa diversa, più ampia e, co~me diceva il collega Samonà, dati i progres~si della scienza urbanistica, anche cosa piùmodenna.

Nella discussione che si è svolta nella pre~cedente legislatura, quando affrontammo perla prima volta il problema della salvaguardiadi Venezia, dicemmo queste cose, ricor~dammo che non esistevano precedenti in ma~teria e che perciò, a nostro giudizio, era be~ne dare delle indicazioni le più chiare possi~bili per chi poi dovrà dare pratica attuazio~ne a questa legge.

Di fronte a questo nostro sforzo tendentea dare chiarezza alla norma legislativa, chesi inserisce nella stessa logica della propo~sta del Governo, che non tende a sovvertirlama soltanto a rendere le cose meno vaghee quindi più facilmente realizzabili, la mag~gioranza assunse una posizione negativa e re~spinse la nostra proposta con una motivazio~ne speciosa tendente a far credere che nel~l'elencare compiti, attribuzioni e altri ele~menti da osservare si poteva incorrere nel~

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Senato della Repubblica ~ 1797 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

l'errore di dimenticarne alcuni e quindi dicreare maggiore confusione.

Come allora, anche oggi noi ripetiamo chequesta motivazione va respinta; come allo-ra affermiamo che l'elenco che fa il Governo,molto più limitato e molto più generico diquello che invece noi proponiamo, si preste-rebbe ancora agli stessi inconvenienti, men-tre a nostro parere la verità è che, se nonsi danno ora delle indicazioni precise, saràpoi molto difficile dare attuazione a quelledirettive che il CIPE emanerà.

Quello che chiediamo quindi è di fare inmodo che l'elenco sia capace di chiarire almassimo come dovrà essere fatto il pianocomprensoriale, quali elementi dovrà consi-derare, perchè diversamente, signor Presi-dente, si potrà verificare il caso che il pianocomprensoriale non ,riesca a tradurre in in-dicazioni precise gli interventi che si devo-no realizzare ai fini che la legge vuole rag-giungere.

In tal modo quindi tutta la legge, secondola impostazione che il Governo sta dando,rimarrà una legge inoperante o almeno unalegge che Inon darà tutti i frutti che a noisembra giusto attenderci da un interventofinanziario straordinario così notevole comequello che stiamo considerando e che l'in-tera nazione è disposta a sostenere per lasalvaguardia di Venezia.

Signor Presidente, con le dichiarazioni dame testè fatte credo possa ritenersi illustra-to anche l'emendamento 3.7.

C I FAR E L L I . Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

C I FAR E L L I . Per quanto riguardal'emendamento 3. 11 bisogna considerarnel'inquadramento nell'articolo 3. Noi ci riferia-mo, secondo quello che detta l'articolo 3,alle direttive che il piano comprensoriale de-ve stabilire e che devono essere osservatenell'ambito del territorio, per la formazionee l'adeguamento degli strumenti urbanistici.

Queste direttive riguardano lo sviluppo(punto a), le zone da riservare a speciali de-stinazioni (punto b), le limitazioni specifica-mente preordinate alla tutela dell'ambiente

5 OTTOBRE 1972

naturale (punto c) e il sistema delle infra-strutture e delle pri:ncipali attrezzature pub-bliche (punto d). Il nostro emendamento siriferisce alla lettera c) e riprende della leg-ge le prime parti, cioè « le limitazioni speci-ficamente preordinate alla tutela dell'ambien-te naturale» per proseguire poi «alla pre-servazione dell'unità ecologica e fisica dellalaguna, alla preservazione delle barene edall'esclusione di opere di imbonimento, ivicomprese quelle per la realizzazione dellaterza zona industriale di Venezia-Margherain gronda alla laguna, alla prevenzione del-l'i:nquinamento atmosferico ed idrico ed aipreliev,i e smaltimenti delle acque sopra esotto suolo ».

Si tratta di un problema del quale già ieritanto si è parlato ma di cui occorre fare uncenno per dare risalto, come credo che me-riti, alla nostra proposta di emendamento.

Questa laguna, estesa per oltre cinque-cento chilometri quadrati, è la protagonistadella gloria, del successo ma anche dei pe-ricoli di dedino e di rovina di Venezia. Bi-sogna che questa laguna sia rimessa, direicosì, in pristino almeno per tutto ciò chesi possa oggi fare. Occorre che di questa la-guna siano salvaguardate l'unità ecologica(cioè l'ambiente), l'unità fisica e quindi nondeve essere divisa, non deve essere emar-ginata ed in essa deve essere assicurata lalibera circolazione delle acque in modo chesi abbia a ripristinarne non solo la sanità,ma anche l'esistenza e tutti gli equilibri chesono poi alla base di quel miracolo che èVenezia e di quel complesso i:nsieme di iso-le, di edifici e anche di strutture più recenticreate dall'uomo, che sono oggetto dell'in-tento di salvaguardia di questa legge.

Ora noi, affermata e riaffermata ~ come

vogliamo attraverso il nostro emendamen-to ~ l'unità ecologica e fisica della laguna,ci siamo posti come obiettivo di indicare qua-le criterio della determinazione comprenso-riale la preservazione delle barene. È chia-ro che sarebbe un fuor d'opera se io stessia sottolineare cosa sono, ma debbo sottoli-neare che ormai è acquisita, nell'opinionepubblica, nel giudizio dei tecnici, nelle ela-borazioni che in vario modo sono state por-tate innanzi in sede locale, nazionale ed an-

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Sennto delln ReDubhlf,("" VI Legislatura~ 1798 ~

5 OTTOBRE 1972ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO37a SEDUTA

che ilnternazionale, la necessità che l'espan-sione delle acque, specialmente in relazionealle maree (la marea ascendente, la mareadiscendente, ciascuna di sei ore di corso inmedia), abbia a svolgersi su questo vastospazio.

Ebbene, in relazione alla laguna e alle ba-rene, se un tempo forse poteva sembrareuna maniera di risolvere problemi di spazioe di espansione, quello che i veneziani cMa-mano l'imbonimento, ossia !'interramento ocreazione di nuovi isolotti e distruzione dibarene esistenti" oggi sappiamo che tale so-luzione è alla base dei tanti inconvenienti checi angosciano e che angosciano soprattuttoVenezia e i veneziani.

Ecco perchè il nostro emendamento sipone come preciso obiettivo la preservazio-ne delle barene" cioè l'esistenza fisica dellestesse e la loro utilizzazione massima per gliobiettivi di espansione delle acque.

Abbiamo voluto riferirci a quello che è ilproblema in atto, discussissimo a Venezia,nel comitatone, fuori del comitatone, nel-l'ambito comunale, comprensoriale e regio-nale, cioè il problema della terza zona in-dustriale. Abbiamo voluto portare l'atten-zione su quello che è già in corso di attuazio-ne per qmunto riguarda gli imbonimenti dibarene nella terza zona industriale, perchègli altri sono vecchi imbonimenti.

La preservazione delle barene nell'unitàdella laguna costituisce l'obiettivo che noici siamo posto ed è in questo senso che noiraccomandiamo all'attenzione del Senato loemendamento che ho avuto l'onore di illu-strare.

GROSSI Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

GR OS SI. L'emendamento che sto perillustrare è ancora strettamente legato allapresenza dei comuni e degli enti locali, allaloro partecipazione alla formazione del pianocomprensoriale.

Respinto l'emendamento da noi propostoieri, che tendeva ad assicurare, attraverso unconsorzio tra comune, provincia e regione,una reale compartecipazione di detti enti 10-

cali alla stesura del piano, proponiamo 10emendamento 3. 13 che riguarda la parteci-pazione, nel senso di garantire che la regio-ne concluda l'approvazione della legge rela-tiva entro sei mesi, perchè i sei mesi sono10 stesso tempo riservato al CIPE per deter-minare gli indirizzi che devono presiederealla stesura del piano.

Se tale legge, che garantisce .la partecipa-zione dei comuni a'lla formulazione del pia-no, non venisse fatta entro sei mesi, verreb-be eluso anche l'aspetto partecipativo deicomuni alla stesura del piano stesso.

Il secondo aspetto dell'emendamento èquello di garantire non solo la presenza deicomuni ma anche della provincia. La pro-vincia come ente locale in questa legge ~

non so perchè ~ è stata largamente dimen-

ticata. Non capisco come si possa non tenerconto del contributo che la provincia puòdare come istituto, dal momento che presie-de alla esecuzione e alla determilnazione diopere infrastrutturali che non possono as-solutamente essere dimenticate nella stesuradi un piano comprensoriale: vedi la viabili-tà di competenza provinciale; vedi le scuo-le medie superiori di competenza provincia-,le; vedi i nosocomi ed altre competenze pro-

vinciali che hanno caratteristiche stretta-mente infrastrutturali.

P RES I D E N T E . Avverto che l'emen-damento 3. 12, del senatore Cifare'lli e di al-tri senatori, e l'emendamento 3.1, del sena-tore Larnrè e di altri senatori, sono statiritirati.

Invito la Commissione ad esprimere ilparere sugli emendamenti in esame.

T O G N I, relatore. Signor Presidente,dopo aver ascoltato l'illustrazione degli'emendamenti come finora si è svo!lta, ho ri-levato sostanziali modifiche circa certe im-postazioni che la Commissione aveva deci-so di accogliere. Pertanto una decisione di-venta difficile, anche perchè ho bisogno disentire il parere del Governo e di prendereeventuali accordi.

P RES I D E N T E . Tutti abbiamo bi-sogno di sentire il parere del Governo.

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Senato della Repubblica ~ 1799 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

T O G N I , relatore. Pertanto prego ilsignor Presidente di conoedere una brevesospensione della seduta.

P RES I D E N T E . Ilnvito il Governoad esprimere il parere sulla richiesta del~l'onorevole l'datare.

G U L L O T T I , Ministro dei lavori pub~blici. Il Governo è d'accordo.

P RES I D E N T E . Sospendo allorala seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17,50, è ripre~sa alle ore 18,55).

Invito la Commissione ad esprimere il pa~l'ere sugli emendamenti in esame.

T O G N I, relatore. Signor Presidente,onorevol:i ccJlleghi, per quanto riguardal'emendamento 3. 10 presentato dai senatoriSamonà, Antonicelli e Branca non possodare parere favorevole anzitutto perchè di~verge sostanzialmente dalla linea e dallo spi~rito della legge così come è stata presentatae così come è stata emendata e approvatadalla Commissione e in secondo luogo per~chè al punto b) si parla di questioni di det~taglio che, come ieI1i e l'altro ieri abbiamoripetutamente detto, il Parlamento rinviaa!l piano comprensoriale prima e al piano ter~ritoriale poi, in quanto ovviamente il Parla~mento stesso non può fissare direttive par~ticolal'i e dettagliate.

In merito all'emendamento 3.2, che pro~pone ,la sostituzione di «stabilisce» con« prevede ", è ovvio che non possiamo esse~r,e d'accordo, perchè le direttive devono esse~

re stabilite e non previste. Lo stesso dica siquindi per quanto riguarda l'emendamen~to 3.3.

L'emendamento 3.1 dei senatorà Lanfrè,Crollalanza e Nencioni è stato ritirato. Co~munque è ovvio che le direttive debbono ri~spettare le disposizioni dell'articolo L

Non siamo favorevoli all'emendamento3.4 dei senatori Maderchi ed altri perchè èeViidente che fra le direttive vi è anche quel~

la della destiJnazione delle principali zone.Per gli stessi motivi non possiamo dare pa~l'ere favorevole all'emendamento 3.5 e al~l'emendamento 3.6.

L'emendamento 3. 11, presentato dai se~natori Cifarelli, Mazzei e Venanzetti, è statooggetto di particolare studio e di particola~re considerazione, sia per le sue finalità alta~mente apprezzabili, sia perchè in concretointende apportare un miglioramento allalegge. Nel complesso l'emendamento rientranello spirito della legge, così come lo ha vo~Iuta configurare la Commissione della qualemi onoro di essere Presidente. Però nel da~re questo parere favorevole di massima, chemeglio preciserò, pregherei gli onorevoliproponenti di apportare due modifiche al~l'emendamento. Laddove è sCDitto: «alla pre~

.servazione delle barene ed all' esclusione diopere di imbonimento », propongo che si di~ca: «di ulteriori opere di imbonimento »,poichè in tal modo forse si sottolinea ancormeglio il concetto dei proponent,i stessi. Inol~tre proporrei di eliminare l'inciso: «ivi com~prese quelle per la rea!lizzazione della terzazona industriale di Venezia~Marghera ingronda alla laguna »; questo potrà ancheessere deciso nel piano territoriale, ma poi~chè abbiamo sostenuto il concetto che nonpossiamo impartire categoriche disposizio~ni per quanto riguarda dettagli sul compi~to che compete all'alta responsabilità di co~loro che dovranno compilare i[ piano terri~toriale, pregherei di sopprimere questa parte.L'emendamento potrebbe essere accolto ~

ed io dichiaro anche a nome della Commis~S'ione parere favorevole ~ in questo testo:

« c) le limitazioni specificamente preordina~te alla tutela dell'ambiente naturale, allapreservazione dell'unità ecologica e fisicadella laguna,» (e sono contento che siastato inseI1ito l'aggettivo « fisica» perchè ineffetti forse era stato dimenticato inoppor~tunamente) «alla preservazione delle ba~rene ed all'esclusione di ulteriori opere diimbonimento (qui si potrebbero mettere idue punti o il pUlnto e virgola) alla preven~zione dell'inquinamento atmosferico ed idri~co ed ai prelievi e smaltimenti delle acquesopra e sotto suolo! ». A questo testo noi dia~ma parere favorevole.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1800 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E . Onorevale relatore,per quanto riguarda la punteggiatura io di~rei che basta la virgola perchè sempre in tut~to l'emendamento si è fatto ricorso alla vir~gola.

T O G N I, relatore. È esatto. Ho fattoquella proposta perchè tra i due periodi viera uma certa distanza.

L'emendamento 3.8 dice: «e) agni altrointervento idoneo alla realizzazione dei finidi cui all'artico~lo 1 )}. Ma questo è ovvio sullabase delle disposizioni stesse dell'articolo 1.Quindi questo emendamento non può esse~re accolto.L'emendamento .3. 13 dice: «La Regione a:s~sicura con propria legge, da approvarsi en-tro 6 mesi dall'entrata in vigore della pre-sente legge, la partecipazione degli enti lo-cali e di eventuali loro consorzi alla forma~zione del piano}); è stato presentato dai se~natori Grossi, Pieraccini e da altri senato~ri; eSSa non fa altro che ripetere quanto èprevisto nell'ultimo comma dell'articolo 3che recita: «La Regione assicura con pro~pJlia legge la partecipazione dei comuni in~teressati e di eventuali loro consorzi alla fQr~mazione del piano }). Pertanto non si ritieneaccettabile. Così pure per l'emendamento.3.7, in quanto in esso si fa ancora riferi~mento al consorzio, riferimento che è stato:leri bocoiato a seguito della votazione nega~tiva su un emendamento degli stessi propo-nenti.

Per quanto riguarda l'emendamento 3.9,con esso si vorrebbero includere i sindacatie le altre organizzazioni sociali a parteciparealla formazione del piano. Siccome si trattadi organismi altamente rappresentativi ed al~tamente specializzati e responsabili è eviden~te che non si possono includere 'rappresen~tanze che inflazionerebbero la compasizionedegH organi stessi. E d'altra parte è da rite~nersi che, come d'uso, tali oI'gani altamenteresponsabili, se non collegialmente almenosecondo le singole l'esponsabilità dei com~ponenti, non mancheranno di sentire volta avolta, secondo i problemi che saranno indiscussione, e le organizzazioni sindacali ealtve organizzazioni che siano interessate adeterminate decisioni.

P RES I D E N T E. Ilnvito il Governoad esprimere il parere.

G U L L O T T I , Ministro dei lavoripubblici. Signor Presidente, concordo conquanto ha detto il relatore e quindi conside-ro superfluo ripetere le sue motivazioni. Miriservo, per la completezza organica dellalegge, di presentare all'articolo 6 un emen-damento ~ntegrativo.

P RES I D E N T E . Metto ai votil'emendamento 3. 10, presentato dal senato~re Samonà e da altri senatori, non accettatonè dalla Commissione nè dal Governo. Chil'approva è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti :l'emendamento 3. 2, presen~tato dal senatore Maderchi e da altri sena~tori, non accettato nè dalla Commissione nèdal Governo. Chi l'approva è pregato di al~zare la mano.

Non è approvato.

L'emendamento 3.3, presentato dal sena~tore Maderchi e da ailtri senatori, è preclusodalla reiezione dell'emendamento 3.2.

Metto ai voti l'emendamento 3.4, presen-tato dal senatore Maderchi e da altri sena~tori, non accettato nè dalla Commissione nèdal Governo. Chi l'approva è pregato di al~zare la mano.

Non è approvato.

L'emendamento 3.5, del senatore Mader~chi e di altri senatori, è preoluso.

Metto ai voti l'emendamento 3. 6, presen~tato dal senatore Maderchi e da altri senato~ri, non accettato nè dalla Commissione nèdal Governo. Chi l'approva è pregato di al~zare la mano.

Non è approvato.

Passiamo ora alla votazione dell'emenda-mento 3. 11, del senatore Cifarel1i e di altrisenatori. Senatore Cifarelli, accetta le mo~difiche proposte dall' onoI'evole relatore al~

l'emendamento' 3.11?

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Senato della Repubblica ~ 1801 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

C I FAR E L L I. Per quanto riguardala proposta del relatore, sono d'accordo.perchè in sostanza è rassicurante propriocirca quello che avevo detto in sede di il-lustrazione dell'emendamento stesso: a noiinteressa la preservazione della laguna e laesclusione di qualsiasi ulteriore opera diimbonimento.

Però, mentre mi dichiaro d'accordo sultesto che egli ha proposto e presentato allaPresidenza, vorrei chiedere all'onorevole Mi-nistro qual è l'emendamento che egli si ri-serva di presentare all'articolo 6, perchè, es-sendo strettamente connesso a questo, è op-portuno che ne abbiamo contezza.

G U L L O T T I, Ministro dei lavori pub-blici. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G U L L O T T I, Ministro dei lavori pub-blici. L'emendamento proposto dal Gover-no all'articolo 6 è un emendamento con ilquale si propone, dopo il primo comma, diinserire il seguente:

({ Dalla data di entrata in vigore della pre-sente legge e fino all'approvazione del pianocomprensoriale non sono consentite utilizza-zioni della parte della terza zona industria-le già imbonita )}.

6.3

L A N F R È. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L A N F R È. Il nostro Gruppo, in coe-renza con quanto esposto già ieri in Aula,non può non dare parere favorevole a que-sto emendamento. Infatti ci pare che nelladizione dell'emendamento sia precisatoquanto proposto nel nostro articolo 1,sostitutivo dell'articolo che poi è statoapprovato, e in maniera particolare nel-l'emendamento proposto dal senatore RossiDoria, che poi l'Assemblea ha respinto. In-fatti il problema si concentra proprio nella

Discussioni, f. 141.

esposizione di questi concetti che riguarda-no interessi basilari. In altre parole bisognaeliminare le cause che, secondo le teorie piùcomunemente diffuse, determinano lo spro-fondamento della città di Venezia ed è in-dubbio che uno di questi motivi, come èsostenuto dalla maggior parte degli studiosie dei tecnici, è costituito dall'imbonimentodelle barene.

Per la verità avremmo preferito che loemendamento fosse rimasto nella sua for-ma originaria e ci meravigliamo che il Grup-po repubblicano abbia accettato il suggeri-mento della Commissione, dopo la battagliache esso ha condotto per anni a questo ri-guardo, anche perchè la frase ({ ulterioriimbonimenti)} lascia sorgere dei sospettie delle riserve mentali. Infatti, se si deveinterpretare correttamente questa dizione neconsegue che anche le opere di imbonimen-to relative alla realizzazione della terza zonaindustriale di Venezia-Marghera dovrebberoessere evitate. Ora non si capisce perchè siè preteso che questo emendamento fossecorretto e fosse tolto dalla dizione dell'emen-damento stesso il divieto per l'imbonimentodelle barene riguardanti la terza zona indu-striale; il che lascia presumere che in sededi attuazione di questa legge o del pianocomprensoriale da parte della regione sitrovi un cavillo, un motivo per potere supe-rare il divieto stesso della legge e possa darsiuna interpretazione a tutto vantaggio dellaterza zona industriale. Allora pare che laparola ({ ulteriori )} salvaguardi la possibilitàda parte dei gruppi che provvedono alla riso-luzione del problema di Venezia di operare,perchè permette a questi gruppi di provve-dere pregiudizialmente alla difesa della en-tità lagunare.

Nonostante le modifiche che avremmopreferito non fossero state apportate (e vor-remmo sapere i motivi per i quali il Grup-po repubblicano, dopo essersi fatto asserto-re di questa tesi, abbia rinunciato all'ultimomomento a sostenerla) voteremo a favoresoprattutto perchè questo emendamento siriferisce anche ad un altro carattere speci-fico, cioè quello dello sprofondamento dellacittà, con il prelievo di acqua dalle faldefreatiche.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1802 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Come dicevo .ieri, il problema si era l're..sentato a Shangai ed è stato risolto con ildivieto dell' escavazione di ulteriori pozziartesiani, con la pressurizzazione, con la sa~linizzazione e non solo l'abbassamento dellacittà di Shangai si è arrestato, ma nello spa~zio di pochi anni si è addirittura sollevatadi 30 centimetri, come risulta da alcune pub~blicazioni diramate dal governo della Re~pubblica cinese.

Non saremo però cattivi profeti preveden~do che, attuando questi divieti, ove si doves~se dar corso (come sembra sia nelle inten~zioni dei gruppi di maggiomnza e magaripoi anche degli enti locali) all'attuazione del~la terza zona industriale, non si saprà poicome queste industrie dovranno essere ali.mentate in quanto è nota la carenza di ac~qua che già si può riscontrare per le indu~strie di Venezia, alla quale, a nostro avviso,non si potrà porre rimedio con l'attuazionedell'acquedotto in fase di studio e di pro~gettazione, che prevede la presa d'acqua daparte del fiume Sileo

Nonostante tutte le riserve espresse sullamodifica apportata accettata dalla Commis~sione e dal Governo il nostro Gruppo daràvoto favorevole all'emendamento 3.11.

C H I N E L L O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C H I N E L L O. Onorevole Presidente,se devo dire la verità non ho compreso lamotivazione politica dell'interruzione che ab~biamo avuto prima. Dico questo nel sensoche sapevamo tutti che esisteva un accordoe che poi sembrava che tale accordo fossevenuto improvvisamente meno.

P RES I D E N T E. Non comprende lamotivazione politica della sospensione del~la seduta?

C H I N E L L O Precisamente, noncomprendo la motivazione politica, non quel~la formale. Non si comprende la materia delcontendere. Quale è infatti la differenza tral'emendamento proposto dal Gruppo repub-blicano e il testo governativo? La differen-

za di qualità (a parte l'aggettivo «fisica"sulla cui inclusione concoI1do) tra la letterac) presentata dal Governo e la proposta pre~sentata dal Gruppo repubblicano stava nel~le parole « ivi comprese quelle per la realiz.zazione della terza zona industriale di Ve~nezia~Marghera in gronda alla laguna ». Que.sta era la differenza fondamentale e questoè il punto della discussione a nostro avviso.

Ora metto da parte il fatto (e lo dicomolto bI1evemente) che il modo lin cui èprofilata la questione nell'emendamento re~pubblicano affronta solo una faccia del« problema di Venezia» (come mi sono per~messo di illustrare nella relazione di mino~ranza) e non la sua complessità, che è in~sieme conservazione, sviluppo e program-mazione: questo «problema» va infatti af-frontato sempre in modo unitario. Sullaquestione ho già parlato, e mi preme solosottolinearla per il suo valore politico.

Quando si toglie invece quella frase e siaggiunge quell'altra parola « ulteriori »: que-sto dal punto di vista politico ha un benscarso significato.

Oggi, oltre a quello che è stato già imbo~nito fino alla seconda zona, oltre a tuttoquello che è stato già fatto e che ho citatonella mia relazione, sono già imboniti to-talmente 1.200 ettari circa della terza zonaindustriale e gli altri 1.800 ettari sono giàmarginati in laguna e per metà sono pro.sciugati o sono in via di prosciugamento. Al~lara queste « ulteriori» opere di imbonimen~to si riferiscono ad aItre opere, al di fuorievidentemente di queste dove si è già effet-tuato l'imbonimento in tutto o in parte. Aquesto punto diciamo la verità: questo è uncontentino formale. Lo dico perchè il Sena~to, la nostra Assemblea abbia piena consa-pevolezza del tipo di problema che abbiamodi fronte.

Quando poi l'onorevole Ministro ci pro-pone l'emendamento all'articolo 6, anche quiè una pura questione di forma. Infatti se ècorretto metodo logicamente ~ di questo do

atto anche al relatore Togni ~ dire che ri-mandiamo le scelte operative, compresa laterza zona, al piano comprensoriale (a par~te la contraddizione che cogliamo proprionel relatore, senatore Togni, perchè se si

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Senato della Repubblica ~ 1803 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

rimandano le scelte operative al piano delcomprensorio anche l'autostrada Venezia-Monaco deve essere: rimandata al piano delcomprensorio e non dovete proporcela qui)e siamo d'accordo nel ritenere che le scelteoperative debbano essere fatte a livello dipiano comprensoriale, va però detto ancheche, quando si rimanda questo problemadella terza zona al piano comprensoriale,non si concede un bel niente. Infatti anchein quei 1.200 ettari di laguna che sono giàimboniti, anche lì prima di quattro o cin-que anni non si potrà fare nessuna costru-zione perchè il terreno non è ancora con-solidato, non è pronto e quindi c'è bisognodi tempo per il consolidamento e relativoassestamento del terreno onde: permetteregli insediamenti industriali.

Con 1'«ulteriori» si intendono ulterioriaree della laguna; con l'emendamento pro-posto dal Governo si prende atto di unaquestione fisica, materiale, che già esiste:quindi siamo di fronte a delle parole, aduna soluzione formale del problema e nonad una soluzione veale, a precisi contenuti.Dico questo, ripeto, per rendere edotta l'As-semblea della realtà materiale del problema.

Per queste ragioni, quindi, noi non siamod'accordo su questo emendamento nel testoche ci è stato proposto e votiamo contro.

S A M O N À. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S A M O N À. Vorrei associarmi piena-mente a quello che ha detto il senatore Chi-nello, che mi consta in tutto e per tutto. Lequestioni che ha sollevato sono assolutamen-te precise, ed io le conosco punto per puntoperchè le ho viste di recente. Quindi il discor-so è assolutamente vero; in qualche parteanzi è addirittura indietro rispetto al puntoin cui stanno le cose.

Il discorso impostato in questo emenda-mento non rappresenta nulla, non serve anulla. Se togliamo quello che volevano i re-pubblicani priviamo l'emendamento di tuttoquanto in esso aveva un senso. Infatti direche anche a Marghera non deve esservi un

ulteriore avanzamento, deve esserci la stasial piano comprensoriale doveva già metteresull'avviso su qualcosa che molto probabil-mente doveva essere tenuto in considerazio-ne particolare, che andava discussa a fondo.

Perciò secondo noi è essenziale l'accennofatto dai repubblicani. Quindi io pure comeloro non voterò favorevolmente se i repub-blicani non riconfermano la tesi di prima.

M A Z Z E I. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A Z Z E I. Signor Presidente, onore-voli colleghi, mi trovo in una strana posizionenel dichiarare la nostra accettazione dellaproposta del Ministro e dell'onorevole rela-tore. E spiego il perchè: mi pare infatti chegli interventi degli onorevoli colleghi che mihanno preceduto si siano incentrati soprat-tutto su di un punto, cioè riuscire ad indi-viduare qual è il motivo di questo subemen-damento.

Mi sembra che, al più, quello che è statodetto è che tutto questo ingenera sospetti.Vorrei richiamare l'attenzione degli onore-voli colleghi, dal momento che le parole han-no un loro significato e non possono averneuno diverso, che quando si dice che non so-no ammessi ulteriori imbonimenti della lagu-na, ci si riferisce a tutta la laguna. Il riferi-mento alla terza zona industriale è stato tol-to prima di tutto perchè era superfluo nelmomento in cui si è pensato di usare questo« ulteriori »; in secondo luogo perchè ~ co-

me vorrei sottolineare ~ il contenuto di que-

sto nostro emendamento riguarda non solol'unità ecologica della laguna ma anche l'uni-tà fisica ~ e questo è un punto estremamenteimportante e ringrazio l'onorevole relatoreche l'ha sottolineato ~ e riguarda ancoral'aspetto, rilevantissimo, della preservazionedelle barene.

Credo che in maniera molto sintetica esemplice abbiamo detto tutto quello che eracontenuto negli emendamenti che secondonoi non esattamente erano stati proposti da-gli altri Gruppi politici all'articolo 1 e all'ar-ticolo 2 della legge, perchè è in questa fase,

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1804 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

è in questo articolo 3, dove si dettano le di-rettive per il piano comprensoriale, che anda-vano precisati questi punti. Che questi abbia-no un loro contenuto, una loro importanzaè sottolineato proprio dall'emendamento pre-sentato dal Governo e non è che non sianulla, onorevole senatore Chinello, perchè al-lo stato attuale c'è una legge che per la terzazona industriale dà una indicazione per lasua utilizzazione.

Con l'emendamento che ha proposto il Go-verno, ad integrazione dell'emendamento cheabbiamo proposto all'articolo 3, questa scel-ta viene revocata in dubbio e rimessa allascelta che farà il comprensorio e quindi allascelta che sarà. . .

C H I N E L L O. Non viene revocata!Nelle parole del Ministro non c'è la parolarevoca!

M A Z Z E I. Senatore Chinello, quandodiciamo ~ e questo è nell'emendamento pro-posto dal Governo ~ che l'utilizzazione del-.le zone imbonite, e ricordi che non è ammes-so ulteriore imbonimento, è lasciata al pianocomprensoriale, significa proprio che il pia-no comprensoriale in una visione molto piùampia del territorio, che non sia solo quel-lo del comune di Venezia, stabilirà se quellazona va ancora utilizzata come zona indu-striale o se ~ come speriamo, ma questai~una scelta che democraticamente lasciamoagli organi che sono incaricati di redigereil piano comprensoriale ~ verrà destinata

ad un ulteriore scopo.Quindi questo emendamento ~ altro che

aria fritta! ~ è il contenuto autentico dellalegge. In esso consiste !'importanza e la coe-renza della battaglia repubblicana ed è perquesti motivi che annuncio il voto favorevoledel Gruppo repubblicano all'emendamentocosì come è stato riproposto.

G R O S SI. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G R O S S I. Volevo evidenziare l'assur-dità d'includere nell'articolo 3, tra gli indi-

rizzi che devono essere rispettati per la ste-sura del piano, uno specifico lavoro che ierian~he noi avevamo indicato con l'emenda-mento illustrato dal senatore Rossi Doriaunitamente ad una serie logica e coerente dialtri interventi che, secondo noi, dovevanopresiedere agli indirizzi del CIPE. In questesettimane da parte del relatore ed anche delSottosegretario (che molto gentilmente, nel-la discussione fatta in Commissione, si èsempre appellato alla logica del dispositivolegislativo che era la logica delle indicazionigenerah dei probLemi da rimettersi al piano)è stata sostenuta la necessità di essere coe-l'enti.

È chiaro che ora vi è un fatto di incoe-renza rispetto a quanto si è sostenuto in que-ste settimane ed è ancor più grave l'indica-zione di un lavoro parziale che, se non èvisto nell'arco di una problematica generale,come noi avevamo indicato ieri, non hasenso. Per questo vatiamo contro l'emenda-mento.

P RES I D E N T E. Poichè nessun al-tro domanda di parlare per dichiarazione divoto, metto ai voti l'emendamento 3.11, delsenatore Citarelli e di altri senatori, nel te-sto risultante dalle modifiche proposte dalrelatore. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 3.8, presen-tato dal senatore Maderchi e da altri sena-tori. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 3.13, presen-tato dal senatore Grossi e da altri senatori.Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 3.9, presen-tato dal senatore Maderchi e da altri sena-tori. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

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Senato della Repubblica ~ 1805 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

Metto ai voti l'emendamento 3. 7, presenta~to dal senatore Cavalli e da altri senatori.Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 3 nel testo emenda-to. Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

E approvato.

Passiamo all'esame dell'articolo 4. Se nedia lettura.

P I N T O , Segretario:

Art. 4.

Il piano comprensoriale esplica i suoi ef-fetti fino all'approvazione del piano terri-toriale della regione Veneto, dal quale saràrecepito con le eventuali varianti che si ren-dessero necessarie ai fini della sua connes-sione con le previsioni del piano territorialerelative alle altre aree della Regione.

I Comuni il cui territorio sia compresonel perimetro del piano comprensoriale sonotenuti ad uniformare ad esso i rispettivi stru-menti urbanistici. Analogo obbligo sussisteper il Consorzio obbligatorio per l'amplia-mento del porto e della zona industriale diVenezia-Marghera, per quanto riguarda ilpiano regolatore generale di cui all'articolo 2della legge 2 marzo 1963, n. 397.

Il piano comprensoriale, una volta adot-tato, viene trasmesso dalla Regione a tutti iComuni interessati ai fini dell'applicazionedelle misure di salvaguardia, obbligatorianei riguardi di qualsiasi opera, pubblica oprivata.

I Comuni non tenuti a formare un pianoregolato re generale hanno l'obbligo di provovedere, per le zone di sviluppo consideratedal piano comprensoriale, alla compilazionedei piani particolareggiati in attuazione delpiano comprensoriale stesso.

P RES I D E N T E. Si dia lettura degliemendamenti presentati all'articolo 4.

P I N T O , Segretario:

Sostituire il primo comma con il seguente:

«Il piano comprensoriale esplica i suoieffetti fino alla approvazione del piano ter~ritoriale della regione Veneto dal quale saràrecepito con gli opportuni coordinamentiche si rendessero necessari per la sua con-nessione coi piani delle altre aree della re-gione ».

4.5 GROSSI, PIERACCINI, AVEZZANO Co~

MES, VIGLIANESI

Al primo comma, in fine, aggiungere leparole: «ad esclusione delle previsioni at~tinenti alle direttive di cui alle lettere b) ec) del secondo comma del precedente arti-colo ».

4.4 CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTI

Sostituire il secondo comma con il se-guente:

« Nella formazione del piano comprenso-riale è da considerare prioritaria l'inclusio-ne di tutte le iniziative urbanistiche derivan-ti da piani già attuati in corso o in progettonei comuni del comprensorio, per quelleparti che, d'accordo con i comuni interessati,è utile assimilare e valorizzare mediante glistrumenti urbanistici del comprensorio ».

4.3 SAMONÀ, ANTONICELLI, BRANCA

Sostituire il primo periodo del secondocomma con il seguente:

« I comuni, il cui territorio sia compresonel perimetro del piano comprensoriale, so-no tenuti ad uniformare ad esso i rispettivistrumenti urbanistici con particolare riguar-do alla preservazione dell'ambiente dall'in-quinamento atmosferico e delle acque discarico affluenti in laguna ed agli effetti disubsidenza dei pozzi artesiani che dovrannoessere sostituiti con condotte di acqua pre~levata da fonti che non alimentino le faldesub~lagunari ».

4. 1 LANFRÈ, CROLLALANZA, NENCIONI

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Senato della Repubblica ~ 1806 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO S OTTOBRE 1972

All'ultimo carnma, dopo la parola: « at-tuazione », inserire l'altra: « armonica ».

4.2 LANFRÈ, CROLLALANZA, NENCIONI

G R O S SI. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G R O S SI. Molto brevemente, signorPresidente. Il primo comma dell'articolo 4,quando stabilisce in linea di principio che laregione Veneto, nel recepire il piano ~om-prensoriale di Venezia steso dalla regIOn~stessa, si riserva ,la possibilità di eventualIvarianti per l'inquadramento dello stessopiano nell'ambito dell'as~etto t~rritoriale?el-la regione, usa una termmologla che espnmeuna riserva, cioè quella di recepire il pianocon « eventuali varianti» .

La pratica insegna che tutte le volte che ab-biamo sentito parlare di varianti, si è visto,sia in sede di redazioni di piani regolatori,sia in sede di progetti, passare sotto l'espres-sione « variante» modifiche sostanziali chespesso hanno in verità sconvolto l'essenza deiprogetti originari. Ecco perchè, a nostro pa-rere, di fronte ad un piano steso dalla stessaregione, è da presupporre che non s~ debbaparlare di varianti nell'inquadrare Il co~-prensorio nell'assetto territoriale della regIO-ne ma che sia utile fare riferimento soloa dei coordinamenti opportuni, che è concet-to sostanzialmente diverso da quello di va-riante perchè più limitativo. Parlare di inqu~-drare il piano comprensoriale con la POSSI-bilità di eventuali varianti vuoI dire porrela premessa di rifarlo.

Se invece venisse accolto il nostro emenda-mento 4. S,in cui si propone che il pianovenga inserito nell'assetto territoriale solocon gli opportuni coordinamenti, protegge-remmo il lavoro fatto garantendo il pianostesso da possibili distorsioni.

C I FAR E L L I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C I FAR E L L I. L'emendamento 4.4,come è detto esplicitamente, viene proposto

come aggiunta al primo comma dell'articolo4. Qual è la ragione del nostro emendamen-to? Il primo comma dell'articolo 4 dice: « Ilpiano comprensoriale » quello cioè attinenteVenezia e gli altri comuni, oggetto di pianifi-cazione, « esplica i suoi effetti fino all'appro-vazione del piano territoriale della regioneVeneto ». Mi sia consentito ripetere per inci-so ~ mi perdoni, onorevole Presidente ~ uninvito, in sede di coordinamento, al rispettodella lingua italiana nel senso di dire: « re-gione del Veneto» o « Regione veneta ». Maquesta è solo una parentesi per la quale nonritengo opportuno presentare un appositoemendamento!

Tornando al mio dire, vorrei aggiungereche il piano territoriale per la regione del Ve-neto dovrà includere la previsione del pianocomprensoriale...

P RES I D E N T E. Senatore Cifarelli,mi ricordano che lo statuto della regione dicui lei sta parlando è intitolato: « RegioneVeneto ». Se avesse prevalso Goldoni nellalingua italiana, così avrebbero deciso.

C I FAR E L L I. Onorevole Presidente,riprenderemo il discorso della prevalenzadella lingua sulle leggi, perchè la lingua è lostrumento per fare le leggi. Se nella Costitu-zione si dicesse: io ho andato, si modifiche-rebbe sicuramente la lingua italiana.

P RES I D E N T E. Faremmo in quelcaso una legge costituzionale.

C I FAR E L L I. Dicevo che ci siamopreoccupati che non si verifichi il caso che,nel momento in cui si approva il piano terri-toriale, questo vada al di là delle evidentiimplicanze anche per l'area comprensoriale,cioè al di là di tutto ciò che può essere con-nesso con lo sviluppo, la trasformazione de-gli insediamenti abitativi e il sistema infra-strutturale.

Ci sono alcuni punti di questo piano com-prensoriale ~ e uno di questi è quello di cuici siamo occupati nella lettera c) dell'articolo3 ~ che non debbono essere nè trasformati

nè travolti quando si crea il piano territorialedi tutta la regione.

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Senato della Repubblica ~ 1~U7 ........... V 1 Legl~IUluru

37a SEDUTA ASSEMELEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOB~E J 972

Ecco perchè proponiamo che, come è ap-punto detto nell'emendamento, rimanganosalve le previsioni attinenti alle direttive, dicui alle lettere b) e c) del secondo comma del-l'articolo 3, che abbiamo ora approvato.

S A M O N À. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S A M O N À. L'emendamento 4.3 derivadall'impostazione che noi come Gruppo ave-vamo dato al comprensorio e al piano com-prensoriale. Il primo comma dell'articolo 4recita così: «Il piano comprensoriale espli-ca i suoi effetti fino all'approvazione delpiano territoriale della regione Veneto, dalquale sarà recepito con le eventuali variantiche si rendessero necessarie ai fini della suaconnessione con le previsioni del piano ter~ritoriale relative alle altre aree della Regio-ne }), che sono evidentemente gli altri com-prensori.

Questo articolo che prevede il piano sa-rebbe accettabile se il comprensorio già esi-stesse; in mancanza il piano si deve ade-guare a quanto stabilirà la regione. Se vi-ceversa c'è solo il piano, come nel disegnodi legge, questo allineamento diventa difficile.E la prima difficoltà si verifica proprio con ilsecondo comma, in cui si dice: "I comuniil cui territorio sia compreso nel perimetrodel piano comprensoriale sono tenuti ad uni-formare ad esso i rispettivi strumenti urbani-stici }), cioè sono obbligati a farlo. Ma il gior-no in cui il comprensorio viene assorbito, contutte le varianti, questi comuni dovranno ri-fare da caDO tutto ciò che avevano iniziato:piani preordinati che sono in corso di esecu-zione, interventi già espletati, tutti fatti ne-gativi che evidentemente contribuiscono abuttare dalla finestra il denaro pubblico, amio modo di vedere. Quindi è proprio la con-traddizione aperta tra il primo e il secondocomma che ha motivato la nostra propostadi modifica della seconda parte dell'articolo,che si può appunto modificare se si guardanole cose in modo giusto.

Il nostro emendamento sostitutivo dice:({ Nella formazione del piano comprensorialeè da considerare prioritaria !'inclusione di

tutte le iniziative urbanistiche derivanti dapiani già attuati in corso o in progetto neicomuni del comprensorio, per quelle partiche, d'accordo con i comuni interessati, èutile assimilare e valorizzare mediante glistrumenti urbanistici del comprensorio}).Quindi sono i comuni stessi che sono chia-mati a concordare le varianti; non si imponenulla ai comuni, ma si concorda in quantoc'è un disegno del comprensorio, e non delpiano, che vuole determinate cose. Con il pia-no questo disegno non esiste; un piano nonfa un disegno perchè non c'è nessuna autoritàche lo configura. Ed allora evidentemente siè obbligati a porre in assoluta contraddi-zione il primo e il secondo comma.

L A N F R È. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L A N F R È. Con il nostro emendamen-to 4. 1 praticamente ribadiamo i concetti cheabbiamo già altre volte esposti circa l'accen-tuazione del regime vincolistico sul compren-soria lagunare. Non mi dilungherò quindi suquesto punto.

Desidero soltanto richiamare in particola-re l'attenzione degli onorevoli colleghi sullaultima parte dell'emendamento, cioè sulle pa-role: «agli effetti di subsidenza dei pozzi ar-tesiani che dovranno essere sostituiti concondotte di acqua prelevata da fonti che nonalimentino le falde sub-lagunari}). Ormai èunanimemente accolta, come ho avuto l'ono-re di sottolineare, la teoria secondo la quale,più che !'imbonimento delle barene, è la sub-sidenza derivante dai pozzi arte siani che cau-sa lo sprofondamento della città. Ma non sirisolverebbe il problema se gli acquedotti an-dassero a prelevare l'acqua a monte anzichèa valle in quanto è pacifico, almeno secondole acquisizioni tecniche di coloro che a talestudio si dedicano, che a monte parte dell'ac-qua dei corsi d'acqua viene assorbita dal ter-reno e serve successivamente ad alimentarele falde freatiche anche a valle, quindi anchenella città di Venezia. Se gli acquedotti fos-sero costruiti a monte e portassero l'acquaverso Porto Marghera, il problema non ver-rebbe risolto in quanto la chiusura dei pozzi

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1808 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

artesiani sarebbe vanificata dalla mancatasuccessiva affluenza di acque che dovrebberopervenire dal monte. L'emendamento quinditende ad imporre ai costruttori degli acque~dotti di andare a prendere l'acqua alle focidei fiumi anzichè a monte.

L'emendamento 4.2, che propone !'inseri-mento della parola: «armonica» dopo la pa-rola: «attuazione », potrebbe sembrare di ca-rattere formale, ma noi non lo riteniamo talein quanto la previsione dell'attuazione armo-nica del piano comprensoriale, secondo il no-stro intendimento, varrebbe a sottolineare:la esigenza di non dare la prevalenza ad unaopera anzichè all'altra e quindi provocaredegli squilibri, in ipotesi sempre possibili,nell'attuazione del piano particolareggiato.Non si tratta quindi di una questione di ele-ganza stilistica ma, ripeto, si tratta di unaquestione di carattere sostanziale.

P RES I D E N T E. Invito la Commis-sione ad esprimere il parere sugli emenda-menti in esame.

TO G N I, relatore. L'emendamento 4. 5dei senatori Grossi, Pieraccini, Avezzano Co-mes e Viglianesi varia dal testo propostodalla Commissione soltanto perchè, anzichèdi varianti, parla di coordinamenti. Ora, levarianti possono riguardare sia i coordina-menti, sia anche le aggiunte e modifiche;pertanto mi sembra ovvio non accettarel'emendamento.

Per quanto riguarda l'emendamento 4.4,presentato dal senatore Cifarelli e da altri se-natori, lo accolgo per i motivi che il presen-tatore stesso ha così brillantemente espostoe che ritengo inutile ripetere.

L'emendamento 4.3, presentato dai sena-tori Samonà ed altri, non è accoglibile per-chè con esso si stabilirebbe una specie dipiano comprensoriale come sommatoria divari piani; il che è ben diverso da quelloche noi oi proponiamo con il disegno dilegge.

L'emendamento 4. 1, presentato dal sena-tore Lanfrè e da altri senatori non è ugual-mente accoglibile perchè il contenuto dellaprima parte è già previsto nel disegno, men-tre mella seconda parte, relativa allo scarico

delle acque eccetera, si entra in dettagli, siapure opportuni, ma che lasciamo alla com-petenza del piano comprensoriale prima eterritoriale poi, sempl~e secondo quel prin-cipio che fa salve le compet,enze così vaste,ampie e responsabili degli enti locali cui sonoattribuite dalla legge.

Per quanto riguarda l'emendamento 4.2mi sembra che quanto esso propone sia ov-vio e pertanto non è accoglibile.

P RES I D E N T E. Dire che un emen~damento è ovvio e perciò non è accoglibilemi pare contraddittorio.

Invito il Governo ad esprimere il parere.

G U L L O T T I , Ministro dei lavoripubblici. Signor Presidente sono d'accordocon il relatore e con le ragioni che egli haegregiamente esposto.

P RES I D E N T E . Metto ai votil'emendamento 4. 5, presentato dal senatoreGrossi e da altri senatori, non accettato nèdalla Commissione nè dal Governo. Chi l'ap-prova è pregato di alzare ,la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 4.4, presen-tato dal senatore Cifarelli e da altri senatori,accettato dalla Commissione e dal Governo.Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 4. 3, presen-tato dal senatore Samonà ,e da altri senatori,non aocettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzal'ela mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 4. 1, presen-tato dal senatore Lanfrè e da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1809 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Metto ai voti l'emendamento 4. 2, presen~tato dal senatore Lanfrèe da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 4 nel testo emen~dato. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

È approvato.

Passiamo all'esame dell'articolo 5. Se nedia lettura.

T O R E L L I, Segretario:

TITOLO II

Art. 5.

È istituita la Commissione per la salva~guardia di Venezia composta da:

il presidente del Magistrato alle acque,che la presiede;

il soprintendente ai monumenti di Ve~nezia;

il soprintendente alle gallerie e alle ope~re d'arte di Venezia;

!'ingegnere capo del Genio civile per leopere marittime di Venezia;

il medico provincial,e di Venezia;un rappresentante del Ministero dei la-

vori pubblici;un rappresentante del Ministero della

marina 'mercantile;due rappresentanti della regione Veneto;un rappresentante della provincia di

Venezia;

tre rappresentanti del comune di Vene-zia, eletti dal Consiglio comunal,e con votolimitato;

due rappresentanti designati oongiunta-mente dagli altri comuni compresi nel terri-torio in cui si applicano le misure di salva-guardia.

Le adunanze della Commissione sono va~lide con la presenza di almeno due terzi dei

Discussioni, f. 142.

componenti; le determinazioni sono assunt,econ il voto favorevole della maggioranza deipresenti. In caso di parità è determinante ilvoto del presidente.

Qualora il parere della Commissione siapreso con il voto contrario del presidente delMagistrato alle acque, per motivi attinentiall' equilibrio idraulico lagunare, o del me-dico provinciale, per motivi attinenti all'in-quinamento atmosferico o delle acque, o delsoprintendente ai monumenti, per motiviattinenti alla salvaguardia dell'ambiente pae-sistico, storico, archeologico ed artistico, ledeterminazioni della Commissione sono so~spese ed il pJ:1esidente del Magistrato alleacque, ,entro v,enti giorni dal voto della Com-missione, rimette gli atti al parere del Con-siglio superiore dei lavori pubblici, del Con~siglio superiore di sanità e del Consiglio su-periore alle antichità ,e bene arti, secondola rispettiva competenza.

Il relativo parere da esprimere entro 30giorni, salvo proroga motivata per un mas-simo di altri 30 giorni, verrà nuovamentesottoposto all' esame ,ed aUa definitiva deli-bera della Commissione.

Entro venti giorni dall'entrata in vigoredella presente legge le designazioni dei rap-presentanti delle pubbliche amministrazionisono comunicate al presidente del Magistratoalle aoque, che, nei sucoessivi dieci giorni,provvede alla costituzione della Commis-sione.

La Commissione di cui al presente arti-colo esplica le sue funzioni fino a quandogli enti locali non avranno redatto o modifi-cato gli strumenti urbanistici secondo ledir,ettive del piano comprensoriale.

P RES I D E N T E. Si dia lettura degliemendamenti pr,esentati all'articolo 5.

T O R E L L I, Segretario:

Sostituire il primo comma con il seguente:

«È istituita la commissione per la sal-vaguardia di Venezia composta da:

il presidente della regione Veneto chela presiede;

il presidente del Magistrato alle acque;

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Senato della Repubblia ~ 1810 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENOGRAFICO' 5 OTTaBRE 1972

il soprintendente ai monumenti di Ve~nezia;

il soprintendente alle gallerie e alle ope-re d'arte di Venezia;

l'ingegnere capo del Genio civile per leopere marittime di Venezia;

il medico provinciale di Venezia;un rappresentante del M~nistero dei la-

vori pubblici;

un rappresentante del Ministero dellamarina mercantile;

due rappresentanti della regione Veneto,eletti dal consiglio regionale con voto li-mitato;

un rappresentante della provincia di Ve-nezia;

tre rappresentanti del comune di Vene-zia, eletti dal consiglio comunale con votolimitato;

tre rappresentanti designati congiunta-mente dagli altri comuni compresi nel ter-ritorio in cui si applicano le misure di sal-vaguardia ».

Conseguentemente, al quinto comma, so-stituire le parole: « Il presidente del Magi-strato alle acque », con le altre: « Il presi-dente della regione ».

5.7 GRassI, PIERACCINI, AVEZZANa Ca-MES, VIGLIANESI

Al primo comma, sostituire le parole: « ~istituita la Commissione per la salvaguardiadi Venezia composta da» con le altre: « Ècostituta una Commissione per la salvaguar-dia di Venezia presieduta dal Presidente del-la Regione o da Uln suo delegato e compostada: ».

Conseguentemente sopprimere le parole:« che la presiede ». 5.2

5. 1 MO'DICA, ABENANTE, CAVALLI, CHI~

NELLO, CEBRELLI, MADERCHI,

MINNOCCI, PISCITELLO, SEMA

Al primo comma, dopo le parole: «che lapresiede; », inserire le altre: «un rappre-sentante dell'Unesco; ».

5.6 CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTI

Al primo comma, dopo le parole: «con vo-to limitato », inserire le altre: «due rappre-sentanti per ciascuno dei Consigli comunalidi Chioggia e di Mira».

5.3 MODICA, ABENANTE, CAVALLI, CHI-

NELLa, CEBRELLI, MADERCHI,

MINGOZZI, PISCITELLO, SEMA

Sostituire i commi secondo, terzo e quar-to con i seguenti:

« I rappresentanti delle assemblee elettivesono eletti con il sistema del voto limitatoe sono nominati coloro che riportano ilmaggior numero di voti.

Per la validità delle adunanze della com-missione è necessaria la presenza deJla mag-gioranza assoluta dei membri che la com-pongono.

I membri sopra indicati possono farsi rap-presentare da chi legalmente li sostituisce oda un proprio delegato.

Le deliberazioni sono adottate con il votofavorevole della maggioranza dei presenti ».

5.4 MODICA, ABENANTE, CAVALLI, CHI-

NELLa, CEBRELLI, MADERCHI,

MINGaZZI, PISCITELLO, SEMA

Al quarto comma, sostituire le parole da:« verrà» a « Commissione» con le altre: «èvincolante e viene recepito integralmentedalla Commissione ».

5.8 PREMOLI

Al quarto comma, sostituire le parole da:« verrà» a «Commissione », con le altre:«è vincO'lante ».

CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTI

Al quinto comma sostituire le parole:«Al Presidente del Magistrato alle acque»con le altre: «Al Presidente della RegiO'neVenetO' ».

5.5 MO'DICA, ABENANTE, CAVALLI, CHI-

NELLO, CEBRELLI, MADERCHI,

MINGOZZI, PISCITELLO, SEMA

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1811 ~

5 OTTOBRE J97237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

G R O S S I Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G R ass I . L'articolo 5 relativo allacomposizione della commissione per la sal.vaguardia di Venezia viene da noi sostituitoda un altro testo in relazione ai riflessi chei decreti delegati hanno provocato nella com-petenza del magistrato alle acque, che perde,in virtù di questi decreti, tutte le prerogativerelative alla sua posizione di provveditorealle opere pubbliche.

Oltre al fatto di fondo che una commis-sione in cui sono presenti pubblici ammi-nistratori eletti dal popolo comporta, a no-stro parere, che la presidenza della commis-sione debba appartenere ad un amministra-tore, ci convinc.e della nec.essità di modifica-re la composizione della commissione ancheil fatto che il magistrato alle acque non hapiù le compet.enze che specificamente glierano nec.essarie per essere proposto comepresidente di questa commissione.

Pertanto noi proponiamo che a presiede-re la commissione per la salvaguardia di Ve-nezia sia il presidente della regione veneta.E proponiamo anche che dei due rappre-sentanti membri del consiglio l'egionale unoappartenga alla minoranza; è presente neltesto proposto un consigliere di minoranzafra i tI'e rappresentanti del comune di Vene-zia, mentre non sarebbe presente tra quellirappresentanti il consiglio regionale.

La nostra proposta di affidaI'e la presiden-za della commissione al presidente ddlal'egione è accompagnata anche dalla modifi-ca dei rappI'esentanti dei comuni al di fuoridel territorio di Venezia che, a nostro pare-re, sono rappresentati 'insufficientemente.Pertanto la commissione da noi proposta do-vrebbe avere come presidente il presidentedella regione e dovrebbe essere aumentata diun membro, oJtre ai due rappresentanti deic.omuni. Quindi non una commissione di 15ma una commissione di 17, senza che que-sto numero debba portare sfortuna.

M O D I C A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M O D I C A. Io dovrei riprendere, a pro-posito di questi emendamenti, il discorsogià fatto dalla nostra parte ieripomerig-gio a proposito dell'impianto istituzionaledella legge. Qui siamo alle specificazioni con-crete di questo impIanto. Ho già rilevato ieri,intervenendo sull' emendamento all' articolo1, che la formozione di questa commissioneintroduce una forma spuria ed anomala diapprovazione degli strumenti urbanistici co-munali, in evidente contraddizione con il re-centissimo decreto delegato di trasferimentodelle funzioni in materia di urbanistica e la-vori pubblici alle regioni che ha stabilito, nelsuo primo articolo, che tra le funzioni am-ministrative dello Stato trasferite alle regio~ni è compresa ogni funzione di approvazio-ne di ogni tipo di strumento urbanhtico co-munale.

Poichè all'articolo 6 è stabilito che la com-missione di cui ci stiamo occ.upando espri-me pareri vincolanti, circa gli strumenti ur.banistici comunali, è evidente che istituia-mo, in dispr.egio del decreto delegato primacitato e al di sopra dei poteri propri deglienti locali ad essi attribuiti dalla Costituzio-ne (artioolo 128) .e da leggi dello Stato, unnuovo tipo di poteri di controllo a caratteremisto, oon una forte presenza di rappresen-tanti delle amministrazioni centrali, c.on ciòcontraddicendo i princìpi di autonomia e lestesse norme costituzionali, nonchè calpe-stando norme di leggi vigenti ed anche re-centi.

La maggioranza ha già dimostrato ieri se-ra di tenere in nessun cale queste osserva-zioni di natura costituzionale e non man-cherà la possibilità, qualora voi insistiate inquesto atteggiamento, di richiamarvi, in tut-te le sedi opportune, di fronte alle respon-sabilità che vi assumete seguendo questastrada che a noi sembra assolutamente scor-retta.

Rinnovo pertanto in questo momento larichiesta che, sia pure in extremis, la Com-missione affari costituzionali del Senato siachiamata a pronunciarsi su questi aspetti dicostituzionalità, anche se ciò non è norma-le dispetto all'andamento regolamentare es-sendo già iniziata la votazione e la discus-sione degli emendamenti .e degli articoli. Ri-

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Senato della Repubblica ~ 1812 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

V I Legislatura

5 OTTOBRE 1972

corda tuttavia che l'articolo 40 del Regola~mento del Senato prescrive il parere dellaCommissione la come parere obbligatorio enon facoltativo quando vi siano rilevanti mo~tivi di costituzionalità. Quindi, pur non po~tendosi avanzaI'e in questo momento unarichiesta di sospensiva, ci sembra legittimoappellarci alla Presidenza di questa Assem~blea per chi,edere se essa non ravvisi la ne~cessità che, data la particolare gravità diquesti aspetti costituzionali, venga sia pur,etardivamente chiesto ed ottenuto il pareredella 1a Commissione.

L'emendamento fondamentale che propo-niamo tende a riportare la funzione di que~sto organismo nell'ambito dei poteri regio-nali, perchè propone di sostituire al primocomma le parole: «È istituita la Commis~sione per la salvaguardia di Venezia com-posta da» con le altre: «È costituita unaCommissione per la salvaguardia di Veneziapresieduta dal presidente della Regione o daun suo delegato e composta da: ». Tende cioèa riportare il ruolo (che è un ruolo transi~torio) di questa commissione nell'ambito delrispetto dei princìpi sanzionati già con ildecreto delegato di trasferimento della com~petenza nell'assetto territoriale alle regioni.

Gli emendamenti sucoessivi hanno eviden~1emente un carattere diverso. Sono emenda~menti che hanno ragione di essere soprattut~10 nell'ipotesi che l'emendamento principalenon venga accolto. Tengo però a pr,ecisareche aVI'ebbero validità anche nell'ipotesi chel'emendamento principale v,enisse accolto inquanto modificano in altri aspetti la compo~sizione di questa Commissione. Tuttavia mag~gioI'e sarebbe la loro ragione di esistere qua~lara l'emendamento principale venisse a ca~clere perchè introdurrebbero dei correttivi inun sistema che rimarrebbe sostanzialmenteinaccettabile ma che tuttavia potrebbe subirealcune moderazioni.

L'emendamento 5.3 tende a dare partico-lare rilievo nella commissione a due comu~ni del territorio interessato, il comune diChioggia e il comune di Mira, per particolari I

motivi legati all'importanza di questi centri;il comune di Chioggia, con una popolazioneeli oltre 50.000 abitanti, è dopo Venezia ilpiù importante centro interessato a questi

provvedimenti, è interessato anche al risa-namento del oentro storico al pari del co~mune di Venezia e presenta aspetti storici,ambientali, paesistici di rilevante interesse;il comune di Mira è anch'esso un grandecomune in sviluppo, interessato alla siste~mazione della laguna, oollocato su quella ri-viera del Brenta cui sono legati tanti valoristorici, paesistici ed economici di grandeimportanza. Si vorrebbe quindi dare par~ticolare funzione a questi due comuni nel~l'ambito della commissione.

L'emendamento 5.4 tende a precisare lemodalità di votazione per l'elezione dei rap~presentanti degli enti locali nella commis~sione, in modo tale da garantire la presenzadelle minoranze e la migliore funzionalitàdella commissione stessa attraverso le pos-sibilità di sostituzione dei rappresentanti.

Infine l'ultimo emendamento è diretta~mente collegato con il primo perchè servea sostituire alla presidenza affidata al ma-gistrato delle acque quella del presidentedella regione Veneto. Questa evidentementesarebbe una conseguenza dell'approvazionedel primo emendamento da noi proposto.

Concludo questa mia esposizione richia-mando ancora una volta la vostra attenzio-ne sul fatto che qui non si tratta di avan-zare proposte ispirate da particolari motividi parte, ma semplicemente di .richiamarel'osservanza di norme costituzionali e dileggi che la vostra stessa maggioranza havoluto ed ha sanzionato con il suo voto inaltre occasioni e che stanno a fondamentodi quel corretto rapporto tra i diversi or~gani dello Stato che dovrebbe essere nostrapreminente cura garantire, mantenere e sal-vaguardare in questa fase così delicata didecollo e di avvio dell'esperienza del nuovoordinamento regionale.

P RES I D E N T E Senatore Mo~dica, vuole spiegare per favore (in quantonon ho ben capito) l'appello che ella fa allaPresidenza per quanto riguarda l'obbligato~rietà di certi pareri?

M O D I C A. Mi riferivo all'articolo 40del Regolamento, che mi sembra (adessonon ho sott' occhio il testo) che dica che,

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Senato della Repubblica ~ 1813 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

quando vi siano motivi di costituzionalitàparticolarmente riLevanti, sia obbligatorio ilparere della la Commissione.

P RES I D E N T E. È obbligatorioda parte mia richiedere il parere della 1a

Commissione ma, scaduti i termini, se lata Commissione non lo ha espresso, la Com~missione competente o insiste o procede.

M O D I C A. Questo mi è noto, signorPresidente, però sta di fatto che il suo in~vita, rivolto nella seduta dello agosto, aconvocare la Commissione per esprimere ilparere non è stato raccolto non tanto dallaCommissione, che si è riunita soltanto que~sta sera per la prima volta dopo quel suoinvito, ma dal suo Presidente, che non haproceduto alla convocazione. Io chiedevo sefosse possibile in qualche modo rimediare aquesto grave inconveniente.

P RES I D E N T E. Ho già rimediatorichiamando l'attenzione del Presidente del~la 1a Commissione su quello che doveva faree che ha cominciato a fare questa sera. Nonpotevo più rimediare per quanto riguardaquesto caso dato che la Commissione com~petente (lavori pubblici) aveva creduto dinon dover insistere per avere il parere,ma di procedere nei suoi lavori. Questo perla chiarezza.

M O D I C A. Grazie.

C I FAR E L L I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C I FAR E L L I. Onorevole Presidente,onorevoli colleghi, l'emendamento S. 6 ten~de ad introdurre tra i componenti della com-missione per la salvaguardia di Venezia unrappresentante dell'UNESCO. Vorrei aggiun-gere, onorevole Presidente, presentando, semi è consentito (e credo di sì), un subemen~damento migliorativo dell'emendamento, cheil rappresentante dell'UNESCO sia di cit~tadinanza italiana. Quindi l'emendamentosuonerebbe così: «Un rappresentante del-l'UNESCO di cittadinanza italiana ». Mi pare

5 OTTOBRE 1972

che non occorra molto per chiarir:e questaproposta.

Sappiamo tutti che cos'è l'UNESCO: èl'organizzazione delle Nazioni Unite che sioccupa dei vasti problemi morali e culturali.È un'organizzazione che nel mondo si è af-fermata con un prestigio notevolissimo enella quale noi siamo rappresentati attiva~mente e degnamente. Ricordo che i famositempli Abu Simbel in Egitto furono salvatiattraverso una collaborazione internazionaleappunto sotto l"egida dell'UNESCO.

Che l'UNESCO per Venezia abbia avutouna particolare sensibilità ed abbia tuttorauna sollecitazione per !'intervento di uomi~ni di valore, che comunque abbia .creato inrelazione al problema di Venezia un'atmo~sfera particolarmente favorevole in tutto ilmondo, è a tutti noto, e sarebbe un fuord'opera se insistessi per ricordarlo qui aglionorevoli colleghi. È parso perciò a noi re-pubblicani che, nel momento in cui variamoquesta legge per la salvaguardia di Venezia,sia bene creare questo aggancio permanentee questo punto di riferimento, che darà mag-giore prestigio a quello che noi facciamo edarà un apporto serio, comunque altamen-te qualificato, alla commissione per Vene-zia, la quale da oggi e per parecchio tempoancora dovrà affrontare scelte difficili e unquotidiano sforzo per impedire la degrada~zione e avviare la ripresa della città di Vene~zia, delle altre città di cui parliamo e dell;}laguna tutta intera.

Il nostro emendamento S. 2, onorevole Pre-sidente, vuole in sostanza significare il ri~pristino del testo originario del Governo,per quanto riguarda questa legge. S'intendeche non potevamo scrivere qui: {{ ripristinodel testo del Governo ». Infatti questo te-sto fu modificato dal Senato, per cui è ve~nuto fuori il testo del Senato, ora all'esamedell' Assemblea.

Vorrei dire che noi ci riferiamo, come mol~ti colleghi ricorderanno e come tutti i col~leghi avranno modo di rilevare, ad una que~stione delicata, importante, che attiene alfunzionamento della commissione per la sal~vaguardia di Venezia, qualora si verifichi uncontrasto in materia squisitamente tecnicafra coloro che hanno maggiori responsabi~

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Senato della Repubblica ~ 1814 ~ VI Legislatura

5 OTTOBRE1972:na SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

lità (dico il magistrato alle acque, il medicoprovinciale, il sovrintendente ai monumen~ti) e il resto della commissione. Se, in re-lazione all'apprezzamento delle soluzioni diloro competenza, questi funzionari respon~sabili di settori dell'amministrazione si tro~vino in contrasto con la commissione, essipossono chiedere il parere dei supremi con~sessi tecnici della Repubblica (come del Con~siglio superiore delle belle arti, di quellodella sanità o di quello dei lavori pubblici).

Nel testo originario del Governo, era det-to: «il parere di questi consessi è vincolan~te », cioè essi indicano una soluzione da cuinon è lecito scostarsi. Sin dalla precedentediscussione nella passata legislatura ho avu-to l'onore di sost'enere che questo è con~forme al sistema del nostro ordinamento.Se vi è un contrasto tra il consiglio comu-nale e l'ufficiale sanitario, in sede tecnicaprevale la posizione dell'ufficiale sanitario.Però a questa indicazione proposta dal Go~verno fu allora opposto che si sarebbero avu-te delle lungaggini, delle discussioni, delleattese su problemi importanti e che quindibisognava ovviare agli inconvenienti pra-tici. Allora fu proposto ed accolto il siste-ma del termine: entro trenta giO'rni ciascunconsesso tecnico nazionale deve pronunciar-si e questi trenta giorni sono al massimoprorogabili a sessanta. Ove questo vengaaccolto ~ ed io sono favarevole, perchè

nan vogliamO' incidere su questa correttivogià introdotto dal Senato ~ riteniamo che

si debba evitare una riconsiderazione taleda blaccare delle saluziani e soprattutto chesi debbano evitare retoriche interpretazio~ni dell'autonomia e del prestigio di enti.Oui si tratta di soluzioni tecniche su pro~blemi squisitamente tecnici, sui quali ven-gono ad esprimersi i consigli più alti chenel nostro ordinamento sono previsti: adessi soltanto spetta, in sede tecnica, l'ulti~ma parola.

Propaniama che sia ripristinato il testoariginario del Governo, che cioè sia detto cheil parere di questi enti è vincolante.

P R E M O L I. Damando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P R E M O L I Signor Presidente, allamia abituale brevità, questa volta, si aggiun~ge anche la consideraziane che praticamen~te noi liberali sosteniamo la tesi pO'co faesposta dal collega senatore Cifarelli. Co-munque sono del parere che ogni emenda-mento chiaro si illustra da sè; voglio, però,ad abundantiam affermare che il nostroemendamento non sottintende alcuna volon-tà di ledere, come si è detto da qualche par~te, o di disattendere la volontà e le compe-tenze locali, nè nasconde il proposito di af~fidare alle cosiddette autorità centrali pate~ri decisionali che, in qualche moda, possonorappresentare una forma di sapraffazione.

Noi vogliamo solo difendere la validitàdi un giudizio tecnica e di competenza spe~cifica, laddove esso si presenti contro l'even~tualità che questa giudizio venga respintoda una maggioranza composita, qual è quel~la dei membri della commissione per la sal-vaguardia di Venezia, la quale nei sua i varimembri non può qualche volta essere altret-tanto qualificata ad esprimere un parere de-finitivo, in contrasto con i competenti dellamateria. Voglio sottolineare che, da partenostra, non c'è nessuna volontà di difendereuna autarità centrale contro le autorità 'Pe~riferiche. Si noti, tra l'altro, che in tema diinquinamento il parere vincolant,e spetta almedico provinciale, e cioè ad una autoritàlocale, proprio a riconferma dell'esigenza diun giudizio di merito difficilmente contesta-bile su temi di 'importanza particolare, qualil'inquinamento, l'equilibrio idralagico-idrau-lico lagunare, la salvaguardia dell'ambientepaesistico ed artistico.

Per tutte queste considerazioni mi sem~bra veramente oppartuno ritornare al testoprimitivo del Governa e, attraversa questoemendamento, sulla strada del buonsensa.

P RES I D E N T E. Invito la Commis-sione ad esprimere il parere sugli emenda~menti in esame.

T O G N I, relatore. Non posso esprime~re parere favorevole all'emendamentO' 5. '7perchè modifica la compasizione della com-missione di salvaguardia che è stata oggettodi una calibratura particalarmente attenta ed

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Senato della Repubblica ~ 1815 ~ V 1 Lf::l;l:>lUlUf U

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

accurata. Non posso accogliere neanche la se-conda parte dell'emendamento. Lo stesso di-casi per l'emendamento 5. 1: credo che nellediscussioni che hanno avuto luogo a que-sto proposito ci si sia resi conto che preoc-cupazione del Governo e della Commissioneè stata sempre quella, fin dal progetto origi-nario di otto mesi or sono, di creare un or-ganismo al capo del quale vi sia una perso-na altamente responsabile che non sia sot-toposta a pressioni politiche o amministra-tive, una persona soprattutto che sotto ilprofilo tecnico ~ non dimentichiamo che aquesto proposito ogni azione, ogni iniziativa,ogni intrapresa hanno un nesso e un'inciden-za di carattere tecnico, concernente !'idrau-lica o la tecnica delle costruzioni ~ sia qua-

lificata. Il presidente della regione, con tuttoil rispetto e la deferenza che dobbiamo ave-re per i presidenti delle regioni, indubbia-mente benemeriti nel campo generale ammi-nistrativo e pO'litico, non ha quella prepa- ,razione che occorre per presiedere un corpoaltamente specializzato e responsabile co-me è quello del comitato di salvaguardia.Non si tratta di prendere decisioni ammi-nistrative, ma di vagliare, a volta a volta,che le decisioni che gli altri organi prendonosiano rispondenti in tutto e per tutto alleesigenze tecniche, ecologiche, eccetera.

Per quanto riguarda l'emendamento 5.6,non ho nulla in contrario ad accoglierlo.

L'emendamento 5.3 porterebbe ad un'ulte-rior~e inazione nel comitato di salvaguardiache appunto è stato calibrato, come primaprecisavo, nel numero e nelle rappresentan-ze: pertanto non è possibile accoglierlo.

Non è possibile nemmeno accogliere loemendamento 5.4, perchè i dettagli circa lanO'mina dei rappresentanti devono esser.e rin-viati alla responsabilità e ai regolamenti deisingoli enti locali: ogni comune e ogni pro-vincia hanno un regolamento attraverso ilquale viene stabilito come. si nominano o sieleggono coloro che devono andare a rappre-sentare il comune o la provincia in altri or-gani. Quindi volere fin da ora entrare, canuna nostra decisione, nel funzionamento in-terno dei comuni, della provincia e della re-gione non potrebbe ess,ere apprezzato.

Particolare preoccupazione mi ha dato emi dà l'emendamento 5.2 che è stato benspiegato, con la competenza che lo distingue,dall'amko CifarelH: esso tende a ripristi-nare il testo governativo che stabiliva che iJricorso presentato circa determinate delibe-re al Consiglio superiore dei lavori pubbli-ci, al Consiglio delle belle arti, al Consigliosuperiore della sanità, eccetera dal rappre-sentante nel comitato di salvaguardia, dovevaavere valO're determinante e precludentequalsiasi ulteriore iter. Senonchè questo pun-to è stato lungamente discusso dalla Com-missione, in prima lettul1a. Fu poi discussoin Assemblea, e 1'8a Commissiane lo ha nuo-vamente discusso in questa tornata, ribaden-do il concetto della possibilità di un nuovoricorso all'organo di salvaguardia nell'even-tualità che la risposta negativa dell'organoconsulente nazianale fosse tale da non sod-disfare sia pure in seconda lettura la volontàe !'interesse dei componenti il comitato disalvaguardia. Non dimentichiamo che in fon-do il comitato di salvaguardia è compostoda persone altamente responsabili e per que-sto ci siamo fatti carico di non inflazionarlo,di non inserirvi persone che possono averetutti i titoli di rappresentatività, ma chenon possono avere la competenza necessariaper far parte di un organo di questo genere.

Pertanto, nel ripetere che il parere dellaCommissione è di mantenere il testo del di..segno di legge, non posso che rimettermi alGoverno e all'Assemblea.

Per quanto riguarda l'emendamento 5.5,per i motivi già espressi non è possibile ac-coglierlo. Comporterebbe ,infatti il capovol-gimento dell'equilibrio già stabilito dall'ar-ticolo stesso.

Circa l'emendamento 5.8, non ho bisognodi ripetermi perchè ho già precisato il pun-to di vista della Commissione per quanto ri-guarda l'emendamento 5.2.

P RES I D E N T E. Quindi, nel rimet-tersi al Governo e all'Assemblea, preferiscel'emendamento 5.2 al 5.8.

T O G N I, relatare. Sì, signor Presidente.

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Senato della Repubblica ~ 1816 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere.

* G U L L O T T I, Ministro dei lavori pub-Mici. Signor Presidente, onorevoli senatori,es.primo parere contrario agli emendamenti5.7 e 5.1, parere favorevole aH'emenda~mento 5.6, contrario agli emendamenti 5.3.5.4, 5.5.

Per quanto riguarda gli emendamenti 5.8e 5.2, essendovi obiettivamente elementi po-sitivi, pur destando questi emendamenti del~le preoccupazioni, mi rimetto all'Assemblea,esprimendo una preferenza per l"emenda~mento 5.2.

P RES I D E N T E. Senatore Premoli,insiste per la votazione dell'emendamen-to 5. 8?

P R E M O L I. Onorevole Presidente, ri-tiro l'emendamento, ma onestamente nonriesco a oapire i motivi della preferenza perl'emendamento 5.2 poichè i due emendamen-ti dicono la stessa cosa.

P RES I D E N T E. Il relatore lo prefe-risce perchè è più telegrafico.

Metto ai voti l'emendamento 5.7, presen-tato dal senatore Grossi e da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

J\Jon è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5.1, presen-tato dal senatore Modica e da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento5.6, presentato dai senatori Cifarelli, Mazzeie Venanzetti, con l'aggiunta delle parole: « dicittadinanza italiana)} dopo le parole: «unrappresentante dell'UNESCO }} proposta dal-lo stesso senatore Cifarelli.

L A N F R È. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L A N F R È. Signor Presidente, desiderodire che noi siamo favorevoli al testo origi-nario dell'emendamento, cioè che venga in-cluso un rappresentante dell'UNESCO. L'ag-giunta tendente a far sì che questo rappre-sentante sia cittadino italiano lascia vera-mente perplessi: dopo aver dato un dcono~scimento a questa organizzazione che ha stu-diato a fondo i problemi della città e che haanche predisposto dei piani di concreti aiutieconomici, non ci pare giusto porre delle li-mitazioni e precisare che il rappresentantedebba essere cittadino italiano. L'UNESCOdeve essere sovrana nello scegliere il suorappresentante. Noi quindi chiediamo chel'emendamento venga lasciato nel t'esto ori-ginario; altrimenti facciamo nostro tale testoe chiediamo che venga messo ai voti.

P RES I D E N T E. Io non ho voce incapitolo per scegliere gli emendamenti. Fac-cio osservare che questa commissione ha deipoteri anche deliberanti e mi domando sesia opportuno che ad un organismo delibe-rante della Repubblica italiana partecipinostranieri con voto capace di alterare le deci-sioni.

Non so se ho compreso bene il suo emenda~mento, senatore Cifarelli. Lo volevo spiega-re, ma meglio di me lo può fare il presen-tatore.

Ha facoltà di parlare il senatore Cifarelli.

C I FAR E L L I. Io avevo formulatol'emendamento, direi, sotto l'aspetto poli-tico, come mi fa piacere abbia colto ancheil collega Lanfrè. Però quello in oggetto è unorgano amministrativo, le cui deliberazionipossono essere impugnate davanti alla giu-risdizione amministrativa; ed io non vorreiche un difetto drca la cittadinanza, da par-te di chi, stante il nostro ordinamento, par-tecipi a questo organo, possa portare ad in-validazioni o difficoltà.

Quindi, nel confermare in pieno non soloil mio omaggio all'UNESCO, di cui siamo

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Senato della Repubblica ~ 1817 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

parte, ma anche un riconoscimento verso ciòche ha fatto di veramente utile, consigliereidi operare con relativa cautela.

O L I V A. Domando di parlare per di~chiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

O L I V A. Poichè si discute di un emen~damento all'emendamento, mi si consenta. . .

P RES I D E N T E. Per l'esattezza, se-natore Oliva, è un completamento dell'emen~damento presentato dal senatore Cifarelli,completamento proposto al momento dell'il~lustrazione dell'emendamento dallo stessopresentatore.

O L I V A. Comunque desidero dire chel'osservazione fatta dal Presidente (che cioèla Commissione di cui si tratta è un organoinvestito di poteri pubblici e comporta per-ciò per i suoi membri la necessità della cit~tadinanza italiana) può anche suggerire lasoluzione: che cioè resti ben chiaro dagliatti parlamentari che, trattandosi per l'UNE~SCO di nominare un suo rappresentante inseno ad un organo pubblico italiano, essonon possa essere che un cittadino italiano.Perciò non è forse neppure necessario preci~sarlo expressis verbis.

P RES I D E N T E. Senatore Cifarelli,vuole dire il suo parere dopo aver udito quan~to ha detto il senatore Oliva?

C I FAR E L L I. Se non ho capito male,il suggerimento del collega Oliva sarebbe dilasciare il testo qual è, ma che risulti dagliatti parlamentari che la scelta deve caderesu un cittadino italiano.

O L I V A. Come per tutti i membri delcomitato.

N E N C IO N I. Mi pare che sia logico.

C I FAR E L L I. Signor Presidente, sequesto risulterà dagli atti parlamentari, inmodo che non potremo avere difficoltà, iotornerei all'originaria formulazione.

P RES I D E N T E. Metto allora ai votil'emendamento 5.6 nel testo originario pre-sentato dal senatore Cifarelli e da altri se~natori, accettato dalla Commissione e dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5.3, presen-tato dal senatore Modica e da altri senatori,non accolto nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5.4, presen-tato dal senatore Modica e da altri senatori,non accettato nè daUa Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5. 2, presen~tato dal senatore Cifarelli e da altri senatori.per il quale la Commissione ed il Governo sisono rimessi all'Assemblea. Chi l'approva èpregato di alzare la mano.

È approvato.

Metto ai voti l'emendamento 5. 5, presen~tato dal senatore Modica e da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 5 nel testo emen~dato. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

È approvato.

Passiamo all'esame dell'articolo 6. Se nedia lettura.

T O R E L L I, Segretario:

Art. 6.

La Commissione per la salvaguardia diVenezia esprime il proprio parere sui pro-getti degli strumenti urbanistici dei comunidel comprensorio e del Consorzio per il porto

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1818 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

e la zona industriale di Venezia~Marghera,che vengono redatti o modificati ai fini delloro adeguamento al piano comprensoriale.

Dalla data di entrata in vigore della pre~sente legge e fino all'approvazione degli stru~menti urbanistici suddetti, non possono es~sere autorizzate od eseguite opere, anche suterreni demaniali, nel territorio dei comuniindicati al precedente articolo 2 e della la-guna veneta, senza il parere favorevole dellaCommissione di cui al precedente articolo 5. l

A tal fine le richieste di licenza ediliziasono trasmesse dal sindaco alla predettaCommissione corredate del parere della com~missione edilizia.

La Commissione per la salvaguardia diVenezia accerta, in non oltJ:1e30 giorni, che leopere da eseguire non siano in contrasto conle finalità indicate dall'articolo 1 della pre~sente legge e con gli indirizzi fissati dal CIPEai sensi del precedente articolo 2.

Approvato il piano comprensoriale l'ac~certamento è effettuato tenendo presenti leprevisioni di tale piano.

I pareri espressi dalla Commissione perla salvaguardia di Venezia sono vincolantie sostituiscono tutte le autorizzazioni od ipareri richiesti in materia dalle vigenti di~sposizioni di legge, salvo quanto previsto peril rilascio della licenza edilizia dal terzocomma del presente articolo.

I provedimenti adottati dal sindaco aisensi del presente articolo sono definitivi.

P RES I D E N T E. Si dia lettura deitre emendamenti presentati all'articolo 6.

T O R E L L I, Segretario:

Dopo il primo comma inserire il seguente:

{{ Dalla data di. entrata in vigore della pre~sente legge e fino all'approvazione del pianocomprensoriale non sono consentite utilizza~zioni della parte della terza zona industria-le già imbonita ».

6.3 IL GOVERNO

Al secondo comma, sostituire la parola:{{ suddetti », con le altre: {{redatti o modi-

ficati in conformità al piano comprensoriale,nel territorio compreso nel perimetro lagu~nare ».

6.1 ABENANTE, CAVALLI, CHINELLO, CE-

BRELLI, MADERCHI, MINGOZZI, PI~

SCITELLO, SEMA

Dopo il terzo comma, inserire il seguente:

{{ Nel restante territorio comprensorialedevono essere sottoposti al parere della com~missione di cui all'articolo 5 solo gli inse-diamenti industriali, le opere pubbliche e leinfrastrutture intercomunali di rilevante im.~teresse, le lottizzazioni residenziali e turi~stiche ».

6. 2 ABENANTE,CAVALLI,CHINELLO, CE-BRELLI, MADERCHI, MINGOZZI, PI~

SCITELLO, SEMA

G U L L O T T I, Ministro dei lavori pub~blici. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* G U L L O T T I, Ministro dei lavori pub~bliei. Sarò brevissimo nell'illustrazione del~l'emendamento 6.3. Mi pare che esso rien~tri perfettamente nella logica della leggee la completi. È stato detto che è superfluo,ma a me non pare. Certo, tutta la logica del~la legge comporta una serie di garanzie e af-fida al piano comprensoriale la sistemazionedi tutta l'area. Se mi permette, signor Presi~dente, io vorrei aggiungere perchè credo checosì sia più chiaro, la parola « area ». Per cuisi dovrebbe dire: {{... dell'area della terzaparte della zona industriale ». Mi pare cheanche dal punto di vista della lingua italia~na questa dizione sia migliore. Non credoquindi che ci sia molto da aggiungere.

P RES I D E N T E. Bisognerebbe dire:{{ . . .dell'area della parte... ».

G U L L O T T I , Ministro dei lavori pub-blici. {{... dell'ar.ea della parte della terzazona industriale ». (Interruzioni dall'estremasinistra).

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Senato della Repubblica ~ 1819 ~ VI Legislatura

5 OTTOBRE197237a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. Bisogna dire'« . . .dell'area della parte della terza zona in~dustriale già imbonita ». Bisogna inserire laparola « parte », perchè è la parte già imbo~nita. Meglio ancora si dovrebbe dire: « ...del-l'area della parte già imbonita della terzazona industriale ». Però qui è meglio non ad-dentrarci in tutte queste cose, visto che ilsenatore Oliva ha grande confidenza nell'in-terpretazione degli atti parlamentari.

Onorevole Ministro, qual è allora la dizio-ne che lei propone?

G U L L O T T I , Ministro dei lavori pub-blici. Signor Presidente, propongo la seguen~te nuova formulazione dell'emendamento6.3:

Il secondo comma è sostituito dal seguente:

« Dalla data di entrata in vigore della pre-sente legge e fino all'approvazione del pianocomprensoriale non sono consentite utiliz-zazioni della parte dell'area della terza zonaindustriale già imbonita. Fino all'approva-zione degli strumenti urbanistici di cui alprimo comma, non possono essere autoriz-zate od eseguite opere, anche in terreni de-maniali, nel territorio dei Comuni indicatial precedente articolo 2 e della laguna ve-neta, senza il parere favorevole della Com-missione di cui al precedente articolo 5 ».

Non mi sembra quindi che ci sia ancoraqualcosa da aggiungere a quanto già detto;il Governo con queste modifiche e integra-zioni ha voluto sottolineare di condividere1'opportunità e la necessità di porre un fer-mo all'imbonimento di tutta la laguna, inparticolare perchè sia estesa a questa zonatutta la potestà di chi dovrà provvedere alpiano comprensoriale. Si prevede in altreparole una salvaguardia da eventuali atti chepossano avvenire, anche se nella logica dellalegge mi pare che questo sia difficilmenteprevedibile.

C E B R E L L I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C E B R E L L I Signor Presidente, il-lustrare i due emendamenti di cui siamo fir-matari significa praticamente parlare del-l'articolo 6, mettere cioè in rilievo le carattè-ristiche di quest'articolo che fissa i compitidella commissione nel senso che essa deveesprimere parere a carattere vincolante sututti i progetti urbanistici concernenti i]comprensorio nella zona industriale di Vene~zia-Marghera.

In particolare, con l'articolo 6 si sottoli-nea ]'indispensabilità del parere della com-missione per l'esecuzione di qualsiasi costru-zione edilizia nel territorio comprensorialee della rispondenza delle opere da erigerecon le ,finalità e le direttive fissate dal CIPE.Ci troviamo di fronte ancora una volta ad

, uno strumento, la commissione, che accen-tra ogni potere.

La nostra posizione politica l'abbiamoespressa già precedentemente. Di conseguen-za i nostri emendamenti stanno all'internodel discorso che fanno gli estensori dell'ar-ticolo 6; un discorso ~ come già abbiamodetto ~ molto lontano dalle nostre posi-zioni. Con i nostri due emendamenti ci pro~poniamo semplicemente di tentare di miglio-rare questo discorso che non è certo il no~stro: questo è il punto che teniamo a sotto-lineare.

In che senso migliorare l'articolo 6? Nelsenso di precisare meglio i compiti dellacommissione in quanto in base a questi com~piti, così come sono fissati nell'articolo 6, lacommissione ha poteri complessivi su tut-to il territorio del comprensorio, sopraffa~oendo così l'autonomia dei comuni, dei po-teri locali, creando delle condizioni estre-mamente complesse per poter decidere sulleopere, soprattutto sull'edilizia. Ci verrem-mo cioè a trovare di fronte a questo assurdo,che rischia il ridicolo, che un cittadino abi-tante nel comprensorio per costruire un ca~mino o un pollaio dovrebbe chiedere il parere« vincolante» della commissione. Ci verrem-mo a trovare inevitabilmente di fronte aduna macchina tale per cui le pratiche si ac-cumulerebbero non so bene in quale ufficiodella Commissione.

L'intendimento quindi dei nostri emenda-menti, e soprattutto dell'emendamento 6. l, è

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1820 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

quello di fissare i compiti della commissioneper la salvaguardia di Venezia all'interno delperimetro lagunare, dando cioè alla commis-sione compiti di parere vincolante su tuttajl'area entro il perimetro della laguna. Questoemendamento è all'interno del vostro discor-so e cerca di migliorarlo, discorso ripetoche non è il nostro. La differenza di compiti

('e sulla quale vorremmo si fosse fatta unariflessione) della commissione per la salva-guardia di Venezia che proponiamo riguardail rimanente territorio del comprensorio, lad-dove cioè noi pensiamo che i pareri dellacommissione dovrebbero esprimersi soltan-to per quanto riguarda gli insediamenti in-dustriali, per le opere pubbliche e le infra-strutture intercomunali di rilevante inte-resse, per le lottizzazioni residenziali e tu-ristiche; lasciando quindi tutta la rimanenteparte al potere locale, all'amministrazionecomunale. Non riusciamo a capire perchè lacommissione debba dare il parere anche suuna licenza edilizia di questo o di quell'altrocomune, o magari per la costruzione di unpollaio ~ come ho già detto ~ se vogliamoestremizzare e rendere ridicola l'assurditàdell'affermazione contenuta nell'articolo 6.Perchè al comune deve essere tolto questopotere, questa sua autonomia che nel casospecifico significa riconoscergli una insosti-tuibile capacità di stabilire se una licenzabisogna daI1la o meno e in che termini?

Dobbiamo pur riconoscere (il comune èuna entità che partecipa alla costruzione del-la struttura della Repubblica italiana, che èfissata dalla Costituzione) al comune questacapacità di responsabilità, perchè se nonpartissimo da questo principio la conseguen-za sarebbe quella di dover eliminare l'entecomune.

Ecco quindi perchè noi vi diciamo: diffe-renziamo i compiti della commissione per lasalvaguardia di Venezia, riconducendo al-l'amministrazione comunale il suo potere, lacapacità propria dell'amministrazione co-munale e dell'ente comune di una responsa-bilità in ordine ai problemi soprattutto edi-lizi e urbanistici.

Questo è il senso dei nostri due emenda-menti. È una proposta che non stravolge as-solutamente nè l'articolo nè tanto meno la

legge, come spesso il relatore, senatore To-gni, ha affermato in questa e in altre sedi. Èuna proposta che fino a questo momento nonha trovato degli argomenti contrari possi-bili a recepirsi. Infatti l'unico argomentoche ho sentito finora è stato che le nostreproposte verrebbero a determinare delle con-fusioni e degli equivoci. Quali confusioni?Quali equivoci? Riconoscendo all'ammini-strazione comunale il suo potere non riuscia-mo a capire quali equivoci potrebbero sca-turirne. Gli equivoci e le confusioni semmaiverrebbero se dovessimo mantenere questopotere alla commissione su tutta l'area delterritorio comprensoriale. Lì sì che verrebbe-ro confusioni, farraginosità, equivoci; lì siche sarebbe legittima una serie di sospetti.Riflettete: se non portate argomenti di altrogenere, diventano legittimi anche i sospettiperchè diventa incomprensibile questa vostracaparbietà che vi porta a respingere pregiu-dizialmente e senza argomento questi duenostri emendamenti.

Ripeto che i nostri emendamenti sono al-l'interno del vostro discorso, non del nostro;tendono a migliorare una impostazione vo-stra, non nostra, perchè noi avremmo datotutt'altra impostazione. Lo abbiamo dichia-rato prima, lo abbiamo ribadito più voltenel corso di questa discussione, lo ribadiamoancora adesso. Ecco perchè questi nostri dueemendamenti devono essere considerati co-me l'occasione per migliorare il nostro di-scorso, ecco perchè vi rivolgo un appello aduna maggiore riflessione e a voler accoglierequesti nostri due emendamenti. Grazie.

P RES I D E N T E. Invito la Commis-sione ad esprimere il parere sugli emenda-menti in esame.

T O G N I, relatore. Non è possibile dareparere favorevole agli emendamenti 6. 1 e6.2 perchè entrambi sono limitativi: l'uno èlimitativo della zona, l'altro delle competen-ze del comitato di salvaguardia che noi in-tendiamo che abbia invece una competenzagenerale su tutto quanto riguarda le inizia-tive, le costruzioni e quant'altro interessi lazona di salvaguardia.

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Senato della Repubblica ~ 1821 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

Per quanto riguarda l'emendamento go-vernativo, riferendomi alla dichiarazione cheho fatto all'inizio delle risposte, debbo affer-mare che, esulando questo dalla materiae dagli indirizzi che sono stati scelti ed ap-provati in sede di Commissione, non possoesprimere un parer'e, rimettendomi al Gover-no e all'Assemblea.

P RES I D E N T E. Passiamo alla vota-zione dell'emendamento 6.3 presentato dalGoverno.

C H I N E L L O . Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C H I N E L L O . On'Orevole Presidente,riprendiamo il discorso che abbiamo fattopoc'mnzi...

P RES I D E N T E . Ma dél!1 punto incui lo abbiamo lasciato!

C H I N E L L O . D'accordo: non voglioripetere argomenti già noti. Quello che vor-rei sottolineare sulla quesHone è che rico-nosco che, sul piano formale, si sono compiu-ti dei passi in avanti, ma solo sul piano for-male. Ed aLlora sono anche disponibile aprendere per buona questa proposta: checioè rimandiamo tutto al piano compren-soriale.

Se voi credete sul serio al piano compren-soriale, allora dovete dichiarare subito chela scelta a favore o contro l'autostrada Ve-nezia-Monaco la rinviate al piano compren-soriale.

T O G N I , relatore. Di quest'O parleremoall'articolo che lo riguarda: non avete nes-suna nov,ità da dire, ripetete sempre le stes-se cose!

C A V A L L I. Lei invece, quando rispon-de, è originale!

C H I N E L L O . Scusi, onorevole Presi-dente, io non voglio fare polemica: vorreifare un ragionamento ,e il ragionamento è

che, se voi dite sul serio ~ come è giusto ,e

come noi siamo d'accordo ~ che le scelteoperative sono rinviate al piano comprenso-riale, dovete essere cunseguentI fino in fondoe quindi dovete rinviare al piano comprenso-riale tutte le scelte operative, compresa l'au-tostrada Venezia-Monaco.

Se non accettate questa proposta significache avete una riserva di fondo sulla stessaproposta che voi fate. E vi spiego dove stala riserva (chiederei l'attenzione dell'onore-vole Ministro). Vorrei dare un'ulteriore spie-gazione rispetto a quella che davo prima:queste aree imbonite della parte della terzazOIlla industriale non sono quelle collegatealla terraferma, alla Romea, ma sono quellesul fronte laguna, per cui fra le aree attual-mente imbonite e la terraferma, cioè la Ro-mea, c'è queHo spazio che oggi è misto fraacque e terra, che in parte è stata imbonitoe in parte no.

Allora, se voi volete usare le aree già im-bonite, siete costretti a imbonire Je spalledi queste aree. Ed allora cosa vuoI dire que-sto vostro discorso, che significato ha? VuoIdire che voi fate questa propasta in modopuramente strumentale per sl1'pe~are unadifficoltà politica che voi avete oggi e chepoi andrete avanti per la vos>trastrada; e loriconfermate quando non volete discuteresulla questione dell'autostrada.

Non sono le stesse case, senatore Togni:sono cose diverse. È lei che fa finta di [lansentire mai quello che diciamo ,e le nostreargomentazioni. Lei ci deve rispondere nelmerito delle cose che diciamO' e le cose cheabbiamo detto sono queste e provi a smen-tirle, se è capace.

T O G N I , relatore. Un'altra volta.

C H I N E L L O . Questa è una dichiara-zione di impotenza.

T O G N I , relatore. Siete voi impotentiperchè non avete mai una novità. Ripetetesempre le stesse cose.

C H I N E L L O . Quindi anche questoemendamento è formale, non concede nulla.Per questo voteremo contro.

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Senato della Repubblica ~ 1822 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

P RES I D E N T E. Poichè nessUlll al-tro domanda di parlare per dichiarazionedi voto, metto ai voti l'emendamento 6.3presentato dal Governo. Chi l'approva è pre-gato di alzare la mano.

È approvato.

È quindi precluso l'emendamento 6.1 delsenatore Abenante e di altri senatori.

Metto ai voti J'emendamento 6.2, presen-tato dal senatore Abenante e da altri se-natod. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 6 nel testo emen-dato. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

È approvato.

Passiamo all'esame dell'articolo 7. Se nedia lettura.

T O R E L L I , Segretario:

TITOLO III

Art. 7.

Sono di competenza dello Stato ~e se-guenti opere:

a) riduzione dei livelli marini in lagunae malrginamenti Jagunari;

b) opere portuali marittime e di difesadel litorale;

c) restauro degli edifici demaniali;

d) esecuzione di opere di consolidamen-to delle costruzioni e di sistemazione diponti, canali e di fondamenta sui canali;

e) sistemazione di corsi d'acqua natu-rali e di frane interessanti 1a salvaguardiadi Venezia e della sua laguna;

f) esecuzione delle opere di difesa dall-

!'inquinamento dell'aria e delle acque na-tl.1Jrali;

g) restauro e conservazione del patri-

monio artistico mobiliare.

P RES I D E N T E. Su questo articolosono stati presentati alcuni emendamenti.Se ne dia lettura.

T O R E L L I , Segretario:

Sostituire le palole: «Sono di competen-za dello Stato le seguenti opere: », con lealtre: «Ferme restando le competenze dellaRegione Veneto in materia di urbanistica, diviabilità, acquedotti e lavori pubblici di in-teresse generale, secondo quanto dispostodal decreto del Presidente della Repubblica15 gennaio 1972, n. 8, sono a totale caricodello Stato le seguenti opere: ».

7.3 ABENANTE, CAVALLI, CHINELLO, CE-

BRELLI, MADERCHI, MINGOZZI, PI-

SCITELLO, SEMA

.41 primo comma, dopo le parole: «le se-guenti opere », inserire le altre: « per la cuiesecuzione è delegata la Regione ».

7.4 CAVALLI, ABENANTE, CEBRELLI, CHI-

NELLO, MADERCHI, MINGOZZI, PI-

SCITELLO, SEMA

Al primo comma, lettera a), sostituire laparola: «dduzione» con l'altra: « regola-zione }}.

7.5 CIFARELLI, MAZZEI, VENANZETTI

Alla lettera e), in fine, aggiungere le pa-role: « comprese le isole ed i margini la-gunari; ».

7. 1 LANFRÈ, CROLLALANZA, NENCIONI

Al primo comma, sopprimere la lettera f).

7. 6 GROSSI,PIERACCINI,AVEZZANOCo-MES, VIGLIANESI

Alla lettera f), in fine, aggiungere le pa-role: « quando non tempestivamente ese-guite dai responsabili degli ilnquinamenti

medesimi }}.

7.2 LANFRÈ, CROLLALANZA, NENCIONI

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Senato della Repubblica ~ 1823 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E . Si dia altresì let~tura degli articoli aggiuntivi.

T O R E L L I , Segretario:

Dopo l'artlcolo 7, inserire il seguente:

Art. ....

« L'esecuzione delle opere di cui al prece~dente articolo 7 è affidata in concessione allaRegione del Veneto. In tal caso gli organidecentrati delle amministrazioni statali com~petenti esercitano per mezzo degli uffici pe~riferici la vigilanza sull'appalto e sull'esecu~zione delle opere, provvedono al pagamentodei certificati di acconto, nonchè al collaudoe alle liquidazioni dei lavori e al relativosaldo.

I progetti relativi alle opere di cui al pre~sente articolo sono approvati senza alcun li~mite di importo, secondo le rispettive com~petenze istituzionali con decreto del presi~dente del Magistrato alle acque di Venezia ».

7.0.1 ABENANTE, CAVALLI, CHINELLO, CE~

BRELLI, MADERCHI, MINGOZZI, PI~

SCITELLO, SEMA

Dopo l'articolo 7, inserire il seguente:

Art. ...

« I comuni di Venezia e di Chioggia, nel-l'ambito delle rispettive competenze terri~toriali, provvedono alle seguenti opere:

1) restauro e sistemazione dell'ediliziamonumentale, storica ed artistica;

2) riparazione, ricostruzione, consolida~mento e restauro dell'edilizia residenziale inVenezia insulare, nelle isole della sua lagunae nel centro storico di Chioggia;

3) costruzione ed ampliamento delle fo~gnature e degli impianti di depurazione;

4) gas dotti ».

7.0.2 ABENANTE, CAVALLI, CEBRELLI, CHI~

NELLO, MADERCHI, MINGOZZI, PI-

SCITELLO, SEMA

5 OTTOBRE 1972

Dopo l'articolo 7, inserire il seguente:

Art. ...

« Sono versati alla Regione gli stanziamen-ti destinati alle spese di sua competenza e aicomuni di Venezia e di Chioggi a gli stanzia~menti destinati alle spese per le opere e pergli interventi di cui all'articolo 12 ».

7.0.3 ABENANTE, CAVALLI, CEBRELLI, CHI~

NELLO, MADERCHI, MINGOZZI, PI~

SCITELLO, SEMA

C A V A L L I . Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

C A V A L L I . Con l'emendamento 7.3pensiamo che nella legge per Venezia, anchenel testo formulato dal Gov'erno, debba esse-re detto esplicitamente che le funzioni e icompiti Jillmateria di lavori pubblici eccete~ra, che il decreto presidenziale 15 gennaio1972, n. 8, trasferisce alle regioni a statutoordinario, restano ferme e quindi devonoprevalere sempre su quelle norme che neldisegno di l,egge governativo tendono invecea sottrarre alla regione Veneto poteri chesono stati decisi dalla Costituzione e poi in~seriti in una ,legge dello Stato.

Credo sia utile ricordare quali sono le fun~zioni. che il decreto presidenziale del 15 gen~naio 1972 trasferisce alle regioni a statutool'dinario. Nell'articolo 1 del decreto presi~denziale si parla di approvazion~ dei pianiregolatori generali, di approvazioni dei pianidi ricostruzione, di approvazione dei pianidelle zone dest1nate all'edilizia economica epopolare e alla legge numero 167, di fissazio~ne dei termini per la formazione di piani par-ticolareggiati e l'approvazione dei medesimie deLle varianti, si parla di approvazione deiregolamenti edilizi comunali, dei program~mi di fabbricazione, di null:aosta che la re-gione ha potere di dlasciare per le licenzeedilizie im deroga alle norme dei piani rego~la tori, di approvazione di piani territorialipaesistici. Con l'articolo 2 alla regione so-no demandate funzioni che riguardano laviabilità, gli acquedoHi, i lavori pubblici di

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SenatO' della Repubblicv ~ 1824 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 5 OTTaBRE 1972

interesse regiOlnale, ciaè le strade Iacali, pra-vinciali e regianali, gli acquedatti lacali ecamprensariali, i lavari pubblici ca[lcernen~ti le apere relative a edifici pubblici di pra-prietà dei camuni, delle pravince e di altrienti pubblici, le apere di edilizia scalastica,le opere igieniche e di interesse lacale, fa~gnature, impianti di depuraziOlne delle ac~que, ,le opere di edilizia sanitaria e aspeda~liera, le apere idrauliche di quarta e quintaoategaria, le apere di interesse turistica re~giana:le, le linee metrapolitane, le opere diconsolidamento e trasferimento degli abita~ti. Queste sano le funzioni che abbiamo tra-sferito alle regioni a statuto ordinario 10mesi aI' sono. Can la legge in discussione sivuole dunque togliere alla regione can unamano quello che si è dato con J'altra, crean-do le premesse per seri canflitti di compe~tenza che nOln faranno altro che ritardarel'applicazione concreta di questa legge e laspesa di quei 250 miliardi che dovrebberoservire a salvaguardare Venezia e la sua la-guna. Con questa legge speciale, così carneé concepita e se non viene accalta l' emenda~mento 7.3 da noi proposto, il Veneto diven-terà una « regione speciale» rispetto alJe al-1re regioni a sta tuta ordinario praprio peri poteri che con il vostro disegno di leggegli vengono sattratti, per attribuirli ad altriaJ1galli nelle materie che mi sano permessodi elencare prima.

NOli invece intendiamo valorizzare e Isal~vaguardare questi poteri e queste funzionidelle ,regioni e per questo chiedi'amo un espli-cito J1iferimento al decreta presidenziale so~prattuttoin un momenta politico come que-sta, in cui la maggiaranza di centra-destracan il sua Governa tende a svuotare di agnicantenuta l'attività dell'ente regiane, casìcarne hanna recentemente denunciato gliesponenti regionali di ogni parte politica nelcarsa di un recente canvegna tenutasi a Via-reggia.

E praprio in base a queste funziani delleregiOlni chiediama, con l' altro emendamen~to 7.4, che per le opere di sua campetenzae a suo tatale carioo 10 Stato ne affidi l' ese~cllzione alla regione.

Inoltre l'emendamenta 7. 0.1 è una conse-guen:zJa dell'emendamento 7.4.

Casì, caerenti can 1a Inastra impostaziane,volta aHa esaltazione della autonamia regia-naIe e delle autanamie lacali, chiediama canl'altro emendamento, il 7. O.2, che nella leg~ge per Venezia si dica chiaramente quali so~nOi le apere cui debbana pravvedere i ca-mUlni di Venezia e di Chiaggia. Aggiungiama,can l',emendamento 7. 0.3, la norma secandala quale i finanziamenti necessari alle apereda J1eaHzzare a Venezia e a Chioggia sianoversati alla regione per le spese di 'sua cam~petenza e ai comuni di Venezia e Chioggia,perchè non oompl'endiamo come mai, quan-do si tratta di apeJ1e deLlo Stato, il disegnadi legge indica can precisione che li finanzia-menti andranno alla Stato, mentre si lasciatut,ta nel vaga quando si tratta di finanzia-menti destinati ad apere che debbano esse-re eseguite dalla regione a dai camuni diVenezia e Chiaggia.

Per queste ragioni chiediamo aLl'Assem-blea di porre attenzione a questi emenda~menti che tendono, seconda noi, a ripristi~nare, sia pure in parte, quella che vai cer-cate di annullare quasi del tutto, cioè lefunZJiani e ,le attribuziani delle regi ani e leautanomie degli enti lacali.

C I FAR E L L I . Damando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facaltà.

C I FAR E L L I . L'emendamenta 7.5si -illustra can una sala frase, 'signor Presi-dent,e. Si prapane di usare, al pasta dellaparala: «riduzione », l'altra: «regalaziane »,in quanta più canfacente e adeguata.

L A N F R È . Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facaltà.

L A N F R È. SignaI' Presidente, quandaabbiama avuto accasione di propanre in Com-missione questi ,emendamenti, ci fu abietta-ta che erana pleanastici ma taM non li rite~niama e abbiama giudicata daverasa ripro-padi in Aula.

Entmmbi gli emendamenti, soprattutto ilprima, l'emendamenta 7.1, hanno Ulna loragiustificaziane e un lara significato. Chiedia~

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Senato della Repubblicc. ~ 1825 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 5 OTTaBRE 1972

ma che all'articala 7, alla lettera e), vengaaggiunta l'espressione: «comprese le isole ei margini lagunari; ». Mi dchiamo a quantoha detto prima il senatore Chilnello che hauna sua giustificazione. È stata fatta la cal~mata la mare verso !la laguna e non verso ter~ra. Il divieto stabilita con l'emendamento pre-sentato dal senatore Cifarelli e completatocon l'emendamento proposto dal GoveI1l1o,non è suffiCiente in quanto si potrebbe soste~nere che il compimenta di queste opere diimbonimento è il completamento di un im~bonimento già effettuato e ,in atto. Quindi ildivieto potrebbe essere facilmente superato,per cui demandare allo Stato ulteriori ape..re per i marg!ini lagunari darebbe la massi~ma sicurezza che gli enti locali non potreb~bero un domani superare lo spirita della leg~ge attraverso una interpretazione possibileanche se capziosa.

Insistiamo quilndi per l'approvazione diquesto emendamento.

Lo stesso discorso vale per le isole. InCommissione ci è stato ribattuto che tuttaVenezia è costituta da isole ma questa obie-zione è una battuta perchè non si intende perisola il centro storico di Venezia. Quando siparla di isole, si fa riferimento a isole chenon costituiscono il centro storico, vale a di-Ire Torcel:1o, Murano e Burano e soprattutto(e a questo tende il nostro emendamento) leisole disabitate e non utilizzate. A un certomomento infatti a qualcuno potrebbe veni~re in mente di far sorgere un'industria inun'isola disabitata della ,laguna. Quindi de-mandare allo Stato anche le opere che ri-guardano le isole al di fuori del centro S'to~nico e i margini lagunari ha un significatosostanziale e non è un'affermazione pleona-stica.

Mi pare che remendamento 7.2 dovreb-be essere facilmente accogliblle. Perchè, os~serviamo noi, addossare allo Stata opere didifesa dall'inquinamento dell'aria e delle ac~que naturali quando i privati hanno inten-zione di farle a proprie spese? Quindi è utileaggiungere: «quando non tempestivamenteeseguite dai responsabili degli inquinamen-ti medesimi ». Se una industria ritiene di fa-re delle opere ritenute necessarie per le suemaestranze, per la città, per preservare da

ulteriori inquinamenti, perchè 1l10n permet-terglielo e demandare tutto allo Stato? Mala dizione, a nostro avviso, è limitativa. Emi pare che sia invece nell'interesse dellacollettività lasciare la possibilità ai respon-sabili degli inquinamenti di provvedere allaesecuzione di opere di difesa dell'aria e del-l'acqua.

G R O S SI. Domando di parare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

GR OS SI. Con l'emendamento 7. 6 pro-poniamo la soppressione della lettera f) del~l'articolo 7. Non esporrò le motiv;azioni diquesta proposta con parole mie, ma vi leg-gerò quanto dice la regione a commento diquesta legge.

Dice la regione: «Relativamente all'arti-colo 7 va osservato che al punto f), inerenteall' esecuzione di opere di difesa dall'inqui~namento dell'aria e dell'acqua, se si trattadi opere di difesa dall'inquinamento dell'arianon può concretarsi alcuna ipotesi d'inter~vento diretto dello Stato perchè, g!iusta lalegge 615, la difesa dall'jmquinamento si at-tua attraverso la sorveglianza dei comitatiantinquinamento, dei vigili del fuoco, delleamministrazioni comunali e prov;inciali, del-l'ufficiale sanitario e del medico provincialeesclusivamente contro le emissioni ilnqui-nanti provocate dai privati; e perciò non vipossono essere opere pubbliche da esegui~re da parte dello Stato ». E continua, mipare, con tono leggermente canzonatorio:« ...a meno che con la stessa espressione nonsi vogliano intendere le opere di trasforma-zione degli impianti di riscaldamento degliedifici statali. Se si tratta invece di inquina-mento deLle acque, prima dell' emanazionedel decreto delegato 15 gennaio 1972, n. 8,l'esecuzione delle opere igieniche d'interesselocale (fognature, impianti di depurazionedelle acque, mattatoi, acquedotti comunali)era di competenza dei comuni su approva-zione del progetto da parte dei competentiorgani del Ministero dei lavar,i pubblici,sentiti gli organi competenti del Ministerodella sanità, ora le stesse opere sono sem~pre eseguite dai comuni con l'approvazione

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1826 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

dei competenti organi regiona1i. Pertantonon si vede di quali opere potrebbe t'rattar~si e a quali finalità destinare i relativi fina[l~ziamenti ».

P RES I D E N T E. Invito la Commis~sione ad esprimere il parere sugli emenda~meDiti in esame.

T O G N I, relatore. L'emendamento 7.3,presentato dai senatori Abenante, Cavalli ed~1tri, è già sostanzialmente compreso nell'ar~ti colo 14 del testo che stiamo discutendo lad~dove si dioe: ({ Restano ferme ,le attuali at~tribuzioni agli enti locali in ordine aille ope~re delegate alla regione ai sensi dell'artico~lo 10 ed a quelle di competenza della regio~ne stessa ». Non vedo quindi ,perchè si deb~ba modificare con un lungo d1scorso questadizione che è estremamente precisa e cir~costanziata. Non posso quindi accoglierel'emendamento.

Natumlmente non è possibile nemmenoaccogliere l'emendamento 7.4 in quanto nonpossiamo delegare la l'egione per le opereche sono di stretta competenza dello Stato;d'altra parte questa ripartizione di compititra Stato e regione evidentemente va a tut~to vantaggio deUa più rapida, più accorta epiù precisa esecuzione delle opere stesse.

Per quanto riguaI1da l'emendamento 7.5dei senatori Cifarelli, Mazzeie Venanzetti,mi sembra giusta la proposta di so~tituire laparola: ({ riduzione» con l'altra: ({ regola~

zione» perchè la regolazione è più ampia;prevede la riduzione ma può prevedere an~che qualche altra disposizione o qualche al~tro provvedimento che sia necessario alfine di mantenere nella laguna quel determi~nato equillibrio.

Francamente non vedo ,l'opportunità del~l'emendamento 7. 1, presentato dai senatoriLanfrè, Crollalanza e Nencioni, che proponedi aggiungere alJa lettera e), alla fine, le pa~role: ({ comprese le isole ed i maI'gini laguna~

l'i ». 1\1a è certo che le isole e ,i margini la~gunC\ri sono compresi; quando si parla disistemazione di corsi d'acqua naturali e difrane interessanti la salvagual'dia di Vene~zia e della sua laguna, come più volte abbia~ma ripetuto, la zona di azione si estende

naturalmente alle gronde lagunari e a tuttoil complesso lagunare.

Il senatore Grossi ed altri senatori conl'emendamento 7. 6 propongono di sopprime-re la lettera f) dell'articolo 7, relativa all'ese~cuzione delle opere di difesa dall'inquina~mento dell'aria e ddle acque naturali.

Per quanto riguarda questo punto è benechiarire che quando approveremo la leggerelativa ai problemi ecologici dell'i[lquina~mento così gravi e così importanti, non po~tremo non risolverli unitariamente sul pianonazionale. Non possiamo delegare ad una re~gione o ad un'altra, ad un comune o ad unaltro gli studi e le applicazioni di provvedi~menti relativi all'inquinamento. Questo sa~l'ebbe assurdo. Se dobbiamo ravvisare i mez-zi migliori per evitare o ridurre gli inquina-menti, questi mezzi dovranno avere un'appli~cazione estensiva e unitaria in tutta la na-zione. Non sarà possibile che una regione ri~salva il prob1ema dell'inquinamento in unmodo e un'altra l'egione in un altro modo ...

D E L P A C E. Spero che quello cheesprime sia il pensiero del Presidente dellaCommissione e non quello deUa Commis~sione . . .

T O G N I, re latore. . . . tanto più che loStato indubbiamente sia sul piano degli stu~di sia sul piano dei mezzi avrà maggiori pos~sibilità e larghezza di interventi per ri~solvere o quanto meno avviare a soluzione iproblemi relativi all'inquinamento.

D E L P A C E. Spero che quello chedice lo dica a titolo personale.

T O G N I, relatore. Pertanto è evidenteche non potremmo so1Jtrarre allo Stato l' ese~cuzione delle opere di difesa dall'inquina~mento dell'aria e delle aoque naturali.

DEL PACEnaIe questo?

È il suo parere perso~

P RES I D E N T E. Scusi, ,onorevolerdatore,il senatore Grossi le ha chiesto, peresempio, se per la difesa dall'inquimamento

deH'aria per esalazioni di gas, per esubero di

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Senato della Repubblica ~ 1827 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

gas di combustione delle singole case priva~te, le (relative opere Ie eseguirà lo Stato.

G R O S SI. Ho fatto riferimento al-l'esecuzione delle opere, non agli indirizzi.

P RES I D E N T E. E necessario chesi chiari~ca questo problema; altrimenti...

T O G N I, re latore. Evidentemente visaranno interventi di carattere generaleche varranno per tutti i tipi più o menosimilari di industrie, di attività e di scarichi;ci saranno poi interventi particolarmenteindicati per oerti settori di produzione edi attività. E chiaro che tutto questo nonpuò che essere esaminato e risolto sul piaJIlonazionale, anche se l'applicazione poi può es-sere attuata regiona:lmente. (Interruzione delsenatore Grossi). Non dimentichi che c'è unal tro articolo ~ non si deve vedere la leggepezzetto per pezzetto, ma nel suo comples-so ~ un'altra disposizione successiva, la qua-le prevede che lo Stato può delega:re alla re-gione o ad altri enti anche opere di sua com-petenza. Il che non esclude pertanto che, adesempio, per quanto riguarda l'inquinamen-topetrolchimico, derivante da esalazioni cheprovengano dall'industria petrolchimica ac-centrata in modo particolare nella zona amonte di Venezia, lo Stato si avvalga dellaregione o del comune di Venezia il qualepuò creare sue particolari attrezzature di in-tervento. (Interruzione del senatore Grossi).

Per quanto riguarda l'ultimo emendamen-to, il 7.2, presentato dai senatori Lanfrè,Crollalanza e Nencioni, per gli stessi motivie cioè per 1'esigenza unitaria nella ,lotta an-tinquinamento, non è concepibile lasciareai privati questo compito perchè altrimentici troveremmo di fronte ad una situazionecaotica. Il pnvato può, ad un certo momen-to e sotto la direzione di organi competenti,anche attuare i provvedimenti per l'antin-quinamento, ma questo naturalmente nonpuò non rientrare in un'orbita più generale.

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere.

G U L L O T T I, Ministro dei lavoripubblici. Sono d'accordo con il relatore.

P RES I D E N T E Metto ai voti loemendamento 7.3, presentato dal senatoreAbenante e da altri senatori, non accettatonè dalla Commissione nè dal Governo. Chil'approva è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.4, presen-tato d,d senatore Cavalli e da ahri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

IvIetto ai voti l'emendamento 7.5, presen-tato dal senatore Cifarelli e da altri senato-ri, acoettato dalla Commissione e dal Gover-no. Chi l'approva è pregato di alzare la mano.

È approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento7. 1, presentato dal senatore Lanfrè e da al-tri senatori.

N E N C ION I. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

N E N C IO N I. Non vorrei afflig-gere il'Assemblea con una dichia:razione divoto 'lunga e particolareggiata su questoemendamento che si impone alla nostra ealla vost,ra attenzione per la sua chiarezza,quella chiarezza che non abbiamo riscontra-to Inel parere dell'onorevole Minist,ro il qua-le non so se abbia emesso un suono o abbiapronunciato una parola.

Onorevoli colleghi, siamo riuniti da duegiorni per tentare di fare una cosa seria diquesto disegno di legge. È evidente che, scen-dendo ad ilndicare la competenza deLlo Sta'toper alcune opere, sarebbe stata opportunauna maggiore precisione. Sono previste leopere di competenza dello Stato non certoin modo chiaro, almeno lllella loro indica-zione. Si parla ad esempio di margi,namentilagunari senza specificare che cosa sono edusando un termine che potrebbe essere an-che interpretato come la costruzione di un

I argine diviso:GÌo della laguna, che era già

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1828 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

stato proposto, appunto con questa dizione,da akuni tecnici i quali erano favorevoli al!lachiusura di una bocca di porto.

Ora questo non significa nulla, però nellapratica attuazione speriamo che il buon sen-so prevalga come non sempre prevale. Perquanto concerne la lettera e), alla quale siriferisce l'emendamento 7. 1, la nostra pro-posta tendeva ad ampliare e precisare il con-cetto perchè non ci fossero esclusioni. Quan-do si pada della sistemazione di corsi d'ac-qua naturali, di frane intel1essanti la salva-guardia di Venezia e la sua laguna, vor,reisapere dal rdatore perchè nella sua telegra-fica esposizione dei motivi contrari egli ab-bia ritenuto che aggiungere le isole ed i mar-gini lagunari sia superfluo perchè l'espres-sione « Venezia e la sua laguna» è necessa-riamente comprensiva anche delle isole e deimari lagunari.

Quando indichiamo in una norma l'ambitodeUa norma stessa, occorre a nostro avvisoessere precisi. Pertanto, vogliamo compren-dere anche le isole? E evidente. Ma alloraquale apporto negativo darebbe la precisa-zione {( comprese le isole ed i margini lagu-nari? ». E un repetita? No, è un completa-mento. Ora tI completamento porta necessa-niamente ad una attribuzione di competenzaallo Stato, anche per quanto concerne le iso-le. Non ha un contenuto politico ma logico,a nostro avviso, di completamento e di pre-cisazione. Vogliamo che siano comprese an-che le isole? Dioiamolo allora; perchè nondido? Dobbiamo lasciarlo all'interprete didomani, che potrebbe essere un linterpreteche non ritiene opportuno, per determinatiinteressi che non prevediamo (ma che nelladinamica della norma dobbiamo ammetterel:Oille possib~li) includere anche le isole, di-cendo che la legge ubi voluit dixit e in que-sto caso non ha detto, pertanto non ha vo-Iuta?

Raccomando pertanto all'Assemblea, a no-me del mio Gruppo. la considerazione oheproprio nell'attribuzione di competenza allloStato è meglio abbondare che delìcere, è me-glio precisare che omettere, è meglio abbon-dare nelle precisazioni.

P RES I D E N T E. Pokhè nessun al-tro domanda di parlare per dichiarazione di

voto, metto ai voti l'emendamento 7.1, pre-senJtato dal senatore Lanfrè e da altri se-natori, non accettato nè dalla CommissiOlllenè dal Governo. Chi l'approva è pregato dialzare la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.6, presen-tato dal senatore Grossi e da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 7.2, presen-tato dal senatore Lanfrè e da altri senatori,non accettato nè dalla Commissione nè dalGoverno. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 7 nel testo emen-dato. Chi l'approva è pregato di alzare ,lamano.

È approvato.

Invito la Commissione ed il Governo adesprimere il parere sugli emendament,i ag-giuntivi all'articolo 7.

TOGNIcontraria.

relatore. La Commissione è

G U L L O T T I Ministro dei lavoripubblici. Il Governo è contrario.

P RES I D E N T E. Metto ai voti loemendamento 7. O. 1, presentato dal senatoreAbenante e da altri senatori. Chi l'approvaè pregato di alzare -la mano.

Non è approvato.

Metto ai voti ,l'emendamento 7. O. 2, pre-sentato dal senatore Abenante e da altri se-natori. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Non è approvato.

L'emendamento 7. O. 3, presentato dal se-natore Abenante e da altri senatori, è pre-cluso.

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Senato della Repubblica ~ 1829 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

RLnvio il seguito della discussione ad altraseduta.

Presentazione di disegni di legge

G U L L O T T I, Ministro dei lavoripubblici. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G U L L O T T I, Ministro dei lavoripubblici. A nome del Ministro dell'interno,ho l'onore di presentare al Senato il seguen-te disegno di legge: «Dichiarazione di inesi-gibilità del credito relativo aU'alnticipazionedi lire 70 milioni disposta dallo Stato a fa-vore deLl'Ente nazionale di lavoro per i cie-chi con legge 30 maggio 1950, n. 358» (410).

A nome del Ministro dell'industria, delcommercio e dell'artigianato, ho l'onore dipvesentare al Senato il seguente diseg1I1odilegge: «Concessione al Comitato nazionaleper l'energia nucleare di un contributo stata-le di lire 50 miliardi per l'esercizio finan-ziaI1io 1973» (411).

A nome del Milnistro del bilancio e deHaprogrammazione economica, ho l'onore dipresentare al Senato il seguente disegno dilegge: ({ Concessione al Centro italiano di ri-cerche ed informazione sull'economia delleimprese pubbliche e di pubblico interesse(CIRIEC) di un contributo annuo a caricodello Stato» (412).

P RES I D E N T E. Do atto all' onore-vole Ministro dei lavori pubblici deLla pre-sentazione dei predetti disegni di legge.

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il senatoreSegretario .a dare annunzio deUe interroga-zioni pervenute aHa Presidenza.

T O R E L L I, Segretario:"

GIRAUDO, BARTOLOMEI, PECORARO,OLlV A. ~ Al Presidente del Consiglio dei mi-nistri ed al Ministro degli affari esteri. ~(Già 4 - 071 7)

(3 - 0176)

5 OTTOBRE 1972

GIRAUDO, BARTOLOMEI, PECORARO,OLlV A. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari esteri. ~

(Già 4-0718)(3 - 0177)

SARAGAT, ARIOSTO, BERTINELLl, BU-ZIO, GARAVELLI. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere quali misure il Go-

verno italiano intende adottare di fronte alripetersi degli inqualificabili atti di terrori-smo, per quanto attiene alla dimostrata pos-sibilità che dette manifestazioni criminali ab-biano come base o come sede il nostro Paese.

Per conoscere, inoltre, come intende il Go-verno italiano partecipare ad un eventualeconcreto sforzo comune, specialmente euro-peo, inteso a prevenire e colpire tali barba-re, inammissibili forme di lotta politica, vit-time delle quali sono per lo più gli innocenti.

(3 -0178)

CORRAO. ~ Al Ministro di grazia e giu-stizia. ~ Per sapere:

se è a conoscenza di un rapporto delmagistrato, dottor Ferrotti, della Corte diappello di Palermo, a carico di altri magi-strati del Tribunale di Trapani;

da quali organismi è stata autorizzatadetta inchiesta;

se essa riveste carattere di segretezzae da quali persone è stata consegnata al set-timanale « Il Borghese », che l'ha pubblica-ta nell'agosto del corrente anno 1972;

quale azione intende condurre per ac-certare la responsabilità della violazione delsegreto d'ufficio.

(3 - 0179)

GADALETA, MARI, SPECCHIO, CALlA,BORRACCINO. ~ Ai Ministri della difesa

e dell' agricol tura e delle foreste. ~ Pre-

messo:

che è prossimo ad essere istituito unpoligono miJitare in una zona delIa Murgiabarese che interessa un vasto territorio rica-dente nell'agro dei comuni di Andria. Co-rato, Ruvo di Puglia, Gravina di Puglia eSpinazzola;

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1830 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

che l'istituzione di detto poligono porte-rebbe all'esproprio di circa 10.000 ettari diterreno e sconvolgerebbe l'assetto di oltre1.000 aziende agricole che nella zona deten-gono circa 13.500 ettari, di cui 4.000 colti~vati a seminativo, 705 a mandorleto, 870 avigneto, 75 ad oliveto, 50 a bosco ceduo e7.800 a pascolo prevalentemente ovino;

che insediato nella zona esiste un con-siderevole numero di capi di bestiame, fracui 13.000 ovini e 1.100 bovini;

che sono stati elaborati, per tale zona,piani di valorizzazione e di sviluppo agri~colo, zoo tecnico e forestale (particolarmentequello del Consorzio di bonifica della Fossapremurgiana), e sono previsti altri impor-tanti interventi in applicazione della leggesulla montagna;

che si va, inoltre, configurando la pro~spettiva della costituzione di una zona disviluppo fra la parte a nord della provinciadi Bari e quella confinante della provinciadi Foggia e che, a tal fine, il retro terra agra-rio nel quale dovrà insediarsi il poligono èessenziale per lo sviluppo complessivo dellazona e del territorio;

che i comuni di Andria, Corato, Gravinadi Puglia, Ruvo di Puglia e Spinazzola risen-tono fortemente del grave esodo, che ha col-pito particolarmente le categorie agricole,e che la minacciata diminuzione di territo-rio agricolo coltivabile acuirebbe ancora dipiù ~ in quanto inciderebbe gravementesu di essi ~ i problemi occupazionali, pro-

duttivi, economici e sociali;

che le categorie produttive della zona,ed in primo luogo i coltivatori diretti ed iproduttori agricoli, le organizzazioni sinda-cali e professionali, gli Enti locali e l'Ammi-nistrazione provinciale di Bari stanno mani-festando fondate preoccupazioni e protestedirette ad impedire l'istituzione di detto po-ligono militare,

si chiede di sapere se i Ministri interro-gati non ritengano:

a) di soprassedere ad ogni decisione de-finitiva in merito e, nel contempo, valutaretutti gli elementi negativi che sconsiglianodecisamente l'istituzione del poligono mili-tare nella Murgia barese;

b) di tener conto, in modo preminentee vincolante, delle posizioni delle categorieeconomiche e sociali interessate, delle Am-ministrazioni locali e di quella provincialedi Bari;

c) di arrivare, pertanto, all'urgente de-terminazione di rinunciare all'insediamentodel poligono in parola, considerando preva-lenti su tutte le altre le ragioni economichee sociali delle popolazioni e quelle più gene-rali ed ambientali del territorio della zona.

(3 - 0180)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

PREMO LI. ~ Al Ministro della pubblica

istruzione. ~ Premesso:

che i laureati in scienze politiche, giuri-sprudenza e lettere moderne, con decretoministeri aie del 2 marzo 1972, in applica-zione della legge 6 dicembre 1971, n. 1074,sono stati esclusi dalle nuove classi di abi-litazione per l'insegnamento delle linguestraniere;

che tale provvedimento ha colpito mi-gliaia di insegnanti, i quali, trovandosi inpossesso di una laurea idonea all'insegna-mento delle lingue, avevano già intrapresotale carriera, ed hanno quindi accumulatoanni di servizio, con qualifiche di ({ ottimo »

e specializzazioni in suddetta attività di-dattica;

che tale provvedimento è chiaramentediscriminante nei loro confronti, in quantoammette all'abilitazione per l'insegnamentodi matematica ed osservazioni scientifichei laureati in economia e commercio che,secondo il decreto del Presidente della Re-pubblica 21 novembre 1966, n. 1298, eranoconsiderati ({ aspecifici »;

che. per di più, lo stesso provvedimentoha creato grave discriminazione con gli stes-si laureati aventi incarico a tempo indeter-minato, in quanto questi sono agevolati dafattori che variano da un Provveditoratoall'altro, per cui è stato possibile acquisiredetto incarico in province meno popolose,mentre altri laureati, con lo stesso punteg-

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Senato della Repubblica ~ 1831 ~ VI Legislatura

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

gio, in Provveditorati con graduatorie menoscorrevoli, non avendo potuto conseguire lastabilizzazione nel loro insegnamento, im~provvisamente si sono visti privati del lorotitolo;

che altra discriminazione deriva dal fat~to che è stato consentito agli « animatori }}

del doposcuola, con decreto ministeriale25 luglio 1972, anche se privi di titolo, dimantenere il loro posto per l'anno scolastico1972~73, mentre i suddetti laureati in scien~ze politiche, giurisprudenza e lettere mo~derne, che fino allo scorso anno scolasticoerano ritenuti dallo Stato idonei e capaci atutti gli effetti, vengono ora considerati« aspecifici )} anche per il doposcuola;

che detti laureati non hanno potutonemmeno presentare domanda di supplenzaai presidi, perchè l'ordinanza ministeriale liaveva già esclusi anche dalle graduatorieprovinciali, e quindi si sono trovati nen'im~possibilità di proseguire la loro attività di~dattica, seppur solamente per l'anno 1972~73,in modo da avere la possibilità di accedereai corsi abilitanti,

!'interrogante chiede di conoscere:

se si sono rispettati i diritti dei citta~dini, secondo l'articolo 3 della legge costi~tuzionale, e se si sono considerate le posi~zioni di detti insegnanti in linea con i prin~cìpi dello statuto dei diritti dei lavoratori,in tema di qualifica e di conservazione del

posto di lavoro;

se si è tenuto conto del grave stato didisagio apportato a migliaia di lavoratoridella scuola, i quali, al servizio dello Statoper tanti anni, si sono trovati nell'impossi~bilità non solo di continuare nella loro car~riera, ma anche di dimostrare le loro capa~cità mediante la partecipazione ai corsi abi~litanti, sostitutivi del tradizionale esame diabilitazione, di cui l'ultimo bando risale aldicembre 1969;

se, in un momento di particolare esigen-za della scuola, come evidenziato dallo stes-so Ministro, si ritiene coerente l'aver privatola scuola di insegnanti che, nel corso di tantianni, avevano acquisito un ingente baga~glio di esperienze umane e di preparazionespecifica, per cui, oggi, si troveranno ingrave difficoltà nel dover ricominciare la

via di un altro insegnamento o, comunque,di un altro lavoro, mentre, invece, potreb~bero dare, secondo i criteri della continuitàdidattica, un valido contributo al supera~mento di un momento così difficile per lascuola italiana;

se, di fronte a tali considerazioni edessendo chiare sia le gravi discriminazionioperate, sia le incoerenze rispetto allo spi~rito della Costituzione ed alle esigenze at~tuali della scuola, si intende ovviare me~diante immediate iniziative che portino alreinserimento di detti insegnanti nelle gra~duatorie provinciali ed alla partecipazioneai corsi abilitanti di lingue straniere, disci~pline la cui scelta come materie di insegna-mento fu fatta in base al diritto acquisitoper tale insegnamento al momento del con-seguimento del proprio titolo di studio.

( 4 ~0724 )

DE GIUSEPPE. ~ Al Ministro della dife~sa. ~ Per conoscere a che punto sia il la~varo per la riliquidazione delle pensioni agliufficiali, lavoro che, secondo assicurazioni asuo tempo fornite, dovrebbe concludersi en~tra il corrente autUlnno 1972.

La stampa, invece, ha dato notizia (cfr.«Tradizione militare)} di agosto~settembre1972) di notevoli ritardi dovuti ad altre in~combenze della Direzione generale delle pen~sioni ed all' opposizione degli attuali cotti~misti all'incarico ad altri loro colleghi perun più sollecito esame di tutte le praticheamcora inevase.

(4 ~ 0725)

DE GIUSEPPE. ~ Al Ministro dei tra~sporti e dell'aviazione civile. ~ Per conosce~re se sia nei programmi ~ e, in caso posi~tivo, a che punto di realizzazione si trovi ~

!'iniziativa di collegare l'aeroporto intercon~tinentale «Leonardo da Vinci}} cO'l1 la me~tropolitana di Roma.

Tale collegamento, che renderebbe agevo-le, ai sempre più numerosi utenti, raggiun~gere l'aeroporto ed eliminerebbe una partedel traffico automobilistico nella città, noncomporterebbe, peraltro, eccessiva spesa, es-sendo possibile realizzarlo in superficie.

(4 ~ 0726)

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Senato della RepubblicQ ~ 1832 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

ARNONE. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per sapere se è a conoscenza

del comportamento, certamente non conso-no alle fUinzioni di educatore e di previdentetutore di alunni preadolescenti, del presidedella scuola media « G. B. Pergolesi » di ViaCrivelli, a Roma, il quale, il primo giorno discuola, senza alcun preavviso, «escluse»(questo è il termine comparso in un cartelloaffisso all'albo della scuola) dalle lezioni cir-ca 100 ragazzi, indirizzqndoli ad un'altrascuola media, inesistente come tale, per ilfatto che l'edificio è tuttora in costruzione e,a quanto pare, non disponibile prima dell'ini-zio del 1973.

Per sapere, inoltre, quali provvedimenti ilMinistro intende assumere, con carattere diassoluta urgenza, al fine di assicurare a que-gli alunni l'istruzione a cui hanno, per legge,pieno diritto.

(4 - 0727)

ARNONE. ~ Ai Ministri del lavoro e del-la previdenza sociale e della sanità. ~ Pre-

messo:

che l'ENPAS è proprietario, a Caltanis-setta, di U!ll terreno situato al centro dellacittà e che l'attuale sede provinciale di Cal-tanissetta si presenta indecorosa ed insuffi-ciente in rapporto alle esigenze degli assistiti;

che l'attuale poliambulatorio non riescea soddisfare le richieste intese ad ottenerete varie prestazioni generiche e specialistiche;

che gli attuali locali comportGlJno per]'Ente una spesa di locazione di circa 5 mi-lioni di lire l'anno,

si chiede di sapere se non si ravvisiopportuno ed urgente provvedere alla co-struzione della nuova sede o, in via subordi-nata, trasferire gli uffici in locali più spazio-si ed igienicamente idonei.

(4 -0728)

BALDINI, CACCHIOLI, SPIGAROLI. ~,li Ministri dell'agricoltura e delle foreste edei lavori pubblici. ~ Per sapere quali ini-ziative hanno preso o intendono prenderee quali provvedimenti, con carattere d'ur-genza, intendono adottare, in relazione ai

gravissimi danni che si sono verificati, dal10 al17 settembre 1972, alle opere pubbliche,alle strutture ed alle produzioni agricole, inseguito a piogge eccezionali che hanno purecausato inondazioni di notevole entità, nelleprovincie di Modena, Reggio Emilia e Parma.

Si chiede, inoltre, di conoscere quali prov-vedimenti si intendono prendere per la rea-lizzazione di opere tendenti a garantire lasalvaguardia di detti territori colpiti troppospesso da alluvioni ricorrenti.

(4 -0729)

PINNA. ~ Al Ministro dell'industria, delcommercio e dell' artigianato. ~ Per saperese sia a conoscenza:

1) che il processo di industrializzazionein Sardegna, nonostante i ragguardevoli in-vestimenti, non ha raggiUinto i traguardi ipo-tizzati nella legge 11 giugno 1962, n. 588, so-prattutto per quanto attiene alla diffusioneterritoriale, talchè intere zone dell'Isola, el'oristanese in particolare, ne risultanoescluse;

2) che i settori minerario, tessile e car-tario presentano gravi sintomi di crisi, tantoche in questi ultimi tempi si sono svolti im-ponenti scioperi di protesta per la difesa delpatrimonio minerario e per l'occupazione;

3) che l'attuazione dei programmi dellePartecipazioni statali, con particolare riferi-mento al cosiddetto « pacchetto Piccoli» edal programma della Sardegna centrale, av-viene con notevolissimo ritardo rispetto aitempi programmati;

4) che tale stato di crisi provoca un ma-lessere ormai sempre più aperto e diffuso,specie nelle zone interne dell'Isola, talchèvanno verificandosi preoccupanti fatti delin-quenziali.

In caso affermativo, si chiede se non riten-ga urgente ed opportuno:

a) disporre UJnprogramma organico, diintesa con la Regione sarda, in conformitàdi quanto dispone l'articolo 2 della legge 11giugno 1962, n. 588;

b) disporre l'immediata revoca delle de-cisioni unilaterali assunte dall'EneI, tenden-ti alla chiusura delle miniere carbonifere;

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1833 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

c) disporre per il rispetto dei tempi fis-sati per l'esecuzione delle opere nell'area del-la Sardegna centrale.

L'interrogante chiede, infine, di conoscerei programmi del Ministero per lo sviluppoed il potenziamento dell'industria mineraria.

(4 - 0730)

PINNA. ~ Al Ministro di grazia e giustizia.~ Per sapere:

se abbia o meno accertato le cause delcontrasto esistente tra l'Amministrazione co-munale di Arbus e la direzione della coloniapenale « Is Arenas» (Arbus);

se sia a conoscenza del verbale n. 201,del 2 agosto 1972, di quell'Amministrazionecomunale;

se gli risulti che lo stesso Consiglio co-munale abbia approvato «ad unanimità divoti palesi »:

1) l'immediata rimozione della sbar-ra precludente l'accesso al mare;

2) !'immediata revoca della concessio-ne della spiaggia di « S. Acqua Durci »;

3) l'immediato trasferimento della co-lonia penale ad altra località, in quanto lasua permanenza comprometterebbe ulterior-mente lo sviluppo turistico della zona e le-derebbe, pertanto, gli interessi di tutta lacomunità.

In caso affermativo, si chiede se non riten-ga urgente ed opportuno un suo interventonel senso espresso dall'Amministrazione co-munale.

(4 - 0731)

ENDRICH. ~ Ai Ministri dei lavori pub-blici, dell'interno e dei trasporti e dell'avia-zione civile. ~ Per sapere:

se consti loro che in alcuni comuni ita-liani i vigili urbani preposti alla disciplinadella circolazione stradale non sono in gra-do, per mancanza di un'adeguata prepara-zione specifica, di assolvere validamente illoro compito e che, per conseguenza, il traf-fico si svolge in modo disordinato;

se non ritengano opportuno che, a curadello Stato e delle Regioni, si tengano an-

nualmente corsi di aggiornamento per farsì che tutti gli agenti municipali, cui spet.tana la prevenzione e l'accertamento deireati in materia di circolazione stradale el'espletamento degli altri servizi indicatinell'articolo 136 del codice stradale, abbia-no una sicura conoscenza della legge e deiloro doveri.

(4 - 0732)

PINNA. ~ Ai Ministri dei lavori pubblicie dell'agricoltura e delle foreste. ~ Per sa-pere se siano a conoscenza del grave mal-contento dei contadini della zona irrigua, de-terminato dall'alto costo e dalle modalità dierogazione dell'acqua da parte dell'Ente au-tonomo del Flumendosa, e, in caso afferma-tivo, se non ritengano urgente un loro in-tervento per accertare quanto sopra e di-sporre per il ripristino delle vecchie tariffe.

(4 - 0733)

PINNA. ~ Al Ministro del turismo e dellospettacolo. ~ Premesso:

che, a seguito dell'istituzione su tutto ilterritorio nazionale dell'Ente regione, inadempimento del dettato costituzionale,si va sempre più palesemente evidenzian-do !'insofferenza, peraltro giustificata, ver-so i mezzi di comunicazione di massain correlazione con i programmi televisivi;

che, per salvare i valori della libertà,della democrazia e della cultura dal mecca-nismo progressivo ed alienante dei ritrovatitecnici della RAI-TV, è necessario abbatterela politica tipicamente colonialista di dettoorganismo;

che di tale importante argomento si so-no già occupati numerosi organismi demo-cratici, unanimi nel reclamare una svolta ra-dicale negli indirizzi e nei programmi del-la RAI-TV;

che risulta, altresì, unanimemente accer-tata la necessità di un'effettiva presenza, nel-l'informazione televisiva, delle realtà regio-nali, e di quella sarda in particolare per lapeculiarità della sua storia e della sua cul-tura;

che, infine, la diffusione incontrollata deiprogrammi della RAI-TV distoglie l'atten-

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T'I LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1834 ~

37a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

zione delle popolazioni sarde dai valori del-la tradizione storica e culturale che, invece,debbono essere esaltati affinchè le nuove ge-nerazioni partecipino al processo di forma-Lione politica,

si chiede di sapere se il Ministronon ritenga necessario, utile ed oppor-tuno un incontro con una delegazione delConsiglio regionale sardo ed i competen-ti organi parlamentari di controllo del-la televisione per un esame congiunto sul-la necessità di addivenire, in tempi brevi,alla realizzazione di servizi televisivi regiona-li, atti a soddisfare le esigenze e le espres-sioni culturali del popolo sardo.

(4 - 0734)

PINNA. ~ Al Ministro dei trasporti e del-l'aviazione civile. ~ Per sapere:

1) se sia a conoscenza dell'importantedibattito svolto si in seno al Consiglio regio-nale della Sardegna sullo sviluppo dei tra-sporti ferroviari nell'Isola, il14 giugno 1972;

2) se gli risulti, tra l'altro, la totale as-senza nell'Isola di officine di materiale rota-bile ed impianti fissi.

In caso affermativo, si chiede quale ini-ziativa intenda promuovere per ovviare alleinsufficienze denunciate.

(4-0735)

PINNA. ~ Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste. ~ Per conoscere quali misureintenda predisporre per evitare in Sarde-gna, nella prossima stagione estiva, i danniprovocati dagli incendi nel corrente anno1972.

(4 -0736)

PINNA. ~ Al Ministro dei lavori pubbli-ci. ~ Per conoscere i criteri che hanno pre-sieduto alla nomina del presidente e del vicepresidente dell'IACP di Cagliari.

(4 - 0737)

BLOISE. ~ Al Ministro della sanità. ~

Premesso:

che l'interrogante, nel corso della prece-dente legislatura, aveva richiamato l'attenzio-

ne del Ministro sull'irregolare conduzionedell'Ospedale regionale « Riuniti civico e Me-lacrino » di Reggio Calabria, particolarmen-te per quanto attiene alle norme ed agli in-carichi del personale sanitario, conferiti, inbase a criteri arbitrari, a persone che esple-tana la loro attività anche presso clinicheprivate o altri enti pubblici;

che le precedenti interrogazioni (n. 6170del 14 ottobre 1971 en. 6764 del 24 febbraio1972) sono rimaste senza risposta;

che le denunciate irregolarità persisto-no ed anzi risultano aggravate;

che le suddette irregolarità sono statedenunciate anche dalla stampa e, di recente,da un'interrogazione rivolta al presidente delConsiglio regionale della Calabria,

si chiede di conoscere quali provvedi-menti, non escluso 10 scioglimento del con-siglio di amministrazione, le competenti au-torità intendano adottare per normalizzarela conduzione dell'Ospedale regionale « Riu-niti civico e Melacrino » di Reggio Calabria.

(4-0738)

ARGIROFFI. ~ Al Ministro per gli inter-venti straordinari nel Mezzogiorno ed al Mini-stro dei lavori pubblici. ~ Per sapere se so-no a conoscenza del fatto che la popolosa efertile zona agricola costituita dalle con tra-de Montarello, Sartiano, Survarelli, Barret-tazza, Sambiasi e Contestabile, in agro diTaurianova, e Castagnara e Pozzo Secco, inagro di Cittanova (Reggio Calabria), è an-cora sprovvista di energia elettrica.

Per l'elettrificazione di tale comprensoriofu a suo tempo presentato, presso la Cassaper il Mezzogiorno, un progetto (P.A.C. ELI1927) che sembrò, due anni fa, aver trovatoaccoglimento, ma la cui attuazione fu tutta-via interrotta dopo i primi lavori. Pertanto,la popolazione residente nel citato compren-sorio, dedita all'agricoltura, non può ancoragodere di un servizio così importante, men-tre altre zone limitrofe, forse meno ricchedi risorse naturali, già da tempo sono stateelettrificate.

Poichè il «secondo piano verde» (,leggen. 910 del 27 ottobre 1966), che ha come sco-po precipuo quello di incentivare l'agricol-

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Senatu dellu Repubblica ~ 1835 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

tura, prevede, fra le pm specifiohe provvi-denze, quella dell' elettrificazione delle zonerurali, !'interrogante chiede:

a) per quali motivi le opere della zonacitata sono state interrotte e quando si pre-vede che siano riprese;

b) più in genera.le, quali sono le ragioniche impediscono, a tutt'oggi, alle 160 fami-glie residenti nel citato comprensorio di go-dere dei benefici previsti dalla legge.

Dal momento che la Cassa per il Mezzo-giorno non ha inteso finora eseguire relet-trificazione, il che avrebbe certo contribuitoad arginare nella vasta zona il grave e dif-fuso fenomeno dell'emigrazione, l'interrogan-te si rivolge ai Ministri competenti affinchèintervengano immediatamente presso laCommissione regionale per l'attuazione del« secondo piano verde » ~ la quale non puòesimersi dal prendere in considerazione legiuste aspettative di quella popolazione ~

e sollecitino la prosecuzione dei lavori in-terrotti.

(4 - 0739)

ARGIROFFI, POERIO, PELUSO, SCARPI-NO, ZANTI TONDI Carmen Paola, DEL PA-CE, CALIA, MERZARIO, CANETTI, PEL-LEGRINO. ~ Ai Ministri della sanità e del-l'interno. ~ Per sapere se sono a conoscenzadella situazione esistente nell'Ospedale diTaurianova, le cui strutture sono soggetteda anni a progressivo deterioramento.

In detto Ospedale:

1) numerose camere di degenza sono

ridotte a veri lazzaretti, con soffitti ammuf-fiti e pareti sgretolate; durante le giornatedi pioggia, nei corridoi filtrano ruscelli d'ac-qua poichè da tre anni !'intonaco dei tettiè scrostato ed il catrame è stato rimossodalle terrazze; sin dal 3 marzo 1972 unarelazione del medico provinciale di ReggiaCalabria ha riferito che ({ è da ritenersi ina-gibile tutto il primo piano del vecchio Ospe-dale »;

2) secondo la detta relazione, « è neces-sario che tutte le sale di cura vengano pit-turate e dotate di mobilio, così come i localiigienici, evitando in special modo che in

5 OTTOBRE 1972

piccole stanze (spesso costituite da locali ditransito, angusti e bui, n.d.r.) possano tro-vare collocazione fino a sei letti, creandosituazioni abnormi e veramente pregiudizie-voli alla salute dei ricoverati »;

3) le cucine sono sistemate in locali un-tuosi e scuri di fuliggine ed inoltre ~ comela citata relazione sostiene ~ « è indispen-sabile che con immediatezza si eviti che la

cucina confini con la sala parto, anzichèdalla porta attigua a un tale delicato ser-vizio vengano trasportate le pietanze degliammalati »;

4) numerosi vetri delle finestre, purmancanti da un decennio, non sono statimai sostituiti ed al loro posto le fessuresono intasate con stracci e carta;

5) le adiacenze ed i servizi delle saledi degenza sono per la maggior parte allo-gati in vani fatiscenti;

6) i servizi igienici ed i gabinetti sonopuzzolenti ed in condizioni di grave defi.cienza, onde è impossibile che gli ammalatipossano provvedere alla pulizia personale eal bagno;

7) gli scarichi dei nuovi gabinetti cor-rono lungo la facciata dello stabile ed i tubigemono liquame fognante;

8) non esiste la camera mortuaria;

9) non vi sono ascensori per ammalatlnè montacarichi, sicchè infermieri e por-tantini sono obbligati a trascinare lungo lescale ammalati in barella e pesanti oggettidi vario genere;

10) non esistono carrelli portavivande,nè carrelli per trasporto delle bombole diossigeno, il che costituisce elemento di note-vole fatica per il personale;

Il) non vi è dotazione di autoambu-lanza;

12) nella sala di pronto soccorso nonvi è alcuna apparecchiatura o dotazione diastanteria;

13) il servizio di radiologia, come ricor-da la succitata relazione del medico provin-ciale, ({ trova ubicazione. .. in un comples-so senza servizi igienici e sala d'aspetto. . .dove tutte le apparecchiature (emanano) unanotevole dispersione di radiazioni»;

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VI LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1836 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

14) i servizi di lavanderia solo in pic~cola parte vengono eseguiti meccanicamente,ma la maggiore quantità dei capi vengonolavati ancora a mano;

15) manca spesso la biancheria indi~spensabile per i cambi;

16) i giacigJi, a causa degli scarsi siste~mi di pulizia, sono sovente sporchi di san~gue, di urine e di feci;

17) i letti sono in buona parte ridottia rottami di ferro;

18) esiste un solo numero telefonicoper le varie divisioni ospedaliere;

19) non vi sono incubatrici nè presìdidi rianimazione per prematuri nel repartodi maternità, il che costituisce causa di dram~matici disagi;

20) non vi è un nido per neonati ed ibambini sono costretti a rimanere a lettocon le puerpere, anche nei casi in cui, reducida parti distocici, essi necessiterebbero 1'iso~lamento e speciali presìdi terapeutici;

21) circa un anno fa sono stati acqui~stati alcuni antiquati bruciatori a nafta chesono stati sistemati sotto la sala operatoria;

22) il vitto peggiora sempre, tant'è chenon viene più vietato ai parenti degli amma~lati di introdurre in ospedale pietanze edalimenti;

23) in tutti il reparti difetta la più ele~mentare strumentazione tecnica;

24) sono state recentemente aperte nuo~ve divisioni, alcune delle quaJi fungono soloda ambulatorio bisettimanale;

25) i bambini ricoverati nella divisionedi medicina sono costretti, per mancanza diun adeguato reparto, a subìre una perico~losa promiscuità con malati anziani;

26) vi è un solo medico nel laboratoriodi analisi;

27) pare sia scontata la decisione disfrattare la farmacia dell'Ospedale, non ap~pena possibile, e solo casualmente essa nonè stata di recente dirottata in una baraccaadiacente il nosocomio.

In tali condizioni, che ripetono nella ma~niera più inamovibile quante altre analo~ghe vi sono in Italia, e soprattutto nel Sud,

il consiglio di amministrazione ospedalierasi riunisce non più di un paio di volte l'annoe l'unico tipo di intervento da parte degliorgani competenti è costituito dall'assun-zione di personale eterogeneo, il cui nu~mero è limitato relativamente alle centinaiadi assunzioni promesse in occasioni eletto~rali, ma la cui presenza si risolve per ilnosocomio in un ulteriore ed intollerabileaggravio economico e in un dissesto fun~zionale.

In una situazione come quella italiana, chevede ~ tra l'altro ~ gli ospedali ereditaridegli istituti mutualistici di oltre 1.800 mi~liardi, il quadro di generale disfacimentodell'Ospedale di Taurianova ~ mantenutonei termini di un'inverosimile finzione giu~ridica ~ esprime le gravi ed errate scelteprioritarie dei locali amministratori. A ciòva aggiunta la notizia secondo cui è statogià deciso che nella seconda metà di ottobredovrebbero essere assunte, con chiamata di~retta, nientemeno che altre 60 persone: talielementi, totalmente privi di qualifiche pro~fessionali, dovrebbero aggiungersi ai 170 di~pendenti già in servizio, «basandosi (taledecisione) sul presupposto fasullo » ~ dicela relazione del medico provinciale ~ « di

una media di degenza di circa 180 al giorno,(quando) in effetti la media delle degenzenon ha mai superato le 105 presenze ».

Tali considerazioni, senza voler entrarenel merito delle singole persone, e con laconsapevolezza delle doverose differenzia~zioni, vanno, a parere degli interroganti,chiarite per porre fine ad una situazionedi decomposizione funzionale, strutturale,etica, culturale ed amministrativa.

Gli interroganti chiedono, pertanto, aiMinistri competenti che essi si adoperino inimmediato:

a) per respingere i pretesti con cui sitende ad avallare tali assunzioni, al di fuoridi qualsiasi norma vigente ed in manierapalesemente discriminatoria, oltre che ulte~riormente lesiva della situazione complessi~vamente catastrofica dell'Ospedale;

b) per sollecitare una responsabile in.dagine sui problemi dell'Ospedale, secondoquanto è già emerso dalle inchieste sino ad

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Senato della Repubblica ~ 1837 ~ VI Legislatura

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

oggi inspiegabilmente archiviate e dalle va~rie relazioni che, in diverse occasioni, hannodenunciato e confermato segnalazioni rela-tive ai disservizi esistenti;

c) per promuovere la soluzione dei pro~blemi indicati ed identificare la responsa-bilità di tali discrasie, secondo quanto ri~chiesto a suo tempo dai senatori comunistidella Commissione igiene e sanità, i qualieseguirono un sopralluogo nell'Ospedale du~rante l'estate del 1970.

Più in generale, gli interroganti chiedonoche venga risanata e moralizzata la situa-zione, restituendo l'Ospedale di Taurianovaal suo antico prestigio, sia nell'interesse del~le migliaia di cittadini, costretti, in dettazona della Calabria, all'emigrazione dellasalute, sia per ridare fiducia agli operatorisanitari del nosocomio, oggi mortificati, dauna penosa repressione culturale, al rangodi supporto per squallide operazioni di sot-topotere.

(4 - 0740)

BORRACCINO, SPECCHIO. ~ Ai Ministri

dell'agricoltura e delle foreste e dei lavoripubblici. ~ Per sapere quali provvedimentisi intendono adottare in merito ai danni pro-vocati dalle alluvioni nei comuni situati anord della provincia di Bari, ed in partico-lare in quelli di Barletta, Trani, Corato,Andria, Canosa, Bisceglie, Minervino e Spi-nazzola.

Le recenti alluvioni di luglio, agosto e set-tembre 1972 hanno determinato gravi dannialle strutture agricole, alla viabilità, alle pro-duzioni di uva, ulivi ed ortaggi, danneggian-do gravemente la fondamentale economiadella zona, per cui urgono provvedimentiimmediati di aiuto ai danneggiati ed a so-stegno all'agricoltura.

Si chiede, inoltre, di conoscere quali mi-sure si intendono adottare, in particolare,per la città di Canosa nella quale, ai danninelle campagne, si aggiungono gravi dannia strutture cittadine, abitazioni, strade edopere.

Si chiede, infine, di sapere le cause percui, negli ultimi tre anni, le piogge a carat-

tere alluvionale hanno determinato danni dieccezionale gravità, straripamenti, allaga-menti e distruzioni nella zona Barletta~Cano-sa-Minervino. È vero che in detta zona sisono sempre avute precipitazioni atmosfe-riche notevoli, ma da tre anni a questa par-te il fenomeno è diventato eccezionalmentedisastroso, poichè le acque, scavalcando l'au-tostrada, precipitano a valle disordinata-mente, arrecando enormi danni alle strut-ture fondi arie ed agrarie, nonchè alle comu-nicazioni della zona, attraverso vasti allaga-menti.

Nel passato le acque alluvionali delle col.line della Murgia defluivano verso il mare,mentre dall'epoca della costruzione dell'au-tostrada, che taglia la zona in due. da suda nord, si determina il fenomeno di cui so-pra, con danni eccezionali alle campagne edil blocco delle strade statali Barletta-Canosa,Barletta-Cerignola- Foggia, Canosa-Minervinoe di tutte le strade comunali e provincialiche attraversano i territori interessati.

È quindi urgente sapere se ciò sia deter-minato dal fatto che, nella costruzione del-l'autostrada, non si sono previste le neces-sarie opere di incanalamento delle acque, oche il sistema di canalizzazione è inadeguato,o che manca la manutenzione, ed ~ altresìurgente l'adozione dei relativi provvedimen~ti per far sì che il volume delle acque allu-vionali sia adeguatamente regimato a valle,evitando quindi le sciagure che si stanno ri-petendo ai danni delle città e delle popola-zioni della zona.

(4 - 0741)

Annunzio di ritiro di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito rulsenatOTeSegretario a dare annunzio dell'elenco di in-terrogazioni ritirate dai presentatori.

T O R E L L I, Segretario:

4 - 0578 del senatore Pinna, al Ministrodell'agricoltura e delle foreste.

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Senato della Repubblica ~ 1838 ~ VI Legislatura

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Ordine del giornoper la seduta di venerdì 6 ottobre 1972

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, vener~dì 6 ottobre, aIle ore 9,30, con il seguenteordine del giorno:

Svolgimento di interpellanze e di interroga-zioni su problemi di politica estera.

INTERPELLANZE ALL'ORDINE DEL GIORNO:

VALORI, LI VIGNI, MAFFIOLETTI, FI-LIPPA, ALBARELLO. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri ed al Ministro degliaffari esteri. ~ Per conoscere se il Governonon intenda, anche in base ai recenti accor-di internazionali scaturiti dagli incontri diMosca e di Berlino, superare l'attuale im-mobilismo, che isola l'Italia persino da al-cuni Governi di Paesi membri dell'Alleanzaatlantica, e sviluppare opportune ed urgen-ti iniziative politiche e diplomatiche percontribuire attivamente ad una effettiva po~litica di pace.

In particolare, gli interpellanti chiedonodi conoscere quali iniziative il Governo in-tenda assumere per la soluzione negoziatadel conflitto nel Vietnam, per concrete mi-sure di solidarietà e' di aiuto verso il po-polo vietnamita, così atrocemente colpitodai sempre più gravi bombardamenti aereiamericani, per l'avvio di rapporti diretti conla Repubblica democratica del Vietnam econ il Governo rivoluzionario provvisoriodel Vietnam del Sud.

Gli interpellanti, inoltre, sempre al finedi sollecitare un apporto attivo ed autono-mo del Governo italiano alla pace mondiale,sottolineando l'accresciuta responsabilitàche deriva al nostro Paese dai positivi ri-sultati che sono scaturiti dagli incontri diMosca, ed in particolare dalla ratifica degliaccordi su Berlino, che rendono incontesta-bile l'esistenza della Repubblica democraticatedesca come Stato sovrano, chiedono diconoscere quali passi intenda sollecitamen-te promuovere il nostro Governo per il ri-

conoscimento della RDT, per avvicinare epreparare la Conferenza per la sicurezza inEuropa, per non estraniare l'Italia da unanuova realtà internazionale e dai suoi pos-sibili ed auspicabili sviluppi, sia politici cheeconomici, per la pace e per la collabora-zione internazionale in Europa e nel mondo.

(2 - 0010)

PIERACCINI, MINNOCCI, ALBERTINI,CIPELLINI, CORONA, ARFÈ, ROSSI DO-RIA. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Sulle direttive del Governo circa il concor-so dell'Italia alla soluzione dei seguenti pro-blemi:

a) dell'unificazione politica dell'Europa;b) del Medio Oriente, anche in connes-

sione alla lotta al terrorismo e alla necessi-tà di stroncare la spirale della violenza edi giungere alla soluzione politica dei pro-blemi di quella zona;

c) del Vietnam.

Sulle condizioni in cui è stata autorizzatal'installazione di una base NATO a La Mad-dalena, senza consultazioni con il Parlamen-to e le sue Commissioni affari esteri e la-sciando nell'ignoranza la Regione sarda.

(2 - 0057)

TEDESCHI Mario, TANUCCI NANNINI.~ Al Presidente del ConsigliÒ dei ministried al Ministro degli affari esteri. ~ Premes-

so che il moltiplicarsi degli atti di terrorismopone a tutti i Paesi liberi nuovi problemi sulpiano della difesa e dell'ordine interno, gliinterpellanti chiedono di conoscere:

cosa si intenda fare dimanzi ad un feno~meno ohiaramente ispirato da centrali sov-versive straniere, tutte di fede marxista, co-me è provato, fra l'altro, dall'accertata esi-stenza di rapporti fra le « Brigate rosse}} delfu Giangiacomo Feltrinelli ed il Governo diPraga e l'affermata collaborazione fra il so-cialista Giovanni Ventura ed il servizio se-greto rumeno;

se l'Italia intenda o no prendere parteattiva alla lotta contro il terrorismo, nelquadro di un trattato che riconosca ai Pae-si vittime dei terroristi il diritto alla difesa

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Senato della Repubblica ~ 1839 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

e faccia ricadere ogni attività del generesotto le leggi vigenti per la criminalità co~mune;

se l'Italia intenda o meno compiere insede internazionale i passi opportuni, sia perottenere che la Russia sovietica e gli altriPaesi del « Patto di Varsavia » desistano dal~la loro campagna contro lo Stato di Israele,che è alla base del terrorismo arabo, sia perdifendere la nostra sovranità contro le ille~cite interferenze di chi, a Cuba come a Pra~ga, a Sofia come a Beirut, organizza e finan~zia gruppi di terroristi operanti nel nostroterritorio;

se, infine, a parte le poco credibili ini~ziative dell'ONU in materia, l'Italia non in~tenda farsi promotrice di un'azione, nell'am~bito della NATO, per un'intesa sul problemasul piano europeo.

(2 ~ 0058)

PECCHIOLI, PIRASTU, CALAMANDREI.~ Ai Ministri degli affari esteri e della di~fesa. ~ Per conoscere:

i motivi che hanno indotto il Governoitaliano a concedere alla Marina militare de~gli Stati Uniti una parte del territorio del~

!'isola di La Maddalena per l'installazione diuna base di sommergibili a propulsione nu~cleare di attacco, armati con torpedini adogive atomiche, e una parte dell'isola di Ca~prera per altra installazione della Marinadegli Stati Uniti;

i termini dell'accordo éon il Governodegli Stati Uniti e la data eventualmente fis~sata per la sua attuazione;

se sia vero che una precedente richiestadi installazione di una base nell'isola di LaMaddalena, avanzata dal Governo degli Sta~ti Uniti ne] 1963, fu respinta dal Governoitaliano;

i motivi che allora determinarono lareiezione della richiesta e le ragioni che han~no oggi suggerito di accoglierla.

(2 ~ 0059)

BUFALINI, PECCHIOLI, VALORI, CALA~MANDREl, ADAMOLI, ROSSI Raffaele, DIBENEDETTO, D'ANGELOSANTE. ~ Al Mi~nistro degli affari esteri. ~ Dinanzi all'esten~dersi, nel mondo, della violenza sopraffattri~ce, dall'aggressione armata contro !'indipen~

denza dei popoli agli atti di terrorismo e disanguinosa rappresaglia, all'impiego dellatortura contro i patrioti ed i combattentiper la libertà;

in nome degli ideali di solidarietà uma~na, di civiltà, di progresso e liberazione cheispirano tutte le grandi correnti democra~tiche della nostra epoca e di cui la Resistenzaantifascista ha improntato la nostra Costi-tuzione,

gli interpellanti chiedono al Governo sesia suo intendimento portare, nel dibattitodell'GNU sul problema di come, appunto,far cessare la violenza ed il terrorismo in-ternazionali, la volontà del popolo italianoche la questione venga affrontata alle radici,e cioè in primo luogo condannando e facen~do cessare l'aggressione devastatrice degliStati Uniti contro il Vietnam, la perduranteoccupazione di territori arabi da parte diIsraele al di fuori dei suoi confini ed i rin~novati suoi attacchi massicci contro le po~polazioni civili palestinesi, l' oppressione cru~dele esercitata dai regimi della Grecia, delPortogallo, della Spagna e dagli altri regimifascisti e colonialisti, !'intolleranza e la per~secuzione del razzismo.

(2 ~ 0060)

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO:

CIFARELLI. ~ Al Ministro dell'interno,~ Per conoscere quali provvedimenti inten~de adottare affinchè cessi al più presto la pe~ricolosa attuale situazione, nella quale l'Ita~lia è diventata la base operativa per varieorganizzazioni di terroristi (palestinesi, gre~ci, giapponesi, tedeschi), i quali, spesso incombutta con estremisti nostrani, profitta~no per le loro imprese del nostro sistema de~mocratico, cioè delle libertà assicurate dallaCostituzione e delle leggi della Repubblica.

Parte molto importante dell'Europa co~munitaria e del mondo libero, l'Italia ha ildovere, sempre nel rispetto della libertà, dicontribuire seriamente a fronteggiare l'atti~vità dei terroristi, le cui gesta criminali sonoattualmente un fenomeno così vasto e gl'a.ve da esigere l'azione solidale dei Paesi de~mocratici.

(3 ~ 0135)

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Senato della Repubblica ~ 1840 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 OTTOBRE 1972

CIFARELLI. ~ Al Ministro degli affariesteri. ~ Per conoscere se ed in quali modiintenda far valere, in seno alle Nazioni Uni~te o in sede comunitaria europea, le gravipreoccupazioni dell'opinione pubblica ita~liana per i crescenti pericoli che derivanodal protrarsi dell'attuale situazione dei pa~lestinesi, i quali, invero, angosciati per iloro problemi ~ da anni non risolti ~ e fa~natizzati dalla propaganda dei nazionalistie razzisti arabi, vengono sfruttati come mas~sa di manovra, nel Medio Oriente, controla Repubblica di Israele ed anche in fun~zione dell'espansionismo russo nel Mediter~raneo.

L'interrogan1e ritiene che, proprio neltragico tempo in cui le gesta criminali deiterroristi palestinesi suscitano la giusta con~danna del mondo civile, sarebbe opportunauna coraggiosa e lungimirante iniziativa del-l'Italia, volta ad ottenere che la Comunitàeuropea proponga ed agevoli una qualchesoluzione costruttiva per un così angosciosoproblema, sempre nel rispetto dei diritti diIsraele ed in funzione della solidarietà frale genti e della pace.

(3~0136)

ANTONICELLI. ~ Al Presidente del Con-

siglilo dei ministri ed al Ministro della di-fesa. ~ Per sapere se non ritengano di do-ver fornire notizie al Parlamento in relazio-ne all'insediamento di una base militare persommergibili nucleari anche nell'isola di Ca-prera.

L'interrogante sottolinea l'incresciosa im~pressione dell' opinione pubblica e la preoc~cupazione degli isolani per tale evidente me-nomazione del carattere di monumento na-zionale dell'isola stessa e degli interessi com~plessivi della sua comunità. Non è forse inu~tile ricordare che il generale Garibaldi, spin~to per tutta la sua vita ad azioni di guerradai suoi ideali patriottici, si professò sem~pre « odiatore della guerra» ed intese, nel~!'isola da lui riscattata dalla condizione piùselvaggia, comporre a se stesso un rifugiodi pace.

(3 - 0141)

ANTONICELLI. ~ Al Presidente del Con~siglio dei ministri. ~ Nel momento stesso

in cui i rappresentanti del Parlamento dellaRepubblica democratica tedesca entrano afar parte dell'Unione interparlamentare, sichiede di conoscere se il Governo non ri~tenga opportuno e necessario cogliere, nelsuo senso chiaramente positivo, l'indicazio~ne di volontà e di pensiero delle forze poli~tiche italiane verso la normalizzazione deinostri rapporti con la Repubblica democra~tica tedesca, la cui operosa presenza in Eu~ropa e nel mondo non può che riuscire uti~le al progresso della pace ed all'avvenire del-la comune civiltà.

(3 ~ 0150)

CALAMANDREI, DI BENEDETTO, PIRA~STU, PECCHIOLI. ~ Ai Ministri degli affariesteri e della difesa. ~ Per sapere:

1) se risponda a verità il grave annun-cio dato a Washington, da un portavoce del~la Marina americana, secondo il quale sareb-be prossimo a conclusione un accordo USA-Italia per l'utilizzazione dell'isola di La Mad~dalena come porto di residenza della VI flot~ta, analogo a quello già stipulato per il Pi~reo tra gli USA ed il Governo fascista diAtene;

2) se tale accordo ~ qualora esso dav-

vero sia in corso di trattativa ~ non debbaessere inderogabilmente portato all'esameed al voto del Parlamento italiano, il qualedeve essere messo in condizione di valutaree respingere quanto possa esservi di lesivodella sovranità territoriale, oltre che dellasicurezza, dell'Italia;

3) se, comunque, il pubblico annuncio,dato unilateralmente a Washington dal por~tavoce militare statunitense, non sia gros-solanamente in contrasto con i princìpi edi metodi che debbono regolare i rapporti po~litici e diplomatici fra Stati sovrani, e cometale non richieda, in ogni caso, una pubblicaprotesta del Governo italiano.

(3-0144)

CALAMANDREI, ADAMOLI, DI BENE-DETTO. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~Per sapere quale sia la posizione del Gover~no italiano e quali passi internazionali essoabbia compiuto, e intende compiere, a pro~posito del nuovo e massiccio atto di aggres~

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Senato della Repubblica ~ 1841 ~

5 OTTOBRE 1972

VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

sione di cui Israele si è resa colpevole con~

tro il Libano.(3 ~0147)

BRANCA, GIOVANNETTI. ~ Al Presiden~

te del Consiglio dei ministri ed ai Ministridella difesa, degli affari esteri, del turismoe dello spettacolo e della pubblica istruzio~ne. ~ Per sapere se è vero che parte dell'ar~cipelago della Maddalena stia per essere tra~sformata in base d'approdo e di rifornimen~to di sottomarini nucleari della VI flottanordamericana, con minaccia per lo svilup~po turistico della zona, per le possibilità digodimento delle impagabili bellezze naturali,per la stessa integrità del territorio, e con

pericolo di inquinamenti radioattivi.Qualora quanto sopra esposto fosse vero,

si chiede di conoscere come il Governo ri-tenga di intervenire, dato che si sarebbe vio~lato l'articolo 11 della Costituzione, che con~sente limitazioni della sovranità nazionalesolo a parità di obblighi con gli altri Stati epurchè esse siano necessarie per la pacee la giustizia fra le rnazioni, condizioni che,nel caso, sarebbero da escludere, sia perchèmanca la reciprocità nei confronti di altriPaesi aderenti alla NATO e degli stessi StatiUniti d'America, sia perchè la creazione diuna base militare, nelle mani di una poten~za estera, non è strumento di pace o di giu~stizia ed è perfino anacronistica in un' epocacaratterizzata da volontà di distensione frale grandi nazioni e da insofferenza, anchenegli Stati più piccoli, verso analoghe formedi occupazione straniera.

Per sapere, infine, se è vero che sia di fat-to vietato avvicinarsi ad una parte dell'iso~la di Santo Stefano, situata dinanzi a La Mad-dalena e a Caprera, e, qualora ciò fosse vero,come ritenga il Governo di intervenire es~sendo stata violata la legge 20 dicembre 1932,n. 1849 (articoli 1, 2, 3 e 4), richiedente unaparticolare procedura per !'imposizione diservitù militari (di regola, decreto del Mi~nistro su parere di una commissione tecni~ca, pubblicazione nell'albo pretorio, ecce-tera).

(3~0151)

PECCHI OLI. ~ Ai Ministri degli affariesteri e della difesa. ~ Per conoscere i ter-mini dell'accordo intervenuto tra il Gover~no italiano e quello degli Stati Uniti per lacessione della base di La Maddalena alla Ma-rina militare statunitense.

(3 - 0154)

PARRI, ROMAGNOLI CARETTONI Tullia,ANTONICELLI, OSSICINI, GALANTE GAR~RONE. ~ Al Presidente del Consiglio dei mi~nistri. ~ Per essere informati dell'azione cheil Governo ha svolto ed intende svolgere atutela della cittadina italiana Briffa Cavi-glia, detenuta da più di 15 giorni in carcerein Grecia.

Per conoscere, altresì, se il rifiuto delleautorità greche a consentire alla rappresen~tanza diplomatica italiana di esercitare, neiconfronti della suddetta cittadina, la norma~le azione prevista dalle norme di diritto in-ternazionale filon sia da considerarsi offen~siva nei confronti della nostra Repubblica.

Per conoscere, infine, quale azione si in-tenda svolgere nel senso della solidarietàfattiva verso gli aJntifascisti greci.

(3 ~0137)

NENCIONI, ARTlERI, BACCHI, BASA~DONNA, BONINO, CROLLALANZA, DE FA~ZIO, DE SANCTlS, DINARO, ENDRICH, FI~LETTI, FIORENTINO, FRANCO, LANFRÈ,LA RUSSA, LATANZA, MAJORANA, MARIA~NI, PAZIENZA, PECORINO, PEPE, PISA~NÒ, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCI NAN~NINI, TEDESCHI Mario. ~ Al Presidentedel Consiglio dei ministri ed ai Ministri de~gli affari esteri e della difesa. ~ Con riferi~mento alla notizia stampa in merito allacreazione di una base NATO a La Maddalenaed alle pressioni che da vari schieramentipolitici vengono esercitate sulla pubblicaopinione, e dato il ripetuto impegno di « leal~tà e fedeltà atlantica », che importa anchedei precisi doveri per la difesa dei valorinazionali e dei valori dell'Occidente, gli in~terroganti chiedono di conoscere le decisio~ni prese dal Governo.

(3 -0162)

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VI LegislaturaSenato della Repubbliw ~ 1842 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

NENCIONI, ARTIERI, BACCHI, BASA~DONNA, BONINO, CROLLALANZA, DE FA~ZIO, DE SANCTIS, DINARO, ENDRICH, FI-LETTI, FIORENTINO, FRANCO, LANFRÈ,LA RUSSA, LATANZA, MAJORANA, MARIA-NI, PAZIENZA, PECORINO, PEPE, PISA-NÙ, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCI NAN-NINI, TEDESCHI Mario. ~ Al Presidentedel Consiglio dei ministri ed al Ministro de-gli affari esteri. ~ In merito alla situazionI!israeliana e di tutto il Medio Oriente, allacrescente azione di guerriglia e di terrorismoche costringe Stati di alta civiltà a cedereal ricatto dei dirottatori, dei rapitori, deidinamitardi, ovvero ad azioni di ritorsionecon atti di guerra, gli interroganti chiedonodi conoscere quali direttive siano state im-partite alla nostra delegazione all'ONU perla difesa del diritto dello Stato d'Israele al-la pacifica sopravvivenza nel concerto inter-nazionale e quale azione concreta venga svol-ta per la soluzione del conflitto e dei proble-mi che ha creato.

(3 - 0163)

NENCIONI, ARTIERI, BACCHI, BASA-DONNA, BONINO, CROLLALANZA, DE FA-ZIO, DE SANCTIS, DINARO, ENDRICH, FI-LETTI, FIORENTINO, FRANCO, LANFRÈ,LA RUSSA, LATANZA, MAJORANA, MARIA-NI, PAZIENZA, PECORINO, PEPE, PISA-NÒ, PISTOLESE, PLEBE, TANUCCI NAN-NINI, TEDESCHI Mario. ~ Al Ministro de-gli affari esteri. ~ Con riferimento alle azio-ni diplomatiche in atto, assertivamente di-rette a creare accordi nella tormentata vi-cenda del Sud-Est asiatico, azioni che sisvolgono parallelamente alla nota Conferen-za di Parigi, gli interroganti chiedono di co-noscere quale azione svolga il Governo ita-liano e quali informazioni sia in grado difornire in merito alle trattative tripolari edai relativi risultati, e se questi siano in ar-monia con la difesa dei valori occidentali.

(3-0164)

BROSIO, BALBO, ROBBA, PREMOLI, BO-NALDI. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~][nterpretando il sentimento universale diorrore e di indignazione suscitato dagli attidi terrorismo, che purtroppo si manifestano

in molti Paesi, a danno di vittime innocenti,utilizzando specialmente i più odiosi siste-mi, quali il dirottamento di aerei civili, lacattura e l'uccisione di ostaggi, il turbamen-to freddamente deliberato delle più nobilie pacifiche manifestazioni di solidarietà in-ternazionale ed umana;

persuasi che la lotta contro tali formeben caratterizzate di terrorismo debba im-placabilmente essere condotta con la resi-stenza alla minaccia ed alla violenza e conla punizione meritata dei colpevoli, da con-siderarsi criminali per il fatto stesso di adot-tare metodi di coazione inumani e contrarialle più elementari norme di convivenza ci-vile;

convinti, inoltre, che tale lotta debbaessere organizzata nel modo più diretto epiù efficiente, perseguendo e condannandoquelle forme specifiche di azione criminosae deplorando il tentativo di confondere taliforme intollerabili di terrorismo qualificatocon altri fenomeni militari e politici di guer-ra o di guerriglia (come, ad esempio, il con-flitto del Vietnam) o addirittura di lottapolitica contro regimi avversi, anche se poli-ticamente contestabili, quale evidente ma-novra per sviare e confondere il giudizio ela condanna morale unanimemente sentitadalla pubblica opinione,

gli interroganti chiedono di conoscere see come il Governo italiano partecipi ed in-tenda partecipare a tale lotta precisa controle forme di terrorismo caratterizzato, cheoccorre individuare e colpire senza equivocie senza esitazioni.

(3 -0171)

BROSIO, BONALDI, ROBBA, PREMOLI,BALBO. ~ Ai Ministri degli affari esteri edella difesa. ~ A proposito delle notizie edei commenti apparsi sulla stampa circal'apertura di una pretesa base nucleareNATO all'isola di La Maddalena;

riaffermando la necessità del rispettopiù leale della lettera e dello spirito delTrattato di alleanza atlantica e delle obbli-gazioni che ne discendono nel quadro del-la NATO;

ricordando l'aumento delle forze navalisovietiche nel Mediterraneo e, in particolare,

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VI LegislaturaSenato della Repubblic{! ~ 1843 ~

5 OTTOBRE 197237a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il preoccupante crescere della minaccia sot~'tomarina;

convinti che tutte le misure richiestedagli impegni internazionali assunti debba-no essere prese o aiutate dall'Italia pergarantire la sicurezza e la pace nel Medi~terraneo,

gli interroganti chiedono di conoscere leesatte caratteristiche delle misure adottatenell'isola di La Maddalena e se esse rispon-dano adeguatamente alle necessità pura-mente pacifiche e difensive, ma altrettantoinderogabili, della situazione politica e mi-litare del settore.

(3~0172)

BROSIO, BONALDI, PREMOLl, BALBO,ROBBA. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Sicuri della costante attenzione prestata dalGoverno italiano al conflitto nel Medio Orien~te ed ai suoi sviluppi sulla situazione nel Me~diterraneo e sui diretti interessi italiani;

persuasi che l'Italia debba e possa con~correre, sia da sola, sia insieme alle altrenazioni interessate e disposte, ad incoraggia~re la ricerca di una pace giusta e duraturafra gli Stati arabi ed Israele;

ritenendo che tale pace sarà meno dif~ficile da raggiungere quando si sarà riusciti,con la necessaria prudenza e gradualità, amettere in contatto, indiretto prima e direttopoi, i Paesi immediatamente interessati aifini di un negoziato serio e costruttivo;

considerando che tale metodo sarebbe digran lunga preferibile e più fruttuoso deglisforzi, finora vanamente tentati, di suggerirealle parti soluzioni dettate, sia pure con in-dubbia buona volontà e buona fede, da Go-verni {lon direttamente interessati alle solu-zioni stesse;

ritenendo pure che il criterio di gradua~lità possa vantaggiosamente applicarsi n011solo al metodo, ma alla sostanza dei nego-ziati, cominciando da soluzioni parziali (qua-le quella della riapertura del Canale di Suez)che implicherebbero il ritiro delle forzeisraeliane dalla riva del Canale, a condizio-ni tali da non pregiudicare la sicurezza dialcuna delle parti;

convinti che tale soluzione parziale cor.risponderebbe a vitali interessi dell'Italia edegli altri Paesi mediterranei e costituirebbedi per sè un passo importante verso una pa-ce più generale,

gli interroganti chiedono di conoscerequali siano gli intenti e gli obiettivi del Go~verno italiano nel favorire un progresso ver~so la pace nel Medio Oriente, avendo di miraprincipalmente negoziati diretti e la ricercadi soluzioni parziali, prima di tutte quellatendente alla riapertura del Canale di Suezed agli accordi militari e politici ad essaconnessi.

(3-0173)

BROSIO, BONALDI, PREMOLl, BALBO,ROBBA. ~ Al Ministro degli affari esteri. ~

Per conoscere quale atteggiamento intendaassumere per evitare iniziative contrarienon meno agli impegni atlantici che allasolidarietà europea, quale, ad esempio, ilriconoscimento diplomatico della Repubbli-ca democratica tedesca senza il previo ac-cordo con l'alleata Repubblica federale dellaGermania, solo partecipante tedesco allaComunità economica europea.

(3-0174)

GIRAUDO, BARTOLOMEI, PECORARO,OLIVA. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed al Ministro degli affari esteri. ~Per sapere se il Governo italiano non ritie-ne giunto il momento di farsi promotore diun'iniziativa comune da parte dei Paesi del-la Comunità europea e di quelli mediterra-nei ad essa associati per indire una Confe-renza del Mediterraneo, onde ricercare, at-traverso una visione globale dei problemidell'intero bacino, la possibilità, anche at-traverso soluzioni graduali, di accelerare ilritorno della pace nel Medio Oriente, non-chè di avviare una politica commerciale edi sviluppo più coordinata ed efficiente nel~l'interesse reciproco dei Paesi che si affac~ciano sulle due diverse sponde.

(3 - 0176)

GIRAUDO, BARTOLOMEI, PECORARO,OLIVA. ~ Al Presidente del Consiglio dei

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Senato della Repubblica ~ 1844 ~ VI Legislatura

37a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ministri ed al Ministro degli affari esteri. ~Per conoscere quali iniziative il Governo in~tenda prendere:

a) per promuovere ed appoggiare, in se-de internazionale, ogni misura atta a preve-nire od a reprimere il terrorismo di qualsia-si forma ed ispirazione, contribuendo così arestituire sicurezza e fiducia nei rapporti fracittadini dei diversi Paesi;

b) per evitare, in sede nazionale, che or-ganizzazioni sospette o singoli individui pos-sano trovare nel nostro Paese rifugio o baseper la loro criminale operatività.

(3 -0177)

SARAGAT, ARIOSTO, BERTINELLI, BU~ZIO, GARAVELLI. ~ Al Presidente del Con-siglio dei ministri ed al Ministro degli affari

5 OTTOBRE 1972

esteri. ~ Per conoscere quali misure il Go~verno italiano intende adottare di fronte alripetersi degli inqualificabili atti dI terrori-smo, per quanto attiene alla dimostrata pos-sibilità che dette manifestazioni criminali ab-biano come base o come sede il nostro Paese.

Per conoscere, inoltre, come intende il Go-verno italiano partecipare ad un eventualeconcreto sforzo comune, specialmente euro-peo, inteso a prevenire e colpire tali barba-re, inammissibili forme di lotta politica, vit-time delle quali sono per lo più gli innocenti.

(3-0178)

La seduta è tolta (ore 21,15).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari