Se una volta l’agricoltura era fondamentale per la sopravvivenza economica e rurale dell’uomo oggi sta andando man mano svanendo a causa dell’arrivo del terziario e la continua diminuzione delle aree coltivabili.Nei paesi meno sviluppati però l’agricoltura produce circa l’1/3 del PIL totale e i ¾ della popolazione vive nelle aree rurali.Inoltre le loro condizioni economiche e di benessere derivano quasi esclusivamente dall’agricoltura o allevamento.

• Agricoltura estensiva : Poca resa, ma tanto terreno coltivabile > guadagno

• Agricoltura intensiva : Resa elevata, ma poco terreno coltivabile > guadagno

• Monocoltura : Tecnica che consiste nell’adibire vaste zone di territorio alla coltura di un’unica specie.

Quasi il 50 % della forza lavoro mondiale è impiegato nella agricoltura. La distribuzione alla fine del 1980 variava dal 64 % della popolazione economicamente attiva in Africa a meno del 4 % negli Stati Uniti e Canada.In Asia la cifra era del 61 %, in Sud America, il 24 %, in Europa orientale e l'Unione Sovietica, il 15 %, e in Europa Occidentale, 7 %.

Le dimensioni delle aziende variano notevolmente da regione a regione.Nel tardo 1980, la media per le aziende agricole canadesi era di circa 230 ettari (circa 570 acri) per azienda, per le aziende agricole degli Stati Uniti, circa 185 ettari (circa 460 acri).La dimensione media di una sola proprietà terriera nelle Filippine, tuttavia, può essere un po 'inferiore a 3,6 ettari (meno di 9 acri), e in Indonesia, un po' meno di 1,2 ettari (meno di 3 acri).

Gran parte dei guadagni di un paese può essere derivato da un prodotto unico, ad esempio, lo Sri Lanka dipende dal the, la Danimarca è specializzata in prodotti lattiero-caseari, l’Australia nella lana, la Nuova Zelanda e l’Argentina nei prodotti a base di carne. Negli Stati Uniti, grano, mais e soia sono diventati le principali materie prime di esportazione negli ultimi decenni.

L'importanza di un singolo paese come un esportatore di prodotti agricoli dipende da molte variabili. Tra queste vi è la possibilità che il paese sia troppo poco sviluppato industrialmente per la produzione di manufatti in quantità sufficiente o sofisticazione tecnica. Tali esportatori di prodotti agricoli comprendono Ghana, con il cacao, e la Birmania (Myanmar), con il riso. D'altra parte, un paese eccezionalmente ben sviluppato può produrre eccedenze che non sono necessari per la propria popolazione, tale è stato il caso degli Stati Uniti, Canada, e alcuni dei paesi dell'Europa occidentale.

L’agricoltura odierna è molto più all’avanguardiadi decenni fa, ne abbiamo alcuni esempi in Cile per il vino o in Brasile per la carne ; la qualità staaumentando sempre di più grazie a investimentiin tecnologia e macchinari di trasformazione.Queste innovazioni permettono di lanciare paesi fino a pochi anni fa poco sviluppati nel mercato globale.

Non dappertutto però è stata applicata buonaAgricoltura: esistono zone, specialmente in Africa, dove per diversi motivi non si riesce ad ottenere dei risultatiI motivi sono : • Cambiamento del clima• Scarsa formazione professionale • Corruzione delle amministrazioni locali • Scarsa presenza di efficienti infrastrutture

Un ulteriore difficoltà per tali paesi è l’eccessivo aumento dei prezzi degli alimenti principali , trail 2005 e 2008 in certe zone sono addiritturaraddoppiati. Questo ha causato sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo l’aumento della persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. Nei paesi poveri questo èdovuto al grande numero di persone sul territorio che devono essere sfamate e ricevere servizi. Molte volte lapovertà è dovuta al clima che genera siccità o alluvioni.

La situazione di molti paesi si sta aggravando anche a causa dei cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, l’aumento di violenti pioggie possono creare danni all’agricoltura e distruggere intere zone.

Molte situazione che si poteva gestire sono finite in tragedie a causa di mancate scelte dei governi e delle amministrazioni locali, spesso corrotte.

L’innovazione tecnologica potrebbe risolvere molti problemi legati specialmente al clima e all’aumento del prodotto. Metodi che intervengono sulle caratteristiche genetiche delle produzioni però, modificando la capacità di semi: si tratta della creazione dei cosiddetti Organismi Geneticamente Modificati (OGM) Sugli OGM esiste un’accesa discussione: aziende produttrici ne difendono i vantaggi, associazioni ambientaliste avanzano dubbi. Posizioni diverse.

Per quanto riguarda il fabbisogno di fertilizzanti e pesticidi molti OGM ne necessitano davvero pochi e soprattutto poca acqua.Inoltre non si è certi se i pollini di specie di piantagioni tradizionali distanti anche chilometri una dall’altra non si incrocino con specie di piantagioni di OGM, ciò creerebbe problemi agli ecosistemi e alle colture tipiche o biologiche

In Europa ci sono solo 110 000 ettari di coltivazione OGM, prevalentemente di mais destinati agli animali.Si trovano specialmente in :•Spagna•Francia•Portogallo•Germania•Altre regioni dell’Europa centro - orientale

Gli OGM potrebbero avere conseguenze negative sulla salute umana, ad esempio causare effetti tossici o provocare allergie. Gli studi finora effettuati sono sufficienti a escludere che gli OGM abbiano effetti dannosi sulla salute, sugli ecosistemi o sulle colture circostanti, le nostre conoscenze sono ancora insufficienti per essere ragionevolmente sicuri su questi temi. Principio di precauzione: L’UE ha conclamato che se non si può ragionevolmente escludere che una certa scelta abbia effetti rilevanti e irreversibili sulla salute o sull’ambiente, bisogna possibilmente evitarla, anche se attualmente tali effetti non sono documentati.