Scuola di specializzazione per le professioni legali LUISS GUIDO...
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Lezione sui
principi fondamentali
dell'Informatica Giuridica e
del Diritto dell'informatica
Cattedra di Informatica GiuridicaProf. Gianluigi Ciaccisettembre 2016
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Una breve premessa ...
➢ Il diritto costituisce l’insieme delle regole che
supportano i rapporti tra privati e tra questi e lo Stato
➢Le tecnologie dell’informazione comprendono
l’informatica (la strumentazione hardware e software
che compone e fa operare i computer) e la telematica (le reti che permettono l’interconnessione e lo scambio
di dati tra sistemi informatici)
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Informatica e diritto ...
➢“Diritto” e “informatica” si incontrano negli anni ’50
con due grandi linee di sviluppo
✔ la prima, relativa alle applicazioni delle tecnologie
dell’informazione al diritto;
✔ la seconda, relativa alle norme che regolano le nuove
tecnologie nella c.d. società dell’informazione
➢Dalla prima deriva la c.d. “informatica giuridica”, dalla
seconda il c.d. “diritto dell'informatica”, materie di
grande attualità e dalla scarsa fortuna accademica.
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Informatica e diritto ...
➢ Più nel dettaglio, l’informatica giuridica è disciplina
scientifica che si occupa di banche dati giuridici,
automazione nelle pubbliche amministrazioni, sistemi esperti
giuridici, automazione giudiziaria, ...
➢ Il diritto dell’informatica, invece, è la disciplina che si
occupa delle norme che regolano la tutela dei dati personali,
la tutela giuridica del software e delle banche dati, il
commercio elettronico, la validità giuridica del documento
informatico e l’uso della firma digitale, i reati informatici, il
diritto d’autore in internet, la monetica, le comunicazioni
elettroniche, …
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Informatica e diritto …
Se la prima materia può essere lasciata agli operatori del
diritto, che nel conoscerla raggiungono un miglior modo
di svolgere la propria professione, la seconda oggi deve
essere conosciuta, seppure con diversi livelli di
approfondimento, da chiunque utilizzi le nuove
tecnologie, quindi da tutti !
L’Informatica Giuridica, comunque, ha sicuramente un
ruolo anche nel consentire una miglior comprensione (e
quindi conoscenza) dello stesso diritto dell’informatica.
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Una po’ di storia ...
➢L’Informatica Giuridica nasce negli anni ‘40 in U.S.A.,
nell’immediato dopoguerra, grazie a due contributi
✔ di Norbert Wiener (insieme a Julian H. Bigelow fondatore
della cibernetica), che ritiene si possano applicare al
diritto meccanismi e principi della cibernetica;
✔ di Lee Loevinger, che fonda la Giurimetria, disciplina che
ha il compito di indagare in modo scientifico i problemi
giuridici.
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Una po’ di storia ... ...
➢ Il periodo non è casuale, erano gli anni
di Vannear Bush (che scrive nel 1945 “As
we may think”, come potremmo pensare,
che ha avuto una grande influenza su
tanti scienziati, come Doug Engelbart), di
ENIAC, …
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La Giurimetria ...
ha tre ambiti di applicazione
ambito behavioristico-decisionale: deve individuare quali sono gli
elementi che guidano e condizionano una decisione giudiziale
ambito informativo: studia le modalità per la raccolta e ricerca
automatica delle informazioni giuridiche
➢ambito logico-decisionale: studia in che misura i ragionamenti dei
giuristi possano essere ridotti a strutture logiche (nasce la c.d. intelligenza
artificiale).
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Dalla Giurimetria
all’Informatica Giuridica ...
Negli anni ‘60 si diffonde anche in Europa, e quindi in Italia, l’idea
di utilizzare l’elaboratore elettronico nel campo del diritto.
A fronte della necessità di controllo dell’inflazione legislativa, e più
in generale delle fonti del diritto, acquista valore l’informatica che
raccoglie, organizza e ricerca le informazioni giuridiche.
Con nomi diversi (giurimetria, giuscibernetica, informatica giuridica)
viene introdotto anche nel nostro Paese grazie alla magistratura.
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La nascita dell’Informatica Giuridica
A metà degli anni ‘60, un giovane magistrato della Corte di
Cassazione venne mandato in U.S.A. a vedere la presentazione di un
grande elaboratore elettronico da parte della società I.B.M per
risolvere il problema della gestione delle massime e delle sentenze
della Suprema Corte
Tornato da questo viaggio, Renato Borruso scrive uno dei primi
saggi in materia di Informatica Giuridica, e si lancia il progetto
C.E.D. della Corte di Cassazione e il sistema Italgiure Find
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L’evoluzione dell’Informatica
Giuridica
Negli anni ‘70, quindi, l’incontro tra informatica e diritto porta
alla nascita della prima grande banca dati giuridica on line
Grazie all’opera dei magistrati della Cassazione, si prende in
considerazione l’utilità dell’informatica per la gestione e la ricerca
delle informazioni giuridiche
Successivamente, è il passaggio dell’informatica da accentrata a
distribuita a portare ad un secondo periodo di sviluppo
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Da informatica accentrata a
informatica distribuita
il computer si diffonde, entra
negli uffici pubblici, in quelli
giudiziari, negli studi notarili
ed infine in quelli legali
1972
Alto
1977
Apple II
1981
PC IBM
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L’evoluzione dell’Informatica
Giuridica
Ulteriore passaggio, sempre legato all’evoluzione della
tecnologia, è conseguente all’avvento di Internet anche nel
nostro Paese
E’ infatti l’avvento di Internet a rendere necessario, a fronte
della nascita e diffusione delle comunicazioni elettroniche,
trovare il modo per dare valore giuridico ai documenti che si
trasmettono sulla Rete
Nasce la c.d. firma digitale.
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L’evoluzione dell’Informatica
Giuridica
Il seguito è storia dei nostri giorni, tutta ancora da scrivere.
Il giurista oggi usa la tecnologia (chi + e chi -), e si sono
sviluppate diverse esperienze che mutano (o muteranno)
radicalmente il modo di lavorare dell’operatore del diritto.
Si pensi ai registri pubblici informatizzati, al processo
elettronico, alla PEC.
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Il diritto dell'informatica …
si occupa del “diritto positivo” relativo alle
tecnologie dell’informazione, ed in particolare di
legislazione, di giurisprudenza e di dottrina in
materia di informatica, telematica, internet, e in
generale di nuove tecnologie dell’informazione
e della comunicazione.
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Il diritto dell'informatica …
Gli argomenti principali oggetto del suo studio sono
– tutela dei dati personali, tutela giuridica del software,
delle banche dati e di altri beni, diritto d’autore in
internet, validità giuridica dei documenti informatici
(firme elettroniche e digitali), reati informatici e
responsabilità in genere, telelavoro, monetica, e-
banking, contratti telematici e commercio elettronico,
processi amministrativi informatizzati, comunicazioni
elettroniche
e questo sia con riferimento alle applicazioni delle nuove
tecnologie nei vari aspetti della quotidianità, sia rispetto
ad un ampio numero di fonti dettate proprio per regolarle
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Da informatica accentrata a
informatica distribuita
Il Diritto dell’informatica ha una sua
evoluzione, legata allo sviluppo e diffusione
dell’informatica
in particolare a due momenti, il passaggio
all’informatica distribuita e l’avvento di
Internet
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Il Diritto dell’Informatica
In un primo momento, quello dell’informatica
accentrata, dei grandi elaboratori, le problematiche
giuridiche erano poche e di non particolare
rilevanza/specialità.
Il passaggio all’informatica distribuita,
all’informatica per tutti, ha portato alla nascita dei
primi problemi giuridici, legati proprio alla
repentina diffusione di un nuovo (e sconosciuto)
strumento
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Il Diritto dell’Informatica …
Nel nostro Paese primi problemi hanno infatti
riguardato i contratti legati all’uso dell’informatica,
e alle difficoltà per la determinazione del loro
adempimento (Tribunale di Salerno, 1983)
Un secondo settore di problemi si è quindi creato
circa la tutela dei programmi per elaboratori
(Tribunale e Corte di Appello di Torino, 1985),
anticipato da una norma della fine degli anni ’70
relativa alla non brevettabilità degli stessi “in quanto
tali” (art. 7 D.P.R. 22 giugno del 1979 n. 338)
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Il Diritto dell’Informatica …
Successivamente, le problematiche giuridiche hanno
riguardato la disciplina dei crimini perpetrati attraverso, o nei
confronti, del computer. Quindi la protezione dei dati
personali e il valore giuridico dei documenti elettronici
Iniziano ad essere pubblicate le prima normative anche nel
nostro Paese, in genere di deriva comunitaria o
internazionale (legge sulla tutela dei programmi per
elaboratore, 1992/518, legge sui reati informatici, 1993/547,
legge sulla privacy, 1996/675, legge sul valore giuridico del
documento elettronico e firma digitale, 1997/518,…), e si
inizia a diffondere tra gli operatori del diritto lo studio
specifico del diritto dell’informatica.
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Il Diritto dell’Informatica …
Porta poi ad un forte sviluppo in tali studi e nelle
correlate problematiche l’avvento di Internet, che rende
necessaria una nuova riflessione sui temi che
sembravano essere consolidati (ad esempio sulla tutela
del c.d. bene giuridico informatico, la cui violazione
assume dimensioni impensabili grazie proprio alla Rete:
si pensi al problema del file sharing), e quindi la
regolamentazione dei nuovi fenomeni
Si sviluppa ad esempio il c.d. commercio elettronico,
che rende necessario studiare il diritto civile e
commerciale proprio nell’ottica della nuova metodologia
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Il Diritto dell’Informatica …
il resto è storia dei nostri giorni, ancora tutta da
scrivere, condizionata dalla oramai totale
diffusione delle nuove tecnologie, diffusione
legata in particolare al suo uso, e purtroppo non
alla consapevolezza del suo uso
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L’Informatica Giuridica
5 ambiti funzionali
informativo (banche dati)
conoscitivo (sistemi esperti)
redazionale (programmi per la redazione di atti legali)
gestionale (programmi per l’automazione dell’ufficio
legale)
didattico (programmi di insegnamento del diritto)
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L’Informatica Giuridica
Possiamo distinguere 3 diversi oggetti, e quindi
classificarla sulla base di essi
informatica normativa (o delle fonti)
informatica giuridica documentaria (o dei fatti
giuridici)
informatica giudiziaria (o di gestione giuridica,
cioè di gestione degli uffici giudiziari e legali)
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Come lavora un giurista ?
conoscenza della fattispecie
conoscenza della regola
applicazione della regola alla fattispecie
l’informatica può aiutare il giurista nella sua attività
non solo a livello materiale, ma anche nel modo
di pensare (nel cercare/conoscere, nello scrivere, nel
comunicare, …)
Informatica per il giurista
EDP per la ricerca dei
dati
EDP per il trattamento dei
dati
EDP per la comunicazione dei dati
La conoscenza delle regole
Dovere di ogni partecipante ad una collettività
organizzata di persone (ed a maggior ragione
dovere dell’intermediario operatore del diritto) è
la conoscenza delle regole che compongono
l’ordinamento giuridico della stessa
La maggioranza di queste regole vengono in
genere osservate spontaneamente, ma molte
devono essere conosciute specificamente, ma
come ?
La conoscenza delle fonti del diritto
La conoscenza delle regole che compongono l’ordinamento
giuridico di una collettività avviene attraverso la conoscenza
delle c.d. “fonti del diritto”, e quindi
della Legislazione
della Giurisprudenza
della Dottrina
fonti del diritto che rivestono una differente importanza, ma
che devono essere comunque conosciute per consentire il
rispetto delle regole
l’enorme numero delle fonti pongono un problema di
conoscenza.
Gli strumenti di conoscenza delle fonti
del diritto
Innanzitutto per apprendere le fonti del diritto possono essere utilizzati
strumenti tradizionali di conoscenza, siano essi “ufficiali”
per la Legislazione, la Gazzetta Ufficiale, il Bollettino Ufficiale delle
Regioni, la Gazzetta delle Comunità Europee, …
per la Giurisprudenza, l’apprensione materiale dei provvedimenti del
giudice presso la sua cancelleria
o “privati”
per la Legislazione e la Giurisprudenza, le raccolte private
(essenzialmente le riviste giuridiche e i repertori)
per la Dottrina, sempre le edizioni “private”, attraverso la
pubblicazione di monografie, saggi e commenti, note a sentenza.
Gli strumenti di conoscenza delle fonti
del dirittoMa gli strumenti tradizionali di conoscenza, a fronte
dell’enorme mole di documentazione da conoscere, sono
inadeguati a poter gestire un ordinamento giuridico non più a
dimensione umana (basti pensare che in Italia dal 1861 sono
state emanate circa 400.000 leggi - delle quali non è possibile
conoscere quante sono attualmente in vigore - e che le
pronunce dei giudici della sola Cassazione Civile sono circa 7-
8.000 all’anno).
Questo anche a causa del metodo di ricerca dei singoli
documenti, consentito dal supporto cartaceo degli stessi, e
quindi essenzialmente dalla ricerca attraverso indici e
classificazioni.
La ricerca delle fonti del diritto
Infatti la ricerca delle fonti del diritto può avvenire
essenzialmente attraverso due modalità:
o “a colpo sicuro”, quando cioè ho già gli estremi del
documento che devo cercare (ad esempio, voglio trovare il
testo del D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, pubblicato nella
G.U. 29 luglio 2003; oppure la sentenza n. 4061 del 2008)
o “per approssimazioni successive”, quando cioè non ho gli
estremi, ma ho l’argomento (e quindi non so a monte quale
sarà il risultato della mia ricerca), e provo diversi tecniche
di ricerca fino ad arrivare al risultato finale (ad esempio
nel caso del monopattino).
La ricerca delle fonti del diritto
Nel primo caso la differenza tra lo strumento tradizionale e
quello moderno è essenzialmente una questione di tempi, e di
“comodità della ricerca”, per raggiungere il risultato; nel
secondo caso il risultato è totalmente nuovo, l’informazione
che si viene ad acquisire è l’effetto dell’automazione della
stessa, e cioè dell’informazione automatica, dell’informatica.
E’ quindi possibile effettuare la ricerca usando un qualsiasi
dato contenuto nel documento da cercare (sia esso una legge,
una sentenza o un articolo di dottrina), o un insieme di dati
collegati tra loro, ma anche una qualsiasi parola all’interno del
relativo testo.
Tale risultato è reso possibile dall’avvento delle c.d. banche
dati informatiche (e dei relativi sistemi di ricerca).
Le banche di dati
Queste (anche dette “data base”) sono raccolte elettroniche di
informazioni, non duplicate, in correlazione reciproca ed
utilizzabili per più applicazioni e da più utenti, sulle quali
agiscono sistemi di ricerca automatizzati che permettono di
operare una selezione di documenti in maniera efficace
secondo le esigenze del ricercatore, consentendo così di
operare una vera e propria trasformazione qualitativa degli
effetti derivati dai tradizionali archivi cartacei.
Le banche di dati
L'espressione "banca dati", quantunque ormai di larghissimo uso,
deve essere utilizzata non come sinonimo di archivio elettronico,
bensì soltanto per indicare l'archivio elettronico strutturato mediante
un software applicativo particolare, in modo tale da consentire la
ricerca sulla base di cinque principi che ne rivoluzionano la tecnica
e i risultati. I principi fondamentali sono:
1. libertà e casualità della ricerca;
2. libera combinazione delle chiavi di ricerca in and,or, not secondo le regole
della logica booleana;
3. libera mascherabilità di caratteri alfanumerici di un dato chiave;
4. possibilità di estrarre automaticamente informazioni dai documenti
registrati ed ottenerne la prospettazione in forma sintetica;
5. possibilità di interagire con l'elaboratore svolgendo la ricerca con una
serie successiva di ordini e dati.
Le banche di dati
Le banche dati possono essere di informazione primaria, o
fattuali, oppure di informazione secondaria:
le prime (source data bases) forniscono direttamente
l'informazione stessa, il documento completo, quella cioè
elaborabile per produrre nuova conoscenza;
le seconde (reference data bases) consentono invece di avere
accesso ad informazioni di riferimento, poiché contengono dati
che permettono di identificare e descrivere la fonte informativa
atta a soddisfare le esigenze dell'utente; nella maggior parte dei
casi forniscono anche un sommario del contenuto di tali fonti.
Ancora, vi sono banche dati che consentono una ricerca solo per
parole chiavi (c.d. key words), altre che consentono ricerche con
qualsiasi dato presente nel documento (c.d. full text)
Le banche di dati
Un'ulteriore distinzione delle raccolte elettroniche di informazioni
può essere effettuata a seconda che i dati vengano forniti on line,
cioè quasi in tempo reale e attraverso una rete di
telecomunicazione, oppure off line, cioè non attraverso una rete di
telecomunicazione e con un aggiornamento periodico :
nel primo caso si è in presenza dei servizi di accesso diretto a
banche dati mediante reti di telecomunicazioni (oggi oramai solo
attraverso Internet)
nel secondo caso si è in presenza delle banche dati memorizzate su
supporti ottici (cioè supporti che prendono il nome dalla
tecnologia che sfrutta il raggio laser, e non la
magnetizzazione, per la memorizzazione delle
informazioni: è il caso dei CD-ROM, oggi DVD-ROM,
presto HD DVD, o blue ray).
Le banche di dati on line e off linecaratteristiche, pregi, difetti
Pregi delle B.D. off-line
– psicologico,
– semplicità,
– eventuale multimedialità,
– non dipendenza da rete di
TLC,
– costi prevedibili
Pregi delle B.D. on-line
– completezza,
– aggiornamento costante e
veloce,
– sistema di ricerca evoluto,
– integrazione con altri
archivi
Le banche di dati on line
Il sistema di ricerca della Suprema Corte di Cassazione, in
origine “Italgiure Find”, …
$CIVILE;
$STG:circolazione stradale;
$RN:CC 2054;
$AN:1974;
$PT:monopattino;
$PRINT;
Ma come è possibile questo
risultato ?
Cioè, come è possibile che il computer possa cercare un
singolo dato, una singola parola, nel testo di 400.000
documenti, e in un quarto di secondo trovare la risposta ?
Per rispondere occorre capire come funziona un computer.
Ma come è possibile questo risultato ?
E’ molto importante tenere presente che la ricerca, lato
computer, avviene non a livello di significati “umani”, ma
a livello di “stati elettrici” (i bit e i byte) in un “linguaggio
macchina”.
ecco perché si può verificare l’estrazione errata di un
documento che contiene la parola “contratto” associata
alla parola “muscolo”, mentre si voleva cercare la parola
“contratto” nel suo significato di “accordo”.
La ricerca della documentazione
Da qui l’importanza della scelta del dato da cercare, che sta
alla base del successo della ricerca della documentazione
giuridica.
Il bravo ricercatore è quindi chi, grazie alla sua cultura
giuridica ed al suo intuito, sa scegliere bene il dato da cercare,
e quindi sa innanzitutto capire bene cosa cercare.
I quesiti che il ricercatore può porsi sono 3
cosa cercare? dove cercare? come cercare?
La ricerca della documentazione
“cosa cercare ?” cioè capire esattamente quale ricerca
devo fare nell’ambito della singola esigenza (ad esempio
sulla base del racconto del mio cliente);
“dove cercare ?” cioè in quale tipo di banca dati, anche a
seconda della fonte che voglio trovare;
“come cercare ?” cioè in base a quale dato scelto (o
vincolato) e con quali regole della specifica banca dati
Ad Esempio ...
* Voglio sapere se posso raccogliere i dati personali dei
clienti del mio albergo per mandare loro la pubblicità
* Voglio sapere se la guida del monopattino è stata
considerata dai giudici equiparata a quella di un
automobile
* Voglio sapere la casa editrice del libro “Scritto con la
luce” di Mario G. Losano
La ricerca automatica della documentazione
giuridica può avvenire ...
“a colpo sicuro”: ho i dati necessari e sufficienti per trovare
il documento di cui ho bisogno
– es. cerco il D.Lgs. n.196 del 2003
per approssimazioni successive: ho una serie eterogenea di
dati, tutti teoricamente utili per la ricerca, ma solo alcuni
veramente necessari (la ricerca sarà frutto di tentativi
successivi)
– es. il quesito del monopattino
Ricerca attraverso una pluralità di dati(concetto di “dato-esca”)
“Nella ricerca in banca dati il ricercatore è simile ad un pescatore.
Come il pescatore attacca un’ “esca” all’amo perché i pesci
abbocchino, così il ricercatore indica al computer un dato
perché siano pescati tutti i documenti che contengono (o non
contengono) un dato uguale a quello indicato”
Renato Borruso
Dati esca, ad esempio, possono essere:
o le parole che si presumono contenute nel testo
o gli estremi numerici di una legge, gli articoli dei codici, il numero e/o la data di
una sentenza, ...
La ricerca della documentazione
Esistono tre tipi di dati
alfabetici, quando cerco una parola, sono quindi i dati delle
ricerche con le parole del testo, in genere i più usati anche se i
più “rischiosi”;
numerici, quando cerco solo numeri, in genere i c.d. schemi
di classificazione (le cui voci in diverse banche dati vengono
rese con numeri) o le date;
alfanumerici, quando cerco le fonti normative.
La ricerca per parole
E’ in genere il sistema di ricerca più utilizzato, anche sa allo stesso
tempo il più … rischioso per il successo della ricerca.
La parola da scegliere per una ricerca efficace deve essere già di
per sé selettiva (in sé o nel contesto in cui si usa) e quindi
indefettibile (deve essere cioè necessaria-mente presente nel
documento che si cerca)
per verificare la presenza quest’ultima caratteristica il “trucco”
è immaginare cosa potrebbe aver scritto il giudice (nel caso si
cerchi una sentenza) nel suo provvedimento, cioè quali parole
può aver usato.
La ricerca per parole
A seconda dell’efficacia della scelta effettuata, cioè del termine
più esatto inserito nel giusto contesto, potrebbe verificarsi il c.d.
“rumore” (quando seleziono troppi documenti, cioè ne ottengo
troppi in risposta, rispetto alle mie esigenze, e soprattutto con un
eccesso di documenti inutili) o il c.d. “silenzio” (quando il
termine scelto seleziona pochi documenti, cioè ne ottengo pochi
in risposta, tralasciandone altri magari utili per la mia ricerca):
nel primo caso non bisogna andare oltre il c.d. “punto di futilità”
(secondo Blair numero di documenti da vagliare oltre il quale ci si stanca di
scorrerli)