SCHEDE ITALIANO CLASSE 3^

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IL RIASSUNTO (ANALISI E SINTESI) Leggi più volte il testo e poi cerchia con il rosso la situazione iniziale, con il verde lo svolgimento della vicenda e con il blu la conclusione. Poi riassumi sul quaderno. ZANNA BIANCA Per Zanna Bianca l’imboccatura della tana rappresentava il limite oltre il quale non si poteva andare, ma la crescita lo spingeva ad uscire nella luce. Così un giorno la paura fu sopraffatta dalla curiosità e il lupacchiotto si avvicinò a quella parete di luce. La paura lo spingeva a tornare indietro, ma l’impulso della vita no. La luce diventò acutissima ed egli ne fu quasi accecato. Oramai non provava altro che una gran curiosità per tutto ciò che lo circondava. Osservò l’erba, le piante coperte di muschio, il tronco morto del pino. Uno scoiattolo, che correva intorno ala base del tronco, gli venne quasi addosso ed egli sene impaurì moltissimo. Si accucciò, mettendosi a ringhiare. Lo scoiattolo, spaventato quanto lui, fuggì sull’albero. Questo incidente aumentò la fiducia del cucciolo, il quale continuò il proprio cammino. E quando un uccello gli saltellò intorno, egli non esitò a colpirlo con una zampa, col risultato di prendersi sul naso una forte beccata. Lo schiamazzo che egli fece, impaurì l’uccello che volò via. Ma il lupacchiotto stava imparando; la sua piccola mente aveva già fatto un’istintiva distinzione. C’erano delle cose vive e delle cose non vive. Infatti quelle non vive restavano ferme al loro posto, mentre le cose vive si muovevano e non si poteva mai sapere ciò che stessero per fare e perciò egli doveva prepararsi a fronteggiarle. Camminava goffamente, scontrandosi con pietre ed altri oggetti. Un ramoscello gli diede, d’un tratto, un colpo sul naso. Sin dagli inizi egli ebbe fortuna: s’imbattè nella preda appena uscito dalla propria tana. Inciampando, cadde casualmente in un nido di pernici. Vide che i pulcini erano piccoli e allora diventò audace, volle sentirne l’odore e ne prese in bocca uno. Nello stesso istante si rese conto di avere fame e serrò le mascelle. Il sapore gli piaceva. E così il lupacchiotto divorò tutta la covata. Zanna bianca era felice ed esultava nell’avanzare su strade a lui nuove e ben più grandi di quelle percorse sino allora. J. London, Zanna Bianca

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IL RIASSUNTO (ANALISI E SINTESI)

Leggi più volte il testo e poi cerchia con il rosso la situazione iniziale, con il verde lo svolgimento della vicenda e con il blu la conclusione. Poi riassumi sul quaderno.

ZANNA BIANCA

Per Zanna Bianca l’imboccatura della tana rappresentava il limite oltre il quale non si poteva andare, ma la crescita lo spingeva ad uscire nella luce. Così un giorno la paura fu sopraffatta dalla curiosità e il lupacchiotto si avvicinò a quella parete di luce. La paura lo spingeva a tornare indietro, ma l’impulso della vita no. La luce diventò acutissima ed egli ne fu quasi accecato. Oramai non provava altro che una gran curiosità per tutto ciò che lo circondava. Osservò l’erba, le piante coperte di muschio, il tronco morto del pino. Uno scoiattolo, che correva intorno ala base del tronco, gli venne quasi addosso ed egli sene impaurì moltissimo. Si accucciò, mettendosi a ringhiare. Lo scoiattolo, spaventato quanto lui, fuggì sull’albero. Questo incidente aumentò la fiducia del cucciolo, il quale continuò il proprio cammino. E quando un uccello gli saltellò intorno, egli non esitò a colpirlo con una zampa, col risultato di prendersi sul naso una forte beccata. Lo schiamazzo che egli fece, impaurì l’uccello che volò via. Ma il lupacchiotto stava imparando; la sua piccola mente aveva già fatto un’istintiva distinzione. C’erano delle cose vive e delle cose non vive. Infatti quelle non vive restavano ferme al loro posto, mentre le cose vive si muovevano e non si poteva mai sapere ciò che stessero per fare e perciò egli doveva prepararsi a fronteggiarle. Camminava goffamente, scontrandosi con pietre ed altri oggetti. Un ramoscello gli diede, d’un tratto, un colpo sul naso. Sin dagli inizi egli ebbe fortuna: s’imbattè nella preda appena uscito dalla propria tana. Inciampando, cadde casualmente in un nido di pernici. Vide che i pulcini erano piccoli e allora diventò audace, volle sentirne l’odore e ne prese in bocca uno. Nello stesso istante si rese conto di avere fame e serrò le mascelle. Il sapore gli piaceva. E così il lupacchiotto divorò tutta la covata. Zanna bianca era felice ed esultava nell’avanzare su strade a lui nuove e ben più grandi di quelle percorse sino allora. J. London, Zanna Bianca

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VERIFICA FORMATIVA

COMPLETA IL TESTO CON E’ O E.

…. tutta una questione di “cortesia”. La luna, infatti, …. Molto gentile, ma anche il sole …. molto garbato …. premuroso. Verso sera, la luna dice al sole: - ….. tardi! Hai lavorato tutto il giorno. Va’ a riposare, resteremo io …. le stelle a illuminare un po’ il cielo …. a preparare i sogni della gente. Il sole ringrazia …. va a dormire. Ma la mattina, all’alba, ritorna …. dice alla luna: - Sei pallida …. e stanca, hai rischiarato il cielo tutta la notte. …. ora che tu vada a riposare. …. così, di notte non c’ …. il sole, di giorno non c’ …. la luna!

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COMPETENZA SPECIFICA: SAPER RICONOSCERE LA STRUTTUR A DELLA LINGUA E ARRICCHIRE IL LESSICO.

VERIFICA DATA

CONTROLLO ORTOGRAFICO

Completa le frasi con o - ho – ai – hai – a – ha – anno – hanno. ____ spedito una cartolina ____ miei cugini. _______ deciso di telefonare anche ____ Martino? Lucia mi _____ chiesto di prestarle un libro. Andremo in vacanza al mare ____ in montagna. _____ paura di aver commesso un grosso errore. L’_________ prossimo frequenterò la quinta. Paola e Sara mi ______ invitata __ casa loro. _____ consegnato il pacco ___ tuoi amici? Gli zii ________ telefonato per farci gli auguri di buon _________. Completa le parole con le consonanti doppie opportune. Ca___e__o, ro__e__o, pa__aga__o, so__e__hiare, a__ia__ire, so__a, so__razione, a__iungere, co__i__ione, a__arizione, sga__aiolare, a__agamento, a__enza, co__idoio, a__ra__iare. Inserisci l’apostrofo dove occorre. Buon uomo Qual è Un appello Buon anno Qual era Un ampolla Buon anima Qual estate Un asola Buon idea Quell uomo Un osso Completa con cu, qu o cqu. A___ario, a___azzone, a___istare, __lla, __betto, a__ilone, na___e, pia___e, cin__anta, __anta, __cinare, __scino, __estura, __oziente, __rare, __gino, __ello, a___olina, __adretto.

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ESITO VERIFICHE

COMPETENZA SPECIFICA: “Saper ascoltare, comprendere e comunicare oralmente”. Data verifica 18/03/2008

COGNOME E NOME CORSISTA VOTAZIONE Caforio Anna Pia Caputo Angelo Carriero Cinzia Ferente Anna Granata Luca Intelletto Roberto Lampaca Corrado Marinò Cosimo Marra Donato Marra Giuseppe Mastromarino Luciana Orlando Nunzio Palazzo Matteo Panetti Liana Pastore Giovanni Patruno Vito Piccione Giovanni Prudenzano Andrea Siciliano Roberta

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ESITO PROVE D’INGRESSO Data prova 7/03/2008

COGNOME E NOME CORSISTA VOTAZIONE Caforio Anna Pia Caputo Angelo Carriero Cinzia Ferente Anna Granata Luca Intelletto Roberto Lampaca Corrado Marinò Cosimo Marra Donato Marra Giuseppe Mastromarino Luciana Orlando Nunzio Palazzo Matteo Panetti Liana Pastore Giovanni Patruno Vito Piccione Giovanni Prudenzano Andrea Siciliano Roberta

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I SEGNI DI PUNTEGGIATURA

I segni di punteggiatura sono importanti e servono nel testo scritto per indicare: PAUSE; ESPRESSIVITA’; INTONAZIONE; SEPARARE LE PART I DEL DISCORSO. IL PUNTO FERMO (.) indica una pausa forte alla fine di una frase. La frase che segue si scrive con la lettera maiuscola. LA VIRGOLA (,) indica una piccola pausa per separare parti diverse o per separare le parole di un elenco. IL PUNTO E VIRGOLA (;) indica una pausa più lunga della virgola ma più breve del punto e serve per separare frasi diverse all’interno di uno stesso periodo. I DUE PUNTI (:) si usano per introdurre un elenco; si mettono davanti alle virgolette o alle lineette che racchiudono il discorso diretto: IL PUNTO INTERROGATIVO (?) segnala una domanda. IL PUNTO ESCLAMATIVO (!) indica l’intonazione che e sprime sorpresa, stupore, allegria, dolore… I PUNTINI DI SOSPENSIONE (…) si usano per dare il senso del dubbio, dell’incertezza, oppure per sospendere una frase che non si vuole terminare. LE VIRGOLETTE O LINEETTE (<< >>, - -) racchiudono l e parole del discorso diretto. LA LETTERA MAIUSCOLA SI USA :

• ai nomi propri; • all’inizio di ogni frase; • dopo il punto, il punto interrogativo, il punto esclamativo, le virgolette o i

trattini; • ai nomi geografici; • ai nomi delle feste.

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VERIFICA FORMATIVA

IL RIASSUNTO

POVERO FANTASMA!

La famiglia Otis fu allarmata dal fracasso proveniente da un salone del castello. Corsero tutti giù e videro che un’ enorme armatura era caduta sul pavimento. Lì vicino, stava lo spettro di Canterville che si massaggiava le ginocchia con un’espressione sofferente sul volto. I gemelli gli scaricarono contro delle pallottoline con le cerbottane, mentre il signor Otis gli puntò il revolver intimandogli: - Mani in alto! Il fantasma si alzò con un urlo selvaggio e schizzò via; poi, come ebbe raggiunto le scale, riprese il suo sangue freddo e scoppiò in una risata demoniaca. Allora una porta si spalancò ed apparve la signora Otis, avvolta in un’ampia vestaglia turchese: - Temo davvero che lei non si senta bene – disse al fantasma – perciò le ho portato lo sciroppo del dottor Dobell, un rimedio efficace per l’indigestione. Il fantasma le lanciò un’occhiata furiosa e si preparò a trasformarsi in un enorme cane nero, ma si dileguò proprio nell’istante in cui i gemelli stavano per assalirlo. Raggiunta la sua stanza, lo spettro si abbattè stremato e in preda alla più violenta agitazione. O. Wilde, Il fantasma di Canterville Riordina le sequenze del brano inserendo il numero nello spazio. � I componenti della famiglia attaccano il fantasma. Il fantasma si dilegua agitato e stremato. Il fantasma ha avuto un incidente con una pesante armatura. La signora Otis porta allo spettro una bottiglia di digestivo. Uno spaventoso fracasso sveglia la famiglia Otis. Il fantasma fugge e fa sentire la sua agghiacciante risata. Riassumi il brano tenendo conto delle sequenze ordinate, poi disegna il particolare del racconto che più ti ha colpito.

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CORSISTA ___________________________

LEGGI ATTENTAMENTE IL TESTO E SOTTOLINEA GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI.

PIOGGIA IN ARRIVO!

Immensi cumuli di nuvole bigie, bianche, violette, quasi nere pendono dal cielo come tante spugne inzuppate. Le strade sono scialbe, cineree, squallide; il verde dei campi si fa più cupo. Il cielo, dove poco fa ciondolavano nuvole immense color di cenere, sfilacciate giù come cenci tesi, all’orizzonte aveva uno squarcio di chiarezza sulfurea. A ogni attimo un lampo violetto o verdastro palpita. Spiega il significato dei seguenti termini. Bigie = ______________________________________________________________ Scialbe = ____________________________________________________________ Cineree = ___________________________________________________________ Squallide = __________________________________________________________ Cupo = ______________________________________________________________ Sfilacciate = _________________________________________________________ Squarci = ____________________________________________________________ Sulfurea = ___________________________________________________________ Palpita = ____________________________________________________________ Riscrivi il testo facendogli assumere significato contrario “Una giornata serena”. ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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TEST DI VERIFICA

LEGGI CON ATTENZIONE

GALILEO

Quando Galileo, osservando le oscillazioni del pendolo, fece la grande scoperta, per prima cosa andò a dare la notizia al Granduca. - Eccellenza - gli disse, - Ho scoperto che il mondo si muove. - Ma davvero? – fece il Granduca, meravigliato e anche un po’ allarmato. - E come l’avete scoperto? - Col pendolo. - Accidenti! Colpendolo con che cosa? - Come con che cosa? Col pendolo e basta. Non c’era nient’altro, quando ha fatto la scoperta. - Ho capito. Ma colpendolo con che cosa? Con un’arma? Con la mano? - Col pendolo, soltanto col pendolo. - Benedetto uomo, ha capito. Avete scoperto che il mondo si muove colpendolo. Cioè che si muove quando lo si colpisce. Non potete averlo colpito con niente. E ci vuole un bell’aggeggio per colpire il mondo in modo da farlo muovere. Il grande astronomo si mise a ridere di cuore. - Eccellenza – disse - ma voi credete che “ col pendolo” vada legato con “si muove”. No, va legato con “l’ho scoperto”. Col pendolo ho scoperto che il mondo si muove. L’ha scoperto col pendolo. - Colpendolo il mondo. Ho capito. - Ma colpendo chi, allora? E con che? - Ma non colpendolo. Col pendolo! - Che modo di ragionare! Non colpendolo, ma col pendolo! Insomma dovette scriverglielo su un pezzo di carta. A. Campanile, Le vite degli uomini illustri, Rizzoli

Rispondi

• Chi sono i personaggi del racconto? ________________________________________________________________________________________________________________________________________

• Chi è il protagonista? ____________________________________________________________________

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• La vicenda si svolge: ai nostri giorni in un tempo passato, alcuni secoli fa in un tempo remoto, antichissimo

• Quale fu la scoperta di Galileo? ____________________________________________________________________________________________________________________________________ • L’umorismo di questo racconto deriva da: dei giochi di parole un equivoco uno scherzo ben riuscito • In quale tipo di equivoco cadono i due protagonisti della vicenda? ____________________________________________________________________________________________________________________________________ • Per evitare l’equivoco, Galileo avrebbe dovuto: scrivere subito su un foglio dire “ con il pendolo” portare il pendolo davanti al Granduca chiamare un interprete • L’autore del racconto ha l’intenzione: di fare apparire il Granduca come uno sciocco di far risaltare il genio di Galileo di usare l’equivoco linguistico per ottenere un effetto comico.

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TEST DI VERIFICA

La favola è stata stampata senza articoli e senza preposizioni, ma la storia può essere compresa senza difficoltà. Inserisci gli articoli e le preposizioni adatte. Dopo aver letto, disegna nel riquadro la conclusione della favola.

IL CORVO E LA BROCCA DELL’ACQUA

__ corvo assetato vide ____ brocca ___’acqua ____ riva ____ fiume. Pieno ___ gioia volò verso __ di essa, ma, ahimè, ___ sua speranza __ ristoro si rivelò vana, perché nonostante che la brocca contenesse acqua, questa era così bassa che egli non riusciva __ raggiungerla ___ becco. Cercò __ rovesciare la brocca, ma era troppo pesante. __ corvo assetato era ____ punto __ darsi per vinto, quando notò lì presso alcuni sassi. _____ ‘improvviso ebbe ___’idea brillante: lasciò cadere uno dopo l’altro __ sassi ____’acqua sino __ quando __ livello non fu salito abbastanza perchè egli potesse bere a sazietà. Pazienza e presenza ___ spirito spesso ti procureranno quel che desideri.

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VERIFICA

SCRIVI UN’AVVENTURA REALE O IMMAGINARIA, TENENDO CO NTO DELLE DOMANDE-GUIDA.

UN’ AVVENTURA INCREDIBILE

INTRODUZIONE ____________________________________________________ Quando ti è ____________________________________________________ capitata ____________________________________________________ Questa avventura? ____________________________________________________ Con che eri? ____________________________________________________ Dove? ____________________________________________________ Perché? ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ SVILUPPO ____________________________________________________ Cosa è successo? ____________________________________________________ Cosa hai provato? ____________________________________________________ Perché? ____________________________________________________ Come hai reagito? ____________________________________________________ Come hai superato ____________________________________________________ la difficoltà? ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________

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____________________________________________________ ____________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ CONCLUSIONE ___________________________________________________ Come si è ___________________________________________________ conclusa la ___________________________________________________ vicenda? ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ ___________________________________________________ COMMENTO ____________________________________________________ Ricordi con ____________________________________________________ piacere questa ____________________________________________________ avventura? _____________________________________________________ Ti piacerebbe _____________________________________________________ viverne altre? _____________________________________________________ Se inventata, _____________________________________________________ ti piacerebbe ______________________________________________________ viverla ______________________________________________________ realmente? ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________ ______________________________________________________

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VERIFICA

SCRIVI UN RACCONTO, TENENDO CONTO DELLA SEGUENTE SCALETTA.

1) Chi hai incontrato? 2) Quando? 3) Dove? 4) Com’era? (descrizione fisica) 5) Cosa ha fatto? 6) Cosa hai pensato? 7) Come hai reagito? 8) Cosa è successo? 9) Come vi siete salutati?

UN INCONTRO PARTICOLARE __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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UN TESTO BUCATO

In questo testo mancano alcune parti, titolo compreso. Leggilo con attenzione e quando sarai sicuro di averne compreso il significato, completalo in modo adeguato e significativo. Attento alle parole sottolineate (congiunzioni): ti aiuteranno a trovare ciò che manca. TITOLO: …………………………………………………………………. Laura e Matteo sono in vacanza. Il luogo è incantevole: si trova in una valle, quindi possono ammirare _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ e _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ . Stamattina si sono alzati presto, come stabilito_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ , e sono andati nel bosco. Hanno raccolto tanti funghi perché _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ . Tornati a casa, Matteo corre a mostrare il cestino alla mamma, mentre Laura _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _. Il babbo arriva quando _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ - Sono veramente dei bei funghi, ma _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ! Esclama il babbo meravigliato e dispiaciuto. Matteo e Laura, benché _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _, sono soddisfatti per la bella mattinata trascorsa nel verde.

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LA E DOLCE (SENZA ACCENTO) La E dolce (suono debole) è una congiunzione e serve per legare due nomi, due verbi, due qualità, due avverbi (es. La mamma e il papà escono./ Ho mangiato un gelato alla crema e al cioccolato. / Ho visto un cane grande e grosso. / Ho camminato lentamente e faticosamente.).

LA E’ FORTE (CON L’ACCENTO) La è forte (suono forte) è una voce del verbo essere e spiega:

• COM’E’ (es. Il sole è giallo);

• DOV’E’ (es. il cane è nella cuccia);

• CHI E’ (es. Maria è una maestra).

USO DELL’ H Si usa l’h quando significa:

• AVERE LA SENSAZIONE DI (es. Io ho freddo);

• POSSEDERE (es. La mamma ha tanti vestiti);

• AVER FATTO L’AZIONE DI (es. I bambini hanno camminato tanto tempo).

NON SI USA MAI L’H QUANDO RISPONDE ALLE DOMANDE: DOVE? (es. Vado a scuola.);

A CHI? (es. Chiedo a Luca di prestarmi la penna); A CHE COSA? (es. Giochiamo a tombola.); QUANDO (es. A Natale riceverò tanti doni.); A FARE CHE COSA? (es. Vado a giocare in cortile.).

• ANNO (senza H) indica l’anno del calendario o l’anno scolastico.

• O (senza h) vuol dire “oppure” (es. Resti o vieni con

me?).

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VERIFICA data 18/03/2008

COMPETENZA SPECIFICA: SAPER ASCOLTARE, COMPRENDERE E COMUNICARE ORALMENTE.

L’APE E IL CALABRONE

Un’ape andò al mercato, per vendere il miele. Mise in mostra il boccale e gridava: - Miele, bel miele! Finchè passa di lì un calabrone e si mette a cercare il modo di ingozzarsi il miele senza pagarlo. A forza di ronzare nei tribunali, egli sapeva meglio di chiunque quali cose si possono fare e quali no; senza un attimo di esitazione, dunque, si lasciò cadere ad ali chiuse nel boccale… Quando l’ape finalmente sene accorse, di miele non c’era più neanche il profumo. L’ape si dispera, grida al ladro, e insieme col calabrone viene condotta in tribunale. - Perché hai mangiato il miele? – domanda il giudice all’accusato. - Per necessità eccellenza. Ero caduto nel boccale. - Ebbene? - Eccellenza, il miele è così vischioso. Se non lo mangiavo, ci rimanevo per sempre. Ho agito per legittima difesa… Il giudice gli dette ragione, lo mandò libero e ordinò di perquisire l’ape. Le fu trovato addosso il pungiglione: e la misero dentro per porto d’armi abusivo. G. Marotta, Cavallucci di carta, ed. Eimo, Milano Indica con una crocetta il significato delle parole sottolineate nel racconto. Ingozzarsi sporcarsi Boccale bicchiere rubare recipiente panciuto riempirsi di cibo grande bocca Vischioso appiccicoso Abusivo sbagliato pericoloso lecito, permesso dolce illecito, non permesso

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Rispondi

- Perché l’ape era andata al mercato? __________________________________________________________________

- Perché il calabrone si lasciò cadere nel boccale di miele? __________________________________________________________________

- Che cosa successe quando il miele finì? __________________________________________________________________

- Perché il giudice dette ragione al calabrone? __________________________________________________________________

- Perché, invece, fece arrestare l’ape? __________________________________________________________________ Illustra le sequenze del racconto.

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VERIFICA

RIASSUMI IL RACCONTO

LA VECCHINA INTRAPRENDENTE

C’era una volta una vecchia signora che tutte le sere si faceva un bel pezzo di strada a piedi per andare da certi suoi amici e tornava indietro a notte fonda. Sua figlia si preoccupava per lei e continuava a dire: - Una volta o l’altra si prenderà la polmonite! Una volta o l’altra qualche bandito l’assalirà! Una volta o l’altra… A forza di dire “Una volta o l’altra…” le venne un’idea. Chiamò uno dei servitori di casa, gli ordinò di travestirsi da fantasma e di aspettare la vecchia signora a metà strada, per spaventarla come si deve. Il servitore prese un lenzuolo, ci fece due buchi per gli occhi, se lo mise addosso e aspettò seduto su un muretto. Era quasi mezzanotte quando la vecchia signora spuntò dietro una curva. Lui si preparò a fare un bell’ululato, ma la donnina, per niente spaventata, disse: - Che bel fantasma tutto bianco! Ti sei accorto che alle tue spalle c’è un fantasma tutto nero? Il servitore scappò via, terrorizzato, con il lenzuolo che svolazzava sulle spalle e la vecchia dietro che batteva le mani e gridava dalla gioia. ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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VERIFICA

Esegui l’analisi grammaticale e logica delle seguenti frasi.

1) Il gatto miagola di notte sul tetto.

2) Gli studenti studiano la lezione di storia.

3) I calciatori della nazionale italiana sono bravi.

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VERIFICA

Dopo aver ascoltato con attenzione le parole pronunciate dall’insegnante, cancella nell’insieme quelle che non sono state dette. CIOCCOLATO VIGILE SOLE RE SUPERMERCATO PANTOFOLA ACQUA

Dopo aver ascoltato la lettura delle frasi, scrivi le parole intruse. 1^ frase: la parola intrusa è________________________________________ 2^ frase: la parola intrusa è________________________________________ 3^ frase: la parola intrusa è________________________________________

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VERIFICA Data verifica 8/04/2008

COMPETENZA SPECIFICA: “ Saper leggere e comprendere testi di vario tipo”.

Un barbiere

Questo barbiere era un uomo basso e largo di spalle, completamente calvo dalla fronte fino alla nuca, con collo spesso e una faccia grassottella. Di persona era robusto ma non grasso. Nel suo viso di un uniforme colore bruno, che tirava al giallo, erano notevoli gli occhi, tondi e grandi, con un bianco molto visibile, dotati di uno sguardo chiaro, interrogativo, stupito, forse ironico. Aveva il naso piccolo e la bocca larga ma senza labbra che a rari sorrisi scopriva due file di denti rotti e scuri. Nel mento, profondamente ripiegato, aveva una fossetta strana. La sua mano era di una leggerezza e destrezza rare.

Alberto Moravia Completa le frasi. L’autore di questo testo è ________________________________________________ In questo testo è descritto________________________________________________ Questa persona esercita la professione di____________________________________ Di questo personaggio l’autore descrive______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Quali parole usa l’autore: per dire che il barbiere non aveva capelli?___________________________________ per descrivere lo sguardo del barbiere?_____________________________________ per dire che il barbiere sorrideva poco?_____________________________________ per dire che faceva bene il suo lavoro?______________________________________ Rispondi alle domande. Quale aspetto del barbiere colpisce l’autore? ____________________________________________________________________ Che cosa ammira l’autore nel barbiere? ____________________________________________________________________