SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI … In Lombardia sono circa 80.000 le persone malate di Alzheimer...
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(Allegato 1)
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
“ Con la musica nel cuore: un approccio musicale con la persona
affetta da demenza”
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A01 Assistenza anziani
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Premessa
Il progetto qui esposto vedrà la sua attuazione all’interno del Dipartimento Anziani della
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS ed è destinato a 2 Volontari in Servizio
civile che saranno inseriti presso la Geriatria B1, costituita dal Nucleo speciale per
demenze-Nucleo Alzheimer e da un reparto attiguo di RSA -Residenza sanitaria
assistenziale.
L'Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus (CR) nasce nel 1897 da un lascito ereditario di una
locale famiglia di nobili, come ricovero per l’assistenza dei malati cronici ed indigenti
(vedi https:/www.fondazionesospiro.it/storia) e successivamente si apre alle persone affette da
demenza.
3
NZ00349
Lombardia
2
Nato come Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB), costituitosi in Ente Morale nei
primi anni del '900, si trasforma in Fondazione di diritto privato dal 1° marzo 2004. Infine,
acquisisce la qualifica di Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) a decorrere dal
29 dicembre 2009.
Oggi la Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro - Onlus si presenta come un'azienda
multiservizi che, nell'ambito della Regione Lombardia, offre servizi socio-sanitari residenziali,
semiresidenziali e ambulatoriali a circa 700 persone in tre aree operative che la compongono
strutturalmente: il Dipartimento Anziani, il Dipartimento Disabili e l’Area dei Servizi
tecnico-Amministrativi-Formativi (la Fondazione è Provider accreditato dalla Regione
Lombardia per l’erogazione di formazione al personale sanitario nell’ambito del
Programma Educazione Continua in Medicina-ECM).
I vari dipartimenti si sono nel tempo differenziati sia nella specificità degli interventi, che
nella configurazione architettonica, avendo come comune denominatore il paese di
Sospiro, piccola località di 3.103 abitanti (dati ISTAT aggiornati al 31/12/2016) sita nella
campagna circostante la città di Cremona.
Piantina Fondazione Sospiro
Il Dipartimento Anziani di Fondazione Sospiro negli anni è diventato un polo strutturale
che promuove, attraverso i suoi vari servizi, un modello terapeutico-riabilitativo che mira a
tutelare ed a promuovere il benessere psicofisico ed una buona qualità di vita dell’anziano,
attuando sia le indicazioni fornite dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), che le
direttive contenute nelle diverse risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
(tra le altre, A/RES/58/134 e A/RES/59/150) che invitano i Governi, le Organizzazioni
delle Nazioni Unite ed altri soggetti istituzionali ad integrare nei propri programmi di
lavoro le preoccupazioni sulle persone anziane, nel rispetto dei valori fondamentali, quali:
centralità e rispetto della persona, delle sue abitudini e dei suoi valori di
riferimento;
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protezione, sicurezza, cure adeguate ed assistenza.
Il Dipartimento anziani della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro si rivolge a
persone anziane con diversi gradi di bisogno sanitario-assistenziale-riabilitativo,
ponendosi, in ambito locale, come possibile risposta alle diverse esigenze correlate a
patologie proprie dell’invecchiamento, all’inevitabile processo di perdita
dell’autosufficienza e/o al progressivo deterioramento cognitivo.
Il Dipartimento Anziani è costituito da 200 posti letto accreditati in RSA, a cui vanno
aggiunti 37 posti letto di Cure intermedie e 25 posti in regime di diurno ed offre i seguenti
servizi:
RSA (Residenza sanitaria assistenziale), composta da 9 nuclei da 20 posti letto
ciascuno, che accoglie persone anziane non autosufficienti, con forte limitazione
dell’autonomia e con deterioramento cognitivo di vario grado;
Nucleo speciale per demenze (NUCLEO ALZHEIMER – GER B1), 1 nucleo da
20 posti letto che accoglie persone affette da demenza con gravi disturbi
comportamentali provenienti dal loro domicilio, da RSA o da altra struttura
(Regione Lombardia-Piano Alzheimer 1995;
CDI (Centro diurno integrato) che accoglie persone anziane con compromissione
parziale o totale dell’autosufficienza e che superano le possibilità del solo
intervento domiciliare, ma che non richiedono ancora un ricovero in RSA, con 20
posti in regime di centro diurno integrato e 5 in regime di ciclo riabilitativo
temporaneo (delibera Regione Lombardia N°VII/7434 del 14 gennaio 2001);
CURE INTERMEDIE RESIDENZIALI che accoglie, con 37 posti letto, divisi in
2 nuclei, persone anziane con riduzione dell'autosufficienza di recente insorgenza, che
necessitano di interventi integrati volti al recupero del livello preesistente di
autosufficienza o, comunque, all'ottimizzazione delle funzioni residue. Gli interventi sono
attuati in regime residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale e si integrano con quelli della
RSA. (Regione Lombardia DGR 3383/2015);
SERVIZIO DI FISIOTERAPIA suddivisa in due palestre, una per l’area
riabilitativa-cure intermedie (sita in loco) ed una ubicata in altro edificio del
complesso ospedaliero, per l’area RSA (che include i pazienti della RSA, del
Nucleo Alzheimer, del CDI e pazienti esterni);
SERVIZIO DI MUSICOTERAPIA comprende una serie di attività di terapia
individuali e di piccolo gruppo e di ricerca basata sull’analisi, lo studio e l’elaborazione di
trattamenti clinici che ha prodotto importanti pubblicazioni scientifiche internazionali;
UVA (Unità di Valutazione Alzheimer- nate dal Progetto Cronos 2000/2003)
servizio ambulatoriale dedicato alla valutazione (diagnostica e terapeutica) di
pazienti con deterioramento cognitivo sospetto o conclamato, al fine di effettuare la
diagnosi (Alzheimer o altre forme di demenza) o confermare una diagnosi
precedente e determinare lo stadio di gravità della malattia.
ALLOGGI PROTETTI servizio residenziale costituito da dieci alloggi singoli e
cinque doppi, per un totale di 20 posti letto, rivolto a persone anziane e/o disabili
parzialmente autosufficienti, luogo che offre l’opportunità alle persone residenti di
scegliere una residenzialità autonoma, con una supervisione socio-sanitaria costante.
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*sede del progetto di Servizio Civile
DIPARTIMENTO
DISABILI
AREA
TECNICO
AMMINISTRATIVA
FORMAZIONE
DIPARTIMENTO
ANZIANI
RSA
CURE INTERMEDIE
RESIDENZIALI
FISIOTERAPIA UVA
CDI
NUCLEO
ALZHEIMER-GER B1*
SERVIZIO DI
MUSICOTERAPIA
ALLOGGI PROTETTI
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6.1-Descrizione dell’area di intervento in cui verranno inseriti i Volontari in Servizio
Civile
L’Alzheimer: emergenza nell’emergenza
La Malattia di Alzheimer (dal nome dello psichiatra neuropatologo tedesco, Alois
Alzheimer, che nel 1906, individuò e descrisse per primo tale tipo di malattia
www.alzheimer.it) è la forma più frequente di demenza fra le persone anziane.
Si tratta di un’affezione degenerativa e irreversibile caratterizzata da una perdita
progressiva delle cellule nervose del cervello (i neuroni). Le lesioni che compaiono nel
tessuto cerebrale hanno effetti sulla comunicazione tra le diverse parti del cervello. La
corteccia e l’ippocampo, parti del cervello che ricoprono un ruolo fondamentale
nell’assimilazione e nella conservazione definitiva delle conoscenze e dei ricordi, sono
spesso toccati da queste lesioni, che possono riguardare tuttavia anche altre parti
dell’encefalo provocando cambiamenti a livello del comportamento e della personalità. La
gestione dei sintomi psicologici e comportamentali (BPSD) delle persone affette da
demenza evidenziano come questi siano fonte di un notevole carico assistenziale così come
di un aumento del tasso di istituzionalizzazione per le persone con demenza.
Ogni tipo di demenza, nel corso degli anni, priva la persona, che ne è affetta, delle funzioni
cognitive, cioè delle capacità che le consentono di comunicare, ricordare, fare progetti,
ragionare, prendere decisioni, collegare il passato con il presente ed il futuro, riconoscere i
propri cari e chiamarli per nome. Nel corso degli anni il malato diventa, da persona
autonoma e autodeterminata qual era, incapace di badare a sé stesso e di svolgere le azioni
quotidiane, dalle più complesse (il lavoro, la progettualità) alle più semplici, come lavarsi
le mani, pettinarsi, mangiare da solo.
L’incidenza della demenza aumenta esponenzialmente con l’avanzare dell’età -pur non
facendo parte del normale invecchiamento-e con l’aumento dell’aspettativa di vita, la
demenza è quindi condizione tipica dei paesi con alto indice di invecchiamento, come
l’Italia.
Il Rapporto Mondiale Alzheimer stimava, nel 2009, la presenza di 35,6 milioni di persone
affette da demenza nel mondo, numero destinato a salire arrivando a 65,7 milioni nel 2030
e a 115,4 milioni nel 2050. Il rapporto riscontrava anche che il 58% delle persone colpite
da demenza viveva in paesi a basso o medio reddito (Alzheimer’s Disease International,
2009).
A livello europeo si stima che 7,3 milioni di persone soffrano di demenza nei paesi
dell’Unione Europea. Nel nostro paese le persone colpite da demenza sono oltre un
milione, il 60% delle quali è colpito dal morbo di Alzheimer (Rapporto Censis-Aima
2016), si possono stimare quindi circa 600.000 persone affette da tale forma di demenza in
Italia.
Pur esistendo forme che esordiscono ben prima dei 65 anni, la prevalenza della malattia
nella popolazione ultrasessantacinquenne è pari al 4,4%, ma questa aumenta con l’età e
risulta maggiore per le donne (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 2010). Nella
maggior parte dei casi la demenza aumenta di frequenza con il crescere dell’età, sino a
colpire quasi la metà degli ultra 90enni ed il 35% degli ultra 80enni. Il numero dei casi
tende a raddoppiare ogni venti anni. Nel 2010 i casi di demenza stimati in tutto il mondo
erano 35,6 milioni, 46,8 nel 2015, con una stima di aumento del doppio nel 2030, del triplo
nel 2050, con ogni anno, 9,9 milioni di casi nuovi, un nuovo caso ogni 3,2 secondi
(Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 OMS-ADI, Organizzazione mondiale della sanità-
Alzheimer’s disease international).
Nel nostro paese, che si colloca tra i più longevi al mondo, dopo Giappone e Germania,
l’indice di vecchiaia è passato da 50,4% nel 1976 a 161,1% nel 2016-Rapporto annuale
ISTAT 2016, gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, su un totale di 60 milioni 656
residenti (dati Istat 2016).
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In Lombardia sono circa 80.000 le persone malate di Alzheimer o che soffrono di una
qualche forma di demenza senile (Regione Lombardia, 2009), rappresentando il 13% dei
malati di Alzheimer presenti nel nostro paese.
Nell’ambito del drammatico problema della non autosufficienza di gran parte della
popolazione anziana, gli anziani affetti da demenza costituiscono una “emergenza
nell’emergenza” (Piano nazionale demenze-Strategie per la promozione ed il
miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore
delle demenze-2014).
I Nuclei speciali per demenze-Nuclei Alzheimer
Diagnosi corretta e tempestiva, valutazione del bisogno, formazione professionale adeguata
alla complessità della patologia sono gli elementi di cui i servizi per le persone colpite da
demenza devono tenere conto nell’organizzazione di interventi rivolti agli anziani che ne
sono colpiti. Si è inoltre evidenziato come, soprattutto nei servizi residenziali e
semiresidenziali, l’inserimento di casi di demenza senile richieda scelte organizzative
specifiche. Questo sia per rispondere correttamente ai bisogni dell’anziano demente, sia per
non determinare un decadimento delle condizioni di vita degli altri pazienti del servizio.
Rispondendo a queste sollecitazioni, la Regione Lombardia nel 1994 ha presentato al
Ministero della Sanità un programma speciale di “Sperimentazione gestionale della rete
regionale dei servizi per gli anziani affetti da Alzheimer” (DL 502/1992; DGR
59606/1994) e, nel 1995, con la stesura del “Piano Alzheimer” (DGR 64515/1995),
inserisce stabilmente i Nuclei Alzheimer nella rete dei servizi per la demenza, indicandone
le caratteristiche strutturali ed organizzative, gli obiettivi ed i criteri di ammissione.
I Nuclei Alzheimer all’interno delle RSA sono destinati a soggetti affetti da demenza
di grado moderato-severo, che, per il livello del deficit cognitivo e per la presenza di
significative alterazioni comportamentali possano giovarsi delle soluzioni ambientali,
delle apposite metodologie educative ed assistenziali e dell’aumentato standard di
personale propri dei Nuclei Alzheimer (Piano Alzheimer Lombardia-1995).
In riferimento al DM 321/89 (riguardante gli standard strutturali per la creazione dei servizi
per disabili ed anziani non autosufficienti) si sono previsti Nuclei Alzheimer con 20 posti
letto e la presenza nella struttura di un altro nucleo di RSA, che possa garantire il
supporto gestionale al nucleo protetto, là ove vengano meno le condizioni clinico-
comportamentali che motivavano la permanenza del paziente nello stesso.
Nei Nuclei Alzheimer la sistemazione degli ambienti e la scelta degli arredi deve tenere in
particolare conto:
della massima sicurezza degli ospiti da realizzarsi rimuovendo le barriere
architettoniche e prevedendo tutti i consueti ausili per l’autonomia; individuando
sistemi di chiusura delle porte facilmente gestibili dal personale, ma non dai
pazienti;
della necessità di offrire loro uno stimolo all’orientamento, evitando al tempo stesso
una sovra-stimolazione o stimoli all’orientamento non comprensibili;
della disponibilità di spazi ampi e molteplici, nei quali le persone possano muoversi
con libertà e sicurezza non essendo costrette alla convivenza obbligata con gli altri
pazienti (utile anche uno spazio esterno, possibilmente un giardino protetto-
Giardino Alzheimer).
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6.2- Descrizione del contesto in cui verranno inseriti i Volontari in Servizio Civile
La Geriatria B1 di Fondazione Sospiro (il Nucleo Alzheimer e il Nucleo RSA)
Il Nucleo Alzheimer di Fondazione Sospiro e l’attigua RSA, che insieme costituiscono la
Geriatria B1, ed in cui verranno inseriti i 2 Volontari in Servizio Civile, nascono nel
Maggio del 1999 come risposta alle esigenze del contesto locale e territoriale, ad esso
afferiscono 20 pazienti anziani affetti da demenza, la cui storia naturale è caratterizzata
dalla progressione più o meno rapida dei deficit cognitivi, dei disturbi del
comportamento e del danno funzionale con perdita dell'autonomia e
dell'autosufficienza con vario grado di disabilità e conseguente dipendenza dagli altri, il
regime di ricovero è permanente.
Il Nucleo di RSA attiguo accoglie 20 pazienti anziani non autosufficienti, affetti da
patologie invalidanti spesso associate a deterioramento cognitivo di vario grado, ed a
comorbilita’, il regime di ricovero è permanente.
Il Reparto in cui opereranno i Volontari in Servizio Civile si affaccia sul Giardino
Alzheimer, appositamente creato per pazienti con deficit cognitivi e con disturbi del
comportamento, quindi luogo protetto, privo di barriere architettoniche e con un percorso
studiato per permettere ai pazienti di muoversi in libertà e sicurezza.
Il Giardino Alzheimer di Geriatria B1 di Fondazione Sospiro
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Geriatria B1-caratteristiche dell’utenza
NUCLEO
ALZHEIMER
Il Nucleo Alzheimer accoglie 20 pazienti anziani non
autosufficienti, che presentano una significativa compromissione
delle capacità cognitive e funzionali e una relativa conservazione
delle attività motorie. Talvolta vi è la presenza di comorbilita'. Il
regime di ricovero è permanente.
Attualmente accoglie 10 donne e 10 uomini, l’età media dei
pazienti
ricoverati è di 80,2 anni.
RSA
La RSA accoglie 20 pazienti anziani non autosufficienti, affetti
da patologie invalidanti spesso associate a deterioramento
cognitivo di vario grado. Spesso vi è la presenza di comorbilità.
Il regime di ricovero è permanente.
Attualmente accoglie 15 donne e 5 uomini, l’età media dei
pazienti ricoverati è di 79,6 anni.
Modalità di cura e assistenza all’interno del Nucleo Alzheimer
“Le raccomandazioni relative ai diritti, l'autonomia e la dignità delle persone affette
da demenza rappresentano una vera e propria emergenza dal punto di vista etico.
Una persona con diagnosi di demenza non deve essere automaticamente considerata
incapace di esercitare il suo diritto di scelta.” (Piano nazionale demenze-allegato A,
2014).
All’interno del Nucleo Alzheimer la cura delle persone affette da demenza viene attuata
secondo i seguenti obiettivi:
promozione del benessere psico-fisico della persona;
utilizzo di tecniche non farmacologiche, cosiddette psico-sociali;
attuazione di un ambiente protesico (sinergia fra spazio fisico, attività e persone che
curano-operatori-familiari-Volontari in Servizio civile)-(www.alzheimer.it, Moira
Jones www.gentlecare.com );
realizzazione di un approccio validante-empatico (Naomi Feil- www.validation.it) e
di un approccio comunicativo di tipo capacitante (Vigorelli -
www.lombardiasociale.it;
di interventi individuali, personalizzati e dinamici, che variano con il variare della
malattia;
mantenimento autonomie residue;
facilitazione dell’orientamento temporo-spaziale;
progettazione finalizzata delle attività: collegate alle attività di base della vita
quotidiana, costituenti la quotidianità dei pazienti, legate a contenuti affettivi e
relazionali, d’occupazione e di svago e fondate sull’anamnesi psico-sociale del
paziente, sulla sua storia di vita, sulla sua unicità di persona;
multi-professionalità negli interventi di cura;
alleanza terapeutica con la famiglia.
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Questi obiettivi vengono sintetizzati nel PAI (Piano Assistenziale Individuale), nel PI
(Progetto Individuale), e nella SCHEDA SOCIO-EDUCATIVA, che, insieme
costituiscono i documenti di verifica e analisi delle condizioni del paziente, strumenti in
cui vengono delineati gli obiettivi di recupero, le attività e gli strumenti utili a raggiungerli.
La rivalutazione è effettuata semestralmente in sede d’Equipe con la partecipazione
dell’equipe assistenziale e del familiare attraverso un’analisi osservativa e test valutativi
(MMSE-Barthel-Tinetti-NPI-IADL) rigorosamente aggiornati.
6.3-Il Progetto educativo della Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA) in cui
opereranno i Volontari in Servizio Civile
L’intervento educativo e l’operato dei Volontari del servizio civile
Il Progetto educativo in cui verranno inseriti i Volontari in Servizio civile assegnati alla
Geriatria B1 è rivolto ai 20 pazienti del Nucleo Alzheimer ed ai 20 pazienti del Nucleo
RSA. Strutturalmente il progetto è articolato in attività specifiche suddivise per aree di
competenza pianificate seguendo modalità di approccio che possono essere processuali,
cioè attività che hanno acquisito nel tempo un consolidamento tale da rientrare nella
routine della programmazione giornaliera, settimanale, quindicinale o mensile e che
vengono regolarmente proposte e quelle progettuali, cioè collegate a progetti specifici
caratterizzati da una cadenza temporale predefinita (le tabelle 1, 2 e 3 schematizzano la
struttura del progetto, le attività proposte, gli indicatori misurabili e i destinatari del
progetto).
Gli interventi possono essere individuali o indirizzati a gruppi più o meno numerosi: la cui
partecipazione varia in base alle capacità residuali di ogni singolo paziente, alla volontà
individuale ed agli interessi peculiari di ogni persona.
Le attività del programma progettuale educativo nel suo complesso fanno riferimento alla
quotidianità, sono attività personalizzate per ciascun paziente, che costituiscano una
routine giornaliera in riferimento alla sua storia biografica, ed ai reali livelli funzionali
della persona malata.
I programmi educativi sono costruiti in modo tale da essere il più aderenti possibile allo
stile di vita del paziente, essere attività aderenti alle sue reali competenze, rivalutate nelle
diverse fasi della malattia (stadiazione), devono rispondere ai bisogni fisici e psicologici
della persona (sicurezza, integrità biologica, appartenenza, stima di sé, autorealizzazione,
espressione di sé).
Il programma di intervento educativo considera le attività come parte dei processi della vita
quotidiana.
Per l’individuazione dei bisogni e degli obiettivi viene utilizzato il metodo della
“partecipazione osservata”, il paziente è invitato a partecipare alle diverse attività, viene
osservato (mediante metodo dell’osservazione sistematica) il suo grado di coinvolgimento
e di partecipazione, le sue risposte comportamentali, il suo gradimento, le capacità residue.
In funzione ai suoi interessi e al suo gradimento è inserito in modo sistematico nelle
diverse attività. Le attività sono finalizzate al mantenimento delle capacità funzionali
integre, in particolare dell’igiene personale e della cura della propria persona e
dell’autonomia motoria, al rallentamento dell’evoluzione peggiorativa del quadro cognitivo
e non da ultimo al mantenimento e/o miglioramento di una buona qualità della vita
istituzionalizzata, delle capacità in essere, al soddisfacimento del benessere psicofisico e
degli interessi personali.
La presenza dei Volontari in Servizio civile nell’ambito degli interventi educativi, sia
processuali che progettuali, incide in modo significativo sia sull’aspetto quantitativo (è
possibile coinvolgere più persone) che qualitativo (è possibile aumentare il tempo di
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personalizzazione dell’attività nel rispetto dell’individualità e specificità di ogni persona
malata che vive nel reparto rendendo più pregnante l’intervento terapeutico).
L’obiettivo è ridare alla persona affetta dal morbo di Alzheimer la sensazione di avere un
valore, ridurne l’ansia, accrescerne la comunicazione, anche se non è verbale, limitando
nello stesso tempo i rischi inerenti alle varie forme di costrizione e contenzione.
Il trattamento riabilitativo del paziente con diagnosi di demenza non è mirato al recupero
ed al ripristino di una condizione ormai persa, bensì alla ricostruzione di un nuovo
equilibrio, capace di migliorare sensibilmente il livello di benessere e la qualità di vita del
soggetto, favorendo il mantenimento delle capacità mnesiche e prassiche residue e la
conservazione di un livello funzionale compatibile con la gravità della malattia.
L’impiego di volontari del servizio civile richiesti per questo progetto è finalizzato a
costituire un gruppo di lavoro che possa garantire, in modo continuativo, la realizzazione
del programma degli interventi riabilitativi e il coinvolgimento di un maggior numero di
pazienti con diverso grado di disabilità e di compromissione cognitiva.
I volontari, in collaborazione con l’educatrice, ed in stretto accordo con l’Equipe
interdisciplinare del reparto, contribuiscono all’obiettivo dell’agire terapeutico, che non è
finalizzato alla risoluzione della malattia, ma allo stato funzionale, alla correzione dei
sintomi, al livello di benessere ed alla qualità della vita.
I volontari si inseriscono in attività ludico-ricreative, occupazionali, animative, grafico-
pittoriche, relazionali e di integrazione con il territorio, mirate al raggiungimento di
obiettivi fondamentali quali:
il mantenimento delle funzioni cognitive, tramite interventi che stimolano
l’orientamento personale, temporale e spaziale;
il mantenimento dell’identità e specificità psico-fisica nel rispetto della privacy e
delle capacità decisionali residue;
la partecipazione a momenti di conversazione e di dialogo, contrastando così la
tendenza all’isolamento del paziente.
Il volontario partecipa e condivide il prendersi cura (la “care”) che costituisce il fare
comune degli operatori nei confronti del paziente con demenza, una metodologia di
intervento che consiste nel garantire ai pazienti un ambiente fisico ed un’organizzazione
assistenziale più adeguata ai loro bisogni nel rispetto della dignità della persona.
Per verificare l’attività in termini di partecipazione, efficacia, gradimento dell’intervento,
viene effettuato per ciascun paziente, un monitoraggio giornaliero nell’ambito del Fasas
(cartella clinica computerizzata), in cui, mediante il Diario sociale viene registrato
l’andamento del coinvolgimento del paziente nei vari ambiti di intervento pianificati.
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Tabella1- Struttura Progetto educativo-Attività processuali
Attività Frequenza Indicatore
misurabile
STIMOLAZIONE E MANTENIMENTO
DELL’AUTONOMIA ALIMENTARE:
Comprende le attività relative alla scelta dei
cibi, utilizzo prassico delle posate,
stimolazione/aiuto ad alimentarsi in modo
autonomo, oppure aiuto completo, in questo
caso il paziente viene imboccato.
quotidiana 40 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
GROOMING: comprende le attività relative al
mantenimento e/o alla stimolazione di
funzioni relative alla cura del sé collegate
alle attività di base della vita quotidiana:
pulizia del viso e delle mani, igiene del
cavo orale.
quotidiana 40 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
ROT INFORMALE
LABORATORIO ESPRESSIVO:
comprende le attività relative alla
stimolazione delle capacità spazio-
temporali, e mantenimento orientamento
temporale con tecniche colloquiali ed
ambientali, condotte con strategie informali
aggiornamento calendario, lettura del menù
giornaliero, l’almanacco, la ricerca, cioè,
del Santo del giorno, di un proverbio legato
alla stagione, la lettura dei piatti tipici e
delle tradizioni legate allo specifico periodo
stagionale. L’attività prevede la ricerca e la
trascrizione di tutte queste informazioni sul
pannello delle date, la loro lettura
quotidiana ai pazienti e l’esposizione per la
loro lettura spontanea da parte dei pazienti
meno compromessi che leggono ancora
autonomamente, dei familiari e degli
operatori, formando così una “rete
informale” di stimolazione cognitiva
continua all’interno del reparto stesso.
L’attività comprende anche un laboratorio
espressivo correlato alla ROT informale e
finalizzato a preparare manufatti, addobbi
per feste e biglietti di auguri in occasione
delle varie festività.
Quotidiana
per
quel che
riguarda la Rot
e
settimanale
per quel che
riguarda il
Laboratorio
Rot
30 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
Laboratorio
12 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
TERAPIA OCCUPAZIONALE:
comprende attività correlate ad azioni e
gesti noti in ambito individuale o di gruppo,
volte alla stimolazione delle funzioni
residue attraverso la realizzazione di
prodotti finiti e l’occupazione in attività
quotidiana 15 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
12
della vita quotidiana, manuali, espressive e
ricreative. Include anche le attività correlate
alla ROT informale finalizzate a preparare
manufatti, addobbi per feste e biglietti di
auguri in occasione delle varie festività.
ATELIER BENESSERE IN REPARTO:
attività collegate alla cura del sé,
parrucchiera, utilizzo di creme e profumi
per il corpo, manicure, utilizzo di monili,
indumenti ed accessori in base ai gusti ed
alle abitudini personali) e rasatura della
barba per gli uomini.
settimanale 40 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
RIATTIVAZIONE PSICOMOTORIA-
GINNASTICA DI GRUPPO:
stimolazione e potenziamento delle abilità
cognitive, motorie, comportamentali e
funzionali residue e stimolo alla
socializzazione fra i pazienti che
compongono il gruppo di attività,
combinando l'attività fisioterapica
all'attività educativa ed il legame empatico-
relazionale proprio del ruolo educativo con
le competenze specifiche del fisioterapista.
Si tratta di esercizi di prassia e
psicomotricità effettuati in autonomia,
ascoltando e riproducendo a livello motorio
gli esercizi descritti verbalmente dal
fisioterapista.
bisettimanale 25 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
PET-THERAPY DI GRUPPO CON
APPROCCIO INDIVIDUALE:
Comprende interventi terapeutici-
riabilitativi, condotti da un operatore di Pet-
therapy certificato tramite la mediazione di
uno o più cani.
Annuale con
sedute bimensili
e con
interruzione nel
periodo estivo
30 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
TOMBOLA SETTIMANALE IN REPARTO: attività occupazionali di svago, evento
animativo, con l’intervento e la
collaborazione dei familiari che
collaborano anche nel reperimento degli
oggetti in palio nelle vincite.
mensile 20 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
TOMBOLA IN FONDAZIONE: attività
occupazionali di svago , evento animativo
svolto in struttura, ma insieme ai pazienti di
altri reparti.
bimensile 10 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
TOMBOLA ALL’ESTERNO:
attività occupazionali di svago, evento
animativo presso il Centro sociale per
anziani “Cipelli” di Sospiro, svolta con i
residenti del paese.
bimensile 5 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
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INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI DI TIPO
TONICO-RELAZIONALE ED EMPATICO
RELAZIONALE:
interventi individualizzati collegati al
contatto tonico, al richiamo verbale di
concetti collegati all'individualità del
paziente (il nome dei familiari, il nome di
battesimo del paziente, concetti legati alla
sua storia di vita), si cerca così di entrare in
relazione con il paziente con deficit
cognitivo di grado severo attraverso un
canale più intimo ed empatico.
quotidiana 10 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
FESTE A TEMA, FESTA COMPLEANNI,
FESTE DI REPARTO: attività animativa di tipo musicale, sovente
con musica dal vivo con la partecipazione
volontaria dei familiari.
Mensile per
feste a tema e
compleanni,
semestrale per le
feste di reparto.
40 pazienti
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
USCITE INDIVIDUALI E/O DI GRUPPO E
GITE SUL TERRITORIO: passeggiate nel Giardino Alzheimer, uscite
in paese, in centri commerciali per fare
acquisti personali o per le attività, gite di
piacere sul territorio con pranzi in ristoranti
della zona, il coinvolgimento dei pazienti è
in relazione alle condizioni cliniche al
momento dell’effettuazione dell’uscita, la
meta delle gite, ove possibile, è scelta in
accordo con i pazienti stessi.
Giornaliere per
le uscite brevi e
in paese durante
la bella stagione,
occasionale per
le gite sul
territorio
40 pazienti a
rotazione per le
uscite nel
Giardino
Alzheimer e in
paese, 10
pazienti per le
gite sul territorio
(Nucleo
Alzheimer
+ RSA)
14
Tabella 2-Struttura Progetto educativo-Attività progettuali
Attività Frequenza Indicatore
misurabile
S. ROSARIO E GRUPPO CANORO IN
REPARTO- S. MESSA PRESSO LA
CAPPELLA DEL DIPARTIMENTO ANZIANI:
attività e momento corale che vede il
connubio fra la spiritualità del S.Rosario
(condotto dal Cappellano di Fondazione
Sospiro) e l’allegria dei canti popolari con
musica dal vivo, che viene svolta dopo la
recitazione del S.Rosario.
Il Progetto si attua grazie alla
collaborazione con il Collaboratore
parrocchiale per la pastorale della
Fondazione, Don Martire Ghidoni,
mediante la recita settimanale del S.
Rosario direttamente nel Reparto di
Geriatria B1 e mediante
l’accompagnamento di pazienti della stesso
reparto presso la Cappella dell’Area
Anziani di Fondazione per assistere alla S.
Messa infrasettimanale e festiva, da parte
di un gruppo di volontari, i “Dies Domini”,
appartenenti alla parrocchia di S. Siro a
Sospiro.
Settimanale 25 pazienti a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
ATELIER BENESSERE PRESSO
FONDAZIONE-ENAIP-LOMBARDIA
SCUOLA PROFESSIONALE PER
PARRUCCHIERI DI CREMONA: comprende
interventi terapeutici-riabilitativi non
farmacologici correlati alla cura del sé. Il
progetto si attua grazie alla collaborazione
degli studenti dei corsi per Parrucchieri ed
estetiste dell’Istituto Professionale ENAIP-
Lombardia di Cremona.
Settimanale
da Ottobre a
Giugno
6 pazienti –
donna-a
rotazione
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
MUSICOTERAPIA la musica è
frequentemente utilizzata nel contesto della
demenza come strategia di intervento
terapeutico-riabilitativo, da un punto
divista psicologico la musica facilita i
processi comunicativo-relazionali, nonché
l’espressione e regolazione di emozioni. La
musica stimola anche l’attivazione motoria
e cognitiva a più livelli, diventando così un
possibile ed efficace strumento
d’interazione terapeutica. Studi hanno
dimostrato l’efficacia della musica nel
trattamento dei sintomi psico-
comportamentali, nel miglioramento della
comunicazione relazionale, ma anche
Settimanale
quotidiana
20 pazienti
trattati
a rotazione in
sedute
individuali e/o
di gruppo
(Nucleo
Alzheimer
+
RSA)
15
nell’aumento di alcune funzioni come la
memoria, le funzioni esecutive, il
linguaggio e l’attenzione.
Le attività previste dal Progetto in
questione, sono realizzate in collaborazione
con il responsabile del servizio di
musicoterapia della Fondazione, Prof.
Raglio e realizzate con il supporto dei
tirocinanti del Master Universitario di I
livello in “Musicoterapia”, attivato dal
Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina
Sperimentale e Forense - Unità di Medicina
del Lavoro dell’Università degli Studi di
Pavia.
S. ROSARIO E GRUPPO CANORO IN REPARTO E S. MESSA RESSO LA CAPPELLA DEL
DIPARTIMENTO ANZIANI DI FONDAZIONE SOSPIRO Il Progetto è finalizzato al sostegno dell’aspetto spirituale in persone con disorientamento
temporo-spaziale, non in grado di recarsi autonomamente presso il luogo di culto, nel
rispetto della dignità della persona malata, nell’attuazione del proprio credo religioso, nella
piena realizzazione della propria spiritualità, senza distacco dal proprio contesto di vita-
home. Si realizza attraverso la collaborazione con il Collaboratore parrocchiale per la
pastorale della Fondazione, Don Martire Ghidoni, mediante la recita settimanale del S.
Rosario direttamente nel Reparto di Geriatria B1 e mediante l’accompagnamento di
pazienti della stesso reparto presso la Cappella dell’Area Anziani di Fondazione per
assistere alla S. Messa infrasettimanale e festiva, da parte di un gruppo di volontari, i
“Dies Domini”, appartenenti alla parrocchia di S. Siro a Sospiro, adeguatamente motivati e
formati alla presa in carico di pazienti con patologie dementigene.
L’attività del S. Rosario si svolge una volta alla settimana, solitamente il Lunedì
pomeriggio, grazie alla particolare disponibilità e sensibilità del cappellano di Fondazione
Sospiro Don Giacomo Ghidoni, mentre la S. Messa si svolge al Mercoledì pomeriggio ed
alla Domenica mattina (occasione in cui i pazienti della Geriatria B1 vengono
accompagnati esclusivamente dai volontari della Parrocchia).
Il S. Rosario viene effettuato nel soggiorno della Geriatria B1, l’Educatrice, il Cappellano,
coadiuvati dai VSC, aiutano i pazienti a spostarsi nel soggiorno dove viene allestito una
sorta di altare, chiaramente la partecipazione è subordinata alle condizioni cliniche e
comportamentali dei pazienti.
Alla fine del Rosario si prepara una piccola merenda che si integra con la necessità di una
idratazione frequente del paziente anziano.
Finita la parte “sacra” si intonano canti popolari legati alle tradizioni contadine, un’attività
che viene svolta a richiesta dei stessi pazienti che intonano spontaneamente le canzoni del
passato, dimostrando come la memoria arcaica sia ben mantenuta in pazienti con patologie
dementigene, la parte musicale è dal vivo, grazie al contributo di una volontaria del paese
che suona la chitarra.
Grazie ad un libro di vecchie canzoni che abbiamo recuperato anche i volontari del servizio
civile possono inserirsi nel canto, che spesso finiscono per imparare loro stessi a memoria.
Attualmente l’attività si è ampliata, sia come coinvolgimento di ospiti che come durata
temporale, in virtù della presenza stabile dei Volontari in servizio civile, al gruppo
partecipano sino a 25 pazienti con una durata che ora supera anche i 60 minuti iniziali visto
l’alto livello di partecipazione e di gradimento che tale momento riceve dai nostri pazienti.
16
ATELIER BENESSERE PRESSO LA SCUOLA PROFESSIONALE PER PARRUCCHIERI ED
ESTETISTE-FONDAZIONE ENAIP
Il Progetto nasce nel 2014 come esperienza in via sperimentale, inspirata dal sentimento di
approfondire nuove esperienze verso il sociale, prosegue attraverso altri incontri fra gli
studenti di Fondazione Enaip-LOMBARDIA, Scuola professionale per Parrucchieri ed
Estetiste, ed alcune pazienti del Nucleo Alzheimer-Geriatria B1 di Fondazione Sospiro
ONLUS come sostegno delle capacità riguardanti la cura del sé e della propria persona
(cura del viso, della capigliatura, make-up, scelta dell’abbigliamento e degli accessori).
Il progetto si realizza come intervento terapeutico, fondato sull’approccio non-
farmacologico e/o psicosociale, finalizzato alla promozione del benessere nella persona
affetta da demenza, allo scopo di migliorarne i comportamenti problematici che creano
disagio e sofferenza, nella persona stessa ed in chi la deve assistere.
Obiettivo del progetto è quello di promuovere la qualità della vita ed il benessere dei
pazienti attraverso un uso ottimale delle risorse disponibili e delle capacità residue del
paziente stesso, migliorandone la qualità della vita attraverso incontri, con cadenza
settimanale, durante i quali le pazienti della Geriatria B1 di Fondazione Sospiro sono
amorevolmente accudite, con particolare attenzione alle loro acconciature, dalle
studentesse/studenti delle classi di acconciatura e di estetica della Scuola Professionale,
attività che per gli studenti della scuola professionale è da considerarsi “formazione in
assetto lavorativo” e che costituisce un momento qualificato per l’apprendimento in
“situazione reale” all’interno delle attività didattiche dell’Ente professionale. Nell’ Atelier
Benessere saranno coinvolte 10 pazienti donne di Geriatria B1, che ogni settimana saranno
acconciate dalle allieve/i del Corso di acconciatura della Fondazione Enaip-Lombardia-
sede di Cremona.
MUSICOTERAPIA
Nell’ambito della demenza diversi studi documentano l’efficacia della musica nel
trattamento dei sintomi psico-comportamentali, nel miglioramento della comunicazione
relazionale, ma anche nell’aumento di alcune funzioni come la memoria, le funzioni
esecutive, il linguaggio e l’attenzione. La musica è frequentemente utilizzata nel contesto
della demenza come strategia di intervento terapeutico-riabilitativo, da un punto divista
psicologico la musica facilita i processi comunicativo-relazionali, nonché l’espressione e
regolazione di emozioni. La musica stimola anche l’attivazione motoria e cognitiva a più
livelli, diventando così un possibile ed efficace strumento d’interazione terapeutica. Le
potenzialità della musica nella cura delle demenze ha spinto l’equipe della Geriatria B1 ad
una riflessione sulle possibilità di utilizzo di un approccio musicale globale alle persone
affette da demenza in cui coesistano e si integrino gli approcci musicali più consolidati e
documentati, tale approccio prevede l’utilizzo dell’elemento sonoro-musicale sulla base
delle caratteristiche cliniche, dei bisogni e degli obiettivi terapeutico-riabilitativi che
emergono nella cura della persona con demenza : la musicoterapia attiva (approccio
psicologico-relazionale o riabilitativo), la musicoterapia attiva rivolta alla coppia persona
affetta da demenza e caregiver informale, gli interventi basati sull’utilizzo aspecifico della
musica ( attività di animazione musicale o laboratori), il canto utilizzato dal caregiver e la
musica di sottofondo diffusa in vari ambienti e contesti (background music).
L’attività di musicoterapia presso Fondazione Sospiro viene introdotta nel 1991 e applicata
inizialmente alla disabilità psichica. I primi risultati sul piano clinico incoraggiano alcune
esperienze di ricerca, dapprima rivolte all’ambito della disabilità e orientate qualitativamente poi in
una prospettiva più quantitativa ed estesa all’ambito delle demenze (1998). Come anticipato le
prime esperienze di ricerca mantengono un’impostazione qualitativa e sono volte a tracciare le basi
teoriche e metodologiche dell’applicazione della musicoterapia nelle demenze. Gradualmente gli
17
studi vengono orientati verso un’impostazione che integri il punto di vista qualitativo con quello
quantitativo. L’obiettivo diviene dunque quello di sviluppare l’applicazione della musicoterapia
attraverso studi metodologicamente rigorosi e adeguati rispetto a tale prospettiva. Dal 2001 l’équipe
di musicoterapia della Fondazione Sospiro ha promosso numerosi studi in collaborazione con
istituzioni pubbliche e private. Le esperienze di ricerca si sono gradualmente ampliate e
maggiormente strutturate creando sinergie che hanno permesso di organizzare anche studi
multicentrici (alcuni dei quali ancora in atto) e di pervenire a importanti pubblicazioni
internazionali che hanno dimostrato l’efficacia della musicoterapia sui disturbi psichici e
comportamentali nelle demenze. Attualmente il Servizio di musicoterapia comprende una serie di
attività di terapia e di ricerca che coinvolgono i degenti del Dipartimento anziani ed è sede
convenzionata di tirocinio per gli studenti del Master Universitario di I livello in
“Musicoterapia”, attivato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e
Forense - Unità di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Pavia.
Le attività previste dal Progetto in questione, sono realizzate in collaborazione con il
responsabile del servizio di musicoterapia della Fondazione, Prof. Raglio e realizzate con il
supporto dei tirocinanti del Master Universitario di I livello in “Musicoterapia”, attivato
dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense - Unità di Medicina
del Lavoro dell’Università degli Studi di Pavia.
L’aula di Musicoterapia di Fondazione Sospiro
18
Tabella 3-Rappresentazione dei destinatari e dei beneficiari del Progetto educativo di
Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer e RSA).
DESTINATARI DIRETTI DESTINATARI INDIRETTI
20 pazienti del Nucleo
Alzheimer della Geriatria
B1;
20 pazienti del nucleo di RSA
della Geriatria B1.
I famigliari dei pazienti in
termini di sostegno-aiuto-
partecipazione;
I Volontari del Servizio Civile
in termini di formazione-
esperienza di vita;
Gli studenti della scuola
professionale per parrucchieri ed
estetiste ENAIP-Lombardia, in
termini di formazione in assetto
lavorativo-esperienza in
situazione reale.
I componenti del gruppo di
volontari “Dies Domini” della
Parrocchia di S. Siro di Sospiro.
I tirocinanti del Master
Universitario di I livello in
“Musicoterapia”, attivato dal
Dipartimento di Sanità Pubblica,
Medicina Sperimentale e
Forense - Unità di Medicina del
Lavoro dell’Università degli
Studi di Pavia
6.4- Valutazione dell’esperienza maturata con i Volontari in Servizio Civile
Da anni il Dipartimento anziani della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro
ONLUS si avvale della collaborazione di Volontari in Servizio civile.
Dai dati presi in considerazione (progetti relativi agli anni compresi dal 2011 al 2015
(quest’ultimo ancora in corso), si evince una prospettiva soddisfacente sia per quanto
riguarda l’esperienza maturata dai giovani, che si dichiarano soddisfatti e appagati, sia per i
servizi in cui i volontari sono stati inseriti servizio educativo di Geriatria B1) che, grazie al
loro supporto hanno potuto consolidare l’offerta e incrementare il numero di pazienti
trattati.
Le nuove e giovani forze, quali sono i Volontari in Servizio civile, inoltre, portano una
ventata di leggerezza e vivacità all’interno del servizio e dell’Unità operativa specifica,
capace di dar vita a nuovi legami significativi e compensativi, tra generazioni differenti,
capace di instaurare nuove e significative esperienze di vita, una “memoria emotiva” vitale
per i nostri pazienti.
19
7) Obiettivi del progetto:
7.1-Obiettivi generali Progetto educativo Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-
Nucleo RSA)
Supportare la persona con demenza, comprenderne la peculiarità e la
complessità nella disabilità, cogliere e valorizzare le competenze residue così
come le preferenze ed i desideri del paziente, migliorare la qualità della vita
istituzionalizzata mediante esperienze gratificanti che garantiscono il
soddisfacimento di bisogni e necessità, siano essi individuali che di gruppo,
nel raggiungimento del benessere del paziente e della sua continuità
esistenziale;
Offrire ai Volontari in Servizio civile la possibilità di sperimentare dal vivo
forme di cittadinanza attiva, mediante progetti di cooperazione finalizzati
alla promozione dell’integrazione sociale;
Creazione di un contesto di vita empatico e di relazioni significative fra i
Volontari in Servizio civile ed i pazienti che spesso vivono il reparto come
“casa”, come luogo di vita familiare e non istituzione.
Collaborare collettivamente al fine di facilitare la concretizzazione degli
obiettivi prefissati.
7.2-Obiettivi specifici Progetto educativo di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-
Nucleo RSA)
Attività Obiettivi
STIMOLAZIONE
DELL’AUTONOMIA
ALIMENTARE:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità di base come:
capacità di scelta, utilizzo corretto delle
posate, capacità di alimentarsi;
Compensare o sopperire al soddisfacimento
del bisogno primario dell’alimentazione se il
paziente ha perso completamente le
funzionalità di base.
GROOMING:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità di base correlate
all’igiene e alla cura del sé;
Compensare e/o sopperire al soddisfacimento
di bisogni primari, se il paziente ha perso
completamente le funzionalità di base.
ROT INFORMALE
LABORATORIO
ESPRESSIVO:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive, motorie e sensoriali;
Stimolare e incentivare la socializzazione e la
cooperazione.
STIMOLAZIONE
MOTORIA DI
SOCIALIZZAZIONE-
STIMOLAZIONE
TONICO-RELAZIONALE:
Riattivazione di canali comunicativi, affettivi
e sensoriali mediante il contatto tonico-
motorio-empatico relazionale per pazienti con
deficit cognitivo di grado severo.
S. ROSARIO E GRUPPO
CANORO:
Garantire la richiesta di praticare la propria
religione;
20
Soddisfacimento di bisogni spirituali e
culturali;
Stimolare la socializzazione e lo svago.
RIATTIVAZIONE
PSICOMOTORIA-
GINNASTICA DI GRUPPO:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità motorie.
TERAPIE
OCCUPAZIONALI:
Conservare, stimolare e/o recuperare capacità
cognitive e funzionalità e motorie di base
mediante l’utilizzo di azioni note.
S.MESSA:
Garantire la richiesta di praticare la propria
religione;
Soddisfacimento di bisogni spirituali e
culturali.
TOMBOLA (IN REPARTO,
IN FONDAZIONE,
ALL’ESTERNO):
Stimolare e mantenere le capacità cognitive e
relazionali in essere;
Stimolare la socializzazione;
Svago.
USCITE INDIVIDUALI E/O
DI GRUPPO E GITE SUL
TERRITORIO:
Soddisfacimento di bisogni culturali;
Stimolare la socializzazione;
Svago.
FESTE A TEMA, FESTA
COMPLEANNI, FESTE DI
REPARTO:
Stimolare e mantenere le capacità cognitive e
relazionali in essere;
Stimolare la socializzazione;
Svago.
PET-THERAPY:
Stimolare e consolidare il canale
comunicativo e le dinamiche relazionali dei
pazienti;
Miglioramento dei disturbi comportamentali;
Miglioramento delle capacità di attenzione;
Miglioramento del tono dell’umore.
“ATELIER BENESSERE
IN REPARTO E PRESSO
FONDAZIONE ENAIP”:
Stimolare, recuperare e/o compensare
capacità cognitive e funzionali, correlate
soprattutto alla cura del sé;
Stimolare e incentivare l’autostima.
7.3-Indicatori di misurazione delle attività proposte nel Progetto educativo di
Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA)
Attività Situazione attuale Situazione da raggiungere
STIMOLAZIONE
DELL’AUTONOMIA
ALIMENTARE:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
GROOMING:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
Trattati giornalmente
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
Trattati giornalmente
21
ROT INFORMALE:
20 pazienti NA
5 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
TERAPIE
OCCUPAZIONALI:
10 pazienti NA
5 pazienti RSA
10 pazienti NA
7 pazienti RSA
ATELIER BENESSERE
IN REPARTO:
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
ATELIER BENESSERE
PRESSO FONDAZIONE
ENAIP:
5 pazienti NA
5 pazienti RSA
a rotazione
8 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
S. ROSARIO E GRUPPO
CANORO:
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
S.MESSA: 5 pazienti NA
5 pazienti RSA
7 pazienti NA
5 pazienti RSA
STIMOLAZIONE
TONICO-
RELAZIONALE:
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
15 pazienti NA
15 pazienti RSA
RIATTIVAZIONE
PSICOMOTORIA-
GINNASTICA DI
GRUPPO:
10 pazienti NA
8 pazienti RSA
15 pazienti NA
10 pazienti RSA
TOMBOLA IN
REPARTO:
10 pazienti NA
8 pazienti RSA
10 pazienti NA
15 pazienti RSA
TOMBOLA IN
FONDAZIONE:
5 pazienti NA
5 pazienti RSA
8 pazienti NA
8 pazienti RSA
TOMBOLA
ALL’ESTERNO: PRESSO
IL CENTRO SOCIALE PER
ANZIANI “CIPELLI
3 pazienti NA
2 pazienti RSA
3 pazienti NA
3 pazienti RSA
USCITE-GIARDINO
ALZHEIMER, PAESE,
GITE SUL TERRITORIO:
(differenziate in base
alle caratteristiche di
ciascun paziente)
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
FESTE A TEMA, FESTA
COMPLEANNI, FESTE
DI REPARTO:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
20 pazienti RSA
a rotazione
PET-THERAPY:
20 pazienti NA
10 pazienti RSA
a rotazione
20 pazienti NA
15 pazienti RSA
a rotazione
22
7.4- Strumenti di misurazione
Per verificare l’attività in termini di partecipazione, efficacia, gradimento
dell’intervento, viene effettuato per ciascun paziente, un monitoraggio giornaliero
nell’ambito del Fasas (cartella clinica computerizzata), in cui, mediante il Diario
sociale, viene registrato l’andamento del coinvolgimento del paziente nei vari ambiti
di intervento pianificati.
Riuscire a sostenere una presenza numerica adeguata, è espressione di validità
dell’attività stessa e di significativa efficacia riabilitativa. Al monitoraggio
giornaliero si aggiunge un monitoraggio trimestrale, mirato alla registrazione
dell’andamento qualitativo del progetto.
Monitoraggio giornaliero finalizzato a registrare le attività, le presenze, la
Frequenza (Fasas-cartella clinica computerizzata);
Monitoraggio trimestrale mirato alla registrazione dell’andamento qualitativo
del progetto.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1-Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il Progetto educativo sin qui esposto vedrà la realizzazione dei suoi obiettivi
mediante l’attuazione dei seguenti interventi rivolti ai Volontari in Servizio civile, i
quali dovranno acquisire competenze teoriche e pratiche utili allo svolgimento del
loro servizio mediante un ben preciso percorso formativo costituito da due momenti
principali:
Formazione generale che prevede 60 ore formative di cui 48 ore nei primi
due mesi e le restanti 12 ore tra il settimo e l’ottavo mese di Servizio con
contenuti, competenze e strumenti utili allo svolgimento dell’esperienza di
Servizio civile;
Formazione specifica che prevede 72 ore formative da conseguire nel 70%
(50 ore) nei primi novanta giorni, il restante 30% (22 ore) da conseguirsi
entro il nono mese del progetto.
L’obiettivo di questo percorso formativo è tale da fornire ai Volontari strumenti utili
a sviluppare una cultura basata sulla solidarietà e sulla cooperazione (cittadinanza
attiva, scopo del Servizio civile), ma al contempo richiama la necessità di
apprendere le metodologie d’intervento specifiche adottate nella realtà in cui
svolgeranno il proprio compito cercando così di contestualizzare il proprio agire per
renderlo consapevole e significativo.
Questo tipo di percorso proseguirà lungo tutto il periodo di presenza del Volontario
nel servizio di appartenenza mediante discussioni dei casi clinici, riunioni d’équipe e
incontri periodici con l’OLP (Operatore locale di progetto), a cui i Volontari in
23
Servizio civile (VSC) saranno affiancati e da cui apprenderanno, attraverso la
formazione sul campo, le tecniche e le metodologie specifiche per operare al meglio
all’interno dell’unità operativa del Progetto prescelto (contenuti e modalità della
formazione sono descritti in specifico dal punto 29 al punto 42 del Progetto).
Altri momenti non meno importanti di questo percorso formativo-esperienziale sono
costituiti dai seguenti interventi:
Inserimento e affiancamento periodo della durata di due mesi, dedicato alla
conoscenza del contesto ambientale, ecologico, professionale e sociale in cui si
svolgerà il Servizio civile, (unità operativa, pazienti, personale, progetto,
metodologie, filosofia di intervento, attività). Periodo in cui i Volontari saranno
strettamente affiancati dalla figura educativa (OLP del progetto);
Inizio fase esecutivo-operativa i volontari sono inseriti a pieno titolo nella
pratica e nelle azioni del progetto e collaborano attivamente con l’Educatrice
professionale svolgendo le mansioni elencate nel punto 8.3 del progetto;
Monitoraggio verifica dell’andamento qualitativo e quantitativo del progetto,
suddiviso in più fasi: monitoraggio trimestrale, che ha inizio dal terzo mese di
servizio, verificando la congruenza gestionale dei progetti, gli aspetti relazionali,
motivazionali e professionali raggiunti ed eventuali criticità (il piano di
monitoraggio per la valutazione dell’andamento delle attività del Progetto è
esplicato nel successivo punto 20). Monitoraggio giornaliero, che registra
l’andamento delle attività, la partecipazione di ogni paziente alle singole attività
(tabella 1-2 del Progetto). Monitoraggio di verifica finale si effettua al termine
del servizio (al dodicesimo mese) costituisce la verifica degli obiettivi, delle
competenze professionali e culturali raggiunte dai volontari nel percorso di
svolgimento del servizio.
La sottostante Tabella rappresenta il diagramma di Gantt che illustra in modo
schematizzato il percorso logico-temporale per il raggiungimento degli obiettivi del
Progetto:
Tabella 6-diagramma di Gantt:
Mese
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Tipologia delle azioni
Formazione
Generale 60 ore
Specifica 72 ore
Inserimento e affiancamento
Fase esecutivo-operativa
Monitoraggio
Trimestrale
Giornaliero
Verifica finale
24
8.2-Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con
le predette attività
La metodologia adottata presso Fondazione Sospiro e nello specifico presso il
Dipartimento Anziani si basa sulla multi-professionalità come metodologia
operativa che sostiene ogni intervento di cura, di conseguenza, anche se il progetto
coinvolge in modo prevalentemente la figura educativa per la sua realizzazione è
necessaria la collaborazione di altre figure professionali , il lavoro d’equipe risulta
essere lo strumento necessario ed indispensabile per sostenere ogni azione
terapeutica ed è in questo contesto operativo che verranno inseriti i Volontari in
Servizio civile.
L’Equipe di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer e Nucleo RSA) è formata dalle
seguenti figure professionali: 1 Medico geriatra, 1 Coordinatrice infermieristica, 1
Infermiera professionale, 1 Educatrice professionale, 4 OTA (operatore tecnico
assistenziale), 1 Fisioterapista, 1 Operatrice certificata di Pet-therapy, 1 Psicologa
specializzata in Neuroscienze, 1 Musicoterapista, tirocinanti del Master
Universitario di I livello in “Musicoterapia”, attivato dal Dipartimento di Sanità
Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense - Unità di Medicina del Lavoro
dell’Università degli Studi di Pavia.
L’Equipe si riuniscono almeno 1 volta la settimana per 1 ora circa, in base alla
complessità dei casi da discutere. Durante tali incontri multi-professionali si redige
il PAI (Piano Assistenziale Individuale), ed il PI (Progetto Individuale) che
costituiscono i documenti di verifica e analisi delle condizioni del paziente,
strumenti in cui vengono delineati gli obiettivi di recupero, le attività e gli strumenti
utili a raggiungerli. La rivalutazione è effettuata semestralmente sempre in sede
d’Equipe, con la condivisione dell’equipe assistenziale e del familiare attraverso
un’analisi osservativa e test valutativi (MMSE-Barthel-Tinetti-NPI-IADL)
rigorosamente aggiornati.
N.B. Tutte le figure professionali citate, fatto salvo per il Musicoterapista, la
Neuropsicologa, l’Operatore cinofilo e la Parrucchiera sono dipendenti di
Fondazione Sospiro e sono presenti 36 ore la settimana.
Tabella 7-diagramma di Gantt delle risorse umane coinvolte nelle attività del
progetto
Durata in mesi progetto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Tempificazione dedicata
all’espletamento del progetto
Progetto
Educativo
Geriatria B1
(Nucleo
Alzheimer
Nucleo
RSA)
1 Educatrice
professionale 36 ore
settimanali
4 OTA
36 ore
settimanali
1 Infermiere
professionale
36 ore
settimanali
1 Medico
36 ore
25
settimanali
1 Operatore di
Pet therapy
2 ore
ogni 15 giorni
Progetto
Educativo
Geriatria B1
(Nucleo
Alzheimer
Nucleo
RSA)
Fisioterapista
3 ore settimanali
Parrucchiera
4 ore settimanali
Musicoterapista
6 ore settimanali
8.3-Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo dei volontari in servizio civile è fondamentale sia per il valore che essi
rappresentano perché portatori di esperienze proprie, sia per l’enorme supporto
operativo che essi offrono all’utenza e al servizio. In particolare i volontari
dovranno collaborare in modo attivo con gli operatori coinvolti nel progetto
svolgendo le seguenti attività:
Tabella 8-Attività specifiche previste per i Volontari in Servizio civile inseriti
nel Progetto educativo di Geriatria B1 (Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA)
Attività Azioni
STIMOLAZIONE
DELL’AUTONOMIA
ALIMENTARE
Stimolare e aiutare il paziente nella scelta dei cibi
preferiti e al mantenimento dell’autonomia
nell’alimentazione attraverso un uso corretto
delle posate;
Imboccare il paziente (in assenza di disfagia) ove
sia necessario.
GROOMING
Stimolare e aiutare il paziente nell’esecuzione di
azioni correlate alla cura del sé (pulizia mani,
viso, igiene cavo orale, rasatura barba);
Sopperire agli atti relativi alla cura del sé ove il
paziente sia caratterizzato da aprassia
psicomotoria.
ROT INFORMALE:
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività.
26
TERAPIE
OCCUPAZIONALI
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione ove
sia necessario.
ATELIER BENESSERE IN
REPARTO
Stimolare e aiutare i pazienti nello svolgimento
di attività quali: scelta indumenti, monili, cura
del viso, make-up, manicure, utilizzo di creme e
profumi per il corpo;
Accompagnare i pazienti nell’Atelier della
parrucchiera ed essere di supporto a quest’ultima.
STIMOLAZIONE
MOTORIA DI
SOCIALIZZAZIONE-
STIMOLAZIONE
TONICO-RELAZIONALE
CURE IN FISIOTERAPIA
Aiutare l’Educatrice ed il Fisioterapista nella
preparazione del setting dell’attività.
Stimolare ed incentivare i pazienti nello
svolgimento delle attività;
Accompagnare i pazienti presso il servizio di
fisioterapia per cicli di fisiochinesi specifica.
S. ROSARIO E GRUPPO
CANORO
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione ove
sia necessario.
S. MESSA
Accompagna i pazienti presso la Cappella del
Dipartimento Anziani per assistere alla messa
infrasettimanale.
MUSICOTERAPIA
Aiutare l’Educatrice ed il Musicoterapista ed i
Tirocinanti del Master nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività.
TOMBOLA IN REPARTO
TOMBOLA IN
FONDAZIONE
TOMBOLA
ALL’ESTERNO
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Accompagnare i pazienti nei luoghi di
svolgimento dell’attività.
27
STIMOLAZIONE
TONICO-RELAZIONALE
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività.
FESTE A TEMA, FESTA
COMPLEANNI, FESTE DI
REPARTO
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Accompagnare i pazienti nei luoghi di
svolgimento dell’attività
Stimolare e aiutare i pazienti nell’idratazione o
nell’assunzione di cibo nel buffet ove sia
necessario.
USCITE INDIVIDUALI E/O
DI GRUPPO E GITE SUL
TERRITORIO
Coinvolgere e stimolare gli anziani a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare gli anziani che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Svolgere in autonomia le uscite brevi.
PET-THERAPY
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Aiutare i pazienti nella detersione delle mani
dopo il contatto con il cane.
ATELIER BENESSERE
PRESSO FONDAZIONE-
ENAIP-LOMBARDIA
SCUOLA
PROFESSIONALE PER
PARRUCCHIERI DI
CREMONA
Aiutare l’Educatrice nella preparazione del
setting dell’attività.
Coinvolgere e stimolare i pazienti a partecipare
alle attività proposte;
Affiancare e aiutare i pazienti che lo necessitano
nello svolgimento delle attività;
Accompagnare in autonomia le pazienti nei
luoghi ove si svolge l’attività se necessario
I Volontari in Servizio civile, inoltre:
Collaborano attivamente alla rilevazione del monitoraggio giornaliero;
Partecipano alle riunioni d’Equipe;
Partecipano alle riunioni con l’OLP;
Si rendono disponibili per collegamenti con gli altri uffici di Fondazione Sospiro
(sportello unico, ragioneria, economato);
Sostengono e agevolano la realizzazione delle attività presentate nella
programmazione settimanale;
Sostengono e favoriscono relazioni positive con i pazienti e con l’equipe multi-
28
professionale del reparto;
Partecipano agli eventi relativi alla formazione generale e specifica.
I Volontari in Servizio civile saranno di supporto all’Educatrice ed agli operatori
del reparto al fine di migliorare la qualità del servizio attraverso una maggiore
opportunità nel sostenere interventi mirati e individualizzati. Durante tutte le fasi del
progetto saranno affiancati e sostenuti dall’Educatrice professionale del reparto,
OLP di riferimento, e dal personale ausiliario, infermieristico e medico.
L’autonomia di gestione sarà assicurata solo se i volontari condivideranno i principi
del progetto e se avranno manifestato maturità, responsabilità e sicurezza operativa.
Il servizio è articolato su cinque giorni la settimana per un totale di 30 ore
settimanali (nella norma dal Lunedì al Venerdì).
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Ai Volontari in Servizio civile si richiede:
Una stretta osservanza delle regole imposte dalla legge sulla privacy e sulla
sicurezza sul luogo di lavoro;
Disponibilità ad entrare in servizio in giorni festivi (max 3/4 nell’anno di
2
2
1400
5
29
servizio) per iniziative animative-feste di reparto;
Disponibilità alla flessibilità oraria nel rispetto della funzionalità del reparto.
30
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune Indirizzo Cod.
ident. sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
1 Geriatria B1 Sospiro Via Torti, 2 99401 2 Mantovani
Anna
Roberta
15/01/
1966
MNTNRB66
A655D150M
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
31
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
La comunicazione verso il mondo giovanile è considerata strumento principe e
vincente per una buona riuscita del progetto. Diviene infatti fattore strategico, in
quando direttamente connessa alle capacità di reclutamento di aspiranti volontari. La
scelta fatta per tale particolare modello comunicativo è stata quella della
"comunicazione permanente", che raggiunge picchi elevati in coincidenza con i
periodi temporali individuati dai singoli bandi per la selezione dei volontari, ma che
nel contempo mantiene un'attività di base durante l'intero anno. Utile si è dimostrata
l’alleanza nel territorio con gli Oratori Parrocchiali nei quali si sono tenuti incontri
informativi sul SCN e sui Progetti di Fondazione Sospiro, pertanto sarà potenziata e
ripetuta anche nel 2018.
L’ente ha elaborato in proposito i seguenti strumenti informativi:
• Depliant e volantino sul servizio civile nazionale volontario, che viene
messo a disposizione presso tutte le sedi dei Comuni limitrofi, Oratori, Associazioni
di Volontariato
• Individuazione di un dipendente che funga da punto informativo per i
giovani che “cercano” notizie sul servizio civile (Luca Acito – tel. 0372/620323,
• Partecipazione, ove richiesto, di proprio personale, affiancato se del caso da
volontari in servizio, ad incontri informativi organizzati da comuni, scuole;
• Costante aggiornamento del sito internet www.fondazionesospiro.it , a cui
vengono inviati i giovani che chiedano informazioni sul servizio civile nazionale
volontario;
• Implementazione pagina Facebook sul Servizio Civile della Fondazione
https://www.facebook.com/istitutoosp.serviziocivile
• Accoglienza permanente in orario di apertura per i giovani che chiedano
informazioni sia direttamente che tramite telefono o posta elettronica;
Utilizzo della Newsletter Aziendale con il sistema MailUp https://www.mailup.it/
• Tenuta di una banca dati aggiornata dei giovani che si rivolgono alle nostre
strutture, al fine di informarli tempestivamente dell'uscita di bandi in cui siano
presenti progetti presentati ;
• Sollecitazione verso gli organi di informazione (televisioni, radio, giornali)
per la pubblicazione di articoli e per la messa in onda di trasmissione televisive e
radiofoniche sulle esperienze di servizio civile condotte o per la ideazione di
trasmissioni o articoli ad hoc. Come già accennato, questi strumenti di
comunicazione vengono potenziati all'atto di uscita di un bando per la selezione di
volontari che veda presenti progetti presentati dall’Ente, ed ad essi vengono
affiancati ulteriori forme comunicative, ovverosia:
• Elaborazione di lettere tipo in cui si informa della possibilità di candidarsi
per posizioni di servizio civile nazionale, che vengono poi recapitate ai dipendenti
dell’ente, ai giovani residenti nei Comuni del circondario (circa 10);
• Elaborazione di articoli standard per periodici di enti locali e di
associazione;
• Comunicati stampa che ogni dieci giorni vengono inviati agli organi di
informazione provinciali e sub provinciali;
• Campagne mailing rivolte a mailing list dedicate ed a gruppi mirati di
indirizzi (ad esempio di studenti universitari) sempre per informare dell'uscita del
bando.
Questo insieme di strumenti di comunicazione è stato testato e perfezionato nel
32
corso di tre bandi per l'ingaggio di volontari in servizio civile: a riprova del suo
funzionamento sta il fatto che nell’Istituto Ospedaliero di Sospiro si è sempre
attestata su una percentuale di saturazione dei posti di servizio civile che nell’ultimo
bando è stata del 100 %.
Totale ore previste per l’attività di informazione: 35 ore
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DI VOLONTARI – VOLONTARIE IN
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE AI SENSI DELLA LEGGE 64/2001
(Determina Direttore Generale n. 286 del 17/07/2014)
ART. 1- OGGETTO
L’art. 5 della Legge 64/2001 prevede i criteri di ammissione al Servizio Civile
Nazionale, si rende quindi necessario normare attraverso questo Regolamento le
modalità di selezione dei candidati.
ART. 2 – NOMINA COMMISSIONE
Il Direttore Generale con propria Atto provvede alla nomina della Commissione di
Selezione e ne individua il Presidente, entro 15 giorni dalla pubblicazione del
Bando di Selezione sulla Gazzetta Ufficiale;
ART. 3 – COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE
La Commissione di Selezione è composta dalle seguenti figure professionali:
OLP (Operatore Locale di Progetto) – n.1 commissario per ogni progetto
presentato ed inserito nel bando di selezione;
Coordinatore del Serv. Civile dell’Ente;
Membro Esperto (Educatore o Animatore o Ass. Sociale o Psicologo).
Le funzioni di Segretario saranno svolte da 1 Diplomato Amministrativo o da uno
dei membri della Commissione.
Le funzioni di Presidente vengono assegnate dal Direttore Generale ad uno dei
componenti la Commissione.
ART. 4 – TEMPISTICA
Le procedure selettive devono concludersi entro il 30^ giorno dalla data di scadenza
della presentazione delle domande.
ART. 5 – PROCEDURE SELETTIVE
Il Presidente, entro i 5 giorni successivi alla scadenza della presentazione delle
domande, provvede a trasmettere ad ogni singolo candidato comunicazione in ordine
ai tempi, ai luoghi ed alle modalità delle procedure selettive.
La Commissione valuta i titoli presentati e compila per ogni candidato, a seguito di
33
colloquio, la scheda di valutazione (di cui al seguente art. 6) attribuendo il relativo
punteggio.
ART. 6 – CRITERI DI VALUTAZIONE
Il punteggio massimo attribuibile per ogni candidato è 100/100.
Vengono suddivisi nel seguente modo:
A) Colloquio – punti 60
B) Curriculum – punti 12
C) Titoli di studio – punti 12
D) Questionario attitudinale – punti 16
A) SCHEDA DI VALUTAZIONE - colloquio (max 60 punti)
Il punteggio massimo della scheda di valutazione da compilare durante il colloquio
selettivo dei candidati è pari a 60 punti. Il punteggio si riferisce alla sola valutazione
finale, ottenuta dalla media aritmetica dei giudizi relativi ai singoli fattori costituenti
la griglia di seguito riportata, ogni fattore ha un peso specifico assegnato in base
all’importanza data alla singola voce.
Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità
Pregressa esperienza in ambiti di volontariato-associazionismo (peso da 1 a 4):
giudizio
Pregressa esperienza lavorativa in settore analogo: (peso da 1 a 4)
giudizio :
Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del
progetto(caratteristiche umane del candidato): (peso da 1 a 11)
giudizio:
Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto(
conoscenza del progetto): (peso da 1 a 15)
giudizio
Disponibilità all’apprendimento di informazioni e/o a documentarsi sul tema del
progetto:
giudizio: (peso da 1 a 4)
Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile
volontario(la scelta):
giudizio: (peso da 1 a 6)
Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità
previste dal progetto(Metodi e tecniche del lavoro sociale) :
giudizio : (peso da 1 a 4)
Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento
del servizio:
34
(specificare il tipo di condizione) □ Guida Autoveicoli □ Ingressi Saltuari in
Giorni Festivi per Att. Animative □ Soggiorni Climatici
giudizio : (peso da 1 a 4)
Particolari capacità artistiche-musicali-sportive-teatrali possedute dal candidato:
giudizio: (peso da 1 a 5)
Capacità informatiche (uso PC): (peso da 1 a 3)
Valutazione finale
giudizio (max 60 punti):
Il valore ottenuto deve essere riportato con due cifre decimali.
Il colloquio si intende superato solo se il punteggio finale è uguale o superiore a
36/60
B) CURRICULUM DEL CANDIDATO (max punti 12)
Il punteggio massimo relativo alle precedenti esperienze è pari a PUNTI 12, così
ripartiti:
Precedenti esperienze maturate presso l’Ente che realizza il progetto e nello stesso
settore:
MAX 12 PUNTI (coefficiente pari a 1 mese = 1 punto) E’ possibile sommare la
durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo valutabile (MAX 12
MESI)
Precedenti esperienze maturate nello stesso settore del progetto presso Enti diversi
da quello che realizza il progetto: MAX 6 PUNTI (coefficiente pari 1 mese = 0,50
punti) E’ possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del
periodo valutabile (MAX 12 MESI
Precedenti esperienze maturate presso l’Ente che realizza il progetto in un settore
diverso da quello del Progetto: MAX 3 PUNTI (coefficiente pari 1 mese = 0,25
punti) E’ possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del
periodo valutabile (MAX 12 MESI)
Si valuta, in caso di più esperienze diversificate, l’esperienza più significativa come
durata temporale ed ambito di svolgimento.
C) TITOLI DI STUDIO, PROFESSIONALI, ESPERIENZE AGGIUNTIVE
NON VALUTATE IN PRECEDENZA E ALTRE CONOSCENZE:
Il punteggio massimo relativo ai Titoli di Studio e/o Professionali è pari
complessivamente a PUNTI 12, così ripartiti:
Si valuta solo il Titolo di studio più elevato
TITOLO DI STUDIO (valutare solo il titolo più elevato)
35
Laurea Magistrale attinente al progetto = punti 10 ;
Laurea Magistrale non attinente al progetto = punti 8;
Laurea di primo livello (triennale) attinente al progetto = punti 9;
Laurea di primo livello (triennale) non attinente al progetto = punti 7;
Diploma attinente progetto = punti 6;
Diploma non attinente progetto = punti 5;
Frequenza scuola media Superiore = fino a punti 4 (per ogni anno concluso punti
1,00)
Attestato di Qualifica= punti 3
Master attinente al progetto= punti 2
Titoli professionali:
2 PUNTI (ASA-OSA-OSS o comunque titoli legalmente riconosciuti di area
attinente al progetto)
2 PUNTI per frequenza a Corsi/Seminari/Convegni certificati da attestati attinenti
all’area sociale.
D) VALUTAZIONE AGGIUNTIVA (questionario attitudinale)
La Commissione elabora al fine di integrare il colloquio un questionario attitudinale
finalizzato a comprendere meglio la predisposizione del candidato verso le attività
previste dal progetto, la conoscenza dello specifico ambito progettuale e la
motivazione a svolgere il Serv. Civile. Punteggio max assegnabile= punti 16 (1
punto equivale alla risposta corretta – quesiti complessivi n. 16)
ART. 7 – Colloquio
Di ogni colloquio viene redatto verbale contenente le annotazioni registrate dai
selettori durante il colloquio stesso secondo lo schema qui di seguito allegato.
Verbale di Colloquio
In data¬ ……………….. alle ore ………. presso l’Istituto Ospedaliero di Sospiro
Onlus, sito in Sospiro piazza Libertà n. 2, il/la candidato/a
…………………………………………… ha sostenuto il colloquio informativo di
selezione per l’ammissione al Progetto
…………………………………………………………………………………………
Sono presenti in qualità di selezionatori i sigg.ri:
Funge da segretario il sig. ……………………………..
Si allegano, qui di seguito, le annotazioni registrate durante il colloquio in ordine
alle voci oggetto di valutazione nell’apposita scheda (vedi art. 6) ed a eventuali
elementi di carattere generale utili ai fini della valutazione e dell’attribuzione del
punteggio al candidato.
Le operazioni di selezione dovranno essere verbalizzate dal Segretario della
Commissione e sottoscritte da tutti i componenti della Commissione stessa.
Il Presidente della Commissione, entro i termini previsti dall’art. 3 del presente
36
Regolamento, trasmette la graduatoria provvisoria compilata per ogni progetto,
completa degli atti, al Direttore Generale per gli adempimenti di rispettiva
competenza
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Introduzione al sistema di monitoraggio
Il sistema di valutazione e monitoraggio si sviluppa attraverso cinque fasi:
1. Valutazione del volontario da parte del OLP
2. Autovalutazione del volontario rispetto al percorso di Servizio Civile
3. Misurazione dei dati quantitativi
4. Relazione conclusiva del volontario rispetto all’esperienza vissuta
5. Report dei risultati raggiunti
1. Valutazione del volontario da parte del OLP cadenza trimestrale
Avrà lo scopo di:
Valutare la congruenza tra gli obiettivi prefissati dal progetto e le attività
effettivamente svolte dal VSC
Verificare l’orario di servizio, la formazione erogata
Individuare eventuali problematiche insite nel progetto
Valutare i benefici ottenuti nell’ambiente in cui operano i VSC
L’acquisizione di queste informazioni avverrà attraverso un colloquio semi-strutturato tra
l’OLP e il responsabile del monitoraggio al termine del 3°, 6°, 9° e 12° mese nel corso del
quale verrà somministrato il questionario di rilevazione dati a domande chiuse e aperte
(vedi allegato n° 2). Esso consentirà di valutare se l’attività del VSC rispecchi le
mansioni assegnatogli e sia efficace rispetto agli obiettivi dichiarati; inoltre rileverà
eventuali aspetti problematici non previsti e i conseguenti benefici apportati
dall’intervento del VSC.
2. Autovalutazione del volontario rispetto al percorso di Servizio Civile cadenza
trimestrale
Avrà una triplice valenza:
Valutare la coerenza delle mansioni richieste al VSC rispetto agli obiettivi dichiarati
dal progetto
Valutare la soddisfazione del VSC rispetto ai compiti assegnatogli
Verificare il livello di formazione acquisito
L’acquisizione di queste informazioni avverrà attraverso un colloquio semi-strutturato tra
il VSC e il responsabile del monitoraggio al termine del 3°, 6°, 9° e 12° mese nel corso
del quale verrà somministrata la scheda di rilevazione dati a domande chiuse e aperte
(vedi allegato n° 3). Esso consentirà di monitorare come il VSC stia vivendo l’esperienza
37
ed eventualmente apportare modifiche operative nei settori valutati; consentirà inoltre di
verificare il soddisfacimento del bisogno di formazione
3. Misurazione dei dati quantitativi e qualitativi cadenza trimestrale
Per dati quantitativi si intendono, ad esempio, l’aumento degli utenti, del numero di
interventi effettuati, la formazione specifica, ecc.; essi saranno rilevati attraverso la
somministrazione di due apposite griglie (vedi allegato n° 4) da compilare nel corso dei
colloqui periodici fra l’OLP e il responsabile del monitoraggio (3°, 6°, 9° e 12° mese).
4. Relazione conclusiva del volontario rispetto all’esperienza vissuta
Al termine del percorso progettuale verrà richiesto al volontario la stesura di una relazione
scritta allo scopo di identificare le positività e le criticità del progetto appena concluso,
elencando le acquisizioni relazionali e professionali individuali raggiunte.
5. Report dei risultati raggiunti
Come atto finale verrà consegnato al VSC un attestato di partecipazione al progetto al fine
di certificare l’esperienza e realizzare un diario delle competenze acquisite, sul piano
formativo -relazione da ogni singolo volontario.
Conclusioni
La raccolta dei dati e delle informazioni provenienti dalle varie fonti permette ai
responsabili del monitoraggio di condurre una valutazione sui progetti sotto due aspetti:
grado di soddisfazione dei volontari;
raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
Ciò permetterà:
nel corso dello svolgimento del progetto, interventi correttivi volti in primo luogo al
corretto funzionamento del sistema di servizio civile nazionale ed al contenimento sia di
conflitti che di fenomeni quali l’abbandono del progetto di servizio da parte dei volontari,
per evidente discrasia tra quanto dichiarato e quanto attuato;
al termine dello svolgimento del progetto, una valutazione sui risultati raggiunti al
fine di decidere, a livello associativo, l’utilità o meno dell’impiego della risorsa umana
costituita dal volontario in servizio civile in ulteriori progetti riguardanti lo stesso contesto
territoriale.
Allegato A
QUESTIONARIO PER GLI OPERATORI LOCALI DI PROGETTO
MESE __
Nome e Cognome:
Reparto di riferimento:
Periodo valutato:
VSC di riferimento:
38
1. Dopo questo periodo di attività, riscontra una congruenza tra attività previste dal
progetto e attività effettivamente realizzate? (una sola risposta)
1. Si
2. No
3. Non so
2. Ritiene che vi siano delle problematiche congenite al progetto che inizialmente non
sono state previste? (solo se la risposta è si, passare alla domanda 2.1 e 2.2. e 2.3)
1. si
2. no (passare direttamente alla domanda 3)
2.1 Se si, quali?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________
2.2. Ritiene di poter proporre delle alternative risolutive alle difficoltà sopra elencate?
1. si
2. no (passare direttamente alla domanda 3)
2.3.Quali?________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________
3. Compilare la griglia sul monitoraggio.
4. Ritiene che il contributo fornito dai volontari/e sia vantaggioso per il raggiungimento
degli obiettivi progettuali? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più
basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
5. Qual’è complessivamente il suo grado di soddisfazione relativamente alle attività
realizzate fino ad ora? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e
10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
6. La formazione specifica fornita fino ad ora ha arricchito le abilità professionali del/la
volontario/a? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il
livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
6.1 Compilare la griglia sul monitoraggio.
7. Com’è il suo rapporto con il/la volontario/a in oggetto? (utilizzi una scala da uno a
dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola
risposta)
39
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
8. Ritiene che la presenza del/la volontario/a in oggetto sia utilizzata al meglio per la
realizzazione del progetto? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più
basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
9. Ritiene che il contributo fornito dai volontari/e arricchisca il suo assetto professionale?
(utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Sospiro, lì _________________ L’OLP
Allegato B
QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE VOLONTARI/E MESE________
Nome e Cognome:
Reparto presso cui svolge il servizio:
Periodo valutato:
1. A questo punto del servizio civile quale è complessivamente il suo grado di
soddisfazione? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il
livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
2. Dopo questo periodo di attività, in che misura riscontra una congruenza tra attività
previste dal progetto e attività effettivamente svolte? (utilizzi una scala da uno a dieci,
dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola
risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
3. Nel corso di questi __ mesi di progetto, quali mansioni ha svolto in modo prevalente?
(possibile più di una risposta)
1. affiancamento al personale in reparto
2. interventi diretti sugli utenti
3. partecipazione ad attività di pianificazione
4. partecipazione ad attività animative/ricreative
5..altro(specificare)
40
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
____________________________________________________________
4. Le attività da lei svolte nel corso del trimestre di riferimento, hanno subito delle
modifiche o sono rimaste le stesse dall'inizio della sua presa in servizio? (una sola
risposta)
1. si
2. no
4.1 Se si specificare in che modo sono mutate ed in base a quale esigenza)
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
________________________________________________________
5. Cosa crede che possa essere modificato, se necessario, per migliorare il servizio e
conseguentemente le attività dell’ente in cui opera?
________________________________________________________________________
________________________________________________________________________
____________________
6. Complessivamente, in che misura si ritiene soddisfatto delle mansioni che le sono state
affidate? (una sola risposta)
1. molto
2. abbastanza
3. poco
4. per nulla
7. Qual è la sua opinione rispetto al lavoro che ha svolto in questo periodo? (una sola
risposta)
1. molto impegnativo
2. abbastanza impegnativo
3. poco/ per nulla impegnativo
8. Com’è il rapporto con il suo responsabile (OLP)? (utilizzi una scala da uno a dieci,
dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola
risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
9. Com’è il suo rapporto con gli altri volontari? (utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1
indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
41
10. Com’è il suo rapporto con gli altri operatori con cui entra in contatto? (utilizzi una
scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
11. Com’è la sua relazione con gli utenti con cui entra in contatto? (utilizzi una scala da
uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di soddisfazione – una
sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
12. Si sente tutelato/a e supportato/a dal suo OLP di riferimento?
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
13. A questo punto del progetto, quale risultato ritiene di aver conseguito in misura
maggiore? (è possibile più di una risposta)
1. una crescita culturale
2. un arricchimento sul piano umano
3. una crescita professionale
4. una crescita sul piano relazionale
5. un beneficio economico
6. altro (specificare)
____________________________________________________________________
____________________________________________________________________
FORMAZIONE
11. In questo periodo, ha continuato o completato la sua formazione specifica? (ad
esclusione del mese iniziale di corso)
1. si
2. no
11.1 Compilazione griglia di monitoraggio.
12. La formazione specifica fornita è utile per affrontare l’esperienza di Servizio Civile?
(utilizzi una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
13. La formazione specifica arricchisce le sue abilità professionali e relazionali? ((utilizzi
una scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
42
15. Può esprime un giudizio complessivo dell’esperienza realizzata finora? (utilizzi una
scala da uno a dieci, dove 1 indica il livello più basso e 10 il livello più alto di
soddisfazione – una sola risposta)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
16. Ritiene utile che un altro volontario/a occupi il suo posto alla fine del servizio Civile?
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Consiglierebbe a conoscenti o persone amiche di sperimentare il Servizio Civile?
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Sospiro, lì ______________
Il Responsabile del Monitoraggio
Allegato C
GRIGLIA DI RILEVAZIONE DATI
Registrazione presenza/frequenza alle attività del Progetto educativo di Geriatria B1
(Nucleo Alzheimer-Nucleo RSA) di Fondazione Sospiro
GRIGLIA PER LA MISURAZIONE DEI DATI
QUANTITATIVI
Attività
Situazione
iniziale
3
mese
6
mese
9
mese
12
mese
NA RSA NA RSA NA RSA NA RSA NA RSA
STIMOLAZIONE
DELL’AUTONOMIA
ALIMENTARE
GROOMING
ROT INFORMALE
TERAPIE
OCCUPAZIONALI
ATELIER
BENESSERE IN
REPARTO
ATELIER
BENESSERE
PRESSO ENAIP:
S.ROSARIO E
GRUPPO CANORO
S.MESSA STIMOLAZIONE
TONICO-
RELAZIONALE
43
RIATTIVAZIONE
PSICOMOTORIA-
GINNASTICA DI
GRUPPO
TOMBOLA IN
REPARTO
TOMBOLA IN
FONDAZIONE
TOMBOLA PRESSO
CENTRO SOCIALE
CIPELLI
USCITE-GIARDINO
ALZHEIMER-
PAESE-GITE SUL
TERRITORIO
FESTE ATEMA,
FESTA
COMPLEANNI,
FESTE DI REPARTO
PET-THERAPY MUSICOTERAPIA STIMOLAZIONE
MOTORIA DI
SOCIALIZZAZIONE-
Registrazione quantitativa della formazione specifica
Attività di formazione Situazione
iniziale
3
mese
6
mese
9
mese
12
mese
Ore formazione specifica
(corsi, équipe, casi
clinici)
Ore incontri con l’OLP
Ore formazione
aggiuntiva
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
NO
44
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Quando si parla di un progetto ci si riferisce all’insieme di tutte le attività richieste
per raggiungere un definito obiettivo realizzativo non continuo, né ricorrente, e
controllando durante tutto il periodo di realizzazione (monitoraggio) che l’obiettivo
prefissato sia raggiunto a condizioni predeterminate cioè tramite una combinazione
di risorse umane e non. Abbiamo voluto, in modo sintetico, descrivere le risorse
finanziarie necessarie per l’attuazione del progetto, non riportando volutamente
invece le risorse umane già descritte nel paragrafo 8. La tabella descrive in modo
sintetico le risorse finanziarie necessarie per l’attuazione del progetto, non sono
riportate le risorse umane già descritte nel paragrafo 8.2.
Descrizione Costo in €
Contributo per la realizzazione delle
attività processuali e progettuali di
Geriatria B1(Tabelle 1-2 del Progetto)
1000,00
Rimborso spese di Viaggio VSC 600,00
Ore Formazione Specifica 300,00
Rimborso Pasti VSC (vitto) 1200,00
Attività Informativa e di comunicazione 200,00
Totale 3300,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Parrocchia di S. Siro Vescovo (Sospiro-CR) contribuisce alla realizzazione del
Progetto attraverso la collaborazione con il Collaboratore parrocchiale per la
pastorale della Fondazione Sospiro Onlus, Don Martire Ghidoni, mediante la
recita settimanale del S. Rosario e della S. Messa, ed attraverso l’attività di
volontariato dei volontari della Parrocchia costituitisi nel gruppo “Dies Domini”.
Cleanex professional S.r.l contribuisce al Progetto rifornendo ad un prezzo
congruo telini monouso, che vengono utilizzati per l’igiene personale dei
pazienti e durante le attività di promozione e mantenimento delle funzioni di
base relative alla cura di sé.
Fondazione Enaip-Lombardia (Ente Acli di Istruzione Professionale),
collabora attraverso un intervento terapeutico-riabilitativo legato alla cura del sé,
che si effettuerà da Ottobre a Giugno con incontri settimanali di cura ed
acconciatura dei capelli e di trattamenti estetici da parte degli studenti dei corsi
professionali di formazione per Operatori del Benessere di Fondazione Enaip
Lombardia come esperienza di “formazione in assetto lavorativo in situazione
reale”.
Vedi Allegati
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Al fine di poter attuare le attività previste dal Progetto, si mettono a disposizione le
seguenti risorse:
45
2 sale multimediali attrezzate per la formazione;
1 sala attività:
1 aula per musicoterapia
1 videocamera digitale;
1 macchina fotografica digitale;
2 lettori per CD e cassette musicali;
2 televisori a schermo piatto con accesso usb;
Collegamento a internet;
stampante multifunzionale laser colori;
3 computer;
2 scanner;
2 stampanti a getto colori;
Strumenti musicali;
Casse e lettori ad accesso usb e per cd;
materiale vario per i laboratori espressivi e le attività occupazionali (vernici,
stoffe, colori ad acqua, cartoncini, pastelli, pennarelli, ferro da stiro, stoffe,
lana, eccetera);
materiale vario per il progetto benessere in reparto (prodotti per il make-up,
profumi, creme, smalti, saponi dermatologicamente testati, ecc….);
materiale vario per la scelta di monili ed accessori (collane, anelli, orecchini,
foulard, cappelli);
materiale vario per le acconciature ( casco, phon, bigodini, lacche, , ecc….);
materiale vario per giochi sensoriali e gli esercizi di ginnastica in reparto
(palle in gomma piuma, palline sensoriali, cerchi, ecc..);
2 calendari per la ROT informale;
Materiale vario per la Rot informale di ri-orientamento spazio-temporale
(immagini, disegni, tabelle orientative, foto);
materiale vario per la stimolazione cognitiva in digitale e manuale;
giochi di società e didattici (tombola, carte da gioco, Memory, Memosine,
ecc.);
2 pulmini attrezzati per disabili;
2 autovetture.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Università Cattolica del Sacro Cuore
Università degli Studi di Bergamo
27) Eventuali tirocini riconosciuti:
Università degli Studi di Bergamo
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
46
CR.FORMA AZIENDA SPECIALE SERVIZI DI FORMAZIONE DELLA
PROVINCIA DI CREMONA si impegna a seguire e condurre l’attività connessa al
bilancio e certificazione delle competenze dei Volontari del Servizio Civile
Nazionale in servizio presso la Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus, in
modo specifico dei giovani coinvolti nel suddetto progetto.
PROCESSO DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PER I GIOVANI
IMPEGNATI NEL SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO
I volontari del Servizio Civile afferenti alle tre strutture già svolgono in sinergia
attività formative insieme, pertanto hanno già una base di conoscenze in comune.
Obiettivi
Aiutare i singoli partecipanti ad acquisire una maggiore consapevolezza delle
proprie risorse, motivazioni, competenze trasversali, tecnico professionali acquisite
precedentemente all’esperienza di Servizio civile volontario e ad effettuare un
bilancio delle competenze complessivamente maturate mediante il proprio impegno
all’interno della Fondazione. Competenze che, a partire dal progetto presentato,
potranno essere riconosciute e certificate.
Contenuti/Programma
Primo incontro: 3 ore (di gruppo)
• La presentazione e socializzazzione di obiettivi, contenuti e strumenti del
percorso.
• Perché, quando e come fare un bilancio di competenze?
• Il concetto di competenza nel dibattito europeo legato alla Strategia Europea
per l’Occupazione: occupabilità, adattabilità, imprenditorialità, pari opportunità.
• La certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e
infomale: un processo funzionale a costruire un portfolio delle evidenze.
• Le abilità di base del lavoro che cambia: le competenze trasversali
caratterizzanti il lavoro e la “cultura” della cura.
• Quali ritengo siano, alla luce degli apprendimenti maturati, le competenze
“essenziali” per operare nel Servizio civile volontario e nel lavoro sociale, più in
generale, all’oggi?
Secondo incontro 3 ore (di gruppo)
• Esercitazione: le mie attività (formative, lavorative e del tempo libero) sotto
la lente. L’analisi dei miei saperi, saper fare e essere.
• Questionario: l’analisi delle mie capacità e competenze
• Esercitazione: lo schema di sintesi delle competenze acquisite e da acquisire:
Sapere, Saper fare, Saper essere nei diversi ambiti di vita e nel contesto della
Fondazione.
Terzo incontro : 3 ore (di gruppo)
• La costruzione del portfolio delle evidenze
• La conclusione del percorso di accompagnamento: un’occasione per
confrontare le attese, gli obiettivi e i contenuti iniziali con la realtà incontrata
Incontri individuali : 11 ore (durata 0,30’)
47
• L’esperienza di Servizio Civile
Metodologia
Il percorso formativo utilizza l’approccio metodologico laboratoriale. Il lavoro di
gruppo, guidato dalla conduttrice, sarà orientato a valorizzare le esperienze e le
competenze di ciascuno/a. Gli approfondimenti teorici saranno utilizzati per
sistematizzare e contestualizzare gli apprendimenti maturati nei diversi ambiti di
vita e mediante l’esperienza di SCV. I colloqui individuali mireranno a registrare la
soddisfazione del percorso di Servizio Civile ed ad orientare il giovane ai servizi
specifici al lavoro.
Conduttore: Esperto Orientatore, area servizi al lavoro del CR.Forma.
Monte ore: 20 ore
Spesa prevista: € 2000,00
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus, piazza Libertà n. 2 – 26048
Sospiro (CR)
30) Modalità di attuazione:
La Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro è struttura accredita quale agenzia
formativa certificata in base alla norma UNI EN ISO 9001:2015 .
La formazione generale è effettuata da Luca Acito (Formatore – Funzionario Resp.
U.O. Formazione & Aggiornamento dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro), formatore
accreditato.
Inoltre la Fondazione è Provider ECM (Struttura Formativa Autorizzata per
l’aggiornamento sanitario) RL0023 con Decreto Regione Lombardia DDG
WELFARE n. 10426 del 27/11/2015.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
no
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Metodologia; Il ciclo degli incontri di formazione prevede una metodologia mista,
cioè le lezioni conterranno tecniche sia frontali sia lavori di gruppo. Per lezioni
frontali si intende il classico incontro sul modello scolastico tradizionale, il docente
trasmette una serie di nozioni e di informazioni, funzionali all'apprendimento dei
giovani in SCN.
48
Questi temi sono però da approfondire tramite lavori di gruppo (brainstorming,
giochi di ruolo, discussione aperte, momenti di autovalutazione, simulazioni,
problem solving) per dare la possibilità ai giovani di analizzare e fare propri i
concetti che il formatore impartisce nella parte della lezione più "tecnica". La
metodologia mista è stata scelta sulla base dell' esperienza svolta dai formatori delle
nostre strutture nei tre anni precedenti con i Volontari del Serv. Civile, oltre che per
il grande interesse che questa procedura pedagogica ha ottenuto nella maggior parte
dei processi scolastici e nei "territori" educativi. In particolar modo negli incontri
rivolti ai giovani (target compreso tra i 18 e i 28 anni, range di età che comprende
quello delle volontarie e dei futuri volontari) la metodologia di insegnamento misto
permette di raggiungere in breve tempo e con gruppi di origine non omogenea -
infatti i volontari spesso hanno in comune solo il fatto di svolgere il SCN - i più alti
risultati. Obiettivo primario del nostro ciclo formativo è quello di poter fornire
conoscenze, competenze e strumenti che i volontari in SCN possano sfruttare per
aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del proprio compito.
Inoltre si vuole dare l'opportunità di aprire spazi di riflessione sul senso della
volontarietà e dell' impegno lavorativo all'interno della società e della comunità in
cui il volontario/cittadino è inserito. Obiettivo primario del nostro ciclo formativo è
dunque quello di poter fornire conoscenze, competenze e strumenti che i volontari
possano sfruttare per aumentare la qualità e la consapevolezza nello svolgimento del
proprio compito. Inoltre si vuole dare la possibilità di aprire spazi di riflessione sul
valore del volontariato come partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale dello
Stato, difesa civile non armata e nonviolenta ed identità del Servizio Civile
Nazionale.
Oltre alla trasmissione di contenuti e valori importanti, gli obiettivi principali
trasversali a tutti gli argomenti trattati, che sono stati individuati sono:
• Favorire un buon clima di gruppo;
• Creare condizioni favorevoli allo scambio e al confronto;
• Fornire spazi di discussione su tematiche di attualità, su temi sociali al fine di
sviluppare l’interesse e di accrescere nei giovani la partecipazione attiva.
Il formatore nel percorso formativo generale è chiamato a svolgere il delicato
compito di moderatore e facilitatore del dialogo tra i volontari, è prioritario in questo
intervento essere in grado di accogliere ed indirizzare le opinioni di tutti
mantenendo un ruolo imparziale. A partire dal 2009 sulla piattaforma E-Learning
www.fad-fondazionesospiro.it in via sperimentale è presente un modulo formativo
sulla storia del servizio civile in Italia (durata prevista 2 ore) , questo percorso
formativo per il momento si affiancherà alla lezione d’aula con le medesime
tematiche, pertanto consentirà all’equipe formativa di valutare l’efficacia di questa
metodologia didattica nella formazione dei VSC. Inoltre sempre in FAD sarà
veicolato un modulo dedicato alla Sicurezza nei luoghi di Lavoro – modulo
formazione rischi generali/specifici (16 ore) incluso nella formazione specifica
trattata al paragrafo 36. La piattaforma MOODLE (www.fad-fondazionesospiro.it )
consente l’identificazione del fruitore (credenziali di accesso), la tracciabilità, il
monitoraggio e la verifica dei risultati oltre alla somministrazione della Customer
Satisfaction.
Ogni percorso prevede la somministrazione in uscita di un questionario di
valutazione delle conoscenze acquisite.
Il volontario in questa proposta formativa è visto come attore e compartecipe di un
patto formativo che vede le sue radici nella Carta Etica, che si sviluppa lungo il
solco della storia del Servizio Civile, che è strettamente legato ai temi di educazione
civica e di cittadinanza attiva e responsabile.
49
Il Piano di Formazione Generale prevede la seguente ripartizione delle tecniche
didattiche:
Il percorso è organizzato su 60 ore, di cui 48 saranno erogate nei primi 60 giorni, le
restanti 12 ore al 9 mese dall’avvio del progetto.
33) Contenuti della formazione:
48 ore – 1^ parte (entro i primi 60 giorni)
VALORE E IDENTITA’ DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE (16 ore)
L’identità del gruppo in formazione (10 ore)
Conoscenza e creazione del gruppo di lavoro
- Presentazione del percorso formativo
- Conoscenza reciproca dei partecipanti tramite attività e giochi d’aula
- Valutazione delle aspettative, delle motivazioni e dei dubbi sul percorso formativo e
sulla scelta di svolgere il servizio civile volontario
- La creazione di un gruppo di lavoro: fasi e caratteristiche
- Introduzione ai principi della comunicazione verbale e non verbale
- Interviste incrociate
Lavorare bene in gruppo
- Informazioni di base relativamente alle modalità di comunicazione più efficaci per
favorire l’inserimento in un nuovo gruppo di lavoro;
- La distribuzione dei ruoli all’interno dei gruppi di lavoro
- Visione del film “Il Volo della Fenice” sul tema della cooperazione all’interno dei
gruppi di lavoro
- Informazioni di base relativamente alle dinamiche di gruppo che più frequentemente
si presentano nei gruppi di lavoro.
- Attività in piccoli gruppi sull’analisi e gestione di alcune dinamiche solitamente
presenti nei gruppi di lavoro
50
Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà (2 ore)
- Informazioni sulla storia del servizio civile volontario, sottolineando gli elementi di
continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di
coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario;
- Prime esperienze di obiezione di coscienza, storie e casi;
- Testimonianza di un ex Volontario del Servizio Civile (Esperienza Umana e di
Servizio)
- Il Servizio Civile Universale
- Servizio Civile Garanzia Giovani
Il dovere di difesa della Patria (2 ore)
Introduzione sul concetto di difesa della patria secondo La Costituzione Italiana
Il servizio civile come adempimento del dovere costituzionale di solidarietà
Difesa civile non violenta
Film Gandhi
La Carta di impegno Etico (2 ore)
Condivisione di principi, di finalità che regolano il mondo del servizio civile.
Atto formale necessario per l’accreditamento degli Enti, ma anche momento
fondamentale per l’avvio di una collaborazione costante tra i due soggetti (UNSC- Ente) con
il focus verso l’avvenire dei giovani (VSC) e la loro formazione
LA CITTADINANZA ATTIVA (10 ore)
Formazione Civica e cittadinanza (4 ore)
- Essere cittadino, ruolo e partecipazione alla vita politica e sociale;
- La Costituzione Italiana ( i poteri esecutivo, legislativo, giurisdizionale);
- La libertà e le sue limitazioni
- Riflessioni guidate relativamente alle differenze che possono portare alla
marginalità
- Stereotipi e pregiudizi: la conoscenza dell’altro per favorire la
comunicazione
- Esercitazione sul concetto di pregiudizio
- Visione del film “Si può fare”
- La promozione della difesa dei diritti umani
- La solidarietà sociale e le sue realizzazioni concrete
La protezione civile (4 ore)
Partendo dalle nozioni che i partecipanti hanno relativamente al servizio di Protezione
Civile, l’incontro, a carattere pratico e partecipativo, svilupperà il tema: professionisti
e volontari di protezione civile, quale confine?
Cos’è un’emergenza ? Come funziona il Sistema di Protezione Civile Italiano.
Tutela dell’ambiente, ciclo dei rifiuti, legalità.
Visita guidata ad un centro di protezione civile
La rappresentanza dei volontari nel Servizio Civile (2 ore)
Sistema di rappresentanza dei VSC, livello regionale e nazionale.
Come candidarsi, presentarsi, scrivere un programma con obiettivi chiari.
Riferimenti normativi, associazioni di ex odc e vsc.
51
IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO CIVILE ( 22 ore)
L’Ente (2 ore)
Visita guidata ed incontro con i referenti d’area presentazione dell’ente, mission,
caratteristiche
Il lavoro per progetti (6 ore)
Indicazioni sul metodo di stesura di un progetto
Le fasi della realizzazione di un progetto: dall’analisi dei bisogni alla fase di verifica
Discussione e analisi dei progetti che coinvolgeranno direttamente i volontari del servizio
civile
Esercitazioni pratiche di impostazione e realizzazione di un semplice progetto
Organizzazione del Servizio Civile (4 ore)
La normativa sul SCN , le funzioni regolatorie del sistema del servizio civile nazionale;
Gli attori del Sistema (UNSC – Regioni – Enti); Ruoli all’interno del Sistema (OLP –
Monitore - Formatore – VSC). Cos’è una sede operativa, cos’è un partner di progetto.
Disciplina dei rapporti tra Enti e VSC (2 ore)
Disposizioni normative in materia
Lettura e riflessione sul contratto di SCN e test di verifica
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti (8 ore)
Introduzione al concetto di conflitto
L’espressione della violenza fisica e psicologica
Due differenti tipi di conflitti: l’espressione della rabbia vs la ricerca di una soluzione
La gestione non violenta dei conflitti
Mediazione e soluzione creativa dei conflitti
Esercitazioni e role playing sulla gestione non violenta dei conflitti
La comunicazione verbale e non verbale, diverse strategie di comunicazione
2^ parte Formazione Generale – 20 % al 9^ mese di avvio progetto
12 ore
Follow-up :
Lavoro per progetti (verifica degli indicatori e degli obiettivi, simulazione di
progettazione) – 6 ore ;
Comunicazione : come gestire un focus group, fare un’intervista strutturata – 6 ore
Filmografia
Titolo Film Protagonisti
LO SCAFANDRO E LA FARFALLA Julian Schnabel LA FAMIGLIA SAVAGE Laura Linney e Philip Seymour Hoffman SI PUO’ FARE C’ERA UNA VOLTA LA CITTA’ DEI MATTI
Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston Fabrizio e Vittoria Puccini
GRAN TORINO Clint Eastwood STILL ALICE Julianna Moore L’OLIO DI LORENZO Nick Nolte e Susan Sarandon NON E’ MAI TROPPO TARDI Jack Nicholson e Morgan Freeman QUASI AMICI François Cluzet Omar Sy
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IL MIO PIEDE SINISTRO Daniel Day-Lewis e Brenda Fricker LONTANO DA LEI Gordon Pinsent, Julie Christie, Olympia Dukakis
34) Durata:
60 ORE
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS – Via E. Torti n. 2 – 26048
Sospiro (CR)
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica è effettuata in proprio facendo ricorso a personale dell’ente
in possesso di competenze, titoli ed esperienze specifiche (come meglio dettagliato
nei paragrafi successivi). La formazione specifica, soprattutto per quanto riguarda la
formazione sul campo, le riunioni di Equipe e la discussione dei casi clinici,
coinvolge anche figure professionali differenti (operatori componenti dell’equipe
multi-professionale), che, pur partecipando in modo diretto all’azione formativa,
sono di fatto formatori specifici indiretti perché apportano durante il percorso il loro
sapere specialistico e le loro esperienze dirette. Tutto il processo formativo è
supervisionato dal formatore generale Luca Acito, dichiarato in sede di
accreditamento, che ha il compito di verificare la continuità didattica e la coerenza
dei contenuti e della metodologia.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Cuomo Dorella, nata il 13/06/1961, residente in Sospiro (CR), via Mazzini
n. 22/A;
Mantovani Anna Roberta, nata 15/01/1966, residente in Cremona, in via
Buoso da Dovara n. 102;
Gregori Adelaide, nata il 22/04/1953, residente in Cremona, Via F. Filzi
n.15;
Tortini Gianluca, nato a Cremona il 18/08/1973, residente a Sospiro (CR),
via Lonati n. 32;
Azzini Elena, nata a Cremona il 14/08/1974, residente a Isola Dovarese (Cr),
via
Cairoli 26/A.
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
53
Cuomo Dorella, Animatrice/pedagogista/antropologa (vedi CV)
Mantovani Anna Roberta, Educatrice Professionale-Pedagogista (vedi CV)
Gregori Adelaide, Educatrice Professionale, Coordinatore CDI (vedi CV)
Tortini Gianluca, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione RSPP (vedi CV)
Azzini Elena, Animatrice sociale presso cooperativa Altana (vedi CV)
CV – Allegato
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Relativamente alla formazione specifica rivolta ai volontari sono previste le seguenti
tecniche e metodologie:
Lezioni frontali
Analisi dei casi
Lavori di gruppo guidati dai formatori (focus group)
Affiancamento in itinere (formazione sul campo)
Roleplanyng
Fase 1→ Accoglienza: informazioni complessive relative all’organizzazione del
servizio e alla tipologia dell’utenza con cui il volontario si troverà ad interagire
(patologie, difficoltà, strumenti e metodi di intervento).
Strumenti: colloqui individuali, lezioni frontali, visione filmati, discussioni di
gruppo, lettura documentazione, incontri con altri operatori ed Equipe di servizio.
Fase 2 → Accompagnamento: percorso graduato nell’operatività del servizio e nella
presentazione dell’utenza. Strumenti: affiancamento all’operatore di servizio che
essendo formatore specifico illustrerà in modo chiaro le problematiche che dovranno
affrontare, gli strumenti da utilizzare e il ruolo che dovranno svolgere, presentazione
in powerpoint dei progetti precedenti e dei traguardi raggiunti, incontri con operatori
ed équipe di reparto, focus group utilizzato anche come verifica del feedback di
apprendimento.
Fase 3 → Confronto e Sostegno: verifica e confronto periodico rispetto al percorso
in atto, ascolto di bisogni e necessità del volontario, disponibilità e supporto in caso
di problematiche presentare dal volontario. Strumenti: colloqui individuali, verifiche
settimanali, focus group.
Fase 4 → Verifica: incontri mensili di verifica diretta (con il VSC) e/o indiretta (con
operatori con cui il VSC si confronta) finalizzati alla codifica dell’andamento del
progetto. Strumenti: colloqui, Equipe, roleplanyng.
I volontari saranno inoltre inseriti, in qualità di uditori, nei corsi di formazione
organizzati per gli operatori professionali relativi alle seguenti materie: animazione
ed interventi di riabilitazione cognitiva, cultura generale sulla condizione
dell’anziano (patologie, fragilità, interventi).
Ore 72 di cui 52 ore di lezione frontale e 20 ore per lavori in Equipe,
Affiancamento, Analisi di casi clinici (formazione sul campo).
Le 52 ore di formazione specifica (lezioni frontali) saranno effettuate entro i primi
90° di avvio del progetto, le restanti 20 ore saranno modulate nei primi 9 mesi di
servizio, sarà comunque garantita la partecipazione dei VSC ai momenti di
formazione continua (vedasi Equipe) anche dopo il 9^ mese di attività per garantire
continuità negli interventi previsti dal progetto. Si reputa infatti fondamentale la
presenza dei VSC nei momenti di confronto, verifica e ri-progettazione insieme agli
altri operatori socio-sanitari.
54
Parimenti sarà attivato il modulo relativo alla Sicurezza nei luoghi di lavoro (vedasi
DLGS 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni) all’interno del pacchetto
formativo di 52 ore, questo percorso è suddiviso a sua volta in due parti:
Rischi Generali – modulo FAD (4 ore)
Rischi Specifici (vedasi DVR aziendale) in modalità d’aula (16 ore).
Il percorso ha come obiettivo:
Riuscire a fornire esaustive informazioni sui rischi alla salute esistenti in ambito
lavorativo, sull’importanza di operare secondo determinate procedure e sulla
necessità di utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale è fondamentale
per dare concretezza ed omogeneità alla formazione. Individuare processi lavorativi
adeguati per ridurre l’incidenza del rischio e per adottare comportamenti atti a
prevenire l’insorgenza di patologie è fondamentale in un disegno aziendale
complessivo di attenzione all’incolumità dei propri dipendenti e collaboratori (VSC
compresi).
40) Contenuti della formazione:
Servizio di animazione: il servizio, il progetto, elementi di metodologia
sociale, le tecniche di animazione utilizzate, con particolare attenzione alle
tecniche di relazione, di comunicazione, di stimolazione cognitiva, al metodo
autobiografico, ai concetti di qualità della vita.
Servizio educativo: il servizio, il progetto, le metodologie utilizzate con
particolare attenzione ai metodi Validation e Gentilcare e alle caratteristiche
della malattia di Alzheimer.
Centro diurno integrato: il servizio, il progetto, le attività e le metodologie
utilizzate con particolare attenzione al lavoro d’équipe, alla relazione con i
famigliari, alle caratteristiche delle demenze senili e il decadimento
cognitivo.
Gli anziani: fragilità, patologie e comorbilità;
La valutazione cognitiva e comportamentale del soggetto anziano;
Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (dlgs 81/08).
I VSC saranno inseriti, come uditori, nei corsi di formazione ECM organizzati dal
servizio di formazione di fondazione Sospiro, relativi ai seguenti argomenti:
-Gli anziani e le loro fragilità
-La memoria nell’anziano
-interventi terapeutici e riabilitativi non farmacologici (musicoterapia, terapia
occupazionale, altro).
41) Durata:
Ore 72
Altri elementi della formazione
55
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio degli interventi di formazione interesserà sia la FORMAZIONE
GENERALE che la FORMAZIONE SPECIFICA.
Il duplice obiettivo è di verificare i processi di crescita culturale e professionale
promossi a seguito delle attività formative e di facilitare un’analisi dei cambiamenti
avvenuti grazie ai progetti di servizio civile.
Il modello di monitoraggio proposto si fonda sul presupposto che i processi
formativi, pur essendo fortemente vincolati dal sistema di norme che ne regolano
l’attuazione (vedi Circolari UNSC), risultano ampiamente differenziati, sia per la
pluralità dei soggetti coinvolti nella loro gestione, sia per la eterogeneità degli
specifici contenuti previsti in relazione agli obiettivi individuati dai singoli progetti.
Pertanto è necessario in sede di verifica tener conto sia della variabile gruppo di
VSC in formazione che di quella dei contenuti specifici trasmessi.
I risultati effettivamente ottenuti possono essere catalogati in termini di
soddisfazione dei destinatari degli interventi e di rispondenza delle conoscenze
apprese con le finalità e gli obiettivi del progetto.
Aree di Monitoraggio individuate:
Gli aspetti qualitativi degli interventi formativi (caratteristiche innovative
delle metodologie adottate e ricaduta sulla didattica);
Efficacia delle varie azioni formative attivate, evidenziando gli elementi di forza
e quelli di criticità;
Orientare e promuovere il miglioramento complessivo dell’azione formativa,
anche attraverso il confronto tra le diverse esperienze e la diffusione delle best
practices, per adeguare sempre meglio gli esiti agli obiettivi.
L’azione di monitoraggio si svolgerà in due fasi, complementari e successive, una
rivolta alla Formazione Generale e l’altra alla Formazione Specifica utilizzando la
medesima Scheda di rilevazione divisa in due sezioni:
Sez. 1 gradimento, rilevato mediante un questionario di fine corso (con distinzione
tra valutazione del corso e valutazione dei singoli formatori);
Sez. 2 apprendimento, rilevato come learning gain misurato con un pre-test
cognitivo ed un post-test cognitivo.
SCHEDA DI RILEVAZIONE DELL’AZIONE FORMATIVA
Formazione Generale
Formazione Specifica
Ore complessive del percorso formativo frequentato: _____________
Titolo Progetto Servizio Civile
_________________________________________________________
Data di Rilevazione: GG/MM/AAAA
Sez. 01 – GRADIMENTO
a) Ritiene che il corso da lei frequentato dal punto di vista organizzativo (orari e
gestione incontri) sia stato:
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Non soddisfacente Soddisfacente Molto soddisfacente
b) I moduli formativi (contenuti ed argomenti) sono stati facilmente
comprensibili?
No Abbastanza Si
c) Elenchi gli argomenti risultati più facilmente comprensibili (in ordine
decrescente):
1.
2.
3.
d) Elenchi gli argomenti risultati più di difficile comprensione (in ordine
decrescente):
1.
2.
3.
e) Può valutare i formatori coinvolti nel Corso?
Modulo Formativo Formatore
f) Dia un giudizio complessivo sull’utilità del corso relativamente al progetto e
alla sua crescita formativa:
Non soddisfacente Soddisfacente Molto soddisfacente
g) Suggerimenti per il Formatore:
h) Dinamiche di gruppo (come ti sei trovato nel gruppo in formazione)
Non a mio agio Indifferente A mio agio
Sez. 02 – APPRENDIMENTO
1. Lei ritiene l’esperienza di servizio civile utile per:
accrescere l’esperienza professionale ed acquisire nuove competenze;
occupare il tempo libero in attesa di uno sbocco lavorativo;
sviluppare capacità culturali
2. Come è venuto a conoscenza del Servizio Civile ?
Internet
57
Passaparola
Giornali – locandine – volantini
3. Perché a scelto un progetto sociale( Anziani/Disabili )?
Solo per la vicinanza alla mia residenza
Per continuare una crescita professionale dopo la maturità coerente con gli studi
fatti
Sono interessato ad avvicinarmi al mondo del sociale e mi è sembrata una scelta
coerente
4. Cosa ti aspetti durante il Servizio Civile?
Nulla
Esperienze
Divertimento
5. Quale attività preferisti fare?
Feste Musicali
Cineforum
Attività Sportive
Giochi di società
Attività Artistiche
6. Quando ascolti qualcuno:
presti attenzione alle parole dette
osservi il contesto della comunicazione
controlli il tempo che passa
7. Se un utente ti chiede un euro gli rispondi?
ecco ti regalo un euro
scusa ma non ho monete
non rispondi e tiri diritto
8. Se un utente ti confida i suoi stati d’animo cosa fai:
tieni il segreto per te
riporti la confidenza con i tuoi amici al bar
riferisci agli Operatori Sanitari quello che hai ascoltato
9. Giocare con un utente è:
un modo per conoscerlo
passare il tempo libero
divertirsi
10. Se fai una passeggiata accompagnando un utente in carrozzina:
curi di attraversare la strada sulle strisce pedonali
rispondi al tuo cellulare
fai una corsa per vedere la tua resistenza
11. Perché è importante secondo te rispettare gli orari previsti per un’attività?
Per non fare ore straordinarie
Per essere libero prima possibile
58
Per rispetto degli utenti coinvolti e degli operatori
12. Il Servizio Civile è considerato un Servizio verso la Patria?
falso
vero
Non ricordo
13. Quanti giorni di malattia possono essere giustificati al massimo?
15 giorni
20 giorni
30 giorni
14. Cos’è un gruppo formale?
un gruppo di amici
una squadra di calcio
conoscenti
15. Chi è il leader istituzionale in un contesto?
Il Direttore Generale
un amico
il Volontario del Serv. Civile
16. Chi è il leader carismatico?
uno che si ascolta solo per dovere
un uomo molto alto
una persona che per qualità umane e capacità viene scelto come rappresentante di
un gruppo di individui
17. Il numero massimo di Permessi richiedibili?
15 giorni
30 giorni
20 giorni
18. Cosa significa OLP?
Operatore Leader di Postazione
Operaio Locale di Produzione
Operatore Locale di Progetto
+ Eventuali altri Items relativi alla Formazione Specifica erogata
Data 28/11/2017
Il Responsabile legale dell’ente /
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Il Direttore Generale
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Dott. Fabio Bertusi
firmato digitalmente