SCHEDA PROGETTO AVVENTO DEFINITIVA · speranza ai nostri bambini, ma non una speranza teorica...

20
1 SCHEDA PROGETTO AVVENTO 2013 “…E SI PRESE CURA DI LUI(LC 10,34) PROPOSTA PER LA SCUOLE DELL’INFANZIA FISM Sommario “SIATE CUSTODI…” ........................................................................................................................ 2 Contesto ........................................................................................................................................... 2 Motivazioni del progetto .................................................................................................................. 2 Riferimenti biblici ............................................................................................................................ 3 Obiettivi ........................................................................................................................................... 3 Criteri operativi della proposta ........................................................................................................ 4 STRUMENTI UTILIZZABILI ............................................................................................................ 4 1. IL CALENDARIO DELL’AVVENTO ....................................................................................... 5 1.1 ESEMPIO DI VOLANTINO “PUBBLICITARIO” DEL CALENDARIO DELL’AVVENTO ....................................................................................................................... 6 2. LA STORIA DI SVETLANA...................................................................................................... 8 3. IL LUMINO “MAGICO” ............................................................................................................ 9 3.1 ESEMPIO DI VOLANTINO “PUBBLICITARIO” DEL LUMINO “MAGICO” ........... 9 4. LE AFFASCINANTI STORIE DI TANTI “CUSTODI” .......................................................... 11 5. ASCOLTIAMO UN CUSTODE ............................................................................................... 12 6. INCONTRO CON LE FAMIGLIE............................................................................................ 12 SCHEDE INFORMATIVE DI SUPPORTO PER LE INSEGNANTI ............................................. 13 COS’E’ LA MENSA CARITAS ................................................................................................... 13 COS’E’ LACARITAS ................................................................................................................... 14 COS’è NUOVAMENTE................................................................................................................ 17 LA LETTERA DI UNA PERSONA CHE SI E’ SENTITA CUSTODITA! ................................ 18 OPPORTUNITA’ OFFERTE DAL GRANELLO DI SENAPA ................................................... 19 RIFERIMENTI PER PRENOTAZIONI E OFFERTE .................................................................. 20

Transcript of SCHEDA PROGETTO AVVENTO DEFINITIVA · speranza ai nostri bambini, ma non una speranza teorica...

1

SCHEDA PROGETTO AVVENTO 2013 “…E SI PRESE CURA DI LUI” (LC 10,34)

PROPOSTA PER LA SCUOLE DELL’INFANZIA FISM

Sommario

“SIATE CUSTODI…” ........................................................................................................................ 2

Contesto ........................................................................................................................................... 2

Motivazioni del progetto .................................................................................................................. 2

Riferimenti biblici ............................................................................................................................ 3

Obiettivi ........................................................................................................................................... 3

Criteri operativi della proposta ........................................................................................................ 4

STRUMENTI UTILIZZABILI ............................................................................................................ 4

1. IL CALENDARIO DELL’AVVENTO ....................................................................................... 5 1.1 ESEMPIO DI VOLANTINO “PUBBLICITARIO” DEL CALENDARIO DELL’AVVENTO ....................................................................................................................... 6

2. LA STORIA DI SVETLANA...................................................................................................... 8 3. IL LUMINO “MAGICO” ............................................................................................................ 9

3.1 ESEMPIO DI VOLANTINO “PUBBLICITARIO” DEL LUMINO “MA GICO” ........... 9 4. LE AFFASCINANTI STORIE DI TANTI “CUSTODI” .......................................................... 11

5. ASCOLTIAMO UN CUSTODE ............................................................................................... 12 6. INCONTRO CON LE FAMIGLIE............................................................................................ 12 SCHEDE INFORMATIVE DI SUPPORTO PER LE INSEGNANTI ............................................. 13

COS’E’ LA MENSA CARITAS ................................................................................................... 13 COS’E’ LACARITAS ................................................................................................................... 14

COS’è NUOVAMENTE................................................................................................................ 17 LA LETTERA DI UNA PERSONA CHE SI E’ SENTITA CUSTODITA! ................................ 18

OPPORTUNITA’ OFFERTE DAL GRANELLO DI SENAPA ................................................... 19

RIFERIMENTI PER PRENOTAZIONI E OFFERTE .................................................................. 20

2

“SIATE CUSTODI…” Papa Francesco

19 marzo 2013, S. Messa di insediamento

La Caritas ha come compito istituzionale l’educazione e la formazione ai temi della carità1, tale intento dovrebbe essere realizzato partendo già dai bambini più piccoli con l’aiuto e la collaborazione attiva delle famiglie e dei contesti educativi nei quali i bambini sono inseriti. La Caritas prova a concretizzare questo compito attraverso la lettura dei segni dei tempi, con l’intento di ricercare il progetto che il Signore chiede di attuare concretamente: ciò può avvenire per ogni persona in base alle sue caratteristiche (età, sesso, condizione economica, ecc.)

Contesto

La crisi della nostra società Anche i bambini piccoli percepiscono che l’epoca nella quale viviamo è un’epoca difficile. Forse avranno sentito la parola “crisi economica” e forse non l’hanno capita. Però, percepiscono il clima di tensione e di preoccupazione che “c’è nell’aria” (dai discorsi dei genitori, dalle cose che si vedono in tv). Inoltre sono sempre di più i bambini che vivono in famiglie colpite direttamente dalla crisi economica; comprendono benissimo le preoccupazioni dei genitori per arrivare a “fine mese” o per sopportare la fatica del gestire le ansie per le incognite che il futuro riserva. Molti bambini vedono, sentono, vivono situazioni che fino a pochi anni fa erano impensabili per la nostra nazione. La povertà, secondo le ultime statistiche relative alla nostra provincia, sta purtroppo dilagando con effetti diversificati: l’erosione della classe media che prima era abbiente; la ricaduta nella povertà di famiglie (in larga parte di origine straniera ma non solo) che da alcuni anni erano riuscite a “galleggiare” dignitosamente; un generalizzato senso di apprensione verso il futuro e le sue incertezze.

Motivazioni del progetto

La custodia genera speranza Il progetto che la Caritas diocesana propone alla FISM per l’Avvento 2013 vorrebbe donare speranza ai nostri bambini, ma non una speranza teorica bensì esperienziale (di conseguenza contagiosa anche verso le persone che vivono con loro). I bambini possono essere anche loro protagonisti dell’uscita dalla crisi economica. Come? Provando a sperimentare la “custodia”. I bambini sanno essere dei magnifici ed efficacissimi custodi, anche inconsapevolmente. Vi sono tantissimi esempi di bambini che “custodiscono” la propria mamma in situazioni difficili (attraverso forme e modalità semplicissime ma efficacissime: “mamma ti voglio più bene che a Biancaneve”). Oppure un proprio amico; oppure un animale domestico o una pianticella che le insegnanti della scuola dell’infanzia hanno chiesto di innaffiare tutti i giorni. La rinascita economica parte sicuramente da manovre finanziarie e politiche internazionali; essa però può trarre giovamento anche dalle piccole azioni che tutte le persone possono realizzare per attuare

1 art. 1 statuto Caritas “prevalente funzione pedagogica”

3

quello che il sociologo P. Donati chiama i “beni relazionali”2. Tutte le analisi sono concordi nel definire la crisi attuale non soltanto di natura economica: essa trascina con sé anche l’aspetto relazionale, esistenziale, il benessere interiore, la serenità degli adulti e quindi dei bambini, ecc. Le motivazioni del custodire La motivazione che ci spinge ad essere custodi è che prima di tutto noi siamo custoditi da qualcuno: da Gesù. Il Signore nasce e si fa uomo perché ci ama e ci vuole custodire. Il Natale è una grande festa perché arriva il nostro Salvatore, colui che ci dona la speranza perché non rompe mai i ponti con noi, non taglia mai i fili che ci legano a lui. Se noi siamo cristiani dobbiamo fin da bambini fare ciò che Dio ha fatto: essere pane spezzato e condiviso. Anche il Signore conferma i nostri bambini nell’essere custodi; come lui sono dei maestri.

Riferimenti biblici

Matteo 18:3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Matteo 19:14 Ma Gesù disse: «Lasciate i bambini, non impedite che vengano da me, perché il regno dei cieli è per chi assomiglia a loro». Marco 9:37 «Chiunque riceve uno di questi bambini nel nome mio, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato». Genesi 4:9 Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Luca 4:10 Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano. Luca 2:19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

Obiettivi

L’avventura di diventare “custodi” C’è bisogno di essere umani che sappiano riannodare i fili delle relazioni che si sono sfilacciate o spezzate, che sappiano gettare ponti laddove vi è indifferenza e individualismo. I bimbi molte volte sono dei bravi costruttori di ponti e intrecciatori di fili. Proprio su questo ultimo punto il progetto vuole fare leva, cioè sulla capacità dei bambini di essere potenziali “custodi” di ciò che li circonda. L’obiettivo principale è quello di condividere con i bambini il concetto di “custodia”, cioè l’essere custodi gli uni degli altri, l’essere custodi del creato, delle proprie cose, delle persone che abbiamo intorno, in particolare di quelle che stanno male (ad es. un nonno ammalato).

2 Pierpaolo Donati, Teoria relazionale della società, Franco Angeli editore

4

Ai bambini si può far presente che i custodi sono delle persone importanti perché proteggono qualcosa di prezioso. Loro devono stare attenti che quello che gli è stato affidato non si rovini, ma rimanga bello e intatto: è un’avventura straordinaria.

Criteri operativi della proposta

Da quest’anno, a seguito di una verifica dell’Avvento 2012 con alcune insegnanti delle Scuole dell’infanzia appartenenti alla Fism, abbiamo deciso di cambiare impostazione alla proposta ed adeguarla alle esigenze emerse:

- un progetto più flessibile e meno strutturato. Qui di seguito forniremo un elenco di opportunità che ogni singolo gruppo di insegnanti può personalizzare come meglio crede (fare una sola attività, farle tutte, farne alcune. Le attività hanno senso anche svolte singolarmente)

- le proposte sono molto “natalizie”, cioè ricordano il Natale attraverso i simboli e i segni che

i bambini riconoscono e adorano: neve, albero di Natale, luci colorate, decorazioni, presepe, l’arrivo di Gesù, i regali impacchettati, ecc.

- i bambini sono stimolati da foto, oggetti concreti, segni da costruire e ben visibili che

possano con semplicità stimolare la loro fervida fantasia

I tempi indicati per la proposta dovrebbero essere: 1) a fine giugno consegnare la proposta alle responsabili delle scuole dell’infanzia in modo tale che le équipe e le insegnanti possano orientarsi; 2) a fine agosto in sede di progettazione generale dell’anno, capire se la scuola dell’infanzia ha scelto la proposta dell’Avvento Caritas (perché in linea con il programma che si sta pianificando); 3) dopo la fase “calda” dell’inserimento dei bambini, ovvero dopo la metà di settembre, ragionare in modo più stringente sulle modalità di realizzazione della proposta dell’Avvento Caritas.

STRUMENTI UTILIZZABILI

1) Nelle pagine seguenti inseriamo la cosiddetta “BANCARELLA DELLE PROPOSTE”, ovvero 5 proposte di attività, che sono indipendenti l’una dall’altra.

2) Nella sezione seguente invece troverete delle materiale informativo denominato “SCHEDE INFORMATIVE DI SUPPORTO PER LE INSEGNANTI” il quale può essere utile a voi insegnanti nella preparazione delle attività.

Per qualsiasi informazione o delucidazione è possibile contattare il settore animazione-formazione della Caritas diocesana di Reggio Emilia - Guastalla: Matteo Gandini, 0522/922520, [email protected]

5

1. IL CALENDARIO DELL’AVVENTO

Le classi della scuola dell’infanzia che decidono di partecipare alla proposta dell’Avvento Caritas 2013, possono esporre in aula il calendario rappresentato nella foto (noi vi consegneremo un calendario per classe, però ogni scuola agisce come meglio crede). Questo oggetto ha un valore

aggiunto perché ve lo fornisce la Caritas diocesana e non è costruito in una qualche fabbrica del terzo mondo, dove semmai viene sfruttato il lavoro minorile. Esso è prodotto dalla nostra “opera segno” NuovaMente. Cos’è?

E’ un luogo dove ciò che la società scarta, persone e beni, riprende vita. Quindi persone che hanno avuto delle difficoltà nella vita costruiscono questi calendari in un laboratorio di sartoria e attraverso il lavoro e buone relazioni riacquistano una speranza per il futuro.3

Anche questo può essere fatto presente ai bambini come esempio concreto dell’essere custodi. Ci sono persone a Reggio Emilia in un capannone che vogliono bene alle persone e alle

cose che “vengono gettate nel cestino”, sono dei custodi e quindi le vanno a “salvare” dalla spazzatura per farle riprendere vita, per farle star meglio. E’ possibile, per chi lo desidera, visitare questo luogo sia a Reggio Emilia che a Sassuolo (quest’ultimo è gestito da una Coop. Sociale la quale è espressione delle Caritas di Sassuolo), basta prendere i contatti con la Caritas diocesana. E’ possibile condividere con i bambini che può capitare a tutti di venir messi dalla nostra società nel cestino, però ci sono dei custodi che ci prendono fuori dal “rusco” e ci aiutano a rialzarci e ad essere di nuovo felici. Per chi volesse approfondire può telefonare in Caritas diocesana oppure vistare il nostro sito www.caritasreggiana.it andando alla voce (sulla destra dello schermo) “opere segno” e poi “NuovaMente”. I soldi che verranno raccolti dalla vendita dei calendari (quelli che rimarranno dopo aver pagato equamente il lavoro manuale e le materie prime) saranno destinati alla Mensa della Caritas che ne ha sempre più bisogno man mano che la crisi economica avanza inesorabilmente4.

1) Misure del calendario 45 cm x 35 cm

2) Caratteristiche sagoma in legno ricoperta da stoffa attraversata da nastri a cui sono appese delle “bustine di carta” fermate da delle piccole “mollette”. Vi sono dei cerchi di legno con segnato il n° della giornata

3 Per avere un quadro più completo fate riferimento alla scheda su Nuovamente che si trova nel materiale informativo di supporto. 4 Tenete presente che in ogni giorno di apertura della mensa Caritas vengono distribuiti circa 400 pasti (200 pranzi e 200 cene).

6

. 3) Avvertenza

Naturalmente il tema del calendario è sempre natalizio ma la stoffa può cambiare, rispetto a quella della foto, a seconda della disponibilità di NuovaMente.

4) Costo del calendario (tendenzialmente uno per classe) la Caritas diocesana attraverso Nuovamente spende per la manodopera necessaria per la costruzione del calendario 15 Euro (corrispondenti a 3 ore di lavoro al costo di manodopera di € 5 l’ora), il materiale occorrente viene offerto gratuitamente. Si propone ad ogni scuole dell’infanzia di raccogliere un’offerta libera che possibilmente preveda anche una quota di denaro per la mensa caritas

5) Tempi di prenotazione Il calendario è costruito a mano, perciò richiede determinati tempi di preparazione. Le scuole dell’infanzia che decidono di aderire devono prenotare il calendario entro lunedì 28 ottobre a Caritas diocesana: Matteo Gandini 0522 922520 [email protected], utilizzando il modulo che è riportato nelle ultime pagine.

6) Attività formativa alla base del calendario La proposta che facciamo per l’utilizzo del calendario è la seguente. Ai bambini, uno o più di uno al giorno (dipende dal numero di bambini della classe), viene chiesto di pensare e riferire alla maestra una persona (familiare, amico..), una cosa o un oggetto, un evento, ecc. che vuole CUSTODIRE, oppure che si sente di CUSTODIRE, che desidererebbe CUSTODIRE: una cosa di cui vuole aver cura. Questa persona, oggetto, evento, … non deve essere per forza una realtà negativa ma può essere qualcosa di gioioso. Al bambino si può chiedere come mai ha scelto quella persona/oggetto/evento, ecc. e perché vuole custodirla, quali ragioni o sentimenti l’hanno spinto a prendere questa decisione, in che modo pensa di custodirla, attraverso quali gesti. E’ importante spiegare che dietro ad ogni categoria scelta dal bambino ci sono comunque le persone. Cioè un bambino, per esempio, può dire che ha a cuore la sua stanza da letto con i giocattoli; allora gli si può ricordare che aver cura della sua stanza significa metterla in ordine perché l’ordine è una cosa bella e perché così la mamma o il papà non devono fare fatica al posto suo nell’ordinarla: “quanto saranno contenti i tuoi genitori quando vedranno che tu da solo hai avuto cura della tua stanza, l’hai messa tutta a posto, non hai scritto sulle pareti, …”. Lasciamo libero spazio alla fantasia delle maestre. Dopo che il bambino (o i bambini) ha scelto la cosa che vuole custodire la maestra la segna sul bigliettino di quella giornata d’Avvento appeso al calendario, oppure si può chiedere al bambino di fare un disegno su quel bigliettino che rappresenti la cosa che ha detto. Alla fine, avvicinandosi a Natale, si può introdurre la bellezza che il 25 di dicembre arriva Gesù e ci prende tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso, in braccio e ci CUSTODISCE. Lui ci vuole molto bene ed è un amico che non ci molla mai, lui tutte le mattine scrive il nome di ogni bambino della classe, di ogni bambino del mondo, di tutte le persone del mondo sul suo calendario dell’Avvento che ha in cielo. Il cartellino del 25 dicembre sarà più grosso e di colore diverso perché dovrà ospitare qualcosa di tutti i bambini della classe: una piccola foto di classe, l’impronta di un ditino di tutti i bambini, un disegnino di ogni bambino, ecc. Questo è il segno che il 25 Dio nascendo custodisce tutti quello che ci sono in quel bigliettini speciale perché è più grosso e di colore diverso. Nella pagina seguente c’è un esempio di volantino pubblicitario, se vi interessa avere il file (da modificare o stampare a colori) lo trovate sul sito della Caritas diocesana www.caritasreggiana.it oppure chiedete a Matteo Gandini della Caritas diocesana e ve lo farà avere.

1.1 ESEMPIO DI VOLANTINO “PUBBLICITARIO” DEL CALENDARIO DELL’AVVENTO

7

AVVENTO CARITAS 2013 “..E SI PRESE CURA DI LUI” (LC 10,34)

SIATE CUSTODI

QUESTO

NON E’ SOLO UN

CALENDARIOCALENDARIOCALENDARIOCALENDARIO

PER L’AVVENTOPER L’AVVENTOPER L’AVVENTOPER L’AVVENTO E’ IL PRANZO PER MOLTI POVERI

Anche quest’anno la Caritas diocesana è chiamata dal Vescovo ad animare il tempo di Avvento e propone un progetto educativo a tanti soggetti tra cui le scuole dell’infanzia della Fism. Il progetto prevede l’utilizzo del calendario rappresentato nella foto che potrà essere acceso in mezzo alla tavola della vigilia e o di Natale per ricordarci di essere custodi delle persone in difficoltà. Questo sarà lo strumento per poter camminare con i bambini lungo le settimane che precedono il Natale per imparare ad essere CUSTODI: custodi di se stessi, custodi degli altri, custodi del creato… Per informazioni rivolgersi a: 0522/922520 [email protected]

Caritas diocesana

8

Per informazioni rivolgersi a: Matteo Gandini 0522 922520 [email protected] 2. LA STORIA DI SVETLANA

L’ultimo biglietto, o uno degli ultimi, del calendario dell’Avvento si potrebbe destinare a Svetlana, le insegnanti potrebbero indicare Svetlana come la persona che vogliono CUSTODIRE. Chi è Svetlana? E’ una persona che tutti i giorni andava alla Mensa della Caritas e grazie anche a questo aiuto “adesso non ha più bisogno di andarci perché … perché … secondo voi bambini perché? … Ascoltate la sua storia”. Le maestre narrano la storia di Svetlana che è una persona realmente esistente e la cui storia è accaduta veramente, essa è stata aiutata dal Centro di Ascolto della Caritas di Reggio Emilia. Il nome, l’età e la nazionalità sono inventate. La storia purtroppo è autentica. Ecco la scheda di Svetlana (la scheda è ovviamente una scheda tecnica, sta alla fantasia delle maestre renderla narrativamente attraente): Anni: 51 Nazionalità: moldava Svetlana è arrivata in Italia con un permesso turistico di tre mesi poi non è più tornata in Moldavia e quindi è diventata irregolare. Ha trovato un lavoro in nero come badante da un anziano. Dopo 3 anni inizia a stare male e andando all’ambulatorio per clandestini gestito dalla Caritas diocesana di Reggio Emilia le dicono, dopo aver effettuato alcune visite, che ha un tumore. Nel frattempo i figli dell’anziano di cui Svetlana si occupava capiscono la situazione e le dicono che è licenziata e non la vogliono più vedere, lei non può più svolgere i suoi compiti e mentre faceva gli esami medici loro avevano già trovato un’altra badante. Svetlana si trova dunque sola, ammalata di tumore, senza casa e senza lavoro. Si rivolge al Centro di Ascolto della Caritas diocesana di Reggio Emilia che pensa ad un progetto personalizzato su di lei. Prima di tutto viene operata e curata. Poi successivamente viene accolta per dormire in un istituto religioso di suore e viene a consumare il PRANZO ALLA MENSA DELLA CARITAS. A poco a poco Svetlana riesce a guarire, trova un nuovo lavoro come badante, riesce ad ottenere un regolare titolo di soggiorno e riprende la sua vita. ADESSO NON HA PIU’ BISOGNO DI ANDARE ALLA MENSA CARITAS. Svetlana ha trovato qualcuno che l’ha custodita, le ha voluto bene e l’ha aiutata e lei è riuscita con tanto coraggio e tanta voglia di essere felice a ricostruirsi una nuova vita. Ma se non avesse trovato delle persone che la custodivano come faceva? Non aveva una casa, non aveva un lavoro, era malata, nessuno le dava un pasto caldo. Quindi le insegnanti scelgono di mettere Svetlana in una casella del calendario perché è una persona che è stata custodita, che ha ricevuto la “custodia”, e come la sua storia è finita bene ci sono delle altre persone che, magari oggi, magari vicino a noi, stanno vivendo una storia simile e hanno bisogno di essere custodite.

9

3. IL LUMINO “MAGICO”

Ai bambini si può chiedere: proviamo anche noi ad essere i custodi di Svetlana? Come si fa? Come possiamo fare?

Facciamo una MAGIA. Prendiamo questi lumini magici dalla Caritas e gli consegniamo dei soldi (a offerta libera, tenete presente che un pasto alla Mensa Caritas ha un costo di circa 5€) per poter pagare gli alimenti che servono a sfamare le tante persone bisognose.Questi lumini sembrano delle normali candele, ma sono magici perché se li mettiamo in mezzo alla tavola apparecchiata nel giorno della vigilia o del pranzo di Natale e LI ACCENDIAMO, allora ci ricordiamo di Svetlana o di qualsiasi persona che non ha una casa e non sa cosa mangiare. Allora avviene un incantesimo perché i soldi che abbiamo dato per il lumino, magicamente, mentre la candela è accesa, si trasformano in un bel piatto di pastasciutta per Svetlana o per altre persone che vanno alla Mensa Caritas. In questo modo avviene la magia più bella che si possa sperare: una persona triste diventa allegra (almeno per un po’). Svetlana, o chi per lei, sorride perché anche per quel giorno può mangiare grazie ad un bambino di una scuola dell’infanzia e alla sua famiglia che hanno deciso di CUSTODIRLA.

Gesù che nasce a Natale è stato mandato da suo padre per darci una buona notizia, lui vuole bene a tutte le persone del mondo e desidera che tutti, ma proprio tutti, siano felici. Chi vuole seguire Gesù deve ascoltare la sua parola che dice proprio questo: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,34-35). Sul lumino ci sarà un’etichetta con scritto “AVVENTO CARITAS: questo non è solo un lumino ma è un pasto caldo per un persona”. Potrebbe essere bello attaccare sui lumini un’etichetta, oltre a quella della Caritas, su cui i bambini possono disegnare la faccia di Svetlana, un disegno della magia che è avvenuta, un disegno del piatto caldo che Svetlana mangerà, un disegno di cosa significa per il bambino essere custode di qualcuno, un disegno che vuole regalare a Svetlana, ecc. In questo modo quando porrà il lumino acceso in mezzo alla tavola imbandita sentirà ancor di più la presenza di Svetlana, apprezzerà ancor meglio la magia che collega casa sua alla Mensa Caritas dove qualcuno gioisce per merito suo perché è stato custodito da lui e dalla sua famiglia. Il bambino ha la possibilità di spiegare ai commensali il perché della presenza del lumino al centro della tavola, che significato ha, cosa significano le etichette che vi sono poste intorno, ecc. : è una modalità per renderlo positivamente protagonista in un ruolo positivo che è quello di custode. Il bambino può essere facilitato dal segnalibro che accompagnerà il lumino stesso che è predisposto per un targhet più adulto e in cui vi sono riportati le basi su cui si fonda il progetto dell’Avvento Caritas 2013.

Nella pagina seguente c’è un esempio di volantino pubblicitario, se vi interessa avere il file (da modificare o stampare a colori) lo trovate sul sito della Caritas diocesana www.caritasreggiana.it oppure chiedete a Matteo Gandini della Caritas Diocesana e ve lo farà avere.

3.1 ESEMPIO DI VOLANTINO “PUBBLICITARIO” DEL LUMINO “MAGICO”

10

AVVENTO CARITAS 2013 “..E SI PRESE CURA DI LUI” (LC 10,34)

SIATE CUSTODI

QUESTO

NON E’ SOLO UN

LUMINOLUMINOLUMINOLUMINO E’ IL PRANZO PER UN POVERO

Anche quest’anno la Caritas diocesana è chiamata dal Vescovo ad animare il tempo di Avvento e propone un progetto educativo a tanti soggetti tra cui le scuole dell’infanzia della Fism. Il progetto prevede l’utilizzo del lumino rappresentato nella foto che potrà essere acceso in mezzo alla tavola della vigilia e o di Natale per ricordarci di essere custodi delle persone in difficoltà. Questo sarà lo strumento per poter camminare con i bambini lungo le settimane che precedono il Natale per imparare ad essere CUSTODI: custodi di se stessi, custodi degli altri, custodi del creato.. Per informazioni rivolgersi a: Matteo Gandini 0522/922520 [email protected]

Caritas diocesana

11

4. LE AFFASCINANTI STORIE DI TANTI “CUSTODI”

Le maestre possono dire ai bambini che ci sono stati tanti custodi nella storia del mondo. Ci sono tanti racconti che narrano le avventure di questi personaggi. Sono storie bellissime, sono storie che ci fanno sognare e ci mostrano come si può essere dei bravissimi custodi.

Qui di seguito elenchiamo le storie che la Caritas propone e che possono essere scaricate interamente dal sito www.caritasreggiana.it nella sezione “Avvento Caritas 2013”. Ogni insegnante può scegliere di utilizzare quella/e che vuole, quelle più adatte per i suoi bambini:

• “Pooh dà il benvenuto all’inverno”: Pooh e i suoi amici vogliono preparare una festa per accogliere l’inverno che sta arrivando. L’inverno è per loro un pupazzo di neve e lo portano davanti al camino per farlo riscaldare ma facendo così rischia di sciogliersi. Con l’aiuto di Christopher Robin capiranno che per custodire qualcuno dobbiamo metterci nei suoi panni.

I seguenti racconti sono tratti da “Chicchi di grano dalla Bibbia (per seminare l’amore per la Bibbia)”, racconti della Bibbia adattati per giovanissimi lettori e accompagnati da immagini molto belle che i bimbi che non leggono possono guardare e seguire.

• “Gesù guarisce un paralitico”: gli amici di un malato lo portano da Gesù per farlo guarire, ma la folla gli impedisce il passaggio, allora loro lo calano dal tetto.

• “Il buon samaritano”: un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e viene aggredito da dei briganti, passano in tanti ma nessuno lo soccorre, solo uno straniero si occupa di lui: lo cura, lo custodisce e lo porta in un luogo sicuro.

• “Gesù dà la vista a Bartimeo”: Gesù incontra un cieco lungo la strada, che lo chiama con insistenza perché crede nel suo potere di guarirlo, grazie a questo Gesù lo guarirà.

• “Dio rinnova ogni cosa”: le beatitudini spiegate ai più piccoli attraverso un messaggio di speranza universale.

I racconti sono tratti da:

“Winnie the Pooh storie del bosco dei cento acri”, basato sulle opere di Winnie the Pooh di A.A. Milne e E.H. Shepard, testo italiano di Augusto Macchetto, Editing di Epierre Milano, 2003, 2005, ed. Walt Disney Company Italia spa, Milano

“Chicchi di grano dalla Bibbia” Ventotto racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento, illustrati da Kees de Kort, edizione originale in olandese, traduzione di Romeo Cavedo, 1996, Società Biblica Britannica & Forestiera, Roma

“materiale pubblicato in conformità al disposto dell’art. 70 della L. 22/04/1941, n. 633 e successive modificazioni”

12

5. ASCOLTIAMO UN CUSTODE

Un’altra possibilità che offriamo alle maestre è la testimonianza di una persona che in parrocchia, o in un’associazione di volontariato, è custode. Come Caritas diocesana proponiamo di contattare la più vicina Caritas parrocchiale o il più vicino Centro di Ascolto Caritas parrocchiale. Per poter contattare queste persone è possibile rivolgersi alla Caritas diocesana che può fare da ponte tra le insegnanti e le realtà sul territorio (potete rivolgervi al settore

animazione-formazione: Matteo Gandini 0522 922520 [email protected]).La cosa più bella sarebbe, se ne avete la possibilità, di visitare un Centro di Ascolto Caritas. I bambini possono vedere con i loro occhi un luogo dove le persone custodiscono altre persone. Ci sono tante stanze piene di vestiti, ci sono gli armadi con le cibarie, ci sono gli uffici dove le persone vengono ascoltate. La Caritas diocesana potrà informarvi sul Centro di Ascolto o sulla Caritas parrocchiale

più vicina. Ovviamente se l’incontro con le realtà territoriali della Caritas non fosse possibile, le insegnanti possono prevedere la visita ad altre realtà di volontariato che cercano di custodire altre persone. E’ importante che il testimone sia una persona capace di raccontare le cose ai bambini, sarebbe bene mettersi d’accordo sulle cose da dire e come dirle.

6. INCONTRO CON LE FAMIGLIE

Un’altra possibilità è l’incontro con le famiglie dei bambini della scuola. Non è necessario che l’incontro sia fissato ad hoc (con la possibilità che vi siano pochissimi genitori) ma si può sfruttare uno degli incontri che eventualmente sono già programmati con i genitori all’inizio o durante l’anno scolastico. In questa sede si può prevedere un piccolo spazio in cui un testimone Caritas (possibilmente e preferibilmente della Caritas del territorio, altrimenti anche di quella diocesana compatibilmente con le disponibilità degli operatori) illustra la situazione in cui si trova la nostra società italiana. La Caritas ha un osservatorio privilegiato in cui vede delle cose che non tutte le persone conoscono. E’ possibile condividere con i genitori l’urgenza di essere custodi perché la situazione è davvero drammatica e va sempre peggiorando rispetto a qualche anno fa. Adesso la povertà è un’esperienza non solo delle categorie “classiche”, ma riguarda anche persone o famiglie “come noi” che hanno avuto alcuni incidenti di percorso (un artigiano con due dipendenti che non ha avuto più delle commesse di lavoro; una persona che è caduta a poco a poco nella dipendenza da gioco fino a gettare sul lastrico la sua famiglia; ecc.). Si potrebbe illustrare una fotografia della realtà ma anche cosa ognuno di noi, in base alle sue possibilità, può concretamente fare. Non grandi cose ma neanche lo “stare fermi”. Se con i genitori si riesce a fare questo momento di condivisione crediamo che per i bambini vi siano maggiori possibilità di prendersi a cura la possibilità di diventare CUSTODI.

13

SCHEDE INFORMATIVE DI SUPPORTO PER LE INSEGNANTI

COS’E’ LA MENSA CARITAS

della Diocesi di Reggio Emilia

La Mensa è un’opera segno della Caritas diocesana, che mostra concretamente cosa significa l’opera di misericordia: dar da mangiare agli affamati. In accordo con la Mensa del Vescovo, la Mensa Caritas è aperta quando quella del Vescovo è chiusa. In questo modo ogni giorno è garantito un pasto caldo a chi ne ha necessità. Quanti accedono alla Mensa vengono prima accolti ed ascoltati dal Centro d’Ascolto (diocesano o parrocchiale) e ciò avviene attraverso un ascolto, un colloquio, un incontro personale da parte di operatori o volontari dedicati. Perché alla base di qualsiasi opera segno deve esserci non tanto “l’erogazione di un servizio”, ma l’incontro, la presa in carico dell’altro in modo complessivo, con accoglienza e disponibilità. La Mensa Caritas è completamente gestita da volontari. Il responsabile, Licinio Paterlini, con alcuni volontari fissi animano e incontrano le comunità parrocchiali, alcune scuole, gruppi di volontariato che, a rotazione, danno la loro disponibilità a portare avanti i vari servizi necessari. Ad ogni apertura sono presenti almeno 10/12 volontari per la preparazione del pasto e per il servizio di distribuzione. Gli inizi di questa bella avventura vanno collocati in via del Carbone, in centro a Reggio Emilia, dove, su iniziativa di Don Luigi Guglielmi, allora direttore della Caritas diocesana, ebbe inizio una distribuzione del pranzo domenicale ai più bisognosi. Era il febbraio del 1994. L'idea portante di questa iniziativa era quella di coinvolgere i parrocchiani nello spirito della carità cristiana. Per questo l’apertura era prevista alla domenica: perché la Messa festiva diventasse l’apertura alla carità, nella disponibilità al servizio. La Messa è finita? Non è finito proprio niente, è ora di cominciare, di tradurre l’Eucaristia nel servizio ai poveri. Si è partiti dall’Eucaristia. È l’Eucaristia che ci convoca per vivere la carità. Fin dalle origini, il necessario per sfamare i bisognosi era fornito direttamente dai parrocchiani incaricati del servizio, arrivando a distribuire oltre 300 pasti; anche se nel tempo si è assistito ad un progressivo calo nell'apporto delle parrocchie, nel fornire persone disponibili e vettovaglie. Dopo alcune domenica di apertura si è visto che i frequentatori chiedevano ben altro rispetto alla minestra: di essere conosciuti, ascoltati, di avere una ragione di vita, una speranza. Per questo dall’esperienza della Mensa nasce l’idea di trovarsi una sera la settimana per leggere la Scrittura e bere il caffèlatte. Si cerca di creare uno “spazio” per far parlare la Parola di Dio, per ascoltare chi vuol parlare, per dare spazio allo Spirito Santo. Ognuno può pregare nella sua lingua, nei suoi modi… Era bello avere la Mensa in centro storico, era un mettere al centro della città i poveri, un’opera segno che vuole essere segno di vicinanza, premura, di presa di responsabilità, di animazione sul territorio. Ma negli anni sono cresciute le esigenze, la necessità di spazi più idonei per il servizio. Ed ecco il trasferimento da Via del Carbone a Via dell’Aeronautica, nel 2003. La disponibilità nella nuova

14

sede di spazi ed attrezzature comporta anche una sostanziale modifica organizzativa delle persone impegnate nel servizio. Si passa dall’iniziale pranzo domenicale (quindi impegno per 52 pranzi ) all'attuale conferimento di pasti per circa 230 giorni (fornendo sia i pranzi, serviti, che le cene, consegnate in sacchetti a chi ne fa richiesta). La disponibilità delle parrocchie a fornire cibo e volontari, già in calo nell'ultimo periodo in via del Carbone, si è ulteriormente manifestata in questo nuovo scenario. I responsabili del servizio decidono quindi di promuovere un allargamento a singoli e gruppi non strettamente parrocchiali. Ogni anno la Mensa coinvolge ed ospita circa 4.000 volontari, di ogni età e provenienza. Nel tempo si consolidano alcuni gruppi di volontari che si alternano per raccogliere le eccedenze delle aziende, selezionare, surgelare, precucinare…

COS’E’ LACARITAS

DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI ALLA CARITAS ITALIANA NEL 40° DI FONDAZIONE

Basilica Vaticana Giovedì, 24 novembre 2011

Fin dall’inizio del vostro cammino pastorale, vi è stato consegnato, come impegno prioritario, lo sforzo di realizzare una presenza capillare sul territorio, soprattutto attraverso le Caritas Diocesane e Parrocchiali. È obiettivo da perseguire anche nel presente. Sono certo che i Pastori sapranno sostenervi e orientarvi, soprattutto aiutando le comunità a comprendere il proprium di animazione pastorale che la Caritas porta nella vita di ogni Chiesa particolare, e sono certo che voi ascolterete i vostri Pastori e ne seguirete le indicazioni.

L’umanità non necessita solo di benefattori, ma anche di persone umili e concrete che, come Gesù, sappiano mettersi al fianco dei fratelli condividendo un po’ della loro fatica. In una parola, l’umanità cerca segni di speranza. La nostra fonte di speranza è nel Signore. Ed è per questo motivo che c’è bisogno della Caritas; non per delegarle il servizio di carità, ma perché sia un segno della carità di Cristo, un segno che porti speranza. Cari amici, aiutate la Chiesa tutta a rendere visibile l’amore di Dio. Vivete la gratuità e aiutate a viverla. Richiamate tutti all’essenzialità dell’amore che si fa servizio. Accompagnate i fratelli più deboli. Animate le comunità cristiane. Dite al mondo la parola dell’amore che viene da Dio. Ricercate la carità come sintesi di tutti i carismi dello Spirito (cfr 1 Cor 14,1)

15

La traduzione di un principio

23. Immaginare oggi una Chiesa fraterna significa dunque coniugare strettamente liturgia, catechesi e carità dentro un cammino di comunione e di condivisione. La proposta della Caritas parrocchiale, che qui andiamo a sviluppare, ha senso solo se vitalmente e intelligentemente collocata in una vita comunitaria sempre nuova in forza della perenne giovinezza del Vangelo. In questa parte del testo il linguaggio si farà inevitabilmente più pratico e in qualche caso potrà apparire eccessivamente tecnico; d'altra parte la proposta di alcuni passaggi e adempimenti concreti è finalizzata alla traduzione pastorale della riflessione fin qui sviluppata

Caritas parrocchiale: natura e identità

30. Non bisogna nascondersi che a trent'anni dalla costituzione della Caritas Italiana da parte di Paolo VI, la corretta spiegazione e comprensione di che cosa sia questo organismo ecclesiale ai vari livelli (nazionale, diocesano e parrocchiale) è ancora impresa non sempre facile. Persiste l'idea di un gruppo o super-gruppo caritativo, in concorrenza o sostituzione rispetto a gruppi, associazioni e servizi operativi esistenti sul territorio, con mire egemoniche, deputato a distribuire aiuti e organizzare risposte a ogni sorta di problemi personali e sociali, con potere e mezzi pressoché illimitati. A causa di queste idee parziali o distorte ci si aspetta o si pretende che la Caritas intervenga e risolva tutti i problemi, di qualsiasi genere e dimensione. Bisogna invece porsi nella corretta prospettiva, rispettando l'identità della Caritas senza farla dipendere dall'eventuale rappresentante inadeguato né dall'emotività del momento.

La Caritas è anzitutto organismo pastorale, al servizio della crescita della Chiesa (cf. la prima parte e la Carta pastorale, nn. 17-25). Nasce dalla volontà di dare alla Chiesa coscienza e consapevolezza in ordine al Vangelo della carità; della Chiesa intende esprimere una dimensione radicale, fondante: quella di comunità di fratelli amati dal Padre e a loro volta testimoni ditale amore non a parole ma attraverso segni, impegni e legami di solidarietà e condivisione, di giustizia e di pace nella prospettiva del regno di Dio. Per un organismo ecclesiale la carità è vita intima, dimensione strutturante prima ancora che opere praticate e realizzazioni da mostrare. Il parroco e i fedeli che assumono un compito di animazione pastorale sanno che prima di tutto tra di loro e verso gli altri credenti hanno il debito di volersi bene.

16

Siamo tutti in cammino: ogni comunità è sempre in costruzione, ha costante bisogno di conversione e anche la dimensione della carità ha bisogno di essere continuamente evangelizzata; in questo senso va intesa la «prevalente funzione pedagogica» della Caritas (cf. Carta pastorale, nn. 28-32). Tale funzione è finalizzata all'acquisizione di consapevolezza sulla testimonianza della carità da parte di ciascun battezzato e della comunità nel suo insieme; consapevolezza non teorica, ma tradotta in vita vissuta con la disponibilità e il servizio, la prossimità e l'ospitalità, il dono di sé e dei propri beni, l'attenzione alle necessità del vicino di casa come ai grandi problemi del mondo, la passione per la pace e la giustizia. Caritas Parrocchiale: compiti 31. Passiamo a questo punto in rassegna i compiti che la Caritas parrocchiale è chiamata a svolgere, nella progressiva consapevolezza del suo ruolo pedagogico verso l’intera comunità.

31.1. Educazione alla testimonianza comunitaria della carità

La Caritas parrocchiale ha anzitutto il compito di aiutare l’intera comunità a mettere la carità al centro della testimonianza cristiana, così che la comunità ne faccia esperienza concreta e quotidiana ed impari a servire il suo Signore presente nei poveri, a seguire l’esempio di Lui che, da ricco che era, si fece povero.

In questo compito la Caritas deve aiutare a superare sia la mentalità assistenziale per aprirsi alla carità evangelica in termini di prossimità e condivisione, sia la tentazione della delega che spesso accompagna, magari involontariamente, le azioni caritative; occorre ribadire che soggetto di carità è la Chiesa tutta e progettare cammini educativi (cioè graduali, progressivamente coinvolgenti) che attuano il passaggio dai gesti occasionali alla scelta della condivisione, mentre cresce la consapevolezza del valore evangelizzante del servizio e della liberazione dei poveri.

31. 2. Sensibilizzazione, animazione e formazione

La Caritas parrocchiale ha il compito di suscitare proposte intelligenti ed efficaci volte a favorire la comprensione e l’attivazione del collegamento vitale tra l’annuncio della Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la testimonianza della carità; in altre parole si pone al servizio della crescita di una pastorale unitaria e organica tra catechesi, liturgia e carità.

Promuove, in collaborazione con i vari ambiti pastorali, percorsi formativi perché ogni componente della vita parrocchiale (catechisti, animatori della liturgia, operatori della pastorale familiare, giovanile ecc.) esprima la carità secondo la propria specificità e le diverse necessità.

Promuove il volontariato e lo sostiene affinché sempre si rinnovi, senza sclerotizzarsi né diventare funzionale alle istituzioni, ma restando sempre attenzione profetica verso i membri più deboli della comunità ed occasione per molti di farsi amici di ogni fratello e sorella, a partire da chi è più in difficoltà.

31.3. Conoscenza delle povertà

La Caritas parrocchiale, attenta alla vita della gente e radicata in un territorio, ha il compito della conoscenza concreta, puntuale e coraggiosa delle condizioni di difficoltà e di bisogno esistenti all’interno della vita della comunità. L’intento non è un semplice monitoraggio dei bisogni da assistere, ma lo sforzo di comprendere le persone con problemi, l’esame dei fenomeni di emarginazione ed esclusione e le relative cause, le sfide socioculturali, i meccanismi di insensibilità ed egoismo individuale e collettivo.

In altri termini, con lo sguardo di Cristo che si incarna nella nostra vita e ci rende figli di Dio, la Caritas parrocchiale ha il compito di rileggere le situazioni e il valore della vita delle persone.

17

COS’è NUOVAMENTE

Nuovamente nasce dal desiderio della Caritas diocesana della diocesi di Reggio Emilia – Guastalla di dare nuova vita a oggetti, realtà, situazioni, persone. Il desiderio è quello di essere dei custodi di ciò che è incustodito, di ciò che la

società non ritiene bello e degno di essere custodito, sia oggetti che persone. Dare nuova vita alle cose scartate Vogliamo creare una mente nuova con cui vedere le cose: raccogliamo oggetti (mobili, elettrodomestici, libri, giocattoli, oggettistica varia..) che a qualcuno non servono più, li recuperiamo sistemandoli e rielaborandoli, dando loro una nuova vita. Questi oggetti vengono poi venduti a prezzi accessibili a tutti, o donati gratuitamente a coloro che vertono in precarie condizioni economiche. Dare nuova vita alle persone “scartate” Vogliamo dare nuova vita alle persone emarginate, valorizzarle; per far ciò costruiamo insieme un percorso di crescita personale e professionale all’interno di un contesto familiare e accogliente, aiutandole così ad uscire dalla situazione di disagio in cui si trovano. Vogliamo creare una mente nuova per le nostre comunità, affinché guardino alle persone in situazione di emarginazione, con sguardo nuovo: di accoglienza, di condivisione, di partecipazione. Vogliamo indurre nelle persone l’adozione di uno stile di vita più sobrio e solidale basato sul risparmio, recupero e riuso. Nuovamente come luogo pedagogico per bimbi, giovani, adulti Nuovamente offre la possibilità di fare volontariato e si mette a disposizione per attività formative, ludiche e di animazione sul consumo critico. Il ricavato della vendita degli oggetti all’interno del

negozio viene utilizzato per sostenere le iniziative della Caritas, quali Mensa, Centro d’Ascolto, dormitorio… NuovaMente Reggio Emilia al suo interno ha anche un laboratorio di sartoria in cui sono stati realizzati i calendari per l’Avvento Caritas, creati con materiale di riciclo e cucito da persone che stanno seguendo un percorso di rinascita. Da alcuni anni NuovaMente Reggio Emilia ha promosso e

incentivato la nascita di un NuovaMente anche a Sassuolo che ad oggi è in grado di camminare autonomamente. Ad oggi è in corso una progettazione per la creazione di un altro NuovaMente nella bassa reggiana. Contatti:

- NuovaMente Reggio Emilia, via Mazzacurati 16, tel. 0522 331581, [email protected]

- Nuovamente Sassuolo, gestito dalla Coop. Sociale LA ROSA DI GERICO, via San Benedetto 15, tel. 0536 994525, [email protected]

18

VOLANTINO DI RINGRAZIAMENTO PER LE SCUOLE FISM CHE AVEVANO

ADERITO ALL’AVVENTO 2012:

LA LETTERA DI UNA PERSONA CHE SI E’ SENTITA CUSTODITA!

19

OPPORTUNITA’ OFFERTE DAL GRANELLO DI SENAPA

Il Granello di Senapa è un coordinamento diocesano nato nel 2001 con l’obiettivo di proporre momenti formativi sul territorio diocesano sulle tematiche trasversali d’impegno delle diverse

organizzazioni che ne fanno parte.

Il Granello di Senapa è formato da cinque uffici pastorali della Diocesi di Reggio Emilia (Caritas Diocesana, Centro Missionario Diocesano, Ufficio Catechistico, Servizio di Pastorale Giovanile, Ufficio di Pastorale Scolastica) in collaborazione con la cooperativa Ravinala, la cooperativa Sociale Unione Mariana e l’ong Reggio Terzo Mondo. Il

Granello di Senapa è caratterizzato dalla visione comune di alcuni fenomeni socio-culturali del nostro tempo e dal desiderio di testimoniare e di proporre valori, scelte e stili di vita rispettosi della voce di ogni persona, responsabili del destino dell’umanità e attenti all’ambiente e al territorio.

Il Granello di Senapa si rende disponibile a fornire dei laboratori che integrano e completano le attività proposte nelle pagine precedenti. Sono un’opportunità offerta ad ogni scuola materna, la quale può in questo modo approfondire le tematiche trattate.

Per informazioni:

Granello di Senapa - Andrea Gollini - Tel 0522 516163 – E-mail [email protected]

www.granello.re.it

20

RIFERIMENTI PER PRENOTAZIONI E OFFERTE

CARITAS DIOCESANA DI REGGIO EMILIA - GUASTALLA

La Scuola dell’Infanzia ………………………………………… di ………………………………………………………… nella persona del Sig………………………….……referente della stessa ritira in data ………………….. n°………..calendari dell’Avvento e n°…………..lumini e si impegna a donare alla Caritas diocesana di Reggio Emilia - Guastalla le offerte raccolte per tali oggetti. Le offerte potranno:

1) essere consegnate direttamente ai nostri incaricati, presso gli uffici della Caritas

2) versate tramite bonifico sul conto corrente IBAN IT 59 K 07058 12800 000000027543 intestata a Compagnia del SS. Sacramento – Caritas reggiana, via dell’aeronautica, 4 42100 Reggio Emilia, presso Banca Reggiana – Agenzia 1 di Reggio Emilia, specificando nella causale “Avvento Caritas 2013 progetto custodi / scuola materna di……………………..” Firma ………………………. Per informazioni: Matteo Gandini [email protected] c/o CARITAS di Reggio Emilia via dell’Aeronautica, 4 42124 Reggio Emilia tel 0522 922520 fax 0522 922552 La data di scadenza entro cui poter prenotare gli oggetti è lunedì 28 ottobre