Scheda definitiva

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SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO:

Terre di pietra e di passo.

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Sezione 1 - Caratteristiche del territorio di riferimento Il territorio oggetto del presente piano è quello comunemente noto come Ossola, geograficamente posto ai confini nord-orientali della Regione Piemonte tra il lago Maggiore e la Svizzera e amministrativamente compreso nella Provincia del Verbano-Cusio-Ossola (VCO), e comprendente le vallate alpine di Antigorio-Formazza, Antrona, Anzasca, Bognanco, Divedro, Vigezzo, tutte riunite nella Comunità Montana Valli Ossolane. Il territorio, per lo più montano, è orograficamente interessato dal bacino del fiume Toce. Capoluogo, per posizione geografica e vicende storiche del comprensorio, è Domodossola.La popolazione, poco sotto i 70.000 abitanti residenti, vede una leggera prevalenza di donne.(7-8 %) ed una più marcata prevalenza di soggetti tra i 45 e i 65 anni. Non particolarmente rilevante, ma come ovunque in crescita, la presenza di extracomunitari.L’intera Ossola è stata oggetto nel passato, anche recente, di un processo continuo di spopolamento in controtendenza con il trend demografico dell’intera provincia che invece, a partire dal 2000, registra una ripresa.L’inclusione dell’Ossola in una enclave alpina ha limitato le relazioni verso settentrione, mantenendo forte la connessione storica con la Lombardia ed il Novarese, ma improntando anche le più recenti relazioni socioeconomiche, le attività di studi superiori (universitari) e di lavoro principalmente orientati sui poli catalizzatori di Milano e Pavia, e con forti connessioni con il Canton Ticino ed il Vallese, e l’area metropolitana milanese per il lavoro.All’opposto flussi in entrata sono determinati da fenomeni di scelta del VCO quale destinazione e residenza turistica da parte della popolazione della Svizzera interna e della Germania.Sotto il profilo infrastrutturale l’area è interessata dai grandi collegamenti e corridoi sopranazionali stradale e ferroviario, integrate da una distribuzione a raggiera della viabilità nelle vallate laterali. Asse portante è il corridoio costituito dal fondovalle del Toce e dal traforo/passo del Sempione, consolidatisi storicamente con le due grandi opere infrastrutturali della strada del Sempione e del traforo ferroviario. Tale asse mettendo in collegamento centro Europa e nord Italia viene ad assumere un valore fondamentale sotto i diversi profili di comunicazione e scambio non solo di merci e persone, ma anche di potenzialità e culture ad esso sottese, prime fra tutte quelle proprie della fruizione turistica.Terra di confine e di passaggio sin dalla remota antichità, ha vissuto, sino alla metà del secolo scorso, dell’ economia di sussistenza agricolo-pastorale tipica delle vallate alpine, registrando poi la classica rivoluzione industriale legata alla industrializzazione siderurgica, chimica e idroelettrica.

Attualmente accanto ad una rinascente economia legata all’allevamento e alla produzione di prodotti agroalimentari tipici, i settori di punta sono quelli della ricettività turistica e del lapideo (estrazione e lavorazione); ai quali si affiancano in misura quantitativamente modesta i settori delle acque minerali (con la punta di eccellenza dello storico marchio Campari), e quelle termali; discreta la presenza d ‘imprese edili medio-piccole e di attività commerciali (specie a Domodossola); quasi assente il comparto manifatturiero e metalmeccanico. Lo sviluppo turistico, benché pionieristico in alcune privilegiate località di fine Ottocento stenta ancora a decollare sull’intero territorio registrando (dati 2008) 300.000 presenze nell’area progetto rispetto a più di 3.000.000 di unità nel vicino comprensorio dei Laghi.

Sezione 2 - Caratteristiche generali del territorio dal punto di vista culturale, naturalistico e paesaggistico Al pari di molte altre aree alpine, anche l’ambito di azione del piano di valorizzazione rappresenta una unità di paesaggio omogenea che coniuga più matrici costitutive: geostrutturale e geomorfologica, naturale e culturale. In accordo con la Convenzione Europea per il paesaggio possiamo dire che l’ambito microregionale geograficamente ascrivibile all’Ossola e alle sue valli presenta una struttura omogenea, ovvero una porzione alpina con un arrangiamento caratteristico e riconoscibile di elementi fisici, biotici ed antropici, ai quali hanno corrisposto, e corrispondono, ben precisi processi funzionali che hanno improntato, e improntano, il paesaggio culturale oggetto della proposta di intervento. Possiamo affermare che dal coniugarsi di queste matrici emerge non tanto un primato dell’una sull’altra quanto un insieme che potremmo definire di paesaggio bio-culturale al quale si riferiscono non solo una pluralità di temi, reperti e testimonianze che effigiano la rete museale ed ecomuseale coinvolta, ma anche quella rete pervasiva di beni architettonici, artistici, culturali ed etnoantropogici che ne avvalora la dimensione spaziale e territoriale ampia, il senso di “terra di pietra” e di “terra di passo” che si è voluto esplicitare con il titolo del progetto.L’area interessata dal piano di valorizzazione risulta senza dubbio omogenea non solo dal punto di vista delle caratteristiche di territorio montano di confine, ma anche dal punto di vista storico e culturale quale luogo di transito e incontro di culture e civiltà differenti.Cultura della pietra e costruzione del territorio si coniugano magistralmente nell’ambito geografico ossolano e lepontino coinvolto nell’area sottesa al piano di azione, con tracce e trame insediative che si sono sedimentate in un lento processo di antropizzazione mantenendo però una unità materica che diventa elemento caratterizzante del paesaggio. L’Ossola presenta dal punto di vista geologico e mineralogico una varietà notevole in parte legato al suo essere fulcro della stessa orogenesi alpina, passandovi la linea tettonica del Canadese e quella Insubrica. La struttura geologica è costituita per la maggior parte da formazioni rocciose eruttive e metamorfiche, con una discreta presenza di rocce sedimentarie risalenti al Mesozoico. Notevole è la varietà di specie minerali, circa 270, molte delle quali scoperte per la prima volta e altre ancora esclusive di quest’ area. Questa abbondanza di materiali litici non può che riflettersi in un profondo sfruttamento di questo bene naturale, e da sempre e ancora oggi il materiale costruttivo principe per qualsiasi tipo di edificio, civile o sacro, privato o pubblico che fosse, è la pietra nelle sue diverse varietà: beola, marmo di Candoglia, dolomia di Crevoladossola, sarizzo (o serizzo) dell’Antigorio, scisti dei laghi, graniti bianchi e rosa, pietra ollare.Da questo assetto geoambientale non è disgiunto il profilo più culturale costituito dal tema cruciale delle Alpi come terra di transito, confronto e stanzialità. Sin dalla preistoria è documentata la frequentazione dei passi alpini ossolani posti storicamente tra i transiti d’eccellenza per lo sbocco al mare dell’europa transalpina.Terra di passo e quindi di conquista a partire dalle genti celto-romane sino alle lotte tra Novara e Milano sino al definitivo controllo dei Visconti a loro in volta in continua lotta con il vicino Vallese. E poi Spagnoli, francesi, austriaci. Il richiamo all’assetto geolitologico si sposa in primo luogo con il paesaggio costruito, caratterizzandone l’assetto insediativo ed architettonico prevalente ad esclusione di alcune enclaves dove è diffusa la tecnica di sfruttamento della risorsa lignea, costituite soprattutto per l'apporto culturale delle popolazioni Walser nei poli di Macugnaga e Formazza. Le emergenze dell’architettura civile militare e sacra ascrivibili ai diversi periodi storici permeano il territorio nella sua interezza, consentendone senza soluzione di continuità una lettura delle diverse sedimentazioni di stili, tecniche, materiali d’uso, influenze esterne, ecc.

La pietra nelle sue diverse litologie impronta non solo il paesaggio costruito in sito, ma testimonia anche di un “paesaggio delle reminiscenze” laddove i marmi, i graniti, le beole, coltivati nelle cave locali hanno nel tempo preso le vie d’acqua del Toce, del lago Maggiore e del Ticino (e finanche del Po e dei mari) per concretizzare altri paesaggi urbani e monumentali: il marmo di Candoglia per il Duomo di Milano, i graniti ed i serizzi negli arredi e nelle architetture cittadine, il granito bianco per il colonnato della Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, o il Lazzaretto di Milano, e ancora molti altri.Vero e proprio concentrato di eccellenze naturalistico-ambientali, forse unico nel suo genere, a partire dal Parco Nazionale della Val Grande (area Wilderness più vasta d'Italia), dal Parco Naturale Regionale del Veglia-Devero, sino alla Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, e alle piccole Oasi faunistiche di Bosco Tenso, di Prata e del Monte Rosa. A ciò si aggiungano i comprensori idrici costellati da laghi alpini, ghiacciai e torrenti, le emergenze geomorfologiche di interesse grande scientifico come la “cupola” di Verampio o di spiccata suggestione naturalistica i noti “orridi” di Uriezzo, nonché le estese aree boschive e le presenze floro-faunistiche proprie delle aree alpine incontaminate. Allo stesso tempo la diversa partecipazione ai processi più recenti di crescita economica, priva di quelle distorsioni massive proprie di alcuni processi di inurbamento ed espansione edilizia di altre aree, unito a fenomeni di decrescita demografica in aree più propriamente montane e collinari, ha di fatto consentito il mantenimento di un elevato standard di qualità della vita, determinato da spazi urbani ancora discretamente a misura d'uomo inseriti in un contesto ambientale e paesaggistico di certo pregio.

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Sezione 3 Descrizione dell’Offerta di beni culturali e naturalistici (materiali ed immateriali)

NB mentre per musei si è provveduto ad una descrizione, seppur sintetica, di ogni singola struttura, per quanto riguarda i beni architettonici, naturalistici ed immateriali si è scelto di evidenziare i più caratterizzanti dei temi portanti del progetto stesso.

Musei

La rete museale (AMO) è strutturata in quattro filoni tematici:

“Archeologia e storia”

*Civico Museo Archeologico - Via Roma 8, 28802 MERGOZZODisposto su tre piani (4 sale espositive) di antico palazzo di prop.comunale, recentemente restaurato a fini museali, allestimento (2004) a cura della Sop.Archeo. del Piemonte. Presenta una collezione archeologica con materiali di varie località provinciali, databili dall’età della pietra alle soglie del Medioevo, inoltre piccola collezione epigrafica e “della pietra”.Apertura: 1 giugno-15 settembre mar-dom 16.00-19.00In altri periodi ed orari apertura su prenotazioneGestore: ditta esterna (Aligraphix Gravellona Toce) aperture, gestione scientifica e didattica Standard regionale rapporti con il pubblico:Presenze 2009: 1500 Restauro del Palazzo e allestimento 2004 Fondi comunali

*Borgo e Castello Visconteo – 28805 VOGOGNAAntico Borgo che conserva abb. inalterata la fisionomia medioevale, inserito nei “I borghi più belli d’Italia”, capitale un tempo dell’Ossola Inferiore (castello (XIV sec.), rocca (X sec.), palazzetto del Pretorio XIV sec.) Apertura castello: giugno-settembre giornaliero 10.00-12.00 – 14-18In altri periodi e orari per gruppi aperture su prenotazione (salvo eventi)Gestione: sino al 2009 Formont dal 2010 Associazione InCastro con personale qualificato; dal 2008 l’AMO gestisce le attività didattiche con proprio personale qualificatoPresenze 2009: 4500 Lavori di adeguamento della struttura per l’accesso ai divers. abili, realizzazione di tensostruttura nella corte superiore 2009 Fondi regionali

Museo della Milizia – 28873 CALASCA CASTIGLIONEAllestito in due piccole sale di edificio di proprietà, ospita una ragguardevole collezione di armi, fregi ed elementi di uniformi a partire dal XVII secolo, scelti tra quanto ancora in dotazione alla tradizionale Milizia.Apertura: su prenotazioneGestore: Associazione Milizia Tradizionale di Calasca Castiglione Presenze 2009: 200Restauro dei locali e nuovo allestimento 2008 con fondi Leader e Fondazione Cariplo

*Civico Museo di Palazzo Silva - Via Paletta 4, 28845 DOMODOSSOLACasa museo rinascimentale, con ricca collezione di oggetti d’arte, armi, arredi, suppellettili.Apertura: 20 giugno-21 settembre mar. e giov. 14.30-17.30; ven. 9.00-12.00; sab. 15.30-19.30 e 20.30-22.30; In altri periodi e orari apertura su prenotazioneIngressi 2009: 500Gestore: Comune di Domodossola uff. Cultura con personale interno

*Civico Museo Sempioniano – Via Canuto 12 28845 Domodossola

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Suddiviso in tre sezioni il museo illustra, riallestendo (2008) il materiale della sala sempioniana dei musei Galletti, la storia della frequentazione del passo del Sempione, la costruzione del Tunnel ferraviario e la trasvolata delle alpi ad opera di Geo Chavez. Aperture :Venerdi e Sabato 10-12 14 -17Gestore : Comune di Domodossola Gestione estiva e didattica a cura di AMOIngressi 2009: 1000Il museo è ospitato nei locali seminterrati del vecchio asilo di Domodossola, restaurati ad hoc nel corso del 2008 con fondi progetto Interreg cent’anni del Sempione

*Museo archeologico della pietra ollare - Palazzo Pretorio, 28854 MALESCOOspitato sui tre piani (il secondo in via di allestimento con nuovo percorso a tema geologico) del Palazzo Pretorio, il Museo Archeologico della Pietra Ollare del Parco Nazionale della Val Grande traccia la più antica storia dello sfruttamento di questo minerale nel territorio, che data nei contesti della val Vigezzo al I secolo d.C., e documenta quella produzione artigianale locale che dovette essere un prezioso bene di scambio per vasellame ceramico da mensa proveniente da manifatture della pianura padana o del comprensorio verbano-ticinese.Apertura: dal 27 giugno al 6 settembre il Museo sarà aperto con orario 10.00-12.00 / 15.30-18.30 / venerdi e sabato anche 20.30-22.30. resto dell’anno su prenotazione Gestore: Parco Nazionale della Val Grande attraverso Associazione Ecomuseo Presenze 2008 : 2000 Restauro e allestimento del secondo piano con sezione geologica in corso con fondi LR 4/2000

“Montagna e tradizione”

*Museo Casa Walzer Museo Alts Walserhüüs Van Zer Borfuggu - Centro abitato Borca 271, 28876 MacugnagaLa seicentesca casa parrocchiale di Borca ospita al suo interno oltre 650 oggetti della vita quotidiana domestica e lavorativa del popolo walser, nella loro collocazione originale.Apertura: giugno sabato e domenica 15:30-17:30; luglio: tutti i giorni 15:30-18:30; agosto lun-ven.15:30-18.30; sab.dom 10-12 e 15.30-18.30; Settembre fino al 10 i giorni 15.30-17.30In altri periodi e orari sempre visitabile su prenotazione.Gestore : Ass. Walser Ingressi 2009:

Museo della Montagna - Centro ab. Staffa, 28876 MacugnagaIl museo presenta nella sala inferiore un’importante ciclo del noto pittore e grafico pubblicitario milanese Carlo Mazza, nelle tre sale superiori reperti della storia alpinistica, con sezione dedicata alle Guide Alpine e alla storia del contrabbando.Apertura: luglio 14.30-18.30; agosto 10.00-12.00, 14:30-18:30In altri periodi e orari sempre visitabile su prenotazione.Gestione : Pro Loco Macugnaga con proprio personalePresenze 2009 : 1800Riallestito nel 2008 con fondi Leader

Casa Museo della montagna - Fraz. Viceno, 28862 CRODOAntica casa borghese con pregevoli arredi originali e oggetti della cultura materiale. Camera con antico telaio ligneo. Riordinato nel 2009.Apertura: luglio-agosto; mar- sab 10-12; giov-dom 16-19Gestione : AMO con personale specializzato Ingressi 2009: 500Rifacimento tetto, impianto elettrico e sistemazione allestimento nel 2008-9 con fondi Comunità Montana

*Casa Forte - Fraz. Ponte, 28863 FormazzaNei sei ambienti della cinquecentesca casa dell’Ammano si racconta la storia delle genti walser; di particolare interesse l’Nei sei ambienti della cinquecentesca casa dell’Ammano si racconta la storia delle genti walser; di particolare interesse l’ importante collezione di lignei sacri (XIV-XV sec.) provenienti dagli oratori della valle. importante collezione di lignei sacri (XIV-XV sec.) provenienti dagli oratori della valle. Gestione: Associazione Walser Pomatt con personale specializzatoGestione: Associazione Walser Pomatt con personale specializzatoPresenze 2009: 1500Presenze 2009: 1500Apertura: luglio-agosto Primavera e autunno: su prenotazioneRiallestito nel 2008 con fondi Leader

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*Museo dello spazzacamino – 28857 Santa Maria MaggioreNuovo (2005) allestimento sensoriale per ripercorrere e conoscere il mestiere degli spazzacamini, tradizionale della Val Vigezzo. Al primo piano collezione di strumenti, documenti ed indumenti.Apertura: luglio - agosto tutti i giorni 10.00-12.00 e 15.00-18.00 chiuso il lunedìAltri periodi e orari su prenotazione.Gestore: Associazione Spazzacamini Ingressi 2009:Nuovo allestimento nel 2007

Museo di Arte Contadina Cà di Féman da la Piaza – 28856 VilletteSuggestivo piccolo museo etnografico in un edificio seicentesco, documenta la vita ed il lavoro della gente valligianaApertura: luglio sab-dom 16.00-18.00; agosto tutti i giorni 16.00-18.00; in altri periodi su richiesta

Museo latteria sociale di Beura CardezzaLatteria turnaria d’inizio novecento allestita con gli strumenti originali della lavorazione. Percorso museale ( 2009) dedicato alla storia del latte ed ai latticini.Apertura estate 2010Restauro e allestimento dl museo rispettivamente con fondi regionali e progetto Formont Mondo di pietra

Torre di Battiggio – VANZONE CON SAN CARLOFortificazione medievale di recente restauro (2007) ospita mostre temporanee.Aperture estive in occasione delle mostre.Gestore : Comune di Vanzone San Carlo in collaborazione con AMO .Restauro 2007 con fondi regionali

Mulin dul Tach - MALESCOAntico mulino a tre macine con annessa pesta per la canapa, ricostruito nel suo aspetto originale ed arricchito di un percorso di visita multimediale (2008) sulle lavorazioni dei cereali, delle fibre tessili e la gestione di un mulino montano.Gestore: Ingressi 2009Restauro e allestimento 2007 con fondi comunali

“Memoria e libertà”

Museo della Resistenza “A. Di Dio” - Via Alfredo di Dio 129/131, 28877 ORNAVASSORaccolta di documenti, immagini ed oggetti relativi alla Resistenza con particolare riferimento all’attività della Divisione Valtoce ed al Raggruppamento “A. Di Dio”Apertura: lun 20.30-22.30; mar 15-18; gio 15-18 e 20.30-22.30; sab 16-18Gestore: Ass.ragg. div patrioti A.DiDio sez.VCOIngressi 2008: 800 ( 2009 chiuso per messa a norma)

Sala storica della Resistenza - Via XXV Aprile 30, 28844 VILLADOSSOLALa storia della Resistenza locale viene raccontata attraverso documenti e foto d’epoca, relativi a tutte le formazioni attive: la Valtoce, i Garibaldini e la Valdossola.Apertura: gio 14.00-16.00Gestore: Sezione Anpi VilladossolaIngressi 2009:

Sala storica della Repubblica dell’Ossola - P.zza repubblica dell’Ossola 1, 28845 DOMODOSSOLANell’aula consiliare del Municipio di Domodossola, già sede del Governo Provvisorio della Repubblica Partigiana dell’Ossola, sono esposti documenti e immagini di alcuni momento ed episodi emblematici della lotta di resistenza del territorio ossolano.Apertura: a richiesta su prenotazioneGestore: Comune di Domodossola Ufficio Beni CulturaliIngressi 2009: dato annuale non disponibile

“Arte e fede” Museo Parrocchiale - 28877 ORNAVASSOLa raccolta ospita pregevoli opere d’arte sacra un tempo sparse nelle chiese del paese. Si tratta per lo più di statue lignee e dipinti datati tra il XIV ed il XVIII secolo.Apertura a richiesta. Aperture estive giovedi 15-18 a cura di AMO

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Gestore: Parrocchia di Ornavasso Ingressi 2009: dato annuale non disponibile (estivo 70)

Scuola di Belle Arti Rossetti-Valentini - 28857 SANTA MARIA MAGGIORECollezione permanente di dipinti di artisti vigezzini; mostra di manufatti di intaglio artistico del legno realizzati durante i corsi invernali e mostre temporanee Apertura: 1 luglio-30 settembre tutti i giorni 10.00-12.30 e 16.00-19.30 (chiuso martedì mattina)Gestore: Ente Scuola Belle Arti Rossetti Valentini con personale volontarioIngressi 2009:

Museo del Santuario – 28856 REOltre cinque secoli di ex-voto: mostra di oggetti religiosi ed ex-voto, testimonianza della devozione popolare all’immagine miracolosa della Madonna del Sangue,Apertura: dal 1 luglio al 31 agosto (per la visita rivolgersi in Sacrestia)Gestore : Padri RosminianiIngressi 2009:

*Museo di architettura sacra – 28865 CREVOLADOSSOLACentro di Documentazione più che vero e proprio Museo, illustra, con un allestimento concettualmente rilevante, la storia e le forme dell’architettura sacra in Ossola con particolare riguardo alla Parrocchiale di Crevola e al suo apparato decorativo.Apertura: Luglio-Settembre martedi 15.30-17.30 Domenica 16-19 Resto dell’anno su prenotazioneGestore: Ass..Musei d’Ossola con personale specializzato aperture, gestione scientifica e didatticaPresenze 2009: 300Restauro e allestimento con fondi regionali ed Interreg 2007-2008

“Natura e pietra”

Lithoteca “Giorgio Spezia” - via Boiti 3, 28885 PIEDIMULERA Il percorso si articola in due sezioni: una dedicata ai minerali ossolani, una destinata ad illustrare le tecniche, gli strumenti e la storia dell’estrazione e della lavorazione dell’oro.Apertura: mer 20.30-22.30; sab 14.30-17.00Gestore: Gruppo Mineralogico PiedimuleraPresenze 2009: 200

Museo di Scienze Naturali “Mellerio Rosmini” - Via Rosmini 24, 28845 DOMODOSSOLA Tipica raccolta didattica ottocentesca comprende animali, insetti, piante e minerali. La sezione mineralogica comprende la ricchissima campionatura delle rocce, eseguita in occasione della realizzazione del traforo del Sempione. Di particolare interesse la raccolta di campioni botanici. Apertura: su prenotazioneGestore: Padri RosminianiIngressi 2009: 300

*Museo mineralogico - Via Casa Francesco, 28866 PREMIARicca raccolta di minerali delle valli ossolane suddivisi in base alle zone di provenienzaApertura: luglio e agosto tutti i giorni 16.00-18.30In altri periodi e orari per gruppi aperture su prenotazioneGestore: Pro Loco con operatore non specializzato Ingressi 2009: 1000

Museo dello scalpellino – 28859 TRONTANOPercorso espositivo dedicato al mestiere tradizionale ossolano dello scalpellino.Apertura: su prenotazione Gestore: Formont VilladossolaIngressi 2009: dato non disponibileRestauro e allestimento con fondi Leader e progetto Formont Mondo di Pietra

NB 1) la valutazione complessiva dei musei rispetto ai nove punti previsti dallo standard museale rapporti con il pubblico, è da ritenersi almeno pari al grado 1, nella maggior parte delle strutture si raggiunge facilmente il secondo grado; resta inteso che, in

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particolar modo per quanto riguarda il parametro uno (orario di apertura), si è tenuto conto del solo periodo estivo, poichè con la sola eccezione dei musei civici di Domodossola nel resto dell’anno i musei sono aperti solo su prenotazione o in occasione di eventi particolari e/o festività natalizie. 2) Il numero delle presenze è arrotondato al centinaio superiore per la presenza di gratuità in occasione di aperture straordinarie non sempre registrate3) nessun museo è Ente a se stante quindi non è dotato di bilancio proprio (tutt’al più voce specifica di bilancio comunale)4) in un ottica di percorso tematico realizzato o da realizzarsi all’interno di ogni singola sezione della rete i musei di riferimento, vuoi per capacità di attrazione d’interesse vuoi per partecipazione a realtà più ampie sono stati contrassegnati con asterisco

Beni architettonici

La pietra è senza alcun dubbio elemento distintivo dell’architettura del territorio sia per quanto riguarda la struttura portante che l’apparato decorativo.

Architettura sacraL’uso esclusivo della pietra come materiale edile è testimoniato dall’architettura sacra sin dalle più antiche attestazioni: la chiesa inferiore di Santa Maria al Piaggio di Villadossola, ascrivibile all'età carolingia, dove la muratura è costituita da ciottoli e spezzoni di pietra lavorati a vista, e la chiesa paleocristiana del notevole complesso del Montorfano. A partire dall’undicesimo secolo, nelle costruzioni romaniche, si assiste ad un impiego sempre più tecnicamente raffinato del serizzo sia come materiale da costruzione sia per la realizzazione di elementi architettonici e scultorei. Di particolare pregio architettonico, per la componente figurativa altrove assente, Santa Maria di Trontano, San Bartolomeo di Villadossola, San di Montecrestese. L’utilizzo della pietra a vista si mantiene anche in età gotico-rinascimentale dove la necessità di ampliamento degli edifici originari con l’aggiunta delle navate laterali vede un nuovo impiego nella realizzazione delle colonne nonché di basi e capitelli, spesso decorati a rilievo con elementi floreali o araldici. Per questa età accanto all’ampliamento di numerosi edifici romanici, o alla loro ricostruzione, come nel caso della parrocchiale di Baceno monumento di particolare pregio anche per l’importante apparato decorativo che ne orna l’interno, occore segnalare l’impiego nel San Nicola di Ornavasso e nel San Pietro e Paolo di Crevoladossola del marmo come materiale di rivestimento, non a caso nelle due località dove sono attive cave di questo prezioso materiale.Fondamentale l’ impiego della pietra nelle monumentali sostruzioni, spesso necessarie in seguito all’ampliamento, delle chiese romaniche, e negli arditi campanili di cui l’Ossola vanta numerosi e notevoli esempi (Villadossola, Montecrestese, Crevoladossola, Baceno, Ornavasso, Crodo, ecc)L’avvento dello stile barocco, durante tutto il seicento e il settecento, segna quasi ovunque in Ossola l’abbandono della pietra a vista a favore della muratura intonacata. La pietra continua ad essere impiegata, oltre che per il sacco interno per la realizzazione degli elementi architettonici (colonne capitelli ,basi di lesene e paraste, finestre mensole e cornici), per tornare prepotentemente in facciata grazie alle ricche decorazioni dei portali settecenteschi e dei protiri. Le rare fabbriche moderne, a partire dalla fine del XIX secolo, ripropongono l’uso della pietra come elemento di rivestimento, caso emblematico quello dell’imponente Santuario della Madonna di Re. Particolare l'uso che ne fece il parroco “scalpellino” di Crego nell'aggiungere il portico colonnato alla chiesa preesistente.Gli edifici citati sono ancora regolarmente officiati ed aperti al pubblico.

Architettura civile

Quasi ogni paese dell’Ossola conserva numerosi ed interessanti esempi di architettura civile in pietra databili a partire dal XIV secolo. La tipologia è varia : si va dalla casa signorile con portico o loggiato a colonne, ben rappresentate tra quelle che affacciano Piazza Mercato a Domosossola alle costruzioni rurali: stalle e fienili in primis ma anche mulini, torchi e frantoi di uso frazionale. Questi ultimi valorizzati attraverso iniziative quali la via dei Torchi e dei Mulini, sulla dorsale tra Domodossola e Villadossola, i mulini del rio Graglia di Trontano e il mulino dul Tacc a Malesco recuperati quali sedi museali.

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Se occasionalmente nelle cittadine si è ben conservato, come a Domodossola e ancor di più a Vogogna, il nucleo storico, è nelle piccole e, purtroppo, numerose borgate e frazioni abbandonate che si coglie appieno il valore architettonico, paesaggistico e caratterizzante dell’architettura in pietra. L’abbandono, quasi sempre avvenuto nel corso del secolo scorso, ha impedito le inevitabili trasformazioni e le suffettazioni , in apparenza necessarie al mantenimento della loro abitabilità, conservando intatto lo spirito e la maestria tecnica di quanti quei borghi avevano costruito ed abitato. Gli esempi abbondano in ogni valle: Marone in Vigezzo, le numerose frazioni di Montecrestese al l’imbocco della val d’Ossola, Varchignoli in Antrona, Salecchio in Antigorio Pianezzo e Case Rovassi in Anzasca,tanto per citare alcuni tra i più suggestivi. Caso a se il borgo di Canova di Crevoladossola, bell’esempio della possibilità di recupero funzionale di questi centri, sopravvissuto al destino di un rapido decadimento grazie alla passione di privati cittadini.Tra le opere civili numerosi sono ancora in ponti in pietra, spesso a scavalco di impervie gole; ponti di ogni epoca e dimensione: dal medioevo (spesso ritenuti di età romana) all’età napoleonica( quello maestoso di Crevoladossola) per giungere al XX secolo con quelli legati al transito della ferroria Vigezzina.Discorso a se, infine, merita l’architettura delle centrali elettriche che numerose costellano le valli Antigorio e Formazza. A Crevoladossola, Verampio Crego, Formazza il genio dell’architetto milanese Carlo Portaluppi ha creato dei piccoli capolavori, mescolando nelle forme suggestioni di spazi e tempi diversi cui si unisce un sapiente ed altrettanto eclettico uso decorativo della pietra in tutte le sue varietà litologiche.

Architettura militare

Terre di transito e di confine le valli dell’Ossola conservano numerosi esempi d’architettura militare, simbolo di potere, luogo di rifugio di uomini e merci o di semplice controllo quali che siano state le funzioni primarie di ciascuna costruzione uno ne è elemento unificatore: la pietra.La maggior parte dei casi è costituita da semplici torri, spesso poste in posizioni di grande suggestione quali quelle di Pontemaglio o di Masera, del Carale, di Trontano, di Ornavasso, nei centri urbani queste strutture assumono l’aspetto di vere e proprie abitazioni fortificate, note come “casaforte”, tra quelle meglio conservate: la Casaforte di Formazza, sede del museo walser,e la torre dei Ferriero di Piedimulera.Vi sono poi i casi isolati come lo sbarramento viario di Croveo di Baceno, o piccoli castelli tra i quali l’unicum del castello di Rencio a Crodo, posto a controllo della via verso il Greis sopra un’ inaccessibile masso erratico.Domodossola conserva, integrata nel tessuto cittadino, la Torre Vescovile e un tratto delle mura medioevali con una delle torri d’angolo. Sul vicino colle della Calvario si conservano iresti del Castello della Mattarella il più antico e meglio documentato castello dell’intera valle.A Vogogna si trova l’unico esempio di architettura castellare conservato integralmente: il castello Visconteo, collegato alla ai resti della soprastante Rocca.Nel tratto finale della Valle Ossola, la dove il Toce confluisce nel lago Maggiore, le postazioni, i camminamenti e le ridotte della Linea Cadorna testimoniano dell’importanza strategica di questi luoghi ancora all’epoca del primo conflitto mondiale.La maggior parti delle torri ossolane, alcune in rovina altre recuperate con progetti di restauro, sono facilmente raggiungibili ma spesso non accessibili al loro interno. Fanno eccezione alcuni siti come la casaforte di Formazza, la Torre di Battiggio e il Castello di Vogogna, associati AMO ed aperti al pubblico (cfr elenco associati AMO), la linea Cadorna visitabile autonomamente o con guide a cura dell’Associazione Cadorna con sede ad Ornavasso e il Castello di Mattarella compreso nella Riserva del Sacro Monte Calvario.

Da ultimo occorre ricordare che Ossola vanta alcuni complessi megalitici di indubbio interesse : accanto ai noti terrazzamenti di Varchignoli all’imbocco della val Antrona e delle Groppole e di Castelluccio di Montecrestese troviamo enigmatiche strutture quali il cosidetto muro del Diavolo a Crodo o la ca’ d’la Norma a Mergozzo.Nel caso dei primi due siti citati si tratta di imponenti opere di terrazzamento lungo il pendio della montagna, i terrazzi sono spesso uniti tra loro da scalinate in pietra e ospitano al loro interno piccole camere di incerta funzione, così come resta incerta la loro datazione con ipotesi che vanno dalla preistoria al medioevo.

Emergenze naturalistiche e paesaggio

L’ambito di progetto è caratterizzato da elevata diversità naturale e paesaggistica in ragione di condizioni di ingente diversità ambientale e climatica, un quadro geologico complesso ed articolato anche in ragione della presenza di importanti discontinuità tettoniche, come la Linea del Canavese o linea Insubrica, che oltre a evidenziare una sezione completa del basamento delle Alpi Meridionali con l’emergenza della Cupola di Verampio (l’elemento più profondo conosciuto di tutto l’edificio alpino), individua una pluralità di geotopi che arricchiscono non solo paesisticamente (si pensi agli orridi di Uriezzo, alla cascata del Toce, ecc.) , ma anche con altrettanti micro ambienti ed habitat l’insieme del territorio. Tale complessità si riflette in una ricchezza significativa di litotipi,di habitat e di specie che concorrono non solo a qualificare l’area di interesse del piano di valorizzazione attraverso l’emergenza di aree naturali protette quali il Parco Nazionale della Val Grande, il Parco Naturale del Veglia, Devero e valle Antrona, la riserva del Calvario di Domodossola, la riserva faunistica

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WWF del Bosco Tenso, ma ne improntano e pervadono ampie quote di superficie che sotto il profilo naturalistico vedono ad esempio un’ampia distribuzione di habitat e specie di attenzione nell’ambito di SIC (siti di interesse comunitario), ZPS (zone di protezione speciale) e SIR (siti di importanza regionale).Prima delle singole emergenze, va quindi rilevata la consistenza, la distribuzione e la pervasività di molti ambienti che concorrono a definire un ricco eco mosaico fatto di habitat di acqua dolce, lande e boscaglie temperate, praterie naturali e seminaturali, torbiere, ambienti rupestri e grotte, boschi e foreste, formazioni pioniere alpine, foreste alluvionali, fiumi alpini e di pianura.Le valli del territorio di interesse sono estesamente popolate da ambienti forestali, con alcune specificazioni che riguardano proprio territori della val Formazza, valle Anzasca, Valle Ossola e valle Antrona, di interesse dell’area di intervento: larici (Larix decidua), pino cembro (Pinus Cembra), pino uncinato (Pinus uncinata). Nel Parco naturale del Veglia Devero sono presenti ampie formazioni di conifere, in particolare larici, mentre nel Parco Nazionale della Val Grande il 50% del territorio è occupato da boschi in cui la formazione forestale prevalente è la faggeta con alcuni esemplari di interesse storico (alberi monumentali).Gli orizzonti subalpini, alpini e nivali sono propri non solo del Parco naturale del Veglia Devero, ma anche di tutte le testate vallive considerate nell’area di proposta del piano, con formazioni erbose a Nardo alpine e subalpine, praterie montane da fieno, lande alpine, ghiaioni silicei e ghiacciai permanenti che costituiscono habitat prioritari delle Rete Natura 2000.Anche la dorsale dell’area di intervento, costituita dall’asta fluviale del Toce, presenta importanti emergenze naturali che ne fanno in quanto Sito di Interesse Comunitario area oggetto di specifico progetto LIFE Natura. Si tratta di ca. 20 km di tratto fluviale compreso tra Pieve Vergonte e Crevoladossola per 746 ettari, con più habitat prioritari costituiti da laghi eutrofici naturali, vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos, praterie magre da fieno a bassa altitudine, foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior, con alta significatività per la presenza di avifauna (33 specie ornitiche), ittiofauna (5 specie), chirottero fauna (11 specie), tutte specie di interesse comunitario. Ma è comunque tutto il basso corso del fiume Toce, sino alle sue foci nel lago Maggiore a costituire l’unità di paesaggio e ambiente naturale a innervare l’insieme dell’ambito geografico di intervento in parte segnato da fenomeni insediativi di epoca storica, e permanenze di paesaggio agrario di fondovalle ampio e pianeggiante che si contrappone visivamente a quello più propriamente forestale dei versanti più acclivi e ai prati pascoli delle vallate alpine. Enclaves come quelle della Val Grande, particolarmente segnate dall’abbandono dell’uomo ormai da decenni, registrano inoltre gli effetti di una “naturalizzazione di ritorno” che determinano una particolare condizione di naturalità, la cosiddetta wilderness, che viene a costituire una ulteriore declinazione della componente naturalistica dell’area di intervento.Il tutto a costituire, senza soluzione di continuità, quella unità di paesaggio bio-culturale che sottende l’insieme del patrimonio che si intende valorizzare.

Manifestazioni culturali

Le feste religiose e le tradizioni popolari occupano un posto di rilievo nella vita culturale e sociale degli ossolani. La difficile vita delle genti, le loro paure e la semplice quanto radicata religiosità, vive ancora oggi e trova un significativo eco nel bagaglio sociale e culturale che si è conservato e tramandato in numerose feste e manifestazioni, che caratterizzano la vita dei centri più importanti così come dei più sperduti alpeggi.

Tra gli eventi più importanti si ricordano: FESTE della TRADIZIONE WALSER. Walser : Colonie di vallesani di lingua tedesca che nella seconda metà del

XIII secolo occupò vari ed impervi luoghi delle regioni montane dell’Ossola come il versante italiano del Monte Rosa, la valle Formazza e le colonie di Ornavasso e Migiandone rendendole abitabili e trasformandoli in vivaci e produttive comunità A Macugnaga, all’inizio di luglio, per la festa di San Bernardo, si tiene la celebre fiera dei walser con la partecipazione di tutte le comunità delle valli ossolane, e con rappresentanze della Svizzera e dalla Valle d’Aosta,con i costumi tradizionali dei quali si possono ammirare i diversi stili. Nel medesimo mese si celebra il POMATTERTAG, ovvero l’incontro Internazionale delle genti Walzer a Ponte, presso il Passo del Greis in alta Val Formazza. Ogni anno ad Ornavasso vengono organizzate dalla Fondazione Arch. E. Monti di Anzola le “Giornate internazionali di studi walser” in cui studiosi e ricercatori aggiornano i risultati dei loro studi su questa affascinante cultura.

Feste della MILIZIA TRADIZIONALE: a Bannio ogni prima domenica d’agosto, in occasione della festa della Madonna della Neve, fervida devozione votiva nata per esorcizzare l’incubo della peste, ha luogo la sfilata della Milizia Tradizionale a ranghi completi e ufficiali a cavallo. Alle celebrazioni liturgiche si affiancano le esibizioni militaresche nelle belle uniformi, fedeli riproduzioni di quelle indossate nell’ottocento dall’esercito piemontese. Medesima manifestazione si svolge nella seconda domenica di agosto a Calasca in occasione della festa di san Valentino Martire, con un programma che comprende riti liturgici, con processione al santuario mariano della Madonna della Gurva, e sfilate con armi d’epoca ed esercitazioni militaresche con scariche di fucili a salve.

LE AUTANI: il termine dialettale che deriverebbe da “litanie”, designa due particolari ed affascinanti processioni che si svolgono nel mese di luglio a Montescheno e Seppiana. La prima viene fatta risalire al 1640: è uno di quei momenti in cui la fede, il rispetto e, soprattutto, la paura per le calamità naturali fanno nascere tradizioni secolari cui la comunità si unisce nel tentativo di implorare protezione e benedizione e per scongiurare infausti eventi come

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inondazioni, frane e malattie del bestiame. L’antica pratica del corteo processionale, inteso come momento purificante e protettivo della comunità, assume un valore di intenso coinvolgimento fisico visto il difficile itinerario che si svolge lungo il perimetro delle creste montane dei dintorni. Simile, ma con percorso meno impegnativo, è l’Autani di Seppiana.

La PROCESSIONE DELLE CAVAGNETTE: si tiene a San Lorenzo in agosto ed offre un suggestivo esempio di commistione tra sacro e profano, tra natura e tradizione, in cui l’antica ritualità pagana si fonde con il culto cristiano. Simili manifestazioni anche a Trontano, Viganellea e Montescheno.

PROCESSIONE della CANDELORA: associata al giorno della Purificazione, il 2 febbraio, nel quale si ritiravano le candele benedette in chiesa, si svolge a Salecchio, un villaggio alpino in cui i Walser hanno lasciato uno degli insediamenti più interessanti della loro cultura. Il pellegrinaggio attraversa alcuni sentieri ed un’oscura galleria per terminare tra le accoglienti mura della chiesa di Salecchio Inferiore dove viene celebrata la S. Messa, seguita dai rituali giri intorno all’edificio ed infine alla benedizione e distribuzione delle candele.

Altre manifestazioni sono di più recente istituzione ma ugualmente legate a particolari tradizioni ossolane RADUNO degli SPAZZACAMINI: è un raduno di carattere internazionale che fa, della Valle Vigezzo da oltre

vent’anni, la capitale europea degli spazzacamini. In tempi antichi, la maggior parte dei vigezzini furono costretti a lasciare la loro terra per andare a procurarsi altrove (Svizzera, Austria, Germania e soprattutto Fancia) ciò che lo sterile suolo della Valle non poteva produrre. L’importanza di questi lavoratori che con le loro fatiche aiutavano le loro famiglie rimaste in patria e quindi l’economia della valle, vengono ricordate con il raduno internazionale che fa conoscere ai giovani le modalità della loro opera così fortemente legata alla storia della valle.

PALIO degli ASINI a Premosello: nel fine settimana di ferragosto si svolge una singolare gara che richiama quello celeberrimo di Siena , con gli asini come protagonisti, in omaggio ad un animale che svolse un ruolo chiave nell’economia agricola montana.

SACRE RAPPRESENTAZIONI a Premosello Chiovenda: la prima di queste tradizioni è la sacra rappresentazione delle vicende della “Passione di Gesù”che si svolge con cadenza biennale durante la celebrazione domenicale delle palme. Durante questo evento 150 attori, figuranti e comparse danno vita ai 22 momenti delle drammatiche sequenze del racconto evangelico nello scenario delle vie del borgo medioevale con il castello, il palazzo e le piazzette che, per qualche ora si trasformano nella Gerusalemme del 33 d.C.. Lo stesso impianto scenografico del borgo per la seconda rappresentazione del “Presepe Vivente”, festa molto sentita in tutta l’Ossola ma che a Vogogna diventa un vero e proprio appuntamento che coinvolge tutta la popolazione con il contributo anche dei paesi vicini. In scena quasi 300 figuranti in rigoroso costume d’epoca.

FESTA PATRONALE DI SAN BARTOLOMEO a Villadossola: è una delle più tradizionali nel panorama ossolano. Oltre a spettacoli di cabaret e concerti, caratterizzano la festa gli spettacolari falò sul fiume Ovesca, la “Quatar pass par Vila” gara podistica tra i punti più suggestivi del paese e mostre ed iniziative culturali nel centro culturale “La Fabbrica” di recente istituzione.

FESTA dell’UVA a Masera: la celebrazione della vendemmia e dei suoi frutti, tradizionalmente legata alla cultura alpina è di antichissima tradizione ed è particolarmente sentita in una terra come l’Ossola in cui la cultura della vite ha rappresentato, storicamente, insieme alla pastorizia, la principale risorsa economica.La festa si svolge la seconda settimana di settembre e prevede spettacoli musicali e di cabaret, dibattiti culturali e mostre temporanee, sfilata di carri con la presenza di gruppi folcloristici in costume ed il palio delle frazioni con una corsa dia sini, fuochi d’artificio oltre alla possibilità di gustare prodotti tipici innaffiati del buon vino rosso ossolano, il vero protagonista della festa.

CARNEVALE DOMESE a Domodossola: tra i numerosi carnevali locali il più importante è quello di Domodossola che vanta la tradizione più antica. Dopo la cerimonia in municipio dove il Sindaco consegna le chiavi della città al “Togn e la Cia” si susseguono balli, giochi e festeggiamenti in piazza, dove viene distribuita la caratteristica “polenta e sciriui” (salamini) che culminano con la sfilata dei carri allegorici.

GIUGNO DOMESE: è un insieme di appuntamenti culturali e ricreativi organizzato dalla Pro Loco e da varie associazioni di volontariato che fanno delle vie della città di Domodossola un palcoscenico ideale per passare piacevoli serate. Nell’occasione si festeggiano i Santi patroni Gervasio e Protasio.

GIORNATE MEDIOEVALI a Domodossola: è una festa dal carattere storico-folcloristico organizzate dall’attivo gruppo di Oscella Felix; una bella occasione per osservare sfilate con bellissimi e sgargianti costumi d’epoca e le divertenti esibizioni di funamboli, giocolieri, mangiafuoco e altre attrazioni che riportano a quegli affascinanti secoli.

FESTA della MADONNA del SANGUE di RE: il 29 aprile di ogni anno si celebra presso il Santuario la ricorrenza del Miracolo avvenuto a Re nel lontano 1494, quando un certo Giovanni Zuccone, adirato per aver perso al gioco della piodella, scagliò un sasso verso un affresco databile alla fine del Trecento posto al lato del portone della Chiesa, effigiante l’immagine di una Madonna del Latte con il Bambino in grembo. Il giorno dopo dalla fronte della Vergine sgorgò sangue. Da allora la Madonna di Re ha dispensato altre Grazie che non hanno fatto altro che accrescere al fama del luogo.

SANTUARIO della MADONNA DEL BODEN a Ornavasso: Le origini miracolose del Santuario ne fanno uno dei luoghi sacri più visitati dalla regione. La festa principale si svolge a settembre e nell’occasione le vie del centro si animano con spettacoli di vario genere con artisti di livello nazionale, esibizione di gruppi folcloristici, banco di beneficienza e giostre.

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Descrizione delle eventuali potenzialità inespresse

Il territorio è altrettanto ricco di beni culturali e naturali in rapido degrado o non sufficientemente valorizzati. Senza dubbio a fianco ad un passato di scarso interesse verso il proprio patrimonio, e occorre dire in questo senso che pare di poter cogliere in questi anni una certa inversione di tendenza, lo scoglio maggiore va individuato negli alti costi di ristrutturazione e ancor di più in quelli di mantenimento, spesso poiché siti sul territorio di piccoli comuni che, anche volendo, assai difficeilmente potrebbero disporre delle risorse necessarie.Un caso tra i tanti quello della villa Caselli in comune di Masera, ottocentesca dimora (1550 mq su quattro piani) all’interno di un vasto parco( 35.000 mq) ricco di essenze varie e pregiate.Di proprietà comunale dai primi anni novanta, il solo costo di manutenzione del parco, visitabile solo in estate, quando diviene teatro di piccole manifestazioni culturali e non, assorbe le disponibilità finanziarie destinate dal comune, mentre la villa non è internamente agibile, come per altro la maggior parte degli edifici di servizi annessi, e necessita di restauri urgenti .Capitolo aperto quello del destino delle numerose torri, spesso di proprietà privata, che si avviano a rapida scomparsa.Anche sul fronte naturalistico solo di questi ultimi anni è l’attenzione alla manutenzione dei sentieri d’accesso alle varie

realtà e alla realizzazione di un’adeguata segnaletica.

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Sezione 4 – Reti di relazioni

Associazioni La maggior parte delle associazioni del territorio fanno capo al CSV ( vedi scheda partner) ; abbastanza uniformemente distribuite sul territorio, si occupano principalmente di assistenza e di emergenze sanitarie e in parte di protezione civile, lasciando ben poco spazio a quelle di carattere culturale di tutela ambiente e sportivo, che rimangono davvero marginali . Ciò premesso operano in Ossola 38associazioni di cui 6 in campo culturale ( tra queste ultime due di recentissima istituzione ). Mentre i soci attivi nelle associazioni a fini socio-assistenziali si contano in buon numero, in quelle culturali scendono al di sotto delle 10 unità.La spiegazione a questi dati si può riscontare principalmente in due ragioni.Il settore socio assistenziale interessa una fascia d’età piuttosto alta che coinvolge adulti dai 45 ai 65 anni, cioè la fetta di popolazione maggiore nel territorio. In secondo luogo la possibilità di azioni concrete in questo settore, come in quello della protezione civile, attrae maggiormente i giovani e adulti giovani che sono per la maggioranza degli iscritti a ciascuna associazione.

Reti di altra natura- G.A.L. AZIONE OSSOLA: istituita con il programma Leader II, è una società consortile mista a cui aderiscono la provincia del VCO, la Comunità Montana delle valli Ossolane e varie associazioni private (Confartigianato, Confocommercio, Assograniti, Assocave, Coldiretti Confederaz. Italiana Agricoltori Confederaz. Nazionale Artigiani, Associazione Culturale Terre Alte Oscellana, Banca Popolare di Intra e Banca Intesa). Il GAL è stato attuatore di due programmi LEADER, nonché promotore di progetti di cooperazione internazionale.- ASSOCIAZIONE MUSEI d’OSSOLA: l’associazione, legalmente costituita alla fine del 2006 in seguito ad un progetto promosso dal Gal Azione Ossola e finanziato con risorse Leader Plus, proprio al fine di mettere in rete tutte le realtà museali della zona, raccoglie tutti i musei civici e privati presenti sul territorio ossolano, alcune Associazioni Culturali, la Fondazione Rosmini, la comunità Montana e i comuni proprietari di importanti beni architettonici. E’ di grande importanza segnalare come l’adesione al progetto sia stata unanime ed entusiasta e come l’attività dell’Associazione si sia avviata con una serie di iniziative di promozione dei musei già prima della sua costituzione legale.- CONSORZIO OSSOLA LAGHI E MONTI: primo esempio di consorzio intersettoriale tra operatori economici del territorio. Promosso nell’ambito del Piano di Sviluppo Locale sul Programma Comunitario Leader+, ha lo scopo di promuovere lo sviluppo delle attività economiche secondo una logica di sistema e con una visione strategica che fa leva sullo sviluppo turistico.- CONSORZIO PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLE ATTIVITÀ DI MONTAGNA FORMONT: La sua costituzione risale al 1984 per iniziativa e con il patrocinio della Regione Piemonte e degli Assessorati alla Formazione Professionale e al Turismo. E' un Consorzio a cui aderiscono enti pubblici e privati costituito dalle sedi di: Venaria Reale, Oulx, Peveragno, Varallo, Villadossola e dalla sede Regionale di Torino.Tutte le sedi sono certificate secondo la normativa UNI EN ISO 9001/2000 ed accreditate presso la Regione Piemonte.L’ obiettivo del Formont è di contribuire ad elevare le condizioni professionali dei residenti nelle zone alpine e marginali mediante iniziative in ambito turistico, culturale, agricolo e artigianale e con attività di formazione, orientamento, studio, ricerca, assistenza tecnica e altre attività ad esse direttamente o indirettamente connesse.- ASSOCIAZIONE PICCOLI ALBERGHI TIPICI ed OSPITALITA’ DI MONTAGNA: un’associazione che vede coinvolti circa una quarantina di piccoli alberghi sul territorio ai quali è stato riconosciuto un marchio di qualità che caratterizza i servizi ricettivi di montagna. - Ecomuseo della Pietra Ollare (all’interno del Parco della Val Grande) - PARCHI IN RETE: E’ di recente stesura un accordo programmatico tra i Parchi del territorio finalizzato ad azioni comuni denominato Parchi in rete (www. reteparchivco.it) con fine di programmare e coordinare azioni d’interesse comune, attività sostenuta dall’Assessorato ai Parchi della Provincia del VCO e finanziata con specifico contributo nell’ambito del bando Cariplo sezione ambiente “ tutelare e valorizzare la bio diversità” 2009- UFFICI TURISTICI LOCALI: presenti oltre che nel capoluogo nei principali centri ossolani, E Re in collegamento tra loro attraverso una struttura sovra territoriale: il Distretto Turistico dei Laghi con sede a Stresa.Il distretto si occupa della promozione e della valorizzazione turistica di un ampio territorio tra le provincie di Novara e di Verbania comprendente i laghi Maggiore,.d’Orta e di Mergozzo nonché le valli ossolane e il territorio del Mottarone . Detto Ente si fa carico della promozione dell’intero territorio sia promuovendo e sponsorizzando a vario titolo le iniziative locali che effettuando una propria attività di organizzazione e gestione di eventi. -UNPLI rete delle proloco presente nel 90 % dei comuni del territorio (cfr scheda partner)

Sul territorio inoltre sono presenti strutture associative di vario grado e genere quali: Circoli Arci –Acli –Corpi di banda- una nutrita ed attiva presenza di CAI ANPI e ANA- una condotta Slow Food- sulle quali poter agire come intermediari del piano.

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Descrizione del progetto

Obiettivi strategici

Spesso in passato l’Ossola è stata teatro di azioni volte al recupero di questo o quell’edificio, alla creazione di musei, di itinerari culturali di varia natura, alla realizzazione di banche dati ecc il tutto senza però che vi fosse una regia all’operato ne una visione unitaria delle finalità. Gli attori stessi, pubblici o privati che fossero, di queste pur lodevoli operazioni culturali, si sono nel corso degli anni moltiplicati dando origine a numerose iniziative talvolta sovrapposte tra loro o destinate ad arenarsi in breve tempo.Il progetto si propone di integrare il patrimonio culturale ossolano in un sistema che possa ottimizzarne valorizzazione, gestione e fruizione trasformandolo in soggetto attivo produttore di risorse e di sviluppo economico anziché fagocitatore delle medesime.

Due i temi centrali del progetto: la pietra e l’essere il territorio terra di passaggio. Intorno a questi due assi portanti , connotanti il territorio e la sua storia, e tra loro complementari si muoverà l’azione concreta del tavolo.

Obiettivo immediato del progetto è quello di rendere il territorio nello stesso tempo proponente e primo fruitore di un’offerta culturale integrata e condivisa: si intende quindi optare per un processo bottom-up che, partendo dal territorio, configuri il tavolo di lavoro non come unico attore o attore principale, ma come “sollecitatore” prima e portavoce poi, al servizio del territorio, scongiurando il rischio di un’azione autoreferenziale e quindi del mancato attecchimento delle iniziative nel tessuto territoriale. Quest’operazione favorirà e radicherà la conoscenza del patrimonio culturale, vero e proprio DNA del territorio e della comunità, quale premessa indispensabile per la sua trasmissione nei confronti dell’esterno.

Quindi non solo azione di condivisione, programmazione e coordinamento degli interventi ma radicamento di un concetto che si ritiene fondamentale e indispensabile: il patrimonio culturale deve essere vissuto, fruito e sentito come risorsa prima dai residenti solo così potrà diventare fattore di sviluppo locale e aprirsi con successo al turismo esterno.

Sarà prioritario per l’efficacia del lavoro del tavolo stesso, una sua immediata presenza mediatica sul territorio con il duplice fine di annunciarne l’esistenza e la progettualità nonchè di attirare non solo tutte quelle realtà culturali locali, ma anche le associazione di categoria quali.

Infine si attiverà un’immediata azione di confronto tra i partners per un approccio comune alle risorse dei bandi comunitari e delle fondazioni bancarie.

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Strategia

Ritenendo primaria la conoscenza delle coscienza e delle aspettative riguardo al patrimonio culturale del territorio,la strategia del tavolo non potrà prescindere dall’acquisizione di una fonte diretta di informazione. A questo scopo verrà lanciata una campagna dal titolo “Conosci la tua terra ? attivando un vero e proprio censimento mediante questionario da distribuire capillarmente alle famiglie attraverso gli istituti scolastici e le proloco, con il sostegno dei mezzi di informazione.Il questionario indagherà innanzitutto sulla percezione del concetto di bene culturale, dei suoi valori primari (in quanto tale) e secondari (in quanto possibile risorsa economica), quindi sulla necessità della sua valorizzazione e sui modi della stessa sul fronte interno del territorio e su quello esterno, infine sulla reale conoscenza del patrimonio ossolano.Sulla base dei dati emersi dal censimento si potranno intraprendere azioni mirate di educazione e sensibilizzazione del territorio. Il questionario stesso si porrà comunque come prima ed immediata fonte di conoscenza e sensibilizzazione sul tema .Analoga azione di conoscenza, finalizzata in questo caso al coinvolgimento attivo dei soggetti nel proporre la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, sarà indirizzata agli operatori turistici del territorio cosi come a quelli del settore produttivo e commerciale con particolare riferimento al campo enogastronomico e ricettivo-alberghiero. Contestualmente si ritiene assolutamente necessaria l’attivazione di uno studio attento sulla reale capacità di ricezione turistica del territorio sia da un punto di vista meramente statistico( quanti esercizi recettivi? Di che qualità? Sono troppi o troppo pochi? ecc.) sia da un punto di vista culturale e di difesa del territorio nell’ottica di un turismo “sostenibile”. In questo senso sarà utile studiare e proporre al territorio modelli di ricezione innovativi, il tavolo stesso potrebbe, con un apposito progetto, farsi realizzatore in prima persona di uno dei modelli individuati: con la creazione di piccoli alberghi diffusi si potrebbe facilmente mettere atto, ad esempio, alla salvaguardia di un vasto patrimonio edilizio tradizionale spesso lasciato decadere irreversibilmente o trasformato in modo inadeguato.In seconda battuta il rafforzamento del tavolo di lavoro quale strumento operativo è senza dubbio essenziale alla riuscita del progetto. Occorrerà, ad esempio, lavorare sin da subito all’integrazione dei progetti a tema “itinerario”, siano essi a vocazione maggiormente naturalistica, culturale o enogastronomica, progetti in atto o in divenire da parte di più partners del tavolo.I due temi del progetto Pietra e “Passaggio” dovranno divenire, per quanto possibile, temi unificatori delle singole iniziative. l tavolo dovrà contestualmente dar via ad un lavoro di raccolta ed analisi di tutti i progetti pregressi in tema di valorizzazione del patrimonio culturale ed implementazione dei flussi turistici al fine innanzitutto di un loro recupero, laddove possibile, a livello operativo nonché di una valutazione delle carenze e degli eventuali errori commessi. Sarà così possibile da un lato acquisire un patrimonio di dati, idee e concrete esperienze d’altro di non duplicare iniziative già sperimentate, magari infruttuosamente.Valutando i dati dei flussi turistici pare evidente ed essenziale la necessità di “catturare” ed indirizzare verso l’Ossola il ragguardevole flusso turistico che investe i laghi Maggiore e d’Orta, necessità già individuata ed affrontata in passato ma senza esito risolutivo. Anche in questo caso gioca a sfavore la non conoscenza dei luoghi ed una mancata azione di efficace promozione del territorio Ossolano.La presenza di realtà di importanza sovraterritoriale, quali il Parco Nazionale Val Grande ,ed il sito Unesco del Sacromonte del Calvario, andrà sicuramente valorizzata come elemento di traino per le altre componenti del tavolo, utilizzando inanzitutto la maggior visibilità e presenza in termini mediatici loro offerta dal far parte di più ampi circuiti culturali.

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Composizione del partenariato

Il tavolo di lavoro riunitosi per l’elaborazione del progetto “terre di pietra e di passo” è composto dalle più importanti realtà che operano nel campo della cultura del territorio dell’Ossola.In particolare:

Associazione Musei D’Ossola capofila

L’Associazione Musei d’Ossola- AMO- nata nel 2006 a seguito di uno studio di fattibilità per la creazione di una rete museale, promosso dal Gal Azione Ossola con fondi Leader Plus 2000-2006. Di fronte ad una realtà museale frammentaria e disomogenea ma dalle forti potenzialità culturali, la messa in rete e la gestione coordinata delle risorse umane e materiali sono parsi fondamentali per una loro corretta valorizzazione. Le idee che hanno sostenuto il tavolo costituente sono state: 1-abitudine a sentirsi parte di solo grande museo oltrepassando l’idea di una semplice convenzione per raggiungere obiettivi comuni ;2-superamento del concetto di luogo di conservazione ed esposizione, per divenire strumento primario di tutela, gestione e fruizione di beni culturali; 3-accettazione del principio di corretta e razionale distribuzione delle tematiche al fine di evitare sovrapposizioni e ripetizioni,ottenendo un buon livello di completezza dell'offerta. I sociL'Associazione ha raggiunto l'ambizioso traguardo dell'adesione pressoché totale delle realtà museali e delle istituzioni politico-amministrative del territorio. In particolare sono membri dell'Associazione:

la Comunità Montana delle Valli dell’Ossola 24 Comuni(sui 38 del territorio) proprietari di realtà museali (14) o di rilevanti monumenti storici (10) 6 tra Associazioni e Fondazioni culturali

La rete La rete museale, raggruppando i musei per tematiche affini, è strutturata in 5 aree: Archeologia e storia; Montagna e Tradizione; Memoria e Libertà; Pietra e Ambiente; Arte e Fede. Ciascun museo è a sua volta centro di percorsi tematici sul territorio di riferimento. Obiettivi

1. Valorizzazione e promozione del sistema dei musei e dei beni storico-architettonici del territorio. 2. Progressivo adeguamento di ciascuna struttura museale agli standard, con particolare attenzione alla fruibilità del

Sistema; 3. Sviluppo delle potenzialità educative ed economiche del patrimonio culturale e museale, favorendone l’integrazione

con le attività commerciali e turistiche, attraverso risposte innovative e originali ad una domanda turistica sempre più esigente; particolare attenzione al turismo scolastico

Servizi1. Progettazione, realizzazione e divulgazione di materiale promozionale, con particolare attenzione alla qualità dei

contenuti e della grafica. Servizio stampa e video. Realizzazione di pubblicazioni scientifiche e divulgative. 2. Consulenza scientifica e supporto per interventi di restauro architettonico, allestimento e cura delle collezioni.

Coordinamento circa gli orari e le modalità di apertura. Gestione diretta delle strutture. 3. Organizzazione di un offerta didattica comune articolata in attività differenziate per fasce di età, ( pubblico scolare e

non). Organizzazione di eventi culturali.Servizio di segreteria e coordinamento. Cura dei rapporti con gli Enti Pubblici. Reperimento fondi. Elaborazione di progetti per la partecipazione a bandi pubblici.Attività Nel triennio 2007-2009 l’ AMO si impegnata in diverse azioni di promozione quali: realizzazione e diffusione del depliant illustrativo della rete; realizzazione di pannelli informativo-segnaletici,; spot televisivi dedicati; istituzione della card Amici dei musei (per soci sostenitori); realizzazione dei volumi Musei d'Ossola. Libro di lettura, Guida al museo archeologico di Mergozzo, Attti del convegno Scultura lignea in Ossola. Ha progettato e curato direttamente o indirettamente l'allestimento di numerosi musei della rete:

1. Casa Forte-Schtei Hüs, Formazza2. Museo di architettura sacra in Ossola, Crevoladossola3. Museo della Milizia, Calasca-Castiglione4. Museo dello Scalpellino, Trontano5. Museo del Sempione, Domodossola 6. Museo dei latticini, presso la latteria turnaria di Beura Cardezza

Infine a promosso eventi e manifestazioni sul territorio legate all’inaugurazione dei singoli musei o genericamente di promozione della rete stessa.Nell’ambito dell’attività didattica museale l’AMO è supportata da professionisti di provata esperienza presenti all’interno del Comitato scientifico. La prima preoccupazione è stata quella di coordinare le offerte già in atto nei singoli musei in un'unica proposta da veicolare alle scuole. In secondo luogo sono state formulate nuove proposte che coinvolgessero l’intera rete.

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La partecipazione di AMO al tavolo di lavoro è essenziale costitutiva del progetto stesso non solo per la rilevanza del numero di istituzioni museali ma per le tematiche espresse, ciascuna facilmente rappresentativa dei temi focali individuati dal piano, ed ancor di più per la posizione sul territorio perfetta per trasformare in gangli vitali di valorizzazione e conservazione del territorio e sotto ogni punto di vista culturale.Se a ciò si aggiunge la presenza in AMO di alcuni dei più importanti beni architettonici del territorio, uno su tutti il Castello Visconteo di Vogogna, e di alcune delle Associazioni tradizionali più significative quali quelle di cultura Walser, custodi di un patrimonio di beni immateriali di indubbia importanza storica e sociale, ben si comprende la possibile forza coesiva e propulsiva dell’Associazione stessa.

Ente Parco Nazionale Val Grande

Il Parco Nazionale della Val Grande, istituito ufficialmente nel 1992 (D.M. 2 Marzo 1992), è esteso su una superficie complessiva di 14.598 ettari di superficie e interessa 13 comuni interamente nella provincia del Verbano Cusio Ossola: Aurano, Beura Cardezza, Caprezzo, Cossogno, Corsolo Orasso, Intragna, Malesco, Miazzina, Premosello Chiovenda, San Bernardino Verbano, Santa Maria Maggiore, Trontano e Vogogna.A proteggere l'integrità ambientale della Val Grande sono da sempre le montagne aspre e rocciose che la circondano. Nel 1967 l'area del massiccio roccioso del Pedum venne destinata a Riserva Naturale Integrale, la prima delle Alpi italiane, mentre con l’istituzione a parco nazionale si è conferito il definitivo assetto protezionistico ad una piccola e poco conosciuta area selvaggia "di ritorno", che è stata cioè modificata dalla presenza umana in passato, ma ha poi recuperato la sua naturalità a seguito dell'abbandono della montagna. Il parco costituisce un'area seminaturale di grande suggestione e di grandi potenzialità "ecoturistiche"; in ragione della sua morfologia, delle sue caratteristiche fisiche e biologiche e della sua storia si presta pertanto ad essere un grande laboratorio per la ricerca e la didattica grazie anche al suo carattere di wilderness di ritorno, che permette di ricostruire qui, prima che in qualunque altra zona delle Alpi, il lungo processo di abbandono degli ambienti agricoli montani, anche a bassa quota. Questo carattere di laboratorio didattico non pregiudica, ed anzi facilita, la possibilità di sviluppare attività di turismo sostenibile a basso impatto che permettano di creare nei paesi di fondovalle, che cingono come una corona il territorio del Parco, una economia locale basata sulla presenza del Parco. Nel campo dell’Educazione Ambientale sono state attivate numerose iniziative volte a incentivare la partecipazione dei giovani e il loro coinvolgimento per la valorizzazione e la promozione della realtà territoriale del parco e dei comuni limitrofi, che hanno risentito particolarmente del fenomeno dell'abbandono della montagna da parte dei propri giovani e di un contesto sociale che negli ultimi anni è profondamente mutato. L’Ente Parco ha inoltre individuato una struttura centrale come punto focale, anche fisico, per le proprie attività di Educazione Ambientale: il Centro di Educazione Ambientale “Acquamondo”. Da questo punto focale e centrale si irradiano e sono collegate altre strutture di carattere museale, di servizio, ospitalità, ecc.

Cultura della pietra e costruzione del territorio si coniugano magistralmente nell’ambito geografico di competenza del parco e del suo intorno con tracce e trame insediative che si sono sedimentate in un lento processo di antropizzazione, mantenendo però una unità materica che diventa elemento caratterizzante del paesaggio. La pietra nelle sue diverse litologie impronta non solo il paesaggio costruito in sito, ma testimonia anche di un “paesaggio delle reminiscenze” laddove i marmi, i graniti, le beole, coltivati nelle cave locali hanno nel tempo preso le vie d’acqua del Toce, del lago Maggiore e del Ticino (e finanche del Po e dei mari) per concretizzare altri paesaggi urbani e monumentali: il marmo di Candoglia per il Duomo di Milano, i graniti ed i serizzi negli arredi e nelle architetture cittadine, il granito bianco per il colonnato della Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, o il Lazzaretto di Milano, e ancora molti altri.Inoltre fa integrante parte del Parco l’Eco Museo della Pietra Ollare e degli scalpellini il cui museo archeologico centra perfettamente gli obbiettivi del piano di valorizzazione.

Ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola

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L’Ente gestisce il Parco naturale dell’alpe veglia e dell’alpe Devero (Il Parco naturale dell’alpe veglia è stato il primo parco istituito in Regione Piemonte) ed il Parco naturale dell’Alta Valle Antrona (ultimo Parco naturale istituito dalla Regione Piemonte). II Parco naturale Veglia Devero, si trova ,nelle Alpi Lepontine occidentali al confine tra Italia e Svizzera, e tutela una superficie di circa 85 kmq (ha 8.539), nei Comuni di Trasquera, Varzo, Crodo e Baceno. A Nord – ovest confina con il Parco paesaggistico della Valle di Binn (Landschaftspark Binntal) Contigua al Parco, in Valle Devero, è stata istituita la Zona di Salvaguardia dell’alpe Devero che tutela un’area di circa 22 kmq (ha 2.197); l’area è affidata alla gestione del Comune di Baceno.L’insieme dei due istituti di tutela costituisce un unicum territoriale omogeneo, sia dal punto di vista ambientale che morfologico e culturale. L’area si estende in una fascia altitudinale compresa tra i 1600 ed i 3500 m ed occupa una superficie complessiva di circa 107 Kmq.II Parco naturale dell’Alta valle Antrona, si trova ,nelle Alpi Pennine orientali al confine tra Italia e Svizzera, e tutela una superficie di circa 74 kmq (ha 7.444). nei Comuni di Antrona Schieranco e Viganella. Il Parco si estende tra la quota 500 metri del fondovalle nei pressi di Viganella fino alla quota 3.656 metri del Pizzo Andolla nell’alta Val Loranco su cui convergono le valli svizzere Zwischbergenthal e Saastal. Il Valore naturalistico dei due Parchi è testimoniato dal fatto che entrambe sono inseriti in aree appartenenti a Rete Natura 2000, la rete europea di aree finalizzate a tutelare la biodiversità del continente europeo. Nelle due aree protette sono rappresentati un grande numero di habitat europei tutelati, alcuni di essi come le Torbiere o i Nardeti (costituiti in gran parte da pascoli d’alta quota ancor oggi monticati con bovini da latte) sono considerati prioritari ai fini della conservazione, e da un grande numero di specie animali e vegetali tra cui vale sicuramente la pena di ricordare la farfalla Erebia christi (Erebia dei ghiacciai), considerata endemica dei territori di Veglia, Devero Antrona e della valle svizzera della Laghintal ed i galliformi, Fagiano di monte (tetrao tetrix) e pernice bianca (Lagopus mutus). Entrambe le aree racchiudono paesaggi alpini di grande bellezza e sono percorse da una rete sentieristica ben segnalata con percorsi ed itinerari che possono soddisfare le esigenze sia dei più esperti che di quelli meno allenati.Gli aspetti legati all’archeologia, alla storia, ed alle tradizioni della montagna sono la base delle molteplici attività dell’Ente. In particolare i temi dell’archeologia, della geologia e mineralogia, nonché delle tradizioni e prodotti della montagna riguardano importanti attività e proposte sviluppate nel Parco naturale Veglia Devero. Nel parco della Valle Antrona i temi delle miniere, delle tradizioni religiose e dell’arte sacra, nonché dell’acqua, dell’archeologia e della geologia sono i temi trattati nei numerosi centri di documentazione del territorio visitabili nella valle. L’Ente di gestione delle aree protette dell’ossola trasforma i temi citati e visibili nei due Parchi in numerose proposte di educazione ambientale che vengono proposte alle scuole con un’ampia offerta di soggiorni didattici nei Comuni dei Parchi Ossolani e di proposte di visita dedicate ai gruppi ed alle famiglie.Geograficamente situate lungo alcune tra le principali direttrici storiche del territorio le aree gestite dall’Ente assumono posizione privilegiata per lo svolgimento di una delle due direttrici del progetto .

Riserva Naturale Sacro Monte del Calvario di Domodossola

L’Ente di gestione della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario è un Ente di diritto pubblico, strumentale della Regione Piemonte.Si occupa della gestione dell’area protetta del Sacro Monte istituita nel 1991 con L.R. n. 65 del 27/12/1991. Inoltre dal 2003 il Sacro Monte Calvario fa parte del sito riconosciuto dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’Umanità di cui fanno parte anche altri 6 Sacri Monti piemontesi (Crea, Belmonte, Varallo, Orta, Ghiffa, Oropa) e i due lombardi (Varese ed Ossuccio).La Riserva naturale speciale del Sacro Monte occupa circa 25 ettari di territorio soprastanti la città di Domodossola. Si contraddistingue per il suo vasto complesso architettonico ed artistico risalente alla seconda metà del seicento. Il Sacro Monte Calvario è dedicato alla rappresentazione della Passione di Cristo attraverso 15 cappelle o Stazioni dislocate lungo la Via Crucis che dal centro abitato raggiunge l’area sommitale del Monte ove si trovano il Santuario del SS. Crocifisso e la Cappella della Resurrezione. Il Convento dei Padri Rosminiani, attivo Centro di spiritualità, dispone di circa 50 camere per l’ospitalità di gruppi e famiglie. Ampi spazi per conferenze e mostre sono presenti all’interno del Convento e vengono sovente utilizzati per iniziative di carattere culturale da parte dell’Ente Riserva. Il Sacro Monte è ricco inoltre di testimonianze storiche ed archeologiche presenti in particolare nell’area dei Giardini ove si possono ancora ammirare i resti delle mura del Castello di Mattarella.Tra le finalità istitutive dell’Ente di cui alla sopraccitata legge rientra la promozione della fruizione sociale dell'area della Riserva a fini culturali, scientifici, ricreativi e didattici, garantendo comunque il rispetto della spiritualita' e della religiosita' dei luoghi.

Nell’ambito della suddetta finalità l’Ente garantisce i seguenti servizi:

- presenza di un ufficio informazioni aperto nei mesi estivi, nei giorni festivi - programma di iniziative culturali annuali (mostre, eventi, conferenze, seminari di studio);- servizio di visite guidate e attività didattiche collegate al nuovo Centro didattico e naturalistico;

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Parco della Val Grande , Riserva naturale del Calvario ed Ente di gestione delle Arre protette dell’Ossola costituiranno all’interno del tavolo, il trait d’union tra i beni museali e architettonici e quelli naturalistici, al fine di integrare i vari profili dell’offerta culturale del territorio.

FORMONT Consorzio per la formazione professionale delle attività di montagna

La sua costituzione risale al 1984 per iniziativa e con il patrocinio della Regione Piemonte e degli Assessorati alla Formazione Professionale e al Turismo. E' un Consorzio a cui aderiscono enti pubblici e privati costituito dalle sedi di: Venaria Reale, Oulx, Peveragno, Varallo, Villadossola e dalla sede Regionale di Torino.Tutte le sedi sono certificate secondo la normativa UNI EN ISO 9001/2000 ed accreditate presso la Regione Piemonte.L’ obiettivo del Formont è di contribuire ad elevare le condizioni professionali dei residenti nelle zone alpine e marginali mediante iniziative in ambito turistico, culturale, agricolo e artigianale e con attività di formazione, orientamento, studio, ricerca, assistenza tecnica e altre attività ad esse direttamente o indirettamente connesse, in collaborazione con la Regione Piemonte, le Province, le Comunità Montane, i Comuni, le associazioni di categoria e le aziende operanti in montagna e sul territorio. Formont eroga corsi per occupati, disoccupati, per ragazzi in obbligo formativo ed è in grado di personalizzare qualsiasi intervento di formazione.Le principali attività svolte riguardano i settori Turistico, alberghiero, forestale, socio assistenziale e le aree artigianato, agricoltura, ambiente/ecologia. Sede operativa di VILLADOSSOLA nasce in Val Bognanco nel 1984 per poi trasferirsi nel 1993 a Druogno, in Valle Vigezzo e nel 2006 a Villadossola.

L’attività formativa “leader” è nel settore Alberghiero. Di rilievo le ulteriori attività legate all’Ambiente, al Turismo e alla Montagna: l’organizzazione di corsi altamente specializzati e accreditati dalla Regione Piemonte, permette la formazione professionale di figure lavorative rispondenti alle richieste di mercato.Uno specifico settore di attività del Formont è rappresentato dal Centro di Educazione Ambientale denominato CEA Formont con sede a Trontano (VB). Si è costituito con l'obbiettivo di offrire un “ambiente educativo” dedicato ad attività didattiche a diretto contatto con la natura. Elemento qualificante è la proposta di legare contenuti e “momenti d’esperienza” che conducano lo studente ad acquisire un comportamento responsabile per uno sviluppo sostenibile.Con la guida di operatori specializzati, i laboratori e le osservazioni del mondo naturale diventano momenti formativi da vivere in prima persona. I percorsi didattici si svolgono nel territorio della Provincia VCO e consistono in singoli interventi della durata di una giornata o soggiorni di durata e tipologia variabile. Sono rivolti a ragazzi di tutti gli ordini di scuola, dall'Infanzia alla Secondaria Superiore. Il quadro pedagogico di riferimento del CEA-FORMONT rivaluta la dimensione ludica dell'apprendimento (imparare giocando), l'operatività (la magia del fare) ed il coinvolgimento emotivo degli studenti. Le attività si articolano in laboratori ed escursioni legati alle tradizioni e particolarità del nostro territorio montano. 

Nell’ambito del progetto Formont curerà in modo particolare i rapporti del tavolo con il mondo scolastico ponendosi come ente coordinatore di tutte le attività didattico ambientali che confluiranno da parte degli enti partecipanti al tavolo. Si farà inoltre promotore e curatore di iniziative legate alla propria vocazione istituzionale, dalla progettazione ed alla realizzazione.

Centro Internazionale di Documentazione Alpina “Terre Alte – Oscellana”

Il Centro Internazionale di Documentazione Alpina “Terre Alte – Oscellana” è un’associazione "non profit" di ricerca, documentazione, progettazione, consulenza, comunicazione e gestione integrata del patrimonio e delle risorse territoriali.Il Centro è nato dalla volontà di molti soggetti presenti sul territorio di collaborare attivamente per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico, socio – culturale, enogastronomico e culturale della Provincia del Verbano Cusio Ossola.L’attività del Centro è finalizzata all’elaborazione di progetti di valorizzazione del territorio, primo tra tutti l’archivio multimediale delle risorse culturali.La Banca Dati é stata attivata nel 1999 a fronte di una azione di censimento delle risorse territoriali realizzata attraverso il progetto Itinera2000 nell'ambito del programma Comunitario Leader II condotta da più di 40 ricercatori. La documentazione raccolta è stata negli anni successivi incrementata ed arricchita, con abstract di approfondimento e dettaglio, documenti storici, immagini, video, cartografia digitalizzata, itinerari tematici, tabelle statistiche, analisi territoriali. Ad oggi la banca dati del Centro conta più di 5.000 schede corredate da altrettante immagini.Il centro edita inoltre la storica rivista Oscellana ed offre consulenza nell’ambito della progettazione di progetti comunitari, bandi pubblici e privati cui ha altresì partecipato come singolo e in associazione con altri soggetti.Con l’adesione al tavolo il Centro, mettendo in primis a disposizione il proprio archivio multimediale, si pone, come centro di archiviazione e documentazione per l’intero progetto.

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UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) – Comitato Provinciale del Verbano Cusio Ossola

L’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, fondata nel 1962, è una struttura nazionale, con dipartimenti e diramazioni a piramide, ed è costituita da Comitati Regionali , Comitati Provinciali , a loro volta formati dalle Pro Loco , che in Italia sono oltre 6000 . Di queste più di 1000 sono in territorio piemontese e 61 interessano il Comitato Provinciale del Verbano Cusio Ossola. Questo è poi suddiviso in tre bacini ; il Verbano il Cusio e l’Ossola.Il Bacino ossolano conta 30 pro loco . La struttura riesce a coprire capillarmente tutto il territorio ossolano , creando di fatto una rete , ha inoltre in gestione alcuni Uffici Turistici quali Domodossola, Macugnaga , Santa Maria Maggiore ,Formazza , oltre numerosi punti informazione presenti in un gran numero di pro loco. Le associazioni poi a loro volta rappresentano la parte operativa di ogni iniziativa sociale , culturale, sportiva, agonistica, turistica dei comuni ossolani ; infatti non vi è una iniziativa di carattere pubblico nei suddetti settori che non vede impegnate, con ruoli importanti , le pro loco del territorio.Il consiglio direttivo UNPLI Provinciale attuale, in carica dal 2008 ha ulteriormente attivato una serie di interventi ed iniziative per unire le pro loco , metterle in rete, coinvolgerle nelle manifestazioni e provvedere ad una promozione globale del territorio.Il ruolo di UNPLI è quello di essere il collante tra le associazioni pro loco, ed ha un grande obiettivo a livello nazionale : “ mantenere i campanili abbattendoli”. Questo per significare che il ruolo specifico a livello locale è quello di valorizzare, potenziare e promuovere ogni particolarità che i singoli comuni e frazioni, custodiscono con gelosia e parsimonia, mettendoli però in una rete che sia il più fruibile possibile dal pubblico ; in questo modo si salvaguardano luoghi e tradizioni, e si mette loro a disposizione la fruibilità turistica e culturale.La partecipazione di UNPLI VCO al tavolo tecnico ha appunto il ruolo di esaltare e promuovere le peculiarità territoriali , e disponendo di un numero sostanziale di soci (almeno duemila sul territorio ossolano) questo può essere importante per le azioni di ricerca e di promozione del sondaggio popolare che il tavolo ha intenzione di porre in essere con la compilazione di un questionario. La presenza capillare in tutti i territori dell’Ossola , nessuno escluso , permette inoltre la possibilità di veicolare il progetto su tutto il territorio. Le singole pro loco sono poi disponibili ad accollarsi attività ed azioni che potranno essere concordate e programmate nel prosieguo dei lavori , dietro regia di UNPLI VCO.

CSV Centro di Servizio per il Volontariato Solidarietà e Sussidiarietà del VCO

Nell’ambito della legge-quadro sul volontariato n. 266/91, si è costituito nel 2003 il Centro di Servizio per il Volontariato Solidarietà e Sussidiarietà del VCO. Il CSVSS, ispirandosi ai principi della solidarietà umana, si prefigge lo scopo di sostenere e qualificare l’attività di volontariato attraverso l’erogazione di prestazioni che, sotto forma di servizi, vengono calibrati sulla base dei bisogni emersi dalle Organizzazioni di Volontariato del territorio. In particolare il CSVSS si occupa di:-approntare strumenti e iniziative per la crescita della cultura della solidarietà, la promozione di nuove iniziative di volontariato e il rafforzamento di quelle esistenti;-offrire consulenza e assistenza qualificata nonché strumenti per la progettazione, l’avvio e la realizzazione di specifiche attività;-assumere iniziative di formazione e qualificazione nei confronti degli aderenti ad organizzazioni di volontariato;-offrire informazioni, notizie, documentazione e dati sulle attività di volontariato locale e nazionale.Il Centro di Servizio per il Volontariato ha quindi assunto il ruolo privilegiato di intercettatore di bisogni che emergono dalla collettività, attingendo sia dal bacino dei volontari attivi nelle varie associazioni sia dal più vasto mondo dei loro utenti, i cosiddetti portatori di bisogni.Le associazioni sono articolate in categorie che coincidono prevalentemente con i destinatari delle loro attività (anziani, giovani, famiglia, malati, disabili) e agiscono in diversi ambiti, da quello ambientale a quello culturale, dalla protezione civile al primo soccorso.

All’interno del gruppo di lavoro del progetto il CSV si occuperà dei rapporti con le Associazioni di volontariato nel doppio ruolo di attori, partecipi della progettazione delle attività, e di fruitori delle iniziative attraverso gli associati stessi sia al livello locale che sull’intero territorio nazionale, sfruttando la rete connettiva tra le Associazioni.

Associazione Linea Cadorna

Nel 2002, Anno Internazionale della Montagna si è ufficialmente costituita l’Associazione Linea “Cadorna”, ( sede in Ornavasso) che ha come scopo la valorizzazione, lo studio e il recupero a fini pacifici della linea fortificata difensiva realizzata durante la prima guerra mondiale, nonché delle opere preesistenti integrate nella stessa e di quelle edificate successivamente ed esistenti nella zona di interesse.

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L’Associazione, nata per iniziativa di un gruppo di appassionati che da anni si occupano di questa realtà, opera prevalentemente nell’ambito territoriale delle Regioni Piemonte e Lombardia, non ha scopo di lucro ed il suo motto è “Dai sentieri di guerra alle strade di pace”.Oltre alle attività di studio legate alla Linea “Cadorna” vera e propria, avanzando anche proposte agli Enti locali per il recupero e la valorizzazione di alcuni tratti od opere particolarmente significativi e ad oggi ignorati, l’attenzione si sviluppa pure sulle opere di confine, alcune coeve della Linea, altre invece successive, come le postazioni esistenti in Val Divedro e facenti parte del Vallo Alpino.Viene inoltre favorito, grazie ai volontari disponibili, lo studio della storia “sul campo”, con incontri rivolti alle scuole per un inquadramento storico delle vicende legate alla Linea “Cadorna”, nonché di supporto a ricerche scolastiche e tesi universitarie.L’Associazione Linea “Cadorna” concorre con Enti locali ed associazioni alla realizzazione di serate divulgative sugli aspetti storici, sociali, culturali e naturalistici della Linea “Cadorna”.Svolge poi una funzione informativa, tramite il proprio indirizzo di posta elettronica, a chi chiede notizie bibliografiche, a scopo di ricerca e pure su aspetti di carattere pratico, inerenti anche l’applicazione della Legge 7 marzo 2001, n. 78 “Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale”, nonché le leggi regionali emanate sulla base di questa norma. Associazione AccompagNatur

AccompagNatur – Guide Escursionistiche Ambientali della Val d’Ossola è un’Associazione che ha per scopo : 1 -Il coordinamento e l’informazione tra gli associati; 2- La promozione e/o il coordinamento di attività, iniziative ed eventi in genere, svolte dagli associati in qualità di Guide Escursionistiche Ambientali (o Accompagnatori Naturalistici), principalmente nelle Valli dell’Ossola  e nel territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola; 3 - Favorire lo sviluppo e l’accrescimento professionale finalizzati all’offerta di servizi di qualità. Le attività svolte dai soci, coordinate e/o promosse dall’Associazione, in conformità a quanto stabilito dalla Legge quadro nazionale del 29/03/2001 n° 135, dalla Legge regionale n° 33 del 26 novembre 2001 e deliberazione della Giunta Regionale del 18 febbraio 2002 n° 58-5344, sono indirizzate in particolare a:

Accompagnare singole persone o gruppi di persone in zone di pregio naturalistico e ambientale illustrandone le caratteristiche;

Progettare itinerari di carattere ambientale (naturalistico, storico, artistico), nonché di  trekking escursionistici e visite guidate in luoghi di alta valenza culturale;

Organizzare la promozione e la realizzazione di iniziative legate alla pratica dell’escursionismo, al trekking in ambiente collinare, montano ed alpino, degli sport non   estremi in stretto contatto con la natura, al turismo sostenibile ed ambientale, alle visite a siti d’interesse antropologico e storico, garantendo l’accompagnamento e l’assistenza di personale qualificato;

Collaborare con i Centri di Educazione Ambientale del territorio provinciale ed altri, e con le istituzioni scolastiche, educative e culturali;

Progettare itinerari didattici, in collaborazione con le sezioni del C.A.I. e delle scuole  provinciali, per valorizzare la Cultura, la Storia e l’Ambiente del nostro territorio;

Organizzare momenti di formazione ed aggiornamento per i soci; Promuovere e valorizzare il  territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola, in collaborazione con la Provincia

stessa, le Comunità Montane, i Comuni,   il Distretto Turistico dei Laghi e delle Valli dell’Ossola, le Pro Loco, le  Associazioni di figure professionali turistiche,   gli Enti Parco e Riserve speciali, gli operatori privati del turismo, in modo da contribuire allo sviluppo di un turismo sostenibile, non solamente con gli accompagnamenti naturalistici ma anche con la progettazione e l’organizzazione di eventi, iniziative, manifestazioni specifiche in campo ambientale, storico-culturale, naturalistico, sportivo, eno-gastronomico e dei prodotti tipici locali di qualità, e produzione di materiale divulgativo ed informativo,   allo scopo di potenziare ed ampliare la conoscenza delle risorse ed attrattive del nostro distretto turistico.

All’ interno del tavolo di lavoro l’Associazione si occuperà di studiare e gestire gli aspetti pratici nella progettazione degli itinerari mettendo a disposizione la propria professionalità e l’acquisita conoscenza fisica del territorio.

Associazione CanovaCanova è un´associazione senza fini di lucro fondata nell´anno 2001 che prende nome dal piccolo borgo medioevale ove ha sede. Scopo principale dell´Associazione è il recupero e la valorizzazione dell´architettura rurale in pietra attraverso visite guidate e conferenze, consulenza e attività di insegnamento per il recupero delle tecniche costruttive tradizionali; accanto a questo trovano spazio la promozione di attività artistiche, quali ad esempio concerti e mostre.La tendenza attuale di trascurare questa realtà sta contribuendo alla rapida scomparsa di un patrimonio inestimabile attraverso demolizioni e ristrutturazione indiscriminate in contrasto con un corretto recupero e valorizzazione dell'architettura rurale. L'intento dell'Associazione Canova è quello di arginare questa tendenza svolgendo attività di sensibilizzazione rivolta sia al settore pubblico che a quello privato.

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Scopi e attività dell’Associazione calzano perfettamente con gli obbiettivi del progetto, dando modo ai soci di portare al tavolo le proprie esperienze professionali e non in materia .

Al tavolo partecipano altresì due importanti attori della scena economica Ossolana:Consorzio Laghi e MontiIl Consorzio Ossola Laghi e Monti nasce dall’associazione di imprese di diversi settori (agricoltura, commercio, turismo, artigianato) con l’obiettivo di promuovere e sostenere lo sviluppo delle imprese stesse e del territorio in maniera integrata, il Consorzio si impegna inoltre nella valorizzazione del territorio a livello nazionale ed estero, al fine di far conoscere prodotti tipici e opportunità turistiche dell’Ossola.L’attività del Consorzio si esprime in azioni di marketing e di comunicazione comuni, quali: creazione di un portale telematico di vendita dei prodotti tipici e di prenotazione turistica;realizzazione di materiale informativo e promozionale; organizzazione di manifestazioni e degustazioni; promozione su riviste specializzate; partecipazione a fiere, eventi e format TV; gestione di schede prepagate Card Orienta (per accedere al pacchetto turistico) e Card Tipica (per ottenere sconti sui prodotti tipici dell’artigianato e dell’agroalimentare).Inoltre si occupa di attivita’ di formazione professionale, commercializzazione integrata di prodotti tipici e pacchetti turistici; ottenimento di marchi e certificazioniNell'ambito di queste attività è stato realizzato il sito internet www.ossolalaghiemonti.it nel quale ogni socio viene rappresentato con un proprio spazio. II Consorzio ha in corso con la Camera di commercio del VCO tre progetti di cooperazione interterritoriale Italia Svizzera. Attualmente il Consorzio Ossola Laghi e Monti è composta da 88 soci suddivisi nei seguenti settori

- agricoltura: 12

- artigianato: 12

- commercio al dettaglio: 27

- commercio all’ingrosso: 8

- alberghiero: 14

- extralberghiero: 6- servizi al turismo: 9

Risulta evidente come la partecipazione al tavolo del Consorzio si ponga perfettamente nell’ottica di quella condivisione delle forze economiche e commerciali del processo di valorizzazione culturale, auspicata dagli estensori del bando regionale. Il Consorzio si porrà infatti quale tramite diretto tra i propri associati e le iniziative culturali via via costituenti il progetto, integrando l’offerta enogastronomica con quella più squisitamente culturale al fine di uno sviluppo turistico di qualità.

VCO Azzurra TVVcoAzzurraTv nasce nel 1980 grazie all’intuizione di un imprenditore ossolano che vede, nella comunicazione televisiva, un canale editoriale capace di focalizzare l’attenzione degli utenti del Verbano Cusio Ossola grazie all’informazione locale, strettamente correlata ai fatti del territorio. Fornire un servizio di informazione capillare in un’area in cui l’accesso alle notizie era piuttosto frammentato: questo il primo importante servizio proposto dalla televisione locale. In 30 anni di attività, l’emittente si è consolidata a tal punto da diventare il naturale veicolo informativo di tutte le realtà pubbliche e private della zona. Il segnale di Vco Azzurra Tv è irradiato nell’area più settentrionale del Piemonte: raggiunge 300.000 persone ed il bacino di interesse comprende le province di Verbania, Novara e, parzialmente Varese. Vco Azzurra Tv si contraddistingue per un forte legame con il territorio attraverso gli oltre 125.000 contatti al giorno eduna permanenza media superiore ai 20 minuti (fonte: Auditel) a garanzia di una penetrazione commerciale di rilievo assoluto. Gli stessi dati accreditano l’emittente come la prima televisione locale per penetrazione in Piemonte ed una delle prime su tutto il territorio nazionale. Merito di tanto credito, le produzioni firmate VcoAzzurraTv a partire dalle diverse edizioni del telegiornale; lo sport, che spazia attraverso l’informazione riguardante le più diverse discipline e la messa in onda (in diretta e/o differita) degli eventi sportivi; le rubriche di approfondimento curate dalla redazione news e le trasmissioni realizzate in collaborazione con Enti locali ed associazioni di categoria (particolare attenzione viene riservata al mondo del sociale e del volontariato). L’importanza di avere a disposizione, sin dall’avvio del progetto, un potente mezzo di diffusionemediatica, ben radicato sul territorio quale Azzurra VCO, non può che aumentarne le possibilità di concreto successo.NB i partner del progetto hanno buona pratica progettuale e attuativa in attività di cooperazione nazionale ed internazionale (sopratutto Interreg e Leader), avendo

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tutti, in varia misura e diverse modalità, avviato numerosi progetti (anche in partenership tra loro) alcuni tutt’ora in fase di realizzazione o in attesa di finanziamento.

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Piano di Attività 2010

Il piano propone da un lato una serie di nuovi interventi mirati a creare una solida base di partenza per le iniziative future attraverso la coesione dei partners, d’altro vuole creare un territorio di intesa e condivisione delle iniziative già in atto o in immediato divenire.

Nuovi interventiConosci la tua terra ?Questionario conoscitivo status coscienza e conoscenza dei beni culturali del territorio abbinato ad un concorso tra le classi per l’individuazione –simbolo tipo del territorio AzioniElaborazione del questionarioVerifica su campione ( focusgroup?) della validità ed efficacia dell’elaboratoPresentazione e diffusione del medesimo attraverso istituti scolastici, associazioni di volontariato, ProLoco.Raccolta ed elaborazione dei datiConfronto tre gli attori del tavolo e interpretazione dei datiPubblicazione su rivista Oscellana di una sintesi dei medesimi , interpretati, al fine di rendere pubblico il risultato. Una copia integrale dei dati elaborati sarà invece fornita agli enti pubblici di ogni grado.Eventuali semplici azioni immediate di promozione . Distribuzione agli studenti di un “archivio della memoria” su supporto informatico (chiavetta usb).NB Il questionario andrà ripetuto in un lasso di tempo relativamente breve ( 5 anni e verosimilmente solo su campioni di popolazione) per verificare l’efficacia reale delle azioni intraprese.

Attività di promozione e consolidamento del tavolo di lavoro ( 2010 -2011)Logo del pianoCreazione, rielaborando esiti del concorso scolastico, di un marchio di qualità culturale (sintetizzato in un logo) che caratterizzi il piano e la sua attività.Rete internetTutti i partner faranno parte, con modalità grafiche da definirsi ma di impatto, di un ring che permetterà di collegare facilmente i membri del piano operando facilmente, tramite links mirati, il passaggio da una realtà all’altra.Campagna mediatica Nel promuovere il questionario sarà opportunamente pubblicizzata la nascita del tavolo con ogni mezzo disponibile: spot televisivi, partecipazioni a trasmissioni a tema interviste sui giornali ecc.Azioni di promozione presso le strutture recettive dei laghi-depliant congiunto dei partenersDi fondamentale importanza il potenziamento dell’azione informativa e di promozione condotta con metodo “porta a porta” presso ogni tipo di ricettore turistico dei tre laghi Maggiore, d’Orta, di Mergozzo, effettuata con depliant di promozione del tavolo appositamente realizzatoStudio di fattibilità per la realizzazione di un centro di visibilità comuneSarà intrapreso un confronto e un lavoro di studio al fine di realizzare un centro di visibilità comune a tutti i membri del tavolo che serva anche da centro visite, prenotazione integrata, ufficio info ecc.Inoltre il centro potrebbe funzionare come punto di informazione interna per le associazioni aderenti al tavolo per informare su iniziative in corso, bandi possibilità, di finanziamento ecc.FolderProgettazione di un folder o ecoborsa , utilizzabile anche per la spesa eventualmente correlandosi con l’iniziativa “porta la sporta”, che possa contenere depliant e brochures dei partners del tavolo e si ponga come piccolo vademecum del turista . Con questo espediente si può ottimizzare la distribuzione del materiale informativo già elaborato dai vari soggetti offrendo nel contempo la concreta sensazione di un azione comune e condivisa. Il folder ospiterà altresi la sintesi del progetto e l’espressione sintetica della sua finalità culturale.Le risorse per la realizzazione fisica del folder saranno oggetto specifica ricerca.Percorsi/itinerari Integrazione ed omogeneizzazione dell’offerta di itinerari tematici(territoriali e virtuali) , riconducendoli alle due direttrici individuate dal progetto, attraverso l’azione del tavolo di lavoro e a partire dai progetti in atto o in fase di studio:,(ad esempio: Via dei torchi e dei Mulini e Strada Antronesca ,Sbrinz Route, via StockAlper , Musei a Pedali ( inserito nel PIT IntegraMedia), SITINET(Interreg 2007-2013 “censimento, messa in rete e valorizzazione di siti geologici ed archeologici della Regio Insubrica) ENVITOUR (Interreg 2007-2013 Attività di organizzazione del sistema turistico del territorio) )

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Risultati attesi

Sul fronte interno del tavolo di lavoro :Dato quanto premesso nella sezione uno del presente lavoro, primo risultato utile sarà la possibilità di giungere, attraverso la coesione del tavolo , ad un’efficace azione di promozione del territorio congiunta e condivisa.In secondo luogo il raggiungimento del tavolo di lavoro di uno status di interlocutore sul piano delle iniziative culturali non solo per gli enti locali ma anche e soprattutto per Provincia, Regione, Fondazioni Bancarie e partners europei al fine di programmare azioni di ampio respiro (ad esempio la partecipazione al bando Cariplo sui Sistemi culturali territoriali, difficilmente realizzabile se non con una ampia base di partenariato).Acquisizione della capacità di elaborare una progettualità veramente corrispondente alle esigenze e alle aspettative dei residenti in primis e dei turisti in secundis.

Sul fronte esternoAvvio di una politica di gestione culturale del territorio ottimizzando ed integrando i servizi al turistaMaggior conoscenza e conoscenza del proprio patrimonio culturale da parte del territorio nella sua articolazione di soggetti e attori privati, pubblici e istituzionali Maggior attenzione e supporto ai temi culturali da parte del mondo della recezione turistica (alberghi e ristoranti).