Saphiranews giugno 2012

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saphira news Anno II Serie II n.6 - Giugno 2012 - ISSN 2240-3558 ACWS: speciale Venezia 2012 J24: La Superba conquista il titolo Italiano ed Europeo Trofeo Banca Aletti: le vele d’epoca tornano a Napoli

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Saphiranews è un mensile free press, di informazione velica e cultura in genere, distribuito dal nostro personale sulle banchine delle regate più prestigiose, in occasione delle principali manifestazioni sportive, nelle vie e piazze della città e nei circoli nautici, ristoranti, negozi di abbigliamento sportivo, di articoli ed arredamento nautico della Campania.

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Anno II Seri

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ACWS: speciale Venezia 2012

J24: La Superba conquista il titolo Italiano ed Europeo

Trofeo Banca Aletti: le vele d’epoca tornano a Napoli

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saphira newsPubblicazione MensileRegistrazione del Tribunale di Napolin. 12 del 07.01.2011Anno II Serie II n. 6 Giugno 2012

Edito a cura della Arpi Costruzioni S.r.l.Via Roberto Bracco n. 4580133 NapoliTel. 081/19363633www.saphiranews.itwww.facebook.com/saphiranewsmagazine

Direttore EditorialeRaffaele [email protected]

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ISSN 2240-3558

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in copertina: vele d’epoca a Napoli, Lulworth, foto di Francesco Rastrelli

Una rana messa in una pentola d’acqua bollente riesce a sopravvivere saltando fuori grazie ai suoi riflessi.

La stessa rana, immersa in una pentola di ac-qua fredda, non si renderà conto dell’aumento della temperatura se questa salirà lentamente e morirà presa da un lento intorpidimento.Questo, in pratica, quanto avvenuto all’eco-nomia e, di conseguenza, alla nostra società, alle nostre aziende, alle nostre famiglie ed a noi stessi nell’ultimo ventennio; attenzione, però, siamo ancora nella fase dell’intorpidimento, non siamo morti!Ormai è chiaro per tutti che si è assistito ad un cambiamento radicale dell’impostazione di un intero sistema che è passato dai chiari segni di cedimento, da tutti più o meno colpevolmente ignorati, al collasso. Ci vorrà tempo, molti ten-tativi ed altri errori prima che sia individuato un nuovo equilibrio e che le economie occidentali possano entrare in un nuovo periodo di cresci-ta stabile e duratura.Non va ignorato, però, il fatto che una sta-gnazione lenta e selettiva abbia avuto anche conseguenze positive. Molte imprese sono im-pegnate in grandi sforzi di ristrutturazione che le vedranno inevitabilmente rinascere con una resistenza precedentemente impensabile. E’ lo stesso concetto della selezione naturale; più è dura e maggiore sarà la forza dei soggetti che sopravvivono.Vorrei sottolineare come l’Italia, dall’estero, sia vista in modo completamente diverso che dall’interno e questo dovrebbe far riflettere moltissimo; tralasciando facili trionfalismi, re-sta un dato di fatto che molte aziende italiane sono riconosciute come eccellenze nei reci-proci settori e che la stessa fuga dei cervelli sia dimostrazione dell’esistenza di persone prepa-rate e di talento che riescono a collocarsi dove altri non arrivano.In altre parole, rifiuto la definizione dell’Italia come paese malato e morente; al contrario, vorrei che si iniziassero a condividere obiettivi e necessità che consentano al paese di im-boccare la strada giusta o almeno quella che ci porti fuori dall’acqua prima che la temperatura continui a salire.

Raffaele Archivolti

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contenuti

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Altri sportIL MIGLIO AZZURRO FRITZ DENNERLEIN

Altri sportÈ TEMPO DI BEACH TENNIS, ANCHE IN CITTÀ

Altri sportNELLE ACQUE DEL GOLFO RITORNA LA CAPRI - NAPOLI

PortfolioFRANCESCO PAOLO ESPOSITO

Scatta il mare

Rotte di gustoCARCIOFI E BOTTARGA

Eco saphiraBANDIERE BLU 2012: LA CAMPANIACONQUISTA UN’ALTRA BANDIERINA

Andar per libriIL FASCINO SENZA TEMPO DELLA TERRA DELLE SIRENE

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ACWS - speciale Venezia 2012CHIUSE LE ACWS IN ITALIA, SUCCESSOANCHE PER LA TAPPA VENEZIANA

ACWS - speciale Venezia 2012A COLLOQUIO CON LAPO ELKANN

Regata58 EDIZIONI E ANCORA REGALA MAGIALA REGATA DEI TRE GOLFI

RegataCAMPIONATO NAZIONALE DEL TIRRENO

Regata - Circuito delle SireneSPETTACOLO DI VELE LATINE

Solidarietà a rivaI° TROFEO PEEPUL: TUTTI SULLA STESSA BARCA

VelaeventiTUTTO PRONTO PER LA REGATADELLE TORRI SARACENE

RegataROLEX VOLCANO RACE 2012

Regata - MinialturaEOLO A FAVORE, GAROPERA PKC SI AGGIUDICA IL TITOLO NAZIONALE D’AREA

Regata - MinialturaPOZZUOLI SALUTA LA SECONDA EDIZIONEDEL CAMPIONATO ZONALE MINIALTURA CON LA COPPA SERAPIDE

News dalla classe j24LA SUPERBA: BONANNO E IL SUO EQUIPAGGIO, NEO CAMPIONI TRICOLORE,VINCONO ANCHE IL CAMPIONATO EUROPEO

Altri sportSAFARI FOTO SUB: UN’ALTRA INTERPRETAZIONE DEL MARE

RegataEST 105: APPASSIONA CON FETCH IV E IDRUSA

Un mare di culturaI FARI E LA LORO EVOLUZIONE ATTRAVERSO I SECOLI: L’ILLUMINAZIONE(terza parte)

VelaeventiSTORICA REGATA DELLE REPUBBLICHE MARINARE. IL TROFEO TORNA AD AMALFI

VelaeventiTORNA L’INCANTO DELLE VELE D’EPOCA A NAPOLI

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Chiuse le ACWS in Italia, successo

anche per la tappa veneziana

Risultati contrastanti nella tappa delle Louis Vuitton Series di Venezia per i team che hanno cambiato equi-

paggio rispetto alla tappa di Napoli. Gli americani di Oracle hanno mescolato gli uomini tra le due imbarcazioni, riportan-do in mare anche Russell Coutts, come tattico sulla barca di Darren Bundock, ma alla fine sono arrivati due deludenti otta-vi posti, sia nella classifica di flotta che in quella dei match race. Per i francesi di Energy, invece, il ritorno al timone di Loïck Peyron, rientrato dopo le assenze di San Diego e Napoli, ha portato una splendi-da vittoria nella classifica di flotta, con il team rimasto al comando della classifica generale per tutta la durata della manife-stazione. “Credo che la nostra arma in più sia stato il vento leggero – ha raccontato Loick Peyron dopo il successo –. Siamo un team piccolo e mi auguro che sia solo l’inizio di qualcosa di importante”. Delusione, invece, nel team di Luna Ros-sa, che ha confermato i progressi mostrati a Napoli, ma non è riuscito a chiudere nel modo migliore la classifica di tappa, frena-to dalle difficoltà meteo dell’ultima giorna-ta. Per i ragazzi di Max Sirena è arrivato un quinto posto a pari merito per le due bar-che, Swordfish e Piranha, nelle regate di flotta, mentre nel match race Piranha non è riuscito a prendersi la rivincita contro Ar-temis, che come a Napoli si è imposto in finale conquistando la seconda vittoria di

tappa consecutiva nella gara uno contro uno. “Purtroppo il distacco dell’ultima re-gata ha condizionato la nostra posizione” – ha commentato Sirena - “Rimane per noi la soddisfazione di aver regatato bene con entrambe le imbarcazioni, a un solo punto dal leader della classifica provviso-ria sino all’ultima prova”. Dopo Venezia, quindi, nella classifica generale dell’AC World Series 2011\12, che si concluderà a Newport (26 giugno-1° luglio), si confer-ma leader la barca di Oracle timonata da Spithill, con 4 lunghezze di vantaggio su Emirates Team New Zealand. La tappa veneziana ha regalato grande spettacolo, soprattutto nei tre giorni di regata all’interno della laguna, attirando un pubblico pari a quello visto a Napo-li il mese precedente. Sul piano tecnico, però, i limiti del campo di regata lagunare sono affiorati nell’ultima regata, quando il poco vento ha visto le imbarcazioni ma-novrare con grandi difficoltà. È emersa, quindi, la difficoltà nel conciliare, a Vene-zia, l’aspetto tecnico e quello spettacola-re, soprattutto con condizioni meteo-ma-rine particolari. Diverso, invece, il discorso logistico, perché il villaggio nell’Arsenale ha permesso di riscoprire un’area poco conosciuta della città, sfruttando strutture esistenti che si prestavano perfettamente allo scopo.

Carlo Zazzera

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presentazione Red Bull Youth America’s Cup - foto di Carlo Zazzera

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A Venezia è nata anche un’ini-ziativa che ha riscosso grande interesse tra gli appassionati. Per la prima volta nella storia della Coppa America i giova-ni più promettenti avranno la possibilità di confrontarsi nella Red Bull Youth America’s Cup, che si svolgerà nell’estate 2013 a San Francisco, a bordo degli AC45, i catamarani utiliz-zati durante le America’s Cup World Series. La manifestazio-ne sarà aperta a un massimo di 10 team, con un massimo di uno per nazione, composti da 6 velisti, di età compresa tra i 19 e i 23 anni. “Riuscire a entrare nel giro dell’America’s Cup è molto dura” – ha spie-gato James Spithill – “Io sono stato molto fortunato ad aver avuto una possibilità, quando avevo 19 anni, con Young Au-stralia, un team che mi ha per-messo di farmi notare. Credo sia giunto il momento di dare ad altri le stesse opportunità, di modificare le tradizioni e aprire le porte ai più giovani, invece di ostacolarne l’ingres-so nel giro che conta”.

foto di Carlo Zazzera

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Durante le regate del primo giorno, a Venezia, a bordo dello scafo di Oracle timonato da Dar-ren Bundock, con Russell Coutts alla tattica,

si è visto un sesto uomo d’eccezione: Lapo Elkann, nipote dell’avvocato Agnelli, imprenditore ma anche appassionato di vela, con esperienze in regata a bor-do dello yacht di famiglia, lo Stealth. Dopo le regate al Lido ha rilasciato un’intervista nella quale ha riportato le sue considerazioni su questo nuovo modo di fare vela introdotto dalle Louis Vuitton Series. Che impressione ha avuto salendo a bordo di questi catamarani?Questa nuova formula della Coppa America è molto bella e permette di attirare tanta gente, è un nuovo mondo. Queste barche sono più cattive, più veloci e hanno bisogno di più forza fisica per essere gestite; inoltre offrono realmente un senso di grande velocità. Sono le Formula 1 del Mare, hanno dimensioni ridotte, anche rispetto a quelle che saranno varate nei prossi-mi mesi, ma raggiungono alte velocità, soprattutto in relazione al vento che incontrano in mare. Sono molto più difficili da gestire ma, paradossalmente, sono an-che più vicine alla gente. È una vela più democratica e meno elitaria, che avvicina il grande pubblico.Che ruolo hanno svolto le nuove tecnologie uti-lizzate da questo punto di vista?

A colloquio con

Lapo Elkann

foto di Carlo Zazzera

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Per rendere la vela, e questa manifestazione in par-ticolare, fruibile dalla gente è stata determinante l’introduzione delle nuove tecnologie progettate e sviluppate da Oracle, che hanno già riscosso gran-de successo tra gli addetti ai lavori. La possibilità di seguire in tv ogni dettaglio della regata aiuta a coin-volgere la gente e questo rende maggiore l’appeal della manifestazione e aiuta a incrementare anche il numero di presenze di pubblico sui campi di regata. Ellison è un grande imprenditore e una persona da guardare e seguire per quello che ha fatto negli anni, anche nel mondo della vela.Queste barche attirano solo pubblico o possono essere anche uno spot per trainare i giovani ver-so il mondo della vela?Ho trovato molto bella l’idea della Red Bull di creare un circuito giovanile per l’America’s Cup, che pos-sa permettere di avvicinare i ragazzi alla “serie A” di questa competizione. Può essere un modo per far crescere anche il movimento agonistico, sia in Italia che all’estero.L’Italia come esce dall’organizzazione delle due tappe di Napoli e Venezia?Quelle di Venezia sono state giornate meravigliose per la città ma anche per tutta l’Italia. Peccato che la

prima giornata si sia svolta al Lido, perché il campo di regata di San Marco regala uno spettacolo splen-dido ed è molto più affascinante. La storia del nostro paese è sempre stata legata al mare. Ci sono state vicende in questi mesi che hanno dato un’idea distor-ta del rapporto tra gli italiani e il mare, ma tante im-prese navali di successo hanno legato il proprio nome a navigatori italiani; per restare ai giorni nostri, basta pensare alle tante imprese di Giovanni Soldini. L’Italia, in campo marittimo, viene ricordata in modo positivo, così come avviene per i tanti marchi made in Italy di altri settori. La nostra nazione ha una grande storia e un grande futuro ed entrambi passano dal mare, come hanno confermato le due splendide tappe delle Louis Vuitton Series, a Napoli e Venezia. Era a bordo di Oracle, ma tifa Luna Rossa?Da italiano sostengo sempre i nostri connazionali, an-che se sono legato a molti team in gara. Bertelli è un valore della vela italiana e il suo ritorno nella Coppa è un vantaggio per tutto il movimento. Anche la pre-senza di tanti paesi in gara è un ulteriore vanto per gli organizzatori e un motivo in più di interesse per gli appassionati.

Carlo Zazzera

foto di Carlo Zazzera

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Come ogni anno, da 58 ormai, si ripete come un rito la naturale sfilata offerta dalle imbarcazioni che eleganti si porta-

no sulla linea di partenza della prestigiosa Re-gata dei Tre Golfi, posta davanti Castel dell’O-vo, illuminata dal fascio di luce che attraversa il buio della notte, regalando agli spettatori af-facciati dalla terrazza del circolo o ai frequenta-tori di via Caracciolo, la poesia di gesti atletici che si muovono come ombre dietro le vele di prua.Tante le barche iscritte per questa edizione: ottanta, quasi mille i regatanti che sono stati impegnati nel percorso, 170 nm. Quest’an-no le barche si sono dirette da Napoli a San Marco di Castellabate, per poi puntare verso una meravigliosa boa, l’isola di Ventotene, e traguardare di nuovo su Napoli. Una flotta che lascia intendere, alla luce del periodo congiun-turale certamente non favorevole, l’affetto ed il prestigio che i regatanti riconoscono a questo storico evento, se confrontato col numero di iscritti ad altri trofei già disputati quest’anno nella penisola.

58 edizioni e ancora

regala magia la Regata

dei Tre Golfi.Un Successo per Aniene 1° Classe

che vince il trofeo challenger della

storica regata.

Reduci dal secondo posto alla Velalonga, l’equipaggio di Acturus, imbarcazione dell’ Associazione Life con il guidone Marina Militare, ha preso parte alla lunga della Tre Golfi. Unica barca in le-gno tra i partecipanti, non ha ottenuto ottimi piazzamenti ma “è stata come ogni anno un’esperienza indimentica-bile” ha commentato Stefa-no Lanfranco, presidente di Life - “ed un ottimo allena-mento per tutto l’equipag-gio”.

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Poca aria nella prima tranche di regata, con-dotta fin da subito da Aniene 1° classe, TP52 dell’armatore Giorgio Martin, al timone Matteo Aglietti. Solo nella seconda notte di naviga-zione, quando le barche del primo raggrup-pamento erano dirette a Ventotene, il vento è rinfrescato. Aniene 1° classe ha tagliato per primo il traguardo, aggiudicandosi la Coppa Gustavo d’Andrea, assegnata al vincitore in tempo reale.Condizioni meteo particolari, in cui le scelte tattiche sono state supportate dalla precisio-ne dell’equipaggio. “È stata una regata molto tecnica dove ogni singola situazione è stata affrontata dal gruppo in maniera perfetta” – ha dichiarato soddisfatto lo skipper Matteo Agliet-ti – “I cambi di vele, secondo le necessità tec-niche, sono state la chiave vincente grazie al l’equipaggio che non si è mai risparmiato nelle 26 ore di regata”. L’imbarcazione che corre con i colori del Circolo Aniene, ha vinto anche il trofeo Challenger Coppa Senatore Mataraz-zo, in palio per il primo in tempo compensato, nonchè la Vela d’oro.

L’ha seguito Altair, dell’armatore Sandro Pa-niccia, e Fra’ Diavolo di Vincenzo Addessi, alla tattica l’ottimo Paolo Scutellaro.Prospettica di Giacomo Gonzi si è distinta in classe Orc 2, davanti a Chestress e X Wave di Soricelli.Nel raggruppamento dei piccoli regata com-battuta tra Hypnotic e Scugnizza, che hanno girato gli obiettivi a poche ore di distanza dai grandi. Nel match tra i due è il T34 della lni di Pozzuoli che l’ha spuntata ed ha vinto. “I ragazzi a bordo sono stati perfetti” - ha com-mentato Roberto Cosentino alla tattica di Scu-gnizza – “soprattutto durante le due notti di na-vigazione; siamo stati penalizzati da situazioni molto lente in avvicinamento ai mark, abbiamo avuto poca aria in qualche momento fermi nel-la bolla generata dallo scontro nella notte tra la tramontana che entrava sullo scirocco”.Ha concluso terzo Globulo Rosso di Alessan-dro Burzi.

Antonella Panella

foto di Francesco Rastrelli

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Sfidando i preconcetti, si è inserita brillantemente la celebre e prestigiosa regata della Settimana dei Tre golfi, per la prima volta disputata a Na-

poli, dopo anni di militanza a Capri e poi ad Ischia, nel rilancio di immagine che la città sta rivivendo gra-zie allo sport e all’evento ospitato ad aprile dell’AC World Series. Soddisfatti organizzatori e regatanti che da sempre hanno visto, in quello partenopeo, un ec-cellente campo di regata. Circa cinquanta le imbarcazioni iscritte che hanno contribuito allo spettacolo colorato di un mare di vele che si è potuto ammirare da via Partenope per tre giorni.Accolti sulla splendida terrazza del Circolo, i velisti sono stati coccolati ogni mattino da gustose colazio-ni che hanno preceduto i briefing prima di mollare gli ormeggi alla conquista del titolo.Venerdì il vento da sud ovest, circa 13 knt, ha con-sentito di effettuare due belle prove per le classi A e B in cui gli equipaggi si sono conosciuti e confrontati; tre regate per gli X- 41 che con la tappa di Napoli hanno inaugurato la stagione della loro classe con il Campionato Italiano Open. Se l’equipaggio estone Tecnonicol di Riho Taluuma ha avuto un buon esordio, non ha esitato Campio-ne del Mondo in carica Sideracordis, di Pier Vector Grimani del CV Venezia, nella seconda giornata di prove, a dimostrare la sua precisione e determina-zione riconquistando il gradino più alto del podio che si è tenuto stretto aggiudicandosi il Titolo di Campio-ne Italiano, costringendo gli estoni ad accontentarsi dell’argento, davanti al padrone di casa Le coq Hardì di Maurizio Pavesi.Nella divisione Orc 1 la vittoria è andata a Selene, dell’armatore Massimo de Campo dello YC Lignano che con regolarità e costanza ha sempre condotto la classifica; ad un punto, d’argento l’elegante Ars Una, di Vittorio Biscarini, del CV Acquarella, che ha lasciato il gradino di bronzo a Niente Male di Giuseppe Osci, LNI Pozzuoli.

Campionato Nazionale

del TirrenoA Selene

e Scugnizza i titoli

di Campione nazionale

del Tirreno

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Luduan - foto di Antonella Panella Selene - foto di Antonella Panella

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Molto interessante il confronto in classe B, dove a condurre il primo giorno è stato Morgan IV di Nicola de Gemmis, a pari punti con Scugnizza del napole-tano Enzo De Blasio. Ma sabato l’NM 38 ha messo a segno due primi di giornata capitalizzando il vantag-gio su Morgan e vincendo con una prova di anticipo il titolo di Campione Nazionale del Tirreno. Il Circolo Canottieri Napoli, di cui Scugnizza indossa i colori, ha spigato il Gran Pavese. L’hanno seguita Alvarosky, del Presidente UVAI, il siciliano Francesco Siculiana e la napoletana Sexy, di Carlo Varelli. A Scugnizza anche il premio “Trofeo Fai – Baia di Ie-ranto “, assegnato al vincitore over all della combinata della regata d’altura dei Tre Golfi e delle prove sulle boe, messo in palio dalla delegazione Partenopea del Fondo Ambiente Italiano per la riqualificazione della Baia di Ieranto. Soddisfatto lo scugnizzo Roberto Co-sentino, tattico a bordo, per aver battuto over all la barca pugliese Morgan, che ha corso in classe regata con a bordo gli olimpionici fratelli Montefusco ed al timone il napoletano Ugo Giordano. “Saranno i nostri avversari per questa stagione, cominciare in vantag-

gio fa umore.” - ha commentato Roberto.Per la combinata ha ritirato il premio in classe Orc 1 Luduan Exprivia Reloaded, di Giovanni Sylos Labini, che, fresca di cantiere, ha fatto il suo esordio a Na-poli nei giorni della regata d’altura. Contento il tattico, Daniele De Tullio, di come l’imbarcazione ha risposto nelle ultime due prove.Vahinè di Francesco Ramponi, del Circeo YVC, è il vincitore indiscusso, nella divisione Irc delle barche grandi: d’oro quattro prove su quattro.È del NIC Catania lo Squalo Bianco di Concetto Co-sta, vincitore del raggruppamento Irc tra i piccoli e della combinata nello stesso raggruppamento.Il vento ha tradito e deluso domenica, per la totale as-senza che non ha consentito rivincite ai team in cerca del punto che consentisse loro la risalita in classifi-ca. Intelligenza a terra e poi N su A, conclusa la pre-miazione le barche hanno mollato gli ormeggi pronte al prossimo appuntamento, il Campionato Europeo Orc.

Antonella Panella.

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Selene - foto di Antonella Panella

Selene - foto di Antonella Panella

Sideracordis - foto di Fabio Taccola

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Il 19 e 20 maggio ha preso il via, in un clima di grande allegria e convivialità, il Circuito delle Sirene, ciclo di regate per imbarcazione arma-

te a vela latina e per dinghy classici, organizzato dall’Associazione “Dal Mare ai Monti”, il Circolo Nautico “La Vela” e la LNI di Salerno, il Circolo Velico “Lazzarulo” di Acciaroli, il Circolo Nautico di Sapri, il Circolo Nautico “Portosalvo” di Mari-na di Pisciotta, l’Associazione “Vela a Tarchia” di Sorrento, il Circolo Nautico Marina di Alimuri e gli “Amici del mare” di Meta di Sorrento.La prima tappa, organizzata in collaborazione con il Museo del Mare di Bagnoli, ha visto le storiche e caratteristiche imbarcazioni un tempo utilizzate per la pesca e per il trasporto costiero di materiali da costruzione e merci, sfidarsi nella acque anti-stanti il Museo stesso, tra Nisida e Capo Miseno, per aggiudicarsi il Trofeo del Golfo dei Campi Fle-grei e la I tappa del Campionato che mira a coin-volgere sempre più appassionati di vela latina.Una ventina le imbarcazioni coinvolte provenienti da tutta la Campania e tre le prove disputate e portate a termine soltanto nella giornata di sabato poiché la mancanza di vento ha impedito lo svol-gimento delle due prove previste per la giornata di domenica.Nonostante alcuni imprevisti dovuti all’accavallar-si di altre regate organizzate dalla Lega Navale di Pozzuoli, la manifestazione velica si è svolta all’in-segna dell’allegria e della passione comune per l’antico armo e la tradizione: dunque nessun nervosismo o dissapore, nessuna smania di ago-nismo e rivalità ma soltanto sana competizione e voglia di divertirsi tra amici.Tra le vele latine si è aggiudicato la tappa il celebre gozzo sorrentino Santa Rosa di Giancarlo Anto-netti, presidente dell’Associazione “Vela a Tarchia” di Sorrento, ed organizzatore del Trofeo dedicato ad Eduardo De Martino, pittore sorrentino di fama internazionale di cui quest’anno ricorre proprio il centenario dalla morte avvenuta a Londra, che si svolgerà l’8 e il 9 settembre.Il Santa Rosa, costruito nel 1950 nei Cantieri Aprea di Sorrento, nacque come barca da pesca di una cooperativa di pescatori di costardelle ori-

Spettacolo di vele latine.

Al via la I edizione

del Circuito delle Sirene

foto di Francesco Paolo Esposito

foto di Francesco Paolo Esposito

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ginari di Crapolla, e, successivamente restaurato dall’armatore, si è fatto notare in numerose ma-nifestazioni agonistiche e culturali organizzate dal Circuito di Vela Latina, da Stintino a St. Tropez, risultando la barca più veloce del Mediterraneo.Secondo classificato tra le vele latine un altro goz-zo plurititolato O’Spestill della Compagnia della Vela salernitana, classe 1950 dai Cantieri Aprea, in origine appartenuto ad un pescatore ischitano. La barca fu appunto rilevata ad Ischia e riportata al suo originario splendore dagli armatori Carmine di Donato e Giovanni Cammarano, maestro d’ascia di Marina di Pisciotta, tra i massimi restauratori di barche in legno della regione.Sul gozzo presente anche Eugenio De Marino, Presidente del Circolo Nautico Porto Salvo diMarina di Pisciotta, ed organizzatore della regata per vele latine delle Tre Torri, confluita quest’anno del Circuito delle Sirene, prevista l’1 ed il 2 set-tembre.III classificato Punta della Quaglia, gozzo dell’As-sociazione Armata di Mare, costituita nel 2008 da ragazzi appassionati di vela latina appartenenti alle forze di polizia, che hanno portato avanti l’ac-quisto ed il restauro, curato dal maestro Giovanni Cammarano, del bel gozzo del 1961 proveniente da Palinuro.Tra le altre vele latine da ricordare la partecipazio-ne di Bisnonno Sant’Andrea con a bordo, simbolo della tradizione che continua con le nuove gene-razioni, l’equipaggio più giovane della flotta, a cui ha preso parte anche un giovane allievo del corso tematico destinato alle giovani leve tenuto presso l’Istituto Nautico Duca degli Abruzzi.

Presente anche O’castaviello di Antonio Urro, goz-zo di 21 palmi dall’affascinante storia: ritrovato semi distrutto su una spiaggia di Nerano, lì trasportato dalla mareggiata, fu restaurato con particolare at-tenzione filologica seguendo fedelmente i parametri della cantieristica sorrentina, e portato alla ribalta di numerose manifestazioni internazionali. Simbolo del Circuito delle Sirene è divenuto senza dubbio il San Giuda Taddeo, gozzo di Monte di Procida di Antonio Pugliese alla sua prima regata, con il suo particolare timone rappresentante una sirena, a ricordo dei mitici coloni greci che appro-darono sulle coste ed isole campane, e dello stret-to legame che Monte di Procida ha tutt’oggi con Itaca, città con cui è gemellata.La classifica dinghy ha invece visto la vittoria del-la barca di Gaetano Allodi della Lega Navale di Napoli e, a seguire, i dinghy del Circolo Nautico Posillipo di Mauro Giordano, grande appassionato della classe, e del figlio Romeo.Da segnalare l’appassionata partecipazione delle imbarcazioni del Circolo Dinghy di Procida. Arrivederci al 16 e 17 giugno a Salerno per la se-conda tappa del Circuito delle Sirene che vedrà la partecipazione del San Giuseppe, appartenuto ad Aymone-Cat, restaurato dal cantiere di Torre del Greco Palomba, e dell’ammiraglia della Campania Delfino costruita nel 1940 da Aprea di Torre del Greco.

www.circuitodellesirene.itgallery: www.saphiranews.it

Paola Vona

foto di Francesco Paolo Esposito

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Il bel tempo ha inaspettatamente accompagna-to lo svolgimento della prima regata dell’ ASD Peepul Sport di Napoli durante le giornate del

5-6 Maggio 2012.La manifestazione velica “I° Trofeo Peepul - Tutti Sulla Stessa Barca”, organizzata dall’ASD Peepul con la collaborazione dell’Accademia Aereonau-tica e del suo distaccamento presso l’isolotto di Nisida, si è svolta nelle acque ad esso antistanti nel golfo di Pozzuoli. L’evento, aperto alle imbarcazioni 2.4mr e Dream, è stato così suddiviso: 4 maggio - accoglienza e perfezionamento iscrizioni, 5 maggio - primo gior-no di regate, 6 maggio - secondo giorno di regate e premiazione presso pontile panoramico di Ba-gnoli. La parte organizzativa relativa alla conduzione tecnica è stata affidata ai giudici di regata Mar-co Tosello (presidente), Salvatore Rollin e Paolo la Penna. Il vento regolare e direzione SSW che ci ha ac-compagnato in questi due giorni di regata è stato costante e soddisfacente facendo svolgere re-golarmente le nr 5 prove previste in un campo di regata con un raggio di 0,350 mm(kn). Durante il primo giorno di regata sono state disputate 3 pro-ve con vento di intensità a rinforzo intorno a 8/14 kn, onda leggermente formata, corrente regolare, che ha messo talvolta a dura prova specialmente gli equipaggi delle imbarcazioni Dream; durante il secondo giorno sono state disputate 2 prove con vento da 270 di 13 nodi. Le prove si sono quindi svolte regolarmente con un’alternanza di posizioni tra i migliori velisti disa-bili e non della classe 2.4 mR come Nicola Reda-vid, Carlo Annoni, Cristian Tarasco e Elena Polo, Walter Puddu. Il trofeo è stato vinto da Nicola Redavid (1-1-1-1-1), secondo Cristian Tarasco (3-3-2-2-2), terzo

Carlo Annoni (2-2-3-3-3). Da notare che la Fondazione Gambardella ha fornito un’ imbarcazione 2.4mR all’ASD Peepul Sport per permetterle di partecipare alla regata con a bordo l’atleta cagliaritano Walter Puddu.Gli atleti senior dell’ ASD Peepul Sport, neofili di esperienza per ora, ma speranzosi di divenire pro-messe agonistiche, hanno svolto la regata con una partenza posticipata rispetto alle 2.4, sulle tre imbarcazioni Dream del sodalizio velico con la vittoria del team composto da Alfonso Esposito e Erminio Sarno. Hanno partecipato all’inaugurazione il col.Leo, il col Massimi, il cap. De Luca ed il mar. Cavallaro in rappresentanza dell’Accademia Aeronautica, il vicepresidente della Provincia di Napoli Gennaro Ferrara, il presidente della X municipalità Giorgio De Francesco, Annamaria Schena in rappresen-tanza del presidente Paolo Graziano dell’unione Industriali.Una folta folla di soci, amici, simpatizzanti e citta-dini hanno seguito la regata dalla splendida affac-ciata del pontile di Bagnoli ed hanno partecipato all’inaugurazione sotto al gazebo ivi allestito grazie al permesso della società Bagnolifutura.Si ringrazia anche la fondazione IDIS Città della Scienza per l’ospitalità offerta al seminario svolto il giorno 4 quale momento di riflessione sulle tema-tiche della ‘vela per tutti’.Si ringraziano gli sponsors che hanno gentilmen-te sostenuto le spese della ristorazione e le varie spese organizzative durante le tre giornate.Si ringraziano gli operatori ed i volontari dell’as-sociazione Peepul e fra questi un saluto in parti-colare al ten. col. Ospite, ai volontari della Croce Rossa ed al giornalista Peppe Iannicelli.

Ileana Esposito Lepre – presidentessa Peepul

I° Trofeo Peepul:

Tutti Sulla Stessa Barca

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Dopo lunghi preparativi giunge al via anche quest’anno la bella Regata delle Torri Sa-racene. Dal 2 al 10 giugno saranno circa

50 le imbarcazioni che si ritroveranno nelle acque cilentane per godersi 10 giorni di regate, eventi, feste e degustazioni. Tra le barche in regata anche Serena con a bordo Andrea Pucci, che nel febbra-io del 2000 regatò con Paul Cayard su AmericaO-ne contro Luna Rossa.Giunta alla VII edizione, la RTS sta riscuotendo sempre maggiori consensi; unica nel suo genere per le bellezze del territorio che abbraccia, prende il suggestivo nome dalle torri di guardia vicereali che costellano la costiera vesuviana, amalfitana e cilentana, di cui la regata promuove il recupero e la valorizzazione. Non si tratta di una regata solo bella da vivere ma anche di un forte impegno dal punto di vista ago-nistico, si partirà dal Marina di Stabia il 2 giugno con arrivo a Sapri, il ritorno sarà il 9 giugno da Sapri a Punta Campanella. Dal 3 all’8 gli equipaggi saranno impegnati nel golfo di Policastro con le

regate, le gare culinarie, le serate ad hoc, senza tralasciare le escursioni, come di consueto quel-la a Punta degli Infreschi, e le gite culturali, ad esempio all’Area Archeologica di Santa Croce. (il programma completo si trova sul sito della mani-festazione).Previsti premi per le regate infrasettimanali e quelle volanti, oltre che per le due lunghe e per la regata nel suo complesso. Quest’anno la Lega Navale di Sorrento si unisce al Cicolo Nautico di Sapri nell’organizzazione della settimana, con la colla-borazione delle Lege navali di Scario e Pozzuoli ed il Club Nautico di S.Marco di Castellabate.Sarà poi possibile seguire tutte le imbarcazioni con un sistema di tracking, inaugurato lo scorso anno, tramite l’uso di smarthphone e di google; sistema che chiaramente può fungere anche da ulteriore misura di sicurezza in mare.Per il programma completo e le classifichewww.regatatorrisaracene.it

Claudia Campagnano

Tutto pronto per la Regata

delle Torri Saracene

Una cinquantine

le barche partecipanti

Momenti della Regata delle Torri Saracene 2010

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Poco dopo le 20 Nilaya (BEL) ha tagliato la li-nea d’arrivo posta davanti a Marina Grande, a Capri. Ha impiegato poco più di 26 ore per

percorrere le circa 300 miglia della Leg 2 della Ro-lex Volcano Race 2012, sulla rotta Capri-isole Eolie-Capri, con periplo delle isole di Salina, Vulcano e Stromboli, selvaggio arcipelago a nord della Sicilia, patrimonio dell’Unesco. Una regata difficile affron-tata in condizioni meteo impegnative, con mare for-mato e venti forti che hanno messo a dura prova gli equipaggi delle 14 imbarcazioni. Due sono stati infatti i ritiri - Wild Joe (HUN) e ISMEF (ITA) – dovuti proprio a guasti tecnici conseguenti alle difficili con-dizioni di navigazione. «La partenza è stata brutta, racconta Filip Balca-en, armatore di Nilaya, intervistato al momento dei festeggiamenti in banchina. «Nilaya è la barca più

Rolex Volcano

Race2012

I Line Honours a Nilaya,

primo sulla linea d’arrivo

a Capri

foto - Rolex/Borlenghi

A seguirlo Y3K che taglia l’arrivo alle 0.23, e Jethou (alle 20.46). Gli altri arrivi diluiti per tutta la notte.

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grande della flotta e non è certo rapida nel reagire alle manovre quando c’è poco vento. Proseguen-do verso sud, prima di arrivare alle Eolie, il vento ha toccato i 39 nodi e qui abbiamo potuto prendere facilmente la guida della flotta posizionandoci da-vanti agli equipaggi più agguerriti. Jethou è passa-to in testa quando già navigavamo nell’arcipelago, continua Balcaen, e, una volta raggiunta Strom-boli, il vento è quasi completamente calato. Su-bito dopo siamo riusciti nuovamente a rimontare su Jethou e Y3K che sono quindi rimaste indietro per il resto del percorso». Sotto la guida del tatti-co Bouwe Bekking, Nilaya ha da quel momento mantenuto il comando della flotta. Una ventina di minuti dopo i Line Honours di Nilaya, è stata la vol-ta di Y3K, Wally 100 dell’armatore tedesco Claus-Peter Offen (presidente dell’IMA, la International

Maxi Association che organizza l’evento insieme allo Yacht Club Gaeta E.V.S. e allo Yacht Club Capri). Mentre i colori di un bellissimo tramonto infiammavano la costa, il terzo arrivo, Jethou, il 60 piedi di Sir Peter Ogden (GBR, alle 20.46). Quarto arrivo in tempo reale E1, alle 23.33, la barca bat-tente bandiera austriaca, armatore Aegyd Pengg.Un lungo intervallo si è frapposto tra questi e i suc-cessivi arrivi, che sono ripresi quasi all’alba, con l’arrivo di Berenice Bis, Swan 80 di Marco Rodolfi con Tiziano Nava alla tattica, e di Caol Ila (USA).

Ufficio stampa Rolex

foto - Rolex/Borlenghi

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La riuscita dell’evento Nazionale d’Area Mi-nialtura, si è espressa nell’entusiasmo dei partecipanti dimostrato con un Hip Hip

Hurrà al Comitato Organizzatore, lo stesso che da due anni cura il Campionato Zonale del Golfo di Napoli della stessa categoria.Ha dovuto battere ventidue equipaggi Garopera PKC, l’este 24 di Massimiliano Cappa. Al timone suo fratello Raimondo, che si è laureato Campio-ne dopo cinque bellissime prove combattute tra sabato e domenica con venti da sud. L’onda for-mata da uno Scirocco di circa 15 knt, con punte a 18 ha accompagnato gli equipaggi nelle tre prove di sabato 5 maggio, rendendo pericoloso qualche incrocio:Ocappa, il protagonist di Egidio Robor-tacci, ha terminato il campionato alla poppa della seconda prova, quando, agganciato il sartiame a Garopera che risaliva di bolina, si e’ ritrovato privo dell’albero, per fortuna senza alcun danno per gli equipaggi. Cielo grigio, qualche goccia di pioggia, annullata una prima prova poco dopo la parten-za per il grosso calo d’aria, domenica si è dovuto attendere un po’ perché un generoso Libeccio re-

galasse un inaspettato cielo terso e consentisse ancora tanta competizione. Due prove, un cambio di percorso, tanto match race tra Garopera PKC e Mary Poppins di Claudio Polimene. Spettacolo di ingaggi e recuperi anche tra Sparviero dell’Ac-cademia Areonautica e Noi di Notte di Saverio Bifulco, a bordo Alberto Grippo, tra gli sponsor della manifestazione con North Sails, che hanno terminato rispettivamente secondo e terzo. Primo, tra i Meteor, Rosita Gioielli di Sergio Giusti, che ha preceduto Titina La Strega di Raffaella Borriello ed il Campione Italiano Minialtura in carica, Zefiro di Leonardo Ricci.Il Comitato Organizzatore, sostenuto da Nero espresso, ha accolto gli iscritti con un cocktail di benvenuto Venerdi e Sabato con una cena riscal-data dalle note Jazz del Pino Tafuto trio, a cura del Pozzuoli Jazz Festival, al Club Nautico della Vela, tra i Circoli Organizzatori, con il Circolo Nautico di Torre del Greco, le sezioni di Napoli e Pozzuoli della Lega Navale, e la Marina Militare.

Antonella Panella

Eolo a favore, Garopera PKC

si aggiudica il titolo

Nazionale d’Area.

Un corale

Hip Hip Hurrá per il comitato organizzatore

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regata - minialtura

Un week-end di sole e vento ha fatto da cor-nice alla 3° edizione della Coppa Serapide, regata velica di minialtura organizzata dalla

LNI Pozzuoli, e valida come V° prova del Campio-nato Minialtura del Golfo di Napoli 2012.Le barche iscritte al Campionato si sono ritrovate alle 12,25 di Sabato 12 Maggio nell’area antistan-te il pontile Italsider, per disputare le consuete 5 prove nel’arco dei due giorni di regate.Un vento moderato da ovest, intorno agli 8 nodi, ha consentito lo svolgimento di 3 prove nella gior-nata di Sabato. Nella categoria ORC si è assistito ad un testa a testa avvincente tra i due Este 24 presenti, che si sono marcati da vicino durante tutte le miglia di gara, mettendo a dura prova i tattici e gli equipaggi per sfruttare fino all’ultimo refolo di vento che consentisse di primeggiare sul rivale. Alla fine Garopera pkc di Massimiliano Cap-pa, R.Y.C.C. Savoia, ha avuto sempre la meglio su Mary Poppins di Claudio Polimene, aggiudi-candosi tutte e tre le prove di Sabato. Nella Clas-se Meteor, Zizze’ pacchiana di Sergio Giusti, del

C.N. Torre del Greco, si è aggiudicata due delle tre prove davanti ad Angela di Vincenzo Panella, LNI Napoli, che però si è rifatta nella terza invertendo l’ordine di arrivo.Nel pomeriggio le barche sono rientrate ospiti nella base nautica della LNI Pozzuoli dove gli equipag-gi sono stati rifocillati con un energico rinfresco, giusto premio dopo le faticose ore a mare, ed i fortunati presenti si sono potuti rilassare grazie an-che all’encomiabile accompagnamento musicale offerto dal Pozzuoli Jazz Festival.La giornata di domenica è stata caratterizzata da un maggiore vento da Sud che comunque non ha mai superato i 15 nodi. Nelle due prove in pro-gramma Garopera Pkc ha vinto entrambe le man-che in classe ORC mentre tra i Meteor una vittoria è andata a Yanez e l’altra a Zizze’ pacchiana.Gli equipaggi si incontreranno in giugno in occa-sione della premiazione del Campionato.

Uffico Stampa Campionato Minualtura del Golfo di Napoli

Pozzuoli saluta la seconda edizione del campionato zonale minialtura con la Coppa Serapide

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4Dopo la splendida vittoria al Cam-

pionato Italiano J24, conclusosi pochi giorni prima nel medesimo

campo di regata di Cannigione, Ita 416 La Superba, il J24 del Centro Velico di Napoli della Marina Militare con i marsa-lesi Ignazio Bonanno (timoniere), Simo-ne Scontrino (tailer) e Francesco Linares (drizze), il ragusano Alfredo Branciforte (prodiere) e lo spezzino Massimo Ghe-rarducci (tattico/centrale), si sono ag-giudicati con una giornata d’anticipo anche il Campionato Europeo J24, con-fermando la grinta, la professionalità e la determinazione.Argento per i tedeschi di Ger 5420 Ro-toman con Kai Mares, e bronzo per il portacolori del Club organizzatore, Ita 405 Vigne Surrau.Ottimo quarto posto, ad un solo punto dal podio per il carrarino Pietro Diaman-ti, Capo Flotta del Golfo dei Poeti, che con il suo Ita 212 Jamaica ed un finale di Campionato in crescita ha preceduto i temuti greci di Dimitrios Atsiadis con Gre 5239. “Quando si vince con una giornata d’anticipo, il bilancio non può che es-sere positivo!” ha commentato scher-zosamente il Sottocapo Gherarducci “Ho avuto un grande supporto da tutti i ragazzi che mi hanno sempre messo nella condizione migliore. Siamo stati veloci in tutte le situazioni. Non è una singola persona a far vincere una regata ma tutto l’equipaggio: io do le indicazio-ni ma poi è tutto il gruppo ad agire. Con Ignazio e Simone la prima bolina, e con tutti gli altri nel prosieguo della regata.. abbiamo sempre capitalizzato i risultati e gestito bene tutto il Campionato. Il se-condo giorno, per me, è stato il più dif-

La Superba: Bonanno

e il suo equipaggio,

neo campioni tricolore,

vincono anche il

Campionato Europeo

J24 con una giornata

d’anticipo.

foto di Antonio Mannu

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ficile mentre il terzo avevamo come obiet-tivo mantenere il vantaggio sul tedesco, e ci siamo riusciti al meglio.” “Nelle andature di poppa la pressione de-gli avversari è stata tantissima: la scia della barca vicina che aumenta.. il suo rumore mette adrenalina e voglia di fare sempre meglio. Ma noi siamo sempre stati nel po-sto giusto” ha aggiunto il Sottocapo Scon-trino.“Sono convinto che il fattore vincente è stata la sintonia fra l’equipaggio: ognuno di noi ha dato il massimo.” è il commento del Sottocapo Ciccio Linares “Non era facile mantenere la concentrazione al massimo per quasi quindici giorni: siamo un gruppo forte di testa e questo ci ha premiato. Un pensiero per questa bella vittoria a mio fi-glio Giulio, nato lo scorso 18 febbraio, che non vedo l’ora di riabbracciare.” “Credo che in questi due anni” ha conclu-

so il II Capo Branciforte “abbiamo fatto un bel passo in avanti. Siamo molto contenti ma speriamo di migliorare ancora e poter andare al Mondiale J24 che si svolgerà il prossimo settembre nell’Ontario e dove sono previste centoventi barche.” Dopo nove combattutissime regate di-sputate nel magico scenario del Golfo di Arzachena si è così concluso il Campiona-to Europeo J24 che ha registrato un vero record di partecipazione con ben qua-rantasette equipaggi in acqua in rappre-sentanza di sette Paesi (Germania, Gran Bretagna, Grecia, Principato di Monaco, Svezia, Ungheria e Italia), oltre a Stati Uniti (con Mike Ingham e Usa 5488, argento al Mondiale 2011 e portacolori del Roche-ster YC, circolo che ospiterà il prossimo Mondiale J24) e Brasile (con Bra 37 Bru-schetta, campione del mondo in carica).Ufficio stampa classe j24 Paola Zanoni

foto di Max Giorgioni

foto di M. Trainotti

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news dalla classe j2

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www.j24.it

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Un’altra affascinante interpretazione del mare e della sua generosità, in termini di bellezza e fusione con la

natura, è offerta dal Safari Foto Sub, una disciplina che esiste da oltre trent’anni, non nota a tutti, che coniuga la passione per il mare, vissuto in immersione, contemplando e “pescando” con un “click” le specie che lo abitano, sostituendo la fiocina ed il coltello con una compatta od una reflex.Uno sport affascinante e moderno, pratica-bile con pochi mezzi, certamente utile per trasmettere anche ai più giovani la cultura, la conoscenza ed il rispetto per l’ambiente marino.Una disciplina agonistica riconosciuta dalla FIPSAS, che segue un regolamento com-plesso e molto tecnico.Le gare, infatti, prevedono quattro catego-rie diverse a seconda che si eserciti in ap-nea o ara, e che si utilizzi una reflex od una compatta.Lo scopo è quello di riuscire a fotografare il maggior numero di specie di pesce pos-sibile, riconoscendone il nome. Una giuria abilitata dalla federazione, composta da biologi, praticanti, esperti di fotografia su-bacquea, valuta il grado di difficoltà dello scatto in funzione della natura e diffusione della specie “catturata”: una specie rara premia con un punteggio molto alto, mentre un pesciolino lento o fermo restituisce un punteggio basso. Ne consegue che il fasci-no di questo sport è nel coniugare aspetti biologici, artistici ed atletici con la passione

per il mare, per la fotografia e l’immersione, nonché, dato l’inesistente impatto ambien-tale, la possibilità di accedere e godere del-le Aree Marine Protette con cui è assoluta-mente compatibile questa attività.Costituisce per esempio, l’occasione per visitare le antiche rovine della città di Baia, in Campania, da secoli custodita dal mare. Il 16 Giugno, infatti, la sezione della Lega Navale di Pozzuoli ospiterà per il secondo anno consecutivo, una delle gare di sele-zione per il Campionato Italiano di Safari Foto Sub, che si svolgerà proprio nel Par-co Archeologico di Baia. I partecipanti cer-cheranno di immortalare tutto d’un fiato i nuovi “abitanti” dell’antica città romana, stupendosi di come la natura faccia rivivere le strade romane. Non tutti forse saranno fortunati come Francesco Chiaromonte, istruttore della LNI di Pozzuoli, che nell’ul-tima competizione, svolta a Messina, dopo quattro ore di gara, ha catturato un attimo d’amore tra Guazzetta e Chiaromonte, due tordi pavone, che gli hanno regalato un ter-zo posto assoluto. Nella trasferta siciliana si sono distinti altri due campani: Antonio Mo-linaro, che ha fotografato una specie rara di ghiozzo, ghiozzo fallace, e Giampiero Li-guori, già campione italiano a squadre. “La soddisfazione, ovviamente di aver effettua-to un bello scatto ma anche di aver battuto, ciascuno di noi, i campioni italiani in carica” - ha commentato Chiaromonte.

Antonella Panella

Safari Foto Sub: un’altra

interpretazione del mare

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La LNI Pozzuoli per promuovere questa disciplina ha immagi-nato un programma didattico basato su un ciclo di lezioni teori-co-pratiche, strutturate secondo lo schema sottostante:

Lezioni di teoria

1) Introduzione ed attrezzature 2) Cenni di fisica; la compensazione; cenni di fisiopatologia; la respirazione e la sincope.3) Tecniche fotografiche.4) Biologia marina 1 (gobidi e blennidi)5) Biologia marina 2 (sparidi)6) Biologia marina 3 (labridi)7) Biologia Marina 4 (serranidi ed altre specie)

Lezioni di pratica in bacino delimitato (piscina)

1) Esercitazioni di nuoto ed acquaticità 2) Esercitazioni di nuoto a corpo libero e con attrezzatura.3) Esercitazioni di nuoto e capovolte.4) Esercitazioni di nuoto e nuoto in immersione a corpo libero.5) Esercitazioni di nuoto e nuoto in immersione con attrezzatura.6) Esercitazioni di nuoto e riepilogo esercizi.

Lezioni di pratica in mareAlmeno due uscite con esercitazioni fotografiche con verifica collegiale delle immagini scattate.

NUMERO MASSIMO DI PARTECIPANTI 10 allievi

REQUISITI:Acquaticità di base.Certificato medico/sportivo per la pratica dell’attività subacquea non agonistica.

LNI Pozzuoli via Celle 21, Pozzuoli

Tel: 081 3030063e-mail:

[email protected] [email protected]

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regata

È terminata il 30 aprile con la vittoria di Fetch IV la Est 105, regata organizzata dal Cus Bari, nell’ambito della organizzazione Terradama-

re alla sua 8^edizione.Una regata internazionale che ha il suo warning si-gnal nelle acque baresi e termina in Montenegro, ad Herceg Novi, la cui classifica è valida per il Giro di Puglia di Vela d’Altura.Oltre cinquanta le imbarcazioni iscritte, un po’ in calo rispetto alle previste a causa del momento economico certo non favorevole a cui si sono ag-giunti i seri danni che il vento forte ha provocato il mese precedente a diverse imbarcazioni baresi.Per 90nm le imbarcazioni hanno navigato con un vento costante che ha mollato giocando a rimbal-zare tutta la notte, dove si è svolto un bellissimo te-sta a testa tra Idrusa, barca favorita, a bordo il team Montefusco Sailing Project, ed il vincitore , il Fetch IV di Michele Scianatico, del North Sails Project, al

timone Daniele De Tullio, alla tattica Claudio Arbo-rea. Separati, si sono rincontrati nel canale approc-ciando uno dall’alto, l’altro dal basso, ma sebbene a tagliare per primo in reale sia stato Idrusa, che vedremo correre alla prossima Arc, in compensato ha la meglio Fetch IV che vince overall, in classe Maxi regata e crociera.Rivedremo correre la barca di Scianatico ad un altro noto appuntamento pugliese, la Brindisi Corfù.Una regata internazionale che abbatte le frontiere la Est 105. In essa infatti si è inserito il progetto “Una regata per vincere il disagio”, promosso da Velaki per intervenire sui portatori di handicap attraver-so la pratica dello sport velico. Così preparato nei quattro mesi precedenti, l’equipaggio di disabili, ac-compagnati da alcuni operatori, ha preso parte alla regata arricchendosi di una bellissima esperienza.

a.pa.

Est 105:appassiona con Fetch IV e IdrusaIl team di De Tullio la spunta su Montefusco.

foto di Antonella Battista

foto di Antonella Battista

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La luce: ecco cosa distingue un faro dall’altro durante la notte, una sequenza di lampo ed eclisse. Alcuni fari lanciano

un unico lampo, intervallato da una lunga eclis-si, altri ne lanciano due, o tre, sempre intervallati dall’eclisse, altri fari, oltre al lampo bianco, lan-ciano anche un lampo verde e uno rosso, per segnalare zone di particolare pericolo, mentre ci sono fari che mantengono una luce bianca fis-sa. Questo dipende dalla loro posizione e dalla loro funzione. L’illuminazione dei fari ha avuto un’evoluzione molto lenta. Prima è stata usata la legna, sicu-ramente il combustibile più abbondante e più facile da trovare, in seguito il carbone, ma era di breve durata e non abbastanza luminoso. Al-tri problemi erano rappresentati dal vento che spegneva la fiamma, e dal fumo che la oscu-rava. Intorno al 1200 fu installato il vetro sulle lanterne, e i fari, finalmente protetti dagli agenti atmosferici, assunsero un aspetto più simile a quello che conosciamo. Questo permetteva di usare combustibili diversi come candele di cera e di spermaceti, il prezioso grasso estratto dal-le teste dei capodogli, oppure olio di oliva o di balena, a seconda delle latitudini. Questo ve-tro però era spesso, opaco e difficile da pulire. Solo nel ‘700 il vetro si evolve e diventa simile a quello in uso oggi. Era indispensabile rendere i fari sempre più luminosi in modo che la loro luce si distinguesse da quelle della costa dove stavano crescendo nuove città e nuovi porti. Nel 1782 il fisico svizzero Aimé Argand (1755-1803) costruì un bruciatore circolare costituito da 10 stoppini alimentati ad olio della durata di 10 giorni, posizionato in modo tale che l’aria veni-

I fari e la loro

evoluzione attraverso

i secoli:l’illuminazione

(terza parte)

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foto di Suso Rubio

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va convogliata verso l’alto, rendendo la luce più visibile. Alla fine del ‘700 lo svedese Jonas Nor-berg (1711-1783) mise a punto un sistema di specchi rotanti che ampliavano la luce, azionati da un meccanismo ad ingranaggi e contrappesi manovrato a mano. L’orologiaio francese Ber-trand Carcel (1750-1812) perfezionò nel 1800 la lampada di Argand progettando una lampa-da formata da più stoppini concentrici. Questo sistema d’illuminazione rimase in uso per molto tempo, fino all’arrivo delle lenti di Fresnel. Au-gustin Jean Fresnel (1788-1827), un ingegnere civile specializzato nello studio della rifrazione della luce, nel 1822 progettò una lente a rifrazio-ne che sperimentò con successo per la prima volta nel faro francese di Le Corduan. Questa lente innovativa è basata in realtà su un principio molto semplice: ha una forma vagamente ovale e una serie di anelli prismatici (catadiottrici) posti nella parte superiore e nella parte inferiore inca-nalano i raggi luminosi verso il centro, dove una lente a occhio di bue li raccoglie e li proietta ver-so l’esterno. All’inizio queste lenti erano molto pesanti e si poneva il problema della loro rota-zione. Il francese Bourdelles risolse il problema posando dei galleggianti in un bagno di mercu-rio, sistema che in seguito è stato abbandonato a causa della sua tossicità, ed è stato attivato il sistema a ingranaggi con i pesi di cui si è parlato prima, finché, con il tempo, si è arrivati ai motori elettrici e ai cuscinetti a sfere. Le lenti di Fresnel, sia pure modificate e alleggerite nel tempo per renderle più maneggevoli, sono installate an-cora oggi in tutti i fari del mondo. Nonostante questa innovazione restava sempre il problema del combustibile poichè i fari funzionavano an-cora ad olio, che era costoso e richiedeva un continuo controllo. Nella prima metà dell’ 800 si utilizzava anche il gas ricavato dal carbone, un

procedimento inventato dallo scozzese William Murdoch (1754-1839). Nel 1859, negli Stati Uniti, arrivò il petrolio e questo cambiò il sistema d’illuminazione dei fari che cominciarono a fun-zionare con oli estratti dal petrolio, soprattutto a base di paraffina che, abbinati alla lampada di Argan, dettero ottimi risultati. Nel 1885 l’au-striaco Carl Auer Welsbach (1858-1929) inven-tò quella che poteva essere la prima lampadi-na, si trattava di una reticella di seta ricoperta di metallo alimentata da una miscela di gas di carbone e aria prima, e con altre miscele di gas in seguito, che, diventando incandescente, pro-duceva una fiamma molto luminosa. Nel 1892 la scoperta dell’acetilene, un composto chimico d’idrogeno e carbone, portò una grossa innova-zione nell’illuminazione dei fari, permettendo di illuminare anche quelli molto isolati. La sua lumi-nosità si dimostrò nettamente superiore a quella di tutti i combustibili usati fino ad allora, ed era anche infinitamente meno costosa, anche se richiedeva qualche precauzione. La tecnologia si stava evolvendo e, con il passare del tempo, tra la fine dell’ 800 ed i primi anni del ‘900 co-minciò l’elettrificazione dei fari, che fu comple-tata solo molti anni dopo. Per i fari in alto mare sono stati utilizzati generatori elettrici a motore e, in seguito, pannelli solari. Anche le lampadine hanno subito modifiche fino ad arrivare ai bulbi alogeni da 1000 Watt, usati attualmente in quasi tutti i fari. Il faro non è solo uno strumento do-tato di una segnalazione ottica luminosa, è una sentinella del mare, il suo fascio di luce dice alla nave che passa “Stai attento, vira e destra, o a sinistra, qui c’è un pericolo serio, gira alla larga”.

Annamaria “Lilla” Mariotti

www.ilmondodeifari.com

Lenti di Fresnel foto di Annamaria “Lilla” Mariotti (dal Museo di Rockland, Maine)

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Un grande trionfo per la città di Amalfi, la cui squadra, dopo otto anni, è riuscita ad aggiudicarsi al photofinish l’ambito

trofeo, lasciandosi indietro nell’ordine Venezia, Pisa e Genova. Ed è proprio nelle acque della costiera che si è disputata il 3 giugno questa 57° edizione.Già negli anni 40 del ‘900 il pisano Mirro Chiave-rini e l’amalfitano Francesco Amodio proposero il disputarsi di una regata remiera che ogni anno ricordasse i fasti delle quattro città marinare, ospitata a turno da ognuna di ease. La pro-posta fu accolta nel 1955, quando fu stipulato l’atto costitutivo dell’Ente Regata delle Quattro Repubbliche Marinare.Secondo la tradizione quattro galeoni, costrui-ti in vetroresina, su modelli del XII secolo, del-la lunghezza di 11 metri, si disputano la regata con a bordo 8 vogatori (4 della città per cui ga-reggiano e 4 della regione), ed un timoniere.Si sono viste così contendersi il trofeo, realizza-to nel 1956 dalla scuola orafa fiorentina, il ca-vallo alato di Amalfi, l’aquila imperiale di Pisa, il leone di San Marco di Venezia ed il drago di San Giorgio di Genova, simboli scolpiti sulla prua di ciascuna imbarcazione. Anche le bandierine di poppa ed i colori dello scafo, come di consueto, hanno reso possibile distinguere la città: di az-zurro era vestita Amalfi, di rosso Pisa, Genova in bianco e la Serenissima in verde.Matteo Castaldo, Luigi Amendola, Fabio Infi-mo, Emanuele Liuzzi, Rosario Agrillo, Alessan-dro Addabbo, Luigi Lucibello e Paolo Mennella, questi i nomi degli otto vogatori che, guidati dal timoniere Vincenzo Di Palma, sono scesi in ac-qua per difendere i colori amalfitani, sul percor-so di 2000 metri in linea, con partenza dal Capo di Vettica, dove sorge una torre vicereale del XVI

Storica Regata delle

Repubbliche Marinare.Il trofeo torna

ad Amalfi.secolo, ed arrivo alla Marina Grande di Amalfi, portando a casa la vittoria.La festa è stata bella però non solo per gli spor-tivi, infatti, qualche ora prima della regata, tutta la popolazione è stata coinvolta nel corteo sto-rico rievocativo. I figuranti, circa 300, abbiglia-ti con costumi ideati dallo scenografo del San Carlo Roberto Scielzo, hanno dato vita alla rap-presentazione della società amalfitana dell’anno mille. E così dal popolo alla magistratura, dai mi-litari ai marinari e rematori, tutti hanno celebrato in corteo il matrimonio del figlio del duca, che diveniva così maggiorenne e prendeva parte alla vita politica.Moltissime anche le manifestazioni collatera-li legate a questa manifestazione, dal villaggio del mare aperto fino a fine manifestazione, a concerti e convegni di interesse nautico a rega-te veliche e remiere. Tra gli altri il convegno “La Cultura salverà l’Italia”, durante il quale la città di Amalfi ha ufficializzato la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura.Per chi invece in quei giorni non si è potuto trovare ad Amalfi, fino al 20 giugno ci sarà la possibilità di visitare la mostra “Eolo nelle rose dei venti” con l’esposizione di carte nautiche dal XVI al XIX secolo, allestita all’arsenale del-la Repubblica (largo Cesareo Console 3 www.museoarsenaleamalfi.it), provenienti dalla colle-zione Gianni Brandozzi. Si delinea tramite questi documenti il territorio del Regno di Napoli, dello Stato della Chiesa e dell’intero suolo italiano. Tra queste la più antica è una “Rosa dei Venti” Italiana a 32 Venti, esemplare manoscritto con inchiostro di noce di ferrogallico datato 1477.

Claudia Campagnano

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Spazio alla Vela Latina anche durante la Regata delle Repubbliche Marinare. Sabato 2 ha difatti preso il via il radu-no con veleggiata, tra Amalfi e Capo di Conca, dei gozzi di carpenteria in legno armati a Vela Latina.A pomeriggio invece le Vele latine ad Atrani, hanno sfilato in parata lungo co-sta ed ormeggiato al tramonto alle luci delle lampare.La domenica poi son tornate a regata-re tra Capo di Conca e Amalfi, ormeg-giando alle 17 nelle acque prossime al traguardo della Regata Storica.

Equipaggio di Amalfi in gara

Gongalone del Corteo Storico di Amalfi- rivisi-tato dal Maestro Mario Carotenuto. Allegoria di Amalfi. “Una donna bella vestita riccamen-te di broccato assettata ad una Seggia con un Leone in grembo et una palla seu un mon-do in mano significando Amalfe essere bella e forte di sito e di gente” o Ninfa Amalfi, simbo-leggia la nobiltà e la comunità amalfitana. In alto, il più antico stemma del Ducato con la banda, in basso la croce ottagona, divenuta poi emblema dell’Ordine di S. Giovanni di Ge-rusalemme (ora di Malta) e la bussola nautica.

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Fine giugno e come di consueto ritorna l’attesissimo appuntamento con le vele d’epoca a Napoli. C’è da chiedersi che

effetto faranno agli occhi degli spettatori del lun-gomare queste belle ed imponenti barche, dopo i velocissimi catamarani della Coppa America. L’appuntamento è dal 27 giugno al 1 luglio, al Real Yacht Club Canottieri Savoia che, in colla-borazione con la Marina Militare Italiana, l’Asso-ciazione Italiana Vele d’Epoca e l’Associazione Italiana Classe Dragone, organizza questo IX raduno di Vele d’Epoca a Napoli, Trofeo Ban-ca Aletti, main sponsor della manifestazione. Trofeo assegnato allo yacht d’epoca (con co-struzione anteriore al 1950) o classico (con co-struzione anteriore al 1976), che otterrà il miglior tempo compensato risultante dalla somma dei tempi compensati ottenuti nelle diverse prove. Quattro in totale: tre regate su boe e una lunga da Napoli a Massa Lubrense e ritorno, senza dimenticare la consueta parata navale.Torneranno quindi a sfidarsi nel golfo delle vec-chie conoscenze Lulworth, Cholita, Italia, La Spina, Orianda, Patience, Stormvogel, The Blue Peter, Tirrenia II, Varuna, solo per citarne alcu-ne, e la flotta della Marina Militare al completo con Stella Polare, Capricia, Chaplin, Grifone, Corsaro II; quest’anno è attesa anche la nave scuola Palinuro. Tra le new entry Ea, un Marconi cutter del 1952 - in triplo fasciame di mogano incrociato su ordinate di frassino - costruito dal Cantiere Baglietto di Varazze, il cui progetto si rifà ai piani dell’inglese Laurent Giles. Una barca che per tre volte ha vinto la Giraglia in reale, si presenta a Napoli con un restauro eseguito a Imperia nel cantiere Sibma nel 2006.Anche quest’anno verrà disputata la Coppa d’Oro Eduardo Pepe dedicata ai Dragoni Clas-sici (costruiti entro il 1972 compreso), introdotta con grande successo solo nella passata edizio-ne, alla quale si iscrissero ben dieci imbarcazio-ni, capitanate dai primi due esemplari costruiti in Italia, Ausonia ITA-1 e Blue Mallard ITA-2. La Coppa sarà assegnata al primo classificato tra questi monotipi, nati in Norvegia nel 1929, dopo quattro prove su boe.Istituita sempre lo scorso anno, dal Savoia e dalla Marina Militare, la Coppa triennale conse-

cutiva Angelo Lattarulo, in ricordo dell’Ammira-glio Lattarulo, già Comandante del Vespucci, direttore di Marivela, consigliere FIV e presiden-te della Sezione Nuoto Salvamento della FIN, assegnata allo yacht 1° classificato in tempo compensato della regata lunga.Side sponsor Marina Yachting che assegnerà il consueto Premio Eleganza alla barca e all’equi-paggio che risulteranno più fedeli allo spirito e allo stile dello yachting in occasione della con-sueta Parata Navale.Sostenitori ancora della manifestazione il Bir-rificio Sorrento ed il Tarallificio Leopoldo, che offriranno birra e taralli al rientro dalle regate; ed ancora il comune di Napoli e l’Associazione Italiana Vele d’Epoca, che patrocinano la mani-festazione.

www.leveledepoca.it

Claudia Campagnano

Torna l’incanto delle vele

d’epoca a Napoli.

Il Trofeo Banca letti

Pippo Dalla Vecchia - foto di Francesco Rastrelli

foto di Francesco Rastrelli

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foto di Francesco Rastrelli

foto di Francesco Rastrelli

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Qualcuno lo ricorda ancora lì, in quello spec-chio di mare del lido Astarita, a segnare col

gesso le distanze tra una boa e l’altra per crono-metrarsi in 50 metri di delfino o farfalla. E poi via, a stile libero, fino allo scoglio dei Tre fratelli. Virare e tornare. Ogni giorno, d’estate come d’inverno. Fritz Dennerlein era solito allenarsi così, agli albo-ri della sua grande carriera di nuotatore olimpico e pallanuotista del celebre circolo napoletano dei Canottieri. Domenica 15 luglio, quel chilometro e mezzo di mare, precisamente dalla spiaggia “Po-stali” a Capo La Gala, diventerà “il miglio azzurro Fritz Dennerlein”, così intitolato proprio in occa-sione del ventennale dalla tragica scomparsa del grande campione a soli 56 anni, per un incidente stradale. Ad annunciarne l’apertura, il sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque, e l’assessore al turismo locale Antonio Di Martino.Il progetto prevede la creazione di un’area mari-na consacrata al nuoto e allo sport, ben delimi-tata da boe visibili a lunga distanza ed interdetta al passaggio di qualsiasi natante. Una serie di cartelloni e didascalie sia sulla battigia che in ac-qua, avvertirà bagnanti e turisti dell’importanza simbolica di questi luoghi, frequentati fin dagli anni Cinquanta da Dennerlein.

Nato a Portici nel 1936 da madre rumena e pa-dre tedesco, il futuro “airone d’Italia” si trasferì a Vico già nel 1947. In assenza di piscine in paese, scelse di allenarsi in mare, assieme a suo fra-tello maggiore Bubi e gli amici Giuseppe Volpe e Antonio Astarita. Fu durante uno dei tanti test di velocità, scatto e simulazioni di virate a bordo vasca (senza l’ausilio di alcun punto d’appoggio) che fu notato e “coscritto” da un socio del circolo Canottieri. Da allora iniziò la sua scalata di nuo-tatore (detentore nel 1962 del record europeo di 200 metri a farfalla in 2 minuti e 12 secondi), pal-lanuotista e futuro allenatore del team Settebello. A metà luglio inoltre, l’inaugurazione del Miglio azzurro coinciderà con la tappa finale della prima edizione di “Eco Onda”, gara di nuoto in parten-za il 10 luglio, da Positano a Vico Equense. Il per-corso è lungo quarantaquattro chilometri e scan-dito in cinque tappe in altrettanti giorni, toccando tutti i principali comuni costieri. A contendersi la vittoria finale, tre nuotatori vicani, Marco Cuomo, Paolo Santalucia e Luca Castellano.

Paolo De Luca

Il miglio azzurro

Fritz Dennerlein

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Tempo di mare, sole, prova costume, ab-bronzatura dorata e sport all’aria aperta. Chi desidera tutte queste cose insieme

oppure anche solo una di queste è subito ac-contentato. Che ne dite di giocare a beach ten-nis sulla spiaggia oppure direttamente in centro città? In Campania si può praticare questo sport, ma anche disputare delle vere e proprie partite affrontando agguerriti avversari nelle tappe del Beach Tennis Campania Tour. Prendete l’agenda è incominciate a fissare due date, 9 e 10 giu-gno, giornate dedicate alla tappa casalinga del tour. L’appuntamento per tutti i giocatori muniti di racchettoni in grafite e palline depressuriz-zate è al Circolo Palepolis, sito all’interno del-la Mostra D’Oltremare dove, a partire dalle 10, s’inaugurerà la prima tappa ufficiale FIT con il torneo Open DM e DMX Sebs (seconda tappa del Beach Tennis Campania Tour, la prima si è tenuta lo scorso 19 maggio al Lido Vittoria Club di Licola). Quella di Fuorigrotta è la prima struttu-ra in centro città nata dalla volontà di un gruppo di giocatori campani che hanno creduto in un progetto e sono riusciti a portarlo a termine. Due mesi fa, ad aprile, hanno siglato un accordo con il presidente Roberto Mele del Circolo Palepolis che ha dato in gestione alla Beach Tennis Cam-pania i due campi da tennis della Mostra, oggi diventati tre campi da beach tennis. L’impianto di Fuorigrotta consente anche di praticare questo sport durante tutto l’anno, non limitandolo alla sola stagione estiva ed inoltre si può giocare an-che dopo il tramonto; il circolo è aperto, infatti, tutti i giorni, dalle 13 alle 22. Il tour proseguirà, poi, con altre tre tappe: il 23 e 24 giugno con

il torneo FIT Open DM, DF, DMX e singolare e, per quest’occasione, si tornerà alla base, al Lido Vittoria Club, struttura all’avanguardia dotata di cinque campi stabili gestiti dall’unica associazio-ne di Beach Tennis della Campania (affiliata alla Federazione Italiana Tennis) la BTC che prende il nome proprio dall’omonima associazione. Il 7 e 8 luglio si farà tappa, invece, a Battipaglia, al Villag-gio Spineta, punto di riferimento per lo sport da spiaggia a livello agonistico sul lungomare della provincia di Salerno. Per la quinta tappa del 21 e 22 luglio l’appuntamento è di nuovo al Lido Vit-toria. Quanto costa praticare questo sport che non è solo un divertimento da spiaggia? Partia-mo dalla tessera FIT che costa dai 25 ai 50 euro per un anno (25 euro se si decide di praticare lo sport a livello amatoriale, 50 per chi sceglie l’agonismo) e, compreso nel prezzo, c’è anche la visita medica. Per un’ora di lezione il prezzo oscilla dai sei agli otto euro. D’estate, nei lidi do-tati di campo da beach tennis, invece, si paga un tot che si aggira intorno ai 5 euro e si ha dirit-to anche al lettino per prendere il sole. Pagando dodici euro, infine, i giocatori possono partecipa-re al Beach Tennis Campania Tour. La racchetta da beach tennis è come il classico racchettone da spiaggia, ma è realizzata in grafite e si gioca con palline depressurizzate. La rete da gioco è simile a quella del beach volley, ma più bassa: scende a 1.72, 1.73 cm e il punteggio è quasi uguale a quello del tennis: a 40 pari, però, non ci sono i vantaggi, ma il killer point.

s.o.

È tempo di beach tennis, anche in città

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Dove giocare a Napoli:

Lido Vittoria Club (viale Sibilla 24/26 - Licola, info 081 8043910)Circolo Palepolis (Fuorigrotta - Mostra d’Ol-tremare, info 392 9706131). Il circolo è aperto tutti i giorni dalle 13 alle 22. E-mail: [email protected] e sito internet: www.beachtenniscampania.com Lo staff tecnico Beach Tennis Campania è composto da tutti maestri federali:Nicola Esposito, presidente e fiduciario regio-nale FIT Campania per il beach tennis; Mario Sansoni, vice-presidente; Giovanni Carini, se-gretario; Angelo Balletta, coordinatore e Marco Lubrano, tesoriere e responsabile marketing.

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Nelle acque del

golfo ritorna la

Capri - Napoli

Ai nastri di partenza ventotto atle-ti provenienti da quindici nazioni di tutti e cinque i continenti. Una

Capri-Napoli over booking quella che inizierà il 17 giugno (il 7 la presentazio-ne dell’evento a Palazzo San Giacomo). I nuotatori che prenderanno parte tra poco più di quaranta giorni alle Olimpiadi di Londra hanno infatti chiesto agli orga-nizzatori della manifestazione guidati da Luciano Cotena di poter partecipare alla 47° edizione della maratona tutta napo-letana. Si tratta di una delle ultime pro-ve di Coppa del Mondo prima di volare nella capitale londinese per disputare i giochi a cinque cerchi. L’attesa è quella dei grandi appuntamenti e Cotena pro-babilmente non potrà, per esigenze tec-nico amministrative, accettare tutte le ri-chieste degli atleti. Anche quest’anno è stato rinnovato l’accordo con il Banco di Napoli e quindi annunciamo la marato-na di nuoto Capri-Napoli, trofeo Banco di Napoli. Il programma della manifesta-zione è ampio: il 15 giugno i protagonisti della gara potranno visitare via terra e mare l’isola azzurra, sabato 16 è previ-sto il meeting tecnico e domenica la ma-ratona. La Rotonda Diaz di Mergellina, invece, sarà la location del villaggio della Capri-Napoli. Tanti gli eventi pensati per il pubblico presente; verrà allestito, tra le altre cose, un ring per incontri di boxe e un mini campo di pallacanestro. Info: www.caprinapoli.com s.o.

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Francesco Paolo Esposito è un giovane fotografo nato a Napoli il 18 Febbraio del 1984. L’amore e la passione per la fotografia sono da sempre presenti nella sua vita, sin dall’infanzia, merito del padre.Nel 1999 ha inizio la sua formazione professiona-le, al Casanova di Napoli, Istituto professionale di fotografia. Terminato il corso di studi, Francesco decide di girare l’Italia: hanno inizio così una serie di esperienze lavorative in diverse riviste nazionali (Milano, Venezia, Firenze e Roma). Francesco dal 2001 lavora come fotografo free-lance presso l’Agenzia City di Napoli e la 2Night di Venezia. Nel 2004 partecipa al Concorso Fo-tografico Nazionale “Eros e Malizia”, il suo scatto rientrò tra i 30 finalisti al Palazzetto di Sarno. Nel 2010 Francesco si classifica II al concorso Na-zionale “Ischia foto concorso”. Numerose riviste di Beauty hanno pubblicato la sua opera, come “Il trucco e la bellezza” di Milano, “I’m Magazine” di Napoli, “Quarto Magazine”, “Passione unghie” di Roma, “ La sposa fa la differenza”, www.out-now.it anno 2011. Il nome di Francesco compare in numerose campagne pubblicitarie, tra le più re-centi: “2night” di Venezia, “STEFANEL crea il tuo look 2010 “, “Nissan Juke”, “Birra Corona”, “2night Award 2011”, “Occhiali Carrera 2012”. Uno dei punti di riferimento di Francesco, in gra-do di rappresentare quel che è il suo pensiero, è il celebre Richard Avendon: “Se passa un giorno in cui non ho fatto qualcosa legato alla fotografia, è come se avessi trascurato qualcosa di essenziale. È come se mi fossi dimenticato di svegliarmi”.

A cura di Giovanna Arigliani

Francesco Paolo Esposito

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Partecipa a Scatta il mare!Su ogni numero di Saphiranews verranno pubblicate le foto marine più belle inviateci dai nostri lettori! La reda-zione, qualora l’autore esprima il suo consenso, utilizze-rà le fotografie ricevute nei numeri successivi della rivista a scopo illustrativo, riportando sempre in calce il fotocredito. [email protected]

Questo mese scatta il mare ha scelto una foto scattata a Ventotene da Errico Iossa 2 Edvige Nasti, Capri3 Nicoletta Daldanise, Cabo da Roca, Portogallo

Menzione Speciale Luigi Civita, The old man of Stoer

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PrimoclassificatoEnricoIossaVentotene

SecondoclassificatoEdvige NastiCapri

TerzoclassificatoNicoletta DaldaniseCabo da Roca, Portogallo

MenzioneSpecialeLuigi CivitaThe old man of Stoer

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Due ricette a base di carciofi e bottarga, mandorle tritate e zeste di limone

Carciofi e bottarga sono un classico abbinamento che si può gu-stare in Sardegna. Questa volta ho pensato di pubblicare due ri-cette veloci da preparare che hanno ingredienti comuni. Possiamo realizzare un contorno oppure un primo piatto sostituendo i crostini di pane tostato con la pasta.

Ingredienti per 4 persone4 carciofi “spinoso sardo” DOP (qualsiasi altro tipo di carciofo va bene)50 g di bottarga di muggine grattugiata al momento (la quantità va-ria in base al tipo di bottarga utilizzata e ai gusti personali, consiglio di assaggiarla prima di decidere quanta grattugiarne)1 limone, meglio se biologico alcune mandorle tostate e tritate grossolanamenteOlio e.v. di oliva fruttatoUn paio di spicchi d’aglio (quello della Sardegna ha spicchi piccoli e molto aromatici, va bene anche un altro tipo di aglio purché sia italiano!).Sale e pepe q.b.Prezzemolo tritato e timo.Pane carasau oppure 4 fettine di pane tagliato sottile e tostato (per il contorno freddo) in alternativa 400 g pasta (nel caso si decida di preparare il primo piatto).

Procedimento 1.

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1.

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Consiglio: Se possibile, frullare i gambi bei carciofi puliti e sbollenta-ti e aggiungere la crema alla pasta al termine della cottura.

Gianluca Ferrante

Sbucciare il limone con un pelapatate e tagliare la buccia a li-starelle molto sottili che chiamerete zeste per darvi delle arie, mi raccomando non vi dimenticate!Premere il limone e con una parte del succo lavarsi le mani (con questo semplice accorgimento eviterete di annerirvi le dita du-rante la pulizia degli ortaggi).Pulire quindi i carciofi e tagliarli prima a metà e poi a fettine sot-tili. Conservarli poi in acqua fredda e succo di limone.Per la cruditè di carciofi e bottarga con mandorle e zeste di limoneSe non avete del pane carasau o guttiau, preparare dei crostini di pane e condirli con olio di oliva e.v. e pepe.Asciugare i carciofi tagliati a fettine e condirli con olio di oliva e.v. succo di limone, aglio tritato (pochissimo!) mandorle trita-te grossolanamente, zeste di limone, prezzemolo, timo, sale e pepe e alla fine spolverare con la bottarga grattugiata o anche tagliata a fettine sottili.Lasciare insaporite al fresco alcuni minuti e servire!Se invece si vuol preparare la pasta:Versare la pasta in abbondante acqua salata.Fare rosolare l’aglio in una padella antiaderente con dell’olio e.v. di oliva e le mandorle tritate.Scolare i carciofi tagliati a fettine, aggiungerli nella padella e cuocere per alcuni minuti a fuoco moderato per un paio d i minuti. Continuare la cottura aggiungendo dell’acqua di cottura della pasta e continuare la cottura.In una insalatiera con dell’olio di oliva e.v. aggiungere una parte della bottarga grattugiata e della zeste di limone mescolare e lasciare insaporire.Scolare la pasta alcuni minuti prima del termine della cottura e completarla nella padella con i carciofi.Versare quindi la pasta nell’insalatiera con l’olio crudo e bottar-ga e amalgamare mescolando il tutto.Preparare i piatti e aggiungere una spolverata di bottarga, man-dorle tritate e zeste di limone!

rotte di gusto

Carciofi e Bottarga

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eco

saph

ira

E con questa saliamo a 13. Le spiagge della Campania guadagnano una nuova Bandiera blu nell’assegnazione 2012 dell’ambito ricono-

scimento Fee (Foundation for Enviromental Education) alle località costiere europee più virtuose, sia nella puli-zia delle proprie acque balneari, che nei servizi turistici ecocompatibili offerti. L’ultima ad aggiungersi è stata l’area di Punta Faro - Gradola sull’isola di Capri, affian-cata soltanto da Massa Lubrense per il golfo di Napoli. Gli altri vessilli blu sventolano tutti nel salernitano ed in Cilento, tra Positano, Agropoli, Castellabate, Monteco-rice-Agnone/Capitello, Pollica-Acciaroli/Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati e Sapri.E’ “un traguardo, significativo che premia gli sforzi dell’amministrazione nella tutela ambientale”, - annun-cia un orgoglioso Francesco Cerrotta, sindaco del co-mune di Anacapri, premiato non solo per la purezza del suo mare, ma anche per un massiccio 72 per cen-to di raccolta differenziata, la percentuale più alta della Provincia di Napoli.“Soddisfatto per la nuova Bandiera blu”è anche il pre-sidente della Regione Stefano Caldoro, e aggiunge: “Questo ulteriore risultato premia il lavoro costante svolto in questi anni per tutelare il nostro patrimonio naturale, insistendo proprio dal controllo costante sui nostri impianti di depurazione, fondamentali per la no-stra risorsa mare’’.A tutt’oggi, però, sui 31 depuratori presenti in Cam-pania, solo sei risultano a norma e pienamente attivi, nonostante gli oltre 600 milioni di euro spesi negli ultimi anni per la loro manutenzione e messa in funzione.In tutto i Comuni premiati in Italia sono 131, con 246 spiagge (13 in più rispetto al 2011) e 61 approdi.

Paolo De Luca

Bandiere Blu

2012: la Campania conquista

un’altra bandierina

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“(...)Beato il mortale che arrivi sulla vetta di San Costanzo in uno di quegli attimi incan-tevoli in cui l’atmosfera sembra trasformata in una miriade di particelle sfavillanti, quasi fosse diventata polvere di oro. Lo spetta-colo che, in quei momenti, offre il Golfo di Napoli, con i contorni non definiti, ma sfu-mati in un’aureola lucente, non si dimen-tica facilmente. Sono rari e la loro gloria effimera.”

“La terra delle Sirene” è opera dello scrit-tore inglese Norman Douglas (1868-1952), amante dell’Italia, dove trascorse gran par-te della sua vita ed, in particolare, legato alla Campania e a Capri, dove visse, morì e vi fu sepolto. L’opera, nell’edizione che presentiamo, è riproposta con una post-fazione dello stesso autore ed appendice bibliografica aggiornata a cura di Ciro San-domenico.Niente di più lontano dal semplice vade-mecum turistico, “La Terra delle Sirene” è piuttosto una guida spirituale di alcuni luo-ghi della Penisola Sorrentina e di Capri in cui l’autore descrive un affascinante e per-sonale percorso di conoscenza della terra che comprese a fondo, nel corso dei suoi innumerevoli viaggi, e amò.A partire dal titolo stesso, è sempre pre-sente nel corso della narrazione, il richiamo ai fondatori dei primi insediamenti, i coloni provenienti dalla raffinata Grecia, che por-tarono con sé dalla madrepatria la propria cultura e religione. Tale legame, per Dou-glas, non è affatto sopito, dal momento che le presenze “sireniche” si aggirano ancora nei luoghi da lui vissuti e descritti. L’autore ricostruisce in modo suggestivo e memorabile la storia del mito delle sirene

nella nostra regione, descrivendo i luoghi ed i paesaggi abitati dai mitologici esseri mezzi donna e mezzi uccello: dal piccolo arcipelago de “Li Galli”, anticamente chia-mato proprio “Le Sirenuse”, alla costiera amalfitana, fino a Capri.Tuttavia questa avventura leggendaria è un pretesto per poterci così svelare il suo at-teggiamento filosofico ed estetico, in rap-porto alla vita. Come rivela infatti Giusep-pe Viggiani nell’introduzione: “...da queste pagine sorge la celebrazione dei più puri sentimenti dell’uomo, l’esaltazione delle primordiali virtù della nostra stirpe, della semplice vita di esseri che hanno come dote precipua la possibilità della sopporta-zione e del sorriso, ed il disprezzo per tutto ciò che è superfetazione, è posa, è falsa filosofia […]”. p.vn.

Il fascino senza tempo della Terra delle Sirene

La terra delle sireneNorman DouglasTraduzione e introduzione di Giuseppe Viggiani.Edizioni La Conchiglia, Capri

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Napoli Teatro Festival Italia

La quinta edizione del Napoli Teatro Festival Italia orga-nizzata dalla Fondazione Campania dei Festival e firmato dal Direttore artistico Luca De Fusco, si terrà dal 7 al 24 giugno per poi proseguire, dopo la pausa estiva, dal 25 al 30 settembre. A dare il via alla manifestazione sarà il concerto del 6 Giugno di Noa al Teatro San Carlo, che anticipa il Focus dedicato alla danza israeliana.25 giorni di spettacoli, oltre 130 rappresentazioni, 30 luoghi tra teatri classici e location inusuali: il Festival con-ferma e rafforza la sua vocazione internazionale dando quest’anno il via a una formula di lavoro molto europea, che impegna direttamente alcuni dei più importanti ma-estri della scena mondiale in progetti biennali che sfoce-ranno in prime assolute nel 2013. Un’altra novità della quinta edizione saranno due focus su altrettanti paesi: il primo sulla nuova scena teatrale argentina che si contraddistingue per le innovazioni sia in ambito drammaturgico che registico, ed il secondo sulla danza israeliana caratterizzata dalla mescolanza di ge-neri e tecniche provenienti dall’est europeo e dai paesi arabi.Protagonista del Festival sarà il Parco Archeologico di Pausilypon a Coroglio, luogo in cui mare, natura e storia dove si mescolano armoniosamente. Il mare sarà inoltre presente con il nuovo spettacolo di Antonella Monetti,‘E feste a mmare.Per il programma completo: www.napoliteatrofestival.it

Le proposte estive della Città del Gusto

Una primavera/estate all’insegna del gusto e della varietà con i corsi amatoriali Gambero Rosso proposti dalla Città del Gusto di Bagnoli (Via Coroglio,104/E): dalla cucina al-ternativa al vapore ed al cartoccio, a quella internaziona-le alla scoperta della vera gastronomia giapponese, dal menu sportivo a quello salutare con approfondimenti sul tema delle intolleranze e delle allergie al cibo.E se si parla di estate non si può non parlare di pesce con “tutti i modi” per cucinare le alici e, vacanze in vista, il corso per imparare a cucinare a bordo.Altro appuntamento con la Città del gusto Napoli sarà il 21 giugno, con la White Summer, festa tutta in bian-co di benvenuto all’estate: nei calici i migliori vini bianchi d’Italia da sorseggiare sulle note della musica lunare dei Dj di Lunare Project in abbinamento ai finger food degli chef resident. Vista, olfatto, udito e palato partecipano

ad un’esperienza multi sensoriale per festeggiare il solsti-zio d’estate. Il dress code della serata è bianco e candi-di allestimenti vestiranno gli spazi interni ed esterni della Città del gusto. Dalle ore 20 alle 24. Ingresso 20 euro.Per informazioni e prenotazioni:tel. 081/19808900 - fax. 081/19808911www.gamberorosso.it Baia Summer Festival

Dal 14 al 16 giugno nell’incantevole scenario del parco dell’agriturismo “I Fondi di Baia” si svolgerà il primo Baia Summer Festival: tre giorni di musica, arte, natura, gusto e sport.Quindici gruppi campani si alterneranno sul palco del Fe-stival per proporre i più svariati generi musicali: dal rock, al blues, alla techno dance, al funky, al jazz, alla west-coast.Tra gli artisti che si esibiranno: Altotas, April fools, Dati per dispersi, Diatriba, 4inCase, GQ, Metaria, Not Ordi-nary Dead, Nothin’ else, Westward, Route 666, The Se-venty Lords.Saranno organizzate una mostra fotografica con tema “Campi Flegrei: Fuoco, Terra, Acqua...e Musica”, ed una mostra di artigianato. E ancora: grigliate e giornate dedi-cate allo sport.Per info e prenotazioni 0818545334 - 3357226012 – 330314573

A lezione di Filosofia del Gusto

A partire da giovedì 31 maggio il Decumani Hotel de Charme ospiterà un ciclo di 4 lezioni culinarie a cura dello chef ed “archeologo gastronomico”Antonio Tubelli.L’evento fa parte dei Master of Food, uno degli strumenti di educazione al gusto di Slow Food.Il corso ha l’obiettivo di insegnare a governare qualsiasi processo culinario: saper riconoscere la qualità della ma-teria prima, gli strumenti di lavoro, i gesti e le loro moti-vazioni, le trasformazioni fisiche che avvengono durante le preparazioni e i metodi di conservazione. Si dà grande rilievo alla parte pratica attraverso la realizzazione di al-meno 3 ricette per ognuna delle 4 lezioni tematiche in cui il corso è suddiviso: ortofrutta, legumi, carne e pesce.Le lezioni avranno inizio alle ore 20.00 e si svolgeran-no nella cucina adiacente il salone storico del Decumani Hotel de Charme, in via San Giovanni Maggiore Pignatelli 15.Per informazioni: 3888968872e.mail: [email protected]

Frammenti al Chiaja Hotel de Charme

Nel salottino del Chiaja Hotel de Charme Giovedì 31 Maggio, alle ore 18.00 sarà inaugurata la mostra “Fram-menti d’una antica armonia” di Carlo Procope, pittore e poeta nato a Bacoli.La mostra si terrà fino al 30 giugno dalle 17.00 alle 20.00. Ingresso libero.

www.hotelchiaia.it

Agenda

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FotoGraficamente Flegreo

Sarà inaugurata venerdì 29 giugno, alle ore 10.00, presso il Museo del Mare di Bagnoli (via di Pozzuoli,5) la mostra “FotoGraficamente Flegreo” dei giovani artisti Francesco Paolo Esposito e Daniele De Iulio che presenteranno, at-traverso una interessante fusione di fotografia e grafica, il loro interessante e personale punto di vista, tra luci ed ombre, sull’area flegrea.Info: 327 54 80 579 - 346 83 20 206www.museodelmarenapoli.it

Short news23 - 30 giugno, Campionato Europeo ORC, Punta Ala, www.orceuropeans2012.com

7 luglio, Campionato delle Isole, Coppa Procida, Minialtura e Altura, www.velaincampania.it

7 – 8 luglio, Salerno, Laser, Club Velico Salernita-no, www.velaincampania.it

7 - 8 luglio, Salerno, Optimist, Circolo Canottieri Irno, www.velaincampania.it

9 – 11 luglio, Napoli, Regata Nazionale Laser, Circolo Canottieri Napoli, www.velaincampania.it

14 – 15 luglio, 4 prova Circuito delle sirene, Circolo Velico Lazzarulo, Vela Latina e Dinghy, www.circuitodellesirene.it

21 – 22 luglio, Salerno, Match Racing, Coppa Canottieri Irno, www.velaincampania.it

28 luglio – 2 agosto, Italia Tunisia, Carthago dilecta est, www.carthagodilectaest.com

foto di Gilles Martin-Raget

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Arpi Costruzioni Srl80133 Napoli - Via R. Bracco, 45tel. +39 081 5521385 fax + 39 081 [email protected] - www.arpicostruzioni.it

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