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    Mensile di elettronica innovativa, attualit scientifica, novit tecnologiche.Lire 7.000

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    ANTIFURTO AUTOCON TELEFONOCELLULARE

    Generatoresinusoidale 0-20 MHzLa valigetta dello spione

    SPECIALECorso Elettronicadi Base

    TELESOCCORSO CONSINTESI VOCALE

    DSP, i micro del futuro

    7

  • Telecontrollo GSMcon antenna integrata

    IVA inclusa.

    Sistema di controllo remoto bidirezionale che sfrutta la reteGSM per le attivazioni ed i controlli. Configurabile con una semplice telefonata, dispone di due uscite a rel (230Vac/10A) con funzionamento monostabile o bistabile e di due ingressi di allarme optoisolati. Possibilit di memorizzare 8 numeri per l'invio degli allarmi e200 numeri per la funzionalit apricancello. Tutte le impostazioni avvengonotramite SMS. Alimentazione compresa tra 5 e 32 Vdc, assorbimento massimo500mA. Antenna GSM bibanda integrata. Il prodotto viene fornito gi montato e collaudato.

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    Class 4 (2W @ 900 MHz);Class 1 (1W @ 1800 MHz).

    ! Temperatura di funzionamento: -10C +55C;! Peso: 100 grammi circa;! Dimensioni: 98 x 60 x 24 (L x W x H) mm;! Alimentazione: 5 32 Vdc;! Corrente assorbita: 20 mA a riposo, 500 mA nei picchi;! Corrente massima contatti rel: 10 A;! Tensione massima contatti rel: 250 Vac;! Caratteristiche ingressi digitali:

    livello 1 = 5-32 Vdc;livello 0 = 0 Vdc.

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  • Elettronica In - marzo 96 1

    CORSO DI ELETTRONICA DI BASEDedicato ai lettori alle prime armi, questo Corso privilegia laspetto pratico a quello teorico. Settima puntata.

    67

    ELETTRONICA IN Rivista mensile, anno II n. 7 MARZO 1996

    Direttore responsabile:Arsenio SpadoniResponsabile editoriale:Carlo VignatiRedazione:Paolo Gaspari, Vittorio Lo Schiavo,Sandro Reis, Francesco Doni, AngeloVignati, Antonella Mantia, AndreaSilvello, Alessandro Landone, Marco Rossi.

    DIREZIONE, REDAZIONE,PUBBLICITA:VISPA s.n.c.v.le Kennedy 9820027 Rescaldina (MI)telefono 0331-577982telefax 0331-578200Abbonamenti:Annuo 10 numeri L. 56.000 Estero 10 numeri L. 120.000Le richieste di abbonamento vannoinviate a: VISPA s.n.c., v.le Kennedy98, 20027 Rescaldina (MI), tel. 0331-577982

    Distribuzione per lItalia:SO.DI.P. Angelo Patuzzi S.p.A.via Bettola 18 20092 Cinisello B. (MI)telefono 02-660301telefax 02-66030320

    Stampa:Industria per le Arti Grafiche Garzanti Verga s.r.l.via Mazzini 1520063 Cernusco S/N (MI)

    Elettronica In:Rivista mensile registrata presso ilTribunale di Milano con il n. 245 il giorno 3-05-1995.Una copia L. 7.000, arretrati L. 14.000(effettuare versamento sul CCP n. 34208207 intestato a VISPA snc)(C) 1996 VISPA s.n.c.

    Impaginazione e fotolito sono realizzatiin DeskTop Publishing con programmiQuark XPress 3.3 e Adobe Photoshop3.0 per Windows. Tutti i diritti di riprodu-zione o di traduzione degli articoli pub-blicati sono riservati a termine di Leggeper tutti i Paesi. I circuiti descritti suquesta rivista possono essere realizza-ti solo per uso dilettantistico, ne proi-bita la realizzazione a carattere com-merciale ed industriale. Linvio di artico-li implica da parte dellautore laccetta-zione, in caso di pubblicazione, deicompensi stabiliti dallEditore.Manoscritti, disegni, foto ed altri mate-riali non verranno in nessun caso resti-tuiti. Lutilizzazione degli schemi pubbli-cati non comporta alcuna responsabi-lit da parte della Societ editrice.

    SOMMARIO

    GENERATORE SINUSOIDALEImpiega un eccezionale chip della Maxim in grado di generaresegnali sinusoidali di frequenza compresa tra 0,1 Hz e 20 MHz.

    CORSO DI PROGRAMMAZIONE PER ST626XPer apprendere la logica di funzionamento e le tecniche diprogrammazione dei nuovi micro ST626X. Settima puntata.

    9

    ANTIFURTO AUTO CON CELLULAREUtilizza un telefono cellulare nascosto nellauto per avvisarci chequalcuno sta cercando di rubare la vettura. Progettato per fun-zionare con i telefoni cellulari ETACS della Motorola.

    14

    TELESOCCORSO CON SINTESI VOCALEInvia automaticamente un messaggio preregistrato ad un massi-mo di cinque utenze telefoniche. Ritenzione del messaggio e deinumeri telefonici su memoria non volatile. Gestito da C.

    38

    LA VALIGIA DELLO SPIONEUn videoregistratore, una microtelecamera e pochi altri compo-nenti per registrare di nascosto immagini e voci.

    60

    ALLA SCOPERTA DEI D.S.P.Per conoscere ed imparare ad utilizzare questi nuovi processoriche stanno rivoluzionando il sistema di elaborazione delle infor-mazioni digitali. Larticolo dedicato alla programmazione deichip TMS320C5X della Texas Instruments. Prima puntata.

    53

    27

    La tiratura di questo numero stata di 30.000 copie.

    RADIOCOMANDO LOW COSTConsente di controllare a distanza, via radio, laccensione e lospegnimento di qualsiasi apparato elettrico nel modo pi sempli-ce ed economico. Portata di 100 metri.

    73

  • Dispositivo di localizzazione personale e veicolare di ridot-tissime dimensioni. Integra un modem cellulare GSM, unricevitore GPS ad elevata sensibilit ed una fonte autonomadi alimentazione (batteria al litio). I dati relativi alla posizio-ne vengono inviati tramite SMS ad intervalli programmabi-li a uno o pi numeri di cellulare abilitati. Questi dati posso-no essere utilizzati anche da appositi programmi web checonsentono, tramite Internet, di visualizzare la posizione deltarget su mappe dettagliate.

    MODALITA' DI FUNZIONAMENTO Invio di SMS ad intervalli predefiniti: l'unit invia ainumero telefonici abilitati un messaggio con le coordinate adintervalli di tempo predefiniti, impostabili tra 2 e 120 minu-ti. Gli SMS contengono l'identificativo dell'unit con i datirelativi alla posizione, velocit e direzione nel formato pre-scelto.Polling: l'unit pu essere chiamata da un telefono il cuinumero sia stato preventivamente memorizzato; al chiaman-te viene inviato un SMS con tutti i dati relativi alla posizionedel dispositivo.Polling SMS: Inviando un apposito SMS possibile ottene-re un messaggio di risposta contenente le informazioni rela-tive alla cella GSM in cui l'unit remota registrata. Questa

    funzione consente di sapere (in maniera moltopi approssimativa) dove si trova il dispositi-vo anche quando non disponibile il segna-le della costellazione GPS.Emergenza: Questa funzione fa capo alpulsante Panic dell'unit remota: premendoil pulsante viene inviato ad un massimo di trenumeri telefonici preprogrammati un SMS dirichiesta di aiuto contenente anche i dati sullaposizione. L'attivazione di questo pulsante determinaanche un allarme acustico.

    Localizzatore GPS/GSMportatile

    Localizzatore miniaturaGPS/GSM conbatteria inclusa

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    Unit di localizzazione remota GPS/GSM di dimensioni particolarmente contenute ottenute grazie all'impiego di unmodulo Wavecom Q2501 che integra sia la sezione GPS chequella GSM. L'apparecchio viene fornito premontato e comprende il localizzatore vero e proprio, l'antenna GPS,quella GSM ed i cavi adattatori d'antenna. La tensione di alimentazione nominale di 3,6V, tuttavia disponibileseparatamente lalimentatore switching in grado di funzio-nare con una tensione di ingresso compresa tra 5 e 30V(FT601M - Euro 25,00) che ne consente limpiego anche inauto. I dati vengono inviati al cellulare dell'utente tramiteSMS sotto forma di coordinate (latitudine+longitudine) omediante posta elettronica (sempre sfruttando gli SMS). In quest'ultimo caso possibile, con delle semplici applica-zioni web personalizzate, sfruttare i siti Internet con carto-grafia per visualizzare in maniera gratuita e con una sempli-ce connessione Internet (da qualsiasi parte del mondo) laposizione del target e lo spostamento dello stesso all'internodi una mappa. Sono disponibili per questo apparato sistemiautonomi di alimentazione (pacchi di batterie al litio) checonsentono, unitamente a speciali magneti, di effettuarelinstallazione in pochi secondi su qualsiasi veicolo.Ulteriori informazioni sui nostri siti www.futurashop.it ewww.gpstracer.net.

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    Sistema di localizzazione personale e veicolare di ridottissi-me dimensioni. Si differenzia dal modello standard (G19B)per la possibilit di utilizzare connessioni GPRS (oltre allenormali GSM) e per la disponibilit di un microfono integra-to ad elevata sensibilit. I dati relativi alla posizione vengonoinviati tramite la rete GPRS o GSM mediante SMS o email.Funzione panico e parking. Possibilit di utilizzare serviziweb per la localizzazione tramite pagine Internet.

    MODALITA' DI FUNZIONAMENTO Invio dei dati di localizzazione tramite rete GPRS eweb server: l'unit remota connessa costantemente allarete GPRS ed invia in tempo reale i dati al web server; cospossibile conoscere istante dopo istante la posizione del veicolo e la sua direzione e velocit con un costo particolar-mente contenuto dal momento che nella trasmissione a pac-chetto (GPRS) vengono addebitati solamente i dati inviati edin questo caso ciascun pacchetto che definisce la posizione composto da pochi byte. Ascolto ambientale tramite microfono incorporato:chiamando il numero dell'unit remota, dopo otto squilli,entrer in funzione il microfono nascosto consentendo diascoltare tutto quanto viene detto nell'ambiente in cui operail dispositivo. Utilizzando un'apposita cuffia/microfono sarpossibile instaurare una conversazione voce bidirezionalecon l'unit remota. La sensibilit del microfono di -24dB.Emergenza: Questa funzione fa capo al pulsante Panic del-l'unit remota: premendo il pulsante viene inviato in conti-nuazione al web server un messaggio di allarme con i datidella posizione ed a tutti i numeri telefonici memorizzati unSMS di allarme con le coordinate fornite dal GPS.Park/Geofencing: tale modalit di funzionamento puessere attivata sia con l'apposito pulsante che mediante l'invio di un SMS. Questa funzione - attivata solitamentequando il veicolo viene posteggiato - determina l'interruzio-ne dell'invio dei dati relativi alla posizione. Qualora il veicolo venga spostato e la velocit superi i 20 km/h, la tra-smissione riprende automaticamente con una segnalazioned'allarme. Qualora la connessione GPRS non sia disponibile,vengono inviati SMS tramite la rete GSM.

    Sistema di controllo remoto bidirezionale che sfrutta la rete GSM per le attivazioni ed i controlli.Configurabile con una semplice telefonata, dispone di due uscite a rel (230Vac/10A) con funzionamento monostabile o bistabile e di due ingressi di allarme optoisolati. Possibilit di memo-rizzare 8 numeri per l'invio degli allarmi e 200 numeri per la funzionalit apricancello. Tutte leimpostazioni avvengono tramite SMS. Alimentazione compresa tra 5 e 32 Vdc, assorbimento mas-simo 500mA. Antenna GSM bibanda integrata. GSM: Dual Band EGSM 900/1800 MHz (compati-bile con ETSI GSM Phase 2+ Standard); dimensioni: 98 x 60 x 24 (L x W x H) mm.Il prodotto viene fornito gi montato e collaudato.

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    A quanti acquistano una nostra unitremota GPS/GSM diamo la possibilitdi utilizzare gratuitamente il nostro servizio di localizzazione su web.Potrete cos, mediante Internet, esenza alcun aggravio di spesa, visualizzare la posizione del vostroveicolo su una mappa dettagliata 24ore su 24.

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  • LETTERE

    Elettronica In - marzo 96 3

    SERVIZIOCONSULENZA

    TECNICAPer ulteriori informazionisui progetti pubblicati eper qualsiasi problema tec-nico relativo agli stessi disponibile il nostro servi-zio di consulenza tecnicache risponde allo 0331-577982. Il servizio attivoesclusivamente il luneddalle 14.30 alle 17.30.

    IL REGOLATOREDI CARICA

    Per alimentare un ponte radioamato-riale che si trova in posizione isolataho intenzione di utilizzare un impiantofotovoltaico. Il rivenditore al quale misono rivolto mi ha consigliato di acqui-stare, oltre al pannello solare ed allabatteria ricaricabile, anche un regola-tore di carica. A cosa serve questulti-mo dispositivo?

    Gianni Romano - Milano

    Il regolatore di carica ha lo scopo diinterrompere la corrente erogata dalpannello quando la batteria risultacompletamente carica. In caso contra-rio, specie con pannelli di elevatapotenza, la batteria potrebbe surriscal-darsi e qualche elemento potrebbeandare fuori uso. I circuiti pi sempliciutilizzano un comparatore che misurala tensione presente ai capi della batte-ria; quando tale tensione raggiunge unlivello predefinito, il dispositivo inter-dice un transistor o un mosfet collega-to in serie al circuito di carica il quale,a sua volta, interrompe la corrente.

    Avviso importanteInformiamo tutti i lettori che, perragioni organizzative, ledizioneprimaverile della

    FIERA DI GONZAGAin programma per il 30 e 31 marzo1996 stata annullata. Per ulterio-ri informazioni: AssociazioneRadioamatori Mantova, tel.0376/58.82.58.

    UN AMPLIFICATORE A BASSA TENSIONE

    Devo inserire, in unapparecchiaturaalimentata a 3 volt, un amplificatorestereo. Quale integrato mi consigliatedi utilizzare?

    Marino Di Gregorio - Genova

    Uno dei pochi circuiti integrati di BFin grado di soddisfare la tua richiesta lLM2822 prodotto dalla SGS-Thomson. Questo dispositivo, quandoviene alimentato con una tensione di 3volt, in grado di erogare una potenzadi 20 mW per canale su un carico di 32Ohm. Come si vede negli schemi, ilcircuito necessita di pochissimi com-ponenti esterni ed disponibile in con-tenitore dual-in-line a 8 pin. Questi icomponenti utilizzati nel circuito:R1,R2 = 4,7 Ohm; RV1,RV2 = 47

    LA COMPATIBILITAELETTROMAGNETICA

    Ultimamente ho sentito parlare spes-so di compatibilit elettromagnetica edi norme che disciplinano questa mate-ria. Potreste darmi delle informazioniin merito?

    Marco Ventura - Torino

    La materia molto complessa perpoter essere trattata in poche righe. Lenormative in vigore (italiane ed euro-pee) prevedono che - semplificando -qualsiasi apparecchiatura elettronicanon disturbi e non venga disturba-ta. In altre parole le emissioni elettro-magnetiche parassite debbono presen-tare livelli tali da non poter influire sulfunzionamento di altri dispositivi; inol-tre i circuiti debbono presentare unaelevata immunit ai disturbi elettroma-gnetici. Queste normative riguardano

    Kohm trimmer; C1,C2 = 100 F 16VL; C3,C4 = 470 F 16 VL; C5 = 10F 16 VL; C6, C7 = 100 nF.

    tutte le apparecchiature elettroniche enon solo quelle radio. Ovviamente que-ste ultime sono maggiormente interes-sate a questa problematica dal momen-to che, per loro natura, ricevono oemettono radiazioni elettromagnetiche.Per questo motivo tutti i costruttori sistanno rapidamente adeguando a que-ste normative apportando ai dispositiviprodotti le modifiche necessarie. Adesempio, nel caso dei moduli ibridi RFda noi spesso utilizzati in vari progetti,lAurel - produttore di tali moduli - stafacendo certificare dagli enti preposti(Ministero PT) questi dispositivi.Come nel caso del ricevitore economi-co a banda stretta BC-NB che di recen-te ha ottenuto la certificazione I-ETS300-220 dal Ministero e che dalliniziodellanno viene commercializzato colnumero della certificazione stampatosul retro.

  • LETTERE

    4 Elettronica In - marzo 96

    dimensioni in millimetri delle batterie standard

    LE DIMENSIONIDELLE BATTERIE

    Quali sono le esatte dimensioni dellebatterie standard e quali sigle vengonoutilizzate per identificare questi gene-ratori?

    Mario Gallina - Roma

    Tutte le batterie disponibili in com-mercio vengono identificate da unasigla generalmente composta da solelettere o da lettere e numeri. Cos, adesempio, le stilo vengono identificatedalla sigla AA, le pile a 9 volt dallasigla PP3 e cos via. Per quantoriguarda le dimensioni, il disegnodovrebbe chiarire qualsiasi dubbio inmerito.

    IL CONTROLLO TONI

    Potete fornirmi lo schema di un sem-plice controllo toni passivo da utilizza-re con lamplificatore da 60 watt pre-sentato sul fascicolo di settembre1995?

    Luca Bisorta - Verona

    Eccoti accontentato. I valori deicomponenti sono i seguenti: R1 = 22Kohm, R2 = 100 Kohm potenziometrolineare, R3= 1 Kohm, R4 = 5,6 Kohm,R5 = 100 Kohm potenziometro lineare,C1 = 15 nF, C2 = 1nF, C3 = 150nF, C4= 10 nF.

    MAI PIUSENZACQUA

    Ho la necessit di tenere costante-mente sotto controllo una cisterna con-tenete dellacqua. Esiste un circuitoche faccia al mio caso?

    Giuseppe Palatino - Palermo

    La National Semiconductor produce

    un integrato specifico per questa appli-cazione. Si tratta dellLM1830 che ingrado di rilevare la presenza, lassenzao uno specifico livello: dacqua o diqualsiasi altro liquido che conduca lacorrente elettrica. Il dispositivo deter-mina la presenza o meno del liquidocomparando la resistenza del sensorecon quella interna; nel sensore vieneutilizzata una tensione alternata perevitare fenomeni di elettrolisi. La notadi allarme a 500 Hz viene diffusa da unpiccolo altoparlante pilotato diretta-mente dal chip.

    LA RESISTENZADELLA CHIAVE DTMF

    La sezione radio della chiave a 4canali presentata sul fascicolo di otto-bre 1995 non ne vuole sapere di fun-zionare. C per caso un errore?

    Antonio Fattori - Roma

    Purtroppo, per un refuso tipografico,il valore della resistenza R5 riportatanellelenco componenti errato. Ilvalore corretto 390 Kohm anzich390 Ohm. Ce ne scusiamo con i lettori.

  • Elettronica In - marzo 96 9

    LABORATORIO

    GENERATORESINUSOIDALE

    0 20 MHzdi Paolo Gaspari

    Tra le apparecchiature da laboratorio, una delle piutili sicuramente il generatore sinusoidale. Conquesto strumento possibile verificare il funzionamen-to di numerosissimi circuiti analogici, dagli amplifica-tori audio alle apparecchiature telefoniche. Non solo.Spesso i generatori sinusoidali fanno parte integrante di

    apparecchiature pi complesse dove necessario averea disposizione sorgenti particolarmente stabili e preci-se. Per realizzare un oscillatore sinusoidale possibileutilizzare componenti discreti o integrati dedicati. Laprima strada stata abbandonata da molti anni mentreper quanto riguarda i chip la parte del leone da sem-

    Utilizza un eccezionale chip della Maxim in grado di generare anche formedonda triangolari, quadre e a dente di sega.

  • 10 Elettronica In - marzo 96

    pre prerogativa dellarcinoto (e ormaivecchiotto) ICL8038 prodottodallIntersil. Questo chip ha il pregio dirichiedere un numero esiguo di compo-nenti esterni, di costare relativamentepoco e di generare una forma dondacon una distorsione abbastanza conte-nuta (inferiore alluno per cento).Lunica limitazione la frequenza mas-

    sima di funzionamento che teoricamen-te raggiunge i 300 KHz. In pratica igeneratori che utilizzano questo chipnon vengono fatti funzionare oltre i 100KHz. Ci significa che, in ogni caso, ilcampo di impiego di questo integrato limitato ai dispositivi di bassa frequen-za. Per frequenze superiori, fino a pocofa, era necessario ricorrere a circuiti

    con componenti discreti.Fortunatamente, da poco, disponibileun chip che consente di produrre segna-li sinusoidali fino ad un massimo di 20MHz. Una bella differenza rispettoallICL8038. Lintegrato in questione,prodotto dalla Maxim, contraddistintodalla sigla MAX038. Anche in questocaso il chip richiede un numero vera-

    schema a blocchi del MAX038

    Disposizione dei terminali dellintegrato MAX038.

  • Elettronica In - marzo 96 11

    PER IL MATERIALETutti i componenti utilizza-ti in questo circuito sonofacilmente reperibili pres-so i rivenditori di materia-le elettronico. LintegratoMAX038, che costa 38mila lire IVA compresa,pu essere richiesta alladitta Futura Elettronica,V.le Kennedy 96, 20027Rescaldina (MI), tel. 0331-576139, fax 0331-578200.

    COMPONENTI

    R1,R2: 10 KohmR3: 4,7 KohmR4: 56 OhmR5: 12 KohmR6: 1 KohmC1: Elettrolitico 470 _F 16VLC2: Multistrato 100 nFC3: Elettrolitico 470 F 16VLC4: Multistrato 100 nF

    C5,C6: Elettrolitico 470 F 16VLC7: Ceramico 1000 pFC8: Ceramico 47 pFC9: Ceramico 4,7 pFC10: Ceramico 100 pFC11: Ceramico 2200 pFC12: Ceramico 47 nFC13: Elettrolitico 1F 16VLP1: Potenziometro lin.220 KohmU1: Regolatore 7805U2: Regolatore 7905

    U3: Integrato MAX038DS1: Dip switch 2 piliDS2: Dip switch 4 poliLD1: Led rosso 5 mmPT1: Ponte a diodi 1A

    Varie:- Stampato cod. G012- Morsettiera 3 poli- Morsettiera 2 poli- Zoccolo 10 + 10

    mente esiguo di componenti esterni perpoter funzionare correttamente. Anchele altre prestazioni sono superioririspetto a quelle dellICL8038; adesempio, la massima distorsione delsegnale sinusoidale, a qualsiasi fre-quenza, non supera lo 0,75%. Mavediamo pi da vicino questo nuovochip. Lo schema a blocchi consente diidentificare facilmente le funzioni chefanno capo ai vari piedini. Oltre a gene-rare segnali sinusoidali, il MAX038 in grado di produrre forme dondatriangolari, quadre e a dente di sega. Lafrequenza nominale va da 0,1 Hz adoltre 20 MHz; il duty cycle compresotra il 15 e l85 per cento e pu essereregolato in maniera indipendente dallafrequenza. Per selezionare le varieforme donda si utilizzano dei segnalidigitali a livello TTL. Un ingresso persincronismo esterno ed un rivelatore difase completano la struttura del chip.Lo stadio di uscita prevede un buffer abassa impedenza di uscita, appena 0,1Ohm! Utilizzando questo integratoabbiamo realizzato il semplice genera-

    tore sinusoidale riportato nelle illustra-zioni. Quello proposto un circuitodimostrativo, suscettibile di numerosevariazioni, aggiunte o modifiche.

    IL CIRCUITO

    Per funzionare correttamente lintegra-to MAX038 deve essere alimentato con

    una tensione continua di tipo duale di5 volt per ramo. Nel nostro caso abbia-mo previsto limpiego di un trasforma-tore di alimentazione da un paio di VAcon un avvolgimento secondario di 9+9volt. La tensione alternata presente sulsecondario viene raddrizzata dal pontedi diodi PT1 ed opportunamente filtra-ta dai condensatori C1 C4. In questomodo otteniamo una tensione dualeperfettamente continua che vieneapplicata ai due regolatori di tensione atre pin U1 e U2, rispettivamente un7805 ed un 7905. A valle di tali rego-latori troviamo una tensione continuaperfettamente stabilizzata, adatta adalimentare il nostro chip. La tensionepositiva va applicata al pin 17, quellanegativa al pin 20. Sulla linea negativa anche presente un led di segnalazioneche si illumina quando il dispositivo alimentato. Nel circuito proposto, ilduty-cycle esattamente del 50% inquanto tale deve essere nel caso disegnali sinusoidali. Il tipo di segnalegenerato dipende dai livelli logiciapplicati ai piedini 3 e 4 ovvero, nel

    schema elettricodel generatore

    Anna-MCasella di testo Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it

  • 12 Elettronica In - marzo 96

    nostro caso alla posizione del dip a duevie DS1. Quando questi deviatori sonoaperti, sui pin del chip presente unlivello logico alto per effetto della pre-senza delle resistenze di pull-up R1 eR2. Per ottenere in uscita unonda sinu-

    soidale la linea A1 (pin 4) deve presen-tare un livello logico alto mentre lalinea A0 (pin 3) pu presentare indiffe-rentemente qualsiasi livello. Per ottene-re una forma donda quadra A0 e A1debbono essere a 0 mentre per ottenere

    una forma donda triangolare A0 deveessere a 1 logico e A1 a massa. La fre-quenza generata dipende invece daivalori del condensatore collegato tra ilpin 5 e massa e da quello della resi-stenza presente tra i pin 1 e 10. Nelnostro caso abbiamo collegato tra que-sti ultimi due terminali un potenziome-tro da 220 Kohm e al pin 5 una serie dicondensatori selezionabili mediante ildip-switch DS2. Con tutti i pin aperti(quindi col solo C9 collegato al pin 5),la frequenza pu variare tra 150.000 Hze 20 MHz. Si tratta, in pratica, dellaportata pi alta. Utilizzando gli altricondensatori possibile ottenere escur-sioni comprese tra 20 e 1.000 Hz, tra500 e 25.000 Hz, tra 10 e 400 KHz e tra100 e 700 KHz. Il segnale di uscita,disponibile sul pin 19, presenta unabassissima impedenza di uscita.Ultimata cos lanalisi del circuito pro-posto, non resta che occuparci della suarealizzazione pratica.

    IN PRATICA

    Come si vede nelle immagini, tutti icomponenti sono stati cablati su un cir-cuito stampato appositamente realizza-to per questo scopo. In considerazionedella semplicit del progetto e delcarattere sperimentale dello stesso, peril montaggio del generatore si potrfare ricorso ad una piastra millefori. Ilmontaggio non presenta alcuna parti-colarit ed il circuito non necessita dialcuna operazione di taratura. Al finedi ottenere le massime prestazioni dalnostro generatore, specie nel caso diimpiego alle frequenze pi alte, con-sigliabile prevedere dei collegamentimolto corti per quanto riguarda ilpotenziometro ed i condensatori chefanno capo al pin 5. In considerazionedellelevato costo del chip, consiglia-bile utilizzare per il montaggio di que-sto elemento un apposito zoccolo.Prima di inserire lintegrato collegate iltrasformatore e verificate con un testerla tensione di alimentazione; se questa esattamente di 5 volt spegnete iltutto, inserite lintegrato e date nuova-mente tensione. Per verificare le formedonda necessario utilizzare un oscil-loscopio con una banda passante dialmeno 20 MHz. Leventuale misuradella distorsione va fatta con un distor-siometro.

    il generatore in pratica

    Cos si presenta il prototipo delnostro generatore sinusoidale a

    montaggio ultimato.

  • Alimentatore 0-15Vdc / 0-3A

    Alimentatore 0-30Vdc/0-10A

    Alimentatore 0-30Vdc/0-20A

    Alimentatore 2x0-30V/0-3A 1x5V/3A

    Alimentatore 0-30Vdc/0-3A

    Alimentatore stabilizzato con usci-ta singola di 0-30Vdc e correntemassima di 20A. Limitazione dicorrente da 0 a 20A impostabilecon continuit. Due display indi-cano la tensione e la corrente ero-gata dall'alimentatore.Contenitore in acciaio, pannellofrontale in plastica. Colore: bian-co/grigio; peso: 17 Kg.

    PS3020 330,00

    Alimentatore stabilizzato da laboratorio in tecnologia switchingcon indicazione delle funzionimediante display multilinea.Tensione di uscita regolabile tra 0 e20Vdc con corrente di uscita massima di 10A. Soglia di correnteregolabile tra 0 e 10A. Il grande display multifunzione consente ditenere sotto controllo contempora-neamente tutti i parametri operativi. Caratteristiche: Tensione di uscita: 0-20Vdc; limitazione di corrente: 0-10A; ripple con carico nominale:inferiore a 15mV (rms); display: LCDmultilinea con retroilluminazione;dimensioni: 275 x 135 x 300 mm;peso: 3 Kg.

    PSS2010 265,00

    Alimentatore stabilizzato da laboratorio in tecnologia switchingcon indicazione delle funzionimediante display multilinea.Tensione di uscita regolabile tra 0 e40Vdc con corrente di uscita massima di 5A. Soglia di correnteregolabile tra 0 e 5A.Caratteristiche: tensione di uscita: 0-40Vdc; limitazione di corrente: 0-5A; ripple con carico nominale: infe-riore a 15 mV (rms); display: LCD mul-tilinea con retroilluminazione; dimen-sioni: 275 x 135 x 300 mm; peso: 3 Kg.

    PSS4005 265,00

    Alimentatore stabilizzato con usci-ta singola di 0-50Vdc e correntemassima di 5A. Limitazione di cor-rente da 0 a 5A impostabile concontinuit. Due display indicanola tensione e la corrente erogatadall'alimentatore. Contenitore inacciaio, pannello frontale in plasti-ca. Colore: bianco/grigio. Peso:9,5 Kg.

    PS5005 225,00

    PS1503SB PS3010 PS3020

    Alimentatore con uscita duale

    PS230210

    Alimentatore Switching 0-40Vdc/0-5A

    PSS4005

    Alimentatore Switching 0-20Vdc/0-10A

    PSS2010

    PS23023

    PS3003

    Alimentatore stabilizzato conuscita singola di 0-30Vdc e cor-rente massima di 3A.Limitazione di corrente da 0 a3A impostabile con continuit.Due display LCD indicano la tensione e la corrente erogata dall'alimentatore. Contenitore inacciaio, pannello frontale in plastica. Colore: bianco/grigio.Peso: 4,9 Kg.

    PS3003 125,00

    Alimentatore 0-50Vdc/0-5A

    PS5005

    Alimentatore da banco stabilizza-to con tensione di uscita selezionabile a 3 - 4.5 - 6 - 7.5 - 9- 12Vdc e selettore on/off.Bassissimo livello di ripple conLED di indicazione stato.Protezione contro corto circuiti esovraccarichi. Peso: 1,35 Kg.

    PS2122LE 18,00

    Alimentatoreda banco 1,5A

    PS2122LE

    LLAA TECNTECNOLOLOGIAOGIA SSWITWITCCHINHINGGCCONSENTEONSENTE DIDI OOTTENERETTENERE UNUNAA

    NNOOTEVTEVOLEOLE RIDUZIONERIDUZIONE DELDEL

    PESOPESO EDED UNUN ELEVELEVAATISSIMOTISSIMO

    RENDIMENTRENDIMENTOO ENERENERGETICGETICOO

    DELLDELLAPPAPPARECCARECCHIAHIATURATURA..

    con ttecnolloggiaSSWITCHINGGWITCHINGG

    A l i m e n ta t o r i d a L a b o r a t o r i o

    Uscita stabilizzata singola 0 -15Vdc con corrente massima di3A. Limitazione di corrente da 0a 3A impostabile con continuit.Due display LCD con retroillu-minazione indicano la tensione ela corrente erogata dall'alimenta-tore. Contenitore in acciaio, pan-nello frontale in plastica. Colore:bianco/grigio; peso: 3,5 Kg.

    PS1503SB 62,00

    Alimentatore13,8Vdc/10A

    PS1310

    Alimentatore stabilizzato con uscitasingola di 13,8 Vdc in grado di ero-gare una corrente massima di 10A(12A di picco). Il circuito di alimen-tazione a 220 Vac protetto trami-te fusibile mentre l'uscita dispone diprotezione da cortocircuiti.Contenitore in acciaio. Colore:bianco/grigio; peso: 4 Kg.

    PS1310 43,00

    Alimentatore13,8Vdc/20A

    PS1320

    Alimentatore stabilizzato con uscitasingola di 13,8 Vdc in grado di ero-gare una corrente massima di 20A(22A di picco). Il circuito di alimen-tazione a 220 Vac protetto trami-te fusibile mentre l'uscita dispone diprotezione da cortocircuiti.Contenitore in acciaio. Colore:bianco/grigio; peso: 6,7 Kg.

    PS1320 95,00

    Alimentatore13,8Vdc/30A

    PS1330

    Alimentatore stabilizzato con uscitasingola di 13,8 Vdc in grado di ero-gare una corrente massima di 30A(32A di picco). Il circuito di alimen-tazione a 220 Vac protetto trami-te fusibile mentre l'uscita dispone diprotezione da cortocircuiti.Contenitore in acciaio. Colore:bianco/grigio; peso: 9,3 Kg.

    PS1330 140,00

    Alimentatore stabilizzato conuscita duale di 0-30Vdc per ramocon corrente massima di 3A.Ulteriore uscita stabilizzata a5Vdc con corrente massima di3A. Quattro display LCD indica-no contemporaneamente la ten-sione e la corrente erogata da cia-scuna sezione; limitazione di cor-rente 03A impostabile indipen-dentemente per ciascuna uscita.Possibilit di collegare in paralle-lo o in serie le due sezioni. Peso:11,6 Kg.

    PS23023 252,00

    A l i m e n ta t o r i a t e n s i o n e f i s s a

    Alimentatore stabilizzato con uscita duale di 0-30Vdc per ramo con cor-rente massima di 10A. Ulteriore usci-ta stabilizzata a 5Vdc. Quattro display LCD indicano contempora-neamente la tensione e la correnteerogata da ciascuna sezione; possibilit di collegare in parallelo oin serie le due sezioni. Contenitorein acciaio, pannello frontale in plastica. Colore: bianco/grigio; peso:20 Kg.

    PS230210 616,00

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    Alimentatore13,8Vdc/3A

    PS1303

    Alimentatore stabilizzato con uscitasingola di 13,8 Vdc in grado di ero-gare una corrente massima di 3A(5A di picco). Il circuito di alimen-tazione a 220 Vac protetto trami-te fusibile mentre l'uscita dispone diprotezione da cortocircuiti.Contenitore in acciaio. Colore:bianco/grigio; peso: 1,7 Kg.

    PS1303 26,00Tutti i prezzi si intendono

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    Alimentatore stabilizzato conuscita singola di 0 - 30Vdc e cor-rente massima di 10A.Limitazione di corrente da 0 a10A impostabile con continuit. Due display indicanola tensione e la corrente erogatadall'alimentatore. Contenitore inacciaio, pannello frontale inplastica. Colore: bianco/grigio;peso: 12 Kg.

    PS3010 216,00

  • 14 Elettronica In - marzo 96

    NOVITA ASSOLUTA

    ANTIFURTOAUTO CON

    CELLULARE

    di Arsenio Spadoni

    Negli ultimi anni abbiamo assi-stito ad un vero e proprioboom degli abbonamenti alle reti ditelefonia cellulare: attualmentesono pi di 4 milioni gli italiani cheposseggono un telefonino e si pre-vede che entro il 2000 questo nume-ro superer i 10 milioni. Da statussymbol, il telefono cellulare diventato un indispensabile stru-mento di lavoro per moltissime

    categorie di persone, un efficacesistema per comunicare dai luoghipi sperduti, un amico fedele checonsente in qualsiasi momento difarci rintracciare e di rintracciarechiunque, un valido ausilio allasicurezza per chi va in montagna oper mare. In altre parole, un dispo-sitivo del quale non possiamo pifare a meno. Non solo. Come suc-cesso in passato per altre apparec-

  • Elettronica In - marzo 96 15

    Utilizza un telefono cellulare nascosto

    nellauto per avvisarciche qualcuno sta

    cercando di rubare lavettura. E il primo di

    una una serie dioriginali progetti

    studiati per funzionarecon i telefoni cellulari

    ETACS dellaMotorola.

    chiature fortemente innovative, pro-babilmente anche nel caso deitelefonini ci vorr del tempo primache le potenzialit di questo sistemaemergano completamente. Adesempio, ci vollero quasi 20 annidalla prima applicazione praticaprima che la diffusione del tradizio-nale telefono con fili raggiungesselivelli significativi. Per non parlaredella televisione: i tecnici che negli

    anni 40 misero a punto questosistema di trasmissione non avreb-bero mai immaginato limpatto chela loro scoperta avrebbe avuto neglianni seguenti sulla nostra vita quoti-diana. Probabilmente sar cosanche per il telefonino. Nei prossi-mi anni questo dispositivo, da uti-lissimo sistema di comunicazioneportatile, assumer ruoli e funzionidifferenti: probabilmente si inte-

    grer con altri sistemi (televisivo,di trasmissione dati, ecc.) per svol-gere compiti pi complessi e sofisti-cati che, per quanto dicevamoprima, oggi non siamo in grado didefinire con chiarezza. Tuttaviaalcune possibili applicazioni sonoabbastanza evidenti e su questevogliamo soffermare la nostra atten-zione per proporre una serie di pro-getti sicuramente innovativi, origi-

  • 16 Elettronica In - marzo 96

    nali, mai trattati da altre riviste. Ci rife-riamo, lo avrete gi capito, allimpiegodei telefoni cellulari nel campo dellasicurezza e dei controlli a distanza. Ilprimo di questi progetti lo trovate suqueste pagine: si tratta di un sistemacollegato allimpianto antifurto dellau-to che ci avvisa, con una telefonata, chequalcuno sta cercando di rubare la vet-tura. Sempre su questa falsariga, abbia-mo allo studio un sistema collegato adun GPS che, su nostra richiesta o auto-maticamente (ad esempio, a seguito diun furto), ci segnali la posizione dellavettura. Ma non finisce qui: nei prossi-mi mesi presenteremo numerosi altriprogetti, dalle chiavi DTMF ai sistemidi trasmissione audio e video: tutti rigo-

    rosamente collegati al telefonino. Aquesto punto, prima di proseguire nelladescrizione, necessario occuparci diun aspetto molto importante relativo aquesta serie di progetti. Tutti i nostricircuiti sono collegati ad un telefonocellulare: purtroppo in commercio esi-stono decine di modelli differenti ognu-no dei quali utilizza, per comunicarecon lesterno, uno standard differente.Non possibile perci proporre deiprogetti universali che possano essereutilizzati con qualsiasi cellulare. In altreparole bisogna scegliere un particolaretelefono o una categoria di telefoni coni quali lavorare. Per effettuare questascelta, il criterio pi corretto non puche basarsi sulla diffusione del cellula-

    re. Utilizzando tale criterio la nostrascelta caduta sulla Motorola (Casache detiene una quota pari a quasi il50% del mercato italiano) e tra i pro-dotti di tale marca (non tutti uguali traloro) abbiamo scelto i modelli ETACStra loro omogenei, in pratica i variMicrotac II, Microtac Elite, Gold eClassic, Flare, Family Life, Storno 420e Flip Phone. Tali apparecchi debbonoappartenere alla seconda generazioneovvero prodotti dopo il mese di aprile1993 (vedremo pi avanti come pos-sibile conoscere lanno ed il mese difabbricazione). Di questi cellulari, checoprono circa il 20/25 per cento delmercato italiano, esiste anche un fioren-te mercato dellusato che consente di

    schema elettrico

  • Elettronica In - marzo 96 17

    DALLETACS AL PCSLo sviluppo della telefonia cellulare non conosce soste: in pochi anni siamopassati dagli ingombranti sistemi veicolari ai minuscoli ed economici appara-ti da taschino. Attualmente gli abbonati ai due gestori di telefonia cellulareoperanti in Italia (TIM e Omnitel) superano i 4 milioni mentre per fine decen-nio si prevedono 10 milioni di utenze. Cifre da capogiro, neanche lontana-mente immaginabili sino a poco tempo fa. Lanno di svolta, almeno perlItalia, stato il 1990 quando venne realizzata la rete ETACS a 900 MHz.Prima di allora la rete di telefonia mobile utilizzava le frequenze attorno ai450 MHz con celle molto estese. Per poter operare allinterno di tali celle gliapparati dovevano disporre di elevate potenze (da 2 a 10 watt), potenze com-patibili esclusivamente con un impiego automobilistico. A causa dellelevatocosto del canone di abbonamento e degli apparati (attorno ai 45 milioni diallora) il numero degli utenti allo 0333 super di poco le 100 mila unit.Prima della rete ETACS a 450 MHz era operante a Roma e Milano un rete spe-rimentale sulle VHF (attorno ai 170 MHz) destinata prevalentemente alleamministrazioni pubbliche con poche centinaia di utenti. Limpiego delle fre-quenze a 900 MHz con celle molto piccole (da 300 metri a 5 chilometri di rag-gio) ha consentito di abbassare a circa 0,5 watt la potenza RF con conseguente

    riduzione delle dimensioni e del peso degli apparati. Questa corsa verso laminiaturizzazione ha stimolato lo sviluppo di tecnologie innovative e di chipsempre pi potenti e pi piccoli mentre la diffusione di massa dei cellulari hacontribuito ad abbassare i costi finali. Da un paio danni la rete ETACS a 900MHz stata affiancata dalle due reti GSM a 900 MHz (TIM e Omnitel). Gliapparati che operano con questo standard (digitale anzich analogico) pre-sentano prestazioni nettamente superiori garantendo la massima riservatezzadelle comunicazioni tanto che pi facile intercettare una conversazione viafilo che una comunicazione GSM. Questo standard, inoltre, essendo statoadottato da numerosi paesi europei ed extra-europei, consente di utilizzare iltelefonino anche allestero. Ma il futuro della telefonia cellulare ha sicura-mente un altro nome. Si chiama PCS (Personal Communications Systems) iltelefonino del 2000: completamente digitale, lavora a 1,8 GHz e, se possibi-le, ancora pi compatto dei pi piccoli GSM. Sistemi di questo tipo, secon-do le previsioni dei maggiori esperti, potranno addirittura soppiantare le tra-dizionali reti in rame. Allestero i sistemi PCS sono gi operativi e tra pocoanche in Italia si scatener la bagarre per lassegnazione delle concessioni.

    reperire a prezzi stracciati apparecchiin ottime condizioni. A tale propositoricordiamo che nella maggior parte deicasi chi cambia un telefono cellulare lofa soltanto per acquistare un modellopi compatto o con funzioni pi avan-zate: quasi mai perch il telefono pre-senta qualche anomalia. Inoltre, nellenostre applicazioni, previsto limpie-go di una sorgente di alimentazioneesterna per cui il cellulare pu essereutilizzato senza le sue batterie che,come tutti gli utenti sanno, rappresen-tano il vero tallone dAchille di questidispositivi. Scelti i modelli da utilizza-re per i nostri progetti ci siamo messisubito al lavoro convinti che in pocotempo saremmo riusciti a terminare i

  • 18 Elettronica In - marzo 96

    vari progetti. Nulla di pi sbagliato. Glistandard di comunicazione con ilmondo esterno utilizzati dalla Motorolae dalle altre Case sembrano esserecoperti da segreto di stato; a tutte lenostre richieste stato opposto un murodi gomma, una serie di non so, non di nostra competenza, si rivolga allaCasa madre che hanno vanificato inostri sforzi e rischiato di fare naufra-

    gare i nostri progetti. Ad un certopunto, ci siamo resi conto che per poterrealizzare le nostre interfacce lunicosistema era quello di studiare sulcampo il flusso di dati presenti sulconnettore: con la necessaria strumen-tazione (oscilloscopio a memoria, ana-lizzatore di stati logici, eccetera) abbia-mo affrontato il problema e dopo alcu-ni mesi siamo finalmente riusciti a rico-

    struire il protocollo utilizzato ed a rica-vare i codici relativi alle funzioni pisignificative. Questo lavoro ha richiestoparecchi mesi in quanto il protocolloutilizzato non solo non di tipo stan-dard ma risulta anche particolarmentecomplesso. Ad ogni buon conto siamoriusciti nellintento ed ecco dunque ilprimo progetto di questa serie, progettoche stato scelto tra quelli pi semplici

    Diagramma di flusso delprogramma di memorizzazionedel numero telefonico. Il datoviene salvato in EEPROM e

    visualizzato dal displayutilizzato nellinterfaccia.

  • Elettronica In - marzo 96 19

    per darci la possibilit di illustrare iconcetti di base relativi al collegamen-to tra il cellulare e linterfaccia. Ildispositivo, composto da un piastra eda un telefono cellulare, va nascostoallinterno della vettura e collegatoallimpianto antifurto della macchina.Quando lantifurto entra in funzione,linterfaccia attiva il telefono, invia allostesso un numero precedentemente

    Il circuito dei cellulari puessere suddiviso in setteblocchi funzionali comeindicato nellimmagine.

    Flow chart delprogrammaprincipale

    memorizzatoallinterno del

    microcontrolloreST62T65 utilizzato

    nellinterfaccia.

  • 20 Elettronica In - marzo 96

    memorizzato, attiva la comunicazioneed invia in linea una nota acustica.Dopo un minuto il telefono viene spen-to e la sequenza ripetuta per altre duevolte. Il tutto senza che il topo dauto siaccorga di nulla. Scopo di questo siste-ma quello di avvisarci del furto dellavettura nel momento stesso in cuiavviene dandoci la possibilit di inter-venire (se siamo in zona) o di allertare

    amici, conoscenti o le stesse ForzedellOrdine se siamo lontani dal luogodel furto. Entriamo ora nel vivo del pro-getto occupandoci innanzitutto dellelinee di I/O del cellulare Motorola.

    I COLLEGAMENTI AL CELLULARE

    Tutti i cellulari di cui abbiamo parlato

    dispongono di una particolare presanormalmente nascosta da un piccolosportellino. Si tratta della stessa presautilizzata dal ricaricatore per le batte-rie, dal vivavoce e dal caricabatterie daauto. La presa dispone di 8 terminali acui fanno capo le seguenti funzioni: pin1 = negativo di alimentazione (massa),pin 2 = positivo di alimentazione (+ 8volt), 3 = TRV (trasmissione dati dalcellulare al terminale remoto), 4 =CMP (clock di sincronismo per tra-smissione e ricezione dati), 5 = RTN (trasmissione dati dal terminale remotoal cellulare), 6 = massa analogica, 7 =uscita BF e controllo di accensione delcellulare, 8 = ingresso di bassa fre-quenza. Per alimentare il telefono necessario applicare tra il pin 2 (positi-vo) e 1 (negativo) una tensione conti-nua di 8 volt, possibilmente stabilizza-ta. Lassorbimento del cellulare a vuotovaria tra 100 e 200 mA circa a secondadel modello mentre in trasmissionelassorbimento sale a circa 500 mA.Sul terminale 3 il cellulare fornisceallinterfaccia decine di informazioniche riguardano tutti i parametri operati-vi del telefono, dallo status del sistemaradio (numero del canale, RSSI, SAT)al livello della batteria, dal volumeaudio al livello del campo. Questi dativengono forniti con un particolare pro-tocollo che utilizza anche la linea diclock (pin 4), linea che viene sfruttataanche nel caso delle informazioni cheviaggiano dal terminale remoto al cel-lulare lungo il quinto filo (pin RTN).Inviando su questa linea particolaricodici sincronizzati con il clock, pos-sibile simulare dallesterno tutte le fun-zioni disponibili da tastiera: comporrenumeri, alzare ed abbassare la cornetta,accedere alle memorie, eccetera. Suipin 7 ed 8 sono disponibili i segnali dibassa frequenza (rispettivamente uscitaed ingresso) a patto che, con codicispecifici, venga attivata la funzioneHands free. In caso contrario la BFcontinua a fare capo al microfono edallauricolare del telefono. A tale pro-posito c anche un sistema semplifica-to - di cui parleremo in un prossimoarticolo - per attivare le linee di BF,sistema normalmente utilizzato neidispositivi vivavoce. Lattivazionedella bassa frequenza esterna moltoimportante in quanto consente di invia-re e ricevere segnali analogici ed infor-

  • Elettronica In - marzo 96 21

    cablaggio ed elenco componenti

    COMPONENTI

    R1: 47 Ohm 3WR2: 10 KohmR3: 10 KohmR4: 10 KohmR5: 560 OhmR6: 1 KohmR7: 10 KohmR8: 1 KohmR9: 100 KohmR10: 10 KohmR11: 47 KohmR12: 470 KohmR13: 22 KohmR14: 22 KohmR15: 22 KohmR16: 22 Kohm

    R17: 560 OhmR18: 22 KohmR19: 33 KohmR20: 22 KohmR21R27: 330 OhmR28: 56 KohmC1: 1.000 F 25 VLC2: 100 nF multistratoC3: 100 F 16 VLC4: 100 nF multistratoC5: 330 nF poliestereC6: 1 F 16 VLC7: 22 pFC8: 22 pFC9 : 470 F 16 VLC10: 100 nF multistratoD1: 1N5404D2: 1N4148

    D3: 1N4148D4: 1N4002D5: 1N4148D6: 1N4002D7: 1N4002D8: 1N4002LD1: Led verde 5 mmLD2: Led rosso 5 mmQ1: Quarzo 6 MHzT1: BC547T2: BC547T3: BC547T4: BC547U1: 7808U2: 7805U3: ST62T65 (MF64)U4: 4511DIS1 : Display sette

    segmenti catodo comuneFUS: 1AVarie:- C.S. cod. G013;- morsettiera 8 poli;- portafusibile da c.s.;- dissipatore

    TO-220 (2 pz);- dip switch da stampato;- pulsante da

    stampato ( 2 pz);- pulsante da pannello;- zoccolo 16 pin:- zoccolo 28 pin;- plug femmina

    8 poli da c.s.;- cavo di collegamento

    Motorola 8 poli.

  • I COLLEGAMENTI AL CELLULARE

    Il circuito descritto in queste pagine e quelli che pubblicheremo nei pros-simi mesi sono stati studiati per funzionare con una delle pi diffuse fami-glie di telefonini: gli ETACS Motorola della seconda generazione. A que-sta categoria appartengono i vari Microtac II, Microtac Elite, MicrotacGold, Microtac Classic, Flare, Family Life, Storno 420 e Flip Phone. Eindispensabile che questi apparati siano stati prodotti dopo il mese di apri-le 1993. Per conoscere lanno ed il mese di produzione del cellulare suf-ficiente controllare il numero di serie stampato sulletichetta posta sotto labatteria. Al centro di questo numero (vedi foto) sono presenti due lettere:la prima indica lanno di produzione (S=1992, T=1993, U=1994, V=1995,

    W=1996) mentre la seconda indica il mese (A/B=gennaio, C/D=febbraio,E/F=marzo, G/H=aprile, J/K=maggio, I/M=giugno, N/P=luglio, Q/R=ago-sto, S/T=settembre, U/V=ottobre, W/X=novembre, Y/Z=dicembre). Nelcaso del telefono, un Flare, utilizzato per testare la nostra interfaccia, le

    due lettere al centro del numero di serie sono VJ che indicano che il telefo-no stato costruito nel maggio 1995. Il telefono quindi pu tranquilla-mente essere utilizzato. Per collegare tra loro cellulare e interfaccia necessario utilizzare un cavo ad otto poli con un apposito connettore adat-to alla presa montata sui telefoni Motorola. Tale cavo reperibile, comeaccessorio, presso gli stessi rivenditori di telefoni cellulari. Allaltro capo possibile montare qualsiasi tipo di spina o, al limite, saldare direttamen-te i fili allinterfaccia. Nel nostro caso abbiamo utilizzato un plug telefoni-co ad otto poli e, di conseguenza, abbiamo previsto sulla basetta una ido-nea presa.

    22 Elettronica In - marzo 96

    mazioni digitali utilizzando due nor-mali conduttori senza essere costretti aricorrere ad accoppiatori acustici.Tramite il pin 7 anche possibileaccendere e spegnere dallesterno iltelefono. Per lo spegnimento necessa-rio collegare a massa per circa 1 secon-do (tramite una resistenza da 10 Kohm)il pin 7; per riaccendere lapparecchio sufficiente ripetere loperazione perun tempo molto pi breve. Comeaccennato in precedenza queste proce-dure sono valide per gli ETACSMotorola della seconda generazioneprodotti dal mese di aprile 1993 inavanti. Per conoscere la data di costru-zione del telefono sufficiente verifi-care il numero di serie del telefoninostampato sulla etichetta posta sotto labatteria. Al centro del numero di serietroviamo due lettere: la prima indicalanno di produzione (S=1992,T=1993, U=1994, V=1995, W= 1996)mentre la seconda indica il mese (A/B=gennaio, C/D= febbraio, E/F=marzo,G/H= aprile, J/K=maggio, I/M=giu-gno, N/P=luglio, Q/R=agosto, S/T=set-tembre, U/V=ottobre, W/X=novembre,Y/Z=dicembre). Non resta ora che ana-lizzare lo schema elettrico dellinter-faccia da noi realizzata.

    SCHEMA ELETTRICO

    Per semplificare il circuito abbiamoutilizzato un microcontrollore dellafamiglia ST6 al quale fanno capo tuttele funzioni pi importanti. La tensionead 8 volt necessaria allalimentazionedel cellulare viene erogata dal regolato-re a tre pin U1; ad un secondo regola-tore (U2) affidato il compito di ero-gare i 5 volt necessari allalimentazio-ne del microcontrollore e del display. Illed LD1 con la sua accensione segnalache il circuito regolarmente alimenta-to. Le linee di dato del cellulare (TRVe CMP) sono collegate alle porte PC2(pin 26) e PC0 (pin 28) tramite duediodi ed altrettante resistenze di pull-upche hanno il compito di limitare a 5volt il livello massimo degli impulsiapplicati al micro; la presenza deldiodo non invece necessaria per lalinea RTN. Collegato al pin 7 troviamoil circuito di accensione e spegnimentodel cellulare che fa capo al transistorT1; questo elemento controllato dallalinea PB5 ( pin 7) del micro. Al pin 7 fa

  • Elettronica In - marzo 96 23

    anche capo il transistor T3 che ha ilcompito di rilevare la presenza del cel-lulare. Il funzionamento di questo sta-dio molto semplice: quando il cellu-lare collegato (non importa se spen-to o acceso) sul pin 7 presente unatensione di circa 6 volt che attiva iltransistor T3 ed il led LD2 e nel con-tempo segnala al micro (ingresso PC3,pin 25) che il telefono collegato. Incaso di allarme il micro esegue lasequenza prestabilita solamente nelcaso in cui il telefono sia effettivamen-te collegato allinterfaccia. Al pulsanteP3 fa capo la funzione di reset utilizza-ta sia in fase di installazione del siste-ma che per inibire la trasmissione radionel caso di falsi allarmi. Lingresso diallarme fa capo ai diodi D7 e D8; laprima linea va utilizzata con circuitiantifurto con uscita di allarme a 0 volt,la seconda con uscita a + 12 volt. Inentrambi i casi, il segnale di allarmeprovoca il passaggio da 1 a 0 del livel-lo logico presente sulla linea PA3 (pin25). Ai piedini 20 e 21 collegato ilquarzo a 6 Mhz che controlla loscilla-tore interno del micro. Le restanti settelinee utilizzate in questa applicazionefanno capo al circuito di memorizza-zione del numero telefonico da chiama-re, numero che pu essere quello di untelefono fisso o di un altro cellulare.Per programmare tale numero neces-sario chiudere il dip S1, resettare il cir-

    cuito e premere P1 sino a fare compari-re sul display la prima cifra del numerotelefonico che si intende impostare; aquesto punto sufficiente premere P2per ottenere la memorizzazione dellacifra. Tale operazione viene conferma-ta da un lampeggo del display e dallasuccessiva comparsa del numero 0sullo stesso visualizzatore. La memo-rizzazione delle cifre successive avvie-

    ne nello stesso modo. Dopo lultimacifra possiamo uscire dalla proceduradi memorizzazione aprendo semplice-mente il dip S1. Tale operazione com-porta il trasferimento nella memoriaEEPROM del numero impostato e lospegnimento del display. Questultimo,dunque, rimane acceso solamente infase di programmazione. La memoriz-zazione pu essere effettuata indiffe-rentemente con o senza cellulare.Quando si collega il telefono questo siaccende; per rendere operativo il siste-ma e spegnere il telefono sufficientepremere il pulsante di reset P3.Questultimo va utilizzato anche incaso di falsi allarmi. Ultimata cos la-nalisi del circuito, non resta che passa-re alla costruzione dellinterfaccia.

    IN PRATICA

    Tutti i componenti sono montati su unabasetta di dimensioni relativamentecontenute; questultima potr essererealizzata facilmente copiando ilmaster utilizzato per il nostro prototi-po. Tutti i componenti impiegati inquesto progetto sono facilmente reperi-bili. Anche il cuore del circuito,ovvero il microcontrollore U3 dispo-nibile gi programmato (viene com-mercializzato dalla ditta FuturaElettronica). Il montaggio della piastranon dovrebbe dunque presentare alcun

    traccia rame in dimensioni reali

  • problema. Al termine del lavoro colle-gate il circuito ad una sorgente continuadi alimentazione di 12 volt e verificatecon un tester che le tensioni a valle diU1 e U2 corrispondano rispettivamentea +8 e +5 volt. Il led LD1 deve essereacceso mentre LD2 deve essere spento.Per inserire nella memoria del circuitoil numero di telefono bisogna procede-re come descritto in precedenza: aprireS1 ed agire su P1 e P2 osservando nelcontempo il display. Ultimata la pro-grammazione bisogna portare in OFF ildeviatore S2. Non resta ora che, con unapposito cavo a 8 poli, collegare linter-

    faccia al cellulare. Questultimo deveaccendersi immediatamente ma lalto-parlante non deve emettere alcun suonoin quanto, sin dallinizio, viene abilita-ta la BF esterna. Per rendere operativoil sistema (spegnendo anche il telefono) sufficiente premere P3. A questopunto necessario simulare lentrata infunzione dellantifurto mandando a+12 volt lingresso di allarme che facapo a D8 (o a massa quello collegato aD7). Il telefono deve accendersi auto-maticamente e poco dopo sul displaydello stesso deve comparire il numeromemorizzato ed il simbolo di chiamata.

    24 Elettronica In - marzo 96

    Il sistema resta in trasmissione percirca un minuto per poi disattivarsiautomaticamente per 10 secondi. Lasequenza di allarme viene ripetutaautomaticamente per tre volte a menodi non resettare il sistema premendoP3. Allutente chiamato giunge unanota modulata di bassa frequenza.Ultimato cos il collaudo del sistema,non resta che installare il tutto allinter-no della vettura: ovviamente linterfac-cia ed il telefono andranno nascosti conparticolare cura.Qualora il cellulare risulti schermato, sidovr fare ricorso ad unantenna ester-na. Il pulsante di reset andr fissato inposizione accessibile ma allo stessotempo dovr essere attentamente occul-tato. Appuntamento dunque al prossi-mo numero della rivista nel quale pre-senteremo unevoluzione di questoprogetto con due ulteriori funzioni: lapossibilit, dopo aver ricevuto la chia-mata dallarme, di selezionare un viva-voce ambientale (per ascoltare i discor-si del topo dauto) oppure quella didisinserire limpianto elettrico dellavettura.

    PER IL MATERIALETutti i componenti utilizzati in questo progetto sono facil-mente reperibili presso i rivenditori di materiale elettronico.Fa eccezione il microcontrollore programmato (cod. MF64)che costa 45.000 lire e che va richiesto alla ditta FuturaElettronica, V.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI), tel.0331-576139, fax 0331-578200.

    Anna-MCasella di testo Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it

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    X Corso di programmazioneper microcontrollori ST626X

    Per apprendere la logica di funzionamento e le tecniche di programmazione dei nuovi modelli di una delle pi diffuse eversatili famiglie di microcontrollori presenti sul mercato:

    la famiglia ST6 della SGS-Thomson. Settima puntata. di Carlo Vignati e Arsenio Spadoni

    Nelle precedenti puntate del Corso abbiamo appresoi vari modi di funzionamento e di programmazionedei micro della SGS-Thomson. Proseguiamo ora nelle-splorazione dei chip ST6 dedicando la prima parte diquesta puntata alla periferica seriale: la SPI (SerialPeripheral Interface). Prima di entrare nel vivo dellar-gomento, ricordiamo che il trasferimento di dati tra duegenerici dispositivi elettronici pu essere realizzato indue soli modi: spostando tutti i dati simultaneamente(trasferimento parallelo) oppure muovendo un dato dopolaltro (trasferimento seriale). Ognuno di questi duemetodi presenta pregi edifetti: la trasmissioneparallela pi veloce marichiede un numeromaggiore di linee (ugua-le al numero di bit daspostare pi qualchelinea di controllo) men-tre la trasmissione seria-le pi lenta ma consu-ma meno linee. Salvocasi particolari, il trasfe-rimento parallelo uti-lizzato in applicazionigestite da microproces-sore mentre il metodoseriale viene ampiamen-te utilizzato in sistemi amicrocontrollore spe-cialmente se apparte-nenti alla fasciamedio-bassa. Si pensianche, ad esempio, alnotevole sviluppo inquesti ultimi anni delleEEPROM seriali o deidisplay alfanumerici

    oppure, ancora, alla nascita di nuovi dispositivi qualioscillatori, linee di ritardo, driver tutti gestiti con proto-colli seriali. Il problema che ora si viene a creare, par-lando dal punto di vista del software, la maggiore com-plessit del controllo seriale rispetto a quello parallelo.Fortunatamente a tutto ci hanno pensato i tecnici dellaSGS-Thomson implementando una completa perifericaseriale semplice ed immediata da utilizzare. Osservandoil relativo schema a blocchi riportato nellarticolo, pos-siamo notare che tutto fa capo ad uno shift register adotto bit. I dati in uscita dal registro vengono presentati al

    mondo esterno attraver-so il piedino Sout, men-tre i dati in ingresso sonoletti sul pin siglato Sin.LSout coincide con ilterzo bit della perifericaPORT C e deve essereovviamente programma-to come uscita agendosul relativo registro dire-zione (DDRC) e sul regi-stro miscellaneo( M i s c e l l a n e o u sRegister) disponibilenella memoria dati allalocazione DD hex. Ilpiedino Sin , invece, ilsecondo bit del PORT Ce va inizializzato comeingresso agendo solo sulregistro di direzioneDDRC. Lo shift regi-ster, a cui diamo lasigla SPIDSR (SerialPeripheral InterfaceData Shift Register), disponibile nella memo-

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    ria dati allindirizzo E0 hex e pu essere sia letto chescritto con istruzioni software. Questo registro vienemosso da un impulso di clock che proviene dalloscil-latore interno, previa opportuna divisione, oppure dalpiedino siglato SCK che corrisponde al quarto bit delPORT C e che va, allo scopo, inizializzato come ingres-so. Per chiarirci le idee, supponiamo di scambiare deidati tra due micro ST6: nel trasmittente dovremo colle-gare il clock interno alla periferica SPI mentre, nel rice-vente, il clock della SPI risulter controllato dal piedinoSCK.

    LINIZIALIZZAZIONE DELLA PERIFERICA SERIALE

    Per inizializzare correttamente la periferica SPI dobbia-mo agire su due registri, propri della periferica, a cuiassociamo le sigle SPIMOD (SPI Mode ControlRegister) e SPIDIV (SPI Divide Register). LSPIMOD un registro a otto bit che pu essere letto o scritto allalocazione E2 hex; ogni bit di questo registro ha un pre-ciso significato. Mediante il bit 0 e il bit 5 di questo regi-stro, denominati rispettivamente CPOL (Clock PolaritySelection) e CPHA (Clock Phase Selection), possibilestabilire il modo di lavoro dei piedini Sin e Sout in fun-zione del segnale di clock. Agendo su CPOL e su CPHA

    si possono cos ottenere quattro diversi sistemi di gestio-ne del clock, ovvero si pu stabilire quale transizione diCLK deve attivare la periferica alla lettura del dato.Nelle illustrazioni riportiamo la tabella con le quattropossibili combinazioni. Occorre anche osservare che conCPHA uguale a 0, il bit 7 del registro SPIDSR viene pre-sentato sul pin di uscita nello stesso istante in cui vienecaricato il registro SPIDSR, mentre con CPHA uguale a1, lo spostamento del bit 7 di SPIDSR sulluscita avvie-ne contemporaneamente alla prima transizione di clockattivo, cio con SPRUN a 1. Proseguiamo nella descri-zione del registro SPIMOD con il bit 1 denominatoEFILT (Enable Filter) a cui spetta il compito di abilitare(se settato) o disabilitare (se resettato) i due filtri antidi-sturbo interni al chip, posizionati sui due pin di ingressoSCK e Sin. Il bit numero 2 siglato SPSTRT (StartSelection) seleziona la causa di inizio trasmissione.Ponendo a zero questo bit la trasmissione dei dati ha ini-zio portando a 1 il bit SPRUN, al contrario se il bitSPSTRT viene portato a 1, la trasmissione ha inizio solodopo un consenso proveniente anche dallesterno, per laprecisione dal pin Sin. In questultimo caso, lhardwaredel micro attiva la SPI attraverso un AND logico tra ilpiedino Sin e il bit SPRUN. Il terzo bit del registro SPI-MOD controlla la linea di ingresso della periferica seria-le e viene denominato SPIN (Register Input Selection):

    28 Elettronica In - marzo 96

    rappresentazione semplificatadella periferica seriale contenuta

    nei micro ST626X

  • portando questo bit a livello logico alto si collega lo shiftregister al pin Sin. Il bit 4, contraddistinto dalla siglaSPCLK (Base Clock Selection), seleziona la sorgente diclock della SPI. Se viene posto a 0 il clock della serialeviene collegato al piedino SCK, al contrario portando ilbit a 1 il clock viene prelevato dalloscillatore del micro.A tale proposito, occorre ricordare che il clock dello-scillatore pu essere diviso per 1, per 2 o per 4 attraver-so il registro OSCR e che in seguito viene diviso per 13dallhardware prima di giungere ad un ulteriore divisoreappartenente alla periferica seriale (SPI DIVIDER). Ilsesto bit, chiamato SPIE (SPI Interrupt Enable), consen-te, se portato a livello alto, di abilitare una richiesta diinterrupt da parte della SPI alla fine della trasmissione.Infine, lultimo bit di SPIMOD denominato SPRUN(SPI Activity Flag), attiva, se posto a 1, la perifericaseriale e viene azzerato automaticamente dallhardwarealla fine della trasmissione dei dati. A questo punto,dopo aver chiarito il significato di ogni bit del registro dicontrollo, non ci resta che parlare dellaltro registrodisponibile, ovvero dellSPIDIV. Anchesso, come ilprecedente, pu essere letto e scritto via software allalocazione E1 hex. Possiamo suddividere questo registroin due gruppi di bit. I primi tre selezionano il fattore didivisione del clock interno tra 1 e 256; i successivi quat-tro esprimono il numero di bit che intendiamo trasmette-

    re (da 1 a 15). Le relazioni tra stato dei bit e selezionesono illustrate in tabella. Lultimo bit, denominatoSPINT (SPI Interrupt Flag), viene automaticamente por-tato a 1 dallhardware alla fine di ogni trasmissione: il bitSPINT, se abilitato dal bit SPIE, genera una interruptverso la CPU. Si conclude cos la descrizione della peri-ferica seriale. Rimaniamo comunque in tema di trasferi-mento dati occupandoci di dati a pi livelli o, permeglio intenderci, di dati analogici.

    IL CONVERTITORE DIGITALE ANALOGICO

    I micro ST6 dispongono di un versatile convertitore ana-logico che ci consente di collegare direttamente al chipdispositivi esterni quali potenziometri, sonde di misura,fotoresistenze e, pi in generale, qualsiasi segnale cheabbia un escursione di tensione compresa tra Vdd e Vss.La periferica ADC (Analog to Digital Converter) deimicro ST6 pu gestire fino a sette linee di ingresso nelcaso di micro a 20 pin oppure fino a 13 linee se il micro a 28 piedini. Potremo quindi interfacciare 7 segnalianalogici allST6260 e 13 segnali analogici allST6265effettuando delle letture in sequenza sulle linee: unadopo laltra. Per selezionare la linea attiva come ingres-so analogico dobbiamo agire sui relativi registri di con-

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    i registri utilizzati dalla periferica seriale SPI

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    trollo della porta di appartenenza (PORT A, PORT B,PORT C). Il convertitore dei micro ST6 offre una risolu-zione di 8 bit ed una accuratezza della conversione di 2 bit LSB (bit meno significativo). Rammentiamo che larisoluzione coincide con il minimo valore di tensioneche la periferica ADC pu distinguere e si calcola divi-dendo la tensione di alimentazione del micro per ilnumero di bit dellADC, ad esempio con Vdd = 5V larisoluzione sar di 5/256 = 19,53 mV. Tra le altre carat-teristiche fondamentali ricordiamo il tempo di conver-sione uguale a 70 s con quarzo esterno da 8 MHz.Osserviamo ora lo schema a blocchi della perifericaADC che evidenzia la presenza di due soli registri deno-

    30 Elettronica In - marzo 96

    timing dellaperiferica SPIcon CPOL=0

    e CPHA=0

    timing dellaperiferica SPIcon CPOL=1

    e CPHA=0

    minati ADR (A/D Converter Data Register) e ADCR(A/D Converter Control Register). Il primo registro con-tiene il dato, ovvero il risultato della conversione al ter-mine della stessa, mentre il secondo permette di stabili-re le modalit di funzionamento della periferica. I dueregistri sono disponibili allinterno della memoria datialle locazioni D0 hex per lADR e alla D1 hex perADCR; questultimo pu essere letto o scritto viasoftware mentre quello dei dati pu essere solo letto. Perstabilire il modo di funzionamento dellADC occorreagire sul registro ADCR. Diamo quindi un nome ad ognibit di tale registro, ricordando che i primi quattro bit daD0 a D3 non vengono utilizzati. Il bit D4, denominato

    principio difunzionamento

    del registroSPIDSR (SPI

    Data ShiftRegister)

    contenuto nellaperiferica

    seriale

  • PDS (Power Down Select), se portato a valore logicoalto, attiva la periferica ADC; al contrario, se posto a 0,pone lADC nello stato a basso consumo. La conversio-ne viene attivata scrivendo 1 nel bit STA (Start ofConversion) che rappresenta il bit D5 di ADCR. Il bit D6(bit EOC, End of Conversion) indica la fine della con-versione, pu essere letto via software e viene portato a1 dal micro al termine della conversione: dopo questaoperazione il risultato viene trasferito automaticamentenel registro ADR. La fine della conversione pu anchegenerare una interruzione verso la CPU se lultimo bit diADCR (bit EAI, Enable A/D Interrupt) viene posto a 1.Bene, dopo aver analizzato anche il funzionamento della

    periferica ADC proseguiamo il nostro Corso con unesempio pratico.

    UN SEMPLICEESEMPIO

    Anche in questo caso, come per gli altri programmi pro-posti nelle scorse puntate, utilizziamo lhardware delloStarter Kit sia per programmare il chip che, successiva-mente, per verificare il corretto funzionamento del microprogrammato. Realizziamo quindi una semplice applica-zione avente in ingresso il trimmer (RV1) dello StarterKit e in uscita la barra a LED (LD1, LD2, LD3, LD4 e

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    le principali prestazioni della periferica seriale SPI

    timing dellaperiferica SPIcon CPOL=1

    e CPHA=1

    timing dellaperiferica SPIcon CPOL=0

    e CPHA=1

    Nota1: tempo massimo = 1 ciclo di istruzione

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    LD5) sempre dello Starter Kit. Sia lo schema a blocchiche il listato del programma sorgente (MF56.ASM) sonoriportati in queste pagine. Lo scopo di questa applicazio-ne leggere un livello di tensione, convertirlo poi in unsegnale digitale, confrontarlo con cinque campi di valo-re e, infine, accendere i LED corrispondenti. Il cursoredel trimmer risulta direttamente connesso alla linea PA4(quarto bit della periferica PORT A) e tale linea dovressere inizializzata come ingresso analogico. I cinqueLED sono connessi direttamente al PORT B che andrinizializzato come uscita open-drain. Il programma prin-cipale attiva il convertitore A/D, interno al micro, e atten-de in loop la fine della conversione. Rammentiamoche ci possibile in quanto si tratta di un programmadimostrativo, mentre nella realt, supponendo che il pro-gramma principale debba svolgere anche altri compiti, conveniente gestire il convertitore attraverso la sua inter-rupt. In questultimo caso, non sar pi necessario atten-dere la fine della conversione ma bens baster realizza-

    re una subroutine di interruzione del convertitore cheverr invocata automaticamente ad ogni fine conversio-ne. In ogni caso, con o senza interruzione, il passo suc-cessivo consiste nella lettura del registro ADR, conte-nente il risultato della conversione, e nella sua visualiz-zazione. Nel nostro caso, essendo gli estremi del trim-mer connessi a Vdd da un lato e a Vss dallaltro ne deri-va che il risultato pu variare tra 0 e 255. Volendo visua-lizzare il risultato sui cinque LED dello Starter Kitdovremo stabilire cinque campi di appartenenza delrisultato ad ognuno dei quali associare un LED. Quindi,se il risultato compreso tra 0 e 51 accendiamo il LEDLD5, se tra 52 e 102 accendiamo LD5 e LD4, e cos viafino ad arrivare alla condizione in cui tutti i LED sonoaccesi a cui corrisponde un risultato compreso tra 205 e255. Bene, a questo punto non ci resta che passare allascrittura del programma vero e proprio. Accendiamo ilnostro Computer e creiamo un file con un editatore ditesti qualsiasi purch, rammentiamo, dia origine ad un

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    piastra di programmazione dellST626X Starter Kit

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    file in formato ASCII. Per intenderci, un editatore qualelEDIT.COM va bene, mentre un editatore evoluto come,ad esempio, il WORD.COM (discendente MS-DOS diWINWORD) non pu essere usato. Infatti, se apriamoun file creato con WORD notiamo che pur lavorando inASCII esso contiene oltre alle righe digitate anche unaserie di comandi propri delleditatore (salto pagine, stilecarattere, dimensione foglio, ecc.) che non possonoovviamente essere compresi dallassemblatore ST6.

    LA STESURA DEL PROGRAMMA

    A questo punto apriamo il file con leditatore corretto einiziamo a digitare una dopo laltra le istruzioni e leeventuali pseudoistruzioni necessarie alla nostra applica-zione. Come al solito, iniziamo con le definizioni deiregistri e delle celle RAM, utilizzando la .DEF. Poichle definizioni dei registri sono sempre le stesse, indipen-dentemente dal programma che intendiamo sviluppare,

    anche possibile scriverle allinterno di un secondo file,per esempio ST6DEF.ASM, e successivamente richia-marle nel programma applicativo con la direttiva.input, digitando: .input ST6DEF.ASM. Terminatele definizioni, scriviamo la prima istruzione da impartireal nostro micro. Allo scopo, utilizziamo dapprima ladirettiva .ORG per selezionare la prima locazione dimemoria programma e una etichetta (ad esempioRESET:) per collegare la locazione al vettore di Reset.Rammentiamo di digitare poi listruzione RETI per indi-care al micro che la routine di interruzione del Reset conclusa. Proseguiamo nella stesura del programma e dopo averinizializzato le linee di I/O come gi descritto digitiamole istruzioni del programma principale. Nel nostro casodue CALL alle subroutine LEGADC e VISUA.Nella prima subroutine attiviamo il convertitore analogi-co/digitale agendo sul relativo registro di controllo:lADCR e allo scopo settiamo sia il bit PDS che il bit

    rappresentazione ablocchi del

    programma MF56

    descrizione dei ponticelli dello

    Starter Kit utilizzati dal

    software MF56

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    34 Elettronica In - marzo 96

    STA. Quindi, accendiamo il convertitore che si trova-va nello stato a basso consumo denominato Idle Modee attiviamo la conversione. Attendiamo poi che la con-versione risulti terminata testando il bit EOC (End ofConversion) e, in seguito, trasferiamo il valore letto nellacella RAM chiamata LETADC. A questo punto non ciresta che visualizzare il contenuto di tale cella e alloscopo realizziamo la subroutine VISUA. Qui confron-tiamo la lettura con il contenuto del registro X, attraver-

    so listruzione: CP A,#X. In X trasferiamo tutti i possi-bili numeri da 0 a 255 in cinque diverse fasi in modo dapoter distinguere cinque diversi campi di valori di appar-tenenza. Infine, accendiamo il LED corrispondente alcampo di valori a cui appartiene la lettura. Il programma cos terminato, resta inteso che questodemo pu essere espanso a piacere per altre applicazionipratiche. Ad esempio, si pu ripetere la lettura per altriingressi analogici oppure visualizzare il risultato in altre

    specifiche tecniche del convertitore analogico digitale

    convertitore analogico digitale, schema a blocchi e

    relativi registri

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    ;**********************************************************************;*********** File: MF56.ASM Data: 06/11/1995 *********;*********** ESEMPIO PER CORSO (ADC) *********;**********************************************************************;*********** (C) 1995 by FUTURA ELETTRONICA **********;**********************************************************************

    .VERS ST6265

    .ROMSIZE 4 ;**** DEFINIZIONE REGISTRI ***********************************

    ;Core -A .DEF 0FFH ;AccumulatoreX .DEF 080H ;Registro X (index register)Y .DEF 081H ;Registro Y (index register)V .DEF 082H ;Registro VW .DEF 083H ;Registro W

    ;Input/output -DDRPA .DEF 0C4H ;Registro direzione Port AORPA .DEF 0CCH ;Registro opzioni Port ADRPA .DEF 0C0H ;Registro dati Port ADDRPB .DEF 0C5H ;Registro direzione Port BORPB .DEF 0CDH ;Registro opzioni Port BDRPB .DEF 0C1H ;Registro dati Port BDDRPC .DEF 0C6H ;Registro direzione Port CORPC .DEF 0CEH ;Registro opzioni Port CDRPC .DEF 0C2H ;Registro dati Port C

    ;Vari - OCR .DEF 0DCH ;Registro di controllo oscillatoreIOR .DEF 0C8H ;Registro controllo interrupt DWR .DEF 0C9H ;Registro finestra ROM DWDR .DEF 0D8H ;Registro watchdogLVI .DEF 0DDH ;Registro miscellaneo

    ;ADC -ADR .DEF 0D0H ;Registro dati ADCADCR .DEF 0D1H ;Registro controllo ADC

    ;*** DEFINIZIONE CELLE RAM (Dalla 084 hex - alla 0BF hex)CDRPA .DEF 084H ;Copia del reg. dati Port ACDRPB .DEF 085H ;Copia del reg. dati Port BCDRPC .DEF 086H ;Copia del reg. dati Port CLETADC .DEF 087H ;Lettura ADC

    ;**** PROGRAMMA (Locazione da 0080H a 0F9FH).ORG 080H

    RESET: LDI IOR,#00H ;Disabilita tutte le interruptLDI DWDR,#0FFH RETI ;End reset interrupt

    ;**** INIZIALIZZA **************************************************LDI DDRPA,#00000000B ;Inizializza PortA:LDI ORPA, #00000000B ;PA4 PA5 input LDI DRPA, #00110000B SET 4,ORPA ;PA4 input analogicoLDI DDRPB,#00011111B ;Inizializza PortB:LDI ORPB,#00000000B ;PB0 ... PB4 open-drainLDI DRPB,#00011111B ;PB5 PB6 input pull-upLDI DWDR,#0FFH LDI IOR,#10H ;Abilita le interrupt

    ;**** MAIN PROGRAM ********************************************MAIN: LDI DWDR,#0FFH

    CALL LEGADC ;LeggiCALL VISUA ;Visualizza JP MAIN ;Ricicla

    ;**** ROUTINES ***************************************************;**********************************************************************; Routine LEGADC Lettura analogica;**********************************************************************LEGADC: LDI DWDR,#0FFH ;Rinfresca il watchdog

    LDI ADCR,#00110000B;Attiva ADC ATTADC: LDI DWDR,#0FFH

    JRR 6,ADCR,ATTADC ;Attendi fine della;conversione

    LD A,ADRLD LETADC,ALDI ADCR,#0 ;Disabilita ADCRET

    ;**********************************************************************; Routine VISUA Visualizza su barra a LED;**********************************************************************VISUA: LDI DWDR,#0FFH

    LDI X,#0LED1: LDI DWDR,#0FFH

    LD A,LETADCCP A,#X ;ADC = valore di XJRZ LED1AJP LED1B

    LED1A: LDI DWDR,#0FFH RES 0,CDRPB ;Si visualizzaSET 1,CDRPBSET 2,CDRPBSET 3,CDRPBSET 4,CDRPBLD A,CDRPB LD DRPB,AJP ENDLED

    LED1B: LDI DWDR,#0FFH INC X ;IncrementaLD A,XCPI A,#51 ;X = 51 JRZ LED2 ;Si JP LED1 ;No

    LED2: LDI DWDR,#0FFH LD A,LETADCCP A,#X ;ADC = valore di XJRZ LED2AJP LED2B

    LED2A: LDI DWDR,#0FFH RES 0,CDRPB ;Si visualizzaRES 1,CDRPBSET 2,CDRPBSET 3,CDRPBSET 4,CDRPBLD A,CDRPB LD DRPB,AJP ENDLED

    LED2B: LDI DWDR,#0FFH INC X ;IncrementaLD A,XCPI A,#102 ;X = 102 JRZ LED3 ;Si JP LED2 ;No

    LED3: LDI DWDR,#0FFH LD A,LETADCCP A,#X ;ADC = valore di XJRZ LED3AJP LED3B

    LED3A: LDI DWDR,#0FFH RES 0,CDRPB ;Si visualizzaRES 1,CDRPBRES 2,CDRPBSET 3,CDRPBSET 4,CDRPBLD A,CDRPB LD DRPB,AJP ENDLED

    LED3B: LDI DWDR,#0FFH INC X ;IncrementaLD A,XCPI A,#153 ;X = 153 JRZ LED4 ;Si JP LED3 ;No

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    LED4: LDI DWDR,#0FFH LD A,LETADCCP A,#X ;ADC = valore di XJRZ LED4AJP LED4B

    LED4A: LDI DWDR,#0FFH RES 0,CDRPB ;Si visualizzaRES 1,CDRPBRES 2,CDRPBRES 3,CDRPBSET 4,CDRPBLD A,CDRPB LD DRPB,AJP ENDLED

    LED4B: LDI DWDR,#0FFH INC X ;IncrementaLD A,XCPI A,#204 ;X = 204 JRZ LED5 ;Si JP LED4 ;No

    LED5: LDI DWDR,#0FFH RES 0,CDRPB ;Si visualizzaRES 1,CDRPBRES 2,CDRPBRES 3,CDRPBRES 4,CDRPBLD A,CDRPB LD DRPB,A

    ENDLED: LDI DWDR,#0FFH RET

    ;**********************************************************************; Routine D50ms Attendi in loop circa 50 msec;**********************************************************************D50ms: LD W,A ;Salva laccumulatore

    LDI X,#09HD50m1: LDI A,#0FFHD50m2: LDI DWDR,#0FFH

    DEC A ;Attendi:CPI A,#0 ;14 cicli x 1.6 = 22.4 usJRNZ D50m2 ;22.4 s x FF = 5.7 msecDEC X ;Ricicla:LD A,X ;5.7 msec x 9 = 51 msecCPI A,#0 JRNZ D50m1LD A,W ;Riprendi laccumulatoreRET

    ;**** DEFINIZIONE VETTORI DI SERVIZIO INTERRUPT *****.ORG 0FF0H ;Vettore di interrupt (#4)RETI.ORG 0FF2H ;Vettore di interrupt (#3)RETI.ORG 0FF4H ;Vettore di interrupt (#2)RETI.ORG 0FF6H ;Vettore di interrupt (#1)RETI .ORG 0FFCH ;Vettore di interrupt (#0)RETI.ORG 0FFEH ;Vettore di ResetJP RESET ;Vai a iniziare .END

    ;**********************************************************************

    PER IL PROGRAMMATOREIl programmatore della famiglia ST626X (ST6260 e ST6265) cod. ST626X Starter Kitviene fornito completo di manuali, di software (assembler, linker, simulatore, esempi), dibasetta di programmazione, di alimentatore da rete, di quattro chip finestrati (n. 2ST62E60 e n. 2 ST62E65) al costo di lire 580.000 IVA compresa. E anche disponibile ilprogrammatore per i micro ST6210, ST6215, ST6220 e ST6225 (cod. ST622X StarterKit) al prezzo di 420.000 lire. Anchesso viene fornito completo di manuali, di software(assembler, linker, simulatore, esempi), di basetta di programmazione, di alimentatoreda rete e di quattro chip finestrati (n. 2 ST62E20 e n. 2 ST62E25). Gli Starter Kit vannorichiesti a: FUTURA ELETTRONICA, v.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI), tel.0331-576139, fax 0331-578200.

    forme. Procediamo e assembliamo il file sorgente digi-tando AST6 MF56.ASM, lassemblatore creer cosaltri due file denominati MF56.HEX (file oggetto) eMF56.DSD (file di debugger del simulatore).Procuriamoci ora un micro ST62E65 opportunamentecancellato, inseriamolo nel text-tool dello Starter Kitrispettandone la polarit e diamo alimentazione.

    LA PROGRAMMAZIONE

    Come al solito, invochiamo il software di programma-zione, trasferiamo il file oggetto nel buffer del PC e poiprogrammiamo il chip. Togliamo alimentazione allascheda, spostiamo il jumper W1 in posizione USER e

    diamo nuovamente alimentazione. Posizioniamo il cur-sore RV1 a fondo corsa e se tutto OK il solo LED LD5deve risultare acceso. Ruotiamo ora il trimmer, la barra aLED deve a poco a poco illuminarsi fino a risultare tuttaaccesa quando raggiungiamo laltro fondo corsa deltrimmer. Ruotando il trimmer nellaltro senso avremoleffetto contrario, la barra a LED si spegner in sequen-za.

    Bene, anche questa puntata pu ritenersi conclusa. Perapprofondire gli argomenti trattati oggi anche possibi-le leggere gli esempi riportati sotto le directory EXAM-PLES\RS232 e EXAMPLEX\SERIAL per quantoriguarda la periferica SPI oppure quelli disponibili sottoEXAMPLEX\KEYBOARD per la periferica ADC.

    Anna-MCasella di testo Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it

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