rivista giugno 2003

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Santità e consacrazione N ei primi mesi del 2003 abbiamo riflettuto sulla “santità”: - Siamo tutti chiamati alla santità. - Santi nel mondo per santificare il mondo. - La santità passionista, la santità dell’amore. - La santità del quotidiano. - Maria, la Tuttasanta, e il cammi- no di santità. Il 18 maggio e l’8 giugno diver- si Amici hanno fatto da laici la con- sacrazione solenne a Gesù Crocifis- so. Che relazione c’è tra santità e consacrazione? Tutti siamo stati consacrati nel battesimo; è Dio che ci ha “consacrati”, cioè ci ha resi “santi”, donandoci la sua san- tità, la sua vita, facendoci suoi figli. La santità è un dono gratuito di Dio; ma è un seme che noi dobbia- mo coltivare e sviluppare. Nella messa crismale del gio- vedì santo il vescovo consacra il crisma, con il quale si consacra il cristiano nel battesimo, nella cresi- ma, nella ordinazione sacerdotale ed episcopale. Tutti i battezzati for- mano perciò un popolo santo. Solo comprendendo la Consacrazione Battesimale possiamo capire il si- gnificato della consacrazione laica- le passionista, perché la consacra- zione battesimale è la base di ogni altra consacrazione. Concretamene consacrarsi vuol dire tendere seriamente alla santità, secondo la propria vocazione. La consacrazione non cambia la vocazione di ciascuno, ma la rende “sacra”: il matrimonio, la vita reli- giosa, la vita sacerdotale, o qualsiasi altro stato scelto alla luce di Dio. Fare la Consacrazione Solenne a Gesù Crocifisso è prendere coscienza della consacrazione battesimale, rin- novarla liberamente, impegnarsi a viverla pienamente nel proprio stato, come cammino di santità, separazione dai valori del mondo e donazione piena a Dio, secondo la spiritualità dell’amore, appreso da Gesù Crocifisso, se- condo l’insegnamento di san Paolo della Croce. La consacrazione solenne è un’offerta d’amore a Gesù Crocifisso, per la propria santificazione e per la sal- vezza dei fratelli. Con questa consacrazione, tutto deve diventare santo e sacrificio d’a- more a Dio, gioie e dolori: la vita di una mamma di famiglia con i mille piccoli sacrifici, il lavoro quo- tidiano del lavoratore e dello stu- dente, la vita sacrificata dell’anzia- no, del malato, della persona sola, la lotta continua di tutti per resistere alle seduzioni del mondo. Ma non ci si può illudere di of- frire il mondo in sacrificio a Dio, se non si muore al mondo e alla sua mentalità. Bisogna rendere concreta la separazione dal mondo con dei tagli precisi. «Non potete servire due padroni», dice Gesù (Mt 6,24). Anzi, poiché il principio del mondo è l’egoismo , non conformarsi a questo mondo, significa non essere egoisti, ma amare ed essere vicini specialmente a chi soffre, essere buon samaritano per tutti. Ecco quindi alcuni gradini di santità da salire, come esigenza del- la consacrazione battesimale e pas- sionista: 1. Tendere alla santità, vivendo da laici la Spiritualità Passionista. 2. Fare della vita una continua offerta di amore. 3. Conoscere, meditare, amare e fare amare Gesù Crocifisso. 4. Riconoscere e servire Gesù Crocifisso nei crocifissi. Ci consacriamo a Gesù Crocifisso per le mani di Maria, la Tuttasanta e ci affidiamo a Lai, perché sia modello e sostegno della nostra consacrazione e del cammino di santità. P. Alberto Pierangioli Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” A Giugno 2003 – Anno IV n. 6 Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. Pierangioli Viale Passionisti 54 – 62019 Recanati Mc T. 071.7574283 - C. 349.8057073 - Fax 071.7574405 E-mail [email protected] http://www.passionisti.org/mlp/amici A mici di Gesù Crocifisso Prima messa solenne di P. Michele Pomili. Civitanova: 27/05/2003

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Santità e consacrazione

N ei primi mesi del 2003 abbiamo riflettutosulla “santità”:

- Siamo tutti chiamati alla santità. - Santi nel mondo persantificare il mondo.- La santità passionista, la santità dell’amore. - La santitàdel quotidiano.- Maria, la Tuttasanta, e il cammi-no di santità.

Il 18 maggio e l’8 giugno diver-si Amici hanno fatto da laici la con-sacrazione solenne a Gesù Crocifis-so. Che relazione c’è tra santità econsacrazione? Tutti siamo staticonsacrati nel battesimo; è Dioche ci ha “consacrati”, cioè ci haresi “santi”, donandoci la sua san-tità, la sua vita, facendoci suoi figli.La santità è un dono gratuito diDio; ma è un seme che noi dobbia-mo coltivare e sviluppare.

Nella messa crismale del gio-vedì santo il vescovo consacra ilcrisma, con il quale si consacra ilcristiano nel battesimo, nella cresi-ma, nella ordinazione sacerdotaleed episcopale. Tutti i battezzati for-mano perciò un popolo santo. Solocomprendendo la ConsacrazioneBattesimale possiamo capire il si-gnificato della consacrazione laica-le passionista, perché la consacra-zione battesimale è la base di ognialtra consacrazione.

Concretamene consacrarsi vuoldire tendere seriamente alla santità, secondo la propriavocazione. La consacrazione non cambia la vocazione diciascuno, ma la rende “sacra”: il matrimonio, la vita reli-giosa, la vita sacerdotale, o qualsiasi altro stato scelto allaluce di Dio.

Fare la Consacrazione Solenne a Gesù Crocifisso èprendere coscienza della consacrazione battesimale, rin-novarla liberamente, impegnarsi a viverla pienamentenel proprio stato, come cammino di santità, separazione

dai valori del mondo e donazione piena a Dio, secondola spiritualità dell’amore, appreso da Gesù Crocifisso, se-condo l’insegnamento di san Paolo della Croce.

La consacrazione solenne è un’offerta d’amore aGesù Crocifisso, per la propria santificazione e per la sal-vezza dei fratelli. Con questa consacrazione, tutto deve

diventare santo e sacrificio d’a-more a Dio, gioie e dolori: la vitadi una mamma di famiglia con imille piccoli sacrifici, il lavoro quo-tidiano del lavoratore e dello stu-dente, la vita sacrificata dell’anzia-no, del malato, della persona sola,la lotta continua di tutti per resisterealle seduzioni del mondo.

Ma non ci si può illudere di of-frire il mondo in sacrificio a Dio, senon si muore al mondo e alla suamentalità. Bisogna rendere concretala separazione dal mondo con deitagli precisi. «Non potete serviredue padroni», dice Gesù (Mt 6,24).Anzi, poiché il principio del mondoè l’egoismo, non conformarsi aquesto mondo, significa non essereegoisti, ma amare ed essere vicinispecialmente a chi soffre, esserebuon samaritano per tutti.

Ecco quindi alcuni gradini disantità da salire, come esigenza del-la consacrazione battesimale e pas-sionista:1. Tendere alla santità, vivendoda laici la Spiritualità Passionista.

2. Fare della vita una continua offerta di amore.3. Conoscere, meditare, amare e fare amare GesùCrocifisso.4. Riconoscere e servire Gesù Crocifisso nei crocifissi.

Ci consacriamo a Gesù Crocifisso per le mani diMaria, la Tuttasanta e ci affidiamo a Lai, perché siamodello e sostegno della nostra consacrazione e delcammino di santità.

P. Alberto Pierangioli

Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”A

Giugno 2003 – Anno IV n. 6Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. PierangioliViale Passionisti 54 – 62019 Recanati McT. 071.7574283 - C. 349.8057073 - Fax 071.7574405 E-mail [email protected]://www.passionisti.org/mlp/amici

Amici di Gesù Crocifisso

Prima messa solenne di P. Michele Pomili.Civitanova: 27/05/2003

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L orenzo Salviè un uomo

che ha speso la sua vita al servizio diDio e non si è mai fermato tanto dameritare l’appellativo di “moto perpe-tuo”. Altra sua caratteristica è stata lamitezza e l’umiltà che apprese allascuola di Gesù bambino e della fami-glia di Nazareth. Tutto questo quandola sorte lo aveva fatto nascere a Roma,in ambiente aristocratico, il 30 ottobre1782 da Antonio e Marianna Biondi,nel palazzo dei conti di Carpegna. Ilpadre è l’amministratore di questa no-bile famiglia e a quel tempo questo si-gnificava godere quasi dei privilegidella famiglia stessa. Appena un mesedopo la mamma muore, per fortunanon ne subisce gran trauma; infattiquesto lo saprà solo prima della sua or-dinazione sacerdotale. Attende agli studi sotto la guida deiprecettori dei Carpegna e frequenta il vicino Collegio Ro-mano, dove incontra come compagno di scuola S. Gasparedel Bufalo e diventa discepolo del camaldolese don MauroCappellari, che sarà papa col nome di Gregorio XVI.

A 19 anni diventa religioso e sceglie i passionisti, cheha conosciuto tramite la forte personalità ed oratoria di S.Vincenzo Maria Strambi. Il padre tenta di trattenerlo e glichiede di attendere ancora un anno e aggiunge: “Per un an-no non mi parlare né di preti, né di frati”. Lorenzo obbedi-sce, ma scaduto l’anno, si presenta puntuale al padre echiede: “Ho obbedito, ma ora mantieni la promessa”. Ilsignor Antonio non può non stare ai patti. Trascorre l’annodi noviziato al monte Argentario e fa la professione reli-giosa il 20 novembre 1802. Viene ordinato sacerdote a Ro-ma il 29 dicembre 1805.

Soffre anche lui per la soppressione dei conventi decre-tata da Napoleone; dal 1811 al 1814 si rifugia nel piccoloconvento di Pievetorina (Mc). Passata la bufera napoleoni-ca, è consigliere provinciale, superiore di varie comunità,

compresa la casa generalizia dei SantiGiovanni e Paolo a Roma, dove ha co-me vice il B . Domenico Barberi. Lo-renzo è uomo attivo e contemplativo, eanche un ottimo organista. Ha il donodella profezia e delle estasi. Opera mol-ti fatti prodigiosi.

E’ un missionario instancabile e ot-timo direttore spirituale. Tanti lo ricer-cano come guida per la sua pietà, il suozelo instancabile, la sua prudenza. Al-meno 260 i corsi di missioni ed esercizispirituali da lui guidati. Gradito e ri-chiesto predica ad ogni ceto di persone,dalle monache di clausura ai carcerati,con frutti abbondanti. La sua parola èefficace perché accompagnata dall’e-sempio di una vita santa e da molti fattiprodigiosi.

Ma la sua caratteristica è la teneradevozione a Gesù bambino che a Pievetorina (Mc) nel1812 gli era apparso e lo aveva guarito da una grave ma-lattia. Da quel momento il mistero di Betlem, «il più dol-ce, il più soave dei misteri», diventa l’anima della suaascesi e mistica personale, del suo apostolato e dei suoiscritti. A propagarne la devozione vi si impegna con un vo-to particolare e con la scrittura di molti libri. Con l’imma-gine di Gesù bambino, che lui chiama affettuosamente «ilmio dolce imperatorino», opera non pochi miracoli. Lobattezzano «il missionario di Gesù bambino». Betlem, asuo dire, “è 1a prima pubblica scuola di tutte le virtù».Lorenzo, uomo attivo e concreto, vive ed insegna la beati-tudine dei “piccoli” ai quali il Signore si compiace di rive-lare “i misteri del regno dei cieli». La “piccola via del-l’infanzia spirituale», che sarà poi percorsa e diffusa dasanta Teresa di Lisieux, è la risposta di Lorenzo alle sfideculturali e sociali del suo tempo, che propone altre catego-rie e altri parametri.

Non senza emozione ancora oggi possiamo ammirarealcuni «Gesù bambino» in cera costruiti da lui, che scriveanche un libro per insegnare a costruirli. Fonda anche l’as-sociazione chiamata il “Drappello della Sacra Culla” ene pubblica il regolamento. Nato quando l’illuminismoaveva già offuscato molte menti, Lorenzo parla di un Dioche per amore si veste di umanità e che, diventato bambi-no, invita tutti a camminare in semplicità di cuore.

Nel 1856, pur non sentendosi in forza, obbedisce al-l’invito dei superiori di recarsi a Capranica (VT) per visita-re alcuni infermi che desiderano una sua benedizione. Va,ma avverte che non vi starà più di tre giorni. Arriva il 9giugno 1856; accoglie i visitatori, confessa i penitenti, be-nedice i malati, conforta i sofferenti. Il 12 giugno muoreper un ictus.

“Abbiamo perduto il nostro santo», dice la gentecommossa mentre fa incetta di reliquie. Prima che Lorenzosia riportato in convento, vogliono che il suo corpo vengacondotto in processione per tutto il paese; le guardie astento riescono a difenderlo dall’eccessiva devozione.

E’ sepolto nel convento di S. Angelo di Vetralla VT.Giovanni Paolo II lo proclama beato il primo ottobre 1989.

Francesco Valori

Amici di Gesù Crocifisso

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Il missionario di Gesù Bambino:B. Lorenzo Salvi

P. Michele Pomili con i suoi genitori. S.Gabriele: 26/05/03.

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Impetrare la Misericordiaper le anime

Essere simile a Gesù: è questoil desiderio ardente da cui sono acco-munate tutte quelle anime il cui cuo-re ama dello stesso amore dell’Ama-to. Ecco perché Suor Faustina, ormaialla fine della sua vita terrena, espri-me ancora una volta la sua pienaadesione alla volontà divina, la suaradicale offerta per il mondo intero:

«0 mio Gesù, gli ultimi giornidell’esilio siano completamenteconformi alla Tua santissima vo-lontà. Unisco le mie sofferenze, lemie amarezze e l’agonia stessa allaTua santa Passione e mi offro per ilmondo intero per impetrare l’abbon-danza della divina Misericordia alleanime».

E nel vivere tale esperienza si ac-cresce in lei la sete delle anime:

«Oggi per un lungo momento hoprovato la Passione del Signore e tut-to a un tratto ho conosciuto che sono tante le anime chehanno bisogno di preghiere. Sento che mi trasformo tuttain preghiera, per impetrare la Misericordia divina perogni anima. 0 mio Gesù, Ti accolgo nel mio cuore, comeostaggio di Misericordia per le anime».

Il cuore della nostra Santa è così umile e semplice dapoter penetrare il cuore stesso di Dio. Ed in questo grancuore comprende che il Dio della misericordia è il Diodell’amore gratuito che si dona senza misura:

«0 Dio, con una sola parola avresti potuto salvare mi-gliaia di mondi. Un solo sospiro di Gesù avrebbe soddi-sfatto la Tua giustizia. Ma Tu, o Gesù, hai affrontato pernoi una Passione tanto tremenda, unicamente per amore.La giustizia del Padre Tuo sarebbe stata appagata da unTuo unico sospiro e tutto il Tuo annientamento è operaesclusiva della Tua Misericordia e di un inconcepibileamore»`.

L’ Amore eterno nascosto nel cuore del Padre trova lapiena manifestazione nel cuore del Figlio immolato sullacroce. È nel cuore squarciato del Cristo Crocifisso chel’uomo trova la vita. È proprio in questo cuore che l’eter-no abbraccio tra il Creatore e la sua creatura trova il suonuovo inizio.

La devozione alla Divina Misericordia

Nel trattare il tema della Passione di Gesù inSuor Faustina ci sembra doveroso fare riferimento alme-no a due delle forme di devozione alla Divina Misericor-dia che immancabilmente hanno uno stretto legame conla stessa Passione.

La prima è la coroncina della divina misericordia,dettata da Gesù a Suor Faustina il 13 e il 14 settembre del1935, nella casa di Vilnius. Faustina era nella sua cella edebbe la visione di un angelo, venuto a castigare la terraper gli innumerevoli peccati. Vedendo questo segno del-

l’ira di Dio, Faustinacominciò a chiedere all’angelo diattendere ancora per dare tempo almondo di fare penitenza. All’improv-viso però si trovò al cospetto dellaSantissima Trinità e non ebbe il co-raggio di ripetere la supplica, maquando nella sua anima sentì la forzadella grazia di Gesù, cominciò adimplorare Dio perché mostrasse an-cora la sua misericordia al mondopeccatore. Le parole con cui pregavale udiva interiormente, nel profondodella sua anima e, nel pronunciarle,si rese conto che l’angelo non riusci-va più ad infliggere il giusto castigoai peccatori. Il castigo di Dio era sta-to allontanato dalla terra.

Le parole che componevano lasupplica a Dio da parte di Suor Fau-stina erano le seguenti:

«Eterno Padre, Ti offro il Cor-po e il Sangue, l’Anima e la divi-nità del Tuo dilettissimo Figlio eNostro Signore Gesù Cristo, per i

peccati nostri e del mondo intero; per la Sua dolorosaPassione, abbi misericordia di noi”.

Il mattino seguente, trovandosi in cappella, Faustinasenti nuovamente nel suo cuore le parole con le qualiaveva pregato la sera precedente e, sulla base di esse, Ge-sù le insegnò la coroncina della misericordia e le indicò ilmodo di recitarla usando la comune corona del Rosario.

Tramite questa preghiera vengono offerti a Dio Padreil Corpo e il sangue, l’Anima e la Divinità di Gesù Cri-sto, Figlio di Dio, cioè non la stessa natura di Dio, che ècomune al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo e come ta-le non può essere offerta a Dio Padre, ma la divina Perso-na e la sua Umanità. Si tratta quindi di offrire tutta la Per-sona del Figlio di Dio Incarnato, poiché Egli ha dato sestesso per noi quale offerta e sacrificio. (continua)

Sr. Francesca D. Ligurgo CP

Amici di Gesù Crocifisso

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V - La passione di Gesù nell'esperienza misticadi santa Maria Faustina Kowalska

Peregrinatio Crucis 2003 a Macerata,presso la famiglia Giandomenico.

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Dal Mistero pasquale nasce laChiesa. Proprio per questol’Eucaristia si pone al centrodella vita ecclesiale. Lo sivede fin dalle prime imma-gini della Chiesa, che ci of-frono gli Atti degli Aposto-li: «Erano assidui nell’a-scoltare l’insegnamentodegli apostoli e nell’unionefraterna, nella frazione delpane e nelle preghiere» (2,42).Nella «frazione del pane» è evo-cata l’Eucaristia. Dopo duemila annicontinuiamo a realizzare quell’immagineprimigenia della Chiesa. E mentre lo facciamo nella cele-brazione eucaristica, gli occhi dell’anima sono ricondottial Triduo pasquale: a ciò che si svolse la sera del Giovedìsanto, durante l’Ultima Cena, e dopo di essa. (n. 3)

Le luci e le ombreL’Eucaristia, presenza salvifica di Gesù nella comu-

nità dei fedeli e suo nutrimento spirituale, è quanto di piùprezioso la Chiesa possa avere nel suo cammino nella sto-

ria. Si spiega così la premurosa at-tenzione che essa ha sempre riserva-to al Mistero eucaristico. (n. 9)

A questo impegno di annuncioda parte del Magistero ha fatto ri-scontro una crescita interiore dellacomunità cristiana. Non c’è dubbioche la riforma liturgica del Concilioabbia portato grandi vantaggi peruna più consapevole, attiva e frut-tuosa partecipazione dei fedeli alsanto sacrificio dell’altare. In tantiluoghi, poi, l’adorazione del San-tissimo Sacramento trova ampiospazio quotidiano e diventa sorgen-te inesauribile di santità. La devotapartecipazione dei fedeli alla pro-cessione eucaristica nella solennitàdel Corpo e Sangue di Cristo è una

grazia del Signore che ogni anno riempie di gioia chi vipartecipa. Altri segni positivi di fede e di amore eucaristi-ci si potrebbero menzionare.

Purtroppo, accanto a queste luci, non mancano delleombre. Infatti vi sono luoghi dove si registra un pressochécompleto abbandono del culto di adorazione eucaristica. Sìaggiungono, nell’uno o nell’altro contesto ecclesiale, abusiche contribuiscono ad oscurare la retta fede e la dottrinacattolica su questo mirabile sacramento. Emerge talvoltauna comprensione assai riduttiva del Mistero eucaristico.Inoltre, la necessità del sacerdozio ministeriale, che poggiasulla successione apostolica, rimane talvolta oscurata. e lasacramentalità dell’Eucaristia viene ridotta alla sola effica-cia dell’annuncio. Di qui anche, qua e là, iniziative ecume-niche che, pur generose nelle intenzioni, indulgono a prassieucaristiche contrarie alla disciplina nella quale la Chiesaesprime la sua fede. Come non manifestare, per tutto que-sto, profondo dolore? L’Eucaristia è un dono troppo grande,per sopportare ambiguità e diminuzioni. (n. 10) (continua)

Giovanni Paolo II

Amici di Gesù Crocifisso

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«La Chiesa vive dell’Eucaristia»Nuova Enciclica di Giovanni Paolo II

G iovanni Paolo II ha inviato a tutta laChiesa la sua quattordicesima Enci-

clica: “ECCLESIA DE EUCHARISTIA”, cioè “LaChiesa vive dell’Eucaristia”, firmata simbolicamente ilGiovedì Santo, durante la Messa Vespertina in Coena Do-mini, all’inizio del triduo pasquale, per ricordare chel’Eucaristia è memoriale e frutto della Passione di Gesù,che si è immolato per noi sulla Croce e rinnova continua-mente il suo sacrificio sugli altari di tutto il mondo. Du-rante l’anno santo abbiamo meditato ampiamente sul mi-stero eucaristico. Nell’Enciclica del Papa possiamo tro-vare molti spunti pratici per approfondire ancora il tema.Ne riportiamo qualche tratto saliente in alcune puntate.

Carattere cosmico dell’EucaristiaDa quando ho iniziato il mio ministero di Successore

di Pietro, ho sempre riservato al Giovedì santo, giorno del-l’Eucaristia e del sacerdozio, un segno di particolare atten-zione, inviando una lettera a tutti i sacerdoti del mondo.Quest’anno desidero coinvolgere più pienamente l’interaChiesa in questa riflessione eucaristica, anche per ringra-ziare il Signore del dono dell’Eucaristia e del sacerdozio:«Dono e mistero». Se, proclamando l’anno del Rosario,ho voluto porre questo mio venticinquesimo anno nel se-gno della contemplazione di Cristoalla scuola di Maria, non posso la-sciar passare questo Giovedì santo2003 senza sostare davanti al «voltoeucaristico» di Cristo, additandocon nuova forza alla Chiesa la cen-tralità dell’Eucaristia. Di questo«pane vivo» essa si nutre. (n. 7).

Quando penso all’Eucaristia,guardando alla mia vita di sacerdote,di vescovo, di Successore di Pietro,mi viene spontaneo ricordare i tantimomenti e i tanti luoghi in cui mi èstato concesso di celebrarla.... Que-sto scenario così variegato delle miecelebrazioni eucaristiche me ne fasperimentare fortemente il carattereuniversale e, per così dire, cosmico.Si, cosmico! Perché, anche quandoviene celebrata sul piccolo altare di una chiesa di campa-gna, l’Eucaristia è sempre celebrata, in certo senso, sull’al-tare del mondo. Essa unisce il cielo e la terra. Davvero èquesto il mysterium fidei che si realizza nell’Eucaristia: ilmondo uscito dalle mani di Dio creatore torna a Lui reden-to da Cristo. (n. 8)

La centratità dell’EucaristiaLa Chiesa vive dell’Eucaristia. Questa verità non espri-

me soltanto un’esperienza quotidiana di fede, ma racchiu-de in sintesi il nucleo del mistero della Chiesa. Con gioiaessa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsidella promessa: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, finoalla fine del mondo» (Mt 28,20); ma nella sacra Eucari-stia, per la conversione del pane e del vino nel corpo e nelsangue del Signore, essa gioisce di questa presenza conun’intensità unica. Da quando, con la Pentecoste, la Chiesaha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patriaceleste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire lesue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza. (n. 1)

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N el contesto del presente momento di passio-ne e morte di tanti nostri fratelli nel mondo

invio gli Auguri di Buona Pasqua a tutta la FamigliaPassionista. Gesù seguita ad essere umiliato in tantissi-me persone. La Settimana di Passione diventa mesi edanni di sofferenze per molti popoli specialmente nel tes-suto più fragile quale quello dei bambini. Il mondo sem-bra trasformato in un grande Calvario e non è soltantol’Iraq, la Palestina e Israele, ma anche le altre ottanta epiù guerre dimenticate presenti attualmente nel mondo.

Voglio ricordare, una tra le altre, la guerra che imper-versa da cinque anni nella Repubblica D. del Congo congli oltre tre milioni di morti; una guerra che la Congrega-zione vive nel proprio corpo per la presenza di molti no-stri religiosi congolesi e belgi, presenti nella zona con-trollata dai guerriglieri e parte nella zona controllata daigovernativi, con tutte le difficoltà di sicurezza di vita, dicomunicazioni e con le restrizioni, povertà, violenza emorte che una guerra comporta. Non ci sono giustifica-zioni per quanto accade in Congo, in Iraq, in Israele e inPalestina o in altri luoghi di conflitto; come non ci sonoper le violenze di regime, perpetrate per esercitare e con-servare il potere, o per il terrorismo sia esso sistematico odi piccoli gruppi.

Come Famiglia Passionista siamo contrari a tuttoquesto. La nostra posizione è chiara: chiamati per voca-zione ai piedi della Croce vogliamo guardare e amare ilmondo con gli occhi e il cuore del Crocifisso. E con Luistaremo sempre dalla parte delle vittime, chiunque essesiano, senza differenze. Ma avere il cuore del Crocifissosignifica che anche quando si fa buio su tutta la terra ri-mane sempre viva la speranza di un nuovo giorno assola-

Amici di Gesù Crocifisso

5Nuova curia provinciale: P.Pierluigi D’Eugenio, P.Fernando

Taccone, P.Ottaviano D’Egidio (Generale), P.PiergiorgioBartoli (Provinciale), P.Natale Panetta, P.Vincenzo Fabri.

Auguri alla Famiglia Passionistain una Pasqua di sangue

Cristo, GesùHanno di nuovo piegato il tempo

come un giuncoe sull’arco hanno deposto esanime

il corpo di Dio.CCrriissttoo,, GGeessùù tteenneerr iissssiimmoo,,

le tue piaghehanno l’ululato sofferto e lungo

delle sirene di fabbricae dei barconi del porto.

CCrriissttoo,, GGeessùù ssoolloo,,la tua morte è dentro di noi

che ci ribelliamocontro chi piaga il fratello

di miseria e di fame.CCrriissttoo,, GGeessùù nnooii ,,

sul mare abbiamo districatoalghe di dolore e debolezza.

CCrriissttoo ddeebbooll eema non ci siamo fermati

sicuri di scoprirti come noiinsultato e morto.

E tua madre che ha intrecciatonel seno culla d’amoreora conta chiodi, spine

e bambini che muoiono di fame.CCrriissttoo,, GGeessùù iinnnnoocceennttee ..

Ottaviano D’Egidio

to e pieno perché la resurrezione è certa. La terra è ba-gnata dal sangue dei martiri anche nei giorni nostri. Ri-cordiamo i beati Martiri passionisti di Daimiel, il BeatoBossilkov, P. Carl Schmitz e tanti altri che sono morti peruna giusta causa sia in Congregazione che fuori Congre-gazione.

Carissimi, è nella certezza della resurrezione e nellasperanza viva di cieli e tempi nuovi con pace su tutta laterra, che formulo gli auguri di Buona Pasqua. Preghia-mo con tutta la Chiesa: “Ave, o croce, unica speranza.In questo tempo di passione accresci nei fedeli la gra-zia, ottieni alle genti la Pace”.

Ricordo con particolare affetto i laici della FamigliaPassionista e voglio ora ricordare con commozione uncomponente della Famiglia Passionista morto nellaguerra in Iraq. Alle celebrazioni dei 150 anni della pre-senza passionista in America (USA) ha partecipato an-che il giornalista della televisione NBC News, DavidBloom di 39 anni con la sua sposa, facenti parti delmovimento laicale della Provincia di S. Paolo dellaCroce. Nel suo apprezzato intervento in aula Daviddisse tra l’altro: «La pace per noi passionisti nascedal cuore trafitto di Gesù, dal Calvario dobbiamocomprendere perché e come dobbiamo operare perla pace». L’ho conosciuto per un breve giorno, vitaleed entusiasta. Inviato corrispondente nella guerra d’I-raq è morto per embolia il 6 aprile passato mentre suun Tank riprendeva in piena guerra quanto accadeva.Siamo vicini con la preghiera alla sposa e alle sue trebambine. Dio sia il riposo di David e la consolazionedella famiglia.

P. Ottaviano D’Egidio Superiore Generale C.P.

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È la quarta volta che rimeditoil nostro libro

Caro padre, ho trascorso questo tempo nella sofferenzafisica e spirituale, nelle prove permesse dal Signore. Nellostesso tempo però ho sperimentato la grazia del Signore chenon mi ha lasciata un solo istante. La cosa commovente èche ogni giorno, casualmente, la parola di Dio che ascoltavoalla Santa Messa coincideva perfettamente con quella chetutte le mattine meditavo sul nostro libro “Voi siete mieiAmici”. E’ la quarta volta che lo rimedito e ogni volta ènuovo, perché è il Signore che mi rende nuova.

Non puoi immaginare cosa il Signore ha operato in meda quando ci conosciamo. Attraverso i suoi insegnamenti hoimparato a meditare, concretizzando nella quotidianità quel-lo che il Signore vuole da me. Nelle cadute non mi sono maiscoraggiata, anzi, ogni volta, mi sento più forte e sicura. Nonsono venuta al ritiro, per un’opera di carità, per stare vicina auna sorella in difficoltà. Mi è mancato il tuo ritiro, l’ho offer-to al Signore e Lui mi dona sempre più di quello che merito.Sento tanto il Suo amore; spesso mi commuovo e penso co-me fa il Signore ad essere così buono con me, che sono tantocattiva. Alla fine della Quaresima ringrazio il Signore per leamarezze, attraverso le quali, ho potuto gustare la sua grandemisericordia. Non ho mantenuto pienamente i miei propositi,ma sono riuscita a fare più di quello che pensavo; per questolodo ed amo il Signore più di ogni altra cosa al mondo. In-sieme a lui sto sperimentando la santità del quotidiano. An-cora una volta il Signore mi ha risposto attraverso il suogiornalino, prezioso ed efficace. Mando l’indirizzo di duepersone, che saranno felici di riceverlo. La Pasqua del Si-gnore mi sta donando uno spirito nuovo, quello che mi sem-brava impossibile lo sto vivendo con tanto amore. Per laQuaresima avevo fatto il proposito di seguire l’insegnamen-to di S. Paolo della Croce: «Operare, tacere, soffrire. Nonti lamentare, non ti giustificare, non ti risentire». Devodire che sono cose meravigliose, se, per amore di Dio e delprossimo, si riesce a viverle. Per riuscire ho messo il miocuore dentro il Cuore squarciato di Gesù: che esperienza! E’una cosa che non si può descrivere e che non so neanche di-re. Con questa grande gioia nel cuore, ti auguro buona Pa-squa insieme a mio marito e ai miei figli e un grazie per letue preghiere e per tutto quello che mi hai donato.

Amica di Gesù Crocifisso

Grandi cose ha fatto il SignoreCarissimo Padre, scrivo per manifestarti la mia gratitu-

dine e quella della mia famiglia per tutto quello che stai fa-cendo per noi e per il nostro gruppo degli Amici di GesùCrocifisso: le tue catechesi sono squarci di luce nel buiodella fede che molte volte mi attanaglia, preso dalla routinedei gesti quotidiani. Ma Dio per mezzo tuo mi ha fatto capi-re una cosa importantissima, cioè che proprio nei nostri ge-sti quotidiani, anche se pieni di contraddizioni e di dubbi,avviene la nostra santificazione. Non è facile per chi comeme è stato sempre attratto dalle cose del mondo, cercare diinserire il messaggio cristiano in tutti i contesti che si pre-sentano davanti, ma è proprio con questa lotta interiore, oveil più delle volte esco perdente, avviene la mia crescita spi-rituale. Nelle riunioni del nostro gruppo non ho mai esterna-to tutto quello che di buono ha fatto il Signore per me e perla mia famiglia e questo mi dispiace molto, perché pensoche potrei essere di aiuto a molti altri. Quando penso a quel-lo che ero prima di conoscere veramente Gesù, capisco ilSuo grande amore e il perché ci chiede di affidare ogni cosaa Lui. Questo gruppo che il Signore ha voluto formare conil nostro aiuto potrà diventare sempre più grande se ognunodi noi (io per primo) riuscirà ad abbandonare il proprioegoismo per cercare di portare avanti il piano che Dio hapreparato per noi. La tua figura, caro padre, è quella di unuomo che ha dedicato la propria vita al servizio del Signore;per me questa è una delle tante certezze nel mistero della fe-de, te ne sono grato e ti chiedo di ricordarci tutti nelle tuepreghiere noi faremo altrettanto con te.

Mariano Moscetta

Rinnovo la consacrazione piena di fedeAbbiamo avuto il Crocifisso in casa per tre giorni. Sono

stati tre giorni meravigliosi. Mia figlia ha invitato anche lecoppie che stanno facendo con lei il corso di preparazione almatrimonio; hanno pregato con noi e ci hanno fatto tantedomande sul nostro cammino di fede. Il Signore ha permes-so tante pene nella mia vita, però mi ha dato anche tantegrazie, soprattutto perché ha riempito di fede mia figlia e ilsuo ragazzo. Ringrazio di cuore il Signore e rinnovo la miaconsacrazione a Lui più forte e piena di fede.

Cardinali Rita

Amici di Gesù Crocifisso

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Squarci di lettere

Capitolo Provinciale Piet. S.Gabriele: 6-9 maggio 2003.Capitolo Provinciale Piet. S.Gabriele: 6-9 maggio 2003.

Page 7: rivista giugno 2003

eterna”. Tu sei tutto per noi, Signore:sei la nostra forza, sei pieno di amore per noi eci chiami a ricambiarti con lo stesso impegno. L’esempioeroico della nostra Bruna Ambrosi ci è di stimolo. Debboimparare da lei ad accettare tutto con amore e in silenzio.Così dobbiamo dimostrare a chi ci conosce che siamo ve-ri Amici di Gesù Crocifisso. Certo io non lo sono, perchéfaccio poco per Lui; ma il desiderio di far parte piena-mente degli Amici di Gesù Crocifisso è grande: cercheròdi fare meglio.

Ubaldo Peretti

La mia vita è cambiataÈ stata davvero una grande fortuna l’essere entrato a

far parte della Famiglia Passionista. Molte volte mi chie-do se sono degno di tanta grazia che il Signore mi ha

concesso nel farmiconoscere te e ilmovimento degliAmici di GesùCrocifisso. Perquesto voglio esse-re sempre più unfedele Amico diGesù Crocifisso,per ringraziarlo pertutte le sofferenzeche ha patito per lasalvezza di un in-degno peccatorecome me e per at-tingere da Lui laforza per superarele croci piccole egrandi che mi pos-sono capitare. Da

quando ho cominciato questo cammino di fede la mia vi-ta è cambiata, ma ho ancora tanta strada da fare. Confidonell’aiuto dei Santi, della Madre celeste e nei tuoi inse-gnamenti per migliorare sempre più.

Gianni Gelao

Tengo moltissimo alla mia consacrazioneDesidero con tutto il cuore rinnovare la mia consa-

crazione. In questo primo anno ho cercato con la pre-ghiera, la partecipazione quasi quotidiana alla santaMessa e la meditazione della Passione, di far crescere inme quei germi di pietà e di compassione che il Signoreho posto nel mio cuore. Nell’ultimo tratto della mia vitavorrei che questi sentimenti crescessero in me per poterdare lode e gloria al Padre, prova di amore a Gesù e aifratelli crocifissi che incontro nel mio cammino. Accettoogni giorno la volontà del Padre che si manifesta nellanostra famiglia, per prepararci all’incontro con Lui. Inquesto tempo non sono mancate gravi prove di salute infamiglia. Spero che San Gabriele ci dia una mano, perpoter partecipare agli Esercizi Spirituali in agosto e rin-novare presso la sua tomba la mia consacrazione, allaquale tengo moltissimo.

Magnarella Roberto

Amici di Gesù Crocifisso

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La fortuna di sentirsi chiamatiCarissimo Padre Alberto, accingendomi alla consa-

crazione a Gesù Crocifisso, ripenso alle tue parole, aituoi incontri ed alle letture che ho potuto apprezzare.Quale fortuna mi ha dato il Signore nell’affiancarmi unasplendida persona che mi ha fatto conoscere te. Che gran-de grazia ci ha fatto il Signore dandoci la possibilità tra-mite la tua persona di prendere coscienza dell’amore checi ha riversato il Cristo Crocifisso.

Non sono assolutamente un santo, anzi sono semprestato molto restio ad impegnarmi in approfondimenti e riti-ri che per un ragazzo di una ventina d’anni appaiono lun-ghi e pesanti (credo che ognuno abbia tempi e capacità diapprendimento diversi), ma penso spesso a chi questa for-tuna non riesce a sentirla sua e soprattutto ai ragazzi mieicoetanei. Posso testimoniare che l’immersione totale nellasocietà moderna,nei suoi ritmi, fre-nesie e rumori, na-scondono dal cuorela Sua voce. Sonocerto che moltepersone potrebberoapprezzare sicura-mente meglio dime la chiamata delSignore. Mi auguroe prego che moltiabbiano la fortunache ho avuto io.Ringrazio di cuoretutti, ringrazio dicuore nostro Signo-re Gesù. Un ab-braccio.

Danilo Coriolani

Ti offro e consacro tuttoIn questo tempo tanto difficile per l’umanità, minaccia-

ta dalla violenza, dall’odio e dalla guerra, chiedo la graziadi rinnovare per la terza volta la mia consacrazione. O Ge-sù, ti consacro la mia anima, il mio cuore, il mio corpo etutta la mia persona: pensieri, parole, opere, sofferenze, fa-tiche, speranze, gioie e tristezze. Ti supplico di prendere unpossesso così forte di me che d’ora innanzi non abbia altralibertà che quella di mettere Te al primo posto, di amarti efarti amare, come tu ami me. Il mio amore ti sia gradito emi santifichi. Santificami con il tuo Santo Spirito e conce-dimi la grazia di vivere nella Chiesa con fede e perseveran-za, di essere collaboratore coraggioso fino al sacrificio del-la mia vita. O Maria, madre mia amatissima, illumina eguida il mio cammino di laico passionista, amico di tuo Fi-glio Crocifisso; offri a Lui la mia consacrazione e aiutamiad essere sempre fedele alla mia promessa di amore.

Giuseppe Trerè

L’esempio di BrunaAccetto con tutto il cuore di fare la mia consacrazione

perpetua a Gesù Crocifisso, perché sento di ripetere comeSan Pietro “Tu solo, Signore, hai parole di vita

La Consacrazione

Gruppo famiglia a Civitanova: 5/4/2003.

Page 8: rivista giugno 2003

Esercizi Sp. Amici di G. C. e Laici impegnatiSantuario di S. GABRIELE : Tel. 0861.97721

I corso: 04-09 agosto 2003: per tutti.II corso: 11-16 agosto 2003: per tutti, ma con orario adatto per coppie con bambini.Tema:“La sequela di Gesù”Guida: P. Alberto PierangioliInizio e fine: dal pomeriggio del lunedì al pranzo del sabato.Quota adulti: (camere doppie): € 25 x 5 = € 125,00Quota adulti: (camere singole): € 30 x 5 = € 150,00Ragazzi: fino a 4 anni, gratis. 5-14 anni, metà prezzo.Iscrizione (solo adulti): aggiunta di € 10,00, per spese di organizzazione.

Prenotazione:P. Alberto Pierangioli - Viale Passionisti 54 - 62019 RECANATI MC

Tel. 0733/75.74.283 – Cel. 349.805.70.73Indicare: a quale corso si partecipa, se camera singola o doppia; indirizzo completo, con telefono.

Nota Bene: le camere singole verranno attribuite secondo la disponibilità, per ordine di prenotazione

Incontro con laici passionisti USAIl 3 maggio siamo state invitate dal P.

Alberto ad accogliere alcuni fratelli delmovimento laicale passionista degliUSA, in pellegrinaggio in Italia e ospitidei passionisti a Recanati, desiderosi di

conoscere il nostro movimento laicale ela sua organizzazione.

Quando ci siamo seduti a tavola con loro eravamo unpo’ imbarazzate, anche perché il problema della lingua ciè sembrato subito un ostacolo invalicabile. Poi, grazie al-la loro «guida», il P. Arthur Carrillo, che fungeva da otti-mo interprete, si è iniziato a rompere il ghiaccio e lenta-mente si è entrati in un clima di fratellanza, dove la lin-gua non ha più alcun significato, perché la fede e l’amoredi Dio hanno un linguaggio universale. Abbiamo parlatodel nostro cammino come coppie di Amici e abbiamomostrato le foto dei nostri incontri ed essi ci hanno parla-

to della loroesperienza. Èstato bellosentire chealtri fratellicome noi vi-vono la spiri-tualità pas-sionista e«comprendo-no» che lapassione diGesù è “lapiù grande es t u p e n d aopera delGesù divinoamore”, co-me ci insegna

Amici di Gesù Crocifisso

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il nostro fondatore san Paolo della Croce. Un grazie par-ticolare ai passionisti che ci hanno accolto proprio comesorelle. Ma... un grazie speciale anche ai nostri mariti checi hanno permesso di fare questa bella esperienza.

Letizia, Fiorella e Betta

Capitolo ProvincialeDal 6 al 9 maggio la Provincia Passionista della Pietà,

riunita presso il santuario di San Gabriele TE, ha avuto ilsuo 43° Capitolo Provinciale, composto da circa 70 reli-giosi e presieduto dal P. Generale, P. Ottaviano D’Egidio.Il Capitolo ha fatto una programmazione per i prossimi 4anni e ha eletto il nuovo Consiglio provinciale della pro-vincia PIET, così composto:P. Provinciale: P. Piergiorgio BartoliVice Provinciale e consultore per la vita comunitaria:P. Pierluigi di EugenioConsultore per Apostolato: P. Fernando TacconeConsultore per la Formazione, Vocazioni e Studi: P.Natale PanettaConsultore per l’economia: P. Vincenzo Fabri.

Alla Curia che ha terminato il mandato il nostro sin-cero ringraziamento e ai nuovi eletti gli auguri e la pre-ghiera di tutti gli Amici di Gesù Crocifisso.

P. A.

Incontro Laici USA e Amici.Recanati: 3/5/2003.

Consacrazione diMaria Greghini.Morrovalle: 6/4/2003.

Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa.

8 giugno: Giornata di Ritiro e consacrazioni a Morrovalle

20 luglio: Giornata di spiritualità di tutti gli Amici di Gesù Crocifisso al Santuario di S. Gabriele,per imparare dal giovane Santo il cammino della “santità quotidiana”.

AMICI NEWS