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mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi Gennaio - Febbraio 2015 - Anno XVI n. 1

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AGC rivista gennaio-febbraio 2015

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mici di Gesù CrocifissoA Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

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Gennaio - Febbraio 2015 - Anno XVI n. 1

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fecondi e simoltiplicasse-ro (Gen 1,28).Per questo,«l’uomo lasce-rà suo padre esua madre e siunirà a suamoglie e i duesaranno unasola carne»(Gen 2,24).Questa unioneè stata dan-neggiata dalpeccato ed èdiventata laforma storicadi matrimonionel Popolo diDio, per ilquale Mosèconcesse la possibilità di rilasciare unattestato di divorzio (cf. Dt 24, 1ss).Tale forma era prevalente ai tempi diGesù. Con il Suo avvento e la riconci-liazione del mondo caduto grazie allaredenzione da Lui operata, terminòl’era inaugurata con Mosé. Gesù, cheha riconciliato ogni cosa in sé, hariportato il matrimonio e la famigliaalla loro forma originale (cf.Mc 10,1-12). La famiglia e il matrimonio sonostati redenti da Cristo (cf. Ef 5,21-32),restaurati a immagine dellaSantissima Trinità, mistero da cui sca-turisce ogni vero amore. L’alleanzasponsale, inaugurata nella creazione erivelata nella storia della salvezza,riceve la piena rivelazione del suosignificato in Cristo e nella suaChiesa. Da Cristo attraverso laChiesa, il matrimonio e la famigliaricevono la grazia necessaria pertestimoniare l’amore di Dio e vivere lavita di comunione. Il Vangelo dellafamiglia attraversa la storia delmondo sin dalla creazione dell’uomoad immagine e somiglianza di Dio(cf.Gen 1, 26-27) fino al compimentodel mistero dell’Alleanza in Cristoalla fine dei secoli con le nozzedell’Agnello (cf. Ap19,9; GiovanniPaolo II, Catechesi sull’amoreumano).7 La Chiesa ha riconosciutonella famiglia “una comunità di vita edi amore” una “chiesa domestica”dove le relazioni di amore della fami-

I - LA FAMIGLIANEL PROGETTO DI DIO

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“L’annuncio del Vangelo dellafamiglia è parte integrante dellamissione della Chiesa, poiché la

rivelazione di Dio illumina la realtàdel rapporto tra l’uomo e la donna,del loro amore e della fecondità dellaloro relazione”1 afferma il recenteSinodo dei vescovi. E ancora“Nonostante i tanti segnali di crisi del-l’istituto familiare nei vari contesti del“villaggio globale”, il desiderio difamiglia resta vivo, in specie fra i gio-vani, e motiva la Chiesa, esperta inumanità e fedele alla sua missione, adannunciare senza sosta e con convin-zione profonda il “Vangelo della fami-glia” che le è stato affidato con larivelazione dell’amore di Dio inGesù”.2 Ancora “La famiglia è unarisorsa inesauribile e una fonte di vitaper la pastorale della Chiesa; pertan-to, suo compito primario è l’annunciodella bellezza della vocazioneall’amore, grande potenziale ancheper la società”.3 Annuncio che il papaFrancesco non si è perso l’occasionedi ricordare all’Europa “Dare speran-za all’Europa non significa solo rico-noscere la centralità della personaumana, ma implica anche favorirne ledoti …. Il primo ambito è sicuramentequello dell’educazione, a partire dallafamiglia, cellula fondamentale ed ele-mento prezioso di ogni società. Lafamiglia unita, fertile e indissolubileporta con sé gli elementi fondamentaliper dare speranza al futuro”.4 Lafamiglia, secondo Papa Francesco,dovrebbe far parte dei valori “inalie-nabili”5 di un’Europa che è portatricenon solo dei valori trascendenti dellapersona ma “anche di fede”.6 LaChiesa deve annunciare il Vangelodella famiglia perché tra “Le parole divita eterna che Gesù ha lasciato aisuoi discepoli comprendevano l’inse-gnamento sul matrimonio e la fami-glia. Tale insegnamento di Gesù cipermette di distinguere in tre tappefondamentali il progetto di Dio sulmatrimonio e la famiglia. All’inizio,c’è la famiglia delle origini, quandoDio creatore istituì il matrimonio pri-mordiale tra Adamo ed Eva, comesolido fondamento della famiglia. Dionon solo ha creato l’essere umanomaschio e femmina (Gen 1,27), ma liha anche benedetti perché fossero

glia diventano “icona di Dio con il suopopolo” perché “ci si riflette, pergrazia, il mistero della Santa Trinità”8

e il “modo di amare di Dio diventa lamisura dell’amore umano”.9 Eccoallora che la Chiesa guarda con con-solazione e gioia10 alle famiglie cherestano fedeli agli insegnamenti delvangelo perché oggi la famiglia cri-stiana è “la via della Chiesa”11 “ecostituisce un’urgenza per la nuovaevangelizzazione”.12

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1 Instrumentum Laboris (IL) SinodoPremessa; Cfr. Direttorio di PastoraleFamiliare ai nn. 14-16.2 Relatio Synodi (RS) n. 2.3 RS Premessa.4 Papa Francesco al Parlamento Europeo.5 Ivi.6 Ivi.7 RS nn.14 e 15 Cfr. pure IL. nn 1- 3.8 IL n. 23.9 Cfr RS nn. 17-20 e IL 4-7.10 Cfr. RS n. 23.11 Cfr. RS n. 18 e IL n. 5.12 RS n. 29.

Luciano Temperilli

In copertina: La Presentazione di Gesù alTempio, Ghirlandaio, 1482

Gennaio 2015 Famiglia,credi cio che sei

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Famiglia,credi cio che sei

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Conviene ricordare che ” i sacra-menti sono segni efficace dellagrazia istituiti da Gesù Cristo

per santificarci”.13 Tutti i sacramentitoccano momenti importanti della vitacristiana e sono in ordineall’Eucarestia.14 “fonte e culmine dellavita della Chiesa”15. L’ordine ed ilmatrimonio sono “al servizio dellacomunione e della missione dellaChiesa. Contribuiscono in modo parti-colare alla comunione ecclesiale ealla salvezza degli altri”16. Quandoparliamo del matrimonio ci si riferiscechiaramente solo al matrimonio trauomo e donna. Infatti “la rivelazionedi Dio illumina la realtà del rapportotra l’uomo e la donna”17. “ Il librodella Genesi presenta l’uomo e ladonna creati ad immagine e somi-glianza di Dio; essi si riconosconofatti l’uno per l’altro (cf. Gen 1,24-31;2,4b-25). Attraverso la procreazione,l’uomo e la donna sono resi collabo-ratori di Dio nell’accogliere e tra-smettere la vita. La loro responsabili-tà, inoltre, si estende alla custodia delcreato e alla crescita della famigliaumana. Nella tradizione biblica, laprospettiva della bellezza dell’amoreumano è specchio di quello divino”18.Con la venuta di Cristo il matrimoniosi arricchisce di un significato più pro-fondo in ordine alla redenzione.“Svelando pienamente la divina mise-ricordia, Gesù concede all’uomo ealla donna di ricuperare quel “princi-pio” secondo cui Dio li ha uniti in unasola carne (cf. Mt 19,4-6), per il quale– con la grazia di Cristo – essi sonoresi capaci di amarsi per sempre e confedeltà. Pertanto, la misura divina del-l’amore coniugale, cui i coniugi sonochiamati per grazia, ha la sua sorgen-te nella «bellezza dell’amore salvificodi Dio manifestato in Gesù Cristomorto e risorto» (EG 36)”19 Spiegal’Instrumentum laboris “Gesù,nell’as-sumere l’amore umano, lo ha ancheperfezionato (cf. GS 49), consegnandoall’uomo e alla donna un nuovo mododi amarsi, che ha il suo fondamentonella irrevocabile fedeltà di Dio. Inquesta luce, la Lettera agli Efesini haindividuato nell’amore nuziale tral’uomo e la donna “il grande mistero”che rende presente nel mondo l’amore

tra Cristo e la Chiesa (cf. Ef 5,31-32).Essi possiedono il carisma (cf. 1Cor7,7) di edificare la Chiesa con il loroamore sponsale e con il compito dellaprocreazione ed educazione dei figli.Legati da un vincolo sacramentaleindissolubile, gli sposi vivono la bel-lezza dell’amore, della paternità, dellamaternità e della dignità di partecipa-re così all’opera creatrice di Dio.”20 Ilmatrimonio è una vocazione e una viaalla santità esistenziale ed è sacramen-to perché è invitato a rispecchiarel’amore di Cristo per la sua Chiesanella vita personale e nelle relazioni.E’ l’esplicitazione del battesimo ed èuna grazia che rende sostenibile lefatiche della vita. “Il dono reciprococostitutivo del matrimonio sacramen-tale è radicato nella grazia del batte-simo che stabilisce l’alleanza fonda-mentale di ogni persona con Cristonella Chiesa. Nella reciproca acco-glienza e con la grazia di Cristo inubendi si promettono dono totale,fedeltà e apertura alla vita, essi rico-noscono come elementi costitutivi delmatrimonio i doni che Dio offre loro,prendendo sul serio il loro vicendevoleimpegno, in suo nome e di fronte allaChiesa. Ora, nella fede è possibileassumere i beni del matrimonio comeimpegni meglio sostenibili mediantel’aiuto della grazia del sacramento.Dio consacra l’amore degli sposi e ne

conferma l’indissolubilità, offrendoloro l’aiuto per vivere la fedeltà, l’in-tegrazione reciproca e l’apertura allavita”21. Il credente vive di fede22 e lafede nel sacramento del matrimonio“costituisce quella roccia che da airapporti matrimoniali quella soliditàche il sentimento non può dare. Perchéil matrimonio non è solo analogia conla SS. Trinità, ma partecipa a questomistero d’amore ( e lo esprime!). IlLibro del talmud afferma che l’unionetra un uomo ed una donna è un mira-colo ancor più grande del Mar Rosso.Per noi cristiani si attua la parola diCristo che se ‘il chicco di grano nonmuore, resta solo’ ma questa rinunciaa se stessi è possibile solo grazie almistero della croce, cioè della Pasquadi nostro Signore 23”.

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13 Cfr. CJC n. 840.14 cfr. CCC compendio 250.15 Ivi 274.16 Ivi 321.17 IL Premessa.18 IL 1.19 IL 2.20 Ivi.21 RS 21.22 Cfr. Rom 1, 17.23 Da una conferenza di Xavier Lacroix.

II - IL MATRIMONIOCOME SACRAMENTO

Luciano TemperilliFebbraio 2015

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e gli eventi ad essa collegati, Gesùstesso si presenta in mezzo a lorodicendo: «Pace a voi!» (v. 36). La pre-senza del Risorto in mezzo ai suoi inti-mi è fonte di benedizione. Questoinfatti significa la parola pace nelmondo biblico. Il termine non evocatanto l’assenza di ostilità, quanto lapienezza di ogni bene proveniente daDio. La reazione dei discepoli è carat-terizzata da terrore e spavento.Pensano di trovarsi davanti ad uno spi-rito (v. 37). Gesù rivolge loro la parolaper tranquillizzarli (v. 38) e, dopoaverli invitati a guardare e tastare lesue mani e i suoi piedi, dice: «un fan-tasma non ha carne e ossa, come vede-te che io ho» (v. 39). In tal modo, Gesùmostra che anche il suo corpo — pro-prio quello che è stato martoriato e tra-fitto sulla croce — è stato reso parteci-pe della signoria di Dio sulla morte.Nel cuore dei discepoli inizia a farsilargo la gioia. Essa tuttavia è ancoramescolata con l’incredulità. La visionea cui sono posti di fronte è talmentefuori dall’ordinario da non sembrarevera. Ecco allora che Gesù, permostrare la realtà della sua risurrezio-ne corporale, si fa dare qualcosa dacommestibile e lo mangia davanti aloro (vv. 42s).

Gesù, dopo aver rivelato l’autenti-cità della sua vittoria sulla morte,mostra il significato profondo dellasua Passione e risurrezione. Esse nonsono frutto di un incidente di percorso,bensì il compimento delle antiche pro-fezie (vv. 44.46). Il mistero pasqualerientra in un disegno già prestabilitoda Dio (cf. At 2,23), il quale non può

che essere un progetto di sal-vezza. Perché i discepoli pos-sano capire questo è necessa-rio però che Gesù apra la loromente alla comprensione dellaScrittura (v. 45). L’AnticoTestamento può essere letto intutta la sua portata solo se si èin relazione con Gesù, se gli sipermette di disporre la propriamente all’intelligenza deltesto sacro. Nelle antiche pro-fezie rientra anche la predica-zione apostolica, fatta nelnome di Gesù (vv. 47s). Essaha per fine la conversione e laremissione dei peccati di tuttele genti. Prima di partire per la

missione, i discepoli sono esortati arimanere in città. Devono attendereche Gesù invii loro la promessa delPadre, la potenza dello Spirito Santo(v. 49), che li renderà capaci di annun-ciare a tutti la vita nuova nel CristoSignore.

Terminate queste parole, Gesùconduce i suoi discepoli fuori, in pros-simità di Betania, e li benedice (v. 50).In tale frangente, viene portato verso ilcielo (v. 51). I discepoli, con il gestodella prostrazione, confessano implici-tamente la sua divinità (v. 52). La nar-razione si conclude menzionando lagrande gioia che alberga nel cuore diquanti hanno visto il Signore. Essa -nata dalla consapevolezza che Gesù èvivo e con la sua parola comunica ilvero bene, fa risuonare sulle labbra deidiscepoli l’inno di lode a Dio (v. 53).

La Buona Notizia

Gesù è il bene più grande dellavita. L’incontro con lui non può chedare una svolta alla nostra esistenza.In Gesù, infatti, abbiamo il perdonodei peccati, nella relazione con lui laScrittura diventa Parola viva cheaccende i cuori e apre alla testimo-nianza evangelica. Nel Risorto, anchenoi, con tutta la nostra persona (animae corpo), siamo chiamati ad una vita dieterna e gioiosa comunione con Dio econ l’immensa schiera dei fratelli esorelle che, con perseveranza, hannoseguito Gesù per tutta la loro vita.

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Carissimi lettori, prose-guendo il nostro cam-mino sulle “orme” di

Gesù crocifisso e risorto, cisoffermiamo sul brano diLuca che narra del CristoSignore che appare ai disce-poli e ascende in cielo.Cominciamo con la lettura-ascolto del Vangelo.

“Mentre essi parlavano diqueste cose, Gesù in personastette in mezzo a loro e disse:«Pace a voi!». Sconvolti epieni di paura, credevano divedere un fantasma. Ma eglidisse loro: «Perché siete tur-bati, e perché sorgono dubbinel vostro cuore? Guardate le miemani e i miei piedi: sono proprio io!Toccatemi e guardate; un fantasmanon ha carne e ossa, come vedete cheio ho». Dicendo questo, mostrò loro lemani e i piedi. Ma poiché per la gioianon credevano ancora ed erano pienidi stupore, disse: «Avete qui qualchecosa da mangiare?». Gli offrirono unaporzione di pesce arrostito; egli loprese e lo mangiò davanti a loro.Poidisse: «Sono queste le parole che io vidissi quando ero ancora con voi: biso-gna che si compiano tutte le cose scrit-te su di me nella legge di Mosè, neiProfeti e nei Salmi». Allora aprì lorola mente per comprendere le Scritturee disse loro: «Così sta scritto: il Cristopatirà e risorgerà dai morti il terzogiorno, e nel suo nome saranno predi-cati a tutti i popoli la conversione e ilperdono dei peccati, cominciando daGerusalemme. Di questo voi sietetestimoni. Ed ecco, io mando su di voicolui che il Padre mio ha promesso;ma voi restate in città, finché non siaterivestiti di potenza dall’alto».

Poi li condusse fuori verso Betaniae, alzate le mani, li benedisse. Mentreli benediceva, si staccò da loro e veni-va portato su, in cielo. Ed essi si pro-strarono davanti a lui; poi tornarono aGerusalemme con grande gioia e sta-vano sempre nel tempio lodando Dio.

La gioia nasce dall’incontrocon il Risorto

Mentre i discepoli stanno parlandocon i due di Emmaus sulla risurrezione

4 VII - MEDITIAMO LA RISURREZIONE DI GESÙIl risorto si manifesta ai discepoli e ascende al cielo (Lc 24,36-53)

Roberto Cecconi CP

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gioia di cui parla la Madonna». (Dauna catechesi di fra Slavko Barbaric del15/6/85)

Dal 1999 gli Amici di GesùCrocifisso hanno iniziato a organiz-zare la Peregrinatio Crucis nellefamiglie, per riportare la fede e lapreghiera nelle famiglie. Ecco comene racconta l’inizio Nello Fragola,coordinatore di Porto S. Elpidio.

“ Nel gennaio 1999 venne a trovar-mi un fratello della nostra Fraternità emi disse che sarebbe stata una bellainiziativa portare un crocifisso in pelle-grinaggio nelle famiglie per degliincontri di preghiera. Ne feci richiestaa Padre Alberto Pierangioli, nostroAssistente Spirituale, e lui ci procuròun crocifisso veramente bello. Lo stessogiorno fu portato in una famiglia cheorganizzò due incontri di preghierainvitando anche i vicini di casa.Capimmo subito che l’iniziativa venivadal Signore ed era un grande dono! Da

quel giorno il crocifisso ha continuato apassare di casa in casa fino ad oggi. IlSignore opera, in coloro che partecipa-no alle serate, cose grandi e porta tantagioia e grande fede.”.

Questa testimonianza di Nello ciricorda l’origine della “PEREGRINA-TIO CRUCIS”, come un appuntamentofisso di preparazione quaresimale ditutto il nostro Movimento Amici diGesù Crocifisso.

Ormai da 15 anni le Fraternità degliAmici nella Messa della Solennità dellaPassione (venerdì prima delle Ceneri )fanno benedire i crocifissi che, durantela Quaresima, passeranno a visitare icuori di quanti li vorranno accogliere.Diversi parroci da qualche tempo hannoadottato questa forma di preparazionealla Pasqua per i propri fedeli e affian-cano gli Amici nel compito di predica-zione dell’Amore Crocifisso.

Quest’anno le Fraternità degli Amicidi Gesù Crocifisso svolgeranno questagrande missione nella Chiesa di Dio por-tando più di 60 Crocifissi nelle famiglieper una o più sere, per un incontro di pre-ghiera e di riflessione, in molte zonedelle Marche e dell’Abruzzo, fino a Bari.

Perché la Peregrinatio Crucis? Perportare a tutti l’annuncio e la conoscen-za della parola e, in particolare, dellaparola della croce, per capire cosasignifica essere cristiani e a quali sceltee compiti è chiamato il cristiano. Percomunicare ai nostri fratelli e sorellequanto il Signore ci ha amati e ci ameràsempre fino alla fine del mondo!

Forse per questi motivi laPeregrinatio si sta diffondendo sempredi più e sono quasi tutte le Fraternitàdegli Amici a compiere questa missionequaresimale nelle proprie Parrocchiecon gioia e disponibilità.

Non sempre è facile dialogare suargomenti che ci interpellano diretta-mente, ma proprio per questo motivorisulta ancora più importante il nostrocompito di aiuto per approfondire ilmistero di Cristo nella Passione e la suarelazione con noi. Quello che colpiscenegli incontri è constatare come, non di

«… Non esiste nessun uomo chenon desideri la gioia, ma sonomolti quelli che non vogliono

pregare, che non vogliono prendere ilmezzo per avere questa gioia più pro-fonda.

Voi conoscete la storia dei duediscepoli di Emmaus, disperati dopoil Venerdì Santo. Tutta la loro vitasi poteva compendiare in quello cheloro hanno detto: « Noi abbiamosperato: adesso niente ». Pensate aquella frase.

Uno straniero si accompagna eincomincia a parlare con loro e questostraniero parla sulla sofferenza, sulMessia e così dimenticano le loro pre-occupazioni e verso sera dicono:«Resta con noi ». E quando hannospezzato il pane in questo stranierohanno riconosciuto Gesù. Io dico chese questi due avessero detto allo stra-niero: «Lasciaci in pace, abbiamo lenostre preoccupazioni, siamo disperati,siamo senza lavoro, senza soldi,… »non avrebbero avuto questa gioia, que-sto incontro che dà nuova forza.Pregare allora significa andare conGesù, lasciarlo fare, lasciarsi spiegareanche la sofferenza, le difficoltà, seder-si con lui a spezzare il pane. Se faccia-mo solo un ciao, un piccolo segno diCroce, non possiamo avere questa

Maria Grazia Coltorti

PEREGRINATIO CRUCIS NELLE FAMIGLIEQUARESIMA 2015

Nello Fragola guida la peregrinatio a Castellano FM

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Le Fraternità intere sono sempreinvitate a seguire con costanza lo svol-gersi della Via Passionis presso le fami-glie che vogliono accogliere il crocifis-so e sicuramente ciò sarà fruttuoso perloro e per la crescita dei gruppi.

Ringraziamo il Signore che ci chia-ma anche quest’anno a questa sua

opera. Gli chiediamo anche di donarcila forza, la fede e la carità necessari perpredicare il suo amore crocifisso.Speriamo che le tante sere passateinsieme a meditare il Signore crocifis-so/risorto lascino tracce feconde neicuori di tutti.

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rado, riesca difficile vedere le sofferen-ze del Signore come una dimostrazioned’amore per noi e poi portare questaesperienza nella nostra vita, confrontan-doci con i vari “attori” della Passioneper verificare dove ci troviamo noi equal è la nostra risposta alla richiestad’amore di Dio.

Quello che a noi Amici sembra unfatto scontato, dovuto probabilmentealla spiritualità che ci appartiene e checerchiamo ogni giorno di vivere più omeno coerentemente, non è così diimmediata comprensione alle personein genere. Si tocca con mano che, comediceva il nostro San Paolo della Croce,la gente vive dimentica della Passionedel Signore e in questo modo non c’èneanche una forte consapevolezza delsuo amore per ognuno di noi. Manca losguardo fisso su Gesù Crocifisso equindi non riesce facile poi, nelmomento opportuno, ricorrere alla suamisericordia per avere aiuto e salvezza,o per lodarlo e ringraziarlo.

Gli argomenti che si pongono indiscussione in questi incontri a voltesono scottanti e, se non si riesce adinquadrarli nell’ottica della Croce, sirischia di scadere nel qualunquismo enella chiacchiera inutile.

La Peregrinatio è necessaria proprioa noi cristiani, che ci crediamo tali per-ché andiamo sempre a Messa e ci acco-stiamo ai Sacramenti, ma che poi nellavita di tutti i giorni, posti continuamen-te di fronte a delle scelte, non siamocapaci di distinguere il bene dal male.

Stiamo perdendo il senso del pecca-to perché non abbiamo bene in mente ilsacrificio d’amore consumato sullaCroce da Gesù. Se riusciremo a fissaree ad aiutare gli altri a fissare lo sguardosu Gesù Crocifisso coglieremo la nostramiseria ma, allo stesso tempo, la gran-dezza del suo amore.

Cresceremo anche noi nell’amorevero, quello che dà la vita. Allora riusci-remo a capire cosa significa l’amorecristiano nella famiglia cristiana e aportarlo nelle nostre case e nelle casedei fratelli.

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Peregrinatio Crucis a Fossacesia

Peregrinatio Crucis a Trodica

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7LETTERA APOSTOLICAper l’Anno della vita consacrata

Luciano Temperilli

Dal 28 novembre 2014 al 2 feb-braio 2016 si celebra l’Annoper la Vita Consacrata. In data

21 novembre, festa della Presenta-zione di Maria Vergine al Tempio, ilpapa ha indirizzato una lettera a tutti iconsacrati sottolineando la felicecoincidenza con il Sinodo delle fami-glie: “Benedico il Signore per la felicecoincidenza dell’Anno della VitaConsacrata con il Sinodo sulla fami-glia. Famiglia e vita consacrata sonovocazioni portatrici di ricchezza egrazia per tutti, spazi di umanizzazio-ne nella costruzione di relazioni vitali,luoghi di evangelizzazione. Ci si puòaiutare gli uni gli altri.” Pubblicobrani della lettera perché interroga edimpegna, non solo le famiglie maanche “la famiglia carismatica” cioèquei laici che si rifanno allo stessocarisma di un Istituto, appunto comegli A.G. C.

I – Gli obiettivi per l’Annodella Vita Consacrata

1. Il primo obiettivo è guardare ilpassato con gratitudine. Ogni nostroIstituto viene da una ricca storia cari-smatica. Alle sue origini è presentel’azione di Dio che, chiama alcunepersone alla sequela di Cristo, a tra-durre il Vangelo in una particolareforma di vita, a leggere con gli occhidella fede i segni dei tempi.

2. Quest’Anno ci chiama inoltre avivere il presente con passione. Vivereil presente con passione significadiventare “esperti di comunione”, diquel “progetto di comunione” che staal vertice della storia dell’uomosecondo Dio.

3. Abbracciare il futuro con spe-ranza vuol essere il terzo obiettivo diquesto Anno. Conosciamo le difficoltàcui va incontro la vita consacratanelle sue varie forme. Proprio in que-ste incertezze si attua la nostra spe-ranza nel Signore della storia che con-tinua a ripeterci: «Non aver paura ...perché io sono con te» (Ger 1,8).

II – Le attese per l’Annodella Vita Consacrata

1. Che sia sempre vero quello cheho detto una volta: «Dove ci sono ireligiosi c’è gioia». Che tra di noi nonsi vedano volti tristi, persone sconten-te e insoddisfatte, perché “una seque-la triste è una triste sequela”.

2. Mi attendo che “svegliate ilmondo”, perché la nota che caratte-rizza la vita consacrata è la profezia.Il profeta riceve da Dio la capacità discrutare la storia nella quale vive e diinterpretare gli avvenimenti. Mi atten-do dunque non che teniate vive delle“utopie”, ma che sappiate creare“altri luoghi”, dove si viva la logicaevangelica del dono, della fraternità,dell’accoglienza della diversità, del-l’amore reciproco.

3. Mi aspetto pertanto che la “spi-ritualità della comunione” diventirealtà e che voi siate in prima lineanel cogliere «la grande sfida che ci stadavanti: fare della Chiesa la casa e lascuola della comunione.

4. Attendo ancora da voi quello diuscire da sé stessi per andare nelleperiferie esistenziali. C’è un’umanitàintera che aspetta. Non ripiegatevi suvoi stessi non rimanete prigionieri deivostri problemi.

5. Mi aspetto che ogni forma divita consacrata si interroghi su quello

che Dio e l’umanità di oggi domanda-no.

III – Gli orizzontidell’Annodella Vita Consacrata

1. Con questa mia lettera, oltreche alle persone consacrate, mi rivol-go ai laici che, con esse, condividonoideali, spirito, missione. Di fattoattorno ad ogni famiglia religiosa,come anche alle Società di vita apo-stolica e agli stessi Istituti secolari, èpresente una famiglia più grande, la“famiglia carismatica”, che com-prende più Istituti che si riconoscononel medesimo carisma, e soprattuttocristiani laici che si sentono chiamati,proprio nella loro condizione laicale,a partecipare della stessa realtà cari-smatica. Incoraggio anche voi, laici,a vivere quest’Anno della VitaConsacrata come una grazia che puòrendervi più consapevoli del donoricevuto. Celebratelo con tutta la“famiglia”, per crescere e rispondereinsieme alle chiamate dello Spiritonella società odierna. In alcune occa-sioni, quando i consacrati di diversiIstituti quest’Anno si incontrerannotra loro, fate in modo di essere pre-senti anche voi come espressionedell’unico dono di Dio, così da cono-scere le esperienze delle altre famigliecarismatiche, degli altri gruppi laica-li e di arricchirvi e sostenervi recipro-camente.

FRANCISCUS

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Rosetta e Giovanni

di restare lui con i feriti intrasportabi-li. Per questo gesto di eroica caritàvenne premiato con medaglia di bron-zo alla memoria.

Ci sono molte e commosse testi-monianze della santità di Rosetta eGiovanni, in una normale vita di fami-glia, soprattutto nella carità ai poveri.Nella loro semplicità e “ingenuità”evangelica, dimostrano che tutti i bat-tezzati sono chiamati alla santità. Ilsegreto della loro vita è quel che dice-va spesso Rosetta:

“Quel che conta è fare la volontàdi Dio”. Senza nessuna rivelazione, némiracoli, né misticismi, hanno vissutopregando assieme e accettando dalPadre Eterno le gioie e i dolori, leincertezze, le prove, i successi e gliinsuccessi della loro breve esistenza.La causa di beatificazione di Rosettae Giovanni l’ha iniziata il 18 febbraio2006 a Tronzano mons. EnricoMasseroni, arcivescovo di Vercelli.

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Rosetta nasce a Crova(Vercelli) nel 1902. Si diplo-ma maestra elementare nel

1918, cura l’asilo ed è sostituta nellescuole del paese. Impegnata a serviziodella parrocchia, alla sera istruisce gliadulti analfabeti. Giovanni nasce aViancino (Vercelli) nel 1900, diploma-to geometra nel 1918, partecipa allaprima guerra mondiale. Apre uno stu-dio a Tronzano (Vercelli) ed è segreta-rio del “Distretto irriguo ovest Sesia”per la distribuzione delle acque delcanale Cavour alle risaie.

Rosetta e Giovanni venivano dafamiglie molto religiose, ambeduemembri dell’Azione cattolica, giovanidi Messa quotidiana. Sposandosi nel1928, volevano formare una famigliaallietata da numerosi figli, nella qualepotessero fiorire vocazioni al sacerdo-zio e alla vita religiosa; una famigliaaperta al prossimo, ai poveri. La mis-sione di Rosetta fu quella della mater-nità, cercata ed accolta con gioiacome dono di Dio. Ebbe tre figli:Piero (1929), ora missionario delP.I.M.E., Francesco (1930) e Mario(1931); poi due aborti spontanei e il26 ottobre 1934 due gemelli nati pre-maturi che morirono con lei, ammala-ta di polmonite. Il parroco di Crova,celebrando la Messa di suffragioindossò i paramenti bianchi dichiaran-do ai fedeli: “Conosco Rosetta daquand’era bambina, sono stato il suoconfessore e l’ho confessata pocoprima che morisse. Era un angelo ed ègià in Paradiso. Non celebriamo laMessa da morto, ma cantiamo laMessa degli Angeli”. Giovanni èricordato a Tronzano “il geometra deipoveri”. Impegnato in varie opere par-rocchiali, per la sua indiscussa autori-tà morale era chiamato come concilia-tore quando succedevano litigi nellefamiglie: si appellava alla DivinaProvvidenza e portava la pace. Seianni dopo il matrimonio accettò confede la terribile prova della vedovanzacon tre figli piccoli. Era esente dal ser-

a cura di Manuela Peraio

I TESTIMONI:Servi di Dio ROSETTA FRANZI e GIOVANNI GHEDDO

Famiglia,diventacio che sei

Padre PIERO GHEDDO

P. Piero Gheddo è un missionarioitaliano noto per la sua attività di mis-sionario-giornalista e per le sue prese diposizione contro la guerra in Vietnam econtro i no-global. Ha proposto di boi-cottare le Olimpiadi in Cina del 2008per liberare il Myanmar.

Figlio di Giovanni Gheddo e RosettaFranzi, e primo di tre fratelli, ha fre-quentato il seminario diocesano diMoncrivello, in provincia di Vercelli,poi è entrato nel Pontificio IstitutoMissioni estere (PIME) nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1953.

È stato fra i fondatori dell’Editrice Missionaria Italiana (EMI) e di ManiTese. E’ direttore dell’Ufficio storico del PIME a Roma. Ha diretto la rivistaMondo e Missione, è stato fondatore e direttore dell’agenzia d’informazioneAsia News, ha anche diretto la rivista per i giovani Italia Missionaria.

Padre Gheddo ha collaborato con numerosi giornali italiani. Il 18 febbraio2006 ha avuto inizio la causa di beatificazione dei genitori di Padre Gheddo,Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo.

vizio militare, ma è mandato in guerrain Urss per il suo noto antifascismo.Muore il 17 dicembre 1942 durante lagrande offensiva sovietica. Avrebbepotuto mettersi in salvo con i suoimilitari, ma lascia questa opportunitàal suo giovane sottotenente scegliendo

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9MISSIONE VERSOI DIVERSAMENTE POVERI

Carissimo padre, ti ringrazioper avermi reso partecipe dialcuni dei punti più impor-

tanti della tua vita. È per me una verae grande ricchezza. Ringrazio e hosempre ringraziato il Signore per te,e in questi anni sei sempre stato nellemie preghiere. Così continuerò afare.

Sono rimasto commosso percome mi hai trasmesso i tuoi senti-menti e i tuoi stati d’animo attraversoquanto hai espresso a proposito dellatua vocazione e OrdinazioneSacerdotale; per la gioia tenera e pro-fonda di tua madre alla quale Dio haconcesso di vedere in te un Suo pro-digio; per le lacrime versate quandohanno baciato le mani a Voi neo -sacerdoti.

Mi immagino anche di vederti nel1942, in partenza per la tua vocazio-ne, giovanetto tredicenne sul treno disoldati in un momento storico, deci-samente duro e delicato per la nostrapatria. Un giovanetto, “SOLDATO”fra soldati, Soldato di Cristo e MIS-SIONARIO, anche se in modo diver-so da come avresti voluto tu.

I poveri-ricchidifficili da aiutare

Nell’immaginario collettivoviviamo il concetto di missione comesolitamente ci viene raccontato ocome lo vediamo recandoci in loco, oguardando certi films; ma esistonoanche “missioni speciali”, difficili acomprendere, che escono dai nostridesideri e dalle nostre aspettative;missioni che non chiediamo, ma checi vengono date, proprio perché amonte, abbiamo dato una disponibili-tà totale a Cristo Signore.

Se ci pensiamo bene, proprio que-sta è l’unica grande, vera missione:SERVIRE GESU’ CROCIFISSO -RISORTO fra i crocifissi, e spesso,ci troviamo di fronte a persone croci-fisse senza che queste ne abbiano lesembianze.

Pensa a tanti managers, funziona-ri, dirigenti, persone facoltose, ricche

per conto in banca, ma povere den-tro. Si potrebbe fare un elenco inter-minabile. A volte dà molta più soddi-sfazione aiutare coloro che sono“poveri socialmente riconosciutitali”, tutti coloro che rientrano nellagrande area dell’emarginazionesociale.

Tuttavia c’è un elenco infinito dipoveri in giacca e cravatta, di poveriche fanno parte di clubs, associazionidi potere e lobbies varie, poveri-ric-chi difficili da aiutare sia perché sisentono troppo grandi per farsi soc-correre, sia perché noi stessi abbiamodifficoltà a riconoscerli tali.

Come ti dissi quando ci siamovisti al Piazzale Michelangelo, lavita - per dirla semplicemente - èstrana, incomprensibile: un vero eproprio mistero del quale le esperien-ze terrene non sono altro che eserci-tazioni realistiche necessarie peressere inoltrati nella dimensionedella Vita Divina.

Credo che tali esperienze sianocome transenne più o meno pesantiche dobbiamo spostare per aprircidei varchi. Arrivata l’ultima transen-na, siamo al traguardo: questo palettoè Dio stesso che ce lo toglie attraver-so la morte fisica.

Ricordando la propriaconsacrazione

Ti ringrazio tanto per tutto quelloche mi hai detto riguardo alla tua vita.Un grande aiuto per me e per la situa-zione che sto vivendo, anche se ora lecose vanno un po’ meglio.

Ripenso sempre con grande piace-re a martedì 15 aprile quando ci siamovisti a Firenze e poi a Tavarnuzze perla consacrazione. Sono veramentecontento e mi sembra di essere rinato.

La consacrazione perpetua mi hadato e mi sta dando una rinnovataforza. Purtroppo siamo lontani, altri-menti avrei frequentato molto volen-tieri la Comunità.

La dimensione della consacrazioneè qualcosa che ti abbraccia dall’inter-no e facendoti sentire un calore real-mente speciale.

Ti ringrazio di cuore per la disponi-bilità che hai sempre avuto nei miei con-fronti. Dio ti benedica con tutto il cuore.

Continuiamo a camminare insiemeverso la Gloria di Dio, sostenendocicon la preghiera reciproca ed incessan-te. Dio ti benedica e la Vergine Maria titenga sempre sotto il Suo Sacro Manto!

Un forte abbraccio nel Signore! Fabrizio – Firenze

Fabrizio Firenze si consacra a Gesu Crocifisso

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La giornata piùimportante per gli AGC

La giornata più importante per gliAGC è il giorno delle Consacrazioni.Tutti i battezzati sono consacrati nelBattesimo, ma noi che abbiamo ricevu-to la grazia del Battesimo da piccoli,non ne eravamo coscienti; ora da adultipossiamo dire liberamente e consape-volmente il nostro “sì” a Gesù; un “sì”che dovrà essere il continuo “sì” dellafede della nostra vita. Gesù ci chiede diriscoprire gli impegni del nostroBattesimo, di lasciarci invadere dalloSpirito Santo per essere credenti chehanno il coraggio di andare alle “peri-ferie”, per portare il Suo messaggio dipace, d’amore…”periferie” che spessosono vicine a noi, addirittura nellenostre stesse famiglie. Il 16 novembre èstata una giornata straordinaria aGiulianova, ricca di emozioni che sonoiniziate alle 9,30 con la recita delleLodi; il Salterio ci ha chiamati a lodaree ringraziare Dio insieme a tutto il crea-to, per tutti i Suoi doni, cominciandodal dono della vita stessa. PadreAlberto, nostro padre spirituale, con ilsuo carisma ci ha ben introdotti nellagiornata con una semplice ma profondacatechesi e tante testimonianze. Nelpomeriggio ci siamo ritrovati in chiesaper l’Adorazione Eucaristica presiedu-ta da P. Bruno che ci ha fatto rifletteresu come il Signore chiama ogni consa-crato ad “Amare e far amare GesùCrocifisso”, con una cosciente “rinasci-ta dall’alto”,cioè un modo nuovo diamare, credere, ragionare, guardare,vivere. Durante la Messa Tiziana harinnovato la terza consacrazione,Domenico ed Olga si sono consacratiper sempre. Da dieci anni viviamonella nostra Fraternità questa giornata

no di vita cristiana hosentito subito la pre-senza del Signore, cheha risposto nella suamisericordia alle miemille invocazioni, pertrovare nella sua paro-la un messaggiod’amore, fiducia egioia. Con l’insegna-mento di P. Lorenzo,nostro assistente,nella famiglia passio-nista, posso approfon-dire ogni giorno que-sta esperienza, per-mettendo a Gesù diessere sempre più pre-sente nella mia vitaquotidiana. Così lamia fede acquista maggiore intensità econvinzione, sentendo Gesù semprepiù vicino e crescendo anche nellacomunione fraterna. Ho bisogno diaprire il mio cuore alla gioia e all’amo-re per il Padre che per mezzo di Maria,ci ha donato il suo unico Figlio Gesù.Con questa Consacrazione Laicalenegli AGC desidero impegnarmi sem-pre più a testimoniare Gesù crocifissoe risorto che mi ha presa per mano, persostenermi e ridarmi speranza neimomenti difficili della mia vita. Con lameditazione della sua Passione hariempito il mio cuore di amore per Lui.Maria, madre mia dolcissima, con latua materna intercessione, aiutami adessere sempre fedele a questa promes-sa di amore a Gesù.

Sandra Di Francesco San Nicolò

La consacrazione è ungrande dono di Gesù

Il 25 ottobre 2014 la Fraternità diSan Nicolò a Tordino ha vissuto unmomento di grande Fede e testimo-nianza, con la prima consacrazione dicinque sorelle e la terza di un’altra,nelle mani di P. Alberto e P. Bruno,nella messa parrocchiale delle ore19.00, presieduta dal nostro parrocodon Giovanni D’Annunzio, in unclima di raccoglimento e commozio-ne. Dopo alcuni anni di cammino congli Amici di Gesù Crocifisso, anch’ioho avuto questa grande grazia. Hocompreso che la Consacrazione, primadi essere un impegno personale, è undono che Cristo mi offre. Solo acco-gliendolo nel cuore posso riconosceree servire Gesù Crocifisso in particola-re nei disabili psico-fisici che ognigiorno assisto presso la Piccola OperaCharitas di Giulianova, cercando didare un valore alla sofferenza e di faredella mia vita una continua offertad’amore.

Maria Paolini San Nicolò

Da consacrata,voglio testimoniaresempre più Gesù

Grazie ad alcune amiche e soprat-tutto ad una sorella, ho avuto la possi-bilità di conoscere e partecipare agliincontri degli AGC. In questo cammi-

10 CONSACRAZIONI

Alberto Pierangioli

Consacrazioni a San Nicolo (Teramo)

Consacrati di S. Nicolo con il parroco Don Giovanni

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di grandi emozioni che toccano ilcuore. Poi un momento di festa ha con-cluso questa straordinaria giornata!

Santina Taglieri Giulianova

Mi sono consacrata,avendo accantomio marito

Nel cammino passionista ho impa-rato che la Croce di nostro Signore nonè soltanto dolore, ma è anche amoreimmenso ed inizio di vita nuova.Spesso mi sento “un cristiano annac-quato”, come dice Papa Francesco, macerco di lottare e pregare per accresce-re la mia Fede e incamminarmi sullavia della santità che è impervia, lungae dura quanto la mia vita su questaterra. Le difficoltà mi fanno spessocadere, ma il Signore mi assiste, miama e mi dà la forza di rialzarmi edoffrire a Lui le pene quotidiane. Ora èarrivato anche per me il giorno dellaconsacrazione perpetua a GesùCrocifisso. La parola perpetua mi inti-moriva, ma il sedici novembre tutto èsvanito ed è stata la giornata delleemozioni indimenticabili. Ho offerto lamia vita a Gesù ed ho avuto accantomio marito, che non è un cattolicomolto praticante. Nella celebrazioneho avvertito il sostegno amorevole deifratelli, di lei padre Alberto, di padreBruno e del nostro parroco don Ennio.Quanto amore ho ricevuto! AmareGesù Crocifisso e farlo amare è la prio-rità. In questi anni di cammino ho capi-to che il Signore mi ha amato “da sem-pre”, mentre il mio cuore è stato moltevolte chiuso. Gesù mi aiuti ad accettaregli avvenimenti belli e brutti della vita.Grazie a chi mi ha invitata e mi aiuta aseguire questo cammino, grazie alla

fraternità di Giulianovache mi ha fatto scoprirel’amore infinito di Dio,che ha cambiato la miamente ed il mio cuore.Chiedo la grazia a Gesùdi darmi la capacità ditestimoniarlo con le paro-le e con la vita.

Olga CrucittiGiulianova

Consacratoper sempre!

Una gioia grande, maora anche una granderesponsabilità! Il Signore mi ha chia-mato ad essere sempre più attento aquello che ci chiede con la sua Parola.Essere sempre leale, amorevole e sin-cero con il prossimo è il compito piùdifficile che il Signore mi potesse affi-dare, ma lo amo e per questo cercheròdi essere fedele alla promessa fatta.Chiedo al Signore di aiutarmi in que-sto cammino di fede, ma prego ancheche aiuti tutti coloro che ci sostengonoin questo cammino.

D’Eugenio Mimmo Giulianova

Grazie, Gesù,per i doni che mi fai

Ringrazio il Signore perché miconcede la grazia di Rinnovare laConsacrazione per il Terzo anno. Conil suo aiuto spero di essere all’altezzadi questo impegno. L’amore di GesùCrocifisso sia sempre presente nellamia vita. Grazie, Gesù, per tutti i doniche mi fai nella mia vita.

Menghini Tiziana Giulianova

Il Signore non ci haabbandonato nella prova

La Fraternità mi ha invitata a darela mia testimonianza in occasione delleconsacrazioni. Sono sposata conAntonio da 52 anni, abbiamo avutodue figli, ma un figlio lo abbiamoperso per una disgrazia. Con quelladisgrazia, sulla mia famiglia scese unbuio totale, una disperazione senzafine, ma il Signore con la sua miseri-cordia ci venne in aiuto. Il Signore nonci ha mai abbandonato, ci è stato sem-pre vicino soprattutto nel momento deldolore. In quei giorni chiesi al Signoredi aiutarmi a tenere unita la mia fami-glia e grazie a Lui, al cammino nelmovimento, la mia Fede non ha maivacillato e soprattutto la mia famiglia èrimasta unita. Da diversi anni sonovolontaria nella Caritas Parrocchiale,questo servizio lo svolgo con tantoamore e umiltà. Cinque anni fa su invi-to di un’amica, cominciai a frequenta-re la Fraternità degli Amici di GesùCrocifisso, dove fui accolta con tantagioia e mi resi conto quanto è bellocamminare insieme ai fratelli edalle sorelle. Il giorno della primaConsacrazione, il mio cuore si riempìdi gioia nel ricevere da Padre Albertoil Crocifisso, lo strinsi forte a me e glichiesi perdono per tutte le volte chel’avevo offeso e avevo dubitato del suoamore. Due anni fa ho avuto la graziadi fare la Consacrazione Perpetua, lamia Fede si è rafforzata e mi ha donatola forza di allontanare dalla mia boccala parola “Io”: io sono, io faccio, io ioio... Ho capito che il Signore con la suainfinita bontà mi guida, mi ama, miaiuta ad essere più paziente, donando-mi pace e serenità. Penso spesso che ilSignore mi ha donato tanto, per questonon mi stanco di ripetere ogni giorno:“Grazie, Signore Gesù”.

Gloria Ciabattoni Giulianova

Consacrati Giulianova (Teramo)

Fraternita Giulianova (Teramo)

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esclusiva tra i membri delle varieConfraternite. Forse gli uomini pensa-no più all’importanza sociale del lorooperato e meno al puro spirito di ser-vizio e forse hanno solo meno tempolibero. La donna è fondamentale nellatrasmissione della fede alle generazio-ni future, fa da ponte tra quelle presen-ti e quelle dei cristiani futuri. Il suoesempio influenza quasi totalmente laspiritualità e il rapporto con il divinodei suoi figli e nipoti… sia positiva-mente che negativamente.

Cosa può fare di piùla donna nella Chiesa?

Io credo, che come tutti i laici,anche le donne debbano ampliare lapropria conoscenza della SacraScrittura, la conoscenza e partecipazio-ne alla discussione teologica poichénon credo che al giorno d’oggi la solatestimonianza verbale del proprio senti-mento religioso possa bastare alle sfidedella nuova evangelizzazione. La testi-monianza nel vissuto deve esserci edeve esser coerente il più possibile, manon si può pensare di lasciare la testi-monianza al solo sentimento personalevisto che ci troviamo sempre piùdavanti persone che esaltano il raziona-lismo e totalmente escludono la possi-bilità del trascendente. Tutti siamochiamati a unire queste testimonianze.

Che cosa pensi del ruolodella donna negli AGC?

Mi riallaccio alle domande prece-denti, come donna Amica Di GesùCrocifisso credo di avere responsabili-tà maggiori nella mia testimonianzapersonale di aderenza al Vangelo e delmio personale rapporto con la S.Trinità, i Sacramenti e la preghiera.Questo nella famiglia e in ogni altroambito del mio vissuto che mi pone incontatto con i fratelli. Anch’ io, comeMaria, desidero meditare nel miocuore la Parola, vivere ogni avveni-mento alla luce del disegno di Dio,donargli la mia totale fiducia emostrarmi sensibile ai bisogni dellepersone che incontro.

Barbara Baffigo di Ovada Al,aggregata a Giulianova

di San Paolo della Croce, nostro santofondatore. Ho acceso una candeladavanti alla sua immagine e l’ho pre-gato tanto, tanto, come una figlia, chie-dendo il suo aiuto, perché qui sono solain questo cammino passionista. Miaiuti a crescere nell’amore per GesùCrocifisso e mi aiuti ad essere semprepiù unita a voi, membri della FamigliaPassionista. Vorrei rinchiudere il miospirito in tutti i conventi passionisti delmondo. Vorrei essere una missionariaper incendiare il mondo di amore aGesù Crocifisso.

Giuseppina Romagnoli

Che cosa pensidel ruolo della donnanella vita della Chiesa?(Risposta alla catechesi di maggio).

Nelle parrocchie è evidente unamaggiore presenza femminile allecelebrazioni religiose e spesso ancheagli eventi che le parrocchie organiz-zano per la catechesi degli adulti, lemeditazioni di preparazione al Natalee alla Pasqua. Anche nelle attività diservizio è maggiore la presenza fem-minile, almeno qui da me. Qui è tuttofemminile: il Gruppo Liturgico, a stra-grande maggioranza la presenza fem-minile nel volontariato Caritas, tra icatechisti, tra i coristi. La presenzamaschile aumenta tra i Lettori ed è

Consacrazionecommovente di unavedova emigratain Australia

Carissimo padre, ho qui davanti ame la tua lettera, che mi dà tanta gioiae coraggio. Ti ringrazio per tutto quelloche mi scrivi e per quello che mi haimandato. Per me è tutto prezioso e melo tengo molto caro. Sono felice, anchese vivo sola in questa terra lontana; nondesidero altro, mi basta l’amore di Dio.Ti racconto la mia consacrazione aGesù Crocifisso, fatta il 4 Ottobre,festa di S. Francesco. Mi sembra unsogno. Come mi avevi suggerito pertelefono, sono andata alla messa e dopoaver ricevuta la santa Comunione, mi èvenuto forte il desiderio di fare subitola Consacrazione Perpetua a GesùCrocifisso: ho invocato la Madonna,l’angelo Custode e i miei santi PatroniPassionisti che porto nel crocifisso conle loro reliquie e mi sono donata persempre tutta a Gesù Crocifisso. Comemi avevi suggerito, ho preso il libro“Voi siete miei Amici” e ho letto laConsacrazione stringendo il Crocifissoche mi avevi mandato. Quel giorno hosposato Gesù Crocifisso e MadonnaPovertà, vivendola davvero di corpo edi spirito. Con l’aiuto dei miei santiPatroni, mi sono distaccata dalle cosemateriali, per vivere di quelle spiritualied essere sempre più unita al mioSposo Gesù. Metto tutto nelle manidella Madonna, che mi guiderà in que-sto nuovo cammino. Tutto per Gesù,con Gesù e in Gesù, per le mani diMaria. Coraggio, carissimo padre, por-tiamo lo stendardo della santa Crocefino ai confini della terra, perché tuttiamino questo Dio tanto offeso, portia-mo con amore la croce ogni giornocome la permette il Signore. Le santepiaghe del Signore sono il nostro rifu-gio, le braccia di Gesù sono l’ascensoreche ci fa salire al cielo. La mia mente èsempre con il Signore. Mi sento ilcuore pieno di amore per il mio AmoreCrocifisso. Poi c’è la Madonna, me lasento tanto vicina, mi dà tanto coraggiospecialmente quando sono triste per imiei 2 figli sposati, ai quali non manca-no problemi; io li affido tutti alla nostraMamma celeste, con la recita quotidia-na delle quattro corone del rosario.Chiudo la lettera oggi, 19 ottobre, festa

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Alberto Pierangioli

AMICI AGGREGATI

Crocifisso della consacrazionedi Giuseppina

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13“SARETE MIEI TESTIMONI”

“La giovane novantenne”,sempre testimone

Caro padre, il 9 novembre nel par-tecipare all’incontro della nostraFraternità ho ricevuto la rivista cele-brativa del 25° di fondazione degliAGC: una pubblicazione commemora-tiva encomiabile; un bel ricordo cheinsieme al libro “Sarete miei testimo-ni”, resterà la memoria viva e indelebi-le della nostra storia, suffragata da uncoro di voci, ricche di fede, che ciaccompagnerà nella ripresa del nostrocammino. Nell’osservare le bellissimefoto ho provato un momento di gioiosacommozione, un turbamento diversoda quello provato nella giornata cele-brativa. Ora, libera dalla preoccupazio-ne della testimonianza, ho guardatocon commossa serenità i volti dei tantiamici presenti, ne ho ricordato le vocipiene di affetto e una folla di ricordi hainvaso il mio animo per esplodere in uninno di grazie al Signore per quanto horicevuto di bene nei tanti anni di cam-mino passionista. Ho sorriso nel veder-mi nella foto: “La giovane novanten-ne”, come lei gentilmente mi chiama;una vetusta sorella maggiore con tantapace nel cuore e gratitudine verso Dioe verso i fratelli. “La vecchiaia”, notaPapa Francesco, “è un tempo di gra-zia nel quale il Signore ci chiama acustodire e trasmettere la fede, apregare, specialmente a intercederee ad essere vicino a chi ha bisogno”(Festa dei Nonni 28 settembre). È uninsegnamento ad essere testimoni inqualsiasi età, perché “La carità nonavrà mai fine” (1 cor. 8); una testimo-nianza che per ogni cristiano significacoerenza nella fede e per noi Amici diG.C. anche coerenza nella nostra voca-zione. Sarà questo il nostro traguardoda perseguire nel futuro e una meta checi prepariamo a raggiungere con corag-gio e fiducia, perché le radici del pas-sato sono solide e non temono le buferedel presente. Con questi sentimentiinterrompo il mio silenzio ininterrottodalla preghiera per lei e per tutti gliAmici. Con affetto in Cristo.

Margherita Padovani di Spoleto

Noi e la Chiesa madre:eco dall’Inghilterra

Caro padre, che bella catechesi miha mandato per: “Fede è vivere nella

Chiesa vista come madre”! Proprioin questo tempo meditavo sulle parolenel nostro libro degli Amici che diceche ai piedi della croce un grupposperduto e impaurito di persone eranoi primi vagiti della Chiesa partorita neldolore da Cristo e da Maria. Meditavola presenza di Maria ai piedi dellacroce e provavo tenerezza e profondoamore per un piccolo gruppo di perso-ne sperdute e ferite dal dolore sulCalvario, per la morte di Gesù e poiriunite nel Cenacolo, per celebrare congioia la risurrezione di Gesù e la nasci-ta della Chiesa. La Chiesa è Madreperché la Madre Maria era presente nelsuo inizio e l’ha sempre accompagna-ta, nonostante gli errori commessi neisecoli. La Chiesa è stata sempremadre, come ogni madre, anche quan-do i figli si ribellano e la lasciano mapoi ritornano perché sanno che saran-no sempre accolti a braccia aperte,come dice Papa Francesco. Ringraziosempre Dio per Papa Francesco. Lasua presenza era necessaria per guariretante ferite lasciate aperte troppo alungo. Questo è verissimo, ma dobbia-mo partire anche da una presa dicoscienza del nostro ruolo di battezzatiche possiamo fare di più verso i fratelliin difficoltà e verso la Chiesa stessa.Ho meditato anche sulla chiamata allavocazione dei sacerdoti e sulla presa dicoscienza che dobbiamo avere noi bat-tezzati: un compito sublime ed unachiamata veramente bella: essere figlie anche madre della Chiesa.

Marina Kohler Inghilterra

Eco del messaggiodel P. Generale

Ho appena letto il messaggio delPadre Generale, Joachim Rego, invia-to per la festa del nostro padre fonda-tore San Paolo della Croce. Ho riflet-tuto molto su questo messaggio cherichiama al nostro cuore ed alla nostramente il perchè della nostra apparte-nenza ad un gruppo chiamato a farecontinua Memoria della Passione diGesù Cristo. Per me non c’è nulla dipiù sublime di quella tristezza chediventa gioia e che ci unisce a viverela Passione di Gesù Cristo vicino ainostri fratelli crocifissi. Dobbiamoguardare a Lui Crocifisso e cammina-re con loro crocifissi su un tappeto irtodi difficoltà ma nello stesso tempocosparso di rose e di serenità che LUIespande con abbondanza sul nostrocammino verso di Lui. Grazie, PadreGenerale, grazie Famiglia Passionista.

Rucci Riccardo Roccaraso

Perché la consacrazione

Dopo 4 anni di “lotta personale”per avere conferme se fare la consa-crazione a Gesù Crocifisso, ad un trat-to mi sono ritrovato con un animotranquillo. Sono una persona abba-stanza razionale, per questo ho aspet-tato a dire sì. Ora sono contentissimodi aver detto sì, di accettare la suacroce, ma non come sofferenza, comedolore, ma come gioia e amore. Sentoche la gente si ricorda di Lui soloquando ha problemi, dolore. Invece houna missione particolare, quella diamare Gesù non solo nella sofferenza,ma anche nell’amore e nella gioia.Amare Gesù è un sentimento profon-do, vero, soprattutto “libero”.Scegliere la Famiglia passionista èstato fondamentale, perché ho impara-to cose che non conoscevo: la preghie-ra e il rispetto per Dio che è sempre inmezzo a noi.

Gaetano Bonasia Frat. Bari

Chiedo il terzo rinnovodella Consacrazione

Caro padre, chiedo di rinnovare lamia consacrazione a Gesù Crocifisso.In questo cammino spirituale da pas-sionista, ho conosciuto più a fondo

a cura di Alberto Pierangioli

Margherita Padovani

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stessa, per dare più spazio in meall’amore e misericordia di Gesù.“Mio cibo è fare la volontà delPadre mio”. Sicuramente porta soffe-renza, ma è solo così che mi sentoamata da Dio e solo così giorno dopogiorno, prova dopo prova, cerco diavvicinarmi a quella perfezione tantoattesa, sperando che quando Dio mivorrà con sé io sia tanto pura da poter-lo toccare e lodarlo con i suoi angeli,i suoi santi e con Maria nostra Madre.

Anna Rita Parisi Frat. Bari

Rinnovo Consacrazione:Gesù nel cuore

Chiedo fermamente, di poter rinno-vare la mia promessa d’amore a GesùCrocifisso. Ormai è entrato nel miocuore, ci ha impresso il sigillo del suoAmore ed io non posso più far a menodi Lui! Grazie padre, grazie per tuttoquello che farà per questa nostra grandefamiglia unita tutta ai piedi della Croce.Che Dio possa custodirla, proteggerla,guidarla e benedirla sempre.

Mariella Pirro Frat. Bari

La Fraternità mi facrescere come cristiana

Vivo la fraternità A.G.C. come undono del Signore. La fraternità, con

l’amore di Dio ed è solo stando croci-fissa con Lui, distaccandomi da tutto,che ho assaporato in pieno il suoamore, la gioia che provo nel miocuore e la forza che mi da nei momentidi difficoltà. Solo stando con Lui vedila vera luce. Amo molto la spiritualitàpassionista e desidero ardentementerinnovare la mia consacrazione.

Filomena Cerini Frat. Bari

Una vedova:dall’angoscia alla gioiae all’amore

È difficile spiegare perché deside-ro rinnovare la Consacrazione.Quando sono entrata a far parte diquesta grande famiglia, ero insicura,triste e sola. Una parte di me stessanon c’era più: mio marito era volato incielo. Rispettavo la volontà di Dio perla mia vedovanza, ma ero triste, mimancava l’altra parte di me stessa chem’integrava e mi rendeva felice.Combattere con la solitudine, anchealla presenza di figli, non era sempli-ce, non avevo più la grinta di andareavanti. Ero piena di paura per ognicosa. Poi incominciai a inserirmi nellafraternità: gli incontri di preghiera e lecatechesi mi davano forza per affron-tare la vita. Ho compreso che il miovero sostegno è Dio! Lui mi sorreggein ogni momento. Basta invocarlo confede e amore, dialogare con Lui facominciare a sentire la pace. La pre-ghiera, la meditazione riempie il miocuore, mi sento rinfrancata, amata esento una gioia, un amore incontenibi-le e un raccoglimento che permaneanche dopo la preghiera. È bello starecon Lui, ma non è semplice, perché hoi miei limiti e non sempre, anche se misforzo, rispetto i suoi insegnamenti.Questo è il mio cruccio chiedo a Gesùdi farmi capire quando sbaglio, perchévoglio essere sempre più vicina al suocuore. Le sofferenze si affrontano sec’è Lui che ci sorregge e ci dà la forza.

Concetta Longo Frat. Bari

Consacrazione per darepiù spazio a Gesù

Chiedo di rinnovare le mie primepromesse per conformarmi sempre dipiù a Gesù Crocifisso, morendo a me

l’insegnamento e il sostegno dellenostre guide spirituali e l’unione congli Amici mi fa crescere come cristia-na. Riconosco sempre più nella miavita Colui che tanto ci ama. Il Suoamore è luce che rischiara il dolore emi soccorre quando mi perdo. Io sonoSua, desidero stringere con il Signoreun patto d’amore e per questo chiedodi rinnovare le mie promesse e diaccompagnare con le sue preghiere ilmio cammino verso la santità.

Anna Maria VendolaFrat. Bari

Nella Fraternitàcome dono di Dio

La fraternità è un dono dell’immenso amore di Dio per noi. In essatrovo tutto quello che desideravo:l’amore, la fratellanza, il dono di séper l’altro e soprattutto l’opera di Dioche si realizza in ognuno di noi. Hoincontrato il Signore nella sofferenza,sperimentando il Suo amore vivo,dando così un senso a tutta la vita ealla sofferenza stessa, visto il fruttoricevuto. Spero di poter continuare afare con gli Amici di Gesù Crocifissoquesto cammino sempre più profondodella conoscenza di nostro SignoreGesù Cristo.

Mariella EsempiobuonoFrat. Bari

Consacrazioni a Bari

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FESTA DISAN PAOLO DELLA CROCE

E 25° DI NOZZE A GIULIANOVALa fraternità di Giulianova il 18 ottobre ha celebrato, con

un giorno di anticipo, la festa di San Paolo della Croce. Lamessa è stata presieduta dal nostro parroco Don Ennio DiBonaventura e animata da noi AGC. Nella messa, la nostrasorella Teresa e il marito Pasquale hanno festeggiato il 25° dimatrimonio. Nell’omelia Don Ennio ha ripercorso la vita diSan Paolo della Croce e ne ha descritto lo spirito passionista, ispiratogli dall’apparizione della Madonna vestita di nerocon il segno passionista sul suo petto. I Passionisti, religiosi e laici, sono chiamati a vivere il lutto per la Passione eMorte di Gesù. Il lutto del passionista è il lutto per i peccati, le ingiustizie, la povertà, le lacrime degli innocenti, la sof-ferenza di tutta l’umanità. Ma accanto al lutto per Gesù crocifisso, c’è sempre l’amore di Maria, madre di Gesù e Madrenostra, che ha partecipato pienamente alla passione del Figlio.

Dopo la messa, abbiamo partecipato tutti alla festa di Teresa e Pasquale.Giulia Di Pompeo

15LUCE POETICA PASSIONISTA

TORNA, SIGNORE!...

Barche sbattute dal ventonel mare di notte,richiamano voci di terrapoche ascoltate.Tuguri di gentesenza più patriache tende la manoa passanti distratti.Anche l’altare appareuna mensa in rovina,e i leviti salganocon passi sempre più lenti.Ma il grido di speranzanel giornova oltre la voce che gridanell’ora di notte,e non vuole arrendersial buio che cadee di tristezzasembra colorarela terra.Luce chiediamoad un bimbo innocente,che tende la manoche sembra lontana,ma offre un sorrisoche rompe le tenebre.Torna, Signore,su questa terra assettatadi cose che vannooltre le spire del tempo.Vieni, Signore,nel tuo presepe di sempre,che tu riempid’una grandeforte presenza.Natale, oggi, domani,oltre i vasti orizzonti,da luce e gioia ad una storiaun po’ stanca.

a cura di Pier Luigi Mirra

A EDITH STEIN

(Santa Teresa Benedetta

della Croce.)

L’ultimo canto

Piegato nel dolore, il tronco ebraicovacilla ansante, sotto l’onda del desti-no.Lontano, la ciminiera fuma al ventoe annulla vite di gente senza nome.Grida di bimbi e mani senza forzacercano la veste logora della donna“santa”.Poi, d’un tratto, il buio nero dellanotte,e ogni stella, anche la davidica, si spe-gne.Acqua di gelo cade sulla pelle nuda,un acre odore di morte, e poi più nulla.Mentre nel fumo sale sù, la donnaebreaintona un canto, l’ultimo suo salmo,pioggia di rugiada sulla bruciata terra,e offerta di perdono anche al tiranno.

E CRISTO SPIRO’!

Si scuote la terra dei sassi,e l’urlo del vento attizza l’aria delGolgotarosso di sangue.L’umanità senteil respiro ultimodel condannato innocenteche muore.La paura prende al voltola genteche corre inciampandotra le pietre,e i soldati,frastornati e sorpresi,si stringononei loro rossi mantelli.Ai piedi della Croce,Maria, la Madre,Giovanni ed altre donneversano lacrime,quasi avvinghiatial legno funesto,forse timorosiche l’urlo del ventoporti via la croce di morte,diventata ora il tronodel mondo.E Gesù china il capo stanco,il cielo ne raccoglie il respiroe un brivido passanel cuore dei santi,mentre il centurionecon forza gridava“Costui davveroera Figlio di Dio!”(settimana Santa2012)

25° Matrimonio di Teresa e Paolo

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SOMMARIO

2. P. Luciano Temperilli La famiglia nel progetto di Dio 3. P. Luciano Temperilli Il matrimonio come sacramento4. P. R. Cecconi Meditiamo la Risurrezione di Gesù5.-6. Coltorti Maria Grazia Peregrinatio Crucis7. P. Luciano Temperilli Lettera apostolica per l’anno della vita religiosa8. Manuela Peraio I testimoni: Rosetta e Giovanni Gheddo9. Fabrizio Firenze Missione verso i diversamente poveri 10.-11. Vari Consacrazioni12. P. Alberto Amici Aggregati13.-14. Vari Testimonianze15. P. Pierluigi Mirra Luce Poetica16. P. Alberto Auguri e programma per l’anno nuovo.

RICORDIAMO AL SIGNORE I NOSTRI DEFUNTI

Giustozzi Fabrizi Lina di Civitanova, Cons. Perp. 05-11-2014 – Bussolo Berardino di Fossacesia, 07-11-2013Frinconi Terzo di Macerata: 15-11-2014 – Dichiara Palmioli Giuseppina di Morrovalle: 26-11-2014

Mattiacci Franco di Morrovalle, Cons. Perp.: 01-12-2014 – Cingolani Mandina di MC, Cons. Perp.: 03.12-2014

Gennaio-Febbraio 2015 – Anno XVI n. 1

Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2, DCB Macerata.Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624Dir. Tonino Taccone – Red. P. L. TemperilliMad. d. Stella 06036 Pg – 3336998356 - [email protected] G.C. P. S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle McT. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394E-mail [email protected]://www.amicidigesucrocifisso.org

BUON ANNO NUOVO 2015Carissimi, Buon Anno Nuovo 2015! Auguro a tutti gli Amici di Gesù Crocifisso un anno pieno dibenedizioni divine, per crescere nella fede, nell’amore, nella santità passionista, in particolare ai40 nuovi aderenti nel 2014, mentre ricordiamo al Signore i 17 Amici che nel 2014 hanno raggiuntoil cielo. Seguendo gli insegnamenti di Papa Francesco e del Sinodo, nel 2015 approfondiremo il temadella famiglia anche nella sua missione di testimonianza ed evangelizzazione. Per aiutare leFraternità a crescere spiritualmente unite, organizzeremo un corso di formazione per responsabilie volenterosi, guidato da P. Fernando Taccone, il 6-8 febbraio e una giornata unitaria di spiritualitàil 5 luglio presso il santuario di S. Gabriele, un corso di esercizi spirituali per le famiglie (08-12 ag.)un corso di esercizi spirituali per tutti (13-17 ag.) a S. Gabriele. Il 13 febbraio celebreremo in tuttele Fraternità la Festa solenne della Passione, con la presentazione e benedizione di oltre 60Crocifissi che faranno la Peregrinatio Crucis nelle famiglie durante la Quaresima.Tanti auguri e benedizioni a tutti.

Padre Alberto Pierangioli

CALENDARIO DEGLI AMICI 201406 gennaio Portiamo luce e gioia ai fratelli “crocifissi” della Casa di Riposo”

di Montecosaro 11 gennaio: Ritiro mensile a Morrovalle6-8 febbraio Corso di formazione per responsabili e volenterosi

con P. Fernando Taccone 13 febbraio Festa della Passione: Benedizione dei Crocifissi

per la Peregrinatio Crucis quaresimale.Per le Marche: Chiesa di San Gabriele dell’Addolorata a Civitanova M.,ore 21,15.

27 febbraio Festa liturgica di San Gabriele dell’Addolorata: a Morrovalle, Messeorario festivo.

01 marzo Ritiro Mensile a Morrovalle