RISCHIO E PREVENZIONE - INAIL · AL LAVORO? I principali allergeni presenti nei luoghi di lavoro...

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RISCHIO E PREVENZIONE ALLERGIA... AL LAVORO? I principali allergeni presenti nei luoghi di lavoro Edizione 2003 Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione

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ALLERGIA... AL LAVORO?I principali allergeni presenti

nei luoghi di lavoro

www.inail.it Direzione Centrale Comunicazione

Piazzale Giulio Pastore, 6 - 00144 ROMATel. 06-54872879

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ISBN 88-7484-010-1

Edizione 2003

Consulenza TecnicaAccertamento Rischi e Prevenzione

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Edizione 2003

Consulenza TecnicaAccertamento Rischi e Prevenzione

ALLERGIA... AL LAVORO?I principali allergeni presenti

nei luoghi di lavoro

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Questa pubblicazione è stata realizzata dallaConsulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) dell’INAIL

Autori:Patrizia AnzideiLiliana FrusteriRaffaella GiovinazzoNicoletta TodaroFederica Venanzetti

Disegni di Francesco Nappi

Supporto per la comunicazione:Antonio Terracina

PER INFORMAZIONI

INAIL - Contarp00143 Roma - Via Ferruzzi, 40Tel 06/54872349 - Fax 06/54872365e-mail: [email protected]

INAIL - Direzione Centrale Comunicazione00144 Roma - Piazzale Giulio Pastore, 6Tel 06/54872879 - Fax 06/54872050e-mail: [email protected]

ISBN 88-7484-010-1

Questa pubblicazione viene diffusa gratuitamente dall’INAIL. Ne è vietata la vendita

Stampato dalla Tipolitografia INAIL - Milano - settembre 2003

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PREMESSA Pag. 5

COS’E’ UN’ALLERGIA 7

ALLERGENI COMUNI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 8

REAZIONI ALLERGICHE 9

DIAGNOSI 10

TEST DIAGNOSTICI 11

Scheda 1 - ESPOSIZIONE AD ALLERGENI DI ORIGINE ANIMALE 12

Scheda 2 - ESPOSIZIONE AD ALLERGENI DI ORIGINE VEGETALE 15

Scheda 3 - ESPOSIZIONE AD ALLERGENI DERIVANTI DA FUNGHI(MUFFE) E BATTERI 17

Scheda 4 - ESPOSIZIONE AD ALLERGENI CHIMICI 19

PREVENZIONE 22

APPENDICE 25

INDICE ANALITICO DELLE ATTIVITA’ E DEI SETTORI LAVORATIVI 26

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INDICE

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Le allergie, oltre ad essere un rilevante problema di sanità pubblica, sono anche for-temente rappresentate tra le malattie svilluppate in ambito lavorativo. Esse hannoquindi un notevole impatto socio-economico sia per il continuo aumento del nume-ro di casi, che incide sulla spesa sanitaria pubblica, sia per l’inabilità temporanea opermanente al lavoro che possono comportare in moltissime categorie di lavoratori. Le allergie sono in genere una patologia a carattere ereditario e si manifestano findall’infanzia, come per esempio l’allergia agli acari della polvere, al polline o alleproteine del latte e dell’uovo.Ma è anche possibile diventare allergici, specialmente a sostanze presenti nei luo-ghi di lavoro, a causa della costante e consistente esposizione.L’obiettivo di questa pubblicazione è pertanto quello di fornire ai lavoratori unabreve rassegna delle principali cause di allergie nei luoghi di lavoro.

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PREMESSA

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COSA E’ UN’ALLERGIA

Il sistema immunitario può essere considerato come una rete di cellule e organi che aiu-tano l’organismo umano a difendersi dagli “attacchi” da parte di agenti infettivi osostanze “estranee” tossiche. In alcuni soggetti il sistema immunitario, oltre a reagire contro gli agenti infettivi (bat-teri, virus, funghi e parassiti) e tossici, può avere delle reazioni più o meno violente, nongiustificate, contro sostanze (dette allergeni) che normalmente non creano nessunproblema alla maggior parte delle persone: queste reazioni vengono dette allergie. La reazione allergica si manifesta con una serie di effetti sull’organismo che possonocoinvolgere diversi apparati (respiratorio, gastrointestinale) oltre alla cute e agli occhi.Gli allergeni possono venire a contatto con l’organismo per via: aerea (inalazione), ali-mentare (ingestione), cutanea (contatto diretto con la pelle), iniettiva (tramite pun-tura di insetti o altro).

Se la reazione allergica è determinata da sostanze prodotte/utilizzate o comun-que presenti negli ambienti di lavoro si parla di ALLERGOPATIA PROFESSIONALE.

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Gli allergeni presenti negli ambienti di lavoro sono molto numerosi e possono esseredistinti in:

� ALLERGENI DI ORIGINE ANIMALE: acari, forfore animali, larve di coleotteri, ecc.

(Scheda 1)

� ALLERGENI DI ORIGINE VEGETALE: farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi, ecc.(Scheda 2)

� ALLERGENI DERIVANTI DA FUNGHI (MUFFE) E BATTERI: antibiotici, enzimi proteoli-tici ecc. (Scheda 3)

� ALLERGENI CHIMICI: isocianati, farmaci, coloranti, ecc. (Scheda 4)

I lavoratori sono esposti agli allergeni principalmente attraverso la via inalatoria o percontatto; solo più raramente, per iniezione o ingestione.

Acaro della polvere

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ALLERGENI COMUNI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

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L’asma si presenta in seguito alla esposizione ad allergeni per via inalatoria. La risposta allo stimo-lo esterno si manifesta generalmente con: respirazione difficile, sensazione di oppressione al pettoe respiro sibilante.

L’AAE si presenta in seguito alla esposizione ad allergeni per via inalatoria. Nella forma acuta simanifesta con febbre alta, tosse secca, polipnea (respirazione accelerata). Alla fase acuta puòseguire una forma cronica con aggravamento dei disturbi respiratori.

Si presenta simile ad un raffreddore, con starnuti continui (preceduti o accompagnati da prurito obruciore), ostruzione nasale e rinorrea acquosa. In base al periodo dell’anno in cui la rinite si mani-festa e alle cause che la provocano si può parlare di rinite allergica stagionale o rinite allergicaperenne.

Nella congiuntivite allergica il contatto con l’allergene provoca arrossamento, prurito, bruciore elacrimazione oculare. E’ necessario non confondere la congiuntivite allergica, con la congiuntiviteda fattori irritativi, come l’illuminazione artificiale, l’uso di videoterminali, la presenza di aria con-dizionata, l’uso di lenti a contatto o altro.

La dermatite da contatto allergica si manifesta in seguito a contatto diretto con sostanze allergiz-zanti. Si presenta con eritema, vesciche, croste, desquamazioni. Colpisce prevalentemente le mani.

E’ una reazione violenta del sistema immunitario che interessa diversi organi. E’ caratterizzato daun’immediata caduta della pressione arteriosa in seguito all’esposizione ad un allergene per il qualesi è già sensibilizzati. Si può correre il rischio di shock anafilattico anche in seguito all’accidentalepuntura di insetti velenosi, principalmente api, vespe e calabroni.

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REAZIONI ALLERGICHE

ASMA

ALVEOLITE ALLERGICA ESTRINSECA (AAE)

RINITE ALLERGICA

SHOCK ANAFILATTICO

DERMATITE DA CONTATTO ALLERGICA (DAC)

CONGIUNTIVITE ALLERGICA

Rinite allergica stagionaleE’ conosciuta anche come “febbre da fieno”,anche se non è quasi mai accompagnata da feb-bre ed è provocata dall’inalazione del polline dialcune piante. Può manifestarsi a qualsiasi etàanche se è più comune nei bambini e negli adole-scenti. E’ detta “stagionale” perché i sintomi siaccentuano essenzialmente nel periodo primave-rile-estivo, in concomitanza con la fioritura e unamaggiore concentrazione di polline nell’aria

Rinite allergica perenneViene chiamata perenne poiché i sintomi sonopresenti tutto l’anno. Gli agenti responsabili sonoallergeni da inalazione non pollinici, generalmen-te ambientali (acari della polvere, muffe, forforeanimali).

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Le allergopatie di origine professionale non si differenziano da quelle comuni. Perchési parli di malattia professionale è necessario che l’esposizione all’allergene avvengadurante lo svolgimento del proprio lavoro. I sintomi (e spesso anche gli allergeni)possono essere gli stessi delle allergie comuni. Definire questa contemporaneità nonè facile, poiché la manifestazione dei sintomi non sempre avviene durante o subitodopo la fine del turno di lavoro e l’eventuale miglioramento degli stessi può non esse-re così evidente durante i periodi di eventuale assenza dal lavoro.Il nesso tra lavoro e malattia andrà accertato attraverso un accurato esame della man-sione lavorativa svolta e del ciclo produttivo in cui essa si inserisce, allo scopo di foca-lizzare l’attenzione sulle sostanze a possibile azione allergizzante, presenti o utilizza-te nell’ambiente di lavoro. La diagnosi clinica della malattia si basa sull’anamnesi, cioè l’esame obiettivo (effet-tuato dal medico), e successivamente su eventuali prove di laboratorio. L’anamnesiconsente al medico di raccogliere informazioni sulle abitudini di vita, le patologiepregresse, l’uso di farmaci e l’esistenza di eventuali patologie a carico dei familiari delpaziente. Queste informazioni sono di fondamentale importanza per orientare la dia-gnosi verso l’origine professionale o meno della malattia.

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DIAGNOSI

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Consistono nel misurare le IgE1 specifiche per un certo allergene che circolano nelsangue o nei liquidi biologici (per esempio le secrezioni nasali).

a) Prove intradermicheSi effettuano delle piccole iniezioni sottocutanee di un preparato contenentel’allergene che si vuole analizzare e si verifica l’eventuale apparizione di reazio-ni epidermiche.

b) Prove per scarificazione2 cutanea o prick testSi applica sull’avambraccio una goccia di preparato contenente l’allergene chesi vuole testare e si punge la pelle con una lancetta sterile attraverso la goccia.Se il soggetto è sensibilizzato nei confronti degli allergeni applicati, in quelpunto compare un piccolo rigonfiamento arrossato.

Quando vi è una certa discordanza tra i sintomi riscontrati dall’allergologo e i risul-tati degli esami, si può ricorrere ai test di provocazione: gli allergeni da testarevengono depositati direttamente nell’occhio (provocazione congiuntivale) o fattiinalare (provocazione bronchiale e nasale) e si osservano gli effetti.

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TEST DIAGNOSTICI

RAST (Radio Allergo Sorbent Test) e PRIST (Paper Radio Immuno Sorbent Test)

TEST CUTANEI

TEST DI PROVOCAZIONE

1 IgE (immunoglobuline tipo E): anticorpi prodotti nel corso di una reazione allergica

2 Induzione di una lesione cutanea superficiale

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Le urine, la saliva, le feci, i peli e le forfore degli animali sono ricche di allergeni. La maggior parte dei casi di allergie dovute ad allergeni di origine animale sonosegnalate tra gli allevatori, i veterinari, i pastori, gli agricoltori e gli addetti agli sta-bulari ma anche tra il personale che lavora negli uffici, o negli ambienti chiusi ingenere.

Infatti negli ambienti indoor1 sono pre-senti numerose fonti di allergeni chepossono provocare asma, rinite ed altreforme allergiche. Tra queste, vannosegnalati piccoli artropodi2, chiamatiacari, che raggiungono una lunghezzadi circa 0.3 mm e vivono bene inambienti chiusi, caldi e umidi; si nutro-no generalmente di scaglie cutanee,residui di cibo e muffe. Gli acari dermatofagoidi sono gli acaridella polvere domestica e si trovanocomunemente nelle abitazioni (soprat-tutto nei materassi, nelle poltrone e neitappeti), ma anche in uffici, scuole,ospedali e locali pubblici. In ambienti dilavoro come forni, magazzini di derratealimentari, silos e supermercati, predominano invece altre specie di acari, noti come“acari delle derrate”.

Gli allergeni presenti nel corpo e nelle feci degli acari, aderiscono alle particelledi polvere sospese in aria e si depositano in breve tempo sul pavimento e sullesuperfici in genere.

1 Ambienti indoor: si dice di ambienti chiusi quali scuole, uffici, ospedali etc..

2 Artropodi: gruppo di animali che comprende gli insetti, i ragni, gli acari, i crostacei etc.

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Scheda 1

ESPOSIZIONE AD ALLERGENI DI ORIGINE ANIMALE

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Gli acari non sono gli unici artropodi allergizzanti; infatti sono stati segnalati casi diallergopatie dovute ai ragni rossi degli alberi da frutta e ai ragni gialli della vite.Inoltre anche le blatte (scarafaggi), lacui presenza negli edifici si associaspesso a condizioni di scarso livelloigienico, rappresentano una fonte diallergeni. Alcune blatte sono diffuse ingrandi magazzini e depositi di derratealimentari, altre in luoghi più freschicome gli scantinati.Anche gli animali domestici possonoprovocare allergie. Ad esempio, l’aller-gene più potente del gatto (chiamato“Fel d 1”) rimane attaccato ai vestiti e può essere così facilmente trasportato da unambiente a un altro dove può rimanere a lungo anche in assenza dell’animale.Quindi, negli uffici o in altri ambienti di lavoro chiusi in cui è presente un proprieta-rio di gatto si possono raggiungere livelli di allergeni tali da provocare attacchi diasma in soggetti allergici.

Alcuni esempi di allergeni animali o loro fonti*

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Le fonti maggiori di allergeni sono:

� cavalli� bovini� conigli� gatti� cani� animali da laboratorio

Enzimi (amilasi, cellulasi,

lisozima etc.)Veleno di insetti

Proteine salivari

Proteine urinarie

Proteine sieriche

Estratti ghiandolapituitaria

Uova e derivati(albumine, lisozimi

etc.)

Proteine del latte(caseina)Lattosio

Escrementi

Piume

Peli

Residui cutanei

Forfora

Lana e Seta

Residui di insetti(blatte, coleotteri,

larve e adulti diditteri e emitteri,

imenotteri elepidotteri, locuste)

Acari

Crostacei

Molluschi

Pesci(salmone, trota etc.)

Spugne

Larve di zanzara

Esche

* Le lavorazioni che implicano contatto con animali o loro derivati comportano inoltre il rischio di esposizionead allergeni dei funghi (Alternaria, Aspergillus, Cladosporium etc.), dei pollini, dei semi di cereali e al lattice.

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Esempi di attività e settori lavorativi con rischio diesposizione ad allergeni di origine animale

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Industrie alimentariLavorazione carni,

pesce, uova ederivati, latte

e derivati,carni conservatetrasformazione

prodotti vegetali

Mattatoi eMacellerie

Pescherie

Commercioalimenti di origine

animale

Allevamento eCommercio animaliBovini, ovini, suini,

conigli, pollie tacchini, Pesci,molluschi, insetti,

animali da pellicciae da compagnia

Addettiagli stabulari

Forestali

Agricoltori

GiardinieriVeleno di insetti,

acari

Veterinari

Lavorazionedi filati e tessutiEnzimi utilizzati

nel cicloproduttivo

Concia eLavorazione

di pelli

Lavorazione dellalana e della seta

Lavorazioneperle, corallie conchiglie

Imprese di pulizie

Lavori domestici

Industriafarmaceutica

Addettiai Laboratori

Biotecnologie

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Le piante (per es. graminacee, parietaria, cipresso, olivo, etc.) sono un’importantefonte di allergeni in grado di provocare patologie quali asma, rinite e dermatite dacontatto. Gli agricoltori, i giardinieri, gli operatori ecologici e anche i fornai, i cuochie gli operai dell’industria tessile sono tra i lavoratori che presentano il rischio mag-giore di sviluppare una patologia allergica. Infatti gli allergeni sono contenuti, oltreche nei pollini anche nei semi, negli steli, nel legno e più genericamente in molti deri-vati delle piante (farine, polveri etc.).

A volte la causa di un’allergia apparentemente dovuta all’esposizione ad aller-geni di origine vegetale, può essere invece legata alla presenza di residui animaliderivanti da acari (“acari delle derrate”) o coleotteri (Sitophilus granarius, dettocomunemente “punteruolo”) che possono infestare le farine.

Nell’ultimo decennio è notevolmente aumentata la frequenza di sensibilizzazioni allattice, una sostanza di origine vegetale presente in un gran numero di oggetti di usocomune. Tra le categorie a maggior rischio di sensibilizzazione sono stati segnalati,oltre ai lavoratori del settore sanitario e a quelli dell’industria della gomma, i sogget-ti che hanno subito ripetuti interventi chirurgici durante l’infanzia. Può essere utile ricordare che esiste la possibilità di sensibilizzazioni crociate tra il lat-tice e alimenti vegetali come le banane, i kiwi, l’avocado, le castagne, le arachidi oanche con una comune pianta ornamentale come il Ficus benjamina.

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Scheda 2

ESPOSIZIONE AD ALLERGENI DI ORIGINE VEGETALE

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Alcuni esempi di allergeni vegetali o loro fonti

Fibre naturali(cotone, iuta, rayon

etc.),

Fieno, Paglia

Cereali e FarineFrumento, grano,orzo, mais, avena

etc.

Pollini

Caffè

SemiRicino, lino, cotone,

girasole, soia etc.

Polvere di legno

Sughero

Polveri vegetaliIspaghula, psyllium

Lattice(in appendice un

elenco di manufatti)

Colofonia(resina di pino)

Balsamo del Perù

Estratti di piantee fioriLattoni

Derivati vegetaliMalto, aldeide

cinnamica, terpeni,acido plicatico(cedro rosso),chinoni etc.

EssenzeCipolla, aglio,

asparagi, carote,limoni, cereali

Enzimi vegetali

Esempi di attività e settori lavorativi con rischiodi esposizione ad allergeni di origine vegetale

Lavorazione di filatie tessuti

Cotone, canape,iuta, kapok etc.

Addetti allatrasformazione eallo stoccaggio diprodotti vegetali(es. industria del

caffè, birrai)

Forestali

Agricoltori

Giardinieri

Operatori ecologici

Industriadi trasformazione

del legno

Industriafarmaceutica

Addetti ailaboratori

Biotecnologie

Settore sanitario(medici, infermieri)

Panettieri e fornai

Pasticceri

Cuochi

Erboristi

Impresedi pulizie

Lavori domestici

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Anche i funghi, (che comprendono muffe e lieviti) e i batteri possono essere fonte diallergeni e causa di patologie allergiche. Tra i funghi, soprattutto le muffe hanno unenorme potere allergizzante. Casi di allergie sono segnalati tra i lavoratori delle indu-strie farmaceutiche, delle industrie che producono biodetersivi e di quelle alimentari.

Alcuni esempi di funghi e batteri o loro derivatiad azione allergizzante

Aspergillus

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Scheda 3

ESPOSIZIONE AD ALLERGENIDERIVANTI DA FUNGHI (MUFFE) E BATTERI

Funghi, muffe e loro spore

Aspergillus, Penicillium, Alternaria,Cladosporium etc.

Antibiotici (penicilline, cefalosporine)

Batteri

Endotossine, antibiotici(tetracicline, betalattamici etc.)

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Aspergillus

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Esempi di attività e settori lavorativi con rischio diesposizione ad allergeni di funghi e batteri

Industria dellatrasformazione

del legno

Trasformazionee stoccaggio

prodotti vegetali

Industriafarmaceutica

Addettiai laboratori

Biotecnologie

Produzionedi alcolici

Industriaalimentare Lavorazioneinsaccati,formaggie funghi

Lavorazionedel pesce

Fornai

Impresedi pulizie

Impiegati

Restauratori

Bibliotecari

Allevatori

AgricoltoriFunghi,

contaminantidi cereali etc.

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Sono molto frequenti i casi di allergopatie dovute a sostanze chimiche (organiche einorganiche), che si possono manifestare sia come dermatiti da contatto che comeattacchi d’asma. Le patologie possono presentarsi in correlazione a molte attivitàlavorative differenti, che possono interessare tanto l’industria quanto l’artigianato el’agricoltura. Ad esempio, gli isocianati, in particolare il toluendiisocianato (TDI), utilizzati nelleaziende manifatturiere nel settore edile, nella produzione di colle, schiume, poliurte-tano espanso, materie plastiche, vernici etc., sono la causa più comune di asma occu-pazionale in Italia come in altri Paesi industrializzati.

Una volta che una sostanza, venuta a contatto con la pelle, ha provocato unasensibilizzazione, una successiva esposizione può indurre una dermatite allergi-ca anche in zone della cute diverse dall’area di contatto con l’allergene.

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Scheda 4

ESPOSIZIONE AD ALLERGENI CHIMICI

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Alcuni esempi di sostanze fonti di allergeni chimici

Liquidi acidi

Liquidi alcalini

Sali di cromo

AnesteticiBenzocaina,

enfulano etc.

Trementina

Solventi

Resine e colleFenolica,

epossidica,melaminica,

colofonia etc.

Gomma

Acceleranti delprocesso di

vulcanizzazioneCarba mix,

tiurami,carbammati,catrami etc.

Coloranti eVerniciPara-

fenilendiamina,coloranti anilici

e azoici,colofonia etc.

Tinture percapelli

Cosmetici

Decoloranti

ConservantiEtilendiammina,

imidazolinil urea,timerosal etc.

FormaldeideCome antisettico,come conciante,come monomero

nella sintesidi resine

Detergenti

Sulfamidici

Lanolina e alcolidella lanolina

InsetticidiPiretro,

esaclorocicloesano,ditiocarbaumati

etc.

DiserbantiDinitrofenoli,

dinitrocreosoli,etc.

Fungicidi

DisinfettantiGlutaraldeide,

sali di ammonioquaternario,cloramina,

sulfatiazolo,ossido di etilene

etc.

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Esempi di attività e settori lavorativi con rischio diesposizione ad allergeni di origine chimica

Cosmetologi

Parrucchieri

Estetisti

Lavoratoridello spettacolo

Industriafarmaceutica

Addettiai laboratori

Biotecnologie

Settore sanitario

Lavorazionedella gomma

Raffinazionedi prodottipetroliferi

Lavorazionedi sostanzeplastiche,

imbottituree rivestimenti

Produzione dicolle, schiume,

poliuretanoespanso

Agricoltori

Giardinieri

Forestali

Lavorazionedel legno

Concia elavorazione

pelli

Lavorazionedi filati,tessuti

e intrecciati

Impresedi pulizie

Lavori domestici

Settore edile,muratori

e cementisti

Verniciatori

Imbianchini

Pittori

Bibliotecari

Industriadella ceramica

Industriametallurgica,

saldatori,meccanici

Industriaelettronica

Fotografi

Tipografi

Restauratori

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La prevenzione delle allergopatie professionali può essere di difficile attuazione inquanto, molto spesso, risulta impossibile eliminare l’esposizione agli allergeni pureffettuando il cambio di mansione lavorativa.Inoltre, mentre alcuni allergeni sono strettamente legati all’ambiente professionalealtri, come acari e blatte, si trovano anche in ambiente domestico.E’ comunque opportuno che vengano sempre adottate delle regole preventive gene-riche per ridurre al minimo il rischio di esposizione agli allergeni potenzialmente pre-senti, facendo uso, quando possibile, di misure preventive più specifiche. Nelle allergopatie respirato-rie, ad esempio, non sempreè possibile l’eliminazionedell’esposizione; tuttavia, ilmiglioramento generaledelle condizioni igienicheambientali può contribuire amantenere bassi i livelli diallergene nell’aria. Laddovepossibile, inoltre, il regolaremonitoraggio degli allerge-ni presenti nei luoghi dilavoro consente di valutarel’efficacia delle misure pre-ventive ambientali adottate.

Il lavoratore allergico dovrebbe comunque dotarsi di apposite maschere, soprat-tutto in presenza di ambienti molto polverosi.

Nei casi di allergopatie cutanee, quando non è possibile eliminare il contatto della pellecon l’allergene, si dovrebbe cercare di ridurre al minimo la durata del contatto stesso. Ilavoratori dovrebbero in generale tenere pulite le mani utilizzando detergenti non aggres-sivi e privi di solventi, fare uso di creme barriera e di guanti che, nel caso in cui il sogget-to sia allergico al lattice, devono essere privi di questo allergene. Le misure preventivedovrebbero essere supportate da periodici controlli sullo stato di salute della pelle.

I lavoratori e i datori di lavoro dovrebbero prestare particolare attenzione a segnidi disidratazione o di macerazione, pruriti, sensazioni di bruciore e improvvisiarrossamenti. La precoce identificazione e il conseguente trattamento delle pato-logie cutanee sono di fondamentale importanza per prevenirne la cronicizzazione.

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PREVENZIONE

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La conoscenza delle sorgenti allergeniche e delle caratteristiche delle particelle veico-lanti gli allergeni stessi negli ambienti confinati è fondamentale per indirizzare lascelta degli interventi preventivi più efficaci da applicare.

E’ comunque sempre molto importante ricordare che l’efficacia dei programmi diprevenzione dipende dalla stretta collaborazione fra lavoratori, medico compe-tente e datori di lavoro.

Di seguito si riportano alcuni esempi di misure preventive e di contenimento degliallergeni

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FUNGHI

ALLERGENIDI ORIGINEVEGETALE

1. Aerare le stanze in cui vi sia presenza di muffe o comunqueambienti di lavoro bui e umidi

2. Ridurre l’umidità3. Controllare e pulire periodicamente i filtri dei condizionatori

dell’aria4. Utilizzare detergenti fungicidi5. Evitare carte da parati6. I soggetti allergici, nello svolgimento di lavorazioni a rischio,

dovrebbero utilizzare mascherine che proteggano le vie aeree

1. E’ possibile praticare una immunoterapia specifica per l’aller-gia ai pollini

2. Utilizzare dispositivi di protezione individuale nelle mansionia rischio: mascherine etc.

3. Utilizzare guanti “latex-free” in neoprene o in polimeri sinte-tici dello stirene

4. Nel caso di manifestazioni asmatiche dell’allergia al lattice,oltre ad evitare il contatto diretto con la pelle, eliminare il lat-tice dall’ambiente di lavoro del soggetto allergico

5. Aerare l’ambiente6. Predisporre l’aspirazione localizzata nelle zone a maggior

rischio, per esempio le zone di impasto delle farine7. Favorire cicli produttivi a circuito chiuso8. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o

allergie specifiche

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In particolare per limitare il rischio di allergie dovute alla presenza di ACARI inambienti indoor sarebbe opportuno:

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ALLERGENIDI ORIGINECHIMICA

ALLERGENIDI ORIGINEANIMALE

1. Eliminare il contatto respiratorio e/o dermico con l’allergene2. Sostituire le sostanze allergizzanti3. Ventilare l’ambiente4. Quando possibile favorire cicli produttivi a circuito chiuso5. Usare creme barriera6. Usare guanti di cotone sotto ai guanti in gomma7. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/o

allergie specifiche

1. Cambiare gli abiti a inizio e a fine turno, eventualmente col-locare in ambienti distinti il soggetto allergico e il proprieta-rio di un animale domestico

2. Indossare abbigliamento idoneo per lavorazioni a contatto coninsetti: pantaloni lunghi, camice con le maniche lunghe etc.

3. Evitare oggetti che inducano la sudorazione (cinturini d’oro-logio etc.) in quanto il sudore può attrarre gli insetti

4. Utilizzare dispositivi di protezione individuali: guanti,mascherine, stivali

5. Effettuare test diagnostici per evidenziare predisposizioni e/oallergie specifiche

6. Effettuare idonea pulizia e ventilazione dei locali7. Ridurre l’affollamento degli animali nelle gabbie8. Usare lettiere che non producano polvere9. Utilizzare box aspirati10.Pulire gli stabulari sotto aspirazione

1. Aerare frequentemente gli ambienti2. Ridurre l’umidità3. Rimuovere la polvere da mobili e pavimenti4. Eliminare tappeti, moquette e divani imbottiti5. Rimuovere i tendaggi pesanti6. Usare acaricidi (questa misura non può sostituire le altre, gli acaricidi ucci-

dono gli acari, ma non rimuovono quelli morti anch’essi fonte di allergeni)e denaturanti degli allergeni

7. Installare depuratori d’aria e ionizzatori

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Manufatti contenenti lattice naturale

Guanti chirurgici, cateteri vescicali, palloni(ad es. tipo Ambu), maschere anestesiologiche,tubi endotracheali, cateteri per clisteri di bario,cannule per uso intravenoso, tourniquets, cerotti,barriere interdentali, elastici per apparecchidentali, apparecchi ortodontici in gomma etc.

Profilattici, diaframmi

Tettarelle, succhiotti, palloncini, giocattoli

Pinne, maschere subacquee, accessori per la vela,palle e palloni sportivi

Bande elastiche, scarpe di gomma, suole scarpeda ginnastica

Guanti per uso domestico, tende per la doccia,borse per l’acqua calda, materassi ad aria,rinforzi per tappeti, isolanti per porte e finestre,adesivi

Gomme per cancellare, francobolli

(Linee guida per la prevenzione delle reazioni allergiche a lattice nei pazienti e neglioperatori sanitari - G. Moscato - G. Ital. Med. Lav. Erg. 2001 )

Oggetti per usomedico eodontoiatrico

Presidianticoncezionali

Oggettiper l’infanzia

Equipaggiamentisportivi

Indumenti

Arredi e manufattidi uso domestico

Varie

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APPENDICE

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AAcquacoltura ...............................................................................Vedi AllevatoriAddetti agli stabulari .................................................................................12; 14Addetti ai laboratori..............................................................................14; 16; 18Agricoltori ..............................................................................12; 14; 15; 16; 18; 21Allevatori .............................................................................................12; 14; 18Ambienti indoor

abitazioni ................................................................................................12locali pubblici ..........................................................................................12ospedali ..................................................................................................12uffici .......................................................................................................12

Apicoltura ...................................................................................Vedi Allevatori

BBachicoltura.................................................................................Vedi AllevatoriBibliotecari ...............................................................................................18; 21Biotecnologie ...................................................................................14; 16; 18; 21Birrai ............................................................................................................16

CCementisti.....................................................................................................21Commercio alimenti di origine animale .............................................................14Commercio Animali ........................................................................................14Concia......................................................................................................14; 21Cosmetologi ..................................................................................................21Cuochi .....................................................................................................15; 16

EErboristi........................................................................................................16Estetisti.........................................................................................................21

FForestali ...................................................................................................14; 16Fornai .............................................................................................12; 15; 16; 18Fotografi .......................................................................................................21

GGiardinieri .......................................................................................14; 15; 16; 21

INDICE ANALITICO DELLE ATTIVITÀE DEI SETTORI LAVORATIVI

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IImbianchini...................................................................................................21Impiegati......................................................................................................18Imprese di pulizie .............................................................................14; 16; 18; 21Industria ceramica .........................................................................................21Industria del caffè..........................................................................................16Industria della gomma....................................................................................15Industria elettronica .......................................................................................21Industria farmaceutica ......................................................................14; 16; 17; 18Industria metallurgica ....................................................................................21Industrie alimentari ...............................................................................14; 17; 18Infermieri ...........................................................................Vedi Settore sanitario

LLavoratori dello spettacolo ..............................................................................21Lavorazione dei filati .........................................................................14; 15; 16; 21Lavorazione dei tessuti.......................................................................14; 15; 16; 21Lavorazione del legno ............................................................................16; 18; 21Lavorazione del pesce.....................................................................................18Lavorazione della gomma................................................................................21Lavorazione della lana ....................................................................................14Lavorazione della seta.....................................................................................14Lavorazione pelli............................................................................................14Lavorazione perle, coralli e conchiglie...............................................................14Lavorazione sostanze plastiche.........................................................................21Lavori domestici....................................................................................14; 16; 21

MMacellerie .....................................................................................................14Magazzini .................................................................................................12; 13Mattatoi .......................................................................................................14Meccanici......................................................................................................21Medici ...............................................................................Vedi Settore sanitarioMuratori .......................................................................................................21

OOperatori ecologici ....................................................................................15; 16

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PPanettieri ......................................................................................................16Parrucchieri ...................................................................................................21Pasticceri ......................................................................................................16Pastori ..........................................................................................................12Pellicciai............................................................................Vedi Lavorazione pelliPescherie ......................................................................................................14Pittori ...........................................................................................................21Produzione alcolici .........................................................................................18Produzione detersivi .......................................................................................17Produzione di colle ....................................................................................19; 21Produzione di materie plastiche .......................................................................19Produzione di vernici.................................................................................19; 20Produzione schiume ...................................................................................19; 21

RRaffinazione di prodotti petroliferi ...................................................................21Restauratori ..............................................................................................18; 21

SSaldatura ......................................................................................................21Settore edile..............................................................................................19; 21Settore sanitario....................................................................................15; 16; 21Silos.........................................................................................................12; 18Stoccaggio prodotti vegetali ...........................................................................16Supermercati .................................................................................................12

TTappezzieri....................................................................................................21Tipografi.......................................................................................................21Trasformazione prodotti vegetali .................................................................16; 18

VVerniciatori ...................................................................................................21Veterinari......................................................................................................12Veterinari......................................................................................................14

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