RICHIAMI DI MICROECONOMIA
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UniversitĂ degli Studi diPerugiaA.A.2016-2017
ECONOMIAINDUSTRIALE
RICHIAMIDIMICROECONOMIAProf.FabrizioPompei
([email protected])DipartimentodiEconomia
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2
Richiamidimicroeconomia(1)
Lacurvadidomanda
⢠Lacurvadidomandadimercato⢠Elasticitadelladomanda⢠Surplusdelconsumatore
Tecnologiaefunzionediproduzione⢠Tecnologia,funzionediproduzioneeisoquanto⢠Proprietadellafunzionediproduzione⢠Produttivitamarginaleerendimentidiscala⢠Fattoridiproduzioneeorizzontetemporale⢠Fattorivariabiliefattorifissi
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3
Richiamidimicroeconomia(2)
Costidiproduzionedellâimpresa⢠Costidibreveperiodo⢠Costidilungoperiodo
Obiettividellâimpresaemassimizzazionedelprofitto⢠Ilprofittoeconomico⢠Lasceltadellivelloottimodioutput⢠Lasceltadichiudere
Efficienza⢠Efficienzaallocativa⢠Efficienzaproduttiva⢠Efficienzadinamica
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Ladomanda dimercato⢠Curva di domanda diretta, D(p) indica quindi la quantità totale
domandata dai consumatori in corrispondenza di un dato prezzo⢠Curva di domanda inversa, P(q), indica la disponibilità a pagare
per la q-esima unitĂ del beneLâeconomia industriale considera tipicamente come date le funzionidi domanda, D(p), senza indagare sulle funzioni di utilitĂ sottostanti
⢠Nel nostro corso incontreremo solo funzioni di domanda lineariConvenzione: graficamente, si rappresenta sempre la funzione didomanda inversa (p sullâasse delle ordinate, q sullâasse delle ascisse)
⢠Problema: se vogliamo conoscere di quanto varia la quantità domandata dopo una variazione del prezzo, questa dipende dalleunità di misura, per poter confrontare quantità domandate di beni diversi dobbiamo usare il concetto di elasticità delladomanda
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Elasticitaâ della domanda⢠Variazione % della quantitĂ domandata in risposta a una
variazione nei prezzi pari allâ 1%
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Elasticitaâ della domanda
Lungo una curva didomanda lineare,lâelasticitĂ diprezzo è <1aldisottodelpunto medio m,>1sopra il punto medio,e=1incorrispondenza delpunto medio
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ELASTICITAâ DI UNA DOMANDA LINEARE
Prezzo Prezzo
QuantitĂ QuantitĂ
16
14
4
2
42
e >1
e<1
e >1
e <1
Lungounacurvadidomandalineareesisteuntrattoinelastico
Untrattoelastico
edunpuntoconelasticitĂ unitaria
14 16
|Îľ |=
ÎqqÎpp
=ÎqÎp
â˘pq
Îľ =22â˘216
= 0,125
Îľ =22â˘144= 3,5
86
8
10
e=1Îľ =
22â˘88=1
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Elasticitaâ incrociata della domandaLâelasticitĂ incrociata della domanda delbene Xrispetto albene Yè il rapporto tra lavariazione %della quantitĂ domandata diXelavariazione %delprezzo diY.Essa fornisce quindi indicazioni sulla relazione esistente tra i duebeni (es.SostituibilitĂ ,complementarietĂ )
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Surplusdelconsumatore⢠Surplus del consumatore: differenza tra disponibilità a pagare
(willingness to pay) e prezzo effettivamente pagato per ogni unitĂ acquistata
⢠Immaginiamo di essere a New York e di voler acquistare dei tranci di pizza
DisponibilitĂ apagare($) Prezzo SurplusConsumatore
1unitĂ 3 1 2
2unitĂ 1.5 1 0.5
3unitĂ 0.2 1 0
Totale 2.5
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Surplusdelconsumatore nel caso della domanda aggregata⢠Nel caso della domanda aggregata, considerando le grandi dimensioni, è
come se ci si muovesse nel continuo⢠Il surplus si misura come area (nei calcoli analitici si usa lâintegrale) tra
la curva di domanda e la linea del prezzo, che corrisponde sempre alladifferenza tra disponibilitĂ a pagare e quanto effettivamente pagato
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Tecnologia e funzione di produzione⢠Per gli economisti la tecnologia di unâimpresa è una
relazione di produzione che descrive in che modouna data quantitĂ di fattori produttivi vienetrasformata nella quantitĂ prodotta dallâimpresa
⢠La funzione di produzione è funzione che indica ilpiĂš alto livello di output che lâimpresa può produrreper ogni data combinazione di input
⢠Nel caso di unâimpresa mono-prodotto, ad es. q = F (K,L)
dove q è la quantità prodotta, K il capitale, L il lavoroe F(.) la funzione di produzione che dipende dallatecnologia
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Funzione di produzione e isoquanti⢠Lâisoquanto di produzione mostra lâinsieme di tutte le combinazioni di input
che portano allo stesso livello di output
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ProprietĂ della funzione diproduzione⢠La produttivitĂ marginale di ciascun input (K e L) indica lâammontare (fisico)
di output ottenibile con un incremento unitario di fattore
Laproduttività marginale può essere crescente
Prodotto totale Prodotto marginale
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Proprietà della funzione diproduzioneLaproduttività marginale può essere decrescente
Prodotto totale Prodotto marginale
Nonconfondetevi tra prodotto totale eprodotto marginale:quando il prodotto totalecresce inmodo meno che proporzionale il prodotto marginale decresce
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Proprietà della funzione diproduzioneLaproduttività marginale può essere costante
Prodotto totale Prodotto marginale
Quando il prodotto totale cresce aduntasso costante il prodotto marginale è costante
NumberofLawyers
Num
bero
fclientsservedpe
rday
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Isoquanto e saggio marginale di sostituzione tecnica⢠La pendenza dellâisoquanto indica il tasso a cui lâimpresa può
sostituire un fattore con un altro mantenendo invariato il livello di output
⢠Il suo inverso (âÎK /ÎL) è chiamato Saggio Marginale di SostituzioneTecnica (Marginal Rate of Technical Substitution) (MRTS)
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Rendimenti di ScalaRendimenti di scala: tasso a cui cresce lâoutput quando lâimpresaincrementa tutti i fattori di produzione proporzionalmente
⢠Constant returns to scale (CRTS): allâaumentare degli input lâoutputaumenta in maniera equiproporzionale (quindi se gli capitale e lavororaddoppiano, raddoppia anche la quantitĂ prodotta)
⢠Increasing returns to scale (IRTS): allâaumentare degli input, lâoutputaumenta in mdo piĂš che proporzionale (quindi se capitale e lavororaddoppiano, la quantitĂ prodotta aumenta piĂš del doppio)
⢠Decreasing returns to scale (DRTS): allâaumentare degli input, lâoutput aumenta in modo meno che proporzionale (quindi se capitale e lavoro raddoppiano, la quantitĂ prodotta aumenta meno del doppio)
Dai rendimenti di scala può dipendere la struttura del mercato, in particolare quando i rendimenti sono crescenti, le imprese riecono a crescere velocemente, la produzione raddoppia mentre input (e quindicosti) crescono meno del doppio, quindi il mercato è piÚ concentrato
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I costi di produzione
⢠Costi fissi (FC): costi che non dipendonodal livello di produzione
⢠Costi variabili (VC): costi che dipendonodalla quantità prodotta, quindi si puòanche scrivere VC(q)
⢠Costi totali (TC): TC(q)=FC+VC(q)
Considerando unâimpresa che produceunsoloprodotto,si possono avere:
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Apriamo una parentesi su costi fissi e costiirrecuperabili (sunk costs)âŚ
⢠La parte di costo fisso che si è sostenuto e che non si può recuperareuna volta che si intraprende lâattività è detto costo non recuperabile.
⢠Costo non recuperabile o costo affondato (sunk cost), può essere ad esempio lâinvestimento in un macchinario specifico che lâimpresasostiene ( o in un diritto di licenza, in ricerche di mercato) e che non si riesce a rivendere se le cose dovessero andare male
⢠Altro esempio: supponiamo che un commercialista firmi un contrattoper un anno per affittare un locale da adibire ad ufficio e debbapagare quindi un canone annuale di affitto. Dopo tre mesi si accorgeche lâattivitĂ non va bene e deve chiudere il locale. Lâaffitto dovrĂ comunque essere pagato, quindi è un costo irrecuperabile. Anche se riesce per il tempo rimanente a sub-affittare il locale, per i mesi chequesto rimane sfitto ha sostenuto un costo non recuperabile
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ESEMPIO SUI COSTI NON RECUPERABILI
⢠Ammettiamo che una volta laureati decidiate di intraprendere la professione di commercialisti e avete davanti a voi due possibiliscelte da fare:
⢠1) Aprire uno studio in autonomia⢠2) Lavorare in uno studio associato
⢠Se aprite lo studio in autonomia dovete sostenere i seguenti costi:⢠A) canone annuo di affitto del locale anticipato 6.000 euro (questo è
quindi un costo irrecuperabile);⢠B) costi per spese di segreteria (o altri servizi) 12.000 euro (costi
variabili)
⢠Se includete il totale dei costi nel calcolo del costo medio mensileavrete 18.000 / 12 = 1.500 euro mensili
⢠Dopo 2 mesi vi accorgete che il vostro fatturato non va oltre i 2.200 euro mensili
⢠Pertanto il vostro stipendio netto mensile ammonta a 2.200 â 1.500 = 700 euro
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ESEMPIO SUI COSTI NON RECUPERABILI (2)
⢠Vi accorgete ora che il costo opportunitĂ della vostra decisione, cioè quello che vi perdete nellâimpiego alternativo della scelta 2), vale a dire lavorare in uno studio associato, è pari a 1.000 euro
⢠Quindi lavorando in uno studio associato, al netto dei costi che pure in quel caso dovreste sostenere, guadagnereste 1.000 euro netti.
⢠Apparentemente 1.000 euro sono piÚ dei 700 euro dello studio in autonomia
⢠QUALE SAREBBE LA SCELTA GIUSTA DA FARE?
⢠LASCIARE DA SUBITO LâATTIVITAâ INTRAPRESA E LAVORARE IN UNO STUDIO ASSOCIATO?
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ESEMPIO SUI COSTI NON RECUPERABILI (3)
⢠LA RISPOSTA Eâ NO!
⢠La spesa per lâaffitto del locale è un costo irrecuperabile che non dovrebbe entrare nella vostra decisione economica, che dovete fare dopo i primi due mesi, se continuare o meno.
⢠In realtà i costi che dovreste considerare sono solo i variabili in questo caso, 12.000/12 =1000
⢠Quindi il vostro stipendio netto, rimanendo a lavorare nello studio in autonomia sarebbe 2.200 - 1.000 = 1.200 euro
⢠1.200 euro è superiore ai 1.000 euro di guadagno dello studio associato
⢠Lâanno successivo, nel momento in cui si ripropone la stipula elcontratto per il canone di affitto, deciderete se rimanere in autonomia o passare allo studio associato
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Sul significato dei sunk costs in economiaindustrialeâŚ
⢠Lâimpresa sostiene spesso un costo irrecuperabile quando decide di entrare nel mercato
⢠In questo caso essa, razionalmente, si prefigura un flusso di profitti attesi che possano coprire quel costo e sulla base di questa previsione entra nel mercato
⢠Una volta che è però entrata nel mercato, quella parte di costofisso âaffondatoâ, che non può piĂš recuperare, non incide sulle sue decisioni economiche
⢠In un certo senso si può dire ââŚinutile piangere sul latte versato!â
⢠Quindi i sunk costs giocano un ruolo cruciale solo per decidere se entrare o meno nel mercato.
⢠Quando si opera poi sul mercato sono altri i costi a cui bisognaguardareâŚ
⢠Da qui si deduce anche che, come le economie di scala, i costiirrecuperabili incidono sulla struttura di mercato, vale a dire chedove i costi irrecuperabili sono molto alti, sono poche le impreseche vogliono entrare ed il mercato rimane concentrato
![Page 24: RICHIAMI DI MICROECONOMIA](https://reader036.fdocument.pub/reader036/viewer/2022072910/62e322b9f506aa72bd547457/html5/thumbnails/24.jpg)
Costi marginali (MC) e costi medi (AC)⢠I costi marginali (MC) misurano lâincremento di costo totale derivante
dallâincremento di una unitĂ addizionale di output.⢠TC(q) = VC(q) + F, da cui
⢠I costi marginali corrispondono quindi allâincremento dei costi variabili.⢠Abbiamo poi 3 tipi di costo medio:⢠Costo totale medio (ATC): ATC(q)=TC(q) / q⢠Costo variabile medio (AVC): AVC(q)= VC(q) / q⢠Costo fisso medio (AFC): AFC(q)=F/qATC(q) = AVC(q) + AFC(q)
Quindi mentre i costi marginali non incorporano i costi fissi, i costi mediincorporano i costi fissi
* In questa e nelle prossime slides il costo totale medio medio è rappresentatodallâacronimo ATC. Comunque durante il corso rappresenteremo spesso il costo totalemedio semplicemente con lâacronimo AC. Quindi se non specifichiamo altro anche per AC si intende il costo totale medio.
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I vari tipi di costo(es. Costo orario della produzione di ciambelle)
Confrontando costo totale medio ecosto marginale si può vedere che finchÊ il costomarginale è inferiore alcosto medio,il costo medio decresceQuando il costo marginale supera il costo medio,comenel caso della 8vaunità dioutputallora anche il costo medio aumenta
Output Costofisso Costi fissomedio
CostovariabileTotale
CostovariabileMedio
CostoTotale Costo totaleMedio
CostoMarginale
0 2 0.00 2
1 2 2.00 1.00 1.00 3.00 3.00 1.00
2 2 1.00 1.80 0.90 3.80 1.90 0.80
3 2 0.67 2.40 0.80 4.40 1.47 0.60
4 2 0.50 2.80 0.70 4.80 1.20 0.40
5 2 0.40 3.20 0.64 5.20 1.04 0.40
6 2 0.33 3.80 0.63 5.80 0.97 0.60
7 2 0.29 4.60 0.66 6.60 0.94 0.80
8 2 0.25 5.60 0.70 7.60 0.95 1.00
9 2 0.22 6.80 0.76 8.80 0.98 1.20
10 2 0.20 8.20 0.82 10.20 1.02 1.40
11 2 0.18 9.80 0.89 11.80 1.07 1.60
12 2 0.17 11.60 0.97 13.60 1.13 1.80
13 2 0.15 13.60 1.05 15.60 1.20 2.00
14 2 0.14 15.80 1.13 17.80 1.27 2.20
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COSTOTOTALE
VEDUTAGRAFICADEICOSTIDELLATABELLA
Costo marginale (MC)Costo totale medio (ATC)Costo variabile medio (AVC)Costo fisso medio (AFC)
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FUNZIONE DI COSTO E TECNOLOGIA⢠Abbiamo visto che il costo totale TC(q) dipende dalla quantità prodotta ed è TC(q) =
VC(q) + F⢠Immaginiamo di essere nel caso piÚ semplice di 2 fattori della produzione Ore di
Lavoro (L) che costano in base ad un salario orario (w) e unitĂ di capitale impiegato(K) che mi costano un saggio di interesse (r)
⢠TC= L*w + K*r, quindi TC dipende oltre che dalla quantità anche dal prezzo deifattori produttivi TC(q, r, w)
⢠Lâassunzione che si fa è che in genere le imprese minimizzano i loro costi, il chevuol dire che se il prezzo dei fattori produttivi lo prendono dal mercato (quindi w e r sono dati) dovranno minimizzare i costi data una tecnologia che gli permette di fare questo
⢠Min TC= L*w + K*r⢠Sotto vincolo q=F(K,L)⢠Dalla microeconomia sappiamo che posso trovare le quantità di equilibrio
equiparandoâ˘â˘ Nel momento in cui trovo le quantitĂ ottimali di K e L e le inserisco in TC, ottengo
una funzione di costo minimizzata che contiene q, r, e w.⢠La funzione di costo incorpora quindi anche le informazioni sulla tecnologia, piÚ
basso il costo, piÚ efficiente è la tecnologia
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Fattori di produzione e orizzonte temporale⢠Lâimpresa deve decidere quanto output produrre (q) e quanti inpututilizzare (K e L)
⢠La combinazione di input disponibile allâimpresa per produrre unadeterminata quantitĂ di output dipende dallâorizzonte temporaleconsiderato
⢠Nel breve periodo alcuni input (K) devono essere considerati fattorifissi, mentre altri (L) come fattori variabili
⢠Nel lungo periodo tutti i fattori possono essere modificati e lâimpresapuò scegliere la sua scala di produzione
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Breve e lungo periodo⢠Per breve periodo si intende un lasso di tempo in cui alcuni
fattori di produzione non possono essere cambiati (penacosti molto alti).
⢠In genere in una impresa manifatturiera il breve periodo èquel tempo in cui impianti, macchinari e lo spazio fisico(capannone) non possono essere facilmente re-installati. Quindi lâimpresa se vuole modificare la quantitĂ prodotta lo può fare variando solo I fattori produttivi variabili (lavoro e materie prime)
⢠Il lungo periodo è invece quel lasso di tempo in cui lâimpresa può riallocare diversamente il capitale(acquistando nuovi impianti, smantellando quelli obsoleti, traslocando in un nuovo capannone) a costo zero o comunque molto basso.
⢠Nel breve periodo la rosa delle scelte possibili è quindilimitata.
⢠Questo significa che quasi sempre il costo medio di lungoperiodo è inferiore o uguale a quello di breve periodo
⢠Questa curva di costo medio di lungo periodo è costituitadallâinviluppo delle curve di breve periodo
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Costo totale medio (ATC) nel breve e lungo periodo
Nel breve periodo si rimane limitati alla grandezza dellâimpianto scelta.Questo impianto (equindi stabilimento)poteva essere piccolo,medio ogrande (curveblu nella figura)
Nel lungo periodo lepossibilitĂ discelta sono moltopiĂš ampie,lacurva dicosto medio dilungo periodo (curva rossa nella figura)è datadallâinviluppo delle curvedibreve periodo
Lafigura mostra anche diverseeconomie discala dicuiparleremo tra pocoâŚ
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ECONOMIE DI SCALA
⢠Costi medi decrescenti: economie di scala(rendimenti crescentidi scala)
⢠Costi medi costanti: rendimenti di scalacostanti
⢠Costi medi crescenti: diseconomie di scala(rendimentidecrescenti di scala)
Ricordando che quando si parla indifferentemente dicosti medi si intendono i costi meditotali (ATC)Inoltre nellâanalizzare i rendimenti discala tutti i fattori variano,siamo nel lungo periodo(curva dicosto rossa)Allora seunâimpresa aumenta il proprio livello diproduzione si possono avere:
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Determinanti delle economie di scala⢠Esistenza di elevati costi fissi rispetto ai costi variabili: si pensi ad una casa
editrice dove per la pubblicazione di un libro ci sono alte spese di impaginazione, editing, ecc., una volta pronto il libro passare da unastampa di 50 a quella di 100 copie non prevede particolari costi aggiuntivi, mentre i costi fissi si âdiluisconoâ
⢠Divisione del lavoro e specializzazione: una maggiore dimensione consenteuna maggiore divisione del lavoro (maggiore specializzazione) e quindi unaproduzione piÚ efficiente
⢠Esistenza di specifiche leggi fisiche, es. rapporto superficie/volume: si pensiad una impresa che deve stoccare GPL in contenitori dâacciaio sferici molto costosi. Il volume di GPL contenuto in una sfera è pari a
⢠mentre la superficie della sfera è⢠Raddoppiando il raggio (r) il volume della quantità stoccata aumenta di 8
volte mentre la superficie solo di 4 volte.⢠Data la legge fisica superficie/volume lâaumento di produzione fa diminuire
i costi medi per i contenitori.
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Misurazione delle economie di scala e scala efficiente minima
⢠Studiando i costi si è visto che finchĂŠ il costo marginale è inferiore al costo medioquestâultimo tenderĂ a decrescere mentre quando vale il contrario il costo mediocresce.
⢠Pertanto una unità di misura delle economie di scala è data da
⢠r= AC/MC, dove ⢠r>1 economie di scala; ⢠r<1 diseconomie di scala; ⢠r=1 rendimenti costanti di scala
⢠La scala efficiente minima di uno stabilimento è il livello minimo di produzioneche permette di minimizzare i costi medi di lungo periodo
⢠La scala efficiente minima è un indicatore importante per capire il livello di concentrazione nei mercati.
⢠Se la tecnologia è tale da consentire una piccola scala efficiente minima rispettoalla totale dimensione del mercato, allora basta essere piccole imprese per essereefficienti.
⢠Al contrario se la scala efficiente minima consiste in una produzione molto granderispetto alla dimensione del mercato, allora il mercato sarà caratterizzato da poche grandi imprese.
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I costi nelle imprese multiprodotto⢠Nella realtà quasi mai troviamo imprese che realizzano un solo
prodotto (es., la electrolux produce frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, ecc.).
⢠Nei casi di imprese multiprodotto è difficile calcolare costi medi e marginali perchĂŠ non esiste piĂš unâunica misura riferitaallâoutput.
⢠In genere però si cerca di semplificare: data unâimpresa cheproduce q1 e q2 per calcolare il costo marginale di q1 si valutalâincremento del costo totale facendo variare di una unitĂ q1 e mantenendo costante q2. Lo stesso varrĂ per q2.
⢠Una approssimazione del costo medio è quella di dividere il costototale per la somma delle unità di q1 e q2 .
⢠Una cosa importante da considerare nelle imprese multiprodottosono i vantaggi derivanti dalla produzione congiunta, cheprendono il nome di economie di scopo
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ECONOMIEDISCOPO
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Fontidelleeconomiediscopo:
Fattoriproduttivicomuni(es.dallâallevamentobovinosiricavanocarneecuoio/pelle)
ComplementaritĂ neicosti(es.nellâesplorazionediunpozzopetrolifero,spessosiottienenonsolopetrolio,maanchegasnaturale.Perunâimpresacheproducesoftwareperpcpotrebberisultaresemplicefornireancheservizidiconsulenzainformatica)
Sinergiedelknow-how(es.conoscenzeapprofonditenellavenditadibarredâacciao,costituisconounvantaggioanchenellavenditadilaminedâacciaio)
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Obiettividellâimpresaemassimizzazionedelprofitto
⢠Ilprofittoeconomico⢠Lasceltadiquantoprodurre⢠Lasceltase produrre
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Il profitto economico e la scelta del livello ottimo di output
1) Lâobiettivo principale dellâimpresa è la massimizzazione del profitto, ossia della differenza tra i ricavi totali e i costi, nel caso dellâimpresa monopolista, dove il prezzo è funzione della quantitĂ offerta, avremo ( ) ( ) ( ) ( ) ( )q R q C q p q q C qÎ = â = â
2) Output ottimale Ă Ricavo marginale (MR) = Costo Marginale (MC)
3) MR = dpdqq+ p = p
pdpdqq+ p
!
"#
$
%&= p
dpdqqp+1
!
"#
$
%&= p 1â
1Îľ
!
"#
$
%&
4) MR p< data una funzione di domanda lineare p(q) = a - q; data una funzione di ricavo totale
TR= p(q)*q = (a-q)*q avremo che !" = !"#!" =a - 2q; quindi MR<p perchĂŠ
(a â 2q) < (a â q)
5) MR p= solo nel caso della concorrenza perfetta (elasticitĂ della domanda infinita)
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Lasceltase produrre(shut-downdecision)IlcostomarginaleèildatochiaveperdeciderequantoprodurreIlcostomedioèildatochiaveperdecidereseprodurre(serestarenelmarcato)
1) Se p <min AC( ) è lâimpresa chiude
2) Se p >min(AC) è il livello di output ottimale è dato dalla funzione MC (Es. se 'p p= è 'q q= ) => la funzione di offerta dellâimpresa (âdisponibilitĂ a vendereâ) è data dalla funzione di MC per valori di prezzo > min(AC)
MC
AC
min(AC)
q' q
p'
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Concettidiefficienza
Efficienzaallocativaà Irisultatidiunmercatosonoefficientiquandononèpossibileeffettuarepiccolevariazioninelladistribuzionedicapitale,lavoro,benieservizichemiglioranoilbenesserediunindividuonelmercatosenzanuocereaglialtri(ottimoParetiano).
Perottenereunamisuradiefficienza,abbiamobisognodicalcolareilvantaggiointerminidiricchezzacheconsumatorieimpresericevonoinundatoesitodimercato.
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Atalfineusiamoiconcettidisurplusdelconsumatore(CS)esurplusdelproduttore(PS).IlCSottenutodalconsumodiunaunità delbeneèugualealladisponibilità apagaremenoilprezzopagatoperquellaunità .IlCStotalesarà ugualeallasommadelCSperciascunaunità delbeneacquistato.IlPSperciascunaunità èmisuratodalladifferenzatrailprezzoecostomarginale(prezzodiriserva).Sommandoquestedifferenzeperciascunvaloredioutputvendutosulmercatosiottieneilwelfare totale.
Lamassimizzazionedelsurplustotale(surplusdelconsumatore+surplusdelproduttore)richiedechelerisorsesianoallocatenelmodopiĂšefficientepossibile.
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Conp=pâ sonovenduteQâ unitĂ delbene=>esisteuncertonumerodiconsumatoriinsoddisfatti(quellilacuidisponibilitĂ apagareè<pâ)Diquesti,alcunisarebberodispostiapagaredipiĂšdiquantocostiprodurreunâunitĂ aggiuntadelbene(MC).EâilcasodiqueiconsumatoricheacquisterebberoleunitĂ chevannodaQâ aQââ,doveQââ èillivellodioutputincorrispondenzadelqualeMC =disponibilitĂ apagare(prezzodiconcorrenza)SealcunerisorseusateinaltrisettoridelsistemaeconomicovenisserodestinateallaproduzionediunamaggiorquantitĂ delbeneinquestione,lâefficienzaallocativaaumenterebbeFinoachelacurvadidomanda(âdisponibilitĂ apagareâ)stasopralacurvadelMC (âdisponibilitĂ avendereâ),unaumentodellâoutputfaaumentareilsurplustotale,migliorandolâefficienzaallocativaLapienaefficienzaallocativaèraggiuntaincorrispondenzadelpuntoincuiilMC =ladisponibilitĂ apagare
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EfficienzaproduttivaĂ richiedechelâoutputsiaprodottoalminorcostopossibiledateleconoscenzetecnologichedisponibili.BassaproduttivitĂ puòdipenderedaunusoeccessivodicertiinput(inefficienzaX)e/odacombinazionidifattoriinappropriate(inefficienzatecnica)EfficienzadinamicaĂ miglioramentoneltempodeiprodottiedelletecnicheproduttive.Diverseformedimercatoimplicanolivellidiversidiefficienzastatica,maanchediefficienzadinamica.Spessocâèunconflittotraefficienzastaticaeefficienzadinamica