REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONI RIUNITE … · Con riferimento all’attività...
Transcript of REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONI RIUNITE … · Con riferimento all’attività...
REPUBBLICA ITALIANA
CORTE DEI CONTI
SEZIONI RIUNITE PER LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
RELAZIONE SUL RENDICONTO GENERALE
DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2012
Relatore Presidente
Cons. Valeria Mistretta Mario Scano
Magistrati responsabili di specifici approfondimenti:
Consigliere Maria Paola Marcia - cap. 13
Consigliere Lucia d’Ambrosio – cap. 15
Consigliere Valeria Motzo – cap. 14
Referendario Roberto Angioni – cap. 17
Hanno collaborato all’elaborazione del referto i funzionari:
Sig. Efisio Luigi Dentoni
Dott.ssa Susanna Sitzia
Dott.ssa Silvana Gaviano
Sig. Bruno Pilleri
SOMMARIO
1. Sintesi delle risultanze e delle osservazioni sul rendiconto regionale per il 2012 ................. 1
2. L’attività legislativa nel corso dell’anno 2012 ................................................................ 11
3. Il contenzioso davanti alla Corte costituzionale ............................................................. 14
4. La manovra di bilancio per il 2012 ............................................................................... 27
5. La legge finanziaria 2012 ........................................................................................... 30
6. I bilanci, annuale 2012 e pluriennale 2012 - 2014 ......................................................... 38
7. L’analisi dell’andamento previsionale ........................................................................... 42
8. Il patto di stabilità 2012 ............................................................................................. 44
9. Il rendiconto della Regione per l’anno 2012 .................................................................. 50
9.1. Le variazioni delle previsioni di bilancio ................................................................... 51
9.2. Le entrate ............................................................................................................ 54
9.2.1. I residui attivi ................................................................................................. 58
9.2.2. La vertenza entrate ......................................................................................... 61
9.3. Le spese .............................................................................................................. 72
9.3.1. I residui passivi .............................................................................................. 75
9.3.2. La spesa per Assessorati .................................................................................. 81
9.3.2.1. Presidenza Giunta ................................................................................... 81
9.3.2.2. Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione ............... 86
9.3.2.3. Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. .. 90
9.3.2.4. Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica ....................................... 96
9.3.2.5. Assessorato della Difesa dell’Ambiente ...................................................... 99
9.3.2.6. Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale ................................ 104
9.3.2.7. Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio ................................... 108
9.3.2.8. Assessorato dei Lavori Pubblici ............................................................... 112
9.3.2.9. Assessorato dell’Industria ..................................................................... 117
9.3.2.10. Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza
sociale. ….. ........................................................................................................ 122
9.3.2.11. Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e
sport. …….. ........................................................................................................ 125
9.3.2.12. Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ............................ 132
9.3.2.13. Assessorato dei trasporti........................................................................ 135
9.3.3. La spesa per strategie ................................................................................... 137
9.3.3.1. Strategia. 01- Istituzionale – La riforma della Regione: semplificazione ed
efficienza ………………………………………………………………………………………………………………………….146
9.3.3.2. Strategia.02 - Educazione: valorizzare e potenziare i luoghi dell’educazione . 154
9.3.3.3. Strategia.03- Patrimonio culturale: Dare forza a una identità viva ............... 165
9.3.3.4. Strategia 04 – Ambiente e Territorio: responsabilità e opportunità .............. 169
9.3.3.5. Strategia 05- Servizi alla persona: più vicino al bisogno ............................. 180
9.3.3.6. Strategia 06 – Economia: il lavoro come intrapresa ................................... 187
9.3.3.7. Strategia 07 – Crescita delle reti strutturali .............................................. 195
9.3.3.8. Strategia 08 – Somme non attribuibili ..................................................... 203
9.4. I risultati complessivi della gestione ...................................................................... 206
9.5. La gestione di cassa ............................................................................................ 210
9.6. La gestione di tesoreria ....................................................................................... 212
10. L’analisi dell’indebitamento regionale ......................................................................... 213
11. I debiti commerciali ................................................................................................. 216
12. Il personale della Regione, degli Enti e delle Agenzie Regionali ..................................... 220
13. L’analisi delle partite creditorie della Regione. I fondi di rotazione ................................. 246
14. L’analisi del riordino delle partecipazioni societarie regionali ......................................... 260
15. La spesa sanitaria regionale e le iniziative di razionalizzazione e riordino della rete
ospedaliera e territoriale................................................................................................ 300
15.1. Premessa........................................................................................................... 300
15.2. Le iniziative legislative e programmatorie regionali intervenute nel corso del 2012. ..... 303
15.3. L’incidenza finanziaria del fabbisogno della Sanità nei bilanci regionali. ...................... 306
15.4. Le risorse assegnate dalla Regione agli Enti del Servizio Sanitario Regionale. ............. 308
15.5. La gestione economica. I risultati di esercizio delle Aziende...................................... 317
15.6. La rete ospedaliera e le dotazioni di posti letto. ...................................................... 333
16. L’intervento regionale a supporto dei collegamenti marittimi tra la Sardegna e la
penisola ...................................................................................................................... 342
17. La normativa regionale in tema di personale degli enti locali adottata nell’ultimo biennio e i
suoi effetti ................................................................................................................... 372
18. I trasferimenti regionali al sistema delle autonomie locali ............................................. 378
19. I trasferimenti agli enti, istituti ed aziende regionali .................................................... 391
20. Il conto del patrimonio ............................................................................................. 398
1
1. SINTESI DELLE RISULTANZE E DELLE OSSERVAZIONI SUL
RENDICONTO REGIONALE PER IL 2012
Il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2012, composto dal
Conto del bilancio e dal Conto del patrimonio, è stato trasmesso dal Direttore generale della
Ragioneria Generale della Regione con nota n. 16943/X del 28 maggio 2013.
Le nuove vigenti disposizioni di cui all’art. 1, comma 3, del decreto legge 10 ottobre
2012, n. 174, convertito nella legge 7 dicembre 2012, n. 213, già applicabili nelle regioni a
statuto ordinario, prevedono che la trasmissione sia accompagnata da una relazione del
Presidente della Regione, finalizzata a mettere in evidenza le linee della gestione effettuata.
La Sezione ha verificato la concordanza dei dati risultanti dal rendiconto con quelli
presenti nel sistema informativo regionale SIBAR-SIBEAR, grazie al collegamento fornito
dall’Amministrazione, che consente l’accesso diretto in tempo reale ai dati contabili.
Atteso il nuovo quadro delle entrate e il mancato adeguamento del patto di stabilità al
livello delle entrate stesse, sul piano delle scritture contabili, nell’esercizio 2012 la gestione
della competenza evidenzia un saldo positivo pari a 59.893.778,81 euro. Per trovare un
analogo risultato occorre risalire alla gestione dell’esercizio 2005, quando la differenza fra
entrate di competenza accertate e spese impegnate risultò pari a 14.285.970,78 euro.
Per quanto riguarda i residui attivi, alla chiusura dell’esercizio 2012 si osservano
minori accertamenti pari a 12.828.179,52 euro. Nel 2011 lo stesso valore è risultato uguale a -
278.467.315,40 euro.
I residui passivi hanno registrato minori accertamenti pari a euro 520.861.385,02
(erano stati pari a euro 896.610.374,75 nel 2011). Il risultato differenziale della gestione dei
residui è pertanto pari a euro 508.033.205,50.
Il risultato della gestione complessiva presenta un saldo positivo pari a euro
567.926.984,31.
Il disavanzo complessivo, pertanto, passa da 1.162.529.938,00 euro al 31 dicembre
2011, a 594.602.953,69 al 31 dicembre 2012, con una diminuzione pari a -48,85%.
Il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 mostra previsioni iniziali di
entrata e di spesa pari a 8.482.616.000,00 euro.
Per quanto concerne le entrate, le previsioni definitive ammontano a 9.173.075.713,24
euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali dell’8,14%.
Gli stanziamenti finali di spesa sono di 9.190.494.546,04 euro e sono superiori rispetto
agli stanziamenti iniziali dell’8,35%.
2
Le entrate accertate, pari a 7.370.068.142,65 euro, costituiscono l’80% circa delle
previsioni finali di entrata. Se si escludono dai totali le partite di giro e le entrate di cui al Titolo
V - Mutui, prestiti o altre operazioni creditizie, questa percentuale sale all’87,72%.
Le entrate riscosse in conto competenza sono state pari a 6.613.571.503,64 euro, dei
quali 6.567.700.312,30 euro versati.
I residui attivi della gestione di competenza ammontano a euro 802.367.830,35.
I residui attivi degli esercizi pregressi sono, al 31 dicembre 2012, 3.919.443.383,15. La
consistenza finale dei residui è, pertanto, pari a euro 4.721.811.213,50 euro e si presenta
inferiore del 3,78% rispetto all’importo dei residui al 1° gennaio 2012 (4.907.068.341,39).
Gli stanziamenti finali di spesa sono di 9.190.494.546,04 euro e di 8.121.489.526,31
euro se si escludono le previsioni di cui al Titolo IV - Spese per partite di giro e al Titolo 0 -
Copertura disavanzo.
Il volume degli impegni complessivi risulta pari a 7.310.174.363,84 (di cui
7.180.439.700,22 formali). I pagamenti ammontano a 5.151.540.081,40 euro. La gestione di
competenza, pertanto, ha generato residui passivi per 2.158.634.282,44 euro.
I residui provenienti dagli esercizi pregressi ammontano, a fine esercizio, a
3.869.281.378,66 euro e si riferiscono in misura preponderante a spese del Titolo II – Spese in
c/capitale (3.226.951.939,25).
I residui da portare a nuovo ammontano, complessivamente, a 6.027.915.661,10 euro
(-2,50% rispetto ai residui iniziali).
Lo stanziamento finale della spesa è costituito per l’86,28%, pari a euro
7.929.602.143,79, da fondi regionali.
----------------------------------------------------------------------------------------------
L’iter di approvazione del bilancio regionale è stato particolarmente travagliato e ciò
ha comportato un’innegabile mancanza di certezze nell’Amministrazione circa le possibilità
di gestire correttamente le risorse per i primi tre mesi del 2012, in quanto non solo la legge
finanziaria e quella di bilancio sono state emanate ad esercizio finanziario già avanzato, ma
anche entrambe le leggi di autorizzazione dell’esercizio provvisorio sono state adottate con
ritardo rispetto al periodo per il quale ne era prevista la vigenza e con efficacia retroattiva.
Infine per un periodo di circa 15 giorni (dal 1° al 15 marzo) l’Amministrazione regionale ha
operato in assenza di qualunque documento autorizzatorio di bilancio, essendo scaduto
l’esercizio provvisorio previsto dalla legge e non essendo stata approvata la legge di
bilancio per il 2012.
Gli effetti pregiudizievoli di questa intempestività si riflettono, moltiplicandosi, sulla
correntezza della spesa, sull’attivazione e sulla realizzazione degli interventi programmati e
3
sulla progressiva formazione della massa di residui, data la contrazione a un arco
temporale limitato delle procedure di erogazione delle spese.
Tale prassi è sostanzialmente elusiva della normativa giuscontabile e dei principi
coessenziali alla natura stessa della manovra finanziaria annuale.
Come si verifica già da diversi anni, anche nel 2012 non vi è stata la legge di assestamento
del bilancio.
Con riferimento all’attività legislativa, si è rilevata la presenza di numerose leggi-
provvedimento e, in svariate ipotesi, la modifica di norme a breve distanza di tempo, con la
conseguenza di accrescere l’incertezza interpretativa della quale è spesso stata investita la
Sezione di controllo nella sua attività consultiva nei confronti degli Enti Locali.
La novella di cui al decreto legge 174/2012 prevede un controllo sulle leggi di spesa da
parte della Sezione di controllo con cadenza semestrale.
Il contenzioso innanzi alla Corte Costituzionale tra lo Stato e la Regione, che la
relazione tratta diffusamente, ha riguardato tante materie a fronte del difficile
coordinamento della finanza pubblica, che avrebbe dovuto essere assicurato da corretti
rapporti tra le diverse autonomie.
Con riguardo, in particolare, al contenzioso con lo Stato sulla vertenza delle entrate e
sull’adeguamento del patto di stabilità, nel 2012 vi sono state importanti affermazioni
di principio della Corte Costituzionale, che è stata investita di un numero considerevole di
ricorsi, ma l’unico concreto passo avanti si è avuto con la quantificazione delle somme
dovute alla Regione nella legge di assestamento del bilancio dello Stato 2012.
E’ fondamentale osservare che, come noto, tale situazione è destinata a mutare nei
prossimi mesi, in quanto la legge n. 64 del 6 giugno 2013, di conversione del decreto legge
n. 35 dell’8 aprile 2013, ha introdotto la possibilità di modifiche al patto di stabilità interno
per la Regione Sardegna. Gli effetti di tale norma si avranno presumibilmente, però, solo
nell’ultima parte del 2013.
Ferma restando l’approfondita verifica condotta dalla Sezione di controllo e illustrata nella
relazione, secondo la Direzione generale dalla programmazione il credito della Regione nei
confronti dello Stato era di 1.312.068.968,85 euro al 31 dicembre 2012.
Con riferimento al 2012 è stata acquisita la certificazione definitiva relativa al rispetto degli
obiettivi del patto di stabilità interno.
Considerati gli stanziamenti finali complessivi, si è riscontrata una riduzione rispetto
all’esercizio precedente per tutte le strategie, con l’eccezione della strategia 01 -
istituzionale (il cui stanziamento finale è cresciuto del 18,71%) e della 05 – servizi alla
persona (con uno stanziamento superiore del 3,38%).
4
La relazione analizza la spesa per strategie, che è stata condizionata anche nel 2012 dai
vincoli posti dal patto di stabilità, oltre che dalle altre numerose norme statali intervenute
nel corso dell’anno, che hanno limitato ulteriormente la capacità di spesa della Regione.
Non essendo intervenuta la legge di assestamento, in sede istruttoria si è chiesto agli
Assessorati di indicare l’attività svolta nel corso dell’anno in esame, con particolare
riferimento alle eventuali rimodulazioni di programma resesi necessarie a seguito di
intervenute variazioni delle dotazioni finanziarie.
La relazione riporta gli aspetti principali delle risposte pervenute; alcuni Assessorati hanno
precisato nel dettaglio come abbiano dovuto rimodulare i programmi in corso d’esercizio, in
quanto il limite ha inciso in misura decisiva sulla possibilità di spendita delle risorse.
Alcuni argomenti sono stati oggetto di particolare approfondimento.
Con riferimento alla spesa per il personale si è rilevato che alle numerose disposizioni
dettate dal legislatore nazionale è stata data applicazione da parte dell’Amministrazione
regionale, anche se in qualche caso tali norme sono state impugnate davanti alla Corte
Costituzionale.
Non sempre, invece, le normative di contenimento della spesa di personale sono state
rispettate da parte degli Enti e delle Agenzie, nonostante che con la delibera di Giunta n.
48/23 dell’11 dicembre 2012 sia stato espressamente indicato che tali soggetti sono tenuti
al regime limitativo delle assunzioni e della riduzione della spesa per il personale previsto
per l’Amministrazione regionale, come ripetutamente affermato anche dalla Corte
Costituzionale; in particolare si evidenzia nel comparto l’aumento del personale assunto con
contratto di rapporto flessibile o atipico.
Analoga situazione si è verificata per gli organismi partecipati dalla Regione. Si è
riscontrato infatti che alcuni di essi hanno incrementato tra il 2011 e il 2012 la spesa per il
personale: tale condotta non può che essere valutata negativamente a fronte di specifici
obblighi che impongono all’Amministrazione regionale controllante di vigilare sul
contenimento di tale voce di spesa corrente, anche tenuto conto degli effetti sulla spesa
consolidata regionale.
Si è constatato che la banca dati delle partecipazioni regionali tenuta dall’Assessorato degli
enti locali si presenta lacunosa, in quanto non sono disponibili per tutti gli organismi
partecipati i dati completi relativi ai trasferimenti finanziari, ai risultati di esercizio
conseguiti, alle spese sostenute, agli organi di amministrazione e controllo.
E’ stato verificato che gli importi dei trasferimenti finanziari presenti nella suddetta banca
dati non sempre coincidono con quelli comunicati dall’Assessorato regionale del Bilancio alla
Sezione di controllo ed estrapolati dal sistema SIBAR (Sistema Informativo di Base
dell’Amministrazione Regionale). Secondo quanto si è appreso in sede istruttoria, ciò
5
sarebbe dovuto al fatto che gli organismi partecipati possono fare capo a più centri di
responsabilità riferibili a diversi Assessorati: in questi casi, quindi, l’Assessorato
responsabile dell’attività di indirizzo e controllo può trovarsi nella paradossale condizione di
non conoscere i dati finanziari complessivi riferiti agli organismi dallo stesso Assessorato
controllati.
Ciò evidenziato, emerge l’assoluta urgenza e necessità che almeno i dati finanziari presenti
nella richiamata banca dati delle partecipazioni regionali siano ricavati automaticamente
attraverso un sistema che prelevi e aggreghi i dati direttamente dal bilancio regionale.
Infatti, a tutt’oggi la banca dati in questione non dialoga con gli altri sistemi informativi
regionali alimentandosi esclusivamente con i dati vidimati e inseriti dai singoli Assessorati.
Ciò incide sull’affidabilità e completezza dei dati raccolti essendo possibili errori e ritardi
nell’inserimento.
Con riferimento alle società in house, si deve evidenziare che l’attività di indirizzo e
controllo non deve essere rimessa alla disponibilità e alla leale collaborazione della singola
società, ma deve essere svolta dall’Amministrazione regionale analogamente a quella
esercitata sugli uffici interni.
Risulta, quindi, assolutamente urgente e non più procrastinabile, anche in considerazione
delle ingenti risorse finanziarie regionali di cui il comparto delle partecipazioni beneficia
annualmente (oltre 310 milioni nel 2012), che la Regione svolga ordinariamente le dovute
attività di controllo analogo nel rispetto delle forme contemplate da ultimo nella delibera
della G.R. n. n. 42/5 del 23 ottobre 2012.
Con riferimento alla SFIRS, si rileva che i molteplici controlli, sia di tipo preliminare sugli
atti più rilevanti della gestione che sui singoli affidamenti, ai quali la Società è stata
sottoposta, e diffusamente riportati nella relazione, corrispondono solo in parte alle attività
di controllo analogo stabilite dalla delibera sopra richiamata.
Le operazioni di verifica hanno affrontato la problematica delle attività di recupero delle
diverse tipologie di crediti, con riserva di un approfondimento negli esercizi successivi.
Con particolare riguardo al recupero dei crediti sui fondi di rotazione è proseguita nel
2012 l’attività di riordino delle partite creditorie della Regione. L’Assessorato al bilancio ha
assunto significative iniziative presso gli Istituti bancari e presso ciascun Assessorato,
evidenziando la necessità di provvedere al riordino del comparto gestionale in esame,
ciascuno per la propria competenza, anche al fine, eventualmente, di poter pervenire a
formali provvedimenti di rinuncia alla riscossione per crediti di importo uguale o inferiore a
duemila euro, a seguito di idonee procedure per la valutazione in concreto dell’inesigibilità.
Si evidenzia però che le imprese beneficiarie di contributi/incentivi per le quali sono tuttora
in corso le procedure transattive sono 216, per un importo da recuperare ratealmente pari
a 18,874 milioni di euro, dei quali sono stati recuperati solo 891.347 euro al 31 dicembre
2012.
6
A tal proposito, con riguardo ai fondi di rotazione, si rammenta che a fronte degli importi
oggetto di transazioni in corso per conseguire la restituzione (pari a 39,479 milioni di euro
per capitale ed interessi), gli importi non recuperabili per tali vie, ovvero per proposte
transattive non accolte, ammontano a 174,798 milioni di euro a titolo di capitale e
interessi.
I criteri per il riparto del Fondo Sanitario Regionale anno 2012 (2013 e 2014) sono stati
definitivamente approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 51/4 del 28 dicembre
2012, quindi a fine esercizio.
Solo con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013 sono state finalmente definite le assegnazioni
2012 alle varie Aziende del SSR per un totale complessivo di € 3.147.320.330,24 (fondi
regionali 2012), al netto delle entrate dirette regionali, del finanziamento ARPAS e delle
entrate proprie delle Aziende sanitarie, provvedendo alla ripartizione delle stesse.
Le integrazioni con fondi regionali (sul capitolo SC05.001 “Finanziamento delle spese
correnti delle Aziende ex art. 38 d.lgs. 446/1997”) sono state nel 2012 pari a circa 365
milioni.
Si ricorda che la Sezione regionale di controllo ha più volte segnalato che le assegnazioni
integrative effettuate per il 2010 e per il 2011, anche alla luce della circostanza che le
delibere di assegnazione sono state adottate a esercizio scaduto, si configurano quale
prima copertura delle perdite già realizzatesi.
Si sottolinea, invece, positivamente che nell’elaborazione della suddetta delibera
l’Amministrazione regionale si sia tempestivamente adeguata alle osservazioni formulate
dalla Sezione di controllo in merito alla necessità che - in caso di adozione della delibera di
assegnazione ad esercizio scaduto - si desse conto delle anticipazioni già effettuate a
favore delle Aziende nel corso dell’esercizio trascorso, trattandosi di risorse impegnate,
liquidate e pagate in conto competenza di detto esercizio, invece di considerare l'intero
importo del riparto a carico dei residui dell’esercizio precedente (come avvenuto nel 2009,
2010 e 2011) .
La delibera, infatti, enumera analiticamente tutte le risorse impegnate e effettivamente
erogate alle singole Aziende nel corso del 2012 (pari complessivamente a €
2.823.623.725,74) e indica le risorse in conto residui 2012 su ciascun capitolo da liquidare
nel 2013 (pari complessivamente a € 301.555.782,13).
Con riguardo agli obiettivi di contenimento della spesa per il personale nel settore
sanitario, si è riscontrato che il costo per il personale, che nel 2004 ammontava a circa
1,028 miliardi di euro, negli esercizi successivi ha registrato una costante crescita, fino a
pervenire nel 2012 a un incremento di quasi il 12% rispetto al costo del 2004. La stessa al
IV Trimestre 2012 si attesta, infatti, su 1.156.817.000 al netto dell’IRAP (pari a quasi 78
milioni di euro).
7
Ai costi per il personale devono aggiungersi quelli per consulenze, collaborazioni, rapporti di
lavoro interinale e altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie.
Ne discende un quadro di spesa in significativo ulteriore incremento. Si osserva, infatti,
che, nonostante l’esigenza di contenimento di dette tipologie di spesa e di risparmio
generale, tali voci di costo hanno registrato negli ultimi anni una costante evoluzione,
passando da 64,445 milioni di euro nel 2008 a 63,360 milioni di euro nel 2009 a 78,552
milioni di euro nel 2010 a 89,593 milioni di euro alla chiusura del 2011 e a 86,338 milioni
di euro alla chiusura del IV Trimestre 2012.
Per quanto concerne la spesa farmaceutica complessiva, quale risultante dagli appositi
modelli CE (conto economico) Consuntivo delle Aziende, nel periodo 2008/2012 si è
registrato un incremento globale del 6,7% (dati provvisori).
Il dato provvisorio del 2012 evidenzia una riduzione della spesa farmaceutica complessiva
del 4,75% rispetto all’esercizio precedente, determinata in particolare da una significativa
contrazione dei costi per acquisto di prodotti farmaceutici (ed emoderivati). Ai fini della
valutazione dell’andamento della spesa negli anni, si deve considerare, tuttavia, che non si
tratta di dati definitivi e che lo scostamento tra la spesa farmaceutica complessiva al IV
trimestre 2011 e alla chiusura definitiva 2011 è risultato in aumento del 3,09%.
Nell’ambito della strategia 07 – crescita delle reti strutturali, è stato approfondito il settore
del trasporto marittimo, che si è concretizzato nell’attivazione di alcune linee fra la
Sardegna e l’Italia continentale, gestite da Saremar per periodi limitati degli anni 2011 e
2012, durante i quali sono stati trasportati, complessivamente, 464.295 passeggeri.
L’impegno finanziario sostenuto a tal fine dalla Regione Sardegna, direttamente oppure
attraverso l’Agenzia regionale Sardegna Promozione, è stato pari a 15 milioni di euro, con
una spesa media che potrebbe essere valutata in circa 34 euro per ciascun passeggero
trasportato da Saremar.
Nonostante il finanziamento regionale, la Società ha registrato con la contabilità separata,
nella gestione delle rotte esaminate, disavanzi per oltre 3,6 milioni nei due esercizi.
Trattandosi di società in house, la passività non potrà non gravare sul bilancio regionale –
per cui l’impegno complessivo della Regione nell’intera vicenda dei trasporti Saremar verso
l’Italia dovrebbe correttamente essere quantificato in circa 19-20 milioni, portando a oltre
41 euro la spesa mediamente sostenuta per ciascun passeggero trasportato dalla Società
da o verso la penisola Italiana.
L’intervento realizzato sul mercato del trasporto marittimo potrebbe, inoltre, essere
classificato come aiuto di Stato dalla Commissione europea, che ha in corso un’istruttoria;
in tal caso le somme ricevute da Saremar verrebbero retrocesse ai soggetti che le avevano
erogate e la Società dovrebbe essere inevitabilmente posta in liquidazione, con il
consistente rischio dell’impossibilità di assicurare i collegamenti fra la Sardegna e le isole
minori e la Corsica.
8
Nonostante la previsione in tal senso contenuta nella L.R. n. 18/2012, è difficile ipotizzare
realisticamente qualsiasi forma di supporto al trasporto marittimo da e per la Sardegna da
parte della Regione nell’imminente stagione estiva 2013.
In relazione alla consistenza dell’organico della Società si segnala la gravità delle azioni
poste in essere con la sottoscrizione di un accordo sindacale il 28 maggio 2013 fra Saremar
e le organizzazioni sindacali del settore, con il quale le parti hanno adottato le “Linee guida
per le tabelle minime di armamento ai fini della sicurezza del naviglio mercantile…” .
L’accordo specifica la consistenza di marittimi che dovrà operare nei traghetti che
costituiscono la flotta sociale, portando il loro numero complessivo a 158, con un aumento
di 31 unità.
Come sopra ricordato, le società in house (quale è a tutti gli effetti Saremar Spa) sono
soggette ai vincoli applicabili all’Amministrazione regionale in materia di contenimento della
spesa e, in particolare, in tema di assunzioni di personale, ma Saremar continua a operare
senza tenere conto neppure della delibera della Giunta n. 48/23 dell’11 dicembre 2012.
L’accordo di cui si tratta appare perciò essere stato sottoscritto in violazione di una precisa
norma di legge.
Si deve ancora sottolineare che l’assunzione di queste unità di personale aggraverà il
bilancio Saremar di ulteriori costi per circa 2,23 milioni annui (calcolati in base al costo
medio rilevabile dal preconsuntivo 2012).
Le vicende esaminate, per la loro rilevanza, richiedono una particolare attenzione da parte
degli organi regionali per reimpostare i rapporti con le società coinvolte nel circuito dei
servizi di trasporto marittimo, ma anche nei confronti della Commissione europea, nella
considerazione di un quadro più ampio che dia equilibrato rilievo alle esigenze derivanti
dall’insularità, abbandonando la politica dell’emergenza che, non supportata da idonee
misure di vigilanza nei confronti delle società partecipate, non porta a risultati che
giustifichino le risorse finanziarie destinate.
Da ultimo è importante ricordare che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,
con delibera dell’11 giugno 2013, pubblicata sul sito internet dell’AGCM il 14 giugno 2013,
ha stabilito …che le società Moby S.p.A., SNAV S.p.A., Grandi Navi Veloci S.p.A. e
Marinvest S.r.l. hanno posto in essere un’intesa finalizzata all’aumento dei prezzi per i
servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia,
Genova-Olbia e Genova-Porto Torres… e ha deciso che … in ragione della gravità e durata
delle infrazioni … alle società … vengano applicate sanzioni amministrative pecuniarie
rispettivamente pari a:
• per Moby 5.462.310 euro;
• per GNV 2.370.795 euro;
• per SNAV 231.765 euro;
• per Marinvest 42.575 euro.
9
Nel corso dell’anno 2012, il legislatore regionale non ha affrontato né posto rimedio,
neanche parziale alle criticità segnalate dalle Sezioni Riunite nel giudizio di parifica del
rendiconto 2011 con riferimento alla normativa in tema di personale degli enti locali.
Il quadro complessivo è stato reso ancor più complicato dal punto di vista normativo dal
mancato completamento della promessa riforma delle autonomie locali, per l’ennesima
volta preannunciata dalla Regione con l’art. 1 della legge regionale n. 11 del 25 maggio
2012, la quale ha avuto l’effetto di mantenere in essere le strutture delle nuove Province
nonostante il referendum abrogativo del 6 maggio 2012. Solo con la legge regionale n. 15
del 28 giugno 2013 - Disposizioni transitorie in materia di riordino delle province – è stato
stabilito che entro trenta giorni dall'entrata in vigore della stessa legge “il Consiglio
regionale approva una legge di riforma organica dell'ordinamento degli enti locali” e che
siano “nominati, con delibera della Giunta regionale, su proposta del Presidente della
Regione, commissari straordinari che assicurano la continuità delle funzioni già svolte dalle
province e predispongono entro sessanta giorni dall'insediamento gli atti contabili,
finanziari e patrimoniali ricognitivi e liquidatori necessari per le procedure conseguenti alla
riforma”.
Si è assistito, inoltre, al sovrapporsi, disorganico, di ulteriori norme regionali e statali di
modifica delle disposizioni vigenti. L’effetto di queste sovrapposizioni normative è stato
dirompente sotto il profilo della scarsa chiarezza normativa.
E’ stato ampliato, altresì, lo spettro applicativo delle deroghe regionali, la cui applicabilità,
per legge, non appare più necessariamente ricollegata, come in passato, alla
riorganizzazione o al trasferimento di funzioni amministrative: per il fatto stesso
dell’esistenza di un finanziamento regionale, compreso quello del fondo unico regionale,
infatti, ogni ente locale viene autorizzato dalle nuove disposizioni ad effettuare assunzioni
di personale, con il rischio che i limiti cogenti fissati dall’ordinamento statale possano
essere disapplicati. Il legislatore regionale, in un certo senso abdicando alla sua funzione di
preciso e chiaro indirizzo agli enti locali, da esercitare nell’ambito del coordinamento degli
andamenti di finanza pubblica, ha scaricato sulle autonomie locali ogni valutazione circa la
possibilità di superare i limiti statali, senza al contempo prevedere un monitoraggio locale e
centrale per la governance della specifica spesa.
La Commissione Europea, con Decisione C (2007) n. 5728 del 20 novembre 2007, ha
adottato il programma operativo per l’intervento comunitario del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (FESR) ai fini dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”
nella Regione Sardegna.
Il costo totale pubblico del POR FESR Sardegna, originariamente approvato e comprensivo
delle quote comunitaria, statale e regionale, è pari a € 1.701.679.413,00.
Il Programma è stato oggetto di due successive riprogrammazioni che hanno fortemente
impattato sul Piano Finanziario. Con la prima, adottata dalla Commissione con Decisione
10
C(2011)9063 dell’8 dicembre 2011, è stato rimodulato il tasso di partecipazione
comunitaria per Asse, lasciando inalterato il tasso di cofinanziamento medio (40%). Con la
seconda, conclusa con Decisione C(2012)9845 del 19 dicembre 2012, è stata modificata la
dotazione finanziaria complessiva del POR che passa da 1.701.679.413 euro a
1.361.343.530 euro, attraverso la riduzione della quota di cofinanziamento nazionale a
valere sul Fondo di Rotazione ex lege 183/87 e il conseguente innalzamento del tasso
medio di cofinanziamento comunitario (dal 40% al 50%).
Per quanto riguarda il conto del patrimonio, il conto dei beni mobili 2012 è stato
presentato ancora in base alla sola contabilità finanziaria.
La legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013 (legge finanziaria 2013), pubblicata solo il 24
maggio 2013, prevede all’art. 1, comma 13, che ”I termini di applicazione in via definitiva
delle disposizioni di cui all'articolo 69, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 11 del
2006, limitatamente alle disposizioni di cui all'articolo 70, comma 3, della medesima legge
regionale, si applicano con decorrenza anticipata, a far data dalla elaborazione del
rendiconto per l'anno 2012, qualora rispettati i requisiti di rilevazione contabile previsti nel
medesimo comma”.
Il ritardo nell’approvazione della legge finanziaria, pertanto, ha determinato l’inapplicabilità
della norma che fa decorrere dal rendiconto dell’anno precedente le modalità di redazione
del conto del patrimonio.
Alcune Direzioni Generali hanno fatto pervenire le proprie controdeduzioni per l’adunanza
pubblica del 26 giugno 2013, nel corso della quale si è svolto un ampio contraddittorio con i
rappresentanti dell’Amministrazione regionale intervenuti, del quale si riportano gli aspetti
principali nella relazione.
11
2. L’ATTIVITÀ LEGISLATIVA NEL CORSO DELL’ANNO 2012
Nel 2012 il Consiglio Regionale ha approvato 26 leggi regionali.
Oltre alle leggi di autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio, alla legge di
bilancio e alla legge finanziaria 2012 sono state approvate le seguenti leggi:
Legge regionale 27 gennaio 2012, n. 2. Autorizzazione alla partecipazione del
rilancio della Keller Elettromeccanica Spa - Intervento finanziario della SFIRS Spa.
Legge regionale 1 febbraio 2012, n. 3. Bollettino ufficiale digitale della Regione
autonoma della Sardegna.
Legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4. Norme in materia di enti locali e sulla
dispersione ed affidamento delle ceneri funerarie.
Legge regionale 26 marzo 2012, n. 8. Disposizioni per l'individuazione dei territori
agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27
dicembre 1977, n. 984 (Coordinamento degli interventi pubblici nei settori della zootecnia,
della produzione ortoflorofrutticola, della forestazione, dell'irrigazione, delle grandi colture
mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei terreni collinari e
montani).
Legge regionale 13 aprile 2012, n. 9. Norme urgenti in materia di enti locali e
modifiche alla legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4.
Legge regionale 7 maggio 2012, n. 10 Modifiche alla legge regionale 15 marzo
2012, n. 6 (legge finanziaria 2012).
Legge regionale 25 maggio 2012, n. 11. Norme sul riordino generale delle
autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011.
Legge regionale 13 giugno 2012, n. 12. Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge
regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), relativa ai
contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della
spesa pubblica.
Legge regionale 26 giugno 2012, n. 13. Rimodulazione del quadro degli interventi
regionali a sostegno delle politiche del lavoro e disposizioni in materia di contratti a termine.
Legge regionale 19 luglio 2012, n. 14. Disposizioni relative alla Fondazione Teatro
lirico di Cagliari e per la prosecuzione del progetto SCUS.
Legge regionale 7 agosto 2012, n. 15. Disposizioni urgenti in materia di trasporti.
Legge regionale 7 agosto 2012, n. 16. Modifica del comma 7 dell'articolo 3 della
legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012), e disposizioni urgenti relative
all'ENAS.
Legge regionale 13 settembre 2012, n. 17. Finanziamento agli enti locali per il
funzionamento dei Centri servizi per il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo
(CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie.
12
Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 18. Disposizioni in materia di continuità
territoriale marittima e modifiche alla legge regionale n. 1 del 1977.
Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 19. Norme per la continuità delle concessioni
demaniali ai fini di pesca e acquacoltura.
Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 20. Norme di interpretazione autentica in
materia di beni paesaggistici.
Legge regionale 7 novembre 2012, n. 21. Disposizioni urgenti in materia sanitaria
connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità.
Legge regionale 23 novembre 2012, n. 22. Proroga dei termini per la presentazione
delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009, e
successive modifiche ed integrazioni.
Legge regionale 23 novembre 2012, n. 23. Disposizioni in materia di funzionamento
e organizzazione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (CREL).
Legge regionale 17 dicembre 2012, n. 24. Norme in materia di revisione contabile
negli enti locali.
Legge regionale 17 dicembre 2012 n. 25. Disposizioni urgenti in materia di enti
locali e settori diversi.
Legge regionale 21 dicembre 2012 n. 26. Autorizzazione all'esercizio provvisorio del
bilancio della Regione per l'anno 2013 e disposizioni urgenti.
E’ agevole rilevare la presenza di numerose leggi-provvedimento, in molti casi
sottoposte dal Governo all’esame da parte della Corte Costituzionale, come si vedrà nel
capitolo 3, relativo al contenzioso, e in svariate ipotesi la modifica di norme a breve distanza di
tempo, con la conseguenza di accrescere l’incertezza interpretativa della quale è spesso stata
investita la Sezione di controllo.
Sul punto della tecnica redazionale, in questa sede è opportuno richiamare quanto
affermato dalla “Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali”1
nella relazione conclusiva approvata nella seduta del 31 gennaio 2013.
Nella relazione si legge che parte delle responsabilità per la mancata applicazione delle
leggi regionali ricade sul Consiglio Regionale e si articolano sostanzialmente su due rilevanti
livelli: 1) uno attiene alla qualità della produzione dei provvedimenti, sul piano tecnico
progressivamente peggiorata… 2) l’altro concerne la tendenza dei consiglieri a recuperare un
potere autonomo… invadendo il campo degli atti di competenza degli esecutivi con
provvedimenti di dettaglio, che perdendo la caratteristica di disposizioni generali e astratte,
riducono l’azione legislativa ad una disorganica risposta a bisogni materiali diffusi…
Questo comportamento… ha determinato una decadenza dell’autorevolezza della
funzione legislativa, che contribuisce all’indebolimento del prodotto normativo e ne favorisce la
1 Istituita con ordine del giorno del Consiglio regionale n. 27 del 2010.
13
violazione sistematica da parte dei soggetti a cui, invece, è attribuito il compito di attuarlo e di
farlo rispettare.
Si evidenzia, inoltre, che le leggi sono prive della relazione illustrativa.
Occorre segnalare che il decreto legge n. 174 del 10 ottobre 2012 convertito nella legge
n. 213 del 7 dicembre 2012, già applicabile nelle regioni a statuto ordinario, all’art. 1 comma
2, stabilisce che “ogni sei mesi le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti trasmettono
ai consigli regionali una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi
regionali approvate nel semestre precedente e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.”
14
3. IL CONTENZIOSO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE
Le seguenti leggi regionali approvate nel 2012 sono state impugnate dallo Stato davanti
alla Corte Costituzionale:
Legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della
Regione (Legge finanziaria 2012). Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha promosso ricorso (n. 80 del 21 maggio
2012 pubblicato sul BURAS n. 28 del 21 giugno 2012) innanzi alla Corte Costituzionale per far dichiarare l’illegittimità
delle disposizioni art. 2 comma 3, art. 3 commi 4, 6 e 7, art. 4 comma 48.
Legge regionale 26 giugno 2012, n. 13 Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle
politiche del lavoro e disposizioni in materia di contratti a termine. (Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n.
116/2012).
Legge regionale 13 settembre 2012, n. 17 Finanziamento agli enti locali per il funzionamento dei Centri servizi per
il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie
(Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 180/2012).
Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 19. Norme per la continuità delle concessioni demaniali ai fini di pesca e
acquacoltura. (Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 194 del 21 dicembre 2012).
Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 20. Norme di interpretazione autentica in materia di beni paesaggistici.
(Ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 193 del 21 dicembre 2012).
Legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25 Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi (Ricorso del
Presidente del Consiglio dei Ministri n. 25/2013).
Nel corso del 2012 e nei primi mesi del 2013 sono intervenute le seguenti sentenze
della Corte Costituzionale riguardanti ricorsi promossi dal Presidente del Consiglio dei Ministri
avverso norme regionali:
Sentenza n. 16 del 23 gennaio 2012 che ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale
promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri nei confronti dell'articolo 2 della legge della Regione autonoma
Sardegna 21 gennaio 2011, n. 5 (Disposizioni integrative della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 - Norme per la
protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna), sollevata in relazione all'art. 117, commi
primo e secondo, lettera s), della Costituzione.
Sentenza n. 18 del 23 gennaio 2012 che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 15-bis, comma 4, della legge
regionale n. 5 del 2006 (Disciplina generale delle attività commerciali) - introdotto dall’articolo 3 della legge regionale
7 febbraio 2011, n. 6 - disciplinante il trasferimento dell’attività commerciale, che prevede che La cessione dell'attività
per atto tra vivi è comunicata dal cessionario al comune territorialmente competente entro sessanta giorni e non può
essere effettuata, ad eccezione dei casi di cui al comma 5, prima che siano decorsi tre anni dalla data del rilascio del
titolo abilitativo all'esercizio dell'attività stessa.
Secondo quanto si legge nella sentenza in esame, la norma, imponendo una limitazione temporale alla cessione di
attività commerciali, restringe la possibilità di accesso di nuovi operatori, con conseguente violazione dell’art. 117,
secondo comma, lettera e), Cost. (tutela della concorrenza) che la Costituzione assegna alla competenza esclusiva del
legislatore statale.
15
Sentenza n. 30 del 15 febbraio 20122, riguardante il giudizio di legittimità costituzionale promosso dallo Stato
avverso la legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale
2011 (legge finanziaria 2011), con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale degli articoli 3 (Misure a
favore dei comuni montani), e 7 (Integrazioni alla legge regionale n. 3 del 2009
e superamento del precariato) commi 1, 2, 3 e in via conseguenziale l’illegittimità costituzionale del comma 3-bis
dell’articolo 7. L’articolo 3 prevede che, al fine di ridurre le diseconomie esistenti nei comuni montani della Sardegna,
sia concesso un contributo, nella forma del credito d'imposta, in favore delle imprese aventi sede legale e unità
operativa ubicata nei comuni montani, in misura pari al 20 per cento delle imposte sui redditi ed IRAP effettivamente
pagate nel corso dell'anno 2011, fino a un importo massimo di euro 10.000 per ciascun beneficiario. La norma
prosegue stabilendo che con deliberazione della Giunta regionale vengano determinate le condizioni, i limiti e le
modalità di applicazione del beneficio. Tale norma è stata dichiarata incostituzionale per violazione dell’articolo 117,
secondo comma, lettera e) della Costituzione che sancisce la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di
sistema tributario dello Stato.
L’articolo 7, contenente Integrazioni alla legge regionale n. 3 del 2009 e superamento del precariato, integra le
disposizioni dell’articolo 3 della L.R. 3/2009. Il comma 1 introduce 4 nuovi commi (1-bis, 1-ter, 1-quater e 1-quinques)
che dettano disposizioni in merito alla possibilità da parte delle amministrazioni locali di provvedere alla stabilizzazione
di lavoratori precari - previo superamento di specifica selezione concorsuale volta alla verifica della idoneità
all’espletamento delle mansioni di servizio della qualifica di inquadramento - sulla base di programmi pluriennali
(comma 1- bis) e autorizza la Regione a finanziare tali programmi, a tal fine disponendo l’autorizzazione di spesa per
l’anno 2011 per un importo di 4 milioni di euro (UPB S01.06.001) (comma 1 – quinquies). Il comma 1 – ter detta i
criteri per l’individuazione del personale che può partecipare ai programmi di stabilizzazione (personale precario che,
entro la data di entrata in vigore della legge, deve aver maturato almeno trenta mesi di servizio nelle pubbliche
amministrazioni locali, anche non continuativi, a far data dal 1° gennaio 2002). Il comma 1 – quater prevede tra l’altro
che al personale stabilizzato sia attribuito in modo prevalente l’esercizio di funzioni riguardanti materie delegate o
trasferite dalla Regione agli enti locali e che alle assunzioni si provveda ai sensi di legge anche ai fini delle eventuali
deroghe ai limiti posti in materia di spesa agli organici degli enti locali.
Tali disposizioni sono state dichiarati incostituzionali per violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione,
poiché, in materia di coordinamento della finanza pubblica, presentano un contrasto con l’articolo 17, commi 10 e 12,
del D.L. 78/2009, secondo i quali a favore del personale precario delle pubbliche amministrazioni è consentita in luogo
della stabilizzazione, nel triennio 2010/2012, la riserva di posti in occasione della indizione di nuovi concorsi in misura
non superiore al 40% dei posti messi a concorso.
E’ stata dichiarata la illegittimità costituzionale del comma 2 per contrasto con l’articolo 97 della Costituzione, che
prevede che al pubblico impiego si acceda per concorso. La norma in sostanza prevede che al personale regionale
precario in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 36 della L.R. 2/2007 integrato dall’articolo 3 comma 5 della L.R.
3/2009 (aver lavorato presso l’Amministrazione regionale o enti e agenzie regionali per trenta mesi nell’ultimo
quinquennio) spetti una riserva pari al 40% dei posti vacanti della dotazione organica inseriti nel programma di
reclutamento 2010-2012 che si renderanno vacanti sino al 31 dicembre 2013 per effetto delle cessazioni dal servizio.
La norma prevede inoltre che al fine di consentire la premialità relativa al servizio prestato di cui all’articolo 36 della
L.R. 2/2007, il concorso sia espletato per titoli e colloquio, e che il personale interessato dalla riserva del 40% sia
esonerato da eventuali prove preselettive.
Viene altresì dichiarata la illegittimità costituzionale, per violazione dell’articolo 97 della Costituzione, del successivo
comma 3 che prevede il passaggio alla categoria D primo livello a decorrere dal 1° gennaio 2011 sia dei dipendenti
regionali laureati, assunti con pubblico concorso, inquadrati nell’area C terzo livello retributivo sia dei dipendenti di
categoria C, assunti con pubblico concorso, che abbiano superato selezioni interne verticali entro il 31 dicembre 2006 e
abbiano almeno trenta mesi di anzianità. La norma è stata dichiarata incostituzionale per contrasto con l’articolo 97
della Costituzione.
2 La sentenza in esame, per ciò che concerne l’articolo 7, è stata oggetto di approfondimento nella relazione allegata alla parifica del rendiconto della Regione per l’anno 2011 approvata con la decisione delle Sezioni Riunite n. 1 del 2 luglio 2012.
16
Al riguardo la Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali,
personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha precisato che In attuazione
della sentenza con la determinazione n. 5235/85 del 09.03.2012 i dipendenti interessati sono stati
reinquadrati nella preesistente categoria inferiore.
E’ stata, altresì, dichiarata in via conseguenziale l’illegittimità costituzionale dell’art. 7, comma 3-bis, introdotta con
l’articolo 20 della L.R. 12/2011 secondo il quale il personale di cui al comma 3 partecipa ad un corso-concorso di
formazione professionale, da concludersi con una prova sulle materie oggetto del corso, il cui mancato superamento
determina la perdita della qualifica attribuita.
Sentenza n. 99 del 20 aprile 20123 riguardante il giudizio di legittimità costituzionale promosso dallo Stato avverso
la legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 Disposizioni nei vari settori di intervento, con la quale, tra l’altro, è stata
dichiarata: l’illegittimità costituzionale dell’articolo 17, comma 9, che limitava a soggetti, individuati dalla stessa
norma in imprenditori agricoli professionali iscritti da almeno tre anni alla Camera di commercio, giovani imprenditori
agricoli e società agricole, la possibilità di ricorrere a una procedura abilitativa semplificata per l'installazione e
l'esercizio di impianti di generazione elettrica alimentati da biogas e biometano poiché, secondo quando riportato nella
sentenza della Corte Costituzionale, costituisce una disposizione restrittiva, che limita sul piano soggettivo il ricorso
alla procedura semplificata, individuando nominativamente i tipi di operatori economici ammessi al beneficio
procedurale. In tal modo la legge regionale si pone in contrasto con la disposizione statale contenuta nell’art. 6 del d.
lgs. n. 28 del 2011, considerata tanto nel suo tenore testuale, quanto nel principio fondamentale che essa esprime, di
favore per la semplificazione delle procedure necessarie per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti
rinnovabili.
- l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18, comma 20, che prevede che le organizzazione non lucrative di utilità
sociale (ONLUS) esentate dall’IRAP ai sensi dell’articolo 17, comma 5, della L.R. 3/2003 (Legge Finanziaria 2003), per
poter godere dell’esenzione debbano trasmettere alla direzione generale dell'Assessorato regionale della
programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, entro i termini previsti per la presentazione della
dichiarazione dei redditi, una comunicazione con la quale attestano di avere diritto all'esenzione, a pena di decadenza
dall'esenzione. La Giunta regionale disciplina le modalità per la presentazione della comunicazione.
La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la disposizione perché contrasta con l’articolo 117 della Costituzione,
secondo comma, lettera e) che attribuisce allo Stato la piena potestà legislativa sul sistema tributario statale…… la
norma censurata introduce un onere burocratico che grava sulle Onlus al fine di poter beneficiare di una esenzione
dall’IRAP. Una tale determinazione, tuttavia, non rientra nelle competenze regionali. .......l’IRAP, sebbene sia percepita
dalle Regioni e dalle Province autonome, è un tributo statale per sua natura, ed è disciplinato dalla legislazione statale.
Alle Regioni e alle Province autonome residuano soltanto gli spazi normativi espressamente stabiliti dalla legislazione
statale – fra tutti, e per quel che qui più interessa, il potere di disporre l’esenzione dal tributo per le ONLUS. Al di fuori
di quegli spazi, alle Regioni è precluso qualsiasi intervento normativo: non rientra dunque tra le competenze della
regione individuare le modalità con le quali i soggetti beneficiari possono avvalersi delle esenzioni di un tributo
erariale. Pertanto, nel disporre che le Onlus devono comunicare all’Assessorato regionale competente la volontà di
avvalersi dell’esenzione, il legislatore regionale ha violato la competenza esclusiva statale in materia di tributi statali,
ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione.
– l’illegittimità costituzionale dell’articolo 20, comma 2, poiché contiene delle prescrizioni di attuazione dei programmi
di stabilizzazione dei lavoratori precari stabilendo, come si legge nella sentenza in esame, i criteri per l’individuazione e
specifica le funzioni del personale da inserire nei programmi di stabilizzazione di cui all’art. 20, comma 1: disposizione
che, come si è detto poco sopra, è priva di effetti a causa dell’intervenuta sentenza di questa Corte n. 30 del 2012.
Pertanto, per le medesime ragioni che sono alla base della dichiarazione di illegittimità costituzionale della previsione
di programmi di stabilizzazione di lavoratori precari di cui alla sentenza n. 30 del 2012, più volte richiamata, occorre
altresì dichiarare l’illegittimità costituzionale della disposizione impugnata (art. 20, comma 2, della legge regionale n.
12 del 2011), che di quei programmi contiene prescrizioni di attuazione.
3 Si veda la nota precedente.
17
- l’illegittimità costituzionale dell’articolo 21, che prevede misure per il superamento del precariato, stabilendo che
l'Amministrazione regionale, attraverso l'Assessorato competente in materia di lavoro, è autorizzata a predisporre, uno
specifico programma che preveda le misure da adottare al fine di promuovere forme di lavoro stabili per i lavoratori
ancora impegnati in attività socialmente utili, anche tramite il coinvolgimento delle società in house. La norma
consente agli attuali enti utilizzatori (secondo le norme vigenti) di poter continuare ad avvalersi delle maestranze
stabilizzate senza costi aggiuntivi a carico del loro bilancio. Alla spesa prevista per l'attuazione del presente articolo,
valutata in euro 1.500.000 per l'anno 2011, e di euro 2.250.000 per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, si fa
fronte con le disponibilità recate al fondo regionale per l'occupazione di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 3 del
2008.
Secondo quanto si legge nella sentenza della Corte Costituzionale, la disposizione impugnata, infatti, non resiste al
controllo di legittimità costituzionale effettuato in base ai parametri evocati dal ricorrente, ossia gli articoli 3 e 97 della
Costituzione, i quali prescrivono la regola del concorso pubblico ed aperto, sia al fine di garantire il perseguimento del
buon andamento nell’azione amministrativa sin dalla selezione del suo ruolo, sia allo scopo di garantire a chiunque la
possibilità di partecipare all’esercizio delle funzioni pubbliche (ex multis sentenza n. 293 del 2009) …… La circostanza
che si tratti di una disposizione volta a favorire i cosiddetti lavoratori socialmente utili non esime il legislatore regionale
dal rispetto delle norme costituzionali sopracitate, le quali chiaramente prescrivono, come già indicato da questa Corte,
che si possa derogare al regime del pubblico concorso o prevedere una riserva di posti solo in presenza di puntuali
requisiti, ossia la peculiarità delle funzioni che il personale deve svolgere o specifiche necessità funzionali
dell’amministrazione (da ultimo, sentenze n. 56 del 2012 e n. 68 del 2011). Requisiti che in ogni caso dovrebbero
rispettare i limiti imposti dalla legislazione statale sul punto, la quale ha fissato nel limite del 30 per cento la quota di
posti che può essere riservata ai cosiddetti lavoratori socialmente utili.
Sentenza n. 212 del 18 luglio 2012 riguardante il giudizio di legittimità costituzionale promosso dallo Stato avverso
la legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 Norme in materia di organizzazione del personale, che ha dichiarato
l’incostituzionalità di alcune disposizioni della legge in esame.
- In particolare, la sentenza ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’articolo 4 comma 10, secondo il quale i
consorzi di bonifica prevedono l'assunzione nelle proprie dotazioni organiche, per almeno sei mesi di ciascun anno, del
personale che ha prestato attività lavorativa, con contratti a tempo determinato, per le opere trasferite all'Ente acque
della Sardegna (ENAS), per almeno centottanta giornate lavorative nei tre anni a partire dal 10 gennaio 2008, data di
trasferimento delle opere all'ENAS in applicazione della legge regionale n. 19 del 2006. La Corte Costituzionale ha
ritenuto che la questione di legittimità, sollevata in riferimento all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione fosse
fondata, poiché Il ricorrente lamenta che, in questa maniera, è leso il principio di coordinamento della finanza pubblica
espresso dall’art. 9, comma 28, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione
finanziaria e di competitività economica), convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della legge 30 luglio 2010,
n. 122, in virtù del quale, a decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche possono avvalersi di personale a
tempo determinato o con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, solamente nel limite
del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009…. Tale ultima disposizione pone un
obiettivo generale di contenimento della spesa relativa ad un vasto settore del personale (..), lasciando alle singole
amministrazioni la scelta circa le misure da adottare con riferimento ad ognuna delle categorie di rapporti di lavoro da
esso previste. Trattasi, dunque, di un principio generale in materia di coordinamento della finanza pubblica. L’articolo
4, comma 10, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, omettendo qualsiasi riferimento al limite da essa derivante e
consentendo, pertanto, assunzioni a tempo determinato comportanti una spesa maggiore, è illegittimo per violazione
dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.
- la sentenza dichiara, inoltre, l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4, comma 11 che prevede che Il progetto
SIADARS per la realizzazione di un primo nucleo dell'archivio storico e reclutamento di personale archivistico
qualificato, è prorogato sino al 31 dicembre 2012, in quanto in contrasto con l’articolo 81 della Costituzione poiché
comporta una spesa (appunto quella necessaria all’attuazione del progetto) che il legislatore regionale non ha
quantificato, senza prevedere la necessaria copertura finanziaria.
– Viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 5, comma 1, poiché in contrasto con l’articolo 117, terzo
comma, della Costituzione.
18
La norma in esame introduce nella legge regionale n. 26 del 1985 (istituzione del Corpo forestale e di vigilanza
ambientale della Regione sarda) l’articolo 12-bis che istituisce la Scuola regionale del corpo forestale. Al comma 3 è
previsto che per le finalità dello stesso articolo, la dotazione organica del Corpo forestale e di vigilanza ambientale è
incrementata di venti unità, delle quali una di livello dirigenziale che assume la denominazione di direttore della
Scuola…. Come si legge nella sentenza Ad avviso del ricorrente, tale incremento si pone in contrasto con il principio di
coordinamento della finanza pubblica espresso dall’art. 1, comma 557, della legge n. 296 del 2006, secondo cui gli enti
sottoposti al patto di stabilità interno assicurano la riduzione delle spese per il personale “garantendo il contenimento
della dinamica retributiva e occupazionale”…… Questa Corte, peraltro, ha già qualificato come principio fondamentale
in materia di coordinamento della finanza pubblica l’art. 1, comma 557, della legge n. 296 del 2006. Tale norma
obbliga le Regioni alla riduzione delle spese per il personale e al contenimento della dinamica retributiva (sentenza n.
108 del 2011). L’articolo 5, comma 1, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, disponendo addirittura un
ampliamento della pianta organica, si pone in contrasto con la richiamata normativa statale.
– Viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 22-bis, comma 3, lettera b) della legge della Regione
Sardegna n. 26/1985 introdotto dall’articolo 5, comma 5, della Legge Regionale n. 16 del 2011. La norma in esame
prevede l’accesso alla dirigenza del Corpo forestale, senza concorso, a favore di chi sia titolare di un incarico
dirigenziale da più di quarantotto mesi. Pertanto, come si legge nella sentenza in esame, Questa Corte ha
ripetutamente affermato che il precetto costituzionale che impone il pubblico concorso quale modalità di accesso ai
pubblici uffici si applica anche nei casi di passaggio ad una qualifica superiore (….). Né il meccanismo selettivo pure
previsto dalla disposizione censurata appare conforme ai requisiti di concorsualità e pubblicità richiesti dall’art. 97 della
Costituzione. Infatti, in base ad esso, solamente i funzionari già titolari di incarico dirigenziale (e, dunque, un numero
ristretto di potenziali interessati) sono sottoposti ad una procedura selettiva. Quest’ultima, inoltre, non richiede alcuna
comparazione tra i partecipanti (onde difetta anche il carattere di concorsualità).
Al riguardo la Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali,
personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha dichiarato che L’incremento
della dotazione organica e l’accesso alla dirigenza del CFVA con selezioni riservata non hanno prodotto
effetti.
- Viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 6 Disposizioni sul superamento del precariato, commi 2 e 8.
In particolare, il comma 2 detta la disciplina di attuazione della misura di stabilizzazione prevista a favore di
determinate categorie di personale precario dall’art. 7, comma 2, della legge della Regione Sardegna 19 gennaio 2011,
n. 1. Come si legge nel testo della sentenza in esame, Quest’ultima norma, successivamente alla proposizione del
presente ricorso, è stata dichiarata illegittima da questa Corte, per violazione dell’art. 97 della Costituzione, con la
sentenza n. 30 del 2012, la quale ha escluso che lo svolgimento dei concorsi richiamati dall’art. 7, comma 2, della
legge sarda n. 1 del 2011 fosse governato dal principio della par condicio tra i concorrenti. Pertanto, per le medesime
ragioni poste a base della sentenza che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della misura di stabilizzazione dei
lavoratori precari, deve essere dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 6, comma 2, della legge reg. Sardegna n.
16 del 2011, che di quella misura detta prescrizioni di attuazione.
Al riguardo la Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali,
personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha dichiarato che non è stato
effettuato alcun concorso riservato.
- Il comma 8 dell’articolo 6 dispone lo stanziamento di euro 12.000.000 per il 2012 per la stipula di contratti a tempo
determinato per la prosecuzione dell’attività lavorativa del personale in servizio presso i Centri servizi per il lavoro, i
Centri servizi inserimento lavorativo e le agenzie di sviluppo locale. La norma è stata dichiarata incostituzionale in
riferimento all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione. ……con norma che deve essere qualificata come principio
fondamentale di coordinamento della finanza pubblica, l’art. 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010 stabilisce
che, a decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche possono avvalersi di personale a tempo determinato o
con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa
sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009. L’art. 6, comma 8, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, non
richiamando tale limite, consente alla regione di procedere ad assunzioni a termine che comportino una spesa
19
superiore a quella massima stabilita dalla legislazione statale di principio e, pertanto, viola l’art. 117, terzo comma,
della Costituzione.
- è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 9, comma 3 - per violazione dell’articolo 117, terzo comma
della Costituzione - che introduce nell’ordinamento del personale della Regione, degli enti regionali l’istituto
dell’esonero dal servizio per il personale che presenta la domanda nell’ultimo quinquennio di servizio e che abbia 35
anni di anzianità contributiva. Il comma 3 prevede che al dipendente che presenta la domanda di esonero sia
corrisposto un incentivo costituito da dodici mensilità per il personale del comparto e da sei mensilità per il personale
dirigenziale. Il comma 4 prevede che durante il periodo di esonero dal servizio al dipendente spetta un trattamento
economico temporaneo pari al 50 per cento di quello complessivamente goduto che, ai sensi del successivo comma 6,
è cumulabile con altri redditi da lavoro. Secondo quanto affermato nella sentenza in esame, la disciplina statale
dell’istituto, contenuta nell’art. 72, commi da 1 a 6, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con
modificazioni, dall’art. 1 della legge 6 agosto 2008, n. 133, non prevede invece alcun incentivo economico a favore di
chi chieda di accedere all’istituto in esame. Da tale disciplina, dunque, può trarsi il principio secondo cui al dipendente
che chieda ed ottenga di essere esonerato dal servizio spetta, quale trattamento economico, esclusivamente il 50 per
cento di quello che sarebbe il trattamento economico che avrebbe percepito continuando ad eseguire regolarmente la
propria prestazione lavorativa. L’art. 9, comma 3, della legge reg. Sardegna n. 16 del 2011, prevedendo che al
dipendente spetti, in aggiunta, anche un incentivo economico di ragguardevole ammontare (addirittura un’annualità di
stipendio per gli impiegati e sei mensilità per i dirigenti) introduce un elemento di distorsione dell’istituto idoneo a
compromettere la finalità di contenimento della spesa per il personale chiaramente sottesa all’istituto dell’esonero dal
servizio e, per tale ragione, confligge con il principio di coordinamento della finanza pubblica sopra specificato ed è
illegittimo per violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.
- Infine, viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 10, per violazione degli articoli 97 e 117, terzo
comma, della Costituzione. L’articolo 10 prevede che con deliberazione della Giunta regionale, su proposta
dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sia aggiornato il Piano pluriennale per il
superamento del precariato di cui alla D.G.R. n. 22/31 del 2007, al fine di pervenire alla stabilizzazione dei lavoratori
precari (personale non dirigente) del servizio sanitario addetti al Servizio sanitario di urgenza ed emergenza, assunti
con contratto di lavoro a termine, o con forme contrattuali flessibili o atipiche, che abbiano svolto, alla data di entrata
in vigore della presente legge, attività per almeno trenta mesi, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni. La
stabilizzazione avviene, a domanda, per il personale il cui rapporto di lavoro sia stato instaurato, almeno in parte, sulla
base di procedure selettive di natura concorsuale; il restante personale è sottoposto a prove selettive concorsuali.
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione in esame per violazione dell’articolo
117, terzo comma della Costituzione, poiché in contrasto con l’articolo 17, commi da 10 a 13, del D.L. 78/2009, norma
che detta principi di coordinamento della finanza pubblica e che, tra l’altro, prevede che le amministrazioni possano
attribuire rilevanza al pregresso svolgimento di attività lavorativa in esecuzione di rapporti precari mediante la
previsione di una riserva di posti (pari al 40 per cento dei posti messi a concorso, quota innalzabile al 50 per cento in
alcuni casi) nei concorsi banditi per le nuove assunzioni, ovvero mediante valorizzazione, per il tramite del
riconoscimento di apposito punteggio sempre nell’ambito di concorsi pubblici banditi per le nuove assunzioni,
dell’esperienza professionale maturata in virtù dei predetti rapporti. Inoltre, la disposizione in esame si pone in
contrasto con l’articolo 97 della Costituzione nel momento in cui si propone di stabilizzare personale precario senza
prevedere la necessità di superamento del concorso pubblico.
La stessa sentenza dichiara inammissibili e non fondate alcune questioni sollevate in riferimento ad altre specifiche
disposizioni.
Sentenza n. 290 dell’11 dicembre 2012 con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 8
della legge Regione Sardegna 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale). La norma
prevede che il personale regionale e degli enti regionali, al quale è stato conferito l'incarico di coordinatore dei
Programmi integrati d'area percepisca oltre all'indennità di coordinatore di servizio prevista dal D.P.G.R. 21 dicembre
1995, n. 385 in applicazione del CCRL 1994-1997 all'epoca vigente, un’ indennità pari al 50 per cento del trattamento
economico previsto per i direttori di servizio dall'articolo 42, comma 1, lettera b), del CCRL del personale con qualifica
20
dirigenziale dell'Amministrazione regionale e degli enti strumentali, per i bienni economici 2000/2001, 2002/2003 e
2003/2004.
Nella sentenza si legge che Affidata a diversa pronuncia la decisione sulle altre questioni promosse con il ricorso del
Presidente del Consiglio dei ministri, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 8 della legge reg. Sardegna n. 16
del 2011 promossa in riferimento all'art. 117, secondo comma, lettera l), Cost., è fondata.
La norma impugnata prevede l'attribuzione di un'indennità ulteriore rispetto al trattamento economico, proprio della
qualifica di appartenenza, ad una categoria di personale della Regione e degli enti regionali e, precisamente, a coloro
ai quali sia stato conferito l'incarico di coordinatore dei programmi integrati d'area.
Questa Corte ha più volte dichiarato l'illegittimità di disposizioni regionali intervenute in materia di trattamento
economico dei dipendenti regionali. In quelle occasioni è stato affermato che, essendo il rapporto di impiego di tali
lavoratori ormai contrattualizzato, la sua disciplina (ivi inclusa quella della retribuzione) rientra nella materia
dell'ordinamento civile, riservata alla competenza esclusiva statale (sentenze n. 339 e n. 77 del 2011). In particolare,
poi, con la sentenza n. 7 del 2011 è stata dichiarata l'illegittimità di una norma regionale che riconosceva, a favore di
una certa categoria di personale regionale, un'indennità in aggiunta al normale trattamento economico e, con la
sentenza n. 332 del 2010, l'illegittimità di una norma che attribuiva a determinati dipendenti regionali un trattamento
accessorio in luogo di quello precedentemente goduto.
Sentenza n. 26 del 15 febbraio 2013, con la quale la Corte costituzionale ha deciso su alcune questioni di
legittimità costituzionale sollevate dal Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti la Legge Regionale 22 dicembre
2011, n. 27 Riforma della legge regionale 5 maggio 1965, n. 15 (Istituzione di un fondo per l’integrazione del
trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale dipendente dell’Amministrazione regionale).
Con la sentenza in esame viene dichiarata l’illegittimità costituzionale del relativo art. 4, comma 2, che prevede
l'erogazione di un contributo specifico della Regione finalizzato al raggiungimento dell'equilibrio finanziario del Fondo
per l'integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e assistenza a favore dei dipendenti
dell'amministrazione regionale (FITQ), per contrasto con l’articolo 81, quarto comma, della Costituzione, che prevede
che ogni legge che comporti nuovi o maggiori oneri deve indicare i mezzi per farvi fronte. Per violazione dello stesso
articolo la Corte Costituzionale dichiara l'illegittimità, in via consequenziale, dell’articolo 16, comma 2, che prevede che
agli oneri di riequilibrio di cui all’articolo 4, comma 2 si provveda con successiva legge finanziaria.
E’ stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 7, comma 5, nella parte in cui non prevede, per il dipendente
beneficiario della prestazione pensionistica integrativa, che la facoltà di chiedere la liquidazione in forma capitale sia
limitata alla misura del 50% del montante finale accumulato, per violazione dell’articolo 117, terzo comma, della
Costituzione, in relazione alla norma interposta rappresentata dall’articolo 11, comma 2, del D.Lgs. 252/2005.
Sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 che ha deciso in merito alle questioni di illegittimità costituzionale sollevate
dal Presidente del Consiglio dei ministri con riguardo alla legge regionale del 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria
regionale per l’esercizio 2012). La sentenza sarà esaminata nel paragrafo riguardante la legge finanziaria regionale
2012.
Si segnalano, inoltre, le seguenti sentenze intervenute a seguito di ricorsi promossi
dalla Regione Sardegna:
Sentenza n. 1184 del 7 maggio 2012 riguardante il ricorso avente ad oggetto un conflitto di attribuzione promosso
dalla Regione Sardegna avverso la nota del Ministero dell’Economia e delle finanze, dipartimento della ragioneria
generale dello Stato del 07/06/2011, prot. n. 50971, “Patto di Stabilità interno per l’anno 2011. Proposta di accordo
per la Regione Sardegna”, con la quale era stata respinta la proposta di accordo presentata dalla Regione Sardegna, ai
sensi dell’articolo 1, comma 132, della Legge 13 dicembre 2010, n. 200, secondo il quale le Regioni a Statuto speciale
possono concordare con il Ministero dell’Economia e delle Finanze il livello degli impegni e dei pagamenti delle spese
4 Si veda la nota precedente.
21
correnti e in conto capitale, rilevanti ai fini del rispetto del patto di stabilità interno 2011. La sentenza della Corte
Costituzionale ha dichiarato l’inammissibilità del conflitto di attribuzione promosso dalla Regione.
Si legge che Il tenore della nota della RGS non si pone in contrasto con la ratio dell’accordo, istituto attraverso il quale
il legislatore (…), ha voluto dare attuazione, in questa particolare materia, al principio della leale collaborazione. Per
questo motivo, il mancato perfezionamento dell’accordo, a seguito del primo scambio di proposte tra le parti, appare
del tutto compatibile con il criterio del previo confronto e della progressiva negoziazione e specificazione delle singole
clausole dell’accordo stesso tra Regione e Stato e che lo Stato non ha inteso sottrarsi all’accordo attraverso una
controproposta chiusa al successivo confronto con la regione, che possa intendersi come “imposizione” o presa di
posizione in senso preclusivo al raggiungimento di un atto consensuale.
Nella stessa sentenza si afferma che il contenuto dell’accordo deve essere compatibile con il rispetto degli obiettivi del
patto di stabilità, della cui salvaguardia anche le Regioni a statuto speciale devono farsi carico e contemporaneamente
deve essere conforme e congruente con le norme statutarie della Regione, ed in particolare con l’art. 8 dello statuto
modificato – per effetto del meccanismo normativo introdotto dall’art. 54 dello statuto stesso – dall’art. 1, comma 834,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato –
legge finanziaria 2007). Quest’ultimo ha rideterminato e quantificato le entrate tributarie e la loro misura di pertinenza
della Regione autonoma della Sardegna.
Sentenza n. 193/2012 con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità costituzionale
dell’articolo 20 Nuovo patto di stabilità interno: parametri di virtuosità commi 4 e 5 lettera b) del D.L. 6 luglio 2011, n.
98, convertito nella legge n. 111/2011 e, in via consequenziale, l’illegittimità costituzionale dell’articolo 20, comma 5
lettere a), c) e d).
Sentenza n. 241 del 2012 con la quale la Corte Costituzionale ha deciso in merito ai ricorsi presentati dalla Regione
autonoma della Valle d’Aosta, dalla Regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia, dalla Regione Siciliana, e dalla Regione
autonoma della Sardegna, e riguardante questioni di legittimità costituzionale di alcune disposizioni recate dal D.L. 13
agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. Rispetto alle questioni promosse dalla Regione Sardegna con il
ricorso n. 160 del 2011, la sentenza ha dichiarato la cessazione della materia del contendere e la non fondatezza per
inapplicabilità alla Regione delle norme oggetto di impugnazione.
Sentenza n. 300/2012 con la quale la Corte costituzionale ha deciso in merito al ricorso presentato dalla Regione
Sardegna avverso l’articolo 16, dal comma 2 al comma 15 bis, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (riguardanti la
tassazione delle unità da diporto stazionanti in porti marittimi nazionali, che navighino o siano ancorate in acque
pubbliche e gli aeromobili privati) convertito con la legge n. 214/2011, per violazione degli artt. 117, terzo comma, e
119 Costituzione e degli articoli 7 e 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la
Sardegna) dichiarando cessata la materia del contendere.
Sentenze nn. 176/198/199/200/227 del 2012 hanno ad oggetto questioni di legittimità costituzionale promosse
con distinti ricorsi dalla Regione Sardegna e da altre Regioni, riguardanti disposizioni recate dal Decreto legge 13
agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148.
Sentenza n. 299/2012 riguardante il giudizio di legittimità costituzionale dell'articolo 31, commi 1 e 2, del decreto-
legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici),
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, promosso dalle Regioni Piemonte e Veneto, dalla
Regione siciliana, dalle Regioni Lazio e Lombardia, dalla Regione autonoma Sardegna, dalla Regione Toscana e dalla
Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia con distinti ricorsi, giudicati inammissibili e infondati.
Sentenza n. 9/2013 che ha deciso in merito al ricorso nel giudizio per conflitto di attribuzione tra enti sorto a seguito
del decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali del 3 aprile 2012 (Ripartizione della quota
complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012), promosso dalla Regione autonoma Sardegna
con ricorso n. 7 del 2012, con il quale la Corte Costituzionale ha deciso che spettava allo Stato determinare con
decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali del 3 aprile 2012 (Ripartizione della quota
complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012), la ripartizione della quota complessiva di
cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2012.
22
Sentenza n. 52/2013 che ha deciso in merito ai ricorsi per conflitto di attribuzione n. 2 e n. 3 del 2012 proposti dalla
Regione Sardegna avverso i Decreti del Ministero dell’economia e delle finanze del 30 dicembre 2011 con i quali si è
disposto l’aumento dell’accisa sull’energia elettrica a seguito della cessazione dell’applicazione dell’addizionale
comunale all’accisa sull’energia elettrica nelle regioni a statuto ordinario, dichiarandoli inammissibili. Secondo quanto si
legge nella sentenza in esame i ricorsi non configurano un conflitto di attribuzione tra enti quale definito dall’art. 39
della legge 11 marzo 1953, n. 87 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale), cioè come
controversia in ordine all’invasione o alla menomazione di «competenze assegnate dalla Costituzione». Essi, dunque,
devono essere dichiarati inammissibili, in ossequio al principio affermato da questa Corte, secondo il quale, quando «il
denunciato pregiudizio è riconducibile esclusivamente al modo erroneo in cui è stata applicata la legge, non sussiste
materia per un conflitto di attribuzione» (ex plurimis, sentenze n. 380 del 2007 e n. 497 del 1997).
Sentenza n. 95/2013 che ha deciso in merito al ricorso n. 9/2012 con il quale la Regione Sardegna aveva
promosso conflitto di attribuzione riguardante la nota del Ministero dell'economia e delle finanze prot. n. 0049695 del
18 giugno 2012 avente ad oggetto “Anno finanziario 2012 - Devoluzione alla Regione Sardegna di quote di tributi
erariali riscossi nel territorio della Regione, ai sensi della legge n. 122/1983 e della legge n. 269/2009 – Saldo 2011 -
IVA sui consumi finali”. La Regione, in particolare, aveva chiesto alla Corte Costituzionale di dichiarare che non
spettava allo Stato adottare la nota sopra richiamata - con la quale lo Stato aveva versato alla Regione il solo gettito
dell'IVA percetta nel 2011, restando inerte rispetto alle ripetute richieste da parte della Regione di versamento delle
ulteriori quote di compartecipazione ai tributi erariali dovute ai sensi dell'art. 8 della legge costituzionale n. 3 del 1948
Statuto speciale per la Sardegna e alla diffida ad adempiere notificata dalla Regione in data 31 maggio 2012 - e di
annullare gli atti e i comportamenti censurati, accertando l’obbligo dello Stato di provvedere al versamento alla
Regione di euro 970.909.829,82.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 95/2013, dichiara l'inammissibilità del ricorso per inidoneità dell'atto a ledere
le competenze regionali. Secondo quanto si legge nel testo della sentenza in esame, la Nota non contiene alcun
elemento da cui si possa evincere la volontà dello Stato di negare alla Regione le entrate dovute…………… In particolare,
l'andamento della cd. vertenza entrate denota significativi sviluppi in senso favorevole alle richieste della Regione dopo
che il legislatore statale, nell'adottare disposizioni per l'assestamento del bilancio per l'anno finanziario 2012, con la
legge 16 ottobre 2012, n. 182, ha destinato 1.383.000.000 euro al fine di devolvere alla Regione il gettito delle entrate
erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile. Visto detto assestamento di bilancio, l'atto impugnato non può
essere interpretato al pari di un'implicita negazione delle risorse dovute alla Regione.
La Corte Costituzionale afferma, altresì, che Indubbiamente l'inerzia statale troppo a lungo ha fatto permanere uno
stato di incertezza che determina conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente
porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma dello statuto. Pur prendendo atto
che, come afferma la ricorrente, il ritardo accumulato sta determinando una emergenza finanziaria in Sardegna, non si
può ritenere, tuttavia, che la Nota impugnata, con la quale si immette nella disponibilità della Regione una quota delle
somme rivendicate, rappresenti un atto lesivo delle attribuzioni regionali.
Risultano pendenti i seguenti ricorsi promossi nel 2012 e nel 2013 dalla Regione
Sardegna:
Ricorso 13/2012: Ricorso per conflitto di attribuzione con il quale la Regione ha chiesto alla Corte Costituzionale di
dichiarare che non spettava allo Stato, e per esso al Ministero dell'economia e delle finanze, adottare il decreto del
Direttore generale delle finanze e del Ragioniere generale dello Stato 20 luglio 2012, recante “Modalità di
individuazione del maggior gettito da riservare all'Erario, ai sensi dell'art. 2, comma 36 del decreto-legge 13 agosto
2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e dell'art. 48, comma 1, del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214” e di
annullare l'atto impugnato con restituzione alla Regione autonoma della Sardegna delle somme trattenute o
recuperate ai sensi dell’atto stesso.
23
Ricorso 47/2012: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 articoli
13 Anticipazione sperimentale dell'imposta municipale propria - 14 Istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui
servizi, comma 13-bis, 1°, 2° e 3° periodo - 16 Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed
aerei, commi da 2 a 15-ter - 23 Riduzione dei costi di funzionamento delle Autorità di Governo, del CNEL, delle
Autorità indipendenti e delle Province, commi da 14 a 22 - 28 Concorso alla manovra degli Enti territoriali e ulteriori
riduzioni di spese, commi 3, 7, 8 e 11-ter - 31 Esercizi commerciali e 48 Clausola di finalizzazione.
Ricorso 160/2012: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso il D.L. 6 luglio 2012 n.95, convertito
con modificazioni in legge 7 agosto 2012 n. 135 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con
invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario” nei
suoi articoli 4 Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche - 5 Riduzione di spese
delle pubbliche amministrazioni - 6 Rafforzamento della funzione statistica e del monitoraggio dei conti pubblici - 9
Razionalizzazione amministrativa, divieto di istituzione e soppressione di enti, agenzie e organismi, 15 Disposizioni
urgenti per l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica - 16 Riduzione della spesa
degli enti territoriali - 17 Riordino delle province e loro funzioni - 18 Istituzione delle Città metropolitane e
soppressione delle province del relativo territorio - 19 Funzioni fondamentali dei comuni e modalità di esercizio
associato di funzioni e servizi comunali e 24-bis Clausola di salvaguardia.
Ricorso 196/2012: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso la legge 16 ottobre 2012, n. 182
(legge di assestamento del bilancio dello Stato per l’anno 2012), nella parte in cui pur variando il bilancio di previsione
per l’anno 2012, disponendo di maggiori stanziamenti a favore della Regione Sardegna, quantificati in euro
1.383.000.000,00, non provvede all’adeguamento della capacità di spesa della Regione in corrispondenza
dell’aumentato livello delle entrate.
Ricorso 20/2013: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,
recante Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in
favore delle zone terremotate nel maggio 2012, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, L. 7
dicembre 2012, n. 213.
In particolare, sono state impugnate per farne dichiarare l’illegittimità costituzionale le seguenti disposizioni:
L’articolo 1 contenente norme in materia di Rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla
gestione finanziaria delle regioni, nei commi 1 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 16. Sinteticamente, la norma in
esame ha previsto, tra l’altro, che le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, ogni sei mesi, trasmettano ai
consigli regionali una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie delle leggi di spesa approvate nel semestre
precedente e sulle tecniche di quantificazione degli oneri (comma 2); che le sezioni regionali di controllo della Corte dei
conti esaminino i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle regioni - trasmessi dai presidenti delle regioni con
propria relazione - e degli enti che compongono il servizio sanitario nazionale, con le modalità stabilite dall’articolo 1,
commi 166 e seguenti della L. 266/2005, verificando anche che i rendiconti delle regioni tengano conto delle
partecipazioni in società controllate che gestiscano servizi pubblici per la collettività e servizi strumentali alla regione e
dei risultati definitivi della gestione degli enti del servizio sanitario nazionale (commi 3, 4); che la sezione regionale di
controllo parifichi il rendiconto generale della regione ai sensi degli articoli 39, 40, 41 del T.U. 1214/1934 (comma 5);
che il presidente della regione, ogni 12 mesi, invii alla sezione regionale di controllo una relazione sulla regolarità delle
gestioni e sull’efficacia e adeguatezza dei controlli interni adottata sulla base delle linee guida deliberate dalla sezione
delle autonomie della Corte dei conti, tale relazione andrà inviata anche al presidente del consiglio regionale (comma
6); che ciascun gruppo consiliare dei consigli regionali approvi un rendiconto di esercizio annuale, adottato sulla base
di linee guida predisposte dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, per assicurare la corretta
rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità, e che in ogni caso il rendiconto evidenzi, in
apposite voci, le risorse trasferite al gruppo dal consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché
le misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati (comma 9) e che il rendiconto venga
trasmesso entro 60 giorni dalla chiusura dell’esercizio alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti da parte
del presidente della regione, affinché la Corte dei conti si pronunci, entro 30 giorni dal ricevimento, sulla regolarità
dello stesso (comma 10). Il comma 16 stabilisce che le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e
24
Bolzano adeguano il proprio ordinamento alle disposizioni stabilite dal decreto in esame entro un anno dalla data di
entrata in vigore dello stesso.
L’articolo 1-bis Modifiche al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, commi 1 e 4. Il comma 1 apporta modifiche
all’articolo 1 del D.Lgs. 149/2011 che disciplina la Relazione di fine legislatura regionale, stabilendo, tra l’altro, che la
relazione di fine legislatura, che le Regioni sono obbligate a redigere, sia trasmessa, entro dieci giorni dalla
sottoscrizione da parte del Presidente della Giunta Regionale, alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.
La Corte dei conti, entro trenta giorni dal ricevimento, esprime le proprie valutazioni al Presidente della Giunta
regionale. Le valutazioni espresse dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti sono pubblicate nel sito
istituzionale della regione entro il giorno successivo al ricevimento da parte del Presidente della Giunta regionale. La
norma ha previsto, inoltre, specifiche sanzioni che operano nell’ipotesi di mancato adempimento dell'obbligo di
redazione e di pubblicazione, nel sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine legislatura, a carico del Presidente
della Giunta regionale e, qualora non abbiano predisposto la relazione, del responsabile del servizio bilancio e finanze
della regione e dell'organo di vertice dell'amministrazione regionale, che consistono nel dimezzamento, con riferimento
alle successive tre mensilità, rispettivamente, dell'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. La norma
impugnata prevede, inoltre, che il Presidente della Regione è tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della
relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente.
L’articolo 1-bis, comma 4 apporta modifiche all’articolo 5 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149 intitolato
Regolarità della gestione amministrativo-contabile. In particolare, la norma impugnata ha esteso anche alle regioni e
alle province autonome di Trento e Bolzano le verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile che, ai
sensi dell'articolo 14, comma 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, il Dipartimento della Ragioneria
generale dello Stato può attivare oltre che nei casi previsti dalla legge, anche in presenza di squilibrio economico
finanziario riferibile a determinati indicatori tra i quali, come aggiunto dalla disposizioni del D.L. 174/2012, un aumento
non giustificato delle spese in favore dei gruppi consiliari e degli organi istituzionali.
L’articolo 2, recante disposizioni in materia di Riduzione dei costi della politica nelle regioni, commi 1, 2, 3, 4 e 5.
L’articolo 3, comma 1, lettera e) che ha sostituito il testo dell’articolo 148 Controlli esterni e ha introdotto l’articolo 148
– bis Rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali del D.Lgs. 18 agosto
2000 n. 267 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. Il nuovo testo dell’articolo 148 ha introdotto, tra
l’altro, l’obbligo per i Sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e per il Presidente della Provincia
di trasmettere alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti un referto sulla regolarità della gestione e
sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla
sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione; il referto è, altresì, inviato al presidente del consiglio comunale o provinciale.
L’articolo 6 intitolato Sviluppo degli strumenti di controllo della gestione finalizzati all'applicazione della revisione della
spesa presso gli enti locali e ruolo della Corte dei conti.
L’articolo 11- bis che prevede che Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano attuano
le disposizioni di cui al presente decreto nelle forme stabilite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di
attuazione.
Ricorso 41/2013: Ricorso per questione di legittimità costituzionale avverso la legge 24 dicembre 2012 n. 228
recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013). Con il
ricorso in esame sono stati impugnati i seguenti commi dell’articolo 1: 118, 131, 132, 138, 141, 142, 143, 145, 146,
299, 380, 387, 454, 456, 457, 458, 459, 460, 461, 462, 463, 464, 465, 466 e 554.
Il comma 118 stabilisce, apportando modifiche all’articolo 16, comma 3, quarto periodo del decreto-legge 95/2012
che, fino all’emanazione delle norme di attuazione dell’articolo 27 della legge 42/2009, gli obiettivi del patto di stabilità
interno delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano sono incrementati di ulteriori
500 milioni di euro annui. Tale incremento si misura rispetto a quanto stabilito dall’articolo 16, comma 3, primo
periodo, secondo il quale Con le procedure previste dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, le Regioni a
statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano assicurano un concorso alla finanza pubblica per l'importo
complessivo di 600 milioni di euro per l'anno 2012, 1.200 milioni di euro per l'anno 2013 e 1.500 milioni di euro per
l'anno 2014 e 1.575 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015.
25
I commi 131 e 132 contengono disposizioni in materia di razionalizzazione della spesa sanitaria. In particolare il
comma 131 apporta modifiche all'articolo 15 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 recante Disposizioni urgenti per
l'equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica; il comma 132 stabilisce che il livello del
fabbisogno del Servizio sanitario nazionale e del correlato finanziamento è ridotto di 600 milioni di euro per l'anno
2013 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 e che le regioni a statuto speciale e le province autonome di
Trento e di Bolzano, ad esclusione della Regione siciliana, assicurano il concorso di cui al presente comma mediante le
procedure previste dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni. Fino all'emanazione
delle norme di attuazione di cui al citato articolo 27 della legge n. 42 del 2009, l'importo del concorso alla manovra di
cui al presente comma è annualmente accantonato, a valere sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali.
Il comma 138 apporta modifiche all’articolo 12 del D.L. 6-7-2011 n. 98 recante disposizioni in materia di Acquisto,
vendita, manutenzione e censimento di immobili pubblici, stabilendo ulteriori restrizioni in materia di acquisto di
immobili.
I commi da 141 a 146 contengono una serie di limitazioni di spesa riguardanti l’acquisto di mobili e arredi (comma
141) relativamente agli anni 2013 e 2014, all’acquisto di autovetture e alla stipula di contratti di locazione finanziaria
aventi ad oggetto autovetture a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge e fino al 31 dicembre 2014
(comma 143) - con la previsione che per le regioni il rispetto delle stesse costituisce condizione per l'erogazione da
parte dello Stato dei trasferimenti erariali di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174
(comma 145) - al conferimento di incarichi di consulenza in materia informatica (comma 146).
Il comma 299 contiene disposizioni in materia di contrasto all’evasione fiscale e stabilisce che le maggiori entrate
strutturali effettivamente incassate derivanti dall’attività di contrasto all’evasione fiscale confluiscano in un Fondo per
la riduzione strutturale della pressione fiscale e sono finalizzate al contenimento degli oneri fiscali gravanti sulle
famiglie e sulle imprese; il comma 380 interviene in materia di imposta municipale propria ed il comma 387 apporta
modifiche all’articolo 14 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, disciplinante Istituzione del tributo comunale sui
rifiuti e sui servizi.
I commi 454, 456, 457, 458, 459, 460, 461, 462, 463, 464, 465, 466 contengono la disciplina del patto di stabilità
interno per le Regioni a statuto speciale: secondo quanto sostenuto dalla regione nel ricorso in esame, la legge di
stabilità, nel riformare il patto di stabilità per le Regioni a Statuto speciale, non ha previsto che l’accordo tra lo Stato e
la Regione Sardegna dovesse adeguarsi alla riforma dell’art. 8 dello Statuto avvenuta con l’art. 1, comma 834, della l.
n. 296 del 2006, attraverso un innalzamento, in corrispondenza delle maggiori entrate di cui la Regione beneficia in
ragione del nuovo art. 8 dello Statuto, dell’obiettivo della Sardegna relativo al complesso delle spese finali consentite
in termini di competenza eurocompatibile.
Il comma 554 contiene la clausola di salvaguardia e stabilisce che le regioni a statuto speciale e le province autonome
di Trento e di Bolzano attuano le disposizioni stabilite dalla legge di stabilità 2013 nelle forme stabilite dai rispettivi
statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione.
In conclusione, si osserva che l’esame del considerevole e diversificato contenzioso
davanti alla Corte costituzionale, che continua a crescere anche nel primo semestre 2013,
evidenzia che il già delicato equilibrio tra le diverse autonomie Stato/Regione/Autonomie locali,
da reimpostare a seguito delle note modifiche del titolo quinto della Costituzione e del nuovo
regime di fiscalità ancora peraltro in fase applicativa o addirittura sperimentale, è giunto a un
punto di criticità preoccupante con conseguenze che, a cascata, vanno a incidere
negativamente sugli enti locali.
Gli enti locali in Sardegna non sono più supportati da un chiaro disegno normativo di
riferimento per il continuo contrasto tra leggi statali e regionali e le attese pronunce risolutive
da parte della Corte costituzionale; le loro scelte gestionali sono gravate dalle incertezze
26
connesse alla mancata soluzione di conflitti tra organi amministrativi della Regione e
amministrazioni statali, queste ultime spesso in forte ritardo nell’attuazione di interventi dovuti
nei confronti della Regione e degli Enti; in presenza, poi, di rigorose regole imposte dal Patto di
stabilità interno e dei limiti sempre più stringenti alla spesa la mancanza di sicuri indirizzi da
parte della Regione, che, nell’ambito del coordinamento della complessiva finanza pubblica
regionale, dovrebbe individuare e indicare le linee da seguire per agevolare sul territorio
percorsi gestionali che assicurino i servizi alla collettività e al contempo gli equilibri dei bilanci,
aggrava le responsabilità degli enti locali nelle loro scelte decisionali.
In tale situazione di incertezza regolamentare e precarietà programmatoria e
gestionale, desta forte perplessità la circostanza che la Regione, pur nel rispetto delle
autonomie locali, non si sia data carico di creare un preciso centro di riferimento per il
monitoraggio dell‘impatto complessivo sulla finanza regionale delle scelte operate dalle singole
entità territoriali specie in settori, come ad esempio quello dell’organizzazione e del personale
o in materia sanitaria, interessati dalla previsione di numerose deroghe alla legislazione statale
o da fenomeni di elevata lievitazione della spesa da tenere sotto osservazione.
Senza un puntuale e continuativo monitoraggio da parte dell’Amministrazione regionale
dell’impatto della legislazione, da una parte il legislatore regionale non può operare ponderate
scelte correttive di rotta o delineare consapevolmente le manovre finanziarie future; dall’altra
l’Organo di vertice della Regione non può disporre di elementi conoscitivi fondamentali per
impostare nuovi e più proficui rapporti con lo Stato, anche passando, ove richiesto, dalla
Conferenza Stato – Regioni.
27
4. LA MANOVRA DI BILANCIO PER IL 2012
Con la deliberazione n. 45/2 del 10 novembre 2011 la Giunta regionale ha predisposto
la manovra finanziaria per il 2012, con l’approvazione dei seguenti documenti finanziari:
- il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria;
- il Disegno di legge finanziaria,
- la Proposta di bilancio annuale 2012 e pluriennale 2012/2014;
- il Rapporto sullo stato di attuazione (programmi comunitari FERS, FSE, FEP Legge.
n. 402/1994);
- lo Stato di attuazione dell’assistenza sanitaria (art. 74, L.R. n. 1/1990), il Rapporto
sull’evoluzione della condizione giovanile (art. 3, L.R. n. 11/1999), il Fondo unico
agevolazioni imprese (art. 2, L.R. n. 11/2002);
- l’elenco dei fondi di rotazione e assimilati (art. 22, L.R. n. 11/2006);
- la Relazione sullo stato ed i costi dell’organizzazione amministrativa regionale;
- allegato tecnico alla proposta di bilancio per l’anno 2012 e al bilancio pluriennale per
gli anni 2012-2014;
- disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria concernente
“Interventi per la competitività del sistema produttivo regionale”;
- disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria concernente
“Disposizioni nel settore delle opere pubbliche”.
Come sottolineato dalla Giunta regionale nel testo della delibera in esame, la manovra
finanziaria si colloca in uno scenario di riferimento che prevede il rispetto del patto di stabilità
interno e delle disposizioni che impongono una riduzione della spesa pubblica (D.L.78/2010,
convertito nella L.122/2010; D.L. 98/2011, convertito nella L.111/2011 e D.L.138/2011,
convertito nella L.148/2011), a motivo delle quali l’ammontare degli impegni e dei pagamenti
ammissibili per il rispetto del Patto di stabilità relativo all’anno 2012 risulta notevolmente
ridotto: per la Regione Sardegna, si stima, per il 2012, una riduzione della spesa ammissibile
ai fini del rispetto del Patto di circa 405 milioni rispetto a quella registrata nel 2010, mentre
per il 2013 tale riduzione è stata quantificata in misura pari a 460 milioni.
Nella stessa deliberazione, la Giunta quantifica le risorse disponibili derivanti da entrate
regionali per l’esercizio finanziario 2012 (comprensive della copertura del disavanzo stimato in
euro 800.000.000 e delle partite di giro ed escludendo le assegnazioni statali e comunitarie) in
7.873.354.000. A fronte delle entrate previste, il rispetto della normativa del Patto di stabilità
interno richiede che il livello massimo degli impegni sia contenuto in circa 3.452 milioni, e il
livello dei pagamenti, sia in conto competenza che in conto residui, in circa 2.766 milioni. Il
28
livello dei pagamenti rappresenta solo il 39,51% della massa pagabile (impegnato di
competenza + carico residui), quantificata in 7.000 milioni.
La Giunta sottolinea che, anche con riferimento al 2012, prosegue l’azione di
risanamento del bilancio regionale attraverso misure di razionalizzazione e riqualificazione della
spesa, che consentiranno di non ricorrere a nuovo indebitamento ai fini del pareggio di
bilancio. Viene stimato che il disavanzo di amministrazione subirà un ulteriore abbattimento
rispetto agli esercizi precedenti, attestandosi al 31 dicembre 2011 a un valore di circa 800
milioni di euro, al quale si farà fronte con il rinnovo, anche per quota parte, nell’anno 2012
delle autorizzazioni alla contrazione di mutui di spesa disposti con precedenti leggi regionali5.
A conclusione della delibera, vengono delineate le direttrici della manovra finanziaria
per il 2012/2014, quali il proseguimento del processo di razionalizzazione e contenimento della
spesa corrente e di semplificazione dell’azione amministrativa; la conferma dello stanziamento
del 2011 per le azioni volte a contrastare l’emergenza economica e sociale (fondo regionale per
la non autosufficienza, piano straordinario per l’occupazione e lavoro; istruzione, ricerca e alta
formazione); l’introduzione di misure a favore delle imprese (tra le quali un fondo anti-crisi) e
la conferma dello stanziamento 2011 per le leggi di incentivazione; il finanziamento degli
investimenti strategici e irrinunciabili come la continuità territoriale, il progetto di
Metanizzazione (Galsi) e la ricapitalizzazione di Abbanoa; la razionalizzazione della spesa
sanitaria.
Come sottolineato dalla Giunta regionale, la spesa sanitaria a partire dal 2010 è
completamente a carico della Regione; con la manovra di bilancio si è puntato alla
stabilizzazione della stessa, che per il 2012 è calcolata su base 2011 ed è comprensiva del
saldo del disavanzo 2011 pari a 120 milioni di euro scontando in tal modo il fisiologico
incremento del 2% con un immediato risparmio di oltre 30 milioni di euro.
La proposta di manovra finanziaria in esame è riferita alla terza annualità del
Programma Regionale di Sviluppo relativo al periodo 2010-2014, approvato dal Consiglio
regionale, su proposta della Giunta, ai sensi della L.R. del 2 agosto 2006, n. 11, art. 2, con
risoluzione del 2 dicembre 2009.6
Tra i documenti approvati dalla Giunta Regionale nella delibera in esame, rileva il DAPEF
- Documento annuale di programmazione economico finanziaria – con il quale la Giunta ha
provveduto ad aggiornare, con riferimento all’esercizio 2012, il Piano Regionale di Sviluppo.
Successivamente, il Consiglio regionale, con risoluzione 11/9 del 9 febbraio 2012, ha
provveduto all’approvazione del DAPEF 2012, così come approvato dalla Commissione bilancio
in data 25 gennaio 2012.
Il DAPEF, nel delineare i punti salienti della manovra e le priorità, afferma che:
5 Il disavanzo effettivo al 31 dicembre 2011 è stato di 1.162.529.938,00 (- 13,53% rispetto al risultato del 2010). 6 Il Piano Regionale di Sviluppo, determina le strategie e gli obiettivi che la Regione intende perseguire nel corso della legislatura. Ai sensi dell’articolo 2, comma 3, della L.R. 11/2006, all'inizio di ogni legislatura, entro centottanta giorni dal proprio insediamento, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale, per la sua approvazione, il PRS elaborato in sintonia col programma della coalizione di Governo.
29
La Regione sarà dunque impegnata, per il 2012, a focalizzare meglio il proprio impegno e le
proprie risorse sulle attività strategiche per lo sviluppo. Un primo punto di intervento prevede
la razionalizzazione organizzativa della amministrazione stessa. A tale riguardo sarà avviato un
processo complessivo di ricognizione e monitoraggio dell’assetto delle partecipazioni regionali e
delle agenzie, finalizzato a verificare l’esistenza di motivazioni strategiche per il mantenimento
delle stesse o l’opportunità di dismissione. Inoltre, è prevista una azione di risanamento
finanziario della società Abbanoa, che richiederà, per il 2012, un accantonamento (sul fondo
nuovi oneri legislativi) non inferiore ai 50 milioni di euro. Le misure volte a razionalizzare la
spesa previste dalla manovra possono così essere sintetizzate:
- decadenza automatica del direttore generale dell’Azienda sanitaria e/o ospedaliera e
nomina di un commissario ad acta, che resterà in carica per non più di due mesi, in caso di
mancato perseguimento degli obiettivi fissati dall’Amministrazione regionale e dell’equilibrio
economico e finanziario di bilancio.
- esercizio in forma associata (unione di comuni, comunità montane o tramite lo
strumento della convenzione) da parte dei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti delle
funzioni fondamentali individuate dall’articolo 21, comma 3 della L. 42/2009.
- istituzione presso la Direzione generale degli enti locali e finanze, dell’Osservatorio
regionale delle autonomie locali, al fine di promuovere il processo di riordino delle autonomie
locali, con compiti di monitoraggio, raccolta e diffusione delle informazioni riguardanti gli enti
locali, nonché di assistenza e formazione volte all’espletamento ottimale delle funzioni.
- dismissione dei beni immobili della Regione non funzionalmente utilizzabili per
l’espletamento dei servizi regionali, e degli enti strumentali e delle Agenzie, e di non interesse
culturale o ambientale, tramite pubblico incanto o trattativa privata, se il secondo esperimento
del pubblico incanto risulti infruttuoso o il valore di stima dell’immobile sia pari o inferiore ai
100.000 euro.
Con riferimento alle priorità di intervento nel contesto economico, il DAPEF 2012
concentra la propria attenzione su quattro ambiti strategici: l’impresa, il lavoro, la ricerca e le
infrastrutture, comprese quelle energetiche e telematiche.
30
5. LA LEGGE FINANZIARIA 2012
La legge finanziaria 2012 è stata approvata con la legge regionale n. 6 del 15 marzo
2012. Si richiamano di seguito le disposizioni più significative in essa contenute, con
particolare riferimento a quelle oggetto di impugnativa da parte del Governo davanti alla Corte
Costituzionale e a quelle oggetto di successive modifiche da parte di leggi regionali intervenute
a breve distanza di tempo, mentre per ulteriori approfondimenti si rimanda ai capitoli
interessati.
Nell'ambito delle disposizioni di carattere finanziario e istituzionale, inserite nell’articolo
1, si evidenzia che:
Al comma 1, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 dello Statuto, sono stimati gli incrementi,
rispetto all’annualità 2009, delle quote delle compartecipazioni erariali devolute (IRE – IRES –
imposta di fabbricazione – proventi derivanti da nuove compartecipazioni – IVA – imposte
sostitutive) per un totale di 1.299 milioni di euro.
Ai commi 2 e 3 è previsto che alla copertura del disavanzo al 31 dicembre 2011,
stimato in euro 800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a
pareggio delle precedenti manovre finanziarie per spese di investimento, si provveda con
rinnovo nel 2012, e secondo le esigenze di cassa, di mutui autorizzati con precedenti leggi
regionali di durata non superiore a trenta anni, con oneri pari a 57.273.000 per ciascuno degli
anni dal 2012 al 2041.
L’articolo 2 prevede una serie di disposizioni nel settore delle politiche sociali e del
lavoro.
Il comma 3 stabilisce che il Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito
dall’articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007 possa essere integrato, in caso di carenza,
da parte dell’Assessore competente in materia di bilancio, sino all’importo di euro 10.000.000
prelevando le risorse dal fondo sanitario regionale. Quest’ultima disposizione ha formato
oggetto di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale, con ricorso n. 80 del 21 maggio 2012
(pubblicato nel BURAS n. 28 del 21 giugno 2012).
Nel ricorso si legge che: Tale disposizione, sottraendo risorse al fondo sanitario regionale destinato esclusivamente
all'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, oltre ad eccedere dalla competenza legislativa
concorrente in materia di assistenza pubblica di cui all'art. 4, lettera h) dello Statuto speciale, viola l'art. 117, secondo
comma, lettera m), della Costituzione, incidendo sulla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di
determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su
tutto il territorio nazionale, fra i quali sono ricompresi i livelli essenziali di assistenza. Con sentenza n. 36 del 27
febbraio 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale
promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Al comma 10 è previsto lo stanziamento di 34.000.000 di euro per fronteggiare le
emergenze e le criticità dell’economia isolana, nel rispetto delle finalità dell’articolo 6 (Piano
31
straordinario per l’occupazione e lavoro), comma 1, della legge regionale n. 1 del 2011. La
norma provvede a specificare la ripartizione dello stanziamento tra le diverse misure.
All’articolo 3 sono contenute norme in materia di semplificazione e contenimento della
spesa.
Di particolare rilievo è la disposizione contenuta al primo comma secondo la quale a
partire dall’anno 2012 il Servizio sanitario regionale non è finanziabile in deficit.
In materia sanitaria è, inoltre, prevista la risoluzione del contratto di lavoro da parte
della Regione nei confronti dei direttori generali dell’azienda sanitaria e/o ospedaliera che non
raggiungano la percentuale minima (determinata preventivamente) degli obiettivi fissati
dall’Amministrazione regionale per il periodo considerato nel quadro della programmazione
regionale (comma 2), in termini di efficacia e funzionalità dei servizi sanitari, e l’equilibrio
economico finanziario di bilancio rispetto alle risorse assegnate.
Al comma 3 è prevista una riduzione del trattamento di risultato non inferiore al 50%
nei confronti dei dirigenti regionali responsabili di linea, per il mancato utilizzo delle risorse
comunitarie nei termini previsti se ciò ha determinato il disimpegno automatico delle risorse
assegnate da parte dell’Unione europea.
Il comma 4 riscrive il testo dell’articolo 1 della Legge regionale 5 dicembre 1995, n. 35
(Alienazione dei beni patrimoniali) che reca disposizioni in materia di Alienazione dei beni
patrimoniali – Procedure. Questa norma è stata impugnata dallo Stato (ricorso n. 80 del 21
maggio 2012).
Nel ricorso si evidenzia che La norma, nella parte in cui consente all'Amministrazione di negoziare la vendita
"direttamente con un unico soggetto" nel caso di immobili sdemanializzati ad istanza di privati e passati al patrimonio
alla Regione ''che siano detenuti da privati cittadini che hanno già presentato istanza di sdemanializzazione e, quindi,
non suscettibili di diversa utilizzazione produttiva", così come formulata non consente di comprendere se oggetto della
consentita trattativa "diretta" sia il diritto di proprietà ovvero il diritto reale d'uso del bene. In ogni caso, laddove
privilegia irragionevolmente ai fini dell'acquisto i cittadini "detentori" dei beni in questione rispetto agli altri possibili
interessati, la disposizione viola il principio di uguaglianza di cui all'art. 3 Cost. e l'art. 117, secondo comma, lettera e),
della Costituzione, che riserva allo Stato la materia della tutela della concorrenza. (cfr. Ricorso del Presidente del
Consiglio dei Ministri n. 80 del 21 maggio 2012).
La Corte Costituzionale con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato fondata la questione di
legittimità costituzionale promossa dal Presidente del Consiglio dei Ministri con riferimento agli articoli 3 e 117
secondo comma, lettera e) della Costituzione, poiché l’articolo 3, comma 4, prevedendo la trattativa diretta a beneficio
di coloro che detengano il bene – peraltro senza che la legge regionale precisi a quale titolo – e che abbiano
presentato istanza di sdemanializzazione, attribuisce un privilegio irragionevole a tali soggetti, con riferimento a beni
che, pur dichiarati dalla norma «non suscettibili di diversa utilizzazione produttiva» (art. 1, comma 8, lettera d, della
legge regionale n. 35 del 1995), possono comunque costituire oggetto di un mercato competitivo. Questa ipotesi di
trattativa diretta, dunque, restringe la concorrenza sul mercato dei beni immobili non funzionalmente utilizzabili dalla
Regione e non adibiti ad abitazione, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost..
Rispetto alla violazione dell’articolo 3 della Costituzione la questione è parimenti fondata poiché Il soggetto che
detenga il bene e che abbia presentato istanza di sdemanializzazione non è, infatti, portatore di un interesse
qualificato, meritevole di una tutela rafforzata, che valga a giustificare un trattamento privilegiato rispetto alla
generalità dei potenziali acquirenti dell’immobile, diversamente dal soggetto locatario dell’immobile adibito ad uso
32
abitativo, stante la rilevanza costituzionale del diritto all’abitazione. Quest’ultima ipotesi è appositamente disciplinata
da altra disposizione – art. 1, comma 4 – della medesima legge della Regione Sardegna n. 35 del 1995, la quale
prevede che «l’amministrazione […] prima di avviare ogni altra procedura di dismissione propone la cessione del diritto
di proprietà al detentore del bene per l’esercizio della prelazione».
Il comma 6 prevede che la spesa annua per missioni (salvo alcune eccezioni previste
dalla stessa norma) non possa essere superiore all’80% della spesa sostenuta nel 2009. Tale
limite può essere superato in casi eccezionali con deliberazione della Giunta regionale. Anche
questa norma è stata impugnata dallo Stato con ricorso n. 80/2012.
Nel ricorso n. 80/2012 si censura la norma in esame in quanto violerebbe l’articolo 117, terzo comma, della
Costituzione, in materia di coordinamento della finanza pubblica, poiché in contrasto con l’articolo 6, comma 12, del
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in base al quale, a decorrere dall'anno
2011, le spese per missioni e non possono essere superiori al 50 per cento di quelle sostenute nel 2009.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato non fondata la questione di
legittimità costituzionale promossa in riferimento all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione. La Corte
Costituzionale, così come chiarito nella precedente sentenza n. 139 del 2012, afferma che l’art. 6 del decreto-legge n.
78 del 2010 detta «puntuali misure di riduzione parziale o totale di singole voci di spesa», ma ciò «non esclude che da
esse possa desumersi un limite complessivo, nell’ambito del quale le Regioni restano libere di allocare le risorse tra i
diversi ambiti e obiettivi di spesa» (sentenza n. 139 del 2012).
L’art. 6 del decreto-legge n. 78 del 2010 può considerarsi espressione di un principio fondamentale di coordinamento
della finanza pubblica «nel senso di limite globale, complessivo, al punto che ciascuna Regione deve ritenersi libera di
darvi attuazione, nelle varie leggi di spesa, relativamente ai diversi comparti, in modo graduato e differenziato, purché
il risultato complessivo sia pari a quello indicato nella legge statale» (sentenza n. 211 del 2012). A tale principio, così
interpretato, la Regione autonoma della Sardegna si è uniformata: il comma 9 dell’art. 3 della legge regionale n. 6 del
2012 prevede che «[a]l fine di partecipare agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, la Giunta regionale, sulla
base delle spese risultanti dal rendiconto per l’anno 2011, determina con propria deliberazione, l’ammontare
complessivo della riduzione delle proprie spese di funzionamento» indicate dall’articolo 6 del decreto-legge n. 78 del
2010 e che tale ammontare è assicurato dalla Giunta regionale «anche mediante una modulazione delle percentuali di
risparmio in misura diversa» rispetto a quanto disposto dal medesimo articolo 6.
Il comma 7 prevede che a partire dal 2012 sia soppresso il trattamento di diaria per
missioni o trasferte svolte nel territorio regionale e nazionale, salvo i rimborsi delle spese
effettivamente sostenute e documentate, da parte del personale della Regione, degli enti e
delle agenzie regionali. E’ inoltre previsto che il personale possa essere autorizzato all’utilizzo
dei propri mezzi se tale uso risulta più conveniente rispetto all’utilizzo di mezzi pubblici o di
servizio, che di norma devono essere utilizzati o se l’utilizzo dei mezzi pubblici sia inconciliabile
con lo svolgimento della missione. Questa disposizione è stata impugnata dallo Stato (ricorso
n. 80/2012).
33
Nel ricorso n. 80 si legge che La norma in esame, laddove prevede casi di autorizzabilità dell'uso del mezzo proprio per
lo svolgimento di missioni del personale dell'Amministrazione regionale, degli enti e agenzie regionali, contrasta con
l'art. 6, comma 12, del decreto legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010. Tale disposizione, nel
quadro delle misure in materia di stabilizzazione finanziaria e di riduzione dei costi degli apparati amministrativi recate
dal citato decreto legge, stabilisce che per il personale contrattualizzato di cui al d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, nel
quale è compreso quello che qui viene in considerazione, non trovano applicazione le norme relative al trattamento
economico di missione contenute nell'art. 15 della legge 18 dicembre 1973, n. 836 (che autorizza l'uso del mezzo
proprio per il personale che svolge funzioni ispettive) e nell'art. 8 della legge 26 luglio 1978, n. 417 (relativo alla
determinazione dell'indennità chilometrica).
Pertanto, la norma regionale, nella parte in cui deroga ai principi generali del citato d.lgs. n. 165 del 2001,
applicabile nei confronti di tutti i dipendenti pubblici, compresi i dipendenti regionali, creando una disparità di
trattamento con il restante personale pubblico, esorbita dai limiti dalla competenza legislativa primaria in materia di
ordinamento del personale di cui all'art. 3, lettera a), dello Statuto speciale per la Sardegna. Essa, inoltre, viola sia il
principio di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione, sia l'articolo 117, comma 2, lettera l), della Costituzione, che
riserva alla competenza esclusiva dello Stato la materia dell'ordinamento civile e, quindi, la disciplina dei rapporti di
diritto privato assoggettati al codice civile. Inoltre, la norma regionale in argomento, nella parte in cui deroga ai
principi di stabilizzazione della finanza pubblica, viola l'art. 117, terzo comma, della Costituzione, contrastando con i
principi di coordinamento della finanza pubblica, applicabili alla regione Sardegna per i motivi innanzi illustrati con
riguardo all'art. 3, comma 6, della legge regionale oggetto del presente ricorso. (cfr. Ricorso del Presidente del
Consiglio dei Ministri n. 80 del 21 maggio 2012).
La Corte costituzionale con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale dell’articolo 3, comma 7 della legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012. Nel testo della sentenza
in esame si legge che Il trattamento economico dei dipendenti pubblici, il cui rapporto di impiego sia stato privatizzato
e disciplinato dalla contrattazione collettiva secondo quanto previsto dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
(Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), rientra nella competenza
legislativa esclusiva statale in materia di ordinamento civile (sentenze n. 290 del 2012 e n. 77 del 2011). A tale ambito
materiale va ricondotta la disposizione in esame che, autorizzando il personale della Regione all’uso del mezzo proprio
per lo svolgimento di missioni, «afferisce ad uno specifico profilo del trattamento economico del dipendente pubblico
regionale» (sentenza n. 19 del 2013). Rimangono assorbiti gli ulteriori profili di censura.
Questa norma non si applica in alcuni casi stabiliti dal comma 7 bis.
Il comma 8 ha previsto che ai dipendenti dell’Amministrazione regionale, degli enti e
delle agenzie si applicano le disposizioni in materia di accertamento della dipendenza
dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio,
dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata, di cui all’articolo 6, comma 1, del D.L.
201/2011, convertito in legge 21 dicembre 2011, n. 214.
La Direzione generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari
generali, personale e riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013, ha
dichiarato in merito di aver rigettato le 11 istanze ricevute in data successiva all’entrata in
vigore della legge.
Al comma 9 è previsto che, allo scopo di partecipare all’obiettivo di contenimento della
spesa pubblica, la Giunta regionale, sulla base delle spese risultanti dal rendiconto per l’anno
2011, determina con propria deliberazione l’ammontare complessivo della riduzione delle
proprie spese di funzionamento di cui all’articolo 6 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78 (Misure
34
urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), anche attraverso
una modulazione delle percentuali di risparmio in misura diversa rispetto a quella stabilita
dall’articolo 6 del D.L. 78/2010.
Il comma 10 stabilisce che gli enti, le agenzie e le aziende regionali e le società
totalmente partecipate dalla Regione, concorrono alla realizzazione degli obiettivi del patto di
stabilità interno attraverso il contenimento dei costi di funzionamento della struttura; inoltre,
per gli enti tenuti alla contabilità economica è previsto che perseguano l’obiettivo del pareggio
di bilancio, per gli enti tenuti alla contabilità finanziaria che raggiungano il pareggio della
gestione di competenza, secondo le direttive emanate dalla Giunta regionale in sede di
predisposizione della propria manovra finanziaria.
I commi successivi prevedono una serie di disposizioni che hanno come obiettivo la
riduzione dei costi dell’apparato amministrativo e degli organi della Regione, degli enti e delle
agenzie regionali.
Il comma 15 interviene sull’istituto dell’esonero dal servizio disciplinato dall’articolo 9 della
L.R. 16/2011, e precisa che al fine del rispetto delle norme che impongono una riduzione dei
limiti di spesa per il personale, l’incentivo previsto dal comma 3 del richiamato articolo 9, a
decorrere dall’anno 2011, è concesso nella misura massima di tre mensilità della retribuzione,
per ogni anno di esonero, sino a un massimo di quattro anni e abroga l’autorizzazione di spesa
prevista dall’articolo 9. La disposizione recata dall’articolo 9, comma 3, della L.R. 16/2011 è
stata dichiarata costituzionalmente illegittima con sentenza della Corte Costituzionale n. 212
del 18 luglio 2012 (che è oggetto di approfondimento nel capitolo 3, relativo al contenzioso
della Regione con la Corte Costituzionale), nella quale si legge, con riferimento a quanto
previsto dall’articolo 3, comma 15, della legge finanziaria 2012, che “Neppure tale intervento
del legislatore incide sulla decisione della presente questione di legittimità costituzionale,
poiché non vi sono elementi che consentano di escludere che la norma impugnata dal
Presidente del Consiglio dei ministri abbia avuto applicazione”7. Al riguardo la Direzione
generale dell’organizzazione e del personale dell’Assessorato degli affari generali, personale e
riforma della Regione con nota prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha dichiarato, in merito, che non
sono stati pagati incentivi per l’esonero dal servizio.
Il comma 17 prevede che gli oneri per il personale di cui all’articolo 7 della L.R. 16/2011
(personale in servizio presso i soppressi Servizi ripartimentali dell'agricoltura assegnato, in
prevalenza, all'Agenzia ARGEA Sardegna) fanno carico al bilancio della Regione e le agenzie
7 Come riportato nella relazione di parifica del rendiconto relativo all’esercizio 2011, l’Assessore agli affari generali con circolare n. 27025 del 20 ottobre 2011, aveva disposto, in attesa del giudizio della Corte Costituzionale, di procedere comunque a evadere le domande di collocamento in esonero precisando che la somma eventualmente erogata a titolo di incentivo sarebbe stata recuperata nel caso in cui il comma 3 dell’articolo 9 della legge 16/2011 fosse stato dichiarato incostituzionale.
35
assegnatarie di tale personale non devono provvedere al relativo rimborso. Pertanto, il
contributo di funzionamento è ridotto di un’entità pari al rimborso stesso.
Il comma 24 attribuisce all’Assessorato alla programmazione la competenza ad affidare,
tramite l’espletamento di procedura selettiva ad evidenza pubblica, l’attività di recupero crediti
pregressi (crediti maturati e non riscossi alla data del 31 dicembre 2011 nonostante siano stati
attivati strumenti amministrativi e giudiziari) e il comma 26 stabilisce che alla declaratoria di
inesigibilità dei crediti provveda ciascun Assessorato competente per materia, previa
definizione da parte della Giunta regionale, su proposta dell’Assessorato alla programmazione
e parere dell’Area legale, dei criteri, presupposti e procedure per la declaratoria degli stessi.
Il comma 28 apporta modifiche all’articolo 18, comma 20, della L.R. 12/2011, stabilendo
che le Onlus, al fine dell’accesso all’esenzione IRAP presentino apposita istanza. Il testo
originario della norma era stato dichiarato costituzionalmente illegittimo con sentenza della
Corte Costituzionale n. 99 del 20 aprile 2012.
All’articolo 4 sono contenute le autorizzazioni di spesa, tra le quali:
- 150.000.000, di cui 38.000.000 per l’esercizio 2012 a valere sulla contabilità speciale
di cui alla legge 402/1994, per la compartecipazione alla realizzazione di un gasdotto destinato
all’importazione di gas naturale dall’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna (GALSI).
- 9.600.000 per il 2012 e 15.000.000 annui per i successivi 10 anni per la realizzazione
di interventi volti al recupero e alla valorizzazione dei centri storici,
- è autorizzata la spesa di complessivi 128.000.000, di cui 45.000.000 per il 2012, per
le azioni a favore di Abbanoa S.p.a., delineate nell’articolo 6 della legge regionale n. 12 del
2011.
- al comma 34 è autorizzata la spesa di 25.000.000 a favore dell'IPAB Fondazione San
Giovanni Battista di Ploaghe al fine di risanare i debiti relativi al personale e per la successiva
trasformazione in ASP San Giovanni Battista di Ploaghe.
- al comma 44 è autorizzata per il 2012 la spesa di 21.500.000 per il potenziamento del
programma Master and back.
- il comma 48 prevede una proroga al 31 dicembre 2012 del termine per consentire alle
imprese sarde iscritte all’Albo regionale degli appaltatori di adeguare la propria qualificazione ai
pubblici appalti, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 7 dicembre 2011, n. 328.
Anche questa disposizione è stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale con
ricorso n. 80/2012.
Nel ricorso si legge che La disposizione in esame prevede, a favore delle imprese sarde iscritte all'Albo regionale degli
appaltatori, la proroga del termine per la partecipazione alle procedure di affidamento di lavori pubblici regionali,
anche se non in possesso della qualificazione attestata secondo le modalità fissate dalla legge regionale 9 agosto 2002,
n.14………. L'art. 4, comma 48, in esame, nella parte in cui proroga i termini previsti dall'art. 35 della legge regionale n.
14 del 2002, consente alle imprese in questione di partecipare agli appalti di lavori pubblici di interesse regionale pur
non essendo in possesso della prescritta qualificazione attestata in conformità alla disciplina nazionale vigente in
materia. Così disponendo, la norma in esame, analogamente alle disposizioni di cui agli artt. 1 e 2 della legge
regionale n.14 del 2002 dichiarate illegittime da codesta ecc.ma Corte Costituzionale, eccede dalla competenza
legislativa primaria in materia di lavori pubblici di interesse regionale di cui all'art. 3, lettera e), dello Statuto speciale e
36
viola l'art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, che riserva allo Stato la materia della tutela della
concorrenza.
La Corte costituzionale con sentenza n. 36 del 27 febbraio 2013 ha dichiarato illegittimo il comma 48
dell’articolo 3 della L.R. 6/2012: L’art. 4, comma 48, della legge impugnata proroga al 31 dicembre 2012 il termine
di vigenza del regime transitorio previsto dall’art. 35 della legge regionale n. 14 del 2002, inizialmente fissato al 30
giugno 2003 e già in precedenza prorogato al 30 giugno 2004. In base a tale disposizione, possono partecipare alle
procedure di affidamento di lavori pubblici che si eseguono nel territorio della Regione Sardegna anche le imprese che
non dispongano della qualificazione attestata in conformità alla legge regionale n. 14 del 2002 stessa, a condizione di
possedere alcuni requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi elencati dal medesimo articolo 35.
Con la sentenza n. 328 del 2011, la Corte Costituzionale aveva già dichiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 1 e
2 della legge della Regione Sardegna n. 14 del 2002, perché tali norme hanno dettato una «disciplina dei sistemi di
qualificazione delle imprese per la partecipazione alle gare per gli appalti di lavori pubblici di interesse regionale
difforme da quella nazionale» – prevista dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici
relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/Ce e 2004/18/Ce) – «alla quale avrebbero
invece dovuto adeguarsi», così incidendo «sul livello della concorrenza, garantito dalla normativa statale, strumentale
a consentire la piena apertura del mercato nel settore degli appalti (sentenza n. 114 del 2011)». Come gli artt. 1 e 2
della legge regionale n. 14 del 2002, dichiarati illegittimi da questa Corte, anche l’ulteriore proroga della disciplina
transitoria prevista dal citato art. 35, che, dopo l’entrata in vigore del d. lgs. n. 163 del 2006, consente alle imprese –
seppure in via provvisoria – di partecipare ad appalti di lavori pubblici effettuati nel territorio della Regione Sardegna in
assenza dei requisiti di qualificazione previsti dalla disciplina nazionale, interferisce con la tutela della concorrenza, in
violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost.
L’art. 3, lettera e), dello Statuto speciale attribuisce alla Regione la competenza legislativa primaria in materia di lavori
pubblici di esclusivo interesse regionale. Tale tipo di competenza deve essere esercitato «in armonia con la
Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e col rispetto degli obblighi internazionali […],
nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali» (art. 3 dello Statuto speciale di autonomia). Per
costante giurisprudenza costituzionale, «le disposizioni del Codice degli appalti» – d.lgs. n. 163 del 2006 – «per la
parte in cui sono correlate all’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost., ed alla materia “tutela della concorrenza”,
vanno […] “ascritte, per il loro stesso contenuto d’ordine generale, all’area delle norme fondamentali di riforme
economico-sociali, nonché delle norme con le quali lo Stato ha dato attuazione agli obblighi internazionali nascenti
dalla partecipazione dell’Italia all’Unione europea” (sentenza n. 144 del 2011), che costituiscono limite alla potestà
legislativa primaria della Regione» (sentenza n. 184 del 2011). La disposizione in esame, discostandosi da quanto
previsto dal d.lgs. n. 163 del 2006 circa i requisiti di qualificazione delle imprese, non rispetta i limiti posti dallo
Statuto speciale all’esercizio della competenza legislativa primaria della Regione autonoma.
- il contributo alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari è determinato per l’anno 2012 in
9.200.000 (comma 49)8.
- sempre a favore della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, per il ripiano delle
esposizioni debitorie, è autorizzata nell’anno 2013, a titolo di anticipazione, la spesa di
10.000.000 da restituire in 10 anni, con rate annuali di 1.000.000 da compensarsi in sede di
erogazione del contributo annuale (comma 50).
L’articolo 5 contiene disposizioni per fronteggiare il contesto di crisi e, per quanto
stabilito dal comma 14, come modificato dalla legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, articolo
1, comma 1, lettera b), i pagamenti determinati dagli interventi previsti dalla norma, ai fini del
8 Tale comma e il successivo sono stati così modificati dall’art. 1, comma 1, della L.R. n. 14 del 17 luglio 2012.
37
rispetto del patto di stabilità, hanno carattere prioritario. L’articolo, tra l’altro, prevede uno
stanziamento di 39.000.000 per la realizzazione di progetti comunali finalizzati all’occupazione;
ridetermina in 47.000.000 per l’anno 2012 e in 50.000.000 per il 2013 le autorizzazioni di
spesa da destinare alla realizzazione di opere immediatamente cantierabili di cui all’articolo 4
comma 2 della legge regionale n. 1/2011 (legge finanziaria regionale del 2011). La norma
stabilisce che una quota del PO-FSE 2007-2013 pari a 26,5 milioni sia destinata a un fondo per
il microcredito e a un fondo per il finanziamento di programmi comunali o intercomunali per la
creazione di impresa e valorizzazione del capitale umano.
38
6. I BILANCI, ANNUALE 2012 E PLURIENNALE 2012 - 2014
L’iter di approvazione del bilancio regionale è stato particolarmente travagliato e ciò ha
comportato un’innegabile mancanza di certezze nell’Amministrazione circa le possibilità di
gestire correttamente le risorse per i primi tre mesi del 2012, in quanto non solo la legge
finanziaria e quella di bilancio sono state emanate ad esercizio finanziario già
avanzato, ma anche entrambe le leggi di autorizzazione dell’esercizio provvisorio
sono state adottate con ritardo rispetto al periodo per il quale ne era prevista la
vigenza e con efficacia retroattiva.
Infine per un periodo di circa 15 giorni (dal 1° al 15 marzo) l’Amministrazione regionale
ha operato in assenza di qualunque documento autorizzatorio di bilancio, essendo scaduto
l’esercizio provvisorio previsto dalla legge e non essendo stata approvata la legge di bilancio
per il 2012.
Gli effetti pregiudizievoli di questa intempestività si riflettono, moltiplicandosi,
sulla correntezza della spesa, sull’attivazione e sulla realizzazione degli interventi
programmati e sulla progressiva formazione della massa di residui, data la
contrazione a un arco temporale limitato delle procedure di erogazione delle spese.
Tale prassi è sostanzialmente elusiva della normativa giuscontabile e dei
principi coessenziali alla natura stessa della manovra finanziaria annuale.
Con la legge regionale 27 gennaio 2012, n. 1, infatti, è stato autorizzato l’esercizio
provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2012, per un periodo non superiore a un
mese, dal 1° al 31 gennaio 2012. La legge è entrata in vigore il giorno della sua
pubblicazione sul BURAS9, ma con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2012.
La legge regionale 22 febbraio 2012, n. 5 aveva successivamente prorogato l’esercizio
provvisorio sino al 29 febbraio 2012. La legge è entrata in vigore il giorno della sua
pubblicazione sul BURAS10, ma con efficacia giuridica dal 1° febbraio 2012.
Con la legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012 è stata emanata la legge finanziaria
2012, entrata in vigore il giorno della sua pubblicazione sul BURAS11, ma con effetti
finanziari dal 1° gennaio 2012.
Il bilancio di previsione per l’anno 2012 e il bilancio pluriennale relativo agli esercizi
2012-2014 sono stati approvati con la legge regionale n. 7 del 15 marzo 2012, che ne dispone
l’entrata in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della
Regione autonoma della Sardegna12, con gli effetti finanziari nel rispetto della
disposizione prevista dall’articolo 7, comma 3, della legge regionale n. 11 del 200613.
9 BURAS n. 4 del 27 gennaio 2012. 10 BURAS n. 8 del 25 febbraio 2012. 11 BURAS n. 11 del 16 marzo 2012. 12 BURAS n. 11 del 16 marzo 2012. 13 L’anno finanziario comincia il 1° gennaio e termina il 31 dicembre dello stesso anno.
39
Si evidenzia, inoltre, che anche nel 2012 non vi è stata la legge di assestamento del
bilancio e le variazioni sono state disposte con decreti dell’Assessore della programmazione.
Per l’esercizio 2012 le previsioni d’entrata e gli stanziamenti di spesa della competenza
sono stabiliti in euro 8.482.616.000.
I residui degli esercizi precedenti sono quantificati in euro 5.073.338.000 per le entrate
ed euro 5.408.902.000 per le spese.
Il bilancio pluriennale relativo agli esercizi 2012-2014 prevede entrate e spese per
7.718.139.000 euro nel 2013 e 7.593.252.000 euro nel 2014.
Nei prospetti seguenti si riporta il quadro generale dell’entrata e quello della spesa per il
periodo 2012-2014.14
14 Si riportano le previsioni di spesa del titolo II e del titolo IV così come modificate a seguito dell’avviso di rettifica pubblicato nel BURAS n. 17 del 19 aprile 2012.
42
7. L’ANALISI DELL’ANDAMENTO PREVISIONALE
Le previsioni di entrata e di spesa del bilancio 2012 sono pari a 8.482.616.000 e,
rispetto all’esercizio precedente, appaiono complessivamente ridotte del 7,79%,
corrispondente a 716.676.000.
Rispetto all’esercizio 2010 la contrazione delle previsioni iniziali di bilancio è
dell’11,96%, pari a 1.152.859.000.
Tale riduzione è da ascrivere principalmente alla circostanza che il disavanzo stimato al
31 dicembre 2011 (Spese - Titolo 0), e correlativamente le entrate del Titolo V – Mutui a
copertura del disavanzo stimato, sono pari a 800.000.000, rispetto a 1.700.000.000 del 2011
(-52,94%) e 1.800.000.000 del 2010 (-55,56%).
Le entrate del Titolo I – Tributi propri e compartecipati – con uno stanziamento iniziale
di 6.857.661.000, rappresentano l’80,84% delle previsioni iniziali di bilancio. Rispetto
all’esercizio 2011 si riscontra un aumento delle stesse del 2,17%, corrispondente in termini
assoluti a 145.735.000, mentre con riferimento all’esercizio 2010 si rileva una flessione del
3,14%, pari a euro 222.188.000.
Le entrate del Titolo II – Contributi e trasferimenti di parte corrente dell’unione
europea, dello Stato e di altri soggetti, che con uno stanziamento iniziale di euro 221.416.000
costituiscono il 2,61% delle previsioni iniziali di bilancio, mostrano un aumento del 3,12%
rispetto allo stanziamento iniziale del 2011.
Le entrate del Titolo III – Entrate extratributarie - sono in calo del 60,86% rispetto al
201115, con uno stanziamento iniziale di euro 47.890.000 contro 122.349.000 euro del 2011.
15 La differenza è riferibile principalmente alla categoria economica 6 – recuperi e rimborsi.
43
La previsione di spesa del Titolo I è pari a 6.551.012.000 e rappresenta il 77,23% delle
previsioni iniziali di bilancio; rispetto allo stanziamento iniziale del 2011 si riscontra un
incremento del 2,39%, corrispondente a 152.734.000.
Le spese del Titolo II – Spese di investimento, con 722.252.000 di stanziamento
iniziale, costituiscono l’8,51% del totale delle previsioni iniziali di bilancio e si presentano in
calo rispetto alla previsione del 2011 nella misura dell’11,96%, pari a 98 milioni; la riduzione è
ancora più elevata se si considera l’esercizio 2010, nel quale la previsione iniziale delle spese di
investimento era di 897.112.000 (-19,49%, pari a 174.860.000).
Le entrate (Titolo VI) e le spese (Titolo IV) relative alle partite di giro mostrano un
aumento del 131,11% rispetto al 2011, poiché nel 2012 sono stati iscritti in bilancio 105
milioni a titolo di assegnazioni dello Stato da destinare alla contabilità speciale di cui
all’O.P.C.M. 3869 del 23 aprile 2011, istituita per fronteggiare l’emergenza nel settore del
traffico e della mobilità nelle province di Sassari e Olbia-Tempio in relazione alla strada statale
Sassari-Olbia.
Come già detto, la spesa del Titolo 0 – Copertura disavanzo è stimata in 800 milioni di
euro e rispetto alla previsione contenuta nel bilancio 2011, pari a 1.700.000.000, se ne rileva
una riduzione del 52,94%.
44
8. IL PATTO DI STABILITÀ 2012
L’articolo 32, comma 10, della Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità
2012), ha previsto che il concorso alla manovra finanziaria delle Regioni a statuto speciale e
delle province autonome di Trento e di Bolzano fosse quantificato, per ciascuno degli anni
2012, 2013 e successivi secondo le grandezze riportate nella seguente tabella:
Ripartizione contributo agli obiettivi di finanza pubblica in termini di competenza e di cassa aggiuntivo rispetto al 2011
(in migliaia di euro)
2012 2013 e successivi
Autonomie speciali
DL 78 del 2010
DL 98 e 138 del 2011
Totale DL 78 del
2010 DL 98 e 138
del 2011 Totale
Bolzano 59.347 242.216 301.563 59.347 297.198 356.545
Friuli-Venezia Giulia
77.217 229.350 306.567 77.217 281.411 358.628
Sardegna 76.690 237.544 314.234 76.690 291.466 368.156
Sicilia 198.582 572.826 771.408 198.582 702.853 901.435
Trentino-Alto Adige
4.537 27.571 32.108 4.537 33.829 38.366
Trento 59.345 225.462 284.808 59.346 276.641 335.987
Valle d'Aosta 24.281 95.031 119.312 24.281 116.602 140.883
Totale 500.000 1.630.000 2.130.000 500.000 2.000.000 2.500.000
La tabella di cui al comma 10 prevedeva per la Regione Sardegna un minore livello di
spesa pari a 314,234 milioni di euro rispetto all’esercizio 2011, dovuto agli effetti combinati
disposti dal D.L. n. 78/2010 convertito nella Legge n. 122/2010, dal D.L. n. 98/2011 convertito
nella Legge n. 111/2011 e dal D.L. n. 138/2011 convertito nella Legge n. 148/2011.
Con deliberazione n. 15/1 del 10.4.2012 la Giunta regionale provvedeva, innanzitutto,
in attuazione dell’art. 43 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, alla definizione delle
“limitazioni all'emissione dei titoli di impegno e dei titoli di pagamento a carico del bilancio
regionale”, determinati per gli impegni in euro 3.473.766.000 e per i pagamenti in euro
2.787.766.000.
Successivamente, l’art. 16 comma 3 del decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, disponeva
che Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano assicurano un
concorso alla finanza pubblica per l'importo complessivo di 600 milioni di euro per l'anno 2012,
1.200 milioni di euro per l'anno 2013 e 1.500 milioni di euro per l'anno 2014 e 1.575 milioni di
euro a decorrere dall'anno 2015. La stessa norma prevedeva che la ripartizione fra le Regioni
di tali somme avvenisse sulla base di apposito accordo sancito tra le medesime autonomie
speciali in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano e recepito con decreto del Ministero dell'economia e delle
finanze entro il 31 gennaio di ciascun anno.
45
Con l’accordo raggiunto il 30 ottobre tra le Regioni a statuto speciale e le Province
autonome, i tetti degli impegni e dei pagamenti della Regione Sardegna sono stati ridotti di
83,376 milioni di Euro16.
Il suddetto decreto legge n. 95/2012 ha poi aggiunto alla legge n. 183 del 2011 l’art.
12-bis, il quale prevede che, in caso di mancato accordo con lo Stato, di cui ai commi 11 e 12,
entro il 31 luglio la capacità di spesa di ciascuna Regione a statuto speciale e Provincia
autonoma sarebbe stata ulteriormente ridotta di un importo corrispondente agli
“accantonamenti” previsti dall’articolo 28, comma 3, del decreto legge 6 dicembre 2011, n.
201 e dall’articolo 35, comma 4, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, come modificato
dall’articolo 4, comma 11, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16. Per la Sardegna
l’applicazione delle predette disposizioni ha determinato un’ulteriore diminuzione del livello di
spesa regionale pari a euro 160.657.175,82, come comunicato dal Ministero dell’economia e
delle finanze con nota del 23 luglio 201217.
Pertanto, rispetto all’esercizio 2011, l’importo complessivo delle riduzioni della capacità
di spesa risulta il seguente:
Articolo 32, comma 10 della L. 12 novembre 2011, n. 183 314,23
Decreto Legge 95/2012 83,38
Mancato accordo Patto 160,66
TOTALE 558,27
Importi in milioni di euro
La legge finanziaria regionale all’art. 1, comma 16, stabilisce che nell’adozione delle
direttive per il rispetto del Patto di stabilità la Giunta regionale debba tenere conto degli
stanziamenti destinati al Fondo unico, all’emergenza sociale, al contrasto alla povertà,
all’istruzione e alla ricerca, all’occupazione e agli interventi a favore delle aree di crisi.
Detto comma, nella sua formulazione originaria, prevedeva che nelle direttive per il
rispetto del patto di stabilità interno per il 2012 fossero considerati prioritari i pagamenti
riportati alla allegata tabella E e relativi al fondo di cui all’articolo 10 della legge regionale 29
maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), riguardanti l’emergenza sociale, il contrasto alla
povertà, l’istruzione, la ricerca e l’occupazione. Con la legge regionale del 7 maggio 2012 n.
10, questo comma è stato modificato nei termini sopra esposti e la tabella E allegata alla legge
finanziaria, che indicava i pagamenti da considerarsi prioritari, è stata abrogata.
La Giunta regionale prendeva atto delle modifiche di cui alla legge regionale n. 10 del 7
maggio 2012 e, con la deliberazione n. 21/1 del 21 maggio 2012, provvedeva ad armonizzare
le precedenti direttive adottate con la citata deliberazione n. 15/1 del 2012 con quanto
16 Nota del Direttore generale dell’Assessorato della programmazione, trasmessa alla Sezione di controllo in data 8 marzo 2013. 17 Ibid.
46
disposto dalla nuova normativa regionale. La deliberazione n. 21/1 disponeva, oltre alla
determinazione del plafond per impegni e pagamenti al 31/12/2012 rispettivamente in
3.473.766.000 e in 2.787.766.000, con la specificazione del limite di impegno e pagamento
per le direzioni politiche, pari a 230.000 euro, che la Presidenza e gli Assessorati dovessero
tenere conto, nell’utilizzo dei plafond assegnati, delle tipologie di spesa previste dall’articolo 1,
comma 16, della legge regionale 15 marzo 2012 n. 6 e che la Presidenza e gli Assessorati
dovessero dare la priorità:
1. alle tipologie di spesa previste dall’art. 5 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6;
2. alle spese per il funzionamento del Consiglio regionale e dell’Amministrazione
regionale e dei suoi enti, agenzie e società, alle spese per la riassegnazione delle somme
perenti, alle spese obbligatorie e d’ordine, alle spese la cui mancata realizzazione comporta
detrimento del pubblico servizio o danno e alle spese destinate al cofinanziamento dei
programmi comunitari.
La Giunta regionale inoltre deliberava di destinare una parte della spesa regionale pari a
70 milioni di euro, a valere sugli impegni correnti 2012, per la rideterminazione dell’obiettivo
programmatico degli Enti Locali, lasciando inalterato l’obiettivo aggregato complessivo
dell’intero comparto regionale.
Con deliberazione n. 35/25 del 28.8.2012 la Giunta regionale ha dato corso a
quest’ultima decisione mediante l’approvazione dell’obiettivo aggregato dei Comuni e delle
Province.
Con deliberazione n. 40/31 dell’11.10.2012 la Giunta deliberava ancora di ridurre per
l’anno 2012 il livello degli impegni della Regione Sardegna rilevanti ai fini del patto di stabilità
interno di ulteriori euro 23.234.000 a valere sui propri impegni di parte corrente del bilancio
regionale, nonché di rideterminare il saldo obiettivo 2012 degli Enti Locali per un importo
complessivo di euro 23.234.000.
Il Direttore generale dell’Assessorato della Programmazione ha rappresentato18 che “la
Regione Sardegna, con note del 28 marzo 2012 e dell’8 giugno 2012, aveva formalmente
proposto al Ministero dell’Economia di concordare il nuovo livello della spesa regionale
adeguandolo al nuovo livello delle entrate spettanti alla Regione, in conseguenza dell’entrata in
vigore del regime finanziario previsto dall’articolo 8 dello Statuto, così come modificato dal
comma 834, articolo 1, della legge 296/2006.
Il Ministero dell’Economia e delle finanze con nota del 17 luglio 2012 respingeva però le
proposte regionali sostenendo che a livello tecnico non sussistevano i margini per un
ampliamento della capacità di spesa regionale, in quanto preliminarmente sarebbe stato
necessario un intervento legislativo volto a individuare la corrispondente compensazione
finanziaria in termini di fabbisogno e di indebitamento netto”. L’atto di diniego ministeriale è
stato impugnato dalla Regione nanti il TAR”.
18 Ibid.
47
Sempre il Direttore generale della programmazione fa presente che “Pur non
condividendo la posizione ministeriale e pur rimanendo fermamente convinta che lo Stato
abbia il dovere di adeguare il Patto di stabilità al nuovo regime finanziario della Sardegna, la
Regione, nelle more della definizione delle controversie giudiziali, al fine di non subire ulteriori
penalizzazioni, formulava in data 26 novembre 2012 una nuova proposta, avendo cura di
specificare che la medesima non costituiva manifestazione di acquiescenza o difetto di
interesse in relazione alle impugnazioni pendenti dinanzi ai competenti organi giurisdizionali.
Con nota del 19 dicembre 2012, il Ministero dell’Economia e delle finanze comunicava
l’accoglimento della proposta regionale e fissava ultimamente per l’esercizio 2012 in 3.229,73
milioni il livello degli impegni e in 2.543,73 milioni il livello dei pagamenti”.
Con deliberazione n. 45/31 del 12.11.2012, la Giunta ha provveduto a una
rimodulazione del plafond dei pagamenti della Presidenza e degli Assessorati e ha disposto di
dare priorità al pagamento delle spese destinate al cofinanziamento dei programmi comunitari
e alle spese per il personale dell’Amministrazione regionale e dei suoi enti, agenzie e società.
Nella delibera, inoltre, si dava mandato al Presidente e agli Assessori di ripartire tra le
proprie Direzioni generali il plafond annuale dei pagamenti e all’Assessore della
Programmazione di provvedere con proprio decreto all’adeguamento, qualora necessario, dei
plafond di spesa assegnati alla Presidenza e agli Assessorati.
Deliberazione della Giunta regionale n. 45/31 del 12.11.2012 PLAFOND PAGAMENTI AL 31.12.2012 SUDDIVISI PER ASSESSORATI
Cod. Assessorato
Plafond complessivo pagamenti rilevante ai fini del Patto di stabilità 2012
01 Presidenza 164.300.000
02 Affari Generali 280.100.000
03 Programmazione 160.379.592
04 Enti Locali 710.000.000
05 Ambiente 258.000.000
06 Agricoltura 144.000.000
07 Turismo 54.200.000
08 Lavori Pubblici 87.000.000
09 Industria 83.990.000
10 Lavoro 197.000.000
11 Pubblica Istruzione 171.500.000
12 Sanità 202.000.000
13 Trasporti 266.000.000
TOTALE PLAFOND 2.778.469.592
DIREZIONI POLITICHE 230.000
TOTALE PLAFOND 2.778.699.592
A seguito del mandato ricevuto dalla Giunta regionale, l’Assessore della
programmazione, con successivi decreti, provvedeva all’adeguamento del plafond complessivo
degli impegni, rilevante ai fini del patto di stabilità 2012. In ultimo, con decreto n. 12172/434
del 21 dicembre 2012, il plafond impegni al 31 dicembre 2012, suddiviso per Assessorato, è
stato stabilito come segue:
48
01 Presidenza Giunta 169.163.281
02 Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 266.000.000
03 Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr 212.772.530
04 Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 792.000.000
05 Assessorato della Difesa dell'Ambiente 286.145.000
06 Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 175.607.427
07 Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio 67.400.000
08 Assessorato dei Lavori Pubblici 247.000.000
09 Assessorato dell'Industria 87.990.000
10 Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale 202.190.960
11 Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport 210.000.000
12 Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale 192.000.000
13 Assessorato dei trasporti 276.000.000
Totale 3.184.269.198
Direzioni politiche 230.000
Totale plafond 3.184.499.198
Infine, con nota del 23 maggio 201319 il Presidente della Regione ha trasmesso al
Ministero dell’Economia e delle Finanze la certificazione definitiva relativa al rispetto degli
obiettivi del Patto di stabilità interno 2012, dalla quale si evincono i seguenti dati:
Risultati finali Impegni 2012 Pagamenti 2012
(comp. + residui)
Spese correnti nette 2.527.799 2.011.942
Spese in conto capitale nette 608.668 527.461
Totale spese 3.136.467 2.539.403
Obiettivo annuale spese finali rideterminato 3.136.496 2.543.730
Differenza tra risultato annuale spese finali e obiettivo - 29 - 4.327
Importi in migliaia di euro
Dalle risultanze fornite dal sistema contabile della Ragioneria regionale si rilevano i
seguenti dati inerenti la gestione del patto:
Plafond Impegni Impegnato Formale Impegnato di Stanziamento Disponibilità
3.184.499.198,00 3.093.509.763,56 90.958.434,44 31.000,00
Plafond Pagato Pagamenti Disposti C+R Disponibilità
2.829.022.690,57 2.824.693.215,50 4.329.475,07
Da ultimo, nella legge n. 64 del 6 giugno 2013, di conversione del decreto legge n. 35
dell’8 aprile 2013, all’art. 11 è stato aggiunto il comma 5 bis che prevede quanto segue:
Fatte salve le previsioni dell'articolo 16, comma 3, del decreto-legge 6 luglio
2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e dei
commi 1 e 2 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, al fine di dare
19 Trasmessa alla Corte dei conti in data 28 maggio 2012.
49
piena applicazione, secondo i principi enunciati nella sentenza della Corte
costituzionale n. 118 del 2012, al nuovo regime regolatore dei rapporti finanziari tra
lo Stato e la Regione Sardegna, disciplinato dalle disposizioni di cui all'articolo 1,
comma 834, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, tenendo conto degli stanziamenti
di competenza e cassa allo scopo previsti nel bilancio di previsione per l'anno
finanziario 2013 e nel bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015, entro
centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze concorda, nel rispetto
dei saldi di finanza pubblica, con la Regione Sardegna, con le procedure di cui
all'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, le modifiche da apportare al patto
di stabilità interno per la regione Sardegna.
Si tratta di un riconoscimento fondamentale delle istanze presentate dalla Regione negli
ultimi anni e che anche questa Corte ha in numerose occasioni sostenuto in quanto
conseguenza necessaria della previsione dell’art. 8 dello statuto.
50
9. IL RENDICONTO DELLA REGIONE PER L’ANNO 2012
Il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2012, composto dal
Conto del bilancio e dal Conto del patrimonio, è stato trasmesso dal Direttore generale della
Ragioneria Generale della Regione con nota n. 16943/X del 28 maggio 2013.
Le nuove vigenti disposizioni di cui all’art. 1, comma 3 del decreto legge 10 ottobre
2012, n. 174, convertito nella legge 7 dicembre 2012, n. 213, già applicabili nelle regioni a
statuto ordinario, prevedono che la trasmissione sia accompagnata da una relazione del
Presidente della Regione, finalizzata a mettere in evidenza le linee della gestione effettuata.
Nell’adunanza del 26 giugno 2013 l’Assessore della Programmazione ha
rappresentato che le norme del decreto legge n. 174/2012 aggrediscono l’autonomia speciale
della Regione e per tale motivo sono state impugnate davanti alla Corte Costituzionale.
Ha ribadito, quindi, che è intendimento della Regione far valere l’autonomia finanziaria
in tutte le sedi.
Ha sottolineato, inoltre, il miglioramento dell’assetto finanziario e la difficoltà a operare
in presenza dei molti vincoli imposti dalla Comunità Europea e dalla Stato.
51
9.1. Le variazioni delle previsioni di bilancio
Le variazioni di bilancio dell’entrata hanno determinato un incremento dell’8,14%
rispetto alle previsioni iniziali, corrispondente, in termini assoluti a 690.459.713,24 euro e, con
esclusione del Titolo VI - partite di giro, dell’8,60% (641.757.693,51 euro).
L’incremento maggiormente rilevante riguarda il Titolo II - Contributi e trasferimenti di
parte corrente dell'Unione europea, dello Stato e di altri soggetti, per il quale le previsioni
iniziali ammontavano a 221.416.000,00 euro, mentre le previsioni finali risultano pari a
462.395.910,73 euro, con un incremento del 108,84%. Al proposito, tuttavia, non si può non
rilevare che gli accertamenti sul titolo risultano pari a 184.765.408,72 euro, per cui si rilevano
minori entrate per 277.630.502,01 euro.
Per il Titolo IV - Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossioni di crediti e
trasferimenti in conto capitale, si rilevano variazioni in aumento del 98,83%, per cui le
previsioni finali ammontano a 666.778.564,41 euro, contro previsioni iniziali pari a
335.346.000,00 euro. Gli accertamenti risultano però pari a soli 246.329.217,78 euro.
Nel complesso, gli accertamenti di competenza, escluso il Titolo VI ammontano a
7.109.108.754,57, mentre le previsioni iniziali ammontavano 8.262.313.000,00 euro.
52
ENTRATE - SCOSTAMENTO FRA PREVISIONI INIZIALI E FINALI ESERCIZI 2010 - 2012
2010 2011 2012
Tit
olo
I
Previsioni iniziali 7.079.849.000,00 6.711.926.000,00 6.857.661.000,00
Variazioni -388.940.778,00 0,00 37.005.761,07
Previsioni finali 6.690.908.222,00 6.711.926.000,00 6.894.666.761,07
% Variazione -5,49% 0,00% 0,54%
Tit
olo
II
Previsioni iniziali 231.803.000,00 214.707.000,00 221.416.000,00
Variazioni 237.813.370,75 244.645.009,59 240.979.910,73
Previsioni finali 469.616.370,75 459.352.009,59 462.395.910,73
% Variazione 102,59% 113,94% 108,84%
Tit
olo
III
Previsioni iniziali 109.502.000,00 122.349.000,00 47.890.000,00
Variazioni 19.477.911,24 39.139.189,58 32.339.457,30
Previsioni finali 128.979.911,24 161.488.189,58 80.229.457,30
% Variazione 17,79% 31,99% 67,53%
Tit
olo
IV
Previsioni iniziali 322.841.000,00 354.987.000,00 335.346.000,00
Variazioni 132.719.886,27 253.895.232,57 331.432.564,41
Previsioni finali 455.560.886,27 608.882.232,57 666.778.564,41
% Variazione 41,11% 71,52% 98,83%
Tit
olo
V
Previsioni iniziali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00
Variazioni 0,00 0,00 0,00
Previsioni finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00
% Variazione 0,00% 0,00% 0,00%
Tit
olo
VI
Previsioni iniziali 91.480.000,00 95.323.000,00 220.303.000,00
Variazioni 40.965.366,56 35.318.734,63 48.702.019,73
Previsioni finali 132.445.366,56 130.641.734,63 269.005.019,73
% Variazione 44,78% 37,05% 22,11%
Tit
olo
0
Previsioni iniziali 0,00 0,00 0,00
Variazioni 0,00 0,00 0,00
Previsioni finali 0,00 0,00 0,00
% Variazione - - -
TO
TA
LE Previsioni iniziali 9.635.475.000,00 9.199.292.000,00 8.482.616.000,00
Variazioni 42.035.756,82 572.998.166,37 690.459.713,24
Previsioni finali 9.677.510.756,82 9.772.290.166,37 9.173.075.713,24
% Variazione 0,44% 6,23% 8,14%
Per quanto concerne la spesa, si osservano variazioni complessive pari a
707.878.546,04 euro, che hanno portato le previsioni di bilancio da iniziali 8.482.616.000,00 a
9.190.494.546,04. La percentuale di variazione risulta pertanto pari all’8,35% in aumento.
53
Gli stessi valori, al netto delle partite di giro (Titolo IV) ammontano, rispettivamente a
659.176.526,31 euro di variazioni complessive, con un incremento percentuale del 8,83% delle
variazioni di bilancio da 7.462.313.000,00 iniziali a 8.121.489.526,31.
SPESE - SCOSTAMENTO FRA PREV. INIZIALI E FINALI ESERCIZI 2010-2012
Titolo 2010 2011 2012
I Spese correnti
St. iniziali 6.664.481.000,00 6.398.278.000,00 6.551.012.000,00
Variazioni -124.381.323,25 114.574.982,78 157.983.161,92
St. finali 6.540.099.676,75 6.512.852.982,78 6.708.995.161,92
% Variaz. -1,87% 1,79% 2,41%
II Spese di
investimento
St. iniziali 897.112.000,00 820.355.000,00 722.252.000,00
Variazioni 247.072.663,44 685.288.277,26 498.243.449,62
St. finali 1.144.184.663,44 1.505.643.277,26 1.220.495.449,62
% Variaz. 27,54% 83,54% 68,98%
III Spese per
rimborso di mutui e prestiti
St. iniziali 181.912.000,00 185.336.000,00 189.049.000,00
Variazioni 0,00 146.000,00 2.949.914,77
St. finali 181.912.000,00 185.482.000,00 191.998.914,77
% Variaz. 0,00% 0,08% 1,56%
IV Spese per partite
di giro
St. iniziali 91.970.000,00 95.323.000,00 220.303.000,00
Variazioni 40.965.366,56 35.318.734,63 48.702.019,73
St. finali 132.935.366,56 130.641.734,63 269.005.019,73
% Variaz. 44,54% 37,05% 22,11%
0 Copertura disavanzo
St. iniziali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00
Variazioni 0,00 0,00 0,00
St. finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00
% Variaz. 0,00% 0,00% 0,00%
TOTALE
St. iniziali 9.635.475.000,00 9.199.292.000,00 8.482.616.000,00
Variazioni 163.656.706,75 835.327.994,67 707.878.546,04
St. finali 9.799.131.706,75 10.034.619.994,67 9.190.494.546,04
% Variaz. 1,70% 9,08% 8,35%
L’incremento di maggiore consistenza, pari al 68,98%, riguarda le previsioni di cui al
Titolo II - Spese di investimento, per il quale le previsioni iniziali, corrispondenti a
722.252.000,00 euro, sono aumentate di 498.243.449,62 euro, che hanno quindi portato le
previsioni finali a 1.220.495.449,62 euro. Va peraltro rilevato che sul Titolo II si registrano
economie di spesa pari a 500.218.989,94 euro, superiori, quindi, alla differenza tra previsioni
iniziali e finali.
54
9.2. Le entrate
Le previsioni iniziali d’entrata approvate dal bilancio regionale ammontavano a
8.482.616.000,00 euro. Le previsioni finali vedono questa cifra incrementata dell’ 8,14%, per
un importo finale pari a 9.173.075.713,24 euro.
Il 75,16% delle entrate, corrispondente a 6.894.666.761,07 euro, è da ascrivere al
Titolo I - Tributi propri o compartecipati, mentre notevolmente ridotte appaiono le previsioni di
cui al Titolo III - Entrate extratributarie, pari a 80.229.457,30 euro (lo 0,87% del totale),
diminuite del -37,80% rispetto al 2010 e del -50,32% rispetto al 2011.
Da rilevare l’incremento delle previsioni di cui al Titolo IV - Alienazioni, trasformazioni di
capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale, che risultano pari a
666.778.564,41, ovvero il 46,36% in più rispetto al 2010 e il 9,51% in più rispetto al 2011.
L’esame delle fonti d’entrata, come ben si può rilevare dalla successiva tabella e, ancor
più, dal sottostante grafico, vede una prevalenza pressoché assoluta delle entrate regionali, le
quali incidono, nel complesso, per l’86,96% con riguardo alle previsioni finali e per il 92,48%
rispetto agli accertamenti.
55
TITOLO I Tributi propri o compartecipati
TITOLO II Contributi e trasferimenti di parte corrente dell'Unione europea, dello Stato e di altri soggetti
TITOLO III Entrate extratributarie
TITOLO IV Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto capitale
TITOLO V Mutui, prestiti od altre operazioni creditizie
TITOLO VI Partite di giro
TITOLO 0 Avanzo di amministrazione
Gli accertamenti, escluse le partite di giro, ammontano a 7.109.108.754,57 euro, con
una variazione del meno 1,01% rispetto al 2010, e più 1,51% rispetto al 2011. Il rapporto fra
gli accertamenti e gli stanziamenti finali, sempre con esclusione delle partite di giro, nel 2012,
è pari all’87,72%, nel 2010 e nel 2011 la stessa percentuale era pari, rispettivamente, al
92,72% e al 88,19%.
Eser. Tit. 1 Tit. 2 Tit. 3 Tit. 4 TOT
Scostamenti tra prev. Finali e accertamenti
2010 99,68% 55,66% 74,78% 33,79% 92,72%
2011 97,64% 40,16% 57,61% 28,27% 88,19%
2012 95,26% 39,96% 136,91% 36,94% 87,72%
56
Da rilevare anche il notevole decremento dei residui attivi della gestione di competenza,
i quali ammontano, per i primi quattro titoli dell’entrata, a 750.737.316,07 euro, con una
riduzione del 39,93% rispetto al 2010 e del 37,87% rispetto al 2011.
58
9.2.1. I RESIDUI ATTIVI
I Residui attivi al 1° gennaio 2012 ammontavano complessivamente a
4.907.068.341,39 euro, con un incremento superiore al 5% rispetto al corrispondente periodo
dei due esercizi precedenti. Il maggior incremento si registra per i residui del Titolo I - Tributi
propri o compartecipati, i quali, al 1° gennaio 2010 ammontavano a 647.887.940,67 euro, al
1° gennaio 2011 a 1.443.139.183,15 euro e al 1° gennaio 2012 a 2.008.693.705,89, con un
incremento rispettivamente del 210,04% e del 39,19%.
Un progressivo decremento si riscontra invece per i residui al 1° gennaio 2012 del titolo
IV - Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossioni di crediti e trasferimenti in conto
capitale, che, peraltro, rappresentano il 42,64% dell’intera massa iniziale.
Da rilevare che l’intera somma dei residui attivi del titolo I risultante al 1° gennaio 2012
risulta accertata.
ENTRATE PER FONTE - RESIDUI 2012
Fonte
Residui al 1/1/2012 Accertamenti Versamenti Residui comp.
Titolo I
FR 2.008.693.705,89 2.008.693.705,89 687.783.274,41 1.320.910.431,48
AS
UE
Totale 2.008.693.705,89 2.008.693.705,89 687.783.274,41 1.320.910.431,48
Titolo II
FR 0,00 0,00 0,00 0,00
AS 475.053.088,67 474.623.803,89 129.237.022,59 345.386.781,30
UE 192.956.204,21 192.956.204,21 111.553.539,67 81.402.664,54
Totale 668.009.292,88 667.580.008,10 240.790.562,26 426.789.445,84
Titolo III
FR 104.270.843,23 103.952.150,89 495.139,45 103.457.011,44
AS 14.460.793,17 14.460.793,17 0,00 14.460.793,17
UE 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale 118.731.636,40 118.412.944,06 495.139,45 117.917.804,61
Titolo IV
FR 920,97 920,97 2,09 918,88
AS 1.728.084.938,72 1.716.104.788,73 40.785.456,48 1.675.319.332,25
UE 364.047.495,94 364.047.495,94 1.137.055,47 362.910.440,47
Totale 2.092.133.355,63 2.080.153.205,64 41.922.514,04 2.038.230.691,60
Titolo V
FR 0,00 0,00 0,00 0,00
AS
UE
Totale 0,00 0,00 0,00 0,00
Titolo VI
FR 17.291.087,95 17.191.035,54 1.639.117,40 15.551.918,14
AS 2.209.262,64 2.209.262,64 2.166.171,16 43.091,48
UE
Totale 19.500.350,59 19.400.298,18 3.805.288,56 15.595.009,62
Titolo 0
FR 0,00 0,00 0,00 0,00
AS
UE
Totale 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale generale
FR 2.130.256.558,04 2.129.837.813,29 689.917.533,35 1.439.920.279,94
AS 2.219.808.083,20 2.207.398.648,43 172.188.650,23 2.035.209.998,20
UE 557.003.700,15 557.003.700,15 112.690.595,14 444.313.105,01
Totale 4.907.068.341,39 4.894.240.161,87 974.796.778,72 3.919.443.383,15
59
ENTRATE - ESERCIZI 2010/2012 - GESTIONE DEI RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
Tit
olo
I
residui attivi al 1/1 647.887.940,67 1.443.139.183,15 2.008.693.705,89 210,04% 39,19%
Accertamenti 610.340.333,30 1.344.259.680,89 2.008.693.705,89 229,11% 49,43%
Magg./Min. entr. -37.547.607,37 -98.879.502,26 0,00
Riscossioni 199.492.772,79 366.326.617,37 687.783.274,41 244,77% 87,75%
Versamenti 199.492.772,79 366.326.617,37 687.783.274,41 244,77% 87,75%
Residui dei residui 410.847.560,51 977.933.063,52 1.320.910.431,48 221,51% 35,07%
Tit
olo
II
residui attivi al 1/1 758.237.774,31 678.205.529,11 668.009.292,88 -11,90% -1,50%
Accertamenti 757.820.063,31 616.465.074,02 667.580.008,10 -11,91% 8,29%
Magg./Min. entr. -417.711,00 -61.740.455,09 -429.284,78
Riscossioni 173.812.289,00 45.046.256,49 240.790.562,26 38,53% 434,54%
Versamenti 173.128.768,30 37.044.013,57 240.790.562,26 39,08% 550,01%
Residui dei residui 584.691.295,01 579.421.060,45 426.789.445,84 -27,01% -26,34%
Tit
olo
III
residui attivi al 1/1 194.644.077,67 205.083.653,15 118.731.636,40 -39,00% -42,11%
Accertamenti 194.492.715,91 182.295.712,58 118.412.944,06 -39,12% -35,04%
Magg./Min. entr. -151.361,76 -22.787.940,57 -318.692,34
Riscossioni 7.330.891,53 74.519.883,40 495.139,45 -93,25% -99,34%
Versamenti 7.330.891,53 74.519.883,40 495.139,45 -93,25% -99,34%
Residui dei residui 187.161.824,38 107.775.829,18 117.917.804,61 -37,00% 9,41%
Tit
olo
IV
residui attivi al 1/1 2.801.557.853,97 2.299.898.993,91 2.092.133.355,63 -25,32% -9,03%
Accertamenti 2.764.626.032,34 2.210.119.652,13 2.080.153.205,64 -24,76% -5,88%
Magg./Min. entr. -36.931.821,63 -89.779.341,78 -11.980.149,99
Riscossioni 603.187.606,91 206.610.150,26 41.922.514,04 -93,05% -79,71%
Versamenti 570.687.684,07 195.987.455,15 41.922.514,04 -92,65% -78,61%
Residui dei residui 2.193.938.348,27 2.014.132.196,98 2.038.230.691,60 -7,10% 1,20%
Tit
olo
V
residui attivi al 1/1 0,00 0,00 0,00
Accertamenti 0,00 0,00 0,00
Maggiori/Minori entrate 0,00 0,00 0,00
Riscossioni 0,00 0,00 0,00
Versamenti 0,00 0,00 0,00
Residui dei residui 0,00 0,00 0,00
Tit
olo
VI
residui attivi al 1/1 234.876.848,33 18.828.092,10 19.500.350,59 -91,70% 3,57%
Accertamenti 234.876.848,33 13.548.016,40 19.400.298,18 -91,74% 43,20%
Magg./Min. entr. 0,00 -5.280.075,70 -100.052,41
Riscossioni 230.119.864,34 13.381.796,82 3.805.288,56 -98,35% -71,56%
Versamenti 230.119.864,34 13.381.796,82 3.805.288,56 -98,35% -71,56%
Residui dei residui 4.756.983,99 166.219,58 15.595.009,62 227,83% 9282,17%
Tit
olo
0
residui attivi al 1/1 0,00 0,00 0,00
Accertamenti 0,00 0,00 0,00
Magg./Min. entr. 0,00 0,00 0,00
Riscossioni 0,00 0,00 0,00
Versamenti 0,00 0,00 0,00
Residui dei residui 0,00 0,00 0,00
To
tale
residui attivi al 1/1 4.637.204.494,95 4.645.155.451,42 4.907.068.341,39 5,82% 5,64%
Accertamenti 4.562.155.993,19 4.366.688.136,02 4.894.240.161,87 7,28% 12,08%
Magg./Min. entr. -75.048.501,76 -278.467.315,40 -12.828.179,52
Riscossioni 1.213.943.424,57 705.884.704,34 974.796.778,72 -19,70% 38,10%
Versamenti 1.180.759.981,03 687.259.766,31 974.796.778,72 -17,44% 41,84%
Residui dei residui 3.381.396.012,16 3.679.428.369,71 3.919.443.383,15 15,91% 6,52%
Al 31 dicembre 2012 i residui attivi provenienti dagli esercizi precedenti risultano
diminuiti, complessivamente, del 20,13%. Per il titolo I tale valore sale a - 34,24% mentre
risulta pari a - 2,58% per il titolo IV, come meglio specificato nella tabella che segue.
60
Eser. Tit. 1 Tit. 2 Tit. 3 Tit. 4 TOT
Smaltimento residui attivi - Riscossioni
2010 30,79% 22,92% 3,77% 21,53% 22,35%
2011 25,38% 6,64% 36,34% 8,98% 14,97%
2012 34,24% 36,05% 0,42% 2,00% 19,87%
Smaltimento residui attivi - Cancellazioni
2010 5,80% 0,06% 0,08% 1,32% 1,70%
2011 6,85% 9,10% 11,11% 3,90% 5,91%
2012 0,00% 0,06% 0,27% 0,57% 0,26%
TOT Smaltimento residui attivi
2010 36,59% 22,98% 3,84% 22,85% 24,05%
2011 32,24% 15,75% 47,45% 12,89% 20,87%
2012 34,24% 36,11% 0,69% 2,58% 20,13%
L’analisi della formazione dei residui, tuttavia, non può non tener conto anche dei
residui formatisi nel corso della gestione di competenza, i quali contribuiscono alla formazione
della massa dei residui attivi da riscontrare nell’esercizio successivo.
Al 31 dicembre 2012 i residui derivanti dalla gestione di competenza ammontano
complessivamente a 802.367.830,35 euro, che sommati alle rimanenze della gestione dei
residui, determinano un importo complessivo da riportare al nuovo esercizio pari a
4.721.811.213,50 euro, con una conseguente riduzione di - 3,78% rispetto al 1° gennaio.
Esercizio 2012 - Accumulazione dei residui attivi
(A) Residui iniziali
(B) Residui finali
(compet. + residui)
% accumulazione dei
residui attivi (B-A)/A
Titolo I 2.008.693.705,89 1.835.244.199,59 -8,63%
Titolo II 668.009.292,88 511.531.826,09 -23,42%
Titolo III 118.731.636,40 122.057.044,27 2,80%
Titolo IV 2.092.133.355,63 2.185.752.619,65 4,47%
Titolo VI 19.500.350,59 67.225.523,90 244,74%
TOTALE 4.907.068.341,39 4.721.811.213,50 -3,78%
61
9.2.2. LA VERTENZA ENTRATE
Con nota trasmessa in data 8 marzo 2013 l’Assessorato della programmazione ha
preliminarmente ribadito come la nuova formulazione statutaria sia immediatamente precettiva
e consenta la definizione dell’ammontare delle entrate spettanti alla Regione e l’approvazione
dei bilanci di previsione e consuntivi. La Regione, tuttavia, ha acconsentito ad attivare le
procedure per l’adeguamento delle norme di attuazione in materia di entrate, in raccordo con
gli uffici ministeriali, nell’esclusivo intento di evitare il pericolo di future unilaterali e
penalizzanti interpretazioni del dettato statutario da parte dell’amministrazione finanziaria
statale.
Per altro è necessario sottolineare che le Sezioni riunite della Corte dei conti per la
Regione Sardegna, nella relazione approvata in occasione della parifica del rendiconto generale
della Regione Autonoma della Sardegna per l’esercizio 2011, avevano affermato, alla luce, in
particolare, delle sentenze della Corte costituzionale n. 99 del 16 aprile 2012 e 118 del 10
maggio 2012 che:
- le nuove compartecipazioni erariali entrano a regime a far data dal 1 gennaio 2010;
- l’immediata (intrinseca) precettività dell’art. 8 dello statuto esce confermata dalla
mancata indicazione da parte del Governo degli strumenti normativi cui si dovrebbe
dar corso per assicurare l’ applicazione dello stesso art. 8 dello statuto;
- l’espresso richiamo all’art. 7 dello Statuto da parte della Corte costituzionale
ripropone la tutela da accordarsi all’autonomia finanziaria e contabile della Regione,
su cui trova fondamento il potere/dovere degli Organi regionali di redigere ed
attuare la legge di bilancio, in conformità ai principi di legge in materia di bilancio;
- tra questi, l’impostazione in forma coordinata dell’entrata con la spesa – così come
rivendicato dalla Regione – risulta direttamente funzionale al rispetto del principio di
equilibrio del bilancio di previsione;
- le maggiorazioni dell’entrata, a regime dal1 gennaio 2010, comportano il
conseguente coordinamento in bilancio tra entrate e spese secondo le nuove
quantificazioni;
- le condizioni del patto di stabilità nel 2012 devono essere coerenti con il quadro di
bilancio regionale come sopra determinato;
- al bilancio della Regione devono affluire le compartecipazioni erariali a regime per il
2012, oltre al recupero di quelle pregresse maturate.
Sempre secondo quanto comunicato dall’Assessorato della Programmazione, in data 8
marzo 2011, la Commissione paritetica aveva esitato uno schema di Decreto Legislativo
recante le nuove norme di attuazione, sul quale il Consiglio regionale aveva espresso il parere
favorevole nella seduta del 7 aprile 2011. Detto schema di decreto legislativo era stato
trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma il precedente Governo si dimise prima
di aver provveduto alla sua approvazione.
62
A costituzione del nuovo Governo avvenuta, il Presidente del Consiglio, dopo aver
incontrato il Presidente della Regione aveva istituito con proprio decreto un tavolo tecnico per
affrontare i problemi lamentati dalla Sardegna.
Nell’ambito del “tavolo tecnico per l’autonomia finanziaria e lo sviluppo industriale e
infrastrutturale della Regione Sardegna” istituito con DPCM il 7 febbraio 2012, una
sottocommissione tecnico/politica ha approvato, il 15 marzo 2012, il nuovo schema di decreto
legislativo.
L’accordo raggiunto, come il precedente, è sostanzialmente un “accordo transattivo” e il
suo contenuto, benché considerato “aderente” allo schema di decreto esitato dalla
Commissione Paritetica nella seduta dell’8 marzo 2011, non è tuttavia con questo coincidente.
Tale nuovo schema di decreto, condiviso dallo Stato e dalla Regione, è stato inoltrato
alla commissione Paritetica che lo ha approvato nella seduta dell’11.10.2012, alla presenza dei
rappresentanti del tavolo sopra richiamato.
Attualmente, in seguito alle dimissioni del Presidente del Consiglio, la questione è
rimasta in sospeso e dovrà essere affrontata col nuovo Governo.
La relazione dell’Assessorato della Programmazione pone quindi in rilievo quanto
stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 241 del 31 ottobre 2012, la quale, in virtù
della clausola di salvaguardia di cui all’art. 19-bis del decreto-legge n. 138 del 201120,
sostanzialmente esclude l'applicazione alla Regione Autonoma della Sardegna delle norme
contenute, in primo luogo, nei commi 36, primo e secondo periodo, e 2 dell'art. 2 del decreto-
legge n. 138 del 2011, le quali riservano all'Erario il gettito del temporaneo prelievo tributario
introdotto dallo stesso comma 2, denominato «contributo di solidarietà», pari al tre per cento
sulla parte del reddito complessivo imponibile ai fini dell'IRPEF eccedente l'importo di
300.000,00 euro annui. La Regione Sardegna, in sede di ricorso, ha eccepito che la riserva allo
Stato del gettito di tale contributo di solidarietà víola, in particolare, l'art. 8, primo comma,
lettera a), del proprio statuto, che attribuisce alla Regione autonoma Sardegna i «sette decimi
del gettito delle imposte sul reddito delle persone fisiche [...] riscosse nel territorio della
regione».
La Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione proposta, in quanto la
normativa impugnata, nel riservare allo Stato l'intero gettito del prelievo, si pone in contrasto,
con il citato art. 8 dello statuto. Da tale contrasto deriva l'operatività della clausola di
salvaguardia di cui al più volte citato art. 19-bis del decreto-legge n. 138 del 2011, così da
escludere l'applicazione alla Regione della norma impugnata.
20 D.L. 13-8-2011 n. 138 - Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo - Pubblicato nella Gazz. Uff. 13 agosto 2011, n. 188. Art. 19-bis. Disposizioni finali concernenti le regioni a statuto speciale e le province autonome - In vigore dal 17 settembre 2011 1. L'attuazione delle disposizioni del presente decreto nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano avviene nel rispetto dei loro statuti e delle relative norme di attuazione e secondo quanto previsto dall'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42. (Articolo inserito dalla legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148)
63
Per gli stessi motivi, nella stessa sentenza, la Corte costituzionale ha stabilito la non
applicabilità degli altri punti di cui al decreto-legge n. 138 del 2011 censurati dalla Regione.
L’Assessorato della programmazione ha sottolineato come con questa sentenza la Corte
costituzionale non solo ha dato torto ai tecnici statali in merito alla circoscrivibilità delle
compartecipazioni regionali alle sole entrate tributarie, ma mutando il proprio orientamento, ha
pure dichiarato inapplicabili alla Sardegna le riserve erariali, affermando per la prima volta che
queste possono essere applicate negli enti ad autonomia rafforzata solo nel caso siano previste
dallo Statuto o dalle relative norme di attuazione.
Per tali motivi, a parere dell’Amministrazione regionale la Commissione paritetica, prima
della trasmissione dello schema di decreto legislativo recante le norme di attuazione del
novellato art. 8 dello Statuto al Consiglio regionale e al Consiglio dei Ministri, dovrebbe
verificare la coerenza delle disposizioni attuative al pronunciamento della suprema Corte,
provvedendo all’adeguamento di quelle che dovessero discostarsi e alla cancellazione di quelle
che non risultassero debitamente supportate da correlate disposizioni statutarie.
La mancata attribuzione di tutte le quote di cui al gettito tributario maturato nel
territorio regionale ha determinato un ulteriore incremento dei residui attivi.
L’Assessorato della programmazione, infine, ha segnalato che a decorrere dal 2010 la
Regione non ha più ricevuto i fabbisogni definitivi elaborati dal MEF. Come noto, è sulla base
dei fabbisogni definitivi che la Ragioneria Generale dello Stato opera i conguagli in favore della
Regione. Questi, ordinariamente, sono disposti a distanza di uno o due anni rispetto agli
esercizi di riferimento, non appena si rendono disponibili tutti gli elementi contabili. Le quote
dei tributi spettanti alla Regione, infatti, sono quantificabili annualmente solo in via provvisoria,
per l’impossibilità di conoscere entro il 31 dicembre l’ammontare esatto dei gettiti tributari
riscossi o venuti a maturazione nel corso dell’esercizio.
La mancata puntuale trasmissione dei fabbisogni definitivi non solo non consente di
conoscere con immediatezza e precisione le risorse statutarie di pertinenza regionale, ma
rende anche estremamente difficoltosa la predisposizione del quadro previsionale delle entrate
tributarie regionali.
Con la recente sentenza n. 95 del 2013 la Corte Costituzionale ha riconosciuto che
“Negli anni seguenti alla novella legislativa del 2006, le nuove previsioni hanno
ricevuto puntuale attuazione sul versante delle spese, con la conseguenza che, a
decorrere dalla scadenza del periodo transitorio (2009), gli oneri relativi alla sanità,
al trasporto pubblico locale e alla continuità territoriale sono venuti a gravare sul
bilancio della Regione Sardegna.
Sul fronte delle entrate, invece, lo Stato non ha trasferito alla Regione le
risorse corrispondenti alle maggiori compartecipazioni al gettito dei tributi erariali,
così come previsto dall’art. 8 dello statuto, sostenendo che, per individuare
esattamente l’ammontare dovuto, sarebbero occorse ulteriori norme attuative.
64
In seguito ad una lunga trattativa, una disciplina di dettaglio risulta essere
stata concordata tra Stato e Regione Sardegna nell’anno 2011, ma lo schema di
decreto legislativo che la contiene non è mai stato adottato.”
Ha, peraltro, affermato che “l’andamento della cd. vertenza entrate denota significativi
sviluppi in senso favorevole alle richieste della Regione dopo che il legislatore statale,
nell’adottare disposizioni per l’assestamento del bilancio per l’anno finanziario 2012, con la
legge 16 ottobre 2012, n. 182, ha destinato 1.383.000.000 euro al fine di devolvere alla
Regione il gettito delle entrate erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile”.
In conclusione la Corte Costituzionale afferma che “Indubbiamente l’inerzia statale
troppo a lungo ha fatto permanere uno stato di incertezza che determina
conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente
porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma
dello statuto.”
65
Con nota prot. n. 4025 del 9 maggio 2013 la Direzione generale della programmazione,
bilancio, credito e assetto del territorio ha trasmesso la situazione aggiornata, concernente le
entrate di spettanza della Regione:
Esercizio 2010
Capitolo Tributo Accertato 2010 Versato 2010 Residui attivi 2010
EC121.001 Imposte sostitutive 34.605.200,00 18.344.739,54 16.260.460,46
EC121.002 IRPEF 2.288.014.400,00 1.956.013.414,13 332.000.985,87
EC121.004 IRES 271.891.856,59 187.463.897,53 84.427.959,06
EC121.006 Condoni e concordati 687.875,37 567.430,91 120.444,46
EC121.007 Imposte di fabbricazione 620.783.330,97 591.453.484,15 29.329.846,82
EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 58.014.600,00 41.959.271,80 16.055.328,20
EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 32.569.600,00 23.928.227,62 8.641.372,38
EC121.032 Proventi da giochi 85.495.200,00 65.719.286,57 19.775.913,43
EC121.034 Tasse automobilistiche 78.370.600,00 64.753.800,00 13.616.800,00
EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 10.178.000,00 - 10.178.000,00
EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 13.279.623,65 10.954.410,00 2.325.213,65
EC121.037 Altre entrate varie 58.050.666,31 14.607.448,85 43.443.217,46
EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 5.334.634,66 4.400.559,59 934.075,07
EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 1.726.482.392,84 1.726.482.392,84 -
EC122.004
Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 25.822.845,00 - 25.822.845,00
TOTALE 5.309.580.825,39 4.706.648.363,53 602.932.461,86
Esercizio 2011
Capitolo Tributo Accertato 2011 Versato 2011 Residui attivi 2011
EC121.001 Imposte sostitutive 28.152.258,74 24.833.098,91 3.319.159,83
EC121.002 IRPEF 2.311.407.999,99 2.141.004.633,12 170.403.366,87
EC121.004 IRES 220.449.917,32 180.395.552,17 40.054.365,15
EC121.006 Condoni e concordati 1.541.364,40 1.444.863,54 96.500,86
EC121.007 Imposte di fabbricazione 658.366.431,12 606.235.558,88 52.130.872,24
EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 29.758.948,18 29.425.967,26 332.980,92
EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 29.996.562,28 29.996.562,28 -
EC121.032 Proventi da giochi 85.238.714,38 50.992,96 85.187.721,42
EC121.034 Tasse automobilistiche 71.811.600,00 67.586.004,40 4.225.595,60
EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 10.615.654,00 - 10.615.654,00
EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 12.245.883,81 11.606.876,15 639.007,66
EC121.037 Altre entrate varie 3.210.923,68 2.774.097,69 436.825,99
EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 8.550.381,66 8.015.064,24 535.317,42
EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 1.892.680.419,56 1.892.680.419,56 -
TOTALE 5.364.027.059,12 4.996.049.691,16 367.977.367,96
66
Capitolo Tributo Residui attivi complessivi 2010 - 2011
EC121.001 Imposte sostitutive 19.579.620,29
EC121.002 IRPEF 502.404.352,74
EC121.004 IRES 124.482.324,21
EC121.006 Condoni e concordati 216.945,32
EC121.007 Imposte di fabbricazione 81.460.719,06
EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 16.388.309,12
EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 8.641.372,38
EC121.032 Proventi da giochi 104.963.634,85
EC121.034 Tasse automobilistiche 17.842.395,60
EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 20.793.654,00
EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 2.964.221,31
EC121.037 Altre entrate varie 43.880.043,45
EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 1.469.392,49
EC121.019 Imposta sul valore aggiunto -
EC122.004 Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 25.822.845,00
TOTALE 970.909.829,82
Esercizio 2012
Capitolo Tributo Accertato 2012 Versato 2012 Residui attivi 2012
EC121.001 Imposte sostitutive 26.829.392,72 14.431.926,98 12.397.465,74
EC121.002 IRPEF 2.015.025.052,48 1.990.261.882,26 24.763.170,22
EC121.004 IRES 257.753.896,98 201.069.577,28 56.684.319,70
EC121.006 Condoni e concordati 3.152.152,58 3.152.152,58 -
EC121.007 Imposte di fabbricazione 628.087.283,39 577.917.865,95 50.169.417,44
EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 44.043.243,31 29.806.415,23 14.236.828,08
EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 33.746.132,58 30.849.706,69 2.896.425,89
EC121.032 Proventi da giochi 106.969.906,75 57.516.207,58 49.453.699,17
EC121.034 Tasse automobilistiche 72.386.092,80 67.592.566,52 4.793.526,28
EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 10.137.949,57 5.451.032,25 4.686.917,32
EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 10.837.607,16 10.832.443,99 5.163,17
EC121.037 Altre entrate varie 5.654.259,18 5.654.259,18 -
EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 9.112.141,75 8.780.316,62 331.825,13
EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 1.864.274.711,71 1.769.357.175,82 94.917.535,89
EC122.004
Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 25.822.845,00 - 25.822.845,00
TOTALE 5.113.832.667,96 4.772.673.528,93 341.159.139,03
67
Capitolo Tributo Residui attivi complessivi 2010 - 2011 - 2012
EC121.001 Imposte sostitutive 31.977.086,03
EC121.002 IRPEF 527.167.522,96
EC121.004 IRES 181.166.643,91
EC121.006 Condoni e concordati 216.945,32
EC121.007 Imposte di fabbricazione 131.630.136,50
EC121.030 Ritenute sugli interessi e sui redditi di capitale 30.625.137,20
EC121.031 Imposta sulle assicurazioni 11.537.798,27
EC121.032 Proventi da giochi 154.417.334,02
EC121.034 Tasse automobilistiche 22.635.921,88
EC121.035 Imp. sulle riserve matematiche 25.480.571,32
EC121.036 Diritti Catastali e di scritturato 2.969.384,48
EC121.037 Altre entrate varie 43.880.043,45
EC121.038 Interessi su imposte dirette e indirette 1.801.217,62
EC121.019 Imposta sul valore aggiunto 94.917.535,89
EC122.004 Quota sostitutiva imposta tassa sulla patente 51.645.690,00
TOTALE 1.312.068.968,85
L’ultima tabella evidenzia, quindi, che le somme accertate sui capitoli d’entrata indicati
e ancora da incassare da parte della Regione ammontano a 1.312.068.968,85 euro.
68
Elaborazione Corte dei conti su dati Regione
In merito agli elementi sopra esposti, si deve riferire che i dati sull’accertato, sul
versato e sui residui attivi relativi ad alcuni capitoli di bilancio, per gli esercizi 2010-2011-
2012, non coincidono con i dati relativi agli accertamenti, ai versamenti e ai residui attivi
risultanti dai rendiconti per gli anni specificati. I dati comunicati dall’Assessorato della
Programmazione devono comunque ritenersi attendibili in quanto riferiti alle somme
effettivamente dovute dallo Stato per gli anni di riferimento.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei capitoli non coincidenti con i dati del bilancio.
69
Esercizio 2010
Capitolo Tributo Accertato 2010 Versato 2010 Residui attivi
2010
EC121.004 IRES
Dati rendiconto 359.924.400,00 187.463.897,53
172.460.502,47
Dati Assessorato Programmazione 271.891.856,59
187.463.897,53
84.427.959,06
EC121.034 Tasse
automobilistiche
Dati rendiconto 79.045.096,86 65.428.296,86
13.616.800,00
Dati Assessorato Programmazione 78.370.600,00
64.753.800,00
13.616.800,00
EC121.037 Altre entrate
varie
Dati rendiconto 58.064.122,46 14.620.905,00
43.443.217,46
Dati Assessorato Programmazione 58.050.666,31
14.607.448,85
43.443.217,46
Esercizio 2011
Capitolo Tributo Accertato 2011 Versato 2011 Residui attivi
2011
EC121.034 Tasse
automobilistiche
Dati rendiconto 72.530.644,01 68.305.048,41
4.225.595,60
Dati Assessorato Programmazione 71.811.600,00
67.586.004,10
4.225.595,60
EC121.037 Altre entrate
varie
Dati rendiconto 3.215.793,95 2.778.967,96 436.825,99
Dati Assessorato Programmazione 3.210.923,68 2.774.097,69
436.825,99
EC121.019 Imposta sul
valore aggiunto
Dati rendiconto 1.799.890.960,42 1.311.255.201,44
488.635.758,98
Dati Assessorato Programmazione 1.892.680.419,56
1.892.680.419,56 -
Esercizio 2012
Capitolo Tributo Accertato 2012 Versato 2012 Residui attivi
2012
EC121.034 Tasse
automobilistiche
Dati rendiconto 73.018.293,80 68.224.767,51
4.793.526,29
Dati Assessorato Programmazione 72.386.092,80
67.592.566,52
4.793.526,28
EC121.037 Altre entrate
varie
Dati rendiconto 5.658.046,48 5.658.046,48 -
Dati Assessorato Programmazione 5.654.259,18 5.654.259,18 -
La Direzione generale, con la medesima nota citata in precedenza, ha altresì
precisato che per quanto riguarda i proventi dei giochi, per la quantificazione delle annualità
2010 e 2011 si è fatto riferimento ai dati riportati nella tabella elaborata dal Dipartimento delle
Finanze trasmessa al Presidente della Regione Sardegna il 13 dicembre 2010.
La Direzione Generale precisa, ancora, che successivamente, con nota del 20.3.2012 il
Ministero dell'Economia e delle Finanze ha trasmesso una dettagliata e più aggiornata
quantificazione della compartecipazione ai proventi dei giochi per il 2010 aventi, secondo il
Ministero, natura tributaria (pari a 111.082.300 euro).
Sulla base di tali nuovi elementi e dell'applicazione degli indicatori di gettito statali
(desumibili dal Bollettino delle Entrate erariali realizzato dal MEF) nel corso del 2012 è stato
possibile accertare l'importo di 106.969.906 euro.
70
Tuttavia è necessario evidenziare che nella Sentenza n. 241/2012 la Corte
Costituzionale afferma che "è pacifica la natura di «entrate erariali» (ai sensi dell'evocata
lettera m del primo comma dell'art. 8 dello statuto speciale sardo) sia del prelievo erariale
unico (PREU) sia dei proventi derivanti dai giochi pubblici".
Tale affermazione è rilevante perché chiarisce che la compartecipazione regionale deve
fare riferimento a tutti i proventi dei giochi pubblici e non solo a quella parte avente, a parere
del MEF, natura tributaria.
Gli uffici regionali nei primi mesi del 2013 hanno cercato di stimare la
compartecipazione dei proventi dei giochi facendo riferimento alla sentenza 241/2012. Il
risultato è evidenziato nella tabella sotto riportata:
Accertamento Importo ex sentenza
241/2012
differenza
2010 85.495.200,00 169.242.052,48 83.746.852,48
2011 85.238.714,38 165.930.074,93 80.691.360,55
2012 106.969.906,75 162.980.402,60 56.010.495,85
Nella predetta nota si afferma che nel bilancio 2013 si terrà conto di dette maggiori
entrate.
Nell’adunanza del 26 giugno 2013 il Direttore Generale dell’Assessorato della
Programmazione ha precisato che le differenze sopra evidenziate dipendono dall’accertamento
di ulteriori entrate riferite ad anni precedenti non ancora accertate al 31 dicembre dell’anno di
riferimento, perché manca la comunicazione formale da parte dello Stato.
Sottolinea, inoltre, che nel 2012 si è raggiunto un primo importante risultato concreto
sul piano della vertenza entrate, grazie alla quantificazione delle somme dovute alla Regione
Sardegna tramite la legge di assestamento di bilancio dello Stato.
Con nota del 2 luglio 2013 il Direttore del Servizio Entrate dell’Assessorato della
Programmazione ha precisato quanto segue.
“sebbene la vertenza entrate non sia ancora conclusa, nel corso del 2012 si sono
registrati notevoli passi in avanti, come anche evidenziato dalla Corte Costituzionale nella
sentenza n. 95/2013 “(…) l’andamento della cd. vertenza entrate denota significativi sviluppi in
senso favorevole alle richieste della Regione dopo che il legislatore statale, nell’adottare
disposizioni per l’assestamento del bilancio per l’anno finanziario 2012, con la legge 16 ottobre
2012, n. 182, ha destinato 1.383.000.000 euro al fine di devolvere alla Regione il gettito delle
entrate erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile”.
Se ci si sofferma ad esaminare l’andamento delle devoluzioni annuali i benefici apportati
dalla Legge 182 risultano evidenti. Analizzando il trend delle devoluzioni si ha infatti modo di
verificare che l’ammontare delle quote di compartecipazione riferibili alla vertenza entrate
71
complessivamente corrisposte alla Regione dal MEF, in conto competenza e in conto residui,
erano risultate pari a 4.552,8 milioni nel 2010 e a 4.611,7 milioni nel 2011. Questo perché nel
2010 e nel 2011 lo Stato aveva parametrato il livello delle risorse da versare nelle casse
regionali al rispetto del patto di stabilità interno e non anche al nuovo regime finanziario
regionale. Conseguentemente le quote di compartecipazione ai tributi erariali introitate dalla
Regione nel 2010 e nel 2011 erano risultate molto inferiori al dovuto, e ciò aveva
inevitabilmente generato un alto livello di residui attivi, solo parzialmente riassorbito negli anni
successivi.
Nel 2012 invece l’amministrazione finanziaria statale assume un comportamento più
rispettoso del regime finanziario regionale e le compartecipazioni trasferite (per cassa) alla
Regione crescono in misura notevole.
Lo Stato infatti, con la legge di assestamento quantifica nel proprio bilancio, per la
prima volta in misura realistica, il fabbisogno regionale effettivo (sia per le quote pregresse che
per quelle in competenza) e certifica in tal modo la correttezza delle stime e delle operazioni
contabili operate dalla Regione. La legge di assestamento statale, pur non prevedendo
l’immediato pagamento dei residui attivi accumulatisi nei due anni precedenti, ha però fra
l’altro, rideterminato in 5.659 milioni lo stanziamento di cassa destinato alla Regione. Questo
ha consentito alla RGS di versare nelle casse regionali un ammontare di compartecipazioni,
superiore di ben 1.048 milioni alle somme devolute allo stesso titolo nel 2011.
Se per l’appunto si esaminano i dati del sistema informativo regionale si evince che la
Ragioneria Generale dello Stato, al netto degli accantonamenti d’entrata, nel 2012 ha versato
nelle casse regionali 5.391 milioni. Se a questa cifra si somma l’importo di 268 milioni,
corrispondente all’accantonamento d’entrata posto a carico della Sardegna nell’esercizio
passato dalle manovre finanziarie statali, si raggiunge effettivamente il valore di 5.659 milioni
riportato nella legge di assestamento statale. Anche al netto dell’accantonamento”, quindi,
grazie alla legge 182, l’ammontare delle compartecipazioni versato nelle casse regionali è
risultato superiore di oltre 779 milioni a quello dell’anno precedente.
Senza dimenticare che l’ammontare delle quote dovute alla Regione può essere
rettificato in base ai nuovi dati disponibili in sede di predisposizione del fabbisogno definitivo
regionale (che la RGS predispone dopo la chiusura di ogni esercizio finanziario) si può pertanto
tranquillamente affermare che la legge 182/2012, pur non avendo risolto tutti i problemi
finanziari della Regione, ha certamente rappresentato un significativo e concreto passo in
avanti nella giusta direzione.
E’ vero che nel bilancio regionale sussistono ancora molti residui attivi (1.312 milioni),
ma è altrettanto vero che senza la rimodulazione degli stanziamenti destinati alla Sardegna,
stabiliti con la legge 182, oggi i residui attivi riferibili alla vertenza entrate avrebbero già
superato i 2 miliardi”.
72
9.3. Le spese
Le previsioni di spesa finali per l’esercizio 2012, prevedono stanziamenti di competenza
complessivi pari a 9.190.494.546,04 euro e a 8.121.489.526,31 euro se si escludono le
previsioni di cui al Titolo IV - Spese per partite di giro e al Titolo 0 - Copertura disavanzo.
Lo stanziamento di maggior rilievo concerne, ovviamente, le spese correnti – Titolo I,
pari a 6.708.995.161,92 euro, ed è superiore agli stanziamenti del Titolo I relativi agli esercizi
2010 e 2011. L’elevato importo delle economie di spesa, pari a 572.053.032,81 euro, ha
tuttavia annullato del tutto il maggiore importo degli stanziamenti; si osserva, inoltre, un
incremento dei residui.
Il volume degli impegni complessivi risulta pari a 6.136.942.129,11 euro, mentre quello
dei pagamenti a 4.512.407.984,70 euro.
Per quanto concerne le spese di investimento, si osservano stanziamenti finali pari a
1.220.495.449,62 euro, inferiori del 18,94% rispetto all’esercizio 2011. Anche in questo caso
le economie di spesa, pari a 500.218.989,94 euro, riducono la massa spendibile a
720.276.459,68 euro, ovvero il 35,52% in meno rispetto al 2011.
73
GESTIONE DEL BILANCIO PER TITOLI - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TITOLO I Spese correnti
St. finali 6.540.099.676,75 6.512.852.982,78 6.708.995.161,92 2,58% 3,01%
Economie 326.602.656,92 375.785.915,98 572.053.032,81 75,15% 52,23%
Imp. comp. 6.213.497.019,83 6.137.067.066,80 6.136.942.129,11 -1,23% 0,00%
Imp. formali 6.122.548.711,13 6.013.989.872,87 6.078.338.301,59 -0,72% 1,07%
Pagamenti 4.685.060.933,44 4.601.031.521,33 4.512.407.984,70 -3,69% -1,93%
Res. comp. 1.528.436.086,39 1.536.035.545,47 1.624.534.144,41 6,29% 5,76%
TITOLO II Spese di investimento
St. finali 1.144.184.663,44 1.505.643.277,26 1.220.495.449,62 6,67% -18,94%
Economie 213.808.842,82 388.529.775,98 500.218.989,94 133,96% 28,75%
Imp. comp. 930.375.820,62 1.117.113.501,28 720.276.459,68 -22,58% -35,52%
Imp. formali 752.908.988,09 937.551.151,29 652.095.538,37 -13,39% -30,45%
Pagamenti 269.649.412,18 316.177.760,08 253.178.906,40 -6,11% -19,93%
Res. comp. 660.726.408,44 800.935.741,20 467.097.553,28 -29,31% -41,68%
TITOLO III Spese per rimborso di mutui
St. finali 181.912.000,00 185.482.000,00 191.998.914,77 5,54% 3,51%
Economie 5.861,08 4.873,10 2.527,80 -56,87% -48,13%
Imp. comp. 181.906.138,92 185.477.126,90 191.996.386,97 5,55% 3,51%
Imp. formali 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%
Pagamenti 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%
Res. comp. 0,00 0,00 2.949.914,79
TITOLO IV Spese per partite di giro
St. finali 132.935.366,56 130.641.734,63 269.005.019,73 102,36% 105,91%
Economie 11.464.629,08 7.976.516,55 8.045.631,65 -29,82% 0,87%
Imp. comp. 121.470.737,48 122.665.218,08 260.959.388,08 114,83% 112,74%
Imp. formali 121.470.737,48 122.640.631,69 260.959.388,08 114,83% 112,78%
Pagamenti 82.539.318,00 69.844.649,26 196.906.718,12 138,56% 181,92%
Res. comp. 38.931.419,48 52.820.568,82 64.052.669,96 64,53% 21,26%
TITOLO 0 Copertura disavanzo
St. finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%
Economie 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%
Imp. comp. 0,00 0,00 0,00
Imp. formali 0,00 0,00 0,00
Pagamenti 0,00 0,00 0,00
Res. comp. 0,00 0,00 0,00
TOTALE
St. finali 9.799.131.706,75 10.034.619.994,67 9.190.494.546,04 -6,21% -8,41%
Economie 2.351.881.989,90 2.472.297.081,61 1.880.320.182,20 -20,05% -23,94%
Imp. comp.
7.447.249.716,85 7.562.322.913,06 7.310.174.363,84 -1,84% -3,33%
Imp. Form. 7.178.834.575,62 7.259.658.782,75 7.180.439.700,22 0,02% -1,09%
Pagamenti 5.219.155.802,54 5.172.531.057,57 5.151.540.081,40 -1,30% -0,41%
Res. comp. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%
TOTALE (Escl. Tit. 0 e part. Di giro)
St. finali 7.866.196.340,19 8.203.978.260,04 8.121.489.526,31 3,25% -1,01%
Economie 540.417.360,82 764.320.565,06 1.072.274.550,55 98,42% 40,29%
Imp. comp.
7.325.778.979,37 7.439.657.694,98 7.049.214.975,76 -3,78% -5,25%
Imp. Form. 7.057.363.838,14 7.137.018.151,06 6.919.480.312,14 -1,95% -3,05%
Pagamenti 5.136.616.484,54 5.102.686.408,31 4.954.633.363,28 -3,54% -2,90%
Res. comp. 2.189.162.494,83 2.336.971.286,67 2.094.581.612,48 -4,32% -10,37%
74
Se si ha riguardo agli impegni di competenza, si può osservare come per le spese
correnti risultino impegni formali pari a 6.078.338.301,59 euro, ovvero il 90,60% degli
stanziamenti finali, mentre per quanto concerne le spese d’investimento, tale percentuale si
riduce al 53,43%. Sempre per le spese d’investimento, il rapporto tra impegni e stanziamenti
finali era rispettivamente pari al 65,80% nel 2010 e al 62,27% nel 2011.
Infine, i pagamenti sulle competenze del Titolo I ammontano a 4.512.407.984,70 euro,
pari al 67,26%, rispetto agli stanziamenti finali, mentre il Titolo II registra pagamenti in conto
competenza pari a 253.178.906,40 euro, ovvero il 20,74% degli stanziamenti finali.
75
9.3.1. I RESIDUI PASSIVI
La legge finanziaria per il 2012 detta alcune regole per il mantenimento in bilancio dei
residui passivi.
L’articolo 1, comma 8, stabilisce che non si applicano per gli anni 2012 e 2013 gli art.
38 , comma 521, e 60, commi 7, 8, e 8 ter22 della legge regionale n. 11 del 2006.
Il successivo comma 9 prevede che, in sede di predisposizione del rendiconto generale
della Regione per l’anno 2011, le somme sussistenti nel conto dei residui quali residui di
stanziamento sono dichiarate economie di spesa e cancellate dalle scritture contabili.
Nei commi 10 e 11 sono indicate alcune deroghe al comma 9.
Merita particolare attenzione quanto disposto dai successivi commi 13, 14 e 15.
Comma 13 - per evitare la formazione di residui passivi, le autorizzazioni di spesa per
interventi che si attuano in più anni, sono ripartite sugli stanziamenti del bilancio pluriennale in
ragione delle effettive esigenze di cassa; qualora l’intervento superi l’arco temporale del
bilancio pluriennale, i bilanci degli anni successivi ne devono tenere conto.
Comma 14 - Al fine di dare attuazione alla disposizione di cui al comma 13, entro il 30
giugno di ogni anno, la Giunta regionale, su proposta dei singoli assessori interessati di
concerto con l'Assessore competente in materia di bilancio, predispone il programma di spesa
degli interventi che si attuano in più anni, finalizzato ad una elaborazione coerente del bilancio
pluriennale. Il programma contiene l'importo complessivo del finanziamento destinato alla
realizzazione dell'intervento, che costituisce l'oggetto dell'obbligazione, i tempi di realizzazione
e le relative scadenze, che costituiscono la base per l'assunzione dei correlati impegni di spesa.
Il mancato rispetto del termine per l'avvio dell'intervento comporta il definanziamento
dell'intervento medesimo.
Comma 15 - Il programma di cui al comma 14 costituisce apposita tabella da allegare
alla legge finanziaria della manovra finanziaria dell'esercizio successivo a quello della sua
predisposizione.
Nel disegno di legge per la legge finanziaria regionale per il 201323, approvata dalla
Giunta regionale con la delibera n. 13/5 del 19 marzo 2013, l’art. 1, comma 12, prevede che
21 Art. 38, comma 5 - Nel corso dell'esercizio possono essere assunte prenotazioni di impegno relative a procedure in via di espletamento. Qualora entro il termine dell'esercizio, tali prenotazioni non diano origine a obbligazioni giuridicamente perfezionate, i provvedimenti relativi agli impegni prenotati decadono e le prenotazioni di impegno costituiscono economie di spesa. Quando la prenotazione di impegno è riferita a procedure di gara bandite prima della fine dell'esercizio e non concluse entro tale termine, la prenotazione si tramuta in impegno e conservano validità gli atti ed i provvedimenti relativi alla gara già adottati. 22 Art. 60, comma 7 - Le somme stanziate per l'acquisizione di beni e servizi e non impegnate alla chiusura dell'esercizio sono mantenute in bilancio quali residui nell'esercizio successivo a quello di iscrizione, limitatamente agli importi degli appalti, comprensivi delle somme a disposizione, per i quali i relativi bandi siano stati pubblicati entro il 30 novembre; comma 8 - Le somme stanziate per la realizzazione di opere pubbliche in gestione diretta sono conservate, costituendo impegno nel conto residui, per un anno successivo a quello di iscrizione in bilancio, ovvero per due anni quando la loro realizzazione richieda l'approvazione di un progetto esecutivo, per tre anni quando è richiesta l'approvazione o autorizzazione paesaggistica o ambientale, per quattro anni quando è richiesta la valutazione di impatto ambientale; comma 8-ter - I finanziamenti destinati alla realizzazione di opere pubbliche, oggetto di perenzione amministrativa o di economia disposta in forza di legge, possono essere riassegnati ai sensi dell'articolo 26 della presente legge, anche a favore di soggetti diversi da quelli per i quali è stato assunto l'originario impegno di spesa, qualora le somme riassegnate siano utilizzate per le medesime finalità per le quali furono stanziate in bilancio.
76
gli importi da iscrivere in bilancio relativamente ai programmi di spesa di cui ai commi 13, 14 e
15 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012) sono determinati, per gli anni
2013-2015 e seguenti, nella misura indicata nell’allegata tabella E.
Nella relazione di accompagnamento si legge che la tabella rappresentata per la prima
volta in attuazione dei commi 13, 14 e 15 della legge regionale 13 marzo 2012, n. 6, anticipa il
principio di competenza finanziaria potenziata ai sensi delle disposizioni statali in materia di
armonizzazione dei bilanci (D.lgs. 118/2011) che impongono l’iscrizione in bilancio della spesa
sulla base della scadenza delle relative obbligazioni. Pertanto definisce gli importi da iscrivere
in bilancio relativamente ai programmi di spesa pluriennali.
Nella citata tabella E sono indicati tre interventi nella materia dei lavori pubblici per un
importo complessivo di 20.442.000 euro.
Dal rendiconto generale della Regione si rileva che i residui passivi al 1° gennaio 2012
ammontavano complessivamente a 6.182.595.211,72 euro, ascrivibili per oltre il 60% al Titolo
II e al 35% circa al Titolo I.
Nel corso del 2012 tale cifra iniziale si è ridotta di 520.861.385,02 euro per effetto di
economie e perenzioni, mentre i pagamenti in conto residui ammontano a 1.792.452.448,04
euro. Di conseguenza, a fine 2012, si registra una diminuzione dei residui provenienti dagli
esercizi precedenti del 37,42%, pari, in termini assoluti, a 2.313.313.833,06 euro.
Pertanto, Al 31 dicembre 2012 si registrano residui passivi, provenienti dalle gestioni
passate, pari a 3.869.281.378,66 euro. A tale cifra si aggiungono i residui provenienti dalla
gestione di competenza, che risultano complessivamente pari a 2.158.634.282,44 euro.
Il totale dei residui al 31 dicembre 2012 ammonta quindi a 6.027.915.661,10, con una
diminuzione del 2,50% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
23 L.R. n. 12 del 23 maggio 2013.
77
GESTIONE DEL BILANCIO PER TITOLI - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TITOLO I Spese correnti
Res. iniziali 2.197.075.997,77 2.291.537.269,13 2.138.522.144,99 -2,67% -6,68%
Ec./Perenz. 300.979.764,61 314.265.257,52 195.845.695,06 -34,93% -37,68%
Imp. comp. r. 1.896.096.233,16 1.977.272.011,61 1.942.676.449,93 2,46% -1,75%
Imp. form. r. 1.666.931.097,90 1.826.985.968,50 1.805.125.270,07 8,29% -1,20%
Pagamenti r. 1.152.370.989,20 1.356.521.162,48 1.322.945.718,33 14,80% -2,48%
Residui dei r. 743.725.243,96 620.750.849,13 619.730.731,60 -16,67% -0,16%
TITOLO II Spese di investimento
Res. iniziali 5.126.774.014,93 4.326.496.917,09 3.973.073.826,55 -22,50% -8,17%
Ec./Perenz. 758.978.861,74 581.554.209,24 324.915.637,35 -57,19% -44,13%
Imp. comp. r. 4.367.795.153,19 3.744.942.707,85 3.648.158.189,20 -16,48% -2,58%
Imp. form. r. 3.236.585.271,63 3.011.649.340,38 2.972.000.177,36 -8,17% -1,32%
Pagamenti r. 682.546.602,68 591.068.872,11 421.206.249,95 -38,29% -28,74%
Residui dei r. 3.685.248.550,51 3.153.873.835,74 3.226.951.939,25 -12,44% 2,32%
TITOLO III Spese per rimborso di mutui
Res. iniziali 0,00 0,00 0,00
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00
Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00
Residui dei r. 0,00 0,00 0,00
TITOLO IV Spese per partite di giro
Res. iniziali 507.123.672,35 131.728.125,09 70.999.240,18 -86,00% -46,10%
Ec./Perenz. 0,00 790.907,99 100.052,61 -87,35%
Imp. comp. r. 507.123.672,35 130.937.217,10 70.899.187,57 -86,02% -45,85%
Imp. form. r. 507.123.672,35 130.937.217,10 70.899.187,57 -86,02% -45,85%
Pagamenti r. 414.429.069,82 112.758.545,74 48.300.479,76 -88,35% -57,16%
Residui dei r. 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%
TITOLO 0 Copertura disavanzo
Res. iniziali 0,00 0,00 0,00
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00
Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00
Residui dei r. 0,00 0,00 0,00
TOTALE
Res. iniziali 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -21,05% -8,40%
Ec./Perenz. 1.059.958.626,35 896.610.374,75 520.861.385,02 -50,86% -41,91%
Imp. comp. r. 6.771.015.058,70 5.853.151.936,56 5.661.733.826,70 -16,38% -3,27%
Imp. form. r. 5.410.640.041,88 4.969.572.525,98 4.848.024.635,00 -10,40% -2,45%
Pagam. r. 2.249.346.661,70 2.060.348.580,33 1.792.452.448,04 -20,31% -13,00%
Residui r. 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%
TOTALE (Escl. part. Di giro)
Res. iniziali 7.323.850.012,70 6.618.034.186,22 6.111.595.971,54 -16,55% -7,65%
Ec./Perenz. 1.059.958.626,35 895.819.466,76 520.761.332,41 -50,87% -41,87%
Imp. comp. r. 6.263.891.386,35 5.722.214.719,46 5.590.834.639,13 -10,75% -2,30%
Imp. form. r. 4.903.516.369,53 4.838.635.308,88 4.777.125.447,43 -2,58% -1,27%
Pagam. r. 1.834.917.591,88 1.947.590.034,59 1.744.151.968,28 -4,95% -10,45%
Residui r. 4.428.973.794,47 3.774.624.684,87 3.846.682.670,85 -13,15% 1,91%
78
SPESE - ESERCIZI 2010-2012 - RESIDUI DELLE COMPETENZE
COMPETENZE 2010 2011 2012
% Var. 12/10
% Var. 12/11
Titolo I
Res. Formali 1.437.487.777,69 1.412.958.351,54 1.565.930.316,89 8,94% 10,83%
Res. Stanz. 90.948.308,70 123.077.193,93 58.603.827,52 -35,56% -52,38%
Tot. 1.528.436.086,39 1.536.035.545,47 1.624.534.144,41 6,29% 5,76%
Titolo II
Res. Formali 483.259.575,91 621.373.391,21 398.916.631,97 -17,45% -35,80%
Res. Stanz. 177.466.832,53 179.562.349,99 68.180.921,31 -61,58% -62,03%
Tot. 660.726.408,44 800.935.741,20 467.097.553,28 -29,31% -41,68%
Titolo III
Res. Formali 0,00 0,00 0,00 -
Res. Stanz. 0,00 0,00 2.949.914,79 -
Tot. 0,00 0,00 2.949.914,79 -
Titolo IV
Res. Formali 38.931.419,48 52.795.982,43 64.052.669,96 64,53% 21,32%
Res. Stanz. 0,00 24.586,39 0,00 -100,00%
Tot. 38.931.419,48 52.820.568,82 64.052.669,96 64,53% 21,26%
TOTALE COMPETENZE
Res. Formali 1.959.678.773,08 2.087.127.725,18 2.028.899.618,82 3,53% -2,79%
Res. Stanz. 268.415.141,23 302.664.130,31 129.734.663,62 -51,67% -57,14%
Tot. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%
SPESE - ESERCIZI 2010-2012 - RESIDUI DEI RESIDUI
RESIDUI 2010 2011 2012
% Var. 12/10
% Var. 12/11
Titolo I
Res. Formali 514.560.108,70 470.464.806,02 482.179.551,74 -6,29% 2,49%
Res. Stanz. 229.165.135,26 150.286.043,11 137.551.179,86 -39,98% -8,47%
Tot. 743.725.243,96 620.750.849,13 619.730.731,60 -16,67% -0,16%
Titolo II
Res. Formali 2.554.038.668,95 2.420.580.468,27 2.550.793.927,41 -0,13% 5,38%
Res. Stanz. 1.131.209.881,56 733.293.367,47 676.158.011,84 -40,23% -7,79%
Tot. 3.685.248.550,51 3.153.873.835,74 3.226.951.939,25 -12,44% 2,32%
Titolo III
Res. Formali 0,00 0,00 0,00 -
Res. Stanz. 0,00 0,00 0,00 -
Tot. 0,00 0,00 0,00 -
Titolo IV
Res. Formali 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%
Res. Stanz. 0,00 0,00 0,00 -
Tot. 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%
TOTALE
RESIDUI
Res. Formali 3.161.293.380,18 2.909.223.945,65 3.055.572.186,96 -3,34% 5,03%
Res. Stanz. 1.360.375.016,82 883.579.410,58 813.709.191,70 -40,18% -7,91%
Tot. 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%
SPESE - ESERCIZI 2010-2012 - RIEPILOGO GENERALE DEI RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
Tit I
Residui Iniziali 2.197.075.997,77 2.291.537.269,13 2.138.522.144,99 -2,67% -6,68%
Res. delle compet. 1.528.436.086,39 1.536.035.545,47 1.624.534.144,41 6,29% 5,76%
Res. Dei residui 743.725.243,96 620.750.849,13 619.730.731,60 -16,67% -0,16%
Residui finali 2.272.161.330,35 2.156.786.394,60 2.244.264.876,01 -1,23% 4,06%
Tit. II
Residui Iniziali 5.126.774.014,93 4.326.496.917,09 3.973.073.826,55 -22,50% -8,17%
Res. delle compet. 660.726.408,44 800.935.741,20 467.097.553,28 -29,31% -41,68%
Res. Dei residui 3.685.248.550,51 3.153.873.835,74 3.226.951.939,25 -12,44% 2,32%
Residui finali 4.345.974.958,95 3.954.809.576,94 3.694.049.492,53 -15,00% -6,59%
Tit. III
Residui Iniziali 0,00 0,00 0,00 - -
Res. delle compet. 0,00 0,00 2.949.914,79 - -
Res. Dei residui 0,00 0,00 0,00 - -
Residui finali 0,00 0,00 2.949.914,79 - -
Tit. IV
Residui Iniziali 507.123.672,35 131.728.125,09 70.999.240,18 -86,00% -46,10%
Res. delle compet. 38.931.419,48 52.820.568,82 64.052.669,96 64,53% 21,26%
Res. Dei residui 92.694.602,53 18.178.671,36 22.598.707,81 -75,62% 24,31%
Residui finali 131.626.022,01 70.999.240,18 86.651.377,77 -34,17% 22,05%
Titolo 0
Residui Iniziali 0,00 0,00 0,00 - -
Res. delle compet. 0,00 0,00 0,00 - -
Res. Dei residui 0,00 0,00 0,00 - -
Residui finali 0,00 0,00 0,00 - -
TOT.
Residui Iniziali 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -21,05% -8,40%
Res. delle comp. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%
Res. Dei residui 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%
Residui finali 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 6.027.915.661,10 -10,69% -2,50%
79
RESIDUI – RIEPILOGO GENERALE
Competenze
Residui formali al 31-12-2012
2.028.899.618,82
Competenze
Residui di stanziamento al 31-12-2012
129.734.663,62
Gestione residui
Residui al 31-12-2012 3.869.281.378,66
Totale residui al 31-12-2012
6.027.915.661,10
Se si ha riguardo alle dinamiche di formazione dei residui passivi, si osserva che l’indice
di smaltimento dei residui passivi, ovvero il rapporto tra gli “strumenti” di eliminazione dei
residui passivi, rappresentati dai pagamenti e dalle perenzioni e/o economie di spesa e i residui
passivi a inizio esercizio, evidenzia una diminuzione della percentuale di residui eliminata per
intervenute perenzioni ed economie, non accompagnata, però, da un corrispondente aumento
percentuale dei pagamenti sui residui, dovuto prevalentemente ai vincoli imposti dal patto di
stabilità.
Indice di smaltimento dei residui passivi
Esercizio 2010 2011 2012
Tit. I
Pagamenti 52,45% 59,20% 61,86%
Economie/Perenzioni 13,70% 13,71% 9,16%
Totale 66,15% 72,91% 71,02%
Tit. II
Pagamenti 13,31% 13,66% 10,60%
Economie/Perenzioni 14,80% 13,44% 8,18%
Totale 28,12% 27,10% 18,78%
Totale generale
Pagamenti 28,72% 30,52% 28,99%
Economie/Perenzioni 13,54% 13,28% 8,42%
Totale 42,26% 43,81% 37,42%
Indice di smaltimento dei residui passivi = pagamenti c/residui + insussistenze (econ. perenz)
residui passivi iniziali
Per quanto concerne gli esercizi di provenienza dei residui passivi, infine, si rileva che
ancora una cifra considerevole, corrispondente a quasi il 12% dell’intera massa residuale, è
precedente al 2007.
80
Residui passivi per esercizio di provenienza
2006 e anni precedenti
706.527,30
2007
265.695,32
2008
670.604,74
2009
604.504,82
2010
534.732,82
2011
1.087.216,46
2012
2.158.634,27
Con determinazione n. 52/15581 del 30.4.2013, il Servizio Gestione Bilancio della
Direzione generale della Ragioneria generale ha provveduto alla determinazione dei residui
passivi e delle economie al 31 dicembre 2012, nonché delle economie di bilancio.
81
9.3.2. LA SPESA PER ASSESSORATI
9.3.2.1. Presidenza Giunta
Gli stanziamenti finali di competenza della Presidenza della Giunta regionale risultano
incrementati del 44,69% rispetto all’esercizio 2010 e del 14,37% rispetto al 2011 e
ammontano complessivamente a 415.263.016,26 euro. Peraltro tali maggiori disponibilità
risultano in parte ridimensionate dal volume più elevato di economie che di fatto riducono
l’importo delle somme spendibili. Le spese correnti rappresentano il 56,47% degli stanziamenti
finali. Gli impegni formali sul Titolo I ammontano a 163.459.941,38 euro, ovvero il 69,71%
degli stanziamenti finali.
I pagamenti sul titolo I ammontano invece a 137.426.981,77 euro, corrispondenti al
58,61% degli stanziamenti finali.
A fronte degli stanziamenti del Titolo II, pari a 47.770.864,60 euro, si riscontrano
impegni formali per 33.360.626,72, ovvero il 69,83% rispetto agli stanziamenti, percentuale
singolarmente più elevata rispetto al rapporto impegni formali/stanziamenti finali riscontrata
per il Titolo I. Lo stesso particolare si riscontra per i pagamenti del titolo II che ammontano a
29.025.985,16 euro, per cui il rapporto pagamenti/stanziamenti risulta pari al 60,76%.
Spese - Presidenza Giunta - esercizi 2010/2012 - competenza
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I St. finali 172.939.641,33 205.088.119,84 234.496.902,93 35,59% 14,34%
Economie 32.055.664,12 58.318.607,40 70.725.443,11 120,63% 21,27%
Imp. comp. 140.883.977,21 146.769.512,44 163.771.459,82 16,25% 11,58%
Imp. formali 140.330.845,76 146.038.179,40 163.459.941,38 16,48% 11,93%
Pagamenti 119.251.366,96 132.086.212,85 137.426.981,77 15,24% 4,04%
Res. comp. 21.632.610,25 14.683.299,59 26.344.478,05 21,78% 79,42%
TIT
OLO
II St. finali 9.874.345,54 60.038.756,94 47.770.864,60 383,79% -20,43%
Economie 1.778.366,26 4.752.328,02 13.723.094,72 671,67% 188,77%
Imp. comp. 8.095.979,28 55.286.428,92 34.047.769,88 320,55% -38,42%
Imp. formali 7.939.685,42 51.636.869,84 33.360.626,72 320,18% -35,39%
Pagamenti 6.477.901,67 7.082.381,21 29.025.985,16 348,08% 309,83%
Res. comp. 1.618.077,61 48.204.047,71 5.021.784,72 210,35% -89,58%
TIT
OLO
IV
St. finali 104.191.079,33 97.959.447,40 132.995.248,73 27,65% 35,77%
Economie 5.681.602,34 6.273.660,94 7.403.557,39 30,31% 18,01%
Imp. comp. 98.509.476,99 91.685.786,46 125.591.691,34 27,49% 36,98%
Imp. formali 98.509.476,99 91.685.786,46 125.591.691,34 27,49% 36,98%
Pagamenti 61.570.123,93 49.429.000,12 68.673.581,00 11,54% 38,93%
Res. comp. 36.939.353,06 42.256.786,34 56.918.110,34 54,09% 34,70%
TO
TA
LE
St. finali 287.005.066,20 363.086.324,18 415.263.016,26 44,69% 14,37%
Economie 39.515.632,72 69.344.596,36 91.852.095,22 132,44% 32,46%
Imp. comp. 247.489.433,48 293.741.727,82 323.410.921,04 30,68% 10,10%
Imp. formali 246.780.008,17 289.360.835,70 322.412.259,44 30,65% 11,42%
Pagamenti 187.299.392,56 188.597.594,18 235.126.547,93 25,54% 24,67%
Res. comp. 60.190.040,92 105.144.133,64 88.284.373,11 46,68% -16,03%
82
I residui a carico della Presidenza della Giunta ammontavano complessivamente, a
inizio esercizio, a 327.299.779,40 ed erano costituiti, per il 71,72%, da spese in conto capitale.
Al 31 dicembre 2012 il volume dei residui passivi risulta ridotto del 37,30%, per cui
risulta pari a 205.201.951,07 euro; ad esso vanno ad aggiungersi gli 88.284.373,11 euro
risultanti dalla gestione di competenza per un totale complessivo di 293.486.324,18 euro, che
rappresenta il volume di residui passivi da portare a nuovo esercizio. Tale importo è inferiore
del 10,33% rispetto ai residui iniziali.
Spese - Presidenza Giunta - esercizi 2010/2012 - residui
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I Res. iniziali 84.395.573,14 50.061.094,63 32.124.801,27 -61,94% -35,83%
Ec./Perenz. 11.904.055,52 4.918.865,69 7.974.704,73 -33,01% 62,12%
Imp. comp. r. 72.491.517,62 45.142.228,94 24.150.096,54 -66,69% -46,50%
Imp. form. r. 48.606.069,32 44.097.438,09 23.160.590,62 -52,35% -47,48%
Pagamenti r. 44.287.405,24 39.741.729,65 14.352.992,18 -67,59% -63,88%
Residui dei r. 28.204.112,38 5.400.499,29 9.797.104,36 -65,26% 81,41%
TIT
OLO
II Res. iniziali 206.057.654,77 214.650.000,50 234.739.520,43 13,92% 9,36%
Ec./Perenz. 19.334.220,56 1.503.929,04 22.135.958,65 14,49% 1371,88%
Imp. comp. r. 186.723.434,21 213.146.071,46 212.603.561,78 13,86% -0,25%
Imp. form. r. 181.737.272,92 205.088.354,07 211.064.668,78 16,14% 2,91%
Pagamenti r. 6.850.221,44 32.332.884,83 32.845.826,34 379,49% 1,59%
Residui dei r. 179.873.212,77 180.813.186,63 179.757.735,44 -0,06% -0,58%
TIT
OLO
IV
Res. iniziali 507.123.672,35 129.736.058,67 60.435.457,70
Ec./Perenz. 0,00 790.907,99 100.052,41
Imp. comp. r. 507.123.672,35 128.945.150,68 60.335.405,29
Imp. form. r. 507.123.672,35 128.945.150,68 60.335.405,29
Pagamenti r. 414.429.069,82 110.766.479,32 44.688.294,02
Residui dei r. 92.694.602,53 18.178.671,36 15.647.111,27
TO
TA
LE
Res. iniziali 797.576.900,26 394.447.153,80 327.299.779,40 -58,96% -17,02%
Ec./Perenz. 31.238.276,08 7.213.702,72 30.210.715,79 -3,29% 318,80%
Imp. comp. r. 766.338.624,18 387.233.451,08 297.089.063,61 -61,23% -23,28%
Imp. form. r. 737.467.014,59 378.130.942,84 294.560.664,69 -60,06% -22,10%
Pagamenti r. 465.566.696,50 182.841.093,80 91.887.112,54 -80,26% -49,74%
Residui dei r. 300.771.927,68 204.392.357,28 205.201.951,07 -31,77% 0,40%
83
Totale Pagamenti (competenza + residui)
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
652.866.089,06 371.438.687,98 327.013.660,47 -49,91% -11,96%
La Presidenza della Giunta si struttura in varie articolazioni amministrative – operative
che di seguito si elencano:
- Direzione generale della presidenza
- Direzione generale della ragioneria
- Direzione generale dell'area legale
- Direzione generale della programmazione unitaria e della statistica regionale
- Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna
- Direzione generale della protezione civile
- Direzione generale per la comunicazione
- Ufficio ispettivo
- Ufficio dell'autorità di gestione comune del programma operativo ENPI CBC
Bacino del Mediterraneo
- Ufficio regionale del referendum
- Autorità di bacino regionale della Sardegna
- Consiglio regionale dell'economia e del lavoro
- Osservatorio regionale sulle povertà
La Direzione Generale della Presidenza della Giunta cura le attività e gli atti del
Presidente della Regione e della Giunta, rivestendo un ruolo di supporto per ciò che concerne
gli aspetti giuridici e le relazioni con l’Unione Europea, con le strutture regionali, lo Stato, le
Regioni, gli Enti e le Associazioni esterne a carattere nazionale ed internazionale. Cura il
raccordo tra gli indirizzi di governo e la realizzazione degli obiettivi trasversali da parte di tutti
gli ambiti regionali e approfondisce i temi di maggiore complessità e rilevanza strategica24.
La posta di bilancio maggiormente rilevante riguarda l’UPB S01.03.001 - Cooperazione
con i paesi in via di sviluppo e collaborazione internazionale, per la quale risultano stanziati
97.609.235,02 euro, per oltre il 96% a carico del capitolo SC01.0427 - Trasferimento
all'Ufficio dell'Autorità di Gestione Comune del Programma Operativo ENPI CBC Bacino del
Mediterraneo sulla base della decisione della Commissione Europea n. C(2008)4242 del 14
agosto 2008 e n. C(2011) 7685 del 27 ottobre 2011). Gli impegni formali su questa UPB
risultano pari a 37.860.476,03 euro e i pagamenti complessivi (comp. + res.) a 40.706.633,43
euro.
Sullo stato di previsione della Presidenza della Giunta gravano anche gli stanziamenti di
cui al capitolo SC01.0001, riguardante le spese per il Consiglio regionale, che per il 2012 vede
24 Nota della Direzione generale della Presidenza della Giunta n. 7132 del 15 marzo 2013.
84
stanziamenti pari a 71.000.000,00 di euro. Nel 2011 gli stanziamenti sullo stesso capitolo
erano di 72.000.000,00 di euro e nel 2010 di 80.000.000,00 di euro.
Tra le strutture amministrative di più recente istituzione nell’ambito della Presidenza
della Giunta si deve segnalare la Direzione generale della programmazione unitaria e della
statistica regionale, istituita presso la Presidenza della Regione con l’art. 11, comma 9 della
L.R. n. 3 del 7 agosto 2009.
La voce di spesa maggiormente significativa per questa Direzione generale, concerne il
capitolo SC01.5004 Spese per acquisizione di fonti statistiche, per il quale risultano
stanziamenti finali pari a 75.000,00 euro, nonché impegni formali per 70.059,00 euro.
Di particolare rilevanza nell’ambito delle competenze della Direzione generale le attività
attinenti alla pubblicazione dei dati del Censimento dell'Agricoltura. Nel corso del 2012 è
partito il progetto per la realizzazione di un rapporto statistico descrittivo sul comparto agricolo
regionale.
Le relative risorse sono state imputate sul capitolo di spesa SC06.0878 - Spese acquisto
di beni e servizi necessari per la realizzazione del 6° Censimento generale dell'Agricoltura. Le
risorse disponibili ammontavano, tra residui formali e di stanziamento, a euro 152.302,89 che
sono state utilizzate per un ammontare complessivo di euro 149.045,5025.
Anche la Direzione generale della protezione civile è stata istituita con la stessa L.R. n.
3 del 7 agosto 2009, tuttavia, come comunicato dalla stessa Direzione generale26, ha
cominciato ad operare funzionalmente all’esito della conclusione della procedura di mobilità
interna di cui alla nota della Direzione generale dell’Assessorato del personale del 1° febbraio
2012.
Lo stanziamento maggiormente rilevante a carico della Direzione generale della
protezione civile riguarda l’UPB S04.03.005 - Protezione civile - Spese correnti, per la quale
sono presenti stanziamenti finali per 4.078.544,16 euro, a fronte dei quali risultano assunti
impegni in conto delle competenze per 3.545.754,43 euro, mentre i pagamenti complessivi
(competenze + residui) ammontano nel 2012 a 2.702.172,87 euro.
Sul capitolo SC04.0439 - Rete Radio Reg., UPB S04.03.006 Protezione civile –
Investimenti, come comunicato dalla stessa Direzione generale27 sono state imputate le spese
relative all’affidamento della progettazione, realizzazione e messa in esercizio del sistema
integrato delle chiamate telefoniche e di invio di allerte multipiattaforma, necessario al più
efficiente funzionamento della sala operativa regionale di protezione civile. L’affidamento è
avvenuto per un importo complessivo di 120.993,50 euro.
Nella struttura organizzativa della Presidenza della Giunta opera anche La Direzione
Generale Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna, istituita con la Legge
Regionale n. 19 del 6 dicembre 2006 “Disposizioni in materia di risorse idriche e di bacini
25 Nota della Direzione generale della programmazione unitaria e della statistica regionale n. 2311 del 19 marzo 2013. 26 Nota della Direzione generale della protezione civile n. 1414 del 8 marzo 2013. 27 ibidem
85
idrografici” per garantire l’unitarietà della gestione delle attività di pianificazione,
programmazione e regolazione nei bacini idrografici.
Fra le attività di competenza di questa Direzione generale aventi riflessi sul bilancio si
deve anzitutto segnalare gli atti posti in essere per consentire il superamento dello stato di
crisi finanziaria e operativa del Gestore unico Abbanoa S.p.A.
La Decisione della Commissione Europea (C.E.). n. C (2012) 151 def. del 25 gennaio
2012, autorizzava, quale aiuto al salvataggio, la costituzione di un Fondo di Garanzia a favore
di Abbanoa spa.
Le risorse rese disponibili, Capitolo SC04.0951 - UPB S04.02.005, per la costituzione del
Fondo di garanzia, con la L.R. 12/2011, art. 6 e L.R. n. 3/2009, art. 7, comma 12 lett. B, sono
pari a complessivi € 42.000.000,00 dei quali :
- € 36.000.000,00 sono stati impegnati nel 2011 con Determinazione del Direttore
Generale prot. n. 10563 rep. n. 587 del 22 dicembre 2011.
- € 6.000.000 sono stati impegnati nel 2012 con Determinazione del Direttore
generale prot. n. 10741 rep. n. 618 del 20 novembre 2012.
86
9.3.2.2. Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione
Gli stanziamenti finali intestati all’Assessorato degli Affari generali ammontano,
complessivamente, a 324.633.776,74 euro. Come facilmente intuibile, l’84,69% dell’intero
stanziamento è costituito da spese correnti, per le quali si rileva altresì una bassa percentuale
di somme in economia e una corrispondente elevata capacità d’impegno, uguale al 95,52%
rispetto agli stanziamenti finali. I pagamenti sul titolo I sono di 243.117.376,19 euro, pari
all’88,43% degli stanziamenti. Gli stanziamenti in conto capitale, invece, ammontano a
21.147.123,96 euro dei quali 16.787.257,45, ovvero il 79,38%, risultano mandati in economia.
Le somme effettivamente disponibili, pertanto, sono pari a 4.359.866,51 euro.
Risulta ridotto il volume dei residui della competenza da riportare al nuovo esercizio,
pari a 28.348.906,95 euro.
Spese - Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione - esercizi 2010/2012 - competenza
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I St. finali 279.263.279,67 276.636.102,54 274.931.652,78 -1,55% -0,62%
Economie 13.420.950,42 19.088.398,45 12.298.052,65 -8,37% -35,57%
Imp. comp. 265.842.329,25 257.547.704,09 262.633.600,13 -1,21% 1,97%
Imp. formali 264.960.782,05 257.324.292,21 262.610.548,25 -0,89% 2,05%
Pagamenti 232.443.541,59 216.583.217,45 243.117.376,19 4,59% 12,25%
Res. comp. 33.398.787,66 40.964.486,64 19.516.223,94 -41,57% -52,36%
TIT
OLO
II St. finali 16.253.829,81 62.674.715,78 21.147.123,96 30,11% -66,26%
Economie 12.530.519,52 56.963.080,34 16.787.257,45 33,97% -70,53%
Imp. comp. 3.723.310,29 5.711.635,44 4.359.866,51 17,10% -23,67%
Imp. formali 2.500.997,20 649.437,59 1.802.144,68 -27,94% 177,49%
Pagamenti 285.005,18 214.360,26 844.046,38 196,15% 293,75%
Res. comp. 3.438.305,11 5.497.275,18 3.515.820,13 2,25% -36,04%
TIT
OLO
IV
St. finali 25.457.000,00 28.605.000,00 28.555.000,00 12,17% -0,17%
Economie 2.798.941,27 5.000,00 5.000,00 -99,82% 0,00%
Imp. comp. 22.658.058,73 28.600.000,00 28.550.000,00 26,00% -0,17%
Imp. formali 22.658.058,73 28.600.000,00 28.550.000,00 26,00% -0,17%
Pagamenti 20.665.992,31 19.718.075,88 23.233.137,12 12,42% 17,83%
Res. comp. 1.992.066,42 8.881.924,12 5.316.862,88 166,90% -40,14%
TO
TA
LE
St. finali 320.974.109,48 367.915.818,32 324.633.776,74 1,14% -11,76%
Economie 28.750.411,21 76.056.478,79 29.090.310,10 1,18% -61,75%
Imp. comp. 292.223.698,27 291.859.339,53 295.543.466,64 1,14% 1,26%
Imp. formali 290.119.837,98 286.573.729,80 292.962.692,93 0,98% 2,23%
Pagamenti 253.394.539,08 236.515.653,59 267.194.559,69 5,45% 12,97%
Res. comp. 38.829.159,19 55.343.685,94 28.348.906,95 -26,99% -48,78%
87
Spese - Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione - esercizi 2010/2012 - residui
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I Res. iniziali 52.264.190,49 57.068.371,51 46.125.755,02 -11,75% -19,17%
Ec./Perenz. 17.806.684,44 34.811.313,52 7.738.681,47 -56,54% -77,77%
Imp. comp. r. 34.457.506,05 22.257.057,99 38.387.073,55 11,40% 72,47%
Imp. form. r. 33.219.765,29 22.157.204,62 38.175.599,24 14,92% 72,29%
Pagamenti r. 10.391.772,20 17.091.095,88 31.853.405,40 206,53% 86,37%
Residui dei r. 24.065.733,85 5.165.962,11 6.533.668,15 -72,85% 26,48%
TIT
OLO
II Res. iniziali 64.786.561,19 63.565.977,74 34.455.574,70 -46,82% -45,80%
Ec./Perenz. 40.548,93 2.654.653,41 7.795,00 -80,78% -99,71%
Imp. comp. r. 64.746.012,26 60.911.324,33 34.447.779,70 -46,80% -43,45%
Imp. form. r. 33.981.367,40 29.264.568,84 32.050.050,75 -5,68% 9,52%
Pagamenti r. 12.668.331,65 7.581.955,98 6.053.826,48 -52,21% -20,15%
Residui dei r. 52.077.680,61 53.329.368,35 28.393.953,22 -45,48% -46,76%
TIT
OLO
IV
Res. iniziali 0,00 1.992.066,42 8.881.924,12
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. r. 0,00 1.992.066,42 8.881.924,12
Imp. form. r. 0,00 1.992.066,42 8.881.924,12
Pagamenti r. 0,00 1.992.066,42 1.997.186,72
Residui dei r. 0,00 0,00 6.884.737,40
TO
TA
LE
Res. iniziali 117.050.751,68 122.626.415,67 89.463.253,84 -23,57% -27,04%
Ec./Perenz. 17.847.233,37 37.465.966,93 7.746.476,47 -56,60% -79,32%
Imp. comp. r. 99.203.518,31 85.160.448,74 81.716.777,37 -17,63% -4,04%
Imp. form. r. 67.201.132,69 53.413.839,88 79.107.574,11 17,72% 48,10%
Pagamenti r. 23.060.103,85 26.665.118,28 39.904.418,60 73,05% 49,65%
Residui dei r. 76.143.414,46 58.495.330,46 41.812.358,77 -45,09% -28,52%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
276.454.642,93 263.180.771,87 307.098.978,29 11,08% 16,69%
I residui passivi a inizio esercizio ammontavano complessivamente a 89.463.253,84
euro che, per effetto della gestione, risultano ridotti a fine anno di una percentuale del
53,26%, attestandosi a 41.812.358,77 euro. Il volume di residui passivi da riportare a nuovo
(derivanti dalla gestione di competenza e dalla gestione dei residui) risulta, pertanto, pari a
88
euro 70.161.265,72 euro, con una riduzione del 21,58% rispetto al volume dei residui di inizio
anno.
L’Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione risulta strutturato
in due Direzioni generali: la Direzione generale dell'organizzazione e metodo e del personale e
la Direzione generale degli affari generali e della società dell'informazione. All’interno
dell’Assessorato operano altresì l’Ufficio del controllo interno di gestione, il Comitato per la
rappresentanza negoziale della regione sarda (Co.Ra.N.) e l’Ufficio per la Sicurezza dei
lavoratori.
Per quanto concerne la Direzione generale degli Affari generali e della società
dell'informazione, lo stanziamento di gran lunga più rilevante interessa l’UPB S07.09.003 -
P.O. 2007-2013 (FESR) - Interventi per i sistemi informativi - Asse I – per la quale risultano
stanziamenti in conto capitale pari a 20.647.543,95 euro. Tuttavia sono altresì da riscontrare
16.488.298,31 euro di economie, di conseguenza le somme “spendibili” nell’esercizio 2012
risultano pari a 4.159.245,64 euro. Gli impegni formali sono stati di 1.601.523,81 euro.
Fra le altre voci di spesa di competenza della Direzione generale si devono segnalare gli
stanziamenti di cui all’UPB S05.05.001 - Interventi per favorire la partecipazione elettorale
degli emigrati, pari a 6.800.000,00 di cui 6.798.422,49 euro formalmente impegnati e pagati
per 6.671.322,38 euro; l’UPB S02.04.012 - Sistema informativo nella pubblica
amministrazione - Spese correnti con stanziamenti per 4.910.728,00 euro, impegni formali per
2.193.953,33 euro e pagamenti pari a 2.015.865,02 euro.
Secondo quanto comunicato in sede istruttoria28, la Direzione generale degli Affari
generali e della società dell'informazione, oltre alle originarie attribuzioni appartenenti alla
Direzione Generale degli Affari generali nelle materie degli affari generali, della riforma
legislativa, della sicurezza sul lavoro e della società dell'informazione, ha acquisito anche le
competenze che appartenevano alla soppressa Direzione generale per l'Innovazione
tecnologica e per le tecnologie dell'informazione le quali riguardavano esclusivamente materie
nell'ambito della società dell'informazione e dell'impiego delle tecnologie dell'informazione e
delle comunicazioni.
L'art. 1, comma 29, della legge regionale n. 6 del 15.3.2012 ha disposto il trasferimento
"alla Presidenza della Regione, che le esercita anche tramite la società in house della Regione
autonoma della Sardegna "Sardegna IT", le competenze inerenti la progettazione, gestione ed
evoluzione dei sistemi informativi dell'Amministrazione regionale, con esclusione del progetto
scuola digitale, compresi i sistemi ICT distribuiti all'interno delle direzioni generali della
Regione, il Sistema informativo sanitario, la Rete telematica regionale ed i sistemi di telefonia;
alla società Sardegna IT è altresì affidata la gestione delle infrastrutture in fibra ottica terrestri
28 Con nota n. 2401 del 28 marzo 2013 dal Direttore generale della Direzione generale degli Affari generali e della società dell'informazione.
89
e sottomarine e il Centro servizi regionale (CSR). La società in-house Sardegna IT opera sotto
il controllo della Presidenza della Regione".
In adempimento alla suddetta disposizione legislativa, con la deliberazione n. 43/15 del
31.10.2012 la Giunta regionale ha dettato le direttive per l'attuazione delle procedure per il
trasferimento alla Presidenza della Regione delle competenze in materia di sistemi informativi
dell'Amministrazione, rete telematica e sistemi di telefonia.
A tutt'oggi il perfezionamento del processo di riorganizzazione non si è ancora
completato e quindi la Direzione generale degli affari generali e della società dell'informazione
ha continuato a esercitare le proprie competenze in regime di continuità amministrativa.
Nell’ambito delle attività svolte dalla Direzione generale si evidenzia l’attività di
Gestione della distribuzione degli accessi al portale di Reportistica Direzionale.
Le informazioni presentate nel portale di Reportistica Direzionale dei Consiglieri
Regionali sono estratte principalmente dal sistema SIBAR e danno una visione analitica
finanziaria e gestionale della situazione della Regione Sardegna, che deriva da un sistema
completamente integrato e che da un lato consente la fruizione del dato in maniera aggregata
per analisi di alto livello proprie di un sistema di Business Intelligence e dall'altro permette di
ispezionare i macro-fenomeni finanziari fino ad arrivare ad un livello di dettaglio che è proprio
di un sistema gestionale.
Lo scopo di questo portale di Reportistica Direzionale è quello di supportare il Consiglio
Regionale nell'attività decisionale e nell'indirizzamento delle strategie da perseguire per
raggiungere gli obiettivi prefissati per la crescita della Regione Sardegna.
Nell'anno di riferimento la Direzione generale ha curato la suddetta attività nonché
quella che ha consentito l'accesso al portale anche a una lista di utenti della Corte dei Conti. In
entrambi i casi sono stati svolti anche dei cicli di formazione all'utilizzo del portale.
90
9.3.2.3. Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del
territorio.
Gli stanziamenti finali concernenti l’Assessorato della Programmazione ammontano
complessivamente a 1.548.193.532,69 euro. In questa cifra sono tuttavia ricompresi
800.000.000,00 di euro di cui al Titolo 0 - Copertura disavanzo, le cui somme vengono
interamente portate in economia alla chiusura dell’esercizio; di conseguenza, se si tiene conto
solo dei titoli I, II e III, l’ammontare degli stanziamenti finali risulta pari a 748.193.532,69
euro. Gli impegni formali ammontano a 349.051.995,80 euro e i pagamenti a 286.917.462,44
euro.
I residui passivi al 1° gennaio 2012 ammontavano a 772.000.293,81 euro. Per effetto
della gestione tale somma risulta ridotta del 12,32%. La consistenza finale dei residui pregressi
risulta di euro 676.860.559,79 euro che, sommata ai residui della gestione di competenza, pari
a 89.658.917,16 euro, porta ad un ammontare di residui da riportare al nuovo esercizio pari a
euro 766.519.476,95 euro.
I pagamenti complessivi (competenze + residui) ammontano a 345.568.436,02 euro.
Spese - Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr. - esercizi 2010/2012 - competenza
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I St. finali 210.271.631,66 231.880.058,85 237.444.997,88 12,92% 2,40%
Economie 37.771.419,60 29.719.315,08 119.757.491,42 217,06% 302,96%
Imp. comp. 172.500.212,06 202.160.743,77 117.687.506,46 -31,78% -41,79%
Imp. formali 154.887.052,71 194.342.904,61 113.990.206,34 -26,40% -41,35%
Pagamenti 101.609.728,35 161.546.890,65 71.859.993,34 -29,28% -55,52%
Res. comp. 70.890.483,71 40.613.853,12 45.827.513,12 -35,35% 12,84%
TIT
OLO
II St. finali 183.928.854,28 169.059.039,58 318.749.620,04 73,30% 88,54%
Economie 6.867.848,36 8.308.686,98 251.857.133,87 3567,19% 2931,25%
Imp. comp. 177.061.005,92 160.750.352,60 66.892.486,17 -62,22% -58,39%
Imp. formali 62.775.628,39 78.069.366,39 46.015.317,28 -26,70% -41,06%
Pagamenti 26.354.936,28 28.603.485,11 26.010.996,92 -1,31% -9,06%
Res. comp. 150.706.069,64 132.146.867,49 40.881.489,25 -72,87% -69,06%
TIT
OLO
III St. finali 181.912.000,00 185.482.000,00 191.998.914,77 5,54% 3,51%
Economie 5.861,08 4.873,10 2.527,80 -56,87% -48,13%
Imp. comp. 181.906.138,92 185.477.126,90 191.996.386,97 5,55% 3,51%
Imp. formali 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%
Pagamenti 181.906.138,92 185.477.126,90 189.046.472,18 3,93% 1,92%
Res. comp. 0,00 0,00 2.949.914,79 - -
TIT
OLO
0 St. finali 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%
Economie 1.800.000.000,00 1.700.000.000,00 800.000.000,00 -55,56% -52,94%
Imp. comp. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. formali 0,00 0,00 0,00 - -
Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -
Res. comp. 0,00 0,00 0,00 - -
TO
TA
LE
St. finali 2.376.112.485,94 2.286.421.098,43 1.548.193.532,69 -34,84% -32,29%
Economie 1.844.645.129,04 1.738.032.875,16 1.171.617.153,09 -36,49% -32,59%
Imp. comp. 531.467.356,90 548.388.223,27 376.576.379,60 -29,14% -31,33%
Imp. formali 399.568.820,02 457.889.397,90 349.051.995,80 -12,64% -23,77%
Pagamenti 309.870.803,55 375.627.502,66 286.917.462,44 -7,41% -23,62%
Res. comp. 221.596.553,35 172.760.720,61 89.658.917,16 -59,54% -48,10%
91
Spese - Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr. - esercizi 2010/2012 - residui
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I Res. iniziali 132.015.726,58 0,00 116.468.290,57 -11,78% -
Ec./Perenz. 29.339.768,41 0,00 12.194.467,11 -58,44% -
Imp. comp. r. 102.675.958,17 0,00 104.273.823,46 1,56% -
Imp. form. r. 73.651.620,89 0,00 78.008.548,31 5,92% -
Pagamenti r. 36.141.902,80 0,00 51.513.458,95 42,53% -
Residui dei r. 66.534.055,37 0,00 52.760.364,51 -20,70% -
TIT
OLO
II Res. iniziali 347.732.036,05 137.293.978,13 655.532.003,24 88,52% 377,47%
Ec./Perenz. 68.238.806,63 15.536.461,72 24.294.293,33 -64,40% 56,37%
Imp. comp. r. 279.493.229,42 121.757.516,41 631.237.709,91 125,85% 418,44%
Imp. form. r. 48.060.571,85 90.894.927,03 172.249.289,22 258,40% 89,50%
Pagamenti r. 15.731.269,43 41.566.996,33 7.137.514,63 -54,63% -82,83%
Residui dei r. 263.761.959,99 80.190.520,08 624.100.195,28 136,61% 678,27%
TIT
OLO
III Res. iniziali 0,00 518.766.868,23 0,00 - -100,00%
Ec./Perenz. 0,00 117.116.390,25 0,00 - -100,00%
Imp. comp. r. 0,00 401.650.477,98 0,00 - -100,00%
Imp. form. r. 0,00 172.658.810,75 0,00 - -100,00%
Pagamenti r. 0,00 65.024.912,14 0,00 - -100,00%
Residui dei r. 0,00 336.625.565,84 0,00 - -100,00%
TIT
OLO
0 Res. iniziali 0,00 0,00 0,00 - -
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00 - -
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -
Residui dei r. 0,00 0,00 0,00 - -
TO
TA
LE
Res. iniziali 479.747.762,63 656.060.846,36 772.000.293,81 60,92% 17,67%
Ec./Perenz. 97.578.575,04 132.652.851,97 36.488.760,44 -62,61% -72,49%
Imp. comp. r. 382.169.187,59 523.407.994,39 735.511.533,37 92,46% 40,52%
Imp. form. r. 121.712.192,74 263.553.737,78 250.257.837,53 105,61% -5,04%
Pagamenti r. 51.873.172,23 106.591.908,47 58.650.973,58 13,07% -44,98%
Residui dei r. 330.296.015,36 416.816.085,92 676.860.559,79 104,93% 62,39%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
361.743.975,78 482.219.411,13 345.568.436,02 -4,47% -28,34%
92
L’Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, risulta
articolato in due strutture principali: la Direzione generale della programmazione, bilancio,
credito e assetto del territorio e il Centro regionale di programmazione. Quest’ultimo è il
soggetto tecnico destinato alla predisposizione degli atti programmatici della Regione
ordinariamente previsti dalle norme quali il Documento di programmazione economico-
finanziaria, il Piano generale di sviluppo, i Piani di rinascita e i relativi programmi di intervento.
Svolge funzioni di direzione, programmazione, analisi sociali, economiche e territoriali, verifica
dell'attuazione e del monitoraggio dei programmi e progetti, amministrazione e gestione delle
risorse finanziarie29.
Stato di attuazione POR FESR SARDEGNA 2007 - 2013.
Con nota del 15 marzo 2013, il Centro Regionale Di Programmazione ha trasmesso la
relazione sullo Stato di attuazione POR FESR SARDEGNA 2007 - 2013 al 31 dicembre 2012.
Per la rilevanza rivestita dai programmi comunitari, si ritiene opportuno riportare di
seguito parte di quanto comunicato:
La Commissione Europea, con Decisione C (2007) n. 5728 del 20 novembre 2007, ha
adottato il programma operativo per l’intervento comunitario del Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale (FESR) ai fini dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” nella Regione
Sardegna.
Il costo totale pubblico del POR FESR Sardegna, originariamente approvato e
comprensivo delle quote comunitaria, statale e regionale, è pari a €.1.701.679.413,00 ripartito
su sette Assi prioritari d’intervento, come rappresentato nella Tabella 1a.
29 Dal sito internet www.regione.sardegna.it.
93
Tab. 1a – POR FESR - Fondo per origine della contribuzione - Riparto per Assi – [Decisione C(2007) n. 5728 del 20 novembre 2007]
Titolo Asse Dotazione Finanziaria
Quota comunitaria
Quota statale Quota regionale
Asse 1 - Società dell'Informazione
170.167.941 68.067.176 79.638.596 22.462.168
Asse 2 - Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità
161.659.544 64.663.818 75.656.667 21.339.060
Asse 3 - Energia 187.184.735 74.873.894 87.602.456 24.708.385
Asse 4 - Ambiente, Attrattività Naturale
382.877.868 153.151.147 179.186.842 50.539.879
Asse 5 - Sviluppo Urbano 306.302.295 122.520.918 143.349.474 40.431.903
Asse 6 - Competitività 459.453.442 183.781.377 215.024.211 60.647.854
Asse 7 - Assistenza tecnica 34.033.588 13.613.435 15.927.719 4.492.434
Totale POR FESR 1.701.6
79.413
680.67
1.765
796.385.9
65
224.621.6
83
POR FESR % 100% 40,0% 46,80% 13,20%
La Regione ha successivamente condotto, nell’ambito delle misure di accelerazione della
spesa, un lungo ed articolato processo di riprogrammazione mirato alla razionalizzazione del
Programma mediante la riduzione delle Linee di attività al fine di creare maggiore
concentrazione su pochi obiettivi, ritenuti strategici. Le Linee di attività che non presentavano
alcun avanzamento procedurale sono state eliminate o accorpate a linee più performanti.
Il Programma è stato oggetto di due successive riprogrammazioni che hanno
fortemente impattato sul Piano Finanziario.
La prima, adottata dalla Commissione con Decisione C(2011)9063 dell’8 dicembre
2011, con cui è stato rimodulato il tasso di partecipazione comunitaria per Asse, lasciando
inalterato il tasso di cofinanziamento medio (40%).
La seconda si è conclusa con Decisione C(2012)9845 del 19.12.2012. Tale
riprogrammazione si è resa necessaria per rispondere alle indicazioni che sono emerse dal
Vertice Europeo di Bruxelles del 26 ottobre 2011, nonché agli indirizzi diffusi in sede nazionale
nell’ambito delle misure di accelerazione della spesa, prioritariamente in ordine all’adesione al
Piano di Azione Coesione (PAC)30. A tal riguardo si ricorda che nel gennaio 2011 la Delibera
CIPE 1/2011 al punto 7 disponeva indirizzi per l’accelerazione e la riprogrammazione della
spesa dei Fondi strutturali 2007/2013 definendo, per date scadenze temporali, appropriati
obiettivi in termini di impegni giuridicamente vincolanti. Il mancato raggiungimento dei target
avrebbe determinato una riprogrammazione delle risorse con rimodulazione delle stesse anche
in favore di altri programmi operativi cofinanziati dallo stesso fondo strutturale.
30 Stipulato dal Governo nazionale con le regioni del Mezzogiorno geografico, il 15 novembre 2011 e trasmesso alla Commissione Europea il 15 dicembre 2011.
94
Pertanto, all’inizio del 2012, il MISE, nell’ambito del Gruppo di Azione ha diffuso
indicazioni per la messa in atto della riprogrammazione e ha nel contempo individuato
l’esigenza di rafforzare il meccanismo di accelerazione nell’attuazione dei programmi previsto
nella delibera CIPE 1/2011 per garantire l’integrale utilizzazione delle risorse 2007/2013 e per
rendere operativo il Piano di Azione e Coesione (PAC).
Con l’avvio del percorso di adesione al PAC nel novembre 2011, a seguito della firma
del Presidente della Regione Sardegna, l’Amministrazione regionale ha assunto l’impegno di
contribuire allo stesso con un ammontare di risorse FESR pari a circa 340,3 milioni di euro
(DGR 34/14 del 7 agosto 2012). L’ammontare complessivo del PAC Sardegna viene articolato
nei seguenti interventi:
- € 99.770.883,00 Reti ferroviarie;
- € 122.875.000,00 Grande viabilità stradale;
- € 82.640.000,00 Istruzione;
- € 35.050.000,00 Servizi di cura.
La riprogrammazione recentemente approvata modifica quindi la dotazione finanziaria
complessiva del POR che passa da 1.701.679.413 euro a 1.361.343.530 euro, attraverso la
riduzione della quota di cofinanziamento nazionale a valere sul Fondo di Rotazione ex lege
183/87 (da 1.021.007.648 a 680.671.765 Meuro, ossia il valore del contributo al PAC) e il
conseguente innalzamento del tasso medio di cofinanziamento comunitario (dal 40% al 50%).
Nella Tabella 1b viene riportato il Piano finanziario vigente del POR FESR.
Tab. 1b – POR FESR - Fondo per origine della contribuzione - Riparto per Assi – [Decisione C(2012) n. 9845 del 19.12.2012]
Titolo Asse Dotazione Finanziaria
Quota comunitaria Quota statale Quota regionale
Asse 1 - Società dell'Informazione
177.737.408 88.868.704 59.542.032 29.326.672
Asse 2 - Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità
54.702.254 13.675.564 27.487.882 13.538.808
Asse 3 - Energia 164.674.100 88.924.014 50.752.558 24.997.528
Asse 4 - Ambiente, Attrattività Naturale
273.858.391 68.464.598 137.613.841 67.779.952
Asse 5 - Sviluppo Urbano 196.836.921 88.576.614 72.534.406 35.725.901
Asse 6 - Competitività 457.815.434 323.232.516 90.170.555 44.412.363
Asse 7 - Assistenza tecnica 35.719.021 8.929.755 17.948.808 8.840.458
Totale POR FESR 1.361.343.530 680.671.765 456.050.082 224.621.683
POR FESR % 100% 50,0% 33,50% 16,50%
Rispetto allo stato di attuazione del POR FESR 2007-2013, le misure di accelerazione
della spesa adottate hanno consentito alla Regione di conseguire, nelle annualità 2010, 2011 e
95
2012, i target stabiliti dalla regolamentazione comunitaria e rispettare quindi il vincolo del
n+2.
Nello specifico, la situazione al 31 dicembre 2012 in termini di avanzamento finanziario
è riportata nella tabella che segue.
Tab. 2 - POR FESR - Andamento del Fondo al 31.12.2012
Titolo Asse Importo programmato al 31.12.2012
Spesa Certificata al 28.12.2012
Target n+2 2012
ripartito per Asse
(quota UE)
Risultato n+2 2013 (quota UE)
(costo totale) ( quota UE)
Asse 1 - Società dell'Informazione
114.602.117,50 60.548.717,09 30.274.358,55 43.805.966,44 -13.531.607,90
Asse 2 - Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità
51.070.752,40 24.381.909,11 6.095.477,28 6.741.082,86 -645.605,59
Asse 3 - Energia 156.484.849,43 39.381.690,54 21.266.112,89 43.833.230,35 -22.567.117,46
Asse 4 - Ambiente, Attrattività Naturale
261.964.939,93 39.546.758,40 9.886.689,60 33.748.189,72 -23.861.500,12
Asse 5 - Sviluppo Urbano 235.425.933,95 101.746.585,46 45.785.963,46 43.661.986,80 2.123.976,66
Asse 6 - Competitività 392.075.010,01 314.553.162,14 222.084.714,63 159.330.699,25 62.754.015,39
Asse 7 - Assistenza tecnica
24.917.701,58 16.193.072,94 4.048.268,24 4.401.735,71 -353.467,47
Totale POR FESR 1.236.541.304,80 596.351.895,68 339.441.584,64 335.522.891,13 3.918.693,51
Pertanto, il rapporto tra la spesa certificata al 28.12.2012 e l’importo programmato al
31 dicembre risulta pari al 48,23%.
96
9.3.2.4. Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica
Gli stanziamenti finali in capo all’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica,
ammontano complessivamente a 827.177.668,45 e sono costituiti, per il 93,31% da spese di
parte corrente. Lo stanziamento più elevato concerne l’UPB S01.06.001 - Trasferimenti agli
Enti Locali - Parte corrente e risulta pari a 654.222.256,99 euro, ovvero al 79,09% dell’intero
stato di previsione dell’Assessorato.
Per quanto concerne la gestione della competenza si riscontra una bassa percentuale di
somme mandate in economia, corrispondente al 4,08% degli stanziamenti finali, a fronte di
un’elevata capacità d’impegno, dovuta anche alla natura delle spese, per lo più destinata a
fronteggiare esigenze di funzionamento degli enti locali, corrispondente al 95,62% degli
stanziamenti finali.
I residui ammontavano a 543.220.856,47 euro a inizio esercizio, e a 144.207.225,61
euro al 31 dicembre, con una percentuale di riduzione pari al 73,45%. I residui della gestione
di competenza ammontano invece a 421.233.844,79 euro, per un ammontare complessivo dei
residui da trasferire al nuovo esercizio pari a 565.441.070,40 euro. Al 31 dicembre si rileva,
perciò, un incremento dei residui passivi rispetto all’inizio dell’anno del 4,09%, dovuto, per lo
più, alla bassa percentuale di pagamenti, rispetto agli impegni formalmente assunti.
Spese - Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica - esercizi 2010/2012 - competenza
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I St. finali 717.340.888,96 701.112.270,64 771.811.257,95 7,59% 10,08%
Economie 9.578.175,53 14.166.744,48 20.918.021,39 118,39% 47,66%
Imp. comp. 707.762.713,43 686.945.526,16 750.893.236,56 6,09% 9,31%
Imp. formali 707.234.267,57 685.155.312,70 750.819.572,12 6,16% 9,58%
Pagamenti 496.462.419,72 386.298.671,56 341.106.143,00 -31,29% -11,70%
Res. comp. 211.300.293,71 300.646.854,60 409.787.093,56 93,94% 36,30%
TIT
OLO
II St. finali 91.047.349,12 97.153.825,42 54.116.709,66 -40,56% -44,30%
Economie 6.093.085,78 6.072.355,65 12.815.450,30 110,33% 111,05%
Imp. comp. 84.954.263,34 91.081.469,77 41.301.259,36 -51,38% -54,65%
Imp. formali 82.408.788,29 87.998.889,84 38.881.534,08 -52,82% -55,82%
Pagamenti 40.736.070,79 51.159.249,06 31.104.208,97 -23,64% -39,20%
Res. comp. 44.218.192,55 39.922.220,71 10.197.050,39 -76,94% -74,46%
TIT
OLO
IV
St. finali 1.274.287,23 1.274.287,23 1.249.700,84 -1,93% -1,93%
Economie 1.274.287,23 1.249.700,84 0,00 -100,00% -100,00%
Imp. comp. 0,00 24.586,39 1.249.700,84 - 4982,90%
Imp. formali 0,00 0,00 1.249.700,84 - -
Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -
Res. comp. 0,00 24.586,39 1.249.700,84 - 4982,90%
TO
TA
LE
St. finali 809.662.525,31 799.540.383,29 827.177.668,45 2,16% 3,46%
Economie 16.945.548,54 21.488.800,97 33.733.471,69 99,07% 56,98%
Imp. comp. 792.716.976,77 778.051.582,32 793.444.196,76 0,09% 1,98%
Imp. formali 789.643.055,86 773.154.202,54 790.950.807,04 0,17% 2,30%
Pagamenti 537.198.490,51 437.457.920,62 372.210.351,97 -30,71% -14,92%
Res. comp. 255.518.486,26 340.593.661,70 421.233.844,79 64,85% 23,68%
97
Spese - Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica - esercizi 2010/2012 - residui
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I Res. iniziali 216.350.688,67 241.256.804,66 330.382.605,46 52,71% 36,94%
Ec./Perenz. 7.855.426,19 21.299.809,88 20.474.040,78 160,64% -3,88%
Imp. comp. r. 208.495.262,48 219.956.994,78 309.908.564,68 48,64% 40,90%
Imp. form. r. 206.776.877,81 218.605.942,75 309.459.860,25 49,66% 41,56%
Pagamenti r. 178.538.751,53 192.221.243,92 285.418.037,79 59,86% 48,48%
Residui dei r. 29.956.510,95 27.735.750,86 24.490.526,89 -18,25% -11,70%
TIT
OLO
II Res. iniziali 322.346.926,56 274.008.505,82 212.813.664,62 -33,98% -22,33%
Ec./Perenz. 40.042.645,27 8.597.214,66 17.572.589,31 -56,12% 104,40%
Imp. comp. r. 282.304.281,29 265.411.291,16 195.241.075,31 -30,84% -26,44%
Imp. form. r. 280.563.298,17 264.661.056,97 194.490.841,12 -30,68% -26,51%
Pagamenti r. 73.729.219,09 92.508.799,56 75.548.962,98 2,47% -18,33%
Residui dei r. 208.575.062,20 172.902.491,60 119.692.112,33 -42,61% -30,77%
TIT
OLO
IV
Res. iniziali 0,00 0,00 24.586,39 - -
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. comp. r. 0,00 0,00 24.586,39 - -
Imp. form. r. 0,00 0,00 24.586,39 - -
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -
Residui dei r. 0,00 0,00 24.586,39 - -
TO
TA
LE
Res. iniziali 538.697.615,23 515.265.310,48 543.220.856,47 0,84% 5,43%
Ec./Perenz. 47.898.071,46 29.897.024,54 38.046.630,09 -20,57% 27,26%
Imp. comp. r. 490.799.543,77 485.368.285,94 505.174.226,38 2,93% 4,08%
Imp. form. r. 487.340.175,98 483.266.999,72 503.975.287,76 3,41% 4,29%
Pagamenti r. 252.267.970,62 284.730.043,48 360.967.000,77 43,09% 26,78%
Residui dei r. 238.531.573,15 200.638.242,46 144.207.225,61 -39,54% -28,13%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
789.466.461,13 722.187.964,10 733.177.352,74 -7,13% 1,52%
98
L’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica è strutturato nella Direzione
generale enti locali e finanze e nella Direzione generale della pianificazione urbanistica
territoriale e della vigilanza edilizia. In capo alla Direzione generale enti locali e finanze grava
la responsabilità della gestione del 96,15% delle dotazioni finanziarie dell’Assessorato,
destinate, per lo più ad essere trasferite agli enti locali.
Per la Direzione generale della pianificazione urbanistica, invece, lo stanziamento più
rilevante concerne l’UPB S04.10.001 - Politiche per le aree urbane – Investimenti, la cui
dotazione ammonta a 15.048.540,80 euro, di cui, peraltro, 10.062.169,64 risultano mandati in
economia. A tali disponibilità in conto competenze si aggiungono 171.699.686,51 euro di
residui provenienti dagli esercizi precedenti. I pagamenti su questa UPB ammontano
complessivamente a 59.054.575,05 euro.
99
9.3.2.5. Assessorato della Difesa dell’Ambiente
L’Assessorato della Difesa dell’Ambiente è strutturato in due Direzioni generali: la
Direzione generale della difesa dell'ambiente e la Direzione generale del Corpo forestale e di
vigilanza ambientale. Presso l’Assessorato sono presenti inoltre l’Ufficio del Commissario
straordinario delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio
idrogeologico per la regione Sardegna, figura di nomina governativa delegato al fine di
provvedere all’espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di
mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della Regione Sardegna,
individuati nell’accordo di programma siglato in data 23.12.2010 tra il Ministero dell’Ambiente
e la Regione Autonoma della Sardegna finalizzato alla programmazione e al finanziamento di
interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sempre presso
l’Assessorato ha sede l’Ufficio dell’Autorità ambientale.
Con nota n. 14196 del 24 giugno 2013, il Direttore Generale dell’Assessorato della
Difesa dell’Ambiente ha precisato che l’Ufficio del Commissario straordinario delegato per la
realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la regione Sardegna
non è incardinato presso l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente.
Dal punto di vista finanziario occorre ricordare che sullo stato di previsione
dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente grava il capitolo SC04.1918 di cui all’UPB
S04.08.007 concernente i Finanziamenti a favore dell'Ente foreste. Per l’esercizio 2012 i
trasferimenti a favore dell’Ente foreste gravanti su tale capitolo ammontavano a
177.500.000,00 euro, ai quali devono aggiungersi i finanziamenti previsti dal capitolo
SC04.1919, pari a 300.000,00 euro, ascritti alla medesima UPB ma gravanti sullo stato di
previsione dell’Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, per
un totale, quindi, di 177.800.000,00. Negli esercizi precedenti gli stessi trasferimenti
ammontavano, rispettivamente a 188.480.000,00 euro nell’esercizio 2011 e a 180.800.000,00
euro nel 2010.
Gli stanziamenti finali complessivi iscritti nello stato di previsione dell’Assessorato della
Difesa dell’Ambiente ammontano a 346.162.436,58 euro, ad essi devono aggiungersi
394.801.739,87 euro di residui provenienti dagli esercizi precedenti. Le somme spendibili, al
netto di economie e perenzioni, ammontano pertanto a 703.738.367,08 euro. Gli impegni
formali assunti sulle competenze risultano pari a 325.193.722,16.
Per quanto concerne il rispetto del patto di stabilità, il plafond di spesa riguardante
l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, per il 2012 è pari a 286.145.000 euro, mentre i
pagamenti complessivi ammontano a 289.758.533,86 euro.
100
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 271.753.212,59 280.071.196,51 266.536.592,44 -1,92% -4,83%
Economie 7.925.427,86 3.163.321,33 3.058.732,76 -61,41% -3,31%
Imp. comp. 263.827.784,73 276.907.875,18 263.477.859,68 -0,13% -4,85%
Imp. formali 260.276.929,28 271.971.993,51 262.829.289,67 0,98% -3,36%
Pagamenti 141.065.770,67 161.002.741,92 117.169.724,32 -16,94% -27,23%
Res. comp. 122.762.014,06 115.905.133,26 146.308.135,36 19,18% 26,23%
St. finali 77.340.973,90 118.516.609,66 78.423.773,98 1,40% -33,83%
Economie 32.260.376,11 24.810.447,59 14.924.607,03 -53,74% -39,85%
Imp. comp. 45.080.597,79 93.706.162,07 63.499.166,95 40,86% -32,24%
Imp. formali 37.940.771,85 56.256.475,32 61.796.436,59 62,88% 9,85%
Pagamenti 4.719.412,62 21.842.394,16 11.050.151,44 134,14% -49,41%
Res. comp. 40.361.185,17 71.863.767,91 52.449.015,51 29,95% -27,02%
St. finali 450.000,00 2.800.000,00 1.202.070,16 167,13% -57,07%
Economie 146.798,24 445.154,77 634.074,26 331,94% 42,44%
Imp. comp. 303.201,76 2.354.845,23 567.995,90 87,33% -75,88%
Imp. formali 303.201,76 2.354.845,23 567.995,90 87,33% -75,88%
Pagamenti 303.201,76 697.573,26 0,00 -100,00% -100,00%
Res. comp. 0,00 1.657.271,97 567.995,90 - -65,73%
St. finali 349.544.186,49 401.387.806,17 346.162.436,58 -0,97% -13,76%
Economie 40.332.602,21 28.418.923,69 18.617.414,05 -53,84% -34,49%
Imp. comp. 309.211.584,28 372.968.882,48 327.545.022,53 5,93% -12,18%
Imp. formali 298.520.902,89 330.583.314,06 325.193.722,16 8,93% -1,63%
Pagamenti 146.088.385,05 183.542.709,34 128.219.875,76 -12,23% -30,14%
Res. comp. 163.123.199,23 189.426.173,14 199.325.146,77 22,19% 5,23%TO
TA
LE
Spese - Assessorato della Difesa dell'Ambiente - esercizi 2010/2012 - competenza
TIT
OLO
IT
IT
OLO
II
TIT
OLO
IV
0,00
50.000,00
100.000,00
150.000,00
200.000,00
250.000,00
300.000,00
350.000,00
400.000,00
450.000,00
2010 2011 2012
Valo
ri in m
igliaia
di euro
Ass.to Difesa Amb. risultati della competenza es 2010-2012
St. finali
Imp. formali
Pagamenti
101
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 129.083.072,56 145.756.608,76 120.223.781,98 -6,86% -17,52%
Ec./Perenz. 2.746.315,37 6.583.883,53 4.399.598,60 60,20% -33,18%
Imp. comp. r. 126.336.757,19 139.172.725,23 115.824.183,38 -8,32% -16,78%
Imp. form. r. 119.494.594,61 135.862.142,76 115.569.024,26 -3,29% -14,94%
Pagamenti r. 103.364.865,69 124.173.290,48 104.222.630,21 0,83% -16,07%
Residui dei r. 22.971.891,50 14.999.434,75 11.601.553,17 -49,50% -22,65%
Res. iniziali 375.888.487,31 301.685.756,25 272.920.685,92 -27,39% -9,53%
Ec./Perenz. 37.368.088,47 27.354.555,69 14.208.796,52 -61,98% -48,06%
Imp. comp. r. 338.520.398,84 274.331.200,56 258.711.889,40 -23,58% -5,69%
Imp. form. r. 262.025.977,46 242.839.315,40 253.378.049,31 -3,30% 4,34%
Pagamenti r. 40.411.707,33 56.457.395,45 55.701.028,87 37,83% -1,34%
Residui dei r. 298.108.691,51 217.873.805,11 203.010.860,53 -31,90% -6,82%
Res. iniziali 0,00 0,00 1.657.271,97 - -
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,20 - -
Imp. comp. r. 0,00 0,00 1.657.271,77 - -
Imp. form. r. 0,00 0,00 1.657.271,77 - -
Pagamenti r. 0,00 0,00 1.614.999,02 - -
Residui dei r. 0,00 0,00 42.272,75 - -
Res. iniziali 504.971.559,87 447.442.365,01 394.801.739,87 -21,82% -11,76%
Ec./Perenz. 40.114.403,84 33.938.439,22 18.608.395,32 -53,61% -45,17%
Imp. comp. r. 464.857.156,03 413.503.925,79 376.193.344,55 -19,07% -9,02%
Imp. form. r. 381.520.572,07 378.701.458,16 370.604.345,34 -2,86% -2,14%
Pagamenti r. 143.776.573,02 180.630.685,93 161.538.658,10 12,35% -10,57%
Residui dei r. 321.080.583,01 232.873.239,86 214.654.686,45 -33,15% -7,82%TO
TA
LE
Spese - Assessorato della Difesa dell'Ambiente - esercizi 2010/2012 - residuiT
IT
OLO
IT
IT
OLO
II
TIT
OLO
IV
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
289.864.958,07 364.173.395,27 289.758.533,86 -0,04% -20,43%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
Per quanto concerne l’attività svolta nel corso dell’esercizio, la Direzione generale della
difesa dell'ambiente ha comunicato31 di avere provveduto al coordinamento dell’attività
gestoria nell’ambito dell’A.P.Q. Sostenibilità Ambientale, nonché, con riferimento alla
programmazione delle risorse del FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione) al coordinamento
degli interventi finalizzati al recupero e alla riqualificazione di siti minerari dismessi.
Nell’ambito delle assegnazioni finanziarie in capo all’Assessorato Ambiente, sono da
evidenziare gli stanziamenti ascritti all’UPB S04.06.002 - Interventi di risanamento, bonifica e
riqualificazione del territorio – Investimenti, pari a 6.818.487,23 euro, di cui 6.318.487,23
formalmente impegnati. Con la deliberazione n. 51/25 del 28.12.2012 sono state avviate le
attività finalizzate all’attuazione degli interventi previsti dal Piano Regionale di bonifica siti
inquinati realizzando la completa delega delle risorse, pari a € 2.000.000, in favore degli enti
locali.
Nel campo della bonifica dei siti contaminati da amianto, (annualità 2012, pari a €
2.000.000 – cap. SC04.1296), sono stati effettuati gli impegni e le deleghe in favore delle
Province per la bonifica di edifici privati mediante bando e dell’Amministrazione comunale di
Cagliari per l’emergenza Poetto.
31 Nota del Direttore Generale della Direzione generale della Difesa dell’Ambiente del 18 marzo 2013.
102
Nel corso del 2012 risultano stanziati e interamente impegnati 4.295.000,00 euro, a
valere sul capitolo SC04.1393, in favore della società in house IGEA Spa per gli interventi
consistenti in attività di messa in sicurezza di emergenza, analisi di rischio e bonifica nei siti
minerari dismessi di Nebida, Acquaresi e Masua.
Uno degli stanziamenti più rilevanti ascritti all’Assessorato è di 19.925.000,00 euro, a
valere sul capitolo SC02.0890, per l’attribuzione di contributi per l’aumento del patrimonio
boschivo in favore dei Comuni nel cui territorio ricadono aree interessate da forme gravi di
deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di
produzione di energia, nonché in favore dei Comuni che hanno subito una rilevante
diminuzione degli occupati nel settore della forestazione.
Fra gli interventi evidenziati dalla Direzione Generale dell’Ambiente32 merita una
segnalazione il processo di messa a punto del Sistema Informativo Regionale Ambientale
(SIRA), del quale è stato portato a termine il primo lotto funzionale. Agli inizi del 2012, al fine
di dar corso a quanto definito nella DGR n. 46/24 del 27 dicembre 2010 (che programmava gli
interventi a valere sull’obiettivo 4.1.2 linea 4.1.2° del PO FESR 2007/2013) è stata pubblicata,
secondo le procedure di cui al D.lgs. 163/06, una relazione sulla “Realizzazione del secondo
stralcio funzionale del Sistema Informativo Regionale Ambientale”. Durante l’anno è stata
espletata la procedura di gara, aggiudicato l’appalto e firmato il contratto con il conseguente
avvio delle attività.
Per quanto concerne la Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza
Ambientale, occorre anzitutto evidenziare che la stessa ha comunicato33 che, con apposite
informative, la DG del CFVA ha fornito alla Procura della Corte dei Conti notizie sul collaudo
negativo dell’intervento di “Realizzazione di un sistema di monitoraggio elettronico e di sistemi
di comando e controllo per la prevenzione degli incendi nelle zone boschive individuate dal
piano regionale ex legge 1 marzo 1975, n. 47”.
Allo stato attuale gli impianti non risultano utilizzati in quanto non presi in carico e si
attende il pronunciamento del Tribunale Civile in esito a tre contenziosi.
Occorre ricordare, al proposito, che la Realizzazione del sistema di monitoraggio
elettronico per la prevenzione degli incendi nelle zone boschive era stata oggetto di due
indagini di controllo sulla gestione da parte della Sezione regionale del controllo della Corte dei
conti per la Sardegna, approvate rispettivamente con deliberazioni 215/99 e 3/2001.
La voce di bilancio maggiormente rilevante in capo alla Direzione generale del CFVA
riguarda lo stanziamento di cui all’UPB S04.08.013, concernente Prevenzione e difesa dagli
incendi - Spese correnti, pari a 5.656.385,00. La lotta agli incendi boschivi rappresenta uno dei
principali compiti demandati al CFVA. Per il 2012 sono stati registrati n. 2.575 interventi
mentre la superficie percorsa dal fuoco è stata di 15.286 ettari di cui 2.943 di bosco. Questo
32 Nella nota sopra richiamata. 33 Nota del Direttore Generale del CFVA del 14 marzo 2013.
103
dato, che risulta ampiamente sotto la media del lungo periodo, corrisponde al quarto migliore
risultato dall’anno 2000.
Di seguito si riporta la tabella concernente la gestione finanziaria trasmessa dalla
Direzione Generale del CFVA.
STANZIAMENTO INIZIALE
VARIAZIONI STANZIAMENTO
FINALE PLAFOND PATTO DI STABILITA'
TOTALE STANZIAMENTI
IMPEGNATI
CFVA
COMANDANTE € 500.000,00 € 3.084.109,60 € 3.584.109,60 € 3.271.900,62 € 3.271.887,99
SERVIZIO AAGG € 2.413.000,00 € 271.950,60 € 2.684.950,60 € 1.766.822,26 € 1.766.787,36
SERVIZIO VIGILANZA € 2.209.000,00 -€ 52.000,00 € 2.157.000,00 € 1.847.537,89 € 1.844.540,47
SERVIZIO ANTINCENDIO € 6.750.000,00 € 138.885,00 € 6.888.885,00 € 6.462.583,10 € 6.421.076,33
STIR CAGLIARI € 475.000,00 -€ 11.000,00 € 464.000,00 € 435.269,51 € 434.922,00
STIR SASSARI € 366.000,00 -€ 15.000,00 € 351.000,00 € 334.835,27 € 329.464,53
STIR NUORO € 381.000,00 -€ 5.000,00 € 376.000,00 € 342.104,10 € 338.090,30
STIR ORISTANO € 354.000,00 -€ 25.000,00 € 329.000,00 € 309.827,52 € 301.821,63
STIR TEMPIO € 330.000,00 -€ 19.000,00 € 311.000,00 € 267.530,54 € 259.740,80
STIR LANUSEI € 260.000,00 -€ 879,75 € 259.120,25 € 246.800,00 € 242.814,11
STIR IGLESIAS € 249.000,00 -€ 14.500,00 € 234.500,00 € 192.789,19 € 192.789,19
TOTALE € 14.287.000,00 € 3.352.565,45 € 17.639.565,45 € 15.478.000,00 € 15.403.934,71
104
9.3.2.6. Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale
Le dotazioni di bilancio assegnate all’Assessorato dell’Agricoltura sono sensibilmente
diminuite nel corso dei vari esercizi finanziari. Rispetto all’esercizio 2011, la diminuzione è pari
al 27,45%, mentre risulta pari al 32,71% rispetto al 2010.
La dotazione finanziaria risulta essere la più bassa degli ultimi dieci anni, e corrisponde
a meno di un terzo rispetto all’esercizio 2003.
-
100.000,00
200.000,00
300.000,00
400.000,00
500.000,00
600.000,00
700.000,00
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Valo
ri in
mig
liaia
di e
uro
Assessorato Agricoltura - stanziamenti finali esercizi 2003-2012
Esercizio Stanz. Finali
2003 617.589.691,28
2004 401.881.467,02
2005 322.875.813,50
2006 413.602.303,18
2007 463.100.338,32
2008 263.462.073,50
2009 288.576.560,33
2010 300.258.029,80
2011 278.514.618,27
2012 202.053.987,31
Le maggiori riduzioni si registrano con riguardo alle spese in conto capitale, le quali
risultano dimezzate rispetto agli esercizi precedenti (-49,16% rispetto all’esercizio 2011 e -
53,97% rispetto al 2010). Al proposito è anche da mettere in rilievo che nel 2012 le spese del
Titolo II rappresentano meno del 10% dell’intero stanziamento finale (18.295.988,53 euro
stanziamenti c/c; 183.757.998,78 euro spese correnti).
105
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 260.509.638,48 242.527.087,14 183.757.998,78 -29,46% -24,23%
Economie 8.678.166,12 7.622.851,43 20.534.932,70 136,63% 169,39%
Imp. comp. 251.831.472,36 234.904.235,71 163.223.066,08 -35,19% -30,52%
Imp. formali 246.118.391,06 226.255.643,27 163.056.876,08 -33,75% -27,93%
Pagamenti 83.651.915,51 110.589.816,25 76.492.914,20 -8,56% -30,83%
Res. comp. 168.179.556,85 124.314.419,46 86.730.151,88 -48,43% -30,23%
St. finali 39.748.391,32 35.987.531,13 18.295.988,53 -53,97% -49,16%
Economie 830.050,04 1.022.474,27 6.001.028,07 622,97% 486,91%
Imp. comp. 38.918.341,28 34.965.056,86 12.294.960,46 -68,41% -64,84%
Imp. formali 35.210.074,27 31.771.481,31 12.219.540,35 -65,30% -61,54%
Pagamenti 5.180.934,52 5.601.920,48 6.484.259,04 25,16% 15,75%
Res. comp. 33.737.406,76 29.363.136,38 5.810.701,42 -82,78% -80,21%
St. finali 300.258.029,80 278.514.618,27 202.053.987,31 -32,71% -27,45%
Economie 9.508.216,16 8.645.325,70 26.535.960,77 179,08% 206,94%
Imp. comp. 290.749.813,64 269.869.292,57 175.518.026,54 -39,63% -34,96%
Imp. formali 281.328.465,33 258.027.124,58 175.276.416,43 -37,70% -32,07%
Pagamenti 88.832.850,03 116.191.736,73 82.977.173,24 -6,59% -28,59%
Res. comp. 201.916.963,61 153.677.555,84 92.540.853,30 -54,17% -39,78%
TIT
OLO
II
TO
TA
LE
Spese - Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale - esercizi 2010/2012 - competenza
TIT
OLO
I
0,00
50.000,00
100.000,00
150.000,00
200.000,00
250.000,00
300.000,00
350.000,00
2010 2011 2012
Valo
ri in m
igliaia
di euro
Ass.to Agricoltura risultati della competenza es 2010-2012
St. finali
Imp. formali
Pagamenti
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 200.877.693,89 217.804.480,22 198.322.470,39 -1,27% -8,94%
Ec./Perenz. 14.255.163,84 16.781.546,66 23.717.313,36 66,38% 41,33%
Imp. comp. r. 186.622.530,05 201.022.933,56 174.605.157,03 -6,44% -13,14%
Imp. form. r. 181.672.816,01 198.433.378,01 170.927.024,69 -5,91% -13,86%
Pagamenti r. 136.645.437,85 127.993.465,66 74.922.845,22 -45,17% -41,46%
Residui dei r. 49.977.092,20 73.029.467,90 99.682.311,81 99,46% 36,50%
Res. iniziali 127.850.314,91 118.660.012,44 107.669.467,77 -15,78% -9,26%
Ec./Perenz. 15.518.589,92 22.766.842,12 28.983.924,43 86,77% 27,31%
Imp. comp. r. 112.331.724,99 95.893.170,32 78.685.543,34 -29,95% -17,94%
Imp. form. r. 96.239.509,07 95.893.170,32 78.685.543,34 -18,24% -17,94%
Pagamenti r. 24.999.915,75 15.532.833,65 10.969.104,55 -56,12% -29,38%
Residui dei r. 87.331.809,24 80.360.336,67 67.716.438,79 -22,46% -15,73%
Res. iniziali 328.728.008,80 336.464.492,66 305.991.938,16 -6,92% -9,06%
Ec./Perenz. 29.773.753,76 39.548.388,78 52.701.237,79 77,01% 33,26%
Imp. comp. r. 298.954.255,04 296.916.103,88 253.290.700,37 -15,27% -14,69%
Imp. form. r. 277.912.325,08 294.326.548,33 249.612.568,03 -10,18% -15,19%
Pagamenti r. 161.645.353,60 143.526.299,31 85.891.949,77 -46,86% -40,16%
Residui dei r. 137.308.901,44 153.389.804,57 167.398.750,60 21,91% 9,13%
TIT
OLO
II
TO
TA
LE
Spese - Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale - esercizi 2010/2012 - residui
TIT
OLO
I
106
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
250.478.203,63 259.718.036,04 168.869.123,01 -32,58% -34,98%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
Accanto alle dotazioni finanziarie di competenza, al 1° gennaio 2012 si riscontrava una
massa di residui provenienti dagli esercizi precedenti piuttosto elevata. Particolarmente
significativa la situazione dei residui in conto capitale, dove a fronte di uno stanziamento di
competenza piuttosto esiguo, come appena evidenziato, si rilevano ben 107.669.467,77 euro
di residui, ridottisi nel corso dell’esercizio a 67.716.438,79 euro, per effetto di pagamenti,
perenzioni ed economie di spesa.
I vincoli imposti dal patto di stabilità hanno inciso in misura notevole sulle possibilità
operative dell’Assessorato. Come sottolineato dallo stesso Direttore generale34, infatti, tale
limite ha inciso in misura decisiva non solo sulla capacità di spendita delle risorse, ma per la
prima volta, con riferimento agli impegni, ha determinato la scelta sulle risorse da impegnare.
L’importo complessivo dei pagamenti disposti, tra competenze e residui, ammonta a
168.869.123,01 euro. Mentre, come evidenziato da parte dello stesso Assessorato, il solo
debito nei confronti delle tre agenzie "agricole" (Agris, Argea e Laore), per il contributo
ordinario di funzionamento, tra competenze e residui, ammontava a inizio anno a 143,8 milioni
dì euro. Inoltre, tenendo conto dello stanziamento del contributo a favore dei Consorzi di
bonifica, pari per il 2012 a 35 milioni di euro, si supera di oltre 10 milioni il plafond consolidato
di fine anno pari a 168,8 milioni. Ancora, l’Assessorato sottolinea che il plafond dell’anno
precedente, che al 31.12.2011 ha consentito di effettuare pagamenti pari a 259,7 milioni, tra il
2011 e il 2012 si è ridotto di quasi 86 milioni di euro.
Si può rilevare a consuntivo che la possibilità di spendita della Direzione generale
dell’Assessorato, tra il 2011 e il 2012, si è ridotta di oltre 90 milioni; naturalmente
l’impossibilità di procedere con i pagamenti ha generato un incremento dell’ammontare dei
residui passivi.
Anche per quanto concerne gli impegni, fino al 21 dicembre 2012 il plafond assegnato
alla Direzione generale dell’Agricoltura ammontava a 155 milioni di euro, dato che metteva a
rischio l'impegnabilità delle risorse da destinare quale contributo ordinario di funzionamento
alle Agenzie agricole.
Il decreto n. 434 del 21.12.2012 dell'Assessorato della Programmazione ha
incrementato di oltre 20 milioni di euro il plafond degli impegni destinato all’Assessorato,
scongiurando i rischi paventati.
Con la deliberazione n. 27/15 del 19 giugno 2012, la Giunta regionale ha provveduto
alla definizione della modifica dell’assetto organizzativo della Direzione generale
dell’Agricoltura. In particolare si è provveduto all’Istituzione di un nuovo servizio: “Servizio
programmazione, controllo e innovazione in agricoltura”, nonché alla soppressione di due
34 Nota 4693 del 15 marzo 2013.
107
servizi: “Servizio sviluppo, monitoraggio e valutazione” e “Servizio sostegno delle imprese
agricole e sviluppo delle competenze” per riallocarne le attività tra i restanti servizi. Con la
stessa deliberazione si è altresì provveduto alla ridefinizione delle competenze e/o alla
ridenominazione degli altri servizi.
A seguito delle nuove modifiche la Direzione generale dell’Assessorato dell’Agricoltura
appare così strutturata:
Servizio affari generali, credito agrario e controllo Agenzie
Servizio programmazione, controllo e innovazione in agricoltura
Servizio produzioni
Servizio miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale
Servizio politiche di mercato e qualità
Servizio strutture
Servizio sviluppo locale
Servizio pesca e acquacoltura.
108
9.3.2.7. Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio
Nell’esercizio 2012 le dotazioni finanziarie di competenza dell’Assessorato del Turismo,
Artigianato e Commercio ammontano a 101.901.455,96 euro e rappresentano appena l’1,11%
dell’intero stanziamento di competenza del bilancio regionale 2012. Lo stanziamento è quasi
equamente diviso fra spese correnti e spese in conto capitale; queste ultime rappresentano il
47,29% della dotazione di competenza.
La massa dei residui, costituita per l’82% da somme in conto capitale, ammonta a
230.165.399,20 euro, ridottasi a 218.172.663,36 euro (somma dei residui della
gestione di competenza e dei residui dei residui) al la fine del 2012 (-5,21%). Gli
impegni formali di competenza ammontano a 78.526.821,82 euro, mentre i pagamenti
complessivi (competenze + residui) risultano pari a 66.427.746,71 euro.
Lo stanziamento maggiormente rilevante riguarda l’UPB S06.02.002 - Promozione e
propaganda turistica – che ha ricevuto una dotazione di competenza pari a 22.576.127,62
euro, ai quali si aggiungono 11.826.199,45 di residui.
A carico di questa UPB si riscontrano i trasferimenti all’Agenzia regionale “Sardegna
Promozione” (cap. SC06.0199, stanziamento finale di competenza 7.349.707,00 euro).
Sulla stessa UPB il bilancio 2012 vede stanziamenti pari a 3.448.760,29 euro sul
capitolo SC06.0204 e di 383.195,59 euro sul capitolo SC06.0205. Si tratta di somme destinate
alla realizzazione del progetto interregionale "I borghi di eccellenza - identità, cultura e
tradizioni popolari". Il progetto ha origine dall’art. 1, comma 122, della legge 27 dicembre
2006, n. 296, che ha previsto la realizzazione di progetti di eccellenza per lo sviluppo e la
promozione del sistema turistico nazionale per il suo posizionamento competitivo quale fattore
produttivo di interesse nazionale, affidando al Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività
del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di stipulare appositi protocolli
di intesa con le regioni e gli enti locali, previa intesa con la Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. In attuazione di
tale disposizione veniva sottoscritto, in data 24 giugno 2010, un protocollo d’intesa tra il
Ministro per il Turismo e il Presidente della Conferenza delle Regioni, che prevedeva
l’assegnazione da parte del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo della
Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Regione Sardegna di una quota di finanziamento
corrispondente al massimo al 90% per gli interventi ammissibili. Pertanto alla Regione
Sardegna veniva attribuito un finanziamento statale pari a 3.448.760,29 euro mentre il
restante 10% della spesa, pari a 383.195,59 euro, era a carico della Regione Sardegna a titolo
di cofinanziamento, per un importo totale di € 3.831.955,88.
L’importo a carico dello Stato, iscritto al capitolo d’entrata EC231.307 non risulta
essere mai stato trasferito alla Regione, di conseguenza l’intero progetto non è stato ancora
avviato.
109
Lo stanziamento maggiormente rilevante nell’ambito dei capitoli di spesa facenti capo
all’Assessorato del Turismo concerne tuttavia il capitolo SC06.0418 – UPB S06.03.002, si tratta
del Fondo per la concessione di contributi in conto interessi sulle operazioni di credito a favore
delle imprese artigiane di cui all’art. 37 della Legge 25 luglio 1952, n. 949, concernente
“Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione”. Lo stanziamento
finale a carico di questo capitolo risulta pari a 10.119.000,00 euro, del quale risultano
formalmente impegnati e pagati 3.500.000,00 euro. I residui degli anni precedenti erano pari a
11.019.000,00 dei quali 4.400.000,00 eliminati nel corso dell’esercizio. I pagamenti sui residui
ammontano a 2 milioni di euro.
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 73.753.390,93 41.958.748,76 53.708.655,15 -27,18% 28,00%
Economie 2.351.898,56 664.286,54 14.790.347,61 528,87% 2126,50%
Imp. comp. 71.401.492,37 41.294.462,22 38.918.307,54 -45,49% -5,75%
Imp. formali 71.271.492,37 34.675.462,22 31.804.362,30 -55,38% -8,28%
Pagamenti 20.117.264,85 16.870.745,07 16.996.213,91 -15,51% 0,74%
Res. comp. 51.284.227,52 24.423.717,15 21.922.093,63 -57,25% -10,24%
St. finali 39.537.888,87 68.192.800,18 48.189.800,81 21,88% -29,33%
Economie 22.439.669,46 28.472.726,33 8.581.286,53 -61,76% -69,86%
Imp. comp. 17.098.219,41 39.720.073,85 39.608.514,28 131,65% -0,28%
Imp. formali 14.601.219,41 38.497.226,57 39.469.250,11 170,31% 2,52%
Pagamenti 5.876.444,08 10.365.766,57 11.366.392,54 93,42% 9,65%
Res. comp. 11.221.775,33 29.354.307,28 28.242.121,74 151,67% -3,79%
St. finali 3.000,00 3.000,00 3.000,00 0,00% 0,00%
Economie 3.000,00 3.000,00 3.000,00 0,00% 0,00%
Imp. comp. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. formali 0,00 0,00 0,00 - -
Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -
Res. comp. 0,00 0,00 0,00 - -
St. finali 113.294.279,80 110.154.548,94 101.901.455,96 -10,06% -7,49%
Economie 24.794.568,02 29.140.012,87 23.374.634,14 -5,73% -19,79%
Imp. comp. 88.499.711,78 81.014.536,07 78.526.821,82 -11,27% -3,07%
Imp. formali 85.872.711,78 73.172.688,79 71.273.612,41 -17,00% -2,60%
Pagamenti 25.993.708,93 27.236.511,64 28.362.606,45 9,11% 4,13%
Res. comp. 62.506.002,85 53.778.024,43 50.164.215,37 -19,74% -6,72%
Spese - Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio - esercizi 2010/2012 - competenza
TIT
OLO
IT
OT
ALE
TIT
OLO
II
TIT
OLO
IV
0,00
20.000,00
40.000,00
60.000,00
80.000,00
100.000,00
120.000,00
2010 2011 2012
Valo
ri in m
igliaia
di euro
Ass.to Turismo risultati della competenza es 2010-2012
St. finali
Imp. formali
Pagamenti
110
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 99.383.885,25 110.696.480,78 42.460.739,29 -57,28% -61,64%
Ec./Perenz. 15.110.030,01 37.785.275,47 11.400.113,01 -24,55% -69,83%
Imp. comp. r. 84.273.855,24 72.911.205,31 31.060.626,28 -63,14% -57,40%
Imp. form. r. 80.916.900,21 72.207.507,79 30.521.371,14 -62,28% -57,73%
Pagamenti r. 24.861.601,98 37.312.005,20 16.545.582,02 -33,45% -55,66%
Residui dei r. 59.412.253,26 35.599.200,11 14.515.044,26 -75,57% -59,23%
Res. iniziali 273.413.883,73 215.601.482,74 187.704.659,91 -31,35% -12,94%
Ec./Perenz. 6.886.915,14 30.070.448,48 12.691.697,94 84,29% -57,79%
Imp. comp. r. 266.526.968,59 185.531.034,26 175.012.961,97 -34,34% -5,67%
Imp. form. r. 250.310.429,55 167.675.055,74 174.369.334,57 -30,34% 3,99%
Pagamenti r. 33.182.003,88 20.929.386,48 21.519.558,24 -35,15% 2,82%
Residui dei r. 233.344.964,71 164.601.647,78 153.493.403,73 -34,22% -6,75%
Res. iniziali 0,00 0,00 0,00 - -
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00 - -
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -
Residui dei r. 0,00 0,00 0,00 - -
Res. iniziali 372.797.768,98 326.297.963,52 230.165.399,20 -38,26% -29,46%
Ec./Perenz. 21.996.945,15 67.855.723,95 24.091.810,95 9,52% -64,50%
Imp. comp. r. 350.800.823,83 258.442.239,57 206.073.588,25 -41,26% -20,26%
Imp. form. r. 331.227.329,76 239.882.563,53 204.890.705,71 -38,14% -14,59%
Pagamenti r. 58.043.605,86 58.241.391,68 38.065.140,26 -34,42% -34,64%
Residui dei r. 292.757.217,97 200.200.847,89 168.008.447,99 -42,61% -16,08%
Spese - Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio - esercizi 2010/2012 - residuiT
IT
OLO
IT
OT
ALE
TIT
OLO
II
TIT
OLO
IV
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
84.037.314,79 85.477.903,32 66.427.746,71 -20,95% -22,29%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
La Direzione Generale ha comunicato35 di avere adottato tutte le misure possibili volte
ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse presenti nel bilancio dell’Assessorato, con riferimento alla
competenza e ai residui, agli stanziamenti regionali, nazionali e comunitari. In particolare si è
conclusa la ricognizione, già iniziata nel 2011, della stratificazione nel tempo dei residui
passivi, al fine di individuarne i meccanismi di creazione, per proporre soluzioni indirizzate alla
pianificazione nel tempo del loro smaltimento, tenendo conto dei limiti di spesa imposti dal
patto di stabilità.
Sono stati individuati e introdotti nuovi meccanismi procedimentali relativi alle
procedure che, per loro strutturazione, contribuiscono in maniera rilevante alla creazione di
residui passivi.
I risultati di questo lavoro sono stati più che soddisfacenti: nonostante i limiti imposti
dal patto di stabilità, nel 2012 si è registrata una diminuzione dei residui passivi pari al 20,2%,
portando il carico al 1 gennaio 2012 pari ad euro 230.165.399,20 ad euro 183.699.540,96 al
12 gennaio 2013.
Ma ancor più significativo è il risultato dell’analisi di tali residui: infatti su
183.699.540,96 circa il 90% si riferisce ai capitoli di spesa relativi alle leggi di incentivazione
alle imprese, che per il loro stesso impianto producono residui passivi. Perciò i residui formali,
realmente tali, costituiscono oggi appena il 10% dell’ammontare complessivo.
35 Nota trasmessa il 19 marzo 2013
111
Nel corso del 2012 sono state inoltre analizzate le somme andate in perenzione,
procedendo al loro richiamo dal Fondo, impegnando complessivamente 19.409.929,73 euro e
liquidandone il 79% pari ad euro 15.321.400,47, per i limiti imposti dal patto di stabilità.
Comunque il restante 21% sarà liquidato ad inizio d’anno 2013.
Nel corso del 2012 è proseguita l’attività, iniziata nel 2011, volta alla definizione delle
pratiche pregresse relative alle leggi di finanziamento alle imprese, per disporre dell’attuale
situazione riferita a ciascun istituto di credito convenzionato, allo scopo di verificare la
consistenza dei crediti vantati dall’Assessorato nei confronti delle imprese e predisporre le
nuove convenzioni.
La Direzione Generale ha inoltre posto alle proprie direzioni di Servizio obiettivi
gestionali volti ad incrementare i livelli di impegno sia in competenza (è stato impegnato il
70% dello stanziato) che sui residui di stanziamento, unitamente all’incremento dei livelli di
spesa in competenza e in c/residui, all’interno dei limiti posti dal patto di stabilità, che sono
stati ampiamente raggiunti.
Ai fini della velocizzazione della spesa la Direzione Generale ha monitorato
costantemente lo stato di avanzamento della spesa relativa a ciascun Servizio, creando le
condizioni che ci hanno portato ad ottenere un incremento sostanziale del plafond del patto di
stabilità, sia per gli impegni (da euro 64.700.000 ad euro 67.400.000) che per i pagamenti( da
euro 43.200.000 ad euro 64.700.000); il rammarico è che - avendo ottenuto tali incrementi
solo a fine anno - non si è potuto programmare per tempo le attività, per cui la mancanza dei
tempi tecnici necessari ci ha impedito di raggiungere il 100% dell’utilizzo del plafond,
certamente alla nostra portata. Infatti il plafond impegni è stato utilizzato al 95% ed il plafond
pagamenti al 99,70%.
Sarebbe auspicabile per il prossimo anno che, per l’assegnazione del plafond del patto
di stabilità alle diverse direzioni generali, si tenesse conto dell’effettiva capacità di impegno e
di spesa dimostrata.
112
9.3.2.8. Assessorato dei Lavori Pubblici
Lo stanziamento finale di competenza assegnato all’Assessorato dei Lavori pubblici
ammonta, per l’esercizio 2012, a 489.995.732,48 euro, rappresentati, per il 71,43%, da
somme in conto capitale. I residui degli esercizi precedenti, al primo gennaio 2012, erano pari
a 1.235.701.367,66, per il 71,43% costituiti da somme in conto capitale. Alla chiusura
dell’esercizio 2012 tale cifra si è incrementata e risulta pari a 1.257.071.657,82 euro (residui
della gestione di competenza + residui dei residui).
I pagamenti complessivi in conto competenza e in conto residui ammontano a
241.669.091,34 euro.
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 40.919.683,88 46.528.759,01 34.974.466,63 -14,53% -24,83%
Economie 6.854.911,40 5.411.982,48 9.563.748,53 39,52% 76,71%
Imp. comp. 34.064.772,48 41.116.776,53 25.410.718,10 -25,40% -38,20%
Imp. formali 30.798.706,32 40.364.209,15 25.141.120,73 -18,37% -37,71%
Pagamenti 20.655.370,21 24.421.496,80 16.370.224,06 -20,75% -32,97%
Res. comp. 13.409.402,27 16.695.279,73 9.040.494,04 -32,58% -45,85%
St. finali 273.215.916,45 495.377.605,56 350.021.265,85 28,11% -29,34%
Economie 23.433.989,36 126.229.291,68 113.182.754,44 382,99% -10,34%
Imp. comp. 249.781.927,09 369.148.313,88 236.838.511,41 -5,18% -35,84%
Imp. formali 236.513.409,09 345.760.862,61 219.975.571,05 -6,99% -36,38%
Pagamenti 66.485.724,79 77.906.413,74 57.132.317,41 -14,07% -26,67%
Res. comp. 183.296.202,30 291.241.900,14 179.706.194,00 -1,96% -38,30%
St. finali 105.000.000,00 - -
Economie 0,00 - -
Imp. comp. 105.000.000,00 - -
Imp. formali 105.000.000,00 - -
Pagamenti 105.000.000,00 - -
Res. comp. 0,00 - -
St. finali 314.135.600,33 541.906.364,57 489.995.732,48 55,98% -9,58%
Economie 30.288.900,76 131.641.274,16 122.746.502,97 305,25% -6,76%
Imp. comp. 283.846.699,57 410.265.090,41 367.249.229,51 29,38% -10,48%
Imp. formali 267.312.115,41 386.125.071,76 350.116.691,78 30,98% -9,33%
Pagamenti 87.141.095,00 102.327.910,54 178.502.541,47 104,84% 74,44%
Res. comp. 196.705.604,57 307.937.179,87 188.746.688,04 -4,05% -38,71%
TIT
OLO
II
TIT
OLO
IV
TO
TA
LE
Spese - Assessorato dei Lavori Pubblici - esercizi 2010/2012 - competenza
TIT
OLO
I
113
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 22.866.267,98 20.526.400,14 21.055.878,74 -7,92% 2,58%
Ec./Perenz. 2.333.871,01 7.034.712,76 1.729.428,24 -25,90% -75,42%
Imp. comp. r. 20.532.396,97 13.491.687,38 19.326.450,50 -5,87% 43,25%
Imp. form. r. 17.175.974,87 11.274.298,91 17.065.414,01 -0,64% 51,37%
Pagamenti r. 13.191.027,10 9.131.696,41 10.478.341,31 -20,56% 14,75%
Residui dei r. 7.341.369,87 4.359.990,97 8.848.109,19 20,52% 102,94%
Res. iniziali 1.636.179.708,41 1.227.704.859,29 1.214.645.488,92 -25,76% -1,06%
Ec./Perenz. 353.258.905,60 114.523.118,12 102.480.419,77 -70,99% -10,52%
Imp. comp. r. 1.282.920.802,81 1.113.181.741,17 1.112.165.069,15 -13,31% -0,09%
Imp. form. r. 1.122.402.587,22 993.149.985,49 1.056.910.285,86 -5,84% 6,42%
Pagamenti r. 220.231.341,37 166.662.077,89 52.688.208,56 -76,08% -68,39%
Residui dei r. 1.062.689.461,44 946.519.663,28 1.059.476.860,59 -0,30% 11,93%
Res. iniziali 0,00 - -
Ec./Perenz. 0,00 - -
Imp. comp. r. 0,00 - -
Imp. form. r. 0,00 - -
Pagamenti r. 0,00 - -
Residui dei r. 0,00 - -
Res. iniziali 1.659.045.976,39 1.248.231.259,43 1.235.701.367,66 -25,52% -1,00%
Ec./Perenz. 355.592.776,61 121.557.830,88 104.209.848,01 -70,69% -14,27%
Imp. comp. r. 1.303.453.199,78 1.126.673.428,55 1.131.491.519,65 -13,19% 0,43%
Imp. form. r. 1.139.578.562,09 1.004.424.284,40 1.073.975.699,87 -5,76% 6,92%
Pagamenti r. 233.422.368,47 175.793.774,30 63.166.549,87 -72,94% -64,07%
Residui dei r. 1.070.030.831,31 950.879.654,25 1.068.324.969,78 -0,16% 12,35%
TIT
OLO
II
TIT
OLO
IV
TO
TA
LE
Spese - Assessorato dei Lavori Pubblici - esercizi 2010/2012 - residui
TIT
OLO
I
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
320.563.463,47 278.121.684,84 241.669.091,34 -24,61% -13,11%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
Le dotazioni finanziarie di maggior rilievo in capo all’Assessorato dei trasporti, sono
allocate, in particolare, nell’UPB S07.01.002 - Infrastrutture di trasporto di interesse degli Enti
locali – alla quale risultano assegnati, in conto competenza, 125.034.003,54 euro, ai quali si
aggiungono 130.430.699,10 euro in conto residui. I pagamenti complessivi inerenti all’UPB
ammontano a 17.114.803,59 euro.
L’Assessorato dei lavori pubblici ha trasmesso36 un riepilogo delle attività svolte nel
2012 nell’ambito degli interventi riguardanti la viabilità:
- la gestione e il monitoraggio degli interventi inclusi nell’ APQ Viabilità;
- la gestione e il monitoraggio degli interventi inclusi nel POR 2007/2013 e controlli di
primo livello;
- la gestione e il monitoraggio degli interventi inclusi nei programmi viabilità locale;
- la gestione del bilancio regionale e della contabilità speciale di pertinenza del Servizio;
- le attività istruttorie di progetti di competenza dell’Unità Tecnica Regionale dei LL.PP.;
- le attività istruttorie di progetti affidati agli Enti locali attraverso atti convenzionali;
- le attività di consulenza di parte nelle cause civili dell’Assessorato;
- le attività di consulenza nelle cause presso il Tribunale Amministrativo Regionale;
- la predisposizione di risposte a interrogazioni, mozioni e interpellanze consiliari;
36 Nota del Direttore generale dell’Assessorato dei Lavori Pubblici 10102 del 15 maggio 2013.
114
- la gestione dei rapporti istituzionali e tecnico-operativi con il Compartimento e la
Direzione generale dell’Anas S.p.A.;
- la gestione dei rapporti convenzionali e tecnico-operativi con i professionisti incaricati
della redazione di studi di fattibilità e progettazioni;
- le attività di studio e progettazione interna di interventi nel campo della viabilità di
interesse regionale;
- la partecipazione a commissioni di gara per l’aggiudicazione di appalti;
- la partecipazione a Conferenze di Servizi di interventi di competenza del Servizio;
- la partecipazione alle attività della Conferenza Stato-Regioni in tema di Normativa
Tecnica;
- la partecipazione a Gruppi di lavoro interassessoriale sulla gestione degli archivi;
- l’attivazione di un progetto per la sistematizzazione e il monitoraggio dei programmi di
viabilità locale;
- il supporto alle attività di programmazione in capo alla Presidenza per la definizione
del Piano per il Sud, del Piano per il Sulcis e del 10° Allegato Infrastrutture Strategiche;
- la partecipazione ai lavori per l’attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza
Stradale.
Oltre a tali attività, per quanto concerne la viabilità statale e regionale lo stesso
Assessorato ha posto in evidenza gli interventi riguardanti la Strada Statale 554, la Strada
Statale 128, nonché in materia di Studi di fattibilità.
Inoltre, l’Assessorato ha rappresentato che la Regione Sardegna è beneficiaria di un
finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti destinato a cofinanziare la
costituzione del Centro Regionale di Monitoraggio della Sicurezza Stradale, che consentirà di
raccogliere e analizzare i dati relativi all’incidentalità stradale, ai flussi di traffico e allo stato di
manutenzione di tutte le strade comprese nel territorio regionale.
Nell’ambito della gestione dei capitoli intestati all’Assessorato dei Lavori Pubblici
rientrano anche i finanziamenti statali da versare alla contabilità speciale di cui all'Ordinanza
del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 2010, n. 3869, per fronteggiare l'emergenza
determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nelle province di Sassari ed Olbia-Tempio,
in relazione alla strada statale Sassari-Olbia.
Per il 2012 i relativi stanziamenti, assegnati al capitolo SC07.0144, sono pari a
105.000.000,00 di euro.
A 41.086.752,67 euro ammontano invece gli stanziamenti di competenza di cui all’UPB
S05.03.010, relativa agli interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie. Occorre far
presente che, nell’ambito di tale UPB, il capitolo SC05.0834 sul quale è presente uno
stanziamento pari a 1.000.000,00 di euro, fa capo all’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e
urbanistica.
115
UPB/ Capitolo di
spesa Oggetto dell'intervento Soggetto attuatore
Importo complessivo
Esercizio 2011
Esercizio 2012
Esercizio 2013
Esercizio 2014
Esercizio 2015
Anni successivi Rif. DGR
S07.10.004 SC07.1236
Riallocazione delle esigenze militari della base all'A.d.P. sottoscritto dalla Regione
Sardegna, il Ministero della Difesa e l'Agenzia del
Demanio in data 07.03.2008 Ministero
della Difesa 2.000.000,00 0,00 180.000,00 1.460.000,00 360.000,00 0,00 0,00 34/25 del
07/08/2012
S02.02.004 SC02.0589
Realizzazione della Scuola di formazione del Corpo
Forestale e di Vigilanza ambientale
Assessorato dei Lavori Pubblici 10.000.000,00 0,00 100.000,00 200.000,00 300.000,00 600.000,00 8.800.000,00
34/26 del 07/08/2012
S07.07.005 SC07.0883
Interventi urgenti di manutenzione straordinaria
sulle opere del Sistema Idrico Multisettoriale regionale
Ente Acque della
Sardegna 1.000.000,00 0,00 100.000,00 900.000,00 0,00 0,00 0,00 34/27 del
07/08/2012
S06.03.017 SC06.0535
Esecuzione delle indagini, previste dal Piano d Caratterizzazione,
propedeutiche alla esecuzione
delle opere di miglioramento/potenziamento delle infrastrutture esistenti
nelle aree del Consorzio Industriale Provinciale
dell'Ogliastra
Assessorato dei Lavori Pubblici 178.910,00 0,00 100.000,00 78.910,00 0,00 0,00 0,00
34/28 del 07/08/2012
S06.03.017 SC06.0535
Esecuzione delle opere di infrastrutturazione e
urbanizzazione nell'area ex Cartiera di Arbatax, comprese
le eventuali preliminari bonifiche ambientali
Comune di Tortoli 4.600.215,00 0,00 460.021,50 690.032,25 1.380.064,50 1.380.064,50 690.032,25
34/28 del 07/08/2012
S06.03.017 SC06.0535
Esecuzione delle opere di miglioramento/potenziamento delle infrastrutture esistenti
nelle aree del Consorzio Industriale Provinciale
dell'Ogliastra
Consorzio Industriale Provinciale
dell'Ogliastra 2.570.875,00 0,00 257.087,50 385.631,25 771.262,50 771.262,50 385.631,25 34/28 del
07/08/2012
S06.03.017 SC06.0535
Interventi di potenziamento del porto di Arbatax secondo
le previsioni del Piano Regolatore Portuale vigente
Consorzio Industriale Provinciale
dell'Ogliastra 2.429.000,00 0,00 242.900,00 364.350,00 728.700,00 728.700,00 364.350,00 34/28 del
07/08/2012
116
UPB/ Capitolo di
spesa Oggetto dell'intervento Soggetto attuatore
Importo complessivo
Esercizio 2011
Esercizio 2012
Esercizio 2013
Esercizio 2014
Esercizio 2015
Anni successivi Rif. DGR
S01.05.002 SC01.0957
Programma di spesa per interventi di adeguamento alle norme di prevenzione incendi negli immobili di
proprietà regionale.
Assessorato dei Lavori Pubblici 1.486.505,90 0,00 270.000,00 1.000.000,00 216.505,90 0,00 0,00
34/29 del 07/08/2012
S07.01.002 SC07.0031
Programma di opere pubbliche relative al settore
viario rimodulazione a seguito definanziamento annualità
2012 Comuni e Province 14.310.000,00 3.750.000,00 0,00 5.810.000,00 4.750.000,00 0,00 0,00
33/06 del 31/07/2012
S07.01.002 SC07.0018
Programma di opere pubbliche relative al settore
viario rimodulazione a seguito definanziamento annualità
2012 Comuni e Province 2.190.000,00 250.000,00 0,00 1.690.000,00 250.000,00 0,00 0,00
33/06 del 31/07/2012
TOTALE 40.765.505,90 4.000.000,00 1.710.009,00 12.578.923,50 8.756.532,90 3.480.027,00 10.240.013,50
Fonte: Assessorato dei lavori pubblici
117
9.3.2.9. Assessorato dell’Industria
Lo stanziamento di competenza dell’Assessorato dell’Industria rappresenta solo l’1,64%
dell’intero bilancio regionale. Si tratta della percentuale più bassa dopo quella dell’1,11%
dell’Assessorato del Turismo.
Lo stanziamento finale di competenza dell’Assessorato ammonta, infatti, a
150.280.647,87 euro, valore che non si discosta in modo significativo dagli stanziamenti egli
anni precedenti. I residui all’inizio dell’esercizio 2012 ammontavano a 247.726.864,47 euro,
mentre risultano incrementati del 5,46% a fine esercizio, e risultano pari a euro
261.261.488,70 (residui pregressi + residui della gestione di competenza).
I pagamenti complessivi sono pari a 78.694.851,19 euro, ovvero appena il 19,77%
rispetto all’ammontare delle disponibilità rappresentato dalla somma degli stanziamenti di
competenza e dei residui passivi iniziali.
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 14.069.048,65 21.308.257,51 37.587.375,47 167,16% 76,40%
Economie 124.484,45 223.411,29 6.630.320,53 5226,22% 2867,76%
Imp. comp. 13.944.564,20 21.084.846,22 30.957.054,94 122,00% 46,82%
Imp. formali 13.944.564,20 20.434.596,22 30.603.999,76 119,47% 49,77%
Pagamenti 5.864.529,09 7.181.935,93 16.975.673,34 189,46% 136,37%
Res. comp. 8.080.035,11 13.902.910,29 13.981.381,60 73,04% 0,56%
St. finali 138.238.627,98 119.076.717,77 112.693.272,40 -18,48% -5,36%
Economie 44.852.578,17 48.839.475,45 29.938.709,16 -33,25% -38,70%
Imp. comp. 93.386.049,81 70.237.242,32 82.754.563,24 -11,38% 17,82%
Imp. formali 83.457.228,69 66.410.323,62 81.803.228,59 -1,98% 23,18%
Pagamenti 60.386.130,69 49.352.658,82 24.892.884,20 -58,78% -49,56%
Res. comp. 32.999.919,12 20.884.583,50 57.861.679,04 75,34% 177,05%
St. finali 152.307.676,63 140.384.975,28 150.280.647,87 -1,33% 7,05%
Economie 44.977.062,62 49.062.886,74 36.569.029,69 -18,69% -25,46%
Imp. comp. 107.330.614,01 91.322.088,54 113.711.618,18 5,95% 24,52%
Imp. formali 97.401.792,89 86.844.919,84 112.407.228,35 15,41% 29,43%
Pagamenti 66.250.659,78 56.534.594,75 41.868.557,54 -36,80% -25,94%
Res. comp. 41.079.954,23 34.787.493,79 71.843.060,64 74,89% 106,52%
TIT
OLO
II
TO
TA
LE
Spese - Assessorato dell'Industria - esercizi 2010/2012 - competenza
TIT
OLO
I
0,00
20.000,00
40.000,00
60.000,00
80.000,00
100.000,00
120.000,00
140.000,00
160.000,00
2010 2011 2012
Valo
ri in m
igliaia
di euro
Ass.to Industria. risultati della competenza es 2010-2012
St. finali
Imp. formali
Pagamenti
118
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 12.433.542,40 8.346.983,05 16.290.747,87 31,02% 95,17%
Ec./Perenz. 10.133.629,56 92.153,10 512.250,04 -94,95% 455,87%
Imp. comp. r. 2.299.912,84 8.254.829,95 15.778.497,83 586,05% 91,14%
Imp. form. r. 2.299.912,84 8.254.829,95 15.778.497,83 586,05% 91,14%
Pagamenti r. 2.032.964,90 7.854.992,37 11.804.796,42 480,67% 50,28%
Residui dei r. 266.947,94 399.837,58 3.973.701,41 1388,57% 893,83%
Res. iniziali 418.968.494,99 295.150.914,31 231.436.116,60 -44,76% -21,59%
Ec./Perenz. 54.166.348,46 47.260.549,04 20.969.892,72 -61,29% -55,63%
Imp. comp. r. 364.802.146,53 247.890.365,27 210.466.223,88 -42,31% -15,10%
Imp. form. r. 229.140.390,92 167.454.644,30 133.205.559,81 -41,87% -20,45%
Pagamenti r. 32.830.441,39 29.630.282,55 25.021.497,23 -23,79% -15,55%
Residui dei r. 331.971.705,14 218.260.082,72 185.444.726,65 -44,14% -15,03%
Res. iniziali 431.402.037,39 303.497.897,36 247.726.864,47 -42,58% -18,38%
Ec./Perenz. 64.299.978,02 47.352.702,14 21.482.142,76 -66,59% -54,63%
Imp. comp. r. 367.102.059,37 256.145.195,22 226.244.721,71 -38,37% -11,67%
Imp. form. r. 231.440.303,76 175.709.474,25 148.984.057,64 -35,63% -15,21%
Pagamenti r. 34.863.406,29 37.485.274,92 36.826.293,65 5,63% -1,76%
Residui dei r. 332.238.653,08 218.659.920,30 189.418.428,06 -42,99% -13,37%
TIT
OLO
II
TO
TA
LE
Spese - Assessorato dell'Industria - esercizi 2010/2012 - residuiT
IT
OLO
I
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
101.114.066,07 94.019.869,67 78.694.851,19 -22,17% -16,30%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
Tra le principali competenze dell’Assessorato dell’Industria37 si rammentano l'attività di
coordinamento svolta nei confronti dei SUAP38 comunali, Enti terzi, imprenditori; il
monitoraggio delle situazioni di crisi nel settore produttivo industriale; gli studi, verifiche e
proposte per la soluzione delle situazioni di crisi; il rilancio del sistema produttivo attraverso
l'utilizzo degli strumenti della programmazione negoziata e degli accordi di programma; la
promozione dello sviluppo industriale e la gestione dei relativi progetti comunitari nazionali e
regionali; il sistema informativo per le imprese e l’analisi strutturale del sistema industriale;
l’internazionalizzazione e il marketing territoriale; le politiche e le strategie in materia di
energia; gli incentivi per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio ed
efficienza energetica; il rilascio di concessioni minerarie e di autorizzazioni per l'esercizio delle
attività di cava; le funzioni ispettive e di Polizia mineraria; la tenuta e l’aggiornamento del
catasto cave; la gestione di incentivi e contributi per il recupero ambientale e per compendi ex
minerari e cave dismesse; il finanziamento delle infrastrutture nelle aree industriali e del Pip;
gli interventi nei distretti industriali e per i sistemi produttivi locali; la verifica e il controllo
delle attività e dei bilanci delle società controllate e partecipate della Regione; la gestione
liquidatoria di società partecipate dalla Regione.
Nel corso dei 2012, la Direzione Generale dell'Assessorato dell'Industria ha portato
avanti un insieme di attività finalizzate al sostegno del sistema produttivo regionale e al
raggiungimento degli obiettivi di competitività e sviluppo.
37 Nota del Direttore generale dell’Assessorato dell’Industria del 19 marzo 2013, n. 7632. 38 Sportello unico per le attività produttive
119
Tali azioni sono state realizzate all'interno delie linee strategiche definite nel Programma
Regionale di Sviluppo PRS 2010-2014, nella Legge Finanziaria e nella Legge di Bilancio del
2012 (LL.RR. n. 6 e 7 del 15 marzo 2012).
Una delle attività gestionali maggiormente significative in capo all’Assessorato
dell’Industria riguarda la titolarità del Coordinamento Regionale SUAP, operativo dal 2008, che
coordina e fornisce linee d'indirizzo agli imprenditori e agli Sportelli Unici per le Attività
Produttive (SUAP) della Sardegna, competenti per tutte le autorizzazioni amministrative ed
edilizie connesse alle attività produttive, istituiti presso i Comuni o Unioni di comuni della
Sardegna. Tale Coordinamento è ora confluito, ai sensi della legge n. 3/2008, nell'Ufficio
Regionale SUAP, formalizzato con la deliberazione della Giunta Regionale n° 42/40 del
23.10.2012.
Gli interventi finanziari di maggiore impegno concernono, innanzitutto, le Partecipazioni
azionarie della Regione nel settore industriale, per le quali sono stati stanziati (UPB
S06.03.024) 36.457.687,75 euro, comprendenti altresì 124.687,75 euro di cui al capitolo
SC06.0688 relativo alla Liquidazione EMSA.
Ammonta a ben 23.585.000,00 euro lo stanziamento di cui all’UPB S06.03.023, relativa,
in particolare, alle gestioni liquidatorie e alla messa in sicurezza dei siti minerari dismessi. Su
questa UPB si rilevano impegni in conto delle competenze pari a 20.913.000,00 euro e
pagamenti complessivi (competenze + residui) per 15.330.345,36 euro.
Di notevole rilievo anche lo stanziamento di cui al capitolo SC04.1363, UPB S04.06.005,
pari a 5.798.646,39 euro, destinati, in particolare, a interventi di recupero ambientale e di
valorizzazione delle aree minerarie.
Da segnalare, per la sua rilevanza finanziaria ed economica, lo stanziamento di cui al
capitolo SC06.0593, pari a 5.000.000,00, riguardante i Consorzi Fidi.
L'intervento prevede che vengano accertate annualmente le risorse disponibili
ripartendole proporzionalmente tra i Consorzi Fidi che hanno ì requisiti per la partecipazione.
Le risorse pubbliche dovranno essere prevalentemente utilizzate per la concessione di
garanzie a favore delie piccole e medie imprese aventi sede operativa in Sardegna. L'aiuto alle
PMI, sotto forma di garanzia, viene concesso secondo le modalità e i criteri degli aiuti "de
minimis" di cui al Regolamento (CE) n. 1998/2006 delia Commissione europea del 15 dicembre
2006. Con Determinazione del Direttore del Servizio per le Politiche dello Sviluppo Industriale
n. 867 del 29 novembre 2012, con le risorse stanziate per l'anno 2012 sono state approvate le
"Disposizioni per la presentazione delle domande" e sono stati aperti i termini per le
presentazione delle istanze. Sono state istruite le due istanze pervenute e si è provveduto alla
ripartizione delle risorse tra i Consorzi fidi richiedenti.
Nell'ambito delle attività dì competenza dell’Assessorato dell’Industria rientrano anche i
procedimenti legati ai contenziosi, mediante la predisposizione di memorie difensive per l'Area
Legale, e alle sempre più numerose stanze di insinuazione fallimentare. Come comunicato dal
120
Direttore Generale dell’Assessorato39, particolare attenzione è stata rivolta alla soluzione delle
problematiche relative alla concessione mineraria denominata "Genna Tres Montis' nei Comuni
di Silius e San Basilio, a seguito della pronuncia di decadenza del titolo minerario, concesso
alla Società Fluorite Sarda. Il bando per l'assegnazione delia concessione mineraria è stato
pubblicato in data 20.02.2012, con scadenza 20.07.2012. E' in corso l'aggiudicazione della
gara.
Al proposito occorre rammentare che la Sezione del controllo per la regione Sardegna,
con deliberazione n. 15/2010/VSGF del 3 marzo 2010 ha approvato “l’indagine di controllo
successivo sugli interventi regionali per assicurare l’attività estrattiva del comparto minerario
di Silius. Legge regionale 12 novembre 2006, n. 16” e con deliberazione n. 54/2012/VSGF del
29 maggio 2012 la relazione sulla verifica delle misure consequenziali adottate
dall’Amministrazione regionale, della quale si riportano le valutazioni conclusive.
Quanto comunicato dall’Amministrazione regionale con la nota n. 287 del 20 febbraio 2012, in merito alle
misure consequenzialmente adottate a seguito della relazione della Corte dei conti, ha riguardato esclusivamente la
pubblicazione del nuovo bando per la presentazione di proposte progettuali finalizzate al rilascio della concessione per
la riattivazione ai fini produttivi della miniera “Genna Tres Montis” nel territorio dei comuni di Silius e San Basilio con
impianto di trattamento mineralurgico nel comune di Assemini.
Come si legge nella prima parte dello stesso bando “Il provvedimento è indetto con procedura aperta, allo
scopo di individuare un soggetto che proponga un piano industriale finalizzato alla ripresa produttiva della miniera
Genna Tres Montis che contempli il raggiungimento della fattibilità tecnico-economica, necessaria per il rilascio della
concessione mineraria, così come previsto dalla normativa vigente.
Successivamente alla dimostrazione della fattibilità tecnico economica per la riattivazione della miniera, da
valutare a cura di una apposita commissione tecnica sulla base delle proposte presentate, al proponente che avrà
formulato il migliore piano di riattivazione produttiva della miniera, verrà accordata la concessione mineraria per un
periodo congruo al piano industriale proposto, nei tempi e nei modi previsti dalla legge”.
Non vi è alcun dubbio che la pubblicazione del nuovo bando rappresenti un’importante azione intrapresa
dall’Amministrazione regionale al fine di dar nuovamente vita all’attività mineraria presso la miniera di Silius e il
collegato stabilimento per la lavorazione del minerale situato nel territorio di Assemini.
Le ripercussioni sul piano economico, occupazionale e sociale che potrebbero derivare dalla positiva
conclusione dell’iter di concessione mineraria, attraverso l’individuazione di un soggetto imprenditoriale in grado di
sfruttare le risorse ancora utilizzabili presso il sito minerario di Genna Tres Montis, rappresenterebbero un risultato di
tutto rilievo e una soluzione che consentirebbe, probabilmente, di porre fine alla vicenda, ampiamente illustrata nella
relazione della Corte dei conti.
Tuttavia, la stessa relazione poneva in rilievo anche altre problematiche di notevole complessità delle quali la
nota dell’Assessorato regionale non fa alcun accenno.
Si fa riferimento, in primo luogo, alla procedura C 16/2006 e alla decisione della Commissione UE, con la
quale veniva dichiarato incompatibile con il mercato comune l’aiuto di Stato, pari a 98.360.000 euro, concesso a
favore della Nuova Mineraria Silius S.p.A., nonché l’aiuto di Stato pari a ulteriori 25.869.000 euro che
l’Amministrazione regionale intendeva concedere alla medesima società. Con la stessa decisione veniva altresì
imposto all’Italia il recupero della stessa somma di 98.360.000 euro già erogati, oltre agli interessi per tutto il periodo
decorrente dalla data in cui tali somme sono state messe a disposizione della ditta beneficiaria fino alla data
dell’effettivo recupero.
39 Nota del 19 marzo 2013 cit.
121
Come riportato nella relazione, la Commissione europea ha deciso di avviare un procedimento dinanzi alla
Corte di giustizia europea per la mancata esecuzione della stessa decisione.
Successivamente alla nota n. 3819 del 16 febbraio 2010, sopra riportata, inviata in occasione dell’adunanza
pubblica per la discussione della relazione, l’Amministrazione non ha fornito alcuna informazione in merito ai
successivi sviluppi della vicenda.
Infine, non vi è alcun accenno neanche riguardo alle altre problematiche di carattere generale evidenziate
nella relazione, concernenti le problematiche di carattere occupazionale, sociale ed economico dovute alla mancata
attivazione dell’attività mineraria nel comparto di Silius e Assemini. Si può ipotizzare che l’Amministrazione regionale
ritenga che la nuova procedura per l’assegnazione della concessione mineraria, qualora giungesse a un esito positivo,
avrebbe l’ulteriore effetto di attenuare lo stato di crisi dei territori interessati.
La Sezione rileva che, nonostante il passare del tempo, la situazione rimane sostanzialmente invariata.
Invita, pertanto, l’Amministrazione regionale ad assumere provvedimenti e valide iniziative per la definizione
in tempi certi della problematica, anche con riferimento alle connesse implicazioni sociali.
Raccomanda, infine, il sollecito adempimento alle decisioni della Commissione Europea.
122
9.3.2.10. Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e
sicurezza sociale.
Gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato del Lavoro ammontano nel 2012 a
352.967.622,00 euro, in leggera riduzione rispetto agli esercizi precedenti.
I residui degli esercizi precedenti ammontavano a 366.124.609,37 euro. Al termine
della gestione 2012 si osserva una leggera riduzione dei residui complessivi (competenza +
residui), pari al 9,98% (329.589.738,99 euro).
I pagamenti complessivi ammontano invece a 225.532.515,89 euro, valore
corrispondente al 20,14% rispetto al complesso delle somme spendibili (stanziamenti di
competenza + Residui passivi iniziali).
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 304.386.861,77 316.536.073,43 318.143.860,31 4,52% 0,51%
Economie 106.970.512,91 88.378.003,17 111.177.537,54 3,93% 25,80%
Imp. comp. 197.416.348,86 228.158.070,26 206.966.322,77 4,84% -9,29%
Imp. formali 179.057.782,32 180.616.782,19 182.338.836,08 1,83% 0,95%
Pagamenti 96.879.920,52 86.345.016,55 122.448.048,64 26,39% 41,81%
Res. comp. 100.536.428,34 141.813.053,71 84.518.274,13 -15,93% -40,40%
St. finali 47.294.518,01 52.934.098,00 34.823.761,69 -26,37% -34,21%
Economie 3.612.063,33 2.531.725,91 2.288.772,00 -36,64% -9,60%
Imp. comp. 43.682.454,68 50.402.372,09 32.534.989,69 -25,52% -35,45%
Imp. formali 41.127.454,68 46.695.399,16 32.492.411,70 -21,00% -30,42%
Pagamenti 23.518.749,71 31.209.011,53 22.355.794,17 -4,94% -28,37%
Res. comp. 20.163.704,97 19.193.360,56 10.179.195,52 -49,52% -46,97%
St. finali 1.560.000,00 0,00 0,00 -100,00% -
Economie 1.560.000,00 0,00 0,00 -100,00% -
Imp. comp. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. formali 0,00 0,00 0,00 - -
Pagamenti 0,00 0,00 0,00 - -
Res. comp. 0,00 0,00 0,00 - -
St. finali 353.241.379,78 369.470.171,43 352.967.622,00 -0,08% -4,47%
Economie 112.142.576,24 90.909.729,08 113.466.309,54 1,18% 24,81%
Imp. comp. 241.098.803,54 278.560.442,35 239.501.312,46 -0,66% -14,02%
Imp. formali 220.185.237,00 227.312.181,35 214.831.247,78 -2,43% -5,49%
Pagamenti 120.398.670,23 117.554.028,08 144.803.842,81 20,27% 23,18%
Res. comp. 120.700.133,31 161.006.414,27 94.697.469,65 -21,54% -41,18%
Spese - Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale - esercizi 2010/2012 - competenza
TIT
OLO
IT
IT
OLO
II
TIT
OLO
IV
TO
TA
LE
123
0,00
50.000,00
100.000,00
150.000,00
200.000,00
250.000,00
300.000,00
350.000,00
400.000,00
2010 2011 2012
Valo
ri in m
igliaia
di euro
Ass.to Lavoro risultati della competenza es 2010-2012
St. finali
Imp. formali
Pagamenti
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 410.399.844,66 386.521.926,44 321.807.517,49 -21,59% -16,74%
Ec./Perenz. 36.804.779,86 92.552.591,57 37.081.836,87 0,75% -59,93%
Imp. comp. r. 373.595.064,80 293.969.334,87 284.725.680,62 -23,79% -3,14%
Imp. form. r. 253.803.888,48 207.942.335,50 202.889.814,90 -20,06% -2,43%
Pagamenti r. 111.659.050,84 114.898.564,46 69.459.304,10 -37,79% -39,55%
Residui dei r. 261.936.013,96 179.070.770,41 215.266.376,52 -17,82% 20,21%
Res. iniziali 70.214.901,86 72.001.277,89 44.317.091,88 -36,88% -38,45%
Ec./Perenz. 4.116.008,49 26.379.904,64 13.421.830,08 226,09% -49,12%
Imp. comp. r. 66.098.893,37 45.621.373,25 30.895.261,80 -53,26% -32,28%
Imp. form. r. 47.104.570,59 41.259.035,75 29.876.426,23 -36,57% -27,59%
Pagamenti r. 20.218.842,11 17.576.348,56 11.269.368,98 -44,26% -35,88%
Residui dei r. 45.880.051,26 28.045.024,69 19.625.892,82 -57,22% -30,02%
Res. iniziali 0,00 0,00 0,00 - -
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. comp. r. 0,00 0,00 0,00 - -
Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00 - -
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00 - -
Residui dei r. 0,00 0,00 0,00 - -
Res. iniziali 480.614.746,52 458.523.204,33 366.124.609,37 -23,82% -20,15%
Ec./Perenz. 40.920.788,35 118.932.496,21 50.503.666,95 23,42% -57,54%
Imp. comp. r. 439.693.958,17 339.590.708,12 315.620.942,42 -28,22% -7,06%
Imp. form. r. 300.908.459,07 249.201.371,25 232.766.241,13 -22,65% -6,60%
Pagamenti r. 131.877.892,95 132.474.913,02 80.728.673,08 -38,79% -39,06%
Residui dei r. 307.816.065,22 207.115.795,10 234.892.269,34 -23,69% 13,41%
Spese - Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale - esercizi 2010/2012 - residui
TIT
OLO
IT
IT
OLO
II
TIT
OLO
IV
TO
TA
LE
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
252.276.563,18 250.028.941,10 225.532.515,89 -10,60% -9,80%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
Gli stanziamenti maggiormente significativi di competenza dell’Assessorato del Lavoro
riguardano l’UPB S06.06.004 - Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti, per la
quale risulta uno stanziamento finale di competenza pari a 96.265.814,70 euro, ovvero oltre il
27% rispetto all’intero stanziamento di competenza dell’Assessorato. Somme alle quali si
aggiungono, sulla medesima UPB, 103.817.794,73 euro di residui degli anni precedenti. I
pagamenti complessivi per questa UPB ammontano a 69.813.894,11 euro.
124
L’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale40 è
competente in materia di:
a) promozione e difesa dell’occupazione;
b) diritti dei lavoratori;
c) problemi generali della cooperazione e vigilanza sulle cooperative;
d) formazione professionale;
e) previdenza ed assistenza sociale.
La Direzione Generale, in qualità di Autorità di Gestione del POR FSE 2007 – 2013 ha
deciso, di concerto col Comitato di Sorveglianza, di avviare la parziale modifica degli interventi
programmati dallo stesso piano operativo, finalizzata a incrementare la capacità di risposta del
POR ai fabbisogni del territorio regionale sardo investito dalla crisi. Infatti, le mutate condizioni
socioeconomiche in atto in Sardegna, richiedevano interventi mirati a cittadini e imprese in
difficoltà, per consentire loro una rapida ripresa nell’ambito delle nuove condizioni economiche
e finanziarie di mercato.
A tal fine, l’Autorità di Gestione ha chiesto e ottenuto dalla Commissione Europea in
data 3 aprile 2012, con Decisione C(2012) 2362, l’approvazione del Programma Operativo
rivisto. In particolare, si è provveduto a incrementate le risorse dell’Asse II Occupabilità (+
16,7 Milioni di euro) e dell’Asse VI Assistenza Tecnica (+ 13,9 Milioni di euro), riducendo le
dotazioni finanziarie dell’Asse III Inclusione Sociale (-19,6 Milioni di euro) e dell’Asse V
Transnazionalità ed interregionalità (-10,6 Milioni di euro).
Con Delibera n. 23/2 del 29.05.2012 la Giunta Regionale ha aggiornato il quadro
riepilogativo delle competenze e rimodulato la dotazione finanziaria interna agli Assi. La
dotazione finanziaria del POR FSE 2007-2013 risulta così complessivamente invariata (729,29
Milioni di euro).
Successive Delibere di Giunta Regionale (39/36 del 26.09.2012 e 50/24 del
21.12.2012) nel corso del 2012 hanno ulteriormente modificato le competenze del POR,
calibrando gli interventi verso azioni ritenute maggiormente efficaci.
Tra le variazioni di bilancio intervenute in corso d’anno a seguito della
riprogrammazione del POR FSE 2007 – 2013, si segnala l’attribuzione al Servizio Politiche per il
Lavoro e per le Pari Opportunità della linea di attività e.1.2 con una quota di 15,5 milioni di
euro destinati al Fondo Micro credito FSE e la contestuale diminuzione della dotazione
finanziaria del Servizio per l’Occupazione e i Rapporti con l’Agenzia Regionale per il Lavoro, con
riferimento alle linee d.1.1, d.1.2 e g.1.3.
40 Nota della Direzione Generale dell’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale n. 14319 del 25 marzo 2013.
125
9.3.2.11. Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport.
Gli stanziamenti assegnati all’Assessorato della Pubblica Istruzione ammontano,
complessivamente, a 283.555.763,61 euro ai quali si aggiungono 566.647.059,65 euro di
residui provenienti dagli esercizi precedenti.
L’Assessorato della Pubblica Istruzione si articola in due Direzioni generali, la Direzione
generale della pubblica istruzione, che gestisce oltre il 70% degli stanziamenti di competenza,
e la Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
I pagamenti complessivi ammontano nel 2012 a 202.471.942,93 euro, cifra che
rappresenta il 23,81% delle disponibilità complessive (Stanz. Finali + Residui iniziali).
Con riferimento ai residui si può osservare una diminuzione della consistenza degli
stessi al 31 dicembre 2012 pari al 17,13% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio
precedente.
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
St. finali 267.421.880,70 275.777.868,83 245.309.047,73 -8,27% -11,05%
Economie 41.273.643,26 43.356.854,79 60.459.518,29 46,48% 39,45%
Imp. comp. 226.148.237,44 232.421.014,04 184.849.529,44 -18,26% -20,47%
Imp. formali 223.853.718,22 222.508.619,31 181.318.242,61 -19,00% -18,51%
Pagamenti 92.521.205,46 83.541.049,39 52.943.460,74 -42,78% -36,63%
Res. comp. 133.627.031,98 148.879.964,65 131.906.068,70 -1,29% -11,40%
St. finali 73.765.391,54 91.753.205,41 38.246.715,88 -48,15% -58,32%
Economie 34.020.575,54 38.278.363,38 16.584.285,83 -51,25% -56,67%
Imp. comp. 39.744.816,00 53.474.842,03 21.662.430,05 -45,50% -59,49%
Imp. formali 37.956.816,00 51.654.562,03 21.593.536,90 -43,11% -58,20%
Pagamenti 4.404.565,13 7.206.344,44 1.436.995,64 -67,37% -80,06%
Res. comp. 35.340.250,87 46.268.497,59 20.225.434,41 -42,77% -56,29%
St. finali 341.187.272,24 367.531.074,24 283.555.763,61 -16,89% -22,85%
Economie 75.294.218,80 81.635.218,17 77.043.804,12 2,32% -5,62%
Imp. comp. 265.893.053,44 285.895.856,07 206.511.959,49 -22,33% -27,77%
Imp. formali 261.810.534,22 274.163.181,34 202.911.779,51 -22,50% -25,99%
Pagamenti 96.925.770,59 90.747.393,83 54.380.456,38 -43,89% -40,07%
Res. comp. 168.967.282,85 195.148.462,24 152.131.503,11 -9,96% -22,04%
TIT
OLO
II
TO
TA
LE
Spese - Ass. Pubblica Istruz. B. Cult., Informaz., Spett. e Sport - competenza
TIT
OLO
I
126
0,00
50.000,00
100.000,00
150.000,00
200.000,00
250.000,00
300.000,00
350.000,00
400.000,00
2010 2011 2012
Valo
ri in m
igliaia
di euro
Ass.to Pubblica istr. risultati della competenza es 2010-2012
St. finali
Imp. formali
Pagamenti
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
Res. iniziali 275.361.925,00 228.145.012,15 240.874.662,89 -12,52% 5,58%
Ec./Perenz. 43.760.419,14 27.387.334,52 23.791.399,09 -45,63% -13,13%
Imp. comp. r. 231.601.505,86 200.757.677,63 217.083.263,80 -6,27% 8,13%
Imp. form. r. 203.453.935,47 182.795.999,21 201.558.216,64 -0,93% 10,26%
Pagamenti r. 135.868.789,99 105.296.587,35 113.053.744,96 -16,79% 7,37%
Residui dei r. 95.732.715,87 95.461.090,28 104.029.518,84 8,67% 8,98%
Res. iniziali 494.935.348,88 408.439.198,10 325.772.396,76 -34,18% -20,24%
Ec./Perenz. 38.059.575,02 45.320.884,41 35.450.571,95 -6,86% -21,78%
Imp. comp. r. 456.875.773,86 363.118.313,69 290.321.824,81 -36,45% -20,05%
Imp. form. r. 253.261.164,65 237.542.528,21 220.127.434,54 -13,08% -7,33%
Pagamenti r. 76.959.176,65 36.533.896,61 35.037.741,59 -54,47% -4,10%
Residui dei r. 379.916.597,21 326.584.417,08 255.284.083,22 -32,81% -21,83%
Res. iniziali 770.297.273,88 636.584.210,25 566.647.059,65 -26,44% -10,99%
Ec./Perenz. 81.819.994,16 72.708.218,93 59.241.971,04 -27,59% -18,52%
Imp. comp. r. 688.477.279,72 563.875.991,32 507.405.088,61 -26,30% -10,01%
Imp. form. r. 456.715.100,12 420.338.527,42 421.685.651,18 -7,67% 0,32%
Pagamenti r. 212.827.966,64 141.830.483,96 148.091.486,55 -30,42% 4,41%
Residui dei r. 475.649.313,08 422.045.507,36 359.313.602,06 -24,46% -14,86%
TIT
OLO
II
TO
TA
LE
Spese - Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport - esercizi 2010/2012 - residui
TIT
OLO
I
2010 2011 2012
% Var.
10/12
% Var.
11/12
309.753.737,23 232.577.877,79 202.471.942,93 -34,63% -12,94%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
La Direzione generale della pubblica istruzione41 ha evidenziato la preoccupante crescita
dei residui stante la ridotta percentuale di plafond per i pagamenti assegnata
complessivamente alla Direzione Generale della Pubblica Istruzione (circa il 59% degli impegni
a fronte di una media dell'Amministrazione Regionale pari all'80%).
41 Nota trasmessa in data 14 marzo 2013.
127
Strategia 02 - Funzione obiettivo 01 - Politiche a favore dell'istruzione
UPB Stanziamento
competenza 2012 Residui iniziali Risorse totali
Impegni complessivi (1)
Pagamenti (1)
Capacità
d'impegno (2)
Capacità di
pagamento (3)
Residui finali
S02.01.001 4.685.000,00 20.126.391,08 24.811.391,08 23.935.212,03 7.758.512,55 96,5% 32,4% 16.176.699,48
S02.01.002 - 90.000,03 90.000,03 90.000,03 - 100,0% 0,0% 90.000,03
S02.01.003 22.000.000,00 8.203.546,00 30.203.546,00 30.203.546,00 17.550.019,60 100,0% 58,1% 12.653.526,40
S02.01.004 222.000,00 8.402.110,35 8.624.110,35 8.544.992,00 6.322.976,39 99,1% 74,0% 2.222.015,61
S02.01.005 19.890.559,53 119.375.783,39 139.266.342,92 120.369.473,00 16.042.222,81 86,4% 13,3% 104.327.250,19
S02.01.006 5.000.000,00 5.018.220,78 10.018.220,78 10.018.220,78 5.018.220,78 100,0% 50,1% 5.000.000,00
S02.01.007 - 879.355,26 879.355,26 879.355,26 - 100,0% 0,0% 879.355,26
S02.01.008 60.000,00 260.000,00 320.000,00 280.000,00 140.000,00 87,5% 50,0% 140.000,00
S02.01.009 42.066.590,99 96.734.091,78 138.800.682,77 119.234.199,13 36.887.698,18 85,9% 30,9% 82.346.500,95
S02.01.010 5.000.000,00 36.205.249,99 41.205.249,99 41.205.249,99 6.226.200,00 100,0% 15,1% 34.979.049,99
S02.01.011 30.689.394,66 16.704.671,67 47.394.066,33 42.210.367,88 19.594.613,00 89,1% 46,4% 22.615.754,88
S02.01.012 4.281.000,00 45.550.840,84 49.831.840,84 33.831.840,84 800.000,00 67,9% 2,4% 33.031.840,84
S02.01.013 240.000,00 269.600,00 509.600,00 363.498,89 193.498,89 71,3% 53,2% 170.000,00
S02.01.014 1.000.000,00 912.029,60 1.912.029,60 886.129,60 886.129,60 46,3% 100,0% -
S02.01.015 40.489.300,26 18.129.083,49 58.618.383,75 23.336.627,02 4.262.070,87 39,8% 18,3% 19.074.556,15
175.623.845,44 376.860.974,26 552.484.819,70 455.388.712,45 121.682.162,67 82,4% 26,7% 333.706.549,78
Strategia 02 - Funzione obiettivo 04 - Ricerca scientifica e innovazione tecnologica
S02.04.003 - - - - - - - -
S02.04.004 - - - - - - - -
S02.04.009 - - - - - - - -
S02.04.012 - - - - - - - -
S02.04.013 - 535.325,66 535.325,66 88.153,35 88.133,35 16,5% 100,0% 20,00
S02.04.017 11.054.314,68 22.916.582,03 33.970.896,71 30.796.660,91 4.925.049,30 90,7% 16,0% 25.871.611,61
11.054.314,68 23.451.907,69 34.506.222,37 30.884.814,26 5.013.182,65 89,5% 16,2% 25.871.631,61
(1) Competenza + residui
(2) Impegni complessivi/Risorse totali
(3) Pagamenti complessivi/Impegni complessivi
(Fonte: Ass. Pubblica istruzione - rielaborazione Corte dei conti su dati rendiconto)
128
Gli stanziamenti maggiormente significativi concernono l’UPB S02.01.009 – Formazione
universitaria, sulla quale risultano stanziamenti di competenza pari a 42.066.590,99 euro,
nonché residui per 96.734.091,78 euro. I pagamenti sono stati pari a 36.887.698,18 euro
mentre si osserva una riduzione dei residui a fine esercizio.
Nell’ambito di questa UPB, si deve sottolineare che oltre il 50% dell’intero
stanziamento, pari a 23.000.000,00 di euro è allocato nel capitolo SC02.0171, ai sensi
dell’art. 3 della L.R. 8 luglio 1996, n. 26, il quale prevede che l'importo complessivo della
somma da erogare alle Università della Sardegna viene stabilito annualmente con la legge
finanziaria. I relativi stanziamenti confluiscono in un fondo globale denominato "Interventi
regionali per l'Università".
Per il 2012 la ripartizione del fondo è la seguente:
Fondo Globale Università di Cagliari
Università di Sassari
TOTALE
Finanziamento dei corsi di laurea in professioni sanitarie 1.000.000 1.000.000 2.000.000
Interventi regionali per l'Università 13.650.000 7.350.000 21.000.000
TOTALE 14.650.000 8.350.000 23.000.000
Tale ripartizione è stata approvata con Deliberazione della Giunta regionale n. 50/56 del
21.12.2012; l'approvazione definitiva della ripartizione, a seguito del parere favorevole
dell'Ottava Commissione consiliare, è stata deliberata con DGR n. 7/9 del 5.2.2013.
• Impegni: DDS n. 472 del 28.12.2012 riguardante l'impegno a favore
dell'Università di Cagliari euro 14.650.00 e dell'Università di Sassari euro 8.350.000.
• Pagamenti: non è stato effettuato alcun pagamento.
Per quanto concerne le Università sarde si deve tenere conto anche degli stanziamenti
di cui all’UPB S02.01.011 - Diritto allo studio universitario - ERSU - Spese correnti, sulla quale
risultano iscrizioni in conto delle competenze pari a 30.689.394,66 euro ai quali si aggiungono
16.704.671,67 euro di residui. I pagamenti su questa UPB sono stati pari a 19.594.613,00
euro, mentre si osserva un incremento dei residui passivi a fine esercizio di oltre il 35%.
La Direzione generale della Pubblica Istruzione precisa che “i rapporti tra la Regione e le
Università della Sardegna sono regolati da apposita Convenzione Triennale, per la cui
predisposizione è stato costituito un Gruppo di Lavoro, composto dal Direttore del Servizio, dal
Direttore del Centro Regionale di Programmazione e dai Prorettori alla Ricerca Scientifica delle
Università di Cagliari e Sassari; l'attività, per la redazione del documento, si è svolta per oltre
un anno e sei mesi. E' stata siglata nel mese di luglio 2012, tra i Rettori, l'Assessore della
Programmazione e della Pubblica Istruzione, in attuazione dell'art. 4, della L.R. 26/96 e della
strategia illustrata nel Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2010/2014.
129
La Convenzione dedica, per la prima volta, un allegato specifico, denominato I numeri
delle Università, che documenta analiticamente, il quadro numerico, articolato per Facoltà
(attuali Dipartimenti), la popolazione universitaria, l'offerta formativa, i livelli di mobilità e di
internazionalizzazione, il personale docente, completato dai riferimenti al contesto nazionale.
Un ulteriore Allegato interessa, in modo specifico, il Sistema di Valutazione, avvalendosi degli
indicatori nazionali della ricerca e della didattica, integrati da parametri regionali, anche con
specifico riferimento agli interventi e agli indicatori di risultato attinenti al PO FSE e FESR. La
Convenzione apre con la descrizione dello scenario di riferimento attuale e della strategia degli
obiettivi da raggiungere.”
Tra gli altri stanziamenti facenti capo alla Direzione generale della Pubblica istruzione,
deve segnalarsi la dotazione assegnata per il 2012 al capitolo SC02.0051, relativo alla
concessione di contributi a favore delle scuole dell'infanzia non statali, ai sensi dell’art. 3, della
L.R. 25 giugno 1984, n. 31. Lo stanziamento risulta pari a 17.313.863,23 di euro, ai quali si
aggiungono 3.546,00 euro di residui. I pagamenti complessivi risultano pari a 7.390.178,35
euro.
130
La Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport42 ha
evidenziato i seguenti risultati relativi all’esercizio 2012, posti a confronto con i dati del 2011:
Gestione in c/competenza
Stanziamenti finali
Impegni formali
Pagamenti Capacità impegno
Capacità pagamento
Residui passivi
82.491.255
77.549.360
36.367.076
94,0% 46,2% 41.182.283
Gestione in c/residui
Residui Iniziali Impegni formali Pagamenti Capacità smaltimento Residui passivi
163.350.906 102.493.601 38.659.611 34,0% 63.833.990
La Direzione generale evidenzia come la capacità di impegno risulti maggiore della
capacità di pagamento; ciò in considerazione dei limiti più stringenti del Patto di stabilità sul
plafond pagamenti rispetto al plafond impegni. Per effetto di tali limiti, mentre è stato possibile
impegnare quasi per intero le risorse stanziate, si è potuto procedere ai pagamenti solo per
circa il 42%43 dei residui e degli impegni in c/competenza.
Confronto Residui 2012-2011
2012 2011
Residui dell'esercizio 41.251.177 53.396.550
Residui pregressi 106.684.142 142.014.217
Residui totali
147.935.319
195.410.767
Confronto bilancio c/competenza 2012-2011
Anno Stanziamenti
finali Impegni formali
Pagamenti Capacità impegno
Capacità pagamento
Residui passivi
2012
82.491.255
77.549.360
36.367.076
94,0% 46,2% 41.251.177
2011
120.769.996
98.798.796
46.624.465
81,8% 47,2% 53.396.550
Con riferimento ai dati di cui sopra, che pongono a raffronto i dati finanziari relativi alla
spesa del 2012/2011, la Direzione generale evidenzia che emerge una diminuzione dei residui
passivi totali nel 2012 rispetto al 2011; ciò è dovuto alla diminuzione degli stanziamenti finali
42 Nota prot. n. 5241 trasmessa il 15 marzo 2013. 43 Come rettificato con nota 10556 del 24 giugno 2013 del Direttore Generale dei Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.
131
2012 rispetto al 2011 di circa 40.000.000,00 di euro. Si evidenzia, peraltro, un miglioramento
della capacità d’impegno rispetto all’anno precedente.
Lo stanziamento di maggiore portata nell’ambito della gestione della Direzione generale
dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport, riguarda il capitolo SC03.0015 - Patrimonio
culturale, UPB S03.01.003 - Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale -
spese correnti. Su questo capitolo risultano stanziati, in conto delle competenze,
16.187.500,00 euro ai quali si aggiungono residui per 4.556.888,16 euro. I pagamenti
complessivi ammontano a 14.256.008,09 euro.
In relazione alle attività di tutela del patrimonio culturale la Direzione generale pone
particolare accento sugli interventi per il Catalogo generale del patrimonio culturale della
Sardegna (L.R. 15 ottobre 1997, n. 26, artt. 3 e 9). Con Decreto dell’Assessore della Pubblica
Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport del 29.05.2012, si è disposto un
incremento di euro 48.000,00 sul competente capitolo di spesa SC03.0199 (euro 20.000,00)
per la realizzazione del progetto “CaMiLiSa” - Carta delle minoranze linguistiche in Sardegna. Il
progetto si pone l’obiettivo di tutelare e diffondere la lingua sarda anche con finalità didattiche
e di visibilità linguistica, anche attraverso la realizzazione di una carta linguistica che illustri
oltre che la distribuzione geografica del sardo, anche quella delle varietà alloglotte presenti
nell’Isola e delle altre minoranze linguistiche tutelate ai sensi della L 482/99 e attraverso
l’installazione, all’interno del territorio regionale, di 80 segnali stradali di località in lingua
sarda. Per l’intervento relativo alla segnaletica stradale in lingua sarda sono stati impegnati
euro 47.758,70 e per la pubblicazione di Carte didattiche linguistiche sono stati impegnati euro
19.998,78.
Ammonta, invece, a ben 11.318.155,75 euro lo stanziamento disposto sull’UPB
S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche - Spese correnti, di cui la quasi totalità,
ovvero 10.255.512,20 euro ascrivibili al capitolo SC03.0120 - Beni librari.
132
9.3.2.12. Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale
Gli stanziamenti finali in capo all’Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale
rappresentano il 41,24% dell’intera previsione di spesa regionale e il 47,80% se si fa
riferimento solo ai Titoli I e II e sono costituiti per il 98,80% da spese di parte corrente. Data
la natura stessa delle spese, risulta molto elevata la percentuale degli impegni formali rispetto
agli stanziamenti, corrispondente al 83,22%, così come i pagamenti in conto delle competenze,
pari al 84,23%, sempre rispetto agli stanziamenti.
L’ 83,65% dell’intero stanziamento della Sanità grava sul capitolo SC05.0001 avente ad
oggetto “Finanziamento delle spese correnti delle Aziende Unità Sanitarie Locali, delle aziende
ospedaliere, dei policlinici universitari l'INRCA”.
In leggera crescita risulta il volume complessivo dei residui rispetto al 1° gennaio del
2012. Infatti, dalla gestione delle competenze e dei residui, si riscontra un totale di
761.025.738,90 euro di residui da riportare al nuovo esercizio, contro 754.183.170,07 euro di
residui presenti all’inizio dell’esercizio 2012. Il relativo incremento percentuale risulta pari allo
0,91%.
Spese - Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale - esercizi 2010/2012 - competenza
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I St. finali 3.662.584.369,23 3.586.914.412,10 3.744.482.102,49 2,24% 4,39%
Economie 43.256.882,58 55.105.953,12 55.560.242,88 28,44% 0,82%
Imp. comp. 3.619.327.486,65 3.531.808.458,98 3.688.921.859,61 1,92% 4,45%
Imp. formali 3.585.980.986,15 3.504.824.503,40 3.671.156.979,92 2,38% 4,75%
Pagamenti 3.092.900.432,05 3.034.352.343,33 3.148.500.246,33 1,80% 3,76%
Res. comp. 526.427.054,60 497.456.115,65 540.421.613,28 2,66% 8,64%
TIT
OLO
II St. finali 61.139.819,84 46.162.389,77 45.556.093,75 -25,49% -1,31%
Economie 13.286.162,16 18.064.407,13 2.815.930,23 -78,81% -84,41%
Imp. comp. 47.853.657,68 28.097.982,64 42.740.163,52 -10,69% 52,11%
Imp. formali 47.315.657,68 23.675.029,41 20.944.162,16 -55,74% -11,53%
Pagamenti 2.279.084,92 2.664.147,10 5.584.141,03 145,02% 109,60%
Res. comp. 45.574.572,76 25.433.835,54 37.156.022,49 -18,47% 46,09%
TO
TA
LE
St. finali 3.723.724.189,07 3.633.076.801,87 3.790.038.196,24 1,78% 4,32%
Economie 56.543.044,74 73.170.360,25 58.376.173,11 3,24% -20,22%
Imp. comp. 3.667.181.144,33 3.559.906.441,62 3.731.662.023,13 1,76% 4,82%
Imp. formali 3.633.296.643,83 3.528.499.532,81 3.692.101.142,08 1,62% 4,64%
Pagamenti 3.095.179.516,97 3.037.016.490,43 3.154.084.387,36 1,90% 3,85%
Res. comp. 572.001.627,36 522.889.951,19 577.577.635,77 0,97% 10,46%
133
Spese - Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale - esercizi 2010/2012 - residui
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I Res. iniziali 507.737.376,04 594.539.816,73 572.983.747,31 12,85% -3,63%
Ec./Perenz. 99.084.940,86 31.421.037,84 29.941.373,34 -69,78% -4,71%
Imp. comp. r. 408.652.435,18 563.118.778,89 543.042.373,97 32,89% -3,57%
Imp. form. r. 402.102.202,85 559.359.084,68 537.782.708,54 33,74% -3,86%
Pagamenti r. 337.937.039,97 487.445.143,19 492.066.944,40 45,61% 0,95%
Residui dei r. 70.715.395,21 75.673.635,70 50.975.429,57 -27,91% -32,64%
TIT
OLO
II Res. iniziali 474.346.189,68 331.700.655,82 181.199.422,76 -61,80% -45,37%
Ec./Perenz. 112.477.207,99 135.955.642,87 15.420.088,66 -86,29% -88,66%
Imp. comp. r. 361.868.981,69 195.745.012,95 165.779.334,10 -54,19% -15,31%
Imp. form. r. 199.959.551,79 173.421.688,18 165.515.641,39 -17,23% -4,56%
Pagamenti r. 73.856.788,97 32.545.032,27 33.306.660,54 -54,90% 2,34%
Residui dei r. 288.012.192,72 163.199.980,68 132.472.673,56 -54,00% -18,83%
TO
TA
LE
Res. iniziali 982.083.565,72 926.240.472,55 754.183.170,07 -23,21% -18,58%
Ec./Perenz. 211.562.148,85 167.376.680,71 45.361.462,00 -78,56% -72,90%
Imp. comp. r. 770.521.416,87 758.863.791,84 708.821.708,07 -8,01% -6,59%
Imp. form. r. 602.061.754,64 732.780.772,86 703.298.349,93 16,81% -4,02%
Pagamenti r. 411.793.828,94 519.990.175,46 525.373.604,94 27,58% 1,04%
Residui dei r. 358.727.587,93 238.873.616,38 183.448.103,13 -48,86% -23,20%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
3.506.973.345,91 3.557.006.665,89 3.679.457.992,30 4,92% 3,44%
L’ Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale è articolato nelle seguenti
strutture:
Direzione generale della sanità
Direzione generale delle politiche sociali
Agenzia regionale della sanità
Osservatorio epidemiologico regionale per le dipendenze patologiche
La Direzione generale della sanità gestisce il 93,97% dell’intero stanziamento di
competenza, corrispondenti a 3.518.621.185,38 euro.
134
La Direzione generale delle politiche sociali, competente in materia di assistenza sociale,
nel 2012 ha gestito uno stanziamento di competenza di 271.412.010,86 euro di cui
217.109.984,55 euro formalmente impegnati. I pagamenti sulle competenze e sui residui
ammontano complessivamente a 255.409.851,46 euro.
L’UPB che presenta lo stanziamento più rilevante concerne le Provvidenze a favore di
soggetti con disabilità e loro associazioni (UPB S05.03.007), con una dotazione di competenza
pari a 194.244.636,82 euro, per la maggior concentrati sui capitoli SC05.0673 - Handicap
grave; SC05.0666 Talassemici etc.; SC05.0680 Sostegno famiglie; SC05.0668 - Servizi alla
persona.
135
9.3.2.13. Assessorato dei trasporti
Gli stanziamenti sul conto delle competenze 2012 intestati all’Assessorato dei trasporti
ammontano a 358.270.709,85 euro, ai quali si aggiungono i residui degli anni precedenti pari a
349.268.879,75 euro, per una massa spendibile che quindi ammonta a 707.539.589,60 euro,
a fronte della quale si registrano pagamenti complessivi pari a 278.252.304,69 euro, con un
rapporto percentuale tra le due grandezze di poco superiore al 39%.
Le tabelle che seguono mostrano come 305.810.251,38 euro iscritti nel conto delle
competenze siano costituiti da stanziamenti di parte corrente. Tale cifra corrisponde all’85,36%
dell’intero stanziamento finale.
Discorso inverso vale invece per la parte dei residui. Infatti il 77,27% dei residui
riscontrabili a inizio 2012 è costituito da somme in conto capitale.
Il rapporto tra gli stanziamenti finali e gli impegni formali di competenza risulta
superiore al 78%, mentre le economie di spesa risultano pari a 77.297.323,71 euro.
Alla fine dell’esercizio 2012 si registrano residui passivi per 319.821.693,79, con una
diminuzione dell’8,43% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
L’82,83% degli stanziamenti in conto competenza, corrispondente a 296.771.141,78
euro, è assegnata all’UPB S07.06.001 - Trasporto pubblico locale. Si tratta, in particolare, di
spese di parte corrente per la copertura degli oneri concernenti il trasporto pubblico locale, la
continuità territoriale, i trasporti marittimi e ferroviari.
Tra le spese per investimenti si deve segnalare l’UPB S07.06.002, per la quale risultano
stanziati 31.200.576,04 euro, di cui 23.500.000,00 relativi al capitolo SC07.0640 destinato ai
finanziamenti per il potenziamento e il rinnovo dei mezzi di trasporto delle aziende pubbliche di
trasporto.
Spese - Assessorato dei trasporti - esercizi 2010/2012 - competenza
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I St. finali 264.886.148,90 286.514.027,62 305.810.251,38 15,45% 6,73%
Economie 16.340.520,11 50.566.186,42 66.578.643,40 307,45% 31,67%
Imp. comp. 248.545.628,79 235.947.841,20 239.231.607,98 -3,75% 1,39%
Imp. formali 243.833.193,12 229.477.374,68 239.208.326,35 -1,90% 4,24%
Pagamenti 181.637.468,46 180.211.383,58 151.000.984,86 -16,87% -16,21%
Res. comp. 66.908.160,33 55.736.457,62 88.230.623,12 31,87% 58,30%
TIT
OLO
II St. finali 92.798.756,78 88.715.982,06 52.460.458,47 -43,47% -40,87%
Economie 11.803.558,73 24.184.413,25 10.718.680,31 -9,19% -55,68%
Imp. comp. 80.995.198,05 64.531.568,81 41.741.778,16 -48,46% -35,32%
Imp. formali 63.161.257,12 58.475.227,60 41.741.778,16 -33,91% -28,62%
Pagamenti 22.944.451,80 22.969.627,60 25.890.733,50 12,84% 12,72%
Res. comp. 58.050.746,25 41.561.941,21 15.851.044,66 -72,69% -61,86%
TO
TA
LE
St. finali 357.684.905,68 375.230.009,68 358.270.709,85 0,16% -4,52%
Economie 28.144.078,84 74.750.599,67 77.297.323,71 174,65% 3,41%
Imp. comp. 329.540.826,84 300.479.410,01 280.973.386,14 -14,74% -6,49%
Imp. formali 306.994.450,24 287.952.602,28 280.950.104,51 -8,48% -2,43%
Pagamenti 204.581.920,26 203.181.011,18 176.891.718,36 -13,54% -12,94%
Res. comp. 124.958.906,58 97.298.398,83 104.081.667,78 -16,71% 6,97%
136
Spese - Assessorato dei trasporti - esercizi 2010/2012 - residui
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
TIT
OLO
I Res. iniziali 53.906.211,11 93.519.311,93 79.401.146,71 47,29% -15,10%
Ec./Perenz. 9.844.680,40 18.060.271,26 14.890.488,42 51,25% -17,55%
Imp. comp. r. 44.061.530,71 75.459.040,67 64.510.658,29 46,41% -14,51%
Imp. form. r. 43.756.539,25 75.100.879,20 64.228.599,64 46,79% -14,48%
Pagamenti r. 17.450.379,11 51.794.351,58 47.253.635,37 170,79% -8,77%
Residui dei r. 26.611.151,60 23.664.689,09 17.257.022,92 -35,15% -27,08%
TIT
OLO
II Res. iniziali 314.053.506,59 284.561.407,96 269.867.733,04 -14,07% -5,16%
Ec./Perenz. 9.471.001,26 2.050.076,51 17.277.778,99 82,43% 742,79%
Imp. comp. r. 304.582.505,33 282.511.331,45 252.589.954,05 -17,07% -10,59%
Imp. form. r. 231.798.580,04 220.741.126,36 250.077.052,44 7,89% 13,29%
Pagamenti r. 50.877.343,62 17.753.066,14 54.106.950,96 6,35% 204,78%
Residui dei r. 253.705.161,71 264.758.265,31 198.483.003,09 -21,77% -25,03%
TO
TA
LE
Res. iniziali 367.959.717,70 378.080.719,89 349.268.879,75 -5,08% -7,62%
Ec./Perenz. 19.315.681,66 20.110.347,77 32.168.267,41 66,54% 59,96%
Imp. comp. r. 348.644.036,04 357.970.372,12 317.100.612,34 -9,05% -11,42%
Imp. form. r. 275.555.119,29 295.842.005,56 314.305.652,08 14,06% 6,24%
Pagamenti r. 68.327.722,73 69.547.417,72 101.360.586,33 48,34% 45,74%
Residui dei r. 280.316.313,31 288.422.954,40 215.740.026,01 -23,04% -25,20%
Totale Pagamenti (competenza + residui)
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
272.909.642,99 272.728.428,90 278.252.304,69 1,96% 2,03%
137
9.3.3. LA SPESA PER STRATEGIE
Le spese sono classificate nel bilancio regionale in Strategie, individuate dal Programma
regionale di sviluppo, e in Funzioni obiettivo, in relazione alle politiche regionali:
STRATEGIA FUNZIONE OBIETTIVO
STRATEGIA.01 1-FUNZIONE.01 - Organizzazione Istituzionale
Istituzionale
1-FUNZIONE.02 - Personale e funzionamento amministrazione regionale
1-FUNZIONE.03 - Attività istituzionali
1-FUNZIONE.04 - Attività di supporto
1-FUNZIONE.05 - Demanio e patrimonio
1-FUNZIONE.06 - Sistema delle autonomie locali
STRATEGIA.02 2-FUNZIONE.01 - Politiche a favore dell'istruzione
Educazione
2-FUNZIONE.02 - Politiche della formazione
2-FUNZIONE.03 - Politiche attive del lavoro
2-FUNZIONE.04 - Ricerca scientifica e innovazione tecnologica
STRATEGIA.03 3-FUNZIONE.01 - Patrimonio culturale
Patrimonio culturale 3-FUNZIONE.02 - Interventi a favore della cultura
STRATEGIA.04 4-FUNZIONE.01 - Energie rinnovabili e risparmio energetico
Ambiente e territorio
4-FUNZIONE.02 - Risorse idriche
4-FUNZIONE.03 - Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali
4-FUNZIONE.04 - Difesa delle coste
4-FUNZIONE.05 - Rifiuti
4-FUNZIONE.06 - Tutela e risanamento ambientale
4-FUNZIONE.07 - Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile
4-FUNZIONE.08 - Patrimonio ambientale e forestale
4-FUNZIONE.09 - Paesaggio e politiche di assetto del territorio
4-FUNZIONE.10 - Città e sistemi urbani
4-FUNZIONE.11 - Aree e sistemi rurali
STRATEGIA.05 5-FUNZIONE.01 - Tutela e difesa della salute umana
Servizi alla persona
5-FUNZIONE.02 - Prevenzione e tutela della salute veterinaria
5-FUNZIONE.03 - Interventi per lo sviluppo dei servizi e delle attività per l'inclusione sociale
5-FUNZIONE.04 - Politiche a favore dello sport e del tempo libero
5-FUNZIONE.05 - Politiche a favore degli emigrati e degli immigrati
5-FUNZIONE.06 - Sicurezza e legalità
STRATEGIA.06 6-FUNZIONE.01 - Apertura internazionale a attrazione di investimenti
Economia
6-FUNZIONE.02 - Turismo sostenibile
6-FUNZIONE.03 - Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi
6-FUNZIONE.04 - Filiere agro-alimentari
6-FUNZIONE.05 - Pesca e acquacoltura
6-FUNZIONE.06 - Politiche per l'occupazione rivolte alle imprese
STRATEGIA.07 7-FUNZIONE.01 - Rete stradale
Crescita delle reti
infrastrutturali
7-FUNZIONE.02 - Rete ferroviaria e sistemi intermodali
7-FUNZIONE.03 - Sistema aeroportuale
7-FUNZIONE.04 - Sistema portuale
7-FUNZIONE.05 - Mobilità nelle aree urbane
7-FUNZIONE.06 - Trasporto pubblico
7-FUNZIONE.07 - Reti idriche
7-FUNZIONE.09 - Reti ICT
7-FUNZIONE.10 - Opere diverse
STRATEGIA.08 8-FUNZIONE.01 - Attività generali e di gestione finanziaria
Somme non attribuibili 8-FUNZIONE.02 - Altre
138
Il bilancio di previsione, approvato con legge regionale n. 7 del 15 marzo 2012,
mostrava una previsione complessiva di spesa di 8.482.616.000 euro. Per effetto di variazioni
in corso di esercizio, pari a euro 707.878.546,04, gli stanziamenti definitivi si presentano
superiori rispetto agli stanziamenti iniziali dell’8,35%, attestandosi a 9.190.494.546,04.
Strat.
Funz.
Ob.
Stanziamento
iniziale Incid. % Variazioni
Stanziamento
finale Incid. %
%
Variaz.
01 88.523.000,00 1,04% 148.000,00 88.671.000,00 0,96% 0,16719%
02 280.933.000,00 3,31% 22.407.607,59 303.340.607,59 3,30% 7,98%
03 148.042.000,00 1,75% 237.954.042,53 385.996.042,53 4,20% 160,73%
04 9.471.000,00 0,11% 17.194.788,17 26.665.788,17 0,29% 181,55%
05 23.314.000,00 0,27% 15.591.579,24 38.905.579,24 0,42% 66,88%
06 617.693.000,00 7,28% 56.666.459,79 674.359.459,79 7,34% 9,17%
1.167.976.000,00 13,77% 349.962.477,32 1.517.938.477,32 16,52% 29,96%
01 134.531.000,00 1,59% 41.492.845,44 176.023.845,44 1,92% 30,84%
02 60.534.000,00 0,71% 41.526.345,41 102.060.345,41 1,11% 68,60%
03 99.090.000,00 1,17% 84.484.985,85 183.574.985,85 2,00% 85,26%
04 111.825.000,00 1,32% 18.281.351,22 130.106.351,22 1,42% 16,35%
405.980.000,00 4,79% 185.785.527,92 591.765.527,92 6,44% 45,76%
01 35.519.000,00 0,42% 5.686.289,98 41.205.289,98 0,45% 16,01%
02 7.315.000,00 0,09% -654.779,72 6.660.220,28 0,07% -8,95%
42.834.000,00 0,50% 5.031.510,26 47.865.510,26 0,52% 11,75%
01 1.940.000,00 0,02% 6.602.289,58 8.542.289,58 0,09% 340,32%
02 84.355.000,00 0,99% 15.786.794,12 100.141.794,12 1,09% 18,71%
03 25.502.000,00 0,30% 25.306.794,80 50.808.794,80 0,55% 99,23%
04 7.938.000,00 0,09% 0,00 7.938.000,00 0,09% 0,00%
05 24.046.000,00 0,28% 1.571.659,30 25.617.659,30 0,28% 6,54%
06 56.374.000,00 0,66% 22.207.619,40 78.581.619,40 0,86% 39,39%
07 31.072.000,00 0,37% 11.680.956,43 42.752.956,43 0,47% 37,59%
08 200.476.000,00 2,36% 8.570.739,53 209.046.739,53 2,27% 4,28%
09 2.070.000,00 0,02% 2.423.845,18 4.493.845,18 0,05% 117,09%
10 47.799.000,00 0,56% 27.757.519,61 75.556.519,61 0,82% 58,07%
11 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00% -
481.572.000,00 5,68% 121.908.217,95 603.480.217,95 6,57% 25,31%
5 01 3.422.535.000,00 40,35% 57.380.508,77 3.479.915.508,77 37,86% 1,68%
02 25.246.000,00 0,30% 914.316,79 26.160.316,79 0,28% 3,62%
03 299.205.000,00 3,53% 22.704.543,55 321.909.543,55 3,50% 7,59%
04 34.147.000,00 0,40% 449.278,32 34.596.278,32 0,38% 1,32%
05 5.349.000,00 0,06% 7.145.078,99 12.494.078,99 0,14% 133,58%
06 768.000,00 0,01% 5.336.168,15 6.104.168,15 0,07% 694,81%
3.787.250.000,00 44,65% 93.929.894,57 3.881.179.894,57 42,23% 2,48%
01 46.309.000,00 0,55% -14.547.880,86 31.761.119,14 0,35% -31,41%
02 16.374.000,00 0,19% 28.861.585,45 45.235.585,45 0,49% 176,26%
03 132.792.000,00 1,57% 16.954.219,68 149.746.219,68 1,63% 12,77%
04 154.310.000,00 1,82% -5.667.592,20 148.642.407,80 1,62% -3,67%
05 8.065.000,00 0,10% 144.489,19 8.209.489,19 0,09% 1,79%
06 62.928.000,00 0,74% 35.287.814,70 98.215.814,70 1,07% 56,08%
420.778.000,00 4,96% 61.032.635,96 481.810.635,96 5,24% 14,50%
7 01 102.286.000,00 1,21% 29.254.676,54 131.540.676,54 1,43% 28,60%
02 105.000.000,00 1,24% 11.350.184,93 116.350.184,93 1,27% 10,81%
03 0,00 0,00% 0,00 0,00 0,00% -
04 350.000,00 0,00% 280.703,45 630.703,45 0,01% 80,20%
05 12.132.000,00 0,14% -12.032.000,00 100.000,00 0,00% -99,18%
06 301.604.000,00 3,56% 26.367.717,82 327.971.717,82 3,57% 8,74%
07 25.724.000,00 0,30% 7.909.369,88 33.633.369,88 0,37% 30,75%
09 2.023.000,00 0,02% 19.169.743,95 21.192.743,95 0,23% 947,59%
10 4.843.000,00 0,06% 32.920.327,86 37.763.327,86 0,41% 679,75%
553.962.000,00 6,53% 115.220.724,43 669.182.724,43 7,28% 20,80%
01 564.524.000,00 6,66% -233.395.650,44 331.128.349,56 3,60% -41,34%
02 1.057.740.000,00 12,47% 8.403.208,07 1.066.143.208,07 11,60% 0,79%
1.622.264.000,00 19,12% -224.992.442,37 1.397.271.557,63 15,20% -13,87%
8.482.616.000,00 100,00% 707.878.546,04 9.190.494.546,04 100,00% 8,35%
Esercizio 2012 - Stanziamenti iniziali e finali per Strategie e funzioni obiettivo
1
Totale
2
Totale
Totale
Tot. generale
Totale
6
Totale
Totale
8
3
Totale
4
Totale
139
Questa variazione, come riportato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio per
l’esercizio 2012, è dovuta in parte al ripristino delle somme eliminate in sede di chiusura
dell’esercizio finanziario 2011, per effetto dell’applicazione della disposizione di cui all’articolo
60 comma 12 della L.R. 11/2006 (legge di contabilità regionale), il quale dispone che le
somme stanziate per spese correnti e di investimento non impegnate correlate ad entrate non
riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e
possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata.
Lo scostamento più rilevante, in valore assoluto, tra previsioni iniziali e finali, si rileva
per la Strategia 01 – Istituzionale, che mostrava uno stanziamento iniziale di euro
1.167.976.000 e, per effetto di variazioni pari a 349.962.477,32, si porta a una consistenza
finale di euro 1.517.938.477,32 (+29,96%). L’incremento ha riguardato principalmente la
Funzione obiettivo 03 – Attività istituzionali, nella quale si rileva una variazione complessiva (al
netto delle riduzioni) di euro 237.954.042,53 che riguarda, principalmente, i capitoli relativi al
Fondo Unico programmazione comunitaria P.O. FESR 2007/2013 (spese titolo II)44 e il
Trasferimento all'Ufficio dell'Autorità di Gestione Comune del Programma Operativo ENPI CBC
Bacino del Mediterraneo (spese titolo I).45
Anche con riferimento alla Strategia 02 – Educazione, si riscontra un elevato
incremento delle previsioni iniziali, poiché si passa da uno stanziamento iniziale di euro
405.980.000,00 a 591.765.527,92 euro (+ 45,76%). L’incremento più consistente riguarda la
funzione obiettivo 03 – Politiche attive del lavoro, che presentava uno stanziamento iniziale di
99 milioni di euro circa portato a 183,57 milioni di euro, riguardanti principalmente
stanziamenti a valere sui fondi P.O. FSE 2007/2013.
Dal grafico a torta si può apprezzare quanto le singole strategie incidano sugli
stanziamenti finali di bilancio.
La Strategia maggiormente rilevante è la 05 – Servizi alla persona che, con uno
stanziamento finale di 3.881.179.894,57, incide sulla spesa complessiva nella misura del
42,23%.
A seguire la Strategia 01 – Istituzionale, la quale dispone di uno stanziamento finale di
euro 1.517.938.477,32 e assorbe il 16,52% degli stanziamenti finali di bilancio, e la Strategia
08, che incide sulla spesa complessiva nella misura del 15,20%.
44 L’articolo 3 comma 34 della L.R. 6/2012 ha stabilito che le risorse sussistenti nel bilancio regionale già destinate al cofinanziamento dei programmi comunitari che non soggiacciano alle regole sull’utilizzo delle risorse liberate, sono da considerarsi risorse addizionali per lo sviluppo e sono destinate a incrementare la quota del cofinanziamento regionale della programmazione comunitaria 2007/2013 e che le varie disponibilità sussistenti nei capitoli di bilancio relativi alla programmazione comunitaria 2007/2013 sono ricondotte ad un unico fondo distinto per fonte di finanziamento. La norma in esame ha stabilito inoltre che i capitoli di spesa in capo ai responsabili dell’attuazione debbano essere dotati, mediante decreto dell’Assessore competente in materia, delle risorse solo a seguito della definizione dei provvedimenti di spesa. 45 Il Programma "Bacino del Mediterraneo" si inserisce nell’ambito della componente di Cooperazione Transfrontaliera (Cbc) del nuovo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato 2007-2013 (Enpi) e si propone di promuovere un processo di cooperazione armoniosa e sostenibile nel Bacino del Mediterraneo, affrontando le sfide comuni e valorizzando le potenzialità dell'area. La Regione Sardegna è stata designata dai Paesi partecipanti al Programma come Autorità di Gestione Comune (www.sardegnaprogrammazione.it).
140
Le altre strategie presentano una percentuale di incidenza sul bilancio regionale
inferiore al 10% e nell’ordine sono: la Strategia 07 – Crescita delle reti infrastrutturali con uno
stanziamento finale di 669.182.724,43 (7,28%), la Strategia 04 – Ambiente e territorio che
presenta uno stanziamento finale di euro 603.480.217,95 (6,57%), la Strategia 02 –
Educazione con stanziamento finale pari a euro 591.765.527,92 (6,44%), la Strategia 06 –
Economia, con stanziamento di euro 481.810.635,96 (5,24%) e infine, con uno stanziamento
finale di euro 47.865.510,26 la Strategia 03 – Beni culturali, che incide sullo stanziamento
finale complessivo nella misura dello 0,52%.
Nella tabella successiva viene mostrata l’evoluzione della spesa nell’ultimo triennio.
Gli stanziamenti finali complessivi, pari a euro 9.190.494.546,04, si presentano in calo
rispetto a quelli dell’esercizio 2011 nella misura dell’8,41%, corrispondente in valore assoluto a
euro 844.125.448,63 ma se si escludono lo stanziamento a copertura del disavanzo stimato al
31 dicembre 2011, che è di euro 800.000.00046 rispetto a quanto iscritto nel bilancio 2011 a
copertura del disavanzo stimato al 31 dicembre 2010, pari a euro 1.700.000.000, e lo
stanziamento finale per partite di giro, nel 2012 pari a euro 269.005.019,73 contro
130.641.734,63 euro del 2011, questa percentuale si riduce all’1% circa.
Nel dettaglio, si osserva, che ad eccezione della Strategia 01 – Istituzionale, che
rispetto all’esercizio precedente mostra un incremento dello stanziamento finale del 18,71% (+
239.250.479,49) e della Strategia 05 – Servizi alla persona, che dispone di uno stanziamento
finale superiore a quello del 2011 del 3,38%, pari a euro 127.026.357,60, per tutte le altre
strategie si riscontra una riduzione degli stanziamenti finali rispetto all’esercizio precedente.
46 Legge regionale n. 6/2012 (legge finanziaria regionale 2012) articolo 1, comma 2.
141
Per quanto attiene alla gestione della spesa si rileva che gli impegni complessivi
(formali e di stanziamento) ammontano a euro 7.310.174.363,64 (-3,33% rispetto a quelli del
2011).
Gli impegni formali, che sono pari a euro 7.180.439.700,22, costituiscono il 78,13%
degli stanziamenti finali di bilancio.
Nelle Strategie 05 – Servizi alla persona, e 01 - Istituzionale, che sono le più rilevanti in
termini di stanziamento finale, si concentrano rispettivamente il 53% ed il 16% degli impegni
formali.
I pagamenti, pari a euro 5.151.540.081,40, hanno riguardato il 72% circa degli impegni
formali.
Le economie complessive sono state di 1.880.320.182,20, di cui 800 milioni relative al
capitolo di spesa SC08.0366 Quota per il ripiano del disavanzo presunto di amministrazione,
che si rinviene nella Strategia 08 – Somme non attribuibili. Della restante parte, una quota pari
a euro 383.858.125,45, riguarda i fondi P.O.R. FSE e FESR relativi alla programmazione 2007-
2013, che ha costituito economia di spesa per effetto dell’applicazione dell’art. 60 comma 12
della L.R. 11/2006 (legge di contabilità regionale).
Più in particolare, le economie riguardanti il P.O.R. 2007/2013 FESR, pari a euro
259.417.353,55, si concentrano nella Strategia 01 (per euro 200.594.823,46). Le economie
riguardanti il P.O.R. 2007/2013 quota FSE, corrispondenti a euro 124.440.771,90, riguardano
principalmente la Strategia 02, per un ammontare pari a euro 114.570.753,98.
142
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
St. finali 1.257.362.245,83 1.278.687.997,83 1.517.938.477,32 20,72% 18,71%
Economie 62.589.811,58 100.989.795,47 359.987.104,87 475,15% 256,46%
Imp. comp. 1.194.772.434,25 1.177.698.202,36 1.157.951.372,45 -3,08% -1,68%
Imp. formali 1.088.161.760,09 1.100.418.651,70 1.136.653.122,52 4,46% 3,29%
Pagamenti 845.747.953,00 729.626.476,35 717.503.697,36 -15,16% -1,66%
Res. comp. 349.024.481,25 448.071.726,01 440.447.675,09 26,19% -1,70%
St. finali 636.023.568,85 650.310.385,29 591.765.527,92 -6,96% -9,00%
Economie 181.258.155,29 178.176.078,34 178.042.148,95 -1,77% -0,08%
Imp. comp. 454.765.413,56 472.134.306,95 413.723.378,97 -9,02% -12,37%
Imp. formali 441.198.817,61 414.213.267,36 400.052.679,43 -9,33% -3,42%
Pagamenti 188.814.679,95 170.943.497,82 135.849.870,82 -28,05% -20,53%
Res. comp. 265.950.733,61 301.190.809,13 277.873.508,15 4,48% -7,74%
St. finali 73.845.402,63 72.738.414,50 47.865.510,26 -35,18% -34,20%
Economie 17.034.712,68 17.388.598,63 4.108.308,40 -75,88% -76,37%
Imp. comp. 56.810.689,95 55.349.815,87 43.757.201,86 -22,98% -20,94%
Imp. formali 54.151.753,95 54.219.877,87 43.688.308,71 -19,32% -19,42%
Pagamenti 32.261.680,73 29.058.348,30 21.109.197,13 -34,57% -27,36%
Res. comp. 24.549.009,22 26.291.467,57 22.648.004,73 -7,74% -13,86%
St. finali 540.161.770,47 663.721.670,84 603.480.217,95 11,72% -9,08%
Economie 56.335.705,00 54.386.570,61 49.737.139,75 -11,71% -8,55%
Imp. comp. 483.826.065,47 609.335.100,23 553.743.078,20 14,45% -9,12%
Imp. formali 459.441.920,21 541.282.448,19 530.863.875,22 15,55% -1,92%
Pagamenti 174.877.680,62 255.085.542,35 208.369.057,69 19,15% -18,31%
Res. comp. 308.948.384,85 354.249.557,88 345.374.020,51 11,79% -2,51%
St. finali 3.832.698.152,77 3.754.153.536,97 3.881.179.894,57 1,26% 3,38%
Economie 59.811.300,65 86.443.578,33 47.471.547,81 -20,63% -45,08%
Imp. comp. 3.772.886.852,12 3.667.709.958,64 3.833.708.346,76 1,61% 4,53%
Imp. formali 3.738.328.482,47 3.635.982.531,84 3.792.018.533,70 1,44% 4,29%
Pagamenti 3.136.309.336,41 3.066.021.400,18 3.192.377.142,41 1,79% 4,12%
Res. comp. 636.577.515,71 601.688.558,46 641.331.204,35 0,75% 6,59%
St. finali 663.076.013,88 615.443.687,35 481.810.635,96 -27,34% -21,71%
Economie 71.054.601,06 74.896.429,51 83.285.468,91 17,21% 11,20%
Imp. comp. 592.021.412,82 540.547.257,84 398.525.167,05 -32,68% -26,27%
Imp. formali 547.178.071,49 496.646.744,05 377.594.066,42 -30,99% -23,97%
Pagamenti 227.438.318,47 230.689.865,13 180.074.110,30 -20,83% -21,94%
Res. comp. 364.583.094,35 309.857.392,71 218.451.056,75 -40,08% -29,50%
St. finali 545.284.679,68 798.879.728,20 669.182.724,43 22,72% -16,23%
Economie 49.072.538,76 228.044.016,76 184.727.122,42 276,44% -18,99%
Imp. comp. 496.212.140,92 570.835.711,44 484.455.602,01 -2,37% -15,13%
Imp. formali 464.251.586,58 552.223.469,79 481.628.282,81 3,74% -12,78%
Pagamenti 267.406.615,39 278.061.506,21 341.297.334,28 27,63% 22,74%
Res. comp. 228.805.525,53 292.774.205,23 143.158.267,73 -37,43% -51,10%
St. finali 2.250.679.872,64 2.200.684.573,69 1.397.271.557,63 -37,92% -36,51%
Economie 1.854.725.164,88 1.731.972.013,96 972.961.341,09 -47,54% -43,82%
Imp. comp. 395.954.707,76 468.712.559,73 424.310.216,54 7,16% -9,47%
Imp. formali 386.122.183,22 464.671.791,95 417.940.831,41 8,24% -10,06%
Pagamenti 346.299.537,97 413.044.421,23 354.959.671,41 2,50% -14,06%
Res. comp. 49.655.169,79 55.668.138,50 69.350.545,13 39,66% 24,58%
St. finali 9.799.131.706,75 10.034.619.994,67 9.190.494.546,04 -6,21% -8,41%
Economie 2.351.881.989,90 2.472.297.081,61 1.880.320.182,20 -20,05% -23,94%
Imp. comp. 7.447.249.716,85 7.562.322.913,06 7.310.174.363,84 -1,84% -3,33%
Imp. Form. 7.178.834.575,62 7.259.658.782,75 7.180.439.700,22 0,02% -1,09%
Pagamenti 5.219.155.802,54 5.172.531.057,57 5.151.540.081,40 -1,30% -0,41%
Res. comp. 2.228.093.914,31 2.389.791.855,49 2.158.634.282,44 -3,12% -9,67%
TOTALE
STRATEGIA.
07 Crescita
delle reti
infrastruttura
li
TOTALE
STRATEGIA.
08 Somme
non
attribuibili
GESTIONE DEL BILANCIO PER STRATEGIE - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
TOTALE
STRATEGIE
TOTALE
STRATEGIA.
01
Istituzionale
TOTALE
STRATEGIA.
02
Educazione
TOTALE
STRATEGIA.
03
Patrimonio
Culturale
TOTALE
STRATEGIA.
04 Ambiente
e territorio
TOTALE
STRATEGIA.
05 Servizi
alla persona
TOTALE
STRATEGIA.
06 Economia
I residui complessivi della gestione di competenza ammontano a euro 2.158.634.282,44
(di cui 2.028.899.618,82 costituiti da residui su impegni formali) e sono inferiori rispetto a
quelli dell’esercizio precedente nella misura del 9,67%.
Per quanto concerne la gestione dei residui pregressi, su residui iniziali che
ammontavano a euro 6.182.595.211,72, si rilevano economie pari a euro 127.628.062,47, e
perenzioni per euro 393.233.322,55.
143
I pagamenti sui residui sono stati di euro 1.792.452.448,04. I residui dei residui
ammontano, quindi, a euro 3.869.281.378,66, di cui 3.226.951.939,25 si riferiscono a spese
del titolo II.
Le maggiori consistenze di residui si rinvengono all’interno della strategia 04 –
Ambiente e territorio (euro 894.591.760,04) e 07 – Crescita delle reti infrastrutturali (euro
1.005.102.653,58).
I residui degli esercizi pregressi (3.869.281.378,66), sommati ai residui derivanti dalla
gestione di competenza (2.158.634.282,44), determinano una consistenza finale di residui pari
a euro 6.027.915.661,10 (2,50% in meno rispetto ai residui finali del 2011).
144
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
Res. iniziali 673.272.555,49 687.644.989,76 857.623.758,44 27,38% 24,72%
Ec./Perenz. 119.708.494,12 152.189.996,18 42.584.729,17 -64,43% -72,02%
Imp. comp. r. 553.564.061,37 535.454.993,58 815.039.029,27 47,23% 52,21%
Imp. form. r. 308.993.528,30 306.192.881,83 403.052.401,24 30,44% 31,63%
Pagamenti r. 217.940.919,80 251.068.265,47 344.785.513,18 58,20% 37,33%
Residui dei r. 335.623.141,57 284.386.728,11 470.253.516,09 40,11% 65,36%
Res. iniziali 1.034.301.476,78 871.570.334,83 829.638.148,48 -19,79% -4,81%
Ec./Perenz. 109.202.460,84 100.881.249,26 92.602.840,06 -15,20% -8,21%
Imp. comp. r. 925.099.015,94 770.689.085,57 737.035.308,42 -20,33% -4,37%
Imp. form. r. 659.046.231,54 595.127.178,02 606.358.755,26 -7,99% 1,89%
Pagamenti r. 330.976.213,39 218.198.647,31 233.395.125,24 -29,48% 6,96%
Residui dei r. 594.122.802,55 552.490.438,26 503.640.183,18 -15,23% -8,84%
Res. iniziali 206.335.225,87 174.994.530,04 121.393.330,57 -41,17% -30,63%
Ec./Perenz. 19.379.450,84 25.335.706,10 8.536.966,85 -55,95% -66,30%
Imp. comp. r. 186.955.775,03 149.658.823,94 112.856.363,72 -39,63% -24,59%
Imp. form. r. 101.497.864,14 78.938.563,98 66.589.954,08 -34,39% -15,64%
Pagamenti r. 35.583.589,73 23.233.858,25 20.155.464,64 -43,36% -13,25%
Residui dei r. 151.372.185,30 126.424.965,69 92.700.899,08 -38,76% -26,68%
Res. iniziali 1.637.886.905,84 1.469.353.676,41 1.324.282.758,88 -19,15% -9,87%
Ec./Perenz. 193.369.158,59 101.891.741,40 136.512.336,00 -29,40% 33,98%
Imp. comp. r. 1.444.517.747,25 1.367.461.935,01 1.187.770.422,88 -17,77% -13,14%
Imp. form. r. 1.165.848.457,22 1.202.264.707,63 1.094.067.029,30 -6,16% -9,00%
Pagamenti r. 303.015.390,45 374.809.386,24 293.178.662,84 -3,25% -21,78%
Residui dei r. 1.141.502.356,80 992.652.548,77 894.591.760,04 -21,63% -9,88%
Res. iniziali 1.192.692.298,65 1.109.594.856,50 884.329.326,62 -25,85% -20,30%
Ec./Perenz. 237.361.671,48 228.313.429,19 60.212.842,83 -74,63% -73,63%
Imp. comp. r. 955.330.627,17 881.281.427,31 824.116.483,79 -13,73% -6,49%
Imp. form. r. 775.595.256,75 849.295.749,03 815.960.453,48 5,20% -3,93%
Pagamenti r. 472.186.772,47 591.993.924,04 548.975.416,90 16,26% -7,27%
Residui dei r. 483.143.854,70 289.287.503,27 275.141.066,89 -43,05% -4,89%
Res. iniziali 1.077.136.459,40 1.081.571.908,75 833.791.687,50 -22,59% -22,91%
Ec./Perenz. 118.162.458,13 235.405.200,00 93.618.552,24 -20,77% -60,23%
Imp. comp. r. 958.974.001,27 846.166.708,75 740.173.135,26 -22,82% -12,53%
Imp. form. r. 839.310.575,63 792.814.379,17 670.715.285,53 -20,09% -15,40%
Pagamenti r. 263.420.618,77 339.207.135,00 159.484.474,90 -39,46% -52,98%
Residui dei r. 695.553.382,50 506.959.573,75 580.688.660,36 -16,51% 14,54%
Res. iniziali 1.476.494.250,13 1.195.840.111,21 1.237.059.320,79 -16,22% 3,45%
Ec./Perenz. 256.334.786,86 51.776.225,60 86.561.372,41 -66,23% 67,18%
Imp. comp. r. 1.220.159.463,27 1.144.063.885,61 1.150.497.948,38 -5,71% 0,56%
Imp. form. r. 1.050.649.483,01 1.013.105.236,18 1.121.539.051,37 6,75% 10,70%
Pagamenti r. 209.243.420,63 148.271.029,17 145.395.294,80 -30,51% -1,94%
Residui dei r. 1.010.916.042,64 995.792.856,44 1.005.102.653,58 -0,58% 0,93%
Res. iniziali 532.854.512,89 159.191.903,81 94.476.880,44 -82,27% -40,65%
Ec./Perenz. 6.440.145,49 816.827,02 231.745,46 -96,40% -71,63%
Imp. comp. r. 526.414.367,40 158.375.076,79 94.245.134,98 -82,10% -40,49%
Imp. form. r. 509.698.645,29 131.833.830,14 69.741.704,74 -86,32% -47,10%
Pagamenti r. 416.979.736,46 113.566.334,85 47.082.495,54 -88,71% -58,54%
Residui dei r. 109.434.630,94 44.808.741,94 47.162.639,44 -56,90% 5,25%
Res. iniziali 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -21,05% -8,40%
Ec./Perenz. 1.059.958.626,35 896.610.374,75 520.861.385,02 -50,86% -41,91%
Imp. comp. r. 6.771.015.058,70 5.853.151.936,56 5.661.733.826,70 -16,38% -3,27%
Imp. form. r. 5.410.640.041,88 4.969.572.525,98 4.848.024.635,00 -10,40% -2,45%
Pagam. r. 2.249.346.661,70 2.060.348.580,33 1.792.452.448,04 -20,31% -13,00%
Residui r. 4.521.668.397,00 3.792.803.356,23 3.869.281.378,66 -14,43% 2,02%
GESTIONE DEL BILANCIO PER STRATEGIE - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
TOTALE
STRATEGIA.01
Istituzionale
TOTALE
STRATEGIA.02
Educazione
TOTALE
STRATEGIA.03
Patrimonio
Culturale
TOTALE
STRATEGIE
TOTALE
STRATEGIA.04
Ambiente e
territorio
TOTALE
STRATEGIA.05
Servizi alla
persona
TOTALE
STRATEGIA.06
Economia
TOTALE
STRATEGIA.07
Crescita delle reti
infrastrutturali
TOTALE
STRATEGIA.08
Somme non
attribuibili
145
Nella tabella successiva si evidenzia la fonte di finanziamento della spesa.
Lo stanziamento finale della spesa è rappresentato per l’86,28% da fondi regionali, per
il 10,54% da assegnazioni statali e per il 3,17% da fondi di provenienza comunitaria.
La spesa finanziata con risorse statali è pari a euro 969.130.975,85 e gli impegni
complessivi ammontano a euro 520.409.239,13.
La spesa finanziata con risorse comunitarie ammonta a euro 291.761.426,40, e si
concentra principalmente nella Strategia 01 – Istituzionale e nella Strategia 02 – Educazione,
gli impegni complessivi ammontano a poco più di un terzo della spesa.47
STRATEGIE Fonte Stanzimenti finali Impegni Complessivi Pagamenti Residui complessivi competenza
FR 1.170.239.555,71 1.074.235.924,40 665.405.990,67 408.829.933,73
AS 173.252.958,99 42.212.759,36 14.992.794,26 27.219.965,10
UE 174.445.962,62 41.502.688,69 37.104.912,43 4.397.776,26
TOTALE 1.517.938.477,32 1.157.951.372,45 717.503.697,36 440.447.675,09
FR 332.663.979,06 302.267.789,81 92.121.232,21 210.146.557,60
AS 201.619.967,26 88.194.916,47 36.024.562,89 52.170.353,58
UE 57.481.581,60 23.260.672,69 7.704.075,72 15.556.596,97
TOTALE 591.765.527,92 413.723.378,97 135.849.870,82 277.873.508,15
FR 41.203.294,60 40.328.766,65 20.325.741,23 20.003.025,42
AS 5.148.978,86 2.641.774,71 635.133,17 2.006.641,54
UE 1.513.236,80 786.660,50 148.322,73 638.337,77
TOTALE 47.865.510,26 43.757.201,86 21.109.197,13 22.648.004,73
FR 477.818.689,11 450.854.424,60 171.354.100,39 279.500.324,21
AS 114.856.685,22 94.325.899,64 36.199.734,90 58.126.164,74
UE 10.804.843,62 8.562.753,96 815.222,40 7.747.531,56
TOTALE 603.480.217,95 553.743.078,20 208.369.057,69 345.374.020,51
FR 3.760.528.472,75 3.746.267.235,45 3.156.129.329,74 590.137.905,71
AS 112.328.919,00 82.121.765,46 32.484.242,17 49.637.523,29
UE 8.322.502,82 5.319.345,85 3.763.570,50 1.555.775,35
TOTALE 3.881.179.894,57 3.833.708.346,76 3.192.377.142,41 641.331.204,35
FR 397.715.448,19 330.314.355,44 161.259.654,26 169.054.701,18
AS 53.703.334,23 40.419.467,23 10.542.554,10 29.876.913,13
UE 30.391.853,54 27.791.344,38 8.271.901,94 19.519.442,44
TOTALE 481.810.635,96 398.525.167,05 180.074.110,30 218.451.056,75
FR 379.608.528,52 340.357.317,21 227.495.954,47 112.861.362,74
AS 280.772.750,51 143.047.511,60 113.446.345,01 29.601.166,59
UE 8.801.445,40 1.050.773,20 355.034,80 695.738,40
TOTALE 669.182.724,43 484.455.602,01 341.297.334,28 143.158.267,73
FR 1.369.824.175,85 396.865.071,88 341.125.908,55 55.739.163,33
AS 27.447.381,78 27.445.144,66 13.833.762,86 13.611.381,80
TOTALE 1.397.271.557,63 424.310.216,54 354.959.671,41 69.350.545,13
FR 7.929.602.143,79 6.681.490.885,44 4.835.217.911,52 1.846.272.973,92
AS 969.130.975,85 520.409.239,13 258.159.129,36 262.250.109,77
UE 291.761.426,40 108.274.239,27 58.163.040,52 50.111.198,75
9.190.494.546,04 7.310.174.363,84 5.151.540.081,40 2.158.634.282,44 TOTALE STRATEGIE
STRATEGIA 07 -
CRESCITA DELLE RETI
INFRASTRUTTURALLI
STRATEGIA 08 -
SOMME NON
ATTRIBUIBILI
STRATEGIA 01-
ISTITUZIONALE
STRATEGIA 02 -
EDUCAZIONE
STRATEGIA 03 -
PATRIMONIO
CULTURALE
STRATEGIA 04 -
AMBIENTE E
TERRITORIO
STRATEGIA 05 -
SERVIZI ALLA
PERSONA
STRATEGIA 06 -
ECONOMIA
47 Il dato riportato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio relativo all’esercizio finanziario 2012, è di AS pari a euro 967.880.483,41 (10,53% sul totale dello stanziamento finale) e di fondi UE per euro 293.011.918,84% (3,19% sul totale). Come precisato nella suddetta Relazione, l’aggregato UE comprende il 58,82% delle risorse POP e POR 2000/2006 reiscritte interamente su capitoli di AS. Conseguentemente l’aggregato AS è stato esposto al netto della stessa percentuale.
146
9.3.3.1. Strategia. 01- Istituzionale – La riforma della Regione: semplificazione ed
efficienza
La Strategia 01 – Istituzionale, consta di 6 Funzioni Obiettivo concernenti
principalmente il funzionamento dell’apparato regionale e il sistema delle Autonomie Locali. Gli
stanziamenti finali sono pari a euro 1.517.938.477,32, e corrispondono al 16,52% degli
stanziamenti finali di bilancio (18,69% se si escludono gli stanziamenti di cui al titolo 0 e le
partite di giro).
Gli stanziamenti iniziali ammontavano a euro 1.167.976.000,00 e le variazioni in corso
d’esercizio sono state complessivamente pari a euro 349.962.477,32.
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
St. finali 99.694.604,52 92.499.000,00 88.671.000,00 -11,06% -4,14%
Economie 548.445,36 823.966,37 1.107.262,54 101,89% 34,38%
Imp. comp. 99.146.159,16 91.675.033,63 87.563.737,46 -11,68% -4,48%
Imp. formali 99.146.159,16 91.675.033,63 87.563.737,46 -11,68% -4,48%
Pagamenti 94.514.713,02 83.482.059,51 68.599.018,49 -27,42% -17,83%
Res. comp. 4.631.446,14 8.192.974,12 18.964.718,97 309,48% 131,48%
St. finali 318.102.133,22 312.081.968,00 303.340.607,59 -4,64% -2,80%
Economie 9.006.257,66 15.059.039,58 6.655.637,14 -26,10% -55,80%
Imp. comp. 309.095.875,56 297.022.928,42 296.684.970,45 -4,02% -0,11%
Imp. formali 301.904.285,89 296.163.977,88 296.603.027,79 -1,76% 0,15%
Pagamenti 267.866.659,86 259.118.373,41 273.585.327,13 2,13% 5,58%
Res. comp. 41.229.215,70 37.904.555,01 23.099.643,32 -43,97% -39,06%
St. finali 144.707.583,35 180.680.417,63 385.996.042,53 166,74% 113,63%
Economie 29.509.131,99 56.289.736,18 315.165.414,16 968,03% 459,90%
Imp. comp. 115.198.451,36 124.390.681,45 70.830.628,37 -38,51% -43,06%
Imp. formali 18.625.399,83 52.990.070,45 53.637.430,83 187,98% 1,22%
Pagamenti 8.687.033,30 27.145.445,79 48.289.728,69 455,88% 77,89%
Res. comp. 106.511.418,06 97.245.235,66 22.540.899,68 -78,84% -76,82%
St. finali 26.336.184,19 24.906.095,26 26.665.788,17 1,25% 7,07%
Economie 12.164.152,91 10.804.875,67 7.767.600,31 -36,14% -28,11%
Imp. comp. 14.172.031,28 14.101.219,59 18.898.187,86 33,35% 34,02%
Imp. formali 13.058.050,57 11.147.429,46 14.877.014,13 13,93% 33,46%
Pagamenti 5.752.085,05 3.544.874,22 4.188.801,06 -27,18% 18,17%
Res. comp. 8.419.946,23 10.556.345,37 14.709.386,80 74,70% 39,34%
St. finali 17.296.962,61 15.849.872,94 38.905.579,24 124,93% 145,46%
Economie 2.565.400,23 4.087.439,35 24.090.406,64 839,05% 489,38%
Imp. comp. 14.731.562,38 11.762.433,59 14.815.172,60 0,57% 25,95%
Imp. formali 13.338.080,57 9.696.234,60 14.813.236,60 11,06% 52,77%
Pagamenti 8.296.664,85 7.941.124,96 12.502.510,04 50,69% 57,44%
Res. comp. 6.434.897,53 3.821.308,63 2.312.662,56 -64,06% -39,48%
St. finali 651.224.777,94 652.670.644,00 674.359.459,79 3,55% 3,32%
Economie 8.796.423,43 13.924.738,32 5.200.784,08 -40,88% -62,65%
Imp. comp. 642.428.354,51 638.745.905,68 669.158.675,71 4,16% 4,76%
Imp. formali 642.089.784,07 638.745.905,68 669.158.675,71 4,22% 4,76%
Pagamenti 460.630.796,92 348.394.598,46 310.338.311,95 -32,63% -10,92%
Res. comp. 181.797.557,59 290.351.307,22 358.820.363,76 97,37% 23,58%
St. finali 1.257.362.245,83 1.278.687.997,83 1.517.938.477,32 20,72% 18,71%
Economie 62.589.811,58 100.989.795,47 359.987.104,87 475,15% 256,46%
Imp. comp. 1.194.772.434,25 1.177.698.202,36 1.157.951.372,45 -3,08% -1,68%
Imp. Form. 1.088.161.760,09 1.100.418.651,70 1.136.653.122,52 4,46% 3,29%
Pagamenti 845.747.953,00 729.626.476,35 717.503.697,36 -15,16% -1,66%
Res. comp. 349.024.481,25 448.071.726,01 440.447.675,09 26,19% -1,70%
TOTALE
STRATEGIA
01
SPESE - STRATEGIA.01 Istituzionale - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
FUNZIONE.01
Organizzazio
ne
Istituzionale
FUNZIONE.02
Personale e
funzionament
o
amministrazi
one regionale
FUNZIONE.03
Attività
istituzionali
FUNZIONE.04
Attività di
supporto
FUNZIONE.06
Sistema delle
autonomie
locali
FUNZIONE.05
Demanio e
patrimonio
147
Gli impegni formali ammontano a euro 1.136.653.122,52, e corrispondono al 75% circa
dello stanziamento finale della strategia.
Le spese della Strategia in esame, sono, prevalentemente correnti (euro
1.196.542.975,01), mentre le spese di investimento – Titolo II – (euro 321.395.502,31)
corrispondono al 21,17% degli stanziamenti finali di bilancio dell’intera strategia e si trovano
allocate per un importo pari a euro 268.879.335,66 all’interno dei capitoli della UPB
S01.03.010 Spese per interventi di programmazione negoziata e per l’attuazione del PRS.
I residui iniziali erano pari a 857.623.758,44 euro. La gestione dei residui ha portato ad
una consistenza di residui finali di euro 470.253.516,09 (+ 65,36% rispetto al 2011) che,
sommata ai residui della competenza (euro 440.447.675,09), determina una consistenza finale
di residui pari a euro 910.701.191,18.
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
Res. iniziali 7.670.091,97 10.598.835,05 10.418.851,28 35,84% -1,70%
Ec./Perenz. 94.757,16 6.954.236,50 5.840.418,57 6063,56% -16,02%
Imp. comp. r. 7.575.334,81 3.644.598,55 4.578.432,71 -39,56% 25,62%
Imp. form. r. 7.575.334,81 3.644.598,55 4.578.432,71 -39,56% 25,62%
Pagamenti r. 1.607.945,90 1.418.721,39 2.033.372,41 26,46% 43,32%
Residui dei r. 5.967.388,91 2.225.877,16 2.545.060,30 -57,35% 14,34%
Res. iniziali 80.668.702,24 61.420.394,72 41.123.276,49 -49,02% -33,05%
Ec./Perenz. 45.902.881,41 38.758.897,55 3.294.067,43 -92,82% -91,50%
Imp. comp. r. 34.765.820,83 22.661.497,17 37.829.209,06 8,81% 66,93%
Imp. form. r. 34.764.799,88 22.660.476,22 37.829.209,06 8,81% 66,94%
Pagamenti r. 14.604.595,06 19.554.679,76 31.808.262,80 117,80% 62,66%
Residui dei r. 20.161.225,77 3.106.817,41 6.020.946,26 -70,14% 93,80%
Res. iniziali 343.863.007,67 359.098.475,23 454.032.895,30 32,04% 26,44%
Ec./Perenz. 66.068.121,27 87.246.886,92 22.256.801,18 -66,31% -74,49%
Imp. comp. r. 277.794.886,40 271.851.588,31 431.776.094,12 55,43% 58,83%
Imp. form. r. 46.201.202,97 50.778.034,29 26.557.021,77 -42,52% -47,70%
Pagamenti r. 24.808.772,23 37.462.885,87 11.948.989,92 -51,84% -68,10%
Residui dei r. 252.986.114,17 234.388.702,44 419.827.104,20 65,95% 79,12%
Res. iniziali 27.667.633,37 30.142.343,22 26.833.644,21 -3,01% -10,98%
Ec./Perenz. 427.844,87 747.387,53 1.176.481,52 174,98% 57,41%
Imp. comp. r. 27.239.788,50 29.394.955,69 25.657.162,69 -5,81% -12,72%
Imp. form. r. 17.246.190,69 21.207.418,91 19.879.985,62 15,27% -6,26%
Pagamenti r. 8.487.712,20 13.772.099,90 10.371.534,92 22,19% -24,69%
Residui dei r. 18.752.076,30 15.622.855,79 15.285.627,77 -18,49% -2,16%
Res. iniziali 34.052.898,71 32.082.388,18 23.174.752,94 -31,94% -27,76%
Ec./Perenz. 4.386.386,99 9.776.125,04 4.021.779,97 -8,31% -58,86%
Imp. comp. r. 29.666.511,72 22.306.263,14 19.152.972,97 -35,44% -14,14%
Imp. form. r. 26.684.280,84 22.306.263,14 18.162.594,36 -31,94% -18,58%
Pagamenti r. 4.415.171,07 4.952.818,83 2.771.600,82 -37,23% -44,04%
Residui dei r. 25.251.340,65 17.353.444,31 16.381.372,15 -35,13% -5,60%
Res. iniziali 179.350.221,53 194.302.553,36 302.040.338,22 68,41% 55,45%
Ec./Perenz. 2.828.502,42 8.706.462,64 5.995.180,50 111,96% -31,14%
Imp. comp. r. 176.521.719,11 185.596.090,72 296.045.157,72 67,71% 59,51%
Imp. form. r. 176.521.719,11 185.596.090,72 296.045.157,72 67,71% 59,51%
Pagamenti r. 164.016.723,34 173.907.059,72 285.851.752,31 74,28% 64,37%
Residui dei r. 12.504.995,77 11.689.031,00 10.193.405,41 -18,49% -12,80%
Res. iniziali 673.272.555,49 687.644.989,76 857.623.758,44 27,38% 24,72%
Ec./Perenz. 119.708.494,12 152.189.996,18 42.584.729,17 -64,43% -72,02%
Imp. comp. r. 553.564.061,37 535.454.993,58 815.039.029,27 47,23% 52,21%
Imp. form. r. 308.993.528,30 306.192.881,83 403.052.401,24 30,44% 31,63%
Pagam. r. 217.940.919,80 251.068.265,47 344.785.513,18 58,20% 37,33%
Residui r. 335.623.141,57 284.386.728,11 470.253.516,09 40,11% 65,36%
FUNZIONE.05
Demanio e
patrimonio
FUNZIONE.02
Personale e
funzionamento
amministrazio
ne regionale
FUNZIONE.03
Attività
istituzionali
FUNZIONE.04
Attività di
supporto
TOTALE
STRATEGIA
01
SPESE - STRATEGIA.01 Istituzionale - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
FUNZIONE.01
Organizzazion
e Istituzionale
FUNZIONE.06
Sistema delle
autonomie
locali
Gli stanziamenti allocati nella strategia in esame fanno capo ai seguenti Assessorati:
148
228.770.264,85 15,07%
258.689.286,70 17,04%
286.950.936,24 18,90%
713.759.606,90 47,02%
4.955.692,35 0,33%
546.717,95 0,04%
3.601.420,81 0,24%
1.583.006,71 0,10%
505.790,08 0,03%
5.256.266,62 0,35%
1.081.480,33 0,07%
1.216.622,43 0,08%
11.021.385,35 0,73%
1.517.938.477,32 100,00%
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica
TOTALE
SPESE - STRATEGIA.01 Istituzionale- Esercizio 2012 - Stanziamenti
finali di competenza per assessorato
%
su totale
Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale
Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport
Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale
Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale
Assessorato dei trasporti
Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio
Assessorato dei Lavori Pubblici
Assessorato dell'Industria
Presidenza Giunta
Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione
Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr
Assessorato della Difesa dell'Ambiente
Il maggiore stanziamento fa capo all’Assessorato agli enti locali, finanze e urbanistica
(euro 713.759.606,90) che sovrintende principalmente ai trasferimenti agli enti locali del
Fondo unico di cui alla L.R. 2/2007 (Funzione obiettivo 06), a seguire l’Assessorato alla
programmazione (euro 286.950.936,24), la cui dotazione fa riferimento principalmente ai
capitoli relativi al Fondo unico programmazione comunitaria P.O.R. FESR 2007/2013,
l’Assessorato agli affari generali, personale e riforma della regione (258.689.286,70), che
provvede alla gestione delle risorse per il personale e la Presidenza della Giunta
(228.770.264,85), nel cui ambito rientra anche lo stanziamento da trasferire al Consiglio
Regionale per il suo funzionamento (71.000.000 di euro).
La Funzione Obiettivo 01, Organizzazione istituzionale, con una dotazione di €
88.671.000,00, presenta stanziamenti leggermente ridotti rispetto all’esercizio 2011 (€
92.499.000,00). Tale riduzione è più evidente se si prende in considerazione l’esercizio 2010 in
cui lo stanziamento finale è stato di euro 99.694.604,52 (- 11,06%).
Nella UPB S01.01.001 – Consiglio Regionale, sono stanziati 71 milioni di euro destinati al
funzionamento del Consiglio Regionale, interamente impegnati, con pagamenti in
c/competenza per 56.200.000. Nel 2011 tale stanziamento ammontava a euro 72.000.000,
interamente impegnato e pagato, mentre nel 2010 a euro 80.000.000,00, interamente
impegnato e pagato.
Con riferimento alle spese per il funzionamento degli organi istituzionali, la legge regionale n. 12 del 13 giugno
2012, recante Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in
materia di organizzazione e personale), relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori
misure di contenimento della spesa pubblica, all’articolo 6 Attuazione dell'articolo 26 dello Statuto speciale per la
Sardegna, ha previsto al primo comma che a decorrere dal 26 maggio 2012, ai fini della riduzione e razionalizzazione
delle spese per il funzionamento degli organi istituzionali, ai consiglieri regionali competono, ai sensi
dell'articolo 26 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), le
indennità e i rimborsi di spese in vigore al 31 dicembre 2003.
149
Per effetto di tale disposizione, l’indennità è ridotta del 30 per cento, la diaria è ridotta nella misura del 20
per cento (comma 2). Per quanto concerne i gruppi consiliari, il comma 3 ha stabilito che ad essi compete
un contributo commisurato a quello in vigore al 31 dicembre del 2003 ridotto del 20 per cento. Il comma 4
stabilisce che spetta al Collegio dei questori disciplinare le modalità di utilizzo e di rendicontazione di tale contributo,
anche relativamente alla gestione del personale e delle collaborazioni professionali di cui alla legge regionale 18
dicembre 1995, n. 37 (Norme in materia di funzionamento e di assegnazione di personale ai Gruppi consiliari).
Con riferimento ai gruppi consiliari, il D.L. 174 del 10 ottobre 2012, convertito con la legge n. 213 del 7 dicembre
2012, all’articolo 1 Rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria delle
regioni, comma 9 prevede l’obbligo da parte di ciascun gruppo consiliare dei consigli regionali di approvare un
rendiconto di esercizio annuale strutturato secondo linee guida deliberate dalla Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri per assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità,
nonché per definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto. In ogni caso il rendiconto evidenzia, in
apposite voci, le risorse trasferite al gruppo dal consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché
le misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati. Al comma 10 è previsto che il rendiconto
venga trasmesso da ciascun gruppo consiliare al presidente del consiglio regionale, che lo trasmette al
presidente della regione il quale, entro sessanta giorni dalla chiusura dell'esercizio, lo trasmette alla
competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti affinché si pronunci, entro trenta giorni dal
ricevimento, sulla regolarità dello stesso con apposita delibera, che è trasmessa al presidente della regione per
il successivo inoltro al presidente del consiglio regionale, che ne cura la pubblicazione. In caso di mancata pronuncia
nei successivi trenta giorni, il rendiconto di esercizio si intende comunque approvato. Il rendiconto è, altresì,
pubblicato in allegato al conto consuntivo del consiglio regionale e nel sito istituzionale della regione. Il comma 11
prevede che, se nel termine previsto di trenta giorni la Sezione accerta con apposita delibera che il rendiconto non è
regolare, provvede a comunicarlo al Presidente della Regione fissando un termine non superiore a trenta giorni per la
regolarizzazione del rendiconto. Se il gruppo consiliare non provvede alla regolarizzazione del rendiconto nel termine
fissato il Gruppo consiliare decade per l’anno in corso dal diritto all’erogazione di risorse da parte del Consiglio
Regionale e deve restituire le somme già ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e non rendicontate
correttamente. Al comma 12 è stabilito che la decadenza e l'obbligo di restituzione di cui al comma 11 si verifica
anche in caso di mancata trasmissione del rendiconto entro il termine individuato ai sensi del comma 10, ovvero alla
delibera di non regolarità del rendiconto da parte della sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Con ricorso
n. 20/2013 la Regione Sardegna ha impugnato, tra l’altro, anche le disposizioni di cui sopra, per farne dichiarare la
illegittimità da parte della Corte Costituzionale. Nessun rendiconto è stato trasmesso alla Sezione di controllo.
Con la Legge regionale n. 26 del 17 dicembre 2012 è stato modificato l’articolo 15 della legge regionale n. 11 del
2006 disciplinante l’autonomia del Consiglio regionale. In particolare, è stato modificato il comma 2 che stabiliva le
modalità con le quali avveniva il trasferimento dello stanziamento relativo al funzionamento del Consiglio regionale (lo
stanziamento del Consiglio regionale iscritto in apposita UPB del bilancio regionale, è posto a disposizione del Consiglio
medesimo in una o più soluzioni, con mandati diretti, secondo le effettive esigenze di liquidità). La legge 26/2012 ha
previsto che lo stanziamento per il funzionamento del Consiglio regionale, iscritto in apposita UPB, sia trasferito
dall'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, al Consiglio in due rate
semestrali, la prima il 1° gennaio, la seconda il 1° luglio di ciascun esercizio finanziario.
La UPB S01.01.002 “Oneri per il funzionamento della Giunta regionale e uffici
di supporto” mostra uno stanziamento finale di euro 17.441.000,00 impegnato per euro
16.369.629,92. I pagamenti in c/competenza ammontano a 12.246.018,67.
Nel 2011 lo stanziamento finale è stato di euro 19.989.000,00 con impegni formali
assunti per euro 19.190.725,55. All’interno di questa UPB, si trovano i capitoli di spesa relativi
150
al trattamento economico del Presidente e dei componenti della Giunta regionale e del
personale degli uffici di Gabinetto.
L’articolo 3 della Legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012 (legge finanziaria 2012), tra le misure volte al
contenimento della spesa, al comma 12 stabilisce che, al fine di partecipare agli obiettivi di contenimento della spesa e
di riduzione dei costi degli organi e degli apparati amministrativi, dal 1° gennaio 2012 sono ridotte del 10% le
indennità corrisposte ai componenti degli uffici di gabinetto del Presidente e degli Assessori della Regione (L.R.
32/1988) e al personale degli uffici ausiliari degli organi di direzione politica (L.R. 7/2002) e al portavoce del
Presidente e ai componenti dell’Ufficio stampa (L.R. 3/2009).
Con deliberazione del 28 agosto 2012 (N.35/23) la Giunta ha stabilito che per i componenti degli uffici di
gabinetto, degli uffici di staff degli organi politici e per il portavoce del Presidente della Regione, la decurtazione si
applichi sulle relative indennità, che costituiscono una componente del salario accessorio, prevista da specifiche
disposizioni legislative e contrattuali collettive.
Con riferimento, invece, al capo Ufficio stampa del Presidente e agli addetti stampa, la deliberazione della Giunta
regionale n. 44/13 del 29 settembre 2009, che faceva seguito alla L.R. 3/2009, art. 11, commi 1 e 3, riguardante la
composizione dell’ufficio stampa, era intervenuta in materia di trattamento economico spettante a queste figure
professionali, stabilendo che agli addetti stampa spettasse la retribuzione prevista dal CCNL dei giornalisti per i
redattori senior, e al capo Ufficio stampa la retribuzione prevista per i capi redattore, con un’indennità mensile
comprensiva di ogni trattamento aggiuntivo previsto dallo stesso contratto. Pertanto, nella delibera 35/23 si dispone
che agli addetti stampa non debba essere applicata la decurtazione prevista dalla legge finanziaria, in quanto ad essi
non viene corrisposta alcuna indennità accessoria rispetto al trattamento economico fondamentale previsto dal CCNL
e che per il capo Ufficio stampa tale decurtazione sia applicata solo sulla quota di indennità mensile di euro 1.507,80.
Con la deliberazione della Giunta regionale n. 33/44 del 31 luglio 2012, è stata disposta, con decorrenza dal
mese di agosto 2012 e per tutta la durata della carica, la riduzione in misura pari al 25% delle indennità spettanti per
legge a tutti i componenti della Giunta Regionale, fatte salve le indennità già ridotte per effetto dell’applicazione
dell’articolo 6 della L.R. 12/2012 (indennità consiliare e relativa diaria). Come evidenziato nella stessa delibera, le
indennità e le competenze spettanti al Presidente e agli Assessori regionali sono formate da varie voci, comprese
l’indennità consiliare e la relativa diaria, che sono erogate dal Consiglio regionale nel caso che Presidente e Assessori
rivestano anche la carica di consigliere regionale e dall’Amministrazione regionale nel caso contrario. Sulla materia, già
la L.R. 6/2012, all’art. 6, aveva stabilito a decorrere dal 26 maggio 2012 una riduzione delle indennità spettanti ai
consiglieri regionali.
Infine, con delibera della Giunta regionale n. 13/3 del 19 marzo 2013 è stato stabilito che l’indennità di carica
spettante per legge ai componenti della Giunta regionale a decorrere dal mese di aprile 2013 e per tutta la durata della
carica, sia pari a 1 euro (già con deliberazione n. 41/26 del 13 ottobre 2011 si era disposta la determinazione
dell’indennità connessa alla carica di Presidente della Regione nella misura di 1 euro).
La Funzione obiettivo 02 - Personale e funzionamento amministrativo, accoglie in
prevalenza le spese per il personale dell’Amministrazione regionale. In essa risultano
stanziamenti finali per euro 303.340.607,59, a fronte dei quali sono stati assunti impegni
formali per euro 296.603.027,79 (+0,15 % rispetto al 2011) e sono stati effettuati pagamenti
per euro 273.585.327,13.
Nell’ambito della Funzione Obiettivo 03 – Attività istituzionale, si riscontra un
incremento dello stanziamento finale rispetto all’esercizio 2011 del 113,63% corrispondente in
valore assoluto a euro 205.315.624,90. Su uno stanziamento finale di euro 385.996.042,53,
però risultano mandati in economia 315.165.414,16 euro, di cui una quota consistente
151
riguarda i fondi P.O. FESR 2007/2013 relativi al Fondo unico programmazione comunitaria P.O.
FESR 2007/2013.48
Sulla Funzione obiettivo 03 si rinviene la più elevata mole di residui iniziali, pari a euro
454.032.895,30, ridottasi a fine esercizio a 419.827.104,20. L’importo più elevato - euro
297.709.269,25 (spese del Titolo II) - si trova allocato nel capitolo di bilancio SC01.0628
Fondo per lo sviluppo e la competitività, in capo all’Assessorato alla Programmazione, Bilancio,
Credito e Assetto del Territorio, di cui una quota pari a 285.241.562,12 è rappresentata da
residui di stanziamento.
La Funzione obiettivo 04 – Attività di supporto, presenta uno stanziamento finale di
euro 26.665.788,17, gli impegni formali sono stati di euro 14.877.014,13 e i pagamenti sono
stati effettuati per euro 4.188.801,06.
La posta maggiormente significativa riguarda l’UPB S01.04.009 - P.O. FESR 2007-2013 –
Assistenza tecnica - Asse VII, il cui stanziamento finale è di euro 13.089.030,69 con impegni
complessivi per euro 7.150.150,36 ed economie di stanziamento pari a euro 5.938.880,33.
La Funzione obiettivo 05 – Demanio e patrimonio, presentava uno stanziamento finale
di euro 38.905.579,24, ridottosi per effetto di economie a euro 14.815.172,60. Gli impegni
formali sono stati di euro 14.813.236,80 e i pagamenti sono stati effettuati per euro
12.502.510,04.
La Funzione 05 comprende 2 UPB. L’UPB S01.05.001 - Gestione del patrimonio e del
demanio con uno stanziamento finale di euro 7.308.078,53, sul quale sono stati assunti
impegni formali per euro 5.921.306,38. Una quota pari a 1.384.836,15 ha costituito economia.
L’UPB S01.05.002 - Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del
demanio regionale, dispone di uno stanziamento finale di euro 31.597.500,71 sul quale sono
stati assunti impegni formali per euro 8.891.930,22.
Una quota consistente dello stanziamento finale, pari a euro 22.705.570,49 ha
costituito economia di stanziamento e concerne principalmente il capitolo, sul quale fanno capo
centri di responsabilità diversi, SC01.0961 Spese per la partecipazione, in concorso con altri
soggetti pubblici o privati, ad enti, associazioni, consorzi e società consortili che si propongono
la realizzazione di iniziative aventi particolare rilievo per lo sviluppo economico della Sardegna.
La massa dei residui pregressi era di euro 18.840.998,07 ridottasi a fine esercizio a euro
15.524.206,74.
48 Come evidenziato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio 2012, queste economie derivano dall’applicazione del disposto di cui all’articolo 60, comma 12, della L.R. 11/2006 (legge di contabilità regionale) secondo il quale le somme stanziate per spese correnti e di investimento non impegnate correlate ad entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata.
152
La Funzione obiettivo 06 – Sistema delle autonomie locali, con uno stanziamento finale
di € 674.359.459,79, assorbe circa il 44% delle assegnazioni dell’intera strategia. Gli impegni
formali sono stati di euro 669.158.675,71 e i pagamenti in c/competenza ammontano a euro
310.338.311,95, con economie per euro 5.200.784,08.
I residui all’inizio dell’esercizio ammontavano a euro 302.040.338,22, ridottisi a fine esercizio a
euro 10.193.405,41.
La Funzione obiettivo 06 comprende le risorse, prevalentemente correnti, da trasferire agli Enti
Locali per effetto di disposizioni normative.
Con L.R. 15 marzo 2012, n. 6 (Legge finanziaria 2012), all’articolo 4, comma 2, è determinato l’ammontare del fondo
unico di cui alla L.R. 2/2007 in euro 580.500.000, di cui euro 510.300.000 a favore dei comuni e euro 70.200.000
a favore delle province (di cui euro 500.000 sono destinati all’amministrazione provinciale di Nuoro per il
funzionamento del museo MAN).
Ai sensi dell’articolo 4 comma 3, il 3% del fondo unico è da destinare al finanziamento dell’esercizio in forma associata
di funzioni amministrative, tecniche, di gestione e controllo (L.R. 12/2005).
Come già accennato in sede di trattazione delle principali disposizioni della legge finanziaria per il 2012, la legge
regionale n. 6/2012 ha stabilito dei termini rigorosi per i trasferimenti agli enti locali delle risorse stanziate nel fondo
unico.
Più in particolare, entro il 31 marzo 2012 è da trasferire il saldo della quota relativa all’esercizio precedente e il 40%
della quota relativa all’esercizio in corso (articolo 1, comma 17). La norma stabilisce che i successivi trasferimenti
siano erogati sulla base delle dimostrate esigenze di cassa e comunque solo dopo autocertificazione che attesti
l’avvenuta spesa di almeno il 90% di quanto trasferito in conto residui (articolo 1, comma 17).
Il comma 18 prevede che la precedente disposizione trovi applicazione fino alla definizione di modalità che consentano
il trasferimento dell’80% della quota stanziata nel fondo entro il 31 marzo e il saldo entro il 30 ottobre di ciascun anno,
ferma restando la spesa del 90% del trasferimento medesimo.
L’articolo 1, comma 16, stabilisce che la Giunta regionale nelle direttive per l’anno 2012 predisposte ai sensi
dell’articolo 43 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, volte alla determinazione dei limiti degli impegni e
pagamenti ai fini del rispetto del patto di stabilità interno, debba tenere conto, tra l’altro, degli stanziamenti destinati
al fondo unico.
Gli stanziamenti di cui al fondo unico da destinare alle Province, pari a euro 70.200.000 sono
allocati nel capitolo SC01.1057 e risultano interamente impegnati. I pagamenti in
c/competenza sono stati di euro 28.380.000. I residui iniziali ammontavano a euro
34.850.000,00 e risultano interamente pagati.
La quota del fondo unico per i trasferimenti ai Comuni, determinata dalla legge finanziaria in
euro 510.300.000 è allocata nel capitolo SC01.1059. In corso d’esercizio c’è stata una
riduzione dello stanziamento iniziale di euro 1.800.000,00 pertanto gli stanziamenti finali
ammontano a euro 508.500.000,00. Gli impegni formali sono stati di euro 505.316.450,00,
con economie sullo stanziamento di euro 3.183.550,00. I pagamenti in c/competenza
ammontano a euro 249.994.578,56.
I residui iniziali erano di euro 222.448.585,49 e risultano impegnati e pagati per euro
219.192.046,68. Le perenzioni sui residui sono state, pertanto, di euro 3.256.538,79.
153
Si segnala, inoltre, lo stanziamento finale di 37.000.272 euro (capitolo SC01.1089), inserito
per effetto di una variazione di bilancio, a titolo di Trasferimenti a favore degli Enti locali quali
quote sostitutive delle soppresse accise sull'energia elettrica (art. 4, comma 10, D.L. 2 marzo
2012, n. 16).49
49 Il D.L. 2 marzo 2012, n.16, articolo 4 comma 10, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44 ha abrogato anche nelle Regioni a Statuto speciale le addizionali comunali e provinciali all’accisa sull’energia elettrica. La nomenclatura fa riferimento all’abolizione dell’accisa sull’energia elettrica, che invece risulta in vigore.
154
9.3.3.2. Strategia.02 - Educazione: valorizzare e potenziare i luoghi
dell’educazione
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
St. finali 211.026.293,15 229.836.302,55 176.023.845,44 -16,59% -23,41%
Economie 54.819.040,16 50.194.019,07 55.921.307,69 2,01% 11,41%
Imp. comp. 156.207.252,99 179.642.283,48 120.102.537,75 -23,11% -33,14%
Imp. formali 154.992.669,77 170.679.408,78 116.571.250,92 -24,79% -31,70%
Pagamenti 44.785.059,75 43.157.487,07 17.618.354,12 -60,66% -59,18%
Res. comp. 111.422.193,24 136.484.796,41 102.484.183,63 -8,02% -24,91%
St. finali 104.971.338,18 100.363.722,65 102.060.345,41 -2,77% 1,69%
Economie 47.137.486,51 33.394.385,32 52.084.101,81 10,49% 55,97%
Imp. comp. 57.833.851,67 66.969.337,33 49.976.243,60 -13,59% -25,37%
Imp. formali 52.436.904,18 37.808.403,89 42.615.512,63 -18,73% 12,71%
Pagamenti 37.326.112,20 19.561.069,51 21.715.151,27 -41,82% 11,01%
Res. comp. 20.507.739,47 47.408.267,82 28.261.092,33 37,81% -40,39%
St. finali 166.380.484,73 173.866.930,72 183.574.985,85 10,33% 5,58%
Economie 59.799.133,58 53.709.666,33 55.130.709,75 -7,81% 2,65%
Imp. comp. 106.581.351,15 120.157.264,39 128.444.276,10 20,51% 6,90%
Imp. formali 102.047.240,32 107.575.019,73 126.648.114,38 24,11% 17,73%
Pagamenti 69.322.202,17 74.493.463,74 66.999.947,28 -3,35% -10,06%
Res. comp. 37.259.148,98 45.663.800,65 61.444.328,82 64,91% 34,56%
St. finali 153.645.452,79 146.243.429,37 130.106.351,22 -15,32% -11,03%
Economie 19.502.495,04 40.878.007,62 14.906.029,70 -23,57% -63,54%
Imp. comp. 134.142.957,75 105.365.421,75 115.200.321,52 -14,12% 9,33%
Imp. formali 131.722.003,34 98.150.434,96 114.217.801,50 -13,29% 16,37%
Pagamenti 37.381.305,83 33.731.477,50 29.516.418,15 -21,04% -12,50%
Res. comp. 96.761.651,92 71.633.944,25 85.683.903,37 -11,45% 19,61%
St. finali 636.023.568,85 650.310.385,29 591.765.527,92 -6,96% -9,00%
Economie 181.258.155,29 178.176.078,34 178.042.148,95 -1,77% -0,08%
Imp. comp. 454.765.413,56 472.134.306,95 413.723.378,97 -9,02% -12,37%
Imp. formali 441.198.817,61 414.213.267,36 400.052.679,43 -9,33% -3,42%
Pagamenti 188.814.679,95 170.943.497,82 135.849.870,82 -28,05% -20,53%
Res. comp. 265.950.733,61 301.190.809,13 277.873.508,15 4,48% -7,74%
FUNZIONE.03
Politiche attive
del lavoro
FUNZIONE.04
Ricerca
scientifica e
innovazione
tecnologica
TOTALE
STRATEGIA 02
SPESE - STRATEGIA.02 EDUCAZIONE - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
FUNZIONE.01
Politiche a
favore
dell'istruzione
FUNZIONE.02
Politiche della
formazione
La strategia 02 – Educazione: valorizzare e potenziare e luoghi dell’istruzione, presenta
stanziamenti finali per 591.765.527,92, che rappresentano il 6,44% dell’intero stato di
previsione della spesa del bilancio 2012.
Le economie di stanziamento ammontano a euro 178.042.148,95, gli impegni
complessivi sono pari a euro 413.723.378,97 di cui 400.052.679,43 sono rappresentati da
impegni formali (67,60% dello stanziamento della strategia).50 I pagamenti sono stati
effettuati per euro 135.849.870,82 e la consistenza dei residui (sia formali che di
stanziamento) derivanti dalla gestione di competenza ammonta a euro 277.873.508,15.
Gli stanziamenti della strategia in esame fanno capo ai seguenti Assessorati:
50 Gran parte delle economie di stanziamento, per un importo complessivo pari a euro 133.748.137,06, riguarda i fondi della programmazione comunitaria P.O. FSE 2007/2013 (euro 114.570.753,98) e P.O. FESR (euro 19.177.383,08) e, come specificato nella Relazione illustrativa al Conto del Bilancio 2012, sono state determinate per effetto dell’applicazione dell’articolo 60, comma 12, della L.R. 11/2006, la quale dispone che le somme non impegnate correlate ad entrate non riscosse, aventi in tutto o in parte destinazione vincolata, costituiscono economia di spesa e possono essere reiscritte nell'esercizio successivo con previo accertamento di entrata.
155
14.200.000,00 2,40%
5.285.728,00 0,89%
54.810.000,00 9,26%
60.559.253,04 10,23%
21.925.000,00 3,71%
130.500,00 0,02%
23.721.667,00 4,01%
201.112.174,64 33,99%
186.678.160,12 31,55%
23.323.545,12 3,94%
591.746.027,92 100,00%
Assessorato della Difesa dell'Ambiente
Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale
Assessorato dell'Industria
Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale
STRATEGIA.02 EDUCAZIONE- Esercizio 2012 - Stanziamenti finali
di competenza per assessorato
%
su totale
Presidenza Giunta
Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione
Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica
Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport
Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale
TOTALE
E’ elevata la consistenza dei residui provenienti dagli esercizi precedenti che
ammontano, infatti, a euro 829.638.148,48, su cui vi sono state economie/perenzioni per
complessivi euro 92.602.840,06. I pagamenti sui residui sono stati di euro 233.395.125,24,
pertanto, la consistenza finale dei residui provenienti dagli esercizi precedenti è di
503.640.183,18 che, sommata ai residui della competenza, porta a una consistenza finale dei
residui pari a euro 781.513.691,33.
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
Res. iniziali 492.966.606,68 394.080.931,51 388.812.407,59 -21,13% -1,34%
Ec./Perenz. 54.649.932,96 41.974.630,46 41.176.232,89 -24,65% -1,90%
Imp. comp. r. 438.316.673,72 352.106.301,05 347.636.174,70 -20,69% -1,27%
Imp. form. r. 291.723.641,05 275.020.876,99 296.420.719,52 1,61% 7,78%
Pagamenti r. 146.663.643,46 81.289.699,79 104.554.528,55 -28,71% 28,62%
Residui dei r. 291.653.030,26 270.816.601,26 243.081.646,15 -16,65% -10,24%
Res. iniziali 205.352.238,01 149.304.864,03 135.669.598,28 -33,93% -9,13%
Ec./Perenz. 20.692.062,77 29.717.813,46 13.243.428,93 -36,00% -55,44%
Imp. comp. r. 184.660.175,24 119.587.050,57 122.426.169,35 -33,70% 2,37%
Imp. form. r. 121.711.681,16 71.430.631,34 84.082.518,75 -30,92% 17,71%
Pagamenti r. 62.792.462,61 23.363.999,99 23.729.711,60 -62,21% 1,57%
Residui dei r. 121.867.712,63 96.223.050,58 98.696.457,75 -19,01% 2,57%
Res. iniziali 151.737.078,82 133.506.781,54 133.748.319,29 -11,86% 0,18%
Ec./Perenz. 21.692.451,50 21.022.470,86 21.490.864,63 -0,93% 2,23%
Imp. comp. r. 130.044.627,32 112.484.310,68 112.257.454,66 -13,68% -0,20%
Imp. form. r. 79.720.474,87 78.248.541,20 77.970.849,26 -2,19% -0,35%
Pagamenti r. 40.816.086,66 30.337.686,39 43.777.738,17 7,26% 44,30%
Residui dei r. 89.228.540,66 82.146.624,29 68.479.716,49 -23,25% -16,64%
Res. iniziali 184.245.553,27 194.677.757,75 171.407.823,32 -6,97% -11,95%
Ec./Perenz. 12.168.013,61 8.166.334,48 16.692.313,61 37,18% 104,40%
Imp. comp. r. 172.077.539,66 186.511.423,27 154.715.509,71 -10,09% -17,05%
Imp. form. r. 165.890.434,46 170.427.128,49 147.884.667,73 -10,85% -13,23%
Pagamenti r. 80.704.020,66 83.207.261,14 61.333.146,92 -24,00% -26,29%
Residui dei r. 91.373.519,00 103.304.162,13 93.382.362,79 2,20% -9,60%
Res. iniziali 1.034.301.476,78 871.570.334,83 829.638.148,48 -19,79% -4,81%
Ec./Perenz. 109.202.460,84 100.881.249,26 92.602.840,06 -15,20% -8,21%
Imp. comp. r. 925.099.015,94 770.689.085,57 737.035.308,42 -20,33% -4,37%
Imp. form. r. 659.046.231,54 595.127.178,02 606.358.755,26 -7,99% 1,89%
Pagamenti r. 330.976.213,39 218.198.647,31 233.395.125,24 -29,48% 6,96%
Residui dei r. 594.122.802,55 552.490.438,26 503.640.183,18 -15,23% -8,84%
FUNZIONE.03
Politiche attive
del lavoro
TOTALE
STRATEGIA
02
FUNZIONE.04
Ricerca
scientifica e
innovazione
tecnologica
SPESE - STRATEGIA.02 EDUCAZIONE - ESERCIZI 2010-2012 - RESIDUI
FUNZIONE.01
Politiche a
favore
dell'istruzione
FUNZIONE.02
Politiche della
formazione
La strategia 02 è ripartita in quattro funzioni obiettivo.
La funzione obiettivo 01 – Politiche a favore dell’istruzione - presenta uno
stanziamento finale pari a euro 176.023.845,44, in calo del 23,41% rispetto all’esercizio 2011
e del 16,59% rispetto all’esercizio 2010. Le economie di stanziamento ammontano a euro
156
55.921.307,69 (+11,41% rispetto al 2011), gli impegni complessivi (formali e di
stanziamento) si presentano in calo rispetto all’esercizio 2011 del 33,14%.
Gli impegni formali sono stati assunti nella misura di euro 116.571.250,92, e i
pagamenti sugli impegni sono di 17.618.354,12. I residui che derivano dalla gestione di
competenza – sia formali che di stanziamento - ammontano a 102.484.183,63.
I residui iniziali provenienti dagli esercizi precedenti erano di euro 388.812.407,59;
dalla gestione dei residui, che ha portato a economie/perenzioni per complessivi euro
41.176.232,89 e pagamenti per euro 104.554.528,55, derivano residui finali per euro
243.081.646,15.
Gli stanziamenti della funzione obiettivo in esame – che si trovano allocati in 15 UPB -
fanno capo alla Direzione Generale della Pubblica Istruzione dell’Assessorato della pubblica
istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, salvo una quota, pari a 400.000,00
euro, che è di pertinenza della Direzione Generale della Presidenza della Giunta e attiene al
conferimento di borse di studio a favore dei frequentanti scuole di specializzazione per le
professioni forensi e dottorati di ricerca in materie giuridiche presso le Università della
Sardegna.
L’UPB S02.01.001 - Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti, contiene
stanziamenti per euro 4.685.000,00, ridotti rispetto all’esercizio 2011 (21.001.499,00) di quasi
il 78%. Gli impegni formali ammontano a euro 3.840.873,95, su cui non risultano effettuati
pagamenti. Il carico dei residui all’1/1 era di 20.126.391,08 e i pagamenti sui residui sono stati
di euro 7.758.512,55.
Ulteriori stanziamenti, ma per spese in c/capitale, si trovano all’interno dell’UPB
S02.01.005 - Investimenti a favore dell’istruzione dell’infanzia, dell’obbligo e superiore, sul
quale sono stanziate risorse pari a 19.890.559,53 euro (di cui 14.813.091,00 a valere sui
capitoli P.O. FESR 2007-2013 riguardanti il potenziamento e il recupero di strutture e
infrastrutture scolastiche). Su questa UPB si rinviene la più elevata mole di residui iniziali, pari
a euro 119.375.783,39 su cui vi sono stati pagamenti per 15.854.270,67 euro.
L’UPB S02.01.003 - Interventi a favore della scuola dell'infanzia - Spese correnti,
contiene i contributi da destinare alle scuole materne non statali, ai sensi dell’articolo 3 della
L.R. 25 giugno 1984, n. 31, pari a euro 22.000.00051.
51 L’articolo 3 della L.R. 25 giugno 1984, n. 31 ha previsto che In considerazione del grave indice di carenza di strutture pubbliche adeguate, al fine di garantire ed estendere l'esercizio del diritto allo studio e in attuazione delle finalità indicate nell'art. 1, la Regione, sulla base del programma annuale degli interventi per il diritto allo studio da sottoporre al parere della competente Commissione consiliare entro il 31 marzo di ogni anno, eroga contributi alle scuole materne nella misura del 75% nei limiti della disponibilità di bilancio della spesa per : a) la manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché il riattamento eventuale degli immobili, sentito il parere delle Amministrazioni comunali sedi della scuola; b) gli arredamenti e le attrezzature d'uso; spese di gestione e oneri per il personale, esclusi quelli relativi alle scuole materne statali. Dalla erogazione dei contributi di cui alle lettere a), b) e c) sono comunque escluse tutte le spese che per legge sono di competenza dello Stato. Con deliberazione n. 44/7 del 7 novembre 2011 è stata prevista l’erogazione dei contributi di cui si tratta a favore delle scuole materne non statali e sono stati dettati criteri e modalità di concessione e rendicontazione dei contributi per le spese di gestione e funzionamento (spese correnti) per gli anni 2012-2013, ed è stato autorizzato l’impegno di spesa sul capitolo SC02.0051.
157
Con la legge finanziaria regionale relativa all’esercizio 2012 (art. 3, comma 32) è stato
stabilito che l’erogazione dei contributi previsti dall’articolo 3 della L.R. 31/1984 è di
competenza della Regione (prima spettava alle Province). Lo stanziamento faceva capo a un
unico capitolo SC02.0051. Al termine dell’esercizio risultano effettuate variazioni in
diminuzione per complessivi euro 4.686.136,77, e correlative variazioni in aumento dei capitoli
SC02.0049 che attiene a Trasferimenti correnti agli Enti Locali per l'erogazione dei contributi
straordinari alle scuole materne per spese di gestione e oneri per il personale, esclusi quelli
relativi alle scuole materne statali, per euro 904.083,12, e SC02.0054 Contributi a favore delle
scuole dell'infanzia non statali aventi forma giuridica d'impresa, per euro 3.782.053,65.
Lo stanziamento di 22 milioni è stato impegnato per intero e i pagamenti sono stati pari
a euro 9.350.019,60
All’UPB S02.01.006 - Prevenzione, dispersione scolastica – Spese correnti, è destinato
lo stanziamento finale di 5 milioni di euro, che si trova allocato nel capitolo SC02.0102
Contributi a Province e Comuni della Sardegna per il supporto organizzativo del servizio di
istruzione per gli alunni con disabilità.52 L’importo è stato interamente impegnato, ma non vi
sono stati pagamenti, poiché quelli effettuati hanno riguardato i residui provenienti
dall’esercizio precedente, di pari ammontare, che a fine esercizio risultano completamente
pagati.
Nell’UPB S02.01.009 Formazione universitaria (spese correnti) risultano stanziati per il
2012 euro 42.066.590,99, su cui vi sono state economie di stanziamento per euro
1.903.543,86 e impegni formali assunti per euro 40.163.047,13. Rispetto all’esercizio 2011, in
cui gli stanziamenti finali sono stati pari a euro 50.982.428,92, c’è stata una riduzione delle
risorse stanziate del 17,49% e degli impegni formali del 21,22%. Su questa UPB, che attiene a
spese correnti, si rinviene un’elevata mole di residui iniziali, pari a euro 96.734.091,78, sui
quali vi sono state economie per euro 8.082.343,17 (riguardanti l’unico capitolo SC02.0183
Spese per la realizzazione del Programma "Assegni di merito" a favore di studenti nuovi iscritti
o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali53), perenzioni per euro 9.580.596,61 e
pagamenti per euro 36.887.698,18.
Lo stanziamento più consistente, pari a euro 23.000.000,00, si rinviene nel capitolo
SC02.0171 Interventi regionali per le Università (art. 3 L.R. 26/1996). L’importo stanziato è
stato impegnato per intero e non vi sono stati pagamenti. I residui iniziali ammontavano a
52 Con la Deliberazione n. 46/15 del 21 novembre 2012 è stato approvato il riparto dello stanziamento del capitolo SC02.102 a favore degli Enti locali della Sardegna, in misura proporzionale agli studenti disabili che frequentano le scuole dell’obbligo. Nella delibera si legge che, con la quota assegnata, le amministrazioni provinciali e comunali dovranno far fronte ai costi relativi all’attivazione dei servizi di supporto organizzativo ed educativo (assistenza specialistica all’autonomia e all’educazione) in favore degli studenti con disabilità di cui all’art. 3 della legge n. 104/1992 e come disciplinato dall’art. 13 della stessa legge n. 104 e che Le risorse sono da ritenersi aggiuntive a quelle proprie degli Enti locali, e devono essere utilizzate esclusivamente per il miglioramento della qualità e quantità del servizio per ogni alunno con disabilità come sopra specificato. Pertanto, la dotazione assegnata non può essere destinata ad altre finalità (es. corsi di formazione per il personale o altre fattispecie similari). 53 Art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3, art. 3, comma 1, L.R. 10 agosto 2010, n. 14 e art. 1, comma 6 della legge finanziaria. Cfr descrizione capitolo di bilancio SC02.0183.
158
euro 44.250.000,00, di cui 5.700.000,00 sono andati in perenzione. I pagamenti sui residui
sono stati pari a 13.300.000,00. Pertanto, dalla gestione dei residui pregressi derivano residui
finali per 25.250.000,00 che, sommati ai residui derivanti dalla gestione della competenza,
portano a una consistenza di residui da portare a nuovo pari a 48.250.000,00.
La legge Regionale n. 26 dell’8 luglio 1996 detta norme sui rapporti tra la Regione e le
Università della Sardegna. L’articolo 3 dispone che L'importo complessivo della somma da
erogare alle Università della Sardegna viene stabilito annualmente con la legge finanziaria. I
relativi stanziamenti confluiscono in un fondo globale denominato "Interventi regionali per
l'Università”.
All’articolo 4 è stabilito che i rapporti tra la Regione e le Università della Sardegna sono
regolati da apposita convenzione di durata triennale, rinnovabile a scadenza e che, nell'ambito
di detta convenzione, il Comitato paritetico disciplinato dal successivo articolo 5 (nominato con
decreto del Presidente della Giunta Regionale e composto dall’Assessore regionale della
pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, che lo presiede,
dall’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, dal
Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari e dal Rettore dell’Università degli Studi di Sassari)
propone annualmente, sulla base delle risorse stanziate dalla legge finanziaria, degli indirizzi
programmatici delle Università della Sardegna e in coerenza con gli obiettivi perseguiti in
materia dalla Regione, un piano di ripartizione tra le Università delle somme da erogare,
indicando i vari settori di intervento.
Il piano di ripartizione viene approvato annualmente dalla Giunta regionale, sentita la
Commissione consiliare competente per materia.
La Giunta provvede a trasmettere al Consiglio regionale una relazione annuale
sull’utilizzo dei fondi e sullo stato d'attuazione della legge in esame (art. 4, comma 4)
Con deliberazione del 21 dicembre 2012 n. 50/56 è stata approvata la proposta di
ripartizione del Fondo Globale “Interventi regionali per l’Università” - formulata dal comitato
paritetico con riferimento alle risorse stanziate dalla legge finanziaria per l’esercizio 2012
ammontanti a euro 23.000.000- che prevede di destinare euro 2.000.000, in parti uguali alle
Università di Cagliari e di Sassari, per il finanziamento dei corsi di laurea in professioni
sanitarie, secondo quanto previsto dall’articolo 9, comma 7, della L.R. 3/2009.
Al riguardo si deve sottolineare che l’importo del fondo unico da destinare alle
professioni sanitarie, di cui all’articolo 9, comma 7 della L.R. 3/2009 era stato rideterminato
dall’articolo 4, comma 14, della L.R. 6/2012 (Legge finanziaria regionale per il 2012) nella
misura di euro 1.000.000.
Quanto ai restanti euro 21.000.000, di destinarli per il 65%, pari a euro 13.650.000,
all’Università di Cagliari, e per il 35%, pari a euro 7.350.000, all’Università di Sassari, in
rapporto al numero degli studenti iscritti in ciascun ateneo. La deliberazione è stata poi
approvata definitivamente, dopo aver acquisito il parere della competente commissione
consiliare, in data 5 febbraio 2013 con deliberazione della Giunta Regionale n. 7/9. La
159
ripartizione delle risorse stanziate dalla legge finanziaria per l’esercizio finanziario 2012 è stata
quindi approvata in data 5 febbraio 2013.
Per quanto concerne l’obbligo da parte della Giunta regionale di trasmettere al Consiglio
regionale una relazione annuale sull'utilizzazione dei fondi erogati alle Università e sullo stato
d'attuazione della legge regionale n. 26/1996, previsto dal relativo articolo 4, comma 4, la
Direzione Generale della Pubblica Istruzione dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione, beni
culturali, informazione, spettacolo e sport54 ha precisato che “Si rileva, ulteriormente, che in
attuazione delle disposizioni impartite dalla Corte dei conti nel rendiconto dell’esercizio 2011, il
Servizio ha predisposto apposita Deliberazione di Giunta (ai sensi della L.R. 26/96, art. 4,
comma 4) approvata in via provvisoria il 23 febbraio 2012 (n. 9/56), relativa alla richiesta di
invio di apposita relazione al Consiglio Regionale, attinente la L.R. 26/96. Non risulta
pervenuta al Servizio l’approvazione in via definitiva, da parte della Giunta Regionale, della
Deliberazione in argomento, che cronologicamente dovrebbe seguire il parere espresso dalla
competente commissione”.
Su questo aspetto, si osserva che dalla lettura della norma richiamata, articolo 4,
comma 4, si evince l’obbligo da parte della Giunta regionale di trasmettere una relazione
annuale sull’utilizzazione dei fondi e sullo stato di attuazione della legge in esame al Consiglio
regionale. Si ritiene, invece, che l’approvazione definitiva della deliberazione, previo parere
della competente commissione consiliare, prevista dal comma 3, riguardi il procedimento di
approvazione definitiva del piano di ripartizione del fondo globale e non l’approvazione della
relazione annuale sull’utilizzo di detto fondo, come invece asserito dall’Assessorato nella nota
in esame.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 9/56 del 23 febbraio 2012, ha preso atto della
Relazione annuale prevista dall’articolo 4, comma 4, della L.R. n. 26/1996 e ha disposto l’invio
della deliberazione, alla quale è allegata la Relazione, al Consiglio Regionale. La relazione
annuale di cui alla deliberazione n. 9/56 concerne gli esercizi finanziari 2009/2010. Con
successiva deliberazione n. 21/14 del 5 giugno 2013 analogo adempimento è stato effettuato
con riferimento all’esercizio 2011.
Ulteriori 6.000.000 di euro risultavano stanziati, in sede di previsione, nel capitolo
SC02.0170 che attiene al Fondo unico per l'università diffusa nel territorio55 .
Con deliberazione della Giunta regionale n. 41/2 del 15 ottobre 2012 le risorse di detto
fondo sono state così ripartite: euro 2.732.030 al Consorzio per la promozione degli studi
54 nota prot. n. 1665 del 14 marzo 2013. 55 Secondo quanto dispone l’articolo 4, comma 1 lettera c) della L.R. n. 3/2008, alla ripartizione del predetto fondo provvede, verificate le effettive esigenze, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di istruzione, in modo da assicurare la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati; entro novanta giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente e previa convocazione di una conferenza di servizi, sottoscrive un'intesa con le Università di Cagliari e Sassari diretta alla razionalizzazione dell'offerta formativa del sistema universitario della Sardegna, ivi compreso quello dei corsi decentrati; parimenti proseguono e sono portati a compimento i corsi avviati presso la sede suburbana di Alghero, i cui costi gravano sul fondo per l'Ateneo di Sassari.
160
universitari nella Sardegna centrale; euro 2.167.970 al Consorzio “Uno di Oristano”; euro
550.000 all’Università degli studi di Sassari per il corso universitario istituito presso la sede di
Olbia; euro 550.000 al consorzio AUSI di Iglesias.
Dall’esame dei dati consuntivi emerge che la disponibilità sul capitolo in esame è stata
ridotta a euro 3.282.030,00, in quanto la differenza, pari a euro 2.717.970,00, è confluita nel
capitolo SC02.0192 Contributo a favore di consorzi universitari per lo svolgimento delle attività
istituzionali. Le disponibilità su questi capitoli sono state impegnate per intero ma non vi sono
stati pagamenti. In entrambi i capitoli i pagamenti hanno riguardato i residui.
Nel capitolo SC02.0183 è stanziata la somma di euro 4.296.590,99 destinata
all’erogazione per il finanziamento del Programma "Assegni di merito" a favore di studenti
nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali, di cui all’art. 4, comma 1,
lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3. Sullo stanziamento sono stati assunti impegni formali per
euro 2.393.047,13, la restante parte risulta mandata in economia. Su questo capitolo giaceva
un’elevata mole di residui iniziali (formali e di stanziamento), pari a euro 27.664.724,17, dei
quali, come già accennato, una quota consistente, pari a euro 8.082.343,17, è stata mandata
in economia. Sono stati disposti pagamenti in c/residui per euro 10.596.205,88.
Sempre per quanto attiene alla formazione universitaria, ma con riferimento alle spese
in conto capitale (UPB S02.01.010), lo stanziamento finale del 2012 ammonta a 5 milioni di
euro e risulta impegnato per intero ma non sono stati effettuati pagamenti. La consistenza di
residui iniziali (formali e di stanziamento), pari a euro 47.705.249,99, per effetto di pagamenti
intervenuti nell’esercizio si è ridotta a euro 41.479.049,99. Con deliberazione della Giunta
regionale n. 38/8 del 18 settembre 2012, lo stanziamento in esame è stato ripartito tra le
Università di Cagliari e Sassari in misura pari, rispettivamente, a euro 3.250.000 e euro
2.750.000. In base a quanto si legge nel testo della delibera in esame, tali risorse verranno
utilizzate per il proseguimento del programma di interventi di cui alla deliberazione n. 53/10
del 28 dicembre 2011.
Nelle UPB S02.01.011 e S02.01.012 si trovano gli stanziamenti di parte corrente e per
spese di investimento, rispettivamente pari a euro 30.689.394,66 e euro 4.281.000,00, da
destinare agli enti regionali per il diritto allo studio universitario (E.R.S.U.).
Nei capitoli dell’UPB S02.01.015 P.O.R. 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche
dell'istruzione – Asse IV, si trovano stanziati fondi POR per complessivi euro 40.489.300,26, gli
impegni complessivi sono stati di euro 5.207.543,53. Lo stanziamento restante, pari a euro
35.281.756,73 è stato mandato in economia. Il carico dei residui pregressi era di euro
18.129.083,49, sui quali vi sono stati pagamenti per euro 2.862.408,49.
La legge finanziaria, tra le autorizzazioni di spesa contenute nell’articolo 4, al comma 41
provvede allo stanziamento di 1.000.000 di euro per la prosecuzione nell’anno 2012 del
programma Sardegna Speaks English. Questo stanziamento è allocato nell’UPB S02.01.014 -
Programma "Sardegna speaks English”, capitolo SC02.0362 Contributi per la realizzazione del
Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua
161
inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 4, comma 41, L.R. 15 marzo
2012, n. 6) ed è stato mandato in economia. I residui pregressi su questa UPB ammontavano
a euro 912.029,60, sui quali sono stati disposti pagamenti per euro 886.129,60.
La Funzione Obiettivo 02 - Politiche della formazione, dispone di uno
stanziamento finale di euro 102.060.345,41, che fa capo quasi interamente all’Assessorato del
lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Una quota pari a euro
52.084.101,81 dello stanziamento finale è stata mandata in economia. Gli impegni complessivi
ammontano a euro 49.976.243,60 di cui 42.615.512,63 sono stati assunti formalmente, con
pagamenti effettuati per euro 21.715.151,27.
Nell’UPB S02.02.007 P.O.R. 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della
formazione - Assi I - II – III si trova allocato lo stanziamento più rilevante, pari a euro
78.366.790,06 dei quali euro 42.675.407,46 è stata portata in economia.
I residui iniziali dell’UPB in esame ammontavano a euro 36.650.978,33 e la gestione dei
residui ha portato a una consistenza finale degli stessi pari a euro 23.767.784,22.
In questa UPB si trova, inoltre, lo stanziamento di 21.500.000 disposto dall’articolo 4
comma 44 della legge finanziaria regionale n. 6/2012 a titolo di integrazione regionale delle
risorse dell’Asse IV del PO FSE 2007/2013 per il potenziamento del programma Master and
Back. La legge finanziaria stabilisce che 18.000.000 dovranno essere destinati per lo
scorrimento dei percorsi di rientro relativi al bando 2011, e 3.500.000 per lo scorrimento delle
graduatorie relative all’alta formazione. La norma prevede che ogni 90 giorni l’Assessore del
lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, presenti alla Commissione
consiliare competente in materia di bilancio una relazione sullo stato di attuazione del
programma e sul monitoraggio dei singoli progetti attivati56.
Lo stanziamento, che si trova allocato nel capitolo SC02.0642 è stato portato in
economia.
Sempre nell’ambito della Funzione Obiettivo 02 si collocano gli stanziamenti di cui
all’UPB S02.02.001 - Programmazione e politica della formazione e del sistema formativo, la
cui previsione finale ammonta a 12.934.989,83, quasi dimezzata all’importo dell’esercizio
2011. Vi è da dire, però, che la mole dei residui provenienti dall’esercizio precedente è
rilevante, in quanto ammonta a 46.644.684,69 euro, di cui 34.821.638,05 rappresentata da
residui di stanziamento. I pagamenti sui residui sono stati di euro 3.183.971,55. Le economie
sono state di euro 8.338.001,00 sullo stanziamento di competenza e di euro 6.813.709,09 sui
residui.
56 Con deliberazione della Giunta regionale n. 32/29 del 24 luglio 2012 è stato dato mandato all’Agenzia regionale per il lavoro di procedere all’istruttoria delle domande e alla predisposizione di nuove graduatorie per gli Avvisi Pubblici Percorsi di rientro 2010-2011 e Alta formazione 2011, in base alle procedure descritte nella stessa delibera ed è stato autorizzato l’impegno di spesa a favore dell’Agenzia regionale per il lavoro per euro 21.500.000 a valere sul capitolo di spesa SC02.0642.
162
La funzione obiettivo 03 – Politiche attive del lavoro, presenta uno stanziamento
di euro 183.574.985,85 (+ 5,58% rispetto allo stanziamento del 2011), con impegni formali
per 126.648.114,38 euro (+ 17,73% rispetto al 2011).
I residui pregressi ammontavano a euro 133.748.319,29, le economie/perenzioni sui
residui sono state di euro 21.490.864,63 e i pagamenti sui residui 43.777.738,17.
Lo stanziamento finale della funzione 03 in parte è costituito da trasferimenti correnti
agli enti locali per interventi di politiche attive del lavoro che si trovano allocati nell’UPB
S02.03.006 e ammontano complessivamente a euro 71.442.518,44, tra i quali rileva lo
stanziamento di 39.000.000 euro previsto dalla legge finanziaria per il 2012 tra gli interventi
urgenti anticrisi di cui all’articolo 5, per dare attuazione ai progetti comunali finalizzati
all’occupazione previsti dall’articolo 94 della L.R. 11/198857.
Lo stanziamento si trova allocato nel capitolo SC02.00881, e in corso d’anno è stato
incrementato di 755.902,07 euro. Lo stanziamento finale di euro 39.755.902,07 (che fa capo
alla Direzione generale degli enti locali e finanze dell’Assessorato agli enti locali, finanze ed
urbanistica) è stato interamente impegnato. I pagamenti sono stati di appena euro
1.899.980,67 e i residui in conto competenza ammontano, pertanto, a euro 37.855.921,23. I
residui iniziali sullo stesso capitolo erano 19.626.461,47 e si sono ridotti a fine esercizio a
7.308.392,8458.
Nella stessa UPB rileva, inoltre, lo stanziamento finale di euro 19.925.000,00 - che fa
capo alla Direzione generale della difesa dell’ambiente dell’Assessorato Difesa ambiente - sul
capitolo SC02.890 Finanziamenti ai Comuni per la realizzazione degli interventi per l'aumento,
la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo su terreni pubblici che insistano in
prossimità di aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione - di cui 19.000.000,00
stanziati dalla legge finanziaria regionale per il 2012 nell’ambito degli interventi urgenti
anticrisi (art. 5, commi 5 e 6, L.R. 15 marzo 2012, n. 6). Lo stanziamento è stato impegnato
per intero e i pagamenti sono stati di 10.425.000,0059.
La quota relativa agli investimenti si trova stanziata nell’UPB S02.03.007 e ammonta a
complessivi euro 20.803.350,97, è destinata a finanziamenti ai Comuni per l’attuazione di
interventi destinati ad iniziative per lo sviluppo e l’occupazione di cui all’articolo 19 della L.R. n.
37/1998. La somma è stata impegnata e pagata interamente.
Nell’UPB 02.03.008 sono allocati i capitoli relativi POR 2007-2013 FSE - Azioni rivolte
alle politiche attive per il lavoro - Assi I - II - III – V, che ammontano complessivamente a
57 La legge regionale n. 11/1988 autorizza l’erogazione di finanziamenti a favore dei Comuni che predispongano progetti finalizzati alla realizzazione, riattamento, manutenzione e gestione di opere o attività pubbliche o di pubblica utilità e alla promozione o sostegno di progetti occupazionali connessi al migliore utilizzo delle risorse locali. 58 Con D.G.R. 20/27 del 15 maggio 2012 è stata approvata la ripartizione dello stanziamento tra i Comuni, secondo lo stesso criterio previsto per la ripartizione del fondo unico (40% in parti uguali e 60% in relazione alla popolazione). Nella delibera si legge che detto fondo è da intendersi aggiuntivo rispetto agli stanziamenti confluiti nel fondo unico di cui all’articolo 10 della legge finanziaria regionale del 2007, in particolar modo agli stanziamenti di cui alla L.R. 4/2000 ex art. 24, finalizzati alla realizzazione di interventi comunali per favorire l’occupazione. E’ previsto che gli interventi siano urgenti e di immediata realizzazione e le risorse devono essere impegnate dai Comuni entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento, a pena di decadenza. 59 Il Programma di ripartizione delle risorse stanziate a favore dei Comuni per l’esercizio 2012 è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 34/44 del 7 agosto 2012.
163
euro 80.681.867,41, di cui 61.918.867,14 ad incremento della dotazione iniziale di euro
18.763.000. Una quota consistente, pari a euro 54.262.664,75 ha costituito economia. Gli
impegni formali ammontano, invece, a euro 24.657.766,77 e i pagamenti sugli impegni sono
stati di euro 17.812.079,79.
Gli stanziamenti destinati alla Funzione obiettivo 04 – Ricerca scientifica e
innovazione tecnologica ammontano a euro 130.106.351,22, rispetto al 2011 hanno subito
una decurtazione dell’11,03. Gli impegni formali sono però superiori rispetto a quelli assunti
nell’esercizio precedente del 16,37%, poiché si è passati da impegni formali assunti nel 2011
pari a euro 98.150.434,96 a euro 114.217.801,50 del 2012. I pagamenti sugli impegni sono
pari a euro 29.516.418,15. I residui finali della gestione di competenza (sia formali che di
stanziamento) sono pari a euro 85.683.903,37. Elevata è la mole dei residui iniziali, pari a euro
171.407.823,32, ridottasi a fine esercizio a euro 93.382.362,79 per effetto di perenzioni per
euro 16.692.313,61 e pagamenti per 61.333.146,92 euro.
L’UPB nella quale si rinviene il maggiore stanziamento è la S02.04.004 – Ricerca
scientifica e innovazione tecnologica - spese correnti, che ammonta a 37.050.000. Gli impegni
hanno riguardato l’intero stanziamento, i pagamenti sono stati di appena 1.650.000, poiché
quelli effettuati hanno riguardato principalmente i residui: la consistenza iniziale dei residui,
ammontava infatti a euro 55.357.645,21 e i pagamenti sono stati di 42.626.621,98.
Al finanziamento di programmi di ricerca e prevenzione nel settore sanitario (UPB
S02.04.010) sono destinati 20.304.141,54 euro. Sono stati assunti impegni formali per
17.802.536,16 e i pagamenti sugli impegni sono stati di 10.330.644,26. I residui provenienti
dagli esercizi precedenti (formali e di stanziamento) erano pari a euro 10.506.300,34, i
pagamenti sono stati effettuati per euro 2.515.021,62.
Nella UPB S02.04.17 POR 2007 – 2013 FSE – Azioni rivolte alla ricerca scientifica e
all’innovazione tecnologica – Asse IV è allocato uno stanziamento di euro 11.054.314,68
(spese titolo I). Gli impegni formali sono stati di euro 7.880.078,88 su cui non vi sono
pagamenti. I residui iniziali erano di euro 34.055.705,22 e i pagamenti sono stati pari a euro
7.390.218,76. Nella UPB S02.04.018 – PO 2007-2013 (FESR) – Ricerca e innovazione
tecnologica – Assi I, III, VI, si trova uno stanziamento pari a 37.481.667,00 (spese del titolo
II), su cui sono stati assunti impegni formali per euro 30.288.333,50, con pagamenti per euro
877.240. Si residui iniziali pari a euro 18.440.877,00 ci sono stati pagamenti per euro
1.172.760,00.
Con le deliberazioni n. 1/2012 e 1/2013 la Sezione regionale di controllo della
Corte dei conti per la Sardegna ha programmato un’indagine di controllo sulla
gestione riguardante “I finanziamenti della Regione alle Università”, in via di
definizione.
Con la deliberazione n. 53/2012 è stata approvata la relazione relativa alla
”Indagine di controllo successivo sugli interventi regionali finalizzati a ridurre il
164
tasso di dispersione scolastica e a migliorare la qualità dell’insegnamento previsti
dall’art. 27, comma 2, della L.R. n. 2 del 29.5.2007 e dall’art. 4, comma 1, della L.R.
n. 3 del 5.3.2008”, della quale si è riportata un’ampia sintesi nella relazione relativa
al rendiconto 201160.
60 Approvata con la decisione n. 1/2012/SS.RR./PARI.
165
9.3.3.3. Strategia.03- Patrimonio culturale: Dare forza a una identità viva
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
St. finali 62.078.993,85 60.030.114,95 41.205.289,98 -33,62% -31,36%
Economie 13.560.848,14 12.409.496,88 3.693.408,50 -72,76% -70,24%
Imp. comp. 48.518.145,71 47.620.618,07 37.511.881,48 -22,68% -21,23%
Imp. formali 46.912.145,71 47.054.618,07 37.442.988,33 -20,18% -20,43%
Pagamenti 30.652.830,53 27.096.100,32 19.811.035,57 -35,37% -26,89%
Res. comp. 17.865.315,18 20.524.517,75 17.700.845,91 -0,92% -13,76%
St. finali 11.766.408,78 12.708.299,55 6.660.220,28 -43,40% -47,59%
Economie 3.473.864,54 4.979.101,75 414.899,90 -88,06% -91,67%
Imp. comp. 8.292.544,24 7.729.197,80 6.245.320,38 -24,69% -19,20%
Imp. formali 7.239.608,24 7.165.259,80 6.245.320,38 -13,73% -12,84%
Pagamenti 1.608.850,20 1.962.247,98 1.298.161,56 -19,31% -33,84%
Res. comp. 6.683.694,04 5.766.949,82 4.947.158,82 -25,98% -14,22%
St. finali 73.845.402,63 72.738.414,50 47.865.510,26 -35,18% -34,20%
Economie 17.034.712,68 17.388.598,63 4.108.308,40 -75,88% -76,37%
Imp. comp. 56.810.689,95 55.349.815,87 43.757.201,86 -22,98% -20,94%
Imp. formali 54.151.753,95 54.219.877,87 43.688.308,71 -19,32% -19,42%
Pagamenti 32.261.680,73 29.058.348,30 21.109.197,13 -34,57% -27,36%
Res. comp. 24.549.009,22 26.291.467,57 22.648.004,73 -7,74% -13,86%
SPESE - STRATEGIA.03 PATRIMONIO CULTURALE - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
TOTALE
STRATEGIA
03
FUNZIONE.02
Interventi a
favore della
cultura
FUNZIONE.01
Patrimonio
culturale
Con una dotazione finale di euro 47.865.510,26, la strategia in esame incide sugli
stanziamenti finali di bilancio (euro 9.190.494.546,04) nella misura dello 0,52%.
Si tratta dello stanziamento più basso con riferimento al periodo temporale preso in
considerazione (2010/2012): gli stanziamenti presentano una riduzione del 34% circa rispetto
a quelli del 2011, in valore assoluto pari a 24.872.904,24 euro, e del 35,18% rispetto agli
stanziamenti del 2010, quasi 26 milioni di euro in meno.
Nel 2012, però, sono notevolmente ridotti gli stanziamenti di bilancio mandati in
economia rispetto ai due precedenti esercizi, in quanto si è passati da 17 milioni di euro circa
del 2010/2011 a 4 milioni di euro del 2012 (-76% circa), cosicché gli impegni complessivi nel
2012 ammontano a 43.757.201,86 euro rispetto a 55.349.815,87 euro del 2011 (-21% circa).
Gli impegni formali ammontano a euro 43.688.308,71 e corrispondono al 91,27% degli
stanziamenti finali della strategia in esame (capacità di impegno). I pagamenti sugli impegni
sono stati pari a euro 21.109.197,13. I residui derivanti dalla gestione di competenza
ammontano complessivamente a euro 22.648.004,73.
166
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
Res. iniziali 187.704.403,12 163.757.482,61 112.331.835,81 -40,15% -31,40%
Ec./Perenz. 16.454.253,24 22.763.150,13 6.598.419,69 -59,90% -71,01%
Imp. comp. r. 171.250.149,88 140.994.332,48 105.733.416,12 -38,26% -25,01%
Imp. form. r. 93.756.406,71 71.506.990,89 59.467.006,48 -36,57% -16,84%
Pagamenti r. 31.408.567,32 19.227.911,73 15.918.583,86 -49,32% -17,21%
Residui dei r. 139.841.582,56 121.766.420,75 89.814.832,26 -35,77% -26,24%
Res. iniziali 18.630.822,75 11.237.047,43 9.061.494,76 -51,36% -19,36%
Ec./Perenz. 2.925.197,60 2.572.555,97 1.938.547,16 -33,73% -24,65%
Imp. comp. r. 15.705.625,15 8.664.491,46 7.122.947,60 -54,65% -17,79%
Imp. form. r. 7.741.457,43 7.431.573,09 7.122.947,60 -7,99% -4,15%
Pagamenti r. 4.175.022,41 4.005.946,52 4.236.880,78 1,48% 5,76%
Residui dei r. 11.530.602,74 4.658.544,94 2.886.066,82 -74,97% -38,05%
Res. iniziali 206.335.225,87 174.994.530,04 121.393.330,57 -41,17% -30,63%
Ec./Perenz. 19.379.450,84 25.335.706,10 8.536.966,85 -55,95% -66,30%
Imp. comp. r. 186.955.775,03 149.658.823,94 112.856.363,72 -39,63% -24,59%
Imp. form. r. 101.497.864,14 78.938.563,98 66.589.954,08 -34,39% -15,64%
Pagamenti r. 35.583.589,73 23.233.858,25 20.155.464,64 -43,36% -13,25%
Residui dei r. 151.372.185,30 126.424.965,69 92.700.899,08 -38,76% -26,68%
FUNZIONE.01
Patrimonio
culturale
FUNZIONE.02
Interventi a
favore della
cultura
SPESE - STRATEGIA.03 PATRIMONIO CULTURALE - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
TOTALE
STRATEGIA
03
Per quanto attiene alla gestione dei residui, sui residui iniziali (formali e di
stanziamento) pari a euro 121.393.330,57, ci sono state economie/perenzioni per euro
8.536.966,85 e pagamenti per 20.155.464,64 euro. Alla fine dell’esercizio i residui provenienti
dagli esercizi precedenti ammontano a euro 92.700.899,08, quasi il 24% in meno rispetto alla
consistenza rinvenibile all’inizio dell’esercizio.
Come riportato nella tabella sottostante, lo stanziamento finale dell’esercizio 2012 fa
capo principalmente all’Assessorato alla Pubblica Istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport (98,65%) e in minima parte all’Assessorato agli Enti locali, finanze e
urbanistica (1,35%).
0,00 0,00%
0,00 0,00%
646.302,55 1,35%
0,00 0,00%
0,00 0,00%
47.219.207,71 98,65%
47.865.510,26 100,00%
Assessorato dei Lavori Pubblici
Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale
SPESE - STRATEGIA.03 PATRIMONIO CULTURALE- Esercizio 2012
- Stanziamenti finali di competenza per assessorato
Presidenza Giunta
Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr
TOTALE
%
su totale
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica
Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport
La strategia in esame si articola in due funzioni obiettivo.
La funzione obiettivo 01 – Patrimonio culturale presenta uno stanziamento finale
pari a euro 41.205.289,98, oltre il 30% in meno di quanto stanziato nell’esercizio 2011 (euro
60.030.114,95). Come già anticipato con riferimento ai dati dell’intera strategia, nel 2012 gli
stanziamenti mandati in economia sono stati molto meno rispetto a quelli rilevati per l’esercizio
2011, cosicché le risorse finanziarie complessive pari a euro 37.511.881,48 si presentano
inferiori rispetto a quelle dell’esercizio 2011, euro 47.620.618,07, nella misura del 21%. Gli
impegni formali sono stati di euro 37.442.988,33 e i pagamenti sugli impegni sono stati pari a
167
19.811.035,57 euro, pertanto i residui derivanti dalla gestione di competenza ammontano a
complessivi euro 17.700.845,91.
Nell’ambito della Funzione obiettivo 01, lo stanziamento finale dell’UPB S03.01.004 -
Investimenti per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, è
quello per il quale si riscontra la maggiore riduzione, poiché si va da 26.527.632,71 euro
stanziati nel 2011 a 7.778.256,55 euro del 2012. All’interno di questa UPB si rileva, però, la
più elevata consistenza di residui iniziali, che ammonta a 102.017.523,89 euro, di cui
47.085.601,46 ancora impegnabili. A fine esercizio la consistenza dei residui provenienti dagli
esercizi precedenti si è ridotta a euro 85.434.522,21.
Gran parte degli stanziamenti che si rinvengono all’interno di questa UPB fanno capo
alle risorse del P.O. FESR 2007/2013 Interventi a favore del sistema regionale dei musei, e del
centro di restauro e per la catalogazione e digitalizzazione dei beni culturali. Risultavano
stanziati 3.945.409,01 euro di cui 3.004.647,86 euro sono stati mandati in economia.
L’UPB S03.01.003 - Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale –
spese correnti, dispone del maggiore stanziamento, pari a euro 17.820.005,55, di cui
16.187.500,00 allocati nel capitolo SC03.0015 Trasferimenti agli Enti Locali per la gestione del
patrimonio culturale della Sardegna, che risultano impegnati per intero e su cui si registrano
pagamenti per 11.660.706,68 euro.
Le UPB S03.01.001 e S03.01.002 attengono rispettivamente al contributo annuo per
spese correnti (euro 3.500.000,00) e per investimenti (euro 537.342,67) all'Istituto Superiore
Regionale Etnografico (I.S.R.E.).
Sull’UPB S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche – Spese correnti, risultano
stanziati euro 11.318.155,75, su cui sono stati assunti impegni formali per euro 11.068.339,90
con pagamenti effettuati per euro 5.639.996,67.
Gli stanziamenti destinati alla Funzione obiettivo 02 – Interventi a favore della
cultura sono stati quasi dimezzati, poiché si è passati da 12.708.299,55 euro del 2011 a
6.660.220,28 euro del 2012 (- 47,59%). Lo stanziamento è stato impegnato quasi
interamente, e precisamente per euro 6.245.320,38. Nel 2011, invece, su uno stanziamento
finale di euro 12.708.299,55 una quota consistente, pari a euro 4.979.101,75, era stata
mandata in economia, pertanto, nonostante gli stanziamenti si presentino quasi dimezzati, gli
impegni formali relativi al 2012 si discostano del 13% circa rispetto a quelli dell’esercizio
precedente.
Nell’ambito della Funzione obiettivo 02, lo stanziamento più rilevante per entità si
rinviene nell’UPB S03.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura
sarda, alla quale sono destinati 3.694.857,92 euro, di cui euro 2.038.690,35 (a titolo di
assegnazione statale) nel capitolo SC03.0204 riguardante l’erogazione di contributi agli Enti
Locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche, secondo quanto previsto dagli artt. 9
e 15 della Legge 15 dicembre 1999, n. 482. A integrazione dello stanziamento in esame nel
capitolo SC03.0239, risultano stanziati, a valere su fondi regionali, ulteriori 500.000,00
168
secondo quanto previsto dall’articolo 2 comma 13 delle Legge 15 marzo 2012, n. 661. Lo
stanziamento di fonte statale è stato impegnato per 2.025.266,35 euro con pagamenti pari a
euro 538.690,35. Sullo stesso capitolo giacevano residui iniziali per euro 2.725.536,00 sui
quali vi sono stati pagamenti per euro 829.303,20 e perenzioni per euro 754.358,80.
Quanto allo stanziamento di fonte regionale, di importo pari a euro 500.000,00, è stato
impegnato per intero anche se non risultano effettuati pagamenti.62
Al finanziamento di interventi per promuovere e sostenere l'editoria e l'informazione (UPB
S03.02.003) è destinato uno stanziamento di 967.362,36 che risulta impegnato per
663.921,14, con pagamenti ammontanti a 66.921,14 euro. I residui iniziali erano pari a
1.299.207,88, ridottisi a fine esercizio a 268.305,63 euro.
61Con la deliberazione della Giunta regionale n. 27/52 del 19 giugno 2012, sono stati dettati gli indirizzi per l’istruttoria delle proposte delle amministrazioni territoriali e locali per l’anno 2012. 62 Con la deliberazione n. 32/67 del 24 luglio 2012 sono stati approvati i criteri di ripartizione delle risorse finanziarie regionali, determinate nella misura di euro 500.000, da destinare agli enti locali a integrazione delle assegnazioni statali per la gestione dei progetti relativi alla tutela delle minoranze linguistiche storiche. La Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport, con nota prot. n. 5241 del 15 marzo 2013, con riferimento ai contributi agli enti locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche ha precisato che è stata impegnata la somma di euro 500.000 a favore di n. 17 Enti locali secondo i criteri di ripartizione dettati nella citata deliberazione n. 32/67.
169
9.3.3.4. Strategia 04 – Ambiente e Territorio: responsabilità e opportunità
La Strategia 04 - Ambiente e governo del territorio, presenta nel complesso
stanziamenti finali per 603.480.217,95 euro, con la variazione in diminuzione del 9,08%
rispetto all’esercizio 2011. Tutti i valori risultano in diminuzione.
Notevole la massa dei residui iniziali, 1.324.282.758,88 euro, che permane consistente
a fine esercizio (894.591.760,04 euro) dato l’esiguo ammontare dei pagamenti
(293.178.662,84 euro).
SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Energie rinnovabili e risparmio energetico
St. finali 30.843.569,20 19.323.148,60 8.542.289,58 -72,30% -55,79%
Economie 14.819.186,61 13.281.580,86 4.692.001,47 -68,34% -64,67%
Imp. comp. 16.024.382,59 6.041.567,74 3.850.288,11 -75,97% -36,27%
Imp. formali 12.613.489,29 5.296.567,74 3.797.232,93 -69,90% -28,31%
Pagamenti 21.715,03 5.264.987,82 5.089,64 -76,56% -99,90%
Res. comp. 16.002.667,56 776.579,92 3.845.198,47 -75,97% 395,15%
FUNZIONE.02 Risorse idriche
St. finali 41.133.609,47 47.630.945,36 100.141.794,12 143,45% 110,25%
Economie 53.595,17 1.666.771,32 1.169.528,95 2082,15% -29,83%
Imp. comp. 41.080.014,30 45.964.174,04 98.972.265,17 140,93% 115,32%
Imp. formali 40.304.735,95 43.283.028,44 98.972.265,17 145,56% 128,66%
Pagamenti 15.387.698,69 15.785.335,81 35.885.761,77 133,21% 127,34%
Res. comp. 25.692.315,61 30.178.838,23 63.086.503,40 145,55% 109,04%
FUNZIONE.03 Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali
St. finali 30.659.215,09 89.504.521,39 50.808.794,80 65,72% -43,23%
Economie 2.220.735,20 3.131.126,76 2.633.353,07 18,58% -15,90%
Imp. comp. 28.438.479,89 86.373.394,63 48.175.441,73 69,40% -44,22%
Imp. formali 23.737.340,41 80.698.894,87 48.039.850,11 102,38% -40,47%
Pagamenti 8.428.632,02 11.990.839,22 22.295.439,97 164,52% 85,94%
Res. comp. 20.009.847,87 74.382.555,41 25.880.001,76 29,34% -65,21%
FUNZIONE.04 Difesa delle coste
St. finali 13.118.201,77 13.570.401,01 7.938.000,00 -39,49% -41,51%
Economie 10.343.201,77 0,00 0,00 -100,00%
Imp. comp. 2.775.000,00 13.570.401,01 7.938.000,00 186,05% -41,51%
Imp. formali 1.500.000,00 9.570.401,01 7.938.000,00 429,20% -17,06%
Pagamenti 0,00 2.542.200,00 1.407.000,00 -44,65%
Res. comp. 2.775.000,00 11.028.201,01 6.531.000,00 135,35% -40,78%
FUNZIONE.05 Rifiuti
St. finali 2.559.505,25 14.878.080,97 25.617.659,30 900,88% 72,18%
Economie 220.651,79 2.421.203,92 1.507.638,08 583,27% -37,73%
Imp. comp. 2.338.853,46 12.456.877,05 24.110.021,22 930,85% 93,55%
Imp. formali 1.399.505,25 11.041.090,97 22.363.726,23 1497,97% 102,55%
Pagamenti 311.505,25 5.267.876,02 3.969.713,33 1174,36% -24,64%
Res. comp. 2.027.348,21 7.189.001,03 20.140.307,89 893,43% 180,15%
FUNZIONE.06 Tutela e risanamento ambientale
St. finali 82.052.754,32 117.577.231,56 78.581.619,40 -4,23% -33,17%
Economie 13.140.975,78 14.224.300,00 2.223.352,00 -83,08% -84,37%
Imp. comp. 68.911.778,54 103.352.931,56 76.358.267,40 10,81% -26,12%
Imp. formali 65.286.926,43 75.141.061,81 73.938.542,12 13,25% -1,60%
Pagamenti 23.397.181,16 46.382.600,97 31.363.248,88 34,05% -32,38%
Res. comp. 45.514.597,38 56.970.330,59 44.995.018,52 -1,14% -21,02%
170
SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.07 Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile
St. finali 42.694.468,33 41.234.514,11 42.752.956,43 0,14% 3,68%
Economie 5.503.602,24 9.169.979,49 9.210.724,85 67,36% 0,44%
Imp. comp. 37.190.866,09 32.064.534,62 33.542.231,58 -9,81% 4,61%
Imp. formali 36.738.866,09 31.294.562,62 32.978.338,62 -10,24% 5,38%
Pagamenti 25.336.678,88 6.829.579,84 1.285.414,48 -94,93% -81,18%
Res. comp. 11.854.187,21 25.234.954,78 32.256.817,10 172,11% 27,83%
FUNZIONE.08 Patrimonio ambientale e forestale
St. finali 206.163.707,77 225.011.145,57 209.046.739,53 1,40% -7,09%
Economie 2.341.185,39 3.071.575,95 4.939.512,14 110,98% 60,81%
Imp. comp. 203.822.522,38 221.939.569,62 204.107.227,39 0,14% -8,03%
Imp. formali 199.778.554,39 213.157.275,11 203.430.804,23 1,83% -4,56%
Pagamenti 95.764.865,28 130.820.723,52 96.710.601,18 0,99% -26,07%
Res. comp. 108.057.657,10 91.118.846,10 107.396.626,21 -0,61% 17,86%
FUNZIONE.09 Paesaggio e politiche di assetto del territorio
St. finali 10.739.373,62 9.105.513,84 4.493.845,18 -58,16% -50,65%
Economie 5.182.642,32 3.623.210,94 1.990.052,41 -61,60% -45,07%
Imp. comp. 5.556.731,30 5.482.302,90 2.503.792,77 -54,94% -54,33%
Imp. formali 5.229.743,36 3.681.393,04 2.082.513,34 -60,18% -43,43%
Pagamenti 1.556.156,66 1.250.883,35 1.865.002,62 19,85% 49,09%
Res. comp. 4.000.574,64 4.231.419,55 638.790,15 -84,03% -84,90%
FUNZIONE.10 Città e sistemi urbani
St. finali 80.197.365,65 85.886.168,43 75.556.519,61 -5,79% -12,03%
Economie 2.509.928,73 3.796.821,37 21.370.976,78 751,46% 462,86%
Imp. comp. 77.687.436,92 82.089.347,06 54.185.542,83 -30,25% -33,99%
Imp. formali 72.852.759,04 68.118.172,58 37.322.602,47 -48,77% -45,21%
Pagamenti 4.673.247,65 28.950.515,80 13.581.785,82 190,63% -53,09%
Res. comp. 73.014.189,27 53.138.831,26 40.603.757,01 -44,39% -23,59%
FUNZIONE.11 Aree e sistemi rurali
St. finali 0,00 0,00 0,00
Economie 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. 0,00 0,00 0,00
Imp. formali 0,00 0,00 0,00
Pagamenti 0,00 0,00 0,00
Res. comp. 0,00 0,00 0,00
TOTALE STRATEGIA 04
St. finali 540.161.770,47 663.721.670,84 603.480.217,95 11,72% -9,08%
Economie 56.335.705,00 54.386.570,61 49.737.139,75 -11,71% -8,55%
Imp. comp. 483.826.065,47 609.335.100,23 553.743.078,20 14,45% -9,12%
Imp. formali 459.441.920,21 541.282.448,19 530.863.875,22 15,55% -1,92%
Pagamenti 174.877.680,62 255.085.542,35 208.369.057,69 19,15% -18,31%
Res. comp. 308.948.384,85 354.249.557,88 345.374.020,51 11,79% -2,51%
171
SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Energie rinnovabili e risparmio energetico
Res. iniziali 290.620.836,29 314.163.139,78 257.463.745,98 -11,41% -18,05%
Ec./Perenz. 1.176.208,42 4.020.149,26 11.272.027,96 858,34% 180,39%
Imp. comp. r. 289.444.627,87 310.142.990,52 246.191.718,02 -14,94% -20,62%
Imp. form. r. 145.847.901,66 216.063.012,45 163.554.836,09 12,14% -24,30%
Pagamenti r. 12.769.309,98 47.046.286,40 19.791.287,17 54,99% -57,93%
Residui dei r. 276.675.317,89 263.096.704,12 226.400.430,85 -18,17% -13,95%
FUNZIONE.02 Risorse idriche
Res. iniziali 193.737.537,13 191.559.140,68 259.763.776,51 34,08% 35,61%
Ec./Perenz. 12.981.466,98 7.166.115,52 16.690.098,85 28,57% 132,90%
Imp. comp. r. 180.756.070,15 184.393.025,16 243.073.677,66 34,48% 31,82%
Imp. form. r. 180.756.057,58 184.393.012,59 243.073.665,09 34,48% 31,82%
Pagamenti r. 14.889.245,08 10.808.086,88 36.165.919,85 142,90% 234,62%
Residui dei r. 165.866.825,07 173.584.938,28 206.907.757,81 24,74% 19,20%
FUNZIONE.03 Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali
Res. iniziali 263.355.197,62 206.932.584,52 163.386.687,68 -37,96% -21,04%
Ec./Perenz. 32.549.416,55 36.435.751,04 33.598.046,01 3,22% -7,79%
Imp. comp. r. 230.805.781,07 170.496.833,48 129.788.641,67 -43,77% -23,88%
Imp. form. r. 183.997.955,63 148.791.501,48 129.389.663,83 -29,68% -13,04%
Pagamenti r. 41.903.926,48 31.492.701,21 17.231.308,47 -58,88% -45,28%
Residui dei r. 188.901.854,59 139.004.132,27 112.557.333,20 -40,41% -19,03%
FUNZIONE.04 Difesa delle coste
Res. iniziali 23.162.141,29 3.048.322,76 12.622.723,77 -45,50% 314,09%
Ec./Perenz. 11.047,48 516.000,00 0,00 -100,00% -100,00%
Imp. comp. r. 23.151.093,81 2.532.322,76 12.622.723,77 -45,48% 398,46%
Imp. form. r. 904.952,52 2.532.322,76 12.622.723,77 1294,85% 398,46%
Pagamenti r. 88.952,52 937.800,00 98.000,00 10,17% -89,55%
Residui dei r. 23.062.141,29 1.594.522,76 12.524.723,77 -45,69% 685,48%
FUNZIONE.05 Rifiuti
Res. iniziali 35.058.982,73 25.864.234,02 21.686.273,50 -38,14% -16,15%
Ec./Perenz. 1.407.370,76 388.192,05 1.447.994,18 2,89% 273,01%
Imp. comp. r. 33.651.611,97 25.476.041,97 20.238.279,32 -39,86% -20,56%
Imp. form. r. 33.594.026,38 25.476.041,97 20.238.279,32 -39,76% -20,56%
Pagamenti r. 9.512.822,17 10.110.593,84 9.424.328,27 -0,93% -6,79%
Residui dei r. 24.138.789,80 15.365.448,13 10.813.951,05 -55,20% -29,62%
FUNZIONE.06 Tutela e risanamento ambientale
Res. iniziali 184.988.093,85 188.020.915,20 175.987.879,89 -4,87% -6,40%
Ec./Perenz. 22.526.833,61 16.766.058,11 11.316.734,81 -49,76% -32,50%
Imp. comp. r. 162.461.260,24 171.254.857,09 164.671.145,08 1,36% -3,84%
Imp. form. r. 140.734.384,96 149.154.865,48 164.591.599,34 16,95% 10,35%
Pagamenti r. 24.966.530,08 34.305.850,52 23.494.619,57 -5,90% -31,51%
Residui dei r. 137.494.730,16 136.949.006,57 141.176.525,51 2,68% 3,09%
FUNZIONE.07 Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile
Res. iniziali 63.682.051,66 59.095.490,11 59.293.497,65 -6,89% 0,34%
Ec./Perenz. 893.724,76 7.614.958,87 9.855.150,32 1002,71% 29,42%
Imp. comp. r. 62.788.326,90 51.480.531,24 49.438.347,33 -21,26% -3,97%
Imp. form. r. 48.917.771,44 37.939.196,37 47.803.049,70 -2,28% 26,00%
Pagamenti r. 15.579.835,81 14.270.961,09 29.803.352,14 91,29% 108,84%
Residui dei r. 47.208.491,09 37.209.570,15 19.634.995,19 -58,41% -47,23%
FUNZIONE.08 Patrimonio ambientale e forestale
Res. iniziali 140.354.380,14 151.041.834,85 115.787.443,83 -17,50% -23,34%
Ec./Perenz. 22.549.617,33 12.937.326,20 11.317.127,52 -49,81% -12,52%
Imp. comp. r. 117.804.762,81 138.104.508,65 104.470.316,31 -11,32% -24,35%
Imp. form. r. 107.915.187,38 137.821.843,49 104.228.334,24 -3,42% -24,37%
Pagamenti r. 73.482.632,01 113.177.369,46 86.426.601,26 17,62% -23,64%
Residui dei r. 44.322.130,80 24.927.139,19 18.043.715,05 -59,29% -27,61%
FUNZIONE.09 Paesaggio e politiche di assetto del territorio
Res. iniziali 18.644.728,78 11.825.732,86 8.798.004,18 -52,81% -25,60%
Ec./Perenz. 4.253.692,69 5.567.633,78 3.358.483,59 -21,05% -39,68%
Imp. comp. r. 14.391.036,09 6.258.099,08 5.439.520,59 -62,20% -13,08%
Imp. form. r. 8.839.292,80 5.580.158,70 4.844.247,21 -45,20% -13,19%
Pagamenti r. 3.141.939,39 1.691.514,45 1.321.815,01 -57,93% -21,86%
Residui dei r. 11.249.096,70 4.566.584,63 4.117.705,58 -63,40% -9,83%
172
SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.10 Città e sistemi
urbani
Res. iniziali 424.223.103,64 317.742.428,92 249.432.873,18 -41,20% -21,50%
Ec./Perenz. 95.019.780,01 10.479.556,57 37.596.820,05 -60,43% 258,76%
Imp. comp. r. 329.203.323,63 307.262.872,35 211.836.053,13 -35,65% -31,06%
Imp. form. r. 314.340.926,87 294.512.752,34 203.720.630,71 -35,19% -30,83%
Pagamenti r. 106.680.196,93 110.968.222,39 69.421.431,10 -34,93% -37,44%
Residui dei r. 222.523.126,70 196.294.649,96 142.414.622,03 -36,00% -27,45%
FUNZIONE.11 Aree e sistemi rurali
Res. iniziali 59.852,71 59.852,71 59.852,71 0,00% 0,00%
Ec./Perenz. 0,00 0,00 59.852,71
Imp. comp. r. 59.852,71 59.852,71 0,00 -100,00% -100,00%
Imp. form. r. 0,00 0,00 0,00
Pagamenti r. 0,00 0,00 0,00
Residui dei r. 59.852,71 59.852,71 0,00 -100,00% -100,00%
TOTALE STRATEGIA 04
Res. iniziali 1.637.886.905,84 1.469.353.676,41 1.324.282.758,88 -19,15% -9,87%
Ec./Perenz. 193.369.158,59 101.891.741,40 136.512.336,00 -29,40% 33,98%
Imp. comp. r. 1.444.517.747,25 1.367.461.935,01 1.187.770.422,88 -17,77% -13,14%
Imp. form. r. 1.165.848.457,22 1.202.264.707,63 1.094.067.029,30 -6,16% -9,00%
Pagamenti r. 303.015.390,45 374.809.386,24 293.178.662,84 -3,25% -21,78%
Residui dei r. 1.141.502.356,80 992.652.548,77 894.591.760,04 -21,63% -9,88%
La Funzione obiettivo 01 - Energie rinnovabili e risparmio energetico, presenta uno
stanziamento finale in diminuzione nel triennio pari a 8.542.289,58 euro, di cui impegnati
complessivamente 3.850.288,11 e pagati 5.089.64 (variazione -36,27% e -99,90% sul 2011).
Sul versante dei residui si sottolinea l’aumento rispetto agli esercizi precedenti delle somme
mandate in economia/perenzione (11.227.027,96).
La Funzione 01 comprende 4 UPB tra cui rilevano: la S04.01.002 POR – Fonti di energia
rinnovabili con 6.180.644,76 euro di stanziamenti finali (0 euro stanziamenti iniziali) di cui
3.468.643,29 euro impegnati rimasti da pagare e 2.712.001,47 euro di economie; la
S04.01.003 Interventi in materia energetica con particolare riferimento al capitolo di spesa
SC04.0034 Energie rinnovabili con 1.500.000 euro di stanziamenti iniziali e finali, non
impegnati formalmente nell’esercizio. Per quanto concerne il capitolo SC04.0033 - Accordo di
Programma Quadro "Metanizzazione della Sardegna", si segnala l’ammontare dei residui
passivi pari a 148.797.059,89 euro.
La Funzione 02 - Risorse idriche (5 UPB) è la seconda per ammontare degli
stanziamenti finali pari a 100.141.794,12 euro (variazione del 110,25% sul 2011) dei quali
sono stati pagati 35.885.761,77 euro.
Comprende le somme stanziate per il Ciclo integrato delle acque (UPB S04.02.002, cap.
SC04.0166) pari a 2.571.845,80 euro, interamente impegnati ma pagati per 771.553,74, oltre
alle somme riferibili al cap. SC04.0178 Interventi fognari depurativi, corrispondenti a
7.265.183,57 euro, interamente impegnate e pagate sulla competenza.
Nell’UPB S04.02.003, gestita dall’Assessorato Agricoltura, le risorse sono stanziate per
le opere e i Consorzi di bonifica, con particolare riferimento ai capitoli SC04.0193
(36.026.892,10 euro, due CDR) e SC04.0201 (2.500.000,00 euro) che presentano maggiori
stanziamenti.
173
Il totale degli stanziamenti finali ammonta a 41.504.524,53, degli impegni formali a
41.355.532,66, dei pagamenti a 25.742.675,72 euro.
Si segnala, inoltre, in conto competenza, lo stanziamento finale di 45.000.000 euro
(UPB S04.02.005 - SC04.0952 Spese per la partecipazione al capitale sociale di Abbanoa spa,
CDR Assessorato dei Lavori pubblici), impegnato ma rimasto da pagare. In conto residui sullo
stesso capitolo risultano 14.000.000 di euro rimasti da pagare.
Il cap. SC04.0951, gestito dal CDR della Presidenza – Direzione Generale del Distretto
Idrografico della Sardegna, è sempre riferito ad Abbanoa ma per interventi relativi al
consolidamento dei debiti. Espone in conto residui 42.000.000 euro, di cui 39.284.277,89
impegnati complessivamente nel 2012 ma rimasti da pagare. L’attività svolta dalla Direzione di
cui sopra origina dalla Decisione della Commissione europea n. 151 del 25 gennaio 2012 che
autorizzava la costituzione di un Fondo di garanzia per il salvataggio di Abbanoa. I regolamenti
generali e attuativi del Fondo, predisposti con il supporto della SFIRS, sono stati approvati con
DGR n. 49/ del 7 dicembre 2011 e modificati con DGR n. 32/91 del 24 luglio 201263.
La Funzione obiettivo 03 - Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali (12 UPB)
presenta 50.808.794,80 euro di stanziamenti di cui impegnati 48.175.441,73 euro e pagati
22.295.439,97. In conto residui tutte le fasi gestionali segnano una variazione in diminuzione.
Gli stanziamenti più significativi sono riferibili all’UPB S04.03.004 Tutela e difesa del
suolo – Investimenti con i seguenti capitoli:
SC04.0371 Rischio idrogeologico con stanziamenti finali per 11.519.674.28 euro,
interamente impegnati e pagati;
SC04.0384 Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto idrogeologico 7.000.000,00 euro
stanziati, impegnati ma non pagati;
L’UPB S04.03.005 Protezione civile – spese correnti con il cap. SC04.0406 Contributi
Enti locali per calamità naturali, che presenta stanziamenti pari a 2.950.000 euro, impegni
2.921.043,77 e nessun pagamento, mentre il cap. SC04.0408 Finanziamento ai Comuni per
emergenza di cui alla L.R. 28/85, si segnala per 2.147.524,06 euro in conto residui, impegnati
per 2.137.096,43, di cui pagati 1.513.096,65.
Entrambi i capitoli fanno capo al CDR 00.01.07.02 della Presidenza – Direzione Generale
della Protezione Civile.
Infine l’UPB S04.03.007 Compagnie barracellari con l’unico capitolo SC04.0468 -
Contributi annui alle compagnie barracellari, espone 4.600.000 euro stanziati e impegnati, di
cui pagati 2.105.200.
La Funzione 04 - Difesa delle coste presenta una variazione in meno del 41,51% sul
2012 con 7.938.000 euro di stanziamenti, completamente impegnati ma pagati per 1.407.000
euro. Sul versante dei residui, la gestione è pressoché nulla, in quanto su 12.622.723,77 di
residui iniziali sono stati pagati solo 98.000 euro.
63 Relazione della Direzione Generale Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna del 15 marzo 2013.
174
Due le UPB presenti: UPB S04.04.001 e UPB S04.04.002 Tutela, difesa e valorizzazioni
delle coste, rispettivamente spese correnti e investimenti.
Nella prima è compreso il cap. SC04.1022 - Spese per il funzionamento e per l'attività
istituzionale dell'Agenzia della Conservatoria delle coste, con 2.000.000 euro di stanziamenti,
impegnati per lo stesso importo ma pagati per 1.000.000.
Tra le spese per investimenti rilevano gli stanziamenti del P.O. FERS 2007/2013 -
Attività di tutela, prevenzione e difesa delle fasce costiere e litoranee, per un totale di
5.938.000 euro (assegnazioni statali, comunitarie e regionali) con pagamenti disposti per
407.000 euro.
La Funzione 05 Rifiuti presenta un continuo aumento negli stanziamenti, passati da
2.559.505,25 euro del 2010 ai 25.617.659,30 del 2012 ma, in fase di pagamento,
3.969.713,33 euro, la variazione è in diminuzione (-24,64% sul 2011).
Le maggiori risorse pari a 10.239.496,56 euro sono allocate nel capitolo SC04.1160
Spese per la realizzazione di interventi previsti dal piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti
- Interventi volti alla bonifica dei siti inquinati e alla gestione integrata di rifiuti, compreso
nell’UPB S04.05.002 Investimenti per la gestione dei rifiuti e per il revamping64 dei
termovalorizzatori.
La somma è totalmente impegnata, ma risultano disposti pagamenti per 3.643.039,66
euro.
Le assegnazioni relative alla Funzione 06 Tutela e risanamento ambientale sono in
diminuzione, con particolare riferimento al 2011 (-34,39%): stanziamenti finali 78.581.619,40
euro, impegni formali 73.938.542,12, pagamenti 31.363.248,88.
Nell’ambito delle 8 UPB comprese in questa Funzione si annoverano gli interventi per le
aree minerarie e l’Area di Molentargius (S04.06.002 Interventi di risanamento, bonifica e
riqualificazione del territorio); per il Parco Minerario (S04.06.005 Interventi di recupero
ambientale e valorizzazione delle aree minerarie); per i Siti dismessi (S04.06.006 Investimenti
nell’ambito della gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati); per la Fascia costiera del
comune di Sorso e per gli Interventi a tutela e difesa del suolo previsti dall’Asse IV del
programma FERS 2007/2013 (S04.06.008).
In particolare sul cap. SC04.1294 Area Molentargius (Assessorato dell’Industria)
risultano stanziati, impegnati e pagati 2.922.264,77 euro non previsti inizialmente.
Con riferimento al cap. SC04.1303 Trasferimento in conto capitale a Enti locali per
interventi in materia di rifiuti, i residui di stanziamento pari a 8.000.000 di euro sono stati
impegnati nel 2012 e ripartiti con la delibera n. 45/28 del 12 novembre 2012 tra il Consorzio
industriale provinciale di Cagliari per il revamping di due linee del termovalorizzatore di
Macchiareddu (5.200.000 euro) e il comune di Villasimius per la riconversione dell’impianto di
selezione e stabilizzazione in un impianto di compostaggio di qualità (2.800.000 euro).
64 Il termine definisce un intervento di ricondizionamento e profonda ristrutturazione.
175
Sul cap. SC04.1369 Parco Geominerario (due CDR) sono stati stanziati e impegnati
25.000.000 euro e disposti pagamenti per 20.883.251,00.
Per quanto riguarda i fondi del programma operativo FERS 2007/2013, si segnala il
capitolo SC04.1420 - Interventi di prevenzione e mitigazione dei fenomeni di dissesto
idrogeologico e di degrado e desertificazione del suolo. Quota Stato. (Decisione Commissione
Europea 20 novembre 2007, n. C(2007)5728), che presenta assegnazioni statali per
7.467.045,99 euro, impegnate formalmente ma interamente portate a residui.
Da evidenziare inoltre, che sul cap. SC04.1435 Valorizzazione della fascia costiera di
Sorso attraverso interventi a supporto delle attività produttive e di turismo (art. 5, comma 1,
L.R. 28 dicembre 2009, n. 5), sul conto della competenza sono stati stanziati 3.000.000
impegnati formalmente ma rimasti da pagare e anche in conto residui, sul totale caricato di
5.100.000,00 euro, non risulta alcun movimento.
La Funzione 07 – Strumenti di governo per lo sviluppo sostenibile
La Funzione 07 non presenta variazioni particolari nel triennio, se non in capo ai
pagamenti, 1.285.414,48 euro contro i 6.829.579,84 del 2011 (-81,18%) e ai residui di
competenza che nel 2012 ammontano a 32.256.817,10 euro (27,83% sul 2011).
Nell’ambito delle 8 UPB rileva l’UPB S04.07.001 Contributo ARPAS, con l’unico capitolo
SC04.1470 che presenta 28.880.000,00 euro di stanziamenti finali, impegnati formalmente ma
rimasti da pagare, mentre risultano pagati gli impegni complessivi pari a 23.400.000,00 euro
in conto residui.
L’UPB S04.07.006 POR 2000-2006 – Asse 1 Risorse naturali – Monitoraggio della
situazione ambientale e territoriale, presenta attività gestionale in conto residui, dove sulla
somma impegnata formalmente di 2.213.440,20 euro, sono disposti pagamenti per
2.213.440,00 (di cui 1.881.424,23 assegnazioni statali, 332.015,97 euro fondi regionali).
L’UPB S04.07.008 che raccoglie, principalmente, i capitoli dei contributi PO FERS
2007/2013 per interventi per lo sviluppo sostenibile e per l’educazione ambientale, espone in
conto competenza 12.537.798,02 euro di stanziamenti finali, 3.720.626,97 euro di impegni,
1.046.735,87 euro di pagamenti. In conto residui su 31.767.632,92 euro all’1/1, risultano
impegni per 22.223.323,85 (9.544.309,07 di somme perente), 3.609.217,46 euro di
pagamenti e 18.614.106,39 rimasto da pagare.
La Funzione obiettivo 08 Patrimonio ambientale e forestale presenta la maggiore
dotazione finanziaria, con 209.046.739,53 euro di stanziamenti finali, senza particolari
variazioni nel triennio ad eccezione dell’aumento delle economie a 4.939.512,14 euro, più
110,98% rispetto al 2010 (2.341.185,39 euro) e al 2011, più 60,81% (3.071.575,95 euro).
La Funzione 08 comprende ben 21 UPB, per la gran parte gestite dall’Assessorato Difesa
dell’Ambiente, in cui sono allocati i finanziamenti a favore dell’Ente foreste, del Corpo Forestale
e di Vigilanza Ambientale e le spese per la prevenzione e difesa dagli incendi.
In particolare si segnalano i capitoli:
176
SC04.1753 Parchi e Riserve (UPB S04.08.002) con 2.413.085,03 euro stanziati,
impegnati e pagati in conto competenza;
SC04.1903 Molentargius (UPB S04.08.005) con 1.600.000 euro (somma autorizzata dal
2012 con L.R. n. 12/2012, art.2, c.1), stanziati e impegnati ma pagati per 800.000 euro;
SC04.1918 Contributo annuo all'Ente foreste della Sardegna per il perseguimento dei
propri compiti istituzionali (UPB S04.08.007) con 177.500.000 euro, stanziati e interamente
impegnati, e pagamenti disposti per 83.459.100;
SC04.1999 Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (UPB S04.08.011 – Spesa
obbligatoria), stanziamenti finali 1.135.138,60 euro, impegni formali 1.010.002,97, pagamenti
222.778,47;
SC04.2217 Prevenzione incendi (UPB S04.08.012), assegnazioni statali in capo
all’Assessorato Presidenza Giunta, con stanziamenti finali e impegni pari a 1.006.595,42 euro,
pagamenti 332.211,60;
SC04.2231 Spese per l'acquisto di attrezzature e automezzi destinati alle attività
antincendio e di protezione civile: 1.600.000 stanziamenti finali, impegni formali 1.197.670,
pagamenti 375 euro sulla competenza;
SC04.2243 Spese per l’acquisto e la manutenzione di beni, prestazioni di servizi
finalizzate alle attività previste dal Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta contro gli
incendi boschivi (9 Centri di responsabilità). E’ il capitolo dell’UPB S04.08.013 che presenta i
maggiori stanziamenti finali pari a 4.438.885 euro (riferito al CDR 00.05.02.03 sul totale di
7.333.749,53), impegni formali 4.403.378,70, pagamenti 3.901.998,31 euro;
SC04.2279 Finanziamento alle Province per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna
selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche: 2.500.000 euro interamente stanziati e
impegnati con pagamenti pari a zero. Anche in conto residui, su 2.071.051 di somme
impegnate, risultano pagamenti solo per 871.051 euro.
La Funzione 09 Paesaggio e politiche di assetto del territorio presenta una netta
variazione in diminuzione negli stanziamenti pari a 4.493.845,18 euro (- 58,16% sul 2010 e -
50,65% sul 2011) e nelle altre fasi gestionali, esclusi i pagamenti (19,85% sul 2010, 49,09%
sul 2011).
Si segnala il capitolo SC04.2467 Spese per la predisposizione dei piani territoriali (2
CDR, Assessorato Enti Locali, Finanze e Urbanistica), con stanziamenti finali pari a
1.759.961,57 euro, impegni formali per 1.254.074,72 e pagamenti per complessivi
1.225.904,88 euro.
Il capitolo SC04.2491 Spese per l’attivazione e la gestione del sistema informativo per
la pianificazione territoriale, non presenta particolare attività gestionale sulla competenza
(complessivamente 81.382,89 euro stanziati, impegnati e pagati) ma in conto residui su
3.989.180 al 1° gennaio, sono stati impegnati 2.470.821,58, pagati 931.395,55 ed economie
di spesa per 1.518.358,45 euro.
177
La Funzione obiettivo 10 Città e sistemi urbani comprende 6 UPB per un totale di
75.556.519,61 euro come stanziamenti finali (stanziamenti iniziali 47.799.000 euro),
37.322.602,47 impegni formali, 13.581.785,82 euro di pagamenti). Notevole l’ammontare in
conto residui dove, a fronte di 249.432.873,18 euro di residui iniziali, sono formalmente
impegnati 203.720.630,71 e pagati 69.421.431,10.
Nell’ambito dell’UPB S04.10.001 Politiche per le aree urbane–Investimenti, pressoché
l’intero stanziamento di 12.566.922,44 euro sul totale di 15.048.540,80, è allocato sul cap.
SC04.2614 Finanziamento per la riqualificazione e recupero dei centri storici. Gli impegni
formali sono stati pari a 2.979.522,05 euro, i pagamenti 2.468.881,26, le economie
9.587.400,39. Sul versante dei residui, notevole l’ammontare della somma in carico all’1/1 di
29.245.241,12 euro, su cui risultano 23.796.157,81 impegnati, 6.166.423,18 pagati e
5.449.083,31 di somme perente.
Per l’Edilizia abitativa gli stanziamenti fanno capo all’UPB S04.10.003 per la parte
corrente e all’UPB S04.10.004 per gli investimenti.
Nella prima rilevano i capitoli SC04.2674 - Finanziamento ai Comuni per la concessione
di contributi integrativi ai conduttori di abitazione in locazione e SC04.2675 – Integrazioni
regionali ai finanziamenti ai Comuni per la concessione di contributi integrativi ai conduttori di
abitazione in locazione per un totale di 9.194.000 euro di stanziamenti finali, di cui impegni
formali per 5.000.000 senza alcun pagamento disposto sulla competenza. In conto residui tutti
gli impegni sono stati pagati.
Le somme dell’UPB S04.10.004 per investimenti raggiungono un totale di
39.608.441,62 euro per gli stanziamenti finali, 34.685.425,59 per gli impegni e 8.516.188,70
per i pagamenti. I residui passano dai 56.608.569,01 euro iniziali ai 25.994.847,03 rimasti da
pagare (economie per 25.906.399,34).
Le risorse più ingenti – assegnazioni statali - sono allocate nei capitoli SC04.2698 Spese
per un programma straordinario volto all’integrazione a titolo di anticipazione delle risorse del
fondo regionale per l'edilizia abitativa (Accordo di programma 27 ottobre 2000 e art. 8, comma
22, L.R. 5 marzo 2008, n. 3) con 12.900.000 euro di stanziamenti impegnati per 9.326.623 in
conto competenza e 3.573.377 in economia; SC04.2701 Piano nazionale per l'edilizia abitativa:
stanziamenti 7.170.589,56, impegni formali 1.932.999,76, zero pagamenti; SC04.2704
Programma straordinario di edilizia per la locazione a canone moderato: stanziamenti e
impegni 7.416.953,19, pagamenti 3.491.390,09; SC04.2705 Programma straordinario di
edilizia abitativa per la costruzione e recupero di alloggi di edilizia abitativa da attribuire
prioritariamente in locazione a canone moderato. Quota Stato: stanziamenti e impegni
4.378.679,49 euro, pagamenti 2.594.646,33.
L’UPB S04.10.005 Edilizia patrimoniale, demaniale e civile, quota investimenti
comprende le spese per gli adeguamenti degli edifici, per le barriere architettoniche, percorsi
ciclabili e parcheggi urbani.
178
Gli stanziamenti pari a 3.747.846,81 euro fanno capo, principalmente, al cap.
SC04.2748 Finanziamenti aggiuntivi agli stanziamenti statali per la realizzazione di opere
direttamente finalizzate al superamento e all'eliminazione di barriere architettoniche negli
edifici privati – fondi regionali - (stanziamenti finali 3.000.000 euro, impegni formali
2.190.444,66, economie 809.555,34, nessun pagamento). In conto residui risultano pagamenti
per 916.861 euro su 3.056.618,27 di residui all’1/1.
Infine si evidenzia il cap. SC04.2774 Contributi ai Comuni per la redazione dei piani
urbanistici (UPB S04.10.006 Contributi ai Comuni per strumenti urbanistici) che presenta
5.340.489,35 di stanziamenti finali, 4.366.586,03 impegni formali su cui sono stati disposti
pagamenti per 194.934,24 euro. In conto residui si rileva come il 50% circa delle somme in
carico all’1/1 (8.492.903,36 euro) sia stato mandato in economia e la somma pari a
3.999.999,98 euro sia rimasta da pagare.
Per quanto concerne il coinvolgimento dei diversi Assessorati nella gestione della
Strategia 04 Ambiente e Territorio si riporta la seguente tabella.
SPESE - STRATEGIA.04 AMBIENTE E TERRITORIO- Esercizio 2012 - Stanziamenti finali di competenza per assessorato
% su totale
Presidenza Giunta 30.885.930,34 5,12%
Ass. Affari generali. Personale e Riforma della Regione 10.000,00 0,00%
Ass. Programmazione, Bilancio Credito e Assetto del Territorio 720.977,65 0,12%
Ass. Enti locali, Finanze e Urbanistica 34.900.782,21 5,78%
Ass. Difesa dell'Ambiente 309.524.893,04 51,29%
Ass. Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 41.504.524,53 6,88%
Ass. del Turismo, Artigianato e Commercio 1.000.000,00 0,17%
Ass. Lavori Pubblici 142.189.970,62 23,56%
Ass. Industria 17.443.139,56 2,89%
Ass. Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sic Sociale 25.000.000,00 4,14%
Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale 300.000,00 0,05%
TOTALE 603.480.217,95 100,00%
I dati si riferiscono alle percentuali di partecipazione nelle spese della strategia sulla
base degli stanziamenti finali.
L’Assessorato della Difesa dell’ambiente è quello maggiormente interessato con il
51,29% corrispondente a 309.524.893,04 euro, di cui 177.500.000 sul cap. SC04.1918
Contributo annuo all'Ente foreste della Sardegna per il perseguimento dei propri compiti
istituzionali (UPB S04.08.007).
Segue l’Assessorato dei Lavori pubblici con il 23,56% (142.189.970,62 euro) che
annovera tra le spese più ingenti quelle per gli interventi a favore del servizio idrico integrato
(ABBANOA) sul cap. SC04.0952 (UPB S04.02.005) per 45.000.000 euro; le spese per l’edilizia
abitativa di 12.900.000 euro (cap. SC04.2698, UPB S04.10.004); le spese per la realizzazione
di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico sul cap. SC04.0371 (UPB
S04.03.004) pari a 11.519.674,28 euro.
179
Con nota prot. 21600 del 24 giugno 2013, il Direttore Generale dell’Assessorato dei
Lavori Pubblici ha rappresentato quanto segue:
“con riferimento agli impegni presenti sui capitolo di spesa SC04.0952 destinato alia
capitalizzazione del Gestore Unico del Servizio Idrico integrato {14.000.000 impegnati
nell'anno 2011 e 45.000,000 impegnati nell'anno 2012), si precisa che il suddetto intervento è
stato oggetto di notifica alla Commissione Europea in data 22/01/2013 pertanto le suddette
somme potranno essere liquidate subordinatamente all'ottenimento della relativa
autorizzazione.”
L’Assessorato dell’Agricoltura con i contributi per la gestione della risorsa idrica nel
settore agricolo destinati ai consorzi di bonifica per un importo pari a 41.504.524,53 euro (UPB
S04.02.003) raggiunge il 6,89% di stanziamenti.
L’Assessorato degli Enti locali, finanze e urbanistica (5,78% del totale degli
stanziamenti) partecipa con 34.900.782,21 euro di cui 12.566.922,44 di finanziamento per la
realizzazione dei programmi integrati dei centri storici, degli interventi di riqualificazione
urbana e per la concessione di contributi per il recupero primario delle abitazioni del centro
storico (cap. SC04.2614, UPB S04.10.001).
180
9.3.3.5. Strategia 05- Servizi alla persona: più vicino al bisogno
La strategia 05 Servizi alla persona – Più vicini al bisogno, presenta uno stanziamento
finale di euro 3.881.179.894,57 e assorbe il 42,23% degli stanziamenti finali del bilancio
regionale (euro 9.190.494.546,01). Questa percentuale sale al 47,79% se si escludono dagli
stanziamenti finali del bilancio regionale quelli relativi al Titolo 0 e alle partite di giro.
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
St. finali 3.376.620.745,72 3.281.042.139,85 3.479.915.508,77 3,06% 6,06%
Economie 22.477.942,02 35.702.970,76 6.960.818,10 -69,03% -80,50%
Imp. comp. 3.354.142.803,70 3.245.339.169,09 3.472.954.690,67 3,54% 7,01%
Imp. formali 3.349.194.235,37 3.235.374.813,13 3.438.863.969,63 2,68% 6,29%
Pagamenti 2.905.535.349,10 2.834.768.980,59 2.974.991.452,76 2,39% 4,95%
Res. comp. 448.607.454,60 410.570.188,50 497.963.237,91 11,00% 21,29%
St. finali 26.386.016,71 28.948.825,44 26.160.316,79 -0,86% -9,63%
Economie 1.059.551,21 356.577,45 34.468,58 -96,75% -90,33%
Imp. comp. 25.326.465,50 28.592.247,99 26.125.848,21 3,16% -8,63%
Imp. formali 22.098.040,23 28.433.793,19 26.119.703,67 18,20% -8,14%
Pagamenti 17.188.903,79 21.246.149,19 21.226.486,28 23,49% -0,09%
Res. comp. 8.137.561,71 7.346.098,80 4.899.361,93 -39,79% -33,31%
St. finali 376.574.816,45 384.504.565,77 321.909.543,55 -14,52% -16,28%
Economie 31.618.280,85 44.295.870,89 37.191.625,45 17,63% -16,04%
Imp. comp. 344.956.535,60 340.208.694,88 284.717.918,10 -17,46% -16,31%
Imp. formali 318.947.159,55 319.050.792,94 277.169.991,68 -13,10% -13,13%
Pagamenti 190.924.058,86 188.593.568,74 166.457.355,72 -12,81% -11,74%
Res. comp. 154.032.476,74 151.615.126,14 118.260.562,38 -23,22% -22,00%
St. finali 43.042.760,81 50.743.437,10 34.596.278,32 -19,62% -31,82%
Economie 3.114.698,71 3.702.032,12 933.878,81 -70,02% -74,77%
Imp. comp. 39.928.062,10 47.041.404,98 33.662.399,51 -15,69% -28,44%
Imp. formali 39.719.062,10 46.949.124,98 33.662.399,51 -15,25% -28,30%
Pagamenti 17.349.127,95 17.541.912,97 14.863.032,86 -14,33% -15,27%
Res. comp. 22.578.934,15 29.499.492,01 18.799.366,65 -16,74% -36,27%
St. finali 8.987.813,08 7.213.568,81 12.494.078,99 39,01% 73,20%
Economie 594.827,86 785.127,11 2.158.008,42 262,80% 174,86%
Imp. comp. 8.392.985,22 6.428.441,70 10.336.070,57 23,15% 60,79%
Imp. formali 8.369.985,22 6.174.007,60 10.320.070,57 23,30% 67,15%
Pagamenti 5.311.896,71 3.870.788,69 8.956.416,15 68,61% 131,38%
Res. comp. 3.081.088,51 2.557.653,01 1.379.654,42 -55,22% -46,06%
St. finali 1.086.000,00 1.701.000,00 6.104.168,15 462,08% 258,86%
Economie 946.000,00 1.601.000,00 192.748,45 -79,62% -87,96%
Imp. comp. 140.000,00 100.000,00 5.911.419,70 4122,44% 5811,42%
Imp. formali 0,00 0,00 5.882.398,64
Pagamenti 0,00 0,00 5.882.398,64
Res. comp. 140.000,00 100.000,00 29.021,06 -79,27% -70,98%
St. finali 3.832.698.152,77 3.754.153.536,97 3.881.179.894,57 1,26% 3,38%
Economie 59.811.300,65 86.443.578,33 47.471.547,81 -20,63% -45,08%
Imp. comp. 3.772.886.852,12 3.667.709.958,64 3.833.708.346,76 1,61% 4,53%
Imp. formali 3.738.328.482,47 3.635.982.531,84 3.792.018.533,70 1,44% 4,29%
Pagamenti 3.136.309.336,41 3.066.021.400,18 3.192.377.142,41 1,79% 4,12%
Res. comp. 636.577.515,71 601.688.558,46 641.331.204,35 0,75% 6,59%
FUNZIONE.03
Interventi per lo
sviluppo dei
servizi e delle
attività per
l'inclusione
sociale
FUNZIONE.01
Tutela e difesa
della salute
umana
FUNZIONE.02
Prevenzione e
tutela della salute
veterinaria
FUNZIONE.04
Politiche a favore
dello sport e del
tempo libero
FUNZIONE.05
Politiche a favore
degli emigrati e
degli immigrati
SPESE - STRATEGIA.05 SERVIZI ALLA PERSONA - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
FUNZIONE.06
Sicurezza e
legalità
TOTALE
STRATEGIA 05
Rispetto all’esercizio 2011, si rileva un incremento della dotazione di competenza del
3,38%, corrispondente in valore assoluto a euro 127.026.357,60.
L’incremento ha riguardato principalmente la funzione obiettivo 01 – Tutela e difesa
della salute umana, con una percentuale di aumento del 6%, pari a euro 198.873.368,92.
Si riscontrano, invece, riduzioni di rilievo in capo alla funzione obiettivo 03 – Attività per
l’inclusione sociale, -16,28%, corrispondente a euro 62.595.022,22 e alla funzione obiettivo 04
– Interventi per lo sport e tempo libero, -31,82%, pari a euro 16.147.158,78.
181
Per quanto attiene alla composizione della spesa per titoli, il 97,20%, pari a euro
3.772.680.736,84, è del Titolo I – Spese correnti.
La restante parte, pari a euro 108.499.157,73, è costituita da spese del Titolo II –
Spese di investimento, concentrate principalmente nella Funzione obiettivo 01 – Tutela e difesa
della salute umana, UPB S05.01.003 Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico
delle strutture sanitarie (euro 48.675.585,40), e nella Funzione obiettivo 03 – Attività per
l’inclusione sociale, UPB S05.03.010 Interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie (euro
41.086.752,67).
Il 96,64% dello stanziamento iscritto nella Strategia 05, che corrisponde a euro
3.750.660.171,90, fa capo all’Assessorato dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ed è
gestito dalla Direzione generale della Sanità (euro 3.494.711.280,84) e dalla Direzione
generale delle politiche sociali (255.948.891,06).
792.452,36 0,02%
6.924.580,01 0,18%
6.104.168,15 0,16%
1.750.559,20 0,05%
9.450.000,00 0,24%
1.266.000,00 0,03%
55.371.560,69 1,43%
217.042,53 0,01%
13.130.331,41 0,34%
35.513.028,32 0,92%
3.750.660.171,90 96,64%
0,00 0,00%
3.881.179.894,57 100,00%
Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione
TOTALE
Assessorato dei trasporti
Presidenza Giunta
Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale
SPESE - STRATEGIA.05 SERVIZI ALLA PERSONA- Esercizio 2012 -
Stanziamenti finali di competenza per assessorato
%
su totale
Assessorato dell'Industria
Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale
Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport
Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr
Assessorato dei Lavori Pubblici
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica
Assessorato della Difesa dell'Ambiente
Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale
182
2010 2011 2012
% Var.
12/10
% Var.
12/11
Res. iniziali 723.364.805,54 713.632.044,93 549.680.100,36 -24,01% -22,97%
Ec./Perenz. 174.935.415,96 154.188.057,20 26.835.474,07 -84,66% -82,60%
Imp. comp. r. 548.429.389,58 559.443.987,73 522.844.626,29 -4,67% -6,54%
Imp. form. r. 407.026.660,76 544.653.046,36 520.284.530,29 27,83% -4,47%
Pagamenti r. 282.859.893,22 413.744.866,84 407.536.812,17 44,08% -1,50%
Residui dei r. 265.569.496,36 145.699.120,89 115.307.814,12 -56,58% -20,86%
Res. iniziali 11.764.585,27 10.248.313,64 10.533.962,73 -10,46% 2,79%
Ec./Perenz. 3.295.593,22 1.266.060,57 732.903,01 -77,76% -42,11%
Imp. comp. r. 8.468.992,05 8.982.253,07 9.801.059,72 15,73% 9,12%
Imp. form. r. 8.456.878,08 8.982.253,07 9.801.058,92 15,89% 9,12%
Pagamenti r. 6.358.240,12 5.794.389,14 7.965.322,40 25,28% 37,47%
Residui dei r. 2.110.751,93 3.187.863,93 1.835.737,32 -13,03% -42,41%
Res. iniziali 381.179.183,42 327.464.520,53 261.303.048,11 -31,45% -20,20%
Ec./Perenz. 53.136.809,33 65.919.049,35 22.899.431,39 -56,90% -65,26%
Imp. comp. r. 328.042.374,09 261.545.471,18 238.403.616,72 -27,33% -8,85%
Imp. form. r. 297.754.737,27 247.288.259,93 234.249.687,63 -21,33% -5,27%
Pagamenti r. 150.497.493,59 151.468.781,11 112.495.653,82 -25,25% -25,73%
Residui dei r. 177.544.880,50 110.076.690,07 125.907.962,90 -29,08% 14,38%
Res. iniziali 65.547.237,93 52.640.087,13 57.260.135,21 -12,64% 8,78%
Ec./Perenz. 5.218.234,95 6.464.907,29 9.110.536,36 74,59% 40,92%
Imp. comp. r. 60.329.002,98 46.175.179,84 48.149.598,85 -20,19% 4,28%
Imp. form. r. 53.535.324,98 44.671.456,99 47.222.353,98 -11,79% 5,71%
Pagamenti r. 24.799.078,83 18.745.778,66 18.591.860,10 -25,03% -0,82%
Residui dei r. 35.529.924,15 27.429.401,18 29.557.738,75 -16,81% 7,76%
Res. iniziali 5.713.110,64 4.600.514,42 4.442.704,36 -22,24% -3,43%
Ec./Perenz. 775.618,02 475.354,78 634.498,00 -18,19% 33,48%
Imp. comp. r. 4.937.492,62 4.125.159,64 3.808.206,36 -22,87% -7,68%
Imp. form. r. 4.567.655,66 3.700.732,68 3.306.890,30 -27,60% -10,64%
Pagamenti r. 3.418.066,71 2.240.108,29 1.839.836,05 -46,17% -17,87%
Residui dei r. 1.519.425,91 1.885.051,35 1.968.370,31 29,55% 4,42%
Res. iniziali 5.123.375,85 1.009.375,85 1.109.375,85 -78,35% 9,91%
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. r. 5.123.375,85 1.009.375,85 1.109.375,85 -78,35% 9,91%
Imp. form. r. 4.254.000,00 0,00 1.095.932,36 -74,24%
Pagamenti r. 4.254.000,00 0,00 545.932,36 -87,17%
Residui dei r. 869.375,85 1.009.375,85 563.443,49 -35,19% -44,18%
Res. iniziali 1.192.692.298,65 1.109.594.856,50 884.329.326,62 -25,85% -20,30%
Ec./Perenz. 237.361.671,48 228.313.429,19 60.212.842,83 -74,63% -73,63%
Imp. comp. r. 955.330.627,17 881.281.427,31 824.116.483,79 -13,73% -6,49%
Imp. form. r. 775.595.256,75 849.295.749,03 815.960.453,48 5,20% -3,93%
Pagamenti r. 472.186.772,47 591.993.924,04 548.975.416,90 16,26% -7,27%
Residui dei r. 483.143.854,70 289.287.503,27 275.141.066,89 -43,05% -4,89%
FUNZIONE.03
Interventi per lo
sviluppo dei
servizi e delle
attività per
l'inclusione
sociale
FUNZIONE.01
Tutela e difesa
della salute
umana
FUNZIONE.02
Prevenzione e
tutela della
salute
veterinaria
FUNZIONE.04
Politiche a
favore dello
sport e del
tempo libero
FUNZIONE.05
Politiche a
favore degli
emigrati e degli
immigrati
FUNZIONE.06
Sicurezza e
legalità
TOTALE
STRATEGIA 05
SPESE - STRATEGIA.05 SERVIZI ALLA PERSONA - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
Compongono la strategia in esame 6 Funzioni obiettivo.
All’espletamento della Funzione obiettivo 01 – Tutela e difesa della salute umana è
destinato l’89,66%, dello stanziamento finale della strategia 05, pari a euro 3.479.915.508,77,
in capo quasi interamente all’Assessorato alla sanità. Gli impegni formali assunti sono stati pari
a euro 3.438.863.969,63 con pagamenti effettuati per euro 2.974.991.452,76.
Questo stanziamento si trova allocato principalmente (euro 3.370.582.376,20) nella
UPB S05.01.001 Spese per il Servizio Sanitario Regionale - Parte corrente, che comprende le
risorse da destinare al finanziamento della spesa sanitaria regionale per il 2012. Tali risorse
sono gestite prevalentemente (euro 3.122.898.085,20) con il capitolo SC 05.0001
Finanziamento delle spese correnti delle Aziende Sanitarie Locali, delle aziende ospedaliere, dei
policlinici universitari e dell’INRCA ai sensi dell’art. 38 del decreto legislativo 15 dicembre 1997
n. 446.
Per l’esame delle politiche regionali in materia sanitaria si rimanda al cap. 15
183
La Funzione obiettivo 02 - Prevenzione della salute veterinaria, dispone di uno
stanziamento finale di euro 26.160.316,79, al cui interno rileva lo stanziamento destinato
all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, per un importo pari a euro
22.133.637,71.
La funzione obiettivo 03 – Attività per l’inclusione sociale, presenta stanziamenti finali
pari a euro 321.909.543,55, come già visto, in calo rispetto all’esercizio precedente del
16,28%.
Su questo stanziamento le economie sono state di euro 37.191.625,45, gli impegni
formali sono stati assunti nella misura di euro 277.169.991,68, e i pagamenti sono stati pari a
euro 166.457.355,72, cosicché i residui complessivi (sia formali che di stanziamento) della
competenza ammontano a euro 118.260.562,38.
Elevata è la consistenza dei residui pregressi, pari a euro 261.303.048,11, sui quali si
rilevano economie/perenzioni per euro 22.899.431,39 e pagamenti per euro 112.495.653,82.
La consistenza a fine esercizio si riduce pertanto a euro 125.907.962,90.
Lo stanziamento di competenza più elevato, pari a euro 204.264.636,82, si rinviene
nell’UPB S05.03.007 Provvidenze a favore di soggetti con disabilità e loro associazioni, sulla
quale sono stati assunti impegni formali per euro 203.924.527,29, con pagamenti per euro
151.838.073,75.
All’interno della UPB S05.03.007, secondo quanto prescritto dalla L.R. 6/2012, articolo
2, comma 1, trova allocazione lo stanziamento di 30 milioni di euro (capitolo SC05.680) da
destinare alle azioni di contrasto alla povertà65
. Lo stanziamento è stato impegnato per intero, i
pagamenti sono stati di euro 14.305.042,42.
Si segnala inoltre lo stanziamento di euro 29.085.243,00 (SC 05.0668), che alimenta il
Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, impegnato quasi per intero (le
economie di stanziamento sono pari a euro 466,46) con pagamenti effettuati per euro
18.612.970,03. I residui iniziali ammontavano a euro 9.509.475,05, sui quali si rilevano
pagamenti per euro 9.199.488,69.
Sullo stesso capitolo, ma con un centro di responsabilità diverso, sono stanziati ulteriori
euro 98.542,43, che risultano interamente impegnati e pagati. I residui iniziali, che
ammontavano a euro 2.827.680,00 sono stati pagati per euro 831.026,00 e la restante parte,
pari a euro 1.996.654,00, è andata in perenzione.
Sul capitolo SC05.0670 è stanziata la dotazione da destinare all'Assistenza Domiciliare
Integrata (ADI) e per la realizzazione di progetti volti al contenimento dei tempi di attesa. Lo
stanziamento iniziale era pari a 7 milioni di euro, portato a 9,5 milioni di euro per effetto di
variazioni in corso d’esercizio. Lo stanziamento finale risulta impegnato per intero, ma non
sono stati effettuati pagamenti. I pagamenti hanno interessato principalmente i residui
65 L.R. 1/2009, articolo 3, comma 2, lettera a).
184
pregressi che ammontavano a euro 10.970.000,00, ridottisi a fine esercizio a euro
3.577.092.43.
Parte degli stanziamenti finali che ricadono nella UPB S05.03.007 costituiscono la
dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza66, determinata con la L.R 6/2012
(legge finanziaria regionale per il 2012), articolo 2, comma 2, in euro 176.943.000, di cui 9
milioni ricadono, però, nella UPB S05.0.03.005 e sono destinati a finanziare le azioni di
integrazione socio sanitaria. A tali risorse si aggiunge la quota delle assegnazioni alla Sardegna
del Fondo nazionale per la non autosufficienza.
In particolare, la legge finanziaria (art. 2, comma 2) ha destinato 15 milioni di euro al
potenziamento dell’assistenza domiciliare a favore degli anziani in condizioni di non
autosufficienza (di cui 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie). Lo stanziamento si trovava
allocato per intero nel capitolo SC05.0681, Programma di interventi di assistenza domiciliare di
carattere socio-assistenziale a favore di persone non autosufficienti. Per effetto di variazioni in
corso di esercizio la consistenza è stata ridotta di 2.500.000 euro67 ed incrementata di euro
51.000 (per le finalità in tema di assistenza familiare di cui alla D.G.R. 44/13 del 31 ottobre
2007). Lo stanziamento finale, pari a euro 12.551.000 euro è stato impegnato per intero e i
pagamenti ammontano a euro 12.524.887,81.
La legge finanziaria ha stabilito inoltre che al finanziamento di programmi personalizzati
a favore di persone con grave disabilità (L. 162/1998) siano destinati euro 87.043.000, di cui
37.043.000 sussistenti nel conto dei residui68. Lo stanziamento in conto competenza di euro
50.000.000, si trova allocato nel capitolo SC05.0673 Contributi ai Comuni per gli interventi di
sostegno a favore di persone in condizione di handicap grave, ed è stato impegnato e pagato
per intero.
Al finanziamento del programma “Ritornare a casa” - di cui all’articolo 17, comma 1
della legge regionale n. 4 del 2006 - per favorire il rientro in famiglia e nella comunità di
appartenenza di persone inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario -
sono destinati 19 milioni di euro (capitolo SC05.0677). Lo stanziamento finale risulta
impegnato per intero, con pagamenti per euro 18.908.491,80.
Sono inoltre stanziati 46,9 milioni di euro per il finanziamento di leggi regionali a favore
di soggetti che presentano particolari patologie. Tale stanziamento si trova allocato nel capitolo
SC05.0666 ed è stato impegnato per 46.899.963,55 con pagamenti per 31.779.761,26. Si
tratta di somme da trasferire ai Comuni affinché provvedano all'erogazione di provvidenze a
66 Il Fondo regionale per la non autosufficienza è stato istituito con l’articolo 34 della Legge regionale 2/2007 (Legge finanziaria 2007) con la finalità di sostenere le persone che non sono autosufficienti e coloro che vivono accanto a loro prendendosene cura (comma 1). 67 Con decreto 094 20120518 è stata disposta la riduzione dello stanziamento del capitolo in esame ed il corrispondente incremento del capitolo SC05.0670 Finanziamenti per l'istituzione e l'attivazione dell'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e la realizzazione di progetti volti al contenimento dei tempi di attesa nelle Aziende USL della Sardegna, la cui dotazione iniziale era di euro 7.000.000 portata, pertanto, a euro 9.500.000. 68 Nella Relazione di accompagnamento al disegno di legge finanziaria, si legge che oltre allo stanziamento introdotto dalla legge finanziaria, fanno parte del fondo euro 10.543.534,40 quali economie di stanziamento del FNA 2009 e euro 26.500.000 del 2011 per l’attuazione del Programma 2011 da attuarsi nel 2012 per i piani personalizzati di cui alla L. 162/98.
185
favore dei talassemici, dei linfopatici ed emofilici e dei nefropatici, per l’erogazione del servizio
di trasporto di handicappati, per il pagamento delle rette di ricovero per l'assistenza
residenziale e l’erogazione dei sussidi a persone affette da patologie psichiatriche.
L’art. 2, comma 3, della finanziaria 2012 ha previsto che in caso di carenza, il Fondo per
la non autosufficienza possa essere integrato, da parte dell’Assessore competente in materia di
bilancio, sino all’importo di 10.000.000 prelevando le risorse dal fondo sanitario regionale.
Quest’ultima disposizione ha formato oggetto di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale,
con ricorso n. 80 del 21 maggio 2012 (pubblicato nel BURAS n. 28 del 21 giugno 2012) e la
questione di legittimità proposta69 è stata dichiarata non fondata con sentenza della Corte
costituzionale n. 36/2013.
La Direzione generale della Ragioneria generale, Servizio gestione del bilancio70, ha
trasmesso la nota prot. n. 6428 del 7 maggio 2013, con la quale la Direzione generale delle
Politiche Sociali - al fine di garantire una trasparente rappresentazione della gestione delle
risorse 2012 del Fondo per la non autosufficienza di cui all’articolo 2, comma 2, della L.R.
6/2012 – aveva trasmesso il prospetto riepilogativo della gestione in conto competenza e in
conto residui dei capitoli di spesa interessati, da allegare al Rendiconto Generale della Regione
2012. Dalla nota in esame, si evince che parte dello stanziamento allocato nel capitolo di
bilancio SC05.0668 Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, per una
quota pari a euro 2.125.517,65, è destinato al Finanziamento dei piani personalizzati per i
disabili gravi (L. 162/1998) per effetto della D.G.R. 35/28 del 28 agosto 2012.
Inoltre, nella stessa nota, oltre agli stanziamenti in conto competenza stabiliti con la
legge finanziaria regionale, sono indicati gli stanziamenti di fonte statale che si trovano allocati
nei capitoli SC05.0689 e SC05.0615. In particolare, nel capitolo SC05.0689 Fondo per la non
autosufficienza71, sono stanziati euro 2.496.637,73, impegnati formalmente per euro
2.210.620,78 con pagamenti per euro 2.119.257,97. I residui iniziali ammontavano a euro
4.845.141,25 ridottisi a fine esercizio a euro 1.312.780,44.
Una parte dello stanziamento contenuto nel capitolo SC05.0615 Fondo nazionale per le
politiche sociali72 (UPB 05.03.005), pari a euro 321.475,21 è destinato per effetto della D.G.R.
35/28 del 28 agosto 2012 a finanziare il programma “Ritornare a casa”.
Si ricorda che la Sezione di controllo, con la deliberazione n. 55/2011, ha
approvato la relazione relativa alla ”Indagine di controllo successivo sulla gestione
del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall’articolo 34 della legge
69 Nel ricorso di riteneva che :Tale disposizione, sottraendo risorse al fondo sanitario regionale destinato esclusivamente all'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, oltre ad eccedere dalla competenza legislativa concorrente in materia di assistenza pubblica di cui all'art. 4, lettera h) dello Statuto speciale, viola l'art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, incidendo sulla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, fra i quali sono ricompresi i livelli essenziali di assistenza (Cfr. ricorso alla Corte Costituzionale 80/2012 promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri). 70 con la nota prot. n.16577/x del 16 maggio 2013. 71 Art. 1, comma 1264, legge 27 dicembre 2006, n. 296) Rif.Cap. entrata EC231.225. 72 Di cui alla legge 28 agosto 1997, n. 285, art. 20, legge 8 novembre 2000, n. 328 e art. 80, Legge 23 dicembre 2000, n. 388) Rif.capp. entrata EC231.206/P-EC231.207/P. Il capitolo presenta uno stanziamento complessivo di euro 19.500.000,00, di cui solo euro 321.568,27 impegnato. Il resto ha costituito economia di stanziamento.
186
regionale n. 2 del 29 maggio 2007” e con la deliberazione n. 40/2012 la relazione
sulla verifica delle misure consequenziali, delle quali si è riportata un’ampia sintesi
nella relazione relativa al rendiconto 201173 .
La Funzione obiettivo 04 accoglie lo stanziamento destinato a finanziare interventi per lo
sport e il tempo libero. Lo stanziamento finale è di euro 34.596.278,32 in calo rispetto allo
stanziamento finale degli esercizi 2010 e 2011, rispettivamente del 19,62% e 31,82%.
La gestione è quasi interamente affidata all’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni
Culturali, Spettacolo e Sport.
Sono stati assunti impegni formali per euro 33.662.399,51 e i pagamenti sono stati di
euro 14.863.032,86. I residui pregressi ammontavano a euro 57.260.135,21 ridottisi a fine
esercizio a euro 29.557.738,75.
All’interno della funzione obiettivo in esame si segnala il contributo annuo per il
funzionamento del Teatro Lirico di Cagliari (L.R. 38/1973) determinato dalla legge finanziaria
regionale per il 2012 (articolo 4, comma 49) in euro 9.200.000 (UPB S05.04.003).
La Funzione 05 – Politiche per gli emigrati e gli immigrati, presenta uno
stanziamento finale di euro 12.494.078,99 su cui vi sono state economie per euro
2.158.008,42. Gli impegni formali assunti sono stati di euro 10.320.070,57 e i pagamenti sugli
impegni sono stati di euro 8.956.416,15.
Lo stanziamento è destinato per 6,8 milioni di euro a favorire l’esercizio del diritto di
voto agli emigrati (UPB S05.05.001). Nell’UPB S05.05.002 Interventi a favore degli immigrati
ed emigrati, che dispone di uno stanziamento finale di euro 5.694.078,99, si trovano diversi
interventi tra cui gli stanziamenti di cui al capitolo SC05.1068 Contributi alle Organizzazioni dei
sardi nel mondo, alle Associazioni di Tutela e alla loro Federazione, e sussidi e agevolazioni a
gli emigrati e ai loro familiari (euro 3.030.535,15),
La Funzione obiettivo 06 – Sicurezza e legalità, presenta uno stanziamento finale di
6.104.168,15, rappresentato da spese di investimento di cui ai P.O.R. 2007 – 2013 (FESR) –
Sicurezza e legalità – Asse II, gestita dall’Assessorato alla Programmazione e bilancio. Gli
impegni formali ammontano a euro 5.882.398,64, pagati per intero.
73 Relazione approvata con la decisione n. 1/2012/SS.RR./PARI.
187
9.3.3.6. Strategia 06 – Economia: il lavoro come intrapresa
I risultati complessivi della Strategia 06 presentano una variazione in diminuzione nei
valori delle fasi gestionali della competenza rispetto al 2011, escluso il dato delle economie: -
21,71% stanziamenti finali, -23,97% impegni formali, -21,94% pagamenti, -29,50% residui,
aumento dell’11,20% per le economie.
Anche in conto residui, i valori presentano il segno meno, contro l’aumento del 14,54%
della massa dei residui finali corrispondente a 580.688.660,36 euro (506.959.573,75 nel
2011).
SPESE - STRATEGIA.06 ECONOMIA: - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Apertura internazionale a attrazione di investimenti
St. finali 85.118.068,96 73.674.875,89 31.761.119,14 -62,69% -56,89%
Economie 43.209.623,18 34.257.891,90 1.006.696,62 -97,67% -97,06%
Imp. comp. 41.908.445,78 39.416.983,99 30.754.422,52 -26,62% -21,98%
Imp. formali 35.666.989,00 29.768.593,09 30.613.343,72 -14,17% 2,84%
Pagamenti 17.538.576,70 22.410.568,16 8.411.820,23 -52,04% -62,46%
Res. comp. 24.369.869,08 17.006.415,83 22.342.602,29 -8,32% 31,38%
FUNZIONE.02 Turismo sostenibile
St. finali 65.081.780,60 37.365.121,90 45.235.585,45 -30,49% 21,06%
Economie 10.966.209,73 15.173.844,03 5.724.573,88 -47,80% -62,27%
Imp. comp. 54.115.570,87 22.191.277,87 39.511.011,57 -26,99% 78,05%
Imp. formali 53.292.570,87 21.238.430,59 39.127.115,98 -26,58% 84,23%
Pagamenti 13.667.502,74 12.454.991,01 18.122.735,82 32,60% 45,51%
Res. comp. 40.448.068,13 9.736.286,86 21.388.275,75 -47,12% 119,68%
FUNZIONE.03 Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi
St. finali 146.988.591,56 169.368.548,50 149.746.219,68 1,88% -11,59%
Economie 8.777.428,31 18.743.466,39 50.569.432,68 476,13% 169,80%
Imp. comp. 138.211.163,25 150.625.082,11 99.176.787,00 -28,24% -34,16%
Imp. formali 119.777.021,23 139.720.730,93 92.448.843,61 -22,82% -33,83%
Pagamenti 75.716.169,31 69.004.733,77 40.717.610,83 -46,22% -40,99%
Res. comp. 62.494.993,94 81.620.348,34 58.459.176,17 -6,46% -28,38%
FUNZIONE.04 Filiere agro-alimentari
St. finali 252.576.375,80 219.855.999,89 148.642.407,80 -41,15% -32,39%
Economie 7.133.252,38 6.613.787,84 23.046.583,95 223,09% 248,46%
Imp. comp. 245.443.123,42 213.242.212,05 125.595.823,85 -48,83% -41,10%
Imp. formali 236.717.927,22 203.386.981,75 125.436.633,85 -47,01% -38,33%
Pagamenti 79.988.172,99 96.696.531,50 52.322.254,35 -34,59% -45,89%
Res. comp. 165.454.950,43 116.545.680,55 73.273.569,50 -55,71% -37,13%
FUNZIONE.05 Pesca e acquacoltura
St. finali 14.379.691,65 12.513.730,89 8.209.489,19 -42,91% -34,40%
Economie 963.732,97 97.079,39 2.938.152,92 204,87% 2926,55%
Imp. comp. 13.415.958,68 12.416.651,50 5.271.336,27 -60,71% -57,55%
Imp. formali 13.392.984,92 12.387.649,42 5.188.916,16 -61,26% -58,11%
Pagamenti 162.683,92 2.877.972,88 2.008.911,30 1134,86% -30,20%
Res. comp. 13.253.274,76 9.538.678,62 3.262.424,97 -75,38% -65,80%
FUNZIONE.06 Politiche per l'occupazione rivolte alle imprese
St. finali 98.931.505,31 102.665.410,28 98.215.814,70 -0,72% -4,33%
Economie 4.354,49 10.359,96 28,86 -99,34% -99,72%
Imp. comp. 98.927.150,82 102.655.050,32 98.215.785,84 -0,72% -4,32%
Imp. formali 88.330.578,25 90.144.358,27 84.779.213,10 -4,02% -5,95%
Pagamenti 40.365.212,81 27.245.067,81 58.490.777,77 44,90% 114,68%
Res. comp. 58.561.938,01 75.409.982,51 39.725.008,07 -32,17% -47,32%
TOTALE STRATEGIA 06
St. finali 663.076.013,88 615.443.687,35 481.810.635,96 -27,34% -21,71%
Economie 71.054.601,06 74.896.429,51 83.285.468,91 17,21% 11,20%
Imp. comp. 592.021.412,82 540.547.257,84 398.525.167,05 -32,68% -26,27%
Imp. formali 547.178.071,49 496.646.744,05 377.594.066,42 -30,99% -23,97%
Pagamenti 227.438.318,47 230.689.865,13 180.074.110,30 -20,83% -21,94%
Res. comp. 364.583.094,35 309.857.392,71 218.451.056,75 -40,08% -29,50%
188
SPESE - STRATEGIA.06 ECONOMIA: - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Apertura internazionale a attrazione di investimenti
Res. iniziali 40.905.280,01 66.806.207,25 93.085.544,47 127,56% 39,34%
Ec./Perenz. 1.785.173,01 16.569.195,58 3.453.505,71 93,45% -79,16%
Imp. comp. r. 39.120.107,00 50.237.011,67 89.632.038,76 129,12% 78,42%
Imp. form. r. 17.316.350,80 39.707.495,23 42.419.231,03 144,97% 6,83%
Pagamenti r. 3.627.746,00 17.480.379,75 3.494.542,67 -3,67% -80,01%
Residui dei r. 35.492.361,00 32.756.631,92 86.137.496,09 142,69% 162,96%
FUNZIONE.02 Turismo sostenibile
Res. iniziali 129.451.427,87 145.335.171,47 74.685.338,44 -42,31% -48,61%
Ec./Perenz. 3.420.870,31 33.491.693,25 6.099.397,99 78,30% -81,79%
Imp. comp. r. 126.030.557,56 111.843.478,22 68.585.940,45 -45,58% -38,68%
Imp. form. r. 108.338.581,49 95.434.343,59 67.841.044,44 -37,38% -28,91%
Pagamenti r. 21.112.685,70 27.910.646,04 13.176.277,78 -37,59% -52,79%
Residui dei r. 104.917.871,86 83.932.832,18 55.409.662,67 -47,19% -33,98%
FUNZIONE.03 Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi
Res. iniziali 457.950.247,63 388.521.401,71 291.058.553,27 -36,44% -25,09%
Ec./Perenz. 76.316.847,59 88.772.629,04 30.400.980,56 -60,16% -65,75%
Imp. comp. r. 381.633.400,04 299.748.772,67 260.657.572,71 -31,70% -13,04%
Imp. form. r. 352.532.181,40 288.342.816,81 259.576.445,08 -26,37% -9,98%
Pagamenti r. 55.089.391,73 86.040.533,60 54.624.519,24 -0,84% -36,51%
Residui dei r. 326.544.008,31 213.708.239,07 206.033.053,47 -36,90% -3,59%
FUNZIONE.04 Filiere agro-alimentari
Res. iniziali 268.607.075,07 272.214.400,45 244.364.440,38 -9,03% -10,23%
Ec./Perenz. 22.824.161,09 30.367.688,14 31.948.672,66 39,98% 5,21%
Imp. comp. r. 245.782.913,98 241.846.712,31 212.415.767,72 -13,58% -12,17%
Imp. form. r. 228.229.030,36 239.259.556,76 208.852.891,76 -8,49% -12,71%
Pagamenti r. 137.932.531,79 112.964.951,54 71.618.093,40 -48,08% -36,60%
Residui dei r. 107.850.382,19 128.881.760,77 140.797.674,32 30,55% 9,25%
FUNZIONE.05 Pesca e acquacoltura
Res. iniziali 19.540.976,12 22.477.212,58 14.064.748,44 -28,02% -37,43%
Ec./Perenz. 151.280,00 308.697,60 2.180.000,00 1341,04% 606,19%
Imp. comp. r. 19.389.696,12 22.168.514,98 11.884.748,44 -38,71% -46,39%
Imp. form. r. 18.344.569,22 22.168.514,98 11.867.033,30 -35,31% -46,47%
Pagamenti r. 10.165.758,30 17.642.445,16 2.257.969,04 -77,79% -87,20%
Residui dei r. 9.223.937,82 4.526.069,82 9.626.779,40 4,37% 112,70%
FUNZIONE.06 Politiche per l'occupazione rivolte alle imprese
Res. iniziali 160.681.452,70 186.217.515,29 116.533.062,50 -27,48% -37,42%
Ec./Perenz. 13.664.126,13 65.895.296,39 19.535.995,32 42,97% -70,35%
Imp. comp. r. 147.017.326,57 120.322.218,90 96.997.067,18 -34,02% -19,39%
Imp. form. r. 114.549.862,36 107.901.651,80 80.158.639,92 -30,02% -25,71%
Pagamenti r. 35.492.505,25 77.168.178,91 14.313.072,77 -59,67% -81,45%
Residui dei r. 111.524.821,32 43.154.039,99 82.683.994,41 -25,86% 91,60%
TOTALE STRATEGIA 06
Res. iniziali 1.077.136.459,40 1.081.571.908,75 833.791.687,50 -22,59% -22,91%
Ec./Perenz. 118.162.458,13 235.405.200,00 93.618.552,24 -20,77% -60,23%
Imp. comp. r. 958.974.001,27 846.166.708,75 740.173.135,26 -22,82% -12,53%
Imp. form. r. 839.310.575,63 792.814.379,17 670.715.285,53 -20,09% -15,40%
Pagamenti r. 263.420.618,77 339.207.135,00 159.484.474,90 -39,46% -52,98%
Residui dei r. 695.553.382,50 506.959.573,75 580.688.660,36 -16,51% 14,54%
189
Le Funzioni obiettivo sono 6 e coinvolgono quasi tutti gli Assessorati.
Le assegnazioni finanziarie più ingenti fanno capo agli Assessorati dell’Agricoltura (il
32,55% degli stanziamenti totali), del Turismo, Artigianato e Commercio (il 20,08%),
dell’Industria (il 22,11%), del Lavoro, Formazione Professionale (il 22,22%), come si può
rilevare dalla tabella sottostante.
SPESE - STRATEGIA.06 ECONOMIA- Esercizio 2012 - Stanziamenti finali di competenza per assessorato
% su totale
Presidenza Giunta 0,00 0,00%
Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 0,00 0,00%
Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr 6.100.000,00 1,27%
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 2.500.000,00 0,52%
Assessorato della Difesa dell'Ambiente 0,00 0,00%
Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 156.851.896,99 32,55%
Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio 96.767.309,04 20,08%
Assessorato dei Lavori Pubblici 0,00 0,00%
Assessorato dell'Industria 106.516.178,81 22,11%
Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale 107.075.251,12 22,22%
Assessorato dei trasporti 6.000.000,00 1,25%
TOTALE 481.810.635,96 100,00%
La Funzione 01 Apertura internazionale e attrazione di investimenti (5 UPB), concentra
gli stanziamenti (fondi regionali e comunitari, assegnazioni statali) sull’UPB S06.01.005 – PO
FERS 2007-2013 - Competitività del sistema produttivo regionale - Assi I, V e VI con
31.707.744,14 euro (totale 31.761.119,14), 30.701.047,52 di impegni complessivi (totale
30.754.422,52) e 8.358.445,23 di pagamenti (totale 8.411.820,23).
Per la Funzione 02 Turismo sostenibile (7 UPB per un totale di stanziamenti pari a
45.235.585,45, impegni 39.511.011,57, pagamenti 18.122.735,82, economie 5.724.573,88)
sono significative le UPB:
- S06.02.002 Promozione e propaganda turistica, nel cui ambito sono
allocate le spese per la promozione del turismo (capitoli SC06.0177 e SC06.0178), per
un totale di 4.580.397,32 euro di stanziamenti finali, 4.542.590,14 di impegni formali,
1.665.256,01 di pagamenti solo sul cap. SC06.0177; per il contributo annuo all'Agenzia
regionale "Sardegna Promozione" sul cap. SC06.0199 con la somma stanziata e
impegnata pari a 7.349.707 euro e 5.849.707 pagati sulla competenza, mentre in conto
residui è stata pagata tutta la somma impegnata pari a 3.050.293,31 euro; per le
somme stanziate a favore dei Borghi di eccellenza, a seguito di variazione sul bilancio,
sul cap. SC06.0204, 3.448.760,29 euro non impegnate e mandate in economia;
- S06.02.003 Valorizzazione turistica del territorio che presenta
stanziamenti pari a 15.891.150,84 euro, impegni 15.869.969,79 e pagamenti
2.216.650,30, nell’ambito del PO FERS 2007-2013;
- S06.02.004 Incentivazioni alle attività turistiche - ricettive, con l’unico
capitolo degno di nota SC06.0277 Versamenti ai fondi istituiti presso gli istituti di
credito per la concessione di concorsi in conto interessi ed in conto canoni alle imprese
190
turistiche, con 5.161.495,16 di euro stanziati, impegnati e pagati sul totale di
5.913.859,61. Notevole la massa di residui passivi pari a 16.250.000 sul totale della
UPB (30.462.907,66 euro).
La Funzione obiettivo 03 Industria, artigianato, commercio, logistica e servizi (23 UPB),
presenta la maggiore dotazione finanziaria con 149.746.219,68 euro di stanziamenti
complessivi (- 11,59% sul 2011), 92.448.843,61 di impegni formali (- 33,83%),
40.717.610,83 di pagamenti (-40,99%).
Nella tabella successiva sono elencati le UPB e i capitoli con gli stanziamenti finali
superiori al milione di euro a seguito delle variazioni, gli impegni formali e i pagamenti in conto
competenza.
Codice UPB
Definizione capitolo
Capitolo Stanziamento Finale
Impegno Formale
C/Competenza
Pagamenti disposti
C/Competenza
S06.03.001 Contributi Consorzi fidi artigiani
SC06.0390 5.000.000,00 5.000.000,00 -
S06.03.002 Artigianato artistico SC06.0406 3.750.000,00 268.586,12 -
S06.03.001 Imprese artigiane SC06.0414 2.100.000,00 2.100.000,00 1.766.000,00
S06.03.002 Imprese artigiane L.R. 12/2001
SC06.0416 2.780.000,00 2.780.000,00 -
S06.03.002 Imprese artigiane L.R. 51/1993
SC06.0417 2.500.000,00 - -
S06.03.002 Imprese artigiane L.R. 22/2002
SC06.0418 10.119.000,00 3.500.000,00 3.500.000,00
S06.03.008 Imprese Commerciali L.R. 9/2002
SC06.0480 8.140.000,00 590.000,00 590.000,00
S06.03.008 Consorzi fidi PMI SC06.0481 4.000.000,00 4.000.000,00 -
S06.03.009 Prestiti a imprese SC06.0496 2.500.000,00 - -
S06.03.011 Contributo attività per riequilibrio piccoli comuni
SC06.0520 2.500.000,00 2.500.000,00 -
S06.03.018 Fondo speciale investimenti Aree Minerarie L.R. 33/1998
SC06.0561 1.427.418,67 1.427.418,67 1.427.418,67
S06.03.018 PO FESR 2007/2013 Incentivi imprese fonti rinnovabili. Quota Stato
SC06.0577 4.467.526,68 1.819.129,42 349.128,55
S06.03.018 PO FESR 2007/2013 Incentivi imprese fonti rinnovabili. Quota UE
SC06.0578 3.115.114,30 1.416.184,12 -
S06.03.019 Consorzi fidi L.R. 1/2006
SC06.0593 5.000.000,00 5.000.000,00 -
S06.03.020 Finanziamenti rete servizi Distretti industriali L.37/1998
SC06.0608 1.500.000,00 - -
S06.03.020 Intesa programma zone interne Sardegna centrale
SC06.0610 1.558.667,08 1.558.667,08 1.558.667,08
S06.03.020 Finanziamento enti locali insediamento Aziende artigiane
SC06.0612 1.115.337,40 1.115.337,40 115.337,40
S06.03.020 Infrastrutture Zone industriali
SC06.0615 1.000.000,00 1.000.000,00 255.000,00
S06.03.023 Pagamento oneri commesse RAS
SC06.0674 20.606.000,00 17.934.000,00 12.321.719,79
191
Codice UPB
Definizione capitolo
Capitolo Stanziamento Finale
Impegno Formale
C/Competenza
Pagamenti disposti
C/Competenza
S06.03.024 Gestione interventi Partecipate RAS
SC06.0690 36.333.000,00 20.000.000,00 10.000.000,00
S06.03.023 Gestione liquidatoria Sigma Invest e Fluorite di Silius spa
SC06.0693 2.979.000,00 2.979.000,00 1.780.681,53
S06.03.027 Contributi Cooperative
SC06.0740 1.440.000,00 1.440.000,00 1.032.002,00
S06.03.027 Contributi c/interesse e spese gestione società/coop. Giovanili settore beni e servizi
SC06.0742 1.056.406,08 1.056.406,08 863.333,16
S06.03.028 Contributi consorzi fidi accesso credito PMI
SC06.0758 2.000.000,00 2.000.000,00 -
S06.03.028 Contributi c/capitale cooperative
SC06.0760 2.560.000,00 2.559.999,91 -
S06.03.029 Consorzio industriale area Ottana. Accordo programma
SC06.0765 1.800.000,00 1.800.000,00 1.560.000,00
S06.03.030 Incentivi alle imprese autotrasporto
SC06.0790 6.000.000,00 - -
S06.03.019 Contributi c/interessi prestiti PMI settori industria edilizia
SC06.1249 3.000.000,00 - -
Anche la Funzione 04 Filiere agro-alimentari (20 UPB), ha subito variazioni in
diminuzione in tutte le fasi gestionali della competenza, eccezion fatta per le economie, la cui
massa è aumentata rispetto al 2011, da 6.613.787,84 a 23.046.583,95 euro.
In conto residui la massa è diminuita se si raffronta il dato finale con quello iniziale, ma
rispetto ai due esercizi precedenti c’è stato l’aumento rispettivamente del 30,55% e del
9,25%.
Notevoli le risorse disposte - stanziamenti finali 148.642.407,80 euro, impegni formali
125.436.633,85, pagamenti 52.322.254,35 – principalmente perché vi sono compresi i
finanziamenti alle agenzie operanti nel settore agricolo, quali AGRIS, ARGEA e LAORE e
all’Associazione degli allevatori, oltre agli interventi per gli eventi calamitosi, per citare i più
rilevanti. In particolare, si evidenzia il sostegno al comparto ovicaprino, con le sovvenzioni
stanziate sui capitoli SC06.1004/1006/1007 dell’UPB S06.04.008 Incentivi per il potenziamento
della produzione zootecnica – spese correnti.
Di seguito si espongono i capitoli in cui sono allocate le somme oltre il milione di euro.
192
Codice UPB
Definizione capitolo Capitolo
Stanziamento Finale
Impegnato
Formale C/Comp.
Pagamenti
disposti C/Comp.
S06.04.001 AGRIS SC06.0807
27.474.000,00
23.100.000,00
19.021.180,75
S06.04.001 ARGEA SC06.0814
20.118.980,64
15.140.245,12 -
S06.04.001 LAORE SC06.0820
49.337.000,00
44.337.000,00
18.300.000,00
S06.04.005
Concorso interessi su mutui SC06.0935
1.858.420,71
1.858.420,71
1.855.288,63
S06.04.005
Concorso interessi Imprese agricole SC06.0949
1.000.000,00
1.000.000,00 -
S06.04.006 Eventi calamitosi SC06.0971
5.960.000,00
5.960.000,00
553.089,20
S06.04.008
ARGEA - Interventi comparto ovicaprino SC06.1004
11.113.000,00
10.473.663,11
6.032.923,11
S06.04.008 Produzioni ovine SC06.1006
4.000.000,00
4.000.000,00 -
S06.04.008
Contributi
associazioni produttori a sostegno allevatori SC06.1007
1.000.000,00
1.000.000,00 -
S06.04.009
Contributi Associazioni allevatori SC06.1014
5.421.431,45
2.080.843,92
1.387.229,30
S06.04.009 Strutture per suini SC06.1025
1.000.000,00
1.000.000,00 -
S06.04.009
Aziende zootecniche, acquisto riproduttori SC06.1027
1.000.000,00
1.000.000,00 -
S06.04.009
Contributi tenuta Libri genealogici
e controlli funzionali. SC06.1032
2.225.000,00
2.225.000,00
1.483.333,31
S06.04.013
Fondo garanzia SFIRS impianti energia rinnovabile SC06.1107
2.000.000,00 - -
S06.04.015
Promozione/ pubblicità prodotti agro-alimentari SC06.1159
3.110.000,00
2.355.611,04
439.674,10
S06.04.015
Interventi sostegno Associazioni produttori SC06.1160
1.249.099,23
1.010.142,02
57.168,02
La Funzione 05 Pesca e acquacoltura con 3 UPB gestite dall’Assessorato dell’Agricoltura,
è quella con minori risorse di cui 8.209.489,19 euro stanziati, 5.188.916,16 impegnati
formalmente, 2.008.911,30 pagati sulla competenza e 2.938.152,92 di economie. La massa
dei residui finali, pari a 9.626.779,40 euro, è aumentata del 112,70% rispetto all’esercizio
2011.
Rilevano per l’UPB S06.05.002 Spese varie in materia di pesca e di acquacoltura, gli
stanziamenti sui capitoli SC06.1370 Trasferimenti ad ARGEA per interventi di protezione e
gestione delle risorse acquatiche (Fermo biologico pesca) e SC06.1372 Fondo di solidarietà
193
regionale della pesca per risarcimenti e indennità relativi a danni o perdite causati da
eccezionali eventi naturali o da alterazioni del regime idraulico.
Per il fermo biologico sono stanziati sulla competenza 3.000.000 euro, impegnati
1.000.000, nessun pagamento, 2.000.000 di economie. Sui residui iniziali pari a 6.000.000,
restano da pagare a fine esercizio 5.000.000 euro.
Per i danni alla pesca risultano 1.000.000 di stanziamenti interamente impegnati ma
nessun pagamento; in conto residui permangono 2.000.000 euro da pagare (3.180.000 di
residui iniziali di cui 1.180.000 in economia).
L’UPB S06.05.003 Investimenti a favore della pesca, comprende i trasferimenti ad
ARGEA per l’attuazione delle misure di cui agli Assi 1, 2, 3 e 4 del Programma Operativo FEP
per il settore pesca, quota Stato (cap. SC06.1411), quota UE (cap. SC06.1412) e quota
Regione (cap. SC06.1413), oltre ai trasferimenti alla stessa agenzia regionale per un
programma di interventi finalizzato al recupero della competitività di aziende che operano nei
comparti dell'acquacoltura intensiva, della mitilicoltura e della ostricoltura (cap. SC06.1414).
In conto residui le somme riferite a questi capitoli sono state interamente pagate.
Capitoli UPB S06.05.003 Stanz. Finale
Impegnato Formale C/Comp
Pagamenti disposti C/Comp.
SC06.1411 1.077.079,39 783.139,20 783.139,20
SC06.1412 1.346.000,00 979.574,70 979.574,70
SC06.1413 270.000,00 194.579,89 194.579,89
SC06.1414 1.000.000,00 1.000.000,00 -
Totale 3.693.079,39 2.957.293,79 1.957.293,79
Le risorse della Funzione 06 Politiche per l’occupazione rivolte alle imprese (5 UPB),
sono interamente gestite dall’Assessorato Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e
Sicurezza sociale. Nel complesso sono stati stanziati 98.215.814,70 euro di cui 84.779.213,10
di impegni formali e 58.490.777,77 di pagamenti.
Nell’UPB S06.06.002 Interventi sul costo del lavoro, è attivo unicamente il cap.
SC06.1544 Contributi in conto occupazione alle cooperative che svolgono attività di cui alla l.
n. 381/91 ("Disciplina delle cooperative sociali"), con 1.200.000 euro stanziati e 1.199.971,98
impegnati e pagati.
La maggior parte delle risorse fa capo all’UPB S06.06.004 Fondo Regionale per
l’Occupazione – spese correnti, che concentra 96.265.814,70 euro di stanziamenti finali,
82.829.241,12 impegni formali, 57.121.404,82 euro di pagamenti.
Di seguito si riporta la tabella riferita ai capitoli con le assegnazioni finanziarie più
rilevanti:
194
Capitolo Definizione capitolo Stanziamenti finali c/comp.
Impegni formali c/comp.
Pagamenti c/comp.
SC06.1574
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a spese per la formazione professionale dei lavoratori. Acquisto di beni e prestazioni di servizi 2.090.896,23 1.590.896,23 1.590.896,23
SC06.1582
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a spese per l'attuazione di un programma sperimentale di formazione, ricerca e inserimento di persone residenti inoccupate e disoccupate in cerca di occupazione. 8.000.000,00 8.000.000,00 -
SC06.1585
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a contributi alle imprese per l'assunzione di lavoratori socialmente utili 3.000.000,00 130.780,07 -
SC06.1587
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a trasferimenti agli Enti locali per l'assunzione di lavoratori socialmente utili 6.800.000,00 4.915.886,24 4.649.525,12
SC06.1588
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a contributi agli Enti locali promotori di progetti di lavori socialmente utili e di pubblica utilità per l'affidamento a terzi convenzionati di servizi 2.386.118,47 1.078.365,36 1.078.365,36
SC06.1590
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa ad interventi di stabilizzazione e di reimpiego a favore di lavoratori socialmente utili di Enti pubblici 1.540.793,25 891.768,71 -
SC06.1593
Retribuzioni per il personale di cui all'albo ex L.R. 13 giugno 1989, n. 42 iscritto alla Lista Speciale 9.700.000,00 9.600.204,85 9.118.790,71
SC06.1594
Contributi dovuti per il trattamento di previdenza del personale di cui all'albo ex L.R. 13 giugno 1989, n. 42 iscritto alla 2.800.000,00 2.725.137,60 2.659.935,96
SC06.1597
Contributi a favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro in Sardegna (L.R. 30 maggio 2008, n. 8) 1.000.000,00 380.000,00 380.000,00
SC06.1605 Formaz. Professionale. Trasferimenti alle Province 3.000.000,00 3.000.000,00 449.525,70
SC06.1607
Quota Parte del Fondo Regionale per l'occup. relativa ad interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi. Trasferimenti correnti all'INPS 35.000.000,00 32.500.000,00 32.500.000,00
SC06.1610 Programma di interventi per lo sviluppo del Serv. Civico volont. 3.630.960,00 3.630.750,00 -
SC06.1623
Somme integrative della Regione per il finanziamento alle Province per funzioni trasferite in materia di lavoro 12.000.000,00 11.500.000,02 3.097.726,91
195
9.3.3.7. Strategia 07 – Crescita delle reti strutturali
La strategia 07, “Crescita delle reti strutturali”, espone uno stanziamento finale di €
669.182.724,43, inferiore del 16,23% rispetto al precedente esercizio, dal quale consegue
l’analoga variazione degli impegni (-15,13% rispetto all’anno 2011).
Le assegnazioni iniziali alla strategia costituiscono l’8,24% delle spese previste nel
bilancio regionale di competenza (escludendo il titolo 0 e le partite di giro).
I valori finali della gestione si discostano notevolmente dalla previsione iniziale, con la
cancellazione dal bilancio di somme mandate in economia, che costituiscono nel 2012 il
27,60% dello stanziamento finale (nel 2011 lo stesso valore era pari al 28,55%).
Il rapporto fra i pagamenti effettuati e le somme stanziate è pari al 51%, mentre
nell’esercizio 2011 lo stesso parametro indicava il 34,81%.
Risulta una lieve diminuzione nell’accantonamento dei residui passivi provenienti dalla
gestione di competenza, ora pari al 21,39%, mentre nel precedente esercizio era pari al
36,65%.
SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Rete stradale
St. finali 42.533.557,71 128.185.506,30 131.540.676,54 209,26% 2,62%
Economie 500.000,00 99.286.000,00 101.995.937,78 20299,19% 2,73%
Imp. comp. 42.033.557,71 28.899.506,30 29.544.738,76 -29,71% 2,23%
Imp. formali 38.710.583,36 28.899.506,30 29.544.738,76 -23,68% 2,23%
Pagamenti 8.335.407,51 10.033.744,29 7.223.172,02 -13,34% -28,01%
Res. comp. 33.698.150,20 18.865.762,01 22.321.566,74 -33,76% 18,32%
FUNZIONE.02 Rete
ferroviaria e sistemi
intermodali
St. finali 12.456.499,50 106.308.432,12 116.350.184,93 834,05% 9,45%
Economie 0,00 0,00 715.962,62
Imp. comp. 12.456.499,50 106.308.432,12 115.634.222,31 828,30% 8,77%
Imp. formali 12.456.499,50 106.308.432,12 115.634.222,31 828,30% 8,77%
Pagamenti 3.368.325,81 1.308.432,12 108.388.739,18 3117,88% 8183,86%
Res. comp. 9.088.173,69 105.000.000,00 7.245.483,13 -20,28% -93,10%
FUNZIONE.03 Sistema
aeroportuale
St. finali 4.120.974,00 0,00 0,00 -100,00%
Economie 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. 4.120.974,00 0,00 0,00 -100,00%
Imp. formali 4.120.974,00 0,00 0,00 -100,00%
Pagamenti 120.974,00 0,00 0,00 -100,00%
Res. comp. 4.000.000,00 0,00 0,00 -100,00%
FUNZIONE.04 Sistema portuale
St. finali 10.171.711,95 13.390.288,83 630.703,45 -93,80% -95,29%
Economie 5.303.813,90 4.855.632,20 266.495,75 -94,98% -94,51%
Imp. comp. 4.867.898,05 8.534.656,63 364.207,70 -92,52% -95,73%
Imp. formali 1.518.486,13 7.209.385,83 364.207,70 -76,02% -94,95%
Pagamenti 721.857,43 1.000.878,83 307.741,45 -57,37% -69,25%
Res. comp. 4.146.040,62 7.533.777,80 56.466,25 -98,64% -99,25%
FUNZIONE.05 Mobilità nelle aree urbane
St. finali 27.875.863,18 22.785.558,73 100.000,00 -99,64% -99,56%
Economie 15.536.647,18 21.052.558,73 0,00 -100,00% -100,00%
Imp. comp. 12.339.216,00 1.733.000,00 100.000,00 -99,19% -94,23%
Imp. formali 11.260.000,00 0,00 100.000,00 -99,11%
Pagamenti 0,00 0,00 0,00
Res. comp. 12.339.216,00 1.733.000,00 100.000,00 -99,19% -94,23%
196
SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012
% Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.06 Trasporto pubblico
St. finali 316.158.747,55 346.262.535,73 327.971.717,82 3,74% -5,28%
Economie 15.876.645,95 50.470.083,44 58.562.734,15 268,86% 16,03%
Imp. comp. 300.282.101,60 295.792.452,29 269.408.983,67 -10,28% -8,92%
Imp. formali 278.704.941,00 284.998.644,56 269.408.983,67 -3,34% -5,47%
Pagamenti 200.942.866,84 201.267.480,06 172.998.158,88 -13,91% -14,05%
Res. comp. 99.339.234,76 94.524.972,23 96.410.824,79 -2,95% 2,00%
FUNZIONE.07 Reti idriche
St. finali 69.070.043,30 52.040.324,05 33.633.369,88 -51,31% -35,37%
Economie 3.436.591,96 1.827.849,40 4.435.593,98 29,07% 142,67%
Imp. comp. 65.633.451,34 50.212.474,65 29.197.775,90 -55,51% -41,85%
Imp. formali 65.125.789,44 49.860.509,38 28.928.953,23 -55,58% -41,98%
Pagamenti 44.095.245,78 30.447.782,57 24.920.836,75 -43,48% -18,15%
Res. comp. 21.538.205,56 19.764.692,08 4.276.939,15 -80,14% -78,36%
FUNZIONE.09 Reti ICT
St. finali 7.336.541,07 51.940.121,49 21.192.743,95 188,87% -59,20%
Economie 6.924.192,43 47.531.923,64 16.488.298,31 138,13% -65,31%
Imp. comp. 412.348,64 4.408.197,85 4.704.445,64 1040,89% 6,72%
Imp. formali 400,00 0,00 2.146.723,81 536580,95%
Pagamenti 400,00 0,00 770.425,52 192506,38%
Res. comp. 411.948,64 4.408.197,85 3.934.020,12 854,98% -10,76%
FUNZIONE.10 Opere diverse
St. finali 55.560.741,42 77.966.960,95 37.763.327,86 -32,03% -51,56%
Economie 1.494.647,34 3.019.969,35 2.262.099,83 51,35% -25,10%
Imp. comp. 54.066.094,08 74.946.991,60 35.501.228,03 -34,34% -52,63%
Imp. formali 52.353.913,15 74.946.991,60 35.500.453,33 -32,19% -52,63%
Pagamenti 9.821.538,02 34.003.188,34 26.688.260,48 171,73% -21,51%
Res. comp. 44.244.556,06 40.943.803,26 8.812.967,55 -80,08% -78,48%
TOTALE STRATEGIA 07
St. finali 545.284.679,68 798.879.728,20 669.182.724,43 22,72% -16,23%
Economie 49.072.538,76 228.044.016,76 184.727.122,42 276,44% -18,99%
Imp. comp. 496.212.140,92 570.835.711,44 484.455.602,01 -2,37% -15,13%
Imp. formali
464.251.586,58 552.223.469,79 481.628.282,81 3,74% -12,78%
Pagamenti 267.406.615,39 278.061.506,21 341.297.334,28 27,63% 22,74%
Res. comp. 228.805.525,53 292.774.205,23 143.158.267,73 -37,43% -51,10%
La ripartizione delle risorse finanziarie fra le differenti funzioni è stata effettuata
secondo le percentuali indicate nel grafico seguente:
197
La disponibilità di dette risorse è stata ripartita fra centri di responsabilità facenti capo
ai diversi Assessorati regionali, come illustrato nella tabella seguente, dalla quale emerge il
ruolo prioritario assegnato all’Assessorato dei Lavori pubblici e all’Assessorato dei trasporti:
SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali Competenza 2012 - Stanziamenti finali per assessorato
% su totale
Presidenza Giunta 545.200,00 0,08%
Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 23.047.543,95 3,44%
Ass. Programmaz. Bil. Credito e Assetto del Terr 16.007.073,59 2,39%
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 0,00 0,00%
Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 0,00 0,00%
Assessorato dei Lavori Pubblici 290.201.306,64 43,37%
Ass. Igiene, Sanita' e Assistenza Sociale 0,00 0,00%
Assessorato dei trasporti 339.381.600,25 50,72%
TOTALE STRATEGIA 07 669.182.724,43 100,00%
Nella gestione dei residui si rileva un lieve incremento dei residui a fine esercizio
(+0,93%) rispetto al 2011, ma si riscontra un maggior smaltimento dei residui passivi: la
differenza fra quelli iniziali e quelli risultanti alla chiusura dell’esercizio è stata pari a –18,75%,
mentre nell’esercizio 2011 era pari a -16,73%; il dato è dovuto all’incremento delle
economie/perenzioni (+67,18% rispetto al 2011) mentre i pagamenti in conto residui sono
calati, rispetto al precedente esercizio, dell’1,94%.
SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Rete stradale
Res. iniziali 231.575.751,19 145.524.490,92 133.621.037,54 -42,30% -8,18%
Ec./Perenz. 102.266.396,37 12.106.245,67 6.515.860,29 -93,63% -46,18%
Imp. comp. r. 129.309.354,82 133.418.245,25 127.105.177,25 -1,70% -4,73%
Imp. form. r. 129.309.354,82 133.418.245,25 127.105.177,25 -1,70% -4,73%
Pagamenti r. 17.483.014,10 18.662.969,72 11.018.279,31 -36,98% -40,96%
Residui dei r. 111.826.340,72 114.755.275,53 116.086.897,94 3,81% 1,16%
FUNZIONE.02 Rete
ferroviaria e sistemi
intermodali
Res. iniziali 203.814.774,21 207.829.291,31 309.145.064,42 51,68% 48,75%
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,44
Imp. comp. r. 203.814.774,21 207.829.291,31 309.145.063,98 51,68% 48,75%
Imp. form. r. 203.750.111,18 207.764.628,28 309.080.400,95 51,70% 48,76%
Pagamenti r. 5.073.656,59 3.684.226,89 2.663.933,73 -47,49% -27,69%
Residui dei r. 198.741.117,62 204.145.064,42 306.481.130,25 54,21% 50,13%
FUNZIONE.03 Sistema
aeroportuale
Res. iniziali 22.984,60 4.000.000,00 10.000.000,00 43407,39% 150,00%
Ec./Perenz. 9.819,66 0,00 6.000.000,00 61001,91%
Imp. comp. r. 13.164,94 4.000.000,00 4.000.000,00 30283,73% 0,00%
Imp. form. r. 13.164,94 4.000.000,00 4.000.000,00 30283,73% 0,00%
Pagamenti r. 13.164,94 0,00 0,00 -100,00%
Residui dei r. 0,00 4.000.000,00 4.000.000,00 0,00%
FUNZIONE.04 Sistema portuale
Res. iniziali 75.371.198,04 56.781.527,14 50.084.341,21 -33,55% -11,79%
Ec./Perenz. 6.456.384,50 3.986.953,19 12.244.775,40 89,65% 207,12%
Imp. comp. r. 68.914.813,54 52.794.573,95 37.839.565,81 -45,09% -28,33%
Imp. form. r. 27.516.486,90 25.111.916,67 30.392.906,90 10,45% 21,03%
Pagamenti r. 2.089.327,02 1.070.797,38 2.077.506,99 -0,57% 94,01%
Residui dei r. 66.825.486,52 51.723.776,57 35.762.058,82 -46,48% -30,86%
198
SPESE - STRATEGIA.07 Crescita delle reti infrastrutturali - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.05 Mobilità nelle aree urbane
Res. iniziali 189.011.557,03 134.234.946,72 95.708.387,45 -49,36% -28,70%
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. r. 189.011.557,03 134.234.946,72 95.708.387,45 -49,36% -28,70%
Imp. form. r. 113.462.431,46 72.525.541,35 93.256.285,56 -17,81% 28,58%
Pagamenti r. 36.705.326,31 7.607.085,79 24.759.368,94 -32,55% 225,48%
Residui dei r. 152.306.230,72 126.627.860,93 70.949.018,51 -53,42% -43,97%
FUNZIONE.06 Trasporto pubblico
Res. iniziali 105.513.323,15 159.391.679,49 178.884.708,66 69,54% 12,23%
Ec./Perenz. 19.200.303,69 17.007.734,22 26.076.342,30 35,81% 53,32%
Imp. comp. r. 86.313.019,46 142.383.945,27 152.808.366,36 77,04% 7,32%
Imp. form. r. 86.313.019,46 142.307.625,26 152.808.366,36 77,04% 7,38%
Pagamenti r. 26.260.574,73 58.024.208,84 74.227.440,63 182,66% 27,92%
Residui dei r. 60.052.444,73 84.359.736,43 78.580.925,73 30,85% -6,85%
FUNZIONE.07 Reti idriche
Res. iniziali 412.720.797,27 301.297.844,90 290.816.350,59 -29,54% -3,48%
Ec./Perenz. 55.451.953,40 9.273.052,14 7.298.077,94 -86,84% -21,30%
Imp. comp. r. 357.268.843,87 292.024.792,76 283.518.272,65 -20,64% -2,91%
Imp. form. r. 342.622.959,50 289.377.591,36 280.871.071,25 -18,02% -2,94%
Pagamenti r. 71.238.392,80 20.905.019,67 23.653.755,10 -66,80% 13,15%
Residui dei r. 286.030.451,07 271.119.773,09 259.864.517,55 -9,15% -4,15%
FUNZIONE.09 Reti ICT
Res. iniziali 24.601.266,40 29.602.916,83 16.501.222,22 -32,93% -44,26%
Ec./Perenz. 0,00 0,00 0,00
Imp. comp. r. 24.601.266,40 29.602.916,83 16.501.222,22 -32,93% -44,26%
Imp. form. r. 4.140.499,95 7.041.074,80 14.605.134,80 252,74% 107,43%
Pagamenti r. 2.400.152,98 1.895.952,80 2.199.467,69 -8,36% 16,01%
Residui dei r. 22.201.113,42 27.706.964,03 14.301.754,53 -35,58% -48,38%
FUNZIONE.10 Opere diverse
Res. iniziali 233.862.598,24 157.177.413,90 152.298.208,70 -34,88% -3,10%
Ec./Perenz. 72.949.929,24 9.402.240,38 28.426.316,04 -61,03% 202,34%
Imp. comp. r. 160.912.669,00 147.775.173,52 123.871.892,66 -23,02% -16,18%
Imp. form. r. 143.521.454,80 131.558.613,21 109.419.708,30 -23,76% -16,83%
Pagamenti r. 47.979.811,16 36.420.768,08 4.795.542,41 -90,01% -86,83%
Residui dei r. 112.932.857,84 111.354.405,44 119.076.350,25 5,44% 6,93%
TOTALE STRATEGIA 07
Res. iniziali 1.476.494.250,13 1.195.840.111,21 1.237.059.320,79 -
16,22%
3,45%
Ec./Perenz. 256.334.786,86 51.776.225,60 86.561.372,41 -
66,23%
67,18%
Imp. comp. r. 1.220.159.463,27 1.144.063.885,61 1.150.497.948,38 -5,71% 0,56%
Imp. form. r. 1.050.649.483,01 1.013.105.236,18 1.121.539.051,37 6,75% 10,70%
Pagamenti r. 209.243.420,63 148.271.029,17 145.395.294,80 -
30,51%
-1,94%
Residui dei r. 1.010.916.042,64 995.792.856,44 1.005.102.653,58 -0,58% 0,93%
La Funzione obiettivo 01 – Monitoraggio, studi e progettazioni nel settore della viabilità
presenta uno stanziamento iniziale lievemente superiore a quello del 2011 (+2,62%) ma la
somma di € 131.540.676,54 risulta maggiorata del 209,26% rispetto all’analogo stanziamento
del 2010. La Funzione 01 è articolata in due UPB.
Sull’UPB S07.01.001 (Monitoraggio, studi e progettazioni nel settore della viabilità)
risultano impegnati € 3.646.735,22, finanziati pressoché in parti uguali con fondi regionali e
con assegnazioni statali.
L’UPB S07.01.002 (Infrastrutture di trasporto di interesse degli Enti locali) presentava
uno stanziamento finale di € 125.184.003,54, provenienti quasi per intero da assegnazioni
statali fra le quali spicca il capitolo SC07.0026 (Trasferimenti ad Enti delle Amministrazioni
Locali per la realizzazione di interventi relativi al settore della mobilità) con una dotazione di €
199
102.184.700,00; le economie registrate sul capitolo (per 98,78 milioni di euro) hanno fatto si
che gli impegni complessivi sull’UPB siano stati pari, nel 2012, ad € 25.898.003,54, con
pagamenti per € 6.872.207,42.
La gestione dei residui della funzione obiettivo registra a fine anno una modesta
variazione (-13,12%) generata da pagamenti per 11,01 milioni ed economie per 6,51 milioni.
La Funzione obiettivo 02 – Rete ferroviaria e sistemi intermodali – è ripartita su 3 UPB,
e nel complesso presenta anche nel 2012 uno stanziamento finale consistente (€
116.350.184,93), lievemente maggiorato rispetto al 2011 (+9,45%) e notevolmente superiore
a quello dell’esercizio 2010 (+834,05%), in conseguenza quasi esclusivamente delle somme
impegnate sull’UPB S07.02.003 (Partite di giro).
L’unico capitolo iscritto su detta UPB (SC07.0144) espone una previsione di spesa pari a
105 milioni di euro per Somme da riversare alla contabilità speciale di cui all'Ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 2010, n. 3869, per fronteggiare l'emergenza
determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nelle province di Sassari ed Olbia-Tempio,
in relazione alla strada statale Sassari-Olbia.
Lo stanziamento è stato integralmente impegnato e pagato in favore del fondo per la
contabilità speciale gestito dal Commissario per l’emergenza determinatasi nel settore traffico
e della mobilità nelle Province di Sassari e Olbia-Tempio.
Nel 2012 sono pervenuti alla Sezione di controllo ai sensi dell’art. 3, comma 1,
lett. c/bis, della legge n. 20/1994 come integrato dal comma 2-sexies dell’art. 2, D.L.
n. 225/2010 62 provvedimenti commissariali adottati in attuazione delle ordinanze
del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate ai sensi dell’art. 5, comma 2, della
legge n. 225/1992.
I predetti provvedimenti hanno riguardato le tre emergenze in corso nell’anno
2012 nel territorio regionale (relative alla viabilità S.S. Sassari-Olbia, alla bonifica
ambientale del Sulcis-Iglesiente, alla realizzazione di una serie di interventi di
risanamento e riqualificazione nell’isola della Maddalena).
Il controllo preventivo di legittimità su tali atti si è svolto regolarmente
seppure con le innegabili difficoltà dovute alla riduzione a 7 giorni del termine di
durata dell’intera procedura.
Con il 31.12.2012, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D.L. n. 59/2012,
contenente Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile, le predette
gestioni commissariali sono cessate.
La gestione dei residui sulla Funzione obiettivo della viabilità non procede con la stessa
celerità: a fronte di risorse iniziali per oltre 309 milioni di euro, risultano pagamenti per 2,66
milioni di euro e viene riportato a residui del nuovo esercizio il 99,14% di quelli annotati ad
inizio dell’esercizio (€ 306.481.130,25).
200
La Funzione obiettivo 03 – Sistema aeroportuale – contiene una sola UPB sulla quale
non si registra alcuna previsione di spesa, così come già avvenuto nel precedente esercizio
2011. Anche la movimentazione dei residui è molto limitata: dei 10 milioni di euro che
costituivano la dotazione iniziale del 2012, 6 milioni sono stati cancellati dal bilancio per
economia/perenzione e 4 milioni sono stati trasportati al nuovo esercizio.
La Funzione obiettivo 04 – Sistema portuale – espone uno stanziamento finale di €
630.703,45 ed è ripartita su 5 UPB, ma tre di esse, quelle dedicate a Progetti nel settore
portuale, Liquidazione della "Porto Terminal Mediterraneo S.p.A." e Progetti nel settore
portuale – Investimenti, non hanno alcuna dotazione finanziaria.
Degli stanziamenti previsti sulle restanti UPB, per Spese per la manutenzione ordinaria
e la sicurezza dei porti e per Investimenti nel comparto portuale, ivi compreso quello turistico,
risultano formalmente impegnati € 364.207,70, mentre il 42,25% dello stanziamento è stato
mandato in economia.
La gestione dei residui registra una diminuzione degli stessi, fra inizio e chiusura
dell’esercizio 2012, pari al 28,60%, dovuta quasi esclusivamente all’eliminazione dal conto –
per perenzione – di 12,24 milioni di euro.
La Funzione obiettivo 05 – Mobilità nelle aree urbane – si articola su 2 UPB e presenta
uno stanziamento finale di 100 mila euro, tutti formalmente impegnati e portati a residuo nel
nuovo esercizio. La somma è allocata per intero sul capitolo SC07.0521, Accordo di
Programma Quadro "Interventi finalizzati alla valorizzazione e al completamento di opere
infrastrutturali a servizio delle attività produttive, del turismo e della cultura del Comune di
Sassari" - Realizzazione della pista ciclabile sulla strada di collegamento denominata Buddi-
Buddi.
Sul conto dei residui si deve evidenziare il pagamento di complessivi € 24.759.368,94,
pari al 25,87% del carico iniziale dei residui; i capitoli interessati a questi pagamenti sono
quelli dell’UPB S07.05.002 POR - Accessibilità e governo delle mobilità nei maggiori contesti
urbani.
La Funzione obiettivo 06 – Trasporto pubblico – è articolata su 4 UPB, e ha una
dotazione finale di € 327.971.717,82, lievemente inferiore (-5,28%) a quella del precedente
esercizio. Si tratta della funzione finanziariamente più importante della strategia, dato che da
sola assorbe il 49,01% delle risorse destinate al complesso delle reti strutturali.
In corso di esercizio sono stati cancellati dal bilancio, per economie, 58,56 milioni di
euro (corrispondenti al 17,86% dello stanziamento), gli impegni formali sono stati di
269.408.983,67 euro, ed i pagamenti effettuati sono stati pari ad € 172.998.158,88.
L’assegnazione più consistente fra quelle del conto competenza riguarda il capitolo
SC07.0623 Spese per contratti di servizio per l'esercizio di servizi di trasporto pubblico locale
su gomma, sul quale risultano formalmente impegnati € 126.936.845,45 con pagamenti di
97,37 milioni di euro, pari al 76,71% di quanto impegnato.
201
Rilevanti anche gli importi iscritti in bilancio sui capitoli di spesa SC07.0598 (27,69
milioni di euro per Spese per contratti di servizio per l'esercizio di servizi di trasporto pubblico
locale su ferro), sul capitolo SC07.0629 (21,50 milioni di euro per Spese destinate al
finanziamento degli aeroporti isolani per il potenziamento e lo sviluppo del trasporto aereo
anche attraverso la destagionalizzazione dei collegamenti aerei), e sul capitolo SC07.0640
(23,50 milioni di euro per Finanziamenti per il potenziamento e il rinnovo dei mezzi di trasporto
delle aziende pubbliche di trasporto).
Relativamente alla funzione obiettivo n. 6 è da segnalare il notevole abbattimento dei
residui passivi che, per effetto di economie (26,76 milioni di euro) e di pagamenti (74,22
milioni di euro) sono passati da € 178.884.708,66 (residui al 1° gennaio) a € 78.580.925,73
(al 31 dicembre), con una riduzione pari al 56,07%.
La Funzione obiettivo 07 – Reti idriche – è suddivisa in 8 UPB e dispone di uno
stanziamento finale di € 33.633.369,88, pari al 5% delle risorse assegnate alla strategia n. 07;
la risorsa è inferiore a quella stanziata nei due precedenti esercizi (-51,31% sul 2010 e -
35,37% rispetto al 2011) e ha fatto registrare economie per 4,43 milioni di euro, di
conseguenza l’impegno complessivo a fine esercizio ammonta a 29,19 milioni di euro.
L’impegno più rilevante è stato disposto sul capitolo SC07.0789 (Contributo
straordinario all'Ente Acque Sardegna – ENAS - per la copertura dei maggiori costi energetici e
di esercizio relativi al recupero delle risorse marginali del sistema di approvvigionamento idrico
multisettoriale) con uno stanziamento di 15 milioni di euro che sono stati pagati in corso di
esercizio. Da segnalare anche l’impegno di 3,09 milioni di euro sul capitolo SC07.0818 (spese
per la realizzazione di un programma di costruzione e/o completamento di invasi e delle
relative opere idriche).
Per la gestione dei residui si segnala un lieve calo rispetto all’inizio dell’esercizio (-
10,64%), col totale al 31 dicembre che si attesta a € 259.864.517,55, valore che supera di
quasi 8 volte lo stanziamento disposto sulla competenza del 2012.
La Funzione obiettivo 09 – Reti ICT – è quella sulla quale vengono stanziate le risorse
destinate all’innovazione tecnologica nel sistema delle reti informatiche (l’acronimo ICT sta per
Information & Communication Technologies, ovvero Tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione; si riferisce all'insieme delle tecnologie che consentono il trattamento e lo
scambio delle informazioni numeriche, testuali, visive, ecc.).
Lo stanziamento finale di € 21.192.743,95 risultava inferiore del 59,20% rispetto allo
stanziamento dell’esercizio 2011, ed è stato ulteriormente ridotto per via di economie pari al
77,80% dell’importo originale, per cui gli impegni formali assunti nell’esercizio risultano
inferiori ai 5 milioni di euro.
Limitate anche le risorse gestite con il conto dei residui, sui quali sono stati effettuati
pagamenti per 2,19 milioni di euro, equivalenti al 13,33% dei residui iniziali (€
16.501.222,22).
202
Lo stanziamento più consistente (€ 2.609.711,03) è quello impegnato sul capitolo
SC07.1098 per la Realizzazione di infrastrutture telematiche ai fini del rafforzamento e del
miglioramento della rete della pubblica amministrazione regionale e locale. Investimenti fissi.
Quota Regione.
La Funzione obiettivo 10 – Opere diverse – dispone di uno stanziamento finale di €
37.763.327,86 articolato su 5 UPB, fra le quali appare rilevante la dotazione dell’UPB
S07.10.005 (Finanziamenti agli Enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse), sul
cui capitolo n. SC07.1267 (Finanziamenti agli Enti Locali per la realizzazione di opere pubbliche
immediatamente cantierabili) sono stati impegnati € 15.757.073,59 e pagati € 14.122.871,95.
La massa dei residui passivi accumulati sulla funzione obiettivo appare consistente in
relazione allo stanziamento di competenza (37,76 milioni, lo stanziamento di competenza
dell’esercizio e 127,89 milioni i residui a fine anno).
203
9.3.3.8. Strategia 08 – Somme non attribuibili
La Strategia 8 Somme non attribuibili, comprende due Funzioni obiettivo, la 01 Attività
generali e di gestione finanziaria (9 UPB) e la 02 Altre (5 UPB), per complessivi stanziamenti
pari a 1.397.271.557,63 euro, economie 972.961.341,09, impegni formali 417.940.831,41 e
354.959.671,41 euro di pagamenti, valori tutti in diminuzione rispetto al 2011.
Aumentano, invece, i residui di competenza pari a 69.350.545,13 euro rispetto ai
55.668.138,50 del 2011 (24,58%). Anche in conto residui tutti i valori presentano variazioni in
diminuzione, eccetto i residui finali che aumentano del 5,25 % sul 2011.
Da rilevare che la Strategia 8 annovera tra le UPB il Fondo per nuovi oneri legislativi
(S08.01.002 di parte corrente, S08.01.003 in conto capitale), le Somme per le quali sussiste
l’obbligo a pagare (S08.01.004), gli Interessi e Capitale su rate d’ammortamento mutui e/o
prestiti obbligazionari (S08.01.005/S08.01.006) oltre alle Partite di giro (S08.02.004) e alla
Copertura del disavanzo (S08.02.005), che costituisce la gran parte degli stanziamenti
(800.000.000).
La tipologia di spese comporta che l’84,27% (1.177.500.377,06 euro) degli
stanziamenti faccia capo all’Assessorato alla Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del
Territorio.
SPESE - STRATEGIA.08 Somme non attribuibili - ESERCIZI 2010-2012 COMPETENZA
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Attività generali e di gestione finanziaria
St. finali 313.141.793,31 285.492.852,98 331.128.349,56 5,74% 15,98%
Economie 43.556.982,83 23.251.368,05 65.809.048,33 51,09% 183,03%
Imp. comp. 269.584.810,48 262.241.484,93 265.319.301,23 -1,58% 1,17%
Imp. formali 259.759.285,94 258.279.301,34 259.020.597,28 -0,28% 0,29%
Pagamenti 258.949.840,98 257.934.006,96 258.565.022,65 -0,15% 0,24%
Res. comp. 10.634.969,50 4.307.477,97 6.754.278,58 -36,49% 56,80%
FUNZIONE.02 Altre
St. finali 1.937.538.079,33 1.915.191.720,71 1.066.143.208,07 -44,97% -44,33%
Economie 1.811.168.182,05 1.708.720.645,91 907.152.292,76 -49,91% -46,91%
Imp. comp. 126.369.897,28 206.471.074,80 158.990.915,31 25,81% -23,00%
Imp. formali 126.362.897,28 206.392.490,61 158.920.234,13 25,76% -23,00%
Pagamenti 87.349.696,99 155.110.414,27 96.394.648,76 10,35% -37,85%
Res. comp. 39.020.200,29 51.360.660,53 62.596.266,55 60,42% 21,88%
TOTALE STRATEGIA 08
St. finali 2.250.679.872,64 2.200.684.573,69 1.397.271.557,63 -37,92% -36,51%
Economie 1.854.725.164,88 1.731.972.013,96 972.961.341,09 -47,54% -43,82%
Imp. comp. 395.954.707,76 468.712.559,73 424.310.216,54 7,16% -9,47%
Imp. formali 386.122.183,22 464.671.791,95 417.940.831,41 8,24% -10,06%
Pagamenti 346.299.537,97 413.044.421,23 354.959.671,41 2,50% -14,06%
Res. comp. 49.655.169,79 55.668.138,50 69.350.545,13 39,66% 24,58%
204
SPESE - STRATEGIA.08 Somme non attribuibili - ESERCIZI 2010-2012 RESIDUI
2010 2011 2012 % Var. 12/10
% Var. 12/11
FUNZIONE.01 Attività generali e di gestione finanziaria
Res. iniziali 22.992.631,93 27.352.639,79 24.872.122,68 8,17% -9,07%
Ec./Perenz. 5.344.166,51 1.247,38 0,00 -100,00% -100,00%
Imp. comp. r. 17.648.465,42 27.351.392,41 24.872.122,68 40,93% -9,06%
Imp. form. r. 932.743,31 810.145,76 368.692,44 -60,47% -54,49%
Pagamenti r. 930.795,13 786.747,70 266.109,49 -71,41% -66,18%
Residui dei r. 16.717.670,29 26.564.644,71 24.606.013,19 47,19% -7,37%
FUNZIONE.02 Altre
Res. iniziali 509.861.880,96 131.839.264,02 69.604.757,76 -86,35% -47,20%
Ec./Perenz. 1.095.978,98 815.579,64 231.745,46 -78,85% -71,59%
Imp. comp. r. 508.765.901,98 131.023.684,38 69.373.012,30 -86,36% -47,05%
Imp. form. r. 508.765.901,98 131.023.684,38 69.373.012,30 -86,36% -47,05%
Pagamenti r. 416.048.941,33 112.779.587,15 46.816.386,05 -88,75% -58,49%
Residui dei r. 92.716.960,65 18.244.097,23 22.556.626,25 -75,67% 23,64%
TOTALE STRATEGIA 08
Res. iniziali 532.854.512,89 159.191.903,81 94.476.880,44 -82,27% -40,65%
Ec./Perenz. 6.440.145,49 816.827,02 231.745,46 -96,40% -71,63%
Imp. comp. r. 526.414.367,40 158.375.076,79 94.245.134,98 -82,10% -40,49%
Imp. form. r. 509.698.645,29 131.833.830,14 69.741.704,74 -86,32% -47,10%
Pagamenti r. 416.979.736,46 113.566.334,85 47.082.495,54 -88,71% -58,54%
Residui dei r. 109.434.630,94 44.808.741,94 47.162.639,44 -56,90% 5,25%
SPESE - STRATEGIA.08 Somme non attribuibili - Esercizio 2012 - Stanziamenti finali di competenza per assessorato
% su totale
Presidenza Giunta 140.069.168,71 10,02%
Assessorato AA.GG. Pers. e Rif. della Regione 30.676.638,08 2,20%
Ass. Programmaz., Bil. Credito e Assetto del Terr 1.177.500.377,06 84,27%
Ass. EE.LL., Finanze e Urbanistica 13.061.164,55 0,93%
Assessorato della Difesa dell'Ambiente 306.851,19 0,02%
Assessorato Agricoltura e Rif. Agro-Pastorale 1.754.347,84 0,13%
Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio 532.726,11 0,04%
Assessorato dei Lavori Pubblici 649.887,82 0,05%
Assessorato dell'Industria 1.876.829,89 0,13%
Ass. Lavoro, Form. Professionale, Coop. e Sic. Sociale 1.393.598,21 0,10%
Ass. Pubblica Istruz., B. Cult., Informaz., Spett. e Sport 13.063.887,13 0,93%
Ass. Igiene, Sanità e Assistenza Sociale 14.518.356,79 1,04%
Assessorato dei trasporti 1.867.724,25 0,13%
TOTALE 1.397.271.557,63 100,00%
Nell’ambito della Funzione obiettivo 01 Attività generali e di gestione finanziaria
(9 UPB) si segnalano per dotazione di risorse:
UPB S08.01.004 Somme per le quali sussiste l’obbligo a pagare (63.953.532,11
stanziati, 5.697.794,17 impegnati, 5.304.823,74 pagati), con particolare riferimento al capitolo
SC08.0045 (23 CDR) Fondo speciale per la riassegnazione dei residui dichiarati perenti agli
effetti amministrativi e per la riassegnazione di somme per le quali permane l'obbligo a pagare,
che riguarda quasi tutti gli Assessorati. Per entità, si segnalano gli stanziamenti in capo ai
centri di responsabilità dell’Assessorato Enti Locali, Finanze e Urbanistica (CDR 00.04.01.00,
10.586.290,06 euro), dell’Assessorato Pubblica Istruzione (CDR 00.11.02.00, 13.053.250
euro) e dell’Assessorato Sanità (CDR 00.12.02.00, 14.494.687,22 euro), somme che peraltro
hanno costituito economie formali;
205
UPB S08.01.005 Interessi su rate d’ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari,
dove rilevano i capitoli SC08.0070 Quota interessi delle rate di ammortamento dei mutui
contratti per investimenti nel settore pubblico - gestione Ministero Economia e Finanze (spesa
obbligatoria) e SC08.0071 Quota interessi delle rate d'ammortamento di prestiti obbligazionari
(spesa obbligatoria), rispettivamente per stanziamenti pari a 19.644.000 (15.364.471,41
impegnati e pagati, il resto economie) e 36.523.000 euro (impegnati e pagati 36.522.360.50)
sul totale di 72.215.995,39;
UPB S08.01.006 Capitale su rate d’ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari con
191.998.914,77 di stanziamenti interamente impegnati e pagati, a eccezione di 2.949.914,77
(assegnazioni statali) rimasti da pagare sul cap. SC08.0101 Quote capitale delle rate di
ammortamento del mutuo, con oneri a carico dello Stato, contratto per l'acquisto di mezzi di
trasporto (Legge 7 dicembre 1999, n. 472).
La Funzione obiettivo 02 Altre, comprende 5 UPB tra le quali la S08.02.002 Altre
Partite che si compensano nell’entrata; UPB S08.02.003 Versamento alle contabilità speciali
che include il cap. SC08.0345 Spese di funzionamento del Centro Regionale di
Programmazione (3.600.000 euro di stanziamenti); UPB S08.02.004 Partite di giro
(stanziamenti 161.553.248,73, 7.411.557,39 di economie); UPB S08.02.005 Copertura del
disavanzo, cap. SC08.0366 (lo stanziamento iscritto a copertura del disavanzo presunto pari a
800.000.000 euro è portato in economia).
206
9.4. I risultati complessivi della gestione
La situazione finanziaria complessiva risultante dalla verifica del bilancio 2012 è la
seguente:
GESTIONE DELLA COMPETENZA 2012
Entrate complessive accertate 7.370.068.142,65
Spese complessive impegnate 7.310.174.363,84
Risultato gestione di competenza 59.893.778,81
GESTIONE DEI RESIDUI
RESIDUI ATTIVI
Residui attivi al 1° gennaio 2012 4.907.068.341,39
Residui attivi riaccertati al 31 dicembre 2012 4.894.240.161,87
Minori accertamenti -12.828.179,52
RESIDUI PASSIVI
Residui passivi al 1 gennaio 2012 6.182.595.211,72
Residui passivi riaccertati 31 dicembre 2012 5.661.733.826,70
Minori accertamenti 520.861.385,02
Risultato differenziale gestione dei residui 508.033.205,50
RISULTANZE
Differenza +/- risultato gestione di competenza 59.893.778,81
Differenza +/- risultato gestione dei residui 508.033.205,50
Avanzo 2012 567.926.984,31
Disavanzo 2011 -1.162.529.938,00
Disavanzo complessivo al 31/12/2012 -594.602.953,69
207
Atteso il nuovo quadro delle entrate e il mancato adeguamento del patto di stabilità al
nuovo livello delle entrate stesse, sul piano delle scritture contabili, nell’esercizio 2012, la
gestione della competenza evidenzia un saldo positivo pari a 59.893.778,81 euro. Per trovare
un analogo risultato occorre risalire alla gestione dell’esercizio 2005, quando la differenza fra
entrate di competenza accertate e spese impegnate risultò pari a 14.285.970,78 euro.
Risultato gestione di competenza
2011 -436.267.617,95
2010 -144.217.210,72
2009 -777.478.672,34
2008 -748.949.368,89
2007 -614.767.737,55
2006* -187.728.998,89
2005 14.285.970,78
2004 -785.050.377,59
*Dato relativo al rendiconto 2006 rettificato ex sentenza 213/2008 C.C. - Dal rendiconto 2006 in formulazione originale: 1.312.271.001,11
Per quanto riguarda i residui attivi, alla chiusura dell’esercizio 2012 si osservano minori
accertamenti per 12.828.179,52 euro. Nel 2011 lo stesso valore è risultato uguale a -
278.467.315,40 euro.
I residui passivi hanno registrato minori accertamenti pari a euro 520.861.385,02
(erano stati di 896.610.374,75 euro nel 2011). Il risultato differenziale della gestione dei
residui è pertanto pari a 508.033.205,50 euro.
Il risultato della gestione complessiva presenta un saldo positivo di 567.926.984,31
euro.
Il disavanzo complessivo, pertanto, passa da 1.162.529.938,00 euro al 31/12/2011, a
594.602.953,69 euro al 31/12/2012, con una diminuzione del 48,85%.
-674,17
-1.325,07
-1.694,04
-2.307,79
-2.993,46
-3.444,75
-2.918,57
-3.098,60
-2.822,56
-2.494,99
-2.359,65
-2.018,92
-2.185,10
-1.344,41
-1.162,53
-594,60
-4.000,00
-3.500,00
-3.000,00
-2.500,00
-2.000,00
-1.500,00
-1.000,00
-500,00
0,001997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Milio
ni d
i eu
ro
Andamento disavanzo complessivo del bilancio regionale anni 1997-2010
208
RISULTATI DELLA GESTIONE - RAFFRONTO ESERCIZI 2011 - 2012
GESTIONE DELLA COMPETENZA 2011 2012 Variazione
%
Entrate complessive accertate 7.126.055.295,11 7.370.068.142,65 3,42%
Spese complessive impegnate (compresi i residui di stanziamento)
7.562.322.913,06 7.310.174.363,84 -3,33%
Risultato gestione competenza -436.267.617,95 59.893.778,81 -113,73%
GESTIONE DEI RESIDUI 2011 2012 Variazione
%
RESIDUI ATTIVI
Residui attivi all'1/1 4.645.155.451,42 4.907.068.341,39 5,64%
Residui attivi riaccertati al 31/12 4.366.688.136,02 4.894.240.161,87 12,08%
Maggiori/Minori accertamenti -278.467.315,40 -12.828.179,52 104,61%
RESIDUI PASSIVI (compresi i res. di stanziamento)
Residui passivi al 1/1 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 -8,40%
Residui passivi riaccertati al 31/12 5.853.151.936,56 5.661.733.826,70 -3,27%
Maggiori/Minori accertamenti 896.610.374,75 520.861.385,02 -41,91%
Risultato differenziale gestione dei residui 618.143.059,35 508.033.205,50 -17,81%
RISULTANZE 2011 2012 Variazione
%
Differenza +/- risultato gestione di competenza -436.267.617,95 59.893.778,81 -113,73%
Differenza +/- risultato gestione dei residui 618.143.059,35 508.033.205,50 -17,81%
Disavanzo/Avanzo esercizio 181.875.441,40 567.926.984,31 212,26%
Disavanzo es. prec. -1.344.405.379,40 -1.162.529.938,00 -13,53%
Disavanzo complessivo al 31/12 -1.162.529.938,00 -594.602.953,69 -48,85%
209
ES.1997-2012 - RISULTANZE DELLA GESTIONE E
serc
izio
Gestione della competenza Risultato gestione
competenza
Gestione dei residui (Maggiori/Minori accertamenti)
Risultato gestione residui
Avanzo/Disav. della gestione
Avanzo/Disav. Complessivo Entrate
complessive accertate
Spese complessive impegnate
Residui Attivi Residui Passivi
1997 4.675.003.667,55 4.642.149.114,08 32.854.553,47 -133.284.929,11 439.546.322,19 306.261.393,08 339.115.946,55 -674.172.489,46
1998 4.318.643.257,65 5.212.612.273,86 -893.969.016,21 -223.659.625,81 466.735.564,64 243.075.938,83 -650.893.077,38 -1.325.065.566,84
1999 4.249.781.882,40 5.054.795.856,15 -805.013.973,75 -25.987.613,65 462.024.909,70 436.037.296,05 -368.976.677,70 -1.694.042.244,54
2000 4.147.404.934,08 5.146.499.609,92 -999.094.675,84 -128.817.518,88 514.161.293,64 385.343.774,76 -613.750.901,08 -2.307.793.145,62
2001 5.420.645.379,72 6.375.882.958,10 -955.237.578,38 -74.870.434,02 344.206.527,30 269.336.093,28 -685.901.485,10 -2.993.461.057,46
2002 6.027.860.857,96 6.962.002.578,32 -934.141.720,36 -138.631.053,00 621.487.860,22 482.856.807,22 -451.284.913,14 -3.444.745.970,60
2003 6.597.568.954,40 7.448.930.697,84 -851.361.743,44 -88.006.418,31 1.465.547.822,48 1.377.541.404,17 526.179.660,73 -2.918.566.309,87
2004 6.158.494.381,33 6.943.544.758,92 -785.050.377,59 1.749.116,33 603.269.796,79 605.018.913,12 -180.031.464,47 -3.098.597.774,34
2005 6.971.210.964,56 6.956.924.993,78 14.285.970,78 -321.204.194,83 582.956.322,09 261.752.127,26 276.038.098,04 -2.822.559.676,30
2006 6.739.269.261,59 6.926.998.260,48 -187.728.998,89 -195.523.214,74 710.817.763,44 515.294.548,70 327.565.549,81 -2.494.994.126,49
2007 6.394.730.310,40 7.009.498.047,95 -614.767.737,55 -39.214.479,59 789.321.942,76 750.107.463,17 135.339.725,62 -2.359.654.400,87
2008 8.142.536.208,99 8.891.485.577,88 -748.949.368,89 -45.710.936,51 1.135.398.919,95 1.089.687.983,44 340.738.614,55 -2.018.915.786,32
2009 8.173.970.522,72 8.951.449.195,06 -777.478.672,34 -32.783.404,95 644.079.570,34 611.296.165,39 -166.182.506,95 -2.185.098.293,27
2010 7.303.032.506,13 7.447.249.716,85 -144.217.210,72 -75.048.501,76 1.059.958.626,35 984.910.124,59 840.692.913,87 -1.344.405.379,40
2011 7.126.055.295,11 7.562.322.913,06 -436.267.617,95 -278.467.315,40 896.610.374,75 618.143.059,35 181.875.441,40 -1.162.529.938,00
2012 7.370.068.142,65 7.310.174.363,84 59.893.778,81 -12.828.179,52 520.861.385,02 508.033.205,50 567.926.984,31 -594.602.953,69
210
9.5. La gestione di cassa
La gestione di cassa risultante dal conto del bilancio è la seguente:
(a) Fondo cassa al 31/12/2011 112.996.932,33
(b) Versamenti in conto competenza 6.567.700.312,30
( c) Versamenti in conto residui 974.796.778,72
(d) Versamenti totali
(b+c)
7.542.497.091,02
(e) Pagamenti in conto competenza 5.151.540.081,40
(f) Pagamenti in conto residui 1.792.452.448,04
(g) Pagamenti totali
(e+f)
6.943.992.529,44
(h) Differenza
(d-g)
598.504.561,58
(i) Fondo cassa al 31/12/2012
(a+h)
711.501.493,91
Il fondo cassa al 31/12/2011 era pari a 112.996.932,33 euro. Nel corso dell’anno si
sono registrati versamenti complessivi per 7.542.497.091,02 euro. I pagamenti complessivi,
pari a 6.943.992.529,44 euro, sono stati inferiori ai versamenti per un importo pari a
598.504.561,58 euro. Ciò ha portato a un incremento delle disponibilità di cassa che, al
31/12/2012 risulta pari a 711.501.493,91 euro.
Sommando al fondo cassa così determinato i residui attivi e sottraendo i residui passivi,
si perviene al risultato della gestione finanziaria che espone un disavanzo complessivo, al
31/12/2012, pari a euro - 594.602.953,69 (v. tabella alla pagina successiva).
211
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Fondo cassa al 1
gennaio -1.955.463.415,60 247.638.924,90 44.028.933,73 1.590.201,69 1.008.670.896,83 760.201.480,49 112.996.932,33
Versamenti
c/competenza 4.907.289.848,87 5.061.161.715,79 5.958.674.315,59 7.172.715.895,42 6.039.273.066,87 5.898.415.323,43 6.567.700.312,30
Versamenti
conto residui 4.168.730.769,90 1.227.574.982,34 1.599.406.476,26 1.694.036.503,96 1.180.759.981,03 687.259.766,31 974.796.778,72
Versamenti
totali 9.076.020.618,77 6.288.736.698,13 7.558.080.791,85 8.866.752.399,38 7.220.033.047,90 6.585.675.089,74 7.542.497.091,02
Pagamenti conto
competenza 4.447.193.375,59 4.748.723.741,73 5.597.402.227,52 5.705.789.705,59 5.219.155.802,54 5.172.531.057,57 5.151.540.081,40
Pagamenti conto
residui 2.425.724.902,68 1.743.622.947,57 2.003.117.296,37 2.153.881.998,65 2.249.346.661,70 2.060.348.580,33 1.792.452.448,04
Pagamenti
totali 6.872.918.278,27 6.492.346.689,30 7.600.519.523,89 7.859.671.704,24 7.468.502.464,24 7.232.879.637,90 6.943.992.529,44
Differenza 2.203.102.340,50 -203.609.991,17 -42.438.732,04 1.007.080.695,14 -248.469.416,34 -647.204.548,16 598.504.561,58
Fondo cassa al
31 dicembre 247.638.924,90 44.028.933,73 1.590.201,69 1.008.670.896,83 760.201.480,49 112.996.932,33 711.501.493,91
Residui attivi al
31 dicembre 4.757.246.163,25 4.824.025.295,93 5.362.769.776,56 4.637.204.494,95 4.645.155.451,42 4.907.068.341,39 4.721.811.213,50
Residui passivi al
31 dicembre 7.499.879.214,64 7.227.708.630,53 7.383.275.764,57 7.830.973.685,05 6.749.762.311,31 6.182.595.211,72 6.027.915.661,10
Differenza -2.742.633.051,39 -2.403.683.334,60 -2.020.505.988,01 -3.193.769.190,10 -2.104.606.859,89 -1.275.526.870,33 -1.306.104.447,60
Disavanzo
complessivo -2.494.994.126,49 -2.359.654.400,87 -2.018.915.786,32 -2.185.098.293,27 -1.344.405.379,40 -1.162.529.938,00 -594.602.953,69
GESTIONE DI CASSA
212
9.6. La gestione di tesoreria
Il risultato della gestione di cassa di competenza del tesoriere regionale, comprensiva
delle operazioni in attesa di regolarizzazione contabile, è il seguente:
Fondo cassa al 31/12/2011 112.996.932,33
totale versamenti 7.542.497.091,02
totale pagamenti 6.943.992.529,44
Saldo 711.501.493,91
c/sospesi attesa reversali 0,00
c/sospesi attesa mandati 0,00
totale disponibilità 711.501.493,91
Le disponibilità finali risultano incrementate per effetto del saldo positivo fra versamenti
e pagamenti.
213
10. L’ANALISI DELL’INDEBITAMENTO REGIONALE
La legge regionale n. 6 del 15 marzo 2012, (legge finanziaria regionale 2012), dispone
all’articolo 1 comma 2 che alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2011, stimato in
complessivi euro 800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a
pareggio delle precedenti manovre finanziarie per spese d'investimento così come indicate
dall'articolo 3, commi 16-21 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004), si
provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2012 delle seguenti
autorizzazioni per l'importo accanto alle stesse indicato:
a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge regionale 14 maggio
2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);
b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio
2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);
c) euro 134.241.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile
2005, n. 7 (legge finanziaria 2005).
Ai sensi del successivo comma 3, la contrazione dei mutui è effettuata sulla base delle
esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e a un tasso di riferimento non
superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti.
Gli oneri relativi alla contrazione dei mutui sono valutati in euro 57.273.000 per
ciascuno degli anni dal 2012 al 2041 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).
L’Assessorato alla Programmazione, con nota dell’8 marzo 2012, ha trasmesso la
documentazione relativa alla situazione dell’indebitamento regionale, dalla quale risulta che nel
2012 non sono stati contratti nuovi mutui.
Al 31 dicembre 2012 il debito residuo a carico della Regione è di euro
1.783.275.067,34 e concerne la quota residua dei mutui e prestiti obbligazionari contratti
dal 2002 in poi, come si può apprezzare dalla successiva tabella, estratta dal Conto del
Patrimonio, in cui sono riportati, distinti per anno, i singoli mutui e prestiti contratti,
indicando per ciascuno di essi il valore nominale, il debito residuo al 1° gennaio 2012, i
pagamenti effettuati nell’anno 2012 relativamente alla quota capitale e il debito residuo al
31 dicembre 2012.
214
4412476/00 19.000.000,00 9.430.174,12 1.371.768,91 8.058.405,21
4416757/00 750.000.000,00 300.000.000,00 50.000.000,00 250.000.000,00
769.000.000,00 309.430.174,12 51.371.768,91 258.058.405,21
4446206/00 144.000.000,00 33.654.194,33 16.485.676,73 17.168.517,60
4445117/00 186.730.000,00 102.623.926,22 12.777.679,35 89.846.246,87
4445920/00 289.149.000,00 158.911.827,99 19.786.071,91 139.125.756,08
4427434/01 500.000.000,00 233.333.333,28 33.333.333,34 199.999.999,94
Dexia Crediop 172.000.000,00 86.000.000,00 11.466.666,66 74.533.333,39
Mutuo BEI 100.000.000,00 46.666.666,72 6.666.666,66 40.000.000,06
1.391.879.000,00 661.189.948,54 100.516.094,65 560.673.853,94
ISIN XS0208374628
CIG 2572283B12 500.000.000,00 433.644.274,00 11.232.258,00 422.412.016,00
4477750/00 172.000.000,00 113.381.228,13 10.971.530,61 102.409.697,52
4448147/00 6.175.116,65 3.787.097,33 404.485,47 3.382.611,86
678.175.116,65 550.812.599,46 22.608.274,08 528.204.325,38
4448147/01 1.345.064,07 895.901,23 85.226,53 810.674,70
ISIN XS0236470521
CIG25719253A6 500.000.000,00 441.300.000,00 11.210.000,00 430.090.000,00
4477323/00 8.604.966,28 5.666.533,87 549.243,49 5.117.290,38
509.950.030,35 447.862.435,10 11.844.470,02 436.017.965,08
081/88744593
CIG28925439FC 289,832,54* 210.249,25 83.775,42 88.188,26
C.G. C2892330A36 365.090,74 298.710,60 66.380,14 232.330,46
654.923,28 508.959,85 150.155,56 320.518,72
Totali 3.349.620.784,71* 1.969.804.117,07 186.490.763,22 1.783.275.068,33
SVILUPPO MUTUI
2011
2005
2004
Debito residuo al
01/01/2012
Debito residuo al
31/12/2012Importo Pagamenti 2012Anno Posizione
2002
2003
Fonte: Rendiconto generale della Regione – Esercizio finanziario 2012 – Conto del patrimonio
*Nel 2011 la Regione si è accollata due mutui contratti dal soppresso Osservatorio Economico, per un valore
residuo pari a euro 616.637,71. L’importo di euro 289.832,54 è stato rettificato per un importo pari a euro
38.285,57 in quanto i pagamenti all’1/1 sono stati effettuati al 31/12 dell’anno precedente, modificando così
l’importo del debito residuo (da Conto del patrimonio).
Il debito residuo al 31 dicembre 2012, è costituito per euro 1.218.509.403,48 (68,3%)
da debiti a tasso fisso, e per 564.765.663,86 da debiti a tasso variabile (di cui una quota
convertibile a tasso fisso), come rappresentato dall’Assessorato alla Programmazione nelle
successive tabelle.
L’INDEBITAMENTO
AL 31.12.2012 QUOTA
CAPITALE QUOTA
INTERESSI DEBITO RESIDUO
Debiti RAS a tasso variabile (tv) 101.533.046,80 8.918.237,20 564.765.663,86
Debiti RAS a tasso fisso (tf) 84.957.716,42 53.768.199,11 1.218.509.403,48
Debiti RAS (tv+tf) 186.490.763,22 62.686.436,31 1.783.275.067,34
Debiti RAS a carico Stato 2.555.708,96 1.278.053,90 25.550.328,20
Debiti dei comuni a carico RAS 13.933.331,57 2.403.382,51 37.921.298,83
215
% % %
2010 2011 2012
tasso fisso 1.384,72 64,3% 1.303,51 66,2% 1.218,55 68,3%
tasso variabile 616,67 28,7% 533,63 27,1% 450,23 25,2%
tasso variabile
convertibile 150,80 7,0% 132,67 6,7% 114,53 6,4%
2.152,18 1.969,81 1.783,32
Percentuale tasso fisso/variabile 2010-2011-2012 (Importi in migliaia di euro)
20122010 2011
Più in dettaglio, i mutui a tasso variabile rappresentano il 25,2% del totale e i mutui a
tasso variabile convertibile in fisso sono il 6,4% del totale.
Nel 2012 gli oneri relativi ai mutui contratti sono stati pari a euro 249.177.199,52, di
cui euro 186.490.763,22 per rimborso della quota capitale e 62.686.436,31 euro per interessi.
Nella successiva tabella sono riepilogati il risultato di gestione e di amministrazione, i
mutui autorizzati a pareggio e quelli effettivamente contratti a decorrere dal 1997.
autorizzati contratti
1997 339.115.929 -673.938.552 253.838.566 516.456.899
1998 -650.893.212 -1.324.831.764 626.978.675 -
1999 -368.976.434 -1.693.808.715 788.928.197 -
2000 -613.751.181 -2.307.559.380 492.204.083 -
2001 -685.901.678 -2.993.461.057 914.128.712 -
2002 -451.284.913 -3.444.745.971 1.113.400.000 750.000.000
2003 526.179.661 -2.918.566.310 1.161.655.000 1.075.879.000
2004 -180.031.464 -3.098.597.774 1.143.320.000 500.000.000
2005 276.038.096 -2.822.559.678 568.000.000 500.000.000
2006 327.565.550 -2.494.994.128 165.759.000 -
2007 135.339.726 -2.359.654.401 - -
2008 340.738.614 -2.018.915.786 - -
2009 -166.182.506 -2.185.098.293 500.000.000
2010 840.692.913 -1.344.405.379 0 0
2011 181.875.441 -1.162.529.938 0 0
2012 567.926.984 -594.602.954 0 0
Anni Risultato di gestione Risultato di amministrazioneMutui a pareggio
216
11. I DEBITI COMMERCIALI
A seguito dell’entrata in vigore del decreto legge n. 35 dell’8 aprile 2013, convertito
nella legge n. 64 del 6 giugno 2013, che detta disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti
scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali,
nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali, l’Amministrazione regionale ha
svolto una ricognizione dei debiti di parte capitale certi liquidi ed esigibili alla data del 31
dicembre 2012, ovvero dei debiti di parte capitale per i quali sia stata emessa fattura o
richiesta equivalente di pagamento entro il predetto termine, al fine di una successiva
esclusione di tali pagamenti dai vincoli del patto di stabilità interno.
Peraltro, già in precedenza l’Amministrazione aveva iniziato una ricognizione per dare
attuazione a quanto disposto del decreto legislativo n. 192 del 9 novembre 2012 che impone
una tempistica rigida per il pagamento dei debiti commerciali derivanti da transazioni concluse
a decorrere dal 1° gennaio 2013.
Tale attività è stata agevolata dal fatto che, come rappresentato nel corso di un
incontro con EUROSTAT tenutosi a Roma il 22 novembre 2012, al quale hanno assistito anche
alcuni magistrati della Sezione di controllo, la Regione ha un sistema contabile che consente di
rilevare la fase della liquidazione del debito, che coincide con il momento nel quale il credito
viene riconosciuto e certificato dall’Amministrazione e quindi diviene esigibile il relativo
pagamento.
Negli ultimi mesi del 2012 e nei primi del 2013 la Ragioneria regionale74 ha assunto una
serie di iniziative volte sia a richiamare l’attenzione dei competenti centri di responsabilità circa
i necessari adempimenti amministrativi e contabili da eseguire che a fornire gli strumenti
tecnico operativi idonei al corretto riconoscimento e rilevazione del debito commerciale,
all’individuazione del momento di maturazione e della conseguente tempistica di pagamento.75
Si deve ricordare che già la legge finanziaria regionale per il 2012, all’art. 1 comma 24,
aveva stabilito che “al fine di ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, i
finanziamenti regionali concessi a favore degli enti locali per la realizzazione di opere pubbliche
possono, in tutto o in parte, intendersi incassati nella misura dei pagamenti effettuati a
decorrere dal 1° giugno 2012 nei confronti delle imprese appaltatrici.”
Dal 20 al 31 dicembre 2012 sono stati liquidati debiti commerciali per un totale di 129
fatture e per un ammontare complessivo di 1.746.661,15 euro, di cui 1.097.233,44 sul titolo I
(parte corrente) e 649.427,71 sul titolo II (parte capitale).
La ricognizione, operata sulla base dei dati certificati dalle Direzioni generali circa il
debito pregresso – comprensivo dei trasferimenti in favore degli Enti Locali e di altri debiti in
74 Come comunicato con nota prot. n. 15817 del 3 maggio 2013. 75 Note n. 38155 del 14 dicembre 2012; n. 5710 del 19 febbraio 2013; n. 12453 del 5 aprile 2013; n. 14201 del 15 aprile 2012; n. 14493 del 18 aprile 2012 e n. 14489 del 18 aprile 2012.
217
favore di enti o società controllati o partecipati – maturato al 31 dicembre 2012 ai sensi del
D.L. 35 e non ancora pagato alla data di entrata in vigore del decreto stesso (9 aprile), ha
portato al seguente risultato:
complessivo debito sui residui in conto capitale – 205 milioni di cui 12 di debito commerciale
complessivo debito sui residui di parte corrente – 182 milioni di cui 4 di debito commerciale.
Infine, l’analisi dei dati contabili presenti a sistema circa i pagamenti già effettuati per
l’assolvimento del debito commerciale pregresso maturato al 31 dicembre 2012 ha consentito
di rilevare i seguenti importi:
debito commerciale già pagato al 9 aprile 2013:
sul titolo I - 242 fatture - 14.777.000 euro
sul titolo II – 38 fatture - 1.470.000 euro.
L’Assessorato della Sanità, alla data della comunicazione di cui sopra non aveva ancora
completato la ricognizione del debito pregresso delle AA.SS.LL. e degli altri Enti del Servizio
Sanitario Nazionale ai sensi dell’art. 3 del D.L. 35/2012.
Come dichiarato dal Direttore Generale della Ragioneria Regionale, l’analisi già
effettuata ha comunque consentito le necessarie valutazioni circa la capienza di liquidità per
l’assolvimento del debito contratto dalla Regione.
Nella finanziaria regionale per il 2013, approvata con la legge n. 12 del 23 maggio
2013, al comma 13 dell’articolo 5 è stabilito che È autorizzata nell'anno 2013 la spesa di euro
6.000.000 quale onere in conto interessi per l'assolvimento del debito commerciale in essere in
capo all'Amministrazione regionale e agli enti appaltanti per opere assistite da finanziamento
regionale; la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di credito,
definisce il relativo programma d'intervento (UPB S08.01.007). La presente autorizzazione di
spesa, qualora si acceda alla linea di credito di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legge 8 aprile
2013, n. 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica
amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di
versamento di tributi degli enti locali), è utilizzata per far fronte alla copertura dei relativi
oneri.
Nell’adunanza del 26 giugno 2013 il Direttore Generale della Ragioneria regionale
ha depositato il documento di seguito riportato, che rappresenta la situazione aggiornata del
debito commerciale. Ha precisato, peraltro, che tale documento non tiene conto del debito del
settore sanitario, come confermato dall’Assessore della Programmazione.
Ha rappresentato inoltre, che vi sono dubbi interpretativi sull’applicabilità delle norme
sul debito commerciale ai debiti perenti in via amministrativa, che ammontano a 34 milioni di
218
euro. Infine è stato chiarito che l’impegno preso dal Presidente della Regione, di pagare entro il
30 giugno 2013 l’intero debito, è riferito solo alle tipologie prese in considerazione dalle norme.
disponibilità di cassa e ammontare del debito maturato al 31.12.2013 *dati in milioni di euro
389
6.700
7.600
Debito maturato al 31.12.2012 e non ancora pagato
Previsione altri pagamenti 2013
Situazione di cassa
Ammontare del debito regionale scaduto al 31.12.2012
- Analisi dettagliata sul debito della regione. Il debito ammonta a 389 milioni di euro. Il dato è stato certificato
dagli Assessorati. La Regione intende pagare l'intero ammontare del debito scaduto entro il mese di giugno
2013
Debito maturato suddiviso per titolo *in milioni di euro
Strategia di assolvimento del debito maturato al 31.12.2012
Strategia di assolvimento del debito:
Si intende pagare:
• Il debito commerciale direttamente contratto dalla Regione: 16 milioni;
• Il debito relativo ai trasferimenti agli enti locali (comuni e province): 216 milioni;
• Il debito verso altri soggetti: 156 milioni.
219
Ammontare del debito già pagato e velocità dei pagamenti
- La Regione ha già pagato:
• Il debito scaduto per investimenti: 103 milioni, di cui 91 milioni trasferiti agli enti locali;
• Il debito scaduto per spese correnti: 80 milioni.
- La velocità dei pagamenti:
• La Regione ha accelerato la procedura sui pagamenti del debito commerciale. Nel 2013 si sono pagate 1053
fatture per un totale di 74 milioni.
• Il nuovo debito commerciale a 30, 45, 60, 90 e 180 giorni ha avuto un'accelerazione
media sui tempi di pagamento di circa il 20%
220
12. IL PERSONALE DELLA REGIONE, DEGLI ENTI E DELLE AGENZIE
REGIONALI
Per illustrare le politiche regionali in materia di personale si ritiene utile richiamare le principali
deliberazioni adottate dalla Giunta nel corso del 2012.
Deliberazione n. 23/9 del 29 maggio 2012. Rideterminazione della dotazione organica dei dipendenti
dell’Amministrazione regionale, che sarà esaminata nel successivo paragrafo.
Deliberazione n.20/23 del 15 maggio 2012: L.R. n. 2/2007, art. 36 e L.R. n. 3/2009, art. 3, comma 5.
Aggiornamento del piano per il superamento del precariato. Integrazioni alla Deliber. G.R. n. 6/19 del 12.2.2010.
Con la deliberazione in esame la Giunta Regionale ripercorre preliminarmente il contesto normativo disciplinante il
“piano per il superamento del precariato”, che si poggia sull'articolo 36 della L.R. 2/2007, con il quale è stato
disposto che possono conseguire il rapporto di lavoro a tempo indeterminato quei lavoratori che, per effetto di
contratti di natura flessibile o atipica con l'Amministrazione, gli enti o le agenzie regionali, abbiano svolto la loro
attività per 30 mesi, anche non continuativi al 30 giugno 2007, prevedendo a tal fine l’adozione di un piano per il
superamento del precariato. Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato è conseguibile con due distinte procedure, a
seconda della modalità con la quale è stato instaurato il rapporto di lavoro originario, e precisamente a domanda, se
quest'ultimo si era instaurato sulla base di procedure selettive di natura concorsuale, o tramite il superamento di prove
selettive concorsuali pubbliche, con riconoscimento in quest'ultimo caso di una premialità riferita al lavoro prestato, se
il rapporto originario si era instaurato senza pubblica selezione. A tale scopo è stato predisposto un piano per il
superamento del precariato, approvato con la delibera di Giunta n. 47/35 del 22 novembre 2007, che ha portato subito
alla stipulazione di 98 contratti a tempo indeterminato presso l'Amministrazione regionale, gli enti e le agenzie
regionali.
Successivamente, la L.R. 3/2009, all'articolo 3 al comma 5 ha spostato il momento di maturazione del requisito dei
30 mesi di attività per essere inseriti nelle procedure di stabilizzazione al 18 agosto 2009; a tale norma ha fatto
seguito la deliberazione 6/19 del 12 febbraio 2010 con la quale il piano è stato integrato. Sono stati messi a concorso
pubblico 42 posti, riconoscendo a favore dei lavoratori in esame la premialità rappresentata dall'esonero dalle prove
preselettive e la valutazione dei periodi lavorativi, il concorso è stato bloccato per effetto del decreto del Giudice del
lavoro di Cagliari emesso su ricorso della CGIL F.P.
Alla luce delle norme sopra richiamate, nella deliberazione in esame la Giunta regionale da conto che il personale
interessato dalle procedure di stabilizzazione (a domanda o per concorso) è complessivamente di 82 unità,
dei quali una parte possiede i requisiti per ottenere la stabilizzazione a domanda. Le procedure d’inquadramento a
tempo indeterminato si inseriscono nell’ambito del Piano assunzioni 2010-2012 di cui alla deliberazione n. 3/35 del 26
ottobre 2010, al quale dovranno essere apportate le necessarie rimodulazioni per renderlo conforme alle successive
disposizioni normative e alle ridimensionate disponibilità finanziarie.
Nel frattempo, un terzo intervento legislativo, effettuato con l’articolo 6 della L.R. 16/2011, ha ulteriormente ampliato i
soggetti destinatari delle procedure concorsuali, poiché ha prorogato il termine per l’accertamento dei 30 mesi di
attività lavorativa al 28 agosto 2011. Ha inoltre previsto che la riserva pari al 40% dei posti vacanti della dotazione
organica inseriti nel piano di reclutamento 2010-2012, che il comma 2 dell’articolo 7 della L.R. 1/2011 aveva indicato
quale aliquota riservata ai soggetti interessati dalle procedure di stabilizzazione, nell’ambito di concorsi pubblici, sia
coperta mediante ricorso a specifico concorso per titoli e colloquio.76
76 Con sentenza della Corte costituzionale n. 30/2012 è stata dichiarata, tra l’altro, l’incostituzionalità dell’articolo 7, comma 2 della L.R. 1/2011; con sentenza n. 212/2012 è stata dichiarata, tra l’altro, l’incostituzionalità dell’articolo 6, comma 2 della L.R. 16/2011.
221
Per effetto di questa disposizione hanno maturato il diritto a partecipare alle procedure concorsuali altre 30 unità.
Negli enti e agenzie regionali soggette alla L.R. 31/1998, nei confronti dei quali si applicano le disposizioni in esame, le
unità interessate dai processi di stabilizzazione sono 36.
La delibera si conclude con l’autorizzazione ad effettuare, nell’ambito del piano assunzioni 2010-2012, gli
inquadramenti a domanda nelle categoria D e B di quei collaboratori in possesso dei requisiti richiesti, e con il richiamo
ai dirigenti competenti all’osservanza delle relative disposizioni nell’esecuzione dei rapporti di lavoro flessibile.
Deliberazione n. 33/22 del 31 luglio 2012 - Direttive in materia di contenimento della spesa in materia di
personale emanate con deliberazione della Giunta regionale n. 21/1 del 21 maggio 2012
Con la deliberazione in esame la Giunta regionale ha approvato le misure di contenimento delle spese per il personale
resesi necessarie a seguito della revisione dei plafond di spesa da parte dell’Assessore alla Programmazione, Bilancio,
Credito e Assetto del Territorio (decreto n. 5845 del 16 luglio 2012), che ha portato l’Assessore degli Affari Generali,
Personale e Riforma della Regione a ripartire il plafond di spesa fra le due Direzioni generali.
Alla Direzione generale dell’Organizzazione e del Personale sono stati attribuiti come limite agli impegni e ai pagamenti
rispettivamente gli importi di euro 240.262.741,60 e euro 236.008.500, con una decurtazione degli stessi (compresi i
residui) di euro 8.145.834,79 e euro 32.968.910,96 rispetto all’importo della spesa in capo alla Direzione prevista per
il 2012.
Come sottolineato nella stessa deliberazione, le misure da adottare, posto che la spesa per il personale ha per larga
parte natura rigida, devono avere ad oggetto voci di spesa non obbligatoria, come le spese per lavoro straordinario,
missioni e formazione, limitatamente a quella parte che ancora non si era ancora tradotta in obbligazioni giuridiche, e
spese che, nonostante abbiano natura obbligatoria, presentano margini di discrezionalità, come gli incarichi dirigenziali
e gli uffici di supporto agli organi politici.
La Direzione generale dell’organizzazione e del personale con la nota prot. n. 9525 del 4 aprile 2013 - per rispondere
alla richiesta dell’Ufficio istruttore riguardante eventuali rimodulazioni di programma resesi necessarie a seguito di
intervenute variazioni delle dotazioni finanziarie – ha precisato che I vincoli di spesa, dettati dal patto di stabilità per
l’anno 2012, hanno reso necessaria l’adozione, da parte della Giunta regionale su proposta dell’Assessore competente
in materia di personale, di misure di contenimento della spesa che hanno generato un risparmio complessivo di €
2.791.000 (deliberazione n. 33/22 del 31.07.2012).
Fra le misure adottate si evidenziano la riduzione della spesa per lavoro straordinario, il cui budget residuo è stato poi
assegnato alle strutture con la nota n. 19228 del 7 agosto 2012, e quella per incarichi dirigenziali, di cui la Giunta
regionale ha tenuto conto nella deliberazione n. 50/7 del 21.12.2012 relativa alla copertura degli incarichi dirigenziali.
Deliberazione n. 35/23 DEL 28 agosto 2012 riguardante Riduzione indennità previste per i componenti degli uffici
di diretta collaborazione degli organi politici, secondo quanto stabilito dalla L.R. 15 marzo 2012 n. 6, art. 3, comma
12, già esaminata.
Deliberazioni 35/22 del 28 agosto 2012 e 41/8 del 15 ottobre 2012. Con la deliberazione n. 41/8 la
Giunta, secondo quanto prescritto dall’articolo 3, comma 13 della L.R. 6/2012 (legge finanziaria regionale per il
2012)77, ha approvato i criteri per la determinazione del trattamento economico dei direttori di livello
dirigenziale generale assunti con contratto a tempo determinato nell’Amministrazione regionale, negli enti
e nelle agenzie regionali, già definiti con la precedente deliberazione 35/22 del 28 agosto 2012. Il trattamento
economico dei direttori esterni di livello dirigenziale generale, tenuto conto delle osservazioni espresse sul contenuto
77 L’articolo 3, comma 13 della L.R. 6/2012, recita Con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dei singoli assessori competenti, da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere delle competenti Commissioni consiliari, è determinato il compenso massimo riconoscibile ai direttori generali degli enti e delle agenzie nonché ai direttori generali nominati ai sensi dell'articolo 29, comma 1, della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione). Il trattamento economico di base è rapportato a quello del direttore generale della Regione maggiorato del 20 per cento.
222
della deliberazione 35/22 da parte dalla Prima Commissione del Consiglio regionale, risulta costituito dai seguenti
elementi:
a) trattamento tabellare annuo del dirigente regionale (comprensivo dell’indennità di vacanza contrattuale). Questa
voce risulta essere determinata in euro 40.749,14
b) retribuzione di posizione del direttore generale regionale, (pari a euro 47.319,12)
c) un compenso rapportato a quanto previsto per i direttori generali interni dell’Amministrazione regionale da
corrispondere annualmente in relazione agli obiettivi realizzati e ai risultati della gestione, previa valutazione del
competente organo di direzione politica secondo i criteri applicati nell’Amministrazione, fatto salvo quanto previsto al
punto e). (Questo emolumento, come si legge nella deliberazione n. 35/22 del 28 agosto 2012, per le figure di vertice
dell’Amministrazione, nell’ultimo triennio è stato di euro 33.000)
d) un assegno integrativo mensile massimo pari al 20 % delle voci a) e b); in relazione alla temporaneità del rapporto
di lavoro e delle condizioni di mercato relative alle specifiche competenze professionali possedute dal nominando
(Questo importo risulta determinato in euro 17.613,65).
e) il compenso di cui al punto c) è integrato, in ragione del trattamento economico superiore complessivamente goduto
in virtù di contratto di lavoro subordinato già in atto, da un importo non superiore al 50% del compenso effettivamente
spettante a norma del punto c), da corrispondere relativamente al periodo residuo del contratto già in essere sino al
limite di scadenza prevista nel medesimo.
Nella deliberazione n. 41/8 si conferma, secondo quanto precisato anche dalla prima commissione consiliare, che il
suddetto trattamento economico costituisce il compenso massimo riconoscibile al direttore generale esterno.
La Giunta non ha ritenuto, invece, di aderire all’osservazione formulata dalla prima commissione consiliare circa
l’opportunità di riconoscere al direttore generale esterno il compenso di cui al punto e), che nella formulazione di cui
alla D.G.R. 35/22 era pari al 20% delle voci a) e b), in quanto non giustificato da alcun dato normativo.
Secondo quanto si legge nel testo della delibera in esame, la Giunta ha voluto tener conto di un possibile maggior
valore di mercato della professionalità scelta ed ha voluto evitare che un contratto ancora in corso economicamente
più favorevole costituisca un impedimento all’adesione al contratto regionale; peraltro, a garanzia dell’interesse
dell’Amministrazione, ha posto un limite massimo e ha parametrato l’importo alla durata residua del contratto in corso.
Naturalmente, un tale criterio risponde a pertinenti valutazioni discrezionali della Giunta, peraltro rispettosa degli
indirizzi in materia di contenimento della spesa.
Si stabilisce, infine, che nei casi consentiti dalla legge in cui la nomina cada su un dirigente della pubblica
amministrazione in quiescenza, è riconosciuto il trattamento economico previsto per i direttori generali
dell’Amministrazione regionale dal contratto collettivo di categoria.
Deliberazione n. 49/2 del 17 dicembre 2012 sono integrati i criteri per la determinazione del trattamento
economico del direttore generale con contratto a tempo determinato di cui alla deliberazione n. 41/8 in
atto alla data della deliberazione stessa , stabilendo che qualora il direttore generale esterno sia confermato nelle
funzioni nell’ambito del quinquennio di legge sino alla fine della legislatura, questa conferma dovrà avvenire alle
medesime condizioni economiche del contratto originario.
Deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012 riguardante Il piano assunzioni 2010-2012 (D.G.R. 3/35 del
26 gennaio 2010). Adeguamento agli indirizzi legislativi di contenimento della spesa e al regime limitativo
delle assunzioni.
Con tale deliberazione la Giunta ha provveduto alla revisione del piano di reclutamento di cui alla deliberazione 3/35
del 2010, per tenere conto delle disposizioni intervenute volte alla riduzione della spesa per personale quali la
razionalizzazione delle strutture (art. 14, comma 7 D.L. 78/2010); dell’insuperabilità del rapporto del 50% fra le spese
per il personale e le spese correnti (art. 76, comma 7 D.L. 112/2008); del contenimento della spesa per le nuove
assunzioni nei limite del 20%, di quella delle cessazioni del 2010 e del 40% delle cessazioni dal 2011 (art. 14, comma
9, così come modificato dall’articolo 4-ter, comma 10, del D.L. 16/2012); dei limiti imposti dalle leggi finanziarie e di
bilancio 2012 e sul rispetto delle diposizioni riguardanti gli impegni e i pagamenti ai fini del rispetto del Patto di
stabilità (D.G.R. 21/1 del 21 maggio 2012).
223
Per quanto concerne, in particolare, il contenimento della spesa per il personale viene dato atto che la spesa per il
personale (comprensiva degli oneri riflessi e dell’IRAP), al netto, tra l’altro, degli oneri relativi agli incrementi
contrattuali (anno 2009) e dei compensi per contratti finanziati con risorse europee e statali, relativa al 2011
(quantificata in euro 218.574.762) risulta in decremento rispetto al 2010 (euro 218.950.399) dello 0,17%. Poiché
nell’ambito di questi valori sono compresi i rapporti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione
coordinata e continuativa, nella delibera vengono richiamate le disposizioni di cui al comma 28 dell’articolo 9 del D.L.
78/2010, che ha previsto drastiche riduzioni per il ricorso a queste tipologie di personale, in quanto dal 2011 la relativa
spesa complessiva non deve superare il 50% di quella sostenuta nel 2009. Viene precisato che il 50% degli impegni
assunti su fondi regionali per il ricorso a collaborazioni stipulate ai sensi dell’articolo 6-bis della L.R. 31/98 è di euro
1.558.160 mentre nel 2011 gli impegni sono stati di euro 1.333.710 (escludendo le somme relative ai contratti di
collaborazione da inserire nelle procedure di stabilizzazione di cui all’articolo 3, comma 7, della L.R. 3/2009, che nel
2011 sono stati pari a euro 1.500.000). Poiché peraltro questo importo si ritiene destinato a crescere, per effetto degli
interventi legislativi che hanno ampliato il numero di coloro che possono rientrare nel programma di stabilizzazione,
nella delibera si dispone che, al fine di evitare l’incremento della spesa complessiva per il personale, che è
una condizione necessaria per qualsiasi forma di reclutamento, dal 2012 non vengano attivati, su fondi
regionali, nuovi contratti di collaborazione fino al completamento del programma di stabilizzazione e alla
riconduzione della spesa nel budget sopra indicato.
La deliberazione in esame prosegue dando dimostrazione del contenimento della spesa del personale nel limite del
50% delle spese correnti, condizione necessaria ai sensi dell’articolo 76, comma 7 del D.L. 112/2008, per consentire il
turnover del personale. Allo scopo viene presa in considerazione la spesa per il personale della Regione (impegni
dell’esercizio) sulla base delle codifiche SIOPE con le quali si contraddistinguono le voci del costo del lavoro, alle quali
va aggiunto, secondo quanto prevede la norma richiamata, la spesa per il personale sostenuta dalle società che
svolgono funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale con carattere non industriale, né commerciale ecc.
Il suddetto rapporto, secondo quanto esposto nella delibera in esame è inferiore al 50% e nel 2011 si attesta al
5,11%. Questa percentuale sale al 12,44% prendendo in considerazione, tra le società regionali, anche Saremar S.p.a.
e Arst S.p.a. che svolgono attività riguardanti il trasporto pubblico con finalità commerciale, e i dati relativi alle
agenzie/enti regionali che tuttavia sono dotati di autonomia funzionale, organizzativa e finanziaria e devono a loro
volta procedere, con atto deliberativo e con effetti rilevanti sui rispettivi programmi assunzionali.
Il limite, previsto dall’art. 14, comma 9 del D.L. 78/2010, entro il quale contenere il turnover, viene
quantificato in euro 3.669.418,86 (20% della spesa relativa al personale cessato nel 2010, e del 40% di
quella riferita al personale cessato nel 2011 e 2012), e viene ribadito che le procedure assunzionali
potranno essere attivate previa verifica delle effettive disponibilità nel bilancio dell’anno finanziario.
Considerato il quadro sopra delineato, il programma di reclutamento di cui alla deliberazione n. 3/35 viene rivisto:
Il programma prevedeva l’assunzione con concorso di 72 unità di categoria D, per 42 delle quali era stato già indetto il
concorso pubblico, e 20 di categoria C. Considerato il limite finanziario di euro 3.669.418,86, si prevede una riduzione
delle assunzioni di personale di cui alla categoria D a 70 unità – con riferimento alle quali dovrà tenersi conto delle
procedure di stabilizzazione di cui alla deliberazione 20/23 del 15 maggio 2012 - per una spesa complessiva di
3.573.221,40. La restante parte, pari a euro 96.197,45 dovrà essere utilizzata per l’assunzione di personale delle altre
categorie, prioritariamente alle stabilizzazioni nelle altre categorie ma poiché il programma previgente prevede
l’assunzione per concorso di 20 unità di personale di categoria C, e considerato che le risorse disponibili non
consentono di soddisfare questo fabbisogno, si dispone, al fine di avviare i processi di stabilizzazione anche in questa
categoria, di procedere all’assunzione di una unità.
Per quanto concerne il personale di categoria B, la relativa assunzione avviene mediante richiesta di avvio a selezione
degli iscritti nelle apposite liste degli uffici circoscrizionali per l’impiego (art. 52 L.R.31/1998). La dotazione della
categoria B presenta la disponibilità di 13 posti. Questa modalità di reclutamento è eventuale in quanto deve essere
preceduta dalla selezione dei dipendenti di ruolo della categoria A in possesso dei requisiti richiesti come previsto dal
citato articolo 52. L’applicazione di tale disposizione comporta che si possa procedere al reclutamento di 18 dipendenti
della categoria A risultati idonei nella selezione a suo tempo definita, poiché tale inquadramento non comporta nessun
224
incremento di spesa data la sostanziale coincidenza della retribuzione in godimento con quella del livello retributivo
iniziale da riconoscere nella categoria B.
Per quanto concerne il personale di categoria A, la disponibilità delle risorse non consente di effettuare nuove
assunzioni, salvo il rispetto delle norme in materia di diritto al lavoro dei disabili di cui alla L. 68/1999.
Viene anche precisato come il programma di reclutamento costituisca presupposto anche per gli inquadramenti a
domanda per stabilizzazione del rapporto di lavoro secondo quanto stabilito dalla Giunta regionale con deliberazione n.
20/23 del 2012. Successivamente all’approvazione della deliberazione n. 20/23 sono intervenute le leggi regionali n.
12,13 e 17 che hanno ampliato il numero dei soggetti che possono ottenere la stabilizzazione del rapporto di lavoro
tramite inquadramento a domanda, per cui non risulta possibile determinare il numero dei soggetti da inquadrare ed è
necessario pubblicare apposito invito per la presentazione delle domande da parte dei soggetti interessati.
Nella delibera in esame si dispone con riferimento agli enti/agenzie regionali, soggetti al regime limitativo delle
assunzioni e di riduzione della spesa esaminato nella deliberazione in esame, e tenuti, secondo quanto prescritto
dall’articolo 3, comma 10 della L.R. 6/2012, al contenimento e riduzione dei costi degli organi e degli apparati
amministrativi, che debbano sottoporre ad analisi le rispettive dotazioni organiche, le consistenze e i costi
del personale, e definire con apposito atto deliberativo la programmazione triennale del fabbisogno, con
applicazione dei criteri contenuti nella deliberazione in esame.
Le società a totale partecipazione regionale concorrono, ai sensi dell’articolo 3 comma 10 della L.R.
6/2012, alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno attraverso il contenimento dei costi
di funzionamento della struttura.
Deliberazione n. 50/7 del 21 dicembre 2012 riguardante Copertura delle funzioni dirigenziali. Con la delibera in
esame, tenuto conto della precedente deliberazione n. 33/22 del 31 luglio 2012 con la quale la Giunta aveva disposto
che per il 2012 le posizioni che si fossero rese vacanti per cessazione dei rapporti di lavoro dovessero essere coperte
ad interim o tramite rotazione degli incarichi in atto, si stabilisce che le richieste pervenute da alcune direzioni generali
(Sanità, Protezione civile e Industria) possano essere soddisfatte tramite l’impiego flessibile dei dirigenti in servizio,
anche quando ciò comporti il trasferimento ad altra Direzione generale, con l’intesa degli Assessori interessati.
225
Consistenza numerica del personale regionale al 31 dicembre 2012
Con Deliberazione n. 23/9 del 29 maggio 2012 la Giunta regionale ha provveduto
alla rideterminazione della dotazione organica dei dipendenti dell’Amministrazione regionale.
La dotazione organica vigente (con esclusione del personale del Corpo Forestale) era stata
determinata con D.G.R. 51/13 del 24 settembre 2008, integrata con D.G.R. 5/18 del 22
gennaio 2009, e contava 2.727 posti, così ripartiti:
Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Totale
170 750 502 1.305 2.727
Fonte: R.A.S. Deliberazioni n. 51/13 del 24/09/08 e n. 5/18 del 22/01/09
Secondo quanto precisato nella delibera in esame, la revisione della suddetta dotazione
organica si è resa necessaria per adeguamento alle disposizioni contenute nella L.R. 3/200878,
nella L.R. 3/200979, nella L.R. 1/201180 e nella L.R. 16/201181, per effetto delle quali la
dotazione organica risulta così rideterminata82:
Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Totale
180 551 853 1.407 2.991
Fonte: R.A.S. deliberazione n. 23/9 del 29/05/2012
78 L’art. 3 comma 13 della L.R. 3/2008 ha previsto l’inquadramento a domanda nella categoria C dei dipendenti della categoria B assunti con concorsi pubblici non riservati, che abbiano superato le selezioni interne entro il 31 dicembre 2006. Si è avuta, pertanto, una riduzione del personale della categoria B (-261) e un corrispondente aumento del
personale della categoria C. 79 Con la L.R. 3/2009 e L.R. 12/2011 nell’organico regionale sono state introdotte le figure professionali di “giornalista”; alle figure che svolgevano attività di tipo giornalistico appartenenti al Servizio Trasparenza e Comunicazione della Presidenza (5 dipendenti) sono state attribuite le qualifiche di redattore capo (4) e viceredattore capo (1) con applicazione del CCNL dei giornalisti, la dotazione organica ha subito una corrispondente riduzione (categoria D -2; categoria C -2; categoria B:-1). 80 Con la L.R. 1/2011, artt. 11 e 12, sono state soppresse l’Agenzia regionale per le entrate e l’Agenzia regionale “Osservatorio economico”, il relativo personale assunto con contratto a tempo indeterminato, per complessive 19 unità, è stato trasferito nell’organico regionale (categoria C: +3 dall’Agenzia entrate e +2 dall’Osservatorio economico; categoria D: +14 dall’Osservatorio economico). 81 L’articolo 9 della L.R. 16/2011 (esonero dal servizio) ha portato al collocamento in esonero di 15 dipendenti (11 della categoria D e 4 della categoria C) e, per effetto della disposizione di cui al comma 7, che prevede la soppressione nella dotazione organica del 70% dei posti che si sono resi vacanti, si è determinata una riduzione della dotazione organica di 11 unità (8 della categoria D e 3 della categoria C). L’articolo 7 della L.R. 16/2011 ha stabilito che il personale in servizio presso i Servizi ripartimentali dell’agricoltura e assegnato alle Agenzie Laore Sardegna e Argea Sardegna (251 dipendenti) resti inserito nei ruoli dell’amministrazione (categoria A +10 dipendenti; categoria B + 54 dipendenti; categoria C + 90 dipendenti; categoria D + 97 dipendenti). 82 Con la delibera in esame la dotazione organica è stata incrementata di 10 posti (1 di categoria D e 9 di categoria B) per tenere conto che la soppressione dell’ISOLA (L.R. 4/2006, art. 7, comma 3) aveva già comportato il passaggio del personale dell’Istituto alle dipendenze dell’Amministrazione. Con la stessa deliberazione si dispone che l’inquadramento nella dotazione organica del personale dirigenziale dovrà essere effettuato anche nei confronti dei 2 dirigenti provenienti dall’ISOLA.
226
Secondo quanto riportato nella delibera di Giunta in esame, la ridefinizione della
dotazione organica, avendo natura prettamente ricognitiva, non comporta maggiori oneri per il
bilancio della Regione.
Per quanto concerne la consistenza effettiva del personale, la Direzione generale del
Personale, dietro richiesta dell’ufficio istruttore, ha inviato in data 16/04/2013 i dati relativi al
personale a tempo indeterminato (comprensivo del personale ex SRA in forza ad ARGEA83)
in servizio al 31/12/2012 presso l’Amministrazione regionale e del Corpo Forestale, che
possono essere riassunti nella tabella che segue:
Categoria/Area A B C D TOTALE
Dirigenti ammministrazione regionale (di cui
2 ex SRA in forza ad ARGEA ) e C.F.V.A. 132
Personale non dirigente 200 471 708 1158 2537
Personale non dirigente ex SRA in forza ad
ARGEA inquadrato nell'organico
dell'amministrazione regionale 8 53 89 92 242
Personale C.F.V.A. 962 304 66 1332
Personale interno inquadrato con contratto
giornalisti 5Personale in comando (esclusi uffici di
gabinetto e/o staff) 2 1 6 9
TOTALE 1170 830 864 1256 4257
Personale a tempo indeterminato in servizio presso l'amministrazione regionale e C.F.V.A. al 31/12/2012
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to degli affari generali, personale e riforma della Regione
Con riferimento al personale dell’Amministrazione regionale appartenente alle categorie
C e D, si precisa che il dato della tabella sopra riportato tiene conto della dichiarazione di
illegittimità costituzionale, avvenuta con sentenza Corte Costituzionale n. 30/2012, del comma
3 dell’articolo 7 della L.R. 1/2011, che aveva portato all’inquadramento nella categoria
superiore di 69 dipendenti della categoria C.84 In proposito, la Direzione generale
dell’organizzazione e del personale ha dichiarato con nota prot. 9525 del 04/04/2013 che In
83 L’articolo 3, comma 17, della L.R. 6/2012 (legge finanziaria regionale per il 2012) ha stabilito che gli oneri del personale di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 16 del 2011 (personale ex Servizi ripartimentali dell'agricoltura) fanno carico al bilancio della Regione (UPB S01.01.001 e UPB S01.02.002) e che le agenzie assegnatarie di tale personale non debbano provvedere al relativo rimborso, ma vi sia una corrispondente riduzione del contributo di funzionamento. La Direzione Generale dell’organizzazione e del personale con nota Prot. n. 9525 del 04/04/2013 ha precisato che ……l’applicazione della predetta norma regionale ha effetti sui dati della spesa per il personale del Rendiconto e del Conto annuale dell’Amministrazione, e sulla verifica delle norme sul contenimento della spesa per il personale; il maggior onere riferito a dipendenti le cui prestazioni sono rese a favore di altra amministrazione è di oltre € 12.500.000. 84 La norma in esame disponeva che i dipendenti laureati dell'Amministrazione regionale inquadrati nella categoria C
al terzo livello retributivo e assunti con concorsi pubblici e i dipendenti regionali di categoria C, assunti con concorso pubblico, che avessero superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio alla categoria superiore, aventi almeno trenta mesi di anzianità di servizio nella predetta categoria C, fossero inquadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione della categoria C sino all'importo massimo di complessivi euro 60.000 annui.
227
attuazione della sentenza con la determinazione n. 5235/85 del 09.03.2012 i dipendenti
interessati sono stati reinquadrati nella categoria inferiore.
Per quanto concerne, in particolare, il personale Dirigente, si precisa che, oltre alle
132 unità in servizio a tempo indeterminato presso l’Amministrazione regionale e il C.F.V.A. di
cui due unità ex SRA in forza ad ARGEA, sono presenti altre 7 unità a tempo determinato (in
comando IN85 o con contratto), per un totale di 139 unità così suddivise:
Dirigenti per posizione organizzativaA tempo
indeterminato
Ex SRA in forza
ad ARGEA
A tempo
determinatoTotali
Direttori generali 20 4 24
Direttori di servizio 93 3 96
Dirigenti in Staff all'organo politico 0
Dirigenti in Staff al Direttore generale 2 2
Ispettori 4 4
Dirigenti con incarico esterno o in aspettativa 7 2 9
Dirigenti in attesa di incarico 3 3
Dirigenti in esonero dal servizio 1 1
Totali 130 2 7 139
Fonte: Ass.to degli affari generali, personale e riforma della Regione
Al personale dirigente sopra riportato si deve aggiungere quello inserito nel ruolo del
personale non dirigente che esercita le funzioni di direttore di servizio. Come precisato dalla
Direzione generale del personale, nella categoria D del personale dell’Amministrazione
regionale e C del personale del Corpo forestale, sono comprese rispettivamente 15 e 7 unità di
personale che esercitano le funzioni di direttore di servizio.
Al riguardo l’articolo 4 comma 5 della L.R. 16 del 4 agosto 2011, ha introdotto il comma
4 – bis nell’articolo 28 della L.R. 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale
e dell'organizzazione degli uffici della Regione) secondo il quale fino all'espletamento dei
concorsi pubblici per l'accesso alla qualifica dirigenziale e comunque per non oltre due anni,
l'Amministrazione regionale, gli enti e le agenzie regionali, in assenza di figure dirigenziali,
possono attribuire le funzioni di cui al comma 4 (funzioni di direzione di servizio e di studio
ricerca e consulenza) a dipendenti della categoria D in possesso dei requisiti per l'accesso alla
qualifica dirigenziale. Al dipendente incaricato spetta, per la durata dell’incarico, il trattamento
accessorio del personale con qualifica dirigenziale. L’esercizio di tali funzioni non costituisce
titolo valutabile ai fini dell’accesso alla carriera dirigenziale. Questa norma ha formato oggetto
di ricorso dinnanzi alla Corte Costituzionale da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri,
perché ritenuta in contrasto con gli articoli 3, 97 e 81 della Costituzione. Con sentenza n.
212/2012 la Corte Costituzionale ha ritenuto le questioni di legittimità sollevate con riferimento
alla norma in esame non fondate.
Con la deliberazione della Giunta Regionale n. 37/16 del 6 settembre 2011, sono stati
dettati, tra l’altro, gli indirizzi per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali a dipendenti di
85 Personale comandato in entrata appartenente ad altre Amministrazioni pubbliche.
228
categoria D, stabilendo che gli stessi dovevano avvenire nel limite massimo di 14 incarichi.
Nella deliberazione n. 33/22 del 31 luglio 2012 con riferimento agli incarichi dirigenziali si
afferma che ….la copertura dei servizi rimasti vacanti è stata integrata attribuendo incarichi di
direzione a dipendenti di categoria D secondo le indicazioni contenute nella deliberazione della
Giunta regionale n. 37/16 del 6 settembre 2011, nel numero di 14 unità ivi indicato. Non
potranno essere invece essere attribuiti altri incarichi dirigenziali; i Servizi che si renderanno
vacanti per cessazione del rapporto di lavoro dei dirigenti dovranno essere coperti ad interim o
mediante rotazione degli incarichi in atto. In tal modo, si determinerà una riduzione della
spesa prevista di € 303.000;
Di seguito si pone a raffronto la dotazione organica del personale della Regione
(deliberazione Giunta regionale n. 23/9 del 29/05/2012) e del C.F.V.A. (quest’ultima
determinata con la deliberazione della Giunta Regionale n. 50/20 del 10/11/2009), con
l’indicazione del grado di copertura delle varie posizioni:
Dotazioni
organiche*
Personale in
servizio al
31/12/2012*
% di
copertura
Dirigenti ammministrazione regionale
(di cui 2 ex SRA in forza ad ARGEA ) e
C.F.V.A. 180 132 73,33%
A 180 208 115,56%
B 551 524 95,10%
C 853 797 93,43%
D 1407 1250 88,84%
Totale A.R. 2991 2779 92,91%
C.F.V.A. Area A 975 962 98,67%
C.F.V.A. Area B 325 304 93,54%
C.F.V.A. Area C 80 66 82,50%
Totale C.F.V.A. 1380 1332 96,52%
Personale non dirigente C.F.V.A.
Personale non dirigente A.R. Categoria
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione
* Nella dotazione organica e nel personale in servizio dell’amministrazione regionale (escluso il C.F.V.A.) è compreso il personale ex SRA in servizio ad ARGEA.
La dotazione organica dell’Amministrazione regionale è stabilita in 2991 unità e al 31
dicembre 2012 la consistenza effettiva era di 2779 unità (copertura al 92,91%).
Per quanto concerne il personale del C.F.V.A., a fronte di una dotazione organica di
1380 unità il personale in servizio è di 1332 unità (copertura 96,52%).
La dotazione organica del personale dirigente è di 180 unità, mentre la dotazione
effettiva è di 132, cui va aggiunto il personale dirigente assunto con contratto o in COMANDO
IN, pari a 7 unità. Come già detto, al 31 dicembre risultavano conferiti, inoltre, a 14 unità di
229
personale categoria D dell’Amministrazione regionale e a 7 unità di personale dell’AREA C del
C.F.V.A. gli incarichi di direzione di servizio.
Al personale sopra riportato va aggiunto il personale esperto del Centro regionale di
programmazione, al 31/12/2012 pari a 20 unità. I relativi oneri fanno carico alla
contabilità speciale di cui alla legge 23/6/1994 n. 402, sulla quale nell’esercizio 2012 sono
state trasferite risorse per 3.600.000 euro a valere sul capitolo di bilancio SC08.0345 Spese
per il funzionamento del Centro Regionale di Programmazione (art. 1, comma 21, L.R. 14
maggio 2009, n. 1).
Infine, si deve segnalare il personale di cui alla L.R. 42/89, che al 31/12/2012
era di 325 unità, di cui 82 in mobilità presso altre amministrazioni.
Questo personale, come precisato in occasione della parifica del Rendiconto relativo
all’esercizio 2011, non fa parte dell’organico regionale e non è gestito dalla Direzione generale
del personale. Si tratta di personale ricompreso nell’albo di cui all’articolo 1 della L.R. 42/89
(Assunzione di personale docente presso i centri degli enti privati e presso i centri regionali di
formazione professionale) riguardante il personale iscritto in una lista ad esaurimento gestita
dall’Assessorato al Lavoro che ne promuove la ricollocazione presso gli enti pubblici.
Per quanto concerne il personale assunto a tempo determinato, la Direzione
Generale del personale, dietro richiesta dell’Ufficio istruttore, ha provveduto con nota Prot. n.
12742 del 15 maggio 2013 all’invio dei relativi dati numerici.
Le assunzioni a tempo determinato hanno riguardato esclusivamente gli uffici di gabinetto e
l’ufficio stampa. Al 31 dicembre 2012, nei suddetti uffici – oltre a 97 dipendenti a tempo
indeterminato inseriti nei ruoli del personale dell’Amministrazione regionale e già compresi
nella tabella riguardante il personale a tempo indeterminato - risultavano in servizio 49
dipendenti a tempo determinato, come riportato analiticamente nella tabella successiva:
A
B 1
C
D 9
Personale con contratto da dirigente 23
Personale lista speciale 42 3
Giornalisti 13
Totale 49
PERSONALE A TEMPO DETERMINATO AL 31/12/2012
UFFICI DI GABINETTO
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to Affari generali, personale e riforma della
Regione
230
Se si considera il personale esterno all’Amministrazione nel corso dell’intero anno,
risulta più utile esprimere il dato in anni-uomo, che è di 48,38 unità.
Oltre al personale a T.D. presso gli uffici di gabinetto opera personale in COMANDO IN
che al 31 dicembre 2012 era di 54 unità. Il dato riguardante l’intero anno è di 54,82 unità
espresso in anni-uomo.
La Direzione generale dell’organizzazione e del personale ha comunicato, con nota prot.
n. 16627 del 25 giugno 2013, che la spesa per il personale a tempo determinato è di euro
3.429.996, come risulta dal Conto annuale 2012 in attesa di certificazione.
La spesa per il personale dell’Amministrazione regionale
Con nota prot. n.12742 del 15 maggio 2012, la Direzione generale dell’organizzazione e
del personale ha inviato i dati relativi alla spesa (impegni formali) del personale della Regione
e del C.F.V.A. Sono stati forniti anche i dati di spesa del personale di cui alla L.R. 42/89, che
grava sui capitoli di spesa per il personale della Regione, in capo, però all’Assessorato al
lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
L’ufficio istruttore ha elaborato il seguente confronto con il dato relativo all’esercizio
2011 e con l’indicazione degli impegni complessivi (dati da rendiconto).
SIOPE Imp. formali Imp. compl. Imp. formali Imp. compl.
10201 183.817.604,00 183.830.377,77 182.230.075,43 182.455.150,31 -0,86% -0,75%
10202 Contributi a carico dell'ente 58.305.993,05 58.305.993,05 55.940.100,69 55.940.100,69 -4,06% -4,06%
10203 Interventi assistenziali 29.862,89 29.862,89 121.079,85 121.079,85 305,45% 305,45%
10204 Oneri per il personale in quiescenza 310.080,28 310.080,28 7.352.716,91 7.352.716,91 2271,23% 2271,23%
10205 Altre spese per il personale 7.841.113,76 7.844.410,59 5.568.802,73 5.728.379,80 -28,98% -26,98%
10801 15.802.240,61 15.802.240,61 15.420.194,37 15.420.194,37 -2,42% -2,42%
266.106.894,59 266.122.965,19 266.632.969,98 267.017.621,93 0,20% 0,34%
Var. Imp.
formali
2012/2011
Var. Imp.
complessivi
2012/2011Voci di spesa
Anno 2011 Anno 2012
IRAP
Totale
Retribuzioni lorde
Spesa personale Regione e C.F.V.A.
SIOPE Imp. formali Imp. compl. Imp. formali Imp. compl.
10201 9.475.533,49 9.500.000,00 9.600.204,85 9.699.999,51 1,32% 2,11%
10202 Contributi a carico dell'ente 4.300.000,00 4.300.000,00 2.725.137,60 2.799.999,65 -36,62% -34,88%
10205 Altre spese per il personale 253.007,63 273.813,69 327.995,95 980.000,00 29,64% 257,91%
10801 935.000,00 935.000,00 788.390,51 900.000,00 -15,68% -3,74%
14.963.541,12 15.008.813,69 13.441.728,91 14.379.999,16 -10,17% -4,19%
Voci di spesa
Personale di cui alla L.R. 42/89Var. Imp.
formali
2012/2011
Var. Imp.
complessivi
2012/2011
Anno 2011 Anno 2012
Retribuzioni lorde
IRAP
Totale
La somma della spesa del personale della Regione e del C.F.V.A., nonché del personale
di cui alla L.R. 42/89, al netto dell’IRAP per i dipendenti (personale non dirigente, dirigente e
degli uffici di gabinetto), concorda con quanto riportato nella Relazione illustrativa al Conto del
bilancio 2012 (aggregati di spesa SIOPE), con riferimento alla spesa per il personale per il
2011 e il 201286.
86 A pagina 32 della Relazione illustrativa al Conto del bilancio 2012 si espone una spesa (impegni complessivi al netto dell’IRAP) pari a euro 265.077.426,72 per il 2012, e a euro 264.394.538,27 per il 2011.
231
Per quanto attiene in modo specifico al personale della Regione e del C.F.V.A.,
complessivamente, si riscontra un leggero incremento degli impegni formali complessivi
(+0,20%).
Nel dettaglio, però, si riscontra che quasi tutte le voci di spesa sono diminuite.
La voce Oneri per il personale in quiescenza (SIOPE 10204) mostra, al contrario, un
elevato incremento, in quanto passa da 310.080,28 euro del 2011 a euro 7.352.716,91 nel
2012, poiché nel 2012 comprende al suo interno il capitolo SC01.0181 Versamento a favore
del fondo per l'integrazione del trattamento di quiescenza, istituito con legge regionale 5
maggio 1965, n. 15, di quote di contribuzione pregresse87, che nell’esercizio precedente aveva
la codifica 10202 (da qui anche la riduzione degli impegni dell’aggregato 10202 nel 2012). Gli
impegni formali assunti sul capitolo SC01.0181 sono, inoltre, passati da 3.440.000 euro del
2011 a 7.340.000 del 2012.
L’allegato D alla legge regionale n. 6/2012 Importi da iscrivere in bilancio relativamente
ad autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento (art. 1, comma
6), ha previsto, con riferimento all’esercizio 2012, un incremento nella dotazione del capitolo in
esame di euro 3.900.000. Tale incremento si deve all’applicazione dell’articolo 4, comma 2
della L.R. 27/2011 Riforma della legge regionale 5 maggio 1965, n. 15 (Istituzione di un fondo
per l’integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale
dipendente dell’Amministrazione regionale) che prevede che, fino al raggiungimento
dell’equilibrio finanziario determinato dall’entrata in vigore del nuovo sistema contributivo di
cui all’articolo 3, comma 1, la Regione corrisponda al F.I.T.Q. un contributo annuale, ai cui
oneri, secondo il successivo articolo 16, comma 2, si provvede con legge finanziaria (articolo 4,
comma 1, lettera e) della legge regionale n. 11/2006).
L’articolo 4, comma 2, e in via consequenziale l’articolo 16, comma 2, della L.R.
27/2011 sono stati dichiarati incostituzionali con sentenza della Corte Costituzionale n.
26/2013.
Si segnala la riduzione della voce Altre spese per il personale, i cui impegni formali si
riducono del 28,98%, pari a euro 2.272.311,03, passando da euro 7.841.113,76 del 2011 a
euro 5.568.802,73 del 2012. In questo aggregato rientrano anche capitoli di spesa di carattere
non obbligatorio, come le spese per missioni e per la formazione le quali, per effetto delle
esigenze poste dal rispetto del plafond di spesa assegnato all’Assessorato ai fini del rispetto del
patto di stabilità interno e delle norme che ne impongono una riduzione, sono andate
decrescendo negli ultimi esercizi, come si riferirà in modo più dettagliato nel prosieguo della
trattazione.
Gli oneri per il personale di cui alla L.R. 42/89, che al 31 dicembre era di 325 unità di
cui 82 in mobilità presso altre amministrazioni, gravano su capitoli di spesa la cui gestione è a
carico dell’Assessorato al Lavoro (art.6, comma 1, lett. f) della L.R. 3/2008). Per il 2012
87 Art. 60, L.R. 20 aprile 2000, n. 4, art. 21, comma 1, L.R. 29 aprile 2003, n. 3, art. 1, comma 1, lett. q), L.R. 22 dicembre 2003, n. 13, art. 4, comma 2, L.R. 22 dicembre 2011, n. 27 e art. 1, comma 5, della legge finanziaria.
232
ammontano a complessivi euro 13.441.728,91 e segnano una riduzione del 10,17% rispetto
agli impegni formali assunti nel 2011. Con riferimento alla parte di questo personale in mobilità
presso altre amministrazioni (82 unità), la somma che l’Amministrazione regionale prevede di
recuperare (oneri accessori per intero e quota fissa dello stipendio al 25%) è di circa 965.000
euro.
Alla spesa per il personale sopra esposta si aggiunge quella relativa al personale
esperto del CRP, assunto con contratto di diritto privato, il cui costo grava sulla contabilità
speciale istituita in forza della L. 402/1994, capitolo di spesa SC08.0345 Spese per il
funzionamento del Centro Regionale di Programmazione (art. 1, comma 21, L.R. 14 maggio
2009, n. 1) sul quale nel 2012 lo stanziamento è stato di euro 3.600.000.
La L.R. 1/2009, all’articolo 1, comma 21 stabilisce che Per la copertura degli oneri di
personale e di gestione del Centro regionale di programmazione è autorizzata una spesa
valutata in euro 4.500.000 annui; tale somma è riversata in conto del titolo di spesa 12.7.00
della contabilità speciale di cui alla legge 23 giugno 1994, n. 402 (Conversione in legge, con
modificazioni, del D.L. 26 aprile 1994, n. 248, recante provvedimenti urgenti per lo sviluppo
economico e sociale della Sardegna, in attuazione dell'articolo 13 dello statuto speciale) (UPB
S08.02.003).
La contabilità speciale di cui alla L. 402/94 mostra, per il 2012, con riferimento al Titolo
12.7 Spese generali- Funzionamento organi programmazione” le seguenti dotazioni: capitolo
SC12.7001 Spese generali – Funzionamento CRP euro 1.819.368,28 (a titolo di residui
1.919.368,28 di cui 100.000 euro trasferiti nel capitolo SC12.7003 ); il capitolo SC12.7002 ha
una dotazione complessiva di euro 4.054.653,58 (di cui 454.653,58 a titolo di residui e euro
3.600.000 come versamento in conto competenza della Regione); il capitolo SC12.7003
Pagamento delle spese derivanti da contratto di CO.CO.CO. stipulati dal CRP ha una dotazione
finale di euro 100.000 (per effetto della suindicata variazione). I pagamenti sono stati i
seguenti: SC12.7001 Spese generali – Funzionamento CRP per euro 65.938,94; SC12.7002
Spese per il personale del CRP euro 3.685.214,12; SC12.7003 Pagamento delle spese derivanti
da contratto di CO.CO.CO. stipulati dal CRP euro 15.916,01.
2012
3.685.214,12
Irap CRP - personale esperto 231.016,25
3.916.230,37Totale spesa
Retribuzioni e oneri
Personale esperto del CRP
Le spese per detto personale (retribuzioni e oneri, ed IRAP) ammontano nel 2012 a
euro 3.916.230,34, di cui euro 3.685.214,12 a titolo di retribuzioni e oneri e 231.016,25 a
titolo di IRAP.88
88 Nota della Direzione generale dell’organizzazione e metodo del personale, Prot. n. 12742 del 15 maggio 2012.
233
Le risorse stanziate per fronteggiare le spese per il personale si trovano allocate,
principalmente, nelle UPB che fanno capo alla Funzione Obiettivo 02 – Personale e
funzionamento dell’Amministrazione regionale - e nella UPB S01.01.002, che fa capo alla
Funzione Obiettivo 01 e accoglie spese per il personale relativo agli uffici di gabinetto, per le
somme di seguito indicate89:
UPB DESCRIZIONE 2010 2011 2012
Stanz. Finale 185.258.810,63 181.739.985,23 175.895.763,01 -5,05% -3,22%
Economie 4.201.847,75 8.107.824,25 2.434.599,93 -42,06% -69,97%
Imp. Formali 181.056.962,88 173.632.160,98 173.461.163,08 -4,20% -0,10%
Pagamenti 166.087.868,45 158.018.948,48 168.497.532,10 1,45% 6,63%
Rim. da impegnare 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Rim. Da pagare 14.969.094,43 15.613.212,50 4.963.630,98 -66,84% -68,21%
Stanz. Finale 77.332.396,63 83.881.508,02 80.152.309,51 3,65% -4,45%
Economie 2.833.537,40 4.418.403,40 2.178.348,58 -23,12% -50,70%
Imp. Formali 74.498.859,23 79.463.104,62 77.968.299,36 4,66% -1,88%
Pagamenti 66.906.179,33 66.602.884,53 70.531.065,54 5,42% 5,90%
Rim. da impegnare 0,00 0,00 5.661,57 100,00%
Rim. Da pagare 7.592.679,90 12.860.220,09 7.437.233,82 -2,05% -42,17%
Stanz. Finale 8.871.313,81 2.435.478,26 1.849.689,91 -79,15% -24,05%
Economie 588.108,63 986.361,40 840.169,08 42,86% -14,82%
Imp. Formali 1.631.215,51 1.239.966,32 933.239,74 -42,79% -24,74%
Pagamenti 1.066.482,00 382.224,54 789.336,28 -25,99% 106,51%
Rim. da impegnare 6.651.989,67 209.150,54 76.281,09 -98,85% -63,53%
Rim. Da pagare 564.733,51 1.066.892,32 143.903,46 -74,52% -86,51%
Stanz. Finale 2.642.945,48 2.564.812,50 1.042.845,16 -60,54% -59,34%
Economie 184.322,96 685.429,98 155.000,00 -15,91% -77,39%
Imp. Formali 2.119.022,52 1.879.382,52 887.845,16 -58,10% -52,76%
Pagamenti 1.665.579,42 1.289.323,32 599.296,52 -64,02% -53,52%
Rim. da impegnare 339.600,00 0 0 -100,00%
Rim. Da pagare 453.443,10 590.059,20 288.548,64 -36,36% -51,10%
Stanz. Finale 16.306.388,52 17.543.000,00 15.895.000,00 -2,52% -9,39%
Economie 501.694,73 780.490,45 828.272,21 65,09% 6,12%
Imp. Formali 15.804.693,79 16.762.509,55 15.066.727,79 -4,67% -10,12%
Pagamenti 11.931.869,33 9.564.661,58 11.075.143,79 -7,18% 15,79%
Rim. da impegnare 0 0 0
Rim. Da pagare 3.872.824,46 7.197.847,97 3.991.584,00 3,07% -44,54%
Stanz. Finale 290.411.855,07 288.164.784,01 274.835.607,59 -5,36% -4,63%
Economie 8.309.511,47 14.978.509,48 6.436.389,80 -22,54% -57,03%
Imp. Formali 275.110.753,93 272.977.123,99 268.317.275,13 -2,47% -1,71%
Pagamenti 247.657.978,53 235.858.042,45 251.492.374,23 1,55% 6,63%
Rim. da impegnare 6.991.589,67 209.150,54 81.942,66 -98,83% -60,82%
Rim. Da pagare 27.452.775,40 37.328.232,08 16.824.900,90 -38,71% -54,93%
TOTALE
Scost.
2012/2010
Scost.
2012/2011
S01.02.003Altre spese per il
personale
S01.02.004
Spese per il personale
effettuate nell'interesse
dell'Amministrazione
Regionale
S01.01.002
Oneri per il
funzionamento della
Giunta Regionale e uffici
di supporto (esclusi i
capitoli di spesa relativi
al trattamento economco
del Presidente e dei
componenti della Giunta
Regionale)
SPESA PER IL PERSONALE - ESERCIZIO 2010/2012 - COMPETENZA
S01.02.001
Oneri per il trattamento
economico dei
dipendenti, ivi compreso
il salario accessorio
S01.02.002
Oneri per contributi
sociali e di fine rapporto
a carico
dell'Amministrazione
Regionale
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati del Rendiconto 2012
Gli stanziamenti per il personale, nel 2012, ammontano a euro 274.835.607,59 e
costituiscono il 18,11% degli stanziamenti complessivi della strategia 01. Essi incidono sugli
stanziamenti finali di bilancio (euro 9.190.494.546,09) nella misura del 2,99%.
Gli impegni formali, a fronte di economie pari a euro 6.436.389,80, sono stati di euro
268.317.275,13.
89 Le spese per il personale di cui alla L.R. 42/89 si trovano, invece, allocate nella Strategia 06 – Economia, funzione obiettivo 06 – Politiche per l’occupazione rivolte alle imprese – UPB S06.06.004 Fondo Regionale per l'Occupazione - Spese correnti.
234
Rispetto all’esercizio 2011 si osserva una riduzione complessiva degli stanziamenti finali
di quasi il 5%, corrispondente in valore assoluto a euro 13.329.176,42, ma si sono più che
dimezzate anche le economie, cosicché gli impegni formali hanno subito una riduzione
dell’1,71% passando da euro 272.977.123,99 del 2011 a euro 268.317.275,13 del 2012.
La riduzione dello stanziamento ha interessato tutte le UPB e, in misura
percentualmente più elevata, la UPB S01.02.004 “Spese per il personale effettuate
nell’interesse dell’Amministrazione regionale” – nella quale sono allocati i capitoli per le
missioni del personale dirigente e dei livelli dell’Amministrazione regionale, che registra una
riduzione dello stanziamento finale rispetto al 2011 del 59% e degli impegni formali del
52,76%, poiché si è passati da euro 1.879.382,52 del 2011 a 887.845,16 del 2012.
La UPB S01.02.003 “Altre spese per il personale” – comprendente tra l’altro i capitoli di
spesa riguardanti la formazione per il personale, le spese di cura e degli accertamenti sanitari
– mostra una riduzione degli stanziamenti finali del 24% (da euro 2.435.478,26 del 2011 a
euro 1.849.689,91 del 2012) e una riduzione degli impegni formali di quasi il 25% (da euro
1.239.966,32 del 2011 a euro 933.239,74 del 2012).
Le spese per missioni sono state oggetto di un intervento di contenimento da parte
della legge finanziaria regionale per il 201290.
Tale tipologia di spesa si trova allocata all’interno delle UPB S01.02.004 “Spese per il
personale effettuate nell’interesse dell’Amministrazione Regionale” , Funzione Obiettivo 02, e,
relativamente alle spese per missioni del personale degli uffici di Gabinetto e ausiliari dei
componenti della Giunta regionale, nella UPB S01.01.002 “ Oneri di funzionamento della
Giunta regionale e uffici di supporto” – Funzione obiettivo 01.
Nella tabella successiva si espone la spesa per missioni come da rendiconto relativo
all’esercizio 2009, raffrontata con le analoghe voci di spesa del 2011 e del 2012.
I dati esposti risultano confermati anche dall’esame della nota Prot. n. 9525 del 04.04.2013
della Direzione generale dell’organizzazione e del personale che segnala, ulteriori impegni per
missioni, pari ad € 109.000,00 – capitolo SC01.0161 – relativi al personale
dell’Amministrazione regionale assegnato all’Agenzia Argea i cui oneri, ai sensi del comma 17
dell’art. 3 della L.R. n. 6/2012, sono a carico del bilancio regionale e decurtati dal contributo di
funzionamento dell’Agenzia.
90 La legge finanziaria regionale 2012 (L.R. 6/2012) all’articolo 3, comma 6, ha stabilito che le spese per missioni non
possono essere superiori all’80% della spesa sostenuta nel 2009 e che tale limite può essere comunque superato in
casi eccezionali con deliberazione della Giunta regionale. Questa disposizione è stata impugnata dallo Stato davanti alla Corte Costituzionale che, con sentenza n. 36/2013, ha dichiarato non fondata la questione di legittimità promossa. Il successivo comma 7, sempre in tema di missioni, stabilisce che a partire dal 2012 è soppresso il trattamento di diaria per missioni o trasferte svolte nel territorio regionale e nazionale, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, per il personale della regione, enti e agenzie regionali. Inoltre, la norma prevede che il personale possa essere autorizzato all’utilizzo dei propri mezzi se tale uso risulta più conveniente rispetto all’utilizzo di mezzi pubblici o di servizio, che di norma devono essere utilizzati, o se l’utilizzo dei mezzi pubblici sia inconciliabile con lo svolgimento della missione. Si ricorda che essa, nella parte in cui prevede che il personale possa essere autorizzato all’utilizzo del mezzo proprio per lo svolgimento delle missioni è stata impugnata dallo Stato davanti alla Corte Costituzionale che, con sentenza n. 36/2013, ne ha dichiarato la illegittimità costituzionale.
235
Ulteriori 30.000,00 euro sono impegnati sul capitolo SC01.0240 (emergenza protezione
civile e antincendio – spesa obbligatoria).
CAPITOLO DESCRIZIONE COMPETENZA 2009 2011 2012
Stanz. Finale 2.450.323,78 1.784.147,32 538.775,54
Economie 374.389,80
Imp.Formali 2.450.323,78 1.409.757,52 538.775,54
Pagamenti 949.520,23 997.777,41 375.539,86
Da impegnare
Da pagare 1.500.803,55 411.980,11 163.235,68
Stanz. Finale 451.116,93 570.853,45 319.069,62
Economie 101.853,45
Imp.Formali 451.116,93 469.000,00 319.069,62
Pagamenti 212.920,58 290.990,91 220.355,34
Da impegnare
Da pagare 238.196,35 178.009,09 98.714,28
Stanz. Finale 230.000,00 280.000,00 280.000,00
Economie
Imp.Formali 230.000,00 280.000,00 280.000,00
Pagamenti 157.216,96 200.584,40 161.734,21
Da impegnare
Da pagare 72.783,04 79.415,60 118.265,79
Stanz. Finale 190.000,00 260.000,00 150.000,00
Economie
Imp.Formali 190.000,00 260.000,00 150.000,00
Pagamenti 112.344,10 145.328,75 109.325,64
Da impegnare
Da pagare 77.655,90 114.671,25 40.674,36
Stanz. Finale 3.321.440,71 2.895.000,77 1.287.845,16
Economie 0 476.243,25 0
Imp. Formali 3.321.440,71 2.418.757,52 1.287.845,16
Pagamenti 1.432.001,87 1.634.681,47 866.955,05
Rim. da impegnare 0 0 0
Rim. Da pagare 1.889.438,84 784.076,05 420.890,11
TOTALE
SC01.0010
Indennità e rimborsi di spese
di trasporto al personale degli
Uffici di Gabinetto e ausiliari
dei componenti della Giunta
regionale per missioni in
territorio nazionale ed estero
SC01.0237
Indennità e rimborsi di spese
di trasporto ai dipendenti
dell'Amministrazione
regionale o comunque in
servizio presso di essa per mi
ssioni in territorio nazionale
ed estero
SC01.0238
Indennità e rimborsi di spese
di trasporto al personale
dirigente dell'Amministrazione
regionale per missioni in
territorio nazional e ed estero
SC01.0006
Indennità e rimborsi di spese
di viaggio al Presidente ed ai
componenti della Giunta
regionale per missioni in
territorio nazionale ed estero
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati del Rendiconto 2012
Dall’esame dei dati suesposti, si rileva una consistente riduzione della spesa per
missioni, anche se già negli esercizi pregressi si registravano elevate economie sui residui
derivanti da impegni formali sull’intero stanziamento.
Complessivamente, si rileva che la spesa per missioni (impegni formali) si attesta al
38,77% della spesa sostenuta nel 2009, quindi al di sotto del limite dell’80% previsto dalla
norma regionale.
Più in particolare, questo risultato si deve soprattutto al contenimento della spesa per
missioni del personale dipendente non dirigente, con impegni formali pari al 22% di quelli
rilevati per il 2009.
Si riscontra, invece, un incremento della spesa per missioni del Presidente e dei
componenti della Giunta regionale (capitolo SC01.0006) con impegni formali pari al 121,74%
di quelli rilevati per il 2009.
236
Con la stessa nota prot. n. 9525, la Direzione generale dell’organizzazione e del
personale, nell’indicare i provvedimenti adottati in attuazione delle norme sul personale, ha,
tra l’altro, evidenziato il contenimento delle spese per la formazione (l’articolo 6 comma 13 del
D.L. 78/2010 prevede che a decorrere dall’esercizio 2011 la spesa annua sostenuta dalle
amministrazioni pubbliche per la formazione deve essere non superiore al 50 per cento della
spesa sostenuta nell'anno 2009) che, per quanto attiene a quella finanziata con risorse
regionali, grava sul capitolo di bilancio SC01.0209 e si attesta nel 2012 a euro 61.706,81
rispetto a 248.093,85 euro del 2011, e per il lavoro straordinario (capitoli SC01.0143 e
SC01.0144), i cui impegni, sono passati da complessivi euro 2.408.123,73 del 2011 a euro
1.357.607,68 del 2012.
E’ stato comunicato, inoltre, che l’Amministrazione ha dato attuazione all’articolo 5,
comma 7 del D.L. 95/2012, che ha quantificato l’importo massimo dei buoni pasto in euro
7,00, precisando che la Regione ha impugnato la norma davanti alla Corte Costituzionale con
ricorso n. 160 del 2012.
Il personale degli enti e delle agenzie regionali
La Direzione generale del personale ha provveduto, con nota prot. n.10575 del 16 aprile
2013, all’inoltro dei dati relativi alla consistenza numerica del personale a tempo indeterminato
in servizio al 31 dicembre 2012 degli enti e delle agenzie regionali del comparto regionale di
cui all’articolo 69 della L.R. 31/98.
Di seguito si espone la situazione relativa al personale non dirigente a raffronto con i
dati relativi all’esercizio 2011 esposti nella Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione
regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013):
Dotazione
organica 2011
Presenze al
31/12/2011
Cat D Cat C Cat B Cat A Totale Cat D Cat C Cat B Cat A Totale
ENAS 105 90 111 4 310 86 84 121 4 295 310 298
ERSU-CA 19 26 82 0 127 7 11 76 0 94 127 96
ERSU-SS 16 3 61 0 80 9 1 54 0 64 80 68
ISRE 11 11 18 4 44 5 6 16 4 31 44 31
AGRIS 200 95 245 540 134 82 264 4 484 540 488
ARGEA 222 218 117 23 580 104 106 66 16 292 580 300
LAORE 451 290 91 34 866 212 223 89 31 555 866 577
Conservatoria delle coste 12 1 0 0 13 7 2 0 0 9 13 9
Sardegna promozione 40 10 10 5 65 14 3 1 0 18 65 18
Agenzia Lavoro 53 22 8 3 86 48 32 13 1 94 86 99
AREA 91 52 17 0 160 86 53 16 155 159 154
Totali 1220 818 760 73 2871 712 603 716 60 2091 2870 2138
ENTI/AGENZIE REGIONALI - PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO
Presenze al 31/12/2012Dotazione organica
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati della “Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale (art. 19 L. R. 13/11/1998 n. 31)” allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 e su dati forniti dall’Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione
237
Il personale dell’Ente/Agenzia in Comando (COMANDO OUT) è pari a 37 unità, il
personale esterno in comando presso gli Enti/Agenzie regionali (COMANDO IN) è pari a 24
unità.
La dotazione organica del personale non dirigente è aumentata di 1 unità (AREA) il
personale in servizio è complessivamente diminuito di 38 unità, da 2138 a 2091,
principalmente nella agenzia LAORE, il cui personale è passato da 577 unità a 555.
L’agenzia del Lavoro ha 94 unità di personale rispetto ad una dotazione organica di 86.
Per quanto concerne il personale dirigente la situazione al 31 dicembre è la seguente:
ENAS
ERSU-
CA
ERSU-
SS ISRE AGRIS ARGEA LAORE
Conservatoria
delle coste
Sardegna
promozione
Agenzia
Lavoro AREA Totali
Dotazione organica 16 4 3 4 20 14 17 3 8 1 20 110
Presenze al 31/12/2012 4 1 2 12 9 11 1 2 1 18 61
1 1 1 1 4
1 1
DIRIGENTI IN SERVIZIO A TEMPO INDETERMINATO - ANNO 2012
Comandati IN
Apettativa
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’ Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione
Nel 2011, la dotazione organica di tutti gli enti/agenzie era di 111 e la consistenza
effettiva, escludendo i comandati, era di 64 dirigenti91.
Per quanto concerne l’Ente Foreste, si specifica che non fa parte dell’Area contrattuale
del comparto regione in quanto aderisce al Contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai
forestali e degli impiegati agricoli.
Nel 2011 il personale a tempo indeterminato era di 9 dirigenti e 4571 unità di personale
non dirigente. Il personale a tempo determinato espresso in anni/uomo era di 969 unità.92 Si
rileva, pertanto, nel 2012 una consistente riduzione del personale.
Il dato relativo al personale degli Enti/Agenzie non è tuttavia completo, in quanto non
comprende l’ARPAS e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, poiché facenti
parte del comparto sanità, e Sardegna ricerche.
91Dato desunto dalla Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013). 92 Dato desunto dalla Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013).
238
Dalla deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012 riguardante la revisione del Piano
assunzioni 2010-2012, risulta che il personale a tempo indeterminato al 31 dicembre 2011 era
di 373 unità per quanto riguarda l’ARPAS, di 264 unità per l’IZS, e di 49 unità per Sardegna
ricerche. Il personale a tempo determinato degli enti del comparto sanità (ARPAS e IZS) era di
47 unità.
La spesa per il personale degli enti e delle agenzie regionali
Con deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012, riguardante l’aggiornamento del
Piano di reclutamento 2010-2012, la Giunta regionale ha esteso alle agenzie e agli enti
regionali, i principi e i criteri esposti nella delibera in materia di spesa per il personale, con la
precisazione che si tratta di direttive vincolanti.
In particolare, si sottolinea come gli enti in esame siano soggetti al regime limitativo
delle assunzioni e della riduzione della spesa per il personale.
Nella delibera si afferma che essi devono sottoporre ad analisi le rispettive dotazioni
organiche, le consistenze e i costi del personale e adottare un apposito atto deliberativo con il
quale definire la programmazione triennale del fabbisogno di personale, applicando i criteri
contenuti nella deliberazione stessa.
Per quanto attiene alla spesa per il personale sostenuta dagli enti/agenzie regionali
nell’esercizio 2012, l’ufficio istruttore - al quale la Direzione generale del personale ha fatto
pervenire, con nota prot. n. 10575 del 16 aprile 2013, le tabelle compilate dai singoli
enti/agenzie riportanti le voci di costo della retribuzione e del salario accessorio nonché le altre
spese per il personale (formazione, contributi, IRAP, personale a tempo determinato, ecc) - ha
provveduto all’elaborazione del relativo dato.
Si sottolinea che il dato riportato alla voce “Altri oneri” non tiene conto degli incarichi di
collaborazione coordinata e continuativa e degli incarichi di lavoro autonomo di natura
occasionale (studi, ricerche, consulenze) che sono stati forniti, dalla suddetta Direzione,
separatamente e dei quali si tratterà in seguito.
Si ricorda che detta spesa grava indirettamente sul bilancio della Regione che,
attraverso il contributo di funzionamento ai singoli enti, allocato in specifici capitoli di bilancio,
provvede alle spese di funzionamento degli stessi (tranne AREA).
La spesa per il personale, al netto delle spese sopra riportate, è la seguente:
239
ENAS 9.466.557 2.857.415 5.746.987 18.070.959
ERSU-CA 3.409.744 619.203 1.707.404 5.736.351
ERSU-SS 2.205.309 487.760 1.101.568 3.794.637
ISRE 1.079.019 270.276 639.626 1.988.921
AGRIS 16.064.522 3.396.593 7.612.700 27.073.815
ARGEA 9.408.311 2.831.246 6.892.486 19.132.043
LAORE 21.297.228 3.226.798 11.978.947 36.502.973
Conservatoria
delle coste 343.819 117.781 170.425 632.025
Sardegna
promozione 703.690 136.026 381.514 1.221.230
Agenzia Lavoro 3.056.301 584.955 1.993.083 5.634.339
AREA 5.825.177 1.808.744 602.991 8.236.912
Totali 72.859.677 16.336.797 38.827.731 128.024.205
ENTI/AGENZIE REGIONALI - COSTO DEL PERSONALE ANNO 2012
Stipendi
Compensi
accessori Altri oneri Totali 2012
Fonte: Elaborazione Corte dei Conti su dati forniti dall’Ass.to Affari generali, personale e riforma della Regione
Alcuni Enti/Agenzie, nel compilare le tabelle dalle quali sono stati estratti i dati di cui
sopra, hanno indicato anche le spese per contratti di CO.CO.CO. (ISRE euro 12.065,00;
Agenzia per il lavoro 133.153,00) e per incarichi di studio, ricerca e consulenza (ENAS euro
127.469,00; ERSU–SS euro 145.455,00; ISRE euro 2.550,00; LAORE euro 55.241,00; Agenzia
per il lavoro euro 602.942,00), che sono stati espunti dai totali al fine di elaborare un dato
omogeneo rispetto agli altri enti che avevano esposto tali spese separatamente.
Per quanto concerne l’Ente foreste il dato relativo all’esercizio 2012 è il seguente:
89.557.541 11.531.795 44.438.792 145.528.128
Stipendi
Compensi
accessori Altri oneri TOTALI 2012
ENTE FORESTE - SPESE DEL PERSONALE - ANNO 2012
Nel 2011 gli oneri stipendiali ammontavano a euro 97.033.871, i compensi accessori a
14.015.007 e gli altri oneri (al netto degli oneri per contratti di CO.CO.CO.) ammontavano a
euro 54.972.73693, pertanto si è verificata una riduzione significativa in tutti gli aggregati.
93 Dato desunto dalla Relazione sullo stato e i costi dell’organizzazione regionale allegata alla manovra finanziaria 2013-2015 (D.G.R. 13/5 del 19 marzo 2013).
240
Personale con contratto di rapporto flessibile o atipico.
La Direzione generale dell’organizzazione e del personale, con nota prot. n. 10487 del
15 aprile 2013, ha trasmesso i dati relativi agli incarichi di lavoro autonomo di natura
occasionale (studi, ricerche e consulenze) e agli incarichi di collaborazione coordinata e
continuativa che risultano conferiti o comunque sono in corso nel 2012.
Con riferimento agli incarichi di lavoro autonomo di natura occasionale (studi, ricerche e
consulenze) si riscontra, rispetto ai dati forniti in occasione della parifica del rendiconto relativo
all’esercizio finanziario 2011, per quanto riguarda la sola Amministrazione regionale, un
aumento degli incarichi (da 82 a 108) ma una riduzione degli impegni (da 2.269.076,22 a euro
875.607,10) e delle liquidazioni (da 1.122.442,54 a 915.538,58).
STRUTTURA (DIREZIONI GENERALI, ENTI,
AGENZIE E AZIENDE)N. INCARICHI
IMPORTO IMPEGNATO
ANNO 2012
IMPORTO LIQUIDATO ANNO
2012
PRESIDENZA 3 115.797,59 189.704,45
PROGRAMMAZIONE BILANCIO 1 - 15.000,00
UFFICIO ENPI 65 232.617,02 176.725,28
PROGRAMMAZIONE UNITARIA 3 12.645,29 -
URBANISTICA 1 15.000,00 12.500,00
ENTI LOCALI 3 - 34.121,63
AMBIENTE 13 89.224,81 196.279,68
AGRICOLTURA 3 8.777,29 12.697,29
LAVORI PUBBLICI 1 16.300,00 16.300,00
LAVORO 4 52.464,38 43.518,74
ISTRUZIONE 1 61.320,41 61.320,41
INDUSTRIA 2 5.176,81 -
SANITA' 1 48.700,08 48.700,08
TRASPORTI 5 217.583,42 98.671,02
BENI CULTURALI 2 - 10.000,00
TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 108 875.607,10 915.538,58
AGENZIA PER IL LAVORO 27 378.583,47 432.402,53
AGRIS 37 229.417,34 229.354,34
ARGEA 1 10.000,00 7.500,00
LAORE 7 - 50.836,82
SARDEGNA PROMOZIONE 10 26.852,17 16.557,92
ENAS 8 131.642,20 101.484,21
ERSU CA 3 23.634,40 27.912,96
ERSU SS 6 137.942,54 137.942,54
ISRE 12 5.099,50 5.099,50
CONSERVATORIA DELLE COSTE 9 4.000,00 48.347,10
TOTALE ENTI 120 947.171,62 1.057.437,92
TOTALE COMPLESSIVO 228 1.822.779 1.972.977
INCARICHI DI RICERCA, STUDIO E CONSULENZA - ANNO 2012
Fonte: Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione
241
Per quanto concerne i dati relativi agli incarichi di collaborazioni coordinate e
continuativa si richiamano, preliminarmente, le principali disposizioni emanate nel corso degli
ultimi anni.
L’articolo 3, comma 1 della L.R. 3/2009, contenente Disposizioni per il superamento del
precariato, ha previsto che, al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella
pubblica amministrazione regionale, la Regione, gli enti e le agenzie regionali possano
procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, esclusivamente per motivate
esigenze straordinarie ed entro la misura massima del 3 per cento delle proprie dotazioni
organiche. Il successivo comma 7 ha stabilito che i contratti a termine, atipici o flessibili, in
essere alla data del 28 febbraio 2009, siano prorogati fino alla conclusione dei programmi di
stabilizzazione previsti nel presente articolo.
La L.R. 16/2011, all’articolo 6 recante Disposizioni sul superamento del precariato, ha
previsto che entro il 30 marzo di ogni anno l'Assessore del personale, affari generali e riforma
della Regione presenti alla competente Commissione consiliare una relazione sull'applicazione
dell'articolo 3, comma 1, della L.R. 3/2009, nell'Amministrazione regionale, negli enti e nelle
agenzie regionali. Al fine di verificare il rispetto del limite massimo del 3 per cento previsto al
citato comma 1, la relazione prende in considerazione tutte le forme di lavoro a termine, o con
forme contrattuali flessibili o atipiche, ivi compresa quella interinale.
Da ultimo, l’articolo 1 della L.R. 12 del 13 giugno 2012, contenente Collaborazioni
coordinate e continuative - Modifiche all'articolo 6 della legge regionale n. 16 del 2011, ha
stabilito, con efficacia a decorrere dal giorno della sua pubblicazione, che nel limite del 3 per
cento non rientrino i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, di cui all'articolo 6-bis
della L.R. 31/1998 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della
Regione) che vengono finanziati con fondi statali e comunitari.
Con nota prot. n. 677/GAB del 29 marzo 2012, la Direzione generale dell’organizzazione
e del personale ha inviato al Consiglio Regionale della Sardegna, Prima commissione
permanente, i prospetti relativi alla ricognizione, a marzo 2012, dei rapporti di lavoro in essere
presso l’Amministrazione regionale, gli enti e le agenzie regionale in adempimento a quanto
previsto dall’articolo 6, comma 1, della L.R. 16/2011.
Nella nota in esame risulta che, a marzo 2012, sono in atto presso l’Amministrazione
regionale complessivamente 118 CO.CO.CO. rispetto ai 132 di cui alla ricognizione a settembre
2011 (più un contratto di somministrazione di lavoro). Negli enti e nelle agenzie regionali i
contratti complessivi sono 62 (10 a T.D., 32 CO.CO.CO. e 21 Somministrazione lavoro) rispetto
ai 54 in essere a settembre 2011 (19 a T.D., 35 CO.CO.CO.
Si rileva, pertanto una riduzione nell’Amministrazione regionale e un aumento negli
enti.
L’Amministrazione regionale a fronte di un limite di 119,58 contratti instaurabili (3%
della dotazione organica) ha instaurato 118 rapporti di lavoro flessibili.
242
Nell’ambito degli Enti/agenzie regionali, superano il limite del 3% l’Agenzia Sardegna
promozione e Conservatoria delle coste, ma come precisato nella nota, lo scostamento si deve
alla prosecuzione di contratti già in essere alla data di entrata in vigore della legge. Con
riferimento ad AREA e Agenzia regionale per il lavoro, si riscontra uno scostamento
rispettivamente di 8,35 e 9,42 dovuto a contratti che risultano instaurati successivamente, per
i quali viene dichiarato che verranno disposti gli accertamenti necessari al fine di chiarirne in
tempi brevi le motivazioni ai fini degli ulteriori adempimenti.
La Direzione Generale dell’organizzazione e del personale, con nota prot. 9525
del 4 aprile 2013, ha dichiarato che l’Amministrazione ha rispettato il limite di cui
all’articolo 3 della L.R. 3/2009.
I contratti in esame risultano, inoltre, sottoposti a un limite di carattere finanziario per
effetto di quanto disposto dall’articolo 9 comma 28 del D.L. 78/2010. Questa norma ha
stabilito che a decorrere dall'anno 2011, le amministrazioni dello Stato (….) possono avvalersi
di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione
coordinata e continuativa nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità
nell'anno 2009. Per le medesime amministrazioni la spesa per personale relativa a contratti di
formazione-lavoro, ad altri rapporti formativi, alla somministrazione di lavoro, nonché al lavoro
accessorio di cui all'articolo 70, comma 1, lettera d) del D.Lgs. 276/2003, non può essere
superiore al 50 per cento di quella sostenuta per le rispettive finalità nell'anno 2009.
Secondo le indicazioni della Conferenza delle regioni e province autonome del 10
febbraio 2011, da tale limite sono escluse le spese relative a contratti finanziati con risorse
dell’Unione europea o con fondi FAS.94
Con la deliberazione n. 20/12 del 26 aprile 2011, la Giunta regionale ha dato mandato
alla Ragioneria generale di definire il plafond di spesa sostenibile ai sensi dell’articolo 9, comma
28 del D.L. 78/2010, secondo i criteri contenuti nella stessa deliberazione. La Ragioneria
generale, con nota prot. n. 14122 del 16 maggio 2011 ha definito il plafond di spesa
sostenibile nell’anno 2011 e seguenti che ammonta complessivamente a euro
1.558.159,77, comprensivo degli oneri riflessi e della quota IRAP a carico
dell’Amministrazione.
Questo plafond non tiene conto degli incarichi di studio e consulenza, che sono diversamente
disciplinati dall’articolo 6, comma 7, del D.L. 78/2010 (la spesa non deve essere superiore al
20% della spesa sostenuta nel 2009). Secondo le indicazioni contenute nella deliberazione n.
13/10 del 15 marzo 2011, pur facendo parte di quelle disposizioni che costituiscono principi di
coordinamento della finanza pubblica, la norma non trova diretta applicazione nella Regione,
94 Secondo quanto riportato al relativo punto 1. Contenimento delle spese per il personale – Paragrafo E) Contenimento della spesa per il personale con rapporto di lavoro flessibile, del suddetto documento, dal limite di spesa di personale a tempo determinato e/o con incarichi di co.co.co. sono escluse le spese relative a: - le assunzioni finanziate con risorse dell’Unione Europea, statali (v. FAS) e private e relative spese accessorie collegate (e. spese di trasferta); i rapporti di lavoro dirigenziali a tempo determinato; il personale assegnato alle strutture di supporto degli organi politici, per il quale oltre ad operare discipline speciali relativamente al reclutamento già sono previsti limiti numerici e/o economici circa la quantità di risorse assegnabili.
243
che deve realizzare il complessivo obiettivo di riduzione dei costi degli apparati amministrativi
con scelte legislative che possono incidere in modo diverso sulle tipologie di spesa e
sull’ammontare delle riduzioni.
Gli impegni e ai pagamenti effettuati nell’anno 2012 sono i seguenti:
STRUTTURA (DIREZIONI GENERALI, ENTI, AGENZIE E
AZIENDE)N. INCARICHI
IMPORTO IMPEGNATO
NEL 2012
IMPORTO LIQUIDATO
NEL 2012
PRESIDENZA 12 282.543,39 343.659,08
AGENZIA DEL DISTRETTO IDROGRAFICO 4 7.001,62 72.340,52
UFFICIO ENPI 14 760.407,38 717.139,04
AA.GG. E DELLA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE 2 111.756,17 106.587,33
PROGRAMMAZIONE BILANCIO 1 35.000,00 34.999,98
C.R.P. 17 947.460,89 908.040,42
URBANISTICA 38 847.724,23 833.819,25
AMBIENTE 38 1.046.468,82 767.377,65
AGRICOLTURA 1 - 20.387,27
TURISMO 4 136.468,17 105.605,22
LAVORO 8 165.211,10 138.280,82
POLITICHE SOCIALI 3 122.263,10 117.332,17
LAVORI PUBBLICI 7 286.132,00 150.938,75
ISTRUZIONE 1 19.030,00 3.750,00
BENI CULTURALI 4 79.138,92 66.689,10
INDUSTRIA 1 40.486,17 29.595,14
SANITA' 3 86.273,21 86.273,21
TRASPORTI 11 381.553,00 384.758,00
TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 169 5.354.918,17 4.887.572,95
AGENZIA PER IL LAVORO 3 155.744,88 133.153,26
AGRIS 20 291.952,00 291.952,00
LAORE 3 126.137,29 126.137,29
SARDEGNA PROMOZIONE 6 100.750,69 77.916,99
AREA 2 24.000,00 24.000,00
ERSU CA 1 21.504,00 21.504,00
ENAS 1 2.425,58 2.165,98
CONSERVATORIA DELLE COSTE 12 184.066,90 141.257,61
ISRE 1 12.064,70 12.064,70
TOTALE ENTI 49 918.646,04 830.151,83
TOTALE COMPLESSIVO 218 6.273.564,21 5.717.724,78
INCARICHI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA - ANNO 2012
STRUTTURA N. INCARICHIIMPORTO IMPEGNATO
NEL 2012
IMPORTO LIQUIDATO
NEL 2012
ENTE FORESTE 21 317.044,93 317.044,93
Fonte: Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione
244
I dati sopra riportati si riferiscono a tutti i contratti di CO.CO.CO. conferiti o in corso
nell’anno 2012, finanziati con fondi regionali, statali e comunitari e con fondi misti, nonché
quelli relativi al personale inserito nei processi di stabilizzazione, secondo quanto riepilogato
nella successiva tabella:
IMPEGNATO 2012 LIQUIDATO 2012
FONDI REGIONALI 79 2.012.690,98 2.133.655,21
ASSEGNAZIONI STATALI 33 1.067.866,61 1.136.716,22
FONDI UE 25 1.212.822,09 1.057.010,45
FONDI MISTI 32 1.061.538,49 560.191,07
TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 169 5.354.918,17 4.887.572,95
RIPARTIZIONE DEGLI INCARICHI DI CO.CO.CO. PER FONTE DI FINANZIAMENTO
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati dell’ Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione
La spesa rientrante nel limite finanziario di cui all’articolo 9 comma 28 del D.L. 78/2010,
così come stabilito dalla deliberazione della Giunta regionale n. 20/12 del 26 aprile 2011, e
quindi determinato comprendendo i soli contratti di collaborazione coordinata e continuativa
finanziati con fondi regionali, integralmente o a titolo di cofinanziamento, è stata così
rappresentata dalla Direzione generale dell’organizzazione e del personale. Dalla tabella è stato
escluso il personale interessato dai processi di stabilizzazione per il quale l’articolo 3 della L.R.
3/2009 ha disposto la proroga dei relativi contratti fino alla conclusione dei programmi di
stabilizzazione in esso previsti.
245
STRUTTURA (DIREZIONI GENERALI, ENTI,
AGENZIE E AZIENDE)
N. INCARICHI -
LAVORATORI NON
INSERITI NEI PROCESSI
DI STABILIZZAZIONE
IMPORTO IMPEGNATO
NEL 2012
IMPORTO LIQUIDATO
NEL 2012
PRESIDENZA 1 31.556,00 -
AGENZIA DEL DISTRETTO IDROGRAFICO 2 2.333,74 24.665,38
PROGRAMMAZIONE BILANCIO 1 35.000,00 34.999,98
AMBIENTE 8 213413,09 36630,64
URBANISTICA 2 11.891,28 11.891,28
LAVORO 3 9.019,35 9.019,35
SANITA' 1 28.290,99 28.290,99
TOTALE AMMINISTRAZIONE REGIONALE 18,00 331.504,45 145.497,62
AGRIS 7 85.983,91 85.983,91
LAORE 3 126.137,29 126.137,29
SARDEGNA PROMOZIONE 5 100.750,69 64.931,03
AREA 1 6.000,00 6.000,00
ERSU CA 1 21.504,00 21.504,00
ENAS 1 2.425,58 2.165,98
CONSERVATORIA DELLE COSTE 2 - 41.250,60
TOTALE ENTI 20 342.801,47 347.972,81
TOTALE COMPLESSIVO 38 674.305,92 493.470,43
INCARICHI DI CO.CO.CO RIENTRANTI NEL LIMITE DI CUI ALL'ART. 9 COMMA 28 DEL D.L.78/2010
(CONTRATTI FINANZIATI CON FONDI REGIONALI - MISTI)
Fonte: Assessorato AA.GG. Personale e riforma della Regione
La Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente con nota prot. n. 14196 del 24 giugno
2013 ha rettificato il dato riguardante gli incarichi di collaborazione esterna precedentemente
trasmesso alla Direzione generale dell’organizzazione e del personale e da quest’ultima
riepilogato nelle tabelle di cui sopra, poiché in alcuni casi era stata indicata la spesa impegnata
nel corso del 2012 ma riferibile anche ad esercizi finanziari successivi. Alla luce della
precisazione fornita “l’onere complessivo a carico della scrivente Direzione è quantificabile in
Euro 817.964,40 anziché in Euro 1.046.468,82”.
246
13. L’ANALISI DELLE PARTITE CREDITORIE DELLA REGIONE. I FONDI
DI ROTAZIONE
1 Premessa: le tipologie di partite creditorie intestate alla Regione.
Occorre brevemente premettere che nell’ambito delle diverse tipologie di “crediti”,
esattamente enucleate dalla deliberazione della Giunta regionale n. 28/33 del 24/06/201195, la
presente verifica è principalmente limitata alla categoria dei crediti discendenti da “contributi e
finanziamenti erogati”. Tra i detti crediti si devono ricomprendere quelli dovuti ai recuperi per i
contributi/incentivi erogati sui fondi di rotazione e i contributi erogati sulle risorse provenienti
dal bilancio comunitario ma anticipatamente sostenute dal bilancio regionale e dei quali non si
possa conseguire il rimborso per effetto di irregolarità a vario titolo nella erogazione stessa
(ovvero non ammessi al finanziamento comunitario ma in parte o totalmente già erogati), con
riserva per la Sezione del controllo di approfondire in sedi successive lo stato degli
adempimenti riguardanti le restanti tipologie di credito.
I crediti dai fondi di rotazione. In sede di parifica del rendiconto regionale per
l’esercizio 2011 la Corte dei conti aveva raccomandato il riordino delle singole posizioni
debitorie, corrispondenti ai crediti vantati dalla Regione Sardegna per
incentivazioni/agevolazioni erogate e da recuperare a valere sui fondi di rotazione,
giacenti presso gli Istituti bancari convenzionati, già deputati per convenzione contrattuale alle
concessioni finanziarie a valere sui fondi stessi96 (v. decisione 1/2012 SS.RR, capitolo V. pag.
73).
In conseguenza la Corte dei conti aveva sottolineato le implicazioni di tale critica
situazione contabile anche sull’attendibilità delle scritture contabili e patrimoniali,
95 La citata delibera reca le seguenti tipologie di credito per le quali vengono dettate le direttive di recupero e riscossione: - crediti dalle entrate tributarie; - crediti dal patrimonio regionale; - crediti dai canoni d’uso compresi i proventi e relativi accessori; - crediti dalle concessioni demaniali del patrimonio disponibile; - crediti dalle sanzioni amministrative; - crediti dalla revoca di contributi e finanziamenti erogati; - crediti da ogni ulteriore fonte non sottratta alla presente regolamentazione. 96 La costituzione dei fondi è autorizzata con specifica legge di incentivazione. In particolare i “Fondi di rotazione” (propriamente detti) consentono l’erogazione dei finanziamenti agevolati concessi alle imprese tramite risorse regionali e sono caratterizzati dal fatto che i rimborsi dei prestiti vengono riutilizzati per l’erogazione di nuovi prestiti. Tale tipologia ha avuto ampia utilizzazione fino agli anni 80 (es. L.R. 8/64; L.R. 40/76; L.R. 16/83). I “Fondi assimilati” sono finalizzati all’erogazione di agevolazioni contributive diverse dai finanziamenti agevolati e sono costituite prevalentemente da contributi in c/capitale (c.d. fondo perduto) ed in c/interessi (attraverso l’abbattimento di una percentuale del tasso di interesse). Sono attualmente molto utilizzati (es. L.R. 51/93; L.R. 15/94).
247
caratterizzate da incertezze e scarsa significatività (v. richiamata decisione, capitolo XIV pag.
238).
La delicatezza della situazione esaminata – consistente nel mancato o ritardato
recupero dei crediti - ha determinato, altresì, l’incertezza dell’ammontare complessivo delle
risorse regionali immobilizzate dalle situazioni debitorie, risorse che per tali ragioni vengono
sottratte agli impieghi previsti dalle leggi istitutive dei diversi fondi, cioè al loro riutilizzo per
altri possibili beneficiari.
Nella stessa occasione si è riscontrata, inoltre, la crescita esponenziale del monte
d’interessi e spese che ha superato di gran lunga il capitale a disposizione per nuove
concessioni/incentivazioni agevolative.
I crediti derivanti dal recupero di contributi comunitari irregolari. Inoltre, la
materia dei “crediti” vantati dalla Regione postula puntuali verifiche su tutti i comparti
gestionali interessati dalle attività deputate al recupero, tra i quali riveste certamente alta
significatività quantitativa e gestionale quella dei recuperi per irregolari
erogazioni/contributi a valere sulle risorse comunitarie, trattandosi di risorse regionali
già anticipate dal bilancio regionale che, in quanto irregolari secondo la normativa comunitaria,
non verranno rimborsate dall’UE.
Su tali specifiche questioni la Corte dei conti ha attivato apposite richieste istruttorie
agli Assessorati e al Centro regionale di programmazione97.
2. La nuova regolamentazione della materia del recupero dei crediti regionali.
La complessità della materia ha richiesto l’attivazione di diverse linee d’intervento da
parte della Giunta regionale nel corso degli ultimi esercizi, dettando appositi indirizzi.
Inizialmente (v. citata deliberazione n. 28/33 del 24/6/2011) è stato definito il
campo di applicazione e le modalità operative di recupero e riscossione, individuando la
ripartizione di competenze tra l’Assessorato al bilancio e le singole strutture
dell’Amministrazione in capo alle quali è maturato il credito. E’ stato, perciò, disposto che
ciascun comparto, nelle materie di rispettiva competenza, gestisce la ricognizione e
l’accertamento dei crediti, fino alla liquidazione delle somme dovute alla Regione, avvalendosi
degli strumenti procedurali esattamente indicati nella stessa deliberazione, potendo altresì
promuovere conciliazioni, rinunce e transazioni, fino agli atti idonei alla eventuale formazione
del titolo esecutivo.
97 V. richieste prot. 54 del 9/1/2013 e prot. 3281 13/5/2013 al CRP; note prot. 1676 del 21/2/2013 e prot. 3310 del 15/5/2013 agli Assessorati.
248
Solo in tale ultimo caso si prevede la trasmissione degli atti alla competente Direzione
presso l’Assessorato al bilancio per il recupero coattivo (fase esecutiva di riscossione).
Successivamente sono stati presi in considerazione dalla Giunta regionale in maniera
specifica i casi di difficoltosa riscossione dei crediti a valere sui fondi di rotazione, dettando
indirizzi per la eventuale procedura di rinuncia per i crediti di oggettiva impossibilità e di
importo inferiore ai 2000 euro (deliberazione n. 47/4 del 28/11/2012).
La complessità della materia ha richiesto ulteriori indirizzi applicativi da rivolgersi a tutti i
comparti Assessoriali, rispetto a quelli già dettati con la precedente delibera n. 28/33 del 2011.
L’Assessorato al bilancio, pertanto, acquisito il relativo parere dall’Area legale, ha
predisposto un’ulteriore proposta di delibera all’attenzione della Giunta regionale per
consentire la eventuale dichiarazione di inesigibilità dei crediti regionali, compresi quelli
connessi ai fondi di rotazione e assimilati e, in questo caso, per pervenire alla rinegoziazione
delle convenzioni con riguardo alla gestione dei crediti stessi.
Conseguentemente la Giunta regionale ha approvato la delibera n. 10/25 in data
21/02/2013 con cui vengono dettati indirizzi integrativi nella materia. Preliminarmente la
delibera esamina e definisce numerose declaratorie in ordine alle tipologie di partite contabili
da recuperare, quali il recupero amministrativo, il recupero giudiziale, il discarico per difficile
esazione, il discarico per inesigibilità, la declaratoria di inesigibilità, la rinuncia al credito.
Viene, quindi, tracciata una complessa procedura operativa che coinvolge i diversi
uffici/strutture già individuati come competenti, al fine di individuare le misure organizzative e
gli stadi per pervenire alle distinte decisioni sui crediti in esame.
Vengono, inoltre, dettate direttive per la rinegoziazione delle convenzioni con gli Istituti
di credito a carico delle diverse Direzioni regionali.
Nel contempo sono state previste iniziative di raccordo tra le Direzioni generali e
l’Assessorato al bilancio (tavoli tecnici con cadenza mensile) al fine di aggiornare le procedure,
verificare lo stato dei crediti, disporre delle ricognizioni ecc.
Sullo stato di attuazione delle direttive sopra esaminate sono stati richiesti dati e notizie
ai singoli Assessorati (stato delle ricognizioni, quantificazioni dei crediti in corso di recupero,
iniziative adottate ecc…), ma le risposte pervenute non possono considerarsi esaustive e
definitive.
Il CRP ha fornito alla Corte dei conti i dati98 sulle procedure di recupero crediti in corso
nel 2013, per un importo pari a 4,069 milioni di euro (che non riguardano programmi
comunitari bensì contributi in ambito di miglioramento offerta produttiva in agricoltura a n. 12
98 V. nota 3606 del 28.5.2013.
249
società). Le procedure sono affidate alla SFIRS spa99, anche per la definizione delle richieste di
rateizzazione in corso.
Il CRP descrive, inoltre, la posizione creditoria vantata nei confronti della Keller
Elettromeccanica spa, già beneficiaria di contributo a valere sui Piani integrati di Agevolazione
“Industria Artigianato e Servizi”, sull’annualità 2008, la società Keller ha usufruito di un
contributo pari a 3,452 milioni di euro, e trovasi in fase di concordato preventivo, dichiarato
dal Tribunale di Cagliari.
Alla luce di quanto sin qui esposto, si ritengono meritevoli di particolare interesse le
iniziative introdotte atte ad assicurare la razionalizzazione e il riordino di ambiti gestionali
troppo a lungo trascurati, per i quali ora si impone una radicale inversione di tendenza. Infatti,
in concomitanza con la preoccupante riduzione delle fonti d’entrata al bilancio regionale, si
impone una energica iniziativa gestionale verso il recupero dei crediti vantati dalla Regione,
alla quale sono chiamate tutte le strutture regionali.
In tale direzione, di richiamo ad una maggiore responsabilizzazione, devono inquadrarsi
anche le misure sanzionatorie assunte dalla deliberazione in esame nei confronti dei preposti
dirigenti, adeguatamente considerate dalla Corte dei conti, laddove l’ipotesi di esecuzione
non diligente degli adempimenti connessi alle presenti procedure viene posta a
fondamento di espressa valutazione negativa, costituendo anche profilo di
responsabilità amministrativa e contabile.
La Corte dei conti, quindi, ravvisata la particolare importanza delle direttive in
argomento, preso atto dello stadio di iniziale esecuzione in cui versano le gestioni di recupero
dei crediti in esame, si riserva ogni valutazione in successive sedi di controllo, raccomandando
alla Regione di dar corso con tempestività ed efficacia a tutte le misure deliberate, comprese
quelle di carattere sanzionatorio.
3. Gli esiti delle verifiche per il 2012 sulle procedure per il recupero degli aiuti di
stato.
Dall’Assessorato al bilancio sono pervenuti dati finanziari anche in ordine al recupero
degli “aiuti di stato” relativamente alle sole pratiche per le quali è stata richiesta l’iscrizione a
ruolo da parte dell’Assessorato competente.
L’elenco espone n. 26 pratiche per somme ingiunte per un totale di 30.437.217,00 euro
a titolo di capitale e interessi, di cui incassate 699.371,81 euro (Assessorati al turismo e ai
trasporti), (comprese n. 2 pratiche provenienti dall’Assessorato dei Trasporti per un
ammontare complessivo pari a 2.190.743,19 euro per capitale e interessi per le quali la
Regione ha proposto insinuazione al passivo fallimentare).
99 Oggetto attuatore dell’avviso pubblico “Piani per il miglioramento dei processi manageriali…” ai sensi della del. G.R. 42/2 del 26/11/2010.
250
L’elenco espone, inoltre, n. 21 pratiche per somme iscritte a ruolo per un totale di euro
27.109.886,61 a titolo di capitale e interessi e spese, di cui incassate 1.376.146,79 euro e
24.359.937,87 euro sospesi in quanto oggetto di provvedimento giudiziale.
4 Gli esiti delle verifiche per il 2012 sui fondi di rotazione.
Le verifiche svolte dalla Corte dei conti nell’istruttoria sul rendiconto 2012 in relazione al
comparto dei crediti su fondi di rotazione evidenziano quanto segue.
E’ risultato che nel corso dell’esercizio 2012 il competente Assessorato al bilancio ha
assunto significative iniziative100 presso gli Istituti bancari e presso ciascun Assessorato,
evidenziando la necessità di provvedere al riordino del comparto gestionale in esame, ciascuno
per la propria competenza, anche al fine, eventualmente, di poter pervenire a formali
provvedimenti di rinuncia alla riscossione per crediti di importo uguale o inferiore a duemila
euro, a seguito di idonea procedure per la valutazione in concreto della inesigibilità.
L’Assessorato al bilancio, in tale occasione, ha precisato che il perdurare di questa
situazione di incertezza contabile comporta evidenti danni, sia in termini di spese legali
ulteriormente maturate per azioni che il Legislatore regionale ha valutato come antieconomiche
(a mezzo della legge regionale 4 del 2006, art. 10 e legge regionale n. 1 del 2011 art. 1
comma 30), sia in termini di ingiustificate commissioni a valere sui fondi, a vantaggio degli
Istituti incaricati della gestione delle relative leggi d’incentivazione.
In disparte sono stati anche richiamati all’attenzione dei destinatari (Assessorati e
Istituti bancari) dal medesimo Assessorato profili di responsabilità contabile e contrattuale per
violazione degli obblighi di rendicontazione stabiliti nelle convenzioni stipulate.
Quanto agli Assessorati competenti per materia alle incentivazioni, titolari delle
convenzioni stipulate con gli Istituti di credito, agli stessi è stato raccomandato di assumere
tutte le iniziative contrattuali conseguenti, anche in questo caso segnalando che potrebbe
configurarsi responsabilità contabile in capo ai funzionari/dirigenti per la mancata vigilanza
sugli Istituti bancari contraenti.
Si sono, pertanto, attivate distinte aree di intervento: le procedure per dichiarare
l’inesigibilità/rinuncia ai crediti e quelle per conseguirne il recupero in via
transattiva
A) Procedure per l’inesigibilità. Oltre alle procedure utili a conseguire il recupero,
nel corso del 2012 la Giunta regionale ha approvato una delibera d’indirizzo contenente
direttive per la rinuncia ai crediti in essere di importo uguale o inferiore ai 2000 euro
alla data del 16-3-2012, per i quali fossero già in corso procedure giudiziali, o per i quali gli
100 V. nota Assessoriale n. 2528 del 6/4/2012 e n. 3528 del 11/5/2012.
251
Istituti di credito avevano rappresentato l’oggettiva impossibilità di recupero (ai sensi della
citata D.G.R. n. 47/4 del 28/11/2012).
Nel mese di dicembre 2012 è avvenuta l’acquisizione degli elenchi e delle informazioni
necessarie presso gli Istituti di credito con successivo inoltro agli Assessorati competenti per
materia, i quali devono provvedere alle necessarie verifiche amministrative.
Allo stato delle verifiche disponibili presso l’Assessorato al bilancio101, le pratiche
amministrative di inesigibilità/rinuncia connesse ai fondi di rotazione, complessive per tutti
gli Assessorati, sono n. 1740 per un ammontare complessivo di crediti pari a 81.634.985,28
euro.
L’Assessorato al bilancio ha riferito che nel corso del 2013 si procederà nel
perfezionamento e la rinegoziazione delle convenzioni con gli istituti di credito e nella
predisposizione di un registro dei debitori/creditori.
B) Le procedure transattive per il recupero dei crediti dai fondi di rotazione.
Quanto alle procedure transattive ex legge regionale n. 4/2006 a valere sui fondi di
rotazione, si deve riferire che sono in corso quelle richieste nei termini previsti dalla legge
regionale n. 6 del 2012, art. 3 (ormai scaduti, non essendone state ammesse di ulteriori oltre il
termine del 30/6/2012), per le quali si fa rinvio ai prospetti contabili tabellari già esposti da
questa Corte dei conti nella relazione di parifica del precedente esercizio (v. richiamata
decisione, capitolo V, tabelle n. 19 e n. 20 a pag. 74).
L’Assessorato al bilancio ha trasmesso l’aggiornamento dei dati102 rispetto a quelli già
soprarichiamati con cui si espone il numero di imprese beneficiarie di contributi/incentivi per le
quali sono tuttora in corso le procedure transattive (n. 216) per un importo da recuperare
ratealmente pari a 18,874 milioni di euro, di cui recuperato 891.347 euro alla data del
31/12/2012.
A tal proposito, con riguardo ai fondi di rotazione, si rammenta che a fronte degli
importi oggetto di transazioni in corso per conseguire la restituzione (pari a 39,479 milioni di
euro per capitale ed interessi), gli importi, invece, non recuperabili per tali vie, ovvero per
proposte transattive non accolte, ammontano a 174,798 milioni di euro a titolo di capitale ed
interessi, secondo quanto risultante dalla relazione di parifica dello scorso esercizio.
L’Amministrazione regionale ha precisato, in ogni caso, che sono in corso di esame
eventuali ulteriori modalità di procedure di transazione di carattere ordinario che
potrebbero essere ammesse a seguito di una disciplina appositamente elaborata ed approvata
dalla Giunta regionale.
101 V. nota e-mail di trasmissione dati dell’Assessorato al bilancio in data 7 maggio 2013. 102 V. nota e-mail di trasmissione dati in data 10 maggio 2013.
252
ADESIONI CON PROPOSTA TRANSATTIVA EX ART. 27, COMMI 9 E 12, L.R. 4/2006, COME MODIFICATO DALLA L.R. 3/2009 - DELIBERA 31/33 DEL 3.6.2010
Importo richiesto con
proposta transattiva
Pagamenti in unica
soluzione (al
31/12/2010)
Pagamenti rateali (situazione al 31/12/2012)
Banca
N.
adesioni
originario
Importo
complessivo Capitale
Interessi e
spese
N.
adesioni
Importo
recuperato
N.
adesioni
N. di imprese che al
31.12.2012 risultavano
regolari nei pagamenti
rateali
Importo
(cumulato)
recuperato da
pagamenti rateali
Importo da
recuperare
SFIRS 2 241.442,12 198.898,62 42.543,50 0 0,00 2 1 57.172,32 184.269,80
BCS 191 17.966.250,19 5.098.289,72 12.867.960,47 27 677.624,32 164 68 467.008,15 16.821.617,72
B
SARDEGNA 37 1.024.794,10 864.020,72 160.773,38 5 72.455,22 32 16 304.548,38 647.790,50
B SASSARI 23 1.372.871,65 1.225.666,19 147.205,46 5 89.046,79 18 5 62.618,22 1.221.206,64
Totale 253 20.605.358,06 7.386.875,25 13.218.482,81 37 839.126,33 216 90 891.347,07 18.874.884,66
PROPOSTE TRANSATTIVE NON ACCOLTE
Banca N. imprese che
non hanno aderito
Importo richiesto con
proposta transattiva Capitale Interessi e spese
SFIRS 20 10.105.637,47 4.314.697,51 5.790.939,96
BCS 969 123.957.325,05 49.749.456,21 74.207.868,84
B SARDEGNA 523 28.607.551,46 14.855.206,89 13.752.344,57
B SASSARI 233 12.128.240,61 7.215.793,06 4.912.447,55
Totale 1.745 174.798.754,59 76.135.153,67 98.663.600,92
253
RICHIESTE DI INESIGIBILITA' AGLI ATTI DG PROGRAMMAZIONE
ASSESSORATO TURISMO ASSESSORATO LAVORO ASSESSORATO AGRICOLTURA ASSESSORATO TRASPORTI ASSESSORATO INDUSTRIA TOTALI BANCA
N.
PRATICHE IMPORTI
N.
PRATICHE IMPORTI
N.
PRATICHE IMPORTI
N.
PRATICHE IMPORTI
N.
PRATICHE IMPORTI
N.
PRATICHE IMPORTI
BANCO DI SARDEGNA
2002-2013 148 2.392.892,62 1 570,00 1 25.000,00 150 2.418.462,62
BANCA DI SASSARI
2012 3 70.229,80 3 70.229,80
BANCA DI SASSARI
FINO AL 2008 150 2.020.825,00 8 1.520.030,00 158 3.540.855,00
BCS CUMULATIVO AL 31/12/2012
1272 29.710.294,47 13 2.347.386,10 20 1.552.381,49 3 82.210,43 121 41.913.165,37 1429 75.605.437,86
TOTALI
ASSESSORATO 1573 34.194.241,89 22 3.867.986,10 20 1.552.381,49 3 82.210,43 122 41.938.165,37 1740 81.634.985,28
254
5 Le movimentazioni dei fondi di rotazione nel 2012.
Con riguardo alle movimentazioni, di seguito si riferisce l’aggiornamento dei dati al
31/12/2011103 evidenziando quanto segue:
- al 30 dicembre 2011 risultano operativi 166 fondi con una disponibilità di
dotazioni finanziarie pari a 128.232.047,58 euro;
- nel corso del 2011 sono state effettuate erogazioni contributive per
82.475.120,79 euro;
- gli incentivi sono stati erogati per la maggior parte al settore economico del
turismo/artigianato/commercio (per il 45%), quindi al settore industriale (per il 37%) e
ai trasporti (per il 14%);
- poco significativi o inesistenti i trasferimenti agevolativi ai settori
dell’agricoltura e del lavoro;
- la procedura transattiva ha consentito la chiusura di 375 finanziamenti,
recuperando ai rispettivi fondi 17,123 milioni di euro104;
- il monitoraggio delle disponibilità e delle erogazioni illustra anche i risultati
dell’attività di razionalizzazione operata sui fondi, nella direzione di una maggiore
congruità delle assegnazioni commisurata alle effettive capacità di spesa degli Istituti e
di consentire il recupero di risorse alle generali disponibilità del bilancio regionale
attraverso i riversamenti in conto entrate delle eccedenze di cassa inutilizzate dai fondi
stessi.
MONITORAGGIO FINANZIARIO DEI FONDI (in milioni di euro)
2008 2009 2010 2011
Disponibilità di cassa
80.059 103.008 95.544 128.232
Assegnazione ai fondi
70.680 92.981 87.203 120.062
Erogazioni ai beneficiari
82.122 75.571 84.810 82.475
6 Il recupero dei contributi/finanziamenti sui programmi comunitari.
Nell’ambito delle partite creditorie particolare importanza rivestono quelle per il
recupero dei contributi/finanziamenti a valere sui Programmi comunitari.
La Sezione, già in sede di controllo sulla gestione e nella relazione di parifica per il
precedente esercizio (v. relazione allegata a decisione 1/SS.RR/PARI, capitolo XIII, pag. 221 e
seguenti) oltre ad avere evidenziato le economie disposte per stanziamenti di spesa non
impegnati nel bilancio 2011 a valere sul POR 2007-2013, aveva evidenziato una passività
patrimoniale per debiti conseguenti a restituzioni domandate dalla UE.
103 L’aggiornamento recato dalla precedente relazione di parifica sul rendiconto 2011 era fissato al primo semestre 2011. 104 In tali termini v. documento allegato alla manovra finanziaria di bilancio 2013-2015, pag. 31.
255
Analogamente sono state ripetutamente evidenziate dalla Corte dei conti le differenze
finanziarie negative tra i programmi di spesa effettivamente realizzati sul POR 2000/2006 e
quelli inizialmente programmati, con le ripercussioni sul piano dei pagamenti disposti a valere
sul bilancio regionale e i rimborsi in diminuzione successivamente accordati dall’UE, che
avvengono solo a seguito delle validazioni finali di tutte le operazioni avvenute sia di
concessione sia di realizzazione degli investimenti.
E’ stata altresì ripetutamente segnalata alla Regione da questa Corte dei conti la
mancata trasparenza nelle poste di bilancio e di rendiconto regionali in relazione alle partite
contabili in argomento.
In ragione della conclusione delle operazioni di validazione del POR SARDEGNA
2000/2006 nel corso del 2012, si rende necessario conoscere quali effetti si siano verificati
sulla gestione del bilancio regionale per lo stesso esercizio, ovvero disporre degli elementi
conseguenti ai rimborsi riconosciuti, anche in ragione della consistenza della spesa
decertificata (ovvero non richiesta a rimborso) e, in particolare, della quantità di partite
creditorie da recuperare su tale ammontare di risorse.
A tal fine sono state formulate apposite note istruttorie al Centro regionale di
programmazione.
Inoltre, risultando definitivamente intestate le competenze al recupero in capo a
ciascuna struttura competente per materia, si è domandato a ciascun Assessorato di
comunicare l’ammontare dei crediti da erogazioni su fondi strutturali in corso di recupero,
distinguendoli dai restanti crediti.
Le richieste istruttorie avanzate dalla Corte dei conti sono rimaste prive di riscontro da
parte degli Assessorati.
Infatti, le notizie che si riportano sinteticamente sono pervenute dalla Presidenza e solo
dai seguenti Assessorati. Sulla materia, rendendosi indispensabile una compiuta ricognizione,
la Sezione si riserva di svolgere appositi approfondimenti in sede successiva.
• La Presidenza della Giunta ha comunicato di non avere partite creditorie in atto.
• L’Assessorato della difesa dell’ambiente ha trasmesso un prospetto tabellare dal quale
si ricavano n. 11 posizioni creditorie (eccetto due, tutte riferite a recuperi fondi POR Sardegna
2000-2006) per un ammontare complessivo di 4,005 milioni di euro. Si dichiara che le
procedure per il recupero sono in fase istruttoria o prossime alla definizione.
• L’Assessorato al turismo ha precisato che tutte le pratiche relative alle partite
creditorie sono in corso, prevalentemente riferite a leggi d’incentivazione di vecchia data,
mentre sono in corso anche le iniziative previste dalla nuove direttive di cui alla deliberazione
della G.R. 10/25 del 21/02/2013. L’Assessorato ha precisato che l’importo stimato da
recuperare in capo ai diversi istituti bancari/istruttori è pari a circa 150 milioni di euro per
diversificate tipologie di crediti. Si precisa, inoltre, che l’importo recuperato tra il 2012 e il
2013 per revoca di contributi erogati ammonta a 3,250 milioni di euro.
256
• L’Assessorato del lavoro ha trasmesso, rispettivamente, prospetti tabellari riguardanti
il Servizio della Governance della formazione professionale, il Servizio Politiche del lavoro e
delle pari opportunità, il Servizio delle politiche sociali, cooperazione e sicurezza sociale.
Per il primo Servizio i debiti accertati sono pari a 2,644 milioni di euro con recuperi pari
a 1,961 milioni di euro.
Per il secondo Servizio restano da recuperare debiti per 465,458 euro.
Per il terzo Servizio trattasi principalmente di crediti derivanti da fondi di rotazione,
stimati in circa 24 milioni di euro, ai quali si devono aggiungere crediti per contributi erogati ex
L.R. 5/1957. Per tale ultima tipologia il totale dei crediti da recuperare è stimato in circa 1,010
milioni di euro.
L’Assessorato alla programmazione, in prossimità della chiusura della ricognizione
istruttoria per la presente verifica del rendiconto 2012, ha comunicato di aver dato corso nel
mese di giugno 2013 alle iniziative di raccordo con il coinvolgimento di tutte le strutture
assessoriali per l’attuazione delle direttive diramate con la recente deliberazione della G.R.
10/25 del 21.02.2013, che proseguiranno nello stesso esercizio 2013.
7. I dati comunicati dal CRP sul POR 2000/2006.
Le schede allegate al Rapporto finale di esecuzione POR SARDEGNA 2000-2006, redatte
in sede di chiusura del programma105, sulle quali sono stati chiesti chiarimenti, espongono le
seguenti liste di dati:
- progetti non conclusi;
- progetti sospesi a causa di procedure giudiziarie;
-spesa decertificata.
Le risposte pervenute alla Corte dei conti dal CRP106 espongono che la spesa
decertificata ammonta a complessivi 257,126 milioni di euro, ripartita nei diversi fondi.
Secondo quanto in ultimo precisato dal CRP, i progetti/operazioni che non
risultavano conclusi alla data di chiusura del POR 2000-2006 (cioè al 30-6-2009) sono n.
1.667 su n. 30.975 progetti totali a valere sul Programma e le risorse necessarie per il loro
completamento vengono quantificate in complessivi 301,978 milioni di euro.
Al riguardo il CRP fa presente che una parte di tali progetti sono stati nelle more
conclusi attingendo, rispettivamente, a risorse sul POR FERS e FSE 2007-2013, a fondi
105 Le schede sono state trasmesse alla Sezione del controllo con nota 374 in data 21 gennaio 2013 con nota 374 dal CRP. 106 V. nota 3607 del 28 maggio 2013
257
regionali o nazionali e a risorse liberate generate dalla rendicontazione delle operazioni
coerenti.
Successivamente alla data di predisposizione del Rapporto finale di esecuzione buona
parte delle operazioni/progetti sono stati conclusi, secondo quanto dichiara nella presente sede
il CRP, residuando allo stato delle comunicazioni n. 149 operazioni decertificate e salve le
elaborazioni riguardanti il FEOGA ancora in corso.
258
TABELLE PREDISPOSTE DAL CRP
(allegate alla nota 3607 del 28.05.2013)
Fondo Totale spese
decertificate %
FEOGA 26.065.823,48 10,14%
FESR 145.249.164,59 56,49%
FSE 72.253.589,03 28,10%
SFOP 13.558.147,25 5,27%
257.126.724,35 100%
Fondo Totale progetti
programmati POR
FEOGA 13.874
FESR 9.024
FSE 7.902
SFOP 175
30.975
Fondo Numero progetti
non conclusi
Importo certificato al
30/06/2009
FEOGA 463 84.104.252,46
FESR 784 501.946.391,99
FSE 403 23.772.452,39
SFOP 17 6.641.165,29
1.667 616.464.262,13
Fondo Numero progetti
non conclusi
Risorse necessarie per
la chiusura
FEOGA 463 23.048.951,21
FESR 784 269.728.476,03
FSE 403 7.015.070,31
SFOP 17 2.185.899,76
1.667 301.978.397,31
Fondo
Numero
operazioni “a
cavallo”
Risorse* necessarie
per la chiusura
FESR 11 14.316.313,76
FSE 271 3.810.915,04
Totale 282 18.127.228,80
*Le risorse provengono dal POR Sardegna 2007-2013
259
Operazioni “coerenti” non concluse
Fondo CA – certificato risorse
regionali
Numero
operazioni
FEOGA 816.387.48 12
FESR 51.567.288,76 192
SFOP 406.647,40 2
Totale 52.790.323,64 206
Operazioni non concluse e finanziate con risorse
liberate
Fondo CA - certificato Numero
operazioni
FEOGA 22.232.563,73 451
FESR 203.844.873,51 581
FSE 3.204.155,27 132
SFOP 1.779.252,36 15
Totale 231.060.844,87 1179
260
14. L’ANALISI DEL RIORDINO DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE
REGIONALI
PREMESSA
A partire dagli anni novanta si è assistito ad una consistente diffusione dello schema
societario per lo svolgimento di funzioni amministrative e per la erogazione di servizi pubblici.
Tale fenomeno è scaturito apparentemente dall’esigenza di perseguire una maggiore
efficienza nello svolgimento di compiti amministrativi, sul presupposto che questa potesse
essere meglio garantita con l’impiego di istituti di diritto privato, ma in concreto il ricorso che a
questi strumenti hanno fatto soprattutto gli enti territoriali ha rappresentato l’espediente per
reagire alle rigide politiche finanziarie e alleggerire i bilanci degli enti dagli oneri relativi allo
svolgimento delle attività affidate alle predette società. L’espandersi a livello locale del numero
e del campo d’azione delle società pubbliche ha contribuito a rendere poco trasparenti e
difficilmente controllabili gli andamenti della finanza pubblica.
Il legislatore statale ha cercato, quindi, di rimediare alle distorsioni che ne sono
scaturite emanando una serie di disposizioni che sovrapponendosi alla disciplina codicistica107,
hanno inteso, da un lato, estendere alle società a partecipazione pubblica il regime giuridico
che caratterizza i loro enti di riferimento e, dall’altro, comprimere la possibilità del ricorso
indiscriminato agli strumenti privatistici in questione.
In occasione della verifica condotta dalla Sezione di controllo sul rendiconto della
Regione Sardegna per il 2011 (cfr. delibera n. 56/2012 del 19 giugno 2012) erano state
evidenziate numerose criticità riguardanti la gestione delle partecipazioni regionali.
In particolare era stato riscontrato che “il comparto delle partecipazioni societarie
regionali presenta numerose problematiche, in gran parte riconducibili alle carenze del quadro
normativo regionale e alle ambiguità interpretative cui tali carenze danno luogo, così da avere
determinato fenomeni gestionali distorsivi rispetto ai principi non solo pubblicistici ma anche
civilistici”.
A seguito delle predette risultanze le locali Sezioni Riunite della Corte dei conti in
occasione della parifica del medesimo rendiconto avevano sollecitato l’adozione delle
necessarie misure correttive al fine di consentire che la gestione del comparto delle
partecipazioni societarie regionali si conformasse ai principi fondamentali accolti dalla
normativa nazionale in aderenza alle norme comunitarie (cfr. delibera SS.RR. n. 1/2012 del
2/07/2012).
107Le società a partecipazione pubblica sono disciplinate dal Capo V, Titolo V, Libro V, del Codice Civile (dall’art. 2325 all’art. 2451), così come modificato dall’art. 1 del D.Lgs. n. 6 del 17/01/2003. L’art. 2450 (Amministratori e sindaci nominati dallo Stato o da enti pubblici) è stato abrogato dall’art. 3 del D.L. n. 10 del 15/02/2007, convertito con la L. n. 46 del 6/04/2007. L’art. 2449 (Delle società a partecipazione dello Stato e di enti pubblici) è stato modificato dall’art. 13 della L. n. 34 del 25/02/2008 (legge comunitaria).
261
La Sezione regionale di controllo ha, pertanto, inserito nel programma di attività per il
2013 (cfr. delibera n. 1 del 14.1.2013) la verifica delle iniziative correttive assunte dalla
Regione Sardegna, anche a seguito delle predette sollecitazioni, con riferimento ai
sottoelencati aspetti della gestione delle società partecipate che hanno formato oggetto di
ripetuti interventi da parte del legislatore statale in considerazione della loro notevole incidenza
sugli equilibri di finanza pubblica:
razionalizzazione e dismissione delle partecipazioni pubbliche;
riduzione della spesa per il personale sostenuta dagli organismi partecipati -
criteri per il reclutamento - contenimento della spesa per studi e consulenze;
contenimento delle spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni sostenute
dagli organismi partecipati;
assoggettamento degli organismi partecipati alle regole del patto di stabilità
interno;
composizione e costi degli organi di amministrazione e di controllo degli
organismi partecipati;
controllo analogo sulle società in house;
trasferimenti di risorse finanziarie a favore degli organismi partecipati;
organismi partecipati in liquidazione.
Le informazioni ed i dati di cui si darà conto nelle pagine seguenti sono stati acquisiti in
occasione dell’attività istruttoria svolta nell’ambito dell’indagine “Il quadro delle società
partecipate dalla Regione” i cui esiti sono stati approvati dalla Sezione di controllo in adunanza
pubblica il 13 giugno 2013.
262
Razionalizzazione e dismissione delle partecipazioni regionali
Con la manovra finanziaria relativa al biennio 2012/2014 la Giunta regionale ha
predisposto delle Linee di indirizzo per la razionalizzazione ed il contenimento della spesa
(Delibera della G.R. n. 34/30 del 18/08/2011), riconoscendo la necessità di dovere
procedere ad una razionalizzazione delle risorse economico-finanziarie e umane relative a tutta
la struttura organizzativa regionale e di dovere coinvolgere in questo processo anche gli enti,
le agenzie e le società partecipate.
Con riguardo al comparto delle partecipazioni pubbliche, il processo di razionalizzazione
appena richiamato ha reso essenziale e preliminare il censimento di tutte le partecipazioni
regionali, esigenza più volte segnalata anche dalla Sezione regionale di controllo in occasione
delle relazioni di verifica sui rendiconti generali della Regione Sardegna per il 2010 e il 2011
(delibera n. 52/2011 del 28/06/2011 e delibera n. 56/2012 del 21/06/2012).
Pertanto, con la Delibera della G.R. n. 46/28 del 16/11/2011 (Censimento delle
partecipazioni regionali) la Regione, ritenendo necessario superare il deprecabile stato di
incertezza che si era andato stratificando negli anni, ha dato avvio ad un’attività di ricognizione
di tutte le partecipazioni regionali (società, fondazioni, comitati e altre associazioni non
riconosciute ex artt. 14-42 del codice civile).
Le operazioni del primo censimento si sono concluse alla fine del 2012.
La Sezione di controllo, pertanto, auspica che tali iniziative rappresentino
effettivamente l’avvio di un doveroso e non più procrastinabile processo di riordino
di un settore nevralgico per gli equilibri di bilancio.
Accedendo alla banca dati delle partecipazioni regionali si è potuto però constatare che
la stessa, purtroppo, si presenta lacunosa, non essendo disponibili per tutti gli organismi
partecipati i dati completi relativi ai trasferimenti finanziari, ai risultati di esercizio conseguiti,
alle spese sostenute, agli organi di amministrazione e controllo.
Inoltre, è stato verificato che gli importi dei trasferimenti finanziari presenti nella banca
dati delle partecipazioni regionali non sempre coincidono con quelli comunicati dall’Assessorato
regionale del Bilancio alla Sezione di controllo ed estrapolati dal sistema SIBAR (Sistema
Informativo di Base dell’Amministrazione Regionale). Secondo quanto si è appreso in sede
istruttoria, ciò sarebbe dovuto al fatto che gli organismi partecipati possono fare capo a più
centri di responsabilità riferibili a diversi Assessorati: in questi casi, quindi, l’Assessorato
responsabile dell’attività di indirizzo e controllo può trovarsi nella paradossale condizione di
non conoscere i dati finanziari complessivi riferiti agli organismi dallo stesso Assessorato
controllati.
263
Ciò evidenziato, emerge l’assoluta urgenza e necessità che almeno i dati finanziari
presenti nella richiamata banca dati delle partecipazioni regionali siano ricavati
automaticamente attraverso un sistema da costruire che prelevi e aggreghi i dati direttamente
dal bilancio regionale.
Infatti, a tutt’oggi la banca dati in questione non dialoga con gli altri sistemi informativi
regionali alimentandosi esclusivamente con i dati vidimati ed inseriti dai singoli Assessorati. Ciò
incide sull’affidabilità e completezza dei dati raccolti essendo possibili errori e ritardi
nell’inserimento. E’ una riprova di tale anomalia la situazione riferibile alle società Bastogi
S.p.A. e Brioschi S.p.A., delle quali non si dispone di alcun dato non essendo stata ancora
individuata la struttura regionale di riferimento108. Come già evidenziato dalla Sezione di
controllo in sede di verifica sul rendiconto regionale per l’esercizio 2011, in relazione a
queste società perdura l’assoluta mancanza di informazioni riguardanti l’attività
societaria e la totale assenza di un’attività di indirizzo e di controllo da parte della
Regione.
Tale stato di incertezza e confusione deve essere necessariamente superato
anche alla luce delle ingenti risorse finanziarie che annualmente sono trasferite dal
bilancio regionale al comparto delle partecipazioni.
A questo proposito deve essere ricordato che sulla Regione Sardegna incombono anche
gli obblighi di pubblicità, contenuti nel D.L. 6/07/2011, n. 98, convertito con la L.
15/07/2011, n. 111, ai quali si sono aggiunti quelli recentemente introdotti dall’art. 22 del
D.Lgs. n. 33 del 14.3.2013. In particolare, la Regione deve tenere, aggiornare e pubblicare
l’elenco delle società di cui detiene quote di partecipazione anche minoritarie, con l’indicazione
della misura della partecipazione, delle funzioni svolte dagli organismi partecipati, e con una
rappresentazione grafica che evidenzi i rapporti intercorrenti tra ciascun organismo e
l’Amministrazione regionale. Per ogni organismo partecipato devono poi essere pubblicati i dati
relativi ai risultati conseguiti negli ultimi tre esercizi e agli incarichi di amministratore conferiti
con i relativi trattamenti economici.
Nel caso di mancata o incompleta pubblicazione dei dati relativi agli organismi
partecipati, a norma delle disposizioni sopra ricordate, è vietata l’erogazione in favore
degli organismi partecipati di somme a qualsivoglia titolo da parte
dell’Amministrazione regionale. La violazione dei predetti divieti non può che
comportare evidenti responsabilità, anche erariali.
La Direzione Generale della Presidenza con nota del 27.5.2013, prot. n. 13353, con
riferimento all’accertata assenza di trasparenza che connota il comparto delle
108Delibera della G.R. n. 42/23 del 23.10.2012.
264
partecipazioni regionali e agli stringenti obblighi di pubblicità che la Sezione di
controllo ha ricordato incombere sulla Regione, ha comunicato che entro il mese di
giugno 2013 si concluderà il procedimento per la pubblicazione nell’apposito sezione del sito
istituzionale della Regione di tutti i dati relativi alle società partecipate richiamati dall’art. 22
del D.Lgs. n. 33/2013.
La Sezione di controllo aveva anche avuto occasione di rilevare “..la mancata previsione
in sede regionale di criteri per la dismissione delle partecipazioni non più necessarie, o, in altri
termini, il mancato obbligo di una riconsiderazione analitica dell’intero patrimonio da fondarsi
su aggiornate valutazioni di aderenza alle funzioni dell’Amministrazione regionale e di
convenienza economica (analisi costi/benefici)” (cfr. delibera n. 56/2012).
A questo proposito con la recente Delibera della G.R. n. 11/1 del 26/02/2013 (Atto
di indirizzo finalizzato alla razionalizzazione e contenimento della spesa delle agenzie, degli enti
e delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione Autonoma della
Sardegna) è stato dato incarico alla Presidenza e agli Assessorati di elaborare, entro 45 giorni,
un documento contenente:
1. una motivata proposta, anche alla luce della aderenza alle funzioni istituzionali della
Regione e della convenienza economica, sulla opportunità di mantenere le
partecipazioni delle società di propria competenza o, alternativamente, di sciogliere o
alienare le stesse;
2. un piano di ristrutturazione per le società di cui si intende conservare la titolarità;
3. una proposta di conservazione, accorpamento o soppressione per ciascun Ente o
Agenzia di propria competenza, o, comunque, un piano di riduzione degli oneri
finanziari.
La Direzione Generale della Presidenza ha comunicato con la citata nota del 27.5.2013,
prot. n. 13353, che il Presidente della Regione, con atto del 24 maggio 2013, prot. n. 13229,
ha richiamato gli Assessori che non avessero già provveduto a voler riferire in ordine alle azioni
intraprese per dare seguito agli indirizzi fissati con la Delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013
in materia di dismissione o conservazione delle partecipazioni regionali. Risulta, infatti,
ampiamente decorso il termine di 45 giorni che la predetta Delibera della G.R. aveva
stabilito come scadenza per la messa a punto delle proposte assessoriali.
Nella Delibera della G.R. n. 11/1 del 26/02/2013 appena richiamata, è stato anche
sottolineato che le iniziative assunte dalla Regione in materia di razionalizzazione e
contenimento della spesa sono in linea con i principi introdotti dalla normativa statale.
Se da un lato è la prima volta, dopo l’introduzione dei principi di cui all’art. 3 della L.
24/12/2007, n. 244 (Finanziaria 2008), che la Regione mette in discussione
l’opportunità di mantenere le partecipazioni in essere e ritiene indispensabile
procedere ad una valutazione di congruenza e convenienza dei fini sociali, dall’altro,
deve essere evidenziato che la stessa Regione ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale
gli artt. 4 e 9 della L. n. 95/2012, convertita con L. n. 135/2012, ovvero le recenti norme
265
statali in materia di riduzione di spesa, messa in liquidazione e privatizzazione di società
pubbliche, ritenendo la normativa statale lesiva delle prerogative riconosciutele
costituzionalmente.
266
ORGANISMI PARTECIPATI DALLA REGIONE SARDEGNA
N. Denominazione
Assessorato
deputato al
controllo
Misura
partecipaz.
regionale
Oggetto sociale Organismo attivo
o in liquidazione
Utile o perdita di esercizio
2011 2012
1 SO.GE.A.AL S.p.A. Trasporti 80,20% Esercizio attività aeroportuale Alghero e attività connesse attivo -1.847.165,00 n.p.
2 SOGAER S.p.A. Trasporti 0,72% Esercizio attività aeroportuale Cagliari e attività connesse attivo n.p. n.p.
3 GEASAR S.p.A. Trasporti 1,53,% Esercizio attività aeroportuale Olbia e attività connesse attivo 1.594.661,00 n.p.
4 SO.GE.A.OR. S.p.A. Trasporti 3,36% Esercizio attività aeroportuale Oristano e attività connesse in liquidazione . .
5 SAREMAR S.p.A. Trasporti 100,00% Esercizio trasporti marittimi attivo 2.523.438,66
6 ARST S.p.A. Trasporti 100,00% Esercizio trasporto pubblico locale attivo -2.693.699,38
7 Fase 1 S.r.l. Presidenza 100,00% Ricerca promozione sviluppo progetti farmaceutici attivo 0,00 0,00
8 Sfirs S.p.A. Programmazione 100,00% Concorre, in attuazioni dei piani, programmi ed indirizzi della Regione
Autonoma della Sardegna, allo sviluppo economico e sociale del territorio attivo 504.404,00 -7.040.920,03
9 Hydrocontrol S.r.l. Presidenza 100,00% Ricerca per il controllo sistemi idrici in liquidazione -223.919,00
10 S.T.L. S.p.A. Presidenza 100,00% Sviluppo turistico territoriale in liquidazione -2.583,00
11 Consorzio S.A.R. S.r.l. Presidenza 75,28% Servizio agrometeorologico in liquidazione -33.109,00
12 Con. Sar. Ricerche Presidenza 100,00% Promozione assistenza nuove tecnologie attivo 0,00 n.p.
13 BIC Sardegna S.p.A. Programmazione 100,00% Sviluppo d'Impresa attivo 8.463,00 n.p.
14 IGEA S.p.A. Industria 100,00% Interventi di tutela e ripristino ambientale attivo -10.434.406,00 n.p.
15 Carbosulcis S.p.A. Industria 100,00% Attività mineraria attivo -25.091.589,00 n.p.
16 Fluorite Silius S.p.A. Industria 100,00% Attività mineraria in liquidazione -1.902.212,35
17 Fluorsid S.p.A. Industria 0,00% Attività industriale ciclo del fluoro recesso 6.042.392,00 n.p.
18 Intex S.p.A. Industria 99,99% Attività di promozione nuove iniziative imprenditoriali nel centro Sardegna in liquidazione -110.764,00
19 Janna S.r.l. Industria 49,00% Gestione linee comunicazione dati attivo -1.337.382,00 n.p.
20 Nuova Min. Silius S.p.A. Industria 100,00% Attività mineraria in liquidazione -44.085,17
21 Progemisa S.p.A. Industria 100,00% Attività di ricerca geologico mineraria e nel settore della geo-scienza in liquidazione -123370,26
22 Sigma Invest S.p.A. Industria 100,00% Attività di assistenza e di supporto finanziario alle imprese in liquidazione -69.229,95 -353.700,08
23 Sipas S.p.A. Industria 100,00% Società di investimenti programma alimentare sardo in liquidazione -160.867,00
24 Sotacarbo S.p.A. Industria 50,00% Ricerca Scientifica Applicata attivo 4.886,00 n.p.
25 Abbanoa S.p.A. Lavori Pubblici 14,50% Gestione Servizio idrico integrato attivo 12.581.191,00 n.p.
26 Fondaz. Teatro Lirico
Cagliari Pubblica Istruzione 9,60% Diffusione arte musicale attivo 2.571.852,00 n.p.
27 Consorzio Forgea Pubblica Istruzione 50,80% Conservazione e valorizzazione patrimonio geominerario attivo 13.740,00 n.p.
28 Fondazione Giorgio Asproni Pubblica Istruzione 99,80% Fornitura servizi e prestazioni informatiche attivo n.p. n.p.
29 Fondazione Parodi Pubblica Istruzione Attività di promozione della cultura e arte sarda attiva n.p. n.p.
30 Fondazione Sardegna Film Pubblica Istruzione 100,00% Attività di promozione cinematografica in Sardegna attiva n.p n.p.
31 Associazione
Tecnostruttura Lavoro, form. Prof. 4,76%
Attività di studio e ricerca su sistemi formativi e del lavoro delle Regioni e delle
Provincie autonome attiva 0,00 n.p.
32 In. Sar. S.p.A. Lavoro, form. Prof. 55,39% Attività di promozione, progettazione, realizzazione e gestione di attività
finalizzate allo sviluppo dell’occupazione e dell’imprenditorialità in Sardegna attivo -1.218.571,00 1.922,00
33 SardegnaIt. S.r.l. Affari Generali 100,00% Fornitura servizi e prestazioni informatiche attivo 409.500,00 n.p.
34 Bastogi S.p.A. ? ? Servizi integrati per la gestione, la valorizzazione e la conservazione delle
opere e degli oggetti d’arte nessuna notizia n.p. n.p.
35 Brioschi S.p.A. ? ? Attività di sviluppo integrato di grandi aree urbane nessuna notizia n.p. n.p.
267
Con nota prot. 21600 del 24 giugno 2013, il Direttore Generale dell’Assessorato dei
Lavori pubblici ha formulato le controdeduzioni che di seguito si riportano.
Si segnala con riferimento alla tabella in cui sono evidenziati gli "Organismi partecipati dalla Regione Sardegna"
che nella colonna "Assessorato deputato al controllo" è indicato l'Assessorato dei Lavori Pubblici con riferimento al
Gestore Unico de! Servizio Idrico Integrato in Sardegna Abbanoa S.p.A., tuttavia preme specificare che:
1. la Regione Sardegna esercita, per il tramite dell'Assessorato dei Lavori Pubblici (art. 21, comma 7, L.R. n.
4/2006), le attribuzioni di azionista della Società (esercita pertanto il diritto di voto in Assemblea anche con
riguardo alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione o dell'A.U.) ma non è rappresentata nel
Consiglio di Amministrazione e nel Collegio Sindacale;
2. la Giunta Regionale esercita, ai sensi dell'art. 19, comma 1, lett. a) della L.R. 29/97, ie funzioni di controllo
in materia di servizio idrico integrato, aventi riguardo alia verifica: dello stato di attuazione dei piani, dei
programmi e dei livelli quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati agli utenti dai gestori e del costo dei
servizi e delia spesa per investimenti stanziata. Le attività operative ed istruttorie relative alle funzioni di
controllo in materia di servizio idrico integrato sono svolte dalla Direzione Generale del Distretto Idrografico ai
sensi dell'art. 13, lett. h della L.R. 19/2006;
3. ii controllo analogo previsto con deliberazione della G.R. 17/32 del 27/04/2010 è attribuito all'Autorità
d'Ambito (si fa rinvio, in proposito, a quanto disposto dalle L.L.R.R. n. 3/2013 e 11/2013) secondo quanto
previsto dall'art. 11, comma 2, dello statuto della Società e secondo quanto stabilisce la convenzione
dell'affidamento dell'incarico al Gestore Unico
268
Riduzione della spesa per il personale
sostenuta dagli organismi partecipati dalla Regione
Criteri per il reclutamento
Contenimento della spesa per studi e consulenze
La necessità più volte segnalata dalla Sezione di controllo che la Regione Sardegna
uniformi la normativa regionale ai principi statali di coordinamento della finanza pubblica in
materia di limiti alle assunzioni e alla spesa per il personale degli organismi partecipati, ha
avuto un primo effettivo riconoscimento con la Delibera della G.R. n. 42/5 del
23/10/2012 con cui sono state introdotte le “Direttive concernenti la disciplina degli
Organismi partecipati dalla Regione Sardegna per affidamento di attività in “House providing”.
Modifica delle direttive approvate con Delib. G.R. n. 17/32 del 27/04/2010. Modifica della
composizione della Cabina di regia”.
In particolare, seppure limitatamente agli organismi in house, è stato previsto l’obbligo
a carico delle società, in caso di reclutamento di personale, di conformarsi ai principi di
trasparenza, pubblicità e imparzialità vigenti per la Pubblica Amministrazione e sono state
introdotte misure sanzionatorie a carico degli amministratori anche nel caso in cui siano
superati i limiti di spesa previsti dalla normativa vigente in materia di personale.
Deve essere, inoltre, evidenziato, che in occasione della revisione del piano assunzioni
2010-2012, disposta con Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012, sono stati riconosciuti
quali principi cogenti applicabili anche in Sardegna l’art. 18, comma 2bis, del D.L. n. 112/2008,
l’art. 9, comma 29, del D.L. n. 78/2010, l’art. 25 del D.L. n. 1/2012, l’art. 4 del D.L. n.
95/2012.
Sgombrando il campo finalmente da qualsiasi incertezza la Regione ha, quindi,
affermato che anche in Sardegna con riferimento al personale delle società a totale
partecipazione pubblica o di controllo si applica il regime limitativo delle assunzioni e
le regole di contenimento della spesa cui è tenuta l’Amministrazione controllante,
nonché i criteri e le modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento
degli incarichi coerenti con i principi vigenti per la Pubblica Amministrazione.
I dati riportati nella tabella A evidenziano una spesa per il personale, con esclusione di
quella per studi e consulenze, pari all’importo complessivo di Euro 196.388.789,2 nel 2011 e
di Euro 194.637.696,5 per il 2012.
Peraltro, dalla suddetta tabella emerge che alcuni organismi partecipati hanno
incrementato tra il 2011 e il 2012 la spesa per il personale: tale condotta non può che essere
269
valutata negativamente a fronte di specifici obblighi che impongono all’Amministrazione
regionale controllante di contenere tale voce di spesa corrente.
Tra questi organismi deve essere segnalata la società in house Sardegna IT S.p.A. la
cui spesa per il personale è passata da Euro 6.324.276,67 nel 2011 ad Euro 6.912.982,36
nel 2012, la società in house IGEA S.p.A. la cui spesa per il personale del 2011, pari ad
Euro 12.253.201,00, è aumentata nel 2012 fino all’importo di Euro 13.047.294,00; la
società in house SFIRS S.p.A. la cui spesa per il personale dall’importo di Euro 3.638.581,00
nel 2011, ha raggiunto nel 2012 il tetto di Euro 3.873.404; la società in house SAREMAR
S.p.A. che ha visto incrementare la propria spesa per il personale da Euro 10.790.576,00
nel 2011 ad Euro 11.317.774,00 nel 2012.
Sul fronte delle nuove assunzioni a tempo indeterminato si evidenzia che le stesse nel
2012 sono state pari a 152 unità.
Un‘attenzione particolare meritano poi le assunzioni a tempo determinato realizzate
dagli organismi partecipati, che sono passate complessivamente da 100 nel 2011 a 134 nel
2012 e le consulenze che nel 2012 sono state complessivamente 283 comportando un costo
pari ad Euro 4.379.232,44, importo più che ragguardevole se rapportato alla complessiva
spesa per il personale sostenuta nel medesimo anno dagli organismi partecipati in misura pari
ad Euro 194.637.696,5.
Con riguardo al contestato incremento della spesa per il personale registrato dalla
SFIRS S.p.A. nell’anno 2012, la Direzione del Centro Regionale di Programmazione, con nota
del 31.5.2013, prot. n. 3702, ha precisato che “l’incremento registrato nel 2012 di 234.823 è
dovuto all’attualizzazione del TFR secondo i principi contabili internazionali IAS” e che, dunque
“è giustificato da mere operazioni contabili”. Tale deduzione, che investe il tema delle diverse
linee di azione che devono essere intraprese per giungere ad un contenimento della spesa per
il personale, richiede specifici approfondimenti che la Sezione si riserva di svolgere nell’ambito
di una più ampia verifica riguardante il concorso delle società in house al raggiungimento degli
obiettivi previsti dal patto di stabilità interno.
Alla luce di quanto sopra illustrato emerge la necessità che la Regione
Sardegna non si limiti a riconoscere, come ha fatto con la già richiamata Delibera
della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012, che al personale delle società a totale
partecipazione pubblica o di controllo si applicano il regime limitativo delle
assunzioni e le regole di contenimento della spesa per il personale cui è tenuta
l’Amministrazione controllante, nonché i criteri e le modalità per il reclutamento del
personale e per il conferimento degli incarichi coerenti con i principi vigenti per la
Pubblica Amministrazione, ma si attivi concretamente procedendo a puntuali
270
verifiche sul rispetto di tali principi, indirizzando gli organismi partecipati verso
comportamenti conformi all’ordinamento vigente.
E’ evidente che la sede ideale per la realizzazione delle predette verifiche resta l’ambito
delle attività di controllo analogo che la Regione è tenuta a svolgere sugli organismi in house e
soprattutto di quelle relative al controllo preliminare sulle nuove assunzioni, a tempo
determinato ed indeterminato, e sull’affidamento delle consulenze (cfr. Delibera della G.R. n.
17/32 del 27/04/2010 e Delibera della G.R. n. 42/5 del 23/10/2012).
Deve, infine, essere ribadito che appare assolutamente ingiustificato che di alcuni
organismi partecipati la Regione a tutt’oggi, pur essendo socio unico o di maggioranza, non
disponga di fondamentali informazioni riguardanti la spesa per il personale, il numero dei
dipendenti in servizio, le nuove assunzioni effettuate, gli incarichi di consulenza affidati.
271
TAB. A
PERSONALE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI E RELATIVA SPESA
N. Denominazione
Unità di
personale a
tempo
indeterminato
in servizio
Unità di
personale a
tempo
determinato
in servizio
Spesa per il personale
(senza studi/consulenze)
Nuove
assunzioni a
tempo indeterminato
Nuove
assunzioni a
tempo determinato
Studi e consulenze affidate
2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012
Numero Costi Numero Costi
1 SO.GEA.AL S.p.A. 223 258 26 1 9.295.253,00 9.647.689,00 10 25 1 1 32 224.096,74 n.p. 281.995,03
2 SOGAER S.p.A. 141 143 4 2 6.832.381 6.938.285 0 2 1 0 11 489.715,00 n.p. 495.777,00
3 GEASAR S.p.A. 190 190 32 31 11.169.831,00 11.152.653,00 n.p. 447.407,00 n.p. 563.794,00
4 SO.GEA.OR. S.p.A. 19 19 0 0 568.257,00 43.324,00 0 0 0 3 0,00 0 0,00
5 SAREMAR S.p.A. 103 106 92 90 10.790.576,00 11.317.774,00 1 8 2 36.500,00 4 85.000,00
6 ARST S.p.A. 2.218 2.144 91 17 88.630.238,00 83.895.648,00 148 100 50 41 3 155.000,00 4 76.320,00
7 Fase 1 S.r.l. 0 6 14 16 588.786,53 614.007,14 0 6 4 3 16 168.265,50 20 136.361,94
8 Sfirs S.p.A. 38 38 1 1 3.638.581,00 3.873.404,00 0 0 0 0 9 126.375,00 18 232.471,00
9 Hydrocontrol S.r.l. n.p n.p. n.p. n.p n.p n.p n.p n.p. n.p. n.p n.p. n.p 1 9.360,00
10 S.T.L. S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0,00 0 0,00
11 Consorzio S.A.R. S.r.l. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 4 18.520,07 2 8.320,00
12 Con. Sar. Ricerche 49 49 0 0 2.909.458,00 2.633.891,00 8 77.571,52 7 78.121,39
13 BIC Sardegna S.p.A. 28 28 0 0 1.409.644,00 1.442.007,00 0 0 0 0 141 889.112,00 88 687.236,00
14 IGEA S.p.A. 229 220 32 55 12.253.201,00 13.047.294,00 0 0 10 29 58 268.103,00 44 299.949,00
15 Carbosulcis S.p.A. 463 444 1 1 24.027.858,00 23.838.477,00 0 0 0 0 8 343.538,00 9 223.781,00
16 Fluorite Silius S.p.A. 104 94 4 0 2.112.693,00 3.092.059,00 0 0 0 0 4 44.570,44 4 44.374,75
17 Fluorsid S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 0 0,00 0 0,00
18 Intex S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 2 34.691,00 2 34.694,00
19 Janna S.r.l. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 4 35.274,00 1 24.960,00
20 Nuova Min. Silius S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 3 12.068,00 4 26.412,52
21 Progemisa S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 3 31.076,80 4 17.756,80
22 Sigma Invest S.p.A. 0 0 0 0 0,00 0,00 0 0 0 0 7 121.423,41 8 147.233,79
23 Sipas S.p.A. 0 0 1 1 23.023,00 24.049,00 0 0 0 0 0 0,00 0 0,00
24 Sotacarbo S.p.A. 20 20 0 0 751.782,00 821.951,00 0 0 0 0 2 152.891,00 2 136.267,00
25 Abbanoa S.p.A. n.p n.p. n.p. n.p n.p n.p n.p n.p. n.p. n.p n.p. n.p n.p n.p
26 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 227 226 0 0 14.017.490,00 13.979.000,00 0 0 24 46 9 129.980,00 6 65.594,00
27 Consorzio Forgea 3 3 0 0 132.773,00 136.538,00 0 0 0 0 15 18.279,00 27 29.357,00
28 Fondazione Giorgio Asproni n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d
29 Fondazione Parodi n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d
30 Fondazione Sardegna Film Commission 0 0 0 0 0,00 18.750,00 0 0 0 1 0 0,00 1 1.667,00
31 Associazione Tecnostruttura
32 In. Sar. S.p.A. 20 20 0 0 912.687,00 1.207.914,00 0 0 0 0 5 200.093,00 5 188.895,00
33 Sardegna IT S.r.l. 122 133 22 24 6.324.276,67 6.912.982,36 6 11 10 13 29 518.232,35 22 483.534,22
272
TAB. A
PERSONALE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI E RELATIVA SPESA
N. Denominazione
Unità di
personale a
tempo
indeterminato
in servizio
Unità di
personale a
tempo
determinato
in servizio
Spesa per il personale
(senza studi/consulenze)
Nuove
assunzioni a
tempo indeterminato
Nuove
assunzioni a
tempo determinato
Studi e consulenze affidate
2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012
Numero Costi Numero Costi
34 Bastogi S.p.A. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d
35 Brioschi S.p.A. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d n.d n.d n.d n.d. n.d n.d
TOTALE 4.197 4.141 320 239 196.388.789,2 194.637.696,5 165 152 100 134 378 4.542.782,83 283 4.379.232,44
-L'Assessorato regionale dei Trasporti ha specificato: che nel 2011 hanno lasciato il servizio per dimissioni n. 6 marittimi con contratto a tempo indeterminato ed è stato assunto n. 1 Dirigente; che nel 2012 hanno lasciato il servizio per dimissioni n.
5 marittimi con contratto a tempo indeterminato e sono state effettuate n. 8 immissioni in CRL di personale marittimo seguendo le graduatorie previste dal CCNL. Ha, inoltre, specificato che l'importo indicato per la SAREMAR S.p.A. relativo alla spesa per il personale dell’anno 2011 è comprensivo delle spese per il personale impiegato nell'attività Sardegna Penisola (al netto di questo importo la spesa per il personale del 2011 è pari ad Euro 10.238.514,00, quella risultante dal preconsuntivo del 2012 è pari ad Euro 10.101.603,00).
-L'Assessorato regionale dell'Industria ha precisato: che le nuove assunzioni a tempo determinato operate da IGEA S.p.A. nel 2011 e 2012 sono avvenute mediante selezione; che l’unità a tempo determinato che risulta in servizio nel 2011 e nel 2012 presso la Carbosulcis S.p.A. è il Direttore Generale; che il personale della Fluorite di Silius S.p.A. nell’anno 2011 era collocato in cassa integrazione a zero ore lavorative mentre nel 2012 è rientrato in servizio a rotazione; che la Regione nel 2011 ha esercitato il diritto di recesso dalla partecipazione alla Fluorsid S.p.A..
-L'Assessorato regionale della Pubblica Istruzione ha precisato: che le fondazioni Parodi e Asproni sono fondazioni di diritto privato istituite con legge regionale al cui capitale sociale la Regione non partecipa; che il numero delle unità di personale a tempo indeterminato indicato per tali fondazioni include anche il Dirigente; che il direttore della fondazione Sardegna Film Commission è stato individuato a seguito di procedura ad evidenza pubblica.
273
Contenimento delle spese di rappresentanza e per sponsorizzazioni
sostenute dagli organismi partecipati dalla Regione
Dalla tabella B emerge che complessivamente le spese di rappresentanza sostenute
dagli organismi partecipati dalla Regione Sardegna hanno subito un consistente incremento nel
2012 rispetto all’ammontare sostenuto nel 2011 superando l’importo di 17 milioni di Euro.
La medesima tabella evidenzia che le società SO.GEA.AL S.p.A., SOGAER S.p.A. e
SAREMAR S.p.A. hanno sostenuto nel biennio considerato spese per sponsorizzazioni,
determinando anche un incremento per il 2012.
A questo punto sono necessarie alcune precisazioni.
Il D.L. n. 78/2010, art. 6, comma 11, nel prevedere che le norme di contenimento dei
costi degli apparati amministrativi si estendono alle società partecipate, richiede che le stesse
società siano inserite nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione.
Da un’interpretazione restrittiva della norma scaturisce la conseguenza che se la società
non è inserita nel predetto elenco, come determinato dall’ISTAT, non è possibile l’estensione
delle misure di contenimento della spesa.
Peraltro, l’esigenza di estendere la platea dei destinatari dei vincoli posti al fine del
contenimento della spesa pubblica risulterebbe vanificata da un’interpretazione letterale della
norma. Infatti, rischiano di sfuggire alla conoscenza dell’ISTAT, e quindi all’inserimento
nell’elenco, taluni organismi pubblici, soprattutto a livello locale (società pubbliche, fondazioni,
consorzi ecc.), che potrebbero avere le caratteristiche per essere considerati Amministrazioni
Pubbliche. Inoltre, deve essere evidenziato che l’inserimento nel predetto elenco dipende
anche dall’adempimento da parte dei soggetti interessati dell’obbligo di fornire tutti i dati
richiesti per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale e che un’interpretazione
strettamente letterale porterebbe a non applicare gli obblighi di contenimento della spesa per
un esercizio finanziario alle società costituite dopo il censimento da parte dell’ISTAT. Pertanto,
appare più coerente con le finalità perseguite dal legislatore, che all’inserimento nel predetto
elenco si dia più che un valore costitutivo un valore ricognitivo del possesso dei requisiti che
consentono di includere determinati soggetti nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
Altra questione di particolare interesse è se le descritte norme di contenimento della
spesa pubblica possano trovare applicazione anche nei confronti delle fondazioni non
richiamandole espressamente tra i destinatari.
La Sezione di controllo ritiene, nel merito, che quando tali organismi siano destinatari di
erogazioni a carico delle finanze pubbliche non si possa prescindere da un loro
assoggettamento alla disciplina vincolistica applicabile ai soggetti pubblici finanziatori e,
dunque, da un loro coinvolgimento nelle politiche di contenimento della spesa pubblica.
274
Tale impostazione risulta confermata dal recente art. 4, comma 6, del D.L. n. 95/2012,
che stabilisce a decorrere dall’1.1.2013 il divieto per le fondazioni di ricevere contributi a carico
delle finanze pubbliche, con esclusione delle fondazioni istituite con lo scopo di promuovere lo
sviluppo tecnologico e l’alta formazione tecnologica e dall’art. 9, del medesimo D.L. n. 95/2012
che ha imposto anche alle Regioni, al fine di razionalizzare e contenere la spesa pubblica
derivante dagli organismi comunque denominati che esercitano in via strumentale funzioni
fondamentali o funzioni amministrative (tra cui possono ben rientrare le fondazioni), l’obbligo
di sopprimere o accorpare i predetti organismi ovvero di assicurare la riduzione dei relativi
oneri in misura non inferiore al 20% dopo avere provveduto ad una preliminare ricognizione
degli stessi.
275
TAB. B
SPESE DI RAPPRESENTANZA E PER SPONSORIZZAZIONI SOSTENUTE DAGLI ORGANISMI PARTECIPATI
N. Denominazione Spesa per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità
Spesa per sponsorizzazioni
2011 2012 2011 2012
1 SO.GEA.AL S.p.A. 16.581,92 9.038.921,89
2 SOGAER S.p.A. 5.629.444,85 4.955.073,24 7.000,00 10.005,20
3 GEASAR S.p.A. 3.253.589,00 2.889.413,00 3.500,00 4.000,00
4 SO.GEA.OR. S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
5 SAREMAR S.p.A. 1.271.591,74 202.203,81 3.890,00 3.900,41
6 ARST S.p.A. 41.040,00 65.156,00
7 Fase 1 S.r.l. 8.220,43 3.812,79 0,00 0,00
8 Sfirs S.p.A. 3.455,00 375,00 0,00 1.500,00
9 Hydrocontrol S.r.l. 0,00 0,00 0,00 0,00
10 S.T.L. S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
11 Consorzio S.A.R. S.r.l. 0,00 0,00 0,00 0,00
12 Con. Sar. Ricerche 78.818,00 416,00 0,00 0,00
13 In. Sar. S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
14 BIC Sardegna S.p.A. 3.439,13 7.232,30 0,00 0,00
15 IGEA S.p.A. 16.455,00 15.553,00 0,00 0,00
16 Carbosulcis S.p.A. 1.500,00 5.000,00 0,00 0,00
17 Fluorite Silius S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
18 Fluorsid S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
19 Intex S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
20 Janna S.r.l. 0,00 0,00 0,00 0,00
21 Nuova Min. Silius S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
22 Progemisa S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
23 Sigma Invest S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
24 Sipas S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
25 Sotacarbo S.p.A. 0,00 0,00 0,00 0,00
26 Abbanoa S.p.A. n.p n.p n.p n.p
27 Associazione Tecnostruttura
28 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 67.886,00 367,94 0,00 0,00
29 Consorzio Forgea 0,00 0,00 0,00 0,00
30 Fondazione Giorgio Asproni 0,00 0,00 0,00 0,00
31 Fondazione Sardegna Film Commission
0,00 25.000,00 0,00 0,00
32 Fondazione Parodi n.d. n.d. n.d. n.d.
33 SardegnaIt. S.r.l. 22.747,98 18.138,76 0,00 0,00
34 Bastogi S.p.A. n.d. n.d. n.d. n.d.
35 Brioschi S.p.A. n.d. n.d. n.d. n.d.
TOTALE 10.414.769,05 17.226.663,73 14.390,00 19.405,61
Ad eccezione del Con.Sar.Ricerche e della società IGEA S.p.A., tutti gli altri organismi partecipati presenti nella
suesposta tabella non risultano inseriti nel conto economico consolidato della Pubblica Amministrazione.
L'Assessorato dei Trasporti ha precisato che nell'anno 2011 è stato rimborsato l’importo di Euro 1.157.024,79 dall'Agenzia
Governativa Regionale Sardegna Promozione. Tale somma è stata sostenuta nell'ambito della campagna "Estate 2011-Flotta sarda
SAREMAR".
276
Assoggettamento degli organismi partecipati dalla Regione
alle regole del patto di stabilità interno
Conformandosi ai principi statali vigenti in materia (comma 2 bis, art. 18, D.L. n.
112/2008, art. 3 bis, D.L. n. 138/2011) il legislatore regionale con la L.R. 15 marzo 2012, n. 6,
art. 3, comma 10, ha prescritto che, ai fini del contenimento della spesa pubblica, anche gli
enti, le agenzie regionali e le società a totale partecipazione regionale devono contribuire alla
realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità. A tal fine è stata prevista l’emanazione, in
occasione dell’elaborazione della manovra finanziaria, di specifiche direttive da parte della
Giunta regionale (comma 11).
Con la Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 è stato confermato l’orientamento
secondo cui le società a totale partecipazione regionale concorrono, ai sensi della citata L.R. n.
6/2012, alla realizzazione del patto di stabilità interno attraverso, tra l’altro, il contenimento
dei costi di funzionamento della struttura.
Alla luce di tali previsioni l’Ufficio di controllo della Sezione ha chiesto all’Assessorato
regionale della Programmazione e del Bilancio se avesse adottato, in sede di predisposizione
della manovra finanziaria, quelle specifiche direttive espressamente richiamate dal comma 11,
dell’art. 3, della citata L.R. n. 6/2012 al fine del concorso delle società a totale partecipazione
regionale agli obiettivi del patto di stabilità interno.
Con nota dell’11/03/2013, prot. n. 1946, il predetto Assessorato ha precisato che “la
Regione non è tenuta ad emanare specifiche direttive alle società partecipate sul loro
concorso al raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità. Tale onere è, infatti,
assolto preliminarmente e direttamente dall’Amministrazione, che include ogni
trasferimento – a qualunque titolo effettuato – nei plafond di spesa assegnati ai
singoli competenti Assessorati e li certifica alla Ragioneria Generale dello Stato e
sotto responsabilità del Presidente e del responsabile della gestione di bilancio”.
A fronte della contestata mancata adozione di specifiche direttive alle società
partecipate ai fini del concorso agli obiettivi del patto di stabilità interno ai sensi del comma 11,
dell’art. 3, della L.R. n. 6/2012, l’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e
Assetto del Territorio con nota del 27.5.2013, prot. n. 4549, ha fornito alcune precisazioni. In
particolare, è stato evidenziato che le direttive in questione sarebbero state impartite dalla
Regione, da un lato, con la Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 con la quale si è
inteso assoggettare le società partecipate alle stesse prescrizioni che impongono
all’Amministrazione regionale il contenimento della spesa per il personale e, dall’altro, con la
Delibera della G.R. n. 21/1 del 21.5.2012 con la quale è stata contingentata la capacità di
impegno e pagamento della Presidenza e degli Assessorati. Secondo l’Assessorato del Bilancio
con la descritta duplice azione dovrebbe derivare il concorso delle società a totale
277
partecipazione regionale alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno, anche
considerando la riduzione dei trasferimenti operati a favore del comparto.
La Sezione di controllo, nel prendere atto dei chiarimenti resi, deve peraltro far
osservare che dalla Tabella D della relazione emerge che l’ammontare complessivo dei
trasferimenti erogati a favore dell’intero comparto delle partecipazioni regionali nel 2011, pari
ad Euro 304.936.653,19, si è incrementato nel 2012 sino ad Euro 310.285.196,74. Per
quanto concerne la spesa per il personale, anche se dalla tabella A della relazione sembrerebbe
emergere nel 2012 una riduzione della spesa complessiva per il personale e per le consulenze
(ma si deve ricordare che risultano ancora non disponibili i dati del personale di alcuni
organismi partecipati), diverse società in house hanno fatto registrare un incremento
consistente di tale voce di spesa corrente.
278
Composizione e costi degli organi di amministrazione e controllo
degli organismi partecipati dalla Regione Sardegna
La Regione Sardegna ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale l’art. 4 del D.L. n.
95/2012, ed in particolare il comma 5, che ha introdotto disposizioni relative alla riduzione del
numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate ed anche il
meccanismo sanzionatorio-premiale di cui all’art. 2 del D.L. n. 174/2012. I predetti ricorsi
risultano tuttora pendenti.
Tuttavia, l’Amministrazione regionale ha adottato una serie di misure finalizzate a
contenere e razionalizzare i costi degli organi di amministrazione e controllo degli organismi
partecipati che, con riguardo al numero dei componenti, possono essere considerate ancora più
rigorose di quelle statali qualora ad esse si dia piena attuazione.
Con Delibere della G.R. n. 27/45 del 19/06/2012 e n. 28/10 del 26/06/2012
(Organi di controllo e di revisione degli enti, agenzie e organismi societari partecipati e/o
controllati dalla Regione. Atto di indirizzo) la Regione ha inteso operare una razionalizzazione
della spesa pubblica e un ridimensionamento del numero dei componenti gli organi di controllo
e/o di revisione degli enti, agenzie e organismi partecipati dalla Regione. Per il raggiungimento
di tali obiettivi è stato disposto che il collegio sindacale delle società per azioni partecipate
dalla Regione deve essere composto da un numero massimo di tre membri effettivi e due
supplenti; relativamente, invece, alle società a responsabilità limitata partecipate dalla
Regione, è stato stabilito che l’organo di controllo debba essere monocratico.
Per quanto riguarda i compensi da attribuire ai componenti degli organi di controllo e/o
di revisione è stato dato mandato alla Direzione Generale della Presidenza, con la
collaborazione degli Assessorati di effettuare una valutazione delle conseguenze finanziarie che
potrebbero prodursi in caso di applicazione degli importi minimi previsti dalle tariffe
professionali. Nelle more, comunque, sono stati stabiliti dei tetti massimi da corrispondere ai
componenti degli organi che nel frattempo saranno nominati.
Con la successiva Delibera della G.R. n. 39/17 del 26/09/2012 (Organi di
amministrazione degli enti, agenzie, società, fondazioni comunque denominati e di qualsiasi
natura giuridica e organismi partecipati e/o controllati dalla Regione. Atto di indirizzo) la
Regione, oltre a perseguire obiettivi di riduzione della spesa pubblica, si è proposta di dare
seguito alla volontà espressa dall’elettorato in occasione del referendum consultivo del 6
maggio 2012, avente ad oggetto l’abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli enti
strumentali, agenzie, società, fondazioni e organismi partecipati dalla Regione. E’ stato
stabilito, quindi, che ogni Assessorato regionale competente per materia, laddove la normativa
civilistica lo consenta, debba attivarsi per la trasformazione del consiglio di amministrazione in
279
organo di amministrazione monocratico quale amministratore unico dei predetti organismi,
operando, se necessario, una modifica dei relativi statuti.
E’ stato, altresì, previsto che l’operatività di tali indirizzi decorra dal primo rinnovo degli
organi di amministrazione successivo alla data della delibera, anche se l’organo di
amministrazione di alcune società partecipate dalla Regione, quali la Carbosulcis S.p.A., l’Igea
S.p.A. e Fase1 S.r.l, è già oggi monocratico.
Dall’esame dei dati contenuti nella tabella C si traggono le seguenti considerazioni:
• l’amministrazione degli organismi partecipati dalla Regione Sardegna ha
comportato un costo complessivo pari rispettivamente ad Euro 2.623.026,88 nel 2011 e ad
Euro 2.737.373,76 nel 2012;
• l’attività di controllo e revisione degli organismi partecipati dalla Regione
Sardegna ha comportato un costo complessivo pari rispettivamente ad Euro 1.256.403,48
nel 2011 e ad Euro 1.155.120,72 nel 2012;
• in un numero considerevole di organismi partecipati i consigli di amministrazione
risultano composti da un numero superiore a tre componenti.
Esigenze di coordinamento della finanza pubblica impongono, quindi, che in occasione
del primo rinnovo dei consigli di amministrazione non ancora scaduti la Regione verifichi il
rispetto dei principi statali e di quelli stabiliti dalla Giunta regionale in materia di
composizione degli organi di amministrazione;
• l’art. 6, comma 6, del D.L. n. 78/2010, prevede che a decorrere dal primo
rinnovo dell’organo collegiale nelle società inserite nel conto economico consolidato della
Pubblica Amministrazione, nonché nelle società possedute direttamente o
indirettamente in misura totalitaria dalle Amministrazioni Pubbliche, il compenso di cui
all’art. 2389, 1 comma, del codice civile, spettante ai componenti degli organi di
amministrazione e controllo sia ridotto del 10%. La Regione deve, pertanto, vigilare che in
occasione del primo rinnovo degli organi collegiali delle sue partecipate successivo
alla data di entrata in vigore della presente normativa, sia rispettato l’obbligo di
riduzione dell’ammontare dei compensi. A tale proposito si evidenzia che nel caso della
società Sardegna IT S.r.l. è stato riscontrato dal 2011 al 2012 un aumento considerevole da
Euro 244.995,89 ad Euro 355.927,36, ovvero in termini percentuali un incremento pari al 45%
degli emolumenti corrisposti all’organo di amministrazione;
• in numerosi organi di amministrazione e di controllo risultano presenti
componenti che ricoprono cariche elettive. Tale circostanza impone l’immediata verifica da
parte della Regione del rispetto dell’art. 5, comma 5, del D.L. n. 78/2010, secondo cui al
titolare di cariche elettive che ricopre qualsiasi incarico, inclusa la partecipazione ad organi
collegiali, può essere corrisposto esclusivamente il rimborso spese e gli eventuali gettoni di
presenza da corrispondere non possono superare l’importo di 30 Euro a seduta.
280
Sulla necessità che la società conferente l’incarico sia inserita nel conto economico
consolidato della Pubblica Amministrazione di cui al comma 3, dell’art. 1, della L. n. 196/2009,
valgono le stesse considerazioni già svolte con riferimento all’operatività delle norme di
contenimento dei costi degli apparati amministrativi richiamate dall’art. 6, comma 11, del D.L.
n. 78/2010.
281
TAB. C
ORGANISMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
N. Denominazione organismo
partecipato
Organo di amministrazione Organo di controllo
2011 2012 2011 2012
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato all'organo
di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato all'organo
di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato
all'organo di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato
all'organo di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
1 SO.GEA.AL S.p.a. 5 149.808,46 SI 3 151.774,14 SI 3 79.544,26 3 77.985,65
2 SOGAER S.p.a. 10 274.000,04 NO 10/6 283.586,35 NO 5 90.211,34 NO 5 97.652,51 NO
3 GEASAR S.p.a. 10 290.000,00 NO 10 290.000,00 NO 3 52.550,00 NO 3 59.000,00 NO
4 SO.GEA.OR. S.p.a. 5 0,00 SI 2 0,00 3 0,00 SI 3 0,00 SI
5 SAREMAR S.p.a. 5 73.363,00 SI 5/3 64.753,00 SI 5/3 27.953,00 SI 3 29.050,00 SI
6 ARST S.p.a. 5 303.300,00 5 303.300,00 4 111.961,00 4 152.631,00
7 Fase 1 S.r.l. 1 120.684,15 NO 1 68.599,91 NO 3 45.358,61 SI 3 12.548,00 SI
8 Sfirs S.p.a. 5 231.335,00 SI 5 232.160,00 SI 3 145.103,00 NO 3 129.763,00 NO
9 Hydrocontrol S.r.l. 1 0,00 NO 1 0,00 NO 3 27.772,73 SI 3 36.799,92 SI
10 S.T.L. S.p.a. 1 14.446,00 1 0,00 3 0,00 0 0,00
11 Consorzio S.A.R. S.r.l. 1 17.333,34 NO 1 20.800,00 NO 3 15.086,96 NO 3 9.588,86 NO
12 Con. Sar. Ricer. 3 180.195,00 NO 3 174.932,00 NO 3 14.947,00 SI 3 16.531,00 SI
13 BIC Sardegna S.p.a. 3 101.084,00 NO 3 101.670,00 NO 3 26.738,00 NO 3 35.802,00 NO
14 IGEA S.p.a. 3 82.014,00 NO 3 66.302,00 NO 3 69.437,00 NO 3 62.130,00 NO
15 Carbosulcis S.p.a. 3 80.000,00 SI 3/1 59.409,00 SI 3 196.675,00 NO 2 60.974,00 NO
16 Fluorite Silius 1 56.160,00 1 70.785,00 3 22.556,82 3 48.030,58
17 Fluorsid S.pa.
18 Intex S.p.a. 1 34.604,00 NO 1 34.604,00 NO 3 6.352,00 NO 3 6.352,00 NO
19 Janna S.r.l. 5 0,00 SI 4 0,00 SI 3 48.703,00 SI 3 47.832,00 SI
20 Nuova Min. Silius S.p.a. 1 25.000,00 1 25.000,00 3 17.500,00 3 17.500,00
21 Progemisa S.p.a. 1 30.000,00 NO 1 30.000,00 NO 3 16.160,00 3 17.807,00
22 Sigma Invest S.p.a. 1 78.000,00 SI 1 85.800,00 NO 3 57.629,68 NO 3 28.342,96 NO
23 Sipas S.p.a. 1 30.987,00 NO 1 30.987,00 NO 3 21.266,00 NO 3 19.558,00 NO
24 Sotacarbo S.p.a. 5 73.000,00 SI 5 73.000,00 SI 3 44.201,00 NO 3 48.662,00 NO
25 Abbanoa S.p.a.
26 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 7 0,00 SI 9 0,00 SI 2 9.000,00 NO 2 6.817,00 NO
27 Consorzio Forgea 7 38.984,00 7 38.984,00 1 3.167,00 1 3.613,00
28 Fondazione Giorgio Asproni
282
ORGANISMI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
N. Denominazione organismo
partecipato
Organo di amministrazione Organo di controllo
2011 2012 2011 2012
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato all'organo
di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato all'organo
di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato
all'organo di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
n.
comp.ti
compenso complessivo
erogato
all'organo di
amministrazione
presenza di
soggetti che
ricoprono
cariche elettive
(si/no)
29 Fondazione Parodi
30 Fondazione Sardegna Film Comm. 5 0,00 NO 5 0,00 NO 1 5.000,00 NO
31 Associazione Tecnostruttura
32 In. Sar. S.p.a. 3 93.733,00 NO 3 175.000,00 NO 3 86.178,00 NO 3 102.739,00 NO
33 SardegnaIt. S.r.l. 1/3 244.995,89 SI 3 355.927,36 SI 3 20.352,08 SI 3 22.411,24 SI
34 Bastogi S.pa.
35 Brioschi S.p.a.
TOTALE 2.623.026,88 2.737.373,76 1.256.403,48 1.155.120,72
Per le società in liquidazione facenti capo all'Assessorato dell'Industria i compensi inseriti nella colonna degli organi di amministrazione si riferiscono agli oneri pagati ai liquidatori (per la Nuova Mineraria
Silius S.p.A. è stato precisato dall’Assessorato dell’Industria che tali compensi non sono stati ancora pagati).
L'Assessorato del Lavoro ha precisato che l'importo di Euro 93.733,00 indicato quale compenso complessivo erogato all'organo di amministrazione dell'In.Sar S.p.A. nell'anno 2011 è comprensivo di Euro
71.707,00 erogati a favore del liquidatore.
La Direzione Generale della Presidenza ha precisato: per Fase1 S.r.l. che il costo dell'amministratore unico nel 2011 comprende quanto di competenza del 2010 (Euro 44.462,58-decorrenza dal 1/07/2010)
e quanto di competenza del 2011 (euro 76.221,57) e che il triennio precedente è stato a titolo gratuito; per la società STL S.p.A. che l'importo dovuto al liquidatore per il 2011 non è ancora stato pagato.
Il Centro Regionale di Programmazione ha precisato che il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della società BIC Sardegna S.p.A. saranno rinnovati in sede di approvazione del
bilancio di esercizio al 31/12/2012.
283
Controllo analogo sulle società in house della Regione
La Regione Sardegna ha disciplinato le attività di controllo analogo sulle società in
house fin dal 2010 con la Delibera della G.R. n. 17/32 del 27/04/2010.
Peraltro, tali attività, come evidenziato nelle relazioni di verifica sui rendiconti regionali
del 2010 e del 2011, hanno stentato a decollare in modo uniforme per tutti gli organismi
partecipati.
A seguito dell’aggiornamento del quadro normativo nazionale e delle criticità emerse
nella prima fase di attività della cabina di regia (organo istituito con la suddetta delibera e
deputato a svolgere un’attività di monitoraggio sulle attività di controllo analogo), nonchè delle
sollecitazioni formulate dalla Sezione di controllo, la Giunta regionale ha introdotto dei
correttivi che hanno formato oggetto della Delibera della G.R. n. 42/5 del 23/10/2012
(Direttive concernenti la disciplina degli organismi partecipati dalla Regione Sardegna per
affidamento di attività in “House providing”. Modifica delle direttive approvate con Delib. G.R.
n. 17/32 del 27/04/2010. Modifica della composizione della cabina di regia con funzioni di
monitoraggio delle attività sul controllo analogo) .
Le principali novità introdotte con la Delibera n. 42/5/2012 possono essere così
sintetizzate:
• un’integrazione nella composizione della cabina di regia della quale sono oggi
chiamati a far parte, oltre ai componenti già designati , anche la Direzione Generale
dell’Organizzazione e Metodo del Personale e la Direzione Generale del Lavoro;
• la preventiva verifica della sussistenza dei presupposti fondanti l’attività in house
providing;
• l’obbligo per le società in house di provvedere all’acquisizione di lavori, beni e
servizi, al reclutamento del personale e all’affidamento di contratti di collaborazione esterna,
rispettando i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità applicabili alle Pubbliche
Amministrazioni;
• una maggiore incisività del controllo preliminare sia con riferimento alle
procedure che all’ambito degli atti sottoposti a tale tipologia di controllo;
• l’eliminazione del silenzio assenso ;
• la previsione di sanzioni a tutela del socio, della società e dei terzi a carico degli
amministratori qualora gli stessi nello svolgimento delle loro funzioni non rispettino le direttive
impartite dalla Regione;
• l’obbligo per le società in house di predisporre e trasmettere alla Regione,
insieme al piano degli obiettivi, un piano degli indicatori che evidenzi i progetti più significativi,
gli indicatori annuali di sintesi e i target che la società intende raggiungere;
• l’obbligo per le società in house di dare notizia all’Assessorato competente in
materia di controllo analogo di eventuali segnalazioni fatte pervenire dall’organo di controllo e
284
di trasmettere i verbali dell’assemblea dei soci, nonché le deliberazioni e le determinazioni
dell’organo di amministrazione.
L’Ufficio di controllo della Sezione ha trasmesso alla Direzione Generale della Presidenza
e ad ogni Assessorato un questionario chiedendo di rappresentare, per ogni società in house, le
attività di controllo analogo svolte dalla Regione nelle forme disciplinate dalla Delibera della
G.R. n. 17/32 del 27/04/2010 (controllo preliminare, strategico, di gestione).
L’attività istruttoria svolta è stata, quindi, indirizzata ad accertare se la Regione ha:
• effettuato il controllo preliminare di legittimità su determinate tipologie di atti
(quelle tipizzate nella Delibera della G.R. n. 17/32 del 27/04/2010);
• verificato, oltre che la congruenza degli obiettivi aziendali contenuti nei piani
degli obiettivi predisposti dalle società in house con le linee di indirizzo strategico definite dalla
stessa Regione, anche in quale misura le predette società hanno realizzato gli obiettivi
programmati;
• verificato l’efficacia, l’efficienza ed economicità dell’azione posta in essere dalle
società in house al pari del controllo di gestione cui è tenuta nei riguardi dell’operato svolto
dall’apparato amministrativo regionale.
E’ evidente, infatti, che le attività di controllo analogo presuppongono, da un lato, che le
società in house si uniformino agli indirizzi contenuti nella Delibera della G.R. n. 17/32 del
27/04/2010 (successivamente modificata con la Delibera della G.R. n. 42/5 del
23/10/2012), osservando gli obblighi di predisposizione ed invio degli atti alla Regione, ma
dall’altro, che la Regione si attivi concretamente ponendo in essere le analisi, le
verifiche e le valutazioni che le competono.
Dalle informazioni acquisite in sede istruttoria è stato delineato il quadro dei controlli
svolti dalla Regione sulle società in house nel 2011 e nel 2012.
Le criticità più significative possono essere così riassunte:
l’ingiustificato mancato invio di qualsiasi elemento informativo ha reso impossibile
all’Ufficio di controllo della Sezione verificare se e con quali modalità la Regione abbia
svolto le attività di controllo analogo, così come disciplinate dalla Delibera della G.R. n.
17/32 del 27/04/2010, successivamente integrata e modificata dalla Delibera della G.R.
n. 42/5 del 23/10/2012, nei confronti della società SFIRS S.p.A e della società
SAREMAR S.p.A.;
è stata rilevata l’assenza generalizzata di un controllo preliminare della Regione sulle
consulenze affidate dalle società in house in contrasto con quanto previsto dalla
Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, art. 2, lett. e;
è apparso, inoltre, diffuso il mancato avvio del controllo strategico, così come
disciplinato dall’art. 3, lett. a, della citata Delibera della G.R. n. 17/32 del 2010, per
285
mancata predisposizione da parte delle società ed invio alla Regione dei piani degli
obiettivi;
è stato anche riscontrato che il controllo sulla gestione, finalizzato alla verifica
dell’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione posta in essere dall’organismo in
house, è stato svolto dalla Regione in modo assolutamente non uniforme.
Con riguardo alle descritte criticità la Direzione Generale della Presidenza ha
precisato con nota del 27.5.2013, prot. n. 13353, di avere svolto nel 2011 il dovuto controllo
analogo nei riguardi della società in house SFIRS S.p.A., come risulterebbe dalla relazione
predisposta dalla medesima società e trasmessa nel 2012 alla Sezione di controllo in occasione
della verifica sul rendiconto per il 2011.
A tale proposito la Sezione di controllo non può non evidenziare un preliminare errore di
metodo: è la Regione, in qualità di socio unico titolare dei poteri di indirizzo e controllo, che
avrebbe dovuto predisporre una relazione che desse conto in modo puntuale dell’attività di
controllo svolta sulla società, così come disciplinata dalla Delibera della G.R. n. 17/32 del
27.4.2010. Nella richiamata relazione predisposta dalla SFIRS S.p.A. effettivamente è
presente un sintetico paragrafo intitolato “Attività di indirizzo e di controllo negli anni
2010/2011”. Le scarne informazioni ivi contenute non danno alcun conto dell’attività di
controllo strategico che la Regione avrebbe dovuto svolgere nei riguardi della società in
questione, così come disciplinata dalla Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, nè della
predisposizione e dell’invio alla Regione del Piano degli Obiettivi. La mancanza di tale piano
impedisce alla Regione di valutare ex ante la congruenza degli obiettivi programmati dalla
società con le strategie individuate dall’Amministrazione regionale e, soprattutto, di valutare ex
post il grado di raggiungimento degli obiettivi programmati. La predetta relazione poi non
evidenzia alcun controllo di gestione svolto dalla Regione al fine di analizzare, ai sensi della
richiamata Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità
dell’azione posta in essere dalla società. La mancata valutazione del rapporto costi
sostenuti/risultati conseguiti non consente alla Regione di adottare gli eventuali interventi
correttivi che si rendessero necessari.
Per l’esercizio 2012, la Direzione del Centro Regionale di Programmazione con
nota del 31.5.2013, prot. n. 3702, ha descritto il quadro delle attività di controllo analogo
svolte sulla SFIRS S.p.A.. Con particolare riguardo al controllo preliminare, dalle sintetiche
informazioni trasmesse emerge che lo stesso ha riguardato il bilancio di esercizio del 2012.
Rimanendo nell’ambito del controllo preliminare, la citata nota evidenzia che la società SFIRS
S.p.A. ha predisposto e sottoposto a controllo il Piano degli Obiettivi per il triennio 2013-2015
e che “tutti gli atti di affido sottoscritti tra il Centro Regionale di Programmazione e la SFIRS
S.p.A. sono sottoposti al controllo preliminare di coerenza rispetto alle Convenzioni Quadro e,
successivamente, sottoposti a controllo di avanzamento attraverso la verifica sulle
rendicontazioni presentate dalla società”.
286
I descritti ulteriori elementi informativi confermano anche per l’esercizio 2012 gravi
criticità nello svolgimento delle attività di controllo analogo da parte della Regione sulla società
in questione. Infatti, nella predetta nota della Direzione del Centro Regionale di
Programmazione non è stato dato alcun conto (ma non poteva essere diversamente dal
momento che solo con la Delibera della G.R. n. 47/3 del 28.11.2012 il C.R.P. è stato
individuato quale struttura amministrativa competente allo svolgimento delle attività di
controllo analogo sulla società SFIRS S.p.A.) del controllo preliminare che la Regione avrebbe
dovuto svolgere nel 2012 sugli atti indicati nella Delibera della G.R. n. 17/32 del
27.4.2010, fatta eccezione per il bilancio dell’esercizio 2012; nessuno richiamo poi è stato
fatto delle complesse attività di controllo strategico e di gestione che la Regione avrebbe
dovuto realizzare nel medesimo anno con il rispetto delle forme e dei tempi richiamati dalla
citata Delibera della G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.
In relazione alla contestata assenza di controlli nei confronti della società SAREMAR
S.p.A., l’Assessorato dei Trasporti con la nota del 30.5.2013, prot. n. 5984, ha comunicato che
“la disciplina della Società non è stata ricondotta alle direttive sul controllo analogo adottate
dalla Regione in considerazione della transitorietà del regime pubblicistico e della procedura di
privatizzazione avviata”. Su tale precisazione la Sezione di controllo non può che esprimere
forti perplessità anche alla luce della Delibera della G.R. n. 48/23 dell’11.12.2012 con la
quale la stessa Regione ha ricondotto al modello organizzativo dell’in house providing, tra le
altre, anche la società SAREMAR S.p.A..
Ulteriori approfondimenti su questo tema sono contenuti nello specifico capitolo di
questa relazione dedicato agli interventi regionali a supporto dei collegamenti marittimi tra la
Sardegna e la penisola.
Con riguardo alle criticità riscontrate dalla Sezione di controllo nello svolgimento da
parte della Regione delle attività di controllo analogo nei confronti della società BIC Sardegna
S.p.A., la Direzione del Centro Regionale di Programmazione, con la nota del 31.5.2013, prot.
n. 3702, ha ritenuto di dovere fornire alcune precisazioni.
Anche alla luce di tali ulteriori elementi informativi la Sezione di controllo continua ad
esprimere perplessità sulle modalità con le quali sembrerebbe essere stato svolto nel
2011/2012 il controllo strategico e di gestione sulla società in questione. Infatti, non è stato
riscontrato il rispetto delle forme e dei termini previsti dalla Delibera della G.R. n. 17/32 del
27.4.2010 (vigente nel biennio considerato). Nella predetta nota manca poi un chiaro e
preciso richiamo all’esito di tali controlli in termini: di accertata aderenza di tutta l’attività
programmata dalla società con le linee di indirizzo strategico definite dalla Regione, di verifica
puntuale ex post della realizzazione degli obiettivi programmati, di accertamento con esito
positivo dell’analisi condotta al fine di misurare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione
posta in essere dalla società.
287
In relazione poi alla contestata assenza di controlli preliminari sulle consulenze affidate
dalla società BIC Sardegna S.p.A. nel biennio 2011/2012, la Direzione del Centro Regionale di
Programmazione ha precisato che all’interno di tale voce nella tabella A della relazione solo
l’importo di Euro 97.000,00 sarebbe riconducibile ad attività tipicamente consulenziali mentre
le spese rimanenti sarebbero riferibili a servizi acquisiti dalla società per l’attuazione dei
programmi-progetti affidati dalla Regione e che “in ogni caso gli uni e gli altri prescindendo dal
loro ammontare sono preventivamente portati a conoscenza degli Uffici regionali in sede di
Atto di Affido e di Piano Operativo al medesimo connesso”. La Sezione di controllo deve,
peraltro, evidenziare che le ulteriori informazioni fornite non consentono di ritenere
correttamente assolti da parte dell’Amministrazione regionale gli obblighi di controllo sulle
consulenze (in senso stretto) così come disciplinati nel biennio 2011/2012 dalla Delibera della
G.R. n. 17/32 del 27.4.2010: il controllo preliminare presuppone l’assolvimento da parte della
società di obblighi di comunicazione (concernenti la motivata volontà di acquisire collaboratori
esterni in assenza di professionalità interne, i criteri di selezione, l’importo lordo, la durata dei
singoli contratti) ma anche il rispetto da parte dell’Amministrazione regionale di una specifica
procedura che, previo parere tecnico della Direzione Generale competente, dovrebbe
culminare, per ogni consulenza inviata a controllo, con un formale atto di indirizzo vincolante
dell’organo politico.
In conclusione deve essere ribadito che le attività di indirizzo e controllo di
questa specie non sono rimesse alla disponibilità e alla leale collaborazione delle
singole società in house ma devono essere svolte dall’Amministrazione
analogamente a quelle esercitata sugli uffici interni.
Sulla necessarietà ed imprescindibilità di tali controlli, già in sede di verifica del
rendiconto regionale per il 2011, la Sezione di controllo con riguardo ai compiti che spettano al
socio pubblico aveva rammentato che la responsabilità per danno all’Erario può trovare
fondamento “.. nel comportamento di chi, quale rappresentante dell’ente partecipante o
comunque titolare del potere di decidere per esso, abbia colpevolmente trascurato di esercitare
i propri diritti di socio, in tal modo pregiudicando il valore della partecipazione, ovvero abbia
tenuto comportamenti tali da compromettere la ragione stessa della partecipazione sociale
dell’ente pubblico, strumentale al perseguimento di finalità pubbliche ed implicante l’impiego di
risorse pubbliche, o da arrecare direttamente pregiudizio al suo patrimonio…” (Cassazione
Sezioni Unite Civili, sentenza n. 3692 del 14.2.2012).
Risulta, quindi, assolutamente urgente e non più procrastinabile, anche in
considerazione delle ingenti risorse finanziarie regionali di cui il comparto delle
partecipazioni beneficia annualmente, che la Regione svolga ordinariamente le
288
dovute attività di controllo analogo nel rispetto delle forme contemplate da ultimo
nella Delibera della G.R. n. n. 42/5 del 23/10/2012.
Con nota prot. n. 16232 del 21 giugno 2013, il Direttore Generale della Presidenza ha
presentato le controdeduzioni che di seguito si riportano
Con specifico riferimento alle attività poste in essere in ordine al controllo analogo della società SFIRS, si
ritiene opportuno fornire chiarimenti e integrazioni rispetto a quanto comunicato con le precedenti note prot. n. 14419
del 12 giugno 2012 e prot. n. de! 27 maggio 2013.
In via preliminare si evidenzia che a seguito della trasformazione - avvenuta a fine 2009 - della SFIRS in
soggetto in house della Regione, la Società ha esercitato il ruolo che le è statutariamente proprio di società di servizio e
finanziaria regionale vocata in via esclusiva allo sviluppo economico sociale del territorio.
Quale strumento operativo delia Regione nel campo dell'economia e del sociale e quale punto di riferimento
delia R.A.S. nell’ambito della consulenza e del supporto progettuale, la Società ha tra l'altro curato numerose misure
agevolative finalizzate al sostegno del sistema produttivo regionale ed ai contenimento degli effetti negativi determinati
dalie attuali contingenze economiche, nonché la gestione di numerosi Fondi (Microcredito FSE - Contratto di
Investimento - FRAI - Co/Controgaranzie FESR - L.R. 40/93 Turismo Bando 2010 - Fondo Aeroporti ex art. 4 commi 32
e 33 L.R. 12/2011 - Fondo relativo al settore ovicaprino ex art. 5 L.R. 15/2010, Fondo Pisl - Poic FSE), del POR Turismo
2012 (PO FESR 2007-2013 Linea di attività 4.2.2.a), del PROGETTO "Smart City - Comuni in Classe A" e di due delle
tre Azioni di sistema e supporto all'internazionalizzazione delle Imprese previste dalla linea di attività POR FESR
6.3.1.a..
La Società è stata, inoltre, impegnata nella partecipazione ai cosi detti "Tavoii istituzionali" che trattano di
importanti tematiche correlate alla crisi ed alle emergenze economiche e sociali e nell'attività consulenziale e di
supporto alla Presidenza della Regione, al CRP e a numerosi Assessorati regionali (due diligence, valutazione di progetti
d'Investimento e affiancamento tecnico nelle molteplici "vertenze" produttive ed occupazionali che impegnano
l'Amministrazione regionale).
La società SFIRS assume, pertanto, un rilievo del tutto peculiare nel panorama delle società in house della
Regione, sia per l'importanza delle attività ad essa affidate a supporto degli interventi economico- sociali a favore del
territorio, sia per la trasversalità della sua attività rispetto al "sistema Regione", attesa la molteplicità di Uffici regionali
che alla stessa conferiscono - sulla base di previsioni di legge ovvero sulla base di indirizzi della Giunta regionale -
affidamenti.
Quanto sopra premesso, si rileva che - a seguito della costituzione della SFIRS quale soggetto in house della
Regione - la mancata individuazione formale dell'unica struttura titolare del controllo analogo sulla società in parola ha
generato le problematiche relative alla piena applicazione da parte dell'Amministrazione regionale delle direttive in
materia di controllo analogo degli organismi in house approvate con la Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.
La suddetta problematica - affrontata in varie riunioni tenute presso la Direzione generale delia Presidenza e
discussa anche dalla Cabina di regia con funzioni di monitoraggio delle attività sul controllo analogo sulle società in
house della Regione - è stata risolta in via definitiva con la deliberazione n. 47/3 del 28 novembre 2012, che ha
attribuito la relativa competenza all'Assessorato delia Programmazione e a! CRP.
Le ragioni che hanno determinato la citata situazione di incertezza attengono - come sopra evidenziato - ai
fatto che la società SFIRS riceve affidamenti da molteplici strutture della Amministrazione regionale, assumendo così
per le sue attività un rilievo trasversale dei tutto peculiare nell'ambito degli organismi in house della Regione; al fatto
che la gestione della partecipazione regionale nella SFIRS era stata tradizionalmente negli anni affidata all'Assessorato
dell'Industria; al fatto che le attività più rilevanti, sotto il profilo della quantificazione dei Fondi affidati in gestione alla
società, sono riconducibili alla titolarità del Centro Regionale di Programmazione.
289
Cionondimeno, è necessario precisare che l'Amministrazione regionale ha esercitato sulla SFIRS una costante
attività di indirizzo e controllo, procedendo - per quanto possibile in relazione alia descritta situazione - all'esercizio del
controllo analogo, con le modalità peculiari che di seguito si espongono.
In primo luogo, nonostante la mancanza di un unitario e organico Piano degli Obiettivi, la società SFIRS ha
operato nell'ambito di prescrizioni e obiettivi strategici stabiliti in disposizioni normative, atti di programmazione e
indirizzi emanati, per lo più, dalla Giunta regionale, che sono stati successivamente declinati, in sede di singolo
affidamento dei servizi e dei progetti, in specifiche Convenzioni e nei relativi Piani delle attività. Risulta, quindi, che la
società SFIRS abbia operato nei solco delle direttive poste in relazione ai singoli affidamenti, sotto il controllo delle
diverse strutture dell'Amministrazione regionale di volta in volta competenti, le quali, oltre alla dettagliata
rendicontazione delie attività, hanno verificato il conseguimento degli obiettivi posti.
Inoltre, si segnala che la SFIRS ha presentato, ogni anno, al Presidente della Regione una relazione ai sensi
dell'art. 18 del proprio Statuto sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle
operazioni di maggior rilievo, per dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla società e che il socio Regione ha
esercitato il potere di indirizzo e di controllo anche nel corso delle assemblee societarie, approvando in tale sede, tra
l'altro, i bilanci di esercizio 2010 e 2011 nonché i relativi bilanci consolidati.
Più sotto si riporta un dettagliato schema dei fondi affidati in gestione e delie attività di consulenza richieste
alia SFIRS su cui è stato esercitato il contrailo preliminare da parte di ogni Assessorato interessato nella fase di
autorizzazione.
Inoltre, SFIRS, su ogni singola misura affidata ha regolarmente rendicontato le attività e, solo
successivamente alla verifica da parte dell'amministrazione competente, è stata concessa l'autorizzazione ad erogare il
relativo corrispettivo in favore della Società.
Anche per le misure sotto indicate è stato, pertanto, regolarmente effettuato il controllo da parte
dell'Amministrazione Regionale.
Fondo Assessorato/servizio RAS
L. fi DGR atto affido del
data n. n. data
F. Microcredito FSE I avviso Ass. lavoro - - 53/61 04/12/09 22/12/09
F. Microcredito FSE II avviso Ass. lavoro - - 53/61 04/12/09 29/06/11
F. Microcredito FSE III avviso Ass. lavoro - - 53/61 04/12/09 29/06/11
F. Garanzia PM! POR FESR CRP 07/05/09 1 art.4 c.4 - - 21/12/09
F. FRAI CRP 07/05/09 1 art.4 c.18 3/25 26/01/11 27/09/10
F. Contrratto di investimento CRP - - 25/25 01/07/10 10/12/10
F. LR 5/2010 n. 15 art.5 CRP - - 42/2 26/11/10 29/11/10
F. LR 12/11 art.6 (F. gar. Abbanoa) A.D.I.S. - - 23/1 12/05/11 15/12/11
POR FESR 2007 - 2013 Lìnee dì attività 6.3.1.a internazionalizzazione
Ass. industria - - 52/68 23/12/11 30/12/11
SPRINT cabina di regia Ass. Industria - - 18/17 08/04/11 30/12/11 30/09/11 SPRINT (riavvio sportello) Ass. industria - - 18/17 08/04/11
Fondo PISL -POIC FSE Ass. lavoro - 1 art.9 28/34 - 26/10/11
LR 1/11 art.9 (Gar.prò sol. crediti P.A.)
Ass. Programmaz. 19/01/11 24/06/11 24/10/11
LR 12/11 art.4 c.32 e 33 (F.do aeroporti)
Ass. Trasporti 30/06/11 12 art.4 c.32
- - 09/08/11
L.R. 5/09 art.5 CRP - - 16/21 20/04/10 29/11/10
LR 15/10 art.12 (f. garanzia
fotovoltaico agricoltura)
Ass. Agricoltura 17/11/10 15 art.12 52/99 23/12/11 02/03/12
L. 1329/65 (L. Sabatini ) Ass. Agricoltura - - 25/44 19/05/11 09/08/11
290
POR FESR Asse IV, L.d.A. 4.2.2.a Ass. Turismo - - - - 06/04/12
LR 40/93 Ass. Turismo - 27/9 13/07/10
Progetto Smart City Presidenza - - 19/23 14/04/11 10/05/12
Incarichi Assessorato/servizio RAS
lettera incarico oggetto
data prot. 23951 GE.AR.TO. Presidenza 21/10/10 due diligence supporto
amministrazione regionale nella vertenza Eurallumina Ass. industria 11/04/11 4978 16841
Keller Ass. Industria 17/10/11 supporto amministrazione regionale nella vertenza
SO.GE.A.OR. Ass. Trasporti 14/02/11 930 due diligence advisor procedura assegnazione concessione integrata gestione miniera Carbosulcis Ass. Industria 31/10/10 atto affido
Saremar Ass. Trasporti 15/11/09 9616 Valutazione pacchetto azionario per privatizzazione
Abbanoa Piano di Ristrutturazione UE
A.D.I.S. 25/07/2012 convenzione supporto analisi P.d.R. Abbanoa
Bacini del Gas Ass. industria 03/07/2012 977/Assessore Analisi per la realizzazione delle reti del gas
Vertenze Industriali Ass. Industria 07/08/2012 14185 Supporto vertenze crisi aziendali
Con riferimento al controllo preliminare si riportano di seguito gli atti adottati dalla SFIRS e sottoposti a tale
tipologia dì controllo analogo, distinti per annualità.
2010
- Regolamenti relativi al conferimento di incarichi esterni, all'acquisizione in economia di beni e servizi, e al
reclutamento del personale.
Con nota prot. n. 825 del 27 maggio 2010 la SFIRS ha trasmesso alla Direzione generale della Presidenza, al
Centro Regionale della Programmazione e alla Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria, per il relativo esame e
benestare, i tre regolamenti licenziati dal Consiglio di Amministrazione, tesi a disciplinare, rispettivamente, il
reclutamento del personale, il conferimento dì incarichi esterni e gli acquisti in economia di beni e servizi ai sensi
dell'art 125 D.Lgs 163 2006 ss.mm.ii..
Con la medesima nota ha, altresì, comunicato le risorse in organico, la cessazione del rapporto di lavoro con
due dipendenti e l'avvio della procedura di selezione utile a garantire la consistenza della pianta organica.
I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con
Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.
- Richiesta di incremento della quota di partecipazione delia SFIRS nel capitale sociale della società Sardafactoring
spa.
Con nota prot. n. 1297 del 27,7.2010, indirizzata alla Presidenza. All'Assessorato della Programmazione, al
CRP e all'Assessorato dell'Industria, la SFIRS, in ottemperanza alla disciplina relativa al controllo analogo di cui alla
D.G.R, n, 17/32 del 27.4.2010, ha formulato una richiesta di assenso all'aumento dei capitale sociale delia società in
oggetto.
Con nota SFIRS n. 1956 del 14.9.2010, indirizzata alla Presidenza, la SFIRS, a seguito di una specifica
291
riunione svolta sull'argomento negli Uffici della Presidenza, ha fornito ulteriori precisazioni.
Con nota a firma del Presidente prot. n. 20933 del 23.9.2010 è stato prestato l'assenso richiesto con
indicazione delle relative condizioni.
- Budget economico e finanziario della SFIRS per il 2011.
Con nota n. 47 del 30.9.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, alla Direzione generale
dell'Assessorato della Programmazione, al Centro Regionale della Programmazione e alla Direzione generale
dell'Assessorato dell'Industria, la SFIRS, in ottemperanza al disposto dell'art. 2, comma 5 delle Direttive di cui alla
D.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, ha trasmesso la relazione e il Budget economico e finanziario per il 2011, unitamente al
parere del Collegio sindacale sul Budget 2011, all'estratto del verbale del CdA del 24.9.2010 (con il quale è stato
approvato il Budget), alla Situazione Semestrale dei conti al 30.6.2010 e all'estratto del verbale del CdA relativo alla
sua approvazione.
I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con
Delib.G.R. n. 17/32 dei 27.4.2010.
- istituzione di una lista di accreditamento di consulenti/collaboratori da utilizzare nell'ambito delle attività affidate
alla SFIRS dalla Regione.
Con nota n. 60 del 16.11.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, al Centro Regionale della
Programmazione e alla Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria, la SFIRS, ha formulato una richiesta di
controllo ex art. 2 della DGR 17/32 del 27.4.2010 avente ad oggetto l'istituzione di una lista di accreditamento di
consulenti/collaboratori da utilizzare nell'ambito delle attività affidate alla SFIRS dalla Regione.
Con nota prot. n. 26702 del 1 dicembre 2010 la D.G. Presidenza ha chiesto chiarimenti in ordine ai criteri di
selezione ed agli emolumenti previsti per le collaborazioni da attivare a seguito della pubblicazione dell'avviso.
Con nota prot. N. 3402 del 6.12.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza e per conoscenza al
Centro Regionale della Programmazione e alla Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria, la SFIRS ha fornito le
precisazioni richieste (requisiti generali e specifici per l'inserimento nella lista), chiarendo che le procedure comparative
ad evidenza pubblica per la formazione della lista sarebbero state conformi a quanto previsto dall'apposito regolamento
approvato ai sensi dell'art. 18, comma 2 del D.L. 112/2008, conv. con la L. n. 133/2008 e fornendo indicazioni sulla
tipologia contrattuale e sul costo mensile lordo pro capite stimabile.
Con nota a firma del Presidente della Regione, prot. n. 27500 del 10 dicembre 2010, è stato espresso formale
assenso in ordine alla istituzione della suddetta lista di accreditamento di consulenti/collaboratori.
Con nota prot. n. 3467 del 29.12.2010, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza la SFIRS ha
comunicato una modifica al testo dell'avviso pubblico relativo all'istituzione della suddetta lista e richiesto che
l'Amministrazione regionale procedesse a effettuare il controllo preventivo ex art. 2 delle Direttive.
Con nota prot. n. 29077 dei 31.12.2010 il Presidente della Regione ha espresso formale assenso in ordine alla
modifica del testo dell'avviso pubblico relativo all'istituzione delia suddetta lista.
2011
- Progetto di Bilancio ai 31 dicembre 2010 corredati dei documenti contabili obbligatori.
Con nota prot. n. 26 del 24.6.2011 la SFIRS ha trasmesso alla Direzione generale delia Presidenza e alla
Direzione generale dell'Assessorato dell'Industria il progetto di bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 2010.
Il Bilancio di esercizio è stato trasmesso unitamente alle relazioni degli amministratori, alla relazione dei Collegio
sindacale e a quella della società di revisione.
Il bilancio è stato ritualmente approvato in sede di assemblea, nella quale la Regione è stata rappresentata su
delega del socio dal consulente presso l'Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione.
- Budget economico e finanziario della SFIRS per il 2012.
292
Con nota prot. n. 4437 del 30.9.2011, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, alla Direzione
generale dell'Assessorato dell'Industria e, per conoscenza, alla Direzione generale dell'Assessorato della
Programmazione e al Centro Regionale delia Programmazione, la SFIRS, in ottemperanza ai disposto dell'art. 2, comma
5 delle Direttive di cui alla D.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, ha trasmesso la relazione e il Budget economico e finanziario
per il 2012, unitamente al parere del Collegio sindacale sul Budget 2012, all'estratto del verbale del CdA del 26.9.2011
(con il quale è stato approvato il Budget), alla Situazione Semestrale dei conti al 30.6.2011 e alla nota informativa sul
conto economico previsionaie al 31.12.2011.
I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con
Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010.
2012
- Progetto di Bilancio al 31 dicembre 2011 corredati dei documenti contabili obbligatori.
Con nota prot. n. 4859 del 18 giugno 2012 la Direzione generale della Programmazione ha trasmesso
all'Assessore dell'Industria e all'Assessore della Programmazione una relazione istruttoria sul Bilancio SFIRS chiuso al
31.12.2011. In esito alla predetta istruttoria e "considerato che né la società di revisione né il Collegio sindacale hanno
sollevato obiezioni" alla sua approvazione, la Direzione generale in parola ha espresso parere favorevole
all'approvazione del Bilancio.
Il bilancio è stato ritualmente approvato in sede di assemblea, nella quale la Regione è stata rappresentata su
delega del socio dall'Assessore all'Industria.
- Selezioni per instaurazione di rapporti a tempo determinato, di collaborazione a progetto.
Con nota prot. n. 3294 del 27.06.2012, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, la SFIRS ha
comunicato che il proprio CdA ha disposto di adeguare la struttura organizzativa interna alla attività istruttoria, di
assistenza e di consulenza funzionali al perseguimento delle attività affidate alla società (obiettivi di cui al POR
Turismo, PUS, POIC, SPRINT, POR FESR 2007-2013 linea di attività 6.3.1 - Azioni di sistema e supporto
all'internazionalizzazione delie imprese, Sportello impresa, L.R. 15/2010, art. 12, rilascio di garanzie dirette, ecc...),
attraverso la selezione di n. 7 risorse, con le quali instaurare un rapporto di lavoro a tempo determinato, di
collaborazione a progetto. Ha, altresì, comunicato, relativamente al Progetto Jessica, di aver pubblicato un avviso per
la formazione di una lista di esperti nel campo delle metodologie di valutazione della convenienza economico-finanziaria
di investimenti pubblici sostenuti dalla finanza privata, il procedimento è stato avviato in conformità a quanto previsto
dalla deliberazione della Giunta n. 19/23 del 14 aprile 2011 e al Piano delle Attività redatto in esecuzione di quanto
previsto dalla Convenzione avente ad oggetto il Progetto Sardegna C02.0 - Smart City, Comuni in Classe A, sottoscritta
con la Presidenza in data 10 maggio 2012.
Con nota prot. n. 3674 del 23 luglio 2012 la SFIRS ha precisato che delle n. 12 risorse occorrenti, n. 11
sarebbero state applicate ad attività finanziate da Fondi Comunitari, mentre la restante, da dedicare allo "Sportello
impresa", con relativo costo a carico del Bilancio SFIRS, sarebbe stata assunta con un contratto a tempo determinato
nel rispetto dei limiti e dei parametri di legge in materia.
Con nota prot. n. 19453 del 3 agosto 2012 la Direzione generale della Presidenza, sulla base del parere
tecnico acquisito dalla Direzione generale del Personale (nota prot. n. 17726 del 17 luglio 2012) e delle precisazioni
fornite dalla società con la sopra richiamata nota n. 3674 del 23.7.2010, ha comunicato l'assenso in merito aile
decisioni assunte sull'argomento dal CdA della SFIRS.
- Budget economico e finanziario della SFIRS per il 2013.
Con nota prot. n. 4561 del 27.9.2012, indirizzata alla Direzione generale della Presidenza, alla Direzione
generale dell'Assessorato dell'Industria e, per conoscenza, alla Direzione generale dell'Assessorato delia
Programmazione e al Centro Regionale della Programmazione, la SFIRS, in ottemperanza al disposto dell'art. 2, comma
5 delle Direttive di cui alla D.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010, ha trasmesso ia relazione e il Budget economico e finanziario
per il 2013, unitamente al parere del Collegio sindacale sui Budget 2013, all'estratto del verbale dei CdA del 25.9.2012
(con il quale è stato approvato il Budget), alla Situazione Semestrale dei conti al 30.6.2012 e alia nota informativa sul
293
conto economico previsionale a! 31.12.2012.
I suddetti atti sono stati approvati per silenzio assenso ai sensi dell'art. 2 delle direttive approvate con
Delib.G.R. n. 17/32 del 27.4.2010,
Quanto sopra esposto in ordine alle modalità con le quali è stato effettuato il controllo analogo sulla società in
house SFIRS, si confida di aver evidenziato come la società abbia operato sulla base di una costante attività di indirizzo
e controllo da parte della Regione, nell'ambito degli obiettivi strategici assegnati dalla Regione e sotto ii costante
controllo delle strutture regionali competenti, sottoponendo inoltre al controllo preliminare, previsto dall'art. 2 delie
direttive approvate con la DGR n. 17/32 dei 27.4.2010, gli atti più rilevanti della propria gestione.
Nel chiedere, pertanto, di voler tener conto delle osservazioni e dei chiarimenti sopra riportati, si assicura che
questa Amministrazione ha già promosso diverse iniziative volte a porre in essere i meccanismi di adeguamento ed
auto correzione che possano consentire di superare le criticità segnalate da codesta Corte dei Conti, da ultimo, nella
relazione di verifica del rendiconto generale della Regione per ii 2012 e che proseguirà ad operare in tal senso.
Si rileva, peraltro, che i molteplici controlli, sia di tipo preliminare sugli atti più rilevanti
della gestione, che sui singoli affidamenti, ai quali la Società è stata sottoposta, corrispondono
solo in parte alle attività di controllo analogo stabilite dalla delibera sopra richiamata.
Resta infatti impregiudicato il fatto che non siano state fissate a priori in modo unitario
le strategie della società e che manchino organici piani degli obiettivi per le annualità
considerate.
Trasferimenti di risorse finanziarie dal bilancio regionale
a favore degli organismi partecipati dalla Regione
La Regione Sardegna, conformemente a quanto previsto dall’art. 6, commi 19 e 20 del
D.L. 78/2010, ha disposto all’art. 18, comma 42, della L.R. 30 giugno 2011 n. 12 (Interventi in
materia di attività produttive), che la Regione e gli enti regionali non possono, salvo quanto
previsto dall'articolo 2447 del Codice civile, effettuare aumenti di capitale, trasferimenti
straordinari, aperture di credito, rilasciare garanzie a favore delle società partecipate, non
quotate, che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che
abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali. Sono in
ogni caso consentiti i trasferimenti alle società partecipate di cui al primo periodo a fronte di
convenzioni, contratti di servizio o di programma relativi allo svolgimento di servizi di pubblico
interesse ovvero alla realizzazione di investimenti.
Peraltro, già in occasione della verifica operata sul rendiconto regionale del
2011 la Sezione di controllo aveva espresso sconcerto per il fatto che nell’ambito del
medesimo testo normativo la Regione da un lato disponeva il divieto di trasferimenti
a favore di società partecipate in perdita e contestualmente autorizzava
finanziamenti a favore di società partecipate da tempo esposte negativamente.
294
Tra le società in perdita beneficiarie di consistenti trasferimenti di risorse regionali
emerge in modo evidente la Carbosulcis S.p.A..
Infatti, con Delibera della G.R. n. 32/61 del 24/07/2012 è stata disposta l’erogazione di
ulteriori Euro 20.000.000,00 al fine di consentire alla società di realizzare gli obbiettivi
strutturali e organizzativi necessari per mantenere in efficienza gli impianti della miniera del
Sulcis, in attesa che sia espletata una gara pubblica per l’assegnazione della concessione
integrata “Progetto Sulcis” (l’art. 38 della Legge 23/07/2009, n. 99, ha previsto che la Regione
Sardegna debba provvedere all’assegnazione di una concessione integrata per la gestione della
miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica con la cattura e lo stoccaggio
dell'anidride carbonica prodotta). Il termine della gara è stato di recente ulteriormente
prorogato al 31/12/2013, in quanto la Commissione Europea non si è ancora espressa sulla
compatibilità del progetto con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato.
L’Assessorato dell’Industria ha reso noto che proprio a seguito della notifica dell’avvio di
un’indagine formale da parte della Commissione Europea (in data 20/11/2012), sono state
sospese le erogazioni di ulteriori risorse a favore della predetta società.
Con L.R. n. 7 del 29/03/2013 la Regione Sardegna, nelle more della definizione della
procedura di infrazione da parte della Comunità Europea, ha comunque disposto l’erogazione di
Euro 10.000.000,00 per l’anno 2013 a favore della Carbosulcis S.p.A. per l’attività di messa in
sicurezza e custodia della miniera di Nuraxi Figus (tali risorse sono state assegnate ai sensi
dell’art. 4, comma 11, della L.R. n. 1/2009).
Dall’esame dei dati contenuti nella tabella D emerge che la Regione ha
continuato ad operare consistenti trasferimenti a favore degli organismi partecipati
al di fuori di un rapporto contrattuale di servizio; tali risorse nel 2011 sono state pari
ad Euro 213.168.882,79 e ad Euro 238.805.617,82 nel 2012, incrementandosi in
termini percentuali nella misura del 12%.
Di tale anomalia la Sezione di controllo si era già avveduta in occasione della verifica sul
rendiconto regionale del 2011. Pertanto, in questa sede, richiamando l’attenzione della
Regione, si deve ribadire l’incongruenza “costituita dall’assegnazione di vari
contributi di finanziamento da parte del socio unico Regione in favore di organismi
costituiti secondo i modelli civilistici societari, considerando debitamente che tali
fatti potrebbero anche contravvenire al sistema comunitario di tutela della
concorrenza, alterando le regole del mercato in quanto rappresenterebbero impropri
regimi di aiuto, ormai non consentiti” (cfr. delibera n. 56/2012).
Tale perdurante stato di cose non può che suscitare forti preoccupazioni per le possibili
procedure di infrazione che potrebbero essere avviate dalla Comunità Europea con gravi
ripercussioni non solo per la Regione ma per le stesse società alle quali potrebbero essere
imposti ingenti oneri di restituzione.
295
La tabella D evidenzia, inoltre, che una parte consistente dei predetti trasferimenti
operati dalla Regione al di fuori di rapporti contrattuali di servizio, sono stati destinati ad
organismi partecipati in perdita o addirittura in stato di liquidazione, contravvenendo a
specifici divieti imposti dal legislatore statale e regionale.
Così, non può passare inosservato che:
• la società IGEA S.p.A. pur avendo maturato una perdita nel 2011 pari ad Euro
10.434.406,00, abbia ricevuto risorse non per contratti di servizio pari ad Euro 12.925.570,36
nel 2011 e ad Euro 17.070.010,85 nel 2012 (non si conosce ancora il risultato di esercizio del
2012);
• la società Carbosulcis S.p.A. pur avendo maturato una perdita nel 2011 pari ad
Euro 25.091.589,00, abbia ricevuto risorse non per contratti di servizio pari ad Euro
30.000.000,00 nel 2011 e ad Euro 18.770.000,00 nel 2012 (non si conosce ancora il risultato
di esercizio del 2012);
• la società Fluorite di Silius S.p.A. pur avendo maturato una perdita nel 2011 pari
ad Euro 1.902.212,35 ed essendo in stato di liquidazione, abbia ricevuto risorse non per
contratti di servizio pari ad Euro 3.180.658,70 nel 2011 e ad Euro 4.807.567,95 nel 2012.
L’Assessorato dell’Industria con nota del 30.5.2013, prot. n. 13069, ha ritenuto di
dovere precisare che gli importi che figurano per la società IGEA S.p.A. nella tabella D della
relazione nella colonna “Ad altro titolo” dovrebbero essere inseriti nella colonna “Contratti di
servizio” trattandosi di somme trasferite alla società dalla Regione sulla base di un’apposita
convenzione sottoscritta in data 18.7.2012 avente ad oggetto lo svolgimento delle bonifiche
ambientali, la messa in sicurezza e custodia dei siti minerari e delle aree minerarie dismesse,
la gestione dell’archivio storico-minerario, dei siti museali e turistico minerari oltre che lo
svolgimento dei compiti di polizia mineraria. La Sezione di controllo nel prendere atto di tale
indicazione deve rappresentare che a fronte di numerose contraddizioni tra gli importi dei
trasferimenti regionali comunicati nel corso dell’attività istruttoria dai singoli Assessorati e
quelli forniti dall’Assessorato del Bilancio, ha ritenuto opportuno, per indispensabili ragioni di
uniformità, utilizzare gli importi comunicati dall’Assessorato del Bilancio con le classificazioni
dallo stesso operate che, come in questo caso, non sempre hanno coinciso con quelle
trasmesse dai singoli Assessorati. Tale anomalia evidenzia ancora una volta quello stato di
incertezza e di poca trasparenza, già rappresentato in relazione, che contraddistingue l’intero
comparto delle partecipazioni regionali.
L’Assessorato dell’Industria con la citata nota ha anche precisato che le ragioni dei
trasferimenti operati dalla Regione a favore della Carbosulcis S.p.A. (società partecipata in
perdita), pur essendo in corso, oltre che il termine per l’assegnazione della concessione
integrata (con scadenza il 31.12.2013), anche l’indagine della Commissione Europea per la
possibile configurabilità di illegittimi aiuti di Stato, sarebbero ravvisabili nella necessità che il
296
concessionario, seppure temporaneo, assolva agli obblighi imposti dall’ordinamento vigente
ponendo in essere tutti i necessari interventi che garantendo la sicurezza del sito minerario
siano idonei a preservare l’incolumità delle persone e l’integrità dei luoghi.
Infine, lo stesso Assessorato dell’Industria con riferimento alla società Fluorite di Silius
S.p.A. (società in liquidazione) ed, in particolare, ai trasferimenti di risorse finanziarie operati a
suo favore dalla Regione, ha precisato che trattandosi di corrispettivi riferiti alle attività di
custodia e messa in sicurezza, obbligatorie per legge, del sito minerario Genna Tres Montis,
disciplinate, in attesa del rilascio della nuova concessione all’aggiudicatario della gara appena
conclusa, con apposita convenzione intervenuta tra a Regione e la società in questione,
dovrebbero essere inseriti nella tabella D della relazione nella colonna “Contratti di servizio” e
non in quella denominata “Ad altro Titolo”. A questo proposito la Sezione di controllo deve
richiamare le considerazioni espresse con riferimento alla medesima questione già affrontata
per la società IGEA S.p.A..
A fronte dei descritti trasferimenti di risorse operati dalla Regione ad altro titolo, a cui
nel 2011 si devono aggiungere 91.767.770,40 Euro per contratti di servizio in essere con
l’ARST S.p.A., per un totale pari nel 2011 ad Euro 304.936.653,19, il comparto degli
organismi partecipati ha fatto registrare una perdita complessiva nel medesimo anno pari
ad Euro -19.038.424,45 (anche se l’importo deve essere aggiornato con i dati relativi ai
risultati di esercizio 2011 di alcuni organismi partecipati inspiegabilmente non ancora
pervenuti!).
Analoghe considerazioni potranno essere svolte per il 2012 quando si disporrà dei dati
relativi ai risultati di esercizio conseguiti in quell’anno.
Tali elementi dovranno essere valutati dalla Regione in occasione della
predisposizione del piano di dismissione degli organismi partecipati, di cui alla
Delibera della G.R. n. 11/1 del 26.2.2013, che tenga conto, ai fini del mantenimento
delle partecipazioni, della convenienza economica e dell’aderenza dell’oggetto
sociale con le finalità istituzionali della Regione.
297
TAB. D
TRASFERIMENTI REGIONALI A FAVORE DEGLI ORGANISMI PARTECIPATI - BIENNIO 2011/2012
N. Denominazione
2011 2012
Contratti di servizio Ad altro titolo Utile o perdita di
esercizio Contratti di servizio Ad altro titolo
Utile o perdita di
esercizio
1 SO.GEA.AL S.p.A. 0,00 120.000,00 -1.847.165,00 0,00 38.335,08 n.p.
2 SOGAER S.p.A. 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p.
3 GEASAR S.p.A. 0,00 128.070,48 1.594.661,00 0,00 8.070,48 n.p.
4 SO.GEA.OR. S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p.
5 SAREMAR S.p.A. 0,00 3.842.075,89 2.523.438,66 4.147.540,98 10.426.654,09
6 ARST S.p.A. 91.767.770,40 41.037.513,97 -2.693.699,38 67.332.037,94 60.859.532,30
7 Fase 1 S.r.l. 0,00 4.160.000,00 0,00 0,00 1.440.000,00 0,00
8 Sfirs S.p.A. 0,00 61.581.454,31 504.404,00 0,00 58.612.441,57 -7.040.920,03
9 Hydrocontrol S.r.l. in liquidazione 0,00 0,00 -223.919,00 0,00 0,00 n.p.
10 S.T.L. S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -2.583,00 0,00 0,00 n.p.
11 S.A.R. S.r.l. in liquidazione 0,00 550,20 -33.109,00 0,00 2.309,68 n.p.
12 Con. Sar. Ricerche 0,00 15.610.000,00 0,00 0,00 11.747.264,00 n.p.
13 In. Sar. S.p.A. 0,00 412.763,20 -1.218.571,00 0,00 3.365.149,79 1.922,00
14 BIC Sardegna S.p.A. 0,00 5.742.798,92 8.463,00 0,00 4.044.150,69 n.p.
15 IGEA S.p.A. 0,00 12.925.570,36 -10.434.406,00 0,00 17.070.010,85 n.p.
16 Carbosulcis S.p.A. 0,00 30.000.000,00 -25.091.589,00 0,00 18.770.000,00 n.p.
17 Fluorite Silius S.p.A. in liquidazione 0,00 3.180.658,70 -1.902.212,35 0,00 4.807.567,95 n.p.
18 Fluorsid S.p.A. recesso 0,00 0,00 6.042.392,00 0,00 0,00 n.p.
19 Intex S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -110.764,00 0,00 0,00 n.p.
20 Janna S.r.l. 0,00 0,00 -1.337.382,00 0,00 0,00 n.p.
21 Nuova Min. Silius S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -44.085,17 0,00 0,00 n.p.
22 Progemisa S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -123.370,26 0,00 0,00 n.p.
23 Sigma Invest S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -69.229,95 0,00 0,00 -353.700,08
24 Sipas S.p.A. in liquidazione 0,00 0,00 -160.867,00 0,00 0,00 n.p.
25 Sotacarbo S.p.A. 0,00 0,00 4.886,00 0,00 0,00 n.p.
26 Abbanoa S.p.A. 0,00 8.424.976,18 12.581.191,00 0,00 26.477.700,77 n.p.
27 Fondaz. Teatro Lirico Cagliari 0,00 10.116.130,91 2.571.852,00 0,00 8.971.187,38 n.p.
28 Consorzio Forgea 0,00 270.000,00 13.740,00 0,00 241.250,00 n.p.
29 Sardegna It S.r.l. 0,00 15.516.319,67 409.500,00 0,00 11.216.896,90 n.p.
30 Associazione Tecnostruttura 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 n.p.
31 Fondazione Giorgio Asproni 0,00 0,00 n.p 0,00 28.000,00 n.p.
32 Fondazione Sardegna Film Commission 0,00 0,00 n.p 0,00 558.110,00 n.p
33 Bastogi S.p.A.. 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p
34 Brioschi S.p.A. 0,00 0,00 n.p 0,00 0,00 n.p
35 Fondazione Parodi 0,00 100.000,00 n.p 0,00 120.986,29 n.p
TOTALE 91.767.770,40 213.168.882,79 -19.038.424,45 71.479.578,92 238.805.617,82 -7.392.698,11
Gli importi indicati per "contratti di servizio" e"ad altro titolo" si riferiscono a pagamenti sia di competenza dell'anno sia in conto residui.
Per l’Associazione Tecnostruttura l’Assessorato regionale del Lavoro ha precisato che oltre al versamento del contributo associativo, pari ad Euro 40.000,00 per l’anno 2011 e 2012, è stata garantita
la copertura finanziaria per l’attività svolta nel 2011/2012 con un contributo pari a Euro 100.020,00 per ciascun anno, da erogarsi a seguito della presentazione del rendiconto delle spese
effettivamente sostenute.
TAB. E
298
Il quadro degli organismi partecipati dalla Regione in liquidazione
La Sezione di controllo in occasione della verifica sul rendiconto regionale del 2011
aveva evidenziato che tra le società partecipate dalla Regione “…ben 9 versano notoriamente
da numerosi anni in stato di liquidazione …ma non si dispone di notizie esaustive sullo stato
delle procedure e sui tempi previsti per il loro definitivo scioglimento”.
Anche a seguito delle predette sollecitazioni la Regione, con Delibera della G.R. n.
32/59 del 24/07/2012, ha ricordato le cause che fino ad ora non hanno consentito la
liquidazione delle suddette società (sussistenza di diversi contenziosi non ancora definiti e
mancata alienazione degli immobili di proprietà difficilmente collocabili sul mercato)
riconoscendo, tuttavia, i notevoli oneri finanziari derivanti dal mantenimento in essere di tali
società. Conseguentemente, con la citata Delibera la Regione, nell’ottica del contenimento
della spesa pubblica, ha demandato all’Assessorato regionale dell’Industria specifici compiti di
razionalizzazione del numero delle società in liquidazione, mediante la fusione per
incorporazione tra le stesse (ex artt. 2501 e sgg del c.c.) o attraverso la cessione alla Regione.
6+
L’Assessorato regionale dell’Industria ha precisato con note del 22.3.2013, prot. n.
7782, e del 30.5.2013, prot. n. 13069:
• che a seguito della citata Delibera della G.R. n. 32/59 del 24.7.2012, i
liquidatori delle società Fluorite di Silius S.p.A., Progemisa S.p.A., SIGMA Invest S.p.A., SIPAS
S.p.A., Nuova Valriso S.p.A. (partecipata al 100% da SIPAS), sono stati invitati a porre in
essere le attività necessarie al fine di procedere alla fusione per incorporazione di: Progemisa
S.p.A. in Fluorite di Silius S.p.A.; SIPAS S.p.A. e Nuova Valriso S.p.A. in SIGMA Invest S.p.A.;
• che le descritte procedure di fusione per incorporazione sono attualmente in
corso;
• che in data 7.5.2013 l’Assemblea dei soci ha approvato il bilancio finale della
liquidazione della società INTEX S.p.A. (avviata il 29.9.2000) ed il piano di riparto, prevedendo
il trasferimento alla Regione dell’immobile rimasto invenduto unitamente alle liquidità in
denaro e ad un credito nei confronti di un ex dirigente di un’incorporata della società INTEX
S.p.A..
La Sezione di controllo deve richiamare l’attenzione della Regione sulla necessità di
curare con diligenza ogni utile iniziativa per concludere in modo efficace nell’immediato futuro
le procedure liquidatorie in essere, alcune delle quali avviate fin dall’anno 2000, evitando, così,
inutili pregiudizi all’Erario.
Appare, infatti, assolutamente irragionevole trascinare a tempo indeterminato
la durata delle procedure liquidatorie quando possono essere percorse soluzioni che
ne consentono l’immediata definizione. Con i conseguenti risparmi di spesa. Ai
liquidatori, solo negli anni 2011 e 2012, sono stati corrisposti compensi pari
complessivamente ad Euro 216.330,34 e ad Euro 297.976,00.
299
La Direzione Generale della Presidenza ha precisato che per la società STL S.p.A. gli importi indicati nella colonna "compensi corrisposti al liquidatore" non sono stati ancora pagati. L'Assessorato dell'Industria ha comunicato che per la società Nuova Mineraria di Silius S.p.A. gli importi indicati nella colonna "compensi corrisposti al liquidatore" non sono stati ancora pagati.
TAB. E
ORGANISMI PARTECIPATI IN LIQUIDAZIONE
N. Denominazione
Data in cui l'organismo è stato posto in liquidazione
Trasferimenti a carico del bilancio regionale realizzati durante lo stato di liquidazione
Compensi corrisposti al liquidatore Spesa per il personale eventualmente sostenuta
durante la liquidazione
2010 2011 2012 2010 2011 2012 2010 2011 2012
1 Hydrocontrol S.r.l. 06/12/2007 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
2 S.T.L. S.p.A. 18/12/2006 200.000,00 0,00 0,00 31.200,00 14.446,00 0,00 0,00 0,00 0,00
3 Consorzio S.A.R. S.r.l. 21/11/2005 0,00 0,00 0,00 31.200,00 17.333,34 20.800,00 0,00 0,00 0,00
4 Fluorite Silius S.p.A. 18/05/2009 48.472,97 3.112.078,00 4.807.568,00 59.280,00 56.160,00 70.785,00 2.306.047,00 2.112.693,00 3.092.059,00
5 Intex S.p.A. 29/09/2000 0,00 0,00 0,00 34.604,00 34.604,00 34.604,00 0,00 0,00 0,00
6 Nuova Min. Silius S.p.A. 28/07/2006 0,00 0,00 0,00 0,00 25.000,00 25.000,00 0,00 0,00 0,00
7 Progemisa S.p.A. 01/08/2008 0,00 0,00 0,00 30.000,00 30.000,00 30.000,00 0,00 0,00 0,00
8 Sigma Invest S.p.A. 19/10/2004 600.000,00 0,00 0,00 70.899,00 7.800,00 85.800,00 0,00 0,00 0,00
9 Sipas S.p.A. 06/12/2000 0,00 0,00 0,00 30.987,00 30.987,00 30.987,00 22.200,00 23.023,00 24.049,00
10 SO.GE.A.OR. S.p.A. 24/05/2011 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 568.257,00 43.324,00
TOTALE 848.472,97 3.112.078,00 4.807.568,00 288.170,00 216.330,34 297.976,00 2.328.247,00 2.703.973,00 3.159.432,00
15. LA SPESA SANITARIA REGIONALE E LE INIZIATIVE DI
RAZIONALIZZAZIONE E RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA E
TERRITORIALE
15.1. Premessa.
La Sezione Regionale di controllo ha approvato nel dicembre 2012109 una analitica
relazione di controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli enti del servizio sanitario
regionale da parte della Regione Autonoma della Sardegna negli esercizi 2010-2011, con gli
opportuni aggiornamenti al 2012, nella quale ha formulato le osservazioni e considerazioni che
sinteticamente si riportano.
La presente analisi della Corte dei conti costituisce la prosecuzione di una serie di indagini, sia settoriali che a
carattere generale, che la Sezione ha condotto negli ultimi anni in ragione della preoccupante sistematica crescita della
spesa per il finanziamento del SSR, nonché della perdurante assenza di un efficace sistema di governo, direzione e
controllo delle azioni poste in essere dai vari soggetti del sistema stesso per la tutela della salute dei cittadini.
Il disavanzo gestionale del Sistema Sanitario Regionale è in continua crescita. La perdita netta di esercizio
risultante dai documenti regionali110 è pari a 265,5 milioni di euro nel 2009 e a 272,8 milioni di euro nel 2010. La
perdita presunta per l’anno 2011 - calcolata in rapporto al fabbisogno indistinto determinato dal CIPE – ammonta a €
268.317.291,60 (dato provvisorio).
Nella Relazione approvata con deliberazione n. 23 del 2011111 la Corte dei conti aveva illustrato l’accordo stipulato
con lo Stato in data 31 luglio 2007 avente ad oggetto il piano di rientro, riqualificazione e riorganizzazione del Servizio
Sanitario Regionale, diretto a conseguire il rientro dai disavanzi maturati nel corso degli esercizi precedenti entro il
termine del 2010. La Sezione aveva evidenziato che l’obiettivo di riduzione del disavanzo non era stato raggiunto,
aveva ricostruito le principali cause del mancato raggiungimento di detto obiettivo e formulato all’Amministrazione
Regionale, alle Aziende e a tutti i soggetti del sistema “Sanità” specifiche raccomandazioni.
Alla luce del quadro conoscitivo e analitico di cui l’Amministrazione regionale e le Aziende risultavano attrezzate -
quale punto di partenza per la riqualificazione della spesa - la Sezione ha riscontrato che le pur numerose significative
iniziative messe in campo dal Governo regionale nel periodo all’esame non sono risultate adeguate a conseguire i
risultati programmati. La criticità fondamentale continua a rinvenirsi nel disallineamento tra il piano degli
adempimenti a carico della Regione e quelli da porsi, invece, a carico degli enti del sistema sanitario regionale. I due
piani, infatti, anziché essere strettamente collegati, continuano ad essere condotti senza gli indispensabili raccordi
operativo/gestionali e soprattutto senza i necessari controlli. Non può sottacersi, inoltre, che i vari operatori del
sistema sanitario regionale (Direttori generali, Direttori Amministrativi, Direttori Sanitari, Responsabili di dipartimento,
Responsabili di strutture complesse e di strutture semplici, dirigenti medici ospedalieri, medici di famiglia, specialisti
ambulatoriali, ecc…) ciascuno nell’esercizio delle proprie competenze professionali, non sono risultati sufficientemente
attenti alle iniziative di razionalizzazione e contenimento della spesa avviate dalla Regione, concorrendo in modo
significativo a determinare le segnalate carenze e inefficienze del sistema.
L’incidenza del fabbisogno della Sanità sul complesso dei bilanci regionali è particolarmente elevata e in aumento
negli ultimi esercizi. Gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato della Sanità rappresentano quasi il 40%
della manovra complessiva lorda e oltre il 40% della manovra netta (47% nel 2010 e 44% nel 2011). Gli impegni di
109 Con deliberazione n. 97/2012/SSR depositata in data 17 dicembre 2012. 110 V. manovra finanziaria 2012-2014, stato di attuazione assistenza sanitaria, pag. 16 111 Controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli enti del SSR da parte della Regione Autonoma della Sardegna (esercizi 2007-2010).
301
competenza dell’Assessorato sono il 50% circa degli impegni totali. I pagamenti di competenza sono circa il 60% del
totale dei pagamenti della Regione. Nel bilancio di previsione per il 2012 risultano stanziati per la Funzione 05 – Sanità
€ 3.787.250.000, pari al 44,65% del totale della manovra complessiva lorda (€ 8.482.616.000).
La Sezione di Controllo, nell’ottica di valutare l’effettiva funzionalità dell’apparato assessoriale a far fronte ai
compiti ad esso attribuiti, attese le sue dotazioni di personale, ha rilevato una situazione di grave inadeguatezza delle
risorse umane dedicate ai compiti di indirizzo e di programmazione del sistema sanitario regionale nel suo complesso,
di monitoraggio delle attività poste in essere dalle Aziende e di controllo degli atti e dei bilanci delle stesse, che non
può non rappresentare una delle principali cause delle gravi criticità che affliggono da anni il Sistema Sanitario
Regionale. Il complesso sistema di governo del Servizio Sanitario Regionale non è stato, infatti, dotato del necessario
personale qualificato che supporti la dirigenza nel fissare criteri di programmazione e nell’indirizzare l’azione delle
Aziende, che monitorizzi in concreto i flussi di attività, di prestazioni, di costi, di ricavi delle stesse, che controlli gli atti
e i bilanci delle Aziende, creando una situazione di carenza di conoscenza e di assenza di controlli che non poteva non
determinare le enormi difficoltà nel governare il sistema, che la Sezione da anni riscontra e segnala.
Per quanto concerne i risultati della gestione economica, dall’esame delle scritture riepilogative degli esercizi
2007/2011 trasmesse dalla Regione ed elaborate dall’ufficio di controllo, emerge un andamento dei costi della
produzione in costante aumento: dal 2007 al 2011 si è registrato un incremento dei costi di oltre il 18%, a fronte di un
aumento di quasi il 15% del valore della produzione. Il differenziale negativo delle due voci è pari nel 2008 a - 38,530
milioni di euro, nel 2009 a -160.912 milioni di euro, e nel 2010 a -68.829 milioni di euro. Anche il 2011 si chiude con
un risultato della gestione operativa fortemente negativo (-59.446 milioni di euro, secondo i dati provvisori).
I modelli CE regionali espongono una perdita pari a 56,054 milioni di euro nel 2007, a 160,403 milioni di euro nel
2008, a 262,501 milioni di euro nel 2009 e a 178,964 milioni di euro nel 2010. Alla data del 19 settembre 2012 la
perdita 2011 risulta pari a 153,285 milioni di euro. La perdita (al netto degli interessi di computo e degli
ammortamenti) effettivamente coperta dalla RAS ammonta a 33,798 milioni di euro nel 2007, 146,832 milioni di euro
nel 2008, a 239,108 milioni di euro nel 2009, a 138,003 milioni di euro nel 2010 (oltre al finanziamento integrativo di
104,789 milioni di euro) e a 118,391 milioni di euro nel 2011 (oltre al finanziamento integrativo di 149,926 milioni di
euro). Tutte le Aziende hanno chiuso in perdita l’esercizio 2011, nonostante il valore della produzione includa non solo
le assegnazioni commisurate al fabbisogno indistinto determinato con le Deliberazioni CIPE, ma anche le integrazioni
con fondi regionali sul capitolo SC05.001, ammontanti nel 2011 a € 149.926.165.
Il costo per il personale, che nel 2004 ammontava a circa 1,028 miliardi di euro, negli esercizi successivi ha
registrato una costante crescita, fino a pervenire nel 2011 ad un incremento di quasi il 12% rispetto al costo del 2004.
La spesa per il personale nel 2011 si attesta, infatti, su 1.150.440.000 al netto dell’IRAP.
Ai costi per il personale dipendente devono aggiungersi quelli per le consulenze, le collaborazioni, i rapporti di
lavoro interinale e le altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie, che hanno registrato negli ultimi anni una
costante evoluzione, passando da 64,445 milioni di euro nel 2008, a 63,360 milioni di euro nel 2009, a 78,552 milioni
di euro nel 2010 e a 89,593 milioni di euro alla chiusura del 2011.
Preoccupante appare la situazione del lavoro interinale, i cui costi incidono a livello regionale per oltre il 3% sul
complesso delle risorse umane impiegate e risultano incrementati di quasi l’8% dal 2010 alla chiusura provvisoria del
2011. Critica appare anche la situazione delle consulenze, i cui i cui costi incidono a livello regionale per il 2,2% sul
complesso delle risorse umane impiegate e risultano incrementati di oltre il 70% dal 2010 alla chiusura provvisoria del
2011.
In significativo incremento risultano anche i costi per gli acquisti del complesso dei beni sanitari, che
aumentano di oltre l’8% in un solo anno. Crescono in particolare, oltre ai costi per l’acquisto di prodotti farmaceutici
(+11,5%), i costi sostenuti per i materiali protesici (+25%), per i prodotti dietetici (+22%) e per l’ossigeno (+11%).
La spesa farmaceutica complessiva è in costante aumento nel periodo esaminato (di oltre il 20% dal 2007 al
2011) ed ha registrato nell’ultimo anno un incremento del 2,46%. Secondo le risultanze dei dati elaborati dalla Sezione
delle Autonomie della Corte dei conti, la Regione Sardegna non ha rispettato i tetti programmati per la spesa
farmaceutica complessiva nel 2009, nel 2010 e nel 2011, risultando la Regione nella quale si registra la più alta
incidenza della spesa farmaceutica complessiva netta sul FSR sia nel 2009 che nel 2010, che nel 2011.
302
Nel quadriennio 2007-2011 la spesa per l’assistenza farmaceutica in convenzione si è ridotta complessivamente
del 2%. Tuttavia, dall’esame dei dati elaborati dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, emerge che la
variazione in valore assoluto registrata dai costi per la farmaceutica convenzionata della Regione Sardegna nel periodo
2007/2011 è la più bassa tra tutte le Regioni italiane. A fronte di una media nazionale di riduzione di quasi il 14%, la
Sardegna registra una contrazione di appena il 2%.
Nel 2009, nel 2010 e nel 2011 la Regione Sardegna non ha rispettato neanche i tetti programmati per l’assistenza
farmaceutica territoriale e per la spesa farmaceutica ospedaliera.
La dotazione complessiva di posti letto delle strutture ospedaliere pubbliche e private della Regione, per
quanto ridottasi rispetto al 2005, appare molto superiore alla dotazione tendenziale prevista dalla recente normativa.
L’eccesso di posti letto appare concentrarsi nelle Province di Cagliari e Sassari. Particolarmente carente risulta, invece,
la Provincia di Olbia.
Alla luce del disposto dell’art. 15 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto 2012 n. 135) che prevede
una ulteriore riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri, da 4 per 1.000 abitanti a 3,7 per 1.000 abitanti
(comprensivi di 0,7 posti letto per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie), la dotazione complessiva dei posti
letto della Regione Sardegna dovrebbe attestarsi su 6.199 posti letto, a fronte di un totale attuale di 6.988 risultante
da flussi HSP 2010 (o di 6.865 risultante da rilevazione diretta delle Aziende).
Il tasso di occupazione medio regionale dei posti letto ordinari risulta essere del 68,3%. Molto più basso il tasso
medio di occupazione dei posti letto diurni. Particolarmente basso risulta il tasso di occupazione medio dei posti letto
ordinari della Asl di Oristano; inferiore alla media regionale è il tasso di occupazione della Asl di Cagliari.
Il Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA) della Sardegna è stato approvato in via definitiva
con DGR del 23 settembre 2011. La situazione delle liste di attesa appare ancora critica in tutte le Aziende. Dai
monitoraggi effettuati risultano tempi di attesa molto superiori agli standard previsti per quasi tutte le tipologie di
prestazioni. Le attività di rilevazione, monitoraggio e controllo poste in essere all’interno delle Aziende e
dall’Assessorato appaiono ancora non adeguate, principalmente a causa del mancato completamento (in molte
Aziende) del processo di informatizzazione di tutte le agende di prenotazione delle prestazioni, che determina problemi
di completezza e coerenza nei flussi informativi delle attività di prenotazione, con riguardo sia ai volumi di prestazioni
che ai relativi tempi di attesa.
A quasi tre anni dall’approvazione della D.G.R. n. 51/21 del 17 novembre 2009, con cui la Giunta ha
approvato le linee di indirizzo per l’attività libero professionale, individuando le diverse tipologie della libera
professione intramuraria, e disciplinandone l’organizzazione ed il controllo, la situazione appare ancora critica. Molte
Aziende sono state in grado di fornire solo parte degli elementi conoscitivi richiesti dall’Ufficio di controllo della Corte.
In molte Aziende non esiste una gestione centralizzata delle prenotazioni per prestazioni libero professionali. Alcune
Aziende non hanno fornito notizie in merito alle prestazioni in intramoenia “allargata”. Emergono situazioni anomale,
sia a livello di intere Aziende, che (in relazione alla loro dimensione demografica) appaiono erogare prestazioni ALPI in
numero molto superiore alla media delle altre Aziende della Regione (Asl di Nuoro, di Carbonia e di Lanusei), sia con
riguardo ad alcuni specialisti. I controlli effettuati all’interno delle Aziende appaiono complessivamente insufficienti.
Il processo di accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e sociosanitarie registra in Sardegna
significativi ritardi. Risulta conclusa la fase di accreditamento provvisorio delle strutture private; è in fase di attuazione
lo stadio del rilascio dell’accreditamento definitivo. A fronte di 258 istanze di accreditamento definitivo da parte di
strutture private risulta definito l’accreditamento di 106 strutture. Il percorso di accreditamento delle strutture
pubbliche è ancora in fase iniziale.
In questa sede si è ritenuto di approfondire e aggiornare a tutto il 2012 l’analisi
dell’andamento della spesa sanitaria regionale e di esaminare l’evoluzione delle iniziative di
razionalizzazione e riordino della rete ospedaliera e territoriale intraprese con l’approvazione da
parte del Consiglio regionale della L.R. n. 21 del 2012.
303
15.2. Le iniziative legislative e programmatorie regionali
intervenute nel corso del 2012.
La Legge Regionale n. 6 del 15 marzo 2012 (legge finanziaria 2012) detta disposizioni
finalizzate al contenimento della spesa. Ai sensi dell’art. 3, comma 1, “A partire dall’anno 2012
il Servizio sanitario regionale non è finanziabile in deficit.” Il comma 2 dispone che “Fermi i casi
di risoluzione del contratto dei direttori generali di azienda sanitaria e/o ospedaliera dedotti nel
contratto individuale di lavoro, la Regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del
direttore generale che non raggiunga la percentuale minima, preventivamente fissata secondo
criteri omogenei predefiniti ed uniformi nel territorio regionale, degli obiettivi definiti
dall’Amministrazione regionale per il periodo considerato nel quadro della programmazione
regionale, con particolare riferimento all’efficienza, efficacia e funzionalità dei servizi sanitari, e
l’equilibrio economico finanziario di bilancio rispetto alla preventiva assegnazione delle risorse
finanziarie.”
Ai sensi dell’art. 4, comma 12 “È autorizzata la spesa annua valutata in euro 1.000.000
per garantire l’attivazione e il funzionamento dell’Agenzia regionale della sanità di cui
all’articolo 22 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del
servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5)
(UPB S05.01.004).”112
Con D.G.R. n. 13/10 del 28 marzo 2012 la Giunta regionale ha approvato il disegno di
legge concernente “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra
finanziaria”.
Con D.G.R. n. 17/13 del 24 aprile 2012, la Giunta regionale, ritenuto necessario
procedere con urgenza alla definizione di nuovi interventi per razionalizzare e contenere la
spesa farmaceutica regionale, ha approvato ulteriori azioni e indirizzi per il contenimento della
spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale, dei dispositivi medici, nonché dell’assistenza
protesica ed integrativa.113
Con riguardo alla distribuzione per conto da parte delle Farmacie convenzionate, la
Giunta regionale, con D.G.R. n. 17/14 del 24 aprile 2012, ha deliberato di approvare la stipula,
valida fino al 30.9.2014, dell’Accordo sottoscritto in data 18.4.2012 tra la Regione Sardegna e
la Federfarma Sardegna, per disciplinare la distribuzione di medicinali del PHT, ai sensi dell’
art. 8, legge 16.11.2001, n. 405, nonché la definizione di altre forme di collaborazione con le
farmacie convenzionate e con la distribuzione intermedia e di autorizzare la proroga, nelle
more della concreta efficacia del succitato Accordo, degli Accordi, già sottoscritti con la
112 Cfr. cap. IV, par. 3, della relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012. 113 Cfr. cap. VIII, par. 1, della relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012.
304
Federfarma Sardegna e con la Distribuzione Intermedia ed approvati con la D.G.R. n. 2/20 del
19.1.2011, fino alla data del 30.9.2012.114
Con D.G.R. n. 20/45 del 15 maggio 2012, la Giunta regionale ha approvato “Interventi
di miglioramento del servizio di riscossione del ticket sanitario e migrazione verso un Centro
Unico di Prenotazione in versione web”, a parziale modifica della D.G.R. 3173 del 2011, con cui
la Giunta aveva deliberato di attivare il nuovo canale per il servizio di riscossione del ticket
sanitario presso Poste Italiane, mediante l’attivazione di Uffici Postali denominati “Sportello
Amico”, che consentano al cittadino il pagamento del ticket relativo alle prestazioni sanitarie
utilizzando il codice di prenotazione ed eventualmente la Tessera Sanitaria.
Con D.G.R. n. 30/19 dell’11 luglio 2012, la Giunta regionale ha individuato la ASL 5 di
Oristano come capofila per l’indizione di procedura aperta a valenza regionale per la fornitura
di soluzioni infusionali, per irrigazione e per nutrizione parenterale.
Con D.G.R. n. 30/20 dell’11 luglio 2012, la Giunta regionale ha individuato la ASL 6 di
Sanluri come capofila per l’indizione di procedura aperta a valenza regionale per la fornitura di
vaccini.
Con D.G.R. n. 33/21 del 31 luglio 2012, la Giunta regionale ha approvato in via
preliminare le “Linee guida per la redazione degli atti aziendali delle aziende del sistema
sanitario e indicazione delle priorità per il controllo di gestione”.
Il Consiglio regionale ha approvato – in data 17 ottobre 2012 – la legge avente ad
oggetto “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria” (L.R. 7
novembre 2012, n. 21).
In particolare, all’art. 4 il legislatore regionale ha disposto la ristrutturazione della rete
ospedaliera regionale sulla base dei seguenti criteri: a) tasso di ospedalizzazione massimo di
170 per mille abitanti, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non
superiore a 160 per mille abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di
cui alla lettera a), fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non
inferiore al 25 per cento; c) tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento
in ragione annua, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno
il 75 per cento 115.
L’art. 8 modifica i criteri di riparto del FSR dettati dall’art. 26, comma 2 della L.R. n. 10
del 2006.
Il disegno di legge116 avente ad oggetto “Riforma del servizio sanitario regionale.
Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio
sanitario della Sardegna)”, che avrebbe dovuto finalmente intervenire sul sistema sanitario
114 Cfr. cap. VIII, par. 1, della relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012. 115 L’art. 6 fissa gli adempimenti conseguenti per le Aziende sanitarie; l’art. 7 prevede la Verifica degli adempimenti. 116 DL n. 99 presentato dalla Giunta il 22 gennaio 2010.
305
regionale in maniera strutturale, nonché costituire il punto di arrivo del processo di riforma
avviato dalla Giunta con la L.R. n. 3 del 2009 (art. 12) e con il commissariamento delle
Aziende, è, invece, ancora in attesa di essere esaminato dal Consiglio Regionale (nel testo
approvato dalla Settima Commissione del Consiglio Regionale nella seduta del 12 luglio
2011117).
Non è stato, inoltre, ancora adottato il nuovo Piano Regionale dei Servizi Sanitari, che
avrebbe dovuto, invece, costituire il punto di partenza della riorganizzazione della Rete
ospedaliera e di assistenza territoriale della Regione.
117 La Commissione ha unificato il DL n. 99 con la PL n. 48 – Testo unificato 48-99/A.
306
15.3. L’incidenza finanziaria del fabbisogno della Sanità nei bilanci
regionali.
Come già osservato in numerose sedi dalla Sezione regionale di controllo, l’incidenza del
fabbisogno della Sanità sul complesso dei bilanci regionali è particolarmente elevata e in
aumento negli ultimi esercizi.
La manovra di bilancio regionale si attesta su 9,476 miliardi di euro nel 2007, su 10,742
miliardi di euro nel 2008, su 12,158 miliardi di euro nel 2009, su 9,799 miliardi di euro nel
2010, su 10,034 miliardi di euro nel 2011 e su 9,190 miliardi di euro nel 2012 118. La manovra
complessiva al netto delle partite di giro e delle somme a copertura del disavanzo, risulta di
8,161 miliardi di euro nel 2007, di 9,029 miliardi di euro nel 2008, di 8,391 miliardi di euro nel
2009, di 7,866 miliardi di euro nel 2010, di 8,203 miliardi di euro nel 2011 e di 8,121 miliardi
di euro nel 2012.
Si deve evidenziare che gli stanziamenti finali di competenza dell’Assessorato della
Sanità rappresentano circa il 40% della manovra complessiva lorda e oltre il 40% della
manovra netta (45% nel 2011 e 47% nel 2012). Gli impegni di competenza dell’Assessorato
sono oltre il 50% degli impegni totali. I pagamenti di competenza sono oltre il 60% del totale
dei pagamenti della Regione.
Rapporto tra spesa complessiva RAS e spesa dell’Assessorato della Sanità
(competenza)
Stanziamento finale Impegnato Pagato
Totale RAS
Totale
Assessorato % Totale RAS
Totale
Assessorato % Totale RAS
Totale
Assessorato %
2007 9.476.541 3.102.781 32,74 6.261.735 3.021.472 48,25 4.748.724 2.573.891 54,20
2008 10.742.459 3.771.284 35,11 7.503.487 3.183.230 42,42 5.597.402 2.717.676 48,55
2009 12.158.856 3.577.089 29,42 8.049.528 3.151.093 39,15 5.705.789 2.767.308 48,50
2010 9.799.132 3.723.724 38,00 7.178.835 3.633.297 50,61 5.219.156 3.095.180 59,30
2011 10.034.620 3.633.077 36,21 7.259.659 3.528.500 48,60 5.172.531 3.037.016 58,71
2012 9.190.495 3.790.038 41,24 7.180.440 3.692.101 51,42 5.151.540 3.154.084 61,23
Migliaia di euro
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati Rendiconto RAS 2007 - 2012.
118 Comprensivi delle somme a copertura del disavanzo e delle partite di giro.
307
Rapporto tra spesa complessiva netta RAS e spesa dell’Assessorato della Sanità
(competenza)
Importi al netto delle partite di giro e delle somme a copertura del disavanzo
Stanziamento finale Impegnato Pagato
Totale RAS
Totale
Assessorato % Totale RAS
Totale
Assessorato % Totale RAS
Totale
Assessorato %
2007 8.161.000 3.102.781 38,02 6.238.569 3.021.472 48,43 4.731.634 2.573.891 54,40
2008 9.029.000 3.771.284 41,77 6.602.913 3.183.230 48,21 4.760.338 2.717.676 57,09
2009 8.391.000 3.577.089 42,63 6.668.284 3.151.093 47,25 4.831.392 2.767.308 57,28
2010 7.866.197 3.723.724 47,34 7.057.364 3.633.297 51,48 5.136.617 3.095.180 60,26
2011 8.203.978 3.633.077 44,28 7.137.018 3.528.500 49,44 5.102.686 3.037.016 59,52
2012 8.121.490 3.790.038 46,67 6.919.480 3.692.101 53,36 4.954.633 3.154.084 63,66
Migliaia di euro
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati Rendiconto RAS 2007 - 2012.
308
15.4. Le risorse assegnate dalla Regione agli Enti del Servizio
Sanitario Regionale.
Passando all’esame del flusso di finanziamenti all’interno del Servizio Sanitario
Regionale, il sistema prevede che la Giunta Regionale approvi annualmente i criteri di riparto
del Fondo Sanitario Regionale tra le Aziende119, previa acquisizione del parere della
competente commissione del Consiglio regionale, e successivamente provveda, in coerenza
con la Deliberazione CIPE di approvazione del riparto del Fondo Sanitario Nazionale e con la
propria deliberazione di approvazione dei criteri di riparto, ad attribuire le risorse alle Aziende
del Servizio Sanitario Regionale.
Recentemente il legislatore regionale, con legge approvata in data 17 ottobre 2012 (art.
8), ha disposto che “La Giunta regionale individua i criteri per il riparto del Fondo sanitario
regionale con riferimento ad un periodo temporale non inferiore al biennio, sentita la
Commissione consiliare competente in materia di sanità. Nella definizione dei criteri relativi
alle ASL si tiene conto dei livelli essenziali di assistenza e di: a) popolazione residente, tenuto
conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di
contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla
variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza
tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presìdi; d) obiettivi
assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale."
Nelle relazioni allegate alle deliberazioni n. 23 del 2011 e n. 97 del 2012 la Sezione ha
illustrato le procedure di riparto degli esercizi 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011, censurandone i
sistematici ritardi e affermando quanto segue:
… i procedimenti descritti per il periodo dal 2007 al 2012 evidenziano una delle principali anomalie del sistema,
consistente nella sistematica ritardata quantificazione ed erogazione delle risorse rispetto agli esercizi finanziari cui le
risorse si riferiscono.
119 Cfr. art. 26 della L.R. n. 10 del 2006 “Finanziamento del servizio sanitario regionale”. 1. Il finanziamento del servizio sanitario regionale è assicurato dal Fondo sanitario regionale, costituito dai fondi assegnati alla Regione o da questa acquisiti ai sensi della normativa vigente, nonché, ove presenti, dalla quota regionale di partecipazione alla spesa sanitaria e dai fondi regionali destinati a finanziare eventuali livelli integrativi di assistenza definiti a livello regionale. 2. La Giunta regionale individua ogni anno, sentita la Commissione consiliare competente in materia di sanità, i criteri per il riparto annuale del Fondo sanitario regionale tra le ASL tenuto conto dei livelli essenziali di assistenza e sulla base di: a) popolazione residente, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presidi; d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale. 3. Il riparto del Fondo sanitario regionale è altresì effettuato, per le specifiche funzioni assistenziali assegnate, a favore delle altre aziende e istituti pubblici di cui al comma 3 dell'articolo 1.
309
Con riguardo al bilancio regionale la descritta frammentazione temporale delle assegnazioni da parte della RAS
non può non far emergere perplessità in ordine al rispetto assicurato ai principi finanziari generali di annualità e
competenza.
Con riguardo alle Aziende, il ritardo con cui si provvede alla prima attribuzione delle risorse (a fine esercizio, se
non addirittura ad esercizio già concluso120) si ripercuote inevitabilmente sulle dinamiche della corretta
programmazione finanziaria da parte di queste ultime, affievolendone la necessaria responsabilizzazione verso una
corretta programmazione della spesa. Gli Enti, infatti ricevono solo ad esercizio ormai avviato o, addirittura, concluso,
non solo le risorse, ma anche gli indirizzi gestionali (come si vedrà nel proseguo della relazione) in un circolo vizioso
che non può che aggravare le condizioni che determinano il disavanzo.
Considerata la condizione dei bilanci degli Enti del SSR, strutturalmente ormai deficitaria, sembrerebbe
indispensabile provvedere alle dotazioni finanziarie degli stessi enti tempestivamente e secondo le cadenze temporali
contemplate dalle procedure di bilancio, anche al fine di programmare solo la spesa dotata di copertura finanziaria.
Con riguardo all’entità complessiva delle risorse effettivamente ripartite tra le Aziende del SSR a titolo di
assegnazioni iniziali e di somme integrative a copertura delle perdite nette di esercizio, si sottolinea, innanzitutto, la
rilevante entità degli incrementi che si sono resi necessari nei vari esercizi per coprire le perdite non monetarie delle
Aziende, per un importo complessivo di € 676.132.118 in 5 anni. Si consideri, inoltre che, come si è detto, nella
disponibilità netta da assegnare alle Aziende sono inclusi anche € 104.789.588,14 (per l’esercizio 2010) e €
149.926.165,40 (per il 2011) di finanziamento integrativo delle spese correnti delle Aziende. Dette risorse, anche alla
luce della circostanza che le DGR di assegnazione sono state entrambe adottate ad esercizio scaduto, dovrebbero
configurarsi quale prima copertura delle perdite già realizzatesi, portando, così la somma complessiva delle perdite
coperte nel periodo 2007 – 2011 a € 930.847.872.
I criteri per il riparto del Fondo Sanitario Regionale Anno 2012 (2013 e 2014) sono
stati definitivamente approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n. 51/4 del 28
dicembre 2012.
Con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013 sono state finalmente definite le assegnazioni
2012 alle varie Aziende del SSR per un totale complessivo di € 3.147.320.330,24 (fondi
regionali 2012), al netto delle entrate dirette regionali, del finanziamento ARPAS e delle
entrate proprie delle Aziende sanitarie, provvedendo alla ripartizione delle stesse tra le varie
Aziende Sanitarie.
120 La DGR di attribuzione delle risorse per il 2009 è del febbraio 2010. La DGR di assegnazione delle risorse per il 2010 è di marzo 2011. La DGR di assegnazione delle risorse per il 2011 è di marzo 2012.
310
Assegnazioni 2012 – Ripartizione alle Aziende
DGR 15/30 del 29 marzo 2013
ASL 1 523.909.050,86
ASL 2 232.784.471,77
ASL 3 310.859.196,58
ASL 4 94.644.293,99
ASL 5 259.366.131,11
ASL 6 135.930.012,10
ASL 7 221.354.744,93
ASL 8 922.063.150,77
AOU Cagliari 137.416.154,33
AOU Sassari 127.366.591,77
AO Brotzu Cagliari 178.763.393,42
INRCA 2.863.138,61
Totale 3.147.320.330,24
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati DGR.
Con riguardo a detta Delibera, si sottolinea che la disponibilità netta da assegnare alle
Aziende per il 2012 (pari, come si è detto a € 3.147.320.330,24) è data da €
2.751.141.353,90 di Fabbisogno indistinto teorico netto e da ulteriori risorse per €
396.178.976,34 a carico del bilancio regionale 2012 in c/residui, di cui € 365.001.127,30 sul
capitolo SC05.001 “Finanziamento delle spese correnti delle Aziende ex art. 38 dlg
446/1997”121. In merito, si ricorda che la Sezione regionale di controllo ha più volte osservato -
con riguardo ad analoghe assegnazioni integrative effettuate per il 2010 e per il 2011 per
importi più ridotti - che dette risorse, anche alla luce della circostanza che le Delibere di
assegnazione sono state adottate ad esercizio scaduto, dovrebbero configurarsi quale prima
copertura delle perdite già realizzatesi.122
121 Oltre a € 16.177.849,04 per il pay back della Farmaceutica e a € 15.000.000 per il servizio di vigilanza presso le guardie mediche. 122 In merito alle modalità di calcolo delle perdite di esercizio del Servizio sanitario Regionale, si ricorda, infatti, che - con riguardo agli esercizi dal 2001 al 2010 - nel calcolo della perdita netta anche la Regione ha contemplato (dal lato delle entrate) esclusivamente le assegnazioni commisurate al fabbisogno indistinto determinato con le Deliberazioni CIPE e i contributi vincolati secondo il principio finanziario e non anche le integrazioni con fondi regionali, ammontanti nel 2010 a € 104.789.588,14.
311
Fabbisogno finanziario reale 2012
Fabbisogno indistinto teorico netto 2.751.141.353,90
Risorse integrative a carico del bilancio
regionale
Integrazione SC05.0001(FSR) 365.001.127,30
Pay back farmaceutica 16.177.849,04
Finanziamento Servizio vigilanza 15.000.000,00
Totale 396.178.976,34
TOTALE 3.147.320.330,24
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati DGR.
Si sottolinea positivamente che nell’elaborazione della Delibera 15/30 del 29 marzo
2013, l’Amministrazione regionale si è tempestivamente adeguata alle osservazioni formulate
dalla Sezione di controllo in merito alla necessità che - in caso di adozione della Delibera di
Assegnazione ad esercizio scaduto - si desse conto delle anticipazioni già effettuate a favore
delle Aziende nel corso dell’esercizio trascorso, trattandosi di risorse impegnate, liquidate e
pagate in conto competenza di detto esercizio, invece di considerare l'intero importo del riparto
a carico dei residui dell’esercizio precedente (come avvenuto nel 2009, 2010 e 2011)123.
La delibera, infatti, enumera analiticamente tutte le risorse impegnate e effettivamente
erogate alle singole Aziende nel corso del 2012 (pari complessivamente a € 2.823.623.725,74)
ed indica le risorse in c/residui 2012 su ciascun capitolo da liquidare nel 2013 (pari
complessivamente a € 301.555.782,13).
123 Cfr. Relazione allegata alla deliberazione n. 97/2012/SSR, pag. 29.
312
Risorse impegnate erogate e da liquidare
Posizione finanziaria
Totale risorse stanziate nel
Bilancio Regionale2012
Risorse impegnate nel
2012
Totale risorse impegnate ed
erogate nel corso del 2012
Risorse iscritte in chiusura
dell'esercizio 2012 ancora da
impegnare e liquidare
(Residuo di stanziamento
Bilancio Regionale 2013)
Totale risorse impegnate con
la determinazione
n. 1709 del 27/12/2012 non
erogate nel 2012 (Residui
formali Bilancio Regionale
2013)
Totale risorse da liquidare nell'esercizio
2013 (Bilancio Regionale C/Residui)
UPB S05.01.001 - SC05.0001 - cdr
00.12.01.02 - (Quota finanziamento indistinto)
3.116.142.481,20 3.116.142.481,20 2.823.623.725,74 263.622.329,09 263.622.329,09
UPB S05.01.001 - SC05.0016 - cdr
00.12.01.02 Quota finanziamento indistinto)
16.177.849,04 7.260.424,93 8.917.424,11 16.177.849,04
UPB S05.01.011 - SC05.0193 - cdr
00.12.01.02 Quota finanziamento indistinto)
15.000.000,00 15.000.000,00 15.000.000,00 15.000.000,00
Totale quota finanziamento indistinto
3.147.320.330,24 3.138.402.906,13 2.823.623.725,74 8.917.424,11 285.882.754,02 294.800.178,13
UPB S05.01.001 - SC05.0001 - cdr
00.12.01.02 - (Quota finanziamento saldo
passivo mobilità interregionale)
6.755.604,00 6.755.604,00 6.755.604,00
Fonte: DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013.
Dal raffronto tra l’esercizio 2011 e l’esercizio 2012 emerge che la Regione Sardegna ha
assegnato alle Aziende per il 2012 (in sede di riparto delle risorse con D.G.R. 15/30 del 2013)
somme ulteriori per € 96.761.908,80 rispetto al totale dato da assegnazioni di parte corrente e
integrazioni a copertura del disavanzo per il 2011 (+3,17%) con significativi incrementi
rispetto al precedente esercizio in particolare per alcune Aziende (+4% per la ASL n. 8; +7%
per l’AO Brotzu, +3,8% per la ASL n. 3).
313
Assegnazioni Regionali 2011 e 2012
2011 2012 %
DGR 13/9 del 2012 DGR 45/18 del
2012 TOTALE
DGR 15/30 del 2013
Differenza
ASL 1 504.147.387,96 10.702.586,66 514.849.974,62 523.909.050,86 9.059.076,24 1,76
ASL 2 210.148.388,01 17.412.740,27 227.561.128,28 232.784.471,77 5.223.343,49 2,30
ASL 3 280.673.180,44 18.648.441,31 299.321.621,75 310.859.196,58 11.537.574,83 3,85
ASL 4 88.267.676,51 3.668.842,17 91.936.518,68 94.644.293,99 2.707.775,31 2,95
ASL 5 238.549.855,22 11.490.070,73 250.039.925,95 259.366.131,11 9.326.205,16 3,73
ASL 6 126.857.539,69 9.492.320,58 136.349.860,27 135.930.012,10 -419.848,17 -0,31
ASL 7 210.071.616,78 6.592.764,31 216.664.381,09 221.354.744,93 4.690.363,84 2,16
ASL 8 865.827.698,37 21.135.744,49 886.963.442,86 922.063.150,77 35.099.707,91 3,96
AOU Cagliari 126.977.845,75 5.961.186,93 132.939.032,68 137.416.154,33 4.477.121,65 3,37
AOU Sassari 119.709.058,67 4.672.223,00 124.381.281,67 127.366.591,77 2.985.310,10 2,40
AO Brotzu Cagliari
158.175.185,55 8.614.205,75 166.789.391,30 178.763.393,42 11.974.002,12 7,18
INRCA 2.761.862,29 0,00 2.761.862,29 2.863.138,61 101.276,32 3,67
Totale 2.932.167.295,24 118.391.126,20 3.050.558.421,44 3.147.320.330,24 96.761.908,80 3,17
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati delibere della Giunta regionale.
Si evidenzia, inoltre, la notevole differenza tra il tasso di incremento del Fabbisogno
Indistinto Lordo determinato dal CIPE (pari complessivamente a +6,9% dal 2007 al 2012) e il
tasso di incremento delle assegnazioni iniziali di parte corrente effettuate da parte della Giunta
Regionale (pari a +21,8% dal 2007 al 2012) e delle somme complessivamente corrisposte alle
Aziende - comprensive dal 2007 al 2011 anche delle integrazioni a copertura dei disavanzi –
(pari a +20,21% dal 2007 al 2012, ovvero il 13,34% in più dell’incremento registrato dal
Fondo CIPE nel medesimo periodo).
Fondo Sanitario Nazionale e Assegnazioni Regionali 2007 -2012
AN
NO
AS
SE
GN
AZ
IO
NE
RIS
OR
SE P
ER
QU
OTA
DA
FS
N
Varia
zio
ne r
isp
ett
o
all
'eserciz
io p
reced
en
te
AS
SE
GN
AZ
IO
NE D
I
PA
RT
E C
OR
RE
NT
E
Varia
zio
ne r
isp
ett
o
all
'eserciz
io p
reced
en
te
IN
TE
GR
AZIO
NI A
CO
PE
RT
UR
A D
EL
DIS
AV
AN
ZO
TO
TA
LE
In
crem
en
to r
isp
ett
o
alle a
sseg
nazio
ni
iniz
iali
Varia
zio
ne r
isp
ett
o
all
'eserciz
io p
reced
en
te
2007 2.638.168.703,00 2.584.345.556,64 33.797.857,89 2.618.143.414,53 1,31%
2008 2.737.881.064,00 3,78% 2.647.035.773,00 2,43% 146.831.780,11 2.793.867.553,11 5,55% 6,71%
2009 2.802.574.314,38 2,36% 2.696.853.647,47 1,88% 239.108.098,57 2.935.961.746,04 8,87% 5,09%
2010 2.843.807.037,00 1,47% 2.865.915.067,07 6,27% 138.003.255,19 3.003.918.322,26 4,82% 2,31%
2011 2.874.286.528,00 1,07% 2.932.167.295,24 2,31% 118.391.126,20 3.050.558.421,44 4,04% 1,55%
2012 2.819.554.709,00 -1,90% 3.147.320.330,24 7,34% ND 3.147.320.330,24 ND 3,17%
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati delibere CIPE e delibere della Giunta regionale.
314
L’Ufficio di controllo della Corte dei conti ha, pertanto, chiesto124 ulteriori notizie in
merito alle modalità di quantificazione delle risorse destinate al finanziamento indistinto della
spesa sanitaria di parte corrente per il 2012 e alle motivazioni sottostanti le scelte effettuate,
nonché in merito alle azioni poste in essere dall’Assessorato al fine di garantire il rispetto da
parte delle Aziende degli obiettivi di contenimento dei costi della produzione ribaditi dalla
Giunta regionale con D.G.R. n. 50/35 del 21 dicembre 2012 (si veda il paragrafo successivo).
Il Direttore generale della Sanità ha dichiarato125 che “il fabbisogno di parte corrente
individuato a seguito della conferenza permanente Stato-Regioni e Province autonome ... è
definito teorico poiché risulta sostanzialmente inadeguato in quanto definito non in base ad
una analisi oggettiva delle circostanze gestionali in cui opera il Sistema Sanitario nella Regione
Sardegna ma si basa su dati storici aggiornati percentualmente secondo logiche forfettarie di
contenimento della spesa. La Regione Sardegna, che finanzia con proprie risorse l’intero
fabbisogno del proprio sistema sanitario, non può prescindere da una valutazione delle reali
circostanze operative e dalla constatazione che la contrazione dei costi sia fondamentale e da
controllare con il massimo rigore, ma non è sostenibile oltre certi limiti, in quanto alcuni costi,
in un’ottica temporale di breve periodo, sono rigidi e non comprimibili oltre a essere influenzati
da variabili non controllabili a livello di sistema sanitario. ... Allo stato attuale
dell’organizzazione strutturale e di distribuzione delle competenze clinico assistenziali nel
territorio, si ritiene che il fabbisogno non possa scendere al di sotto di 3.100.000.000.
La Direzione generale della Sanità, nell’ambito del processo di ottimizzazione del
Servizio Sanitario Regionale, ha operato nella ricerca di soluzioni idonee in un’ottica di
razionalizzazione sia di breve che di lungo periodo.
Nel breve periodo ... le soluzioni sono rivolte con particolare riferimento alla gestione
unitaria degli appalti e alla ridefinizione di processi gestionali da anni senza controllo,
all’attivazione di iniziative ... volte alla concentrazione dei servizi126.
Nel lungo periodo si è dato rilievo alla rivisitazione degli atti aziendali e alla creazione di
circuiti riorganizzativi che potrebbero giungere alla chiusura di strutture inadeguate e a una
radicale revisione della geografia del sistema mantenendo ferma la garanzia dei livelli
essenziali e una più ampia e concreta risposta dell’assistenza territoriale.
... La razionalizzazione ... deve attuarsi in un contesto complessivamente risanato... E’
necessario ... eliminare situazioni ereditate, ossia invertire la prassi estesa a livello nazionale di
non coprire la parte delle perdite corrispondente ai c.d. “ammortamenti non sterilizzati” ... che
hanno eroso il patrimonio di gran parte delle Aziende in modo rilevante ... anche alla luce di …
recenti norme nazionali quale il D.L. 35/2013127, che autorizzano lo Stato ad effettuare
124 Con nota n. 3242 del 10 maggio 2013. 125 Con nota n. 13205 del 14 maggio 2013, corredata di 15 allegati. 126 Chiusura dell’INRCA, allocazione di investimenti a favore di centri unici per patologia, evitando duplicazioni (ad esempio il centro pediatrico). 127 Art. 3 - Pagamenti dei debiti degli enti del servizio sanitario nazionale-SSN ). 1. Lo Stato è autorizzato ad effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e di Bolzano a valere sulle risorse della "Sezione per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili
315
anticipazioni di liquidità alle Regioni al fine di favorire l'accelerazione dei pagamenti dei debiti
degli enti del Servizio sanitario nazionale ed in relazione agli ammortamenti non sterilizzati
antecedenti all'applicazione del d. lgs 23 giugno 2011, n. 118.
L’avanzo di gestione derivante dal riparto di cui alla DGR n. 15/30 del 2013 sarà, in
quest’ottica, destinato al ripiano delle perdite portate a nuovo derivanti dal meccanismo
succitato.”
La Sezione di Controllo ha rilevato che dall’esame dei dati del Patrimonio netto del
complesso delle Aziende del SSR risultanti dallo Stato Patrimoniale consolidato del periodo
2007-2011 (SP-999), che riassume i dati degli Stati Patrimoniali delle singole Aziende in
raccordo con le voci dell’attivo e del passivo della cd “diretta regionale” emerge una
contrazione di oltre il 39% del patrimonio netto dal 2007 al 2011.128
La Direzione generale della Sanità ha comunicato che gli ammortamenti non sterilizzati
non coperti dalla Regione nel periodo dal 2001 al 2012 ammontano complessivamente a
468.740.000 euro. 129
Il Direttore generale della Sanità ha dichiarato, inoltre, che “la verifica del
raggiungimento degli obiettivi da parte dei Direttori generali sarà concentrata sull’effettivo
contenimento dei costi, ferma restando la corretta valutazione degli aspetti legati alla qualità,
quantità e appropriatezza dell’assistenza.”
Il Direttore generale della Sanità ha trasmesso copia delle note con le quali la RAS130 ha
segnalato a tutte le Aziende del SSR che “dalla comparazione dei costi di esercizio 2011 con
quelli ottenuti dalla proiezione dei dati CE 2012 è stato rilevato un andamento preoccupante
dell’entità dei costi”, ha ricordato che “le norme di riferimento dispongono il pareggio di
bilancio” e che “le correlate politiche gestionali sono improntate alla riduzione dei costi” e ha
raccomandato “di porre in essere tutte le misure che consentano il blocco del trend
evidenziato”.
degli enti del Servizio Sanitario Nazionale" di cui all'articolo 1, comma 10, al fine di favorire l'accelerazione dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale ed in relazione: a) agli ammortamenti non sterilizzati antecedenti all'applicazione del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118; b) alle mancate erogazioni per competenza e/o per cassa delle somme dovute dalle regioni ai rispettivi servizi sanitari regionali a titolo di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, ivi compresi i trasferimenti di somme dai conti di tesoreria e dal bilancio statale e le coperture regionali dei disavanzi sanitari, come risultanti nelle voci "crediti verso regione per spesa corrente" e "crediti verso regione per ripiano perdite" nelle voci di credito degli enti del SSN verso le rispettive regioni dei modelli SP. 2. In via d'urgenza, per l'anno 2013, il Ministero dell'economia e delle finanze provvede con decreto direttoriale, entro il 15 maggio 2013, al riparto fra le regioni dell'anticipazione di liquidità fino a concorrenza massima dell'importo di 5.000 milioni di euro, in proporzione ai valori di cui al comma 1, lettera a), come risultanti dai modelli CE per il periodo dal 2001 al 2011, ponderati al 50%, e ai valori di cui al comma 1, lettera b) iscritti nei modelli SP del 2011, ponderati al 50%, come presenti nell'NSIS alla data di entrata in vigore del presente decreto. Ai fini dell'erogazione delle risorse di cui al presente comma si applicano le disposizioni di cui al comma 5. Il decreto di cui al presente comma è trasmesso alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano per il tramite della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome ed è pubblicato sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze. … 128 Cfr le osservazioni formulate in merito dalla Sezione di controllo nelle relazioni allegate alle deliberazioni n. 23 del 2011 e n. 97 del 2012. 129 In data 17 maggio 2013 ha trasmesso la nota del 14 maggio 2013 con cui la Direzione Sanità comunica all’Assessorato Programmazione e bilancio il valore complessivo degli ammortamenti non sterilizzati relativi al periodo 2001-2011. 130 In data 17 settembre 2012.
316
Ha trasmesso, inoltre, copia delle note con le quali la RAS131 ha disposto che le Aziende
trasmettano entro il 30 giugno di ciascun anno132 i dati relativi al personale a termine (tempo
determinato, co.co.co., incarichi professionali, convenzioni, interinali) al fine della verifica del
rispetto dei limiti percentuali imposti dalla vigente normativa nazionale e dal CCNL e della
sussistenza dei requisiti previsti per le varie tipologie di contratti a termine.
Ha trasmesso, infine, copia delle note con le quali la RAS133, a seguito delle difficoltà di
cassa rappresentate dalle Aziende, ha disposto erogazioni eccezionali all’Azienda Ospedaliera
Brotzu134 e alla ASL n. 8 di Cagliari135 “destinate a consentire il rientro dalla situazione
debitoria pregressa e il rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori previsti dalle norme” e ha
contestualmente invitato le Aziende a “contenere i costi di esercizio 2013 in quanto dal
confronto tra il modello CE consuntivo 2011 e il modello CE IV trimestre 2012 si rileva un
incremento dei costi della produzione136”.137
131 In data 12 giugno 2012 e 12 settembre 2012 (sollecito a A.O. Brotzu). 132 Entro 30 giorni dal ricevimento della nota per il 2012. 133 In data 1° marzo 2013. 134 Per € 24.000.000. 135 Per € 100.000.000. 136 Del 2,65% per l’A.O. Brotzu (+ 16,56% per costi di acquisto di servizi sanitari, + 11,82% per costi di acquisto di servizi non sanitari, + 1,24% per costi di personale e incremento dei costi per consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro) e dell’1,87% per la ASL n. 8. 137 L’Azienda Brotzu è stata inoltre invitata a comunicare all’Assessorato le ragioni della rilevata differenza tra tutti i valori riportati nelle voci del modello CE IV trimestre 2012 rispetto alle corrispondenti voci del preconsuntivo 2012 e a dare seguito alla richiesta di chiarimenti formulata dalla Direzione generale dell’Assessorato in relazione al bilancio di esercizio 2011 in sede di controllo ai sensi dell’art. 29 della L.R. n.10/2006.
317
15.5. La gestione economica. I risultati di esercizio delle Aziende.
L’equilibrio di bilancio (del quale la Sezione di controllo ha accertato il mancato
conseguimento negli esercizi dal 2007 al 2011138) dovrebbe essere realizzato attraverso il
contenimento dell’incremento dei costi della produzione, in particolare attraverso la riduzione
dei costi per l’acquisto di beni e servizi, della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera e
della spesa per il personale.
Con specifico riguardo all’esercizio 2012 la Giunta regionale, con D.G.R. n. 50/35 del 21
dicembre 2012, ha rimarcato la validità pluriennale degli obiettivi assegnati ai Direttori generali
di tutte le Aziende sanitarie della Regione per il 2011 con D.G.R. n. 30/60 del 12 luglio 2011,
affermando in particolare che l’obiettivo economico riferito al livello complessivo dei costi della
produzione (riduzione dell’incidenza del riequilibrio calcolato sulla spesa storica) è valido anche
per il 2012, sia pure con modalità semplificate in ragione dello stato di avanzamento dell’anno,
ovvero valutando l’andamento dei costi della produzione rispetto al 2011.139
Tra gli obiettivi economico-gestionali relativi a specifiche voci di costo individuati dalla
Giunta regionale con D.G.R. n. 30/60 del 12 luglio 2011 primaria importanza assumono gli
obiettivi di contenimento dei costi del personale (dipendente e non) e dei costi per l’acquisto di
beni e servizi (tra cui in particolare dei costi per l’acquisto di beni farmaceutici e per la
farmaceutica convenzionata).
Con riferimento all’obiettivo del contenimento dell’incremento dei costi della
produzione, dall’esame delle scritture riepilogative degli esercizi 2010/2012 (dati provvisori)
trasmesse dalla Regione (modelli CE) ed elaborate dall’ufficio di controllo, emerge un
andamento dei costi della produzione in tendenziale aumento: dal 2010 al 2011 si è registrato
un incremento dei costi del 2,8%; dal 2011 alla chiusura del IV Trimestre 2012 una provvisoria
riduzione dello 0,67%. L’incremento complessivo dal 2010 alla chiusura del IV Trimestre 2012
è pari al 2,10%. In merito all’affidabilità dei dati relativi al IV Trimestre in rapporto ai dati
definitivi, deve osservarsi che dall’esame degli andamenti degli esercizi 2010 e 2011 emergono
scostamenti in aumento dell’1-2% circa tra il totale dei costi della produzione al IV trimestre e
il totale definitivo.
La tabella che segue riassume l’evoluzione del valore della produzione e dei costi della
produzione del complesso delle Aziende del SSR negli ultimi esercizi, evidenziando l’andamento
delle principali voci di costo e del risultato complessivo della gestione operativa.140
138 Cfr. Relazioni allegate alle Deliberazioni n. 23 del 2011 e 97 del 2012. 139 Saranno valutate positivamente le Aziende che registreranno costi pari o inferiori a quelli del 2011 e negativamente le Aziende che registreranno incrementi pari o superiori all’1%. 140 Data dalla differenza tra valore e costi della produzione.
318
I dati provvisori del IV trimestre 2012 sono stati elaborati con due differenti modalità,
tenendo conto rispettivamente esclusivamente dei dati NSIS e delle assegnazioni attribuite con
DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013.
Il differenziale negativo delle voci “Valore della produzione” e “Costi della produzione” è
pari a -68.829 milioni di euro nel 2010 e a -59.446 milioni di euro nel 2011 (dati provvisori141).
Nel 2012 il differenziale delle due voci è pari a 136.659 milioni di euro se calcolato
tenendo conto delle assegnazioni attribuite con DGR n. 15/30 del 29 marzo 2013, e a – 87.499
milioni di euro se calcolato senza le risorse integrative, pari, come si è detto, a €
365.001.127,30.
141 Trasmessi dalla RAS in data 15 aprile 2013.
319
Valore della produzione e costi della produzione 2010-2011-2012
VOCE CE 2010 2011
2012 4°
Trim Dati
NSIS
2012 4° Trim
con
Assegnazioni
DGR 15/30
2013
Scostamento
2010/2012 con
Assegnazioni
Scostamento
2011/2012
con
Assegnazioni
A.1) Contributi in conto esercizio 2.988.004 3.054.852 3.054.139 3.281.050 9,81% 7,40%
A.2) Rettifica contributi c/esercizio per
destinazione ad investimenti -13.153 -13.153
A.3) Utilizzo fondi per quote inutilizzate
contributi vincolati di esercizi precedenti 0 0
A.4) Ricavi per prestazioni sanitarie e
sociosanitarie a rilevanza sanitaria 53.547 65.182 38.572 35.819 -33,11% -45,05%
A.5) Concorsi, recuperi e rimborsi 11.699 23.888 7.818 7.818 -33,17% -67,27%
A.6) Compartecipazione alla spesa per
prestazioni sanitarie (Ticket) 27.615 28.707 28.798 28.798 4,28% 0,32%
A.7) Quota contributi c/capitale imputata
all'esercizio 9.271 14.883 13.434 13.434 44,90% -9,74%
A.8) Incrementi immobilizzazioni per lavori
interni 0 0
A.9) Altri ricavi e proventi 8.077 8.077
Totale valore della produzione (A) 3.090.136 3.187.512 3.137.685 3.361.843 8,79% 5,47%
B.1) Acquisti di beni 485.642 526.425 485.549 485.549 -0,02% -7,76%
B.2) Acquisti di servizi 1.360.665 1.378.235 1.391.936 1.391.936 2,30% 0,99%
B.3) Manutenzione e riparazione (ordinaria
esternalizzata) 56.033 71.204 70.697 70.697 26,17% -0,71%
B.4) Godimento di beni di terzi 27.640 32.619 36.271 36.271 31,23% 11,20%
B.5) Personale del ruolo sanitario 956.159 962.500 969.257 969.257 1,37% 0,70%
B.6) Personale del ruolo professionale 4.125 3.789 3.627 3.627 -12,07% -4,28%
B.7) Personale del ruolo tecnico 115.058 110.626 110.274 110.274 -4,16% -0,32%
B.8) Personale del ruolo amministrativo 73.388 73.529 73.659 73.659 0,37% 0,18%
B.9) Oneri diversi di gestione 18.925 20.604 16.728 16.728 -11,61% -18,81%
B.10) Ammortamenti immobilizzazioni
immateriali 2.470 1.776 2.848 2.848 15,30% 60,36%
B.11) Ammortamento dei fabbricati 19.875 21.416 22.419 22.419 12,80% 4,68%
B.12) Ammortamenti altre immobilizz.
materiali 26.792 26.505 23.972 23.972 -10,53% -9,56%
B.13) Svalutazione immobilizzazioni e
crediti 1.102 399 300 300 -72,78% -24,81%
B.14) Variazione delle rimanenze -10.034 -1.792 -670 -670 -93,32% -62,61%
B.15) Accantonamenti tipici dell'esercizio 21.125 19.123 18.317 18.317 -13,29% -4,21%
Totale costi della produzione (B) 3.158.965 3.246.958 3.225.184 3.225.184 2,10% -0,67%
Differenza tra Valore e Costi della
Produzione -68.829 -59.446 -87.499 136.659
Migliaia di euro - Valori comprensivi delle voci “diretta regionale” e “INRCA”.
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE regionali 2010, 2011 e 2012 IV Trimestre (dati 2011 e
2012 provvisori).
320
I modelli CE regionali (a consuntivo) espongono una perdita, comprensiva delle voci
“diretta regionale” e “INRCA”, pari a 56,054 milioni di euro nel 2007, a 160,403 milioni di euro
nel 2008, a 262,501 milioni di euro nel 2009, a 178,964 milioni di euro nel 2010 e a 153,285
milioni di euro nel 2011 (dati al 15 aprile 2013). Nel periodo 2007-2011 la perdita si
incrementa del 170%.
Risultati di esercizio 2010-2011-2012
VOCE CE 2010 2011*
2012 4° Trim* Dati
NSIS
2012 4° Trim* con Assegnazioni DGR 15/30 2013
Scostamento 2010/2012*
con Assegnazioni
Scostamento 2011/2012*
con Assegnazioni
Totale valore della produzione (A) 3.090.136 3.187.512 3.137.685 3.361.843 8,79% 5,47%
Totale costi della produzione (B) 3.158.965 3.246.958 3.225.184 3.225.184 2,10% -0,67%
Totale proventi e oneri finanziari (C) -1.405 -725 -3.207 -3.207 128,26% 342,34%
Totale proventi e oneri straordinari (E) -21.120 -5.818 -15.962 -15.962 -24,42% 174,36%
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B +/-
C +/- D +/- E) -91.354 -65.989 -106.668 117.490 -228,61% -278,04%
Totale imposte e tasse 87.610 87.296 86.953 86.953 -0,75% -0,39%
RISULTATO DI ESERCIZIO -178.964 -153.285 -193.621 30.537 -117,06% -119,92%
Migliaia di euro Valori comprensivi delle voci “diretta regionale” e “INRCA”. Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE regionali 2010, 2011 e 2012 IV Trimestre (dati 2011 e 2012 provvisori).
La perdita (al netto degli interessi di computo e degli ammortamenti) effettivamente
coperta dalla RAS ammonta a 33,798 milioni di euro nel 2007, 146,832 milioni di euro nel
2008, 239,108 milioni di euro nel 2009, 138,003 milioni di euro nel 2010 (oltre al
finanziamento integrativo di 104,789 milioni di euro) e a 118,391 milioni di euro nel 2011
(oltre al finanziamento integrativo di 149,926 milioni di euro).142
La tabella che segue riassume i risultati di esercizio 2011. Dal suo esame emerge che
tutte le Aziende hanno chiuso in perdita l’esercizio 2011, nonostante il valore della produzione
includa non solo le assegnazioni commisurate al fabbisogno indistinto determinato con le
Deliberazioni CIPE, ma anche le integrazioni con fondi regionali sul capitolo SC05.001,
ammontanti nel 2011 a € 149.926.165.
142 Cfr. Relazione allegata alla Deliberazione n. 97 del 2013, Capitolo III.
321
VOCE CE
AS
L1
SS
AS
L2
OL
AS
L 3
NU
AS
L 4
LA
AS
L 5
OR
AS
L 6
SA
AS
L 7
CB
AS
L 8
CA
IN
RC
A
AO
BZ
AO
U S
S
AO
U C
A
TOTALE
VALORE
PRODUZIONE
(A)
564.898 220.837 293.745 91.496 245.420 134.604 220.810 901.758 3.189 171.338 125.575 137.620
TOTALE COSTI
PRODUZIONE
(B)
562.696 237.280 303.927 93.499 250.473 140.647 223.383 906.460 4.238 175.801 126.967 145.365
TOTALE
PROVENTI E
ONERI
FINANZIARI
(C)
-860 -23 -39 132 -482 25 67 235 0 -93 163 150
TOT PROVENTI
E ONERI
STRAORDIN.
(E)
683 -186 -3.170 -183 -1.547 57 -483 -5.903 4 -369 631 4.648
RISULTATO
PRIMA DELLE
IMPOSTE (A -
B + C + D + E)
2.025 -16.652 -13.391 -2.054 -7.082 -5.961 -2.989 -10.370 -1.045 -4.925 -598 -2.947
TOTALE
IMPOSTE E
TASSE
15.136 6.511 9.596 2.565 7.179 3.681 6.679 19.961 185 7.188 3.759 4.856
UTILE O
PERDITA DI
ESERCIZIO
-13.111 -23.163 -22.987 -4.619 -14.261 -9.642 -9.668 -30.331 -1.230 -12.113 -4.357 -7.803
Risultati di esercizio delle Aziende – Anno 2011
Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE 2011 (provvisori).
La tabella che segue riassume i risultati di esercizio al IV Trimestre 2012.
Nell’esame dei risultati provvisori 2012 (positivi per tutte le Aziende) occorre
considerare che il valore della produzione include non solo le assegnazioni commisurate al
fabbisogno indistinto determinato con le Deliberazioni CIPE, ma – come si è detto - anche le
integrazioni con fondi regionali sul capitolo SC05.001, ammontanti nel 2012 a €
365.001.127,30 e che si tratta di dati relativi al IV Trimestre suscettibili di modifiche,
soprattutto in termini di incremento dei costi, in sede di chiusura definitiva dei bilanci di
esercizio.143
143 Come si è detto dall’esame degli andamenti degli esercizi 2010 e 2011 emergono scostamenti in aumento dell’1-2% circa tra il totale dei costi della produzione al IV trimestre e il totale definitivo.
322
Risultati di esercizio delle Aziende – IV Trimestre 2012
VOCE CE A
SL
1 S
S
AS
L2
OL
AS
L 3
NU
AS
L 4
LA
AS
L 5
OR
AS
L 6
SA
AS
L 7
CB
AS
L 8
CA
INR
CA
AO
BZ
AO
U S
S
AO
U C
A
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
555.727 240.667 322.612 98.461 265.262 144.572 230.578 955.650 2.957 190.019 132.767 147.855
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 528.115 230.876 308.721 94.919 254.031 140.330 220.303 917.485 4.005 180.461 128.701 142.521
TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI (C)
-1.001 -328 -63 -888 -539 18 -158 -266 0 -84 49 53
TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORD. (E)
-4.277 -918 -1.468 565 -233 164 -281 -9.309 -2 -107 -133 37
RISULTATO PRIMA DELLE IMP. (A - B + C + D +E)
22.334 8.545 12.360 3.219 10.459 4.424 9.836 28.590 -1.050 9.367 3.982 5.424
TOTALE IMPOSTE E TASSE 14.900 6.125 8.969 2.589 7.278 3.641 6.865 20.400 177 7.337 3.706 4.966
UTILE O PERDITA DI ESERCIZIO
7.434 2.420 3.391 630 3.181 783 2.971 8.190 -1.227 2.030 276 458
Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE 2011 (provvisori).
Dall’esame comparativo tra i dati del IV Trimestre 2012 e quelli del IV Trimestre 2011
emerge, inoltre, che molte Aziende hanno incrementato i costi della produzione.
Particolarmente elevati appaiono gli incrementi dei costi della ASL di Nuoro e della A.O. Brotzu.
Costi della produzione delle Aziende – IV Trimestre 2011 e 2012*
VOCE CE
AS
L1
SS
AS
L2
OL
AS
L 3
NU
AS
L 4
LA
AS
L 5
OR
AS
L 6
SA
AS
L 7
CB
AS
L 8
CA
INR
CA
AO
BZ
AO
U S
S
AO
U C
A
TOTALE COSTI
DELLA
PRODUZIONE 2012
IV TRIM
528.115 230.876 308.721 94.919 254.031 140.330 220.303 917.485 4.005 180.461 128.701 142.521
TOTALE COSTI
DELLA
PRODUZIONE 2011
IV TRIM
521.419 234.138 298.873 94.213 250.369 138.311 219.230 903.235 4.195 174.626 128.700 143.214
% Variazione 1,28% -1,39% 3,30% 0,75% 1,46% 1,46% 0,49% 1,58% -4,53% 3,34% 0,00% -0,48%
*Dati provvisori Elaborazione Corte dei conti – Sezione controllo Sardegna su dati CE IV Trimestre 2011 e IV Trimestre 2012.
Con riguardo agli obiettivi di contenimento della spesa per il personale si riscontra
che il costo per il personale che nel 2004 ammontava a circa 1,028 miliardi di euro (dato
323
acquisito dal verbale del Tavolo tecnico Stato-Regione in data 23 marzo 2010), negli esercizi
successivi ha registrato una costante crescita, fino a pervenire nel 2012 ad un incremento di
quasi il 12% rispetto al costo del 2004. La spesa per il personale al IV Trimestre 2012 si
attesta, infatti, su 1.156.817.000 al netto dell’IRAP (pari a quasi 78 milioni di euro).
Costi per il personale 2008-IV trimestre 2012
2008 2009 2010 2011* 2012* Variazione
2011/2012
Variazione
2010/2011
B.5) Personale del
ruolo sanitario 901.220 931.726 956.159 962.500 969.257 0,70% 0,66%
B.6) Personale del
ruolo professionale 3.907 3.933 4.125 3.789 3.627 -4,28% -8,15%
B.7) Personale del
ruolo tecnico 104.246 110.613 115.058 110.626 110.274 -0,32% -3,85%
B.8) Personale del
ruolo amministrativo 67.802 70.895 73.388 73.529 73.659 0,18% 0,19%
TOTALE 1.077.175 1.117.167 1.148.730 1.150.444 1.156.817 0,55% 0,15%
Dati in migliaia di euro
*Dati provvisori
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE Regionali 2007-2012.
Ai costi per il personale devono aggiungersi quelli per le consulenze, le collaborazioni, i
rapporti di lavoro interinale e le altre prestazioni di lavoro sanitarie e non sanitarie.
Ne discende un quadro di spesa in significativo ulteriore incremento. Si osserva, infatti,
che, nonostante l’esigenza di contenimento di dette tipologie di spesa e di risparmio generale,
tali voci di costo hanno registrato negli ultimi anni una costante evoluzione, passando da
64,445 milioni di euro nel 2008, a 63,360 milioni di euro nel 2009, a 78,552 milioni di euro nel
2010, a 89,593 milioni di euro alla chiusura del 2011 (dati provvisori) e a 86,338 milioni di
euro alla chiusura del IV Trimestre 2012.
324
Anno
Voce Ce
AS
L 1
SA
SS
AR
I
AS
L 2
OLB
IA
AS
L 3
NU
OR
O
AS
L 4
LA
NU
SEI
AS
L 5
OR
ISTA
NO
AS
L 6
SA
NLU
RI
AS
L 7
CA
RB
ON
IA
AS
L 8
CA
GLIA
RI
AO
BR
OTZ
U
AO
U S
AS
SA
RI
AO
U C
AG
LIA
RI
REG
ION
E
B02405 - B.2.A.14)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro sanitarie e
sociosanitarie
1.960 5.043 3.524 1.223 1.922 1.658 4.218 3.405 4.383 8.017 9.542 45.075
B02595 - B.2.B.2)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro non sanitarie
2.303 1.634 4.552 316 804 311 510 5.618 572 1.464 1.265 19.370
Totale Consulenze,
collaborazioni, ecc4.263 6.677 8.076 1.539 2.726 1.969 4.728 9.023 4.955 9.481 10.807 64.445
B02405 - B.2.A.14)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro sanitarie e
sociosanitarie
2.116 4.590 3.196 1.269 3.094 2.066 3.043 7.262 3.377 5.817 7.306 43.244
B02595 - B.2.B.2)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro non sanitarie
2.159 2.418 2.916 443 504 352 409 6.404 733 2.339 1.418 20.116
Totale Consulenze,
collaborazioni, ecc4.275 7.008 6.112 1.712 3.598 2.418 3.452 13.666 4.110 8.156 8.724 63.360
B02405 - B.2.A.14)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro sanitarie e
sociosanitarie
3.417 5.975 3.443 1.191 3.336 3.425 2.368 11.081 3.747 5.603 10.395 54.121
B02595 - B.2.B.2)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro non sanitarie
2.091 3.084 3.939 660 473 984 584 6.501 1.993 2.380 1.691 24.401
Totale Consulenze,
collaborazioni, ecc5.508 9.059 7.382 1.851 3.809 4.409 2.952 17.582 5.740 7.983 12.086 78.522
B02405 - B.2.A.14)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro sanitarie e
sociosanitarie
11.979 7.213 2.646 1.113 2.209 3.556 1.904 8.975 6.512 5.120 11.869 63.125
B02595 - B.2.B.2)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro non sanitarie
2.406 4.257 3.720 745 1.835 1.637 975 4.639 2.680 1.618 1.800 26.468
Totale Consulenze,
collaborazioni, ecc14.385 11.470 6.366 1.858 4.044 5.193 2.879 13.614 9.192 6.738 13.669 89.593
B02405 - B.2.A.14)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro sanitarie e
sociosanitarie
12.844 1.146 2.562 1.512 2.339 2.470 2.766 9.401 8.336 5.771 13.282 62.537
B02595 - B.2.B.2)
Consulenze, Collaborazioni,
Interinale e altre prestazioni
di lavoro non sanitarie
1.793 4.430 1.880 976 2.673 1.199 1.458 4.268 3.026 319 1.758 23.801
Totale Consulenze,
collaborazioni, ecc14.637 5.576 4.442 2.488 5.012 3.669 4.224 13.669 11.362 6.090 15.040 86.338
Elaborazione Corte dei conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE Regionali 2007-2012.
Dati in migliaia di euro
*Dati provvisori
- Costi per consulenze, collaborazioni e interinali - 2008-IV trimestre 20122008
2009
2010
2011*
2012 I
V T
rim
*
325
Per quanto concerne la spesa farmaceutica complessiva, quale risultante dai modelli
CE consuntivo, nel periodo 2008/2012 si registra un incremento globale del 6,7% (dati
provvisori).
Il dato provvisorio del 2012 evidenzia una riduzione della spesa farmaceutica
complessiva del 4,75% rispetto all’esercizio precedente, determinata in particolare da una
significativa contrazione dei costi per acquisto di prodotti farmaceutici (ed emoderivati). Si
consideri, tuttavia, che non si tratta di dati definitivi e che lo scostamento tra la spesa
farmaceutica complessiva al IV trimestre 2011 e alla chiusura definitiva 2011 è risultato pari a
+3,09%.
Spesa farmaceutica complessiva – Anni 2008 – IV Trim. 2012*
VOCE CE 2008 2009 2010 2011* 2012 IV
Trim*
Scost.
2010/2011
Scost.
2011/2012
Scost.
2008/2012
B.1.A.1) Acquisto
Prodotti farmaceutici
(ed emoderivati)
218.219 233.340 258.545 288.151 264.484 11,45% -8,21% 21,20%
B.2.A.2.1) Acquisti
servizi sanitari per
farmaceutica
convenzionata
336.415 341.578 347.970 333.294 327.424 -4,22% -1,76% -2,67%
Totale 554.634 574.918 606.515 621.445 591.908 2,46% -4,75% 6,72%
Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2008-2012
Il rapporto tra il totale delle due componenti della spesa farmaceutica e il totale dei
costi della produzione, quali risultanti dai CE, oscilla tra il 18% e il 19%.
Rapporto tra spesa farmaceutica complessiva e costi della produzione 2008-2012*
VOCE CE Inc. 2008 Inc. 2009 Inc. 2010 Inc. 2011 Inc. 2012
IV TRIM
B.1.A.1) Acquisto Prodotti farmaceutici
(ed emoderivati) 7,49% 7,58% 8,35% 8,87% 8,20%
B.2.A.2.1) Acquisti servizi sanitari per
farmaceutica convenzionata 11,54% 11,10% 11,24% 10,26% 10,15%
Totale 19,03% 18,68% 19,59% 19,14% 18,35%
Totale costi della produzione (B) 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%
Migliaia di euro *Dati provvisori Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2008-2012.
Nel 2010 la spesa farmaceutica complessiva risultava in aumento rispetto al 2009 e agli
esercizi precedenti in tutte le Aziende della Regione. Dall’esame dei dati provvisori del 2011
emerge un ulteriore incremento della spesa farmaceutica complessiva rispetto al 2010 in
326
numerose Aziende (Asl n. 1 di Sassari, Asl n. 4 di Lanusei, Asl n. 5 di Oristano e A.O.U. di
Sassari). Dai dati al IV trimestre 2012, invece, la spesa farmaceutica complessiva risulta in
aumento solo nella Asl n. 8 di Cagliari, nella Asl n. 3 di Nuoro, nella A.O.U. di Cagliari e
nell’A.O. Brotzu. D
IR.
REG
.
AS
L1 S
S
AS
L2 O
L
AS
L 3
NU
AS
L 4
LA
AS
L 5
OR
AS
L 6
SA
AS
L 7
CB
AS
L 8
CA
INR
CA
AO
U S
S
AO
U C
A
AO
Bro
tzu
2008 250 97.216 38.691 49.325 14.005 44.892 29.078 39.328 189.696 46 17.631 20.157 14.319
2009 2.362 96.714 39.673 52.216 14.512 46.807 29.741 41.653 196.944 37 21.547 22.667 10.045
2010 536 101.149 42.594 55.858 16.146 47.935 31.085 42.145 213.149 40 22.471 21.992 11.415
2011* 523 124.675 41.864 55.008 16.415 48.158 30.195 41.057 207.195 48 25.264 20.498 10.545
IV 2012* 523 100.982 39.454 55.216 15.333 47.634 28.450 38.953 211.257 70 10.014 25.449 18.573
Migliaia di euro
*Dati provvisori
Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati CE consuntivo anni 2007-2011.
Spesa farmaceutica complessiva delle Aziende – Anni 2008 – 2012
Quanto al rispetto dei limiti di spesa, secondo le risultanze dei dati elaborati dalla Corte
dei conti – Sezione delle Autonomie144 la Regione Sardegna non ha rispettato i tetti
programmati per la spesa farmaceutica complessiva nel 2009, nel 2010 e nel 2011.
Nel 2009 la spesa complessiva al netto del pay back risulta pari al 19,72% del FSR
(Fabbisogno indistinto Lordo); nel 2010 è pari al 21,2%, nel 2011 è pari al 19,93%.
Si sottolinea che la Regione Sardegna è, tra tutte le Regioni e Province autonome,
quella nella quale si registra la più alta incidenza della spesa farmaceutica complessiva netta
sul FSR sia nel 2009 che nel 2010, che nel 2011.
Con specifico riguardo alla spesa farmaceutica ospedaliera, si ricorda che la Sezione
regionale di controllo ha approvato, nel corso del 2012, le Relazioni conclusive di quattro
indagini di controllo nei confronti dei Presidi ospedalieri “Binaghi” e “Marino” (ASL 8), “Sirai”
(ASL 7) e “Ozieri” (ASL 1), miranti non solo alla ricostruzione dei flussi della spesa
farmaceutica ospedaliera all’interno dei vari Presidi, ma anche all’analisi delle fasi di
acquisizione, consegna, conservazione, somministrazione, scarico e gestione dei beni e
prodotti farmaceutici e delle relative rimanenze, rilevando quanto segue.145
Dalle acquisizioni istruttorie effettuate con specifico riguardo ai Presidi Ospedalieri “Ozieri” della ASL n. 1 di
Sassari, “Sirai” della ASL n. 7 di Carbonia e “Binaghi” e “Marino” dell’ASL n. 8 di Cagliari, è emerso che:
Sussiste una puntuale regolamentazione dei processi di approvvigionamento, conservazione e distribuzione dei
prodotti farmaceutici e dei beni sanitari in genere con riguardo alle competenze e responsabilità del Responsabile della
Farmacia ospedaliera e degli altri operatori del Servizio Farmaceutico;
144 Deliberazione n. 17/SEZAUT/2010/FRG, Deliberazione n. 6/SEZAUT/2011/FRG e Deliberazione n. 14/SEZAUT/2012/FRG. 145 V. deliberazioni n. 15/2012 (Presidio Ospedaliero Binaghi Cagliari), n. 14/2012 (Presidio Ospedaliero Marino Cagliari), n. 13/2012 (Presidio Ospedaliero Carbonia), n. 16/2012 (Presidio Ospedaliero Ozieri).
327
Si riscontra la pressoché assoluta mancanza di documenti di carattere regolamentare o d’indirizzo sulle
problematiche oggetto d’indagine con riguardo alle competenze e responsabilità dei soggetti che a vario livello operano
all’interno delle Unità Operative/Reparti.
Si riscontra l’assenza di procedure (cartacee o informatizzate) atte a rilevare i consumi dei beni ricevuti per
l’espletamento dei compiti di servizio nel corso dei vari esercizi finanziari. All’interno dei Reparti, infatti, non risultano
1. essere utilizzati registri di carico e di scarico in fase di somministrazione al paziente;
2. essere effettuate sistematiche rilevazioni delle consistenze dei prodotti presenti nei magazzini e negli armadi di
Reparto146;
3. essere redatti inventari neanche a fine esercizio;
4. essere effettuate ricognizioni delle giacenze di fine esercizio al fine dell’inserimento delle rimanenze nello stato
patrimoniale dell’Azienda, se non in alcuni casi;
5. essere contabilizzati né dai Reparti né dalla Direzione Sanitaria i materiali scaduti resi dai reparti stessi alla
Direzione Sanitaria (o alla Farmacia) per lo smaltimento.
Attualmente i soli flussi effettivamente monitorati a livello di Presidio e di Azienda sono quelli del materiale
farmaco-sanitario “distribuito dalla Farmacia del Presidio alle Strutture/Reparti”; tali flussi vengono impropriamente
definiti in termini di “consumi della Struttura/Reparto”. 147
Esiste la prassi generalizzata di provvedere alle acquisizioni (provviste) dei prodotti farmaceutici, e dei beni
sanitari in genere, limitandosi a prendere atto della spesa storica cui ciascun Reparto è pervenuto (incrementandola o
– in alcuni casi – cercando di contenerla), anziché ricorrendo all’uso prioritario delle scorte di Reparto e verificando gli
effettivi consumi.
Con riguardo agli acquisti dei beni sanitari in genere (prodotti farmaceutici, dispositivi medici e diagnostici,
impianti protesici, ecc.), è emerso il generalizzato ricorso a contratti scaduti che restano in vigore, in regime di
proroga, anche per anni, senza che venga effettuata la necessaria procedura ad evidenza pubblica, con grave
violazione di tutti i principi di trasparenza, imparzialità ed economicità che regolano le procedure di scelta del
contraente e di selezione dei beni da acquistare da parte di soggetti pubblici.
Con specifico riguardo ai farmaci, essendo scaduto il contratto ed essendo molti medicinali passati nel
frattempo nella fascia dei generici senza che fosse chiesto alle Ditte di adeguare i prezzi, in un’Azienda si è continuato
ad acquistarli per quasi due anni al prezzo più elevato.
Inoltre, con riguardo all’acquisto degli impianti protesici, si è riscontrato in un’Azienda il ricorso, nel 2010 e
nel 2011, a processi di acquisizione in totale assenza di procedure di gara e di validi contratti di fornitura o
somministrazione, neppure in regime di proroga.
La Sezione ha ritenuto che le prassi gestionali descritte non possano ritenersi razionali ai fini di una
programmazione finalizzata alla corretta spendita delle risorse pubbliche, se non altro perché la spesa storica è
comprensiva non solo dei prodotti effettivamente somministrati ai pazienti, ma anche delle rimanenze (più o meno
cospicue), degli scaduti e di eventuali sottrazioni e sprechi.
Inoltre, l’organizzazione logistica adottata ai fini della custodia dei beni all’interno delle Strutture dei Presidi –
come riscontrato nel corso degli accessi148 – non è apparsa in grado di escludere con certezza l’ipotesi che possano
verificarsi danneggiamenti, perdite o ammanchi di beni, sia per cause imputabili al personale del Reparto e/o
dell’Ospedale, sia per comportamenti di soggetti estranei all’Azienda.
La Sezione ha, pertanto, indicato alle Aziende una serie di correttivi funzionali alla concretizzazione delle
finalità di buon andamento amministrativo e di sana gestione finanziaria, (ferma la discrezionalità delle Aziende nelle
scelte amministrative e gestionali):
146 Ovvero, se effettuate, non ne risulta conservata alcuna traccia cartacea. 147 Attraverso il sistema SISaR (con l’applicativo C.M.O.) sono monitorati i flussi relativi ai solo prodotti farmaceutici. Detta applicazione ha avuto un inizio di utilizzo solo a partire dal gennaio 2010 ma con tempistiche differenti per le diverse Aziende: per il 2008/2009 non si dispone di alcun dato; i dati attualmente disponibili per il 2010/2011 sono non strutturati, parziali e incompleti. 148 Armadi senza serratura; armadi dotati di serratura ma lasciati aperti; frigoriferi “ad uso domestico” senza rilevatore di temperatura e senza allarme; magazzini dei beni sanitari aperti, ecc.
328
chiara attribuzione dei compiti di servizio a tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nelle procedure oggetto
dell’indagine e delle connesse responsabilità;
predisposizione di adeguate linee guida a livello di Azienda, di Presidio e di singola Unità Operativa tese a
monitorare e contenere i flussi di spesa di tutti i beni sanitari;
predisposizione di adeguate misure di custodia di tutti i beni pubblici all’interno dei Reparti;
ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi effettivi delle Strutture e Reparti;
implementazione di procedure che agevolino una più oculata programmazione dei consumi futuri;
adeguata considerazione alla corretta e sistematica quantificazione delle “rimanenze” a fine esercizio;
accurata e sistematica rilevazione degli “scaduti” all’interno dei Reparti e adeguata contabilizzazione degli stessi;
adeguata rappresentazione finanziaria delle rimanenze di tutte le Strutture dei Presidi ospedalieri nei bilanci
dell’Azienda (CE e Stato Patrimoniale) e nelle finali scritture riepilogative regionali (Stato Patrimoniale consolidato).
adozione delle corrette procedure per l’acquisto dei beni ai sensi della normativa del codice degli appalti pubblici
(D.lgs. n. 163 del 2006) che garantiscano il rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità e economicità nella scelta
dei fornitori e dei prodotti da acquistare.
Si sottolinea positivamente che tutte le Aziende i cui Presidi sono stati oggetto dei citati controlli hanno
riferito, in sede di deduzioni e nel corso delle Adunanze pubbliche tenute in data 1° e 2 febbraio 2012, di aver posto
già in essere una serie di azioni correttive per adeguarsi ai rilievi e alle osservazioni formulate dai Magistrati della
Corte dei conti in corso di istruttoria e nei testi preliminari trasmessi ai fini dell’instaurazione del contraddittorio.
In sede di verifica delle misure correttive adottate dai Presidi ospedalieri e dalle Aziende
interessate per adeguarsi alle osservazioni e raccomandazioni formulate dalla Sezione
regionale di controllo149 è emerso quanto segue.
Dalle verifiche effettuate, compresi gli accessi disposti presso i Reparti, emerge un significativo livello di
adeguamento della Dirigenza dei Presidi e delle rispettive Aziende alle raccomandazioni già formulate dalla Corte dei
conti nelle precedenti indagini.
Si è passati da una situazione di mancanza di documenti di carattere regolamentare o d’indirizzo in ordine ai
compiti e alle responsabilità connesse all’acquisizione, conservazione, custodia e distribuzione/somministrazione dei
beni farmaceutici in capo agli operatori (ovvero risultava impossibile individuare il responsabile), all’adozione di
Regolamenti aziendali che ora individuano compiti e responsabilità del Coordinatore infermieristico (consegnatario per
debito di vigilanza responsabile di carico, scarico e inventari), del Direttore della Struttura (tenuto a vigilare e a
controllare il corretto svolgimento dell’attività del coordinatore), del Farmacista (consegnatario per debito di vigilanza e
tenuto alla resa del conto).
Si è passati da una situazione di a) mancata conoscenza dei flussi di consumi nei Reparti, b) assenza di procedure
(cartacee o informatizzate) atte a rilevare i consumi dei beni ricevuti, c) mancata registrazione delle giacenze e di
omessa tenuta di inventari, ad una situazione nella quale è ora possibile conoscere – sia pure con approssimazioni e
ritardi temporali come nel caso di scarichi c.d. massivi – non solo i dati dei beni farmaceutici distribuiti dalla Farmacia
ai Reparti, ma anche i dati contabili dei consumi di ciascun reparto, unitamente ai dati contabili sui beni scaduti e alla
rilevazione di quelli in giacenza.
In particolare i Direttori delle Aziende e dei Presidi hanno assicurato che:
- in tutte le Strutture/Reparti dei Presidi oggetto di indagine sono stati chiaramente attribuiti compiti e
responsabilità di gestione dei beni farmaceutici e sono state predisposte adeguate misure di custodia di tali beni
pubblici;
149 Adunanza pubblica del 16 aprile 2013.
329
- in tutte le Strutture si è attualmente in grado di pervenire ad una ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi
effettivi di beni farmaco-sanitari e sono state implementate procedure che favoriscono una oculata programmazione
dei consumi futuri;
- in tutte le Strutture, con riguardo ai beni farmaco-sanitari, è effettuata una sistematica rilevazione delle
“giacenze” e degli “scaduti”;
- in quasi tutte le Strutture è effettivamente e sistematicamente utilizzata la procedura “armadio farmaceutico
virtuale” sul Sistema SISaR (in alcune effettuando lo scarico a paziente e in molte altre con lo scarico massivo,
seppure non sempre tempestivo).
Dette affermazioni hanno trovato puntuale riscontro in sede di accertamento diretto effettuato dalla Corte dei conti
presso le Farmacie ospedaliere e alcuni Reparti.
La Corte dei conti ha rilevato che, trattandosi di procedure che richiedono un processo di graduale e progressivo
adeguamento, si dovrà proseguire assicurando il necessario perfezionamento e il maggiore coinvolgimento degli
operatori “resistenti al cambiamento”. Indispensabile a tal fine appare il superamento delle difficoltà e criticità
riscontrate dagli operatori nell’utilizzo in concreto del modulo “armadietto di Reparto” sul SISaR e l’implementazione
all’interno di detto modulo di tutti i necessari correttivi e miglioramenti tecnologici a cura dell’Azienda fornitrice del
Sistema, della Società in house SardegnaIT e dell’Amministrazione Regionale.
La Sezione ha osservato che il pieno ingresso generalizzato a regime delle nuove misure organizzative in tutti i
Presidi ospedalieri delle Aziende contribuirà a facilitare la realizzazione delle politiche di controllo e contenimento dei
costi, perseguite dall’Amministrazione regionale e dettate alle Aziende. Per contenere e ridurre i costi dei beni sanitari
è, infatti, fondamentale conoscere con la massima precisione possibile i consumi effettivi, poter distinguere tra
distribuito e consumato, monitorare le giacenze, controllare il volume degli scaduti, in altre parole raggiungere un
significativo grado di certezza in merito al fatto che tutto ciò che si acquista è effettivamente somministrato ai pazienti
e utilizzato per i pazienti.
Inoltre, al fine di verificare in concreto gli effetti finanziari di risparmio derivanti dall’adozione delle nuove
procedure di monitoraggio informativo impiantate, sulla base delle considerazioni sviluppate in adunanza da parte dei
Dirigenti dei Presidi ospedalieri e delle Aziende, la Sezione ha richiesto che i Presidi di concerto con le rispettive ASL,
comunichino alla Corte dei conti non oltre il termine del 31 gennaio 2014 i flussi del distribuito dalla Farmacia e del
consumato dai Reparti nel 2013 e le giacenze al 31/12/2013.
La Sezione regionale di controllo, nel corso del 2012, ha approvato, inoltre, la Relazione
150 conclusiva dell’indagine di carattere generale sulla spesa farmaceutica ospedaliera in tutte
le Aziende del SSR, con particolare analisi delle criticità presentate dal progetto SISaR,
scaturita dalla significatività delle risultanze delle istruttorie sui quattro Presidi ospedalieri. La
Sezione, in detta sede, ha formulato le valutazioni e le raccomandazioni che seguono.
1. Le presenti indagini hanno evidenziato che all’interno delle Aziende non si manifesta sufficiente consapevolezza
sulla posizione giuridica e sulla conseguente responsabilità da intestarsi in capo alle figure del Direttore responsabile
della Struttura/Reparto e, specificamente, del Coordinatore infermieristico (consegnatario per debito di vigilanza)
tenuto ad assumere in carico i beni e a dimostrarne consistenza e movimentazione a mezzo di inventari e registri di
carico e scarico.
E’ altrettanto evidente che la situazione di insufficiente custodia riscontrata in alcuni Reparti151, di assenza di
idonee scritture di carico/scarico e di inventari sistematici - come emerso dalle risposte ai questionari e dagli accessi
nei diversi Presidi ospedalieri - unita alla dichiarata presunta insussistenza di specifica responsabilità personale da
150 V. deliberazione n. 25/2012. 151 Armadi non dotati di serrature, armadi dotati di serratura ma lasciati sempre aperti, magazzini per i presidi medico-chirurgici collocati in stanze aperte e non dotate di chiavi.
330
parte delle preposte figure professionali, comporta il venir meno del rispetto alle prescrizioni normative sulla materia.
Tali disfunzioni gestionali, inoltre, non garantiscono in alcun modo dall’eventualità di improprie perdite o sottrazioni o
ammanchi dei beni affidati.
Va, quindi, adeguatamente rimarcato che i farmaci e gli altri beni sanitari devono essere assoggettati al
medesimo regime giuridico di tutela dei beni pubblici già assicurato all’interno del magazzino della farmacia, in
relazione alle procedure concernenti la loro acquisizione, la loro successiva conservazione e custodia, il loro utilizzo e,
quindi, la loro finale consistenza/inventariazione, sintetizzate nelle operazioni di cosiddetto carico e scarico. E’ ovvio,
infatti, che i medesimi beni non modificano la loro natura per il solo spostamento logistico (dalla Farmacia al Reparto o
viceversa).
2. Si è riscontrato che nel biennio all’esame le scritture aziendali (salve alcune eccezioni riferite nel capitolo dedicato
della Relazione) non riflettono con carattere di certezza i quantitativi di beni farmaco-sanitari costituenti le cosiddette
“rimanenze” di Reparto (si deve presumere altrettanto per gli esercizi precedenti) per l’assenza di adeguate procedure
di rilevazione cartacea o informatizzata.
Le rimanenze sono state rilevate di norma solo dalle gestioni dei magazzini delle Farmacie ospedaliere, ove si
dispone con regolarità delle registrazioni contabili di carico e scarico dei materiali che transitano per le Farmacie.
Anche all’interno del Reparto, quindi, la vicenda gestionale va riprodotta sul piano finanziario, qualificandola
secondo i canoni giuridico-contabili di carico-scarico-rilevazione delle giacenze. Detta movimentazione è, del resto,
compiutamente prescritta nei decreti ministeriali già richiamati, i quali ne illustrano tutte le fasi.
La tracciabilità di cui si avverte la necessità concilierebbe sia le finalità dell’appropriatezza prescrittiva
(permettendo la ricostruzione della vicenda terapeutica del singolo paziente) sia quelle della tracciabilità dei consumi.
E’ risultato che non è stata neppure prevista la tracciabilità dei flussi informativi concernenti gli altri beni
sanitari di cospicua valenza finanziaria, quali i presidi sanitari e dispositivi protesici e diagnostici (pari circa alla metà
del totale dei costi per beni sanitari) la cui spesa è risultata in aumento in quasi tutti gli Ospedali analizzati.
Va, peraltro, puntualizzato che non si comprendono le ragioni che hanno ostacolato negli anni la rilevazione
cartacea o manuale di tali flussi di spesa, in attesa dell’introduzione di rilevazioni informatizzate, non potendosi
ammettere la mancata contabilizzazione di beni pubblici per il solo fatto di non disporre di adeguati sistemi di
rilevazione informatizzata.
La mancata o insufficiente contabilizzazione delle scorte/giacenze nei Reparti ha concorso in maniera
significativa all’effetto di incrementare la spesa farmaceutica nel corso degli anni in maniera illogica in quanto, anziché
tener conto del prioritario utilizzo da farsi delle scorte di Reparto e dei consumi effettivi delle Strutture Operative, la
distribuzione annuale dei farmaci e dei prodotti sanitari è cresciuta esponenzialmente sulla base della spesa storica del
distribuito ai Reparti, vanificando il possibile risparmio sulla spesa.
Non possono sottacersi, inoltre, i potenziali effetti dannosi creati da tale stato di cose. La mancata
contabilizzazione ha, infatti, reso impossibile evincere eventuali patologiche perdite, smarrimenti, inappropriati usi o
furti dei beni in questione all’interno dei Reparti. L’assenza di prescrizioni regolamentari e la mancanza di tempestive
verifiche da parte delle Aziende hanno fatto sì che nella maggior parte dei casi, all’interno dei Reparti, neppure
l’ubicazione logistica per la conservazione/custodia dei beni farmaco-sanitari sia stata adeguata, esponendoli in
ambienti privi di dispositivi di sicurezza e accessibili a chiunque.
3. A fronte di una spesa farmaceutica in continuo aumento (nel costante mancato rispetto dei limiti di spesa stabiliti
a livello nazionale, nonostante le perdite di finanziamenti statali subite in ragione del venire meno agli impegni di
rientro dal disavanzo) l’Amministrazione regionale appare non adeguatamente coinvolta/impegnata sul piano
informativo, di controllo e di direzione con riguardo ai problemi all’esame.
A conferma delle suesposte valutazioni, basti tenere conto del fatto che tra le procedure del progetto SISaR ,
appaltato dalla Regione per informatizzare la Sanità regionale, non era stata inizialmente ricompresa quella per la
rilevazione dei flussi finanziari relativi ai consumi di farmaci ospedalieri, né tantomeno quella relativa ai dispositivi
331
diagnostici e protesici. Detta circostanza è pacificamente confermata dalle note provenienti dal competente
Assessorato regionale Sanità152.
Per quel che riguarda i presidi sanitari e dispositivi protesici e diagnostici, inoltre, è stata frequentemente
riscontrata la prassi di acquisti irregolari in regime di rapporti contrattuali scaduti, in violazione dei principi di
concorsualità, imparzialità, trasparenza ed economicità che regolano gli acquisti da parte dei soggetti pubblici.
4. L’istruttoria ha evidenziato che le attività regionali di indirizzo e di governo del sistema sanità risentono di estrema
discontinuità, forse anche in dipendenza del contestuale ricambio di gran parte dei dirigenti del competente
Assessorato regionale.
Questa Sezione aveva già richiamato l’attenzione dell’Amministrazione regionale sulle dotazioni di personale
dell’Assessorato della sanità, chiamato alla spendita di circa la metà del bilancio regionale (85 unità di cui 15
distaccate in altri uffici, a fronte di un complessivo organico regionale di oltre 4000 unità)153.
In questa sede si registra ancora una situazione di grave carenza e di discontinuità organizzativa
nell’Assessorato.
5. L’istruttoria ha imposto un confronto sulla realizzazione del sistema SISaR, sulle cui carenze temporali e strutturali
sono state raccolte unanimi critiche in tutte le Aziende.
Emergono, infatti, preoccupanti interrogativi sullo stato di attuazione del progetto SISaR, sui suoi costi in
aumento rispetto alle previsioni contrattuali, sulle concrete prospettive finali di informatizzazione del sistema sanità in
Regione Sardegna, attese le ricadute negative sull’effettività di governo del sistema.
In merito pare inconfutabile un quadro complessivo di insufficiente accuratezza dei necessari studi di fattibilità
preliminari al varo del progetto, circostanza che ha condotto a sottovalutare l’impatto negativo delle carenze delle
dotazioni tecnologiche delle Aziende, delle difficoltà di gestire le migrazioni dati, della necessità di formare un enorme
numero di unità di personale, della esigenza di modificare intere categorie di procedure, ecc….
E’ mancata, in sostanza, la preliminare conoscenza delle condizioni operative interne alle Aziende, nelle quali
il Sistema Informativo progettato avrebbe dovuto essere impiantato e ciò ha contribuito a determinare l’allungamento
dei tempi di realizzazione del progetto stesso, oltre che l’incremento dei relativi costi.
Molte perplessità si devono anticipare da parte della Corte per effetto della sommaria disamina delle attività
conferite in ambito sanità alla società regionale in house “Sardegna IT”, istituita alla fine del 2006. Fermo restando che
detta attività sarà oggetto di separata indagine il controllo sulle caratteristiche dei numerosi contratti di servizio
stipulati e sulla loro esecuzione in relazione all’analisi dei costi/benefici cui si è pervenuti, si sottolinea, nella presente
sede, che dal 2008 al 2011 sono stati stipulati 25 contratti per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro.
La circostanza che la Società in house “Sardegna IT” (alla quale risultano affidati tutti i processi di
informatizzazione della Sanità in Sardegna, che dovrebbero radicalmente trasformare l’intera gestione di tutti i
processi di assistenza e cura della Regione) disponesse al suo interno di una Direzione Sanità, spinge ad interrogarsi
su eventuali collegamenti direzionali e funzionali con il competente Assessorato.
In questa sede si riscontra, come si è detto, una situazione di carenza e di discontinuità organizzativa
nell’Assessorato, a fronte di un notevole incremento delle unità di personale assegnate alla Direzione Sanità della
Società in house aumentate dal 2008 al 2011 da 20 a 39 unità.
Restano da valutare l’effettività e l’incisività dei moduli di controllo analogo attivati dalla Regione nei confronti
della società in house, considerando l’ampiezza dei compiti e delle dotazioni di personale riscontrati all’interno della
società stessa e considerando che il controllo analogo è stato affidato, fino ad oggi, non al comparto assessoriale
sanità bensì a quello degli Affari Generali.
6. Conclusivamente, ad avviso dei Magistrati istruttori, le gestioni esaminate richiedono per concretizzare le finalità
di buon andamento amministrativo e di sana gestione finanziaria, incisivi correttivi che possono sinteticamente
152 V. nota del 19 dicembre 2011 a firma del Direttore del servizio sistema informativo dell’Assessorato regionale della sanità, trasmessa in data 21 dicembre 2011. 153 V. Relazione allegata alla deliberazione n. 23/2011, cap. IV.
332
indicarsi (ferma la discrezionalità dell’Amministrazione regionale e delle Aziende nelle scelte amministrative e
gestionali) come segue:
A) con specifico riguardo all’Amministrazione Regionale:
miglioramento del livello di completezza e attendibilità dei flussi informativi relativi ai prodotti farmaceutici (c.d.
flusso C.M.O.) e implementazione di accurati e completi flussi informativi con riguardo a tutti gli altri beni sanitari
(dispositivi e diagnostici, materiali protesici, prodotti dietetici, emoderivati, ossigeno, …);
miglioramento delle attività di indirizzo e di governo del sistema sanità da parte del competente Assessorato,
anche attraverso il superamento delle attuali carenze di personale e della estrema discontinuità nella gestione;
accurata e tempestiva valutazione dell’attuale effettiva operatività del Sistema SISaR all’interno delle Aziende,
delle difficoltà tecniche e pratiche riscontrate dagli operatori all’interno delle Aziende, delle carenze di hardware,
dei problemi di connessione in rete, nonché della eventuale necessità di un sostanziale rinnovo del parco
tecnologico delle Aziende, anche al fine di pervenire ad una attendibile stima dell’ulteriore periodo di tempo
necessario affinché il sistema sia reso effettivamente funzionante in tutte le strutture di tutte le Aziende e dei
relativi ulteriori costi da sostenere per il pieno raggiungimento di detto obiettivo;
esercizio di un effettivo ed incisivo controllo analogo sulla Società in house “Sardegna IT” da parte
dell’Amministrazione regionale.
B) con specifico riguardo alle Aziende:
predisposizione di adeguate linee guida a livello di Azienda, di Presidio e di singola Unità Operativa tese a
monitorare e contenere i flussi di spesa di tutti i beni sanitari;
chiara attribuzione dei compiti di servizio a tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nelle procedure oggetto
dell’indagine e delle connesse responsabilità;
predisposizione di adeguate misure di custodia di tutti i beni pubblici all’interno dei magazzini di Farmacia e nei
Reparti;
ricostruzione attendibile dei flussi dei consumi effettivi delle Strutture e Reparti con riferimento a tutti i beni
sanitari;
implementazione di procedure che agevolino una più oculata programmazione dei consumi futuri;
adeguata considerazione alla corretta e sistematica quantificazione delle “rimanenze” a fine esercizio;
accurata e sistematica rilevazione degli “scaduti” all’interno dei Reparti e adeguata contabilizzazione degli stessi;
adeguata rappresentazione finanziaria delle rimanenze di tutte le Strutture dei Presidi ospedalieri nei bilanci delle
Aziende (CE e Stato Patrimoniale) e nelle finali scritture riepilogative regionali (Stato Patrimoniale consolidato).
adozione delle corrette procedure per l’acquisto dei beni ai sensi della normativa del codice degli appalti pubblici
(D.lgs. n. 163 del 2006) che garantiscano il rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità e economicità nella
scelta dei fornitori e dei prodotti da acquistare.
La verifica da parte della Sezione di controllo delle misure correttive adottate dalle
Aziende del SSR e dalla Regione è attualmente in corso.
333
15.6. La rete ospedaliera e le dotazioni di posti letto.
Come illustrato in una precedente indagine della Sezione di controllo154, nel Piano di
rientro, riqualificazione e riorganizzazione del Servizio sanitario regionale155 del luglio 2007 si
evidenziava, con riguardo al 2005, una dotazione di “posti letto” del complesso delle strutture
sanitarie aventi sede in Sardegna (considerando la rete dei presidi pubblici e privati) con
standard superiori a quelli nazionali (determinati in 4,5 posti letto per ogni 1.000 abitanti 156),
con una media regionale di 4,7 posti letto ogni mille abitanti. Pertanto, in attuazione di quanto
previsto dal Piano di rientro, la Giunta, con DGR n. 72/26 del 19 dicembre 2008, prevedeva
l’obiettivo di pervenire ad una offerta complessiva di 7.102 posti letto, di cui 6.075 per acuti e
1.027 post-acuzie157.
Nel luglio 2012 la Direzione generale della Sanità ha trasmesso158 - nell’ambito
dell’istruttoria relativa al controllo sull’attività di indirizzo e sul finanziamento degli Enti del
Servizio Sanitario Regionale da parte della Regione Autonoma della Sardegna (2010-2011) -
una relazione illustrativa della situazione dei posti letto della Rete Ospedaliera della Sardegna,
dichiarando che “al fine di poter procedere nel percorso di riorganizzazione della Rete
Ospedaliera, il Servizio “Assistenza Ospedaliera e Autorizzazioni e Accreditamenti” della
Direzione Sanità ha provveduto ad effettuare una rilevazione diretta, con specifica richiesta alle
Aziende159 sulla dotazione effettiva dei posti letto distinti tra disciplina medica e chirurgica
attualmente attivi presso le Strutture pubbliche e private accreditate”. Ha quindi confrontato le
dichiarazioni delle Aziende con i dati 2010 “estrapolati dai Modelli ministeriali di rilevazione dei
dati delle attività gestionali delle strutture sanitarie (HSP 12 – posti letto pubblici e HSP 13 –
posti letto privati) alimentati dalle Aziende pubbliche”.
L’Amministrazione regionale aveva dichiarato che “da una prima analisi dei dati si
evincevano alcune discordanze fra i dati rilevati dai flussi e quelli dichiarati da ciascuna Azienda
che necessitano di ulteriori approfondimenti” e fatto presente che “con determinazione n. 195
del 24 febbraio 2012 è stato istituito un gruppo di lavoro finalizzato a fornire agli uffici il
supporto tecnico per la predisposizione del provvedimento di razionalizzazione della rete
ospedaliera che garantisca standard elevati di qualità e sicurezza per il paziente e permetta nel
contempo il miglioramento degli indici di ospedalizzazione.”
154 Relazione approvata con deliberazione n. 23 del 2011. 155 V. piano, pag. 32. 156 Nella materia della razionalizzazione della rete ospedaliera v. legge 28.12.1995 n. 549, art. 2, e l. 18.9.2001 n. 357, convertito in l. n. 405 del 2001, art. 3 e, successivamente, l’intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, art. 4, con cui si erano determinati gli standard nazionali di 5,5 posti letto per mille abitanti a 4,5. 157 La parte del Piano relativa al riordino della rete ospedaliera è stata, tuttavia, successivamente invalidata dal TAR per la mancata consultazione della Conferenza per la programmazione sociale e socio-sanitaria. 158 Con nota n. 0018161 del 13 luglio 2012. 159 Formulata con nota del 23 dicembre 2011.
334
Rete Ospedaliera – Ripartizione posti letto – Anno 2010
AZIENDA DESCRIZIONE STRUTTURA
Ripartizione
tendenziale dei
PL prevista dal
PSR 2006-2008
TOTALE PL DA
FLUSSI HSP 2010
PL dichiarati da
Aziende come da
richiesta RAS
101 TOTALE ASL 1 SASSARI 991 1.034 1.000
102 TOTALE ASL 2 OLBIA 573 355 355
103 TOTALE ASL 3 NUORO 609 495 495
104 TOTALE ASL 4 LANUSEI 215 188 202
105 TOTALE ASL 5 ORISTANO 600 586 603
106 TOTALE ASL 6 SANLURI 250 186 186
107 TOTALE ASL 7 CARBONIA 430 422 386
108 TOTALE ASL 8 CAGLIARI 1.825 2.004 1.847
903 TOTALE IRNCA 40 40
904 TOTALE "BROTZU" 578 579 578
905 TOTALE AOU SASSARI 480 532 551
906 TOTALE AOU CAGLIARI 551 567 622
Totale complessivo regionale 7.102 6.988 6.865
Fonte: RAS – Assessorato Sanità
Alla luce del disposto dell’art. 15 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto
2012 n. 135) che prevede un’ulteriore riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri, da 4
per 1.000 abitanti a 3,7 per 1.000 abitanti (comprensivi di 0,7 posti letto per la riabilitazione e
la lungodegenza post-acuzie)160, la dotazione complessiva dei posti letto della Regione
Sardegna avrebbe dovuto attestarsi su 6.199 posti letto, a fronte di un totale di 6.988
risultante da flussi HSP 2010 (o di 6.865 risultante da rilevazione diretta delle Aziende).
160 “… sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera fissati, entro il 31 ottobre 2012, con regolamento approvato ai sensi dell'articolo 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché tenendo conto della mobilità interregionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, nel rispetto della riorganizzazione di servizi distrettuali e delle cure primarie finalizzate all'assistenza 24 ore su 24 sul territorio adeguandoli agli standard europei, entro il 31 dicembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici ed assumendo come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni. La riduzione dei posti letto è a carico dei presidi ospedalieri pubblici (per una quota non inferiore al 50 per cento) del totale dei posti letto da ridurre ed è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse. Nelle singole regioni (e province autonome), fino ad avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, e' sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. Nell'ambito del processo di riduzione, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano operano una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità delle piccole strutture ospedaliere pubbliche, anche se funzionalmente e amministrativamente facenti parte di presidi ospedalieri articolati in più sedi, e promuovono l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare … “
335
Posti letto - Ripartizione Teorica
Provincia
PL TOTALI
DA HSP
2010
PL/1000
Parametro 3,7*1000 ab PL TOTALI
DA
rilevazione
diretta
PL/1.000
Parametro 3,7*1.000 ab
PL TEORICI DIFF. PL TEORICI DIFF.
Sassari 1.566 4,64 1.248 318 1.551 4,6 1.248 303
Olbia-Tempio 355 2,25 584 -229 355 2,25 584 -229
Nuoro 495 3,08 595 -100 495 3,08 595 -100
Ogliastra 188 3,24 214 -26 202 3,48 214 -12
Oristano 586 3,52 615 -29 603 3,63 615 -12
Medio Campidano 186 1,82 379 -193 186 1,82 379 -193
Carbonia Iglesias 422 3,25 480 -58 386 2,97 480 -94
Cagliari 3.190 5,66 2.084 1.106 3.087 5,48 2.084 1.003
Totale Regione 6.988 4,17 6.199 789 6.865 4,10 6.199 666
Fonte: RAS – Assessorato Sanità
Il 17 ottobre 2012 il Consiglio regionale ha approvato, come si è detto, la legge
concernente “Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria” (L.R.
7 novembre 2012, n. 21). Tra gli interventi volti alla razionalizzazione e riduzione della spesa,
l’art. 4 “Rete ospedaliera” prevede la ristrutturazione della rete ospedaliera regionale sulla
base dei seguenti criteri: a) tasso di ospedalizzazione massimo di 170 per mille abitanti, fermo
restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non superiore a 160 per mille
abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di cui alla lettera a), fermo
restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non inferiore al 25 per cento; c)
tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento in ragione annua, fermo
restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno il 75 per cento.161 162
161 Art. 4 - “1. La ristrutturazione della rete ospedaliera regionale risponde ai seguenti criteri: a) dotazione di posti letto non superiore a 3,7 per 1.000 abitanti, di cui 3 per acuti e 0,7 per riabilitazione e lungo degenza post acuzie; b) riduzione dei posti letto a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 50 per cento del totale dei posti letto da ridurre; fino all'avvenuta realizzazione del processo di riduzione dei posti letto e delle corrispondenti unità operative complesse, è sospeso il conferimento o il rinnovo degli incarichi ai sensi dell'articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421), e successive modificazioni; c) tasso di ospedalizzazione inferiore a 160 ricoveri per 1.000 abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni; d) tasso di utilizzazione di posti letto non inferiore al 75 per cento in ragione annua: tale tasso è calcolato in proporzione al numero di giorni settimanali di funzionamento della struttura; e) istituzione di camere a pagamento e di spazi per l'esercizio della libera professione intra moenia per una quota di posti letto compresa tra il 5 per cento e il 10 per cento, non calcolata nell'indice di 3 posti letto per acuti; f) previsione, nel rispetto dei criteri stabiliti nelle lettere a), b), c), d) ed e), della partecipazione al sistema sanitario di strutture private, favorendo la parziale riconversione dei posti letto oggi esistenti in posti letto di riabilitazione e lungo degenza post acuzie. 2. L'autorizzazione alla rimodulazione, all'ampliamento o alla trasformazione dei posti letto in strutture ospedaliere esistenti è rilasciata a condizione che le strutture possiedano i requisiti minimi e ulteriori previsti dalla normativa vigente, applicando per le stesse i criteri di verifica utilizzati per le nuove strutture. 3. Nell'applicazione dei criteri previsti nel comma 1 si tiene conto dei dati demografici e socio-economici della Regione, delle caratteristiche del territorio, delle infrastrutture e della rete viaria; in ogni caso i criteri sono correlati con l'esigenza di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. 4. I criteri di cui al comma 1 non si applicano ai seguenti ospedali di: Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio Pausania, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena.”
336
L’art. 6 prevede che la Giunta Regionale approvi (entro 30 giorni dall’entrata in vigore
della legge) le necessarie direttive per le Aziende e che i Direttori generali formulino una
proposta di razionalizzazione da trasmettere (entro 120 giorni dall’approvazione delle direttive)
all’Assessorato. L’Assessore (entro sessanta giorni dall'acquisizione delle proposte di
razionalizzazione) verificata la coerenza con le disposizioni normative e con le direttive,
analizzata la nuova distribuzione dei servizi e previo parere della competente Commissione
consiliare, trasmette la proposta di riorganizzazione alla Giunta regionale che la adotta.
L’art. 7 dispone la decadenza del legale rappresentante dell’Azienda in caso di mancato
rispetto del termine per la trasmissione della proposta di razionalizzazione e degli adempimenti
previsti negli articoli 4 e 6.
La Sezione regionale di controllo, nella Relazione allegata alla Deliberazione n. 97 del
2012 aveva formulato le seguenti considerazioni:
La riorganizzazione della Rete ospedaliera – vista anche la perdurante assenza di un Piano Sanitario Regionale
- dovrà essere necessariamente preceduta non solo dalla acquisizione da parte dell’Assessorato di dati definitivi e certi
sulle attuali dotazioni di posti letto delle strutture pubbliche e private della Regione e sul reale tasso di occupazione
degli stessi, ma soprattutto dalla rapida contestuale conclusione delle procedure per l’accreditamento istituzionale
definitivo delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private presenti sul territorio. Il legislatore ha, infatti,
previsto che la riduzione dei posti letto sia conseguita attraverso la soppressione di intere unità operative complesse
individuate dai Direttori Generali di ciascuna Azienda. Le unità operative da conservare non potranno che essere solo
quelle dotate dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi richiesti dalla normativa vigente, con un tasso di
occupazione dei posti letto rispondente ai minimi fissati dal legislatore e con un numero di prestazioni erogate
sufficiente ad assicurare la tendenziale garanzia dei livelli minimi essenziali di assistenza. Dovranno, auspicabilmente,
essere superate le duplicazioni di strutture all’interno del medesimo Presidio o di Presidi collocati a breve distanza tra
loro, anche al fine di garantire assistenza nelle zone caratterizzate da situazioni di reale isolamento e disagio della
popolazione residente.
In data 8 maggio 2013 la Direzione Generale Sanità dell’Assessorato ha comunicato che
“la Giunta regionale non ha ancora dato attuazione alle disposizioni di riordino della rete
ospedaliera di cui alla L.r. n. 21 del 7 novembre 2012 recante “Disposizioni urgenti in materia
sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità”;
sono però attualmente attivi gruppi di lavoro preso l’Assessorato che stanno provvedendo ad
elaborare, sulla scorta delle indicazioni dell’organo politico, gli atti necessari.”
La Direzione Generale Sanità dell’Assessorato ha, inoltre, trasmesso i prospetti
riepilogativi delle dotazioni dei posti letto e del relativo tasso di occupazione aggiornati al
2012, che sono riassunti nelle tabelle che seguono.
162 Per i piccoli ospedali si applicano i seguenti criteri (art. 6, comma 1): “a) tasso di ospedalizzazione massimo di 170 per mille abitanti, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non superiore a 160 per mille abitanti; b) ricoveri diurni pari ad almeno il 20 per cento del tasso di cui alla lettera a), fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria non inferiore al 25 per cento; c) tasso di utilizzazione dei posti letto pari ad almeno il 65 per cento in ragione annua, fermo restando il vincolo complessivo a livello di azienda sanitaria di almeno il 75 per cento”.
337
Posti letto RAS - Ripartizione 2012
Codice Azienda Codice struttura Totale PL
Pubblici Totale PL Privati Totale PL
101 SS ANNUNZIATA 468
101 CIVILE ALGHERO 157
101 OZIERI 131
101 ITTIRI 20
101 THIESI 20
101 MARINO ALGHERO 56
101 Totale 852 120 972
102 TEMPIO 141
102 LA MADDALENA 31
102 GIOVANNI PAOLO II 189
102 Totale 361 0 361
103 SAN FRANCESCO 391
103 ZONCHELLO 68
103 SORGONO 38
103 Totale 497 0 497
104 LANUSEI 122
104 Totale 122 66 188
105 BOSA 76
105 SAN MARTINO 247
105 GHILARZA 75
105 Totale 398 189 587
106 SAN GAVINO 186
106 Totale 186 0 186
107 SIRAI 210
107 SANTA BARBARA 139
107 CTO 49
107 Totale 398 0 398
108 ISILI 38
108 BINAGHI 106
108 MARINO 138
108 SS TRINTA' 332
108 SAN MARCELLINO 42
108 BUSINCO 195
108 MICROCITEMICO 49
108 INRCA 40
108 Totale 940 757 1697
904 BROTZU 584
904 Totale 584 0 584
905 AOU SS 553
905 Totale 553 0 553
906 AOU CA 637
906 Totale 637 0 637
TOTALE RAS 5528 1132 6660
Elaborazione Corte dei Conti-Sezione controllo Sardegna su dati RAS – Assessorato Sanità
Il Direttore generale della Sanità ha dichiarato che la diminuzione dei posti letto rispetto
agli esercizi precedenti163 è da ricondurre ad una rimodulazione dei posti letto da parte delle
strutture pubbliche e private che hanno avviato il percorso per l’accreditamento definitivo e
che stanno pertanto provvedendo a dimensionare i posti letto al fabbisogno, alle strutture e al
numero di unità di personale.
163 Nel 2010, come si è visto, i posti letto risultavano essere pari a 6.988 da flussi HSP 2010 o a 6.865 sulla base della rilevazione diretta delle Aziende.
338
Ha dichiarato che il numero di posti letto per acuti e post acuti attivi in Sardegna, che
attualmente ammonta a 6.660, dovrebbe ridursi a 6.060 ai sensi del disposto dell’art. 15 del
D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito in L. 7 agosto 2012 n. 135).
Il tasso di occupazione medio regionale dei posti letto ordinari risulta essere nel 2012
del 69,4%. Il tasso medio di occupazione dei posti letto diurni è più basso (57,85%)164.
Particolarmente bassi risultano i tassi medi di occupazione dei posti letto delle ASL di
Oristano165, Cagliari166 e Carbonia.
Posti letto RAS – Tassi di occupazione 2012
SASSARI
AO
U S
S
OLBIA
NU
ORO
LAN
USEI
ORIS
TAN
O
SAN
LU
RI
CARBO
NIA
Residenti 1° gen. 2012 327.751 150.492 159.103 57.349 163.678 101.178 128.402
pl ordinari 921 464 329 419 161 524 168 328
pl diurni 51 89 32 78 27 63 18 70
pl totali 972 553 361 497 188 587 186 398
pl x 1000 ab 4,7 2,4 3,1 3,3 3,6 1,8 3,1
n. GG degenza ord. 243.983 114.686 92.674 117.273 41.380 99.285 48.038 79.557
n. accessi diurni 11.813 18.520 7.794 25.399 1.852 17.947 6.265 14.917
TO PL ordinari 72,58 67,72 77,17 76,68 70,42 51,91 78,34 66,45
TO PL diurni 46,33 41,62 48,71 65,13 13,72 56,97 69,61 42,62
164 Nel 2010 risultavano rispettivamente pari al 68,29% e al 54,91%. 165 Cfr. Relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012: “Dall’esame dei prospetti trasmessi dalla ASL di Oristano risulta che il dato è influenzato dal basso tasso di occupazione dei posti letto del P.O. Mastino di Bosa (in particolare dell’Ostetricia Ginecologia) e della chirurgia generale del P.O. Delogu di Ghilarza.” 166 Cfr. Relazione allegata alla deliberazione n. 97 del 2012: “Dall’esame dei dati trasmessi dalla ASL di Cagliari emerge che il dato medio è pesantemente influenzato dal ridotto tasso di occupazione dei posti letto in moltissime strutture private, in quanto tutti i Presidi ospedalieri dell’Azienda (con esclusione del Microcitemico) registrano, invece, tassi di occupazione molto superiori alla media indicata (fra il 70 e l’80% circa).”
339
CAG
LIA
RI
AO
U C
A
BRO
TZU
INRCA
RE
GIO
NE
di cui
pubblici
di cui privati
da s
pendin
g
revie
w
Residenti 1° gen. 2012 549.893 1.637.846
pl ordinari 1467 545 512 38 5.876 4.826 1.050
pl diurni 190 92 72 2 784 702 82
pl totali 1.657 637 584 40 6.660 5.528 1.132 6.060
pl x 1000 ab 5,31 4,1
n. GG degenza ord. 343.197 146.924 152.518 8.942 1.488.457
n. accessi diurni 81.154 22.930 17.365 803 226.759
TO PL ordinari 64,09 73,86 81,61 64,47 69,40
TO PL diurni 85,43 49,85 48,24 80,30 57,85
Fonte: RAS – Assessorato Sanità
L’Amministrazione regionale, pur non avendo dato ancora attuazione alle disposizioni di
riordino della rete ospedaliera di cui alla L.r. n. 21 del 7 novembre 2012, si sta muovendo nella
direzione di favorire la definizione di un quadro organizzativo complessivo degli Enti del S.S.R.
che sia il più possibile coerente con i principi generali e i parametri stabiliti dall’art. 15 del D.L.
n. 95/2012 (convertito in L. n. 135/2012) e dall’art. 4 della L.R. n. 21/2012.
Con D.G.R. n. 15/34 del 29.3.2013 - avente ad oggetto “espressione del parere sulle
proposte degli Atti aziendali delle aziende sanitarie (L.R. n. 10/2006, art. 9, comma 3)” –
stabilisce, infatti, che gli obiettivi posti dalle “Linee guida per la redazione degli atti aziendali
delle aziende del sistema sanitario” di cui alla D.G.R. n. 43/12 del 31.10.2012, impongono la
valutazione congiunta degli atti di tutte le aziende sanitarie regionali, al fine di valutare: la
compatibilità del dimensionamento delle strutture complesse e semplici (dipartimentali e non)
con gli standard nazionali in materia; relativamente all’ambito territoriale della ASL 1 – SS, la
compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti (ASL 1 e AOU – SS); relativamente all’ambito
territoriale delle ASL 8, la compatibilità degli atti delle aziende ivi operanti (ASL 8, AOU-CA,
AO- Brotzu). La Giunta regionale afferma che per facilitare tale valutazione congiunta occorre
che: tutte le aziende sanitarie rispettino i tempi previsti per la presentazione dell’atto
aziendale; le aziende sanitarie operanti negli ambiti territoriali delle ASL 1 e 8 sviluppino in
modo coordinato i rispettivi atti, al fine di evitare incongruenze e incompatibilità a livello della
rete che deriva dall’aggregazione delle scelte organizzative delle diverse aziende.
La Giunta rileva che “la disposizione succitata evidenzia l’esigenza di effettuare un
esame congiunto di tutti gli atti aziendali. Questa modalità procedurale è una condizione
insuperabile per garantire il rispetto dei parametri e principi organizzativi indicati dalle norme,
compreso lo stesso articolo 9 della L.R. n. 10/2006, che vanno ben oltre il singolo atto
aziendale poiché rivolte prioritariamente alla funzionalità del complessivo Sistema Sanitario
Regionale.
340
Senza entrare nel merito di ogni specifico atto che esaminato singolarmente potrebbe
esprimere un buon livello di rappresentazione e spunti interessanti rispetto alle soluzioni
organizzative, l’Amministrazione non può prescindere dall’esigenza di definire un quadro
organizzativo complessivo, in sintonia con i principi generali e i parametri stabiliti dalle norme
di riferimento (art. 15, comma 13, lett. c) del D.L. n. 95/2012 convertito nella L. n. 135/2012;
art. 4 della L.R. n. 21/2012) che garantisca nella totalità del Sistema Sanitario Regionale la
coerenza delle scelte, atte ad assicurare la funzionalità dello stesso a tutela della salute dei
cittadini. Gli atti aziendali costituiscono, quindi, l’atto giuridico fondamentale dell’attuazione
delle strategie e politiche sanitarie anche con riferimento alla razionalizzazione della spesa.
Pertanto l’Amministrazione, allo stato degli atti aziendali presentati, non potendo
definire in base agli stessi il quadro succitato, per la mancanza di alcuni atti, non può
esprimere il parere di coerenza essendo preminente la funzionalità del Sistema sanitario
regionale nella sua interezza oltre a quello di ogni singola azienda.”
La Giunta, pertanto, delibera di non esprimere il parere di coerenza degli atti aziendali
trasmessi dalle aziende sanitarie e di disporre la seguente procedura ai fini della successiva
istruttoria degli atti aziendali: “attuazione di una fase di concertazione che non potrà superare i
trenta giorni decorrenti dai sette giorni lavorativi dalla data di presentazione dell’ultimo atto
aziendale alla Direzione generale della Sanità. In questa fase la Direzione generale della Sanità
procederà, inoltre, alla richiesta di sanatoria delle carenze già emerse nella recente fase
istruttoria, presente agli atti della stessa. Chiusa la fase di concertazione i Direttori generali
delle aziende devono adeguare i relativi atti all’esito della concertazione entro i successivi
trenta giorni. La Direzione generale della Sanità verifica la corrispondenza delle modifiche
richieste con i contenuti degli atti aziendali e predispone gli atti conseguenti. Rimangono
impregiudicati i successivi trenta giorni entro i quali la Giunta regionale, ai sensi dell’art. 9,
comma 3 della L.R. n. 10/2006, si esprime sulla conformità degli atti aziendali; ove la Giunta
regionale si pronunci nel senso della non conformità, i Direttori generali delle aziende
sottopongono un nuovo testo alla Giunta regionale, per il tramite della Direzione generale della
Sanità, entro i successivi trenta giorni; se la verifica è ancora negativa, la Giunta regionale può
revocare il Direttore generale oppure nominare un commissario ad acta.”
Con D.G.R. n. 19/29 del 14.5.2013 - avente ad oggetto “Ricognizione assistenza
sanitaria nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, Hospice e strutture di riabilitazione globale” -
la Giunta regionale, in considerazione del fatto che i provvedimenti di attuazione della L.R. 7
novembre 2012, n. 21 comporteranno una riduzione dei posti letto per acuti alla quale dovrà
affiancarsi un potenziamento dell’offerta territoriale in ambito residenziale, semiresidenziale e
domiciliare, nelle more della ridefinizione della rete ospedaliera e della effettiva riconversione
dei posti letto per acuti, ha effettuato una ricognizione della assistenza sanitaria erogata
presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), gli Hospice e le strutture di riabilitazione
globale e ha deliberato:
341
- di confermare per le RSA il numero di posti letto attualmente operativi ed
autorizzati (pari complessivamente a 1.332) e di prevedere che l’eventuale
autorizzazione/accreditamento di nuovi posti letto (complessivi ulteriori 1.384 posti letto
suddivisi tra le varie Aziende) potrà avvenire solo a seguito della determinazione di risparmi di
spesa operati nella definizione della nuova rete ospedaliera;
- di confermare per le strutture Hospice il numero di posti letto
accreditati/autorizzati (pari a 140, di cui 58 in fase di realizzazione) e di stabilire che non
possano essere accolte nuove richieste di autorizzazione/accreditamento di posti letto in
Hospice, fatta eccezione per gli eventuali posti letto che potranno essere disponibili al termine
della procedura di accreditamento definitivo attualmente in corso;
- di confermare per le strutture di riabilitazione globale il numero di posti letto
accreditati al 31/12/2012 (pari a 750 posti letto in regime residenziale e 1.007 in regime
semiresidenziale) e di stabilire che non possono essere accolte nuove richieste di
autorizzazione/accreditamento.
Nell’adunanza del 26 giugno 2013 l’Assessore alla Sanità ha rappresentato le
iniziative decise per il contenimento della spesa per il personale, che si svilupperanno in sei
azioni. In particolare è previsto il piano triennale delle assunzioni per le Aziende sanitarie. Ha
comunicato che l’Assessorato ha dato parere di non conformità agli atti aziendali perché non in
linea con le norme contenute nella legge sulla spending review e nella legge regionale n. 21
del 2012. Ha richiamato, infine, quanto posto in essere per il contenimento della spesa
farmaceutica.
342
16. L’INTERVENTO REGIONALE A SUPPORTO DEI COLLEGAMENTI
MARITTIMI TRA LA SARDEGNA E LA PENISOLA
Come è noto, i collegamenti marittimi della Sardegna con la terraferma sono stati
esercitati dalla società Tirrenia Navigazione SpA, mentre i collegamenti con le isole minori e la
Corsica sono stati gestiti dalla società Sardegna Regionale Marittima SpA (Saremar), che
faceva capo alla Tirrenia; quest’ultima è stata per alcuni decenni sotto controllo statale, fino
alla sua vendita a privati avvenuta nel 2011.
Prima della conclusione di tale fase, nel 2009, Tirrenia aveva ceduto le società regionali
di navigazione ad essa collegate, ai fini della loro privatizzazione; per quanto qui rileva, la
Saremar è stata ceduta alla Regione Sardegna, che ancora oggi detiene tutto il capitale
sociale.
Per effetto della liberalizzazione dei mercati richiesta dall’Unione Europea è cessato il
regime di monopolio che faceva di Tirrenia l’unico vettore autorizzato a effettuare collegamenti
navali fra la Sardegna e l’Italia continentale, per cui attualmente su queste rotte operano
diverse compagnie: Tirrenia Spa, Moby Spa, Grandi Navi Veloci Spa, Snav Spa e Forship Spa.
SAREMAR SPA
Saremar fino al 2010 si è occupata dei collegamenti con le isole di S. Pietro, La
Maddalena e la Corsica, ma nel 2011 è stata chiamata dalla Regione a coprire alcune rotte fra
la Sardegna e la penisola italiana.
Dalla relazione e dalla nota integrativa allegate al bilancio al 31/12/2011 si rileva che la
Società dispone di un capitale sociale di € 2.033.320,33 (invariato nel preconsuntivo al
31.12.2012), così determinato in seguito alla svalutazione decisa per la inesigibilità (pressoché
certa) del credito vantato nei confronti della società Tirrenia (11,57 milioni), ammessa alla
procedura di amministrazione straordinaria.
Saremar ha usufruito di contributo compensativo per l’imposizione degli oneri di servizio
pubblico, sostenuti per garantire la continuità territoriale ai residenti nelle isole minori, in virtù
della convenzione ventennale stipulata il 17 ottobre 1991; la relazione allegata al bilancio di
Saremar per il 2011 quantifica in 13,68 milioni annui l’assegnazione statale annua per detti
oneri.
La privatizzazione delle società di trasporto marittimo, attivata con la legge 20
novembre 2009, n. 166, (disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per
l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee)167, ha disposto il
passaggio della Saremar dal gruppo Tirrenia alla Regione Sardegna, prevedendo un regime
167 Articolo 19 ter, comma 1: Al fine di adeguare l’ordinamento nazionale ai princìpi comunitari in materia di
cabotaggio marittimo e di liberalizzazione delle relative rotte, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto è trasferito a titolo gratuito, da Tirrenia di navigazione S.p.a., il cento per cento del capitale sociale della: …b) Saremar-Sardegna Regionale Marittima S.p.a. alla regione Sardegna…
343
transitorio di proroga della compensazione per l’imposizione degli oneri di servizio, fissando al
30 settembre 2010168 il termine ultimo entro il quale cessare le relative assegnazioni.
In applicazione della norma, a far data dal 26 novembre 2009 il 100% delle azioni di
Saremar SpA, già detenuto da Tirrenia SpA, è stato acquisito a titolo gratuito dalla Regione
Sardegna.
Saremar pertanto è una società interamente partecipata da un ente pubblico locale (la
Regione), che ha conferito a detta società - senza gara - lo svolgimento di un pubblico servizio,
configurando con ciò la tipica fattispecie per cui la Regione avrebbe dovuto svolgere le forme
del controllo analogo previste per le società che l’Unione Europea definisce “in house
providing”.
Come si legge nella relazione al bilancio Saremar del 2011, nella parte dedicata alle
forme di controllo sulla società, la Regione non svolge alcuna attività di controllo su di essa,
limitando il suo intervento alla partecipazione di un rappresentante alle riunioni del consiglio di
amministrazione.
La mancanza di controllo viene indirettamente confermata dalla Giunta regionale, con
la deliberazione n. 48/23 dell’11 dicembre 2012; in sede di discussione del piano di
contenimento della spesa e del regime limitativo delle assunzioni, l’Assessore degli Affari
generali, personale e riforma della Regione informa, fra l’altro, che …ai fini del computo…fra le
spese per il personale devono includersi anche quelle sostenute … dalle società a
partecipazione pubblica totale o di controllo che sono titolari di affidamento diretto di servizi
pubblici locali senza gara.
La definizione del criterio è seguita da un elenco delle società i cui costi vanno compresi
nel conto regionale e fra esse figurano l’ARST (azienda incaricata dei trasporti terrestri su
autobus) e Saremar SpA, per le quali però si precisa quanto segue: … come evidenziato
dall’Assessorato competente, la sola società ARST risulta ad oggi ricondotta dal governo
regionale al modello organizzativo dell’in house providing risultando, per converso, Saremar
SpA “ordinaria” società di capitali partecipata interamente dalla Regione e per la quale sono in
corso le operazioni di privatizzazione dell’intero pacchetto azionario.
Come detto in altro punto del presente capitolo, ad oggi non risulta che sia stato
pubblicato il bando per la privatizzazione di Saremar, per cui da oltre 3 anni la Società svolge
servizi affidati dalla Regione senza che questa attui un effettivo controllo sulle decisioni
operative.
Poiché la completa liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo non è stata
conclusa entro il termine del 30 settembre 2010, il Governo è intervenuto ulteriormente nel
settore e ha approvato il D.L. 5 agosto 2010, n. 125169, con il quale le convenzioni per le
compensazioni in questione sono state conseguentemente prorogate dal 1° ottobre 2010 fino
168 Articolo 19 ter, comma 6: nelle more della completa liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo
attraverso il completamento del processo di privatizzazione entro il 30 settembre 2010, le convenzioni attualmente in vigore sono prorogate fino a tale data. 169
Convertito nella Legge 1° ottobre 2010, n. 163.
344
al completamento della procedura competitiva di cui alla lettera b) limitatamente alle clausole
necessarie alla gestione del servizio pubblico per assicurare la continuità territoriale170; la
procedura competitiva di cui alla lettera b) citata è demandata al commissario straordinario,
incaricato della cessione a privati dei compendi aziendali Tirrenia Navigazione Spa e Siremar –
Sicilia Regionale Marittima Spa.
La stessa norma ha previsto, alla lettera c), che le regioni Sardegna, Toscana, Lazio e
Campania completano le rispettive procedure di privatizzazione nel più breve tempo ed in ogni
caso non oltre la conclusione della procedura competitiva di cui alla lettera b).
Come risulta dalla comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (prot.
n. 12514 del 31/07/2012) trasmessa, fra gli altri, alla Regione Sardegna, …in data 30 luglio
2012 è stata sottoscritta la Convenzione per l’esercizio dei servizi di collegamento marittimo
con le isole minori siciliane con la società Compagnia delle Isole Spa, acquirente del ramo
d’azienda SIREMAR.
La stipula di tale atto costituisce il completamento delle procedure di cessione dei
compendi aziendali di Tirrenia e Siremar …e comporta il venir meno della proroga di tutte le
precedenti convenzioni con lo Stato … con la conseguente cessazione della corresponsione
degli oneri di servizio pubblico da parte dello scrivente.
Conseguentemente, il Ministero dei Trasporti ha liquidato il contributo a Saremar pro
quota, in misura pari a 8,21 milioni, per la copertura degli oneri fino al 30 luglio 2012.
A pochi giorni di distanza da detta comunicazione, il Consiglio regionale della Sardegna
ha approvato la legge regionale 7 agosto 2012, n. 15, che ha stabilito al comma 1 dell’art. 1 la
pubblicazione delle procedure di gara per la privatizzazione dell’intero capitale sociale di
Saremar entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della stessa legge regionale.
Il comma 2171 del medesimo articolo ha previsto che la Regione provveda a erogare a
Saremar le compensazioni per gli oneri di servizio pubblico non più corrisposti dallo Stato,
mediante affidamento alla società di un contratto di servizio pubblico.
I continui riferimenti alla necessità di avviare le procedure di privatizzazione di Saremar
(contenuti nelle norme statali e regionali citate) non hanno ottenuto l’effetto voluto dal
legislatore, al punto che la legge 24 dicembre 2012 n. 228 (Legge di stabilità 2013) ha
autorizzato, con il disposto dei commi 311, 312 e 313 dell’articolo 1, la prosecuzione fino al 30
giugno 2013 del regime di aiuti al sistema di trasporti marittimi con le isole minori della
Campania, del Lazio e della Sardegna, stanziando a carico del bilancio dello Stato le necessarie
risorse finanziarie.
170 Comma 5 bis, lettera d), dell’art. 1 della Legge 1° ottobre 2010, n. 163. 171
Nelle more dell'espletamento della gara di cui al comma 1, e comunque con decorrenza dal 1° agosto 2012, ove lo
Stato cessi la corresponsione degli oneri di servizio pubblico previsti nella Convenzione siglata in data 17 ottobre 1991 e successive proroghe, relativa ai collegamenti tra la Sardegna e le Isole di La Maddalena, San Pietro e Corsica, la Regione garantisce comunque, facendosi carico dei relativi oneri, il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico ivi previsti ed indispensabili ad assicurare la continuità territoriale marittima mediante affidamento alla Saremar Spa di un apposito contratto di servizio pubblico, i cui effetti cessano contestualmente al completamento delle procedure di cessione del compendio aziendale, da attivarsi entro e non oltre sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
345
La legge n. 228/2012 condiziona l’erogazione delle assegnazioni per gli oneri di servizio
alla pubblicazione dei bandi di gara previsti dalla legge n. 166/2009.
Non risultano, né sono stati finora comunicati alla Corte dei conti, atti finalizzati
all’attivazione della procedura di cessione del capitale.
Con l’attività istruttoria della Sezione di controllo è stato acquisito il Contratto di servizio
di collegamento marittimo per il trasporto di persone e veicoli con le isole minori e con la
Corsica, stipulato fra la Regione e Saremar il 5 novembre 2012, con il quale la società è stata
incaricata di svolgere lo specifico servizio dal 1° agosto al 30 novembre 2012.
Il contratto di servizio è stato successivamente integrato due volte: la prima il 15
novembre 2012, per meglio definire il corrispettivo dovuto dalla Regione, e la seconda il 20
dicembre 2012, per estendere la copertura del servizio fino al 31 dicembre 2012.
Si tratta pertanto di contratti “a sanatoria” che hanno regolarizzato formalmente
l’attività svolta da Saremar nei periodi precedenti, durante i quali essa ha operato senza una
convenzione che garantisse la copertura dei costi.
La situazione permane sostanzialmente immutata nell’anno 2013, come risulta dalla
deliberazione della Giunta regionale n. 15/35 del 29 marzo 2013, con la quale è stata disposta
la proroga del contratto di servizio con Saremar (repertorio n. 17 del 5/11/2012) fino al 31
marzo 2013, o anche a scadenza successiva in funzione della durata dell’esercizio provvisorio
del bilancio regionale (approvato nel mese di maggio).
L’onere a carico del bilancio Regionale del 2012 è stato quantificato (nei contratti di
servizio) in misura equivalente alle assegnazioni statali e proporzionato al periodo di
svolgimento del servizio, stabilendo per il periodo agosto/novembre un corrispettivo di 5
milioni più IVA al 10% e di 1,15 milioni più IVA per il mese di dicembre.
Saremar ha presentato alla Regione n. 3 fatture per il servizio di trasporto effettuato nel
periodo indicato: la fattura relativa ai mesi di agosto/settembre/ottobre espone un importo di €
4.147.540,98 (n. 12-00202 del 31/10/2012), pagata il 28/11/2012; due fatture relative ai
mesi di novembre e dicembre (rispettivamente n. 12-00214 del 30/11/201 per € 1.352.459,13
e n. 12-00236 per € 1.275.157,49) che non sono state pagate nell’esercizio 2012, essendo
state liquidate solo nel mese di febbraio 2013.
In relazione agli impegni finanziari sostenuti dalla Regione per la continuità territoriale
con le isole minori si deve rilevare che la nota172 con la quale l’Assessorato dei Trasporti ha
comunicato al Magistrato istruttore gli elementi principali dell’attività svolta nel 2012, non fa
alcun cenno al subentro della Regione nella corresponsione degli oneri di servizio a Saremar,
mentre i documenti sui quali si basa l’esposizione che precede sono stati acquisiti solo in
seguito a specifiche richieste della Sezione di controllo, formulate man mano che l’analisi
compiuta evidenziava la sussistenza e consistenza dell’intervento della Regione.
172 n. 2068 dell’8 marzo 2013
346
Si rileva ancora che non è stata rispettata la prescrizione contenuta nel 1° comma
dell’art. 1 della legge regionale n. 15/2012, circa l’obbligo di pubblicare le procedure di gara
per la privatizzazione di Saremar entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, in quanto
tale gara fino ad oggi non è stata pubblicata.
Il prolungarsi dell’inerzia determina la permanenza dello status quo, nel quale i
collegamenti marittimi vengono attuati da Saremar che può garantire il servizio solo con il
determinante contributo pubblico (dello Stato o della Regione).
Detta condizione espone ai rilievi della Comunità Europea, le cui prescrizioni hanno
originato il procedimento di liberalizzazione del mercato del cabotaggio con la conseguente
cessazione – per Saremar fra altre compagnie - dello status di società partecipata e la
correlata rinuncia alle sovvenzioni pubbliche.
Contabilità e bilanci Saremar negli anni 2011 e 2012
Saremar ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2011 con un utile di esercizio di €
2.523.438,65, mentre il preconsuntivo al 31 dicembre 2012 chiude con una perdita di €
1.703.376,00.
Come già esposto, i risultati indicati risentono in maniera determinante delle
assegnazioni statali e regionali corrisposte a Saremar per l’imposizione degli oneri di servizio
pubblico sui collegamenti fra la Sardegna e le isole minori.
I bilanci dei due esercizi in esame contengono inoltre le risultanze finali della contabilità
separata che Saremar ha tenuto per l’attività di collegamento fra la Sardegna e la penisola
italiana (compresi i contributi assegnati dalla Regione per tale attività).
La gestione dei collegamenti della Sardegna con l’Italia continentale sarà analiticamente
descritta più avanti; per quanto qui interessa si riporta nella tabella che segue una
elaborazione dei dati contabili di Saremar, nella quale si evidenzia il risultato economico della
gestione dei collegamenti con le isole minori, depurando le voci del bilancio ufficiale dai dati
della contabilità separata e dai contributi pubblici di cui Saremar ha fruito nei due anni per
dette linee.
Fra i contributi regionali riportati in tabella non figurano le somme erogate dalla Regione
(o dall’Agenzia Sardegna Promozione) a titolo di sostegno all’attività di collegamento con la
penisola.
347
Descrizione voce Anno
2011 2012 V
ALO
RI D
AL
CO
NTO
EC
ON
OM
ICO
SA
REM
AR
Ricavi totali (a) € 38.878.568,00 € 57.181.061,00
Ricavi da contabilità separata (b) € 12.088.247,00 € 32.578.714,00
Ricavi solo dalle linee per le isole minori (c=a-b) € 26.790.321,00 € 24.602.347,00
Costi totali (d) € 36.337.447,00 € 58.435.245,00
Costi da contabilità separata (e) € 12.309.178,00 € 35.849.098,00
Costi solo dalle linee per le isole minori (f=d-e) € 24.028.269,00 € 22.586.147,00
Differenza valore/costi compresi contributi pubblici (g=c-f) € 2.762.052,00 € 2.016.200,00
Val
ori
est
rap
ola
ti d
agli
atti
reg
ion
ali
Assegnazioni statali per continuità territoriale (h) € 13.686.441,00 € 8.211.864,00
Integrazioni regionali per continuità territoriale (i) € 4.000.000,00 € 7.856.116,00
Differenza valore/costi senza contributi pubblici (l=g-h-i) -€ 14.924.389,00 -€ 14.051.780,00
Utile come risultante dal bilancio sociale (m) € 2.523.439,00 -€ 1.703.376,00
Tabella elaborata dalla Sezione di controllo: i valori e costi della produzione e gli utili sono quelli indicati nei documenti Saremar; assegnazioni statali e regionali sono tratte dai documenti acquisiti dalla Regione e dal sistema informatizzato di reportistica contabile della Regione (SAP/SIBAR).
L’elaborazione dimostra in maniera inequivocabile che il servizio di collegamento fra la
Sardegna e le isole minori, o perlomeno la sua effettuazione così come viene attuata da
Saremar, non può essere realizzato senza finanziamento pubblico per la compensazione degli
oneri di servizio: senza il determinante apporto delle assegnazioni statali e regionali il bilancio
Saremar si sarebbe chiuso, in entrambi gli esercizi, con uno sbilanciamento fra costi e ricavi di
oltre 14 milioni.
Come è stato comunicato dall’Amministratore delegato di Saremar in sede istruttoria173,
il complesso sistema delle assegnazioni per la copertura degli oneri di servizio pubblico è
attualmente all’esame della Commissione europea, per cui esiste la possibilità che cessi la loro
corresponsione e che Saremar debba operare senza l’apporto di detti fondi; in tale evenienza
la società non potrebbe sostenere l’attuale rapporto fra ricavi e costi e ben difficilmente
potrebbe continuare il servizio di collegamento.
Nella gestione dei collegamenti a corto raggio la Società ha trasportato nel 2011 poco
più di un milione e mezzo di passeggeri, utilizzando una flotta composta da sette traghetti che
hanno coperto le tratte in regime di concorrenza con armatori privati.
La Società annovera nel suo organico 13 impiegati amministrativi e 127 marittimi, che
hanno inciso sui costi complessivi per il 28% circa (10,33 milioni nel 2012).
173 Nel corso dell’audizione del 9 maggio 2013.
348
In relazione alla consistenza dell’organico della Società si segnala la gravità delle azioni
poste in essere con la sottoscrizione di un accordo sindacale il 28 maggio 2013 fra Saremar e
le organizzazioni sindacali del settore, con il quale le parti hanno adottato le Linee guida per le
tabelle minime di armamento ai fini della sicurezza del naviglio mercantile…174.
L’accordo specifica la consistenza di marittimi che dovrà operare nei traghetti che
costituiscono la flotta sociale, portando il loro numero complessivo a 158, con un aumento di
31 unità.
Come precisato in altra parte della presente relazione, la normativa attuale (Legge n.
27/2012) afferma in maniera netta che le società in house (quale è a tutti gli effetti Saremar
Spa) sono soggette ai vincoli applicabili all’Amministrazione statale in materia di contenimento
della spesa e, in particolare, in tema di assunzioni di personale.
L’applicabilità della norma alle società partecipate dalla Regione è stata esplicitamente
riconosciuta dalla stessa Giunta regionale con la delibera n. 48/23 dell’11 dicembre 2012, ma
Saremar continua a operare senza tenere conto né della legge né della delibera.
L’accordo di cui si tratta appare perciò essere stato sottoscritto in violazione di
una precisa norma di legge.
Si deve ancora sottolineare che l’assunzione di queste unità di personale, ancorché
rispondente ai criteri di sicurezza previsti dalla circolare del Comando delle Capitanerie di
porto, aggraverà il bilancio Saremar di ulteriori costi per circa 2,23 milioni annui (calcolati in
base al costo medio rilevabile dal preconsuntivo 2012).
L’AUMENTO DELLE TARIFFE NELLA STAGIONE ESTIVA 2011
Il costante aumento dei costi di gestione dei collegamenti navali (fra i quali ha avuto un
ruolo preminente il rincaro del combustibile) negli anni ha sempre determinato il correlato
incremento dei prezzi dei biglietti, ma fino all’estate del 2010 gli incrementi percentuali non si
discostavano in modo significativo dall’aumento generale dei prezzi rilevato annualmente in
Italia.
In vista della stagione estiva 2011 la dinamica di fissazione dei prezzi dei biglietti per le
rotte da e verso la Sardegna subì una brusca impennata, e le compagnie di navigazione
chiesero (in fase di prenotazione dei biglietti per la stagione estiva) tariffe notevolmente più
alte della stagione precedente.
Gli aumenti vennero reputati ingiustificati e molto onerosi da utenti e mezzi di
informazione, al punto che molti cittadini richiesero un intervento del Ministero delle
Infrastrutture e dei trasporti, il quale inoltrò le segnalazioni all’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato perché ne valutasse la fondatezza; anche diverse associazioni di
consumatori presentarono denunce in tal senso all’Autorità garante.
174 Come da circolare 20 ottobre 2010 del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, citata nell’accordo
sindacale.
349
La Giunta regionale il 1° marzo 2011 convocò le compagnie di navigazione marittima
nell’intento di concordare con esse una diversa politica dei prezzi, ma la risposta da parte degli
armatori non fu positiva.
Conseguentemente la Giunta175 … nell’ambito delle sue funzioni istituzionali, ha ritenuto
doveroso chiedere l’intervento urgente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,
affinché essa si attivi, con tutti gli strumenti a sua disposizione, anche cautelari, per far
cessare gli effetti nocivi di quella che appare indubitabilmente come un’intesa restrittiva della
concorrenza, a danno dei consumatori, posta in essere dalle compagnie di navigazione che
gestiscono le tratte da e per la Sardegna tramite l’aumento abnorme, simultaneo ed
ingiustificato dei prezzi dei biglietti dei traghetti. … Simili aumenti, oltre a danneggiare
direttamente, e in modo assai rilevante, i consumatori-utenti dei servizi di navigazione
interessati, sono però in grado di produrre anche un enorme danno all’economia dell’isola e in
particolare a tutta la filiera del turismo e dei servizi connessi, che di tale economia sono, come
a tutti noto, uno dei settori di punta.
L’INTERVENTO DELL’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
Il problema del rincaro delle tariffe del trasporto navale da e per la Sardegna è stato
sottoposto all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ne
è stata investita sotto due differenti fattispecie, per l’esistenza (denunciata dalla Regione) di un
“cartello” fra gli armatori privati e per la sussistenza di una violazione delle regole del mercato
da parte di Saremar (denunciata da un armatore privato).
a) Su iniziativa della Regione, contro le compagnie di navigazione
Sulla base delle premesse sopra indicate, la Giunta regionale decise di proporre un
ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’Autorità avviò un’istruttoria176, ai sensi dell’art. 14 della legge n. 287/90, nei confronti
delle società che detenevano il controllo delle compagnie di navigazione.
Come riportato nella deliberazione AGCM di avvio degli accertamenti, le analisi
preliminari condotte sulla dinamica dei prezzi delle compagnie private operanti
contestualmente sui mercati rilevanti confermavano un incremento sensibile dei prezzi praticati
da tali operatori, incremento medio stimato nell’ordine del 90-110% rispetto ai prezzi dell’anno
precedente.
Nello stesso provvedimento l’AGCM, nel dare atto della formale correttezza della usuale
operazione di traslazione a valle di aumenti di costo oggettivamente rilevabili, sosteneva che …
non è possibile escludere che l’aumento dei prezzi registrato sui collegamenti da/per la
Sardegna non sia solo il frutto di decisioni autonome, ma sia piuttosto riconducibile ad un
175 Deliberazione della Giunta regionale n. 18/24 del 5 aprile 2011.
176 Provvedimento n. 22416 dell’11 maggio 2011.
350
coordinamento delle condotte commerciali tra operatori di mercato, … evidenziando ancora
che: … gli stessi operatori che erogano servizi di trasporto da/per la Sardegna sono attivi
anche in altre rotte (tra cui ad esempio i collegamenti con la Sicilia) e che, su queste, non
sembrerebbero aver trasferito egualmente i suddetti incrementi di costo sui prezzi finali.
Anche se i primi accertamenti, come sopra riassunti, confermavano la reale esistenza di
un forte rincaro delle tariffe, le compagnie non accolsero l’invito, loro rivolto dalla Regione e
dalle associazioni dei consumatori, a rivedere i listini ribassando il costo dei biglietti.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso il procedimento
con delibera dell’11 giugno 2013, pubblicata sul sito internet dell’AGCM il 14 giugno
2013, nella quale ha deliberato …che le società Moby S.p.A., SNAV S.p.A., Grandi Navi
Veloci S.p.A. e Marinvest S.r.l. hanno posto in essere un’intesa finalizzata
all’aumento dei prezzi per i servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011
sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres… e ha deciso che
… in ragione della gravità e durata delle infrazioni … alle società … vengano
applicate sanzioni amministrative pecuniarie rispettivamente pari a:
• per Moby 5.462.310 euro;
• per GNV 2.370.795 euro;
• per SNAV 231.765 euro;
• per Marinvest 42.575 euro.
b) Su iniziativa di Grandi Navi Veloci, contro SAREMAR SpA
Come verrà esaminato in seguito, SAREMAR S.p.A. ha attivato e gestito linee di
collegamento navale fra la Sardegna e la penisola, a partire dal 15 giugno 2011 fino al 15
settembre 2012, con un’interruzione del servizio dal 16 settembre 2011 al 15 gennaio 2012.
La società Grandi Navi Veloci SpA, che copriva con le sue navi rotte analoghe a quelle
servite dalla Saremar, ritenendo che detto servizio fosse stato attivato senza rispettare le
condizioni concorrenziali normativamente stabilite, in data 11 gennaio 2012 presentò una
denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’AGCM ha avviato un procedimento istruttorio, già ricordato nella relazione delle
Sezioni Riunite allegata alla decisione di parificazione177 del rendiconto generale della Regione
2011, che si è concluso con il provvedimento n. 24033, pubblicato sul bollettino (dell’AGCM) n.
44 del 19 novembre 2012.
L’Autorità ha ritenuto non sufficiente – ai fini del rispetto della norma citata – la tenuta
di una contabilità separata tra le attività normalmente gestite (collegamenti navali fra la
Sardegna e le isole minori e la Corsica) e la contabilità per le nuove rotte verso la penisola
italiana.
177 Decisione Sezioni Riunite Regione Sardegna - SSRRSA/1/2012/PARI del 2 luglio 2012.
351
Il Garante della concorrenza, ritenendo che Saremar Spa abbia effettivamente …posto
in essere condotte in violazione dell’articolo 8, commi 2-bis e 2-ter, della legge n. 287/90… per
aver operato in un mercato differente da quello di riferimento senza aver effettuato una
separazione di azienda e senza averne dato preventiva comunicazione all’AGCM, ha irrogato
…alla società Saremar, in ragione della gravità e durata delle infrazioni… …la sanzione
amministrativa di 4.000 €.
INIZIATIVE ALTERNATIVE ASSUNTE DALLA GIUNTA REGIONALE
Nelle more dell’avvio dell’istruttoria AGCM, visto l’approssimarsi della stagione turistica
che avrebbe risentito pesantemente della forte diminuzione del traffico passeggeri per via
marittima, l’Amministrazione regionale decise di intervenire direttamente a supporto del
sistema di trasporti marittimi fra la Sardegna e la penisola italiana e, con la deliberazione n.
20/57 del 26 aprile 2011, diede incarico alla Saremar Spa di attivare urgentemente alcune
linee marittime per il collegamento fra la Sardegna e l’Italia continentale.
L’importante decisione venne adottata in base alla valutazione che era … indubitabile
l’interesse pubblico prioritario della Regione ad intervenire con tempestività ed estrema
urgenza nei collegamenti marittimi con il continente al fine di fornire ai residenti, ai turisti, ai
vettori merci e a tutte le imprese operanti nel territorio della Sardegna, un’alternativa
competitiva rispetto alle tariffe attualmente applicate dalle compagnie di navigazione, al fine di
tutelare il sistema economico-sociale dell’Isola e di garantire il diritto costituzionalmente
riconosciuto dei sardi alla mobilità ….
La stessa delibera motiva la decisione con … l’esigenza di adottare nel brevissimo
termine misure efficaci, urgenti ed indifferibili, … e col fatto che … la Regione è proprietaria del
100% del capitale sociale della Saremar S.p.A, società di navigazione che, ai sensi dell’articolo
4 del proprio Statuto, “può effettuare l'esercizio dei trasporti marittimi di cabotaggio ed ogni
altro servizio a questo direttamente connesso e, in particolare, oltre alle attività già previste
dalla legge istitutiva e successive disposizioni normative ed attuative pro-tempore vigenti in
materia per l’espletamento dei servizi postali e commerciali con le isole minori della Sardegna,
con la Corsica, anche l’espletamento di servizi con il continente ed internazionali ”.
La deliberazione della Giunta regionale affidò a Saremar l’incarico di attivare
sperimentalmente per il periodo dal 15 giugno al 15 settembre 2011 almeno due linee fra le
tre individuate come strategiche dall’Amministrazione regionale, tutte relative ai porti del Nord
Sardegna, impegnando la società regionale ad operare in condizioni di libero mercato e a
tenere contabilità separata del servizio commesso, al fine di garantire l’equilibrio economico
finanziario in regime di concorrenza.
Poiché la Saremar aveva sempre gestito solo i collegamenti fra la Sardegna e le sue
isole minori, la flotta a disposizione della società non comprendeva navi idonee a garantire il
352
traffico merci e passeggeri con il continente, per cui la Giunta autorizzò il ricorso al nolo con
scafo armato178, in modo da poter attivare i collegamenti entro la data prevista in delibera.
Nella stessa sessione del 26 aprile 2011 la Giunta regionale approvò la correlata
deliberazione n. 20/58, anch’essa finalizzata a contrastare il prevedibile calo delle presenze
turistiche nella stagione estiva, e istituì il cosiddetto Bonus Sardo Vacanza.
Come risulta dalle premesse dell’atto decisorio, …Il progetto Bonus “Sardo Vacanza“ si
sostanzia nel riconoscere un Bonus a titolo di rimborso delle spese di viaggio sostenute dai
cittadini della Comunità Europea che usufruiranno del trasporto via nave, fino a 90 euro
(rimborsabile per un minimo di due persone con bonus di 30 euro per persona, ovvero 60 euro
per coppia, fino a un massimo di 90 euro per tre persone viaggianti insieme), che visiteranno
la Sardegna nel periodo compreso tra il 2 maggio e il 3 luglio 2011 e che avranno soggiornato
per almeno tre notti esclusivamente presso strutture ricettive classificate ai sensi della legge
regionale n. 22/1984 e della legge regionale n. 18/1998 e successive modifiche.
L’iniziativa venne finanziata con lo stanziamento di due milioni di euro posti a carico
dell’Assessorato del Turismo e dell’Agenzia regionale Sardegna Promozione (quota di un
milione per ciascuno dei soggetti). Inoltre, al fine di garantire un’adeguata conoscenza
dell’iniziativa, la Giunta deliberò ancora di incaricare l’Agenzia regionale di provvedere
all’attività promozionale del progetto, della generale offerta ricettiva, culturale,
enogastronomica, agroalimentare ed artigianale della Sardegna, prevedendo l’erogazione di
ulteriori tre milioni di euro a carico del bilancio dell’Agenzia Sardegna Promozione.
IL RUOLO DELL’AGENZIA REGIONALE SARDEGNA PROMOZIONE
Non risulta agli atti alcun formale invito a presentare piani per la promozione
dell’attività incentivante, né bandi di gara aperti alla concorrenza, però Saremar Spa presentò
all’Assessorato regionale del Turismo un progetto per la realizzazione delle attività
promozionali miranti all’incentivazione del flusso turistico verso la Sardegna.
Nel corso dell’istruttoria179 è stato acquisito il verbale di una riunione tenuta il 31
maggio 2011 nella sede dell’Assessorato regionale del Turismo, alla presenza dell’Assessore
regionale e del Direttore generale del turismo, del Direttore dell’Agenzia Sardegna Promozione
e dell’Amministratore delegato della Saremar.
Nel verbale si legge che dopo lunga ed accurata analisi del progetto… (allegato al
verbale) …si è stabilito di dare mandato alla Saremar SpA affinché dia immediata e piena
esecuzione all’attività del progetto esaminato.
178 Espressione che indica la consegna di una nave già operativa, dotata di tutto il necessario per la navigazione, con
l’equipaggio già arruolato. La formula non è contemplata nel Codice della navigazione, ma è comunemente usata nei contratti del settore nautico. 179 Audizione del 9 maggio 2013 dei responsabili della Saremar,
353
In altro punto dello stesso verbale si concorda che: …La Saremar SpA provvederà a
sostenere direttamente i costi inerenti e successivamente a presentare il consuntivo che
provvederà ad addebitare all’Assessorato Regionale del Turismo.
A parte l’anomalia costituita dalla previsione di far addebitare le spese del progetto
all’Assessorato del turismo e non all’Agenzia Sardegna Promozione, che in base alla decisione
della Giunta regionale avrebbe dovuto gestire l’iniziativa, si rileva che il verbale è stato
sottoscritto solo dal Direttore generale dell’Assessorato del turismo e dall’Amministratore
delegato di Saremar SpA, risultando privo della sottoscrizione degli altri soggetti partecipanti
alla riunione.
Il verbale non contiene alcun riferimento ad atti amministrativi precedenti (bandi di
gara o inviti a presentare offerte), per cui si può ipotizzare che il progetto di promozione sia
stato presentato all’Assessorato (e non alla competente Agenzia regionale Sardegna
Promozione) in seguito a richiesta non formalizzata.
Il progetto venne portato all’attenzione della Giunta regionale180 che lo ritenne valido e
rispondente, nei suoi elementi peculiari, agli indirizzi stabiliti dalla Giunta stessa e
conseguentemente deliberò di:
1) …dare mandato alla Saremar S.p.A., quale soggetto attuatore, affinché dia
esecuzione all’attività promozionale del progetto presentato sulla generale offerta ricettiva,
culturale, enogastronomica, agroalimentare ed artigianale della Sardegna da realizzare sui
servizi di collegamento marittimo con il continente ed internazionali così come individuati con
la Delib. G.R. n. 20/57 del 26.4.2011;
2) …dare mandato all’Agenzia Sardegna Promozione di destinare a favore della Saremar
S.p.A. per il progetto presentato 3 milioni di euro - comprensivi di IVA e previsti dalla
deliberazione della Giunta n. 20/58 del 26.4.2011, con immediata anticipazione dell’80% su
presentazione di idonea fideiussione.
Si rileva che l’iniziativa promozionale demandata dalla Giunta regionale a Saremar, a
carico del bilancio dell’Agenzia regionale Sardegna Promozione, fu sottoposta a valutazione
dalla Commissione Europea che la esaminò sotto il profilo della probabile violazione della
disciplina SIEG (Servizi Interesse Economico Generale), ipotizzando che le modalità operative
seguite dalla Regione configurassero la fattispecie dell’aiuto di Stato.
La Commissione, in sede di valutazione dei Procedimenti relativi all’attuazione della
politica della concorrenza, adottò la decisione n. 2013/C 84/09181 che – in attesa di eventuali
controdeduzioni dello Stato italiano – rileva violazione della normativa sugli aiuti di stato.
La decisione riporta al punto n. 66 (fra le considerazioni) che la …delibera regionale n.
25/53 del 19 maggio 2011… …ha dato mandato all’Agenzia di destinare … … a favore di
Saremar un importo di tre milioni di euro; e ancora evidenzia, al punto 154, che: …In
180 Deliberazione della G. R. n. 25/53 del 19 maggio 2011.
181 Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 22 marzo 2013, sezione IV, informazioni, pagine da 58 a
87.
354
particolare, per quanto concerne i 3 milioni di euro… …concessi dall’Agenzia a Saremar, le
autorità italiane sostengono che questo importo rappresenta semplicemente il valore delle
attività promozionali realizzate dal beneficiario per conto della regione Sardegna e non
conferisce pertanto un indebito vantaggio alla Saremar.
La valutazione – ancorché provvisoria – della Commissione è indicata al punto 193 della
decisione: …Conclusione: La Commissione ritiene quindi in via preliminare che tutte le misure
dettagliate precedentemente, ad eccezione delle lettere di patronage, si configurino come aiuti
a Saremar.
E in relazione all’aggiudicazione a Saremar del servizio di promozione del trasporto
navale verso la Sardegna, è necessario evidenziare come i provvedimenti adottati dalla Giunta
regionale abbiano ulteriormente confermato quanto rilevato dalla Sezione di controllo per la
Sardegna in sede di controllo sulla gestione finanziaria dell’Agenzia governativa regionale
“Sardegna promozione” per gli esercizi 2008-2010182.
Le conclusioni finali contenute nella relazione approvata dalla Sezione riportano al primo
punto quanto segue: …gli unici progetti di una certa rilevanza portati avanti dall’Agenzia sono
stati l’organizzazione della Borsa del Turismo Attivo (BITAS), con gli eventi collaterali e il
coordinamento dell’Isola che danza. Per quanto riguarda gli ulteriori eventi esaminati nel corso
della relazione è emerso che “Sardegna Promozione” si è limitata a eseguire decisioni assunte
in altre sedi, Giunta, Assessorato del Turismo e anche Servizio trasparenza e comunicazione
della Presidenza, senza alcuna autonomia neppure nella scelta degli interlocutori.
In relazione all’attività promozionale dei collegamenti navali attivati dalla Regione, si
deve rilevare la discrepanza dei tempi nell’elaborazione delle decisioni adottate dai diversi
soggetti, così come risultanti dalle date apposte sugli atti disponibili.
In un primo momento la Giunta regionale deliberò (G. R. n. 25/53 del 19 maggio 2011)
di assegnare alla Saremar Spa la campagna promozionale 2011, sulla base della valutazione
che …L’Assessore del Turismo ricorda, sempre ai sensi della Delib. G.R. n. 20/58 del 26.4.2011
…, che l’Agenzia Sardegna Promozione dovrà contribuire con 3 milioni di euro (comprensivi di
IVA) all’attività promozionale della generale offerta ricettiva, culturale, enogastronomica,
agroalimentare ed artigianale della Sardegna.
Pertanto, informa che, in relazione a tale attività promozionale, la Saremar S.p.A. ha
presentato un idoneo progetto da realizzare sui servizi di collegamento marittimo con il
continente ed internazionali così come individuati con Delib. G.R. n. 20/57 del 26.4.2011.
L’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, di concerto con l’Assessore dei
Trasporti, ritiene che il progetto presentato dalla Saremar S.p.A. soddisfi nei suoi elementi
peculiari gli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale, in quanto… (segue analitica descrizione
degli interventi promozionali proposti).
182 Relazione approvata con la deliberazione n. 33/2012/VSGF del 5/4/2012.
355
Solo successivamente, come risulta dal verbale precedentemente indicato, in data 31
maggio 2011, l’Assessorato espresse la propria valutazione sul progetto promozionale
presentato da Saremar Spa.
Il verbale, così come gli allegati, non contiene indicazioni su un’eventuale
protocollazione.
L’ATTIVITÀ DI TRASPORTO EFFETTUATA DA SAREMAR FRA SARDEGNA E ITALIA CONTINENTALE
In esecuzione delle decisioni assunte dalla Giunta regionale, Saremar ha provveduto al
noleggio delle navi e ha attivato alcune linee di collegamento navale fra la Sardegna e la
penisola.
Il trasporto sulle rotte Sardegna – penisola italiana nel 2011
Il 15 giugno 2011 sono iniziati i viaggi sulla linea Golfo Aranci – Civitavecchia, effettuati
dal traghetto “Scintu” con una frequenza tri-settimanale in ciascuna direzione; una settimana
più tardi è entrato in servizio un secondo traghetto “Dimonios” che ha percorso la rotta fra
Porto Torres e Vado Ligure con analoga frequenza.
Entrambe le linee sono state interrotte il 15 settembre 2011; nei tre mesi di attivazione
hanno trasportato 134.213 passeggeri (89.626 sulla rotta verso il centro Italia e 44.527 su
quella verso il nord Italia).
L’incidenza del servizio prestato da Saremar nel 2011 sulle due tratte può essere
valutata in rapporto ai dati comunicati dall’Autorità portuale del Nord Sardegna, che gestisce i
porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres.
L’Autorità indica in 1.289.634 i passeggeri trasportati da e verso il centro Italia,
considerando complessivamente i porti di Olbia e Golfo Aranci (separati da soli 20 chilometri di
strada), per cui gli 89.626 passeggeri trasportati da Saremar costituiscono il 6,95% dei
passeggeri in transito, rapportando ad anno intero il dato di Saremar relativo a soli 3 mesi.
Analogamente, sull’altra rotta verso il Nord Italia, il traffico in partenza da Porto Torres
viene valutato unitariamente anche se diretto verso Genova o Vado Ligure (località situate a
circa 50 chilometri di distanza) e indica il transito di 1.166.332 passeggeri, per cui i 44.527
passeggeri trasportati da Saremar rappresentano il 3,82% del totale.
L’incidenza di Saremar nel mercato specifico è stata modesta se rapportata ad anno
intero; i dati dell’Autorità portuale (forniti con aggregati non funzionali al bisogno) non
consentono di calcolare l’incidenza percentuale nel trimestre estivo durante il quale le linee
hanno funzionato ma, poiché gli stessi dati indicano che il periodo estivo genera circa il 60%
del traffico passeggeri dell’intero anno, si può approssimativamente indicare in valori doppi di
quelli sopra evidenziati la quota di mercato che è stata realmente coperta da Saremar nel
periodo estivo.
356
Sul piano dei costi sostenuti per detta attività, si rileva che Saremar ha effettivamente
attivato un rilevamento dei costi e ricavi separato da quello relativo alle linee gestite in
convenzione, per le quali riceve la compensazione per gli oneri di servizio pubblico.
Le risultanze della gestione del 2011 sono indicate su foglio a parte del bilancio di
esercizio approvato dall’assemblea degli azionisti183 il 16 luglio 2012, e sinteticamente indicano
un saldo negativo di € 214.358, risultante dalla differenza fra € 12.088.247,00 del valore della
produzione e € 12.309.178,00 di costi (si ricorda che questi dati sono contenuti nell’unico
bilancio di esercizio di Saremar).
La nota integrativa consente una breve analisi della composizione delle voci, poco
significativa per quanto riguarda i costi (caratteristici dell’attività esercitata) ma interessante
per quanto concerne i ricavi, che risentono in misura rilevante dei fondi provenienti, a vario
titolo, dalle risorse dell’Amministrazione regionale.
Risulta infatti che, nel primo anno di effettuazione dei collegamenti fra la Sardegna e la
penisola, la Regione abbia contribuito ai ricavi dello specifico servizio con complessivi €
3.636.000,00, che sono stati girati a Saremar dall’Agenzia Sardegna Promozione per il servizio
di promozione diretta della Sardegna (2,47 milioni) e per rimborso di …somme anticipate in
nome e per conto dalla Saremar, in larga parte a fronte dei costi sostenuti per il complesso
delle attività promozionali nell’ambito dell’iniziativa Estate 2011 – Flotta sarda (1,15 milioni).
A parte l’osservazione che il rapporto finanziario con l’Agenzia regionale
sembra superare l’importo specificamente destinato dalla Giunta regionale alle
finalità promozionali (3,63 milioni contro 3,00), si osserva che, qualora la
Commissione europea decidesse184 di qualificare definitivamente come aiuto di stato
l’intervento della Regione, Saremar dovrebbe restituire allo Stato (ossia alla Regione
Sardegna) le somme indebitamente percepite, aggravando enormemente il risultato
negativo con il quale si è chiusa la contabilità separata per le linee Sardegna –
penisola, che si avvicinerebbe così a 4 milioni di euro.
È facile prevedere le conseguenze che una simile decisione potrebbe produrre sulla
società partecipata dalla Regione: l’utile di esercizio del 2011 (€ 2.523.438,66) verrebbe
interamente azzerato e ci sarebbero pesanti ripercussioni sul capitale sociale.
La contabilità separata tenuta da Saremar per la gestione delle linee in questione
evidenzia le seguenti voci principali per l’anno 2011:
183 Si ricorda che la Regione Sardegna detiene il 100% delle azioni Saremar. 184 All’esito del procedimento di indagine formale di cui si è detto.
357
VALORE DELLA PRODUZIONE
Proventi dai noli (passeggeri e automezzi) € 6.769.806
Proventi diversi (contributi e diritti portuali) 3.832.589
Altri ricavi* 1.485.852
TOTALE RICAVI 12.088.247
COSTI DELLA PRODUZIONE
Consumi di combustibili 5.778.604
Noleggi passivi (delle navi) 2.806.417
Acquisizione di altri beni e servizi, e altri costi* 3.724.157
TOTALE COSTI 12.309.178
DIFFERENZA FRA VALORI E COSTI DELLA PRODUZIONE - 220.931
* Le voci accorpano varie componenti, riunite dall’ufficio istruttore.
Dopo le operazioni di rettifica e di assestamento il risultato della specifica gestione è
stato quantificato in -€ 214.358,00.
È interessante notare che senza l’apporto del finanziamento regionale, e senza tenere
conto degli altri inevitabili costi, già il semplice raffronto fra quanto incassato per la vendita dei
biglietti e quanto speso per carburante e noleggio dei traghetti evidenzia uno sbilanciamento
della specifica gestione, in negativo, pari ad € 1.815.215,00.
Il trasporto sulle rotte Sardegna – penisola italiana nel 2012
In prossimità della data fissata per l’interruzione del servizio di collegamento navale
gestito da Saremar, il 1° settembre 2011 la Giunta regionale adottò la deliberazione n. 36/6
con la quale formulò una prima valutazione “politica” dell’iniziativa, sottolineando la necessità
di un intervento dell’Amministrazione regionale in funzione di calmieratrice del mercato
specifico che continuava a proporre tariffe molto elevate.
Sulla scorta delle valutazioni sulla domanda di trasporto e sull’analisi economico
territoriale (svolte da Transport Planning Service su incarico della Regione), la Giunta deliberò
di proseguire l’azione di supporto del sistema di trasporto navale, come espressamente
raccomandato – con numerosi atti di indirizzo e specifiche mozioni185 – dal Consiglio regionale
della Sardegna.
La deliberazione della Giunta impegnò Saremar ad attivare sperimentalmente per un
anno (dal 30 settembre 2011 fino al 30 settembre 2012) una linea mista merci/passeggeri
operativa fra la Sardegna e l’Italia centrale, con partenza da uno qualsiasi dei principali porti
sardi e arrivo su Livorno o Piombino; nel contempo Saremar venne incaricata di programmare
per il successivo periodo estivo la riapertura delle linee turistiche gestite nel 2011.
185 Mozione n. 111/6 approvata dall'Aula l'11 marzo 2011; ordine del giorno 4 maggio 2011, n. 57; ordine del giorno
27 luglio 2011, n. 63.
358
Nell’affidare i nuovi compiti, la Giunta regionale sottolineò la necessità di prevedere un
adeguato piano industriale che consentisse, come sottolineato nelle considerazioni iniziali, di
…operare in condizioni di mercato come armatori comunitari e perseguendo l’equilibrio
economico finanziario dell’esercizio.
Nonostante la previsione della Giunta, i collegamenti navali di Saremar non vennero
ripresi il 30 settembre 2011.
Come risulta dalla delibera della Giunta regionale n. 48/65 del 1° dicembre 2011, nel
periodo di interruzione vennero svolte ulteriori valutazioni tecnico economiche sulla possibilità
di raggiungere il pareggio di bilancio (di Saremar) nel caso di attivazione delle linee navali
indicate nella delibera precedentemente citata.
La conclusione della società competente in materia opportunamente incaricata
dall’Assessorato dei Trasporti è stata che eventuali linee attestate sui porti di Cagliari e di Porto
Torres avrebbero avuto ben poche possibilità di conseguire un equilibrio fra costi e ricavi,
mentre una linea operante fra Olbia e Livorno avrebbe presentato la possibilità di raggiungere
detto equilibrio.
In considerazione delle valutazioni addotte dall’Assessore dei Trasporti, secondo le quali
il …vincolo insormontabile del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio, necessario per evitare
di incorrere in aiuti di stato non compatibili con le regole comunitarie, non consente
nell’immediato di avviare nuove linee commerciali come la Porto Torres – Livorno e linee
commerciali attestate sul porto di Cagliari, la Giunta programmò una serie di iniziative da
affidare a Saremar in vista della stagione estiva 2012, ma soprattutto chiese a Saremar di
…avviare tutte le procedure necessarie per l’attivazione immediata, compatibilmente con i
tempi tecnici, della linea mista Olbia-Civitavecchia mediante l’utilizzo dei due traghetti
“SCINTU” e “DIMONIOS”, con frequenza giornaliera…
La relazione allegata al bilancio 2011 di Saremar fornisce il quadro preciso degli
interventi realizzati in attuazione del mandato ricevuto dalla Giunta regionale:
il 16 gennaio 2012 è stato attivato il collegamento Golfo Aranci – Civitavecchia, con
partenze giornaliere in entrambe le direzioni e con utilizzo dei traghetti “Scintu” e
“Dimonios”, sempre in regime di noleggio a scafo armato dalla VISEMAR di Navigazione
Srl;
il 18 aprile 2012 Saremar ha noleggiato a scafo armato (da GRIMALDI Holding Spa) la
nave “Coraggio”, che a partire dal 1° giugno 2012 è stata impiegata sulla linea Porto
Torres – Vado Ligure, coprendo la tratta con partenze tri-settimanali da ciascuno dei
porti.
Tutti i servizi Saremar fra la Sardegna e l’Italia continentale sono stati interrotti il 15
settembre 2012.
Saremar ha trasportato nei circa 9 mesi di funzionamento delle linee marittime dirette
fuori Sardegna 279.133 passeggeri da e per Civitavecchia e 50.929 da e per Vado Ligure,
coprendo nello specifico mercato – secondo i dati complessivi forniti dall’Autorità portuale del
359
Nord Sardegna – quote di mercato più rilevanti rispetto a quelle del 2011, pari al 25,37% del
traffico passeggeri fra Olbia/Golfo Aranci e Civitavecchia e al 9,85% di quello fra Porto Torres e
Vado Ligure/Genova.
I documenti acquisiti nel corso dell’istruttoria indicano con sufficiente chiarezza che
l’interruzione anticipata dei collegamenti Saremar fra la Sardegna e l’Italia peninsulare,
rispetto alla data originariamente prevista (30 settembre), è stata causata dal notevole
disavanzo della gestione di tali linee registrato con la contabilità separata tenuta da Saremar.
La legge regionale n. 15 del 7 agosto 2012, relativa agli adempimenti da porre in essere
per la privatizzazione di Saremar, ha disposto al comma 3 dell’articolo 1 che: al fine di coprire
l'eventuale disavanzo derivante dalla sperimentazione dei collegamenti marittimi eserciti dalla
Saremar Spa in regime di contabilità separata per garantire la continuità territoriale marittima
della Sardegna verso la Penisola italiana, è autorizzata la spesa di euro 10.000.000 in conto
dell'UPB S07.06.001.
La deliberazione n. 41/23, attuativa della L.R. n. 15/2012, adottata dalla Giunta
regionale il 15 ottobre 2012, fornisce un quadro allarmante della situazione economica in cui
versa Saremar nel mese di ottobre 2012; infatti il Presidente informa la Giunta regionale che
…Il presidente della Società Saremar, con nota di prot. n. 589/S del 4.10.2012 ha comunicato,
fra l’altro, una situazione debitoria che, in caso di ritardi nell’applicazione delle richiamate
disposizioni di cui alla legge regionale 7 agosto 2012, n. 15, mette a rischio il prosieguo
dell’attività di collegamento anche con le isole minori con il conseguente pregiudizio sia del
servizio pubblico che del percorso di privatizzazione della Saremar SpA.
Conseguentemente la Giunta ha autorizzato l’Assessorato dei Trasporti a …procedere
con urgenza a liquidare a Saremar Spa la compensazione del disavanzo derivante dalla
sperimentazione dei collegamenti esercitati dalla Saremar Spa in regime di contabilità separata
per garantire la continuità territoriale marittima dalla Sardegna verso la Penisola italiana, entro
i limiti di spesa previsti dall’art. 1, comma 3, della Legge regionale 7 agosto 2012, n. 15.
Come risulta dal rendiconto generale della Regione, l’importo è stato corrisposto a
Saremar in due rate, liquidate il 6 novembre e il 3 dicembre 2012, nella misura massima
prevista dalla legge n. 15/2012.
Il preconsuntivo elaborato da Saremar per il 2012, ancorché non ancora approvato
definitivamente e quindi suscettibile di eventuali rettifiche e variazioni, indica che la contabilità
separata per i collegamenti fra la Sardegna e il continente gestiti nell’esercizio 2012 si è chiusa
con uno sbilanciamento dei conti pari a - € 3.323.858,00.
La forte passività è la risultante del raffronto fra le principali voci di contabilità come
rappresentato nel prospetto che segue.
360
VALORE DELLA PRODUZIONE
Proventi dai noli (passeggeri e automezzi) € 17.093.741
Contributi 10.000.000
Altri ricavi* 5.484.973
TOTALE RICAVI 32.578.714
COSTI DELLA PRODUZIONE
Consumi di combustibili 11.838.819
Noleggi passivi (delle navi) 12.544.597
Acquisizione di altri beni e servizi, e altri costi* 11.519.154
TOTALE COSTI 35.902.571
DIFFERENZA FRA VALORI E COSTI DELLA PRODUZIONE - 3.323.858
* Le voci accorpano varie componenti, riunite dall’ufficio istruttore.
Dopo aver precisato che la gestione separata chiude con un disavanzo lievemente
maggiore (3,40 milioni) per effetto delle rettifiche e dell’accertamento di proventi e oneri
straordinari, si deve rilevare che il raffronto netto fra i proventi tipici dell’attività (vendita dei
biglietti) e i soli costi di carburante e di noleggio dei traghetti evidenzia un’eccedenza dei costi
pari a € 7.289.676.
La gestione delle due linee di collegamento navale, con le frequenze e nei periodi sopra
ricordati, lungi dall’aver rispettato il …vincolo insormontabile del raggiungimento dell’equilibrio
di bilancio, necessario per evitare di incorrere in aiuti di stato non compatibili con le regole
comunitarie, come stabilito con la deliberazione n. 48/65 del 2011, avrebbe generato, senza i
10 milioni pagati dalla Regione, uno squilibrio di oltre 13 milioni.
VALUTAZIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL CONTRIBUTO DI 10 MILIONI
La già citata delibera186 con la quale la Giunta ha disposto il pagamento a Saremar del
contributo in conto esercizio di 10 milioni, motiva ampiamente la decisione facendo riferimento
al parere del Consiglio dei Ministri che, nella seduta del 4 ottobre 2012, ha esaminato la legge
regionale n. 15/2012 riscontrandola costituzionalmente legittima e ha quindi annunciato la
propria volontà di non impugnarla presso la Corte costituzionale.
In altro punto della motivazione la delibera precisa che: …la stessa disciplina è stata
dapprima preceduta da una leale interlocuzione coi servizi della DG COMP della Commissione
europea e, successivamente, notificata alla medesima Commissione per ragioni di ”certezza del
diritto”, sul presupposto che sia, de jure, compatibile con l’ordinamento europeo e,
segnatamente, con le norme in materia di aiuti di Stato.
186 Delibera n. 41/23 del 15.10.2012
361
La deliberazione afferma, espressamente, la convinzione di operare all’interno delle
regole del trattato di funzionamento dell’Unione Europea, sovvenzionando un’attività ascrivibile
fra i “Servizi di interesse economico generale”, e quindi senza violare l’art. 107 del Trattato di
Funzionamento dell’Unione Europea (FUE), che vieta gli interventi qualificabili come aiuti di
Stato; ma la decisione - non definitiva – della Commissione europea n. 2013/C 84/09, adottata
il 22 marzo 2013 (già citata) contiene valutazioni di segno opposto.
Il punto 38 della decisione conferma l’avvenuta notifica – da parte delle autorità italiane
– del finanziamento pubblico di 10 milioni alla Saremar quale compensazione per l’esercizio
delle rotte più volte richiamate, ma non contiene riferimenti a precedenti interlocuzioni fra gli
uffici dell’Unione e l’Amministrazione regionale.
Diversi punti della decisione (nn. 43, 52 e 63) motivano la necessità di comprendere nel
procedimento (originariamente attivato solo per l’esame degli eventuali aiuti di Stato alla
Tirrenia e alle sue società satelliti) anche le misure adottate dalla Regione Sardegna a favore di
Saremar, attribuendo particolare rilievo all’esame del contributo di cui alla legge regionale n.
15/2012 e – come già detto – all’analisi dei contributi erogati da Sardegna Promozione.
Sulla base delle valutazioni analiticamente esposte nella decisione, la Commissione
osserva che l’intervento della Regione ha conferito a Saremar un indubbio vantaggio
economico (punto 185187) e al punto 193 conclude l’analisi con la precisa valutazione, già
riportata in altra parte di questo capitolo, che il contributo di 10 milioni erogato dalla Regione
Sardegna a Saremar si configuri come aiuto di Stato.
È doveroso ricordare che la procedura presso la Commissione europea non è
definitivamente conclusa, essendo la stessa in attesa della produzione di osservazioni e
informazioni che lo Stato italiano (e per esso, nel caso di specie, la Regione Sardegna) ritenga
utile fornire per valutare le misure analizzate.
L’amministratore delegato di Saremar ha comunicato – nel corso dell’audizione del 9
maggio 2013 – che le controdeduzioni richieste dalla Commissione sono state prodotte.
Se la pronuncia finale dovesse confermare le valutazioni sopra esposte, Saremar
potrebbe trovarsi nella necessità di restituire alla Regione, oltre ai corrispettivi incassati nel
2011 per la campagna promozionale, anche il contributo da 10 milioni erogato nel 2012.
Le conseguenze sul bilancio 2012 della società controllata dalla Regione sarebbero
gravi: stante la previsione di chiudere in perdita anche l’esercizio 2012 (il pre-consuntivo
chiude con una perdita di 1,70 milioni) nonostante i 10 milioni di cui si è parlato, non
resterebbe altra soluzione che mettere in liquidazione la Saremar.
187 …l’esercizio di nuove rotte marittime non è stato oggetto di gara d’appalto. La regione Sardegna ha semplicemente affidato a Saremar l’esercizio delle due rotte che collegano la Sardegna con l’Italia continentale. La Commissione osserva che l’atto di incarico non definisce esplicitamente i servizi in questione come SIEG, né fa riferimento ad alcuna compensazione corrisposta a Saremar per l’assolvimento degli obblighi di servizio pubblico. Inoltre, contrariamente a quanto affermato dalle autorità italiane, la Commissione osserva che, sulla base delle informazioni allegate alla notifica, la compensazione di 10 milioni di euro autorizzata dalla legge regionale n. 15 del 7 agosto 2012, è maggiore rispetto alle perdite operazionali subite dalla Saremar nell'esercizio delle due rotte in questione. Di conseguenza, a questo stato la Commissione ritiene in via preliminare che i quattro criteri Altmark non siano cumulativamente soddisfatti e pertanto la misura conferisca a Saremar un vantaggio economico.
362
FLOTTA SARDA SPA
Con la legge regionale n. 18 del 12 ottobre 2012 la Regione si prefigge lo scopo di
intervenire direttamente nei servizi di cabotaggio di preminente interesse della Sardegna,
attuando una propria politica marittima mirata a prevenire la formazione di monopoli, oligopoli
e cartelli188 fra gli armatori privati che, dopo la liberalizzazione dei servizi marittimi, hanno
gestito le rotte da e per la Sardegna.
La legge definisce l’ambito di intervento nello specifico settore, indicando all’art. 4 la
tipologia dei collegamenti di preminente interesse regionale che dovranno essere tutelati,
secondo standard quali-quantitativamente definiti all’articolo 5, ricorrendo agli strumenti
precisati nell’art. 6 del testo, che reca la denominazione “Flotta sarda Spa”.
Secondo la norma l’Assessore regionale dei trasporti avrebbe dovuto provvedere a
costituire una società per azioni totalmente partecipata dalla Regione Sardegna, denominata
“Flotta sarda SpA” ed avente oggetto sociale limitato all'esercizio dei servizi delle linee di
navigazione di preminente interesse regionale in conformità agli articoli 4 e 5.
Trattandosi di una società “in house”, la legge stabilisce che gli atti di indirizzo
dell’attività vengano diramati dalla Giunta regionale, che determinerà pertanto le tratte, la
frequenza, le tariffe e gli eventuali contributi pubblici da corrispondere a Flotta sarda SpA.
Il comma 7 dell’articolo 6 prevede che la Regione possa corrispondere alla nuova
società contributi annuali per coprire il costo aggiuntivo derivante dallo svolgimento degli oneri
di servizio pubblico, fissando in 20 milioni annui la misura massima dell’importo da erogare a
tal fine.
Il comma 2 dell’articolo 6 demandava alla Giunta regionale l’approvazione dello statuto
della costituenda società (atto dovuto entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge), ma a
quella data (novembre 2012) i precedenti interventi regionali nel trasporto marittimo erano già
sotto stretta osservazione da parte della Commissione europea (per la verifica dell’eventuale
violazione dell’articolo 107 del trattato FUE relativo agli aiuti di Stato); conseguentemente
l’Amministrazione regionale non ha dato immediata applicazione alla norma, preferendo
acquisire il parere preventivo degli uffici di Bruxelles circa la correttezza della procedura
normata, specialmente in relazione al rispetto delle condizioni sulla libera concorrenza dei
servizi prevista nel trattato stesso.
A tal fine, come risulta dalla risposta alla nota istruttoria trasmessa dall’Assessorato dei
Trasporti189, …La Regione ha avviato delle interlocuzioni informali con gli uffici della
Commissione europea, descrivendo come potrebbe essere effettuato il Progetto Flotta Sarda
SpA, sul quale gli stessi uffici … si sono riservati di pronunciarsi successivamente.
188 Art. 2 della legge regionale n. 18/2012.
189 Acquisita al protocollo con il n. 2068 dell’8 marzo 2013.
363
Nell’ambito di questi contatti …venne trasmessa alla Commissione europea una “bozza
di discussione” … che sarebbe stata analizzata nel corso di un incontro richiesto dalla Regione
Sardegna.
Detta bozza elencava puntualmente sia le motivazioni che avevano indotto la Regione
ad approvare la legge sulla “Flotta sarda SpA” sia le modalità con le quali l’Amministrazione
intendeva dare applicazione alla norma.
La citata nota dell’Assessorato dei Trasporti non precisa se il richiesto incontro abbia
avuto luogo fino alla data di redazione della risposta, ma è certo che l’atteso pronunciamento
degli organi comunitari non vi sia ancora stato, come risulta da alcuni recenti comunicati
istituzionali pubblicati sul sito internet della Regione:
il 9 maggio, intervenendo nel dibattito per l’approvazione della legge finanziaria
regionale 2013, il Presidente della Regione ha rimarcato la necessità di stanziare in bilancio le
risorse previste dalla L.R. n. 18/2012 per la costituzione della Flotta Sarda SpA, precisando
appunto che la Regione attende il via libera dell’Unione Europea;
il 15 maggio la Presidenza della Giunta ha informato di avere richiesto un incontro al
Commissario europeo per la concorrenza, al fine di chiedere …di imprimere un’accelerazione
sulle istruttorie riguardanti la Saremar: sia quella inerente alle isole minori sia quelle
riguardanti i collegamenti con il Continente.
Si precisa che la mancata approvazione dello statuto di Flotta Sarda Spa entro
l’esercizio 2012 ha comportato il mancato impegno dei 10 milioni di cui all’articolo 9 della L. R.
18/2012 e la conseguente necessità di inserire lo stanziamento in una nuova norma.
La Legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013, (legge finanziaria 2013) ha previsto al
comma 59 dell’articolo 5 quanto segue:
Per la costituzione della società "Flotta Sarda Spa", totalmente partecipata dalla
Regione ai sensi dell'articolo 6, commi da 1 a 4, della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 18 …
, è autorizzata, nell'anno 2013, la spesa di euro 5.000.000 di cui una quota non inferiore ad
euro 4.000.000 da destinare al versamento dei relativi conferimenti di legge (UPB
S01.05.002).
Le risorse indicate nella finanziaria 2013 risultano notevolmente ridotte rispetto a quelle
previste nella legge istitutiva della Flotta Sarda; l’importo potrebbe essere sufficiente per
garantire gli oneri di costituzione della nuova società, ma – come ampiamente esposto nel
corso del presente capitolo – sono assolutamente inadeguati a coprire le perdite generate da
un sistema di trasporti che operi in regime di libero mercato nel settore dei collegamenti
marittimi.
VALUTAZIONI CONCLUSIVE
L’intervento regionale nel settore del trasporto marittimo si è concretizzato
nell’attivazione di alcune linee fra la Sardegna e l’Italia continentale, gestite da Saremar per
364
periodi limitati degli anni 2011 e 2012, durante i quali sono stati trasportati,
complessivamente, 464.295 passeggeri.
L’impegno finanziario sostenuto a tal fine dalla Regione Sardegna, direttamente oppure
attraverso l’Agenzia regionale Sardegna Promozione, è stato pari a 15 milioni di euro, come
indicato nella tabella che segue nella quale vengono sinteticamente riportate le varie voci di
spesa analiticamente descritte nella parte che precede.
Risulta una spesa media valutabile in circa 34 euro per ciascun passeggero trasportato
da Saremar.
Esercizio Soggetto pagatore motivazione
2011 Sardegna Promozione Bonus Sardo vacanze 1.000.000
2011 Sardegna Promozione Attività promozionale della Sardegna 3.636.000
2011 Regione Sardegna Bonus Sardo vacanze 1.000.000
2012 Regione Sardegna Contributo in conto finanziamento 10.000.000
Totale intervento regionale 15.636.000
Dati di contabilità finanziaria ricavati dalle deliberazioni di Giunta.
Nonostante il finanziamento regionale, come sopra indicato, Saremar ha registrato con
la contabilità separata, nella gestione delle rotte qui esaminate, disavanzi per oltre 3,6 milioni
nei due esercizi.
Trattandosi di società in house, la passività non potrà non gravare sul bilancio
regionale, per cui l’impegno complessivo della Regione nell’intera vicenda dei trasporti Saremar
verso l’Italia dovrebbe correttamente essere quantificato in circa 19-20 milioni, portando a
oltre 41 euro la spesa mediamente sostenuta per ciascun passeggero trasportato da Saremar
da o verso la penisola Italiana.
L’intervento realizzato sul mercato del trasporto marittimo potrebbe essere classificato,
dalla Commissione europea, come aiuto di Stato; in tal caso le somme ricevute da Saremar
dovrebbero essere retrocesse ai soggetti che le avevano erogate, e la Società dovrebbe essere
inevitabilmente posta in liquidazione, con conseguente grave danno per l’attività
ordinariamente svolta da Saremar nei collegamenti fra la Sardegna e le isole minori e la
Corsica.
Nonostante la previsione in tal senso contenuta nella L.R. n. 18/2012, è difficile
ipotizzare realisticamente qualsiasi forma di supporto al trasporto marittimo da e per la
Sardegna da parte della Regione nell’imminente stagione estiva 2013.
Le vicende esaminate, per la loro rilevanza, richiedono una particolare attenzione da
parte degli organi regionali per reimpostare i rapporti con le società coinvolte nel circuito dei
servizi di trasporto marittimo, ma anche nei confronti della Commissione europea, nella
considerazione di un quadro più ampio che dia equilibrato rilievo alle esigenze derivanti
dall’insularità, abbandonando la politica dell’emergenza che, non supportata da idonee misure
di vigilanza nei confronti delle società partecipate, non porta a risultati che giustifichino le
risorse finanziarie destinate.
365
Deduzioni dell’Assessorato dei trasporti
Il Direttore Generale dell’Assessorato dei Trasporti, con nota protocollo n. 6871 del 24
giugno 2013 e corredata da diversi allegati (parte dei quali erano già stati autonomamente
acquisiti con l’attività istruttoria della Sezione di controllo) ha presentato le controdeduzioni
che di seguito si riportano:
- Relativamente alla svalutazione del credito, pari a € 11.546.403,59, vantato da Saremar
S.p.A. nei confronti della Tirrenia di Navigazione S.p.A. in amministrazione straordinaria
(pag. 333), si evidenzia che la svalutazione di tale credito, in sede di approvazione del
bilancio societario per l'anno 2010, è avvenuta fino a concorrenza di € 5.773.201,80, pari
al 50% dello stesso credito.
- Con riferimento alla considerazione relativa all'affidamento di servizi alla Società Saremar
S.p.A. da parte della Regione secondo cui "da oltre 3 anni la Società svolge servizi affidati
dalla Regione senza che questa attui un effettivo controllo sulle decisioni operative" (pag.
335), si ricorda che sino al mese di luglio 2012 era ancora vigente la Convenzione tra la
Società medesima e lo Stato, il quale trasferiva direttamente alla Società le erogazioni
finanziarie relative ai servizi di collegamento svolti. Solo per il periodo successivo è stato
stipulato apposito contratto di servizio "transitorio" tra Saremar S.p.A. e Regione
Autonoma della Sardegna.
- Si specifica, di conseguenza, che la Regione non ha effettivamente svolto un controllo
analogo in quanto non affidava i servizi, ma ha comunque sempre di fatto svolto un
controllo sulle decisioni operative della Società, in particolare sull'applicazione delle
direttive della Giunta regionale.
- Relativamente al mancato cenno al subentro della Regione nella corresponsione degli oneri
di servizio a Saremar (pag.337) nella Relazione trasmessa alla Corte dei Conti con nota ns.
prot. n. 2983 del 8.3.2013, si evidenzia che nella comunicazione di codesta Corte del 4
febbraio 2013 (nota prot. n. 904 del 4.2.2013) venivano richieste specifiche informazioni
sul "Quadro finanziario degli interventi effettuati dalla Regione nel 2012, a supporto dei
collegamenti marittimi fra la Sardegna ed il continente". Tale richiesta è stata intesa come
riferita quindi ai soli collegamenti con la Penisola. In riscontro invece alla richiesta,
contenente una formulazione più ampia, dei "Flussi di traffico merci e persone sulle rotte
coperte da SAREMAR S.p.A., con separata indicazione della quota assicurata dalle navi
SAREMAR S.p.A." sono state fornite informazioni relative anche ai collegamenti con le
Isole minori.
- Con riferimento al procedimento avviato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato su ricorso presentato dalla Giunta regionale (pag. 342), si porta all'attenzione di
codesta Corte che in data 11 giugno 2013 la suddetta Autorità ha deliberato l'applicazione
366
di sanzioni amministrative pecuniarie, pari in totale a euro 8.107.445, alle principali
Compagnie di navigazione che gestiscono i collegamenti marittimi con la Sardegna, in
quanto hanno posto in essere un'intesa finalizzata all'aumento dei prezzi per i servizi di
trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-
Olbia, Genova-Porto Torres.
Le osservazioni e precisazioni che si riportano di seguito tengono conto dei chiarimenti
richiesti alla Società Saremar S.p.A. e forniti all'Assessorato scrivente dalla medesima Società,
in relazione a specifici aspetti trattati nel paragrafo 15 in esame:
- Preliminarmente, con riferimento al personale, e con riferimento ai dati riportati in altro
paragrafo, nella tabella "A" (pag. 263), si precisa che le colonne "Unità di personale a tempo
indeterminato in servizio" e quella "Unità di personale a tempo determinato in servizio" non
rappresentano la situazione esistente al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2012; i dati della
consistenza del "personale a tempo indeterminato" esposti nel bilancio 2011 infatti presentano
n. 140 unità, che comprende anche n. 37 naviganti in Turno Particolare.
- La tabella "A" dovrebbe pertanto contenere all'interno della colonna relativa a "Unità di
personale a tempo indeterminato" anche il personale di cui sopra in Turno Particolare,
piuttosto che nella colonna relativa a "Unità di personale a tempo determinato in servizio";
parimenti nella relazione che verrà presentata per il bilancio 2012 la consistenza del
personale a tempo indeterminato al termine dell'esercizio 2012 sarà di n. 168 unità, che
comprende anche n. 62 naviganti in Turno Particolare, indicati invece nella tabella "A" tra
il personale a tempo determinato.
- La situazione, in sintesi, è quella risultante dalle seguenti tabelle:
Personale SAREMAR S.p.A. - 2011
(consistenza al 31 dicembre 2011)
Assimilabile all'unità di personale a tempo indeterminato in servizio
Assimilabile all'unità di personale a tempo
determinato in servizio
Spesa Personale Spesa media per il
personale (al netto del Personale di Terzi)
Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL)
Turno Particolare Totale Turno Generale
103 37 140 55 10.238.514,00
Personale SAREMAR S.p.A. - 2012
(consistenza al 31 dicembre 2012)
Assimilabile all'unità di personale a tempo indeterminato in servizio
Assimilabile all'unità di personale a tempo
determinato in servizio Spesa Personale Spesa media per il
personale (al netto del Personale di Terzi)
Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL)
Turno Particolare Totale Turno Generale
106 62 168 28 10.101.603,00
- Il personale in Turno Particolare, pur non presentando tutte le caratteristiche del rapporto
in regime di Continuità (CRL) è di fatto assimilato a un rapporto a tempo indeterminato
come da allegato modello di convenzione d'imbarco di un marittimo in Turno Particolare
(convenzione di imbarco n. 245/12 del 6/11/2012, repertorio n. 860/12).
367
- Si precisa inoltre che, con riferimento alle considerazioni contenute nella Relazione sul
Rendiconto Generale della Regione Autonoma della Sardegna (pag. 340), a seguito delle
riunioni tenutesi con le OO.SS. nel mese di aprile 2012 presso l'Assessorato dei Trasporti
della R.A.S. e il successivo accordo sottoscritto il 10 luglio 2012, allegato alla presente
nota, tra la Società e le stesse OO.SS, si procedette all'immissione in Turno Particolare di
n. 31 marittimi. Tale immissione è stata effettuata per ottemperare a precisi obblighi
contrattuali il cui inadempimento avrebbero avviato un ampio contenzioso di fronte al
Giudice del Lavoro.
- A seguito dell'accordo intervenuto il 28 maggio 2013 non si è quindi giunti all'assunzioni di
n. 31 marittimi, come riportato invece nella relazione della Corte dei Conti, in quanto le
immissioni erano state già perfezionate nel mese di settembre 2012, in data antecedente
alla deliberazione n.48/23 del 11 dicembre 2012 della Giunta regionale attinente al piano
assunzioni 2010 - 2012 ed adeguamento agli indirizzi legislativi di contenimento della
spesa e al regime limitativo delle assunzioni.
- Ferma restando la consistenza al 31 dicembre 2012 del personale assimilabile al contratto
a tempo indeterminato, con l'accordo del 28 maggio 2013 sono stati immessi al regime di
Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL) n. 30 marittimi già iscritti al Turno Particolare
SAREMAR, non modificando pertanto la consistenza del personale con contratto a tempo
indeterminato al 31 dicembre 2012.
- Nell'esame fatto dalla Corte sull'accordo 28 maggio 2013, allegato alla presente,
firmato con le OO.SS. non sembrano essere stati esaminati due ulteriori aspetti:
1) L'immissione in Continuità di Rapporto di Lavoro dei 30 marittimi
summenzionati, già in Turno Particolare, alcuni dei quali hanno avviato dei contenziosi contro
la SAREMAR, eviterebbe notevoli effetti negativi negli esercizi futuri e di indeterminabilità da
parte di un potenziale acquirente di SAREMAR, evitabili solo con la conciliazione prevista
nell'accordo per il marittimo prima dell'immissione in CRL.
2) Come si evince dall'accordo, è stata prevista la riduzione dei costi connessa alla
modifica dell'organizzazione a bordo. Tale riduzione risulta essere superiori ai costi derivanti
dalla suddetta immissione in CRL. In particolare:
- l'approntamento nave sarà ridotto da 60 a 45 minuti ed il rassetto nave a fine
turno da 30 a 15 minuti;
- verrà realizzata, ove possibile, l'eliminazione della sovrapposizione della giornata
lavorativa del personale imbarcante con quella del personale sbarcante;
- qualora non fosse possibile quanto esposto al precedente punto non verranno
richieste e quindi corrisposte ore di lavoro straordinario derivanti dalla sovrapposizione;
- ai fini di un più rapido smaltimento dei riposi maturati e non goduti, la data
massima per il reimbarco dei marittimi passerà da 30 a 36 giorni per il settore Nord-Sardegna
e da 20 a 25 giorni per il Sud-Sardegna;
368
- in data 28 maggio c.a. e 3 giugno c.a. sono stati sottoscritti, da tutte le OO.SS., i
verbali che prevedono una riduzione della tabella di armamento per il trasferimento delle navi
senza passeggeri a bordo.
- In sintesi, i marittimi in Turno Particolare vengono già regolarmente imbarcati in
base alle tabelle di armamento (posti di lavoro a bordo delle navi) per l'effettuazione dei servizi
di collegamento (servizi di collegamento con le Isole minori e con la Corsica quantitativamente
immutati dal 2007), per cui il loro passaggio in CRL non comporterebbe per la Società un
aggravio di "ulteriori costi" ma addirittura un risparmio in termini economici per effetto dei
provvedimenti di cui sopra.
- Con riferimento al Bonus Sardo Vacanza, si precisa che la Società non ha
beneficiato direttamente del contributo e che comunque il calcolo della spesa per passeggero
(pag. 359 della Relazione sul rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna per
l'esercizio finanziario 2012) non tiene conto di diversi fattori, tra cui, il trasporto anche di
autovetture, camper, moto, bus, e soprattutto automezzi commerciali.
Relativamente al paragrafo "Contenimento delle spese di rappresentanza e per
sponsorizzazioni sostenute dagli organismi partecipati dalla Regione" (pag. 264), si sottolinea
che l'importo di euro 202.203,81 include anche i costi sostenuti per la pubblicazione dei bandi
di gara ex D.lgs. 163/2006 e avvisi legali, per un importo pari ad euro 28.641,35; dei restanti
euro 173.562,46, euro 160.131,28 sono da attribuirsi alla linea Sardegna - Penisola. La
Società evidenzia anche che le spese pubblicitarie sui quotidiani ed i periodici e quelle relative
ai motori di ricerca internet su Google costituiscono delle precondizioni per l'acquisizione della
clientela e le vendite dei biglietti, sia attraverso le agenzie di viaggio e tour-operator, sia
attraverso internet.
Osservazioni sulle deduzioni dell’Assessorato dei Trasporti
Si prende atto della precisazione relativa al credito vantato da Saremar nei confronti di
Tirrenia Navigazione Spa, correttamente determinato in € 11.546.403,59 anziché in 11,57
milioni di euro come indicato in relazione.
Con riferimento al mancato esercizio del controllo analogo da parte della Regione nei
confronti di Saremar, si ribadisce che la Regione avrebbe dovuto esercitare tale controllo dal
momento in cui Saremar è stata trasferita alla Regione stessa (novembre 2009) e non a
partire dal mese di luglio 2012, considerato che non è rilevante la circostanza che – in
applicazione della disciplina transitoria prevista dalla legge di trasferimento – la compensazione
per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico sia stata corrisposta a Saremar direttamente
dallo Stato fino a luglio 2012.
La transitorietà di tale sistema era d’altronde ben nota all’Amministrazione regionale
visto che nel bilancio per gli esercizi 2011 e 2012 è stato inserito il capitolo di spesa n.
SC07.600 (spese relative agli oneri di servizio pubblico per l’attività di trasporto marittimo tra
369
la Sardegna e le isole minori), che prevede l’erogazione di 13,68 milioni di euro, esattamente
pari al contributo annualmente erogato dallo Stato (a fine esercizio, lo stanziamento è stato
regolarmente annotato fra le economie).
Controllo che – in ogni caso – non è stato avviato neppure da luglio 2012, come
chiaramente risultante sia dalle dichiarazioni che l’Amministratore delegato di Saremar ha reso
nel corso dell’audizione, sia dal fatto che Saremar ha proceduto ad assunzioni di nuovo
personale in violazione dei precisi limiti in materia.
Si deve ribadire quanto affermato in relazione, circa la mancata comunicazione alla
Corte dei conti dei nuovi obblighi finanziari assunti dalla Regione verso Saremar, per la
continuità territoriale verso le isole minori: contrariamente a quanto asserito nelle deduzioni
dell’Assessorato, nessun punto della risposta alla nota istruttoria ha fatto riferimento
all’argomento in questione. L’Assessorato asserisce che notizie sul punto siano state fornite
nella parte relativa ai “Flussi di traffico merci e persone sulle rotte coperte da Saremar”, ma la
risposta alla nota istruttoria contiene – in questa specifica parte – solo dati sul numero di
passeggeri e quantità di merci, senza alcun riferimento all’intervento a carico del bilancio
regionale.
Le osservazioni dell’Assessorato relative all’aumento del personale Saremar devono
essere analiticamente esaminate, in quanto si riferiscono ad aspetti differenti del problema
che, senza una chiara esposizione, non consentono di delineare correttamente il senso del
rilievo formulato in relazione alle nuove assunzioni e all’aumento dei costi per il personale.
1) L’Amministrazione lamenta l’inesattezza dei dati sul personale di Saremar
contenuti nella relazione (al paragrafo “Riduzione della spesa per il personale
sostenuta dagli organismi partecipati dalla Regione”), in quanto essi non sarebbero
corrispondenti a quelli reali. Nel sottolineare che i dati contestati provengono dalla
medesima Amministrazione regionale, non si può non rilevare che sia nella tabella
A (che si contesta) sia nella tabella annessa alle osservazioni risulta che Saremar
avesse a disposizione n. 195 unità di personale nel 2011 e n. 196 nel 2012; la
differenza rilevabile fra le due esposizioni riguarda solo la diversa ripartizione nelle
categorie di personale a tempo indeterminato o determinato.
Le osservazioni dell’Assessorato focalizzano l’attenzione sulla distinzione fra
personale in Continuità di Rapporto di Lavoro (CRL) e personale in Turno
Particolare, asserendo che entrambe le fattispecie si riferiscono a contratti a tempo
indeterminato, ragion per cui in realtà le unità stabilmente a carico della Società
sarebbero 140 nel 2011 e 168 nel 2012.
A dimostrazione di ciò l’Amministrazione trasmette uno dei contratti di
lavoro stipulati per il Turno Particolare (convenzione n. 245/12 del 6/11/2012,
repertorio n. 860/12), nel quale è, di converso, indicato che Il presente
contratto è stipulato a tempo indeterminato a decorrere dal 6 novembre
2012.
370
Se si fosse trattato di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, non vi
sarebbe stato alcun bisogno di sottolinearne la durata e la decorrenza.
Pare logico dedurre che i lavoratori inclusi nella colonna del cosiddetto
Turno Particolare, che si vorrebbero già compresi fra quelli a tempo indeterminato,
appartengono invece alla categoria dei lavoratori a tempo determinato, come
correttamente già indicato dall’Amministrazione regionale in sede di esame della
spesa per il personale degli organismi partecipati dalla Regione, da cui consegue la
correttezza dei dati esposti nella tabella riportata al capitolo 14 della presente
relazione.
E si deve rilevare, in ogni caso, che le stesse tabelle prodotte
dall’Assessorato indicano un aumento complessivo di 28 unità di personale
nell’esercizio 2012; sommando le due categorie che l’Amministrazione asserisce
essere di lavoratori a tempo indeterminato (CRL più Turno Particolare) si passa da
140 a 168 lavoratori.
2) L’Assessorato obietta che con l’accordo del 28 maggio 2013 non si sarebbe
proceduto all’assunzione di nuove unità di personale, ma solo alla regolarizzazione,
o formalizzazione, di contratti di lavoro che già da tempo avevano i requisiti propri
dei contratti a tempo indeterminato, aggiungendo che la loro mancata
sottoscrizione avrebbe esposto Saremar a un eventuale contenzioso di fronte al
Giudice del lavoro.
L’osservazione non trova riscontro negli atti, non solo per quanto esposto
al punto precedente, circa la riconducibilità alla categoria del lavoro a tempo
indeterminato dei lavoratori inseriti nel Turno Particolare, ma anche per quanto
espressamente riportato nell’accordo stipulato il 28 maggio 2013 fra Saremar e le
Organizzazioni sindacali.
Nel verbale di accordo si legge infatti che:
…In considerazione dell’attuale situazione economico-finanziaria della
Società, qualunque eventuale ammissione alla CRL disposta al di fuori delle
previsioni contrattuali non può essere valutata se non a fronte dell’adozione di
misure di riduzione dei costi aziendali…
…le parti confermano preliminarmente la piena conformità dell’attuale
consistenza del personale navigante di Saremar in regime di continuità di rapporto
di lavoro alle disposizioni contrattuali in materia…
…Ciò premesso…in via del tutto eccezionale ed in deroga alla richiamata
normativa contrattuale, la Società procederà, entro la fine del prossimo mese di
luglio, ad ammettere alla continuità del rapporto di lavoro (C.R.L.) i marittimi di cui
all’elenco riportato sub Allegato 1 al presente verbale…
371
In considerazione dell’eccezionalità degli interventi disposti dalla Società,
non sussistendo vacanze nel fabbisogno di personale in regime di continuità, tali
lavoratori sono stati individuati, in deroga alle disposizioni del vigente CCNL ….
La semplice lettura indica con sufficiente chiarezza che Saremar ha
stabilizzato 30 lavoratori pur non rilevando vacanze di personale nel suo organico.
E l’attuazione del provvedimento è stata decisa in deroga a numerose
norme di settore ma, per quanto qui rileva, senza che la Regione Sardegna – che
per espressa ammissione aveva alla data l’obbligo di svolgere il controllo su
Saremar – abbia mosso alcun rilievo.
L’affermazione sul mancato controllo regionale non viene contraddetta
dall’affermazione contenuta nelle osservazioni, secondo la quale non si può parlare
di assunzioni al 28 maggio 2013 in quanto le immissioni in servizio sarebbero state
effettuate a settembre 2012, quindi prima che la Giunta regionale adottasse la
citata delibera n. 48/23 dell’11 dicembre 2012.
In primo luogo si rileva che il contratto di stabilizzazione trasmesso alla
Corte dei conti reca la data di novembre 2012, non di settembre; si evidenzia, poi,
che la deliberazione della Giunta non ha stabilito nuove norme in materia di
assunzioni, ma ha ribadito l’applicabilità alle società regionali delle norme statali
(D. L. n. 78/2010).
Alla data dell’immissione in servizio dei lavoratori (novembre 2012, o come
afferma l’Assessorato settembre 2012) il D. L. n. 78 era da tempo convertito nella
Legge n. 122/2010, di conseguenza il limite alle assunzioni di personale era
applicabile a Saremar.
3) In relazione alla clausola contrattuale che vincola la stabilizzazione dei lavoratori
alla realizzazione di un contenimento dei costi, derivante dall’organizzazione del
lavoro, vengono elencate le azioni volte a conseguire la riduzione di detti costi;
solo l’esame dei bilanci futuri potrà consentire la verifica dell’effettività di essi,
risultando per ora una mera elencazione di azioni priva della quantificazione dei
risparmi di spesa attesi.
L’Assessorato ha evidenziato infine il fatto che non è stata correttamente determinata
la correlazione fra l’importo speso dalla Regione per incentivare i trasporti da e per la Sardegna
e il numero di passeggeri trasportati da Saremar, rapporto che nella relazione viene
quantificato in circa 34 euro per passeggero trasportato; viene contestato il mancato calcolo,
fra gli “oggetti” del trasporto, degli automezzi e delle merci.
Sul punto occorre precisare che, come chiaramente desumibile dal testo, il rapporto in
questione è finalizzato a quantificare l’incidenza della politica regionale di supporto al trasporto
marittimo, che era stata attivata con l’intento precipuo di incentivare il trasporto turistico verso
la Sardegna e in quest’ottica si è rapportata la spesa pubblica al numero di persone
effettivamente trasportate.
372
17. LA NORMATIVA REGIONALE IN TEMA DI PERSONALE DEGLI ENTI
LOCALI ADOTTATA NELL’ULTIMO BIENNIO E I SUOI EFFETTI
Nel giudizio di parifica del rendiconto della Regione per l’anno 2011 le Sezioni Riunite
avevano ritenuto di doversi soffermare sull’esame di alcune disposizioni della normativa
regionale che operavano rilevanti deroghe a limiti e restrizioni che, nell’ottica del contenimento
della complessiva spesa pubblica la legge statale aveva introdotto alla spesa di personale degli
enti locali. In particolare le Sezioni Riunite avevano posto l’accento su quelle previsioni di leggi
regionali che derogavano all’obbligo di riduzione della spesa ed alle condizioni previste dalla
legge statale affinché si potesse procedere all’assunzione di nuovi dipendenti.
Al riguardo si erano sottolineati i seguenti aspetti di criticità:
- sostanziale stabilità dell’applicazione di regole derogatorie della normativa vigente in
ambito statale a suo tempo approvate quale strumento transitorio. Ripetuta indicazione,
nella legislazione regionale, che le disposizioni in materia di finanziamento alle spese di
personale degli enti locali si applicano provvisoriamente nelle more del riordino delle
autonomie locali e della disciplina del fondo unico regionale;
- progressivo allargamento dell’area di applicabilità delle deroghe regionali ritenendo
ammissibile, per il solo fatto del finanziamento regionale, la disapplicazione integrale di
principi di coordinamento della finanza pubblica ritenuti cogenti dalla Corte
Costituzionale in quanto adottati dalla legge statale con l’espressa finalità di contenere
e ridurre la spesa di personale nel suo complesso;
- evidente inadeguatezza delle disposizioni regionali dal punto di vista della tecnica
redazionale. La complicata articolazione delle leggi regionali nella materia rende
particolarmente difficoltosa la lettura sistematica delle regole applicabili agli enti locali
della Regione Sardegna. Ciò è dovuto per la verità anche alla particolare complessità
delle stesse previsioni statali derogate e delle loro successive e frequenti modifiche.
Nel corso dell’anno 2012, il legislatore regionale non ha affrontato né posto rimedio,
neanche parziale, alle criticità segnalate dalle Sezioni Riunite.
Anzi, il quadro normativo complessivo è stato reso ancor più complicato sotto diversi
punti di vista:
1) Anzitutto si deve ancora sottolineare il mancato completamento della promessa
riforma delle autonomie locali, per l’ennesima volta preannunciata dalla Regione con l’art. 1
della legge regionale n. 11 del 25 maggio 2012 (adottata a seguito dei referendum abrogativi
delle quattro “nuove” autonomie provinciali del 6 maggio 2012).
Come noto il 6 maggio del 2012 si sono svolte in Sardegna le consultazioni elettorali per
l’esame di dieci quesiti referendari. Tra questi, quattro quesiti, aventi natura abrogativa, hanno
riguardato le quattro province “nuove” di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano,
dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio.
373
Con l’approvazione del corpo elettorale tali referendum avrebbero dovuto comportare
l’abrogazione delle disposizioni istitutive delle nuove quattro province ed avrebbero dovuto
impedire, in ultimo, la loro stessa sopravvivenza.
La Regione Sardegna, in ragione di affermate connesse problematiche organizzative ed
amministrative, legate all’esistenza delle circoscrizioni provinciali, approvava invece una
disciplina transitoria con l’art.1 della citata legge n.11/2012. Tale previsione, per la parte qui
rilevante, prevede testualmente: “Entro il 31 ottobre 2012 il Consiglio regionale, in armonia
con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico, nonché con lo Statuto, approva una
legge contenente il riordino generale delle autonomie locali, facendo applicazione del principio
di decentramento amministrativo e valorizzando le funzioni da attribuire alle unioni di comuni
e/o ad altre forme associative.
2. Entro il 31 dicembre 2012 deve essere data attuazione al procedimento di riforma,
assicurando la consultazione delle popolazioni interessate.”
Solo con la legge regionale n. 15 del 28 giugno 2013 - Disposizioni transitorie in
materia di riordino delle province – è stato stabilito che entro trenta giorni dall'entrata in
vigore della stessa legge “il Consiglio regionale approva una legge di riforma organica
dell'ordinamento degli enti locali” e che siano “nominati, con delibera della Giunta regionale, su
proposta del Presidente della Regione, commissari straordinari che assicurano la continuità
delle funzioni già svolte dalle province e predispongono entro sessanta giorni dall'insediamento
gli atti contabili, finanziari e patrimoniali ricognitivi e liquidatori necessari per le procedure
conseguenti alla riforma”. Ancora oggi si rimane, quindi, in attesa del completamento della
riforma delle autonomie locali. Le conseguenze, in particolare sul piano finanziario, sono state
analizzate dalla Sezione Regionale di controllo con l’indagine approvata con delibera n.
90/2012 “Verifica delle problematiche connesse all’istituzione di nuove province con particolare
riferimento ai costi di organizzazione e di personale”.
2) Al contempo si è assistito al sovrapporsi, disorganico, di ulteriori norme regionali e
statali di modifica delle disposizioni vigenti. L’effetto di queste sovrapposizioni normative è
stato a dir poco dirompente sotto il profilo della chiarezza normativa.
La Sezione regionale di controllo (si veda per tutte le deliberazioni 114/2010 e
78/2011) aveva a più riprese rimarcato, nel corso degli ultimi due anni, la necessità di
verificare scrupolosamente gli ambiti di applicabilità delle deroghe regionali ai vincoli imposti
dalla legge statale alla spesa del personale degli enti locali ai fini del contenimento della spesa
pubblica.
Infatti i vincoli alle assunzioni negli enti locali e gli obblighi di contenimento e riduzione
della spesa di personale, posti dai commi 7 e 9 dell’art. 14 del D.L. 78/2010, erano da
intendersi quali principi di coordinamento della finanza pubblica, come tali vincolanti anche per
le Regioni ad autonomia speciale.
La Sezione del controllo, stante l’autonomia organizzativa della Regione Sardegna nella
materia del personale degli Enti locali, aveva dato una lettura della normativa nel suo
374
complesso che consentiva di riconoscere l’ambito di autonomia riservato alla Regione senza
entrare in contrasto con i principi di contenimento imposti dal legislatore statale, ed aveva in
particolare ritenuto corretto l’esercizio del potere regionale derogatorio nel caso che il suo
esercizio fosse stato sorretto dal contestuale esercizio del potere organizzativo riconosciuto
all’autonomia regionale.
Si era quindi ripetutamente affermato, anche in risposta a particolari quesiti da parte
degli enti locali nell’espletamento della funzione consultiva di cui all’art.7 della legge 5 giugno
2003, n.131, che la deroga ”…. trova ingresso esclusivamente con riguardo alla spesa
discendente da nuovi rapporti di lavoro a diverso titolo quando derivino da comprovati reali
processi di decentramento o riorganizzazione di funzioni e il cui onere sia finanziato con
risorse regionali e/o del fondo unico”, di fatto riconducendo il potere di deroga esercitato in
ambito regionale al citato potere organizzativo, riconosciuto dallo Statuto all’autonomia
regionale.
Nel corso dell’anno 2012 l’art. 2, comma 7, della legge regionale 18 marzo 2011 n. 10 è
stato oggetto di ripetuti interventi da parte del legislatore regionale che in concreto hanno
disatteso l’orientamento espresso dalla Sezione regionale del controllo.
Una prima modifica si è avuta con l’art. 1 della L.R. n. 6 del 15 marzo 2012 e un
secondo intervento è seguito a strettissimo giro appena due mesi dopo, con l’art. 2 della L.R.
n. 11 del 25 maggio 2012.
All’esito di tale intensa attività normativa il tenore testuale della previsione regionale è
risultato il seguente:
“In attesa di una disciplina organica regionale dell'ordinamento degli enti locali di cui
all'articolo 10, comma 5, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (Legge finanziaria 2007) e
successive modificazioni, alle assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato,
incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, contratti di formazione lavoro,
somministrazione di lavoro di cui all'articolo 70, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 10
settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del
lavoro, di cui alla L. 14 febbraio 2003, n. 30), e altri rapporti formativi derivanti da processi di
decentramento di funzioni, dall'attuazione di programmi finalizzati all'occupazione o il cui
onere è comunque finanziato con risorse regionali ivi comprese quelle del fondo
unico previsto dall'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, non si applicano agli
enti locali che non hanno violato i vincoli imposti dal patto di stabilità né ai comuni, con
popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, nei quali l'incidenza delle spese per il personale è
inferiore al 50 per cento delle spese correnti, le disposizioni dell'articolo 14, commi 7 e 9, del
decreto legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010 e
successive modifiche, integrazioni e disposizioni, dell'articolo 9, comma 28 e ivi comprese
quelle di cui alla legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012), articolo 4, comma 102, lettere a) e
b.”
375
Si è quindi assistito all’ampliamento dello spettro applicativo delle deroghe regionali, la
cui applicabilità, per legge, non appare più necessariamente ricollegata, come in passato, alla
riorganizzazione o al trasferimento di funzioni amministrative: per il fatto stesso dell’esistenza
di un finanziamento regionale, compreso quello del fondo unico regionale, infatti, ogni ente
locale viene autorizzato dalle nuove disposizioni ad effettuare assunzioni di personale con il
rischio che i limiti cogenti fissati dall’ordinamento statale possano essere disapplicati. Il
legislatore regionale, in un certo senso abdicando alla sua funzione di preciso e chiaro indirizzo
agli enti locali, da esercitare nell’ambito del coordinamento degli andamenti di finanza
pubblica, ha scaricato sulle autonomie locali ogni valutazione circa la possibilità di superare i
limiti statali, senza al contempo prevedere un monitoraggio locale e centrale per la governance
della specifica spesa.
a) Le Sezione regionale deve al riguardo precisare che dal punto di vista della sana
gestione finanziaria, la normativa regionale pone un primo immediato problema sotto il profilo
della gestione del bilancio dell’ente locale e della responsabilità del livello gestionale delle
amministrazioni locali: la normativa statale prevede infatti che affinché sia consentito ad un
ente locale di procedere a nuova assunzione, il rapporto tra spesa di personale e spesa
corrente deve essere inferiore al 50%. La normativa regionale, invece, nel derogare a tale
limite disponendo che esso non trova applicazione per le assunzioni finanziate con le risorse
regionali (ivi comprese quelle del fondo unico regionale) non prevede un diverso rapporto
applicabile agli enti locali della Sardegna.
Ciò comporta, astrattamente e per assurdo, che il rapporto tra spese di personale e
spese correnti possa raggiungere negli enti locali percentuali del tutto fuori controllo dal punto
di vista della sostenibilità finanziaria della spesa.
Se è evidente che la norma non può essere intesa in questo modo, ovvero quale
implicita autorizzazione a qualsiasi assunzione di personale al di fuori di qualsiasi limite nei
rapporti tra la spesa di personale e la spesa corrente, è altrettanto evidente che la verifica
della correttezza delle nuove assunzioni anche sotto il profilo della regolarità contabile
strettamente intesa non può che essere rimessa al prudente apprezzamento degli
amministratori locali.
Si deve quindi in prima battuta evidenziare che le norme in esame, nell’assenza di un
limite alternativo al rapporto tra spese di personale e spese correnti, fissato dal legislatore
nella misura del 50%, ed al contempo consentendo che si effettuino nuove assunzioni anche al
di fuori di piani di riassetto di competenze amministrative, ha lasciato eccessivi margini di
discrezionalità rispetto agli obiettivi di contenimento e riduzione della spesa prefissati
nell’ordinamento statale.
b) Con riguardo invece ai contenuti della disciplina regionale, si è assistito a un
progressivo disallineamento delle deroghe regionali con i vincoli imposti dalle norme vigenti
nell’ordinamento statale. Tale situazione ha creato nelle amministrazioni locali ulteriori
innumerevoli incertezze applicative ed ha messo in forte discussione la stessa persistente
376
applicabilità della disciplina derogatoria regionale, come ha rilevato la Sezione regionale di
controllo nel parere n. 9/2013.
Dall’esame della disciplina vincolistica risulta infatti che il legislatore regionale ha
allargato il settore di applicazione della previsione dell’art. 2, comma 7 della legge regionale 18
marzo 2011 n. 10, operante in deroga ai limiti contenuti nelle disposizioni dell’art. 14 del d.l.
78/2010, commi 7 e 9. Queste ultime norme, a loro volta, originariamente riscrivevano l’art. 1
comma 557 della legge 27 dicembre 2006 n. 296, e il comma 7 dell’art. 76 del decreto legge
25 giugno 2008, n. 112, contenenti le previsioni statali implicanti vincoli alle assunzioni e limiti
alla spesa di personale degli enti locali.
Da parte sua, nel corso del tempo, il legislatore statale è intervenuto a più riprese sulla
disciplina vigente agendo direttamente sulla formulazione dell’art. 76, comma 7, del D.L. n.
112/2008 (e non più attraverso modifiche alla novella che lo aveva riformulato, ovvero l’art.
14, comma 9 del D.L. n. 78/2010) .
L’effetto che si è determinato a seguito di questo vorticoso sistema di interventi
normativi sovrapposti, è che la norma derogata dalla disciplina regionale non è più quella in
concreto vigente nell’ordinamento statale ed è anzi diversa per formulazione e ampiezza:
esiste infatti sostanziale difformità tra la formulazione attualmente vigente dell’art. 76, comma
7 del d.l. 112/2008, che pone i limiti operanti nell’ordinamento statale, e la disciplina a suo
tempo introdotta dall’art. 14 comma 9 del d.l. 78/2010, che una volta ne costituiva ed esauriva
il contenuto, al quale continua a fare riferimento la previsione di deroga del legislatore
regionale di cui alla L.R.10/2011.
3) In tale confuso quadro numerosi sono stati gli interventi della Corte Costituzionale. A
fronte di ricorsi presentati dalla Presidenza del Consiglio, la Corte ha sancito l’illegittimità
costituzionale di diverse previsioni regionali ravvisandone il contrasto con principi inderogabili
di coordinamento della finanza pubblica. Al contempo ha affermato la forza vincolante, anche
per autonomie regionali, di quegli stessi vincoli che il legislatore regionale aveva derogato in
maniera sempre più ampia.
Esemplificativa, sul punto, è la sentenza n. 212/2012 della Corte Costituzionale che ha
dichiarato l’illegittimità dell’art. 6, comma 8, della L.R. n. 16 del 2011, in materia di assunzione
di personale proveniente dai Centri servizi per il lavoro (CSL) e dai Centri servizi inserimento
lavorativo (CESIL), sanzionandone, in punto di diritto, il contrasto con le previsioni dell’art. 117
della Costituzione.
In particolare ha affermato la citata sentenza con riferimento alla mancata previsione
nella legge regionale del limite di cui all’art. 9, comma 28 del d.l. 78/2010 (che è appunto uno
dei limiti derogati anche dall’art. 2 comma 7 della legge regionale 18 marzo 2011 n. 10, qui in
esame): “Come si è già ricordato, con norma che deve essere qualificata come principio
fondamentale di coordinamento della finanza pubblica, l’art. 9, comma 28, del decreto-legge n.
78 del 2010 stabilisce che, a decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche possono
377
avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni o con contratti di collaborazione
coordinata e continuativa, nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse
finalità nell’anno 2009.”
L’art. 6, comma 8, della legge della Regione Sardegna n. 16 del 2011, non richiamando
tale limite, consente alla Regione di procedere ad assunzioni a termine che comportino una
spesa superiore a quella massima stabilita dalla legislazione statale di principio e, pertanto,
vìola l’art. 117, terzo comma, della Costituzione”.
Pur nella consapevolezza dell’esistenza del principio dell’inestensibilità del giudicato
costituzionale, si dubita che alla luce degli indirizzi espressi dalla Corte Costituzionale,
l’impianto complessivo del sistema della normativa regionale possa spingersi sino al punto di
contrastare in via immediata e diretta con i principi di coordinamento della finanza pubblica,
quali devono ritenersi quelli finalizzati al contenimento ed alla riduzione della spesa di
personale degli enti locali.
Nell’adunanza del 26 giugno 2013 l’Assessore della Programmazione ha
rappresentato che le norme derogatorie sono frutto della scelta fatta dalla Regione di riporre
fiducia nei confronti degli Enti Locali e garantirne l’autonomia.
378
18. I TRASFERIMENTI REGIONALI AL SISTEMA DELLE AUTONOMIE
LOCALI
Nel corso del 2012 diversi interventi legislativi hanno integrato e modificato la
normativa in materia di enti locali.
Già nel 2011 la Giunta regionale aveva approvato, con le deliberazioni n. 50/2 del 16
dicembre 2011 e n. 4/3 del 26 gennaio 2012, il disegno di legge sulla “Razionalizzazione
dell’esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali dei comuni di cui
all’art. 21 della legge 42/2009”, approvato poi dal Consiglio regionale con la legge n. 4 del 22
febbraio 2012 “Norme in materia di enti locali e sulla dispersione ed affidamento delle ceneri
funerarie”.
Con la norma sono state introdotte variazioni nella composizione dei consigli e delle
giunte comunali e nell’esercizio delle funzioni comunali.
In particolare il numero dei consiglieri, a parte il sindaco, è stabilito secondo il seguente
numero di abitanti del comune (risultante dai dati dell’Istat relativi alla popolazione residente
calcolata al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi
elettorali) (art. 1, c. 5)190 :
› 100.000 abitanti – 34 consiglieri
› 50.000 abitanti – 28
› 25.000 abitanti – 24
› 15.000 abitanti – 20
› 5.000 abitanti – 16
› 1.000 abitanti – 12
Fino a 1.000 abitanti – 8 membri
Il numero degli assessori non deve essere superiore a un quarto del numero dei
consiglieri comunali compreso il sindaco (art. 1, c. 2).
Con riferimento alle funzioni e ai servizi comunali individuati al fine del riparto dei fondi
perequativi degli enti locali dall’art. 21, c. 3, della legge n. 42/2009 (Delega al Governo in
materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione)191, l’art. 2 della
legge n. 4 stabilisce, al comma 3, che dette funzioni debbano essere obbligatoriamente
esercitate in forma associata, entro il 31 dicembre 2013, nei comuni con popolazione fino a
5.000 abitanti, ovvero fino a 3.000 per i comuni appartenenti o che siano appartenuti a
comunità montane, costituite in base alla legge regionale n. 12/2005 “Norme per le unioni di
comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l’esercizio associato di funzioni. Misure di
sostegno per i piccoli comuni” che prevedeva l’associazionismo volontario.
190 Il comma è stato così sostituito dall’art. 1, c. 2, della legge regionale n. 9 del 13 aprile 2012. 191 Le sei funzioni fondamentali sono: funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo; funzioni di polizia locale; funzioni di istruzione pubblica; funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti; funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente, fatta eccezione per il servizio di edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia nonché per il servizio idrico integrato; funzioni del settore sociale.
379
La legge finanziaria regionale 2012 stabilisce – art. 4, c.3 - che a decorrere dal 2012, il
3% del Fondo unico di competenza dei comuni sia destinato al finanziamento delle gestioni
associate di funzioni amministrative, tecniche, di gestione e di controllo di cui alla legge
regionale n. 12/2005.
Con la delibera della Giunta regionale n. 49/6 del 17 dicembre 2012 sono state
approvate le modifiche riferite alle disposizioni attuative e alle procedure di accesso al
finanziamento di cui sopra, precedentemente adottate con le delibere n. 30/28 e n. 31/11 del
2007.
A seguito del risultato referendario sull’abolizione delle otto province del 6 maggio
2012, la legge regionale n. 11 del 25 maggio 2012 “Norme sul riordino generale delle
autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011” fissava al 31 ottobre 2012 il
termine per l’approvazione di una legge di riordino generale da parte del Consiglio regionale
mentre entro il 31 dicembre 2012 avrebbe dovuto essere data attuazione al procedimento di
riforma.
La legge n. 11 stabiliva, inoltre, che gli organi provinciali in carica assumessero
provvisoriamente la gestione delle funzioni amministrative sino al 28 febbraio 2013, termine
prorogato al 30 giugno 2013 con la legge regionale n. 5 del 27 febbraio 2013.
Come indicato nel prosieguo di questo capitolo, i costi di queste proroghe sono stati
esaminati dalla Sezione di controllo nella relazione approvata con la deliberazione n. 90 del
2012.
Con riferimento alla proroga delle “nuove province” merita di essere richiamato quanto
contenuto nella relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione
delle leggi regionali nella seduta del 31 gennaio 2013: Le amministrazioni provinciali e
soprattutto le loro dirigenze… insistono nel considerare le province sarde enti locali, senza
prendere atto che esiste una norma la legge regionale 11 del 2012 che le sopprime all’esito del
referendum del 6 maggio scorso. La stessa norma attribuisce ad organi provvisori compiti
transitori di gestione e l’obbligo di una accurata ricognizione dei rapporti giuridici in essere, dei
beni e del personale dipendente ai fini del successivo trasferimento. Ricognizione mai fatta.
Ulteriori disposizioni in materia di razionalizzazione e riduzione della spesa degli enti
territoriali sono state stabilite dal decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012 (convertito in legge n.
135 del 7 agosto 2012 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza
dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore
bancario”) con gli articoli 17 (Riordino delle province e loro funzioni), 18 (Istituzione delle città
metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio) e 19 (Funzioni fondamentali
dei comuni e modalità di esercizio associato di funzioni e servizi comunali).
380
Con la delibera n. 42/29 del 23 ottobre 2012 la Giunta regionale ha approvato il disegno
di legge concernente “Ordinamento delle autonomie locali” 192 nel quale si stabiliscono i principi
ai quali gli Enti locali della Sardegna devono attenersi per disciplinare la propria organizzazione
interna, i livelli di governo delle comunità locali e l’esercizio delle relative funzioni.
Nel frattempo, è entrato in vigore il decreto legge n. 174 del 10 ottobre 2012
“Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché
ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”, convertito in legge n.
213 del 7 dicembre 2012, che introduce diverse modifiche al decreto legislativo n. 267/2000
(Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), alla luce del quale il disegno di legge
ancora all’esame del Consiglio Regionale appare in larga parte superato.
TRASFERIMENTI FINANZIARI - PATTO DI STABILITÀ.
Per il 2012 gli stanziamenti finali riferiti ai trasferimenti agli enti locali conseguenti a
qualsiasi autorizzazione normativa sono stati pari a 1.569.416.603,17 euro, di cui 578.700.000
assegnati al Fondo unico (gli stanziamenti iniziali erano pari a 580.500.000), come previsto dal
comma 2 dell’art. 4 della legge finanziaria regionale n. 6 del 2012, in base al comma 1, art.
10, della legge regionale n. 2/2007.
In particolare, le risorse del Fondo sono ripartite per 508.500.000 euro (stanziamenti
iniziali 510.300.000) a favore dei comuni (cap. SC01.1059) e per 70.200.000 a favore delle
province (cap. SC01.1057) con 500.000 euro destinati all’Amministrazione provinciale di Nuoro
per il funzionamento del museo MAN (UPB S01.06.001).
I dati della gestione esposti nella tabella di seguito riportata, comunicati
dall’Assessorato della programmazione193, evidenziano quanto impegnato e pagato per i
trasferimenti agli enti locali in conto competenza e residui.
Trasferimenti agli Enti locali - Esercizio 2012
COMPETENZA stanziamento iniziale stanziamento finale impegni pagamenti
Fondo unico province 70.200.000,00 70.200.000,00 70.200.000,00 28.380.000,00
Fondo unico comuni 510.300.000,00 508.500.000,00 505.316.450,00 249.994.578,56
Totale trasferimenti
enti locali 1.216.508.000,00 1.569.416.603,17 1.295.989.875,64 645.683.763,36
RESIDUI residui formali carico 1/1 impegni pagamenti
Fondo unico province 34.850.000,00 34.850.000,00 34.850.000,00 34.850.000,00
Fondo unico comuni 222.448.585,49 222.448.585,49 219.192.046,68 219.192.046,68
Totale trasferimenti
enti locali 1.375.872.122,07 1.437.244.408,46 929.867.437,42 467.206.922,50
Fonte: Assessorato della Programmazione
192 Il disegno di legge n. 440 è stato presentato al Consiglio regionale in data 31 ottobre 2012 ma non risulta ancora discusso. 193 Nota dell’8 marzo 2013.
381
In rapporto al totale dei trasferimenti la percentuale stanziata a favore del Fondo unico
costituisce circa il 37% (32% comuni, 5% province). Nell’ambito del fondo, l’87,91% è
assegnato ai comuni e il restante 12.09% alle province.
Nello specifico, la tabella sottostante espone le quote assegnate per singola provincia,
estrapolate dalla determinazione della Direzione generale Enti locali e Finanze n. 66 del 28
gennaio 2013:
FONDO UNICO PROVINCE 2012
PROVINCIA Assegnazione 2012 Somme erogate 40% Da erogare a saldo 2013
CAGLIARI 17.542.558,16 7.017.023,26 10.525.534,90
CARBONIA - IGLESIAS 6.725.941,36 2.690.376,54 4.035.564,82
MEDIO CAMPIDANO 6.041.235,09 2.416.494,04 3.624.741,05
NUORO* 7.995.664,93 3.498.265,97 4.497.398,96
OGLIASTRA 4.931.866,65 1.972.746,66 2.959.119,99
OLBIA - TEMPIO 7.425.324,72 2.970.129,89 4.455.194,83
ORISTANO 7.634.623,04 3.053.849,22 4.580.773,82
SASSARI 11.902.786,05 4.761.114,42 7.141.671,63
TOTALE 70.200.000,00 28.380.000,00 41.820.000,00
*Compreso il finanziamento di 500.000 al museo MAN di Nuoro pagato a saldo nel 2012
Nel fondo, peraltro, confluiscono le risorse per diversi interventi di cui alle leggi
regionali 24 dicembre 1998, n. 37 (Norme concernenti interventi finalizzati all’occupazione),
articolo 19; 1° giugno 1993, n. 25 (Trasferimento di risorse finanziarie al sistema delle
autonomie locali); 23 maggio 1997, n. 19 (Contributo per l’incentivazione della produttività, la
qualificazione e la formazione del personale degli enti locali della Sardegna), articolo 2; 20
aprile 2000, n. 4 (legge finanziaria 2000), articolo 23, e n. 9 del 12 giugno 2006 (Conferimenti
di funzioni e compiti agli enti locali).
Si evidenziano nella tabella seguente i capitoli caratterizzati dai trasferimenti più
cospicui.
Trasferimenti agli Enti locali - Esercizio 2012
Capitolo Denominazione stanziamento
iniziale stanziamento
finale impegni pagamenti
SC01.1071 Mutui Enti locali 16.337.000,00 16.337.000,00 16.336.712,98 16.336.712,98
SC01.1105 Servitù militari 12.793.718,37 12.793.718,37 12.793.718,37 12.793.718,37
SC02.0881 Finanz. Comuni l.r. 11/88 39.000.000,00 39.755.902,07 39.755.901,90 1.899.980,57
SC02.0885
Finanz. Province per trasferimento funzioni
in materia lavoro 10.350.000,00 10.350.000,00 10.349.172,00 10.349.172,00
SC02.890 Patrimonio boschivo 19.000.000,00 19.925.000,00 19.925.000,00 10.425.000,00
SC02.898
Comuni l.r. 37/98. Interventi sviluppo e occupaz. - 10.487.646,93 10.487.646,93 10.487.646,93
SC03.0015 Patrimonio culturale 16.000.000,00 16.187.500,00 16.187.500,00 11.660.706,68
SC04.0193 Consorzi di bonifica - 18.587.666,37 18.438.674,50 3.575.817,57
SC04.1160 Bonifiche siti inquin. 9.000.000,00 10.239.496,56 10.239.496,56 3.643.039,06
SC04.2614 Centri storici 9.600.000,00 12.566.922,44 2.979.522,05 2.468.881,26
SC05.0615 Politiche sociali 19.500.000,00 19.500.000,00 321.568,67 -
SC05.0666 Talassemici, ecc. 46.900.000,00 46.900.000,00 46.899.963,55 31.779.761,26
382
Trasferimenti agli Enti locali - Esercizio 2012
Capitolo Denominazione stanziamento
iniziale stanziamento
finale impegni pagamenti
SC05.0668 Servizi alla persona 30.000.000,00 29.085.243,00 29.084.776,54 18.612.970,03
SC05.0673 Handicap grave 50.000.000,00 50.000.000,00 50.000.000,00 50.000.000,00
SC05.0677 Ritornare a casa 19.000.000,00 19.000.000,00 19.000.000,00 18.908.491,80
SC05.0680 Sostegno alle famiglie 30.000.000,00 30.000.000,00 30.000.000,00 14.305.042,42
SC05.0681 Assistenza domiciliare 15.000.000,00 12.551.000,00 12.551.000,00 12.524.887,81
SC06.1623
Finanz. Province funzioni trasferite in materia di lavoro 11.500.000,00 12.000.000,00 11.500.000,00 3.097.726,91
SC07.026 Mobilità 98.786.000,00 102.184.700,00 3.398.700,00 3.398.700,00
SC07.0033
F.S.C. 2007-2013 Interventi settore viabilità - 10.000.000,00 10.000.000,00 -
SC07.1267
Finanz. Enti locali opere pubbliche immediatamente cantierabili - 15.757.073,59 15.757.073,59 14.122.871,95
Fonte: Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio
La finanziaria regionale n. 6/2012 è stata modificata dalla legge regionale n. 10/2012,
con particolare riferimento ai commi 16, 17 e 18 dell’articolo 1, per cui nelle direttive per
l’anno 2012 relative alla limitazione all’assunzione degli impegni e dei pagamenti finalizzata al
rispetto del patto di stabilità interno, la Giunta regionale deve tener conto degli stanziamenti
destinati al fondo unico, all’emergenza sociale, al contrasto alla povertà, all’istruzione e alla
ricerca, all’occupazione e agli interventi a favore delle aree di crisi (c. 16); entro il 31 marzo
2012 sono erogati a favore degli enti locali il saldo della quota relativa all’esercizio precedente
ed il 40% della quota stanziata nell’esercizio in corso del fondo. I successivi trasferimenti sono
erogati sulla base di dimostrata esigenza di cassa e comunque solo dopo autocertificazione
dell’avvenuta spesa di almeno il 90 per cento di quanto trasferito in conto residui. Gli enti locali
hanno, inoltre, la facoltà di optare per ulteriori trasferimenti a valere sul fondo unico o su altre
assegnazioni (c. 17); la disposizione del comma 17 si applica fino a quando non verrà definita
la modalità che consente il trasferimento dell’80% entro il 31 marzo e il saldo entro il 30
ottobre di ciascun anno, ferma restando la spesa del 90% del trasferimento medesimo (c. 18).
L’Amministrazione regionale ha provveduto, quindi, a erogare entro il 31 marzo 2012 il
saldo delle quote non liquidate nel 2011 e il 40% della quota stanziata sulla competenza 2012.
Sono state erogate in favore di 69 comuni ulteriori quote del Fondo unico, sulla base di
richieste per esigenze certificate e previa dimostrazione di aver speso almeno il 90% dei
residui.
Il Patto di stabilità degli enti locali è disciplinato dalla legge regionale n. 16 del 19
novembre 2010 ai sensi dell’art. 77 ter “Patto di stabilità interno delle regioni e delle province
autonome” (in vigore dal 2 marzo 2012) del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (convertito,
con modificazioni, in legge 6 agosto 2008 n. 133).
La Regione provvede ad adattare per gli enti locali le regole e i vincoli posti dal
legislatore nazionale con il patto territoriale che definisce l’obiettivo aggregato dei comuni e
delle province quale risultante dalla somma degli obiettivi dei singoli enti comunicati alla
383
Regione dal Ministero dell’economia e delle finanze. L’obiettivo aggregato è approvato
annualmente con delibera di Giunta regionale e comunicato al Ministero competente (art. 2).
Gli obiettivi dei singoli enti sono ridefiniti con deliberazione della Giunta regionale e
possono essere modificati in senso peggiorativo o migliorativo, a richiesta degli enti, ma
rispettando i seguenti criteri:
a) non sono autorizzate le richieste di peggioramento del saldo obiettivo a copertura di
spesa corrente;
b) sono considerate in via prioritaria, nell'ordine, le richieste di peggioramento del saldo
obiettivo relative a:
1) debiti fuori bilancio, derivanti da sentenze esecutive relative alla nuova disciplina del
computo degli oneri di esproprio;
2) interventi in attuazione di piani e programmi regionali;
3) smaltimento di residui passivi pregressi in conto capitale;
4) interventi legati a situazioni di emergenza, di cui non è già prevista l'esclusione ai
sensi della normativa statale vigente;
4-bis) spese sostenute per il funzionamento, anche in forma associata, degli Uffici dei
giudici di pace.
Con l’art. 4 la Regione può decidere di incrementare la capacità di spesa complessiva
attraverso la cessione di proprie quote con interventi compensativi.
Infine l’art. 5 stabilisce che a partire dal 2011 la Giunta regionale assicura che, nella
predisposizione dei budget finanziari delle singole direzioni generali, sia considerata prioritaria
la devoluzione del fondo unico agli enti locali e che le risorse dello stesso fondo, in quanto
compartecipazione regionale all’esercizio delle funzioni delegate, qualora già parte della verifica
del Patto territoriale, possono non essere computate nel calcolo del patto di stabilità dei singoli
enti locali territoriali.
Con la Delibera n. 35/25 del 28 agosto 2012 e, in via definitiva, con la Delibera n.
40/28 dell’11 ottobre 2012 è stato approvato l’obiettivo aggregato riferito a 64 comuni (con
popolazione superiore ai 5.000 abitanti) per 114.152.000 euro e alle 8 province per
29.694.000.
La delibera n. 37/1 del 6 settembre 2012 ha rideterminato il saldo obiettivo per i
comuni in 44.618.000 euro, quantificando in 70.000.000 la riduzione degli impegni regionali di
parte corrente per consentire ai comuni l’aumento del corrispondente importo della capacità di
spesa finalizzato al pagamento dei residui passivi in conto capitale (patto di stabilità verticale
incentivato).
La Delibera n. 40/31 dell’11 ottobre 2012 ha rideterminato il saldo, cedendo un’ulteriore
quota di 23.234.000 a valere sui propri impegni di parte corrente del bilancio regionale, al fine
di incrementare la capacità di spesa complessiva del sistema delle autonomie locali anche a
favore delle province, escluse dal patto verticale incentivato (saldo comuni 38.083.000,
province 12.995.000). Tutte le province e 62 comuni hanno chiesto il peggioramento del
384
proprio saldo obiettivo 2012; nessun comune ha, invece, chiesto il miglioramento del proprio
saldo, per cui non è stato possibile attivare il patto regionale orizzontale per mancanza di
quote disponibili.
In totale gli spazi finanziari ceduti dalla Regione agli enti locali ammontano a
93.234.000 euro di cui 76.535.000 ai comuni e 16.699.000 alle province.
Dalle riunioni della Conferenza permanente Regione - Enti locali è emersa la
preoccupazione sullo stallo della spesa dovuto alla rigidità delle norme di patto, parzialmente
mitigato dagli interventi regionali, che impediscono gli investimenti negli enti locali,
incrementando la massa dei residui passivi.
Con riferimento all’attività svolta dal Servizio centrale demanio e patrimonio e dal
Servizio territoriale di Oristano, Nuoro, Medio Campidano nel 2012 risultano effettuati i
seguenti pagamenti:
- ai comuni costieri 345.837,16 e al comune di Cardedu 8.760,76 (determinazione n.
1039 del 7 giugno 2012);
- per contributi spese di manutenzione ordinaria dei porti: 31.566,99 La Maddalena,
50.000 Portoscuso (Delibera n. 40/18 del 6 ottobre 2011);
- per rimborso 13.445,86 all’Unione dei comuni del Sinis Montiferru e 65.657,02 ai
comuni costieri di competenza del Servizio territoriale di Oristano, Nuoro e Medio
Campidano.
INDAGINI DELLA SEZIONE DI CONTROLLO.
Nel corso del 2012 la Sezione del controllo per la Regione Sardegna ha approvato tre
relazioni nell’ambito del programma annuale di attività di controllo successivo sulla gestione,
aventi ad oggetto le autonomie locali, di cui si riportano alcune parti delle valutazioni
conclusive.
1. “Rilevazione e analisi dei costi della politica negli enti locali della Sardegna nel quadriennio
2008-2011”, approvata con la deliberazione n. 82/2012”.
“…si deve sottolineare preliminarmente che l’attività necessaria per l’acquisizione dei dati ha mostrato il
livello di arretratezza del sistema delle autonomie locali della Sardegna sia sotto il profilo informatico, sia per quanto
concerne la capacità di comunicare all’interno degli enti.
Le spese dei Comuni risultano diminuite percentualmente in misura maggiore rispetto a quelle delle
Province, ma è necessario tenere presente che le spese dei Comuni sono notevolmente più elevate.
L’esame congiunto dei dati consente infatti di verificare come le spese relative ai Comuni siano molto
superiori ai costi della politica sostenuti dalle Amministrazioni provinciali. Ciò fa si, di conseguenza, che anche i costi
suddivisi per abitante di queste ultime siano notevolmente inferiori. La spesa che ogni abitante della Sardegna deve
mediamente sostenere per il mantenimento degli organi politici provinciali è inferiore ai 7 euro all’anno,
corrispondente a meno di un terzo dell’importo complessivo, che varia dai 25,58 euro del 2008 ai 23,65 euro del
2011.
385
2008%
Com.
Prov.
2009%
Com.
Prov.
2010%
Com.
Prov.
2011%
Com.
Prov.
Var.
08
11
Comuni 30.632.535,93 73% 30.840.433,99 73% 29.955.292,68 75% 27.987.942,40 72% -8,63%
Province 11.355.361,28 27% 11.656.977,03 27% 10.058.355,90 25% 10.789.605,54 28% -4,98%
Totale 41.987.897,21 42.497.411,02 40.013.648,58 38.777.547,94 -7,65%
Sp. per
abitante
comuni* 18,78 18,90 18,33 17,14 -8,73%
Sp. per
abitante
province 6,80 6,97 6,01 6,44 -5,36%
Sp. per
abitante
totale 25,58 25,87 24,33 23,58 -7,84%
Costi della politica - totale province e comuni
*Nel calcolo dalla spesa media per abitante si è tenuto conto della mancata trasmissione dei dati da parte di alcuni
comuni
Come si è già evidenziato, sono state registrate, sia per i Comuni che per le Province, diminuzioni per
quanto concerne tutte le voci di spesa, con la sola eccezione delle spese riguardanti gli uffici di supporto, che hanno
subito un incremento complessivo del 27,39%.
…Le percentuali di riduzione maggiori si sono registrate laddove si è potuto rinunciare all’acquisizione di
beni e servizi, in primo luogo le spese di rappresentanza, che hanno subito una diminuzione di oltre il 50%.
La successiva tabella mostra le riduzioni, in valori assoluti e percentuali, delle varie voci che rappresentano
i costi della politica di Comuni e Province, mentre i grafici che seguono riportano, in termini percentuali, la
composizione delle spese rispettivamente negli esercizi 2008 e 2011. Dagli stessi grafici si evince che la diminuzione
generale delle spese non ha comportato grandi variazioni nella ripartizione delle stesse, ad eccezione, come appena
sottolineato, delle spese di rappresentanza e per gli uffici di supporto.
Tabella 2008 2009 2010 2011
Variazione
2008/2011
Indennità Sindaco/Pres. prov. 6.603.782,85 6.551.404,00 6.830.316,74 6.488.920,85 -1,74%
Indennità Assessori 11.697.793,45 11.398.657,21 10.902.132,81 10.806.916,06 -7,62%
Indennità Presidente Consiglio 753.114,11 739.463,64 721.217,86 721.171,79 -4,24%
Gettoni di presenza Consiglieri 5.729.589,16 5.406.704,97 4.595.247,98 4.879.978,02 -14,83%
Oneri permessi e aspettative 2.770.280,11 2.794.846,19 2.337.868,91 2.147.431,03 -22,48%
Missioni e rimborsi 3.724.117,08 3.199.266,57 2.558.283,04 3.009.610,63 -19,19%
Spese di Rappresentanza 1.364.756,47 1.613.702,28 1.452.290,78 651.034,73 -52,30%
Spese per uffici di supporto 5.070.916,93 6.292.747,54 6.265.631,02 6.459.710,67 27,39%
Altre spese 4.273.547,05 4.500.618,61 4.350.659,45 3.612.774,16 -15,46%
TOTALE 41.987.897,21 42.497.411,02 40.013.648,58 38.777.547,94 -7,65%
Spesa per abitante 25,58 25,87 24,33 23,58 -7,84%
Comuni Province - Spese complessive anni 2008/2011
386
In definitiva, si è riscontrato che le spese per gli organi rappresentativi di Comuni e Province, costano
complessivamente circa 40 milioni di euro, con un massimo di 42.007.648,34 di euro nel 2008 e un minimo di
38.909.351,85 di euro nel 2011. I Comuni, come si è visto, concorrono alla formazione di detta spesa nella misura
di oltre il 70%.
In termini assoluti si tratta di somme rilevanti, che però devono essere rapportate alle esigenze legate alla
necessaria esistenza degli organi politici e quindi alla loro essenziale funzione di amministrazione e di
rappresentanza democratica.
Se poi si ha riguardo al costo medio sopportato da ciascun cittadino della Sardegna per il mantenimento di
tali organi si ha invece la percezione che tali costi, in relazione alla funzione svolta dagli organi politici, risultino
relativamente contenuti. In particolare gli organi rappresentativi delle Province, come si è visto, costano a ogni
cittadino meno di 7 euro l’anno, ai quali si devono aggiungere, però, i costi per il personale e per il funzionamento di
tali organismi…
L’esame dei dati raccolti, che ha dimostrato una costante riduzione dei costi della politica nel corso del
quadriennio considerato, ha altresì reso palese la possibilità di ulteriori riduzioni, in particolare per alcune voci di
spesa che, tuttavia, non potranno raggiungere percentuali significative in presenza di una siffatta distribuzione degli
Enti sul territorio.
L’accorpamento degli Enti minori e la soppressione di altri, come previsto per le Province di più recente
istituzione, potranno portare a un risparmio per la finanza pubblica tanto più consistente quanto più è elevato il
numero degli Enti interessati.
Si richiamano sul punto le osservazioni formulate con riferimento alla spesa per abitante delle Province…,
per la quale si è riscontrato che, con l’eccezione della provincia di Carbonia Iglesias, le altre tre nuove Province
presentano un’incidenza molto più elevata di quelle “storiche”. Del tutto anomalo il dato relativo alla provincia di
Oristano, in crescita e di importo rilevante. Si tratta, comunque, di un fenomeno che richiede un approfondimento in
altra sede.
La presente rilevazione vuole fornire al Legislatore regionale alcuni elementi di valutazione in vista del
riordino dell’ordinamento regionale degli Enti locali, il cui rinvio non è più giustificabile per le molteplici ricadute sul
piano finanziario delle norme di carattere derogatorio, delle quali si è dato conto nel corso della relazione. Questa
Sezione esprime forti perplessità in ordine a tale tipologia di deroghe, atteso che esse comportano riflessi
considerevoli per gli oneri che impongono sui bilanci pubblici, in particolare degli enti locali che sono costretti a
trovare la copertura delle relative spese nei propri bilanci e a rispettare, comunque, un proprio piano di
contenimento delle spese nell’ottica del coordinamento della finanza pubblica a livello nazionale”.
387
2. “Monitoraggio, si sensi dell’art. 16, comma 26, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 148,
delle spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo degli enti locali della
Sardegna”, approvata con Delibera 83/2012
“Il decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,
n. 148, al comma 26 dell’art. 16, dispone che le spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo degli
enti locali, siano elencate per ciascun anno, a partire dal 2011, in un apposito prospetto allegato al rendiconto
della gestione che deve essere trasmesso alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti entro dieci
giorni dall’approvazione del rendiconto e pubblicato nel sito internet dell’ente locale…
A partire dal mese di maggio 2012, dunque, gli enti erano tenuti all’invio del prospetto con riferimento
alle spese di rappresentanza sostenute nel 2011 e alla conseguente pubblicazione sul proprio sito internet.
Questa Sezione di controllo ha provveduto a svolgere un monitoraggio dei prospetti inviati, al fine di
verificare il rispetto della normativa.
Sulla base dei dati pervenuti è stato predisposto un elenco nel quale sono stati riportati i seguenti
elementi: la data di trasmissione; la pubblicazione sul sito internet; l’importo della spesa; gli estremi del
regolamento che disciplina le spese di rappresentanza, qualora sia stato adottato; le eventuali note istruttorie
che si è reso necessario inviare per chiarire quanto comunicato.
Gli enti locali sottoposti al controllo, per la regione Sardegna, sono 377 comuni, 8 province, 35 unioni
di comuni, 5 comunità montane.
La verifica svolta ha evidenziato i seguenti risultati complessivi...
Spese rappresentanza 2011 COMUNI PROVINCE UNIONI COMUNI
COMUNITA' MONTANE
Totale enti tenuti all'invio del prospetto 377 8 35 5
Hanno inviato il prospetto 178 6 3 1
Pubblicato sito internet 89 3 0 1
Hanno sostenuto spese 163 6 2 1
Non hanno sostenuto spese 15 0 1 0
Dotati di regolamento che disciplina le spese di
rappresentanza 28 2 0 0
Nota istruttoria Corte 5 0 0 0
Come si evince dai numeri sopra riportati, molti enti non hanno inviato il prospetto.
Le cause del mancato invio possono essere da attribuire alla circostanza che il rendiconto non sia stato
ancora approvato, o alla mancanza di spese di rappresentanza o, ancora, alla non conoscenza della norma che
impone l’invio.
Si sottolinea che nella rilevazione dei costi della politica effettuata dalla Sezione 283 comuni hanno fatto
presente di avere sostenuto spese di rappresentanza nel 2011.
Considerato che in sede di monitoraggio non è possibile procedere ad accertare nei confronti di ogni
ente le motivazioni del mancato rispetto della normativa, la Sezione si riserva di programmare successivamente
eventuali indagini”.
La verifica svolta ha evidenziato i seguenti risultati complessivi...
Spese rappresentanza 2011 COMUNI PROVINCE UNIONI COMUNI
COMUNITA' MONTANE
Totale enti tenuti all'invio del prospetto 377 8 35 5
Hanno inviato il prospetto 178 6 3 1
Pubblicato sito internet 89 3 0 1
Hanno sostenuto spese 163 6 2 1
Non hanno sostenuto spese 15 0 1 0
Dotati di regolamento che disciplina le spese di
rappresentanza 28 2 0 0
Nota istruttoria Corte 5 0 0 0
Come si evince dai numeri sopra riportati, molti enti non hanno inviato il prospetto.
Le cause del mancato invio possono essere da attribuire alla circostanza che il rendiconto non sia stato
ancora approvato, o alla mancanza di spese di rappresentanza o, ancora, alla non conoscenza della norma che
impone l’invio.
Si sottolinea che nella rilevazione dei costi della politica effettuata dalla Sezione 283 comuni hanno fatto
388
3. “Verifica delle problematiche connesse all’istituzione di nuove province con particolare
riferimento ai costi di organizzazione e di personale” approvata con Delibera 90/2012.
“All’esito dell’esame condotto dalla Sezione, risulta un quadro che denota, sotto il profilo delle spese di
funzionamento delle nuove province, e, segnatamente, delle spese di personale e degli organi politici, un
consistente aggravio di spesa a carico dei residenti della Sardegna, circostanza che trova conferma nell’analisi
dell’andamento delle spese complessivamente considerate, del numero dei dipendenti delle province ed, infine,
nell’elaborazione della spesa pro-capite sostenuta per il funzionamento delle amministrazioni provinciali.
La spesa complessiva (relativa al personale ed agli organi politici) per la gestione delle 4 province
storiche, nell’anno 2005, era stata pari, complessivamente, ad € 74.901.159,29, di cui € 68.298.194,57 per le
spese di personale, ed € 6.602.964,72 per il funzionamento degli organi politici, secondo quanto riassunto a fini
di miglior comprensione, dalla seguente tabella:
Personale Organi politici Totale
Province storiche 68.298.194,57 6.602.964,72 74.901.159,29
La spesa complessiva, per la gestione delle 8 amministrazioni provinciali, nell’anno 2011, è stata invece
pari a € 106.595.430,76. La sua scomposizione è di seguito riassunta:
Provincia – spesa 2011 Personale Organi politici Totale
Cagliari 25.143.850,69 2.781.879,18 27.925.729,87
Sassari 19.340.905,88 1.784.968,11 21.125.873,99
Nuoro 13.022.367,44 954.708,06 13.977.075,50
Oristano 14.700.693,00 1.910.554,09 16.611.247,09
Carbonia-Iglesias 5.765.873,20 541.198,15 6.307.071,35
Medio campidano 6.140.567,87 878.713,72 7.019.281,59
Ogliastra 4.287.381,68 706.475,84 4.993.857,52
Olbia-Tempio 7.771.491,94 863.801,90 8.635.293,84
Totale generale 96.173.131,70 10.422.299,05 106.595.430,75
In particolare, considerando distintamente le spese per le vecchie e le nuove province, figurano i
seguenti risultati per l’anno 2011:
Personale Organi Politici Totale
Province storiche 72.207.817,01 7.432.109,44 79.639.926,45
Nuove province 23.965.314.69 2.990.189,61 26.955.504,30
Totale 96.173.131,70 10.422.299,05 106.595.430,75
E’ di tutta evidenza, dunque, che le spese per il funzionamento delle nuove province non solo non hanno
portato ad una diminuzione, neppure parziale, della spesa delle amministrazioni provinciali storicamente esistenti
nella Regione Sardegna, ma anzi si sono pressoché integralmente sommate ad essa, considerato l’aumento, tra il
2005 ed il 2011, delle spese delle medesime province storiche, sia per il personale (+ € 3.909.622,44) che per
gli organi politici (+ € 829.144,72).
La spesa per le due voci considerate è dunque salita da € 74.901.159,29 a € 106.595.430,75, con un
aumento pari ad € 31.694.271,46, pari al 42,31% della spesa iniziale.
Secondo i dati trasmessi dalla province storiche, i dati relativi al personale occupato negli anni 2005 e
2011, analizzati nel cap.5, lasciano invece intravedere una diminuzione dello stesso per complessive 397 unità.
E’ da segnalare che le diminuzioni si sono avute solo nella Provincia di Cagliari (- 338) e nella Provincia di Nuoro
389
(- 90). Tuttavia occorre considerare che queste due province dispongono di società in house per lo svolgimento
di parte delle proprie funzioni e che, conseguentemente, il personale da esse utilizzato dovrebbe essere
sommato a quello direttamente impiegato dalla struttura amministrativa delle due amministrazioni.
La Provincia di Sassari ha invece mantenuto invariata la sua dotazione organica, mentre quella di
Oristano ha registrato un incremento di 30 dipendenti. I dati di seguito riportati tengono presente anche il
numero dei lavoratori interinali e delle collaborazioni.
2005 2011
Personale province storiche 2.187 1.790
Per le province storiche il dato complessivo relativo ai dipendenti a tempo determinato ed indeterminato
è dunque il seguente:
2005 2011
Personale province storiche
(t.d. e t.ind.) 1.570 1.507
Mentre il dato complessivo relativo al personale delle Province “nuove” per l’anno 2011 è il seguente:
2011
Personale province nuove
(t.d. e t.ind.) 533
Si può dunque concludere che se nel 2005 il personale impiegato nelle amministrazioni provinciali era
pari a 1.507 unità, oltre personale interinale e collaborazioni, nell’anno 2011 si è assistito ad un aumento di 470
unità, per un totale di 2.040 dipendenti, ovvero con un aumento percentuale del 29,9 %.
Inoltre, come è stato constatato in precedenza, la minima riduzione delle spese per gli organi politici,
inferiore per le province storiche nel 2011 rispetto al 2005, è da ricondurre alla legislazione che negli ultimi anni
ha drasticamente ridotto le possibilità di spesa delle singole amministrazioni per il funzionamento degli organi
politici. Pertanto neppure tale minima riduzione è in qualche modo riconducibile al maggior decentramento delle
funzioni provinciali.
E’ significativo infine anche il confronto dei dati relativi alla spesa pro-capite per il funzionamento delle
amministrazioni provinciali, sostenuto dai residenti sardi nel 2005 (considerando le sole province storiche) e nel
2011 (considerando tutte le province):
2005 2011
Spesa complessiva 74.901.159,29 106.595.430,76
Residenti 1.655.677 1.675.170
Spesa pro-capite 45,24 63,63
L’aumento di spesa pro-capite registrato è stato di € 18,39, pari al 40,65% della spesa originaria.
Altro aspetto che emerge con preponderanza dall’analisi condotta è la responsabilità
dell’Amministrazione regionale nel consistente divario riscontrato tra trasferimenti regionali accertati e riscossi.
La Sezione ha più volte richiamato la Regione Sardegna ad una corretta gestione del rapporto con le
amministrazioni locali, proprio con riferimento alle modalità ed in particolare alla tempestività dei trasferimenti
regionali. Ciò al fine di evitare il crearsi ed il perpetuarsi, nel corso degli anni, di consistenti residui attivi. Principi
di sana gestione finanziaria, infatti, imporrebbero che la formazione dei residui attivi fosse ricondotta a vicende
se non proprio eccezionali della gestione contabile, quanto meno ad esigenze ed evenienze non ordinarie, nel
senso che la gestione per residui non dovrebbe essere, come invece purtroppo accade, una modalità ordinaria di
390
gestione e disposizione delle proprie risorse.
Viceversa la situazione evidenziata dai ritardi segnalati da tutte le nuove province nel trasferimento
effettivo delle risorse, costituisce concreto nocumento alla gestione materiale di tali risorse, delle quali, in effetti,
le amministrazioni provinciali hanno beneficiato solo sulla carta. Il ritardo di tali trasferimenti implica
evidentemente anche il ritardo nella disponibilità effettiva di tali risorse da parte dei soggetti dell’economia reale,
i quali non possono certo essere legati ai principi della contabilità per competenza. Ciò si traduce in conclusione
in una minor circolazione di risorse in favore dell’intero sistema, con effetti evidentemente depressivi del sistema
economico in genere, tanto più rilevante nell’attuale congiuntura economica.
Se queste sono considerazioni di carattere generale sulle quali la Sezione del Controllo per la Regione
Sardegna e le altre Sezioni della Corte hanno ritenuto di doversi più volte soffermare anche in ambito nazionale,
nel caso di specie il ritardo nei trasferimenti regionali ha l’aggravante di aver inciso ed incidere sulle stesse
capacità di amministrazione delle “nuove” province, atteso che tali trasferimenti, come si è visto, riguardano per
gran parte proprio l’esercizio di funzioni delegate da parte della Regione stessa.
Si dovrà infine considerare che la tendenza normativa è quella di un ulteriore taglio dei trasferimenti agli
enti locali, a fronte invece dell’aumento delle competenze trasferite alle Province e dunque del necessario
maggior impiego di risorse. Pertanto, qualora la scelta del legislatore regionale sia quella del mantenimento
dell’attuale organizzazione delle funzioni amministrative, fosse solo per l’ulteriore prolungarsi del regime
transitorio di cui alla L.R. n.11/2012, anche le gestioni future delle province non potranno che scontare,
inevitabilmente, le scelte restrittive dell’ordinamento. E’ dunque agevole prevedere, in conclusione, l’accrescersi
del disavanzo evidenziato nel corso dell’analisi anche per le prossime gestioni finanziarie.
Ultimo profilo, gestionale, che ritiene la Sezione di dover mettere in evidenza è quello relativo alla
necessità che il potere politico effettui una ponderata valutazione circa l’opportunità o l’inopportunità del
decentramento delle funzioni “provinciali”: dall’analisi condotta è emerso che una parte consistente del bilancio
provinciale è destinato al funzionamento dell’apparato burocratico latamente inteso.
Ad un asettico esame dei dati contabili non risulta tuttavia che la spesa sostenuta per l’ulteriore
decentramento delle funzioni provinciali, attuata nell’anno 2005 mediante la creazione delle quattro nuove
province, abbia avuto una valida giustificazione, specialmente per l’esercizio di quelle funzioni per le quali la
spesa delle province è estremamente ridotta. Ciò ovviamente, preme ribadire, viene ad evidenziarsi se si
considerano in modo asettico i dati contabili presi a riferimento.
Certamente esistono altri elementi che il potere politico è chiamato a valutare, in via esclusivamente ad
esso riservata ma pur sempre con il limite della logicità: ad esempio i risultati dell’azione amministrativa, il
miglioramento dei servizi rispetto al costo del decentramento, la vicinanza del titolare del gestore della funzione
amministrativa rispetto alla popolazione etc.
Nel portare avanti le prospettive di riforma già in atto, la Regione è chiamata quindi a ponderare
adeguatamente, a fini contabili, da un lato, la circostanza che non pare che nella realtà della Sardegna esistano
realtà talmente inaccessibili da giustificare un complessivo decentramento delle funzioni ancor oggi svolte dalle
Province a fronte del livello del costo di gestione di tale decentramento, anche tenuta presente la limitata
consistenza della popolazione residente.
D’altro canto, a riprova di quanto sopra, si può semplicemente considerare che le medesime funzioni
oggi delegate alle quattro province “nuove” risultavano svolte dalle sole quattro province storiche che per
decenni hanno portato avanti l’azione amministrativa ad esse affidata.
Infine è necessario tener presenti anche le prospettive di riforma in itinere a livello nazionale, che
guardano con favore (se non impongono addirittura) l’esercizio associato delle funzioni amministrative anche per
realtà territoriali inferiori all’attuale ambito di estensione delle Province. Il ricorso a tali forme associative potrà
certamente sopperire all’esercizio di certe funzioni ad oggi esercitate dalle Province, la cui stessa natura
suggerisce che diverse realtà territoriali potranno essere correttamente amministrate ricorrendo a tale forma di
gestione piuttosto che mediante la creazione ed il sostentamento di enti intermedi di area vasta”.
391
19. I TRASFERIMENTI AGLI ENTI, ISTITUTI ED AZIENDE REGIONALI
L’articolo 3, comma 10, della legge finanziaria regionale ha disposto che “gli enti, le
agenzie e le aziende regionali nonché le società a totale partecipazione regionale concorrono
alla realizzazione degli obiettivi del patto di stabilità interno attraverso:
a) contenimento dei costi di funzionamento della struttura;
b) raggiungimento del pareggio di bilancio negli enti che adottano la
contabilità economica;
c) raggiungimento del pareggio della gestione di competenza negli enti che
adottano la contabilità finanziaria”.
Il successivo comma 11 ha stabilito che “ai fini degli obiettivi di cui al comma 10, la
Giunta regionale emana, con propria deliberazione, in sede di predisposizione della manovra
finanziaria, specifiche direttive”.
Al comma 37, poi, si legge che “negli enti, agenzie, aziende regionali nonché nelle
società a totale o prevalente partecipazione regionale, è vietato l'uso di fondi pubblici,
ancorché allocati in capitoli di bilancio per le pubbliche relazioni o per fondi di rappresentanza,
per l'acquisto di regali o gadget e per l'invio di comunicazioni augurali.”
Ulteriori norme sono state emanate nella materia dal legislatore regionale nel corso del
2012; in particolare, con la legge regionale n. 21 del 7 novembre “Disposizioni urgenti in
materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifiche di disposizioni legislative sulla
sanità” è stata rivista la tabella A della legge regionale n. 14 del 15 maggio 1995 “Indirizzo,
controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali”.
L’articolo 3, comma 3, della suddetta legge ha abrogato il punto 16 della tabella, che
faceva riferimento all’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS). Abrogazione
già prevista dalla legge regionale n. 12/2008 sul riordino dell’Istituto (art.22, c. 1, lettera d), in
quanto annoverato tra gli enti vigilati dal Ministero della Salute.
Ciò ai sensi delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 106 del 28 giugno
2012 sulla “Riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute” che dedica il capo II al
Riordino degli Istituti zooprofilattici sperimentali (artt. 9/16, recepiti con legge regionale n. 25
del 17 dicembre 2012). In particolare l’art. 10 prevede che le regioni debbano disciplinare “le
modalità gestionali, organizzative e di funzionamento degli Istituti, nonché l’esercizio delle
funzioni di sorveglianza amministrativa, di indirizzo e verifica … fatta salva la competenza
esclusiva dello Stato”. Lo statuto dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna, approvato in via
definitiva con delibera della Giunta regionale n. 22/13 del 2012, specifica che è un ente
392
sanitario di diritto pubblico che opera nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale194 posto sotto
la vigilanza amministrativa della Giunta regionale.
Si richiamano di seguito gli atti più rilevanti adottati dalla Giunta regionale nei confronti
degli Enti e delle Agenzie, anche ai sensi del comma 11 sopra citato.
Con la delibera n. 27/45 del 19 giugno 2012 è stata disposta la razionalizzazione della
composizione degli organi di controllo e di revisione degli enti, delle agenzie nonché degli
organismi societari partecipati e/o controllati dalla Regione. In particolare, i compensi da
attribuire ai componenti degli organi di controllo e/o di revisione, sono determinati in relazione
ai minimi previsti dalle vigenti tariffe professionali. Quanto disposto è stato sospeso con la
delibera n. 28/10 del 26 giugno 2012, in quanto contrastante con quanto stabilito riguardo
all’abrogazione delle tariffe professionali dal decreto legge n. 1 del 24 gennaio 2012
”Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”,
convertito in legge n. 27 del 24 marzo 2012 e in attesa che venga compiutamente definito dal
legislatore statale il quadro normativo in materia.
Con la delibera n. 27/39 del 19 giugno 2012 è stato formulato un atto di indirizzo
finalizzato alla “Razionalizzazione del parco auto degli Enti, delle Agenzie, e dei vari organismi
societari e non partecipati e/o controllati della Regione” che prevede la riduzione del parco
auto in uso agli organi amministrativi e politici e quindi della relativa spesa, privilegiando
l’adozione di modalità di condivisione dell’auto (car sharing).
Con la delibera n. 39/17 del 26 settembre 2012 (in linea con il risultato del referendum
consultivo regionale del 6 maggio, avente ad oggetto l’abolizione dei consigli di
amministrazione di tutti gli enti strumentali e agenzie regionali), è stato approvato l’atto di
indirizzo rivolto agli Assessorati competenti affinché dispongano che l’organo di
amministrazione dei vari enti, agenzie, società e fondazioni regionali sia costituito quale organo
monocratico (amministratore unico). Al fine di assicurare immediate economie di spesa sui
bilanci degli enti e quindi della Regione, si prevede l’applicazione con decorrenza dal primo
rinnovo degli organi di amministrazione, salvo le necessarie modifiche alle norme istitutive e
agli statuti.
Da citare, inoltre, nell’ambito delle misure decise per il contenimento della spesa e in
continuità con i provvedimenti adottati nel corso del 2012, la deliberazione n. 11/1 del 26
febbraio 2013 che dà mandato alla Presidenza e agli Assessorati competenti affinché
provvedano per quanto concerne enti e agenzie regionali a presentare una proposta volta alla
conservazione, all’accorpamento o alla soppressione di tali organismi o in ogni caso alla
riduzione dei relativi oneri finanziari.
194 Il personale fa parte del comparto della Sanità pubblica, per cui si applica il CCNL dei dipendenti del servizio Sanitario Nazionale.
393
Si segnalano, altresì, tra le delibere di Giunta specifiche per i singoli enti, la n. 10/17
del 28 febbraio 2012 per le Agenzie agricole (AGRIS, ARGEA, LAORE), con la quale si
definiscono le priorità e gli indirizzi strategici per la gestione.
La delibera n. 20/22 del 15 maggio 2012 proroga il regime commissariale e nomina un
commissario straordinario per l’Ente Acque della Sardegna (ENAS).
Per l’Ente Foreste, a seguito di segnalazioni da parte dei componenti del Consiglio di
amministrazione dell’Ente contro lo stesso Presidente del CDA, per l’adozione di procedure
amministrative ritenute irregolari, è stata deciso con delibera n. 35/1 del 28 agosto 2012 di
attivare l’Ufficio Ispettivo per un accertamento di carattere straordinario.
Con riferimento alla soppressa Agenzia governativa regionale “Osservatorio economico”
(l.r. n. 1/2011 con la quale veniva soppressa anche l’Agenzia regionale per le entrate), sono
stati approvati dalla Giunta regionale con deliberazione n.22/22 del 22 maggio 2012, i
documenti contabili 2010/2011 relativi alla rendicontazione finale.
Con le delibere n. 29/2 del 3 luglio e n. 30/10 dell’11 luglio 2012, sono stati approvati
gli obiettivi generali e le priorità strategiche per il 2012 di Sardegna Promozione, mentre con le
delibere n. 34/48 del 7 agosto e n. 45/11 del 12 novembre si è approvato il trasferimento
all’agenzia dei fondi della Presidenza destinati alle attività per la valorizzazione dell’immagine
della Sardegna.
Per quanto concerne la conformità dell’attività degli Enti alle direttive impartite con le
delibere della Giunta, gli Assessori regionali competenti per materia valutano il raggiungimento
degli obiettivi.
A questo riguardo la competenza degli Enti e delle Agenzie regionali in essere, è
distribuita tra gli Assessorati, secondo la seguente tabella:
Presidenza/Assessorato Enti/Agenzie
Presidenza Sardegna ricerche (ex Consorzio 21)
Difesa Ambiente
Ente Foreste della Sardegna (EFS)
Conservatoria delle Coste
Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPAS)
Agricoltura e riforma agro-pastorale
Agenzia regionale sarda per la gestione e l'erogazione aiuti in agricoltura (ARGEA)
Agenzia per la ricerca in agricoltura (AGRIS)
LAORE
Turismo, Artigianato e Commercio Sardegna promozione
Lavori Pubblici
Ente acque Sardegna (ENAS)
Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)
Lavoro Agenzia regionale per il lavoro
Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Enti regionali per il diritto allo studio universitario (ERSU)
Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)
394
L’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio svolge, ai
sensi della legge regionale n. 14/95 citata, il controllo di legittimità contabile sui bilanci di
previsione degli enti, sulle eventuali variazioni, sui conti consuntivi, relativamente alle spese di
finanziamento correlate ai contributi previsti nei rispettivi capitoli di bilancio; la competenza
non viene esercitata, peraltro, sui finanziamenti a valere sui fondi strutturali e per specifici
progetti.
L’Assessorato ha rappresentato195 che il parere di competenza sugli atti ha determinato
alcuni rilievi e osservazioni relativi a “iscrizioni di entrate non supportate da elementi oggettivi,
costi di struttura non coerenti con le disposizioni di legge e con le direttive della Giunta
regionale, costi del personale, errati prospetti contabili”.
Il contributo di funzionamento agli Enti è sottoposto, in linea con le disposizioni valide
per tutta l’Amministrazione regionale, al taglio di spesa lineare, senza tener conto del diverso
ruolo e peso istituzionale svolto.
Nel 2011, su impulso dell’Assessorato della Programmazione e Bilancio, si è cercato di
trovare un sistema di distribuzione delle risorse disponibili tarato sull’efficacia ed efficienza dei
progetti di spesa, nell’ambito delle riforme statali in tema di armonizzazione di bilanci e di
valutazione dell’azione amministrativa.
Al riguardo è stata approvata la delibera di Giunta n. 34/15 del 18 agosto 2011 che, in
sintesi, richiedeva alle Direzioni generali degli Assessorati la presentazione di un piano di
indicatori per ciascun programma di spesa degli enti e delle agenzie196, stabilendo, inoltre, in
caso di inadempimento, la decurtazione del contributo di funzionamento fino al 10%.
Lo stesso Assessorato della Programmazione ha comunicato che nel corso del 2012 è
stata predisposta una nota assessoriale per la costituzione di un tavolo di lavoro con le altre
Direzioni generali, al fine di concordare le modalità organizzative e un programma di lavoro,
con l’obiettivo di sviluppare il sistema degli indicatori. Al momento, dunque, il documento di
programmazione e di bilancio di ciascun ente è in fase di perfezionamento.
I dati esposti di seguito evidenziano sia i trasferimenti regionali totali (comprensivi dei
contributi di funzionamento), sia i trasferimenti specifici per il funzionamento e l’attività
istituzionale. Sono indicati gli impegni e i pagamenti 2012 in conto competenza e residui.
Il totale delle somme impegnate ammonta a 485.305.885,59 euro di cui
396.030.309,40 per contributi regionali (oltre l’80%).
Le risorse complessive più rilevanti, oltre a quelle destinate all’Ente Foreste (dato
l’elevato numero di personale dipendente), pari a 178.352.177,13 euro (contributi
177.500.000), fanno capo agli enti agricoli LAORE e ARGEA, rispettivamente con
46.136.144,23 (contributi 44.337.000) e 42.215.926,67 euro (contributi 15.140.245,12).
195 Note dell’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio dell’8 marzo. 196 Il piano deve contenere: scopo del programma; finalità del programma; i progetti e le specifiche risorse destinate;gli indicatori annuali di sintesi, strumentali alla valutazione del programma; i target che si intende raggiungere con riferimento a ciascun indicatore”.
395
L’unico ente che non riceve contributi di funzionamento è l’agenzia AREA, in quanto si
finanzia con risorse proprie, in particolare con i canoni di locazione degli immobili di proprietà o
in gestione.
Trasferimenti a enti e agenzie regionali 2012
ENTI/AGENZIE
IMPEGNI complessivi
di cui contributo di
funzionamento
PAGAMENTI complessivi C/COMP.
di cui contributo di
funzionamento
PAGAMENTI complessivi C/RESIDUI
di cui contributo di
funzionamento
AGENZIA DEL LAVORO
24.624.545,40 6.195.917,69 8.310.671,96 4.406.666,66 2.437.948,09 192.710,58
AGRIS 23.563.361,58 23.100.000,00 19.423.748,77 19.021.180,75 11.426.913,17 9.037.077,28
AREA 3.264.122,93 712.913,73 285.887,15
ARGEA 42.215.926,67 15.140.245,12 8.254.307,18 9.791.965,67
ARPAS 30.542.513,81 28.880.000,00 199.599,51 24.047.412,88 23.400.000,00
CONSERVATORIA DELLE COSTE
2.103.000,00 2.000.000,00 1.041.200,00 1.000.000,00
ENAS 28.400.349,44 16.000.000,00 17.827.749,71 14.400.000,00 3.050.348,75
ENTE FORESTE 178.352.177,13 177.500.000,00 83.661.277,13 83.459.100,00 72.188.863,87 71.500.000,00
ERSU CA 19.711.521,22 18.211.521,22 3.500.000,00 3.500.000,00 10.171.842,87 8.898.498,00
ERSU SS 11.756.280,66 10.382.280,66 3.000.000,00 3.000.000,00 5.237.891,43 4.864.515,00
ISRE 4.384.692,43 3.500.000,00 1.177.362,43 350.000,00 765.279,19 111.121,68
IZS 23.005.955,11 22.133.637,71 20.863.604,22 20.393.547,71 3.501.842,73 3.024.940,34
LAORE 46.136.144,23 44.337.000,00 19.045.667,82 18.300.000,00 11.285.492,88 10.448.462,98
SARDEGNA PROMOZIONE
8.128.107,00 7.349.707,00 5.993.107,00 5.849.707,00 4.121.263,42
SARDEGNA RICERCHE
39.117.187,98 21.300.000,00 14.003.749,99 13.900.000,00 10.588.542,01 5.500.000,00
TOTALE 485.305.885,59 396.030.309,40 207.014.959,45 187.580.202,12 168.901.494,11 136.977.325,86
Fonte: Assessorato Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio
396
E’ stata inviata197, inoltre, dalla Direzione Generale della Programmazione una tabella
con l’elenco dei trasferimenti distinti per ente e per capitolo, tra cui si segnalano, per entità:
Agenzia del lavoro. Rilevano le assegnazioni statali (5.061.000 stanziati, impegnati, da
pagare) e del fondo UE (3.732.721,62, impegnati e pagati, 1.34.606,28 economie) sui capitoli
SC02.0639 e SC02.0640 “P.O.R. FSE 2007/2013 - Asse IV Capitale Umano - Percorsi di alta
formazione (Master and Back) ”; sul cap. SC06.1582, 8.000.000 euro (impegnati, da pagare)
quali “Quota Parte del Fondo Regionale per l'occupazione relativa a spese per l'attuazione di un
programma sperimentale di formazione, ricerca, e inserimento di persone residenti inoccupate
e disoccupate in cerca di occupazione, per la concessione di voucher per tirocini in imprese a
favore di soggetti disoccupati o inoccupati e per un programma di riqualificazione,
aggiornamento o specializzazione professionale dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori
sociali da utilizzare presso le P.A. o le imprese”.
AREA. Non avendo contributi di funzionamento, i 3.264.122,93 euro di impegni sono
costituiti, per lo più, dalle assegnazioni statali sul cap. SC04.2700 per investimenti nell’edilizia
residenziale (impegni 2.974.995,86, 1.706.133,33 pagamenti) e da una parte dei fondi
regionali sul cap. SC05.0838 per interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie (stanziati
8.086.752,67, impegnati 6.086.752,67, pagati 1.908.265,66 euro sulla competenza).
ARGEA. Sul cap. SC06.1004 sono stati impegnati 10.473.663,11 euro per gli interventi
di sostegno al comparto ovi-caprino”, di cui pagati 6.032.923,11. Solo impegnati 4.000.000 sul
cap. SC06.1006, assegnazioni statali in aiuto ai produttori agricoli per la diversificazione delle
produzioni ovine.
ENAS. In evidenza le variazioni introdotte con i capitoli SC02.1409 (assegnazioni statali)
e SC02.1410 (fondi UE) rispettivamente di 10.578.936,15 e 10.588.690,81 euro, riferite a
trasferimenti per la ricerca e innovazione tecnologica provenienti dal P.O. FERS 2007/2013.
Sulle somme impegnate risultano pagate 433.800 e 434.200 euro.
Sardegna Ricerche. Il contributo per il funzionamento e l’attività istituzionale
comprende 12.300.000 euro (interamente impegnato e pagato) sul cap. SC02.1004 per
l’assistenza alle piccole e medie imprese e alle partecipate Porto Conte e CRS4 e 9.000.000 sul
cap. SC02.1020 (pagato 1.600.000), quale sostegno alle attività di ricerca svolte nell'ambito
del Parco scientifico e tecnologico regionale.
Di particolare entità, inoltre, gli impegni (non pagati) pari a 6.489.000 euro (cap.
SC02.1406) e 5.504.000 (cap. SC02.1407), rispettivamente fondi statali e dell’unione europea,
del P.O. FESR 2007/2013 - Trasferimenti a Università e Agenzie regionali per la Promozione
della competitività del sistema produttivo regionale, sostegno e valorizzazione dell'attività di
ricerca e sperimentazione, dell'innovazione, del trasferimento tecnologico, della collaborazione
tra centri di ricerca, Università ed imprese e dell'internalizzazione delle competenze.
197 Nota del 10 maggio 2013.
397
Si evidenzia che il Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese denominato
“Sardegna Ricerche”198 è un ente a capitale interamente pubblico sottoposto ai poteri di
indirizzo, vigilanza e controllo, in seguito alle modifiche allo statuto introdotte con la delibera di
Giunta n.17/27 del 2010, e come tale è inserito tra gli enti presenti nella Tabella A, in base alla
l. r. 14/95.
Controlla anche le società CRS4 (100% per un valore di 2.110.300 euro) e Porto Conte
ricerche (con una quota pari al 72%, 7.200 euro sul valore complessivo di 10.000. La società
ha sede ad Alghero e gestisce la sede locale del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna
e per le altre quote è partecipata dalla Provincia di Sassari e dal Comune di Alghero)
precedentemente citate, motivo per cui risulta anche nell’elenco delle partecipazioni non
azionarie del 2012199, con un capitale sociale pari a 547.444 euro (partecipazione 100%).
Con riguardo alla partecipazione del 100% del capitale, desta perplessità il diverso
ammontare in relazione a quanto riportato dall’art. 14 dello statuto approvato in ultimo, sul
quale non risultano apportate ulteriori modifiche: “il Fondo Consortile è costituito dai seguenti
conferimenti: euro 531.950,61 Regione Autonoma della Sardegna; euro 15.958,52 SFIRS
Spa”200.
Pur tenendo in considerazione che con la delibera n. 17/27 del 2010 citata si disponeva
l’ingresso della Società Finanziaria Regione Sardegna (SFIRS Spa) nel Consorzio Sardegna
Ricerche con una quota di partecipazione pari al 3% del conferimento della Regione, ciò non
risulta ancora avvenuto.
Non è chiaro, pertanto, l’esatto ammontare della partecipazione regionale,
mentre suscita forti perplessità l’ambiguità della natura giuridica dell’Ente,
considerato che il Consorzio risulta sia tra gli enti sottoposti ai poteri di indirizzo,
vigilanza e controllo esercitati dalla Giunta e dai competenti Assessorati (elencati
nella sopra richiamata tabella A) che tra le società a partecipazione non azionarie.
Con nota prot. n. 16232 del 21 giugno 2013, il Direttore Generale della Presidenza ha
ribadito che “Sardegna Ricerche non è una società in house ma un ente pubblico a totale
partecipazione regionale, costituito ai sensi della legge regionale 23 agosto 1985, n. 21 e
soggetto ai controlli della legge regionale 15 maggio 1995, n. 14, ai sensi dell’art. 1, comma
23, della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5; la natura giuridica di ente pubblico , e non di
società, risulta, altresì, dall’art. 1, comma 2, dello statuto.”
Tale precisazione conferma che l’organismo regionale non deve essere inserito, oltre
che tra gli enti, anche tra le società partecipate.
198 La decisione di modificare la denominazione di Consorzio 21 (istituto con l.r. n. 21/1985) in Sardegna Ricerche venne presa con la delibera della Giunta regionale n. 48/14 del 2006. La modifica si rese necessaria a seguito dell’acquisizione da parte della Regione della totalità del capitale consortile anche per la rinuncia della SFIRS spa alla propria partecipazione. Le rispettive quote erano pari a 531.951,96 (97,17%) e 15.492,67 (2,83%). 199 Allegato al Conto del Patrimonio 2012. 200 Il precedente statuto del 2006 affermava che “il Fondo Consortile iniziale del Consorzio è costituito dal conferimento di euro 531.950,61 da parte della Regione Autonoma della Sardegna”.
398
20. IL CONTO DEL PATRIMONIO
CONSIDERAZIONI GENERALI
Con la trasmissione del conto del patrimonio 2012, la Ragioneria regionale ha allegato
ai documenti alcune note con diverse osservazioni indirizzate all’Assessorato degli Enti locali,
Finanze e Urbanistica, riferite agli elaborati sul conto del Patrimonio immobiliare, dei Beni
mobili, dei Beni immateriali.
Patrimonio immobiliare.
Il conto relativo è stato rettificato per alcune incongruenze sul documento inviato
dall’Assessorato degli Enti locali e rilevate in sede di esame da parte della Ragioneria.
Il totale generale dei fabbricati e terreni disponibili e indisponibili, ha riportato le
seguenti differenze:
Riepilogo generale beni immobili - Disponibili e Indisponibili - Totale generale
Conto del patrimonio immobiliare N. cespiti Valore iniziale
Variazione in aumento
Variazione in diminuzione Valore finale Reddito
Originario 2.436 706.118.041,00 13.797.493,81 9.355.804,61 710.559.730,20 1.642.708,51
Rettificato 2.436 706.118.041,00 13.797.493,81 9.359.071,77 710.556.463,04 1.643.254,18
Si precisa che il totale non tiene conto del valore dei Beni di natura industriale
(32.577,83 euro) e del valore inventariale delle Opere formanti la biblioteca regionale
(1.836.655,14) rimasti invariati. Infatti la consistenza di tutti i beni immobili al 31 dicembre
2012 è pari a 712.425.696,01 euro.
Beni mobili.
Il nuovo rendiconto giudiziale elaborato dal Servizio provveditorato dell’Assessorato Enti
locali è predisposto ai sensi dell’art. 69 della legge regionale n. 11 del 2006 che disponeva di
applicare le regole della contabilità economica in via sperimentale dal 2009 e in via definitiva
dal 2011201, ma è stato inviato alla Ragioneria in data 7 maggio 2013.
Il notevole ritardo rispetto alla data prevista dalla circolare di chiusura (28 febbraio
2013) non ha consentito al Servizio Gestione Bilancio della Ragioneria regionale di verificarne i
dati, di conseguenza il conto dei beni mobili 2012 è stato presentato ancora in base alla sola
contabilità finanziaria.
Ciò, nonostante la legge finanziaria regionale per il 2013202 preveda all’art. 1, comma
13, che ”I termini di applicazione in via definitiva delle disposizioni di cui all'articolo 69,
comma 1, lettera c), della legge regionale n. 11 del 2006, limitatamente alle disposizioni di
cui all'articolo 70, comma 3, della medesima legge regionale, si applicano con decorrenza
anticipata, a far data dalla elaborazione del rendiconto per l'anno 2012, qualora
rispettati i requisiti di rilevazione contabile previsti nel medesimo comma”.
201 Così modificato dalla legge regionale n. 1/2009. 202Legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013.
399
In effetti, la pubblicazione della disposizione in data successiva alla verifica del conto
dei beni mobili unitamente al ritardo nell’invio dello stesso hanno reso inapplicabile l’avvio
della contabilità economica dal 2012.
Si rende, peraltro, necessario ricostruire le varie fasi che hanno contribuito a
determinare la mancata partenza nei tempi previsti, attraverso lo scambio di solleciti e
osservazioni tra la Ragioneria (in particolare la nota n. 16224 del 9 maggio 2013) e il
Servizio provveditorato dell’Assessorato degli Enti locali (Relazione accompagnatoria al
rendiconto dell’economo 2012).
Le operazioni di ricognizione fisica dei beni mobili, secondo i criteri di inventariazione
per la redazione dello stato patrimoniale previsti dall’art. 70 della legge regionale n. 11/2006
citata, sono iniziate nel 2010 e sono terminate nel mese di maggio 2011, potendo elaborare
il nuovo inventario già a luglio.
Con la legge regionale n. 14 del 10 agosto 2010, la scadenza in via definitiva del
2011 è stata modificata in “dalla data di entrata in vigore della legge di riforma della
contabilità economica medesima ispirata ai principi di armonizzazione dei bilanci pubblici e di
coordinamento della finanza pubblica di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di
contabilità e finanza pubblica)“ (art.1, comma 1, lettera j).
Il decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e
dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2001, n. 42” ha disposto
che la nuova contabilità finanziaria affiancata da un sistema di contabilità economico-
patrimoniale si applichi a decorrere dal 2014, vanificando di conseguenza l’impegno del
gruppo di lavoro del Servizio provveditorato, volto alla realizzazione di un software dedicato
alle nuove scritture inventariali.
Per questo motivo è stato presentato “all’approvazione della Giunta regionale un
disegno di legge che consente di mantenere le stesse modalità di calcolo impostate nel
software in argomento (costo storico e quota ammortizzata)” anticipando di fatto la scadenza
al 2012.
Il disegno di legge è stato approvato con delibera di Giunta n. 42/18 del 23 ottobre
2012 e successivamente inserito nella proposta di legge finanziaria 2013 (D.G.R. n. 13/5 del
19 marzo 2013) approvata, infine, con la legge regionale n. 12 del 23 maggio 2013.
Rispetto al rendiconto dei beni mobili 2011, sono state ridefinite le categorie di
classificazione (9 a fronte delle 31 del precedente inventario); è stata attribuita agli uffici
consegnatari una nuova codifica che ripete quella attribuita ai centri di costo nella contabilità
economico-patrimoniale (il software attribuisce in automatico il codice); sono state applicate
nuove etichette con numerazione cronologica univoca per tutti i beni (che prescinde dalla
tipologia e dalla classificazione nelle diverse categorie); è stata adottata una differente
modalità di attualizzazione del valore attribuito a ciascun bene.
400
Il rinnovo dell’inventario è conseguente alla ricognizione fisica svolta sui beni mobili
strumentali in funzione e impiegati nei processi gestionali, ma l’operazione non può dirsi
completata fino alla ripartizione dei beni nei rispettivi registri e dopo l’approvazione da parte
della Giunta regionale.
I dati riportati nel conto del patrimonio203, come già accennato, fanno riferimento alla
contabilità finanziaria calcolata sull’inventario 2012:
consistenza al 1° gennaio 2012 25.728.470,85
svalutazioni al 31 dicembre 2012 4.158.099,70
variazioni in aumento 3.628.545,69
consistenza al 31 dicembre 2012 25.198.916,84
Beni immateriali
La consistenza dei Beni immateriali (Costi pluriennali per progettazioni, Studi e
ricerche, Software, Beni e diritti immateriali) è stata rettificata per quanto riguarda i valori
riferiti al 1° gennaio 2012 che non concordavano con quelli approvati al 31 dicembre 2011.
In particolare sono stati portati in diminuzione i valori riferiti ai Software (- 45.382,16)
e ai Beni e diritti immateriali (- 356.347,20).
Beni immateriali Consistenza al 31/12/2011
Rettifiche al 1/1/2012 -Diminuzioni
Variazione in aumento
Variazione in diminuzione
Consistenza al 31/12/2012
Originario 55.891.189,21 10.890.425,11 27.203.434,89 39.578.179,43
Rettificato 56.292.918,57 401.729,36 10.890.425,11 27.203.434,89 39.578.179,43
Partecipazioni regionali
Si premette che in questa sede vengono presi in considerazione i dati strettamente
attinenti al Conto generale 3 costituito dalle Partecipazioni azionarie (conto 3.4), Partecipazioni
non azionarie (conto 3.5) e Partecipazioni in fondazioni (conto 3.6), mentre per un esame più
ampio si rimanda all’approfondimento svolto nel capitolo 14.
Il censimento delle partecipazioni regionali in società, fondazioni, comitati e altre
associazioni disposto con la delibera della Giunta regionale n. 46/28 del 16 novembre 2011, è
stato completato nel 2012.
La stessa delibera disponeva, tra l’altro, di procedere alla realizzazione del Sistema
informativo con il supporto della società in house Sardegna IT, quale strumento strategico per
il monitoraggio e il controllo della gestione delle proprie partecipazioni e per una più ampia
condivisione dei dati.
La Giunta regionale ha stabilito, inoltre, con delibera n. 42/23 del 23 ottobre 2012, di
pubblicare il Sistema Informativo nel sito istituzionale della Regione, con precisi adempimenti
203 Conto generale 3 – Beni patrimoniali, sviluppo 3.2 Beni mobili.
401
riguardo ai tempi da rispettare nell’inserimento e nell’aggiornamento dei dati come riassunti di
seguito:
- entro il 31 ottobre 2012, utilizzo del Sistema e vidimazione on line da parte del
Direttore generale competente dei dati riferiti al 2011 e aggiornamento del 2012;
- entro il 15 gennaio di ciascun anno dovrà essere aggiornata e vidimata la situazione
riferita al 31 dicembre dell’anno precedente.
Da quanto comunicato dall’Assessorato Enti locali nella Relazione sulla ricognizione delle
partecipazioni regionali azionarie, non azionarie e delle fondazioni del 2012204, detti termini
non sono stati rispettati.
Ciò ha determinato il ritardo nell’acquisizione dei dati vidimati e, di fatto, non ha
consentito di inviare le schede relative alla Ragioneria entro il termine del 28 febbraio, data
prevista nella circolare di chiusura della contabilità.
Le schede, peraltro, sono inserite tra gli Allegati al conto del patrimonio, insieme alla
tabella riepilogativa di raffronto tra il numero di azioni delle partecipazioni azionarie come
indicate nell’elenco dell’Assessorato Enti locali e come risultante dal portafoglio titoli depositati
presso la Tesoreria regionale al 31 dicembre 2012, con le note esplicative.
204 Relazione allegata alla nota n. 10932 del 15/03/2013, inviata alla Ragioneria, sulla consistenza delle partecipazioni regionali.
402
ELENCHI PARTECIPAZIONI AZIONARIE
Partecipazioni di cui all'elenco dell'Assessorato EE.LL. al 31.12.2012
Portafoglio titoli depositati c/o Tesoreria Regionale al 31.12.2012
Risultanze S.p.A. Partecipate Numero Azioni S.p.A. Partecipate Numero Azioni
Brioschi 1.668,00 Brioschi 1.668,00 - (1)
Fluorsid spa - Fluorsid spa 560.000,00 560.000,00 (2)
Sotacarbo spa 225.000,00 Sotacarbo spa 225.000,00 -
BIC Sardegna spa 144.053,00 BIC Sardegna spa 144.053,00 -
Sogaer spa 936.000,00 Sogaer spa 936.000,00 -
InTex spa in liquidazione 1.175.015,00 InTex spa in liquidazione 1.175.015,00 -
Geasar spa 4.760,00 Geasar spa 900,00 - 3.860,00 (3)
In. Sar spa 8.801.603,00 In. Sar spa 8.801.603,00 -
Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 1.033.000,00
Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 1.033.000,00 -
Sigma invest spa 7.436.313,00 Sigma invest spa 7.436.313,00 -
Sipas spa 3.129.428,00 Sipas spa 3.129.428,00 -
Sogeaal spa 1.243.742,00 Sogeaal spa 290.554,00 - 953.188,00 (4)
Progemisa spa 1.000.000,00 Progemisa spa 1.000.000,00 -
Carbosulcis spa 150.000,00 Carbosulcis spa 150.000,00 -
Igea spa 2.500.000,00 Igea spa 2.500.000,00 -
Fluorite di Silius spa in liquidazione 200.000,00
Fluorite di Silius spa in liquidazione 200.000,00 -
Bastogi spa 65,00 Bastogi spa 65,00 - (1)
Saremar spa 102.588,00 Saremar spa 6.099.961,00 5.997.373,00 (5)
Sfirs spa 24.863.705,00 Sfirs spa - - 24.863.705,00 (6)
STL spa in liquidazione - STL spa in liquidazione - - (7)
Sogeaor spa 17.273,00 Sogeaor spa - (8)
Abbanoa spa 16.725.829,00 Abbanoa spa - - 16.725.829,00 (8)
Arst spa 819.000,00 Arst spa - - 819.000,00 (8)
(1) Non è stata ancora individuata la struttura regionale di riferimento, i dati in possesso provengono unicamente dall’estratto conto della Tesoreria.
(2) Benché nel 2011 la Regione abbia esercitato il diritto di recesso dalla società in argomento, risultano ancora depositate in Tesoreria regionale n. 560.000 azioni.
(3) Non risulta ancora risolta la questione relativa all’ammortamento dei titoli azionari della società di
gestione aeroporto Olbia - Costa Smeralda GEASAR spa. (4) Secondo le comunicazioni della Direzione Generale dei Trasporti sono stati depositati nel 2013 n.
1.243.742 azioni e sono stati ritirati, nel contempo, i titoli rappresentativi di 290.554 azioni. (5) Risultano depositate al 31.12.2012 nel conto titoli della Tesoreria n. 6.009.961 azioni benché a tale data
la consistenza delle stesse fosse pari a n. 102.588. (6) Al 31.12.12 le partecipazioni non erano ancora depositate presso la Tesoreria regionale. (7) L’assemblea straordinaria dei soci della STL (Sistema turistico locale) ha deliberato la trasformazione da
spa a s.r.l. (8) Gli statuti delle società Sogeaor spa, Arst spa e Abbanoa spa non prevedono l’emissione di titoli azionari.
403
RISULTATI DEL CONTO DEL PATRIMONIO
Il conto Generale del Patrimonio rappresenta le attività e le passività della Regione
distinte in finanziarie (derivanti dalle rilevazioni contabili del bilancio) e patrimoniali.
E’ suddiviso nelle sezioni:
- Sezione I - Conti Generali;
- Sezione II - Concordanza del Conto del Bilancio con quello del Patrimonio;
- Sezione III - Conto Generale delle rendite e delle spese
Sezione I - Conti Generali
Sono suddivisi in :
1. Attività Finanziarie
2. Crediti
3. Beni patrimoniali
4. Passività Finanziarie
5. Passività Patrimoniali
Conti Generali n. 1 e n. 4 Attività e Passività finanziarie
CONTI GENERALI NN.1 - 4 ATTIVITA' E PASSIVITA' FINANZIARIE
Attività Consistenza
1/1/2012
Variazioni verificatesi durante esercizio finanziario 2012 Consistenza
31/12/2012 Aumenti Diminuzioni
Residui attivi di bilancio 4.907.068.341,39 802.367.830,35
987.624.958,24 4.721.811.213,50
Cassa 112.996.932,33 7.542.497.091,02 6.943.992.529,44 711.501.493,91
Totale 5.020.065.273,72 8.344.864.921,37 7.931.617.487,68 5.433.312.707,41
Aumento consistenza attività finanziarie
413.247.433,69
Passività Consistenza
1/1/2012 Aumenti Diminuzioni Consistenza 31/12/2012
Residui passivi di bilancio 6.182.595.211,72 2.158.634.282,44
2.313.313.833,06 6.027.915.661,10
Totale 6.182.595.211,72 2.158.634.282,44 2.313.313.833,06 6.027.915.661,10
Diminuzione consistenza passività finanziarie
- 154.679.550,62
Eccedenza passività finanziarie
al 1/1/2012 al 31/12/2012 Miglioramento situazione finanziaria
- 1.162.529.938,00 - 594.602.953,69 567.926.984,31
La diminuzione della consistenza delle passività finanziarie (- 154.679.550,62 euro) che
comporta, quindi, il miglioramento della situazione finanziaria, è dovuta alle somme pagate in
conto residui nell’esercizio (1.792.452.448,04 euro) e alle diminuzioni per somme perente
(393.233.322,55 euro) e per rettificazioni o più esatti accertamenti (127.628.062,47 euro).
404
Conto Generale n. 2 – Crediti
Il conto è suddiviso nei sottoconti 2.1 Crediti e 2.2 Crediti per partecipazione
CONTO GENERALE 2. CREDITI
Conto Consistenza
1.1. 2012 Rettifiche 1.1.2012
Variazioni verificatesi durante l'esercizio finanziario 2012 Consistenza
31.12.2012 Aumenti Diminuzioni
2.1. Crediti 208.116.616,90 - 7.313.044,82 285.244,13 6.247.991,90 194.840.824,31
2.2 Crediti per partecipazioni 14.085.000,00 45.000.000,00 85.000,00 59.000.000,00
TOTALE 222.201.616,90 - 7.313.044,82 45.285.244,13 6.332.991,90 253.840.824,31
Il sottoconto Crediti è alimentato in gran parte dalle poste riferite a crediti derivanti da
recuperi di somme assegnate ad istituti di credito su fondi di rotazione (capitolo entrata
EC436.001 per diminuzioni pari a 6.028.611,44 euro).
Il sottoconto Crediti per Partecipazioni è costituito da 14.000.000 euro presenti a inizio
anno relativi alla sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale di ABBANOA, consistenza che al
31.12.2012 ammonta a 59.000.000 per l’aumento di capitale pari a 45.000.000 (capitolo spesa
SC04.0952).
Conto Generale n. 3 – Beni Patrimoniali
Si suddivide in 6 sottoconti e presenta una consistenza pari a 1.126.852.111,35 euro
all’1.1.2012 e 1.095.419.679,23 al 31.12.2012.
Ad eccezione della consistenza dei beni immobili che è in aumento (da 707.938.809,55
a 712.425.696,01), gli altri valori presentano diminuzioni dovute:
- alla svalutazione dei Beni mobili (- 4.158.099,70), anche se compensata in parte dalle
variazioni in aumento (3.628.545,69);
- al minor valore dei Beni immateriali (da 56.292.918,57 a 39.578.179,43), con
particolare riferimento alla consistenza dei beni e diritti immateriali (da 19.789.047,23 a
933.002,79);
- alle variazioni in diminuzione delle Partecipazioni azionarie (da 325.727.305.89 a
307.044.662,86).
Con riferimento a queste ultime205, sono intervenute:
- la cancellazione delle azioni della STL spa in liquidazione (1.200 azioni per un valore
pari a 120.000 euro). La società nel 2012 è passata a far parte delle partecipazioni non
azionarie (da spa a srl) per un valore di 10.000 euro;
- la diminuzione delle azioni della Sfirs spa (da 27.598.799 a 24.863.705 per un valore
di 14.495.998,20 euro);
205 Come si deduce dalle tabelle 3.4.1 e 3.4.2. Sviluppo Partecipazioni Azionarie.
405
- la variazione in meno delle azioni della Saremar spa (da 6.099.961 a 102.588 per un
valore di 4.890.950,36).
CONTO GENERALE N. 3 BENI PATRIMONIALI
CONTO Consistenza
1/1/2012 Rettifiche 1.1.2012 Svalutazioni
Variazioni verificatesi durante l'esercizio finanziario 2012 Consistenza
31/12/2012 Aumenti Diminuzioni
3.1 Beni immobili 707.938.809,55 9.495.260,02 0,00 3.396.607,22 8.404.980,78 712.425.696,01
3.2 Beni mobili 25.728.470,85 0,00 4.158.099,70 3.628.545,69 0,00 25.198.916,84
3.3 Beni immateriali 56.292.918,57 - 401.729,36 0,00 10.890.425,11 27.203.434,89 39.578.179,43
3.4 Partecipazioni azionarie 325.727.305,89 - 1,80 0,00 824.314,20 19.506.955,43 307.044.662,86
3.5 Partecipazioni non azionarie 10.564.606,49 - 87.382,40 0,00 120.000,00 110.000,00 10.487.224,09
3.6
Partecipazioni in Fondazioni 600.000,00 0,00 0,00 85.000,00 0,00 685.000,00
TOTALE 1.126.852.111,35 9.006.146,46 4.158.099,70 18.944.892,22 55.225.371,10 1.095.419.679,23
406
3.4.1 SVILUPPO PARTECIPAZIONI AZIONARIE
S.p.A. Partecipate
1.1.2012 Variazioni
2012 31.12.2012
% part.ne N. azioni
V.N. unitario N. azioni N. azioni
V.N. unitario
% part.ne
Società in liquidazione
Fluorite di Silius spa in liquidazione 100,00 200.000,00 10,00 200.000,00 10,00 100,00
InTex spa in liquidazione 99,99 1.175.015,00 34,18 1.175.015,00 34,18 100,00
Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 100,00 1.033.000,00 10,00 1.033.000,00 10,00 100,00
Progemisa spa in liquidazione 100,00 1.000.000,00 5,16 1.000.000,00 5,16 100,00
Sigma invest spa in liquidazione 100,00 7.436.313,00 5,00 7.436.313,00 5,00 100,00
Sipas spa in liquidazione 100,00 3.129.428,00 5,16 3.129.428,00 5,16 100,00
STL spa in liquidazione 100,00 1.200,00 100,00 - - 100,00
Società in attività
In.Sar spa 55,39 8.801.603,00 1,00 8.801.603,00 1,00 55,39
BIC Sardegna spa 100,00 144.053,00 5,00 144.053,00 5,00 100,00
Carbosulcis spa 100,00 150.000,00 100,00 150.000,00 100,00 100,00
Igea spa 100,00 2.500.000,00 5,00 2.500.000,00 5,00 100,00
Sfirs spa 100,00 27.598,80 5,30 24.863.705,00 5,30 100,00
Sotacarbo spa 50,00 225.000,00 5,16 225.000,00 5,16 50,00
Sogaer spa 0,72 936.000,00 0,10 936.000,00 0,10 0,72
Sogeaal spa 80,20 1.243.742,00 5,00 1.243.742,00 5,00 80,20
Sogeaor spa 3,36 17.273,00 5,16 17.273,00 5,16 3,36
Geasar spa 1,59 4.760,00 25,83 4.760,00 25,83 1,59
Arst spa 100,00 819.000,00 1,00 819.000,00 1,00 100,00
Saremar spa 100,00 6.099.961,00 1,00 -5.997.373,00 102.588,00 19,82 100,00
Abbanoa spa 14,50 16.725.829,00 1,00 16.725.829,00 1,00 14,50
Società in borsa
Bastogi spa 65,00 0,92 65,00 0,81
Brioschi 1.668,00 0,08 1.668,00 0,08
407
3.4.2 SVILUPPO PARTECIPAZIONI AZIONARIE
S.p.A. Partecipate
1.1.2012 Variazioni 2012 31.12.2012
Valore complessivo Rett. Valore rettificato Aumenti Diminuzioni
Valore complessivo
Fluorite di Silius spa in liquidazione 2.000.000,00
2.000.000,00
2.000.000,00
InTex spa in liquidazione 40.162.012,70
40.162.012,70
40.162.012,70
Nuova mineraria Silius spa in liquidazione 10.330.000,00
10.330.000,00
10.330.000,00
Progemisa spa 5.160.000,00
5.160.000,00
5.160.000,00
Sigma invest spa 37.181.565,00
37.181.565,00
37.181.565,00
Sipas spa 16.147.848,48
16.147.848,48
16.147.848,48
STL spa in liquidazione 120.000,00
120.000,00
120.000,00 -
Totale società in liquidazione 111.101.426,18
111.101.426,18
120.000,00
110.981.426,18
In.Sar spa 8.801.603,00
8.801.603,00
8.801.603,00
BIC Sardegna spa 720.265,00
720.265,00
720.265,00
Carbosulcis spa 15.000.000,00
15.000.000,00
15.000.000,00
Igea spa 12.500.000,00
12.500.000,00
12.500.000,00
Sfirs spa 146.273.636,47 -1,77
146.273.634,70
14.495.998,20
131.777.636,50
Sotacarbo spa 1.161.000,00
1.161.000,00
1.161.000,00
Sogaer spa 93.600,00
93.600,00
93.600,00
Sogeaal spa 6.218.710,00
6.218.710,00
6.218.710,00
Sogeaor spa 89.128,68
89.128,68
89.128,68
Geasar spa 122.950,80
122.950,80
122.950,80
Arst spa 819.000,00
819.000,00
819.000,00
Saremar spa 6.099.961,00
6.099.961,00
824.309,69
4.890.950,36
2.033.320,33
Abbanoa spa 16.725.829,00
16.725.829,00
16.725.829,00
Totale società in attività 214.625.683,95 -1,77
214.625.682,18
824.309,69
19.386.948,56
196.063.043,31
Bastogi spa 59,8 -0,03 59,77 6,87 52,9
Brioschi 135,94 135,94 4,51 0 140,45
Totale società in borsa 195,74 -0,03 195,71 4,51 6,87 193,35
TOTALI 325.727.305,87 -1,80
325.727.304,07
824.314,20
19.506.955,43
307.044.662,84
408
Conto generale n. 5 – Passività patrimoniali
5. PASSIVITA' PATRIMONIALI
CONTO GENERALE N. 5 Consistenza al
1° gennaio 2012 Rettifiche
Variazioni verificatesi durante l'esercizio finanziario 2012 Consistenza al
31 dicembre 2012 Aumenti Diminuzioni
5.1 Debiti Patrimoniali 252.679,60 80.447,96 172.231,64
5.2 Mutui 1.969.804.117,12 - 38.285,57 186.490.763,22 1.783.275.068,33
5.3 Residui Passivi Perenti 2.669.378.479,52 393.233.322,55 339.853.265,52 2.722.758.536,55
TOTALE 4.639.435.276,24 - 38.285,57 393.233.322,55 526.424.476,70 4.506.205.836,52
Le diminuzioni dei Mutui, pari a 186.490.763,22 euro, si riferiscono in gran parte ai
pagamenti effettuati per le quote delle rate d’ammortamento dei muti contratti per
investimenti nel settore pubblico (cap. SC08.0103, 82.563.751,26; cap. SC08.0115,
33.333.333,34); per il ripiano del disavanzo ASL - anno 2000 (cap. SC08.0109,
16.485.676,73) e per le rate di ammortamento di prestiti obbligazionari (cap. SC08.0104,
22.442.258).
Con riferimento al sottoconto 5.3 Residui passivi perenti, gli aumenti si riferiscono alle
perenzioni dell’esercizio (393.233.322,55), mentre le diminuzioni sono determinate dalle
riassegnazioni di residui perenti per spese in conto capitale (131.022.553,88), per spese
correnti (42.468.590,12), per cancellazioni (103.855.707,69), per prescrizioni presunte al
31.12.2012 (62.506.413,83).
409
Sezione II – Punti di concordanza tra Bilancio e Patrimonio
In questa Sezione si valutano gli accertamenti di entrata e gli impegni di spesa depurati
da quelli derivanti dai movimenti patrimoniali e si determina il miglioramento o peggioramento
patrimoniale apportato dalla gestione di competenza del bilancio.
Il confronto ha evidenziato l’eccedenza attiva per movimenti patrimoniali pari a
235.484.645,15, l’avanzo di gestione del bilancio pari a 59.893.778,81, che porta, quindi, al
miglioramento patrimoniale di 295.378.423,95 derivante dalla gestione di competenza.
PUNTI CONCORDANZA TRA ACCERTAMENTI COMPETENZA E PATRIMONIO
DESCRIZIONE Accertamenti
bilancio Movimenti
patrimoniali Somme depurate
ENTRATE 7.370.068.142,65 6.558.446,30 7.363.509.696,35
SPESE 7.310.174.363,84 242.043.091,45 7.068.131.272,39
Miglioramento patrimoniale derivante: 295.378.423,96
avanzo di competenza del bilancio 59.893.778,81
eccedenza attiva per movimenti patrimoniali 235.484.645,15
Per le entrate provenienti dal patrimonio hanno contato le diminuzioni di attività per
6.339.066,24 (Titolo IV – Alienazioni, trasformazioni di capitale, riscossione di crediti e
trasferimenti in c/capitale). Sul versante delle spese, sono state determinanti le spese di
investimento del Titolo II e per rimborsi di mutui e prestiti – Titolo III (186.571.211,18).
Sezione III – Conto generale delle Rendite e delle Spese
Attraverso i fatti modificativi della gestione, si è determinato al 31.12.2012 un
miglioramento patrimoniale pari a 701.363.199,72 euro.
CONTO GENERALE DELLE RENDITE E DELLE SPESE
RENDITE E SPESE RISULTANZE SITUAZIONE PATRIMONIALE
Entrate e altre mutazioni attive 7.849.282.826,01
Eccedenza passiva al 1° gennaio 2012 4.452.911.485,99
Spese e altre mutazioni passive 7.147.919.626,29
Eccedenza attiva al 31 dicembre 2012 3.751.548.286,27
Aumento consistenza patrimoniale 701.363.199,72
Aumento consistenza patrimoniale 701.363.199,72
Nel dettaglio è esposto il raffronto dei dati, parte attiva e passiva, della gestione del
bilancio di competenza, dei residui del bilancio e del patrimonio non finanziario.
410
1) Gestione del Bilancio di competenza
1.1 Entrate del bilancio di competenza depurate dai movimenti patrimoniali 7.363.509.696,35
1.2 Spese del bilancio di competenza depurate dai movimenti patrimoniali 7.068.131.272,39
295.378.423,96
2) Gestione dei residui di bilancio
2.1 Residui passivi eliminati 127.628.062,47
2.2 Diminuzione Residui attivi 12.828.179,52
114.799.882,95
3) Gestione del patrimonio non finanziario
3.1 Aumenti crediti e partecipazioni, Beni patrimoniali e diminuzioni passività patrimoniali 358.145.067,19
3.2 Diminuzioni crediti e partecipazioni, Beni patrimoniali e aumenti passività patrimoniali 66.960.174,38
291.184.892,81
MIGLIORAMENTO PATRIMONIALE 701.363.199,72
Il miglioramento patrimoniale determina la diminuzione dell’eccedenza passiva
patrimoniale da – 4.452.911.485,99 a -3.751.548.286,27 euro.