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Relazione e bilancio TKGi al 31 maRzo 2014 8° eseRcizio

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Toyota Kreditbank GmbH

Filiale italianaSede in Roma – via Kiiciro Toyoda, 2

Iscritta all’albo delle banche di cui all’art 13 del T.U.B.Codice Fiscale e partita IVA: 09061081007

Relazione e bilancio TKGi

al 31 maRzo 2014

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Attività della filiale

Quadro economico internazionale

Area Euro

Inflazione

L’economia Italiana

Il mercato automobilistico Italiano

Panorama generale

Mercato Toyota

Mobilità sostenibile

Progetto Eco Tagliando

Evoluzione prevedibile della gestione

Schemi di bilancio

Nota Integrativa

Parte A – Politiche contabili

A.1 Parte Generale

A.2 PARTE RELATIVA AI PRINCIPALI AGGREGATI DI BILANCIO

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale

Attivo

Passivo

Parte C – Informazioni sul Conto Economico

Parte D – Altre informazioni

Parte E - Informazione sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 - Riferimenti specifici sulle attività svolte

Risorse umane

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GesTione Della Filiale

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Attività della filiale

La Toyota Kreditbank GmbH – Italy branch, rappresenta la sede secondaria della Toyota Kreditbank GmbH

con sede in Toyota Allee 5 - 50868 Colonia. – appartenente al Gruppo Toyota Financial Services Corporation.

La filiale, costituita in data 23 Giugno 2006, domiciliata in Via Kiiciro Toyoda, 2 - 00148 Roma, affianca, nellasua qualità di Banca, la Toyota Financial Services (UK) Plc – Italy branch, Intermediario Finanziario iscritto al 107,

domiciliata anch’essa al medesimo indirizzo di cui sopra, nell’attività di finanziamento a supporto delle vendite

dei veicoli Toyota, Lexus, e Subaru in Italia.

In particolare la Banca Toyota effettua operazioni di finanziamento a favore della Rete ufficiale dei Concessio-nari Toyota, e Subaru in Italia, con riferimento a:

- Stock dei veicoli nuovi Toyota, Lexus e Subaru;

- Vetture di cortesia e da dimostrazione dei predetti marchi;

- Stock dei veicoli usati;- Ampliamento e ristrutturazione degli impianti di vendita di vetture, officina per la manutenzione

auto e magazzini ricambi

- Mutui Ipotecari finalizzati all’acquisto e realizzazione di nuove strutture per la vendita di autoveicoli;

- Prestiti a breve e conti correnti di corrispondenza con le Concessionarie.

La nuova struttura è inoltre autorizzata ad effettuare operazioni di prestito in senso lato e leasing finanziario,

servizi di pagamento, rilascio di garanzie e impegni di firma nonché qualsiasi altra operazione finanziaria

accessoria e/o strumentale alle attività sopra esposte.

I dati di seguito esposti sono relativi al settimo esercizio. La mancata coincidenza dell’esercizio con l’anno

solare è resa necessaria per uniformarsi all’esercizio fiscale della società Capo Gruppo Toyota MotorCorporation (TMC) (dal 01/04/2013 al 31/03/2014).

Quadro economico internazionale

Nel 2013 il prodotto mondiale ha lievemente decelerato. La dinamica dell’attività economica nei principali paesi

avanzati è stata nel complesso modesta, ma ha mostrato segnali di rafforzamento; nelle economie emergenti la

crescita è stata contenuta rispetto al quinquennio precedente la crisi globale.

Le politiche monetarie nei principali paesi avanzati hanno mantenuto un orientamento fortemente espansivo; le

strategie di comunicazione sono state affinate per contenere l’incertezza. In primavera la Riserva federale ha

annunciato la possibilità di ridurre gradualmente l’ammontare degli acquisti di attività finanziarie (tapering).Il tapering ha preso avvio all’inizio dell’anno in corso. Nei principali paesi emergenti le politiche monetarie hanno

assunto un orientamento restrittivo, per contrastare le spinte inflazionistiche e i deflussi di capitali; in Cina, per

contenere l’espansione del credito.

La politica di bilancio è stata caratterizzata da una notevole incertezza negli Stati Uniti, culminata nell’ottobre delloscorso anno in una temporanea interruzione dell’erogazione di alcuni servizi pubblici federali; l’incertezza si è

attenuata con l’approvazione del bilancio per il biennio successivo e con la sospensione della norma sul limite allo

stock di debito federale. L’orientamento della politica fiscale è stato espansivo in Giappone; il risanamento dellefinanze pubbliche dovrebbe avviarsi nell’anno finanziario corrente.

In Cina sono stati avviati piani di contenimento della spesa pubblica, esclusa quella sociale.

Nei primi mesi del 2014 l’acuirsi delle tensioni tra Ucraina e Russia e le sanzioni – finora modeste – imposte a que-

st’ultima da Stati Uniti e Unione europea hanno inciso negativamente sulle prospettive di crescita della Russia.Permane tuttavia il rischio di un ulteriore aggravamento della situazione, con ripercussioni sull’economia globale.

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Area Euro

Nel complesso dell’Unione europea il prodotto ha ristagnato nel 2013 (0,1 per cento), mentre nella sola areadell’euro si è contratto. Per quanto attiene ai Paesi della UE dell’Europa centrale e orientale, Il 1° luglio del 2013la Croazia ha aderito all’Unione europea, diventandone il ventottesimo Stato membro.Negli otto paesi dell’Europa centrale e orientale che nel 2013 non avevano ancora adottato l’euro l’attività

economica si è mantenuta nel complesso debole . Nel corso del 2013 nell’area dell’euro si è avviata unagraduale ripresa dell’attività economica, trainata dalle esportazioni, ancora incerta e diseguale. Dalla primaverasi è progressivamente estesa ad alcuni dei paesi più esposti alla crisi del debito sovrano. Nel complessodell’anno il PIL è lievemente sceso.È proseguita la riduzione degli squilibri di parte corrente tra i paesi dell’area dell’euro, soprattutto quelli delleeconomie che erano in disavanzo; è migliorato il saldo commerciale dei paesi che avevano cumulato ampideficit negli anni precedenti mentre non si sono ridotti gli ingenti surplus in Germania e nei Paesi Bassi.Nel corso del 2013 l’inflazione al consumo è diminuita sensibilmente, ben al di sotto della definizione distabilità dei prezzi dell’Eurosistema, raggiungendo un minimo di 0,5 per cento nel marzo 2014

InflazioneNel corso del 2013 l’inflazione al consumo è diminuita sensibilmente, ben al di sotto della definizione distabilità dei prezzi dell’Eurosistema, raggiungendo un minimo di 0,5 per cento nel marzo 2014. Vi ha inciso non solo l’andamento delle voci più volatili (prezzi dei beni energetici e alimentari) ma anche quellodella componente di fondo, che è scesa su livelli storicamente bassi, risentendo della protratta debolezza del-l’economia. Parte della riduzione dell’inflazione riflette una accresciuta sensibilità dei prezzi alle condizioni cicliche.La flessione dell’inflazione è stata superiore alle previsioni, inducendo gli operatori professionali a rivedereripetutamente al ribasso le attese per il 2014, poco sotto l’1,0 per cento nelle rilevazioni più recenti. Nellevalutazioni dei previsori il ritmo di crescita dei prezzi al consumo rimarrebbe nettamente inferiore al 2,0 percento anche nel biennio 2015-16.

1Fonte: Relazione annuale Banca d’italia 30 maggio 14

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L’economia Italiana

La prolungata caduta del PIL italiano in atto dall’estate del 2011 si è arrestata nel terzo trimestre del 2013.

Nei mesi più recenti sono emersi segnali coerenti di una moderata crescita dell’attività

economica.

Nel corso del 2013 si è attenuata la flessione del reddito disponibile in termini reali delle famiglie in atto dal

2011; nell’anno la contrazione è stata dell’1,2 per cento. Il reddito nominale è rimasto sostanzialmente invariato;

a fronte di una riduzione dei consumi, il risparmio è cresciuto in misura considerevole (11,1 per cento). Ciò,insieme all’aumento dei prezzi delle attività mobiliari, ha contribuito all’incremento della ricchezza finanziaria

dello 0,5 per cento nei primi nove mesi del 2013.

La ricchezza totale ha tuttavia continuato a ridursi per effetto del calo del valore degli immobili.

L’attività industriale, diminuita quasi senza interruzioni dall’estate del 2011, è tornata ad aumentarenegli ultimi mesi del 2013.

Si è accentuato il ritmo di contrazione dei prestiti bancari alle imprese (-5,8 per cento nei dodici mesi terminanti

in novembre).Nel terzo trimestre del 2013 si è attenuata la flessione dei consumi delle famiglie; essi restano però frenati dalla

debolezza del reddito disponibile e dalle difficili condizioni del mercato del lavoro. Si è interrotto nel quarto

trimestre il recupero della fiducia in atto dall’inizio del 2013.

Per tutto il 2013 il mercato ha registrato, oltre ad un calo della richiesta di finanziamenti da parte delle famiglie,il mantenimento di politiche di erogazione caute. La contrazione della domanda di prestiti al consumo origina

prevalentemente da fattori legati alla crisi finanziaria e alle fasi recessive successive che hanno reso ancora più

prudenti i comportamenti di acquisto e di finanziamento dei consumi delle famiglie italiane. Hanno inciso, in tal

senso, la riduzione del reddito disponibile in termini reali.

IL MERCATo AUToMoBILISTICo ITALIANo

Panorama generale

Il mercato italiano dell’auto è stato caratterizzato negli ultimi 35 anni da 3 profonde crisi. Nel 1983, a causa della

stagnazione economica e di un alto tasso di inflazione, il mercato ha avuto un calo improvviso di 400.000 unità

(- 21,6%) ed ha impiegato 4 anni a tornare ai valori ante crisi.Dieci anni dopo, nel 1993, si è avuta una crisi ancora più acuta, concomitante con la svalutazione della lira, il

prelievo forzoso sui c/c e la crisi del terziario, con un calo del mercato di 686.000 unità (-28,8%). Anche

questa crisi è durata 4 anni e se ne uscì solo grazie agli incentivi alla rottamazione.Dopo questa crisi, il mercato è rimasto per 11 anni sostanzialmente stabile sopra le 2.250.000 vetture imma-

tricolate.

L’ultima crisi è iniziata nel 2007, anno rispetto al quale nel 2013 abbiamo perso 1.190.000 immatricolazioni

(-48%), delle quali altre 100.000 perse nel 2013.

In particolare, con la fine degli incentivi statali il 31 marzo 2010, il mercato è rimasto in calo a doppia cifra per

un anno intero fino al maggio 2011.

A partire dalle due manovre fiscali della seconda metà 2011 (La manovra Estiva e quella Salva Italia) è iniziatoun altro lungo periodo di 15 mesi di calo a doppia cifra.

Il drop si è progressivamente ridotto perché ormai il confronto era verso periodi di calo veramente ingente.

La crescita di dicembre sembra indicare che il segno positivo sia solo il risultato del confronto con un passato

molto pesante.

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La crisi economica e l’aumento dei prezzi dei carburanti ha spinto gli utilizzatori verso combustibili e motoriz-

zazioni alternative: di conseguenza il peso delle motorizzazioni benzina nel mercato si è progressivamente

ridotto.

Le motorizzazioni ibride sono diventate una vera alternativa nella scelta di prodotti a basso livello di consumi

ed emissioni grazie alla adeguata disponibilità di prodotto.

Crescono in rappresentatività le vendite a Società anche per l’esigenza di rinnovo del proprio parco da parte

di quelle aziende che ne avevano rinviato la sostituzione.

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Mercato Toyota

Toyota e Lexus, rispettivamente con 54.472* e 1.101* auto immatricolate, mostrano un risultato inferiore rispettoallo scorso anno, incrementando lievemente però la quota di mercato al 4,26%. Il risultato del 2013 è in linea con il trend di sofferenza del mercato automobilistico registrato nel complesso,causato anche dall’aumento del costo dei carburanti ed una sempre maggiore fiscalità.

La Yaris, con 25.124* vendite, resta il modello di punta del marchio , Segue Aygo con circa 9.077* vetture, poiToyota Rav 4 con 6.802* immatricolazioni.

Toyota conferma la propria leadership nel mercato italiano delle vetture ibride; ad oggi la gamma ibridacomprende: Yaris, Auris, Prius e Prius Plus.

L’investimento in termini di comunicazione nazionale e locale, a mezzo stampa, radio e TV in tema di “ibrido”è stato svolto in misura incisiva per agevolare la crescita di una cultura ambientale del cliente, l’obiettivo è cheda questa sensibilizzazione derivino buoni risultati in termini di vendita di auto ibride Toyota per il futuroandando incontro alle esigenze di risparmio energetico e di minore inquinamento, entrambi motivo di orgoglioed obiettivi del brand nel mondo.

Continua la partnership con il brand Subaru, nel 2013 sono state immatricolate 3.237* vetture (quota mercato 0,25%).

*Fonte UNRAE 2013

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Mobilità sostenibile

Toyota assume la propria responsabilità aziendale nei confronti dell’ambiente e delle comunità in cui opera e la

traduce in un impegno a 360° per raggiungere l’obiettivo di una mobilità sostenibile, sperimentando un’ampia

varietà di soluzioni per produrre veicoli sempre più eco-compatibili attraverso importanti programmi di Ricercae Sviluppo.

Ha inoltre lanciato numerose azioni per ridurre e compensare l’impatto ambientale delle proprie attività di

produzione per esempio piantando numerose foreste in diverse aree del pianeta in modo da recuperare laCo2 emessa.

Un’ iniziativa importante è quella del “Zero Impact Web”. E’ ormai noto infatti che anche internet inquina, ecco

perché www.toyota.it ha deciso di fare la sua parte per contrastare il riscaldamento globale.

Le emissioni derivanti dagli accessi al sito internet vengono compensate attraverso la creazione e tutela diforeste in crescita in Costa Rica.

É una piccola azione che se fatta da molti aiuta a creare consapevolezza e fare del bene all’ ambiente.

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Fatti rilevanti nel corso dell’esercizio

Nell’esercizio fiscale 2014, TKGI ha visto sostenere la rete di concessionarie Toyota e Lexus finanziando lo

stock ed ottimizzando la gestione della loro liquidità.

In forza di tali volumi, i crediti v/clientela a fine esercizio risultano costituiti prevalentemente dall’attività di facto-

ring 81%, conti correnti 10%, mutui ipotecari 8% e working capital loan 1%.

Altri fatti rilevanti dell’esercizio sono stati:

Nel corso dell’anno (febbraio 14) TKGI ha implementato SEPA - Single Euro Payments Area progettopromosso dai governi Europei, la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea al fine di

realizzare un mercato integrato dei pagamenti in Euro senza distinzione tra operazioni “domestiche”e

“cross border . TKGI da Febbraio 14 quindi esegue bonifici e addebiti diretti conformemente ai

requisiti tecnici stabiliti dal Regolamento sull’End Date.

Dal marzo 2014 la sede è stata trasferita in Via Kiiciro Toyoda 2 (Roma) già sede della Toyota Motor

Italia. La vicinanza fisica con l’importatore consentirà di sviluppare ulteriormente le sinergie di

business.

Da menzionare il progetto di selezione dealers a rischio (intensified loan management and problem

credit). Sviluppato un tool ancora in fase di evoluzione che permette al Risk dept. di selezionare le con-cessionarie da monitorare. Le concessionarie selezionate vengono discusse con il management

all’interno del Comitato rischi e concordate le azioni per mitigazione del rischio di credito.

Come richiesto dal Dlg 81/2008 è stato aggiornato il documento di valutazione dei rischi (DVR) chedescrive tutte le misure organizzative e tecniche adottate al fine di garantire la sicurezza nel luogo di

lavoro; TKGI ha provveduto ad erogare adeguata formazione a dipendenti e collaboratori.

Come richiesto dal Dlg 196/2003 è stato aggiornato il documento programmatico di sicurezza (DPS)

che descrive tutte le misure organizzative e tecniche adottate al fine di garantire la sicurezza dei dati.

Come richiesto dalle istruzioni di Banca d’Italia in tema di adeguata verifica e profilatura della clientelala TKGI ha provveduto a sviluppare ed implementare un sistema automatico di scoring antiriciclaggio

che prevede la necessità di approvazione del responsabile antiriciclaggio per i rapporti continuativi

rischiosi.

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Composizione Crediti in Portafoglio

Composizione del portafoglio per Area Geografica

Il volume dei crediti ceduti ha raggiunto i 1.171 MLN/€ distribuiti equamente lungo l’intero esercizio (aprile2013 – marzo 2014)

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Il margine di intermediazione è risultato pari a 4.889 milioni di €, costituito per 3.528 milioni di € dal margine

di interesse (prodotto dai finanziamenti verso i concessionari Toyota aventi ad oggetto i veicoli oltre franchigia)

e per 1.360 milioni di € da commissioni nette (ved. tabella seguente).

La variazione rispetto allo scorso esercizio del margine di interesse (17,75 % ) è da attribuire ad incremento

della redditività dei volumi intermediati sia in termini di factoring sia in termini di finanziamenti (scoperto di c/c,

mutui ipotecari) concessi alla rete dei concessionari da una sostanziale diminuzione del costo della raccolta

dovuto ad un effetto tassi d’interesse decrescenti

31/03/2014 31/03/2013 var

margine di interesse 3.529,00 2.997,00 17,75%

commissioni nette 1.360,00 1.175,00 15,74%

Margine di intermediazione 4.889,00 4.172,00 17,18%

Le spese amministrative sono state complessivamente pari a 2,7 milioni di euro, costituite per 1,4 milioni di euro

da spese per il personale e per 1 milione di euro da altre spese amministrative.

31/03/2014 31/03/2013 var %

spese per il personale 1.493 1.507 0,93%

altre spese amministrative 1.269 1.149 10,44%

Spese amministrative: 2.762,00 2.656,00 3,99%

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Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti sono state pari a 1,545 milioni di euro che, som-

mate alle riserve accantonate negli esercizi precedenti, raggiungono il livello di 8,4 milioni di euro, garantendo

un‘adeguata copertura del rischio di credito.

Il deterioramento della situazione economica generale ed il rispetto dei requisiti patrimoniali richiesti da BasileaII hanno richiesto una politica di gestione del rischio più accorta la quale ha impattato sul risultato aziendale.

Internal Audit Report

L’internal Audit è l’unità organizzativa che ha il compito di valutare in maniera obiettiva ed indipendente la

funzionalità, l’efficacia e l’effettiva osservanza del Sistema dei Controlli Interni, secondo i requisiti previsti dalla

legislazione nazionale, dalla Banca D’Italia e dalla Region attraverso la predisposizione di un piano annuale dicontrolli o Piano di Audit, al fine di garantire la corretta governance dell’azienda.

Detta funzione mantiene una linea di reporting diretta con la Region, e dal Novembre 2006 è stata costituita in

TKGI, fornendo anche il supporto, in outsourcing, per TFSI.

L’Internal Audit monitora e valuta la conformità delle procedure e dei processi interni ai requisiti legali, regola-mentari e societari al fine di minimizzare i rischi all’interno della società.

Assicura in collaborazione con altre funzioni aziendali, il rispetto delle Policy di Gruppo, nonché delle leggi,

regolamenti e procedure locali (attività di Compliance) che svolge anche attraverso l’ECM (Executive

Compliance meeting).Nell’ambito del proprio ruolo, infine, l’Internal Audit vigila sull’intero sistema di gestione e controllo dei rischi ai

requisiti stabiliti dalla legislazione nazionale, dalla normativa Bundesbank- Banca d’Italia e dalla Region

attraverso la predisposizione di un Piano Annuale di Audit

Al fine di assicurare quanto sopra, sono previste le seguenti 3 tipologie di Audit:

Local Audit. l’Internal Auditor della TKGI effettua degli interventi di auditing su singole unitàorganizzative/uffici, come da piano di Audit approvato da TKGI Management e dalla Regional

Audit Ai fini D.Lgs. 231/2001 ha il compito di sviluppare il piano di Audit annuale volto alla

verifica dell’esistenza, dell’efficacia e dell’osservanza dei Presidi posti a copertura dei rischi

individuati;

Regional Audit. Periodicamente la Regional Audit effettua degli interventi di auditing al fine

digarantire il rispetto delle Procedure e Policies e della conformità ai requisiti del MaRisk

(Minimun Requiriments for Risk Management - BaFin)

TFSC Global Audit. Ciclicamente la Casa Madre effettua degli interventi di auditing nella sede

organizzativa, al fine di assicurare al Management della TFSC (Toyota Financial Services

Corporation) l’adeguatezza e l’efficacia del Sistema dei controlli interni.

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Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizioNel corso dei mesi successivi alla chiusura dell’esercizio del 31 marzo 2014, non si sono verificati eventi

rilevanti.

Evoluzione prevedibile della gestione

La strategia della nostra filiale per il prossimo esercizio sarà orientata al mantenimento delle performance

commerciali ed economiche raggiunte con un particolare focus sulla gestione del rischio di credito in un

contesto economico particolarmente difficile.

Particolare attenzione verrà dedicata all’incremento dell’efficienza operativa al fine di ottenere l’ottimizzazione

dei costi aziendali.

Di seguito la rappresentazione dei dati di budget relativi all’attività di factoring:

Nell’augurarci di riuscire a conseguire gli ambiziosi obiettivi prefissati assicurando il nostro crescente impegno

professionale, si desidera sentitamente ringraziare a conclusione la Rete dei Concessionari Toyota, Lexus e

Subaru per la fiducia accordataci, i colleghi della Sede Centrale e tutto il personale della Filiale, senza distin-

zione d’ordine e grado, per l’impegno profuso senza risparmio, nonché i colleghi della Toyota Motor Italia e

Subaru Italia per la preziosa e fattiva collaborazione assolutamente fondamentale per lo sviluppo della filiale.

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scHemi Di bilancio

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Schemi di bilancio

BILANCIO D’ESERCIZIO DELL’IMPRESA al 31 Marzo 2014

Stato Patrimoniale : Attivo

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Stato Patrimoniale : Passivo

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Conto Economico

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noTa inTeGRaTiVa

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Parte A – Politiche contabili

A.1 PARtE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio, in applicazione del D.Lgs. n° 38 del 28 febbraio 2005, è stato redatto in conformità dei

Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS) emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB), cosìcome omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura prevista dal Regolamento Comunitario

n° 1606 del 19 luglio 2002, nonché alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation

Committee (IFRIC).

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, il rendiconto finanziario, il prospetto delle variazioni delpatrimonio netto e le tabelle di nota integrativa riflettono le “Istruzioni per la redazione dei bilanci delle banche

iscritte nell’albo di cui all’art. 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 - recante il Testo Unico delle

leggi in materia bancaria e creditizia, di seguito denominato “T.U.B.” - e gli enti finanziari di cui all’art. 1, comma

1, lettera c), del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 87 (1) (successivamente definito “decreto 87/92”)emanate dalla Banca d’Italia in data 22 dicembre 2005, opportunamente integrate dagli ulteriori obblighi

informativi stabiliti dai principi contabili internazionali non specificatamente richiamati dalle citate istruzioni.

Nella predisposizione del presente bilancio, sono stati applicati i principi IAS/IFRS in vigore al 31 marzo 2013

(inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) così come omologati dalla Commissione Europea

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio

Netto, dal Rendiconto Finanziario e dalla Nota Integrativa ed è inoltre corredato da una Relazione sull’andamento

della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria.Il bilancio è redatto con l’applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili

omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella parte A.2 della presente Nota Integrativa; non sono state

effettuate deroghe all’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

Tali principi sono di seguito riportati:

il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, in applicazione del principio della

contabilizzazione per competenza economica. L’informativa relativa al rendiconto finanziario è stata

redatta secondo il principio di cassa.

Lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico sono stati redatti utilizzando l’Euro quale moneta di conto;il Prospetto delle variazioni del patrimonio netto è stato redatto in euro migliaia; il Rendiconto finanziario e

le tabelle della Nota integrativa sono state redatte in unità di euro.

Il 14 febbraio 2006 sono state emanate da Banca d’Italia le “Istruzioni per la redazione dei bilanci degli

intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale: tali istruzioni e successive modifiche sono staterecepite nella redazione del presente bilancio, e sono state utilizzate anche ai fini dell’informativa

comparativa dei valori relativi all’esercizio precedente.

Le attività e le passività, i costi e i ricavi non sono stati compensati tra loro a meno che non sia espres-

samente richiesto dai Principi Contabili Internazionali o dalle interpretazioni o dagli schemi predispostidalla Banca d’Italia.

I principi contabili esposti nella parte A.2 della Nota Integrativa sono stati adottati a far tempo dalla

prima applicazione (ossia l’inizio dell’attività della filiale) ai fini della determinazione di tutte le informa-

zioni pubblicate nel bilancio.

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Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la chiusura del periodo non si sono verificati eventi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel

Bilancio al 31 marzo 2014.

A.2 PARtE RELAtIVA AI PRINCIPALI AGGREGAtI DI BILANCIO

In questo capitolo sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio 2014. L’esposi-zione dei principi contabili adottati dalla società con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione

e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è riportata, ove

rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici.

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria

3. Attività detenute sino alla scadenza

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria.

4. Crediti e finanziamenti

Criteri di iscrizioneLa prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finan-

ziario, pari all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e

determinabili sino all’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo.

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque deter-

minabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività

finanziarie disponibili per la vendita. Criteri di valutazione e rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione dimi-

nuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento - calcolato colmetodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a

scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse

effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale

ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabi-lizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/proventi lungo

la vita residua attesa del credito.

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Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad

individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive

evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status

di sofferenza o incaglio (ristrutturati o scaduti) secondo le attuali regole di Banca d’Italia. Detti crediti deterioratisono oggetto di un processo di valutazione e l’ammontare della rettifica per tali crediti è pari alla differenza tra

il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) al netto dell’effetto di

impairment.La rettifica di valore è iscritta a Conto Economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi

successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valuta-

zione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa.

La ripresa di valore è iscritta nel Conto Economico. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmenteevidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, sono sottoposti alla valutazione e sono oggetto

di rettifica generica. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e

le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili

alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel Conto Economico.

5. Attività/Passività finanziarie valutate al fair value

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria.

6. operazioni di copertura

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria

7. Partecipazioni

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria

8. Attività materiali

Criteri di iscrizione

Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti

gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono gli autoveicoli di proprietà, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.

Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o perscopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni materiali sono valutate al costo, dedotti gli ammortamenti e le eventuali perdite di valore.Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, in considerazione della data di

entrata in funzione del cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto Economico.

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Criteri di cancellazione

Un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione, o quando il

bene sia permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

9. Attività immateriali

Criteri di classificazioneIn tale categoria sono registrate attività non monetarie, identificabili, intangibili ad utilità pluriennale, rappresen-

tate nella realtà operativa della società da oneri per l’acquisto di software. Le attività immateriali sono iscritte

come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali.

Criteri di iscrizione e valutazione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i

futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa può essere determi-

nato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è rilevato nel Conto Economico

nell’esercizio in cui è stato sostenuto. Il costo delle immobilizzazioni immateriali (classificate come immobiliz-

zazioni a durata finita) è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile. Ad ogni chiusura di

bilancio o situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di

recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a Conto Economico, è pari alla differenza tra il valorecontabile dell’attività ed il valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

Un’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione, qualoranon siano attesi benefici economici futuri.

10. Attività non correnti in via di dismissione e passività associate a gruppi di attività in via di dismissione

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria.

11. Attività e passività fiscali

Gli effetti relativi alle imposte correnti, anticipate e differite sono rilevati applicando le aliquote di imposta vigenti

nel paese di insediamento. Le imposte sul reddito sono rilevate nel Conto economico. L’accantonamento per

imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quelloanticipato e di quello differito. In particolare, le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla

base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passi-

vità secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. Le attività per imposte anticipate,

relative a differenze temporanee deducibili o a benefici fiscali futuri ottenibili dal riporto a nuovo di perdite fiscali,vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste un’elevata probabilità del loro recupero. Le attività e

le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di

eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote.

12. Fondi per rischi ed oneri

Allo stato attuale non esistono i presupposti per la costituzione di fondi a fronte di rischi ed oneri futuri.

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13. Debiti

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o della emis-sione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente

pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi

direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla contropartecreditrice.

Criteri di classificazione

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela, i Titoli in circolazione e le Passività finanziarie di negoziazione

ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso

di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risultatrascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avvieneanche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi.

14. Passività finanziarie di negoziazione

La Società non ha designato alcuna attività finanziaria nell’ambito di tale categoria

15. Altre informazioni

Azioni proprie

Non risultano azioni proprie detenute da portare in diminuzione del Patrimonio Netto.

Trattamento di Fine Rapporto del personale

Il Trattamento di Fine Rapporto del personale viene iscritto sulla base del suo valore attuariale. Ai fini dell’at-

tualizzazione, si utilizza il metodo della “Proiezione unitaria del credito, che prevede la proiezione degli esborsi

futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica, e l’attualizzazione finanziaria di tali flussisulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità

separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell’obbligazione finale. Le singole com-

ponenti che determinano il maggior onere atteso da riconoscere a Conto Economico, determinate sulla base

delle stime attuariali, sono contabilizzate fra gli oneri del personale, per la quota relativa al service cost (che cor-risponde al maggior costo conseguente, per lo più, all’incremento dei salari e alla crescita dell’organico); sem-

pre tra gli oneri del personale sono iscritti gli interest cost (che corrispondono alla variazione che registra il valore

attuale, di cui alla stima attuariale relativa alla precedente chiusura di bilancio, per effetto del semplice avvici-

narsi della data stimata di esborso. Per quanto concerne gli actuarial/gain loss (cui corrisponde l’eventuale va-riazione di valore attuale determinata da mutamenti negli scenari macroeconomici o nelle stime sui tassi), tali

proventi ed oneri sono computati in base al metodo “SoRIE”, cioè riconoscimento a conto economico dei

profitti/perdite attuariali nell’anno in cui sono generati.

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Riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i bene-

fici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile. Gli effetti delle operazioni e degli altri

eventi sono rilevati quando questi si verificano, e non quando viene ricevuto o versato il relativo corrispettivo,ed essi sono riportati nei libri contabili e rilevati nel bilancio degli esercizi cui essi si riferiscono, sulla base del

principio della competenza economica in ragione d’esercizio.

Riconoscimento dei costi

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti. I costi direttamente riconducibili agli

strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal

momento in cui vengono liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesseeffettivo. Le perdite di valore sono iscritte al conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

Modalità di determinazione del fair value

Il fair value è l’ammontare al quale un’attività (o una passività) può essere scambiata in una transazione tra

controparti indipendenti in possesso di un ragionevole grado di conoscenza delle condizioni di mercato e dei

fatti rilevanti connessi all’oggetto della negoziazione. Nella definizione di fair value è fondamentale la presunzione

che un’entità sia pienamente operativa e non sia nella necessità di liquidare o ridurre sensibilmente l’attività, o

di intraprendere delle operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value riflette la qualità creditizia dello strumentoin quanto incorpora il rischio di controparte. Per gli strumenti finanziari il fair value viene determinato attraverso

l’utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante

l’utilizzo di modelli valutativi interni per gli altri strumenti finanziari. Per i rapporti creditizi attivi disponibili per la

vendita e per quelli attivi e passivi rilevati in bilancio al costo o al costo ammortizzato, il fair value ai fini dibilancio o riportato nella Nota integrativa viene determinato secondo la seguente modalità:

- per le attività e passività a tasso fisso a medio e lungo termine, la valutazione viene prevalentemente effettuata

attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Quest’ultima è stata definita basandosi su un approccio riskneutral, ovvero utilizzando un tasso privo di rischio e correggendo i flussi di cassa contrattuali futuri per tenere

conto della rischiosità creditizia della controparte, rappresentata dai parametri di PD (Probability of Default) ed

LGD (Loss Given Default);

- per le attività e passività a tasso variabile, a vista o con scadenza nel breve termine, il valore contabile di iscri-

zione al netto della svalutazione collettiva/analitica, rappresenta una buona approssimazione del fair value.

Modalità di determinazione del costo ammortizzatoIl costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla rilevazione iniziale,

l’attività o la passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall’ammortamento

complessivo, calcolato usando il metodo dell’interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a

scadenza, e al netto di qualsiasi perdita di valore.Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un’attività o passività finanziaria al

flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcalo

del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi opagamenti lungo l’intera vita utile dell’attività o passività finanziaria - o per un periodo più breve in presenza di

talune condizioni (per esempio revisione dei tassi di mercato). Successivamente alla rilevazione iniziale, il costo

ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l’intera

vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento.

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Con particolare riferimento ai crediti che si originano nell’ ambito dell’attività di finanziamento a tasso fisso l’iden-

tificazione delle componenti di ricavo da classificare come ricavi di transazione ha richiesto nell’ambito delle

società del gruppo un’attività di analisi volta a discriminare le componenti reddituali che si traducessero in un

effettivo beneficio economico rispetto a quelle che rappresentassero invece un mero rimborso spese, con lanecessità, nei casi in cui vi fosse correlazione tra un costo ed un corrispondente ricavo di transazione, di

individuare la presenza o meno di mark up. L’analisi ha portato ad identificare tali caratteristiche nelle commis-

sioni d’istruttoria, escludendo invece i rimborsi delle spese di bollo e il rimborso di spese legali, poiché merirecuperi di spese, le penali per decadenza dal beneficio del termine in quanto componenti accessorie non

connaturate ai contratti di finanziamento. Come già ricordato nel paragrafo relativo ai criteri di valutazione dei

crediti, dei debiti e titoli in circolazione, la valutazione al costo ammortizzato non viene applicata per le

attività/passività finanziarie la cui breve durata faccia ritenere trascurabile l’effetto economico dell’attualizza-zione né per i crediti senza una scadenza definita.

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Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale

(A) AttIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità Liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

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Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

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Sezione 7 - Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

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7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

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Sezione 11 - Attività materiali – Voce 110

11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo

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11.2 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

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Sezione 12 - Attività immateriali – Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

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12.2 Attività immateriali: variazioni annue

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Sezione 13 – Le attività fiscali e le passività fiscali

– Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

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13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Sezione 15 - Altre attività - voce 150

15.1 Altre attività: composizione

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PASSIVO

Sezione 1 – Debiti verso banche – Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

I debiti verso banche sono totalmente rappresentati dai finanziamenti concessi da casa madre TKG

(Colonia).

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Sezione 10 – Altre passività – Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

Le passività intercompany riguardano prevalentemente i debiti vero Toyota Motor Italia per la cessione

dei crediti non ancora anticipati.

Sezione 11 – trattamento di fine rapporto del personale – Voce 110

11.1 trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

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Sezione 14 – Patrimonio dell'impresa – Voci 160, 170, 180 e 200

14.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

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Parte C – Informazioni sul Conto Economico

Sezione 1 – Gli interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

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1.4 Interessi attivi e oneri assimilati: composizione (IAS 30/10, 16, 17, IAS

32/94.hi; ED 7/21.a.i.v, b, c; normativa vigente)

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Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

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2.3 Commissioni passive: composizione

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Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

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Sezione 9 – Le spese amministrative – Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione

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9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

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9.5 Altre spese amministrative: composizione

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Sezione 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170

Sezione 11.1 – Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

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Sezione 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

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Sezione 18 – Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione

Parte D – Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

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Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDItO

Informazioni di natura qualitativa

Le variazioni strutturali, la pressione competitiva e la globalizzazione del mercato richiedono un’efficiente

gestione del rischio.

La Toyota Kreditbank Italy, filiale italiana della Toyota Kreditbank GmbH (DE), aderisce al sistema centra-

lizzato di gestione del rischio finalizzato allo sviluppo di metodi e procedure che supportino la definizione

ed il controllo delle attività del gruppo bancario.

La Federal Financial Supervisory Authority (BaFin – Autorità federale di Vigilanza Finanziaria tedesca) ha

introdotto con la circolare 18/2005 del 20 Dicembre 2005 - “Minimum Requirements for Risk Management”

(MaRisk) i requisiti minimi applicabili per la gestione del rischio nelle operazioni di credito. Il MaRisk

rappresenta il recepimento a livello nazionale del Supervisory Review Process (SRP), secondo pilastro dei

nuovi accordi di Basilea (Basel II) applicabile ai gruppi bancari tedeschi. Toyota Kredit Bank ha sintetizzato

nel “Manuale del Credito” i principi generali per la realizzazione di operazioni di credito, per la gestione del

rischio a livello di gruppo.

Il “Manuale del Credito” comprende:

• Un sistema di valori (cultura del rischio) che si concretizza in linee guida ed istruzioni operative

fondamentali per la definizione della politica del rischio di credito e per il suo adattamento al

l’ambito locale.

• La definizione di Gruppi per la Gestione del Rischio nell’ambito della TKG Italy svincola dall’at-

tività operativa necessariamente frammentata, al fine di garantire una strategia coordinata e

controllata a livello aziendale.

• Azioni di identificazione, intervento e comunicazione del rischio in sede di operatività quotidiana

finalizzate alla tempestiva adozione di contromisure.

• La separazione delle funzioni: una ripartizione strutturale fra l’unità di Front Office e di Back

Office, sia a livello internazionale sia a livello delle filiali.

• Attività di Auditing sui beni finanziati opportunamente cadenzate così da produrre controlli

regolari della gestione del rischio, collateral e dell’efficacia delle strategie adottate.

In abbinamento al Credit Manual TKGI si è dotata dell’ ”Whosale Directive” nel quale sono riportati

dettagliatamente le attività in capo al Front Office e del Back Office (Risk Management) , le procedure, i

processi ed il reporting della gestione portafoglio e prodotti.

Le unità di “Front Office” comprendono il Wholesale Department ed il Sales Department (in parte in

outsourcing sfruttando la rete commerciale della Toyota Financial Service (UK) – Italy branch). Entrambe le

funzioni, dal 1 aprile 2010, fanno capo al Chief Executive Officer (CEO) che è specificamente responsabile

del mercato.

In tali unità viene compiuta la parte iniziale dell’operazione di credito, istruttorie per la definizione delle linee

di credito da concedere, calcolo del rating su basi quantitative e qualitative, revisione periodica, esposi-

zione e gestione del credito sino ad integrare il rientro , la concessione dello stesso e la successiva

gestione fino al termine del credito.

L’unità di “Back Office" include il Risk Management Department . Dal 1° aprile 2010, fa capo al Chief

Operating Officer (COO).

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Il Risk Management Dept lavora costantemente insieme per garantire un’efficace gestione del rischio di

credito e per evitare e ridurre qualsiasi potenziale perdita nei crediti.

Il Risk dept. controlla il comportamento dei Concessionari realizzando delle verifiche periodiche sugli stock,

verificando i pagamenti degli stessi oltre all’uso delle linee di credito, gestisce la raccolta generale dei cre-

diti e programma il periodico controllo di revisione dei Concessionari; inoltre, in caso di inadempienza da

parte di questi ultimi pone in essere e svolge tutte le azioni necessarie in collaborazione con il Legal

Department e l’importatore.

Il Risk Management Dept ha il compito del controllo del rischio (ad es. controllando i rischi di credito sul

portafoglio e redigendo relazioni in merito) e della prevenzione dello stesso, oltre alla responsabilità per lo

sviluppo e la qualità della procedura relativa alla concessione del credito. Peraltro, fornisce i criteri

secondo i quali una certa esposizione al rischio deve essere trasferita alla Cura Intensiva o alla Elabora-

zione del Credito Problematico.

Tutte le direttive per l’unità di Front Office vengono regolate con la condizione dell’approvazione da parte

dell’unità del Risk Management.

L’unità di “Back Office” garantisce che una direttiva è valida ed efficace solo se è approvata dalla stessa

unità. Quest’ultima, oltre alla approvazione, può stabilire direttive per l’unità di Front Office e cambiare

quelle esistenti di propria iniziativa.

La responsabilità della Segreteria Fidi (istituita ad ottobre 2010) è stata trasferita al Chief Executive Officer

(CEO) nel corso dell’esercizio. Tale funzione ha compiti di gestione della documentazione contrattuale dei

prodotti Wholesale e degli altri prodotti TKGI; inoltre organizza ed archivia la documentazione relativa alle

garanzie e controlla la scadenza delle linee di credito nonché il corretto utilizzo dei poteri di firma ed il

rispetto delle condizioni per le linee di credito.

Ha altresì la responsabilità di organizzare il Comitato Rischi (LCC) per delibera istruttorie e condivisione

azioni a tutela del rischio presente sulla sede delle Concessionarie.

La strategia di rischio adottata da Toyota Kreditbank GmbH ribadisce chiaramente che non si mira ad

evitare il rischio, bensì a gestirlo in modo oculato sfruttandone le opportunità di profitto da esso derivanti.

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Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore,

dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per

qualità creditizia (valori di bilancio)

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A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per

qualità creditizia (valori lordi e netti)

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A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

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A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: dinamica delle

esposizioni deteriorate

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A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: dinamica delle

rettifiche di valore complessive

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A.6 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

Esposizioni creditizie verso clientela garantite

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

Il totale delle esposizioni creditizie verso clientela riguardano crediti concessi ad imprese non finanziarie,

per la quasi totalità, operanti nel settore del commercio auto (dealer del gruppo Toyota/Lexus, Subaru).

Il totale dei nostri clienti sono residenti sul territorio nazionale.

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Risorse umane

La Toyota KreditBank al 31 Marzo 2014 conta 15 dipendenti di cui : 2 dirigenti , 5 quadri direttivi e 8 im-

piegati.

Le risorse risultano allocate nel seguente modo: 60% Area Wholesale, 10% Area Finance, il 5% Area

Operation; il restante 25% circa risulta allocato nelle varie funzioni di Direzione Generale.

L’età media è pari a 43 anni ed il personale è così distribuito: uomini 54% donne 46% .

Nell’ambito del programma di sviluppo e formazione delle risorse umane, sono stati realizzati:

• Percorsi di inserimento in azienda per Neo-assunti (Training on the Job)

• Formazione sul Toyota Way (Principi guida Toyota)

• Corsi Skills Manageriali

• Corsi spot tecnico specialistici

• Corsi in Materia di sicurezza sul posto di lavoro

• Corsi materie compliance

Inoltre, al fine di favorire la crescita professionale delle risorse e lo sviluppo delle competenze, la TKGI pro-

muove attività di job rotation interna delle risorse.

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Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale

ATTIVo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità Liquide - Voce 10Cassa e disponibilità liquide: composizione

Voce 60 - Composizione 31/03/2014

Euro 31/03/2013Euro

A. Cassa 8.059 7.348

B. Depositi liberi presso banche centrali 0 0

Totale 8.059 7.348

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 606.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Voce 60 - Composizione 31/03/2014Euro 31/03/2013

Euro

A. Crediti verso Banche Centrali

1. Depositi vincolati

2. Riserva obbligatoria

3. Pronti contro termine attivi

4. Altri

B. Crediti verso banche 94.308.105 61.539.349

1. Conti correnti e depositi liberi 94.308.105 61.539.349

2. Depositi vincolati3. Altri finanziamenti:

3.1 Pronti contro termine attivi

3.2 Locazione finanziaria 0 0

3.3 Altri

Toyota Kreditbank GmbH

Filiale italiana

Sede in Roma – via Kiiciro Toyoda, 2Iscritta all’albo delle banche di cui all’art 13 del T.U.B.

Codice Fiscale e partita IVA: 09061081007

www.toyota-fs.it