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1 BILANCIO ESERCIZIO 2016 Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE 1. INTRODUZIONE Signori Soci, la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui la stessa opera. Il QUADRO ECONOMICO. 1 Ad inizio 2017 le condizioni dell’economia globale appaiono leggermente migliorate, ma condizionate dalle possibili turbolenze correlate alla normalizzazione della politica economica USA. Nell’area dell’euro la crescita prosegue a un ritmo moderato, pur se in graduale consolidamento. I rischi di deflazione si sono ridotti; l’inflazione è risalita nel dicembre 2016, ma quella di fondo rimane su livelli ancora bassi. Le condizioni monetarie espansive della BCE contribuiscono a sostenere la liquidità dei mercati finanziari in Italia come nell’area euro. Nello scorso autunno è proseguita la ripresa moderata dell’economia italiana, stimolata dalla domanda interna (riavvio degli investimenti ed espansione della spesa delle famiglie). Il progressivo ampliamento del saldo della bilancia dei pagamenti nel 2016 rappresenta soprattutto la contropartita della diversificazione dei portafogli delle famiglie italiane verso il risparmio gestito e assicurativo. Le proiezioni per l’economia italiana indicano che in media il PIL dovrebbe essere aumentato dello 0,9 per cento nel 2016; crescerebbe attorno allo 0,9 per cento anche nel 2017 e all’1,1 sia nel 2018 sia nel 2019. Si prevede tuttavia che il livello del PIL nel 2019 sarebbe ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007. Nel 2017 l’attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e dal graduale rafforzamento di quella estera, purché le condizioni del credito restino distese e proseguano le riforme avviate in Italia negli ultimi anni. Rischi per la crescita derivano dal contesto globale, per possibili spinte protezionistiche oltre che turbolenze nelle economie emergenti. È proseguita nei mesi più recenti l’espansione del credito al settore privato non finanziario, con un aumento anche dei prestiti alle imprese, seppur differenziato per settore economico; la crescita resta però modesta. La qualità del credito delle banche italiane continua a beneficiare del miglioramento del quadro congiunturale, registrando un’ulteriore diminuzione del flusso di nuovi crediti deteriorati. Infatti il tasso di deterioramento dei prestiti è sceso ai livelli più bassi dal 2008 e dovrebbe continuare a contrarsi l’anno prossimo, con il proseguimento della crescita dell’economia. Anche la consistenza delle esposizioni deteriorate è diminuita, favorita da operazioni di cessione di sofferenze. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati è aumentato. 1 (fonti: Banca d’Italia – “Bollettino Economico 1-2017”, “Rapporto sulla stabilità finanziaria 2-2016”, “Le banche italiane less significant: situazione e vigilanzadel 27 ottobre 2016)

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BILANCIO ESERCIZIO 2016 Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE

1. INTRODUZIONE

Signori Soci, la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui la stessa opera.

Il QUADRO ECONOMICO.1 Ad inizio 2017 le condizioni dell’economia globale appaiono leggermente migliorate, ma condizionate dalle possibili turbolenze correlate alla normalizzazione della politica economica USA. Nell’area dell’euro la crescita prosegue a un ritmo moderato, pur se in graduale consolidamento. I rischi di deflazione si sono ridotti; l’inflazione è risalita nel dicembre 2016, ma quella di fondo rimane su livelli ancora bassi. Le condizioni monetarie espansive della BCE contribuiscono a sostenere la liquidità dei mercati finanziari in Italia come nell’area euro. Nello scorso autunno è proseguita la ripresa moderata dell’economia italiana, stimolata dalla domanda interna (riavvio degli investimenti ed espansione della spesa delle famiglie). Il progressivo ampliamento del saldo della bilancia dei pagamenti nel 2016 rappresenta soprattutto la contropartita della diversificazione dei portafogli delle famiglie italiane verso il risparmio gestito e assicurativo. Le proiezioni per l’economia italiana indicano che in media il PIL dovrebbe essere aumentato dello 0,9 per cento nel 2016; crescerebbe attorno allo 0,9 per cento anche nel 2017 e all’1,1 sia nel 2018 sia nel 2019. Si prevede tuttavia che il livello del PIL nel 2019 sarebbe ancora inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto al 2007. Nel 2017 l’attività economica verrebbe ancora sospinta dalla domanda nazionale e dal graduale rafforzamento di quella estera, purché le condizioni del credito restino distese e proseguano le riforme avviate in Italia negli ultimi anni. Rischi per la crescita derivano dal contesto globale, per possibili spinte protezionistiche oltre che turbolenze nelle economie emergenti. È proseguita nei mesi più recenti l’espansione del credito al settore privato non finanziario, con

un aumento anche dei prestiti alle imprese, seppur differenziato per settore economico; la

crescita resta però modesta. La qualità del credito delle banche italiane continua a beneficiare

del miglioramento del quadro congiunturale, registrando un’ulteriore diminuzione del flusso di

nuovi crediti deteriorati. Infatti il tasso di deterioramento dei prestiti è sceso ai livelli più bassi

dal 2008 e dovrebbe continuare a contrarsi l’anno prossimo, con il proseguimento della crescita

dell’economia. Anche la consistenza delle esposizioni deteriorate è diminuita, favorita da

operazioni di cessione di sofferenze. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati è aumentato.

1 (fonti: Banca d’Italia – “Bollettino Economico 1-2017”, “Rapporto sulla stabilità finanziaria 2-2016”, “Le

banche italiane less significant: situazione e vigilanza” del 27 ottobre 2016)

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Il costo medio dei nuovi prestiti continua a diminuire e si colloca su livelli minimi nel confronto

storico.

Il CET1 continua ad aumentare anche nel terzo trimestre 2016, ma la redditività si è ridotta, nelle banche significative, per la contemporanea contrazione di margine d’interesse e degli altri ricavi, mentre sono aumentati i costi operativi a causa degli oneri straordinari sul personale (piani di incentivazione per l’esodo) e delle contribuzioni ai fondi di garanzia dei depositi e di risoluzione. Le rettifiche di valore sui crediti sono cresciute per incrementare i tassi di copertura delle esposizioni deteriorate. Al 30 giugno 2016 le less significant institutions (LSI) italiane, vigilate direttamente dalla Banca d’Italia erano 462, di cui 355 BCC. Alla stessa data il CET1 delle LSI era mediamente pari al 15,5%, quello delle BCC al 16,3%. Il rapporto tra il totale esposizioni deteriorate nette e il totale dei prestiti (NPL ratio) era pari in media al 12,5 per cento (10,5 per cento per le SI). Il relativo coverage ratio era mediamente pari al 43,6 per cento (46,6 per cento quello delle SI). Nel primo semestre del 2016 la redditività delle LSI, al netto di effetti straordinari, è risultata in linea con quella delle SI. Il rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione (cost-income ratio) è risultato sostanzialmente analogo per LSI (69,9%), BCC (68,5%) e SI (67,8%). In sintesi, le LSI italiane registrano un maggior grado di patrimonializzazione rispetto alle SI; altri “parametri vitali” – qualità del credito, redditività – risultano nel complesso allineati per i due insiemi; alcuni disallineamenti sono riconducibili a differenze strutturali. L’analisi delinea pertanto un quadro di complessiva stabilità per il sistema delle LSI, analogo a quello delle SI. Per superare i fattori di debolezza (scarsa redditività ed elevata incidenza delle esposizioni deteriorate) alle banche è richiesto di adottare azioni correttive, a cominciare dal contenimento dei costi e dalla ricerca di maggiore efficienza, che devono essere tanto più concrete, rapide e incisive tra le banche che presentano uno “stato di salute” significativamente peggiore della media. Per le BCC si ritiene che la recente riforma del settore rappresenti un elemento fondamentale della soluzione di alcuni limiti della categoria (in primo luogo la difficoltà a incrementare l’apporto di capitali di rischio). Nell’ultimo trimestre 2015 la nostra Cassa Rurale è stata oggetto di un accertamento ispettivo ordinario di Banca d’Italia da iscrivere nel quadro valutativo del periodico processo di revisione prudenziale. Nel rapporto finale consegnatoci il 28 gennaio 2016 erano formalizzati rilievi ed osservazioni su profili gestionali, rischi operativi e profili di conformità per i quali il Consiglio di Amministrazione ha approntato un programma, comunicato a Banca d’Italia, di interventi correttivi da attuare secondo un dettagliato cronoprogramma. Le attività messe in campo hanno perseguito miglioramenti nel governo e nella gestione aziendale mediante:

- la revisione ed implementazione delle politiche di assunzione dei rischi, specie creditizi, e della regolamentazione interna

- la focalizzazione sulla gestione dei crediti deteriorati ed anomali assegnando tutte le posizioni a gestori specifici nell’area specializzata NPL

- la diminuzione dello stock dei crediti deteriorati sia attraverso la gestione attiva aziendale che con la cessione di crediti non performing

- l’aumento del grado di copertura delle partite deteriorate - il potenziamento della mitigazione dei rischi nei prestiti concessi, acquisendo garanzie

statali - il sensibile miglioramento dei ratios patrimoniali

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- l’innovazione del modello distributivo e di servizio consulenziale a soci e clienti, promuovendo le competenze dei collaboratori

- lo sviluppo della raccolta , in particolare del risparmio gestito - il potenziamento del sistema dei controlli interni e del RAF per allineare le scelte

strategiche ed operative con il sistema degli obiettivi di rischio - il miglioramento della capacità di governo apicale dell’azienda, anche attraverso lo

sviluppo delle competenze personali . Il Consiglio di Amministrazione ritiene che le attività svolte, puntualmente notificate all’Organo di Vigilanza, hanno portato al superamento delle criticità rilevate, portando la Cassa a conseguire nuovamente un risultato economico positivo ed un forte miglioramento dei ratios patrimoniali, superiore agli obiettivi prefissati. La positività dei risultati conseguiti è ancor più rilevante se si considera che nel 2016 la Cassa ha mantenuto inalterato l’impegno e le risorse finanziarie investite nella mutualità tradizionale ed innovativa, nelle attività sociali e formative a favore di soci, imprese e clienti. Al termine del 2016 il Consiglio di Amministrazione ha definito ed adottato il nuovo piano strategico triennale 2017-2019 , che nella pianificazione patrimoniale economica e finanziaria è risultato coerente con gli indirizzi macro stabiliti da Cassa Centrale Banca spa, prossima capogruppo del gruppo bancario cooperativo al quale il Cda ha formalizzato la pre-adesione.. Il Consiglio di Amministrazione ritiene che le attività realizzate e le scelte prospettiche adottate siano coerenti con gli indirizzi strategici societari, volti a sostenere in tutte le proprie attività lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle comunità e del territorio servito.

LA RIFORMA DELLE BANCHE COOPERATIVE Il Dl n.18/2016 “Misure urgenti concernenti la riforma delle Banche di Credito Cooperativo. La

garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e

la gestione collettiva del risparmio” convertito con modificazioni dalla L. 8 aprile 2016, n. 49 (in

G.U. 14/04/2016, n.87) ha sostanzialmente ridefinito il quadro normativo del Credito

Cooperativo, che per applicarlo sta affrontando un cambiamento epocale. Meritano di essere

sottolineati i seguenti aspetti caratterizzanti la riforma:

per ottenere il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria la singola BCC-CR

deve aderire obbligatoriamente ad un Gruppo Bancario Cooperativo; le CR aventi sede nelle

province autonome di Trento e Bolzano possono rispettivamente costituire autonomi gruppi

bancari cooperativi composti solo da banche aventi sede e operanti esclusivamente nella

medesima provincia autonoma, tra cui la corrispondente banca capogruppo;

il mantenimento del potere di nominare i propri Organi sociali all’Assemblea dei soci delle

singole BCC-CR (fatte salve alcune eccezioni in caso di grave crisi aziendale );.

la conferma della mutualità della BCC (in tema di ambito di operatività, prevalenza, rapporto

con i soci, destinazione degli utili e conseguente disciplina fiscale) e suo rafforzamento,

innalzando il capitale detenibile dal socio a 100 mila euro (limite precedente: 50 mila) ed il

numero minimo dei soci che ogni BCC deve avere a 500 (limite precedente: 200);

il requisito minimo patrimoniale della Capogruppo, costituita in forma di SPA, è stato

previsto in 1 miliardo di euro. Banca d’Italia ha stabilito in 250 milioni di euro il requisito

minimo di patrimonio netto per eventuali autonomi gruppi bancari cooperativi nelle

provincie di Trento e Bolzano;

il controllo della Capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo, attraverso la detenzione

maggioritaria del capitale, deve essere in capo alle BCC. E’ fatta salva la possibilità del

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ministero dell'Economia di poter autorizzare la discesa sotto il 51% qualora fosse necessario

reperire ulteriori risorse;

alla Capogruppo sono conferiti ampi poteri di indirizzo e controllo sulle CR-BCC definiti

attraverso un “contratto di coesione”, graduati in relazione al “merito” delle singole BCC e

correlati con le finalità mutualistiche. Le singole CR-BCC mantengono la licenza bancaria e la

mutualità prevalente. Il contenuto minimo del contratto di coesione disciplina le seguenti

aree: la governance e il sistema dei controlli interni, i controlli e gli interventi della

capogruppo sulle banche affiliate, il rispetto dei requisiti prudenziali e di vigilanza, le

decisioni di rilievo strategico, le misure sanzionatorie, i doveri della capogruppo e

l’equilibrata distribuzione dei vantaggi derivanti dall’appartenenza al gruppo. La capogruppo

esercita i propri poteri sulle Cr-BCC in misura proporzionata alla rischiosità delle banche

aderenti. La singola BCC-CR svolgerà la specifica missione nel territorio della quale è

espressione con un grado di autonomia correlata alla virtuosità del governo aziendale, ma la

Capogruppo sarà obbligata a intervenire per prevenire situazioni di criticità. La solidità del

gruppo è assicurata dal contratto di coesione con cui le banche aderenti mettono a fattor

comune il patrimonio, garantendo in solido i creditori esterni e fornendo reciproco sostegno

per preservare la solvibilità e liquidità di ciascuna banca del gruppo;

la possibilità di non aderire a un gruppo cooperativo bancario tramite la cosiddetta way-out

da esercitare facendo istanza entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge e

versando un importo pari al 20% del patrimonio netto;

la costituzione del Fondo temporaneo delle banche di credito cooperativo per favorire ed

accompagnare processi di consolidamento e concentrazione delle BCC-CR, nel caso

presentino gravi criticità. Il Fondo è temporaneo ed eserciterà la sua funzione fino all’avvio

operativo del Gruppo Bancario Cooperativo, che si realizzerà nel corso del 2018.

Dopo il periodo dell’autonomia assoluta e quello del “sistema a rete”, ora stiamo procedendo obbligatoriamente ad una coesione più integrata. La CR-BCC resta la banca della comunità, ma all’interno di un gruppo cooperativo amplifica la capacità di essere al servizio delle esigenze delle famiglie, delle imprese, delle associazioni e rafforza la propria solidità nell’interesse di soci, clienti e risparmiatori. Banca d’Italia, con circolare del 5.1.2017, ha comunicato che le “le BCC interessate dalla riforma, in occasione del bilancio 2016, deliberino in assemblea a quale gruppo intendono aderire, comunicandolo alla rispettiva capogruppo e alla Banca d’Italia entro i successivi 10 giorni”. Il CdA della nostra Cassa ha formalizzato la pre-adesione al gruppo bancario cooperativo promosso da CCB. Questa proposta, non impegnativa, sarà sottoposta alla valutazione e delibera della prossima assemblea dei soci, il cui esito dovrà essere trasmesso tempestivamente alla capogruppo ed alla Vigilanza. Il cronoprogramma di massima delle attività per la costituzione ed avvio del gruppo bancario CCB è il seguente:

Scadenza Attività

31/5/2017 decisione dell’ Assemblea della CR di approvare l’adesione al Gruppo Bancario Cooperativo

14/6/2017 Avvio del processo di aumento di capitale della capogruppo CCB

30/11/2017 Termine dell’operazione di aumento del capitale della capogruppo

31/1/2018 Delibere dei CdA di CCB e successivamente delle CR-BCC sulle bozze di nuovo statuto; CCB invia a Banca d’Italia l’istanza per la costituzione del gruppo bancario cooperativo

30/6/2018 Stipula del contratto di coesione; Approvazione delle assemblee delle CR-BCC e di CCB delle modifiche statutarie accertate da Banca d’Italia

1/7/2018 Iscrizione del gruppo all’albo dei Gruppi Bancari; Ipotesi di avvio operatività del Gruppo Bancario Cooperativo (condizionato alla data di effettiva iscrizione all’albo )

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2. CONFORMITA’ AI PRINCIPI IAS/IFRS.

Il bilancio 2016 viene redatto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) ed ai relativi documenti interpretativi emanati dall’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea ed in vigore alla data di riferimento del bilancio. L’applicazione di tali principi è effettuata facendo anche riferimento al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements (“quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio”) emanato dallo IASB, con particolare riguardo al principio fondamentale della prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e della significatività dell’informazione. Si è tenuto conto altresì delle istruzioni contenute nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (“Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.), nonché delle informazioni richieste e delle precisazioni inviate dalla Banca d’Italia. Per quanto concerne la prospettiva della continuità aziendale, si rammenta che, nel rispetto delle indicazioni fornite nell’ambito del Documento Banca d’Italia, Consob e ISVAP n. 2 del 6 febbraio 2009, la Banca ha la ragionevole aspettativa di continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile e, pertanto, provvederà a redigere il bilancio nel presupposto della continuità aziendale. Conferma, altresì, che nella struttura patrimoniale e finanziaria e nell’andamento operativo non si sono rilevati sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale. Il Consiglio di Amministrazione ha adottato, per la redazione del progetto di bilancio 2016 con riferimento ai criteri di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi i medesimi criteri adottati per il bilancio al 31 dicembre 2015, esposti nella Parte A della Nota integrativa del bilancio 2015 cui si fa esplicito rinvio. Per l’esercizio 2016 non si è provveduto a modificare i parametri di stima per attività e passività iscrivibili in bilancio, ad esclusione della quantificazione delle rettifiche di valore dei crediti deteriorati (crediti non performing): le esposizioni deteriorate sono state assoggettate ad un processo di valutazione analitica, secondo quanto disposto dalla “Policy sulla valutazione del fair value di crediti deteriorati”, aggiornata dal CdA il 27.1.2017 . Le modalità di stima adottate sono specificate nella Parte A della Nota integrativa del bilancio 2016 cui si fa esplicito rinvio.

3. GLI AGGREGATI FINANZIARI

LA RACCOLTA La raccolta complessiva netta da clienti a fine 2016 ammontava a 961,9 milioni di euro, con un incremento di circa 15 milioni di euro (+1,61%).

Tabella sviluppo raccolta 2016 2015 Var.% 15-16

C/C 381.883 343.297 11,24%

DR 121.477 132.757 -8,50%

CD 34.130 38.302 -10,89%

PCT 252 0 100,00%

Obbligazioni 148.427 199.374 -25,55%

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Altre forme di raccolta 976 975 0,10%

Totale raccolta diretta netta 687.145 714.705 -3,86%

Raccolta da cessione di attività (cartolarizzazione) 3.292 4.438 -25,82%

Altre da cessione di attività (autocartolarizzazione) 0 1.217 -100,00%

Totale raccolta diretta lorda 690.437 720.360 -4,15%

Risparmio amministrato (*) 44.208 49.679 -11,01%

Risparmio gestito 230.580 182.330 26,46%

di cui: gestioni patrimoniali 153.979 127.911 20,38%

prodotti assicurativi a contenuto finanziario (**) 20.136 6.749 198,36%

prodotti assicurativi a contenuto previdenziale (**) 18.127 15.475 17,14%

altre quote di OICR 38.338 32.195 19,08%

Totale raccolta indiretta 274.788 232.009 18,44%

Totale raccolta complessiva (al netto cartolarizzazioni) 961.933 946.714 1,61%

Totale raccolta complessiva (al lordo cartolarizzazioni) 965.225 952.369 1,35% * al valore di mercato ** al valore di sottoscrizione Dati espressi in migliaia di euro

Composizione % raccolta diretta 2016 2015 Var.% 16/15

C/C 55,31% 47,66% 16,06% DR 17,59% 18,43% -4,53% CD 4,94% 5,32% -7,03% PCT 0,04% 0,00% 100,00% Obbligazioni 21,50% 27,68% -22,33% Altre forme di raccolta 0,14% 0,14% 4,45% Raccolta da cessione di attività (cartolarizzazione) 0,48% 0,62% -22,59% Altre da cessione di attività (autocartolarizzazione) 0,00% 0,17% -100,00% Totale raccolta diretta 100% 100% Importi espressi in % sul totale raccolta diretta

Composizione % raccolta indiretta 2016 2015 Var % 16/15

Risparmio amministrato 16,09% 21,41% -24,87% Risparmio gestito 83,91% 78,59% 6,78% Totale raccolta indiretta 100% 100% Importi espressi in % sulla raccolta indiretta

Anche nel 2016 la crescita della raccolta complessiva (+15 mln euro; + 1,61%) è il risultato di dinamiche divergenti sia nei macro aggregati che nelle componenti interne: la raccolta diretta netta registra una flessione (-27,5 mln di euro; -3,86%) mentre la raccolta indiretta prosegue la consistente crescita registrata negli anni precedenti (+42,7 mln euro; + 18,44%). Gli strumenti finanziari a medio e lungo termine hanno evidenziato un netto andamento negativo, parzialmente bilanciato dalla dinamica positiva della componente a vista rappresentata dai c/c. La clientela conferma il trend del precedente esercizio, privilegiando gli strumenti finanziari più liquidi, ma soprattutto accentuando il ribilanciamento del proprio

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portafoglio con uno spostamento dalle obbligazioni bancarie e dal risparmio amministrato verso il risparmio gestito, che evidenzia ancora un consistente incremento (+48,2 mln di euro; +26,46%). Prosegue anche nel 2016 la riduzione del risparmio amministrato (-5,4 mln di euro; -11,01%). L’analisi della raccolta diretta conferma il fenomeno di ricomposizione riscontrato nei quattro esercizi precedenti, che ha visto ancora prediligere le forme tecniche d’investimento di breve periodo. La raccolta a vista (C/C + DR) cumulativamente cresce di 27,3 mln. I pronti contro termine, di importo insignificante, confermano gli esiti del 2015, 2014 e 2013. La componente a medio lungo (Cd ed Obbligazioni) ripete in valore assoluto la flessione dell’esercizio 2015 (-55,1 mln); le obbligazioni riducono ulteriormente la propria incidenza percentuale (21,5%) sulla raccolta diretta. Nel corso del 2016 non sono stati collocati prestiti obbligazionari. Si precisa che l’aggregato indicato in bilancio sotto la voce raccolta diretta (costituita dalla somma fra le voci 20+30+50 del passivo dello stato patrimoniale) risulta pari ad euro 690.437.405 comprendendo anche la raccolta ricevuta a seguito dell’operazione di cartolarizzazione dei crediti effettuata nel 2006 per un importo residuo al 31.12.2016 pari a 3,3 milioni di euro. Come illustrato nella sezione dedicata agli impieghi, questa operazione è stata oggetto di “ripresa” nel passivo in base all’applicazione dei criteri IAS.

I PRESTITI Al termine del 2016 la massa dei prestiti netti a clienti imprese e famiglie erogati dalla Cassa Rurale ammontava a 573.793.617 euro, con una contrazione su base annua di circa 30 milioni di euro pari al -4,97% (nel 2015 31,5 mln; 4,96%). Il rapporto impieghi/depositi netti si è attestato al 85,30%. L’operazione di cartolarizzazione di impieghi in bonis realizzata nel 2006 su 172 mutui ipotecari per complessivi 23,8 milioni di euro, presentava a fine 2015 un saldo residuo di 4,6 milioni di euro. Ai fini della rappresentazione in bilancio secondo i principi IAS detti mutui sono stati “ripresi” e quindi riesposti in bilancio, in quanto non rispondenti ai requisiti dello IAS 39 per procedere alla cosiddetta “derecognition”. La dinamica nel 2016 dei finanziamenti al settore privato non finanziario è stata recentemente così commentata da Banca d’Italia: “La qualità del credito delle banche italiane continua a beneficiare gradualmente del miglioramento del quadro congiunturale…. Nei tre mesi terminanti in novembre la dinamica del credito al settore privato non finanziario si è lievemente rafforzata (1,1 per cento, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno) …. In novembre l’aumento dei prestiti alle imprese è stato marginalmente positivo sui tre mesi (0,3 per cento, correggendo per i fattori stagionali e in ragione d’anno) e nullo sui dodici mesi. Permangono differenze legate al settore di attività economica: il credito alle società dei servizi ha continuato a salire; i prestiti destinati alle aziende manifatturiere si sono lievemente ridotti; la contrazione dei finanziamenti alle imprese edili si è di nuovo accentuata… .” (fonte: Bollettino Economico nr.1/2017 gennaio – Banca d’Italia, paragrafo 2.7). L’ABI nel Monthly Outlook di gennaio 2017, par. 4.2, rileva: “La dinamica dei prestiti bancari ha manifestato a dicembre 2016 un valore positivo; sulla base di prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) si colloca a 1.807,7 miliardi di euro, segnando una variazione annua - ricalcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto

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cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni) - di +0,7%.” Quanto alla nostra Cassa Rurale è proseguita nel 2016 la riduzione dei fidi in conto corrente (-19 mln di euro; -25,47%) e dei finanziamenti per smobilizzo crediti (portafoglio salvo buon fine ed anticipi fatture) che scendono di 1,4 mln (-5,24%). In questo scenario si è cercato anche nel 2016 di offrire sostegno stabile ai prenditori locali attraverso i finanziamenti a medio lungo erogati. I mutui, pur contraendosi di 2,8 mln in valore assoluto (-0,63%), rappresentano di gran lunga la forma tecnica prevalente che si incrementa rispetto al 2015 (dal 74,83 al 78,24%). La quota degli altri finanziamenti, in parte preponderante costituita da prestiti in valuta, rimane residuale. Il miglioramento delle prospettive dell’economia nel corso del 2016 ha influito positivamente sull’incremento della qualità del credito delle banche italiane. Nella nostra Cassa Rurale questo fattore esogeno congiuntamente all’approccio attivo al credito deteriorato effettuato tramite la nostra struttura operativa dell’Area NPL ed alla nuova operazione di cessione ‘NPL5’ ha palesemente invertito la dinamica dei crediti in sofferenza ed anche delle inadempienze probabili. Le sofferenze nette passano dai 43,4 mln del 2015 ai 35,4 di fine 2016 (-8 mln, -18,44%).

Descrizione categoria 2016 2015 Var. % 15/16

% F.T. su totale 2016

Finanziamenti per anticipi s.b.f. e portafoglio 25.824 27.252 -5,24% 4,50%

Conti correnti 57.192 76.734 -25,47% 9,97%

Mutui e altre sovvenzioni 448.925 451.775 -0,63% 78,24%

Sofferenze 35.441 43.453 -18,44% 6,18%

Finanziamenti in valuta e altri 4.859 3.988 21,84% 0,85%

Titoli di debito 1.553 574 170,56% 0,27%

Totale 573.794 603.776 -4,97% 100,00%

Importi espressi in migliaia di euro

L’attività creditizia nei confronti della clientela si è estesa anche al comparto dei crediti di firma, costituiti dalle garanzie rilasciate dalla Cassa nell’interesse dei propri clienti, che a fine anno ammontavano a 21,5 milioni di euro, contro i 24,5 milioni di euro del 31.12.2015. Tra le garanzie rilasciate verso banche trovano rappresentazione le garanzie implicite rilasciate a favore di: - Fondo di Garanzia Depositanti del Credito Cooperativo per 2.320.689 euro (3.960.480 a fine

2015); - Fondo temporaneo B.c.c. per 411.831 euro.

Tra gli impegni irrevocabili ad erogare fondi a banche, trovano rappresentazione gli impegni già deliberati a favore di: - Fondo Temporaneo B.c.c. per 1.246.825 euro.

Il saldo della voce “crediti verso clientela” ricomprende 1.212.584 euro inerenti anticipazioni erogate al Fondo di Garanzia dei depositanti, Fondo Garanzia Istituzionale, Fondo Temporaneo B.c.c. nell’ambito di interventi per la risoluzione di crisi di banche di credito cooperativo (di cui: euro 145.465 per 3 interventi relativi ad “attività per imposte differite - DTA”). Le anticipazioni per DTA, tutte infruttifere e ripartite pro-quota tra le consorziate al Fondo, sono state finalizzate all’acquisto da parte del Fondo stesso delle attività per imposte differite (deferred tax assets, DTA) connesse alle rettifiche di valore su crediti delle banche oggetto di

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intervento. Il piano di rimborso relativo alle anticipazioni finalizzate all’acquisto di crediti è ancorato alle dinamiche di rientro degli stessi, come periodicamente aggiornate in funzione delle valutazioni rese disponibili semestralmente dal Fondo. Con specifico riferimento alle anticipazioni connesse alle DTA, le stesse saranno recuperabili, chiuso il bilancio della gestione commissariale, a seguito della conversione in credito di imposta (ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e dei successivi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate). Dalla data di perfezionamento delle citate operazioni non risultano intervenuti fattori rilevanti tali da comportare una modifica sostanziale rispetto alle valutazioni espresse dalle Procedure, in funzione delle quali sono stati determinati i valori di iscrizione delle poste in argomento. Passando all’esame della composizione dei crediti per cassa, si rappresenta di seguito la ripartizione per settore di attività economica ed il successivo confronto con i corrispondenti dati dell’esercizio precedente.

Descrizione 2016 2015 Var. % 15/16

Incidenza % 2016

Famiglie consumatrici 209.961 213.068 -1,46% 36,59% Amministrazioni pubbliche, enti ed altri settori 12.902 9.931 29,92% 2,25% Artigiani e altre famiglie produttrici 54.274 56.691 -4,26% 9,46% Altre imprese produttrici 296.657 324.086 -8,46% 51,70%

Totale impieghi 573.794 603.776 -4,97% 100,00%

Importi espressi in migliaia di euro al netto di rettifiche

La ripartizione degli affidamenti per scaglioni di affidamento è rappresentata nella seguente tabella:

Composizione affidamenti 2016 2015

Classi importo Numero clienti

Importo fidi

Numero clienti

Importo fidi

Da 0,01 a 10.329,00 euro 37,11% 1,91% 36,06% 1,87% Da 10.329,01 a 25.823,00 euro 16,34% 4,09% 17,29% 4,20% Da 25.823,01 a 51.646,00 euro 14,00% 7,67% 14,02% 7,53% Da 51.646,01 a 129.114,00 euro 19,85% 25,03% 19,74% 24,06% Da 129.114,01 a 258.228,00 euro 7,74% 19,70% 8,00% 20,13% Oltre 258.228,01 euro 4,96% 41,60% 4,89% 42,21%

Totale 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Dati espressi al netto di rettifiche

Coerentemente alle politiche creditizie di un banca cooperativa locale, finalizzata al sostegno dei bisogni dei clienti soci in qualità di privati ed imprenditori, il credito concesso è concentrato su famiglie consumatrici ed imprese. Si persegue così l’obiettivo di puntare allo sviluppo delle iniziative imprenditoriali che caratterizzano il territorio servito, mentre rimane marginale l’assistenza concessa alle amministrazioni ed enti pubblici. Osservando la distribuzione nelle classi d’importo viene confermata la volontà di privilegiare la distribuzione granulare dell’assistenza creditizia in tutti i segmenti e ridurre l’incidenza complessiva delle partite di maggior importo. Si espone di seguito la ripartizione delle attività di finanziamento ai settori produttivi secondo la nuova codifica ATECO. Composizione crediti nei principali settori produttivi:

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CODICE ATECO (in ordine di incidenza) IMPORTO

NETTO Inc. %

-- senza codice (in particolare famiglie consumatrici) 223.623.437 38,97%

55 alloggio 69.909.230 12,18%

41 costruzione di edifici 36.247.432 6,32%

25 fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 30.182.084 5,26%

46 commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 21.404.461 3,73%

47 commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 20.590.558 3,59%

56 attività dei servizi di ristorazione 18.980.293 3,31%

43 lavori di costruzione specializzati 18.823.132 3,28%

68 attività immobiliari 17.612.193 3,07%

1 coltivaz. agricole e produz. di prod. animali, caccia e servizi connessi 14.972.611 2,61%

49 trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 10.446.068 1,82%

16 industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili) 10.400.328 1,81%

35 fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 9.370.469 1,63%

24 metallurgia 7.269.084 1,27%

45 commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli 7.071.655 1,23%

28 fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 4.398.256 0,77%

93 attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 4.305.930 0,75%

10 industrie alimentari 3.679.728 0,64%

82 attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 3.633.361 0,63%

38 attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali 3.122.480 0,54%

96 altre attività di servizi per la persona 2.570.330 0,45%

42 ingegneria civile 2.533.568 0,44%

22 fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 2.392.307 0,42%

0 Altri 41 settori con % singolarmente inferiori allo 0,40% 30.254.620 5,27%

Totale complessivo 573.793.618 100,00%

Quanto alla qualità del credito la Cassa, oltre a beneficiare del miglioramento economico congiunturale generale, ha agito sulle leve interne disponibili:

- ulteriore potenziamento del sistema di monitoraggio e controllo delle posizioni, volto ad individuare e classificare tempestivamente le partite di rischio;

- incremento dei precedenti criteri di rigoroso apprezzamento delle effettive possibilità di recupero - soprattutto in riferimento alla valutazione delle garanzie immobiliari e all’allungamento di 12 mesi dei tempi di recupero attesi sulle inadempienze probabili, aumentando il tasso di copertura del credito deteriorato in tutte le sue componenti;

- intensificazione della gestione specializzata e personalizzata delle posizioni anomale e deteriorate, specie inadempienze probabili: sulle prime per evitare il passaggio al deteriorato e promuovere il cambiamento consapevole e partecipato con il cliente dello stato di salute della posizione, sulle seconde per ripristinare progressivamente la situazione di normalità o quantomeno ridurre gli importi dei dubbi esiti a carico della banca;

- la diminuzione dello stock delle sofferenze e degli oneri di gestione per il loro recupero, mediante una nuova operazione di cessione crediti denominata ‘NPL5’.

In coerenza con le vigenti definizioni di vigilanza, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze; delle inadempienze probabili; delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. Dal novero delle esposizioni deteriorate sono escluse le esposizioni classificate nel portafoglio contabile delle attività finanziarie detenute per la negoziazione e i contratti derivati. Sono infine, individuate, le esposizioni forborne, performing e non performing.

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Di seguito si riporta in forma tabellare l’analisi dei crediti verso la clientela sulla base delle citate categorie di classificazione:

31/12/2016 31/12/2015 Var. % 16/15

- Sofferenze

Esposizione lorda 77.271.664 83.946.144 -7,95%

- di cui forborne 277.818 - 100,00%

Rettifiche valore 41.831.118 40.493.040 3,30%

Esposizione netta 35.440.546 43.453.104 -18,44%

-Inadempienze probabili

Esposizione lorda 51.185.813 60.878.856 -15,92%

- di cui forborne 19.923.051 18.575.633 7,25%

Rettifiche valore 13.839.492 15.206.612 -8,99%

Esposizione netta 37.346.321 45.672.244 -18,23%

- Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizione lorda 2.633.279 478.589 450,22%

- di cui forborne 638.695 193.382 230,28%

Rettifiche valore 27.176 973 2692,35%

Esposizione netta 2.606.103 477.616 445,65%

Crediti deteriorati

Esposizione lorda 131.090.756 145.303.589 -9,78%

- di cui forborne 20.839.564 18.769.015 11,03%

Rettifiche valore 55.697.786 55.700.626 -0,01%

Esposizione netta 75.392.970 89.602.963 -15,86%

Crediti in bonis

Esposizione lorda 503.128.042 518.428.051 -2,95%

- di cui forborne 23.600.152 25.358.803 -6,94%

Rettifiche valore 4.727.394 4.255.237 11,10%

Esposizione netta 498.400.648 514.172.814 -3,07%

Totale dei Crediti

Esposizione lorda 634.218.798 663.731.640 -4,45%

- di cui forborne 44.439.716 44.127.818 0,71%

Rettifiche valore 60.425.180 59.955.863 0,78%

Esposizione netta 573.793.618 603.775.777 -4,97%

Analizzando l’evoluzione della qualità del credito in Cassa si osserva un decremento dei crediti deteriorati lordi di oltre 14 milioni di euro (-9,78%), al quale hanno contribuito sia le sofferenze lorde (-6,7 mln; -7,95%) sia le inadempienze probabili (-9,7 mln, -15,92%), che sovrastano l’aumento delle esposizioni scadute e/sconfinanti deteriorate (+2,1 mln). I rapporti fra crediti deteriorati lordi, complessivo e nelle singole componenti rispetto al totale crediti, risultano tutti in miglioramento rispetto all’esercizio 2015.

Andamento crediti 2016 2015 Var. Var. % anomali - lordi lordo lordo 15 - 16 15- 16

Sofferenze 77.271.664 83.946.144 -6.674.480 -7,95% Inadempienze probabili 51.185.813 60.878.856 -9.693.043 -15,92% Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

2.633.279 478.589 2.154.690 450,22%

Totale crediti anomali per cassa

131.090.756 145.303.589 -14.212.833 -9,78%

Se ci si focalizza sul trend del deteriorato netto, si rileva che il rapporto tra il complesso delle esposizioni deteriorate (al netto delle rettifiche di valore) e il totale dei prestiti (NPL ratio) è sceso dal 14,84% di fine 2015 al 13,14% di fine 2016, avvicinandosi al NPL Ratio per le “LSI” e le

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“BCC” al 30.6.2016 misurato dalla Vigilanza , pari in media al 12,5 per cento. Il relativo tasso di copertura (coverage ratio) in Cassa al 31.12.2016 risulta pari al 42,49%, di poco inferiore a quello rilevato da Banca d’Italia al 30.06.2016 per le “BCC” e le “ Altre LSI” , mediamente pari rispettivamente al 43,6% ed al 44,55%.

Andamento crediti 2016 2015 Var. Var. % anomali - netti al netto rett. al netto rett. 15 - 16 15 - 16

Sofferenze 35.440.546 43.453.104 -8.012.558 -18,44% Inadempienze probabili 37.346.321 45.672.244 -8.325.923 -18,23% Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate 2.606.103 477.616 2.128.487 445,65%

Totale crediti anomali per cassa

75.392.970 89.602.963 -14.209.993 -15,86%

CR-BCC (LSI) a giugno 2016

CRGVP - 31.12.2016

Incidenza lorda %

Incidenza netta %

tasso % copertura

Incidenza lorda %

Incidenza netta %

tasso % copertura

Totale prestiti 100,0% 100,0% 8,9%

100,0% 100,0% 9,6%

Performing 80,2% 87,5% 0,7%

79,3% 86,8% 0,9%

Non performing 19,8% 12,5% 42,3%

20,7% 13,2% 42,5%

Sofferenze 11,0% 5,3% 56,1%

12,2% 6,2% 54,1%

Inadempienze probabili 7,8% 6,2% 27,6%

8,1% 6,5% 27,0%

Scaduti 1,1% 1,1% 8,6%

0,4% 0,5% 1,0%

Fonte: BI - LSI 27.10.2016 Fonte: dati bilancio al 31.12.2016

L’andamento dei crediti anomali della nostra Cassa , sia al lordo che al netto delle rettifiche mostra nel 2016 un’evoluzione positiva, documentata dal miglioramento degli indicatori esposti nelle seguenti tabelle:

Crediti deteriorati lordi 2016 2015 2014

Crediti deteriorati/Crediti per cassa 20,67% 21,89% 19,26%

Inadem.probabili/Crediti per cassa 8,07% 9,17% 9,12%

Sofferenze/Crediti per cassa 12,18% 12,65% 9,98%

Sofferenze/Fondi propri 108,92% 120,42% 98,33%

Crediti deteriorati al netto rettifiche 2016 2015 2014

Crediti deteriorati/Crediti per cassa 13,14% 14,84% 13,13%

Inadem.probabili/Crediti per cassa 6,51% 7,56% 7,79%

Sofferenze/Crediti per cassa 6,18% 7,20% 5,16%

Sofferenze/Fondi propri 49,95% 62,33% 47,03%

Va segnalato che nell’esercizio 2016 sono state cedute mediante cartolarizzazione (“NPL5”) n. 87 linee di credito di posizioni a sofferenza, che alla data di cessione presentavano un valore lordo di bilancio di euro 8.039.612 e rettifiche di valore per euro 6.287.387. Dall’operazione di cartolarizzazione dei crediti in sofferenza “NPL5” è stata incassata dalla Cassa la somma di euro 1.257.000, con una minusvalenza su cessione di euro -813.211 ed una plusvalenza di euro +317.986. Sono state inoltre cedute altre posizioni a sofferenza, con contropartita clientela ordinaria, che presentavano un valore lordo di bilancio di euro 1.298.694 e rettifiche di valore per euro 909.887. Da queste operazioni di cessione è stata incassata dalla Cassa la somma di euro

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508.961, con una minusvalenza su cessione di euro -74.014 ed una plusvalenza di euro +194.168. Tutte le posizioni iscritte a sofferenza ed inadempienza sono state oggetto di valutazione analitica ed il relativo valore netto corrisponde prudenzialmente al valore di recupero del credito anche tenuto conto delle garanzie che assistono le diverse posizioni. La valutazione della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate sono stati oggetto di verifiche da parte dei certificatori del bilancio della Divisione di Vigilanza della Federazione della Cooperazione Trentina. L’ adeguamento delle rettifiche di valore, documentato dalla voce 130 a) del conto economico, ha innalzato gli indici di copertura sia delle sofferenze che delle inadempienze probabili. I crediti ristrutturati non espongono alcun valore in quanto tale categoria è stata soppressa e sostituita dalla qualifica di forborne trasversale a tutte le classificazioni di rischio dei crediti. Il tasso di copertura delle partite deteriorate è salito dal 38,33% al 42,49%, attestandosi su un livello di poco superiore a quello medio delle BCC (42,3%) a fine giugno 2016 (Fonte: BI - LSI 27.10.2016).

Coverage ratio 2016 2015 2014 2013 crediti deteriorati % copertura % copertura % copertura % copertura

Sofferenze 54,14% 48,24% 52,17% 43,67% Inadempienze probabili 27,04% 24,98% 21,02% 5,84% Scaduti e/o sconfinanti deteriorati

1,03% 0,20% 0,49% 0,26%

Ristrutturati -- -- 0,52% 31,33%

Totale media 42,49% 38,33% 36,98% 23,23%

Sui crediti in bonis (esclusi i titoli di debito) si è proceduto nel corso dell’esercizio ad un aumento del loro livello di copertura che è passato dallo 0,82% del 31 dicembre 2015 allo 0,94% del 31 dicembre 2016. Per quanto attiene ai rischi di concentrazione per controparte e gruppo si segnala che nel 2016 è stata condotta un’azione mirata di riduzione, che ha permesso di annullare il numero di grandi esposizioni verso la clientela. Nessuna posizione eccede i limiti prudenziali posti dalla disciplina vigente. Alla data del 31.12.2016 si evidenziano 3 posizioni che rappresentano una “grande esposizione”, così come definita dal Regolamento UE 575/2013 (CRR), tutte verso soggetti istituzionali

Grandi Esposizioni 2016 2015 2014

a) Ammontare grandi esposizioni

a 1) valore di bilancio 415.802 438.980 499.233

a 2) valore ponderato 44.586 40.005 136.956

b) Numero posizioni grandi esposizioni 3 3 4

Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che al 31 dicembre 2016 non sono presenti posizioni di rischio verso soggetti collegati che eccedono i limiti prudenziali di riferimento. Le politiche di gestione del rischio di credito sono dettagliate nella parte E della Nota Integrativa.

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ATTIVITÀ’ FINANZIARIE E POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA Le disponibilità liquide per cassa ed il portafoglio titoli nel 2016 hanno segnato un movimento opposto a quello del 2015, diminuendo di 37,8 milioni di euro (-9,39%) per la contrazione delle attività finanziarie disponibili alla vendita, come documentato nella tabella riepilogativa seguente:

ATTIVITA’ FINANZIARIE 2016 2015 Var % 15-16

Cassa e disponibilità liquide 7.094 6.596 7,54%

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

843 782 7,72%

Attività finanziarie valutate al fair value - - -

Attività finanziarie disponibili per la vendita 364.517 402.290 -9,39%

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - -

Totali 372.453 409.669 -9,08% Importi espressi in migliaia di euro

Nell’ambito delle attività finanziarie, gli strumenti finanziari classificati nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (AFS), pari a 364.516.614 euro, in diminuzione del -9,39% rispetto al 31 dicembre 2015, hanno fatto registrare un decremento di fair value per -6.973.915 euro (quale saldo tra voce B2. variazioni positive di FV per euro 466.673 e voce C3. variazioni negative di FV per euro -7.440.588). Le variazioni sono iscritte alla pertinente riserva patrimoniale, diminuita complessivamente del – 151,67% rispetto al 31 dicembre 2015. Rinviando alla Nota Integrativa il dettaglio delle altre partite, precisiamo che la composizione dell’aggregato “attività finanziarie disponibili per la vendita” è il seguente:

2016 2015 Var % 15-16

Titoli di debito 352.932 390.814 -9,69% Titoli di capitale 8.840 9.185 -3,75% Quote di O.I.C.R. 2.744 2.292 19,74%

Totali 364.517 402.290 -9,39% Importi espressi in migliaia di euro

Tra i titoli di capitale sono comprese le partecipazioni detenute nel capitale di società promosse dal movimento del Credito Cooperativo e di società o enti comunque strumentali allo sviluppo dell'attività della banca. La componente dei titoli di debito è rappresentata per 352.433.519 euro da titoli di stato emessi dallo Stato Italiano, mentre il residuo è composto principalmente da titoli corporate emessi da banche italiane. Complessivamente la componente riferita a titoli emessi da Governi e Banche Centrali rappresenta il 96,69% del totale del portafoglio titoli.

Titoli AFS - Esposizione per emittente 31/12/2016 31/12/2015 Scostamento %

16/15

1. Titoli di debito 352.932.463 390.814.001 -9,69%

a) Governi e Banche Centrali 352.433.519 390.131.431 -9,66% b) Altri enti pubblici - - - c) Banche 498.944 682.570 -26,90% d) Altri emittenti - - -

2. Titoli di capitale 8.840.014 9.184.566 -3,75%

a) Banche 1.035.748 779.254 32,92% b) Altri emittenti: 7.804.266 8.405.311 -7,15%

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- imprese di assicurazione 481.072 631.861 -23,86% - società finanziarie 3.703.719 3.791.298 -2,31% - imprese non finanziarie 3.619.366 3.979.044 -9,04% - altri 109 3.109 -96,49%

3. Quote di O.I.C.R. 2.744.137 2.291.753 19,74%

4. Finanziamenti - - -

a) Governi e Banche Centrali - - - b) Altri enti pubblici - - - c) Banche - - - d) Altri soggetti - - -

Totale 364.516.614 402.290.320 -9,39%

Il controvalore complessivo delle operazioni di rifinanziamento in Bce è passato dai 269 mln del 2015 ai 250 mln di fine 2016. Analizzando la loro composizione risulta che le operazioni ordinarie (long term refinancing operation - LTRO) sono passate dai 205 mln del 2015 ai 113 mln di fine 2016, mentre i rifinanziamenti “mirati” (Targeted long term refinancing operation -TLTRO) sono passati dai 64 mln di fine 2015 ai 137 di fine 2016 . A fronte della liquidità ottenuta sono stati posti a garanzia 237,2 mln di titoli (valore nominale) ai quali si aggiungono 48,5 mln del titolo ottenuto dall’operazione di autocartolarizzazione realizzata nel 2012 (nella quale sono stati ceduti 69,3 mln di mutui commerciali dal cui tranching si sono ottenuti 2 titoli: il Class A per 48,5 mln usato in Bce, ed il Class B per 20,8 mln). Il Class A, al netto degli haircut applicati, ha consentito nel 2012 di reperire liquidità per circa 30 milioni di euro. Con il progressivo rimborso delle quote capitali dei mutui ceduti gli importi citati si riducono gradualmente e al 31.12.2016 il valore di bilancio del titolo era pari a 4,3 mln di euro e la conseguente liquidità 4,2 mln di euro. Al 31 dicembre 2016 l’indebitamento interbancario netto della Banca si presentava pari a 220 mln di euro a fronte dei 251,8 mln di euro al 31 dicembre 2015.

POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 2016 2015 Var % 15-16

Crediti verso Banche 30.980 18.110 71,06% Debiti verso Banche -250.999 -269.974 -7,03%

Totale posizione netta -220.020 -251.864 -12,64% Importi in migliaia di euro

L’esposizione interbancaria netta a fine 2016 include le operazioni di rifinanziamento presso la BCE (TLTRO), pari a 250 milioni, a cui la Banca ha partecipato attraverso la costituzione di attivi eligibili a garanzia. Quanto ai crediti verso banche si registra una crescita di 12,8 mln di euro, derivante da variazioni su c/c di corrispondenza e depositi vincolati, mentre i depositi riferiti alla riserva obbligatoria sono sostanzialmente stabili.

CREDITI VERSO BANCHE 2016 2015 Var % 15-16

Depositi liberi e C/C corrispondenza 26.023 11.734 121,77% Depositi vincolati 105 1.503 -93,00% Depositi vincolati ROB 4.851 4.872 -0,43%

Totali 30.980 18.110 71,06% Importi in migliaia di euro

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I debiti verso banche sono di fatto rappresentati per la totalità da operazioni di rifinanziamento diretto in BCE.

DEBITI VERSO BANCHE 2016 2015 Var % 15-16

Operazioni con banche centrali (BCE) 250.000 269.066 -7,09% Conti correnti e Depositi vincolati 426 571 -25,49% Depositi vincolati 574 337 70,09%

Totali 250.999 269.974 -7,03% Importi in migliaia di euro

DERIVATI DI COPERTURA L’operatività in strumenti derivati di copertura ha riguardato la copertura specifica di prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso di propria emissione. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fair value dovute al rischio di tasso di interesse. I contratti derivati utilizzati sono stati del tipo “interest rate swap”. Nel corso dell’esercizio non sono stati stipulati nuovi contratti derivati di copertura e la diminuzione per -592 mila euro (-53,09%) è riferibile sia al rientro di nr. 3 contratti giunti a naturale scadenza che alle variazione di fair value , dei 3 contratti rimanenti, che col passare del tempo si avvicinano a scadenza.

DERIVATI - ESPOSIZIONE NETTA 2016 2015 Var % 15-16

Derivati connessi con la Fair value option - - -

Derivati di copertura 522 1.114 -53,09%

Totali 522 1.114 -53,09% Importi espressi in migliaia di euro

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI Le immobilizzazioni materiali sono relative a beni ad uso funzionale dell’attività bancaria. Non sono presenti immobilizzazioni a scopo di investimento. La riduzione di -829 mila euro (-10,63%) rispetto al 2015, si riferisce alla quota di ammortamento dell’esercizio per -677 mila euro, per +46 mila euro a nuovi acquisti del periodo, per -27 mila euro a vendite del periodo, altre variazioni per -3 mila euro, per 168 mila euro relative al rigiro ad “Attività immateriali” degli acconti relativi all’acquisto di parcheggi per le filiali di Andalo e Molveno in quanto trattasi di diritti di superfice e non di immobilizzazioni. Le attività immateriali, quindi, si riferiscono per 1 mila euro a software operativo e per 168 mila euro a diritti di superfice relativi all’acquisto di parcheggi per le filiali di Andalo e Molveno.

IMMOBILIZZAZIONI: COMPOSIZIONE 2016 2015 Var % 15-16

Partecipazioni - - - Attività materiali 6.972.013 7.800.959 -10,63% Attività immateriali 169.030 1.194 14051,48%

Totale immobilizzazioni 7.141.042 7.802.154

Importi espressi in migliaia di euro

In dettaglio viene evidenziata la composizione della voce più consistente delle immobilizzazioni.

Attività materiali - composizione 2016 2015 Var % 15-16

Terreni 504.759 504.759 0,00% Fabbricati 5.810.703 6.345.937 -8,43% Mobili e Arredi 469.277 546.453 -14,12% Impianti Elettronici EAD 101.673 145.117 -29,94%

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Altri 85.600 258.695 -66,91%

Totale immobilizzazioni 6.972.013 7.800.960 Importi espressi in euro

FONDI A DESTINAZIONE SPECIFICA: FONDI PER RISCHI E ONERI La composizione dei Fondi Rischi è riferibile a:

- 2.1 – azioni revocatorie crediti per euro 7.747. - 2.2 - onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri, in favore del

personale dipendente in relazione all’anzianità di servizio per euro 106.556. - 2.3 – Fondo Beneficenza per euro 148.887; accantonamento dell’onere relativo ai

sostegni previsti per il Fondo Garanzia Istituzionale per euro 217.965.

Fondi Rischi 31.12.2016 31.12.2015 Var % 15-16

1. Fondi di quiescenza aziendali - - -

2. Altri fondi per rischi e oneri 481.155 628.928 -23,50%

2.1. controversie legali 7.747 7.747 - 2.2. oneri per il personale 106.556 99.915 6,65% 2.3. altri 366.852 521.266 -29,62%

Totale Fondi rischi 481.155 628.928 -23,50% Importi espressi in euro

Il dettaglio dell’accantonamento per il Fondo Garanzia Istituzionale è il seguente.

Banca Padovana -126.124 Bcc Crediveneto -72.326 Bcc Brutia -19.516

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - 217.965

FONDI PROPRI E ADEGUATEZZA PATRIMONIALE Al 31.12.2016 il patrimonio netto, tenuto conto dell’utile realizzato, ammonta a euro 61.428.737 e confrontato col dato del 31.12.2015 risulta diminuito dello -2.81%. La sua composizione è dettagliata nella seguente tabella.

Patrimonio netto 2016 2015 Var % 15-16

Capitale sociale 18.984 18.762 1,18%

Sovrapprezzi di emissione 10.911 516.003 -97,89%

Riserve da valutazione -989.612 5.638.367 -117,55%

Riserve 61.507.651 61.507.651 0,00%

Patrimonio netto 60.547.934 67.680.783 -10,54%

Quota utile/perdita annuale 880.803 -4.473.266 -119,69%

Patrimonio netto finale 61.428.737 63.207.517 -2,81% Importi in euro

Le movimentazioni del patrimonio netto sono dettagliate nello specifico prospetto di bilancio. A fine 2016 la variazione singolarmente più rilevante del patrimonio netto è rappresentata dallo scarto delle “Riserve da valutazione” (-6,6 mln di euro; -117,55%). Tra le “Riserve da valutazione” figurano le riserve relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita pari a euro -901.728, diminuite per euro -2.646.988 (+1.745.260 nel 2015), leggi

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speciali di rivalutazione pari a euro + 31.008 diminuite per -3.957.263 (+3.988.271 nel 2015), perdite di attualizzazione IAS19 pari a euro -118.892 aumentate per euro -23.728 (-95.163. nel 2015). La diminuzione delle riserve sulle attività finanziarie disponibili per la vendita rispetto al 31.12.2015, deriva principalmente da variazioni di fair value per euro -6.973.915 e dal rigiro a conto economico di euro -1.971.827, quale quota di riserva rilevata al momento della negoziazione del titolo nell’esercizio 2016. Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono così composte:

31/12/2016 31/12/2015

Riserva positiva

Riserva negativa

Totale riserva

Riserva positiva

Riserva negativa

Totale riserva

Titoli di debito 910.320 -1.771.944 -861.624 2.268.633 -458.288 1.810.345

Titoli di capitale 105.293 -216.358 -111.065 134.814 -231.024 -96.210

Quote di OICR 73.956 -2.995 70.961 51.952 -20.827 31.125

Totale 1.089.569 -1.991.297 -901.728 2.455.399 -710.139 1.745.260

La variazione negativa di -2.646.988 euro registrata dalle “riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita” è quasi totalmente riconducibile ai titoli di debito in portafoglio e, in particolare, ai titoli di stato italiani; il decremento di fair value , per -6.973.915 euro rappresenta il saldo tra la voce “2.1 Incrementi di fair value ” per euro +466.673 e la voce “3.1 Riduzioni di fair value ” per euro -7.440.588.

Variazioni Riserva AFS al 31.12.2016- netta Titoli di

debito Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Totale

1. Esistenze iniziali 1.810.346 - 96.211 31.125 1.745.260

2. Variazioni positive 7.896.595 479.961 137.829 8.514.385 2.1 Incrementi di fair value 239.684 133.989 93.000 466.673 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 670.188 174.547 3.921 848.656 da deterioramento - - da realizzo 670.188 174.547 3.921 848.656 2.3 Altre variazioni 6.986.723 171.425 40.908 7.199.056

3. Variazioni negative 10.568.564 494.816 97.993 11.161.373 3.1 Riduzioni di fair value 7.200.987 235.335 4.267 7.440.589 3.2 Rettifiche da deterioramento - - - - 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo

2.690.696 83.394 46.393 2.820.483

3.4 Altre variazioni 676.881 176.087 47.333 900.301

4. Rimanenze finali -861.623 -111.066 70.961 -901.728

Per quanto concerne la composizione e l’entità dei Fondi Propri, si fa rinvio a quanto illustrato nell’apposita sezione della Nota Integrativa (cfr. “Parte F – Informazioni sul patrimonio”). I fondi propri sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati in applicazione dei principi IAS/IFRS e delle politiche contabili adottate, nonché tenendo conto della vigente disciplina prudenziale in materia. Conformemente alle citate disposizioni, i fondi propri derivano dalla somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive sono nella piena disponibilità della Banca, al fine di poterle utilizzare per fronteggiare il complesso dei requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.

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Il totale dei fondi propri è costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1) e dal capitale di classe 2 (Tier 2 – T2); a sua volta, il capitale di classe 1 risulta dalla somma del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e del capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1). I tre predetti aggregati (CET 1, AT 1 e T2) sono determinati sommando algebricamente gli elementi positivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione dei c.d. “filtri prudenziali” (ovvero, quegli elementi rettificativi, positivi e negativi, del capitale primario di classe 1, introdotti dall’Autorità di vigilanza con il fine di ridurre la potenziale volatilità del patrimonio). A tale ultimo proposito, si rammenta che la Banca sulla base della facoltà a riguardo esercitata dalla Banca d’Italia, ha aderito all’opzione di integrale sterilizzazione dei profitti e delle perdite non realizzati relativi alle esposizioni verso le Amministrazioni centrali (UE) classificate nel portafoglio delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” ai fini della determinazione dei fondi propri. Ai sensi dell’art. 467 par. 2 del CRR la citata facoltà della Banca d’Italia è limitata temporalmente, sino all’adozione del principio contabile IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39. Il regolamento di adozione dell’IFRS 9, adottato dalla Commissione europea lo scorso novembre, è entrato in vigore il 19 dicembre u.s. Si è posta conseguentemente una questione interpretativa in merito al permanere o venir meno della facoltà in argomento. Con comunicazione del 23 gennaio u.s. la Banca d’Italia è intervenuta sul tema, anticipando che porrà tale questione interpretativa alle competenti autorità comunitarie e che, nelle more di un loro pronunciamento, il filtro che consente l’integrale sterilizzazione dell’importo dei profitti e delle perdite non realizzate derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali continua ad essere applicato dalle banche meno significative, soggette alla sua supervisione. Ciò ha comportato l’esclusione di saldi negativi delle riserve da valutazione relative ai titoli della specie al 31 dicembre 2016 per un ammontare di -859.981 euro. Nella quantificazione degli aggregati patrimoniali della Banca si è tenuto conto degli effetti del vigente “regime transitorio” sul CET 1, che ammontano complessivamente a +876.680 euro. In tale ambito si evidenziano, tra i principali, i seguenti effetti:

- le suddette riserve negative da valutazione si titoli di debito emessi da stati UE oggetto di sterilizzazione per – 859.981 euro.

- riserve negative da valutazione su altri titoli di debito per -657 euro. - riserve negative da valutazione su titoli di capitale e OICR per -16.042 euro.

In data 01.02.2016 la Banca è stata autorizzata preventivamente ex artt. 28, 29, 30, 31 e 32 del Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 ed ex artt. 77 e 78 del Regolamento UE n. 575 al riacquisto di strumenti di capitale di classe 2 per finalità di supporto agli scambi nell’ambito di un plafond pari a 422.400 euro. L’ammontare di tale plafond , al netto dell’eventuale utilizzo, deve essere dedotto dai Fondi Propri secondo quanto disposto dall’art. 28 c.2 del Regolamento UE n. 241/214. Con lettera del 23.06.2016 il Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale ha comunicato a Banca d’Italia la volontà di ridurre il citato plafond a 50.000 euro, ritenendo tale nuovo limite adeguato alle effettive esigenze operative della banca. Conformemente alle disposizioni dell’articolo 28, par. 2, del citato regolamento delegato, l’ammontare dei citati plafond autorizzati, al netto degli importi già utilizzati, è portato in diminuzione della corrispondente componente dei fondi propri, per un ammontare pari a 50.000 euro. A fine dicembre 2016 il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) della Banca, determinato in applicazione della regolamentazione prudenziale e comprensivo dell’utile netto realizzato, ammontava a 62.111.116 euro e corrispondeva anche al capitale primario di classe 1 (Tier 1), assenti i componenti addizionali di classe 1. Il capitale di classe 2 (Tier 2) si è ridotto a 8.100.383 euro per l’ammortamento delle passività subordinate computabili in essere. Il citato ammortamento è stato solo parzialmente compensato dalla quota di utile appostata a riserva, che alimenta il CET1. Al 31.12.2016 i Fondi

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propri totali si sono attestati a complessivi 70.211.499 euro, diminuendo di euro 733.446.

2016 2015

Capitale Primario di Classe1 - CET1 62.111.116 61.390.519

Capitale Aggiuntivo di Classe 1 - AT1 - -

Totale Capitale di Classe 1 (Tier 1) 62.111.116 61.390.519

Totale Capitale di Classe 2 – (Tier 2) 8.100.383 9.554.426

Totale Fondi Propri 70.211.499 70.944.945

CET1 ratio - Tier 1 ratio 13,39% 11,49%

Total Capital ratio 15,13% 13,27% Importi in euro

Le attività di rischio ponderate (RWA) sono scese da 534.464.000 euro a 463.909.000 euro, essenzialmente per effetto della diminuzione dei requisiti patrimoniali complessivi a fronte del rischio di credito e di controparte, diminuiti sia per la riduzione del portafoglio crediti, per la contrazione delle partite deteriorate e per la ricomposizione del portafoglio prestiti con tipologie a ponderazione preferenziale (inferiore al 100%), in quanto assistiti da strumenti di mitigazione del rischio. Si è ridotto marginalmente l’assorbimento patrimoniale derivante dal rischio operativo.

Requisiti patrimoniali di Vigilanza 2016 2015 Var % 15/16

Rischi di Credito e Controparte - metodo standard 33.172.075 38.592.665 -14,05% Rischi di credito - aggiustamenti di valore del credito 186.090 167.711 10,96% Rischi di mercato – metodo standard - - - Rischio Operativo - metodo base 3.754.549 3.996.781 -6,06% Altri requisiti - - -

Totale requisiti patrimoniali 37.112.714 42.757.157 -13,20%

A fine periodo la Banca presentava un rapporto tra CET 1 ed attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) pari al 13,39% (11,49% al 31.12 dell'anno precedente) e superiore al limite del 4,5%, un rapporto tra capitale di classe 1 ed attività di rischio ponderate (T1 capital ratio) pari al 13,39% (11,49% al 31.12 dell’anno precedente) e superiore al limite del 6% ed un rapporto tra fondi propri ed attività di rischio ponderate (Total capital ratio) pari al 15,13% (13,27% al 31.12 dell'anno precedente ) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%. L’eccedenza patrimoniale rispetto ai requisiti ex art. 92 del CRR si attestava a 33.098.785 euro. Si precisa che, a partire dalla data del 31 dicembre 2015, la Banca era tenuta al rispetto di coefficienti di capitale aggiuntivi vincolanti rispetto ai limiti dianzi rappresentati, imposti dalla Banca d’Italia ad esito del processo SREP 2015 nella misura del:

coefficiente di capitale primario di classe 1 (“Cet 1 ratio”) pari al 7,00%, comprensivo della riserva di conservazione del capitale del 2,5%: tale coefficiente è da ritenersi vincolante (“target ratio”) nella misura del 5,90%, di cui 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,40% a fronte dei requisiti aggiuntivi ad esito dello SREP;

coefficiente di capitale di classe 1 (“Tier 1 ratio”) pari al 8,50%, comprensivo della riserva di conservazione del capitale del 2,50%: tale coefficiente è da ritenersi vincolante (“target ratio”) nella misura del 8,00%, di cui 6,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,00% a fronte dei requisiti aggiuntivi ad esito dello SREP;

coefficiente di capitale totale (“Total Capital ratio”) pari al 10,60%, comprensivo della riserva di conservazione del capitale del 2,5%: tale coefficiente è da ritenersi vincolante (“target ratio”) nella misura del 10,60%, di cui 8,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,6% a fronte dei requisiti aggiuntivi ad esito dello SREP.

La Banca era tenuta al rispetto del 2,5% delle attività di rischio ponderate a titolo di riserva di

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conservazione del capitale pari a 11.597.723 euro. Sulla base delle evidenze sopra riportate la consistenza dei fondi propri risultava pienamente capiente su tutti e tre i livelli vincolanti di capitale rappresentati. Con l’emanazione a ottobre 2016 del 18° aggiornamento alla Circ. 285/13 Banca d’Italia ha ricondotto, a far data dal 1° gennaio 2017, la disciplina transitoria della riserva di capitale alla previsione ordinaria della CRD IV. Questo ha modificato il complessivo requisito patrimoniale basato sul profilo di rischio della Banca, determinato da Banca d’Italia in conclusione dello SREP 2016: la decisione sul capitale per il 2017 è composta dai requisiti di capitale vincolanti (costituiti dalla somma dei requisiti minimi ex art. 92 del CRR e dei requisiti vincolanti aggiuntivi determinati a esito dello SREP), dalla misura piena (ovvero, non “assorbita” nei requisiti vincolanti aggiuntivi) del requisito di riserva di conservazione del capitale applicabile alla luce della disciplina transitoria, dalle eventuali ulteriori richieste di capitale, sotto forma di capital guidance, a fronte della maggiore esposizione ai rischi in condizioni di stress. In particolare con comunicazione del 16.12.2016 alla banca è stato richiesto il rispetto dal 1° gennaio 2017 dei seguenti requisiti di capitale, corrispondenti agli overall capital requirement (OCR) ratio come definiti nelle Linee Guida EBA 2014/13: - coefficiente di capitale primario di classe 1 ( CET 1 ratio) pari al 7,02%, composto da una

misura vincolante del 5,77% (di cui 4,50% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,27% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;

- coefficiente di capitale di classe 1 ( Tier 1 ratio) pari al 8,95%, composto da una misura vincolante del 7,70% (di cui 6,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 1,70% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;

- coefficiente di capitale totale ( Total Capital ratio) pari al 11,52%, composto da una misura vincolante del 10,27% (di cui 8,00% a fronte dei requisiti minimi regolamentari e 2,27% a fronte dei requisiti aggiuntivi determinati a esito dello SREP) e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale.

Al fine di assicurare che le misure vincolanti siano rispettate anche in caso di deterioramento economico e finanziario, la Banca è inoltre destinataria delle seguenti misure di capital guidance a fronte di una maggiore esposizione ai rischi in condizioni di stress: - coefficiente di capitale primario di classe 1 ( CET 1 ratio) pari al 7,50%, composto da un OCR

CET1 ratio 7,02% e da una capital guidance , a fronte di una maggiore esposizione al rischio in condizioni di stress e di debolezze nel profilo di adeguatezza patrimoniale pari a 0,48%;

- coefficiente di capitale di classe 1 ( Tier 1 ratio) pari al 9,60%, composto da un OCR CET1 ratio 8,95% e da una capital guidance , a fronte di una maggiore esposizione al rischio in condizioni di stress e di debolezze nel profilo di adeguatezza patrimoniale pari a 0,65%;

- coefficiente di capitale totale ( Total Capital ratio) pari al 12,38%, composto da un OCR CET1 ratio 11,52% e da una capital guidance , a fronte di una maggiore esposizione al rischio in condizioni di stress e di debolezze nel profilo di adeguatezza patrimoniale pari a 0,86%;

Si evidenzia che la consistenza dei fondi propri al 31.12.2016, come dianzi precisata, risulta pienamente capiente anche per i nuovi requisiti richiesti a decorrere dal 2017.

4. I RISULTATI GESTIONALI

Il conto economico 2016 è sinteticamente raffrontato nella seguente tabella con i dati dell’esercizio precedente.

Conto Economico Riclassificato 2016 2015

Var % 15/16

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Margine di interesse 13.651.742 17.154.764 -20,42%

Commissioni nette 6.033.487 5.883.916 2,54%

Altre componenti finanziarie 4.360.772 8.874.004 -50,86%

Margine di intermediazione 24.046.000 31.912.684 -24,65%

Rettifiche/ riprese di valore nette -8.427.011 -22.330.610 -62,26%

Risultato netto della gestione finanziaria 15.618.990 9.582.074 63,00%

Costi operativi -14.490.006 -15.889.103 -8,81%

Utili/ Perdite da cessione di investimenti -1.956 3.927 -149,80%

Utile al lordo delle imposte 1.127.028 - 6.303.102 -117,88%

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

-12.797 1.829.837 -100,70%

Utile d'esercizio 1.114.230 -4.473.265 -124,91%

Importi in euro

IL MARGINE D’INTERESSE La Gestione denaro rappresenta, al pari degli esercizi precedenti, la quota prevalente nella determinazione del risultato economico. Il bilancio sintetizza gli interessi da clientela, quelli originati dalla gestione liquidità presso banche, gli interessi maturati sul portafoglio titoli, gli interessi sui crediti d’imposta e gli interessi sui derivati. La differenza fra flusso di interessi attivi percepiti, pari a 21,7 milioni di euro, e quello di interessi passivi riconosciuti, pari a 8,1 milioni di euro, produce un margine di 13,6 milioni di euro con una riduzione di circa 3,5 milioni di euro (-20,42%).

2016 2015

Var % 15/16

Interessi attivi e proventi assimilati 21.762.951 29.005.088 -24,97%

Interessi passivi e oneri assimilati -8.111.209 -11.850.324 -31,55%

Margine di interesse 13.651.742 17.154.764 -20,42%

Importi in euro

Dettaglio Margine di Interesse 2016 2015 Var % 15/16

Interessi attivi e proventi assimilati 18.894.600 22.686.931 -16,72%

Interessi passivi e oneri assimilati -8.051.679 -11.652.342 -30,90%

Clientela 10.842.921 11.034.589 -1,74%

Interessi attivi e proventi assimilati 2.868.351 6.318.157 -54,60%

Interessi passivi e oneri assimilati -59.530 -197.982 -69,93%

Tesoreria 2.808.821 6.120.175 -54,11%

L’andamento del margine interesse deriva dalle concorrenti dinamiche del margine da clientela e da tesoreria. La politica monetaria espansiva della BCE ha gradualmente ridotto il costo del credito per imprese e famiglie, inoltre ha influenzato il costo della raccolta. Gli effetti di quanto sopra evidenziato si sono manifestati anche sui rendimenti dei titoli di Stato che costituiscono la componente più significativa del portafoglio titoli di proprietà. Il margine d’interesse da clientela mostra un marginale decremento (-0,2 mln euro; -1,74%), scendendo a 10,8 mln di euro. Molto rilevante, invece, è la contrazione del margine di tesoreria che prosegue ed incrementa la contrazione manifestata nel 2015, passando da 6,1 mln a 2,8 mln di euro (-54,11%; contro il

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33,62% del 2015): la parte maggioritaria della riduzione deriva dal minor contributo degli interessi da titoli di proprietà al netto del costo delle operazioni di rifinanziamento in BCE (-2,3 mln; -49,64%) e dal contestuale forte decremento del flusso di interessi netti da banche (-0,5 mln; -89,6%). Gli interessi passivi pagati sui depositi sono stati abbattuti dell’excess spread (27.782 euro) da interessi titoli junior relativi all’operazione di cartolarizzazione.

IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Aggiungendo al margine di interesse le commissioni nette e le altre componenti finanziarie si ottiene il Margine di Intermediazione, che diminuisce di 7,8 milioni di euro (-24,65%) e scende a 24 milioni di euro (31,9 milioni di euro nel 2015).

2016 2015 Var % 15/16

Margine di interesse 13.651.742 17.154.764 -20,42%

Commissioni nette 6.033.487 5.883.916 2,54%

Dividendi 226.614 226.929 -0,14%

Risultato dell'attività di negoziazione -27.995 -111.438 -74,88%

Risultato dell'attività di copertura -38.818 -67.339 -42,35%

Utili da cessione/riacquisto attività e passività finanziarie

4.200.971 8.825.851 -52,40%

Risultato delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

- - -

Margine di intermediazione 24.046.001 31.912.683 -24,65%

Importi in euro

L’aggregato “Commissioni nette” sintetizza il risultato delle commissioni attive e passive da servizi; aumenta del 2,54% a 6 milioni di euro e rappresenta strutturalmente un contributo fondamentale al margine di intermediazione. Guardando alla ripartizione interna delle commissioni attive risalta la sostanziale stabilità delle diverse componenti e l’incidenza preponderante di quelle derivanti dalla gestione dei conti correnti (39,71%; nel 2015 45,37%), seguite da quelle sui servizi di incasso e pagamento (23,23%; nel 2015 21,83%) e soprattutto sui servizi di gestione, intermediazione e consulenza (31,14%; nel 2015 26,19%), che segnano una forte crescita anche in valore assoluto (da 1,7 mln del 2015 a 2,1 mln nel 2016). Analoga stabilità si registra per le commissioni passive, nelle quali dominanti sono quelle relative ai servizi di incasso e pagamento (58,05%; nel 2015 50,72%), seguite da quelle per cartolarizzazione ed altri servizi (20,22%; nel 2015 30,46%) e sui servizi di gestione ed intermediazione (17,50; nel 2015 16,78%). Rimane inalterato, rispetto al 2015, il contributo dei dividendi (-0,14%) che sono generati in parte preponderante dai flussi da partecipazioni (euro 129.967), in particolare dalla holding La Centrale Finanziaria spa, ed in seconda istanza da gestione azionaria (euro 106.946). Nel 2016 la voce “Risultato dell'attività di negoziazione” si attesta a -27.995 euro (-111.438 euro nel 2015). L’esito è stato determinato:

- per euro -46.450 dall’adeguamento al fair value dei derivati impliciti scorporati (opzioni cap/floor) dai mutui attivi secondo quanto previsto dallo IAS 39 § 11. Il calo è da imputare all’andamento decrescente della curva tassi forward che ha fatto deprezzare il valore dei derivati succitati.

- per euro +18.455 dai proventi generati dalla negoziazione in cambi. Il risultato dell’attività di copertura esprime il differenziale della valutazione delle passività (obbligazioni emesse) e dalle attività coperte e dei relativi derivati posti in essere dalla Cassa a copertura secondo la modalità hedge accounting. Tutti i derivati detenuti dalla Cassa Rurale

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hanno esclusivo carattere di copertura, come sancito dalle disposizioni statutarie, assicurando il contenimento dei rischi derivanti da variazioni di fair value generate da fluttuazioni dei tassi. La cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita (voce CE 100b), pur a fronte di volumi transati consistenti, ha prodotto un utile complessivo più che dimezzato rispetto al 2015 (-64,14%; nel 2016 4,2 mln, nel 2015 12,8 mln euro) ed è il frutto di una attenta e continua attività di gestione del portafoglio finalizzata a costituire le risorse necessarie a sostenere le rettifiche di valore delle attività deteriorate. A tale risultato si contrappongono poi gli esiti economici negativi derivanti dalle perdite registrate nella cessione di crediti deteriorati (voce CE100a per euro -375.072; nel 2015 euro -3.688.038) e dalla negoziazione di passività finanziarie (voce CE100d per euro -10.523; nel 2015 euro -275.852). Per effetto di queste partite contrapposte il saldo della voce CE100 si attesta a fine 2016 ad euro 4.200.971 contro i 8.825.851 euro del 2015.

IL RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA Apportando al Margine di intermediazione la correzione generata dalle rettifiche/riprese di valore nette si giunge al risultato netto della gestione finanziaria. Le correzioni citate esprimono la variazione netta di valore dei crediti e delle attività finanziarie possedute dalla banca.

2016 2015

Var % 15/16

Margine di intermediazione 24.046.000 31.912.684 -24,65%

Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti ed attività finanziarie

-8.427.011 -22.330.610 -62,26%

Risultato netto della gestione finanziaria 15.618.990 9.582.074 63,00%

Importi in euro

Più in particolare le rettifiche di valore del 2016, in complessivo diminuzione di 13,9 mln di euro (-62,26%) sono pressoché interamente riconducibili al comparto crediti (-13,9 mln; -62,72%) e rappresentano lo sbilancio fra riprese di valore (recuperi in conto capitale, interessi di attualizzazione su crediti non performing, recuperi di svalutazione forfetarie su crediti performing) e rettifiche di valore (per perdite, variazioni per attualizzazione su crediti non performing, svalutazioni forfetarie su crediti performing). Come già richiamato nel paragrafo a commento dei prestiti, il miglioramento della congiuntura economica e la messa in atto in banca di un set di interventi per la gestione attiva dei crediti deteriorati ed anomali, ha portato alla diminuzione dello stock dei crediti non performing. Il miglioramento del loro coverage ratio, derivante soprattutto dal rafforzamento della policy per la determinazione del valore di recupero allungando da 24 a36 mesi i tempi di recupero attesi per le inadempienze probabili, è stato realizzato con una importante riduzione dell’ammontare complessivo delle rettifiche di valore sui crediti. In dettaglio la voce 130 del conto economico è cosi composta: a) Crediti:

- rettifiche analitiche su crediti per -18.020.087 euro;

- riprese di valore analitiche per + 8.156.872 euro;

- la componente riferita al recupero degli effetti di attualizzazione dei flussi finanziari futuri corrisponde a + 2.053.308 euro;

- rettifiche di valore collettive sui crediti in bonis per -472.158 euro;

b) altre operazioni finanziarie – garanzie rilasciate:

- rettifiche di valore per -200.161 euro, nelle quali trovano rappresentazione i costi sostenuti per sostegno al FGD- Fondo Garanzia dei Depositanti per -144.424 euro.

- riprese di valore per + 55.215 euro.

Per quanto riguarda il costo del credito, il rapporto tra le rettifiche nette di periodo e gli impieghi

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lordi verso clientela, esprime un tasso di provisioning di -1,26%, rispetto a -3,35% del 31 dicembre 2015. Dettaglio composizione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento

2016 2015

Var % 15-16

Var. 15-16

Analitiche - 7.809.907 -20.794.267 -62,44% 12.984.361

- Rettifiche valore -18.020.087 -29.077.905 -38,03% 11.057.819

- Riprese valore 8.156.872 6.931.100 17,69% 1.225.772

- Riprese da effetto attualizzazione 2.053.308 1.352.538 51,81% 700.770

Collettive -472.158 -1.422.277 -66,80% 950.119

- Rettifiche valore -1.447.687 -2.261.115 -35,97% 813.428

- Riprese valore 975.529 838.838 16,30% 136.691

Rettifiche/ Riprese nette su crediti -8.282.064 -22.216.544 -62,72% 13.934.480

Garanzie rilasciate -144.946 -114.066 27,07% -30.881

- Rettifiche valore -200.161 -530.187 -62,25% 330.026

- Riprese valore 55.215 416.122 -86,73% -360.906

Derivati su crediti - - - -

Impegni ad erogare fondi - - - -

Altre operazioni - - - -

Rettifiche/ riprese nette di altre operazioni finanziarie

-144.946 -114.066 27,07% -30.881

Totale rettifiche/ riprese nette -8.427.011 -22.330.610 -62,26% 13.903.599

I COSTI OPERATIVI I costi operativi, su cui viene esercitata sempre un’attenta azione di contenimento ammontano complessivamente a -14.490.008 euro, diminuendo rispetto al 2015 di 1,4 mln di euro (-8,81%). Quanto alle singole componenti, le spese amministrative ammontano a -15.033.897 euro (-1.236.802 euro; -7,60% rispetto al 2015) e sono costituite dalle spese del personale, per - 8.391.831 euro (-455.318 euro; -5,15% rispetto al 2015) e dalle altre spese amministrative, per -6.642.067 euro (-781.484 euro; -10,53% rispetto al 2015).

2016 2015 Var % 15/16

150 a) Spese per il personale -8.391.831 -8.847.149 -5,15%

150 b) Altre spese amministrative -6.642.067 -7.423.550 -10,53%

Spese amministrative -15.033.897 -16.270.699 -7,60% Importi in euro

il dettaglio della voce 150b) Altre spese amministrative è definito in Nota Integrativa - parte C; dette spese sono connesse prevalentemente alle esigenze tecniche della struttura operativa ed ai volumi intermediati (spese informatiche, prestazioni professionali, spese per immobili e mobili, premi assicurativi, spese per acquisto di beni e servizi non professionali, spese pubblicitarie e di rappresentanza, rimborsi analitici di spese); comprendono inoltre costi per imposte indirette e tasse sostenuti dalla banca ma recuperabili con addebito alla clientela (recuperi che sono registrati nella voce 190 del conto economico) . Infine all’interno di tale voce sono rilevati i contributi per 920.378 euro al Fondo Nazionale di Risoluzione (di cui 306.222 ordinari e 614.156 straordinari; nel 2015 complessivamente pari a

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1.193.063 euro), nonché i contributi dovuti al Fondo garanzia dei depositanti, ai sensi della Direttiva (UE) 2014/49 e collegate norme di recepimento nazionale per un ammontare di 63.383 euro. La rappresentazione della voce 150 b) Altre spese amministrative, suddivisa nelle tre macro componenti, evidenzia la reale incidenza ed evoluzione delle spese di funzionamento gestibili dalla banca:

la quota di spese derivanti dalle imposte sostenute, applicate sui rapporti di deposito e finanziamento (imposta di bollo ed imposta sostitutiva DPR 601) rappresenta il 18,78% del totale e diminuisce del -12,14% rispetto al 2015;

la quota di spese amministrative effettivamente connessa ai costi di funzionamento della società rappresenta il 67,36% del totale e diminuisce rispetto al 2015 (-3,53%);

gli oneri ordinari e straordinari esterni alle scelte della banca incide per il 13,86% e diminuisce del -32,61% rispetto al 2015.

dettagli voce CE 150b) 2016 2015 Var % 15/16

% incidenza

Imposta di bollo virtuale -1.145.790 -1.246.165 -8,05%

Imposta sostitutiva DPR 601 -101.556 -173.522 -41,47%

Spese (da imposte) recuperabili da clientela

-1.247.346 -1.419.687 -12,14% 18,78%

Altre spese amministrative di funzionamento

-4.474.343 -4.638.178 -3,53% 67,36%

Oneri derivanti da interventi obbligatori del Fondo di Risoluzione e contributi FGD

-920.378 -1.365.685 -32,61% 13,86%

Altre spese amministrative -6.642.067 -7.423.550 -10,53% 100,00%

Il cost income ratio, rapporto tra le spese amministrative (voce 150 CE) e il margine di intermediazione (voce 120 CE), si attesta al 62,52% (50,99% nel 2014). Come già espresso nella relazione di bilancio degli esercizi 2014 e 2015 l’esito deriva dal perimetro dei ricavi lordi, espanso dal contributo straordinario del portafoglio titoli di proprietà, a fronte del contenimento dei costi gestionali.

2016 2015 2014

Cost income “lordo” 62,52% 50,99% 35,73

L’accantonamento netto ai fondi per rischi e oneri per -217.965 euro (-18,17%) è relativo al la contribuzione derivante dagli obblighi della direttiva sui Fondi di Garanzia dei Depositanti (DGS).

Voce 160 2016 2015 Var % 15-16

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -217.965 -266.360 -18,17%

Nel 2015 la voce rilevava la contribuzione derivante dagli obblighi della direttiva sui Fondi di Garanzia dei Depositanti (DGS), mentre nel 2016 accoglie l’accantonamento relativo ai sostegni previsti per il Fondo Garanzia Istituzionale rispettivamente per:

Banca Padovana -126.124 Bcc Crediveneto -72.326 Bcc Brutia -19.516

Totale Accantonamenti a voce 160 - 217.965

Le Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali ammontano complessivamente ad euro -677.194, in riduzione rispetto al 2015 (-755.367), e rappresentano gli ammortamenti dei cespiti.

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Gli Altri oneri/proventi di gestione si attestano a +1.439.049 euro, in marginale aumento rispetto al 2015 (+2,46%; +34.601 euro). La voce rappresenta lo sbilancio tra oneri (-177.578 euro) e proventi (1.616.627 euro); dal dettaglio, analiticamente precisato in Nota integrativa, si evince che gli oneri di gestione sono composti da sopravvenienze passive (21.550 euro) e ammortamenti delle spese per migliorie di beni di terzi (156.027 euro); ai proventi contribuisce in modo sostanziale il recupero dell’imposta di bollo e dell’imposta DPR601, rispettivamente per 1.142.773 euro e per 101.556 euro.

2016 2015 Var % 15-16

Spese amministrative -15.033.898 -16.270.699 -7,60%

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - 217.965 -266.360 -18,17%

Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - 676.569 - 755.367 -10,43%

Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali

-625 -1.124 -44,40%

Altri oneri/proventi di gestione 1.439.049 1.404.448 2,46%

Costi operativi -14.490.008 -15.889.102 -8,81%

Importi in euro

UTILE DEL PERIODO Il Risultato netto della gestione finanziaria, decurtato dei costi operativi ed adeguato dagli utili da cessioni di investimenti (determinati dalla cessione di cespiti obsoleti), produce un utile ante imposte pari a euro 1.127.027 contro la perdita di -6.303.102 euro del 2015. Le imposte dirette (correnti e differite) ammontano a -12.797 euro, rispettivamente per IRES (con aliquota al 27,50%) pari a +21.903 euro e per IRAP (con aliquota media al 5,09%) pari a -34.700 euro. Ha inciso sulla determinazione del carico fiscale il compimento, nel corso del 2016, della riforma della disciplina fiscale delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela iscritti in bilancio, che ne comporta, a decorrere dall’esercizio in corso al 31 dicembre 2016, la deducibilità integrale ai fini IRES e IRAP. Nell’introdurre tale deducibilità, è stato previsto un regime transitorio per le rettifiche di valore già in essere, volto ad assicurarne, secondo percentuali annue fisse stabilite dalla norma, la piena rilevanza fiscale entro il 2025. Il risultato di periodo, al netto delle imposte per IRES ed IRAP, registra un utile pari a 1.114.230 euro, rispetto alla perdita di -4.473.266 euro al 31 dicembre 2015. La redditività complessiva nel periodo risulta pari a -1.556.486 euro, per effetto della rilevazione di riserve negative di valutazione sui titoli classificati nelle attività disponibili per la vendita (Riserva su titoli AFS) e della componente attuariale del trattamento di fine rapporto.

2016 2015 Var % 15-16

Risultato netto della gestione finanziaria 15.618.991 9.582.074 63,00%

Costi operativi - 14.490.008 -15.889.103 -8,81%

Utili (Perdite) da cessione di investimenti - 1.956 3.927 -149,81%

Utile (Perdita) al lordo delle imposte 1.127.027 -6.303.102 -117,88%

Imposte sul reddito dell'esercizio -12.797 1.829.836 -100,70%

Utile netto (Perdita) 1.114.230 -4.473.266 -124,91%

Importi in euro

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5. IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

La normativa di vigilanza impone alle banche di dotarsi di adeguati sistemi di rilevazione, misurazione e controllo dei rischi, ovvero di un adeguato sistema dei controlli interni. Tale sistema è costituito dall’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali, l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali, la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite, l’affidabilità e l’integrità delle informazioni contabili e gestionali, nonché la conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne. I controlli coinvolgono tutta la struttura a partire dagli organi sociali e dalla direzione per poi articolarsi in:

- controlli di linea, il cui obiettivo principale è la verifica della correttezza dell’operatività rispetto a norme di regolamentazione eteronome o autonome;

- verifiche di secondo livello, volte ad attuare controlli sulla gestione dei rischi (in capo al risk manager) e sulla corretta applicazione della normativa (in capo al responsabile della compliance); le funzioni che presidiano i controlli di secondo livello sono interne alla struttura aziendale e separate dalle funzioni operative.

- controlli di terzo livello (attribuiti alla funzione di Internal Auditing), volti a individuare andamenti anomali delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. La funzione di Internal Audit, che presidia il terzo livello di controllo, svolge la “verifica degli altri sistemi di controllo”, attivando periodiche sessioni finalizzate al monitoraggio delle variabili di rischio.

Per quanto concerne quest’ultimo livello di controlli, la normativa secondaria prevede che tale attività debba essere svolta da una struttura indipendente da quelle produttive con caratteristiche qualitative e quantitative adeguate alla complessità aziendale e che tale funzione, nelle banche di ridotte dimensioni, possa essere affidata a soggetti terzi. Il Consiglio di Amministrazione con delibera del 26 maggio 2003 ha assegnato tale funzione in outsourcing al servizio di Internal Audit prestato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, il quale – anche sulla base di un più generale progetto nazionale di categoria – periodicamente esamina la funzionalità del sistema dei controlli nell’ambito dei vari processi aziendali:

- governo - credito - finanza e risparmio - incassi/pagamenti e normative - information technology (IT)

Nell’esercizio in esame il Servizio Internal Audit, tenendo conto delle risultanze dei precedenti interventi e della recente visita ispettiva della Banca d’Italia, ha eseguito n.1 Audit presso la banca sul processo del credito e n. 5 audit presso la software house Phoenix Informatica Bancaria Spa relativi a:

- information technology – Gestione degli incidenti - information technology – Data privacy - information technology – Gestione del ciclo di sviluppo del software applicativo sib2000 - information technology – Gestione degli accessi z/OS - information technology – Anagrafe

6. L’ ORGANIZZAZIONE

GLI ASSETTI ORGANIZZATIVI Con riferimento alla struttura organizzativa, la Cassa Rurale, in applicazione della propria strategia aziendale, ha consolidato nel corso del 2016 il processo di messa a regime delle filiali “team”.

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Il modello filiali “team” rappresenta una soluzione organizzativa innovativa che consente ad un unico preposto (denominato team leader) di coordinare più risorse ed agenzie (ex filiali) favorendo: - una miglior conoscenza del contesto di riferimento; - la pianificazione e la programmazione delle attività; - la relazione consulenziale con la clientela di maggior rilevanza e potenziale; - lo sviluppo professionale dei collaboratori, attraverso specifici percorsi di valorizzazione

delle competenze. Le filiali team della Cassa sono attualmente cinque: due concentrate nell’area nord (filiale team Giudicarie e filiale Team Altopiano) e tre concentrate nell’area sud (filiale team Chiese, filiale team Alta Valsabbia e filiale team Bassa Valsabbia). Con l’avvento delle filiali team è cessata in corso d’anno l’attività dei gestori grandi clienti mentre è stata potenziata l’area di presidio delle posizioni NPL attraverso la costituzione di un team di gestori specializzati a cui compete la gestione delle posizioni di affidamento non performanti o che presentano anomalie andamentali significative. Come espressamente richiesto dalla Banca d’Italia, la Cassa ha istituito inoltre al proprio interno la funzione di Monitoraggio Andamentale a cui è stata assegnata l’attività di monitoraggio, classificazione e valutazione dei crediti concessi alla clientela al fine di presidiare in maniera corrente e puntuale l’esposizione complessiva della banca al rischio di credito. E’ patrimonio consolidato della nostra Cassa Rurale il convincimento che lo sviluppo nei collaboratori di competenze specialistiche e consulenziali rappresenti un elemento necessario e decisivo per fornire servizi qualificati alle istanze complessive di soci e clienti. Il processo di valorizzazione delle risorse, esplicitato nella strategia della Cassa, ha trovato espressione, nel corso del 2016, in un’attività formativa sistematica e continua che ha visto i collaboratori della Cassa coinvolti in corsi individuali o a progetto, interni od esterni alla Cassa, per un totale complessivo di 8.439 ore (media per dipendente pari a 66 ore). Per quanto riguarda il dimensionamento della nostra struttura organizzativa, al 31.12.2016 i collaboratori della Cassa Rurale erano 128: in corso d’anno vi sono state 4 assunzioni (3 assunzioni per personale di sportello e 1 assunzione per uffici interni) e 5 cessazioni. I 128 dipendenti al 31.12.2016 avevano le seguenti qualifiche: 99 impiegati, 26 quadri direttivi, 3 dirigenti. Nell’ambito del processo di ridefinizione degli strumenti per la prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti sono state recepite le nuove “Linee Guida per la valutazione di adeguatezza” e lo “Standard di questionari MiFID” proposti dalla Federazione Trentina della Cooperazione che sono stati aggiornati alla luce: - degli “Orientamenti ESMA su alcuni aspetti dei requisiti di adeguatezza prescritti dalla MiFID I”; - dei riferimenti riportati nelle Opinion emanate dall’ESMA nel corso del 2014 nonché di quelli contenuti nella Comunicazione Consob sulla distribuzione di prodotti finanziari complessi ai clienti retail (n. 0097996/14 del 22 dicembre 2014). A seguito dell’emanazione del Provvedimento IVASS n. 46/2016 recante modifiche al Regolamento ISVAP n. 24 del 19 maggio 2008 concernente la procedura di presentazione dei reclami all’Autorità di Vigilanza e la gestione dei reclami da parte delle imprese di assicurazione, la Cassa, in relazione all’attività di intermediazione assicurativa svolta in regime di collaborazione, ha adeguato le proprie procedure interne predisponendo, nei confronti della clientela, un’apposita informativa consultabile sul sito proprio internet e sui totem ubicati in filiale.

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Nell’operatività corrente sono stati inclusi i nuovi adempimenti di trasparenza precontrattuale e post contrattuale introdotti dal D. Lgs. 15 febbraio 2016 n. 30, di recepimento della Direttiva Europea 2014/49/UE relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS). Il decreto stabilisce la dotazione finanziaria minima di cui i sistemi di garanzia nazionale devono disporre, individua in modo puntuale le modalità di intervento di questi ultimi, armonizza le modalità di rimborso dei depositanti in caso di insolvenza della banca. Nell’ambito del processo di digitalizzazione degli assegni pianificato a livello nazionale, la Cassa, alla luce delle disposizioni contenute nel Regolamento Banca d’Italia del 22 marzo 2016 e nella circolare ABI serie Tecnica n. 5 del 22 marzo 2016, si è attivata al fine di adeguarsi, entro i termini previsti, alle nuove modalità di presentazione al pagamento in forma elettronica degli assegni bancari e circolari, di levata del protesto o di rilascio della constatazione equivalente in forma elettronica. Al fine di assicurare il rispetto degli obblighi derivanti dal recepimento degli “Orientamenti finali sulla sicurezza dei pagamenti via internet” dell’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority – EBA) all’interno della circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 - 16° aggiornamento del 17 maggio 2016, la Cassa ha adottato, entro i termini previsti dalla normativa, una policy aziendale che definisce i requisiti minimi di sicurezza per i servizi di pagamento via internet di seguito elencati: - pagamenti su Internet con Carte di credito e debito, comprese le carte virtuali; - esecuzione di trasferimenti di credito (es. Bonifici) su Internet; - emissione o modifica di mandati elettronici di pagamento in addebito diretto; - trasferimenti di moneta elettronica via Internet tra due conti diversi.

A seguito delle modifiche apportate dalla legge n. 49/2016 all’art. 120, comma 2 del Testo Unico bancario relativamente alla produzione degli interessi nelle operazioni bancarie, sono state recepite, nell’operatività corrente e nella contrattualistica in uso, le disposizioni introdotte dal Decreto C.I.C.R. del 3 agosto 2016 che stabilisce le nuove modalità ed i nuovi criteri di calcolo degli interessi creditori e debitori nonché i termini di esigibilità di questi ultimi (c.d. divieto di anatocismo). Il 20 maggio 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 21 aprile 2016 n. 72, di recepimento della direttiva 2014/17/UE che riforma il credito immobiliare ai consumatori (Mortgage Credit Directive c.d. MCD). La normativa, a cui la Cassa si è adeguata entro i termini previsti, riguarda il credito concesso ai consumatori ovvero a tutte le persone fisiche che operano per scopi estranei all’attività professionale/ commerciale/ artigianale eventualmente svolta. L’applicazione delle nuove norme è circoscritto ai “Contratti di credito”, definiti come i contratti “con cui un finanziatore concede o si impegna a concedere a un consumatore un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di prestito o di altra facilitazione finanziaria, quando il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente a oggetto beni immobili residenziali o è finalizzato all’acquisto o alla conservazione del diritto di proprietà su un terreno o su un immobile edificato o progettato”. Nel corso dell’anno sono stati ridefiniti ed implementati alcuni documenti di indirizzo ed operativi quali il Regolamento Interno in Materia di Segnalazione delle Violazioni (c.d. Whistleblowing), il Regolamento Antiriciclaggio, le Procedure interne per la progettazione, commercializzazione e gestione successiva del prodotto/servizio e la gestione dei reclami, il Regolamento Finanza, il Regolamento Crediti, il Regolamento dell'Information Technology (IT), il Piano di continuità operativa, il Piano per la Sicurezza dei dati, la Policy di sicurezza dei servizi di

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pagamento via internet, la Policy di gestione della liquidità e Contingency Funding Plan, le Politiche Allocative e la Policy di classificazione e gestione dei crediti deteriorati ed anomali. Tenuto conto del delicato momento congiunturale, la Cassa ha aderito nel corso dell’anno alle azioni di sostegno promosse a livello locale e nazionale a favore di famiglie e imprese colpite dalla crisi economica sottoscrivendo in tal senso accordi provinciali, regionali e nazionali. E’ proseguita l’attività di adeguamento ed inserimento sulla piattaforma informatica SIO dei regolamenti e processi operativi, in correlazione ai mutamenti richiesti dalle modifiche operative, normative, commerciali e distributive. Nel medesimo contesto è proseguita l’attività di rivisitazione e di aggiornamento dei controlli di linea, ormai estesi a tutti i processi di rischio, accogliendo le implementazioni richieste dalle funzioni di controllo (Risk Manager, Compliance officer e Internal audit). Dal lato tecnologico, in considerazione delle crescenti richieste di banda per l’operatività usuale e dei requisiti di attivazione di soluzioni di business continuity, abbiamo potenziato la rete di comunicazione dati interna migrando ove possibile su soluzioni xDSL, wireless (ponti radio) o fibra ottica.

7. I SOCI E LA MUTUALITÀ

CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE SOCIALE PER IL CONSEGUIMENTO

DELLO SCOPO MUTUALISTICO DELLA SOCIETÀ COOPERATIVA AI SENSI

ART. 2 L. 59/92 E ART. 2545 COD. CIV. Al fine di sostenere attivamente il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche dei soci e delle comunità, e di rafforzare la coesione sociale e lo sviluppo appropriato del territorio, la gestione del 2016 ha confermato sia le azioni di carattere bancario e socio-aggregativo rivolte specificatamente ai soci, sia gli interventi di mutualità tradizionale (sostegno alle associazioni e agli Enti di volontariato) e mutualità innovativa (promozione di progetti innovativi a favore del nostro territorio). Nell’ambito della mutualità tradizionale la nostra Cassa ha introdotto da tempo criteri di priorità e richieste di progettazione finalizzata; nell’ambito della mutualità innovativa ha assunto un ruolo attivo nella creazione di una rete con imprese ed altre istituzioni per lo sviluppo sul territorio attivando specifiche iniziative volte a ridurre i gap cognitivi esistenti e sostenendo il perseguimento di nuove competenze, valorizzando ed attraendo i giovani talenti. Fra le iniziative per i soci promosse nel 2016 ricordiamo: Iniziative di carattere bancario destinate ai soci :

Pacchetto Socio;

Pacchetto Socio Fedele;

Mutuo Socio. Iniziative di tipo istituzionale :

4 assemblee territoriali;

1 assemblea ordinaria;

4 serate di presentazione della Cassa ai nuovi soci. Iniziative socio – aggregative

Passaggiando: nel 2016, in occasione Giubileo di Roma, è stata data la possibilità ai soci di essere presenti a questo straordinario evento. Pertanto sono stati organizzati 3 soggiorni a Roma di 4 giornate alla quale hanno partecipato 202 soci e loro accompagnatori.

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Prendiilvolo Day, una giornata aggregativa per oltre 100 giovani di età compresa tra i 18 ed i 32 anni che si è svolta ad Iseo in occasione di “The Floating Piers”. Una iniziativa finalizzata a raccogliere i suggerimenti dei giovani sulle iniziative bancarie e di mutualità promosse dalla Cassa.

Iniziative di tipo formativo

Un percorso formativo di 14 ore riservato ai soci dal titolo ”Conoscere ed amministrare la tua Cassa Rurale”, al quale hanno partecipato 37 soci.

Un percorso formativo per imprenditori e manager delle aziende operanti nel territorio di competenza della Cassa Rurale dal titolo “In Business”, per un totale di 36 ore al quale hanno partecipato 26 aziende;

Un percorso formativo per le associazioni no profit del nostro territorio dal titolo “Dall’idea al progetto”, con l’obiettivo di migliorare la loro capacità progettuale. Al corso di 3 incontri per un totale di 9 ore hanno partecipato 51 rappresentanti delle associazioni del territorio.

1 giornata formativa con gli studenti delle scuole superiori per far conoscere loro alcuni aspetti del funzionamento della Cassa Rurale.

169 incentivi per la frequenza di corsi per l’apprendimento delle lingue straniere per un totale di 27.849 euro.

Mutualità tradizionale - Contributi di beneficienza per attività di enti e associazioni:

€ 32.050 per 188 associazioni a valere sulla domanda semplificata;

€ 64.800 per 79 associazioni a valere sulla domanda ordinaria. - Sostegno a progetti di enti e associazioni:

€ 43.000 per 20 progetti a valere sul bandi materiale;

€ 35.000 per 14 progetti a valere sul bando culturale – formativo e sociale. Mutualità innovativa

Avviata la 6^ edizione di Incipit con l’avvio di 29 progetti, il coinvolgimento di 34 giovani ricercatori e 27 aziende a fronte di un plafond di 54.000 euro.;

Riproposto il “Progetto Orientamento” che ha visto la messa in campo di 3 azioni specifiche:

o Lo sportello di orientamento volto a fornire una consulenza individualizzata rispetto alle modalità di approccio al mondo del lavoro. In totale nel 2016 si sono svolti 46 colloqui individuali,

o 18 laboratori di autoimprenditorialità rivolti ai ragazzi di 4^ e 5^ delle scuole superiori del territorio;

o 11 percorsi formativi per genitori per fornire loro strumenti utili a supportare i figli nelle scelte di orientamento dalla scuola media inferiore alla scuola superiore;

Conclusa la 3^ edizione di Interlabor con l’attivazione di 5 stage di cui 3 a Londra, 1 in Spagna e 1 in Cina;

Riproposti i soggiorni studio e tirocinio/lavoro nelle capitali europee di Londra, Berlino e Barcellona con la partecipazione di 36 giovani per il progetto studio e di 3 giovani per il progetto tirocinio/lavoro.

Comunicazione Attribuzione di centralità alla comunicazione tra la Cassa e le Comunità, consci che la valorizzazione delle iniziative attivate è subordinata al loro riconoscimento, attraverso

Il sito istituzionale www.lacassarurale.it;

il periodico di informazione ai soci La Cassa Informa;

il sito specifico dedicato ai giovani www.prendiilvolo.it attraverso il quale veicolare tutte le iniziative di mutualità innovativa a loro rivolte e promosse dalla Cassa.

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l’avvio di una nuova campagna comunicativa di tipo istituzionale denominata “Le Buone Azioni”.

Tutte le azioni che sono state illustrate in questo capitolo sono attuate anche con rispetto agli scopi statutari che contraddistinguono la nostra cooperativa di credito, così come previsto dalla normativa della legge 31 gennaio 1992 n. 59 art. 2. INFORMAZIONI SULLE RAGIONI DELLE DETERMINAZIONI ASSUNTE CON RIGUARDO ALL’AMMISSIONE DEI NUOVI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2528 DEL CODICE CIVILE L’assunzione della qualità di Socio esprime un bisogno di appartenenza mediante il quale ogni singolo Socio si identifica nell’azienda cui partecipa, sviluppando in tal modo un rapporto di partecipazione, fedeltà e reciprocità. Questo fa sì che la partecipazione del Socio sia utile al successo della Cassa Rurale che, a sua volta, diventa capace di comprendere e soddisfare le esigenze di credito ed i bisogni finanziari in genere dello stesso. Le richieste di ammissione a nuovi soci, disponibili presso tutte le nostre filiali, sono state valutate dai GOL (Gruppi Operativi Locali) e successivamente esaminate e deliberate dal Consiglio di Amministrazione con una verifica non solo dei requisiti sostanziali stabiliti dallo Statuto Sociale e dal Regolamento Sociale, ma anche all’adesione da parte del richiedente ai principi cooperativi e mutualistici che sono il fondamento della forma cooperativa e alla sussistenza di una relazione di operatività bancaria sostanziale. Complessivamente nel 2016 il Consiglio di Amministrazione ha ammesso 98 nuovi soci, ne sono usciti 88 per varie motivazioni: la compagine sociale è passata da 7.271 a 7281 soci al 31.12.2016. Il Consiglio, nell’esame delle richieste di ammissione, si pone l’obiettivo di perseguire una politica di apertura, che impegna la Cassa Rurale con azioni mirate a farsi conoscere, a promuovere l’operatività e far crescere il legame di fedeltà con i Soci, a porre in essere azioni mirate a mantenere e rafforzare questo legame nel tempo, a favorire canali di comunicazione privilegiati per i Soci. L’ammissione formale del Consiglio di Amministrazione è seguita da incontri specifici, che rappresentano un importante momento di reciproca conoscenza tra i nuovi soci e la Presidenza e la Direzione della Cassa, di illustrazione delle azioni strategiche e relativi programmi sociali, di presentazione dell’offerta di servizi e prodotti. In quelle occasioni, realizzate nel 2016 in quattro serate, sono stati anche assolti gli adempimenti formali per il completamento della procedura di ingresso nella compagine sociale.

INFORMAZIONI SULL’INDICATORE RELATIVO AL “RENDIMENTO DELLE

ATTIVITA’”, AI SENSI DELL’ART. 90 DELLA CRD V L’indicatore relativo al “rendimento delle attività” calcolato, ai sensi dell’art. 90 della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV), come rapporto tra gli utili netti e il totale di bilancio, ammonta a +0,11%.

8. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Nel febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le risultanze economico patrimoniali oggetto di segnalazione COREP-EBA al 31.12.2016 e, sulla base delle analisi e proposte della funzione di Risk Management, ha stabilito il Risk Appetite Statement per il 2017 ed in coerenza ad esso la revisione del piano operativo annuale 2017 sull’attività caratteristica di banca, determinato in prima lettura a fine novembre 2016 in concomitanza con l’approvazione della pianificazione economico finanziaria patrimoniale del triennio 2017-2019. Il Risk Appetite Statement per il 2017, è stato elaborato dal Risk Manager in collaborazione con la Funzione di Pianificazione e Controllo di gestione, confermando l’impostazione metodologica già adottata nel precedente esercizio e sinteticamente descritta anche nella relazione di gestione al bilancio 2015. Si ritiene opportuno precisare che nel RAS 2017,:

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• la Risk Capacity degli obiettivi di rischio pertinenti all’adeguatezza patrimoniale è pari agli OCR comunicati da Banca d’Italia con la decisione sul capitale del 16.12.2016

• la Risk Tolerance dei ratios CET1-TIER1-TCR , calibrata con gli strumenti tecnici terzi disponibili, presenta valori superiori a quelli comprensivi della guidance determinati da Banca d’Italia nella decisione di capitale già citata.

La costruzione del piano operativo annuale, finalizzato al perseguimento del Risk Appetite,, poggia sugli scenari macroeconomici aggiornati a novembre 2016 e in coerenza con il quadro di sostenibilità patrimoniale finanziaria economica aziendale tracciato nel piano pluriennale e con gli obiettivi in esso precisati e riaccertati a febbraio 2017. Il Piano definisce un budget in base ai dati noti (stock di masse, curva tassi, tipi di portafoglio e assorbimenti patrimoniali, tassi e spread previsti, ricavi e costi riaccertati e proiettati) ed alle manovre previste sugli stessi che rientrino nelle concrete possibilità consentite alla nostra Cassa. Lo sviluppo degli aggregati finanziari ha considerato i trend registrati dalle masse nel 2016. E’ previsto un incremento della raccolta diretta del 1% e medio della complessiva del 5% (per l’aumento anche 9% di quella indiretta) ed una crescita degli impieghi netti di bilancio dello 0,5%. Lo spread complessivo da clienti è previsto in riduzione al 2,0%. Il significativo aumento della raccolta indiretta, attesa prevalentemente nel settore del risparmio gestito, dovrebbe derivare sia dalla diversificazione in atto dei portafogli d’investimento sia dall’acquisizione di nuovi volumi dalla clientela. Sotto il profilo strettamente finanziario si è assunta l’ipotesi di non reinvestire la maggior parte delle masse dei titoli in scadenza nel corso del 2017 con parziale restituzione delle aste LTRO in regime di full allotment che sono previste a termine a febbraio 2018. Il tasso medio annuo del portafoglio titoli previsto per il 2017 è pari allo 0,65% Il margine d’interesse complessivo è stimato in calo di circa il 5,6%. Le azioni di sviluppo di linee di prodotto e servizio già distribuite dalla Cassa e la messa a regime della modifica unilaterale delle condizioni comunicata nel 2016 dovrebbe far conseguire un margine da commissioni nette incrementato di quasi il 19%. Il margine d’intermediazione è previsto in calo del 13% per la diminuzione della componente legata agli utili da negoziazione titoli. Le rettifiche di valore sui crediti sono preventivate in ulteriore rilevante riduzione, pur mirando ad un aumento del tasso di copertura complessivo del portafoglio. Per quanto attiene ai costi operativi si è prevista una riduzione del 1,90% delle spese amministrative, derivante da aggiustamenti in tutti i comparti , ma con le spese del personale in lieve aumento per sostenere le spese di esubero connesse all’attivazione del FOCC su 9 dipendenti. Sono stati stimati anche gli, oneri per la risoluzione di crisi bancarie, pur essendo evidente che non rientrano nel governo e responsabilità aziendale, ma dipendono esclusivamente da fattori e decisori esterni. Sono state poi rideterminate, ove possibile, le altre voci di ricavo finanziario, gli accantonamenti e rettifiche di valore su attività materiali e immateriali. Tenendo conto dell’avvenuta conversione in Legge del DL n. 237/2016 che consente il pieno utilizzo delle DTA per le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, è stato stimato il carico fiscale per imposte dirette, che appare significativamente ridotto rispetto alla situazione ordinaria., Si è ipotizzato quindi che la Cassa Rurale possa conseguire per il 2017 un risultato netto in linea con quello conseguito nel 2016.

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9. EVENTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA

DELL’ESERCIZIO

In data 21.2.2017 la Banca è stata autorizzata preventivamente ex artt. 28, 29, 30,31 e 32 del Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 ed ex artt. 77 e 78 del Regolamento UE n. 575/2013 a operare il rimborso di strumenti di capitale primario di classe 1 per l’ammontare complessivo di 10.000 euro. Ai sensi dell’articolo 28, co. 2, del regolamento delegato UE n. 241/2014, l’ammontare del citato plafond autorizzato sarà dedotto dai fondi propri della Cassa Rurale..

10. IL PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI

L’utile di esercizio ammonta a euro 1.114.230. Si propone all’assemblea di procedere alla relativa destinazione nel seguente modo:

Importo in euro

Incidenza %

Alle riserve indivisibili di cui all’art. 12 della L. 16.12.1977 n° 904, per le quali si conferma l’esclusione della possibilità di distribuzione tra i soci sotto qualsiasi forma, sia durante la vita della società che all’atto del suo scioglimento, e specificamente: alla riserva legale di cui al comma 1 art. 37 D. Lgs. 1.9.1993 n° 385. 880.803 79,05%

a fondo beneficenza 200.000 17,95%

Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione come disciplinato dall’art. 11 della L. n. 59 del 31.01.1992 (pari al 3,00% degli utili annuali) 33.427 3,00%

Utile d'esercizio 1.114.230 100,00%

Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio 2016, come esposto nella documentazione di “stato patrimoniale” e di “conto economico”, nonché nella “nota integrativa”. Darzo/Ponte Arche , 16 marzo 2017

Il Presidente Il Direttore Il Condirettore

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STATO PATRIMONIALE - ATTIVO

Scostamento annuo

Voci dell'attivo 31/12/2016 31/12/2015

Valore Valore

assoluto %

10. Cassa e disponibilità liquide 7.093.596 6.596.180 497.416 7,54% 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 842.734 782.317 60.417 7,72% 30. Attività finanziarie valutate al fair value - - - 0,00% 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 364.516.614 402.290.320 -37.773.706 -9,39% 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - 0,00% 60. Crediti verso banche 30.979.512 18.110.048 12.869.464 71,06% 70. Crediti verso clientela 573.793.617 603.775.777 -29.982.160 -4,97% 80. Derivati di copertura 522.402 1.113.729 -591.327 -53,09%

90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)

- - - 0,00%

100. Partecipazioni - - - 0,00% 110. Attività materiali 6.972.013 7.800.959 -828.946 -10,63%

120. Attività immateriali 169.030 1.194 167.836 14056,62

% di cui: - avviamento - - - 0,00%

130. Attività fiscali 21.251.207 20.792.441 458.766 2,21% a) correnti 7.055.505 6.361.408 694.097 10,91% b) anticipate 14.195.702 14.431.033 -235.331 -1,63% - di cui alla L. 214/2011 12.792.609 13.642.446 -849.837 -6,23%

140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

- - - 0,00%

150. Altre attività 7.188.852 9.425.063 -2.236.211 -23,73%

Totale dell'attivo 1.013.329.577 1.070.688.028 -57.358.451 -5,36%

STATO PATRIMONIALE - PASSIVO

scostamento annuo

Voci del passivo 31/12/2016 31/12/2015 Valore Valore

assoluto %

10. Debiti verso banche 250.999.239 269.974.088

-18.974.849 -7,03% 20. Debiti verso clientela 507.880.660 482.684.434

25.196.226 5,22%

30. Titoli in circolazione 182.556.745 237.675.510

-55.118.765 -23,19% 40. Passività finanziarie di negoziazione - 499

-499 -100,00%

50. Passività finanziarie valutate al fair value - -

- 0,00% 60. Derivati di copertura - -

- 0,00%

70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

- -

- 0,00%

80. Passività fiscali 1.064.960 1.753.254

- 688.294 -39,26% a) correnti - -

- 0,00%

b) differite 1.064.960 1.753.254

-688.294 -39,26%

90. Passività associate ad attività in via di dismissione

- -

- 0,00%

100. Altre passività 7.474.219 13.608.220

-6.134.001 -45,08% 110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.210.435 1.155.578

54.857 4,75%

120. Fondi per rischi e oneri 481.155 628.928

-147.773 -23,50% a) quiescenza e obblighi simili - -

- 0,00%

b) altri fondi 481.155 628.928

-147.773 -23,50% 130. Riserve da valutazione -989.612 5.638.367

- 6.627.979 -117,55%

140. Azioni rimborsabili - -

- 0,00% 150. Strumenti di capitale - -

- 0,00%

160. Riserve 61.507.651 61.507.651

- 0,00% 165. Acconti su dividendi (-) - -

- 0,00%

170. Sovrapprezzi di emissione 10.911 516.003

-505.092 -97,89% 180. Capitale 18.984 18.762

222 1,18%

190. Azioni proprie (-) - -

- 0,00% 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.114.230 -4.473.266

5.587.496 -124,91%

Totale del passivo e del patrimonio netto 1 .013.329.577 1 .070.688.028 -57.358.451 -5,36%

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CONTO ECONOMICO

Scostamento annuo

Voci 31/12/2016 31/12/2015

Valore Valore

assoluto %

10. Interessi attivi e proventi assimilati 21.762.951 29.005.088

(7.242.137) -24,97% 20. Interessi passivi e oneri assimilati (8.111.209) (11.850.324)

3.739.116 -31,55%

30. Margine di interesse 13.651.742 17.154.764

(3.503.022) -20,42%

40. Commissioni attive 6.639.531 6.566.250

73.281 1,12% 50. Commissioni passive (606.044) (682.334)

76.290 -11,18%

60. Commissioni nette 6.033.487 5.883.916

149.571 2,54%

70. Dividendi e proventi simili 226.614 226.929

(315) -0,14% 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (27.995) (111.438)

83.443 -74,88%

90. Risultato netto dell'attività di copertura (38.818) (67.339)

28.521 -42,35% 100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 4.200.971 8.825.851

(4.624.880) -52,40%

a) crediti (375.072) (3.688.038)

3.312.966 -89,83% b) attività finanziarie disponibili per la vendita 4.586.566 12.789.741

(8.203.175) -64,14%

c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0

0 0,00% d) passività finanziarie (10.523) (275.852)

265.329 -96,19%

110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

0 0

0 0,00%

120. Margine di intermediazione 24.046.001 31.912.684

(7.866.683) -24,65%

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (8.427.010) (22.330.610)

13.903.600 -62,26% a) crediti (8.282.064) (22.216.544)

13.934.480 -62,72%

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 0

0 0,00% c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0 0 0,00% d) altre operazioni finanziarie (144.946) (114.066)

(30.880) 27,07%

140. Risultato netto della gestione finanziaria 15.618.991 9.582.074

6.036.917 63,00%

150. Spese amministrative: (15.033.898) (16.270.699)

1.236.801 -7,60% a) spese per il personale (8.391.831) (8.847.149)

455.318 -5,15%

b) altre spese amministrative (6.642.067) (7.423.550)

781.483 -10,53% 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (217.965) (266.360)

48.395 -18,17%

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (676.569) (755.367)

78.798 -10,43% 180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (625) (1.124)

499 -44,43%

190. Altri oneri/proventi di gestione 1.439.049 1.404.448

34.601 2,46%

200. Costi operativi (14.490.008) (15.889.103)

1.399.095 -8,81%

210. Utili (Perdite) delle partecipazioni 0 0

0 0,00%

220. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali

0 0

0 0,00%

230. Rettifiche di valore dell'avviamento 0 0

0 0,00% 240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (1.956) 3.927

(5.883) -149,80%

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte

1.127.027 (6.303.102) 7.430.129 -117,88%

260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente

(12.797) 1.829.836

(1.842.633) -100,70%

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte

1.114.230 (4.473.266) 5.587.496 -124,91%

280. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte

0 0

0 0,00%

290. Utile (Perdita) d'esercizio 1.114.230 (4.473.266)

5.587.496 -124,91%

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PROSPETTO REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

Voci 31/12/2016 31/12/2015

10 Utile (Perdita) d'esercizio 1.114.230 (4.473.266)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

0 0

20. Attività materiali 0 0 30. Attività immateriali 0 0 40. Piani a benefici definiti (23.729) 52.211 50. Attività non correnti in via di dismissione 0 0

60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

0 0

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

0 0

70. Copertura di investimenti esteri 0 0 80. Differenze di cambio 0 0 90. Copertura dei flussi finanziari 0 0

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (2.646.987) (4.406.206) 110. Attività non correnti in via di dismissione 0 0

120 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

0 0

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (2.670.716) (4.353.995)

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (1.556.486) (8.827.261)

Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto economico. Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte).

Il Presidente Il Direttore Il Condirettore