Relatore: Tesi di: Prof. ssa Licia Carbini Giorgia Antoni Efficacia del modello alimentare...
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Relatore: Tesi di: Prof. ssa Licia Carbini Giorgia Antoni
Efficacia del modello alimentare mediterraneo
sulla protezione da stress ossidativo nei diabetici
Università degli Studi di CagliariFacoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
Corso di Laurea in Scienze BiologicheDipartimento di Scienze Applicate ai Biosistemi
Sezione di Fisiologia e Nutrizione Umana
A.A. 2002 - 2003
Garantisce un buono stato di salute
Previene le “malattie del benessere”
Gli alimenti caratteristici sono:
Cereali
Legumi
Ortaggi e Frutta Olio d’oliva
Latticini
Prodotti della pesca
Carne
Erbe aromatiche
Miele
Frutta secca
Vino
Alimenti di base combinati in maniera tale da esaltare le caratteristiche sensoriali e nutrizionali di ciascuno
Rispetto dell’apporto energetico
Varietà della dieta
La dieta mediterranea si è dimostrata sostanzialmente adeguata alle esigenze climatiche ed ambientali italiane
Non esiste un unico modello mediterraneo, poiché a seconda della storia, della cultura e delle tradizioni di un popolo ci sono delle
varianti
Difendere ed esaltare le proprie tradizioni alimentari
Tramandare nel tempo l’uso di pietanze tipiche
Piatti unici
La maggior parte degli alimenti tipici sardi sono ancora oggi disponibili nella loro "forma" autentica
la composizione nei principali nutrienti raggiunge livelli pressochè ideali, se rapportati alle percentuali oggi raccomandate
Diabete Mellito
malattia eterogenea plurifattoriale, caratterizzata da anomalie metaboliche prevalentemente a
carico del metabolismo glucidico
Attualmente distinguiamo quattro tipi di Diabete: Diabete tipo 1 (insulino-dipendente o IDDM)
Diabete tipo 2 (non insulino-dipendente o NIDDM)
Diabete gestazionale
Altri tipi di diabete
L’efficacia del modello alimentare sardo già da diversi anni viene sperimentato dal gruppo di ricerca del Dott. Manai, primario del servizio
diabetologia del P.O. San Giovanni di Dio
è secreta dalle cellule β del pancreas
Insulina
è un ormone ipoglicemizzante
la sua attività si esplica attraverso un legame con specifici recettori di membrana
È costituita da due catene polipeptidiche A e B, unite tra loro da due ponti disolfuro
I Radicali Liberi
specie chimiche estremamente instabili e reattive
sono coinvolti in diverse patologie umane e nel processo fisiologico dell’invecchiamento
Il principale bersaglio dei radicali liberi è rappresentato dai lipidi delle membrane cellulari (lipoperossidazione) e da proteine e acidi nucleici (alterazione dei sistemi enzimatici)
Attualmente si ammette che i radicali liberi siano implicati nel diabete
Quando la produzione di radicali prevale sui processi antiossidanti si va incontro stress ossidativo, che può
essere quantificato misurando nel sangue i livelli di diversi parametri:
Sostanze antiossidanti
Enzimi antiossidanti
Acidi grassi polinsaturi
interrompono la catena di reazioni dovute ai radicali liberi
distruggono direttamente i radicali liberi
sono componenti essenziali delle membrane biologiche
Il nostro organismo possiede sofisticate ed efficienti difese antiossidanti
Tali sistemi, molto articolati e complessi, possono svolgere la loro azione a livello intra- ed extracellulare, e si distinguono in sistemi di protezione enzimatica e non enzimatica
I meccanismi d'azione degli antiossidanti si diversificano notevolmente, e vanno dal blocco della generazione di radicali, a quello della loro propagazione
Il meccanismo più importante, di tipo enzimatico, presente in ogni cellula, intercetta il radicale
superossido prima che possa provocare danni e attraverso una serie di reazioni lo neutralizza
trasformandolo in acqua
Gli enzimi coinvolti in questo meccanismo sono:
Superossidodismutasi (SOD)
Catalasi
Glutatione-perossidasi selenio-dipendente (GPX)
L’organismo utilizza molti composti di origine alimentare, di tipo vitaminico e non, dotati di azione
antiossidante
I più importanti sono:
La vitamina E
La vitamina C
La vitamina A
Il glutatione
I bioflavonoidi
Il coenzima Q10
L’Acido lipoico
Il Selenio
Lo Zinco
Il Rame
Scopo della Ricerca
Abbiamo voluto verificare, nell’arco di sei mesi, quali potevano essere gli effetti di un regime alimentare a carattere sardo-mediterraneo su alcuni parametri ematici, considerati indici di protezione radicalica quali il Selenio e la Glutation-perossidasi.
Campione
45%
55%
Femmine
Maschi
Tecnica Sperimentale
Terapia
55%22%
19%4%
Farmaci Orali
Insulina
Alimentazione
F.O. & Ins.
Tipo di Diabete
6%
94%
Tipo 1
Tipo 2
Settembre 2002 - Giugno 2003
La ricerca si è svolta in tre fasi:
indagine alimentare
indagine antropometrica
indagine ematologica
• Glicemia
• HbA1c
• Se, Zn e Cu
• GPX
B.M.I. = Peso/Statura2
Valutazione
14%
46%
31%
9%Normopeso
Sovrappeso
Obeso 1a classe
Obeso 2a classe
ValutazioneValutazione BMI (Adulti)BMI (Adulti)
SottopesoSottopeso < 18,5< 18,5
NormopesoNormopeso 18,5 - 24,918,5 - 24,9
SovrappesoSovrappeso 25 - 29,925 - 29,9
Obeso 1Obeso 1aa classe classe 30 - 34,930 - 34,9
Obeso 2Obeso 2aa classe classe 35 - 39,935 - 39,9
Attività Fisica
51%
49% Leggera
Moderata
Descrizione dei risultati
LARN
Energia:
1388,14 ± 481,86 Kcal/die 1885-2260 Kcal/die *
Zinco:8,65 ± 2,88 mg/die 8,5 mg/die
Selenio:20,90 ± 9,58 µg/die 55 µg/die
Rame:0,24 ± 0,14 mg/die 1,2 mg/die
Colesterolo:196,73 ± 113,56 mg/die max 300 mg/die
* Commission of the European Communities del 1993
Apporto di energia e di alcuni nutrienti ed i relativi livelli raccomandati o concessi
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
% Soggetti
Agnello Coniglio Maiale Manzo Pollo/Tacchino Vitello
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di Consumo di Carne
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
Modalità di Consumo
79%
15%4% 2%
Fresca
Fresca & Surgelata
Fresca & Scatola
Fresca & Surg. & Scat.
Frequenza di consumo di alimenti ricchi in Selenio e Zinco
0%
20%
40%
60%
80%
100%
% Soggetti
Prosciuttocotto
Prosciuttocrudo
Bresaola
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di consumo di salumi
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
0%
20%
40%
60%
80%
100%
% Soggetti
Fegato Bovino Fegato Suino Rene Bovino
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di consumo di frattaglie
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
0%
20%
40%
60%
80%
100%
% Soggetti
Acciughe Cozze Gamberi Merluzzo OstricheSeppie/PolpiSgombro Sogliola Tonno
sott'olio
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di consumo di pesce e prodotti ittici
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
Modalità di Consumo
73%
27%
Fresco
Fresco & Surgelato
0%
20%
40%
60%
80%
100%
% Soggetti
Crescenza Emmenthal Mozzarella Parmigiano Provolone
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di consumo di formaggi
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
0%
20%
40%
60%
80%
100%
% Soggetti
Arachidi Mandorle Noci
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di consumo di frutta secca
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
Modalità di Consumo
13%
19%
4%45%
15% 1%3%
Freschi
Secchi
Scatola
Freschi e Secchi
F & Sec. & Scat.
Secchi & Scat.
No
0%
20%
40%
60%
80%
100%
% Soggetti
Ceci Fagioli Lenticchie
Alimenti Ricchi in Selenio e Zinco
Frequenza di consumo di legumi
3-4 la settimana
1-2 la settimana
1-2 al mese
occasion.
mai
Valori medi dei parametri ematici rilevati al tempo T0, T1 e T2
Glicemia:al T0 180.25 ± 59,16 mg/dlal T1 185.17 ± 81,86 mg/dlal T2 176,00 ± 65,84 mg/dlHbA1c:al T0 7.1 ± 0,02 %al T1 7.2 ± 0,02 %al T2 7,1 ± 0,02 %
Glutation Perossidasi:al T0 12867.92 ± 3457,43 U/lal T1 9649.69 ± 2230,67 U/lal T2 8653,65 ± 2381.15 U/l
Selenio:al T0 92.89 ± 13,06 μg/lal T1 101.54 ± 17,89 μg/lal T2 103.10 ± 19.45 μg/l
Zinco:al T0 79.04 ± 10,23 μg/dlal T1 100.97 ± 11,10 μg/dlal T2 92.01 ± 12.37 μg/dl
Rame:al T1 108,75 ± 27,16 μg/dlal T2 92,54 ± 19,01 μg/dl
Intervallo di normalità 65 ÷ 110 mg/dl
Intervallo di normalità 4.3 ÷ 5.9 %
Intervallo di normalità 4171-10881 U/l
nel plasma 59-105 µg/l
nel plasma 83-107 µg /dl
nel plasma 80-140 µg /dl
0%
4%
8%
12%
16%
0 100 200 300 400
Glicemia (mg/dl)
Hb
A1c
0%
4%
8%
12%
16%
0 100 200 300 400 500Glicemia (mg/dl)
Hb
A1c
0%
4%
8%
12%
16%
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
Glicemia (mg/dl)
Hb
A1c
La correlazione tra Glicemia ed HbA1c risulta essere altamente significativa dal T0 al T2
0,0
40,0
80,0
120,0
160,0
0 5000 10000 15000 20000 25000
GPX (U/l)
Sel
enio
(μ
g/l)
0
40
80
120
160
0 5000 10000 15000 20000
GPX (U/l)
Se
len
io (μ
g/l)
0
50
100
150
200
0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000 16000
GPX (U/l)
Se
len
io (
μg
/l)
La correlazione tra GPX e Selenio risulta essere significativa solo al T0 e al T2
0%
4%
8%
12%
16%
0 5000 10000 15000 20000 25000
GPX (U/l)
Hb
A1c
0%
5%
10%
15%
0 5000 10000 15000 20000
GPX (U/l)
Hb
A1c
0%2%4%6%8%
10%12%14%
0 5000 10000 15000
GPX (U/l)
Hb
A1c
La correlazione tra GPX e HbA1c risulta significativa solo al T2
Deduzioni conclusive
La terapia sia farmacologica che dietetica ha fatto sì che i pazienti fossero compensati, come è dimostrato dai valori di glicemia ed emoglobina glicosilata
Per quanto riguarda, nello specifico, l’influenza della dieta mediterranea sui fattori antistress-ossidativi, i risultati sono soddisfacenti relativamente ai livelli di Selenio e Zinco, mentre la Glutation-perossidasi non sembra, per ora, essere influenzata. Infatti, l’aumento che viene ipotizzato nei soggetti diabetici non compare nei soggetti da me analizzati. Anche la correlazione tra la GPX, il Selenio e l’HbA1c, non è stata sufficientemente significativa
Le cause potrebbero essere diverse:
non tutti i pazienti hanno seguito correttamente lo schema dietetico consigliato
un periodo di 6 mesi non è sufficiente per mettere in evidenza una variazione della GPX indotta dall’assunzione di Selenio
la GPX plasmatica contiene solo il 20% del Selenio totale plasmatico, mentre il 60% è contenuto nella Seleno-proteina P, che ha il vantaggio, rispetto alla GPX, di rispondere ad assunzioni più basse di Selenio
FINE