Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli,...
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Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 1 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 1
Contenuto strategie e richieste Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie delle direttive comunitarie
relative alla tutela delle acquerelative alla tutela delle acque
dott. Marisa Iozzelli
Regione ToscanaRegione ToscanaD. G. delle Politiche Territoriali ed AmbientaliD. G. delle Politiche Territoriali ed AmbientaliSettore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi Settore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi IdriciIdrici
DIRETTIVE COMUNITARIEDIRETTIVE COMUNITARIE:: non hanno efficacia diretta non hanno efficacia diretta devono essere recepite nella norma nazionale ma spesso sono molto devono essere recepite nella norma nazionale ma spesso sono molto dettagliate.dettagliate.
TRATTATO DELLE COMUNITA’ EUROPEETRATTATO DELLE COMUNITA’ EUROPEE
• IL CONTESTO STRATEGICO COMUNITARIOIL CONTESTO STRATEGICO COMUNITARIO
Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 2 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 2
Tre livelli di normative cogenti per gli stati Tre livelli di normative cogenti per gli stati
DECISIONI DELL COMMISSIONE:DECISIONI DELL COMMISSIONE: contengono norme contengono norme attuative di dettaglio ed hanno efficacia diretta. Spesso hanno contenuti attuative di dettaglio ed hanno efficacia diretta. Spesso hanno contenuti rilevanti sia in linea tecnica che in merito alle conseguenze operativerilevanti sia in linea tecnica che in merito alle conseguenze operative
art. 174 -Trattato CEart. 174 -Trattato CE
responsabilità individualeresponsabilità individuale
MEGLIOMEGLIO
la sicurezza la sicurezza che le scuseche le scuse
PRECAUZIONEPRECAUZIONEPREVENZIONEPREVENZIONE
prevenire cheprevenire cheripulireripulire
CORREZIONE CORREZIONE ALLA FONTEALLA FONTE
CHI INQUINA CHI INQUINA PAGAPAGA
comportamenti leciti:comportamenti leciti:
tariffe, tassetariffe, tasse
comportamenti illeciti:comportamenti illeciti:
sanzioni e danno sanzioni e danno ambientaleambientale
b.a.tb.a.t
r.e.a.chr.e.a.ch
Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 3 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 3
C (2005)3140/CEC (2005)3140/CEintercalibrazioneintercalibrazione2000/60 CE2000/60 CE
F.W.D.F.W.D.
2006/11/CE2006/11/CE
I.P.P.C.I.P.P.C.
AIAAIA
BATBAT
2006/118/CE2006/118/CE
E.Q.S E.Q.S per usi (pot/vtp/bal/molper usi (pot/vtp/bal/mol))
10 dir_figlie10 dir_figlieHq, Hq,
Cd, 6Cl-ExCd, 6Cl-Ex
C.I.SC.I.S
91/676/CEE91/676/CEE
Calzolai Roberto – La normativa regionale sugli scarichi delle acque reflue. Firenze – 23 maggio - 6 giugno, 2008 5
C(2001)2455C(2001)2455PS/PSPPS/PSP
91/271/CEE91/271/CEE
EQS PS/PSPEQS PS/PSP
Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 4 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 4
2006/7/CE2006/7/CE
TENERE CONTO CHE I CORPI IDRICI SONO ECOSISTEMI CON “ PROPRIE TENERE CONTO CHE I CORPI IDRICI SONO ECOSISTEMI CON “ PROPRIE REGOLE DI FUNZIONAMENTO “ CHE NON CAMBIANO PER ASSECONDARE LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO “ CHE NON CAMBIANO PER ASSECONDARE LE NECESSITA’ O I DESIDERI DEL SISTEMA SOCIO - ECONOMICO. QUESTO NECESSITA’ O I DESIDERI DEL SISTEMA SOCIO - ECONOMICO. QUESTO DEVE MUOVERSI ALL’ INTERNO DELLO SPAZIO ECOLOGICO CHE GLI DEVE MUOVERSI ALL’ INTERNO DELLO SPAZIO ECOLOGICO CHE GLI ECOSISTEMI GLI RENDONO DISPONIBILEECOSISTEMI GLI RENDONO DISPONIBILE.
PRIORITA’ DELL’ ECOLOGIA
LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO DEGLI ECOSISTEMI, ANCHE ACQUATICI,
NON SONO “ TRATTABILI “NON SONO “ TRATTABILI “ IL SISTEMA ANTROPICO CUI È SOTTOPOSTO PUÒ SOLO AGIRE ENTRO LA “ CAPACITA’ PORTANTE “ SE VUOLE
SVILUPPARSI IN MODO SOSTENIBILE
FWD 2000/60 CE- la scelta strategicaFWD 2000/60 CE- la scelta strategica
DIRETTIVA DIRETTIVA FWD 2000/60 CE FWD 2000/60 CE
FLESSIBILITA’ DI SOLUZIONE A PARITA’ FLESSIBILITA’ DI SOLUZIONE A PARITA’ DI TUTELADI TUTELA
MASSIMIZZAZIONE DEL RAPPORTO MASSIMIZZAZIONE DEL RAPPORTO COSTI SOSTENUTI - BENEFICI COSTI SOSTENUTI - BENEFICI
AMBIENTALI OTTENUTIAMBIENTALI OTTENUTI
IL PIANO DI GESTIONE (tutela) IL PIANO DI GESTIONE (tutela)
IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME ENTITA’ DI PIANIFICAZIONE ENTITA’ DI PIANIFICAZIONE
Superamento dell’approccio della Superamento dell’approccio della pianificazione per confini amministrativipianificazione per confini amministrativi
LE SOSTANZE PERICOLOSELE SOSTANZE PERICOLOSE
IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI GESTIONE PER LA VERIFICA DELLO DI GESTIONE PER LA VERIFICA DELLO STATO E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’STATO E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’
ANALISI ANALISI ECONOMICA ECONOMICA
PROGETTAZIONE DELLA QUALITA’ PROGETTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE ACQUEDELLE ACQUE
logica ex-postlogica ex-post
logica ex-antelogica ex-ante
controllo puntiformecontrollo puntiforme
limiti allo scaricolimiti allo scarico
controllo diffuso controllo diffuso autocontrolloautocontrollo
obiettivi di qualità per i corpi idrici obiettivi di qualità per i corpi idrici
monitoraggio come conoscenza monitoraggio come conoscenza
monitoraggio come verifica monitoraggio come verifica
STATO DI QUALITÀ AMBIENTALESTATO DI QUALITÀ AMBIENTALE
E’ definito:E’ definito: in relazione al grado di scostamentoin relazione al grado di scostamento rispetto rispetto alle condizioni di riferimentoalle condizioni di riferimento
stabilite stabilite a livello nazionalea livello nazionale per ogni:: tipologia di corpo idrico individuata, tipologia di corpo idrico individuata, elemento di qualità. elemento di qualità.
9
αα
LA CLASSIFICAZIONE DI QUALITA’LA CLASSIFICAZIONE DI QUALITA’
21
Ecological QualityRatio
Valori biologici osservati nel corpi idrico
di riferimento
BuonoBuono
SuffiSufficientecienteModeratoModerato
LeggeroLeggero Valori biologici
osservati
0
ConsiderevoleConsiderevole
AltoAlto
Deviazione Deviazione dalle condizionidalle condizionidi riferimentodi riferimento
Stato di qualità
ScadenteScadente
PessimoPessimo
1
MinimoMinimo AltoAlto
=EQREQR
PER OGNI: PER OGNI: INDICATORE E TIPO DI CORPO IDRICO INDICATORE E TIPO DI CORPO IDRICO ANCHE PER L’ INDICE INTEGRATO FINALEANCHE PER L’ INDICE INTEGRATO FINALE
La direttiva 2000/60 CE ha introdotto L’ ANALISI La direttiva 2000/60 CE ha introdotto L’ ANALISI ECONOMICA DEGLI USI DELL’ ACQUA ECONOMICA DEGLI USI DELL’ ACQUA
1) effettuare le valutazioni economiche necessarie 1) effettuare le valutazioni economiche necessarie AI FINI DEL AI FINI DEL RECUPERO DEI COSTI DEI SERVIZI IDRICIRECUPERO DEI COSTI DEI SERVIZI IDRICI, tenuto conto , tenuto conto delle previsioni a lungo termine dell’offerta e della domanda di acqua nel delle previsioni a lungo termine dell’offerta e della domanda di acqua nel distretto idrografico:distretto idrografico:
–stime del volume, dei prezzi e dei costi connessi ai servizi idrici;stime del volume, dei prezzi e dei costi connessi ai servizi idrici;–stime dell’investimento corrispondente alle relative previsioni;stime dell’investimento corrispondente alle relative previsioni;
2) individuare la migliore combinazione delle misure in termini di costo-2) individuare la migliore combinazione delle misure in termini di costo-efficacia, relativamente agli utilizzi idrici.efficacia, relativamente agli utilizzi idrici.
L. 36/1994 (Galli) - L. 36/1994 (Galli) - COMPLETO RECUPERO DEI COSTICOMPLETO RECUPERO DEI COSTI
Il processo di determinazione del regime tariffario prevede una relazione tra:Il processo di determinazione del regime tariffario prevede una relazione tra:a)a) struttura dei costi, struttura dei costi, b)b) equa remunerazione del capitale, equa remunerazione del capitale, c)c) obiettivi di produttività, obiettivi di produttività, d)d) obiettivi di recupero di efficienza e trasparenza nei meccanismi di copertura obiettivi di recupero di efficienza e trasparenza nei meccanismi di copertura
dei costi.dei costi.
ωω
IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME ENTITA’ DI IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME ENTITA’ DI PIANIFICAZIONE Superamento dell’ approccio della PIANIFICAZIONE Superamento dell’ approccio della pianificazione per confini amministrativipianificazione per confini amministrativi
IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI GESTIONE PER IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI GESTIONE PER LA VERIFICA DELLO STATO DEGLI ECOSISTEMI LEGATI LA VERIFICA DELLO STATO DEGLI ECOSISTEMI LEGATI ALL’ ACQUA E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’ALL’ ACQUA E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’
Calzolai Roberto – La normativa regionale sugli scarichi delle acque reflue. Firenze – 23 maggio - 6 giugno, 2008 8
γγ
ββ
Calzolai Roberto – La normativa regionale sugli scarichi delle acque reflue. Firenze – 23 maggio - 6 giugno, 2008 9
γγ
ββ
ώώ
αα
Il CUORE DEL PUZZLE è COMPOSTOIl CUORE DEL PUZZLE è COMPOSTO
SI DEVE MANTENERE/RIPRISTINARE L’ INTEGRITA’STRUTTURALE DELL’ ECOSISTEMA CORPO IDRICO:
COMPONETI: ABIOTICA + BIOTICA
CI CONVIENE SFRUTTARE IL LAVORO AMBIENTALE ” GRATUITO “
DI RILEVANTE VALORE ECONOMICO
L’ acqua è considerata come un bene economico; e deve avere un “costo” collegato agli “ effettivi” costi di gestione cosicchè gli utilizzatori ne utilizzeranno “solo la minima quantità a loro necessaria “e vi scaricheranno “solo la minor quantità possibile di inquinanti” perché pagheranno gli “effettivi” costi di rimozione degli stessi.
91/676/CEE - “Protezione delle acque dall’inquinamento 91/676/CEE - “Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricoleprovocato dai nitrati provenienti da fonti agricole
• LE PRINCIPALI DIRETTIVELE PRINCIPALI DIRETTIVE
91/271CEE91/271CEE - - Trattamento delle acque reflue urbaneTrattamento delle acque reflue urbane
2006/118/CE “ Protezione delle acque sotterranee 2006/118/CE “ Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento “dall’inquinamento e dal deterioramento “
2006/7/CE “ Gestione della qualità delle acque di 2006/7/CE “ Gestione della qualità delle acque di balneazione “ balneazione “
2008/105/CE “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze 2008/105/CE “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze pericolose e prioritarie “ pericolose e prioritarie “
Direttiva 91/271/CEE - Direttiva 91/271/CEE - Trattamento delle acque Trattamento delle acque reflue urbane”reflue urbane”
lotta alla eutrofizzazione delle acque interne elotta alla eutrofizzazione delle acque interne emarino-costiere causata da marino-costiere causata da fonti puntualifonti puntuali.
proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative
provocate dagli scarichi di provocate dagli scarichi di acque reflue urbaneacque reflue urbane..
si applica ad si applica ad “agglomerati”“agglomerati” con A.E. < = 2000 con A.E. < = 2000
Direttiva 91/271/CEE – Misure
Realizzazione ed adeguamento:
• delle reti fognarie,
• degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane
• identificazione di aree sensibiliaree sensibili all’ eutrofizzazione dove
attivare una rimozione spinta di N e P dalle acque reflue
Direttiva 91/271/CEE - Aree sensibiliAree sensibili
a) Laghi naturali, altre acque dolci, estuari e acque del litorale già eutrofizzate, o probabilmente esposte a prossima eutrofizzazione, in assenza di interventi protettivi specifici;
b) Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile che potrebbero contenere, in assenza di interventi, una concentrazione di nitrato superiore a 50 mg/l;
c) Aree che necessitano di un trattamento supplementare al trattamento secondario al fine di conformarsi alle prescrizioni delle direttive del Consiglio
Direttiva 91/271/CEE - Recepimento
La direttiva è recepita in Italia con il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152:
• art. 18 e allegato 6 – Aree sensibili
• art. 27 – Reti fognarie
• art. 31 – Scarichi in acque superficiali
• art. 32 – Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici
ricadenti in aree sensibili
• allegato 5 – Limiti di emissione degli scarichi idrici (tabella
1 – limiti di emissione per le acque reflue urbane; tabella 2
- limiti di emissione per le acque reflue urbane recapitanti
in aree sensibili)
Direttiva 91/676/CEE - “Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da
fonti agricole”
Riduzione dell’eutrofizzazione delle acque interne causata da Riduzione dell’eutrofizzazione delle acque interne causata da fonti diffusefonti diffuse attraverso:attraverso:
• ridurre l’inquinamento provocato direttamente o indirettamente dai nitrati di ridurre l’inquinamento provocato direttamente o indirettamente dai nitrati di
origine agricolaorigine agricola
• prevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipoprevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipo
• monitoraggio dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e del livello monitoraggio dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e del livello di eutrofizzazioneo delle acque dolci superficiali, estuarine e costieredi eutrofizzazioneo delle acque dolci superficiali, estuarine e costiere• designazione designazione zone vulnerabilizone vulnerabili• adozione di un Codice di buona pratica agricola,adozione di un Codice di buona pratica agricola,• predisposizione ed applicazione di Programmi d’azione nelle zone predisposizione ed applicazione di Programmi d’azione nelle zone designate come vulnerabilidesignate come vulnerabili
AZIONIAZIONI
Direttiva 91/676/CEE
Principali misure da inserire nei programmi d’azione:
• periodi in cui è proibita l’applicazione al terreno di
determinati tipi di fertilizzanti
• capacità minime e caratteristiche dello stoccaggio degli
effluenti di allevamento
• limitazione dell’applicazione al terreno di fertilizzanti
Direttiva 91/676/CEE - Recepimento
La direttiva nitrati è recepita in Italia con il decreto
legislativo 11 maggio 1999, n. 152:
• art. 19 – Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
• allegato 7 parte A - Zone vulnerabili da nitrati di origine
agricola
Necessario per la corretta attuazione della direttiva è
rappresentato dal DM ex art. 38 del D.Lgs. 152/99.
2000/60 CE2000/60 CE F.W.D.F.W.D.
2006/11/CE2006/11/CE
10 dir_figlie10 dir_figlieHq, Hq,
Cd, 6Cl-ExCd, 6Cl-Ex
2008/105/CE2008/105/CE
C(2001)2455C(2001)2455PS/PSPPS/PSP
EQS PS/PSPEQS PS/PSP
Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 4 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 4
Sostanze pericolose: sostanze o gruppi di che sono: • tossiche, tossiche, • persistenti,persistenti,• bioaccumulabilibioaccumulabili, ed altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a preoccupazioni simili.
ex art. 2, p.to 29, direttiva 2000/60 CE, FWDex art. 2, p.to 29, direttiva 2000/60 CE, FWD
2008/105/CE 2008/105/CE “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze pericolose e “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze pericolose e prioritarie “prioritarie “
2000/60 CE2000/60 CE
Sostanze Sostanze pericolosepericolose
art. 2, p.to 29art. 2, p.to 29
sostanze sostanze prioritarie prioritarie
art. 2, p.to 30 art. 2, p.to 30 All. 10All. 10art. 16art. 16
Dec. 2455/2001Dec. 2455/2001le sostanze definite ai sensi dell'articolo 16,
paragrafo 2, ed elencate nell'allegato X.
8 altre 8 altre sostanzesostanze
LISTA ILISTA I
LISTA IILISTA II
2006/112006/11
33 sostanze 33 sostanze prioritarieprioritarie
11 pericolose 22 “ solo “ prioritarie
5
abroga direttive figlie (2012)
HH2200
Stabilisce EQS
In divenireIn divenire
Concentrazioni Concentrazioni non devononon devonoaumentanoaumentano
SedimentiSedimenti
Biota
inventario
emissioniemissioni
perditeperdite
aree aree transitorie ditransitorie di
superamento EQSsuperamento EQS
non influenzanon influenza altre acquealtre acque
delimitata delimitata spazialmentespazialmente
procedura di procedura di identificazioneidentificazionedefinita da E.U.definita da E.U.
riesameriesameautorizzazioniautorizzazioni
IPPCIPPC
14
LA DIRETTIVA 2006/118/CE SULLA PROTEZIONE DELLE ACQUE LA DIRETTIVA 2006/118/CE SULLA PROTEZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE DALL’INQUINAMENTO E DAL DETERIORAMENTO SOTTERRANEE DALL’INQUINAMENTO E DAL DETERIORAMENTO (Art. 17 (Art. 17
WFD)WFD)
recepimento entro il 16 gennaio 2009recepimento entro il 16 gennaio 2009
OBIETTIVI
Definire i criteri comuni agli
Stati Membri
Valutare lo statodelle acquesotterranee
Invertire le tendenzesignificative e
durature all’aumento
Prevenire/limitarel’inquinamento
Definire i criteri comuni per lo studio
dei trend e per determinare i punti di partenza per le
inversioni di tendenza
Gli Stati Membri stabiliscono le sostanze pericolose
e i valori soglia sulla basedelle conseguenze sulle acque superficiali connesse (WFD) e
l’interferenza con i legittimi usi. presenti e futuri
ANALISI DELLE PRESSIONI E DEGLI IMPATTI ANTROPICI
VULNERABILITÀ DEL CORPO IDRICO
Analisi statistica dei dati pregressi
di monitoraggio
Analisi delle conoscenzegeologiche,
idrogeologiche e geochimiche
CARATTERIZZAZIONE DEL CORPO IDRICO SOTTERRANEO E VERIFICA DEL RAGGIUNGIMENTO DEL BUONO STATO ENTRO IL 2015
CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO
Modello concettuale
Direttiva 2006/7/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 15 febbraio 2006relativa alla gestione della qualità delle acque di
balneazionee che abroga la direttiva 76/160/CE
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 4 marzo 2006INNOVAZIONI
1. sostituzione degli attuali parametri microbiologici con enterococchi intestinali e Escherichia coli,
2. passaggio dalla conformità alla classificazione introducendo il concetto di qualità delle acque di balneazione,
3. introduzione del concetto di zona di balneazione,4. formalizzazione del calendario preventivo di campionamento,5. profilo delle acque di balneazione e misure di gestione, 6. approccio ambientale e integrato alla politica delle acque
(Direttiva 2000/60/CE)7. partecipazione pubblica e comunicazione
2.passaggio dalla conformità alla classificazione introducendo il concetto di qualità delle acque di balneazione
D.P.R. n. 470/82 e succ. mod.
idoneotemporaneamente non idoneo
non idoneo permanentemente non idoneo
Direttiva 2006/7/CE
qualità scarsaqualità sufficiente
qualità buonaqualità eccellente
5.Profilo delle acque di balneazione Misure di gestione
D.P.R. n. 470/82 e succ. mod.
-nessun profilo delle acque di balneazione-“…, la zona dovrà essere vietata alla balneazione e poste in atto le misure volte a rimuovere le cause dell’inquinamento, nei limiti delle risorse finanziarie previste da apposite leggi di spesa”
Direttiva 2006/7/CE
-profilo per singola acqua di balneazione o per acque contigue (descrizione delle caratteristiche fisiche, geografiche e idrologiche, identificazione e valutazione delle cause di inquinamento, ubicazione del punto di monitoraggio)-misure di gestione tempestive e adeguate
6.Approccio ambientale e integrato alla politica delle acque (Direttiva 2000/60/CE)
la Direttiva 2006/7/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio impone il coordinamento con la Direttiva 2000/60/CE nella premessa all’articolato e in ben quattro articoli:Articolo 1 comma 2 – la presente direttiva è finalizzata a preservare, proteggere e migliorare la qualità dell’ambiente e a proteggere la salute umana integrando la direttiva 2000/60/CEArticolo 2 – i termini acque superficiali, sotterranee, interne, di transizione, costiere e bacini idrografico hanno lo stesso significato che nella direttiva 2000/60/CEArticolo 6 comma 2 – … si utilizzeranno in modo appropriato i dati ottenuti dal monitoraggio e dalle valutazioni effettuate ai sensi della direttiva 2000/60/CE rilevanti ai fini della presente direttiva Articolo 13 comma 4 – … ricorrere ai sistemi di raccolta, valutazione e presentazione dei dati già contemplati da altre normative comunitarie ed in particolare dalla direttiva 2000/60/CE
7.Informazione al pubblico
Gli Stati membri assicurano che le informazioni siano divulgate
attivamente e messe a disposizione con tempestività durante
la stagione balneare in un’ubicazione facilmente accessibile
nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione,
sfruttando adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione, tra
cui internet.
L’elenco delle acque di balneazione deve essere disponibile
prima dell’inizio di ciascuna stagione balneare e i risultati del
monitoraggio devono essere resi disponibili su internet
appena completate le analisi