Redazionale Hotel Domani - #SerenissimaInformatica #Protel, Castel Porrona

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71 HOTEL DOMANI s e t t e m b r e 2 0 1 6 CASTEL PORRONA RELAIS, CINIGIANO (GR) Mille anni di storia vi guardano! L’antico borgo grossetano, sul confine senese, propone 25 camere tra il castello e il borgo storico, entrambi perfettamente conservati. Castel Porrona ha iniziato l’attività il 23 aprile di quest’anno, propone una SPA di notevole qualità e un ristorante, Il Chiostro, che da solo vale il viaggio. Serenissima Informatica ne è il partner tecnologico

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HOTELDOMANI

s e t t e m b r e 2 0 1 6

C A S T E L P O R R O N A R E L A I S , C I N I G I A N O ( G R )

Mille anni di storia

vi guardano!

L’antico borgo grossetano, sul confine senese, propone 25 camere tra il castello e il borgo storico, entrambi perfettamente conservati.

Castel Porrona ha iniziato l’attività il 23 aprile di quest’anno, propone una SPA di notevole qualità e un ristorante, Il Chiostro, che da solo vale

il viaggio. Serenissima Informatica ne è il partner tecnologico

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CASTEL PORRONA

RELAISX X X X X

Via della Fiera, Porrona58044 Cinigiano (GR)

Tel. +39 0564993206Fax +39 0564993230

[email protected]

General Manager: Michele MazzoniCamere: 25

Ristorante: Il ChiostroSPA • Piscina • Il borgo

Parcheggio esterno

B O R G H I S T O R I C I

Per un giorno, per due, puoi sentirti un re o un papa con un intero castello a tua disposizione, con sale e camere che si rincorrono nella torre alta cin-que piani, alcune con suggestivi sop-palchi, con soffitti con le pianelle in

cotto sorrette da travi e architravi in legno a vista, pa-reti ricoperte con eleganti tessuti tesati, letti altissimi come si usava molto tempo fa, anche se dotati di mate-rassi moderni con memory per adeguarsi perfettamen-te al corpo di chi ci dorme. Trovi bagni di ultima ge-nerazione (con una spettacolare vasca idromassaggio per due nel mezzo di una delle sale soggiorno o con box doccia che diventano bagni turchi) visto che all’e-poca dei papi e dei re i bagni erano a dir poco spartani se non del tutto inesistenti (c’era tanta buona campa-gna da fertilizzare direttamente all’intorno…). L’arre-do, elegante e classico, è impreziosito dalle sculture in metallo dei fratelli Mazzella di Napoli, perfettamente inserite nell’ambiente medievale del castello. Nella cu-cina al piano terra, che ha la memoria del tempo che fu, ti insegnano anche a cucinare sfiziosi piatti della tradizione toscana. Non ci sono stati re a Castel Porrona, papi sì, almeno uno della famiglia dei Piccolomini, che assieme all’al-tra aristocratica famiglia senese dei Tolomei hanno condiviso per secoli proprietà e residenza nel castel-lo. Papa Pio II Piccolomini vi ha soggiornato in pieno 1400 quando i Turchi stavano assediando Costantino-poli forzandone le mura nel 1453. Ci sono ancora un pugno di discendenti dei villici che abitavano il bor-go, oggi cittadini cui è meglio non dare del villico…

C’è un ristorante, Il Chiostro, che ti catapulta all’ian-dietro con la forza evocativa del pozzo artesiano al cen-tro del cortile, con i blasoni sulla pietra delle mura dei Piccolomini e dei Tolomei (entrambi all’insegna del-la luna montante), con targhe lapidee evocative, con l’ambiente rustico nel quale grandi professionisti – lo chef romano ventottenne Andrea Santoprete e la pa-sticcera rumena Diana Tantareanu, compagni nel la-voro come nella vita – propongono una cucina davve-ro degna di re e papi. Le materie prime utilizzate in cucina sono rigorosamente del territorio, il vino pu-re, con una interessante produzione di vino biologico di notevole qualità. C’è un posto dove riescono a farti sentire un re o un papa, è Castel Porrona, sul confine grossetano con la provincia di Siena…Il borgo storico di Castel Porrona domina la campagna

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ondulata da un poggio turrito parzialmente nascosto dagli alti cipressi che fanno a gara con le massicce quer-ce secolari, gli ippocastani, i gelsi, le muraglie di glici-ne, per ingentilire l’antica funzione militare che con-sigliò di innalzare le poderose mura e i barbacane, di accostare tra di loro gli edifici per renderne massiccio l’aspetto, per spaventare gli eventuali assalitori. Furo-no scelte architettoniche dettate dall’esigenza di fare di Castel Porrona un deterrente contro le incursioni del-le varie milizie che spesso si fronteggiavano sul piano per stabilire o ribaltare le egemonie politiche dei Co-muni e delle signorie che a lungo si sono contesi il ter-ritorio a cavallo tra Siena e Grosseto sul versante occi-dentale della dorsale più meridionale dell’Appennino Toscano. Castel Porrona vanta almeno mille anni di storia. Conserva la tecnica edilizia dell’opus incertus, utilizzata dai Romani, con il quale sono stati realizza-ti i paramento dei muri in opera cementizia di case e castello. L’antico borgo ospita una ventina di residen-ti, che lo rendono vivo e vivace durante tutto l’anno, e un relais esclusivo, il Castel Porrona Relais, con 25 tra camere e suite distribuite nel castello e in alcuni edifi-ci del borgo, ogni camera porta il nome di un artista toscano, ogni camera è capace di regalare emozioni uniche come unica è l’emozione di vivere in uno spic-chio di storia a diretto contatto con l’eredità dei Pic-colomini e dei Tolomei. I Piccolomini nel 1400 hanno avuto due papi, Pio II e Pio III, il primo fece costruire Pienza, il secondo morì dopo 26 giorni di pontificato.

Il fascino della campagna toscanaCastel Perrona, Comune di Cinigiano, provincia di Grosseto. Il territorio, dal punto di vista storico, è de-cisamente senese, lo è anche dal punto di vista geo-grafico con l’andamento morbido delle colline all’in-torno dove i campi coltivati si alternano con i vigneti, gli uliveti, i boschi. Dal punto di vista amministrativo, siamo nel Grossetano alle pendici del Monte Amiata,

Michele Mazzoni è il General Manager di Castel Porrona Relais. Fiorentino, classe 1980, fisico asciutto dell’atleta, famiglia di antiquari e artisti, Mazzoni si è diplomato nell’istituto per il turismo di Firenze ma

anche nel Conservatorio (in chitarra classica). Tecnico e umanista, è l’ideale padrone di casa di un borgo così pregno di storia. “Il 23 aprile 2016 abbiamo inaugurato Castel Porrona come relais alberghiero” spiega. “Negli anni precedenti, dopo essere stato acquistato e perfettamente restaurato, Castel Porrona era stato dato in gestione come residence. L’armatore ischitano Dott. Nicola D’Abundo aveva acquistato il castello nel 1990, poi la gran parte del borgo. Nel 2011 D’Abundo ha deciso di assumerne direttamente la gestione trasformando il residence in un albergo diffuso. La trasformazione ha richiesto un investimento finanziario assai ingente, anche per realizzare la SPA e la piscina per esempio, infine nel 2016 siamo stati pronti a presentarci sul mercato italiano e internazionale. Lo staff è di 25 persone. Restiamo aperti fino ad autunno inoltrato. Nelle mie precedenti esperienze alberghiere avevo già utilizzato protel, di cui ero entusiasta, da qui la scelta di adottarlo anche per Castel Porrona. È user friendly nell’impiego, ricco nella reportistica .” “Abbiamo integrato protel PMS con il sistema di Back Office e il sistema di distribuzione online utilizzato da Castel Porrona, e confidiamo di aver semplificato il lavoro del personale e migliorato l’operatività della struttura” spiega Marcello Carfora, Funzionario Commerciale di Serenissima Informatica responsabile del progetto. “Grazie all’utilizzo di iSelz POS da iPad per la gestione del ristorante e dei due bar all’interno dell’albergo sono state semplificate anche le attività di F&B, gestendo il tutto attraverso un unico sistema innovativo e integrato. Vogliamo essere un partner tecnologico solido e sicuro per Castel Porrona, e seguirli passo per passo nell’informatizzazione dell’intera struttura.” “Gli amici di Serenissima Informatica” conclude Michele Mazzoni “ci hanno fornito un’assistenza assai preziosa nella fase di start up formando in loco il personale che avrebbe gestito la loro suite informatica.”

Tel. +39 0498291111 • Fax +39 0498291209 • [email protected] • www.serinf.it

IL CONTRIBUTO DI SERENISSIMA INFORMATICA

Il ristorante Il Chiostro propone un menu ispirato alla tradizione toscana

che si rinnova a ogni stagione

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che dista non più di 15 chilometri in linea d’aria in di-rezione Nordest, il doppio in automobile. Grosseto è a 40 chilometri in direzione Sudovest, Siena è a una ses-santina di chilometri verso Nord, Montalcino infine è a 23 chilometri in direzione Nordest. Siamo al centro della Toscana che il mondo ama per la sua memoria storica, ricca di castelli e di borghi storici, per l’enolo-gia, per la gastronomia. I pittori l’hanno frequentata per trarne ispirazione, lo stesso gli scrittori. Dante Ali-ghieri è stato tra i più grandi saccheggiatori (nel sen-so più nobile del terme) di storie piccole e grandi di questo territorio.

Un borgo medievaleIl borgo è racchiuso in quella che era la cerchia mu-rale duecentesca. Vi si accede dalla porta principale. Una via circondata di deliziose case in pietra porta al-la Fattoria di Porrona, dal bel cortile interno con por-

ticato, pozzo e cisterna medioevale. Avanzando si rag-giunge uno spiazzo erboso circondato da case. Sulla sinistra sorge la Pieve di San Donato. La chiesetta è in stile romanico, a navata unica, con transetto e abside. All’interno si custodisce un capitello romanico e alcu-ne pitture di scuola senese. È consacrata e vi si celebra la messa. Sullo spiazzo, all’angolo occidentale del pe-rimetro delle mura, sorge il castello, costruito dai Se-nesi all’inizio del Duecento, ma quasi interamente ri-costruito nel Cinquecento. Il fabbricato si sviluppa su più piani: sulla facciata si aprono varie monofore e la porta principale con gli stemmi dei Tolomei e Piccolomini. La torre si eleva ol-tre il tetto ed è coronata da una merlatura. Un restauro neogotico dei primi anni del Novecento ha salvaguar-dato i caratteri medioevali del complesso, ma è tutto il borgo, interamente in pietra a vista, che costituisce un insieme di indiscutibile bellezza.

Un millennio di storiaGli storici ritengono che l’origine del nome Porrona sia etrusca, in quanto in questi luoghi abitarono Etru-schi e Romani, come svelano alcuni ritrovamenti ar-cheologici. Ma è solo nel 1206 che, in un documento, troviamo il nome di Porrona. In esso si parla di un possesso di “18 mansi” riconosciuto alla Badessa di Montecelso, nella corte del castello di Stribugliano. Nel “Regestum Senese” (1208) Porrona si trova nell’e-lenco dei villaggi e castelli che sono sotto la giurisdi-zione senese, e quindi tenuti al versamento di un’im-posta a favore del Comune di Siena.Nella seconda metà del 1200 ci furono diversi tenta-tivi da parte dei Porronesi di ribellarsi al dominio di Siena, ma il periodo di indipendenza durò pochi an-ni, in quanto Siena riprese il potere attraverso i pode-stà. Nei primi anni del 1300 le truppe di Arrigo VII occuparono il castello. Nel 1377 subì devastazioni da

milizie guasconi e bretoni, malgrado la strenua ed eroica difesa degli abitanti. Nel 1438 tornò sotto l’am-ministrazione di Siena, anche se le famiglie Tolomei e Piccolomini continuarono a possederne parte fino al XVI secolo. In seguito, mediante la Strada Doga-na, le due nobili famiglie si divisero la proprietà e vi si recarono spesso per periodi di riposo e di caccia. Il Gigli, nel suo diario senese, racconta che il pontefice Pio II la visitò nel 1459, un anno prima che Porrona di Sopra fosse donata dai Tolomei agli Agostiniani di S. Maria degli Angeli a Siena. La famiglia Picco-lomini tentò e in parte riuscì a popolare e sfruttare i vasti terreni intorno fino ad allora incolti, istituen-do un nuovo tipo di patto agrario, cioè la concessio-ne a quarti. In cambio i contadini (quartaroli) erano obbligati a costruire la casa, a piantare una vigna e a dare ogni anno un quarto del raccolto.Nella seconda metà del 1600 da alcuni documenti risulta che il territorio è di proprietà delle famiglie

Piccolomini e Tolomei, proprietari rispettivamente di 12 e 8 poderi. Un secolo dopo, Giovanni Antonio Pecci parla di Porrona come un castello “che in altro non consiste che in cerca a 20 case attorno a due pa-lazzi, uno dei quali è della “nobilissima famiglia de conti Tolomei”. Nel XIX secolo Porrona fu acquistata dai figli e nipo-ti di Luigi Bruchi che era stato per molti anni fatto-re della tenuta Tolomei. Alla fine del secolo (1894), il barone Pietro Emilio Forges de Rochefort acquistò la parte posseduta dai Bruchi e quella dei Tolomei, riu-nificando Porrona. Dopo la morte del barone, fu ven-duta al senese Luigi Partini, che poi la cedette alla SA-SEA (Societè Anonyme Suisse d’Exploitation). Porro-na era diventata una grande azienda agraria, ammi-nistratore della quale fu Alfredo De Rham. Infine, il recente acquisto da parte del Dott. Nicola D’Abundo a partire dal 1990. (fonte: maremmachevai.it)

Per la gestione informatica Castel

Porrona si è affidato a protel di Serenissima

Informatica

La struttura offre 25 unità tra camere, suite ed appartamenti, tutti

di grande fascino e massimo comfort

[email protected] 74 27/07/16 14:10