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informatore della Gioventù Musicale d’Italia - Sezione di Fabriano
Dir. Resp.: Giancarlo Teatini - Autorizz. Trib. di Ancona n. 14 del 12-10-1974 - Spedizione in abbonamento postale –70% - Filiale di AnconaRed.: Via Martiri di Marzabotto n. 9 - 60044 Fabriano - Stampa: Arti Grafiche "Gentile" soc. coop. a r. l. - Via B. Croce, 16 - Fabriano - disegno di Ac
Marzo 2007
ANNO XXX - N. 6
ALL'INTERNO
CONCERTI G.M.I.
Emanuele Segre17 marzo 2007 pag. 3
Francesco Negrini31 marzo 2007 pag. 4-5
STAGIONE SINFONICA
Orchestra Filarmonica Marchigiana2 marzo 2007 pag. 6-7
Orchestra Filarmonica Marchigiana17 marzo 2007 pag. 8-9
Latvian Philarmonic Chamber pag. 10-11Orchestra - 31 marzo 2007
Stefano Lo Re, violinoMassimo Tannoia, violoncelloClaudia De Natale, pianoforte
“La convincente performancedel prodigioso Trio Gagliano hasprigionato con la complicità diuna solida intesa un formidabilespirito romantico, un istintivo liri-smo nei momenti più sommessicosì come nelle vitali esplosionisonore ed una notevole prestanzanell’intesa agogica”. Così è statosalutato dalla critica ad una delleprime apparizioni in pubblico ilTrio Gagliano, nato dall’incontrodi tre musicisti che hanno saputomettere a frutto la ricca esperien-za cameristica individuale ( dalduo al quartetto, dal quintetto al-l’orchestra d’archi ed in specificoalla formazione di Trio con pia-noforte) dando vita ad un ensem-ble affiatato e compatto, che nellesue tournées concertistiche ha sem-pre destato grande impressione nelpubblico per la sua energica grin-ta come per la capacità di offriresonorità estatiche e seducenti, masoprattutto per una carica emotivacapace di comunicare all’ascolta-
tore quelle emozioni che rendonoun concerto un momento memo-rabile. Stefano Lo Re e ClaudiaDe Natale quali componenti delTrio Hemiolia hanno tenuto nu-merosi concerti nell’ambito divarie stagioni concertistiche tra cuiquelle organizzate dalla GioventùMusicale in tutta Italia, all’esteroper la “Universität für Musik unddarstellende Kunst” di Vienna,nella Sala da Camera dell’Orche-
stra Filarmonica di Kiev (Ucraina),oltre ad aver eseguito il TriploConcerto con Orchestra di Beetho-ven. Violoncellista del Trio di Barie in seguito del Trio Casals, Mas-simo Tannoia può vantare un’atti-vità concertistica più che decenna-le che l’ha visto ospite di Festivalnazionali ed internazionali e diimportanti stagioni concertistiche (Teatro di Rieti, Amici della Musi-ca di Gorizia, Amici della Musica
Sabato 10 marzo - Ridotto del Teatro Gentile - ore 17.00
Trio GaglianoUn trio che ci regalerà forti emozioni
segue alla pag. 2
CENA e GITA - G.M.I.
Ricordiamo ai nostri abbonati che, dopo il concerto del 24febbraio p.v., saremo insieme a cena all’Hotel CollegioGentile alle ore 20.00.
Ricordiamo anche che sabato 5 maggio p.v. andremo ingita a Roma per ascoltare nell’Auditorium Parco dellaMusica il concerto dell’Orchestra di S. Cecilia diretta dalM° Pappano con, al pianoforte, il M° Barenboim (concerton.3 di L.van Beethoven e concerto n.1 di F. Liszt).Il programma della gita è in corso di definizione.
(Per informazioni: tel. 0732.3654)
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di Taranto, Amici della Musica diAlessandria) anche con registrazio-ni radio-televisive tra cui RadioVaticana.Stefano Lo Re e Massi-mo Tannoia suonano rispettiva-mente un violino Ferdinando Ga-gliano del 1770 e un violoncelloGiuseppe Gagliano del 1785.
Stefano Lo Re ha studiato allaCivica Scuola di Musica di Mila-no con il M° Angelo Leone, di-plomandosi brillantemente pressoil Conservatorio “N. Paganini” diGenova. Si è perfezionato conStefano Pagliani, Leon Spierer eper la Musica da Camera con ilTrio di Trieste e con il Trio Alten-berg al Conservatorio di Vienna.Vincitore di numerosi concorsicome solista e in formazioni ca-meristiche, si è esibito in concerticome solista con l’orchestra deiPomeriggi Musicali al Teatro DalVerme di Milano e a Palazzo Isim-bardi, con l’Orchestra di Lecco ein Svizzera. Numerose le collabo-razioni in orchestra: dal Teatro allaScala di Milano alla ‘Arturo To-scanini’ di Parma e Sinfonica diSan Remo in qualità di prima par-te; come primo violino di Spallasi è distinto nell’Orchestra Came-rata Giovanile della Svizzera Ita-
liana, nell’Orchestra dell’Univer-sità Cattolica ‘Sacro Cuore’ eAccademia Concertante d’Archidi Milano. Vincitore nel 2001 delconcorso indetto dall’Orchestradei Pomeriggi Musicali di Mila-no ricopre il ruolo di Spalla deisecondi e Concertino dei primiviolini. E’ docente di violino pres-so la Civica Scuola di Musica diBuccinasco (MI). Stefano Lo Resuona un violino Ferdinando Ga-gliano del 1770.
Massimo Tannoia ha studiatocon Giacinto Caramia e si è poiperfezionato con Radu Aldulescu.Ha al suo attivo numerosi ed im-portanti concerti in tutte le cittàitaliane, in Europa e in Americadel Sud ed ha suonato nei più pre-stigiosi teatri come il “Queen Eli-sabeth Hall” di Londra, il TeatroMunicipal di Rio de Janeiro e diS. Paolo, il Teatro San Carlo diNapoli, il Petruzzelli di Bari, ilMassimo di Palermo, la Sala“G.Verdi” di Milano. Ha colla-borato come camerista con Mas-simo Paris e Mariana Sirbu, EnzoPorta, Roberto Fabbriciani e Bru-no Giuranna e come primo vio-loncello con l’Orchestra del S.Carlo di Napoli, del Teatro Mas-
simo di Palermo, la FilarmonicaMarchigiana, la Sinfonica di Pesa-ro. Attualmente è primo violoncel-lo dell’Orchestra Stabile di Berga-mo. Massimo Tannoia suona unvioloncello Giuseppe Gagliano del1785.
Claudia De Natale si è diplo-mata con il massimo dei voti pres-so il Conservatorio “G. Verdi” diMilano sotto la guida del M° Ric-cardo Risaliti. Si è perfezionata inItalia alla Scuola Superiore del Triodi Trieste e all’estero al Conserva-torio di Vienna. Vincitrice di con-corsi e selezioni nazionali ed inter-nazionali ha tenuto concerti in di-verse sedi italiane tra cui Milano,Napoli anche in veste di solista conorchestra.Particolarmente attiva nelcampo della Musica da Camera hatenuto concerti in tutta Italia e al-l’estero in duo con flauto, clarinet-to, violino, violoncello e di musicavocale da camera, spesso con raf-finate scelte da repertorii di ascol-to inconsueto.E’ docente di piano-forte al Civico Istituto ‘F. Vittadi-ni’ di Pavia e al ‘G. B. Sammarti-ni’ di San Donato Milanese e tito-lare della cattedra di pianoforte emusica da camera dell’Accademia‘F. Gaffurio’ di Lodi.
PROGRAMMA
LUDWIG VAN BEETHOVEN Trio in Do minore op. 1 n. 3(1770-1827) Allegro con brio
Andante cantabile con variazioneMenuetto quasi allegroPrestissimo
* * *
FRANZ SCHUBERT Notturno in Mi bemolle maggiore(1797-1828) Opera postuma 148 - D 897
Adagio
JOHANNES BRAHMS Trio in Do minore op. 101(1833-1897) Allegro energico
Presto non assaiAndante graziosoAllegro molto
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Il chitarrista Emanuele Segreha tenuto concerti a New York,Los Angeles, Boston, San Fran-
Sabato 17 marzo - Ridotto del Teatro Gentile - ore 17.00
Emanuele Segre chitarra
Non di frequente invitiamo un chitarrista, ma quando lo facciamo...
cisco, Parigi, Londra, Amsterdam,Vienna, Salisburgo, Praga, Berli-no, Tel Aviv, Rio de Janeiro,
Madrid, Roma, Istambul, Varsa-via, Seul, ecc. Definito al suoesordio americano “a musician ofimmense promise” (The Washin-gton Post), ha suonato come soli-sta con Yuri Bashmet e i Solistidi Mosca, con la English Cham-ber Orchestra diretta da SalvatoreAccardo, la Rotterdam Philharmo-nic Orchestra, i Solisti di Zaga-bria, la European CommunityChamber Orchestra, l’Orchestra daCamera Slovacca, la SüddeutschesKammerorkester. Ha inoltre col-laborato con l’orchestra del Tea-tro alla Scala di Milano. Ha suo-nato in duo con Patrick Gallois. Èstato invitato a partecipare a pre-stigiosi Festival internazionaliquale quello di Marlboro (USA),quello di Bratislava (Cecoslovac-chia), di Stresa e Settembre musi-ca (Italia), le “Semaines Musica-les de Tours” e il “Festival deRadio France et de Montpellier”(Francia), il Festival di Bregenz(Austria). Ha vinto numerosi con-corsi, tra i quali, nel 1987 a NewYork, l’East & West Artists Prizeche gli ha offerto il debutto allaCarnegie Recital Hall e il ProMusicis International Award. Nel1989 è stato selezionato perl’”International Rostrum of YoungPerformers” dell’UNESCO. JeanFrançaix gli ha dedicato il suoconcerto per chitarra e orchestrache egli ha anche inciso per la casadiscografica WERGO. Segre haregistrato vari altri CD per laDELOS, CLAVES, AMADEUS ealtre case discografiche. Nato nel1965, ha studiato con RuggeroChiesa al Conservatorio di Mila-no, dove si è diplomato con lodee menzione speciale, seguendosuccessivamente corsi di perfezio-namento con Julian Bream e JohnWilliams. Ha studiato anche vio-lino e composizione.
PROGRAMMA
SYLVIUS LEOPOLD WEISS Passacaglia(1686-1750) Giga
MAURO GIULIANI Rossiniana op. 119, n.1(1781-1829)
ISAAC ALBENIZ Mallorca op. 202(1860-1909) Asturias op.47
BARNA KOVATS Suite “Hommage à Goldoni”(1930-2005) Preludio
RomanzaIntermezzoSicilianaSerenataTarantella
HEITOR VILLA LOBOS Preludio n. 1(1887-1959) Preludio n. 4
Studio n. 11
ROLAND DYENS Songe Capricorne(1955) Fuoco
* * *
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Francesco Negrini è nato aRoma nel 1982. Si è diplomato nel1999 a 17 anni presso il conserva-torio “G. Rossini” di Pesaro conil massimo dei voti, sotto la guidadi R. Angelini, perfezionandosi poisotto la guida di Fabrizio Meloni(1° cl. Teatro alla Scala) ed Ales-sandro Carbonare (1° cl. Orche-stre Nationale de France). Comeinterprete e camerista deve la suaformazione al Trio di Parma, B.Canino, G. Pretto, G. Corti, Th.Friedli.
Dal 2005 si perfeziona sotto laguida di François Benda presso laClasse per Solisti della Musikho-chschule di Basilea.
Ha ottenuto diversi riconosci-menti Nazionali (1° premio alConcorso Riviera Etrusca, 1° pre-mio Concorso “G. Rospigliosi”, 1°
Sabato 30 marzo - Ridotto del Teatro Gentile - ore 17.00
Francesco Negrini clarinetto
Francesco Fratini pianoforte
Due giovani ed affermati talenti fabrianesipremio Concorso per ClarinettoZanuccoli) ed Internazionali, comeil Premio “W. Boccaccini” asse-gnato dalla Critica nel 2005, i Pri-mi Premi Assoluti al Concorso perSolisti di Arezzo e al Concorso In-ternazionale Città di Pesaro, ed il2° premio al Concorso Internazio-nale per Clarinetto AUDI-Mozart,nel quale si è potuto esibire comesolista con l’Orchestra Haydn diTrento e Bolzano.
Ha suonato come solista, in or-chestra ed in musica da camera inEuropa, Africa e Sud America,per: Amici della Scala - Milano,Società Aquilana dei Concerti,Lingotto di Torino, Autunno Mu-sicale di Como, Bologna Festival,Parco della Musica di Roma, Gio-ventù Musicale d’Italia, Federazio-ne Cemat, Festival Internazionale
Janàcek, ArtsAcademy, A.Gi.Mus., Festival Anima Mundi- Pisa, Te-atri Comunali di Modena, ReggioEmilia, Cento, Società del Quar-tetto- Milano, Ambasciata d’Italiain Eritrea, Teatro Colon BuenosAires, Teatro Municipal Sao Pau-lo,…
Dal 2002 collabora con la Fede-razione Cemat per il progetto“Suono Italiano per l’ Europa” edal 2004 è membro dell’ensembledi musica Contemporanea “Nuo-vo Contrappunto” di Mario Ancil-lotti.
Dal 2002 al 2004 è stato 1° cla-rinetto dell’ Orchestra GiovanileItaliana con la quale si è esibito indiverse tournèe e produzioni in Ita-lia ed all’estero con E. Inbal, R.Abbado, C. Desderi, D. Geringas,G. Ferro, S. Accardo e D. Gatti.
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Ha lavorato con: Orchestra daCamera delle Marche, Janàcek In-ternational Orchestra, OrchestraSinfonica “Rossini” di Pesaro, Or-chestra Sinfonica di Roma, Orche-stra Galilei di Fiesole.
Attualmente collabora intensa-mente con importanti istituzioniorchestrali italiane, tra cui l’Orche-
stra Nazionale di Santa Ceciliasotto la direzione di Kent Nagano,Robert Picciati, Kawka, Rophè el’Orchestra Luigi Cherubini diret-ta da Riccardo Muti.
Dal dicembre 2004 fa parte del-l’Orchestra Mozart di Bologna,dove ha la possibilità di esibirsiaccanto a grandi musicisti come
Jacques Zoon, Alessio Allegrini,Giuliano Carmignola.. Con que-sta compagine nel 2005 ha incisoper Deutsche Grammophon e la-vora principalmente sotto la dire-zione di Claudio Abbado, ma an-che Trevor Pinnock, Claire Gi-bault, Alexander Lonquich, JohnEliot Gardiner.
Nino Rota Sonata per clarinetto e pianoforte(1911-1979) Allegretto scorrevole
Andante (quasi adagio)Allegro scorrevole
Mario Castelnuovo Sonata per clarinetto e pianoforteTedesco (1895-1968) Andante con moto
Scherzo: Mosso leggeroLullaby: Calmo sempreRondò alla Napolitana: Rapido e tagliente
Carlo Della Giacoma Fantasia Op.171 sull’Opera “Tosca”(1858-1929) di Giacomo Puccini (1858-1924)
per clarinetto e pianoforte
Claude Debussy Prèmiere Rhapsodie(1862-1918) per clarinetto e pianoforte
Francis Poulenc Sonata per clarinetto e pianoforte(1899-1963) Allegro tristamente (Allegretto - Très calme - Allegretto)
Romanza (Très calme)Allegro con fuoco (Très animé)
PROGRAMMA
* * *
Francesco Fratini è nato a Fa-briano nel 1967; si è diplomatopresso il Conservatorio ‘’G. Ros-sini’’ di Pesaro nel 1993 con ilM° Giovanni Valentini, ottenendoil massimo dei voti. Ha poi segui-to i corsi di perfezionamento pia-nistico con Ian Hobson, DanielRivera, Bruno Bizzarri, SergioFiorentino, Marco Fornaciari,
Emilia Fadini. Ha partecipato avari concorsi nazionali ottenendodue primi premi e due terzi premi.Ha inoltre vinto la ‘’Sesta Rasse-gna per Giovani Musicisti 1996'’a Macerata Feltria (PU) e ottenutoil Diploma d’Onore al T.I.M. (edi-zione 1996-1997,Bologna). Hasuonato come solista, solista conorchestra, in formazioni da came-
ra e con cantanti per numeroseIstituzioni Musicali. Ha svolto at-tività didattica presso la Scuola “B.Barbarino” (1994-2005) di Fabria-no, il Liceo Musicale “N. Biondi”di Camerino ed è stato pianistacollaboratore in vari corsi e con-corsi di musica da camera, concantanti e in Musical.
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Il flusso degli eventi della vita, che taluni identificano con il destino, ha fatto
purtroppo sì che un concerto fosse “in memoriam” di colui che avrebbe dovuto
dirigerlo. Lontano da climi romanzeschi, è la realtà del concerto del 2 marzo,
che sarà dedicato al direttore ucraino Woldemar Nelsson recentemente scomparso.
Di questo artista, il pubblico del Gentile ha potuto apprezzare le terse e tese
letture di vari brani sinfonici alla testa della Filarmonica Marchigiana, che
dalla sua gestualità ha sempre ricavato stimolanti input interpretativi. Il
programma è stato, ovviamente, rimodulato dalle prerogative del direttore
chiamato alla sostituzione, il francese Marc Tardue, ma ha mantenuto alcuni
riferimenti fondamentali rispetto al progetto iniziale. L’unico elemento di effettiva
novità è l’immissione in apertura del Valse triste, op. 44 n. 1 (1904) del
compositore finnico jean Sibelius. Brano ispirato al tema della morte, ha il
pregio di trattarlo con una vena nostalgica ma alleggerita dalla gentilezza
melodica e ritmica dei valzer della “Belle epoque” , cui Sibelius fa già riferimento
nella forma francese del titolo. Già al secondo lavoro, si ritrova la conferma del
violoncellista Stefano Cerrato che, al posto della Sinfonia Concertante di
Prokofiev, si esibirà nel Concerto in mi minore op.85 (1919) di Sir Edward
William Elgar. Questo compositore rappresenta, di fatto, l’unico esponente del
mondo musicale inglese, parallelamente ad Henry Purcell per il periodo barocco,
a poter essere definito compiutamente tardoromantico. Va, in effetti, sottolineato
come l’”imperiale” isolamento culturale britannico abbia tanto favorito
l’affermazione della vita concertistica quanto, per converso, limitato le possibilità
di contatto con le tendenze compositive dell’Europa continentale, dove, volenti
o nolenti, s’è fatta la nostra storia della musica. Storia della musica che ha in
Beethoven, al quale è dedicato il progetto esecutivo della FORM in corso di
svolgimento, un punto di riferimento permanente, soprattuto nella costruzione di
un linguaggio sinfonico condivisibile nei suoi fondamenti. La Sinfonia n.3 op. 55
“Eroica” (1803), altro brano originariamente previsto anche se in posizione
diversa, attende sempre di essere liberata dall’ipoteca agiografica della dedica
bonapartista. Un indicatore delle preoccupazioni non solo di tipo politico, pur
sincere e competenti, ma anche legate alle concrete condizioni di realizzazione
musicale può essere la seguente didascalia apposta, alla partitura dell’Eroica,
da Beethoven stesso: “« La parte del corno terzo è aggiustata dalla sorte, che
possa eseguirsi ugualmente sul corno primario ossia secundario»”. Alla faccia
dell’intangibilità sacrale dell’opera d’arte!
Emilio Procaccini
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9Marzo 2007
Ritorna, dopo il folgorante debutto al Gentile del 2 febbraio, Donato Renzetti in
qualità di Direttore Artistico della Filarmonica Marchigiana . Con il piacevole
riscontro di un rapporto artistico che presenta tutte le premesse di un proficuo
sviluppo professionale per la FORM e per la cultura musicale delle Marche,
ci si accinge a proseguire il percorso del progetto Beethoven. Quest’ultimo,
come risulta evidente scorrendo la struttura dei programmi , non ha i connotati
parzialmente esaustivi delle integrali, nelle quali spesso si rimane soverchiati da
un’unitarietà fittizia, ma punta piuttosto alla relazione tra le opere più significative
del compositore di Bonn e lavori che, in varia maniera, denotano un debito più
o meno esplicito. Nel caso del Concerto per violino e orchestra op.47 (1903-
1905) di Jean Sibelius, che vedrà la presenza del giovane ma affermato Pekka
Kuusisto (conterraneo dell’autore), l’ispirazione al concerto per violino
beethoveniano non sarà stata certo eludibile, in considerazione del modello
innovativo che questo ha rappresentato dopo le analoghe esperienze mozartiane,
svincolate dagli stereotipi barocchi ma pur sempre saldamente settecentesche.
La scrittura, anche complessa nel rapporto fra sinfonismo e valenza concertante
( comunque progressivamente semplificata fra la prima stesura e le successive),
tende però a marcare la differenza con l’anelito virtuosistico chiaramente
affermato nei concerti di Brahms e, soprattuto, Ciaikovski. Riesce, in particolar
modo, a far tesoro della lezione autonomamente neoclassica di Busoni, suo
insegnante a Helsinki e amico di una vita, immergendola nella dimensione
esistenziale, prima ancora che artistica, delle latitudini nordiche preartiche. Un
rapporto con la natura e l’ambiente, quindi, che ha sempre stimolato la creatività
artistica di tanti compositori, fra i quali Beethoven viene , ancora una volta,
proiettato al centro di tante riflessioni con l’esperienza estetica della Sinfonia
n.6 “Pastorale “ (1807). Nell’eterna contrapposizione fra musica pura e “a
programma”, ancora una volta le didascalie poste dall’autore all’inizio di ciascun
movimento possono aiutare a fornire chiavi di lettura chiarificatrici: I° “Dolci
sensazioni arrivando in campagna”-Allegro ma non troppo; II° “In riva al
ruscello”-Andante molto mosso; III° “Allegra riunione di contadini”- Allegro,
“Temporale” Allegro; IV° “Canto pastorale. Azioni di grazia dopo il temporale”-
Allegretto. Se a questa serie di contestualizzanti indicazioni si aggiungono anche
le citazioni, per le rispettive figurazioni musicali onomatopeiche ed ornitologiche,
dell’usignolo, della quaglia e del cuculo, si può tranquillamente affermare che
Beethoven perseguisse un manifesto disegno descrittivo, senza del quale, però,
avremmo comunque avuto una sinfonia in quattro movimenti, ciascuno costruito
su precisi orditi formali e strutturali.
Emilio Procaccini
10Marzo 2007
11Marzo 2007
Nella settimana che precede le Festività Pasquali, torna a fare visita al Gentile,
sotto la consueta guida di Massimo Lambertini, l’Orchestra Filarmonica da
Camera della Lettonia, organico altamente rappresentativo della vita musicale dei
cosiddetti paesi baltici. Coerentemente con le scelte adottate in precedenti programmi,
anche in quest’occasione la figura del principale e più affermato autore conterraneo
ed omogeneo dal punto di vista culturale, l’estone Arvo Pärt, appare all’inizio del
programma. Due i lavori in programma: le “Silouans songs” (1991) e “Fratres”,
presentato qui nella versione per violoncello (solista Stephen Framil) ed elaborato
in altre vesti strumentali in una arco di tempo più che decennale che va dal 1980 al
1992. Esponente del cosiddetto “minimalismo sacro”, la sua cifra stilistica ed
espressiva trova nella “tintinnabulazione” una delle principali risorse compositive
e così si esprime al riguardo: “«Lavoro con pochissimi elementi - una voce, due
voci. Costruisco con i materiali più primitivi - con l’accordo perfetto, con una
specifica tonalità. Tre note di un accordo sono come campane. Ed è perciò che
chiamo questo tintinnabulazione» “«La tintinnabulazione è un luogo dove qualche
volta entro per cercare risposte , alla mia vita, alla mia musica, al mio lavoro»”.
Muovendo, poi, dall’ascetica essenzialità di Pärt, ritroviamo ancora Stephen
Framil alle prese, questa volta, con un “Andante Cantabile”, brano estratto dal
Quartetto n.1 op.11 (1871) di Piotr Ilich Ciaikovsky. L’originaria destinazione
cameristica pone il lavoro subito lontano dalle dimensioni di ipertrofia sonora che
trasuda, ad esempio, dalle “Variazioni rococò”, nelle quali la tessitura medio-
bassa del violoncello tende quasi a trasfigurarsi. La cantabilità denunciata in
questo secondo movimento del Quartetto op.11, qui opportunamente trascritto per
organico più ampio, trova la sua connotazione nella citazione di una melodia
popolare russa, scelta che lo rese,a suo tempo, alquanto noto al pubblico. L’ultimo
brano in programma, lo “Stabat Mater” (1781) di Luigi Boccherini, si dirige,
infine, più evidentemente verso l’atmosfera spirituale prepasquale. Nel corpus
compositivo del musicista lucchese, la musica sacra occupa un ruolo assolutamente
marginale rispetto alla copiosa produzione strumentale dedicata agli archi e, in
particolare, al violoncello. E tuttavia in quest’opera, ripresa anche successivamente
nel 1800 con l’aggiunta di parti corali, Boccherini riesce a capitalizzare l’enorme
sapienza di scrittura strumentale nella realizzazione di un efficace accompagnamento
alla linea del canto, realizzata nell’occasione dal soprano lettone, di formazione
scaligera, Alisa Zinovjeva.
Emilio Procaccini
12Marzo 2007
STRUMENTI MUSICALI
Chitarre classiche e popolari