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Rassegna Stampa del 20 maggio 2011

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Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di venerdì 20 maggio 2011

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Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di venerdì 20 maggio 2011

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Da “Barlettalife” di venerdì 20 maggio 2011

Due milioni di euro per gli uffici della provincia a Trani

«Anche l'assicurazione è più cara nella sesta provincia »

Intervento delle Associazioni Civiche Andriesi

REDAZIONE BARLETTALIFE

Venerdì 20 Maggio 2011 ore 17.23

Due milioni di euro: a tanto ammonta il "danno" causato dall'affitto di immobili privati della Provincia Bat per

l'allocazione di uffici trasferiti dalla sede "gratuita" di Andria. Siamo grati ai consiglieri provinciali Pina Marmo e

Leonardo Lonigro i quali hanno presentato, seppur tardivamente rispetto all'accaduto, un'interpellanza sulla locazione

degli immobili nelle città di Trani e Barletta da parte dell'Amministrazione Provinciale da adibire ad uffici scippati alla

città di Andria.

Una decisione sciagurata assunta in autonomia per non si sa quali accordi politici sottobanco ignoti alla popolazione e

addirittura ad alcuni stessi consiglieri provinciali che sicuramente, dopo aver ascoltato anche le espressioni delle Libere

Associazioni Civiche Andriesi, avrebbero potuto suggerire comportamenti più corretti e soprattutto finalizzati al

risparmio e alla economicità dell'Ente, destinando tali risorse, ammesso che siano risorse disponibili, ad altre finalità

molto più importanti quali le politiche del lavoro "reale", i servizi ai cittadini e soprattutto la Cultura; quella stessa

cultura che manca a questi rappresentanti del Popolo che o non si rendono conto delle responsabilità che assumono o

pensano di non esserne coinvolti pur essendone fortemente coinvolti, comunque vada anche per i loro colpevoli silenzi.

Oggi e solo oggi si afferma che "l'esposizione finanziaria per locare gli immobili rischia di compromettere l'esistenza

stessa della Bat. Saranno i cittadini a pagare i costi, come affermato dalla consigliera Pina Marmo, di una volontà

politica che non sentiamo di condividere. Tutti ci siamo impegnati a dare alle nostre Comunità una Provincia snella,

efficiente, al servizio dei cittadini, prosegue Marmo. Si decide di disseminare gli uffici per tutto il territorio,

costringendo così i cittadini ad un pellegrinaggio estenuante in giro per le città della provincia". Ecco cosa si sta

facendo per indebitare la Provincia di Barletta-Andria-Trani:

- due immobili a Trani - Viale De Gemmis e Via Tasselgardo costo annuo di € 266.010 oltre I.V.A. I.V.A. che al 20%

porta la spesa annua a € 319.212. Il contratto d'affitto prevede un impegno di sei anni e la cifra sale all'importo di €

1.915.272.

- immobile di Barletta in piazza Plebiscito costa all'anno € 111.666, che per sei anni diventano € 669.996.

Complessivamente nei prossimi sei anni l'Amministrazione Provinciale Barletta-Andria-Trani spenderà, per le suddette

locazioni, la cifra di € 2.585.268. Un'esposizione finanziaria che rischia di compromettere l'esistenza stessa della BAT e

comunque ha già creato un disservizio reale ai cittadini costretti ad un pellegrinaggio estenuante in giro per le città

della provincia. Ecco allora perché tanta avversione rispetto alla nostra proposta di indire un Referendum Popolare per

uscire dal "Carrozzone"; ecco perché il diniego della Sala Consiliare per svolgere una Pubblica e Libera Assemblea

cittadina per discutere di questo argomento; ECCO PERCHE' TANTI TIMORI DA PARTE DI CHI SA MOLTO BENE CHE SE SI

ANDASSE OGGI AL NOSTRO REFERENDUM VINCEREBBERO COLORO CHE VOGLIONO USCIRE FUORI DALLA FABBRICA

DELLE POLTRONE che, purtroppo, anche molti giovani consiglieri comunali andriesi continuano a difendere per partito

preso. Possiamo capire i vecchi volponi, ma loro.

Vincerebbero i SI all'Uscita anche per una serie di ragioni come l'accertato aumento del costo delle assicurazioni dovuto

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al fatto che la Provincia Barletta-Andria-Trani risulta essere ad altissimo rischio, quindi i rincari e le tariffe sono

notevolmente superiori rispetto ad altre Province della stessa Regione Puglia. E' inutile nascondere che ci sono comuni

della provincia Bat, come quello di Bisceglie, che continuano a strizzare l'occhiolino alla Provincia di Bari, avendo ben

capito che aderire alla zona Asi di Bari o aderire alle altre tantissime iniziative di quel territorio e di quella realtà è

molto più vantaggioso che stare nella Sesta Provincia., Due piedi in una scarpa che potrebbero presto portare al ritorno

di quella città alla Provincia Madre di Bari che da questa situazione ne sta traendo sicuro vantaggio, in tutti i sensi.

Nessuno può dire che la città di Corato sia oggi la periferia di Bari. Si può dire, invece, che la Provincia Bat da essere

periferia di Bari è diventata la più ridicola d'Italia.

Continuate pure così che ne vedremo delle belle. E NON DITE CHE NON VE L'AVEVAMO DETTO.

Le Associazioni Civiche Andriesi

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Da “Andrialive” di venerdì 20 maggio 2011

Centrale a biomasse sull'Andria - Trani: SEL "dov'è finita la diligenza mostrata dall'attuale maggioranza" "A distanza di un anno, lo spettro della costruzione di un inceneritore, che aleggia nella nostra provincia, torna a far parlare di sé"

I coordinatori cittadini di Sinistra Ecologia Libertà - Michele Lorusso e Valentina Lomuscio sollevano alcune

preoccupazioni in merito all'autorizzazione, rilasciata qualche giorno fa dalla provincia di Barletta - Andria - Trani,

di una centrale a biomasse da 37 Mw sulla strada provinciale Andria - Trani:

"A volte ritornano. E non è un film: si tratta del ritorno di coloro che vogliono sacrificare la nostra terra e la nostra

salute, pur di ottenere guadagni.

Circa un anno fa, ci giungeva notizia della costruzione di un cementificio (inceneritore) sulla strada provinciale

Andria - Trani, da parte del gruppo Matarrese, autorizzata dal Comune di Trani, a ridosso della nostra Città.

Allarmati dagli effetti negativi, che di certo sono superiori a quelli positivi Sinistra Ecologia e Libertà ha

presentato (30 Giugno 2010) una richiesta di convocazione di consiglio comunale monotematico sulla cementeria,

che si è tenuto il 31 Gennaio 2011".

"Questo lasso di tempo - commenta SEL - ci è servito per approfondire lo studio del progetto del cementificio e

soprattutto per informare la cittadinanza su quello che stava accadendo nel nostro territorio, attraverso raccolta

firme, incontri, ecc... ". Il 31 gennaio, il consiglio comunale, all‟unanimità (e quindi anche con il voto della

maggioranza) approvava un„odg nel cui testo si legge “Il consiglio comunale esprime forte dissenso sull’ipotesi di

insediamenti, anche da parte di Comuni contermini, che potrebbero determinare un nuovo carico di agenti

inquinanti su questo territorio” e, inoltre, impegnava il Sindaco ad “una opportuna interlocuzione con il Sindaco

della Città di Trani”. Quell‟odg rappresentò una vittoria per l‟intera comunità (andriese e tranese) che vide

tramontare l‟idea della costruzione di un cementificio (inceneritore). "Adesso possiamo stare tranquilli, avevamo

pensato. Invece no. A distanza di un anno, lo spettro della costruzione di un inceneritore, che aleggia nella nostra

provincia, torna a far parlare di sé. SEL mostra preoccupazioni sull'autorizzazione rilasciata dalla provincia Bat,

relativa alla costruzione di una centrale a biomasse da 37 Mw sulla strada provinciale Andria - Trani, "quasi

a voler dare un colpo di grazia ad una zona che già di per sé risulta essere vessata a causa della presenza di una

discarica, di un inceneritore di ossa animali, ecc…"

A fronte dell‟impegno assunto dal Sindaco e dall‟intero consiglio comunale, SEL contesta la mancata presa

di posizione, fin'ora, da parte dell‟attuale maggioranza andriese e soprattutto "nessuna presa di posizione vi è

stata da parte consiglieri comunali presenti nel consiglio e nella giunta provinciale.

Anche se si tratta di un impianto a biomasse, che di certo non brucerà biomasse ma rifiuti, gli effetti sul territorio e

sulla salute sono più o meno gli stessi causati dal cementificio. Dov’è andata a finire quella diligenza che l’attuale

maggioranza aveva mostrato in quel consiglio comunale del 31 gennaio? Quale azione intende intraprendere il

nostro Sindaco e Vice Presidente della Provincia?

Speriamo di avere delucidazioni rassicuranti in merito. Non staremo di certo con le mani in mano ad aspettare e

insieme ai comitati, associazioni e quanti hanno a cuore la salute propria e del territorio tutto, utilizzeremo

un’arma a nostra disposizione, chiamata "informazione", per rendere la cittadinanza consapevole che un ulteriore

tentativo di martirio del nostro territorio sta per essere perpetrato".

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Da “Barlettalive” di venerdì 20 maggio 2011

Posti di lavoro per tutelare beni culturali, intesa tra Prefettura e Confcooperative Ieri mattina presso la Prefettura di Barletta-Andria-Trani è stato firmato un protocollo d‟intesa tra l‟Ufficio di

Governo e la Confcooperative Puglia – Delegazione Bat.

In base al documento, firmato dal Prefetto Carlo Sessa e dal Presidente Confcooperative, Gianfranco Visicchio, la

Prefettura e Confcooperative si impegnano a sviluppare iniziative comuni tese a creare nuovi posti di lavoro

attraverso la creazione di nuove attività produttive, da costituirsi in forma cooperativa, per valorizzare le risorse

architettoniche e naturali, la cultura, le tradizioni, espressione dell'area, con particolare attenzione verso iniziative

nel settore turistico e culturale nonché sociale.

“Tutte le iniziative – si legge nel comunicato di presentazione - da promuovere, sostenere ed incentivare dovranno

essere tese a valorizzare le risorse presenti in loco e dovranno svilupparsi in perfetta sintonia con l'ambiente e in

una logica di sviluppo endogeno ecosostenibile”.

“Le parti ritengono importante collaborare per lo sviluppo di un progetto pilota finalizzato alla creazione di una

cooperativa sociale avente ad oggetto il restauro conservativo e la manutenzione ordinaria e straordinaria di

immobili, con particolare riferimento ad edifici di pregio”.

“La Prefettura potrà, quindi, individuare le modalità organizzative, con il supporto di Confcooperative, per delegare,

nel rispetto delle normative vigenti, attività e servizi a cooperative sociali di tipo b) finalizzate all‟inserimento

lavorativo di soggetti svantaggiati. Potrà essere previsto un percorso di formazione ed assistenza finalizzato alla

creazione d‟impresa”.

Tale iniziativa vedrà il coinvolgimento di Confcooperative e sue società strumentali operanti nel settore della

formazione, creazione d‟impresa e finanza agevolata.

Il Progetto Pilota potrà avere caratteristiche di dimostrazione e trasferibilità e potrà essere promosso come buona

prassi di collaborazione tra Istituzioni ed Associazioni a favore di iniziative qualificanti di inclusione sociale.

Confcooperative si impegna a mettere a disposizione, attraverso le proprie strutture settoriali ed operative, i

seguenti servizi a favore delle imprese e in particolare delle cooperative:

predisposizione degli statuti per nuove iniziative;

assistenza contabile organizzativa ed amministrativa;

assistenza all‟avviamento di impresa (start-up);

assistenza alla costituzione di reti con altre esperienze analoghe operanti anche in altri ambiti geografici;

assistenza in materia di finanza agevolata e formazione;

consulenza per l‟utilizzo di fondi regionali, nazionali e comunitari.

Le parti ritengono che gli obiettivi saranno perseguiti attraverso altri accordi e convenzioni, che coinvolgano anche

gli Enti Locali, allo scopo di mettere a disposizione le risorse finanziarie disponibili.”

Proprio per questo motivo era presente alla firma anche il Sindaco Nicola Maffei.

“Il lavoro era e rimane il primo obiettivo del mio impegno amministrativo – ha dichiarato Maffei . Ogni iniziativa

come questa che porti alla possibilità di creare occupazione è da me ben vista e supportata. Non a caso il Comune

di Barletta sta guardando con interesse al “Piano straordinario per il lavoro in Puglia” recentemente avviato dalla

Regione e che ci vedrà in prima linea nella presentazione di progettualità concrete e coerenti con i nostri propositi

di sviluppo del territorio e di lotta alla disoccupazione.”

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Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di venerdì 20 maggio 2011

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Da “Traniweb” di venerdì 20 maggio 2011

Elezioni 2012, Corrado apre al terzo polo

«Necessario il confronto con i centristi. Insieme si vince sempre»

Beppe Corrado, consigliere provinciale del Popolo della Libertà, apre su Trani al confronto coi centristi, formazione politica

della quale fanno parte Domenico Triminì e soprattutto Carlo Laurora, già leader della ex Forza Italia. Dopo le guerre degli

anni scorsi, da Corrado arriva un'apertura al cosiddetto terzo polo. «Le prossime amministrative sono una tappa importante

per proseguire quanto di buono è stato fatto in questi anni a Trani ed affrontare le criticità che esistono. L‟area di centro (o

terzo Polo) rappresenta un interlocutore serio e credibile con cui il PdL deve necessariamente aprire un confronto serio e

serrato in quanto ritengo che siano molti i punti che ci accomunano rispetto a quelli che ci dividono. Il centrodestra, con il

PdL a fare da motore trainante deve, nei prossimi mesi, avviare un confronto con tutte le forze moderate ed aprirsi alla

società civile confrontandosi sui programmi e quindi sulla scelta del candidato sindaco che deve essere il più ampiamente

condiviso per poter vincere la sfida delle amministrative 2012».

Corrado analizza i risultati elettorali di lunedì: «A voto ultimato, come sempre accade, magicamente non ci sono mai

sconfitti. Tutti i partiti si affannano a giustificare il proprio risultato ed a dichiararsi comunque vincitori. Il dato del Pdl nella

sesta Provincia conferma il radicamento nel territorio in controtendenza rispetto al dato nazionale il partito cresce in ogni

realtà del nostro territorio. Dalle urne è emersa una certezza: il centrodestra vince quando compatta tutta l‟area moderata. Il

Popolo della Libertà insieme all‟area di centro (Udc e Dc) è sempre vincente, come è accaduto a Bisceglie, Trinitapoli e

Spinazzola».

Corrado definisce «un dato storico» quello di Trinitapoli dove il PdL ha sostenuto un candidato dell‟Udc strappando alla

sinistra la guida del Comune dopo 40 anni. Altro dato significativo, secondo l'esponente del PdL è che «l‟elettorato non ha

bisogno di urlatori (Napoletano a Bisceglie) ma vuole che la politica si occupi realmente dei problemi e vuole che ci si

confronti esclusivamente sui programmi».

Corrado focalizza l'attenzione su Trani. «Il PdL tranese deve uscire dall‟immobilismo derivante principalmente dalle tanto

attese nomine del gruppo dirigente. Il partito oggi ha la necessità di rafforzarsi e radicarsi sul territorio, ha necessità di

aprirsi alla società civile ed alle forze sane e vive della città per affrontare le importanti sfide che ci attendono in futuro.

Essere un partito vivo e vitale pronto a confrontarsi anche al proprio interno e soprattutto a ricevere le sollecitazione

provenienti dall‟esterno: questo è l‟obiettivo che dobbiamo raggiungere. Il coinvolgimento è un punto

fondamentale dell‟azione politica ma è necessario che si definiscano gli organi dirigenziali. Oggi è fondamentale chiarire ruoli

e compiti per consentire al partito di strutturarsi definitivamente. Il PdL è composto da una classe dirigente che è una

miscela di giovani amministratori e di uomini di comprovata esperienza, che può contare su un gruppo giovanile vivo e

strutturato che rappresenta linfa vitale per la crescita costante del partito».

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Da “Il Corriere del Mezzogiorno” di venerdì 20 maggio 2011

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Da “Repubblica Bari” di venerdì 20 maggio 2011

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Da “Il Sole 24 Ore” di venerdì 20 maggio 2011

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Da “Italia Oggi” di venerdì 20 maggio 2011

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