Rassegna stampa 12 giugno 2013
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Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI
RASSEGNA STAMPA
Anno IV - Roma,12 Giugno 2013
A cura di
Fernando FRACASSI
Collaborazione
Monica D’Arcangelis,
Alessandro Tudino
Contact Center www.unar.it
Rassegna Stampa 12/06/2013
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Marco De Giorgi in visita a Bucarest
Bucarest - Nell'incontro bilaterale che si sta svolgendo in questi
giorni, Marco De Giorgi, direttore dell'Unar, consegna all'Agenzia
nazionale per i Rom della Romania, la Strategia Italiana d'inclusione
dei Rom, Sinti e Camminanti.
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Cittadinanza. Idem: "Serve una soluzione
per le seconde generazioni"
La ministra per le Pari Oppportunità: "Duro da accettare che chi nasce e
studia qui sia tagliato fuori dalla vita sociale perché non ha il passaporto.
Tema molto sensibile, da affrontare"
Roma – Bisogna trovare una “soluzione” per le seconde generazioni, escluse dalla
vita sociale perché non hanno la cittadinanza italiana.
Ne è convinta Josefa Idem, ministra delle ministra delle Pari opportunita',
secondo la quale questo “è un tema molto sensibile”.
“Bisogna partire da una considerazione – ha detto ieri la Idem - e cioe' che per
un bambino che nasce da genitori stranieri in Italia e fa tutto il percorso
scolastico, che si integra sotto tutti gli aspetti della convivenza sociale, e' dura
accettare che fino ad un certo punto non potra' partecipare alla vita sociale
perche' non ha il passaporto. Quindi con tutta la delicatezza del caso direi che
questo aspetto va preso di mira, discusso e va trovata una soluzione”.
La ministra, che ha anche la delega allo Sport, nei giorni scorsi ha detto
sostenere la proposta di una scorciatoia verso la cittadinanza dei figli di
immigrati che si distingono per particolari meriti sportivi. "Sarà un passaggio
del futuro e con questo cominciamo ad allargare lo zoom dell'attenzione anche
su questo aspetto" ha spiegato.
(fonte www.stranieriinitalia.it)
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Boldrini e Idem aprono il Palermo Pride
Nazionale 2013
Sarà la terza carica della Repubblica, la
Presidente della Camera dei Deputati
Laura Boldrini, insieme alla Ministra
alle Pari Opportunità Josefa Idem del
Governo Letta, ad aprire i lavori del
Convegno “I Diritti LGBT sono Diritti
Umani” che inaugurerà, venerdì 14 giugno
alle ore 16 (Cantieri Culturale della Zisa – Sala De Seta), il Palermo Pride
Nazionale 2013.
Molti gli interventi previsti, a partire da quelli dei rappresentanti delle Istituzioni
siciliane che, a fianco delle organizzazioni del movimento LGBT, hanno promosso
il Pride Nazionale a Palermo: il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta
e il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A rappresentare tutte le associazioni che
si riconoscono nel Movimento LGBT, Titti De Simone, Presidente del Comitato
organizzatore del Palermo Pride Nazionale 2013. A dare un contributo
internazionale sarà l’europarlamentare Sonia Alfano, della Commissione Europea
Libertà Civili e Giustizia, esprimendo l’attenzione delle Istituzioni Europee sui
diritti di cittadinanza in Italia. Un’attenzione che riceverà il suo più alto significato
con i video messaggi del Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz e
dell’Ambasciatore USA in Italia David Thorne. In conclusione, l’intervento di
Marco De Giorgi, Direttore dell’UNAR, l’organismo della Presidenza del
Consiglio dei Ministri contro le discriminazioni razziali.
Nel corso del convegno programmato ai Cantieri, anche la proiezione di un video-
spot realizzato da Pappi Corsicato.
(fonte www.ilmoderatore.it)
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Presentato il Manuale di diritto europeo
su asilo, frontiere e immigrazione
Iniziativa della Corte europea dei diritti dell’uomo e dell’Agenzia Ue per i diritti
fondamentali.
La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) e l’Agenzia Ue per i diritti
fondamentali (Fra) hanno pubblicato il Manuale di diritto europeo su asilo,
frontiere e immigrazione, prima guida completa in materia.
Il manuale, presentato ieri, è basato sull’esperienza del primo progetto comune
realizzato dalle due istituzioni, che nel 2011 ha portato alla pubblicazione
del Manuale di diritto europeo sulla non discriminazione.
“La legislazione dell’Unione europea in materia di asilo, frontiere e immigrazione è
in rapida evoluzione e diviene sempre più complessa”, ha affermato il direttore
della Fra, Morten Kjaerum, intervenendo in un seminario di presentazione presso
la Corte di Strasburgo.
“Il manuale – ha aggiunto – offre in modo fruibile informazioni e indicazioni per gli
operatori del settore, allo scopo di migliorare la situazione dei diritti di migranti e
richiedenti asilo nell’Ue”. “Per poter applicare in maniera corretta le norme vigenti
e assicurare il pieno rispetto dei diritti dell’uomo a livello nazionale” è essenziale
“accrescere la comprensione dei principi comuni sviluppati nella giurisprudenza
della Corte” di Strasburgo e “della Corte di giustizia in questo ambito”, ha
osservato il presidente della Cedu, Dean Spielmann, in apertura del seminario.
Il manuale tiene conto sia della giurisprudenza della Cedu, sia di quella della Corte
di giustizia dell’Unione europea. Contiene inoltre le direttive e i regolamenti Ue
applicabili in materia, nonché riferimenti alla Carta sociale europea e ad altri
strumenti del Consiglio d’Europa. Il manuale “è incentrato sulle norme relative alla
situazione dei cittadini di Paesi terzi in Europa e affronta un’ampia gamma di temi,
tra cui l’accesso alle procedure d’asilo, le garanzie procedurali e l’assistenza legale
in caso di domanda d’asilo e di rimpatrio, il trattenimento e le restrizioni alla
libertà di circolazione, i rimpatri forzati, e i diritti economici e sociali”.
Destinatari della guida sono avvocati, giudici, pubblici ministeri, polizia di
frontiera, funzionari dell’immigrazione e altre figure professionali che collaborano
con le autorità nazionali, oltre che Ong ed altri organismi che potrebbero trovarsi
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nella necessità di affrontare problematiche legali in uno degli ambiti esaminati dal
manuale.
(fonte http://immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=005430)
Invasione di campo e insulti allo steward
di colore: ultrà condannato
Il ventenne tifoso del Pescara fece irruzione
dopo la gara
Cittadella-Pescara dello scorso anno al
"Tombolato"
PADOVA - Marco Pineto, ventenne ultra del
Pescara, è stato condannato oggi a sette mesi di
reclusione (pena sospesa) con l'accusa di
invasione di campo e ingiurie aggravate dall'odio e dalla discriminazione razziale
nei confronti di uno steward di colore.
Il tribunale collegiale di Padova oggi ha invece assolto il 20enne pescarese
dall'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al 10 marzo
2012 quando, al termine della partita Cittadella-Pescara (gli abruzzesi di Zeman
vinsero poi il campionato salendo in A). Pineto aveva tentato una invasione di
campo. Ostacolato da uno steward nigeriano, gli avrebbe lanciato diversi insulti di
chiaro stampo razzista.
(fonte
http://www.gazzettino.it/nordest/padova/invasione_di_campo_e_insulti_allo_ste
ward_di_colore_ultr_condannato/notizie/290948.shtml )
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Da Forza Nuova una vile propaganda
xenofoba'
"Gli atti dimostrativi di Forza Nuova davanti alle sedi del Pd in Calabria vanno
condannati con fermezza". Lo sostiene Giovanni Puccio (Pd) nel commentare il
blitz di Forza Nuova nelle sedi regionali del partito. "Non si tratta solo di episodi di
razzismo scaturiti dalle parole e dalle proposte del Ministro Kyenge - continua
Puccio - quanto di una strumentalizzazione dei fatti di cronaca per fare vile
propaganda xenofoba. Questi episodi non vanno sottovalutati per il clima di odio
politico che possono innescare in una società che già soffre a causa di una
profondo disagio economico e sociale. Il Partito democratico deve rivendicare con
orgoglio la battaglia in favore della cittadinanza per chi nasce in questo Paese,
senza farsi intimidire. Anzi, saremo ancora di più impegnati al fianco di chi vuole il
riconoscimento del diritto di cittadinanza in questo Paese".
Anche l'on. Alfredo D'Attorre ha rilasciato un proprio commento sull'accaduto:
"Gli striscioni esposti oggi davanti alle sedi del Pd in Calabria rappresentano
l’ennesimo episodio di odio politico indirizzato al ministro Cecile Kyenge e al
deputato Khalid Chaouki, ai quali esprimiamo la nostra piena solidarietà. Gli
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inaccettabili atti dimostrativi che portano la firma della politica razzista di Forza
Nuova vanno condannati con fermezza. Essi si configurano come espressione
diretta di una bieca propaganda xenofoba che rischia di innescare pericolose
reazioni in una società che già soffre a causa di un profondo disagio economico e
sociale. Il Partito democratico garantirà ulteriore impegno nel percorso che deve
portare al riconoscimento del diritto di cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese,
rivendicando con orgoglio questa battaglia di civiltà. Non ci lasceremo intimidire.
Anche i Giovani Democratici di Catanzaro sono intervenuti in merito all'episodio:
"Rispediamo al mittente - si legge in una nota - gli striscioni che in tutta la Calabria
sono stati esposti dai Militanti di Forza Nuova sotto le sedi del Partito
Democratico. Il gesto macabro e becero , infatti, non fa altro che alimentare e
diffondere un clima di paura e ostilità verso il “diverso”, verso lo straniero che da
tempo ormai si insinua nei nostri territori. La crisi economica e sociale che stiamo
vivendo infatti porta a ritenere, erroneamente, che preservare la propria identità
stereotipata di italiani puro sangue possa essere una soluzione ai gravissimi
problemi che il nostro paese si trova ad affrontare: si imputa la mancanza di
lavoro agli stranieri che ce lo rubano, l’aumento della criminalità agli stranieri che
“bivaccano” nelle nostre strade; si alimenta la rabbia e l’avversione verso il “
diverso” quasi per esorcizzare paure e ansie per il futuro. Noi Giovani Democratici
invece riteniamo che l’immigrazione sia una risorsa, un motore propulsore per lo
sviluppo e la crescita dei territori, ma necessita di essere declinato secondo le
varie sfumature che il termine integrazione può assumere".
"Per i Giovani Democratici - prosegue il comunicato - l’affermazione dello Ius Soli
rappresenta una conquista di civiltà e ci permetterebbe di fare un balzo in avanti
tra le società moderne multietniche e multirazziali. Un bambino che nasce e vive in
Italia, che studia nelle classi e nelle scuole italiane, che cresce e forma il suo
carattere in Italia ha diritto ad essere un cittadino Italiano, a godere dei nostri
diritti-doveri di cittadinanza che gli permetteranno di vivere e relazionarsi al pari
dei coetanei e di inserirsi un giorno nel mondo del lavoro, evitando così che si
creino quelle sacche di marginalità all’interno delle quali è facile che si verifichino
episodi di criminalità. Ma Integrazione per noi giovani democratici è anche “lotta”
al caporalato e allo sfruttamento della forza lavoro nei campi. Una battaglia
giornaliera e capillare che deve trovare la sua forza in una cultura della legalità e
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nella garanzia dei diritti che spesso, nella nostra regione, vengono fatti passare
come “ gentili concessioni” .
(fonte http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=55092)
Ragazzo gay aggredito ad Aprilia,
manifestazione di solidarietà
Ragazzo gay aggredito ad Aprilia, manifestazione di solidarietà
Il deplorevole episodio si è verificato nella serata di sabato in via Toscanini ad
Aprilia. Erano intorno alle 20 quando un giovane di 20 anni è stato vittima di
un’aggressione omofoba da parte di alcuni coetanei che gli hanno scagliato contro
alcune pietre e hanno inveito contro di lui.Episodio che nell'immediato è stato
fortemente condannato dal Sel di Aprilia, la cui coordinatrice territoriale del
partito, Lina Varricchio, ha annunciato una manifestazione in solidarietà di
Federico, il 20enne candidato di Sel vittima dell’aggressione, e contro l’omofobia.
“Fermiamo la violenza omofoba” è invece il grido di Ileana Piazzoni, deputata di
Sinistra Ecologia e Libertà che ha annunciato la sua adesione alla manifestazione.
“Atti come questo sono inammissibili in una comunità civile. Le nostra città sono
sempre di più lo specchio che riflette la crisi del Paese, mentre dovrebbero vivere
di inclusione e diritti. Come attori di prossimità e come rappresentanti delle
istituzioni, dobbiamo affinare i nostri strumenti di contrasto alle discriminazioni: è
urgente per questo Governo la legge contro l'omofobia, di pari passo con un
grande lavoro di educazione alle differenze e di formazione nelle scuole”.
(http://www.latinatoday.it/cronaca/gay-aggredito-aprilia-manifestazione-
sel.html)
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IL LOCALE NON LI FA ENTRARE E
CHIAMANO I CC: GLI AGENTI NON LI
AIUTANO, MA LI DENUNCIANO
ROMA - Il locale non lo fa entrare senza nessun motivo apparente, così lui chiama
i carabinieri per denunciare l’ingiustizia e finisce per esseredenunciato a sua volta.
Lo sfortunato protagonista di questa vicenda è Richard, un ragazzo ivoriano che si
trova regolarmente in Italia dal 2001 e si guadagna da vivere lavorando per una
prestigiosa boutique nel centro di Roma.
I FATTI Sabato sera, Richard decide di uscire insieme a due amici di colore, un
ragazzo ed una ragazza, e li porta al T-bar, un cocktail bar su via Ostiense, nei
pressi della Basilica di San Paolo, in cui è già venuto insieme ad altri amici italiani.
Eppure arrivati all’entrata vengono fermati dal buttafuori del locale: “Non potete
entrare il locale è pieno”. Ma nel T-bar i tavoli liberi c’erano eccome, anzi, essendo
passata la mezzanotte, la maggior parte dei clienti aveva lasciato il posto.
"DA SOLI NON ENTRATE" I tre malcapitati continuano a chiedere spiegazioni ai
responsabili dell’esercizio, quando dentro scorgono un viso conosciuto. Allora
scatta la proposta del personale del T-bar: “Se volete entrare potete sedervi con
loro, altrimenti per voi da soli il tavolo non c’è”. A questo punto Richard e i suoi
amici si sentono discriminati e offesi, visto che senza alcuna spiegazione logica
non possono entrare in un locale per consumare. Comunque i tre decidono di non
creare confusione, ma si rivolgono ai carabinieri per denunciare questa
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ingiustizia.
I CARABINIERI Ma l’arrivo delle forze dell’ordine non provoca gli effetti sperati,
anzi. Uno dei carabinieri, probabilmente vedendo che si tratta di tre ragazzi di
colore, esclama: “Ma perché non girate i tacchi e andate a casa”, spingendo lo
stesso Richard, che non aveva neanche avuto il tempo di spiegare come si erano
evoluti i fatti. I tre provano a fare valere la loro causa, ma gli uomini in divisa non
sembrano voler sentire ragioni, e continuano a rispondere in maniera spesso
sgarbata e non evitando i contatti. Vedendo che davanti c’è un muro, a Richard
scappa un “pezzo di m…” nei confronti del pubblico ufficiale, ed ovviamente la
storia cambia.
LA DENUNCIA Il carabiniere offeso chiede i documenti per effettuare la denuncia
per oltraggio a pubblico ufficiale, nonostante l’arrivo di gruppo di clienti italiani ,
che aveva assistito a tutta la scena, schierandosi in difesa di Richard e dei suoi
amici. Ma l’intervento non serve a nulla, la denuncia parte, proprio a carico della
persona che aveva chiesto aiuto.
TESTIMONI SBIGOTTITI I testimoni dell’accaduto erano tutti sbalorditi, sia dopo
aver visto un bar che esclude dei clienti per motivi evidentemente razziali, sia per
il comportamento degli agenti, indisposti nei confronti dei tre ragazzi che lo
avevano chiamati, a tal punto da denunciarli alla prima occasione buona. “Quando
succedono queste cose, è meglio che chiamate i giornalisti”, ha esclamato uno dei
carabinieri, mentre veniva compilata la denuncia a carico di Richard, che oltre
tutto non ha avuto neanche modo di sporgere la sua di denuncia, contro il locale
che non lo aveva fatto entrare, e per cui aveva chiesto aiuto. Piccole storie di
ordinaria ingiustizia, che non vorremmo vedere più.
(fonte
http://www.leggo.it/NEWS/ROMA/denuncia_oltraggio_razzismo_t_bar/notizie/2
90908.shtml)
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PREVENZIONE DELLA VIOLENZA ONLINE
«Incitano all'odio e alla discriminazione contro i rom»: chiusi
due blog
Le segnalazioni dell'Osservatorio 21 luglio sui blog «Basta zingari in Italia» e «Via i
rom»: immediata la chiusura
ROMA - Diffondevano messaggi incitanti all’odio e alla discriminazione razziale
contro le minoranze rom e sinti. Due blog sono stati chiusi grazie alle segnalazioni
dell’Osservatorio nazionale sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale
dell’Associazione 21 luglio. «La rete può anche essere luogo di istigazione all’odio.
Bisogna mettere in atto forme di tutela» ha detto la Presidente della Camera, Laura
Boldrini, in un convegno sulla prevenzione della violenza online cui ha partecipato
anche l'Osservatorio.
BASTA ZINGARI - I due blog on-line appena chiusi, intitolati rispettivamente
«Basta zingari in Italia» e «Via i rom - Cacciamo gli zingari dall’Italia» erano
stati individuati dall’Osservatorio 21 luglio che già in passato aveva fatto
segnalazioni simili. In particolare, nel primo si leggeva come tra i motivi fondanti
della creazione del blog ci fosse l’intenzione di mettere «a fuoco tutte le notizie
delle loro (dei rom N.d.R) 'imprese e similia'». Gli autori del blog continuavano
sostenendo che «non siamo neppure più padroni a casa nostra, costretti a
chiuderci in casa, farci accompagnare da qualcuno in certe zone della città… furti,
rapine, risse, aggressioni e violenze sono all’ordine del giorno da parte di questi
individui! BASTA!!!».
LE SEGNALAZIONI - Inviando le segnalazioni all’Oscad (Osservatorio per la
sicurezza contro gli atti discriminatori di polizia e carabinieri ), l’Osservatorio 21
luglio ha sottolineato come i due blog, «aggregando eventi criminosi attribuiti
esclusivamente alle comunità rom», potessero contribuire a creare «un clima di
allarme sociale» alimentando il diffuso «stereotipo del rom delinquente», con il
risultato di «criminalizzare indistintamente un intero gruppo». Dopo le
segnalazioni, nei giorni scorsi, i due blog sono stati chiusi. La stessa sorte era
toccata, in passato, al sito StormFront su posizioni neonaziste e i cui responsabili
sono stati condannati.
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(fonte http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_giugno_11/blog-anti-rom-
chiusi-per-odiorazziale-2221589658595.shtml )
«Chiudete il giornale online che istiga a
denunciare i rom e gli stranieri»
L'osservatorio 21 luglio chiede alla polizia postale di oscurare il sito «Tutti i
crimini degli immigrati». La replica:«L’unico nostro padrone è la verità»
ROMA - «Nigeriano massacra la moglie», si legge nei titoli. E poi ancora: «Ruba
rame in uno stabilimento dismesso, arrestato albanese». Sono queste le notizie
d'apertura del sito internet tuttiicriminidegliimmigrati.com, un portale
d’informazione che raccoglie le cronache nazionali di fatti criminosi relativi a
extracomunitari. Nel giornale online sono pubblicati ogni giorno i link di altre
testate che riportano questo tipo di notizie. Una vera e propria rassegna che
racconta un Paese che, a detta di qualcuno, non vuole gli stranieri. L’allarme arriva
dal web e dalla segnalazione dell’Osservatorio 21 Luglio di Roma che tutela i diritti
delle minoranze, soprattutto rom e sinti.
ALLARME RAZZISMO - «Questo sito crea un effetto incendiario», si legge in un
comunicato dell’associazione, preoccupata per il dilagare di un certo tipo
d’informazione che «incita all’odio e alla discriminazione». A scatenare l’ira di 21
Luglio è stata la scoperta di una pagina dal titolo «Via gli zingari: cacciamoli
dall’Italia» postata sulla pagina Facebook del movimento di Resistenza nazionale.
Secondo 21 Luglio «è un chiaro sfogo degli amministratori del sito contro i rom e
contro gli stranieri in genere». La pagina web è stata subito segnalata alle autorità
competenti da parte dell’Osservatorio che, con preoccupazione, rileva pure che nel
sito c'è un chiaro invito agli utenti a inviare segnalazioni del seguente tenore:
«Segnalaci un crimine, un sopruso o una situazione di degrado causata dalla
presenza d’immigrati di cui sei stato testimone».
RESISTENZA NAZIONALE - Sulla pagina Facebook del movimento di Resistenza
nazionale si legge: «RN cerca di mettere in collegamento coloro che vogliono
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difendere l'Italia e l'Europa dall'invasione immigrata. Crediamo nella saldezza
morale e culturale dei popoli europei e vogliamo proteggerla dal degrado
moderno. Crediamo nella sanità biologica dei popoli europei, da cui quella morale
e culturale discendono». E nonostante la vicinanza ideologica a quanto scritto dal
giornale in questione, i gestori della pagina di RN fanno sapere che si sollevano da
ogni responsabilità per le notizie pubblicate e che a risponderne dovrebbero
essere gli amministratori del sito tuttiicriminidegliimmigrati.com.
LE SEGNALAZIONI - «Il lavoro dell’Osservatorio è di denunciare i casi
d’incitamento all’odio attraverso un’azione correttiva» incalza Carlo Stasolla,
presidente di 21 Luglio. E continua: «abbiamo segnalato il sito alla polizia postale e
all’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali (UNAR). Se il sito non sarà
oscurato, procederemo con azioni legali». Intanto in una nota di replica della
redazione web del sito si leggono i dati relativi ai reati commessi da immigrati in
Italia: secondo il giornale, sarebbero «del 40% riguardanti gli stupri» e gli
extracomunitari rappresenterebbero «oltre il 35% dei detenuti nelle nostre
carceri».
LA REPLICA DEL GIORNALE - «Il nostro sito altro non fa che aggregare notizie
pubblicate da giornali online riguardanti reati commessi da immigrati. Infatti ogni
notizia ha il suo link che rimanda alla fonte»: replica cosi la redazione web del
giornale accusato di razzismo. La nota prosegue: «Ovviamente comprendiamo lo
sconcerto delle anime belle che ci vorrebbero correggere, per loro è angosciante
vedere raccolte in un unico spazio le attività quotidiane dei loro protetti, perché
questo mette in crisi tutto il loro mondo onirico nel quale l'immigrazione è
ricchezza». Da una parte la richiesta dell’associazione anti razzista di oscurare il
sito che crea stereotipi negativi sugli immigrati e dall’altra l’appello alla libertà
d’espressione del giornale in questione, che dalle pagine del blog identità.com
conclude: «Riguardo a noi, continueremo sempre a scrivere quello che pensiamo,
l’unico nostro padrone è la verità, quella che loro temono e quella che li
terrorizza».
NAZIONALISTI ROMANI - E sempre navigando nel web si scopre di più. Un
collegamento romano con il movimento di RN che prende il nome di «Autonomi
nazionalisti Roma», un movimento che in realtà non si definisce né organizzazione,
né tantomeno gruppo. Sul sito si legge che chiunque abbia voglia di essere attivo in
campo e sposare la causa, diventa membro. Di solito però «non si può entrare a far
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parte degli Autonomi nazionalisti», conclude la nota del sito al collegamento «Chi
siamo».
(fonte http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_novembre_7/sito-razzista-
sucrimini-immigrati-2112601099234.shtml)
Discriminazioni. Un decalogo per
combatterle nei luoghi di lavoro
Lo hanno stilato gli esperti di formazione della
BP Academy. Barbone: "Il razzismo demoralizza
i lavoratori, pregiudicandone l'attività. Le
aziende devono prevenirlo"
Roma - 11 giugno 2013 - “Eliminare la
discriminazione razziale e garantire uguaglianza
nell’accesso al lavoro e nelle carriere può creare
una forza lavoro variegata che offre un bacino illimitato di talento. Un ambiente di
lavoro inclusivo che promuove la diversità va a vantaggio dei datori di lavoro, dei
lavoratori e dell'intera società".
Lo scriveva qualche mese fa la Commissione europea contro il razzismo e
l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), in una Raccomandazione sulle
discriminazioni sul lavoro.
Un messaggio condiviso dagli esperti di formazione aziendale della BP Academy,
che hanno stilato un decalogo anti-discriminazioni per le imprese. "La
discriminazione esiste anche e soprattutto sul posto di lavoro, e purtroppo il
razzismo in azienda demoralizza i lavoratori pregiudicando quindi l'attivita' degli
stessi che diventano meno efficaci. Bisogna he le aziende diventino profondamente
attive nella prevenzione di ogni forma di discriminazione razziale, sociale, sesso,
religione" spiega il fondatore Daniele Barbone.
Ecco, allora, le regole da seguire:
1. 'Tutti uguali, tutti diversi'. Una metafora per dire che il datore di lavoro deve
controllare che i suoi dipendenti o collaboratori non tengano comportamenti che
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possono in alcun modo discriminare o comunque infastidire i colleghi o agiscano
in modo discriminatorio.
2. 'Mea culpa'. I responsabili dell'azienda, amministratori delegati o direttori
generali, sono i diretti responsabili degli atti discriminatori che avvengono in
azienda. Non possono non sapere.
3. 'Le regole valgono per tutti'. Uniformare regolamenti ed eventuali
provvedimenti disciplinari in modo equo e uniforme.
4. 'Comunicare e' comprendere'. Migliorare i meccanismi di comunicazione
all'interno dell'azienda per spiegare le differenze e comprendere i loro lati positivi.
5. 'Se non fai nulla contro, sei complice'. Sviluppare iniziative aziendali a favore
dell'integrazione e contro ogni forma di discriminazione, con l'obbligo di
denunciare ai vertici eventuali episodi di discriminazione di cui si e' stati
testimoni.
6. 'Assumo, dunque sei uguale'. Come peraltro previsto da molte normative del
lavoro, dettare linee guida chiare e precise sui colloqui e sulle assunzioni,
soprattutto per le risorse umane, che eliminino qualsiasi sospetto di razzismo o
discrimine.
7. 'Diverso, quindi utile'. Valutare i curricula e le storie professionali degli stranieri
soprattutto per individuare specifiche competenze o esperienze che difficilmente
si trovano in Italia.
8. 'Parlo, dunque ascolto'. Promuovere corso di lingua, usi e costumi del Paese
ospitante come supporto all'integrazione aziendale di personale straniero.
9. 'Aggiungi un posto a tavola'. Mischiare, in aree deputate alle mense e al
consumo di cibo, i lavoratori provenienti da diverse parti del mondo facendo
condividere cibi e usanze differenti.
10. 'Giocando e ridendo'. Organizzare momenti di ritrovo o di gioco e distensione
fuori dall'azienda per favorire l'integrazione di tutti i dipendenti
(fonte http://www.stranieriinitalia.it/attualita-
discriminazioni._un_decalogo_per_combatterle_nei_luoghi_di_lavoro_17309.html)
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Intesa Coni-Pari opportunità, sport
contro violenza genere
L'iniziativa e' stata presentata ieri a Roma presso la sede del Coni, nella sala della
Giunta, alla presenza del presidente Giovanni Malago', dei membri della Giunta e
della ministra per le Pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili Josefa Idem.
La settimana e' dedicata alla "eliminazione di ogni forma di violenza di genere" e si
terra' nei primi sette giorni di ottobre di ogni anno. Nell'occasione tutte le
federazioni sportive sono invitate "a programmare un evento finalizzato agli
obiettivi del presente protocollo d'intesa" firmato questa mattina da Idem e
Malago'. Inoltre, ogni anno si provvederà "compatibilmente con le risorse
disponibili a stanziare apposite risorse economiche a copertura delle spese della
'settimana'". Secondo la ministra Idem lo sport "e' molto praticato, entra
praticamente in tutte le case e puo' essere uno strumento straordinario per dare
segnali tesi a combattere il fenomeno".
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"Siamo felici di aver accettato questo invito, siamo orgogliosi", ha detto invece
Malago'. La ministra Idem, ha continuato il numero 1 dello sport italiano, "ci ha
chiesto un forte segnale di sensibilita', di attenzione, dedizione nei confronti di un
tema all'ordine giorno, in negativo che ha caratterizzato con diversi episodi la
societa' italiana ma non solo, visto che all'estero alcuni Paesi hanno 'brillato' con
testimonianze raccapriccianti, di quel comparto che interessa il mondo delle
donne. Parliamo del tema del femminicidio, della prevaricazione dell'uomo verso
la donna". Da qui la decisione di istituire la settimana fissata per il mese di ottobre
di ogni anno ("Josefa mi ha fatto ragionare, faremo una cosa a se stante per
permettere una maggiore attenzione, anche da parte dei media", ha detto
Malago'): "premesso che gli episodi di violenza domestica, gli atti persecutori e i
comportamenti discriminatori per motivi legati all'orientamento sessuale e
all'identita' di genere configurano una violazione dei diritti umani", si legge tra le
altre cose nel protocollo d'intesa, "che in Italia tali episodi hanno assunto una
diffusione inaccettabile tanto da far registrare oltre 120 donne uccise per mano di
un partner o ex partner", ma anche che le iniziative sportive "di sensibilizzazione
quando attivate dal mondo dello sport, sia esso dilettantistico o professionale,
producono effetti positivi nell'opinione pubblica, ed in particolare sui giovani", e
per questo il ministro e il Coni hanno istituito appunto la settimana contro la
violenza.
Lo sport, ha ribadito l'ex campionessa di canoa, "e' uno strumento per arrivare al
cuore del Paese, per proteggere le donne. Sono molto contenta per la firma,
Giovanni e' molto attento a queste tematiche".
(fonte Dire)
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Corte Costituzionale: Illegittimo un
requisito di anzianità di residenza per
l’accesso degli stranieri di Paesi terzi a
prestazioni sociali
Bocciata la legislazione regionale del Trentino-Alto Adige sull’assegno familiare.
Corte Costituzionale, sentenza n. 133/2013 depositata il 7 giugno 2013
(www.asgi.it/public/parser_download/save/corte_cost_133_07062013.pdf)
Con la sentenza n. 133 depositata il 7 giugno 2013, la Corte Costituzionale ha
dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma della legge regionale del
Trentino-Alto Adige/Sudtirol 14 dicembre 2011, n. 8 (art. 3 c. 3), che aveva
introdotto una distinzione tra cittadini italiani e gli stranieri extracomunitari ai
fini dell’erogazione dell’assegno regionale per il nucleo familiare, condizionando
per i secondi la corresponsione del beneficio ad un requisito di residenza in
regione da almeno cinque anni.
La Corte Costituzionale ha avuto modo di ribadire il proprio orientamento, oramai
consolidato, secondo cui la valutazione della legittimità di una disparità di
trattamento tra cittadino e straniero deve essere effettuata secondo il canone della
ragionevolezza, al fine cioè di verificare se vi sia una ragionevole correlazione tra
la condizione prevista per l’ammissione al beneficio e gli altri peculiari requisiti
che ne condizionano il riconoscimento e definiscono la ratio ovvero lo scopo e le
finalità del beneficio (sentenza Corte Cost. n. 432/2005). Al riguardo, la Corte
Costituzionale ribadisce che un requisito differenziale fondato sull’anzianità di
residenza non appare rispettoso dei principi di ragionevolezza ed uguaglianza ed è
dunque arbitrario, non risultando una correlazione tra la durata della residenza e
le situazioni di disagio e di bisogno, riferibili alla persone, che costituiscono il
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presupposto delle provvidenze sociali in questione. In altre parole, non è possibile
presumere che gli stranieri immigrati nel territorio regionale da meno di cinque
anni, versino in uno stato di bisogno minore rispetto a chi vi risiede o dimora da
più anni. Tali concetti erano stati già espressi dalla Corte Costituzionale in diverse
pronunce precedenti (sentenza n. 40/2011, sentenza n. 2/2013, sentenza n.
4/2013).
(fonte www.asgi.it)
TORINO, CONVEGNO SUL TURISMO
ACCESSIBILE
Il turismo sostenibile, un turismo aperto a tutti e per tutti sembra essere un
utopia, e per questo motivo venerdì 14 si terrà presso le Officine Grandi
Riparazione a partire dalle 9:30 un convegno per capire le criticità del turismo
sostenibile in Piemonte e per trovare una chiave che possa snellire e agevolare il
turismo delle persone con disabilità.
La giornata di lavori, in cui interverranno esponenti di rilievo nazionale e
internazionale sulla tematica, vedrà la partecipazione dell’assessore al Turismo
della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e alle Pari Opportunità, Giovanna
Quaglia.
Un appuntamento importante che ha ricevuto il patrocinio dell’Enit ed è
organizzato da Turismabile, nell’ambito dei piani di sviluppo del Turismo
Accessibile della Regione Piemonte.
Da uno studio dell’ organizzazione mondiale della sanità si evince che nel mondo
circa un miliardo di personepresentano una disabilità, più o meno lieve, e
circa 130 milioni in tutta Europa. Questi numeri dovrebbero far pensare gli
esperti del settore e, fanno inoltre notare come una grande fette di cittadini cerchi,
per vivere le proprie vacanze, un territorio e delle strutture “sostenibili” nelle
quali possano trascorrere giorni sereni e a proprio agio. I numeri
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dell’organizzazione mondiale della sanità parlano chiaro e confermano che si
tratta di un segmento di mercato importante e certamente non trascurabile.
Il libro bianco sul turismo per tutti in Italia evidenzia inoltre, il sempre
crescente numero di Bandi e progetti sul Turismo Accessibile ed è quindi questa la
dimostrazione di come tale tematica stia diventando parte integrante dei piani di
sviluppo regionali e nazionali.
A questo proposito la Regione Piemonte ha stanziato per il 2013 circa
un milione di euro per la promozione della cultura di parità e non
discriminazione in ambito turistico.
Il convegno di venerdì darà quindi modo a tutti di conoscere meglio il settore e
approfondire la tematica del turismo per tutti.
(fonte http://www.torinofree.it/201306111266/turismo/torino-convegno-sul-turismo-
accessibile.html)
Una giostra per tutti, senza
discriminazioni
Una delle attrazioni del parco di divertimenti Minitalia Leolandia
di Bergamo
Procedono a vele spiegate le
iniziative avviate per far sì che anche
le persone con disabilità intellettive
e relazionali – e in particolare quelle
con sindrome di Down – possano
accedere senza problemi alle varie
attrazioni dei parchi di divertimento
italiani. E tra le strutture “pioniere” di tali iniziative vi è il Minitalia Leolandia di
Bergamo, promotrice tra l’altro, il 12 giugno a Dalmine, di un convegno sulla
materia.
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Risale a circa un anno e mezzo fa il nostro ultimo approfondimento riguardante
l’accesso delle persone con disabilità intellettiva e relazionale – e in particolare
con sindrome di Down – ai parchi di divertimento, questione che negli anni
precedenti tanti problemi (e discriminazioni) aveva causato, suscitando un ampio
dibattito non ancora del tutto sopito.
In quell’occasione avevamo riferito con piacere del Protocollo C+1 Entertainment,
iniziativa predisposta dal CoorDown (Coordinamento Nazionale delle Associazioni
delle Persone con Sindrome di Down), cui avevano da subito aderito il Minitalia
Leolandia di Bergamo, lo Zoomarine di Torvaianica (Roma) e l’Aqualandia di Lido
di Jesolo (Venezia), strutture nelle quali non si sarebbe mai assistito a scene di
persone con sindrome di Down invitate ad allontanarsi da una o più attrazioni,
“vietate” loro a priori, per motivi di sicurezza. Episodi, questi ultimi, che nel corso
degli anni erano stati segnalati in molti altri parchi, a iniziare da Gardaland, come
avevamo più volte testimoniato anche su queste pagine.
Ebbene, proprio una di quelle strutture “pioniere”, vale a dire il parco di
divertimenti Minitalia Leolandia di Bergamo, è ora protagonista di un progetto
pilota, denominato Una giostra per tutti, promosso in collaborazione con l’Istituto
Superiore di Sanità, il CoorDown e l’ANCASVI (Associazione Nazionale Costruttori
Attrezzature Spettacoli Viaggianti), per garantire appunto le pari opportunità nella
fruizione dei parchi di divertimento alle persone con disabilità e in particolare a
quelle con sindrome di Down, più “esposte” di altri, a causa dell’immediata
riconoscibilità della loro disabilità.
Per affrontare quindi la questione sia da un punto di vista scientifico che tecnico,
dapprima si è provveduto a una serie di test scientifici su trenta ragazzi con
Sindrome di Down e su un relativo gruppo di controllo – prove che tra l’altro si
effettueranno in modo analogo anche presso il parco di divertimenti Miragica di
Molfetta (Bari) – e successivamente, mercoledì 12 giugno, si terrà a Dalmine
(Bergamo) il convegno denominato anch’esso Una giostra per tutti. Progetto
accessibilità ai parchi di divertimento per ospiti con particolari necessità (Polo
Didattico Territoriale Vigili del Fuoco, ore 9.30-13), incontro cui parteciperanno
esperti nazionali e internazionali, responsabili del progetto, medici
(neuropsichiatri, psichiatri e ortopedici), costruttori e associazioni di familiari –
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rappresentate queste ultime in particolare da Anna Contardi, in rappresentanza
del CoorDown – per affrontare il tema sotto vari punti di vista e discutere i primi
risultati ottenuti.
«Questo lavoro – spiegano i promotori dell’iniziativa – servirà in sostanza a fornire
le basi scientifiche per la stesura di Linee Guida nazionali e internazionali, ad oggi
inesistenti, la cui presentazione è prevista per l’autunno del 2014».
(fonte http://www.superando.it)
Girifalco, torneo di calcio contro il
razzismo
“Diamo un calcio … al razzismo. C’è solo una razza: l’umanità”. Questo il bello
slogan del triangolare di calcio - unico nel suo genere- che si effettuerà allo stadio
“Rocco Riccio” di Girifalco il prossimo sabato 15 giugno a partire dalle 16 e che è
stato organizzato dall’Asd Eurogirifalco dal suo intraprendente presidente Michele
Cristofaro. Un triangolare di calcio tra una rappresentativa della locale squadra
(vincitrice a suon di goal e record della Terza categoria e della Coppa provinciale,
nonché della coppa Disciplina del campionato giovanissimi) con una
rappresentativa della fondazione “Città solidale” e da una rappresentativa
senegalese di Davoli. La società calcistica di mister Cristofaro ha fortemente voluto
questa manifestazione per il sociale - come ama spesso dire quest'ultimo-
rendendosi conto del fatto come l’integrazione sia oggi un fattore importante ed
imprescindibile a tutti i livelli. E lo sport, più di ogni altra disciplina, può fare da
traino a questa integrazione soprattutto se si pensa come i nostri paesi si stiano
popolando sempre più di extracomunitari di diversa provenienza: nordafricani,
centrafricani, europei dell’Est. Da qui l'auspicio e la speranza di mister Cristofaro
che si possa instaurare sempre più tra i vecchi residenti e questi nuovi abitanti un
nuovo e diverso modo di condividere la presenza su uno stesso territorio in
un'ottica di fattiva collaborazione.
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Alla manifestazione hanno aderito e saranno presenti con il loro indirizzo di
saluto l’amministrazione comunale di Girifalco con il suo sindaco Mario Deonofrio,
l’Avis regionale con il suo presidente, Rocco Chiriano, il presidente della
fondazione “Città solidale”, padre Piero Puglisi, il consigliere regionale Mario
Magno, il vice presidente della Comunità montana, Roberto Iozzi oltre ovviamente
allo stesso Michele Cristofaro. E quest’ultimo coglie ancora l’occasione gradita per
invitare i cittadini girifalcesi, dei paesi vicini e non soltanto, a una giornata unica
nel suo genere fatta di sport, festa e gioia per tutti.
(fonte http://www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=55070)
NAZIONALE BALOTELLI-DINAMITE:
MAGLIA ANTI RAZZISMO
Presidente del Vasco da Gama, uno dei primi club
brasiliani ad accettare giocatori neri, l’ex bomber
della Selecao Roberto Dinamitesi e’ recato in serata
(in Italia era gia’ notte) nell’albergo degli azzurri a
Rio de Janeiro per fare un omaggio a Mario
Balotelli. Dinamite ha scambiato con lui la maglia del Vasco e quella dell’Italia: un
gesto fatto per dare un segnale contro il razzismo negli stadi. ”Sarebbe un sogno
vederlo un giorno giocare per noi”.
(fonte http://www.gazzettagiallorossa.it/2013/06/nazionale-balotelli-dinamite-
maglia-anti-razzismo/)