Rassegna Conferenza risultati CU.P.I.DO. [modalità...

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RASSEGNA STAMPA Conferenza stampa DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI Aggiornamento 01 Marzo 2012 DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIU’ INFORMAZIONE SULLA LEGGE 38 E TERAPIE PIU’ APPROPRIATE Milano, 19 Gennaio 2012

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RASSEGNA STAMPA

Conferenza stampa

DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI

Aggiornamento

01 Marzo 2012

DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIU’ INFORMAZIONE SULLA

LEGGE 38 E TERAPIE PIU’ APPROPRIATE

Milano, 19 Gennaio 2012

SommarioTESTATA DATA LETTORI

Agenzie

ADNKRONOS SALUTE (3 lanci) 19/01/2012 per staff editoriale

ANSA 19/01/2012 per staff editoriale

AGI (3 lanci) 19/01/2012 per staff editoriale

ASCA 19/01/2012 per staff editoriale

OMNIAPRESS 19/01/2012 per staff editoriale

Quotidiani

AVVENIRE 20/01/2012 311.000

LA REPUBBLICA - SALUTE 24/01/2012 3.290.000

GIORNALE DI BRESCIA 24/01/2012 48.000

LA PROVINCIA DI CREMONA 24/01/2012 22.700

CORRIERE DELLA SERA - SALUTE 26/02/2012 3.274

PeriodiciPeriodici

OGGI 01/02/2012 3.241

IL SOLE 24 ORE SANITA' 24-30/01/2012 60.500

CORRIERE MEDICO 02/02/2012 36.100

D-LA REPUBBLICA DELLE DONNE 04/02/2012 838.000

LOMBARDIA OGGI – LA PREALPINA 05/02/2012 220.000

IO DONNA 18/02/2012 1.214.000

QN – SALUTE LEI & LUI 20/02/2012 6.992.000

CONFIDENZE 06/03/2012 425.000

Radio

RADIO 101 19/01/2012 2.491.000

PRONTO SALUTE RADIO RAI 1 20/01/2012 7.634.000

SPAZIO APERTO - TELENOVA 23/01/2012 410.000

A TUTTA SALUTE - CNR RADIO FM 27/01/2012 6.012.000

MEDWEBTV.IT 15/02/2012 n.d.

Web

GDAPRESS.IT 18/01/2012 n.d.

VITA.IT 19/01/2012 30.000

CORRIERE.IT 19/01/2012 1.018.071

VIRGILIO.IT 19/01/2012 2.317.807

ILSECOLOXIX.IT 19/01/2012 65.000

UNITA.IT 19/01/2012 81.000

LIBERO.IT 19/01/2012 2.611.427

NOTIZIE.YAHOO.COM 19/01/2012 1.962.108

VIVEREINARMONIA.IT 19/01/2012 8.000

FAMIGLIACRISTIANA.IT 19/01/2012 6.300

PHARMASTAR.IT 19/01/2012 20.000

MEDICINALIVE.COM 19/01/2012 n.d.

WELLME.IT 19/01/2012 n.d.

SALUS.IT 19/01/2012 n.d.

SALUTE.POURFEMME.IT 19/01/2012 n.d.

DOTTNET.IT 19/01/2012 n.d.

REDATTORESOCIALE.IT 19/01/2012 n.d.

SALUTE24.ILSOLE24ORE.COM 20/01/2012 259.315

PHARMAKRONOS 20/01/2012 5.000

QUOTIDIANOSANITA.IT 20/01/2012 52.000

ILFARMACISTAONLINE.IT 20/01/2012 30.000

PANORAMASANITA.IT 20/01/2012 4.500

BENESSERE.COM 20/01/2012 29.000

INAIL.IT 20/01/2012 n.d.

SANITAINCIFRE.IT 20/01/2012 n.d.

ONLINE-NEWS.IT 20/01/2012 n.d.

ILQUOTIDIANOITALIANO.IT 20/01/2012 n.d.

BENESSERE.GUIDONE.IT 20/01/2012 n.d.

SINDACATOMEDICITALIANI.IT 20/01/2012 n.d.

IMPGPRESS.IT 20/01/2012 n.d.

GAIANEWS.IT 20/01/2012 n.d.

DOCTISSIMO.IT 20/01/2012 n.d.

ITALIASALUTE.IT 20/01/2012 n.d.

BIOFUTURA.IT 20/01/2012 n.d.

RETEMALATTIERARE.IT 20/01/2012 n.d.

QUASIMEZZOGIORNO.IT 20/01/2012 n.d.

SUPERABILE.IT 21/01/2012 n.d.

NEWNOTIZIE.IT 22/01/2012 n.d.

TUTTOPERLEI.IT 22/01/2012 n.d.

TANTASALUTE.IT 23/01/2012 n.d.

ATTUALITA.TUTTOGRATIS.IT 23/01/2012 n.d

ITALPRESS.IT 24/01/2012 n.d.

ILTITOLO.IT 30/01/2011 n.d.

FORLITODAY.IT 31/01/2011 n.d.

RADIOVERA.NET 31/01/2011 n.d.

BRESCIAVERA.IT 31/01/2011 n.d.

ONTUSCIA.IT 31/01/2011 n.d.

UMBRIANOTIZIE.COM 31/01/2011 n.d.

ROMAGNAGAZZETTE.COM 01/02/2012 n.d.

FONDAZIONEVERONESI.IT 07/02/2012 n.d.

LAPREALPINA.IT 09/02/2012 3.659

PHARMASTAR.IT 09/02/2012 20.000

MONDOPRESSING.COM 12/02/2012 n.d.

OSSERVATORIOMALATTIERARE.IT 15/02/2012 n.d.OSSERVATORIOMALATTIERARE.IT 15/02/2012 n.d.

WEST-INFO.EU 15/02/2012 n.d.

ILTAMTAM.IT 19/02/2012 n.d.

TOTALE 83 38.534.002

Fonte dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Au diweb

Agenzie

ADNKRONOS SALUTE (1 ° lancio) Data: 19 Gennaio 2012

SANITA': CURE ANTIDOLORE PER MENO DI 1 PAZIENTE SU 2, 80%INEFFICACI = INDAGINE CON GAZEBO IN 14 CITTA', SOFFERENZACRONICA PER 7 PARTECIPANTI SU 10

Milano, 19 gen. (Adnkronos Salute) - Meno della metà (47,7%) degli italiani chelamentano dolori cronici riceve una terapia, che in oltre 8 casi su 10 (83% circa) sirivela comunque inefficace. Più di un paziente su 2 (52,3%) non assume quindialcun trattamento, e soltanto la metà (50,9%) viene seguito da un medico. Sonoalcuni risultati di una ricerca condotta dall'Associazione vivere senza dolore,durante la campagna itinerante 'Cupido' (Cura previeni il dolore), promossa nel2011 con il patrocinio del ministero della Salute. Il tour ha toccato 14 città dellaPenisola, con gazebo dove i cittadini potevano incontrare specialisti e rispondere aun questionario. Quasi 7 persone su 10 (67,3%) hanno detto di soffrire di dolorecronico, non legato a tumori in più di 9 casi su 10 (93,4%).cronico, non legato a tumori in più di 9 casi su 10 (93,4%).Dall'indagine, sostenuta da Mundipharma con un grant incondizionato e presentataoggi a Milano, risulta in generale che i pazienti italiani conoscono poco la legge 38che dal marzo 2010 tutela il diritto a un'assistenza equa e qualificata. Sette voltesu 10 hanno difficoltà a individuare sul territorio i centri specializzati, e fra chi sirivolge a un 'camice bianco' pochissimi (5,8%) fanno riferimento a un terapista deldolore. Chi soffre, inoltre, ritiene non adeguati i farmaci prescritti: perlopiù si trattadi antinfiammatori non steroidei-Fans (38,5% delle risposte) che alleviano i sintomisolo nel 17% circa degli intervistati, mentre gli oppiodi forti vengono utilizzati nel3,1% dei casi. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vitaquotidiana che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.Alla luce dei dati emersi da 'Cupido', l'Associazione vivere senza doloreorganizzerà dal 15 febbraio al 30 giugno prossimi una nuova campagna itinerante.Il progetto si chiama 'Hub2Hub' e si propone di sondare l'applicazione della legge38 negli ospedali sede di un centro di terapia del dolore. Verranno coinvolte circa15 strutture in tutto il Paese. (segue)

(Red-Opa/Adnkronos Salute)19-GEN-12 14:34

ADNKRONOS SALUTE (2 ° lancio) Data: 19 Gennaio 2012

SANITA': CURE ANTIDOLORE PER MENO DI 1 PAZIENTE SU 2, 80%INEFFICACI (2) = FANELLI (MINISTERO), AUMENTA CONSUMO OPPI OIDI MAPERMANE ABUSO ANTINFIAMMATORI

(Adnkronos Salute) - "Molti cittadini, ignorando i contenuti della legge 38, nonsanno dove recarsi per chiedere assistenza e finiscono per ricevere terapie chenon rispondono alle loro esigenze antalgiche", dice Marta Gentili, presidentedell'Associazione vivere senza dolore. Gentili sottolinea che "la sofferenza fisicanon grava solo sul malato, fino a spegnerne a volte la voglia di vivere, ma anchesull'intera famiglia", e auspica che "il ministero e la Commissione doloreproseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre"."La legge 38 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa", precisa Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale suterapia del dolore e cure palliative. Un "approccio innovativo", osserva l'esperto,terapia del dolore e cure palliative. Un "approccio innovativo", osserva l'esperto,che "richiede quel cambiamento culturale che solo un'adeguata formazione puòfavorire. A questo proposito, il ministero della Salute ha predisposto con il Miur undocumento tecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato adicembre dal Consiglio superiore di sanità. Con le varie sigle della medicinagenerale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapiadel dolore e le cure palliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazioneuniforme"."Sul fronte appropriatezza prescrittiva la battaglia è ancora aperta - nota inveceFanelli - poiché sta crescendo il consumo di oppioidi, ma l'abuso di Fans permane.Proprio per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata - ricorda - abbiamo istituitoil 'Cruscotto', un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologiadelle prescrizioni". Di recente, inoltre, il ministero ha avviato la campagnainformativa 'Non ti sopporto più', rivolta alla popolazione per sensibilizzarla sullaterapia del dolore. (segue)

(Red-Opa/Adnkronos Salute)19-GEN-12 14:34

ADNKRONOS SALUTE (3 ° lancio) Data: 19 Gennaio 2012

SANITA': CURE ANTIDOLORE PER MENO DI 1 PAZIENTE SU 2, 80%INEFFICACI (3) = DA FEBBRAIO 'TOUR' NEI CENTRI OSPEDALIERI P ERVALUTARE APPLICAZIONE LEGGE 38

(Adnkronos Salute) - Durante il tour 'Cupido', la tappa al Policlinico Tor Vergata diRoma dove ha sede un noto centro di terapia del dolore - un cosiddetto 'Hub' - hapermesso di condurre un'indagine su 200 ricoverati in 11 reparti della strutturaospedaliera, per appurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata etrattata. E' emerso che quasi il 73% dei pazienti lamentava un dolore di intensitàelevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al 71,4%. Ilricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54% degli intervistati sidichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallo specialista deldolore solo nel 28,7% dei casi."L'esperienza si è rivelata estremamente utile - commenta Antonio Gatti,"L'esperienza si è rivelata estremamente utile - commenta Antonio Gatti,professore aggregato di anestesia e terapia del dolore all'università di Roma TorVergata-Fondazione Policlinico Tor Vergata - perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa".Anche sulla base di questa esperienza, dunque, l'Associazione vivere senza haideato la nuova campagna 'Hub2Hub' in programma a febbraio. "Al Policlinico TorVergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il 'coraggio' di mettersi indiscussione - conclude Gentili - Con il suo esempio ci ha fornito lo spunto per darvita a un nuovo progetto, che intende valutare la conoscenza e l'applicazione dellalegge 38 all'interno degli ospedali sede di un Hub. Oltre a distribuire materialeinformativo, condurremo un'indagine a 3 livelli: sui cittadini che afferiscono allestrutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei vari reparti e sui medici dellediverse unità operative".

(Red-Opa/Adnkronos Salute)19-GEN-12 14:34

ANSA Data: 19 Gennaio 2012

SALUTE: DOLORE CRONICO, 7 PERSONE SU 10 NON SONO INFORMATE

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hannodifficoltà ad individuare sul territorio i centri di cura specializzati e non conosconola legge 38 del Marzo 2010 sull'accesso alle cure palliative e alla terapia deldolore. Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico - di solito il medico difamiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputano nonadeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai cosiddetti Fans (farmacianti-infiammatori, analgesici, antipiretici) e soltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti(come ad esempio la morfina). E' questo, in sintesi, il ritratto degli italiani cheemerge da una ricerca effettuata dall'Associazione pazienti vivere senza dolore,nel corso della campagna itinerante Cu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore )presentato oggi a Milano. Il tour, promosso nel 2011, ha toccato 14 città italianecoinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultati dell'indagine, sievince che il dolore cronico affligge il 67,3% delle persone che hanno partecipatoevince che il dolore cronico affligge il 67,3% delle persone che hanno partecipatoma soltanto il 50,9% dichiara di essere seguito da un medico e il 52,3% non haalcuna terapia in corso. L'origine della sofferenza è di natura non oncologica per il93,4% del campione mentre nel 45,2% dei casi è dovuta all'artrosi. Gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo nel 16,9% dei casi. E' stato preso in esame anche l' impatto del doloresulla vita quotidiana e dai risultati è emerso che le malattie croniche lacompromettono in 9 pazienti su 10. "Il sondaggio che abbiamo condotto - spiegaMarta Gentili, Presidente dell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziatocome i centri dedicati alla cura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molticittadini, ignorando i contenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsiper chiedere assistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondonoalle loro esigenze". "Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e unamaggiore informazione dei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicioè che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finoraa tutela di chi soffre". "Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude GuidoFanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e lecure palliative - poiché sta crescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fanspermane per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata abbiamo istituitoCruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delleprescrizioni".Y09/ S04 QBKN

AGI (1° lancio) Data: 19 Gennaio 2012

DOLORE CRONICO: SOFFRE 67% ITALIANI MA SOLO 6% VA DA TERAPIST A

(AGI) - Milano, 19 gen. - Il 67,3% degli italiani soffre di dolore cronico, eppure soloil 5,8% si cura nel modo giusto, e cioe' andando dal 'terapista del dolore'. Sonoalcuni dei dati significativi presentati dall'Associazione 'Vivere senza dolore',raccolti durante la campagna itinerante Cu.p.i.do. Secondo questa indagine, comeha spiegato Marta Gentile, presidente dell'Associazione, la sofferenza fisicacolpisce oltre 6 cittadini su 10 ma meno della meta' segue un trattamento che pero'si rivela inefficace nell'83% dei casi. La fotografia che emerge dalla campagna e'preoccupante ma al tempo stesso mette in luce un problema: serve piu'informazione sulla Legge 38 che dal Marzo 2010 tutela il diritto di chi soffre didolore cronico, a un'assistenza qualificata. In base alle informazioni raccolte daCupido (il tour promosso con il patrocinio del Ministero della Salute e un grant diCupido (il tour promosso con il patrocinio del Ministero della Salute e un grant diMundipharma, ha toccato 14 citta'), le persone 7 volte su 10 hanno difficolta' adindividuare i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38. Solo nellameta' dei casi si rivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.(AGI) Cre (Segue)

AGI (2° lancio) Data: 19 Gennaio 2012

DOLORE CRONICO: NE SOFFRE 67% ITALIANI MA SOLO 6% VA DATERAPISTA (2)

(AGI) - Milano, 19 gen. - Analizzando in dettaglio i risultati (hanno risposto 1.830cittadini), si evince che l'origine della sofferenza e' di natura non oncologica per il93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, e' dovuta all'artrosi; benche' la suaintensita' sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono ifarmaci analgesici piu' impiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degliintervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana,che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10. "E' emerso - spiega MartaGentili, Presidente dell'Associazione vivere senza dolore - un mondo di doloresommerso rispetto ai dati che avevamo fino a oggi e che parlano di un 20% dipersone affette da dolore cronico, mentre noi registriamo il 67,3%. L'indagine hapersone affette da dolore cronico, mentre noi registriamo il 67,3%. L'indagine haevidenziato che occorrono un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti. Il nostro auspicio e' che il Ministero e la Commissionedolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre". Sulla stessalinea di pensiero Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sullaterapia del dolore e le cure palliative. "La Legge 38 - ha detto durante laconferenza stampa - 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque nesia la causa. Un approccio cosi' innovativo va inevitabilmente a scardinareabitudini ormai consolidate e richiede quel cambiamento culturale che soloun'adeguata formazione puo' favorire". (AGI) Cre (Segue)

AGI (3° lancio) Data: 19 Gennaio 2012

DOLORE CRONICO: NE SOFFRE 67% ITALIANI MA SOLO 6% VA DATERAPISTA (3)

(AGI) - Milano, 19 gen. - E a questo proposito c'e' una novita' importante: "ilMinistero della Salute ha predisposto con il MIUR - ha detto Fanelli - undocumento tecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato adicembre dal Consiglio Superiore di Sanita'. Con le varie sigle della medicinagenerale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapiadel dolore e le cure palliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazioneuniforme". L'auspicio univoco degli specialisti presenti riguarda l'appropriatezzadelle prescrizioni: meno fans e piu' oppioidi. "Proprio per vigilare sulla qualita'dell'assistenza erogata - ha aggiunto Fanelli - abbiamo istituito il Cruscotto, unsoftware che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Sempre nell'ambito dell'informazione ai cittadini, una giornata del tour, ha visto ilcoinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomato centro diterapia del dolore (Hub). Ebbene e' emerso che il 93,5% dei pazienti che si recavain quell'ospedale, non sapeva dell'esistenza dell'Hub. Un dato che ha fatto rifletteree ha fornito lo stimolo per una nuova iniziativa dell'attivissima Marta Gentili. Comeanticipato oggi, l'Associazione vivere senza dolore, organizzera', dal 15 febbraio al30 giugno 2012, una nuova campagna itinerante denominata HUB2HUB,coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapia del dolore in tutta Italia. (AGI) Cre

ASCA Data: 19 Gennaio 2012

SALUTE: DOLORE CRONICO, PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIU' IN FO SULEGGE 38

(ASCA) - Milano, 19 gen - La sofferenza fisica colpisce oltre 6 italiani su 10 masolo il 47,7% segue un trattamento, che pero' si rivela inefficace nell'83% dei casi.Non solo, pur soffrendo di dolore cronico, 7 volte su 10 hanno difficolta' adindividuare sul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38,che dal Marzo 2010 tutela il loro diritto a un'assistenza piu' equa e qualificata. Solonella meta' dei casi si rivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai Fans e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti. E' questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricercaeffettuata dall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagnaitinerante Cu.p.i.do. - Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano.itinerante Cu.p.i.do. - Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano.Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 citta' della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forli', Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L'iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura. In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo e' statosottoposto un questionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra lapopolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge38/2010. In totale, hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell'indagine Cu.p.i.do., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%e' seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza e' di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, e' dovuta all'artrosi; benche' la sua intensita' sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici piu' impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.com-map/cam/rob

OMNIAPRESS (1/2) Data: 19 Gennaio 2012

DOLORE CRONICO: I CITTADINI NON SANNO COME CURARLO. LA LEGGE38

Milano - Secondo una ricerca effettuata dall’Associazione pazienti vivere senzadolore, nel corso della campagna itinerante CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, epresentata a Milano, gli italiani soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10hanno difficoltà ad individuare sul territorio i centri di cura specializzati e nonconoscono la Legge 38, che dal Marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza piùequa e qualificata. Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito ilmedico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputanonon adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltantoper il 3,1% dagli oppioidi forti.Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daipiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.

OMNIAPRESS (2/2) Data: 19 Gennaio 2012

La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa “Non tiDi recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa “Non tisopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sulla terapiadel dolore. (Omniapress-19.01.2012)

Quotidiani

AVVENIREData: 20 Gennaio 2012

Lettori: 311.000

LA REPUBBLICA – SALUTE (1/2)Data: 24 Gennaio 2012

Lettori: 3.290.000

LA REPUBBLICA – SALUTE (2/2)Data: 24 Gennaio 2012

Lettori: 3.290.000

GIORNALE DI BRESCIA (1/2)Data: 24 Gennaio 2012

Lettori: 48.000

GIORNALE DI BRESCIA (2/2)Data: 24 Gennaio 2012

Lettori: 48.000

LA PROVINCIA DI CREMONAData: 24 Gennaio 2012

Lettori: 22.700

CORRIERE DELLA SERA –SALUTE 1/2

Data: 26 Febbraio 2012

Lettori: 3.274

CORRIERE DELLA SERA –SALUTE 2/2

Data: 26 Febbraio 2012

Lettori: 3.274

Periodici

OGGIData: 01/02/2012Periodicità: settimanaleLettori: 3.241

IL SOLE 24 ORE SANITA’Data: 24-30/01/2012Periodicità: settimanaleLettori: 60.500

CORRIERE MEDICOData: 02/02/2012Periodicità: settimanaleLettori: 36.100

D – LA REPUBBLICA DELLE DONNEData: 04/02/2012Periodicità: settimanaleLettori: 838.000

LOMBARDIA OGGI – LA PREALPINAData: 05/02/2012Periodicità: settimanaleLettori: 220.000

IO DONNAData: 18/02/2012Periodicità: settimanaleLettori: 1.214.000

QN – SALUTE LEI & LUIData: 20/02/2012Periodicità: settimanaleLettori: 6.992.000

CONFIDENZE 1/2Data: 06/03/2012Periodicità: settimanaleLettori: 425.000

CONFIDENZE 2/2Data: 06/03/2012Periodicità: settimanaleLettori: 425.000

Radio

RADIO 101Data: 19 Gennaio 2012Orario: 23.20Audience: 2.491.000

Giornalista: Paolo Wilhelm

Intervista a: dott.ssa Marta Gentili

Durata: 2’00’’

PRONTO SALUTE - RADIO RAI 1Data: 20 Gennaio 2012Orario: 11.45Audience: 7.634.000

Giornalista: Emanuela Medi

Intervista a: dott.ssa Marta Gentili, prof. Antonio Gatti

Durata: 3’20’’

SPAZIO APERTO - TELENOVAData: 23 Gennaio 2012Orario: 18.00Audience: 410.000

Giornalista: Paolo Pirovano

Intervista a: dott.ssa Marta Gentili, dott. Marco FilippiniIntervista a: dott.ssa Marta Gentili, dott. Marco Filippini

Durata: 30’

A TUTTA SALUTE – CNR RADIO FMData: 27 Gennaio 2012Orario: 11.00Audience: 6.012.000

Giornalista: Michela Vuga

Intervista a: prof. Guido Fanelli

Durata: 2’55”

MDWEBTV.ITData: 15 Febbraio 2012Orario: 11.00Audience: N.D.

Giornalista: Elisabetta Torretta

Intervista a: prof. Antonio Gatti

Durata: 9’33”Durata: 9’33”

Web

GDAPRESS.ITData: 18 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“GLI ITALIANI E IL DOLORE CRONICO. I RISULTATI DELLA CAMPAGNACU.P.I.DO.”

L’Associazione pazienti vivere senza dolore ha dato vita nel 2011 alla campagnaitinerante di informazione e sensibilizzazione “CU.P.I.DO. – Cura Previeni IlDolore”. Promosso con il patrocinio del Ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, il tour ha attraversato le principali piazze di 14città italiane, creando un filo diretto tra i cittadini e i clinici che operano sulcittà italiane, creando un filo diretto tra i cittadini e i clinici che operano sulterritorio, allo scopo di fornire informazioni sulla malattia dolore e sui centrispecializzati cui rivolgersi per una corretta diagnosi e cura.In occasione della campagna, è stata condotta un’indagine volta a sondare laprevalenza del dolore cronico tra la popolazione, le terapie analgesiche piùimpiegate e il livello di conoscenza della Legge 38/2010.Gli interessanti risultati emersi dall’indagine, che ha coinvolto anche l’Hub diMedicina del Dolore del Policlinico Tor Vergata di Roma, sono presentati :“GLI ITALIANI E IL DOLORE CRONICO. I RISULTATI DELLA CAMPAGNACU.P.I.DO. 2011”Giovedì 19 Gennaio 2012, ore 11.00Circolo della Stampa – Sala MontanelliC.so Venezia, 48 – MilanoL’incontro sarà anche l’occasione per presentare in anteprima il nuovo progetto“HUB2HUB”, che l’Associazione vivere senza dolore promuoverà nel 2012,all’interno dei numerosi centri di terapia del dolore italiani.Interverranno:Guido Fanelli, Coordinatore Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e lecure palliativeMarco Spizzichino, Direttore Ufficio XI – Direzione generale della programmazionesanitaria del Ministero della SaluteAntonio Gatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Universitàdegli Studi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor VergataMarta Gentili, Presidente Associazione vivere senza dolore.

VITA.IT (1/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 30.000

SANITÀ. DOLORE CRONICO, MENO DELLA METÀ HA TERAPIA19 gennaio 2012

L'associazione vivere senza dolore presenta i risultati della campagna Cupido elancia la prossima "Hub2Hub"Meno della metà (47,7%) degli italiani che lamentano dolori cronici riceve unaterapia, che in oltre 8 casi su 10 (83% circa) si rivela comunque inefficace. Più diun paziente su 2 (52,3%) non assume quindi alcun trattamento, e soltanto la metà(50,9%) viene seguito da un medico.Sono alcuni risultati di una ricerca condotta dall'Associazione vivere senza dolore,durante la campagna itinerante “Cupido” (Cura previeni il dolore), promossa nel2011 con il patrocinio del ministero della Salute. Il tour ha toccato 14 città dellaPenisola, con gazebo dove i cittadini potevano incontrare specialisti e rispondere aPenisola, con gazebo dove i cittadini potevano incontrare specialisti e rispondere aun questionario. Quasi 7 persone su 10 (67,3%) hanno detto di soffrire di dolorecronico, non legato a tumori in più di 9 casi su 10 (93,4%).Dall'indagine, sostenuta da Mundipharma e presentata oggi a Milano, risulta ingenerale che i pazienti italiani conoscono poco la legge 38 che dal marzo 2010tutela il diritto a un'assistenza equa e qualificata. Sette volte su 10 hanno difficoltàa individuare sul territorio i centri specializzati, e fra chi si rivolge a un camicebianco pochissimi (5,8%) fanno riferimento a un terapista del dolore. Chi soffre,inoltre, ritiene non adeguati i farmaci prescritti: perlopiù si tratta di antinfiammatorinon steroidei-Fans (38,5% delle risposte) che alleviano i sintomi solo nel 17% circadegli intervistati, mentre gli oppiodi forti vengono utilizzati nel 3,1% dei casi. Siconferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana che risultacompromessa per quasi 9 pazienti su 10.Alla luce dei dati emersi da “Cupido”, l'Associazione vivere senza doloreorganizzerà dal 15 febbraio al 30 giugno una nuova campagna itinerante.Il progetto si chiama "Hub2Hub" e si propone di sondare l'applicazione della legge38 negli ospedali sede di un centro di terapia del dolore. Saranno coinvolte circa15 strutture in tutto il Paese.«Molti cittadini, ignorando i contenuti della legge 38, non sanno dove recarsi perchiedere assistenza e finiscono per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze antalgiche», dice Marta Gentili, presidente dell'Associazione viveresenza dolore. Gentili sottolinea che «la sofferenza fisica non grava solo sul malato,fino a spegnerne a volte la voglia di vivere, ma anche sull'intera famiglia», eauspica che «il ministero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre».

VITA.IT (2/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 30.000

«La legge 38 “obbliga” il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa», precisa Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale suterapia del dolore e cure palliative. Un "approccio innovativo", osserva l'esperto,che «richiede quel cambiamento culturale che solo un'adeguata formazione puòfavorire. A questo proposito, il ministero della Salute ha predisposto con il Miur undocumento tecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato adicembre dal Consiglio superiore di sanità. Con le varie sigle della medicinagenerale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapiadel dolore e le cure palliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazioneuniforme».Passando ai farmaci Fanelli nota che «sul fronte appropriatezza prescrittiva labattaglia è ancora aperta poiché sta crescendo il consumo di oppioidi, ma l'abusodi Fans permane. Proprio per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata abbiamodi Fans permane. Proprio per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata abbiamoistituito il “Cruscotto”, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e latipologia delle prescrizioni».Di recente, inoltre, il ministero ha avviato la campagna informativa “Non ti sopportopiù”, rivolta alla popolazione per sensibilizzarla sulla terapia del dolore.

CORRIERE.ITData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 1.018.071

SALUTE: DOLORE CRONICO, 7 PERSONE SU 10 NON SONO INFORMATE

Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo 2010sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Solo nella metà dei casi sirivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapistadel dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (come ad esempio la morfina). E' questo, insintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 città italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando indettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%dettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiara di essereseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel 45,2%dei casi è dovuta all'artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. E' statopreso in esame anche l' impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati èemerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. "Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze". "Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio è che ilMinistero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tuteladi chi soffre". "Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli,Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le curepalliative - poiché sta crescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fanspermane per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata abbiamo istituitoCruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delleprescrizioni".

VIRGILIO.ITData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 2.317.807

SANITÀ. DOLORE CRONICO, MENO DELLA METÀ HA TERAPIA

L'associazione vivere senza dolore presenta i risultati della campagna Cupido elancia la prossima "Hub2Hub" Meno della metà (47,7%) degli italiani chelamentano dolori cronici riceve una terapia, che in oltre 8 casi su 10 (83% circa) sirivela comunque inefficace. Più di un paziente su 2 (52,3%) non assume quindialcun trattamento, e soltanto la metà (50,9%) viene seguito da un medico. Sonoalcuni risultati di una ricerca condotta dall' Associazione vivere senza dolore,durante la campagna itinerante "Cupido" (Cura previeni il dolore), promossa nel2011 con il patrocinio del ministero della Salute. Il tour ha toccato 14 città dellaPenisola, con gazebo dove i cittadini potevano incontrare specialisti e rispondere aun questionario. Quasi 7 persone su 10 (67,3%) hanno detto di soffrire di dolorecronico, non legato a tumori in più di 9 casi su 10 (93,4%). Dall'indagine, sostenutacronico, non legato a tumori in più di 9 casi su 10 (93,4%). Dall'indagine, sostenutada Mundipharma e presentata oggi a Milano, risulta in generale che i pazientiitaliani conoscono poco la legge 38 che dal marzo 2010 tutela il diritto aun'assistenza equa e qualificata. Sette volte su 10 hanno difficoltà a individuare sulterritorio i centri specializzati, e fra chi si rivolge a un camice bianco pochissimi(5,8%) fanno riferimento a un terapista del dolore. Chi soffre, inoltre, ritiene nonadeguati i farmaci prescritti: perlopiù si tratta di antinfiammatori non steroidei-Fans(38,5% delle risposte) che alleviano i sintomi solo nel 17% circa degli intervistati,mentre gli oppiodi forti vengono utilizzati nel 3,1% dei casi. Si conferma, infine, ilpesante impatto del dolore sulla vita quotidiana che risulta compromessa per quasi9 pazienti su 10.

ILSECOLOXIX.ITData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 65.000

DOLORE CRONICO, POCA INFORMAZIONE

Roma - Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo2010 sull’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia(57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputano non adeguati ifarmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) e soltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (comead esempio la morfina).È questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossoCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 città italiane coinvolgendo 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine, si evince che il dolore cronicoaffligge il 67,3% delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiaradi essere seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’originedella sofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel45,2% dei casi è dovuta all’artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. È statopreso in esame anche l’ impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati èemerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. «Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze».«Occorrono pertanto un’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazionedei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio è che il Ministero e laCommissione dolore proseguano l’ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre».«Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli, Coordinatore dellaCommissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative - poichè stacrescendo il consumo di oppioidi ma l’abuso di Fans permane per vigilare sullaqualità dell’assistenza erogata abbiamo istituito Cruscotto, un software chemonitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni».

UNITA.ITData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 81.000

SALUTE: DOLORE CRONICO, 7 PERSONE SU 10 NON SONO INFORMATE

Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficolta' ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo 2010sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Solo nella meta' dei casi sirivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapistadel dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (come ad esempio la morfina). E' questo, insintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossoCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 citta' italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando indettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiara di essereseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza e' di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel45,2% dei casi e' dovuta all'artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici piu' impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. E' statopreso in esame anche l' impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati e'emerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. "Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono cosi' per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze". "Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio e' che ilMinistero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tuteladi chi soffre". "Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli,Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le curepalliative - poiche' sta crescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fanspermane per vigilare sulla qualita' dell'assistenza erogata abbiamo istituitoCruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delleprescrizioni".

LIBERO.ITData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 2.611.427

SALUTE: DOLORE CRONICO, 7 PERSONE SU 10 NON SONO INFORMATE

Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo 2010sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Solo nella metà dei casi sirivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapistadel dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (come ad esempio la morfina). E' questo, insintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 città italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando innel 2011, ha toccato 14 città italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando indettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiara di essereseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel 45,2%dei casi è dovuta all'artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. E' statopreso in esame anche l' impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati èemerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. "Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze". "Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio è che ilMinistero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tuteladi chi soffre". "Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli,Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le curepalliative - poiché sta crescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fanspermane per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata abbiamo istituitoCruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delleprescrizioni".

NOTIZIE.YAHOO.COMData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 1.962.108

SALUTE: DOLORE CRONICO, PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIU' IN FO SULEGGE 38

Milano, 19 gen - La sofferenza fisica colpisce oltre 6 italiani su 10 ma solo il 47,7%segue un trattamento, che pero' si rivela inefficace nell'83% dei casi. Non solo, pursoffrendo di dolore cronico, 7 volte su 10 hanno difficolta‘ ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dal Marzo2010 tutela il loro diritto a un'assistenza piu' equa e qualificata. Solo nella meta' deicasi si rivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente ilterapista del dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti,rappresentati per il 38,5% dai Fans e soltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti. E'questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuataquesto, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. - Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano.Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 citta' della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forli', Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L'iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura. In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo e' statosottoposto un questionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra lapopolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge38/2010. In totale, hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell'indagine Cu.p.i.do., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%e' seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza e' di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, e' dovuta all'artrosi; benche' la sua intensita' sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici piu' impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.

VIVEREINARMONIA.IT (1/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 8.000

DOLORE CRONICO: COME AFFRONTARLO

Le persone 7 volte su 10 hanno difficoltà a individuare i centri di cura specializzatiIl 67,3% degli italiani soffre di dolore cronico, eppure solo il 5,8% si cura nel modogiusto, e cioè andando dal 'terapista del dolore'. Sono alcuni dei dati significativipresentati dall'Associazione 'Vivere senza dolore', raccolti durante la campagnaitinerante Cu.p.i.do. Secondo questa indagine, come ha spiegato Marta Gentile,itinerante Cu.p.i.do. Secondo questa indagine, come ha spiegato Marta Gentile,presidente dell'Associazione, la sofferenza fisica colpisce oltre sei cittadini su diecima meno della metà segue un trattamento che però si rivela inefficace nell'83%dei casi.La fotografia che emerge dalla campagna è preoccupante ma al tempo stessomette in luce un problema: serve più informazione sulla Legge 38 che dal Marzo2010 tutela il diritto di chi soffre di dolore cronico, a un'assistenza qualificata.In base alle informazioni raccolte da Cupido (il tour promosso con il patrocinio delMinistero della Salute e un grant di Mundipharma, ha toccato 14 città), le personesette volte su dieci hanno difficoltà a individuare i centri di cura specializzati e nonconoscono la Legge 38. Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico - di solitoil medico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputanonon adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai Fans e soltanto peril 3,1% dagli oppioidi forti.Analizzando in dettaglio i risultati (hanno risposto 1.830 cittadini), si evince chel'origine della sofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e,nel 45,2% dei casi, è dovuta all'artrosi; benché la sua intensità sia di gradomoderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici piùimpiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degli intervistati.Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana, che risultacompromessa per quasi 9 pazienti su 10. Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore dice: «L'indagine ha evidenziato cheoccorrono un'idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione deipazienti. Il nostro auspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguanol'ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre».

VIVEREINARMONIA.IT (2/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 8.000

Sulla stessa linea di pensiero Guido Fanelli, Coordinatore della CommissioneMinisteriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. «La Legge 38 - ha dettodurante la conferenza stampa - 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore,qualunque ne sia la causa. Un approccio cosi' innovativo va inevitabilmente ascardinare abitudini ormai consolidate e richiede quel cambiamento culturale chesolo un'adeguata formazione può favorire».E a questo proposito c'è una novità importante: «il Ministero della Salute hapredisposto con il Miur - ha detto Fanelli - un documento tecnico sui percorsiformativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dal Consiglio Superiore diSanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamo inoltre stabilito diprevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le cure palliative, pergarantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme».L'auspicio degli specialisti presenti riguarda l'appropriatezza delle prescrizioni:L'auspicio degli specialisti presenti riguarda l'appropriatezza delle prescrizioni:meno fans e più oppioidi. Sempre nell'ambito dell'informazione ai cittadini, unagiornata del tour, ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma,sede di un rinomato centro di terapia del dolore (Hub). Ebbene e' emerso che il93,5% dei pazienti che si recava in quell'ospedale, non sapeva dell'esistenzadell'Hub. Un dato che ha fatto riflettere e ha fornito lo stimolo per una nuovainiziativa dell'attivissima Marta Gentili. L'Associazione vivere senza dolore,organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagna itinerantedenominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapia deldolore in tutta Italia.

FAMIGLIACRISTIANA.ITData: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 6.300

SALUTE: DOLORE CRONICO, 7 PERSONE SU 10 NON SONO INFORMATE

Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo 2010sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Solo nella metà dei casi sirivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapistadel dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (come ad esempio la morfina). E' questo, insintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 città italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando innel 2011, ha toccato 14 città italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando indettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiara di essereseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel 45,2%dei casi è dovuta all'artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. E' statopreso in esame anche l' impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati èemerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. "Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze". "Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio è che ilMinistero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tuteladi chi soffre". "Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli,Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le curepalliative - poiché sta crescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fanspermane per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata abbiamo istituitoCruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delleprescrizioni".

PHARMASTAR.IT (1/5)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 20.000

DOLORE CRONICO: SERVE PIÙ INFORMAZIONE SULLA LEGGE 38

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano.Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.

PHARMASTAR.IT (2/5)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 20.000

“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre daltecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.

PHARMASTAR.IT (3/5)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 20.000

“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri diterapia del dolore in tutta Italia.terapia del dolore in tutta Italia.“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

PHARMASTAR.IT (4/5)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 20.000

PHARMASTAR.IT (5/5)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: 20.000

MEDICINALIVE.COM (1/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

IL DOLORE CRONICO SI PUÒ CURARE, BASTA SAPERE COME E DOVE: IRISULTATI DI CUPIDO

Dolore cronico. Solo chi ne soffre sa quanto questo influenzi negativamente laqualità della vita, propria oltre che dei familiari che condividono questa sofferenzaper molti aspetti considerabile “inutile”, perché trattabile. Il problema però è proprioquello della terapia. Finora l’approccio è stato sbagliato e nonostante sia statadivulgata a tal proposito una legge specifica (Legge 38 del 15 Marzo 2010) ancoradivulgata a tal proposito una legge specifica (Legge 38 del 15 Marzo 2010) ancoranon vi è un’adeguata applicazione. Soprattutto manca la giusta informazione alriguardo.

Il dolore non permette di svolgere normali attività quotidiane, siano esse faccendedomestiche che professionali: un’artrosi all’anca ad esempio rende difficile unaqualunque attività motoria, ma anche potersi allacciare le scarpe o mettere lecalze, portare un bimbo in braccio; rende difficoltoso dormire e questo alla lungaprovoca nervosismo ed altri disturbi, come la difficoltà di concentrazione, giramentidi testa, indebolimento del sistema immunitario. Eppure si sopporta quasi insilenzio, convinti che non ci siano alternative, magari su suggerimento del medicodi base. E’ un errore, perché la Legge 38 stabilisce l’obbligo di trattare il dolorecronico come una vera e propria patologia a se stante. Ma quale è lo stato deifatti?

MEDICINALIVE.COM (2/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

E’ stato tracciato dal progetto CU.P.I.DO (Cura Previeni Il Dolore) ad operadell’associazione di pazienti Vivere senza Dolore, i cui risultati sono stati presentatiquesta mattina e che evidenziano carenze sotto vari punti di vista. I dettagli?CU.P.I.DO si è svolto attraverso un tour itinerante in 14 città italiane (Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma): qui sono stati allestiti per un’intera giornata dei gazebo,dotati di materiale informativo e specialisti del dolore con cui gli interessati si sonopotuti confrontare raccontando il proprio “dolore” quotidiano e chiedendo consiglio.In tutto sono state raggiunte più di 1800 persone, invitate anche a riempire unquestionario.Ne è emerso dolore cronico per il 67,3% degli intervistati, i quali nel 49,1 % deicasi non si erano mai rivolti ad un terapista del dolore o specialista correlato alproblema che lo provocava. Solo il 47,7 % delle persone sofferenti aveva in corsouna terapia ( 38,5% Fans- contro gli oppiodi usati solo nel 6,9% dei casi). In moltihanno ritenuto tali terapie inefficaci (visto che probabilmente non sono quellehanno ritenuto tali terapie inefficaci (visto che probabilmente non sono quellegiuste ndr). Nel 93,4% dei casi il dolore non è di natura oncologica e, tra queste, ildolore legato all’artrosi colpisce il 45,2% degli intervistati. Infine il 70,3% deicittadini partecipanti volontariamente all’iniziativa non sapeva dell’esistenza dellaLegge 38 o dei suoi contenuti ed il 72,1% del totale ha inoltre dichiarato seriedifficoltà nell’individuare centri specializzati per la cura del dolore. Di rilievo aquesto proposito anche i risultati di un’indagine svolta all’interno del policlinico TorVergata di Roma, dove un HUB (Centro per la terapia del dolore) esiste ed èattivo.Ebbene il 93,5% delle persone coinvolte, che nella giornata dedicata si sonorecate presso tale struttura sanitaria, non ne conosceva l’esistenza, masoprattutto, su scelta dei responsabili dello stesso Centro sono stati proposti deiquestionari anche ai pazienti ricoverati, da cui è emersa una cattiva gestione delleterapie del dolore, perché assegnate da medici non specialisti. Una realtà concretada combattere! Da qui il nuovo progetto dell’Associazione Vivere senza dolore,una nuova campagna itinerante dal nome HUB2HUB che partirà il prossimo 15febbraio e terminerà il 30 Giugno 2012 dopo aver toccato 15 centri di terapia per ildolore in tutta Italia, per individuare la conoscenza e l’applicazione della legge 38,nelle strutture sanitarie ospitanti i centri. Se soffrite di dolore cronico, poteteapprofondire queste tematiche, oltre che con i nostri aggiornamenti, anchedirettamente nel sito dell’associazione vivere senza dolore.

WELLME.IT (1/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO: QUANTO SOFFRONO GLI ITALIANI

Il dolore cronico affligge il 67,3% degli italiani, ma soltanto il 50,9% è seguito da unmedico e il 52,3% non ha nessuna terapia in corso.Nel 45,2% dei casi l'origine della sofferenza è dovuta all'artrosi, mentre gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati, anche se essialleviano i sintomi soltanto al 16,9% degli intervistati. Per quasi 9 pazienti su 10,inoltre, il dolore compromette seriamente la vita quotidiana.E' questo il quadro che emerge da una ricerca effettuata dall'Associazione pazientivivere senza dolore, nel corso della campagna itinerante CU.P.I.DO. – CuraPrevieni Il Dolore (che ha toccato 14 città italiane), e presentata oggi a Milano.7 volte su 10 gli italiani hanno difficoltà ad individuare sul territorio i centri di curaspecializzati e non conoscono la Legge 38, che dal Marzo 2010 tutela il loro dirittoa un'assistenza più equa e qualificata.Spiega Marta Gentili, Presidente dell'Associazione vivere senza dolore: "molticittadini, ignorando i contenuti della Legge3 8, non sanno dove recarsi perchiedere assistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondono alleloro esigenze antalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino aspegnerne a volte la voglia di vivere, ma anche sull'intera famiglia: occorronopertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti.Il nostro auspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l'ottimolavoro svolto finora a tutela di chi soffre"."La Legge3 8'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia la

causa", interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. "Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un'adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità.

WELLME.IT (2/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

Con le varie sigle della medicina generale, abbiamo inoltre stabilito di prevedereun unico iter didattico sulla terapia del dolore e le cure palliative, per garantire aimedici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronte appropriatezzaprescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo il consumo dioppioidi ma l'abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell'assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa"Non ti sopporto più", rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Infine,l'Associazione vivere senza dolore organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno2012, una nuova campagna itinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa15 centri di terapia del dolore in tutta Italia.

SALUS.IT (1/3)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIU' INFORMAZ IONESULLA LEGGE 38 E TERAPIE PIU' APPROPRIATE

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti. PUBBLICITÀE’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grant incondizionato diMundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì,Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì,Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma.L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadinipotevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, dai quali ricevere informazioniinerenti la malattia dolore e i centri locali preposti alla sua cura. In tutte le tappe, acoloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto un questionario, volto averificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, i trattamenti antalgiciin uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale, hanno risposto1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evinceche il dolore cronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo masoltanto il 50,9% è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso.L’origine della sofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e,nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di gradomoderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici piùimpiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine,il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa perquasi 9 pazienti su 10. “La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili,Presidente dell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centridedicati alla cura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini,ignorando i contenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze antalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino aspegnerne a volte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorronopertanto un’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti.Il nostro auspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimolavoro svolto finora a tutela di chi soffre”.

SALUS.IT (2/3)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni". Non solo. Di recente ilMinistero ha anche dato avvio alla campagna informativa “Non ti sopporto più”,rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sulla terapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatoha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi. “Aderendo alla campagnaCU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificare come venisse applicata laLegge 38 anche al proprio interno”, dichiara Antonio Gatti, Professore aggregato diAnestesia e terapia del dolore, Università degli Studi di Roma Tor Vergata eFondazione PTV Policlinico Tor Vergata. “L’esperienza si è rivelata estremamenteutile, perché ha favorito una più profonda presa di coscienza, potenziando lacollaborazione delle varie unità operative ospedaliere con il nostro Hub econsentendoci di essere sempre più vicini ai bisogni della cittadinanza. Una realeintegrazione delle competenze tra le diverse figure professionali è il passofondamentale per giungere alla multidisciplinarietà delle cure anche in ambitodolore. In tal modo potremo davvero garantire ai pazienti il diritto a non soffrire,come sancito dalla nuova normativa”. Alla luce delle problematiche e dei bisogniinformativi emersi con il tour CU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza doloreintende proseguire il cammino intrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30giugno 2012, una nuova campagna itinerante denominata HUB2HUB,coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapia del dolore in tutta Italia.

SALUS.IT (3/3)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

SALUTE.POURFEMME.IT (1/2)Data: 19 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

IL DOLORE CRONICO E LA LEGGE 38/2010

Il dolore cronico è una patologia che deve essere curata nel giusto modo. Asancire questo concetto è una legge, la 38/2010, che prevede, tra le varie cose,l’istituzione di adeguati centri per la terapia per il dolore, percorsi adeguati per ladiagnosi e la cura ed una semplificazione in ambito di prescrizione farmacologica.diagnosi e la cura ed una semplificazione in ambito di prescrizione farmacologica.Tutto ciò esiste, ma sono in pochi a trarne giovamento perché effettivamente nonc’è un’adeguata informazione al riguardo. Anzi, circa il 70% della popolazioneitaliana non conosce l’esistenza della legge e dunque neppure dei suoi contenuti.Anche l’applicazione della norma non è delle migliori.A tracciare la fotografia attuale riguardo alle terapie per il dolore, una campagnainformativa itinerante che si è svolta nell’arco del 2011 e di cui sono stati presentatii dati stamane. CU.P.I.DO (CUra Previeni Il DOlore) ha toccato 14 città italiane(Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia,Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma) dove sono stati istallati per un’interagiornata degli stand informativi. Qui è stato distribuito del materiale divulgativoriguardo al dolore cronico, alle sue cause più comuni, alle possibilità terapeutichee alle diagnosi, oltre che ai consigli di esperti in terapia del dolore, presenti sulcampo. Agli afferenti sono stati proposti dei questionari (1.830 quelli riempiti,dunque un discreto risultato statistico) dal quale è emersa non solo la scarsaconoscenza dei diritti, ma anche un’alta percentuale di persone affette da dolorecronico: il 67,3% degli intervistati.Tra questi, il 49% circa non si erano mai rivolti ad uno specialista e per quelli cheavevano una terapia in corso (non necessariamente adeguata perché nonassegnata da un terapista del dolore dopo adeguata valutazione clinica) si èevidenziato un uso eccessivo di farmaci antinfiammatori fans (38,5%), contro unminimo utilizzo di oppioidi (6,9%). Da tutto ciò si evince la necessità di unamaggiore e più capillare informazione che l’associazione di pazienti Vivere SenzaDolore, che ha già sviluppato il progetto CUPIDO, continuerà a promuovere, anchegrazie ad un’altra iniziativa che partirà a febbraio e si protrarrà, sempre con standitineranti fino alla fine di Giugno 2012.

SALUTE.POURFEMME.IT (2/2)Data: 19 Gennaio 2012

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Stavolta si entrerà però direttamente nelle strutture sanitarie che ospitano 15 tra iprincipali centri per la terapia del dolore, per continuare ad informare, masoprattutto ad indagare sui limiti dell’applicazione della normativa, con lo scopo dimigliorare per il benessere dei pazienti. Il nuovo progetto si chiama HUB2HUB edha già avuto un primo step presso il Policlinico Torvergata di Roma.Purtroppo, il dolore cronico affligge soprattutto noi donne (pensiamo all’artrosi o almal di testa) che conseguentemente diventano avide consumatrici di farmaci chespesso smettono di funzionare dopo poco e provocano effetti collaterali. A voltebasta una diagnosi precisa ed uno specialista per evitare tutto ciò, soprattutto peravere una vita senza dolore cronico. Maggiori approfondimenti sul sitodell’associazione.

DOTTNET.ITData: 19 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO: SETTE ITALIANI SU DIECI NON SANNO COMEACCEDERE ALLE CURE

Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficolta' ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo 2010sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Solo nella meta' dei casi sirivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapistadel dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (come ad esempio la morfina).E' questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossoCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 citta' italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando indettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiara di essereseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza e' di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel45,2% dei casi e' dovuta all'artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici piu' impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. E' statopreso in esame anche l' impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati e'emerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. "Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono cosi' per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze"."Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggiore informazionedei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio e' che il Ministero e laCommissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre"."Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli, Coordinatore dellaCommissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative - poiche' stacrescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fans permane per vigilare sullaqualita' dell'assistenza erogata abbiamo istituito Cruscotto, un software chemonitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".

REDATTORESOCIALE.ITData: 19 Gennaio 2012

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SOFFRONO DI UN DOLORE CRONICO, MA NON SI CURANO

Emerge dai 1.830 questionari compilati dalle persone che si sono fermate aibanchetti dell'associazione Vivere senza dolore in 14 città italiane. Il 67% dichiaradi avere dolori ogni giorno da almeno un anno, ma appena la metà è seguita dacentri ad hoc

MILANO - Soffrono di un dolore cronico, ma non vengono curati. È quanto emergedai 1.830 questionari compilati dalle persone che si sono fermate ai banchettidell'associazione Vivere senza dolore in 14 città italiane. Il 67% dichiara di averedolori ogni giorno da almeno un anno, ma appena la metà è seguita da centrispecializzati e il 38% utilizza solo analgesici quasi sempre inefficaci. "Non c'èspecializzati e il 38% utilizza solo analgesici quasi sempre inefficaci. "Non c'èancora la consapevolezza che il dolore sia una malattia e che come tale vadaaffrontata -afferma Marta Gentili, presidente dell'associazione-. Di solito si pensache sia una conseguenza di un'altra patologia e si pensa solo a curarequest'ultima". Per questo l'associazione ha avviato il progetto Cu.pi.do (Curaprevieni il dolore) per sensibilizzare la popolazione italiana con banchetti a Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. I risultati dei questionari sono stati presentati giovedì 19gennaio a Milano. Per combattere il dolore solo il 6,9% degli intervistati utilizza glioppioidi. Il 38,5% ricorre agli analgesici, che però "Non sono efficaci -spiega MartaGentili- e hanno effetti collaterali. La stragrande maggioranza ha un dolore diintensità pari a 6,5 in una scala che va da 0 (assenza di dolore) a 10. Quasi lametà (45,2%) soffre per colpa dell'artrosi. Il dolore incide sulla vita quotidiana. Peril 49,2% degli intervistati sulle attività in generale, nel 19,8% sulle attivitàdomestiche e al 15,7% rende difficile il sonno. Il 5,6% ammette anche che intaccala qualità delle relazioni familiari e con gli amici. Per tutelare le persone chesoffrono di dolore cronico, l'Italia ha una legge, la 38 del 2010, che sancisce ildiritto alle cure palliative e alle terapie del dolore. Dai questionari risulta che il70,3% non sa dell'esistenza di questa legge. "È invece fondamentale -sottolineaMarta Gentili-. Prevede, tra l'altro, l'obbligo di inserire nella cartella clinica dellapresenza di dolore nel paziente e facilita l'accesso ai farmaci oppiacei".L'Associazione vivere senza dolore organizza dal 15 febbraio al 30 giugno unanuova campagna itinerante. Il progetto si chiama "Hub2Hub" e si propone disondare l'applicazione della legge 38 negli ospedali sede di un centro di terapia deldolore. Saranno coinvolte circa 15 strutture in tutto il Paese. (dp)

SALUTE24.ILSOLE24ORE.COMData: 20 Gennaio 2012

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SALUTE: DOLORE CRONICO PER 6 ITALIANI SU 10

La sofferenza fisica colpisce oltre 6 italiani su 10 ma solo il 47,7% segue untrattamento, che però si rivela inefficace nell’83% dei casi. È quanto emerge daun’indagine effettuata dall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corsodella campagna itinerante CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, presentata ieri aMilano.Dall'indagine, condotta su 1830 cittadini di 14 città, è emerso che il dolore cronicoaffligge il 67,3% degli intervistati, ma soltanto il 50,9% è seguito da un medico e il52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine della sofferenza è di natura nononcologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi; gliantinfiammatori non steroidei (Fans) risultano i farmaci analgesici più impiegati maalleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. Solo nella metà dei casi i soggetti affettida dolore si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dagli antinfiammatori non steroidei (FANS) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti".(20/01/2012)

PHARMAKRONOSData: 20 Gennaio 2012

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QUOTIDIANOSANITA.IT (1/2)Data: 20 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO. TERAPIE SOLO PER UN PAZIENTE SU DUE.INEFFICACI NELL’83% DEI CASI

Un’indagine condotta dall’Associazione vivere senza dolore rileva che lasofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 ma solo il 47,7% segue untrattamento. L’origine è di natura non oncologica per il 93 ,4% del campione e nel45,2% dei casi è dovuta all’artrosi.20 GEN - Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà adindividuare sul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38,che dal marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solonella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai Fans e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itinerantedall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrociniodel Ministero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche”.

QUOTIDIANOSANITA.IT.IT (2/2)Data: 20 Gennaio 2012

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“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, ha affermato Guido Fanelli, coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative, spiegando che “un approccio cosìinnovativo va inevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiedequel cambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. Aquesto proposito, il ministero della Salute ha predisposto con il Miur un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di Fans permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, che ha consentito disvolgere un’indagine anche su 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della strutturaospedaliera, per appurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata etrattata. “I risultati ottenuti – spiega l’Associazione -, dopo la sorpresa iniziale,hanno stimolato una maggiore attenzione al problema nei vari reparti”. Infatti quasiil 73% dei ricoverati presentava un dolore di intensità elevata, nonostante fossestato prescritto un farmaco analgesico al 71,4% degli intervistati. Il ricorso aglioppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54% dei pazienti si dichiarava insoddisfattodel trattamento ricevuto, prescritto dallo specialista del dolore solo nel 28,7% deicasi.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile – ha spiegato Antonio Gatti,professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degli Studi diRoma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata - perché ha favoritouna più profonda presa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varieunità operative ospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere semprepiù vicini ai bisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze trale diverse figure professionali è il passo fondamentale per giungere allamultidisciplinarietà delle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davverogarantire ai pazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore ha annunciato che proseguirà ilcammino intrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuovacampagna itinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanticentri di terapia del dolore in tutta Italia.

ILFARMACISTAONLINE.IT (1/2)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: 30.000

DOLORE CRONICO. TERAPIE SOLO PER UN PAZIENTE SU DUE.INEFFICACI NELL’83% DEI CASI

Un’indagine condotta dall’Associazione vivere senza dolore rileva che lasofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 ma solo il 47,7% segue untrattamento. L’origine è di natura non oncologica per il 93 ,4% del campione e nel45,2% dei casi è dovuta all’artrosi.20 GEN - Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà adindividuare sul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38,che dal marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solonella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai Fans e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itinerantedall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrociniodel Ministero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche”.

ILFARMACISTAONLINE.IT (2/2)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: 30.000

“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, ha affermato Guido Fanelli, coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative, spiegando che “un approccio cosìinnovativo va inevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiedequel cambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. Aquesto proposito, il ministero della Salute ha predisposto con il Miur un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di Fans permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, che ha consentito disvolgere un’indagine anche su 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della strutturaospedaliera, per appurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata etrattata. “I risultati ottenuti – spiega l’Associazione -, dopo la sorpresa iniziale,hanno stimolato una maggiore attenzione al problema nei vari reparti”. Infatti quasiil 73% dei ricoverati presentava un dolore di intensità elevata, nonostante fossestato prescritto un farmaco analgesico al 71,4% degli intervistati. Il ricorso aglioppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54% dei pazienti si dichiarava insoddisfattodel trattamento ricevuto, prescritto dallo specialista del dolore solo nel 28,7% deicasi.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile – ha spiegato Antonio Gatti,professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degli Studi diRoma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata - perché ha favoritouna più profonda presa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varieunità operative ospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere semprepiù vicini ai bisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze trale diverse figure professionali è il passo fondamentale per giungere allamultidisciplinarietà delle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davverogarantire ai pazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore ha annunciato che proseguirà ilcammino intrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuovacampagna itinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanticentri di terapia del dolore in tutta Italia.

PANORAMASANITA.ITData: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: 4.500

DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIÙ INFORMAZI ONESULLA LEGGE 38 E TERAPIE PIÙ APPROPRIATE

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai Fans e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti. È questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricercaeffettuata dall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso dellacampagna itinerante Cupido – Cura Previeni Il Dolore, e presentata il 19 gennaio acampagna itinerante Cupido – Cura Previeni Il Dolore, e presentata il 19 gennaio aMilano.Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura. In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è statosottoposto un questionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra lapopolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge38/2010. In totale, hanno risposto 1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultatidell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolore cronico affligge il 67,3% di coloroche si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9% è seguito da un medico e il52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine della sofferenza è di natura nononcologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi;benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori nonsteroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo al16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vitaquotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10. «La survey cheabbiamo condotto» spiega Marta Gentili, Presidente dell’Associazione viveresenza dolore «ha evidenziato come i centri dedicati alla cura del dolore sianoancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando i contenuti della Legge 38,non sanno dove recarsi per chiedere assistenza e finiscono così per ricevereterapie che non rispondono alle loro esigenze antalgiche».

BENESSERE.COM (1/3)Data: 20 Gennaio 2012

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SONDAGGI: GLI ITALIANI E LA LEGGE 38

Secondo un’indagine condotta dall’Associazione vivere senza dolore durante lacampagna CU.P.I.DO. 2011, la sofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 masolo il 47,7% segue un trattamento, che però si rivela inefficace nell’83% dei casi.Al via nel primo semestre 2012 il nuovo progetto HUB2HUB, per sondarel’applicazione della Legge 38 negli ospedali sede di un centro di terapia del dolore.L’impegno del Ministero della Salute nel promuovere formazione dei medici,appropriatezza terapeutica e sensibilizzazione dei cittadini.Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciraramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti. È questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricercaeffettuata dall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso dellacampagna itinerante CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi aMilano. Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e ungrant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.

BENESSERE.COM (2/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: 29.000

“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia la

causa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.

BENESSERE.COM (3/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: 29.000

“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminoCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri diterapia del dolore in tutta Italia.“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

INAIL.ITData: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

TERAPIA DEL DOLORE: LA LEGGE C'E', I PAZIENTI NON LO SANNO

Una dimostrazione che i provvedimenti adeguati non basta prenderli, ma bisognaanche farli conoscere è fornita dalla legge 38 del 2010 su terapia del dolore e curepalliative. Salutata con entusiasmo dagli operatori sanitari, la norma pone il nostroPaese all`avanguardia in due aree mediche che toccano malati particolarmentefragili. Ma - spesso - solo sulla carta, perché l`applicazione della legge, che facilitala prescrizione di farmaci oppiacei contro il dolore e istituisce due reti di centrispecialistici (cure palliative e terapia del dolore), continua a essere - a quasi dueanni dalla sua approvazione - in parte aleatoria. Lo ha confermato ieri l`indagineCupido (Cura previeni il dolore), realizzata lo scorso anno dalla associazioneVivere senza dolore onlus intervistando 1830 persone. Ben il 67,3% di coloro chesi sono accostati ai banchi informativi dell`associazione ha Un`indagine rivela chesi sono accostati ai banchi informativi dell`associazione ha Un`indagine rivela cheè ancora molto difficile per i malati trovare i centri di cura segnalato di soffrire di -dolore cronico, ma solo il 50,9% di loro si era già rivolto a un medico. E risultatoche il 70,3 % dei cittadini intervistati non era a conoscenza dell`esistenza dellalegge 38 (persino tra coloro che si recavano al Policlinico di TorVergata, uno degli"hub" di riferimento per la terapia del dolore), mentre il 72,1% dei pazienti ha avutodifficoltà nell`individuare i centri specialistici. L`indagine condotta da Vivere senzadolore è stata condotta in 14 città: Brescia,Torino,Vicenza, Genova, Forlì, Pistoia,Ancona, Perugia, Viterbo, Roma, Napoli, Foggia, Bari, Messina. In ciascuna èstato allestito un gazebo con la presenza sia di volontari sia di medici di terapia deldolore a disposizione dei cittadini. Di coloro che soffrono di dolore, solo il 47,7%aveva un trattamento in corso, che nel 38,5% dei casi era rappresentato da unFans, mentre gli oppiodi non andavano oltre il 6,9% dei casi. Dati in linea conquelli forniti da Marco Spizzichino, dirigente del ministero della Salute, che hasegnalato come nel primo trimestre 2011 il consumo di oppiacei sia rimasto moltoal di sotto della media europea: più virtuose Friuli-Venezia Giulia, Liguria,Piemonte,Toscana e Valle d`Aosta; in fondo alla lista Basilicata, Calabria eCampania. Resta difficile indirizzare i pazienti con dolore verso il percorso giusto:«Con un mal di schiena - ha sottolineato Guido Fanelli, coordinatore dellacommissione ministeriale in materia - il medico di famiglia non deve mandareall`ortopedico, ma al centro di terapia del dolore».Vivere senza dolore - ha riferito ilpresidente Marta Gentili - ha già progettato di condurre in primavera una secondaindagine (Hub2hub) in 15 centri specializzati, per verificare se e come il dolorevenga monitorato e trattato nei pazienti ricoverati.

SANITAINCIFRE.IT (1/2)Data: 20 Gennaio 2012

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CURE ANTI DOLORE PER SOLO 1 PAZIENTE SU 2, SPESSO IGNORATA LALEGGE 38

Meno della metà (47,7%) degli italiani che lamentano dolori cronici riceve unaterapia, che in oltre 8 casi su 10 (83% circa) si rivela comunque inefficace. Più diun paziente su 2 (52,3%) non assume quindi alcun trattamento, e soltanto la metà(50,9%) viene seguito da un medico.Sono alcuni risultati di una ricerca condotta dall’Associazione vivere senza dolore,durante la campagna itinerante “Cupido” (Cura previeni il dolore), promossa nel2011 con il patrocinio del ministero della Salute. Il tour ha toccato 14 città dellaPenisola, con gazebo dove i cittadini potevano incontrare specialisti e rispondere aun questionario. Quasi 7 persone su 10 (67,3%) hanno detto di soffrire di dolorecronico, non legato a tumori in più di 9 casi su 10, il 93,4%.Dall’indagine, sostenuta da Mundipharma con un grant incondizionato epresentata a Milano, risulta in generale che i pazienti italiani conoscono poco lalegge 38 che dal marzo 2010 tutela il diritto a un’assistenza equa e qualificata.Sette volte su 10 hanno difficoltà a individuare sul territorio i centri specializzati, efra chi si rivolge a un “camice bianco” pochissimi (5,8%) fanno riferimento a unterapista del dolore. Chi soffre, inoltre, ritiene non adeguati i farmaci prescritti:perlopiù si tratta di antinfiammatori non steroidei-Fans (38,5% delle risposte) chealleviano i sintomi solo nel 17% circa degli intervistati, mentre gli oppiodi fortivengono utilizzati nel 3,1% dei casi. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.Alla luce dei dati emersi da “Cupido”, l’Associazione vivere senza doloreorganizzerà dal 15 febbraio al 30 giugno prossimi una nuova campagna itinerante.Il progetto si chiama “Hub2Hub” e si propone di sondare l’applicazione della legge38 negli ospedali sede di un centro di terapia del dolore. Verranno coinvolte circa15 strutture in tutto il Paese. “Molti cittadini, ignorando i contenuti della legge 38,non sanno dove recarsi per chiedere assistenza e finiscono per ricevere terapieche non rispondono alle loro esigenze antalgiche”, dice Marta Gentili, presidentedell’Associazione vivere senza dolore.

SANITAINCIFRE.IT (2/2)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

Gentili sottolinea che “la sofferenza fisica non grava solo sul malato, fino aspegnerne a volte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia”, e auspica che“il ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavoro svolto finora atutela di chi soffre”. “La legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore,qualunque ne sia la causa”, precisa Guido Fanelli, coordinatore dellaCommissione ministeriale su terapia del dolore e cure palliative. Un “approccioinnovativo”, osserva l’esperto, che “richiede quel cambiamento culturale che soloun’adeguata formazione può favorire. A questo proposito, il ministero della Saluteha predisposto con il Miur un documento tecnico sui percorsi formativi degli addettiai lavori, approvato a dicembre dal Consiglio superiore di sanità. Con le varie sigledella medicina generale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iterdidattico sulla terapia del dolore e le cure palliative, per garantire ai medici difamiglia una preparazione uniforme”. “Sul fronte appropriatezza prescrittiva labattaglia è ancora aperta – nota invece Fanelli – poiché sta crescendo il consumodi oppioidi, ma l’abuso di Fans permane. Proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata – ricorda – abbiamo istituito il “Cruscotto”, un software chemonitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni”. Di recente,inoltre, il ministero ha avviato la campagna informativa “Non ti sopporto più”, rivoltaalla popolazione per sensibilizzarla sulla terapia del dolore. Durante il touralla popolazione per sensibilizzarla sulla terapia del dolore. Durante il tour“Cupido”, la tappa al Policlinico Tor Vergata di Roma dove ha sede un noto centrodi terapia del dolore – un cosiddetto “Hub” – ha permesso di condurre un’indaginesu 200 ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare se lasofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. E’ emerso che quasi il73% dei pazienti lamentava un dolore di intensità elevata, nonostante fosse statoprescritto un farmaco analgesico al 71,4%. Il ricorso agli oppioidi forti eradisomogeneo e oltre il 54% degli intervistati si dichiarava insoddisfatto deltrattamento ricevuto, prescritto dallo specialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile – commenta Antonio Gatti,professore aggregato di anestesia e terapia del dolore all’università di Roma TorVergata-Fondazione Policlinico Tor Vergata – perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali e’ il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Anche sulla base di questa esperienza, dunque, l’Associazione vivere senza haideato la nuova campagna “Hub2Hub” in programma a febbraio. “Al Policlinico TorVergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ di mettersi indiscussione – conclude Gentili – Con il suo esempio ci ha fornito lo spunto per darvita a un nuovo progetto, che intende valutare la conoscenza e l’applicazione dellalegge 38 all’interno degli ospedali sede di un Hub. Oltre a distribuire materialeinformativo, condurremo un’indagine a 3 livelli: sui cittadini che afferiscono allestrutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei vari reparti e sui medici dellediverse unità operative”.

ONLINE-NEWS.IT (1/2)Data: 20 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO, NE SOFFRE QUASI IL 70% DEGLI ITALIANI. MA POC HISANNO AFFRONTARLO

Il 67,3% degli italiani soffre di dolore cronico, eppure solo il 5,8% si cura nel modogiusto, e cioe’ andando dal ‘terapista del dolore’. Sono alcuni dei dati significativipresentati dall’Associazione ‘Vivere senza dolore’, raccolti durante la campagnaitinerante Cu.p.i.do. Secondo questa indagine, come ha spiegato Marta Gentile,itinerante Cu.p.i.do. Secondo questa indagine, come ha spiegato Marta Gentile,presidente dell’Associazione, la sofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 mameno della meta’ segue un trattamento che pero’ si rivela inefficace nell’83% deicasi. La fotografia che emerge dalla campagna e’ preoccupante ma al tempostesso mette in luce un problema: serve piu’ informazione sulla Legge 38 che dalMarzo 2010 tutela il diritto di chi soffre di dolore cronico, a un’assistenzaqualificata. In base alle informazioni raccolte da Cupido (il tour promosso con ilpatrocinio del Ministero della Salute e un grant di Mundipharma, ha toccato 14citta’), le persone 7 volte su 10 hanno difficolta’ ad individuare i centri di curaspecializzati e non conoscono la Legge 38. Solo nella meta’ dei casi si rivolgono aun clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore(5,8%) – e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% daiFANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti.Analizzando in dettaglio i risultati(hanno risposto 1.830 cittadini), si evince che l’origine della sofferenza e’ di naturanon oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, e’ dovutaall’artrosi; benche’ la sua intensita’ sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici piu’ impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“E’ emerso – spiega Marta Gentili, Presidente dell’Associazione vivere senzadolore – un mondo di dolore sommerso rispetto ai dati che avevamo fino a oggi eche parlano di un 20% di persone affette da dolore cronico, mentre noi registriamoil 67,3%. L’indagine ha evidenziato che occorrono un’idonea formazione dei clinicie una maggiore informazione dei pazienti. Il nostro auspicio e’ che il Ministero e laCommissione dolore proseguano l’ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre”.

ONLINE-NEWS.IT (2/2)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

Sulla stessa linea di pensiero Guido Fanelli, Coordinatore della CommissioneMinisteriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. “La Legge 38 – ha dettodurante la conferenza stampa – ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore,qualunque ne sia la causa.Un approccio cosi’ innovativo va inevitabilmente a scardinare abitudini ormaiconsolidate e richiede quel cambiamento culturale che solo un’adeguataformazione puo’ favorire”. E a questo proposito c’e’ una novita’ importante: “ilMinistero della Salute ha predisposto con il MIUR – ha detto Fanelli – undocumento tecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato adicembre dal Consiglio Superiore di Sanita’. Con le varie sigle della medicinagenerale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapiadel dolore e le cure palliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazioneuniforme”. L’auspicio univoco degli specialisti presenti riguarda l’appropriatezzadelle prescrizioni: meno fans e piu’ oppioidi. “Proprio per vigilare sulla qualita’delle prescrizioni: meno fans e piu’ oppioidi. “Proprio per vigilare sulla qualita’dell’assistenza erogata – ha aggiunto Fanelli – abbiamo istituito il Cruscotto, unsoftware che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni”.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour, ha visto ilcoinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomato centro diterapia del dolore (Hub). Ebbene e’ emerso che il 93,5% dei pazienti che si recavain quell’ospedale, non sapeva dell’esistenza dell’Hub. Un dato che ha fattoriflettere e ha fornito lo stimolo per una nuova iniziativa dell’attivissima MartaGentili. Come anticipato oggi, l’Associazione vivere senza dolore, organizzera’, dal15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagna itinerante denominataHUB2HUB

ILQUOTIDIANOITALIANO.ITData: 20 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO, NE SOFFRE IL 67% DEGLI ITALIANI: LA PAROLAD’ORDINE È “INFORMAZIONE”

MILANO – Il 67% degli italiani soffre di dolore cronico. Lo afferma il risultato dellacampagna Cu. P. I.Do. (Cura Previeni il Dolore) presentato oggi dall’associazione“Vivere senza dolore”. Tra i dati emersi anche la disinformazione del malato e letecniche di cura possibili.tecniche di cura possibili.Nelle 14 città toccate con i loro gazebo informativi su cure e centri specializzati sulproblema, i volontari che hanno partecipato alla campagna nel 2011 hannoeffettuato un questionario a 1.830 persone. E quasi uno su sette soffre di dolorecronico, ma solo la metà si rivolge a un medico (di famiglia per la maggior parte) eil 52% non segue alcun tipo di terapia.Ignari anche della possibilità di cercare sul territorio delle cliniche indicate per i lorodisturbi e dei diritti di cui gode chi soffre di questa patologia. Infatti nel 2010 lalegge 38 ha indetto la tutela del paziente affetto da dolore cronico e il suo diritto diassistenza da parte di medici qualificati. Il dolore cronico è una forma di fastidioche deriva da una lesione momentanea che si trasforma in sofferenza continua oè provocato da artrosi (45,2%) o da problemi oncologici (5%). Il centro per loStudio e la Terapia del dolore dell’Università di Milano ha rilevato che in ordine ipazienti soffrono di cefalee, problemi alla schiena, nevralgie o dolori varimuscoscheletrici. Patologie immediatamente curate con i FANS (antinfiammatorinon steroidei) che hanno una funzione analgesica ma che risultano abusati nelloro utilizzo e che non sono soddisfacenti per il 16,9% delle persone a cui sonoprescritti. Al loro posto possono essere utilizzati gli oppiacei, medicinali indicati peri dolori acuti o cronici che intervengono a livello neurologico.Infatti chi sente continui fastidi riversa le sue sofferenze anche sulla famiglia e sulsuo stile di vita, compromettendolo. Quando si prova dolore aumenta il nostrostato d’ansia e si possono presentare anche casi di depressione. Gli oppiaceiintervengono a limitare il senso ansioso del nostro cervello e a risultare più“indifferenti” a quello che il corpo sta provando.Da non sottovalutare anche metodologie come infiltrazioni in zone specifiche,terapie psicologiche ed elettrostimolazioni. Angela Nitti

BENESSERE.GUIDONE.ITData: 20 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO: FENOMENO DIFFUSO, MA POCO CURATO

Che sia mal di testa, mal di schiena, male alle articolazioni … il dolore cronico èpurtroppo un fenomeno molto diffuso e, stranamente, non curato a dovere inalmeno 7 casi su 10. La ricerca, svolta durante tutto il 2011 su circa 2000 cittadiniitaliani, ha evidenziato questa grave incongruenza.La campagna di informazione sulle cure palliative, dal dolce nome di CU.P.I.DO(Cura e Previeni Il Dolore), ha messo in luce una realtà molto diffusa (67% dellapopolazione) di cui però solo metà afferma di farsi seguire da un medico … chenon è nemmeno un terapista del dolore ma un semplice medico di famiglia. Se siesclude il dolore causato da tumori, oltre il 90% delle persone intervistate soffre didolori cronici legati a infiammazioni, artriti e anche somatizzazioni nervose.Il problema, dicono gli esperti, è l’ignoranza in materia. La gente non sa quasi nullasui centri di terapia del dolore, non conosce i farmaci adeguati nè i medici a cuirivolgersi. Spesso ci si affida a antinfiammatori e antipiretici di cui si abusa e che,dunque, a lungo andare perdono la loro efficacia in quanto il corpo vi si abitua. Loscopo della campagna CU.P.I.DO è proprio quello di far conoscere a tutti le leggirelative alla cura del dolore cronico, che in Italia è ancora agli inizi ma già in fase didiffusione sul territorio. E’ anche un modo per sensibilizzare lo stato e le regionisull’argomento e favorire l’apertura di molti più centri.

SINDACATOMEDICITALIANI.IT (1/2)Data: 20 Gennaio 2012

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SANITA': CURE ANTIDOLORE PER MENO DI 1 PAZIENTE SU 2, 80%INEFFICACI

Meno della metà (47,7%) degli italiani che lamentano dolori cronici riceve unaterapia, che in oltre 8 casi su 10 (83% circa) si rivela comunque inefficace. Più diun paziente su 2 (52,3%) non assume quindi alcun trattamento, e soltanto la metà(50,9%) viene seguito da un medico. Sono alcuni risultati di una ricerca condottadall'Associazione vivere senza dolore, durante la campagna itinerante 'Cupido'(Cura previeni il dolore), promossa nel 2011 con il patrocinio del ministero dellaSalute. Il tour ha toccato 14 città della Penisola, con gazebo dove i cittadinipotevano incontrare specialisti e rispondere a un questionario. Quasi 7 persone su10 (67,3%) hanno detto di soffrire di dolore cronico, non legato a tumori in più di 9casi su 10 (93,4%).casi su 10 (93,4%).Dall'indagine, sostenuta da Mundipharma con un grant incondizionato e presentataoggi a Milano, risulta in generale che i pazienti italiani conoscono poco la legge 38che dal marzo 2010 tutela il diritto a un'assistenza equa e qualificata. Sette voltesu 10 hanno difficoltà a individuare sul territorio i centri specializzati, e fra chi sirivolge a un 'camice bianco' pochissimi (5,8%) fanno riferimento a un terapista deldolore. Chi soffre, inoltre, ritiene non adeguati i farmaci prescritti: perlopiù si trattadi antinfiammatori non steroidei-Fans (38,5% delle risposte) che alleviano i sintomisolo nel 17% circa degli intervistati, mentre gli oppiodi forti vengono utilizzati nel3,1% dei casi. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vitaquotidiana che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.Alla luce dei dati emersi da 'Cupido', l'Associazione vivere senza doloreorganizzerà dal 15 febbraio al 30 giugno prossimi una nuova campagna itinerante.Il progetto si chiama 'Hub2Hub' e si propone di sondare l'applicazione della legge38 negli ospedali sede di un centro di terapia del dolore. Verranno coinvolte circa15 strutture in tutto il Paese."Molti cittadini, ignorando i contenuti della legge 38, non sanno dove recarsi perchiedere assistenza e finiscono per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze antalgiche", dice Marta Gentili, presidente dell'Associazione vivere senzadolore. Gentili sottolinea che "la sofferenza fisica non grava solo sul malato, fino aspegnerne a volte la voglia di vivere, ma anche sull'intera famiglia", e auspica che"il ministero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora atutela di chi soffre".

SINDACATOMEDICITALIANI.IT (2/2)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

"La legge 38 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa", precisa Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale suterapia del dolore e cure palliative. Un "approccio innovativo", osserva l'esperto,che "richiede quel cambiamento culturale che solo un'adeguata formazione puòfavorire. A questo proposito, il ministero della Salute ha predisposto con il Miur undocumento tecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato adicembre dal Consiglio superiore di sanità. Con le varie sigle della medicinagenerale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapiadel dolore e le cure palliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazioneuniforme"."Sul fronte appropriatezza prescrittiva la battaglia è ancora aperta - nota inveceFanelli - poiché sta crescendo il consumo di oppioidi, ma l'abuso di Fans permane.Proprio per vigilare sulla qualità dell'assistenza erogata - ricorda - abbiamo istituitoil 'Cruscotto', un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologiadelle prescrizioni". Di recente, inoltre, il ministero ha avviato la campagnainformativa 'Non ti sopporto più', rivolta alla popolazione per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Durante il tour 'Cupido', la tappa al Policlinico Tor Vergata di Roma dove ha sedeDurante il tour 'Cupido', la tappa al Policlinico Tor Vergata di Roma dove ha sedeun noto centro di terapia del dolore - un cosiddetto 'Hub' - ha permesso dicondurre un'indagine su 200 ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, perappurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. E'emerso che quasi il 73% dei pazienti lamentava un dolore di intensità elevata,nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al 71,4%. Il ricorso aglioppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54% degli intervistati si dichiaravainsoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallo specialista del dolore solonel 28,7% dei casi."L'esperienza si è rivelata estremamente utile - commenta Antonio Gatti,professore aggregato di anestesia e terapia del dolore all'università di Roma TorVergata-Fondazione Policlinico Tor Vergata - perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa".Anche sulla base di questa esperienza, dunque, l'Associazione vivere senza haideato la nuova campagna 'Hub2Hub' in programma a febbraio. "Al Policlinico TorVergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il 'coraggio' di mettersi indiscussione - conclude Gentili - Con il suo esempio ci ha fornito lo spunto per darvita a un nuovo progetto, che intende valutare la conoscenza e l'applicazione dellalegge 38 all'interno degli ospedali sede di un Hub. Oltre a distribuire materialeinformativo, condurremo un'indagine a 3 livelli: sui cittadini che afferiscono allestrutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei vari reparti e sui medici dellediverse unità operative".

IMPGPRESS.ITData: 20 Gennaio 2012

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GAIANEWS.ITData: 20 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO: METÀ DEI PAZIENTI NON CONOSCE I PROPRI DIRIT TIE NON SEGUE UNA TERAPIA

L’associazione Pazienti Vivere senza Dolore ha presentato ieri a Milano laL’associazione Pazienti Vivere senza Dolore ha presentato ieri a Milano larelazione Cu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ). La ricerca ha coinvolto 1830persone di 14 città italiane.Chi soffre di dolore cronico si rivolge ad un medico solo nella metà dei casi eraramente trova una terapia che possa aiutarlo vermante. La maggior parte diqusti pazienti non conosce inoltre la legge 38 del marzo 2010 sull’accesso allecure palliative.I farmaci utilizzati da coloro che soffrono di dolore cronico sono i Fans per il 40% egli oppiodi forti, ma solo in minima percentuale, circa il 3%Del campione intervistato, il 67,3% soffre di dolore cronico, ma di questi la metànon è seguita da un medico e non segue una cura pallitiva. Il 45,2% soffre diartrosi. Per 9 su 10 di queste persone la vita quotidiana è seriamentecompromessa.Dall’ indagine emerge che i centri specializzati per la cura del dolore non sonoconosciuti e quindi coloro che sono affetti da dolore cronico non sanno chepossono essere curati da specialisti e tutelati da una legge apposita.

DOCTISSIMO.ITData: 20 Gennaio 2012

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SALUTE: DOLORE CRONICO, 7 PERSONE SU 10 NON SONO INFORMATE

Soffrono di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficolta' ad individuare sulterritorio i centri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 del Marzo 2010sull'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Solo nella meta' dei casi sirivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapistadel dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il38,5% dai cosiddetti Fans (farmaci anti-infiammatori, analgesici, antipiretici) esoltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti (come ad esempio la morfina). E' questo, insintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itinerantedall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCu.p.i.do. (Cura e previeni il Dolore ) presentato oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011, ha toccato 14 citta' italiane coinvolgendo 1.830 cittadini. Analizzando indettaglio i risultati dell'indagine, si evince che il dolore cronico affligge il 67,3%delle persone che hanno partecipato ma soltanto il 50,9% dichiara di essereseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza e' di natura non oncologica per il 93,4% del campione mentre nel45,2% dei casi e' dovuta all'artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei sono i farmacianalgesici piu' impiegati ma alleviano i sintomi solo nel 16,9% dei casi. E' statopreso in esame anche l' impatto del dolore sulla vita quotidiana e dai risultati e'emerso che le malattie croniche la compromettono in 9 pazienti su 10. "Ilsondaggio che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38 del 2010, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e finiscono cosi' per ricevere terapie che non rispondono alle loroesigenze". "Occorrono pertanto un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti- spiega ancora Marta Gentili - il nostro auspicio e' che ilMinistero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tuteladi chi soffre". "Sul fronte appropriatezza prescrittiva - conclude Guido Fanelli,Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le curepalliative - poiche' sta crescendo il consumo di oppioidi ma l'abuso di Fanspermane per vigilare sulla qualita' dell'assistenza erogata abbiamo istituitoCruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedaliere e la tipologia delleprescrizioni".

ITALIASALUTE.IT (1/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO, UN PROBLEMA PER MOLTI

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata.Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia(57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati ifarmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% daglioppioidi forti.È questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano. Il tour, promossonel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grant incondizionato diMundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì,Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma.Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma.L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadinipotevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, dai quali ricevere informazioniinerenti la malattia dolore e i centri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagineCU.P.I.DO., si evince che il dolore cronico affligge il 67,3% di coloro che si sonorecati al gazebo ma soltanto il 50,9% è seguito da un medico e il 52,3% non haalcuna terapia in corso. L’origine della sofferenza è di natura non oncologica per il93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi; benché la suaintensità sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono ifarmaci analgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degliintervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana,che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.

ITALIASALUTE.IT (2/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore. Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornatadel tour CU.P.I.DO. ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma,del tour CU.P.I.DO. ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma,sede di un rinomato centro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito disvolgere un’indagine anche su 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della strutturaospedaliera, per appurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata etrattata. I risultati ottenuti, dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggioreattenzione al problema nei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramentodella qualità assistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentavaun dolore di intensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmacoanalgesico al 71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneoe oltre il 54% dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto,prescritto dallo specialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinaritàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapiadel dolore in tutta Italia.

ITALIASALUTE.IT (3/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

BIOFUTURA.IT (1/2)Data: 20 Gennaio 2012

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MEDICINA: IL 67% DEGLI ITALIANI SOFFRE DI DOLORE CRONICO

Il 67,3% degli italiani soffre di dolore cronico, eppure solo il 5,8% si cura nel modogiusto, e cioè andando dal ‘terapista del dolore’. Sono alcuni dei dati significativipresentati dall’Associazione ‘Vivere senza dolore’, raccolti durante la campagnaitinerante Cu.p.i.do. Secondo questa indagine, come ha spiegato Marta Gentile,presidente dell’Associazione, la sofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 mameno della metà segue un trattamento che però si rivela inefficace nell’83% deicasi. La fotografia che emerge dalla campagna è preoccupante ma al tempostesso mette in luce un problema: serve più informazione sulla Legge 38 che dalMarzo 2010 tutela il diritto di chi soffre di dolore cronico, a un’assistenzaqualificata. In base alle informazioni raccolte da Cupido (il tour promosso con ilpatrocinio del Ministero della Salute e un grant di Mundipharma, ha toccato 14patrocinio del Ministero della Salute e un grant di Mundipharma, ha toccato 14città), le persone 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuare i centri di curaspecializzati e non conoscono la Legge 38. Solo nella metà dei casi si rivolgono aun clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore(5,8%) – e reputano non adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% daiFANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidi forti. Analizzando in dettaglio i risultati(hanno risposto 1.830 cittadini), si evince che l’origine della sofferenza è di naturanon oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovutaall’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“E’ emerso – spiega Marta Gentili, Presidente dell’Associazione vivere senzadolore – un mondo di dolore sommerso rispetto ai dati che avevamo fino a oggi eche parlano di un 20% di persone affette da dolore cronico, mentre noi registriamoil 67,3%. L’indagine ha evidenziato che occorrono un’idonea formazione dei clinicie una maggiore informazione dei pazienti. Il nostro auspicio è che il Ministero e laCommissione dolore proseguano l’ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre”.Sulla stessa linea di pensiero Guido Fanelli, Coordinatore della CommissioneMinisteriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. “La Legge 38 – ha dettodurante la conferenza stampa – ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore,qualunque ne sia la causa. Un approccio così innovativo va inevitabilmente ascardinare abitudini ormai consolidate e richiede quel cambiamento culturale chesolo un’adeguata formazione può favorire”.

BIOFUTURA.IT (2/2)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

E a questo proposito c’è una novità importante: “il Ministero della Salute hapredisposto con il MIUR – ha detto Fanelli – un documento tecnico sui percorsiformativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dal Consiglio Superiore diSanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamo inoltre stabilito diprevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le cure palliative, pergarantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme”. L’auspicio univoco deglispecialisti presenti riguarda l’appropriatezza delle prescrizioni: meno fans e piùoppioidi.“Proprio per vigilare sulla qualità dell’assistenza erogata – ha aggiunto Fanelli –abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora le prestazioni ospedalieree la tipologia delle prescrizioni”. Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini,una giornata del tour, ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata diRoma, sede di un rinomato centro di terapia del dolore (Hub). Ebbene è emersoRoma, sede di un rinomato centro di terapia del dolore (Hub). Ebbene è emersoche il 93,5% dei pazienti che si recava in quell’ospedale, non sapeva dell’esistenzadell’Hub. Un dato che ha fatto riflettere e ha fornito lo stimolo per una nuovainiziativa dell’attivissima Marta Gentili. Come anticipato oggi, l’Associazione viveresenza dolore, organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuovacampagna itinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanticentri di terapia del dolore in tutta Italia.

RETEMALATTIERARE.IT (1/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO: SERVE PIÙ INFORMAZIONE SULLA LEGGE 38

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellaMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, e presentata oggi a Milano.Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nellepiazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, daiquali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e i centri locali preposti allasua cura. In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è statosottoposto un questionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra lapopolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge38/2010. In totale, hanno risposto 1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultatidell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolore cronico affligge il 67,3% di coloroche si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9% è seguito da un medico e il52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine della sofferenza è di natura nononcologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi;benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori nonsteroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo al16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vitaquotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.

RETEMALATTIERARE.IT (2/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.

RETEMALATTIERARE.IT (3/3)Data: 20 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapiadel dolore in tutta Italia.“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inmettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

QUASIMEZZOGIORNO.ITData: 20 Gennaio 2012

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GLI ITALIANI SOFFRONO DI DOLORI CRONICI MA NON SI CURANO

Il 67,3% degli italiani soffre di dolore cronico, eppure solo il 5,8% si cura nel modogiusto, e cioe' andando dal 'terapista del dolore'. Sono alcuni dei dati significativipresentati dall'Associazione 'Vivere senza dolore', raccolti durante la campagnaitinerante Cu.p.i.do.Secondo questa indagine, come ha spiegato Marta Gentile, presidentedell'Associazione, la sofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 ma meno dellameta' segue un trattamento che pero' si rivela inefficace nell'83% dei casi. Lafotografia che emerge dalla campagna e' preoccupante ma al tempo stesso mettein luce un problema: serve piu' informazione sulla Legge 38 che dal Marzo 2010tutela il diritto di chi soffre di dolore cronico, a un'assistenza qualificata. In basetutela il diritto di chi soffre di dolore cronico, a un'assistenza qualificata. In basealle informazioni raccolte da Cupido (il tour promosso con il patrocinio delMinistero della Salute e un grant di Mundipharma, ha toccato 14 citta'), le persone7 volte su 10 hanno difficolta' ad individuare i centri di cura specializzati e nonconoscono la Legge 38. Solo nella meta' dei casi si rivolgono a un clinico - di solitoil medico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputanonon adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltantoper il 3,1% dagli oppioidi forti.Analizzando in dettaglio i risultati (hanno risposto1.830 cittadini), si evince che l'origine della sofferenza e' di natura non oncologicaper il 93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, e' dovuta all'artrosi; benche' lasua intensita' sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono ifarmaci analgesici piu' impiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degliintervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana,che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10. "E' emerso - spiega MartaGentili, Presidente dell'Associazione vivere senza dolore - un mondo di doloresommerso rispetto ai dati che avevamo fino a oggi e che parlano di un 20% dipersone affette da dolore cronico, mentre noi registriamo il 67,3%. L'indagine haevidenziato che occorrono un'idonea formazione dei clinici e una maggioreinformazione dei pazienti. Il nostro auspicio e' che il Ministero e la Commissionedolore proseguano l'ottimo lavoro svolto finora a tutela di chi soffre". Sulla stessalinea di pensiero Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sullaterapia del dolore e le cure palliative. "La Legge 38 - ha detto durante laconferenza stampa - 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque nesia la causa.

SUPERABILE.ITData: 21 Gennaio 2012

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SOFFRONO DI UN DOLORE CRONICO MA NON SI CURANO

Emerge dai 1.830 questionari compilati dalle persone che si sono fermate aibanchetti dell'associazione Vivere senza dolore in 14 città italiane. Il 67% dichiaradi avere dolori ogni giorno da almeno un anno, ma appena la metà è seguita dacentri ad hocMILANO - Soffrono di un dolore cronico, ma non vengono curati. È quanto emergedai 1.830 questionari compilati dalle persone che si sono fermate ai banchettidell'associazione Vivere senza dolore in 14 città italiane. Il 67% dichiara di averedolori ogni giorno da almeno un anno, ma appena la metà è seguita da centrispecializzati e il 38% utilizza solo analgesici quasi sempre inefficaci. "Non c'èancora la consapevolezza che il dolore sia una malattia e che come tale vadaancora la consapevolezza che il dolore sia una malattia e che come tale vadaaffrontata - afferma Marta Gentili, presidente dell'associazione-. Di solito si pensache sia una conseguenza di un'altra patologia e si pensa solo a curarequest'ultima". Per questo l'associazione ha avviato il progetto Cu.pi.do (Curaprevieni il dolore) per sensibilizzare la popolazione italiana con banchetti a Viterbo,Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli,Bari, Messina e Roma. I risultati dei questionari sono stati presentati giovedì 19gennaio a Milano.Per combattere il dolore solo il 6,9% degli intervistati utilizza gli oppioidi. Il 38,5%ricorre agli analgesici, che però "Non sono efficaci -spiega Marta Gentili- e hannoeffetti collaterali. La stragrande maggioranza ha un dolore di intensità pari a 6,5 inuna scala che va da 0 (assenza di dolore) a 10. Quasi la metà (45,2%) soffre percolpa dell'artrosi. Il dolore incide sulla vita quotidiana. Per il 49,2% degli intervistatisulle attività in generale, nel 19,8% sulle attività domestiche e al 15,7% rendedifficile il sonno. Il 5,6% ammette anche che intacca la qualità delle relazionifamiliari e con gli amici.Per tutelare le persone che soffrono di dolore cronico, l'Italia ha una legge, la 38del 2010, che sancisce il diritto alle cure palliative e alle terapie del dolore. Daiquestionari risulta che il 70,3% non sa dell'esistenza di questa legge. "È invecefondamentale -sottolinea Marta Gentili-. Prevede, tra l'altro, l'obbligo di inserirenella cartella clinica della presenza di dolore nel paziente e facilita l'accesso aifarmaci oppiacei". L'Associazione vivere senza dolore organizza dal 15 febbraio al30 giugno una nuova campagna itinerante. Il progetto si chiama "Hub2Hub" e sipropone di sondare l'applicazione della legge 38 negli ospedali sede di un centro diterapia del dolore. Saranno coinvolte circa 15 strutture in tutto il Paese. (DarioPaladini)

NEWNOTIZIE.ITData: 22 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO PER 6 ITALIANI 2U 10, MA LA METÀ NON SI CURA

6 italiani su 10 affetti da dolore cronico. Gli italiani soffrono di dolore cronico, manon si curano. La sofferenza fisica (infiammazioni, artriti, somatizzazioni nervose)non si curano. La sofferenza fisica (infiammazioni, artriti, somatizzazioni nervose)colpisce oltre 6 italiani su 10, ma solo il 47,7% di loro segue un trattamento, cheperò si rivela inefficace nell’83% dei casi. È quanto emerge da una ricerca svoltasu quasi 2mila italiani durante tutto il 2011 dall’Associazione pazienti vivere senzadolore, nel corso della campagna itinerante CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore.La ricerca. L’origine della sofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% delcampione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi; gli antinfiammatori nonsteroidei risultano i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo nel16,9% dei casi. Solo nella metà dei casi i soggetti affetti da dolore si rivolgono a unclinico – di solito il medico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore(5,8%) – e reputano non adeguati i farmaci prescritti.Domina l’ignoranza. La gente non conosce i centri di terapia del dolore e i farmaciadeguati, né i medici a cui rivolgersi. Lo scopo della campagna CU.P.I.DO è quellodi far conoscere a tutti le leggi (ad esempio la legge 38 del 2010) relative alle curepalliative."Non c'è ancora la consapevolezza che il dolore sia una malattia e checome tale vada affrontata - afferma Marta Gentili, presidente dell'associazione. Disolito si pensa che sia una conseguenza di un'altra patologia e si pensa solo acurare quest'ultima".

TUTTOPERLEI.ITData: 22 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO PER IL 67% DEGLI ITALIANI: MA LA METÀ NON SI CUR A

L’Associazione Pazienti Vivere senza Dolore ha presentato in questi giorni aMilano la relazione Cu.p.i.do. (ossia Cura e previeni il Dolore ), la cui ricerca hacoinvolto 1830 persone di 14 città italiane.Ebbene da tale studio, sarebbe emerso che chi soffre di dolore cronico si rivolgead un medico solo nella metà dei casi e difficilmente, riesce a trovare una terapiacapace di aiutarlo veramente. Inoltre, la maggior parte dei pazienti non conosce lacapace di aiutarlo veramente. Inoltre, la maggior parte dei pazienti non conosce lalegge 38 del marzo 2010 sull’accesso alle cure palliative.I farmaci che vengono utilizzati da coloro che soffrono di dolore cronico sono iFans per il 40% e gli oppiodi forti, ma in minima percentuale, in quanto si parlaappena del 3%.Del campione che è stato intervistato, si è scoperto poi che il 67,3% è affetto dadolore cronico, ma di questa percentuale, la metà non è neppure seguita da unmedico e pertanto non segue una cura. Il 45,2% soffre invece di artrosi, conconseguenze devastanti sulla vita giornaliera, si parla di 9 persone su 10.Sempre dalla stessa ricerca, si apprende poi, che i centri specializzati per la curadel dolore non sono noti e pertanto, coloro che sono affetti da dolore cronico nonsanno che possono essere curati da specialisti ed essere anche tutelati da unaapposita legge.

TANTASALUTE.ITData: 23 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO PER IL 67,3% DEGLI ITALIANI

E’ una fetta consistente, impossibile da ignorare, quella dei connazionali costretti aconvivere, giorno dopo giorno, con un compagno sgradito, quanto, nella maggiorconvivere, giorno dopo giorno, con un compagno sgradito, quanto, nella maggiorparte dei casi, insopportabile: ben il 67,3% degli italiani soffre di dolore cronico.Numeri che fanno riflettere, presentati dall’Associazione Vivere senza dolore, chesono stati raccolti durante la campagna itinerante Cu.p.i.do.Una percentuale che fa paura, 67,3%, soprattutto se considerata alla luce diun’altra percentuale altrettanto impressionante: di questi italiani affetti da dolorecronico solo il 5,8% segue cure e trattamenti adeguati, rivolgendosi a un esperto, aun terapista del dolore.I dati raccolti delineano un quadro dai profili preoccupanti, costellato di mancanzadi informazione, ascolto e risorse. La sofferenza fisica è una dura realtà quotidianaper oltre 6 cittadini su 10, ma solo una scarsa parte di loro, meno della metà,segue un trattamento, che, però, nell’83% dei casi, non dà i risultati sperati,rivelandosi inefficace.Per invertire la rotta, è necessaria maggiore e migliore informazione sulla Legge38 che, da marzo 2010 tutela il diritto di chi soffre di dolore cronico, aun’assistenza qualificata. Infatti, secondo le informazioni emerse nel corso dellacampagna itinerante Cupido, promossa con il patrocinio del Ministero della Salute,le persone 7 volte su 10 hanno difficoltà a individuare i centri di cura specializzati enon conoscono la Legge 38.Nella maggior parte dei casi, secondo il campione analizzato (1.830 cittadini), lacausa del dolore cronico è di natura non oncologica, 93,4%. Nel 45,2% dei casi, laresponsabile è l’artrosi. Confermato, inoltre, il peso rilevante di questa“convivenza” forzata con il dolore, che ha effetti deleteri sulla qualità di vita di 9pazienti su 10.

ATTUALITA.TUTTOGRATIS.ITData: 23 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO: NE SOFFRONO 6 ITALIANI SU 10

Il dolore cronico colpisce la salute di circa 6 italiani su 10 : di questi, solo il47.7% segue dei trattamenti per curarlo e, chi li pratica, li ritiene inefficaci nell’83%47.7% segue dei trattamenti per curarlo e, chi li pratica, li ritiene inefficaci nell’83%dei casi. A rivelare questi dati è stata un’indagine svolta dall’Associazione pazientivivere senza dolore, durante la campagna Cura e previeni il dolore, condotta su1830 cittadini in 14 diverse città.Dallo studio condotto risulta inoltre che l’origine del dolore, per circa il 93.4%, nonè di origine oncologica e che, nel 45.2% dei casi, si può imputare all’artrosi . L’usodi farmaci si rivela spesso inefficace: solo il 16.9% dei casi di persone cheassumono antinfiammatori non steroidei (detti Fans) sente un miglioramento deisintomi. Il dato forse più sconcertante è che solo la metà dei pazienti con questeproblematiche si rivolge a un medico, spesso quello di famiglia (nel 57.9% deicasi) e ancora più raramente al terapista del dolore (5.8%).Con un dolore di questo tipo, costante e senza soluzione apparente, la vitaquotidiana risulta difficile per circa 9 su 10 . Per questo motivo, è stataevidenziata l’importanza di creare nuovi centri per la cura dolore sul territorionazionale, per capire le terapie d’intervento e per sottolineare che un modo peruscire da questa spirale di sofferenza , o almeno per alleviarla, esiste.

ITALPRESS.ITData: 24 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO, 7 ITALIANI SU 10 SONO POCO INFORMAT I

ROMA (ITALPRESS/AZ SALUTE) – Soffrono spesso di dolore cronico, ma 7 voltesu 10 hanno difficoltà ad individuare sul territorio i centri di cura specializzati e nonconoscono la legge 38 che, da marzo del 2010, tutela il loro diritto a un’assistenzapiù equa e qualificata. Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito ilmedico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputanomedico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputanonon adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltantoper il 3,1% dagli oppioidi forti. È quanto emerge da una ricerca dell’Associazionepazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itinerante CU.P.I.DO. (CuraPrevieni Il Dolore), condotta su 1.830 italiani cui è stato presentato unquestionario, destinato a verificare la prevalenza del dolore cronico tra lapopolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della legge38/2010. Il dolore cronico affligge il 67,3% degli intervistati, ma soltanto il 50,9% èseguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi. Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i farmacipiù utilizzati, sono efficaci solo nel16,9% dei casi. Si conferma, infine, il pesanteimpatto del dolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9pazienti su 10. Importante diventa quindi la legge 38 del 2010. «“Obbliga” il medicoa prendersi cura del dolore, qualunque ne sia la causa – dice Guido Fanelli,coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le curepalliative -. Un approccio così innovativo va inevitabilmente a scardinare abitudiniormai consolidate e richiede quel cambiamento culturale che solo un’adeguataformazione può favorire. A questo proposito, il ministero della Salute hapredisposto con il MIUR un documento tecnico sui percorsi formativi degli addettiai lavori, approvato a dicembre dal Consiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigledella medicina generale, abbiamo inoltre stabilito di prevedere un unico iterdidattico sulla terapia del dolore e le cure palliative, per garantire ai medici difamiglia una preparazione uniforme».

ILTITOLO.IT (1/2)Data: 29 Gennaio 2012

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GLI ITALIANI E IL DOLORE CRONICO

Presentati i risultati della campagna CU.P.I.DO 2011.Convegno: "GLI ITALIANI E IL DOLORE CRONICO. I RISULTATI DELLACAMPAGNA CU.P.I.DO 2011". Relatori: Marta Gentili (presidente Associazionevivere senza dolore), Antonio Gatti (professore aggregato di anestesia e terapiadel dolore Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTVPoliclinico Tor Vergata), Guido Fanelli (coordinatore commissione ministeriale sullaPoliclinico Tor Vergata), Guido Fanelli (coordinatore commissione ministeriale sullaTerapia del Dolore e cure palliative) e Marco Spizzichino (direttore Ufficio XI-Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute).Moderatrice la giornalista Lorella Bertoglio.Innanzi tutto vi invito a leggere (o rileggere) un mio articolo pubblicato su ILTITOLO domenica 4 dicembre 2012 e intitolato: "LA LEGGE 38/10" perché...proprio di questa legge si è parlato durante le due ore del convegno! Lo scorsoanno l'Associazione pazienti vivere senza dolore ha promosso il progettoCU.P.I.DO 2011 (CURA PREVIENI IL DOLORE). In ognuna delle quattordici cittàtoccate (Torino, Genova, Pistoia, Viterbo, Roma, Perugia, Napoli, Messina,Foggia, Bari, Ancona, Forlì, Brescia e Vicenza) è stato allestito un gazebo ove "icittadini potevano recarsi per incontrare specialisti dai quali ricevere informazioniinerenti la MALATTIA DOLORE e i centri locali preposti alla sua cura. A coloro chevisitavano il desk informativo è stato sottoposto un questionario volto a verificare laprevalenza del dolore cronico tra la popolazione, i trattamenti antalgici e il livello diconoscenza della legge 38/10.In totale hanno risposto in 1830". E' emerso che gli intervistati : "Soffrono spessodi dolore cronico ma sette volte su dieci hanno difficoltà a individuare sul territorio icentri di cura specializzati e non conoscono la legge 38 che dal marzo 2010 tutelail loro diritto a un'assistenza più equa e qualificata!". Guido Fanelli conferma: "Lalegge 38 obbliga il medico a prendersi cura del dolore qualunque ne sia lacausa!".

ILTITOLO.IT (2/2)Data: 29 Gennaio 2012

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E' altresì emersa la poca conoscenza dei centri di terapia del dolore, da parte deipazienti, anche all'interno degli ospedali ove tali centri sono operativi! E' quindiassolutamente necessaria una maggior divulgazione perché la MALATTIADOLORE "Ha ripercussioni importanti sull'attività generale nel 49,2% deicasi,sull'attività domesticanel 19,8% e rende difficile il riposo mottirno nel 15,7% deicasi. in una percentuale inferiore al 5,7%, ma pur sempre importante, deteriora lavita di relazione sia in ambito familiare sia con gli amici!".Un nuovo progetto, sostenuto da Mundipharma e Teva, denominato HUB2HUB(HUB è il nome in sigla dei centri di terapia del dolore) partirà il prossimo 15febbraio e terminerà il 30 giugno:"Toccherà circa quindici importanti centri diterapia del dolore su tutto il territorio nazionale coinvolgendo i cittadini cheaccederanno alle strutture ospedaliere, i pazienti ivi ricoverati e i medici nei diversireparti!".

Per info www.viveresenzadolore.it

FORLITODAY.IT (1/3)Data: 31 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO, I PAZIENTI CHIEDONO TERAPIE PIÙ ADEGUATE

Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grantincondizionato di Mundipharma, ha toccato 14 città della Penisola

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un'assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E' questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. - Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio delMinistero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L'iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura. In tutte le tappe, a coloro che visitavano il deskinformativo è stato sottoposto un questionario, volto a verificare la prevalenza deldolore cronico tra la popolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello diconoscenza della Legge 38/2010. In totale, hanno risposto 1.830 cittadini.

FORLITODAY.IT (2/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

Analizzando in dettaglio i risultati dell'indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all'artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10."La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull'intera famiglia: occorrono pertantoun'idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre".svolto finora a tutela di chi soffre"."La Legge 38 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa", interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. "Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un'adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l'abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell'assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa"Non ti sopporto più", rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore. Sempre nell'ambito dell'informazione ai cittadini, una giornatadel tour CU.P.I.DO. ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma,sede di un rinomato centro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito disvolgere un'indagine anche su 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della strutturaospedaliera, per appurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata etrattata. I risultati ottenuti, dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggioreattenzione al problema nei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramentodella qualità assistenziale.

FORLITODAY.IT (3/3)Data: 31 Gennaio 2012

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Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore di intensitàelevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al 71,4% degliintervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54% dei pazientisi dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallo specialista deldolore solo nel 28,7% dei casi."Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno", dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata."L'esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa".Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourAlla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l'Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapiadel dolore in tutta Italia. "Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento peraver avuto il 'coraggio' di mettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fareper rispondere in concreto alle necessità dei pazienti", conclude Marta Gentili."Con il suo esempio, ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, cheintende valutare la conoscenza e l'applicazione della Legge 38 all'interno degliospedali sede di un Hub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremoun'indagine a 3 livelli: sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, suipazienti ricoverati nei vari reparti e sui medici delle diverse unità operative.Ringrazio Mundipharma e Teva, che hanno già confermato il loro sostegnoall'iniziativa, ed estendo l'invito anche ad altre realtà aziendali, perché supportinoquesto importante progetto di sensibilizzazione contro il dolore“

RADIOVERA.NET (1/3)Data: 31 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO: I PAZIENTI CHIEDONO PIÙ INFORMAZIONE E TERAPIE

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un'assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico - di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) - e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E' questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall'Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. - Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrocinio delMinistero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L'iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura. In tutte le tappe, a coloro che visitavano il deskinformativo è stato sottoposto un questionario, volto a verificare la prevalenza deldolore cronico tra la popolazione, i trattamenti antalgici in uso e il livello diconoscenza della Legge 38/2010. In totale, hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell'indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L'origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all'artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10."La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell'Associazione vivere senza dolore - ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull'intera famiglia: occorrono pertantoun'idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l'ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre".

RADIOVERA.NET (2/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

"La Legge 38 'obbliga' il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa", interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. "Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un'adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l'abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell'assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa"Non ti sopporto più", rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore. Sempre nell'ambito dell'informazione ai cittadini, una giornatadel tour CU.P.I.DO. ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma,del tour CU.P.I.DO. ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma,sede di un rinomato centro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito disvolgere un'indagine anche su 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della strutturaospedaliera, per appurare se la sofferenza fisica fosse correttamente monitorata etrattata. I risultati ottenuti, dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggioreattenzione al problema nei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramentodella qualità assistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentavaun dolore di intensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmacoanalgesico al 71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneoe oltre il 54% dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto,prescritto dallo specialista del dolore solo nel 28,7% dei casi. "Aderendo allacampagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificare come venisseapplicata la Legge 38 anche al proprio interno", dichiara Antonio Gatti, Professoreaggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degli Studi di Roma TorVergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata. "L'esperienza si è rivelataestremamente utile, perché ha favorito una più profonda presa di coscienza,potenziando la collaborazione delle varie unità operative ospedaliere con il nostroHub e consentendoci di essere sempre più vicini ai bisogni della cittadinanza. Unareale integrazione delle competenze tra le diverse figure professionali è il passofondamentale per giungere alla multidisciplinarietà delle cure anche in ambitodolore. In tal modo potremo davvero garantire ai pazienti il diritto a non soffrire,come sancito dalla nuova normativa". Alla luce delle problematiche e dei bisogniinformativi emersi con il tour CU.P.I.DO., l'Associazione vivere senza doloreintende proseguire il cammino intrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30giugno 2012, una nuova campagna itinerante denominata HUB2HUB,coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapia del dolore in tutta Italia.

RADIOVERA.NET (3/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

"Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il 'coraggio' dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti", conclude Marta Gentili. "Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l'applicazione della Legge 38 all'interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un'indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all'iniziativa, ed estendo l'invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore“

BRESCIAVERA.IT (1/3)Data: 31 Gennaio 2012

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DOLORE CRONICO: I PAZIENTI CHIEDONO PIÙ INFORMAZIONE E TERA PIE

31.01.2012 - Sondare l’applicazione della Legge 38 negli ospedali sede di uncentro di terapia del dolore.

Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hanno difficoltà ad individuaresul territorio i centri di cura specializzati e non conoscono la Legge 38, che dalMarzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa e qualificata. Solo nellametà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia (57,9%),raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati i farmaciprescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% dagli oppioidiforti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrociniodel Ministero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagineCU.P.I.DO., si evince che il dolore cronico affligge il 67,3% di coloro che si sonorecati al gazebo ma soltanto il 50,9% è seguito da un medico e il 52,3% non haalcuna terapia in corso. L’origine della sofferenza è di natura non oncologica per il93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi; benché la suaintensità sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono ifarmaci analgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degliintervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana,che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.

BRESCIAVERA.IT (2/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“La survey che abbiamo condotto - spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni".Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.

BRESCIAVERA.IT (3/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri diitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri diterapia del dolore in tutta Italia.“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

ONTUSCIA.IT (1/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO, I PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIÙ INFORMAZI ONESULLA LEGGE 38 E TERAPIE PIÙ APPROPRIATE

VITERBO – (m) Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hannodifficoltà ad individuare sul territorio i centri di cura specializzati e non conosconola Legge 38, che dal marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa equalificata.Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico di famiglia(57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano non adeguati ifarmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il 3,1% daglioppioidi forti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrociniodel Ministero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini. Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagineCU.P.I.DO., si evince che il dolore cronico affligge il 67,3% di coloro che si sonorecati al gazebo ma soltanto il 50,9% è seguito da un medico e il 52,3% non haalcuna terapia in corso. L’origine della sofferenza è di natura non oncologica per il93,4% del campione e, nel 45,2% dei casi, è dovuta all’artrosi; benché la suaintensità sia di grado moderato-severo, gli antinfiammatori non steroidei sono ifarmaci analgesici più impiegati ma alleviano i sintomi solo al 16,9% degliintervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto del dolore sulla vita quotidiana,che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto – spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche.

ONTUSCIA.IT (2/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne a volte lavoglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertanto un’idoneaformazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostro auspicioè che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavoro svolto finoraa tutela di chi soffre”.“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora ledell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni”. Non solo. Di recente ilMinistero ha anche dato avvio alla campagna informativa “Non ti sopporto più”,rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sulla terapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza.

ONTUSCIA.IT (3/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

Una reale integrazione delle competenze tra le diverse figure professionali è ilpasso fondamentale per giungere alla multidisciplinarietà delle cure anche inambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire ai pazienti il diritto a nonsoffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapiadel dolore in tutta Italia. “Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento peraver avuto il ‘coraggio’ di mettersi in discussione, dimostrando quanto si possafare per rispondere in concreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili.“Con il suo esempio, ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, cheintende valutare la conoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degliospedali sede di un Hub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremoospedali sede di un Hub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremoun’indagine a 3 livelli: sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, suipazienti ricoverati nei vari reparti e sui medici delle diverse unità operative.Ringrazio Mundipharma e Teva, che hanno già confermato il loro sostegnoall’iniziativa, ed estendo l’invito anche ad altre realtà aziendali, perché supportinoquesto importante progetto di sensibilizzazione contro il dolore”.

UMBRIANOTIZIE.COM (1/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO: I PAZIENTI ITALIANI CHIEDONO PIU’ INFORMAZ IONESULLA LEGGE 38 E TERAPIE PIU’ APPROPRIATE

La sofferenza fisica colpisce oltre 6 cittadini su 10 ma solo il 47,7% segue untrattamento, che però si rivela inefficace nell’83% dei casi. Lo rivela un’indaginecondotta dall’Associazione vivere senza dolore durante la campagna CU.P.I.DO.2011, che ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì,Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma.Al via nel primo semestre 2012 il nuovo progetto HUB2HUB, per sondarel’applicazione della Legge 38 negli ospedali sede di un centro di terapia del dolore.31 gennaio 2012 – Soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10 hannodifficoltà ad individuare sul territorio i centri di cura specializzati e non conosconola Legge 38, che dal Marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa ela Legge 38, che dal Marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza più equa equalificata. Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito il medico difamiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputano nonadeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltanto per il3,1% dagli oppioidi forti.E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emerge da una ricerca effettuatadall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corso della campagna itineranteCU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promosso nel 2011 con il patrociniodel Ministero della Salute e un grant incondizionato di Mundipharma, ha toccato 14città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino,Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. L’iniziativa prevedeva lapresenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadini potevano recarsi per incontrarequalificati specialisti, dai quali ricevere informazioni inerenti la malattia dolore e icentri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.

UMBRIANOTIZIE.COM (2/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“La survey che abbiamo condotto – spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le cureinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni”.Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.

UMBRIANOTIZIE.COM (3/3)Data: 01 Febbraio 2012

Utenti unici: N.D.

“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersi con il tourCU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire il camminointrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanti centri di terapiadel dolore in tutta Italia.“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

ROMAGNAGAZZETTE.COM (1/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE CRONICO, GLI ITALIANI NE SOFFRONO. LA RICERCA CU.P.I .DO. –CURA PREVIENI IL DOLORE

ITALIA & DOLORE. Gli italiani soffrono spesso di dolore cronico ma 7 volte su 10hanno difficoltà ad individuare sul territorio i centri di cura specializzati e nonconoscono la Legge 38, che dal Marzo 2010 tutela il loro diritto a un’assistenza piùequa e qualificata. Solo nella metà dei casi si rivolgono a un clinico – di solito ilmedico di famiglia (57,9%), raramente il terapista del dolore (5,8%) – e reputanonon adeguati i farmaci prescritti, rappresentati per il 38,5% dai FANS e soltantoper il 3,1% dagli oppioidi forti.RICERCA SUL DOLORE. E’ questo, in sintesi, il ritratto degli italiani che emergeda una ricerca effettuata dall’Associazione pazienti vivere senza dolore, nel corsodella campagna itinerante CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore. Il tour, promossonel 2011 con il patrocinio del Ministero della Salute e un grant incondizionato diMundipharma, ha toccato 14 città della Penisola: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì,Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma.Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma.L’iniziativa prevedeva la presenza di un gazebo nelle piazze, dove i cittadinipotevano recarsi per incontrare qualificati specialisti, dai quali ricevere informazioniinerenti la malattia dolore e i centri locali preposti alla sua cura.In tutte le tappe, a coloro che visitavano il desk informativo è stato sottoposto unquestionario, volto a verificare la prevalenza del dolore cronico tra la popolazione, itrattamenti antalgici in uso e il livello di conoscenza della Legge 38/2010. In totale,hanno risposto 1.830 cittadini.Analizzando in dettaglio i risultati dell’indagine CU.P.I.DO., si evince che il dolorecronico affligge il 67,3% di coloro che si sono recati al gazebo ma soltanto il 50,9%è seguito da un medico e il 52,3% non ha alcuna terapia in corso. L’origine dellasofferenza è di natura non oncologica per il 93,4% del campione e, nel 45,2% deicasi, è dovuta all’artrosi; benché la sua intensità sia di grado moderato-severo, gliantinfiammatori non steroidei sono i farmaci analgesici più impiegati ma alleviano isintomi solo al 16,9% degli intervistati. Si conferma, infine, il pesante impatto deldolore sulla vita quotidiana, che risulta compromessa per quasi 9 pazienti su 10.“La survey che abbiamo condotto – spiega Marta Gentili, Presidentedell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come i centri dedicati allacura del dolore siano ancora poco noti sul territorio: molti cittadini, ignorando icontenuti della Legge 38, non sanno dove recarsi per chiedere assistenza efiniscono così per ricevere terapie che non rispondono alle loro esigenzeantalgiche. La sofferenza fisica non grava poi solo sul malato, fino a spegnerne avolte la voglia di vivere, ma anche sull’intera famiglia: occorrono pertantoun’idonea formazione dei clinici e una maggiore informazione dei pazienti. Il nostroauspicio è che il Ministero e la Commissione dolore proseguano l’ottimo lavorosvolto finora a tutela di chi soffre”.

ROMAGNAGAZZETTE.COM (2/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

“La Legge 38 ‘obbliga’ il medico a prendersi cura del dolore, qualunque ne sia lacausa”, interviene Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministerialesulla terapia del dolore e le cure palliative. “Un approccio così innovativo vainevitabilmente a scardinare abitudini ormai consolidate e richiede quelcambiamento culturale che solo un’adeguata formazione può favorire. A questoproposito, il Ministero della Salute ha predisposto con il MIUR un documentotecnico sui percorsi formativi degli addetti ai lavori, approvato a dicembre dalConsiglio Superiore di Sanità. Con le varie sigle della medicina generale, abbiamoinoltre stabilito di prevedere un unico iter didattico sulla terapia del dolore e le curepalliative, per garantire ai medici di famiglia una preparazione uniforme. Sul fronteappropriatezza prescrittiva, la battaglia è ancora aperta, poiché sta crescendo ilconsumo di oppioidi ma l’abuso di FANS permane; proprio per vigilare sulla qualitàdell’assistenza erogata, abbiamo istituito il Cruscotto, un software che monitora leprestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni”.Non solo. Di recente il Ministero ha anche dato avvio alla campagna informativa“Non ti sopporto più”, rivolta direttamente alla popolazione, per sensibilizzarla sullaterapia del dolore.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.Sempre nell’ambito dell’informazione ai cittadini, una giornata del tour CU.P.I.DO.ha visto il coinvolgimento del Policlinico Tor Vergata di Roma, sede di un rinomatocentro di terapia del dolore (Hub). Ciò ha consentito di svolgere un’indagine anchesu 200 pazienti ricoverati in 11 reparti della struttura ospedaliera, per appurare sela sofferenza fisica fosse correttamente monitorata e trattata. I risultati ottenuti,dopo la sorpresa iniziale, hanno stimolato una maggiore attenzione al problemanei vari reparti, determinando un ulteriore miglioramento della qualitàassistenziale. Nella fattispecie, quasi il 73% dei ricoverati presentava un dolore diintensità elevata, nonostante fosse stato prescritto un farmaco analgesico al71,4% degli intervistati. Il ricorso agli oppioidi forti era disomogeneo e oltre il 54%dei pazienti si dichiarava insoddisfatto del trattamento ricevuto, prescritto dallospecialista del dolore solo nel 28,7% dei casi.“Aderendo alla campagna CU.P.I.DO., il Policlinico Tor Vergata ha voluto verificarecome venisse applicata la Legge 38 anche al proprio interno”, dichiara AntonioGatti, Professore aggregato di Anestesia e terapia del dolore, Università degliStudi di Roma Tor Vergata e Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.“L’esperienza si è rivelata estremamente utile, perché ha favorito una più profondapresa di coscienza, potenziando la collaborazione delle varie unità operativeospedaliere con il nostro Hub e consentendoci di essere sempre più vicini aibisogni della cittadinanza. Una reale integrazione delle competenze tra le diversefigure professionali è il passo fondamentale per giungere alla multidisciplinarietàdelle cure anche in ambito dolore. In tal modo potremo davvero garantire aipazienti il diritto a non soffrire, come sancito dalla nuova normativa”.

ROMAGNAGAZZETTE.COM (3/3)Data: 31 Gennaio 2012

Utenti unici: N.D.

ALTRE INIZIATIVE. Alla luce delle problematiche e dei bisogni informativi emersicon il tour CU.P.I.DO., l’Associazione vivere senza dolore intende proseguire ilcammino intrapreso e organizzerà, dal 15 febbraio al 30 giugno 2012, una nuovacampagna itinerante denominata HUB2HUB, coinvolgendo circa 15 importanticentri di terapia del dolore in tutta Italia.“Al Policlinico Tor Vergata va il nostro riconoscimento per aver avuto il ‘coraggio’ dimettersi in discussione, dimostrando quanto si possa fare per rispondere inconcreto alle necessità dei pazienti”, conclude Marta Gentili. “Con il suo esempio,ci ha fornito lo spunto per dar vita a un nuovo progetto, che intende valutare laconoscenza e l’applicazione della Legge 38 all’interno degli ospedali sede di unHub. Oltre a distribuire materiale informativo, condurremo un’indagine a 3 livelli:sui cittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere, sui pazienti ricoverati nei varireparti e sui medici delle diverse unità operative. Ringrazio Mundipharma e Teva,che hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito ancheche hanno già confermato il loro sostegno all’iniziativa, ed estendo l’invito anchead altre realtà aziendali, perché supportino questo importante progetto disensibilizzazione contro il dolore”.

FONDAZIONEVERONESI.IT 1/2Data: 7 Febbraio 2012

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DAL DOLORE SI PUÒ GUARIRE, MA POCHI LO SANNO

La legge sulla terapia del dolore, non solo oncologico, ha due anni, ma appenauna persona su 3 la conosce e perciò solo il 5% dei sofferenti si rivolge allospecialista. L’indagine di un’associazione di pazienti in 14 città italianeIl dolore come malattia. Malattia in sé, non importa quale ne sia la causa, e cometale da curare e lenire. Ma quante persone conoscono questo concetto e sannocos’è la terapia del dolore? La legge che ne ha delineato la liceità e i tratti,liberalizzando tra l’altro l’uso degli oppioidi a tale scopo, è del marzo 2010, maquanti la conoscono? L’associazione “Vivere senza dolore” ha indagato e lerisposte raccolte sono sconsolanti. Si deduce che al grande pubblico è arrivatorisposte raccolte sono sconsolanti. Si deduce che al grande pubblico è arrivatopiuttosto il messaggio che ora si possono impiegare la morfina e le sostanze affiniper i malati terminali e basta. La legge n. 38, invece, distingue chiaramente già neltitolo tra cure palliative per i malati terminali e cure del dolore cronico: e nei fatti èrisultato che la patologia all’origine del dolore solo nel 6,6% dei casi è un cancro.Nel 93,4 % si tratta di mal di schiena, cefalee, dolore cervicale, diabetico, daherpes zoster, spessissimo (45,2%) artrosi.CU.P.I.DO INDAGA- “Vivere senza dolore” è la prima associazione a livellointernazionale fondata da pazienti a favore di pazienti che convivono con unasofferenza fisica continua. Di recente hanno riferito di un’indagine, dall’allettantenome Cu.p.i.do (Cura previeni il dolore), condotta nel corso del 2011 attraverso 14città italiane. I sofferenti di un dolore cronico sono risultati il 67,3%, di cui oltre lametà non aveva alcuna terapia in corso. L’età media, 58 anni. A conoscenza dellalegge n. 38 sono risultati meno di un terzo degli intervistati, benché il 90% abbiadichiarato che la sofferenza incide sulla loro vita, in tutti gli ambiti, non ultima lafamiglia.TROPPI INSODDISFATTI- Tra quanti si curano per il dolore predomina il ricorso almedico di famiglia (57,9 %) e si rivolge al terapista del dolore solo il 6%. Il risultatoè che appena il 17% si dichiara soddisfatto della cura. Come mai? Da altri dati sicapisce che non è per niente entrato nella mentalità anche dei medici, sia di basesia specialisti (ma non di terapia del dolore), l’impiego degli oppioidi percontrastare la sofferenza fisica. Più del 60% di malati ricevono fans (farmaciantinfiammatori non steroidei) e solo il 17% si trova con la prescrizione di unoppioide, debole o forte.

FONDAZIONEVERONESI.IT 2/2Data: 7 Febbraio 2012

Utenti unici: N.D.

L’ignoranza e le prescrizioni non appropriate si trovano anche dentro un grandeospedale come il Policlinico Tor Vergata di Roma, che ha al suo interno unqualificato centro di terapia del dolore (Hub). Ma appena il 6,5% dei ricoverati diundici reparti, contattati dagli esponenti di Cu.p.i.do, è risultato sapere della suaesistenza, e pure dai vari specialisti è stato quantomeno ignorato: le cureantidolorifiche sono risultate prescritte da un terapista del dolore per meno di unterzo dei degenti. Forse non c’è da stupirsi se oltre la metà si sono dichiaratiinsoddisfatti e ancora sofferenti.OPERARSI O NO?- Siamo lontani dall’”ospedale senza dolore” di cui gettò le basinel 2001 Umberto Veronesi quando fu ministro della Sanità. Da lì si è partiti,dicono i presentatori dell’iniziativa Cu.p.i.do, per la legge 38, che ha poi estesol’obiettivo a “ospedale-territorio senza dolore”. Il grande problema – ha sottolineatoMarta Gentili, presidente di “Vivere senza dolore” – è l’informazione, lasensibilizzazione. Devono sapere i medici di base innanzitutto, devono pretenderei cittadini consapevoli una efficace terapia antidolorifica per sofferenze cronicheche per non pochi si trascinano da anni e incidono pesantemente sulla loro vitaprivata e lavorativa. Quante assenze per gravi e “incurabili” lombalgie. Ma incidonoprivata e lavorativa. Quante assenze per gravi e “incurabili” lombalgie. Ma incidonoanche sulle scelte terapeutiche: se il dolore all’anca non dà pace, il pazienteaccetterà subito l’opzione chirurgia. Ma se la sofferenza viene placata, aspetteràper farsi operare che l’impellenza sia d’ordine ortopedico.GUARIRE SI PUO’- Per chi diffida dell’impiego di “nuovi” farmaci, per di piùdall’inquietante nome “oppioidi”, va sottolineato quanto esteso, per quantità edurata nel tempo, sia l’abuso di fans e altri medicinali, presi inutilmente, e quantepersone se ne “imbottiscono” continuando a vivere sotto il basto di un dolorecronico che in molti casi li porta a vagare da uno specialista all’altro senza risultati.Invece guarire dalla malattia dolore si può. Ormai c’è lo specialista giusto.

LAPREALPINA.ITData: 9 Febbraio 2012

Utenti unici: 3.659

DOLORE SOMMERSO, EMERGE LA CURA

Sei italiani su dieci accusano una ricorrente sofferenza fisica e metà di questipazienti segue un trattamento farmacologico (Fans, oppioidi, cortisonici)prescritto dal medico di famiglia.Terapia che nell’83% dei casi, a lungo andare, si rivelainefficace .Anche perché coloro che soffrono di dolore cronico faticano a individuare sulterritorio i centri specializzati in questo tipo di cure e pochi conoscono la Legge38 delmarzo 2010 che tutela il loro diritto a un’assistenza qualificata.Lo dice un’indagine dell’associazione pazienti "Vivere senza dolore " effettuatacon il patrocinio del Ministero della Salute e con il sostegno incondizionatocon il patrocinio del Ministero della Salute e con il sostegno incondizionatodiMundipharma . È stato preso in esame anche l’impatto del dolore sulla vitaquotidiana constatando che lemalattie croniche la compromettono in novepazienti su dieci .«La nostra indagine - aggiunge Marta Gentili , presidente dell’associazione - hamesso in evidenza un mondo di dolore sommerso molto più ampio rispetto alleprevisioni. Da qui l’impegno per una maggiore informazione dei pazienti e perun’idonea formazione di clinici specializzati ».Le patologie responsabili del dolore vanno dall’artrosi ai tumori .La Legge 38 obbliga il medico a prendersi cura di chi soffre , qualunque ne siala causa. Condizione che richiede un’adeguata preparazione professionale. Sulsito www.viveresenzadolore.it si può trovare ilcentro di terapia del dolore piùvicino.

PHARMASTAR.IT 1/3Data: 9 Febbraio 2012

Utenti unici: 20.000

DOLORE CRONICO IN ITALIA, DISPONIBILI I RISULTATI FINALIDELL'INDAGINE CU.P.I.DO.

La Legge 38 del 15 marzo 2010 ha senza dubbio segnato un importante passoavanti per quello che riguarda la diagnosi e la cura del dolore del quale hannobeneficiato tutti i pazienti che hanno avuto la possibilità di accedere ad un centrospecialistico. Ma qual è la realtà di chi soffre di dolore cronico e non ha avuto lastessa opportunità?

La necessità di divulgare maggiormente i contenuti della Legge, informando icittadini circa l’esistenza di strutture specializzate per la cura del dolore nonché deicittadini circa l’esistenza di strutture specializzate per la cura del dolore nonché deidiritti garantiti dalla Legge stessa, era emersa nel corso di un’indagine condotta davivere senza dolore. Si era evidenziato come ci fosse un netto divario tra icittadini/pazienti che erano riusciti ad entrare in contatto con un struttura dedicatae quelli che invece, privi delle informazioni necessarie, si ritrovavano a vagare perl’Italia alla ricerca di qualcuno in grado di curarli.

Per questo motivo, Vivere senza dolore ha voluto promuovere nel 2011 - con ilpatrocinio del Ministero della Salute e il grant incondizionato di Mundipharma - unanuova iniziativa volta ad incontrare la popolazione, per fornire notizie utili allacittadinanza in merito a cos’è il dolore cronico, come si misura, dove è possibilecurarlo e quali sono i farmaci utili a questo scopo.

Il progetto, denominato CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolore, ha toccato 14 cittàitaliane: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia, Vicenza, Torino, Genova, Pistoia,Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. In ognuna delle sedi prescelte è statoallestito per un’intera giornata un gazebo con un desk informativo e deglispecialisti del dolore, che si sono offerti d’incontrare tutti i cittadini desiderosi diconfrontarsi con dei clinici in merito alla malattia dolore.

Questi incontri hanno fornito anche l’occasione per condurre un’indagine sulterritorio, somministrando appositi questionari che, attraverso l’analisi dellerisposte indicate, hanno permesso di disegnare un quadro certamente nonesaustivo, ma sicuramente indicativo, di quale sia la situazione italiana ad oltre unanno e mezzo dalla promulgazione delle Legge 38. In totale, sono stati raccolti1.830 questionari, compilati da altrettanti cittadini che hanno visitato il gazebo.

PHARMASTAR.IT 2/3Data: 9 Febbraio 2012

Utenti unici: 20.000

Il primo dato emerso è che, tra tutte le persone che si sono avvicinate al desk, laprevalenza di dolore cronico riscontrata è risultata pari al 67,3%. Alle personesofferenti di dolore cronico è stato chiesto se fossero in cura da un clinico per illoro problema è si è avuta la conferma che, nel quasi 50% dei casi, i pazienti nonsi rivolgevano alla figura di riferimento (49,1%), come invece avviene per tutte lealtre patologie.

L’indagine ha inoltre evidenziato come meno della metà dei pazienti con dolore(47,7% vs 52,3%) abbia un trattamento in corso; quando questo è presente risultaessere, nel 38,5% dei casi, un FANS (gli oppioidi, deboli o forti, sono utilizzati solonel 6,9% dei casi).

Infine il 70,3% dei cittadini che si sono rivolti al desk per avere informazioni non èrisultato essere a conoscenza dell’esistenza della Legge 38 e dei suoi contenuti.

I dati raccolti dai cittadini che hanno avuto un colloquio con i clinici specialistipresenti al gazebo hanno confermato quanto raccolto al desk, con l’aggiunta dialcuni approfondimenti.

Il primo riguarda l’intensità e la durata del dolore cronico: nella scala NRS(Numerical Rating Scale) che va da 0 a 10, l’intensità media misurata è risultatapari a 6,5 e l’83,7% dei pazienti ha dichiarato di essere affetto da dolore da almenoun anno.La patologia che ha determinato l’insorgenza del dolore risulta essere nel 93,4%dei casi di natura non oncologica e, tra queste, il dolore legato all’artrosi colpisce il45,2% degli intervistati.

Il dolore non trattato grava sulla vita delle persone colpite nell’89,1% dei casi,deteriorandone la qualità.Ha ripercussioni importanti sull’attività generale nel 49,2% dei casi, sull’attivitàdomestica nel 19,8% e rende difficile il riposo notturno nel 15,7% dei casi. In unapercentuale inferiore al 5,6%, ma pur sempre importante, deteriora la vita direlazione sia in ambito familiare che con gli amici.

L’impiego dei FANS per il trattamento del dolore, nonostante l’intensità misuratafosse di grado moderato-severo, risulta essere la scelta preferita dai clinici,rappresentati per il 57,9% del campione dal medico di famiglia, per il 33% da unospecialista non del dolore e solo per il 5,8% dal terapista del dolore. Questa scelta,però, non è particolarmente gradita ai pazienti che, nell’83% dei casi, la giudicanopoco o per niente efficace.

Un altro importante aspetto emerso da questa indagine è stata la conferma delladifficoltà ad individuare i centri specializzati per la cura del dolore (secondo il72,1% degli intervistati).

PHARMASTAR.IT 3/3Data: 9 Febbraio 2012

Utenti unici: 20.000

Anche per questo motivo, un’intera giornata del tour CU.P.I.DO. 2011 è statadedicata a un importante centro di terapia del dolore (Hub) laziale, il Policlinico TorVergata di Roma. Qui, oltre all’indagine condotta tra gli utenti che accedevano allastruttura ospedaliera, per sottoporsi a visite e/o prestazioni di vario tipo, si è ancheprovveduto ad intervistare i pazienti ricoverati.

Il 93,5% delle persone coinvolte, che nella giornata dedicata si sono recate alPoliclinico, non conosceva l’esistenza dell’HUB all’interno dell’ospedale.

Tra le persone in cura per la malattia dolore, la scelta relativa al centro o al medicocui rivolgersi è stata dettata, nel 42,3% dei casi, dalla vicinanza al domicilio ed èforse per questo motivo che, per il 61,7% del campione, il medico consultatorisultava essere il medico di famiglia.

Passando ai risultati ottenuti dalle interviste ai pazienti ricoverati in 11 diversireparti (chirurgia, chirurgia generale, chirurgia toracica, chirurgia vascolare,ematologia, medicina interna, nefrologia, oncologia, ortopedia, urologia,ginecologia) dell’ospedale sede dell’Hub, sono emersi dei dati inattesi esorprendenti per gli stessi medici che hanno supportato l’iniziativa all’interno delsorprendenti per gli stessi medici che hanno supportato l’iniziativa all’interno delloro centro. Ciò ha favorito nella struttura ospedaliera una maggiore presa dicoscienza sulla situazione, che ha portato a una più ampia collaborazione tra ireparti e a un miglioramento dell’assistenza erogata.

L’Associazione vivere senza dolore ha deciso di promuovere nel 1° semestre del2012 una nuova campagna itinerante denominata HUB2HUB, allo scopo disondare quanto sopra descritto e valutare il grado di conoscenza e applicazionedella Legge 38 nei reparti di strutture ospedaliere sede di un Hub.

Il progetto partirà il 15 febbraio 2012 e terminerà il 30 giugno 2012; toccherà circa15 importanti centri di terapia del dolore su tutto il territorio nazionale,coinvolgendo i cittadini che accederanno alle strutture ospedaliere, i pazienti iviricoverati e i medici che esercitano nei diversi reparti.

MONDOPRESSING.COMData: 12 Febbraio 2012

Utenti unici: N.D.

VIVERE SENZA DOLORE : LA LEGGE 38/2010 DA' AL MALAT O IL DIRITTO DI NON SOFFRIRE

6 italiani su 10 soffrono per disturbi fisici di varia natura secondo un’indaginecondotta nel 2011 dall’Associazione “Vivere senza Dolore" pochi ricorrono aspecialisti e terapie per lenirli, e quelli che lo fanno dichiarano in gran numero dinon ricavarne beneficio. L’origine della sofferenza nella maggior parte dei casi nonè di origine oncologica. Nel 45,2% è dovuta all’artrosi ed i farmaci più usati sono gliantinfiammatori non steroidei che raggiungono lo scopo solo nel 16,9% dei casi. Inaumento l’uso di oppioidi. L’indagine CU.P.I.DO (Cura Previeni il Dolore) nel corsodi una campagna itinerante in 14 città italiane promossa dal Ministero della Salutee da Mundipharma ha interpellato 1830 cittadini sottoponendoli ad un questionariosul dolore cronico, i trattamenti antalgici in uso, ed il livello di conoscenza dellaLegge 38 che dal marzo 2010 tutela il diritto ad un’assistenza equa e qualificata incentri di cura specializzati. Oltre ai dati sopraelencati è risultato che molti cittadiniignorano l’esistenza di questa legge, non sanno dove recarsi per chiedereassistenza e spesso ricevono terapie non corrispondenti alle esigenze. L’impattoassistenza e spesso ricevono terapie non corrispondenti alle esigenze. L’impattodel dolore compromette la vita quotidiana in 9 casi su 10. Ne risente il malato, maanche tutta la sua famiglia, e spesso anche l’attività lavorativa . La Legge 38obbliga il medico a prendersi cura del dolore qualunque ne sia la causa, spiegaGuido Fanelli coordinatore commissione ministeriale sulla terapia del dolore e curepalliative. Perché ciò avvenga su larga scala necessita un cambio culturale favoritoda una formazione adeguata. A questo scopo il Ministero della Sanità ha previstodei corsi di formazione per i medici di famiglia ed istituito un software che monitorale prestazioni ospedaliere e la tipologia delle prescrizioni. Rivolta alla popolazione,per sensibilizzarla sul tema, la campagna informativa “Non ti sopporto più”.Un’indagine condotta contemporaneamente al tour CU.P.I.DO presso il PoliclinicoTorVergata di Roma, ha fatto emergere dati significativi sulla necessità che le varieUnità operative ospedaliere siano sempre più integrate fra loro e siano coordinatecon uno specialista del dolore. Lo afferma il Dr. Antonio Gatti, Professore dianestesia e terapia del dolore dell’Università di Roma. La nuova normativa,insomma, sancisce il diritto del paziente di non soffrire. Dal 15 febbraio al 30giugno 2012 è in corso una nuova campagna itinerante denominata HUB2 HUBche coinvolge 15 centri di terapia del dolore in tutta Italia. Organizzata daCU.P.I.DO col supporto di Mundipharma e Teva sta conducendo un’indagine suicittadini che afferiscono alle strutture ospedaliere

OSSERVATORIOMALATTIERARE.ITData: 15 Febbraio 2012

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DOLORE CRONICO IN ITALIA, TROPPO POCHI I CENTRI SPE CIALIZZATI E LA LEGGE 38 NON VIENE APPLICATA

Sono ora disponibili i risultati dell'indagine CU.P.I.DO. – Cura Previeni Il Dolorepromossa da Vivere senza dolore OnlusIn Italia sono almeno 15 milioni di persone a soffrire di dolore cronico.L'associazione Vivere senza dolore Onlus, insieme al Ministero della Salute e aMundipharma, ha promosso lungo tutto il 2011 il progetto CU.P.I.DO. - Cura Previeniil Dolore . L'inziativa ha permesso l'incontro con la popolazione, la promozione dellaconoscenza del dolore cronico, delle possibilità di misurarlo e curarlo.Il progetto ha toccato 14 città italiane: Viterbo, Perugia, Ancona, Forlì, Brescia,Vicenza, Torino, Genova, Pistoia, Foggia, Napoli, Bari, Messina e Roma. In ognunadelle sedi prescelte è stato allestito per un’intera giornata un gazebo con un deskinformativo e degli specialisti del dolore, che si sono offerti d’incontrare tutti i cittadinidesiderosi di confrontarsi con dei clinici in merito alla malattia dolore. Sullarivista Pharmastar i risultati dell'indagine territoriale condotta dall'associazione.rivista Pharmastar i risultati dell'indagine territoriale condotta dall'associazione.Grazie a questa iniziativa - infatti - l'associazione ha potuto condurre un'indagine sulterritorio per capire quale sia la reale situazione di quanti soffrono di dolore cronico,dopo quasi due anni dalla promulgazione della Legge 38 del 2010. La Legge inquestione garantisce l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore all'internodei livelli essenziali di assistenza (Lea). Per garantire l'accesso a tali terapie la Leggeauspicava l'attivazione di risorse e strutture adeguate, a livello regionale e territoriale.Purtroppo, come spesso accade, l'attuazione della legge non è stata tempestiva e icentri specializzati sono pochi e poco conosciuti.I risultati hanno evidenziato l'inadeguatezza delle strutture di riferimento sul territorio.Sono stati raccolti 1.830 questionari, secondo i quali la prevalenza di dolore cronicoriscontrata è pari al 67,3 per cento. L'indagine ha evidenziato che almeno la metàdelle persone sofferenti non hanno una figura di riferimento specializzata alla qualerivolgersi per la propria terapia. Nel 72 per cento dei casi infatti i pazienti hanno avutogrossa difficoltà ad individuare i centri specializzati per la cura del dolore. Le patologieche determinano l’insorgenza del dolore nel 93,4 per cento dei casi sono di naturanon oncologica, di questi il 45,2 per cento sono legati all'artrosi. Quasi tutti gliintervistati hanno dichiarato che il dolore cronico abbassi notevolmente la qualità dellapropria vita, rendendo difficili le attività quotidiane.L’Associazione Vivere senza dolore sta ora promuovendo una nuova campagnaitinerante denominata HUB2HUB , allo scopo di verificare l'efficienza dei centri diterapia del dolore (Hub) e valutare il grado di conoscenza e applicazione della Legge38 del 15 marzo 2010 nei reparti di strutture ospedaliere sede di un Hub.Il progetto partirà il 15 febbraio 2012 e terminerà il 30 giugno 2012: toccherà circa 15importanti centri di terapia del dolore su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo icittadini che accederanno alle strutture ospedaliere, i pazienti ivi ricoverati e i mediciche esercitano nei diversi reparti.

WEST-INFO.EUData: 12 Febbraio 2012

Utenti unici: N.D.

CONVIVERE CON IL DOLORE

In Italia, sono almeno 15 milioni le persone che soffrono di dolore cronico. Si trattasoprattutto di donne: 53,7% contro il 46,3% degli uomini. Da notare, però, che solola metà di loro si rivolge ad un medico per alleviare questa sofferenza o decide disottoporsi ad un trattamento adeguato. Senza contare che pochissimi pazienticonoscono la legge n.38/2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore. Questialcuni dei risultati del progetto CU.P.I.DO. – Cura Previeni il Dolore .

ILTAMTAM.ITData: 19 Febbraio 2012

Utenti unici: N.D.

TERAPIA DEL DOLORE, ANCHE L'UMBRIA È INDIETRO

Un’indagine, che ha toccato Perugia ed altre 13 centri itali ani, ha fatto ilpunto sulla situazione dopo due anni dall'emanazione della le gge sulle curepalliative e terapia del dolore

Un’indagine, promossa dall’associazione Vivere senza dolore Onlus, insieme alMinistero della Salute ed a Mundipharma Italia, che ha toccato Perugia ed altre13 centri italiani ha permesso l'incontro con la popolazione, la promozione13 centri italiani ha permesso l'incontro con la popolazione, la promozionedella conoscenza del dolore cronico , delle possibilità di misurarlo e curarlo.

Scopo dell’indagine sul territorio era quello di capire quale sia la realesituazione di quanti soffrono di dolore cronico, dopo quasi d ue anni dallapromulgazione della Legge 38 del 2010 che garantisce l'accesso alle curepalliative e alla terapia del dolore.

Su 1.830 questionari raccolti è risultato che la prevalenza di dolore cronicoriscontrata è pari al 67,3 per cento.Le patologie che determinano l’insorgenza del dolore nel 93, 4 per cento deicasi sono di natura non oncologica, di questi il 45,2 per cent o sono legatiall'artrosi .Ma almeno la metà delle persone sofferenti non hanno una figura diriferimento specializzata alla quale rivolgersi per la propria terapia.Nel 72 per cento dei casi infatti i pazienti hanno avuto grossa difficoltà adindividuare i centri specializzati per la cura del dolore.