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Rapporto Annuale Regionale2012
Lombardia
Direzione Regionale Lombardia20121 Milano - C.so di Porta Nuova, 19Tel. 0262581 - Netfax 0622798468
[email protected] dicembre 2013
Rapporto Annuale Regionale2012
Lombardia
ottobre 2011
Rapporto Annuale Regionale 2012 Lombardia Direttore regionale: Antonio Traficante Coordinamento di redazione: Stefania Donadio Redazione: Roberta M. Menga, Roberta Paradisi Hanno collaborato: Direzione regionale Lombardia Attività istituzionali, Pianificazione, organizzazione e controllo Anna Bechis, Silvio Brunazzi, Patrizia Di Pietro, Eva Falcetano, Carmen Schiano di Pepe, Claudio Zanin Consulenze Giuseppe Alì (Sovrintendenza medica – Punto cliente centro protesi), Andrea Biffi (Avvocatura), Michele De Mattia (Settore Ricerca, Certificazione e Verifica – Dipartimento di Milano), Angelosante De Robertis (Consulenza tecnica per l’edilizia), Carmine Esposito (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione ), Gabriella Marena (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione ), Tiziana Taroppio (Sovrintendenza medica), Luigi Ziglioli (Sovrintendenza medica – Centro polispecialistico)
Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano
Rapporto Annuale Regionale 2012 Indice Sezione 1 – Il contesto economico e il fenomeno infortunistico
1.1. Il contesto macroeconomico in Lombardia e le sue conseguenze in Inail 9 1.2. Andamento infortunistico e tecnopatico nel 2012 11
1.2.1. Il bilancio degli infortuni 11 1.2.2. Le malattie professionali 18 1.2.3. Focus sulle differenze per genere, età e provenienza 22
Sezione 2 – L’Inail sul territorio 2.1. Non solo per la sicurezza dei lavoratori: la prevenzione come fattore
determinante per la competitività delle imprese 29
2.2. Riabilitazione Inail in Lombardia: quali vantaggi dal modello di sviluppo nell’esperienza di Milano, Brescia e Mantova 35
2.3. Il nuovo impegno di Inail per il reinserimento degli assistiti invalidi da lavoro: sostegno alla Persona, sport, socializzazione e opportunità occupazionali 38
2.4. La costituzione di parte civile dell’Inail nel processo penale quale strumento di prevenzione 43
Perché presentare ancora oggi un Rapporto annuale regionale? I dati sull’andamento infortunistico sono a disposizione sul portale istituzionale e numerosissimi sono ormai gli strumenti per l’analisi e il commento sul trend degli infortuni e delle malattie professionali: è recente la presentazione dell’insieme di “open data” – per singolo caso – relativo agli infortuni sul lavoro. È il primo risultato di un progetto che porterà alla pubblicazione di dati “elementari” anche sulle malattie professionali e sulla valutazione economica di infortuni e malattie. Con cadenza semestrale – a luglio e a novembre – sarà pubblicato l’insieme dei dati relativi agli eventi accaduti nell’ultimo quinquennio. La collaborazione con gli utenti-utilizzatori degli “open data” sarà fondamentale per migliorare il servizio di pubblicazione e creare una rete di “cultori del tema”. Un cambiamento necessario per il nuovo Polo della salute e della sicurezza, perché i tempi per condividere i risultati sono sempre più brevi, favoriti dalla tecnologia e dalla volontà sottesa di condividere il patrimonio informativo accumulato da Inail negli anni. Allora perché rinnovare questo appuntamento, perché impegnare tante energie nella redazione di questo “rapporto” così tradizionale? Innanzi tutto, perché non lo consideriamo solo un report, un resoconto, ma una occasione di incontro, una sorta di palestra, dove scambiare esperienze, risultati, criticità, per prepararci ai progetti, ai sogni e agli impegni per il futuro. In secondo luogo, perché crediamo in un rapporto con il mondo del lavoro basato sulla fiducia reciproca, necessaria per costruire con risorse e valori condivisi, un futuro dove la sicurezza è una realtà quotidiana, un vissuto comune, non un’ambizione di alcuni. Per dare materia a questa fiducia è necessario dichiarare il patto di reciproco impegno con tutti coloro che operano quotidianamente per rendere concreta la prevenzione degli incidenti sul lavoro e la sicurezza delle persone in ogni situazione di vita, studio e lavoro. Il patto di reciproco impegno riguarda anche tutti coloro che ogni giorno lavorano per garantire la tutela globale del lavoratore infortunato e che operano per reinserire nella vita lavorativa e sociale coloro che hanno subito un infortunio invalidante. E in queste pagine, dove diamo concretezza ai nostri pensieri trasformandoli in parole d’inchiostro su carta, rendendole pesanti e durature, vogliamo condividere il nostro intento e raccontare come abbiamo reso vivo questo patto lungo un anno in tutta la Lombardia. Un anno di lavoro al servizio della collettività, anzi, delle persone, cercando di ascoltare e di capire le esigenze del mondo del lavoro, difficile, complicato ma nostro.
Antonio Traficante Direttore regionale Inail Lombardia
5
Sezione 1
Il contesto economico e il fenomeno infortunistico
1.1. Il contesto macroeconomico in Lombardia e le sue conseguenze in Inail
I dati sull’occupazione Secondo le rilevazioni Istat, il numero di occupati in Lombardia ha mostrato per il secondo anno consecutivo una sostanziale tenuta. La variazione evidenzia un aumento dello 0,16% rispetto all’anno precedente (Tavola 1), in Italia, invece, gli occupati sono lievemente diminuiti nel corso dell’anno (-0,29). In Lombardia l’occupazione maschile è tornata a scendere (-1,24 % in media d’anno), dopo aver registrato un lieve aumento nel corso del 2011; quella femminile è salita del 2,1% nel 2012 - in controtendenza con la crisi e nel quadro delle nuove strategie familiari per farvi fronte - crescendo di oltre 37 mila unità rispetto al 2011.
Tavola. n.1 - Numero di occupati nazionale, per area geografica e regionale diviso per sesso
Numero di occupati per anno
Territorio Sesso 2011 % sul dato nazionale 2012 % sul dato
nazionale Variazione %
2011/2012
Italia maschi 13.618.641 13.441.545 -1,30
femmine 9.348.602 9.458.183 1,17
Totale 22.967.243 22.899.728 -0,29
Lombardia
maschi 2.483.584 18,24 2.452.903 18,24 -1,24
femmine 1.789.413 19,14 1.826.922 19,32 2,10
Totale 4.272.997 18,60 4.279.825 18,69 0,16 Fonte dati: Istat Il tasso di occupazione totale in Lombardia nel 2012 (pari al 64,7%) è invariato rispetto al 2011, ma perde un punto percentuale quello maschile (73,0% nel 2012) e ne guadagna uno quello femminile (56,2%). Il rapporto tra occupazione maschile e femminile rimane comunque elevato rispetto agli altri paesi dell’unione europea. La Cassa integrazione guadagni In linea con l’andamento del quadro economico generale, il numero delle ore di Cassa integrazione guadagni (CIG) autorizzate in Lombardia, dopo il calo registrato nel 2011, è risalito del 7,5 % nel 2012 (passando da 221.799.509 ore a 238.363.723 ore). L’aumento delle ore autorizzate nel corso del 2012 è da attribuire all’incremento degli interventi ordinari (pari al 41,9 per cento del totale) che erano, invece, diminuiti nel biennio precedente. La CIG relativa agli interventi straordinari e in deroga ha continuato invece a ridursi (del 10,7 %) e ha rappresentato il 58,9 % del monte ore complessivo del 2012, una quota inferiore di 12,0 punti percentuali rispetto al 2011.
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1.2. Andamento infortunistico e tecnopatico nel 2012 1.2.1. Il bilancio degli infortuni Negli ultimi anni si è registrato a livello nazionale un graduale decremento del fenomeno infortunistico. Il trend positivo, ormai consolidato, non può prescindere dai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel mercato del lavoro a seguito della crisi economica, ma è comunque espressione di una maggiore consapevolezza del rischio e di una più diffusa cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro. Tale andamento viene confermato anche per l’anno 2012 dai dati rilevati al 30 aprile 2013, che evidenziano un calo del 9,5% degli infortuni denunciati all’Istituto, che passano dai 725.609 del 2011 ai 656.514 del 2012 (Tavola 2). I dati relativi al territorio lombardo sono in linea con i dati nazionali: gli infortuni complessivamente denunciati sono stati 117.102 a fronte dei 127.018 dell’anno precedente, con un decremento del 7,8%, di qualche punto percentuale inferiore rispetto al dato nazionale. La diminuzione degli infortuni ha interessato, sia pur in misura diversa, tutte le province della regione.
Tavola n. 2 - Infortuni avvenuti nel biennio 2011-2012 e denunciati all'Inail in Lombardia TUTTE LE GESTIONI
Territorio TOTALE INFORTUNI
2011 2012 Var. % 2011/2012
BERGAMO 15.257 13.818 -9,4
BRESCIA 17.314 15.555 -10,2
COMO 6.544 6.171 -5,7
CREMONA 5.795 5.276 -9,0
LECCO 4.269 3.738 -12,4
LODI 2.706 2.572 -5,0
MANTOVA 6.529 5.908 -9,5
MILANO 40.079 38.025 -5,1
MONZA-BRIANZA 8.730 7.810 -10,5
PAVIA 5.887 5.426 -7,8
SONDRIO 2.395 2.283 -4,7
VARESE 11.513 10.520 -8,6
LOMBARDIA 127.018 117.102 -7,8
ITALIA 725.609 656.514* -9,5
(*) stima previsionale del dato annuo definitivo
11
In controtendenza rispetto all’andamento nazionale, il dato riguardante gli infortuni mortali, che passano in Lombardia dai 125 casi del 2011 ai 133 del 2012. L’aumento riguarda le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Sondrio e Varese, in calo invece il dato relativo alle altre province tra le quali, in particolare Milano, dove i casi denunciati sono stati 19 contro i 33 del 2011 (Tavola 3).
Tavola n.3 - Infortuni mortali avvenuti nel biennio 2011-2012 e denunciati all'Inail in Lombardia
TUTTE LE GESTIONI
Territorio INFORTUNI MORTALI
2011 2012
BERGAMO 15 21
BRESCIA 21 24
COMO 11 9
CREMONA 3 8
LECCO 3 4
LODI 4 7
MANTOVA 10 13
MILANO 33 19 MONZA-BRIANZA 6 4
PAVIA 8 7
SONDRIO 1 4
VARESE 10 13
LOMBARDIA 125 133
ITALIA 900 824 (*)
(*) stima previsionale del dato annuo definitivo L’analisi condotta per settore di attività (Tavola 4) evidenzia un calo degli infortuni in tutte le gestioni:
• INDUSTRIA E SERVIZI: il numero di infortuni è pari a 109.471, contro i 118.955 denunciati nel 2011;
• AGRICOLTURA: il numero di infortuni è pari a 3.802 contro i 4.082 denunciati nel 2011;
• DIPENDENTI DELLO STATO: il numero di infortuni è pari a 3.829, contro i 3.981 del 2011
12
Tavola n. 4 - Infortuni sul lavoro avvenuti nel biennio 2011-2012
e denunciati all'Inail per gestione e territorio
Agricoltura Industria e servizi Conto Stato
PROVINCE E REGIONI
TOTALE INFORTUNI VAR %
2011/12
TOTALE INFORTUNI VAR %
2011/12
TOTALE INFORTUNI VAR %
2011/12 2011 2012 2011 2012 2011 2012 BERGAMO 455 430 -5,5 14.390 12.970 -9,9 412 418 1,5
BRESCIA 1.043 951 -8,8 15.783 14.133 -10,5 488 471 -3,5
COMO 161 125 -22,4 6.164 5.830 -5,4 219 216 -1,4
CREMONA 503 508 1,0 5.163 4.625 -10,4 129 143 10,9
LECCO 72 62 -13,9 4.088 3.567 -12,7 109 109 0
LODI 150 127 -15,3 2.462 2.329 -5,4 94 116 23,4
MANTOVA 686 693 1,0 5.662 5.063 -10,6 181 152 -16,0
MILANO 262 243 -7,3 38.431 36.482 -5,1 1.386 1.300 -6,2
MONZA BRIANZA 76 52 -31,6 8.342 7.480 -10,3 312 278 -10,9
PAVIA 296 254 -14,2 5.409 4.985 -7,8 182 187 2,7
SONDRIO 197 185 -6,1 2.113 2.010 -4,9 85 88 3,5
VARESE 181 172 -5,0 10.948 9.997 -8,7 384 351 -8,6
LOMBARDIA 4.082 3.802 -6,9 118.955 109.471 -8,0 3.981 3.829 -3,8ITALIA 47.061 42.825 -9,0 647.913 584.915 -9,7 30.635 28.774 -6,1
Tavola n. 5 - Infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel biennio 2011-2012 e denunciati all'Inail per gestione e territorio
Agricoltura Industria e servizi Conto Stato PROVINCE E
REGIONI CASI MORTALI CASI MORTALI CASI MORTALI
2011 2012 2011 2012 2011 2012 BERGAMO 2 3 13 18 - -
BRESCIA 3 2 18 22 - -
COMO 1 - 10 9 - -
CREMONA 1 1 2 7 - -
LECCO - - 3 4 - -
LODI - 1 4 6 - -
MANTOVA 4 4 6 9 - -
MILANO - - 33 19 - -
MONZA BRIANZA - - 6 4 - -
PAVIA 1 - 7 7 - -
SONDRIO - 1 1 3 - -
VARESE - - 10 13 - -
LOMBARDIA 12 12 113 121 - - ITALIA 111 102 (*) 777 712 (*) 12 10(*)
(*) stima previsionale del dato annuo definitivo
13
Per quanto riguarda gli infortuni mortali, nell’analisi condotta per settore di attività, si osserva che il dato rimane stabile nel settore Agricoltura mentre è in aumento il numero di casi nel settore Industria e Servizi, nel quale sono stati denunciati 121 infortuni a fronte dei 113 del 2011 (Tavola 5). In flessione anche gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri (Tavola 6), che sul territorio lombardo sono passati dai 25.090 del 2011 ai 22.913 del 2012 con un calo del 8,7%. Gli infortuni riguardanti lavoratori di nazionalità straniera rappresentano il 19,6% degli infortuni complessivi denunciati in Lombardia. Romania, Marocco e Albania si confermano, anche per il 2012, le comunità con il numero più elevato di eventi denunciati. In aumento invece il dato relativo agli infortuni mortali, che passano dai 22 casi del 2011 ai 33 del 2012.
Tavola n. 6 - Stranieri – Infortuni sul lavoro avvenuti nel biennio 2011-2012 e denunciati all'Inail per territorio
TUTTE LE GESTIONI
Territorio TOTALE INFORTUNI INFORTUNI MORTALI
2011 2012 Var. % 2011/2012 2011 2012
BERGAMO 3.357 2.890 -13,9 4 2BRESCIA 3.902 3.481 -10,8 4 5COMO 1.098 1.037 -5,5 - 1CREMONA 1.103 992 -10,1 - 2LECCO 744 647 -13,0 - 1LODI 627 658 4,9 1 4MANTOVA 1.493 1.411 -5,5 2 3MILANO 7.984 7.566 -5,2 7 6MONZA BRIANZA 1.487 1.276 -14,2 1 2PAVIA 989 919 -7,1 1 3SONDRIO 302 254 -15,9 - VARESE 2.004 1.782 -11,1 2 4LOMBARDIA 25.090 22.913 -8,7 22 33ITALIA 116.769 104.330 -10,7 145 120
Se si esaminano i dati per modalità di evento infortunistico occorre distinguere tra infortuni avvenuti in occasione di lavoro (durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, comprendendo anche quelli verificatisi sulla sede stradale) e infortuni in itinere. Con questa definizione si intende l’infortunio occorso durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, durante il normale percorso che collega due luoghi di lavoro se il lavoratore ha più rapporti di lavoro e, qualora non sia presente un servizio di mensa aziendale, durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti, salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendenti dal lavoro o, comunque, non necessitate (cfr. l’articolo 12 del decreto legislativo 38/2000).
14
Per gli infortuni in occasione di lavoro il calo è stato del 7,9%, essendo passati dai 109.346 del 2011 ai 100.663 del 2012, mentre gli infortuni in itinere (passati da 17.672 casi del 2011 ai 16.439 del 2012) sono diminuiti del 7,0%. Il calo ha quindi riguardato entrambe le modalità di evento anche se, nell’ambito degli infortuni in itinere, si registra un aumento degli infortuni avvenuti senza mezzo di trasporto (la diminuzione del 7,0% risulta infatti da una media tra il calo del 12,8%, che ha interessato gli infortuni avvenuti con mezzo di trasporto, passati dai 13.834 casi del 2011 ai 12.060 del 2012 e l’aumento del 14,1% degli eventi avvenuti senza mezzo di trasporto, passati dai 3.838 del 2011 ai 4.379 del 2012). Per quanto riguarda gli infortuni mortali, da segnalare che dei 133 casi, 63 si sono verificati in ambiente di lavoro ordinario mentre 70 sono da ricondursi al “rischio strada”; di questi ultimi, in particolare, 45 sono “infortuni in itinere”, a fronte dei 32 casi del 2011. In diminuzione invece il dato riguardante gli infortuni mortali in occasione di lavoro, sia di quelli avvenuti in ambiente di lavoro ordinario, sia di quelli provocati dalla circolazione stradale che coinvolgono, principalmente, gli autotrasportatori merci e persone, i commessi viaggiatori, gli addetti alla manutenzione stradale. In particolare, gli eventi mortali in occasione di lavoro sono 88 nel 2012, rispetto ai 93 del 2011.
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Dall’esame della tavola di dettaglio per l’Agricoltura, a differenza dell’anno precedente, si evidenzia il forte calo delle segnalazioni di casi di malattie professionali osteo-articolari e da sovraccarico biomeccanico. Continua la flessione per le ipoacusie. In relazione alle malattie professionali manifestatesi in Lombardia nel 2012 e denunciate all’Inail per la gestione Industria e Servizi (Tavola 11), la diminuzione rispetto all’anno precedente ha riguardato quasi tutte le patologie, ma non quelle correlate ad asbesto (mesotelioma pleurico, carcinoma polmonare e asbestosi), le malattie da sovraccarico biomeccanico del ginocchio e da ernia discale lombare. Sono in aumento, in controtendenza rispetto al passato, le denunce per l’ipoacusia da rumore. In calo del 54% le segnalazioni per silicosi, del 46% le malattie causate da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio e del 50% le malattie neoplastiche causate da polveri di legno duro. Si è registrata una sola denuncia di malattia neoplastica causata da polveri di cuoio rispetto a 7 segnalazioni del 2011.
Tavola n. 11 - Malattie professionali manifestatesi nel periodo 2011/2012 e denunciate all’Inail per la gestione Industria e Servizi e per diagnosi
Tipi di malattia 2011 2012
Malattie causate da cromo, leghe e composti 8 6
Malattie causate da nichel, leghe e composti 4 1
Malattie causate da cloro e suoi composti inorganici 1 -
Malattie causate da iodio e suoi composti inorganici 1 -
Esano e altri idrocarburi alifatici lineari e ciclici - 1
Malattie causate da idrocarburi aromatici mononucleari 1 -
Malattie causate dalla esposizione a idrocarburi policiclici aromatici
17 12
Malattie causate da amine aromatiche e derivati 7 8
Malattie causate da ammidi 1 1
Malattie causate da acido cianidrico, cianuri, nitrili, isocianati 2 -
Malattie causate da aldeidi e derivati 1 1
Malattie causate da chinoni e derivati 1 1
Malattie causate da acido carbammico, acido tiocarbammico, carbammati, tiocarbammati - 1
Asma bronchiale 13 4
Alveolite allergica estrinseca con o senza evoluzione fibrotica 2 1
Siderosi 1 -
Malattie da asbesto (esclusa l’asbestosi) 270 272
Placche e ispessimenti pleurici con o senza atelettasia rotonda 69 64
20
Mesotelioma pleurico 163 172
Mesotelioma peritoneale 11 5
Mesotelioma della tunica vaginale e del testicolo 1 1
Carcinoma polmonare 26 30
Pneumoconiosi da polveri di silicati del tipo argille 2 -
Malattie causate da metalli duri (carburi metallici sinterizzati) 1 -
Broncopneumopatia cronica ostruttiva 10 5
Malattie neoplastiche causate da polveri di legno duro 10 5
Malattie neoplastiche causate da polveri di cuoio 7 1
Dermatite allergica da contatto causata da agenti non compresi in altre voci
34 35
Dermatite irritativa da contatto causata da agenti non compresi in altre voci
1 3
Dermatite follicolare da olii minerali 1 1
Dermatite irritativa o mista da malta cementizia e calcestruzzo 1 2
Ipoacusia da rumore 424 442
Malattie causate da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio
26 14
Ernia discale lombare 242 277
Malattie da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore 529 511
Malattie da sovraccarico biomeccanico del ginocchio 21 35
Malattie causate da radiazioni ionizzanti 3 7
Malattie causate dalle radiazioni u.v. comprese le radiazioni solari 2 1
Silicosi 28 13
Asbestosi 11 16
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Grafico n. 8 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2012 per classe di età e provenienza Lombardia – Gestione Industria e Servizi
Nota per la lettura delle tavole I dati forniti sono aggiornati al 30 aprile 2013. Per quanto riguarda gli infortuni mortali, si precisa che il dato può essere soggetto a variazioni poiché i criteri di rilevazione conteggiano fra i casi mortali anche i decessi avvenuti entro 180 giorni dall’evento. Le statistiche Inail sono consultabili sul portale www.inail.it nella sezione Dati e statistiche - Banca dati statistica.
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da 18 a 34 anni
da 35 a 49 anni
da 50 a 64 anni
65 anni e oltre
Infortuni per classe di età e provenienzaLombardia - Anno 2012
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fino a 17 anni
da 18 a 34 anni
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Infortuni Mortali per classe di età e provenienzaLombardia - Anno 2012
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Analizzando i settori economici delle aziende ammesse al finanziamento, determinato dalle modalità di punteggio previste dal bando, risultano maggiormente rappresentati i settori a più alto rischio infortunistico. Da un confronto tra i due anni emerge un incremento percentuale delle imprese che operano nel campo dell’edilizia. È, inoltre, largamente presente il settore metalmeccanico nelle sue diverse articolazioni.
Tavola n. 12 - Numero di progetti ammessi per tipologia di attività Bando 2011
Tipologia di attività Progetti ammessi
COSTRUZIONE DI EDIFICI, LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI, INGEGNERIA CIVILE 143FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE) 119COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 74FABBRICAZIONE DI MACCHINARI E APPARECCHIATURE NON CLASSIFICABILI ALTRI 44FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 30
Tavola n. 13 - Numero di progetti ammessi per tipologia di attività
Bando 2012
Tipologia di attività Progetti ammessi
COSTRUZIONE DI EDIFICI, LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI, INGEGNERIA CIVILE 151FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE) 88COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 56FABBRICAZIONE DI MACCHINARI E APPARECCHIATURE NON CLASSIFICABILI ALTRI 46ATTIVITÀ DI RACCOLTA, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI; RECUPERO DEI MATERIALI 16
La presenza significativa di imprese che operano nel settore commercio è dovuta, oltre alla loro rilevanza nel tessuto economico regionale, alla presenza ancora molto diffusa di attività manuali nella movimentazione dei carichi. Analizzando, infatti, in dettaglio le domande per fattore di rischio e causa di infortunio, emerge un incremento dei progetti rivolti a prevenire il rischio da movimentazione manuale dei carichi - che arrivano a circa un quarto del totale dei progetti di investimento - attraverso l’acquisto di macchinari o attrezzature in sostituzione o in ausilio al lavoro manuale (Grafico 11 e Grafico 12). Oltre i rischi specifici dei vari settori, il fattore di rischio presente nel maggior numero di domande riguarda, per entrambi i bandi, la rimozione e bonifica di amianto dai siti produttivi. Si tratta di un rischio trasversale a tutti i settori e largamente presente nella nostra regione in molti capannoni ed opifici costruiti in passato. Per rimuovere tale rischio sono necessari interventi di una certa consistenza economica che hanno però un forte impatto sulla salute dei lavoratori. Con il bando ISI prosegue, quindi, l’impegno ormai decennale dell’Istituto nella campagna per ridurre i rischi asbesto correlati che tanti danni hanno causato ai lavoratori e alle popolazioni residenti in prossimità dei siti contaminati (Grafico 11 e Grafico 12).
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Risulta evidente come lo strumento della valutazione dei rischi, nonostante siano trascorsi vent'anni dalla sua introduzione, in molti casi non venga ancora applicato in maniera adeguata: sono ancora molte le lacune e le imprecisioni presenti. Come risulta dal grafico e dalla tipologia dei motivi di esclusione, la maggior parte delle esclusioni ha riguardato gli interventi di investimento. Per i progetti di adozione di modelli organizzativi, la struttura più semplice della domanda e la documentazione richiesta a supporto, permettono, invece, sempre che il progetto sia coerente con i requisiti richiesti dal bando, una maggiore facilità di superamento della fase di verifica tecnica iniziale. Sulla scorta delle indicazioni derivanti dall'analisi tecnica della documentazione, anche per il bando 2012 sono stati organizzati numerosi incontri con le aziende, le associazioni di categoria e i professionisti del settore, finalizzati a fornire informazioni e strumenti per un'adeguata compilazione della documentazione ed è stato istituito, presso la Direzione regionale, un contact center che ha risposto a oltre un migliaio di richieste di chiarimenti. Alla data di redazione del presente rapporto, sono in scadenza i termini per la presentazione della rendicontazione dei progetti ammessi al contributo e si evidenzia un ritardo nella conclusione dei progetti stessi. È pertanto presumibile che, a causa dei problemi economici delle imprese assegnatarie, una parte dei progetti autorizzati non sarà conclusa o sarà realizzata solo parzialmente. Le agevolazioni tariffarie (Modello OT24) Nel 2012 si è ulteriormente incrementato il numero delle aziende che hanno usufruito dello strumento della premialità previsto dall’articolo 24 delle modalità di applicazione delle tariffe dei premi (OT24). Ormai da un decennio l’Istituto è impegnato, insieme alle parti sociali, a promuovere iniziative formative e cambiamenti organizzativi che incidano stabilmente, in termini prevenzionali, sul sistema delle imprese. Le agevolazioni tariffarie che derivano dall’adozione di tali iniziative raggiungono ormai una vasta platea di soggetti e consentono consistenti risparmi sul costo del lavoro. A livello regionale, dalle 7.571 posizioni assicurative territoriali (PAT) del 2011, ammesse allo sconto sui premi, si è passati a 8.898 nel 2012 e a ben 10.372 nel 2013 (per interventi realizzati nel 2012), con un incremento, nel biennio, superiore al 33%. In termini economici, il minor premio versato, per il solo anno 2012, ammonta a 68.784.784 euro e rappresenta, per le imprese beneficiarie, un vantaggio competitivo rispetto alle imprese che non investono in prevenzione. Analizzando la tipologia di interventi che permettono di accedere allo sconto, risultano sempre più diffusi quelli di tipo organizzativo, sia nel campo della formazione che nella manutenzione degli impianti e delle attrezzature, segno di una scelta imprenditoriale volta a investire stabilmente nel miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Incentivare e sostenere le imprese virtuose che investono in prevenzione è quindi un atto concreto che Inail compie quotidianamente nell’interesse del sistema economico sociale lombardo.
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Risulta evidente, pertanto, che l’inizio precoce delle terapie, non solo migliora la qualità del percorso curativo e terapeutico, ma consente anche un più rapido ritorno al lavoro e quindi una riduzione del “costo” dell’infortunio. Si consideri, infatti, che, in termini di prestazione economica, mediamente un giorno di inabilità temporanea ha un costo di circa 43 euro. La possibilità di anticipare di 15-20 giorni l’inizio delle terapie, consente di ridurre notevolmente i tempi medi di durata di un infortunio con un evidente risparmio sia per le imprese che per l’intera collettività. Dai calcoli effettuati tenendo conto dell’attività svolta nei centri di fisiokinesiterapia funzionanti in Regione, è stato stimato, per ciascun caso trattato direttamente nelle strutture Inail, un risparmio medio di circa 800 euro per ogni infortunato, derivante esclusivamente dalla riduzione dei tempi medi di attesa e quindi dalla conseguente riduzione dei tempi di durata dell’infortunio. Si tratta di un risultato positivo che potrà essere ulteriormente migliorato rendendo operativo, anche nella nostra regione, l’Accordo quadro Inail/Regione che consente all’Istituto di erogare direttamente le cure riabilitative non ospedaliere. In virtù di tale accordo, potrà essere ulteriormente potenziata l’attività dei centri di fisioterapia già operanti presso le strutture dell’Inail, se ne potranno istituire dei nuovi o, in alternativa, si potrà fare ricorso a strutture specializzate del Sistema sanitario regionale o accreditate con quest’ultimo. In questo contesto, l’attività dell’Inail si pone come attività sussidiaria e integrativa rispetto a quella del Sistema sanitario regionale: l’Istituto assume in sé un ruolo attivo, di gestore delle attività curative e riabilitative e di facilitatore nell’attivazione della rete di assistenza e presa in carico dell’infortunato. L’integrazione delle prestazioni Inail, anche nell’ottica del contenimento delle spese sanitarie e della razionalizzazione dei servizi, produrrà effetti positivi contribuendo a migliorare l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni curative erogate. Si richiamano, al riguardo (Tavola 14) i risultati conseguiti dagli ambulatori Inail di Milano, Brescia e Mantova, dove da qualche anno vengono erogate prestazioni di fisiokinesiterapia
Tavola n. 14 - Prestazioni erogate dagli ambulatori Inail di fisiokinesiterapia
PRESTAZIONI Costo unitario2
Ambulatorio Milano
Ambulatorio Brescia
Ambulatorio Mantova
TOTALE PAZIENTI TRATTATI 410 377 233 Massoterapia (cod93391) 4,20 89 311 74 Riabilitazione funzionale (codAL501) 30,00 2425 1223 1928 Magnetoterapia (cod93398) 1,55 628 929 308 Laserterapia (cod99991) 3,15 1590 1375 545 Ultrasuonoterapia (cod93399) 1,55 233 2866 303 Elettrostimolazioni 385 130 137 Esame propriocettivo (cod93191) 10,55 411 53 Training del passo (cod9322) 10,55 163 248 400 Tecarterapia 184 Radarterapia 419 10 Ionoforesi (cod9927) 2,10 178 Infrarossi (cod93352) 2,10 34 Linfodrenaggio (cod93392) 8,95 123 Elettroterapia antalgica (cod93394) 2,60 777 2573 227 Mobilizzazione colonna vertebrale (cod9315) 14,75 545
COSTO TOTALE3 87.542,75 65.554,65 67.730,00
2 Costo unitario in euro come da tariffario ambulatoriale 2013 SSR Lombardia. 3 Costo totale in euro delle prestazioni incluse nel tariffario ambulatoriale 2013 SSR Lombardia (non vengono considerati nel computo i costi delle prestazioni extratariffarie).
36
In tali ambulatori, nel corso del 2012, sono stati trattati circa 1000 infortunati. Facendo riferimento esclusivamente alle spese vive relative al costo delle singole prestazioni, il risparmio per il Sistema sanitario regionale è stato superiore a 220.000 euro, se a ciò si aggiungono i costi del personale e delle attrezzature, la cifra totale supera di gran lunga l’importo di 500.000 euro. Se si considera che sul totale degli infortuni denunciati si stima che almeno un terzo necessitano di cure riabilitative, può verosimilmente ipotizzarsi che, annualmente, le prestazioni riabilitative Inail in Lombardia ammontano a circa 40.000. Sulla base di questi numeri è facile stimare l’entità dei risparmi che il Sistema sanitario regionale potrebbe conseguire se la loro complessiva gestione fosse affidata interamente all’Inail. In Lombardia il Sistema sanitario regionale si attesta su livelli di eccellenza perché il funzionamento dei servizi sanitari si basa sull’efficienza e sulla verifica dei risultati. Esistono, e si possono quindi realizzare, le condizioni per completare e migliorare il percorso di recupero dell’infortunato, dalle prime cure alla riabilitazione e fino al reinserimento sociale e lavorativo, secondo quanto previsto dal Testo unico sulla sicurezza. L’Inail della Lombardia è pronto e si assume l’impegno a migliorare la qualità della propria “presenza” sul territorio in un quadro di collaborazione rafforzata e di efficace integrazione con il Sistema sanitario regionale. Proprio nell’ottica di garantire agli assicurati livelli di servizi e prestazioni sempre più adeguate, è in programma l’avvio presso l’Ambulatorio di Milano di un progetto sperimentale che prevede l’integrazione nel team riabilitativo di un’altra figura sanitaria specializzata nella rieducazione al “gesto lavorativo”: il terapista occupazionale. Questa professionalità sarà specificatamente dedicata alla individuazione di quegli aspetti potenziali di recupero e di adattamento delle abilità lavorative menomate dall’infortunio ed alla loro rieducazione finalizzata alle esigenze occupazionali specifiche del lavoratore, nell’ambito di un processo riabilitativo complessivo di tutela globale dell’infortunato. L’auspicio è che in futuro tali attività possano ulteriormente ampliarsi, elevando la qualità delle prestazioni e il benessere dei lavoratori e di tutta la comunità lombarda.
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2.3. Il nuovo impegno di Inail per il reinserimento degli assistiti invalidi da lavoro: sostegno alla Persona, attività sportiva, socializzazione e opportunità occupazionali
Il sistema assicurativo Inail, dopo la riforma approvata con il Decreto legislativo n. 38/2000, risulta ormai proiettato nella direzione della tutela integrata del lavoratore. In questa rinnovata veste attribuitagli dalla legge di riforma l'Inail si propone, quale soggetto attivo del nuovo welfare, di realizzare un sistema di protezione integrale dei lavoratori e considera i lavoratori infortunati o tecnopatici come persone da recuperare completamente alla vita professionale e sociale. Ciò implica la rideterminazione delle prestazioni erogate e il loro costante aggiornamento, in funzione di una maggiore personalizzazione e adeguatezza al progresso culturale e tecnologico. In linea con tali esigenze di aggiornamento è stato approvato – con determina del presidente dell’istituto del 29 settembre 2011 – il nuovo “Regolamento per l’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione”. Il nuovo Regolamento è espressione dei progressi tecnologici conseguiti grazie a un continuo lavoro di ricerca scientifica e costituisce un ulteriore passo avanti nel percorso che, in questi anni, ha visto impegnato l’Inail nel miglioramento e nell’ampliamento dell’offerta di prestazioni e di servizi finalizzati al recupero dell’autonomia da parte della persona con disabilità da lavoro, anche attraverso forme di personalizzazione delle protesi e degli ausili sempre più adeguati alle esigenze dei lavoratori infortunati e tecnopatici. I soggetti che hanno subìto menomazioni fisiche/psichiche, a seguito di infortunio sul lavoro o malattia professionale, possono accedere ad una vasta gamma di prestazioni che sono declinate secondo specifici requisiti sanitari indicati nel Regolamento e/o sulla base di valutazioni multidisciplinari. Rientrano tra tali prestazioni la fornitura di semplici ortesi, le protesi comprese quelle tecnologicamente più avanzate, i tradizionali ausili e i dispositivi per la pratica di attività sportive, gli adattamenti per veicoli di trasporto, i sistemi e gli ausili informatici e domotici e i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche in ambiente domestico. Per tali prestazioni, l’Inail Lombardia nel 2012 ha sostenuto una spesa complessiva superiore ai 4.000.000,00 di euro, al netto delle spese sostenute per la fornitura dei dispositivi erogati direttamente tramite il proprio Centro Protesi di Vigorso di Budrio (BO) e il Punto Cliente – Centro Protesi di Milano. La novità più significativa introdotta dal nuovo Regolamento è rappresentata dalla descrizione degli “Interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione” – ai quali è dedicato l’intero Titolo IV – rivolti al lavoratore vittima di infortunio o malattia professionale e ai suoi familiari, nonché ai superstiti del lavoratore deceduto per cause lavorative. Questi interventi rappresentano una nuova opportunità verso l’espansione di competenze nel settore dei servizi sociali, campo quest’ultimo in cui l’Istituto assume il ruolo di facilitatore nel processo di costruzione di reti di supporto sociale capaci di allargare la percezione del sociale nella sua interezza, per dare risposta ai bisogni di autonomia espressi dalle persone in difficoltà. Si tratta di attività non riservate in via esclusiva all'Istituto, bensì complementari rispetto a servizi di contenuto analogo previsti dalla normativa nazionale e affidati ad altri soggetti pubblici o privati che, a vario titolo, a livello territoriale, si occupano di disabilità. In questo quadro ricomposto di relazioni sociali, l'Inail svolge il duplice ruolo di facilitatore del reinserimento dei disabili, quale integratore dell’offerta pubblica dei servizi
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istituzionalmente preposti e coordinatore di una rete di sostegno e di opportunità per rendere possibile il processo di integrazione della persona disabile e della sua famiglia. L’infortunio sul lavoro, quando comporta esiti gravemente invalidanti, obbliga l’infortunato a cambiare completamente la percezione di sé e la propria relazione con il mondo circostante. Per favorire il recupero sociale e lavorativo di questi assistiti, l’Inail si avvale in ogni sede territoriale e presso le Direzioni regionali di équipe multidisciplinari composte da: assistenti sociali, medici e responsabili amministrativi. Tali équipe, in relazione ai bisogni, vengono opportunamente integrate da altre professionalità interne (quali infermieri, informatici, esperti nella progettazione/valutazione di interventi idonei per l’abbattimento delle barriere architettoniche). Le équipe agiscono secondo il “modello bio-psico-sociale” (integrazione degli aspetti medici e sociali di salute) promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità, che considera, oltre al danno biologico, anche la conoscenza della situazione individuale, familiare e socio-ambientale della persona disabile. Grazie a questo strumento di lavoro e alle nuove opportunità offerte dall’ampliamento delle competenze Inail, è stato possibile promuovere in Lombardia diverse forme di reinserimento, di seguito descritte. Sostegno alla Persona Su proposta delle sedi Inail di Milano Mazzini e Milano Boncompagni, è stata replicata l’esperienza di supporto psicologico tramite l’attivazione di gruppi di mutuo aiuto, rivolta ai disabili residenti in provincia di Milano. Anche la sede Inail di Monza, dopo l’esperienza pilota avviata nel 2010, ha proposto un nuovo progetto di mutuo aiuto che verrà realizzato nel corso dell’anno 2013. La sede di Cremona si è, invece, cimentata per la prima volta in questa nuova proposta di supporto ai propri utenti, che vi hanno partecipato con soddisfazione. Con tali azioni è stato possibile favorire lo scambio del vissuto emotivo tra le persone che hanno subito il trauma dell’infortunio, attraverso il dialogo e ricercare la migliore soluzione per risolvere il disagio causato dalla nuova condizione di disabilità. Il risultato perseguito è quello di aiutare le persone disabili a elaborare il dramma dell’infortunio patito e superare la solitudine e le difficoltà quotidiane, acquisendo maggiore consapevolezza della propria condizione. Integrazione e risocializzazione La capacità di operare attraverso l’informatica è oggi fondamentale per il reinserimento sociale e operativo degli invalidi del lavoro assistiti Inail, per abilitarli alle più diffuse modalità di comunicazione in atto e per abbattere le barriere della comunicazione che contribuiscono all’isolamento della persona con disabilità. Attraverso l’uso di questi strumenti, la persona disabile può relazionarsi con il contesto istituzionale, per reperire informazioni d’interesse, che riguardano il cittadino nei diversi momenti; per l’utilizzo di servizi e prestazioni o per l’assolvimento di propri impegni nonché, nel contesto sociale, per partecipare, magari a distanza, a iniziative sociali e eventi nei diversi momenti di vita. In tal modo migliora il rapporto con gli altri, attraverso l’uso della posta elettronica e la partecipazione a gruppi di interesse e migliora anche il rapporto con la famiglia, grazie alla condivisione di momenti di conoscenza e di svago. In generale, favorire, stimolare, accompagnare l’assistito Inail in un percorso di conoscenza e sperimentazione delle opportunità offerte dalla tecnologia è oggi un
39
elemento fondamentale per migliorare la sua vita di relazione e di partecipazione, in quanto lo aiuta ad attenuare l’impatto che l’invalidità gli ha improvvisamente generato. A questo scopo, la Direzione regionale Lombardia e l’associazione Asphi onlus, con il progetto “Social e-life”, hanno attivato un laboratorio per promuovere l’accesso alle tecnologie informatiche e consentire alle persone disabili di partecipare attivamente alla “società digitale” e ai servizi che questa può offrire. Il laboratorio è stata un’esperienza sperimentale alla quale hanno partecipato 7 persone disabili provenienti dalla province di Milano e di Lodi. Promozione dell’attività sportiva L’Inail riconosce alla pratica sportiva una duplice valenza: agevolare i percorsi riabilitativi e stimolare l’inserimento sociale. L’applicazione della convenzione-quadro nazionale Inail/Cip, ha permesso il tesseramento e l’avvio alla pratica sportiva di 40 disabili del lavoro in Lombardia. Nel corso del 2012, inoltre, la collaborazione con il Cip regionale si è consolidata e ha consentito di realizzare, grazie alla sottoscrizione della convenzione integrativa regionale Inail/Cip/Anmil, una serie di eventi di promozione dello sport, nelle diverse province del territorio cui hanno partecipato oltre 200 persone disabili:
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2.9.2012 23.9.2012 6.10.2012 2.12.2012
Pavia (PV) - Giornata promozionale sport per disabili – Handbyke Cinisello Balsamo (MI) - Giornata multi-sport Idroscalo Milano (MI) - Giornata promozionale dello sport paralimpico Grosio (SO) - Pesca sportiva Lovere (BG) - Disvela Aeroporto di Migliaro (CR) - Pilota per un giorno Milano (MI) - Giornata multi-sport
Particolarmente apprezzata è stata anche la VI edizione del progetto “Scio anch’io” realizzata dal 15 gennaio al 4 febbraio 2012 a Colere Polzone (BG) con la collaborazione dell’associazione generale del turismo e della cultura “PromoSerio”. All’iniziativa hanno partecipato 28 persone disabili con i loro familiari o accompagnatori. L’obiettivo con il quale vengono programmate le attività di promozione dello sport è quello di produrre un cambiamento positivo nei partecipanti disabili e nei loro familiari, che coincida con la capacità di trovare nuovi stimoli per affrontare i problemi, anche facendo leva sull’esempio di altri disabili che attraverso la pratica sportiva sono riusciti a inserirsi in gruppi organizzati e aggreganti. I positivi risultati conseguiti in questi anni dimostrano che la pratica sportiva e l’avviamento allo sport delle persone con disabilità costituiscono strumenti imprescindibili non solo per migliorare il benessere fisico e il recupero psicologico, ma soprattutto per facilitare il reinserimento e l’integrazione nella società civile. Opportunità occupazionali Rispetto ai bisogni di sostegno psicologico, sviluppo dell’autonomia, socializzazione, e reinserimento lavorativo che possono essere individuati e presi in carico dalle équipe multidisciplinari delle sedi Inail, il tema della disoccupazione è emerso con forza e sempre più numerosi sono – nell’attuale scenario economico – i disabili che, dopo aver perso il lavoro, patiscono la mancanza di opportunità per un nuovo inserimento nel mondo produttivo.
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L’esperienza maturata ha infatti dimostrato che, quando vi è una situazione di disagio economico, tutte le altre azioni volte al reinserimento (avviamento allo sport, iniziative per la socializzazione ed il tempo libero, gruppi di auto mutuo aiuto) vengono poste in secondo piano e considerate non attuabili o addirittura non prese in considerazione dall’utente. La mancanza di un lavoro all’interno del gruppo sociale e del nucleo familiare, specialmente se monoreddito, può avere ricadute negative su tutti gli altri aspetti della vita dell’assistito: sul piano emotivo (depressione, sfiducia), economico (deterioramento dello stile di vita), sociale (carenza di relazioni significative al di fuori della sfera familiare), familiare (disgregazione del nucleo). L’Inail Lombardia, consapevole di aver maturato negli anni una qualificata esperienza nel ruolo di facilitatore dei processi di reinserimento lavorativo, si è attivato con iniziative destinate a favorire il massimo reinserimento e la valorizzazione delle capacità residue dei propri assistiti, in collaborazione con Anmil onlus Lombardia, un partner che persegue la medesima finalità e in possesso di idonei strumenti e risorse per la concreta realizzazione dell’obiettivo. Anmil, infatti, in base all’autorizzazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha attivato sul territorio regionale lombardo proprie agenzie del lavoro che svolgono attività di intermediazione nei confronti di invalidi civili e del lavoro, orfani e vedove di invalidi del lavoro, persone disoccupate e inoccupate, lavoratori cassa integrati e in mobilità. Già dal settembre 2011 è stato sottoscritto un accordo tra Inail Direzione regionale Lombardia e Anmil Onlus Lombardia per operare in sinergia e promuovere specifiche iniziative volte a facilitare l’inserimento lavorativo degli invalidi del lavoro. Nel corso dell’anno 2012, tale accordo è stato ampiamente declinato in progetti individualizzati di reinserimento lavorativo gestiti dalle équipe multidisciplinari delle sedi Inail (Brescia, Legnano, Milano Boncompagni, Milano Mazzini, Milano Porta Nuova, Milano Sabaudia e Sesto San Giovanni) e Anmil Onlus Lombardia. La metodologia concordata per la presa in carico prevede che l’Inail, tramite la proprie équipe multidisciplinari territoriali, provveda alla:
rilevazione del bisogno di aiuto per il mantenimento del posto di lavoro valutazione delle capacità residue e compilazione di una relazione conclusiva a
norma della legge n. 68/99 informazione sui diritti dei lavoratori disabili e sui servizi territoriali competenti
invio all’agenzia del lavoro Anmil Onlus dei disabili interessati a interventi di
reinserimento lavorativo o di conservazione del posto di lavoro monitoraggio periodico dei progetti personalizzati di inserimento lavorativo.
Anmil, tramite l’agenzia del lavoro e il proprio personale qualificato, provvede a realizzare l’inserimento lavorativo dei disabili disoccupati e a favorire progetti di mantenimento al lavoro di disabili occupati, ma non più idonei a svolgere la mansione specifica.
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In funzione delle esigenze del singolo caso, le specifiche attività finanziate dall’Inail possono essere:
bilancio di competenze counseling di orientamento, supporto psicologico e supporto nei processi di coping
con stress e burnout supporto nella ricerca attiva del posto di lavoro incontro domanda/offerta di lavoro, individuazione dell’azienda e preparazione del
candidato alla selezione tutoring per la formazione in azienda giudizio di idoneità semi-specifica alla mansione dedicata affiancamento educativo sul posto di lavoro borsa lavoro
Dalla data di stipula della convenzione, sono stati inviati ad Anmil 52 casi di assistiti; di questi, 17 persone disabili sono state inserite in percorsi di reinserimento lavorativo che hanno consentito loro di sviluppare maggiore consapevolezza circa le proprie competenze, attitudini e abilità residue, contribuendo alla definizione di un nuovo progetto di vita lavorativa. Il target dei 17 utenti – di cui 3 donne – ha in media 45 anni (55 il più “anziano”, 30 il più giovane), presentano un grado di invalidità superiore al 34%, ma per tre casi l’invalidità è superiore al 50%, hanno un basso livello di scolarità, sono disoccupati di lunga data e hanno un reddito familiare, anche al netto della rendita Inail, molto basso. Nella quasi totalità dei casi l’inserimento nel mercato del lavoro è stato ostacolato dal possesso di titoli di studio riferiti all’obbligo scolastico o dal possesso di attestati professionali con pregresse esperienze in mansioni prevalentemente manuali, non più esercitabili dopo l’infortunio. In questo contesto, l’obiettivo dell’Inail è quello di affiancare gli enti e gli organismi pubblici e privati istituzionalmente preposti al reinserimento lavorativo delle persone con disabilità (centri per il collocamento mirato, servizi del comune, agenzie del lavoro e altri) offrendo interventi personalizzati volti a valorizzare le competenze possedute dal disabile e fare in modo che lo stesso acquisisca consapevolezza delle proprie competenze, delle abilità lavorative residue e delle proprie attitudini. L’intervento consiste nell’aiutare lo sviluppo di tali capacità integrandole, attraverso la formazione, con altre competenze quali l’attitudine a lavorare in gruppo, a organizzare e pianificare il lavoro, a gestire lo stress e risolvere i problemi. Per 13 dei 17 disabili il percorso di “presa in carico” si è concluso con la sottoscrizione di un contratto lavorativo presso aziende con obbligo di assunzione ai sensi della legge 68/99. Per gli altri, nonostante non ci sia stato un immediato inserimento lavorativo, l’attività formativa è comunque servita perché gli stessi sono rimasti iscritti nelle liste del collocamento e potranno spendere in futuro le competenze acquisite. Tutte le tipologie di reinserimento elencate sono state rese possibili anche grazie alle risorse finanziarie che l’Istituto ha messo a disposizione per lo svolgimento di tali attività, che, per l’anno 2012, possono quantificarsi in circa 220.000 euro.
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2.4. La costituzione di parte civile dell’Inail nel processo penale quale strumento di prevenzione
La costituzione dell’Inail quale parte civile in un procedimento penale è una possibilità prevista da tempo nel nostro sistema processuale, seppure tale facoltà non fosse unanimemente riconosciuta in dottrina e fosse stata pure oggetto di pronunciamenti negativi da isolate decisioni giurisprudenziali. Il recente riconoscimento normativo operato dall’articolo 2 della legge n. 123/2007 prima e dall’articolo 61 del decreto legislativo n. 81/2008 poi (che, è bene ripeterlo, non “fonda” tale diritto ma ne conferma la sussistenza in ambito processuale penalistico) ha sicuramente reso più immediata e spedita tale possibilità per l’Inail. La collocazione nel corpus aggiornato del decreto n. 81 in materia di “tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” appare significativa e testimonia il ruolo fondamentale che è riconosciuto all’Istituto in ambito prevenzionale. Al di là di finalità di carattere strettamente economico-finanziario, la costituzione di parte civile, infatti, si pone quale strumento di realizzazione delle finalità istituzionali dell’Inail nella lotta alle violazioni della normativa antinfortunistica e quale misura per ottenere il raggiungimento dell’obiettivo strategico di impulso all’effettiva adozione delle misure di prevenzione. La costituzione in sede penale consente anche di tenere in evidenza la non facile attività istruttoria volta a verificare la sussistenza o meno dei presupposti che consentano l’azione di rivalsa dell’Istituto, oltre che ad avere l’effetto immediato di incentivare i datori di lavoro ad adottare da subito una migliore e più efficace attività prevenzionale. Va tuttavia ricordato che resta ferma per l’Istituto previdenziale la facoltà di “differire” l’esercizio dell’azione di rivalsa in una fase successiva a quella del processo penale tramite la sua proposizione in sede civile, normalmente avanti il tribunale del Lavoro, la cui efficacia sarà tanto maggiore quanto più approfondito è il risultato cui è approdato il giudizio penale. È pur vero, specie con riferimento a procedimenti penali vertenti su malattie professionali che presentano un periodo di latenza addirittura superiore a 30 anni, come nel caso più noto del mesotelioma pleurico dovuto all’esposizione ad amianto, che spesso si tratta di imprese che da tempo hanno cessato ogni attività produttiva scomparendo dal panorama industriale. Così come può accadere che i casi di malattia, per cui si è aperto un procedimento in sede penale, non corrispondano a eventi indennizzati dall’Inail, vuoi perché si tratta di casi mai denunciati all’ente ovvero, per l’evento morte, perché non vi sono eredi aventi diritto alla rendita ai superstiti. La situazione in Lombardia Anche in Lombardia le intervenute modifiche legislative hanno dato rinnovato impulso alla costituzione di parte civile dell’Inail. Non vanno certamente nascoste le difficoltà organizzative che si presentano nel monitorare tale fenomeno: i procedimenti penali instaurati a seguito degli infortuni sul lavoro, e ancor di più per le malattie professionali, presentano una fase investigativa complessa cui segue, normalmente, un dibattimento articolato che si protrae nel corso di più anni. Di norma, la fattispecie più ricorrente nel caso di esercizio dell’azione penale per infortuni e malattie professionali vede come imputato il datore di lavoro, identificato nella persona del titolare ovvero dei legali rappresentanti, spesso assai numerosi, che si sono succeduti
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nel corso del tempo ai vertici aziendali: a esso si affianca spesso anche il committente dei lavori, ovvero il proprietario dell’area produttiva, ovvero il fornitore dei macchinari. Frequentemente, in un periodo come quello attuale di frammentazione del rapporto di lavoro, si assiste al rinvio a giudizio della cooperativa di cui l’infortunato risulta socio o dell’impresa fornitrice della manodopera. In territorio lombardo, a così alta densità industriale e che si trova attualmente a gestire una complicata fase post industriale di dismissione di insediamenti produttivi, sono sempre più evidenti gli sforzi della Procura presso il Tribunale a indagare anche attività ormai cessate da tempo, ma di cui sono attualissimi le tragiche conseguenze sulla salute dei lavoratori. Si deve, pertanto segnalare, nel 2012, la costituzione dell’Inail per 91 casi di malattia professionale nel processo iniziato contro una fabbrica di amianto in provincia di Pavia; quella per altri 21 casi in tre distinti procedimenti penali, in attesa di essere riuniti in un unico processo innanzi al tribunale di Milano, nei confronti di una primaria azienda nazionale; i 7 casi, per i quali a breve inizierà la fase dibattimentale, di lavoratori impiegati presso una centrale elettrica; le 9 malattia professionali che, infine, hanno giustificato la costituzione dell’Istituto nel procedimento penale - ancora in fase pre-dibattimentale - nei confronti degli ex vertici aziendali di un’importante impresa attiva nel campo dell’energia e dei trasporti. Rispetto invece agli infortuni sul lavoro, eventi come già evidenziato rispetto ai quali l’immediatezza del fatto e la subitanea riferibilità al datore di lavoro consentono una più pronta identificazione dei soggetti indagati, va evidenziato in particolare che nel 2012 presso l’ufficio legale di Lecco ci sono state 25 costituzioni di parte civile e 10 presso l’Avvocatura di Brescia. Da segnalare, inoltre, l’intervento dell’Inail nel procedimento penale aperto nel 2012 presso il Tribunale penale di Milano per il tragico rogo mortale sviluppatosi nel novembre 2010 alla Eureco di Paderno Dugnano, in cui persero la vita quattro lavoratori. Non solo datori di lavoro L’esercizio dell’azione penale per infortuni o malattie professionali tale da giustificare la partecipazione dell’Inail, come più volte segnalato, vede per lo più sul banco degli imputati soggetti qualificati ed identificati per la “professionalità” del ruolo dagli stessi, a vario titolo, svolto nella determinazione del fatto-reato. Ma la singolarità e l’assoluta specificità del fenomeno infortunistico nel nostro Paese rende pressoché impossibile definire a priori una specifica statistica. A tal proposito è stato particolare il caso dell’avvenuta costituzione dell’Inail nel procedimento penale apertosi a Milano per la tragica morte del tassista milanese che nell’ottobre del 2011 venne selvaggiamente picchiato per aver investito un cane per le strade di Milano. L’occasione di lavoro, in cui tale aggressione è avvenuta, ha giustificato l’indennizzo agli eredi del lavoratore e la conseguente costituzione dell’Inail nel processo penale, che ha visto come imputati soggetti del tutto estranei al mondo del lavoro.
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