Quella scritta nel centro storico è frutto di una leggenda ... · Quella scritta nel centro...

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Venerdì 04/04/14 Anno 4 numero 6 VIBO TIMES Istituto Comprensivo “G.Garibaldi - Buccarelli” - REDAZIONE GIORNALISTICA “Cave a lachrymis cocodrilli” un avvertimento a non avvicinarsi da quelle parti Un’epigrafe avvolta dal mistero Quella scritta nel centro storico è frutto di una leggenda o è realtà? di MARIKA IANNELLO e CATERINA RUFFA A VIBO Valentia esiste una epi- grafe “misteriosa” con sopra scritto: “Cave a lachrymis coco- drilli” ossia “Guardati dalle lacri- me di coccodrillo”. Questa picco- la lapide si trova lungo la discesa di via Ruggiero il Normanno, nei pressi della Casa di carità, nella parte alta del centro storico. Una leggenda risalente al XV secolo racconta che nel 1400 esisteva il convento dei frati ago- stiniani, che si trovava proprio di fronte alla lapide, dove c’era un frate di nome Gerolamo che, secondo gli altri agostiniani, faceva degli strani rituali con frasi in greco e in latino. Era scontroso e sempre di pessimo umore. Un giorno litigò con un altro frate e questi, dopo qualche giorno, morì di colpo mentre si stava recando in chiesa. La stessa sorte toccò poi anche a fra Gero- lamo, che venne trovato morto con la testa spaccata, dopo una caduta dalle scale. Da quel gior- no, secondo la leggenda, delle strane voci simili ai riti che pronunciava fra Gerolamo, sembravano udirsi in piena notte sia den- tro, sia fuori al convento. La celletta a lui appartenente venne occupata da un altro agostiniano e questa era sede di strani avvenimenti: il letto che vibrava, la luce che si spegneva, le finestre che si aprivano. Sempre la legenda racconta che un giorno, che coincideva con l’anniversario della mor- te del frate, una fanciulla che abitava nei pressi del convento, udendo il pianto di un bambino, uscì da casa, ma non vi fece più rientro e fu ritrovata senza vita dalla propria madre. La morte di questa bambina sconvolse la comunità dell’allora Monteleone e fu così che, il giorno successivo ai funerali della piccola, gli abitanti apposero sul muro quella epigrafe. Stava a significa- re che coloro i quali avessero casomai ascoltato i pianti di dolore in quel luogo, non dovevano avvicinarsi, altrimenti avrebbero fatto la stessa fine della bambina. Che sia solo leggenda o verità questo non è dato sapere. Fatto sta che quella scritta rimane per molti aspetti misteriosa. La scuola 2 Il lago Aral 3 Se io fossi... 4 Justin Bieber 5 C. Ronaldo 6 Napoli 7 Federer 7 Sommario: Notizie di rilievo: La Garibaldi fra tecnologia e attività sportiva I giochi olimpici Riflessioni Alessandra Amoroso Need for speed Andrea Pirlo I mondiali Il torneo di calcio a Stefanaconi Il pesce d’aprile Vibo Times non è infallibile

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Venerdì 04/04/14 Anno 4 numero 6

VIBO TIMES I s t i tu to Comprens ivo “G.Garibaldi - Buccarel l i” - REDAZIONE GIORNALIST ICA

“Cave a lachrymis cocodrilli” un avvertimento a non avvicinarsi da quelle parti

Un’epigrafe avvolta dal mistero Quella scritta nel centro storico è frutto di una leggenda o è realtà?

di MARIKA IANNELLO

e CATERINA RUFFA

A VIBO Valentia esiste una epi-grafe “misteriosa” con sopra scritto: “Cave a lachrymis coco-drilli” ossia “Guardati dalle lacri-me di coccodrillo”. Questa picco-la lapide si trova lungo la discesa di via Ruggiero il Normanno, nei pressi della Casa di carità, nella parte alta del centro storico.

Una leggenda risalente al XV secolo racconta che nel 1400 esisteva il convento dei frati ago-stiniani, che si trovava proprio di fronte alla lapide, dove c’era un frate di nome Gerolamo che, secondo gli altri agostiniani, faceva degli strani rituali con frasi in greco e in latino. Era scontroso e sempre di pessimo umore. Un giorno litigò con un altro frate e questi, dopo qualche giorno, morì di colpo mentre si stava recando in chiesa. La stessa sorte toccò poi anche a fra Gero-lamo, che venne trovato morto con la testa spaccata, dopo una caduta dalle scale. Da quel gior-no, secondo la leggenda, delle strane voci simili ai riti che pronunciava fra Gerolamo, sembravano udirsi in piena notte sia den-tro, sia fuori al convento. La celletta a lui appartenente venne occupata da un altro agostiniano e questa era sede di strani avvenimenti: il letto che vibrava, la luce che si spegneva, le finestre che si aprivano. Sempre la legenda racconta che un giorno, che coincideva con l’anniversario della mor-te del frate, una fanciulla che abitava nei pressi del convento, udendo il pianto di un bambino, uscì da casa, ma non vi fece più rientro e fu ritrovata senza vita dalla propria madre.

La morte di questa bambina sconvolse la comunità dell’allora Monteleone e fu così che, il giorno successivo ai funerali della piccola, gli abitanti apposero sul muro quella epigrafe. Stava a significa-re che coloro i quali avessero casomai ascoltato i pianti di dolore in quel luogo, non dovevano avvicinarsi, altrimenti avrebbero fatto la stessa fine della bambina.

Che sia solo leggenda o verità questo non è dato sapere. Fatto sta che quella scritta rimane per molti aspetti misteriosa.

La scuola 2

Il lago Aral 3

Se io fossi... 4

Justin Bieber 5

C. Ronaldo 6

Napoli 7

Federer 7

Sommario:

Notizie di rilievo:

La Garibaldi fra

tecnologia

e attività sportiva

I giochi olimpici

Riflessioni

Alessandra

Amoroso

Need for speed

Andrea Pirlo

I mondiali

Il torneo di calcio

a Stefanaconi

Il pesce d’aprile

Vibo Times non è

infallibile

Pagina 2 VIBO TIMES

Soddisfatte per aver scelto di far parte di questa scuola

Il nostro è un Istituto moderno e tecnologico

di SAMUELE GALLACE e di BENITO PACIENZA

LA palestra della nostra scuola è molto ampia. Si trova in un cortile all’aperto. Dentro facciamo attività sportiva, come la pallavolo per esempio. La scuola ha organizzato un torneo inter-no di pallavolo in cui partecipano tutte le classi ed ha anche organizzato dei tornei esterni di: corsa campestre, pallavolo maschile e femminile, calcio e ping-pong. Sono già iniziate le

selezioni di corsa campestre, poi si terranno le selezioni di palla-volo, di ping-pong e infine di calcio. Di tutto questo contiamo di darvi notizie nei prossimi numeri.

La palestra è dotata anche di un piccolo pronto soccorso con delle bende e del ghiaccio in caso di pericolo. Nel cortile, che è molto grande, si svolgono le selezioni di corsa campestre, palla-volo e ping pong.

di PAOLO BASILE, FRANCESCO MAZZEO

e ANTONINO STUPPIA

NELLA nostra scuola si va al passo con i tempi. Si trova in piaz-za Martiri di Ungheria e c’è qualcosa di speciale. La scuola è dotata di molti strumenti innovativi e moderni, tra i quali Lava-gne Interattive Multimediali comunemente chiamate LIM. Ci sono PC (Personal Computer) per gli alunni di tutte le classi, che si possono richiedere qualora se ne abbia bisogno. I PC vengono contenuti in un armadietto portatile con le ruote che dispone di una Wi-Fi incorporata. La scuola ha due Wi-Fi pro-tetti da codici (WPA – WPA2).

La preside Rosaria Galloro ha inserito delle TV nei corridoi del piano terra per mostrare dei video che rappresentano i momen-ti più belli trascorsi dagli alunni. L’Istituto ha messo a disposi-zione degli alunni che frequentano il corso Ecdl una sala per gli esami che gli studenti devono svolgere per ricevere la patente Europea del computer. E per stampare dei documenti o schede ci sono tre stampanti molto moderne che si possono usare anche come scanner.

di OLGA FARFAGLIA

e di TERESA PATANIA

E’ LA nostra seconda casa. Ci stiamo cinque ore al giorno in questa scuola, bella e accogliente. Le scale davanti all’ingresso costituiscono la prima imma-gine della nostra avventura giornaliera qui alla Garibaldi. Il corridoio dentro la scuola ci indica poi la nostra classe e quindi via alle lezioni con i professori. A noi studenti piacciono molto anche la palestra e il laboratorio.

E poi il suo della campanella che indica l’intervallo è uno dei momenti più atte-si…

Sono questi attimi in cui ci si può svaga-re un po’, comprarsi qualcosa da bere o da mangiare, incontrare qualche amica, per poi ritornare a studiare.

L’anno sta andando verso la conclusione e noi possiamo dire di essere veramente soddisfatte per la scelta che abbiamo fatto. Questa è una scuola che piace e che funziona, con tante sorprese, molte iniziative e grande organizzazione.

Qui alla scuola Garibaldi, insomma, ci sentiamo davvero come se fossimo a casa.

La palestra, un luogo per fare tante attività sportive

Venerdì 04/04/14

di BENITO PACIENZA

IL lago Aral è situato tra Uzbekistan e Kazakistan. Fino al 1950 era il quarto lago più esteso al mondo con più di 150000 kmq. Ma il dittatore russo Stalin, scoprendo che sotto il lago c’erano stabilimenti di gas naturale, decise di sfruttarlo per condurre esperimenti nucleari. Sulle rive del lago vivevano migliaia di persone che praticavano la pesca. Ma in seguito agli esperimenti l’acqua si riempì di sostanze nocive provocan-do pestilenze e il calo della pesca.

La quantità dell’acqua è scesa del 90%, segnando la fine del piccolo mare. Oggi il lago è ridotto a una piccola striscia d’ac-

qua e oggi sulla superficie dello stesso, dove una volta c’era l’acqua, si possono vedere dei relitti che spiccano come maca-bre sculture, create dalla crudeltà dell’uomo, su quello che un tempo era uno splendido lago pieno di acqua e di vita.

Il rimpicciolimento del lago è avvenuto in vari cicli di tempo: nel 1970 perso il 40% dell’acqua; nel 1990 perso il 70%; nel 2007 perso l’80% e nel 2010 perso il 90% dell’acqua.

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Il lago Aral dove l’acqua è ora solo un ricordo

Tutto quello che c’è da sapere sui giochi olimpici

di ARIANNA PATANIA

I GIOCHI Olimpici sono nati ad Olimpia, in Grecia, nel 776 a.C. All’inizio c’erano solo le gare di corsa. I giocatori correvano nudi, senza sandali, su un terreno sabbioso. Le Olimpiadi avevano anche funzione religiosa: si svolgevano in onore di Zeus, il padre degli dei.

I giochi si tenevano e si tengono ancora oggi, ogni 4 anni e potevano partecipare solo gli uomini nobili. Dopo il 393 d.C. i giochi furono sospesi dall’imperatore Teodosio I e solo nel 1896, Pierre De Coubertin li ristabilì. Le prime Olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene.

La bandiera olimpica raffigura 5 anelli intrecciati, che sim-boleggiano i 5 continenti. I 5 cerchi apparvero per la prima volta nel 1913, nell’intestazione di una lettera scritta da De Coubertin. Li aveva disegnati e colorati lui stesso. Ogni cerchio ha un colore diverso: blu, giallo, nero, verde, rosso. Pierre De Coubertin, scelse questi colori, perché all’epoca erano i colori utilizzati in tutte le bandiere del mondo.

Ogni colore, rappresenta un continente: il blu per l’Euro-pa; il giallo per l’Asia; il nero per l’Africa; il verde per l’O-ceania e il rosso per l’America. Invece, l’intreccio tra questi cerchi, simboleggia lo spirito olimpico, la fratellanza e la pace nel mondo. Il motto dei giochi olimpici è: “Citius, altius, fortius” ovvero “più veloce, più alto, più forte”.

Le olimpiadi sono sia estive, sia invernali e poi iniziano le paralimpiadi, istituite nel 1944, che sono l'equivalente dei Giochi olimpici per atleti con disabilità fisiche.

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Professori per un giorno: ecco cosa faremmo

VIBO TIMES

di EMMANUELE FULLONE PENNA

e di ELENA ANASTASI

PER una volta siamo noi a salire in cattedra. Così, per gioco, ci piace imma-ginarci professori qui a scuola. Allora vi diciamo subito cosa faremmo. E, ovvia-mente, questa volta ci intervistiamo da noi!

Che materia ti piacerebbe insegnare?

Elena: «Insegnerei volentieri lettere o una lingua straniera in modo che gli studenti conoscano e acquisiscano più culture».

Emmanuele: «Amerei insegnare lettere e letteratura e gradirei molto anche mate-matica, ma se proprio dovessi scegliere insegnerei lettere».

Come renderesti il metodo di studio?

Elena: «Farei sicuramente usare tablet e computer a tutti gli studenti e li farei uscire, nei giorni caldi, per fare lezione all’aperto».

Emmanuele: «Cercherei sicuramente di rendere lo studio il più leggero possibi-le».

Sei dell’idea di dare molti o pochi com-piti?

Elena: «Ne darei pochi, ma facili in modo tale che possano andare in segui-to a giocare e a divertirsi!».

Emmanuele: «Beh, potrei anche non darne a patto che studino l’orale e eviti-no di fare chiasso in classe».

Instaureresti un rapporto confidenziale o distaccato con i tuoi alunni?

Elena: «Io instaurerei un rapporto un po’ confidenziale con gli studenti in modo di sapere ogni loro problema e incomprensione».

Emmanuele: «Darei più confidenza possibile ai miei alunni e se fosse per me gli permetterei anche di darmi del tu, ma pur sempre con un certo distacco, perché bisogna comunque riconoscere il ruolo del docente e la sua autorità in classe».

Per farti ascoltare dai ragazzi saresti severo o gentile?

Elena: «Gentile. Userei i modi “morbidi” perché sono del parere che solo così mi farei ascoltare».

Emmanuele: «Io, invece, sarei molto severo e se non mi ascoltassero potrei anche arrivare a sospendere tutta la classe. Con me non si scherza!».

di BIANCA LO BIANCO

COSA o chi vorrei essere nella vita? Mi è stata posta la doman-da per realizzare questo articolo. Vorrei e voglio essere me stessa, perché io ho la mia personalità, il mio carattere e i miei valori, ho la mia famiglia e i miei amici.

Essere qualcun altro sarebbe bello, però nulla potrebbe essere bello quanto essere noi stessi senza nascondere qualcosa. La bellezza di avere amici e familiari accanto per qualsiasi cosa è un valore inestimabile e nessun lavoro potrà sostituire questa importanza. Il mio sogno è rimanere me stessa e essere accettata per quello che sono.

Ovviamente col passare del tempo avrò un lavoro, mi realizzerà nella vita e negli studi, però vorrei rimanere sempre e solo me stessa, con i miei pregi e con i miei difetti.

Riflessioni sul modo di essere e sulla famiglia

di NAOMI MORGESE

PER me, ma anche per tutti i ragazzi, è molto importante avere il pieno sostegno della famiglia. Avere i propri cari al fianco è un bel segnale, perché sai di poter contare sempre su chi è puntual-mente pronto a incoraggiarti nei momenti più difficili ed a solle-varti il morale quando si è tristi.

A casa mia siamo in quattro e siamo proprio una bella famiglia, che mi piace molto. Io naturalmente voglio molto bene alla mia famiglia e so di essere voluta bene allo stesso modo e questo è, per me, il regalo più bello e lo stesso, ne sono convinta, vale per tutti i ragazzi della mia età che crescono in un ambiente sano, sereno e sicuro.

Ecco perché vorrei che questo rapporto rimanesse così com’è per sempre.

Venerdì 04/04/14

di EMANUELA PROCOPIO

JUSTIN Bieber è il mio idolo. In tanti lo disprezzano perché si dice che abbia atteggia-menti bruschi, come per esempio quando l’anno scorso ha chiuso la mano di un papa-razzo nello sportello della macchina. Viene anche considerato un poco di buono perché è stata trovata della marijuana in suo possesso. Nonostante ciò, a me piace Justin e piacciono soprattutto le sue canzoni, quale per esempio “Baby “ e il suo modo di essere diventato famo-so, perché la sua storia mi ha detto qualcosa: i sogni possono diventare realtà. E’ stato scoperto come cantante a soli 12 anni dal suo attuale manager che notò un suo video

su youtube. Ora ha 19 anni, ha scritto belle canzoni, ha venduto milioni di dischi e guada-gnato tanto denaro. E forse i troppi soldi gli hanno dato alla testa, ma se è vero che in tanti criticano il suo stile di vita, occorre an-che evidenziare che è un giovane e come tale può sbagliare, fermo restando che sono diversi anche gli atti umanitari compiuti nel corso degli ultimi anni. E questo non va certo di-menticato. Ritengo ingiusto criticarlo per partito preso, utilizzando quale metro di giudizio soltanto le cose negative che, purtroppo, ogni tanto com-pie. Se, però, si vuole esprimere un parere, che almeno lo si faccia mettendo in conto le sue canzoni, che piacciono a moltissimi adolescen-ti, e anche ciò che di buono fa nella sua vita privata.

di FRANCESCA BELSITO e di CLARA CALLIPO

E’ FRA le cantanti più amate e ascoltate del momento. Regala emozioni con le sue canzoni e i suoi concerti registrano sem-pre il tutto esaurito. Stiamo parlando di Alessandra Amoroso, 27enne pugliese di Galatina, salita alla ribalta nel 2009 quan-do vinse il talent show “Amici” di Maria De Filippi. Un successo replicato anche nel 2012, quando vi ha partecipato da big.

Si diceva delle sue canzoni, ascoltate e cantate da tutti, tanto che i suoi album sono stati fra i più venduti, ricevendo in tal senso numerosi premi. Fra le canzoni più belle ci sono senza dubbio “Estranei a partire da ieri”, “La mia storia con te”, “Niente”, “Ciao” e “Amore puro”. Alessandra Amoroso è una cantante che regala emozioni vere e le sue canzoni non solo piacciono, ma coinvolgono tutti e viene naturale cantarle con partecipazio-ne.

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Troppe critiche ingiuste verso Justin Bieber

Emozioni vere quando canta Alessandra Amoroso

Azione e tante sorprese mozzafiato in Need for speed di FRANCESCO MAZZEO

e di ANTONINO STUPPIA

NEED for speed è il nuovissi-mo film creato nel 2014 diretto e montato dal regista per eccel-lenza Scott Waugh. Nato dalla popolarissima serie di videogio-chi Need for speed della Elec-tronic Arts, ha per protagonista Aaron Paul.

La storia del film inizia con l’entrata del pilota di corse

clandestine e meccanico d’auto Toby (interpretato da Aaron Paul) che esce dal carcere e da questo punto inizia un lungo viaggio per vendicarsi dei torti subiti da qualcuno nel film che non possiamo svelarvi per non rovinarvi la sorpresa. Vi possia-mo però dire che è molto av-venturoso e coinvolgente e che ci sono macchine da sballo. Vi consigliamo quindi, per saper-ne di più, di andare a vederlo al cinema.

di NICCOLO’ CONDOLEO

TUTTI pazzi per Andrea Pirlo. Il centro-campista della Juventus e della Nazionale continua a regalare magie e dimostra che, nonostante il passare del tempo (a mag-gio compirà 35 anni) rimane sempre un calciatore in grado di fare la differenza. Non a caso la Juventus se lo vuole tenere stretto, nonostante le offerte arrivate al calciatore bresciano, che il Milan, tre stagioni addietro, ha lasciato andare via compiendo un clamoroso errore.

Elemento dotato di grande intelligenza tattica, dopo le esperienze con Brescia e

Reggina, Andrea Pirlo ha vestito la maglia dell’Inter, ma come sovente avviene il club nerazzurro non ha puntato su di lui.

Da qui il passaggio al Milan e l’esplosione come registra arretrato, divenendo un calciatore unico nel suo genere. In rosso-nero ha vinto due volte la Champions League, un mondiale per club e due scu-detti, per poi passare alla Juventus dove, da tre stagioni a questa parte, regala ma-gie nella zona mediana del campo.

Famose in tutto il mondo, ormai, le sue punizioni con le quali risolve le partite. Di recente ha segnato due gran bei gol contro Genoa e Fiorentina, ma tutti ri-cordano il gol realizzato con la Nazionale al Maracanà, dove Andrea Pirlo fu ap-plaudito a lungo dalla tifoseria brasiliana.

Ai mondiali l’Italia di Cesare Prandelli in un girone di ferro

Pagina 6 VIBO TIMES

Solo applausi per Andrea Pirlo, campione inimitabile

C. Ronaldo fenomeno da 17 milioni all’anno di BENITO PACIENZA

CRISTIANO Ronaldo è un calciatore portoghese militante nel Real Madrid che, oggi, si divide con Lionel Messi la palma del giocatore più forte del mondo.

È nato a Funchal il 5 febbraio 1985. Inizia la carriera nell’An-dorinha, una squadra in cui il padre era il magazziniere. A 16 anni viene scelto dal Liverpool, ma dice di no credendosi anco-ra un principiante. Debutta da professionista nello Sporting Lisbona, dove colleziona 25 presenze e nessun gol.

Nel 2003 passa al Manchester United, dove esplode diventan-do un campione a livello internazionale guadagnandosi un posto da titolare in nazionale e vincendo: Carling Cup, Pre-mier League e Champions League e, nel 2008, il pallone d’oro. Poi si trasferisce al Real Madrid dove diventa un calciatore pluripremiato e anche pluripagato. L’ingaggio che ha appena rinnovato è altissimo: 17 milioni di euro all’anno, roba da sogno, ma il Real ha pagato bene il suo più talentuoso giocato-re, che viaggia ad una media di un gol a partita. Con il Real

Madrid vince: un pallone d’oro, un Fifa world player, una Liga. È uno dei calciatori più forti del pianeta e tante aziende fanno a gara per accaparrarselo, per fagli pubblicizzare i propri pro-dotti. Calciatore forte, dal gol facile, Cristiano Ronaldo è stato sempre apprezzato dai vari allenatori che ha avuto per la dispo-nibilità e per la serietà negli allenamenti e in partita.

di BENITO PACIENZA

LA prossima estate si svolgeranno i campionati mondiali di calcio in Brasi-le. Parteciperà anche l’Italia e in que-sto caso si spera di poter ripetere il successo del 2006, con la vittoria in finale sulla Francia, e certo di non replicare il fiasco del 2010, con l’elimi-nazione nel girone di qualificazione.

La Nazionale di Cesare Prandelli si trova in un gruppo particolarmente

difficile con: Inghilterra, Uruguay e Costa Rica. Visti i miglioramenti degli Azzurri nei campionati europei, battu-ti in finale dalla Spagna per 4-0, si pensa di poter raggiungere un buon risultato. Sicuramente l’Italia si gioche-rà la qualificazione con Inghilterra e Uruguay, con il Costa Rica che do-vrebbe essere l’avversario più debole del gruppo.

Stefanaconi si prepara per il torneo di calcetto

Venerdì 04/04/14 Pagina 7

di PAOLO

BASILE

VERSO la fine di mag-gio e i pri-mi di giu-gno a Stefa-naconi si tiene un torneo di calcio a 5. Il torneo si svolge presso il campetto sporti-vo polivalente dove gioca la squadra dello Stefanaco-ni. Il torneo viene organizzato dal presidente della squadra dello Stefanaconi che offre ai ragazzi la possi-bilità di disputare un evento indimenticabile contro o assieme ai propri amici.

Per partecipare bisogna iscrivere una squadra compo-sta almeno da 8 giocatori: 5 titolari e 3 riserve. Perché il torneo si svolga c’è bisogno di almeno 4 squadre. Vince la formazione che nel corso del torneo si è aggiudicata più punti. Si premiano tutti i partecipanti e il team che conquista il primo posto vince la coppa con il nome della squadra e la coppa rimane al capita-no. A conti fatti è una bella iniziativa che mira a fare qualcosa di utile per la comunità e per gli sportivi di Stefanaconi.

Da Cavani a Higuain rimane un grande Napoli di PAOLO BASILE

IL Napoli in questi anni e nelle stagioni precedenti ha goduto di grandi campioni come il mitico Maradona che con le sue giocate incantava il San Paolo. Nel solco di questa tradizione la compagine parte-nopea ha tuttora in organico elementi di grande spessore. Basti pensare ai fuoriclasse come Lorenzo Insigne e Ma-rek Hamsik, ai quali la scorsa estate si è aggiunto un grande acquisto effettuato dalla socie-tà che risponde al nome di Gonzalo Higuain, proveniente dal Real Madrid.

Per acquistare Higuain, però,

il Napoli si è dovuto privare di un elemento del calibro di Edison Cavani “El Matador” che ora gioca nel Paris St. Germain e che il presidente De Laurentiis si è fatto pagare a peso d’oro.

Cavani ha lasciato un ottimo ricordo a Napoli, segnando tantissimi gol, ma è da dire che in questa stagione Higuain per tutti il “Pipita” ha segnato più o meno lo stesso numero di reti, mantenendo così gli standard del suo pre-decessore, senza farlo rimpian-gere.

Con la venuta di Higuain i tifosi hanno dimenticato Ca-

vani, ma sono lo stesso un po’ delusi dei risultati perché il Napoli è stato eliminato dalla Champions League (con tanta sfortuna, a dire il vero) ed anche dalla Europa League,. La squadra, ad ogni modo,

punta in alto e cerca di mante-nere il terzo posto in campio-nato ed anche a vincere la Coppa Italia, dove è arrivata in finale. Da Cavani a Higuain, insomma, rimane pur sempre un grande Napoli.

Federer, mister 17 slam

di MATTEO ESPOSITO

LO svizzero Roger Federer è stato n° 1 nel mondo del tennis fino al 2012, poi il titolo glielo ha strappato Rafael Nadal. Rog-ger ha fatto la storia del tennis: ha uno stile fantastico, che fa invidia a tutti i giocatori anche i più forti. Federer ha vinto ben 17 grandi slam: 7 a Wimbledon (come William Renshaw e Pete Sampras), 1 a Roland Garros, 5 agli US Open e 4 agli Australia Open.

Svizzero di Basilea, dove è nato l’otto agosto del 1986, Federer è uno dei sette uomini ad aver conseguito il Career Grand Slam, che consiste nell'aver vinto almeno una volta tutti e quat-tro i tornei dello Slam.

di ALEANDRO PAGANO e SAMUELE GALLACE

E’ UNA tradizione divertente, che consiste nel fare un bello scherzetto alla gente, ai familiari e agli amici. Stiamo parlando del “Pesce d’aprile”, un giorno in cui si ride e si scherza. Giorno 1 del mese di aprile, infatti, secondo una tradizione le cui origini non sono note (e ci sono anche diverse versioni) il primo del mese di aprile si può scherzare e addirittura ci sono mezzi di informazione o siti internet che in questo giorno dan-no una vera e propria “bufala” facendola passare per notizia vera.

Il primo aprile porta inevitabilmente l’allegria a tutti i bambini. Si gioca e si scherza ed è un giorno che, inevitabilmente, porta il buonumore. Diversi sono gli scherzi che i ragaz-zi amano fare in questo giorno, nel quale, per la verità, tutti sono attenti a non subirne. Ed è chiaro che va bene scherzare, ma ogni cosa va fatta con estrema moderazione.

Primo aprile, giorno degli scherzi Istituto Comprensivo

“G.Garibaldi - Buccarelli” - REDAZIONE

GIORNALISTICA

di ROBERTO SAVERINO

EBBENE sì: anche noi sbagliamo! D’altra parte non abbiamo mai detto o scritto di essere infallibili e quando si produce un’enorme mole di lavoro qualcosa ci può sfuggire. Non dovreb-be essere così, ma l’errore compiuto nel precedente numero era talmente palese, dal punto di vista grammaticale, che può essere stato dettato solo dalla fretta di chiudere il giornale, dalla fretta nello scrivere e rileggere l’articolo, dalla fretta, o dalla disattenzione, da parte di chi (l’esperto del corso di giornalismo) era tenuto ad apportarvi le dovute correzioni. La fretta, insomma, è cattiva consigliera, dicono i saggi, ed hanno ragione.

Un giornale, però, si deve anche confrontare con i tempi e noi cerchiamo, puntualmente, di farci trovare pronti per offrirvi un’informazione che, ce lo auguriamo, sia interessante e grade-vole. A volte questo ci porta a sbagliare, ma pur essendo comunque bravi (e lo diciamo senza presunzione) e pur sapendo di dover ancora imparare molto (tutti quanti, nessuno escluso), siamo altresì convinti di non essere infallibili. E d’altra parte ancora non ci è capitato di cono-scere chi non sbaglia mai. Quando lo troveremo, sarà nostra premura darvene conto sul nostro giornalino con grande risalto!

Allo stesso tempo invitiamo, coloro che fossero interessati, a venirci a trovare in modo da poter loro spiegare la differenza fra refuso (che talvolta facciamo), errore (ed anche qui, ahinoi, talvolta ne facciamo) e notizia falsa (e in questo caso, per fortuna, finora siamo stati perfetti). Ci piacerebbe, inoltre, far leggere a coloro che ne fossero interessati, qualche articolo prodotto e giornalisticamente impeccabile (ogni tanto ci riesce anche questo…!).

Per il resto conti-nuate a leggerci ed a seguirci con grande attenzio-ne e, soprattutto, continuate a segnalare i nostri errori. Ci servirà a crescere ed a sbagliare sempre di meno.

A volte sbagliamo anche noi

Redazione Vibo Times

Scuola Secondaria di 1°

grado Giuseppe Garibaldi

Piazza Martiri d’Ungheria

89900 Vibo Valentia

Dirigente Scolastico:

Rosaria Galloro

Tel.: 0963-42120

Fax: 0963-471975

E mail:

[email protected]

Vibo Times

Piano Integrato 2013/14 Prot. n. A00GDAI/2373

Progetto C1 FSE-2013—615 Redazione giornalistica

Tutor: prof.ssa Maria Adele Carullo Esperto: Roberto Saverino

Elena Anastasi

Paolo Basile

Francesca Belsito

Fabio Bonelli

Clara Callipo

Nicolò Condoleo

Matteo Esposito

Olga Farfaglia

Emmanuele Fullone Penna

Samuele Gallace

Marika Iannello

Bianca Lo Bianco

Francesco Mazzeo

Naomi Morgese

Benito Pacienza

Aleandro Pagano

Arianna Patania

Teresa Patania

Emanuela Procopio

Caterina Ruffa

Antonino Stuppia

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