QUADERNO DI CAMPO N. 2 LE ORCHIDEE - Masseria Viti De ... · Parco Nazionale dell’Alta Murgia LE...
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Parco Nazionale dell’Alta Murgiawww.parcoaltamurgia.it
LE ORCHIDEE
QUADERNO DI CAMPO N. 2
osservazione, descrizione ed analisi
Masseria Viti De Angelis
Editore
A cura di
Foto
Foto a pag.17/N e disegno in basso a destradi Ophrys murgiana
Contributo e revisione
Parco Nazionale dell'Alta Murgia
Mariano FracchiollaLuciana Zollo
Mariano Fracchiolla
Nicola Cillo
Francesco Saverio D’Amico*
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oParco Nazionale dell’Alta MurgiaOfficina del Piano
*Università degli Studi di BariMuseo Orto Botanico
Progetto grafico
Altamedia - www.altamedianet.net
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Informazioni
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Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Officina del Piano
Via Firenze n. 10 – 70024 - Gravina in Puglia (BA)tel.: +39 080 3262268 fax: +39 080 [email protected] www.parcoaltamurgia.it
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Masseria Viti De Angelis
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Masseria Viti De Angelis
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LE ORCHIDEEosservazione, descrizione ed analisi
INDICE
Premessa
La famiglia delle orchidee
Il fiore che sto osservando è un’orchidea?
Le relazioni ecologiche
Iconografia delle specie più frequenti
Nomi comuni e scientifici delle specie
botaniche raffigurate nel testo
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- 4
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- 14
- pag. 19
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Orchidee e funghi - 11
Orchidee e insetti - 12
Orchidee e agrosistemi - 13
Una complicazione ulteriore: gli ibridi
Le orchidee e la Murgia
Spazio anche per l’uomo - 8
Un grande serbatoio di biodiversità - 9
Dove cercare le orchidee - 10
Quando cercare le orchidee - 10
QUADERNO DI CAMPO N. 2
Masseria Viti De Angelis
La diversità della forma e dei colori delle orchideeè la caratteristica che più attira la nostra attenzionee che spesso porta la nostra immaginazione aterritori esotici, dove una imponente vegetazionenasconde i segreti di una natura ancora noncompletamente scoperta.
Eppure, le orchidee costituiscono una dellefamiglie più diffuse al mondo, con forme, colori,strategie di sopravvivenza e riproduzione che lerendono adattabili agli ambienti più diversi. Negliultimi anni, la passione verso le orchideeselvatiche è in continua crescita, sia tra gli amatoriche tra gli studiosi. Tale passione arriva a tal puntoda essere considerata uno dei principali fattori diattrazione turistica in diversi posti del bacino del
mediterraneo. Esse, inoltre, sono da molticonsiderate un indice di “integrità” ambientale, inquanto la loro numerosità è spesso correlata acondizioni ambientali poco compromesse.
Questo opuscolo non è un testo “per addetti ailavori”. La puntuale caratterizzazione ecologica,tassonomica e fitosociologica dei siti e delle speciecommentate richiederebbe ben altri approcci ecompetenze. Molte delle osservazioni che sifaranno, rivelano, invece, uno sguardo “profano”,ma tuttavia “curioso” e diretto, a sua volta, adincuriosire gli altri; un invito ad attraversare ecomprendere il territorio murgiano con la giustapassione che esso merita: quella equella .
naturalisticaagro-forestale
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LA FAMIGLIA DELLE ORCHIDEE
Il nome Orchidea proviene dal termine greco"Orchis" ed è stato usato per la prima volta daTeofrasto, il quale si ispirò ai due tuberi ipogei aforma di “testicoli”, posseduti da molte speciepresenti in ambiente mediterraneo.Successivamente, Linneo sancì ufficialmente l'usodel nome Orchis per indicare il genere che dà poila radice al nome dell'intera famiglia:La famiglia delle comprende quasi30.000 specie. Data la sua enorme adattabilità, èpossibile trovare orchidee praticamente in ogniparte del pianeta, dalle montagne più alte fino alleoasi del deserto. E' ovvio che, ad ambienti diversi,corrisponderanno forme e dimensioni piùdisparate, tali anche da superare ogni possibilità diimmaginazione. Negli ambienti equatoriali esubtropicali, con condizioni di umidità elevate, èpossibile rinvenire individui i quali, piuttosto chevivere con le radici nel terreno, vivono sullacorteccia degli alberi (epifiti). Una di queste specie,l'Orchidea fantasma , èstata resa celebre dal libro di Susan Orlean “Illadro di orchidee”. Storia vera di un'ossessione perla bellezza, dal quale è stato anche tratto unfamoso film. Un bizzarro trentacinquenne dellaFlorida ha un'ossessione: quella delle orchidee dicui desidera collezionare ogni specie. Inparticolare, vuole trovare l'orchidea fantasma, unaspecie con un meraviglioso fiore bianco che crescesulla corteccia degli alberi nelle intricate forestedella Florida. L'autrice si basa sulla veritàscientifica per cui è rarissimo trovare in fioritural'orchidea in questione. Nello stesso tempo, il libroci riporta al mondo sorprendente dei “cercatori diorchidee” che, sin dal 700, hanno anche rischiatola propria vita pur di procurasi esemplari mai visti.
In Europa, tutte le specie hanno habitat terrestre esi contano circa 500 specie appartenenti ad unatrentina di generi. L'Italia è particolarmente ricca diorchidee spontanee e nella sua flora annoveraoltre 200 specie, raggruppate in circa 30 generi
Orchidaceae.Orchidaceae
(Dendrophylax lindenii)
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diversi. In Puglia sono presenti quasi cento specie,fatto che colloca la regione tra quelle italiane piùinteressanti per la ricerca di queste piante. Unamenzione particolare va al Gargano, nel quale sicontano ben 85 specie.
Anche a pochi passi dalle nostre case, nellaMurgia, l'escursionista attento può scoprire migliaiadi esemplari e decine di specie, la cui osservazionepuò rendere ancora più gradevole una passeggiatain questo ambiente.Di recente, in questo territorio di notevoleimportanza naturalistica, è stata scoperta unanuova specie endemica, con areale circoscritto aiterritori di Altamura e Santeramo: l'
Cillo, Medagli & Margherita (Fonte:GirosNotizie 41, 2009).
Ophrysmurgiana
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IL FIORE CHE STO OSSERVANDOÈ UN’ORCHIDEA?
La domanda posta nel titolo non è banale. Infatti,l’enorme variabilità morfologica delle orchidee, fasi che spesso è impossibile riconoscerne una aprimo acchito, senza prima averla ben esaminatain laboratorio. Questo in quanto la famiglia delle
è diffusa negli ambienti più disparatidel pianeta. Ne consegue che ad diversidevono corrispondere forme e adattamenti dellepiante altrettanto molto diversi. Si va da fiori moltopiccoli e quasi microscopici, a fiori grandi e moltoappariscenti.
Orchidaceaehabitat
Le specie presenti nell’areale mediterraneo sonomolto meno numerose di quelle rinvenibili, peresempio, in ambienti tropicali e subtropicali e sonomolto più facilmente riconoscibili. Inoltre,l’impostazione sistematica che i botanici danno allaclassificazione delle famiglie ci vieneefficacemente in aiuto. Essi basano taleclassificazione principalmente su come sono fatti ifiori. Per le orchidee tale forma è semprericonducibile ad uno schema ben preciso. Questoci porta, con un po’ di allenamento, a riconoscerepiù o meno subito il fiore di un’orchidea da quellodi un’altra specie.
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1) Sepalo mediano2) Petalo3) Disegno o specchio4) Sepalo laterale
5) Colonna o gimnostemio6) Labello7) Appendice apicale8) Petalo laterale
9) Sperone10) Lobo mediano11) Lobo laterale
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UNA COMPLICAZIONE ULTERIORE: GLI IBRIDI
I casi di ibridazione nel mondo vegetale sonomolto diffusi e tra le orchidee la possibilità diincroci è molto facile e genera un’incredibilevarietà di forme che ereditano parte dei caratteridelle specie incrociate. L’individuo che poi siottiene può essere “fertile” (es.
), cioè i suoi semi possono dar vita ad altriindividui con le stesse caratteristiche (per
o ) o può
Anacamptis xgennarii
allopoliploidizzazione agamospermia
essere “sterile”. In quest’ultimo caso, anche semeno frequente, l’individuo che osserviamo èunico e non ne genererà altri. Questo è uno deimotivi che, peraltro, complica enormemente lapossibilità di identificare in maniera univoca uncerto esemplare. Una complicazione ulteriore èdovuta alla possibilità che gli ibridi possanoincrociarsi con le forme parentali ( ),dando vita a forme ancora più fantasiose esuggestive.
introgressione
Anacamptis x gennarii
Anacamptis morio
Anacamptis papilionacea
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Esempio di specie ibrida.
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LE ORCHIDEE E LA MURGIA
Nel descrivere il patrimonio naturalistico di un’area,spesso le orchidee spontanee vengono utilizzatecome indici di qualità dell’ambiente; la loropresenza, infatti, è quasi sempre correlata ad unecosistema (agro-ecosistema) in buono stato diconservazione.
L’Alta Murgia, anche per la presenza delleorchidee, è inclusa nella perimetrazione delle areeS.I.C. (Sito di Interesse Comunitario ai sensi dellaDirettiva 92/43/CEE ) e Z.P.S. (Zone di protezioneSpeciale designate ai sensi della DirettivaComunitaria 79/409/CEE). Entrambe le suddetteperimetrazioni (nel caso dell’Alta Murgiasostanzialmente coincidono), portano questoterritorio a far parte della Rete Ecologica Natura2000, voluta dall’Unione Europea persalvaguardare le aree caratterizzate danaturali e seminaturali o di specie diparticolare valore biologico ed a rischio diestinzione.
habitathabitat
SPAZIO ANCHE PER L’UOMO
La posizione geografica e la conformazionegeomorfologica conferiscono all'Alta Murgiacaratteristiche assimilabili a quella di “un'isola”.Un'isola climatica, caratterizzata da accentuataventilazione, estati secche ed inverni spesso rigidi;ma anche un'isola paesaggistica, se si pensa alconfronto brusco con la costa adriatica, con i suoicentri urbani congestionati, o con la fertile Fossabradanica. Gli insediamenti urbani circondanoquesto territorio senza mai invaderlo, diramando inesso solo gli agri dai confini assai frastagliati.Eppure, l'interazione complessa tra uomo, pietra eacqua è una delle chiavi di lettura più efficaci diquesto ambiente: le acque di pioggia penetrano inprofondità, senza formare né fiumi né laghi. Questeacque scolpiscono continuamente le pietre insuperficie e nel sottosuolo. Quelle stesse pietresottoforma di muri a secco, trulli e jazzi
rappresentano idonei (vedi foto) ad ospitaremigliaia di specie viventi. Un territorio nel qualeall'interesse naturalistico si aggiunge lasuggestione di un “paesaggio culturale”.
habitat
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Habitat rupestre sul costone murgiano.
Antiche quotizzazioni, nelle quali veniva coltivato mandorlospesso anche in consoziazione con olivo, oggirinaturalizzate.
Pascolo caratterizzato da roccia calcarea affiorante (campocarreggiato).
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UN GRANDE SERBATOIO DI BIODIVERSITÀ
Stipa austroitalica
In questo spazio, si custodiscono diverse centinaiadi specie vegetali; un serbatoio di biodiversità disicuro interesse ricreativo ed escursionistico oltreche scientifico. Numerose piante fioriscono nellostesso habitat delle orchidee. La(capelli di fata) è una delle specie chemaggiormente caratterizzano questo ambiente, siadal punto di vista paesaggistico che ecologico. Èfacilmente riconoscibile quando le sue spighe,nella tarda primavera, formano manti argentei cheondeggiano al vento con un effetto estetico digrande suggestione.
Alcune delle decine di specie di piante che fioriscono negli stessi habitat idonei per le orchidee.
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DOVE CERCARE LE ORCHIDEE
habitat
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Ophrys sphegodesSerapias vomeracea S. lingua Anacamptismorio Barlia robertiana
Le orchidee spontanee sono le vere “perle” dellesteppe murgiane, nelle quali trovano il loromigliore. Questo non significa che siano presenti informa esclusiva solo nelle steppe. Spesso, anchele radure meno folte dei boschi o deirimboschimenti possono costituire dicrescita di queste piante.
Le specie meno esigenti e più adattabili addisturbati è possibile rinvenirle addirittura ai bordidelle strade di campagna, in campi lasciati incoltida tempo o in oliveti e mandorleti della premurgianon sottoposti alle lavorazioni del terreno . E’ ilcaso, per esempio, dell’ , della
, , dell’e della .
QUANDO CERCARE LE ORCHIDEE
Spiranthes spiralis
In virtù delle condizioni climatiche murgiane, lestagioni propizie alla vegetazione sono laprimavera e l’autunno. E’ in queste due stagioniche, concentrandosi piogge e temperature miti,tutte le piante possono trovare le condizioni idealiper fiorire e produrre i semi i quali, nell’annosuccessivo, garantiranno la propagazione dellaspecie.
Anche le orchidee, ovviamente, seguono questalegge. Tutte quelle rinvenibili in area murgianahanno fioritura primaverile, con il periodo di puntache va dalla fine di marzo alla fine di aprile e che siprotrae, per alcune specie, fino alla fine di maggio.Solo una specie, la , fiorisce insettembre-ottobre.
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I II III. Strada interpoderale - . Fioritura di sul costone murgiano - . Pascolo arboratoStipa austroitalica
I II
III
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LE RELAZIONI ECOLOGICHE
ORCHIDEE E FUNGHI
Una relazione ecologica importante è quella che leorchidee stabiliscono con alcuni funghi presentinel terreno. Non si tratta dei soliti funghi (gambo ecappello) che siamo abituati a vedere e mangiare.Tecnicamente si parla di “micorrize”, le qualicostituiscono associazioni simbiotiche che siinstaurano tra radici della pianta e fungo (dal grecomykos: fungo e rhyza: radice). Nella simbiosi, lapianta ospite cede al fungo zuccheri e vitamine,mentre il fungo aumenta enormemente la capacitàdella pianta di assorbire gli elementi minerali utilialla fotosintesi.Le micorrize costituiscono per le orchideeun’associazione importante, sia nel corso della vitadell’individuo che nel delicato momento della
germinazione. Infatti, i semi delle orchidee sonomolto piccoli (fatto che permette loro un’ampiadispersione) e mancano quasi del tutto di sostanzedi riserva, contenute nella maggior parte dei semidelle altre specie e utili al germoglio nelle primefasi di sviluppo.Solo, quindi, la presenza del fungo permette allaplantula di orchidea di svilupparsi velocemente inassenza di fonti nutritive di riserva. Questo facomprendere quanto sia estremamente delicato ilmeccanismo di diffusione di queste piante e,soprattutto, strettamente dipendente da condizionidi moderato disturbo da parte dell’uomo. Neconsegue che il tentativo di sradicare un’orchideaper piantarla altrove è quasi sempre destinato afallire, oltrechè proibito come disposto dallanormativa in materia.
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raffinato di quanto si possa pensare: i fiori giàimpollinati secernono anche lo stesso ormone cheusano le femmine per segnalare che sono giàstate fecondate; in questo modo i maschi delle apiperdono l’interesse per questi fiori, dirigendosiverso altri, aumentando così il numero di piantevisitate (Oecologia Vol. 126 di febbraio 2001).Un altro strabiliante esempio di relazione insetti-orchidee è offerto dalla , specie ilcui fiore non susciterebbe l’interesse degliimpollinatori in quanto non emette sostanzeattrattive e non riproduce neanche la forma di uninsetto come accade nel genere Perovviare a questo inconveniente, offre “ospitalità” acospicue colonie di afidi che, succhiando la sualinfa, emettono una sostanza zuccherina (melata)che si accumula nel fiore. E’ proprio tale sostanzaad attirare i bombi ( ), insetti chenel bottinare i fiori operano quindi l’impollinazione(Riportato da D’Emerico et. al.- Atti del Convegnosu “La flora e la vegetazione spontanea dellaPuglia nella Scienza, nell’Arte e nella Storia – Bari22-23 maggio 1993).
Barlia robertiana
Ophrys.
Bombus hortorum
ORCHIDEE E INSETTI
Ophrys
Ophryssphegodes
Andrena nigroaenea
Un’affascinante relazione ecologica è quellamessa in atto da queste incredibili piantenell’allearsi con gli insetti nei processi diimpollinazione. Un caso spettacolare è costituitodal genere i cui fiori si sono evolutiparallelamente agli insetti modificando forme eodori in funzione dei loro impollinatori. Osservandoi fiori delle piante appartenenti a questo genere, sinoterà che essi richiamano l’aspetto di un insetto:punti luccicanti a forma di occhio, petali chesembrano antenne e lobi piegati in modo daimitare ali ripiegate. L’insetto maschio si muove sulfiore come se stesse accoppiandosi,comportamento che permette al polline di incollarsisul suo capo o sull’addome e di essere trasferito alfiore successivo. Fatto ancora più sorprendente èquello descritto da alcuni ricercatori (Nature Vol.399 di giugno 1999) a proposito di
nei confronti di un suo impollinatore,l’ape . E’ stato infatti verificatoche i fiori di questa specie secernono lo stessoferormone che viene usato dalle femmine delle apiper attirare i maschi! Ma il trucco è ancora più
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ORCHIDEE E AGROECOSISTEMI
Il sistema ecologico murgiano, oltre ad essereinfluenzato da situazioni geologiche e climatiche, èil "prodotto" di cicli alternanti per cui, a secondadelle vicende socio-economiche, si è assistito oraad una avanzamento dei campi coltivati, ora aduna regressione degli stessi. Il paesaggio agro-ambientale che si è configurato in seguito a taliprocessi è quello fatto di dossi, lame, puli e doline.I primi, storicamente destinati al pascolo o acoltivazioni arboree, attualmente ospitano quellacomunità floristica della quale le orchideecostituiscono uno dei principali elementicaratterizzanti. Le lame, i puli e le doline sonocaratterizzati dall'accumulo di terra rossaresiduante dai processi di carsificazione e dierosione dei dossi calcarei. Un suolo questodiscretamente ricco di elementi minerali e disostanza organica idoneo alla coltivazione dicerali, leguminose da granella e foraggio. Il tutto fadell'Alta Murgia un "sistema complesso" nel quale
le aree di interesse conservazionistico sonostrettamente connesse o addirittura sovrappostealle aree di interesse agrario.Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia si prefiggel'obbiettivo di pianificare le azioni sul territoriotenendo conto dell'unicità e dell'inscindibilità delsistema: solo con tale tipo di approccio sivalorizzano quelle che possiamo chiamare "leproprietà emergenti del sistema Alta Murgia", cioèquelle non leggibili se guardassimo soloall'agricoltura o solo all'ambiente.Il "Piano per il Parco", con la normativa e lestrategie individuate, ritiene l'attività agricolatradizionale un importante strumento perconseguire i fini di protezione in linea con i bisognidella popolazione locale. Se a questoaggiungessimo la capacità di inserire questoterritorio in quel grande strumento mediatico che èil Mediterraneo, da sempre percepito come terra dibiodiversità, cultura, sapori e profumi, porremmole basi per un processo di protezione duratura ecoerente con questi luoghi. 13
Il recupero del tradizionale utilizzo del territorio dell’Alta Murgia, fatto di lame coltivate e versanti pascolati, rappresenta unmodello di sviluppo economico utile anche ai fini della conservazione degli habitat delle orchidee.
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ICONOGRAFIA DELLE SPECIE PIÙ FREQUENTI
L’iconografia che segue non ha nessuna pretesa diessere una guida botanica. La correttaidentificazione delle specie, ibridi e subspecierichiederebbe analisi e descrizioni piùapprofondite.
A) ORCHIDE ITALIANA - PoirB) GIGLIO CAPRINO - (L.) R. M.
Bateman, Pridgeon & M. W. ChaseC) ORCHIDE A SACCO - (Banks &
Sol. ex Russell) R. M. Bateman, Pridgeon & M. W.Chase
D) ORCHIDE A FARFALLA -(L.) R. M. Bateman, Pridgeon & M. W. Chase
E) ORCHIDE BRUCIATA - (L.)R. M. Bateman, Pridgeon & M. W. Chase
F) OFRIDE PUGLIESE - (O. Danesh &E. Danesh) Buttler
Orchis italicaAnacamptis morio
Anacamptis collina
Anacamptis papilionacea
Neotinea ustulata
Ophrys apulica
G) OFRIDE DI BERTOLONI - MorettiH) OFRIDE GARGANICA - (O.
Danesh & E. Danesh)I) OFRIDE GIALLA - Cav.L) OFRIDE FIOR DI BOMBO -
Link.M) OFRIDE FIOR DI VESPA -
WilldN) OFRIDE MURGIANA - Cillo,
Medagli & MargheritaO) BARLIA DI ROBERT - (Loisel)
GreuterP) ORCHIDE A PIRAMIDE -
(L.) Rich.Q) BALLERINA - (L) R. Br.R) BARBONE - SprengelS) SERAPIDE - sp.T) VITICCIO AUTUNNALE - (L)
Koch
Ophrys bertoloniiOphrys garganica
Ophrys lutea subsp. luteaOphrys bombyliflora
Ophrys tenthredinifera
Ophrys murgiana
Barlia robertiana
Anacamptis pyramidalis
Aceras anthropophorumHimantoglossum hircinumSerapias
Spiranthes spiraIis
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NOMI COMUNI E SCIENTIFICI DELLE SPECIEBOTANICHE RAFFIGURATE NEL TESTO
1) Orchide a farfalla - (L.)R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase
2) Orchide italiana Poir.
3) Giglio caprino (L.) R.M.Bateman,Pridgeon & M.W.Chase
4) Ofride fior di vespa Willd
5) Ofride fior di bombo Link.
6) Orchide a sacco (Banks & Sol.ex Russell) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase
7) Orchide bruciata (L.)R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase
8) Orchide a piramide (L.)Rich.
9) Orchidea screziata (Scop.)R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase
10) Ofride gialla subsp. Cav.
11) Lino delle fate Martinovsky
12) Cicerchiella L.
13) Asfodelo giallo (L.) Rchb.
14) Cardo ad ali strette subsp.(Lacaita) Kazmi
15) Barba di becco annua L.
16) Giaggiolo siciliano Tineo
17) Scorzonera spinulosa Scop.
Anacamptis papilionacea
Orchis italica
Anacamptis morio
Ophrys tenthredinifera
Ophrys bombyliflora
Anacamptis collina
Neotinea ustulata
Anacamptis pyramidalis
Neotinea tridentata
Ophrys lutea lutea
Stipa austroitalica
Lathyrus cicera
Asphodeline lutea
Carduus micropterusperspinosus
Geropogon glaber
Iris pseudopumila
Scorzonera villosa
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18) Barba di becco violetta L.
19) Bocca di lupo (L.) Salisb.
20) Radicchiella rosea L.
21) Arganetta azzurra (L.) Tausch
22) Papavero pugliese Ten.
23) Ombrellini pugliesi L.
24) Anemone fior stella L.
25) Eliantemo annuale (L.)Miller
26) Crupina mediterranea (Moris.)Vis.
27) Lino di Tommasini Rchb.
28) Giglio caprino (L.) R.M.Bateman,Pridgeon & M.W.Chase
29) Serapide maggiore (Burm.f.)Briq. subsp.
30) Lino delle fate Martinovsky
31) Barbone Sprengel
32) Orchide a piramide - (L.)Rich.
33) Ofride pugliese (O. Danesh & E.Danesh) Buttler
34) Barlia di Robert Barlia robertiana (Loisel) Greuter
35) Barlia di Robert (Loisel) Greuter
36) Ofride verde bruna Miller
37) Bianca
Trogopogon porrifolius
Hermodactylus tuberosus
Crepis rubra
Alkanna tinctoria
Papaver apulum
Tordylium apulum
Anemone hortensis
Helianthemum salicifolium
Crupina crupinastrum
Linum tommasinii
Anacamptis morio
Serapias vomeraceavomeracea
Stipa austroitalica
Himantoglossum hircinum
Anacamptis pyramidalis
Ophrys apulica
Barlia robertiana
Ophrys sphegodes
Ophrys incubacea
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Finito di stampare nel mese di gennaio 2011da Lithos - Bari
su carta FSC Ecologica Fedrigoni 250 gr. (copertina) e 120 gr. (interno)
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