Q.P. 10 - Allegato 3€¦ · Riferimenti normativi Regionali Con la Legge Regionale Toscana n....
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Sindaco Giampiero Danti
Responsabile del procedimento Arch. Nicola Risaliti
Redazione a cura di: Dott.Arch. Gilberto Bedini Dott. Ing. Daniele De Santi Dott. Geol. Paola Peccianti Dott. For. Edoardo Viti
Procedimento di Valutazione Ambientale e Strategica (L.R. 10/2010 e ss.mm.ii.) Dott. Arch. Monica Bruni
Sistemi G.I.S. e procedimenti informatici Luana Tonarelli
Garante della comunicazione Beatrice Fontana
Q.P. 10 - Allegato 3 Programma di intervento per l'abbattimento barriere architettoniche RELAZIONE
INDICE
2 QUADRO NORMATIVO NAZIONALE E REGIONALE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI
4 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI
6 IL P.E.B.A.
6 I DESTINATARI
7 L'OBIETTIVO DEL PEBA
8 LA METODOLOGIA
9 IL CONCETTO DI BARRIERA ARCHITETTONICA
11 L'INDAGINE
16 PROPOSTE PER L’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
16 SERVIZIO DI USO PUBBLICO
17 VIABILITÀ URBANA
18 AREE APERTE DI USO PUBBLICO
20 INDIRIZZO PER GLI INTERVENTI DI ABBATTIMENTO DELLE BARRIEREARCHITETTONICHE
20 MARCIAPIEDI
21 PERCORSI
24 PAVIMENTAZIONE
26 RAMPE
27 ARREDO URBANO
28 PARCHEGGI
29 ATTRAVERSAMENTI PEDONALI
31 INDICAZIONI GENERALI PER L'ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE PERCETTIVE PERDISABILI VISIVI
33 INDICATORI SENSORIALI E SEGNALETICA DEDICATA
34 LE PISTE TATTILI
ALLEGATO:
- CENSIMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
QUADRO NORMATIVO NAZIONALE E REGIONALE
Numerosi sono i riferimenti normativi introdotti sia a livello nazionale che
regionale in materia di abbattimento barriere architettoniche; di seguito
viene riportata, in elenco, la sintesi delle disposizioni normative più
significative ed i relativi obblighi e vincoli che interessano i comuni della
Regione Toscana.
Riferimenti normativi Nazionali
Con la Legge Finanziaria n. 41/1986 vengono introdotti per la prima vota
i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.).
Infatti, all'art 24 Comma 9 i piani sono modificati con integrazioni relative
all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento:
– all'individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili,
– all'installazione di semafori acustici per non vedenti,
– alla rimozione della segnaletica installata che risulti ostacolare la
circolazione delle persone handicappate
mentre, l’art.32 comma 21 recita: “...Per gli edifici pubblici già esistenti,
non ancora adeguati alle prescrizioni del DPR 27 Aprile 1978, n.384,
dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di
eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in
vigore della presente legge”.
Successivamente, con la “Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione
sociale e i diritti delle persone handicappate”, L. 104/1992, viene stabilito
che: “I piani di cui all'articolo 32, comma 21, della citata legge n.41 del
1986 sono modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi
urbani, con particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di
percorsi accessibili (…)”.
Grazie a questa integrazione, il P.E.B.A. assume il valore di strumento guida
per elevare le condizioni di fruibilità dell’intero organismo urbano ed è
ampliato il concetto di “accessibilità”; infatti, l’articolo 24, comma 9 recita:
“I piani di cui all’articolo 32, comma 21 della citata legge n.41 del 1986 sono
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 2
modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani (...)”
mettendo in relazione e coinvolgento al contempo la rete dei percorsi
pedonali e carrabili con gli spazi aperti e gli edifici pubblici che su di essi si
aprono.
E' con il D.P.R. n.503/1996 che si struttura il "Regolamento recante le norme
per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi
pubblici" fissando in maniera più esaustiva la nozione di "barriera
architettonica". La disciplina stabilita dal decreto riguarda gli edifici e spazi
pubblici di nuova costruzione, anche di carattere temporaneo, o quelli
esistenti qualora sottoposti a ristrutturazione. Si applica inoltre agli edifici e
spazi pubblici sottoposti a qualunque altro tipo di intervento edilizio
suscettibile di limitare l’accessibilità e la visitabilità (v. D.M. 236/89). Si
applica inoltre agli edifici e spazi pubblici in tutto o in parte soggetti a
cambiamento di destinazione se finalizzata all’uso pubblico, nonché ai servizi
speciali di pubblica utilità. Di seguito vengono riportati alcuni articoli del
decreto che sono rappresentativi delle modalità di operare sul territorio
comunale:
Art. 1.2.c"Per barriere architettoniche si intendono: la mancanza di accorgimenti e segnalazioniche permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ein particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi".
Art 4 "I progetti relativi agli spazi pubblici e alle opere di urbanizzazione a prevalente fruizionepedonale devono prevedere almeno un percorso accessibile in grado di consentire...l'uso dei servizi,le relazioni sociali e la fruizione ambientale anche alle persone con ridotta o impedita capacitàmotoria o sensoriale".
Art. 7.1 "Per le scale e le rampe valgono le norme contenute ai punti 4.1.10 del decreto delMinistro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236" Il D.M. richiamato precisa nell'art. 4.1.10.6:"Le rampe di scale devono essere facilmente percepibili anche per i non vedenti" e nell'art. 8.1.10"....Un segnale al pavimento (fascia di materiale diverso o comunque percepibile da parte dei nonvedenti), situato almeno 30 cm dal primo e dall'ultimo scalino, deve indicare l'inizio e la fine dellarampa".
Art. 13.3 "Per gli spazi esterni di pertinenza degli stessi edifici, il necessario requisito diaccessibilità si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso per l'accesso all'edificio fruibileanche da persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 3
Riferimenti normativi Regionali
Con la Legge Regionale Toscana n. 47/1991, “Norme sull’eliminazione delle
barriere architettoniche” si prescrive la redazione di Programmi Operativi
d’Intervento per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche per tutti i
Comuni, definisce gli elaborati costituenti (comma 5.) e le modalità di
finanziamento (comma 6). La stessa legge prevede, inoltre, l’istituzione
dell’Osservatorio Regionale della Mobilità e Accessibilità e, quindi,
l’attivazione di azioni di monitoraggio da parte degli enti coinvolti.
In aggiunta ed integrazione di alcuni articoli della Legge Regionale n.5/1995,
è con la L.R. n.23/2001 che viene fissato l’obbligo da parte dei Comuni di
dotarsi della Mappa dell’Accessibilità Urbana quale condizione necessaria
“per l’attribuzione ai comuni stessi di finanziamenti regionali, a qualsiasi
titolo erogati, qualora finalizzati al superamento delle barriere
architettoniche ovvero relativi ai programmi di edilizia sovvenzionata o
agevolata”. Inoltre, sempre come condizione necessaria per accedere ai
finanziamenti regionali, trascorsi dodici mesi dalla sua entrata in vigore, è
resa obbligatoria per i Comuni l’integrazione nei Regolamenti Urbanistici
comunali della Mappa dell’Accessibilità Urbana. Tale Mappa deve contenere il
censimento delle barriere architettoniche nell’ambito urbano e la
determinazione degli interventi necessari al loro superamento al fine di
permettere una fruibilità più completa possibile della città, delle sue strutture
di uso pubblico e dei suoi spazi comuni, da parte di tutti i cittadini, compreso
gli anziani, i bambini ed i disabili.
Infine, la Legge Regionale n.1/2005, “Norme per il governo del territorio”,
riprendendo l’art. 37 della L.104/1992, estende il concetto di "barriera
architettonica" alla scala urbana indicando all'art. 55 il Regolamento
Urbanistico quale strumento idoneo ad accogliere "il Programma di
intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed urbanistiche,
contenente il censimento delle barriere architettoniche nell’ambito urbano e
la determinazione degli interventi necessari al loro superamento, per
garantire un’adeguata fruibilità delle strutture di uso pubblico e degli spazi
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 4
comuni delle città", sottolineandone così la componente strategica e
recuperando il significato e la dizione utilizzati nella Legge Regionale
n.47/1991. Il Programma deve essere previsto nella parte del Regolamento
Urbanistico relativa alle “trasformazioni degli assetti insediativi,
infrastrutturali ed edilizi del territorio”, la cui validità temporale è
quinquennale.
Con l’art. 6 del D.P.G.R. n.74/2006, è vincolata l’erogazione dei
finanziamenti regionali a favore di enti pubblici che presentano progetti di
superamento della barriere architettoniche, alla esistenza del P.E.B.A. (“Per i
progetti relativi all’abbattimento di barriere architettoniche, si concorda che
l’erogazione degli eventuali finanziamenti oltre la quota di anticipo sarà
attivata solo quando sarà predisposto da parte delle amministrazioni locali
interessate il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche…”.),
ritenendo così indispensabile l’adozione di questo strumento di piano per
rafforzare e dare senso compiuto alla realizzazione dei singoli interventi.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5
IL P.E.B.A.
Con il P.E.B.A. si inizia ad utilizzare un linguaggio nuovo ed unificato per
rapportare lo stato di una persona al contesto di vita urbana e le proprie
capacità di funzionalità, disabilità e salute.
Condividere un linguaggio vuol dire considerare la disabilità come una realtà
che non riguarda solo i singoli cittadini disabili e le loro famiglie, ma che
coinvolge tutta la Comunità, nella sua essenza antropologica, sociale, fisico-
spaziale ponendo al centro delle politiche per l’accessibilità il principio delle
pari opportunità.
Promuovere uno strumento quale il Piano per l’Eliminazione delle
Barriere Architettoniche (P.E.B.A.), significa per l'Amministrazione del
Comune di Abetone, fare un passo in avanti e superare l’idea di uno
strumento di pianificazione finalizzato alla sola eliminazione di ostacoli - fisici
o percettivi che siano – e pensarlo come un piano di intervento per elevare
la qualità dell’ambiente urbano in termini di accessibilità, sicurezza d’uso,
comunicatività ambientale e confort, come uno strumento metaprogettuale
per avviare strategie coordinate utili a rendere l'abitato più accogliente,
amichevole, permeabile ed inclusivo.
Inoltre, il Piano fornisce all'Amministrazione gli strumenti d'analisi,
rivelazione e monitoraggio per programmare gli interventi ed i relativi
importi di spesa al fine di rimuovere le barriere. In buona sostanza è uno
strumento che consente l'attuazione degli interventi secondo priorità
prestabilite cercando di individuare le situazioni di emergenza e adattandosi
alle esigenze sia del territorio che della popolazione fruitrice.
I DESTINATARI
A questo scopo è stata individuata una ideale classificazione dei
destinatari/utenti verso i quali viene rivolto il P.E.B.A.:
– disabili motori, psichici, sensoriali, permanenti, temporanei;
– anziani della popolazione sia abetonese che turisti;
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 6
– bambini che utilizzano l'asilo, la scuola, la mensa e la biblioteca
– altri quali: donne in gravidanza, passeggini, obesi, …
Le considerazioni e valutazioni fatte per la redazione del piano sono
riassumibili nei seguenti punti:
1. classificazione il patrimonio immobiliare e i percorsi urbani;
2. diagnosi dell'accessibilità;
3. programmazione degli interventi di adeguamento ;
4. comfort e marketing urbano;
5. promozione degli spostamenti a piedi;
E' con il lavoro di indagine e mappatura puntuale svolta sul territorio e
sull'abitato del Comune di Abetone che è stato possibile trascrivere,
analizzare, verificare, progettare e programmare l'accessibilità pubblica
urbana a strutture, a percorsi pedonali e carrabili ed ad aree di sosta.
L'OBIETTIVO DEL P.E.B.A.
Alla base del Piano è l’obiettivo di predisporre uno strumento metodologico
in grado di guidare l'Amministrazione alla redazione e alla adozione del
P.E.B.A. secondo gli indirizzi definiti dalla normativa Nazionale e dalla
Regione Toscana alla luce dei più recenti studi sull’argomento.
L’obiettivo della sua redazione è il conseguimento di fattori ambientali che
consentano ad ogni persona, nella misura più ampia possibile, lo
svolgimento delle proprie attività quotidiane e la partecipazione, diretta e
personale, alla vita collettiva e alla crescita della società.
Tale strumento, dovrà tener conto delle esigenze operative di chi deve
elaborarlo e gestirlo, degli obblighi normativi da rispettare, del
coordinamento con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani
particolareggiati (piano urbano del traffico, piano del commercio, piano per
la gestione delle emergenze, ecc.), della necessità di coinvolgere le
associazioni dei disabili (in particolare, alcuni rappresentanti delle
Associazioni dei Portatori di Handicap dell’Osservatorio Provinciale sul
Superamento delle Barriere Architettoniche e Sensoriali della Provincia di
Pistoia - la provincia designata dalla Regione Toscana per svolgere l’attività
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 7
di sperimentazione) e ulteriori soggetti interessati alle problematiche in
oggetto.
Inoltre, l’efficacia di un P.E.B.A. deve essere valutata non solo per la quantità
di informazioni che reca, ma soprattutto in funzione della sua reale incisività
nei processi di trasformazione degli habitat urbano programmando fasi
coordinate di intervento attraverso una partecipazione pubblica ed una
integrazione delle conoscenze e delle competenze dei diversi settori della
PP.AA. (Politiche Sociali, Lavori Pubblici, Urbanistica, Turismo, Istruzione e
Formazione, ecc.).
LA METODOLOGIA
Fino ad oggi il P.E.B.A. è stato essenzialmente concepito come quadro
descrittivo, più o meno esauriente, più o meno analitico, più o meno
vincolistico, delle opere da effettuare per superare le barriere architettoniche
in una data realtà locale.
Il P.E.B.A. dovrebbe definire gli obiettivi di qualità, procedurali e
prestazionali, lasciando alla progettazione la libertà di definire le modalità di
intervento e le possibili soluzioni operative per conseguire gli obiettivi
individuati.
Attraverso l’impostazione di esigenze-prestazioni, in pratica, le linee guida
per l’elaborazione dei P.E.B.A. aspirano ad andare ben oltre il superamento
delle barriere architettoniche comunemente intese: aspirano ad orientare i
processi di trasformazione degli habitat nel rispetto delle esigenze umane e
dei fattori di contesto.
In tal modo, non solo sarà possibile mettere in luce la presenza o meno di
servizi, ambienti e attrezzature, ma anche valutare la loro attitudine a
soddisfare le esigenze e le aspettative delle persone che ne fruiscono.
L’elaborazione della ricerca si articola secondo le seguenti fasi:
– analisi dello stato di fatto da eseguire in "campo" in modo da
individuare le criticità urbane e prevedere eventuali misure correttive.
– percorso tecnico di individuazione ed analisi di: percorsi, edifici, servizi
da intendere non come sommatoria di singoli episodi ma come visione
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 8
globale dell’accesso ai servizi ed alle opportunità offerte dal contesto
urbano.
– programmazione degli interventi da eseguire per consentire
all'Amministrazione di definire le priorità degli stessi in base al loro
grado di criticità, alle esigenze della popolazione e alle risorse
disponibili.
IL CONCETTO DI BARRIERA ARCHITETTONICA
Il concetto di “barriera architettonica”, in origine riferito solamente agli
ostacoli relativi a particolari categorie di handicap, è stato reso sempre più
complesso e più ampio dagli specifici strumenti normativi. Molto efficace, a
tale proposito, è la definizione utilizzata nella Legge Regionale n.47/1991 in
merito alle finalità da perseguire nei suddetti programmi: “... la realizzazione
e la piena utilizzazione di un ambiente costruito rispondente alle esigenze di
tutti i cittadini, indipendentemente dall’età, dalle caratteristiche psico-fisiche
e senso-percettive, al fine di garantire a ciascuno l’esercizio autonomo di
ogni attività”.
Le barriere architettoniche allora possono essere ridefinite come tutti quegli
elementi nell’ambito urbano che per la loro forma, dimensione o posizione, o
per la loro assenza o inadeguata realizzazione, impediscono l’uso o il
raggiungimento delle strutture, o semplicemente la loro riconoscibilità.
L'abbattimento delle barriere architettoniche serve sia a rendere la vita dei
cittadini più semplice e a garantire e salvaguardare una pari dignità oltre a
rendere più semplici e sicure le attività di vita quotidiana e mobilità dei
cittadini che non siano necessariamente disabili pensiamo agli anziani, ai
bambini, alle donne incinte o ai genitori con passeggini... insomma a tutti i
cittadini che dinanzi ad un marciapiede eccessivamente alto, attraversamenti
pedonali non seganlati, scale, rampe troppo ripide, ecc. possono avere forti
disagi e una percezione della qualità della vita urbana bassa o quantomeno
al di sotto dei livelli di accettabilità.
E' in soluzione a questi probemi che risulta doveroso prevedere una strategia
di intervento mirata alla pianificazione urbana in modo da far attivare
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 9
procedure coordinate utili ad eseguire quegli interventi di "attenuazione" dei
conflitti uomo-ambiente.
Questi principi sono la base sulla quale iniziare tutte le azioni di "design
urbano" che mirano a interventi più o meno dedicati all'innalzamento della
qualità della rete di servizi ed a migliorare la rete della mobilità in generale
partendo dalle necessità di chi maggiormente richiede attenzioni.
Per queste motivazioni i P.E.B.A. si identificano come strumenti che hanno il
compito e la finalità di acquisire la conoscenza delle situazioni di
impedimento, di rischio e di ostacolo per la fruizione degli spazi e degli edifici
pubblici e di programmarne le soluzioni in termini di una politica di
pianificazione e gestione partecipata del territorio in modo da orientare e
proiettare la città verso la cultura dell'accessibilità introdotta dalla Legge
Quadro n.13/89. E' con la Legge Quadro che sono stabiliti i termini e le
modalità per garantire l'accessibilità degli edifici, con particolare attenzione
ai luoghi pubblici; il D.M. 236/89 (decreto attuativo) si addentra
maggiormente nella parte tecnica ed individua tre diversi livelli di qualità
dello spazio costruito. Questi tre livelli sono:
• Accessibilità: possibilità per persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale di raggiungere l'edificio e le sue singole unità
immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne gli spazi
ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
• Visitabilità: possibilità per persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un
servizio igienico di ogni unità immobiliare. Vengono considerati spazi di
relazione gli spazi di soggiorno dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro,
servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la
funzione ivi svolta.
• Adattabilità: possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a
costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente
fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità
motoria o sensoriale.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 10
E' con il D.P.G.R. n.41/R del 29 Luglio 2009 che vengono definiti ulteriori e
più severi parametri da seguire negli interventi mirati all'abbattimento delle
barriere architettoniche (pendenze inferiori all’8% per i percorsi pedonali,
larghezze uguali o superiori a 1,50 mt per i marciapiedi, spazi per inversione
di marcia non inferiori ai 1,70 mt su ciascun lato, ecc.) oltre ad essere data
particolare attenzione alla mobilità ed alla sosta urbana.
Infine, per quanto riguarda il concetto di barriera architettonica sono da
intendere ostacoli fisici:
– tutto ciò che impedisce la mobilità delle persone con ridotta capacità
motoria (es. perimetrazione con transenne di aree di cantiere sui
marciapiedi senza che sia lasciato uno spazio sufficiente al passaggio
di una carrozzina,...);
– l'assenza di segnalazioni visive e/o acustiche, verticali e orizzontali per
l'orientamento nei luoghi e delle fonti di pericolo (es. Attraversamento
stadale, posti auto riservati, ...)
– i dislivelli non raccordati in maniera congrua (es. Scale, marciapiedi,
marciapiedi con sede stradale,...)
L'INDAGINE
Il Comune di Abetone occupa un territorio prettamente montano con anche
importanti variazioni di quote altimetriche ed è attraversato da una viabilità
principale, Strada Statale del Brennero n. 12, lungo la quale sono dislocati i
suoi insediamenti urbanizzati e, di conseguenza, la paggior parte dei servizi
di pubblico interesse; da qui il forte condizionamento riscontrabile tra
l’analisi dell’accessibilità urbana e lo sviluppo orografico dell’abitato e dei
caratteri storico-architettonici.
Per promuovere e rendere il P.E.B.A. partecipato dai cittadini dovranno
essere adottate azioni mirate a garantire l'informazione, la comunicazione e
la partecipazione attraverso un accesso digitalizzato sul sito del Comune di
Abetone che possa essere sempre visionabile ed aggiornato/abile
l'accessibilità urbana anche nel proseguo dell'esecuzione degli interventi
programmati.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 11
I documenti da rendere visibili ai cittadini impongono di svolgere due fasi
operative:
1.redazione di schedatura del patrimonio edilizio, rilievo degli ostacoli
siano questi edifici e/o urbani
2.analisi dei dati rinvenuti e stima dei costi di intervento per
l'eliminazione delle barriere architettoniche.
Nella cartografia del Piano viene riportata una mappatura dell'accessibilità
urbana, suddivisa in quadranti che indivuano le varie località (Val di Luce,
Faidello, Capoluogo Abetone, La Secchia e Il Bicchiere, Le Regine e Pian di
Novello). In ogni quadrante viene messo in evidenza il grado di accessibilità
della viabilità di collegamento tra i servizi pubblici, dei parcheggi, degli
attraversamenti e percorsi pedonali, delle caratteristiche delle connessioni
esterne-interne tra le strutture di interesse pubblico
Poichè Abetone, grazie al carattere naturalistico del suo territorio, è
riconosciuto per l'offerta del Turistmo invernale ed estivo, nel Piano è stato
tenuto in considerazione il concetto di Turismo Accessibile inteso come
turismo attento ai bisogni di tutti: famiglie con bambini piccoli, anziani,
persone con difficoltà motorie ecc.
E' sulla base del concetto di Turismo Accessibile che sono state raccolte
informazioni dettagliate sull’accessibilità e su alberghi e ristoranti, strutture
per lo sport e il tempo libero, eco-museo e attrazioni turistiche, impianti di
risalita, mezzi di trasporto pubblici e percorsi pedonali offrendo così la
possibilità di programmare una vacanza su misura per tutti.
L’analisi di accessibilità ha interessato tutti gli edifici, pubblici e privati, la
viabilità ed i percorsi sui quali insistono servizi pubblici. Tale analisi dei
servizi è stata così suddivisa:
- servizi pubblici;
- servizi culturali;
- servizi per l'istruzione;
- servizi direzionali;
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 12
- servizi religiosi;
- servizi sanitari;
- servizi di pubblica sicurezza;
- servizi culturali;
- impianti sportivi;
- impianti si risalita sciistici;
- strutture alberghiere;
- strutture ricettive e rifugi;
- attività commerciali;
- percorsi;
- parcheggi;
- attraversamenti stradali
È da precisare che la presenza di parcheggi pubblici limitrofi o addirittura
riservati e la “percorribilità” dei percorsi di accesso ai vari edifici non sono
stati considerati come requisiti fondamentali per il raggiungimento della
condizione di accessibilità, ma sono stati comunque annotati nella tabella di
attributi relativa a ciascun fabbricato analizzato.
a) Servizi pubblici e di uso pubblico
Per questa categoria che comprende, oltre ai servizi pubblici veri e propri
(Ufficio Postale, Banche, museo, ecc.), agli edifici relativi al settore
direzionale, all’istruzione, alle attività ricreative, ai servizi religiosi, a quelli
culturali, sanitari, sportivi ed a quelli relativi alla pubblica sicurezza, i criteri
utilizzati per la definizione dell’accessibilità del manufatto cambiano in base
alla proprietà dello stesso. Difatti, se il fabbricato risulta di proprietà
comunale, per ottenere esito positivo (ossia per essere considerato
accessibile) l’edificio deve contemporaneamente avere:
1. Possibilità di accesso al fabbricato dal precorso esterno, con dislivelli
superabilii all’occorrenza, attraverso un servo scala o una rampa idonea;
2. Possibilità di raggiungere i piani dell’edificio, e di circolare
autonomamente all’interno di essi;
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 13
3. Presenza di un servizio igienico accessibile.
Se invece il fabbricato risulta di proprietà privata o di altro ente il parametro
considerato sufficiente per definirlo accessibile è solamente il punto n 1
sopra elencato. Nell'analisi della programmazione degli interventi sono stati
considerati i soli edifici pubblici.
b) Esercizi commerciali
In questa categoria sono compresi la medio-piccola distribuzione (botteghe-
alimentari) ed è stato considerato, quale unico criterio di valutazione, la
possibilità di accesso all’edificio.
c) Ricettività
Anche per questa categoria, relativa alle strutture alberghiere ed ai bar, tutti
di proprietà privata, la possibilità di accesso all’edificio è l’unico parametro
per il raggiungimento della condizione di accessibilità.
d) Parcheggi
Il criterio richiesto per il raggiungimento dell’accessibilità è l’avere una
pendenza del terreno uguale o inferiore a quella prescritta per i percorsi
pedonali dal D.P.G.R. n.41/R del 29 luglio 2009. Laddove questa condizione
sussista è possibile procedere al perfezionamento dell’accessibilità della
struttura attraverso semplici interventi di ristrutturazione e di
riorganizzazione attraverso la quantificazione dei posti auto, la loro
segnalazione orizzontale e verticale ed il percorso di uscita/ingresso.
e) Attraversamenti stradali
sono stati rilevati gli attraversamenti esistenti dotati di strisce pedonali. Il
loro grado di accessibilità è stato valutato tenendo conto delle caratteristiche
dei marciapiedi e del loro grado di percorrenza da parte del disabile.
f) Percorsi pedonali
Gli insediamenti del comunale si sviluppano lungo la storica S.S. del
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 14
Brennero n.12 caratterizzata da quote altimetriche variabili a causa
dell'andamento geomorfologico del territorio. I percorsi pedonali
generalmente ricalcano l'andamento della viabilità dalla quale riprendono
anche le pendenze più o meno rilevanti. Questi fattori hanno contribuito e
condizionato la valutazione del grado di accessibilità dei percorsi pedonali
rilevati nei centri abitati. Gli interventi di indirizzo ritenuti più idonei a
migliorarne il grado di accessibilità è descritto successivamente nel capo di
indirizzo agli interventi di superamento delle barriere architettoniche.
In cartografia per ciascuno dei percorsi viene evidenziato sia il percorso di
collegamento che l'individuazione degli ostacoli e/o delle agevolazioni
riscontrate. Graficamente i percorsi sono individuati con linea mentre gli
attraversamenti sono rappresentati con due frecce;
In generale per avere una immediata visualizzazione di quanto rilevato e
rappresentato nella Mappa dell'accessibilità urbana sono utilizzati i colori
istituzionali per indicare il grado di accessibilità:
- verde accessibile
- arancio parzialmente accessibile o adattabile
- rosso non accessibile
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 15
PROPOSTE PER L’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il Piano intende conseguire l’obiettivo di garantire la migliore accessibilità e
fruizione di tutti i servizi e spazi dei centri abitati anche da parte dei cittadini
disabili. Per raggiungere questo obiettivo è stata analizzata la situazione di
fatto e su di essa sono stati valutati interventi che possano comunque
valorizzare la realtà presente sui servizi forniti e l’idoneità dei percorsi
pubblici (pedonali, parcheggi, ecc.) perché di fondamentale importanza per
garantire il collegamento con le strutture di uso pubblico.
Il quadro che emerge dallo stato di fatto rileva una situazione complessa cui
deve essere data una previsione programmata di interventi di adeguamento,
sia sulle strutture che sui percorsi urbani, attraverso l’eliminazione degli
ostacoli rilevati e con l’obbiettivo di raggiungerne la piena fruibilità da parte
di tutti i cittadini.
Negli interventi di adeguamento o di nuova realizzazione è da auspicare
l’esecuzione di scelte progettuali rivolte verso una integrazione armonica
degli stessi per garantire e tutelare un armonioso inserimento nel contesto
ambientale.
Nelle tabelle di censimento allegate è stata eseguita l’analisi dei servizi e
strutture di pubblica fruizione nelle varie località ed a ciascuna delle
categoria individuate è stata valutata l’idoneità della accessibilità
congiuntamente alle relative capacità di accessibilità dei percorsi pubblici
esistenti.
Il programma generale da attuare per un progressivo e completo
abbattimento delle barriere architettoniche viene indicato come segue:
SERVIZIO DI USO PUBBLICO
Per quanto concerne i servizi di uso pubblico, l’adeguamento alle normative
vigenti per il superamento delle barriere architettoniche dovrà avvenire
secondo programmi annuali da allegarsi all’elenco annuale dei lavori
collegato al programma triennale dei Lavori Pubblici a partire dalla data di
approvazione del presente Piano.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 16
Si considera prioritaria la messa a norma di tutte le strutture di uso pubblico
utilizzando dispositivi per garantire l’accessibilità ed una adeguata fruibilità
dei servizi a persone con ridotta o nulla capacità motoria e/o sensoriale,
richiamando i criteri indicati dalla normativa vigente .
In generale, dovranno pertanto essere previsti:
rampe di pendenza non superiore all’8% per il superamento dei
dislivelli tra l’interno e l’esterno dell’edificio;
ascensori o servoscala per l’accessibilità dei diversi piani;
percorsi interni e servizi igienici accessibili ai disabili
parcheggi riservati ed idoneamente dimensionati e segnalati.
VIABILITÀ URBANA
Sono da prevedere interventi sui marciapiedi ai margini della viabilità
esistente ed i relativi attraversamenti in modo da abbattere le numerose
barriere architettoniche che attualmente ne ostacolano il corretto utilizzo da
parte di persone con disabilità.
Riguardo agli interventi sulla viabilità urbana e sui parcheggi si dovrà
procedere progressivamente ad una riqualificazione dell’esistente tramite:
sistemazione dei marciapiedi esistenti mediante raccordi inclinati al
piano stradale, pavimentazione adeguata, larghezza minima degli stessi
nel rispetto della normativa specifica in vigore;
realizzazione, ove mancanti, di marciapiedi o corsie riservate ai pedoni
idoneamente dimensionata, protetta ed opportunamente segnalate
anche attraverso pavimentazione diversa da quella della carreggiata
meccanizzata;
la larghezza dei percorsi pedonali non dovrà essere inferiore a
cm.150, con un limite minimo di 90
formazione di strisce pedonali per l’attraversamento sulla viabilita con
rilevante presenza di traffico veicolare;
eventuale inserimento di impianti semaforici con apparecchiature
acustiche per non vedenti;
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 17
verifica, individuazione e segnalazione nelle quantità, dimensioni e
modalità prescritta dalle normative vigenti dei posti auto riservati ai
portatori di handicap in tutte le aree individuate a parcheggio pubblico.
Nell’ambito del Piano dovrà essere data particolare attenzione alle strade con
maggiore presenza di traffico meccanizzato in quanto la percorribilità
pedonale da parte di persone disabili o anche con ridotte capacità motorie
attualmente è disagevole. Per la soluzione delle problematiche degli
attraversamenti sul tracciato della S.S. del Brennero n.12 nelle località
abitate del comune di Abetone deve essere previsto anche il coinvolgimento
di ANAS.
AREE APERTE DI USO PUBBLICO
Le aree ad uso sportivo esistenti, risultano parzialmente adeguate alle
normative vigenti limitandone quindi la fruibilità ai soggetti portatori di
handicap.
Le principali problematiche riscontrate in tali aree sono: l’adeguamento dei
percorsi di raggiungimento alle strutture seguendo, dove possibile, il
naturale andamento del terreno che spesso, per pendenze, per
conformazione a terrazzamento etc., non risulta essere fruibile da parte dei
soggetti disabili; la mancanza o inidoneità della pavimentazione dei percorsi
pedonali.
I criteri generali per rendere le aree aperte di uso pubblico idoneamente
fruibili anche da persone disabili o con ridotta capacità motoria e/o
sensoriale sono in particolare:
superamento dei dislivelli con rampe di adeguata pendenza (non
superiore all’8%) dove possibile o l’individuazione di accessi alternativi
che possano permettere il superamento della barriera;
realizzazione di pavimentazioni antisdrucciolevoli, installazione di
strutture idonee per garantire adeguata sicurezza ai percorsi pedonali;
realizzazione, dove necessario, di servizi igienici accessibili ai disabili;
apparati di facilitazione dell’orientamento per non vedenti.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 18
istallazione di idonea cartellonistica utile alla informazione e
comunicazione.
Infine, l'indagine svolta su buona parte della rete pedonale ha fatto
riscontrare la scarsa presenza di punti di sosta o “aree a stare” idoneamente
attrezzati; questo dato di riscontro rende alcuni centri abitati scarsamente
fruibili da persone anziane e da altri soggetti a rischio di affaticamento.
In merito al superamento delle barriere architettoniche si rende necessario
l’adeguamento alla normativa vigente degli scivoli esistenti e la costruzione
di nuovi al fine di agevolare il transito pedonale e l'accessibilità agli spazi ed
ai servizi pubblici. Al contempo, è anche necessario portare avanti la
realizzazione di percorsi tattili utili all'abbattimento delle barriere percettive
anche per le disabilità visive.
Quanto sopra in funzione del raggiungimento di un livello di abbattimento
delle barriere che sia allineato ai dettami legislativi ed all’utilizzo da parte dei
cittadini tenendo conto di tutte le casistiche e problematiche presenti sul
territorio comunale.
Le principali caratteristiche che accompagnano l'abbatimento delle B.A.
possono essere così elencare:
1) Utilizzo di idoneo materiale che non presenti scabrosità e fessure tali
da impedire un agevole transito ai disabili motori;
2) Esigenza di individuare un adatto materiale che funga da segnale
tattile per i disabili sensoriali;
3) Rispetto tassativo delle pendenze trasversali dei marciapiedi in
qualsiasi condizione di percorso;
4) Scelta delle priorità di intervento da eseguire sul territorio urbanizzato
a partire dall’individuazione di luoghi particolarmente sensibili;
5) Individuazione di modalità di coordinamento di tutti gli interventi.
6) Raggiungimento di una standardizzazione nella tipologia di interneto.
Di seguito è dato un indirizzo tecnico che uniformi il più possibile gli
interventi mirati all'abbattimento delle barriere architettoniche:
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 19
INDIRIZZO PER GLI INTERVENTI DI ABBATTIMENTO DELLE
BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il presente capitolo trova radice nei disposti del DM 236/89 e del D.P.G.R.
n.74/2006 s.m.i..
Premesso che un progetto concepito senza barriere architettoniche deve
essere portatore di un proprio valore in cui l’analisi del rispetto della norma
si inserisce armonicamente con i caratteri dell’ambiente urbano sul quale si
va ad operare.
Inoltre, per bene operare, è necessario provare anche ad immedesimarsi nei
fruitori.
Come già indicato, per barriere architettoniche si intendono:
1. gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque e in
particolare di coloro che hanno una ridotta o impedita capacità motoria in
forma permanente o temporanea;
2.gli ostacoli che limitano o impediscono la comoda e sicura utilizzazione
di spazi, attrezzature o componenti;
3. la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettano
l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo, in
particolare, per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
MARCIAPIEDI
Il dislivello, tra il piano del marciapiede e zone carrabili ad esso adiacenti
non deve, salvo giustificate eccezioni, superare i 15 cm.
La larghezza dei marciapiedi realizzati in interventi di nuova urbanizzazione
deve essere consentita la fruizione anche da persone su sedia a ruote.
Nelle strade o nei punti di maggiore volume di traffico o di scarsa visibilità gli
attraversamenti pedonali devono essere illuminati nelle ore notturne.
Il fondo stradale, in prossimità dell'attraversamento pedonale, potrà essere
differenziato mediante rugosità poste su manto stradale al fine di segnalare
la necessità di moderare la velocità.
In corrispondenza degli attraversamenti stradali sono da prevedere
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 20
piattaforme salvagente accessibili anche da persone su sedia a ruote ed il
percorso di attraversamento pedonale deve essere complanare alla sede
stradale.
ESEMPIO DI MARCIAPIEDEMarciapiede di larghezza minore o uguale a 3,70 mt.- altezza minore o uguale a 16 cm
Pavimentazione in lastre di pietrao simile
PERCORSI
Nello spazio pubblico deve essere sempre garantito almeno un percorso
preferibilmente in piano con caratteristiche tali da consentire la mobilità delle
persone con ridotte o impedite capacità motorie e che assicuri loro la piena
accessibilità, al pari delle persone normodotate. Queste attenzioni devono
essere previste in tutti i punti dello spazio pubblico, con particolare
riferimento a tutti gli accessi degli edifici pubblici o di pubblico utilizzo, a tutti
gli attraversamenti stradali, alle fermate dei mezzi pubblici e ai parcheggi.
I percorsi devono presentare un andamento quanto più possibile semplice e
regolare in relazione alle principali direttrici di accesso ed essere privi di
strozzature, arredi, ostacoli di qualsiasi natura che riducano la larghezza
utile di passaggio o che possano causare infortuni. La loro larghezza deve
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 21
garantire la mobilità nonché, in punti non eccessivamente distanti tra loro,
l'inversione di marcia da parte di una persona su sedia a ruote. Nel caso in
cui un percorso pedonale sia adiacente a zone non pavimentate, è
necessario prevedere un ciglio da realizzare con materiale atto ad assicurare
l'immediata percezione visiva nonché acustica se percosso con bastone.
Le eventuali variazioni di livello i percorsi devono essere raccordati con lievi
pendenze o superate mediante rampe ed evidenziate con variazioni
cromatiche.
Le intersezioni tra percorsi pedonali e zone carrabili devono essere
opportunamente segnalate anche ai disabili visivi.
Il percorso pedonale deve avere una larghezza non inferiore a 90 cm; deve
prevedere, al fine di consentire l'inversione di marcia da parte di persona su
sedia a ruote, allargamenti del percorso da realizzare in piano almeno ogni
10 m di sviluppo lineare.
Qualsiasi cambio di direzione rispetto al percorso rettilineo deve avvenire in
piano; ove sia indispensabile effettuare svolte ortogonali al verso di marcia,
la zona interessata alla svolta (dim.:m 1,70x1,70 o, dove impossibile,
almeno m 1,40x1,40) deve risultare in piano e priva di qualsiasi interruzione.
Ove sia necessario prevedere un ciglio, questo deve essere sopraelevato di
10 cm dal calpestio, essere differenziato per materiale e colore dalla
pavimentazione del percorso, non essere a spigoli vivi ed essere interrotto
almeno ogni 10 m da varchi che consentano l'accesso alle zone adiacenti non
pavimentate.
La pendenza longitudinale non deve superare di norma il 5%; ove ciò non sia
possibile, sono ammesse pendenze superiori. Per pendenze del 5% è
necessario prevedere un ripiano orizzontale di sosta, di profondità almeno
1,50 m, ogni 15 m di lunghezza del percorso; per pendenze superiori tale
lunghezza deve proporzionalmente ridursi fino alla misura di 10 m per una
pendenza dell'8%. La pendenza trasversale massima ammissibile è dell'1%
(art. 8.2.1, D.M. 236/89).
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 22
Questo punto richiede una riflessione specifica, perché la pendenza
trasversale di un percorso può essere una barriera difficile e pericolosa da
superare per il disabile su sedia a rotelle. Queste ultime, infatti, sono
strutturalmente composte da due ruote motrici (con spinta a mano) di
grande diametro e da due ruote di piccolo diametro (normalmente compreso
tra i quindici e i venti centimetri) anteriori e piroettanti. Detta caratteristica
permette di agire, per la direzionalità della sedia, esclusivamente sulla spinta
differenziata delle ruote grandi. Proprio questa caratteristica, però, comporta
che la stessa sedia quando si trova su un piano inclinato tende ad assumere
il verso della massima pendenza - a meno di imporre un elevato sforzo
muscolare per frenare la ruota motrice opposta al verso della discesa. Esiste
un semplice esempio per provare questa scomodissima (e pericolosa)
situazione: dirigere un carrello della spesa, magari carico, in un’area di
movimento con raccordi altimetrici che comportano piani svergolati; in un
caso simile il carrello va frenato con grande energia di contrasto, secondo
una distribuzione accentuatamente asimmetrica dello sforzo, perché
altrimenti il carrello segue una direzione vettoriale di decisa discesa. Ora è
vero che non sempre è possibile rimanere con assoluto rigore entro l’un per
cento trasversale; però questo è un obbiettivo da avvicinare il più possibile
con qualsiasi artificio perché può davvero generare situazioni di grande
scomodità e di pericolo, sia per i disabili in piena autonomia che per quelli
accompagnati.
In presenza di contropendenze al termine di un percorso inclinato o di un
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 23
raccordo tra percorso e livello stradale, la somma delle due pendenze
rispetto al piano orizzontale deve essere inferiore al 22%. Il dislivello
massimo ammissibile tra il piano del percorso ed il piano del terreno o delle
zone carrabili ad esso adiacenti è di 2,5 cm e l’angolo del piccolo gradino
deve essere adeguatamente smussato per facilitarne la salita con le sedie
a rotelle. Questo accorgimento può essere annullato da un raccordo
perfettamente realizzato senza soluzione di continuità altimetrica.
Quando il percorso si raccorda con il livello stradale o è interrotto da un
passo carrabile, sono ammesse brevi rampe di pendenza non superiore al
15% per un dislivello massimo di 15 cm.
Inoltre, fino ad un'altezza minima di 2,10 m dal calpestio, non devono
esistere ostacoli di nessun genere, quali tabelle segnaletiche o elementi
sporgenti dai fabbricati, che possono essere causa di infortunio ad una
persona in movimento.
PAVIMENTAZIONE
La pavimentazione del percorso pedonale deve essere antisdrucciolevole.
Eventuali differenze di livello tra gli elementi costituenti una pavimentazione
devono essere contenute in maniera tale da non costituire ostacolo al
transito di una persona su sedia a ruote.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 24
I grigliati sia per aerazione di ambienti interrati che per raccolta delle acque,
utilizzati nei calpestii, devono avere maglie con vuoti non attraversabili da
una sfera di diametro uguale o superiore a 2 cm; se realizzati a elementi
paralleli devono comunque essere posti con gli elementi ortogonali al verso
di marcia prevalente e devono essere tali da non costituire ostacolo o
pericolo, rispetto a ruote, bastoni di sostegno, e simili.
I pavimenti devono essere di norma orizzontali e complanari tra loro e non
sdrucciolevoli.
Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione
realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il
metodo della British Ceramic Research Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep. CEC.
6-81, sia superiore ai seguenti valori:
• 0,40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta;
• 0,40 per elemento scivolante gomma dura standard su pavimentazione
bagnata.
I valori di attrito predetto non devono essere modificati dall'apposizione di
strati di finitura lucidanti o di protezione che, se previsti, devono essere
applicati sui materiali stessi prima della prova.
Le ipotesi di condizione della pavimentazione (asciutta o bagnata) debbono
essere assunte in base alle condizioni normali del luogo ove sia posta in
opera. Gli strati di supporto della pavimentazione devono essere idonei a
sopportare nel tempo la pavimentazione ed i sovraccarichi previsti nonché ad
assicurare il bloccaggio duraturo degli elementi della pavimentazione stessa.
Gli elementi costituenti una pavimentazione devono presentare giunture
inferiori a 5 mm, stilate con materiali durevoli, essere piani con eventuali
risalti di spessore non superiore a mm 2.
Queste norme, desunte dal D.M. 236/89, sembrano riferirsi esplicitamente a
tipiche pavimentazioni da ambiente coperto. L’impiego dei materiali
correntemente impiegati nello spazio pubblico, siano questi asfalti o prodotti
in calcestruzzo e materiali lapidei, fanno correre quasi automaticamente il
rischio di non potere rientrare nella norma di legge.
L’obiettivo è quello di rispettare o avvicinarsi il più possibile ai valori
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 25
richiesti, sapendo che scelte diverse possono sicuramente prevalere sulla
sistemazione di uno spazio pubblico, purché sia sempre garantita una
porzione utile al percorso delle persone diversamente abili che abbia delle
caratteristiche prossime a quelle descritte.
Come già accennato, eventuali differenze di livello (gradinate) devono essere
superate tramite rampe con pendenza adeguata in modo da non costituire
ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote.
Infine, in ampie superfici pedonali o di parcheggio senza riferimenti
volumetrici e/o altimetrici, in cui domini una tipologia di pavimentazione
monotona e monocroma, è preferibile provvedere ad una chiara
individuazione degli eventuali percorsi di maggiore significato, mediante una
adeguata differenziazione nel materiale e nel colore delle pavimentazioni che
identifichi il percorso pedonale da far seguire.
RAMPE
La pendenza di una rampa va definita in rapporto alla capacità di una
persona su sedia a ruote di superarla e di percorrerla senza affaticamento
anche in relazione alla lunghezza della stessa.
Si devono interporre ripiani orizzontali di riposo per rampe particolarmente
lunghe.
Valgono in generale per le rampe accorgimenti analoghi a quelli definiti per
le scale. Non viene considerato accessibile il superamento di un dislivello
superiore a 3,20 m ottenuto esclusivamente mediante rampe inclinate poste
in successione.
La larghezza minima di una rampa deve essere:
• di 0,90 m per consentire il transito di una persona su sedia a ruote;
• di 1,50 m per consentire l'incrocio di due persone.
Ogni 10 m di lunghezza ed in presenza di interruzioni mediante porte, la
rampa deve prevedere un ripiano orizzontale di dimensioni minime di
1,50x1,50 m, o 1,40 m in senso trasversale e 1,70 m in senso longitudinale
al verso di marcia.
Qualora al lato della rampa sia presente un parapetto non pieno, la rampa
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 26
deve avere un cordolo di almeno 10 cm di altezza.
La pendenza delle rampe non deve superare l'8%. Sono ammesse pendenze
superiori, nei casi di adeguamento, rapportate allo sviluppo lineare effettivo
della rampa. La descrizione delle norme da applicare per le rampe è
specificato più per l’ambito applicativo dell’abbattimento delle barriere
all’interno degli edifici (scuole, ospedali, uffici pubblici e privati, residenze
ecc.). Tuttavia è bene richiamarla perché possono esistere casi in cui lo
spazio pubblico necessiti di percorsi alternativi a risolvere il superamento di
dislivelli importanti spesso ricorrenti nei centri abitati del comune di Abetone.
ARREDO URBANO
La disposizione degli oggetti di corredo urbano (fissi e mobili) deve essere
tale da consentire il transito della persona su sedia a ruote e l'agevole
utilizzabilità di tutte le attrezzature presenti. Deve essere data preferenza ad
arredi non taglienti e privi di spigoli vivi.
Le tabelle ed i dispositivi segnaletici devono essere installati in posizione tale
da essere agevolmente visibili e leggibili.
Le tabelle ed i dispositivi segnaletici, nonché le strutture di sostegno di linee
elettriche, telefoniche, di impianti di illuminazione pubblica e comunque di
apparecchiature di qualsiasi tipo, sono da installare in modo da non essere
fonte di infortunio e di intralcio, anche a persone su sedia a ruote.
In generale, sarebbe opportuno prevedere un contrasto cromatico tra gli
oggetti di arredo urbano e la pavimentazione per permetterne una chiara
individuazione da parte di persone ipovedenti.
E’ altresì tassativo non ingombrare le sezioni normali dei passaggi pedonali
con oggetti di arredo che intralcino la percorrenza delle sedie a rotelle o che
costituiscano pericolo per i non vedenti: è consigliabile che siano disposti
nelle aree più aperte o in specifici allineamenti dalla parte della carreggiata,
purché a non meno di 1.40 m dal filo di fabbricati i parapetti o altro
ingombro fisso, in modo tale da non farli diventare essi stessi ostacolo grave.
Quando nello spazio pubblico sono presenti elementi di arredo urbano di
servizio (ad esempio: cestoni per i rifiuti, nicchie telefoniche, parcometri,
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 27
panchine, fontanelle, ecc.), questi devono sempre essere raggiungibili senza
sforzo o pericolo per le persone su sedie a ruote o con problemi visivi.
PARCHEGGI
Si considera accessibile un parcheggio complanare alle aree pedonali o a
esse collegato tramite rampe. Nelle aree di parcheggio deve comunque
essere previsto almeno 1 posto auto (p.a.) ogni 50 o frazione di 50 p.a.; la
dimensione del p.a. deve essere di larghezza non inferiore a m 3,20, e d
essere gratuito per i veicoli al servizio di persone disabili.
Detti posti auto, opportunamente segnalati, sono ubicati in aderenza o
prossimità ai percorsi pedonali. Quest’ultima disposizione, dettata dal D.M.
236/89, vale come descrizione di posti organizzati a pettine rispetto al senso
di marcia veicolare.ESEMPIO DI AREE DI SOSTA RISERVATE
Per i posti riservati disposti parallelamente al senso di marcia, la lunghezza
deve essere tale da consentire il passaggio di una persona su sedia a ruote
tra un veicolo e l'altro. Il requisito si intende soddisfatto se la lunghezza del
posto auto non è inferiore a 6 m; in tal caso la larghezza del posto auto
riservato non eccede quella di un posto auto ordinario.
A proposito dei parcheggi riservati è opportuno ricordare che il posto deve
essere accessibile, per cui – ove il parcheggio non sia complanare e non sia
presente a distanza ragionevole uno scivolo (pedonale o passo carraio) –
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 28
bisogna provvedere la realizzazione di opportuno scivolo di raccordo.
Nel caso di parcheggi non asfaltati o non pavimentati sarà necessario
provvedere alla pavimentazione del tratto riservato al parcheggio dei disabili
con masselli autobloccanti o con cubetti di pietra o di calcestruzzo di ridotta
scabrosità superficiale, piccola dimensione e giunti perfettamente sigillati.
In aree di parcheggio di vaste dimensioni, se è pur sempre possibile
utilizzare degli elementi drenanti in corrispondenza degli stalli sarà
opportuno individuare e/o rendere visibili e percepibili dei percorsi
pavimentati idoneamente che permettano un agevole tragitto in sedia a
rotelle dagli stalli (e in particolare da quelli eventualmente riservati ai
disabili) verso le uscite pedonali del parcheggio.
ATTRAVERSAMENTI PEDONALI
Uno dei punti più critici per la mobilità urbana delle persone portatrici di
disabilità sono gli attraversamenti stradali. Oltre alle soluzioni ampiamente
descritte per il più opportuno raccordo altimetrico dei percorsi pedonali è il
caso di segnalare le penisole che rompono la continuità della sezione dei
marciapiedi sostituendosi alle fasce riservate abitualmente alla sosta
veicolare; queste hanno una funzione sia dissuasiva, rispetto alla sosta
abusiva, che di garanzia di maggiore visibilità per il pedone che deve
attraversare la strada. La loro presenza è indicata non solamente nelle aree
di incrocio ma anche dove sussistono degli attraversamenti pedonali in spazi
ampi come ad esempio in prossimità dell'impianto di risalita del Capoluogo a
Villa Imperatore sulla SS del Brennero. L’allontanamento delle auto in
posteggio dal punto di attraversamento e l’avanzamento o, meglio ancora, la
realizzazione di un marciapiede fino al ciglio della carreggiata costituirebbe
un serio passo in avanti in termini di sicurezza. Inoltre, queste aree dette a
“naso” permettono un deciso accorciamento del percorso di attraversamento
della carreggiata, determinando un minore affanno e una maggiore sicurezza
percepita da parte della persona in difficoltà, sia essa disabile o, ad esempio,
anziana.
Nel caso di attraversamenti inusuali o comunque ritenuti particolarmente
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 29
pericolosi sarebbe opportuno prevedere la messa in atto di un impianto di
segnalazione luminosa e specifica illuminazione per rafforzare la percezione
da parte del veicolo transitante dell’attraversamento pedonale (es. in
prossimità delle Piramidi e la via dell'Uccelliera).
Una soluzione con protendimento del marciapiede nell’area di sosta (tanto
per intendersi: un “naso”), per quanto più costosa è sempre preferibile alla
indicazione normativa del codice della strada, che prevede una semplice
zebratura gialla sui lati del passaggio pedonale.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 30
INDICAZIONI GENERALI PER L'ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE
PERCETTIVE PER I DISABILI VISIVI
Le disabilità nella percezione visiva sono molto più di quelle che uno sarebbe
portato a immaginare. Non ci sono solamente i ciechi totali, ma c’è una
notevole declinazione di variabili patologiche tra ciechi parziali e ipovedenti.
Le varie condizioni di disabilità visiva sono definite dalla legge 138/01.
Ipovedente significa che la persona, affetta da una certa patologia, vede
poco e male, ma con una residuale capacità di leggere e interpretare
l’ambiente che le sta intorno. Per tutti l’ambiente esterno in cui si muovono
è, ovviamente, pieno di insidie e la loro mobilità è ostacolata per ovvie
ragioni. Bisogna allora aiutarli nel non aggravare il quadro di rischi che
corrono quando si muovono nel contesto urbano in autonomia. L'obiettivo
primo del Piano è quello di creare le condizioni per una consapevole
autonomia nella mobilità del disabile.
Nel panorama normativo italiano le prescrizioni riguardanti la mobilità e
l’autonomia delle persone con disabilità visive sono comprese o comunque
inserite in direttive e regolamentazioni di carattere generale. Ad esempio il
Codice della Strada (D.Lgs. 285/92), che all’articolo 40, comma 11, recita:
“Gli attraversamenti pedonali devono essere sempre accessibili anche alle
persone non deambulanti su sedia a ruote; a tutela dei non vedenti possono
essere collocati segnali a pavimento o altri segnali di pericolo in prossimità
degli attraversamenti stessi”. E pertanto si deve poter garantire alla persone
con ridotta capacità motoria e sensoriale almeno un percorso accessibile in
grado di consentire l’uso dei servizi, delle relazioni sociali e della fruizione
ambientale.
E ancora, come fonte normativa originaria, il D.M.236/89, all’articolo 4.2.1
(spazi esterni – percorsi), indica: “...quando un percorso pedonale sia
adiacente a zone non pavimentate è necessario prevedere un ciglio da
realizzarsi in materiale atto ad assicurare l’immediata percezione visiva
nonché acustica se percosso con bastone”; “le eventuali variazioni di livello
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 31
dei percorsi devono essere raccordate con lievi pendenze ovvero superate
mediante rampe in presenza o meno di eventuali gradini ed evidenziate con
variazioni cromatiche” e infine che “le intersezioni tra percorsi pedonali e
zone carrabili devono essere opportunamente segnalate anche ai non
vedenti”.
In sintesi, l’abbattimento delle barriere architettoniche per i disabili visivi
consiste non solo nel creare limiti fisici, percettibili tattilmente con il piede o
con l’esplorazione del bastone, lungo i confini tra aree di percorso non
pericoloso (come i marciapiedi) e aree costituenti pericolo sicuro (come le
carreggiate veicolari) ma anche nel creare un certo contrasto cromatico tra
materiali per segnalare l’avvicinarsi del pericolo a cui prestare attenzione.
In prima battuta queste attenzioni progettuali si risolvono con una accurata
miscelazione di materiali di pavimentazione che permettano ai disabili visivi
di sentire con il tatto dei piedi l’approssimarsi delle situazioni di massima
attenzione, come l’attraversamento di una carreggiata veicolare. Ma le scelte
dei materiali e la loro realizzazione devono essere particolarmente accurate,
per non indurre situazioni di potenziale pericolo per tutti (ad esempio nel
caso di giunti tra lastre di pietra troppo larghi e non correttamente boiaccati
oppure lastre sconnesse o non complanari o, ancora da scabrosità
superficiale troppo accentuata) e per ridurre le scomodità di percorrenza da
parte dei disabili su carrozzina.
La cura realizzativa è tra l’altro dettata dal fatto che i disabili visivi sono
spesso assistiti da un bastone utilizzato con funzione esplorativa
dell’ambiente. Il bastone, quindi, deve in linea di principio potere scorrere
sulla superficie senza trovare ostacoli improvvisi che potrebbero essere
interpretati erroneamente.
Ad esempio è bene rammentare che i ciechi e gli ipovedenti tendono a
percorrere i marciapiedi lungo i muri di edifici e recinzioni, che costituiscono
un sicuro riferimento fisico detto “percorso naturale”.
E’ quindi opportuno non porre ostacoli quali: paletti per segnaletica stradale
o toponomastica, cestini getta rifiuti e altri elementi vari di corredo urbano;
ma individuare, se la sezione del marciapiede lo consente, una linea
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 32
prossima al margine del marciapiede verso la carreggiata lungo la quale
disporre i necessari elementi dell’illuminazione pubblica, della segnaletica
stradale e di tutti gli altri oggetti che contribuiscono a comporre e arredare lo
spazio pubblico.
Nel caso in cui venga affrontato nel centro abitato del Capoluogo il tema di
adeguamento dei marciapiedi-percorsi pedonali lungo la S.Statale, sarà
opportuno prevedereare l'eliminazione della separazione tra marciapiede e
carreggiata con la segnalarzione della linea di separazione funzionale tra
pedonalità e veicolarità con una fascia continua costituita da materiale che
abbia superficie di rugosità e cromia sensibilmente contrastante rispetto a
quelle del percorso pedonale. Lungo quella linea potranno essere aggiunti
elementi di delimitazione e dissuasione come paletti, transenne o simili.
INDICATORI SENSORIALI E SEGNALETICA DEDICATA
La percepibilità della segnaletica ordinaria avviene principalmente mediante
il contrasto visivo, tattile e acustico del segnale rispetto al contesto
adiacente.
Per contrasto visivo possiamo intendere tutto quanto fa percepire all’occhio
le differenze fra diverse parti del campo di osservazione e ne rende l’una
distinguibile dall’altra.
Il contrasto tattile è ottenibile ricorrendo a materiali le cui caratteristiche,
percepibili al calpestio, siano diverse da quelle del percorso in cui si
inseriscono: quelle che influenzano maggiormente la percezione plantare
sono la rigidità, l’attrito, la tessitura.
Per rendere percepibile il segnale sul piano di calpestio attraverso l’udito è
necessario impiegare pavimentazioni che al calpestio e/o al contatto della
punta del bastone determinino differenti risposte acustiche. In particolare, il
contatto tra la punta del bastone e il piano di calpestio crea un suono la cui
intensità, frequenza e timbro dipendono da più fattori. A parità di questi
fattori la variazione dello stimolo acustico è ottenibile sia ricorrendo a
materiali per pavimentazioni diversi per caratteristiche fisiche (densità,
elasticità, smorzamento, spessore, finitura superficiale, ecc…), sia ricorrendo
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 33
a diversi sistemi di posa.
In generale, gli indicatori tattili impiegati per fornire tali informazioni sono le
linee a rilievo per le indicazioni direzionali che rappresentano il segnale
avanzamento (percorso) e i punti a rilievo per quelle di avvertimento
(arresto) .
LE PISTE TATTILI
Il modo più sicuro per un cieco di muoversi in un ambiente non conosciuto e
senza riferimenti volumetrici è dunque, senza dubbio, quello di seguire un
percorso tattile, vale a dire una pista che, per caratteristiche fisiche della sua
superficie - in contrasto con la pavimentazione nella (o sulla) quale è inserita
– guida letteralmente il bastone e i piedi del disabile tra punti topici dello
spazio pubblico.
Molte modalità di indirizzamento dell’utenza colpita dalla disabilità visiva in
determinati ambienti – quali stazioni e fermate del trasporto pubblico di
superficie, aeroporti, ospedali e molti altri servizi pubblici (ad esempio gli
uffici postali) - tendono ad adottare l’applicazione del sistema di codifica
LOGES. Questo sistema (Linea di Orientamento Guida e Sicurezza) si basa
su di una codifica di linguaggio riassumibile in rigature continue per i tratti di
percorso lineare e rilievi a bolle per i punti di segnalazione del pericolo
valicabile o assoluto.
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 34
Di seguito sono riportati esempi dei codici tattili:
Codici Base
Codice di Direzione RettilineaE' costituito da una serie di scanalature parallele al senso di marcia, la cui forma trapezoidale e i cui rilievi sono stati appositamente studiati per la migliore riconoscibilità, anche tramite il bastone bianco; esso è realizzato con l'impiego di 2 piastrelle (art. 30x30 Rettileneo) che formano una larghezza del percorso di cm 60.
La lunghezza del percorso varia secondo le necessità.
Codice di Arresto-PericoloÈ costituito da una serie di calotte sferiche disposte a reticolo diagonale, avvertibili sotto i piedi in modo da rendere scomoda una prolungata permanenza sopra di esse.Il segnale è composto da 2 piastrelle (art. 20x20 12 tondi e art. 20x20 13 tondi) posate alternativamente per formare una profondità di cm 40 e una larghezza minima di cm 60.
Codici Complementari
Codice di Svolta Obbligata ad LE' un quadrato di cm 60 di lato, diviso in due triangoli di cui uno contiene scanalature inclinate di 45° rispetto a quelle del Codice di Direzione Rettilinea, il secondo invece contiene le calotte sferiche che indicano una zona di pericolo o da non impegnare.Il formato delle piastrelle è di cm 30x30.Il Codice viene composto accostando quattro piastrelle recanti tre differenti finiture superficiali (art. 30x30 tondo, art. 30x30 diagonale/tondi e art. 30x30 diagonale).
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 35
Codice di incrocio a TÈ costituito da una superficie bollettonata di forma quadrata, di cm 60 di lato, realizzato con 9 piastrelle (art. 20x20 borchie).
Codice di Attenzione-Servizio: è costituito da una striscia di cm 40 di profondità, con superficie fittamente righettata in senso perpendicolare alle scanalature del Codice Rettilineo; la larghezza eccedente i cm 60 del percorso rettilineo viene fatta sporgere in direzione del servizio o dell'oggetto adiacente al percorso stesso su cui si vuole richiamare l'attenzione. Il codice è realizzato con l'impiego di piastrelle di cm 20x20 (art. 20x20 righe).
Codice di Pericolo Valicabile: è costituito dalla combinazione di due codici, una striscia di Codice di Attenzione-Servizio di cm 20 (art. 20x20 righe) seguita immediatamente dauna striscia di Codice Arresto-Pericolo, anch'essa di cm 20 (art. 20x20 12 tondi e 20x20 13 tondi alternati); si pone a protezione di una zona che deve essere impegnata con molta cautela (un attraversamento pedonale o una scalinata in discesa).
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 36
ESEMPIO DI PERCORSO
Questa codifica comporta il rispetto di precisi rapporti dimensionali del rilievo
superficiale dell’elemento di pavimentazione, sulla scorta del modo di
codificare lettere e numeri in rilievo propri del linguaggio Braille.
Il linguaggio Loges comporta molta incertezza nel suo uso sullo spazio
pubblico; in particolare per la difficoltà ad individuare materiali idonei da
poter impiegare all’aperto. Infatti, i materiali impiegati sono stati pensati
essenzialmente per gli ambienti chiusi (in particolare i grès fini porcellanati e
le gomme) perchè le loro resistenze all’usura e alle altre aggressività dello
spazio pubblico devono ancora essere dimostrate. Si stanno tuttavia
diffondendo nuovi materiali, essenzialmente a base di calcestruzzo, che
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 37
potrebbero rispondere meglio, nel tempo, ai problemi di carattere
manutentivo che lo spazio pubblico comporta. Si potrebbe anche impiegare
la pietra – purchè in lastre di idoneo spessore -, ma a costi molto più elevati.
L’attuale fase di impiego di questo linguaggio si può quindi ancora
considerare di tipo sperimentale.
Nel Capoluogo di Abetone per il momento sono ipotizzabili interventi puntuali
legati ad esempio alla stazione dei Bus o alle stazioni degli impianti di risalita
sciistica in modo da poter sperimentare l'efficacia dell'impiego del linguaggio
Loges in area urbana connotata da rilevante attrazione turistica legata allo
sport invernale ed escursionismo estivo.
Le alternative al linguaggio Loges sono da individuare nella scelta di
materiali che segnalino un percorso tattile con materiali diversi dalle
pavimentazioni ordinarie (lastrame di pietra, asfalti colati ecc.) ma sempre
mantenendo i due messaggi fondamentali di percorso e di arresto.
ESEMPIO DI IMPIEGO DEL "CODICE LOGES"
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 38
Marciapiede con Pavimentazione in lastre di pietra o simileintegrato da elementi tattili
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 39
ALLEGATO
- CENSIMENTO DELLE STRUTTURE ESISTENTI SUL TERRITORIO COMUNALE
RELAZIONE - PROGRAMMA ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 40
RIFUGI – IMPIANTI DI RISALITA
Toponimo
Indirizzo
Servizio Accessibilità
Categoria Denominazione
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K_1
Rifugi
Rifugio Monte Gomito X
K_2 Rifugio Pulicchio X
K_3 Rifugio Selletta X
R_1 Seggiovia Albergone-P.so d'Annibale VAL DI LUCE X
R_2 Seggiovia Alpe alle Tre Potenze VAL DI LUCE X
R_3 Seggiovia Sprella VAL DI LUCE X
R_4 Seggiovia Monte Gomito VAL DI LUCE X
R_5 Sciovia Jolly VAL DI LUCE X
R_6 Sciovia Abetina VAL DI LUCE X
R_7 Seggiovia Cà del Cucco-Pulicchio PULICCHIO X
R_8 Telecabina Ovovia CAPOLUOGO X
R_9 Seggiovia Riva CAPOLUOGO X
R_10 Seggiovia Villa Imperatore – Selletta CAPOLUOGO X
R_11 Seggiovia Campo Scuola CAPOLUOGO X
R_12 Seggiovia Le Regine LE REGINE X
1 - VAL DI LUCEToponimo
Indirizzo
Utilizzo Accessibilità
Categoria Denominazione
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P_1*Parcheggi
Parcheggio “Sprella” Via Val di Luce XP_2 Parcheggio Privato Via Val di Luce X
C_1 Chiesa Via Val di Luce X
H_1 Resort Val di Luce spa Via Val di Luce XH_2 Albergo I Pionieri Via Val di Luce,54 X
T_1 Del Nista Ugo e C. snc Via Val di Luce,60 X
2 – FAIDELLOToponimo
Indirizzo
Utilizzo Accessibilità
Categoria Denominazione
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P_1* Parcheggio ******** S.S. Del Brennero (n. 12) XP_2* Parcheggio ******** S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_1 S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_1 Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) XA_2 Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) X
Codice Servizio
Impianti di Risalita
Codice Servizio
ServiziReligiosiStrutture
AlberghiereStruttureRicettive
(*) Tenuto conto che l'area è interessata anche dal vincolo paesaggistico, è necessario prevedere un progetto preliminare; inoltre, al momenti di realizzazione dei lavori devono essere verificate e pianificate le modalità e tempi di intervento a partire dalla superficie interessata dall'intervento di accessibilità
Codice Servizio
StruttureRicettive
Bar Ristorante Impianto sci Il Pulicchio
(*) Tenuto conto che l'area è interessata anche dal vincolo paesaggistico, è necessario prevedere un progetto preliminare; inoltre, al momenti di realizzazione dei lavori devono essere verificate e pianificate le modalità e tempi di intervento a partire dalla superficie interessata dall'intervento di accessibilità
3 – CAPOLUOGO
Toponimo
Indirizzo
Servizio Accessibilità
Categoria Denominazione
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P_1
Parcheggi
Uccelliera – Eliporto Via Uccelliera X
P_2 Uccelliera – Eliporto Via Uccelliera X
P_3 Piazzale Europa S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_4 c/o stazione Bus S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_5 Piazzale Orianna Fallaci Via del Pescinone X
P_6 Palazzo Comunale Via del Pescinone X
P_7 c/o La Casina S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_8 fronte Fontana S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_9 c/o Fontana S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_10 Poliambulatorio S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_11 ANAS S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_12 Ovovia S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_13 Hotel Excelsior S.S. Del Brennero (n. 12) X
P_14* Ovovia S.S. Del Brennero (n. 12) X
C_1 Chiesa San Leopoldo S.S. Del Brennero (n. 12) X
C_2 Cimitero Comunale Via Dei Bovi X
D_1 Farmacia S.S. Del Brennero (n. 12) X
D_2 Pliambulatorio-Pronto Soccorso S.S. Del Brennero (n. 12) X
F_1 Banca- Cassa di Risparmio S.S. Del Brennero (n. 12), 285 X
F_2 Banca- S. Gimignano e S. Prospero S.S. Del Brennero (n. 12), 532 X
F_3 Ufficio Postale S.S. Del Brennero (n. 12), 512 X
F_4 Punto Informazioni S.S. Del Brennero (n. 12) X
F_5 Punto Informazioni S.S. Del Brennero (n. 12) X
F_6 Sede C.N.A. S.S. Del Brennero (n. 12), 305 X
F_7 Stazione Bus S.S. Del Brennero (n. 12) X
F_8 Eliporto Via Uccelliera X
G_1 Caserma Carabinieri Via Uccelliera X
G_2 Sede Corpo Forestale dello Stato S.S. Del Brennero (n. 12) X
E_1 Servizi Culturali Biblioteca Comunale S.S. Del Brennero (n. 12) X
H_1 Albergo Regina Via Uccelliera, 579 X
H_2 Hotel Granduca S.S. Del Brennero (n. 12), 279 X
H_3 Hotel Excelsior S.S. Del Brennero (n. 12), 313 X
H_4 Hotel Miramonti S.S. Del Brennero (n. 12), 528 X
H_5 Albergo Sport S.S. Del Brennero (n. 12), 542 X
H_6 Hotel Bellavista S.S. Del Brennero (n. 12), 383 X
H_7 Albergo Chiarofonte S.S. Del Brennero (n. 12) X
H_8 Albergo ristorante La Torretta S.S. Del Brennero (n. 12), X
H_9 Albergo Abetone Le Piramidi S.S. Del Brennero (n. 12), 456 X
H_10 Hotel Residence Boscolungo S.S. Del Brennero (n. 12), 450 X
H_11 Albergo ristorante Primula S.S. Del Brennero (n. 12), 195 X
I_1 Scuola Elementare Norma Cossetto S.S. Del Brennero (n. 12) X
I_2 Scuola Materna e Mensa Norma Cossetto S.S. Del Brennero (n. 12) X
L_1 Palazzo Comunale – sede Via Del Pescinone, 19 X
M_1 Negozio Alimentari S.S. Del Brennero (n. 12) X
M_2 Negozio Alimentari S.S. Del Brennero (n. 12) X
M_3 Negozio Alimentari S.S. Del Brennero (n. 12) X
Codice Servizio
ServiziReligiosi
Servizi Sanitari
Servizi Pubblici
Pubblica Sicurezza
Strutture Alberghiere
Servizi per L'Istruzione
Servizi Direzionali
Attività Commerciale
S_1 Campi da tennis e bocciodromo S.S. Del Brennero (n. 12) X
S_2 Piscina - Boscolungo S.S. Del Brennero (n. 12) X
S_3 Impianto Sciistico_ Campo scuola S.S. Del Brennero (n. 12) X
S_4 Impianto Sciistico_ La Selletta S.S. Del Brennero (n. 12) X
S_5 Impianto Sciistico_ Ovovia S.S. Del Brennero (n. 12) X
S_6 Impianto Sciistico_ Riva S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_1 Bar Chalet S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_2 Bar Il Chicco S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_3 Bar – Piano Bar Lupo Bianco S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_4 Ristorante Pizzeria Garage Via Uccelliera 22 X
T_5 Bar Ristoranteil Grog Via Uccelliera 3 X
T_6 Bar Ristorante Ciustè S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_7 Ristorante La Capannina S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_8 Ristorante La Volpe e l'uva S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_9 Ristorante Il Melograno S.S. Del Brennero (n. 12), 331 X
T_10 Ristorante Pierone S.S. Del Brennero (n. 12), 556 X
T_11 Trattoria Bar La Posta S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_12 Bar Ristorante La Casina S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_13 Bar Ristorante Ovovia S.S. Del Brennero (n. 12) X
T_14 Ostello della Gioventù S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_1 Attraversamento stradale (c/o Lupo Bianco) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_2 Attraversamento stradale (c/o stazione Bus) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_3 Attraversamento stradale (c/o CNA) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_4 Attraversamento stradale (c/o Hotel Granduca-Banca) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_5 Attraversamento stradale (c/o Hotel Miramonti-Banca) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_6 Attraversamento stradale (c/o Trattoria Bar La Posta) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_7 Attraversamento stradale (c/o Albergo La Primula-Hotel Boscolungo) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_8 Attraversamento stradale (c/o Ecomuseo-Casa per Ferie) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_9 Attraversamento stradale (c/o Poliambulatorio) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_10 Attraversamento stradale (c/o Bar Ristorante La Casina-Parcheggio) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_11 Attraversamento stradale (c/o Parcheggio-Parcheggio) S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_12 Attraversamento stradale c/o La Consuma S.S. Del Brennero (n. 12) X
A_13 Attraversamento stradale (c/o Palazzo comunale-Parcheggio) Via del Pescinone X
ImpiantiSportivi
Strutture Ricettive
Strutture Ricettive
(*) Tenuto conto che l'area è interessata anche dal vincolo paesaggistico, è necessario prevedere un progetto preliminare; inoltre, al momenti di realizzazione dei lavori devono essere verificate e pianificate le modalità e tempi di intervento a partire dalla superficie interessata dall'intervento di accessibilità
4 – LA SECCHIA E BICCHIERE
Toponimo
Indirizzo
Utilizzo Accessibilità
Categoria Denominazione
P_1 Parcheggio Lago Verde Via della Secchia e del Bicchiere X
T_1 Bar-Ristorante Lago Verde Via della Secchia e del Bicchiere X
T_2* Camping Bicaneve B&B Via della Secchia e del Bicchiere, 102 X
5 – LE REGINEToponimo
Indirizzo
Utilizzo Accessibilità
Categoria Denominazione
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P_1Parcheggi
Vittorio Chierroni S.S. Del Brennero (n. 12) XP_2 Le Regine S.S. Del Brennero (n. 12) X
S_1 Impianto risalita Le Regine S.S. Del Brennero (n. 12) X
C_1 Chiesa di S.Giovanni Gualberto Via della Secchia e del Bicchiere, 102 X
H_1 Il Tirolo S.S. Del Brennero (n. 12), 300 XH_2 Pensione Noemi S.S. Del Brennero (n. 12), 244 XH_3 Casa Ferie S.S. Del Brennero (n. 12) XT_1 Bar-Ristorante Da Tosca S.S. Del Brennero (n. 12), 85 X
T_2 S.S. Del Brennero (n. 12), 2324 X
E_1* Eco-Museo S.S. Del Brennero (n. 12) XE_2* Orto Botanico X
M_1 Negozio Alimentari S.S. Del Brennero (n. 12) X
Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) c/o Le Regine X
Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) c/o Le Regine X
Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) c/o Fontana Vaccaia X
Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) – Le Regine X
Attraversamento stradale S.S. Del Brennero (n. 12) – Le Regine X
6 – PIAN DI NOVELLOToponimo
Indirizzo
Utilizzo Accessibilità
Categoria Denominazione
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P_1* Parcheggio St. Provinciale 20 – Pian di Novello XP_2* Parcheggio St. Provinciale 20 – Pian di Novello X
H_1 Albergo St. Provinciale 20 – Pian di Novello X
T_1* Campeggio Il Pinguino St. Provinciale 20 – Pian di Novello X
Codice Servizio
(*) Tenuto conto che l'area è interessata anche dal vincolo paesaggistico, è necessario prevedere un progetto preliminare; inoltre, al momenti di realizzazione dei lavori devono essere verificate e pianificate le modalità e tempi di intervento a partire dalla superficie interessata dall'intervento di accessibilità
Codice Servizio
Impianto Sportivo Servizi
Religiosi
StruttureAlberghiere
StruttureRicettive Bar-Ristorante
La Locanda dello YetiServizi
CulturaliAttività
CommercialeA_1(**)A_2(**)A_3(**)A_4(**)A_5(**)
(*) Tenuto conto che l'area è interessata anche dal vincolo paesaggistico, è necessario prevedere un progetto preliminare; inoltre, al momenti di realizzazione dei lavori devono essere verificate e pianificate le modalità e tempi di intervento a partire dalla superficie interessata dall'intervento di accessibilità
(**) In tutti i casi di attraversamento dovono essere previsti:- segnalazione di attraversamento stradale con cubetti cromaticamente contrastanti e di rugosità accentuata- segnalazione di pendenza o di variazione di pendenza cromaticamente contrastante- In ogni caso prima dell'esecuzione delle opere occorre verificare la presenza di ingressi a fabbricati o servizi, la tipologia dello zoccolo là dove si realizza la modifica di quota del marciapiede
Codice Servizio
Albergo Ristorante Alpino
(*) Tenuto conto che l'area è interessata anche dal vincolo paesaggistico, è necessario prevedere un progetto preliminare; inoltre, al momenti di realizzazione dei lavori devono essere verificate e pianificate le modalità e tempi di intervento a partire dalla superficie interessata dall'intervento di accessibilità
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