Puglia, La Truffa Dei Treni Più Cari Del Mondo - Repubblica.it
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Cronaca
25 convogli usati acquistati in Germania a 900 mila euro, poi
ristrutturati in Polonia per 22 milioni. “Società fantasma dietro
l’affare: sospette tangenti a politici”. La Regione: “Ferrovie Sud Est da
commissariare”
di GIULIANO FOSCHINI
26 ottobre 2014
Uno dei treni "incriminati" in Puglia
BARI . Bisogna venire qui in Puglia per
provare un'esperienza straordinaria: il
viaggio sul treno più costoso del mondo.
Pagato 900mila euro in Germania, è stato
riacquistato dopo nemmeno un anno,
ristrutturato, da una società polacca per 22
milioni e 500 mila euro. Ma gran parte di
questi soldi arrivavano da fondi pubblici.
Un incredibile "affare" da cui è partita
l'inchiesta della procura di Bari sulle Ferrovie
Sud est, azienda interamente del Ministero
dei trasporti, che ha in concessione più di
500 chilometri di ferrovie pugliesi. I reati
ipotizzati vanno dalla truffa, all'abuso di
ufficio, ma gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari
sospettano anche che dietro questo vorticoso giro di denaro si nasconda "una tangente
per la politica e per la burocrazia".
La storia nasce nel 2009 in seguito a un normale controllo fiscale dell'Agenzia delle
Entrate. Viene fuori che le Sud est hanno acquistato per 912 mila euro 25 carrozze
passeggeri dismesse da due distinte società tedesche. Poco dopo vengono però vendute
Puglia, la truffa dei treni più cari del mondo - Repubblica.it http://www.repubblica.it/cronaca/2014/10/26/news/la_truffa_dei_treni...
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Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 — Società soggetta all’attività di direzione e coordinament
a una società polacca, la Varsa, nello stesso stato. Ma con un prezzo diverso: sette milioni
di euro. Sembra un grande affare per le Ferrovie ma in realtà qualcosa non funziona.
Perché pochi mesi dopo le stesse carrozze vengono vendute dalla Varsa alle Fse, seppur
questa volta ristrutturate. Ma a un prezzo molto maggiore. Molto, anzi troppo: ventidue
milioni e mezzo di euro, precisamente. "Ci troviamo di fronte a una delle ristrutturazioni più
costose della storia", scherza oggi, ma non troppo, un investigatore. Secondo una perizia
infatti il prezzo è stato nella migliore delle ipotesi raddoppiato rispetto ai reali valori di
mercato.
Non c'è poi molto da sorridere anche perché la Varsa non è esattamente un colosso del
settore. Anzi, in realtà non ce l'ha un settore. Perché nella sua vita questa azienda creata
in Polonia qualche giorno prima di chiudere il primo affare (è registrata alla camera di
commercio locale il 29 dicembre del 2006) da un italiano, Marco Mazzocchi, oggi
indagato, nella sua vita ha fatto soltanto questo affare con le Sud Est. Più un altro, sempre
con i treni, sempre con le Sud Est.
Le ferrovie regionali nel 2009 hanno comprato infatti, sempre da un'azienda polacca, 27
treni nuovi questa volta per circa 50 milioni di euro. Si tratta di un'azienda seria, che
realizza i treni Pesa. Ma anche in questo caso interviene la Varsa facendo "attività di
consulenza", si legge negli atti. Un'attività di mediazione che viene riconosciuta con 11
milioni e 369mila euro. Circa il 20 per cento dell'affare.
Insomma tante, troppe circostanze strane. Che rafforzano la convinzione della Finanza
che la Varsa sia soltanto una scatola vuota, uno schermo societario, essendo priva di una
struttura aziendale, creata unicamente per ottenere i fondi erogati dalla Regione e
dall'Unione Europea. Dietro alla quale in realtà si nasconderebbe qualcun altro, che al
momento non è stato però ancora individuato. La Regione sta cercando ora di mettere
una pezza. Dopo aver ricevuto una serie di visite da parte della Finanza e aver saputo del
primo avviso di garanzia all'attuale numero uno delle Fse, Luigi Fiorillo (contattato il suo
legale ha preferito per il momento non rispondere), chiese al governo Monti (allora il
ministro delle Infrastrutture era Corrado Passera) il commissariamento dell'ente, ottenendo
però risposta negativa. A quel punto, dopo un audit interno, hanno inviato (due mesi fa)
una relazione alla Commissione europea che ha erogato il finanziamento che ora
potrebbe essere restituito.
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