PROGRAMMA REGIONALE DI PROMOZIONE DELLA...
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Programma Cittadinanza Solidale 1
Dr. Giuseppe Romaniello
PROGRAMMA REGIONALE DI PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOLIDALE
POR Basilicata 2000-2006
Programma Cittadinanza Solidale 2
Indice
1. La legge
2. Gli Strumenti della Legge
3. Il Modello Organizzativo
4. I dati generali sul programma
5. I dati sui beneficiari
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Indice
1. La legge
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1. L. R. 19 gennaio 2005 n. 3
una sperimentazione biennale per la promozione della cittadinanza solidale
una politica attiva di contrasto della povertà e dell’esclusione socialein linea con la Strategia Europea di Lisbona
un patto con i beneficiari: l’erogazione di un sussidio di integrazione al reddito è strettamente correlata all’adesione ad un percorso di inserimento ed accompagnamento sociale e lavorativo
Dotazione finanziaria del bando:41 milioni di euro
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Perché?
La coesione sociale come pilastro dello sviluppo regionale
Sancire il diritto universale alla dignità e alle condizioni minime di sussistenza, in linea con i moderni paesi europei
Prevenire il rischio di espulsione degli strati di popolazione in stato di indigenza e deprivazione da una società in dinamica evoluzione volta a elevare i fattori di produttività e competitività del sistema.
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Il patto di cittadinanza con i beneficiari
• L’accesso alle opportunità del Programma viene sancito da un contratto tra i beneficiari ed il Comune di residenza, in cui, a fronte di un sostegno monetario integrativo del reddito (sino al raggiungimento delle soglie di accesso prestabilite), i beneficiari si impegnanoa seguire un programma di interventi di inserimento sociale e occupazionale specificamente pattuito.
• Logica negoziale e di forte responsabilizzazione che si traduce in un impegno a fare, pattuito e concordato da verificare nel tempo.
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Il patto di cittadinanza con i beneficiari: evitare la trappola della povertà
Per evitare la trappola della povertà (ovvero che i benefici erogati possano tradursi in un disincentivo ad uscire dalla condizione di bisogno), accento molto pronunciato sulla responsabilizzazione dei beneficiari verso l’etica del lavoro attraverso:
• Esplicita disponibilità a seguire percorsi personalizzati di inserimento sociale o lavorativi specificamente concordati e ad accettare offerte di lavoro anche a tempo determinato;
• Incentivi a favore di coloro che trovano un’occupazione o avviano un’attività di lavoro autonomo (sostegno al microcredito e all’autoimpiego)
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Sostegno monetario integrativo
ENTITA’
differenza fra la soglia di povertà di riferimento per composizione del nucleo ed l’ISE
Esempio:
Famiglia di 4 persone.
Soglia di povertà di riferimento: 9744 euro annui
ISE per il 2004: 5000 euro
Sussidio annuo: 4744 euro (cioè 9744-5000);
Sussidio mensile: 4744/12 (mensilità)= 395 euro
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Architettura del Programma:la rete delle istituzioni e degli attori sociali
Sistema a rete con definizione dei ruoli delle varie istituzioni che sudifferente scala sono coinvolte ciascuna per il proprio profilo di competenza:• La Regione pubblica il Bando e stila la graduatoria unica regionale dei
beneficiari. Adotta tutte le misure utili per proficua attuazione del Programma, sovrintendendo allo svolgimento delle funzioni degli enti locali e predisponendo adeguati strumenti di conoscenza e controllo;
• I Comuni svolgono un ruolo cruciale per l'attuazione della misura, sia nella fase di selezione dei beneficiari (con la raccolta delle domande e la verifica della loro ammissibilità), sia nella fase di attuazione, in quanto direttamente responsabili della gestione del programma e dei contratti con i beneficiari;
• Le Amministrazioni Provinciali che - attraverso i Servizi per l’Impiego e le Agenzie Provinciali per la formazione professionale, l’orientamento e l’impiego - sono gli interlocutori dei beneficiari per quanto concerne l’orientamento, la formazione professionale e il lavoro;
• Le ASL e le Scuole che, in base al proprio ruolo e alle proprie competenze, sono chiamate a fornire il loro apporto alla definizione e attuazione dei programmi di inserimento.
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I Comuni in un sistema a rete e il raccordo con gli altri attori del territorio
Le Amministrazioni Provinciali:con i Centri per l’Impiego sono gli interlocutori dei beneficiari nel campo dell’orientamento, della formazione professionale e del lavoro. Sono responsabili della progettazione e attuazione degli interventi di inserimento formativo ed occupazionale.Partecipano alle attività di programmazione regionale degli interventi.
• Le ASL:Rappresentano il punto di riferimento per gli interventi di tipoterapeutico e riabilitativo.
• La Rete di Sostegno degli attori e servizi del territorioComitali Locali di Garanzia, Garanti, CAF e Scuole.
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Comitati Locali di Garanzia Sociale
Composizione• Rappresentanti delle istituzioni: Comune, Scuole, CpI
• Rappresentanti del organizzazioni imprenditoriali e sindacali
• Rappresentanti del Terzo settore
Ruolo• Rete territoriale di supporto alla realizzazione del Programma
(conoscenza dei bisogni del territorio e delle opportunità anche lavorative)
Funzioni• Svolgono attività di animazione territoriale
(informazione, sensibilizzazione rispetto al Programma)
• Esaminano l’elenco delle domande ammissibili presentate al Comune(funzione deterrente, moral suasion, sollecitazione accertamenti reddito)
• Supportano il Comune nell’attività di orientamento e progettazione degli interventi(i.e. segnalando opportunità inserimento)
• Supportano il Comune nell’attività di controllo e verifica del programma (tavolo di confronto per ostacoli e problemi di attuazione programma)
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I Garanti dei contratti
Ruolo• Supporto ai Comuni e ai beneficiari attività di accompagnamento e tutoraggio
nell’attuazione del programma d’inserimento
Composizione• Organismi del terzo settore come identificati dalla Legge(art. 9 comma 1)
Modalità di selezione:• Avviso pubblico dei Comuni per la manifestazione d’interesse con presentazione
di un progetto di accompagnamento (attività, disponibilità di tempo, personale dedicato)
• Verifica dei requisiti stabiliti dalla legge
Funzioni• Animazione del territorio sui contenuti del programma, Assistenza ai soggetti
nella progettazione degli interventi di inserimento sociale e lavorativo• Accompagnamento dei soggetti in tutto l’iter amministrativo ed attuativo del
contratto di inserimento
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2. Gli Strumenti della Legge
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
ContraentiComuneNuclei familiari ammessi dalla graduatoria Regionale definitiva
Importante: Non tutti gli ammessi dalla graduatoria saranno finanziati.
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
• L’accesso alle opportunità del Programma viene sancito da un contratto tra i beneficiari ed il Comune di residenza, in cui, a fronte di un sostegno monetario integrativo del reddito (sino al raggiungimento delle soglie di accesso prestabilite), i beneficiari si impegnanoa seguire un programma di interventi di inclusione sociale specificamente pattuito.
• Logica negoziale e di forte responsabilizzazione che si traduce in un impegno a fare, pattuito e concordato da verificare nel tempo.
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
Nei 30 giorni successivi alla approvazione della graduatoria vengono convocate le famiglie presso le sedi comunali per:
L’analisi dei bisogniL’individuazione del maggiorenne da inserire nel percorsoLa stipula del contrattoLa definizione dell’ importo del sussidio monetario
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
Le famiglie sono accolte da equipes formate da un:
• referente comunale• orientarore del Centro dell’Impiego di
appartenenza o dell’Agenzia di Formazione• operatore servizi sociali comunali, se necessario
Nel corso dei primi trenta giorni le famiglie partecipano a momenti informativi sul programma e sulle sue fasi di attuazione ed a colloqui individualizzati
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
Il tutor professionale, individuato dalla Provincia o dal Centro per l’Impiego o dall’Agenzia di Formazione avrà il compito di gestire, assistere e rendicontare l’attività di un certo numero di beneficiariIl “garante del contratto”, individuato dall’amministrazione comunale, comincerà a seguire in modo non professionale l’andamento del contratto di inserimento, fornendo una relazione al comune almeno trimestrale, come meglio precisato nel contratto che sarà sottoscritto dal legale rappresentante e il comune prima dell’avvio della seconda fase del programma
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
Nei successivi 30 giorni
La persona individuata:Definisce il percorso di inclusione individuale
La Famiglia:Sottoscrive una integrazione al contrattoDa questo momento ha inizio il percorso di inclusione individuale che durerà 22 mesi.
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
I contenuti del percorso di inclusione individuale conterranno attività di:
Percorsi di istruzione per l’obbligo scolasticoOrientamento e formazioneTirocinio di inserimento lavorativoLaboratori formativiAltri interventi di carattere sociale
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Gli Strumenti della Legge: Il sussidio monetario
Erogazione mensile:
Il sussidio sarà corrisposto con assegno circolare da ritirare presso il Comune di Residenza.
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Gli Strumenti della Legge: Il Contratto di inserimento.
• Le attività concordate nel contratto di inserimento comporteranno un impiego medio di sessanta ore mensili
• Il percorso di inserimento, se non definito per tutto l’arco dei 22 mesi, sarà completato nel tempo di vigenza del contratto stesso. Potrà essere rinegoziato a richiesta di una delle parti contraenti con le modalità già indicate per la prima sottoscrizione
• Alla fine di ogni mese il tutor professionale segnalerà al Responsabile del Centro per l’Impiego l’avvenuta partecipazione al programma o le eventuali inadempienze
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3. Il Modello Organizzativo
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Il modello Organizzativo
Il ruolo delle Province:Svolgono analisi delle opportunità nel territorio
Predispongono il catalogo delle opportunità
Attuano i programmi formativi
Aggiornano il Catalogo delle opportunità e ne danno attuazione per la parte di propria competenza
Follow-up tecnico dei contratti attraverso il tutor professionale che ne verifica l’andamento
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Il modello Organizzativo
Il ruolo dei Comuni:
Forniscono alle Province idee e progetti per la realizzazione di tirocini o laboratori formativi.
Tramite il servizio sociale forniscono informazioni per la redazione di progetti nell’area sociale.
Individuano opportunità di inserimento su base comunale presso imprese o per il rilancio di attività autonome (barbieri, calzolai, etc.).
Sottoscrivono con la Provincia un Accordo di Programma.
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Il modello Organizzativo
Il ruolo dei Comuni:
Erogano il contributo finanziario e contestualmente,
verificano trimestralmente l’esistenza dei requisiti per la continuazione del programma;
segnalano on-line l’avvenuto pagamento.
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4. I dati generali sul programma
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Dati generali sul programma
67Tot. Premialità richieste
335Tot. Esonerati
517Tot. Contratti non sottoscritti:
3221Tot. Contratti sottoscritti:
3738Tot. Famiglie convocate:
8727Tot. Ammissibili al programma
9943Tot. Domande presentate:
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Dati generali sul programma: Risorse umane impegnate dalle amministrazioni provinciali.
In provincia di Potenza:
sono state avviate n.142 aule per un totale complessivo di partecipanti in .n.1680 ( attività sostanziate nella fase preliminare di orientamento ed in quellasuccessiva dei percorsi formativi di base e trasversali) .
Le attività di orientamento e il tutoraggio in aula e le docenze sono statesvolte da funzionari di CPI e dall’Apof.il nonché da professionisti esterni. Le suddette professionalità per un numero complessivo di 79 unità riguardano le figure di orientatori ,docenti, professionisti con competenze in materia di tutoring, utilizzati con contratto di collaborazione a progetto per n. 54 ore.
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Dati generali sul programma: risorse umane impegnate dalle amministrazioni provinciali.
In provincia di Matera:
Sono state avviate n. 69 aule per un totale complessivo di partecipanti in n. 1112 ( attività sostanziate nella fase preliminare di orientamento ed in quellasuccessiva dei percorsi formativi di base e trasversali) .Le attività di formazione sono state così ripartite:
nella prima fase colloquio: Equipe integrata operatori Ageforma-CPI-Comune
• orientamento: n.53 docenti• tutoraggio: n.22 tutor.
nella seconda fase:• tutoraggio n.69• Orientamento n. 27• Docenti discipline base e trasversali n. 145• Docenti istituti scolastici n. 15• Docenti segnalati da Istituzioni pubbliche n. 5• Per un totale complessivo di 390 risorse professionali.
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Dati generali sul programma: risorse umane impegnate da altre amministrazioni.
Amministrazioni Comunali:
Circa 150 operatori fra addetti ai servizi sociali e referenti del programma
Regione Basilicata
• 5 unità a vario titolo nei diversi uffici dei Dipartimenti Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Formazione e della Giunta.
• Task Force composta da 11 unità.
• ASL: collaborazione periodica con i referenti dei servizi interessati.
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I Comuni che hanno espresso il maggior numero di richiedenti sono, per ovvii motivi di dimensione demografica totale, quelli demograficamente più grandi: i due capoluoghi concentrano più dell’11% del totale delle domande; aggiungendovi anche i “grandi comuni” della fascia metapontina e del Vulture si giunge ad una quota di oltre il 33% del totale delle domande;
Ma vi sono anche, fra i comuni che hanno superato la soglia del 2% del totale dei richiedenti, realtà demograficamente più ridotte
2,002,503,003,504,004,505,005,506,006,507,00
POTE
NZAMATE
RA
PISTIC
CIBE
RNALDA
POLIC
OROLA
VELLO
VENOSA
MONTALB
ANO
SENISE
MELFI
MONTESC
AGLIO
S
RIONER
O
Comuni con una % delle domande sul totale superiore al 2%
I dati sulle domande.
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Alcune caratteristiche del disagio sociale segnalate dalle domande
Lo spaccato del fenomeno del disagio sociale in Basilicata fornito dalle domande per il reddito di cittadinanza evidenzia alcuni aspetti di fondo:
-Il disagio è soprattutto di tipo economico e materiale, più che fisico-psicologicoo comunque soggettivo;
- L’area del disagio è strettamente correlata con i livelli di scolarizzazione, che a loro volta determinano in misura cogente la condizione lavorativa dei soggetti;
-La povertà colpisce prevalentemente, ma non soltanto, chi non ha una occupazione, poiché include anche molti lavoratori precari;
- la povertà non sembra essere tanto legata all’invecchiamento della popolazione, perché sembra colpire in misura maggiore i giovani, ed in particolare chi ha una famiglia a carico.
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5. I dati sui beneficiari
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I dati sui beneficiari
I beneficiari sono 3.221, ovvero il 36,4% dei richiedenti.
Di seguito si identificheranno alcune caratteristiche di base del gruppo dei beneficiari del programma.
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Il 57,5% del totale, ovvero 1.824 beneficiari, è di sesso femminile;
Il 20,2% ha fra i 19 ed i 30 anni, il 46,2% fra i 31 ed i 45 anni; il 31,4% fra i 46 ed i 64; appena l’1,4% ha 65 anni o più;
375 casi, ovvero il 12,5% del totale, risultano affetti da disabilità o inabilità. Di questi:
a) Il 42,5% ha una invalidità/disabilità di tipo fisico;b) Il 17,8% ha una invalidità/disabilità di tipo psichico;c) L’1,5% ha una invalidità/disabilità di tipo sensoriale;d) Il 9,8% ha una invalidità/disabilità di tipo psicofisico;e) Gli altri non specificano il tipo di disabilità.
- Il 9,6% proviene da nuclei monogenitoriali e con figli a carico; la quota maggiore (34,6%) proviene da nuclei familiari monocomponente; un ulteriore 54,4% proviene da nuclei composti da 2 fino a 4 componenti; il 10,1% da nuclei con 5 o 6 componenti; irrilevante la quota di nuclei superiore a 6 componenti;
- In pochi casi, uno dei componenti è impegnato in programmi di recupero dall’alcolismo o dalla tossicodipendenza (1,2%) o è stato sottoposto a misure detentive (1,4%).
Le caratteristiche di base dei beneficiari: aspetti sociali e faLe caratteristiche di base dei beneficiari: aspetti sociali e familiarimiliari
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• Il 27,1% non supera la licenza elementare (il 4,4% non ha alcun titolo di studio);la maggioranza (54,3%) ha la sola scuola dell’obbligo, appena il 17,3% arriva alla maturità, e soltanto l’1% ha un titolo di studio post-maturità o universitario.
• Il 79,4% è disoccupato o in cerca di prima occupazione; l’8,4% è costituito da casalinghe/i; il 4,3% ha un rapporto di lavoro di tipo precario; il 3,6% è in pensione; l’1,6% è costituito da studenti; non significative le altre categorie (in particolare, solo lo 0,6% è occupato a tempo indeterminato).
• Il profilo anagrafico tipico è quello del giovane in età da lavoro: il 20,9% ha fra i 18 ed i 30 anni; il 46,2% fra i 31 ed i 45; il 31,5% è un “anziano in età da lavoro”(46-64); soltanto l’1,4% ha 65 anni o più.
Di seguito si forniscono alcuni incroci per alcune categorie dei beneficiari finali particolarmente rilevanti sotto il profilo della loro incidenza sul totale.
Le caratteristiche di base dei beneficiari: Le caratteristiche di base dei beneficiari: aspetti culturali e lavorativiaspetti culturali e lavorativi
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L’81,6% di chi cerca occupazione non supera la scuola dell’obbligo; di questi, quasi il 4% non ha alcun titolo. La bassa scolarizzazione riguarda anche il 70,8% di chi ha un lavoro precario.
Il 54,2% di chi cerca lavoro è di sesso femminile, così come il 56,9% di chi ha una occupazione precaria. Inoltre, la situazione di “casalingo/a”, rappresenta l’8,4% del totale dei beneficiari, in larga parte donne che non possono/riescono ad entrare nel mercato del lavoro.
L’incidenza dei disoccupati cresce con l’età: se rappresenta il 72,4% di chi ha fra i 19 ed i 30 anni, giunge fino al 78,3% per chi ha dai 46 ai 64 anni.
Il problema più avvertito è quello del lavoro: quasi l’80% dei beneficiari è disoccupato ed un ulteriore 4,3% è precario.
Esiste un problema di disoccupazione di persone in età avanzata, con perdita di skilllavorativi e conseguente difficoltà di reingresso nel mercato del lavoro.
L’inoccupazione o la cattiva occupazione riguardano soprattutto le donne;
Le situazioni di inoccupazione o precarietà si associano a livelli di scolarizzazione bassi.
Le caratteristiche di base dei beneficiari: alcuni incroci signiLe caratteristiche di base dei beneficiari: alcuni incroci significativi: ficativi: la condizione lavorativa dei beneficiarila condizione lavorativa dei beneficiari
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Le caratteristiche di base dei beneficiari: alcuni incroci signiLe caratteristiche di base dei beneficiari: alcuni incroci significativi: ficativi: Alcuni casi di particolare criticitAlcuni casi di particolare criticitàà
Il 20,3% dei beneficiari è disoccupato, con una età compresa fra i 40 ed i 50 anni ed un titolo di studio non superiore alla scuola dell’obbligo. Si tratta di situazioni in cui, sia per l’età che per il livello educativo, il recupero a fini lavorativi dei soggetti è molto arduo;Peraltro, di questi, un 9,2% appartiene ad una famiglia numerosa, con oltre 3 componenti, e quindi con particolari problemi di mantenimento dei componenti non lavoranti;
L’1,7% è extracomunitario, con titolo di studio non superiore alla scuola dell’obbligo ed in cerca di lavoro. Anche in questo caso, l’inserimento lavorativo del soggetto è reso difficile da ostacoli di tipo culturale;
Il 7,2% è di sesso femminile, appartenente ad una famiglia monogenitoriale con figlio a carico ed in cerca di occupazione. Si tratta di donne sole, senza lavoro e senza altri componenti del nucleo familiare che le possano aiutare ad allevare un figlio;
Lo 0,8% è pensionato e nessun altro familiare che lo accudisca (appartenendo ad un nucleo monocomponente). Fra questi, vi è uno 0,3% che ha anche problemi di disabilità, invalidità o dipendenza.
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Le caratteristiche di base dei beneficiari: alcuni incroci signiLe caratteristiche di base dei beneficiari: alcuni incroci significativi ficativi Le situazioni di disagio socialeLe situazioni di disagio sociale
Oltre il 73% di chi versa in condizioni di tossicodipendenza o alcolismo ed il 60,9% di chi ha, o ha avuto, problemi di tipo detentivo, è di sesso maschile. La maggior parte (fra il 50 ed il 52%) si concentra nella fascia di età fra i 30 ed i 45 anni ed una quota inferiore (26-29%) èpiù giovane (avendo una età compresa fra i 19 ed i 30 anni);
L’84,2% di chi ha problemi di tossicodipendenza o alcolismo è anche in cerca di occupazione, così come l’80,4% di chi ha o ha avuto problemi detentivi;
Peraltro le situazioni di disagio sociale incidono solo marginalmente sull’abilità al lavoro. Soltanto il 7,9% di chi ha problemi di dipendenza ed il 2,2% di chi ha problemi penali è inabile al lavoro.
I dati sembrano suggerire che i percorsi migliori di recupero sociale siano quelli di inserimento lavorativo.
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Grazie per l’attenzione