Progetto Pon “Leg(a)li al Sud – Vivere nel nostro ambiente”
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Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012
classi IV A, IV B, IV CProgetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambiente
Parco dell'Etna R.N.O. Oasi del Simeto
R.N.I Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi Centro Cutgana S. Gregorio
Docenti Esperti: Costanzo Salvo, Torrisi Silvia, Giunta Noemi, Callea Melinda, Pedalino
Giusy, Mazzone Elvira, Catalano Domenico
Docenti Tutor: Nancy Libero, Letizia Meci, Angelina Ventimiglia
Docente Facilitatore: Marisa Aprile
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Alunni partecipanti IV A: Chiara Cantaero, Edoardo Cattaneo, Salvo Corrado, Giuseppe Corsaro,
Martina Corsaro, Manuela Di Stefano, Giada Fabiano, Marzia G, Dario Gargiulo, Carola Lo
Monaco, Lorenzo Lombardo, Alberto Marano, Giulia Menza, Emmanuel Palluzzi, Andrea Polizzi,
Federico Privitera, Armando Rando, Emmanuele Sacco, Manuel Torrisi, Agata Tringale, Susanna
Turco, Morena Vacirca, Federico Vecchio.
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Alunni partecipanti IV B: Elena Bartolotta, Andrea Bonaccorso, Andrea Cannav, Alessandro
Cittadino, Carla Consoli, Leonardo Cristiani, Chiara D'Antoni., Carmelo Giuffrida, Daniele Golino,
Claudia Gullotta, Giulia Indelicato, Gemma Longo, Paola Maugeri, Rosario Maugeri, Samuele
Minn, Francesca Mirabella, Riccardo Modica, Simone Napoletano, Giulia Oletta, Stefania Oliva,
Davide Piazza, Gioele Pidatella, Davide Romeo.
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Alunni partecipanti IV C: Gabriele Ambra, Francesco Aronica, Martina Bertolo, Pietro Bosco,
Rachele Cantarella, Giuseppe Caudullo, Raissa Corsaro, Riccardo Costantino, Alice D'Angelo,
Aurora D'Angelo, Amerigo D'Antoni, Sofia Di Bella, Marco Frusteri, Martina Garra, Giorgia La
Spina, Andrea Lipani, Martina Mazzola, Emanuele Morabito, Valentina Nicolosi, Chiara Parano,
Gabriele Pardo, Salvo Sapienza, Gabriele Vita.
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Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012CLASSE IV B
Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambientePARCO DELL'ETNA
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Alla scoperta dellIsola Lachea
LIsola Lachea ha il clima tipicamente mediterraneo: inverni miti e poco piovosi ed estati calde e secche. E' caratterizzata da una rigogliosa vegetazione con piante tipiche della Sicilia e dellItalia meridionale: lAcanto (pianta ornamentale fin dai tempi antichi), lErba cristallina stretta, lOleandro, il Cappero, il Crisantemo giallo, lOmbelico di Venere, lAcacia, lAsparago pungente, il Finocchino di mare, il Fico dIndia, il T siciliano, lAlloro, il Fico e la Valeriana rossa. La fauna molto varia. Tra i numerosi invertebrati, assumono particolare interesse scientifico, due tipi di ragni. I vertebrati sono rappresentati da roditori e rettili. Abbiamo la rarissima Podarcis sicula
ciclopica, una piccolissima lucertola dalla macchia rossa sul collo. Si pu incontrare la Tarentola Mauritanica, il Geco, conosciuto in dialetto con nomignoli affettuosi come Zazzamita e Patruneddu di casa per la sua singolare abitudine di passeggiare sui muri e i tetti delle case. Secondo la fantasia popolare porta bene averne uno nei paraggi. Mancano rane e rospi. Si possono osservare diverse variet di uccelli, ma poche specie nidificano nellisola. Tra queste: la Passera
sarda, la Ballerina gialla, il Gabbiano reale, il Gabbiano comune. Occasionalmente vi sostano in cerca di cibo: il Falco di palude, il Falco pellegrino, il Cormorano, la Gazza e qualche Trampoliere. I fondali marini sono ricchi di tutti i tipi di invertebrati e di numerosi pesci: Bavosa, Pettini, Salpe, Cefali, Rombi, Saraghi, Cernie, Lucci marini, Torpedini (pesce con organi elettrici sul dorso mediante i quali emette potenti scariche). E' possibile ammirare: colonie di Polipi, Cavallucci marini, Aragoste, Spugne variopinte, grandi Stelle rosse e l' Alicia mirabilis, la pi grande Attinia del Mediterraneo (animale marino di aspetto simile ad un fiore).
Alunni: Giada Fabiano, Armando Rando, Emmanuele Sacco, Morena Vacirca
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La cultura di Aci Trezza nel romanzoI Malavoglia
Aci Trezza un luminoso borgo marinaro
ricco di cultura e storia.
Il passato ancora vivo nella popolazione, fiera di
aver ospitato dei e semidei, eroi mitici e ninfe. Il
fascino del paesaggio, unito al desiderio di
spiegare complessi fenomeni naturali, ha ispirato
molti scrittori che hanno narrato delle durissime
condizioni di vita di
contadini e pescatori
siciliani.
A rappresentare magistralmente questi ultimi il capolavoro del 900 I
Malavoglia dello scrittore Giovanni Verga.Il romanzo racconta le
vicessitudini di una famiglia patriarcale detta I Malavoglia che abita
ad Aci Trezza da diverse
generazioni e non riuscir a sottrarsi al proprio duro
destino. Le uniche ricchezze della famiglia sono la
casa del nespolo e la barca Provvidenza, unica
fonte di reddito. Le disgrazie iniziano con la partenza
alle armi di Ntoni, perch vengono a mancare due
forti braccia. In seguito, durante una tempesta la barca
naufraga, va perduto il
carico di lupini comprato a credito e muore Bastianazzo.
Le condizioni economiche della famiglia peggiorano
drasticamente. I Malavoglia perdono la casa e sono
costretti a vendere la Provvidenza. Padron Ntoni e la
Longa muoiono di malattia. Quando alla fine, l'ultimo dei
nipoti, Alessi, riuscir a riscattare la casa del nespolo, la
famiglia ormai distrutta: Luca morto in battaglia, i fratelli si sono persi imboccando
strade sbagliate e la brava Mena costretta a rinunciare al matrimonio a causa delle
vicende familiari.
Alunni: Manuela Di Stefano, Lorenzo Lombardo, Carola Lo Monaco, Manuel Torrisi
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Miti e leggende nella "Terra dei Ciclopi"
La riviera dei Ciclopi, che si affaccia su un mare cristallino dominato dal suggestivo profilo
dell'Etna, il vulcano pi attivo d'Europa, famosa per le vicende mitologiche cantate dai
grandi poeti dell'antichit. "La Terra abitata dai
Ciclopi", cos Omero definiva la Sicilia nell'Odissea
e narrava la leggenda della cattura di Ulisse e dei
suoi compagni da parte del Ciclope Polifemo, il
gigante con un solo occhio in fronte.
Il re di Itaca non poteva vincere il gigante con la
forza, decise quindi di sconfiggerlo con l'astuzia.
Lo fece ubriacare offrendogli del buon vino in
segno di amicizia e lo accec con un tronco
appuntito. Polifemo per il dolore e la rabbia lanci
dei grossi massi contro la nave di Ulisse che
fuggiva. La leggenda vuole che i massi scagliati da
Polifemo siano oggi i faraglioni di fronte ad
Aci Trezza. Il Ciclope Polifemo ritorna ancora nel mito di Aci e Galatea. Il gigante
monocolo, geloso dell'amore tra i due i giovani, uccise Aci schiacciandolo con un macigno
enorme. Quel masso oggi si chiama Isola
Lachea e insieme ai faraglioni forma
l'Arcipelago dei Ciclopi. Giove e gli dei,
impietositi dalla disperazione di Galatea,
trasformarono il sangue del pastorello Aci
in un limpido fiume che trova pace
nell'azzurro mare Ionio dove i due amanti
si abbracciano felici. Il fiume Aci
scorrendo da Capomulini, piccolo borgo di
pescatori a circa 1 km da Aci Trezza, ha
dato il nome alle nove cittadine che attraversa: Aci Castello, Aci Trezza, Acireale, Aci
Santa Lucia, Aci Platani, Aci Catena, Aci San Filippo, Aci Sant'Antonio, Aci Bonaccorsi.
Alunni: Chiara Cantarero, Edoardo Cattaneo, Marzia Gargano, Andrea Polizzi, Emmanuel
Palluzzi
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Un patrimonio unico da tutelare
L'isola Lachea rappresenta un grande
patrimonio naturalistico e culturale per
l'umanit.
Essa la maggiore delle isole che
compongono un piccolo arcipelago, poco al
largo di Aci Trezza, nella costa ionica della
Sicilia. L'isoletta, il Faraglione grande, il
Faraglione piccolo e quattro grandi scogli
disposti ad arco, sono compresi nell'area Marina
Protetta Isole Ciclopi che si estende dal
territorio di Aci Castello a quello di Capomulini.
La riserva naturale istituita dalla Regione Sicilia nel
1998, gestita dal Cutgana dell'Universit di Catania
(Centro per la tutela e la gestione degli ambienti
naturali e degli ecosistemi ) e dal comune di Aci
Castello.
L'isola Lachea, lunga 250 metri e larga 150
metri, si estende su una superficie totale di
circa due ettari. L'altezza massima di 35
metri. Essa, come le altre dell'arcipelago, di
origine subvulcanica e si formata circa 500-
600 mila anni fa dalle prime attivit del
vulcano Etna.
Alunni: Martina Corsaro, Giuseppe Corsaro, Alberto Marano, Federico Privitera, Susanna
Turco
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Valorizziamo e rispettiamo le risorse naturali
Nell anno scolastico 2010/2011 le classi quarte
hanno partecipato al progetto PON Leg(a)li al Sud
- Vivere nel nostro ambiente e al progetto POR
Vogliamo un mondo pi bello - Valorizzazione e
fruizione di parchi e aree naturali protette. Durante
i corsi gli esperti del Cutgana, dellassociazione
Orione e il dott. Domenico Catalano, ci hanno
coinvolti in attivit laboratoriali di scienze e
tematiche legate alla sensibilizzazione per il
rispetto, la valorizzazione e la protezione della
natura.
Attraverso escursioni guidate nelle aree protette
dellArcipelago dei Ciclopi, dellOasi del Simeto e
del parco dellEtna, oltre a godere della bellezza
dei paesaggi, abbiamo acquisito conoscenze
fondamentali riguardo la vegetazione, la fauna,
la storia dei luoghi visitati. Abbiamo anche
appreso quanto sia importante rispettare le seguenti regole e divieti per non danneggiare
la natura e l ambiente:
1) Non produrre suoni, grida o rumori molesti. Gli animali non devono essere
spaventati.
2) Non strappare fiori e piante.
3) Divieto di caccia e pesca.
4) Non gettare rifiuti. Tutto inquina.
5) Non provocare incendi.
Durante i corsi, infine, abbiamo capito quanto
sia importante riutilizzare e riciclare i
materiali per evitare inutili sprechi e non
inquinare ancora di pi il nostro pianeta.
Alunni: Salvo Corrado, Dario Gargiulo, Giulia Menza, Agata Tringale, Federico Vecchio
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Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012CLASSE IV A
Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambienteAREA MARINA PROTETTA ISOLE DEI CICLOPI
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Dal fuoco....................................la vita
Fin da epoca antica, le ricchezze del suolo
vulcanico hanno permesso alle
popolazioni etnee di vivere di
allevamento e di agricoltura. Il parco
dellEtna favorisce lagricoltura
biologica.
I venti comuni che fanno parte del parco
hanno sempre cercato di valorizzare i
prodotti agroalimentari: funghi a
Nicolosi, pistacchio a Bronte, miele a Zafferana, fragole a
Maletto, nocciole a SantAlfio, ficodindia a Milo, Adrano,
Biancavilla, Ragalna, Santa Maria di Licodia, ortaggi ad
Adrano. Importanti sono le piante fruttifere come le mele e le
pere Ucciarduni e Spineddu.
ll clima etneo
ha
caratterizzato la
coltura della vite e la produzione di vino sin
dallantichit.
La viticoltura etnea, si sviluppa su terreni sistemati
a terrazze di media larghezza. Lallevamento
caratterizzato dalla pastorizia e dalla produzione di
miele.
Si allevano maiali, cinghiali
e pecore che sono presenti
nelle zone di Linguaglossa e
Randazzo.
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Tra le attivit produttive sono importanti le cave di
basalto, la cui pietra durissima e nera viene lavorata con lo
scalpello e utilizzata per le pavimentazioni delle strade,
per la costruzione di muri e sculture come il Liotro.
Il basalto anche
utilizzato
nelledilizia: viene
macinato e mescolato al cemento. Dal punto di vista turistico
sono importanti gli impianti della funivia dellEtna che si
trovano a Sud e Nord del vulcano.
Alunni: Davide Piazza, Simone Napoletano, Giulia Oletta,
Gemma Longo, Andrea Cannav
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L'Etna e le sue eruzioni LEtna il vulcano pi alto e grande dEuropa ed
tra i vulcani pi attivi del mondo. La storia delle
eruzioni assai varia: in et storica sono state
segnalate circa 135 grandi eruzioni. Le sue
eruzioni avvengono sia in sommit, dove
attualmente si trovano quattro crateri, sia dai
fianchi. Nelle eruzioni del 475 a.c. e del 396 a.c., la lava raggiunse il mare. Nel 1381 la
lava arriv fino a Catania. Leruzione pi lunga fu
quella del luglio 1614 che dur 10 anni, ma leruzione
pi disastrosa fu quella del 1669. Nel 1892 unaltra
eruzione port alla formazione del complesso dei
Monti Silvestri. Nel 1928 fu distrutto il paese di Mascali
e interrotta la ferrovia e la strada costiera. Leruzione
del 1983 dur 131 giorni e distrusse ferrovie, funivie
ecc...... Nel primo tentativo di deviare la colata lavica
furono usati degli esplosivi. Nelleruzione del 2001 si riusc
a salvare il Rifugio Sapienza. Il 10 maggio 2008
improvvisamente il Vulcano di Sud-Est e quello di Nord-
Est si risvegliarono e l'attivit del Sud Est non cessata del tutto fino ad oggi.
Alunni: Giulia Indelicato, Daniele Golino, Carla Consoli, Samuele Minn, Alessandro
Cittadino
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Fauna e flora sul vulcano
La fauna dellEtna con il passare del tempo si modificata. Tra gli uccelli possiamo incontrare pi frequentemente: sparvieri, poiane, gheppi, pettirossi, falchi pellegrini, upupe, barbagianni, picchi rossi maggiori, gufi comuni e aquile reali. Tra i rettili le specie pi diffuse sono le testuggini comuni, le vipere, i ramarri, i biacchi, i colubri leopardini. Tra gli anfibi incontriamo le rane verdi e i rospi comuni. Caratteristico poi il cirneco dell'Etna, un
cane da caccia molto veloce, con gambe lunghe e orecchie dritte.Listituzione del Parco dellEtna ha fatto s che lAquila Reale tornasse a nidificare sul vulcano.
Le differenze climatiche tra una zona e laltra
dellarea dellEtna permettono lo sviluppo di una vegetazione molto varia.Da 0 a 500 m. s.l.m ci sono in massima parte agrumeti e arbusti di ginestra, rosmarino, oleandro e lentisco. Da 600 a 1000 m. s.l.m. le colture pi diffuse sono le viti, gli ulivi, i
mandorli, i pistacchi, i noccioleti. In alcune zone tra i boschi di leccio si pu trovare il castagno. Fra i 1.000. e i 1.500m. s.l.m. si trovano boschi di querce, di pino laricio, di castagno, leccio, sughero. Da 1.500 a 2.000 m.s.l, troviamo boschi di faggio, boschi e boscaglie di betulle dellEtna e ancora la ginestra dellEtna. Il piano altomediterraneo si estende sopra la vegetazione boschiva ed costituita dallo
spinosanto che forma dei cespugli spinosi. Oltre i 2.450 m fino ai 3.000 pochissime piante riescono a sopravvivere.Alunni: Francesca Mirabella, Stefania Oliva, Leonardo Cristiani, Rosario Maugeri
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Il Parco dell'Etna
La discussione sull'istituzione del Parco dell'Etna inizi negli anni sessanta, per tutelare la natura dall'invasione del turismo. Si discusse molto fra la popolazione e i politici fino agli anni ottanta, quando la Regione Siciliana cre tre Parchi Regionali: uno di questi quello dell'Etna. Per arrivare all'attuale costituzione del Parco, bisogn attendere tanti
anni e giungere al Marzo 1987. La sede del Parco si trova a Nicolosi. Il Parco dell'Etna diviso in quattro zone: zona A zona Bzona Czona D La zona A interessa l'area dei crateri e delle grandi distese di lava. La zona B formata da piccole zone
agricole, coperte da terrazzamenti, vigneti e frutteti. Nella zona C ci sono piccoli insediamenti, anche di carattere turistico. La zona D la zona pi esterna del Parco, perch ci sono insediamenti umani e turistici, ma sono realizzati sempre nel rispetto del paesaggio e della natura.
Alunni: Claudia Gullotta, Chiara D'Antoni, Carmelo Giuffrida, Andrea Bonaccorso
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Mostri e Giganti mitologici dellEtna
Il vulcano che sovrasta Catania protagonista di numerosi miti del mondo classico.Etna il nome di una dea della mitologia greca. Era considerata figlia di Urano e Gaia. Il nome della dea Etna quello poi dato al vulcano. Si pensava pure che il vulcano Etna fosse l'officina di Efesto. Lungo il tratto di costa tra Aci Castello e Aci trezza si trovano le "Isole dei Ciclopi". I Ciclopi erano fabbri di Efesto e fabbricavano armi per gli dei. Il fuoco della loro fucina rosseggia la sera in cima all'Etna.Tifone (Tifeo) era figlio di Gaia e di Tartaro ed era mezzo uomo e mezzo belva. Durante una lotta con Zeus,Tifone fugg e Zeus gli scagli sopra il monte Etna.
Le fiamme che escono oggi dall'Etna sono il vomito di Tifone e i fulmini scagliati da Zeus.Inoltre, quando Demetra era in cerca di Core (la figlia rapita), accese nel cratere un'enorme fiaccola con un
grosso pino. Il vulcano era conosciuto in et romana come Aetna. Il nome deriva dalla parola greca aitho (bruciare) o ancor prima dalla parola fenicia attano (Fornace).Dalla parola con cui gli arabi chiamavano l'Etna nacque il nome di "Mongibello".
Alunni: Davide Romeo, Gioele Pidatella, Riccardo Modica, Paola Maugeri, Elena Bartolotta
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Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012CLASSE IV C
Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambienteR.N.O. OASI DEL SIMETO
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Il riciclaggioIl riciclaggio molto importante. Si pu riciclare la carta, il vetro, la plastica, lalluminio, ecc.
Che cos il riciclaggio?
Il riciclaggio consiste nel rielaborare i rifiuti per riutilizzarli, facendo la raccolta differenziata.
La carta
La carta riciclata formata da fibra cellulosa e da carta usata. Il tipo di carta
determinato dalla fibra usata. Poich per fare la carta si devono abbattere tantissimi alberi, riciclarla significa salvare i boschi.
Il vetro
Il vetro una sostanza che pu essere riciclata pi volte, molto facilmente, perch pi pulito e contiene sostanze biodegradabili.
La plastica
La plastica uno dei materiali pi caratteristici e diffusi della nostra societ. La maggior parte delle plastiche derivano dalle cellulose e dalle resine sintetiche ricavate dal petrolio e dal metano. Dalla plastica riciclata si ottengono: teli per uso agricolo,componenti per auto, fibre sintetiche, tubazioni e cavi per ledilizia.
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I comportamenti ecosostenibili
I comportamenti ecosostenibili sono molto importanti e ci aiutano a tenere pulito lambiente. Con piccoli gesti possiamo riuscire a risparmiare energia e quindi inquinare meno:
Spegnere le luci che non servono
Non lasciare gli apparecchi elettronici in stand-by
Utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico
Tenere il coperchio alle pentole sul gas
Chiudere il rubinetto dellacqua quando non necessario
Alunni: Gabriele Ambra, Marco Frusteri, Francesco Aronica, Chiara Parano, Martina Bertolo
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Fra Colubri Leopardini e Gabbiani Reali:la fauna e la flora dell'Oasi del Simeto
La fauna presente nell'Oasi del Simeto moltovaria: ci sono grilli, tartarughe d'acqua dolce, colubri leopardini. Ci sono varie specie di uccelli: piro piro, pantana, gabbiano reale, gabbiano comune, gabbiano corallino, gabbiano zafferano, corriere grosso, gambecchio.
Diversi sono gli uccelli che nidificano in estate come la moretta tabaccata, che fa il nido fra le canne pi folte.
Segue il pollo sultano, il cui colore del piumaggio blu. Scomparve dall'Oasi nel 1950 ed ricomparso nel 2002.
Nell'Oasi del Simeto c' molta vegetazione di tipofluviale, dunale e palustre. Troviamo il giunco
marittimo, gli astri pungenti e il giunco maggiore fra la vegetazione palustre. Lungo il fiume invece incontriamo letamerici, la cannuccia di palude, la liscamarittima. La santolina delle spiagge e la gramignadelle spiagge sono fra le piante pi vistose della spiaggia.
Alunni: Andrea Lipani, Aurora D'Angelo, Sofia Di Bella, Gabriele Pardo, Salvo Sapienza
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La ricchezza della Piana di Catania
La Piana di Catania stata oggetto di grandi opere
di bonifica a carattere idraulico-fluviale, realizzate
mediante la regolamentazione del corso del Simeto.
La cerealicultura ha conquistato vasti tratti della
Piana di Catania. Nellambito della produzione
agricola le attivit pi importanti sono
lagrumicoltura e la viticoltura. Rilevante anche la coltivazione degli ulivi insieme al
tabacco, al pomodoro, alla bietola
che entrano in rotazione con i cereali
e i foraggi. Rilevante in passato
stato il commercio degli agrumi
soprattutto con Germania, Inghilterra,
Stati Uniti, Francia. Un forte sviluppo
ha assunto lindustria alimentare
prevalentemente quella della
lavorazione dei cereali, della
fabbricazione di conserve alimentari e della produzione di vini oltre che di distillati e liquori.
In campo industriale si sono insediati anche stabilimenti di imbottigliamento della Coca-
Cola. Di rilievo la produzione chimica e farmaceutica e l'industria di componenti
elettronici (ST Microelectronics). Soprattutto ledilizia rappresenta il settore industriale pi
importante. Negli ultimi anni la Provincia ha permesso la nascita di tanti centri commerciali
che qualche problema stanno creando ai piccoli negozi della citt e dei paesi.
Alunni: Valentina Nicolosi, Rachele Cantarella, Giuseppe Caudullo, Riccardo Costantino
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Dai Palici al mistero del ponte Saraceno:un fiume, tante leggende
Secondo l'antico mito siculo, poi ripreso dai greci, il dio Adrano era innamorato della ninfa Talia e perci la rap e la spos. Pass il tempo e la ninfa Talia partor due gemelli. Ma temendo che Era pensasse che i figli fossero frutto delle avventure amorose del marito Zeus, preg la grande Terra di risucchiare i piccoli. La Terra capendo l'angoscia, esaud le sue preghiere
risucchiando i gemelli. Passarono i giorni e i bambini diventarono due ruscelli sotterranei. Un giorno i due ruscelli uscirono dal terreno unendosi e formando cos il Simeto. Questa rinascita fu un vero miracolo e da qui traggono il nome di Palici.Un'altra leggenda che riguarda il Simeto quella in cui si narra che tre gemelli erano inseguiti dai romani. I gemelli dovettero attraversare il fiume Simeto. Ad un
certo punto le acque si agitarono e i gemelli si dovettero avventurare in quelle acque. Essi restarono a galla, invece i Romani annegarono.Misteriosa la leggenda del ponte dei Saraceni ad Adrano, che nasconde un enigma. Infatti si tratta di un maestoso ponte sul Simeto che non presenta alcuna strada, su entrambe le sponde del fiume, tali da giustificarne l'esistenza. Certa invece la datazione al XIV secolo.
Alunni: Martina Mazzola, Gabriele Vita, Alice D'Angelo, Pietro Bosco
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Riserva Naturale Orientata Oasi del Simeto
Il Simeto il fiume pi lungo della Sicilia. Nasce nella Serra del Re, vicino ai Nebrodi e attraversa il territorio dell'Etna prima di sfociare nello Ionio. La Riserva Naturale Orientata dellOasi del Simeto, stata istituita con il Decreto dell'Assessore al Territorio e Ambiente del Marzo 1984 e nasce per proteggere lecosistema del fiume.Le zone umide sono separate dal mare dalle dune di sabbia che vanno dal faro Biscari fino
ad Agnone. A circa due chilometri dalla foce confluiscono due corsi dacqua: il canale Jungetto e il torrente Buttaceto, che d rifugio a migliaia di uccelli. Nel vecchio meandro ci sono alcuni stagni, che si chiamano Salatelle. Quello presso la foce, salmastro, si chiama Gornalunga. Inoltre il fiume attraversa tanti paesi: Maniace, Bronte, Adrano, Patern, Biancavilla, Misterbianco e Catania. Purtroppo stato incanalato in letti artificiali e ci ha distrutto la flora e la fauna tipica del fiume.
Spesso le acque sono state in parte deviate e sono stati costruiti diversi laghi artificiali; il pi discusso quello di Lentini. Anche la foce vera e propria
artificiale e sostituisce da dieci anni quella naturale. Alunni: Martina Garra, Emanuele Morabito, Amerigo D'Antoni, Raissa Corsaro, Giorgia La Spina
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Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012
Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambiente
INDICE
CLASSE IV A........................................................................................PAG. 1CLASSE IV B........................................................................................PAG. 2CLASSE IV C........................................................................................PAG. 3AREA MARINA PROTETTA ISOLE DEI CICLOPI................................PAG. 4
VALORIZZIAMO E RISPETTIAMO LE RISORSE NATURALI........PAG. 5UN PATRIMONIO UNICO DA TUTELARE.....................................PAG. 6ALLA SCOPERTA DELL'ISOLA LACHEA......................................PAG. 7MITI E LEGGENDE NELLA TERRA DEI CICLOPI......................PAG. 8LA CULTURA DI ACITREZZA NEL ROMANZO I MALAVOGLIA...............................................PAG. 9
PARCO DELL'ETNA............................................................................PAG. 10IL PARCO DELL'ETNA...............................................................PAG. 11L'ETNA E LE SUE ERUZIONI.....................................................PAG. 12FLORA E FAUNA SUL VULCANO...............................................PAG. 13DAL FUOCO...... LA VITA...........................................................PAG. 14MOSTRI E GIGANTI MITOLOGICI DELL'ETNA..........................PAG. 16
R.N.O. OASI DEL SIMETO...................................................................PAG. 17RISERVA NATURALE ORIENTATA OASI DEL SIMETO..............PAG. 18FRA COLUBRI LEOARDINI E GABBIANI REALI: LA FAUNA E LA FLORA DELL'OASI DEL SIMETO.....................PAG. 19LA RICCHEZZA DELLA PIANA DI CATANIA..............................PAG. 20 DAI PALICI AL MISTERO DEL PONTE SARACENO:UN FIUME, TANTE LEGGENDE.................................................PAG. 21IL RICICLAGGIO........................................................................PAG. 22