PROGETTO ESECUTIVO IVAM 2017 - Regione Basilicata · costa jonica costituite per lo più da...
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INDICE
Nome elaborato RELAZIONE GENERALE
Data Giugno 2017
Tav. N°
A1
PROGETTISTA
Dr. Agr. D’Alessandro Giuseppe
COLLABORATORI
Dr.ssa Roberta Tito
Geom. Arcangela Lacapra
IL RESPONSABILE DEL
PROCEDIMENTO
Dott.ssa Francesca DI LUCCHIO
CONSORZIO DI BONIFICA DI BRADANO E METAPONTO
PROGETTO ESECUTIVO
IVAM 2017
PRIMO E SECONDO STRALCIO
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INDICE
1. INTRODUZIONE
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1 Lineamenti climatici;
2.2 Caratteri fisiografici;
2.3 La vegetazione;
2.4 Insediamenti turistici di costa;
2.5 Criticità ambientali dei luoghi.
3. IL CONTESTO PAESISTICO DELLA COSTA IONICA E LE AREE
PROTETTE
4. LE PARTICELLE INTERESSATE DAGLI INTERVENTI
5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
5.1 Comune di Bernalda
5.2 Comune di Pisticci
5.3 Comune di Policoro
5.4 Comune di Scanzano Jonico
5.5 Comune di Rotondella e Novasiri
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1. INTRODUZIONE
La Regione Basilicata a partire dal 2010 gestisce le aree costiere della provincia di
Matera con l'attuazione del progetto IVAM - Interventi di Valorizzazione
Ambientale e Miglioramento forestale delle pinete ioniche.
La finalità del progetto tende a fornire idonei indirizzi operativi di gestione
selvicolturale, di prevenzione degli incendi boschivi e la tutela delle fasce
vegetazionali retrodunali così come indicato nelle Linee Programmatiche del settore
forestale per il decennio 2013-2022 le quali prevedono interventi finalizzati alla
tutela delle formazioni forestali della fascia ionica.
L'ambito territoriale di intervento del progetto riguarda le superfici forestali della
costa jonica costituite per lo più da rimboschimenti a prevalenza di conifere, estese
lungo una fascia lunga circa 30 km a ricoprire una superficie di circa 1900 ha, dei
quali circa il 78% di proprietà pubblica variamente distribuita tra l'ALSIA e in
Demanio Regionale Marittimo.
Entro tale fascia risulta evidente l’effetto della pressione antropica esercitata dalla
massiccia presenza di numerosi insediamenti residenziali e turistici con conseguenti
effetti sugli equilibri ambientali in un’area di particolare interesse ecologico e
paesaggistico.
In continuità con quanto già realizzato nell'ambito delle passate annualità e nel
pieno rispetto di quanto contemplato nel regime vincolistico cui sono sottoposte le
aree forestali costiere, il progetto IVAM 2017 si propone di intervenire per la
mitigazione di alcune importanti problematiche, quali:
elevato rischio incendi, dovuto alla massiccia presenza di insediamenti
turistici all’interno o a ridosso delle pinete;
bassa biodiversità, con conseguente scarsa resilienza ad agenti biotici ed
abiotici;
ridotta presenza di fauna, tra cui quella avicola stanziale e migratoria;
riduzione della vegetazione psammofila per erosione delle coste e
costipamento delle dune da calpestio.
problemi fitosanitari derivanti da attacchi di processionaria e scolitidi;
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Oggi la gestione di queste formazioni forestali pone diversi problemi non tanto per
la loro destinazione, che, nel caso specifico, non può che essere quella protettiva e
naturalistica, ma in relazione alla loro preservazione e miglioramento.
I rimboschimenti in oggetto mostrano, infatti, in più punti segni inequivocabili di
sofferenza che si manifesta con fenomeni di moria diffusi e lacunosità del
soprassuolo cui hanno contribuito diversi fattori, quali: la già citata assenza di cure
colturali; l'accadimento di eventi calamitosi, soprattutto incendi, che hanno colpito
vaste porzioni di territorio; il progressivo invecchiamento dei soprassuoli e non da
ultimo l'arretramento progressivo della fascia costiera.
Tali fenomeni contribuiscono a rendere le pinete estremamente sensibili al rischio
d'incendio e tale elevata propensione costituisce un elemento di forte preoccupazione
soprattutto se si considera l'elevato numero di turisti che gravitano nella zona e negli
insediamenti presenti, proprio nel periodo di maggiore incidenza degli incendi
boschivi.
Le numerose minacce di origine naturale o antropica cui sono sottoposti i
soprassuoli della costa jonica potrebbero pregiudicarne la conservazione con gravi
ripercussioni sia per gli aspetti ambientali ed ecologici, sia per le inevitabili ricadute
negative che si determinerebbero nel tessuto economico e sociale, che vedrebbe
seriamente minacciata la propria vocazionalità turistica e agricola.
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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1 Lineamenti climatici
Il clima è di tipo mediterraneo; in base ai dati rilevati l’area rientra nella sottozona calda
del
Lauretum, del secondo tipo, con siccità estiva, secondo la classificazione fitoclimatica
del Pavari. Il pluviofattore di Lang e l'indice di aridità di De Martonne hanno fornito
valori rispettivamente pari a 36,5 e 22,5. Secondo le applicazioni di questi indici a
scopo fitogeografico il primo valore è tipico della vegetazione della zona del Lauretum
in cui ricade Policoro, il secondo corrisponde a foreste sempreverdi xerofile.
2.2 Caratteri fisiografici
L’area di intervento è situata nella parte dell'arco Jonico compresa tra il Fiume Bradano
ed il Sinni e rappresenta il tratto meridionale della fossa bradanica, situata tra
l'Appennino e le Murge, con direzione N-O/S-E.
Si succedono a partire dal mare in direzione S-E/N-E, una breve cimosa costiera
sabbiosa, un fascio di cordoni dunosi di recente origine, una striscia larga circa 3 Km
caratterizzata, subito dietro i cordoni dunosi, da una depressione e poi da un lento
innalzarsi del terreno. Caratteristica comune dei terreni alluvionali della pianura è la
presenza della falda freatica più o meno profonda, variabile secondo la stagione. .
2.3 La vegetazione
I rimboschimenti litoranei della Basilicata si estendono in quest’area per una lunghezza
di circa 35 Km ed una superficie di circa 2.000 ettari localizzate interamente nel
territorio della Provincia di Matera. Le specie maggiormente utilizzate per gli impianti
furono: Pinus halepensis, Pinus radiata, Pinus canariensis, Eucalyptus spp. (in
particolare globulus), Pinus pinea.
Nonostante tale variabilità specifica la pineta di pino d’Aleppo rappresenta l’elemento
più uniformemente caratterizzante il paesaggio. Volendo fornire uno schema
successionale, dal litorale sabbioso verso l’interno, sulla base delle specie arboree
maggiormente impiantate, è possibile individuare: una prima fascia boscata a contatto
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del litorale sabbioso di minore statura, costituita in prevalenza da acacia (A. cianophylla
e retinoides), di ampiezza variabile limitata a circa 10-20 m, che costituisce una
costante per tutto il rimboschimento; subito a ridosso si ritrova la pineta di pino
d’Aleppo che costituisce la parte più consistente del popolamento artificiale e forma
una fascia ampia fino ad una distanza di circa un chilometro dal litorale; generalmente
l’ultima fascia rimboschita, retrostante alle pinete è rappresentata da impianti di
Eucalitti e da rimboschimenti misti con pino ed eucalitti.
Allo stato attuale il soprassuolo arboreo mostra delle condizioni di eccessiva densità,
fatta eccezione per alcune ristrette aree dove sono stati effettuati dei diradamenti di
lieve entità. La densità, in molti casi, rispecchia il sesto di impianto originario, con il
risultato di instaurare una forte competizione tra le piante, che ha generato scarsi
parametri di accrescimento, diffusi fenomeni di mortalità e condizioni di marcato
disordine strutturale. Difatti, le condizioni vegetative del soprassuolo risultano
complessivamente scarse, soprattutto immediatamente a ridosso del litorale sabbioso
dove sono individuabili ampi tratti con soggetti morti ancora in piedi; tale fenomeno si
manifesta in modo più grave in zone in cui si riscontrano ormai situazioni di accentuata
lacunosità della copertura.
La mancata applicazione di adeguati interventi colturali negli anni, denuncia in modo
evidente una situazione di stasi incrementale con una chiara tendenza in senso
degradativo delle compagini forestali: una delle caratteristiche costanti è la presenza di
alberi “filati” senza futuro a causa di condizioni di eccessiva densità.
Nel complesso queste formazioni forestali artificiali sono caratterizzate dalla frequente
mancanza o deficienza di rinnovazione naturale, ciò in maniera più accentuata nelle
aree a ridosso del litorale sabbioso. Tale situazione è comunque riscontrabile anche
nelle zone più interne rispetto al litorale; dai sopralluoghi effettuati si è constatato che
solo nei punti dove è minore la concorrenza delle piante adulte ed al riparo di piante
arbustive è stata riscontrata la presenza di novellame di pino d’Aleppo in buono stato
vegetativo.
2.4 Insediamenti turistici di costa
Gli insediamenti turistici di costa interessano in Basilicata prevalentemente la costa
ionica, dove sono più evidenti gli attriti tra l’attività edilizia e il contesto ambientale,
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dove il trend specifico è in evoluzione e dove gli insediamenti turistici “datati” hanno
prodotto i maggiori effetti negativi.
Si distinguono lungo la costa ionica:
- i villaggi turistici: interventi a grande scala di recentissima realizzazione che prevedono
grandi opere di infrastrutturazione come porti turistici, complessi alberghieri, case
albergo, strutture di servizio e commerciali, impianti sportivi; si tratta di interventi di
nuova generazione per la regione, che appare opportuno indagare al fine di controllarne
la realizzazione e l’evoluzione, anche in previsione di nuove istanze delle stesso tipo.
Essi ricadono prevalentemente nei comuni di Scanzano Ionico, Pisticci, Policoro e
Nova Siri, fino ad oggi interessati prevalentemente da un’economia agraria ed ove si
rileva la presenza di Zone a Protezione Speciale;
- gli insediamenti di seconde case e i camping: sono insediamenti sorti negli anni
sessanta e settanta, parte dei quali oggi in stato di degrado “consolidato”, (Metaponto
lido), oggetto di riqualificazione e dunque in fase di continua trasformazione.La
situazione dell’offerta turistica nel Metapontino si presenta come una realtà piuttosto
variegata. I comuni ionici si distribuiscono infatti all’interno di tre gruppi facendo
riferimento alla “cluster turistica” con caratteristiche relative anche sostanzialmente
diverse:
- i centri costieri di Pisticci e Rotondella appartengono al secondo gruppo in termini di
debolezza, che in passato aveva fatto registrare fenomeni di contrazione della pur
ridotta offerta di attrezzature ricettive e culturali, ed una sostanziale stabilità del
patrimonio edilizio. La complessiva situazione di questi comuni va però migliorando
nel corso del quinquennio 1996-2001, nel quale si verifica una positiva inversione di
tendenza per quel che concerne le attrezzature ricettive;
- in una posizione decisamente più confortante si collocano i centri di Bernalda, Nova
Siri e Policoro, appartenenti al terzo gruppo, connotato per la maggior crescita
intercensuaria di attrezzature ricettive (alberghi e ristoranti), a partire da livelli di
dotazione discreti; particolarmente favorevole, sotto questo profilo, la situazione di
Bernalda, il cui processo di crescita sembra però arrestarsi a metà degli anni 90, mentre
più recente è l’avvio di una fase molto positiva per Nova Siri. Ulteriore caratteristica del
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gruppo è data dall’intensa crescita edilizia, che fa registrare valori di particolare
interesse a Nova Siri ed a Bernalda. Ancora insufficiente per tutti, e per di più in calo, la
situazione delle attrezzature culturali;
- la posizione di prominenza, nel territorio meta pontino, sembra spettare decisamente a
Scanzano Jonico, che si colloca nel gruppo (il quarto) dove più intensa risulta la crescita
delle attrezzature culturali; sotto questo profilo Scanzano offre addirittura la migliore
“performance” a livello regionale (+3%). In termini di attrezzature ricettive la
situazione media del gruppo è essenzialmente confrontabile con quella del gruppo
precedente, ma anche qui Scanzano si mette in evidenza presentando il più elevato
valore di incremento intercensuario. Decisamente in crescita anche il patrimonio
abitativo.
2.5 Criticità ambientali dei luoghi
La trattazione sommaria degli aspetti vegetazionali ed ambientali della fascia del
litorale Jonico supportata da alcuni sopralluoghi effettuati negli ultimi anni, consente di
evidenziare per sommi capi i problemi e le emergenze ambientali che sono la causa di
un progressivo degrado di queste aree. E' noto come la scarsa sensibilità verso questo
tipo di problemi, certamente provocata anche da una scarsa importanza economica
“diretta” delle zone in questione, ha innescato una serie di comportamenti negativi da
parte della popolazione e delle amministrazioni. I problemi principali causati dalla
cattiva gestione del territorio sono:
- Scarico di rifiuti di vario genere;
- Incendi e tagli abusivi;
- Dal punto di vista fitopatologico è nota la sensibilità, soprattutto dei pini, agli
attacchi di Processionaria che risultano piuttosto massicci in tali aree e pongono seri
problemi sul futuro stesso delle pinete.
- Assenza di pratiche selvicolturali finalizzate al miglioramento strutturale dei
soprassuoli: diradamenti, risarcimenti delle chiarie, arricchimento dei soprassuoli
con latifoglie, ecc.
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- Fruizione irrazionale ed incontrollata
- Impoverimento floro-faunistico.
Le indagini svolte mostrano come nei punti più indisturbati, nell’ambito del litorale, è
possibile riscontrare ancora tratti di vegetazione costiera in cui è possibile individuare le
tipiche successioni vegetazionali, seppur caratterizzate da notevoli aspetti di
compenetrazione.
Dove persistono, questi lembi residuali, svolgono un importante ruolo nella costituzione
ed evoluzione dei sistemi dunali. Da una analisi comparativa dedotta dall’osservazione
di vari settori del litorale gli effetti dell’antropizzazione della costa si manifestano con
una alterazione progressiva di questi ambienti che in molti casi non presentano più le
caratteristiche successioni vegetazionali.
L’interruzione delle tipiche successioni vegetazionali delle dune mostra i suoi effetti
soprattutto a livello delle comunità pioniere ma si ripercuote in modo evidente anche a
carico della retroduna con una generale semplificazione floristica che si manifesta,
spesso, in modo drastico. Una delle principali cause del degrado degli ecosistemi
psammofili è certamente attribuibile all’antropizzazione diretta delle spiagge che agisce
in modo negativo tramite il livellamento geomorfologico (pratica diffusa in quasi tutti i
paesi rivieraschi). I rimboschimenti misti a prevalenza di Pinus halepensis, Eucaliptus
sp. ed Acacia (A. cianophylla e retinoides) diventano esclusivi esercitando una forte
concorrenza sulle comunità naturali nelle quali sono state introdotte. Secondo alcuni
Autori i rimboschimenti, per tali motivi, rappresenterebbero una delle cause di
regressione della biodiversità dunale. Tale osservazione trova ampio riscontro nell’area
di indagine sotto il profilo della semplificazione floristica, che è facilmente percepibile
sia a livello delle comunità pioniere della parte dunale, sia di quelle retrostanti alla
fascia sabbiosa (retrodunali). Questa situazione risulta tanto più accentuata in relazione
ai fenomeni di perturbazione delle coste a scopo turistico (livellamento geomorfologico,
calpestio). Da segnalare peraltro la marcata diffusione delle specie introdotte, in
particolare Pinus halepensis, che colonizza progressivamente le aree a vegetazione
spontanea.
A partire dal 1943 - 47 si evidenzia una chiara tendenza generale all’arretramento del
litorale, difatti tra il fiume Sinni ed il fiume Agri si passa da +1,9 m/anno del periodo
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1947 /1964 a + 0,7 m anno del periodo 1954/ 1965 per arrivare a -0,2 m/anno dal 1965
in poi [1]. La tendenza all’arretramento dopo un periodo di protendimento plurisecolare
può essere attribuita alla riduzione degli apporti solidi da parte dei fiumi dovuta alla
costruzione di sbarramenti artificiali ed all’estrazione di materiale sabbioso e ghiaioso
lungo gli alvei. Per quanto riguarda il fiume
Sinni i volumi di inerti estratti in alveo (oltre 3,5 milioni di mc/anno) risultano molto
prossimi al valore minimo del trasporto solido (circa 4,5 mc/anno) [1]. Ulteriori
fenomeni di alterazione a carico della vegetazione costiera, spontanea e non, sono
attribuibili alla presenza di aerosol inquinanti. Recenti indagini, nel tratto di costa in
esame, hanno evidenziato danni alla vegetazione (in media metà della chioma
disseccata, sul lato esposto ai venti di mare) e verificato la presenza di tensioattivi sulle
chiome, con valori consistenti, che oscillano tra 0.119 mg/l in località Lido di
Metaponto e 0.227 mg/l in località Torre Mozza nel Comune di Policoro.
3. IL CONTESTO PAESISTICO DELLA COSTA IONICA E LE AREE
PROTETTE
La piana costiera del Metapontino è costituita da una zona pedecollinare cui segue una
lieve depressione e una fascia di dune che precede la spiaggia sabbiosa. La piana oggi
bonificata è solcata dai fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni e dalle relative
strade di fondovalle che collegano storicamente la costa all’interno della Regione.
Il paesaggio è caratterizzato da vasti terreni pianeggianti con aranceti, frutteti e
coltivazioni in serra. Dell’antico bosco di latifoglie ( frassini, olmi, ontani, salici e
querce) che fini alla riforma agraria caratterizzava l’area costiera, rimane, alla foce del
Sinni, solo un relitto diventato Riserva Naturale (Bosco Pantano di Policoro).
Il paesaggio dell’entroterra ionico è caratterizzato dalla presenza dei centri come
Pisticci e Bernalda, entrambi di antichissima tradizione agricola, che conservano ancora
oggi la loro identità ancorché fortemente legati all’area costiera (Metaponto e Marina di
Pisticci). Pisticci deriva da un antico feudo normanno nel quale, sin dall’XI secolo e per
tutto il periodo feudale, l’economia agricola e olearia ebbe un significativo sviluppo.
Anche Bernalda ha origine da un piccolo borgo rurale medioevale, chiamato Camarda
che, nel 1497 fu assegnato a Berardino de Bernaudo, segretario del Re Alfonso II, da
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cui derivò poi il nome di Bernalda. Il paesaggio basso collinare è ancora oggi
caratterizzato da vasti appezzamenti coltivati in prevalenza ad ulivo.
Lungo la fascia costiera gli insediamenti e le infrastrutture turistiche “convivono” con i
siti archeologici, vestigia delle antiche città greche. Sono proprio le aree archeologiche
costiere (antiche città-porto) a costruire l’immagine rappresentativa di questo territorio.
I cinque fiumi che corrono paralleli tra di loro da sempre hanno collegato naturalmente,
la più estesa costa lucana dell’area interna, favorendo l’insediamento umano.
Secondo la tradizione, la città di Metaponto venne fondata da coloni provenienti
dall’Acaia (regione del Peloponneso settentrionale) nel 773/2 a.C., in un territorio
favorevole all’agricoltura, divenuta in seguito uno dei principali granai della Magna
Grecia. Nel corso del VI sec. A.C. , Metaponto controllava mediante le valli fluviali un
territorio molto vasto che si estendeva fino a pisticci e Montescaglioso. Dalla costa
Jonica la cultura greca si diffuse verso l’entroterra, e venne a contatto con culture
indigene, creando condizioni di equilibrio e prosperità.
Nel Metapontino è documentata la presenza di linee divisorie, il più antico esempio di
lottizzazione e di bonifica conosciuto nel mondo greco e l’antecedente più significativo
delle centuriazioni romane, dovute all bonifica di epoca greca, finalizzata allo
sfruttamento intensivo dei terreni agricoli e legata all’attività di disboscamento delle
aree subcostiere e dell’immediato entroterra ionico.
Con la dominazione romana e la progressiva decadenza politica della città di
Metaponto, ridottasi fra il II ed il III d.C. a semplice praesidium, prevalse il latifondo; la
bonifica agraria fu abbandonata, con rapito degrado della pianura, che dvenne
acquitrinosa e malarica.
La rinascita della costa e dell’entroterra ionico è molto recente, legata in primis alla
bonifica agraria degli anni ’50, e successivamente, negli anni più recenti, al turismo
balneare di Bernalda, Scanzano, Policoro, Nova Siri, che si connota, oggi poli turistici.
La costa jonica è caratterizzata da una progressiva trasformazione del paesaggio della
bonifica dovuta allo sviluppo turistico (costruzioni di villaggi, alberghi, nuclei
residenziali, attrezzature sportive, e alla sostituzione delle colture tradizionali a
conduzione diretta con quelle ortofrutticole specializzate, fattori che possono
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comportare la compromissione degli elementi strutturanti l’assetto paesaggistico (filari
frangivento, canali, partizioni di suolo).
La riduzione degli ambienti dunali e della macchia comporta l’innesco o
l’aggravamento dei fenomeni di erosione costiera, già in atto su quasi tutta la costa
jonica.
Il rischio connesso alla costruzione di strutture presso le foci comporta una
compromissione di questi ambienti particolarmente delicati per gli equilibri
idrogeologici.
Se da una parte la crescita delle superfici specializzate in alcune parti del territorio
comporta il rischio di una eccessiva semplificazione e omologazione del paesaggio
agrario con esiti controproducenti per il drenaggio del suo (garantito da un afitta rete di
canali che rischia di essere compromessa) e per il funzionamento ecologico del
territorio (riduzione di macchie boscate, siepi, filari), dall’altra l’uso eccessivo di
fertilizzanti ed erbicidi determina spesso problemi di tossicità per le elevate
concentrazioni dei relativo principi attivi che si accumulano nel terreno, deprimendo
spesso la produttività e provocando l’inquinamento delle falde idriche. L’eccessivo
impiego di materiali plastici in campo agricolo (film di plastica per serre, tunnel,
pacciamatura, contenitori di fertilizzanti, contenitori alveolari per piantine) determinano
grandi volumi di rifiuti biodegradabili difficili da eliminare, con la conseguenza che la
maggior parte delle plastiche dismesse sono abbandonate in discariche abusive situare
ai margini delle areee coltivate, nei canali di raccolta, direttamente negli alvei fluviali o
spesso bruciate in maniera incontrollata.
L’obiettivo di qualità paesistica è lo viluppo sostenibile di attività e attrezzature
turistiche compatibilmente alle esigenze di salvaguardia degli ambienti naturali (dune,
pinete, boschi umidi), del paesaggio agrario della bonifica e delle emergenze
archeologiche.
Le Aree oggetto di interventi ricadono nei limiti territoriali dei seguenti comuni:
Bernalda;
Pisticci;
Scanzano Jonico;
Policoro;
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Rotondella;
Nova Siri.
I territori sono interamente compresi entro i limiti della provincia di Matera; i limiti
altitudinali sono compresi tra 0 e 50 m. s.l.m.
Le aree di intervento rientrano nelle seguenti zone SIC:
Costa ionica Foce Agri Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT 9220080
Costa ionica Foce Basento Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT9220085
Costa ionica Foce Bradano Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT9220090
Costa ionica Foce Cavone Tipo Sito B Cod. Natura 2000 IT9220095
Bosco Pantano di Policoro e Foce Sinni Tipo Sito C Cod. Natura 2000
IT9220055
A Policoro è presente anche la Riserva Regionale “Bosco Pantano” gestita dalla
Provincia di Matera.
A Metaponto di Bernalda, le Aree di intervento sono limitrofe alla Riserva Statale
di Metaponto e alla Riserva Biogenetica Marinella Stornara.
4. LE PARTICELLE INTERESSATE DAGLI INTERVENTI
Comune foglio p.lla intestatario tipologia opera
Bernalda
50 664 Dem.dello Stato Spalcatura,decesp.selettivo,rimozione e bonifica necromassa
554 Dem.Marina mercantile Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento, potature e rimozione rifiuti.
51 381 Dem.dello Stato
459 Comune di Bernalda Rimboschimento naturalistico
Pisticci
52
85 Consorzio di bonifica
Riqualificazione canale di bonifica 177 Consorzio di bonifica
178 Consorzio di bonifica
91 Consorzio di bonifica
19 Dem.Marina mercantile Viale tagliafuoco
3 Dem.Marina mercantile
131
532 Alsia
Viale tagliafuoco 535 Alsia
8 Dem.Marina mercantile
9 Dem.Marina mercantile
536 Consorzio di bonifica Riqualificazione canale di bonifica
14
133 561 Dem.Marina mercantile Rimozione materiale vegetale detritico di costa
Scanzano Jonico
69
171 Alsia
Viale tagliafuoco
165 Alsia
371 Alsia
372 Alsia
74 Alsia
70
5 Alsia
79 Alsia
5 Alsia Spalcatura,decesp.selettivo,rimozione e bonifica necromassa
127 Dem.Marina mercantile
331 Dem.Marina mercantile
331 Dem.Marina mercantile Viale tagliafuoco
90
Alsia
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
92
129
73
4
Alsia
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
5
10
4
Alsia Viale tagliafuoco 5
10
76
263
Dem.dello Stato
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
270
267
Policoro
12
1105
Dem.Marina mercantile
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
1104
1103
1070
1288
1276
1121
267
279
280
272
13
58
Alsia Viale tagliafuoco 63
64
65
15
66
76
56
7
61
62
19
12
54
Alsia Viale tagliafuoco
78
79
80
1099
13
59
Alsia Viale tagliafuoco
67
68
69
70
77
245
264 Dem.Marina mercantile Viale tagliafuoco
354
Dem.Marina mercantile
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
18 220
Dem.Marina mercantile Riqualificazione rete sentieristica 23
Rotondella 63
58
Dem.Marina mercantile
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
61
Nova Siri 51 130 Comune di Nova Siri
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di decespugliamento,potature e rimozione rifiuti.
47 Dem.Marina mercantile
Spalcatura,decesp.selettivo,rimozione e bonifica necromassa 24
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5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
DECESPUGLIAMENTO PARZIALE, SPALCATURA E BONIFICA FITOSANITARIA DI
INDIVIDUI MORTI.
Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee è rappresentata dalla
eccessiva antropizzazione legata soprattutto alla presenza di stabilimenti balneari e
villaggi turistici in stretta connessione con le aree boscate e con le Riserve. Gli
insediamenti turistici in pineta risultano essere spesso limitrofi alle aree protette. Sulla
base di tali elementi si rende necessario programmare idonei interventi di prevenzione
antincendio nell’ambito delle aree territoriali ioniche nelle quali risultano maggiormente
presenti accumuli di necromassa, branche delle conifere basse e in contatto con i
cespugli che possono fungere da elemento di continuità in caso di incendi boschivi.
INTERVENTI DA EFFETTUARE
1 Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte
(schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta
sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze
fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, ecc.);
2 Riduzione del 50% delle specie cespugliose con priorità agli individui radicati
alla base dei fusti di piante arboree e privilegiando gli esemplari di Acacia
saligna. Le piante di Ginepro dovranno essere preservate dal taglio;
3 Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura. E’ consentita la bruciatura
del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a
distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni
alle piante portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio
boschivo. Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere
effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri
steri per ettaro. La cippatura e/o trinciatura del materiale minuto di risulta,
dovrà essere condotta nell’ambito delle stesse aree di produzione. Il materiale
cippato e/o trinciato sarà distribuito uniformemente sul terreno come
concimazione organica, al fine di migliorare le caratteristiche di tessitura e
sostanza nutritiva dell’orizzonte pedologico che attualmente risulta
caratterizzato da substrati sabbiosi a bassa fertilità.
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RIQUALIFICAZIONE DI VIALI TAGLIAFUOCO ATTIVO VERDE
I viali tagliafuoco sono opere preventive di massima importanza in tutte le
situazioni territoriali e consentono di attivare una difesa rispetto alla possibilità di
arrestare l'incendio o semplicemente di rallentarlo così da consentire alle squadre
addette all'intervento di operare in sicurezza e con elevati margini di successo.
Nel caso di viali tagliafuoco aventi la funzione di arrestare il fronte di fuoco
occorre procedere alla totale eliminazione della vegetazione per una fascia di
territorio abbastanza ampia.
Nel caso di viali tagliafuoco aventi la funzione di rallentare l'avanzata del fronte di
fuoco non e’ necessaria l'eliminazione totale della vegetazione; essa viene solo
ridotta soprattutto per quanto concerne il piano dominato. La larghezza totale del
viale varia in base a molti fattori. I principali sono la pendenza che induce un
incremento della velocità di avanzamento e la lunghezza massima prevedibile della
fiamma. Nel caso in questione le fasce hanno dimensioni variabili da 10 a 15 metri.
Nella presente annualità si è reputato necessario procedere alla realizzazione di
viali tagliafuoco attivi verdi progettati per trasformare l’incendio di chioma,
difficilmente affrontabile, in incendio radente. In tal modo si consente alle squadre
di effettuare le operazioni di estinzione con margini di successo ben più elevati. In
questi viali viene fortemente ridotta la biomassa bruciabile totale, specialmente
nello strato arbustivo. Con questi presupposti 1’incendio può essere controllato dal
bordo del viale mediante attacco diretto e con il controfuoco, qui facilmente
attuabile.
Per poter realizzare e manutenere un viale tagliafuoco verde attivo, occorre che gli
alberi vengano diradati e spalcati più energicamente di quanto si faccia nei normali
interventi selvicolturali. A tale scopo, tutte le piante da assoggettare a taglio
vengono preliminarmente individuate e contrassegnate con l’apposizione di un
apposita marcatura e con l’impronta del martello forestale in dotazione al tecnico
responsabile delle operazioni. Le piante che rimangono hanno la funzione di
ombreggiare il terreno e contenere quindi la flora eliofila invadente che con
1’insolazione elevata si affermerebbe in pochi anni.
18
INTERVENTI DA EFFETTUARE
1. Eliminazione delle piante arboree contrassegnate. Tutte le piante da abbattere,
che presentano caratteristiche tali (inclinazione e/o stretta inclusione nelle
chiome delle piante antistanti il lato opposto del viale) da consentire il
passaggio di un eventuale incendio di chioma, sono state individuate e
contrassegnate progressivamente con l’apposizione di un numero in vernice
rossa ed una croce. I diametri di tutti gli individui sono stati rapportati nella
presente relazione. Le piante aventi diametro pari o superiore a cm 17,5
saranno, prima dell’avvio dei rispettivi lavori, martellate su apposita
specchiatura al ceppo. Le piante con diametro inferiore a 17.5 cm. sono state
contrassegnate con l’apposizione di croce in tinta rossa sul fusto e sul ceppo:
2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte
(schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). Per tali piante non si
procederà ad effettuare l’operazione di martellata. La scelta della pianta sarà
curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze
fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, schiantata, ecc.);
3. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva;
4. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura. E’ consentita la bruciatura
del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a
distanza di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni
alle piante portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio
boschivo. Le attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere
effettuate in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri
steri per ettaro.
5. Esbosco del materiale legnoso di risulta degli interventi selvicolturali.
RIQUALIFICAZIONE CANALI DI BONIFICA
Al fine di dare organicità alle azioni di prevenzione antincendio vengono
previsti interventi finalizzati al ripristino dell’officiosità dei canali di bonifica
tramite l'asportazione della vegetazione palustre che insiste nella sezione e il
decespugliamento totale delle aree prospicenti i canali lungo fasce di 1-2 metri di
larghezza, seguito, laddove necessario, da decespugliamento selettivo su ulteriori
19
fasce di ampiezza pari a 1-2 metri finalizzato ad interrompere nei punti critici, la
continuità verticale del soprassuolo.
In linea con quanto previsto dal “Piano di Gestione Siti Rete Natura 2000
Arco Ionico Lucano”la manutenzione della vegetazione dei canali di bonifica
sarà condotta in maniera discontinua, agendo su 50 metri di sponda destra di
ogni canale, alternata con 50 metri di sponda sinistra, al fine di garantire la
conservazione degli habitat ripariali lungo i canali di bonifica e gli ambienti
idonei al rifugio o alla riproduzione di specie di interesse conservazionistico.
BONIFICA E RECUPERO MATERIALE LEGNOSO PRODOTTO NELLE PRECEDENTI
ANNUALITÀ DAL PROGETTO IVAM
Con nota n° 668 del 29/03/2017, l’APEA della Provincia di Matera, ha comunicato che
nell’ambito dei lavori di prevenzione antincendio condotti dal Progetto IVAM nelle
precedenti annualità, è stato prodotto ed accatastato sulla p.lla 23 del foglio 50 del Comune
di Bernalda, un quantitativo pari a 420 q.li di materiale legnoso di conifere ed Eucaliptus.
L’APEA ha messo in atto, con bandi di evidenza pubblica e con inviti alle ditte boschive
della Regione Basilicata, le procedure amministrative finalizzate all’alienazione del
materiale, i cui introiti sarebbero stati versati a favore del Demanio dello Stato.
Tutte le procedure non hanno dato esiti e/o offerte, ragione per cui si sono protratte le
condizioni che hanno determinato il perdurare dell’accatastamento di detto materiale.
Ne consegue che, dopo un’attenta analisi costi/benefici per il conferimento in discarica, si
ritiene opportuno utilizzare tale prodotto come ammendante organico da distribuire
nell’area boscata ubicata sulla stessa p.lla 23, al fine di migliorare le caratteristiche fisiche e
chimiche dell’orizzonte pedologico.
A tal fine, il legname sarà opportunamente cippato e caricato, con l’ausilio di mezzi
meccanici noleggiati per tale scopo, con successiva distribuzione manuale dello stesso da
parte degli addetti forestali impegnati nel progetto.
20
RIMOZIONE MATERIALE VEGETALE DETRITRICO DI COSTA
La realizzazione di lavori sulle zone costiere di spiaggia tiene conto della fragilità degli
ecosistemi e dei paesaggi costieri, della diversità delle attività e degli utilizzi, delle loro
interazioni, della vocazione marittima di alcuni di essi e del loro impatto sulle
componenti marine e terrestri.
Il 13 settembre 2010 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato la decisione di
ratificare il Protocollo sulla GIZC nell’ambito della Convenzione per la protezione
dell’ambiente marino e del litorale del Mediterraneo (Convention for the Protection of
the Marine Environment and the Coastal Region of the Mediterranean), la cosiddetta
“Convenzione di Barcellona”. La Convenzione adottata a Barcellona il 16 febbraio 1976
e modificata il 10 giugno 1995, ha ottenuto l’adesione dell’UE e di tutti i suoi Stati
Membri mediterranei ed è considerata uno degli strumenti fondamentali per la
protezione ambientale del mar Mediterraneo.
La forma delle spiagge presenti sui siti d’intervento, Foce Cavone, sono strettamente
condizionate dall’energia del moto ondoso che la colpisce e dalla quantità e qualità dei
sedimenti disponibili. In prima approssimazione se questi parametri sono costanti nel
tempo, una spiaggia si modella in modo da assumere una configurazione di equilibrio
tale da dissipare l’energia del moto ondoso incidente senza consistente perdita di
materiali sia lungo costa che verso il largo.
Nel caso specifico però, si verificano dei fenomeni di continua erosione delle spiagge
ioniche con una contestuale rimozione e trasporto del materiale detritico depositato, sia
in mare che sulle altre spiagge. Le dune rappresentano la porzione più interna del
sistema spiaggia. La loro funzione è quella di immagazzinare sabbia e di proteggere
dall’erosione la spiaggia stessa.
Laddove esistono cordoni dunali ben sviluppati l’erosione della spiaggia è molto ridotta.
Partendo dal mare verso l’interno è possibile riconoscere una zona afitoica dell’alta
marea, dove non riesce a crescere nessuna pianta. In questa area è presente circa il 70%
della biomassa detritica da asportare. Dopo questa fascia vi è una zona di deposizione,
dove vengono spiaggiate prevalentemente alghe e fanerogame marine. A seguito degli
eventi alluvionali, nelle spiagge si possono osservare accumuli formati dalla biomassa
piaggiata. I resti vegetali presenti sulle foci dei fiumi, a prevalenza di Cannuccia
Palustre, una volta frammentati da processi naturali ad opera dei batteri, rappresentano
una importante fonte di carbonio, particolato e disciolto, e di nutrienti. Questa presenza,
pur avendo un carattere paesaggistico di impatto negativo, assolve comunque ad
21
un’azione di salvaguardia dei litorali dai fenomeni sempre più diffusi di erosione
costiera. Infatti, la presenza degli ammassi fogliari abbancati, svolge un’importante
azione di protezione dei litorali prevalentemente sabbiosi, come illustrato di seguito. Il
contenuto di elementi nutritivi e la grande capacità di accumulo di umidità fanno sì che,
anche in condizioni di deposito più modesto, tali materiali svolgano una funzione
importantissima per la vegetazione pioniera delle spiagge e di quella delle dune,
favorendone lo sviluppo e contribuendo alla loro stabilità. La sottrazione di ingenti
quantità di materiale vegetale spiaggiato può essere critica ed è necessaria la massima
cautela. Oggi, lo sviluppo delle attività turistico-balneari, che richiede sempre più spesso
degli arenili perfettamente ripuliti, comporta condizioni di totale artificialità; in
particolare la manutenzione e la pulizia meccanizzata degli arenili comportano la
rimozione delle masse vegetali spiaggiate delle quali risultano sconosciute le molteplici
e strategiche funzioni ecologiche. Tutto questo determina una sorta di “desertificazione”
delle coste sabbiose che, pur essendo ambienti limite, presentano comunque ecosistemi
di straordinaria importanza e complessità.
In funzione di tale presupposto, nell’ambito del presente progetto la rimozione dei detriti
sarà effettuata in maniera manuale senza l’ausilio di mezzi meccanici. Le modalità di
rimozione degli ammassi vegetali spiaggiati dove non vi sono motivazioni di carattere
turistico, verrà effettuata nell’ambito del presente progetto, restando a carico degli enti
locali l’onere di provvedere alla rimozione del materiale secondo due principali
destinazioni: conferimento in discarica controllata; realizzazione di aree di stoccaggio
temporaneo in aree adiacenti alle spiagge.
Gli interventi da attuare possono sintetizzarsi come segue: 1) asportazione manuale
selettiva dei detriti; 2) mezzi meccanici autorizzati al trasporto del materiale dalla linea
di battigia verso le aree di accumulo interno; 3) rimozione temporanea mediante
stoccaggio o trasferimento in discarica.
Gli obiettivi dell’azione di gestione delle biomasse spiaggiate consistono nella pulizia,
per motivi turistici e per evitare l’effetto pacciamante che tali residui hanno sulla
vegetazione psammofila delle spiagge. I lavori vengono effettuati quotidianamente in
modo da garantire una maggiore potenzialità d’intervento. Il lavoro sarà articolato come
segue:
intervento di raccolta con operatori e smaltimento dei rifiuti presenti lungo tutti i
litorali in questione, facendo attenzione a non intaccare in alcun modo la
vegetazione dunale affrancata e senza rimuovere alcun apparato radicale presente in
22
sito, riducendo al minimo l’asportazione di sabbia. L’operazione di rimozione dovrà
essere effettuata con attività manuale puntuale (punzoni, rastrelli e pale);
intervento di un mezzo gommato con pala per il trasporto dei residui dall’area di
raccolta alle zone di deposito temporaneo.
RIMBOSCHIMENTI NATURALISTICI
La realizzazione di rimboschimenti rappresenta uno degli elementi di forza del
presente progetto.
All’interno delle Pinete Litoranee sono presenti numerose superfici scoperte dalla
vegetazione arborea a causa di eventi calamitosi sia atmosferici che di origine
dolosa come gli incendi.
L’area di intervento, localizzata sul Foglio 51 p.lla 459 del Comune di Bernalda,
prospiciente la pineta ionica, sarà zonata in 4 sottosettori, utilizzando un approccio
plurispecifico ed in parte sperimentale, così distinti:
A = Nuclei di rosmarino, fillirea, olivastro, lentisco con inserimenti isolati di ginestra nei
settori più difficili e di orniello (max 100 individui);
B = Nuclei di Pino d’Aleppo (max 300 individui);
C = Nuclei di leccio, fillirea, mirto e olivastro (max 100 individui);
D = Nuclei di Frassino ossifillo, alloro, pioppo bianco (max 200 individui);
La disposizione a fasce alterne di zone coniferate e zone a macchia mediterranea
consente in generale di conservare ed incrementare la biodiversità e la complessità
dei rapporti e degli equilibri tra gli organismi viventi della biosfera e della rizosfera.
Un maggior assortimento di specie vegetali fortemente adattate alle condizioni
pedologiche e climatiche della zona, è garanzia di conservazione delle peculiarità
ecologiche delle aree di intervento. Nel contempo permette anche l’instaurarsi di più
favorevoli condizioni di sviluppo per i pini che si andranno a mettere a dimora nelle
fasce coniferate.
Va considerata infatti sia la competizione differenziata per luce, acqua ed elementi
nutritivi tra pini e arbusti della macchia mediterranea, che specialmente nei mesi
autunnali ed invernali consentono migliori performance alle conifere per la ridotta
funzionalità delle latifoglie decidue, sia la possibilità di governare in maniera più
decisa la vegetazione spontanea nelle fasce a pino, lasciando libera espressione di
23
sviluppo e crescita alla macchia nelle fasce ad essa riservate. Altro aspetto non
trascurabile è la possibilità offerta all’entomofauna in generale ed a quella utile in
particolare, di trovare un ambiente ideale per un insediamento stabile e variegato in
quanto a ricchezza di specie presenti. Ciò si può tradurre ad esempio in una
presenza spontanea di insetti entomofagi e predatori utili al contenimento naturale di
specie dannose, come pure nella maggiore possibilità di acclimatazione e successo
di organismi utili introdotti artificialmente.
Per ultimo, ma non certamente per importanza, è il beneficio di carattere
paesaggistico derivante da un assortimento tra macchia mediterranea e pineta che,
seppure eseguito in maniera alquanto geometrico, non mancherà di produrre un
risultato finale pregevole in tale prospettiva. Si consideri infatti che nella
realizzazione pratica lo schema proposto sarà senz’altro soggetto ad adattamenti
anche molto vistosi che renderanno l’insieme alquanto casuale e godibile dal punto
di vista paesaggistico.
Dal punto di vista agronomico l’epoca migliore per l’esecuzione delle operazioni di
messa a dimora degli alberetti di pino è il periodo autunno-inverno, dal mese di
ottobre a tutto dicembre. Sarà quindi necessario programmare tutti i lavori
preliminari in tempo utile per rientrare nel periodo indicato.
Le operazioni tecniche da mettere in campo per realizzare l’opera sono:
- Decespugliamento dell’area d’intervento;
- Individuazione dei nuclei con paline;
- Scavo delle buche di dimensioni di almeno 40 x 40 cm;
- Fornitura e messa a dimora di terreno vegetale nelle buche, al fine di ridurre il
fenomeno di stress radicale dovuto dal contatto diretto del bulbo con lo strato
sabbioso;
- Messa a dimora degli esemplari;
- Colmatura della buca;
- Cure colturali (zappettature e sarchiature).
RIQUALIFICAZIONE PERTINENZE STRADALI E AREE TURISTICHE
Gli interventi previsti per tale tipologia di opera sono così sintetizzabili:
- Sulle arterie stradali provinciali e comunali di accesso alle aree turistiche
ioniche, a partire dalle intersezioni prossimali alla S.S. 106 , consistono
24
nelle attività di decespugliamento, taglio della vegetazione erbacea,
spalcatura di quella arborea, eliminazione della necromassa, pulizia di
canalette e tombini di scolo, per una larghezza massima di circa 2 metri
per ogni lato strada;
- Nell’ambito delle aree perimetrali ad insediamenti turistici, si procederà ad
effettuare un intervento di riqualificazione a carico della componente
vegetale, con asportazione della necromassa, delle branche secche,
potature di rimonta e/o conformazione, taglio erba e raccolta di rifiuti
antropici abbandonati durante la stagione balneare precedente. La raccolta
di questi ultimi sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica, vetro,
carta e ferro in sacchi di plastica che saranno trasportati in aree
indicate dal Comune.
5.1 COMUNE DI BERNALDA
Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee nel Comune di Bernalda è
rappresentata dalla eccessiva antropizzazione, con la presenza di stabilimenti balneari e
villaggi turistici, in cui nel periodo estivo si concentra la presenza di migliaia di
persone lungo le pertinenze stradali in stretta connessione con le aree boscate. Questa
condizione suscita preoccupazione sia per incendi accidentali che per il rilascio di rifiuti
antropici, considerevoli sia per l’ambiente stesso che per il decoro urbano e periurbano .
Gli interventi di riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche previsti nel
progetto IVAM 2017, tiene conto delle segnalazioni pervenute alla Regione Basilicata
(Dipartimento Politiche Agricole e Forestali) da parte del Comune di Bernalda con
PEC in riscontro alla nota n.41411 del 09/03/2017 in atti del Comune prot. n.4794 del
16/03/2017.
In tali circostanze si rende opportuno realizzare idonei interventi di prevenzione
antincendio lungo i margini perimetrali di tali insediamenti turistici, per fasce e
profondità variabili in funzione delle condizioni stazionali e per dare continuità ai lavori
in essere già realizzati nelle immediate adiacenze da parte del personale operaio dell’ex
C.F.S.
25
Caratteristiche operative da attuare:
1. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva;
2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte
(schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta sarà
curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche
(pianta completamente secca, senza aghi, ecc.);
3. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura E’ consentita la bruciatura del
materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di
sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante
portasemi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo. Le attività
di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in
quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro. Il materiale cippato sarà
distribuito in aree boscate indicate dal direttore tecnico di cantiere e approvate dalla
direzione dei lavori al fine di arricchire la componente organica del suolo.
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Via Santa Palagina.
L’intervento prevede il decespugliamento, taglio di erba lungo le pertinenze stradali
con l’eliminazione di tutta la vegetazione che fuoriesce dalle recinzioni esistenti sulla
via Santa Palagina. Essa ricade nella Part.554 e fiancheggia il confine della part.13
del foglio 50 del comune di Bernalda, in confine con la Riserva Statale di Metaponto,
gestita dall’ex Corpo Forestale dello Stato.
L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva con particolare
attenzione alla sicurezza incendio e al miglioramento della visibilità per la circolazione
in sicurezza dei pedoni, ciclisti e della autovetture stesse.
26
Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la
stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti
balneari e ai Villaggi di Metaponto Lido, decorosa per questa stagione balneare del
2017.
La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica,
vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune di
Bernalda.
Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli
stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di vetro
intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Area verde fra SP. Bernalda –
Metaponto e Via Torre mare.
L’intervento ricade nella particella 381 e 320 del foglio 51 del Comune di Bernalda, la
prima confinante con le strade SP. Bernalda-Metaponto e Via Torre Mare e la seconda
è l’area circostante il centro sportivo.
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Part.381 foglio 51
28
L’intervento consiste nella pulizia dell’area con decespugliamento, taglio di erba e
raccolta di rifiuti antropici, differenziandoli in plastica, vetro, carta e ferro in sacchi di
plastica e trasportati in aree indicate dal Comune di Bernalda.
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Zona cavalcaferrovia in prossimità
della stazione ferroviaria di Mataponto.
Il lavoro previsto in questa aree è similare agli interventi descritti in precedenza.
Rimboschimento naturalistico foglio 51 part.459
L’area indicata per il rimboschimento naturalistico ha una superficie di circa due ettari
e ricade nella particella 459 del foglio 51 di proprietà del Comune di Bernalda. Essa si
trova fra la strada Torre Mare e il canale di bonifica che fiancheggia la zona boscata a
prevalenza di Pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.) che antecede la riserva Riserva
Statale di Metaponto.
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Foglio 51 part.459
Le tipologie vegetazionali da usare nel rimboschimento naturalistico previsto sono
quelle descritte nella parte generale. La fornitura delle piantine sarà curata dai vivai
Regionali, Provinciali e/o delle Aree Programma.
5.2 COMUNE DI PISTICCI
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti – Strada Provinciale Viale 48.
L’area di intervento è la Strada Provinciale che va dalla ss. 106 a Lido 48 per una
lunghezza di 3770 metri.
30
In tali aree è prevista, lungo una fascia di 2 metri ai bordi del viale, l’eliminazione di
tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, la spalcatura e la
rimozione dei rifiuti.
31
32
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti – Strada Provinciale Viale San
Basilio.
L’area di intervento è la Strada Provinciale che va dalla ss. 106 a Lido San Basilio per
una lunghezza di 3650 metri.
In tali aree è prevista, lungo una fascia di 2 metri ai bordi del viale, l’eliminazione di
tutta la componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento, la spalcatura e la
rimozione dei rifiuti.
33
34
Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo – Viale d’accesso “Riva dei Ginepri”.
Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi è situato in contrada Torre Mare e
più specificatamente, alle spalle del Villaggio “Ti Blu”, costituendo la via d’accesso per
il lido “Riva dei Ginepri”.
Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 660 metri.
In tali aree è prevista l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva
mediante decespugliamento, lungo una fascia di 5 metri ai bordi del viale.
I rifiuti vegetali saranno smaltiti mediante abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuiti
sul terreno, mentre i rifiuti solidi urbani saranno differenziati e portati ai punti di
raccolta.
In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 52 particelle 3-173-174 e nel foglio 131
particelle 8-9.
35
36
Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo – Viale d’accesso “Spiaggetta”.
Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi costituisce la via d’accesso per il
lido “La Spiaggetta”.
Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 580 metri.
In tali aree è prevista l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva
mediante decespugliamento, lungo una fascia di 5 metri ai bordi del viale.
I rifiuti vegetali saranno smaltiti mediante abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuiti
sul terreno, mentre i rifiuti solidi urbani saranno differenziati e portati ai punti di
raccolta.
In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 131 particelle 8-9-535.
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Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo perpendicolare alla linea di costa.
Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi è situato tra la via d’accesso per il
lido “La Spiaggetta” e la via d’accesso per il lido “Riva dei Ginepri”.
Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 570 metri.
In tali aree è prevista una fascia di eliminazione del combustibile di una larghezza media
di 10 metri, inclusa l’eventuale sede viaria, consistente nell’eliminazione di tutta la
componente erbacea ed arbustiva mediante decespugliamento e, ai fini antincendio,
allontanamento del materiale di risulta dalle zone più a rischio, eventuale abbruciatura o
cippatura in loco e ridistribuzione sul terreno.
In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 131 particelle 8-9-532.
38
39
Ripristino di viale tagliafuoco verde attivo – Viale d’accesso “Lido Ti Blue”.
Il viale per cui si prevede l’esecuzione degli interventi costituisce la via d’accesso per il
lido “Ti Blu”.
Gli interventi si rendono necessari su una lunghezza complessiva di 370 metri.
In tali aree è prevista l’eliminazione di tutta la componente erbacea ed arbustiva
mediante decespugliamento, lungo una fascia di 5 metri ai bordi del viale.
I rifiuti vegetali saranno smaltiti mediante abbruciatura o cippatura in loco e ridistribuiti
sul terreno, mentre i rifiuti solidi urbani saranno differenziati e portati ai punti di
raccolta.
In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 52 particelle 3-19-178.
Riqualificazione canale di bonifica.
Il canale di bonifica per cui si prevede l’esecuzione degli interventi è situato tra Viale 48
e la strada di accesso al lido “La Spiaggetta” e si sviluppa per circa 2950 metri.
Gli interventi svolgeranno principalmente una funzione di ripristino dell’officiosità.
In pratica le operazioni previste consisteranno in decespugliamento parziale delle
scarpate, decespugliamento totale delle aree prospicienti il canale lungo fasce di 1-2
40
metri, seguito da decespugliamento selettivo su ulteriori fasce di ampiezza pari a 1-2
metri finalizzato ad interrompere nei punti critici la continuità verticale del soprassuolo.
Per lo smaltimento dei residui è consentita l’abbruciatura del materiale o la cippatura in
loco.
In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 52 particelle 85-91-177 e nel foglio 131
particella 536.
Rimozione materiale vegetale detritico di costa.
L’area d’intervento si colloca alla sinistra idrografica del fiume Cavone per
un’estensione di Ha 1,32 circa, in essa si prevede di intervenire mediante rimozione del
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materiale detritico, dei rifiuti di natura antropica e dei residui vegetali trasportati dalla
corrente.
Le attività di riqualificazione prevedono inoltre la raccolta e successiva catalogazione
dei rifiuti in aree designate dal DL in fase di cantiere, compresa la comunicazione agli
enti preposti per lo smaltimento dei rifiuti in discarica.
Le finalità degli interventi rispondono sia ad esigenze fruitive, che di protezione nei
confronti della vegetazione psammofila.
In Catasto, gli interventi ricadono nel foglio 133 particella 561.
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5.3 COMUNE DI POLICORO
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti.
L’intervento programmato, riguarderà la ripulitura della strada” Via Mascagni”, incrocio
“Via Trieste” coincidente con l’inizio e la fine della pista ciclabile che conduce alla
Riserva del Bosco Pantano, sino al piazzale WWF ”Piazza Siris”. Verrà effettuata la
ripulitura in corrispondenza dei bordi stradali,con il taglio dello strato erbaceo posto a
ridosso del marciapiede, lato canale di bonifica , della pista ciclabile per una fascia di
larghezza media tre metri su entrambi i lati della sede stradale in funzione antincendio,
compreso la spalcatura dei rami bassi o secchi sporgenti degli alberi presenti lungo la
strada ed il decespugliamento selettivo a carico dei cespugli deperienti o secchi
appartenenti alle specie aliene protesi in direzione della strada. Tutti i materiali di risulta
rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo quanto
descritto nel Disciplinare Tecnico-Capitolato.
43
Via Mascagni incrocio con Via Trieste e Pista ciclabile.
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti.
L’intervento programmato, riguarderà la ripulitura della scarpata per una larghezza di 20
metri, posta fra la passeggiata del lungomare e le sottostanti aree adibite a parcheggio,
avente uno sviluppo lineare compreso fra “Largo Italia” e “Largo Esperia”. Verrà
effettuata la ripulitura delle superfici, con il taglio dello strato erbaceo sia verde che
secco sino al cordolo stradale, in funzione antincendio, compresa la spalcatura dei rami
bassi o secchi sporgenti degli alberi ed il decespugliamento selettivo a carico dei
cespugli deperienti o secchi. Eliminazione delle specie aliene (acacia saligna-canne-rovi,
ecc.). Tutti i materiali di risulta rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno
verranno smaltiti secondo quanto descritto nel Disciplinare Tecnico-Capitolato.
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Largo Italia (scarpata sottostante passeggiata lungomare)
Riqualificazione rete sentieristica.
L’intervento riguarderà la ripulitura della rete sentieristica, già presente all’interno della
”Riserva Naturale Orientata del Bosco Pantano di Policoro”, mediante il ripristino della
percorribilità dei sentieri al fine di migliorarne l’accessibilità. Verrà effettuato il taglio
dei rami sino all’altezza di metri 2,50, quello della componente erbacea, eliminazione
dei rami secchi, rovi, ecc. per una larghezza media di metri 2-2,5. Non sarà effettuato
nessun taglio di piante verdi, tutti i rami, parti di albero secchi, verranno posti ai lati del
sentiero al fine di non alterare lo stato naturale dei luoghi. Tutti i materiali di risulta
rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo quanto
descritto nel Disciplinare Tecnico.
45
Sentiero Riserva Bosco Pantano
Viale Tagliafuoco.
L’intervento da eseguire lungo i viali tagliafuoco riguarderà l’asportazione della
necromassa presente alla base degli alberi posti ai lati del viale, la spalcatura dei rami
secchi bassi o sporgenti, il taglio selettivo dei cespugli deperienti o secchi, il taglio delle
specie aliene (acacie, canne, rovi, ecc.), il taglio dell’erba secca e verde per una
ampiezza compresa fra i 7 e i 10 m. ed una altezza di m. 2,5. Dove sono presenti canali
di bonifica, la ripulitura prevede la periodica gestione della vegetazione al fine di
garantire la funzione drenante dei canali stessi. La loro ripulitura sarà condotta in
maniera discontinua, agendo su 50 metri di sponda destra, alternata con 50 metri di
sponda sinistra, così come indicato nel Piano di Gestione Siti Rete Natura 2000 Arco
Ionico Lucano, allegato A, con l’obiettivo specifico di conservazione di ambienti idonei
al rifugio o alla riproduzione di specie di interesse conservazionistico. Tutti i materiali di
risulta rinvenienti dalle lavorazioni che si effettueranno verranno smaltiti secondo
quanto descritto nel Disciplinare Tecnico.
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Viale tagliafuoco- Via Pirro
5.4 COMUNE DI SCANZANO JONICO
Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee di Scanzano Ionico è
rappresentata dalla eccessiva antropizzazione, con la presenza di stabilimenti balneari e
villaggi turistici, in cui nel periodo estivo si concentra la presenza di migliaia di
persone lungo le pertinenze stradali in stretta connessione con le aree boscate. Questa
condizione suscita preoccupazione sia per incendi accidentali che per il rilascio di rifiuti
antropici, considerevoli sia per l’ambiente stesso che per il decoro urbano e periurbano .
In tali circostanze si rende opportuno realizzare idonei interventi di prevenzione
antincendio lungo i margini perimetrali di tali insediamenti turistici, per fasce e
profondità variabili in funzione delle condizioni stazionali.
Per la prevenzione incendi è prevista la pulizia dei viali tagliafuoco presenti nella
fascia boscata ove verrà effettua la pulizia per una larghezza di mt.10-15 mt.
Caratteristiche operative da attuare
1. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva;
2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte
(schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta sarà
curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze fenologiche
(pianta completamente secca, senza aghi, ecc.);
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3. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura E’ consentita la bruciatura del
materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza di
sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante portasemi,
purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo, Le attività di
raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli cumuli e in
quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro.
4) Il materiale cippato sarà distribuito in aree boscate indicate dal direttore tecnico di
cantiere e approvate dalla direzione dei lavori al fine di arricchire la componente
organica del suolo.
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Zona Lido Torre .
L’intervento prevede il decespugliamento, il taglio di erba lungo le pertinenze stradali
con l’eliminazione di tutta la vegetazione che invade strade, camminamenti, piste
ciclabili e parcheggi, che si trovano nella zona di Lido Torre Mare. Essa ricade nelle
Part.lle 90-92-127 del foglio 70 e part. 4 – 5 -10 del foglio 73 del comune di
Scanzano Ionico
L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva con particolare
attenzione alla sicurezza incendio e al miglioramento della visibilità per la circolazione
in sicurezza dei pedoni, ciclisti e della autovetture stesse.
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Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la
stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti
balneari e ai Villaggi di Scanzano Ionico, decorosa per questa stagione balneare del
2017.
La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica,
vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune si
Scanzano Ionico.
Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli
stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di vetro
intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.
Spalcatura, decespugliamento selettivo, rimozione e bonifica necromassa.
L’intervento ricade nella particella 5 del foglio 70 del Comune di Scanzano Ionico, e
precisamente fra le tagliafuoco B e C lato mare e interessa una superficie di mq. di circa
Ha.8.
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Part.5 foglio 70 Comune di Scanzano Ionico
Riqualificazione viali taglia fuoco.
I viali tagliafuoco oggetto di intervento ricadono fra la strada Provinciale Lido Torre e
Lido Terzo Cavone, sono sette di cui sei perpendicolari alla linea di costa e uno
parallelo al lato Mare. Essi interessano le particelle 5-79-127-331 del foglio 70 e le
particelle 171-165-371-372-74 del foglio 69 del Comune di Scanzano Ionico.
I viali tagliafuoco oggetto di intervento di pulizia, che ricadono fra la strada Provinciale
Lido Torre e il Camping le due Barche direzione Terzo Madonna sono due, entrambi
perpendicolari alla linea di costa, e collegano le due passeggiate esistenti, di cui una
continua fino al canale di bonifica.
Tagliafuoco A
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Tagliafuoco B
Tagliafuoco C
Tagliafuoco D
51
Tagliafuoco E
Tagliafuoco F
Lungo i viali tagliafuoco, sono stati individuati n° 58 soggetti arborei che presentano le
chiome in stretto contatto, tale da determinare una continuità all’interno della fascia. In
base a tale assunto, è previsto l’abbattimento di n° 58 individui che sono stati
appositamente censiti e contrassegnati in campo. Prima dell’avvio delle operazioni di
taglio, i soggetti saranno opportunamente martellati ai sensi delle vigenti norme.
Piedilista di contrassegno delle piante da abbattere sui viali tagliafuoco cantiere Scanzano jonico
Numero Progressivo Diametro Specie
1 20 PINO D'ALEPPO
2 24 PINO D'ALEPPO
3 33 PINO D'ALEPPO
4 31 PINO D'ALEPPO
5 34 PINO D'ALEPPO
52
6 29 PINO D'ALEPPO
7 28 PINO D'ALEPPO
8 24 PINO D'ALEPPO
9 23 PINO D'ALEPPO
10 18 PINO D'ALEPPO
11 26 PINO D'ALEPPO
12 13 PINO D'ALEPPO
13 23 PINO D'ALEPPO
14 19 PINO D'ALEPPO
15 34 PINO D'ALEPPO
16 12 PINO D'ALEPPO
17 13 PINO D'ALEPPO
18 16 PINO D'ALEPPO
19 45 PINO D'ALEPPO
20 21 PINO D'ALEPPO
21 10 PINO D'ALEPPO
22 11 PINO D'ALEPPO
23 22 PINO D'ALEPPO
24 23 PINO D'ALEPPO
25 25 PINO D'ALEPPO
26 20 PINO D'ALEPPO
27 15 PINO D'ALEPPO
28 8 PINO D'ALEPPO
29 19 PINO D'ALEPPO
30 30 PINO D'ALEPPO
31 9 PINO D'ALEPPO
32 18 PINO D'ALEPPO
33 24 PINO D'ALEPPO
34 14 PINO D'ALEPPO
35 14 PINO D'ALEPPO
36 19 PINO D'ALEPPO
37 22 PINO D'ALEPPO
38 14 PINO D'ALEPPO
39 13 PINO D'ALEPPO
40 22 PINO D'ALEPPO
41 29 PINO D'ALEPPO
42 16 PINO D'ALEPPO
43 33 PINO D'ALEPPO
44 24 PINO D'ALEPPO
45 11 PINO D'ALEPPO
46 14 PINO D'ALEPPO
47 15 PINO D'ALEPPO
48 11 PINO D'ALEPPO
49 14 PINO D'ALEPPO
50 23 PINO D'ALEPPO
51 31 PINO D'ALEPPO
52 13 PINO D'ALEPPO
53 33 PINO D'ALEPPO
54 25 PINO D'ALEPPO
55 45 PINO D'ALEPPO
56 17 PINO D'ALEPPO
57 18 PINO D'ALEPPO
58 16 PINO D'ALEPPO
53
5.5 COMUNE DI NOVA SIRI E ROTONDELLA
Una delle maggiori criticità riscontrate nelle pinete litoranee nel Comune di Nova
Siri è rappresentata dalla eccessiva antropizzazione, con la presenza di
stabilimenti balneari e villaggi turistici, in cui nel periodo estivo si concentra la
presenza di migliaia di persone lungo le pertinenze stradali in stretta connessione
con le aree boscate. Questa condizione suscita preoccupazione sia per incendi
accidentali che per il rilascio di rifiuti antropici, considerevoli sia per l’ambiente
stesso che per il decoro urbano e periurbano .
In tali circostanze si rende opportuno realizzare idonei interventi di prevenzione
antincendio lungo i margini perimetrali di tali insediamenti turistici, per fasce e
profondità variabili in funzione delle condizioni stazionali.
Caratteristiche operative da attuare:
1. Eliminazione completa di tutta la componente erbacea ed arbustiva;
2. Eliminazione totale di tutte le piante arboree ed erbacee completamente morte
(schiantate, stroncate, inclinate con equilibrio instabile). La scelta della pianta
sarà curata direttamente dal tecnico di cantiere sulla base delle evidenze
fenologiche (pianta completamente secca, senza aghi, ecc.);
3. Cippatura della ramaglia o eventuale abbruciatura. E’ consentita la bruciatura
del materiale secco a terra e dei residui di lavorazione nelle aree vuote, a distanza
di sicurezza e sotto controllo diretto, scongiurando i possibili danni alle piante
porta semi, purchè al di fuori del periodo a rischio di incendio boschivo. Le
attività di raggruppamento e abbruciamento potranno essere effettuate in piccoli
cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro.
4) Il materiale cippato sarà distribuito in aree boscate indicate dal direttore tecnico
di cantiere e approvate dalla direzione dei lavori al fine di arricchire la
componente organica del suolo.
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Via Luce del Varietà, Via
Giulietta degli Spiriti e Via Amarcord.
L’intervento prevede il decespugliamento, il taglio di erba lungo le pertinenze
stradali con l’eliminazione di tutta la vegetazione invadente, camminamenti,
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piste ciclabili e parcheggi, che si trovano nella zona di Lido di Nova Siri. Esse
ricadono nel foglio 51 del comune di Nova Siri.
L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva con
particolare attenzione, rispetto alla sicurezza incendio e alla viabilità, migliorando
la visibilità per la circolazione in sicurezza dei pedoni, ciclisti e della autovetture
stesse.
Via Lici del Varietà
Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati
durante la stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso,
agli stabilimenti balneari e Villaggi di Nova Siri , decorosa per questa stagione
balneare del 2017.
La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica,
vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune
si Nova Siri.
Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli
stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di
55
vetro intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai
bagnanti.
Spalcatura, decespugliamento selettivo, rimozione e bonifica necromassa.
L’intervento ricade nella particella 47 e 24 del foglio 51 del Comune di Nova Siri
e interessa una superficie di mq. di circa Ha.2.5.
Part.47-24 foglio 51 Comune di Comune di Nova Siri
Part.47-24 foglio 51 Comune di Comune di Nova Siri
56
Riqualificazione pertinenze stradali ed aree turistiche con attività di
decespugliamento, potature e rimozione rifiuti. Strada Lido e Zona Parcheggio
Rotondella
L’intervento prevede il decespugliamento, il taglio di erba lungo le pertinenze stradali
con l’eliminazione di tutta la vegetazione che invade strade, camminamenti, piste
ciclabili e parcheggi, che si trovano nella zona di Rotondella. Esse ricadono nel foglio
58-61 del comune di Rotondella.
L’intervento prevede il taglio della vegetazione erbacea ed arbustiva.
Inoltre l’intervento prevede anche la raccolta di rifiuti antropici abbandonati durante la
stagione balneare precedente, al fine di rendere questa via di accesso, agli stabilimenti
balneari e Villaggi di Nova Siri, decorosa per questa stagione balneare del 2017.
La raccolta dei rifiuti antropici sarà effettuata in modalità differenziata fra plastica,
vetro, carta e ferro in sacchi di plastica e trasportati in aree indicate dal comune si
Rotondella.
Parcheggio Rotondella
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Particolare attenzione sarà dedicata nella parte della strada che fiancheggia gli
stabilimenti balneari, per l’eliminazione, quanto più possibile, delle bottiglie di vetro
intere e rotte, per ridurre al minimo il pericolo di taglio accidentale ai bagnanti.