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ANNO SCOLASTICO 2010/2011
PROGETTO ALIMENTAZIONE
CARNE – UOVA – PESCE – LEGUMI – SALUMI ACQUA – FRUTTA - VERDURA
DOLCI LATTE E DERIVATI- CONDIMENTI PANE – BISCOTTI – PATATE- PASTA - RISO Docente: OLIVA LIDIA
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PREMESSA
Questo progetto è destinato ai bambini dai due anni e mezzo ai cinque anni della scuola
dell'infanzia.
L’obiettivo è farli riflettere sull'alimentazione e offrire lo spunto per aprirsi alla scoperta del mondo
naturale.
La strategia da me utilizzata è quella che fa riferimento alla metacognizione, frutto, ormai, di
innumerevoli studi da parte della psicologia e delle neuroscienze.
La giustificazione di tale metodo è di natura pedagogica, in quanto si basa su un assunto
esperenziale, che risale a Maria Montessori: ciò che giova ai bambini “frenastenici” va ancora
meglio per quelli “normali”.
Non sono in possesso di dati sperimentali, ma questi vengono forniti dalle equipe degli psicologi
del gruppo MT di Padova che lavorano sulla metacognizione.
Quello che propongo è frutto di conferme quotidiane da parte dei bambini stessi, che nel loro
percorso riescono ad imparare con maggiore facilità e soddisfazione, che si dimostrano più
responsabili e capaci di rielaborazione e riflessione personale oltreché di pensiero critico.
Non voglio spingermi troppo oltre, ma oserei dire che un insegnante perseguendo questo metodo
fornisce veramente strumenti efficaci di pensiero che a loro volta diventano premessa ad
un’educazione attiva e democratica.
Hanno confermato e guidato le mie esperienze didattiche gli studi di Bruner, del neurologo John C.
Eccles e del filosofo K. Popper.
Il bambino si abitua a conoscere i ritmi della natura, i processi di trasformazione degli alimenti,
viene a contatto con le catene di distribuzione e può cominciare a rendersi conto dei messaggi
persuasivi della pubblicità.
Il nostro corpo ha bisogno di tante cose: pasta, carne, pesce, formaggio, verdure, legumi, frutta,
latte, acqua. Ognuno di questi alimenti contiene delle sostanze indispensabili per la nostra vita. La
crescita del nostro corpo dipende da come ci nutriamo. Un’ alimentazione sana ed adeguata ci aiuta
a difenderci dalle malattie.
Per questo motivo il lavoro educativo deve cercare di creare condizioni per la scoperta degli
alimenti e la costruzione di nuovi piaceri. Il piacere è un fatto individuale, mentre l’educazione e
soprattutto la scuola sono fatti collettivi. Ognuno deve avere un’occasione di trovare se stesso in
percorsi di gruppo, di difendere le proprie differenze ed individualità pur nell’adozione di
comportamenti sociali.
Le attività proposte sono pensate per i bambini della scuola dell’infanzia, si è privilegiato l’asse del
gioco come esperienza, la dimensione sociale del fare, che coinvolga non solo i bambini di età
diverse ma, dove è possibile, genitori e territorio. Perché giocare insieme, come mangiare insieme, è
una grande occasione per conoscersi e per conoscere, per sentirsi rassicurati ed accolti, per pensarsi
come soggetto ricco di idee, emozioni ed esperienze.
Il compito della scuola non è quello di addestrare o ammaestrare i bambini ad una alimentazione
sana e corretta ma di accompagnarli nella conquista di un atteggiamento esistenziale,
necessariamente individuale, che consenta loro di capire, scegliere, di trovare la propria strada e il
proprio benessere a tavola. L’obiettivo principale quindi è di portare i bambini a sedersi a tavola
durante l’ora di mensa insieme ai coetanei e provare piacere e non obbligo ad assaggiare gli
alimenti proposti per avere un bagaglio di sapori e gusti ogni volta sempre più articolati.
Il progetto cerca di rispondere ai seguenti requisiti:
- collegialità: condivisione del progetto da parte di tutte le insegnanti della scuola,
- protagonismo: partecipazione attiva al progetto dei bambini dai due anni e mezzo ai cinque,
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- globalità: analisi preliminare dei bisogni dei bambini,
- ordinarietà: il progetto cerca di prevedere iniziative ed interventi che siano inseriti nella
quotidianità della vita scolastica,
- interdisciplinarietà: le tematiche affrontate non coinvolgono solo l’area scientifica ma i
problemi sono affrontati sul piano psico-affettivo-emozionale,
- interistituzionalità: coinvolgimento dell’ASL e della provincia di Brescia,
- verificabilità: affrontare situazioni verificabili e valutabili sia a breve che lungo termine.
Obiettivi formativi nell’ambito disciplinare: corpo, movimento, salute
- Individuare e costruire uno spazio adibito al pranzo
- Far capire che lo sport ed il movimento sono indispensabili alla salute del proprio corpo
- Attraverso la codificazione di alcuni simboli, eseguire i movimenti imitativi di alcuni
animali
- Discriminare, attraverso il gusto ed il tatto, il sapore e la forma di alcuni alimenti
- Usare gli indicatori spaziali e temporali
- Manipolare ed utilizzare con destrezza oggetti e strumenti
Obiettivi formativi nell’ambito disciplinare: fruizione e produzione di messaggi
- Conoscere e nominare oggetti utilizzati in cucina
- Nominare e rappresentare l’alimento preferito
- Nominare e descrivere frutta e verdura rappresentata
- Individuare i derivati del frumento e nominarli
- Indicare i cibi che vengono assunti durante i pasti e nominarli
- Riflettere sulle abitudini alimentari per una crescita sana
- Visualizzare e conoscere gli organi della digestione attraverso tavole anatomiche e disegni
- Codificare e decodificare i simboli
- Coinvolgere il bambino nel contatto con il cibo, attraverso la manipolazione
- Manifestare interesse e curiosità nei confronti dei fenomeni osservati
- Descrivere, rielaborare e rappresentare le diverse esperienze effettuate
Obiettivi formativi nell’ambito disciplinare: esplorare, conoscere, progettare
- Individuare ed associare il colore ai relativi alimenti
- Rappresentare la quantità
- Discriminare attraverso i cinque sensi
- Individuare il colore della frutta e verdura rappresentata
- Discriminare e classificare verdura e frutta in base al colore
- Determinare la quantità, indicando il nome degli alimenti
- Individuare i derivati di alcuni prodotti
- Scoprire le origini degli alimenti
- Seguire i ritmi della natura: semina-germinazione-crescita
- Visualizzare parte del percorso del cibo
- Sperimentare la trasformazione di un prodotto: grano-farina, uva-vino, ecc…
- Sperimentare la preparazione di un alimento, seguendo una procedura
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Obiettivi formativi nell’ambito disciplinare: il sé e l’altro
- Interagire con gli altri per raggiungere un obiettivo
- Creare situazioni di collaborazione fra insegnanti e bambini e/o genitori e bambino,
attraverso l’aiuto vicendevole
- Rispettare le regole stabilite per raggiungere un obiettivo comune
- Confrontarsi con i compagni per cercare soluzioni ai problemi
TABELLA RIASSUNTIVA DEGLI OSA PER ETA’
COMPETENZE OBIETTIVI DI
PROGETTO
OBIETTIVI
DISCIPLINARI (OSA)
ATTIVITA' E
CONTENUTI
Bambini 5 anni
Conoscere i
mutamenti delle
stagioni,
conoscere le
caratteristiche
nutritive degli
alimenti per
avviarsi alla
consapevolezza di
corrette abitudini
alimentari e
all'acquisizione del
concetto di ciclo
biologico (semina,
crescita, raccolta
dei prodotti e dei
semi,
conoscenza di una
corretta
alimentazione e
dell’ educazione a
tavola
Cognitivi·
Conoscere la successione delle stagioni
descrivere verbalmente le caratteristiche degli alimenti
rappresentare graficamente le gli alimenti e il ciclo biologico
metacognitivi·
dati alcuni alimenti indicare quali sono gli alimenti SI e gli alimenti NO
utilizza procedure per la risoluzione dei problemi
socio-affettivi·
ha cura dell'orto condivide attrezzi e
materiali si organizza e
collabora con i compagni
Esplorare, conoscere e
progettare·
Toccare, guardare, annusare, assaggiare qualcosa e dire che cosa si è toccato, visto, odorato, gustato, ricercando la proprietà dei termini;·
collocare fatti ed eventi nel tempo; ·
ricostruire ed elaborare successioni;·
registrare regolarità e cicli temporali·
manipolare , piantare, raccogliere, seguendo un progetto proprio o di gruppo, oppure istruzioni d'uso ricevute·
adoperare lo schema investigativo del "chi, che cosa, quando, come, perché?" per risolvere problemi, chiarire situazioni, raccontare fatti, spiegare processi
Contare oggetti, immagini, persone;
I semi:
Semina e piantumazione di verdura e ortaggi nell'orto;
Cura delle piantine durante il periodo di crescita;
Raccolta di semi dalla frutta e dalla verdura dell'orto;
Presentazione, discussione, osservazione di semi vari;
Previsioni sulla semina e sulla germinazione;
Confronti e classificazioni di semi per rilevarne le caratteristiche;
Ricostruzione delle fasi di crescita delle piante;
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assume un comportamento corretto a tavola
evita di mangiare per mancanza di affetto
aggiungere, togliere valutare la quantità; ordinare e raggruppare per colore, forma, grandezza.
Fruizione e produzione di
messaggi·
Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e i coetanei lasciando trasparire fiducia nelle proprie capacità di espressione e comunicazione e scambiandosi domande, informazioni, impressioni, giudizi e sentimenti.·
Ascoltare, comprendere e riesprimere narrazioni lette o improvvisate di fiabe, favole, storie, racconti e resoconti.·
Disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all'esperienza, individualmente e in gruppo con una varietà creativa di strumenti e materiali.
Corpo, movimento e salute·
Maturare competenze di motricità fine e globale · Curare in autonomia la propria persona , gli oggetti personali, l'ambiente
Individuazione di variabili inerenti luce e buio (colture alla luce e/o al buio);costruzione di un erbario;
I cibi:
conversazioni sugli alimenti;
classificazioni dei cibi secondo categorie e caratteristiche nutritive;
proiezione di filmati inerenti l'argomento
costruzioni di giochi logici (domino, puzzle sugli alimenti e sull’alternarsi delle stagioni);
rappresentazioni grafiche e pittoriche relative alle esperienze;
racconti di storie e filastrocche sugli alimenti;
giochi sensoriali; di drammatizzazione; giochi motori: "il lupo mangia-frutta";invenzione di rime utilizzando i nomi di frutta e
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e i materiali comuni, nella prospettiva della salute e dell'ordine.
Il sé e l'altro
Rafforzare l'autonomia, la stima di sé, l'identità Rispettare e aiutare gli altri, cercando di capire i loro pensieri, azioni e sentimenti; · rispettare e valorizzare il mondo animato ed inanimato che ci circonda
Lavorare in gruppo, discutendo per darsi regole di azione , progettando insieme e imparando sia a valorizzare le collaborazioni, sia ad affrontare eventuali defezioni
verdura;gioco: "arriva un bastimento carico di..."
uscite inerenti le attività proposte
Bambini 4 anni
conoscere la
provenienza degli
alimenti per
avviarsi alla
consapevolezza di
corrette abitudini
alimentari ;
osservare e
sperimentare il
ciclo di crescita
delle piante
(semina, crescita,
raccolta dei
prodotti e dei
Cognitivi
conosce i cibi fondamentali
descrive verbalmente le caratteristiche degli alimenti (consistenza e gusto)·
rappresenta graficamente i cibi
metacognitivi
individua gli utensili adatti alla
Esplorare, conoscere e
progettare
Toccare, guardare, annusare, assaggiare qualcosa e dire che cosa si è toccato, visto, odorato, gustato, ricercando la proprietà dei termini;·
riordina eventi in tre sequenze: manipolare , piantare, raccogliere, seguendo istruzioni d'uso ricevute
ordinare e raggruppare per
I semi:
Semina e piantumazione di verdura e ortaggi nell'orto;
Cura delle piantine durante il periodo di crescita;Presentazione, discussione, osservazione di semi vari;
Confronti e
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semi) preparazione di una pietanza
porta a termine il proprio lavoro in modo autonomo
socio-affettivi
segue le regole condivise
sa aspettare il proprio turno
ha cura del proprio materiale
accetta di assaggiare cibi nuovi
colore, forma, grandezza.
Fruizione e produzione di
messaggi
Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e i coetanei scambiandosi domande, informazioni, impressioni ed emozioni;·
Ascoltare, comprendere e riesprimere narrazioni di fiabe, favole, storie e racconti.
Disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all'esperienza, individualmente e in gruppo con una varietà creativa di strumenti e materiali.
Corpo, movimento e salute
Maturare competenze di motricità fine e globale ·
Curare in autonomia la propria persona , gli oggetti personali, l'ambiente e i materiali comuni, nella prospettiva della salute e dell'ordine
Il sé e l'altro
Rafforzare l'autonomia, la stima di sé, l'identità Rispettare e aiutare gli
classificazioni di semi per rilevarne le caratteristiche;osservazione e ricostruzione delle fasi di crescita delle piante;colture in cassetta e vasetto;
I cibi:
conversazioni sugli alimenti
classificazioni dei cibi secondo categorie
proiezione di filmati inerenti l'argomento
Raccolta dei prodotti dell'orto;
costruzioni di giochi logici (domino, puzzle);
rappresentazioni grafiche e pittoriche relative alle esperienza:
racconti di storie e filastrocche sugli alimenti;
giochi sensoriali; di drammatizzazione;
giochi motori: "il lupo mangia-frutta";
Uscite inerenti
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altri; · rispettare e valorizzare il mondo animato ed inanimato che ci circonda
Lavorare in gruppo, imparando a valorizzare le collaborazioni.
le attività proposte
Bambini 3 anni
Conoscere,
osservare, toccare
alimenti per
avviarsi a corrette
abitudini
alimentari ;
Cognitivi
utilizza i sensi per esplorare l'ambiente (orto)·
individua le caratteri-stiche percettive di un alimento attraverso i sensi
rappresenta graficamente i cibi
metacognitivi
utilizza il materiale in modo appropriato
porta a termine il proprio lavoro
socio-affettivi
accetta la vicinanza dei compagni
sa aspettare il proprio turno
ha cura del proprio materiale
accetta di assaggiare cibi nuovi
Esplorare, conoscere e
progettare
Toccare, guardare, annusare, assaggiare qualcosa e dire che cosa si è toccato, visto, odorato, gustato;·
ricostruire successioni [prima/dopo]·
manipolare qualcosa seguendo istruzioni d'uso ricevute
Fruizione e produzione di
messaggi
Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e i coetanei;·
Ascoltare, narrazioni di fiabe, favole, storie e racconti.
Disegnare, dipingere, e dare colore all'esperienza, individualmente e in gruppo con una varietà creativa di strumenti e materiali.
Corpo, movimento e salute
Maturare competenze
I semi:
Seminare alcuni ortaggi;
Curare le piantine durante il periodo di crescita;
Confronti di semi per rilevarne le caratteristiche;
Osservazione e ricostruzione delle fasi di crescita delle piante;
Colture in cassetta e vasetto;I cibi:conversazioni sugli alimenti;
Raccolta dei prodotti dell'orto;
rappresentazioni grafiche e pittoriche relative alle esperienze;
racconti di storie e filastrocche sugli alimenti
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di motricità fine e globale ·
Curare in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, l'ambiente e i materiali comuni;
Il sé e l'altro
Rafforzare l'autonomia
Rispettare e aiutare gli altri; rispettare e valorizzare il mondo animato ed inanimato che ci circonda
Lavorare in gruppo, imparando a valorizzare le collaborazioni.
giochi sensoriali con frutta e verdura
giochi motori: "il lupo mangia-frutta";
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L’appetito vien……
assaggiando
MAPPA UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Il progetto è articolato in cinque unità di apprendimento principali che si articolano nel corso
dell’intero anno scolastico. Ricordo che le unità didattiche si caratterizzano come strumento per
l’alfabetizzazione primaria, finalizzata a garantire l’acquisizione puntuale da parte del singolo
bambino di competenze riconosciute fondamentali e basilari all’interno di un progetto culturale
sistematico in funzione dell’età e del quadro di bisogni evidenziato dai bambini stessi.
Lo sviluppo metodologico di ogni Unità di Apprendimento è il seguente:
- applicazione
- riflessione metacognitiva
- generalizzazione
Variazione stagioni:
frutta e verdura
frutta e verdura
Orto: semina-crescita-
raccolta.
Peter Coniglio
Peter coniglio
Facciamo un pieno di
energia:
cosa mangiamo?
Conosciamo i cibi:
Il bruco mai sazio
Il bruco mai sazio Giochi, letture,
poesie, filastrocche
sugli alimenti
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Lo spazio mensa
Prima di spiegare la metodologia didattica, vorrei esprimere una considerazione su uno dei luoghi
più rilevanti, che riveste una parte molto importante del nostro progetto: la mensa scolastica.
Nell’ allestire lo spazio mensa sono decisivi il modo in cui prepariamo il luogo e la cura in ogni suo
aspetto: odori, colori, rumori, scritte ed illustrazioni, tutto contribuisce a creare un ambiente
favorevole al gusto o accattivante in modo da favorire l’appetito.
L’importante è non perdere occasioni di dialogo con i bambini, facendosi raccontare la loro
esperienza in mensa: qual è la cosa più bella? E la più brutta? C’è qualcosa che manca? Cosa vi
piacerebbe ascoltare?
La ristorazione scolastica non è certamente un banchetto e per renderla più piacevole non significa
costringersi ad una festa continua. La chiave sta, allora, nell’ andare verso un’assunzione di regole
condivise. Queste potrebbero essere spiegate e a volte decise insieme agli stessi bambini, stabilendo
il comportamento da tenere a tavola: se ognuno si sentirà responsabile del clima che si viene a
creare, la ristorazione sarà un momento di tutti e darà un contributo educativo più ampio della mera
educazione alimentare. Se il bambino si sente responsabilizzato nella scelta e nella piena
condivisione di un comportamento alimentare, cercherà di discuterne anche a casa. Il momento
della mensa infatti non deve essere vissuto come fine a se stesso: a partire dall’occasione del pranzo
il bambino può imparare a comunicare con gli altri ed acquisire nel contempo un modello di
alimentazione positivo. Il cibo deve diventare un modo per esprimere i propri sentimenti: mangiamo
poco o molto per compensare una perdita, chiudere un vuoto, sottolineare un malessere interiore. Il
docente o l’adulto che affianca il bambino nelle prime esplorazioni alimentari o nelle sue
regressioni alimentari, gli comunica attraverso i propri gesti cosa significa mangiare.
Comunicheremo così serenità o nervosismo, attenzione o rifiuto a seconda del modo in cui
guardiamo il bambino, lo tocchiamo e lo accarezziamo.
In una scuola è importante che il momento del pasto sia rispettoso dello sviluppo psico-motorio del
bambino, del suo interesse, che non consideri l’alimentazione come fattore di routine, come
mantenimento della salute fisica a discapito di esperienze affettive, sensoriali e cognitive
significative. Un insegnante che inibisce il bambino che esplora, tocca, si sporca, e che lo pulisce
ogni volta che finisce un boccone, gli fornirà comportamenti disorientanti.
Gli studi psicologici suggeriscono infatti che il “no”, crea turbamenti nei genitori ed in noi
educatori: è una parola forte che il bambino, cogliendone le implicazioni, utilizza per attirare la
propria attenzione.
Importante è allora la risposta che daremo loro. Non vanno presi alla lettera, vanno ascoltati e
decodificati, interpretandone il tono e l’emozione. Se sapremo capire che il “no” può essere
espressione di un bisogno di rassicurazione, non entreremo in conflitto con il bambino e sapremo
adottare modalità di risposta congruenti ed efficaci. Una tappa importante è la scolarizzazione, che
coinvolge anche la condivisione di un momento, finora considerato “privato” come quello
dell’alimentazione. Da qui la necessità che lo spazio mensa della scuola sia confortevole: per i
bambini mangiare fuori casa senza genitori significa fare un’esperienza nuova.
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Il pasto in una mensa accogliente può sviluppare la loro autonomia e rassicurarli dall’ansia che
vivono in ambienti nuovi o con genitori iperprotettivi.
Coerentemente con l’atteggiamento più generale della scuola, è importante non eliminare dal
momento della mensa l’aspetto del gioco: giochi simbolici, gli odori, i sapori, la manipolazione dei
cibi.
Metodologia e didattica
Nell’ impostare il progetto ho tenuto presente, come dice Gaetano Domenici, la “proposta-
stimolo”: dopo avere identificato le caratteristiche essenziali dei bambini, si indicano le fasi degli
interventi didattici, cercando di impiegare una pluralità di situazioni-stimolo per agganciare la
proposta (lezione), si impiega con efficacia il canale della comunicazione didattica , con uno stile il
più possibile coinvolgente sul piano affettivo e cercando di stimolare le nove intelligenze
(Gardner).
Il lavoro è stato impostato in modo ludico. Il gioco costituisce il terreno privilegiato della pedagogia
per la prima infanzia. La proposta formativa specifica per il bambino dai tre ai sei anni si fonda sul
riconoscimento dell’importanza del gioco e delle condotte simboliche (“far per finta”, narrazione
fantastica, drammatizzazione ludica: Vygotsky e Bruner) nel convincimento della necessità che tale
percorso di crescita sia intenzionalmente promosso dall’adulto e che tale promozione abbia luogo
secondo modalità peculiari basate sulla condivisione, tra adulto e bambini,
di significati espressi in forma ludica.
Il gioco assume significato se posto all’interno di un progetto formativo per realizzare il quale
occorre attivare la “dimensione ludica” della professionalità educativa che consiste, soprattutto, nel
riflettere e nel mediare simbolicamente l’esperienza condivisa coi bambini.
La proposta formativa che si ipotizza, non è una pedagogia della spontaneità: si tratta, invece, di
capire come l’insegnante possa mettersi nei panni dei bambini per aiutarli a crescere, come possa
giocare con loro in maniera coinvolgente per promuovere capacità simboliche emergenti, come
possa agire con loro in maniera paritaria senza perdere la capacità di sostegno e di guida …
Il gioco, nella sua forma sociale,è un esercizio di scambio di significati, un esercizio raffinato di
forme comunicative e metacomunicative.
L’aspetto ludico, regolato o spontaneo, della scuola dell’infanzia permette ai bambini di esprimersi
e di imparare divertendosi.
L’attività ludica influisce anche sullo sviluppo sociale dei bambini perché permette di instaurare i
primi rapporti con i coetanei.
I giochi di gruppo richiedono il rispetto di regole che abituino i bambini ad assumere un
comportamento adeguato nei confronti degli altri: devono apprendere che il fine può essere
raggiunto solo sottoponendosi a determinate norme; in questo modo sperimenteranno sconfitte e
vittorie, impareranno ad accettare, senza rancori e senza presunzioni eventuali esiti negativi,
allenandosi per la futura vita sociale.
Sulla base di questa metodologia ludica si programmano itinerari didattici, definendo gli obiettivi
che si intende proporre come traguardo delle stesse attività. Il progetto didattico è uno strumento per
l’alfabetizzazione secondaria finalizzato a valorizzare le dimensioni dell’originalità e della
produzione autonoma e creativa.
La didattica del laboratorio permette al bambino di realizzare percorsi sia attraverso la strategia
dell’unità didattica che nei diversi campi di esperienza, affidati prevalentemente alla logica dei
materiali, degli spazi, dei tempi e non ad istruzioni verbali. Permette di valorizzare modi personali e
di produrre itinerari autonomi, di organizzazione degli spazi e dei tempi nella logica dei progetti.
Il laboratorio consente inoltre di sperimentare diverse modalità di socializzazione con gli altri
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bambini nelle dinamiche individuali, di coppia e di piccolo gruppo e con esperienze strutturate e
non strutturate, guidate e autonome. In questa direzione, i laboratori rappresentano un momento
eccezionale di socializzazione delle esperienze e delle conoscenze: offrono al bambino l’occasione,
da un lato, di sperimentare le proprie risorse e saggiare le proprie capacità, dall’altro di osservare le
soluzioni adottate dai compagni e di appropriarsene.
Il progetto parte con l’osservazione delle variazioni che accadono intorno a noi:
cosa sta succedendo?
1) CAMBIAMENTI STAGIONALI E CACCE AL TESORO
I bambini percepiscono i cambiamenti che l’alternarsi delle stagioni provoca nella natura tramite
l’osservazione diretta. L’ uscita nel giardino della scuola dà il via al progetto che si propone con
divertenti cacce al tesoro di “conoscere” attraverso i cinque sensi la frutta e la verdura di ogni
stagione; osserviamo con gli occhi, assaggiamo con la bocca , annusiamo con il naso, ascoltiamo
con le orecchie e tocchiamo con le mani.
Controlliamo il calendario della frutta e della verdura: ciascun periodo dell'anno ha la propria frutta
e la propria verdura. Cerchiamo di imparare ad inserire nel regime alimentare cibi legati alla
stagione in corso, è una garanzia in più di salute: contengono infatti tutte le sostanze nutrienti
necessarie all'organismo in quel determinato momento dell'anno.
La Frutta Primavera: ciliegia, fragola, nespola
Estate: pesca, albicocca, prugna, fico, frutti di bosco, anguria, melone
Autunno: mela, pera, uva, caco, melagrana, kiwi, castagna
Inverno: arancia, mandarino, pompelmo, mela, pera.
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La Verdura Primavera: asparago, cavolfiore, carote, finocchio, ravanello, lattuga ed altri tipi di insalata
Estate: bietola, cetriolo, fagiolino, melanzana, peperone, pomodoro, zucchina, sedano
Autunno: cavolfiore, bietola, carota, porro, zucca
Inverno: broccolo, carciofo, cavolo, finocchio, indivia scarola, spinaci.
L’obiettivo è quello di fare acquisire ai bambini un atteggiamento scientifico nei confronti del reale,
per interagire con la realtà in maniera quanto più possibile consapevole.
Alla fine del percorso, la frutta e la verdura viene rappresentata con varie tecniche grafico-pittoriche
( acquarello, collage, matite colate, tempere, pastelli a cera, frottage, digito pittura, ecc…) e, in base
all’età del bambino, viene riassunta l’esperienza su un libretto, completo di disegni, filastrocche e
racconti. Per i grandi viene aggiunta una tabella riassuntiva a doppia entrata.
2) GIOCHI CON I CINQUE SENSI
Si intervalla il lavoro con i giochi:
- “annusando … riconosco”: mettiamo sostanze diverse (rosmarino, caffè, peperoncino,
ecc…) in piatti. A turno bendiamo i bambini e facciamo annusare una alla volta un piatto,
chiedendo di descrivere ciò che sente: se l’odore è gradevole, se l’ha già sentito, in quali
circostanze … Successivamente, ad occhi aperti, verifichiamo se ha indovinato e
descriviamo gli odori percepiti con aggettivi appropriati (piccante, dolce aspro, pungente,
…)
- “vediamo … con il tatto”: bendiamo il bambino e lo invitiamo ad indovinare la frutta o la
verdura (banana, arancia, noce, castagna, asparago, carciofo, cipolla, ecc…) tramite il tatto .
Ad occhi aperti, verifichiamo se ha indovinato e descriviamo la forma ed il colore
dell’alimento
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- “assaggio e riconosco”: mettiamo sul tavolo alcuni contenitori e li riempiamo con vari
alimenti (marmellata, yogurt, biscotti, pane, ecc…). Lasciamo che il bambino guardi per
qualche minuto il cibo, poi lo bendiamo. Assaggiando deve cercare di indovinare. Ad occhi
aperti, verifichiamo se ha indovinato e descriviamo le caratteristiche del cibo, mettendo in
risalto la consistenza del cibo
- “arriva un bastimento carico di …”: a turno i bambini più piccoli indicano il cibo in base al
colore, i mezzani in base ad alcune caratteristiche salienti di quell’alimento, i grandi,
invece, in base alla lettera dell’alfabeto
- “Vero o falso?”: mostriamo ai bambini un alimento alla volta, o un’immagine che lo
rappresenti e descriviamolo elencandone alcune caratteristiche, alcune vere ed altre false. I
bambini dovranno ascoltare con attenzione e rispondere vero o falso a seconda che la
caratteristica da noi enunciata sia corretta o sbagliata
- “Indovina indovinello …”: pensiamo ad un cibo ed elenchiamo ai bambini tutte le
caratteristiche che lo rappresentano, in modo che essi possano indovinare di che si tratta.
In sezione effettuiamo “esperimenti scientifici” per osservare la trasformazione degli alimenti:
frutta-spremuta- macedonia-spiedini, partendo dalla frutta avanzata dalla merenda.
La maggior parte dei bambini rifiuta di mangiare la frutta e la verdura perciò utilizziamo questi
alimenti trasformandoli in buffi personaggi per proporre un assaggio e conoscerne il sapore.
Con vari alimenti realizziamo semplici ricette in classe per sperimentare concretamente la creazione
di piatti gradevoli e durante il week-end anche i genitori parteciperanno alla “creazione” delle
nostre ricette.
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Da un approccio spontaneo a queste attività si può giungere alla loro rielaborazione offrendo al
bambino la possibilità di acquisire ed esercitare abilità percettive -motorie- manipolative -cognitive-
scientifiche.
I bambini scoprono e toccano i vari ingredienti e ne rilevano le caratteristiche e le trasformazioni.
Decidiamo di “scrivere” e colorare il nostro “ricettario”.
3) IL NOSTRO RICETTARIO
IL RICETTARIO
Dei bambini
Della scuola dell’infanzia walt disney
Autori: i bambini della sezione verde e blu
Creiamo ricette facili, utilizzando frutta e verdura di stagione. Durante il week-end anche i genitori
cucineranno insieme ai loro figli.
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Rinforziamo il lavoro eseguito a scuola con momenti didattico-ludici fuori dal contesto scolastico.
Organizziamo un’uscita didattica a Brixia Expo a “Famiglia in festa”, dove partecipiamo ad un
laboratorio di cucina. Oltre a promuovere azioni positive per diffondere la cultura di una corretta
alimentazione, sensibilizzare e coinvolgere tutti i bambini della scuola, cerchiamo di migliorare le
conoscenze relative alla sana alimentazione.
Verso Maggio si organizza un’altra uscita didattica presso una fattoria didattica dove ci proponiamo
di educare alla conoscenza dell’ambiente che ci circonda e delle colture tipiche del territorio,
stimolare lo spirito di osservazione e la curiosità dell’ambiente naturale, saper cogliere le emozioni
del contatto diretto con la natura e gli animali, apprendere attraverso il coinvolgimento attivo la
scoperta e la manipolazione, imparare a rispettare la natura .
4) PETER CONIGLIO E L’ORTO
Per creare curiosità ed interesse nei bambini, soprattutto in quelli di due anni e mezzo- tre,
decidiamo di intervallare il progetto con la visione di alcuni dvd della collana di Peter Coniglio,
scritto dall’autrice Beatrix Potter. Nei vari racconti vengono narrate le birichinate di un coniglietto,
che indossa abiti umani e vive circondato da una grande famiglia. Disobbedisce alla mamma e si
intrufola nell’orto del signor Mc Gregor per mangiare verdura fresca e gustosa.
Prendendo spunto dall’orto di Peter coniglio, si è pensato di realizzarne uno nostro, dove insieme
sono state seminate: due piantine di pomodoro ciliegino, prezzemolo, basilico, menta, rosmarino ed
insalata.
Tutti i giorni, un bambino ha il compito di controllare se bisogna innaffiare, se la crescita procede,
se ci sono problemi. Questa esperienza viene raccolta in un libretto dove grandi e mezzani
percorrono graficamente la crescita dei semi.
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A maturazione delle verdure, si prepara un bella insalata con pomodori e si mangia a pranzo
insieme.
5) IL BRUCO MAI SAZIO
Per avvicinare i bambini agli alimenti, per far conoscere loro cibi sempre nuovi e diversi da quelli
che di solito mangiano a casa, proponiamo il gioco del “bruco mangione”.
Prendiamo spunto dal racconto “ IL PICCOLO BRUCO MAI SAZIO” di Eric Carle.
Una notte, su una foglia illuminata dalla luna, c’era un piccolo uovo. Una Domenica mattina,
quando si levò il sole, caldo e splendente, dall’uovo “Crac!” uscì un piccolo bruco affamato…
Subito si mise in cammino alla ricerca di cibo. Lunedì mangiò una mela, ma non riuscì a saziarsi.
Martedì mangiò due pere, ma non riuscì a saziarsi.
Mercoledì mangiò tre prugne, ma non riuscì a saziarsi.
Giovedì mangiò quattro fragole, ma non riuscì a saziarsi.
Venerdì mangiò cinque arance, ma non riuscì a saziarsi.
Sabato mangiò un dolce al cioccolato, un gelato, un cetriolo, un pezzo di formaggio, una fetta di
salame…
Alla sera aveva il mal di pancia!
Il giorno dopo era di nuovo Domenica. E il bruco si mise a mangiare una bella foglia verde.
Si sentì subito meglio… si addormentò e al suo risveglio si era trasformato in una bellissima farfalla
che si mise a volare di fiore in fiore per gustare cibi sani e gustosi.
Analizziamo e discutiamo la storia con i bambini infine costruiamo insieme un bruco “mangione”,
sagomando una lunga striscia di carta. I grandi delle due sezioni dipingono un pezzetto del corpo
del bruco e appendono il nostro amico nella mensa della scuola. In questo modo, durante il pasto, i
bambini hanno sempre la visione del bruco e della storia. A turno tutti i bambini incollano un
alimento (tagliato in precedenza da varie riviste) sulla pancia del bruco partendo dall’inizio del
corpo incollando acqua, frutta e verdura, fino ad arrivare alla coda (spazio più piccolo) dove
troviamo i dolci.
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Il corpo del bruco è diviso in 5 pezzetti, in ognuno dei quali sono incollati gli alimenti, seguendo le
indicazioni della piramide alimentare redatta dalla “Sapienza” di Roma.
Adesso il bruco essendo sazio e stanco si riposa diventando un bozzolo ma magia… si risveglia …
ecco la farfalla che i bambini decidono di chiamare STELLA, che volerà di fiore in fiore per gustare
cibi sani e squisiti.
Si commentano e si analizzano i vari cibi, tenendo presente anche l’importanza dell’attività fisica (i
bambini disegnano loro stessi mentre corrono, saltano, giocano, camminano, ecc…).
Impariamo la filastrocca:
“Pasta e pane, carote e prosciutto,
mi sento bene se mangio tutto,
occhio di falco con le vitamine,
forza di tigre con le proteine,
latte e formaggio fan le ossa più dure,
pancia pulita con frutta e verdure.
Riso, pesce o piselli o soia,
mangio di tutto e niente mi annoia.”
6) I PASTI DELLA GIORNATA
Per coinvolgere i genitori nel progetto, oltre a far realizzare le nostre ricette gli consegniamo un
modulo da compilare, chiedendo di elencare gli alimenti che ogni bambino mangia a colazione, a
merenda e a cena. Insieme discutiamo sulle abitudini alimentari dei bambini, cerchiamo di
collaborare perché il bambino anche con loro cerchi di assaggiare i cibi. Decidiamo di dare il via ad
un gioco “macchine a colazione”, per far capire anche al bambino l’importanza di non “saltare” il
primo pasto della giornata.
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Ad ogni bambino viene consegnata un automobile … ma quanta “benzina” abbiamo messo? In base
alla colazione che abbiamo fatto, la macchinina può andare più o meno lontano. Quindi mettiamo
tutte le macchine in fila per la partenza. Ogni bambino racconta quello che mangia a colazione
(controlliamo il modulo dei genitori ). Muoviamo ogni macchinina in proporzione alla benzina che
ha nel serbatoio, cioè all’autonomia energetica che garantisce la prima colazione. Si inizia una
discussione sulle soluzioni da mettere in atto per le macchinine rimaste vicino alla partenza.
L’esperienza viene riassunta in un cartellone:
La stessa procedura viene utilizzata per gli altri pasti della giornata: pranzo, merenda e cena.
7) CONOSCIAMO I CIBI CHE MANGIAMO
Sfruttando il modulo compilato dai genitori cerchiamo di “imparare a conoscere gli alimenti che
mangiamo”.
Obiettivo: Individuazione e discriminazione di alimenti adatti per la prima colazione
Attività: il bambino colora gli alimenti adatti ad una sana alimentazione
COSA MANGIO A COLAZIONE?
Una buona colazione al mattino dovrai fare:
latte o yogurt e biscotti dovrai consumare
e potrai dopo correre e saltare.
Se niente mangerai a colazione
sarai debole e lento come un lumacone!
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Colora o cerchia gli alimenti adatti alla prima colazione
COSA MANGIO A PRANZO? A SCUOLA
Colora o cerchia gli alimenti adatti al pranzo
COSA MANGIO A MERENDA?
Spaghetti e pomodoro, pollo e insalata e come conclusione
un frutto di stagione!
Se dopo aver mangiato, i denti ben hai lavato, tranquillo e rilassato un po’
te ne starai.
Per caramelle tonde, lecca lecca colorati, pastine e gelatini
vanno pazzi tutti i bambini!
Questi tipi di merende sono troppo dolci e anche appiccicose e a volte
anche costose!
Il buon pane profumato e miele saporito, melone profumato
forse tutti hanno scordato!
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Colora o cerchia gli alimenti adatti alla merenda
COSA MANGIO A CENA?
Colora o cerchia gli alimenti adatti alla cena
Concludendo il discorso sulla corretta alimentazione a tavola, evidenziamo i cibi che preferiscono i
bambini, cerchiamo di capire quali sono gli alimenti che dovremmo assumere più spesso e quali
invece sarebbe consigliabile consumare ogni tanto
8) LA FARFALLA ARZILLA E LA FARFALLA STANCA
Discutiamo con i bambini sugli alimenti, mettendo in evidenza quali ci possono dare più energia e
quali invece ci rendono felici ma stanchi.
Sul primo cartellone la nostra farfalla Stella mangia i cibi che la rendono più “arzilla”, quindi può
volare di fiore in fiore e conoscere il mondo che la circonda.
Minestra, formaggio, verdure e panino:
questa è la cena di ogni bambino!
E se sul finire un buon frutto gusterai,
anche bei sogni sicuramente farai!
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LA FARFALLA “ARZILLA”
Sul secondo cartellone la nostra farfalla Stella è felice ma stanca e deve riposare spesso su un fiore,
quindi non ha energia per poter volare lontano e non potrà conoscere in meraviglioso mondo che la
circonda.
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LA FARFALLA “STANCA”
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9) NORME IGIENICHE
Oltre a favorire la conoscenza degli alimenti, mettiamo in evidenza l’importanza di alcune norme
igieniche e di alcuni comportamenti da tenere quando si è a tavola sia in mensa che a casa.
Partendo dall’esperienza scolastica si mettono in evidenzia gli atteggiamenti che ogni bambino deve
tenere prima e dopo i pasti:
- Lavarsi le mani
- Mangiare piano
- Masticare bene
- Lavarsi i denti
- Mangiare in silenzio
10) ALFABETO E FILASTROCCA SUGLI ALIMENTI
Ora possiamo avventurarci nell’invenzione, per i bambini di cinque anni, di un alfabeto degli
alimenti. Creiamo un cartellone con i disegni eseguiti da loro che rappresentano un cibo per ogni
lettera dell’alfabeto.
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A come ARANCIA
B BISCOTTI
C CARNE
D DENTICE
E EMMENTHAL
F FRAGOLA
G GELATO
H HAMBURGER
I INSALATA
L LENTICCHIE
M MELONE
N NOCCIOLA
O OLIO
P PASTA
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Q QUAGLIA
R RISO
S SALAME
T TORTELLINI
U UVA
V VINO
Z ZUCCA
Prendendo spunto da una vecchia filastrocca dei mesi, la trasformiamo coi grandi e con i mezzani,
inserendo gli alimenti.
A GENNAIO cade la neve
scende scende lieve lieve;
ma se l’arancia noi spesso mangiamo
tosse e influenza così noi scacciamo.
A FEBBRAIO c'è Carnevale
io mi vesto da bell’ animale,
un coniglio sono diventato
e una carota mi sono mangiato.
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A MARZO suona la campana
la Pasqua ormai è arrivata,
pane, uova e insalata ci gustiamo
e su un morbido prato noi mangiamo.
Ad APRILE è già primavera
e feste vorremmo mattina e sera
spuntano i fiori in tutti i prati
e già pensiamo a gelati colorati.
A MAGGIO tornano i rondinini
sono felici tutti i bambini,
sono più lunghe le giornate
e a volte mangiamo gustose frittate.
Le ciliege maturano a GIUGNO
ne mangiamo proprio un bel pugno
finalmente la scuola finisce
ed ogni bambino gioisce.
A LUGLIO si va al mare
tanti giochi si possono fare
un bel tuffo noi facciamo
poi l’anguria noi mangiamo!
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Ad AGOSTO in campagna
per il caldo ci si lagna
prugne, albicocche e grano dorato e bello:
ne riempiamo un grande cappello!
A SETTEMBRE si fa il vino
forse il nonno ne berrà un bicchierino,
poi a scuola ritorniamo
e con i compiti ricominciamo.
Ad OTTOBRE con papà e mamma vado nel bosco
ogni fungo io conosco,
ma se una volpe incontriamo
lesti, lesti noi scappiamo!
A NOVEMBRE a casa mia
tutte le foglie volano via
noce, castagna e nocciola
io raccolgo con gran gioia.
A DICEMBRE c'è Natale
sogno di vedere nevicare,
mentre mangio il minestrone
penso alle feste e al cenone.
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11) LETTURE, POESIE E STORIE
Leggiamo a tutti i bambini (dividendoli in piccoli gruppi omogenei per età) alcuni racconti che
parlino di alimenti, drammatizziamo i racconti, discutiamo insieme ed infine eseguiamo il disegno.
I racconti sono tratti dalle “Favole al telefono” di Gianni Rodari , da autori come Agostino Traini e
Silvia Vignale.
- Il palazzo di gelato,
- La strada di cioccolata,
- Gli uomini di burro,
- La famosa pioggia di Piombino,
- Storia del regno di Mangionia,
- L’Apollonia della marmellata
- La mucca Moka
- Le olimpiadi nella palude
12) QUADRI D’AUTORE
Oltre ad ascoltare e commentare storie decidiamo di osservare insieme a tutti i bambini quadri di
autori famosi che rappresentano gli alimenti. Con i bambini di cinque anni cerchiamo di copiarli.
Caravaggio (1571-1610) Cezanne (1839-1906) Cezanne Carracci(1560-
1609)
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Guttuso (1911-1987) Arcimboldo (1527-1593) Boldini (1842-1931)
Per concludere questo percorso ci rechiamo al museo Santa Giulia e partecipiamo al
laboratorio”Alla maniera dell’Arcimboldi”. Stimolati dalle particolari immagini dei dipinti, i
bambini realizzano composizioni grafiche che utilizzano elementi vegetali e floreali accostati
secondo la propria invenzione.
13) FESTA DI FINE ANNO
A conclusione del percorso si decide di dedicare la festa di fine anno all’alimentazione. I bambini
vestiti da cuochi balleranno e canteranno in una cucina (disegnata da loro su cartelloni) le canzoni
come: il caffè della Peppina, le tagliatelle di nonna Pina e la pappa al pomodoro.
Insieme costruiamo alcuni alimenti.
14) MATERIALI
Frutta e verdura di stagione, libri illustrati, schede operative, carta, colori, alimenti, macchina
fotografica, attrezzi di cucina, illustrazioni in sequenze, dvd, materiale di consumo e di scarto
recuperati in sezione, ecc…
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15) TEMPI E ORGANIZZAZIONE
Il progetto viene attuato partendo dal mese di ottobre fino a giugno , cercando di portare i bambini a
scoprire, elaborare e assaggiare gli alimenti di volta in volta proposti.
L’argomento del progetto non permette di stabilire orari settimanali precisi, perché spesso parte
dagli input degli stessi bambini. Quindi si stabilisce che l’argomento viene svolto verso le ore 10.00
per un’ora circa, dopo la fase di accoglienza dei bambini in sezione e l’espletamento della fase di
routine (calendario, appuntamenti, camerieri, tempo, conteggio, menù, ecc …).
Tutte le fasi si compongono di un momento iniziale in cui vengono spiegati, tramite la
conversazione a cui partecipano tutti i bambini, i motivi e il perché dell’argomento, il secondo
momento in cui i bambini, divisi in gruppi omogenei per età, svolgono il compito e il terzo
momento, riassuntivo del lavoro in cui ciascun bambino riporta graficamente (disegno, cartellone,
lavoretto, ecc …) le sue impressioni.
Solo il lavoro dell’orto “obbliga” anzi “diverte” i bambini (ogni giorno uno a turno) a controllare
l’andamento dei semi e delle piantine e decidere se innaffiare e raccogliere i frutti.
Il percorso terminerà con la festa di fine anno, di cui si è fatta menzione nel precedente paragrafo.
16) VERIFICA E VALUTAZIONE
La verifica è un'operazione complessa che consiste essenzialmente nel raccogliere dati relativi al
processo di apprendimento in atto. Diverse e numerose le occasioni in cui si operano verifiche nel
corso dell'azione didattica. In particolare, nella scuola dell’infanzia si procede sistematicamente a
controllare l'andamento del percorso di apprendimento dei bambini in rapporto agli obiettivi ed ai
contenuti definiti nella programmazione.
La valutazione intesa come valutazione dei processi in atto nella formazione del bambino e come
registrazione dell'efficacia degli interventi operativi dell'apprendimento, tiene conto dell'evoluzione
degli bambini, della situazione di partenza, dell'impegno in relazione alla capacità, dei
condizionamenti socio-ambientali e del grado di preparazione raggiunta.
Oltre all’impegno del bambino si esaminano, i contenuti scelti, i metodi di
insegnamento/apprendimento adottati dal docente e la capacità di motivare e rapportarsi.
Il processo di valutazione rappresenta anche l’inizio di un percorso perché è dai dati che emergono
che si dovrebbero trarre le indicazioni per elaborare proposte didattiche funzionali alle esigenze
degli alunni e per procedere alla differenziazione degli interventi.
Il momento di valutazione si sviluppa in più fasi:
iniziale o diagnostica
intermedia o formativa
finale e sommativa
La verifica si effettua mediante:
osservazioni sistematiche
schede
giochi motori, grafici, pittorici, ….
conversazioni
cartelloni di sintesi
……………….
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17) RIFLESSIONI FINALI SUL PROGETTO
Il percorso è iniziato per gioco ma visto l’entusiasmo dei bambini nel manipolare i cibi e sentito il
desiderio di conoscere meglio quello che mangiavano, si è pensato di dare il via a questo progetto.
Ci sono stati momenti difficili, alcuni bambini piccoli avevano grosse difficoltà ad accettare
qualsiasi momento legato al cibo (manipolazione, assaggio,…), che evoca il legame ancora forte
con la famiglia (soprattutto con la madre) ma con pazienza, mettendo in atto varie strategie e
soprattutto utilizzando il gioco, si sono avvicinati senza timore a questa esperienza che li ha
maturati (ora si accostano senza “paura” al cibo, che è diventato un “amico” da scoprire).