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QUADERNI 3 CE.S.VO.P Manuale di Protezione Civile PROCEDURE OPERATIVE A.N.P.AS. SICILIA

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QUADERNI

3

CE

.S.V

O.P

Manuale di

Protezione Civile

PROCEDURE

OPERATIVE

A.N.P.AS.

SICILIA

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QUADERNIdel CE.S.VO.P.

3

Printed in ItalyCopyright 2004Pitti Grafica

Con il contributodel Comitato di Gestione per il Fondo Specialeper il Volontariato Regione SicilianaFinanziato dalle Fondazioni:- Compagnia di San Paolo- Monte dei Paschi di Siena- Cariplo- Cassa Centrale di Risparmio V.E.- Banco di Sicilia

ANPAS

ASSOCIAZIONENAZIONALEPUBBLICHEASSISTENZE

Comitato RegionaleSicilia

NEOI Z CIE VT IO L

R E

P

S .S CIA. IP. LIN A.A

Struttura Operativa RegionaleProtezione Civile

ASSOCIAZIONENAZIONALEPUBBLICHEASSISTENZE1904 - 2004

ANPAS

Centro Servizi per il Volontariato di PalermoVia G. Turrisi Colonna, 47 - 90141 Palermo

Quaderni Monografici a cura di Vincenzo Borruso

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QUADERNI

3

Manuale di

Protezione Civile

PROCEDURE

OPERATIVE

A.N.P.AS.

SICILIA CE

.S.V

O.P

34

A.N.P. AS.ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE

Realizzato dal gruppo di lavorocostituito dai rappresentanti

dei Comitati Regionali A.N.P.AS.

Prima stesura: novembre 2001Versione 2: 24 agosto 2002

Hanno collaborato alla realizzazionei rappresentanti dei Comitati Regionali A.N.P.AS.:

EMILIA ROMAGNALAZIO

LIGURIALOMBARDIA

MARCHEPIEMONTE

PUGLIASICILIA

SARDEGNATOSCANA

COMITATO REGIONALE SICILIA

Via Giannettino,4 - 90100 PALERMO

telefono: 091.6734941 - fax 091.6735820

E-mail: [email protected]

E-mail Centrale Operativa: [email protected]

Home page: www.anpas.it

Manuale operativo di Protezione Civile

A.N.P. AS. Protezione Civile

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SOMMARIO

Pag. 7 Presentazione di Ferdinando Siringo » 9 Premessa di Emilio Pomo » 10 Perché questo manuale? » 11 La struttura dell’A.N.P.AS. » 13 Struttura Nazionale di Protezione Civile » 15 Organizzazione delle strutture » 17 Struttura Regionale di Protezione Civile » 20 - I dati » 21 - Comunicazioni » 21 - Gestione ed operatività » 22 - Eventi per i quali la centrale ha già operato » 23 Piano Regionale di Allertamento

» 35 SEZIONE 1 - Istruzioni per l’uso

» 37 Da dove può giungere un allertamento? » 41 Come è strutturata la vostra Associazione » 42 Come è strutturata la Centrale Operativa Regionale » 43 L’organizzazione per area funzionale » 44 La Commissione Regionale di Protezione Civile » 45 Come è la struttura A.N.P.AS. Protezione Civile » 46 I codici di allertamento » 47 Chi fa cosa, e come? » 48 Comunicazione e allertamento - Schema Interprovinciale » 50 Diagramma di flusso della C.O.R. » 51 Se si riceve un allertamento con il codice Bianco, Verde,

Giallo, Rosso » 59 La gestione delle richieste di rimborso » 60 - Cosa fare prima » 61 - Cosa fare durante l’attivazione » 62 - Cosa fare durante l’emergenza » 64 - Cosa richiedere al datore di lavoro » 65 - Come inoltrare la documentazione prodotta » 66 Scheda di allertamento

» 67 SEZIONE 2 - Normativa di riferimento

» 69 Il Regolamento A.N.P.AS. Nazionale di Protezione Civile

» 75 Il Regolamento A.N.P.AS. Regionale Sicilia di Protezione CivilePag. 77 Note esplicative sui codici di allertamento » 79 Standard minimi per l’iscrizione al sistema Protezione Civile » 80 Standard formativo per il volontario soccorritore A.N.P.AS.

Sicilia » 85 Protocollo formativo dei volontari soccorritori dell’A.N.P.AS.

Sicilia » 88 Corso di formazione per Volontari al primo soccorso » 88 - Allegato A - Primo livello » 92 - Allegato B - Secondo livello » 94 Legge 24 febbraio 1992, n.225 - Istituzione del Servizio

Nazionale della Protezione Civile (SNPC) » 96 D.P.R. 8 febbraio 2001, n.194 - Regolamento recante nuova

disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volonta-riato alle attività di protezione civile

» 108 D.L. 31 marzo 1998, n. 112 (estratto) - Conferimento di fun-zioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15-3-1997, n. 59

» 111 Legge Regionale n. 14 del 31-08-98 - Norme in materia di pro-tezione civile

» 115 Circolare 2 novembre 2001, n. 1 - Regolamento regionale con-cernente la disciplina delle attività di volontariato di protezio-ne civile - Attuazione dell’art. 7 della legge regionale n. 14 del 31 agosto 1998. - Note esplicative

» 121 D. D. G. n. 26 del 21 marzo 2002 - GURS n. 17/2002

» 125 SEZIONE 3 - Moduli e prospetti

» 127 ALL. 1: Comunicazione al datore di lavoro che il dipendente è volontario di PC

» 128 ALL. 2: Comunicazione al datore di lavoro che il dipendente parte per intervento di PC

» 129 ALL. 3 e 3bis: Attestazione di impiego del volontario presso... » 131 ALL. 4: Lettera di accompagnamento fac-simili » 132 ALL. 5: Richiesta di rimborso del datore di lavoro » 133 ALL. 6: Prospetto costo a carico del datore di lavoro » 134 ALL. 7: Decalogo del volontario sul campo » 135 ALL. 8: La «borsa dell’emergenza» » 136 ALL. 9: Richiesta esenzione dal pedaggio autostradale » 137 ALL. 10: Rimborso spese alle Associazioni » 138 Moduli fax di allertamento

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P r e s e n t a z i o n e

Quando il Comitato regionale Pubbliche Assistenze, per mezzo dell’amico Emilio Pomo, ci ha chiesto di realizzare insieme questa pubblicazione, abbiamo colto al volo la proposta con interesse ed entusiasmo.

Interesse perché un Centro di Servizio chiamato a fornire uno strumento operativo al vasto mondo del volontariato di protezione civile, è così chiamato a relazionarsi con un importante settore del volontariato in Sicilia.

Entusiasmo perché siamo orgogliosi di potere dare il nostro contributo allo sviluppo e al rafforzamento del movimento volontario di protezione civile in Sicilia.

Infatti, se volontariato significa organizzazione autonoma, libera, solidale dei cittadini per la salvaguardia delle persone in difficoltà, la protezione civile rappresenta storicamente un esempio luminoso di partecipazione popolare e solidarietà.

La nostra Sicilia ha bisogno di queste esperienze, ha bisogno di legami fra la sua gente e fra la sua gente e gli altri popoli del Mediterraneo. I siciliani sono capaci di grandi atti solidali e il volontariato di protezione civile siciliano lo ha dimostrato in mille occasioni. Bisogna farlo conoscere sempre più ampiamente ai siciliani.

Ciò che i collegamenti e i comitati di protezione civile fanno è dare ordine e sistematicità a queste grandi potenzialità, renderle capaci di interagire con autonomia e forza con le istituzioni per organizzare la prevenzione e la protezione delle popolazioni siciliane dagli eventi sismici e da altre emergenze che possono presentarsi.

In molte occasioni si è dimostrato che il volontariato, se bene organizzato, è colonna fondamentale del supporto alle popolazioni colpite da disastri. È per questo che abbiamo voluto in piccola parte contribuire alla realizzazione dell’Esercitazione Belice 3 e soprattutto pubblicare questo manuale, frutto dell’esperienza dell’ANPAS, ma anche uno strumento operativo per tutti volontari di protezione civile. Il nostro auspicio è che questo sia il primo passo di un sostegno che il CESVOP vuole offrire a tutto il movimento volontario di protezione civile

nelle varie identità e sigle che lo compongono, che così bene sanno collaborare tra loro per la difesa dei cittadini.

Infine dobbiamo dire che vogliamo metterci al fianco dei volontari nel rapporto con le Istituzioni. Troppo spesso queste ultime considerano il volontariato un semplice tappabuchi che non deve però entrare nel merito delle decisioni di governo e non deve esprimere una autonoma capacità di critica, anche politica. Sarebbe una grave distorsione se le istituzioni sostenessero solo chi fa elemosina e tiene la bocca chiusa sulle ingiustizie. Lasciatemi affermare, quindi, che l’elemosina senza nessun impegno per il cambiamento sociale è inutile e ingiusta sia per i cristiani che per i laici. I volontari non sono eroi da utilizzare durante le emergenze e poi accontentare con una medaglietta; sono invece cittadini e cittadine che si organizzano e intendono partecipare - offrendo un contributo gratuito e solidale - alla migliore organizzazione della vita della nostra società.

Ferdinando SiringoPRESIDENTE CENTRO DI SERVIZI

PER IL VOLONTARIATO DI PALERMO

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A.N.P. AS. Protezione Civile 9 A.N.P. AS. Protezione Civile10

La Commissione Nazionale di Protezione Civile, le Centrali Operative Regionali di Protezione Civile, sulla base delle espe-rienze fatte in ambito di gestione delle emergenze, hanno ritenuto necessario la stesura di questo manuale, al fine di unificare e stan-dardizzare le procedure, le strutture, i linguaggi e quant’altro ven-ga messo in gioco durante un’emergenza che ne richieda l’attivazione.

Troppo spesso, infatti, ci si trova a dover improvvisare proprio nei momenti in cui sarebbe più necessario seguire comportamenti consolidati ed automatici.

Il motivo è forse da ricercare nella tipologia del movimento A.N.P.AS., che - a differenza di altre realtà simili esistenti sul terri-torio italiano - ha ancora troppo radicata l’autonomia delle singo-le associazioni, cosa in sé assolutamente normale e comprensibile, ma che genera problemi di varia entità quando ci si trova a dover operare in sinergia.

Le linee-guida in materia di Protezione Civile, scaturite dai diversi momenti di confronto tra tutte le realtà regionali dell’A.N.P.AS., sono state il più possibile seguite nella stesura di questo documento, ma dove necessario (per restare in tema di auto-nomia) sono state personalizzate per meglio adattarsi alle realtà regionali.

Il nostro obiettivo era quello di produrre un documento di faci-le consultazione e di immediato utilizzo da parte di tutte le associa-zioni che in un modo o nell’altro hanno deciso di operare nella Protezione Civile.

La nostra speranza è che non finisca chiuso in qualche casset-to o, peggio, in fondo ad un cestino, ma che resti un documento «vivo», letto da quanti più volontari sia possibile, aggiornato e corretto se necessario, e che abbia il suo posto nel centralino dell’associazione, pronto ad essere consultato in caso di allerta-menti.

Perché questo manuale?

La partecipazione delle Associazioni al progetto A.N.P.AS. di Protezione Civile può essere solo autonoma. Fare Protezione Civile è una libera scelta dell’Associazioni e dei suoi Volontari a prescindere dalla carica di solidarietà di cui questa attività è espressione, essa costituisce un movimento importante di aggregazione dei nostri volontari, un laboratorio di formazione permanente sui temi del ser-vizio, un momento di elaborazione pratica e concettuale di un’esperienza di intervento e di vita.

Il settore della Protezione Civile ha sempre rappresentato per l’A.N.P.AS. della Sicilia un motivo di grande orgoglio.

In questi anni siamo stati chiamati ad affrontare parecchie situa-zioni di emergenza; in queste occasioni abbiamo avuto delle confer-me: si è dimostrato sul campo che il rapporto delle Pubbliche Assistenze della Sicilia è fondamentale ed insostituibile, sia nella nostra Regione che a livello nazionale, sia nella Protezione Civile che nel sistema di Protezione Civile in genere.

L’esperienza di questi ultimi tempi ha apportato un arricchimen-to del nostro sistema: alcuni aggiustamenti sono stati fatti nel corso del tempo, alcune riflessioni importanti sono scaturite dalle espe-rienze dirette, alcune sperimentazioni sono state messe in atto.

Oggi è motivo di stupore e di ulteriore orgoglio il grado di com-petenza che si è raggiunto, impensabile qualche anno fa.

Per questo oggi presentiamo questo Manuale Operativo di Protezione Civile della Struttura Operativa Regionale di Protezione Civile dell’A.N.P.As. per adeguarla ai tempi ed alle esigenze che cambiano, per rendere più efficace ed efficiente il nostro intervento e la nostra presenza sul territorio.

Nasce, da questo, la realizzazione del Manuale di Protezione Civile che sostiene tutto il progetto.

Ringrazio tutti i Volontari e i Dirigenti delle Pubbliche Assistenze della Sicilia che hanno lavorato alla realizzazione e alla condivisione del Manuale Operativo dell’A.N.P.As.

IL PRESIDENTE REGIONALE A.N.P.AS. SICILIA

Emilio Pomo

P r eme s s a

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A.N.P.AS.Comitati Regionali

Consiglio Regionale Ufficio di Presidenza Presidente regionale

A.N.P.AS.Consiglio NazionaleDirezione NazionalePresidente Nazionale

LA STRUTTURA DELL' A.N.P.AS.

Pubbliche AssistenzeConsiglio Direttivo

PresidenteVolontari

SETTORI DI ATTIVITÀSoccorso e trasporto sanitario, Emergenza sanitaria

Solidarietà internazionale, Sociale, Obiezione di coscienzaServizio Civile, Protezione Civile

Donazione Sangue, Informazione, formazione

Rocco AvernaAntonina MannisiMaria ChiaramonteSalvatore ScacciaSalvatore PappalardoSalvatore MentaVincenzo AngileriPiero Porretta

PRESIDENTEEmilio Pomo

VICEPRESIDENTESalvatore Culcasi

UFFICIO DI PRESIDENZAPier Luigi Tagnesi,Michele Di Bono

CONSIGLIO REGIONALE

Composizione Direzione e Consiglio Regionale

Giuseppa BonomoMichelangelo Di GiorgiStella UrsoSalvatore SauroGiuseppe MangiaracinaMaurizio ScarpinatiAndrea OddoTraina Carmelo

Collegio Revisori dei Conti

Giulia SafinaDomenico ZoraAndrea Pisciotta

PresidenteComponenteComponente

Collegio dei Probiviri

Castelli MassimilianoQuatriglio MariaLallaro Scaffidi Vilma

A.N.P. AS. Protezione Civile 11 A.N.P. AS. Protezione Civile12

Staff di Coordinamento Operativo Regionale

Composizione Direzione e Consiglio Regionale

Carmelo Traina Santa Croce Camerina CoordinatorePaolino Amato Assaro ComponenteNatale Pitronaci Cerami »Graziano Fiorenza Centuripe »Luca Cattuti Gela »Vincenzo Sorbello Zafferana Etnea »Pietro Sireci Palermo »Salvatore Menta Solarino »Salvatore Spadaio Scicli »Vincenzo Principato Avola »Antonino Ponticello Trapani (Marana) »Salvatore Pappalardo Paternò »Michelangelo Di Giornirgi Caltavuturo »Giuseppe Alaimo Di Loro Racalmuto »Michele Di Bono Trapani »Pierpaolo La Rosa Campobello di Mazara »Giovanni Buonvicino Vittoria »Biagio Russo Fausto Barrafranca »Domenico Mannisi Termini Imerese »Giuseppe Talluto Piazza Armerina »Corrado Mancuso Enna »

Tagnesi Pierluigi P.A. Sicilia Soccorso Responsabile regionaleUrso Stella P.A. Sicilia Soccorso SegreteriaSalvatore Menta P.A. Centro Ascolto Solarino SegreteriaMichele Di Bono P.A. Trapani Soccorso Coord. EmergenzaOddo Andrea P.A. Trapani Soccorso Coord. EmergenzaAbbate Giuseppe P.A. Sicilia Soccorso Coord. EmergenzaTraina Carmelo P.A. S. Croce Camerina Coord. EmergenzaAverna Rocco P.A. Croce d’Oro Butera Coord. EmergenzaBuonasera Lucio C.V.P.C. Enna Coord. EmergenzaSpadaro Salvatore P.A. Croce Bianca Scicli LogisticaSpugetti Carmelo P.A. Zafferana Etnea LogisticaMancuso Corrado C.V.P.C. Enna LogisticaNicolosi Orazio F.sco P.A. APAS Paternò SanitàAndrioloSalvatore P.A. AVITI Palermo SanitàPomo Domenico P.A. AVITI Palermo SanitàGiuseppe Talluto P.A. Sicilia Soccorso ComunicazioniSireci Pietro P.A. AVITI Palermo Resp. sala operativa reg.

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A.N.P. AS. Protezione Civile 13 A.N.P. AS. Protezione Civile14

La Protezione Civile rappresenta, per le associazioni di Pubblica Assistenza, uno dei settori fondamentali di attività. Quasi un secolo di impegno (esistono testimonianze sull’intervento di alcune associazio-ni di P.A. nel soccorso alle popolazioni di Messina e Reggio colpite dal terremoto del 28 dicembre 1908) ed un rapporto pieno e collaborativo instaurato negli ultimi dieci anni con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno fatto sì che ovunque si sia verificata una situazione di emergenza naturale o causata dall’uomo, là fosse presente ed operati-vo un nucleo delle Associazioni di Pubblica Assistenza.

Per meglio coordinare gli interventi e le attività delle Associazioni e dei Comitati Regionali, il Servizio di Protezione Civile del-l’A.N.P.As., si è data la seguente organizzazione.

LIVELLI GESTIONALI

La struttura gestionale della Protezione Civile è articolata su tre livelli:

QASSOCIAZIONI– Gestiscono il patrimonio sociale rappresentato dai Volontari

promuovendo lo sviluppo della conoscenza delle problematiche

Struttura Nazionale di Protezione Civile di Protezione Civile anche rispetto alla tutela ambientale e alla qualità della vita;

– Gestiscono il patrimonio sociale rappresentato dalle risorse uti-lizzabili in interventi di Protezione Civile;

– Si fanno partecipi della vita associativa A.N.P.AS. Regionale e Nazionale con istanze e proposte atte a qualificare maggiormen-te il settore della Protezione Civile;

– Forniscono le risorse umane e tecniche negli interventi di Protezione Civile.

QREGIONALI

– Promuovono la cultura di Protezione Civile a livello locale e regionale;

– Effettuano la programmazione e la gestione delle risorse (asso-ciazioni) del territorio;

– Attuano il collegamento fra le Associazioni e le istituzioni locali regionali;

– Attuano il collegamento fra le Associazioni e la Protezione Civile nazionale;

– Gestiscono le emergenze locali e regionali;– Fanno parte del Regionale i seguenti organi:

- Responsabile Regionale di Protezione Civile- Commissione Regionale di Protezione Civile- Staff di Coordinamento Operativo Regionale- Centrale Operativa Regionale

QNAZIONALE

– Effettua azioni di programmazione ed indirizzo generale.– Attua il collegamento tra i Comitati Regionali (o le associazioni,

in mancanza del Comitato Regionale) e le istituzioni a livello centrale.

– Gestiscono le emergenze che coinvolgono il territorio e/o l’intervento di più Comitati Regionali.

– Fanno parte del nazionale i seguenti organi:- Commissione Nazionale Di Protezione Civile - Staff Nazionale di Coordinamento Operativo- Sala Operativa Nazionale- Segreteria Nazionale

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ORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE

RIl Responsabile Nazionale

È un membro della Direzione Nazionale A.N.P.AS. con partico-lare esperienza nel settore.

RIl Comitato Operativo

È nominato dal Responsabile Nazionale; rappresenta l'organo di direzione «tecnica» del servizio.

RIl Gruppo Nazionale per la P.C.

È costituito dai Responsabili delle attività di P.C. di ciascun Comitato Regionale dell’A.N.P.AS.; rappresenta l'organo di direzione «politica del servizio».

RLa centrale Operativa Nazionale

È la struttura di riferimento, di direzione e di collegamento dei Comitati e delle Centrali Operative Regionali.

A.N.P. AS. Protezione Civile 15 A.N.P. AS. Protezione Civile16

È un'aliquota immediatamente disponibile delle risorse ANPASper gli interventi di Protezione Civile

Struttura nazionale operativa di protezione civile

COMITATO

Responsabile Nazionaledelle attività

di Protezione Civile

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A.N.P. AS. Protezione Civile 17 A.N.P. AS. Protezione Civile18

NEOI Z CE IVT IO L

R E

P

S .S IA C. IP. LIN A.A

PostoMedico

Avanzato

Materialiin

dotazione

SegreteriaOperativa

TendopoliVolontari

LogisticaDormitorio

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EN

CentraleOperativa

SegreteriaOperativa

Unità radio mobile

RG

SR

PA

TP

AG

CLME

CT

Volontari: n. 3500Ambulanze: n. 40Mezzi di Protezione Civile: n. 15Mense nazionali: n. 3 (con capacità di 2000 pasti/ora)

Varie attrezzature speciali e logistiche

Uomini e mezzi

A.N.P. AS. Protezione Civile 19 A.N.P. AS. Protezione Civile20

I DATI

Il primo passo per la realizzazione della centrale è stato quello di creare una banca dati informatizzata contenente tutte le informazioni anagrafiche delle Associazioni aderenti all’A.N.P.AS. Sicilia, che è stato il punto di partenza e di riferimento per ogni altro sviluppo.

Il secondo obiettivo è stato quello di identificare con certezza quali Associazioni sono interessate a svolgere attività di Protezione Civile ed a cooperare con l’A.N.P.AS. Sicilia. A tale scopo è stato inviato un questionario a tutte le Associazioni iscritte.

Sulla base delle risposte al primo questionario, si sono evidenziate tre categorie di Associazioni, a fronte delle quali sono state previste diverse attività.

" Richiesta delle risorse disponibili " Inserimento dati in database " Incontro informativo

R SONO INTERESSATE

R NON SONO INTERESSATE

R NON HANNO RISPOSTO " Sollecito telefonico" Richiesta di un incontro

" Richiesta di un incontro" Invio altra copia questionario " Attesa risposta

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COMUNICAZIONI

GESTIONE ED OPERATIVITÀ

Si è poi provveduto a far in-stallare una piccola ma efficiente centrale radio in grado di garanti-re le comunicazioni, in caso di necessità, con tutte le associazioni aderenti alla COPASS del territo-rio regionale. Sono stati informa-tizzati anche tutti i dati relativi a frequenze, canali, selettive, ripetitori.

Attualmente sono installate una radio civile sul sistema COPASS ed una sulle frequenze radioamatoriali, indispensabile in caso di emer-genza per riuscire ad avere una copertura capillare del territorio. Se le indicazioni della Centrale Operativa Nazionale andranno in tal senso, ci si doterà anche di una radio amatoriale in onde corte per i collega-menti a lunga distanza.

Durante il terremoto del 28 ottobre 2002 la centrale radio, seppur incompleta, è stata in grado di mantenere i contatti con le zone telefo-nicamente isolate (Palermo, Capaci, Carini, Cinisi - aeroporto, Terrasini, Trapani, Bagheria, Termini Imerese, Caltavuturo, ecc.)

A partire dal 31 maggio 2002, è stata attivata una segreteria di pro-tezione civile operante tutti i mer-coledì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 e con le stesse modalità sono presenti presso la centrale gli obiettori di coscienza dell’ANPAS Sicilia.

Nella gestione sono incluse

A.N.P. AS. Protezione Civile 21 A.N.P. AS. Protezione Civile22

tutte le attività di sviluppo, inserimento ed elaborazione dei dati rac-colti. Attualmente l’operatività della Centrale Operativa può essere garantita dai componenti degli OdC ed in parte dalla Segreteria A.N.P.AS.

Da gennaio 2003, la centrale operativa del Comitato Regionale Sicilia dispone di un indirizzo di posta elettronica, che è: [email protected]. È in fase di studio (in funzione delle risorse disponibili e previa formazione) l’aumento del numero di componenti reperibili per il funzionamento della centrale dei Volontari delle PP.AA.

EVENTI PER I QUALI LA CENTRALEHA GIÀ OPERATO

SICILIA - Terremoto

del 6 settembre 2002

Sicilia Occidentale

PApertura dopo 40 minuti dall’al-lertamento

POperativa per 48 ore

PAttività: ricerca ed invio materia-li per aree di attesa sfollati (piaz-zale Giotto)

PFornitura mezzi per rilevamenti e censimento danni

SICILIA - Terremoto

del 28 ottobre 2002

Sicilia Orientale

PApertura dopo 30 minuti dall’al-lertamento

POperativa 24 ore per 7 giorni con-secutivi

PAttività: collegamento fra le asso-ciazioni e le strutture pubbliche, ricerca ed invio di materiali e mez-zi, coordinamento, invio e raccolta documentazione per articoli 9 e 10 D.P.R. 613

PRealizzazione supporti logistici per allestimento campi di acco-glienza sfollati

PCoordinamento e invio ambulanze per il primo soccorso sanitario

POrganizzazione e distribuzione pasti caldi

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A.N.P. AS. Protezione Civile 23 A.N.P. AS. Protezione Civile24

PIANO REGIONALEDI ALLERTAMENTO

La Commissione Regionale di Protezione Civile ha dato incarico al Responsabile del Centro Operativo, in accordo con il Responsabile Regionale e Nazionale, di redigere gli schemi di allertamento regiona-le secondo il modello usato e ampiamente collaudato dai Comitati Regionali dell’A.N.P.AS. Nazionale.

Il modello usato per la realizzazione è quello gerarchico pirami-dale, in cui il messaggio lanciato dal vertice viene espanso verso la base attraverso un numero prefissato di livelli intermedi, ognuno dei quali ha il compito di rilanciare il messaggio verso il livello più basso.

Inversamente i messaggi della base verso il vertice vengono con-centrati dai vari livelli fino a quello più alto.

Tale modello, usato con successo in questi anni di attività dal no-stro Centro Operativo Regionale, permette di allertare tutte le Associazioni con un limitato numero di telefonate che impegnano relativamente i centralini dei vari livelli.

A tal fine è stato redatto lo schema per tutte le Associazioni in modo da poter effettuare un rapido e sicuro allertamento delle Associazioni inserite nel piano di Protezione Civile.

Tale schema dovrà essere usato dal Comitato Regionale quando allertato dalla Sala Operativa.

Oppure verrà usato direttamente dalla S.O. verso le Associazioni qualora non esista o non sia attivo il Comitato Regionale.

Inoltre, per evitare ambiguità e incomprensioni nelle trasmissioni dell’allarme, sono stati adottati a livello nazionale dei codici di allerta-mento, ad ognuno corrispondenti precise norme comportamentali. (Fig. 1).

Per procedere alla realizzazione del piano di allertamento sono state prima individuate sulla carta geografica tutte le associazioni di Protezione Civile per Area.

Sono state poi delimitate le zone di competenza ed individuate alcune Associazioni che, in base alla loro tipologia, alla loro centralità,

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e tenendo conto del numero di associazioni presenti nella zona e della loro dislocazione, dovranno assumere particolari compiti.

Dette associazioni sono chiamate associazioni Capo fila o di Area e non hanno assolutamente compiti di comando, rispetto alle altre associazioni della fila, ma soltanto una funzione di punto di con-centramento nel flusso della notizia da e per la S.O. o i Comitati Regionali.

Nel modello di schema di allertamento adottato dalle PP.AA. ab-biamo due livelli intermedi fra la S.O. e le associazioni: e i Comitati Regionali (C.R.) e la Capo Fila o Area (C.F.).

Il livello intermedio sarà invece soltanto uno, le capofila, nelle regioni in cui al momento dell’emergenza il Comitato non è costituito o non è attivo.

In quest’ultimo caso il livello della C.R. sarà attivato non appena questa sarà messa in grado di funzionare.

Si richiama l’attenzione delle associazioni sulla differenza fra lo schema di allertamento della S.O. ed il presente schema di allerta-mento.

Il primo serve per la segnalazione di una emergenza da parte delle Associazioni alla S.O., il secondo per diffondere l’allarme dalla S.O. a tutte le associazioni .

La presente nota, con allegato lo schema di divisione delle asso-ciazioni relativo ad ogni regione, sarà inviata a tutti gli interessati a stretto giro di posta .

Sarà compito delle C.R. stesse o delle C.F. istruire le associazioni diffondendo lo schema di allertamento.

Periodicamente la S.O. effettuerà prove di funzionamento del sistema per verificarne l’affidabilità.

Per nessun motivo le Associazioni dovranno spontaneamente abbandonare questo schema d’allertamento.

È possibile che si verifichino condizioni tali in cui le associazioni dovranno essere immediatamente operative, in pratica potranno essere allertate senza seguire la normale sequenza verde-giallo-rosso.

In questo caso occorrerà compiere la preparazione prevista dai codici precedenti a quello ricevuto nel più breve tempo possibile.

Un esempio d’allarme diramato dalla S.O. potrebbe essere il se-guente:

A.N.P. AS. Protezione Civile 25 A.N.P. AS. Protezione Civile26

?Codice GIALLO per terremoto in località.......................(seguono tutte le informazioni necessarie)

e ?Codice ROSSO per l’Associazione XXX(che dovrà eseguire un sopralluogo e riferire immediatamente).

Le azioni da intraprendere a seguito di una segnalazione d’allarme come la precedente verrà spiegato nel paragrafo riguardante i compiti della C.F.

I codici d’allertamento cromatici saranno usati anche per comuni-care alle Associazioni i vari gradi del cessato allarme.

Struttura Operativa Regionale Protezione Civile

Questa «Procedura di allertamento» nasce da un’elementare esigenza di chiarezza nella comunicazione più esatta possibile dello stato di allerta e d’intervento durante le prime spesso concitate fasi di un’emergenza di protezione civile.

L’esperienza ci ha detto quanto è stato importante, da una parte, l’esattezza delle prime informazioni e, dall’altra, lo stabilirsi di un rapido collegamento con i responsabili locali di protezione Civile, e da parte dei coordinamenti nazionali e regionali.

Essendo quasi sempre imprevedibile e certo non quotidiana l’emergenza, accade di trovare, in caso di allarme, i centralini delle Associazioni Volontari di turno non specificatamente preparati e han-no, quindi, bisogno di uno strumento per accogliere con rapidità e precisione, le informazioni da trasmettere: avvisare i responsabili, offrire le prime indicazioni ai volontari presenti in sede, procedere insomma, ad un corretto, tempestivo allertamento calibrato, secondo la situazione che si va prospettando.

Questa bozza vuole essere uno strumento semplice e funzionale per questo momento decisivo, nell’articolazione dell’allertamento dell’intero sistema di Protezione Civile delle Pubbliche Assistenze.

Tale strumento è stato fatto perché rimanga bene in vista presso il centralino d’ogni associazione in modo, da poter essere consultato e utilizzato da qualsiasi volontario che si trovi di turno al centralino, in occasione di comunicazione d’urgenza.

La procedura di allertamento identifica tre fasi:

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?Allertamento (colore verde)?Preallarme (colore giallo)?Allarme (colore rosso).

Il contrassegno in codice riguardante il colore serve per una mag-giore chiarezza alla comunicazione telefonica (ad es. «siamo in preal-larme, siamo in codice giallo»). Le tre fasi di allertamento presuppon-gono preparativi diversi e solo il terzo, in pratica l’Allarme o Codice rosso prevede l’immediata preparazione e partenza. Queste fasi posso-no sovrapporsi (può essere dato subito il Codice giallo o addirittura il Codice rosso). Ovviamente le operazioni legate ai codici o alle proce-dure «salvate» non si intendono eliminate, ma realizzate in successio-ne nel tempo più breve possibile.

Ogni Associazione preparerà un elenco con i nomi e indirizzi dei propri responsabili in modo che il centralinista di turno in sede possa immediatamente avvertirli.

Nelle stesse pagine sono stampate anche indicazioni di procedure di carattere generale a secondo del grado di allerta comunicato.

Evidentemente servono come primo orientamento di massima e non vogliono assolutamente sostituire o comunque entrare nel merito delle procedure organizzative interne di ogni Associazione; le prime pagine centrali in bianco servono per un elenco dei volontari reperibili con disponibilità alla partenza secondo la possibilità di ognuno.

Ci è sembrato comunque importante che il centralinista, dopo avere avvertito i responsabili di Protezione Civile dell’Associazione, fosse in grado di comunicare ed avvertire i volontari disponibili, aven-do subito sotto gli occhi un elenco preciso e ordinato.

Le pagine finali in bianco sono utilizzabili per annotazioni relati-ve ai sistemi di allerta di ogni Associazione.

Le indicazioni relative a «rapporti con i mezzi di comunicazione» e «i primi elementi per l’organizzazione della solidarietà» intendono sottolineare l’importanza di due elementi che hanno sempre accompa-gnato i nostri interventi di Protezione Civile.

Da una parte l’informazione di ciò che si sta facendo, dall’altra il collegamento con la gente, con il territorio, per allargare il cerchio delle disponibilità e garantire un corretto afflusso di persone e di beni alle popolazioni colpite.

A.N.P. AS. Protezione Civile 27 A.N.P. AS. Protezione Civile28

Compiti del Comitato Regionale

In caso di allarme la C.O.R. dovrà essere presidiata continuativa-mente del personale in grado di seguire correttamente la procedura.

Nelle regioni in cui non è presente la S.R. o qualora questa non sia attiva, la S.O. opererà direttamente con le associazioni C.F.

Qualora al momento dell’ allarme la C.O.R. non sia attiva dovrà essere messa in grado di funzionare il più rapidamente possibile e do-vrà avvertire dell’evento la S.O.

È compito della C.O.R. istruire gli addetti con spiegazioni dei codici di allarme e delle procedure relative nonché predisporre gli elenchi necessari per svolgere la funzione di allertamento delle C.F.

La C.O.R. dovrà effettuare il tramite dei messaggi fra la S.O. e le Associazioni C.F. (Fig. 2) e, viceversa, dovrà avvertire la S.O. del gra-do di approntamento raggiunto dalle associazioni (Fig. 4), nonché fornire tutte le informazioni necessarie alla S.O. stessa.

Per evidenti motivi di sicurezza è necessario che la C.O.R. che ha ricevuto la prime segnalazione di allarme da parte della S.O. effettui una verifica presso la stessa, onde avere la conferma dell’emergenza prima di partire con la procedura di allertamento delle C.F.

Per nessun motivo le C.O.R. dovranno spontaneamente abbando-nare questo schema di allertamento.

Compiti delle Capofila

Come già detto le associazioni C.F. sono state individuate in base alla tipologia, alla loro centralità, al numero di associazioni presenti nella zona de servire e alla loro dislocazione.

Vogliamo ricordare che il compito di C.F. non implica nessun ruolo di comando verso le Associazioni facenti parte della fila, ma soltanto un ruolo di concentratore di informazioni da e verso La S.O. o la C.O.R.

Sarà compito delle C.F. predisporre un chiaro elenco delle asso-ciazioni da allertare con tutti i dati necessari allo scopo e istruire il personale all’uso dei codici e delle relative procedure.

Per evidenti motivi di sicurezza è necessario che la C.F. che ha ricevuto la prima segnalazione di allarme da parte della S.O. o della

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S.R. effettui una verifica presso la chiamata stessa onde avere la con-ferma dell’emergenza prima di partire con la procedura di allertamen-to delle Associazioni.

In particolare durante l’allertamento si avranno due fasi che si potranno ripetere anche più volte a seconda del procedere della situa-zione:

?FASE 1 La C.F. dovrà passare il codice di allarme e le relative notizie a tutte le associazioni che fanno parte della sua fila ( Fig. 2 e 3 ).

?FASE 2 Quando tutte le associazioni della fila avranno comuni-cato alla C.F. di essere pronte, la C.F. stessa dovrà pas-sare tale notizia alla S.O. o alla S.R. (dipende da chi ha avuto l’allarme) rimanendo poi in attesa di ulteriori messaggi (Fig. 4 e 5); se l’allarme è stato dato diretta-mente dalla S.O. la segnalazione di «pronto» dovrà essere effettuata soltanto in risposta ad un codice Giallo o Rosso.

Per tutti i messaggi che arriveranno alla C.F., salvo diverso avvi-so, la stessa si dovrà comportare secondo lo schema visto: avvertire tutte le associazioni della richiesta del messaggio fila e, se previsto, dare conferma al chiamante dell’esecuzione di quanto richiesto.

È evidente che la C.F. dovrà allertare le proprie squadre di inter-vento, secondo i codici di allarme ricevuti, al pari di qualsiasi altra Associazione.

Per nessun motivo le C.F. dovranno spontaneamente abbandona-re questo schema di allertamento.

Tornando all’esempio precedente, l’allarme dovrà svilupparsi secondo le seguenti modalità:

P La C.F. dovrà chiamare prima di tutto le associazioni interes-sate al grado di allarme più alto (in questo caso il Rosso per l’Associazione xxx) e passargli l’ordine immediato di partenza per effettuare il sopralluogo nell’area interessata e poi tutte le altre asso-ciazioni comunicandogli il codice Giallo.

P L’Associazione che ha ricevuto il Codice rosso dovrà allestire il più rapidamente possibile un mezzo onde, effettuare il sopralluogo e

A.N.P. AS. Protezione Civile 29 A.N.P. AS. Protezione Civile30

riferire i dati richiesti mentre metterà in atto quanto previsto dal codice giallo per le altre risorse dell’associazione.

Le altre associazioni dovranno eseguire nel più breve tempo pos-sibile quanto previsto dal codice di allertamento ricevuto e avvertire la C.F. non appena pronte. Quando la C.F. avrà ricevuto il «pronto» da tutte le Associazioni della fila, poiché l’allarme è giallo, comunicherà alla S.O. o alla S.R. (a seconda di chi ha lanciato l’allarme) che la «fila è pronta in allarme giallo» rimanendo poi in attesa di ulteriori sviluppi.

Non appena l’associazione che era in esplorazione a seguito di allarme rosso riferirà alla C.F., questa passerà immediatamente le noti-zie ricevute alla S.O. o alla S.R. (a seconda di chi ha ricevuto l’allarme). Operando in questo modo le C.F. assolveranno alla funzio-ne di allertare tutte le associazioni di una regione nel minor tempo possibile.

Compiti delle associazioni

Le associazioni al ricevimento di un codice di allertamento da parte delle loro capofila (figg. 2 e 3 ) dovranno eseguire quanto previ-sto dal codice stesso (fig.1) nel più breve tempo possibile. Una volta terminato l’approntamento dovranno comunicarlo alla C.F. rimanendo poi in attesa di sviluppi (Figg. 4 e 5 ).

È compito delle associazioni istruire il personale affinché possano essere recepiti i vari codici di allarme, con l’immediata esecuzione delle relative procedure.

Per evidenti motivi di sicurezza è consigliato alle associazioni che ricevono la prima segnalazione di allarme da parte delle C.F., di effet-tuare una verifica presso la stessa prima di partire con la procedura di allertamento dei volontari.

Per nessun motivo le associazioni dovranno spontaneamente abbandonare questo schema di allertamento.

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SCHEMA DI ALLERTAMENTODELLE ASSOCIAZIONI

CON COMITATO REGIONALE ATTIVO

FIGURA 1

Sala operativa

SezioneRegionale

Capo Fila Capo Fila

Associazioni Associazioni Associazioni Associazioni

A.N.P. AS. Protezione Civile 31 A.N.P. AS. Protezione Civile32

SCHEMA DI RISPOSTADELLE ASSOCIAZIONI

FIGURA 2

Sala operativa

SezioneRegionale

Capo Fila Capo Fila

Associazioni Associazioni Associazioni Associazioni

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SCHEMA DI ALLERTAMENTODELLE ASSOCIAZIONI

CON COMITATO REGIONALE NON ATTIVO

FIGURA 3

Sala operativa

Capo Fila Capo Fila

Associazioni Associazioni Associazioni Associazioni

A.N.P. AS. Protezione Civile 33 A.N.P. AS. Protezione Civile34

FIGURA 4

SCHEMA DI RISPOSTADELLE ASSOCIAZIONI

Sala operativa

Capo Fila Capo Fila

Associazioni Associazioni Associazioni Associazioni

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Sezione 1

Istruzioniper l’uso

A.N.P. AS. Protezione Civile 35 A.N.P. AS. Protezione Civile36

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DA DOVE PUÒ GIUNGERE UN ALLERTAMENTO?

Il Responsabile Regionale di Protezione Civile, in seguito ad un evento, convoca lo Staff di Coordinamento Operativo Regionale per l’eventuale apertura della C.O.R.

Una volta attivata, la C.O.R. resterà operativa «H 24» sino alla chiu-sura dell’emergenza.

La C.O.R. può essere attivata dal Responsabile Regionale ricevuta comunicazione da:

?Dipartimento di Protezione Civile

?Centrale Operativa Nazionale A.N.P.AS.

?Servizio P.C. della Regione (SORIS) o di una delle Province Regionali

?Prefetture

?Sindaco di un qualsiasi Comune.

Può inoltre essere informata ed allertata dell’insorgere di un evento particolare da:

?Consulte Comunali e Provinciali di P.C.

?Associazioni aderenti all’A.N.P.AS.

?Altre associazioni e realtà del volontariato.

A seguito di informazione od allertamento il Responsabile Regionale di P.C. deciderà se attivare o meno la C.O.R.

Allertamento della Centrale Operativa RegionaleRivolgersi al Comitato Regionale Sicilia

Operatività H 24Chiamare il numero: 091 6734941

Telefax: 091 6735820NUMERO VERDE: 800/298120

Il responsabile reperibile: Tel. 349/8425319

La C.O.R. allerta e/o informa le associazioni secondo lo schema di allertamento regionale, comunicando loro il codice di allerta-mento (colore) mediante fax (o telefonata, comunque seguita da fax).

Nelle pagine seguenti, organigrammi e schemi di allertamento illustrano le procedure adottate.

I tipi di evento

Secondo l’articolo 2 della Legge 24 febbraio 1992, n. 225, gli even-ti calamitosi che richiedono interventi di Protezione Civile si distin-guono in:

eventi di tipo «A»:eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;

eventi di tipo «B»:eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria;

eventi di tipo «C»:calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri stra-ordinari

Q

?

?

?

A.N.P. AS. Protezione Civile 37 A.N.P. AS. Protezione Civile38

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A seconda del tipo di evento (atteso o constatato), le Associazioni verranno coinvolte ed attivate secondo i codici di allertamento previsti da questo manuale per il tramite della Centrale Operativa Regionale.

Quanto verrà loro richiesto di fare potrà variare anche in funzione della loro disponibilità dichiarata di volontari e mezzi o della loro posi-zione sul territorio.

QCome «dovrebbe» strutturarsi l’Associazione

Fatta salva la piena autonomia di ogni associazione per quanto ri-guarda la struttura e la gestione interna anche in ambito di Protezione Civile, è assolutamente necessario che vengano nominati dei referenti ai quali rivolgersi in caso di allertamenti o per qualunque comunica-zione relativa alla PC.

Nei confronti della C.O.R., è bene che esistano:

un responsabile di PCdue o più vice-responsabili di PC.

Al centralino dell’associazione deve essere disponibile l’elenco dei suddetti con i recapiti telefonici; eventuali organizzazioni di turni di disponibilità, reperibilità od altro sono naturalmente lasciati alla di-screzione dell’associazione stessa.

??

QIn sintesi, cosa deve fare l’Associazione?

In tempo di pace:

·aggiorna i propri dati comunicandoli alla C.O.R., alle Aree o ai Comitati provinciali;

·diffonde al proprio interno i contenuti di questo manuale;·cura che il centralino sia sempre in grado di reperire il responsabile

di PC;·esegue prove di allertamento per ottimizzare i tempi di risposta.

In emergenza:·se attivata, segue scrupolosamente le istruzioni impartite dalla

C.O.R.;·se richiesto, comunica disponibilità e tempi di intervento di

volontari e mezzi;·attende comunicazioni dalla C.O.R, dalle Aree o dai Comitati

provinciali prima di dichiararsi fuori emergenza.

IMPORTANTE

Chi risponde al telefono deve essere in grado di mettersi immediatamente in contatto con il responsabile di PC di turno.

Allegata a questo manuale si trova una versio-ne ridotta delle procedure da seguire in caso di allertamento dedicata proprio al centralino delle associazioni, da compilare e tenere sempre ag-giornata e facilmente rintracciabile.

A.N.P. AS. Protezione Civile 39 A.N.P. AS. Protezione Civile40

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COM’È STRUTTURATALA VOSTRA ASSOCIAZIONE

Elenco dei componenti lo Staff di Coordinamento Regionale: vedere il diagramma nella pagina seguente.

COSA FA LA C.O.R.?

In tempo di pace:

incrementa e mantiene aggiornata la banca dati relativa alla PC;mantiene i contatti con le Associazioni, con le Aree o con i Co-mitati provinciali e rimane a loro disposizione per informazioni e necessità varie in tema di PC, formazione specifica compresa;propone e sviluppa progetti di qualificazione ed incremento del sistema di PC regionale;organizza di concerto con il Comitato Regionale esercitazioni per mantenere vive le procedure di allertamento;

In emergenza:

attiva il personale necessario;mantiene contatti con le Istituzioni, le Associazioni, le Aree o i Comitati provinciali e le strutture Nazionale e Regionali A.N.P.AS.

La C.O.R. comunica con il mondo esterno tramite:

telefono: 091 673 49 41telefax: 091 673 58 20e-mail: [email protected]: www.anpas.it

(in condizioni normali, la connessione ad Internet è costante mediante linea ADSL; in caso di necessità, informazioni e dati possono venire pubblicati in tempo reale sulle pagine web del sito)

Radio: - sistema «Copass» (canale 22 - bacino 105 - selettiva 10798)

(In presenza di operatori abilitati, la C.O.R. può comunicare anche su frequen-ze radioamatoriali VHF ed UHF, sulle quali è possibile anche la trasmissione dati)

??

?

?

??

????

? Questa pagina deve essere mantenuta sempre aggiornata!

Associazione ___________________________________

Telefono __________________ Fax _________________

Frequenza/Canale radio:___________ E-mail:__________

Responsabile di Protezione Civile dell’Associazione:

In sua assenza, contattare nell'ordine:

Gruppo/Squadra di Protezione Civile composta da:

Specializzazioni operative del gruppo di P.C.:

Data dell'ultimo aggiornamento_____________________

Nominativo Telefono

TelefonoNominativo Incarico

COM’È STRUTTURATALA CENTRALE OPERATIVA REGIONALE

A.N.P. AS. Protezione Civile 41 A.N.P. AS. Protezione Civile42

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ResponsabileRegionale

CommissioneRegionale Centrale

Operativa Regionale

A.N.P.AS. NAZIONALEResponsabile NazionaleCommissione Nazionale

Centrale Operativa Nazionale

A.N.P.AS.SICILIADirezioneRegionale

L’ORGANIZZAZIONEPER AREA FUNZIONALE

LA COMMISSIONE REGIONALEDI PROTEZIONE CIVILE

AREASICILIA

OCCIDENTALE

AREASICILIA

ORIENTALE

CONSIGLIOREGIONALE

Resp. Regionaledi Protezione Civile

CoordinamentoFormazione

Cap

oN

ucle

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Res

pons

abile

San

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Res

pons

abile

Med

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pons

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stic

a

Res

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Seg

rete

ria

Res

p. C

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ssoc

iazi

oni

S C O R

AREASICILIA

CENTRALE

StaffCoordinamentoOperativoRegionale

CENTRALE OPERATIVA REGIONALE

CentraleOperativaRegionale

A.N.P. AS. Protezione Civile 43 A.N.P. AS. Protezione Civile44

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Consiglio Nazionale A.N.P.AS.

Dipartimento NazionaleProtezione Civile

Responsabile Nazionale ANPASProtezione Civile

Commissione Nazionale ANPAS Protezione Civile

Responsabili Regionali Centrale Operativa Nazionaledi Protezione Civile

Responsabili Provincialio di zona

Centrali Operative Regionali

Responsabilidelle Pubbliche Assistenze

Centrali OperativeProvinciali o di zona

Volontaridella Pubblica Assistenza

Pubbliche Assistenze

Come è la struttura A.N.P.AS.Protezione Civile

I CODICI DI ALLERTAMENTO

I seguenti codici «Colore», definiti dal Regolamento Nazionale,sono utilizzati in ogni messaggio di allertamento

Codice BIANCO:INFORMATIVO

«Può darsi che...»Semplice comunicazione informativa degli eventi attesi, con indicazioni sui possibili sviluppi.

Codice VERDE:ATTENZIONE

«È molto probabile che...»Informazioni più dettagliate sull'evolversi degli eventi in corso; potrebbe essere richiesta la disponibilità di volontari e mezzi.

Codice GIALLO:PREALLARME

«Tenetevi pronti»La C.O.R. fornisce indicazioni operative e richiede volontari e mezzi, che rimangono a disposizione in attesa di eventuale ordine di partenza.

Codice ROSSO:ALLARME

«Si parte!»La C.O.R. impartisce le istruzioni operative necessarie: i volontari ed i mezzi richiesti partono immediatamente per le destinazioni indicate.

Occorre precisare, tuttavia, che questo sistema può non corrispon-dere con la codifica degli stati di allarme utilizzata dai vari Enti (Re-gioni, Prefetture, ecc.).

A.N.P. AS. Protezione Civile 45 A.N.P. AS. Protezione Civile46

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Quando l’Associazione riceve un allertamento dalla C.O.R., dalle Aree o dai Comitati provinciali, devono scattare alcune procedure che variano a seconda del codice «colore» ricevuto.

Nelle pagine che seguono sono riassunti:

lo schema delle procedure utilizzato dalla C.O.R.

i comportamenti che dovrebbero essere tenuti da chi riceve fisi-camente il fax di allertamento (tipicamente il volontario che presidia il centralino dell’associazione) e dal responsabile di protezione civile della stessa.

Una fotocopia di alcune delle pagine seguenti può essere d’aiuto utilizzandola come «check list» (lista di spunta), spuntando i quadrati-ni a fianco di ogni attività suggerita quando questa è stata effettuata.

I modelli dei messaggi fax di allertamento per le diverse situazioni si trovano nella sez. 3.

Una versione ridotta di queste procedure si trova allegata a questo manuale, sotto forma di opuscolo da tenere in evidenza al centralino dell’Associazione.

R

R

CHI FA COSA, E COME? COMUNICAZIONE E ALLERTAMENTOSCHEMA INTERPROVINCIALE

Negli schemi seguenti sono ricongiunte le assegnazioni individuali come capofila dei raggruppamenti delle Aree della Sicilia Occidentale, Centrale e Orientale, le quali, una volta ricevuto il messaggio, provvedo-no ad inoltrare alle altre Associazioni come da grafici di pagg. 31-34.

Coordinamento Interprovinciale Area Sicilia Centrale di ENNA - CALTANISSETTA

Coordinamento Interprovinciale Area Sicilia Occidentaledi PALERMO - TRAPANI - AGRIGENTO

C.O.R. presso centro A.N.P.AS

A.N.P. AS. Protezione Civile 47 A.N.P. AS. Protezione Civile48

P.A.: - Aviti Palermo- A.V.P.C. Termini Imerese- Aurora Caltavuturo- S.m. Calcutta Casteltermini- Volontari Riuniti Racalmuto- Auxilium San Giuseppe Jato- Trapani Soccorso Trapani- La Provvidenza Marsala- Alcamo Soccorso Alcamo- Croce D’oro Castelvetrano- Il Soccorso Marausa- Belice Soccorso Campobello di Mazara

P.A.: - Sicilia Soccorso Piazza Armerina- Amico Soccorso Barrafranca- Gruppo P.C. Leonforte- P.C.M. La Stella Assoro- AVS Cerami- Vol. Protezione Civile Gela- C.V.A.P. Enna- Croce D’oro Butera

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Coordinamento Interprovinciale Area Sicilia Orientaledi MESSINA - CATANIA - SIRACUSA - RAGUSA

DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLA C.O.R.

Risposta

Cod. BIANCO

Invio allertamentoa tutte le Associazioni

Invio sollecito

Invia richiesta risorse

Invio sollecito

Allertamento

Risposta

Risposta

Sollecitotelefonico

Risposta

Risposta

ValutaRisorse

In attesa di richieste spec.

Mat. Necessario

Preparazione elencoAssociazioni

Invia ordine dipartenza

Risposta

Attivazione della C.O.R.Viene inviato a tutte le Associazioni il fax di

allertamento ed il modulo di ricevuta

Cod. VERDE

La C.O.R. invia a tutte le Associazioni che hannorisposto al Cod. Bianco

il modulo di allertamento e il modulo riportante la listadelle risorse necessarie

per l’intervento

La C.O.R. Valuta tutte lerisposte ricevute

Prepara i moduli di attivazionedel Cod. Giallo e la lista

delle Associazioni interessate

Viene inviato il fax diattivazione cod.

Ricevuta obbligatoria

STOP

STOP

Cod. ROSSO

N

NSS

N

NSS

Viene inviato il fax diattivazione cod.

Ricevuta obbligatoria

Cod. GIALLO

Sollecitotelefonico

Risposta

Risposta

Invia richiestaPreparazione materiali

N

NSS

N

NSS

A.N.P. AS. Protezione Civile 49 A.N.P. AS. Protezione Civile50

P.A.: - Vol. del Soccorso S. Croce Camerina- C.A.P.C. Vittoria - A.P.A.S. Paternò- Centro Ascolto e Sol. Solarino- Michele Guastella Avola- Associazione Volontari per Centuripe- A.V.P.C. Ambie Zafferana Etnea- Astra Caltagirone- Croce Bianca Scicli- Aurora Giarre- Radio Club Comiso

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Se si riceveun allertamento

con il codice

BIANCO

Se si riceveun allertamento

con il codice

VERDE

Il centralinista:

Il responsabile di P.C.:

Contatta subito il responsabile di protezione civile dell’associazione e gli comunica il contenuto del fax

Fa una copia del fax di allertamento, poi consegna l’originale alla segreteria per protocollo ed archi-viazione

Mette la copia in evidenza al centralino per i colle-ghi che lo sostituiranno

Segue le istruzioni riportate sul fax

1

2

3

4

Prende atto del contenuto del fax

Segue le eventuali istruzioni in esso contenute

Mette al corrente l’Associazione del tipo di allerta-mento

1

2

3

Il centralinista:

Il responsabile di P.C.:

1

2

3

4

1

2

3

4

Contatta subito il responsabile di protezione civile dell’associazione e gli comunica il contenuto del fax

Fa una copia del fax di allertamento, poi consegna l’originale alla segreteria per protocollo ed archi-viazione

Mette la copia in evidenza al centralino per i colle-ghi che lo sostituiranno

Segue le istruzioni riportate sul fax

Verifica la disponibilità di volontari e mezzi

Fa una copia della modulistica allegata al fax di al-lertamento

Indica sul modulo i dati richiesti dalla C.O.R., che tipicamente sono:

! numero di volontari e mezzi disponibili

! tempi di intervento previsti

! nominativo e recapito telefonico responsabile e collaboratori

Trasmette il modulo così compilato alla C.O.R.

A.N.P. AS. Protezione Civile 51 A.N.P. AS. Protezione Civile52

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Se si riceveun allertamento

con il codice

GIALLO

Il centralinista:

Il responsabile di P.C.:

Contatta subito il responsabile di protezione civile dell’associazione e gli comunica il contenuto del fax

Fa una copia del fax di allertamento, poi consegna l’originale alla segreteria per protocollo ed archi-viazione

Mette la copia in evidenza al centralino per i colle-ghi che lo sostituiranno

Segue le istruzioni riportate sul fax

1

2

3

4

Verifica la disponibilità di volontari e mezzi

Prepara quanto richiesto, suddiviso nelle risorse: a) Volontari, b) mezzi di trasporto, c) materiali, d) apparati radio, descritte nelle pagine seguenti

Trasmette alla C.O.R. la modulistica ricevuta con il fax di allertamento, indicando le risorse disponibili

1

2

3

a. Il responsabile di P.C. per iVOLONTARI:

1

2

3

4

5

Verifica la disponibilità dei volontari come numero e specializzazione secondo quanto richiesto dalla C.O.R.

Verifica che la dotazione personale dei volontari sia idonea al tipo di interventoad esempio: uniforme, guanti da lavoro, guanti di lattice, mascherina, stivali, casco, torcia, tappi per le orecchie, borsa per l'emergenza (sezione 3 - allegato 8), ecc.

Verifica che i volontari siano dotati di documenti di riconoscimentoobbligatori: carta d'identità o passaporto e patente di guida, idonea ai mezzi condotti, per gli autisti)

Indica sull'apposito modulo i dati dei volontari:?nominativo?estremi documento di riconoscimento?dati anagrafici?codice fiscale?telefono cellulare?se necessaria applicazione art. 9 DPR 194/01 (e

quindi estremi datore di lavoro)

e trasmette il modulo così compilato alla C.O.R.

Consiglio: su una copia di tale modulo che resta in Asso-ciazione, indicare i recapiti delle famiglie (o di chi avvisare «in caso di...»).

Consegna a ciascun volontario il foglio «istruzioni per l'intervento» (vedi esempio: sezione 3 - allegato 7)N.B.: i volontari devono essere convocati in sede solo a codice rosso

A.N.P. AS. Protezione Civile 53 A.N.P. AS. Protezione Civile54

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d. Il responsabile di P.C. per gliAPPARATI RADIO:

b. Il responsabile di P.C. per i MEZZI DI TRASPORTO

1

2

3

4

5

6

7

8

Indica sull’apposito modulo i dati di ogni mezzo:marca tipotarga pesopasso chilometri alla partenza

e trasmette il modulo così compilato alla C.O.R.

Verifica lo stato del mezzo(usura pneumatici, presenza pneumatici di scorta, check completo)

Verifica i livelli (carburante, olio, acqua, ecc.)

Verifica la presenza a bordo degli attrezzi di manu-tenzione ordinaria (cric, chiave per ruote, ecc.)

Verifica l’esistenza a bordo dei documenti di viag-gio (libretto di circolazione, certificato e contrassegno assicurativo, ...) e ne fa due fotocopie (una di scorta sul mezzo, una in associazione)

Acclude ai documenti di viaggio eventuali riferi-menti (ad es.: ACI, EuropAssistance)

Verifica l’esistenza a bordo di:scheda carburantimoduli C.I.D.modulo per autostradeprocedura per denuncia danni

Verifica la presenza a bordo di eventuali attrezzatu-re ausiliarie (ad es.: catene, gancio traino, cavi traino, cavi batterie, piastre da sabbia, funi, cartelli stradali, cunei, ecc.)

? ?? ?? ?

????

1

2

3

4

5

6

Verifica la presenza dei materiali richiesti dalla C.O.R., per tipologia e quantità

Ove possibile, annota eventuali numeri di serie, matricola, tipi e modelli

Verifica i livelli (carburante, olio, acqua, ecc.) per at-trezzi particolari (motoseghe, motopompe, ecc.)

Verifica eventuali dotazioni aggiuntive:mat. elettrico (cavi, prolunghe, prese/spine, ecc.)mat. a motore (carburanti, liquidi, materiali di con-

sumo, estintori)

Fa una distinta di tutto il materiale che esce, dando-ne una copia al responsabile del gruppo in parten-za insieme alle istruzioni per la denuncia di even-tuali danni o perdite (vedi esempio nella sezione 3)

Ove previsto e possibile, verifica gli imballaggi (che si consiglia siano impilabili e di dimensioni normalizzate)

Verifica la presenza delle fotocopie delle licenze d’uso

Verifica la presenza di una fotocopia delle istruzioni per l’uso

??

c. Il responsabile di P.C. per iMATERIALI:

1

2

A.N.P. AS. Protezione Civile 55 A.N.P. AS. Protezione Civile56

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Se si riceveun allertamento

con il codice

ROSSO

Il centralinista:

Il responsabile di P.C.:

Contatta subito il responsabile di protezione civile dell’associazione e gli comunica il contenuto del fax

Fa una copia del fax di allertamento, poi consegna l’originale alla segreteria per protocollo ed archi-viazione

Mette la copia in evidenza al centralino per i colle-ghi che lo sostituiranno

Segue le istruzioni riportate sul fax

1

2

3

4

Provvede immediatamente a far partire i volontari ed i mezzi richiesti per la destinazione prevista, con-segnando agli autisti:

1.1 il percorso da seguire e la cartografia ne-cessaria (ricevuti dalla C.O.R.)

1.2 numeri di telefono e nominativi di tutti gli autisti (o capi gruppo) della colonna

1.3 tutti i riferimenti (indirizzi e numeri telefonici)

1

necessari (ad esempio: campo base, centrale operativa, C.O.M., comune, carabinieri, ecc.)

1.4 i riferimenti generici (ad es. autostrade, assi-curazioni, ecc.)

1.5 i riferimenti radio (canale, sigle per chiamate, ecc.)

Verifica ancora una volta la presenza di tutti i docu-menti necessari per il viaggio (vedi codice giallo, pun-ti b.5, b.6 e b.7)

Conferma alla C.O.R. l’avvenuta partenza della co-lonna

Segnala alla C.O.R. eventuali variazioni nella com-posizione della colonna (volontari e mezzi) rispetto a quanto già comunicato (vedi codice giallo, punto 3.)

Attiva le procedure per l’applicazione dell’art. 9 DPR 194/01 (vedi sezione 3)

2

3

4

5

A.N.P. AS. Protezione Civile 57 A.N.P. AS. Protezione Civile58

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PREMESSA

L’A.N.P.AS., o la Centrale Operativa di Protezione Civile, offre alle associazioni del Comitato Regionale un servizio di raccolta ed inoltro agli Enti competenti della documentazione relativa a:

! rimborso ai datori di lavoro della retribuzione erogata ai volonta-ri impegnati in emergenza;

! rimborso alle associazioni delle spese sostenute e dei danni subiti in emergenza.

Chi intende avvalersi di tale servizio troverà utili e preziose istru-zioni nei capitoli che seguono, ed eviterà pertanto inutili ritardi nella procedura di inoltro e, di conseguenza, nell’ottenimento del rimborso stesso.

Tuttavia, occorre la collaborazione delle Associazioni: la verifica scrupolosa dei documenti e la celerità dell’invio degli stessi alla Centrale Operativa sono due punti fondamentali del funzionamento di questo servizio.

Le associazioni che non intendono avvalersi di tale servizio potran-no, comunque, far tesoro di questi suggerimenti poiché il Decreto al quale si fa riferimento (D.P.R. 194 dell’8 febbraio 2001, articoli 9 e 10) è sempre il medesimo.

L’A.N.P.AS. o la Centrale Operativa di Protezione Civile rimane a disposizione di coloro che desiderano ulteriori chiarimenti in merito, sempre nell’interesse comune di migliorare i contatti con tutte le Associazioni.

LA GESTIONEDELLE RICHIESTE DI RIMBORSO

Quando il volontario si iscrive ad un’Associazione che svolge attività di Protezione Civile, l’Associazione medesima deve inviare al datore di lavoro, con il consenso del volontario, un modulo (sezione 3, allegato «1»).

Questo modulo serve a far sapere all’azienda o all’Ente che il dipendente, in qualità di volontario, potrebbe dover abbandonare il posto di lavoro in qualunque momento a seguito di un’emergenza, e che la Legge lo tutela per quanto riguarda:

! mantenimento del posto

! retribuzione

! trattamento assicurativo

Il modulo potrebbe cambiare: in tal caso sarà cura del Comitato Regionale inviare un nuovo esemplare a tutte le Associazioni.

Periodicamente (normalmente una volta all’anno, più spesso nel caso di associazioni con un grande movimento di volontari) occorre procedere alla verifica dei datori di lavoro dei volontari ed inviare il suddetto modulo quando necessario.

È bene che le segreterie delle Associazioni ricordino spesso ai volontari di comunicare tempestivamente tutte le variazioni relative al loro impiego, affinché possano procedere all’aggiornamento dell’anagrafe associativa ed all’invio del modulo al nuovo datore di lavoro.

Alcune Associazioni, tipicamente quelle più grandi e meglio strutturate a livello di segreteria, inviano sistematicamente i moduli a tutti i datori di lavoro dei propri volontari, una volta all’anno.

LA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI RIMBORSO

A.N.P. AS. Protezione Civile 59 A.N.P. AS. Protezione Civile60

Cosa fare PRIMA

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Quando è richiesto l’impiego di volontari per un evento od un’attività di Protezione Civile (ivi compresa la formazione), nor-malmente l’A.N.P.AS. Regionale riceve un fonogramma od un fax di attivazione dall’Ente competente nel quale è espressamente dichiara-ta «l’applicazione dei benefici di legge»; questo documento viene poi ritrasmesso dalla Centrale Operativa Regionale a tutte le Associazioni che verranno coinvolte.

L’Associazione (o il Comitato Regionale o le sue articolazioni) che mette in campo dei propri volontari per l’evento in questione deve avvisare tempestivamente i rispettivi datori di lavoro mediante un fax od una lettera (sez. 3, allegato 2)

Questo documento (che deve essere redatto su carta intestata e firmato dal Presidente o dal responsabile preposto) dichiara:

! che il dipendente si dovrà assentare (o si è assentato) dal gior-no.... per prendere parte ad attività di soccorso, di emergenza o di formazione

! che l’assenza è autorizzata dal documento ... (citare numero di protocollo e data del fonogramma, che va allegato in fotocopia) e mette quindi a conoscenza il datore di lavoro delle motivazio-ni dell’assenza del proprio dipendente.

È molto importante che l’allegato 2 venga inviato in tempi bre-vissimi (entro 24 ore), per tutelare il volontario nei confronti del pro-prio datore di lavoro.

!

PER I VOLONTARI

Per far sì che il datore di lavoro possa ottenere dallo Stato il rim-borso della retribuzione erogata a vuoto al dipendente che si è assen-tato per l’emergenza, è indispensabile che l’impiego di ogni volonta-rio sia certificato.

La certificazione d’impiego (vedi sez. 3, allegato 3) viene rila-sciata dal Comune, dal C.O.M., dal C.C.S. o da altro Ente, Funzionario od Ufficiale autorizzato a farlo.

Tale documento dovrà contenere i dati previsti nell’allegato 3 e deve essere in originale (sono ammesse certificazioni «fotocopia», riportanti la firma ed il timbro in originale).

La Segreteria di campo od il Comitato Regionale rilasceranno attestati A.N.P.AS. secondo quanto previsto dall’allegato 3 bis.

A tale scopo, ogni Associazione coinvolta dovrà segnalare tem-pestivamente al Comitato Regionale il nominativo dei volontari im-piegati sia in partenza che in rientro affinché possano venir preparati gli attestati secondo l’allegato 3 bis (a meno che non siano già stati prodotti dalla Segreteria di campo).

Se un volontario presta la sua opera presso lo stesso «campo» per più giorni ma non consecutivi, è preferibile che si faccia rilasciare una certificazione per ogni singolo periodo.

Il volontario che presta la sua opera in diversi «campi», gestiti da diverse amministrazioni, dovrà farsi rilasciare una certificazione da ogni Ente presso il quale ha operato.

N.B.: le richieste di rimborso possono essere presentate anche per atti-vità che non siano espressamente di emergenza (ad es. formazione ed eser-citazioni). Anche a tale scopo, ogni Associazione coinvolta dovrà segnalare tempestivamente al Comitato Regionale il nominativo dei volontari impie-gati sia in partenza che in rientro affinché possano venir preparati gli atte-stati secondo l’allegato 3 bis.

LA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI RIMBORSOLA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI RIMBORSO

A.N.P. AS. Protezione Civile 61 A.N.P. AS. Protezione Civile62

Cosa fare DURANTE l’attivazione Cosa fare DURANTE l’emergenza

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PER LE ASSOCIAZIONI

La legge prevede il rimborso delle spese sostenute dall’Associa-zione per i mezzi, durante le attività di protezione civile, relative a:

?carburante impiegato ?danni subiti?pedaggi autostradali corrisposti ?perdita.

Per ottenere i rimborsi, però, è indispensabile che i volontari ri-cordino di procurarsi i seguenti documenti:

R per rimborso carburante:

?Schede carburante, fatture, ricevute fiscali, scontrini o altre ricevute rilasciate dal gestore del distributore o dai casellanti, in favore dell’Organizzazione interessata, riportanti ove possibile la targa dell’automezzo.

N.B.: per ottenere l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostrada-le, l’Associazione può produrre una dichiarazione come da fac-simile riportato in sez. 3, all.9.

R per rimborso danni:

?Copia di denuncia alle autorità di pubblica sicurezza (ad esem-pio constatazione di incidente da parte della Polizia Stradale, Carabinieri, Vigili Urbani o altre certificazioni pubbliche, attestan-ti l’avvenuta rottura di mezzi o lo smarrimento delle attrezzature, con l’indicazione che essi non sono dipesi da dolo o colpa grave);?ovvero, in caso di impossibilità di intervento da parte delle

autorità competenti, apposita autocertificazione comprovante il danno subìto, redatta e rilasciata dal Responsabile A.N.P.AS. ope-rante per competenza sul posto dell’intervento.

Rin entrambi i casi:

?Attestazione di partecipazione rilasciata dall’Autorità com-petente (Dipartimento P.C., Prefettura, Comune o C.O.M., Segreteria A.N.P.AS.).?Richiesta di rimborso da inoltrare alla Prefettura competen-

te, come da fac-simile riportato in sez.3, all.10.

La ditta, l’ente o il lavoratore autonomo, per ottenere il rimborso, dovrà far pervenire al Comitato Regionale la seguente documentazione:

1. richiesta di rimborso su carta intestata secondo lo schema contenuto nella sez. 3, alleg. 5.

La richiesta deve essere:

in originale

completa di timbro e firma del legale rappresentante

riepilogo dei costi sostenuti dall’azienda per il dipendente, relativi al periodo di assenza per l’emergenza, secondo il prospetto contenuto nella sez. 3, allegato 6.

Anche tale documento dovrà essere:

redatto su carta intestatain originalecompleto di timbro e firma del legale rappresentante

fotocopia della busta paga relativa al periodo interessato

fotocopia dell’estratto libro matricola relativo al dipendente

per i lavoratori autonomi: è necessario fornire la copia del mod. «Unico», sulla base del quale occorrerà eseguire il calcolo per il rimborso.

ATTENZIONE: Per quei volontari che hanno operato presso Enti diversi, in territori di Prefetture differenti, la ditta o l’Ente dovrà presentare tante richieste di rimborso quante sono le Prefetture interessate, facendo attenzione che vi sia corrispondenza tra le date di impiego e quelle di assen-za per cui viene chiesto il rimborso.

Per ottenere dal datore di lavoro quanto indicato, è bene che l’Associazione o la C.O.R. inoltri i fac-simili (allegati 5 e 6) per mez-zo di una lettera di accompagnamento (allegato 4) nella quale vengo-no fornite alla ditta o all’Ente le indicazioni necessarie; con tale lette-ra, si trasmetteranno anche le copie delle attestazioni di impiego

?

?

2.

???

3.

4.

5.

LA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI RIMBORSOLA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI RIMBORSO

A.N.P. AS. Protezione Civile 63 A.N.P. AS. Protezione Civile64

Cosa richiedere al DATORE DI LAVORO

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COME INOLTRARE

LA DOCUMENTAZIONE PRODOTTA

Le ditte o gli Enti dovranno inviare al Comitato Regionale tutta la documentazione necessaria all’ottenimento dei rimborsi.

La documentazione dovrà essere trasmessa in busta chiusa sulla quale comparirà l’indicazione: «Materiale riservato - Richiesta rim-borso P.C.».

La busta dovrà essere consegnata a mano o recapitata mediante mezzo celere e sicuro entro 60 giorni dal rientro del volontario sul posto di lavoro.

Eventuali deroghe verranno comunicate di volta in volta.

Trascorso tale termine ultimo e in caso di documentazione non conforme o incompleta, il Comitato Regionale non effettuerà più il servizio di raccolta documenti ed inoltro agli Enti competenti.

Questo al fine di accelerare i tempi di rimborso e non penalizzare coloro che hanno provveduto a consegnare tempestivamente quanto richiesto.

Copia delle pratiche in questione verrà conservata a cura del responsabile trattamento dati del Comitato Regionale in luogo ido-neo e conforme a quanto prescritto dalle vigenti leggi e disposizioni in materia di privacy.

LA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI RIMBORSO

Capo fila _________________________________________

Istruzioni relative all’attivazione della sala operativa nazio-nale o regionale, riguardante l’operatore di servizio.

Chiedere il nominativo di chi chiama e annotare l’ora d’arrivo del messaggio specif icando la causa dell’emergenza.Il tutto da compilare nella scheda A che si allega.

In caso di emergenza su richiesta del dipartimento della pro-tezione civile, regionale o nazionale o della S.O. Nazio-nale dell’ANPAS avvertire i responsabili regionali elen-cati nella scheda C, che si allega.

Chiamare la centrale operativa regionale

Tel. ___________________Fax ______________________________

AVVERTIRE IL RESPONSABILE REGIONALE Sig.______________________

Tel. ___________________ Cell. ______________________Fax ______________________________

Dare i codici di allertamento alle associazioni di PP.AA. come da scheda B, si allega elenco delle associazioni assegnate al suddetto capo fila

SCHEDA DI ALLERTAMENTO

A.N.P. AS. Protezione Civile 65 A.N.P. AS. Protezione Civile66

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Sezione 2

Normativadi

riferimento

A.N.P. AS. Protezione Civile 67 A.N.P. AS. Protezione Civile68

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Art. 1L’A.N.P.AS. svolge attività di Protezione Civile direttamente o attraverso

le Associazioni aderenti che, in possesso dei requisiti, manifestino la volontà di svolgere tale servizio con il coordinamento e nelle regole che l’A.N.P.AS. stessa si è data.

Art. 2La Direzione Nazionale si doterà, per attuare operativamente l’attività di

protezione civile, di un apposito settore. Il Responsabile Nazionale di Protezione Civile viene nominato dalla Direzione Nazionale, su indicazione del Presidente nazionale, e ne entra a far parte di diritto.

Le Associazioni che ne fanno parte si impegnano ad applicare integral-mente il presente regolamento.

ORGANI

Art. 3Il compito dell’area nazionale di Protezione Civile è di coordinare,

dirigere e gestire tutte le attività afferenti a tale settore operativo dell’A.N.P.AS..

È composta da:- Commissione Nazionale Protezione Civile (CNPC)- Responsabile Nazionale Protezione Civile (RNPC)- Responsabile Operativo Nazionale (RON)- Staff di Coordinamento Operativo Nazionale (SCON) - Sala Operativa Nazionale (SON)- Segreteria Nazionale di Settore (SNS)- Responsabile Regionale Protezione Civile (RRPC)- Staff di Coordinamento Operativo Regionale (SCOR)- Sala Operativa Regionale (SOR)- Segreteria Regionale (SR)

Art. 4Il Responsabile Nazionale presiede la Commissione Nazionale di

Protezione Civile, ha compiti di coordinamento ed indirizzo politico, propone le strategie di intervento e di investimento, rappresenta la struttura nazionale di Protezione Civile dell’A.N.P.AS. ad ogni livello; nomina il Responsabile della Centrale Operativa Nazionale.

Art. 5La Commissione Nazionale di Protezione Civile è presieduta dal

Responsabile Nazionale di Protezione Civile, è composta dai responsabili di Protezione Civile di tutti i Comitati regionali, dal Responsabile della Sala Operativa Nazionale e dai Consiglieri Nazionali che hanno espressamente scelto di partecipare a questo gruppo, nomina il Responsabile Operativo Nazionale.

Art. 6Il Responsabile Operativo Nazionale ha un ruolo di coordinamento e di

indirizzo all’interno dell’area di Protezione Civile Nazionale, è il riferimento per i Responsabili Regionali di Protezione Civile, è all’interno dello Staff di Coordinamento Operativo, è all’interno della Commissione Nazionale di Protezione Civile.

Art. 7Lo Staff di Coordinamento Operativo Nazionale è composto dal responsa-

bile Nazionale, dal Responsabile Operativo Nazionale, dal Responsabile della Sala Operativa Nazionale, da collaboratori nominati dal Responsabile Nazionale.

In caso di intervento operativo si avvale inoltre della collaborazione del/dei Responsabili Regionali di Protezione Civile interessati o loro delegati.

Art. 8Sono compiti dello SCON:- sviluppare e mantenere la struttura di Protezione Civile A.N.P.AS.;- attivare la Sala Operativa Nazionale e disporne la chiusura;- disporre il sopralluogo nelle aree interessate dall’evento e disporre gli

invii necessari;- proporre progetti di previsione e prevenzione;- indicare strategie e modalità di impiego degli obiettori di coscienza in

accordo con il Responsabile Nazionale Servizio Civile A.N.P.AS.;- concordare con i Responsabili Regionali di Protezione Civile le modalità

dell’intervento;- svolgere funzioni sostitutive rispetto ai Comitati Regionali, ove gli stessi

non siano in grado o non intendano garantire la gestione del-l’intervento.

Art. 9La Sala Operativa Nazionale:- è coordinata dal Responsabile della Sala Operativa Nazionale che attiva

un’idonea struttura in H24;- viene attivata dallo SCON, rimane aperta H24 sino al termine delle

necessità di coordinamento nazionale;- mantiene i contatti con tutti i Comitati Regionali interessati, aggiorna

REGOLAMENTO A.N.P.AS. NAZIONALEDI PROTEZIONE CIVILE

A.N.P. AS. Protezione Civile 69 A.N.P. AS. Protezione Civile70

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tempestivamente in merito all’evolversi degli eventi ed impartisce disposizio-ni operative del caso;

- mantiene contatti con le Istituzioni preposte all’attivazione dell’e-mergenza;

- può dotarsi di strutture mobili da dislocare sul territorio per lo svolgi-mento delle funzioni di coordinamento in sede locale ove se ne ravvisi la necessità;

- alla Sala Operativa Nazionale fa carico la diramazione di comunicati stampa nazionali nella prima fase dell’intervento operativo.

Art. 10La Segreteria Nazionale di Settore è coordinata dal Responsabile della

Sala Operativa Nazionale.Ha funzioni di riferimento tecnico durante il normale corso dell’anno,

svolgendo funzioni di segreteria organizzativa, per conto dello SCON, svolge funzioni di banca dati ed è a disposizione dei Comitati Regionali come riferimento del settore Protezione Civile.

ISCRIZIONE DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI

Art. 11Le Associazioni già iscritte all’A.N.P.AS. che intendano iscriversi al

settore Protezione Civile, dovranno compilare un modulo prestampato, a disposizione dei Comitati Regionali, firmato dal Presidente dell’Asso-ciazione.

Art. 12Tale domanda dovrà essere inviata al Comitato Regionale di appartenenza

che, entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta e previa verifica dei requisiti darà parere favorevole o contrario, salvo per quelle Associa-zioni che al momento dell’entrata in vigore del presente Regolamento siano già iscritte.

Art. 13In caso di parere favorevole il Comitato Regionale inoltrerà copia

dell’idonea documentazione alla Segreteria Nazionale di Settore. In caso di rifiuto all’iscrizione, l’Associazione potrà, entro 30 giorni, ricorrere al parere del Collegio dei Probiviri del Comitato Regionale di competenza, che entro 60 giorni darà un parere definitivo e vincolante.

Art. 14Il requisito fondamentale per iscriversi all’area di Protezione Civile è

quello di essere un’organizzazione aderente all’A.N.P.AS. che si impegna ad adottare la divisa nazionale di protezione civile, quando definita (fino ad esaurimento delle scorte potrà essere utilizzata quella in dotazione, purché riportante la simbologia A.N.P.AS.) e la livrea nazionale A.N.P.AS. sui mezzi.

Art. 15L’impiego operativo delle Associazioni iscritte nel settore di Prote-zione

Civile dell’A.N.P.AS. avverrà secondo disposizioni della SON, che in accordo con il RON indicherà, di volta in volta, le attrezzature e le dotazioni necessa-rie.

Art. 16L’eventuale revoca dell’iscrizione alla Protezione Civile da parte di

un’Associazione, firmata dal Presidente, deve essere spedita al Comitato Regionale di competenza che ne spedirà copia alla SNS per l’aggiorna-mento degli archivi.

Art. 17L’espulsione di un’Associazione dal settore di Protezione Civile, dopo

tutti i tentativi di conciliazione, è decretata, per gravi inadempienze, dal Comitato Regionale di competenza, che ne informerà l’Associazione stessa e la SNS.

Art. 18Avverso il provvedimento di espulsione l’Associazione interessata po-trà

ricorrere interpellando il Collegio dei Probiviri del Comitato Regionale di appartenenza, il quale entro 60 giorni darà parere definitivo e vincolante.

Art. 19Il RON, o suo delegato che in quel momento ha compito di coordinamen-

to, ha facoltà di allontanare un’Associazione o i suoi volontari dalla zona di intervento, con una relazione scritta informerà il Comitato Regionale di competenza dell’Associazione stessa.

Nella relazione dovranno essere descritte le motivazioni e le gravi inadempienze compiute.

Art. 20Avverso il provvedimento di allontanamento l’Associazione interessata

potrà ricorrere interpellando il Collegio dei Probiviri del Comitato Regionale di appartenenza, il quale entro 60 giorni darà parere definitivo e vincolante.

Art. 21Le Associazioni si impegnano a formare i volontari secondo norme e

percorsi comuni, tramite corsi regionali o nazionali, come da indicazioni della CNPC.

Art. 22I volontari, inviati dalle Associazioni in zona operativa, sia essa di

emergenza vera o simulata, devono essere maggiorenni, preparati e idonei ad operare.

A.N.P. AS. Protezione Civile 71 A.N.P. AS. Protezione Civile72

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La documentazione relativa dovrà essere in possesso e reperibile presso l’Associazione di appartenenza.

Art. 23Le Associazioni accettano i vari livelli di coordinamento nazionale,

regionale o locale e si impegnano a rispettarli, in particolare durante gli interventi operativi.

Art.24Le Associazioni, oltre a quanto richiesto all’atto della domanda, dovranno

ogni anno e ad ogni consistente variazione, inviare al proprio Comitato regionale il censimento delle risorse di uomini e mezzi e quant’altro sia necessario evidenziare.

Art. 25Le Associazioni si impegnano a mettere a disposizione della Protezione

Civile dell’A.N.P.AS. le risorse dichiarate nel censimento.Le attrezzature strumentali dovranno essere supportate da personale

dell’Associazione proprietaria, in grado di assicurare un’utilizzazione ottimale, salvo diversi accordi con la stessa Associazione.

Art. 26I volontari impegnati nelle operazioni di Protezione Civile dovranno

essere dotati di:- autosufficienza logistica;- radio su frequenza in assegnazione COPASS (intera frequenza ag-

giornata), almeno sugli autoveicoli;- supporti logistici con impiantistica a norma di legge e dei regolamenti

A.N.P.AS.;- idonea copertura assicurativa.

REQUISITI ORGANIZZATIVI

Art. 27La SON dirama i codici di allertamento, sentito il RON, ai Comitati

Regionali (o direttamente alle Associazioni in mancanza di coordinamento regionale) e da questi alle Associazioni operanti sul territorio.

I codici di allertamento che accompagnano tutte le procedure nazionali, regionali e locali sono:

- Codice BIANCO: informativa- Codice VERDE: attenzione- Codice GIALLO: preallarme- Codice ROSSO: allarme

Art. 28Per una corretta funzionalità ogni Comitato Regionale dovrà individuare

all’interno dei propri contingenti operativi, comunicandolo alla struttura di attivazione, le seguenti figure di comando, quando presenti:

- Coordinatore Regionale (Responsabile Regionale o suo delegato)- Capo nucleo- Responsabile Tecnico- Responsabile Sanitario- Responsabile Medico- Responsabile delle Comunicazioni.

Art. 29I Comitati regionali sono tenuti a strutturare le proprie Segreterie

Regionali di Protezione Civile con una standardizzazione dell’organizza-zione e della modulistica definita nell’allegato tecnico al presente Regola-mento, oltre a quella relativa ai dettati degli articoli 9 e 10 del DPR 194/2001,

(1)ugualmente descritta nel citato allegato tecnico.

Art. 30I Responsabili Regionali dovranno annualmente redigere una relazione

sulle attività di Protezione Civile svolte nell’ambito del Comitato Regionale.Dovranno altresì presentare la programmazione delle attività previste per

l’anno successivo, dandone conoscenza alle strutture nazionali di coordina-mento.

Art. 31Le Associazioni aderenti al settore di Protezione Civile dell’A.N.P.AS. si

impegnano ad informare regolarmente i Responsabili di Protezione Civile del Comitato Regionale di appartenenza sulle attività e sui progetti in essere che le coinvolgono.

(1) L’allegato tecnico citato nell’art. 29 è costituito dal presente «Manuale operativo di protezione Civile».

A.N.P. AS. Protezione Civile 73 A.N.P. AS. Protezione Civile74

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Regolamento Regionalee note esplicative sui codici di allertamento

Art. 1 - La zona è presente nella Commissione Protezione Civile tramite un referente operativo indicato dalla medesima e individuato tra le associazio-ni con attività assidua di P.C. che viene definito Referente di Area.

Art. 2 - La Commissione Regionale a sua volta è presente nella zona tramite il referente medesimo.

Art. 3 - La zona con l’ausilio del proprio referente di P.C. vaglierà ed invierà al proprio Comitato Regionale le nuove domande di iscrizione al Sistema Nazionale di Protezione Civile da parte delle singole Associazioni.

Il Comitato Regionale provvederà, se le stesse saranno concordi allo standard dettato, all’inoltro all’A.N.P.AS. Nazionale, che le inserirà nell’apposito albo Nazionale in continuo aggiornamento con il Dipartimento Nazionale Protezione Civile.

Art. 4 - In caso di allertamento la Centrale Operativa Regionale avviserà dell’evento in corso, l’associazione/i di riferimento la/le quale/i di concerto con il proprio Referente di Zona attiveranno le procedure previste per i vari Codici di Allertamento.

Art. 5 - L’Associazione di Riferimento nell’ordinario ed in caso di allertamenti per Codice VERDE/GIALLO/ROSSO dovrà mantenere rapporti e piena collaborazione con:

Referente di Area Associazioni di Area Centrale Operativa Regionale Provvedere all’inoltro alle associazioni della propria AREA dei vari

fax diramati dalle strutture operative A.N.P.AS. Organizzare i vari cambi di squadre della propria AREA sulla base

delle richieste provenienti dalle strutture operative A.N.P.AS.

Art. 6 - Il referente di Area, e l’associazione di riferimento, con il gruppo esecutivi di lavoro che dovrà costituirsi in ogni Area dovranno:

Mantenere sempre aggiornati i numeri di reperibilità di Area o dei suoi sostituti.

RRRR

R

R

IL REGOLAMENTO A.N.P.AS. REGIONALESICILIA DI PROTEZIONE CIVILE

A.N.P. AS. Protezione Civile 75 A.N.P. AS. Protezione Civile76

Mantenere sempre aggiornati i numeri di reperibilità del Referente di Area o dei suoi sostituti.

RAggiornare costantemente il censimento attrezzature disponibili in Area.

RProvvedere alla verifica che ogni nuova associazione che vuol entrare a far parte del Sistema di P.C. A.N.P.AS. abbia la conformità allo standard minimo previsto dal presente regolamento.

RProvvedere ad organizzare, di concerto con la Commissione Regionale P.C. periodici momenti formativi inerenti il settore.

RIl Referente di Area dovrà informare il Coordinatore di Zona dell’evento in corso, mantenere i contatti con la Commissione Regionale e con il Responsabile Regionale di P.C.

RPer eventi calamitosi a livello Regionale e Nazionale le procedure di attivazione dei Codici di allertamento devono essere autorizzate dal Responsabile Regionale di Protezione Civile, o, in sua assenza, da un membro della Commissione Regionale di P.C. o della Direzione Regionale.

RPer eventi calamitosi a livello di area i Codici di allertamento possono essere diramati dal referente di Area, o in sua assenza da un membro della Commissione P.C. di Area, informandone anche il Coordinatore di Zona.

RIl Referente di Area può chiedere l’intervento di associazioni e attrezzature al di fuori della propria area soltanto attraverso gli organi di coordinamento regionale.

REventuali situazioni di allarme che si verificassero nell’Area di interesse di una singola associazione devono essere portate immediatamente a conoscenza dell’Associazione di riferimento che attiverà le procedure di informazione previste, secondo il grado di interesse ivi compreso la struttura regionale.

RLe Aree di protezione civile attraverso il proprio gruppo di coordina-mento devono supportare, durante le emergenze le associazioni residenti in Comuni sedi di C.O.M. o C.O.C. attraverso presenze qualificate nelle funzioni di supporto secondo quanto previsto dal Metodo Augustus.

RLe associazioni inviate in zona Operativa sono soggette alla dipen-denza funzionale dagli organi di coordinamento preposti dal sistema Nazionale A.N.P.d.P.C. (coordinatori Regionali e Nazionali, coordinatori di settore) non sarà tollerata nessuna iniziativa non concordata, la conseguenza di tale comportamento sarà l’allontanamento dalla zona operativa.

Per le associazioni che hanno in gestione attrezzature Regionali: Va inteso che in situazioni di emergenza tali attrezzature possono essere richieste direttamente dalla struttura Regionale in più al contingente messo ordinatamente a disposizione dall’As-sociazione di Riferimento, informandone semplicemente il Referente di area.

R

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ØInformativa delle associazioni di area sulle località dell’evento da raggiungere eventualmente

ØAllestimento automezzi ed attrezzatura specificaØLogistica, autosufficienza h. 48 (due giorni), salvo

diversa indicazioneØReperibilità dei volontari di prima partenza (significa che

si devono rintracciare i volontari e chiedere le loro disponibilità; si devono far immediatamente venire in sede assentandosi dal lavoro solo a codice rosso)

ØLe associazioni devono mantenere i contatti solo con la propria associazione di riferimento

Ulteriore informativa sull’evento in corso ed autorizzazione alla partenza

PROCEDURA OPERATIVAdall’associazione di riferimento:ØInformativa al responsabile di area il quale insieme alla

medesima mantiene i contatti con:1. Responsabile Regionale 2. Commissione Regionale3. Sala Operativa Regionale

ØConvocazione nelle rispettive sedi dei volontari di prima partenza già individuati nel CODICE GIALLO

ØAutorizzazioni alla partenza associazioni di AREA (co-municazione che deve essere diramata anche per FAX)

ØIndicazione ai gruppi specialistiØIndicazioni luoghi da raggiungereØIndicazione eventuale luogo di raggruppamento alla

partenzaØIndicazione eventuale referente A.N.P.AS. in zona

operativaØIndicazione frequenza radio in trasferimento e in zona

operativaØLe associazioni dalle proprie sedi devono mantenere i

contatti solo con:- Associazioni di riferimento- A.N.P.AS. Regionale Sicilia per la documentazione

art. 9/10 D.P.R. 194/01

CODICEROSSO

IN SITUAZIONI PARTICOLARI È POSSIBILEARRIVARE DIRETTAMENTE AL CODICE ROSSO

PREALLARME

Informativa dello stato dell'evento in corso

PROCEDURA OPERATIVA

dall'associazione di riferimento:

ØConvocazione in sede del responsabile dell’associazione di riferimento

ØInformativa al responsabile di AREA, il quale mantiene i contatti con:

1. Responsabile Regionale

2. Commissione Regionale

3. Sala Operativa Regionale

ØEventuale invio unità regionale di prima valutazione

ØConvocazione nelle rispettive sedi dei responsabili associativi

Note esplicative sui codici di allertamentoProtezione Civile A.N.P.AS. Sicilia

CODICEBIANCO

CODICEVERDE

CODICEGIALLO

INFORMATIVO

Eventuale informativa di un evento sul territorio nazionale.

PROCEDURA OPERATIVA

dall’associazione di riferimento:

ØSolo di informazione alle associazioni di AREA.

FASE DI ATTENZIONE

Informativa di un evento in corso o di uno stato di attuazione.

PROCEDURA OPERATIVA

dall’associazione di riferimento:

ØInformativa al referente di AREAØInformazione alle associazioni di area e richiesta

reperibilità ai responsabilidalle PP.AA.ØControllo disponibilità automezzi attrezzature logistica.ØLo stato di attenzione può durare anche qualche giorno.ØLe associazioni non devono chiamare l’associazione di

riferimento

Per informazioni, ogni ulteriore variazione sarà prontamente diffusa.

A.N.P. AS. Protezione Civile 77 A.N.P. AS. Protezione Civile78

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STANDARD MINIMI PER L’ISCRIZIONEAL SISTEMA PROTEZIONE CIVILE

Avere almeno un gruppo di Otto volontari attrezzati come segue:

DA) Divisa arancione riportante oltre il distintivo della propria associazione

anche il logo dell’A.N.P.AS. ben in evidenza.

AB) Attrezzatura personale composta da: Giaccone arancione riportante gli

stemmi citati, zaino o borsone contenente, biancheria di ricambio, sacco a pelo, scarponi, torce.

CC) Almeno una radiotrasmittente portatile inserita sulla rete radio

C.O.P.A.SS. completa di tutta la canalizzazione attuale.

DD) Dimostrare piena disponibilità a far partecipare i propri volontari a

momenti di formazione organizzati dalla propria Area di Protezione Civile, o dagli organismi A.N.P.AS.

AE) Diventa in un primo momento di secondaria importanza avere un

mezzo specifico per l’attività di P.C. in quanto in caso di mobilitazione è possibile organizzarsi con le altre associazioni di Area, lo stesso vale per la logistica.

IF) La nuova associazione prima di essere iscritta al sistema Nazionale di P.C.

dovrà dimostrare assidua attività a livello locale almeno per un anno (fatto salvo le associazioni che al momento dell’adesione all’A.N.P.AS. abbiano già un’attività consolidata nel campo della P.C.)

IG) Nell’eventualità di un impiego a livello locale in cui si richieda

l’impiego dei benefici di cui alla legge n° 194/01 D.P.R. 9 e 10 l’associazione potrà essere giustificata direttamente dall’A.N.P.AS.

Le nuove modalità concordate con il Dipartimento della Protezione Civile non prevedono più l’iscrizione diretta della singola PP.AA. ma solo attra-verso A.N.P.AS. Nazionale che ne diventa anche la garante dell’affidabilità operativa.

RIVISE

RTTREZZATURE PERSONALI

ROMUNICAZIONI

RISPONIBILITÀ

RUTOMEZZI

RSCRIZIONI

RMPIEGO

A.N.P. AS. Protezione Civile 79 A.N.P. AS. Protezione Civile80

STANDARD FORMATIVOPER IL VOLONTARIO SOCCORRITORE

A.N.P.AS. SICILIA

PREMESSA

Il presente documento contiene lo sviluppo dettagliato del protocollo formativo base per i volontari soccorritori A.N.P.AS. Sicilia, riconosciuto dalla Regione Siciliana con D.A. Sanità n. 33289 del 22 novembre 2000.

Autore del protocollo formativo è il Gruppo di Lavoro della commissio-ne regionale dell’A.N.P.AS. Sicilia «Protocollo Formativo Volontari Soccorritori A.N.P.AS. Sicilia».

Essi sono:

Formazione

Averna Rocco Croce D’oro Butera Responsabile

Pomo Emilio Aviti Palermo Membro

Angileri Vincenzo La Provvidenza Marsala Membro

Milazzo Filippo Trapani Soccorso Membro

Ventimiglia Giorgia Aviti Palermo Membro

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Modello pedagogico e criteri per un ruolo

Lo standard formativo per il volontario soccorritore A.NP.AS. Sicilia è mirato alla formazione dei compiti specifici che l’operatore volontario deve svolgere nell’azione di soccorso, sia nei confronti del «soggetto/persona che porta il problema» sia nell’interazione e cooperazione con gli altri operatori del Sistema di Emergenza Sanitaria e di Protezione Civile in Sicilia

La scelta di formulare un «programma formativo» per obiettivi formati-vi è di mirare e ricercare il risultato atteso (cioè formare al compito), piuttosto che descrivere o riassumere un programma formativo.

Pone quindi il discente nelle condizioni di apprendere le capacità di:identificare dei problemi di salute od organizzativi,eseguire metodiche di primo soccorso,applicare procedure di collaborazione con altri operatori.

Rispetto a ciascun compito sono stati definiti degli obiettivi formativi che evidenziassero la globalità dei campi di apprendimento: conoscenza (SAPERE), manualità e operatività (SAPER FARE), atteggiamento e comportamento (SAPER ESSERE).

Inoltre per ciascun obiettivo formativo sono stati selezionati degli indicatori di livello omogeneo di prestazione (vedi RISPOSTE ATTESE) sulla base di tre criteri fondamentali:

La definizione di criteri e di indicatori per la performance dei compiti e l’organizzazione dei corsi stabilisce una piattaforma di base minima e co-mune, da cui partire per dimensionare le esperienze acquisite delle Associa-zioni e i bisogni del Sistema di Emergenza Sanitaria e di Protezione Civile.

???

Efficacia L’azione di Primo Soccorso

Sicurezza Indicatori di prestazione che garantiscono il «primum, non nocere», nei confronti del «soggetto/persona che porta il problema» e che sostengono e presidiano i compiti del volontario soccorritore nell’ambito del suo ruolo specifico

Adeguatezza Indicatori di prestazioni confacenti al ruolo del volon-tario soccorritore

Lo standard formativo garantisce al volontario soccorritore e al Sistema la riconoscibilità del ruolo di un operatore, volontario non professionista, attraverso la tutela di tre criteri fondamentali dell’azione di soccorso:

Globalità L’espressione delle capacità di solidarietà con il sapere, saper fare, saper essere nei confronti del «soggetto/persona che porta il problema»

Omogeneità Il raggiungimento di un livello omogeneo di capacità di prestazione nell’ambito del territorio regionale

Misurabilità La possibilità e la garanzia di una valutazione più oggettiva delle capacità di prestazione

Il modello pedagogico di riferimento scelto ha tenuto conto della necessità di:

Simulare, in un contesto protetto, le reali condizioni in cui il volontario soccorritore potrebbe operare

Considerare il fatto che sono adulti in apprendimento (andragogia) e la loro eterogeneità: impiegati, operai, casalinghe, laureati, pensionati...

Valorizzare la motivazione, l’esperienza e la cultura del discente ponendolo in una condizione attiva di apprendimento; coinvolgere gli operatori professioni-sti del Sistema di Emergenza Sanitaria e della Protezione Civile con il rispetto dei rispettivi ruoli

Utilizzare strumenti e tecniche didattiche pertinenti ed adeguate, che privilegino contesti realistici di operati-vità

Misurare qualitativamente il grado di apprendimento del discente rispetto lo standard di riferimento, e non solamente la quantità di ore, docenti, materiali impiegati...

orientato ai problemi

orientato ai discenti

cooperativo

pratico/teorico

valutabile

Il metodo formativo scelto (Pedagogia Attiva consigliato dall’O.M.S.) è orientato a tale modello.

A.N.P. AS. Protezione Civile 81 A.N.P. AS. Protezione Civile82

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Il presente standard formativo è orientato al ruolo, alle funzioni e ai compiti del Volontario Soccorritore che opera in un equipaggio di soccorri-tori su autoambulanza di soccorso di base.

Per il Volontario Soccorritore che opererà in un equipaggio con la presenza di un infermiere professionale (autoambulanza di soccorso avanzato base) e/o un medico (autoambulanza di soccorso avanzato) si prenderà come punto di riferimento il presente standard formativo base, adeguandolo con un percorso formativo specifico per le nuove funzioni e i nuovi compiti previsti dalla attività di équipe.

Analisi del ruolo

Il Volontario Soccorritore è un cittadino che opera un intervento di Primo Soccorso con capacità professionali nell’ambito di un’organizzazione definita (propria Associazione e nei Sistemi 118 e Protezione Civile).

Il termine professionale si riferisce e si circoscrive alla formazione, all’impegno di operare secondo coscienza e al meglio delle proprio sape-re/saper-fare/saper-essere, alla volontà di aggiornarsi periodicamente.

Il Volontario Soccorritore è un operatore costitutivo del Sistema di Emergenza Sanitaria, Protezione Civile e che coopera con gli altri operatori professionali professionisti (infermiere professionale, medico e Disaster Manager).

IL RUOLO DEL VOLONTARIOSOCCORRITORE ANPAS SiciliaA.

B. LE FUNZIONI DEL VOLONTARIOSOCCORRITORE ANPAS Sicilia

C. LE FUNZIONI DEL VOLONTARIOSOCCORRITORE ANPAS Sicilia

Il Volontario Soccorritore, con un’adeguata FORMAZIONE e conse-guente CERTIFICAZIONE della Regione Siciliana, deve essere capace di svolgere le seguenti funzioni:

OPERARE IN MODO COORDINATO con la Centrale Operativa del Sistema di Emergenza Sanitaria 118 e Protezione Civile,

GESTIRE L’ORGANIZZAZIONE di un soccorso sicuro sul luogo e durante il trasferimento,

VALUTARE le condizioni di un soggetto bisognoso di soccorso sanitario classificandolo secondo i codici protocollati,

?

?

?

PRESTARE L’ASSISTENZA DI PRIMO SOCCORSO sul luogo e durante il trasferimento verso la struttura sanitaria competente.

I compiti sono le capacità operative di identificare problemi, eseguire metodiche di Primo Soccorso, applicare procedure di collaborazione... nella realtà.

Gli obiettivi formativi esprimono il risultato atteso del percorso di apprendimento di ciascun discente, cioè le stesse capacità operative.

Essi sono le «frazioni molecolari» che identificano in modo univoco il volontario soccorritore.

Essi sono presentati nell’ALLEGATO A e nell’ALLEGATO B.

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A.N.P. AS. Protezione Civile 83 A.N.P. AS. Protezione Civile84

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PROTOCOLLO FORMATIVO DEI VOLONTARISOCCORRITORI DELL’A.N.P.AS. SICILIA

Decreto dell’Assessorato Regionale della Sanità Regione Siciliana N° 33289 del 22 novembre 2000

PREMESSA

Nella Regione Siciliana il soccorso ed il trasporto di feriti ed ammalati vengono prevalentemente svolti dalle Associazioni del Volontariato con l’attività dei propri operatori, chiamati a fornire ai cittadini interventi sempre più qualifica-ti in conseguenza dell’evoluzione tecnica e scientifica del soccorso.

L’interesse della Comunità a ricevere servizi adeguati comporta che gli operatori del volontariato siano dotati di una specifica competenza ed autorevolezza.

La formazione del volontariato è pertanto elemento necessario di una efficace organizzazione del soccorso e trasporto sanitario. Essa deve essere mirata al raggiungimento di uniformi livelli di conoscenze tecniche, all’acquisizione del ruolo sociale del volontario ed alla costituzione di una base psicologica per la corretta comprensione delle situazioni.

La formazione dei volontari dell’A.N.P.AS. Sicilia nelle attività di primo soccorso è svolta anche dalle singole organizzazioni di volontariato aderenti all’A.N.P.AS. Sicilia sulla base del presente protocollo formativo.

NATURA DEI CORSILa formazione deve prevedere la progressione attraverso due livelli:

Livello di base (allegato A)Livello avanzato (allegato B)

Livello di base per mettere il volontario nella condizione di poter avere un approccio corretto col cittadino ammalato od infortunato.

Livello avanzato per adeguare le conoscenze al ruolo di operatore del soccorso, integrato nel lavoro di gruppo e di supporto all’attività medica.

I corsi di entrambi i livelli devono prevedere lezioni teoriche, pratiche e simulazioni.

Sarà cura dell’associazione tenere costantemente aggiornati i propri volontari soccorritori e verificare il loro processo formativo attraverso la valutazione qualitativa del servizio prestato.

OrganizzazioneI corsi sono organizzati dalle Associazioni di volontariato, aderenti

all’A.N.P.AS. Comitato Regionale Sicilia, che dispongano di almeno due coordinatori della formazione e siano iscritti nel Registro Regionale dei coordina-tori di formazione A.N.P.AS. Sicilia tenuto dall’A.N.P.AS. Sicilia e che svolgono sevizio di soccorso, o interessati a richiedere l’autorizzazione all’esercizio delle attività di trasporto ed eventualmente di soccorso infermi e feriti.

RR

A.N.P. AS. Protezione Civile 85 A.N.P. AS. Protezione Civile86

Requisiti di ammissioneEtà minima 17 anni (1° livello) e 18 (2° livello);Idoneità psicofisica che può essere anche attestata dal medico dell’Asso-

ciazione d’appartenenza.

Direttore del corsoMedico con esperienza nell’area dell’emergenza sanitaria designato

dall’Associazione promotrice del corso

DocentiSono scelti dal Direttore del corso in base ai criteri di competenza specialisti-

ca e di efficacia didattica.Per le attività esercitative possono essere impegnati istruttori selezionati tra i

soccorritori professionali e volontari che abbiano partecipato ad un apposito corso di preparazione organizzato dall’A.N.P.AS. e siano iscritti nel Registro Regionale dei Formatori e dei Soccorritori tenuto dall’A.N.P.AS. Comitato Regionale Sicilia.

Esame conclusivoPer l’ammissione all’esame il Direttore del corso dovrà verificare la parteci-

pazione del volontario ad almeno i 4/5 delle ore previste per teoria ed esercita-zione.

L’esame si articola in una prova scritta ed una pratica.

Prova scritta: test a risposte multiple su 20 domande estratte da quiz predisposti a livello regionale, riguardanti gli argomenti trattati nel programma, rispetto alle quali vi sia la presenza dell’80% di risposte esatte.

Prova pratica: esecuzione di tecniche manuali e strumentali.

Commissione d’esameÈ costituita dal Direttore del corso, da un Delegato dell’A.N.P.AS. Sicilia, da

un Funzionario dell’Assessorato Regionale alla Sanità e da un medico designato dalla centrale operativa 118.

Almeno 20 giorni prima delle prove d’esame, l’Assessorato Regionale notificherà all’associazione il nominativo del medico e del funzionario.

Il superamento del corso viene comunicato dalla commissione di esame all’A.N.P.AS. Regionale che rilascia l’attestato di idoneità.

Durata del CorsoLivello di base: 60 ore di cui 30 di teoria e pratica e 30 di esercitazioni

pratiche da svolgere anche durante le ore di servizio.Livello avanzato: 45 ore di cui 27 di teoria e pratica e 18 di tirocinio pratico

sulle ambulanze.

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ALLEGATO AContenuto: modello pedagogico e criteri per un ruolo, analisi del ruolo, moduli

formativi orientati al problema e contenenti le capacità e le metodiche di soccorso adeguate al volontario, criteri per la progettazione e organizza-zione dei corsi.

Destinatari: i cittadini che intendono diventare volontari soccorritori A.N.P.AS. Sicilia

ALLEGATO BContenuto:

- 1° modulo formativo «Volontari Soccorritori A.N.P.AS. Sicilia

Destinatari: volontari soccorritori ANPAS Sicilia già attivi con due anni di anzianità e che abbiano già frequentato il corso allegato A.

- 2° modulo formativo «Istruttori Soccorritori A.N.P.AS. Sicilia»

Destinatari: volontari soccorritori A.N.P.A.S. Sicilia selezionati dalle associazio-ni aderenti all’ANPAS Sicilia (medici, infermieri professionali, volontari soccorritori già attivi con tre anni di anzianità e che abbiano già frequenta-to il modulo 1).

- 3° modulo formativo «Coordinatori Formazione A.N.P.AS. Sicilia»

Destinatari: direttori sanitari, volontari, medici, impegnati nel servizio di emergenza e nella formazione (sia come formatori che come responsabili dei corsi)

- 4° modulo formativo «Volontari Soccorritori A.N.P.AS. Sicilia nella gestione della maxi emergenza»

Destinatari: il corso mira a formare volontari soccorritori che dispongano di competenze omogenee sulle procedure operative della Protezione Civile e che sappiano interagire opportunamente con la direzione dei sistemi di gestione dell’emergenza e con la base della propria Associazione in situazioni di catastrofi sociali (Linee guida sulla Organizzazione Sanitaria in caso di catastrofi sociali emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile Ufficio Emergenza Sanitaria, Ods. N1 del 27 aprile 1992).

Con il riconoscimento del corso di formazione dei Volontari Soccorritori l’Assessorato alla Sanità concretizza la possibilità del cittadino-volontario di contribuire a dare vita ad un grande progetto di diritto alla salute, riaffermando i valori, la storia e le esperienze, indicatori della motivazione dell’essere volontari.

A.N.P. AS. Protezione Civile 87 A.N.P. AS. Protezione Civile88

OBIETTIVI GENERALI

RAcquisire la consapevolezza sociale del volontariato.

RAcquisire una base psicologica: saper rilevare i bisogni del cittadino «malato» ed operare per il suo soddisfacimento.

RAcquisire una base tecnico-nozionistica: fornire al soccorritore gli elementi per la piena conoscenza delle azioni, degli elementi che interagi-scono.

Durata complessiva: 60 ore ripartite fra teoria/pratica e tirocinio.

Ruolo del volontario

Titoli: - La solidarietà- Cosa vuol dire essere volontari - Presentazione della propria organizzazione: finalità e ruolo

Obiettivi: - Definire il ruolo sociale del volontariato- Identificare i doveri sociali del volontario- Definire i rapporti con le Istituzioni- Descrivere le convenzioni

Aspetti relazionali nell’approccio al paziente

Titoli: - I bisogni- La salute e le malattie - Il dolore - La morte- La fiducia

Allegato A Primo Livello

Corso di formazione

PER VOLONTARIAL PRIMO SOCCORSO

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A.N.P. AS. Protezione Civile90A.N.P. AS. Protezione Civile 89

- La comunicazione- L’autocontrollo

Obiettivi: - Definire le necessità primarie dei pazienti nei momenti di pericolo

- Definire i problemi dell’individuo connessi al passaggio repentino da uno stato di benessere allo stato di malattia (il dolore, la morte)

- Elencare possibili schemi di comportamento che sviluppi-no la comunicabilità e l’autocontrollo.

Traumatologia e trattamento delle lesioni

Titolo: - Impiego dei sistemi di immobilizzazione e trasporto- Trasporto del paziente traumatizzato con particolare

riferimento ai traumi vertebro-midollari

Obiettivi: - Saper applicare i sistemi di immobilizzazione e trasporto:CucchiaioTavolaColtrinoCollari cervicaliStecco bendeProtezione termica

Problematiche del soccorso in situazionispecifiche socio-sanitarie

Titoli: - Psichiatria- Tossicodipendenza - Alcolismo- Maltrattamenti ad abusi

Obiettivi: - Riconoscimento delle evenienze specifiche- Approccio mirato al paziente- Normative vigenti

Il supporto vitale di base e normeelementari di primo soccorso

Titoli: - Basi di anatomia e fisiologia legate alle situazioni d’emergenza

??????

- Riconoscimento di sintomi e segni relativi a situazioni di emergenza-urgenza

- Supporto Vitale di Base (B.L.S.)- Posizionamento del paziente- Norme elementari di primo soccorso - Situazioni speciali di rianimazione (ustioni, annegamento,

shock elettrico)

Obiettivi: - Saper conoscere i sintomi e segni relativi a situazioni d’emergenza-urgenza ed applicazione ossigeno-terapia:

CianosiAlterazione della pressione arteriosaAlterazione dello stato di coscienzaAlterazione della mobilità e sensibilità

- Saper applicare secondo le regole internazionali il B.L.S.- Saper applicare le norme di corretto posizionamento del

paziente:Posizionamento laterale di sicurezzaPosizione antishockPosizioni relative e situazioni speciali

- Saper applicare le norme elementari di Primo Soccorso:Blocco emorragia esternaProtezione di feriteProtezione delle ustioni

- Definire situazioni speciali di rianimazione di base:IpotermiaAnnegamentoTraumaUstioniShock elettricoIntossicazioni

- Saper affrontare le emergenze ostetrico-ginecologiche.

I mezzi di soccorso: Igiene e prevenzionenel soccorso e sulle ambulanze

Titoli: - I mezzi di soccorso e le normative vigenti- L’ambulanza di Primo Soccorso e trasporto ordinario - L’ambulanza attrezzata O.M.S.

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- L’emiambulanza- Le apparecchiature- L’asepsi- La disinfezione- La trasmissione delle infezioni- Le più comuni malattie infettive e modalità di trasmissio-

ne:Epatite viraleAIDSEncefaliteMalattie dermatologiche

- I più comuni sistemi e prodotti di disinfezioneObiettivi: - Definire le tipologie dei mezzi di soccorso secondo le

normative vigenti- Saper utilizzare i dispositivi e le apparecchiature in

dotazione al mezzo di primo soccorso- Definire le caratteristiche determinanti dei mezzi di

soccorso- Identificare le problematiche relative alla trasmissione

interumana di malattie infettive durante le attività di soccorso

- Definire le procedure necessarie al mantenimento dell’igiene ambientale dei mezzi di soccorso.

PREVENZIONE ANTINFORTUNISTICA

Titoli: - La prevenzione antinfortunistica negli interventi di soccorso

- Situazioni di pericolo in ambiente domestico

Obiettivi: - Identificare le norme di comportamento e le procedure necessarie alla prevenzione degli infortuni durante il soccorso

- Definire le regole di protezione attiva e passiva

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A.N.P. AS. Protezione Civile 91

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OBIETTIVI GENERALI

Acquisire tecniche approfondite

Saper coordinare l’intervento dei soccorsi

Saper collaborare nell’ambito di una équipe di soccorso medico

Saper svolgere funzioni formative per i volontari

Durata complessiva: 45 ore ripartite fra teoria, pratica e tirocinio.

L’organizzazione dei sistemi di emergenza

Titoli: - Rapporti tra le unità periferiche e il coordinamento del sistema di emergenza anche in riferimento alle maxi-emergenze

- L’applicazione dei protocolli operativi del sistema

Obiettivi: - Definizione dei metodi per l’adeguamento dell’asso-ciazione al sistema d’emergenza

- Comprendere il significato dell’integrazione delle varie componenti il sistema

- Attrezzature e manovre in una équipe di soccorso

Il supporto vitale in emergenza

Titoli: - BLS e concetto di supporto vitale avanzato

Obiettivi: - Saper applicare secondo le regole internazionali BLS- Comprendere il significato del supporto vitale avanzato

Aspetti giuridici di responsabilitàdel soccorritore volontario

Titoli: - La responsabilità penale- La responsabilità civile

Obiettivi: - Identificare gli aspetti di legge che disciplinano le attività di primo soccorso

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d’intervento

Le attrezzeture in emergenza sanitaria

Titoli: - Le apparecchiature elettromedicali: conoscenza e modalità d’impiego

- L’impiego pratico di tutti i presidi in interventi complessi

Obiettivi: - Saper utilizzare in situazioni d’emergenza tutti i dispositi-vi e le apparecchiature

Indicazioni generali per il tirocinio dei volontarinell’emergenza sanitaria

Titoli: - La scelta dei contenuti- L’approccio relazionale al volontariato in formazione- La corretta esposizione e la traduzione pratica delle

nozioni acquisite

Obiettivi: - Acquisire la padronanza e l’uniformità nel processo formativo dei volontari in formazione

Secondo LivelloAllegato B

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Quello che segue è solo un sunto degli articoli e dei concetti più importanti (per quanto riguarda l’argomento trattato da questo manuale) della legge 225.

oArt. 1 - Finalità: tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.

oArt. 2 - Gli eventi si distinguono in:a. eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fron-

teggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria

b. eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministra-zioni competenti in via ordinaria

c. calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari.

oArt. 3 - Le attività di protezione civile sono:1. previsione2. prevenzione3. soccorso4. superamento dell’emergenza

oArt. 5 - Al verificarsi degli eventi il Consiglio dei ministri delibera lo stato di emergenza. Per l’attuazione degli interventi di emergenza si provvede anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente.

oArt. 6 - Le componenti del SNPC sono: le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, i comuni e le comunità montane, gli enti pubblici, la comu-nità scientifica, ogni altra istituzione ed organizzazione anche privata, nonché i cittadini ed i gruppi associati di volontariato civile.

oArt. 11 - Costituiscono strutture operative nazionali del SNPC:a. il corpo dei vigili del fuocob. le forze armatec. le forze di poliziad. il corpo forestale dello Statoe. i servizi tecnici nazionalif. i gruppi nazionali di ricerca scientificag. la Croce rossa italiana

h. le strutture del servizio sanitario nazionalei. le organizzazioni di volontariatoj. il corpo nazionale soccorso alpino

oArt. 12 - Le regioni provvedono alla predisposizione ed attuazione dei pro-grammi regionali di previsione e prevenzione.

oArt. 13 - Le province assicurano rilevazione, raccolta ed elaborazione dei dati interessanti la protezione civile, e la predisposizione e realizzazione di pro-grammi provinciali di previsione e prevenzione.

oArt. 14 - Il prefetto predispone il piano per fronteggiare l’emergenza su tutto il territorio della provincia e ne cura l’attuazione; a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza opera quale delegato del Presidente del Consiglio dei ministri.

oArt. 15 - Il sindaco è autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell’emergenza assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccor-so e di assistenza e provvede agli interventi necessari. Quando l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del comune, il sindaco chie-de l’intervento di altre forze e strutture al prefetto.

oArt. 18 - Il SNPC assicura la più ampia partecipazione dei cittadini, delle orga-nizzazioni di volontariato di protezione civile all’attività di previsione, pre-venzione e soccorso. A tal fine ne riconosce e stimola le iniziative e ne assicura il coordinamento. (vedi anche D.P.R. 194/01)

Legge 24 febbraio 1992, n. 225: Istituzionedel Servizio Nazionale della Protezione Civile (SNPC)

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Art. 1. - Iscrizione delle organizzazioni di volontariato nell’elenco dell’Agenzia di protezione civile

1. È considerata organizzazione di volontariato di protezione civile ogni orga-nismo liberamente costituito, senza fini di lucro, ivi inclusi i gruppi comunali di protezione civile, che svolge o promuove, avvalendosi prevalentemente delle pre-stazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti, attività di previsione, prevenzione e soccorso in vista o in occasione di eventi di cui all’articolo 2, com-ma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nonché attività di formazione e adde-stramento, nella stessa materia.

2. Ai fini dell’applicazione del presente regolamento è considerata organizza-zione di volontariato di protezione civile ogni organismo liberamente costituito, senza fini di lucro, ivi inclusi i gruppi comunali di protezione civile, che svolge o promuove, avvalendosi prevalentemente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti, attività di previsione, prevenzione e soccorso in vista o in occasione di eventi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 24 feb-braio 1992, n. 225, di competenza statale ai sensi dell’articolo 107 del decreto legi-slativo 31 marzo 1998, n. 112, nonché attività di formazione e addestramento, nel-la stessa materia.

3. Al fine della più ampia partecipazione alle attività di protezione civile, le organizzazioni di volontariato, iscritte nei registri regionali previsti dall’articolo 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266, nonché in elenchi o albi di protezione civile previsti specificamente a livello regionale, possono chiedere, per il tramite della regione o provincia autonoma presso la quale sono registrate, l’iscrizione nell’elenco nazionale dell’Agenzia di protezione civile, di seguito denominata “Agenzia”, che provvede, d’intesa con le amministrazioni medesime, a verificare l’idoneità tecnico-operativa in relazione all’impiego per gli eventi calamitosi indi-cati al comma 2. Sulle suddette organizzazioni, le regioni e le province autonome invieranno periodicamente all’Agenzia l’aggiornamento dei dati e ogni altra utile informazione volta al più razionale utilizzo del volontariato.

4. Le organizzazioni di volontariato di cui al comma 2, che, in virtù dell’articolo 13 della legge 11 agosto 1991, n. 266, non avendo articolazione regionale, non sono iscritte nei registri regionali previsti dall’articolo 6 della stes-sa legge, possono chiedere l’iscrizione nell’elenco nazionale di cui al comma 3 direttamente all’Agenzia che provvede, dopo congrua istruttoria tesa ad appurarne la capacità operativa in relazione agli eventi di cui al comma 2. Le regioni e le pro-

vince autonome invieranno periodicamente all’Agenzia, preferibilmente su base informatica, l’aggiornamento dei dati inerenti le suddette organizzazioni e ogni altra utile informazione volta al più razionale ed omogeneo indirizzo del volonta-riato.

5. Dell’avvenuta iscrizione nell’elenco nazionale, l’Agenzia informa le orga-nizzazioni richiedenti, le regioni, le province autonome ed i prefetti territorialmen-te competenti.

6. Per favorire l’armonizzazione di criteri, modalità e procedure d’iscrizione, di formazione e di utilizzo delle organizzazioni di volontariato su tutto il territorio nazionale, l’Agenzia promuove periodiche riunioni con i rappresentanti delle regioni e delle province autonome.

7. Con provvedimento motivato, l’Agenzia può disporre la cancellazione dall’elenco nazionale delle organizzazioni di volontariato per gravi e comprovati motivi, accertati dalle autorità competenti ai sensi della legge n. 225 del 1992 in conformità alle funzioni trasferite ai sensi dell’articolo 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998.

8. L’Agenzia cura la specializzazione delle organizzazioni di cui al comma 2, nelle attività di protezione civile e provvede a individuare ed a disciplinare le esi-genze connesse alle specifiche tipologie di intervento, nonché le forme e le moda-lità di collaborazione.

Art. 2. - Concessione di contributi finalizzati al potenziamentodelle attrezzature e dei mezzi e al miglioramentodella preparazione tecnica e per la formazione dei cittadini

1. L’Agenzia può concedere alle organizzazioni di volontariato iscritte nell’elenco nazionale di cui al comma 3 dell’articolo 1, nei limiti degli stanzia-menti destinati allo scopo, contributi finalizzati al potenziamento delle attrezzatu-re e dei mezzi, nonché al miglioramento della preparazione tecnica e alla forma-zione dei cittadini.

2. Per potenziamento delle attrezzature e dei mezzi si intende il raggiungimen-to di un livello di dotazione di apparati strumentali, più elevato rispetto a quello di cui l’organizzazione dispone, sia mediante interventi sulle dotazioni già acquisite, sia mediante acquisizione di nuovi mezzi e attrezzature.

3. Per miglioramento della preparazione tecnica si intende lo svolgimento del-le pratiche di addestramento e di ogni altra attività, ivi inclusa quella di formazio-ne, atta a conseguire un miglioramento qualitativo ed una maggiore efficacia dell’attività espletata dalle organizzazioni.

4. Per formazione dei cittadini si intende ogni attività diretta a divulgare fra i cittadini la cultura di protezione civile, nonché a favorire la conoscenza delle nozioni e l’adozione dei comportamenti individuali e collettivi, utili a ridurre i rischi derivanti dagli eventi di cui al comma 2 dell’articolo 1, e ad attenuarne le conseguenze.

5. Le attività di cui ai commi 3 e 4 debbono espletarsi, nel rispetto dei piani for-

D.P.R. 8/2/2001, n.194Regolamento recante nuova disciplina della

partecipazione delle organizzazioni di volontariatoalle attività di protezione civile

(Annulla e sostituisce il precedente D.P.R. 613 del 21/9/94)

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mativi teorico-pratici predisposti, sentite le regioni e le province autonome inte-ressate, dall’Agenzia che, allo scopo di verificare esigenze e risultati conseguibili, può organizzare corsi sperimentali.

6. La domanda per la concessione dei contributi di cui al comma 1, sottoscritta dal legale rappresentante e compilata in conformità ai modelli A e B allegati al pre-sente regolamento, deve essere indirizzata e presentata direttamente o a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, entro il 31 dicembre di ciascun anno, all’Agenzia, corredata della documentazione prevista negli articoli 3 e 4.

7. I contributi sono, di norma, erogati in misura non superiore al 75% del fab-bisogno documentato. La percentuale dei costi finanziabili può essere aumentata oltre tale limite, fino alla totale copertura della spesa, in relazione alle esigenze delle organizzazioni di volontariato in aree del territorio nazionale che presentino elevati indici di rischio o per le quali sia in atto la dichiarazione dello stato di emer-genza nazionale, al momento della domanda.

8. Nella concessione dei contributi di cui al presente articolo si tiene conto del-le eventuali, analoghe concessioni di contributi o agevolazioni finanziarie da parte di altre amministrazioni pubbliche al medesimo titolo, ovvero da parte dei privati. A tal fine l’istante deve indicare i contributi e le agevolazioni ricevute con dichia-razione sostitutiva di atto di notorietà allegandola alla domanda di cui al comma 6. L’ammontare complessivo dei contributi pubblici o privati, anche congiuntamente considerati, non può superare l’importo della spesa effettivamente sostenuta dall’organizzazione con riguardo al medesimo progetto di potenziamento delle strutture, o di miglioramento della preparazione tecnica, o di formazione dei citta-dini.

9. In caso di partecipazione delle regioni e delle province autonome, delle pro-vince, dei comuni e delle comunità montane al finanziamento dei progetti di cui al presente articolo, l’erogazione del relativo contributo concesso dall’Agenzia può avvenire anche per il tramite dei suddetti enti.

Art. 3. - Documentazione da allegare alla domanda per la concessionedi contributi per il potenziamento delle attrezzature e dei mezzi

1. La domanda per la concessione del contributo per il potenziamento delle attrezzature e dei mezzi deve essere corredata della seguente documentazione:

a) relazione illustrativa e tecnica del progetto di acquisizione di mezzi e attrez-zature, in relazione alle prevedibili esigenze e alle modalità di impiego;

b) documentato preventivo di spesa relativo al progetto; c) dichiarazione di eventuali richieste di contributo inoltrate ad altri soggetti o

di contributi già erogati per il medesimo progetto; d) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la veridicità della

documentazione allegata alla domanda. 2. Se l’Agenzia ritiene che la documentazione prodotta è carente, può richiede-

re la necessaria integrazione in qualunque fase del procedimento di concessione del contributo.

Art. 4. - Documentazione da allegare alla domanda per la concessione di contributi per il miglioramento della preparazione tecnicae per la formazione dei cittadini

1. La domanda per la concessione dei contributi per il miglioramento della pre-parazione tecnica e per la formazione dei cittadini deve essere corredata dalla seguente documentazione:

a) progetto contenente anche la relazione esplicativa, ove sia specificato il tipo di attività di formazione o di addestramento, l’impianto organizzativo, il responsabile del progetto, i destinatari e gli obiettivi che si intendono per-seguire;

b) preventivo di spesa analitico dei costi da sostenere; c) dichiarazione di eventuali richieste di contributo inoltrate ad altri soggetti o

di contributi già erogati per il medesimo progetto; d) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la veridicità della

documentazione allegata alla domanda. 2. L’Agenzia può sottoporre il preventivo di spesa riguardante il finanziamen-

to dei progetti di cui al presente articolo al parere di autorità competenti, tra cui scuola superiore della pubblica amministrazione, Università, Istituti di ricerca, al fine stabilire la congruità dei costi indicati.

3. Se l’Agenzia ritiene che la documentazione prodotta e’ carente, può richie-dere all’organizzazione di volontariato la necessaria integrazione in qualunque fase del procedimento di concessione del contributo.

Art. 5. - Criteri e procedure per la concessione dei contributi

1. L’Agenzia, d’intesa con la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, definisce coerentemente con i piani di emergenza previsti dall’articolo 107, comma 1, lettera f), n. 2), i criteri generali di ripartizione dei con-tributi, che restano in vigore per un triennio. Sulla base dei criteri definiti, l’Agenzia, sentito il Comitato di cui all’articolo 12, predispone, entro il 30 giugno di ciascun anno, il piano di erogazione dei contributi alle organizzazioni iscritte nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 3, in relazione alle domande presentate entro il 31 dicembre dell’anno precedente.

2. I parametri di valutazione per la concessione dei contributi tengono conto:a) dei rischi del territorio o dell’esistenza dello stato d’emergenza nazionale; b) dei benefici ottenibili attraverso l’erogazione del contributo; c) della consistenza di altri eventuali, precedenti contributi concessi

dall’Agenzia, ovvero da altre pubbliche amministrazioni. 3. Nel termine di trenta giorni dalla predisposizione del piano di erogazione di

cui al comma 1, viene data comunicazione a ciascuna organizzazione di volonta-riato richiedente del provvedimento motivato di ammissione parziale o totale o di esclusione dal contributo stesso. Analoga comunicazione va data alla regione o provincia autonoma interessata.

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Art. 6. - Obblighi dei beneficiari

1. I beneficiari dei contributi previsti dall’articolo 3, sono tenuti al rispetto del-le seguenti disposizioni:

a) tenuta in efficienza di mezzi, attrezzature e strutture e divieto di distoglierli dalla prevista utilizzazione, ove di natura durevole, senza esplicita autorizzazione da parte dell’Agenzia, per un periodo di tre anni dalla data di acquisizione dei pre-detti macchinari o attrezzature. Tale obbligo sussiste anche nel caso di anticipato scioglimento dell’organizzazione o di trasferimento dei beni acquisiti ad altra orga-nizzazione. L’obbligo di cui al presente comma può cessare, con provvedimento del Ministro dell’interno o di un suo delegato, nei casi in cui la distrazione dall’uso originario sia connessa ad un progetto di ristrutturazione o di successivo improcra-stinabile potenziamento, preventivamente autorizzati dall’Agenzia;

b) intestazione al legale rappresentante dell’organizzazione dei beni mobili registrati;

c) realizzazione dell’iniziativa entro un termine stabilito, prorogabile solo per fatti non imputabili all’organizzazione, e certificata da opportuna documentazione.

Art. 7. - Accertamenti sulla realizzazione dell’iniziativa

1. L’Agenzia dispone accertamenti volti a verificare l’avvenuto potenziamen-to delle attrezzature, dei mezzi e delle strutture in conformità alla documentazione prodotta all’atto della domanda, nonché il rispetto degli obblighi di cui all’art.6.

2. Per l’effettuazione di tali accertamenti l’Agenzia si avvale di funzionari tec-nici ed amministrativi individuati dall’Agenzia medesima.

3. Eventuali violazioni delle prescrizioni contenute nel provvedimento di con-cessione del contributo determinano:

a) la revoca, da parte dell’Agenzia, del contributo finanziario accordato; b) l’avvio della procedura per il recupero del contributo o dell’acconto sul con-

tributo già erogato, maggiorato dei relativi interessi al tasso legale.4. Nei casi di violazioni commesse con dolo o colpa grave l’Agenzia dispone

con provvedimento motivato, da comunicare alla competente prefettura, alla regione, alla provincia autonoma, l’esclusione dell’organizzazione dalla conces-sione di contributi per la durata di cinque anni. Eventuali richieste avanzate nel predetto quinquennio sono considerate irricevibili.

5. Verifiche ed accertamenti possono essere, altresì, disposti dall’Agenzia, con le medesime modalità di cui al comma 2, al fine di accertare il regolare svolgimen-to delle attività dirette al miglioramento della preparazione tecnica e per la forma-zione dei cittadini, disponendosi, nei casi di accertata violazione e secondo la gra-vità, i provvedimenti previsti nei commi 3 e 4.

Art. 8. - Partecipazione delle organizzazioni di volontariato all’attivitàdi predisposizione ed attuazione dei piani di protezione civile.Forme e modalità

1. Ai fini di cui all’articolo 107, comma 1, lettera f), numeri 1) e 2) del decreto

legislativo 31 marzo 1998, n. 112, le organizzazioni di volontariato di protezione civile di cui all’articolo 1, comma 2, del presente regolamento, ciascuna nel pro-prio ambito territoriale di operatività, forniscono all’autorità competente ai sensi della legge n. 225 del 1992, in conformità alle funzioni trasferite ai sensi dell’articolo 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998, ogni possibile e fattiva collaborazione. I compiti delle organizzazioni di volontariato, in emergenza, ven-gono individuati nei piani di protezione civile per i casi di eventi calamitosi indi-cati al comma 2 dell’articolo 1, in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia delle attività esplicate dall’organizzazione.

2. Le organizzazioni di volontariato di cui all’articolo 1, comma 2, vengono sentite in relazione alle attività oggetto di indirizzi di cui all’articolo 107, comma 1, lettera f), numero 1), del decreto legislativo n. 112 del 1998 e prendono parte alle attività di predisposizione ed attuazione dei piani di protezione civile, per i casi di eventi calamitosi di cui al comma 2 dell’articolo 1, nelle forme e con le modalità concordate con l’autorità competente ai sensi della legge n. 225 del 1992, in conformità alle funzioni trasferite ai sensi dell’articolo 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998.

3. Ai fini di cui al comma 2 e con riguardo alla predisposizione ed all’attuazione dei piani di protezione civile, le organizzazioni di volontariato comunicano all’autorità di protezione civile competente con cui intendono colla-borare:

a) il numero dei volontari aderenti ed il numero dei dipendenti; b) la specialità individuale posseduta nell’ambito del gruppo operativo ed il gra-

do di responsabilità rivestito da ciascun volontario all’interno del gruppo stesso; c) la dotazione dei mezzi, delle attrezzature di intervento, delle risorse logisti-

che, di comunicazione e sanitarie, nonché la reperibilità del responsabile; d) la capacità ed i tempi di mobilitazione; e) l’ambito territoriale di operatività.

4. Le organizzazioni di volontariato possono richiedere copia degli studi e del-le ricerche elaborati da soggetti pubblici in materia di protezione civile, con l’osservanza delle modalità e nei limiti stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, e nel rispetto dei principi introdotti dalla legge 31 dicembre 1996, n. 675.

5. L’Agenzia promuove, d’intesa con le regioni e le province autonome inte-ressate, anche mediante appositi corsi di formazione, iniziative dirette a favorire la partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di previsione e pre-venzione in collaborazione con i soggetti istituzionali, in relazione agli eventi di cui al comma 2 dell’articolo 1.

6. Nell’ambito delle attività di predisposizione e di aggiornamento dei piani di emergenza, relativi agli eventi di cui all’articolo 1, comma 2, le autorità compe-tenti possono avvalersi della collaborazione delle organizzazioni di volontariato iscritte nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 3. Nei confronti delle organizza-zioni suddette e dei relativi aderenti, impiegati espressamente dall’Agenzia, si applicano i benefici di cui agli articoli 9 e 10.

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Art. 9. - Disciplina relativa all’impiego delle organizzazioni di volontariatonelle attività di pianificazione, soccorso, simulazione, emergenza e formazione teorico-pratica

1. Ai volontari aderenti ad organizzazioni di volontariato inserite nell’elenco di cui all’art. 1, comma 3, impiegati in attività di soccorso ed assi-stenza in vista o in occasione degli eventi di cui al comma 2 dell’art. 1, anche su richiesta del sindaco o di altre autorità di protezione civile competenti ai sensi del-la legge n. 225 del 1992, in conformità alle funzioni trasferite ai sensi dell’art. 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998, nonché autorizzate dall’Agenzia, vengo-no garantiti, entro i limiti delle disponibilità di bilancio esistenti, relativamente al periodo di effettivo impiego che il datore di lavoro è tenuto a consentire, per un periodo non superiore a trenta giorni continuativi e fino a novanta giorni nell’anno:

a) il mantenimento del posto di lavoro pubblico o privato; b) il mantenimento del trattamento economico e previdenziale da parte

del datore di lavoro pubblico o privato; c) la copertura assicurativa secondo le modalità previste dall’articolo 4 della

legge 11 agosto 1991, n. 266, e successivi decreti ministeriali di attuazione. 2. In occasione di eventi per i quali e’ dichiarato lo stato di emergenza naziona-

le, e per tutta la durata dello stesso, su autorizzazione dell’Agenzia, e per i casi di effettiva necessita’ singolarmente individuati, i limiti massimi previsti per l’utilizzo dei volontari nelle attività di soccorso ed assistenza possono essere ele-vati fino a sessanta giorni continuativi e fino a centottanta giorni nell’anno.

3. I benefici di cui ai commi 1 e 2 vengono estesi ai volontari singoli iscritti nei “ruolini” delle Prefetture, previsti dall’articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 1981, n. 66, qualora espressamente impiegati dal Prefetto in occasione di eventi di cui all’art. 2, c. 1, lett. c), della legge n. 225 del 1992.

4. Agli aderenti alle organizzazioni di volontariato di cui all’art. 1, comma 2, impegnati in attività di pianificazione, di simulazione di emergenza, e di forma-zione teorico-pratica, compresa quella destinata ai cittadini, e autorizzate preventi-vamente dall’Agenzia, sulla base della segnalazione dell’autorità di protezione civi-le competente ai sensi della legge n. 225 del 1992, in conformità alle funzioni trasfe-rite ai sensi dell’art. 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998, i benefici di cui al comma 1 si applicano per un periodo complessivo non superiore a dieci giorni continuativi e fino ad un massimo di trenta giorni nell’anno. Limitatamente agli organizzatori delle suddette iniziative, i benefici di cui al comma 1 si applicano anche alle fasi preparatorie e comunque connesse alla loro realizzazione.

5. Ai datori di lavoro pubblici o privati dei volontari di cui ai commi 1, 2, 3 e 4, che ne facciano richiesta, viene rimborsato l’equivalente degli emolumen-ti versati al lavoratore legittimamente impegnato come volontario, mediante le procedure indicate nell’articolo 10.

6. Le attività di simulazione di emergenza, quali le prove di soccorso e le eser-citazioni di protezione civile, vengono programmate:

a) dall’Agenzia, per le esercitazioni nazionali che direttamente le organizza;

b) dalle altre strutture operative istituzionali di protezione civile. Gli scenari di tali attività ed i calendari-programma delle relative operazioni, con l’indicazione del numero dei volontari partecipanti e del preventivo delle spese rimborsabili ai sensi dell’articolo 10, nonché di quelle riferite al comma 1, debbono pervenire all’Agenzia, relativamente a ciascun anno, entro il 10 gennaio, per le esercitazioni programmate per il primo semestre, ed entro il 10 giugno per quelle previste per il secondo semestre. L’Agenzia si riserva la relativa approvazione e autorizzazione fino a due mesi prima dello svolgimento delle prove medesime, nei limiti dello stanziamento sui relativi capitoli di spesa.

7. La richiesta al datore di lavoro per l’esonero dal servizio dei volontari dipendenti, da impiegare in attività addestrative o di simulazione di emergenza, deve essere avanzata almeno quindici giorni prima dello svolgimento della prova, dagli interessati o dalle organizzazioni cui gli stessi aderiscono.

8. Dopo lo svolgimento delle attività di simulazione o di addestramento o in occasione dell’emergenza, le organizzazioni interessate fanno pervenire all’autorità di protezione civile competente una relazione conclusiva sull’attività svolta, sulle modalità di impiego dei volontari indicati nominativamente e sulle spese sostenute, corredate della documentazione giustificativa.

9. Ai fini del rimborso della somma equivalente agli emolumenti versati ai propri dipendenti che abbiano partecipato alle attività di cui ai commi 1, 2, 3 e 4, il datore di lavoro presenta istanza all’autorità di protezione civile territorial-mente competente. La richiesta deve indicare analiticamente la qualifica profes-sionale del dipendente, la retribuzione oraria o giornaliera spettantegli, le giornate di assenza dal lavoro e l’evento cui si riferisce il rimborso, nonché le modalità di accreditamento del rimborso richiesto.

10. Ai volontari lavoratori autonomi, appartenenti alle organizzazioni di volontariato indicate all’articolo 1, comma 2, legittimamente impiegati in attività di protezione civile, e che ne fanno richiesta, è corrisposto il rimborso per il mancato guadagno giornaliero calcolato sulla base della dichiarazione del reddito presentata l’anno precedente a quello in cui è stata prestata l’opera di volontariato, nel limite di L. 200.000 lorde giornaliere.

11. L’eventuale partecipazione delle organizzazioni di volontariato, inserite nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 3, alle attività di ricerca, recupero e salva-taggio in acqua nonché alle relative attività esercitative, tiene conto della normati-va in materia di navigazione e si svolge nell’ambito dell’organizzazione nazionale di ricerca e soccorso in mare facente capo al Ministero dei trasporti e della naviga-zione.

12. Le disposizioni di cui al presente articolo, nonché dell’articolo 10, si appli-cano anche nel caso di iniziative ed attività, svolte all’estero, purché preventiva-mente autorizzate dall’Agenzia.

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Art. 10. - Rimborso alle organizzazioni di volontariato delle spese sostenute nelle attività di soccorso, simulazione,emergenza e formazione teorico-pratica

1. Anche per il tramite delle Regioni o degli altri enti territorialmente compe-tenti, preventivamente autorizzati, l’Agenzia, nei limiti delle disponibilità di bilancio, provvede ad effettuare i rimborsi ai datori di lavoro, nonché alle organiz-zazioni di volontariato di cui all’articolo 1, comma 2, per le spese sostenute in occasione di attività e di interventi preventivamente autorizzati e relative ai viaggi in ferrovia e in nave, al costo della tariffa più economica ed al consumo di carbu-rante relativo agli automezzi utilizzati, sulla base del chilometraggio effettivamen-te percorso e su presentazione di idonea documentazione. I rimborsi potranno anche essere oggetto di anticipazione da parte dell’autorità che ha autorizzato l’attività stessa.

2. Per ottenere il rimborso delle somme anticipate, gli enti di cui al comma 1 dovranno predisporre apposita richiesta all’Agenzia.

3. Possono essere ammessi a rimborso, anche parziale, sulla base di idonea documentazione giustificativa (fatture, denunce alle autorità di pubblica sicurez-za, certificazioni pubbliche ecc.), gli oneri derivanti da:

a) reintegro di attrezzature e mezzi perduti o danneggiati nello svolgimento di attività autorizzate con esclusione dei casi di dolo o colpa grave;

b) altre necessità che possono sopravvenire, comunque connesse alle attività e agli interventi autorizzati.

4. Le richieste di rimborso da parte delle organizzazioni di volontariato e dei datori di lavoro devono pervenire entro i due anni successivi alla conclusione dell’intervento, dell’esercitazione o dell’attività formativa.

Art. 11. - Modalità di intervento delle organizzazioni di volontariato nelle attività di previsione, prevenzione e soccorso

1. Le organizzazioni di volontariato di protezione civile di cui all’articolo 1, comma 2, prestano la loro opera, in materia di previsione e prevenzione sul terri-torio in relazione agli eventi indicati al medesimo comma 2. Nelle attività di soc-corso, le organizzazioni intervengono su esplicita richiesta dell’autorità compe-tente ai sensi della legge n. 225 del 1992, in conformità alle funzioni trasferite ai sensi dell’articolo 108 del decreto legislativo n. 112 del 1998, che ne assicura il coordinamento.

2. Ove aderenti ad una o più organizzazioni si trovino sul luogo al momento del verificarsi di un evento di cui al comma 2 dell’articolo 1, nell’assoluta impos-sibilita’ di avvisare le competenti pubbliche autorità, possono intervenire per affrontare l’emergenza, fermo restando l’obbligo di dare immediata notizia dei fatti e dell’intervento alle autorità di protezione civile cui spetta il coordinamento e la direzione degli interventi di soccorso.

Art. 12. - Comitato nazionale di volontariato di protezione civile

1. Con riferimento alla tipologia di eventi di cui all’articolo 1, comma 2, la par-tecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività dell’Agenzia è realiz-zata anche attraverso la loro consultazione nell’ambito del Comitato nazionale di volontariato di protezione civile, istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

2. Il Comitato, che svolge la sua attività a titolo gratuito, è composto da: a) dodici rappresentanti, designati da organizzazioni nazionali di volontariato

di protezione civile, individuate dall’Agenzia, presenti con proprie sedi in almeno sei regioni;

b) ventidue rappresentanti eletti da organizzazioni locali di volontariato di pro-tezione civile, secondo modalità determinate d’intesa con la Conferenza perma-nente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Sono escluse da tale nomina le articolazioni locali quali, ad esempio, delegazioni o comitati delle organizzazioni designate ai sensi della lettera a).

3. Le norme di organizzazione e funzionamento sono stabilite dallo stesso Comitato.

Art. 13. - Estensione benefici

1. I benefici previsti dagli articoli 9 e 10 in favore degli appartenenti alle orga-nizzazioni di volontariato di protezione civile, sono estesi dall’Agenzia anche agli appartenenti alle organizzazioni di volontariato chiamate a fornire la propria colla-borazione in occasione di eventi per i quali è dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

Art. 14. - Norma di copertura

1. A tutti gli oneri conseguenti all’applicazione delle disposizioni del presente regolamento si provvede nei limiti degli stanziamenti allo scopo destinati nel bilancio dell’Agenzia.

Art. 15. - Norma transitoria

1. Le disposizioni del presente regolamento si applicano anche in vista o in occasione degli eventi di cui all’articolo 2, comma 1, lettere a) e b), della legge 24 febbraio 1992, n. 225, fino all’emanazione, da parte delle regioni e delle province autonome, della disciplina ai sensi dell’articolo 108 del decreto legislativo 31 mar-zo 1998, n. 112.

Art. 16. - Norma abrogativa

1. Il decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 1994, n. 613, è abro-gato.

A.N.P. AS. Protezione Civile104 A.N.P. AS. Protezione Civile 105

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Allegato A (previsto dall’art. 2, comma 6)

Fac-simile

Oggetto: Domanda di concessione di contributo per il potenziamento di attrez-zature e dei mezzi delle organizzazioni di volontariato di protezione civile ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. ........ del ..............

Il sottoscritto rappresentante legale con sede legale dell’organizzazione nel comune di ......................... Provincia ....... Indirizzo ........................ c.a.p. ....... Tel. ................. fax ................

Chiede ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. ........ del ............... la concessione di un contributo per un totale di L. ............... per il poten-ziamento delle attrezzature e dei mezzi sottoindicati:

Allega alla presente domanda:

a) relazione illustrativa e tecnica del progetto di acquisizione di mezzi e attrezzature, in relazione alle prevedibili esigenze e alle modalità d’impiego;

b) documentato preventivo di spesa relativo al progetto;

c) dichiarazione di eventuali richieste di contributo inoltrate ad altri soggetti o da questi gia’ erogati per il medesimo progetto;

d) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la veridicità della documentazione allegata alla domanda;

e) parere della regione o della provincia autonoma (solo per le organizzazioni di cui all’art. 2, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica in oggetto).

Data, Firma

Art. 17. - Norma finale 1. Nelle more della costituzione dell’Agenzia, le norme del presente regola-

mento si applicano, per quanto di competenza, al Dipartimento della protezione civile. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Allegato B (previsto dall’art. 2, comma 6)

Fac-simile

Oggetto: Domanda di concessione di contributo per il miglioramento della pre-parazione tecnica e per la formazione dei cittadini delle organizzazioni di volontariato di protezione civile ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. ........ del ..............

Il sottoscritto rappresentante legale con sede legale dell’organizzazione nel comune di …………..provincia......... indirizzo………………… c.a.p. .......... tel. …............ fax .................

Chiede ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. ......... del ......... la concessione di un contributo per un totale di L. ............ per il miglioramento del-la preparazione tecnica e per la formazione dei cittadini.

Allega alla presente domanda:

a) progetto contenente anche la relazione esplicativa in cui viene specificato il tipo di attività di formazione o di addestramento, l’impianto organizzativo, il responsabile del progetto, i destinatari e gli obiettivi che si intendono perseguire;

b) preventivo di spesa analitico dei costi da sostenere;

c) dichiarazione di eventuali richieste di contributo inoltrate ad altri soggetti o da questi già erogati per il medesimo progetto;

d) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la veridicità della documentazione allegata alla domanda;

e) parere della regione o della provincia autonoma (solo per le organizzazioni di cui all’art. 2, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica in oggetto).

Data, Firma

A.N.P. AS. Protezione Civile106 A.N.P. AS. Protezione Civile 107

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Capo VIII - Protezione civile

Art. 107.Funzioni mantenute allo Stato

1. Ai sensi dell’articolo 1, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo 1997, n. 59, hanno rilievo nazionale i compiti relativi:

a) all’indirizzo, promozione e coordinamento delle attività delle amministra-zioni dello Stato, centrali e periferiche, delle regioni, delle province, dei comuni, delle comunità montane, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra isti-tuzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale in materia di protezione civile;

b) alla deliberazione e alla revoca, d’intesa con le regioni interessate, dello stato di emergenza al verificarsi degli eventi di cui all’art. 2, comma 1, lettera c), della legge 24 febbraio 1992, n. 225;

c) alla emanazione, d’intesa con le regioni interessate, di ordinanze per l’attuazione di interventi di emergenza, per evitare situazioni di pericolo, o maggio-ri danni a persone o a cose, per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi e nelle quali e’ intervenuta la dichiarazione di stato di emergenza di cui alla lettera b);

d) alla determinazione dei criteri di massima di cui all’articolo 8, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;

e) alla fissazione di norme generali di sicurezza per le attività industriali, civili e commerciali;

f) alle funzione operative riguardanti:

1) gli indirizzi per la predisposizione e l’attuazione dei programmi di previsio-ne e prevenzione in relazione alle varie ipotesi di rischio;

2) la predisposizione, d’intesa con le regioni e gli enti locali interessati, dei pia-ni di emergenza in caso di eventi calamitosi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e la loro attuazione;

3) il soccorso tecnico urgente, la prevenzione e lo spegnimento degli incendi e lo spegnimento con mezzi aerei degli incendi boschivi;

4) lo svolgimento di periodiche esercitazioni relative ai piani nazionali di emer-genza;

g) la promozione di studi sulla previsione e la prevenzione dei rischi naturali ed antropici.

2. Le funzioni di cui alle lettere a), d), e), e al numero 1) della lettera f) del com-ma 1, sono esercitate attraverso intese nella Conferenza unificata.

Art. 108.Funzioni conferite alle regioni e agli enti locali

1. Tutte le funzioni amministrative non espressamente indicate nelle disposizio-ni dell’articolo 107 sono conferite alle regioni e agli enti locali e tra queste, in parti-colare:

a) sono attribuite alle regioni le funzioni relative:1) alla predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei

rischi, sulla base degli indirizzi nazionali;2) all’attuazione di interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verifi-

carsi o dall’imminenza di eventi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), della legge 24 febbraio 1992, n. 225, avvalendosi anche del Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco;

3) agli indirizzi per la predisposizione dei piani provinciali di emergenza in caso di eventi calamitosi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), della legge n. 225 del 1992;

4) all’attuazione degli interventi necessari per favorire il ritorno alle nor-mali condizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi;

5) allo spegnimento degli incendi boschivi, fatto salvo quanto stabilito al punto 3) della lettera f) del comma 1 dell’articolo 107;

6) alla dichiarazione dell’esistenza di eccezionale calamità o avversità atmosferica, ivi compresa l’individuazione dei territori danneggiati e delle provvidenze di cui alla legge 14 febbraio 1992, n. 185;

7) agli interventi per l’organizzazione e l’utilizzo del volontariato.b) sono attribuite alle province le funzioni relative:

1) all’attuazione, in ambito provinciale, delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali, con l’adozione dei connessi provvedimenti amministrativi;

2) alla predisposizione dei piani provinciali di emergenza sulla base degli indirizzi regionali;

3) alla vigilanza sulla predisposizione da parte delle strutture provinciali di protezione civile, dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, da attivare in caso di eventi calamitosi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b) della legge 24 febbraio 1992, n. 225;

c) sono attribuite ai comuni le funzioni relative:1) all’attuazione, in ambito comunale, delle attività di previsione e degli

interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali;

2) all’adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla prepara-zione all’emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale;

D.L. 31 marzo 1998, n. 112 (estratto)

Conferimento di funzioni e compiti amministratividello Stato alle regioni ed agli enti locali,

in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59

A.N.P. AS. Protezione Civile108 A.N.P. AS. Protezione Civile 109

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3) alla predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza, anche nelle forme associative e di cooperazione previste dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 e, in ambito montano, tramite le comunità montane, e alla cura della loro attuazione, sulla base degli indirizzi regionali;

4) all’attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza;

5) alla vigilanza sull’attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti;

6) all’utilizzo del volontariato di protezione civile a livello comunale e/o intercomunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali.

Art. 109.Riordino di strutture e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco

1. Nell’ambito del riordino di cui all’art. 9, sono ricompresi, in particolare:a) il Consiglio nazionale per la protezione civile;b) il Comitato operativo della protezione civile. 2. Con uno o più decreti da emanarsi ai sensi degli articoli 11 e 12 della legge

15 marzo 1997, n. 59, si provvede al riordino delle seguenti strutture:a) Direzione generale della protezione civile e dei servizi antincendi presso il

Ministero dell’interno;b) Corpo nazionale dei vigili del fuoco;c) Dipartimento della protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei

Ministri.

Regione sicilianaL’Assemblea regionale siciliana ha approvato

Il Presidente regionale promulga la seguente legge:

ART. 1 - Attuazione di norme statali in materia di protezione civile1. Le attività di protezione civile concernenti la previsione e prevenzione dai

rischi per beni e persone derivanti dalle condizioni di vulnerabilità del territorio del-la Regione, nonché concernenti l’intervento in condizioni di emergenza e per il ritorno alle normali condizioni di vita della popolazione, a fronte del preannuncio o del verificarsi di eventi calamitosi, costituiscono materia di prevalente interesse regionale.

2. Sono recepiti dalla Regione siciliana i principi e le norme recati dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile”, nonché esercitate le funzioni attribuite alle regioni, alle province ed ai comuni dal-l’art. 108 del decreto legislativo 31-3-1998, n. 112, in materia di protezione civile.

3. Le funzioni attribuite alla Regione dall’articolo 108, comma 1, lettera a), pun-to 6 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, in materia di accertamento dei danni in agricoltura derivanti da eccezionali calamità o avversità atmosferiche, sono di competenza dell’Assessorato regionale dell’agricoltura e delle foreste. Restano salve in Sicilia le competenze già attribuite da leggi regionali al Corpo fore-stale della Regione.

ART. 2 - Ufficio regionale di protezione civile1. Per le finalità di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 12 della legge 24 febbraio 1992, n.

225, nonché per lo svolgimento delle funzioni attribuite alla Regione dall’ art. 108 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, comma 1, lettera a), punti 1, 2, 3, 4, 7, è istituito l’Ufficio regionale di protezione civile, posto, sino alla riforma dell’Am-ministrazione regionale, alle dirette dipendenze del Presidente della Regione o, in caso di attribuzione di delega, dell’Assessore delegato alla protezione civile.

2. L’ufficio curerà il collegamento fra Stato, Regioni ed enti locali per lo svolgi-mento di attività di competenza, nonché l’orientamento e l’organizzazione delle atti-vità degli uffici regionali e degli enti locali che svolgono attività di protezione civile.

3. Nell’imminenza del verificarsi di una situazione di emergenza di cui all’articolo 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, l’Ufficio regionale di protezione civile attiverà la propria struttura per la gestione della crisi con personale reperibile 24 ore su 24, composto anche da disaster menagers provenienti se necessario, anche da amministrazioni diverse da quella regionale. I relativi oneri sono posti a carico delle amministrazioni di appartenenza.

Legge Regionale n. 14 del 31-08-98Norme in materia di protezione civile

G.U.R.S. N. 43 del 1 settembre 1998

A.N.P. AS. Protezione Civile110 A.N.P. AS. Protezione Civile 111

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ART. 3 - Servizio tecnico idrografico regionaleLa Sezione autonoma per il Servizio idrografico regionale, cui, tra i compiti isti-

tuzionali compete l’ attività di monitoraggio idro-meteo-pluviometrico, è costituita in servizio tecnico idrografico regionale.

Il Servizio tecnico idrografico regionale, di cui viene garantita autonomia tecni-ca, scientifica e organizzativa, ai sensi dell’ articolo 9 della legge 18 maggio 1989, n. 183, è posto, sino alla riforma dell’Amministrazione regionale, alle dirette dipen-denze del Presidente della Regione.

Ai sensi dell’articolo 11 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, lo stesso servizio vigila sulle grandezze idrologiche al fine di prevenire situazioni di rischio e perico-lo in occasioni di eventi e situazioni eccezionali, sia riguardo ai fenomeni di piena, sia riguardo alle risorse idriche superficiali e profonde.

Entro tre mesi dell’entrata in vigore della presente legge, il Presidente della regione emana apposito regolamento per il potenziamento e l’organizzazione del Servizio e provvede a garantirne il funzionamento.

ARTICOLO 4 - Uffici provinciali e comunali di protezione civile1. Per le finalità della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per l’esercizione delle com-

petenze definite dagli articoli 13 e 15 della stessa legge, nonché per lo svolgimento delle funzioni attribuite dall’articolo 108, comma 1, lettera b) e c) del decreto legi-slativo 31 marzo 1998, n. 112, le province regionali ed i comuni istituiscono uffici di protezione civile, prevedendo nei propri bilanci le spese per il loro funzionamen-to e le relative attività.

2. Negli enti locali il superamento del corso di disaster management organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile, riconosciuto dalla Scuola superiore della Pubblica Amministrazione, a parità di qua-lifica e di titoli professionali costituisce titolo preferenziale per il coordinamento degli uffici di protezione civile.

ART. 5 - Ripartizione territoriale fondi per la protezione civile1. Salvo quanto previsto da speciali disposizioni, il Presidente della Regione,

sui fondi da assegnare agli enti locali ai sensi dell’articolo 45 della legge regionale 7 marzo 1997, n. 6, e successive modifiche ed integrazioni, previa delibera della Giunta regionale e sentita la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, determina con proprio decreto la quota da utilizzare per le attività di protezione civi-le previste dalla presente legge.

ART. 6 - Comitato regionale di protezione civile1. In attuazione della disposizione di cui al comma 3 dell’art. 12 della legge 24-2-

1992, n. 225, è istituito, con decreto del Presidente della Regione, il Comitato regio-nale della protezione civile. Il Comitato è presieduto dal Presidente della Regione o, in caso di attribuzione di delega, dall’Assessore delegato alla protezione civile.

2. Il Comitato regionale predispone e verifica l’attuazione di programmi regio-

nali di previsione e prevenzione dei rischi di cui al comma 2 dell’articolo 12 della legge 24febbraio 1992, n. 225.

3. Con decreto del Presidente della Regione , da adottarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere della competente Commissione legislativa, vengono disciplinati la composizione e il funzionamento del Comitato regionale di protezione civile.

4. Il decreto di cui al comma 3 deve in ogni caso prevedere che del Comitato fac-ciano parte:

a) rappresentanti dei comuni e delle province;b) rappresentanti delle associazioni di volontariato;c) rappresentanti di enti che svolgono attività di protezione civile nel-

l’ambito della regione siciliana.5. Per lo svolgimento di attività di rilevante carattere scientifico o di notevole

impegno organizzativo, il Presidente della Regione potrà avvalersi di esperti, in nume-ro non superiore ad otto, e stipulare convenzioni con enti ed istituzioni scientifiche.

6. Per le finalità del presente articolo è autorizzata, per l’esercizio finanziario 1998, la spesa di lire 100 milioni e, per il biennio 1999-2000, la spesa annua di lire 500 milioni.

ART. 7 - Volontariato di protezione civile1. All’Ufficio regionale di protezione civile è affidata la tenuta e gestione del

registro regionale delle organizzazioni di volontariato della protezione civile e la predisposizione dei programmi per l’incentivazione del volontariato e la formazio-ne dei volontari.

2. La lettera f), del comma 2, dell’art. 6 della legge regionale 7 giugno 1994, n. 22, introdotta dall’art. 22 della legge regionale 12 novembre 1996, n. 41, è soppressa.

3. Le organizzazioni di volontariato di protezione civile già iscritte nel registro regionale di cui alla lettera f), del comma 2, dell’articolo 6 della legge regionale 7 giugno 1994, n. 22, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono iscritte d’ufficio al registro regionale di cui al comma 1.

4. L’iscrizione al registro regionale delle organizzazioni di volontariato di pro-tezione civile equivale all’iscrizione al registro generale regionale di protezione civile delle organizzazioni di volontariato di cui all’articolo 6 della legge regionale 7 giugno 1994, n. 22.

5. Con regolamento approvato dalla Giunta regionale entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, previo parere della competente Commissione legislativa, saranno stabiliti i criteri e le modalità di corresponsione di contributi alle organizzazioni di volontariato.

6. Il regolamento deve prevedere che l’Ufficio regionale di protezione civile renda ogni anno alla competente Commissione legislativa una dettagliata relazione contenente tutti i dati relativi all’erogazione dei contributi, nonché la pubblicazione degli stessi sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.

A.N.P. AS. Protezione Civile112 A.N.P. AS. Protezione Civile 113

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ART. 8 - Contributo straordinario1. In favore dei familiari di Giuseppe Cessarino, deceduto a seguito di inalazioni

di gas tossici avvenuta durante la sua partecipazione ad attività di spegnimento dell’incendio sviluppatosi il 2 luglio 1998 in contrada Pignati di Canicattini Bagni, è disposta l’erogazione, tramite l’Ufficio regionale di protezione civile, di un con-tributo straordinario di lire 80 milioni.

ART. 9 - Norma finanziaria1. Per le finalità degli articoli 7 e 8 è autorizzata, per l’esercizio finanziario

1998, la spesa di lire 900 milioni e, per il biennio 1999-2000, la spesa annua di lire 1000 milioni.

ART. 10 - Convenzioni1. Per le finalità della presente legge il Presidente della Regione o, in caso di

attribuzione di delega, l’Assessore delegato alla protezione civile possono stipulare apposite convenzioni con aziende o enti regionali o con aziende da quest’ultime con-trollate, nonché con le strutture operative nazionali del Servizio nazionale della pro-tezione civile di cui all’art. 11 della legge 24-2-1992, n. 225, per la fornitura di mez-zi e servizi e acquisire attrezzature fisse e mobili funzionali ai servizi da svolgere.

2. Per le finalità del presente articolo è autorizzata, per l’esercizio finanziario 1998, la spesa di lire 4000 milioni, di cui lire 3500 milioni per la stipula di conven-zioni per la fornitura di mezzi e servizi e 500 milioni per l’acquisto di attrezzature fisse e mobili.

3. Per le medesime finalità di cui al comma 2 è autorizzata, per il biennio 1999-2000, la spesa annua di lire 3500 milioni di cui lire 3000 milioni per la stipula di con-venzioni per la fornitura di mezzi e servizi e 500 milioni per l’acquisto di attrezzatu-re fisse e mobili.

ART. 11 - Disposizione finanziaria1. All’onere di lire 5000 milioni ricadente nell’esercizio finanziario 1998 si prov-

vede con la riduzione del capitolo 60751 (codice 2012).2. La spesa di lire 5000 milioni per ciascuno degli anni 1999 e 2000 trova riscon-

tro nel bilancio pluriennale della Regione codice 08.02.00 (codice 2003).Gli oneri per gli esercizi successivi al 2000 saranno determinati a norma

dell’articolo 4, secondo comma, della legge regionale 8 luglio 1997, n. 47.

ART. 12 - La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.

Catania, 31 agosto 1998.

CIRCOLARE 2 novembre 2001, n. 1.

Regolamento regionale concernente la disciplina delle attività divolontariato di protezione civile - Attuazione dell’art. 7

della legge regionale n. 14 del 31 agosto 1998. - Note esplicative.

Alle organizzazioni di volontariato di protezione civile della Regione siciliana iscritte nell’elenco del Dipartimento della protezione civile.

Alle organizzazioni di volontariato di protezione civile della Regione siciliana già iscritte alla lettera f dell’elenco delle associazioni di volontariato previsto dal-la legge regionale n. 22/94.

Agli uffici comunali di protezione civile della Regione sicilianae, p.c.

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civileAlle Prefetture della SiciliaAlle Province regionali della SiciliaAlle Questura della SiciliaAl comandante della Regione carabinieri della SiciliaAl comandante della Regione Sicilia della Guardia di finanzaAll’Assessorato regionale degli enti locali - Direzione affari sociali

Nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 45 del 14 settembre 2001 è stato pubblicato il decreto presidenziale n. 12 del 15 giugno 2001 «Regolamento concernente la disciplina delle attività di volontariato di protezione civile nella Regione siciliana».

Con il medesimo provvedimento sono stati fissati i criteri d’iscrizione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile operanti nell’ambito di questa Regione, nonché le modalità e i criteri di corresponsione dei contributi alle mede-sime organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Con tale atto, che, per brevità, sarà definito Regolamento, è data, pertanto, attuazione alle disposizioni contenute nell’art. 7 della legge regionale 31 agosto 1998 n. 14, Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 43 dell’1 settembre 1998.Ai sensi dell’art. 2 della legge quadro sul volontariato n. 266/91, è attività di volon-tariato, l’attività prestata dall’individuo in modo personale, spontaneo, gratuito sen-za fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà, tramite l’organizzazione associativa di cui lo stesso individuo-volontario fa parte.In particolare ai sensi del Regolamento, nella Regione siciliana, sono da considera-re organizzazioni di volontariato di protezione civile, quelle organizzazioni di volontariato, come sopra definite, che per i propri fini statutari svolgono e promuo-vono attività volte alla previsione, prevenzione delle varie ipotesi di rischio con-nesse con la vulnerabilità del territorio, nonché al soccorso in caso d’eventi calami-tosi ed ad ogni altra iniziativa indifferibile volta al superamento delle emergenze.

Le organizzazioni di volontariato di protezione civile, svolgono altresì attività d’autoformazione e addestramento dei propri volontari. Inoltre, come specificato

A.N.P. AS. Protezione Civile114 A.N.P. AS. Protezione Civile 115

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all’art. 2, comma 2°, del Regolamento, l’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione d’appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle orga-nizzazioni stesse.

Tale definizione è confermata dal D.P.R. n. 194 dell’8 febbraio 2001, - Rego-lamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di vo-lontariato alle attività di protezione civile - che all’art. 1, comma 1, individua quale organizzazione di volontariato di protezione civile ogni organismo liberamente costituito, senza fini di lucro, che svolga attività di previsione, prevenzione e soccor-so in vista o in occasione d’eventi di cui all’art. 2, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nonché attività di formazione e addestramento nella stessa materia.

Pertanto, con la presente circolare, si intendono fornire talune indicazioni e chiarimenti in ordine alle procedure per l’iscrizione delle organizzazioni di volon-tariato di protezione civile, ivi compresi i gruppi comunali di protezione civile, nell’apposito registro previsto al comma 1 dell’art. 7 della più volte citata legge regionale n. 14/98.

Al fine di agevolare ed uniformare le procedure d’iscrizione è, altresì, allegata alla presente un’idonea modulistica predisposta al riguardo.

Con successiva circolare saranno forniti eventuali chiarimenti in ordine alle modalità e ai criteri per l’erogazione di contributi alle organizzazioni di volonta-riato di protezione civile.

ISTITUZIONE DEL REGISTROIl registro di protezione civile, costituito da 100 pagine, ed ogni pagina è costi-

tuita da dieci righe distinte in 8 campi, conformemente all’allegato 1 della presen-te circolare, che rappresenta lo schema tipo del registro.

In tale registro sono indicati i seguenti parametri:- numero d’ordine d’iscrizione che è attribuito in stretta connessione al nume-

ro e alla data del provvedimento d’iscrizione del Presidente della Regione o, in caso d’attribuzione di delega, dell’Assessore delegato alla protezione civile;

- numero decreto è il numero di repertorio del decreto; - data decreto individua la data in cui il decreto d’iscrizione è stato repertoriato;- provincia individua la Provincia in cui l’organizzazione di volontariato ha la

propria sede legale;- denominazione dell’organizzazione di volontariato: che rappresenta la deno-

minazione che è riportata nella documentazione prodotta all’atto della presenta-zione della richiesta di riconoscimento;

- comune, individua il comune ove l’organizzazione di volontariato ha la pro-pria sede legale;

- indirizzo riporta l’indirizzo completo ove l’organizzazione di volontariato ha eletto la propria sede legale. Tale indirizzo sarà utilizzato per la corrispondenza ufficiale;

- annotazioni nel parametro annotazioni saranno indicati il provvedimento di cancellazione dell’organizzazione ovvero il cambio d’indirizzo dell’organizza-

zione medesima, cambio d’indirizzo, che in ogni caso deve realizzarsi all’interno del territorio del comune nel quale ha sede l’organizzazione di volontariato.

ISCRIZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATODI PROTEZIONE CIVILE GIÀ ISCRITTENEL REGISTRO GENERALE DEGLI ENTI LOCALI

La legge regionale n. 14/98, com’è noto, ha previsto che le organizzazione di volontariato di protezione civile già iscritte nel registro regionale del volontariato, previsto dalla legge regionale 7 giugno 1994, n. 22, alla lettera f (protezione civi-le), sono iscritte d’ufficio al registro regionale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Tali organizzazioni di volontariato che sono quelle iscritte ai numeri d’ordine 183, 191, 198, 205, 235, 306, 315, 316, 324, dell’elenco delle organizzazioni di volontariato previsto dall’art.6 della legge regionale n. 7/6/94, n. 22 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 53 del 12 novembre 1999, al fine di essere iscritte nel registro delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, dovranno produrre, anche in ossequio alle disposizioni dell’art. 9 del Regolamento, entro il termine di trenta giorni dalla pubblicazione della presente circolare, un’auto dichiarazione a firma del legale rappresentante dell’Associazione, resa ai sensi della legge n. 15/68 e successive modifiche ed inte-grazioni, che attesti:

- il permanere dei requisiti accertati al momento dell’inserimento nell’elenco delle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro generale regionale di cui all’art. 6 della legge regionale 7 giugno 1994, n. 22, con particolare riferimento alle eventuali variazioni intervenute nell’atto costitutivo, nello statuto o negli accordi tra gli aderenti;

- la situazione in ordine ad eventuali contratti di lavoro stipulati con lavoratori dipendenti o autonomi, comunque instaurati dall’organizzazione di volontariato, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della legge n. 266/91;

- dettagliata relazione sull’attività svolta negli anni 1998, 1999, 2000.Qualora l’organizzazione di volontariato non produca entro il termine stabilito quanto richiesto, nel rispetto delle procedure di revisione del registro, previa diffi-da del Presidente della Regione ovvero dell’Assessore delegato alla protezione civile, sarà sospeso l’inserimento di detta organizzazione di volontariato nel regi-stro delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Quanto sopra ai fini di un costante aggiornamento delle reali potenzialità d’azione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

NUOVA ISCRIZIONE AL REGISTRO DELLE ORGANIZZAZIONIDI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

Direttive generaliL’art. 6 del Regolamento prescrive i requisiti necessari per l’iscrizione al regi-

stro regionale, in particolare, si richiama l’attenzione sulla necessità che per richiedere l’iscrizione al registro le organizzazioni di volontariato devono essere costituite «con atto registrato, da almeno sei mesi».

A.N.P. AS. Protezione Civile92 A.N.P. AS. Protezione Civile 93A.N.P. AS. Protezione Civile116 A.N.P. AS. Protezione Civile 117

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Per la registrazione di tale «atto» si richiama l’attenzione sul contenuto del D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361 (Gazzetta Ufficiale 7 dicembre 2000, n. 286) rela-tivo alla semplificazione dei procedimenti per il riconoscimento di persone giuri-diche private e d’approvazione delle modifiche dell’atto costitutivo e dello statuto.

Si significa, altresì, che sempre ai sensi dell’art. 6 del Regolamento è previsto per le organizzazioni di volontariato l’obbligo della formazione del bilancio pre-ventivo e consuntivo annuale dal quale devono risultare i beni, i contributi o i lasciti ricevuti, nonché le modalità d’approvazione dello stesso da parte dell’assemblea degli aderenti e ciò ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge n. 266/91.

Si ribadisce, che, sempre ai sensi del citato art. 6 del Regolamento nello statuto, nell’accordo fra gli aderenti, ovvero nell’atto costitutivo dell’organizzazione di volontariato richiedente l’iscrizione deve essere, fra l’altro, espressamente previ-sto: l’obbligo di assicurare i propri aderenti secondo le modalità previste dall’art. 4 della legge n. 266/1991. Ove l’organizzazione di volontariato si articoli in diversi gruppi operativi o sezioni, distinti per singoli ambiti territoriali nella Regione sici-liana, tale circostanza dovrà essere specificata nell’istanza d’iscrizione nonché nel-la relazione prevista dalla lettera f dell’art. 7 del Regolamento.

Ove si tratti di organizzazioni nazionali, facenti capo al Comitato nazionale di volontariato di protezione civile di cui al D.P.C.M. 14 ottobre 1998, le stesse potranno presentare l’istanza d’iscrizione anche tramite i propri rappresentanti provinciali o regionali.

Le Associazioni nazionali, che hanno formalmente comunicato a questo Dipartimento che ogni rapporto fra le singole Associazioni aderenti dovrà avveni-re solo tramite il proprio referente regionale o provinciale, dovranno utilizzare tale flusso informativo anche ai fini dell’iscrizione nel registro regionale. Si rappresenta, infine, che per agevolare l’attività istruttoria del servizio volonta-riato appare necessario che la domanda d’iscrizione e la relativa documentazione, oltre che in originale o copia autentica, ove previsto, pervenga anche in fotocopia.

MODULISTICAL’art. 7 della legge regionale 31 agosto 1998, n. 14 ha previsto, tra l’altro, che

le organizzazioni di volontariato di protezione civile, operanti nell’ambito di que-sta Regione siano iscritte nel registro regionale di volontariato di protezione civi-le, tenuto presso l’Ufficio regionale di protezione civile.

Ai fini dell’iscrizione nel registro regionale di volontariato di protezione civi-le, il legale rappresentante dell’organizzazione di volontariato, costituita con atto debitamente registrato, da almeno sei mesi nell’ambito della Regione Siciliana, dovrà produrre apposita istanza in carta semplice.

Allo scopo di agevolare la produzione dell’istanza, in allegato, allegato n. 2 è suggerito un facsimile d’istanza proposto anche ai fini di una standardizzazione con conseguente accelerazione dei tempi d’esame ed istruttoria.

Ad integrazione dell’istanza d’iscrizione dovrà essere prodotta una scheda informativa dell’organizzazione conforme alla scheda riportata in allegato 3, con-tenente le seguenti informazioni:

- dati anagrafici;- caratteristiche dell’associazione di volontariato. Attraverso tale informazio-

ne si viene a conoscere la tipologia d’organizzazione operante, cioè se la stessa ha una diffusione comunale o sovra comunale;

- attività che svolge l’organizzazione di volontariato di protezione civile, nei seguenti settori: formazione; socio sanitario; tecnico scientifico; tecnico-logistico antincendio; tecnico-logistico comunicazioni; tecnico logistico ricerca e soccorso; tecnico-logistico assistenza alla popolazione; tecnico-logistico mezzi; tecnico-logistico supporto amministrativo; beni culturali ed ambientali. Tale sezione non deve essere compilata da quelle organizzazioni di volontariato che, iscritte nell’elenco previsto dall’ex D.P.R. n. 613/94, hanno già risposto alla scheda infor-mativa «Formazione del volontariato di protezione civile della Regione siciliana» inviata da questo Dipartimento con nota 175 del 20 marzo 2001;

- rapporti con le istituzioni e il territorio. Tale sezione è dedicata al rapporto con le istituzioni e con gli Enti ed organismi territoriali e ciò al fine di avere corret-ta cognizione del bacino d’utenza e se l’organizzazione di volontariato mantiene rapporti di collaborazioni con le istituzioni;

- bisogni formativi. Anche tale sezione non deve essere compilata da quelle organizzazioni di volontariato che, iscritte nell’elenco previsto dall’ex D.P.R. n. 613/94, hanno già risposto alla scheda informativa «Formazione del volontariato di protezione civile della Regione siciliana» inviata da questo Dipartimento con nota n. 175 del 20 marzo 2001.

In allegato 4 viene proposta una scheda informativa delle risorse materiali che possono essere rese disponibili da parte dell’Organizzazione di volontariato e ciò al fine di acquisire informazioni di base in relazione ai mezzi e alle attrezzature disponibili, ove necessari, nelle diverse tipologie d’evento.

TUTELA DELLA PRIVACYAi fini della legge n. 675/96 che ha introdotto il nuovo sistema di tutela nei con-

fronti del trattamento dei dati, sebbene questo Dipartimento, in quanto soggetto pub-blico, non è obbligato ad acquisire il consenso degli interessati, per un più efficace rapporto di collaborazione fra le istituzioni e le organizzazioni di volontariato, in calce al modello d’istanza, nonché in calce agli allegati relativi alla funzionalità dell’organizzazione volontariato e alle risorse disponibili è richiesto il consenso al trattamento a firma del legale rappresentante dell’Associazione. Si tenga presente che i dati acquisiti saranno trattati con modalità precipuamente informatiche, per finalità di protezione civile e gli stessi saranno comunque resi disponibili per le com-petenti Prefetture, nonché per le sale operative: regionale, provinciali e comunali.

Si rappresenta, al riguardo, che ai sensi dell’art. 13 del Regolamento, il Dipartimento regionale di protezione civile è obbligato, entro il 31 Dicembre d’ogni anno, a pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, copia aggiornata del registro regionale di protezione civile, nonché a trasmettere lo stes-so elenco al Dipartimento nazionale di protezione civile - sezione volontariato. Pertanto ove non sarà espresso il consenso sul trattamento dei dati,

A.N.P. AS. Protezione Civile118 A.N.P. AS. Protezione Civile 119

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l’organizzazione che sarà iscritta al Registro regionale sarà comunque inserita nell’elenco che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, mentre non saranno inse-riti sul sito ufficiale della Regione

(www.regione.sicilia.it/presidenza/protezionecivile/)gli altri dati quali, le disponibilità di risorse umane e materiali ovvero le specializ-zazioni delle singole organizzazioni e ciò a discapito di una proficua visibilità dell’organizzazione di volontariato.

DIRITTO D’ACCESSONel raccomandare la massima cura nella produzione della documentazione

che è allegata all’istanza, sia in ordine alla completezza della stessa che alla sua leggibilità e ciò al fine di evitare un inutile sovraccarico del servizio deputato all’istruttoria dell’istanza d’iscrizione, con prolungamento dei tempi d’istruttoria, si rammenta che ai sensi dell’art. 8 del Regolamento la richiesta di chiarimenti interrompe per una volta soltanto il termine previsto per l’esame istruttorio e per la relativa decisione finale. Ciò significa che dopo una prima richiesta di chiarimen-ti, qualora gli stessi non saranno esaustivi della problematica prospettata, l’Amministrazione regionale si troverà costretta a rigettare l’istanza con le moda-lità previste al comma 4 dell’art. 8 del Regolamento: comunicazione all’organiz-zazione interessata con lettera raccomandata con avviso di ricezione.

E’ appena il caso di rammentare che ai sensi delle disposizioni vigenti e in par-ticolare delle disposizioni in ordine al diritto d’accesso, il servizio volontariato sarà aperto al pubblico, di norma, due volte la settimana: - il martedì mattina dalle ore 9,30 alle ore 12,00. - il mercoledì pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 17,00;Potrà esercitare il diritto d’accesso, previo idonea identificazione, il legale rappre-sentante dell’organizzazione di volontariato ovvero un suo delegato, componente del direttivo dell’organizzazione di volontariato. Le informazioni potranno essere, altresì acquisite dall’eventuale rappresentante regionale/provinciale e ciò per le Organizzazioni di volontariato facenti capo al Comitato nazionale delle associa-zioni di volontariato di protezione civile di cui al D.P.C.M. 14 ottobre 1998.Al fine di accelerare i tempi istruttori finalizzati all’iscrizione delle organizzazioni di volontariato nel registro di protezione civile, le associazioni che hanno presen-tato istanza d’iscrizione nel citato registro, prima della pubblicazione del Regolamento nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, sono invitate a riprodurre l’istanza d’iscrizione, menzionando la documentazione che si omette di presentare in quanto già inviata in precedenza, non oggetto di rettifica e pertanto attuale, si rappresenta al riguardo che nei giorni e nelle ore d’accesso al pubblico il servizio sarà a disposizione al fine di rendere il più rapido possibile l’iter procedu-rale dell’iscrizione medesima, ove ciò sia possibile.

Al fine di dare la massima diffusione alla presente circolare la stessa sarà invia-ta alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la successiva pubblicazione.

Si confida nella massima collaborazione

D. D. G. N° 26 del 21/03/2002

REPUBBLICA ITALIANAREGIONE SICILIANA

IL DIRIGENTE GENERALEDEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Visto lo Statuto della Regione; Visto il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento del Governo e dell’ Ammi-

nistrazione della Regione Siciliana approvato con D.P. n°70 del 28 Febbraio 1979; Visto il D.P.R. n° 194 del 19-02-2002; Visto l’art. 108 del D.leg.vo. 31 Marzo 1998 n° 112 che indica ulteriori funzioni

conferite alle Regioni ed agli Enti Locali in materia di Protezione Civile; Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n°10; Visto l’art.7 comma 1° della legge regionale 14/1998, che prevede, tra l’altro,

che all’Ufficio regionale di protezione civile è affidato il compito della tenuta del registro delle Associazioni di Volontariato;

Visto il D.P.Reg. n° 12 del 15 giugno 2001 «Regolamento Regionale che disci-plina le attività del volontariato di protezione civile nella Regione Siciliana»;

Visto in particolare l’art. 3 del citato D.P.Reg. n° 12 del 15 giugno 2001 «Rego-lamento Regionale che disciplina le attività del volontariato di protezione civile nel-la Regione Siciliana»;

Considerato che i gruppi comunali di volontariato di protezione civile costitui-scono per molti Comuni dell’Isola, specialmente per quelli di minor consistenza, l’unica forza di volontariato organizzato immediatamente allertabile e disponibile in caso di eventi che colpiscano un territorio comunale;

Considerato che i gruppi comunali sono strutture riconducibili a natura giuridi-ca diversa da quella prevista per le organizzazioni di volontariato;

Ritenuto pertanto necessario ed indispensabile disciplinare l’iscrizione dei gruppi comunali garantendo, nel rispetto delle procedure previste dal Regolamento re-gionale, le peculiarità proprie dei gruppi comunali di volontariato di protezione civile.

DECRETA

Art. 1 (Istituzione sezione speciale registro)

1. Per le motivazioni di cui in premessa, è istituita la sezione speciale del Registro regionale del Volontariato di Protezione Civile, in cui andranno inseriti, a fini censori, i gruppi comunali di volontariato di protezione civile che ne facciano specifica richiesta;

2. la sezione speciale di cui al comma uno è compresa fra la pagina 81 e la pagi-na 100 del registro predisposto secondo lo schema tipo di cui alla propria Circolare N°1/2001 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n°55 del 23 novembre 200l;

A.N.P. AS. Protezione Civile120 A.N.P. AS. Protezione Civile 121

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3. al fine dell’inserimento nella sezione speciale di cui al comma 1 il Sindaco in qualità di Legale rappresentante del Gruppo Comunale dovrà avanzare apposita istanza corredata da:

a) regolamento comunale di istituzione e funzionamento del gruppo comunale di protezione civile approvata con delibera del Consiglio Comunale;

b) copia della delibera del consiglio comunale di istituzione del Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile;

c) scheda informativa inerente la descrizione delle capacità tecniche e la consi-stenza delle risorse umane e strumentali allegati 3 e 4 alla Circolare N°1/2001;

d) elenco numerico e nominativo dei volontari aderenti con indicazione in ordi-ne al data e luogo di nascita, nonché dell’eventuale specializzazione e carica rico-perta all’interno del gruppo comunale;

e) dichiarazione in ordine alla reperibilità in h.24 del referente del gruppo comu-nale con indicazione in ordine a tutti i recapiti disponibili nonché quelli dei suoi sostituti;

f) copia conforme dell’assicurazione prevista all’art.6 del vigente regolamento approvato con D.P.Reg. 12 del 15 giugno 2001 ovvero copia conforme delle polizze e delle ricevute di versamento relative al rinnovo delle stesse per l’anno solare in corso;g) dichiarazione di cui alla lettera h) dell’art.7 del vigente regolamento approvato con D.P.Reg. 12 del 15 giugno 2001, da parte di tutti i titolari di incarichi all’interno del Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile.

4. I gruppi comunali iscritti nella sezione speciale prevista dal presente decreto sono iscritti con numerazione progressiva a tre cifre accompagnate dal codice GC.

Art. 2(Requisiti minimi per l’inserimento dei Gruppi Comunali

nella sezione speciale del Registro)

Per la richiesta di inserimento del Gruppo Comunale nella sezione speciale del Registro regionale del Volontariato di protezione civile, il Gruppo Comunale di Volontariato di protezione civile dovrà essere in possesso dei seguenti requisiti minimi evincibili dal Regolamento del Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile ovvero dichiarati dal Sindaco con apposita certificazione resa ai sensi delle leggi vigenti:

a) assenza di fini di lucro;b) assoluta gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti a qualsiasi titolo ivi

compreso l’attività di coordinamento del gruppo comunale;c) possibilità, a garanzia della democraticità della struttura, di adesione al grup-

po comunale da parte di tutti i cittadini che abbiano superato la maggiore età ovvero che abbiano superato il sedicesimo anno di età previa assunzione di responsabilità da parte dell’esercente la potestà genitoriale;

d) obbligo da parte degli aderenti di partecipare alle attività del gruppo comuna-le con lealtà, senso di responsabilità e spirito di collaborazione a pena di esclusione dal Gruppo Comunale;

e) garanzia di applicazione dei benefici di legge previsti in atto con D.P.R. N° 194/2001;

f) obbligo dell’assicurazione di tutti gli aderenti ai sensi dell’art. 4 della Legge n° 266/1991 con le modalità previste dal D.M. 14 febbraio 1992.

Art. 3 (Possibilità per i gruppi comunali di iscrizione nella sezione ordinaria

del registro previsto all’art.7 della Legge n°14/1998)

1. I gruppi comunali di volontariato costituiti con Regolamento approvato dal Consiglio Comunale debitamente pubblicato all’albo pretorio possono richiedere l’inserimento nella sezione ordinaria del Registro regionale di cui all’art.7 della Legge n°14/1998. Per l’inserimento nella sezione ordinaria il Sindaco del Comune in cui ha sede il Gruppo Comunale che richiede l’iscrizione dovrà produrre la docu-mentazione prevista all’art.7 del vigente regolamento unitamente agli allegati nn. 3 e 4 alla Circolare n° 1/2001 pubblicata sulla G.U.R.S. N° 55 del 23-11-2001, debita-mente compilati;

2. la copia conforme all’originale dell’atto costitutivo, unitamente allo statuto o agli accordi fra gli aderenti prevista alla lettera a) comma 1 dell’art. 7 del vigente regolamento è sostituita, per i gruppi comunali richiedenti l’iscrizione contemplata al presente articolo, con la copia conforme del Regolamento di istituzione e funzio-namento del Gruppo comunale di cui al comma 1 del presente articolo e della relati-va delibera di approvazione del Consiglio Comunale regolarmente pubblicata all’albo pretorio.

Art. 4(Requisiti minimi per l’inserimento dei Gruppi Comunali

nella sezione ordinaria del Registro) I Gruppi Comunali per poter richiedere l’iscrizione nella sezione ordinaria del

registro devono possedere, in conformità all’art.6 del vigente Regolamento, oltre ai requisiti prescritti al precedente art.2 del presente Decreto almeno i seguenti requi-siti aggiuntivi:

1. il Gruppo Comunale di Volontariato di protezione deve garantire la democra-ticità mediante un comitato direttivo interno ovvero un coordinatore che pur desi-gnato dal Sindaco sia legittimato dal voto della metà più uno dei volontari aderenti al gruppo comunale riuniti in assemblea plenaria; 2. il comitato direttivo ovvero il coordinatore del Gruppo Comunale rimane in carica per un periodo non superiore ai cinque anni e può essere rieletto; 3. l’obbligo di predisporre un capitolo di spesa all’interno del bilancio comuna-le, al fine di finanziare, parte o tutte, le attività del Gruppo Comunale.

Tali requisiti dovranno essere esplicitati nel Regolamento, approvato con deli-bera consiliare, che disciplina le attività del Gruppo Comunale.

Art. 5(Diritti e doveri dei Gruppi Comunali iscritti al Registro Regionale)

1. I gruppi comunali iscritti nel registro regionale secondo le modalità previste

A.N.P. AS. Protezione Civile122 A.N.P. AS. Protezione Civile 123

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dagli articoli 1 e 3 del presente decreto partecipano, secondo i principi ispiratori del Regolamento e sulla base dei programmi regionali, alle attività volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio per beni e persone derivanti dalle condi-zioni di vulnerabilità del territorio, al soccorso delle popolazioni sinistrate anche al di fuori del proprio territorio comunale ed ad ogni altra iniziativa necessaria ed indifferibile diretta a superare le emergenze connesse agli eventi di cui all’art.2 del-la Legge n°225/1992.

2. I gruppi comunali iscritti nel registro regionale secondo le modalità previste dagli artt. 1 e 3 del presente decreto assicurano la piena e costante disponibilità a con-correre nell’ambito del territorio regionale e nazionale alle attività di protezione civile.

3. I gruppi comunali di protezione civile regolarmente iscritti nella sezione ordi-naria del registro delle organizzazioni di volontariato, secondo le disposizioni di cui agli articoli 3 e 4 del presente decreto, possono accedere ai contributi, nei limiti del-lo stanziamento di bilancio con le medesime modalità previste per le altre organiz-zazioni di volontariato, dal titolo II del vigente Regolamento sulla disciplina delle attività di volontariato di protezione civile nella Regione Siciliana.

4. I gruppi comunali di cui agli artt. 1 e 2 del presente Decreto, iscritti nella sezione speciale del registro, possono accedere ai contributi previsti soltanto dopo che vengano soddisfatte le richieste, valutate positivamente, delle organizzazioni di volontariato e dei gruppi comunali iscritti nella sezione ordinaria.

5. In deroga al precedente punto 4, il Sindaco, per oggettive situazioni di rischio presenti sul proprio territorio comunale, entro i limiti dello stanziamento del bilan-cio regionale, potrà ottenere contributi finalizzati al miglioramento dell’efficacia di intervento del proprio Gruppo Comunale.

6. I gruppi comunali di protezione civile iscritti nella sezione speciale, avendone i requisiti, possono in qualsiasi momento, presentando la prescritta documentazio-ne, avanzare richiesta di iscrizione nella sezione ordinaria del registro e contestual-mente richiedere la cancellazione dalla sezione speciale.

Art. 6(Pubblicazione ed entrata in vigore)

Il presente decreto sarà trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. Palermo, lì 15 marzo 2002 IL DIRIGENTE GENERALE (Ing. Tullio Martella).

NOTA BENE: I moduli e i documenti contenuti nella sezione 3 sono da intendersi come fac-simili.

La maggior parte di essi deve essere realizzata su carta intestata dell'Associazione, dell'Ente preposto o del datore di lavoro.

Il non rispetto di questa norma rende i documenti inutilizzabili ai fini delle richieste di rimborso.

Per facilitare le Associazioni nell'espletamento delle pratiche burocratiche ed amministrative, i documenti allegati sono disponibili anche in versione informatica, sotto forma di files di “Microsoft ©Word '97”.

È possibile averli richiedendoli alla C.O.R. oppure scaricandoli dal sito Internet della stessa.

Sezione 3

Modulie prospetti

A.N.P. AS. Protezione Civile124 A.N.P. AS. Protezione Civile 125

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La Pubblica Assistenza ______________________________________, inserita - per il tramite dell'A.N.P.AS. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) di cui fa parte - nel Piano Nazionale di Protezione Civile predisposto dal competente Dipartimento Nazionale, protocollo di rif. ______________, fa presente che:

Il/la Sig./Sig.ra _____________________________________________ nato/a il ____ a _____________________________________________ fa parte della P.A. ___________________________________________

in qualità di volontario/a ed è inserito/a nelle attività di Protezione Civile organizzate dalla stessa.

Pertanto, in caso di impiego del volontario in attività di assistenza e soccorso, nonché di formazione, previsione e prevenzione, verranno applicati i benefici previsti dall'articolo 9 del D.P.R. 8.2.2001, n.194 (ved. Allegato).

In caso di impiego del volontario in oggetto alle Vostre dipendenze, per operazioni di Protezione Civile, verrete tempestivamente informati dalla scrivente Associazione o dal rispettivo Comitato Regionale A.N.P.AS., al fine di garantire allo stesso la possibilità di beneficiare delle citate disposizioni di legge.

Distinti saluti.

Il Presidente

Allegato 1

(Su carta intestatadell’Associazione

Spett._______________________

Data......................

A.N.P. AS. Protezione Civile 127 A.N.P. AS. Protezione Civile128

Allegato 2

Oggetto: INTERVENTO DI PROTEZIONE CIVILE

per l’evento:_________________________________ del ___________

Con la presente, segnaliamo che il Vs. dipendente Sig. ______________, nato a __________________ il ___________________ , si è assentato dal lavoro il giorno ________________ per prendere parte alle attività di Protezione Civile di assistenza/soccorso/formazione/esercitazione (barrare le voci non interessate) in occasione di ____________________ a far data dal _____________.

Il suddetto dipendente è stato mobilitato in seguito ad autorizzazione di ________________ come da documento Prot. ______ del ___________, di cui si allega copia.

Al rientro del dipendente Vi saranno fornite tutte le indicazioni e la modulistica per ottenere il rimborso delle spese sostenute ai sensi del D.P.R. n.194 dell’8 febbraio 2001 (ex D.P.R. 613).

Ringraziando per la sensibilità dimostrata, porgiamo cordiali saluti.

Il Presidente

(Su carta intestatadell’Associazione

Spett._______________________

Data......................

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Allegato 3

ATTESTAZIONE DI IMPIEGO

Con la presente si attesta che il Sig._________________________________________

volontario presso la P.A. _____________________________

di_____________________________

a seguito dell’evento

.............................................................................

è intervenuto nelle operazioni di soccorso ed assistenzapresso il (Comune, COM, ecc.) di

______________________________________________________

dal giorno __________________ al giorno __________________

Timbro e firma(in originale)

Su carta intestata del Comune del COM o dell’ente preposto

Questo fac-simile ha carattere puramente indicativo, in quanto normalmente gli Enti attivati dispongono già di moduli appositi, a volte molto differenti. I dati in esso contenuti, però, devono essere come minimo quelli indicati e, soprattutto, deve essere richiesto ed ottenuto al termine di ogni impiego per ottenere i benefici di legge.

A.N.P. AS. Protezione Civile 129 A.N.P. AS. Protezione Civile130

Allegato 3bis

ATTESTAZIONE DI IMPIEGO

Con la presente si attesta che il/la sig./sig.ra _________________________________

Nato/a a_____________________________ (___) il ____ /____/_____

residente in __________________________________ prov. ________

volontario della P.A._ _______________________________________

ha prestato servizio di volontariato con la nostra organizzazione in attività di: (barrare le voci che non interessano)

soccorso alla popolazione - ripristino delle attività -formazione - esercitazione

a seguito dell’evento:______________________________del _______

Il suddetto volontario è stato impegnato dal _ /__ /_ al ___ /___ /__

e può pertanto usufruire dei benefici di cuialla Legge 225/92 - D.P.R. 194/01 art.9.

Il responsabile A.N.P.AS.

Giustificato da:C.C.S.C.O.C.C.O.M.

A.N.P.AS.Dipartimento della Protezione Civile

Altro:

Su carta intestatadel Comitato Regionale

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Allegato 4

Su carta intestatadel Comitato Regionale

Al fine di ottenere il rimborso relativo agli oneri sostenuti per il Vs. dipendente _________________, assentatosi dal posto di lavoro in occasione dell'evento _______________________________. Vi ricordiamo che è necessario produrre la seguente documentazione:

1. Richiesta di rimborso su carta intestata secondo l'allegato 5 (la richiesta deve essere in originale e completa di timbro e firma del legale rappresentante)

2. Riepilogo dei costi da Voi sostenuti secondo il prospetto dell'allegato 6 (anch'esso in originale con timbro e firma del legale rappresentante)

3. Fotocopia della busta paga relativa al periodo di assenza

4. Fotocopia estratto libro matricola relativo al dipendente

Attenzione: per i dipendenti il cui intervento si è svolto in territori di Prefetture differenti (dato rilevabile dalle copie delle attestazioni di impiego allegate) sarà necessario predisporre tante richieste di rimborso quante sono le Prefetture interessate, curando in modo particolare la corrispondenza tra le date di impiego e quelle di assenza per le quali viene richiesto il rimborso.

Tutta la documentazione dovrà poi essere inviata in busta chiusa, riportante la dicitura “Materiale riservato - Richiesta rimborsi P.C.”, alla scrivente Centrale Operativa Regionale, la quale si farà carico di trasmetterla all'Ente di competenza. Nel caso in cui sia Vs. intenzio-ne procedere autonomamente, Vi preghiamo di volerci segnalare tempestivamente tale decisione.

Restiamo a Vostra completa disposizione per eventuali ulteriori ragguagli e con l'occasione porgiamo cordiali saluti.

La Centrale Operativa Regionale

Spett.Ditta_______________________

Luogo e data......................

A.N.P. AS. Protezione Civile 131 A.N.P. AS. Protezione Civile132

Allegato 5

Su carta intestatadell’Azienda

Il sottoscritto______________________________________________, nella

sua qualità di rappresentante legale della Ditta ________________, con sede

legale in via/piazza ____________________________, Telefono ___________,

fax _____________, Codice Fiscale ____________ , Partita IVA ________,

CHIEDE

ai sensi dell’art. 18 comma c della Legge 24/2/1992 n. 225, nonché dell’art. 9 del

D.P.R. n.194 dell’8/2/2001, che gli vengano reintegrate le spese sostenute come

appresso indicato, in esito all’impiego del proprio dipendente, Sig.__________ ,

nato a _________ il _________________, residente in________________, via

_______________________, Codice Fiscale_____________, iscritto al n. _____

del libro matricola aziendale, con qualifica ________, liv. ______, a seguito delle

attività svolte in occasione dell’evento _________________________.

Chiede, altresì, che il rimborso dovuto avvenga a mezzo di:

1) Accredito sul c/c postale n. _________________________________

2) Accredito sul c/c bancario n. __________, presso la Banca ________________

Agenzia/Filiale n._______ di ___________ (...), Via_____________________,

codice ABI __________ - CAB __________

Spett._______________________Luogo e data......................

_________________________(firma del legale rappresentante)

Timbro della Ditta e firmadel legale rappresentante

IN ORIGINALE

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Allegato 6

Su carta intestatadell’Azienda

Luogo e data......................

_________________________(firma del legale rappresentante)

PROSPETTO COSTO A CARICO DEL DATORE DI LAVORO

per l’assenza del dipendente ...........................dal...…......... al ..……..

a seguito dell’impiego ai sensi dell’art. 18 comma c della legge 24.2.1992, n.225, nonché dell’art. 9 comma 9 del D.P.R. 8.2.2001, n.194

RETRIBUZIONE

Stipendio lordo giorni n….., Euro………,…...maRateo 13 (gg/365) di ore n….., Euro………,…...maRateo 14 (gg/365) di ore n….., Euro………,…...

Rateo altre mensilità aggiuntive (gg/365) di ore n...,Euro………,…...

Rateopermessi retribuiti (gg/365) di ore n…, Euro………,…...

Rateo ferie (gg/365) di ore n……., Euro………,…...

Rateo ex festività (gg/365) di ore n……, Euro………,…...

Rateo ex festività 2/6 e 4/11 (gg/365) di ore n…...., Euro………,…...

TOTALE COSTO RETRIBUZIONI Euro………,…...

CONTRIBUTI

I.N.P.S. (.......... , ........ %) Euro………,…...

I.N.A.I.L. (.......... , ........ %) Euro………,…...

altri Enti (.......... , ........ %) Euro………,…...

T.F.R. (.......... , ........ %) Euro………,…...

Totale costo contributi Euro………,…...

Totale costo complessivo Euro………,…...

A.N.P. AS. Protezione Civile 133 A.N.P. AS. Protezione Civile134

Allegato 7

Esempio di «istruzioni» da consegnare ad ogni volontarioin partenza per una località di intervento

¨registrazione presso la segreteria del campo

Rispetta le regole e le norme impartite e definite dal tuo responsabile

Adempi nel migliore dei modi i compiti che ti verranno assegnati

Giudica solo se ne hai gli elementi

Utilizza gli strumenti e gli indumenti che ti sono stati dati/consigliati

Rispetta le regole del campo (pause, pasti, riunioni, ecc.)

Non fotografare o filmare se non sei stato autorizzato

Dirotta giornalisti o curiosi al responsabile di campo, alla segreteria, al capogruppo, ecc.

Accertati che il tuo capogruppo si sia fatto rilasciare la tua dichiarazione di impiego prima di lasciare il campo

Conserva le ricevute delle spese

Cerca di comunicare la tua situazione ai parenti, evitando, se possibile, lunghe catene di avvisi e cercando di infondere fiducia trattenendo emozioni particolari e descrizione delle situazioni viste o vissute

Ricorda che la situazione che andrai ad affrontare richiede il massimo spirito di adattamento verso le persone, verso l’ambiente e verso le strutture logistiche che saranno fornite a supporto del tuo intervento (cucina, dormitori, servizi igienici, docce, ecc.)

All’arrivo, accertati che il tuo capogruppo abbia provveduto alla

DECALOGO DEL VOLONTARIO SUL CAMPO

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Allegato 8

La borsa dell’emergenza« »

IL CONTENUTO

RIndumenti

·Cambi che permettano e garantiscano il giusto benessere personale per un periodo di almeno 48/72 ore

·indumenti pesanti e vestiario antipioggia

·la dotazione completa dell’uniforme utilizzata presso la propria associazione

RIgiene personale

·generi per l’igiene intima e personale tenendo conto della probabile mancanza di acqua corrente e potabile (si consigliano prodotti monouso)

RMedicamenti

·medicine e presidi farmacologici personali

·medicinali normalmente utilizzati o di cui si ritiene necessaria la presenza nella propria dotazione

È assolutamente indispensabile che l’uso di alcuni medicinali particolari sia comunicato al proprio responsabile o capogruppo, al quale occorre segnalare anche eventuali allergie od intolleranze alimentari.

RAlimentazione

·eventuali integratori o alimenti particolari di cui si fa normalmente uso

RVarie

·è consigliabile che ogni volontario, o squadra di volontari appartenenti alla stessa associazione, abbia a disposizione:

·apparati di illuminazione artificiale

·attrezzi per il taglio

·guanti da lavoro

Ogni volontario dovrà avere sempre con sé documenti di riconoscimento ed identificazione personale (anche in fotocopia per evitare smarrimenti o danneggiamenti degli originali)

A.N.P. AS. Protezione Civile 135 A.N.P. AS. Protezione Civile136

Allegato 9

Su carta intestatadel Comitato Regionale

Emergenza:__________________________________________

Con la presente si dichiara che l'Associazione:

P.A. _____________________________________________________ è impegnata in un servizio di Protezione Civile ed assistenza alla popolazione come da telegramma di attivazione allegato.

Destinazione: ________________________ ora di partenza: _________ data: ___________ con ingresso dal casello autostradale di ___________ ed uscita dal casello autostradale di _________________________ con il seguente automezzo: tipo ________________________ targa _______

Rientro da: _________________________ ora di partenza: _________ data: __________ con ingresso dal casello autostradale di ____________ ed uscita dal casello autostradale di _______________________ con il seguente automezzo: tipo ____________________targa _______

Il responsabile A.N.P.AS.

Può pertanto usufruire dell'esenzione dal pagamento del pedaggio come previsto dalle vigenti leggi.

Richiesta esenzione dal pedaggio autostradale

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Allegato 10

Su carta intestatadel Comitato Regionale

Oggetto: Rimborso alle associazioni di volontariato delle spese sostenute nelle attività di soccorso, simulazione, emergenza e formazione teorico-pratica

Il sottoscritto _________________________ nella sua qualità di rappre-sentante legale dell'Associazione _______________________ con sede legale in ____________, via _____________________-, tel. ________, fax _________, C.F. ______________,

CHIEDE

ai sensi dell'art.10 del D.P.R. 8/2/2001, n° 194, che gli vengano reintegrate le spese sostenute in occasione di _______________________________

Spese di carburante Euro................... , ..........

Spese di pedaggio autostradale Euro................... , ..........

Eventuali danni Euro................... , ..........

Altro (specificare) (*) Euro................... , ..........

Totale Euro................... , ..........

Chiede altresì che il rimborso dovuto avvenga a mezzo di:

1) accredito sul c/c postale n. ................................................

2) accredito sul c/c bancario n. ..............., ABI..............., CAB ................ presso la ....……...................... Agenzia/Filiale n.....… di ......................... Via/Piazza ................……….................................

Il PresidenteAllegati: documentazione giustificativa in originale

(*) tali spese devono essere state preventivamente autorizzate dalle autorità

competenti

Spett._______________________Luogo e data......................

A.N.P. AS. Protezione Civile 137 A.N.P. AS. Protezione Civile138

FAX DI ALLERTAMENTO

Codice BIANCOInformativo

da: C.O.R. di Protezione Civile

alla P.A. _____________________

inizio validità: dalle ore del giorno

Grazie per la collaborazione, cordiali saluti.

Ritrasmettere immediatamentealla C.O.R. (fax 091/6735820)

per ricevuta - grazie

Ricevuto da: ...........................della P.A. ................................in data ....................................alle ore ...................................

Situazione:

Eventi attesi:

Possibili sviluppi:

Timbro e/o firma della C.O.R.

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FAX DI ALLERTAMENTO

Codice VERDE Informativo

N. ___

da: C.O.R. di Protezione Civile

alla P.A. _____________________

inizio validità: dalle ore del giorno

Grazie per la collaborazione, cordiali saluti.

Compilare il foglio allegato eritrasmettere immediatamentealla C.O.R. (Fax 091.6735820)

per ricevuta - grazie

Ricevuto da: ...........................della P.A. ................................in data ....................................alle ore ...................................

Situazione:

Eventi attesi:

Possibili sviluppi:

Timbro e/o firma della C.O.R.

A.N.P. AS. Protezione Civile 139 A.N.P. AS. Protezione Civile140

FAX DI ALLERTAMENTO

Codice VERDE N.______

Associazione:_______________________________________________

L'evento atteso a seguito dell'allertamento potrebbe richiedere che la vostra associazione

debba mettere a disposizione le seguenti risorse:

VOLONTARIcognome e nome Specializzazione Estremi

documento art.9 si/no

MEZZI / MATERIALITipologia targa / caratteristiche Quantità

Vi preghiamo di indicare quali e quante risorsepotreste mettere a disposizione,

ricordando che questo vi impegna a mobilitarlee fornirle in caso di successivi codici giallo o rosso.

RITRASMETTETE QUESTO FOGLIO COMPILATOALLA C.O.R. - fax 091/6735820

Grazie.

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FAX DI ALLERTAMENTO

Codice GIALLO PREALLARME

N. ___

da: C.O.R. di Protezione Civile

alla P.A. _____________________

inizio validità: dalle ore del giorno

Grazie per la collaborazione, cordiali saluti.

Compilare il foglio allegato eritrasmettere immediatamentealla C.O.R. (Fax 091.6735820)

grazie

Ricevuto da: ...........................della P.A. ................................in data ....................................alle ore ...................................

Situazione:

Eventi attesi:

Possibili sviluppi:

Timbro e/o firma della C.O.R.

A.N.P. AS. Protezione Civile 141 A.N.P. AS. Protezione Civile142

FAX DI ALLERTAMENTO

Codice ROSSOALLARME

da: C.O.R. di Protezione Civile

alla P.A. _____________________

Grazie per la collaborazione, cordiali saluti.

Ricevuto da: ...........................della P.A. ................................in data ....................................alle ore ...................................

I volontari ed i mezzi

indicati sui messaggi precedenti

devono partire IMMEDIATAMENTE!

Destinazione ed istruzioni

sul foglio successivo

Timbro e/o firma della C.O.R.

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FAX DI ALLERTAMENTO

Associazione:_______________________________________________

Grazie.

CODICE R O S S O N.______

ORDINE DI PARTENZA

N.B.:indicare eventuali variazioni a quanto segnalato sul modulo del codice giallo mediante la trasmissione di un nuovo modul

Località di destinazione:

Canale radio in avvicinamento:

Cartografia e percorso consigliato:

Attività da svolgere una volta giunti sul posto:

Riferimenti telefonici

Timbro e/o firma della C.O.R.

A.N.P. AS. Protezione Civile 143

Finito di stamparenel mese di novembre 2004coi tipi della Pitti Grafica Tecniche EditorialiVia S. Pelligra, 6 - Tel./Fax 091.48152190128 Palermo