Problemi di umidità? Risalita capillare? Muffa?
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1,03
2 440e-03
0,990,970,800,730,670,600,530,470,400,350,270,200,14
6 894e-02
Quaderni tecnici TECNORED - n°7: Informazioni, Comunicazione, Arte, Cultura
RISANAMENTO CONSOLIDAMENTO DEUMIDIFICAZIONE & RECUPERO
UMIDITÀ: DIDATTICA E TECNICHEDI RISANAMENTO A CONFRONTO
Dott. Paolo Mariani - Federico Ferrarini
VULNERABILITÀ SISMICASECONDO D.M. 14 GENNAIO 2008
Dott. Ing. Paolo Bettagno - Studio Ing. Enzo Puleo
Since 1982
Venezia: Canal GrandePalazzo Papadopoli con affreschi del Tiepolo.Risanato con Dry Kit System
SPECIALISTI CONTRO L’UMIDITÀ
3
Questo assunto è talmente appropriato
e condivisibile da poter essere applicato
a qualsiasi attività della nostra vita.
Per esempio, una semplice passeggiata
in ambienti poco familiari può
rivelarsi decisamente più pericolosa
del paracadutismo sportivo free fall
da cinquemila metri. Questa attività,
infatti, come altre defi nite “estreme”
si conquista gradualmente, seguendo
una “progressione formativa” tesa ad
eliminare i problemi che si possono
verifi care durante l’azione.
Ritornando alla passeggiata e leggendo
le statistiche degli incidenti occorsi a
cercatori di funghi, escursionisti della
domenica ecc., ci rendiamo subito
conto di quanto l’improvvisazione
e la mancanza di una preparazione
adeguata possano provocare
conseguenze gravissime svolgendo
attività apparentemente banali.
Non pensiamo però solamente allo
sport o al tempo libero!
Immaginiamo quanti inutili rischi e
inconvenienti legati alle nostre attività
lavorative nascano, appunto, da una
insuffi ciente preparazione o dalla
mancanza di conoscenza specifi ca.
Da parte nostra queste carenze
vengono regolarmente riscontrate in
occasione degli incontri e dei seminari
tecnici rivolti agli operatori del settore
riguardo le problematiche dell’umidità e
dei molteplici aspetti ad essa correlati.
Non conoscere queste dinamiche, o
meglio, risolverle per luoghi comuni
quali “ far circolare l’aria”, oppure
“realizzando intercapedini ventilate”,
utilizzando il “prodotto risolutore”, ecc.
ecc., signifi ca avere la certezza di una
contestazione, la mancata soddisfazione
del committente e, molto spesso,
confl itti legali. Non per niente, più
del 90% delle cause civili in edilizia
riguardano appunto problematiche
legate all’umidità. Ecco perché le
nostre attività, oltre a perfezionare
continuamente tecnologie e prodotti,
sono anche fortemente indirizzate alla
formazione dei tecnici e degli operatori
dell’edilizia in genere, ed in particolare
a quelli specifi ci del recupero, del
restauro e della manutenzione.
I nostri seminari informativi si
svolgono generalmente presso gli
Ordini Professionali, presso le Sedi
Universitarie interessate oppure
vengono programmati annualmente
presso sedi congressuali dedicate.
Il calendario di questi ultimi lo potrete
trovare sul nostro sito, mentre una
sintesi delle tematiche trattate la
potrete rintracciare nelle prime pagine
di questa rivista.
Buon sky diving!
Buone passeggiate!
Buon lavoro!
Dott. Paolo Mariani
“IL RISCHIO È INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA CONOSCENZA” Irving Fisher
EDITORIALE
DOTT. PAOLO MARIANI - AMM. UNICO TECNORED
4Rivista di informazioni tecniche di Tecnored S.r.l. Marchi e nomi registrati. Testi, foto e immagini riservate. È consentita la riproduzione solamente con autorizzazione scritta della Tecnored S.r.l.
This statement is so apt and
universal that it can be applied
to almost anything we do in life.
For instance, a simple walk in
an environment we don’t know
well can end up being a lot
more hazardous than a freefall
dive from five thousand metres.
In fact, skydiving, like other
sports defined as “extreme”,
needs to be approached
gradually by following a
progressive training programme
aimed at rooting out the
problems that can arise during
the jump.
To return to our walk, if we look
at the statistics on accidents
that befall mushroom hunters,
Sunday pleasure trippers and
so on, we can immediately see
how improvising activities or
failing to adequately prepare
for them can lead to terrible
consequences, even when
the activities in question are
apparently everyday and free
from risk.
The problem isn’t confined to
just sports and leisure activities,
however!
Let’s imagine how many useless
risks and difficulties linked
to our work activities arise
precisely from inadequate
training or the lack of the
relevant know-how.
On our side, we regularly meet
with these failings during the
meetings and technical seminars
where sector operators
come together to discuss the
problems of damp and the
many issues connected with it.
Not understanding these
dynamics or – perhaps more
accurately – trying to solve
them using tired old ideas such
as “let plenty of air in”, “make
ventilated cavity walls”, or “use
an anti-mould product”, and so
on and so forth, means setting
oneself up for a dispute, failure
to satisfy customers and, very
often, legal battles.
It’s no accident that more than
90% of civil law suits in the
construction sector are over
damp-related problems.
This is why our operations
focus not only on continually
improving technologies
and products but also on
training and development
for our technical staff and for
construction workers in general
– especially those working in the
realm of building reclamation,
restoration and maintenance.
Our informative seminars are
generally held at the offices of
professional associations and
orders, in any university faculties
that wish to host them or at
our specially organized annual
conferences.
At the beginning of this
magazine you will find an outline
of the issues covered.
Wishing you happy skydiving,
weekend walks and work,
Best regards,
Dott. Paolo Mariani
EDITORIAL
“RISK VARIES INVERSELY WITH KNOWLEDGE” Irving Fisher
5Rivista di informazioni tecniche di Tecnored S.r.l. Marchi e nomi registrati. Testi, foto e immagini riservate. È consentita la riproduzione solamente con autorizzazione scritta della Tecnored S.r.l.
SOMMARIO 1
UMIDITÀ E UMIDITÀ
DIDATTICA
6 L’umidità di risalita nelle murature “fuori terra”
12 L’umidità nei muri “controterra”
15 L’umidità relativa ed i fenomeni condensativi
16 L’umidità di costruzione
19 L’umidità meteorica
COMPARAZIONI 20 Tecniche di risanamento a confronto
RISANAMENTO &DEUMIDIFICAZIONE
SOMMARIO 2
RECUPERO &CONSOLIDAMENTO
68 Protezione antisalina dei nuovi intonaci KIT BOIACCHE ANTISALINE
60 Deumidificazione murature DRYKIT SYSTEM
72 Intonaci macroporosi per l’abitabilità immediata di edifici di nuova costruzione INTONACA&DEUMIDIFICA
110 Consolidamento di qualsiasi tipo di muratura INIETTA&CONSOLIDA
SCHEDE PRODOTTI
TECHNICAL FEEDBACK
CASACLIMA 24 Tecnologie per il ripristino della coibentazione naturale
Di Michele Perlini - Arcstudio Perlini
MANUTENZIONE STRAORDINARIA 32 La deumidificazione del Palazzo del Popolo ad Ancona
Geometra Roberto Capannari - Direttore Lavori
LA CURA 28 Il risanamento e il restauro del Museo delle Armi di santa Apollonia in Lisbona (Portogallo)
Di Alejandro Lauria - Architetto studio Compatible Lisbona
TECHNICAL FEEDBACK
VERIFICA SISMICA D.M. 14/1/2008 74 Edilizia pubblica Scuole elementari
Dott. Ing. Paolo Bettagno - Studio Ingegneria Enzo Puleo
CONSOLIDAMENTO 102 Il restauro conservativo del turrazzo di Falerna
Di Vincenzo Mantuano - Architetto d’interni
CASE HYSTORY
NUMERI, AFFIDABILITÀ E PRIVACY 34 Murature Affrescate
INTERVENTO DI DEUMIDIFICAZIONE DI UN EDIFICIO IN ACITREZZA (CT) 44 Edilizia privata
Il CASTELLO VISCONTEO DI SANT’ANGELO LODIGIANO ALA NORD 46 Strutture fortificate
RIUSO DELLE EX AMBASCIATE A BELGRADO (SERBIA) 48 Ex ambasciate
LA BASILICA DI SAN CIRIACO (ANCONA) 47 Ex ambasciate
L’HANGAR ELICOTTERI DEI VIGILI DEL FUOCO (GENOVA) 50 Edilizia industriale
IL VILLAGGIO ARABO DEL PARCO DIVERTIMENTI GARDALAND (LAZISE- VR) 51 Gas beton - poroton
INTERVENTI DI DEUMIDIFICAZIONE 52 Ville e palazzi
CASE RURALI E CHIESE, EDIFICI DIVERSI MA CON PROBLEMATICHE E SOLUZIONI COMUNI
56 Cascinali, rustici e agriturismo
TECNORED IN SPAGNA 58 Propiedad Real y Patrimonio Civil
CASE HYSTORY
CONSOLIDAMENTO DELLE MURATURE CON RIPRISTINO STRUTTURALE DELLE MALTE DI ALLETTAMENTO
108 Dimore in Campagna
SCHEDE PRODOTTI
116 Rinforzo strutturale dei solai CONNETTORE NO-LIMITS
6
INTRODUZIONE ALLA CAPILLARITÀ:
Il fenomeno della capillarità s’incontra spesso nella
vita quotidiana ed è legato alla bagnabilità, cioè alla
capacità dei liquidi, per esempio l’acqua, di bagnare
le superfi ci solide. Questa forza di adesione1 tra
liquido e parete solida, prevalente su quelle di coe-
sione tra le molecole del liquido, è responsabile, nei
capillari, della risalita del liquido lungo la parete, in
contrasto con la forza di gravità.
L’altezza raggiunta dal liquido è quella nella quale si
equilibrano la forza di gravità e quella di coesione da
una parte, e quella di adesione dall’altra.
Se invece è la forza di coesione2 a prevalere su
quella di adesione, la parete respinge il liquido verso
il basso, in contrasto con la legge dei vasi comu-
nicanti3. Questo fenomeno si osserva ad esempio
sulle superfi ci idrorepellenti.
La risultante delle forze di adesione e di coesio-
ne lungo la superfi cie del liquido è detta tensione
superfi ciale4 . Essa sarà diretta verso l’alto nel caso
della risalita del liquido lungo il capillare, e verso
il basso nel caso dell’abbassamento del livello del
liquido nel capillare. Nel primo caso la superfi cie del
Tecnica e didatticaPrima di affrontare le tematiche relative ai prodotti per contrastare i danni prodotti dall’umidità, riteniamo utile descrivere le diverse tipologie del fenomeno con il quale ci confrontiamo quotidianamente.Questa conoscenza ci faciliterà enormemente nella scelta delle soluzioni ottimali per mantenere in equilibrio l’impre-scindibile binomio “costo-benefi ci”.
L’UMIDITÀ ASCENDENTENELLE MURATURE “FUORI TERRA”
1) Forza di adesione.Si dice forza di adesione quando le molecole d’acqua aderiscono al contenitoreo materiale di contatto.
2) Forza di coesione.In fi sica, la coesione è la forza di attrazione che si crea tra le particelle elementari di una sostanza, tenendole unite e opponendosi alle eventuali forze esterne, che tendono a separarle.
3) Vasi comunicanti.Il principio dei vasi comunicanti è quel principio fi sico secondo il quale un liquido contenuto in due contenitori comunicanti tra loro raggiunge lo stesso livello. L’acqua, come tutti i liquidi, non ha una forma propria ma assume la forma del recipiente che la contiene.
4) Tensione superfi ciale.La tensione superfi ciale (gene-ralmente indicata con γ) è una particolare proprietà dei fl uidi che opera lungo la superfi cie di separazione, trattenendo gli stessi come in una pellicola elastica.
Gasγlg
γgs γls
θLiquido
Solido
UMIDITÀ&UMIDITÀ
7
8
laterali, ma non verso l’esterno.
La risultante delle forze che
agiscono sulle molecole di su-
perfi cie è una forza diretta verso
l’interno del liquido. A sua volta, la
forza di coesione fra le molecole
fornisce una forza tangenziale
alla superfi cie. La superfi cie di
un liquido si comporta dunque
come una membrana elastica
che avvolge e comprime il liquido
sottostante. La tensione superfi -
ciale esprime la forza con cui le
molecole superfi ciali si attirano
l’un l’altra.
ANGOLODI BAGNABILITÀ:È esperienza comune che una
goccia di liquido posta su una
superfi cie piatta mostri una ten-
denza a modifi care la sua forma
a seconda delle caratteristiche
della superfi cie e del liquido
usati. Più la goccia è simile alla
superfi cie solida, più la goccia
sarà piatta. Se, al contrario, tra la
superfi cie solida ed il liquido non
vi sono interazioni apprezzabili,
la goccia avrà una forma simile
ad una sfera, per minimizzare il
contatto con essa. Per quantifi -
care tale fenomeno si introduce
il concetto di angolo di contatto,
defi nito come angolo α, che la
superfi cie orizzontale forma con
la tangente nel punto di contat-
to dell’interfaccia liquido-aria,
liquido-solido, solido-aria.
L’angolo di contatto fornisce
diverse informazioni sull’affi nità
tra il solido, il liquido e l’aria.
La relazione tra l’angolo di con-
tatto e la tensione superfi ciale è:
cosα = γsa-γsl
γla
Dove: γsa = tensione all’inter-
faccia solido-aria; γsl = tensione
all’interfaccia solido-liquido;
liquido apparirà concava, nell’al-
tro apparirà convessa verso il
basso. Il centro della superfi cie
del liquido si chiama menisco5
ed è a partire da questo valore
che si misura l’innalzamento o
l’abbassamento del livello.
La direzione del vettore risultante
è la stessa della tangente alla
superfi cie del liquido e l’angolo
che forma si chiama angolo di
bagnabilità.
Si noti che l’innalzamento o l’ab-
bassamento del livello non dipen-
dono solo dal liquido, ma anche
dal materiale della parete.
L’acqua, ad esempio, risale in
un capillare di vetro, mentre si
abbassa in uno di tefl on.
TENSIONESUPERFICIALE:
La molecola di un liquido attira le
molecole che la circondano ed a
sua volta è attratta da esse. Per
le molecole che si trovano all’in-
terno del liquido, la risultante di
queste forze è nulla ed ognuna di
esse si trova in equilibrio rispetto
alle altre. Quando invece queste
molecole si trovano sulla super-
fi cie, esse vengono attratte dalle
molecole sottostanti e da quelle
Scarsa bagnabilità
α
α
Elevata bagnabilità
h
rθFF
h
θ FF
9
γla = tensione all’interfaccia
liquido-aria.
Il valore del coseno6 cosα è un
numero compreso tra -1 ed 1
relativamente all’angolo che lo
produce. Questo valore è uti-
lizzato dalla formula di Yurin7
per determinare l’altezza della
colonna d’acqua in un capillare.
Ora calcoliamo l’altezza h che
raggiunge il liquido all’interno di
un capillare. Se la superficie del
liquido è concava verso l’alto, la
forza della tensione superficiale
in corrispondenza delle pareti
del tubo sarà diretta verso l’alto;
la componente verticale di questa 5) Il menisco è una conca su-perficiale di un liquido presente in qualsiasi contenitore (per esempio in una pipetta, in un cilindro o in un becker).
6) Coseno.Dato un triangolo rettangolo, il coseno di uno dei due angoli interni adiacenti all’ipotenusa è definito come il rapporto tra le lunghezze del cateto adiacente all’angolo e dell’ipotenusa.Più in generale, il coseno di un angolo α, espresso in gradi o radianti, è una quantità che dipende solo da α, costruita usando la circonferenza unitaria.
7) James Yurin (15 Dicembre 1684 – 29 Marzo 1750): fu uno scienziato ed un fisico ricordato per i suoi lavori inerenti la capillarità.
La forza F verticale F = (2πr)(cosα)
Dove: = tensione superficiale; (2πr) = circonferenza; (cosα) = rapporto dipendente dall’angolo α.
il volume V del liquido nel capillare V = (πr2)h
Dove (πr2) = superficie della sezione capillare; h = altezza della colonna di fluido nel capillare.
il peso P del liquido nel capillare: P = (πr2)h fg Dove (πr2)h = volume del fluido; f = densità del liquido; g = accelerazione di gravità.
Eguagliando la forza F, diretta verso l’alto, al peso P della colonna di liquido, si ha: (2πr)(cosα) = (πr2)hfg da cui si ricava l’altezza h raggiunta dal liquido
LEGGE DI YURIN: h = 2 cosαrfg
forza, applicata a tutto il bordo
del liquido aderente al capillare,
è quella che sorregge il liquido
ed ha modulo (F cosα), dove
l’angolo è quello individuato,
detto angolo di contatto. Se la
superficie del liquido è conves-
sa verso l’alto, invece, la forza
della tensione superficiale in
corrispondenza delle pareti del
tubo sarà diretta verso il basso.
Ora, considerando che il bordo di
contatto corrisponde alla circon-
ferenza del capillare (2πr), si pos-
sono calcolare alcuni elementi
trascurando la lieve curvatura
sulla superficie:
UMIDITÀ&UMIDITÀ
10
Sali disciolti nel terreno e successivamente trasportati all’interno della muratura attraverso l’acqua di risalita capillare (Fig. 1). Evaporazione dell’acqua con successiva cristallizzazione dei sali residui all’interno delle murature e degli intonaci (Fig. 2). Aumento del volume dei sali in prossimità della superficie esterna con l’elevarsi dei valori dell’umidità relativa ambientale e conseguente inizio delle dinamiche disgregative (Fig. 3). Demolizione dei vecchi intonaci e rifacimento degli stessi protetti dall’idratazione dell’acqua d’impasto dalle boiacche antisaline specifiche (Fig. 4).
I DANNI PROVOCATIDALLA RISALITACAPILLARE
Il degrado delle murature,
degli intonaci e delle eventuali
pitture o decorazioni è proprio
causato dall’acqua di risalita
capillare. Interessa l’edilizia ci-
vile in genere e gran parte del
nostro patrimonio immobiliare.
In tempi remoti tale fenomeno
era ampiamente conosciuto,
ma considerato dai costruttori
quasi ineludibile dalla struttura
stessa. Oltre ai danni estetici,
l’umidità ascendente aumen-
ta la dispersione del calore
dall’interno dell’edificio verso
l’esterno e favorisce inoltre
l’aumento dell’umidità relativa
interna, provocando problemi
igienici ed ambientali.
PERCHÉ GLI INTONACIE LE PIETRESI SGRETOLANO
Tutti i materiali da costruzione
sono porosi; questo fa sì che
infiltrazioni d’acqua in genere,
o quelle di risalita capillare,
possano far trasmigrare in
superficie i sali contenuti nella
muratura stessa oppure quelli
che si trovano disciolti nel
terreno.
Questi sali, non potendo come
l’acqua evaporare dai muri,
una volta raggiunta la super-
ficie esterna cristallizzano,
rimanendo per sempre condi-
zionati dalle continue variazio-
ni dei tassi di umidità relativa
ambientale, anche dopo aver
eliminato le cause della risalita
capillare.
I sali cristallizzati sulle super-
fici, essendo fortemente igro-
scopici, riescono ad assorbire
l’acqua contenuta nell’aria
provocando un notevole au-
mento del loro volume (come
la formazione del ghiaccio ad
esempio) passando dallo stato
anidro a quello saturo in pre-
senza di aria secca o umida.
La conseguenza di ciò è
una forte azione meccanica
demolitiva in grado negli anni
di sgretolare, oltre agli intonaci
di rivestimento, anche materiali
da costruzione estremamente
compatti come il mattone, le
pietre calcaree e addirittura
i graniti (es.: nelle chiese le
pietre di rivestimento, i gradini
degli altari, etc.).
Si può facilmente comprendere
l’importanza di impedire che
questi sali raggiungano le su-
perfici esterne, ma rimangano
inerti all’interno dei materiali da
costruzione e quindi non più a
contatto con l’aria esterna.
PER RISOLVERE LE PROBLEMATICHE LEGATE AI SALI È DECISAMENTE PREFERIBILE IL SISTE-MA “FISICO” A QUELLO CHIMICO.
Le principali categorie dei
sali presenti nei materiali da
costruzione possono essere
sommariamente raggruppate
in: cloruri, solfati, nitrati e nitriti
1 2 3 4
con caratteristiche degene-
rative sui muri più o meno
evidenti in funzione della loro
concentrazione e della natura
del materiale stesso.
I vantaggi di utilizzare il siste-
ma fisico, quale l’applicazione
delle boiacche antisaline
specifiche prima della stesura
dei nuovi intonaci, risulta-
no essere quelli relativi alla
certezza del risultato indipen-
dentemente dal tipo di sale
presente nella muratura.
Tutti i sistemi antisale a
precipitazione chimica, invece,
necessitano della conoscen-
za precisa della categoria
del sale presente al fine di
utilizzare il neutralizzante corri-
spondente.
Ovviamente, in presenza di
intonaci affrescati, le tecni-
che di desalinizzazione più
appropriate risultano essere
quelle realizzabili con impac-
chi assorbenti, il cui costo,
congruo in questi casi, non è
certamente proponibile per gli
interventi di edilizia civile.
Soluzione salina veicolata dalleinfiltrazioni d’acqua o dalla risalita capillare
Cristallo di sale anidro all’internoo sulla superficie delle murature
Cristallo di sale saturo sulla superficie delle muraturemaggiore sino a 50 volte rispetto a quello anidro.
11
DryKit
DryGel
Inietta&Risana
Boiacche Antisaline
I prodotti Tecnored per eliminareil fenomeno della risalita capillaree per inibire le efflorescenze saline.
12
8) Ortogonalmente.L’ortogonalità o perpendicolarità è un concetto geometrico che indica la presenza di un angolo retto tra due entità geometri-che. Queste possono essere ad esempio due rette in un piano, oppure una retta ed un piano o due piani incidenti nello spazio.
9) Tensione meccanica.Essa è definita come la forza di contatto per unità di area, cioè è il limite del rapporto tra la forza agente e l’area della superficie su cui agisce. Essa è una quantità vettoriale e la sua unità di misura è il Pascal.
10) Grandezza intensiva.Le proprietà intensive sono quelle che non dipendono dalla quantità di materia o dalle dimensioni del campione ma soltanto dalla natura e dalle condizioni nelle quali si trova.
11) Proprietà colligativa.È una proprietà delle soluzioni che dipende solo dal numero di particelle distinte - molecole, ioni o aggregati sopramole-colari - che compongono la soluzione e non dalla natura delle particelle stesse. Quando si aggiunge un soluto non vo-latile a un solvente, le proprietà fisiche della soluzione che si forma sono diverse da quelle del solvente puro.
PRESSIONE:
La pressione è una grandezza
fisica, definita come il rapporto
tra la forza agente ortogonalmen-
te8 su una superficie e la super-
ficie stessa. Il suo opposto (una
pressione con verso opposto) è la
tensione meccanica9. La pressio-
ne è una grandezza intensiva10 e
quindi si intende sempre riferita
all’unità di superficie.
P = Pressione
F = Forza
S = Superficie
Pressione e tensione, nel caso
in cui siano interne ad un corpo,
possono essere generalizzate nel
concetto di sforzo meccanico.
La pressione può essere classifi-
cata in due modi:
Pressione assoluta (o reale):
determina la pressione effettiva
che viene esercitata.
Pressione relativa: determina la
pressione differenziale o perce-
pibile; (ad esempio l’atmosfera
terrestre, pur agendo una pres-
sione di un’atmosfera, non viene
percepita dal corpo umano, men-
tre viene percepita la differenza
di pressione). Spesso viene presa
come riferimento per la valuta-
zione della pressione relativa la
pressione atmosferica (che quindi
vale 1 atm in senso assoluto e 0
atm in senso relativo).
PRESSIONE OSMOTICA:
La pressione osmotica è una
proprietà colligativa11 associata
alle soluzioni. Quando due solu-
zioni con lo stesso solvente ma a
concentrazioni diverse di soluto
sono separate da una membrana
semipermeabile, le molecole di
solvente si spostano dalla solu-
zione con minore concentrazione
di soluto alla soluzione con mag-
giore concentrazione di soluto, in
modo da uguagliare le concen-
trazioni delle due soluzioni.
L’UMIDITÀNEI MURI “CONTROTERRA”
Tecnica e didatticaContrariamente al fenomeno della risalita capillare, dove la pressio-ne atmosferica non esercita alcun ruolo nella manifestazione del fenomeno stesso, risulta invece determinante nel caso delle murature interrate.Conseguentemente la scelta delle tecnologie per contrastare questo tipo di umidità dovrà essere orientata verso materiali idonei.Un esempio per tutti: l’utilizzo di intonaci macroporosi (fortemente permeabili) “direttamente” su tali murature produrrà l’effetto opposto di quanto desiderato.Basterà in questo caso utilizzare come sottofondo una boiacca im-permeabilizzante sulla quale successivamante potrà essere applicato l’intonaco macroporoso con evidenti vantaggi “anticondensativi”.
UMIDITÀ&UMIDITÀ
13
Inietta&Impermeabilizza
RiparaTerrazza
Boiacche Impermeabilizzanti
Sigillante TRH710
I prodotti Tecnored per contrastareil fenomeno delle infiltrazioni d’acquae l’umidità di contatto
14
Intonaca&Coibenta
Intonaca&Deumidifica
ProteggiAmbienti
I prodotti Tecnored per contrastareil fenomeno della condensazionee per igienizzare i locali inquinati da muffe, funghi e licheni
15
13) Umidità relativa (o UR).È il rapporto tra la quantità di vapore acqueo contenuto in una massa d’aria e la quantità massima di vapore acqueo che la stessa massa d’aria riesce a contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione
14) Igrostato.Apparecchio che regola automaticamente l’umidità dell’aria in un ambiente
15) Empiricamente.Che si basa sull’esperienza, su ciò che può essere dimostrato sperimentalmente
16) Sd.Acronimo di Superfice Diffusione vapore.
COMFORT ABITATIVO
L’umidità presente all’interno delle abi-
tazioni è determinata, in parte, anche da
un’ elevata produzione di vapore da parte
delle persone che le utilizzano. Attività
quali cucinare, lavare asciugare il bucato
sui caloriferi eccetera, producono valori
indicativi che possono essere quantificati
in 10 litri di acqua (sotto forma di vapore)
per nucleo familiare di quattro persone/
giornata.
Il mantenimento dello stato di benessere
si raggiunge impedendo che l’umidità rela-
tiva dei locali non superi il 65-70%.
Valori superiori a quelli indicati provo-
cheranno problematiche importanti quali
condensazioni superficiali che favoriranno
la proliferazione di microorganismi, funghi,
licheni, producendo cattivi odori, degrado
delle strutture ed inquinamento ambien-
tale.
Meno dell’1%, dell’aria umida riesce ad
essere smaltita attraverso la traspirazione
delle murature; il 99%, pertanto, viene
eliminato mediante il ricambio dell’aria
(aprendo le finestre) o attraverso una cap-
pa di aspirazione, o tramite deumidificatori
e/o climatizzatori.
L’importante è prenderne coscienza, fi-
dandosi della tecnologia e di quanto detto
sopra, lasciando perdere le fantasie com-
merciali di chi afferma che sia necessaria
e risolutiva una “respirazione dei muri”.
Quando l’umidità relativa13 raggiunge
un valore pari al 65-70%, deve essere
attivata una forma di areazione. L’ideale è
un igrostato14 collegato ad una bocchetta
di scambio con l’esterno che immette o
espelle aria in relazione alla percentuale di
umidità relativa riscontrata. In assenza di
tecnologia sarà sufficiente areare le stan-
ze aprendo le finestre per circa 5 minuti.
Rivestendo le pareti ed i soffitti interni con
del cartongesso, oppure utilizzando un ri-
vestimento traspirante con un coefficente
µ basso, otterremo il caratteristico effetto
spugna – ciò non al fine di “far respirare il
muro”, bensì per utilizzare la finitura inter-
na come “polmone” nei momenti in cui la
produzione del vapore acqueo aumenta,
per poi ricederla quando la percentuale
relativa ritorna entro i limiti di comfort.
TRASPIRABILITÀ DEIMATERIALI:
µ - resistenza alla diffusione al vapo-
re; rapporto fra la permeabilità dell’aria
(190x10-9 g/s m Pa) e la permeabilità
del materiale. (numero adimensionale
sempre maggiore di 1).
δv - permeabilità al vapore;
rappresenta la quantità di vapore che
passa nell’unità di tempo attraverso una
sezione unitaria di una parete di spessore
unitario sotto una determinata differenza
di pressione. (g/s m Pa – grammo/secon-
do metro Pascal)
In edilizia, per traspirabilità di un materiale
si intende la capacità di un materiale di
essere attraversato dall’aria umida.
La traspirabilità è in genere correlata alla
porosità del materiale.
Tanto più un materiale è traspirante, tanto
più bassa è la possibilità che si crei con-
densa sulla sua superficie.
La traspirabilità permette anche un miglio-
re isolamento termico; l’aria secca, infatti,
in condizioni stagnanti, costituisce un
buon isolante.
La principale unità di misura impiegata
viene identificata con una lettera greca: µ
(mu).
Il µ è la resistenza che oppone il materiale
al passaggio del vapore in relazione alla
resistenza data da un metro di aria. Si trat-
ta quindi di una grandezza adimensionale
(un coefficiente misurato empiricamente15
in laboratorio). Più questo valore è basso
(mai, comunque, inferiore ad 1), tanto più
facilmente il vapore riuscirà ad attraversa-
re il materiale.
Nella pratica quotidiana e nelle schede
tecniche, si impiega ormai sempre più
frequentemente il valore Sd16, che si
ottiene moltiplicando il µ del materiale per
lo spessore del prodotto espresso in metri.
Si ottiene così lo spessore dello strato di
aria equivalente, che oppone una resisten-
za uguale a quella del prodotto specifico.
Un altro modo di quantificare la capacità
traspirante dei materiali è la diffusione al
vapore (WDD5 “wasserdampfdurchlässi-
gkeit” o permeabilità al vapore acqueo),
cioè la quantità di acqua (espressa in
grammi) sotto forma di vapore che passa
attraverso un metro quadrato di membra-
na nelle 24 ore (gr/m2 24h).
L’UMIDITÀ RELATIVA ED I FENOMENI CONDENSATIVI
UMIDITÀ&UMIDITÀ
16
UMIDITÀ RESIDUALE
Tutta l’acqua impiegata nelle diverse
operazioni di edifi cazione di un manufatto
nuovo necessita di periodi oscillanti da
uno a tre anni per disperdersi ed evapo-
rare completamente.
Conseguentemente, i valori di coibenta-
zione delle nuove strutture originariamen-
te calcolati entreranno a regime solamen-
te dopo tale periodo.
In questo lasso di tempo l’edifi cio non
dovrebbe essere abitato per evitare il
superamento dei valori limite dell’umidità
ambientale favorendo, in questi casi, con-
densazioni superfi ciali e relative proble-
matiche annesse.
La fase di maturazione dei calcestruzzi
e delle altre strutture edili potrà essere
accelerata utilizzando uno o più deumidi-
fi catori ambientali avendo cura di chiude-
re porte e fi nestre per evitare la deumidi-
fi cazione dell’aria esterna.
La movimentazione dell’aria con pale a
lenta rotazione favorirà ulteriormente le
operazioni di asciugatura.
L’IMPORTANZA DEGLIINTONACI MACROPOROSI
Dovendo abitare l’edifi cio il più rapida-
mente possibile risulterà di fondamentale
L’UMIDITÀDI COSTRUZIONE
UMIDITÀ&UMIDITÀ
importanza l’impiego di intonaci macro-
porosi in grado di assorbire e restituire
all’ambiente notevoli quantità d’acqua
(effetto spugna) evitando le problematiche
delle condensazioni superfi ciali garan-
tendo nel contempo un’ottimo comfort
abitativo.
Generalmente questi intonaci particolari
vengono impropriamente utilizzati nel
risanamento dei muri affetti da umidità
ascendente ma, senza il preventivo blocco
della risalita capillare operata con barriere
chimiche o meccaniche, la durata degli
stessi risulterà estremamente limitata.
Ciò a causa dei sali disciolti nell’acqua
che, non potendo evaporare unitamente
alla stessa, si accumuleranno nelle super-
fi ci murarie producendo le disgregazioni
ed i danni noti.
L’ottimo rapporto qualità prezzo raggiunto
dalla Tecnored in questo settore è stato
possibile grazie alla scelta di fornire il
TRH780® esclusivamente nella formula-
zione “concentrata”.
Sono stati evitati così, tutti gli inutili costi
aggiuntivi legati ai trasporti dei leganti
idraulici e degli inerti che interessano oltre
il 90% del prodotto stesso.
L’utilizzo del TRH780® concentrato con-
sente inoltre di utilizzare leganti idraulici
ed inerti del luogo totalmente in linea
con la fi losofi a corrente del restauro e
nel contempo avere un prodotto sempre
in grado di sviluppare completamente le
proprie specifi che caratteristiche espansi-
ve aeranti.
CONTESTAZIONI EVITABILI
La conoscenza delle dinamiche relative
a questo tipo di umidità consentirà di
evitare inutili e costose contestazioni tra
committente ed impresa per vizi costruttivi
molte volte inesistenti che possono essere
facilmente previsti o evitati.
Esempio: nei grafi ci riportati si evidenziano
problematiche legate alla condensazione
superfi ciale di due appartamenti con stili
di vita diversi ma entrambi non corretti.
Nell’ appartamento n. 1, infatti, si nota una
temperatura costante tipica di chi non
apre mai le fi nestre. Gli inquilini dell’appar-
tamento n. 2, pur aprendo continuamente
le fi nestre, mantengono combinazioni di
temperatura e umidità relativa in grado di
favorire la condensazione superfi ciale.
“Pennetta” elettronica per rilevare automaticamente le variazioni dell’umidità relativa e della temperatura ambientale.
FASCIA IDEALE UMIDITÀ RELATIVA
TEMPERATURE RILEVATE SULLE SUPERFICI
APPARTAMENTO N° 1 NON ABITATO CORRETTAMENTE
24-05 01-06
13.5
21.6
29.7
37.8
(°C)
09-06 17-06 (data)
FASCIA IDEALE UMIDITÀ RELATIVA
TEMPERATURE RILEVATE SULLE SUPERFICI
APPARTAMENTO N° 2 NON ABITATO CORRETTAMENTE
24-05 01-06
13.5
21.6
29.7
37.8
(°C)
09-06 17-06 (data)
Periodo esaminato: dal 25-05-11 al 20-06-11
temperatura
umidità relativa
punto di condensa
17
Intonaca&Deumidifica
I prodotti Tecnored per contrastarel’umidità di costruzionee per abitare da subito l’edificio nuovo
18
Para Pioggia
AntiAge Cream
I prodotti Tecnored per proteggeree contrastare l’umidità meteorica
19
L’AZIONE COMBINATADELL’ACQUA E DEL VENTO SULLE SUPERFICI VERTICALI
Questa manifestazione diversa di umidità
viene spesso sottovalutata e non presa
nella giusta considerazione soprattutto ri-
guardo le conseguenze da essa derivanti.
Infatti, mentre un comune acquazzone
non produrrà alcun tipo di danni sulle su-
perfici di un edificio e basteranno alcuni
giorni per farle tornare perfettamente
asciutte, lo stesso fenomeno, in presen-
za di vento, comporterà per lo stabile
problematiche importanti e ripercussioni
di lungo periodo.
Fatta eccezione per le strutture in CLS,
l’azione combinata dei due elementi per-
metterà all’acqua di penetrare in profon-
dità per la pressione esercitata dal vento
sulla superficie, superando agevolmente
l’intonaco attraverso le sue cavillature
e micro fessurazioni per interessare
successivamente gran parte, o la totalità,
della muratura stessa.
In questo caso si avranno tempi lunghis-
simi di asciugatura (mesi o, in alcuni casi,
anni) con relativa perdita di coibentazione
con valori non inferiori al 70% rispetto
alla stessa muratura asciutta.
Conseguentemente sulle superfici inter-
ne si potranno produrre condensazioni
superficiali creando il terreno favorevole
alla successiva proliferazione di muschi,
UMIDITÀ METEORICA
funghi o licheni. Inoltre durante la fase di
asciugatura della muratura in questione si
potranno verificare trasmigrazioni saline
o di carbonati sulle superfici con conse-
guenti ulteriori danni meccanici ed estetici.
L’IMPORTANZA DELLAPROTEZIONE
Come sono per noi importanti ombrello
ed impermeabile quando piove, risulta
fondamentale per qualsiasi tipo di manu-
fatto costruito la protezione dagli agenti
atmosferici.
Ciò può essere ottenuto utilizzando idrofo-
bizzanti dell’ultima generazione al fluoro-
carbonio in solventi eteropolari (TRF500
Para Pioggia scheda prodotto a pag. 94)
non pellicolanti, ed in grado di non modifi-
care anche in minima parte il coefficiente
di traspirabilità dei materiali trattati.
Per realizzare protezioni non solamente
superficiali ma profonde, soprattutto nelle
zone costiere, dove all’azione combinata
dell’acqua e del vento si unisce quella
dell’atmosfera marina salmastra, potranno
essere utilizzati gel protettivi studiati spe-
cificatamente per ogni tipo di materiale, in
grado di penetrare sino a 2 cm di profon-
dità, garantendo una protezione superiore
ai dieci anni per quelli recenti e superare
addirittura i venti anni nei materiali più
antichi.
PROTEZIONE:UN ESEMPIO ILLUMINANTE
Per rendere l’idea dell’importanza della
protezione dei materiali da costruzione
riporteremo brevemente una significativa
esperienza.
Alcuni anni or sono, dovendo realizzare un
progetto di deumidificazione per un edificio
industriale dismesso, notavamo parecchie
pannellature di grandi dimensioni in CA
precompresso appoggiate alle pareti dello
stabile.
Fatta eccezione per tre di esse, sulle quali
erano state realizzate delle campionature di
colorazione con pitture a calce, le rimanen-
ti, indistintamente, presentavano la perdita
totale o parziale dello strato “copriferro”
rendendole completamente inutilizzabili.
È bastata infatti la semplice protezione di
un prodotto non specifico quale una pittura
a calce per evitare alle pannellature dipinte
l’ossidazione dei ferri ed il loro successivo
degrado, mantenendo le stesse quasi inal-
terate per oltre 10 anni...
UMIDITÀ&UMIDITÀ
20
Tecniche di risanamentoa confrontoSistemi tradizionali e innovazioni
Intonaci deumidificanti Utilizzando gli intonaci
macroporosi, la muratura si
presenterà per alcuni anni
apparentemente asciutta.
L’interno, però, risulterà
perennemente umido, con
fortissima dispersione
termica ed accumulo di sali
sulla superficie degli into-
naci, sino alla saturazione
degli stessi con successiva
ripresa dei fenomeni disgre-
gativi.
Tecniche di risanamento a confronto
Ventilation spaces and conveyors All ventilation systems crea-
ted using different methods
such as chutes with grates,
Dehumidifying plaster Using macroporous plaster,
the wall will maintain a dry
appearance for a few years.
However, the inside will
remain perpetually damp
with major heat dispersion
and accumulation of salt
on the plaster surface until
it becomes saturated, thus
starting the disintegration
process again.
Vespai areati econvogliatori
Tutti i sistemi di aerazione
che si possono ottenere
con svariate metodologie,
tra le quali canalette con
griglie, canalizzazioni d’aria
tra vespai areati (tipo Igloo)
e murature esterne, sifoni
aeratori passanti, non pas-
santi, inseriti a varie ango-
lazioni con alette elicoidali
ecc. ecc, non eliminano in
alcuna maniera la risalita
d’acqua per capillarità.
Ciò in quanto il contatto
della muratura stessa con
il terreno rimane invariata;
anzi, la maggiore evapora-
zione che si verifica sulle
superfici murarie ad opera
di tali dispositivi favorisce
un maggior accumulo di sali
sulle superfici stesse, acce-
lerandone il più delle volte il
degrado.
I notevoli vantaggi che si
ottengono in ogni caso con
l’utilizzo dei citati vespai
areati riguardano esclusiva-
mente le pavimentazioni tut-
te, che risultano sicuramen-
te più asciutte ed isolate
termicamente. Proprio per
questo motivo (e per non
sottrar loro calore) si scon-
siglia di collegare il vespaio
areato con l’esterno, anche
per evitare alloggiamenti in-
desiderati di piccoli roditori
e animali in genere.
air ducts between ventila-
tion spaces (like in an igloo)
and outside walls with
through and non-through
ventilator siphons inserted
at different angles with
mechanical flaps do not
eliminate rising damp in any
way. Insomuch as wall con-
tact with the soil remains
unchanged, the greater
evaporation which occurs
on wall surfaces where
these devices are employed
favours a greater accumula-
tion of salt on the surfaces,
which usually accelerates
the process of decay.
The notable advantages
always obtained from using
the aforementioned ventila-
tion spaces are exclusively
related to flooring, which
is certainly drier and more
thermally insulated. For this
very reason and so as not to
lose heat, we do not recom-
mend connecting ventilation
spaces to the outside, also
in order to prevent them
becoming unwelcome ho-
mes for small rodents and
animals in general.
21
dità anche dopo l’intervento,
sostenendo la necessità
di mantenere una “giusta
dose” d’acqua per evitare lo
sgretolamento delle stesse,
vengono inequivocabilmen-
te contraddette dal fatto
che tutte le murature al di
sopra della quota massima
interessata dai fenomeni di
risalita risultano perfetta-
mente asciutte con valori
in peso acqua materiale
prossimi allo zero, senza per
questo manifestare alcun
tipo di sgretolamento o
frantumazione.
Tali fenomeni, infatti, sono
legati esclusivamente alla
presenza di sali igroscopici
trasmigrati sulle superfici
a seguito dell’evaporazione
dell’acqua di risalita capilla-
re. (Vedere capitolo: “dina-
mica disgregativa dei sali”)
Active and passiveelectro-osmosis
More than 96% of cau-
ses of the phenomenon of
rising damp are linked to
the wettability angle which
water assumes inside a
capillary with limited or no
surface tension, as explai-
ned in the following pages
by Yurin’s Law.
Therefore, it is pointless
Elettrosmosi attiva e passiva Il fenomeno della risalita
d’acqua per capillarità è
legato per oltre il 96% delle
cause all’angolo di bagna-
bilità che l’acqua assume
all’interno di un capillare
con limitata o nulla tensione
superficiale, come spiega-
to nelle pagine precedenti
dalla legge di Yurin.
Intervenire pertanto con
sistemi di elettrosmosi
attiva o passiva sul restante
4% del problema, legato
sostanzialmente alla diffe-
renza di potenziale elettrico
esistente tra il terreno e la
muratura fuori terra, risulta
quanto meno vano e privo
di qualsiasi presupposto
logico e razionale.
Le motivazioni, infatti, spes-
so addotte da chi utilizza
questi sistemi per giustifi-
care il permanere dell’umi-
Tecniche di risanamento a confronto
to say the least and totally
without logical and ratio-
nal premises to interve-
ne with active or passive
electro-osmosis systems
on the remaining 4% of the
problem, largely connected
to the difference in existing
electrical potential between
the soil and walls above the
ground.
Indeed, the reasons often
given by those who use
these systems to justify the
persistence of damp even
after the intervention, clai-
ming that it is necessary to
maintain the “right dose” of
water to prevent crumbling,
are unequivocally contradic-
ted by the fact that all walls
above the maximum height
affected by rising damp are
perfectly dry with water-ma-
terial weight values close
to zero and do not register
any kind of crumbling or
cracking. These phenome-
na are exclusively linked
to the presence of hygro-
scopic salt, which moves to
the surface following the
evaporation of rising damp.
(See chapter: “disintegra-
tion dynamics of salt”)
Taglio meccanico Il taglio meccanico blocca
definitivamente la risali-
ta d’acqua per capillarità,
favorendo l’asciugatura
completa della muratura
e ripristinando i valori di
coibentazione tipici della
muratura stessa.
Si possono verificare in
ogni caso lesioni o assesta-
menti della struttura, che
limitano l’utilizzo di questa
tecnica a pochissime zone
individualizzabili nella nuova
mappa sismica nazionale.
Mechanical cuttingMechanical cutting defini-
tively blocks rising damp,
leading to completely
dry walls with restoration
of their typical insula-
tion values. However, the
structure may nevertheless
be damaged or deformed,
thereby limiting the use of
this technique to a very few
areas marked on the new
national seismic map.
22Tecniche di risanamento a confronto
Tecniche di risanamentoa confrontoSistemi tradizionali e innovazioni
Iniezione di resine occludenti
Le barriere chimiche realiz-
zate con iniezioni a basse
o alte pressioni a base di
resine occludenti del tipo
epossidico, poliestere,
poliuretanico, acrilico ecc.
producono indubbiamen-
te benefici da un punto di
vista statico alla struttura
(consolidamento della zona
interessata), ma difficilmen-
te riescono a garantire una
distribuzione omogenea
all’interno della muratura
per realizzare nella stessa
uno strato impermeabile
continuo e uniforme, che in-
terrompa definitivamente la
risalita capillare. Le resine
iniettate, infatti, tenderanno
inevitabilmente a seguire
le vie preferenziali prodotte
dalle malte di allettamento
oppure andranno a satura-
re le fessurazioni e i vuoti
presenti in tutti gli edifici di
vecchia costruzione.
I vantaggi effettivi risulte-
ranno quindi in funzione del-
la omogeneità del materiale
da costruzione interessato,
oltre all’altezza della barrie-
ra stessa, che non dovrebbe
mai essere inferiore a circa
50 cm di spessore e realiz-
zata almeno su tre/quattro
livelli differenti.
Injection of blocking resins The chemical barriers
created through low or
high pressure injections of
different blocking resins
such as epoxide, polyester,
polyurethane or acrylic
produce definite benefits
for the structure in static
terms (consolidation of the
relevant area), but rarely
manage to guarantee homo-
genous distribution inside
the wall to create a conti-
nuous uniform waterproof
layer inside, which can block
capillary rise once and for
all. The injected resins will
inevitably tend to follow the
preferred routes produced
by mortar beds or else will
saturate the cracks and
spaces present in all old
buildings.
The real advantages will
therefore depend on the
homogeneity of the relevant
building material, as well as
alta concentrazione conte-
nenti gli specifici agenti pe-
netratori e non presentano
i forti limiti operativi degli
analoghi formulati idrofobiz-
zanti a base siliconica;
2. la metodologia utilizzata
per l’imbibizione è quel-
la della lenta trasfusione,
che è l’unica a garantire la
sostituzione dell’acqua pre-
sente all’interno dei capillari
con il formulato specifico
(vedere le sezioni dei capil-
lari nella nostra letteratura
tecnico - descrittiva);
3. gli appositi diffusori bre-
vettati in cellulosa, facenti
parte dell’attrezzatura usa e
getta, assicurano l’assorbi-
mento del formulato anche
in presenza di fori o cavità,
garantendo la continuità
della barriera stessa.
Conseguentemente, la bar-
riera realizzata con il DryKit
System, oltre a risolvere
definitivamente il problema
dell’umidità ascendente,
ripristina i valori originali di
coibentazione della mura-
tura asciutta mantenendoli
inalterati nel tempo.
Non sussistono inoltre
controindicazioni di tipo
geologico o sismico su tutto
il territorio nazionale per
l’uso di questa tecnologia
che può essere applicata su
qualsiasi tipo di materiale e
spessore.
on the height of the barrier,
which should never be less
than about 50 cm thick and
should be created on at
least three/four different
levels.
Barriera chimica DryKit a lenta diffusione
La certezza del risultato che
la barriera chimica Drykit
System assicura nel tempo
può essere sintetizzata in
questi tre punti di forza:
1. i formulati che vengono
utilizzati da quasi trent’anni
sono esclusivamente a base
silanica o polisilossanica ad
23
Dry Kit barrierby slow diffusionThe certainty of the result
guaranteed by a Drykit Sy-
stem chemical barrier over
time can be summarised in
the following three
strengths:
1. for nearly thirty years we
have made exclusive use of
high concentration sila-
nic or polysiloxanic-based
formulae containing special
penetrating agents, which
are free of the strong ope-
rating restrictions of similar
silicone-based hydrophobi-
sing formulae;
2. the imbibition method
used is slow transfusion,
the only one which can
guarantee that water inside
capillaries will be replaced
with the special formula.
(see the section on capilla-
ries in our technical-expla-
natory literature);
3. the special patented cel-
lulose diffusers are part of
the disposable equipment
and ensure that the formula
is absorbed, even when the-
re are holes or cavities.
This guarantees the conti-
nuity of the barrier.
Consequently, in addition to
providing a definitive solu-
tion to the problem of rising
damp, the barrier created
using DryKit System resto-
res the original insulation
values of the dry wall and
maintains them unaltered
over time. There are also
no geological or seismic
contraindications all over
Italy regarding the use of
this technology, which may
be applied to any type of
material or thickness.
Tecniche di risanamento a confronto
Sfere magnetizzanti, Lampadari deumidifi-canti, Oscillatori del Capitan Kirk, Scatole magiche, ecc. Da sempre attenti alla
ricerca e allo sviluppo
di tecniche innovative e
affidabili contro l’umidità a
livello mondiale, non pren-
diamo in considerazione
per i raffronti tutte quelle
pratiche che riguardano
più che altro l’occulto e il
paranormale.
Magnetising balls,Chandeliers dehumidi-fying, Star Trek Oscilla-tor, Magic boxes, etc. As we have always focused
on researching and deve-
loping reliable innovative
techniques for fighting
damp at a worldwide level,
we do not even consider
all those procedures more
related to the world of the
occult and the paranormal.
24
Le tecnologie Tecnored per eliminarel’umidità dalle murature ripristinandola coibentazione naturaleDi Michele Perlini
UN EDIFICIO RURALE DEL SETTECENTO IN
PROVINCIA DI VERONA
Il vasto patrimonio architettonico del passato si presen-
ta ai nostri occhi non solo attraverso le grandi opere e i
monumenti, ma anche nel recupero di edifici che portano
testimonianza di una cultura, di uno stile di vita, di una
coscienza popolare.
ARCStudio Perlini®, consapevole della potenzialità di
sviluppo e dell’importanza culturale di tale patrimonio, ha
sapientemente progettato il recupero di un edificio rurale
del 1700 rendendolo esempio di riqualificazione a basso
consumo energetico, in grado di offrire un elevato com-
fort abitativo garantito anche dalla scelta dei materiali a
basso impatto ambientale.
Un ritorno all’edificio del passato con il comfort del pre-
sente e la volontà di preservare il futuro ambientale.
RECUPERO IN CLASSE A: UNA REALTÀ
Lo sviluppo di nuove tecnologie nell’ambito dell’edilizia
ha consentito di ripensare e reinterpretare il concetto di
restauro, non solo in termini di rispetto per il passato ma
anche di rispetto per l’ambiente. Tale impegno nella ricer-
ca ha visto la nascita di studi specializzati in architettura
e restauro a basso consumo energetico che si fonda-
IL PRIMO RESTAURO CONSERVATIVOCERTIFICATO IN CASACLIMACLASSE A NATURE IN ITALIA
MICHELE PERLINI-ARCSTUDIO PERLINI®TECHNICAL FEEDBACK
25
www.arcstudioperlini.com
26
no sull’esperienza e sulla
conoscenza di professioni-
sti sensibili alle tematiche
ambientali. Per questo la
ricerca nel settore dei ma-
teriali anche per il restauro
continua, per fornire solu-
zioni sempre più adeguate
che incontrino le ambizioni
progettuali di chi crede nel
risparmio energetico.
MACROPOROSI O
BARRIERA? LA DIFFE-
RENZA TRA NASCON-
DERE E RISANARE
I fortissimi aumenti dei costi
per il riscaldamento hanno
evidenziato i limiti per l’utilizzo
degli intonaci macroporosi o
da “risanamento” nella solu-
zione delle problematiche dei
muri umidi.
Una muratura afflitta dall’umi-
dità ascendente, infatti, può di-
minuire anche dell’ottanta per
cento le proprietà coibentanti
proprie della stessa struttura,
ma asciutta.
Gli intonaci “anti umido” di fat-
to nascondono il problema, in
quanto l’interno della muratura
rimane costantemente impre-
gnato di umidità, con enorme
riduzione della coibentazione
e conseguente aumento della
dispersione termica.
Fondamentale risulta pertanto
BLOCCARE la risalita dell’ac-
qua per capillarità alla base
della muratura e questo si può
ottenere esclusivamente con il
taglio meccanico della stessa
con interposizione di uno stra-
to impermeabile oppure con
la creazione di una barriera
chimica idrofobizzante a base
silanica o polisilossanica inse-
rita a lenta diffusione.
L ’utilizzo del metodo del
taglio meccanico delle mura-
ture è possibile comunque su
limitatissime zone del territorio,
in quanto la nuova mappa
sismica nazionale preclude di
fatto tale possibilità.
Da qui l’impiego sempre mag-
giore della tecnologia DryKit®
System per eliminare defini-
tivamente da qualsiasi tipo di
muratura, materiale o spessore
il fenomeno dell’umidità ascen-
dente ottenendo l’effettivo
risanamento delle murature,
conseguente ripristino dei
valori ottimali di coibentazione
e forte riduzione sui costi per il
riscaldamento.
IL CONTRIBUTO DELLA
TECNORED
Deumidificando le murature
umide del cascinale con la
tecnologia consolidata Dry-
Kit® System della Tecnored
siamo riusciti a ripristinare i
valori naturali di coibentazio-
ne delle murature asciutte
anche al piano terra.
Il risparmio energetico
conseguente sia per il
riscaldamento che per il
raffrescamento risulta in-
credibilmente alto e troppo
spesso sottovalutato.
Se a ciò aggiungiamo i
vantaggi analoghi ottenuti
su tutte le superfici verticali
“in pietra faccia a vista”
con il prodotto specifico
al fluorocarbonio TRF500
Parapioggia, il contributo
tecnologico/energetico del-
la Tecnored in tutto il nostro
progetto risulta significativo
e decisamente apprezzabile.
A RURAL EIGHTEENTH-
CENTURY BUILDING
IN THE PROVINCE OF
VERONA
The huge architectural
heritage of the past takes
shape not only in major
works and monuments but
also in the restoration of
Il cascinale prima dell’intervento
ARCSTUDIO PERLINI®
IL PRIMO RESTAURO CONSERVATIVO CERTIFICATOCASACLIMA IN CLASSE A
TECHNICAL FEEDBACK
27
ARCStudio PERLINI & il sistema DryKit di Tecnored
TRF 500 ProtettivoPara Pioggia
SISTEMA DryKit
buildings that bear witness
to a culture, lifestyle and
popular consciousness.
Aware of the potential
for development and the
cultural importance of this
heritage, ARCStudio Perlini®
expertly planned the re-
storation of an eighteenth-
century rural building as
an example of renovation
with low energy consum-
ption, able to offer a high
level of living comfort, also
guaranteed by the choice of
materials with a low envi-
ronmental impact.
The result was a return to
the building of the past with
the comforts of the present
and the desire to preserve
the future of the environ-
ment.
CLASS A RESTORATION:
A REALITY
The development of new
technologies in the con-
struction field has made it
possible to rethink and rein-
terpret the concept of resto-
ration, not only in terms of
respect for the past but also
respect for the environment.
This dedication to research
has led to the launch of spe-
cialised studies in architec-
ture and restoration with low
energy consumption, based
on the experience and ex-
pertise of professionals that
are sensitive to environmen-
tal issues. Research in the
field of materials, also for
restoration purposes, con-
tinues to provide increasin-
gly suitable solutions that
match the design ambitions
of those who believe in sa-
ving energy.
MACROPOROUS OR
BARRIER? THE DIFFE-
RENCE BETWEEN HI-
DING AND RESTORING
Major increases in heating
costs have highlighted the
limits of the use of ma-
croporous or “restorative”
plaster to solve problems of
damp walls.
A wall afflicted by rising
damp may reduce the
insulating properties of the
building when dry by up to
eighty per cent.
“Humidity-proof” plaster
hides the problem as the
inside of the wall remains
constantly impregnated
with humidity, with a huge
reduction in insulation and
consequent increase in
thermal dispersion. It Is the-
refore essential to BLOCK
rising damp at the base of
the wall, which can only be
achieved through mechani-
cal cutting by interposing a
waterproof layer or creating
a silane or polysiloxane-
based hydrophobising che-
mical barrier inserted with
slow diffusion. However, the
mechanical cutting tech-
nique can only be used on
walls in highly limited areas
of the country as a result
of the new national sei-
smic map. DryKit® System
technology is therefore
used increasingly often to
eliminate the phenomenon
of rising damp once and for
all from any type of wall,
material or thickness and
restore the wall effective-
ly, thereby re-establishing
optimal insulation values
and allowing major savings
in heating costs.
TECNORED’S
CONTRIBUTION
By dehumidifying the damp
walls of the farmhouse
using Tecnored’s DryKit®
System consolidated tech-
nology we managed to re-
establish the natural insula-
tion values of the dry walls
even on the ground floor.
The resulting energy saving
both in terms of heating
and cooling is incredibly
high, a factor which is too
often undervalued.
If we also consider the
similar advantages obtai-
ned on all exposed vertical
surfaces by using our spe-
cial fluorocarbon product
TRF500 Rainguard, Tec-
nored made an extremely
significant technological/
energetic contribution
throughout the project.
28
LA CURAIl risanamento ed il restaurodel Museo delle Armi di Santa Apollonia in Lisbona PortogalloProgetto e Direzione Lavori Architetto Alejandro Lauria
Studio Compatible di Lisbona – Portogallo
UN IMPORTANTEINTERVENTO
È stato recentemente realiz-
zato a Lisbona un importante
intervento di risanamento
che si inscrive nella nuova
tendenza alla valorizzazio-
ne non solo del patrimonio
architettonico monumentale
del Portogallo, ma anche al
recupero di tutti quegli edifici
antichi che, con la loro storia,
sono portatori di importanti
testimonianze sulle tradizioni,
la cultura locale, gli stili di
vita del passato. Lo Studio
Compatible dell’Architetto
Alejandro Lauria, consapevole
della potenzialità di sviluppo
e dell’importanza culturale di
tale patrimonio, ha sapiente-
mente progettato il recupero
del Museo Militare a Lisbona,
sorto nel 1500 e successiva-
mente modificato nel corso
dei secoli.
ARCHITETTO ALEJANDRO LAURIATECHNICAL FEEDBACK
UMIDITÀ ECONSERVAZIONE
Tutti i Responsabili Muse-
ali conoscono l’importanza
derivante dai giusti livelli di
umidità relativa necessari per
garantire nel modo migliore la
conservazione nel tempo dei
beni contenuti all’interno delle
aree espositive. Tassi ecces-
sivi di umidità, infatti, possono
produrre su materiali, quali
la carta, i tessuti, il legno o il
cuoio, proliferazioni abnormi
di funghi o licheni in grado
di distruggere rapidamente
i preziosi reperti. Anche i
metalli non sono immuni da
tali problematiche, in quanto
oscillazioni anche minime
rispetto ai valori ideali di umi-
dità possono produrre sulle
superfici forti ossidazioni con
danneggiamenti irreparabili.
Per evitare tutto ciò e con-
sentire negli ambienti le ade-
guate regolazioni microclima-
tiche, risulta di fondamentale
importanza eliminare anche
dal “contenitore” (quasi sem-
pre una struttura monumen-
tale di pregio) l’evaporazione
dell’umidità di risalita capillare
che interessa tutte le superfi-
ci murarie del piano terra di
tali strutture.
IL CONTRIBUTO DELLA TECNORED
Per la soluzione delle proble-
matiche di umidità di risalita
capillare presente nelle mura-
ture del Museo, è stata scelta
dalla Direzione Lavori l’affida-
bile e consolidata tecnologia
DryKit® System della Tecnored
di Verona.
Ciò in quanto l’applicazione
poteva essere facilmente
posta in opera con successo
anche da maestranze locali
come verificato dalla stessa
Direzione Lavori in analoghe
situazioni visionate in Spagna,
quali la Casita del Principe
nel Palacio Real De El Pardo
a Madrid oppure, la Rehabi-
litación del Convento de San
Augustín a Zaragoza ecc.
29
CONTENITORE ECONTENUTO
Risanando con la tecnologia Dry Kit®
System il prestigioso “Contenitore”
del Museo Militare di Lisbona si sono
potute salvare contestualmente le
prestigiose camere, dotate di una
ricca decorazione barocca con pia-
strelle in ceramica di grandi dimen-
sioni raffiguranti scene di battaglia e
dipinti su temi militari.
Le prime due sale a destra della
scalinata sono dedicate alle invasioni
Napoleoniche, mentre la camera di
Vasco De Gama ha pitture murarie
raffiguranti la scoperta della rotta
per l’India oltre alla spada stessa del
grande Navigatore.
I contenuti non sono sicuramente da
meno in quanto il Museo vanta una
collezione di artiglieria che si dice
essere tra le più grandi ed estese
al mondo, con collezioni di fucili,
pistole e spade, tra cui cannoni del
XIV° secolo.
Nella sezione di artiglieria portoghe-
se è possibile ammirare il carro utiliz-
zato per trasportare l’Arco Trionfale,
mentre nel grande cortile fiancheg-
giato da cannoni è possibile ricostru-
ire la storia del Portogallo attraverso
i pannelli in cotto che decorano le
pareti dalla Riconquista Cristiana alla
Prima Guerra Mondiale.
30
TECHNICAL FEEDBACK
TREATMENTRenovation and restorationof the Arms Museum of Santa Apolloniain Lisbon, PortugalProject and Works Manager: Alejandro Lauria, architect
Studio Compatible in Lisbon – Portuga
A MAJOR PROJECT
A major renovation project
was carried out in Lisbon re-
cently, an example of the new
trend to enhance the value of
the historical architectural he-
ritage in Portugal and restore
old buildings whose history
bears important witness to
traditions, local culture and
lifestyles in the past. Aware of
the potential for development
and the cultural importance
of this heritage, architect
Alejandro Lauria’s Studio
Compatible carefully planned
the restoration of the Military
Museum in Lisbon, built in
1500 and subsequently mo-
dified over the course of the
centuries.
Posa in opera della barriera chimica DryKit - Laying the DryKit chemical barrier
31
HUMIDITY AND CONSERVATION
Every museum manager knows
the importance of having the right
level of relative humidity required to
guarantee optimal conservation of
the items on display over time. This
is because excessive humidity rates
can cause abnormal proliferation of
fungi and lichen on materials such as
paper, fabrics, wood or leather that
can destroy valuable exhibits rapidly.
Even metal is not immune to such
problems, as only slight deviations
from the ideal level of humidity can
lead to heavy oxidation on surfaces
and irreparable damage.
To prevent all this and enable the ne-
cessary microclimatic adjustments to
be made in rooms, it is fundamentally
important that the plan also elimina-
tes the evaporation of rising damp
from the “container” (almost always
a prestigious historical building). This
problem affects all wall surfaces on
the ground floor of such buildings.
TECNORED’S CONTRIBUTION
To solve the rising damp problems in
the walls in the museum, the Works
Manager chose the reliable and well-
established DryKit® System techno-
logy created by Tecnored in Verona.
This was because the Works Ma-
nager had seen how it had been
successfully applied by local workers
in similar situations in Spain such as
the House of the Prince at the Royal
Palace of El Pardo in Madrid or the
restoration of the Convent of San
Augustín in Zaragoza.
CONTAINER AND CONTENTS
By renovating the prestigious “container”
of the Military Museum in Lisbon using Dry
Kit® System technology, it was also possi-
ble to save the illustrious rooms boasting
rich Baroque decoration with large ceramic
tiles depicting battle scenes and pictures
on military themes.
The first two rooms to the right of the
staircase are dedicated to the Napoleonic
invasions, while the Vasco De Gama room
has wall paintings portraying the discovery
of the route to India, as well as the great
navigator’s sword.
The contents of the Museum are no less
valuable, as it boasts a collection of artille-
ry that is said to be one of the biggest and
most extensive in the world with collec-
tions of rifles, pistols and swords, including
cannons from the XIV century.
The Portuguese artillery section features
the wagon that was used to transport the
Triumphal Arch, while the large courtyard,
which is lined with cannons, offers a
reconstruction of the history of Portugal
from the Christian Reconquista to the First
World War by way of terracotta panels that
decorate the walls..
32
MANUTENZIONE STRAORDINARIALa deumidifi cazionedel Palazzo del Popolo ad AnconaSede del Comune e della Camera di Commercio Direttore Lavori: Geometra Roberto Cappanari
GEOMETRA ROBERTO CAPPANARITECHNICAL FEEDBACK
33
DESCRIZIONE STORICADELL’EDIFICIO
Il complesso edilizio del Palazzo del Popolo
risale agli anni ‘20-’30, quando, superata ed
abbattuta l’antica cerchia di mura, la città si
estese lungo la “Piana degli Orti”, trasfor-
mata in un funzionale ed elegante quartiere
percorso per intero dal “Viale della Vittoria”
ed impreziosito dal “Monumento ai Caduti”,
imponente struttura realizzata su disegno del
Cirilli.
RECUPERO:IL RIPRISTINO DEL PIANO TERRA
Dovendo ristrutturare il piano terra del palazzo,
una delle problematiche più significative riguar-
dava il risanamento delle murature interessate a
forti risalite di acqua per capillarità. Il Direttore
Lavori, Geometra Roberto Capannari si è avval-
so della precedente esperienza positiva otte-
nuta con il sistema Dry Kit System, unitamente
alle Boiacche Antisaline utilizzata per problemi
analoghi nelle murature libere del piano interra-
to della Loggia dei Mercanti sempre di proprietà
della Camera di Commercio di Ancona.
Photo: Diambra Mariani
Gli interrati della Loggia dei Mercanti risanati con Dry Kit Facciata della Loggia dei Mercanti, Ancona
34
Murature affrescate
Anche se, a tutt’oggi, solamente per
le superfici affrescate e risanate
dall’umidità con il formulato TRF500
del DryKit System abbiamo supera-
to abbondantemente le mille unità,
nella rappresentazione delle stesse
ci ritroviamo molte volte a riproporre
immagini riguardanti interventi di venti
o addirittura trenta anni or sono. Ciò è
dovuto alle difficoltà sempre maggiori
per l’ottenimento delle necessarie “li-
beratorie”, spesso ostacolate da diritti
pregressi per le opere pubbliche o
NUMERI, AFFIDABILITÀ E PRIVACY
dalla comprensibile gelosia dei privati
riguardo i loro tesori. Se agli affreschi
aggiungiamo le decorazioni a tempera,
i bassorilievi, le modanature di pregio,
le sculture in cotto anche policromo
insistenti nelle murature stesse, le
colonne, gli altari realizzati con le tec-
niche e i materiali più diversi, il numero
dei manufatti artistici risanati sia in
Italia che all’estero oggi si avvicina agli
undicimila.
Questi numeri significativi sono stati
conseguiti grazie ai risultati oggettivi
ottenuti su oltre cinquecento chiese ed
altrettante ville, conventi e palazzi pub-
blici o privati di epoche diverse, che
vanno dal periodo romanico al tardo
novecento.
NUMBERS, PRIVACY AND RELIABILITY
Even though we have comfortably
exceeded the figure of a thousand
projects purely in terms of restoring
frescoed surfaces and eliminating
humidity using DryKit System formula
TRF500, we frequently recycle images
of work carried out twenty or even
thirty years ago when illustrating our
achievements. This is due to the fact
that it is increasingly difficult to obtain
the necessary “releases”, which are
often hindered by previous rights for
public works or the understandable
possessiveness of private customers
with regard to their valuable property.
The number of artistic structures
restored in Italy and abroad is now ap-
proaching eleven thousand if we group
frescoes together with tempera deco-
ration, bas-reliefs, refined moulding,
wall-mounted monochrome or poly-
chrome terracotta sculptures, columns
and altars made using a wide variety
of different techniques and materials.
These significant results have been
obtained from working on more than
five hundred churches and just as
many villas, convents and public or
private buildings from different eras,
ranging from the Romanesque period
to the late twentieth century.
AFFRESCO TRECENTESCOIN UN PALAZZETTO TREVIGIANO.
CASE HYSTORY DRYKIT
35CHIESA DEGLI EREMITANI PADOVAAFFRESCHI DEL GUARIENTO
36
TEATRO OLIMPICO - VICENZARISANATI CON DRY KIT SYSTEM I SALONI AFFRESCATI ODEO E ANTI ODEOIMPRESA APPLICATRICE: AMCPS VICENZA
Murature affrescateCASE HYSTORY DRYKIT
37
38
TEATRO OLIMPICO - VICENZARISANATI CON DRY KIT SYSTEM I SALONI AFFRESCATI ODEO E ANTI ODEOIMPRESA APPLICATRICE: AMCPS VICENZA
CASE HYSTORY DRYKITCASE HYSTORY DRYKIT
39
40 VILLA GASPARINI LOREDAN VENEGAZZÙ TREVISOTEMPERE SETTECENTESCHE NEL SALONE EGIZIO
VILLA SETTECENTESCA CÀ ZENOBIO TREVISOAFFRESCHI DI FRANCESCO FONTEBASSO E G. LAZZARONI
CAPPELLA SAN BIAGIO VERONAAFFRESCHI DI GIOVANNI MARIA FALCONETTO
BASILICA DI SAN’ANASTASIA VERONAARCA POLICROMA DI GIANESELLO DA FOLGARIA
CONVENTO DI SAN FRANCESCO CONEGLIANO TVAFFRESCHI NEL CHIOSTRO DEL 1400
CHIESA DEI SANTI NAZARO E CELSO IMPERIAAFFRESCHI DI PIETRO GUIDO DA RANZO
CASE HYSTORY DRYKIT
41CHIESA DEGLI EREMITANI PADOVAAFFRESCHI DEL GUARIENTO
42CHIESA DEGLI EREMITANI PADOVA-AFFRESCHI DI ANDREA MANTEGNA
CASE HYSTORY DRYKITMurature affrescate
43
Murature affrescate
44
L’intervento in questione riguarda due porzioni attigue di un edificio dei primi del ’900 posizionato sulla scogliera del borgo marinaro di Acitrezza quasi di fronte al faraglione grande denominato “isola Lachea.” Da quanto osservato l’edificio riscontrava evidenti problemi di umidità di risalita per capillarità nelle murature interne ed in quelle esterne, costituite prevalentemente da blocchi squadrati di pietra lavica con ricorsi di mattoni pieni in laterizio.Gli intonaci esterni, come del resto quelli interni, erano ricchi di efflorescenze che nel tempo hanno demolito gli intonaci anche ad altezze superiori il metro ed ottanta. Analogamente si riscontravano manifestazioni simili di cristal-lizzazione dei sali anche nella pavimentazione.Contro l’umidità ascendente nelle murature si è provveduto ad utilizzare la barriera chimica a lenta diffusione TRE128 per il trat-tamento dei seguenti quantitativi:17,20 m di muratura spessore 0,60 m15,45 m di muratura spessore 0,30 m11,45 m di muratura spessore 0,15 mMentre per le fasi di reintona-catura, al seguito di evitare i lunghi tempi di asciugatura di una muratura risanata condizionata da diverse variabili, ed onde evitare le trasmigrazioni saline sui nuovi intonaci interni ed esterni, si è
INTERVENTO DI DEUMIDIFICAZIONE DIUN EDIFICIO IN ACITREZZA CATANIA
provveduto, prima dell’applica-zione degli stessi, a stendere due mani di boiacca antisalina TRH745 additivata con TRB305 per chiudere definitivamente il ciclo umidità/sali. Solamente per gli intonaci interni nell’impasto tradizionale si sono aggiunti i quantitativi necessari di TRH780 per realizzare intonaci macropo-rosi ad elevata evaporazione per eliminare l’umidità residua nelle muratura.
The project in question concerns two adjoining sections of a building dating from the early twentieth century located on the cliffs in Acitrezza, a seaside town almost opposite the large rock stack of Lachea Island. When we examined the building we found clear rising damp pro-blems in the internal and external walls, which mainly consisted of square blocks of lava stone with courses of solid brick masonry. Both the external and internal plasterwork was covered with efflorescence that had destroyed the plaster over time, even at a height of over one metre eighty. At the same time similar manife-stations of crystallised salts were also found in the flooring. Slow-diffusion chemical barrier TRE128 was used to combat rising damp in the following wall sections:17.20 m of wall with thickness of 0.60 m15.45 m of wall with thickness of 0.30 m
Progettisti:Prof. Ingegnere Santi Maria CasconeImpresa esecutrice Ars Aedificatoria S.r.l.
Edilizia privata CASE HYSTORY DRYKIT
45
11.45 m of wall with thickness of 0.15 m. With regard to the replastering work, in order to avoid long drying times for a renovated wall infl uenced by different variables and to prevent the movement of salt on the new internal and external plasterwork, we applied two coats of anti-salt grout TRH745 with added TRB305 to end the humidity/salt cycle defi nitively. In addition, the traditional mix for the internal pla-sterwork also included necessary added quantities of TRH780 to create high-evaporation macropo-rous plaster so that any residual humidity in the walls could be eliminated.
Prodotto: DryKitFormulato impiegato
TRE128
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 - TRB305
46
Strutture fortificate
Grossi spessori: nessun problema
Il parere del direttore dei lavori, Architetto Arturo Sclavi di Pavia:«Da sempre le problematiche dell’umidità sono risultate di dif-ficile soluzione soprattutto in pre-senza di murature antiche e, come nella ristrutturazione del castello di S. Angelo Lodigiano, di notevole spessore.La soluzione proposta dalla Tec-nored di Verona e di seguito da noi accettata consiste nella realiz-zazione di una barriera chimica a lenta diffusione a base di micro-emulsione silossanica in solventi eteropolari idrolizzati TRE128, inserita attraverso appositi diffusori “a perdere” in cellulosa pressata. Tali diffusori, oltre a garantire la perfetta imbibizione delle mura anche in presenza di cavità all’in-terno, venivano forniti per qualsiasi lunghezza venisse da noi richiesta consentendo il trattamento dei no-tevoli spessori tipici dei castelli e delle fortificazioni.A tal proposito, l’azienda ci spie-gava di avere in corso contem-poraneamente ai lavori di Lodi il risanamento di un castello nella Spagna Meridionale con murature di oltre 3,50 metri di spessore. Fatto salvo l’approvvigionamento delle punte di perforazione da parte dell’Impresa Foglia di Parma esecutrice dei lavori, non abbiamo rilevato problematica alcuna du-rante l’effettuazione dei lavori di deumidificazione anche per me-rito dell’ottima assistenza fornita dall’azienda».
Prodotto: DryKitFormulato impiegato
TRE1281
2
Muratura a sacco (1). Fascia idrofobizzata (2).
Thick walls: no problem
The opinion of the works director, Architect Arturo Sclavi di Pavia:«Humidity problems have always proved difficult, above all in an-cient walls and in considerably thick ones, as in the restoration of S. Angelo Lodigiano castle. The solution proposed by Tecnored of Verona that we accepted consi-sted in creating a slow diffusion chemical barrier. This was based on a siloxane micro-emulsion in hydrolysed hetero-polar solvents – TRE128 - inserted via special “disposable” diffusers made of pressed cellulose. Apart from gua-ranteeing perfect wall soaking even in the presence of internal cavities,
these diffusers were supplied in any lengths we required, permitting the very thick walls of castles and fortifications to be treated. On this subject, the company explained to us that it had work in progress at the same time as that at Lodi in a castle in southern Spain with walls more than 3.50 metres thick. Except from obtaining the boring drills from the Foglia company at Parma, we experienced absolutely no problems in executing the de-humidification work, also thanks to the excellent assistance supplied by the Mattei organisation at Milan that represents DryKit® throughout Lombardy».
Il CASTELLO VISCONTEO DISANT’ANGELO LODIGIANO ALA NORD
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 - TRB305
CASE HYSTORY DRYKIT
47
Sostituzioni di tecnologie
I LAVORI NELLA CRIPTA. SOSTITU-ZIONE DI TECNOLOGIAÈ stato possibile realizzare questo intervento di risanamento all’altez-za del pavimento della cripta in quanto il perimetro della stessa era separato dal contatto con il terreno da un opportuno cunicolo. Anche in questo caso, come in altri analo-ghi riscontrati nel corso degli anni, il sistema di risanamento DryKit® è stato adottato in sostituzione di apparecchiature ad inversione di polarità che non avevano soddi-sfatto la committenza.Committente: Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici delle Marche. La struttura attuale, a croce greca, deriva dalla radicale trasformazione di una preesistente basilica paleocristiana intitolata a S. Lorenzo.
LA BASILICA DISAN CIRIACO ANCONA
Dove altri sistemi falliscono
WORK IN THE CRIPT REPLACE-MENT TECNOLOGYThis restoration work was made possible at the height of the floor of the crypt because the perimeter of the same was separated from contact with the ground by a sui-table trench.Also in this case, as in other simi-lar ones over the years, the DryKit® System restoration system was adopted to replace solutions with polarity inversion, unsatisfactory in the eyes of the customer. Customer: Monuments and Envi-ronment Office of the Marche.The current structure, in the form of a Greek cross derives from the radical transformation of a pre-existing early Christian basilica named after St. Lorenzo.
Prodotto: DryKitFormulato impiegato
TRS114
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 - TRB305
CASE HYSTORY DRYKIT
48
Ex ambasciate
Il programma del Governo Serbo per il recupero di circa 300 stabili dismessi, utilizzati sino alla fi ne degli anni 90 quali sedi di amba-sciate oppure ad uso foresteria per l’alloggio di diplomatici e impiegati, ha visto coinvolta la nostra azienda nella fornitura dei prodotti e delle tecnologie necessarie a questo fi ne.Anche in questa occasione si è dimostrata vincente la validità delle nostre proposte commerciali che uniscono all’ elevata qualità dei prodotti certifi cati e all’esperienza trentennale nel settore, le attrezza-ture usa e getta che semplifi cano notevolmente le operazioni di posa in opera e garantiscono nel con-tempo la certezza del risultato.
RIUSO DELLE EX AMBASCIATEA BELGRADO SERBIA
Dipl. Ing. Arch. Miodrag Radulovic
La nuova scuola mater-na per il quartiereLe immagini di queste pagine si riferiscono alla nuova destinazio-ne d’uso di questa ex ambasciata divenuta oggi una scuola materna modello dotata delle migliori at-trezzature e presidi.Di particolare rilievo sono risultate le impermeabilizzazioni realizzate con Inietta&impermeabilizza che hanno consentito unitamente al DryGel e alle Boiacche Antisaline di recuperare tutti i locali inter-rati fortemente compromessi da infi ltrazioni e umidità e divenuti successivamente refettorio, sala giochi, salette per il personale e vani tecnici.
Chiaramente visibili i fori diiniezione del Dry Gel
Le murature interrate prima delleiniezioni bentonitiche“Inietta&Impermeabilizza
Progetto e direzione lavori:Dipl. Ing. Arch. Miodrag Radulovic
Kajmakcalanska - BelgradoAssistente: Ing. Arch. Bijana Petrovic
Impresa: Vlastimir TrokanResp. estero: Dott. David Slobec
Consulenze e intermediazioni commerciali:Agenzia Giorgio Levorato
CASE HYSTORY DRYKIT
49
Prodotti:Inietta&ImpermeabilizzaDryGelBoiacche Antisaline
Our company was involved in the Serbian government’s programme to restore approximately 300 di-sused buildings, which served as embassies or were used by other countries for housing diplomats and employees until the late ‘90s, by supplying the relevant necessa-ry products and technology. The excellence of our range of pro-ducts and services was once again demonstrated on this occasion, a combination of the high quality of certified products with thirty years
of experience in the sector with disposable equipment that signifi-cantly simplifies laying procedures and at the same time guarantees the certainty of the result. .
A new neighbourhood infant schoolThe pictures on this page show the new use for this former embassy building; it has become the blue-
print for an infant school equipped with the finest equipment and fa-cilities.The waterproofing work carried out using Inject&waterproof to-gether with Dry Gel and Anti-salt Grout was especially significant, as it made it possible to restore all basement rooms heavily affected by water infiltration and damp, transforming them into a dining hall, games room, staff rooms and equipment rooms.
50
Edilizia industriale
STRUTTURE IN CEMENTO E CALCESTRUZZO:
Calcestruzzi e prefabbricati rea-lizzati con impasti “magri” o non adeguatamente isolati possono sicuramente generare fenomeni di risalita d’acqua per capillarità con le problematiche note, lega-te al successivo distacco delle “rasature” o delle pitture nella parte bassa delle pareti, con an-tiestetiche macchie e perdita della già scarsa coibentazione tipica di questi materiali. Nei capannoni industriali e nei depositi spesso sono presenti questi fenomeni in quanto l’utilizzo fi nale, come nel caso illustrato, non viene previsto con fi nalità abitative.Gli agenti penetratori contenuti nei formulati idrofobizzanti del DryKit® System permettono il trattamento con successo di questi conglomerati anche in presenza di alcalinità particolarmente elevate. Il trattamento del calcestruzzo comporta spesso il non completo assorbimento delle quantità stan-dard previste nel manuale istruzio-ni in quanto la limitata capillarità viene rapidamente saturata con un quantitativo minimo di formulato. Il residuo potrà essere riutilizzato nei fori successivi solamente per i for-mulati monocomponenti. In quelli bicomponenti l’eventuale residuo potrà essere impiegato esclusiva-mente quale protettivo per mura-ture faccia a vista, ma non per la realizzazione di barriere chimiche.
CEMENT AND CONCRETE STRUCTURES:
Concrete and pre-fabricated bu-ildings created with “lean” mixes or with unsuitable insulation can certainly generate capillary water ascent.Here, we have the known problems tied to the successive detachment of the “skims” or paint-work at the bottom part of the walls with unsightly marks and a loss of the already poor insulation typical of these materials.These phenomena are often pre-sent in industrial buildings and warehouses, because the fi nal use – as in the illustrated case – is not expected to be residential.The penetrating agents contained in the water-repellent formulae of the DryKit® System also permit the successful treatment of conglome-rates even with especially high alkalinity present.When concrete is treated, the standard quantities established in the instruction manual are often not completely absorbed.This is because the limited ca-pillarity is rapidly saturated with a minimum amount of formula. The residue can only be used in successive holes with the single component formulae.With the two-part formulae, any residue can be exclusively used to protect wall facades, but not for creating chemical barriers.
L’HANGAR ELICOTTERI DEIVIGILI DEL FUOCO GENOVA
Prodotto: DryKitFormulato impiegato
TRE128
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 - TRB305
CASE HYSTORY DRYKIT
51
Gas beton - poroton
Non solamente gli edifi ci storici o le chiese affrescate sono soggetti a fenomeni di risalita capillare dell’umidità. Tale fenomeno risul-tava particolarmente oneroso nei lavori annuali di manutenzione programmata dell’Amministrazione del Parco, in quanto gli intonaci che ricoprivano le murature della costruzione realizzata in mattoni di “gas beton”, erano lavorati ed antichizzati con tecniche ed ela-borazioni scenografi che e pittori-che particolarmente suggestive e d’effetto.
Not just historical buildings or churches are subject to the capil-lary rising damp phenomenon.This phenomenon proved especial-ly burdensome in the annual main-tenance work planned by the Park Administration as the plasterwork covering the construction material made of “breeze block” bricks were processed and made to look ancient.This work involved especially im-pressive and effective scenic and pictorial techniques.
Il villaggio arabo del parcodivertimentiGardaland LAZISE VERONA
Risanate con DryKit® e TRH780®, tutte le murature realizzate in “gas beton”
Prodotto: DryKitFormulato impiegato
TRE128
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 - TRB305
CASE HYSTORY DRYKIT
52
Ville e palazzi
INTERVENTO DI DEUMIDIFICAZIONE DIVILLA ZERBI REGGIO CALABRIA
Progettisti e D.L: Ing. Giuseppe ArenaCollaboratrice: Arch. Carmela BarillàResp. al progetto: Arch. Giovanni DittoResp. Comm. di zona: Luigi Totino
PALAZZO COMUNALECESARINI SFORZA
CIVITANOVA MARCHE AN
PALAZZO DE PROBIZER“EX PELLAGROSARIO”
ROVERETO TN
PALAZZO COMUNALESAN MARTINO B. ALBERGO
VERONA
VILLA DELLE 100 FINESTREPerotti Toriello
COVELO DI TERLAGO TN
Prodotto: DryKitFormulati impiegati
TRE128 TRX118TRF135 TRS114
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 TRB305
Prodotto: DryGelFormulato impiegato
TRE404
CASE HYSTORY DRYKIT
53
DryKit System è molto apprezzato dalle Amministrazioni Pubbliche in quanto consente di ridurre sensibilmente i costi dell’intervento perchè può essere facil-mente applicato dal proprio personale (addetti alla manutenzione, carpentieri, giardinieri, volontariato ecc.). Può essere inoltre facilmente acquistato utilizzando “buoni di spesa” riducendo i tempi delle delibere e quelli per le gare d’appalto.
DryKit System is very popular with local authorities as it can easily be applied by their employees (maintenance staff, carpenters, gardeners, volunteers etc), thereby reducing working costs signifi-cantly.It can also be purchased easily using vouchers, therefore saving time on de-cision-making and competitive bidding.
VILLA PIGNATELLISalottino Pompeiano
NAPOLI
VILLA DE MERZIVILLAZZANO TN
VILLA DELLE 100 FINESTREPerotti Toriello
COVELO DI TERLAGO TN
VILLA GASPARINI LOREDANVENEGAZZÙ TREVISO
54
PALAZZO DEL QUIRINALE - ROMARISANATI CON DRYKIT SYSTEM GLI UFFICI E GLI ARCHIVI DELL’ALA OVESTIMPRESA APPLICATRICE: SOCEDILE NAPOLI
CASE HYSTORY DRYKIT Edilizia Monumentale
55
Edilizia Monumentale
56
Prodotto: DryGelFormulato impiegato
TRE404
La presenza di sostan-
ze organiche presenti
nel terreno e traspor-
tate nelle murature
dall’acqua di risalita
capillare dà origine,
assieme al calcio con-
tenuto nelle stesse,
alla formazione di sali
nitrati o nitriti.
Questo “salnitro”,
come viene spesso
chiamato, è l’origine
della demolizione mec-
canica degli affreschi,
delle pietre di rivesti-
mento, degli altari, dei
mattoni o degli into-
naci delle case. Nelle
chiese il fenomeno è
spesso originato dalla
presenza di antiche
sepolture che tradi-
CASE RURALI E CHIESE,edifici diversi ma con problematicheE SOLUZIONI COMUNI
zionalmente venivano
inumate all’interno.
In campagna la
vicinanza di stalle e
di edifici per l’alleva-
mento o l’utilizzo di
fertilizzanti provoca
di fatto le medesime
problematiche sulla
parte bassa di tutte le
murature. Negli ultimi
decenni, con l’avvento
dei silani e dei polisi-
lossani unitamente ad
una tecnologia collau-
data a lenta diffusione,
abbiamo risolto defini-
tivamente tali problemi
senza compromettere
la statica degli edifici.
Ci occupiamo di deu-
midificazione e restau-
ro sin dalla prima metà
degli anni settanta:
per questo abbiamo
sempre cercato le so-
luzioni migliori, quelle
che di fatto riuscivano
e riescono a conciliare
il binomio imprescindi-
bile del giusto rappor-
to costo/benefici.
Essere riusciti a
trasformare
una collaudata
tecnologia in un
“prodotto” facil-
mente utilizzabile
da chiunque e
garantendo il
risultato finale ha
contribuito non
poco a decretare
il successo di
questa formula
innovativa.
Prodotto: DryKit
TRE128 - TRX118
Prodotto: Inietta&RisanaFormulato impiegato
TRV300
Prodotto:Boiacche Antisaline
TRH745 - TRB305
Cascinali, rustici e agriturismoCASE HYSTORY DRYKIT
57
Organic substances
present in the ground
are transported into
walls by rising damp.
Together with the
calcium found in them,
they give rise to the
formation of nitrate
and nitrite salts.
“Saltpetre”, as this is
often called, is the
starting point for the
mechanical demolition
process that affects
frescoes, stone clad-
ding, altars, bricks and
plaster in houses.
The phenomenon
often originates in
churches due to the
presence of ancient
tombs, as burials were
traditionally carried
out inside.
The same problems
are caused at the
base of all kinds of
walls in the countrysi-
de due to the proxi-
mity of stables and
buildings for breeding
animals, or use of fer-
tilisers. We have been
able to solve these
problems once and for
all without affecting
building statics
in the last few
decades sin-
ce silanes and
polysiloxanes became
available and through
the use of tried and
tested slow-diffusion
technology.
We have been wor-
king in the fields of
dehumidification and
restoration since the
early seventies and
have always looked
for the best solutions,
namely those that
enabled us to create
a winning combination
by providing the right
cost-benefit ratio and
continue to do so.
The success of this
innovative formula was
determined in no small
part by managing to
turn tried and tested
technology into a
user-friendly “product”
with guaranteed final
results.
Cascinali, rustici e agriturismo
58
TECNORED IN SPAGNA
Alla fi ne degli anni ’90 la Tecnored ha iniziato ad operare sul territorio spagnolo in collaborazione con la società Taller De Restauracion El Barco S.L. di Madrid. Dal 2001, in considerazione degli interessanti sviluppi riscontrati, si è deciso assieme di costituire una nuova società creata ad hoc, denominata Demsa.In questi anni con le tecnologie DryKit System e con i prodotti TRH745, TRB305 e TRH780, sono stati risanati su tutto il territorio spagnolo innumerevoli edifi ci storici e monumentali sia delle Propiedad Real che del Patrimonio Civil.Gli interventi di seguito elencati sono quelli tra i più signifi cativi sino ad oggi realizzati in Spagna, mentre non vengono elencati per motivi di spazio e, in osservanza alle leggi sulla privacy, quelli relativi ai privati o delle varie Associazioni locali.
DESPACHO EN EL COMPLEJO DE LA MONCLOA - IGLESIA DE SAN PEDRO EN RIBATEJADA: Madrid - FACHADA DE LA CASA DE LOS GIL DE BORJA: Tarazona
(Zaragoza) - PALACETE DEL SIGLO XVII EN C/COMPÁS DE LA VICTORIA N°5: Málaga - PARROQUIA DE NUESTRA SEÑORA DE LA ASUNCIÓN DE ALGETE: Madrid -
TEATRO SALÓN CERVANTES: Alcalá de Henares (Madrid) - MUSEO PÉREZ GALDÓS - PALACIO REAL DE ARANJUREZ: Madrid - GALERÍA DE ENTRADA DEL CASTILLO
DE FERRÁN, SIGLO XII I: Tarragona - IGLESIA EN ELDA: Alicante - RESIDENCIA GERIÁTRICA MONTE ALTO: Jerez de la Frontera, Cadiz - CASA PALACIO SEDE DE LA
DIPUTACIÓN: Córdoba - EDIFICIO EN COMPLEJO MONCLOA (PRESIDENCIA DEL GOBIERNO): Madrid - AYUNTAMIENTO DE CAMPO DE CUELLAR: Segovia - RESI-
DENCIA DE ANCIANOS EN THARSIS: Huelva - SALA DE AUDIENCIAS, PALACIO DE QUINTA DE EL PARDO: Madrid - MUSEO PÉREZ GALDÓS: Las Palmas de Gran
Canaria - CASITA DEL PRÍNCIPE, PALACIO REAL DE EL PARDO: Madrid - RESIDENCIA MONTE VAL: Valdepeñas (Ciudad Real) - REAL MONASTERIO DE SANTA CLARA:
Tordesillas (Valladolid) - CONVENTO MADRES PASIONISTAS: Madrid - CENTRO DE SALUD LAS CORTES: Madrid - COMPLEJO DE LA MONCLOA: Madrid - CLAUSTRO
IGLESIA DE SAN PEDRO: Teruel - RESIDENCIA DE ANCIANOS: Tharsis, Huelva - REHABILITACIÓN DEL CONVENTO DE SAN AGUSTÍN: Zaragoza - SANEAMIENTO DE
LOS MUROS SEL ARCHIVIO DE LA UNIVERSIDAD COMPLUTENSE: Madrid - REHABILITACIÓN DE LA PARROQUIA DE SAN JOSÉ: Águilas (Murcia) - REHABILITACIÓN
DE PARANINFO DE LA UNIVERSIDAD COMPLUTENSE: Madrid - AYUTAMIENTO DE LETUX: Zaragoza - CENTRO DE SALUD Y SALUD MENTAL EN C/PEÑA GORBEA:
Madrid - PLAZA ESPAÑA: Sevilla - PALACIO DE MAYORALGO: Cáceres - PATIO DE BANDERAS: Sevilla - FACHADA DEL MUSEO ARQUEOLÓGICO: Granada - MUSEO
CASA-COLÓN: Las Palmas de Gran Canaria - IGLESIA DE SAN PEDRO: Teruel - IGLESIA PARROQUIAL SANTA MARÍA DE LAS ANGUSTIAS: San Juan, Ciudad Real.
Tecnored started working in Spain at the end of the ‘90s together with Madrid-based company Taller De Restauracion El Barco S.L.. Following the subsequent interesting developments, a joint decision was taken to found a new tailor-made company, Demsa, in 2001. Dry Kit System technologies and the products TRH745, TRB305 and TRH780 have been used over the years to restore numerous historical buildings and monuments in the Propiedad Real and Patrimonio Civil categories.The work listed below includes some of the most important projects carried out so far in Spain. For reasons of space and in accordance with the privacy laws, work carried out for private parties or local associations is not listed.
Propiedad Real y Patrimonio CivilCASE HYSTORY DRYKIT
59
TORDESILLAS -VALLADOLID - REAL CONVENTO DE SANTA CLARA
SEVILLA - PLAZA ESPAÑA
TERUEL - IGLESIA DE SAN PEDRO
MADRID - CASITA DEL PRINCIPE PALACIO REAL DE EL PARDO
MADRID - PALACIO DE LA QUINTA DE EL PARDO.
CÒRDOBA - PALACIO DE LA DEPUTACIÒN, EX DE LA MERCEDES
MADRID - PALACIO REAL DE ARANJUEZ
SCHEDA PRODOTTO 60BarrieraChimica DryKit
BarrieraChimica DryKit
DEUMIDIFICAZIONEDEHUMIDICATION
TRE 128 TRX 118 TRS 114 TRF 135
Contro l’umidità ascendente un esclusivo sistemagarantito, che eliminaper sempre il problema.Con le più avanzate tecniche per il risana-
mento delle murature umide abbiamo re-
alizzato un pratico kit per le imprese e per
gli amanti del “fai da te”, facile da utilizzare.
DryKit® è un esclusivo sistema brevettato
che interviene nelle opere murarie median-
te la formazione di una barriera chimica,
composta da formulati idrofobizzanti all’ac-
qua o in solvente. Le caratteristiche speci-
fi che, nonchè i campi d’impiego consigliati
per ogni prodotto, vengono chiarite nelle
schede specifi che, illustrando il formulato
più idoneo alle esigenze del risanamento.
Risanare defi nitivamentei muri umidi, da soli,
o con la propriaimpresa di fi ducia.
È semplicissimocon DryKit !
Forare il muro a 15 cm dal terreno distanziando le perforazioni una dall’altra di 15 cm (Fig. 1). Inserire nel muro i diffusori con le corone (Fig. 2). Sigillare le corone con l’aiuto di un cazzuolino, gesso e/o cemento rapido (Fig. 3).
15cm
15 cm15cm
15 cm15cm
15 cm
1 2 3
Prodotto Certifi cato
61BarrieraChimica DryKit
Applicare le pockets al muro collegando il tubicino alle corone. Riempire le pockets con il formulato specifico (Fig. 4). Ad assorbimento avvenuto, rimuovere i vecchi intonaci (Fig. 5). Per evitare trasmigrazioni saline risulta di fondamentale importanza l’applicazione delle boiacche antisaline prima della stesura dei nuovi intonaci (Fig. 6).
Più facile di così...I tempi di trasfusione sono estremamente
rapidi. Entro le 24 ore la muratura riesce
ad assorbire completamente la quantità
di formulato prevista per il risanamento,
mentre i tempi di asciugatura risultano
variabili in funzione dello spessore e del
materiale di cui è costituita la muratura
(vedi Manuale istruzioni).
Tutte le rispostenel manuale istruzioniIl kit è composto da pratiche pockets con
scala graduata di facile lettura, un’imboc-
catura nella parte superiore per il riem-
pimento del formulato, corredata di una
piccola “linguetta” appositamente studiata
per impedire il contatto del prodotto con
elementi esterni (calcinacci, acqua piova-
na, ecc.), i diffusori in cellulosa pressata
a perdere con corona ed il tubo vitrex di
collegamento con regolatore di flusso.
È inoltre corredato dal “Manuale tecnico
di istruzioni” con disegni ed indicazioni
utili per la posa in opera del kit di risa-
namento, che include anche le modalità
operative ed i tempi necessari per il ripri-
stino degli intonaci.
A richiesta si fornisce assistenza tecnica
alla posa con personale specializzato.
An exclusive patented system for fighting rising damp, which eliminates the problem for goodUsing the most advanced techniques for
repairing damp walls, we have crated a
practical user-friendly kit for companies
and do-it-yourself enthusiasts. DryKit® is
an exclusive patented system which acts
on masonry through the formation of a
chemical barrier consisting of water or
solvent-based hydrophobising formulae.
The special features and recommen-
ded fields of use for each product are
explained on special data sheets, which
illustrate the most suitable formula for
your renovation needs.
15cm
15 cm
4
15cm
15 cm
5
15cm
15 cm
6
It couldn’t be easier…The transfusion times are extremely fast.
The wall manages to completely absorb
the required amount of formula for repair
in less ten 24 hours, while the drying
times vary according to the thickness and
wall material (see instruction manual).
Our highly practicalinstruction manual has all the answersThe kit consists of practical pockets with
an easy-to-read graduated scale, an ope-
ning in the upper part for filling up with
formula and are equipped with a spe-
cially designed small flap to prevent the
product coming into contact with external
elements (plaster, rainwater, etc.), pressed
cellulose injectors with crown and a Vitrex
connection tube with flow adjuster. It is
also supplied with a technical instruction
manual with diagrams and useful infor-
mation for laying the repair kit and which
also includes the operating procedure and
necessary times for restoring plaster.
Technical assistance can be supplied
for the laying procedure on request with
specialised personnel.
SCHEDA PRODOTTO 62
Il degrado delle murature, degli intonaci
e delle eventuali pitture o decorazioni
è causato dalla risalita dell’acqua per
capillarità nei materiali di costruzione: un
fenomeno che interessa l’edilizia civile in
genere e gran parte del nostro patrimo-
nio immobiliare.
Anche in tempi remoti tale fenomeno era
ampiamente conosciuto, ma considera-
to dai costruttori quasi ineludibile dalla
struttura stessa.
L’umidità ascendente è causata dalla
presenza d’acqua nel terreno e dalla
capillarità dei materiali di costruzione; si
manifesta soprattutto con la comparsa
di macchie alla base della muratura, con
sgretolamento delle tinteggiature, con
distacco degli intonaci o di frammenti del
materiale di costruzione (pietre, mattoni,
ecc.). I canali microscopici dei capillari, a
causa della poca tensione superficiale, permettono la risalita dell’acqua che, in caso di presenza di sali disciolti nel terreno o nei materiali di costruzione, si
estende ulteriormente verso l’alto.
Oltre ai danni estetici, l’umidità ascendente
aumenta la dispersione del calore dall’in-
terno dell’edificio verso l’esterno e favori-
sce inoltre l’aumento dell’umidità relativa
interna, provocando problemi igienici ed
ambientali.
The importance of anti-salt grout in restoration of pla-ster, after dehumidification treatmentBefore new plaster coatings are applied,
it is particularly important to apply a base
coat of anti-salt grout TRH 745 added to
TRB 305 to close the humidity/salt cycle
definitively. Without this grout, during the
BarrieraChimica DryKit
Livello raggiunto dall’umidità (1). Zona barriera Dry Kit (2). Stonacatura (3).Applicazione boiacche antisaline (4). Applicazione nuovo intonaco (5).
1 2 3 4 5Palazzo Terzi, del Comune di Sommacampagna (VR) dopo l’intervento di deumidificazione effettuato nel 1985.
L’IMPORTANZA DELLE BOIACCHE ANTISALINE: Il ripristino degli intonaci dopo il trattamentodi deumidificazione.
Pareti affrescateFormulato impiegato
TRF135Scheda prodotto
pag. 68
Pareti non affrescateFormulato impiegato
TRX118Scheda prodotto pag. 68
application of the new plaster the water in
the mix could hydrate the salts present in
the masonry, making them transmigrate to
the surface during the drying stage.
Being hygroscopic, these salts would
absorb humidity from the air and their
variation in volume (from anhydrous to
saturated) could cause aesthetic damage
to the final paintwork. Old plaster can be
removed starting on the day following the
injection of the formula into the wall. This
procedure has the triple effect of impro-
ving the input of carbon dioxide inside the
wall, favouring the evaporation of residual
humidity above the chemical barrier and
removing salt which has saturated pla-
sterwork over time. On frescoes walls the
latter procedure is replaced by localised
desalination through absorbent packs.
The drying times for a repaired wall vary
according to the material with which it is built, the typical climatic conditions in the area where the work was carried out, the thickness of the wall and the choice of formula used, water or solvent-based*.
63
PREVENTIVI E GARANZIE
Per ricevere un preventivo gratuito ba-
sterà che ci facciate pervenire un fax con
una planimetria in scala 1:100 indicante
i muri che intendete risanare. Riceverete
una nostra offerta dettagliata indican-
te la quantità di materiale necessario
unitamente al computo dell’attrezzatura
specifica “usa e getta”.
Per ricevere la polizza nominale di garan-
zia prodotto sarà sufficiente inviare alla
Tecnored di Verona una fotocopia della
fattura di acquisto del DryKit® ove risulti-
no indicate le quantità ritirate unitamente
ad una planimetria in scala 1:100 con
evidenziate le zone trattate. Quantità di
formulato inferiori a quelle indicate nella
tabella del manuale istruzioni, in rapporto
alla muratura risanata, renderanno auto-
maticamente nulli i benefici della polizza
stessa.
BarrieraChimica DryKit
I nostri uffici rimangono a vostra comple-
ta disposizione per qualsiasi informazione
o per mettervi in contatto con il respon-
sabile di zona più vicino.
To receive a free estimate just send us a
fax with a 1:100 scale plan showing the
walls to be repaired. We will send you
back a detailed offer indicating the ne-
cessary quantities of materials together
with a calculation of the special “dispo-
sable” equipment.
Our offices are always at your complete
disposal for any information or to put you
in touch with your nearest area manager.
L’estensione della garanzia potrà ri-
guardare anche gli intonaci inviando la
documentazione relativa all’acquisto delle
boiacche antisaline con documentazione
fotografica relativa alle zone di applica-
zione.
To receive the product guarantee nomi-
nal policy just send Tecnored in Verona
a photocopy of the purchase invoice for
DryKit®, which should also indicate the
number of items bought and a 1:100
scale plan which highlights the treated
areas. If the amount of formula is less
than the figure indicated in the table in
the instruction manual, in relation to the
repaired wall, the benefits of the policy
will automatically be rendered null and
void.
The guarantee may also be extended to
plaster coatings by sending the docu-
mentation from the purchase of anti-salt
grout and indicating the areas of appli-
cation.
La polizza nominale di garanzia prodotto
Un preventivo gratuito con una semplicetelefonata...
SCHEDA PRODOTTO 64BarrieraChimica DryKit
TRE 128 ECOLOGICOSoluzione bicomponente A+B a base di microemulsione silossanica in
solventi eteropolari idrolizzati a catalisi separata con agenti promotori
della penetrazione. Formulato ad elevata resistenza allo stoccaggio (oltre
3 anni dalla data indicata sulla confezione).
Componente A: catalizzatore con agenti promotori della penetrazione e
sostanza attiva di base. Componente B: Microemulsione attiva reattiva.
Caratteristiche e campi d’impiego: prodotto idrofobizzante della nuova
generazione con alto potere di penetrazione, adatto per la realizzazione
di barriere chimiche idrofobizzanti su murature edificate con materiali da
costruzione antichi e/o recenti. Realizzato con solventi idrolizzati atossici
ad elevato potere di penetrazione, permette il trattamento di edifici
abitati potendo riutilizzare i locali anche dopo pochi giorni dall’intervento.
Preparazione: versare il contenuto “B” nel recipiente “A” e mescolare
velocemente per 7/9 minuti con miscelatore ad elica. Una volta miscela-
to, il formulato dovrà essere impiegato entro 12 ore. L’eventuale residuo
di formulato rimasto nelle sacche a distanza di 24 ore dal riempimento
delle stesse, non potrà essere utilizzato nei fori successivi. Potrà essere
invece utilizzato quale idrofobizzante protettivo di superfici di muratura
faccia a vista o intonacate esposte agli agenti atmosferici.Considerazioni
e prevenzioni: il formulato TRE 128 può sostituire egregiamente il TRS
114 in tutte le situazioni ove i tempi di asciugatura limitati lo richiedano,
fatta eccezione per le murature affrescate ove è consigliabile il formulato
specifico TRF135. Il componente “B” è infiammabile mentre il compo-
nente “A” ed il preparato finale A+B risultano infiammabili oltre i 90° C.
Durante la perfusione si dovranno pertanto attuare le misure protettive
del caso, quali: l’utilizzo dei guanti protettivi ed eventuali occhiali con
protezione. Tenere lontano dai bambini ed avere dell’acqua pura a
disposizione per eventuali lavaggi agli occhi nel caso di contaminazione
o contatto con gli stessi.
TRX 118 GRANDI QUANTITÀSoluzione bicomponente A+B a base di silani monomeri bicomponenti a
catalisi separata con agenti promotori della penetrazione. Formulato ad
elevata resistenza allo stoccaggio (Oltre 3 anni dalla data indicata sulla
confezione).
Componente A: catalizzatore con agenti promotori della penetrazione e
sostanza attiva di base. Componente B: sostanza attiva reattiva.
Caratteristiche e campi di impiego: è adatto alla realizzazione di barriere
chimiche idrofobizzanti su qualsiasi tipo di muratura. Particolarmente
indicato per interventi di vasta entità. Tempi di asciugatura leggermen-
te più lunghi degli altri formulati in quanto contenenti anche acqua
demineralizzata. Ottimo il rapporto qualità/prezzo. Preparazione: versare
il contenuto “B” nel recipiente “A” e mescolare velocemente per 7/9
minuti con miscelatore ad elica. Una volta miscelato, il formulato dovrà
essere impiegato entro 15 ore. L’eventuale residuo di formulato rimasto
nelle sacche a distanza di 24 ore dal riempimento delle stesse, non
potrà essere utilizzato nei fori successivi. Potrà essere invece utilizzato
quale idrofobizzante protettivo di superfici di muratura faccia a vista o
intonacate esposte agli agenti atmosferici. Considerazioni e prevenzioni:
Il componente (B) è infiammabile mentre il componente (A) ed il prepa-
rato finale A+B risultano non infiammabili ma leggermente corrosivi.
Durante la perfusione si dovranno pertanto attuare le misure protettive
del caso, quali: l’utilizzo dei guanti protettivi ed eventuali occhiali con
protezione. Tenere lontano dai bambini ed avere dell’acqua pura a
disposizione per eventuali lavaggi agli occhi nel caso di contaminazione
o contatto con gli stessi.
TRS 114 INTONACI ANTICHISoluzione di polisilossano oligomerico in solvente alfatico dearomizzato
con agenti promotori della penetrazione - Formulato pronto all’uso.
Caratteristiche e campi d’impiego. È un formulato polivalente adatto alla
realizzazione di barriere chimiche contro la risalita d’acqua per capillarità
su qualsiasi tipo di materiale da costruzione (tufo, roccia lavica,
calcariniti, calcestruzzi, mattoni, ecc.). Ideale nel trattamento di murature
antiche ove non sia possibile la successiva demolizione degli intonaci
originali. (N.B.: ovviamente tali intonaci dovranno essere successivamen-
te desalinizzati). Non produce sottoprodotti di reazione degni di nota
derivanti dal processo di polimerizzazione. I vantaggi relativi al fatto di
non immettere soluzioni acquose in murature umide, si ripercuotono
ovviamente sui tempi di asciugatura che risultano con questo formulato
estremamente brevi. Considerazioni e prevenzioni: l’utilizzo in cantiere
non comporta alcuna problematica se non il rispetto di elementari norme
di sicurezza antincendio, trattandosi di formulato in solvente, conseguen-
temente infiammabile. Nell’utilizzo su edifici abitati si dovrà prevedere
una adeguata ventilazione dei locali per 30/40 giorni dall’applicazione
sino a completa evaporazione dei solventi. Anche a distanza di 20/30
giorni dall’intervento la parte aromatica dei solventi potrà essere avvertita
olfattivamente in presenza di fiamme libere (accensione di sigaretta,
riscaldamento a gas metano, ecc.), potendo indurre a falsi allarmi per
fughe di gas inesistenti.
TRF 135 MURATURE AFFRESCATESoluzione di polisilossani modificati in solventi super rettificati con agenti
penetratori e tensioattivi equilibratori in Formulato pronto all’uso.
Caratteristiche e campi d’impiego. IL TRF 135 è un formulato apposita-
mente studiato per la formazione di barriere chimiche contro l’umidità
ascendente su murature interessate da affreschi o pitture a tempera.
Il formulato risulta estremamente bilanciato e raffinato per l’utilizzo
specifico, in maniera da non provocare il minimo danno al supporto o
alla pellicola pittorica. Non produce ovviamente sottoprodotti di reazione
e la miscela di solventi super rettificati unitamente ai tensioattivi
equilibratori conferiscono al prodotto una totale affidabilità consentendo
successivamente lo svolgimento delle normali fasi di ritocco e restauro.
Sugli affreschi particolarmente degradati, prima di procedere all’appli-
cazione sarà necessario prevedere la posa in opera di adeguati “velatini
con paraloid B72” da parte di un restauratore, onde prevenire distacchi o
perdite materiche. Si consiglia di effettuare una campionatura preventiva
sulla pellicola pittorica per individuare eventuali ritocchi realizzati negli
anni 50 e 60 con prodotti non conformi solubili prima dell’inizio dei
lavori. Considerazioni e prevenzioni: l’utilizzo in cantiere non comporta
alcuna problematica se non il rispetto di elementari norme antincendio,
trattandosi di formulato in solvente infiammabile. Nell’utilizzo su edifici
abitati si dovrà inoltre prevedere una adeguata ventilazione dei locali per
2 o 3 settimane sino a completa evaporazione dei solventi.
DryKit: Formulati
65BarrieraChimica DryKit
TRE 128 ECOLOGICALTwo-part solution A+B based on a siloxane micro-emulsion in
hydrolysed heteropolar solvents with separate catalysis and penetration
encouraging agents formulated with a long shelf-life (More than three
years from the date indicated on the packaging).
Component A: catalyst with penetration encouraging agents and active
base substance.
Component B: active reactive substance.
Characteristics and fields of use: A new generation water repellent
product with high penetration power, suitable for creating water-repellent
chemical barriers in walls built with ancient and/or recent construction
materials. Created with non-toxic hydrolysed solvents with a high
penetration power, it permits occupied buildings to be treated because
the rooms can be re-used even a few days after intervention.
Preparation: Pour content “B” into recipient “A” and mix rapidly for 7/9
minutes with propeller mixer. Once mixed, the formula must be used
within 12 hours. Any residual formula remaining in the sacks 24 hours
after they have been filled cannot be used in the successive holes. It
can however be used as a protective water-repellent for facade wall
surfaces or for plasterwork exposed to atmospheric agents.
Considerations and prevention: Formula TRE 128 can happily replace
TRS 114 in all situations with limited drying times, except for frescoed
walls where we recommend the specific TRF135 formula.
Component (B) is inflammable while component “A” and the final
preparation A+B are inflammable over 90° C.
During perfusion, all necessary protective measures must therefore be
implemented, such as: using protective gloves and possibly goggles with
protection.
Keep far away from children and have pure water available for eye-
washing in the event of contamination or contact with the same.
TRX 118 LARGE QUANTITIESTwo-part solution A+B based on two-part silane monomers with
separate catalysis and penetration encouraging agents, formulated with
a long shelf-life (More than three years from the date indicated on the
packaging). Component A: catalyst with penetration encouraging agents
and active base substance.
Component B: active reactive substance
Characteristics and fields of use: Suitable for creating water-repellent
chemical barriers in all kinds of walls. Especially recommended for work
on a vast scale. Slightly longer drying times than the other formulae as
it contains distilled water.
Excellent quality/price ratio.
Preparation: Pour content “B” into recipient “A” and mix rapidly for 7/9
minutes with propeller mixer. Once mixed, the formula must be used
within 15 hours. Any residual formula remaining in the sacks 24 hours
after they have been filled cannot be used in the successive holes.
It can however be used as a protective water-repellent for facade wall
surfaces or for plasterwork exposed to atmospheric agents. Considera-
tions and prevention: Component “B” is inflammable while component
“A” and the final preparation A+B are not inflammable, but slightly
corrosive.
During perfusion, all necessary protective measures must therefore be
implemented, such as: using protective gloves and possibly goggles with
protection.
Keep far away from children and have pure water available for
eye-washing in the event of contamination or contact with the same.
TRS 114 ANCIENT PLASTEWORKAn oligomer solution of polysiloxane in a de-aromatised aliphatic solvent
with penetration encouraging agents-Ready-to-use formula.
Characteristics and fields of use.
This is a multipurpose formula suitable for creating chemical barriers
against capillary water ascent in any kind of construction material (tufa,
lava rock, calcareous, concrete, bricks, etc.).
Ideal when treating ancient walls where the successive demolition of the
original plasterwork is not possible. (N.B. this plasterwork must obviously
be successively desalinated). It does not produce sub-products worthy of
note deriving from the polymerisation process. The advantages deriving
from not introducing watery solutions into damp walls are obviously
gained in the extremely short drying times offered by this formula.
Considerations and prevention.
Use on-site it does not lead to any problems other than respecting
elementary fire prevention safety standards.
When used in inhabited buildings the premises must be suitably ventila-
ted for 30/40 days from application, until the solvents have completely
evaporated.
Even at 20/30 days after the intervention, the aromatic part of the
solvents may be noticed in an olfactory way in the presence of naked
flames (cigarette lighting, methane gas heating, etc.), perhaps inducing
false, non-existing gas leak alarms.
TRF 135 FRESCOES WALLSSolution of modified polysiloxanes in super reticulating solvents with
penetrating agents and balancing surfactants-Ready-to-use formula.
Characteristics and use fields.
TRF 135 is a formula especially studied to form chemical barriers
against rising damp in walls decorated with frescoes or whitewash paint.
The formula proves extremely balanced and refined for this specific use,
in that it does not cause any damage to the support or to the pictorial
film. It obviously does not produce reaction sub-products and the mix-
ture of super reticulating solvents united with the balancing surfactants
confers total reliability. It therefore permits the normal touch-up and re-
storation phases. On particularly degraded frescoes, a restoration worker
must apply suitable “veils with paraloid B72” to prevent parts falling off
or material losses, before proceeding with the application.
We recommend performing preventive sampling on the paint surface to
identify any touch-ups performed in the 50’s and 60’s with non-confor-
ming soluble products before starting work.
Considerations and prevention.
Use on-site does not lead to any problems other than respecting
elementary fire prevention safety standards, as this is a formula in
inflammable solvent.
When used in inhabited buildings the premises must be suitably ventila-
ted for 2 - 3 weeks from application, until the solvents have completely
evaporated.
SCHEDA PRODOTTO 66
Risanamento di murature in genere, di qualsiasi tipo, materiale o spessoreEsecuzione di barriera chimica idrofobizzante DryKit® System mediante
l’impiego del formulato specifico TRE 128 ECOLOGICO a base di
microemulsione silossanica in solventi eteropolari idrolizzati a catalisi
separata con agenti promotori della penetrazione. In alternativa: median-
te l’impiego del formulato specifico TRS 114 a base di polisilossani in
solvente alfatico dearomizzato con agenti promotori della penetrazione.
In alternativa: mediante l’impiego del formulato specifico TRX 118 a
base di silano monomeri in soluzione acquosa a catalisi separata con
agenti promotori della penetrazione, da conseguirsi seguendo le modalità
descritte nell’apposito manuale istruzioni numerato e brevemente così
riassunte: inserimento degli appositi diffusori in tubopress di cellulosa
pressata in una serie di fori quasi passanti - Ø mm 22, interasse cm 15,
predisposti ad un’altezza di 15 cm dalla quota pavimento.La trasfusione
nei diffusori, per gravità, verrà assicurata da pockets o sacche conteni-
trici precedentemente fissate e collegate ad essi, dotate di regolatore di
flusso e contenenti formulati prescritti nelle quantità occorrenti.
Risanamento di murature in territorio lagunare veneziano (no terraferma)Esecuzione di doppia barriera chimica idrofobizzante DryKit® System
mediante l’impiego del formulato specifico TRE 128 ECOLOGICO a base
di microemulsione silossanica in solventi eteropolari idrolizzati,
In alternativa: mediante l’impiego del formulato specifico TRS 114 a
base di polisilossani in solvente alifatico dearomatizzato, da conseguirsi
inserendo appositi diffusori in tubopress di cellulosa pressata in una
serie di fori quasi passanti - o mm 22, interasse cm 15, predisposti ad
un’altezza di 15 cm dalla quota pavimento relativamente alla prima bar-
riera. Successivamente, seguendo le modalità precedentemente descritte
dovrà essere realizzata una seconda barriera posta ad una quota di 170
cm da quella relativa al livello 0 sul “medio mare”. La trasfusione nei
diffusori, per gravità, verrà assicurata da pockets o sacche contenitrici
precedentemente fissate e collegate ad essi, dotate di regolatore di
flusso e contenenti formulati prescritti nelle quantità occorrenti. Prima
di procedere alle operazioni di reintonacatura, sulle murature oppor-
tunamente stonacate e pareggiate si dovranno applicare 4 mani delle
boiacche antisaline TRH745 additivate a TRB305 dalla quota del piano
campagna sino a 3 metri d’altezza.
L’eventuale lato che dovesse rimanere “faccia a vista” andrà trattato sino
a rifiuto con impregnante polimerico TRP650.
N.B. La barriera chimica idrofobizzante Dry Kit System come pure il
taglio meccanico della muratura con interposizione di qualsiasi tipo di
guaina impermeabile (piombo, poliesteri, epossidici, bituminosi ecc), pur
bloccando definitivamente la risalita d’acqua per capillarità non esclude
la possibilità di un lentissimo degrado nel tempo della muratura stessa a
causa dell’elevatissimo tenore salino contenuto nel cotto del territorio la-
gunare. Ciò potrebbe essere evitato esclusivamente trattando le murature
in questione con un ciclo a percolamento tramite acqua deionizzata i cui
costi relativi generalmente non giustificano tali metodologie. Il fortissimo
rallentamento generato dall’utilizzo delle barriere chimiche DryKit®
System sul patrimonio immobiliare trattato giustifica invece totalmente
l’impiego di tali tecnologie riguardo ai costi di manutenzione, conserva-
zione e isolamento termico conseguente.
Risanamento di murature affrescateEsecuzione di barriera chimica idrofobizzante DryKit® System mediante
l’impiego del formulato specifico TRF135 a base di polisilossani modi-
ficati in solventi super rettificati con agenti penetratori e tensioattivi equi-
libratori, appositamente studiato per il trattamento di murature affrescate
da conseguirsi seguendo le modalità descritte nell’apposito manuale
istruzioni numerato e brevemente così riassunte: inserimento degli appo-
siti diffusori in tubopress di cellulosa pressata in una serie di fori quasi
passanti - Ø mm 22, interasse cm 15, predisposti ad un’altezza di 15
cm dalla quota pavimento. La trasfusione nei diffusori, per gravità, verrà
assicurata da pockets o sacche contenitrici precedentemente fissate e
collegate ad essi, dotate di regolatore di flusso e contenenti formulati
prescritti nelle quantità occorrenti.
Boiacche antisaline specificheSulle murature precedentemente deumidificate, prima della stesura dei
nuovi intonaci, applicare due mani incrociate di boiacche antisaline
specifiche “TRH 745” a base di stereato di zinco a bassa granulometria
ed additivi organici da impastare con acqua ed aggrappante acrilico a
maglia larga “TRB305”.
La boiacca dovrà essere applicata sul sottofondo di murature accura-
tamente stonacate e pareggiate, in ragione di 2 kg per metro quadrato.
Il rapporto di miscelazione risulterà di 8 litri di TRB 305 ogni 25 kg di
TRH 745.
Intonaco macroporoso deumidificante ad evaporazione controllata TRH 780Realizzazione di intonaci macroporosi deumidificanti ottenuti da impasti
tradizionali mediante l’aggiunta dell’additivo specifico TRH 780 in
ragione di 1 kg ogni 10 kg di legante idraulico con esclusione di quelli
gessosi o contenenti anidriti. Le quantità e le qualità degli inerti potranno
essere variate in funzione delle necessità di cantiere. L’additivo dovrà
essere impiegato sia per gli impasti di sottofondo che su quelli di finitura
nelle medesime percentuali indifferentemente con leganti idraulici a base
di cemento e/o calce. Lo spessore minimo dell’intonaco additivato non
dovrà essere inferiore ai due centimetri.
DryKit: Voci di capitolato
BarrieraChimica DryKit
67
Restoration of walls in general, of any type, material or thicknessThe execution of a DryKit® System water-repellent chemical barrier
using the specific TRE 128 ECOLOGICO formula based on siloxane
micro-emulsion in hydrolysed hetero-polar solvents with separate
catalysis and penetration enhancing agents,
alternatively: by using the specific TRS 114 formula based on polysiloxa-
ne substances in a de-aromatised aliphatic solvent with penetration
enhancing agents;
alternatively: by using the specific TRX 118 formula based on silane
monomers in an aqueous solution with separate catalysis and penetra-
tion enhancing agents, performed according to the methods described
in the dedicated, numbered instruction manual and briefly summarised
as follows.
The insertion of pressed cellulose “tubopres” diffusers in a series of
holes that almost go through the wall – Ø 22 mm. - spaced at 15 cm.
and arranged at a height of 15 cm. from the floor level.
The gravity transfusion into the diffusers is ensured by container pockets
or sacks previously fixed and connected to them, equipped with a
flow regulator and containing the prescribed formulas in the necessary
amounts.
Restoration of walls in the Venetian lagoon area (not on dry land)Creation of a Drykit System hydrophobising double chemical barrier
using special formula TRE 128 ECOLOGICAL, made up of siloxane
microemulsion in hydrolysed heteropolar solvents.
Alternatively: for the first barrier, use the special formula TRS 114, made
up of polysiloxanes in dearomatised aliphatic solvent, and insert special
Tubopress pressed cellulose dispensers into a series of semi-through
holes – diam. 22 mm, centre distance 15 cm, positioned at a height
of 15 cm from ground level. Subsequently, create a second barrier fol-
lowing the previously described procedure located at a height of 170 cm
above the one related to “mean sea level”. Transfusion in the dispensers
occurs by means of gravity and is guaranteed by pockets or container
bags previously fixed and interconnected, fitted with flow regulator and
containing the necessary amounts of the required formulae. Before doing
any replastering work, make sure that plaster is suitably removed and
walls are smoothed out and then apply 4 coats of TRH745 anti-saline
grout added to TRB305 from ground level to a height of 3 metres.
If a wall remains “exposed”, it must be treated using as much polymer
impregnation agent TRP650 as possible.
N.B. Although use of the DryKit System hydrophobising chemical barrier
and mechanical wall cutting with the interpositioning of any type of
waterproof sheath (lead, polyesters, epoxies, bitumens etc.) both block
rising damp once and for all, they do not exclude the chance that the
wall may deteriorate slowly over time as a result of the extremely high
salt content in terracotta in the lagoon area. This can only be prevented
by treating the walls in question with a percolation cycle using deionised
water. However, the corresponding costs do not generally justify the
use of such methods. In contrast, the marked slowdown resulting from
treating our building heritage with DryKit System chemical barrier tech-
nology is completely justified in terms of the subsequent maintenance,
conservation and thermal insulation costs.
Restoration of frescoed wallsThe execution of a DryKit® System water-repellent chemical barrier
using the specific TRF135 formula based on modified polysiloxane sub-
stances in super rectified solvents with penetrating agents and balancing
surfactants, especially studied for treating frescoed walls performed
according to the methods described in the dedicated, numbered instruc-
tion manual and briefly summarised as follows. The insertion of pressed
cellulose “tubopres” diffusers in a series of holes that almost go through
the wall – 22 mm. ∆ - spaced at 15 cm. and arranged at a height of
15 cm. from the floor level.
The gravity transfusion into the diffusers is ensured by container pockets
or sacks previously fixed and connected to them, equipped with a
flow regulator and containing the prescribed formulas in the necessary
amounts.
Special anti-salt groutsBefore laying any new plaster on previously dehumidified walls apply
two crossed coats of special anti-salt grout “TRH 745”, made up of zinc
stearate with low aggregate grading and organic additives, mixing it with
water and broad-based acrylic primer “TRB305”.
After the plaster has been carefully removed and the wall has been
smoothed out, the grout must be applied to the foundation of the wall
using 2 kg per square metre. The mix ratio is 8 litres of TRB 305 for
every 25 kg of TRH 745.
Dehumidifiyng macro-porous plaster-work with controlled evaporation TRH 780Creating dehumidifying macro-porous plasterwork obtained from
traditional mixes with the addition of specific additive TRH 780 using
1 kg for every 10 kg of hydraulic binder with the exception of chalky
ones or ones containing anhydrides. The quantities and the kinds of inert
materials can be varied depending on site requirements.
The additive must be used both for base mixes and for the finishing
ones in the same percentages, indifferently with cement and / or lime
based hydraulic binders.
The minimum thickness of the plaster containing the additives must not
be less than two centimetres.
BarrieraChimica DryKit
SCHEDA PRODOTTO 68Boiacche Antisaline
Kit BoiaccheAntisaline
PROTEZIONE: PROTECTIONSISTEMA CONTRO LE TRASMIGRAZIONI SALINE: SYSTEM AGAINST THE TRANSMIGRATION OF SALT
TRH 745 TRB 305
1 2 3
SI UTILIZZA PER LANEUTRALIZZAZIONE DEI SALI DI QUALSIASI NATURA ALL’INTERNODELLE MURATURESistema antisalino bicomponente in grado di
impedire fisicamente l’idratazione dei sali da parte
dei nuovi intonaci durante la fase di applicazione e
asciugatura degli stessi.
Le boiacche garantiscono così nel tempo la durata
degli intonaci, siano essi tradizionali e/o macropo-
rosi.
Rispetto agli interventi chimici di “precipitazione”
le boiacche antisaline specifiche garantiscono il
risultato indipendentemente dal tipo e dalla natura
dei sali stessi.
Modalità di impiegoPer ogni fusto del componente A TRH745 andranno
aggiunti 8/9 litri del componente B TRB305. Con
l’aiuto di un trapano con frusta o di un miscelatore
si otterrà dopo qualche minuto un impasto suffi-
cientemente fluido per essere steso con l’apposito
applicatore a setole dure contenuto in dotazione nel
fusto del componente A.
Applicazione: sulle superfici delle murature sto-
nacate, rese omogenee con la chiusura dei fori e
delle irregolarità come precedentemente descritto,
andranno applicate 2/3 mani a pennello (fresco su
fresco) della boiacca antisalina specifica sino ad
ottenere una ricopertura totale della superficie con
spessore di circa 2/3 mm.
Direttamente sulle murature prima della stesura dei nuovi intonaciLe boiacche antisaline specifiche devono essere
utilizzate sulle murature precedentemente stonacate
oggetto di interventi di deumidificazione (chimica,
meccanica, per elettro-osmosi, con intonaci macro-
porosi ecc.) oppure in assenza di trattamenti per al-
lungare notevolmente la durata degli intonaci e delle
finiture. Preparazione del sottofondo: si dovranno
spazzolare le murature per rimuovere eventuali
parti incoerenti. Anche i residui dei vecchi intonaci
o in fase di distacco andranno rimossi. Le murature
sconnesse che presentino fori, superfici disomoge-
nee o mancanza di stilatura tra sasso e sasso e tra
mattone e mattone dovranno essere preventivamen-
te stuccate con un impasto realizzato con sabbia
cemento e TRB305 (componente B).
Per le superfici omogenee di mattoni o cemento,
una volta spazzolate e lavate si potrà applicare diret-
tamente la boiacca antisalina specifica.
ImpiantisticaAnche eventuali tracce o scanalature per il pas-
saggio di tubazioni o cavi per nuova impiantistica
dovranno essere trattate con le boiacche antisaline
specifiche.
Per evitare assorbimento di umidità attraverso l’intonaco, inserire provvisoriamente una tavola spessa 1/2 cm durante l’applicazione per separare lo stesso dal contatto con il pavimento. Effettuare le fasi 3-4-5 ad una temperatura minima di + 3° C. Dopo la stesura omogenea delle boiacche lasciar passare 4 giorni prima dell’applicazione del nuovo intonaco.
Prodotto Certificato
69Boiacche Antisaline
4 5
Is used for neutralisation of salts on any kind of indoor masonryA bicomponent anti-salt system which can physically prevent the hydration of salts by new plaster during the application and drying stages. Grout guarantees the duration of plaster over time whether in traditional and/or macroporous form. Compared to chemical “precipitation” procedures, spe-cial anti-salt grout guarantees the result independently from the type and nature of the salts. After the grout has been laid homogeneously, leave for 4 days
before applying new plaster.
PlantAlso any tracks or channels for
the passage of pipes or cables
for the new plant will be treated
with specific anti-salt slurries.
Directly on walls before laying new plasterSpecial anti-salt grout must be used on previously deplastered masonry on which dehumidifi-cation work has been carried out (chemical, mechanical, by electro-osmosis, with macro-porous plaster, etc.) or, in the absence of treatment, to extend the duration of the plaster and finishes considerably.Preparation of sub-base: brush the masonry to remove any irregular parts. Residue of old or flaking plaster must also be removed. Rough masonry with holes or irregular surfaces or which lacks pointing between stones or bricks must be coated inadvance with a mix made from cement sand and TRB305 (com-ponent B).For homogenous brick or cement surfaces, the special anti-salt grout can be applied directly
after they have been brushed
and washed. System layout: even
traces or grooves for pipes or
cables for the new layout must
be treated with the same anti-
salt grout.
Directions for use For each drum of component A
TRH745, 8/9 litres of compo-
nent B TRB305 must be added.
Use a drill with whip or mixer
to obtain a sufficiently fluid mix
after a few minutes which can be
laid using the special hard-bristle
applicator supplied with the com-
ponent A drum.
Application: apply 2/3 brush
coats (fresh on fresh) of the
special anti-salt grout on depla-
stered masonry surfaces made
regular with the closure of holes
and imperfections as previously
described, until the surface is
totally covered with a thickness
of about 2/3 mm.
6
Prove tecniche prima dell’applicazione delle boiacche in alcuni saloni dell Complesso Gallerie dell’Accademia a Venezia
Per la preparazione si raccomanda di utilizzare un miscelatore elettrico
Il Kit delle Boiacche Antisaline comprensivo dell’aggrappante e dell’apposito pennello in fibra che ne facilita l’applicazione
70
SANTUARIO DELL’ISOLA DI BARBANA - GORIZIAPROTETTE LE MURATURE DELL’ORATORIO E DEL CONVITTO CON LE BOIACCHE ANTISALINE DOPO IL RISANAMENTO CON DRY KIT SYSTEMIMPRESA APPLICATRICE: DENIS PUNTIN SAN MARTINO, UDINE
PROTEZIONE: PROTECTIONSISTEMA CONTRO LE TRASMIGRAZIONI SALINE: SYSTEM AGAINST THE TRANSMIGRATION OF SALT
7171
SCHEDA PRODOTTO 72Intonaca&Deumidifica
Utilizzo e vantaggiMescolato all’impasto dell’intonaco, TRH 780®
Intonaca&Deumidifica produce una considerevole espansione
della massa, creando all’interno della stessa microbolle calibrate
collegate tra di loro, in grado di far trasmigrare l’acqua contenuta
nella muratura verso l’ambiente esterno sotto forma di vapore.
Tale conformazione dell’intonaco permette inoltre ai sali idrosolu-
bili (contenuti talvolta nell’acqua di risalita capillare) di espandersi
all’interno delle microbolle per lungo tempo senza esercitare le
tipiche disgregazioni meccaniche che tali sali esercitano negli
intonaci tradizionali per la loro variazione di volume da anidri a
saturi. Una caratteristica peculiare degli intonaci macroporosi
realizzati con TRH 780® è quella di poter assorbire l’eventuale
vapore acqueo in eccedenza negli ambienti, senza permettere la
condensazione dello stesso sulle superfici, restituendolo succes-
sivamente non appena i valori dell’umidità relativa eccedente si
saranno normalizzati.
Tinteggiatura e materiali per la finituraA distanza di un mese dall’applicazione dell’intonaco macropo-
roso sarà possibile procedere alla tinteggiatura delle superfici,
avendo cura di utilizzare materiali altamente traspiranti quali
calci pigmentate, naturali o pitture a base di silicati o di
Intonaca&Deumidifica
RISANAMENTO - REPAIR
TRH 780
Versatilità totaleIl concentrato TRH780® consente di realiz-
zare intonaci macroporosi ad elevata eva-
porazione scegliendo gli inerti ed i leganti
più idonei al tipo di lavoro da effettuare.
Si possono così realizzare intonaci con
pozzolana, calce, cemento, misti, ecc.
unitamente ad inerti del tipo cocciopesto,
sabbie di cava, sabbie di fiume, pietre maci-
nate, sabbie quarzifere, cereali, ecc. ecc.
SOSTANZA ATTIVACONCENTRATAPER REALIZZAREINTONACI MACROPOROSI
Prodotto Certificato
resine polisilossaniche.
Si dovranno evitare nel modo più assoluto finiture plastiche o
filmogene.
Gli intonaci esterni potranno essere altresì resi idrorepellenti con
il nostro formulato specifico TRF500® Para Pioggia.
ConsumiPer preparare l’intonaco basterà aggiungere nella be-
toniera di impasto: 1confezione da 5 kg di TRH780®
Intonaca&Deumidifica ogni 50 kg di legante idraulico (cemento,
calce, grassello, pozzolana, con esclusione del gesso). Il rapporto
con gli inerti (sabbia di fiume, sabbia di cava, cocciopesto, ceneri
laviche, residui cerealicoli o altro) risulta uguale a qualsiasi
impasto tradizionale: tre parti di inerti per ogni parte di legante
(1 secchio di legante + 3 secchi di inerti). Lo spessore comples-
sivo dell’intonaco non dovrà mai essere inferiore ai 2 cm. Anche
la finitura civile dovrà essere realizzata additivando il TRH 780®
all’impasto.
Caratteristiche e precauzioniProdotto in polvere. Non infiammabile. Non ingerire.
Tenere lontano dalla portata dei bambini.
Utilizzare guanti ed occhiali durante la miscelazione.
73Intonaca&Deumidifica
Complete versatilityWith TRH 780® concentrate you can make
high evaporation macroporous plaster by
choosing the most suitable aggregates and
binders for the type of work to be carried
out. In this way plaster can be made with
pozzolana, lime, cement, mixes, etc. toge-
ther with aggregates such as cocciopesto,
quarry sand, river sand, ground stone,
quartz sand, cereals, etc.
UseWhen blended into the plaster mix,
TRH780® Plaster&Dehumidify makes the
mass expand considerably by creating in-
terconnected calibrated micro-bubbles insi-
de, which makes the water in the masonry
transmigrate to the outside environment in
the form of vapour.
This plaster conformation also enables
water-soluble salts sometimes found in
capillary rise water to expand inside the
micro-bubbles without exercising the
Prima cosa chiudereil rubinettoAsciugare un muro umido è semplice solo
in apparenza. Sembrerà banale, ma la
prima cosa da fare è quella di “chiudere il
rubinetto”.
Ci spieghiamo meglio: se la causa è
legata alla risalita dell’acqua per capillarità,
bisognerà prima bloccarne la risalita dalla
base. Se il muro assor-
be l’acqua dal terreno
addossato bisognerà
preventivamente imper-
meabilizzarlo ecc.
Il corretto utilizzodegli intonaci macroporosiSolamente dopo, per consentire l’evapo-
razione dell’umidità residua, si potranno
utilizzare, sfruttandone appieno tutte
le potenzialità, gli intonaci macroporosi
destinati altrimenti ad una vita breve ed
ingloriosa.
Meglio all’internoRispetto all’intonaco tradizionale, quello
macroporoso ha minore resistenza alla
compressione, è più delicato e fortemente
assorbente. Se applicato all’esterno deve
essere adeguatamente protetto con pittu-
re silaniche o polisilossaniche altamente
traspiranti.
Importanti possibilità poco sfruttate:ideale per le abitazioninuoveAbitare da subito un edificio nuovo
si scontra sempre con i tempi tecnici
(generalmente 1 / 2 anni) necessari alla
struttura per asciugare.
Evitare condense, formazioni di muffe,
disagi di ogni tipo potrebbe essere preven-
tivamente risolto impiegando negli intonaci
delle pareti interne l’additivo specifico TRH
780® per renderli macroporosi.
RISANAMENTO: ELEMENTI IMPORTANTI DA NONDIMENTICARE
typical mechanical break-up that these
salts exercise in traditional plaster due to
their variation in volume from anhydrides
to saturates.
A special feature of macroporous pla-
ster made using TRH780® is that it can
absorb any excess water vapour in rooms
without allowing it to condense on the
surfaces, subsequently restoring it as
soon as the surplus relative humidity
values have gone back to normal.
Painting and finishingmaterialsA month after the application of the
macroporous plaster it will be possible
to paint the surfaces, taking care to
use highly breathable materials such as
pigmented lime, natural or painting with
silicates or polysiloxane resins. Plastic or
film-forming finishes must be avoided at
all costs.
ConsumptionTo make the plaster just add 1 5-kg pack
of TRH 780® Plaster&Dehumidify to the
concrete mixer for every 50 kg of hydrau-
lic binder (cement, lime, putty, pozzolana,
with exclusion of gypsum). The ratio
for aggregates (river sand, quarry sand,
cocciopesto, lava ash, cereal residue or
others) is the same as for any traditional
mix: three parts of aggregate for every
part of binder (1 bucket of binder + 3 bu-
ckets of aggregate). The overall thickness
of the plaster must never be less than 2
cm. Two-coat finishes must also be made
by adding TRH 780® to the mix.
Characteristics andprecautionsProduct in powder form. Non-flammable.
Do not ingest. Keep away from children.
Use gloves and goggles during mixing
procedure.
74
Il PROBLEMA
Riportiamo di seguito l’esperien-za diretta, di un professionista esterno all’azienda, che si è trovato ad affrontare il problema della verifica sismica di un Edifi-cio Pubblico (Scuola Elementare di 1° grado) ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008.
LA NORMATIVAATTUALE
La normativa che impone la veri-fica sismica di edifici strategici risale al 2003 e più precisamente è l’Ordinanza P. C. dei M. n. 3274 del 20 marzo 2003, art. 2 comma 3). Non è un problema nuovo quindi ma è un problema che non si è ancora deciso di affrontare in modo strutturale, stanziando fondi o quantomeno permettendo alle amministrazioni che hanno nel loro portafoglio la possibilità economica di affrontare certi interventi di sforare il patto di stabilità (qualcosa si è mosso col decreto del fare – Letta e Renzi ma per importi ancora non suffcienti).
L’EDIFICIO: STORIAE DESCRIZIONE
L’immobile insiste in un’area di circa 4500 m2 posta tra l’argine destro del fiume Tramigna e Viale della Vittoria n.65, a circa 250 metri a sud delle mura scalige-re; il fabbricato adibito ad uso scolastico ed intitolato a Ippolito Nievo, è costituito da due piani fuori terra con cortili interni. Lo sviluppo della pianta è ad U con la facciata principale sul lato Ovest dove è ubicato l’ingresso; i prospetti laterali si affacciano sul lato nord e sud prospicienti i piazzali adibiti a parcheggio. Il fronte principale a salienti è caratterizzato al piano terra da fasce in finto bugnato mentre la porzione centrale, i cui ingressi si collocano su una scalinata di sei gradini, è percorsa da un lungo ballatoio balaustrato mentre le finestre rettangolari del primo piano sono sormontate da cimasa classica e dotate di davanzali sorretti da mensoline.Le strutture verticali, perimetrali e divisorie sono costituite da murature in pietra con legante in malta di calce dello spessore
variabile da 40 a 60 centimetri; le strut-ture orizzontali sono costituite da solai in laterocemento mentre la copertura è sostenuta da travi principali in legno massello di sezione pressochè quadrata che poggiano su capriate in legno e pilastri in muratura portante a base quadrata di lato 40 centimetri e da un’orditura secondaria costituita da travetti di sezione rettangola-re che costituiscono l’appoggio dei tavel-loni in laterizio su cui poggiano le tegole di tipo marsigliese. Il progetto dell’opera fu redatto dall’Ingegner Ugo Lissandrini di Soave nell’anno 1923, sotto l’amministra-zione guidata dal podestà Menotti De Vido. Le 14 aule ospitavano al piano rialzato le classi elemntari ed al piano superiore il corso biennale d’avviamento professionale, soppresso successivamente con l’istituzio-ne della scuola media unificata nel 1960. L’edificio fu solennemente inaugurato il 28 ottobre 1931 alla presenza di numerose autorità politiche. Imponente per la sua mole a linee sobrie senza sovrastrutture è una delle opere più importanti compiute dal fascismo in Soave.L’immobile fu oggetto di ristrutturazione nell’anno 1984 con la realizzazione dei solai in laterocemento del piano secondo in sostituzione dei vecchi solai in legno fatiscenti ed il soffitto in canniccio smal-tato, tutto per una funzionalità più consona alle esigenze scolastiche e soprattutto per migliorare e dotare l’organismo edilizio di nuove strutture previste dalle norme antinfotunistiche del tempo come la realiz-zazione delle scale di emergenza, di un’aula magna per le riunioni, di un’aula per le at-tività manuali e pratiche, il risanamento del tetto e la sostituzione degli infissi esterni.L’edificio è da sempre adibito ad uso sco-lastico e viene utilizzato anche quale sede per le votazioni delle varie elezioni politiche amministrative. L’edificio nonostante gli interventi cui è stato sottoposto, presenta interesse culturale in quanto rappresenta un’importante testimonianza di edilizia pubblica realizzata nel periodo fascista nel Comune di Soave secondo sistemi legati alla tradizione classica tipica dell’area veneta e per questo è stato inserito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella Direzione Regionale per i Beni cul-turali e Paesaggistici del Veneto nell’anno 2010 come edificio di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D, Lgs. N. 42/2004.
VERIFICA SISMICADOTT. ING. PAOLO BETTAGNOTECHNICAL FEEDBACK
di un Edifi cio Pubblicoai sensi del D.M. 14 gennaio 2008
Scuola Elementare di 1° grado.DOTT. ING. PAOLO BETTAGNO - Studio: ING. ENZO PULEO
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7575
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THE PROBLEM
The following report contains the personal experience of a professional, not in the direct employ of the organization, who found himself faced with a problem; what follows explains how he overcame the difficulty.PROBLEM: assessment of the seismic safety of a public building (elementary school) in accordance with Ministerial Act 14 January 2008.
CURRENTLEGISLATION
The legislation which demands seismic safety assessments of strategic buildings dates back to 2003, specifically to art. 2 paragraph 3 of the Order emanated by the Prime Minister’s Office on 20 March 2003, numbered 3274.This is not, therefore, a new problem but it is a problem that no one has yet taken on at a structural level by allocating funds or even giving permission to the local administrations that could draw on the necessary financial resources to do so to waive the Stability Pact (with the ‘Action Act’ of Letta and Renzi some steps have been taken but the amounts involved are not sufficient).
DESCRIPTION OF THE BUILDING
The building stands on an area totalling approximately 4500 m² situated between the right-hand
bank of the river Tramigna and no. 65 Viale della Vittoria, around 250 metres south of the medieval walls; this building, used as a public school, is dedicated to Ippolito Nievo and consists of two floors above ground with internal courtyards. Its footprint makes a U shape, with the main façade on the west side, where the main entrance is located; the side wings face north and south and overlook the car parking areas. The main front, decorated with salients, is distinguished on the ground floor by strips of fake bossage, while the central section, whose entrances are found at the top of a flight of six steps, is flanked by a long walkway flanked with balustrades. The rectangular windows on the first floor are topped by classical cymas and are complete with ledges held up by brackets. The vertical, perimetric and dividing elements are composed of walls made from stones held together with lime-based mortar, of thicknesses varying between 40 and 60 centimetres; the horizontal elements are composed of hollow core floors, while the roofing is supported by wooden rafters of a basically square section which in rest on trusses also made of wood and loading-bearing masonry pilasters with a square base measuring 40 centimetres per side; further support is provided by a secondary web of smaller rectangle-section beams which constitute the support for the clay slabs on which the Marseilles tiles have been laid.
The plans for the building were drawn up by the civil engineer Ugo Lissandrini of Soave in 1923, under the local administration led by Menotti De Vido. The 14 classrooms originally housed the elementary classes on the lower floor and the two-year professional training institute on the upper floor (later suppressed with the establishment of the universal junior high school in 1960). The building was officially opened on 28 October 1931 in the presence of numerous important politicians.An impressive building thanks to both its size and its sober lines without superstructures, it is one of the most important constructions of the Fascist era in Soave. The school underwent restoration work in 1984, with hollow core floors substituting the decayed wooden floors on the second level and the painted laths constituting the ceiling; this was done to bring the building into line with the needs of a modern school and, above all, to improve and equip the building with the new structures required by the accident prevention legislation of that time, such as the construction of fire escapes, creation of a large hall for gatherings and a classroom for manual and practical work, restoration of the roof and substitution of external doors and window frames.The building has always been used as a school and is also used as a polling station when local and national elections are held. Despite the work necessarily
CHECK SEISMICof a Public Buildingunder D.M. 14 January 2008Elementary School.DOTT. ING. PAOLO BETTAGNO - Studio: ING. ENZO PULEO
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carried out on the school, it remains of great cultural interest as it is one of the most important examples of the public buildings created during the Fascist era in the municipality of Soave; systems linked to the typical building practices of the Veneto region were used for its construction, and for this reason the Ministry for Cultural Heritage and Events included it in the list of buildings of cultural interest held by Regional Office for Cultural and Natural Heritage of the Veneto in 2010, in accordance with art. 10 of Legislative Act no. 42/2004.
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Il Capitolo 8 del D. M. 14 gennaio 2008 introduce i concetti di LIVELLO DI CONOSCENZA (relativo a geometria, dettagli costruttivi e materiali) e FAT-TORE DI CONFIDENZA (che modifi cano i parametri di capacità in ragione del livello di conoscenza); la valutazione della sicurezza ed il progetto degli interventi sono normalmente affetti da un grado di incertezza diverso da quello di una struttura di nuova progettazione.L’esistenza di fatto della struttura com-porta la possibilità di determinare le effettive caratteristiche meccaniche dei materiali e delle diverse parti struttu-rali, che possono avere anche notevole variabilità nell’ambito della struttura stessa e non possono essere imposte
come dati progettuali da conseguire in fase costruttiva, come avviene con le strutture nuove; tuttavia, una corretta e accurata valutazione riduce le incer-tezze che in una nuova costruzione sono insite nel passaggio dal dato di progetto alla realizzazione.Nelle costruzioni esistenti è cruciale la conoscenza della struttura intesa come geometria, dettagli costruttivi e dei materiali che la costituiscono (cal-cestruzzo, acciao, mattoni e malta). È per questo che viene introdotta la categoria dei FATTORI DI CONFIDEN-ZA, strettamente legati al livello di conoscenza conseguito nelle indagini conoscitive e che vanno preliminar-mente, se necessario, a ridurre i valori medi di resistenza dei materiali della struttura esistente per ricavare i valori da adottare nella verifi ca.Per la valutazione della sicurezza si intende un procedimento che può avere due scopi:• stabilire se una struttura esistente è in grado o meno di resistere alle combinazioni delle azioni di progetto
LA NORMATIVA:CAPITOLO 8EDIFICI ESISTENTI
La normativa prevede la valutazione della sicurezza sismica di un edifi cio ogni volta che si esegue un intervento strutturale e impone di calcolare il livello di sicurezza della struttura prima e dopo l’intervento. Il progettista poi deve esplicitare i livelli già presenti, quelli conseguiti con l’intervento non-ché le eventuali conseguenti limitazioni da imporre nell’uso della costruzione.Si riportano alcuni paragrafi della normativa fondamentali per le analisi di edifi ci esistenti
contenute nell NTC;• determinare l’entità massima delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, che la struttura è capace di sostenere con i margini di sicurezza richiesti dalle NTC, defi niti dai coeffi cienti parziali di sicurezza sulle azioni e sui materiali.Per quanto riguarda l’edifi co in esame si andrà a determinare l’entità mas-sima delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste, che la struttura è capace di sostenere con i margini di sicurezza richiesti dalle NTC, defi niti dai coeffi cienti parziali di sicurezza sulle azioni e sui materiali.Per gli edifi ci in muratura si considera lo Stato Limite di salvaguardia Vita (SLV) e si applica quanto riportato al Par. 2.4 delle NTC relativamente a Vita Nominale (VN), Classi d’Uso (CU) e periodo di riferimento per l’azione sismica (VR).L’edifi cio in esame ricade nella Classe d’Uso III (Costruzioni il cui uso preve-da affollamenti signifi cativi…) a cui si associa un valore del Coeffi ciente d’uso CU = 1,50.
Classe d’uso → I II III IV
Coeff. CU → 0,70 1,00 1,50 2,00
TIPI DI COSTRUZIONE VN VR
Opere provvisorie - Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva
10 35 35 35 35
Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza normale
50 35 50 75 100
Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica
100 70 100 150 200
OPERE CON VN=50
classe uso → I II III IV I II III IV
PVR ↓ TR PT=50
SLO 0,81 21 30 45 60 91% 81% 67% 56%
SLD 0,63 35 50 75 100 76% 63% 48% 39%
SLV 0,1 332 475 712 949 14% 10% 7% 5%
SLC 0,05 682 975 1462 1950 7,1% 5,0% 3,4% 2,5%
PAR. 8.5: PROCEDURE PER LA VALUTAZIONE DI SICUREZZAPAR. 8.5.1: ANALISI STORICO CRITICAPAR. 8.5.2: RILIEVO GEOMETRICOPAR. 8.5.3: CARATTERIZZAZIONE MECCANICA DEI MATERIALIPAR. 8.5.4: LIVELLI DI CONOSCENZA E DI CONFIDENZA
Tabella C8.1 – Periodo di riferimento dell’azione sismica
Tabella C8.2
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
78
Come già detto, la normativa prevede con riferimento al livello di conoscenza e di confidenza acquisito, la possibilità di definire dei coefficenti che vanno ad incidere sulle azioni in gioco e sui parametri dei materiali secondo quanto segue:• LC3 livello di conoscenza raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo geometrico, verifiche in situ estese ed esaustive sui dettagli costruttivi, indagini in situ esausti-ve sulle proprietà dei materiali; il corrispondente livello di confidenza è FC=1;• LC2 livello di conoscenza raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo geometrico, verifiche in situ estese ed esaustive sui dettagli costruttivi, indagini in situ estese sulle proprietà dei materiali; il corrispondente livello di confidenza è FC=1,2;• LC1 livello di conoscenza raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo geometrico, verifiche in situ limitate sui dettagli costruttivi, indagini in situ limitate sulle proprietà dei materiali; il corrispondente livello di confidenza è FC=1,35.
Classe d’uso Vita VN [anni]
Coeff. Uso Periodo VR [anni]
Periodo TR [anni]
Probabilità PVR
Probabilità PT=50
III 50.0 1.5 75.0 712 0,1 7%
Livello di conoscenza
Geometria Dettagli costruttivi
Proprietà dei materiali Metodi di analisi
FC
LC
Rilievo muratura, volte, solai, scale.
Individuazione carichi gravanti su ogni elemento di parete.
Individuazione tipologia fondazioni.
Rilievo eventuale quadro fessurativo e deformativo.
Verifiche in situ limitate
Indagini in situ limitate.
Resistenza: valore minimo di tabella c8a.2.1.
Modulo classico: valore medio intervallo tabella c8a.2.1
Tutti
1.35
LC2
Veriche in situ estese ed esaustive
Indagini in situ estese.
Resistenza: valore medio intervallo di tabella c8a.2.1.
Modulo elastico: media delle prove o valore medio intervallo di tabella c8a.2.1
1.20
LC3
Indagini in situ esaustive
CASO A: disponibili 3 o più valori sperimentali di resistenza Resistenza: media dei risultati delle
prove. Modulo elastico: media delle prove o
valore medio intervallo di tabella c8a.2.1.
CASO B: disponibili 2 valori sperimentali di resistenza Resistenza: - se il valore medio sperimentale com-
preso in intervallo di tabella c8a.2.1. valore medio dell’intervallo stesso;
- se valore medio sperimentale maggiore di espremo superiore intervallo, quest’ultimo;
- se valore medio sperimentale infe-riore al minimo dell’intervallo, valore medio sperimentale.
Modulo elastico: come LC3 caso a.
CASO C: disponibile 1 valore sperimentale di resistenza Resistenza: - se il valore medio sperimentale
compreso in intervallo di tabella c8a.2.1o superiore, valore medio dell’intervallo;
- se valore medio sperimentale infe-riore al minimo dell’intervallo, valore medio sperimentale.
modulo elastico: come LC3 caso a.
1.00
Nella tabella C8.2 vengono riportati il Periodo di ritorno dell’azione sismica (TR) per i diversi stati limite e la Probabilità di superamento (PVR) nel Periodo di riferimento (VR) e la Probabilità di superamento dell’azione sismica (PT=50) riferito ad un Periodo di riferimento.Per il nostro caso stato limite di salvaguardia vita (SLV) e VN= 50 abbiamo:
La Tabella C8A.1.1 riporta i livelli di conoscenza in funzione dell’informazione disponibile e i conseguenti valori dei fattori di confidenza per gli edifici in muratura. Il livello di conoscenza raggiunto per l’edifico in esame è LC2 e un conseguente fattore di confidenza FC=1,2.
Tabella C8A.0.1
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
79
Chapter 8 of the Ministerial Act dated 14 January 2008 introduces the concepts of DEGREE OF KNOWLEDGE (pertaining to geometry, details of construction and materials) and CONFIDENCE FACTORS (which modify the capability parameters depending on the degree of knowledge); the safety assessment and the plan of work are usually affected by a greater degree of uncertainty compared with more recently designed buildings. The very existence of the structure means that it is possible to establish the effective mechanical characteristics of the materials and of the various different parts of the structure; there may well be signifi cant differences within the same building and the characteristics cannot be used as a defi nite base for planning and carrying out the restoration work, as happens with new buildings. Nevertheless, a careful and thorough assessment reduces the level of uncertainty, which in a new build arises from the passage from design to actual construction. In existing buildings it is vital to have a good knowledge of the architecture in terms of its geometry, the details of its construction and the materials it is made of (concrete, steel, bricks and mortar, etc.). This is why the category of CONFIDENCE FACTORS has been introduced; these factors are closely tied to the degree of knowledge attained in the recon-naissance operations and which initially, if necessary, can reduce the average degree of resistance of the materials used in the existing structure in order to obtain values to assume in the assessment. By the term safety assessment we mean a procedure that can have two purposes:1. establish whether an existing building is able to withstand the combinations of proposed operations contained in the Code of Building Practice (CBP);2. calculate the maximum extent of the work - taking into consideration the combinations of operations proposed - the building can withstand within the margins for safety stipulated in the CBP, set using partial safety factors for both the operations and materials.As far as the building in question is concerned, we calculated the maximum extent of the operations (taking the proposed combinations as stated in the plan of work) the building would be able to withstand within the margins for safety stipulated in the CBP, set using partial safety factors for both the operations and materials.For buildings in masonry, the Ultimate Limit State (ULS) is calculated and the stipulations of Par. 2.4 of the CBP applied in relation to nominal life expectancy (VN)), building types (CU) and expected frequency of seismic activity (VR).The building in question is categorized as Building Type III (Buildings where signifi cant numbers of people gather ...), to which is attached a building type factor CU=1.50
THE LEGISLATION: CHAPTER 8,EXISTING BUILDINGS
Current legislation requires that seismic safety assessments be carried out every time structural work is performed, and stipulates that the structure’s level of safety must be calculated before and after the work. The works planner must then state the existing levels, the levels of safety attained thanks to the work and also any limitations that need to be imposed on the use of the building. Below are the crucial sub-sections from the legislation in order to assess existing buildings:
Sub. 8.5 PROCEDURES FOR SAFETY ASSESSMENT
Sub. 8.5.1 HISTORICAL AND CRITICAL ANALYSIS
Sub. 8.5.2 ARCHITECTURAL SURVEYING
Sub. 8.5.3 MECHANICAL CHARACTERISTICS OF THE MATERIALS
Sub. 8.5.4 DEGREES OF KNOWLEDGE AND CONFIDENCE
In Table C8.2 we see the return period of seismic activity (TR) for the various limit states and the probability of survival (PVR) within the expected lifespan (VR) and the probability of withstanding seismic activity (PT=50) within a certain period of reference.In our case, with the ultimate limit state (in Italian, SLV) and VN=50, we have:(see table C8A.0.1 on previous page)As mentioned previously, as far as the degree of knowledge and confi dence attained is concerned, the regulations allow for the possibility of calculating factors that will affect the actions required and also the parameters of the materials, according to the following conditions:• LC3 degree of knowledge attained following completion of the architectural survey, extensive and exhaustive onsite inspections concerning construction details, exhaustive onsite investigations into the properties of the materials; the corresponding confi dence factor is FC=1;• LC2 degree of knowledge attained following completion of the architectural survey, extensive and exhaustive onsite inspections concerning construction details, extensive onsite investigations into the properties of the materials; the corresponding confi dence factor is FC=1.2;• LC1 degree of knowledge attained following completion of the architectural survey, limited onsite inspections concerning construction details, limited onsite investigations into the properties of the materials; the corresponding confi dence factor is FC=1.35.Table C8A.1.1 shows the levels of knowledge in relation to the information available and the related values for the confi dence factors for masonry buildings. The degree of knowledge attained for the building in question is LC2, which means it has a confi dence factor of FC=1.2 (see table C8A.1.1 on previous page).
80
CLASSIFICAZIONEDELLAMURATURALa conoscenza della costruzione in
muratura oggetto della verifica è di
fondamentale importanza ai fini di una
adeguata analisi e può essere con-
seguita con diversi livelli di approfon-
dimento, in funzione dell’accuratezza
delle operazioni di rilievo, dell’analisi
storica e delle indagini sperimentali.
Si è per prima cosa appurata la
conoscenza della geometria struttu-
rale dell’edificio tramite rilievo che
ha compreso le misurazioni piano per
piano di tutti gli elementi in muratura,
incluse nicchie, cavità, canne fumarie,
dei solai, della copertura e delle scale
individuandone la tipologia struttura-
le. Il tutto è stato rappresentato nei
disegni dello stato di fatto allegati alla
relazione (Tavole di rilievo).
Si è inoltre eseguita una prima ricogni-
zione per annotare l’eventuale quadro
fessurativo e deformativo; la struttura
si è presentata in ottime condizioni,
non ha evidenziato fessurazioni rile-
vabili a occhio nudo nè evidenti fuori
piombo o rigonfiamenti degli elementi
murari.
Particolare attenzione si è quindi
successivamente prestata all’indivi-
duazione della tipologia della muratura
che costituisce l’edificio in esame
procedendo con la rimozione di parti
dell’intonaco così da mettere in luce
in maniera inequivocabile la tessi-
tura muraria; si è osservato come la
struttura portante verticale dell’edifcio
sia costituita da muratura in sasso di
medie dimensioni legata con malta di
calce.
I sassi provengono come rinvenuto
nel progetto originario a firma dell’Ing.
Ugo Lissandrini dalla cava in Via San
Lorenzo nel Comune di Soave e sono
stati ottenuti frantumando roccie sedi-
mentarie di tipo calcareo.
La muratura perimetrale esterna ha al
piano terra e al piano primo uno spes-
sore di circa 60 cm mentre al piano
sottotetto la muratura ha uno spessore
di 50 cm; la muratura interna ha uno
spessore di circa 45 cm.
La muratura dell’atrio di ingresso e al
piano primo della palestra ha invece
uno spessore di circa 60 cm.
80
Fig.01: Particolare della muratura esterna priva di intonaco
Fig.01: Particolare della muratura interna priva di intonaco
Fig.03: Muratura esterna priva di intonacodove si nota la listatura in mattoni
81
Tipologia di muraturaƒm
(N/cm2)
τ0
(N/cm2)
E
(N/mm2)
G
(N/mm2)
w
(kN/m3)
Muratura in pietre a spacco di buona tessitura 260 5,6 1500 500 21
La muratura ad un primo esame visivo
si è presentata con una buona tessitu-
ra sia nella parte esterna che in quella
interna; i blocchi in pietra a spacco
sono legati da una malta a base di
calce con scadenti caretteristiche
meccaniche come ci si aspetta da una
muratura che può essere classificata
come storica. I giunti comunque sem-
pre ad un attento esame visivo non
sono proprio sottili e in alcuni punti
delle murature esterne si sono notati
dei ricorsi o delle listature con mattoni
(fig.01 e fig.03) che regolarizzano la
tessitura ed in particolare l’orizzon-
talità dei corsi migliorando le carat-
teristiche meccaniche della muratura
secondo le regole dell’arte.
In Tabella C8A.2.1 vengono riportati
i valori di riferimento dei parametri
meccanici (minimi e massimi) e peso
specifico medio per le diverse tipolo-
gie di muratura, riferiti alle seguenti
condizioni: malta di caratteristiche
scarse, assenza di ricorsi o listature,
paramenti semplicemente accostati o
mal collegati, muratura non consolida-
ta e tessitura a regola d’arte. Il nostro
caso ricade nelle murature in pietre a
spacco con buona tessitura, caso nu-
mero tre, di cui riassumiamo le carat-
teristiche meccaniche, considerando in
fase cautelativa il livello inferiore.
Tabella C8A.2.1
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
Tipologia di muratura
ƒm
(N/cm2)
τ0
(N/cm2)
E
(N/mm2)
G
(N/mm2)
w
(kN/m3)
min-max min-max min-max min-max
Muratura in pietrame disordinata (ciottoli, pietre erratiche e irregolari)
100 180
2,0 3,2
690 1050
230 350
19
Muratura a conci sbozzati, con parametro di limitato spessore e nucleo interno
200 300
3,5 5,1
1020 1440
340 480
20
Muratura in pietre a spacco con buona tessitura 260 380
5,6 7,4
1500 1980
500 660
21
Muratura a conci di pietra tenera(tufo, calcarenite, ecc.)
140240
2,84,2
9001260
300420
16
Muratura a blocchi lapidei squadrati 600800
9,012,0
24003200
780940
22
Muratura in mattoni pieni e malta di calce 240400
6,09,2
12001800
400600
18
Muratura in mattoni semipieni con malta cementizia (es.: doppio UNI foratura ≤ 40%)
500800
2432
35005600
8751400
15
Muratura in blocchi laterizi semipieni (perc. foratura < 40%)
400600
30,040,0
36005400
10801620
12
Muratura in blocchi laterizi semipieni, con giunti verticali a secco (perc. foratura < 40%)
300400
10,013,0
27003600
8101080
11
Muratura in blocchi di calcestruzzo o argilla espansa (perc. foratura tra 45% e 65%)
150200
9,512,5
12001600
300400
12
muratura in blocchi di calcestruzzo semipieni (perc. foratura < 45%)
300440
18,024,0
24003520
600880
14
82
CLASSIFICTIONOF THEMASONRYKnowledge of the masonry structure
under assessment is vitally impor-
tant in order to perform a sufficiently
thorough analysis, and can be attained
with varying degrees of completeness
depending on the thoroughness of the
surveying operations, the historical
analysis and the experimental asses-
sments.
The first step was to assess our
knowledge of the structural geometry
of the building through a survey which
comprised taking measurements of all
the masonry elements, floor by floor,
including niches, cavities, chimneys,
floors, roofing and stairways, iden-
tifying the type of structure of each.
All of this has been represented in the
drawings of the building in its original
state attached to this report (Survey
Plates).
An initial reconnaissance was also
performed in order to note any in-
stances of cracks or deformities; the
building appeared to be in excellent
condition as it did not display any
cracks that could be seen with the
naked eye, nor was there any visible
bowing or bulging in the walls.
Next, particular attention was paid to
identifying the type of masonry which
the building is question was made
from. To do this, we removed some
areas of plaster with a view to une-
quivocally establishing how the walls
were composed; the result was that
we were able to ascertain that the
masonry consisted of medium-sized
stones held together with lime-based
mortar. As stated in the original plans
drawn up by Ugo Lissandrini, the sto-
nes originated from the quarry located
in Via San Lorenzo in the same muni-
cipality of Soave and were obtained by
breaking up calcareous sedimentary
rocks. The outer perimeter wall is 60
cm thick on the ground and first floors,
while on the attic floor its thickness is
50 cm; the internal walls are appro-
ximately 45 cm thick. The masonry in
the entrance hall and on the first floor
of the gymnasium, on the other hand,
is 60 cm thick.
After an initial visual evaluation, both
the internal and external masonry ap-
peared to be well bonded; the blocks
of rough-hewn stone are held together
by a mortar made from limestone with
very poor mechanical characteristics,
as we would expect in a building that
could be defined as historical.
However, a further careful visual
examination revealed that the joints
are by no means thin and that at some
points on the external walls we can
see courses and brick edging (Figs.
01 and 03) which make the stonework
more regular and in particular keep it
in straight horizontal bands, thereby
improving the mechanical characteri-
stics of the masonry in line with best
practices
In Table C8A.2.1 we can see the refe-
rence values for the mechanical para-
meters (minimums and maximums) and
mean unit weight for the various types
of masonry, in relation to the following
conditions:
poor quality of mortar, lack of courses
or edging, facings simply set together
or badly joined, lack of consolidation
and state-of-the-art bonding.
Our case falls under the heading of
well-bonded rough-hewn stone ma-
sonry, case number three; below we
summarize the mechanical characteri-
stics of this category, for the sake of
prudence using the values referring to
the level below.
Fig. 01:Detail of the external masonry below the plaster
Fig. 02: Detail of the internal masonry below the plaster
Fig. 03: External masonry with plaster removed where we can see brick edging
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
83
CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA:
PROVE SPERIMENTALI
La classificazione tipologica della mu-
ratura è stata eseguita mediante prove
sperimentali come richiesto dalle NTC;
in particolare si sono commissionate al
laboratorio prove della società Veneta
Engineering s.r.l. n.3 prove di martinetti
doppi piatti per la valutazione della
resistenza meccanica a compressione
e il modulo elastico e n.10 prove so-
niche per valutare l’omogeneità della
tessitura della muratura.
Le prove in situ sulla muratura ci han-
no permesso di raggiungere un livello
di conoscenza esteso della muratura
come indicato dalla normativa.
Le prove con i martinetti doppi piatti
sono servite a studiare la muratura
oggetto dell’analisi. In particolare si
sono fatte delle misurazioni sullo stato
MP1 MP2 MP3
Tensione di rottura fu [Mpa] 1,85 1,01 1,36
Modulo Elastico Secante E [Mpa] 1147 210 363
Martinetti Piatti
Eseguite al Piano interrato
MP1
MP3
MP2
MP
tensionale e deformativo della parete
muraria sollecitata con opportuni cicli
di carico e scarico. Si sono innanzitut-
to individuate delle zone da un metro
per un metro in cui si sono successi-
vamente effettuate le prove; nella figu-
ra sopra sono riportate le aree oggetto
di analisi per le tre prove in situ.
Individuata la zona è stato quindi
rimosso l’intonaco come documen-
tato nelle fotografie di pag. 80 e si
sono effettuati due tagli orizzontali in
corrispondenza di un livello di malta
ad una distanza di circa un metro uno
dall’altro; si sono inseriti i due marti-
netti fissati con del cemento a presa
rapida; si sono predisposti dei sensori
di spostamento nella zona centrale e
si è iniziata la prova caricando l’ele-
mento murario eseguendo più cicli di
carico e scarico e a step con misura
per ogni singolo intervallo dei valori di
deformazione; la pressione di rottura
viene individuata mediante l’analisi
dei grafici dei sensori di spostamento
posti tra i due martinetti. In tabella
vengono riassunti i valori ottenuti.
Fig.01: Localizzazione delle aree di prove per i martinetti piatti
84
Si può osservare come i valori a
rottura rilevati siano inferiori ai valori
minimi riportati in tabella C8A.2.1 di
pag. 81, tuttavia bisogna considera-
re le prove eseguite non per i valori
quantitativi forniti bensì per i valori
qualitativi dei grafici sforzi deforma-
zioni ottenuti, in quanto i valori di
tensione a rottura che si ottengono
con questo tipo di prova su murature
costituite da blocchi in pietra a spacco,
sono sempre inferiori a quelli riportati
in letteratura. Infatti le dimensioni dei
martinetti contenute rispetto le dimen-
sioni dei blocchi in pietra che abbia-
mo osservato costituire la muratura
oggetto di analisi, e l’area di prova
limitata rispetto le dimensione dei ma-
schi murari coinvolti non sono tali da
produrre dei risultati quantitativi sulla
RISULTATIDELLE PROVEEFFETTUATECON IMARTINETTI PIATTI
reale tensione a rottura del complesso
muratura nel suo insieme in quanto
vanno a sollecitare in maniera prepon-
derante i legami in malta che quindi
vanno a costituire l’elemento debole
della muratura e quindi della prova
escludendo quei meccanismi di mutuo
incastro che una muratura in pietra a
spacco può sviluppare.
RAPPORTO DI PROVA N. 106/LAT VAR DEL 23/04/2013 ORIGINALE
verbale di accettazione n.87369 del 04/04/2013 norma: procedura interna
PROVA DI MARTINETTI PIATTI
riferimenti del cantiere
Luogo prova: Viale della Vittoria - Soave (VR) data di inizio prova: 27/03/2013 fine prova: 27/03/2013
Cantiere: Scuola elementare Ippolito Nievo Sigla prova: MP1
Dir. lavori: Ing Paolo Bettagno Ubicazione: Scantinato - muro di spina corpo centrale - faccia S
Spostamento (mm)- 0,600 - 0,400 - 0,200 - 0,000 0,200 - 0,400
Tens
ione v
ertica
le (M
Pa)
Grafico tensioni - media spostamenti
0,600 0,800
2,00
1,80
1,60
1,40
1,20
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
0,001,000 1,200 1,400
media orizzontale (mm)media verticale (mm)
Fig. 02: Grafico tensioni-media spostamenti nella prova MP1
85
Fig. 04: Grafico tensioni-media spostamenti nella prova MP4
RAPPORTO DI PROVA N. 107/LAT VAR DEL 23/04/2013 ORIGINALE
verbale di accettazione n.87369 del 04/04/2013 norma: procedura interna
PROVA DI MARTINETTI PIATTI
riferimenti del cantiere
Luogo prova: Viale della Vittoria - Soave (VR) data di inizio prova: 27/03/2013 fine prova: 27/03/2013
Cantiere: Scuola elementare Ippolito Nievo Sigla prova: MP2
Dir. lavori: Ing Paolo Bettagno Ubicazione: Piano terra- ala N - muro di spina faccia N
RAPPORTO DI PROVA N. 108/LAT VAR DEL 23/04/2013 ORIGINALE
verbale di accettazione n.87369 del 04/04/2013 norma: procedura interna
PROVA DI MARTINETTI PIATTI
riferimenti del cantiere
Luogo prova: Viale della Vittoria - Soave (VR) data di inizio prova: 28/03/2013 fine prova: 28/03/2013
Cantiere: Scuola elementare Ippolito Nievo Sigla prova: MP3
Dir. lavori: Ing Paolo Bettagno Ubicazione: Ala N - muro esternoS - faccia S
Spostamento (mm)
- 3,000 - 2,500 - 2,000 - 1,500 - 1,000 - 0,500 0,000 0,500 1,000 1,500
Tens
ione v
ertica
le (M
Pa)
Grafico tensioni - media spostamenti
0,00
0,20
0,40
0,80
0,60
1,00
1,20
1,40
media orizzontale (mm)media verticale (mm)
Spostamento (mm)
Tens
ione v
ertica
le (M
Pa)
Grafico tensioni - media spostamenti
media P4-P5 (mm)media P-P2-P3 (mm)
- 2,500 - 2000 - 1,500 - 1,000 - 0,500 0,000 0,500 1,000
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
Fig. 03: Grafico tensioni-media spostamenti nella prova MP2
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
86
Si può osservare come la prova MP1
abbia dato dei risultati migliori per la
presenza di una malta qualitativamen-
te migliore di quella presente nelle
murature fuori terra e caratterizzate
dalle prove MP2 ed MP3; inoltre si
può osservare come le prove MP2 ed
MP3 abbiano lo stesso tipo di compor-
tamento caratterizzato da una malta
scadente che oltre un certo livello ten-
sionale che possiamo ipotizzare come
limite elastico della muratura ad un
minimo incremento del carico produce
ampi spostamenti. Tuttavia da sotto-
lineare è l’omogeneità del comporta-
mento della muratura nelle tre prove.
Successivamente si sono eseguite
anche delle prove soniche mediante
rilevazione dei tempi di propagazione
di un’onda di compressione attraverso
l’elemento murario. Le prove soniche
sono delle prove che si fanno in situ,
in modalità di trasmissione diretta. La
velocità di propagazione viene corre-
lata alle caratteristiche del materiale
quali densità, omogeneità, presenza di
vuoti e microfessurazioni.
La tecnica si basa sulla generazione
di un impulso meccanico mediante un
martello strumentato e sulla rileva-
zione dei tempi di propagazione delle
onde approssimativamente semisferi-
che di compressione e di taglio, rileva-
te da un accelerometro. Sono le onde
di compressione, quelle generalmente
sfruttate nelle prove soniche, per la
loro maggiore velocità rispetto a quelle
di taglio e per la loro maggiore energia
nella direzione d’impatto.
Ogni singola battuta consta quindi di
una lettura puntuale, localizzata intor-
no alla regione di materiale dove sta-
zione trasmittente e stazione ricevente
sono posizionate. I dati acquisiti ed
espressi in forma tabellare, possono
poi essere presentati in varie maniere
grafiche, anche come mappe di velo-
cità soniche. Di fondamentale impor-
tanza la prova in quanto ha permesso
di evidenziare l’assenza di microfessu-
razioni e fessurazioni nella muratura
tali da danneggiarne il comportamento
confermando scientificamente quello
che già si era notato dopo l’esame
visivo; in particolare questo lo si può
notare dalle misurazioni riportate
del modulo elastico che per tutte le
pareti in cui è stata misurata la velo-
cità dll’onda si è praticamente rilevato
essere della stessa grandezza.
Ultrasuoni US
US n°4
US n°5
US n°1
US n°2
US n°6
US n°3
Fig.05: Localizzazione delle aree di prove soniche al Piano Terra Fig.06: Localizzazione delle aree di prove soniche al Primo Piano
US n°7
US n°8
US n°9
US n°10
USUltrasuoni
Di seguito si riportano i valori del modulo elastico statico e dinamico ottenuti nelle prove
Sigla prova ρ
kN/m3
Es MPa
Ed Mpa
US1 24,00 14104 14978
US2 24,00 17077 18136
US3 24,00 14080 14953
US4 24,00 13656 14503
US5 24,00 10309 10949
US6 24,00 16728 17765
US7 24,00 10806 11476
US8 24,00 7582 8052
US9 24,00 4589 4873
US10 24,00 18158 19284
Tab. 02: Risultati delle prove soniche
Tutti i risultati delle prove eseguite, sia con i marti-netti doppi piatti, che quelle soniche, sono riportati nell’Allegato n.1 della relazione di calcolo.
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
87
To ascertain and classify the type of masonry used in the building, a series of experimental assessments were carried out in compliance with the CBP; in particular, the company Vene-ta Engineering SRL was commissio-ned to carry out three double flat-jack tests in order to assess the compres-sive strength and elastic modulus, as well as ten sonic tests to assess the regularity of the masonry bonding. These onsite tests of the masonry allowed us to attain a high degree of knowledge of the masonry in line with the regulations. The double flat-jack tests allowed us to more closely study the masonry in question. In particular, measurements were taken of the levels of stress and deformation displayed by the walls subjected to appropriate cycles of pressure application and release. First of all, the one-metre-square areas where the tests were to be performed were selected; in the figure on page 85 you can see the three areas cho-sen for the onsite tests. Once each area had been chosen, the plaster was removed as shown in the photographs on page 80 and two hori-zontal cuts were made to the depth of one layer of mortar, about one metre apart. Two jacks were inserted and held in place using quick-dry cement; displacement sensors were placed in the central area and the test was be-gun by subjecting the wall to several cycles of pressure application and release, increasing the pressure each time. At each interval, the deformation values were recorded. The ultima-te strength was identified thanks to analysis of the graphs produced by the displacement sensors placed between the two flat-jacks. The table below summarizes the values obtained.
We can observe that the ultimate strength values are below the mini-mum values stated in table C8A.2.1 on page 81; nevertheless we must con-sider the tests performed not in terms of the quantitative data obtained but rather in terms of the qualitative data obtained from the stress-deformation graphs, as the ultimate strength values obtained through this type of testing on masonry composed of rough-hewn stone are always lower than those given in the relevant literature. In fact, the small size of the jacks in compa-rison with the size of the blocks of stone which we have seen to compose the masonry in question and the small size of the test area compared with the size of the expanses of masonry involved make it difficult to produce quantitative results concerning the real ultimate strength of the masonry structure as a whole: this is in large part due to the fact that the tests tend to put most stress on the mortar between the stones, and this being the weakest element of the masonry and therefore of the tests, they therefore fail to take into account the mutual strengthening mechanisms that can develop between the rough-hewn sto-nes in a wall. It can be seen that the test MP1 pro-duced more positive results thanks to the fact that a better quality of mortar was used there than in the above-ground walls (whose results we see in tests MP2 and MP3). Furthermore, we can see that tests MP2 and MP3 di-splay the same type of behaviour, cha-racterized by poor-quality mortar which beyond a certain level of stress (which we can hypothesize is the elastic limit of the masonry) produces significant displacement at every slight increase in the load. However, we should also
RESULTSOF THEFLAT-JACK TEST
underline the homogeneity of beha-viour in the masonry throughout the three tests.The sonic tests were then carried out by calculating the propagation time of a compressional wave through the masonry. Sonic tests are analyses which are carried out in situ through direct transmission of the waves. The propagation speed is correlated to characteristics of the material such as density, homogeneity, the presence of voids and micro-fracturing. The technique is based on generating a mechanical impulse using an in-strumented impact hammer and then, using an accelerometer, measuring the travel time of the roughly semi-sphe-rical compressional and shear waves. Compressional waves are those most often used in sonic tests, thanks to their travelling with greater speed than shear waves and concentrating greater force in the direction of impact.Every single blow of the hammer pro-duces an accurate reading localized around the area of material where the transmitter and receiver stations are positioned. The data obtained and ex-pressed in tables can then be presen-ted in various graphic forms, including sonic velocity maps. This test was of vital importance in the case in hand since it allowed us to both demonstrate the absence of any micro-fractures or fractures in the ma-sonry that could undermine its stability and provide scientific confirmation of what we had already determined from the earlier visual examination. This can be seen especially clearly from the measurements given for the elastic modulus, which was measured at almost exactly the same size in all the walls where the wave propagation time was tested.
TYPOLOGICALCLASSIFICATION:EXPERIMENTAL ASSESSMENT
88
Le forze orizzontali così come determinate dalle NTCnon verificano la struttura; si deve quindi ripetere l’analisi in modo iterativo abbassando il valore dell’accelerazione orizzonale massima del terreno il che equivale adaumentare la probabilità di accadimento PVER riducendoil Periodo di Ritorno TR del sisma.
VERIFICADELLA STRUTTURA ESISTENTE
CON SISMA
0,99
00
0,920,860,790,720,660,590,530,460,400,330,260,200,13
6 583e-02
Visualizzazione mediante mappa di colore del massimo valore del rapporto tra il momento agente perpendico-lare al piano del muro e il momento corrispondente al collasso per flessione, effettuato per le combinazioni di carico in presenza di sisma. Se il valore risulta inferiore a 1 la verifica è soddisfatta
Il valore massimo dell’accelerazione al piede deve essere ridotto al 40% per verificare le murature esistenti.The maximum acceleration value on the ground must be reduced to 40% in order to test the existing masonry.
The horizontal forces as determined by the NTC do not assess the structure, therefore one must repeat the analysis again and again, lowering the value of the maximum horizontal acceleration on the ground, which in other words means increasing the probability of occurrence PVER and reducing the Return Period TR of seismic activity.
Showing, through a colour map, the maximum value for the ratio between the moment acting perpendicularly to the plane of the wall and the moment corresponding to the fai-lure of the wall through flexion. The failure is the result of a combination of stresses caused by an earthquake; if the value obtained is less than 1 then the test is satisfactory.
Fig.01: Verifica N-M0 (D.M. 08 - Par. 7.8.2.2.3)
89VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
0,97
2 897e-03
0,910,840,780,710,660,590,520,460,390,330,260,200,13
6 762e-02
1,03
2 440e-03
0,990,970,800,730,670,600,530,470,400,350,270,200,14
6 894e-02
Visualizzazione del rapporto tra l’azione orizzontale di calcolo e il taglio limite, ottenuto mediante la resistenza a taglio di calcolo della muratura e il coefficiente di parzializzazione della sezione effettuata per tutte le combinazioni. Se il valore risulta inferiore a 1 la verifica è soddisfatta
Showing the ratio between the assumed horizontal action and the ultimate shear strength, obtained by calculating the assumed shear strength of the masonry and the partialization factor of the section. All combinations have been calculated; when the value obtained is less than one, then the test is satisfactory.
Fig.03: Verifica V (Formula 7.8.2.2.2 D.M. 08)
Visualizzazione del rapporto tra il carico normale di calcolo dovuto all’azione flettente delle forze orizzontali agenti nel piano del muro e all’azione dei carichi verticali e il carico limite della muratura effettuata per tutte le combinazioni. Se il valore risulta inferiore a 1 la verifica è soddisfatta.
Showing the ratio between the assumed normal load (pro-duced by the flexing action of the horizontal forces acting along the plane of the wall together with the action of the vertical forces) and the ultimate strength of the masonry. All combinations have been calculated; when the value obtained is less than one, then the test is satisfactory.
Fig.02: Verifica M-MP (D.M. 08 - Par. 7.8.2.2.1)
90
INTERVENTODI MIGLIORAMENTO
Soluzioni proposte:Il sistema “Inietta&Consolida®”
Considerato che la criticità della mu-
ratura dell’edificio esistente è dovuta
alla malta di calce di scarsa qualità
in accordo con le “Linee guida per la
valutazione e la riduzione del rischio
sismico del patrimonio culturale” si
è deciso di adottare come metodo di
consolidamento della muratura l’inie-
zione di miscele leganti che mirino al
miglioramento delle caratteristiche
meccaniche della muratura da conso-
lidare; in particolare si dovrà prestare
attenzione alla scelta della miscela
da iniettare, curandone la compatibi-
lità chimico fisica e meccanica con la
tipologia muraria oggetto di intervento,
considerando che malte a base ce-
mentizia possono produrre danni alle
murature e in particolare alle superfici,
per la produzione di sali; l’affioramen-
to di sali solubili dalla malta provoca
efflorescenze sulla superficie della
muratura.
Nel caso specifico in esame, si è con-
siderato l’impiego delle boiacche spe-
cifiche “Inietta&Consolida®” a base
di legnati idraulici micronizzati ad alta
resistenza, unitamente ad elementi
sferoidali e resine reticolanti in gra-
do di aumentare oltre la resistenza a
“compressione” anche quella relativa al
“taglio diagonale” e a quella di trazio-
ne conseguentemente all’incollaggio
strutturale generato.
Caratteristiche dei componenti della
miscela:
• Componente A TRN100®: il compo-
nente A è composto da leganti idrau-
lici micronizzati ad alta resistenza con
elementi sferoidali in grado di favo-
rire lo scorrimento e la penetrazione
capillare all’interno delle cavità delle
murature; fortemente desalinizzato e
stabile nel tempo può essere impiega-
to su tutte le tipologie costruttive delle
diverse tessiture murarie;
• Componente B TRB308®: il com-
ponente B è realizzato con l’impiego
di un promotore di aggregazione
reticolante a base acrilica che oltre
ad aumentare la resistenza a compres-
sione dello speciale legante idraulico
TRN100, conferisce allo stesso ele-
vate caratteristiche di permeabilità al
vapore evitando zone di condensazio-
ne indesiderate; l’impiego del TRB308
nell’impasto evita tutte le operazioni
di lavaggio preventivo che vengono
solitamente effettuate per questo tipo
di lavoro, garantendo una perfetta
adesione per la presenza di polveri e
sostanze grasse.
Per il contenimento della miscela è
sufficiente operare con gli intonaci
preesistenti ancora in essere.
Non essendoci tuttavia in letteratura
valori che permettessero quantificare
gli incrementi delle caratteristiche tec-
niche una volta consolidata la parete si
è realizzato il consolidamento parziale
di una parte di muratura su cui suc-
cessivamente si è andata ad eseguire
una prova a taglio diagonale per la
valutazione numerica della resistenza
a taglio della muratura.
91
Considering that the problem of the
masonry in the existing building arose
from the poor quality of the mortar
according to the “Guidelines for the
assessment and reduction of the
seismic vulnerability of our cultural
heritage”, to reinforce the masonry we
decided to adopt the method of injec-
ting a mixture of binders with the aim
of improving the mechanical characte-
ristics of the masonry in question.
The selection of the mixtures to be
injected was the subject of particular
attention, as they had to be chemically,
physically and mechanically compa-
tible with the type of masonry used
in the building, and we had to bear in
mind that cement-based mortars can
cause damage to masonry, in parti-
cular to surfaces, on account of salt
production.
The seeping of soluble salts from the
mortar can cause efflorescence on the
surface of the wall.
In the case in hand, we decided on the
use of special “Inietta&Consolida®”
grouts formulated with high-resistance
micronized hydraulic binders, together
with spherical elements and cross-lin-
king resins designed to help increase
resistance not only to “compression”
but also to “diagonal shear” and trac-
tion following the improved bonding of
the masonry.
The characteristics of the mixture:
• Componente A TRN100®: compo-
nent A is composed of high-resistance
micronized hydraulic binders with
spherical elements which allow the
grout to flow and penetrate fully into
the cavities inside the walls; as it has
been de-salted and remains stable
over time it can be used for all the
different types of structures built with
the various masonry-bonding methods;
• Componente B TRB308®: com-
ponent B is made with the use of an
acrylic-based cross-linking aggrega-
tion promoter which, as well as incre-
asing the compressive strength of the
special hydraulic binder TRN100, also
lends it excellent vapour permeability
properties, meaning that unwanted
areas of condensation can be avoided.
The addition of TRB308 to the grout
means that all the preliminary cle-
aning operations which are usually
performed for this kind of job can be
skipped and that perfect adhesion is
guaranteed even in the presence of
dust and greasy substances.
To contain the mixture it is sufficient
to work with the pre-existing plaster
still in place.
As, however, there are no data in the
current literature that would allow us
to quantify the improvements in tech-
nical characteristics once the wall has
been consolidated, we first performed
a partial consolidation on one part
of a wall, then performed a diagonal
shear test in order to obtain a nume-
rical value for the change in the shear
strength of the wall.
REINFORCEMENTWORK
Solutions proposed“Inietta&Consolida®” System
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
92
Si è innanzitutto provveduto al conso-
lidamento di una parte della muratura
su cui successivamente si è andati ad
eseguire una prova a taglio diagona-
le per la valutazione delle resistenza
meccanica a taglio della struttura.
Come detto, non essendoci in lettera-
tura dei valori per quantificare l’in-
cremento di prestazioni ottenuto con
l’iniezione di miscele leganti, la prova
commissionata al laboratorio prove
della società Veneta Engineering s.r.l.
si è rivelata estremamente preziosa.
Per avere la possibilità di un confronto
dei risultati si è valutato essere oppor-
tuno eseguire il consolidamento dove
precedentemente si era eseguita una
delle prove con i martinetti doppi piatti
così da avere la possibilità di confron-
tare i valori ottenuti sperimentalmente.
La prova con i martinetti piatti doppi
che si è ritenuta più significativa al
fine di un confronto è stata la numero
due, che era stata eseguita al piano
terra dell’ala nord del fabbricato, nel
muro che divide le aule dai corridoi;
si è quindi individuata una zona di di-
mensioni quadrate di lato 150 cm per
andare a consolidare la muratura.
Si è innanzitutto realizzata una vasca
con del cemento a presa rapida così
da evitare la dispersione delle malte
leganti una volta iniettate come
da Fig. 01.
Si è quindi realizzato un reticolo di
fori inclinati passanti di diametro 30
mm circa con interasse di circa 50 cm
anziché 100 cm come si realizzerebbe
nelle normali procedure; l’esigenza di
infittire il passo è dovuta alla porzione
limitata di muratura e all’impossibilità
di eseguire la compensazione ad una
distanza di 24 o 48 ore.
La prima linea di fori è stata eseguita
a circa 50 cm dal bordo inferiore della
vasca in cemento a presa rapida che
si è realizzata e nei fori si sono inseriti
gli iniettori andando ad adattare i petali
delle corone all’inclinazione dei fori.
Con l’impiego di una pompante si sono
andati a riempire i fori fino a satu-
razione della muratura, iniziando dal
basso verso l’alto e utilizzando i tappi
di chiusura per evitare fuoriuscite dai
fori adiacenti.
In Fig. 02 sono ben visibili il reticolo
dei fori, i tubi utlizzati per l’iniezione
della miscela e i tappi che ne evitano
la fuoriuscita.
Terminata la fase di iniezione delle
miscele si è atteso un periodo di tren-
ta giorni prima di effettuare la prova
a taglio diagonale per permettere ai
componenti leganti di far presa e di
pervenire quindi al consolidamento
ottimale della muratura.
IL CONSOLIDAMENTOLE FASIOPERATIVE
Fig.02: Iniezione della boiacca consolidante “Inetta&Consolida®”. Sono previste 2 iniezioni a distanza di 24 ore l’una dall’altra per compensarne i ritiri fi siologici.
Fig.01: Preparativi per la prova: Realizzazione di una “vasca di contenimento” per evitare la dispersionedella boiacca “Inetta&Consolida®”
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
93
We first of all proceeded with con-
solidating one area of the masonry,
on which a diagonal shear test was
subsequently performed in order to
assess the mechanical resistance to
shear stress of the structure. As men-
tioned above, as there are no values
in the current literature to quantify the
improvement in performance obtained
by injecting binders, this test, perfor-
med by the testing department of the
company Veneta Engineering SRL,
turned out to be extremely useful. In
order to be able to compare the re-
sults of the tests, it is considered good
practice to carry out the trial consoli-
dation where one of the double flat-
jack tests have been performed; this
way a direct comparison can be drawn
between the two sets of results.
The double flat-jack test which was
considered the most suitable to pro-
vide comparative results was number
two, the one carried out on the ground
floor of the north wing of the building,
on the wall dividing the classrooms
from the corridor; a square measuring
150 cm per side was then marked out
as the trial patch for consolidating the
masonry.
The first step was to make a basin
from quick-dry cement in order to
catch any grout leaking out after injec-
tion into the wall (see Fig. 01).
Next, a grid was created, made up of
angled perforations with an approxi-
mate diameter of 30 mm, spaced at
roughly 50 cm apart instead of the
usual 100 cm spacing adopted in nor-
mal procedures; the need to create a
denser grid was due to the limited size
of the portion of wall being treated
and the impossibility of topping up
after 24 or 48 hours.
The first line of perforations was
made at approximately 50 cm abo-
ve the bottom edge of the basin in
quick-dry cement made previously,
then the injectors were inserted into
the perforations, adapting the petals
and fixing crowns to the angle of the
perforations. Using a pump, the grout
was injected into the perforations
until the wall was saturated. Work was
begun at the bottom and proceeded
upwards, using stoppers to avoid grout
leaking out of adjacent perforations.
In Fig. 02 the grid of perforations, the
tubes used to inject the grout and the
stoppers used to avoid leakage can all
be clearly seen.
Once the grout injection phase was
complete, we waited for a period of
thirty days before performing the
diagonal shear test so that the binding
components would have time to act
and therefore arrive at optimal consoli-
dation of the masonry.
CONSOLIDATIONPHASESOPERATIONAL
Fig.03: Come si presentava la muratura consolidatacon il sistema certifi cato “Inietta&Consolida®“a maturazione avvenuta (30 gg)
94
To perform an onsite diagonal shear test the first step to take is to isolate the square panel of masonry measuring 120cm per side by making four cuts with a circular saw. The principal difference between an onsite test and a laboratory test lies in the lower end of the panel, since it remains attached to the masonry of the wall. However, theoretical and numerical analyses have demonstrated that, at least in the elastic phase, this attachment has no influence as its effect on the results obtained is negligible.The equipment used for the test consists of two metal plates in a right-angled “L” shape, which are positioned on the corners at either end of one of the diagonals lines crossing the panel; the two plates are connected using two hydraulic jacks in order to form a closed system in which the jack exerts a diagonal force on the panel. The panel is equipped with four displacement transducers per side arranged along the diagonals in order to measure the deformations of the wall when subjected to the diagonal forces. In Fig. 04 we can clearly see the panel ready for the test. In order to eliminate the risk of punching phenomena near the plates, the corners where the steel load-spreading plates were placed were reinforced with cement-based mortar.The upper limit of the test was not determined by the failure of the wall (which, as can be seen in Fig. 05, showed some fracturing after the test but did not fail) but rather by the chains connecting the jacks to the plates breaking. Therefore the value obtained is a prudential one and errs on the side of safety.
THE MATERIAL CONSOLIDATEConsolidation of the masonry is not being contemplated for the whole building but rather for a limited part of it, enough so that the improvements will make the building able to withstand the degrees of horizontal forces stipulated in the regulations. In particular, consolidation of the whole foundation level and ground floor is planned, while the masonry on the first floor will be consolidated only in the gymna-sium and the two dividing walls in the north and south wings which separate the classro-oms from the bathrooms. The “Guidelines for assessment and reduction of the seismic vulne-rability of our cultural heritage”, with respect to the “Code of Building Practice” laid out in the Act passed by the Ministry for Infrastructure and Transport on 14 January 2008, stipulate that it is not compulsory for heritage buildings to attain the same level of safety demanded of new buildings (the 2008 CBP assigns new buildings a life expectancy value VN of 50 years). A lower life expectancy means accepting that the building will once again have to be assessed when the set number of years have elapsed, which is why any life expectancy values of over 20 years are considered acceptable and also a guarantee of a safe building. Given the above, we proceeded differently in our assessment of the safety of the building; in particular we observed that a life expectancy value for the building of 20 years corresponded to a 30% reduction in the accelera-tion on the ground. Therefore we proceeded step by step, consolidating all the parts of the building necessary in order to guarantee attainment of the safe-ty factor set by the regulations.
LA REALIZZAZIONEDELLA PROVA DI TAGLIO DIAGONALE
Per la realizzazione della prova di taglio diagonale nella versione in situ si deve in prima battuta isolare il pannello quadrato di muratura di lato 120 cm median-te quattro tagli realizzati con una sega circolare; la differenza principale tra la prova in situ e quella in laboratorio riguarda la parte inferiore del pannello che resta ammorsata alla muratura della parete; analisi teoriche e numeriche hanno comunque di-mostrato che tale collegamento è almeno in fase elastica ininfluen-te avendo una rilevanza trascura-bile sui risultati ottenuti.L’attrezzatura di prova consiste in due piastre metalliche a forma angolare di “L” che vengono posizionate sui due spigoli di una delle diagonali del pannello; le due piastre vengono collegate con due martinetti idraulici così da realizzare un sistema chiuso in cui il martinetto sollecita il pannello lungo la diagonale. il pannello è strumentato con quat-tro trasduttori di spostamento per lato disposti lungo le diagonali al fine di misurare le deformazioni sotto carico. In Fig. 04 è ben visi-bile il pannello pronto alla prova. Per evitare fenomeni di punzona-mento in prossimità delle piastre, gli angoli in cui si sono inserite le piastre in acciaio di diffusione del carico sono stati rinforzati con della malta cementizia.Il valore limite della prova è stato determinato non per rottura del muro, che come si può vede-re dalla Fig. 05 alla fine della prova risulta fessurato ma non compromesso, ma per rottura delle catene che collegavano i martinetti alle piastre; il valore ottenuto è pertanto precauzionale e quindi a favore di sicurezza.
IL MATERIALE CONSOLIDATO
Il consolidamento della muratura viene ipotizzato non su tutta la struttura ma su una parte limi-tata di essa così da rendere l’in-tervento di miglioramento idoneo a sopportare i carichi orizzontali imposti da normativa; in partico-lare si prevede il consolidamento di tutto il piano delle fondazioni e del piano terra; mentre la muratura del piano secondo viene consolidata solo nella zona della palestra e dei due setti nelle ali nord e sud che dividono le aule dai bagni.Le “Linee guida per la valuta-zione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale” con riferimento alle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008, prescrivono infatti che per un bene culturale non sia obbligatorio il raggiungi-mento di un livello di sicurezza pari alle strutture nuove che le NTC 2008 assumono pari ad un valore di VN pari a 50 anni. Una vita nominale minore significa accettare di dover provvedere ad una nuova verifica passati gli anni determinati, per questo motivo valori della vita nominale maggiori di 20 anni si considera-no ammissibili e quindi sicuri per un manufatto tutelato.Si è quindi proceduto in modo diverso per la valutazione della sicurezza del fabbricato; in parti-colare si è osservato che un valo-re di vita nominale della struttura pari a 20 anni corrisponde ad una riduzione dell’accelerazione al piede del 30%; si è quindi proceduto in maniera iterativa consolidando tutte quelle parti di struttura necessarie a garantire il coefficiente di sicurezza imposto dalla normativa.
94
9595Fig.05: Pannello murario a prova ultimata. Valore limite di rottura non raggiunto a causa del cedimento delle catene che collegavano i martinetti alle piastre.
Fig.04: Pannello murario pronto alla prova
P N.1
Forza di rottura P [kN] 248,22
Resistenza al taglio τmax [N/mm2] 0,34
Tab.01: Riassunto della prova a taglio diagonale
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
96 VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
VERIFICADELLA STRUTTURA CONSOLIDATACON SISMA
Fig.01: Verifica N-MO (D.M. 08 - Par. 7.8.2.2.3)
Il valore massimo dell’accelerazione al piede deve essere ridotto al 70% per verificare le murature consolidate.Il fattore che le “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale” con riferimento alle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008 definiscono per la valutazione sismica dei fabbricato è il fattore di accelerazione, che per il fabbricato consolidato diverrebbe:
aSLV 0,120fa,SLV = ----------- = ----------- = 0,74 ag,SLV 0,163
Tale fattore considera solo uno dei parametri che definiscono l’azione sismica spettrale, ma ha il pregio di fornire un’indicazione quantitativa del deficit in termini di resistenza.
1,00
00
0,930,870,800,730,670,600,530,470,400,330,270,200,13
6 667e-02
Visualizzazione mediante mappa di colore del massimo valore del rapporto tra il momento agente perpendicolare al piano del muro e il momento corrispondente al collasso per flessione, effettuato per le combinazioni di carico in presenza di sisma; se il valore risulta inferiore a 1 la verifica è soddisfatta.
The maximum value for acceleration on the ground must be reduced to 70% in order to test the consolidated masonry.The factor which the “Guidelines for assessment and reduction of the seismic vulnerability of our cultural heritage”, with respect to the “Code of Building Practice” laid out in the Act passed by the Ministry for Infrastructure and Transport on 14 January 2008, establish for seismic analysis of the building is the acceleration factor, which would become the following for the consolidated building:
aSLV 0,120fa,SLV = ----------- = ----------- = 0,74 ag,SLV 0,163
This factor takes into consideration only one of the parameters defining the earthquake response spectrum, but has the merit of providing us with a quantitative indication of the deficit in terms of resistance.
Showing, through a colour map, the maximum value for the ratio between the moment acting perpendicularly to the plane of the wall and the moment corresponding to the failure of the wall through flexion, carried out for combinations of load in the presence of earthquake; if the value obtained is less than 1 then the test is satisfactory.
97
Fig.02: Verifica M-MP (D.M. 08 - par. 7.8.2.2.1)
1,00
4 668e-03
0,930,870,800,730,670,600,540,470,400,340,270,200,14
7 092e-02
1,00
7 287e-03
0,930,870,800,740,670,600,540,470,400,340,270,210,14
7 347e-02
Visualizzazione mediante mappa di colore del rapporto tra il carico normale di calcolo dovuto all’azione flettente delle forze orizzontali agenti nel piano del muro e all’azione dei carichi verticali e il carico limite della muratura effettuata per tutte le combinazioni; se il valore risulta inferiore a 1 la verifica è soddisfatta.
Visualizzazione del rapporto tra l’azione orizzontale di calcolo e il taglio limite, ottenuto mediante la resistenza a taglio di calcolo della muratura e il coefficiente di parzializzazione della sezione effettuata per tutte le combinazioni; se il valore risulta inferiore a 1 la verifica è soddisfatta.
Fig.03: Verifica V (Formula 7.8.2.2.2 D.M. 08)
Showing, through a colour map, the ratio between the assumed normal load (deriving from the flexing action of the horizontal forces acting along the plane of the wall together with the action of the vertical loads) and the ultimate strength of the masonry. All possible combinations have been calculated; when the value obtained is less than 1 then the test is satisfactory.
Showing the ratio between the assumed horizontal action and the ultimate shear strength, obtained by calculating the assumed shear strength of the masonry and the partialization factor of the section. All combinations have been calculated; when the value obtained is less than one, then the test is satisfactory.
98
Definiamo i valori caratteristici della struttura per l’accelera-
zione al suolo corrispondente al periodo di ritorno di riferi-
mento e i valori per l’accelerazione che porta al raggiungi-
mento dello Stato Limite di salvaguardia Vita:
È ora possibile definire l’indice di sicurezza sismica, dato dal
rapporto tra il periodo di ritorno TSL dell’azione sismica che
porta al generico stato limite (SL=SLV) ed il corrispondente
periodo di riferimento TR,SLV; si ottiene:
TSLV 287IS,SLV = ----------- = ---------- = 0,40
TR,SLV 712
L’altro parametro da considerare alla luce dell’accelerazione
al suolo che soddisfa le verifiche per l’edificio consolidato e
quindi del periodo di ritorno ottenuto dall’analisi è il valore
della vita nominale VN:
TR,SLV 287VN = ------- * ln (1 – PVR ) = ----- * ln (1 - 0,1 ) = 20,15 anni
CU 1,5
Le “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio
sismico del patrimonio culturale” con riferimento alle “Norme
Tecniche per le Costruzioni” di cui al Decreto del Ministero
delle Infrastrutture e dei trasporti del 14 gennaio 2008, non
prescrivono per un bene culturale il raggiungimento di un
prefissato livello di sicurezza che le NTC 2008 assumono
per le opere ordinarie pari ad un valore VN di 50 anni.
Una vita nominale minore significa accettare di dover prov-
vedere ad una nuova verifica passati gli anni determinati,
tuttavia valori della vita nominale pari a 20 anni possono
essere considerati ammissibili e quindi sicuri per un manu-
fatto tutelato.
DETERMINAZIONEDELL’INDICATOREDI RISCHIO
We define the characteristic values of the building regarding
acceleration at ground level corresponding to the given re-
turn period and the values for the acceleration which leads
to attainment of the Ultimate Limit State:
Stato limite ag / g [ - ] Periodo VR [anni] Periodo TR [anni] Probabilità PVR
SLV 0,163 75.0 712 10 %
SLV 0,120 75.0 287 23 %
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
99
It is now possible to calculate the seismic safety index. If
we take the time lapse TSL between seismic events which
bring the building to a generic limit state (LS=SLV) and the
corresponding given period TR,SLV, we obtain:
TSLV 287IS,SLV = ----------- = ---------- = 0,40
TR,SLV 712
The other parameter to consider concerning the levels of
acceleration on the ground which satisfy the tests for the
consolidated building, and therefore also the return period
obtained from the analysis, is the value for the life expec-
tancy VN:
TR,SLV 287VN = ------- * ln (1 – PVR ) = ----- * ln (1 - 0,1 ) = 20,15 years
CU 1,5
The “Guidelines for assessment and reduction of the sei-
smic vulnerability of our cultural heritage”, with respect to
the “Code of Building Practice” laid out in the Act passed by
the Ministry for Infrastructure and Transport on 14 January
2008, do not make it compulsory for a heritage building to
attain the level of safety which the 2008 CBP imposes on
ordinary construction work (with a value for VN of 50 years).
A lower life expectancy means accepting that the building
will once again have to be assessed when the set number
of years have elapsed, which is why any life expectancy
values of over 20 years are considered acceptable and also
a guarantee of a safe building.
100
METODI TRADIZIONALIE INNOVATIVI:I vantaggi applicativi ed economiciDEL SISTEMA INIETTA&CONSOLIDA®
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
MURI LUNGHEZZA(m)
ALTEZZA (m)
SUPERFICIE (m2)
PREZZO UNITARIO(€/m2)
DESCRIZIONE PREZZO (€)
PIANO INTERRATOAN1 11,20 2,50 28,00 150,00 4+4 4.200,00
AN2 10,00 2,50 25,00 200,00 10+10 5.000,00
AN3 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AN4 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AN5 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AN6 6,60 2,5 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AN7 17,10 2,50 42,75 200,00 10+10 8.550,00
AN8 12,95 2,50 32,38 150,00 4+4 4.856,25
AN9 41,90 2,50 104,75 150,00 4+4 1.5712,50
AN10 27,30 2,50 68,25 200,00 10+10 1.3650,00
AN11 31,95 2,50 79,88 150,00 4+4 1.1981,25
AN12 5,30 2,50 13,25 200,00 10+10 2.650,00
AN13 4,20 2,50 10,50 150,00 4+4 1.575,00
CP1 30,75 2,50 76,88 200,00 10+10 1.5375,00
CP2 17,65 2,50 44,13 200,00 10+10 8.825,00
CP3 6,75 2,50 16,88 200,00 10+10 3.375,00
CP4 6,75 2,50 16,88 200,00 10+10 3.375,00
AS1 11,20 2,50 28,00 150,00 4+4 4.200,00
AS2 10,00 2,50 25,00 200,00 10+10 5.000,00
AS3 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AS4 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AS5 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AS6 6,60 2,50 16,50 200,00 10+10 3.300,00
AS7 12,95 2,50 32,38 150,00 4+4 4.856,25
AS8 4,20 2,50 10,50 150,00 4+4 1.575,00
AS9 6,35 2,50 15,88 200,00 10+10 3.175,00
AS10 10,05 2,50 25,13 200,00 10+10 5.025,00
AS11 31,95 2,50 79,88 150,00 4+4 11.981,25
AS12 36,90 2,50 92,25 200,00 10+10 18.450,00
AS13 41,90 2,50 104,75 150,00 4+4 15.712,50
TOTALE 195.500,00
segue >>
MURI LUNGHEZZA(m)
ALTEZZA (m)
SUPERFICIE (m2)
PREZZO UNITARIO(€/m2)
DESCRIZIONE PREZZO (€)
PIANO TERRAAN1 11,20 9,30 104,16 150,00 4+4 15.624,00AN2 10,00 9,30 93,00 150,00 4+4 13.950,00 AN3 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00 AN4 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00 AN5 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00 AN6 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00
AN7 17,10 9,30 159,03 150,00 4+4 23.854,50
AN8 12,95 9,30 120,44 150,00 4+4 18.065,25
AN9 41,90 9,30 389,67 150,00 4+4 58.450,50
AN10 27,30 9,30 253,89 150,00 4+4 38.083,50
AN11 31,95 9,30 297,14 150,00 4+4 4.4570,25
AN12 5,30 9,30 49,29 150,00 10+10 7.393,50
AN13 4,20 9,30 39,06 150,00 4+4 5.859,00
CP1 30,75 9,30 285,98 200,00 10+10 57.195,00
CP2 17,65 9,30 164,15 200,00 10+10 32.829,00
CP3 6,75 9,30 62,78 200,00 10+10 12.555,00
CP4 6,75 9,30 62,78 200,00 10+10 12.555,00
AS1 11,20 9,30 104,16 150,00 4+4 15.624,00
AS2 10,00 9,30 93,00 150,00 4+4 13.950,00
AS3 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00
AS4 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00
AS5 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00
AS6 6,60 9,30 61,38 150,00 4+4 9.207,00
AS7 12,95 9,30 120,44 150,00 4+4 18.065,25
AS8 4,20 9,30 39,06 150,00 4+4 5.859,00
AS9 6,35 9,30 59,06 150,00 4+4 8.858,25
AS10 10,05 9,30 93,47 150,00 4+4 14.019,75
AS11 31,95 9,30 297,14 150,00 4+4 44.570,25
AS12 36,90 9,30 343,17 150,00 4+4 51.475,50
AS13 41,90 9,30 389,67 150,00 4+4 58.450,50
TOTALE 645.513,00
PRIMO PIANO
CP1 30,75 16,40 504,30 200,00 10+10 100.860,00
CP2 17,65 16,40 289,46 200,00 10+10 57.892,00
CP3 6,75 16,40 110,70 200,00 10+10 22.140,00
CP4 6,75 16,40 110,70 200,00 10+10 22.140,00
TOTALE 203.032,00
TOTALE CONSOLIDAMENTO PARETI 1.044.045,00
Fig.01: Computo metrico dei costi di consolidamento con sistema tradizionale
Mettendo a confronto il sistema tradizionale per il consolidamento delle murature con il sistema innovativo Inietta&Consolida®, abbiamo riscontrato quanto segue: Le vecchie murature carenti nei parametri relativi alla resistenza a compressione, trazione e taglio laterale, vengono generalmente risolti attraverso il rinforzo strutturale ottenuto tramite “doppia controparete armata 4+4 e/o 10+10”.In pratica, dopo la demolizione degli intonaci sui paramenti esterni ed interni si procede al lavaggio e alla pulitura a fondo delle superfici da consolidare e collegare.Segue la perforazione della muratura con martelli a rotopercussione con inserimento di barre in acciaio tipo FE510B con sezioni e dimensioni derivanti da calcoli statici.Deve essere prevista inoltre l’eventuale filettatura alle estremità, oltre alla fornitura dei manicotti necessari, della bulloneria, delle piastrine di ancoraggio, la successiva posa delle piastrine su letto di malta premiscelata antiritiro e l’eventuale saldatura dei bulloni dopo il serraggio.Si procede quindi all’applicazione di rete el. fi 8/20x20 in acciaio B450C su entram-
be le facce con successivo getto sulle pareti interne ed esterne di spessore cm 10 di conglomerato cementizio classe Rck 35 MPa additivato con fibre antiritiro avente le caratteristiche indicate nel Capitolato Speciale d’Appalto.Tutto ciò a prezzi unitari variabili da € 150,00 a € 200,00 per metro quadro in funzione dello spessore dei getti (4+4 e/o 10+10).Nel caso specifico della Scuola Elementare “Ippolito Nievo” del Comune di Soave per un costo complessivo pari ad € 1.044.045,00.Utilizzando invece il sistema Inietta&Consolida® ad un costo medio di € 150,00 per metro quadro in funzione degli spessori in questione, si raggiunge per le stesse quantità un costo complessivo pari a € 563.362,50.In questo caso specifico dobbiamo tener conto anche dei notevoli vantaggi derivan-ti dalla semplificazione del cantiere oltre a quelli risolutivi dovuti all’impossibilità di rimuovere il paramento esterno per un vincolo da parte della Soprintendenza ai Monumenti.
101
METODI TRADIZIONALIE INNOVATIVI:I vantaggi applicativi ed economiciDEL SISTEMA INIETTA&CONSOLIDA®
VERIFICA SISMICA DI UN EDIFICIO PUBBLICO
MURI LUNGHEZZA(m)
ALTEZZA (m) SUPERFICIE (m2)
PREZZOUNITARIO(€/m2)
PREZZO (€)
PIANO INTERRATO
AN1 11,20 2,50 28,00 150,00 4200,00
AN2 10,00 2,50 25,00 150,00 3750,00
AN3 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AN4 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AN5 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AN6 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AN7 17,10 2,50 42,75 150,00 6412,50
AN8 12,95 2,50 32,38 150,00 4856,25
AN9 41,90 2,50 104,75 150,00 15712,50
AN10 27,30 2,50 68,25 150,00 10237,50
AN11 31,95 2,50 79,88 150,00 11981,25
AN12 5,30 2,50 13,25 150,00 1987,50
AN13 4,20 2,50 10,50 150,00 1575,00
CP1 30,75 2,50 76,88 150,00 11531,25
CP2 17,65 2,50 44,13 150,00 6618,75
CP3 6,75 2,50 16,88 150,00 2531,25
CP4 6,75 2,50 16,88 150,00 2531,25
AS1 11,20 2,50 28,00 150,00 4200,00
AS2 10,00 2,50 25,00 150,00 3750,00
AS3 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AS4 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AS5 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AS6 6,60 2,50 16,50 150,00 2475,00
AS7 12,95 2,50 32,38 150,00 4856,25
AS8 4,20 2,50 10,50 150,00 1575,00
AS9 6,35 2,50 15,88 150,00 2381,25
AS10 10,05 2,50 25,13 150,00 3768,75
AS11 31,95 2,50 79,88 150,00 11981,25
AS12 36,90 2,50 92,25 150,00 13837,50
AS13 41,90 2,50 104,75 150,00 15712,50
TOTALE 165 787,50
segue >>
MURI LUNGHEZZA(m)
ALTEZZA (m) SUPERFICIE (m2)
PREZZOUNITARIO(€/m2)
PREZZO (€)
PIANO TERRA
AN1 11,20 5,00 56,00 150,00 8400,00
AN2 10,00 5,00 50,00 150,00 7500,00
AN3 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AN4 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AN5 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AN6 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AN7 17,10 5,00 85,50 150,00 12825,00
AN8 12,95 5,00 64,75 150,00 9712,50
AN9 41,90 5,00 209,50 150,00 31425,00
AN10 27,30 5,00 136,50 150,00 20475,00
AN11 31,95 5,00 159,75 150,00 23962,50
AN12 5,30 5,00 26,50 150,00 3975,00
AN13 4,20 5,00 21,00 150,00 3150,00
CP1 30,75 5,00 153,75 150,00 23062,50
CP2 17,65 5,00 88,25 150,00 13237,50
CP3 6,75 5,00 33,75 150,00 5062,50
CP4 6,75 5,00 33,75 150,00 5062,50
AS1 11,20 5,00 56,00 150,00 8400,00
AS2 10,00 5,00 50,00 150,00 7500,00
AS3 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AS4 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AS5 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AS6 6,60 5,00 33,00 150,00 4950,00
AS7 12,95 5,00 64,75 150,00 9712,50
AS8 4,20 5,00 21,00 150,00 3150,00
AS9 6,35 5,00 31,75 150,00 4762,50
AS10 10,05 5,00 50,25 150,00 7537,50
AS11 31,95 5,00 159,75 150,00 23962,50
AS12 36,90 5,00 184,50 150,00 27675,00
AS13 41,90 5,00 209,50 150,00 31425,00
TOTALE 331575,00
PRIMO PIANOCP1 17,65 8,00 141,20 150,00 21180,00
CP2 17,65 8,00 141,20 150,00 21180,00
CP3 9,85 8,00 78,80 150,00 11820,00
CP4 9,85 8,00 78,80 150,00 11820,00
TOTALE 66000,00
TOTALE CONSOLIDAMENTO PARETI 563.362,50
ATTENZIONE: L’incidenza e i costi del sistema “Inietta&Consolida” possono variare in aumento o in diminuzione, in funzione dei vuoti presenti nelle malte di allettamento o nella tessitura muraria.
Fig.02: Computo metrico dei costi di consolidamento con sistema “Inietta&Consolida®”
By comparing the traditional system for consolidating walls with the innovative Inject&Consolidate® system, we have ascertained the following: Old walls with inadequate levels of resistance to compression, traction and lateral cutting are generally treated with structural reinforcement obtained through a “double reinforced counter-wall 4+4 and/or 10+10”.After the removal of plaster on external and internal faces, the surfaces to be consoli-dated and connected are washed and cleaned thoroughly. The wall is then perforated with a rotary percussion hammer drill and steel bars – type FE510B – are inserted with sections and dimensions that derive from static calcula-tions. Threading at the ends must also be carried out if necessary, and the necessary sleeves, bolts and anchoring plates must be supplied. The plates must also subsequently be installed on a base of premixed anti-shrinkage mortar and the bolts must be welded after tightening if necessary.
The next step is the application of an electrowelded net fi 8/20x20 made with steel B450C on both faces with subsequent casting on internal and external walls with 10 cm thickness of concrete class Rck 35 MPa with added anti-shrinkage fibre with characteristics indicated in the Special Tender Specifications.The unit prices for all this vary from € 150,00 to € 200,00 per square metre depending on the thickness of the castings (4+4 and/or 10+10).In the specific case of the Elementary School “Ippolito Nievo” in the Municipality of Soave, the overall cost is € 1,044,045.00.Instead, by using the Inject&Consolidate system at an average cost of € 150.00 per square metre according to the thicknesses in question, the equivalent overall cost is € 563,362.50.In this case, we also have to consider the significant advantages that derive from simplifying the work, as well as providing a solution to the impossibility of removing the external face due to a constraint applied by the Superintendent of Monuments.
TRADITIONAL AND INNOVATIVEMETHODS:The applicative and financial benefitsOF THE INJECT&CONSOLIDATE SYSTEM
102
103
IL CONSOLIDAMENTOED IL RESTAURO
CONSERVATIVO DEL “TURRAZZO” DI FALERNA
VINCENZO MANTUANO Architetto d’interni
Il fabbricato è posizionato a 270 m
s.l.m., a circa due km dalla battigia del
mar Tirreno, sul versante nord/est del
centro storico di Castiglione Marittimo.
La torre, per la sua ubicazione, può
essere definita una Torre di collina.
La torre a forma tronco conica si pre-
senta con una base circolare. L’altezza
attuale della costruzione risulta essere
di 8,90 m.
TECNICI INCARICATI:Vincenzo Mantuano Architetto d’interni
Guido de Marco IngegnereGiuseppe Cerchiara Geologo
Impresa Geometra Angelo Pontieri
LE CARATTERISTICHE DEL FABBRICATO
TECHNICAL FEEDBACK
104
Lo spessore dei muri portanti varia da
m 1,00 circa a m 0,60 circa.
La struttura portante è in muratura di
pietra mista irregolare con il paramen-
to interno verticale e l’esterno a scar-
pa avente un’inclinazione di circa 20.
Il reticolo delle fondazioni si trova in
continuità dei muri perimetrali. Si tratta
di fondazioni dirette, con una profon-
dità variabile da mt 1,10 a m 1,50,
costituita da elementi lapidei simili a
quelli utilizzati per la muratura.
Nonostante si siano eseguiti molti
studi non è stato possibile identificare
l’epoca d’appartenenza della torre.
È probabile che la torre sia nata addi-
rittura nel periodo bizantino.
DESCRIZIONE DEGLIINTERVENTI I criteri adottati nella scelta del tipo
d’intervento scaturiscono da uno stu-
dio preliminare dell’organismo edilizio
riguardante in particolare:
1. le caratteristiche, nella situazione
esistente, sotto il profilo architettonico,
strutturale e della destinazione d’uso;
2. l’evoluzione storica delle predette
caratteristiche con particolare riferi-
mento all’impianto edilizio originario ed
alle principali modificazioni intervenute
nel tempo;
3. l’analisi complessiva del comporta-
mento strutturale al fine di accertare
le cause ed il meccanismo di eventuali
dissesti in atto.
L’intervento è stato suddiviso in due
parti: la prima riguarda il restauro con-
servativo degli apparati architettonici
di pregio ancora rintracciabili, mentre
la seconda (molto più consistente ri-
spetto alla prima) interessa il recupero
funzionale dell’edificio per trasformarlo
definitivamente in fabbricato rurale/
residenziale.
OPERE DI CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE
L’edificio, per molti anni in totale
stato di abbandono, privo di qualsiasi
intervento manutentivo, esposto alle
intemperie climatiche, nel suo insie-
me è risultato non del tutto integro.
Dal quadro fessurativo è emerso che
oltre alla mancanza di coesività della
muratura perimetrale era presente un
importante cedimento fondale. Inoltre,
il dilavamento superficiale e l’infiltra-
zione della pioggia battente hanno
fortemente alterato gli scisti della
muratura portante, fino agli strati più
profondi ed impermeabili, favorendo
fenomeni di argillificazione riscontrabili
al piede delle fondamenta (fino a circa
m 1,5 di profondità).
L’intervento di consolidamento è stato
rivolto maggiormente alla muratura
perimetrale. Essa è stata sottoposta
ad un rigoroso intervento di consolida-
mento non solo sulla facciata esterna
ma soprattutto all’interno della struttu-
ra, mediante il sistema delle iniezioni
a bassa pressione, affinché potesse
riprendere l’originale capacità di resi-
stenza ai carichi e ad eventuali azioni
sismiche (legge 14/05/1981 NO 219
art. 10 norme tecniche per la ripara-
zione degli edifici in muratura danneg-
giati dal sisma).
Tra gli interventi eseguiti, quelli mag-
giormente espressivi sono stati:
- operazioni provvisionali di puntella-
tura e sbadacchiatura completa, della
struttura muraria della torre esistente;
- ricuciture delle lesioni e rinforzo
strutturale delle pareti in muratura,
attraverso iniettori o tiranti elicoidali in
IL CONSOLIDAMENTOED IL RESTAURO
CONSERVATIVO DEL “TURRAZZO” DI FALERNA
TECHNICAL FEEDBACK
105
acciaio e successiva stuccatura, con
malta sigillante;
- rinforzi e consolidamenti delle fon-
damenta esistenti, con setti di collega-
mento;
- interventi di consolidamento su 39
metri lineari di fondazione, con posa in
opera di 30 minipali MP/60 in ac-
ciaio cemento, inseriti nelle apposite
camicie in precedenza posizionate nel
cordolo in c.a.;
- chiusura delle riseghe d’incastro dei
solai esistenti e ricostruzione della
muratura mancante;
- consolidamento della muratura a
sacco in struttura mista di pietra.
Questo è stato l’intervento più efficace
e interessante dell’opera di ristruttura-
zione. La muratura portante si pre-
sentava totalmente slegata, fessurata
in più punti e in alcuni zone comple-
tamente mancante. Sono state dun-
que utilizzate malte a base di leganti
idraulici micronizzati ad alta resistenza,
unitamente ad elementi sferoidali e
resine reticolanti in grado di aumenta-
re sensibilmente, oltre alla resistenza a
compressione, anche quella relativa al
taglio diagonale e a quella di trazione
conseguente all’incollaggio strutturale
generato.
La malta bicomponente adoperata per
quest’intervento è stata Inietta & Con-
solida della TECNORED. Essa è stata
applicata nel reticolo di fori secondo
uno schema prestabilito e iniettata ini-
zialmente dall’interno, dal basso verso
l’alto, con una pressione massima tra
1,5˜2 bar, iniettando la boiacca dopo
aver disposto dei petali di plastica
compresi di corona, lunghi circa 40 cm
in ogni foro con diametro di 20-30 mm
fino a saturazione, utilizzando dei tappi
di chiusura per evitare la fuoriuscita di
materiale. A ritiro avvenuto (dopo circa
24/48 ore), si è eseguita la compen-
sazione del ritiro ripetendo l’opera-
zione. Successivamente si è praticato
un foro centrale aggiunto al reticolo
di foratura preesistente ed eseguita
una nuova iniezione. A conclusione
del lavoro i tubicini ed i fissaggi sono
stati rimossi ed i fori del reticolo sono
stati sigillati con la medesima malta.
L’operazione è terminata quando l’in-
tero corpo murario ha presentato una
compattezza omogenea; nei punti di
discontinuità si è ripetuta l’operazione,
anche dall’esterno, nel tratto di mura-
tura con maggiore spessore. A distan-
za di circa un anno dall’intervento la
struttura muraria si presenta integra,
priva di qualsiasi tipo di microlesioni e
asciutta. Pulitura, risanamento e con-
solidamento della muratura esistente.
LA PROTEZIONEDEL MANUFATTO
Per garantire la conservazione nel tempo
e la protezione del manufatto, a conclu-
sione delle operazioni descritte, è stato
applicato su tutte le superfici “faccia a
vista” l’impregnante idrorepellente protetti-
vo Para Pioggia di TECNORED.
Si tratta di un monocomponente, silanico
al fluorocarbonio, resistente all’invecchia-
mento, incolore e non pellicolante.
Questa protezione eviterà l’assorbimento
dell’acqua meteorica e garantirà le super-
fici verticali della torre fortemente esposte
all’aggressione dell’atmosfera marina.
Gli iniettori del sistema “Inietta&Consolida” posizionati su di un reticolo standard di cm 100x100 con successivo foro centrale per la compensa-zione dei ritiri. Reticolo finale di iniezione: cm 50x50.
106
CHARACTERISTI-CS OF THEBUILDING
The building is located
at 270 m.a.s.l., about
two kilometres from
the foreshore of the
Tyrrhenian Sea on the
north/east side of the
historical centre of
Castiglione Marittimo.
Due to its position, the
tower can be defined
as a hill tower.
The tower has a
truncated-conical sha-
pe with a circular base
and is currently 8.90
m high.
The thickness of the
supporting walls varies
from about 1 m to ap-
proximately 0.60 m.
The supporting struc-
ture features irregular
mixed stone walls with
vertical internal pa-
rameter and external
scarp wall at an angle
functional restoration
of the building to tran-
sform it permanently
into a rural/residential
building.
STRUCTURAL CONSOLIDATION WORK
The building was
partly damaged as a
result of the fact that
it had been comple-
tely abandoned for
many years without
any maintenance work
and exposed to bad
weather conditions.
The pattern of cracks
showed that there
was major subsidence
of the foundations
in addition to a lack
of cohesiveness in
the perimeter walls.
Furthermore, surface
wash-out and infiltra-
tions of pouring rain
had seriously altered
of about 20.
The foundations are
a continuation of the
perimeter walls. They
are direct foundations,
with depth varying
between 1.10 m and
1.50 m, consisting of
stone elements similar
to those used for the
walls.
Although many stu-
dies were carried out,
it was impossible to
identify the period in
which the tower was
built.
It is probable that the
tower dates back as
far as the Byzantine
age.
DESCRIPTION OFWORK
The criteria adopted in
the choice of the type
of work to be carried
out stem from a pre-
liminary study of the
structure, with particu-
lar reference to:
1. characteristics of
its existing state in
terms of architecture,
structure and use;
2. the historical evo-
lution of the above
characteristics with
special reference to
the original building
structure and the main
alterations made over
time;
3. overall analysis of
structural behaviour
in order to identify the
causes and mecha-
nism of any current
disorders.
Work was divided into
two parts: the first
involved the preser-
vative restoration of
valuable architec-
tural elements that
still exist, while the
second (much more
substantial than the
first) focused on the
Prospetto ovest della torre prima del restauro
CONSOLIDATIONAND PRESERVATIVE RESTORATIONOF THE “TURRAZZO” IN FALERNA
TECHNICIANS APPOINTED:
TECHNICAL FEEDBACK
107
the supporting schist
walls as far as the
deepest waterproof la-
yers, leading to claying
at the base of the
foundations (as deep
as approx. 1.5 m).
Consolidation work
focused mainly on the
perimeter walls with a
thorough programme
carried out not only
on the external façade
but most of all inside
the building using a
system of low-pressu-
re injections in order
to restore its original
capacity of resistance
to loads and possible
seismic activity (art.
10 of law no. 219 of
14/05/1998, tech-
nical norms for the
repair of masonry
buildings damaged by
earthquakes).
The most significant
work included:
- provisional work for
a picked finish and
complete shoring of
the wall structure of
the existing tower;
- repairing cracks and
structural strengthe-
ning of masonry walls
through injectors or
steel helical tie bars
with subsequent filling
using sealing grout;
- strengthening and
consolidation of exi-
sting foundations with
connecting structures;
- consolidation work
on 39 linear metres of
foundations by laying
30 concrete steel
MP/60 minipiles, in-
serted into the special
sleeves previously po-
sitioned in the concre-
te curbing;
- repair of offset joints
in the existing floors
and reconstruction of
the missing walls;
- consolidation of
rubble stone walls in
mixed stone structure.
This was the most ef-
fective and interesting
stage of the restructu-
ring work. The suppor-
ting walls were totally
disconnected, cracked
in several places and
completely missing
in some areas. Mor-
tar made with high-
resistance micronized
hydraulic binders was
therefore used, toge-
ther with spheroidal
elements and reticular
resins to significantly
increase resistance to
diagonal cutting and
traction as a result of
the resulting structural
bonding, as well as
resistance to compres-
sion.
The two-component
mortar used for this
work was TECNO-
RED’s Inject & Conso-
lidate. It was applied
to the grid of boreho-
les following a pre-
established plan and
injected initially from
the inside from bottom
to top with a maximum
pressure of 1.5˜2 bar,
injecting the grout
after placing plastic
“petals” about 40 cm
long with diameter of
20-30 mm fitted with
crowns in each hole
until saturation was
reached, using closure
plugs to prevent the
material from seeping
out. When shrinkage
was complete (after
about 24/48 hours),
the procedure was re-
peated for compensa-
tion. A central boreho-
le was then added to
the pre-existing grid
and a new injection
was made. Pipes and
fittings were removed
at the end of this step
and the holes in the
grid were sealed using
the same mortar. Work
finished when the
whole wall structure
showed homogeneous
compactness; the pro-
cedure was repeated
at points of discon-
tinuity, also from the
outside, in the thickest
section of wall. About
a year after this work
was carried out the
appearance of the wall
structure is now intact,
without microlesions
of any kind, and it is
dry. Cleaning, restora-
tion and consolidation
of the existing walls.
PROTECTIONOF THE BUIL-DING
In order to guaran-
tee the conservation
and protection of the
building over time, at
the end of the above-
mentioned procedure
Le iniezioni del composto Inietta&Consolida
Il trattamento protettivo sul paramento esterno effettuato con il formulatoTRF 500 al fluorocarbonio
TECNORED’s protec-
tive hydro-repellent
impregnating agent
Rainguard was applied
to all exposed surfa-
ces.
This is a single com-
ponent product with
fluorocarbon silane,
which is resistant to
ageing and is co-
lourless and non-film-
forming.
This form of protec-
tion prevents rainwa-
ter being absorbed
and acts as a gua-
rantee for the vertical
surfaces of the tower
that are strongly expo-
sed to attacks by the
marine atmosphere.
108
Dimore in campagnaCONSOLIDAMENTO DELLE MURATURECON RIPRISTINO STRUTTURALEDELLE MALTE DI ALLETTAMENTO
EDIFICIO DI CAMPAGNA CON ANNESSI RUSTICIIN PROVINCIA DI VERONA
Particolare ingranditodell’andamento delle fessurazioni
La parte antica dello stabile
Gli annessi rustici
Prodotto: Inietta&ConsolidaFormulato impiegato
TRN100+TRB308
CASE HYSTORY INIETTA & CONSOLIDA
109
ATTENZIONE ALLE VIBRAZIONIPer questo edificio di campagna ristrutturato nel 1988 si sono rivelate fatali le vibrazioni prodotte dal martello demolitore utilizzato quasi a fine restauro per rimuovere una vasca di pigiatura in cemento realizzata nel piano terra attorno agli anni cinquanta.Il collassamento delle malte di allettamento ha provocato il cedimento delle pareti perimetrali (spessore 50/60 cm – ciotoli di fiume e malta magra di calce e sabbia) con aperture di crepe verticali in corrispondenza di porte e finestre, interessando anche gli stipiti in pietra (cm 20x30) appena sostituiti. L’intervento tempestivo con “Inietta&Consolida” ha bloccato definitivamente ogni tipo di movimento, evitando le previste tirantature con piastre in acciaio.Anche a distanza di vent’anni dall’intervento di consolidamento, l’efficacia del sistema “Inietta&Consolida” risulta più che mai palese ed evidente.
WATCH OUTFORVIBRATIONS In this country building renovated in 1988, the vibrations produced by a concrete breaker used near the end of restoration work to remove a cement crushing tank put in on the ground floor in the fifties has a critical effect.The collapse of the mortar beds caused the perimeter walls to subside (thickness 50/60 cm) river pebbles and lean mortar with lime and sand) and vertical cracks opened up at the doors and windows, also affecting the stone door frames (cm 20x30) just replaced.Timely use of “Inject&Consolidate” definitively blocked all kinds of movement, sidestepping the scheduled anchors with steel plates. Twenty years after the consolidation work was carried out, the effectiveness of the “Inject&Consolidate” system is just as clear and pronounced as ever.
SCHEDA PRODOTTO 110
Kit per consolidaretutti i tipi di murature
Inietta&Consolida
CONSOLIDAMENTO MURATURE: KIT BICOMPONENTEWALL CONSOLIDATE: DUAL COMPONENT KIT
TRN 100 TRB 308
Si utilizza per consolidarele murature con maltecollassateNel momento in cui si affronta il re-
stauro ed il recupero di un vecchio
edifi cio, un aspetto che sempre stupisce
e genera interrogativi ed anche qual-
che apprensione è sicuramente quello
relativo al numero di rimaneggiamenti
subiti nel corso degli anni da quasi tutte
le murature dell’edifi cio stesso.
Apertura e successiva chiusura di porte
o fi nestre con tamponature superfi ciali
senza il necessario ripristino strutturale
in sezione; percorsi di canne fumarie
contorti e spesso dimenticati, coincidenti
a zone di ancoraggio di nuovi solai o
rampe di scale; sovraccarichi strutturali
di solai lignei per cambi di destinazione
d’uso senza i necessari rinforzi del caso
ecc. ecc.
Tutto ciò, e moltissimo altro ancora,
dovrebbe far rifl ettere e soprattutto
considerare l’importanza di una rigene-
razione delle malte di allettamento, quasi
sempre originariamente magre e ormai
prossime al collasso.
Tale rigenerazione può essere sicu-
ramente ottenuta con l’ impiego delle
boiacche specifi che “Inietta&Consolida”
a base di leganti idraulici micronizzati ad
alta resistenza, unitamente ad elementi
sferoidali e resine reticolanti in grado di
aumentare sensibilmente, oltre la resi-
stenza a “compressione”, anche quella
relativa al “taglio diagonale” e a quella
di “trazione” conseguente all’incollaggio
strutturale generato.
A B C
Inietta & Consolida® semplifi ca tutte
le operazioni di consolidamento del-
le murature “slegate” o fortemente
lesionate, garantendo una distri-
buzione diffusa dei leganti idraulici
sferoidali ad alta resistenza coadiu-
vati dalle speciali resine acriliche re-
ticolanti che risolvono brillantemente
le problematiche di adesività anche
in presenza di polveri.
Prodotto Certifi cato
AAAAAAAAAAAA BBBBBBBBBBBBINCLUSI NELLE CONFEZIONI GLI APPOSITI INIETTORI CON TAPPO RAPIDO DI CHIUSURA
Inietta&Consolida
111
C: gli iniettori “usa e getta” Gli appositi iniettori brevettati consenti-
ranno di utilizzare la boiacca consolidante
specifica sia a caduta, sia con l’impiego
di una pompante. Il beccuccio a diametro
variabile esterno può essere raccorda-
to facilmente ai vari tipi di manichette,
mentre il diametro interno permette
l’impiego con tutte le pompanti che adot-
tano il beccuccio standard delle cartucce
sigillanti. Anche le tolleranze dei diametri
di perforazione consentono di utilizzare
indifferentemente punte da 20 sino a 30
mm. L’adattamento degli iniettori ad angoli
con diversa inclinazione delle perforazioni
è garantito dai petali separati della corona
di fissaggio dell’iniettore stesso.
Componente B: TRB 308 Aggregatore reticolantea base acrilica.Il componente B è realizzato con l’impiego
di un promotore di aggregazione reticolan-
te a base acrilica. Oltre ad aumentare sen-
sibilmente la resistenza a compressione
dello speciale legante idraulico TRN100,
conferisce allo stesso elevate caratteri-
stiche di permeabilità al vapore evitando
zone di condensazione indesiderate.
Componente A: TRN 100Leganti idraulicimicronizzati.Il componente A è composto da leganti
idraulici micronizzati ad alta resistenza con
elementi sferoidali in grado di favorire lo
scorrimento e la penetrazione capillare
all’interno delle cavità delle murature.
Fortemente desalinizzato e stabile nel
tempo può essere impiegato su tutte le
tipologie costruttive delle diverse tessiture
murarie.
Inietta&Consolida
Campi di impiegoIdeale per il consolidamento di tutti i tipi di
murature tradizionali o storiche realizzate
in mattoni, pietra mista, ciotoli di fiume, a
sacco ecc. Può essere vantaggiosamente
impiegato nel consolidamento di pilastri,
volte o dadi di fondazione. Risolve bril-
lantemente l’ancoraggio di tiranti e barre
d’armatura oltre all’incollaggio di intonaci
“cartellati”.
Intonaci di contenimento e lesioniPer il contenimento delle boiacche di inie-
zione si consiglia di operare con gli intonaci
preesistenti ancora in essere o di effettuare
opportune stilature ove necessario. In pre-
senza di lesioni significative si consiglia di
posizionare alcuni iniettori in corrisponden-
za delle stesse, effettuando una stuccatura
superficiale prima dell’iniezione.
I COMPONENTI DEL KIT PER CONSOLIDARE
L’impiego del TRB308 nell’impasto evita
tutte le operazioni di lavaggio preventivo
che vengono solitamente effettuate per
questo tipo di lavoro, garantendo una per-
fetta adesione per la presenza di polveri e
sostanze grasse
SCHEDA PRODOTTO 112
QUANDO USARE INETTA&CONSOLIDA
Malte collassate e consolidamentoNel momento in cui si affronta il restauro ed il recu-
pero di un vecchio edificio, un aspetto che sempre
stupisce e genera interrogativi ed anche qualche
apprensione è sicuramente quello relativo al numero
di rimaneggiamenti subiti nel corso degli anni da
quasi tutte le murature dell’edificio stesso.
Apertura e successiva chiusura di porte o finestre
con tamponature superficiali senza il necessario
ripristino strutturale in sezione; percorsi di canne
fumarie contorti e spesso dimenticati, coincidenti a
zone di ancoraggio di nuovi solai o rampe di scale;
sovraccarichi strutturali di solai lignei per cambi di
destinazione d’uso senza i necessari rinforzi del
caso ecc. ecc.
Tutto ciò, e moltissimo altro ancora, dovrebbe far
riflettere e soprattutto considerare l’importanza di
una rigenerazione delle malte di allettamento, quasi
sempre originariamente magre e ormai prossime al
collasso.
Tale rigenerazione può essere sicuramente ot-
tenuta con l’ impiego delle boiacche specifiche
“Inietta&Consolida” a base di leganti idraulici micro-
nizzati ad alta resistenza, unitamente ad elementi
sferoidali e resine reticolanti in grado di aumentare
sensibilmente, oltre la resistenza a “compressione”,
anche quella relativa al “taglio diagonale” e a quella
di “trazione” conseguente all’incollaggio strutturale
generato.
Collapsed mortar andconsolidationWhen an old building needs to be restored and
renovated, one factor which is always a source of
amazement, puzzlement and even a few worries
regards the number of times the walls in the buil-
ding have been restructured over the years. Related
problems include the opening and subsequent clo-
sure of doors or windows with superficial cladding
without the necessary structural section restoration,
warped and often forgotten flue systems coinci-
ding with fixing areas for new floors or staircases
and structural overloading of wooden floors due to
changes in use without the necessary adjustments
for the purpose etc.
All this and much more besides should provide food
for thought and highlight the importance of resto-
ring mortar beds, which were almost always thin to
start with and close to collapse.
Restoration work can be done using special
“Inject&Consolidate” grout made with high resi-
stance micronized hydraulic binders with spheroidal
elements and cross-linking resins, which can notably
increase resistance to “diagonal cutting” and “trac-
tion” resulting from the structural fixing generated,
as well as resistance to “compression”.
Inietta&Consolida
113Inietta&Consolida
Voci di capitolato
Consolidamento delle murature lesionate e/o deco-
esionate mediante iniezioni della boiacca fluidificata
e fortemente desalinizzata ottenuta miscelando il
componente A TRN100, a base di leganti idraulici
micronizzati ed elementi sferoidali ad alta resistenza,
al componente B – TRB308 promotore di aggrega-
zione reticolante a base acrilica.
Le iniezioni dovranno avvenire dal basso verso l’alto
utilizzando sistemi a caduta oppure una pompante
con pressione di esercizio variabile da 1,5 a 2,0 bar.
Si dovrà realizzare un idoneo reticolo di foratura
(cm 100x100 - 90x90 - 80x80 ecc. in funzione
della tessitura muraria) con perforazioni Ø 20-30
mm inclinate, interessando 3/4 dello spessore della
muratura. Andranno quindi posizionati gli iniettori
RESISTENZA A COMPRESSIONE DIAGONALE - (TAGLIO) LAT. D.M. 20/11/87
TIPO DI MURATURA
DIMENSIONI MURETTO (mm)
TIPO DI MALTA TEMPI DI MATURAZIONE
CARICO MAS. SOPPORTATO
TIPO DI ROTTURA
Laterizi: mattone pieno
500x500x100 tradizionale: calce, sabbia, cemento
28 giorni 16,78 kN a taglio, 45° in corrispon-denza del letto di malta
Laterizi: mattone pieno
500x500x100 componenti A+BInietta&Consolida
28 giorni 380,43 kN fessurazione verticale
Rapporto di prova cerificato n. 00355-U/8/01 Laboratorio Autorizzato Technoprove s.r.l.
RESISTENZA A COMPRESSIONE - REALIZZATE SECONDO LE NORME UNI 6132-72
CAMPIONE DIMENSIONI (cm) TIPO DI MALTA TEMPI DI MATURAZIONE RESISTENZA UNITARIA
cubetto 15x15x15 tradizionale: calce, sabbia, cemento 28 giorni 7,1 N/mm2
cubetto 15x15x15 componenti A più silice 28 giorni 23,0 N/mm2
cubetto 15x15x15 componenti A+B Inietta&Consolida 28 giorni 44,0 N/mm2
Rapporto di prova cerificato n. 00355-U/8/01 Laboratorio Autorizzato Technoprove s.r.l.
ADERENZA AL SUPPORTO - INCOLLAGGIO STRUTTURALE - REALIZZATE SECONDO LE NORME UNI EN 1015-12
TIPO DI MURATURA
TIPO DI MALTA TEMPI DI MATURAZIONE
CARICO MASSIMO
CARICO MAS. UNITARIO
TIPO DI ROTTURANOTE
mattone pieno recuperato da
vecchio edificio
tradizionale: calce, sabbia, cemento
28 giorni 650 N 0,33 MPa 100% adesione latterizio impasto
mattone pieno recuperato da
vecchio edificio
componenti A+BInietta&Consolida
28 giorni 4950 N 2,52 MPa 95% coesione laterizio5% coesione impasto
mattone pieno nuovo
tradizionale: calce, sabbia, cemento
28 giorni 800 N 0,41 MPa 90% coesione laterizio10% coesione impasto
mattone pieno nuovo
componenti A+BInietta&Consolida
28 giorni 6150 N 3,3 MPa 80% coesione laterizio20% coesione impasto
Rapporto di prova cerificato n. 00355-U/8/01 Laboratorio Autorizzato Technoprove s.r.l.
DATI TECNICI E CERTIFICAZIONI
con petali separati in grado di ottenere le inclinazioni
desiderate.
Gli appositi tappi a pressione per la chiusura rapida
degli iniettori eviteranno fuoriuscite del composto
consolidante dai fori adiacenti a quelli iniettati.
Le iniezioni dovranno essere effettuate dal basso
verso l’alto sino alla completa saturazione della
muratura. Il giorno successivo, per compensare i ritiri
fisiologici del materiale iniettato, andranno effettuate
nuove iniezioni praticando i fori al centro del reticolo
precedentemente realizzato.
I valori di resistenza a compressione della boiacca
iniettata non dovranno essere inferiori a 44,0 N/
mm2.. Tale verifica non dovrà essere effettuata prima
di 30 giorni dall’intervento.
114 SCHEDA PRODOTTO
Realizzare un reticolo di fori inclinati quasi passanti Ø 20/30 mm. con interassi variabili da 100 a 150 cm. Iniziare la prima linea di fori a circa 50 cm. dalla quota del piano campagna (Fig. 1). Inserire nel muro gli iniettori adattando i petali delle corone all’inclinazione dei fori. Con l’aiuto di un cazzuolino fissarli alla muratura con del cemento rapido (Fig. 2). Reticolo di foratura standard. Muratura pronta per il consolidamento. Le dimensioni del reticolo risultano indicative e potranno essere variate in funzione delle diverse necessità del cantiere (Fig. 3).
2 3100 cm.
100 cm.
100 cm.
1
100 cm. 50 cm.
POSA IN OPERA SEMPLICE E TECNICA
Kit to consolidate all type of wallInject & Consolidate® simplifies all con-
solidation work on “broken” or seriously
cracked masonry, guaranteeing widespre-
ad distributionof high-resistance spheroi-
dal hydraulic binders assisted by special
cross-linking acrylic resins which perfectly
solve problems of adhesion even when
dust is present.
It is used to consolidate masonry mortars collapseWhen an old building needs to be restored
and renovated, one factor which is always
a source of amazement, puzzlement and
even a few worries regards the number
of times the walls in the building have
been restructured over the years. Rela-
ted problems include the opening and
subsequent closure of doors or windows
with superficial cladding without the
necessary structural section restoration,
warped and often forgotten flue systems
coinciding with fixing areas for new floors
or staircases and structural overloading
of wooden floors due to changes in use
without the necessary adjustments for
the purpose etc. All this and much more
besides should provide food for thought
and highlight the importance of restoring
mortar beds, which were almost always
thin to start with and close to collapse. Re-
storation work can be done using special
“Inject&Consolidate” grout made with high
resistance micronized hydraulic binders
with spheroidal elements and cross-linking
resins, which can notably increase resi-
stance to “diagonal cutting” and “traction”
resulting from the structural fixing genera-
ted, as well as resistance to “compression”.
Component A: TRN 100 - Modified sodium bentonites and micronized hydraulic bindersComponent A consists of high-resistance
micronized hydraulic binders with spheroi-
dal elements which assist movement and
capillary penetration inside wall cavities.
Heavily desalinized and stable over time, it
may be used on all construction types of
different masonry textures.
Component B: TRB 308 - Waterproofing fluidifying blendComponent B is created with the use of
an acrylic-based cross-linking aggregation
promoter. Besides notably increasing the
compression resistance of special hydrau-
lic binder TRN 100, it gives it strong
vapour permeability properties, preventing
areas of unwanted condensation.
The use of TRB 308 in the mix means
that the preliminary washing which is
usually carried out is not required, gua-
ranteeing perfect adhesion even in the
presence of dust or fatty substances.
Inietta&Consolida
115
Utilizzare un mescolatore per unire il componente B al componente A sino ad ottenere un impasto fluido ed omogeneo. I componenti miscelati devono essere impiegati entro 2/3 ore (Fig. 4). Con l’impiego di normali imbuti o di una pompante (1,5 - 2 bar), riempire la muratura sino a saturazione. Iniziare dal basso verso l’alto utilizzando i tappi di chiusura per evitare fuoriuscite dai fori adiacenti (Fig. 5). La compensazione dei ritiri potrà essere effettuata a distanza di 24 /48 ore. Basterà praticare un foro centrale aggiuntivo al reticolo di foratura ripetendo le operazioni precedenti (Fig. 6).
Inietta&Consolida
4 5 6
LAYNG:SIMPLE BUT SPECIALISED
Disposable injectorsThese special patented injectors make it
possible to use special consolidating grout
either by pouring or using a pump.
The spout has an adjustable external
diameter and can easily be connected to
different types of hose, while the internal
diameter is compatible with all pumps
which have a standard sealing cartridge
spout. The tolerances of the perforation
diameters make it possible to use a range
of tips from 20 to 30 mm. The injectors
are guaranteed to adapt to corners which
have a different perforation angle by
separate nozzles in the fixing crown in the
injectors.
Field of useIdeal for the consolidation of all types of
traditional masonry made of brick, mixed
stone, river pebble, cement core, etc. It can
be used beneficially to consolidate pillars,
vaults or base nuts It is perfect for ancho-
ring tie rods and armature bars as well as
fixing detached plaster.
Plaster for containment and cracksFor the containment of injection grout
we recommend working with pre-existing
plaster or carrying out appropriate sea-
ling work where necessary. If there are
major cracks, we recommend positioning
injectors on them and carrying out surface
filling before injecting.
Specification itemsDamaged and/or destabilised walls can
be consolidated through injections of
liquid strongly desalinated grout obtained
by mixing component A TRN100, made
with micronized hydraulic binders and high
resistance spheroidal elements, with com-
ponent B – TRB308, an acrylic-based
cross-linking aggregation promoter.
Injections must be carried out from
bottom to top using gravity systems
or a pump with operating pressure
between 1.5 and 2 bar, after having
created a suitable drilling grid of about
100x100 cm with angled holes (Ø
20-30 mm) over 3/4 of the thickness
of the wall, and after having positioned
special injectors with separate petals,
which enable them to be placed at the
desired angles. Injectors must be fitted
with a pressure cap for rapid closu-
re and to prevent the consolidating
compound from leaking out of holes
next to the injected ones. Injections
must be carried out until the wall is
completely saturated and repeated
the following day to compensate for
physiological shrinkage. This procedu-
re is carried out by making new holes
in the centre of the previously created
grid and repeating the steps described
above. The compression resistance
values of the injected grout should not
be less than 44.0 N/mm2 and che-
cked no less than 30 days after the
work has been carried out.
SCHEDA PRODOTTO 116
L’adeguamentostrutturale dei solaiL’adeguamento strutturale dei so-
lai è un problema che si presenta
in quasi tutte le ristrutturazioni
più o meno recenti.
Sia per i solai in latero/cemento,
sia per i solai lignei di rustici e
palazzi, l’incremento della portata
è una necessità costante.
La sostituzione degli stessi
comporterebbe costi altissimi con
problematiche per la logistica e
la sicurezza del cantiere non di
poco conto con tempistiche lun-
ghe e di difficile prevedibilità.
Connettore No-limits
Connettore No-limits
INNOVAZIONE - INNOVATIONRINFORZO STRUTTURALE DEI SOLAI - STRUCTURAL STRENGTHENING OF FLOOR
Prodotto Certificato
SUPER CONNETTOREA SECCO
PER IL RINFORZO STRUTTURALEDEI SOLAI IN LEGNO E CALCESTRUZZO
Edifici storici emonumentali Non parliamo poi degli edifici
storici dove vincoli e natura dei
materiali impongono di fatto
soluzioni di altissimo livello e
affidabilità.
Un’importantecollaborazione La convergenza di punti di vista
circa la qualità e l’innovazione
tecnica nel settore del recupero
edilizio ci ha portato a stringere
un’importante alleanza con gli
inventori del connettore a secco
Rino Zenari e suo figlio Ingegner
Christian per la distribuzione
sul territorio nazionale di questo
importante brevetto europeo.
Si tratta di modifiche significative
apportate ad un connettore clas-
sico, tali da incrementarne note-
volmente le prestazioni strutturali,
verificabili con il programma di
calcolo disponibile sul nostro
sito, ed elaborato sui valori della
connessione legno-calcestruzzo
ottenuto con il metodo “Turrini”.
Il super connettore NO LIMITS,
che può essere impiegato indif-
ferentemente su legno o calce-
struzzo, consente un notevole
risparmio sul numero dei connet-
tori da impiegare, per non parlare
dei ridottissimi tempi di posa
derivanti dalla semplicità della
stessa.
Resistenza a trazione ± kg 2500Tensile strength ± 2500kg
Resistenza al taglio su assito ± kg 2200Shear strength on planks ± 2200 kg
117Connettore No-limits
Si utilizza perconsolidare i solaiin legnoIl super connettore NO LIMITS
nasce in tempi recentissimi per
migliorare il consolidamento dei
solai in legno. È destinato a sosti-
tuire la maggior parte dei metodi
utilizzati negli ultimi 20 anni.
È composto da un unico perno
metallico ottenuto da una barra
16 opportunamente lavorata
con filettatura per legno nella
parte da fissare sulla travatura.
Nella porzione corrispondente
all’assito la barra rimane liscia,
mentre torna con lavorazione a
testa esagonale dotata di sca-
nalature nella parte da annegare
nel calcestruzzo. È costituito da
un unico perno opportunamente
sagomato per il miglioramento
dell’aggancio meccanico al legno
e al calcestruzzo.
SUPER CONNETTORE A SECCO NO-LIMITSSCHEMA DI CONNESSIONE PER ALCUNI TIPI DI SOLAIO IN LEGNO CON CAPPA IN CLS
LUCE SOLAIO (in cm) 400 450 500 550 600
sezione travi 12x18 12x18 12x18
interasse agli appoggi 34,5 29,5 26
interasse centrale 40 36 32,5
incidenza al m2 5,40 6,94 8,65
sezione travi 14x19 14x19 14x19
interasse agli appoggi 33 29 25,5
interasse centrale 40 36 31,5
incidenza al m2 6,22 7,78 9,76
sezione travi 15x20 15x20 15x20
interasse agli appoggi 37 31,5 27,5
interasse centrale 40 39,5 34,5
incidenza al m2 5,85 7,13 8,99
sezione travi 18x23 18x23 18x23
interasse agli appoggi 40 38 33
interasse centrale 40 40 40
incidenza al m2 6,25 7,06 8,30
N.B. per gli esempi sopra calcolati risultano costanti i seguenti elementi: Assito cm 2 - CLS cm 5 - interasse cm 50 - SOVRACCARICO E ACCIDENTALE 400 kg/m2 - Freccia max 1/300 l’interasse agli appoggi va considerato per luce/4 , l’interasse centrale per la rimanente metà solaio. La verifica dei connettori può essere eseguita utilizzando il valore di modulo di scorrimento determinato sperimentalmente dai certificati riprodotti nella pagina a fianco.
VantaggiÈ possibile la completa ricon-
versione in origine. Acquista
maggior resistenza al fuoco.
Nessuna resina impiegata per la
posa, il getto è tenuto separato
da un telo impermeabile.
Massima semplicità di applicazio-
ne, non necessita di manodopera
specializzata.
Inserendo un pannello isolante
tra i tralicci si migliorara l’isola-
mento termoacustico.
Migliora l’intersezione di tutte le
sue parti (legno/murature).
Speciale per il consolidamento
dei solai in CLS. Completo recu-
pero statico delle parti in legno.
Costo altamente competitivo.
I soffitti decorati del ‘500 prima del restauro e del rinforzo strutturale
118
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